Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.7 del 26/05/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 14.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 14.59)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buonanno, Cantore, Cota, Giordano e Motta Massimiliano.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

b) Decreto del Presidente della Giunta di nomina dei componenti della Giunta regionale e del Vicepresidente


PRESIDENTE

pervenuto alla Presidenza un decreto del Presidente della Giunta di nomina dei componenti della Giunta regionale e del Vicepresidente, che ha ritenuto opportuno prevedere che, a parziale integrazione del citato decreto, ai soli fini dello svolgimento dei lavori delle sedute del Consiglio regionale, le funzioni del Presidente siano assegnate, in caso di contemporaneo impedimento dello stesso e del Vicepresidente, all'Assessore con delega ai Rapporti con il Consiglio Regionale Elena Maccanti: "Visti gli articoli 50 e 54 dello Statuto della Regione Piemonte, decreta: a parziale integrazione del decreto del Presidente della Giunta regionale n.
35 del 16 aprile 2010, in caso di contemporaneo impedimento del Presidente e del Vicepresidente della Giunta regionale, le funzioni di Presidente della Giunta regionale sono assegnate, ai soli fini dello svolgimento dei lavori e delle sedute del Consiglio regionale, all'Assessore con delega ai Rapporti con il Consiglio regionale Elena Maccanti".


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Abbiamo ora all'ordine del giorno un'interrogazione a risposta immediata, ex articolo 100 del Regolamento, presentata dal Consigliere Lepri.
Ha chiesto la parola il consigliere Botta, ne ha facoltà.



BOTTA Franco Maria

Grazie, Presidente.
Desidero rivolgere al Consiglio le mie scuse per l'episodio in cui sono incorso nella seduta antimeridiana, per un eccesso e un'intemperanza verbale che non fa parte del mio stile. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Botta. La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo 55 dello Statuto, come ricordato, prevede al comma 2 che il Vicepresidente sostituisce il Presidente nei casi d'impedimento, secondo le modalità previste dal Regolamento interno di funzionamento della Giunta. Il Regolamento interno di funzionamento della Giunta non prevede che vi sia un decreto, un'esplicitazione scritta da parte del Presidente. Questa è stata una prassi adottata nelle precedenti legislature, ma va ricordato che non è un atto dovuto. Dopodiché sarà la Giunta a pensare di modificare il Regolamento.
Ci tenevo solo a dirlo - lo segnalo a proposito dello Statuto, ma varrà molto di più sul Regolamento - perché non vorrei che quelle che erano prassi, che questo Regolamento ha modificato andando a normarle, diventino una consuetudine cui in questo caso la Giunta, in altri casi il Consiglio debba attenersi, non essendo previste né dello Statuto, né del Regolamento del nostro Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

L'articolo 54 è chiaro per ciò che avviene in Giunta; per ciò che avviene in Consiglio regionale fa guida l'articolo 50, comma 3 che indica che la Giunta è in ogni caso un organo collettivo, ma che ci deve essere un rappresentante per interloquire con il Consiglio.
Comunque il problema è risolto, adesso c'è il decreto del Presidente Cota per la giornata d'oggi, poi sarà il Presidente della Giunta a portare la soluzione.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Anche noi conosciamo lo Statuto della Regione Piemonte, come appena richiamato dal collega Vignale: sottolineiamo umilmente come nella passata legislatura una serie di Consiglieri, il Presidente dell'allora Gruppo Forza Italia verso il PdL e alcuni colleghi del Gruppo AN verso il PdL sistematicamente chiedevano alla Presidenza d'avere notizie formali circa l'esponente della Giunta che ne deteneva la rappresentanza, per avere - ma il collega Vignale meglio di me può illustrare le motivazioni che lo spingevano a questa pratica - l'indicazione della persona da individuare come rappresentate e interlocutore principale della Giunta regionale.
Poiché questa prassi è stata attuata grazie alle sollecitazioni intelligenti dei colleghi dell'allora opposizione, noi nello spirito d'emulazione vorremmo seguirla e dunque apprezziamo e ringraziamo l'Assessore Maccanti per aver prontamente dato risposta alla nostra richiesta. Grazie.


Argomento: Nomine - Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 9 del Consigliere Lepri, inerente a "Federalisti a parole, centralisti nei fatti: il caso delle nomine nei Parchi regionali"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta immediata n. 9, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno.
La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Ho l'onore sincero di inaugurare questa nuova prassi, che naturalmente abbiamo deciso tutti. Il cosiddetto question time - utilizzando la formulazione inglese - fa parte di quel pacchetto delle opposizioni riconducibile allo Statuto, che a noi pare particolarmente importante.
Potrò dire ai miei posteri che sono stato il primo - è un piccolo onore ad inaugurare questa prassi.
La questione che sottoponiamo all'Assessore è già nota, perch n'abbiamo discusso in questi giorni. Però, visto che l'interrogazione l'ho presentata venerdì, in larga parte è già stata oggetto di risposta a seguito della discussione di questi giorni. Voglio però presentarla ufficialmente, in attesa peraltro che le opposizioni possano organizzarsi per consentirci di approvare il bilancio.
La questione è molto semplice, signor Assessore. Noi abbiamo letto e poi abbiamo avuto modo di confrontarci con lei, rispetto alla volontà della Giunta di sospendere almeno temporaneamente l'applicazione della legge regionale 19 sui parchi e le aree protette. La ragione che ci pareva di cogliere dalle sue argomentazioni, peraltro rappresentate anche ai Presidenti delle Province, è che la Regione ha intenzione di modificare la modalità attraverso cui s'intendono eleggere i membri dei consigli d'amministrazione dei parchi e delle aree protette.
A noi pare che quest'intenzione debba essere sventata. Siamo contrari per tante ragioni, ma in modo particolare per quella riportata in calce: non vorremmo che la vostra maggioranza, federalista a parole ma centralista nei fatti, smantelli questa legge che riconosce appunto la giusta iniziativa e la giusta capacità di rappresentanza delle comunità locali e delle organizzazioni produttive, che sono titolate a nominare i propri rappresentati nel Consiglio.
Chiedo a lei, signor Assessore, se intende procedere - evidentemente non in questa seduta di bilancio e di finanziaria, perché lei ha escluso questa possibilità - nel senso di ridurre le prerogative delle amministrazioni locali, delle comunità locali, delle associazioni di rappresentanza, degli agricoltori, delle organizzazioni imprenditoriali e delle associazioni che si occupano in maniera particolare di parchi e di tutela ambientale e intende ridurre le prerogative d'indicazione di consiglieri d'amministrazione da parte di queste realtà o se invece, come c'è parso di capire, il suo orientamento sia d'altro tipo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
La parola all'Assessore Casoni per la risposta.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di dire ieri nella discussione sul bilancio e sulla legge finanziaria, la nuova Giunta regionale in questa fase chiede solo di avere il tempo per valutare le situazioni. Noi non accettiamo a scatola chiusa una legge che è stata approvata lo scorso anno, peraltro con la nostra opposizione: vogliamo valutarla. Però non intendiamo, in questa sessione di bilancio e di finanziaria, intervenire sui criteri della legge.
Quindi ho ritirato l'emendamento, che poneva già alcuni termini politici all'interno della finanziaria, per fare in modo che sia solo lasciato il tempo affinché tutto il Consiglio possa esprimersi. Come ho già avuto modo di dire, è logico che una modifica di questa legge dovrà comportare il passaggio nelle audizioni, nelle Commissioni consiliari, in Aula; e poi si vedrà eventualmente l'esito che avrà questa legge. Sarà quindi una legge ampiamente concordata con tutti gli attori coinvolti nell'organizzazione dei parchi e delle aree protette.
Ho detto solo che la volontà di questa Giunta regionale - ripeto quel che ho detto ieri - non è tanto di incidere sulle nomine. Perché mi sembra che l'unico argomento che interessa l'attuale opposizione sia quello di sostenere che la Giunta vuole solo cambiare i criteri sulle nomine affinché a nominare sia, anziché la Regione, un Comune piuttosto che un'organizzazione.
Annuncio il nostro proposito di cambiare l'impianto, ne discuteremo quando arriverà in aula il progetto di legge che presenterò entro un mese.
Intendiamo fare in modo che i parchi del Piemonte si presentino come i parchi di Lione, di Madrid o di altre regioni italiane, al cui interno, per lo meno, si possa sedersi a mangiare e bere una bibita, avendo un minimo di servizio d'accompagnamento.
Oggi, invece, appaiono come dei musei, dove si entra, non si paga il biglietto e si esce, senza lasciare un euro su quel territorio. Ci sono Comuni interi che all'interno dei parchi non hanno un loro dipendente perché il parco non crea economia, pertanto vorremmo superare i vincoli che attualmente limitano queste situazioni. In altre parti d'Europa i parchi sono ricchezze ambientali, capaci anche di creare posti di lavoro ed essere luoghi di soggiorno e attrattiva.
Nel nostro disegno di legge accentueremo tali aspetti, senza soffermarci tanto su chi sarà il Presidente. È logico che la Regione dovrà avere un ruolo di coordinamento di tutti i parchi. La posizione, comunque dovrà essere importante in relazione alle politiche che detterà questa legge, però, come ho già detto ieri, non toccheremo il membro nominato dalla Provincia, i due nominati dai Comuni e i tre nominati dagli ambientalisti. In presenza di una politica dei parchi, chiediamo solo che il Presidente sia concordato con la Regione, anziché imposto, che è diverso, altrimenti trasferiamo volentieri questa materia, insieme alle relative spese, alle Province, ma non credo che queste ultime siano intenzionate a seguire questo percorso economico.
Ricordo a tutti che, oggi, è la Regione che paga i parchi, dalla carta igienica alle opere infrastrutturali. Quindi, mettendo noi dal primo all'ultimo euro, chiediamo di mantenere la nostra linea politica all'interno di quella che Giunta, maggioranza e opposizione insieme - e non la sola Giunta - decideranno di assegnare ai parchi.
Per i prossimi cinque anni immagino parchi più aperti, così come ne troviamo nelle altre regioni e in altri stati a noi vicini. Recentemente l'ultimo weekend, sono stato a Madrid - non solo perché sono tifoso interista - e ho avuto l'occasione, oltre alla finale di Coppa, di visitare lo splendido parco Casa de Campo di Madrid, situato alle porte della città che è ambientalmente bellissimo e grande volano economico, con all'interno molte strutture perfettamente ambientate, che fanno di quel parco un'attrattiva per 500 mila turisti ogni fine settimana.
Noi vogliamo fare in modo che alcuni dei nostri parchi, che possono avere queste attrattive, siano sviluppati anche nella nostra regione evitando così di chiedere solo alla Regione Piemonte, ogni volta, di versare l'obolo per finanziare queste strutture.
In conclusione, nessuna paura sulle nomine, poniamo l'attenzione sulle modalità di gestione e di inserimento di nuove strutture, affinché creare posti di lavoro ed economia all'interno dei nostri parchi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 4 "Legge finanziaria per l'anno 2010" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione generale. Non avendo altri iscritti a parlare, l'esame del disegno di legge n. 4, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2010, di cui al punto 3) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Cominciamo l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 001) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: L'allegato A), di cui all'articolo 1,comma 1 del disegno di legge n. 4 "Legge finanziaria per l'anno 2010" è integrato dalla seguente legge regionale: Legge: l.r. 32/1987 UPB: DB17041 STANZIAMENTO 2010: 1.100.000,00 Ha chiesto la parola l'Assessore Quaglia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Si tratta di correggere un errore di stampa: mentre si è provveduto a stampare UPB e stanziamento, manca il riferimento alla legge regionale n.
32/1987.
Quindi, chiediamo di votare quest'emendamento per evitare che, una volta stampato il documento, ci siano dei problemi.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 001).
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 001).
Il Consiglio approva.
Il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
Colleghi, annuncio la presentazione degli emendamenti, aggiuntivi dell'articolo 1 bis, rubricati n. 01), n. 02), n. 02 bis), n. 60) (subemendamento all'emendamento n. 3), n. 3).
Emendamento rubricato n. 01) presentato dai Consiglieri Gariglio, Ronzani Reschigna, Lepri, Taricco, Pentenero, Laus, Muliere, Placido, Boeti Manica, Dell'Utri, Motta: Dopo l'articolo 1: art. 1 bis (Modifica al comma 1, dell'articolo 11 della legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali" ed ulteriori disposizioni).
1. Il comma dell'articolo 11 della l.r. 24/2001, come modificato dal comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 8 agosto 2003, n. 21 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2003", è sostituito dal seguente: "1. L'ammontare dell'indennità di fine mandato dovuta ai Consiglieri regionali è fissato nella misura dell'ultima mensilità dell'indennità consiliare lorda, percepita in carica dal Consigliere cessato dal mandato moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato.
2. L'ammontare dell'indennità di fine mandato determinata ai sensi del comma 1 si applica a far data dall'insediamento del Consiglio regionale della IX legislatura.
3. In deroga a quanto previsto dall'articolo 10 della l.r. 24/2001 e con l'entrata in vigore della presente legge, ai Consiglieri regionali in carica nella IX legislatura è corrisposta l'eventuale indennità maturata nelle legislature precedenti, calcolata sulla base della normativa vigente alla fine dell'VIII legislatura, dedotto quanto già erogato a titolo di acconto".
Emendamento rubricato n. 02) presentato dai Consiglieri Porchietto Carossa, Lupi, Giovine: Dopo l'articolo 1 inserire l'art. 1 bis (Devoluzione di risorse finanziarie per le politiche del lavoro e sostituzione del comma 1, dell'articolo 11 della legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 e disposizioni transitorie finali).
1. Rilevata la necessità di sostenere le politiche attive e passive del mondo del lavoro, i risparmi derivanti dalle presenti norme sulla riduzione delle indennità di fine mandato incrementano le UPB individuate dalla legge di Bilancio in materia di lavoro.
2. Per le finalità di cui al comma 1 si intende modificare la legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 e disposizioni transitorie finali al comma 1 dell'articolo 11 che viene così sostituito: "1. L'ammontare dell'indennità di fine mandato spettante ai Consiglieri e agli Assessori regionali è fissato nella misura dell'ultima mensilità dell'indennità consiliare lorda percepita in carica dal Consigliere cessato dal mandato, moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato.
3. L'ammontare dell'indennità di fine mandato determinata ai sensi del comma 1 dell'articolo 11, così come modificato dalla presente legge, si applica a far data dall'insediamento del Consiglio regionale della IX legislatura.
4. In deroga a quanto previsto dall'articolo 10 della l.r. n. 24/2001, con l'entrata in vigore della presente legge, ai Consiglieri regionali in carica nella IX legislatura è corrisposto l'ammontare dell'eventuale indennità di fine mandato maturato nelle legislature precedenti calcolato secondo la normativa vigente al termine dell'VIII legislatura, dedotto quanto già erogato a titolo di anticipazione.
5. L'indennità di fine mandato spettante ai Consiglieri in carica nell'VIII legislatura e non rieletti nella IX legislatura è determinata secondo la normativa vigente al termine dell'VIII legislatura".
Emendamento rubricato n. 02 bis) presentato dall'Ufficio di Presidenza, a firma del Presidente Cattaneo e dei Consiglieri Leardi, Molinari, Novero Placido, Ponso: Dopo l'articolo 1 inserire l'art. 1 bis (Modifica al comma 1, dell'articolo 11 della legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 e disposizioni transitorie finali - Destinazione della minor spesa) 1. Il comma 1 dell'articolo 11 della legge regionale 3 settembre 2001, n.
24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali), come modificato dal comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 8 agosto 2003, n. 21 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2003) è sostituito dal seguente: "1. L'ammontare dell'indennità di fine mandato spettante ai Consiglieri e agli assessori regionali è fissato nella misura dell'ultima mensilità dell'indennità consiliare lorda percepita in carica dal Consigliere cessato dal mandato, moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato." 2. L'ammontare dell'indennità di fine mandato determinata ai sensi del comma 1 dell'articolo 11, così come modificato dalla presente legge, si applica a far data dall'insediamento del Consiglio regionale della IX legislatura.
3. In deroga a quanto previsto dall'articolo 10 della l.r. 24/2001, con l'entrata in vigore della presente legge, ai Consiglieri regionali in carica nella IX legislatura è corrisposto l'ammontare dell'eventuale indennità di fine mandato maturato nelle legislature precedenti calcolato secondo la normativa vigente al termine dell'VIII legislatura, dedotto quanto già erogato a titolo di anticipazione.
4. L'indennità di fine mandato spettante ai Consiglieri in carica nell'VIII legislatura e non rieletti nella IX legislatura è determinata secondo la normativa vigente al termine dell'VIII legislatura.
5. Le risorse derivanti dalla minor spesa sostenuta dal Consiglio regionale a seguito dell'applicazione di quanto previsto dal comma 1, sono trasferite alla Regione al fine di sostenere le politiche attive e passive del mondo del lavoro e il sostegno al reddito dei lavoratori disoccupati in cassa integrazione ed in mobilità".
Subemendamento n. 60) all'emendamento rubricato n. 03) presentato dai Consiglieri Motta Angela, Stara, Taricco, Artesio, Reschigna, Lepri, Laus Gariglio, Buquicchio, Cursio, Cerutti: All'emendamento n. 03 sopprimere le seguenti parole: "; fatte salve le attività dei componenti dell'Ufficio di Presidenza o Consiglieri da loro espressamente delegati nonché dei componenti della Giunta regionale".
Emendamento rubricato n. 03) presentato dai Consiglieri Porchietto Carossa, Lupi, Giovine: 1. Al termine del comma 3 dell'art. 2 della legge regionale 10/1972 e sue modificazioni aggiungere: "Sono comunque esclusi rimborsi spese per attività diverse dalle sedute di organi istituzionali consiliari nelle giornate nelle quali è convocato il Consiglio regionale; fatte salve le attività dei componenti dell'ufficio di Presidenza o Consiglieri da loro espressamente delegati nonché dei componenti della Giunta regionale".
Adesso procediamo all'illustrazione di ogni singolo emendamento.
Ricordo che il primo firmatario può intervenire tre minuti, mentre i cofirmatari due minuti.
La parola al Consigliere Gariglio che interviene sull'emendamento rubricato n. 01.



