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Dettaglio seduta n.76 del 01/02/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PONSO TULLIO



(Alle ore 10.30 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno di Mameli.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Michele Capitani e di Casimiro Armonio, caduti sul lavoro


PRESIDENTE

Colleghe e colleghi, purtroppo dobbiamo procedere a una commemorazione riguarda due morti sul lavoro.
Nelle giornate di mercoledì 26 e di giovedì 27 gennaio due morti bianche hanno colpito la provincia di Torino; le vittime sono un volontario di 62 anni, Michele Capitani, residente a Pinerolo, e un operaio di Nichelino, Casimiro Armonio, di soli 30 anni.
Michele Capitani, in pensione da qualche mese, era volontario della Croce Verde da diversi anni. Mercoledì scorso, dopo aver allestito il palco del Teatro Sociale di Pinerolo, è precipitato accidentalmente nella tromba del montacarichi.
Casimiro Armonio era dipendente del Centro Lavorazione Lamiere di Nichelino. Giovedì scorso, mentre maneggiava alcune bobine di lamiera, dei tre grossi rotoli metallici si sono spostati in modo anomalo dal piano di lavorazione, schiacciandolo sotto il loro peso.
Con profondo dolore, esprimiamo vicinanza verso i familiari dei due deceduti, rinnovando l'impegno costante del Consiglio regionale per garantire prevenzione e condizioni di sicurezza adeguate sui luoghi di lavoro, al fine di scongiurare il ripetersi di incidenti di tale gravità.
Prego il Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea osserva, in piedi un minuto di silenzio)


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 90 dei Consiglieri Cursio, Biolé, Botta Marco, Negro e Stara, inerente a "Necessità di disciplinare le attività aventi ad oggetto massaggi rilassanti non estetici e non terapeutici" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Dato atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione, chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente. Voglio chiederle se è possibile iscrivere l'ordine del giorno n. 90 all'o.d.g. di oggi. Credo che si renda anche necessario visto il vuoto normativo.



PRESIDENTE

Purtroppo, Consigliere Cursio, c'è un problema: per iscrivere un ordine del giorno, sono necessari 40 voti. In questo momento, sono presenti solo 33 Consiglieri su 60 assegnati all'Assemblea, per cui non ci sono le condizioni oggettive per procedere.
Le chiedo gentilmente di ricordarmelo più avanti.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento


Argomento:

Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali delle sedute del 25 gennaio 2011.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g. sono approvati i processi verbali delle sedute del 29 e 30 dicembre 2010 e dell'11, 12 e 18 gennaio 2011.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Botta Marco, Bresso Burzi, Comba, Cota, Gariglio, Motta Massimiliano, Sacchetto, Spagnuolo Tentoni e Vignale.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Trasmissione informativa da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 2 decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale e n. 2 deliberazioni di nomina della Giunta regionale.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 203 delle Consigliere Cerutti e Artesio, inerente a "Tagli al diritto allo studio"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 203.
La parola all'interrogante, Consigliera Cerutti, per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione, che in realtà risulta essere un po' datata perché si riferisce alla discussione precedente al bilancio, può essere l'occasione per rifare il punto su un tema che risulta essere particolarmente importante e che è stato discusso in quest'Aula e anche al di fuori. Il tema riguarda i tagli al diritto allo studio.
Nell'interrogazione abbiamo riproposto i principi che consideriamo come punti di riferimento. È chiaro che il principale principio è rappresentato dall'articolo 14 dello Statuto della Regione Piemonte - voglio ricordare solo questo - che garantisce e promuove per tutti il diritto allo studio e alla formazione, volto ad assicurare il raggiungimento dei gradi più alti dell'istruzione, maggiori opportunità personali di crescita culturale e civile, rimuovendo gli ostacoli che ne limitano l'accesso.
Sappiamo che questo è un punto di riferimento e auspichiamo che sia un punto di riferimento per tutta l'Aula, quindi non soltanto per l'opposizione.
Nell'ambito della discussione che abbiamo avuto durante la trattazione del bilancio alla fine dell'anno scorso, abbiamo chiaramente aperto una sorta di trattativa (chiamiamola così) con la Giunta e maggioranza e opposizione hanno convenuto che, rispetto allo stanziamento iniziale, ci fosse un incremento di due milioni di euro. Tuttavia, a detta di chi lavora all'interno dell'EDISU, questi non risultano ancora essere sufficienti rispetto a tutto ciò che si era pianificato e rispetto ad una garanzia anche in relazione alle borse di studio da erogare.
Di conseguenza, questa può essere l'occasione, con l'Assessore Maccanti, per rifare il punto della situazione e comprendere come s'intende procedere, proprio perché crediamo che, se si devono scegliere delle priorità, questa certamente deve essere una necessità per questo Consiglio e per questo governo.
Queste sono le ragioni per cui riteniamo comunque importante procedere alla discussione di questa interrogazione, seppure in parte datata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente. Condivido le riflessioni della Consigliera Cerutti ed è anche questa la ragione per la quale ho dato la mia disponibilità questa mattina - a rispondere all'interrogazione, che effettivamente è datata, perché è superata dall'approvazione del bilancio preventivo 2011 avvenuta il 30 dicembre scorso.
Voglio cogliere l'occasione per ringraziare il Consiglio regionale perché, grazie all'emendamento firmato da tutti i Capigruppo - di maggioranza e d'opposizione - lo stanziamento a favore delle borse di studio, con fondi regionali, per il 2001, è di 20 milioni di euro. Questi se aggiunti ai sette milioni di euro che arriveranno dallo Stato (anche in questo caso, c'erano state delle notizie allarmanti di ulteriori tagli da parte dello Stato, che non sono stati confermati) portano a 27 milioni di euro i fondi di cui oggi disponiamo per il diritto allo studio.
Il Presidente Cota l'ha affermato chiaramente ancora prima che si accendessero le polemiche: la priorità della Giunta regionale è quella di garantire l'erogazione delle borse di studio a tutti gli aventi diritto, e su questa linea ci siamo mossi.
Grazie al nuovo Consiglio di Amministrazione dell'EDISU e all'ottimo lavoro che sta svolgendo il suo nuovo Presidente, in questi primi mesi del 2011 efficienteremo anche l'Ente per il Diritto allo Studio Universitario conseguendo naturalmente dei risparmi di spesa.
Siamo assolutamente fiduciosi che quello stanziamento possa garantire l'erogazione di tutte le borse di studio. Ricordo al Consiglio regionale che abbiamo uno strumento importante, che è l'assestamento di bilancio pertanto, se dovessero mancare delle risorse, l'impegno della Giunta c'è ma noi crediamo che questo non sarà necessario, perché - ripeto - grazie al lavoro compiuto dal Consiglio regionale e grazie alla sensibilità dei Consiglieri regionali, lo stanziamento di risorse regionali è di 20 milioni di euro, cui si aggiungono i sette milioni di euro.
Riteniamo che, con l'efficientamento dell'EDISU, sia possibile garantire tutte le borse di studio Come abbiamo detto anche nel corso della Commissione competente, è ovvio che, parallelamente, lavoreremo per migliorare l'erogazione delle borse di studio, perché costituiremo un gruppo di lavoro, magari all'interno della Commissione, affinché queste siano erogate davvero in base al merito.
Voglio cogliere l'occasione della risposta all'interrogazione per sottolineare come il governo regionale abbia attribuito, con il Piano per la Competitività, recentemente presentato, un ruolo assolutamente centrale nello sviluppo del Piemonte proprio al sistema universitario.
Siamo, infatti, consapevoli che la presenza di Atenei qualificati caratterizzati da un buon livello di complementarità, rappresenti un vantaggio competitivo per il nostro territorio.
Il Piano per la Competitività - mi piace citarlo - ha dedicato all'asse "Ricerca, Università e Innovazione" un considerevole budget di 200 milioni di euro - il 40% dell'intero ammontare - dedicato al sostegno della competitività delle imprese piemontesi.
In secondo luogo, intendiamo offrire sostegno agli Atenei piemontesi nel tentativo di migliorare le loro condizioni di attrattività generale,in particolare sotto l'aspetto della residenzialità universitaria, che è un elemento imprescindibile per mantenere ed aumentare la loro già rilevante capacità di attrazione di studenti provenienti dalle altre regioni o stranieri.
Inoltre, il cospicuo sostegno che intendiamo fornire all'edilizia universitaria e, in particolare alla residenzialità studentesca (ad esempio attraverso forme evolute di social housing) è coerente anche con una nuova visione della presenza territoriale dei nostri Atenei, che deve conciliare la giusta attenzione al valore dei territori, con la consapevolezza che la proliferazione delle sedi non solo è inefficiente dal punto di vista gestionale e della qualità dell'offerta formativa, ma è anche fortemente penalizzante rispetto ai percorsi di crescita e di maturazione dei nostri studenti.
Per questa ragione, riteniamo importante offrire anche agli studenti piemontesi, attraverso il sostegno alla loro mobilità e alla residenzialità, la possibilità di vivere e studiare nei grandi centri urbani del Piemonte, dove sia consentito loro di ibridare le esperienze e di confrontarsi con modelli di vita e di studio diversi.
Ritengo che questo costituisca la prova più concreta dell'impegno della Regione verso i ricercatori e gli studenti piemontesi.


