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Dettaglio seduta n.69 del 30/12/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.30 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.45 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.15 per mancanza del numero legale)



(La seduta ha inizio alle ore 11.18)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Buongiorno, colleghi. Procediamo con l'esecuzione dell'Inno di Mameli.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione; non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Toselli, Spagnuolo, Montaruli Costa Rosa Anna, Boniperti, Giordano, Tiramani, Cota, Sacchetto e Burzi.
Il numero legale è 26.


Argomento:

b) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37 comma 2 bis dello Statuto si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a quattro decreti di nomina della Presidenza della Giunta regionale.
Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

c) Organizzazione lavori consiliari


PRESIDENTE

La conferenza dei Capigruppo ha dato un'indicazione per procedere con i nostri lavori in seduta unica, nel senso che non faremo la pausa alle ore 13. Se ci saranno le condizioni per concludere i provvedimenti entro poche ore procederemo in seduta unica, differentemente differiremo la pausa di qualche ora.
Ciò comunicato, prego i membri dell'Ufficio di Presidenza di prendere nota che la riunione fissata per le ore 13 sarà spostata alla fine dei lavori del Consiglio regionale.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame disegno di legge n. 73, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2011-2013" - ordini del giorno collegati


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 73 di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella giornata di ieri sono stati ritirati tutti gli emendamenti all'articolo 1.
In seguito all'accordo avvenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo sono stati depositati sei emendamenti rubricati ai numeri 304), 305), 306) 307), 308) e 309).
L'emendamento n. 304) è stato presentato dalla Giunta regionale l'emendamento n. 305) dalla Giunta e da tutti i Capigruppo presenti l'emendamento n. 306 dalla Giunta regionale e da tutti i Capigruppo presenti; l'emendamento n. 307) dalla Giunta regionale; l'emendamento n.
308) dalla Giunta regionale e l'emendamento n. 309) dalla Giunta regionale e da tutti i Capigruppo presenti.
Nella serata di ieri il Presidente della Regione è intervento per spiegare i termini di merito di quest'accordo.
Chiedo se posso dare per illustrati gli emendamenti presentati e distribuiti, e apro la discussione generale sull'articolo e sugli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 304) presentato dalla Giunta regionale a firma degli Assessori Quaglia e Cavallera: Il comma 1 dell'articolo 1 è sostituito dal seguente: "1. Il totale generale delle entrate di cui all'allegato A è approvato in 16.508.307.462,38 euro in termini di competenza e in 21.035.677.881,23 euro in termini di cassa".
Non ci sono interventi di discussione generale, quindi procediamo con le dichiarazioni di voto sull'emendamento n. 304) presentato dalla Giunta regionale.
Prego, Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