GARIGLIO Davide

Presidente Cattaneo, ho già illustrato l'emendamento rubricato n. 01 quindi eviterò all'Aula la sua ripetizione.
Per particolare simpatia verso il Consigliere Burzi, che so essere stato nella scorsa legislatura uno strenuo assertore delle misure di contenimento dei costi della politica, ritiriamo l'emendamento rubricato n.
01, in ossequio ad un accordo generale che è maturato, come dicevo ieri nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari. Lo ritiriamo perch ci riteniamo soddisfatti dall'approvazione dell'emendamento, seppure a firma dell'Ufficio di Presidenza, che ci rappresenta tutti.
A chi ci chiedeva perché non lo abbiamo fatto nella scorsa legislatura rispondo semplicemente così: ci abbiamo provato, ci abbiamo provato tardi non ci siamo riusciti perché tra le fila dell'opposizione c'erano Gruppi che ci hanno detto: "Non ci provate, altrimenti vi blocchiamo tutto".
Oggi siamo liberi: non siamo noi a dover garantire la governabilità di questa Regione; quindi, come tale, liberamente l'abbiamo proposto.
Apprezziamo il convinto e entusiastico sostegno che viene anche dai banchi del governo e speriamo che sia l'inizio di una grande collaborazione istituzionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto, che interviene sull'emendamento rubricato n. 02).



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
Sarò ancora più breve del collega Gariglio a fronte del fatto che, come precedentemente annunciato dal Presidente del Consiglio, l'Ufficio di Presidenza ha protocollato l'emendamento che vede la nostra richiesta accolta.
Ritenendo di non dover aggiungere altro a quanto già detto nella discussione generale, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento 02/bis, l'emendamento dell'Ufficio di Presidenza, è noto all'Aula e lo darei per illustrato, essendo la risultanza dell'intesa della Conferenza dei Capigruppo di ieri.
La parola alla Consigliera Motta Angela, che interviene sul subemendamento n. 60 all'emendamento n. 03).



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
In linea con gli accordi stabiliti, con quanto sta avvenendo e agli emendamenti presentati dall'Ufficio di Presidenza, il subemendamento è ritirato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 03).



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.
L'emendamento di cui la Consigliera Motta adesso ha dichiarato il ritiro del subemendamento, in realtà da parte nostra è stato presentato per dare un segnale di avvio di un processo di riqualificazione di quelli che devono essere i lavori nostri e di una presa d'atto di una situazione che già a più riprese, in quest'aula è stata evidenziata, che parte dalle autocertificazioni ma che non si ferma a quello.
Con questo emendamento, abbiamo portato i lavori del Consiglio regionale come atto centrale dell'attività del Consiglio. Riteniamo che sia fondamentale ed opportuno che i lavori dei Consiglieri siano non solo qualificanti ma che siano riconosciuti tali quando vengono svolti in particolare in Aula nei giorni del Consiglio. È per questo motivo che abbiamo presentato questo emendamento, secondo cui riteniamo opportuno che i Consiglieri regionali, nelle giornate in cui viene convocato il Consiglio regionale, percepiscano l'indennità solo se partecipano ai lavori degli organi istituzionali.
Preso atto che ieri, durante i lavori della Conferenza dei Capigruppo il Presidente del Consiglio ha evidenziato come avrebbe avviato, come Ufficio di Presidenza, un ragionamento anche più ampio per quanto riguarda i processi di autocertificazione e i lavori dei Consiglieri, riteniamo assolutamente soddisfacente il fatto che si avviino questi lavori e pertanto, siamo pronti a ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 03 è ritirato.
Gli emendamenti sono stati tutti esaminati.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Mi fa veramente piacere aver sentito che, sia da una parte che dall'altra, siano stati ritirati questi due emendamenti e abbiamo condiviso già in Conferenza dei Capigruppo che l'Ufficio di Presidenza presenterà il suo.
Penso che quest'emendamento, dimezzando il compenso dei Consiglieri a fine legislatura, sia importante, ma è altrettanto importante quanto la Consigliera Porchietto ha citato poc'anzi, e cioè che possono prendere i compensi quei Consiglieri che effettivamente partecipano ai Consigli e non coloro che non siedono mai in quest'aula.
Tuttavia, l'aspetto più importante è, a mio avviso, quello che insieme abbiamo deciso. Devo dire che alcuni Gruppi hanno puntualizzato il discorso di sapere dove va a finire il destinato di questo fondo, che va a beneficio dei lavoratori, dei precari, di coloro che soffrono la disoccupazione, di quelli che non hanno lavoro.
Credo che questo sia un segnale tangibile e doveroso da parte nostra nel dimostrare al popolo che noi politici, per primi, dobbiamo dare il buon esempio di fronte a questa crisi, che purtroppo continua ancora a imperversare in questo nostro pianeta.
Ci tenevo a precisare un dovere morale che compete ad ognuno di noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo vi sia una differenza sostanziale fra quanto è accaduto nella precedente legislatura e quanto sta avvenendo in questa. Nel primo Consiglio utile, nella seconda sessione, nella seconda giornata in cui il Consiglio può porre una modifica normativa, il centrodestra, insieme ad altri partiti, quindi con l''Ufficio di Presidenza, modifica quella che è una norma ritenuta iniqua.
Devo dire che da una parte ci sono i fatti e le parole, ma che non si accettino lezioni da nessuno è confermato da alcuni aspetti che hanno una data.
Il 16 maggio 2005 si insedia l'VIII legislatura; nel dicembre 2008 l'allora Presidente Gariglio si accorge che esiste un trattamento di fine mandato doppio e, nel frattempo, temo che gli stessi colleghi non si siano accorti che il 29 dicembre 2006 votarono una legge che consente a due Gruppi consiliari divisi, nel caso di unione, di poter sommare le spese di Gruppo e non fare un Gruppo unico, perché avrebbero perso qualche decina di migliaia di euro.
I presentatori di questa legge non erano i Capigruppo di Alleanza Nazionale, né dell'allora Forza Italia, ma i Capigruppo della Margherita e dei Democratici di Sinistra, che poi hanno approvato quella legge che ha consentito al nascituro PD (l'anno successivo, la legge è stata fatta prima) di non perdere neanche un euro di quella che era il loro compenso di Gruppo.
Questo per dire che lezioni qui dentro non le prendiamo da nessuno, n in termini di atti, perché oggi si compie un atto, cioè oggi la maggioranza di governo, alla seconda seduta utile della IX legislatura, approva un provvedimento che era stato sbandierato più sui giornali, ma mai trattato in Aula, perché il provvedimento tante volte citato dal Presidente Gariglio in Aula non ci è mai arrivato.
Molti hanno esternato il fatto che era una "turbata" elettorale, ma nessuno di noi ha posto (io parlo ovviamente per il Gruppo che rappresento) un limite rispetto a quello.
Ripeto: parlano le leggi che oggi stiamo approvando e quelle che sono state approvate. Credo che questa sia una distinzione netta fra quello che era stato il modo di condurre, anche rispetto ad alcuni segnali tangibili che vanno dati, il lavoro nei precedenti cinque anni e il modo con cui sta iniziando questa legislatura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Noi stiamo sempre comprendendo che oggi la Giunta regionale e questa maggioranza non vogliono portare a casa questa legge di bilancio e la legge finanziaria. Lo dico con molta schiettezza.
Faccio una dichiarazione di voto rispetto all'emendamento. Siamo molto contenti perché avevamo assunto l'impegno con gli elettori, i cittadini e le cittadine piemontesi che, entro un mese, avremmo presentato una proposta di legge, qualunque fosse stata la nostra collocazione, maggioranza o minoranza all'interno del Consiglio regionale, tesa al dimezzamento del trattamento di fine rapporto dei Consiglieri regionali. Abbiamo presentato una proposta di legge, abbiamo presentato un emendamento alla legge finanziaria per l'esercizio 2010 e, a distanza di un mese dall'inizio legislatura, tale provvedimento, grazie al nostro impegno, al nostro impulso e alla nostra sollecitazione, viene approvato dall'Aula.Rileviamo con molto piacere che, rispetto a questo tipo di proposta, c'è stato un ampio consenso all'interno del Consiglio regionale: lo considero un segno di responsabilità collettiva da parte del Consiglio stesso.
Pensiamo anche che la questione non debba finire qui, non perché in questo momento c'è una crisi economica, ma perché, in qualunque momento, è necessario e utile accorciare le distanze tra i cittadini e coloro che hanno una responsabilità nella vita politica e amministrativa della Regione e di altre istituzioni locali.
Pensiamo che le nostre riflessioni sui costi della politica non debbano finire qui e che, a questo punto, dato questo segnale importante e concreto, ci debba essere una riflessione collettiva da parte del Consiglio regionale sul tema. Sotto questo aspetto, ci impegniamo a rispettare i tempi affinché l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale possa presentare una proposta su cui porteremo anche il nostro contributo.
certo che, qualora questa proposta non venisse presentata in tempo utile riprenderà l'iniziativa legislativa da parte del Gruppo regionale del Partito Democratico, contando certamente sul supporto entusiastico di altri colleghi.Voglio dire con molta chiarezza: è vero, abbiamo assunto e proposto quella norma cui si riferiva il Consigliere Vignale perch credevamo importante - e lo crediamo tuttora - all'interno dell'esperienza politica del Consiglio regionale, aiutare un processo di semplificazione e riduzione della frammentazione politica. Ancora oggi siamo convinti di questo e, sotto questo aspetto, quella norma non creava un meccanismo di miglior favore o di migliore condizione nei confronti di Gruppi regionali ma mirava a non penalizzare Gruppi regionali che si impegnavano in un processo di riunificazione.
Su questo, avremo modo di continuare le nostre riflessioni e di attendere i contributi altrui, augurandoci che questa Giunta e questa maggioranza oggi vogliano davvero portare a casa la legge finanziaria e la legge di bilancio.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 02 bis.
Il Consiglio approva (e così anche il nuovo articolo 2).
ARTICOLO 2 (che diventa articolo 3) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 (che diventa articolo 4) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento n. 26 è ritirato.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 26, 20, 21, 22, 23, 25, 24, 19, 18, 17, 37 38, 58, 59 e 39 sono ritirati.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Vorrei fare una precisazione. Nella scorsa legislatura, i colleghi dell'allora opposizione richiedevano sempre, espressamente e ad ogni votazione al Presidente del Consiglio, di aspettare la scadenza della votazione e di non interromperla dopo pochi secondi. La motivazione era che qualche Consigliere poteva aver sbagliato e quindi poteva cambiare idea e votazione. Noi chiediamo la stessa cortesia.



PRESIDENTE

Grazie.
Solo sull'articolo 3 non ho aspettato lo scadere del tempo, mancavano nove secondi. Comunque, non mancherò.
ARTICOLO 4 (che diventa articolo 5) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
Comunico che sono stati ritirati gli emendamenti rubricati n. 40, 57, 51 56, 55, 54, 49, 48, 53 e 50.
ARTICOLO 5 (che diventa articolo 6) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 bis 1. La Giunta regionale è autorizzata a disporre il pagamento delle prestazioni straordinarie, autorizzate anche in deroga a quelle retribuibili a norma dei contratti collettivi di lavoro, effettuate dal personale avente titolo impegnato nelle azioni tecnico-amministrative o di monitoraggio relative alle opere di ricostruzione e messa in sicurezza degli abitati e delle infrastrutture, nella riparazione dei danni subiti da soggetti privati ed imprese a causa di eventi calamitosi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza, per l'attivazione della sala operativa di protezione civile e per attività ad essa conseguenti.
2. È autorizzato il pagamento delle prestazioni straordinarie e dei compensi forfetari previsti dall'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3683 del 13 giugno 2008 spettanti al personale regionale impegnato nelle attività legate all'emergenza degli eventi calamitosi.
3. È autorizzato il pagamento di prestazioni straordinarie in deroga anche al personale del Consiglio regionale impegnato nelle attività di supporto alle sedute dell'Assemblea e degli altri organismi consiliari istituzionalmente costituiti.
La parola all'Assessore Quaglia per l'illustrazione.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Il primo emendamento, rubricato con il n. 1, riguarda, come già illustrato in Commissione, la disposizione che autorizza il pagamento delle spese straordinarie, per quanto riguarda le retribuzioni del personale impegnato in azioni tecniche-amministrative relative agli eventi alluvionali.
Il comma 2 riguarda il pagamento delle prestazioni straordinarie previste dall'ordinanza dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per eventi calamitosi; il comma 3 si riferisce all'autorizzazione al pagamento di prestazioni straordinarie per il personale d'aula del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Assessore, con il nuovo Regolamento dovrebbe illustrare tutti gli emendamenti come Giunta regionale, essendo firmataria. Segue poi una discussione generale, su cui i Consiglieri possono intervenire per due minuti.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Scusate, non avevo capito. Sono undici emendamenti.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore. Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Poiché gli emendamenti presentati in maniera descrittiva nella sessione di lunedì della I Commissione sono raggruppati per argomenti molto diversi credo sia utile descriverli uno per uno o a gruppi di materie collegate altrimenti rifacciamo un'altra sessione di I Commissione.



PRESIDENTE

D'accordo.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 ter 1. All'articolo 17 della legge regionale 27 gennaio 2009, n. 3 (Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2008 in materia di tutela dell'ambiente), il comma 4 è sostituito dal seguente: "4. Al fine di garantire la continuità dell'esercizio delle funzioni, il personale dipendente dell'ARPA di cui al comma 1, lettera b è trasferito nel ruolo della Giunta regionale alla data di inizio dell'esercizio delle funzioni da parte della Regione. È fatta salva la possibilità dell'esercizio di opzione per la permanenza nel ruolo dell'ARPA da esprimere entro il termine che verrà indicato con provvedimento organizzativo".
Emendamento rubricato n. 3 presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 quater 1. È approvato l'allegato 1 relativo alla dotazione organica del ruolo della Giunta regionale.
La parola all'Assessore Quaglia per l'illustrazione.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento n. 2, e di conseguenza anche il n. 3, riguarda il personale dell'ARPA. Nell'emendamento n. 2, come già illustrato, si trasferisce, nei ruoli della Giunta regionale, personale dipendente ARPA che attualmente svolge funzioni trasferite alla Regione dalla legge regionale 3/2009.
Questa era un'opzione discussa e concertata con il personale ARPA, che rientra nel ruolo della Giunta regionale.
L'emendamento n. 3, conseguente all'emendamento n. 2, incrementa di 16 posti la dotazione organica di ruolo della Giunta.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2 Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, con il suo allegato 1.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 quinques 1. A decorrere dal 2010 sono definitivamente confermate le disposizioni di cui all'articolo 8 della legge regionale 30 dicembre 2008, n. 35 (Legge finanziaria per l'anno 2009).
La parola all'Assessore Quaglia per l'illustrazione.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento n. 4 riguarda la disposizione che fino al 2004 è sempre stata inserita nelle leggi finanziarie. Acuisce e conferma le risorse economiche che alimentano il fondo per il trattamento accessorio del personale, ai sensi del contratto collettivo. Il presente emendamento conferma, dal 2010, l'applicazione della norma inserita nella legge 35/2008, in modo da non doverla reintegrare ogni anno.
Preciso che le risorse sono già presenti nel bilancio 2009, quindi non c'è un aumento di risorse.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento di dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Subemendamento rubricato n. 12) all'emendamento rubricato n. 5), presentato dai Consiglieri Reschigna, Taricco, Artesio, Negro, Lepri, Laus: All'emendamento n. 5 della Giunta regionale dopo le parole "non computando gli eventuali incarichi esterni di cui al comma 1." Aggiungere le parole "Tale percentuale si applica in modo distinto sulle rispettive dotazioni organiche dei direttori generali, dei vice direttori, dei responsabili di settore o di struttura temporanea e di progetto".
Tale emendamento viene ritirato.
Emendamento rubricato n. 5), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 sexies (Sostituzione del comma 3 dell'articolo 24 della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale") 1. Il comma 3 dell'articolo 24 della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza e il personale) è sostituito dal seguente: "3. Gli incarichi di direttore regionale, di vice direttore e di responsabile di settore o di struttura temporanea e di progetto, possono essere conferiti per specifiche esigenze di interesse pubblico, fornendone esplicita motivazione, a persone esterne all'amministrazione regionale di particolare e comprovata qualificazione professionale non rinvenibile nel ruolo dell'amministrazione stessa, entro il limite del 10 per cento della dotazione organica dirigenziale, non computando gli eventuali incarichi esterni di cui al comma 1." La parola all'Assessore Quaglia per l'illustrazione.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento n. 5 va a sanare una situazione creata in merito alla legge 23 del 2008, perché la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 24. La nuova formulazione prevede che, per esigenze specifiche di interesse pubblico, fornendone esplicita motivazione, di particolare comprovata qualificazione professionale non rinvenibile nel ruolo dell'amministrazione regionale, entro il limite del 10% della dotazione organica possono essere conferiti degli incarichi a personale non di ruolo della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Signor Assessore, vorremmo un maggiore chiarimento in proposito, perch a noi pare che questa norma, al di là dell'esigenza di orientarsi correttamente con la disposizione della Corte Costituzionale, ponga una preoccupazione e un pericolo: la possibilità che la Giunta, naturalmente sempre condizionata all'assenza di professionalità interne, potenzialmente o teoricamente applichi quel 10% esclusivamente al ruolo dei direttori.
Questo - ripeto - è un caso paradossale, ma potrebbe essere possibile se non vi fossero professionalità e applicando il 10% sull'intero ammontare della pianta organica dirigenziale, potremmo avere una situazione in cui la Giunta potrebbe scegliere tutto il 10% delle circa 230 figure dirigenziali attualmente presenti in pianta organica, tutte da riconoscere a ruolo di direttore.
Naturalmente, è un caso più di scuola che pratico, ma secondo noi è da sventare.
Pertanto, il subemendamento che abbiamo presentato - e che anticipo prevede che il 10% debba essere applicato rispettivamente a ciascuna delle tre categorie: direttori, vicedirettori e dirigenti. Crediamo che questa formulazione possa essere coerente con ciò che la Corte Costituzionale ha indicato in riferimento alla corretta applicazione della legge nazionale con ciò interpretando anche lo spirito - crediamo - della Giunta stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Anch'io ribadisco la necessaria introduzione di questo subemendamento per evitare che un intervento che - come ci è stato presentato in Commissione - andava a colmare temporaneamente una lacuna creata da una sentenza della Corte Costituzionale, in realtà crei surrettiziamente le premesse per un potenziale e totale stravolgimento del quadro giuridico che verrebbe a crearsi.
Credo sia del tutto evidente che, se si creassero i presupposti per dare la possibilità - ragioniamo per estremo - di nominare tutti i direttori generali regionali esterni alla struttura regionale, questa diventerebbe una struttura aberrante.
Ritengo - e vorrei avere conferme in questo senso - che l'emendamento che abbiamo presentato vada a chiarire meglio l'intenzione dell'emendamento. Qualora il subemendamento non fosse accettato, oserei dire che ci troveremmo di fronte ad un bruttissimo colpo di mano, che non aiuterebbe sicuramente a ragionare serenamente all'interno di quest'aula.
chiaro che se facciamo un calderone unico dei direttori di Assessorato, dei capisettore e dei dirigenti, e il 10% di questi - volendo tutti i direttori generali - è attingibile dall'esterno, stravolgiamo brutalmente tutto il quadro normativo.
Voglio sperare che il nostro subemendamento serva a chiarire che non è di questo che si trattava, ma semplicemente che andava precisato. Ritengo che non sarebbe un segnale (lo dico in questi termini).