Argomento: Commercio

Interrogazione n. 270 della Consigliera Bresso, inerente a "Erogazione dei contributi relativi al 2009 ai Consorzi Export piemontesi" (risposta scritta ai sensi ex articolo 99, comma 9, Regolamento consiliare)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 270 della Consigliera Bresso.
Essendo in congedo la Consigliera interrogante, chiedo che la Giunta prenda nota di far pervenire alla stessa risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 309 dei Consiglieri Boeti, Manica, Motta Angela, Pentenero, Reschigna e Taricco, inerente a "Apertura da parte dell'Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (ARESS) dello 'Sportello della Salute'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 309.
La parola al Consigliere Boeti, per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Per illustrare l'interrogazione, parto dal secondo capoverso della stessa, dove si dice che l'ARESS, ai sensi della legge regionale n. 10, del 16 marzo 1998, è un Ente strumentale della Regione Piemonte, con funzioni di supporto tecnico-scientifico all'Assessorato regionale alla tutela della salute e sanità e di supporto metodologico alle Aziende Sanitarie Regionali, in materia di valutazione dell'impatto economico conseguente alla realizzazione degli obiettivi programmatici regionali, verifica e revisione della qualità delle prestazioni e dei servizi sanitari, ecc.
ARESS, che dovrebbe svolgere funzioni completamente diverse da quelle che mi sembra stia svolgendo in questo momento (basta leggere i giornali di oggi): non è l'Assessore Ferrero, bensì il Commissario dell'ARESS che presenta alla città, ai cittadini e alle organizzazioni sindacali dei medici la nuova riorganizzazione del Pronto Soccorso.
Non mi sembra che questo faccia parte delle funzioni cui l'ARESS è preposta, ma evidentemente alla Giunta di centrodestra vanno bene due Assessori o anche tre: il terzo è il Direttore Generale Monferino, che organizza un proprio ufficio stampa! Evidentemente, non è così che funziona, ma questa è la realtà che vi riguarda.
Restando all'oggetto dell'interrogazione, quello che ci preoccupa è che l'ARESS preveda di spendere, per lo "Sportello della Salute", 300 mila euro, in cinque anni, per l'affitto dei locali, cui si aggiungono costi per la pulizia e l'acquisto di arredi. Insomma, in cinque anni, il nuovo Governo regionale, attento agli sprechi, pensa di spendere 500 mila euro per un ufficio di cui non si sentiva il bisogno, di cui non c'era bisogno.
Per avere relazioni con i cittadini ci sono gli URP - gli Uffici Relazioni con il Pubblico - delle varie Aziende Sanitarie regionali, quindi ci sembra che i soldi che la Regione ha già previsto di spendere (ha fatto un contratto di affitto con chi mette a disposizione i locali) siano soldi sprecati, in un momento di crisi economica, un momento in cui il Presidente Cota compare su tutti i giornali dicendo che la sua Giunta sta intaccando gli sprechi.
Vorrei che, prima o poi, l'Assessore Maccanti - che mi sembra la più disponibile ad offrire le risposte - facesse un elenco degli sprechi in sanità che in questo primo anno di governo regionale avete identificato ed eliminato, così capiremo finalmente se la Giunta regionale sta lavorando in maniera adeguata.
Concludo dicendo che non c'era bisogno di un nuovo sportello e che non ne ha bisogno nemmeno il Commissario dell'ARESS - il dottor Zanon - che dovrebbe imparare a fare il proprio mestiere. Non ricordo, nei cinque anni precedenti, che Oscar Bertetto, l'allora Direttore Generale, abbia rilasciato un'intervista come quella rilasciata oggi da Zanon. Bertetto aveva lasciato il suo posto da Consigliere regionale, che gli dava il diritto di parlare con i giornali; aveva deciso di svolgere quella funzione, ma quella funzione di supporto all'ARESS non è sostitutiva dell'Assessore.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "A. Cruto" di Piossasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media "A. Cruto", classe I C, di Piossasco, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 309 dei Consiglieri Boeti, Motta, Taricco, Pentenero, Manica, Reschigna ed altri, inerente a "Apertura da parte dell'Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (ARESS) dello 'Sportello della Salute'" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 309.
La parola all'Assessore Maccanti, per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore all'ARESS

Grazie, Presidente.
Anch'io resterei al tema dell'interrogazione, anche perché la vicenda dell'apertura dello Sportello della Salute, nei mesi scorsi, ha incontrato ampi echi, con polemiche talvolta pretestuose sui giornali; pertanto ritengo di dovere fare il punto in Consiglio regionale.
Intanto, la creazione dello Sportello "Io scelgo la salute" risponde all'esigenza di creare un rapporto diretto con i cittadini e si inserisce nel percorso di realizzazione del programma di governo della Giunta regionale guidata da Roberto Cota, teso a fornire una maggiore trasparenza all'attività amministrativa.
L'Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, che, in accordo con quanto riportato nella premessa iniziale del Piano sanitario 2007-2010, non considera il malato come un semplice utente dei servizi sanitari, ma come cittadino titolare del diritto alla salute, ha avvertito l'esigenza di dare proprio a quest'ultimo, al cittadino, che dovrebbe essere al centro della sanità piemontese, la possibilità di segnalare, attraverso la creazione dello "Sportello in salute", eventuali disservizi o anche casi di malasanità.
Quindi, la finalità di questo sportello è duplice: da una parte, si ha la possibilità di ascoltare il cittadino e di aiutarlo a trovare una soluzione concreta al suo problema in un campo che definirei "neutro" ovvero non all'interno delle Aziende Sanitarie e, soprattutto, non attraverso il personale di queste ultime; dall'altra, la possibilità di analizzare, classificare e studiare - qui sta il ruolo dell'ARESS - i diversi casi, con l'obiettivo di migliorare il servizio sanitario della Regione.
Ricordo che per questo progetto l'ARESS ha pensato di coinvolgere mediante una forte sinergia, il Forum del Volontariato per l'organizzazione e la gestione del servizio, che opererà in rete con altre associazioni di volontariato.
Guardate, ritengo molto positivo che le organizzazioni di volontariato possano lavorare in rete e abbiano un luogo anche fisico attraverso il quale parlare con i cittadini, per tutti quei cittadini che, a volte, anche non perdendosi recare di persona presso lo sportello della salute, potranno anche avvalersi del portale.
L'ARESS ha deciso di coinvolgere il Forum del Volontariato, che è forte di una lunga esperienza a servizio della persona attraverso la rete di associazioni; pertanto, è in grado di organizzare e gestire il servizio, in modo tale da far sentire a proprio agio i cittadini. Quindi, non solo un normale centro reclami, ma un modo informale in cui si viene accolti ed ascoltati con serietà e professionalità, dove si possono reperire informazioni utili circa le opportunità offerte sul territorio sia dalle strutture sanitarie locali che dalle associazioni di volontariato.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Assessore.
Rilevo un brusìo tale da rendere difficile l'ascolto alla Presidenza e credo che l'interrogante abbia il diritto di ascoltare la risposta in condizioni accettabili.
Prego, prosegua.



MACCANTI Elena, Assessore all'ARESS

Infine, per quanto i costi sostenuti dall'Amministrazione, affitto spese accessorie e riscaldamento ammontano a 65 mila euro all'anno, ma solo una parte degli Uffici inerenti al nuovo contratto di affitto sono dedicati allo Sportello, una parte è dedicata anche ad altri Uffici dell'ARESS.
In merito alla campagna d'informazione, che tante polemiche ha suscitato anche in Consiglio regionale, questa ha avuto un costo di 83 mila euro, con il coinvolgimento di quotidiani, settimanali, radio, televisioni locali e la diffusione di 100 mila guide informative. Il Consigliere Goffi non c'è, ma voglio dirgli che non si è trattato né di un prodotto editoriale, come ha voluto far credere, e neanche di un nuovo giornale bensì di guide informative ben lontane dalla campagna elettorale.
Il fatto che su queste guide informative non ci fossero contributi n dell'Assessore regionale alla sanità, né interventi dell'Assessore con delega all'ARESS, tanto meno del Commissario dell'ARESS, ma solo del Presidente della Giunta regionale, dimostra quanto poco questa iniziativa abbia il sapore elettorale e quanto, invece, voglia essere una guida informativa per i cittadini. È stata distribuita attraverso 400 edicole della città, naturalmente con una campagna d'informazione e il posizionamento dei sagomati all'esterno delle edicole, che dovevano avvisare i cittadini che all'interno delle edicole era possibile trovare questa guida informativa.
Al Consigliere Boeti, che nella seduta del 23 dicembre ha anche ironizzato sul titolo "Io scelgo la salute", voglio dire che, forse, il titolo non era indovinato, ma certamente non è originale, visto che c'è un prodotto editoriale che è stato edito dal precedente Assessore alla salute che si chiama "Io scelgo la salute", dove l'Assessore Artesio, in maniera magari altrettanto poco originale, ma certamente sentita, conoscendola, ha titolato il suo editoriale "Prima la salute". Quindi, magari non è indovinato, ma certamente non è originale.
Per quanto riguarda il portale, vorrei ricordare che questa è un'iniziativa risalente al precedente Direttore dell'ARESS, a cui la passata Amministrazione aveva accordato un finanziamento pari a tre milioni di euro. Anche questo è uno strumento prezioso perché, attraverso il portale, ricordo che i cittadini potranno anche pagare i ticket. Quindi è un servizio per i cittadini che, ripeto, non sono utenti, ma sono al centro della sanità e al centro della riforma sanitaria varata da questa Giunta che, certamente, è il punto più qualificante di questa legislatura.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 90 dei Consiglieri Cursio, Biolé, Botta Marco, Negro e Stara, inerente a "Necessità di disciplinare le attività aventi ad oggetto massaggi rilassanti non estetici e non terapeutici" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Nel frattempo, abbiamo raggiunto e superato la presenza in aula di 40 Consiglieri. Quindi, se l'Aula acconsente, darei per iscritto in calce all'o.d.g. della seduta antimeridiana l'ordine del giorno n. 90, "Necessità di disciplinare le attività aventi ad oggetto massaggi rilassanti non estetici e non terapeutici", avente come primo firmatario il Consigliere Cursio.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Grazie, l'ordine del giorno è iscritto.


