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Dettaglio seduta n.78 del 08/02/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno di Mameli.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'Inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



PRESIDENTE

Dato atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione, chiedo se vi siano proposte di modifica.
Non essendovi richieste, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Cantore Comba, Cota, Gariglio, Motta Massimiliano e Sacchetto.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali della seduta del 1° febbraio 2011.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono approvati i processi verbali delle sedute del 25 gennaio 2011.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione n. 289 dei Consiglieri Cerutti, Artesio, Stara, Motta Angela e Bono, inerente a "Osservatorio sul Trasporto Pubblico Locale"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", esaminiamo l'interrogazione n. 289.
La parola all'Assessore Bonino per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Si tratta di un tema che abbiamo già trattato in sede di Consiglio e che abbiamo avuto occasione di affrontare anche in alcune riunioni sollecitate da diversi Consiglieri, nonché dallo stesso Presidente del Consiglio, insieme ai comitati dei pendolari.
In questa sede, oltre a ribadire in maniera sintetica le ragioni che ci hanno condotto a richiedere ai Comitati dei pendolari di offrirci una visibilità sulla loro capacità rappresentativa, posso dire che in nessun modo la nostra azione è finalizzata ad escludere soggetti, tant'è che non vi sono delle soglie minime per avere titolo a far parte dell'Osservatorio.
La nostra azione è finalizzata semplicemente a consentire alla Regione di comprendere qual è la capacità di rappresentanza dei vari soggetti che interloquiscono su questioni delicate come la composizione degli orari o i suggerimenti rispetto alla programmazione dei servizi.
Posso cercare di evidenziare all'Aula qual è stato il percorso seguito che - per usare un termine opportunamente utilizzato dagli interroganti - è stato ed è un percorso ampiamente partecipativo, forse come non mai nella storia dell'Assessorato ai trasporti all'interno della struttura che ha il compito della pianificazione.
Dico questo perché, come voi sapete, l'Osservatorio si è composto comprendendo al suo interno i soggetti che erogano un servizio, gli enti che sul territorio hanno il compito di raccogliere le necessità in ordine all'erogazione del servizio ferroviario, ancorché non abbiano la delega per la programmazione dello stesso, e tutte le associazioni che, a vario titolo, sono rappresentative dei pendolari.
Intanto, anche le norme che abbiamo introdotto rispetto ai criteri di rappresentanza sono state ulteriormente prorogate per consentire ai Comitati che, fino ad un anno fa hanno lavorato su questo settore o hanno rappresentato esigenze particolari per restare in una fase di transizione importante, quindi per dare loro il tempo di strutturarsi in maniera tale da depositare quanto richiesto presso la Regione e, contemporaneamente, di partecipare alle riunioni di definizione dell'orario invernale prossimo.
Abbiamo prorogato di ulteriori sei mesi, quindi dal 1° gennaio è scattata un'altra proroga che consente a tutti i Comitati di partecipare al tavolo dell'Osservatorio fino alla metà dell'anno: questo consentirà a tutti d'essere presenti, e fino ad oggi nessuno è stato escluso.
Le riunioni hanno avuto inizio dal giugno dello scorso anno e non si sono mai interrotte. Il contatto fra l'Osservatorio e i comitati dei pendolari, oltre che con gli altri soggetti, è continuo. Sono partite adesso le riunioni dei vari quadranti, quindi le riunioni che l'Osservatorio utilizza per andare sul territorio e confrontarsi direttamente con tutti i soggetti. La prima convocazione è stata fatta per la costituzione dell'Osservatorio in Regione a Torino, le altre invece vengono svolte sui territori, anche per evitare il problema dello spostamento di tutti i soggetti che normalmente lavorano sul territorio.
Devo dire che i problemi affrontati hanno dato delle ottime risoluzioni. Cito, per esempio, alcune delle questioni che sono state utilmente affrontate dall'Osservatorio: i problemi sulla Canavesana, con l'accordo rispetto all'acquisto di materiale rotabile nuovo, in particolar modo di tre treni sulle ferrovie concesse di GTT; un accordo con le Ferrovie sull'emissione della carta TuttoTreno a 120 euro; l'emissione del bonus retroattivo rispetto al 2010 e l'accordo per le nuove modalità di erogazione del bonus sul 2011; la risoluzione del problema dei comitati vercellesi e novaresi sul rimborso della carta TuttoTreno per il mancato servizio del TGV che era stato soppresso.
Il quadrante di Novara si è riunito sabato scorso e ha preso tutta una serie di impegni importanti sia sulle questioni sottolineate da Biella sia sui problemi relativi al TGV. Tale incontro ha visto anche la partecipazione dei rappresentanti della società Artesia, ovvero la società che si occupa dell'erogazione del servizio di collegamento del treno veloce, che è di particolare interesse per i pendolari.
Abbiamo in previsione l'incontro del quadrante di Torino, del quadrante di Alessandria e del quadrante di Cuneo, tutti entro il mese di febbraio oltre ad aver già assunto l'impegno anche per la convocazione dei quadranti transregionali che dovranno affrontare i problemi rispetto ai collegamenti che non riguardano soltanto la ns. Regione Ricordiamoci, infatti, che alcune problematiche riguardano l'erogazione di servizi che avvengono non direttamente da parte di Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio con la Regione Piemonte (Le Nord, per esempio, è un altra società che dobbiamo raggiungere anche in termini di interlocuzione, perché eroga servizi sensibili dal punto di vista dei nostri pendolari).
Richiamo tutto questo per dire che l'Osservatorio sta funzionando bene e che i comitati sono sempre invitati e danno il loro contributo. Abbiamo dimostrato con i fatti che la volontà non è quella di escludere, ma è una semplice richiesta per avere certezza rispetto al radicamento territoriale dei comitati con i quali dialoghiamo.
Sono certa che coloro che hanno partecipato alle riunioni dell'Osservatorio sanno che c'è una forte operatività dello stesso; sono riunioni tecniche, fortunatamente non politiche, all'interno delle quali vengono valutate tutte le soluzioni possibili.
L'Osservatorio è uno strumento nel quale crediamo molto e che, anche a detta delle Amministrazioni del territorio che sono state coinvolte funziona bene e rappresenta uno strumento innovativo, capace di accelerare tutti quei percorsi che prima funzionavano in questo modo: bisognava sentire il forum dei pendolari, poi convocare Trenitalia, la quale dava una risposta che però non era in accordo con quanto affermava il titolare dell'infrastruttura, per cui bisognava rimettere tutto insieme per trovare la soluzione. Invece, condividendo con tutti i soggetti il momento del confronto, abbiamo accorciato di alcuni mesi la risoluzione di tutti i problemi.
Spero che i Comitati facciano un piccolo sforzo per venirci incontro in modo da avere la possibilità di avere interlocutori da considerare stabili, rispetto ai quali si possa avviare un rapporto codificato anche nel tempo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
In assenza dell'interrogante Cerutti, gli altri firmatari rinunciano alla replica. Chiedo dunque alla Giunta di far poi pervenire agli interroganti copia della risposta.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 192 del Consigliere Bono, inerente a "Affitto terreni Consepi per i sondaggi della linea Torino Lione"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 192 del Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Bono, che ha la parola per due minuti per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione si riferisce agli accadimenti del gennaio dello scorso anno e riguarda l'uso dei terreni della Consepi per i sondaggi della linea Torino-Lione. Viste quindi le premesse, e visto che tra gli oggetti preminenti segnalati dall'Osservatorio vi sono la trasparenza e l'importanza del dialogo con i territori; visto che la trasparenza è anche contemplata nel programma del Presidente Cota, così come il dialogo e la concertazione con i territori, soprattutto quando interessati da progetti di opere così impattanti sul territorio stesso; in merito all'affitto di proprietà della Consepi che dovevano essere oggetto di uno dei sondaggi riguardanti la linea ad alta velocità Torino-Lione, ci siamo posti delle domande e abbiamo poi prodotto questa interrogazione in cui chiediamo lumi alla Giunta, per avere risposte in merito al contratto che è stato stipulato tra LTF e la società Consepi.
Tale contratto è un caso a sé nei precedenti sondaggi, in quanto in tutti gli altri casi i terreni su cui venivano fatti - o si è tentato di fare - i sondaggi erano stati concessi a titolo gratuito e in questo caso invece, siamo venuti a sapere che la spesa del contratto è equivalente a circa 161.000 euro. Ci chiediamo quindi come mai si stato fatto questo, dal momento che LTF aveva già ottenuto da RFI l'autorizzazione all'accesso gratuito, per motivazioni di pubblica utilità, ai sensi dell'articolo 15 del d.p.r. 327/2001.
Chiediamo dunque - visto che, dalle notizie in nostro possesso sappiamo che il pacchetto di maggioranza del capitale sociale della Consepi è detenuto dalla stessa Regione Piemonte - di conoscere tutte le informazioni necessarie sulle ragioni e sulle motivazioni riferite a detto contratto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente. Al fine di fornire risposta all'interrogazione in oggetto, sono state richieste informazioni a Consepi SpA attraverso Finpiemonte Partecipazioni e ci è stato comunicato quanto segue.
Consepi è una società a maggioranza pubblica, avente per oggetto l'attuazione e la gestione diretta o indiretta e la riconversione di un'area attrezzata per servizi di trattamento delle merci e di assistenza e supporto a veicoli e persone, situata nel Comune di Susa, nonché di aree e di immobili per attività e servizi pubblici, civili, industriali e commerciali. Suddetta attività è svolta all'interno di un'area di complessivi 81.381 metri quadri, concessa in diritto di superficie dal Comune di Susa, proprietario dell'area stessa. Più in dettaglio, il comprensorio è costituito da un immobile adibito ad uffici della stessa Consepi, uffici adibiti a posto di controllo dell'Autostrada A32, bar ristorante e servizi vari ai mezzi e alle persone; un'area sulla quale insistono: una stazione di servizio carburanti, la pista per la scuola di guida sicura, parcheggi per mezzi pesanti e area di stoccaggio degli stessi al servizio del Tunnel del Frejus, in ottemperanza al relativo piano di soccorso bi-nazionale italo-francese dello stesso tunnel; un capannone per ricovero mezzi e una piccola costruzione, in parte adibita a centrale elettrica.
La principale fonte di introiti della società deriva dalla realizzazione di corsi di guida sicura, costituiti da una parte teorica svolta nelle aule poste all'interno del sopraccitato immobile, e una parte pratica, svolta all'esterno sul citato circuito specializzato.
Nel progetto preliminare della nuova linea Torino-Lione presentato recentemente dall'Osservatorio l'area gestita da Consepi è individuata come sito di ubicazione delle dotazioni impiantistiche e di sicurezza, a supporto della realizzazione della stazione internazionale di Susa. Ci premesso, nel dicembre del 2009 LTF richiese a Consepi la disponibilità dell'area per l'effettuazione di tre sondaggi geognostici. Nel valutare la richiesta di LTF, Consepi espresse in prima battuta diverse perplessità, la prima delle quali costituita dal fatto che uno di tali sondaggi fosse collocato esattamente al centro dell'area, fra la pista di guida sicura gli uffici di Consepi e l'area carburanti. La società chiese quindi l'eliminazione, almeno, di tale sondaggio. Essa richiese altresì che i sondaggi venissero svolti in epoca non concomitante con i corsi di guida sicura programmati da tempo e già in pieno svolgimento, essendo la pista e le aule totalmente impegnate fino al febbraio del 2010. La prima di tali osservazioni venne recepita e il sondaggio centrale venne di fatto eliminato.
Per quanto riguarda invece la richiesta di posticipare i sondaggi, la stessa non venne accolta, stante l'indisponibilità di LTF a modificare la data di inizio delle attività programmate, con la necessità di disporre delle aree interessate entro il 12 gennaio del 2010. A seguito di conforme richiesta da parte del Prefetto di Torino, il Consiglio di Amministrazione di Consepi deliberò di acconsentire per puro senso civico alle richieste e di regolamentare i rapporti tra LTF e Consepi sulla base di un contratto di concessione d'uso dell'intera area; ciò sulla base delle informazioni fornite sia dalla stessa LTF che dalla Prefettura di Torino, sul delicato contesto ambientale nel quale si sarebbero svolti i sondaggi e dell'obiettiva incapacità da parte di Consepi - a causa del suo ridotto organico - a gestire in sicurezza le eventuali situazioni straordinarie.
Venne così sottoscritta in data 8 gennaio 2010 una scrittura privata con la quale Consepi concedeva in uso a LTF tutte le aree di propria competenza e dalla stessa gestite, con contestuale immissione nel possesso di LTF che se ne assumeva la totale custodia e la gestione per il tempo stabilito. La concessione in uso non riguardava pertanto solo le due porzioni di terreno materialmente interessate dall'effettuazione dei sondaggi (300 metri quadri), bensì l'intera area gestita da Consepi.
La preparazione del cantiere era prevista per l'11 gennaio 2010, mentre l'inizio di tali sondaggi era previsto per il 12 gennaio. A titolo di corrispettivo e risarcimento danni conseguente alla mancata disponibilità da parte di Consepi, dell'area concessa in uso a LTF, e per la conseguente interruzione dell'attività di Consepi, venne determinato un importo forfettario di 40.000 euro - 10.000 euro al giorno - per i previsti giorni di effettuazione dei sondaggi, dalla mezzanotte dell'11 gennaio 2010 alle 24 del 14 gennaio 2010, da pagarsi quanto ad euro 4.000 contestualmente alla sottoscrizione e per i rimanenti 36.000 nei 45 giorni successivi alla restituzione delle aree a Consepi.
Venne inoltre convenuto che, in caso di proroga richiesta da LTF quest'ultima avrebbe dovuto corrispondere un importo aggiuntivo di 13.500 euro per ogni giorno di ritardo nella consegna. LTF fece effettivamente richiesta di poter disporre dell'area per un ulteriore periodo di sette giorni; il Consiglio di Amministrazione di Consepi accettò, decidendo tuttavia che tale termine non fosse più prorogabile sulla base dell'interesse primario della società alla ripresa dei corsi di guida sicura e della volontà della stessa di limitare i disagi e la perdita di immagine conseguente al blocco delle attività.
I suddetti importi erano stati determinati su una base forfettaria comprensiva delle spese generali e di gestione (canone di concessione spese per il personale, ammortamenti, oneri finanziari) e dei mancati preventivati incassi per i corsi già programmati nei giorni decisi da LTF per l'effettuazione dei sondaggi, che non sarebbero stati posti a carico di LTF, ove fosse stata accolta la richiesta di Consepi di differire i sondaggi ad epoca successiva (marzo 2010). Essi non ricomprendevano invece, in quanto esplicitamente esclusi, eventuali danni ai dipendenti di Consepi, essendo obbligo specifico di quest'ultima di evitare che il proprio personale si immettesse sulle aree oggetto di concessione per tutta la durata della stessa. L'importo complessivo corrisposto è stato di euro 134.500,00, oltre all'IVA, pari ad euro 26.900.
Tutta l'area oggetto della concessione d'uso è stata effettivamente restituita in data 22/01/2010, salvo le già citate due aree materialmente adibite all'effettuazione dei sondaggi (per complessivi 300 mq) che sono ancora nella disponibilità di LTF sulla base del decreto dell'occupazione DPR 327/01, per le quali Consepi non ha coerentemente richiesto alcun compenso.
