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Dettaglio seduta n.74 del 25/01/11 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.01 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno di Mameli.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



(I presenti, in piedi, ascoltano l'Inno nazionale)


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Luca Sanna, militare italiano caduto in Afghanistan il 18 gennaio 2011


PRESIDENTE

Colleghi, purtroppo ancora una volta dobbiamo procedere alla commemorazione di un militare ucciso in Afghanistan. Infatti, nella giornata di martedì 18 gennaio, le Forze Armate italiane presenti in Missione di pace in Afghanistan hanno subito un'ulteriore dolorosa perdita quella del Caporal Maggiore Luca Sanna, 32 anni, in forza all'VIII Reggimento Alpini di Cividale del Friuli, impegnato nell'operazione ISAPF in suolo afghano dal settembre 2010.
L'uccisione del Caporal Maggiore Sanna è avvenuta nel corso di un agguato nell'avamposto della task force North, che costituisce un punto avanzato per il controllo del territorio nell'area della cosiddetta "bolla di sicurezza" di Bala Murghab, che ha reso possibile il ritorno nei propri villaggi di circa 10.000 civili afghani.
Nell'azione è stato gravemente ferito il Caporale Luca Barisonzi vent'anni, appartenente al medesimo contingente ed attualmente ricoverato nell'ospedale americano della base NATO di Ramstein in Germania, dov'è sottoposto alle cure necessarie.
Con profondo dolore, esprimiamo vicinanza verso i familiari del Caporal Maggiore Sanna e calorosi auguri per la piena guarigione del Caporale Barisonzi. Rinnoviamo la solidarietà ai nostri uomini, che ogni giorno rischiano la vita per garantire condizioni di sicurezza in un territorio dilaniato dai continui scontri.
Prego il Consiglio regionale di osservare un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Ordine del giorno n. 200 dei Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Impegno per la calendarizzazione dei quattro quesiti referendari nazionali insieme alle amministrative del 2011" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Dato atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione, chiedo se vi sono proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo se è possibile inserire al fondo dell'o.d.g. un ordine del giorno che abbiamo presentato venerdì - non ho il numero, credo che sia il 200 o il 201 - riguardante i referendum nazionali che dovranno essere indetti questa primavera.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bono propone l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno relativo ai referendum nazionali. In Aula sono presenti 40 Consiglieri, ma invito il collega a presentare il documento alla Conferenza dei Capigruppo, e spiego perché.
Oggi pomeriggio ci sarà la legge sul Piano casa e adesso sono già le 11.04. Abbiamo circa due ore di lavoro, compreso il sindacato ispettivo, e all'o.d.g. sono iscritti undici ordini del giorno, quindi questo sarebbe il dodicesimo.
Collega, se lei lo presenterà alla Conferenza di Capigruppo per inserirlo all'o.d.g. della prossima seduta, il Consiglio potrebbe essere favorevole alla discussione e della votazione del documento.



BONO Davide

Va bene.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Quindi l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", sono approvati i processi verbali del 20, 21, 22, 23 e 28 dicembre 2010.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco Maria, Botta Marco Cantore, Cota, Giordano, Sacchetto e Vignale.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali delle sedute del 29 e 30 dicembre 2010; dell'11, 12 e 18 gennaio 2011.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

b) Carta Etica


PRESIDENTE

Ricordo ai signori Consiglieri che, come indicato nella comunicazione della Presidenza del Consiglio del 30 dicembre 2010, il modulo relativo alla Carta Etica dovrà essere restituito agli Uffici del Gabinetto della Presidenza entro il prossimo 31 gennaio.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione n. 319 a risposta indifferibile e urgente del Consigliere Motta Massimiliano, inerente a "Edificabilità privata e limiti cimiteriali: segnalazione di possibili illegittimità urbanistiche ed edilizie nelle varianti al PRGC di Moncalieri approvate con deliberazione del Consiglio comunale n. 22/2007 e n. 122/2010"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", esaminiamo l'interrogazione n. 319 a risposta indifferibile e urgente, presentata dal Consigliere Motta Massimiliano, che ha facoltà d'intervento per l'illustrazione.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
L'interrogazione discussa oggi e di cui si è chiesta risposta è praticamente a seguito di una discussione abbastanza animata sulla presentazione, in un'area ben definita di Moncalieri (ex DEA), un'area che ad avviso di una Commissione speciale fatta nel Comune di Moncalieri, ha comunque evidenziato che non vi erano le caratteristiche urbanistiche per farla diventare zona edilizia. Soprattutto vorremmo evidenziare che una questione su cui la Regione può intervenire è quella del controllo del rispetto dell'area cimiteriale.
Ho visto che all'iscrizione c'è anche una seconda interrogazione presentata dal Consigliere Gariglio, che pone un problema che spero non sia di carattere personale. Si tratta di un documento nel quale il collega fa delle illazioni che non corrispondono assolutamente a verità: si parla d'intromissione da parte del sottoscritto e di qualcun altro in una Commissione di valutazione.
Prendendo solo atto di quello che è stato l'iter che ha fatto sì che questo progetto giustamente non abbia raggiunto un punteggio adeguato perché non compatibile nella parte urbanistica - al di là del fatto che comunque il progetto prevedeva delle possibilità di punteggi rispetto al finanziamento e questo studio di fattibilità aveva già avuto un finanziamento da parte della Regione - ripeto, quello che oggi chiediamo è di dare una risposta chiara.
Al limite, potrò produrre successivamente anche le cartine, nelle quali si vede che questo muro del cimitero nel tempo è stato spostato senza tenere conto del rispetto del vincolo dei 200 metri. Ripeto, richiediamo l'intervento da parte degli Uffici regionali perché ci sia l'annullamento di questa variante, che chiaramente tenderebbe ad attestare che il progetto di per sé non aveva le caratteristiche urbanistiche per essere puntualmente presentato.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Andrò per punti, in modo da cercare di stare in tempi accettabili.
Sulle motivazioni per cui a fronte di una richiesta del Consiglio comunale di Moncalieri di ridurre l'ampiezza della zona di rispetto per un'impellente necessità di provvedere ad un ampliamento del cimitero urbano e della conseguente autorizzazione prefettizia del 14 aprile 1960 non si disponeva la estensione del cimitero del lato di strada Torino, approvando al contrario la edificabilità privata in zona di rispetto cimiteriale, è utile rammentare che, già in occasione della precedente interrogazione del Consigliere regionale Motta, il Dirigente del Settore Urbanistica e Patrimonio del Comune aveva precisato, con nota prot. n. 54932 del 21 ottobre 2010 (allegata), che il Sindaco di Moncalieri aveva espresso in modo chiaro il proprio assenso alla manifestazione d'interesse al Piano nazionale di edilizia abitativa, presentato il 23 settembre 2010 dalla Nuova Edilopera srl, proprietaria dell'area industriale in questione ex DEA, ai sensi del DPCM del 16 luglio 2009, di cui al bando regionale approvato con DGR n. 7-421 del 2 agosto 2010.
Inoltre, il Sindaco si era impegnato a sottoporre tale manifestazione d'interesse all'approvazione del Consiglio comunale entro il 22 ottobre 2010 con la contestuale variante urbanistica, prevista ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge regionale n. 56/1977. Sarebbero state sottoposte all'approvazione del Consiglio comunale anche l'accettazione della dismissione gratuita delle aree necessarie alla realizzazione dell'intervento di edilizia sovvenzionata e l'impegno di destinare i finanziamenti eventualmente erogati nel Piano nazionale di edilizia abitativa alla realizzazione dell'edificio di edilizia sovvenzionata.
Con successiva deliberazione n. 122 del 16 ottobre 2010, il Consiglio comunale approvava la Manifestazione d'interesse, trasmessa dalla Nuova Edilopera srl, contestualmente alla variante urbanistica n. 54 al vigente PRGC per la suddivisione dell'area ex DEA in due comparti: Bp2A e Bp2B e con l'assoggettamento del comparto Bp2A a strumento urbanistico esecutivo di iniziativa privata, nel quale concentrare la quota residenziale consentita dal vigente PRGC.
Sull'altro punto, su quale sia il limite di edificabilità privata del perimetro di un impianto cimiteriale, questo va ricercato nella vigente strumentazione urbanistica comunale; in particolare, dalle verifiche effettuate, il vigente PRGC del Comune di Moncalieri, approvato dalla Regione con DGR n. 33-204 del 12 giugno 2000, conferma intorno al cimitero urbano una fascia di rispetto cimiteriale di 100 metri. Tale delimitazione non è stata oggetto di richiesta di modifiche o di motivazioni da parte della Regione, in allora, ai fini dell'approvazione del PRGC; infatti l'unica richiesta di verifica da parte della Regione ha riguardato la fascia di rispetto contigua all'abitato del cimitero di Revigliasco.
Sull'altro punto riguardante le ragioni e le relative procedure secondo le quali oggi possono essere concesse deroghe al regime vincolistico delle fasce cimiteriali, queste sono previste negli atti (allegati) che dal 1995 al 1998 l'Assessorato alla sanità della Regione ha predisposto disciplinando la procedura di riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, l'adozione dei Piani cimiteriali e l'approvazione dei progetti di ampliamento dei cimiteri. Le proposte di riduzione delle fasce di rispetto cimiteriali sono deliberate dal Consiglio comunale sulla base delle condizioni riportate nella comunicazione ai Sindaci prot. n.
7579/27.002 del 6 luglio 1998 da parte dell'Assessore D'Ambrosio, allora in carica, prevedendo le diverse condizioni di riduzione della fascia cimiteriale, da sottoporre al parere dell'Autorità sanitaria.
Per quanto riguarda chiarimenti sul tema se sia la legge o lo strumento urbanistico che disciplina i relativi vincoli cimiteriali, si ribadisce ancora una volta, che sono gli strumenti urbanistici vigenti che prescrivono nei comuni le fasce di rispetto relative ai cimiteri, secondo quanto sopra indicato.
Per quanto riguarda la richiesta di annullamento della deliberazione del Consiglio comunale di Moncalieri n. 22 del 2 marzo 2000, che recitava "Approvazione Documento Programmatico ex art. 2 della L.R. n. 1/07 per la redazione della Variante strutturale sull'area ex DEA con contestuale variante n. 35 ex art. 17, comma 8, lett. E) della LUR al vigente PRGC", si richiama integralmente quanto già comunicato alla Commissione consiliare di controllo e garanzia del Comune con la nota degli Uffici prot. N.
54756/DB0818 del 27 dicembre u.s. (allegata), che fa riferimento alla richiesta di annullamento, pervenuta con nota del 19 novembre u.s., in relazione alla variante n. 35 sull'area ex DEA, approvata ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, si ribadisce, come già precisato verbalmente, che le disposizioni vigenti assegnano all'Amministrazione comunale la competenza esclusiva per approvare alcune modifiche ai Piani Regolatori, escludendo sugli stessi controlli amministrativi di legittimità o di merito da parte della Regione come precisato anche con la circolare n. 12 PET del 5 agosto 1998 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 32 del 12 agosto 1998: "Varianti Parziali e Modificazioni che non costituiscono variante, secondo la nuova ripartizione di competenze, non devono essere condivise dalla Regione con l'approvazione, e nemmeno sono sottoposte a controllo successivo (il procedimento di annullamento previsto in precedenza è abrogato dalla legge regionale 29 luglio 1997, n. 41) e, in conseguenza non sono annullabili dalla Regione".
Pertanto, eventuali contestazioni su tali varianti urbanistiche comunali possono essere presentate da chi vi abbia interesse solo tramite ricorso avanti il Tribunale Amministrativo Regionale, ovvero con ricorso straordinario al Capo dello Stato, come indicato nell'ultima parte della circolare citata.
Consegnerò tutto un fascicolo al Consigliere, affinché possa essere edotto di tutta la materia.
Grazie.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 320 del Consigliere Gariglio, inerente a "Domanda di manifestazione di interesse al Piano Nazionale di Edilizia abitativa sull'area 'ex-DEA del Comune di Moncalieri'" (risposta scritta ai sensi ex articolo 99, comma 9 Regolamento consiliare)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
320 sarà fornita (risposta scritta ai sensi ex articolo 99, comma 9 Regolamento consiliare).