PRESIDENTE

Mi scusi, collega, prima di procedere voglio precisare che prima ho chiamato il subemendamento n. 12, primo firmatario Reschigna, e il Consigliere Lepri mi ha fatto cenno che era ritirato.
Io l'ho dato per ritirato...



(Commenti del Consigliere Lepri)



PRESIDENTE

Scusi, io ho chiamato il subemendamento n. 12 all'emendamento n. 5 presentato dalla Giunta regionale. Lei mi ha detto che era ritirato pertanto ne ho dato conferma.
Prego, Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Può darsi che sia stato un errore nell'attribuzione dell'articolo perché il subemendamento è riferito a questo articolo, non all'articolo precedente.



PRESIDENTE

Difatti, l'Assessore Quaglia ha illustrato l'emendamento rubricato n.
5, che era subemendato dal Consigliere Reschigna ed altri, con un subemendamento rubricato n. 12, che ho chiamato prima dell'emendamento.
Ho chiamato il subemendamento n. 12, primo firmatario Reschigna e lei a microfono spento, mi ha detto che era stato ritirato. Quindi, ho dato la parola all'Assessore Quaglia, per l'illustrazione dell'emendamento.
Questo per chiarire, perché mi sono reso conto che il Consigliere Taricco teneva vivo il subemendamento che la Presidenza considerava ritirato.
Pertanto, se l'Aula accetta, teniamo in vita il subemendamento n. 12 quindi diamo atto che era un intervento su tale documento, dando però per illustrato l'emendamento n. 5 da parte dell'Assessore Quaglia.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non tutto ciò che è successo nella scorsa legislatura ha visto il nostro Gruppo sempre e totalmente favorevole e noi abbiamo più volte ritenuto che l'allora maggioranza, in alcune aree, non sempre abbia dato il meglio di sé. Ma è opinione molto, molto condivisa, non soltanto all'interno dei Gruppi dell'attuale maggioranza, ma anche all'interno del mondo del centrosinistra, che il peggio sia stato dato nell'area del personale, dove la precedente Amministrazione credo abbia fatto il peggio possibile in ogni e qualunque settore, non ultimo in quello normativo.
Se non fossero stati presenti alcuni Consiglieri dell'opposizione, tra i quali chi vi parla, dopo aver "fumato" un primo Vicepresidente che arrivava da nord ed un secondo che arrivava dal Comune di Torino, se non ci fossimo stati noi dell'opposizione, la legge sul personale sarebbe ancora esattamente dove dovrebbe essere: in I Commissione.
Sull'impiego di risorse a proprio uso e consumo, se e quando in I Commissione o in quest'aula qualche collega vorrà occuparsene, abbiamo ampia dotazione di informazione, qualora anche qualche Assessore - collega Taricco - da troppo poco tempo uscito dalla Giunta, se ne sia dimenticato.
Ma, come il Consigliere Gariglio ogni tanto legge degli atti - poi, essendo un cattolico praticante e non laico, di quelli che dicono le bugie al mattino e al pomeriggio si confessano, e quindi ricominciano da capo glielo si può permettere, e sono già due giorni che continua a raccontare bugie.
Ma l'importanza che io - ha ragione il collega Reschigna...



GARIGLIO Davide

Poi mi confesso...



BURZI Angelo

Appunto, è quello che stavo dicendo, per cui dici bugie sapendo di dirle, che è ancora più grave! Ma questo è un problema di cui credo i vostri elettori si siano già resi conto! Credo che l'Assessore abbia spiegato la norma con molta chiarezza dopodiché ci attendiamo - non qui, non ora -che l'Amministrazione subentrante dica con quale revisione organizzativa, in Giunta e in Consiglio, intende riproporre il governo di questa Regione. Ricordo a tutti coloro che fanno finta di essersene dimenticati, che in una delle componenti fondamentali della legge della Regione - nota che lo dice Burzi e lo dice l'allora Presidente del Consiglio Amato, nel disegno di legge Amato, di cui anche questa legge è figlia - il mandato fiduciario è fondamentale.
Lo dico con chiarezza: in alcuni degli attuali direttori regionali non ho avuto, non ho e non vorrei essere chiamato ad avere fiducia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Noi abbiamo presentato un subemendamento che chiede di aggiungere, dopo le parole "non computando gli eventuali incarichi esterni di cui al comma 1", le parole "tale percentuale si applica in modo distinto sulle rispettive dotazioni organiche dei Direttori generali, dei Vicedirettori e dei responsabili di settore di struttura temporanea di progetto".
Trattandosi di un dibattito su un bilancio tecnico e non essendo in discussione un elemento come questo, le argomentazioni di carattere politico, amministrativo e di dotta filosofia sulle questioni del personale, anche in ottemperanza alla legge che questo Consiglio ha votato ce le riserviamo per una fase successiva; in quell'occasione, avremo modo di rispondere e di interloquire con il collega Burzi.
La situazione qui è un pochino diversa. Ci siamo chiesti come mai, in sede di presentazione di un bilancio tecnico, fosse stato presentato un emendamento che o è una svista oppure è una scelta politico-amministrativa (vorremmo giust'appunto saperlo dalla Giunta regionale). Perché qualora non venisse accolto il subemendamento, sostanzialmente si configurerebbe una situazione per cui quel famoso 10%, nel caso in cui non sia applicato in modo distinto sulle rispettive dotazioni organiche dei Direttori regionali dei Vicedirettori e dei responsabili eccetera, consentirebbe, nei fatti, di cambiare completamente il corpo della Direzione di quest'Amministrazione regionale attraverso incarichi compiutamente assunti dall'esterno.
Siccome sono molto meno radicale d'altri colleghi nell'esprimere valutazioni in quest'Aula, ritengo che nessuno sia in condizione di poter affermare che i Direttori generali di questa Regione siano tutti degli incapaci, cui non poter riporre la propria fiducia, né fare affermazioni esattamente contrarie.
Ci vorrebbe l'equilibrio di capire che ci sono delle ottime e importanti professionalità in questa Regione, che vanno senz'altro valorizzate da questo punto di vista, anche a supporto di Assessori che sono alla loro prima esperienza e che, forse, proprio da quei Direttori generali qualche supporto, qualche aiuto e qualche possibilità di poter svolgere bene il loro lavoro avrebbero. Nello stesso tempo, però, vorremmo impedire che, attraverso un emendamento, avvenisse una modificazione surrettizia della normativa.
Chiedo all'Assessore competente se è stata una svista - in tal caso la possiamo facilmente correggere - oppure se l'intenzione sia veramente questa. Qualora sia così, non saremmo assolutamente d'accordo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Cercherei di interloquire con il collega Burzi, perché non ho difficoltà a riconoscere che lo stesso ha dato, alla discussione sulla riforma della legge n. 51, un contributo di merito che la maggioranza di allora non mancò di apprezzare.
Non ricordo esattamente come si svolse il dibattito in Commissione su questo specifico punto, tuttavia ricordo che ci fu discussione sul fatto che l'asticella per quanto riguarda i Direttori venisse posta sul 30%...



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Dicevo, venisse posta sul 10% per quanto riguarda i Direttori.
Ci fu una discussione molto forte durante la fase che precedette i lavori della Commissione e il voto sui vari articoli con le organizzazioni sindacali, le quali contestavano all'Amministrazione in carica e alla Commissione l'idea di dilatare questa percentuale portandola fino al 30 sulla base di un ragionamento che, ricordo ai colleghi dell'attuale maggioranza, mantiene intatta oggi, ahimè, la sua validità, e cioè sulla base del ragionamento che in questo modo avremmo finito per "mortificare" alcune professionalità presenti nell'Amministrazione regionale.
Ricordo che il collega Vignale - non lo dico in senso polemico - fu tra coloro che in quella fase posero l'accento sull'esigenza che la riforma della legge sul personale non negasse l'obiettivo di "aprire" a personale esterno, ma non fino al punto di determinare una condizione che penalizzasse oltremodo il personale espressione dell'Amministrazione regionale. Questo era il punto.
Prova ne è che la Corte interviene e dice: "Guardate che non potete pensare che la percentuale del 30% venga accettata, perché è illegittima sulla base di questi principi".



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a sua disposizione è terminato)



RONZANI Wilmer

Ho quasi terminato, Presidente. Ma in questo caso cercavo di aiutare la discussione, perché non è un intervento del tono di quelli di questa mattina; del resto è cambiato l'oggetto del contendere.
Questo é il punto. Abbiamo, allora, due alternative (mi rivolgo al Presidente Burzi): la prima è di prendere atto che esiste una sentenza che obbliga il legislatore regionale a fare marcia indietro e a stabilire il principio secondo il quale il personale esterno che può ricevere incarichi di Direttore, di Vicedirettore o di Dirigente non può superare la percentuale del 10%. È giusto? Potremmo fare questo oggi (perlomeno penso che sarebbe corretto fare questo), ovvero dare seguito a un orientamento e tradurlo in norma di legge regionale, avendo noi, a suo tempo, approvato una norma - quella relativa al 30% - giudicata illegittima. L'operazione che fa la Giunta - mi sembra di capire che non sia una svista, ma una scelta - non si limita a dar seguito o attuazione a quel disposto stabilendo che i Direttori non possono superare la percentuale del 10%, ma riferendo la percentuale del 10% alla pianta organica, crea le condizioni affinché, per la verità, se si applica quella norma a ciascuna delle tre figure (Direttore, Vicedirettore o Dirigente), in realtà si usa il 10% per affermare un principio diverso; quel medesimo principio che la Corte ha messo in discussione riferendosi al 30%. È chiaro il ragionamento? Mi sembra chiaro. Guardate che se facessimo così, ancorché volendo riferire la misura del 10% alla pianta organica, rischiamo di creare un problema: di fatto contraddiciamo la sentenza della Corte, che è chiarissima da questo punto di vista. È chiarissima. Non possiamo inventarci un modo surrettizio non soltanto per aggirare la norma sul 30%, ma per farla diventare una norma che, a quel punto, consentirebbe la nomina di Direttori esterni nella misura non del 30%, ma del 40%, 50% o 60%. Vorrei che l'Assessore Quaglia su questo punto dicesse una parola chiara e definitiva. Credo che oggi dovremmo limitarci a prendere atto di quanto ci é richiesto e stabilire che la misura del 10% deve essere applicata ai Direttori, ai Vicedirettori e ai Dirigenti. Peraltro, credo che questo fosse lo spirito della discussione che facemmo nei mesi passati su queste problematiche. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "P. Frassati" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe seconda B della Scuola media "P. Frassati" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 4 "Legge finanziaria per l'anno 2010" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione sugli emendamenti presentati al disegno di legge n. 4.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente per sottolineare quanto è stato detto dal collega Ronzani poco fa.
Intanto questo provvedimento permetterebbe di incidere su una percentuale più alta tra Direttori e Dirigenti, andando soprattutto a mortificare quelle che sono le professionalità interne al contesto regionale.
Pertanto, è assolutamente necessario immaginare un elemento di chiarezza e dividere la percentuale applicandola alle diverse fasce dei ruoli dirigenziali all'interno delle singole strutture regionali.
Ci sembrava che fosse un elemento di chiarezza, invece constatiamo oggi che è una volontà ben precisa di avere un'applicazione del 10% totale tra Direttori e Dirigenti, andando a stravolgere completamente quella che è la natura e l'impostazione originaria della legge stessa.
Come diceva poc'anzi il Consigliere Ronzani, correremmo anche il rischio di un ricorso per incostituzionalità nei confronti del provvedimento che oggi proponete e che chiedete a quest'Aula di assumere.
Il mio intervento, quindi, è semplicemente finalizzato a chiedere di riflettere o quantomeno a dare ulteriori spiegazioni in merito.
Se invece è chiaro ciò che noi abbiamo inteso, allora, a quel punto intendiamo riaffermare la nostra volontà attraverso l'emendamento che è stato presentato e che, in qualche modo, è stato riaccolto dalla Presidenza.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Mi scuso dell'illustrazione veloce di prima però, avendo capito che il subemendamento veniva ritirato, ho pensato che il confronto fatto in Commissione e poi anche ieri sera in sede di Conferenza dei Capigruppo avesse chiarito i dubbi relativi a questo emendamento. L'emendamento viene presentato perché la Regione Piemonte ha un ricorso pendente a luglio perché dichiara anticostituzionali due commi della legge nazionale. Quindi se venisse accolto il ricorso della Regione Piemonte, noi a luglio ci troveremmo senza la legge regionale che disciplina la materia perché il comma relativo al 30% è stato eliminato, senza poter applicare la normativa nazionale.
Questa è l'urgenza che gli Uffici hanno segnalato e da qui è nata l'esigenza di presentare l'emendamento. Questo è stato presentato sulla dotazione organica perché la dotazione organica della Regione è unica tant'è che nella legge 23, al comma 2 - quello "incriminato" dalla sentenza il riferimento non è ai direttori, ma alle dirigenze, perché altrimenti non poteva nemmeno essere presentato solo sui direttori, ma andava presentato, come abbiamo fatto noi, su tutta la dotazione organica.
Poi, in merito alla nota - che è stata anche data ieri brevi manu alla Presidente Bresso che in sede di illustrazione aveva chiesto chiarimento la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima non tanto il tetto del 30%, quanto sul fatto che tutto l'articolato prevede la laurea e altri titoli ma non prevede quello che abbiamo riportato noi, e cioè le specifiche esigenze di interesse pubblico e la garanzia per chi opera già nella Regione. È questo il punto: non è tanto la percentuale o meno.
Questo emendamento ricalca per sicurezza suggerita dagli Uffici - visto che viene inserito con urgenza nella finanziaria - quello che le altre Regioni hanno presentato e quello che i dirigenti degli Affari regionali da Roma hanno ritenuto corretto, alla luce della sentenza, per evitare altri problemi, soprattutto alla Legge finanziaria. Questa è la ratio per cui si è presentato quest'emendamento. In Commissione - e qui ringrazio il Consigliere Burzi che l'ha ricordato - abbiamo già detto che si tratta di un emendamento che viene inserito alla luce di queste urgenze, in presenza già di un gruppo di lavoro, formato da Consiglio e da Regione, che sta lavorando sull'adeguamento della 23 al Decreto Brunetta e alle nuove esigenze. Dunque, credo non mancherà, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, il confronto su tutta la materia in ordine generale.
L'intento della Giunta non è tanto quello di avere diversi margini sui direttori, nel particolare, ma quello di avere una garanzia per la Regione rispetto ad un vuoto normativo che a luglio si andrebbe a creare.
Apprezzo anche l'intervento che ha fatto il Consigliere Lepri, anche se è chiaro che si ipotizzano delle cose che non credo siano applicabili e che questa Giunta voglia applicare, se non per ciò che riguarda la tutela delle risorse interne della Regione. Il subemendamento fa riferimento a rispettive dotazioni organiche, quando in realtà ve ne è una sola: quindi credo che anche tecnicamente...