Infatti, è opportuno precisare che solamente in data 15/01/2010 veniva emesso il Decreto di autorizzazione all'accesso ai sensi dell'art. 15 DPR 327/2001 e s.m.i. da parte del Direttore Territoriale Produzione Torino RFL, atto con il quale si autorizzava LTF ad introdursi con i mezzi necessari negli immobili ubicati nel Comune di Susa e contenuti in un allegato elenco di ditte catastali, fra i quali vi erano anche quelli concessi, in diritto di superficie a Consepi, con decorrenza dal settimo giorno successivo alla relativa comunicazione, inviata in pari data. Detto diritto poteva pertanto essere esercitato dal 23 gennaio 2010.
Da questa ultima data l'occupazione è stata effettivamente limitata alle sole porzioni di terreno indicate nel decreto di RFL, senza pattuizione di compensi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "A. Meucci" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media "A. Meucci" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 269 dei Consiglieri Cerutti, Pentenero, Artesio, Manica Ronzani e Boeti, inerente a "Impianti nucleari, siti di stoccaggio e realizzazione azioni legge 5/2010 sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 269.
La parola all'Assessore Ravello, per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
In relazione al primo punto, come già evidenziato a riscontro di precedenti interrogazioni aventi analogo oggetto, ai sensi di quanto previsto dal d.lgs 31/2010, le "istanze per la certificazione dei siti da destinare all'insediamento di un impianto nucleare" presentate dagli operatori interessati e la "proposta di carta delle aree potenzialmente idonee" per la localizzazione del Deposito nazionale, potranno essere presentate solo a seguito dell'emanazione di specifici criteri definiti dall'Agenzia per la sicurezza nucleare, attualmente non operativa.
Conseguentemente, una lista dei siti idonei alla localizzazione del Deposito nazionale predisposta dalla Sogin e l'elenco delle località idonee alla realizzazione dei nuovi impianti nucleari, che periodicamente vengono indicate dalla stampa, non possiedono i requisiti previsti dal d.lgs 31/2010, pertanto non possono generare alcun effetto giuridico.
In ogni caso, l'Assessorato non dispone della documentazione cui fanno riferimento gli interroganti e l'individuazione di un sito della Regione Piemonte dovrà essere eventualmente esaminata solo a valle dei provvedimenti in capo all'Agenzia per la sicurezza nucleare.
Per quanto attiene poi alla necessità che il complesso processo, che porterà alla localizzazione e alla realizzazione degli impianti nucleari e del deposito nazionale, venga condotto con trasparenza e democrazia, si sottolinea che oltre ai momenti di concertazione previsti dalla norma nazionale, questa Amministrazione con legge regionale 5/2010 si è dotata di ulteriori strumenti di partecipazione e di confronto.
In particolare, la norma regionale, all'articolo 3, comma 5 prevede che, per l'espressione del parere regionale sul "nulla osta per installazioni di deposito o di smaltimento di rifiuti radioattivi", la Regione si avvalga del tavolo di trasparenza e partecipazione nucleare peraltro di prossima convocazione - e possa avvalersi di propri esperti per la valutazione dei criteri di sicurezza e di radioprotezione adottati per l'identificazione dell'area per i depositi e la loro progettazione.
Inoltre, l'articolo 3, comma 8 stabilisce che la Giunta regionale nell'ambito del procedimento unico per l'autorizzazione alla "costruzione e l'esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento di impianti nucleari a fine vita", si esprima avvalendosi anche del tavolo di trasparenza e partecipazione nucleare ed acquisito il parere della competente Commissione consiliare.
Alla luce di quanto sopra esposto, saranno pertanto i momenti di concertazione, approfondimento e confronto previsti dal legislatore nazionale e dalla legge regionale le sedi corrette in cui valutare se i siti proposti - dagli operatori interessati o dalla Sogin per le rispettive competenze - siano effettivamente "disponibili alla costruzione di nuovi impianti".
In relazione alla richiesta su "quali azioni intenda intraprendere presso il Governo per una maggiore sicurezza delle scorie attualmente presenti in Piemonte", si richiama nuovamente, in sintesi, quanto già rappresentato, anche in questo caso, a risposta di analoghi quesiti formulati in recenti interrogazioni consiliari.
Le misure di protezione fisica e le attività finalizzate ad incrementare il livello di sicurezza dei siti nucleari sono state individuate, impianto per impianto, nel corso della gestione emergenziale che ha interessato la materia dal febbraio 2003 al 31 dicembre 2006. Sono poi stati avviati procedimenti amministrativi per il rilascio delle necessarie autorizzazioni e, qualora si fossero riscontrate criticità, il Commissario delegato per la messa in sicurezza dei materiali nucleari ha emanato specifiche ordinanze commissariali.
Alcune opere necessarie ad incrementare la sicurezza dei siti e dei rifiuti radioattivi sono state realizzate; si citano, ad esempio, il nuovo sistema di approvvigionamento idrico ed il nuovo parco serbatoi per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti liquidi ad altra attività presso l'Eurex di Saluggia.
La Regione Piemonte ha sempre condiviso l'urgenza di realizzare tali attività ed infrastrutture temporanee e ha altresì costantemente manifestato l'urgenza di individuare un sito per il deposito nazionale.
Per quanto attiene, infine, "se siano in atto o vi siano in programma ulteriori spedizioni di materiali ionizzanti", si precisa che, a seguito all'accordo intergovernativo stipulato il 24 novembre 2006 tra Italia e Francia, il combustibile irraggiato presente nella centrale nucleare di Trino e quello presente nella piscina del Deposito Avogadro di Saluggia dovrà essere trasferito presso l'impianto AREVA, in Francia, per il riprocessamento.
La data di inizio trasferimento inizialmente prevista (marzo 2010) ha subito uno slittamento a causa di approfondimenti istruttori richiesti dall'autorità francese di sicurezza nell'ambito della procedura per la qualificazione del contenitore di trasporto. Ciò ha determinato una dilatazione dei tempi.
In ogni caso, nel territorio piemontese, in particolare, nelle province di Vercelli e di Torino, saranno interessate da dieci trasporti di combustibile irraggiato, nell'arco di 24 mesi.
Il trasporto sarà di tipo multimodale, quindi su strada dagli impianti sino all'area di scambio intermodale presso la stazione ferroviaria di Vercelli, e su ferrovia dalla stazione ferroviaria di Vercelli al confine italo-francese di Bardonecchia-Modane.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per questa risposta, anche se devo rilevare che dal momento della presentazione della nostra interrogazione alla fase nella quale la discutiamo, sono avvenute delle situazioni, sul piano del rapporto istituzionale e della cronaca, che evidentemente le fanno assumere un'altra luce e fanno emergere alcune priorità.
Il primo aspetto. Nella rassicurante risposta dell'Assessore, in ordine alle modalità con le quali le Regioni partecipano nella relazione con il Governo nazionale rispetto all'esercizio delle politiche nucleari, è evidente che non possiamo esimerci dal prendere atto di quella che, a giudizio di questa parte, ma credo non soltanto di questa parte politica risulta essere una novità positiva nelle più recenti sentenze della Corte Costituzionale. Ovvero, dopo gli annullamenti in termini di materia di non esclusiva competenza delle determinazioni di alcune Regioni indisponibili ad ospitare altri siti nucleari, tuttavia viene ammessa l'espressione di giudizio prevalente da parte delle Amministrazioni regionali.
Questo ci porta a dire che, oltre alla volontà politica, che qui è stata ricordata dall'Assessore e sulla quale evidentemente non esprimiamo alcun tipo di dubbio, anzi conveniamo sulla necessità di un processo partecipativo, c'è anche il conforto della necessità formale dell'espressione delle Amministrazioni regionali e, quindi, di un rigore istituzionale che non potrà essere evitato.
Ma quando abbiamo presentato la nostra interrogazione, su questo tema come su molti altri, esprimevamo la preoccupazione di comprendere, come Assemblea legislativa, quale tipo di gestione esecutiva la Giunta intenda svolgere rispetto ai provvedimenti di cornice che quest'Aula ha assegnato ad alcune materie, adottando delle specifiche leggi.
In modo particolare, si faceva riferimento alla necessità di conoscere le norme empiriche, organizzative, di raccomandazione, di linee guida e di comportamento che vengono adottate in materia di applicazione della legge regionale n. 5 del 18 febbraio 2010, inerente alle norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti. Questo perché molto spesso accade che il Consiglio si eserciti nella sua propria funzione, che è quella di natura legislativa, dando indirizzi sulle materie di riferimento, ma non sappia, poi, quale tipo di continuità coerente a queste stesse leggi, che peraltro in alcune materie sono vincolanti, venga dato corso attraverso gli atti esecutivi.
In particolare - mi riallaccio alla seconda attualità di questa interrogazione - la cronaca contemporanea ci restituisce un problema che nella legge n. 5 era stato affrontato: per quanto riguarda la questione dei singoli trasporti delle scorie, oltre all'adozione di strumentazioni di carattere tecnico volte al principio della sicurezza, che vengono decise attraverso quella filiera di organismi che l'Assessore precedentemente ricordava, vi è un dato non egualmente trascurabile che riguarda le modalità con le quali si agisce sulla costruzione di una cultura e di una percezione di sicurezza da parte delle popolazioni in particolar modo interessate dall'attraversamento dei convogli che trasportano scorie nucleari, e come questo tipo di rassicurazione non possa che essere svolto attraverso elementi informativi preliminari su quelle che sono le misure obbligatoriamente da adottarsi, e su quali siano gli studi fatti in proposito affinché questo tipo di trasporto venga vissuto non certo come una condizione auspicabile, ma come una condizione necessaria, attutita perlomeno, dalla consapevolezza delle popolazioni interessate dall'attraversamento.
Tutte le informazioni riguardanti le misure di protezione sanitaria nonché i comportamenti che devono essere adottati nei malaugurati casi di emergenza radioattiva, non sono soltanto una preoccupazione espressa dai legislatori di questa Regione, ma corrispondono anche all'applicazione di particolari direttive che il Consiglio delle Comunità europee, non da oggi ma da quasi un decennio, ha adottato.
Il fatto che questo non sia costantemente organizzato, il fatto che possa esistere una relativa sicurezza da parte dei soggetti gestori e da parte delle pubbliche istituzioni, ma che non venga trasferita con una adeguata comunicazione nei confronti della popolazione locale sottovalutando il livello di responsabilità delle popolazioni locali e ritenendo, forse, che oscurando questo tipo di informazione e rendendo meno esplicite possibile le modalità di attraversamento di questo convoglio si possano attutire i conflitti, è una pia illusione e lo abbiamo visto recentemente. Anzi, recentemente abbiamo visto come un'azione preventiva di coinvolgimento della popolazione avrebbe, forse, potuto sortire altri esiti.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 307 dei Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Allarme diossina a Carisio"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 307.
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione si richiedevano delle risposte in merito alla situazione che ha destato grave allarme a Carisio e dintorni in relazione alla scoperta di un rilascio consistente di diossine da parte dell'impianto Sacal, che produce alluminio di seconda generazione, ricavato probabilmente, vista l'emissione di tossine, da rottami contaminati con materiale che emette questo pericolosissimo inquinante, certamente cancerogeno per lo IARC (quindi di classe prima).
Le problematiche relative a detto impianto sono note oramai da anni.
Già nel corso della VII Legislatura il Gruppo consiliare dei Radicali aveva presentato delle interrogazioni in merito, oltre che un esposto alla Procura di Vercelli, archiviato poi in seguito. È altrettanto noto a tutti l'odore molto acre e persistente, percepibile persino all'uscita del casello autostradale di Carisio.
Abbiamo appreso dai mezzi di stampa che è stata approvata una deliberazione da parte del Sindaco di Carisio, con cui si impediscono le attività di allevamento di animali e di produzione di uova o di altro materiale a matrice prevalentemente grassa o lipidica, perch intrappolerebbe la diossina al proprio interno risultando molto pericoloso se fosse immesso sul mercato alimentare.
Ricordiamo, altresì, che quella è una zona a forte vocazione agricola e risicola, per cui emissioni di tal genere provocherebbero comunque numerose problematiche.
Viste le premesse, abbiamo dunque presentato all'Assessore Ravello una serie di quesiti, inerenti, soprattutto, alle misure di sicurezza dell'impianto e allo stato dell'impianto stesso (se la sicurezza risulta aggiornata, a norma o quant'altro). Chiediamo, altresì, tipo ed entità delle emissioni; il monitoraggio delle stesse; le tecnologie o le tecniche previste per prevenire dette emissioni o comunque per ridurle; le misure di stoccaggio, di recupero o di smaltimento dei rifiuti prodotti; l'iscrizione al SISTRI; le misure adottate dalla Regione per monitorare le emissioni nell'ambiente; nella contingenza attuale, i valori di diossina ed eventualmente di policlorobifenili registrati immagino dall'ARPA; i livelli di inquinamento delle acque e soprattutto delle falde nelle vicinanze, sia superficiali che profonde, e tutti i dati che sono stati registrati sul terreno e sugli alimenti.
Nell'interrogazione chiedevamo ancora quali provvedimenti si intendevano prendere in merito - al momento, chiediamo quindi quali provvedimenti sono stati ormai assunti - e se non sia previsto (o prevedibile) un Piano regionale di campionamento dei terreni per il controllo dei livelli di diossine e di altri inquinanti organici persistenti che sicuramente possono creare allarme, ma anche pregiudizio e nocumento alla salute umana.
Per concludere, chiediamo se siano eventualmente previsti, sebbene questo aspetto non sia stato specificato nel testo dell'interrogazione risarcimenti per gli allevatori o per coloro che hanno riportato un danno e a chi spetta l'onere degli stessi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Innanzitutto si precisa che le informazioni contenute nella risposta a questa interrogazione sono state richieste alla Provincia di Vercelli, che è l'Amministrazione titolare delle attività di istruttoria e di rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali, e all'ARPA Piemonte.
La ditta Sacal SpA svolge attività di fusione e di raffinazione di alluminio e sue leghe (cosiddetta "fonderia di alluminio di seconda fusione"), utilizzando rottami e scarti di lavorazione di alluminio. Il processo produttivo principale si svolge attraverso due linee di fusione costituite ciascuna da un forno rotativo e da un forno a bacino disposti in serie.
Presso lo stabilimento sono presenti altri impianti complementari impiegati per il trattamento preliminare dei rottami in ingresso e delle scorie finali, oltre ad altri impianti accessori (sistemi di abbattimento e depurazione delle emissioni in atmosfera).
La capacità produttiva nominale delle attività di fonderia è di 120.000 tonnellate all'anno di lingotti di alluminio prodotti.
Veniamo al punto 2. L'attività di recupero di rottami ferrosi riguarda un quantitativo massimo annuo autorizzato di 187.000 tonnellate di rifiuti e di circa 50.000 tonnellate come materie prime secondarie dichiarate nell'istanza di AIA.
Tra le sostanze utilizzate durante il processo di fusione per l'affinazione delle leghe metalliche viene usato, in particolare, il cloruro di sodio, ottenuto dall'attività di recupero di soluzioni saline svolta presso lo stesso insediamento produttivo.