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 305 dei Consiglieri Muliere, Boeti e Reschigna, inerente a "Mancato rinnovo di incarico di primario - ASL 11 Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 305, che diamo per illustrata.
La parola all'Assessore Ferrero per la risposta.



FERRERO Caterina, Assessore alla tutela della salute e sanità

In riferimento all'interpellanza in oggetto si rappresenta quanto segue: la normativa contrattuale della Dirigenza Medica e Veterinaria (art.
23 del CCNL 8.6.2000 confermato con modifiche ed integrazioni dall'art. 20 del CCNL 3.11.2005) prevede la costituzione in sede regionale del Comitato dei Garanti che ha come compito specifico quello di esprimersi sulle istanze delle Aziende per l'interruzione del rapporto di lavoro con medici propri dipendenti: nel caso specifico, a seguito della richiesta Aziendale il Comitato, valutata la documentazione e sentite le parti interessate, ha espresso, in data 5.5.2010, parere negativo per il recesso dell'Azienda del rapporto di lavoro, come la stessa aveva richiesto.
In merito invece al mancato rinnovo d'incarico di primario, è doveroso precisare che eventuali azioni concernenti l'organizzazione e la gestione del personale rientrano, a seguito del processo d'aziendalizzazione del SSN intrapreso con il D.Lgs. n. 502/92 e s.m.i., nella sfera di competenza aziendale, esulando dal campo d'intervento regionale. Tanto più che il medico in questione, a propria tutela, pare essersi già attivato in sede giudiziaria, come peraltro gli interpellanti stessi mostrano di conoscere.


Argomento: Questioni internazionali - Condizione femminile

Esame ordine del giorno n. 140 dei Consiglieri Leo, Angeleri, Botta Franco Maria, Buquicchio, Carossa, Costa Rosa Anna, Laus, Leardi, Lepri Montaruli, Motta Angela, Motta Massimiliano, Spagnuolo, Taricco, Vignale Pentenero, Negro e Cursio, inerente a "Impegno per la salvezza di Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan per il reato di blasfemia"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 140, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Leo per l'illustrazione.



LEO Giampiero

Non vorrei fare perdere tempo. L'ordine del giorno è firmato da moltissimi Consiglieri della maggior parte dei Gruppi consiliari.
Consiglieri del PdL, del PD, della Lega. Il Consigliere Negro non ha ancora firmato, ma su di lui possiamo sempre contare per la sua sensibilità e i valori umani e cristiani.
Credo che l'ordine del giorno sia abbastanza chiaro e si ponga in un'ottica, ahimè, tragicamente attuale. A noi piacerebbe poter affermare che si è trattato di un episodio scellerato e inconsueto, in seguito invece, abbiamo dovuto assistere all'attentato in Egitto a danno dei cristiani copti. Ho portato il saluto del Consiglio regionale alla loro comunità.
Nel contempo è successa una cosa altrettanto triste come l'assassinio del Governatore pakistano, definiamolo islamico moderato, che si era pronunciato contro la condanna di Asia Bibi. Mi permetto, parlando con i Consiglieri, di rivolgere un pensiero grato e commosso alla sua famiglia e ai suoi amici.
Un gesto che deve essere preso da esempio: un governatore pakistano islamico sceso in difesa di Asia Bibi. Quest'esempio è una speranza e, in ogni caso, è la dimostrazione che le nostre campagne di sensibilizzazione di mobilitazione, per quanto parziali, sono indispensabili.
Proprio questa mattina, in relazione all'attentato a Mosca, è apparso un editoriale su La Stampa che sottolineava come l'opinione pubblica ormai, rischia di accettare questo livello di violenza endemico, come normale, da non scandalizzarsi, commuoversi, indignarsi o provare a reagire. Invece, si deve provare ad agire. Segnalo un'iniziativa che c'è stata a Torino e che ho trovato, dal mio punto di vista, molto positiva: la gioventù islamica, l'area più moderata, ha organizzato una riunione di preghiera, di scusa e perdono per l'attentato ai cristiani copti. Su queste cose noi dobbiamo lavorare, su un clima che sia insieme di grande dialogo.
Lavorare per il dialogo ma, nel contempo, essere intransigenti sui principi.
Lo stesso giorno, alla stessa riunione, mentre ringraziavo questi giovani per la loro solidarietà alla comunità cristiana copta, ho provato uno nuovo profondo dolore quando è intervenuta una persona che giustificava tale azione Ho avuto toni durissimi, affermando che non può esserci questa ambiguità. La difesa dei diritti umani deve passare attraverso il dialogo la costruzione e la cultura, ma nell'assoluta chiarezza. Si deve sapere che non facciamo confusione, che se cerchiamo il dialogo, la pacificazione, la costruzione, questa non è a scapito dei diritti fondamentali dell'uomo. Mi permetto di dire, pensando a quelle situazioni, soprattutto ai diritti della donna, che non sono negoziabili.
Peraltro, ogni donna islamica deve sapere che in Italia può e deve godere dei diritti costituzionali. Non c'è un'extraterritorialità. Noi pensiamo che siano diritti umani universali. Per questo ci sembra emblematico il caso di quella povera donna. Il diritto alla libertà religiosa deve essere assoluto in tutto il mondo e l'Italia lo deve garantire con giustizia, magnanimità, equilibrio, ma lo deve garantire.
Troviamo mostruoso che una povera donna, solo per avere affermato che crede in Cristo, sia stata condannata per apostasia e abbia subito quello che molte donne in quei Paesi subiscono.
Forse anche da qui il nostro grido di dolore insieme alle iniziative che contiamo di prendere con l'associazione dei consiglieri per i diritti umani, pensiamo possano avere una valenza.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "A. Cruto" di Piossasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media "A. Cruto" di Piossasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Questioni internazionali - Condizione femminile

Esame ordine del giorno n. 140 dei Consiglieri Leo, Angeleri, Botta Franco Maria, Buquicchio, Carossa, Costa Rosa Anna, Laus, Leardi, Lepri Montaruli, Motta Angela, Motta Massimiliano, Spagnuolo, Taricco, Vignale Pentenero, Negro e Cursio, inerente a "Impegno per la salvezza di Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan per il reato di blasfemia" (seguito)


PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'ordine del giorno n. 140.
Qualcuno chiede di intervenire? Prima di procedere alla votazione, ci sarebbe da cancellare una parte dell'ordine del giorno. La parte riguarda la frase "già nella giornata di venerdì Franco Frattini, quale Ministro degli esteri". Considerato che l'ordine del giorno è stato presentato il 16 novembre, sarebbero da abrogare le parole "già nella giornata di venerdì".
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 140 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che Asia Bibi, contadina del Punjab di 37 anni, madre di cinque figli appartiene ad una delle chiese presenti in Pakistan in seguito ad una discussione sorta nei pressi del latifondo in cui lavorava discussione scaturita dal rifiuto delle sue amiche musulmane di bere l'acqua raccolta da una cristiana, la Signora Asia Bibi è stata denunciata ed arrestata per blasfemia dopo quasi un anno di reclusione la Signora Bibi è stata condannata alla pena capitale dal tribunale del distretto di Nankana, nella provincia centrale del Punjab, ed è attualmente in attesa del pronunciamento dell'Alta Corte pakistana, in seguito al ricorso presentato dall'avvocato difensore e dai familiari della Signora Bibi tenuto conto che: il clima politico del Pakistan è sempre più inquinato dalla crescente propaganda talebana e che l'episodio della Signora Asia Bibi è solo la punta dell'iceberg di un fenomeno che travolgendo le comunità Cristiane in tutto il Medio Oriente sul caso della Signora Bibi il monsignor Bernard Shaw, Vescovo ausiliare di Lahore, diocesi in cui si è registrato il caso di Asia Bibi, è già intervenuto con un appello affinché vengano garantiti il perdono e la libertà alla Signora Bibi in nome della pace e dell'armonia per la quale numerose organizzazioni, cristiane e musulmane, sono quotidianamente impegnate contro i fanatismo religioso anche nel nostro Paese è iniziata la mobilitazione per la salvezza della "Sakineh cristiana", infatti il Sindaco di Roma Alemanno ha già annunciato l'esposizione in Campidoglio di uno striscione per Asia Bibi considerato che: Franco Frattini, quale Ministro degli Esteri in visita ad Islamabad, aveva avuto modo di soffermarsi sulla questione delle discriminazioni religiose raccogliendo anche il sostegno del suo collega Quareshi il quale ha dichiarato: "non bisogna abusare della legge nazionale sulla blasfemia per discriminare i cristiani" nessun sistema civile, laico e democratico può tollerare l'assurdità di una legge sulla blasfemia impegna la giunta regionale: ad adottare ogni tipo di iniziativa politica e mediatica affinché anche la Regione Piemonte sia in prima fila nella campagna per la salvezza della Signora Asia Bibi a impegnare il Governo Italiano e attraverso i suoi Uffici di Bruxelles, la Commissione Europea, ad essere promotori di una campagna di sensibilizzazione che possa sollevare all'interno della Comunità Internazionale, un movimento d'opinione capace di impedire la condanna a morte della Signora Bibi e di tutti i credenti vittime del fondamentalismo".
Il Consiglio approva.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 188 dei Consiglieri Carossa, Marinello Angeleri, Novero, Molinari, Tiramani, Gregorio e De Magistris, inerente a "Estradizione di Cesare Battisti"; ordine del giorno n. 190 dei Consiglieri Leo, Lupi, Pedrale, Botta Franco Maria, Tentoni, Comba, Mastrullo Montaruli e Costa Rosa Anna, inerente a "Impegno della Regione Piemonte per l'estradizione di Cesare Battisti"; ordine del giorno n. 194 dei Consiglieri Cursio, Negro e Stara, inerente a "Negata estradizione in Italia del pluripregiudicato Cesare Battisti ad opera del Brasile"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la trattazione congiunta degli ordini del giorno n. 188, 190 e 194, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Carossa per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 188 dei Consiglieri Carossa, Marinello, Angeleri, Novero Molinari, Tiramani, Gregorio e De Magistris, inerente a "Estradizione di Cesare Battisti



CAROSSA Mario

Non voglio parlare a lungo anche perché immagino che i Consiglieri che hanno presentato gli altri ordini del giorno vogliano fare il loro intervento.
Il caso è conosciuto a tutti, è stato sui giornali per diversi giorni.
Purtroppo è stata negata l'estradizione in Italia del signor Cesare Battisti che, come tutti sanno, è stato condannato in via definitiva all'ergastolo non per le sue idee - questo bisogna assolutamente sottolinearlo - ma per fatti di sangue avvenuti durante i cosiddetti anni di piombo. Tutti quanti si sono indignati per questa errata, secondo noi valutazione da parte dell'ex Presidente del Brasile Lula.
Tutti quanti si sono indignati, a partire dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che naturalmente ha anche detto una cosa sacrosanta: ha dichiarato ai mass media che forse non siamo stati capaci a spiegare così bene al Capo di Stato del Brasile, il Presidente Lula, e al Brasile stesso l'importanza fondamentale che aveva quest'estradizione.
Ripeto, forse non c'è stata chiarezza; forse noi che abbiamo vissuto come italiani questo periodo tristissimo della nostra Nazione abbiamo ritenuto che non fosse più di tanto il caso di spiegare determinate cose. Come ho detto all'inizio, infatti, Cesare Battisti non è stato condannato all'ergastolo per le sue idee ma per ben quattro omicidi, compiuti - mi pare - un paio da lui stesso e un altro paio indirettamente. I parenti delle vittime si sono indignati nei giorni scorsi, quando c'è stata questa decisione del Brasile; lo stesso Parlamento Europeo ha approvato una mozione in cui richiedeva al Brasile di rivedere la propria idea.
Termino, perché ritengo che su queste cose non ci si debba dilungare troppo, chiedendo al Consiglio regionale un voto unanime per questi - e sottolineo questi - ordini del giorno. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Carossa.
La parola al Consigliere Leo per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 190 dei Consiglieri Leo, Lupi, Pedrale, Botta Franco Maria, Tentoni Comba, Mastrullo, Montaruli e Costa Rosa Anna, inerente a "Impegno della Regione Piemonte per l'estradizione di Cesare Battisti"



LEO Giampiero

Intanto ringrazio molto il collega Carossa e faccio una premessa: credo che, traendo tutti le stesse conclusioni, i tre ordini del giorno - sono sicuro che i colleghi li avranno esaminati con attenzione, - siano tutti condivisibili; sono tutti e tre condivisibili e tutti e tre fatti molto bene. Avremmo forse potuto farne uno unico: la collega Spagnuolo, con feconda esperienza, suggerisce sempre di farne uno solo, perché da più forza al pronunciamento. Non ne abbiamo avuto il tempo, perché erano già stati presentati. Io però non vedrei nulla di male nel votarli tutti e tre e tutti insieme. Anzi, il collega del Gruppo dell'Italia dei Valori mi esprimeva prima concordia anche sul mio ordine del giorno, dicendo addirittura di volerlo sottoscrivere. Credo quindi che sia un passaggio molto importante e logico, quello di una votazione unitaria.
Vorrei sottolineare una frase importantissima del collega Carossa, che ha ricordato molto bene come non si sia evidentemente riusciti a far comprendere l'importanza, per la storia della Nazione italiana, di ciò che accadde negli anni di piombo. Ebbene, io credo, caro collega - lo dico in presenza di tanti giovanissimi - che anche i nostri giovani sappiano poco degli anni di piombo e che a volta ritorni una forma di mito dell'opposizione ad uno stato delle cose, a prescindere dal metodo.
Insomma, è noto che io sia di parte, nel senso che sono un sostenitore dell'esperienza della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista e dei partiti della Prima Repubblica. Certo è, però, che occorre pensare alla reazione che diede il Governo in quegli anni: né leggi speciali, n repressione, ma una grandissima battaglia democratica; e che fra le persone assassinate a Torino - noi le citiamo nel nostro ordine del giorno - ci permettiamo di ricordare Carlo Casalegno e Fulvio Croce. Ma lo sanno in Brasile e nel mondo chi erano Carlo Casalegno e Fulvio Croce? Ma lo sanno chi erano, quale personalità e quale dignità esprimevano loro e persone come Guido Rossa e come tanti altri, per non parlare di Moro? Giovedì andrò a presentare un libro che contiene un'analisi di studiosi internazionali, che dicono come sia stato evidenziato poco il clima di odio che era stato creato nei confronti di uomini di governo, per il solo fatto di esserlo, pur essendo essi democratici e umanitari: non si può certo dire che Moro o altri fossero dei golpisti... Ma si era instaurato questo clima di odio, creato da un certo estremismo, da certi cattivi maestri e da certe persone come Battisti. Credo allora che sia un atto di giustizia e di moralità prendere questa posizione.
Ho visto che c'è il collega Angeleri, che ho coinvolto bon gré mal gr sulle vicende dei diritti umani, e che voglio ringraziare. Non c'è il collega Marinello che poi ci fa le battute, ma ricordo che ai tempi del terrorismo, io ero uno dei bersagli. Nel suo libro, Patrizio Peci ha raccontato perché non potevano permettere che allora giovani cattolici idealisti si impegnassero per sostenere lo Stato. Antonello ha letto le pagine di Patrizio Peci e ricorderà che l'autore diceva: "Questo Leo non riuscivamo mai a beccarlo perché non saliva mai sulla stessa automobile non tornava mai a casa ad un'ora decente". Ebbene, non avevo l'automobile e sovente mi accompagnava Antonello Angeleri, cui devo quindi gratitudine.
Io, infatti, non ero mai da solo e mai con un'auto mia, anche perché, da "ricco capitalista", non ne possedevo una...
Mi sono permesso di ricordare con simpatia - come ricordo tutto quello che si fece in Comune con la Giunta di allora, di cui la cara amica Carla Spagnolo era Assessore. Le mobilitazioni, la forza che ebbero quella Giunta e tutto il Consiglio Comunale nel contrastare il terrorismo. Ebbene insomma, abbiamo cose di cui essere orgogliosi. Secondo me il periodo della lotta al terrorismo in Italia è una pagina di dolore ma di orgoglio della democrazia, non di vergogna. Dovrebbero saperlo i nostri giovani che quei vituperati partiti della Prima Repubblica affrontarono questa battaglia con una dignità, una capacità e una serietà che forse non è inutile ricordare.
Mi sembra - ripeto - che tutti gli ordini del giorno siano condivisibili; vedo il collega Stara, firmatario di un ordine del giorno con cui concordo: il mio appello è a votarlo, a dargli il massimo di forza ed a prendere iniziative perché si faccia più storia su quegli anni di piombo, si racconti di più. Se i colleghi Capigruppo fossero d'accordo potrebbe essere il Comitato per la Resistenza ad occuparsene, per non dimenticare. Ripeto che i veri eroi della Repubblica e della democrazia non sono i Battisti o gli emuli un po' sfigati e un po' patetici di Che Guevara, ma sono i Fulvio Croce, i Carlo Casalegno e le persone come loro.
A queste dobbiamo giustizia, come ai parenti delle vittime di Battisti! Aggiungo un'ultima cosa: la comunità brasiliana in Italia ha preso posizione a nostro favore. Sentivo molti amici brasiliani che dicevano che in Brasile questa posizione demagogica del Presidente Lula ha suscitato nelle coscienze un certo sconcerto. Ribadirlo insieme in un Parlamento democratico come questo, che ha visto Regione Piemonte ed Enti locali combattere in maniera democratica e popolare contro il terrorismo, mi sembra una cosa dovuta ma anche molto bella. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cursio per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 194 dei Consiglieri Cursio, Negro e Stara, inerente a "Negata estradizione in Italia del pluripregiudicato Cesare Battisti ad opera del Brasile"