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente. Noi apprezziamo le parole dell'Assessore Quaglia e non abbiamo nessuna intenzione di pregiudicare l'operatività della Giunta regionale nei raccordi con il personale dirigenziale della nostra regione.
Semplicemente eccepiamo che l'emendamento della Giunta regionale, per come è scritto, consentirebbe di prelevare dall'esterno il 10% della dotazione organica complessiva e di portare tutte queste persone esterne nei posti di vertice dell'amministrazione, mentre con l'emendamento che noi proponiamo diamo la possibilità di attrarre dall'esterno il 10% ma rispettando le varie ripartizioni: il 10% dei direttori generali, il 10 % dei dirigenti.
A parer nostro, questa osservazione, anche da un punto di vista del diritto, non è peregrina. Dalla lettura del ricorso dell'Avvocatura dello Stato verso la legge 23 della Regione Piemonte, si rileva come questa eccepisca sui principi generali in materia di lavoro dei dipendenti pubblici, ricavabili dall'articolo 19, comma 6, del Decreto legislativo 165 del 2001, che prevede di affidare incarichi di funzione dirigenziale che possono essere conferiti - dice la difesa erariale - da ciascuna amministrazione, entro il limite del 10% della dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla prima fascia e dell'8% della dotazione organica di quelli appartenenti alla seconda fascia: ha cioè un'impostazione che già divide per fasce.
Ecco perché consideriamo il nostro emendamento costruttivo; pensiamo che vada nella direzione di risolvere un problema nel rispetto degli equilibri complessivi della macchina amministrativa e da questo punto di vista ci permettiamo di suggerire una breve sospensiva per ragionare, anche dal punto di vista tecnico e costruttivo, con la Giunta e con i suoi dirigenti per provare a trovare una soluzione che consenta di arrivare ad una definizione il più possibile condivisa di questa materia.



PRESIDENTE

Mi sembra di intuire che questo subemendamento fosse stato ritirato e poi riammesso; ne avete parlato in Commissione...



(Commenti del Consigliere Lepri)



PRESIDENTE

No, no: non è che volevo far pesare che fosse stato riammesso Consigliere Lepri: ci mancherebbe. La Giunta ha dato sostanzialmente parere negativo, se ho ascoltato bene l'intervento dell'Assessore Quaglia...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri per dichiarazione di voto.



LEPRI Stefano

La dichiarazione di voto sull'emendamento o sul subemendamento Presidente?



PRESIDENTE

Unica.



LEPRI Stefano

Signor Presidente, vorrei che fosse presente l'Assessore, in modo che possa sentire.
Signor Assessore, noi pensiamo che questo tema sia rilevante. Il fatto che ci sia la possibilità, come ha già ben ricordato il collega Gariglio di dividere per tipologie - direttori, vicedirettori, dirigenti - le percentuali...
Attendo che l'Assessore rientri.



PRESIDENTE

Il Consiglio è sospeso un minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 16.18 riprende alle ore 16.19)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Lepri, prosegua con la sua dichiarazione di voto.



LEPRI Stefano

Siamo molto convinti della nostra indicazione relativamente al subemendamento, tanto più che la legge stessa distingueva in modo chiaro la percentuale massima dei direttori e quella dei dirigenti.
La stessa citazione del collega Gariglio va in questa direzione. Cioè secondo noi, non è ragionevole che le percentuali massime di direttori esterni possano essere attinte all'interno della più ampia pianta organica dirigenziale. Lo consideriamo - mi rivolgo all'Assessore e alla Giunta una mancanza di fiducia nei confronti dei direttori e di quanti si candidano a fare il direttore nella nostra Amministrazione.
Non vorremmo che questo emendamento, passato esclusivamente come questione tecnica, apra la porta alla possibilità di attingere a piene mani a persone di fiducia, esterne all'Amministrazione, nei ruoli apicali.
Questo non lo vogliamo, abbiamo fiducia nelle capacità dei direttori e della dirigenza della Regione. Da questo punto di vista siamo assolutamente contrari a che la Giunta proceda in questo senso.
Non abbiamo capito dall'Assessore la ragione per cui non possa accettare il nostro subemendamento. Nulla quaestio, nessun dubbio sul testo che la Giunta ha presentato, siamo pronti a votarlo, a condizione che il nostro subemendamento sia accettato.
In altri termini, Assessore, non è in discussione la questione relativa alla rimodulazione dell'articolo in riferimento a ciò che la Corte Costituzionale ci chiede; è in discussione il fatto che la Giunta, in questo modo, assume una facoltà assolutamente esorbitante rispetto alla scelta dei direttori. Questo non lo possiamo accettare e non a caso nella legge che abbiamo votato c'era una percentuale massima dei direttori esterni che potevano essere scelti.



PRESIDENTE

Preciso che la dichiarazione di voto è una per Gruppo e che sono a disposizione tre minuti.
Siamo in fase di dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Con queste dichiarazioni di voto, naturalmente, rivolgo anche l'invito alla Giunta di andare decisamente avanti senza perdite di tempo: andiamo avanti e votiamo questo emendamento.
Cari colleghi, con questo emendamento non si vuol dire che da dopodomani non c'è più fiducia nei direttori della Regione Piemonte assolutamente; significa esclusivamente che questa nuova Giunta, volendo governare con i fatti il Piemonte - uso un termine che non è appropriato e me ne scuso - deve poter avere tra le possibilità anche la libertà di andare avanti nei fatti che servono ai piemontesi. Lo dico senza volere assolutamente sollevare polemica; invece, temo che questo mio intervento sia percepito in maniera polemica, me ne scuso verso i Consiglieri dell'opposizione. Il mio discorso non vuole essere polemico, ma un distinguo tra il fare le parole e il lavorare. Con questo non voglio dire assolutamente che i direttori attuali non lavorino o non siano all'altezza.
Lo ripeto perché sia bene chiaro: non sto dicendo questo; però, sto dicendo che la Giunta deve avere certe libertà di manovra. Quando si vuole voltare pagina e non galleggiare nel governo di una Regione si deve avere questa possibilità, quindi invito la Giunta ad andare assolutamente avanti nell'approvazione di questo emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Carossa.
La parola al Consigliere Ronzani per dichiarazione di voto in dissenso dal Gruppo.



RONZANI Wilmer

Vi invito a riflettere su un punto, anche il collega Burzi.
legittimo che la maggioranza decida, per esempio, di riformare la legge n. 23/2008 e ho preso atto dall'Assessore Quaglia della sua intenzione di mettere al lavoro un gruppo di esperti con i quali avviarla.
Questo è un fatto legittimo, non lo discuto. Naturalmente sono anche dell'opinione che in quella sede voi potrete dilatare nella misura massima possibile i rapporti con il personale esterno.
Qui, però, vi invito a tornare al ragionamento che abbiamo fatto all'inizio di questa discussione sul bilancio tecnico. Noi abbiamo detto che avremmo favorito l'approvazione del bilancio tecnico sulla base di un ragionamento che ripropongo e che, in questo momento, voi state forzando.
Un conto è se voi mi dite che vi limitate con il bilancio tecnico ad approvare una norma che traduce in disposizione accettabile la sentenza della Corte; invece, se voi utilizzate la legge finanziaria per modificare de facto la legge n. 23/2008, credo si apra un problema: si riapre la discussione, non è più un bilancio tecnico! Credo che, rispetto all'intesa raggiunta, utilizziate in maniera sbagliata la legge finanziaria, per modificare sostanzialmente tale normativa su un punto importante. La logica vorrebbe che, anche in questo caso, invece, dando seguito ai ragionamenti dell'Assessore Quaglia, questa partita - che è legittimo da parte vostra esaminare - l'affrontiate seguendo la procedura ordinaria e non attraverso un voto, costringendo il Consiglio ad esprimersi quando, invece, stiamo discutendo in tema di legge finanziaria: non fatelo! Non fatelo, altrimenti si riapre un problema e mi sento autorizzato a dire che non rispettate i patti che abbiamo concordato sulla legge finanziaria, permettendoci di aprire nuovamente la discussione.
Un conto è se voi mi dite che vi limitate a prendere atto della questione e che, poi, questa Giunta intende fare quello che vuole - ci confronteremo, avete vinto le elezioni, avete il diritto di farlo - ma pensare che voi riformate la legge n. 23/2008 su una questione così delicata utilizzando la legge finanziaria, dopo che abbiamo detto che la legge finanziaria e la legge sul bilancio sono un fatto tecnico, questo non è giusto, è sbagliato! Per queste ragioni non partecipo al voto in dissenso dal mio Gruppo.
un errore che rischia di compromettere la nostra discussione e anche l'esito di questa procedura che ci porterà al voto della legge finanziaria e della legge sul bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per dichiarazione di voto.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche noi, come Gruppo Movimento 5 Stelle, siamo d'accordo con il subemendamento proposto e con le indicazioni di voto precedentemente espresse.
Sottolineiamo che siamo per il mantenimento delle competenze il più possibile all'interno della Regione, quindi siamo d'accordo, è necessaria la riduzione dal 30% a questo 10%, anche se saremmo d'accordo per scendere ad un valore più basso.
Soprattutto vogliamo evidenziare, come avevo già fatto nel mio precedente intervento, l'esigenza di spezzare questa catena di nomine politiche - anche qui c'è un dato politico e non solo tecnico - per quanto riguarda i dirigenti. Se queste nomine erano state fatte precedentemente dal centrosinistra, possiamo capire che ora il centrodestra voglia cambiarle.
Siamo qui anche per dire di spezzare la catena di queste nomine degli amici degli amici, quindi siamo favorevoli a modificare la norma. Comunque prendiamo atto dell'apertura da parte dell'Assessore Quaglia di immaginare di farlo successivamente, modificando la legge 23/2008 per quanto riguarda le competenze della Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Taricco, il suo Gruppo ha già espresso due posizioni. A quale titolo intende intervenire?



(Commenti del Consigliere Taricco fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Taricco.



(Commenti in aula)



TARICCO Giacomino

Volendo, di correnti se ne fanno all'infinito, quindi non c'è problema non ci sono limitazioni neanche fisiche.
Grazie, Presidente.
Nell'avvio della riflessione su questo tema, mi pareva di avere colto la necessità, forse - dal nostro punto di vista c'era, ma se ne poteva discutere - di affinare il testo dell'emendamento così proposto, affinch rispondesse a quella che era l'intenzione, che mi pareva di avere colto dalle parole dell'Assessore essere l'obiettivo prefissato che motivava questo emendamento. Invece, più la discussione va avanti e sento le dichiarazioni espresse in quest'aula, maggiormente mi convinco che probabilmente, o da parte nostra c'è stato un eccesso di fiducia nella "lealtà", fra virgolette, con cui si è affrontato il tema della necessità di dare in tempi brevi un bilancio alla Regione, per permettere di sbloccare la situazione in cui eravamo ovviamente fermi per le scelte portate avanti nei mesi passati, nella precedente legislatura. Inoltre sono preoccupato dal tipo di piega che sta prendendo, perché e mi spiace che non ci sia in aula il Capogruppo Carossa, ma sentir dire che la scelta di coloro che sono "i politici del fare" (tra virgolette) che pretendono di potere fare senza regole per il fatto di aver vinto le elezioni, potendo fare sostanzialmente quello che vi pare, a me pare sia un approccio molto preoccupante.
chiaro avete vinto le elezioni e, giustamente, dovete far pesare le scelte e i vostri convincimenti su quello che dovrà essere la Regione di qui in avanti, su questo nessuno discute. Con le procedure ordinarie che le norme prevedono è giusto che voi portiate avanti, in un confronto chiaro e schietto, i vostri convincimenti. Ma qui siamo, lo ripeto, all'interno di una norma finanziaria, una norma che, come avevamo detto già in più occasioni, è fatta per discutere di ciò che è implicanza economico/finanziaria sulla gestione dell'ente di bilancio. Credo che forzare la mano per inserire qui dentro uno stravolgimento delle norme per fare quello che voi, che siete "del fare", volete fare senza tanti problemi, credo non sia né corretto, né rispondente a quello che sostanzialmente le regole prevedono in quest'Aula. Quindi, anch'io non parteciperò al voto in dissenso dal Gruppo, ma credo che se questa diventa la strada, non solo sarà difficile immaginare un percorso agevolato per il bilancio, ma è probabile che si ripresentino altri emendamenti e altre precisazioni, perché, a questo punto, non possiamo più fidarci di nessuno e quindi dovremo precisare e puntualizzare qualunque cosa emerga dagli atti.
Perché se questo è lo stile, noi dovremo cercare di tutelare e di difendere i convincimenti che abbiamo e non dare più credito a nessun percorso di lealtà perché a quanto pare è una fiducia mal riposta.



PRESIDENTE

Ogni Consigliere può intervenire in dissenso dal proprio Gruppo.
Siccome ieri c'è stata una riunione dei Capigruppo e anche oggi, mi sembrava che si fosse raggiunto un certo accordo per andare avanti sul bilancio. Comunque, vi invito a contare bene per non superare la metà del Gruppo più uno, altrimenti i dissenzienti saranno la maggioranza del Gruppo invertendo la posizione del Gruppo stesso.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Intervengo anche perché di gruppi ce ne sono tanti, per fortuna, quindi non abbiamo necessità di intervenire in dissenso nell'ambito di un solo Gruppo.
Il problema è che dobbiamo avere la possibilità di esprimere questo dissenso in un momento nel quale le parole del Capogruppo Carossa suonano in modo piuttosto grave. Tutti vorremmo voltare pagina. Tutti vorremmo migliorare le cose. Tutti vorremmo agire all'insegna dell'interesse comune e dell'interesse diffuso e non dell'interesse del singolo, del privato o di qualcuno in particolare. Però, se questo voltare pagina significa che le scelte operate dal precedente governo non ci interessano e vogliamo farne noi di nuove ad immagine e somiglianza delle nostre esigenze questo non posso accettarlo come ragionamento. Il ragionamento del voltare pagina significherebbe il superamento totale di criteri di discrezionalità che sono i nemici, diciamo, del bene comune.
La discrezionalità non è paragonabile, non significa di fatto capacità di governo e quindi governabilità, significa esercizio del potere in modo non certo condivisibile.
Quindi tutte le scelte finalizzate a modificare regolamenti, norme e... Se i colleghi imparassero anche a rispettare chi parla sarebbe un segno di grande educazione! È difficile parlare con un vociare continuo alle spalle, davanti, dietro, sopra! Molto difficile. Perlomeno, io non riesco, quindi chiedo cortesemente il rispetto di chi parla.
Penso che modificare le leggi, le norme, i regolamenti all'insegna del voler stabilire delle modalità di azione che siano orientate verso la totale discrezionalità non vada bene, quindi ci opporremo. Non so se non parteciperemo al voto o voteremo in modo contrario, però vogliamo esprimere con forza questo dissenso di fronte ad un'azione e ad una piega che sta prendendo in modo molto antipatico questa attività assembleare in un momento in cui noi, io per primo, avevamo dato la massima disponibilità ad approvare un bilancio che serve al Piemonte, ma nel quale si sta cercando di inserire cose inaccettabili.
Quindi, per il Gruppo che rappresento esprimo il massimo dissenso e contrarietà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere, che interviene in dissenso dal Gruppo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non si lasci intimidire.



MULIERE Rocco

doloroso.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Proceda, Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Intervengo semplicemente, per dire, in particolar modo al collega Burzi, che una cosa del genere non ce l'avreste mai fatta fare, nella scorsa legislatura.



(Commenti del Consigliere Burzi)



MULIERE Rocco

No, Consigliere Burzi: non ce l'avreste mai fatta fare.



(Commenti del Consigliere Burzi)



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, continui nella sua dichiarazione di voto. Prego.