Le fonti energetiche utilizzate nelle varie fasi del processo produttivo sono rappresentate da energia elettrica di rete e da gas metano.
In ordine alle fonti di emissione dell'impianto si precisa che all'interno dello stabilimento Sacal sono state individuate le seguenti sorgenti emissive (la risposta al punto 3, in realtà, è la risposta anche al punto 5).
Per quanto riguarda il primo tipo, emissioni convogliate da camini provenienti da impianti produttivi, ad esempio, essiccazione trucioli fonderia, caricamento forni e spegnimento scorie (il punto di emissione più rappresentativo ai fini dell'impatto è quello dell'essiccazione di trucioli, dal quale ARPA, mediante specifici campionamenti, ha individuato una presenza significativa di PCDD/PCDF).
Quelle di secondo tipo: emissioni diffuse causate dal trasporto eolico di polveri provenienti dallo stoccaggio dei rifiuti, quali le polveri di allumina. Lo stoccaggio di polvere di allumina è in zona non coperta dello stabilimento e le analisi condotte su questo materiale (rifiuto) hanno dato riscontro di considerevoli tenori degli stessi contaminanti. Dal monitoraggio degli aeriformi realizzato all'esterno della ditta Sacal si è avuto riscontro in termini di composizione delle analogie tra le polveri del cumulo e quelle rilevate dagli strumenti atti a raccoglierle.
Relativamente al terzo tipo: emissioni diffuse provenienti da fasi del ciclo produttivo quali il caricamento del forno. Durante il caricamento di materiali polverulenti nel forno per la fusione dell'alluminio, in particolari condizioni, gli stessi si incendiavano generando emissioni che fuoriuscivano dal tetto dello stabilimento. Mediante la realizzazione di alcuni campionamenti di polveri depositate direttamente sui tetti dello stabilimento, si è avuto riscontro analitico della presenza di consistenti quantità di microinquinanti anche su queste particolari emissioni.
Relativamente alla matrice acqua, si precisa che le acque reflue industriali prodotte presso lo stabilimento consistono nelle acque di raffreddamento e costituiscono importante oggetto di attenzione le acque meteoriche dilavanti i piazzali e i tetti, che per definizione normativa non generano uno scarico e, pertanto, non sono soggette a limiti di accettabilità. Al riguardo, già prima del rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale era stato imposto apposito trattamento di depurazione di tutte le acque meteoriche ricadenti sul sito aziendale. Presso il medesimo impianto di depurazione sono inoltre trattati il percolato proveniente dalla vasca di messa in sicurezza permanente della bonifica adiacente allo stabilimento produttivo.
Per quanto riguarda lo stato di ubicazione dell'impianto, come sapete l'azienda è ubicata nella parte settentrionale del territorio del Comune di Carisio, lungo la strada Provinciale Torino-Svizzera, circa 500 metri a sud dell'autostrada Torino-Milano.
Il sito su cui insiste lo stabilimento è stato interessato da un intervento di bonifica, autorizzato dal Comune di Carisio nel 2003, per la messa in sicurezza permanente di un cumulo di scorie allora esistenti e porzioni di terreno contaminato.
A seguito di esplicita istanza, con determinazioni comunali del dicembre 2008 e del gennaio 2009, è stato autorizzato l'ampliamento dell'esistente vasca di messa in sicurezza permanente, necessitando il conferimento di ulteriori materiali derivanti dallo smantellamento delle vasche di lagunaggio, oltre quelle residuali dal precedente intervento.
Il procedimento tuttora in corso prevede, oltre alla realizzazione dell'ampliamento della vasca di messa in sicurezza permanente ed al collocamento dei materiali, il monitoraggio qualitativo della falda e l'elaborazione dell'analisi di rischio, finalizzata al calcolo dei tempi di attenuazione naturale della contaminazione nell'acqua sotterranea, in seguito al completamento dell'intervento.
Per quanto concerne le tecnologie e tecniche previste per prevenire le emissioni dell'impianto o, qualora ciò non fosse possibile, per ridurle sino a giugno 2010 l'azienda ha esercitato la produzione in assenza di limiti espressi per le emissioni di microinquinanti organici nelle emissioni convogliate in atmosfera, poiché l'attività era condotta ai sensi dell'articolo 12 del DPR 203/88 come impianto esistente.
In data 25 maggio 2010, con determina dirigenziale, la Provincia di Vercelli ha provveduto ad emettere l'autorizzazione integrata ambientale.
Tale atto è ora in fase di aggiornamento per l'autorizzazione dell'impianto di essiccazione trucioli, che nel provvedimento di maggio 2010 non è stato autorizzato poiché non rispondente alle migliori tecniche disponibili.
Il procedimento istruttorio per il rilascio dell'AIA è stato finalizzato a vagliare le tecnologie e tecniche, adottate dall'azienda per prevenire o ridurre le emissioni dell'impianto, in conformità con le linee guida di settore nazionali ed europee in materia di migliori tecniche disponibili.
L'autorizzazione risulta prevedere i seguenti punti fondamentali: per le emissioni puntuali da camino dovranno essere adottati impianti di convogliamento dei fumi più efficaci e sistemi di abbattimento finalizzati al contenimento dei microinquinanti organici che garantiscano il rispetto di limiti di emissione per le emissioni diffuse dalle fasi di caricamento forni e di colata dell'alluminio e delle scorie fusorie dovranno essere progettati e adottati adeguati sistemi di captazione e di aspirazione che garantiscano in primo luogo la salubrità dei luoghi di lavoro e, in seconda battuta, il ripetersi dei fenomeni massicci di diffusione esterna dei fumi dalle tettoie dei capannoni come segnalati nelle fasi di emergenza da parte dei cittadini per le emissioni diffuse generate dai cumuli stoccati all'esterno (e attualmente sottoposti a sequestro giudiziario) esposti ai fenomeni atmosferici e dalla movimentazione delle scorie e dei materiali trattati all'interno dello stabilimento in aree scoperte, risulta indispensabile affrontare tutta la problematica relativa alla gestione e allo smaltimento: tempi di permanenza in stabilimento, destino finale dei materiali e aree di stoccaggio di detti materiali, affinché questi non contribuiscano a generare emissioni verso l'esterno. È attualmente in corso il procedimento di bonifica che prevede la gestione e emessa in sicurezza permanente del cumulo.
Sono inoltre stati imposti i seguenti interventi di miglioramento: la copertura del nastro trasportatore l'implementazione e l'adeguamento delle cappe di aspirazione sui forni rotativi e a bacino l'installazione di un sistema di rilevamento delle polveri l'installazione di apposito misuratore di portata allo scarico la dismissione, entro un anno dalla data del provvedimento provinciale dell'impianto di macinazione scorie esistente ed attivazione di un nuovo impianto di macinazione scorie conforme al progetto presentato la progressiva sistemazione e impermeabilizzazione di tutte le aree di transito e di tutte le aree di stoccaggio di rifiuti.
In data 21 luglio 2010, la Sacal ha presentato progetto di adeguamento strutturale dell'impianto di essiccazione, per cui è stato avviato un procedimento di modifica sostanziale dell'AIA. Gli interventi di adeguamento proposti vanno a implementare le tecnologie di abbattimento e le misure di controllo, con l'applicazione di tecniche in linea con le linee guida di settore e sulla base delle richieste avanzate durante l'istruttoria per il suo rilascio.
Infine, l'AIA ha anche disposto la revoca dell'autorizzazione per l'attività di deposito preliminare e di messa in riserva dei rifiuti costituiti da polvere di allumina, per cui la ditta è oggi vincolata ai limiti quantitativi e temporali definiti dal deposito temporaneo.
Per quanto riguarda le misure di stoccaggio, di recupero e di smaltimento dei rifiuti prodotti, dalla fase di pretrattamento del rottame metallico si generano rifiuti costituiti principalmente da scarti di materiale ferroso destinati a recupero fuori sito e materiale plastico destinato a smaltimento fuori sito.
Dalla fase di fusione si originano scorie destinate alla fase di trattamento dei residui svolta presso lo stabilimento al fine di recuperare cloruro di sodio, materiale da destinare nuovamente alla fusione ed un rifiuto costituito da polvere di allumina destinato ad un successivo trattamento di inertizzazione per eliminare ammoniaca e idrogeno e, quindi utilizzato sempre internamente per la produzione di un composto silico alluminoso venduto all'esterno come materia prima secondaria.
Dai vari impianti di depurazione dei fumi si originano rifiuti costituiti da polveri provenienti da filtri a maniche e fanghi dell'impianto di depurazione delle acque reflue.
La modalità di stoccaggio per ogni tipologia di residuo prodotto dallo stabilimento è specificatamente dettagliata nel provvedimento di AIA.
In particolare, in seguito all'emanazione dell'autorizzazione integrata ambientale, è stato fatto divieto di stoccare rifiuti costituiti da polvere di allumina, una delle principali fonti di emissioni diffuse, all'esterno dei capannoni.
Per quanto riguarda l'iscrizione al SISTRI, non si dispone delle informazioni relative all'iscrizione e tale informazione non è stata fornita neanche dalla Provincia, in quanto non direttamente collegata al sistema. Tra l'altro, si segnala che l'avvio del SISTRI è stato prorogato al 31 maggio 2011.
Relativamente al penultimo punto, i tavoli tecnici e l'istruttoria AIA hanno portato ad individuare in particolare le seguenti fonti di emissioni di microinquinanti organici: il cammino dell'essiccazione torniture, le emissioni diffuse dal reparto fonderia, il cumulo denominato "D" di stoccaggio di polvere di allumina.
In ordine ai primi due punti sulla base delle risultanze acquisite dalle indagini e dagli studi condotti da ARPA, il 26 giugno 2009 la Provincia ha emanato un'ordinanza in materia di controllo e convogliamento delle emissioni diffuse, originate dal reparto fonderia e dagli stoccaggi e movimentazione di materiali polverulenti.
Riguardo, invece, al cumulo D, veniva emanata successiva diffida in data 2 ottobre 2009, per il reiterato mancato rispetto delle prescrizioni di cui all'autorizzazione di cui sopra, relativamente alle operazioni di stoccaggio. La diffida imponeva la rimozione del materiale e il corretto avvio a smaltimento/recupero presso impianti esterni autorizzati. Il cumulo è stato poi oggetto di sequestro da parte dell'autorità giudiziaria. In seguito al provvedimento al diffida, il 2 marzo 2010 la ditta aveva prodotto della documentazione, tra cui anche copia dei registri di carico e scarico dei rifiuti degli ultimi cinque anni; dall'esame di questi è emersa una giacenza negli anni di polvere di allumina in stoccaggio che ha denotato una gestione di tale rifiuto in contrasto con l'obbligo di avvio a smaltimento/recupero annuale prescritto in autorizzazione. Tale accertamento ha portato a revocare l'autorizzazione al deposito preliminare e/o messa in riserva di rifiuto costituito da polvere di allumina, con l'emanazione dell'AIA.
Con l'emanazione successiva, in data 25 maggio 2010, dell'AIA è stato disposto il fermo totale dell'impianto di essiccazione torniture, la revoca dell'autorizzazione provinciale del 2 febbraio 2004 per l'attività di deposito preliminare, oltre a diverse prescrizioni tecniche relativamente agli stoccaggi, agli scarichi idrici, alle emissioni in atmosfera ed al controllo della falda tramite piezometri.
Con l'emanazione dell'AIA risultano imposti all'azienda importanti interventi di adeguamento alle migliori tecniche disponibili, un piano di monitoraggio e controllo su ogni attività dello stabilimento e su ogni matrice ambientale coinvolta.
Allo stato attuale la Provincia ha segnalato di mantenere un elevato livello di controllo sullo stabilimento, sia tramite il supporto dell'Agenzia Regionale di Protezione Ambientale che delle strutture di vigilanza interne all'Ente, al fine di verificare puntualmente il pieno rispetto di tutte le prescrizioni dell'AIA.
Tra queste in particolare è anche previsto un monitoraggio delle deposizioni atmosferiche esterne, da eseguire da ARPA con oneri a carico della ditta.
Relativamente al cumulo di polvere in allumina ed. "D", in ottemperanza alle imposizioni della diffida provinciale dell'ottobre 2009 ed al provvedimento di dissequestro condizionato emerso dal Pubblico Ministero la ditta deve svolgere la corretta caratterizzazione del rifiuto ai fini dell'individuazione dell'impianto di smaltimento idoneo.
In ordine all'intervento di bonifica in corso che prevede un intervento di messa in sicurezza permanente, la Provincia, che si avvale di ARPA per svolgere le funzioni di controllo previste dalla normativa vigente, ha realizzato una campagna di monitoraggio e di controllo della falda, di cui si attendono gli esiti.
Piano regionale di campionamento dei terreni.
Il 10 dicembre 2010, a seguito della seconda riunione di Conferenza dei Servizi per il procedimento di modifica sostanziale dell'AIA, è stata valutata la realizzazione di un monitoraggio ambientale nell'area prospiciente allo stabilimento, finalizzato a dare riscontro sull'andamento degli esiti della ricerca di diossine e PCB nelle uova.
La necessità di realizzare campionamenti nella parte superficiale del suolo in tutti i siti dove sono state campionate le matrici alimentari, per verificare una correlazione tra i livelli riscontrati nelle uova e lo stato di contaminazione del suolo, è stata sollevata anche nel tavolo tecnico regionale di cui alla deliberazione di Giunta regionale del 12 maggio 2008.
Per quanto riguarda le misure adottate dalla Regione per monitorare le emissioni nell'ambiente e nella contingenza attuale i valori di diossina come evidenziato in altri punti la competenza circa il rilascio dell'AIA e l'esecuzione dei controlli è in capo alla Provincia e le attività realizzate dall'ARPA all'interno e all'esterno dello stabilimento dall'anno 2006 ad oggi al fine di valutare l'impatto ambientale delle emissioni prodotte, sono state definite nell'ambito del tavolo tecnico di coordinamento provinciale su specifica richiesta della Magistratura.
Si evidenzia tuttavia che la Regione, con deliberazione di Giunta del 12 maggio 2008, ha istituito un coordinamento tecnico regionale delle autorità competenti all'assunzione dei provvedimenti a tutela della salute pubblica e dell'ambiente, composto da rappresentanti delle autorità sanitarie, costituito dai Sindaci dei Comuni interessati, dalle Direzioni Regionali Sanità, Ambiente e Agricoltura e dalle Province interessate.
Il coordinamento tecnico è supportato dai rappresentanti dei competenti servizi di prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali interessate dall'ARPA e dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d'Aosta.
Infine, con la stessa deliberazione di Giunta è stato istituito un gruppo di progetto integrato in materia di epidemiologia medica veterinaria ed ambientale composto da esperti dell'ARPA del Piemonte e dell'Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, con il compito di supportare le autorità sanitarie attraverso la realizzazione di ricerche scientifiche e di elaborazione dei dati necessari a definire le caratteristiche del pericolo, la portata del rischio e le conseguenze attese a seguito degli interventi di controllo e prevenzione.
A fronte dei risultati degli studi effettuati da ARPA e dall'Istituto Zooprofilattico sulla ricerca di diossine e PCB in matrici alimentari di origine animale nelle zone limitrofe alla Sacal, il coordinamento tecnico ha valutato l'opportunità che il Comune di Carisio emani apposita ordinanza per prevenire nel raggio di due chilometri dall'impianto il consumo di uova e carni prodotte localmente.
stata inoltre valutata la necessità che sia avviata una verifica dell'eventuale contaminazione del suolo superficiale presso le aree in cui sono state campionate le matrici alimentari che hanno dato esito positivo per presenza di diossina.
In ordine al punto non contenuto nell'interrogazione, insieme all'Assessore all'agricoltura valuteremo la possibilità rispetto a quanto segnalato dal Consigliere interrogante.