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Dopo le due brillanti presentazioni, naturalmente ho poco da aggiungere. Vorrei ribadire che il Battisti è stato condannato per fatti di sangue e - non si vogliono qui mischiare gli eventi e cercare di far confusione -non per quelle che erano le sue idee. Ecco, questo mi sembra un dato importantissimo.
L'altro punto che mi permetto di far rilevare riguarda la leva che il nostro Governo potrebbe esercitare in questi giorni, visto che si sta cercando di rivedere i termini della ratifica dell'accordo militare con il Brasile. Questa, allora, potrebbe essere anche l'occasione per tentare di giocare la carta, affinché Battisti venga estradato nel nostro Paese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Prima di aprire la discussione generale sugli ordini del giorno 198 190 e 194, vorrei esser certo della disponibilità ad unificare i tre testi.
Chiedo quindi ai Consiglieri Cursio, Leo e Carossa di ragionare, nel frattempo, su questa possibilità.
aperta la discussione generale.
Il primo iscritto a parlare è il collega Buquicchio.
La parola al consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Non vorrei essere frainteso e non vorrei che il mio intervento sia interpretato come un intervento fuori dal coro. Invito quindi a prestare attenzione a quello che dico.
Innanzitutto ritengo che come la maggior parte degli ordini del giorno questo, in particolare, abbia solo un valore di testimonianza politica e che nessun effetto possa sortire, nel concreto, per quello che attiene alle decisioni della Presidente Dilma Rousseff. Penso che tutti quanti dobbiamo condividere l'inutilità concreta degli effetti e che, se tutti insieme vogliamo fare un atto di umiltà sotto il profilo ideologico, dovremmo ben distinguere le legittime richieste politiche dalle legittime preoccupazioni economiche nei rapporti tra Paesi, come quello che io e il Consigliere Angeleri, in missione regionale, abbiamo visitato non più tardi di un mese fa, nell'ambito della preparazione della festa Italia-Brasile. A scanso di equivoci, quindi, ho premesso queste mie poche righe perché non intendo essere frainteso.
Condivido quindi in larga parte gli ordini del giorno presentati dai colleghi a sostegno dell'estradizione di Cesare Battisti: si tratta di un provvedimento doveroso, peraltro recentemente sottoscritto anche dal Parlamento Europeo di Strasburgo. Assicurare la giusta pena a chi si è macchiato di crimini così sanguinosi dovrebbe essere un atto di autentica giustizia, soprattutto nei confronti dei parenti delle vittime che, a distanza di trent'anni, chiedono ancora che venga applicata la legge; senza dimenticare, ovviamente, la sofferenza di coloro che hanno subito gli effetti devastanti di una violenza cieca ed ideologica. Occorre comunque mantenere in tutta questa vicenda un atteggiamento fermo, ma anche moderato, cercando allo stesso tempo di non esasperare ulteriormente i toni della discussione.
Infatti, strumentalizzare questo caso, radicalizzando le proprie posizioni, potrebbe portare conseguenze decisamente negative, in primo luogo per i parenti delle vittime e, in seconda battuta, per tutti coloro che in questi anni sono riusciti ad avviare proficui rapporti di collaborazione commerciale con un Paese di primaria importanza sullo scacchiere geopolitico, come il Brasile.
A tale proposito occorre ricordare come negli ultimi sei mesi dell'anno appena trascorso gli scambi tra le due nazioni sono stati quantificati in circa 3,2 miliardi di euro. Per quanto riguarda l'Italia, la crescita delle esportazioni verso il Brasile rispetto allo scorso anno viene calcolata con un significativo incremento del 52%. Nel senso inverso le vendite brasiliane alle imprese italiane sono aumentate dell'11,7%.
Un trend positivo che coinvolge anche la nostra Regione, il Piemonte.
sufficiente scorrere i dati pubblicati da un recente rapporto della Camera di Commercio di Milano per rendersi conto che il Piemonte è ormai la seconda Regione d'Italia ad esportare nella regione sudamericana coprendo circa il 18,9% dell'export italiano in tale Paese.
Inoltre, quest'anno i due governi hanno raggiunto un'intesa per il rafforzamento delle relazioni commerciali. L'accordo di partenariato strategico siglato negli Stati Uniti a metà aprile, prevede un incremento dei rapporti a livello bilaterale secondo le linee indicate da un forum permanente appositamente costituito a San Paolo, nel giugno 2009.
Un'iniziativa che va nella direzione di rinsaldare i rapporti commerciali e culturali con una Nazione che ad oggi conta ben 25 milioni di persone origine italiana.
A conclusione del mio intervento, vorrei quindi richiamare tutti (anche i distratti, ai quali non importa il pensiero degli altri) ad una visione più complessiva del problema invitando ad assumere un atteggiamento maggiormente responsabile in relazione ai possibili effetti sfavorevoli conseguenti ad un possibile deterioramento nei rapporti tra Italia e Brasile.
Interrompere i rapporti commerciali con il Paese sudamericano, come è stato proposto da qualcuno, mi sembra un'idea scellerata, non è sicuramente una strada percorribile. Quindi, mai come in questo momento ritengo occorra lasciar lavorare entrambe le diplomazie in un clima sereno e senza esasperare inutilmente gli animi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Relativamente a questi tre ordini del giorno (n. 198, n. 190 e n. 194) uno dei quali da me sottoscritto, volevo semplicemente dire che è importantissimo portare avanti questo discorso su Cesare Battisti rifugiato in Brasile. Ritengo che sia un dovere per la nostra Amministrazione spingere per l'estradizione.
Penso che il voto sarà unanime perché è un discorso di serietà, di correttezza e anche nel rispetto sia delle Istituzioni, ma è anche un esempio che dobbiamo dare ai nostri cittadini, in particolare ai giovani perché non è giusto che un pluriomicida scappi all'estero e sia rifugiato e sostenuto sfuggendo alla pena cui è stato condannato. Penso sia giusto che Cesare Battisti venga in Italia a scontare la pena.
Noi voteremo questi ordini del giorno convintamente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente per condividere l'intervento del Consigliere Leo e quelli degli altri due presentatori.
Tuttavia, anche alla luce delle loro osservazioni, vorrei fare una proposta all'Ufficio di Presidenza del Consiglio. È chiaro che il terrorismo in quegli anni è stata una ferita inferta alla democrazia. Una ferita che è stata affrontata con una risposta altissima da parte delle Istituzioni, come ha ricordato il Consigliere Leo.
Io, in quegli anni, ero Capo di Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale e ricordo i numerosissimi episodi di terrorismo, che ci furono dal 1975 al 1980 e che toccarono tutti gli strati della società.
Giustamente il Consigliere Leo ha ricordato Carlo Casalegno, questa grande figura democratica del giornalismo torinese e nazionale, e anche Fulvio Croce. Questi furono episodi, diciamo così, iniziali che toccarono a fondo un ceto di uomini colti, di intellettuali, di magistrati e di giuristi. Poi, il terrorismo sviluppò un'altra strategia perché andò a toccare uomini comuni, lavoratori del mondo della giustizia; per esempio penso a brigadieri, penso a guardie giurate nei carceri, penso a tutta una serie di cittadini che completarono l'arco dell'azione terroristica.
Questa è una pagina poco approfondita; il Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana ha sviluppato moltissime iniziative nell'arco degli anni. Penso in particolare ai viaggi ai campi di deportazione e ai campi dell'Olocausto nazista, però, dato che questo è un fenomeno completamente diverso, che affonda le sua radici in problematiche non soltanto di carattere politico, ma anche economico e sociale, credo che valga un po' la pena (mi rivolgo all'Ufficio di Presidenza) anche perché non sembra, ma quando una cosa si è sviluppata venti o trent'anni prima, ci sono delle generazioni che non conoscono assolutamente questi fatti. Questo è comprensibile, perché noi parliamo di tempi lontani.
Noi parliamo di episodi che magari hanno un significato profondo per una generazione e oggi, per certi versi, diamo una rilettura, quando, in questi periodi, per esempio, vediamo per le strade simboli delle Brigate Rosse oppure simboli che inneggiano all'attacco alla democrazia. Quelli della mia generazione non si stupiscono e magari ne danno una lettura, ma per i giovani sono cose completamente nuove che non riescono ad essere legate a un ipotetico disegno legato alla vita di oggi.
Ricordo che l'Ufficio di Presidenza, in quegli anni, realizzò una serie di dossier, che si chiamavano "Documenti del Consiglio regionale" (probabilmente la dottoressa Garabello li ricorderà; io forse li ho perfino a casa), che riprendevano tutti quegli episodi.
La mia proposta è di riprendere quei documenti, magari dando l'incarico (lo decida l'Ufficio di Presidenza) a qualche docente universitario o a qualche Facoltà - per avere un distacco da questi episodi, perch trent'anni sono tanti, ma sono anche pochi - per dare un'impronta che non sia di mera cronaca e approfondire quello che è avvenuto nel corso di quegli anni. Questo ci aiuterà.
Ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Buquicchio: in queste vicende, ognuno si colloca con la propria sensibilità, con il proprio profilo di attenzione, quindi tutte le osservazioni sono legittime.
Se noi avessimo - e concludo, perché il tempo mi sembra sia scaduto una serie di documenti, ritengo che potrebbe essere utile un lavoro di approfondimento, che non deve durare moltissimo e che sia consegnato al Consiglio regionale, ai giovani e alle Facoltà universitarie piemontesi.
Sarebbe un contributo per capire molti fatti che oggi accadono.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Spagnuolo. Prendiamo atto della sua proposta, che consideriamo meritevole di attenzione; personalmente, m'impegno affinché ci sia la possibilità di darne corso.
Ricordo che è già nelle disponibilità di tutti noi un DVD sugli anni del terrorismo, realizzato dal Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza. Il Vicepresidente Cavallera mi ricordava, durante l'intervento della Consigliera Spagnuolo, che in allora addirittura ad un Consigliere regionale - l'architetto Picco, se non ricordo male - fu fatto segno di un attentato, che lo ferì, anche se fortunatamente non mortalmente.
Prendiamo, dunque, atto di quanto esposto dalla collega Spagnuolo; ce ne occuperemo, dandone ovviamente informazione a lei e al Consiglio regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente. Mi associo a quanto è stato espresso dai colleghi in merito alla condivisione di quest'ordine del giorno, al quale darò il mio voto favorevole.
Voglio mettere in evidenza come l'atteggiamento delle Istituzioni brasiliane comporti una decisione che consideriamo inaccettabile, in quanto rappresenta una lettura distorta della storia.
Voglio riportare un'intervista di un riformista, Eduardo Suplicy, un senatore del partito del Presidente Lula, il quale afferma, riferito ovviamente, a Battisti: "È innocente, non è responsabile di questi omicidi non era d'accordo con nessun atto di violenza diretta sulle persone".
Quest'affermazione offende la giustizia italiana, i parenti delle vittime e noi, popolo italiano. Siamo, quindi, fermi e decisi nel chiedere che il Governo si impegni per l'estradizione di Cesare Battisti.
Condivido con il mio Capogruppo il fatto che questa richiesta debba seguire le vie diplomatiche, affinché gli animi non si esasperino.
Per queste motivazioni, voterò a favore dell'ordine del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente. Tanto per cominciare, sulla riga di quello che asseriva il collega Buquicchio, riteniamo scorretto ed offensivo l'atteggiamento di molti esponenti del Governo, tra i quali il Presidente Berlusconi, nei confronti della decisione del Presidente Lula, contro l'estradizione di Cesare Battisti, condannato in via definitiva per quattro omicidi.
La decisione del Presidente Lula si basa sul parere dell'AGU - organo cui compete la consulenza legale del potere esecutivo - il quale suggerisce la non estradizione, per il possibile aggravamento della situazione personale di Battisti.
Il Ministro degli Esteri, Frattini, schernendo la decisione del Presidente Lula, paragona i sistemi carcerari dei due Paesi, intendendo che quello italiano sia una meraviglia. Io voglio ricordare che nel 2010 si sono suicidati in carcere decine di detenuti e che alcuni sono stati brutalmente percossi e lasciati morire, senza cure.
Le motivazioni dell'AGU non ci convincono; crediamo sia giusto estradare Battisti e confidiamo nelle capacità del Supremo Tribunale Federale, ma crediamo sia importante esprimere la contrarietà in forma più sobria.
Tra l'altro, quando Battisti risiedeva tranquillamente in Francia, non si sono verificati proclami sguaiati e non ci risulta che il Presidente Berlusconi abbia posto con forza il tema dell'estradizione, negli ultimi incontri avuti con il Presidente Lula.
Per tornare all'analisi del sistema della giustizia in Italia, quali garanzie di giustizia può mai dare un Paese in cui un Presidente del Consiglio dichiara quotidianamente che la Magistratura è il cancro della democrazia o anche di peggio? L'Avvocatura dello Stato brasiliano, nel suo parere favorevole all'estradizione di Battisti, dice di riconoscere che lo Stato italiano è indiscutibilmente uno Stato democratico e di diritto e che le sue decisioni devono considerarsi espressione della volontà dei propri cittadini.
La volontà di precisazione ci suggerisce che forse in Brasile ci sono dei dubbi sull'effettiva democraticità del nostro Stato. Nessuno si sentirebbe in dovere di sottolineare la stessa cosa rispetto alla Svezia all'Olanda, alla Germania o ad altri Paesi europei.
Solo da noi esiste un signore come Adriano Sofri, condannato a 22 anni di reclusione, dopo nove processi, per omicidio di un Commissario di Polizia. Voglio ricordare che ha scontato sette anni di carcere ed è libero da tempo; scrive su un importante quotidiano di centrosinistra e sul più venduto settimanale di centrodestra.
Siamo noi italiani che ci siamo messi in questa situazione ambigua ed è un Presidente come Silvio Berlusconi, che ha guidato quattro volte il Governo, che ha dato il suo contributo determinante alla delegittimazione della giustizia in Italia.
Per tornare al discorso precedente, consideriamo patetico che il Governo abbia un atteggiamento scandalizzato perché il Brasile non vuole consegnarci Battisti, quando all'estero ci vedono come un Paese in cui sono saltate tutte le regole dello Stato di diritto.
Ai colleghi che sono intervenuti prima, soprattutto al collega Leo e al collega Carossa, voglio ricordare che, a margine di queste considerazioni riteniamo ci sia un altro atto indifendibile, cioè la situazione che si sta verificando in alcune biblioteche del Veneto: la messa all'indice di decine di libri scritti da autori colpevoli di aver sottoscritto, nel 2004, un documento pro Battisti.
A prescindere dal fatto che la censura è prerogativa dei regimi mettere all'indice dei libri e censurare degli scrittori sgraditi è profondamente illiberale.
L'Assessore alla cultura della Provincia di Venezia e l'Assessore all'istruzione della Regione Veneto sono degni rappresentanti di un centrodestra che vuole il rispetto delle leggi e delle regole: preferibilmente quelle scritte di proprio pugno e fatte rispettare da Magistrati di proprio gradimento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