MULIERE Rocco

Ascolti, non ce l'avreste mai fatta fare una cosa del genere e cioè approfittare del bilancio per introdurre una norma di questa pesantezza.
Presidente, siccome volevamo trovare una soluzione avevamo proposto una sospensione per vedere se era possibile riscrivere questo punto e trovare una mediazione e riscriverlo in modo che non si presti ad altre interpretazioni, come abbiamo sottolineato.
Quindi, sarebbe opportuno, anche perché vorremmo arrivare al termine di questo nostro lavoro e se, invece, si va avanti con le forzature, saremmo costretti a fare altre cose.
Anche su questo punto vorremmo collaborare e trovare una mediazione una riscrittura che ci permetta di evitare... Avevamo suggerito, ritorno a chiederlo, di sospendere per due minuti per vedere se c'è questa possibilità. Se non ci fosse, ognuno farà le proprie valutazioni, ma se c'è questa possibilità di riscriverlo proviamo. Quantomeno, proviamo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Devo dire che prima degli interenti dei colleghi Carossa, Burzi e di altri, io pensavo di votare in conformità a quanto aveva già dichiarato il mio Vicecapogruppo Stefano Lepri. Dopo quegli interventi, ho ritenuto che i chiarimenti dati mi costringessero ad uscire dall'Aula al momento della votazione e neanche a rimanere qui per esprimere un voto contrario e dico perché.
Penso sia del tutto legittimo, come abbiamo detto ieri sulla questione relativa ai parchi, e una nuova Giunta, una nuova Amministrazione possa voler rivedere impostazioni di un'Amministrazione precedente e che sulla questione del personale possa decidere lo spoil system, cioè prendere i direttori che ci sono e quant'altro, cambiarli tutti e mettere persone di fiducia magari che arrivano dall'esterno. Lo spoil system esiste anche in altri sistemi amministrativi, di altre realtà. Purtroppo, abbiamo delle leggi che consentono delle modifiche fino a certe percentuali. Possono essere leggi su cui si sono espressi pareri diversi nella scorsa vicenda amministrativa, questo è del tutto legittimo, fa parte della dialettica democratica.
L'Assessore Quaglia ci assicura che per applicare lo spoil system alla "piemontese" vorrebbe mettere in piedi un gruppo di lavoro, modificare la legge, ecc... Farete quello riterrete più opportuno e quando avrete conseguito dei risultati, li illustrate in Commissione o in Aula, ci confronteremo, su alcune cose ci troveremo d'accordo, su altre no. Ma quella è una modifica di una qualche strutturalità che non può essere contrabbandata per le eccezioni di costituzionalità e inizio di un provvedimento che noi tecnicamente rimettiamo a posto.
I Consiglieri Burzi e Carossa ci hanno spiegato chiaramente che non è quella la fattispecie. Una cosa del genere non s'introduce in un articolo di legge finanziaria e non s'introduce in un articolo di legge finanziaria dentro al dibattito su un bilancio tecnico di cui il Piemonte necessita e su cui avevamo trovato, vista la disponibilità di tutti, più volte le condizioni per chiudere.
Se ogni volta si riapre e si fanno dichiarazioni d'ordine politico programmatico su questioni strutturali di questo tipo, beh, scusatemi, non penserete, ripeto, non penserete che con uno straccio d'articolo di legge finanziaria noi modifichiamo la legislazione sul personale e ci apprestiamo a fare in modo che sulla nomina dei direttori ad ottobre voi operiate uno spoil system senza neanche le regole e senza neanche discutere? Non scherziamo neanche su una cosa del genere! Ripeto, non scherziamo.
Quando manca il Presidente della Giunta e il Vicepresidente in discussioni politiche di questa rilevanza e si determinano questioni come queste, solo il capo della maggioranza presente, davanti ad una difficoltà come questa fattispecie, potrebbe intervenire e riportare alla mediazione.
Questa è la ragione per cui bisogna essere presenti nelle sedute di bilancio se si è il capo di una Giunta e di una maggioranza.
Detto ciò o andiamo avanti in questo modo - non so fino a quando oppure, secondo me, Presidente, varrebbe la pena sospendere i lavori per ricondurre le questioni ad una possibilità di ragionevolezza e di votabilità del provvedimento. Visto che manca il capo della maggioranza lei, che è il capo dell'Assemblea, cioè dei piemontesi, potrebbe compiere quest'atto che faciliterebbe l'elaborazione del provvedimento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 12, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 bis (Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19) 1. L'articolo 56 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e delle biodiversità) è sostituito dal seguente: "Art. 56. (Norme transitorie per l'insediamento degli enti di gestione delle aree protette) 1. Le modalità e le tempistiche del procedimento di costituzione degli organi degli enti di gestione di cui al capo IV del titolo II sono definite con deliberazione della Giunta regionale, adottata in tempo utile all'insediamento del presidente e del consiglio dei predetti enti alla data del 1° aprile 2011.
2. Gli organi degli enti soppressi nei modi e nei termini stabiliti dalla presente legge rimangono in carica, per le aree protette di rispettiva competenza e anche a prescindere dalla loro naturale scadenza, sino all'insediamento degli organi dei nuovi enti.
3. Con la deliberazione di cui al comma 1 è fissata la data a decorrere dalla quale gli organi degli enti soppressi rimangono in carica esclusivamente per le funzioni di ordinaria amministrazione, per i provvedimenti di urgenza e per gli adempimenti di chiusura dei documenti contabili degli enti soppressi.
4. Se alla data di cui al comma 1 non si sono insediati gli organi dell'ente, la Giunta regionale nomina un commissario cui è affidata l'amministrazione ordinaria e straordinaria dell'ente fino all'insediamento degli organi." 2. L'articolo 65 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: "Art. 65. (Entrata in vigore delle disposizioni di cui al titolo II e al titolo VI, capo III) 1. Le disposizioni di cui al titolo II e al titolo VI, capo III entrano in vigore il 1° aprile 2011".
Ricordo che l'emendamento n. 6 presentato dalla Giunta regionale, è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 6 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Articolo 5 septies (Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19) 1. L'articolo 56 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e delle biodiversità) è sostituito dal seguente: "Art. 56 (Norme transitorie per l'insediamento degli enti di gestione delle aree protette) 1. Il Presidente e il Consiglio degli enti di gestione di cui al capo IV del titolo II si insediano il 1° aprile 2011.
2. La prima seduta della comunità delle aree protette è convocata nel periodo compreso tra il 1° e il 31 gennaio 2011 dal presidente della provincia avente il maggior numero di comuni posti all'interno delle aree protette gestite dall'ente.
3. Entro il 28 febbraio 2011 la comunità delle aree protette trasmette al Presidente della Giunta regionale la proposta di nomina del Presidente dell'ente e le designazioni dei componenti del consiglio dell'ente di sua competenza.
4. Entro il termine di cui al comma 3 gli enti locali territorialmente interessati dall'Ente di gestione dei Sacri Monti presentano al Presidente della Giunta regionale una proposta unitaria, espressa a maggioranza, di nomina del presidente dell'ente e le designazioni dei componenti del consiglio dell'ente di loro competenza.
5. Entro il termine di cui ai commi 3 e 4 le province interessate e la Partecipanza dei Boschi di Trino trasmettono al Presidente della Giunta regionale le designazioni dei componenti del consiglio degli enti di loro competenza.
6. Il Presidente della Giunta regionale, ricevute le proposte di nomina di cui al presente articolo, provvede alle nomine, secondo quando disposto dagli articoli 14 e 15, in tempo utile all'insediamento del consiglio e del presidente dell'ente per la data di cui al comma 1.
7. Il presidente dell'ente convoca, con preavviso minimo di tre giorni, la seduta di insediamento del consiglio dell'ente per la data di cui al comma 1.
8. Dal 1° gennaio 2011 e fino all'insediamento degli organi di nuovi enti rimangono in carica, per le aree protette di rispettiva competenza, gli organi degli enti soppressi, esclusivamente per le funzioni di ordinaria amministrazione, per i provvedimenti di urgenza e per gli adempimenti di chiusura dei documenti contabili degli enti soppressi.
9. Se alla data di cui al comma 1 non si sono insediati gli organi dell'ente, la Giunta regionale nomina un commissario cui è affidata l'amministrazione ordinaria e straordinaria dell'ente fino all'insediamento degli organi".
2. L'articolo 65 della l.r. 19/2009 è sostituito dal seguente: "Art. 65. (Entrata in vigore delle disposizioni di cui al titolo II e al titolo VI, capo III) 1. Le disposizioni di cui al titolo II e al titolo VI, capo III entrano in vigore il 1° aprile 2011".
Emendamento rubricato n. 7) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 octies (Modifiche alla legge regionale 7 agosto 2006, n. 29) 1. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2006, n. 29 (Proroga della destinazione a Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino), come modificato dalla legge regionale 4 agosto 2008, n. 26 le parole: "19 settembre 2010", sono sostituite dalle seguenti: "1° aprile 2011".
La parola all'Assessore Casoni, che illustra gli entrambi emendamenti.



CASONI William, Assessore parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
Come ha detto il Presidente, ieri abbiamo accolto una richiesta della minoranza e abbiamo ritirato l'emendamento n. 6. Effettivamente l'emendamento originario era connotato da indirizzi politici in quanto demandava alla Giunta regionale le politiche di indizione e regolamento delle elezioni negli enti parco.
In contropartita abbiamo chiesto - ed è stato accettato dai Capigruppo di minoranza presenti nella Conferenza dei Capigruppo - una proroga dei termini di attuazione della legge per darci il tempo di valutare e presentare un disegno di legge che dovrà seguire l'iter parlamentare L'emendamento n. 6 bis e l'emendamento n. 7, quello successivo, sono emendamenti tecnici che pospongono al 1° aprile 2011 l'entrata in vigore degli organi attuativi dei parchi, che corrisponde al tempo necessario per presentare un disegno di legge che possa essere discusso dal Consiglio.
Ripeto, Presidente, si tratta di due emendamenti strettamente collegati e sui quali ieri sera si era giunti all'intesa che ha portato al ritiro dell'emendamento precedente, il n. 6.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6 bis.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7 presentato dalla Giunta regionale .
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 8) (che diventa articolo 13) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 nonies (Sostituzione dell'art. 23 della l.r. n. 12 del 23 maggio 2008) 1. L'articolo 23 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 12 (Legge finanziaria per l'anno 2008) è sostituito dal seguente: "I programmi di sperimentazione gestionale autorizzati dalla Regione ai sensi dell'articolo 9 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421) per i quali è scaduto il termine del primo triennio di sperimentazione, possono essere prorogati dalla Giunta regionale per un periodo non superiore a cinque anni, previa ridefinizione dei programmi in conformità alle previsioni del piano socio sanitario regionale 2007-2010 e del piano regionale di rientro 2008 - 2010".



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Credo che questo emendamento sia stato illustrato in Commissione dall'Assessore Ferrero, perché faceva riferimento, se non sbaglio, ad uno specifico caso nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, ad un istituto ortopedico che aveva necessità di una proroga, altrimenti veniva interrotta la sperimentazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8.
Il Consiglio approva.
Subemendamento n. 47 all'emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Bono, Cerutti; Artesio, Negro, Stara, Laus.
L'articolo 5 è sostituito dal seguente articolo: Articolo 5 bis 1. La deliberazione del consiglio comunale, approvata entro il 7 gennaio 2010, che, nell'ambito della ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di cui alla legge 6 agosto 2008, n. 133, approva il piano delle relative alienazioni e valorizzazioni.
2. Qualora la deliberazione di cui al comma 1 costituisca variante allo strumento urbanistico vigente, la conseguente variante urbanistica è assoggettata alle procedure ordinarie di approvazione ai sensi della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 e s.m.i..
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come si evince dalla lettura del testo, l'emendamento non è ostruzionistico, ma di merito. Visto che prima abbiamo discusso di sentenze della Corte Costituzionale, anche in questo caso occorre considerare il recepimento di una sentenza, la 340 del 2009, che chiarisce, ai sensi dell'art. 58 del decreto legge 112/2008, convertito in legge 133/2008, che "Regioni, Province, Comuni ed altri Enti locali con deliberazione consiliare, redigono il piano delle alienazioni, valorizzazioni immobiliari allegato al bilancio di previsione. Gli Enti di cui al punto 1 inseriscono nel piano un apposito elenco. L'inserimento degli immobili nel piano determinano conseguente classificazione, come patrimonio disponibile".
Questo, anche se dispone espressamente la destinazione urbanistica di ogni singolo immobile da valorizzare, non ne prevede l'immediato passaggio in variante urbanistica.
Per quanto motivo, a seguito delle dichiarazioni della Corte Costituzionale, è necessario, ai fini dell'efficacia definitiva della variante, che questa sia determinata nel rispetto delle disposizioni e delle procedure stabilite dalle norme regionali.
Chiedo all'Assessore Cavallera se intende esplicare le motivazioni al riguardo di questo emendamento inserito in finanziaria. Non abbiamo toccato il merito politico, che sicuramente potrebbe essere oggetto di ampia discussione, poiché sappiamo che i Comuni sono in difficoltà, per le scelte dei Governi che si sono susseguiti, sia per quanto riguarda il taglio dell'unica tassa federale, l'ICI, sia per questo patto di stabilità che sicuramente strangola le finanze dei Comuni.
Non ci sembra, da un punto di vista politico - ma non è questo l'unico metodo e, comunque, non il principale - che non si debba procedere alla svendita del patrimonio immobiliare dei Comuni. Occorre procedere con una politica di controllo degli sprechi, di messa in efficienza e di reperimento di risorse in altro modo.
Termino, ribadendo il nostro merito giuridico. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Bono ha giustamente fatto riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale che ha parzialmente annullato il comma 2 dell'art. 58 della legge 133 che convertiva, con modificazioni, il decreto legge n. 112.
Questa normativa, introdotta a livello nazionale, prevedeva, se vogliamo usare terminologie piemontesi, nel caso che si parlasse solo di cambiamento di destinazione di immobili, di applicare una variante parziale, quello che nel nostro ordinamento sono di competenza dei Comuni mentre, nel caso in cui si fosse andato ad interessare terreno agricolo, o se contestualmente alla vendita degli immobili ci fosse stata una possibilità di incremento della volumetria superiore al 10%, sappiamo che i Comuni cedono anche i diritti edificatori, nell'ambito della loro pianificazione urbanistica.
Per questo motivo, quando si andava ad interessare terreno agricolo cioè terreno non edificato, oppure si andava ad interessare una volumetria maggiore del 10%, era necessario procedere alla verifica urbanistica, da svolgere secondo i vari ordinamenti locali, salvo la riduzione dei termini che qui venivano previsti in un termine molto ridotto.
Questa norma è stata valida fino a quando è stata pubblicata la sentenza della Corte costituzionale, cioè il 7 gennaio. Per questo motivo quanto detto dai colleghi è condiviso anche dal sottoscritto, cioè occorre regolare. Nel momento in cui non è stata annullata la parte relativa alla valorizzazione del patrimonio - non è stata toccata dalla sentenza della Corte, per cui è legge - noi dovremmo, in modo discrezionale, intervenire regolando questa materia con norme articolate di raccordo con il nostro ordinamento. A questo punto rimane un vuoto, per quello che è successo prima. Naturalmente non abbiamo prodotto la norma in questa sede perché era stato detto che non era questa la sede in cui presentare proposte di merito innovative, ma che devono essere presentate con un provvedimento a parte ad hoc, che vada a toccare la materia urbanistica, oppure lo presenteremo qualora ci fosse un collegato alla finanziaria o, magari, un collegato all'assestamento.
La norma ha il puro e semplice scopo di confermare le decisioni che i Comuni hanno adottato entro il 7 gennaio - pensate, tutto l'anno 2009! Questa norma non c'è più, quando la Corte dichiara l'incostituzionalità viene meno. A questo punto ci sarebbero grossi problemi che lascio pensare a tutti coloro che hanno svolto il ruolo di amministratori comunali.
Questa è la soluzione del passato. Per quanto riguarda il presente e il futuro, avremmo senz'altro occasione di discutere e ci riserviamo di presentare delle proposte.
Faccio comunque presente che nel merito dell'emendamento, che propongo di non accogliere perché prima del 7 gennaio c'era una verifica urbanistica un po' discutibile, in ogni caso c'era.
A mio avviso, l'emendamento presenta delle questioni di ordine tecnico da un punto di vista interno dei due commi che sono stati presentati, ma non prevedendo la possibilità di accoglierlo, non entro nel merito.
Avremo modo di discutere tutta la materia nelle sedi opportune.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Abbiamo compreso, dall'illustrazione resa dall'Assessore Cavallera, il senso dell'emendamento.
una situazione non nuova, nel senso che, sul finire della precedente legislatura regionale, alcuni Consiglieri dell'allora maggioranza avevano posto questo tipo di tema: la difficoltà, da parte di alcuni Comuni piemontesi che avevano intrapreso questo percorso, di essere un po' bloccati a mezz'aria.
Noi avevamo ritenuto, anche facendo resistenza nei confronti delle sollecitazioni pervenute, che questa norma non appartenesse al luogo della legge finanziaria, perché è una norma che con la legge finanziaria della Regione nulla ha a che vedere.
una norma che si presta e si configura, pur comprendendo e conoscendo l'iter - la cui ricostruzione fatta dall'Assessore Cavallera è fedele alla realtà dei fatti - sia pure senza una responsabilità della Regione, come una sanatoria da parte della Regione nei confronti di procedimenti che erano stati legittimamente avviati, sulla base della normativa nazionale.
Anche rispetto alla normativa nazionale avevamo non pochi dubbi - e lo diciamo con molta franchezza - perché rimane difficile immaginare che una semplice delibera di Consiglio comunale, che approva un programma di alienazione di beni immobili, determini automaticamente una variante al Piano regolatore, senza neanche una procedura di pubblicazione o di osservazione della stessa, quando anche le varianti non varianti, cioè le varianti parziali che appartengono alla legislazione urbanistica regionale hanno almeno il doppio passaggio nella sede consiliare ed hanno regimi di pubblicazione e di osservazione.
quindi una norma che contestavamo sul piano della legge nazione, per questa portata e questo tipo di caratteristica, e che riteniamo non collocata all'interno della legge finanziaria della Regione Piemonte.
Per queste ragioni, non voteremo l'emendamento proposto dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 47, con il parere contrario della Giunta regionale regionale, espresso dall'Assessore Cavallera.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: L'articolo 5 è sostituito dal seguente articolo: Articolo 5 decies 1. La deliberazione del consiglio comunale, approvata entro il 7 gennaio 2010, che, nell'ambito della ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di cui alla legge 6 agosto 2008, n. 133, approva il piano delle relative alienazioni e valorizzazioni, costituisce variante allo strumento urbanistico vigente nei limiti ed alle condizioni stabiliti dalla deliberazione comunale medesima.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 10) (che diventa articolo 15) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Articolo 5 undecies (Interpretazione autentica del combinato disposto degli articoli 54, comma 1 e 58, comma 1, della legge regionale 17 febbraio 2010 n. 3 - Norme in materia di edilizia sociale) 1. Le disposizioni di cui agli articoli 54, comma 1 e 58, comma 1, della legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale), si interpretano nel seguente modo. Fino al novantesimo giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione dei regolamenti attuativi previsti dalle disposizioni contenute nel capo II della l.r. 3/2010, continuano ad applicarsi le seguenti disposizioni della legge regionale 28 marzo 1995, n. 46 (Nuove norme per le assegnazioni e per la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) e successive modifiche e integrazioni: articolo 2; articoli dal 4 al 7; articoli 10 e 11; articolo 13; articoli dal 4 al 26; articoli dal 28 al 32.
2. Sono da ritenersi immediatamente applicabili le disposizioni contenute nel capo II della l.r. 3/2010, di cui agli articoli 4, 6, 7, 9, 11, 18 comma 2, lettera a), 23, 24, 27. È immediatamente applicabile, altresì l'articolo 26 della l.r. 3/2010, tenendo conto che i requisiti per l'accesso cui fare riferimento, fino al novantesimo giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione dell'apposito regolamento, rimangono quelli di cui all'articolo 2 della l.r. 46/1995 e successive modifiche e integrazioni.
La parola all'Assessore Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente. Questa è la classica occasione d'interpretazione autentica in sede legislativa di una normativa, quale quella della legge n.
3 del 2010, che, anche per la sua pubblicazione in epoca forse di ordinaria amministrazione - vedasi legge 17 febbraio 2010 - non ha avuto la possibilità di avere confronti ed altre occasioni d'indirizzo.
Precisiamo: occorre differenziare tra ciò che occorre aspettare come entrata in vigore successivamente all'emanazione dei ben 12 Regolamenti d'attuazione che la legge ha previsto e ciò che invece entra in vigore subito. Questo è un dato di chiarezza che hanno chiesto gli organi interni di vigilanza sull'operato delle agenzie operative, altrimenti si sarebbero presentate delle situazioni diversificate da provincia a provincia.
Ho riunito i Presidenti delle ATC che mi hanno sollecitato ad esprimere una parola chiara, superando la circolare o la direttiva, che, quando i problemi sono più limitati, di solito vengono usate.
In questo caso la materia era ampia, così come un po' tutto l'approccio alla legge, visto che è una legge un po' inusuale, che - ripeto - prevede ben 12 Regolamenti attuativi che stiamo redigendo, quindi saranno posti al più presto all'attenzione delle Commissioni; abbiamo ritenuto necessario in un settore delicato quale quello delle assegnazioni dei canoni e delle materie collegate all'edilizia sociale, di non avere alcun dato di incertezza, ma di avere una certezza operativa. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10.
Ricordo che il numero legale è 28.
Il Consiglio approva.
Subemendamento n. 13 all'emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Reschigna, Taricco, Artesio, Stara, Cerutti, Boeti, Lepri Laus: All'emendamento n. 11 della Giunta regionale dopo le parole "gare motoristiche fuoristrada" aggiungere le parole "di mezzi omologati e assicurati".
Ricordo che l'emendamento n. 11, subemendato, è ritirato dalla Giunta poiché superato, quindi il nuovo emendamento è il n. 11 bis, che dovrebbe tenere conto delle proposte (o, quantomeno, parti di esse) contenute nei subemendamenti presentati.
L'emendamento rubricato n. 13, il cui primo firmatario è il Consigliere Reschigna, è ritirato?