Argomento: Nomadi - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 242 della Consigliera Montaruli, inerente a "Pericolo inquinamento Fiume Stura di Lanzo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 242.
La parola all'Assessore Ravello, per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
In merito alla situazione relativa all'abbandono di inerti e materiali nocivi - si teme, anche pericolosi - sull'area attualmente occupata dai campi nomadi in prossimità della Stura di Lanzo, si segnala quanto segue.
ARPA Piemonte ha effettuato diversi interventi su quell'area, confermando quanto segnalato dall'interrogante, cioè la presenza di ingenti quantitativi di materiali abbandonati. È stato verificato, sulla base della rete di monitoraggio idrico, il non superamento di livelli di guardia segnalando l'impossibilità di procedere all'accertamento nel sito segnalato, attraverso l'installazione di misuratori piezometrici, proprio a causa della presenza di rifiuti.
Si è provveduto in tal senso a seguito, già negli anni scorsi, di diverse indicazioni ricevute da cittadini e associazioni ambientaliste.
ARPA Piemonte ha prontamente segnalato quanto rilevato alla Procura di Torino e alla Città di Torino, poiché, ai sensi dell'articolo 192 del decreto legislativo n. 152/2006, è sancito il divieto di abbandono e deposito di rifiuti sul suolo e nel suolo. Chiunque violi tali divieti è tenuto alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti nonché al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario dell'area, al quale tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa. Secondo la legge, il Sindaco deve disporre con ordinanza le operazioni al fine della rimessa in sicurezza dei siti eventualmente interessati; decorsi i termini previsti dall'ordinanza, procede all'esecuzione in danno dei soggetti obbligati e al recupero delle somme anticipate.
Successivamente agli interventi di ARPA nei confronti della Città di Torino e della Procura di Torino, il Prefetto di Torino, a seguito della nomina a Commissario straordinario per l'emergenza nomadi, ha attivato la raccolta e la cernita dei rifiuti prodotti all'interno dei campi nomadi ubicati sul territorio comunale torinese, tra cui anche Lungo Stura Lazio e Via Germagnano. Ciò è avvenuto nei pressi delle sponde della Stura di Lanzo e la gestione è stata affidata all'Associazione Terra del Fuoco.
Come segnalato, nonostante la presenza di verificate fonti di inquinamento, la rete piezometrica regionale non ha rilevato il superamento dei livelli di guardia; tengo però a ripetere che non è stato possibile installare dei misuratori nell'area oggetto dell'interrogazione, proprio a causa della presenza di rifiuti. Successivamente agli interventi comandati dalla Prefettura di Torino ed eseguiti - da quanto siamo a conoscenza dall'associazione Terra del Fuoco, verificheremo la possibilità di effettuare le misurazioni anche nell'area che dovrebbe essere stata rimessa in stato di ordine.



PRESIDENTE

La Consigliera Montaruli rinuncia alla replica, in quanto si dichiara soddisfatta della risposta dell'Assessore.


Argomento: Nomadi

Interrogazione n. 306 dei Consiglieri Tiramani e Pedrale, inerente a "Campo nomadi abusivo di strada Torino a Crescentino"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 306.
La parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Insieme a lei ringrazio gli interroganti, il Consigliere Tiramani e il Presidente Pedrale, perché hanno permesso all'Amministrazione regionale di venire a conoscenza di una situazione dal punto di vista etico assolutamente esecrabile: verificheremo se questa possa corrispondere anche a qualche fattispecie di reato.
Il 13 maggio 2010 il Settore regionale di protezione civile consegna dietro richiesta del Comune di Crescentino, alla Città di Crescentino i moduli abitativi prefabbricati (marca Sigit) di dimensioni di 12 metri per tre, richiesti proprio dal Comune di Crescentino, secondo la richiesta della Città di Crescentino datata 12 maggio 2010, che cito testualmente "per sopperire all'emergenza abitativa sempre più crescente nel territorio dovuta all'aumento degli sfratti esecutivi".
Con un sopralluogo svoltosi il giorno 17 gennaio ed effettuato dalla Direzione regionale di protezione civile presso l'area oggetto dell'interrogazione, abbiamo verificato ed accertato che, come segnalato dagli interroganti, questi moduli sono stati affidati ad un gruppo di famiglie che attualmente risiedono in un campo nomadi abusivo in un'area del Comune di Crescentino.
Si è verificato, quindi, che l'utilizzo di questi moduli abitativi è difforme rispetto a quanto richiesto dal Comune di Crescentino e, con nota del 20 gennaio, si è richiesta al Comune stesso la restituzione - con la cura che questi siano riconsegnati nelle stesse condizioni con cui sono stati assegnati - entro 30 giorni dalla nota. Pertanto, il giorno 20 febbraio potremo rispondere, se gli interroganti lo riterranno, e relazionare al Consiglio, aggiornando su quello che auspichiamo venga prontamente recepito dal Comune di Crescentino.
Approfitto di quest'occasione per esprimere un giudizio, anche se non richiesto dagli interroganti, in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Crescentino, che avrebbe associato il comportamento della Regione a tempi particolarmente cupi della storia contemporanea della nostra umanità.
Devo dire che riteniamo di avere semplicemente fatto il nostro dovere richiamando all'ordine e al rispetto della legalità e delle norme un Comune, che evidentemente pare queste norme non averle rispettate in tutto e per tutto. Essere associati ad epoche, che è giusto ricordare, ma che nel farlo suscitano in noi un profondo malessere, lo considero un atto profondamente sgradevole, più che sul piano politico, proprio sul piano morale.
Pertanto mi auguro che il Comune di Crescentino risponda prontamente restituendo quanto utilizzato in modo sbagliato e non rispondente a quanto prevedono le norme non solo regionali, riportando in un perimetro di legalità e di rispetto di queste norme il comportamento della sua Amministrazione.



PRESIDENTE

Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Ravello per la risposta, anche in virtù delle polemiche che l'Assessore ha riportato e che sono già apparse su diversi giornali locali e nazionali.
una questione che non riguarda i rom o i nomadi, come qualcuno ha cercato di strumentalizzare, ma è una questione etica e morale.
Un'Amministrazione comunale non deve prendere in giro un ente superiore come la Regione Piemonte; se ha bisogno dei container per un campo nomade li richieda e lo specifichi in una lettera, ma non tiri in ballo l'emergenza abitativa, quando chiunque ha fatto il Consigliere comunale o sta facendo il Consigliere comunale sa benissimo cosa vuol dire emergenza abitativa, ossia è la situazione in cui una famiglia che, in attesa di alloggio popolare o di casa popolare, viene sistemata nel frattempo in questi moduli abitativi.
Noi siamo politici ed amministratori, non dobbiamo giocare e non dobbiamo prendere in giro i cittadini. Se vogliamo giocare, invito l'Amministrazione di Crescentino a farlo in altre sedi, magari in quelle note trasmissioni televisive musicali dove il Sindaco fa altro e dà voti e "votini" a cantanti e ballerini, perché si occupa anche di questo nella vita. Continui a svolgere quel tipo di attività, ma il Sindaco, per farlo deve farlo bene ed essere coerente rispetto al voto popolare che si è conquistato e nel rispetto di tutti i cittadini della provincia di Vercelli e di tutti i cittadini della Regione Piemonte. Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Proseguimento esame mozione n. 192 dei Consiglieri Stara, Artesio, Boeti Cursio e Dell'Utri, inerente a "Dal racket del caro estinto alla riammissione dei condannati"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della mozione n. 192, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana del 25 gennaio u.s. è iniziata la discussione del provvedimento. Ha illustrato la mozione la Consigliera Artesio, mentre in sede di discussione generale è intervenuto il Consigliere Stara, che ho pregato di interrompere - come ricorderete - per una valutazione in merito all'eventuale proseguimento della seduta, in altra data, nella modalità di seduta segreta.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

La mozione avevo iniziato ad illustrarla io e voi mi avevate interrotto. Per cui, semplicemente, riprenderei da quel punto.