PRESIDENTE

Chiedo all'Assessore di far pervenire le risposte scritte delle ultime due interrogazioni, in quanto sono risposte complesse e credo che possano essere utili.
Dichiaro chiuso il punto relativo al sindacato ispettivo.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 124 dei Consiglieri Laus, Reschigna, Ronzani Taricco e Manica, inerente a "Condanna delle dichiarazioni spregiative nei confronti degli omosessuali rese dal Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 124, avente ad oggetto "Condanna delle dichiarazioni spregiative nei confronti degli omosessuali rese dal Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi", presentato dai Consiglieri Laus, Reschigna, Ronzani, Taricco e Manica, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Per l'illustrazione ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Sono il primo firmatario di questo ordine del giorno. È un ordine del giorno che non vuole assolutamente esprimere giudizi morali, perché chi mi conosce sa benissimo che da anni combatto chi, quando nasce, crede di essere più uguale degli altri. Quindi, lungi da me la volontà di esprimere giudizi morali sull'azione comportamentale di chicchessia. Qui il tema è un altro.
La frase pronunciata dal Presidente del Consiglio contro i gay è solo l'ultimo episodio delle tante esternazioni che il Presidente del Consiglio ha fatto.
Ne cito un'altra: "I gay sono tutti dall'altra parte". Questa la pronunciò nel 2007, all'apertura della campagna elettorale del centrodestra a Monza.
Cari colleghi, i Paesi sono come le persone, perché hanno un corpo e hanno un'anima. Il corpo del nostro Paese Italia è un corpo sotto gli occhi di tutti che sta andando allo sfascio, quindi sappiamo che quella è una priorità, ma sappiamo anche che, come le persone, anche il Paese ha un'anima e l'anima, la parte psicologica del nostro Paese, a differenza del corpo che crolla, come crollano le colline e crolla la capacità economica delle famiglie, non sta crollando, ma è già crollata.
La percezione che noi abbiamo all'interno di questo Paese è solo una pallida ed infedele traccia della percezione che il mondo ha del nostro Paese Italia, in modo particolare della nostra anima. Perché per quanto riguarda il corpo, in questi quarant'anni, tutti hanno cercato di dare il loro contributo per lo sfascio.
Il nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha sostenuto pubblicamente: "È meglio guardare le belle ragazze che essere gay".
Capisco che viene fuori il sorriso da parte di tanti amici. Agli amici e ai colleghi, però, ricordo che il nostro Presidente del Consiglio non ha detto: "Preferisco le donne agli omosessuali", perché se così avesse detto i giornalisti mi insegnano - la notizia non ci sarebbe stata.
Ma non bastavano i fatti di omofobia degli ultimi tempi verificatisi a Roma, serviva anche l'intervento del Presidente del Consiglio per alimentare le forme di intolleranza.
Trovo misero ed arrogante l'atteggiamento del premier che si vanta pubblicamente del proprio bulimico desiderio per le belle donne specialmente se giovanissime, contrapponendolo negativamente all'essere omosessuali.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri di un Paese civile ha come suo primo compito quello di aiutare il Paese ad essere migliore.
Ricordo, per chi non lo sapesse, che l'Unione Europea mira a combattere le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale. La centralità del concetto di non discriminazione basata sull'orientamento sessuale è confermata, oltre che dall'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, dall'articolo 19 del Trattato, prevedendo che il Consiglio può prendere provvedimenti opportuni per combattere le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale.
per queste ragioni, colleghi, che chiedo al Consiglio, a questo Consiglio, di far valere le prerogative dell'Aula, in modo da restituire il necessario decoro alle Istituzioni, che siamo e che siete chiamati a rappresentare.
Colleghi, con quest'ordine del giorno vorrei tentare di alzare il livello della discussione, da un punto di vista della serietà, e sfidare il diritto a riconoscere che tutti i cittadini - e quando dico tutti i cittadini voglio solo dire tutti i cittadini (donne, uomini e omosessuali) siano ugualmente rispettati.
Pensavo che questo pensiero fosse un patrimonio acquisito della nostra epoca, ma purtroppo - ahimè - i fatti odierni mi smentiscono.
Oggi, con quest'ordine del giorno, abbiamo la possibilità di guardare e giudicare le due facce di una stessa medaglia.
Qui non si tratta di condannare il Premier, Silvio Berlusconi, perch per una condanna al Premier, Silvio Berlusconi, ci vuole ben altro e sicuramente non è sufficiente l'ordine del giorno presentato dal vostro collega Mauro Laus; qui si tratta semplicemente di condannare - e mi rivolgo ad ognuno di voi - solo ed esclusivamente la sostanza di quelle parole pronunciate.
E questa è la prima faccia della medaglia.
La seconda faccia della medaglia è: quale posizione politica vorrà avere ogni singolo Consigliere, su questa situazione? Non voglio alimentare divisioni politiche interne - non mi permetto ma mi viene istintivo chiedermi cosa, in cuor suo, la collega Carla Spagnuolo, o tanti altri di voi - che conosco benissimo - possano pensare di fronte alla sostanza di quelle parole. Il fine non è quello della divisione, ma è quello di condannare, nella sostanza, gli atteggiamenti comportamentali di chi è chiamato ad assolvere le funzioni principali del nostro Paese e invece lancia messaggi che vanno in tutt'altra direzione facendo percepire una stortura malsana dell'anima e dell'aspetto psicologico del nostro Paese.
Colleghi, vi chiedo scusa se sarò male interpretato, ma non voglio veramente esprimere giudizi di natura morale. Mi piacerebbe vedere un documento del Consiglio regionale senza divisioni di destra, di sinistra o di partiti politici, e sono disponibile anche a cambiare il testo dell'ordine del giorno, a modificarlo, purché emerga una forte condanna nei confronti della sostanza delle parole pronunciate, che mettono in difficoltà fasce sane e genuine del nostro Paese.
Colleghi, non ho nient'altro da aggiungere. Mi rimetto solo ed esclusivamente al vostro buonsenso.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Laus per quest'ordine del giorno, che mette in luce alcune delle dichiarazioni - soprattutto quella cui si riferiva il collega - di un Presidente del Consiglio che, molte volte, si è espresso in modo poco opportuno o comunque in modo lesivo dei diritti di alcuni categorie.
indubbio che, in un Paese in cui molti dei diritti basilari continuano ad essere calpestati quotidianamente (ricordo, ad esempio, il diritto alla libera informazione; il diritto ad una rappresentanza parlamentare scelta dai cittadini, tramite le preferenze; il diritto allo studio, e abbiamo anche degli esempi a livello regionale), anche il sacrosanto diritto alla libertà sessuale viene spesso frainteso, alterato dimenticato e pesantemente attaccato.
Naturalmente, tanto più grave diventa questo tipo di attacchi, quanto più proviene da rappresentanti funzionali di maggior livello.
Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, sempre pronto purtroppo - a tristi battute e al disprezzo del prossimo, alla costante inosservanza dei più basilari livelli di rispetto, s'inseriscono in questo tipo di situazioni.
innegabile che un Presidente in declino, sotto ogni punto di vista trovi sollievo e soddisfazione nell'insulto e nella discriminazione dei comportamenti altrui, siano essi di tipo sessuale come di tipo politico o sociale.
In questo, la contaminazione tra due storici alleati come la Lega Nord e il Popolo della Libertà si sposta dal piano delle proposte politiche al piano delle dichiarazioni e dei comportamenti arroganti.
Il "celodurismo" ostentato da Bossi nei primordi ha fatto il suo tempo e si è trasformato in un machismo di un Presidente del Consiglio ormai alla frutta, così come il perenne saccheggio di riciclati politici mafiosi che hanno dato vita a Forza Italia e, in seguito alle sue varie evoluzioni compiute durante la Prima e, dopo la "riverginazione" partitica...
(Proteste da parte di alcuni Consiglieri di maggioranza)



PRESIDENTE

Colleghi! Collega Biolé, la invito a continuare; ha diritto a svolgere il suo intervento. Poi, si è già prenotato il Consigliere Pedrale.