RESCHIGNA Aldo

Abbiamo presentato questo emendamento perché la stesura del testo originale presentato dall'Assessore Cirio, pur comprendendo il problema che tendeva ad affrontare e a risolvere, mancava di alcune questioni sotto il profilo della completezza del pronunciamento da parte del Consiglio regionale.
Conseguentemente, avevamo presentato gli emendamenti rubricati n. 13 14, 15 e 16, che affrontavano la stessa materia.
Successivamente alla presentazione dei quattro emendamenti, da parte della...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate colleghi, ma trattandosi di un emendamento complesso supportato da quattro subemendamenti, chiederei la massima attenzione da parte dell'Aula.



RESCHIGNA Aldo

Successivamente alla presentazione dell'emendamento, gli Assessori Cirio e Ravello hanno avuto un momento di confronto nel merito delle questioni con i Consiglieri del Gruppo che avevano manifestato maggior interesse su questa materia.
Per queste ragioni, avendo gli Assessori competenti sostanzialmente raccolto le considerazioni espresse nei nostri subemendamenti, ritiriamo l'emendamento in oggetto.



PRESIDENTE

Comunico, quindi, che vengono ritirati gli emendamenti rubricati n. 13, 14 15 e 16.
L'emendamento rubricato n. 11 viene ritirato e sostituito dall'emendamento n. 11 bis.
Emendamento rubricato n. 11 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Art. 5 duodecies 1. Dopo il comma 5 dell'articolo 11 della legge regionale 2 novembre 1982 n. 32 (Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale) è inserito il seguente comma 5 bis: "5 bis. In deroga ai comma 1, 2 e 5, il comune può autorizzare temporaneamente lo svolgimento di manifestazioni e gare motoristiche fuoristrada di mezzi assicurati, per un massimo di due volte all'anno e di durata non superiore a tre giorni ciascuna, su tracciati diversi da quelli di cui al comma 3, disponendo l'obbligatorio ed immediato ripristino dello stato dei luoghi da parte degli organizzatori dell'evento. Le manifestazioni e le gare motoristiche fuoristrada di cui al presente comma possono essere autorizzate al di fuori degli alvei, fatta eccezione per gli attraversamenti a guado esistenti, delle zone umide, dei tracciati fuoristrada mantenuti o sistemati con contributi pubblici, delle aree della Rete ecologica regionale di cui all'articolo 2 della legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e delle biodiversità) e della rete escursionistica di cui alla legge regionale 18 febbraio 2010, n. 12 (Recupero e valorizzazione del patrimonio escursionistico del Piemonte)." 2. La lettera d) del comma 1 dell'articolo 38 della legge regionale 2 novembre 1982 n. 32 (Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale) è così sostituita:.r. 32/1982 è così sostituita: "d) per le attività e le manifestazioni motoristiche fuoristrada organizzate, anche parzialmente, al di fuori dei percorsi individuati ai sensi del comma 3 dell'articolo 11 o per le competizioni organizzate sui percorsi individuati ai sensi del comma 3 dell'articolo 11 in difetto delle procedure previste dalla legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40 (Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione) o per le manifestazioni e le gare motoristiche fuoristrada prive dell'autorizzazione in deroga ai sensi del comma 5 bis dell'articolo 11 o realizzate in difformità della stessa, si applica la sanzione di euro 10.420,00 a carico degli organizzatori, ai quali andrà aggiunta una sanzione di euro 1.000,00 per le manifestazioni fino a 50 partecipanti, di euro 1.500,00 per le manifestazioni da 51 a 100 partecipanti, di euro 2.000,00 per le manifestazioni da 101 a 200 partecipanti, di euro 3.000,00 per le manifestazioni con più di 201 partecipanti. La stessa sanzione si applica agli organizzatori in caso di mancato rispetto delle prescrizioni impartite ai fini dello svolgimento delle manifestazioni e gare motoristiche fuoristrada e in caso di mancata esecuzione del ripristino ambientale dello stato dei luoghi".
Possiamo darlo per illustrato?



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, vorremmo una breve illustrazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cirio, per l'illustrazione.



CIRIO Alberto, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
La scorsa legge finanziaria aveva apportato alcune modifiche alla legge quadro di riferimento - legge n. 32 - sulle norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale.
Tale modifica era stata approvata in aula senza particolari obiezioni né riflessioni. Sennonché, la circolare applicativa della stessa, quando ha raggiunto i Sindaci, ha evidenziato una grave problematica: pur condividendo, infatti, la norma che naturalmente privilegiava e favoriva la tutela ambientale, non veniva data la possibilità ai Sindaci di intervenire in deroga per quelle manifestazioni motoristiche e per quelle gare anche di natura competitiva che avevano non una durata permanente, ma temporanea (in pratica, eventi sporadici nell'anno). È accaduto, quindi, che eventi che avevano 30 o 40 anni di storia in Piemonte in questi tre mesi non si sono tenuti.
La Federazione Motoristica Italiana e i Moto club hanno segnalato la problematica all'Assessorato allo sport. Io ho immediatamente coinvolto l'Assessore all'ambiente Ravello e, insieme ai funzionari, abbiamo individuato una norma che modifica la legge n. 32 e che sostanzialmente introduce per due volte l'anno per i Sindaci la possibilità di andare in deroga alla normativa vigente e di autorizzare lo svolgimento di gare motoristiche anche competitive sul loro territorio, fatti salvi naturalmente, tutti i vincoli di natura ambientale (il fatto che non si possa andare nei corsi d'acqua e quant'altro) e tutto ciò che la norma regolarmente prevedeva.
Su segnalazione anche dei colleghi, in particolare del Consigliere Taricco, sono stati introdotti alcuni accorgimenti che hanno equilibrato anche la necessità di rispettare le esigenze degli appassionati di moto fuoristrada insieme alle esigenze di tutela ambientale, attraverso l'introduzione di alcuni passaggi che prevedono lo svolgimento di tali manifestazioni per un massimo di due volte l'anno (l'ipotesi iniziale era di tre), e di durata non superiore a tre giorni.
In particolare, abbiamo introdotto un regime sanzionatorio che, da una parte, garantisce naturalmente i Sindaci, che hanno l'obbligo di ripristinare i luoghi nello status quo ante; in secondo luogo, la sanzione è stata modulata in base all'entità della manifestazione motoristica, per cui, com'è naturale e logico che sia, una quota inferiore di partecipanti avrà una sanzione inferiore e viceversa.
Questo meccanismo ci offre la possibilità di far svolgere nuovamente le manifestazioni motoristiche in Piemonte e l'impegno che insieme al collega Ravello prendiamo è quello di rivedere nel complesso questa normativa per avere, al più presto, un nuovo provvedimento che ci permetta di affrontare in modo completo la vicenda. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Per curiosità, chiedevo se l'Assessore Ravello avesse qualcosa da dire in ordine alla tutela ambientale. Dal momento che l'ho visto molto attivo sulla questione, volevo capire di che si trattava. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ravello; ne ha facoltà.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Nel salutare i colleghi, l'Ufficio di Presidenza e l'Aula tutta in quest'occasione, potrei tranquillamente rassicurare la collega Spagnuolo poiché se avessi ritenuto che l'intervento del collega Cirio fosse stato carente in qualche aspetto, sarei comunque intervenuto.
Tengo solo a sottolineare un aspetto: l'Assessorato all'ambiente ha effettuato un attento lavoro di verifica rispetto ad alcune condizioni che riteniamo imprescindibili. La tutela dei terreni utilizzati in occasione di manifestazioni motoristiche e sportive anche di tipo competitivo è un principio che non può essere superato; è un principio che non può essere violato; è un principio che ci siamo premurati di garantire e di tutelare anche in una stesura particolarmente elaborata dell'emendamento così come è stato presentato.
Le sottolineo che, come avrà certamente avuto modo di leggere, vi sono diverse tipologie di territori esclusi dalla possibilità, per il singolo Comune, di agire in deroga alla normativa.
Le preciso altresì, ma anche questo lo avrà certamente notato, che un elemento essenziale di questo atto prevede che qualunque manifestazione possa essere concessa solo se gli organizzatori si assumono l'impegno di ripristinare i luoghi utilizzati così com'erano prima dell'utilizzo.
Credo che queste due condizioni rappresentino un elemento di tutela particolarmente significativo per l'interesse del territorio e delle categorie che hanno segnalato alla Giunta l'istanza di intervenire per cercare di consentire lo svolgimento di manifestazioni che avevano anche una storia e che comunque rappresentano, dal punto di vista sportivo e dell'indotto, un elemento sul quale riteniamo che l'Ente regionale debba intervenire.
Credo che l'operazione abbia portato ad una ragionevole sintesi manifestata anche - di questo non posso che mostrare la piena soddisfazione dall'intenzione dei rappresentanti della minoranza di ritirare i subemendamenti precedentemente presentati. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Vorrei soltanto ringraziare l'Assessore Ravello. La mia attenzione era legata al fatto che so quanto questo tipo di manifestazioni possa rappresentare anche un valore di carattere culturale, sportivo e di aggregazione.
Tuttavia, so anche quante problematiche o preoccupazioni possono lasciare sul territorio.
Io faccio parte della V Commissione cui lei, Assessore Ravello, fa riferimento, per cui m'interessava quest'aspetto. Per parte mia ho chiesto questo chiarimento non perché pensassi che l'Assessore Cirio - che nel frattempo parla d'altro - non fosse esaustivo, perché per la verità lo ritengo esaustivo per definizione: per me l'Assessore Cirio è un assessore esaustivo. Però vorrei avere quest'integrazione, perché si tratta sempre di manifestazioni seguite e appassionanti ma che, se non gestite bene a monte con l'intervento dei sindaci, possono portare a delle scie di dissenso che danneggiano queste forme di intervento e di iniziativa, con una valenza di carattere turistico molto interessante. Quindi la mia era proprio la manifestazione di un'attenzione di merito al settore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Spagnuolo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. L'ho già fatto in I Commissione, lo ripeto qui: desidero manifestare la mia coerenza comportamentale, perché ero primo firmatario di un emendamento collegato alla Finanziaria nella scorsa legislatura, che andava in questa direzione. Questo vostro emendamento, di cui apprezzo la stesura, assume sfumature e colorazioni diverse, ma è ben fatto.
Per questo motivo vorrei che restasse agli atti la mia dichiarazione di voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo per chiedere una conferma, anche solo con un cenno, al collega Cirio che mi pare abbia detto che - approvato quest'emendamento, di cui lo ringrazio - è intenzione sua e quindi della Giunta rivedere l'impianto legislativo sul settore nei confronti del quale, con l'emendamento in questione, si elimina un ostacolo. È corretto? Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Sentendo la relazione dell'Assessore Cirio, devo dire che da sempre prima in qualità di sindaco - ho appoggiato queste iniziative, utili, nel limite del possibile, a dare una mano ai primi cittadini ad attirare turismo in tutto il territorio piemontese.
Faccio la mia dichiarazione di voto a favore di quest'emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Abbiamo apprezzato la volontà di affrontare e risolvere questo tema che nel percorso normativo si era venuto evidenziando come necessario per non bloccare una serie di attività, che diversamente rischiavano di esserlo. Credo sia stata positiva la collaborazione che con la Giunta e gli Assessori si è verificata su questo lavoro e che l'emendamento, così com'è conformato, sia un buon compromesso, come già diceva prima la Consigliera Spagnuolo, fra la necessità di permettere questo tipo di manifestazione che in molti casi sono fortemente connesse e radicate alla vita e allo svolgimento di iniziative sul territorio - e la necessità di salvaguardare che siano realizzate in modo compatibile con il contesto ambientale.
Credo che il risultato raggiunto sia buono; per questo motivo voteremo a favore di questo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11 bis) che introduce l'articolo 16 presentato dalla Giunta regionale.
Il Consiglio approva Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo. Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati alla fine di un percorso tortuoso, come quello che ha seguito in questi due giorni di Consiglio regionale la legge Finanziaria per l'anno 2010. Abbiamo apprezzato che alcune nostre posizioni espresse sono state, nel corso di queste giornate, esaminate e valutate positivamente da parte della Giunta e della maggioranza del Consiglio regionale. Abbiamo apprezzato e apprezziamo che all'interno di questa legge sia stato inserito un provvedimento importante come quello dell'eliminazione della doppia mensilità nella determinazione del trattamento di fine rapporto per i consiglieri regionali. Abbiamo apprezzato che, grazie al nostro impegno, l'emendamento originale presentato dall'Assessore Casoni a nome della Giunta regionale, in materia di modifica della norma transitoria e finale del testo unico sulle aree protette, è stato ritirato dall'Assessore Casoni e sostituito unicamente con un emendamento che prolunga i termini di entrata in vigore del nuovo regime contenuto all'interno del testo unico. I termini sono, dal nostro punto di vista, ancora eccessivi - l'abbiamo detto nel dibattito e l'abbiamo espresso nella votazione conseguente - ma comunque la formulazione riporta alla titolarità del Consiglio regionale qualunque provvedimento teso a modificare il testo unico sulle aree protette; e lo fa prevedendo una consultazione e un rapporto con la comunità piemontese.
Consideriamo un nostro successo il fatto che queste due questioni siano state modificate rispetto all'impostazione originaria della legge finanziaria: è il risultato di un impegno che abbiamo profuso in queste due giornate di Consiglio regionale e nel corso delle discussioni che hanno anticipato le predette sedute. Si tratta di elementi importanti.
Consideriamo anche che questa legge finanziaria contiene una serie di norme, quali quelle sulla regionalizzazione del patto di stabilità fortemente volute dalla precedente amministrazione regionale, oltre a norme legate all'Osservatorio sulla situazione di crisi del tessile, e altre ancora, contenute all'interno di un provvedimento portato avanti dalla precedente Giunta.
Io vado avanti a parlare, anche se è un po' difficile: lo dico francamente...
Il complesso delle norme emendative presentate dalla Giunta regionale che hanno ampliato l'ambito di intervento di questa legge finanziaria...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Reschigna: in effetti, il brusìo è proprio oltre un certo limite. Siccome il collega Reschigna sta facendo la dichiarazione di voto sull'intero testo, credo che dovremmo cercare di ascoltare i Capigruppo che si esprimono in tal senso. Prego, collega Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Come dicevo, l'ampiezza degli emendamenti portati avanti dalla Giunta regionale, che in parte, lo ripeto, hanno ricalcato un film già visto l'utilizzo della legge finanziaria come strumento teso a modificare pezzi di legislazione regionale su diverse materie - e anche il contenuto di merito di alcuni degli emendamenti presentati dalla Giunta regionale non ci consentono di votare questa legge finanziaria.
Pertanto, l'atteggiamento che il Gruppo regionale del Partito Democratico esprimerà sulla legge finanziaria sarà di non voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, permettetemi una breve, ma necessaria, introduzione.
Sin dall'insediamento, come Gruppo UDC, ci siamo presentati con l'intento di svolgere un ruolo responsabile nell'esclusivo interesse di tutta la comunità piemontese. Certo, in campagna elettorale abbiamo fatto una scelta di distinzione rispetto alla candidatura a Presidente di un pur autorevole esponente della Lega Nord.
Ragioni nazionali e valutazioni locali ci hanno portati, non senza sofferenze per il nostro elettorato e per una parte della classe dirigente ad un accordo di programma diretto ed esclusivo con la candidata Bresso prescindendo da alleanze organiche di schieramento. Gli elettori hanno scelto, perciò noi dell'UDC valuteremo i provvedimenti a prescindere. Li analizzeremo attentamente senza pregiudizio, con il solo filtro delle nostre idee e convinzioni politiche, ne studieremo le ricadute e, di conseguenza, ne trarremo l'espressione di voto.
Il provvedimento che oggi è stato discusso in aula non può essere considerato un mero atto tecnico, come più volte abbiamo sentito durante gli interventi che si sono susseguiti.
La valenza politica di qualunque manovra finanziaria è evidente e le valutazioni si potrebbero articolare in vario modo.
Tuttavia, per le argomentazioni espresse nelle mia premessa, trovo realistico porre un quesito di fondo: come può ognuno di noi non considerare prioritarie le difficoltà rispetto alle volontà? Ciascuno di noi, maggioranza, opposizione, esecutivo, singoli Consiglieri, avrebbe voluto emendare ulteriormente o diversamente.
Richieste sicuramente legittime, ma che avrebbero comportato ulteriori disagi all'attività complessiva dell'Assemblea e della Giunta.
Non è un'apertura di credito illimitata, quanto uno sprone ed operare con alacrità e concretezza ai provvedimenti utili al Piemonte in questo momento di grave difficoltà economica della nostra comunità nazionale e locale. Con quest'auspicio, da parte nostra troviamo le condizioni per un voto di astensione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Negro.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento per dichiarazioni di voto pongo in votazione l'intero testo di legge.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 5 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2010-2012"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 5, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2010-2012", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo che tale disegno di legge è già stato presentato dall'Assessore Quaglia con un'illustrazione unica insieme al disegno di legge n. 4 inerente a: "Legge finanziaria per l'anno 2010", fatto salvo il diritto di intervenire dei Consiglieri che chiedono la parola, pertanto dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendoci richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Per esigenze tecniche, sospendo i lavori per due minuti, perché, nel frattempo, è stato presentato un numero rilevante di emendamenti.