PRESIDENTE

No, la mozione è stata illustrata dalla Consigliera Artesio. Lei ha svolto il primo intervento di discussione generale e io l'ho interrotta per la valutazione che ho spiegato prima.
Abbiamo verificato con i colleghi e con gli Uffici; visto che sono fatti ampiamente noti e dibattuti, nonché riportati dagli organi di informazione sia televisivi sia cartacei, la prego di rimanere, come aveva impostato il suo intervento, nell'alveo della stessa mozione.
Può riprendere il suo intervento in discussione generale.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Chiederei a tutti i Consiglieri un po' di attenzione, vista anche la gravità dell'episodio e la delicatezza dell'argomento e visto anche che su quest'argomento bisogna votare.
Chiedo anche come vogliamo affrontare questo tipo di argomento, nel senso che credo che da questo punto di vista il mio intendimento legato alla mozione è quello di censura di una modalità di comportamento che è avvenuta, ma che non deve riguardare e non riguarda assolutamente l'operato della Giunta o la parte politica.
Vorrei capire se l'Aula intera, su argomenti legati alla trasparenza all'onestà e alla moralità dei comportamenti, può esprimersi, al di là di quelle che possono essere le posizioni politiche diverse, in un unico modo.
Dico questo e riprendo anche su questo argomento...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma le fotografie possono essere fatte prima o dopo la seduta.
Il Consigliere Stara ha diritto di essere ascoltato anche dalle nostre belle e brave Consigliere regionali.



STARA Andrea

Riprendo anche su questo stesso argomento le dichiarazioni dell'onorevole Vito Bonsignore, che si esprime in maniera molto netta e concorde su quanto espresso dalla mia mozione.
Durante la relazione o nella replica avrò modo di esplicitare le dichiarazioni di condanna, che credo siano bipartisan e non solo della parte politica cui appartengo.
Vorrei spiegare bene di cosa si tratta.
Stiamo parlando del racket del "caro estinto" e, in questo caso, della riammissione dei condannati, a seguito di questo episodio.
Nell'anno 2001 tra i grandi ospedali torinesi che vennero coinvolti nello scandalo...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, chiederei ai Consiglieri di prendere posto, trattandosi come ha giustamente detto il Consigliere Stara, di una mozione delicata su cui abbiamo lungamente dibattuto se proseguire in seduta segreta o meno.
Chiedo che almeno ci siano le condizioni minime.
Continui pure, Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Nell'anno 2001 tra i grandi ospedali torinesi che vennero coinvolti nello scandalo del "caro estinto" comparvero anche l'ospedale Maria Vittoria e l'ospedale San Giovanni Bosco. Negli ospedali coinvolti infermieri/necrofori si prestavano ad informare imprese di pompe funebri su avvenuti decessi in cambio di compensi congrui fissati in un apposito tariffario.
Le indagini della Procura di Torino, su denuncia dei familiari dei defunti e delle imprese non coinvolte nel giro, fecero scattare le manette ai polsi per una decina di operatori addetti alle camere mortuarie con l'accusa di corruzione e associazione per delinquere. Tra questi c'erano due dipendenti condannati entrambi in tutti i gradi di Giudizio, Cassazione compresa, per associazione a delinquere e corruzione propria e impropria nei confronti dei quali l'ASL TO2 (che allora era ASL Torino 3 e Torino 4) prese i seguenti provvedimenti (e nella mozione li elenco).
Si fecero i primi provvedimenti di sospensione, perché ci rendiamo conto che dobbiamo essere massimamente garantisti nei confronti di tutti.
Nel periodo in cui iniziarono le indagini e gli arresti, quindi, ci furono i primi provvedimenti di sospensione, in maniera molto chiara e trasparente, da parte dell'ASL. Furono fatte tutte le verifiche giudiziarie e anche tutte le verifiche garantiste che il nostro sistema giuridico offre. Voglio ricordare che a seguito di questi provvedimenti le due persone furono condannate, compreso il grado di giudizio della Cassazione.
Non solo. Proprio in relazione all'episodio specifico, nella relazione del Procuratore della Corte dei Conti, pubblicata nel 2006 sul quotidiano la Repubblica, si leggeva: "È indubbio che l'avere organizzato un'associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie di corruzioni, ha danneggiato l'immagine degli ospedali". In quel caso, i due addetti alle camere mortuarie del Maria Vittoria vennero citati dalla giustizia contabile e chiamati a risarcire all'ospedale 68 mila euro per danno di immagine.
Siamo nella situazione in cui queste due persone hanno affrontato tutti i gradi di giudizio: sono stati condannati in Cassazione e dalla Corte dei Conti. L'ASL, costituitasi parte civile, ha ottenuto un risarcimento essendo sono stati condannati dalla Corte dei Conti a risarcire 68 mila euro all'ASL per danni di immagine. A seguito di tutta questa vicenda, e a seguito della condanna in Cassazione, l'ASL ha fatto tutte le verifiche interne istituendo una commissione di valutazione. Sono passati alcuni mesi, ma alla fine di tutte queste verifiche, l'ASL ha finalmente licenziato le due persone.
Oggi, invece, queste due persone sono state nuovamente assunte.
Ci chiediamo il motivo di questa riassunzione, che credo sia grave, ed è il motivo per cui, nonostante la condanna confermata in Cassazione e quella della Corte dei Conti, nonostante le prescrizioni del Contratto Collettivo di lavoro che dispone per i reati summenzionati la decadenza dal rapporto del pubblico impiego, nonostante le storiche dichiarazioni dell'ASL di conferma di questo comportamento, il dottor Manuguerra, unico responsabile della nuova maxi ASL torinese, con una semplice conciliazione tra le parti ha deciso di reintegrare i due dipendenti condannati.
Cosa vuole dire conciliazione tra le parti? Vuole dire che dopo il completamento del procedimento a livello giuridico (addirittura la Cassazione ti condanna a risarcire l'ASL), queste due persone sono state reintegrate. I motivi non li so: possono essere sindacali o politici, ma sicuramente l'ASL ha assunto una decisione unilaterale. Nella delibera di riassunzione dei due dipendenti l'ASL giustifica questa riassunzione con un escamotage: facendo riferimento al Tribunale del Lavoro ci si appella ad una conciliazione tra le parti, in cui i due dipendenti per assurdo scusatemi, ma siamo alla pantomimica - rinunciano ad un'azione legale nei confronti dell'ASL per i soldi persi dopo essere stati licenziati. In questa maniera l'ASL ha la scusa per riassumere le due persone.
Perché pantomima? Perché con tutti i gradi di giudizio definiti, con addirittura la Corte dei Conti che condanna quelle due persone, non c'è possibilità al mondo che il Tribunale del Lavoro possa riconoscere, in un'ipotetica causa legale, qualsiasi tipo di riconoscimento, anche solo economico, a queste due persone. Tant'è che al legale che ha sempre seguito questa vicenda è stata tolta la pratica ed è stata affidata ad un altro legale, con l'unico scopo di conciliare.
Sapete come funziona il Tribunale del Lavoro: ci può essere una persona che presenta un ricorso e il Tribunale del Lavoro, senza entrare nel merito, convoca le parti (il nuovo legale dell'ASL, che penso abbia avuto un mandato diverso dal nuovo Direttore, e ovviamente il legale delle due controparti). In quella sede, senza neanche procedere a qualsiasi tipo di percorso legale, viene detto: benissimo, voi rinunciate a ricorrere, a richiedere un po' di soldi - che l'ASL non potrebbe dare mai in assoluto e noi vi riassumiamo.
Questo è stato l'escamotage. Siccome dobbiamo dire le cose come stanno vi chiedo se questo comportamento e questa modalità danno un segnale corretto, soprattutto in un ospedale in cui la vicenda ormai è conosciuta anche dai muri (e si spiegano anche i motivi, perché se andate all'ospedale Maria Vittoria e chiedete, questa vicenda la conoscono tutti e vi diranno anche quello che formalmente in un'aula pubblica non posso dire, circa le volontà di assunzione, ma questo lo chiederei direttamente al Direttore).
C'è stata poi una completa inversione di tendenza, per cui l'ASL non ha neanche pensato di dire: queste due persone non hanno nessuna speranza che il Tribunale del Lavoro accolga le loro richieste, però noi comunque andiamo avanti nella causa legale come abbiamo detto, nella trasparenza e nella moralità, mantenendo una posizione seria.
Questo non è stato fatto perché l'ASL ha immediatamente accettato la proposta di conciliazione, per cui non c'è nessun atto legale, non c'è nessun atto giuridico, nessun Tribunale ha detto "siete costretti a riassumere" oppure "c'è la possibilità che voi dobbiate riassumere".
Mi riprometto di riprendere, in fase di replica, le dichiarazioni dell'Onorevole Bonsignore sulla vicenda specifica in cui conferma l'esigenza di dare trasparenza e segnali positivi su un argomento che oggi sembra chiuso, ma voglio ricordarvi il clamore mediatico che ha avuto nei confronti dei cittadini.
Non la voglio mettere in politica, vi assicuro, ma un semplice segnale di correttezza sull'argomento, che possa essere bipartisan, da tutte le parti, che non attacca e non sconfessa né l'Assessore né la Giunta, ma che semplicemente dica facciamo un po' più di attenzione, credo possa essere necessario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Montaruli; ne ha facoltà.