BIOLE' Fabrizio

Dicevo, che hanno dato vita a Forza Italia e, in seguito alle sue varie evoluzioni, compiute durante la Prima e, dopo la "riverginazione" partitica, durante la Seconda Repubblica, ai danni delle casse pubbliche ha in qualche modo contaminato anche chi, dopo aver metaforicamente bruciato il tricolore, ha assaggiato e non più abbandonato il dolce abbeveratoio romano.
Tornando alle vergognose dichiarazioni del Presidente, mi preoccupa oltremodo l'immagine data all'estero. Ricordo, a tale proposito, che El Mundo parlò dell'Italia come "uno dei Paesi più sessisti d'Europa, dove le donne sono assenti dai tavoli delle imprese e diventano Ministro per il loro bel viso". Testuale.
Il sessismo italiano è ben evidenziato dal fatto che non ci sia una legge sulle coppie di fatto e tutti i tentativi fatti per realizzarne una sono stati silurati anche dalla Chiesa.
Non dimentichiamoci che l'omofobia dimostrata grossolanamente dal Presidente del Consiglio è ampiamente condivisa da alcuni esponenti del suo Governo, perfino da rappresentanti femminili come il Ministro Carfagna. Sue sono, infatti, le dichiarazioni contro il Gay Pride del 2008. Ricordiamo che il Ministro Carfagna è nientepopodimeno Ministro per le Pari Opportunità.
Se dicessi che l'omofobia è bipartisan, sarei sicuro di non essere smentito dai fatti.
Riporto alcune testuali dichiarazioni assolutamente bipartisan.
Ricordiamo Gianfranco Fin i: "Se chiede se un maestro dichiaratamente omosessuale può fare il maestro, le dico 'no'; ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini'".
Ricordiamo la Carfagna: "Le coppie gay sono costituzionalmente sterili". Ricordiamo il Presidente Casini: "Altre forme di convivenza sono di serie B rispetto alla famiglia". Ma ricordiamo, anche nel centrosinistra, un Massimo D'Alema che disse: "Non sono favorevole a un matrimonio tra omosessuali, perché il matrimonio tra uomo e donna è il fondamento della famiglia". Ricordo il giovane Renzo Bossi - e chiedo scusa per la parola forse non proprio consona al contesto - il quale disse: "Nella vita penso si debba provare tutto, tranne due cose: i 'culattoni' e la droga".
Ricordo anche Rosy Bindi...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere, recupererà il tempo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "A. Cruto" di Piossasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media "A. Cruto" di Piossasco, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 124 dei Consiglieri Laus, Reschigna, Ronzani Taricco e Manica, inerente a "Condanna delle dichiarazioni spregiative nei confronti degli omosessuali rese dal Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi" (seguito)


PRESIDENTE

Prego, collega Biolé, riprenda pure il suo intervento sull'ordine del giorno n. 124.



BIOLE' Fabrizio

Credo sia la prima volta che viene interrotto un intervento in occasione della visita di studenti al Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Era un modo elegante per dire che siamo seguiti anche dai ragazzi; poi lo colga come ritiene.



BIOLE' Fabrizio

Elegantemente, le dico che è la prima volta che succede, comunque va bene.
Ricordo anche Calderoli: "Se ancora non si è capito, essere 'culattoni' è un peccato capitale; chi riconosce per legge una cosa del genere è destinato alle fiamme dell'inferno". Non continuo, perché sappiamo bene che le dichiarazioni politiche sono costellate di queste delicatissime affermazioni.
Finisco con la citazione di un grande personaggio; anzi, parafrasando una citazione di Albert Einstein, che parlava della famosa "malattia del razzismo", si può dire che anche l'omofobia è una strana malattia, perch colpisce gli etero e uccide i gay.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
davvero singolare dover discutere in quest'aula di un argomento e di una dichiarazione che attiene alla sfera del privato.
Il Presidente del Consiglio ha espresso una sua preferenza, una sua opinione: preferisce le donne, piuttosto che i gay...



PEDRALE Luca

LAUS Mauro (fuori microfono)



PEDRALE Luca

Ha detto un'altra cosa!



PRESIDENTE

Ogni Consigliere ha il diritto di essere ascoltato.



PEDRALE Luca

Non vorrei essere interrotto, Consigliere Laus. Ognuno ha le sue preferenze, il Presidente del Consiglio ha una preferenza, che condivido.
Mi sarei aspettato che altri Gruppi presentassero quest'ordine del giorno, ma mi sorprende davvero e mi addolora che sia stato presentato dal Consigliere Laus, che dice di essere esponente dell'ala riformista liberale o pseudo tale del suo Gruppo.
Questo ha dato la stura ad altri interventi, su cui non esprimo più giudizi. Chi li ha sentiti, può farsi un'idea propria di come, a volte, in quest'aula, il livello politico si abbassi terribilmente. Un brutto esempio soprattutto per le nuove generazioni, specie quelle che casualmente entrano in quest'Aula e assistono ai nostri lavori e ascoltano i nostri interventi.
Anzitutto, Consigliere Laus, non siamo in un'aula di tribunale; il metodo di affrontare qualsiasi tematica, anche quella che attiene alle preferenze private che ognuno di noi può avere, è del tutto sbagliato.
Ripeto, non siamo in un'aula di tribunale. Il Presidente del Consiglio ha le sue preferenze, le rispettiamo.
Ci sono coloro cui piacciono i gay, noi li rispettiamo, ma non vedo perché il Presidente del Consiglio, perché ha detto di preferire le donne debba essere condannato in quest'aula. Lei, Consigliere Laus, ha presentato un ordine del giorno in cui c'è scritto "condanna".
Qui non siamo ancora in una Repubblica teocratica islamica, ognuno ha i propri gusti sessuali. Io non vado a rompere le "balle" agli omosessuali, e pretendo che chi è eterosessuale non debba essere insultato, disturbato, o condannato! Sarebbe anche ora di finirla di procedere con questo stile e con questi metodi.
Concludo dicendo, cari amici dell'opposizione, che se pensate di abbattere il Presidente del Consiglio con questi strumenti e con questi argomenti, avete sbagliato.
Ve lo dovrete "ripuppare" ancora per parecchi anni un Silvio Berlusconi abbracciato a qualche bella donna. E fa soltanto bene!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per la semplice ragione che sono stata citata dal Consigliere Laus. Volevo dire all'Aula che sono abbastanza grande, non ho più l'età per essere tirata per la giacchetta. Chiaramente abbiamo una storia che ci consente di distinguere tra le strumentalizzazioni politiche e le scelte politiche.
Devo semplicemente dire che avrei fatto un intervento più lungo, ma l'intervento del Consigliere Biolé mi esime dall'intervenire. Quando si portano elementi di una tale grevità, le questioni si commentano da sole.
Ripeto. Non siamo qui per essere tirati per la giacca. Abbiamo delle idee, le abbiamo sempre difese nell'arco di tutta la vita, ma una questione sono le idee di cui siamo portatori, un'altra è saper vedere che ci sono strumentalizzazioni di carattere politico e prese di posizioni che sono richiamate perché si vuole svolgere un'attività politica.
L'ordine del giorno del Consigliere Laus e dei Consiglieri che l'hanno firmato è di natura politica: vuole attaccare il Presidente del Consiglio che, nell'arco degli anni in cui è stato Presidente, ha subito ogni forma d'attacco. Oggi, ma è ormai da qualche tempo, siamo in una fase in cui si utilizzano le abitudini, gli usi, le preferenze politiche e le eventuali debolezze personali come strumento di lotta politica.
Questo lo condanniamo, come in passato abbiamo condannato altri strumenti di lotta politica che, alla fine, hanno magari distrutto un sistema, ma non sono stati capaci di costruirne un altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Intervengo perché mi pare che il livello di fastidiosità del dibattito sia dovuto all'approccio fortemente moralistico che è stato dato al dibattito: quanto di più inadatto ad un'Aula consiliare, dove le valutazioni devono essere di carattere eminentemente politico. Soprattutto in una società come quella italiana dove, sicuramente con grande fatica e dopo grandi battaglie, mi sembra che il livello generale per quanto riguarda valutazioni su questi temi sia ormai sufficientemente avanzato.
Per di più, si tenta un'operazione scarsamente motivata, proprio dal punto di vista letterale.
Nell'ordine del giorno stesso si fa riferimento alle parole del primo Ministro che avrebbe detto: "Meglio essere appassionati di belle ragazze che gay".
Questa è un'affermazione di esplicitazione di proprie valutazioni assolutamente lecita e assolutamente personale. Proprio per tutte le battaglie che sono state sviluppate nella società italiana, l'espressione di qualunque tendenza, anche di carattere personale e di carattere sessuale, è perfettamente libera. Un comune cittadino, come anche il Presidente Berlusconi, può esprimere il fatto di preferire le belle donne ai gay. Che è una libera espressione. Come se io dovessi essere attaccato in Consiglio perché dico "preferisco la torta mille foglie alla meringata".
Allora? Oppure è come se dicessi: "È meglio mangiare la torta mille foglie piuttosto che una meringata". È una libera espressione, una libera valutazione sopra la quale è del tutto inutile fare valutazioni di carattere politico che sono fuori luogo.
Diverso sarebbe stato se ci fosse stata un'esplicita valutazione dispregiativa dell'essere gay: quello poteva essere condiviso. Ma da questo punto di vista, questo tipo di affermazione è perfettamente lecita. E continuare a utilizzare sempre questo atteggiamento di insopportabile moralismo su questioni, in questo caso assolutamente sbagliate, è un errore e fa del male anche a tutte le battaglie che sono state condotte nella società italiana per in qualche modo far sì che i diritti di espressione di tutti i cittadini fossero sviluppati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente. Io, invece, vado un attimo controcorrente.
Vorrei ringraziare il Consigliere Laus per avere presentato quest'ordine del giorno, perché rappresenta la vera cartina di tornasole di come, nonostante tutte le velleità dell'ex Presidente Bresso, sono andate le elezioni regionali. Voi siete all'opposizione, perché questo è veramente un ordine del giorno tipico da opposizione; tra l'altro, tipico di un'opposizione assolutamente poco costruttiva e con pochissime idee, che si attacca a queste cose per cercare di fare qualcosa.
Però vi voglio dire che, facendo così, date sempre più ragione a quello che dice il Presidente Cota: il mondo che non c'è. Perché noi abbiamo chiesto alla riunione dei Capigruppo di parlare oggi di Piano casa, un Piano casa che noi pensiamo possa portare dei vantaggi economici per la Regione Piemonte, cara ex Presidente Bresso, ma voi avete detto di no e preferite invece perdere tempo per parlare di queste cose, che sono esattamente una perdita di tempo.
Quindi, per l'ennesima volta vi siete dimostrati quello che siete: un'opposizione assolutamente senza idee, senza progetti, non costruttiva e che si attacca solamente a delle frasi per riuscire a dire qualcosa in questo Consiglio.
Io vorrei, caro Consigliere Laus, che l'unanimità di questo consesso fosse per la difesa della famiglia naturale: questo è quello che - per fortuna - porta avanti la maggior parte degli italiani, nonostante voi.