sul totale delle movimentazioni dell'Allegato A.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 304).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 305) presentato dalla Giunta regionale a firma degli Assessori Quaglia e Cavallera e dai Consiglieri Reschigna, Pedrale Buquicchio, Negro, Bono, Cerutti, Artesio, Dell'Utri, Stara, Lupi e Carossa: 1. L'Allegato A è integrato sulla base della tabella 1 allegata.
2. L'elenco 1 dell'allegato A riferito alle spese obbligatorie d'ordine è integrato con il capitolo numero 148669.
(Tabella conservata agli atti).
Non essendoci dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 305).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 306) presentato dalla Giunta regionale a firma degli Assessori Quaglia e Cavallera e dai Consiglieri Reschigna, Pedrale Buquicchio, Negro, Cerutti, Dell'Utri, Stara, Lupi e Carossa: 1. L'Allegato A è integrato sulla base della tabella 2 allegata.
(Tabella conservata agli atti).
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 306).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 307) presentato dalla Giunta regionale a firma degli Assessori Quaglia e Cavallera: Il comma 1 dell'articolo 2 è sostituito dal seguente: "1. Il totale generale delle spese di cui all'Allegato A è approvato in 16.508.307.462,38 euro in termini di competenza ed in 21.035.677.881,23 in termini di cassa.".
Anche in questo caso, l'emendamento riguarda la variazione dei saldi di cassa. Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 307).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 308) presentato dalla Giunta regionale a firma degli Assessori Quaglia e Cavallera: All'articolo 2 è aggiunto il comma 5 che recita: "5. Sono approvate, in sede di coordinamento tra la presente legge e la legge regionale 27 dicembre 2010, n. 25 (Legge finanziaria per l'anno 2011), le modifiche all'Allegato A della finanziaria per l'anno 2011, come esposte nell'allegato C".
(Tabella conservata agli atti).
L'emendamento ammette il coordinamento tra la legge finanziaria per l'anno 2011 e il dispositivo del bilancio che abbiamo approvato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 308).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 309) presentato dalla Giunta regionale a firma degli Assessori Quaglia e Cavallera e dai Consiglieri Reschigna, Pedrale Buquicchio, Negro, Bono, Cerutti, Dell'Utri, Artesio, Stara, Lupi e Carossa: L'allegato B è integrato per gli anni 2012 e 2013 di un importo pari a 500.000,00 euro sull'UPB DB19011 per le finalità di cui alla l.r. 16/2009 (centri antiviolenza) con copertura dell'UPB DB09011.
Riguarda le modifiche all'allegato B: si tratta di un emendamento della Giunta regionale e dei Capigruppo in merito allo stanziamento di 500.000 euro sul bilancio pluriennale per la questione dei centri antiviolenza.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 309).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
Possiamo procedere con le dichiarazioni di voto, per poi passare alla trattazione degli ordini del giorno collegati.
Comunico all'Aula che gli ordini del giorno n. 179, "Tutela della lingua piemontese", presentato dai Consiglieri Gregorio, Angeleri, Carossa, De Magistris, Giordano, Marinello, Molinari, Novero, Sacchetto e Tiramani e n.
180, "Intervento urgente a salvaguardia delle persone in difficoltà economica", presentato dai Consiglieri Angeleri, Botta Franco, Carossa, De Magistris, Gregorio, Marinello, Negro e Tiramani, collegati al provvedimento, sono stati ritirati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Esprimiamo il voto favorevole su questo provvedimento, che è anche una conseguenza finanziaria, contabile, di quello più politico che è previsto all'interno della legge finanziaria.
Come abbiamo già detto nella discussione del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, ribadiamo che questo bilancio, pur risentendo di un minore trasferimento da parte dello Stato e pur nella condizione d'obbligo e di necessità di ripianare una parte del debito ereditato dalla precedente Amministrazione regionale, valorizza alcuni punti strategici per la vita politica, economica e sociale della comunità piemontese.
Ricordo l'attenzione data alla sanità e all'assistenza, al lavoro, alla formazione professionale, all'istruzione e ai trasporti. In queste settimane, c'è stato un recupero significativo di risorse anche verso altri settori, in particolare quello della cultura; settore importante, perch non riguarda soltanto un ambito culturale e formativo, ma ha anche un significato e una ricaduta economica e occupazionale, in una regione come la nostra, che sta diventando sempre più legata alla cultura e al turismo culturale, oltre che all'industria pesante.
Pertanto, il nostro giudizio sul bilancio 2011 è positivo.
Ringrazio la Giunta, il Presidente Cota, ma anche tutti i Consiglieri regionali di maggioranza ed anche quelli dell'opposizione, perché, pur nelle differenze politiche e nelle differenze d'impostazione e di valutazione sui contenuti del bilancio, hanno fornito contributi interessanti, che abbiamo preso in debita considerazione.
Confermiamo, pertanto, il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Siamo all'epilogo di una fase sofferta, che ci porta ad assistere all'approvazione del bilancio da parte della maggioranza.
Come Gruppo, non possiamo che confermare la nostra contrarietà all'impianto complessivo di questa legge di bilancio. Il fatto che, dopo faticose ed innumerevoli sedute di Consiglio, si sia giunti ieri sera, in tarda serata, ad un accordo, è di per sé un elemento positivo, ma non sufficiente a far cambiare la nostra posizione rispetto alla valutazione globale dell'impianto di questa legge di bilancio.
Riteniamo che i problemi relativi all'indebitamento non siano stati risolti. Per onestà intellettuale, devo riconoscere che ieri si è parlato di una prossima riunione e discussione approfondita sull'argomento richiesta dalla Giunta e dalla maggioranza, e questo è un elemento che pu addolcire la pillola; l'amara pillola della constatazione che, purtroppo questa Giunta non è stata in grado di affrontare i problemi esistenti, sia pure con la scusante di una grave difficoltà economica in seno ad una crisi che dura da molto tempo e purtroppo non lascia ancora intravedere la fine.
Nonostante questa lieve attenuante, ovviamente non possiamo che essere severi nel giudizio relativo a questa legge.
Giovani, famiglie, istruzione, università, lavoro, sanità: sono tutti temi che purtroppo non hanno visto una volontà, non dico di risoluzione del problema sicuramente difficile per tutti, ma quantomeno di un cambiamento di rotta, di un cambiamento di visione strategica rispetto alle possibili soluzioni.
Riconfermo, pertanto, la volontà di esprimere, con il mio Gruppo, un voto contrario a questa legge di bilancio.
Auguriamoci che, quello che ieri sera il Presidente Cota ha voluto dare, anche se tardivamente, come segnale di un nuovo metodo di confronto possa rappresentare l'inizio di una fase nella quale ognuno, dalla propria parte e dalle proprie posizioni, possa produrre, nell'ambito di un confronto serio, elementi costruttivi e positivi per il governo di questa Regione.