triste sentire alcune riflessioni che cercano di avvalorare la tesi che il nostro Paese non sia un Paese democratico, dove le fondamentali regole di libertà e di convivenza civile e culturale non sono rispettate.
Soltanto l'altro ieri ho visto in televisione la ricostruzione dell'assassinio di un sindacalista del Partito Comunista, che aveva combattuto il terrorismo. Questo mi ha fatto venire in mente che in quegli anni ci fu davvero una scossa democratica, una rinascita democratica trasversale, fra tutte le forze politiche, anche quelle più lontane.
Se c'è una cosa che non ha funzionato è che probabilmente, tutti insieme, come ha anche ricordato lo stesso Presidente Napolitano, non si è riusciti a comunicare all'esterno dell'Italia che in quegli anni il nostro Stato, una Repubblica democratica, era attaccato da forze terroristiche con ideologie sovversive e totalitarie, e si è difeso utilizzando regole democratiche. Questo, forse, è stato il nostro limite. Ciò ha consentito ad alcuni predicatori di presentare l'Italia all'estero sotto un'immagine negativa e antidemocratica, che non corrisponde, né è corrisposta, alla realtà di quegli anni.
triste, per certi versi, sentire che qualcuno cerca di avvalorare queste tesi. Noi, invece, constatiamo che vi è stato un impegno, da parte del Governo italiano, in merito alla vicenda Battisti, affinch l'estradizione venisse accolta; e proprio a tal riguardo nutriamo ancora delle speranze, perché la Corte di Giustizia brasiliana potrebbe rivedere la decisione assunta dal Presidente Lula nell'ultimo giorno del suo mandato presidenziale.
Come Consiglio regionale dobbiamo auspicare che ciò avvenga e accompagnare le azioni che a livello parlamentare e governativo si intendono intraprendere in questa direzione.
Noi, ovviamente, esprimeremo il nostro voto favorevole sull'ordine del giorno che abbiamo presentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Ringrazio i colleghi del Movimento 5 Stelle per aver saputo esprimere come sempre, tutto e il contrario di tutto, probabilmente per ottenere domani, una pagina sui giornali o per scrivere una frase su Facebook, che è il loro massimo strumento di comunicazione.
Li ringrazio per la loro utilità in questo Consiglio regionale.
Difendere Battisti credo che sia un'azione veramente spregevole, se non altro per pudore verso i familiari, le vittime e tutti coloro che si sono battuti, in questi anni, per riuscire a riportare questo criminale nel nostro Paese.
Sono scioccato dalle parole che ho sentito pronunciare precedentemente e voterò a favore di questo ordine del giorno, anche in virtù del lavoro svolto dal Governo nazionale insieme agli altri Paesi - un ottimo lavoro di comunicazione - per riuscire a riportare in Italia e processare quello che per il sottoscritto, rimane un criminale e un delinquente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo giusto perché sono stato chiamato in causa dal collega Tiramani, che è sempre molto presente e molto attento, sia in Aula che in Commissione. Vorrei precisare al collega che quanto ha espresso il Consigliere Biolé non è assolutamente una difesa di Cesare Battisti: se il collega Tiramani ascoltasse i Consiglieri quando intervengono, potrebbe servirgli per fare degli interventi più mirati.
Noi ribadiamo, comunque, le nostre perplessità su come sono stati redatti i testi, soprattutto nelle parti finali delle richieste e degli impegni, specialmente laddove si parla degli strumenti contro il Brasile per cui valuteremo se apporre la nostra firma, ma non perché non condanniamo quanto commesso da Battisti, ma per l'ambiguità già espressa dal collega Biolé rappresentata da questo Governo nazionale e, soprattutto da come verrà redatta la parte finale del testo (sicuramente, quello che ci sembra più condivisibile è quello scritto dal collega Cursio). Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro conclusa la fase di discussione generale.
Mi sembra di aver inteso che i proponenti avrebbero trovato un accordo.
Essendo ordini del giorno non dico coincidenti ma senz'altro convergenti, soprattutto nella parte del dispositivo, laddove vi è un impegno comune perfettamente coerente - peraltro potrebbero coesistere anche nella parte delle premesse - si è deciso di porli in votazione in successione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 188, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Rilevato che con una decisione che va contro ogni principio di reciprocità democratica il Governo Brasiliano ha ritenuto di negare l'estradizione al noto estremista e terrorista Cesare Battisti, condannato in Italia per diversi omicidi, in modo che potesse scontare le pene a lui comminate nel nostro Paese.
Sulla questione è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha richiamato il fatto che il Nostro Paese non è evidentemente riuscito a far comprendere ad altri Governi esteri l'importanza e la rilevanza per la storia della Nazione e degli italiani di ciò che accadde negli anni di piombo e di conseguenza l'irrinunciabilità a che gli ex terroristi e brigatisti condannati dai nostri tribunali scontino le pene dovute nelle nostre carceri Impegna, la Giunta Regionale a condannare questa decisione e ad attivarsi presso il nostro Governo chiedendo che siano messe in atto tutte le iniziative necessarie a fare pressione presso il Governo Brasiliano al fine di ottenere l'estradizione di Cesare Battisti".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 190, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: numerose sono state le iniziative di protesta organizzate nel nostro Paese in seguito alla decisione dell'ex-Presidente brasiliano, Luiz Inàcio Lula da Silva, di non concedere l'estradizione a Cesare Battisti condannato in Italia a quattro ergastoli con sentenze passate in giudicato e attualmente detenuto in carcere in Brasile la viva mobilitazione, che ha visto scendere in piazza cittadini, parenti delle vittime e partiti politici di maggioranza e la condanna inflitta a Cesare Battisti tenuto conto che: il Piemonte, regione di grandi tradizioni democratiche e lotte per la libertà, è stato profondamente colpito durante gli anni di piombo del terrorismo con l'uccisione di persone, servitori dello stato e giornalisti basti ricordare i casi del giornalista Carlo Casalegno e dell'avvocato Fulvio Croce, caduti sotto il piombo terrorista per amore della libertà della democrazia e del rispetto delle leggi esprime: sconcerto, rammarico e biasimo per la decisione dell'ex Presidente del Brasile Luiz Inàcio Lula da Silva di non concedere l'estradizione di Battisti, decisione assunta alla vigilia del passaggio di consegne con la nuova Presidente e in spregio anche alle regole della Giustizia brasiliana perché offende le vittime e quanti hanno combattuto per la democrazia contro l'eversione in Italia e in ogni parte del mondo ringrazia il Presidente Napolitano per aver espresso così bene il senso profondo di quella stagione che, per la nostra Nazione, non fu di oscurantismo ma di difesa della democrazia la comunità Brasiliana a Torino, i giovani e i cittadini che sono scesi in piazza in questi giorni e tutti coloro che nel mondo si sono pronunciati contro questa ingiusta decisione impegna il Presidente e la Giunta Regionale: a chiedere a ogni livello che la decisione assunta dal Brasile sia riconsiderata ad inviare il presente ordine del giorno al Parlamento e al Governo italiano, al Presidente della Repubblica, all'Ufficio di Presidenza dell'Unione Europea, al Parlamento e al Governo brasiliano e all'Alta Corte di Giustizia della AIA".
Il Consiglio approva all'unanimità.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 194, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che a) in data 31/12/2010 il Presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva uniformandosi all'orientamento espresso dalla locale Avvocatura Generale dello Stato, ha deciso di negare l'estradizione in Italia del Sig. Cesare Battisti b) il sig. Cesare Battisti risulta esser stato condannato in contumacia all'ergastolo con sentenze definitive rese dalle Autorità Giudiziarie Italiane per aver commesso e concorso a commettere quattro omicidi, oltre che per banda armata, rapina, detenzione di armi ed atti di violenza a mano armata c) il sig. Cesare Battisti fuggì nel 1990 in Francia, dove nel 2004 il Consiglio di Stato e la Corte di Cassazione francesi autorizzarono la sua consegna alle Autorità italiane d) a seguito di tale provvedimento il sig. Cesare Battisti si rese latitante sino al suo arresto avvenuto in Brasile nel 2007.