PRESIDENTE

Mentre aspettiamo almeno un componente della Giunta regionale, mi corre l'obbligo di ricordare che nell'ultima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi si è scelto di programmare i lavori della seduta odierna e di quella del 15 febbraio.
Con l'accordo di tutti, si è deciso di trattare un numero significativo di ordini del giorno nella mattinata di oggi (rilevo anche che la maggior parte di quelli posti all'o.d.g. sono a firma di Consiglieri maggioranza) e di proseguire l'esame del disegno di legge n. 67 nel pomeriggio continuando nell'intera seduta del giorno 15.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo dibattito, come altri, è ritenuto una perdita di tempo.
Probabilmente, dal punto di vista della produzione legislativa lo è, ma non è assolutamente differente e distante da altri che tutti in quest'Aula abbiamo l'abitudine di proporre; di proporre a volte a ragione, altre volte in modo strumentale.
A me non sembra che si possa parlare di strumentalizzazione da parte di chi ha proposto questo ordine del giorno, perché il giudizio non è su una frase pronunciata da qualsiasi cittadino, che è libero di pensare e di dire quello che ritiene: questa è una frase che è stata pronunciata dal Presidente del Consiglio. Personalmente non posso fare altro che deplorare queste gravi affermazioni del Presidente del Consiglio, Onorevole Silvio Berlusconi, e non di un cittadino qualsiasi. E queste affermazioni, secondo me, hanno l'aggravante della reiterazione e - in questo caso, sì - della strumentalizzazione, perché è stato utilizzato il mezzo mediatico.
A cosa è stata finalizzata questa strumentalizzazione? A un mero calcolo di consenso, cercando di creare un elemento di travisamento e di travaso tra la libertà di orientamento sessuale in orientamento elettorale contrapponendo così, con una certa irrisione, orientamenti di maggioranza a orientamenti di minoranza.
Ebbene, in tutto questo che cosa c'è di più che una volontà di belligeranza? Perché non si può, amici della maggioranza, offendere gratuitamente coloro che hanno una sensibilità diversa. Qui si tratta di offendere gratuitamente e pretendere di poterlo fare nella veste di Presidente di Consiglio: è questo che noi non accettiamo e che riteniamo politicamente grave! Tale mistificazione opportunistica calpesta il generale diritto di libertà di ogni cittadino e inoltre vorrebbe fungere da paravento e da elemento di distrazione dal vero problema, che è il comportamento e l'etica pubblica dei rappresentanti delle Istituzioni e dello Stato così come l'articolo 57 della Costituzione sancisce, laddove è previsto il dovere di adempiere alle pubbliche funzioni secondo disciplina e onore.
Con l'omofobia, amici della maggioranza, non possiamo scherzare nessuno deve scherzare. Dovete anche sapere che l'omofobia non è classificata come fobia, quindi è un termine un po' fuori dalle righe, ma che vuol ricondurre a comportamenti comunque discriminatori, pregiudiziali o addirittura da potersi leggere come psicopatologici e irrazionali.
Amici della maggioranza, secondo i più recenti dati dell'Agenzia dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, l'omofobia nelle sue svariate forme ha danneggiato la salute e la carriera di quattro milioni di cittadini europei, e l'Italia purtroppo è il Paese a maggior tasso di omofobia (in ogni ambito: professionale, sociale e politico-istituzionale).
Ecco perché nessuno - dico nessuno - deve scherzare con l'omofobia, se così vogliamo chiamarla.
Inoltre, amici della maggioranza, l'articolo 3 della Costituzione sancisce la pari dignità sociale e l'uguaglianza senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e quindi l'orientamento sessuale, seppur non esplicitamente espresso nel testo costituzionale, rientra comunque fra le condizioni personali e sociali.
Ad oggi non esiste - il che è veramente grave per un Paese civile e moderno - un'esplicita formulazione giuridico-penale che sanzioni comportamenti discriminatori rispetto alla libertà di orientamento sessuale, principio di fatto, anche se non di diritto, condiviso dalla gran parte dell'opinione pubblica. Anzi, nei confronti dell'Italia sono state aperte nel recente passato procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea, in quanto alcuni provvedimenti legislativi non rispondevano alle direttive comunitarie contro le discriminazioni in senso lato e contro questa in particolare. L'Italia dei Valori si batterà in ogni ambito istituzionale e sociale affinché la cultura dei diritti sia compiuta espressione di un Paese civile, guidato da una classe dirigente responsabile che per prima sappia dare esempio di moderna cittadinanza.
Per quanto riguarda ciò che ha detto il Consigliere Pedrale, che si è riscaldato tanto su questo argomento, è inutile sottolineare i gusti sessuali del suo Presidente: li conosciamo tutti. Ma c'è una differenza collega Pedrale; non sei presente e mi dispiace.



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, mi scusi!



BUQUICCHIO Andrea

Forse certi comportamenti sono ascrivibili a fisionomia di reato quello dell'omosessualità assolutamente no, per fortuna; a meno che non riteniate di cambiare la legge. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Intervengo molto sinteticamente. Ritenevo che l'ordine del giorno, nel momento in cui è stato presentato, avesse un suo significato dal punto di vista simbolico e ne avesse uno dal punto di vista della fase politica.
Quel che è successo dopo purtroppo ci fa dire che altri eventi, altri comportamenti, altre debolezze istituzionali sono intervenute, al punto tale che oggi dovremmo discutere di questioni ben più serie, che espongono il Presidente del Consiglio dei Ministri non soltanto ad un giudizio di valore ma anche al rischio di un percorso giudiziario e che quindi le preoccupazione espresse dagli estensori di quell'ordine del giorno erano fondate.
Per il tipo di dibattito che si è svolto fino a questo momento, di svilimento della preoccupazione che gli estensori dell'ordine del giorno portavano all'attenzione di tutta l'Aula, non credo ci sia qui in questo momento la condizione per affrontare alla radice i contenuti di quel testo.
Credo che quest'Aula dovrebbe - perché è un Ente legislativo, perché ha un principio di responsabilità pubblica, perché deve assumere su di sé la tutela degli interessi di tutti - lavorare molto sul tema del rispetto delle persone e dei loro differenti modi di stare al mondo.
Che il tema del rispetto dei diversi orientamenti sessuali sia un tema che coinvolge la sfera educativa; che il tema del rispetto delle diversità personali possa essere ben perseguito con buone leggi improntate al rispetto della persona di cui anche questa Assemblea legislativa è responsabile; che, quindi, questi sarebbero i nostri doveri in una condizione di normalità è evidente. Temo però che sia l'ordine del giorno sia la discussione che noi stiamo facendo abbiano poco a che vedere con il normale funzionamento delle attività istituzionali.
Ormai infatti si ragiona sul fatto che chi ha una responsabilità pubblica possa esprimersi come un comune cittadino. Veniva ribadito con orgoglio anche prima, negli interventi: che cioè chi è portatore di un principio di responsabilità pubblica può rispondere soltanto a sé, come i normali cittadini. Noi crediamo invece che debba rispondere alla comunità che lo ha chiamato a rappresentarla e per la quale deve svolgere un servizio di interesse generale. E allora passiamo dalle frasi citate nell'ordine del giorno alle frasi rivolte alle colleghe del Parlamento ("Sei più bella che intelligente") alle barzellette sugli ebrei, senza scomporci: perché ciò che può fare un privato cittadino può essere consentito anche al Presidente del Consiglio dei Ministri. È questa la questione che pone l'ordine del giorno.
Il testo non mette in discussione le preferenze e i comportamenti privati di un uomo: mette in discussione la responsabilità pubblica di un uomo che ha un incarico pubblico e questa distinzione purtroppo in questo Paese non si riesce più a farla; non perché non la si sappia, non perch non si ritenga che sia doverosa e necessaria, ma perché se si esprimesse la necessità di questa distinzione metteremmo a rischio la tenuta della maggioranza di questo Paese.
Infatti, quando si contesta il singolo comportamento, qual è la risposta che abbiamo sentito anche questa sera? "Non crederete mica di ribaltare il risultato elettorale e la maggioranza politica che governa in questo momento criticando il Presidente del Consiglio dei Ministri?". No lo sappiamo benissimo che purtroppo ciò che ci sta accadendo - non da oggi ma da molti anni - e che sta accadendo nel Paese, nelle relazioni tra le persone, nel modo con il quale intendiamo il rapporto con la politica, nel modo con il quale intendiamo costruire le nostre carriere professionali è diventato tale, che neanche quei comportamenti, neanche quei fatti, neanche quelle dichiarazioni riusciranno a scalfire un'immagine pubblica che probabilmente vive perché rappresenta il cittadino comune.
Per qualcuno è un orgoglio: non più tardi di una settimana fa è stato detto: "Certo che quest'Aula deve discutere come al bar dello sport!". Il fatto che voi diciate "non abbassiamo la nostra discussione a quella del bar dello sport" dimostra che voi siete lontani dalla gente. Perché la rappresentazione della gente sono il bar dello sport e la battuta ispirata all'omofobia.
Allora, se questo è quello che ci sta capitando come comunità politica forse hanno ragione coloro che dicono che quell'ordine del giorno era inutile, perché non cambia il quadro delle nostre reciproche relazioni, non cambia nemmeno lo stile di quest'Aula e non cambia il patto di ferro per il quale questo Presidente non può cadere, qualunque siano le libertà che si concede. E probabilmente capita perché rispecchia la maggioranza culturale o di interesse della nostra cittadinanza.
Da questo punto di vista, allora, mi auguro soltanto questo: che per quello che ci attiene come responsabilità sui temi del rispetto delle libertà personali, per le leggi che ci competono e per gli atti che ci toccano, noi sappiamo mantenere il principio del riconoscimento delle differenze e del loro rispetto. Questo è il nostro compito, quando faremo leggi sull'istruzione, quando faremo leggi sulle pari opportunità, quando faremo leggi sulle politiche attive per il lavoro. Per il resto, per quel che riguarda la qualità della nostra politica - per citare Salvemini penso che i politici "per il 10% sono migliori della comunità che li ha eletti, per il 10% sono peggiori, per il resto sono uguali a loro". Io per credo che dovremmo tendere ad essere il 10% migliore e a non appiattirci sul 10% peggiore o sulla media. La politica, una volta, aveva anche un ruolo pedagogico, costruiva cambiamento in avanti: non rifletteva le condizioni più banali e qualche volta più miserabili della nostra società.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Devo dire, oggettivamente, che sono stato colpito dai commenti che ho sentito su questo ordine del giorno. Sono assolutamente convinto, come hanno detto alcuni, che sia legittimo che ciascuno abbia i propri gusti sessuali e che ciascuno li possa manifestare liberamente. Personalmente credo che le persone, come peraltro dice la nostra Costituzione, abbiano diritto al rispetto della propria dignità a prescindere dai propri orientamenti; inoltre credo nella famiglia. Tuttavia, i commenti che ho sentito, a fronte della presentazione di questo ordine del giorno qualificano non positivamente alcuni tra coloro che li hanno pronunciati.
Abbiamo sentito parole in quest'Aula (che poi leggeremo anche dai verbali) pronunciate con violenza, veemenza e brutale superficialità che credo avrebbero meritato altri contesti per essere espresse. Io mi fermo qui.
Ho sottoscritto questo ordine del giorno perché credevo - e continuo a credere - che sia necessario richiamare sempre coloro che hanno funzioni pubbliche alla necessità di usare un linguaggio consono alla funzione che svolgono. Non credo che alcune battute, (dato e non concesso che su certi temi valga la pena di fare battute) si addicano a determinati ruoli e funzioni pubbliche. Trovo poi singolare il richiamo da parte del Capogruppo Carossa sul fatto che discutiamo di queste banalità, invece di affrontare il tema del Piano casa. Tutti sanno che nella seduta del mattino sono in discussione interrogazioni e ordini del giorno. Si può anche non condividere un determinato ordine del giorno e grazie allo strumento della votazione ognuno può esprimere il proprio voto. Tuttavia, credo sarebbe opportuno astenersi da certi commenti, almeno in quest'Aula.
Credo che non abbiamo perso tempo nell'affrontare un tema, che è non così banale e non così marginale nella nostra società. Questo lo testimoniano tanti fatti di cronaca che purtroppo confermano quanto determinati atteggiamenti siano ancora dannosi e radicati in una sorta di pseudocultura o sottocultura, di cui addirittura molti si vantano gonfiando i muscoli e sentendosi superiori, perché hanno il coraggio di dire certe amenità.
Credo che anche la discussione di oggi su questo tema testimoni, in modo inequivocabile, il fatto che dobbiamo fare ancora tanta strada e che probabilmente serviranno tante altre iniziative per poter cercare di lasciarci dietro alcuni retaggi di una sottocultura, che sarebbe ora che nella nostra società fosse superata.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Montaruli.



MONTARULI Augusta

Grazie, Presidente.
Mi scuso già esordendo con i miei colleghi "maschietti" perché oggi voglio fare outing e dire che "è meglio essere donna che essere uomo".
Mi aspetterei dal Consigliere Laus che prossimamente presenti una mozione di condanna verso queste parole, perché saprei ribattere altrettanto intelligentemente sul perché di quest'affermazione.
Volevo solo intervenire, però, per ricordare al Consigliere Biolé che nella sua lunga bibliografia si è dimenticato di un autorevole esponente del suo partito. Non voglio ripetere battute fatte da Beppe Grillo, per sarebbe altrettanto facile estrapolare delle frasi e dimostrare come persino il più grande dei comici (voi ritenete sia tale) abbia fatto battute similari non sottraendosi a quella lunga bibliografia che lei ha citato.
Quindi, non sarò volgare e non voglio esserlo per rispetto di quest'Aula, perché qui non siamo su un palcoscenico e questo non è un circo. Sarò contenta di passare le frasi di Beppe Grillo con una velina frasi estrapolate...



(Commenti in aula)



MONTARULI Augusta

un comico, ma guarda un po'!



PRESIDENTE

Consigliera Montaruli, si rivolga alla Presidenza, per favore. Prego.



MONTARULI Augusta

Infatti, visto che è un comico, volevo ricordare...



PRESIDENTE

Consigliera Montaruli, si rivolga alla Presidenza, prego.