(La seduta è sospesa alle ore 17.36)



(Il Presidente Cattaneo chiede ai Consiglieri Negro, Artesio e Cerutti di avvicinarsi al banco della Presidenza per problemi tecnici)



(Il Presidente Cattaneo rinvia la prosecuzione dei lavori alle ore 17.45)



(Il Presidente Cattaneo comunica che i lavori sono aggiornati alle ore 18.05, avendo la maggioranza chiesto di riunirsi)



(Il Presidente Cattaneo rinvia la prosecuzione dei lavori alle ore 18.15, a causa del protrarsi della riunione della maggioranza)



PRESIDENTE

(La seduta riprende alle ore 18.21)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Nell'allegato A è inserita la seguente variazione: UPB 0902 + 173.535.700,00 Ha chiesto la parola l'Assessore Quaglia per l'illustrazione; ne ha facoltà.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Presidente, li illustro tutti.



PRESIDENTE

D'accordo, prego.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Questi sono gli emendamenti consegnati giovedì scorso, alla fine della riunione dei Capigruppo, dalla collega Maccanti e che lunedì sono stati illustrati in Commissione. Tali emendamenti prevedono delle variazioni che la Giunta ha predisposto sul Comparto della Sanità per 157 milioni, a integrazione del dato iscritto sul bilancio presentato dalla scorsa Giunta che recepiva un dato sul bilancio del Consiglio regionale, poi rivelatosi non corretto, avendo approvato il bilancio del Consiglio regionale il 29 dicembre, mentre il testo era stato presentato ad ottobre. Questa è la somma degli emendamenti che la Giunta ha predisposto su questo bilancio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il numero legale è 28.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, come emendato.
Il numero legale è 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Solo per far notare che stiamo mantenendo il numero legale.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Nell'allegato A sono inserite le seguenti variazioni: UPB 09101 + 16.535.700,00 UPB 20091 + 157.000.000,00 Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Quaglia: 1. Nello stato di previsione della spesa sono istituite le seguenti nuove unità previsionali di base (UPB): DB09041 Risorse Finanziarie - Acquisizione Risorse - Titolo 1 - Spese per interessi DB09043 Risorse Finanziarie - Acquisizione Risorse - Titolo 3 - Spese per rimborso dei prestiti 2. All'UPB 09041 vengono attribuiti gli stanziamenti relativi al pagamento delle quote interessi per l'ammortamento dei mutui trasferendoli dall'UPB 09021 3. All'UPB 09043 vengono trasferiti i capitoli dell'UPB 09023 che viene soppressa 4. I capitoli inseriti nell'UPB SF05001 sono trasferiti nell'UPB DB18001 5. I capitoli inseriti nell'UPB SF05002 sono trasferiti nell'UPB DB18002 6. Le UPB SF05001 e SF05002 sono soppresse 7. I capitoli sotto elencati sono trasferiti come di seguito specificato: CAPITOLO da UPB a UPB 138049 DB18041 DB19041 150838 DB05001 DB01011 151169 DB05001 DB01011 173120 DB08981 DB13021 224950 DB19012 DB19032 232859 DB12032 DB12022 285223 DB12002 DB12032 Gli emendamenti rubricati n. 2 e 3 della Giunta regionale sono già stati illustrati.
Sono stati ritirati i seguenti emendamenti: n. 15, 99, 23, 21, 12, 98 16, 22.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Gli emendamenti del Gruppo del PD sono stati ritirati tutti, tranne il n. 74.



PRESIDENTE

Sì, però io li chiamo ugualmente, perché prima c'è stato un incidente.
Inoltre, sono stati ritirati i seguenti emendamenti: n. 25, 20, 95, 19, 59 58, 57, 56, 55, 97, 100, 18, 54, 53, 11, 26, 17, 29, 28, 13, 52, 14, 27 51, 49, 50, 61, 60.
Procediamo con l'illustrazione degli emendamenti rimasti.
La Giunta l'ha già fatto, quindi passiamo all'emendamento n. 74.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Ronzani, Placido Reschigna, Muliere, Gariglio, Motta, Lepri, Boeti, Stara, Cerutti, Artesio Bresso: Si evidenziano le seguenti variazioni di bilancio nell'Allegato A: UPB DB09101 - 3.000.000,00 euro UPB DB15041 + 3.000.000,00 euro La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Questo subemendamento nasce dalla decisione che il Consiglio ha preso all'unanimità di votare la norma che dimezza l'indennità di fine mandato.
Ad un certo punto, nell'emendamento che è stato approvato (che oggi è diventato norma della finanziaria) nell'ultimo comma recita: "Le risorse che si libereranno per effetto di questa riduzione vanno destinate al sostegno delle politiche attive del lavoro".
La norma, così com'è, è generica e non garantisce alcun vincolo circa l'impiego di queste risorse. Poiché noi nell'emendamento che la Giunta ha presentato, all'articolo n. 2 implementiamo l'UPB 09110 di 16.535.700 euro e poiché quest'UPB si riferisce precisamente alle spese per l'indennità di fine mandato, eccetera, ecco che noi abbiamo qui, grazie all'emendamento presentato dalla Giunta, la possibilità di tradurre in norma quell'impegno che abbiamo assunto introducendo il principio del dimezzamento dell'indennità di fine mandato.
Allora sarebbe logico, avendo noi assunto quell'impegno e avendo deciso di destinare alle politiche attive del lavoro le risorse che si liberano per effetto di quell'intervento, immaginare che noi implementiamo di 16 milioni quest'UPB meno i risparmi che noi otteniamo per effetto della riduzione dell'indennità di fine mandato, destinando questa somma alle politiche attive del lavoro. Questo è il principio. In tal modo vi è un rapporto di coerenza tra la decisione che abbiamo assunto votando l'emendamento che dimezza l'indennità di fine mandato, in particolare, per quanto riguarda la norma che dice "le risorse che si risparmiano vanno destinate alle politiche attive del lavoro". Quindi, noi dovremmo oggi dare seguito subito a questa decisione.
Questo significa che trasferiamo tre milioni in meno di euro (questa è la somma che noi abbiamo quantificato e che nasce dal fatto che abbiamo approvato quella norma che dimezza l'indennità) e destiniamo queste risorse alle UPB che si riferiscono esattamente alle politiche attive del lavoro in maniera che il Consiglio non si limita a ridursi l'indennità, a dichiarare che intende (salvo decisioni che non prende) destinare queste risorse alle politiche attive, ma nel bilancio opera immediatamente affinché quell'impegno si traduca in norma, in uno spostamento di risorse.
Questo è il senso dell'emendamento che presento a nome del Gruppo del PD e di altri colleghi dei Gruppi di minoranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Solo per un chiarimento. Se non ricordo male (non ce l'ho sotto mano) l'emendamento che è stato approvato alla finanziaria esplicitava quella che era già una riduzione del trattamento dell'indennità di fine mandato da destinare alle politiche attive e passive (altrimenti la collega Artesio si arrabbia) del mercato del lavoro.
Io ricordo che nella precedente legislatura quando avveniva una modifica al testo della finanziaria, per coordinamento successivo, venivano modificate anche le UPB di bilancio, senza necessità di un emendamento.
Poi, per carità, se invece è necessario ripresentarlo ogniqualvolta modifichiamo in termini di spesa la finanziaria presentando un emendamento analogo anche sul bilancio, si fa, ma mi sembra che sia inutile.
Ovviamente, concordo perché è esattamente quello che abbiamo votato questa mattina, però non facevamo così.



PRESIDENTE

Su questo punto, intervengo anche come Ufficio di Presidenza l'emendamento presentato chiede di spostare tre milioni, emerge, quindi, un problema: il risparmio per l'anno 2010, a nota degli uffici, sarà di 457.612,14 euro. Il secondo punto è che nel pluriennale non ci saranno più trasferite queste risorse, perché, ovviamente, essendo stata approvata nel frattempo la legge finanziaria che ha introdotto il dimezzamento, non chiederemo più, come Consiglio regionale, alla Giunta, di avere questa provvista. Quindi inviterei al ritiro dell'emendamento. Terza questione.
L'Ufficio di Presidenza si è impegnato, l'ho detto più volte e lo ribadisco, ad affrontare nelle prossime settimane un assestamento di bilancio anche del Consiglio regionale, di riduzione delle spese. Lo avevamo già detto prima della manovra, adesso anche il Consiglio regionale introdurrà dei risparmi.
Questa, come ulteriore raccomandazione per un obiettivo che c'eravamo posti come Ufficio di Presidenza ampiamente rappresentato sia dalla maggioranza sia dall'opposizione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Il ragionamento credo abbia anche un significato. In effetti, con quest'emendamento, intervengo sottraendo l'intero importo, ma il risparmio dei tre milioni, in realtà, si verifica nei cinque anni. Emerge un elemento di forzatura, se vogliamo essere precisi e oggettivi. Vi propongo non già di detrarre quest'anno i tre milioni di euro - perché come lei giustamente sostiene dobbiamo dilazionare e spalmare questa somma sui cinque anni - ma se vogliamo dare un segnale di coerenza, interveniamo per l'importo che incide su quest'anno, in maniera che risulti evidente che io do consequenzialità al provvedimento che i colleghi hanno approvato, tutti insieme, per quanto riguarda la riduzione dell'indennità. Carichiamo sull'emendamento i risparmi che si verificano quest'anno e non tutti quelli che io ho computato e che sono invece il risultato del quinquennio. Questo mi sembra ragionevole. Siccome non c'è un intento strumentale e polemico voglio che ci sia coerenza nelle cose che facciamo. Presidente, se lei è d'accordo, darei per corretto il subemendamento, che non rivendico a nome del mio Gruppo, mi sembra una cosa logica. Se i colleghi sono d'accordo noi riduciamo non già di tre milioni di euro, ma di 480 mila euro. Di conseguenza, avremmo un'implementazione dell'UPB che si riferisce alle politiche attive del lavoro, di 475 mila euro.
Questa è la proposta che avanzo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Chiedo scusa, Presidente, volevo spiegare la mia assenza che ha generato qualche problema.
Non ero presente in Aula perché mi trovavo in Sala Viglione alla presentazione del libro di Eluana Englaro che è un'iniziativa, come tutti sanno, del Gruppo PD. Mi trovavo lì perché invitato da quel Gruppo. Poich ho capito che qualcuno ha strumentalizzato questo fatto, volevo essere solo chiaro, sono stato richiamato e quindi non ho potuto fare il mio intervento. Chiedo scusa a coloro che mi hanno invitato alla presentazione del libro, ma sono in Aula puntualmente a votare. Questa è la motivazione che volevo sottolineare e che fosse a verbale visto che qualcuno, come sempre, ne ha approfittato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
L'emendamento n. 9 è superato.
Emendamento rubricato n. 9 bis) presentato dalla Consigliera Artesio: Nei limiti fissati in 22, 5 milioni di euro per gli atti amministrativi in applicazione della l.r. 34/2008 e s.m. e i., art. 37 viene autorizzata la spesa di 22,5 milioni a valere su UPB DB 15041 la cui copertura finanziaria è garantita da un prelievo di pari ammontare dall'UPB DB 0901.
Emendamento rubricato n. 10 bis) presentato dalla Consigliera Artesio: Nei limiti fissati in 1,5 milioni di euro per gli atti amministrazione in applicazione della l.r. 34/2008 e s.m. e i., art. 37 viene autorizzata la spesa di 1,5 milioni a valere su UPB DB 15041 la cui copertura finanziaria è garantita da un prelievo di pari ammontare dall'UPB DB 0901.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

In realtà posso illustrarli congiuntamente, in quanto c'è un'assoluta omogeneità dal punto di vista dei contenuti. In modo particolare, la scrittura dell'emendamento è stata modificata nella formula bis solo per renderla più comprensibile dal punto di vista amministrativo. Abbiamo arricchito il termine "per un intervento di cui alla legge regionale 34" con la definizione "per gli atti amministrativi in applicazione dell'intervento della legge regionale n. 34". È semplicemente una modifica formale.
Qual è la questione sostanziale? Con questi due emendamenti proponiamo che, all'interno del bilancio di previsione 2010, si trovino le risorse per completare la procedura avviata, ai sensi della legge regionale n. 34 relativamente al sostegno al reddito delle persone in condizione di inoccupazione o in condizione di cassa integrazione, di mobilità.
Questo tipo di politica e di sostegno alle condizioni professionale espulse o in cerca di occupazione, ma nelle condizioni economiche di non organizzare autonomamente la propria vita familiare a causa delle difficoltà di reddito, era stato oggetto di una scelta politica, che io chiamo di sostegno al reddito e di politica attiva del lavoro, che il precedente Consiglio aveva condiviso.
Il precedente Consiglio aveva condiviso interpretando e anticipando con una significativa capacità di previsione politica, le conseguenze della crisi che, purtroppo, stiamo rilevando si sta manifestando strutturale e più acuta di quanto non avessimo immaginato allora. È quindi accaduto che negli anni precedenti si sia riusciti, con gli investimenti dell'Assessore al welfare, a far fronte alle domande presentate.
Domande che, ricordo, devono corrispondere a determinati requisiti: lavoratori che nell'anno precedente abbiano perduto il lavoro o che si trovano nelle condizioni di cassa integrazione e mobilità e che abbiano un reddito inferiore ai 13.000 ISEE. Proprio in virtù di questa particolare fragilità di carattere economico, questi lavoratori beneficiavano di un contributo di 2500-3500 euro, a seconda del profilo del quale stiamo parlando, che avrebbe consentito loro di non ipotecare l'insieme della propria vita a causa della condizione temporanea di inattività e di bisogno economico. Penso a tutte quelle questioni che hanno a che vedere non tanto o soltanto con la sopravvivenza materiale, ma anche con l'impostazione di una vita familiare (il mutuo della casa, ad esempio).
Nella situazione di peggioramento della crisi, è stato emanato un bando che non può trovare una soddisfazione da parte di coloro che hanno presentato le domande per l'esaurimento dei fondi. I due emendamenti quindi, chiedono di dare coperture all'uno e all'altro profilo di intervento sapendo che l'esposizione economica per l'una e l'altra situazione è molto differente.
Mentre sulla situazione dei lavoratori non occupati abbiamo una necessità di maggiore copertura relativa a 642 mila euro, invece, sulla condizione dei lavoratori in cassa integrazione o mobilità, la situazione che ci viene rappresentata dal soggetto attuatore che la Regione aveva individuato, cioè l'Agenzia Piemonte Lavoro, è una situazione in base alla quale le domande che non potranno essere accolte per carenza di fondo sono 10 mila e 225. È evidente, quindi, che la copertura economica che abbiamo previsto è molto significativa (22 milioni e 500 mila euro).
Ci sembra del tutto fondata la rappresentazione della necessità e ci sembra sufficientemente aleatoria la risposta fino ad ora data dall'Assessore Rosso che, sostanzialmente, dice che il bisogno pu attendere, noi intanto prepareremo le misure strutturali di sostegno all'occupazione. Ci sembra soprattutto inopportuno, da parte di un livello istituzionale, avere programmato un atto legislativo e delle risorse deputate a soddisfarlo, per poi lasciare le persone in una situazione di sospensione o, peggio ancora, di negazione, pur avendo - le persone stesse i requisiti per accedere a quell'opportunità.
La previsione che abbiamo fatto - non avendo la possibilità di far riferimento alle capienze di altri capitoli che, non governando, non padroneggiamo - è stata quella del prelievo dal fondo di riserva.