MONTARULI Augusta

Grazie, Presidente.
Sono convinta che il Consigliere Stara abbia scritto questa mozione con l'intento di mostrare una propria disapprovazione nei confronti di una vicenda che ha avuto un grande clamore sui giornali ma, ancora di più, ha tradito la fiducia dell'ASL e della Regione Piemonte. Tuttavia, credo che nessuno di noi, men che meno la sottoscritta, sia un principe del Foro.
A seguito della mozione del Consigliere Stara sono andata a leggere le carte relative alla vicenda. Credo che se l'ASL in questione ha preso delle decisioni, le ha prese sulla scia di valutazioni legali di chi questo mestiere lo esercita e ha indirizzato l'ASL a prendere una decisione difficile, ma che, nell'immediato, poteva certamente evitare che la vicenda non solo andasse avanti, ma portasse oltre che al danno anche la beffa cioè una perdita economica ingente per la stessa struttura.
Non mi voglio assolutamente dividere sulla questione della trasparenza: la trasparenza è auspicabile, doverosa, ma la trasparenza deve fare anche spesso i conti con quello che dice la Giurisprudenza.
Il Consigliere Stara dovrebbe ben sapere - forse meglio di me - che poiché nel nostro ordinamento la Costituzione prevede una rieducazione della pena, proprio sulla base del principio di rieducazione della pena molto spesso, purtroppo, tanti lavoratori che tradiscono il proprio datore di lavoro, così come è avvenuto in questo caso, sono poi reintegrati sul loro posto di lavoro.
Fatta questa premessa ho letto con più attenzione la sua mozione e la ritengo non votabile. Non votabile semplicemente perché impegna la Giunta regionale a fare qualcosa che oggi non potrebbe fare. A fronte di una conciliazione già avvenuta, mi deve spiegare quale provvedimento la Giunta può ancora attuare. La conciliazione c'è stata, la Giunta non può attuare nulla.
Possiamo apprezzare il tentativo di condanna, possiamo fare un reclamo e un invito alla maggiore trasparenza, ma non possiamo votare una mozione che impegnerebbe la Giunta su qualcosa che non può fare.
Sulla base di questo ragionamento, ripeto che questa mozione per me e per il mio Gruppo non è votabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Ho firmato, senza essere un principe del Foro, l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Stara. Mi è parso che questo fosse un argomento del quale si potesse discutere e sul quale ci si potesse confrontare in quest'Aula.
Ho iniziato la mia esperienza di medico all'ospedale di Rivoli nel 1978 come allievo. All'epoca, avevo circa 23 anni, vivevo praticamente in ospedale, quindi conoscevo tutto quello che succedeva all'interno dello stesso e un'agenzia di pompe funebri mi contattò per chiedermi se ero disponibile - ripeto era il 1978 - a segnalare il momento in cui i pazienti morivano, in maniera che loro potessero fare il loro lavoro.
Risposi che ero lì per imparare a fare il medico e non il segnalatore alle agenzie di pompe funebri dei pazienti che morivano, e riferii al Direttore sanitario l'offerta avanzata dall'agenzia in questione.
In seguito l'ospedale di Rivoli fu travolto da cose più importanti rispetto a quelle di cui stiamo parlando in questo momento, con il primario e direttore sanitario coinvolti in molti scandali; fatto che mi ha intristito molto perché la persona di cui parlo era un chirurgo eccezionale, e mi sembrava che non avesse bisogno di utilizzare altri strumenti per guadagnare ulteriormente.
Mi sembra che da allora non sia cambiato granché e che questo malcostume di trovare sistemi diversi per implementare lo stipendio che si riceve per il lavoro svolto, continua imperterrito nel nostro Paese. Voglio ricordare ancora una questione che ha riguardato la categoria alla quale appartengo, quella degli ortopedici. C'è stato uno scandalo che riguardava molti ortopedici di questa provincia, i quali inviavano i propri pazienti presso le officine ortopediche con la prescrizione di busti piuttosto che di ginocchiere e in cambio ricevevano una percentuale sulla fornitura stessa.
Chi fa l'ortopedico, non ha bisogno di aggiungere in maniera illegale risorse al proprio stipendio e alla propria libera professione, ma è evidente che si tratta di una questione che riguarda il Paese. Questo è un Paese che crede che si possa fare tutto; è un Paese che crede che qualunque cosa sia legale. Non voglio andare fuori tema, ma basta vedere quello che succede a livello nazionale. Ci sono molti politici che hanno responsabilità straordinarie e che ritengono che qualunque cosa sia consentita.
Credo che abbia fatto bene il Consigliere Stara a presentare l'ordine del giorno. Siamo per la rieducazione, pensiamo che chi ha sbagliato una volta debba avere la possibilità di rifarsi una vita, ma non credo che possa essere riammesso nella stessa struttura rispetto alla quale ha commesso un atto così grave.
Peraltro i due dipendenti avevano dichiarato, con la speranza di avere uno sconto di pena, che non avrebbero messo in discussione la sentenza n richiesto di essere assunti, quindi non si capisce perché il dottor Manuguerra abbia deciso - brevi manu, con un colpo di mano - di riammettere in servizio i due ex dipendenti. Non so se per completare il percorso saranno indirizzati ad occuparsi dei defunti - ci può stare - ma questo è un Paese nel quale il Parlamento è pieno di persone che hanno avuto problemi con la giustizia. Ci può stare, quindi, che due persone che si sono macchiate di una colpa che considero infamante, possano essere ammesse al loro posto di lavoro.
Concludo, perché tutto quello che c'era da dire l'ha detto il Consigliere Stara. Penso che se il Consiglio regionale voterà questo ordine del giorno, non sarà contro i due dipendenti dell'ASL che si sono macchiati di questa colpa, ma sarà per il ristabilire un principio: il proprio lavoro deve essere espletato con dignità, se si svolge un lavoro che prevede un determinato stipendio di quello bisogna vivere; che non è possibile pensare che si possa lucrare sui morti, così come non si può lucrare sulla vita.
Insomma, il Consiglio regionale, votando a favore di questo ordine del giorno, ristabilisce un principio di moralità che credo non faccia male a quest'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Intervengo molto velocemente, anche perché sono assolutamente in sintonia con quanto ha dichiarato prima la collega Montaruli. Ringrazio anche i Consiglieri che hanno presentato questo ordine del giorno segnalando che qualsiasi atto illegittimo sul posto di lavoro è esecrabile e ancora di più quando si tratta di sanità e di questioni legate, come in questo caso, a persone che mancano all'affetto dei lori cari.
Voglio però ribadire due punti, e termino perché voglio essere veloce.
Su uno si è già espressa chiaramente la Consigliera Montaruli, dicendo che noi non possiamo approvare questo ordine del giorno perché non possiamo impegnare la Giunta a fare una cosa che non può fare. Secondariamente voglio anche ricordare che in questa triste e brutta vicenda l'ASL ha deciso anche su consiglio dei suoi legali: i due legali hanno infatti ribadito che purtroppo, di fronte ad una non riammissione dei personaggi in questione, facilmente ci sarebbe stata per l'ASL la grossa possibilità di perdere in sede di decisione in Tribunale, o perlomeno che l'ASL avrebbe corso un grosso rischio di perdere. Voglio quindi ribadire che questa decisione non è, come potrebbe sembrare, campata in aria: è stata presa dopo aver sentito chi più deve intervenire su queste vicende, che sono i legali.
Aggiungo un altro elemento: il giudice stesso, nell'udienza del 21 settembre 2010, ha caldeggiato una definizione "bonaria" della vicenda questo è quello che voglio ribadire.
Dopo quello che hanno espresso i legali dell'ASL, dopo il richiamo che ha fatto il giudice nell'udienza del 21 settembre, ritengo quindi che la decisione che sicuramente, di primo acchito, non piace - e, lo dico chiaramente, non piace neanche al sottoscritto - era una decisione quasi obbligata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, posso dire che sono basito di fronte alle cose che ho sentito dire dalla Consigliera Montaruli e dal Consigliere Carossa? Sono basito perché mi domando quale coerenza esista tra queste affermazioni e le cose che in quest'Aula il centrodestra ha dichiarato per anni. Mi sbaglio o siete voi il partito che vuole essere inflessibile di fronte a certi reati? Il partito che sostiene che la politica della sicurezza e del rispetto della legalità deve essere inflessibile? Non siete voi che vi opponete proponendo o votando norme che non consentono loro tregua - a coloro che si macchiano di reati infamanti come questo? E questo è un reato infamante! Un signore che specula sugli affetti più cari e sulla morte delle persone infatti, oltre che di un reato si macchia anche di qualcosa di umanamente deplorevole; stiamo parlando di questo, o mi sbaglio? Stiamo parlando di signori che approfittavano dei morti e speculavano sulle persone morte.
Se non ricordo male, tra l'altro, di questa questione si occupò negli anni passati la stampa locale e ci fu, da questo punto di vista, un dibattito infinito; e se non ricordo male, proprio in quell'occasione la destra fu inflessibile nel denunciare questi episodi di malcostume. Ho capito cosa mi sta dicendo, Consigliera Montaruli, ma ci va una coerenza tra quelle cose e il suo intervento di oggi: ci va, come minimo, una coerenza! Voi vi spogliate completamente delle cose che dichiarate in certi momenti e le dimenticate: le dimenticate totalmente. Ora, qui siamo in presenza - io non mi sono occupato di questa questione, ma occorrerebbe un minimo di indignazione - di una sentenza passata in giudicato, abbiate pazienza! Qui non stiamo discutendo del fatto che vale la presunzione di innocenza, fino a quando la condanna non è definitiva: è una sentenza passata in giudicato. Questi signori sono stati condannati - vero Consigliere Stara? - per associazione a delinquere e corruzione. È chiaro? Associazione a delinquere e corruzione, compiuta per di più nei confronti di persone morte e dei loro familiari! Penso ai familiari di quelle persone che subiscono il fatto che nel momento più drammatico della vita qualcuno anziché fare un servizio pubblico, specula e utilizza la sua responsabilità per farlo sulla pelle delle persone che hanno perso la vita. Io francamente non ho parole! E voi mi fate una questione in punta di forchetta: "Ma il Direttore non poteva...". Ma siamo matti? Il Direttore non poteva? Il Direttore doveva non poteva - assumere una certa posizione. Ripeto, qui siamo in presenza di una sentenza passata in giudicato: una sentenza di condanna nei confronti di due signori che i Tribunali, nei vari gradi di giudizio, hanno ritenuto responsabili degli atti che sono stati loro imputati. Consigliera Montaruli, è una sentenza definitiva, dopo tutti i gradi di giudizio! Posso pretendere che un Direttore dell'ASL per ragioni di opportunità di fronte alla gravità dei fatti contestati e ad una condanna con sentenza passata in giudicato, senta il dovere di non reintegrare questi lavoratori? Cosa c'entra la rieducazione della pena, Consigliera Montaruli? Lascio da parte il fatto che ogni tanto vi ricordiate di questo tema e poi ve lo dimentichiate e scopro che oggi questo tema diventa strategico e fondamentale per giustificare questo fatto. Voi avete archiviato questa questione, lo avete fatto da tempo; anzi, ne fate un punto di principio e contestate il fatto stesso che vi sia il problema della rieducazione del condannato. Ma lasciamo perdere! Voglio dire che ragioni di buonsenso, di rispetto vero per quelle persone e i loro familiari, di opportunità avrebbero dovuto consigliare a quel Direttore di non reintegrare quelle persone: punto! Ci vuol troppo a pensare una cosa del genere? E siccome i Direttori li nominate voi, li nomina la Regione, costa molto se l'Assessore regionale prende il telefono e spiega a quel Direttore che ha sbagliato a fare quella cosa lì? Chiediamo una cosa fuori dal mondo? Chiediamo una cosa normalissima, no? O mi sbaglio? Ma insomma! Direttore, si rende conto che c'è un problema di sensibilità, di moralità, di opportunità? Decida, Direttore! E se non ha il fisico, non faccia il Direttore! Se non ha il fisico, non è obbligatorio fare il Direttore in un'ASL!