MONTARULI Augusta

Se si condannano le battute si devono condannare tutte e non a fasi alternate! In ogni caso è molto peggio che il tema dell'omosessualità sia trattato sempre e soltanto con battute, come fate voi, al contrario di come avviene nei partiti seri (sia di destra che di sinistra), dove invece i temi dell'omosessualità o comunque quelli legati a questa tematica vengono davvero affrontati in modo molto più serio di quanto potrebbe fare un comico ben retribuito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Credo che il problema posto dal collega Laus con il suo ordine del giorno, al di là di questa o di quell'affermazione (del resto il Consigliere Laus ha dichiarato di essere disposto a modificare il testo dell'ordine del giorno), ponga una questa terribilmente seria.
Sono rimasto molto colpito, lo dico francamente, dall'intervento del collega Pedrale. Perché, Consigliere Pedrale - non si offenda - lei è il Capogruppo del principale partito di maggioranza ed io, per la mia formazione e per la scuola dalla quale provengo, ho sempre ritenuto che in sedi come queste il Capogruppo del principale partito di maggioranza (anche facendo violenza su se stesso, in certi casi anche questo, perché non tutto è consentito in un'aula come questa) dovesse fare però un discorso di maggiore spessore e di respiro più ampio, anche quando magari si affrontano temi in maniera sbagliata (e credo non sia il caso di questa discussione).
Direi la stessa cosa del Consigliere Carossa, ma confesso che il Consigliere Carossa mi ha abituato a questi interventi un po' triviali anche quando si affrontano questioni un po' delicate.
Invece, Presidente Cattaneo, vorrei tentare di affrontare queste questioni in maniera seria, perché il tema è serio e non possiamo banalizzarlo, se vogliamo rendere onore alla funzione che esercitiamo in quest'Aula. Credo che almeno dobbiamo tentare di farlo.
Credo che spogliandoci per un attimo delle nostre "casacche", sia quelle della maggioranza che quelle dell'opposizione, dovremmo convenire tutti su un punto: di norma un uomo politico con responsabilità istituzionali, sia esso di maggioranza o di opposizione - diciamo la verità dovrebbe evitare insolenze come quelle pronunciate dal Presidente del Consiglio.
La stessa cosa l'avrei detta se questa frase l'avesse pronunciata un esponente dell'opposizione. Credo che non sia giusto, che sia diseducativo che sia sbagliato dichiarare una cosa del genere. Credo sia sbagliato! Un tempo non sarebbe capitata una cosa di questo tipo, o mi sbaglio? Potete immaginare che qualche anno fa un Presidente del Consiglio, o un capo dell'opposizione avrebbe detto, nell'indifferenza generale, una cosa del genere? L'avrebbe detta nell'indifferenza generale? No, non credo. Mi sbaglio? Non credo! Dovremmo riconoscerlo tutti, almeno questo. Dovremmo riconoscerlo semplicemente.
Poi, posso anche convenire sul fatto che i rappresentanti della maggioranza non votino contro il loro Presidente del Consiglio, ma almeno diciamoci questo! È una cosa che non va detta in un Paese come l'Italia! Primo problema.
Secondo problema di fondo, che riguarda il carattere della nostra società, è l'idea che abbiamo delle libertà, della tolleranza e del rispetto per le persone. Questo è un tema notevole, che riguarda il centro la destra, la sinistra. Riguarda tutti: mi riferisco al modo con cui ci atteggiamento di fronte a coloro che hanno propensioni sessuali diverse dalle nostre. È forse una colpa? No, non lo è. È chiaro qual è il problema? Non è una colpa! Non è un reato! È una propensione naturale che, in un Paese democratico, civile e libero, viene considerata assolutamente normale. Anzi - di più - richiederebbe che la politica e le istituzioni insomma chi governa - agissero per combattere quei fenomeni di discriminazione culturale, politica e financo - aspetto gravissimo - di omofobia. Non avrebbe senso, altrimenti, scandalizzarsi quando su un giornale si legge che a Roma un povero ragazzo è stato violentato e picchiato perché omosessuale! Non avrebbe senso incazzarsi per questo! Invece ci arrabbiamo; ci arrabbiamo! C'è dunque un problema nella politica se si vuole affrontare seriamente una tema che è culturale, morale e sociale: il tema è come noi ci atteggiamo, destra o sinistra. Destra o sinistra! Sogno un Paese nel quale con Pedrale, ad esempio, mi scontro sulla politica sanitaria, e non scontrarmi sul fatto di considerare queste cose un fatto di libertà, immaginando una società tollerante e rispettosa nei confronti di tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Colgo volentieri quest'occasione per fare due brevi considerazioni.
Alcuni colleghi (mi riferisco, in particolare, alla Consigliera Spagnuolo) hanno fatto un serio intervento politico, di alto livello. Io mi limiterò, invece, ad aggiungere un elemento di "costume".
Una prima considerazione: il collega Taricco ha ragione sul fatto che occorra fare ancora molta strada in questo campo. Bisogna rilevare, per che per un certo periodo storico, questa strada è stata percorsa tutta al contrario. Affinché non vi sia alcun dubbio in proposito, confesso che ero già così fissato da ragazzo da portare quelle medagliette o portachiavi un po' kitsch, che avevano impresso su un lato il volto di De Gasperi sull'altro Giovanni XXIII (ometterò di dire ciò che portavano i miei compagni!).
Questi erano, senza alcun dubbio, i miei riferimenti culturali: mi hanno preso così tanto in giro, sia al liceo che durante l'università, che almeno adesso posso rivendicarli! De Gasperi, La Pira, Moro, eccetera.
Certo, Berlusconi al decadimento del sistema di valori che Quei Grandi Uomini rappresentavano ha dato una bella accelerata, ma ogni tanto un po' di analisi storica, un po' di valutazioni, un po' di memoria che citerò in termini culturali, ma anche in termini di esperienza, quasi personale, non guasta. I modelli culturali di moralità pubblica, di decenza, di pudore sono stati aggrediti, demoliti, mortificati, ridicolizzati regolarmente diciamolo - da una certa sinistra radicale. Sì, cari colleghi del Movimento 5 Stelle! Voi siete giovani, ma vorrei ricordare le lezioni - non ho timore di farlo - del professor Marino Bin a Giurisprudenza, al seminario di diritto di famiglia. Quando mi alzavo a dire due parole a favore della famiglia, mi sentivo rispondere: "Ci sarà mica qualcun altro così rozzo ignorante, reazionario e bigotto, che pensa che la famiglia abbia un senso e che il libero amore non sia un valore?". Lo diceva il professor Marino Bin, ma tutta una compagnia di giro di intellettuali radical-marxisti esprimevano queste posizioni.
Per anni le posizioni cattoliche e morali, sono state dunque ridicolizzate da quella cultura: consultate gli atti, facciamo, finalmente un po' di ricerca storica; riprendiamo gli articoli di giornale, le dichiarazioni e gli attacchi che subivamo, come giovani cattolici, perch "integralisti" e "moralisti!" Riprendiamoli! Ma veniamo anche all'ambito politico, in particolare al Consiglio comunale di Torino: la collega Artesio c'era già; peraltro, il suo comportamento, come pure quello della collega Spagnolo, è sempre stato per me di esempio. Vorrei ricordare, però, che allora non c'era Berlusconi come Presidente del Consiglio comunale o Sindaco di Torino; c'era un'altra maggioranza e un altro contesto politico.
Per stemperare gli animi, ricorderò un breve aneddoto relativamente alla vicenda di una missione in Polonia. Successe quel che successe: il Partito Comunista polacco ci mandò le "signorine" in camera. Io rimasi indignato e denunciai l'accaduto. La mattina, a colazione, tutti sembrarono molto soddisfatti; alcuni colleghi non comunisti della Lombardia mi dissero persino: "Questo comunismo non è poi così male come immaginavamo!".
Durante la missione, un Assessore della Giunta appartenente alla Sinistra, che adesso non citerò per rispetto, aveva pacchi di dollari coi quali assoldava ulteriori signorine polacche (quando io non riuscivo a farle scappare - io, infatti, le avvisavo di andare via, perché lì c'era il peccato!). Quando sono tornato a Torino - qualcuno lo ricorderà - ho fatto presente la situazione in Consiglio comunale, soffermandomi sull'importanza della moralità pubblica, per cui se uno andava in missione per la città nei campi di concentramento polacchi, in missione pubblica, doveva avere un doppio dovere morale. Peraltro, io questo dovere lo sentivo molto, come politico e come cattolico, sono stato coerente, per cui ho fatto tutte le visite che dovevo fare e ho partecipato a tutti gli incontri organizzati.
Ma non era soltanto una questione di momenti, ammesso che esista una separazione tra vita privata e vita pubblica. Tutto secondo le regole dunque , dei nostri intrepidi censori del Presidente Berlusconi... Gli è però che. In realtà accadde che molti colleghi e colleghe dell'allora PCI mi presero in giro che la metà bastava! Trovando peraltro, ogni tipo di giustificazione possibile per i colleghi che avevano agito "alla Berlusconi" Quando chiesi a Novelli che cosa proponeva in merito, lui rispose che ne avrebbe parlato alla maggioranza e ai Capigruppo. Mi dissero: "Caro Giampiero, abbiamo preso una decisione: non ti manderemo più in delegazione nei Paesi dell'Est, perché rompi troppo l'anima!". Questo era il clima della politica; eppure,sulla moralità pubblica del Paese, non aveva ancora influito Berlusconi! Facciamo dunque anche un'analisi di come si è inveterato questo costume, e di come una certa sinistra (forse non quella del PCI popolare ma quella radical-marxista) sicuramente abbia contribuito, (vedi le campagne de L'Espresso), a demolire i principi morali del Nostro Paese.
Vogliamo fare un'analisi storica approfondita? Ne sarei felice. Chiedo scusa se lo cito ancora, ma mi ha tanto divertito la collega Montaruli quando vi ha detto: "Adesso avete riscoperto il tricolore?". Linus - sono vecchio, lo so! - il giornale della sinistra "alternativa" e "anticonformista", aveva infierito, a suo tempo, (ho conservato il numero) sul nostro inno nazionale, mentre adesso, lo ascolta in piedi (io sono contentissimo, perché l'ho sempre fatto e non mi devo certo pentire). C'è un numero intero di Linus di sfottò e di insulti all'inno nazionale, con tante lettere di lettori di quell'area e professoroni "progressisti" che dicevano: "Ma che vergogna! È tutta una presa in giro. Stringiamoci a corte! Siam pronti alla morte, è tutta una beffa!". Questa cultura ha prodotto delle conseguenze, di basso livello, su tutto il Popolo. Non giustifico dunque in alcun modo i comportamenti attuali, ma la storia ha dei meccanismi profondi.
Sono felice che ci sia stata un'inversione di tendenza, per cui si riconosce che la moralità pubblica ha un certo valore. Sono altresì felice che si canti l'inno nazionale e che il tricolore torni ad essere importante.
Ma diciamo, almeno che ci sono tanti "pentiti", tante persone che hanno cambiato idea! Allora - sarà un paradosso - se molti oggi riscoprono il tricolore grazie alla Lega Nord, se riscoprono i valori morali in odio a Berlusconi, sarà un miracolo! Le vie del Signore siano infinite! Dunque facciamo un ragionamento serio; diamo un esempio con la nostra vita. Io credo, personalmente, che la vita privata per un politico abbia comunque un significato e che ogni dichiarazione pubblica, abbia un peso.
Sono stato deriso, nel corso degli anni, per essere stato sempre così politically correct, ma penso che il fatto di ricoprire un certo ruolo comporti delle responsabilità.
Per sdrammatizzare - e concludo - tutti sanno che sono un patito di fantascienza e, come dice l'Uomo Ragno, a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità. Il mio modello non è il Punitore o Diabolik, ma Superman.
Però, cari colleghi, alla "questione morale" bisogna crederci davvero.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Ho finito.



PRESIDENTE

Prego di fare un attimino di attenzione, un ultimo sforzo.



LEO Giampiero

Grazie, ho finito.
Io credo alla questione morale, credo alla moralità pubblica. Occorre che su questo tutti si cambi marcia e, come si dice, quando uno vuole denunciare, magari non il fuscello, perché non è solo un fuscello nell'occhio degli altri, guardi anche la trave, nel proprio.
In questo caso, non credo si possa dire che è il bue che dà del cornuto all'asino, perché, critiche ce ne sono per tutti. Però, non vorrei che da parte di un certo pensiero radicale si verificasse il paradosso dell'alce che dà del cornuto al bue! Sempre per fare delle citazioni, i cari colleghi Toselli e Leardi mi dicono: chi è senza peccato scagli la prima pietra.
Facciamo un richiamo complessivo alla moralità, che costituisce un patrimonio che reputo indispensabile.
Comunque sono felice perché, dopo anni di battaglia a favore della moralità, non avrei mai immaginato che su questo tema venisse espresso un tale consenso. Proprio come per quanto riguarda il Tibet. Perché, qualche anno fa, venivo aggredito dall'estrema sinistra filocomunista quando difendevo le bandiere del Tibet, oggi ricevo i complimenti per questo mio impegno.
Bene, sono stati compiuti dei passi in avanti, non usiamoli strumentalmente, ma per una crescita morale e civile complessiva del Paese che ne ha grande necessità! Grazie, Presidente.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto alberghiero "G. Colombatto" di Torino


PRESIDENTE

Saluto le ragazze e i ragazzi della classe II A dell'Istituto alberghiero "G. Colombatto" di Torino che, insieme ai loro insegnanti stanno seguendo i nostri lavori: benvenuti.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 124 dei Consiglieri Laus, Reschigna, Ronzani Taricco e Manica, inerente a "Condanna delle dichiarazioni spregiative nei confronti degli omosessuali rese dal Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 124.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ho sentito il dovere di intervenire, perché - scusate, colleghi abbiamo dedicato tutta la mattina a quest'ordine del giorno. Abbia pazienza il collega Laus! Ritengo che, in un momento così difficile, nel quale registro problemi fondamentali (quello della riorganizzazione delle ASL, il Piano casa e, se volete, ve ne cito una fila), non sia possibile dedicare tutto il giorno a quest'ordine del giorno di condanna nei confronti del Presidente del Consiglio, per aver espresso la sua preferenza nei confronti delle belle donne rispetto ai gay.
Per carità, c'è libertà di parola, io condanno...



(Commenti del Consigliere Biolé)



NEGRO Giovanni

Consiglio, Presidente del Consiglio.



(Commenti del Consigliere Biolé)



NEGRO Giovanni

Fa lo stesso.



(Commenti in aula)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Consigliere Negro, prosegua non curandosi degli interventi provenienti dai lati. Prego.



NEGRO Giovanni

Posso parlare? Faccia stare zitto...