Rilevato che a) il ricorso presentato dal sig. Cesare Battisti contro la sua estradizione in Italia presso la Corte Europea dei diritti dell'uomo fu dichiarato inammissibile nel dicembre 2006 in quanto manifestamente infondato b) in data 13/01/2009 il Brasile accordò al sig. Cesare Battisti lo status di rifugiato politico, motivandone la concessione sul 'fondato timore di persecuzione del Battisti per le sue idee politiche nonché sui dubbi espressi circa la regolarità dei procedimenti giudiziari svoltisi nei suoi confronti in Italia' c) in data 05/02/2009 il Parlamento Europeo adottò una specifica risoluzione con cui si chiedeva al Governo brasiliano di tener conto delle sentenze pronunciate dalle Autorità Giudiziarie italiane, dando corso all'estradizione del Battisti in Italia d) in data 18/11/2009 la più alta istituzione giurisdizionale del Brasile il Supremo Tribunal Federal, ebbe a dichiarare illegittimo lo status di rifugiato politico concesso dal Governo brasiliano e) quest'ultima pronuncia si espresse in termini favorevoli all'estradizione del sig. Cesare Battisti in Italia, ancorché venisse lasciata al Presidente Lula la parola definitiva circa la sua effettiva esecuzione.
Considerato che a) le relazioni economiche, commerciali e politiche tra il Brasile e l'Italia sono sempre state ottime, in continua espansione e basate, tra l'altro, su principi condivisi quali il rispetto dei diritti umani e lo stato di diritto b) il Brasile, con il pieno sostegno degli Stati membri dell'Unione europea, sta assumendo un ruolo di spicco a livello internazionale e la sua partecipazione alle riunioni del G20 rappresenta un segnale della sua crescente assunzione di responsabilità a livello internazionale c) le relazioni tra Unione Europea e la Repubblica federativa del Brasile si fondano sul riconoscimento reciproco che entrambe le parti rispettano la legalità ed i diritti fondamentali, compreso il diritto alla difesa ed il diritto ad un processo giusto ed equo.
Affermato che a) per i delitti commessi e per i quali il Battisti è stato definitivamente condannato il medesimo non ebbe a scontare fino ad oggi un sol giorno di detenzione b) la mancata concessione dell'estradizione in Italia del Sig. Cesare Battisti da parte del Presidente brasiliano, fondata sull'argomentazione che nel nostro Paese non ne sarebbe assicurata l'incolumità, rappresenta un attacco alla dignità dell'Italia, una negazione dello Stato di diritto oltre che un'offesa per le vittime ed i parenti delle vittime dei reati per i quali Battisti è stato condannato con sentenze definitive passate in giudicato ad opera delle Autorità Giudiziarie Italiane c) Cesare Battisti non fu mai condannato in Italia per le sue idee, ma bensì, per specifici, gravissimi fatti di sangue esprime la sua più profonda contrarietà circa la mancata concessione dell'estradizione in Italia del pluripregiudicato Cesare Battisti ed impegna la Giunta Regionale, in persona del Suo Presidente, ad attivarsi affinché il Governo Italiano intraprenda ogni azione ritenuta utile allo scopo di indurre le Autorità brasiliane a concedere l'estradizione in Italia del Battisti, suggerendo, tra l'altro, al Parlamento Nazionale di non dar corso alla ratifica del trattato di cooperazione militare tra Brasile ed Italia".
Il Consiglio approva.
L'ordine del giorno n. 92, inerente a "Legge regionale n. 1 del 14 gennaio 2009 'Testo unico in materia di artigianato' - articolo 14 'Eccellenza artigiana' - Verifica del mantenimento dei requisiti", di cui al punto 6) all'o.d.g., lo esamineremo successivamente, in quanto l'Assessore Giordano ha manifestato la volontà di essere presente durante la trattazione (ha comunicato che arriverà nel corso della mattinata oppure invierà una nota per mettere la Giunta nelle condizioni di intervenire nel merito).
Peraltro, il collega Cursio ha già acconsentito e lo ringrazio.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 196 dei Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Condanna al grave episodio di violenza nell'aula del Consiglio regionale contro il Movimento 5 Stelle"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 196, inerente a "Condanna al grave episodio di violenza nell'aula del Consiglio regionale contro il Movimento 5 Stelle", di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Biolé, per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Crediamo che i fatti presentati in questo ordine del giorno, così come le conseguenze che ne sono scaturite, siano noti a tutti i colleghi. Con questo documento vogliamo in qualche modo sottolineare l'iniquo giudizio espresso, a nostro modo di vedere, dall'Ufficio di Presidenza rispetto agli episodi verificatisi durante la seduta pomeridiana del 30 dicembre scorso episodi molto diversi nelle intenzioni e nei fatti, che hanno, per ricevuto lo stesso tipo di sanzione: una mera censura scritta. Mi riferisco a quella che, nelle intenzioni e nei fatti, era una provocazione politica dettata da un atteggiamento che ha deciso, bipartisan, di ignorare la proposta del Movimento 5 Stelle sulla riduzione degli stipendi, che avrebbe determinato, tra l'altro - ci teniamo a sottolinearlo ancora - un notevole risparmio sul bilancio regionale.
L'altro episodio, invece, si riferisce alla reazione scaturita da questa nostra provocazione, che, a nostro avviso, avrebbe meritato una sanzione un po' diversa. Mi rendo conto che, come si è detto, le espressioni verbali non proprio carine che sono state espresse da alcuni Consiglieri possano essere insindacabili e lasciate a libero giudizio di chi le ha proferite.
Invece riteniamo che il fatto di non sanzionare atti come attacchi fisici, violenze fisiche all'interno di un'Aula consiliare legislativa, in un certo modo potrebbe comportare un precedente molto grave. Ci riferiamo com'è scritto nel testo dell'ordine del giorno, specificamente a due colleghi, uno del partito del PdL e uno del PD.
Continuo a sottolineare che il nostro è stato un atto solo di provocazione politica o comunque un gesto politico, mentre è stato interpretato invece come un attacco personale, il quale non voleva essere tale né nelle intenzioni né nei fatti. Semplicemente si chiede all'Aula di recepire una censura scritta, mentre atti più gravi, come le reazioni di quei due colleghi, possano essere censurati all'unanimità come episodio di violenza e che quindi tutti gli atti di questo tipo che si verificheranno nel futuro avranno un precedente, cioè il fatto che all'unanimità speriamo - il Consiglio condanna questo tipo di intenzioni.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 196, il cui testo recita: "Premesso che Durante la seduta del Consiglio Regionale n. 69 del 30/12/2010 ha avuto luogo la discussione della proposta di legge n. 107, riguardante la rideterminazione delle indennità dei Consiglieri Regionali Durante la discussione i Consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle hanno inscenato una pacifica protesta, lanciando banconote finte verso i banchi dei colleghi Considerato che Alcuni Consiglieri si sono resi protagonisti di atti di violenza, in particolare il Consigliere Nino Boeti ha tentato di aggredire il Consigliere Davide Bono e ha spintonato il Consigliere Fabrizio Biol mentre il Consigliere Massimiliano Motta ha sferrato un calcio a Davide Bono Visto che Al grave episodio non sono seguite delle formali scuse da parte dei Consiglieri Boeti e Motta L'Ufficio di Presidenza non ha ritenuto di dover sanzionare in alcun modo i suddetti Consiglieri Il Consiglio regionale esprime una netta ed inequivocabile condanna della violenza, dell'intolleranza e dell'intimidazione come metodo e sistema di azione e lotta politica considera questi atteggiamenti come un attacco alla libertà di espressione ed un grave vulnus alla democrazia stessa sottolinea come sia grave e disdicevole che dei Consiglieri Regionali possano giustificare la violenza con l'attenuante della provocazione, dimostrando quale concezione della democrazia abbiano censura gli episodi di violenza verbale e fisica avvenuti nella seduta del Consiglio regionale del 30 dicembre 2010 ed auspica che non si ripetano in futuro".
Il Consiglio non approva.
Informo l'Aula che i nostri lavori termineranno un po' prima, perché al termine dei lavori, ci sarà la riunione dei Capigruppo e chiederei, se fosse possibile, la presenza dell'intero Ufficio di Presidenza nella IV Commissione, quindi anche i due Vicepresidenti.