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente. Devo dire che ho firmato questo ordine del giorno sulla base di una riflessione elementare. Mi sono detto: se mai passasse questo principio a seguito di un reato commesso - e questo è incontrovertibile, perché i gradi di giudizio lo hanno confermato - sulla base di un reato infamante che, com'è già stato detto, specula sulle cose più intime e sugli affetti di una persona in momenti particolari, credo si tratterebbe di un segnale veramente riprovevole da parte di questa Assemblea. Perché? Perché se passa il principio che, se si commette un reato e, comunque vada, si è poi legittimati ad essere reintegrati nel proprio posto di lavoro, daremmo un pessimo esempio soprattutto in un momento in cui ci siamo assunti, anche nei confronti della cittadinanza, la responsabilità di ridimensionare i nostri emolumenti, di ridurre i costi della politica eccetera. Quindi, ritengo che questo principio non possa passare.
Diversamente, ciascuno di noi, andando a casa, dovrebbe spiegare ai propri figli che siamo in un Paese dove si commettono reati e poi si viene comunque perdonati. Il ricorso al recupero e alla riabilitazione deve necessariamente passare attraverso altri momenti e non con il semplice reintegro senza la dovuta "punizione" per un atto riprovevole come quello che è stato commesso da queste due persone.
Tuttavia, in questo caso, come ho potuto ascoltare dai colleghi, non sono le persone che sono chiamate in causa, ma è il principio che non pu passare. Tale principio merita da parte di ciascuno di noi, collega Montaruli, un approccio non superficiale ma un po' più approfondito, perch non si può, a mio avviso, far passare il messaggio che chi commette un reato non debba subirne le conseguenze.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Non posso che approvare e ringraziare il collega Stara e chi ha firmato questa mozione per la presa di posizione che ritengo doverosa da parte di questo alto Consesso regionale.
Siamo di fronte a un caso in cui tutti i gradi di giudizio si sono espressi con la condanna. Infatti, queste persone sono state ritenute colpevoli. Mi sembra assurdo parlare di un recupero di queste persone che dal mio punto di vista, che si riferisce ad una mentalità liberale, non posso che apprezzare, ma il recupero va fatta in altri campi e l'educazione in altre maniere.
Se da una parte noi tentiamo di educare queste persone riassumendole dall'altra, noi diseduchiamo gli italiani! Gli italiani sono stufi di questa mancanza di giustizia e di questa lentezza da parte dei tribunali.
qui che va fatta una riforma, certamente, non percorrendo la strada che vuole seguire il Governo dando la certezza di un processo breve. Noi dobbiamo invece ricorrere alla certezza della pena e alla celerità dei processi. Io voterò a favore di questa mozione.
Noi dell'Italia dei Valori siamo tacciati di giustizialismo, nel senso denigratorio del termine. Ritengo che giustizia vada fatta e se questo significa fare giustizia, con onore porterò l'appellativo di giustizialista non nel senso denigratorio del termine, ma nel senso che cerco etica trasparenza, giustizia, esattamente come vuole il popolo italiano.
Purtroppo questo non sta avvenendo non per colpa dei tribunali, ma per colpa della politica.
Voterò a favore. Sono convinto che nulla "scricchioli" in questa mozione, perché vuole impegnare la Giunta regionale a voler mettere in atto ogni azione di cui dispone. Se non ne dispone, finirà tutto, ma se c'è una disponibilità di cui dispone si ha il dovere morale e etico di intervenire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Non so se ci sono altri interventi, quindi mi tocca in un certo senso trarre le conclusioni.
Ritengo che tutto il dissenso che emerge dagli interventi dell'opposizione sia altamente giustificato, non nella misura in cui si pensa di dover interferire con il diritto e quindi di porre mano all'interpretazione che lo stato di diritto ci suggerisce.
Mi spiego. Noi purtroppo in questo Paese assistiamo da tempo ad una deriva morale che vede ininfluenti le condanne passate in giudicato anche per reati infamanti contro la Pubblica Amministrazione, al punto tale da non vedere più alcuna distinzione tra la persona per bene e la persona che si è macchiata di questi reati, perché entrambe le categorie di cittadini di persone, di eletti, lavorano insieme, in consessi anche molto alti del nostro Paese. Allora gridare allo scandalo per questo motivo, Consigliere Stara, mi potrebbe anche sembrare esagerato. Ma il motivo di scandalo è un altro! Il motivo di scandalo non può essere l'interpretazione che i colleghi che hanno ritenuto di dover fare una difesa d'Ufficio, hanno addotto quali motivazioni. Questo non è possibile, perché ammesso e non concesso che la politica e quindi l'Assessorato, quindi la Giunta e quindi il Presidente non vogliano interferire negli atti amministrativi che riguardano la gestione di un'ASL la cui responsabilità è attribuita a un Direttore, beh almeno in termini di grave censura al comportamento, qualcosa sul piano politico, da tutto questo consesso si aspetterebbe. Invece, arrampicarsi sugli specchi per giustificare o per lavarsene le mani non lo ritengo accettabile e neanche ammissibile.
Esistono delle sentenze che, seppur passate in giudicato e pure attribuendo una determinata pena a colui che ha commesso un determinato reato, non prevedono sanzioni sul piano amministrativo e quindi lavorativo.
Questo è vero. Tuttavia, questo non può giustificare una mancata presa di posizione in termini di espressione di un pensiero politico da parte di coloro che su quel piano hanno una grande responsabilità a livello regionale.
Posso comprendere che l'autonomia del Direttore generale è giustificabile nell'ambito della gestione e giustifica quindi azioni nell'ambito della gestione. Posso capire che la politica intenda tenersi fuori, ma lo deve fare sempre; non può la politica e l'Assessorato o qualcuno più alto intervenire, interferire in scelte sempre in quell'ambito e poi sottrarsi e abdicare da decisioni o quantomeno dall'espressione di severe censure, come in questo caso.
Quindi probabilmente non posso rivolgere a nome del primo firmatario che è il collega Stara, un appello a tutte le forze presenti in quest'Aula.
Però, Consigliere Stara, si sarebbe anche potuto modificare per poter verificare il reale pensiero dei colleghi di questa Assemblea che siedono alla mia sinistra, anziché chiedere di farla decadere. Si poteva richiedere una censura unanime sull'operato di coloro che si sono assunti una responsabilità politica di quel genere.
Sicuramente non ci sarà responsabilità amministrativa; certamente, sul piano legale, tutti i conti potranno tornare. Ma sul piano politico abdicare da un'indicazione, da un suggerimento e da una severa censura dico io - nei confronti di chi se n'è reso responsabile, mi sembra quantomeno grave.
Colleghi della maggioranza, riflettete su questo principio: non ponetevi in una posizione di scelta faziosa solo perché dovete difendere l'operato di un vostro Direttore generale. Perché non è così che pu funzionare la politica! Chiunque, quando sbaglia, dev'essere censurato. Solo allora avremo saputo esprimere onestà intellettuale ed equità di giudizio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non vorrei dilungarmi eccessivamente, dal momento che i colleghi che mi hanno preceduto hanno già eloquentemente descritto la situazione situazione che, anche a nostro giudizio, sarà quantomeno scandalosa se nella votazione si verificherà quanto preannunciato dalla Vicecapogruppo del PdL e dal Capogruppo della Lega, Carossa.
In questo caso però - mi rivolgo al collega Ronzani - perché stupirsi dei comportamenti dei colleghi del Popolo della Libertà? Sappiamo che far passare un concetto di impunità è fondamentale nella battaglia politica che alcune forze di questo Paese stanno portando avanti. Sappiamo anche che vorrebbero addirittura ritrattare la definizione di "maggiore età", per salvare il proprio condottiero da alcuni reati che lo vedono indagato.
Non ci sorprende, quindi, il continuo rinnegare della definizione di legalità, di impunità e di quelle che sono - o dovrebbero essere - le regole di uno Stato civile.
Ovviamente, il fatto di non votare quest'ordine del giorno, che noi come Movimento 5 Stelle, condividiamo in pieno - anzi, chiediamo al primo firmatario la facoltà di sottoscriverlo - lo definiremmo una sorta di "autogoal" politico: d'altra parte, ne abbiamo visti tanti e questo non sarà né il primo, né tanto meno l'ultimo. Pertanto, più che gli appelli che hanno già rivolto i miei colleghi precedentemente - ovviamente a noi non interessa farne altri - vorremmo ricordare che, purtroppo, il malcostume si estende in tutte le sedi e in tutti gli apparati della politica e, a cascata, in tutti quelli che ne discendono, quindi anche alle ASL, che sono, comunque, organismi con un controllo e una direzione politica, posto che i Direttori sanitari sono nominati proprio dalla Regione.
Anche in politica, quindi, assistiamo purtroppo al reintegro di personale dopo condanne e sentenze passate in giudicato o dopo interdizioni dai pubblici uffici.
ovvio che il recupero e il valore della pena, come reintegro di una persona nella società e nel mondo civile, ci dev'essere - non vogliamo certo essere così giustizialisti da cancellare i progressi ottenuti, da Beccaria in poi, negli Stati civili - ma parliamo anche di un'opportunità etica e morale. Quando delle persone che si sono macchiate di alcuni reati ad esempio contro la Pubblica Amministrazione, ritornano in politica oppure si sono macchiate di reati come quello descritto dal collega Stara e si concede loro la possibilità di continuare a svolgere lo stesso mestiere, personalmente, oltre che un dato politico, ci sentiamo di sottolineare, con un doppio tratto, anche un dato d'opportunità.
Pertanto, voteremo assolutamente a favore della mozione in oggetto e auspichiamo che nelle file della maggioranza ci sia qualche ripensamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Intervengo per ribadire che voterò convintamente questo ordine del giorno, perché credo, come è stato anticipato dai colleghi che mi hanno preceduto, che non siano necessarie grandi spiegazioni che motivino questo tipo di scelta.
Se vogliamo che le parole abbiano ancora un senso, anche se proferite in ambito politico-istituzionale, è necessario che alle stesse conseguano dei fatti.
Ritengo che i tanti richiami fatti e portati avanti in molte situazioni da forze che sono oggi maggioranza di Governo in questa Regione, sulla necessità di rispettare le regole di salvaguardia della legalità e di inflessibilità nei confronti degli errori, soprattutto quando gli stessi pregiudicano la credibilità delle istituzioni della Pubblica Amministrazione, richiederebbero un comportamento coerente.