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

L'espressione è questa: il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il Premier, avrebbe riferito che preferisce le belle donne ai gay. Questa è un'espressione sua personale, che io non condivido, perché ritengo che il Presidente di un Consiglio deve misurare le proprie parole, deve parlare a nome dei cittadini e non esprimere le sue personali inclinazioni. Però, non mi pare sia indispensabile quest'ordine del giorno, abbia pazienza collega Laus! Perché dico questo? Qualcuno lo ha già detto: a mio avviso, questa innanzitutto, non è l'aula di un tribunale, ma è un'aula politica, nella quale si può dire di tutto, ma non affrontare questi giudizi.
Noi dell'UDC siamo per il rispetto delle persone, degli uomini e delle donne. Abbiamo bisogno di più cattolicesimo e di questi orientamenti anche nel mondo politico. Noi vogliamo la difesa della famiglia, ma di quella vera. Per famiglia intendo quella formata da maschio e femmina, poi rispetto tutte le idee, anche chi la pensa diversamente rispetto a noi. Io non condanno i gay, ognuno ha diritto di pensarla come ritiene, non voglio giudicare.
Lo ripeto: il Premier non deve parlare, ma deve misurare le parole prima di esprimersi. Vogliamo dire che deve avere più rispetto per i cittadini e la dignità di ogni singola persona.
Non voglio condannare e non sono in grado di condannare nessuno, perch c'è un altro che può condannare, non siamo noi. Dobbiamo dare più dignità ma stiamo attenti a non fare di tutta l'erba un fascio, non perdiamo altro tempo a questo riguardo. Abbiamo capito che quest'atteggiamento non è favorevole, io lo condanno, però non voglio perdere altro tempo. Iniziamo noi, per primi, a dare il buon esempio, assegnando rispetto e dignità a tutte le persone che incontriamo, anche a coloro che la pensano diversamente da noi. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Biolé, lei aveva chiesto di intervenire per fatto personale oppure ho interpretato male la richiesta?



(Commenti del Consigliere Biolé)



PRESIDENTE

Il Consigliere Biolé rinuncia ad intervenire.
La parola al Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

Grazie, Presidente.
stata chiaramente una battuta, il Presidente Berlusconi non voleva offendere. È certo che su terreni sensibili, come quelli delle possibili discriminazioni, come anche, a suo tempo, aveva appuntato il Ministro Mara Carfagna, sarebbe meglio astenersi dal fare battute. Quella di Silvio Berlusconi è stata una battuta, ma soprattutto la chiusa di un discorso serio, di ben altro tenore. Il Presidente non intendeva assolutamente n offendere le donne, né tanto meno gli omosessuali.
Questo Governo ha, bensì, il merito di essersi impegnato come nessun altro prima contro le discriminazioni, la lotta all'omofobia e, per la prima volta, il tema è entrato in una campagna di comunicazione istituzionale della Presidenza del Consiglio ed è stato affrontato anche nelle scuole.
Personalmente, credo non sia una colpa, come anche giustamente hanno sottolineato e appuntato autorevoli colleghi, ivi il collega Ronzani. Non è una colpa, ma ritengo che, comunque, ad amare, in qualsiasi direzione si vada, non si fa mai male. Grazie. Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cursio.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere al collega Laus se posso appropriarmi di un'interpretazione mia personale. Credo che lui volesse semplicemente dire che se l'omosessuale ha commesso un illecito, o un reato, venga sanzionato e condannato. Se ciò non è stato commesso, è inutile che "lui" parli di una preclusione a entrare nelle sue grazie, perché, in quanto Presidente del Consiglio, dovrebbe astenersi.
Vorrei dire all'amico e collega Comba che capisco che "lui" non volesse dire tante cose, difatti "lui" non voleva dire "Obama è abbronzato", non lo voleva dire; evidentemente, voleva dire altro. Cioè, cerchiamo anche di guardare serenamente la realtà per ciò che essa è e per come essa traspare.
Mi rendo conto che c'è il tentativo, naturalmente, anche comprensibile, di giustificare, determinata dalla prorompente irruenza del nostro Presidente del Consiglio. Posso dire che nel corso della mia vita ho conosciuto Presidenti del Consiglio dei Ministri, ma, molto sinceramente, come l'attuale nostro Presidente del Consiglio, faccio fatica a ricordarne. Non ho vissuto i tempi di De Gasperi, né quelli di Moro, però, oggettivamente faccio molta fatica. Probabilmente, a quest'interpretazione si aggiunge quello che è il linguaggio sprezzante e spregiativo.
Sarebbe stato meglio, da parte di un Presidente del Consiglio, quindi non di un cittadino qualsiasi, astenersi dal riferire e dal riportare anche un parere suo personale.
Vede, caro collega Leo, sono padre di cinque figli, quindi amo la famiglia. Per me è il valore fondante di una società, anche perché ritengo che senza la famiglia probabilmente il destino dell'umanità crollerebbe e nel volgere di qualche decennio, sparirebbe. Porto un esempio su tutti: se tutti diventassimo omosessuali, la vita finirebbe nel giro di qualche decennio. Questo è chiaro.
Nonostante ciò, devo dire che, pur predicando e credendo in questi valori, non mi sento, in quanto uomo, di condannare chi ha un'attitudine sessuale, chi ha un naturale volgere di attenzione nei confronti del proprio sesso. Non mi sento di condannarlo.
Su questo un Presidente del Consiglio dei Ministri farebbe bene a tacere. Potrebbe cogliere l'occasione ogni tanto di proferire meno parole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Prendo atto che la discussione è stata più articolata e lunga di quello che ci si attendeva, nel senso che sono stati fatti interventi abbastanza forti, ma il dato politico che si doveva evincere da quest'ordine del giorno è quello che ha brillantemente illustrato sia il collega Ronzani sia la collega Artesio, cioè la condanna dell'omofobia. Penso che su questo valore non ci sia nessuno che possa essere in disaccordo.
Accolgo favorevolmente le parole del collega Comba, che in pochi secondi ha fatto una sintesi, dicendo che qualunque modo di amare, non fa mai male. È una sintesi perfetta di quello che si doveva avere il coraggio e l'onestà di dire nella discussione di questo ordine del giorno.
ovvio che c'era di mezzo il Presidente del Consiglio. Quindi, da un lato, si dà un giudizio partitico, non tanto politico sul tema dell'omofobia. Purtroppo siamo stati abituati a vedere questi atteggiamenti, nel senso che la singola persona non riesce ad astrarsi dal contesto partitico per dare un giudizio meramente politico.
Sono sicuro che voi tutti che state alla mia sinistra, guardando la Presidenza, siete favorevoli alla condanna dell'omofobia. Quindi, rispondo solo al collega Lupi, perché abbiamo parlato tantissimo e rubo solo un secondo. Il primo termine di paragone che ha utilizzato, quello delle torte, forse non era molto azzeccato, perché per fortuna le torte vengono mangiate e non vengono picchiate né aggredite.
Quindi, un problema c'è.
(Commenti del Consigliere Lupi)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Consigliere Lupi, per cortesia! Consigliere Bono, prosegua.



BONO Davide

Il titolo dell'ordine del giorno è chiaro: è una condanna alle espressioni del Presidente del Consiglio. Poteva essere cambiato il titolo mettendo magari che c'è una censura. Il dato però è che un personaggio di tale rilievo nazionale ed internazionale quale è il Presidente del Consiglio dovrebbe stare un po' più attento alle parole che dice, perch poi vengono interpretate e strumentalizzate e riportate sui giornali.
ovvio! Questo, nel nostro piccolo, è successo anche a noi con la proposta delle auto blu, perché siamo stati strumentalizzati. Però deve prestare attenzione, perché si tratta di temi delicati su cui si basano i fondamenti dei diritti di una società civile.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, mi scusi se la interrompo. Siccome sono le ore 13.15...



(Commenti del Consigliere Lupi)



PRESIDENTE

Consigliere Lupi, siamo in Consiglio regionale. Lei ha già parlato.
Siccome sono le ore 13.15 vorrei solo sapere se vi è necessità di ulteriore dibattito e di replica, altrimenti aggiorno la seduta al pomeriggio, visto che alle ore 14.30 siamo convocati per il "question time".



BONO Davide

Concludo, così lascio spazio alla replica richiesta dal Consigliere Laus. Penso che tutti abbiano capito esattamente il senso della discussione e ovviamente non intendiamo, rispondendo al collega Lupi, limitare la libertà di espressione a nessuno.
Consigliamo però di prestare attenzione. In questo caso c'è libertà di espressione politica e mi sentirò di votare favorevolmente questo ordine del giorno in cui condanniamo l'espressione del Presidente del Consiglio che ha un significato chiaro, perché la lingua italiana finora non è un'opinione.
Quando si dice "è meglio" non si dà un giudizio. Non dice "io preferisco le donne", ma si dice "è meglio". È una frase assoluta...



(Commenti del Consigliere Lupi)



PRESIDENTE

Consigliere Lupi, per cortesia, è la quinta volta che interrompe il collega Bono! Siamo in Consiglio regionale.



BONO Davide

Concludo, perché è un tema che evidentemente per il soggetto...



PRESIDENTE

Mi scusi, ma non siamo a scuola, siamo in un Consiglio regionale.



BONO Davide

Concludo, tanto penso che la posizione non sia sanabile. Invito però i colleghi della maggioranza a presentare successivamente un ordine del giorno di condanna dell'omofobia.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus per la replica; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Mi scuso con i colleghi, ma cercherò in pochi minuti di replicare.
Intanto la mia è una questione politica e non strumentale. Io sono abituato a difendere le mie idee e le mie posizioni politiche perché ci credo, e non mi preoccupo se queste posizioni politiche sono minoranza o maggioranza, anche perché mi hanno insegnato a scuola che il mondo è cambiato grazie alle minoranze.
Detto questo, ma lo dico in modo sereno e pacato, vi ho fatto l'esempio del corpo e dell'anima. Il corpo è il Piano casa e l'anima è l'aspetto psicologico. So che c'è una priorità del corpo, ma chiedo a voi che siete la maggioranza, l'abbiamo fatto anche noi nella passata legislatura ed ora toccano a voi oneri ed onori: a che ora è iniziato questo Consiglio regionale? Oggi e le altre volte? E nei prossimi giorni, fino al termine della legislatura, a che ora inizierà questo Consiglio regionale? Puntuale o no? E noi dobbiamo spiegare a voi, ogni volta che dobbiamo trattare una questione politica, che stiamo perdendo del tempo? No, altrimenti fate una modifica al Regolamento consiliare ed eliminate le mozioni e gli ordini del giorno! La firmo e la voto, perché è una gran perdita di tempo! Ho solo cercato di spiegare un concetto, non ci sono riuscito e per questo sono amareggiato, dispiaciuto e anche investito da un fiume di tristezza, e non è una battuta! Sono veramente triste...



(Commenti in aula)



LAUS Mario

Mi fa piacere che vi sono simpatico e vi invito al sorriso.
Io ho solo detto una cosa, e ve lo leggo perché è il tema che non abbiamo toccato: "È meglio guardare le belle ragazze che essere gay".
Purtroppo non ve lo posso dire in inglese, perché non lo so; non ve lo posso dire in tedesco, perché non lo so. Ve lo posso dire in dialetto lucano! Quindi, colleghi, non valutate quest'ordine del giorno come un ordine del giorno moralista e strumentale, e l'ho detto in chiusura del mio intervento.
Concludo e non aggiungo altro. Avrei voluto leggere delle mail - ma non lo faccio - per dare rappresentanza a tanti altri "deficienti" come me, in giro per l'Italia, che si ostinano a scrivere sull'argomento. Ne leggo solo una piccola, che ho trovato su Internet, probabilmente scritta da un genitore di qualche figlio che ha subito comportamenti sicuramente non corretti nei suoi confronti: "Le famiglie dei giovani omosessuali, che ogni giorno combattono contro ostracismi e pregiudizi, devono trovare il sostegno della società civile contro l'atteggiamento di chi dovrebbe anche loro rappresentare, e il convinto appoggio di tutte le forze democratiche anche di destra, che non possono più tacere".
Io, che ho la fortuna e il lusso di essere un Consigliere regionale sono portavoce di questo semplice cittadino. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Laus.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 124, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Preso atto che Il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi, ha dichiarato pubblicamente in data 2 novembre u.s. che è 'meglio essere appassionati di belle ragazze che gay', connotando quindi in senso dispregiativo l'omosessualità La grave dichiarazione di cui sopra costituisce solo l'ultimo episodio di una nutrita serie di esternazioni sull'argomento fatte da Berlusconi nel corso della sua carriera politica dal 1994 ad oggi, basti citare tra le altre la frase 'i gay sono tutti dall'altra parte' pronunciata nel 2007 all'apertura della campagna elettorale del candidato Sindaco di centrodestra a Monza, ulteriore esempio di come l'attuale Presidente del Consiglio fomenti l'intolleranza discriminando i cittadini in base ai loro orientamenti sessuali Considerato che Le Istituzioni pubbliche ed i loro rappresentanti hanno un fondamentale compito di guida e formazione della coscienza civile dei cittadini, come ha ribadito, tra gli altri, a settembre 2009, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dichiarando: 'Le Istituzioni siano esempio di moralità' Impegna la Giunta regionale a condannare le espressioni deplorevoli usate dal Presidente del Consiglio On. Berlusconi esprimendo al tempo stesso piena solidarietà ai cittadini che si sono sentiti discriminati solamente a causa dell'orientamento sessuale".
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.23)



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