Argomento: Artigianato

Esame ordine del giorno n. 92 dei Consiglieri Cursio, Negro e Dell'Utri inerente a Legge regionale n. 1 del 14 gennaio 2009 "Testo unico in materia artigianato" - articolo 14 - "Eccellenza artigiana" - Verifica del mantenimento dei requisiti" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 92, avente ad oggetto "Legge regionale n. 1 del 14 gennaio 2009 'Testo unico in materia artigianato' - articolo 14 'Eccellenza artigiana' - Verifica del mantenimento dei requisiti", presentato dai Consiglieri Cursio, Negro e Dell'Utri, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Cursio per l'illustrazione.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno nasce da una riflessione che non vuole essere annoverata tra quelle posizioni e quegli atteggiamenti in base ai quali noi italiani, purtroppo, nel nostro territorio, ma, più in generale, anche fuori dal nostro contesto, veniamo un po' annoverati come "dimenticoni" come sbadati e talvolta anche superficiali.
Avere il marchio di eccellenza è sicuramente una notevole considerazione che si ha nei confronti di un prodotto o, meglio, di un artigiano, al quale è riconosciuto il fatto di essere fautore di eccellenza artigianale.
Però accade, come si è verificato, che nel corso degli anni cambiano posizioni e cambiano prodotti, cioè cambia quella che un tempo poteva essere considerata un'eccellenza e la Regione nulla fa affinché questo fatto sia verificato nel tempo.
Non si fa una colpa alla Giunta, piuttosto è un'accortezza che la Regione e, in questo caso, la Giunta, che ha il compito di vigilare dovrebbe avere nel valutare quando e a chi riconoscere l'eccellenza, ma nel contempo verificare se sia il caso di ritirare questo riconoscimento affinché tutti coloro che vi accedono possano essere motivati nel cercare di mantenerlo.
La necessità nasce proprio da coloro che sentono svilito e svuotato il marchio di eccellenza che, nella sua fase iniziale, ha avuto sicuramente il meritorio pregio di far sì che gli artigiani potessero anche competere fra di loro per giungere all'ottenimento di questo marchio.
Chiedo alla Giunta di interrogarsi per rivedere i termini di assegnazione di questo marchio. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Mi fa piacere poter intervenire essendo il secondo firmatario di quest'ordine del giorno.
Ritengo sia giusto, perché nell'intera Regione Piemonte esistono migliaia di artigiani che lavorano molto bene.
Per quanto riguarda l'artigianato di eccellenza, ha detto molto bene il collega che mi ha preceduto. Attualmente esistono 2.660 artigiani che usufruiscono del marchio di eccellenza dell'artigianato. A mio avviso, sono ancora troppo pochi ed è questo il motivo per cui si è stato presentato l'ordine del giorno, affinché si controlli di più e si diano più incentivi per promuovere maggiormente il marchio di eccellenza.
Mentre il collega relazionava mi è venuto in mente che alcune Camere di Commercio della nostra Regione, ad esempio quella della Provincia di Cuneo tutti gli anni premiano l'eccellenza. Addirittura vengono organizzate delle fiere e delle sagre per valorizzare l'artigianato di eccellenza, che fa parte di quel Made in Italy che la Regione Piemonte realizza con lungimiranza.
Non voglio soffermarmi ulteriormente sul tema, dico solo che siamo favorevoli all'ordine del giorno affinché la Giunta regionale abbia un occhio di riguardo verso queste imprese che, in definitiva, creano anche posti di lavoro e danno prestigio all'intero Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Negro.
Se non ci sono altre richieste, ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Ringrazio anche i colleghi che hanno sollevato le questioni di cui stiamo discutendo.
Per la verità, è un argomento che è all'attenzione della Direzione della Giunta regionale, degli Assessori e, da quanto mi risulta, anche della precedente Giunta regionale, oltre a quella attuale. È una materia che, giustamente, è stata tratteggiata per punti dai Consiglieri che sono intervenuti e, naturalmente, deve essere approfondita nello specifico.
In questa sede, voglio presentare una proposta, essendoci una necessità condivisa di approfondimento per assumere le conseguenti decisioni naturalmente, fermo restando lo stretto rapporto con le associazioni di categoria, perché, ovviamente, ci sono vari approcci.
Leggendo gli appunti pervenuti, anche da parte degli Uffici, ho appurato che si tenta di effettuare una tripartizione delle attività artigianali della nostra Regione; mi riferisco al settore manifatturiero di carattere generale, che è molto articolato rispetto a quello dei restauratori e anche dell'artigianato attinente ai prodotti da forno.
Naturalmente, ognuno di questi comparti ha proprie caratteristiche e approcci, che presuppongono modalità pratiche sia per svolgere le verifiche che per decidere eventuali revisioni nel tempo.
Pertanto, la nostra proposta è di trasmettere questo ordine del giorno alla Commissione ed è il motivo per cui abbiamo chiesto di intervenire anche se l'Assessore Giordano al momento non poteva essere presente.
Riteniamo che all'interno della Commissione possa svilupparsi un confronto maggiormente collaborativo. Ovviamente, potrà partecipare l'Assessore, con gli adeguati supporti tecnici, affinché approfondire tutte le tematiche e tentare anche di addivenire ad una condivisione dell'ordine del giorno magari attraverso una maggiore articolazione che valga anche come indirizzo di riordino della materia. Sapete che, con il passare del tempo, tutte le questioni possono richiedere degli aggiornamenti e controlli.
Chiaramente, un'altra domanda che possiamo porci è la seguente: qual è il valore aggiunto di una classificazione di questo tipo? Quali tipi di azioni derivano dalle valorizzazioni da parte dei privati, delle categorie e anche delle istituzioni locali? Poiché l'ordine del giorno non dà atto di questa attività - che in qualche modo è stata avviata - di confronto con le categorie, che, ovviamente rientra all'interno dell'attività propria della Giunta, da parte nostra, al momento, si potrebbe esprimere una posizione intermedia tra il sì e il no.
Però, trattandosi di un argomento che credo possa essere oggetto di una partecipazione da parte di tutti i Consiglieri e i Gruppi che sono più sensibili, decidiamo tutti insieme di inviarlo in Commissione, in modo tale che in quella sede si possa svolgere un approfondimento e individuare le indicazioni operative migliori. Questa è la nostra proposta.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
La parola al Consigliere Cursio, che intende replicare.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Prendo atto che la Giunta ha espresso un'attenzione, almeno per il momento, e di questo indubbiamente gli si deve dare merito. Il fatto stesso che il Vicepresidente Cavallera abbia esordito dicendo che era già stato inserito in agenda, cioè che, in qualche modo, l'avevano già posto all'attenzione, mi conforta, vuol dire che la sensibilità è stata condivisa anche da parte della Giunta. Quindi, attendiamo il prosieguo dei lavori affinché si possa trovare una via risolutoria. Grazie.