Ho letto il testo della mozione e credo che non vi sia nulla che vada contro quella che è la potestà operativa dell'ASL e del suo Direttore, in quanto non vi è nulla di assertivo: si sostiene, sostanzialmente, che questi è chiamato a fare tutto ciò che è nei suoi poteri. Credo, quindi che questo non pregiudichi né comprometta nulla.
Penso che appellarsi a questo tipo di ragionamento sia un pochino farisaico e ipocrita, e tolga molta credibilità alle affermazioni di coerenza che tante volte abbiamo sentito, e alle quali vorremmo che conseguissero comportamenti coerenti.
Mi spiace che, per tutelare e salvaguardare qualcuno che si ritiene di dover difendere, si stracci così palesemente quel minimo di coerenza che sarebbe necessaria.
Chiederei alla maggioranza, quindi, di volerci ripensare, perché le argomentazioni che abbiamo ascoltato e che sono state addotte a sostegno di una posizione insostenibile, mi sembrano veramente risibili. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi che mi hanno preceduto, e ritengo che la mozione n. 192, presentata dal collega Stara, introduca un argomento di estrema importanza. A tal riguardo, mi unisco ai sostenitori della stessa, perché ritengo che non sia corretto che chi si è "macchiato" di simili colpe possa continuare a mantenere quel posto di lavoro. Perch a mio avviso, deve pagare.
Nonostante ciò, chiederei comunque al primo firmatario, il collega Stara, e all'Ufficio di Presidenza, proprio per dimostrare un profondo segno di moralità, di apportare qualche modifica, affinché venga votata da tutti, non solo dai proponenti ma anche dalla maggioranza, perché è un'impronta che il Consiglio regionale del Piemonte deve dare, per rimarcare il fatto che non debbano più accadere episodi simili. Non è giusto che in Piemonte si continuino a perpetrare dei sotterfugi - non chiamiamoli stecche, sebbene lo siano - per favorire gente che già percepisce uno stipendio adeguato. Dobbiamo dire "no" a questi favoritismi e a questi comportamenti scorretti. Siamo moralmente obbligati, come Amministratori, a votare questa mozione.
Se si potesse modificare in qualche punto, sentito anche il portavoce della Consigliera Montaruli, che è un avvocato esperto in materia, e sarei del parere di provare a modificare un tantino questa mozione, in modo che venga votata da tutti.
Dobbiamo dare questo segnale chiaro e netto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Quando, la settimana scorsa, ho illustrato questa mozione, ho cercato di usare i toni attenuati in rispetto del fatto che comunque parliamo di persone e della loro personale condizione e anche di rendere il più possibile comprensibile qual era l'intento dei firmatari di questa mozione (il mio intento, quello del Consigliere Stara e degli altri tre colleghi che hanno firmato). Ora, cerco di mantenere lo stesso stile, perché credo che dobbiamo congiuntamente raggiungere un obiettivo.
Ho capito che l'approccio ai temi della pena e della rieducazione è variabile a seconda delle sensibilità del momento. Ho sentito in quest'Aula ragionare in termini fortemente discriminanti nei confronti di coloro che si erano resi colpevoli di reati in ambito politico e li avevano espiati per i quali non si ammetteva nemmeno una presenza pubblica. Ho sentito usare toni assolutamente severi, fino ad invocare reati inesistenti per delitti o reati commessi, ad esempio, ai danni degli anziani da parte di soggetti appartenenti a determinate etnie e quindi mi rendo conto che ciascuno di noi ha una sensibilità più acuta in alcuni contesti e meno acuta in altri. Ciò non è però della giustizia. La politica, purtroppo, dà prova di avere registri diversi in ordine al tema del diritto e della giustizia, ma la giustizia invece deve avere una barra unica.
Allora, rispetto a questa questione, qual è l'obiettivo che si pone la mozione? Francamente c'è uno sconcerto per la scelta adottata dal Direttore generale; sconcerto nel merito, sconcerto nella tempistica. Perché pare a voi che un Direttore generale, nominato come risanatore del bilancio (ammesso che esista il termine), che ha dovuto adottare come prime di misure della ricomposizione del deficit quella del blocco delle assunzioni del personale e del mancato rinnovo degli incarichi, abbia come prima preoccupazione il reintegro di due unità operative con queste caratteristiche? Sconcerto nella sostanza, sconcerto nel tempo. Però noi non immaginiamo che questa scelta del Direttore sia stata condivisa con l'Assessore. E questo crediamo che derivi dall'autonomia gestionale dei Direttori generali.
Ha ragione la Consigliera Montaruli quando dice: "Dovete modificare la mozione perché non potete chiedere all'Assessore di intervenire in maniera direttiva sui comportamenti adottati da un Direttore generale che, se l'ha fatto, l'ha fatto in convinzione di giustizia e ne risponde personalmente".
Questo è un principio fondamentale.
Per carità, volendo fare politica e non ragionamenti, dovrei dire che ho trascorso due anni e mezzo in quest'Aula in cui ogni Consigliere dell'opposizione di allora ogni mattina si alzava e, dal medico che aveva sbagliato all'usciere che aveva risposto male, la colpa era dell'Assessore che non aveva vigilato. Ma dato che non vogliamo seguire lo stesso stile e riteniamo che si debba distinguere la posizione dell'Assessore dalla posizione del Direttore, il contenuto di questa mozione, prima ancora di pretendere un cambiamento dell'atto amministrativo, che potrà avvenire solo se il Direttore se ne convince, deve distinguere il ruolo della responsabilità politica di quest'Aula e della Giunta dalla responsabilità del Direttore.
Quindi chiedo al primo firmatario della mozione di estrapolare i riferimenti alle sanzioni sul Direttore, congiungendo però il senso di inquietudine, se non anche di riprovazione, di quest'Aula, affinch quest'Aula lo trasmetta all'Assessore, che noi crediamo condivida.
Chiedo di mantenere gli aspetti legati alla riprovazione di quest'Aula invitando la Giunta a trasmetta alla Direzione l'espressione di questo sentimento, espellendo la parte riferita agli interventi sul Direttore generale. Questo perché ritengo convincente il discorso della Consigliera Montaruli e perché non vorrei dare alibi a comportamenti di voto che non condividano la riprovazione.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Intende replicare, Consigliere Stara? Prego, prenda pure la parola.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Cari colleghi, anche a fronte di questi mesi di confronto che abbiamo avuto su tante vicende politiche sia in Consiglio sia in Commissione, vi chiederei di provare a recuperare quello che può essere un minimo comune denominatore sul livello istituzionale, sul livello dei valori. Proviamo a recuperare un qualcosa che ci possa unire, al di là delle divisioni politiche e al di là di quella che può essere falsamente interpretata come una battaglia politica.
Vi assicuro, in questa vicenda c'è solo uno sconcerto legato alla singola situazione, al singolo episodio, che dovrebbe raccapricciarci tutti. È proprio per questo motivo che io comunico al Presidente di voler espungere dalla mia mozione - mia e di coloro che l'hanno firmata - tutta la parte che impegna la Giunta regionale e quindi di voler cancellare l'ultimo pezzo della mozione, mantenendo esclusivamente l'atto di censura legato all'episodio.
Vi chiedo anche un minimo di coinvolgimento perché, se non riusciamo neanche in questi casi a trovare quel minimo comune denominatore, credo che risulti poi difficile attuare un confronto che non sia semplicemente una rappresentazione delle parti o una rappresentazione a teatro.
Chiedo questo anche perché ritengo che la difesa fatta dalla collega Montaruli in parte tradisca alcuni elementi di condivisione. Mi sembra sia stata una difesa d'ufficio; mi sembra che anche il fatto di recuperare gli elementi rieducativi dimostri come, di fatto, si possa in questo caso alzare un cartellino giallo rispetto alla modalità in cui si è espressa tutta questa vicenda.
Ricordo che, fino al 2009-2010, l'atteggiamento dell'ASL era uno e uno solo: anche nel caso di ipotesi di Tribunale del Lavoro, l'ASL aveva sempre dichiarato non solo di costituirsi parte civile, ma anche di proseguire la battaglia legale.
Qui siamo addirittura con la Corte dei Conti che condanna per danno di immagine all'ASL e quei 68 mila euro mi risultano pagati dalle due persone all'ASL. Quei soldi sono già stati pagati e nel rapporto - come ha ricordato qualche collega del PD in precedenza - le due persone avevano rinunciato a qualsiasi tipo di accordo di collaborazione.
Di conseguenza, chiedo l'inserimento di questa modifica e chiedo di lanciare un messaggio educativo, non solo ai nostri cittadini, ma anche alle vittime di quel reato, nonché nei confronti di chi lavora nell'ospedale.
Voglio ricordare come sono stati cancellati e congelati molti contratti a tempo determinato di infermieri e di altri operatori socio-sanitari, e cioè anche in virtù di questioni economiche. A maggior ragione, questo è un altro elemento che provocherebbe sconcerto in persone che fanno il loro mestiere. Come vi avevo annunciato, vi ricordo quello che dice l'Onorevole Bonsignore, su questo argomento: "È anche per loro... che la battaglia contro i furbi va condotta senza tregua, per scongiurare il rischio di disperdere l'impegno di tantissimi onesti dipendenti, gli artefici della sanità che funziona davvero, la sanità che tutti vogliamo per il nostro Paese".
Mi è stato anche detto: "Ma noi non siamo degli esperti legali". Signori miei, siamo Consiglieri regionali! Siamo stati eletti in questo Consiglio regionale, pertanto ritengo che abbiamo le competenze - quel minimo di competenze - per valutare un episodio di questo tipo, a fronte di una sentenza passata in giudicato in Cassazione, a fronte di una condanna della Corte dei Conti e a fronte del fatto che si rinuncia ad un ipotetico percorso, che non avrebbe alcun esito al Tribunale del Lavoro, e si concilia con i due dipendenti. Pertanto, chiedo di mettere in votazione per recuperare un minimo di senso comune delle Istituzioni ed anche dei valori, la mozione così proposta, con la cancellazione dell'ultima parte.
Grazie, Presidente.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "A. Antonelli" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "A. Antonelli" classe III E, di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Proseguimento esame mozione n. 192 dei Consiglieri Stara, Artesio, Boeti Cursio e Dell'Utri, inerente a "Dal racket del caro estinto alla riammissione dei condannati" (seguito)