PRESIDENTE

Abbiamo concluso la fase di illustrazione. Vi sono richieste di intervento in discussione generale? Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, in riferimento all'intervento del collega Ronzani vorrei capire meglio - mi rivolgo, quindi, all'Assessore competente o agli uffici preposti - qual è l'impossibilità tecnica (lasciamo stare la valutazione politica) di assegnare tutti i 3 milioni sin da subito a quella destinazione, anziché solo i 470.000 euro circa.
Vorrei capire se sussiste un elemento tecnico che ne imponga l'impossibilità, oppure se si tratta di una valutazione politica. Perché se è una questione tecnica, gradirei ricevere una risposta in tal senso. Se invece, non ci fosse alcun impedimento tecnico, sarebbe un bel segnale assegnare oggi quella cifra in virtù di questa decisione di tutti i Consiglieri, e quindi del Consiglio nella sua interezza, di rinunciare a quella quota parte di TFR, per un vantaggio che non può che essere sicuramente valutato estremamente opportuno e utile oggi, data la situazione di crisi. Dilazionarlo negli anni, a parte la mancanza di un precipuo impegno da parte della Giunta a rispettare l'accordo stesso m'induce a dubitare e a chiedermi che garanzie abbiamo per il futuro che quei soldi avranno quel tipo di destinazione.
Ma al di là di questo, che potrebbe quasi suonare offensivo nei confronti della Giunta qualora intenda mantenere quell'impegno (mi auguro che vorrà mantenerlo), mi chiedo perché non farlo sin da subito e assegnare oggi i 3 milioni di euro e rotti o comunque la cifra totale riferita a tutta la legislatura? Grazie.



PRESIDENTE

In qualità di Presidente del Consiglio è mio compito spiegarglielo, dal momento che stiamo discutendo del bilancio del Consiglio regionale.
Abbiamo approvato la legge finanziaria della Regione, nella quale, con voto unanime, questo Consiglio regionale ha deciso sostanzialmente di ridurre ad un'unica mensilità l'indennità di fine mandato per i Consiglieri regionali e per gli Assessori esterni. Questo genererà, di fatto, un risparmio di circa 3 milioni e 450.000 euro nel corso dell'intera legislatura.
Oggi, però, questo risparmio è dato da due elementi: il primo prevede un risparmio effettivo - ecco perché stanno correggendo l'emendamento - di circa 450.000 euro sul bilancio 2010, pari all'accantonamento richiesto dal Consiglio regionale alla Giunta per la quota parte dell'anno, che va dal 3 maggio al 31 dicembre 2010. Questi si possono togliere e mi sembra che gli uffici e i proponenti dell'emendamento stiano lavorando in tal senso.
Gli ulteriori 2 milioni e 900.000 euro che ci separano dal totale scaturiscono da una mancata erogazione da parte della Giunta, perché il Consiglio non glieli richiederà più, perché nel frattempo la norma approvata prevede che da due si passi ad un'unica mensilità. Quindi il risparmio è di 3 milioni e mezzo: 3 milioni circa per mancata erogazione e 500.000 euro per restituzione alla Giunta di quanto richiesto per la quota parte dell'anno. Quindi la sostanza dei 3 milioni c'é tutta; è un mero discorso di procedura e di gestione delle leggi di bilancio.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro conclusa la discussione sugli emendamenti.
Chiederei un minuto di sospensione per consentire la formulazione dell'emendamento in oggetto.



(La seduta, sospesa alle ore 18.48 riprende alle ore 18.53)



PRESIDENTE

Ricordo ai colleghi che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2 presentato dalla Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3 presentato dalla Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 74, avente come primo firmatario il collega Ronzani è stato ritirato e verrà sostituito da un nuovo emendamento che prevede un articolo aggiuntivo in coda all'articolato (si potrà riscrivere, con l'ausilio degli Uffici, un testo preciso).
La parola all'Assessore Quaglia, per esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato 9 bis), il cui primo firmatario è la Consigliera Artesio.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

La Giunta regionale esprime parere negativo, anche se credo che questo discorso verrà ripreso in sede di assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Lo stesso giudizio vale anche per l'emendamento n. 10 bis)?



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Sì.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9 bis).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10 bis).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: L'importo del mutuo autorizzato è fissato in euro 558.428.275,40.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: L'elenco delle spese obbligatorie e d'ordine è integrato con i seguenti capitoli: 144671, 166704, 331633 e 338633.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5, è inserito il seguente articolo: Articolo 5 bis (Garanzie prestate dalla Regione) 1. È approvato, ai sensi dell'articolo 10, comma 13, della l.r. 7/2001, il prospetto delle garanzie principali e sussidiarie prestate dalla Regione a favore di enti e di altri soggetti, di cui all'elenco n. 2 allegato allo stato di previsione della spesa.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6.
Il Consiglio approva Emendamento rubricato n. 7) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 5 è inserito il seguente articolo: Art. 5 ter (Accordi di programma e cofinanziamenti programmi comunitari) 1. È approvato il fondo di cui alla UPB DB08022 per la partecipazione finanziaria ad accordi di programma.
2. È approvato il fondo di cui alla UPB DB09011 per il cofinanziamento dei programmi comunitari per la spesa corrente.
3. È approvato il fondo di cui alla UPB DB09012 per il cofinanziamento dei programmi comunitari per la spesa di investimento.
4. È autorizzato con provvedimento amministrativo il prelievo dai fondi di cui ai commi 1, 2 e 3 delle somme occorrenti per istituire appositi capitoli di spesa relativi al finanziamento dei singoli accordi e al cofinanziamento dei singoli programmi comunitari.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
Il Consiglio approva ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva ARTICOLO 9 Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Poiché non mi piace fare scherzetti, le preannuncio, signor Presidente che dalla prossima seduta del Consiglio regionale il sottoscritto chiederà la votazione per appello nominale su tutti i provvedimenti. Questo solo per consentire ai posteri di sincerare quante volte, nella seduta odierna, un consigliere regionale che ha firmato ha partecipato a una votazione. Credo che oggi ci sia stato un consigliere regionale che non ha partecipato a nessuna votazione.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva ARTICOLO 10 Comunico che gli emendamenti rubricati 79) 80) 81) 82) 83) 84) 85) 86) 87) 88) 89) 90) 91) sono ritirati Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva Emendamento rubricato n. 8) (aggiuntivo 10 bis) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Quaglia: Dopo l'articolo 10 è inserito il seguente articolo: Articolo 10 bis (Dichiarazione d'urgenza) 1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto, ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte.
Non essendovi richieste di intervento, indico la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8.
Il Consiglio approva.
Per questioni tecniche, sospendo la seduta per due minuti e chiedo al primo firmatario, Consigliere Ronzani, di avvicinarsi al banco della Presidenza.
(La seduta, sospesa alle ore 19.09 riprende alle ore 19.11)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'esame dell'emendamento istitutivo dell'articolo 10 ter, il quale deriva dal dibattito svolto riguardo alla questione del trasferimento dell'UPB sull'indennità di fine mandato, quindi della parte relativa solo all'anno finanziario 2010.
Emendamento rubricato n. 47 bis) presentato dai Consiglieri Ronzani Placido, Boeti, Cerutti, Artesio, Stara, Negro, Dell'Utri, Buquicchio Bresso: Articolo 10 ter: Al fine di dare concreta attuazione al comma 5 dell'articolo 1 bis della deliberazione legislativa in tema di finanziaria approvata in data 26 maggio 2010, relativo alla modifica del comma 1 dell'art. 11 l.r 24/2001 e s.m.i., il trasferimento corrispondente alla minore spesa sostenuta dal Consiglio regionale per l'anno finanziario 2010 avviene, a modifica dell'allegato di cui all'art. 1 della presente legge, mediante la seguente variazione: UPB DB09101 - 397.923,60 UPB DB15041 + 397.923,60 Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione tale emendamento sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47 bis.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

I Gruppi di opposizione, a firma del primo firmatario, Consigliere Lepri, hanno presentato il seguente ordine del giorno collegato al disegno di legge n. 5, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2010-2012": ordine del giorno n. 2 dei Consiglieri Lepri, Negro, Reschigna, Ronzani Artesio, Cerutti, Stara, Dell'Utri e Ponso, inerente a "Percentuale massima di impiego di direttori esterni all'Amministrazione regionale" Pertanto procediamo ora all'esame dell'ordine del giorno sopraindicato.
La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

L'ordine del giorno prevede che si definisca un tetto massimo, indicato nel 30%, che, peraltro, è ciò che era indicato nella legge ancora in vigore, ma eliminata quella parte, per quanto riguarda i direttori.
Quindi, in altri termini, è possibile per la Giunta individuare una percentuale massima, fino al 30%, di direttori esterni all'interno della pianta organica delle dirigenze.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 2, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che a seguito dell'entrata in vigore della cosiddetta 'Riforma Brunetta' sorge la necessità di modificare la legge regionale di riorganizzazione del personale attualmente vigente (l.r. 23/2008) in applicazione dell'articolo della legge finanziaria regionale per l'anno 2010, rubricato "Sostituzione del comma 3, dell'articolo 24, legge regionale 28 luglio 2008, n. 23", in merito alla facoltà di attribuire incarichi dirigenziali da assegnare alle persone esterne all'Amministrazione regionale impegna la Giunta regionale a dare applicazione alla suddetta norma individuando nel 30% delle direzioni regionali la percentuale massima di impiego di direttori esterni all'Amministrazione regionale".
Il Consiglio approva.
Anche il Gruppo del Popolo della Libertà ha presentato una mozione trasformata in ordine del giorno - collegata al disegno di legge n. 5 inerente a: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2010-2012".
ordine del giorno n. 3 dei Consiglieri Burzi, Porchietto, Carossa Vignale, Botta Marco, Tentoni, Valle, La Rocca, Mastrullo, Comba, Costa Rosanna, Montaruli, Spagnuolo, Bussola, Pedrale, Marinello, De Magistris Gregorio e Molinari, inerente a "Indirizzi sull'assestamento del bilancio regionale" La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

Intervengo molto velocemente, anche perché l'ora non credo consenta ragionamenti molto ampi.
Noi riteniamo, come abbiamo detto in più momenti della discussione generale, che si stia votando il bilancio per mere esigenze tecniche, senza dover qui ricordare il motivo per cui siamo arrivati alla fine del mese di maggio senza strumento definitivo.
Spero anche che, in funzione di questa approvazione, si riesca a rispettare l'assestamento nella data del 31 maggio, perché il nuovo Regolamento, che con tanta fatica abbiamo costruito, consentirà, qualora questo venga approvato entro il 31 maggio, una sessione specifica - e Dio solo sa quanto questa Regione ne abbia bisogno - oltre che il bilancio della Giunta, in maniera specifica.
Poi, a Dio piacendo, si potrà rispettare, finalmente, l'impegno di avere il bilancio di previsione per il 2011, avendo la Giunta il tempo per realizzarlo, in modo da esprimere con più compiutezza il proprio volere politico, consentendo non soltanto alla maggioranza e all'opposizione, ma un po' a tutti, di lavorare a tale documento.
Credo che tutti coloro che ci credono - io sono tra questi e, forse, se non ci fosse un po' di ottimismo sarebbe difficile svolgere questo mestiere oggi non debbano chiedersi se la manovra finanziaria, che in questi momenti si sta formando a Roma, ci piace o non ci piace, a seconda degli schieramenti cui apparteniamo. Occorre interrogarsi, in funzione di un momento di crisi e di recessione, non soltanto nel nostro Paese, ma nell'intero sistema delle economie occidentali, su come si debba o si voglia coniugare il rigore, che, a mio avviso - ma non soltanto mio, di molti - è indispensabile nell'ambito dei conti pubblici, con le esigenze di una manovra non recessiva.
un po' il tema che stanno sviluppando gli economisti, e non soltanto in questo paese. È il tema che, ad esempio, dibattono in Francia coloro che, al seguito del Presidente Sarkozy, stanno modificando in maniera drastica il sistema pensionistico di quel Paese, ma è un tema che si sta svolgendo un po' in tutti i paesi delle economie occidentali.
un tema che ha immediati riflessi, perché a seconda delle decisioni che i singoli governi applicano di volta in volta i mercati impietosi e deboli di fronte, molto spesso, alle spinte speculative reagiscono. Per esempio, si è visto che rispetto alle manovre provocate in comunità europea dalla crisi greca i mercati non hanno apprezzato. Da questo sta derivando l'attenzione da parte di tutti i governi e il nostro non è un'eccezione all'attenzione dei bilanci pubblici.
L'unico elemento certo è che mancano le risorse. Il caso Piemonte credo potrebbe fare scuola, perché quando (spero già in parte nell'assestamento ma certamente nel bilancio di previsione 2011), seriamente potremmo esaminare il nostro bilancio, che cosa vedremo? Vedremo un sistema di indebitamento, al di là del come questo si sia generato, che non è modificabile bel breve, lo sarà forse nel lungo periodo, ma non certamente nel breve e una carenza di risorse qualunque siano le politiche di sostegno al mondo dell'impresa, del lavoro che credo molti di noi riterrebbero indispensabili, pur differenziandoci nelle linee che queste dovrebbero contraddistinguere.
Allora rimarrebbe una cosa originale su cui io insisto da un po' di tempo, per essere precisi, insieme ai colleghi di quest'Aula, dalla fine del 2008, quando ancora il termine recessione non era così diffuso, che è il termine efficienza, che non c'entra niente con i tagli, che non c'entra niente con le manovre indistinte e indiscriminate che tagliano un po' da per tutto, che è il vero problema, secondo me, del costo della politica e non quello che, pur comprendendone le ragioni, anche in quest'Aula e non soltanto in quest'Aula e non soltanto in questi giorni abbiamo discusso.
L'efficienza però si fa se una Giunta è convinta che debba trovare delle risorse che le giunte precedenti non gli hanno lasciato disponibili.
Non può farlo da sola, lo deve fare coinvolgendo non soltanto quest'Aula e non soltanto la sua maggioranza e non soltanto i Gruppi dell'opposizione ma anche all'interno di quest'Aula il mondo del sindacato, quello più sensibile a questi temi, il mondo dell'associazione datoriale, quello più sensibile a questo argomento.
Credo che sia una grande occasione che questa crisi ci lascia come possibilità, di provare a fare efficienza; se ne è parlato un sacco di volte (io frequento quest'aula da tanto tempo) ma non ne abbiamo mai fatta nemmeno noi del centrodestra. Non ho voglia di esprimere opinioni sui conti lasciatici dal centrosinistra (credo che siano sotto gli occhi di tutti) però credo che sia indispensabile.
come nella scorsa legislatura credo che una delle cose buone che abbiamo fatto sia stato modificare il Regolamento. Mi veniva da ridere pensando a cosa sarebbe successo in quest'Aula col vecchio Regolamento soltanto nelle prime due sessioni di codesta legislatura. Fortunatamente almeno quello l'abbiamo messo parzialmente a posto. Se ci riuscissimo anche con il bilancio non sarebbe male.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marinello.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo esclusivamente per chiedere, vista la piena condivisione del Gruppo Lega Nord dei contenuti del documento proposto, che sostanzialmente è una richiesta alla Giunta di cercare di dare un'impronta già da subito già in fase di assestamento, nonostante sappiamo sarà molto difficile visti i temi e vista la situazione trovata, di considerare come sottoscrittori anche tutti i Consiglieri della Lega Nord, perché, per mero disguido tecnico, ha firmato il documento soltanto il Capogruppo. Quindi tutti i Consiglieri di Lega Nord presenti sono da considerarsi sottoscrittori. Grazie.



PRESIDENTE

Il primo firmatario autorizza? Bene.
Quindi, i Consiglieri che hanno espresso questa intenzione possono avvicinarsi al banco per aggiungere la loro firma sul documento.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno 3, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che al 1° maggio dell'anno in corso la Regione Piemonte non può, a legislazione vigente, pagare alcun creditore, ad reclusione delle spese obbligatorie sottolineato che diventa pertanto prioritaria l'approvazione del Bilancio preventivo 2010 e della relativa legge finanziaria per l'anno 2010 ancorché siano stati redatti dal precedente governo regionale considerato che tali documenti di Bilancio sono largamente insoddisfacenti in quanto non affrontano la necessità di apportare maggio efficienza all'interno della "macchina" regionale considerato ancora, come più volte sottolineato nell'ottava legislatura, il Popolo della Libertà, unitamente ai gruppi di opposizione, aveva ripetutamente richiesto un impianto di Bilancio in cui si affrontassero le sottoindicate priorità pertanto impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente a presentare l'assestamento di Bilancio, primo vero documento contabile del nuovo governo regionale, entro il 31 maggio redatto secondo alcune priorità: recupero di efficienza dei conti pubblici segnatamente a quelli della sanità taglio degli sprechi e delle spese non prioritarie (Comunicazione istituzionale, consulenze etc.); trasferimento di tali risorse a favore del mondo dell'impresa, del lavoro e della famiglia".
Il Consiglio approva.
Mi pare ci fosse la rinuncia da parte dell'opposizione ad intervenire tuttavia qualcuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto sull'intero testo? Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri si sono astenuti 16 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Comunico che le previsioni di entrata e di spesa vengono integrate con le variazioni apportate con atto amministrativo.
Ricordo che il Consiglio regionale convocato per domani, 27 maggio, è sconvocato. È confermata la Giunta per le elezioni delle ore 12.
Comunico anche che nella Conferenza dei Capigruppo arriveranno le convocazioni a nome dei Presidenti competenti.
Lunedì 31 giugno è convocata alle ore 10 la Commissione Nomine, alle ore 11 la riunione dell'Ufficio di Presidenza delle sei Commissioni permanenti.
Martedì non ci sarà Consiglio regionale, ma alle ore 10 è convocata la Commissione regolamento.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.28)



< torna indietro