PRESIDENTE

Quindi, ai sensi dell'articolo 104 del Regolamento interno del Consiglio regionale, propone la discussione dell'ordine del giorno in Commissione?



CURSIO Luigi

Sì.



PRESIDENTE

Perfetto, come suggerito dal Vicepresidente della Giunta Cavallera.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame mozione n. 192 dei Consiglieri Stara, Artesio, Boeti, Cursio e Dell'Utri, inerente a "Dal racket del caro estinto alla riammissione dei condannati"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 192, avente ad oggetto "Dal racket del caro estinto alla riammissione dei condannati", presentata dai Consiglieri Stara, Artesio, Boeti, Cursio e Dell'Utri, di cui al punto 10) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Il documento nasce da una preoccupazione, particolarmente avvertita nel territorio della Città di Torino, in ordine alle misure di contenimento delle spese, specialmente per il personale di carattere amministrativo ed operativo non sanitario, introdotte dagli indirizzi di questa Giunta regionale.
Nell'occhio del ciclone erano precipitate, particolarmente, le Aziende Sanitarie TO2 e TO4. Alla TO2 veniva imputato in maniera specifica il fatto di avere saturato il budget disponibile e di averlo sforato per una politica di ampliamento dei servizi, necessariamente legata ad una sovradotazione del personale dedicato.
Ora, fa specie che, a fronte di una manovra così occhiuta e così preoccupata per quanto riguarda i costi del personale in quell'ambito territoriale torinese, poi, si proceda con disinvoltura - che, francamente vorremmo venisse spiegata attraverso atti amministrativi e obblighi giuridici - al reintegro di determinati profili tecnici. Non solo sono profili sui quali viene ripetutamente detto che si deve seguire una logica di contenimento e di accorpamento, sono anche due situazioni specifiche essendo connotate da un grave pregiudizio rispetto al modo con il quale questi pubblici dipendenti hanno tutelato i principi di imparzialità e di onestà che devono caratterizzare il comportamento di un dipendente pubblico. Infatti, si tratta di due soggetti coinvolti nello scandalo del caro estinto e che in questa vicenda giudiziaria sono risultati ovviamente, responsabili.
Ora, la preoccupazione introdotta dal nostro documento riguarda intanto, la comprensione dell'obbligatorietà, se questa è la ragione per la quale i vertici dell'amministrazione dell'Azienda Sanitaria hanno ritenuto di dover reintegrare queste figure professionali. In tal senso, segnalo l'incomprensibile, secondo la sensibilità del sottoscrittori contraddizione tra il contenimento del numero dei dipendenti necessari per il funzionamento dei servizi e, viceversa, l'ampliamento dei profili, di cui non si avvertiva la necessità.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto professionale di Stato "D. Birago" di Torino


PRESIDENTE

Saluto le ragazze e i ragazzi, insieme agli insegnanti, dell'Istituto professionale di Stato "D. Birago" di Torino in visita a Palazzo Lascaris classi III A e III C, ai quali do il benvenuto.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame mozione n. 192 dei Consiglieri Stara, Artesio, Boeti, Cursio e Dell'Utri, inerente a "Dal racket del caro estinto alla riammissione dei condannati" (seguito))


PRESIDENTE

Dopo l'illustrazione della Consigliera Artesio, proseguiamo con la discussione generale della mozione n. 192.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente. Mi spiace per l'assenza dell'Assessore, vista anche la gravità dell'argomento in essere.
In sostanza, riprendo una questione che ha suscitato grande clamore a Torino, e non solo. Questa questione fece scoppiare, se ve lo ricordate, lo scandalo del "caro estinto" circa oltre nove anni fa, che ebbe delle conseguenze anche dal punto di vista dell'immagine dell'Amministrazione Pubblica, in particolar modo del sistema sanitario.
Si trattava - lo rammento - di elementi di corruzione e di associazione a delinquere per far sì che alcune compagnie di funerali fossero privilegiate nei contatti a seguito dei decessi che avvenivano nella rete ospedaliera.
Allora, a fronte di quel grande scandalo che poi visse sui giornali negli anni successivi fino ad arrivare anche a delle situazioni di condanna delle persone coinvolte, credevamo di aver complessivamente dato un segnale nella Pubblica Amministrazione affinché fosse di esempio.
Constato che, di fatto, il Commissario Giacomo Manuguerra, che è il responsabile dell'ASL unica di Torino...
Le chiedo solo un po' di attenzione, Presidente...



PRESIDENTE

Sto valutando una questione inerente al proseguimento della seduta aperta.



STARA Andrea

Attraverso una delibera del Commissario Manuguerra, proprio nei mesi di novembre e dicembre c'è stata la riassunzione di due persone coinvolte...



PRESIDENTE

Consigliere Stara, se continuiamo con questo taglio... Siccome sono casi noti e quant'altro, vorrei valutare se proseguire con la seduta aperta o con la seduta segreta.
Lei sta parlando di operato di persone riconducibili sicuramente a dipendente A e B, però...



STARA Andrea

Valuti pure, signor Presidente.



PRESIDENTE

Se mi dà due minuti...



STARA Andrea

Personalmente, non ho problemi né per fare la seduta aperta né per fare la seduta segreta. Ovviamente, non riferirò i nomi.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Sospendo i lavori due minuti.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 12.36 riprende alle ore 12.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Rimandiamo il prosieguo di questa discussione ad altra seduta.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Esame mozione n. 82 dei Consiglieri Molinari, Marinello, Carossa, Angeleri Tiramani, Novero, De Magistris e Gregorio, inerente a "Rimborsi alluvione del 28/29 aprile 2009"


PRESIDENTE

Passiamo alla trattazione della mozione n. 82, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Vicepresidente Molinari, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



MOLINARI Riccardo

Grazie, Presidente. Questa mozione verte sugli eventi alluvionali che hanno colpito il Piemonte il 28 e 29 marzo 2009, calamità che è stata dichiarata con un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 15 maggio 2009; successivamente, con la legge regionale n. 22 del 6 agosto 2009, alla Giunta è stata data la competenza di emanare i criteri di rimborso per gli eventi alluvionali di quell'aprile 2009.
Quello che noi contestiamo - e devo dire che parte delle richieste presenti nella mozioni sono già state recepite dalla Giunta regionale - è il fatto che, per la modalità dei rimborsi per i beni immobili, è stata fatta una valutazione troppo bassa del rimborso. Inizialmente la DGR prevedeva 3.100 euro; noi con la mozione chiedevamo un aumento di questo rimborso, che già è effettivo, quindi per questo ringraziamo la Giunta regionale, che ha alzato a 4.100 euro il rimborso per i beni immobili per vano catastale.
Un'altra richiesta che facciamo con questa mozione è di prorogare i termini per la presentazione della richiesta di risarcimento. Anche questa devo dire, è una richiesta che la Giunta ha già recepito, quindi per questo vi ringraziamo, perché sono stati prorogati i termini fino al giugno 2011.
Anche in questo senso, dunque, già c'è stato un recepimento delle istanze di questa mozione.
Restano però ancora due aspetti su cui chiediamo una risposta. Uno è il risarcimento alle imprese. Vedete, la legge regionale prevedeva che la Giunta, in qualche modo, individuasse risorse e modalità di intervento a sostegno delle imprese, ma questo ancora non è stato fatto. Di conseguenza noi chiediamo se è possibile che la Giunta reperisca risorse e trovi il modo di sostenere anche le imprese che sono state alluvionate, perch questo per noi è molto importante.
Soprattutto chiediamo che sia abolita la franchigia, perché allora il metodo di risarcimento individuato prevedeva una franchigia di 3.500 euro e voi capite bene che, se rapportato al risarcimento degli immobili, pu avere un senso, ma nel momento in cui la franchigia viene applicata anche per il risarcimento dei beni mobili - e il risarcimento dei beni mobili è valutato in quel modo, quindi 3.100 euro (ora 4.100 euro) per vano catastale - può creare un problema.
Quindi, con la presente mozione chiediamo alla Giunta di farsi carico di questo problema, come già in parte ha fatto - e, ripeto, per questo ringraziamo - nonché di trovare il modo di venire incontro alle esigenze degli alluvionati piemontesi dell'aprile 2009.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente. Devo dire che questa mozione mi trova perfettamente d'accordo, perché già in altri interventi avevo sostenuto il modo di poter intervenire a fare i saldi a tutte quelle imprese che hanno lavorato operando tra l'altro bene, per questa alluvione del 2009.
Abbiamo tantissime imprese che sono veramente in difficoltà, essendo piccole. Hanno lavorato giorno e notte, ma ancora devono recepire i saldi dalla Regione Piemonte, che a sua volta attendeva questo denaro pubblico dallo Stato nazionale.
Chiedo al Vicepresidente del Consiglio se posso firmare quest'ordine del giorno, verso cui sono ben favorevole. Mi faccio partecipe a spingere affinché venga effettuato quanto richiesto da questa spettabile Giunta della Regione Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Se il primo firmatario dà l'autorizzazione alla firma, Consigliere Negro, però sospendiamo la trattazione di questo punto perché, come avevo preannunciato, è convocata una Conferenza dei Capigruppo in cor-so d'opera per la questione che vi rappresenterò, riguardante i lavori della giornata di domani.
Chiedo anche al collega Botta Marco di intervenire alla Conferenza dei Capigruppo in qualità di Vicepresidente della II Commissione.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata tra cinque minuti in sala A.
I nostri lavori riprenderanno alle ore 14.30 con la trattazione delle interrogazioni, ex articolo 100, a risposta immediata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.43)



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