PRESIDENTE

In merito alla mozione n. 192, la Presidenza comunica che, su richiesta del primo firmatario - il Consigliere Stara - sono tolte dal testo della mozione le parole "impegna la Giunta regionale a voler mettere in atto ogni azione di cui dispone, affinché la decisione assunta dal Commissario dell'ASL TO2 venga fatta decadere".
Pertanto, la mozione n. 192 viene posta in votazione così come modificata.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 192, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che Nell'anno 2001 tra i grandi ospedali torinesi che vennero coinvolti nello scandalo del 'caro estinto comparvero anche l'ospedale Maria Vittoria e l'ospedale San Giovanni Bosco Negli ospedali coinvolti, infermieri/necrofori si prestavano ad informare imprese di pompe funebri su avvenuti decessi in cambio di compensi congrui fissati in un apposito 'Tariffario' Considerato che Le indagini della Procura di Torino, su denuncia dei familiari dei defunti e delle imprese non coinvolte nel giro, fecero scattare le manette ai polsi per una decina di operatori addetti alle camere mortuarie con l'accusa di corruzione e associazione per delinquere. Tra questi c'erano due dipendenti, condannati entrambi in tutti i gradi di giudizio Cassazione compresa per associazione a delinquere e corruzione propria e impropria nei confronti dei quali l'ASL TO2 (già ASL Torino 3 e Torino 4) prese i seguenti provvedimenti: Dipendente A: 27 luglio 2001 - 22 febbraio 2002 prima sospensione dal servizio 23 febbraio 2002 - 29 novembre 2004 riammissione in servizio 30 novembre 2004 - decorrenza seconda sospensione dal servizio 1° novembre 2009 - decorrenza del licenziamento con preavviso Dipendente B: 24 agosto 2001 al 1° dicembre 2006 - sospensione dal servizio 1° ottobre 2009 - licenziamento senza preavviso Nella relazione del procuratore della Corte dei Conti pubblicata in stralcio il 18 aprile 2006 sul quotidiano 'la Repubblica' si legge 'è indubbio che l'aver organizzato un'associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie di corruzioni ha danneggiato l'immagine degli ospedali...' e che i due addetti alle camere mortuarie del Maria Vittoria vennero citati dalla giustizia contabile e chiamati a risarcire all'ospedale 68 mila euro per danno d'immagine Preso atto che Con delibera n. 00389 del 1° dicembre 2010 e con delibera n. 00363 del 21 dicembre 2010 il commissario dell'Azienda Sanitaria Locale TO2, Giacomo Manuguerra ha ritenuto di riammettere in servizio i due ex dipendenti a decorrere dal 1° gennaio 2011 con le motivazioni che si potranno evincere dagli atti allegati alla presente e che in estrema sintesi recitano '...il signor 'A' ha dichiarato in sede di conciliazione di rinunciare a tutti gli emolumenti maturati a proprio favore, per qualsiasi titolo...dovute dall'Azienda ASL TO2 a titolo di contribuzione...' mentre il '...signor 'B' ha dichiarato in sede di conciliazione di rinunciare all'impugnazione del licenziamento senza preavviso, di rinunciare a domandare la condanna della ASL TO2 a reintegrarlo nel posto di lavoro ed a corrispondergli l'indennità di legge e le retribuzioni maturate...e di rinunciare a contestare la legittimità della propria Sospensione...' censura il comportamento del commissario dell'ASL TO2 perché nonostante la condanna confermata in Cassazione e quella della Corte dei Conti, nonostante le prescrizioni del Contratto Collettivo di lavoro che dispone per i reati summenzionati la decadenza dal rapporto di pubblico impiego, nonostante le storiche dichiarazioni dell'ASL di portare avanti la battaglia legale qualora i due lavoratori avessero deciso di ricorrere al Tribunale del Lavoro, Manuguerra, con una semplice conciliazione tra le parti, ha deciso di reintegrare i due dipendenti condannati".
Il Consiglio non approva.
I nostri lavori s'interrompono con un quarto d'ora di anticipo rispetto alla prassi, poiché mi è stata chiesta questa cortesia da parte di alcuni Consiglieri regionali che avevano convocato una conferenza stampa.
Se l'Aula acconsente, la seduta termina qui. Ci rivediamo alle ore 14.30 per le interrogazioni a risposta immediata, ex articolo 100.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.41)



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