PRESIDENTE

Colleghi, chiedo una maggiore attenzione dell'Aula. Scusate se mi permetto di sognare un Consiglio regionale che possa avere, almeno nei momenti più alti, l'attenzione sugli interventi.
Questo bilancio è la legge fondamentale d'attuazione del programma della Giunta. Abbiamo faticato ad arrivare alla giornata di oggi e, per la prima volta, è stato approvato entro il 31 dicembre. Ritengo, pertanto, che possa essere condiviso da parte di tutti uno sforzo nell'ascoltare le dichiarazioni di voto con attenzione.
Mi sembra il minimo dovuto.
La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
La nostra valutazione su questa legge di bilancio non è certamente positiva, anche se riconosciamo le difficoltà di cassa che la Giunta regionale si trova ad affrontare, visti i tagli nazionali che penalizzano le Regioni e gli Enti locali, in generale.
Questo contenimento sembra penalizzare, in particolare, il Piemonte nell'attuazione del federalismo: questione particolarmente cara al partito del Presidente. E qui, come su altre questioni, chiediamo di passare dagli annunci ai fatti, altrimenti il federalismo risulta sempre come quel bidone vuoto, tanto evocato, ma non attuato.
Questo è particolarmente necessario, vista la situazione che il Piemonte sta vivendo, e potremmo ricordare tutti gli indici che ci parlano di una regione in difficoltà. In particolare, citiamo un dato che consideriamo simbolicamente importane: il miliardo di euro, che è l'investimento promesso da Marchionne a Mirafiori, vale quanto la cassa integrazione che è stata sottratta dalle buste paga piemontesi di quest'anno. Un miliardo di euro.
Ieri, abbiamo finalmente sentito dal Presidente Cota qualche elemento di preoccupazione, su quanto sta accadendo alla FIAT. In questo senso, il Presidente ha evidenziato la priorità di mantenere un buon rapporto con le organizzazioni sindacali, sul fronte della sanità. Finora si era limitato ad affermare che tutto andava nel migliore dei modi possibili.
Pensiamo sia una grave mancanza in quest'aula, in questi giorni, non occuparsi di FIAT, sembriamo navigare in un altro mondo. Le istituzioni non si possono limitare a rilasciare dichiarazioni sui media tifando per una parte o per l'altra o, per la verità, per una parte sola, quella più forte.
Non si può esprimere un giudizio positivo sugli investimenti senza sapere che sono la contropartita di un peggioramento delle condizioni dei lavoratori, agendo solo sul costo del lavoro e non sull'innovazione.
Proprio sull'innovazione il governo regionale ha presentato due piani in particolare, si vuole puntare proprio su quest'innovazione e mi chiedo se sia possibile non ravvisare la contraddizione con quanto sta avvenendo all'esterno.
Inoltre, in Italia, sta diventando drammatico il problema della disuguaglianza. È sufficiente ricordare che Marchionne guadagna - lo ribadisco - 450 volte quello che percepisce mediamente un operaio: è inconcepibile! Ritornando alla questione bilancio, le nostre proposte rispetto alle entrate erano proprio volte a compensare, seppure in piccola parte, la disuguaglianza, rispetto, per esempio, alla riduzione delle aliquote IRPEF per le fasce deboli, con risorse provenienti da un aumento dei canoni di imbottigliamento. Sempre sul fronte finanziario non possiamo non rimarcare l'aumento dell'indebitamento, nonostante gli annunci di contenimento.
Noi, però, non ci siamo limitatati a formulare delle critiche, credo che la maggioranza e la Giunta possano riconoscercelo. Come Gruppi di minoranza, abbiamo avanzato proposte concrete, soprattutto nei settori eccessivamente penalizzati che abbiamo individuato, senza aumenti di spesa questo ci teniamo a sottolinearlo - semplicemente è una scelta di priorità diverse. In particolare, riteniamo che l'ambiente sia stato eccessivamente penalizzato, sono stati prosciugati gli investimenti e la spesa corrente per le opere pubbliche in difesa del suolo e dell'assetto idrogeologico del territorio; parallelamente, gli enti di gestione dei parchi sono svuotati di risorse e competenze.
Non è tollerabile l'azzeramento dei capitoli relativi alle bonifiche di amianto. A seguito della nostra discussione, però, rileviamo positivamente l'integrazione delle risorse per le comunità montane - si tratta di assicurare dei posti di lavoro - rispetto alle quali, chiaramente, non ci sottraiamo alla considerazione successiva, perché è necessaria una loro riorganizzazione. L'altro elemento positivo che riteniamo derivi dalla nostra battaglia è lo stanziamento sull'EDISU, che, alla fine, garantisce all'ente, in partenza, per il prossimo anno, 27 milioni di euro.
Non siamo altrettanto soddisfatti sui centri antiviolenza per le donne il cui investimento è stato spostato sul pluriennale, ma ci auguriamo sia votato il nostro ordine del giorno.
Crediamo sia positivo che non si sia arrivati al maxiemendamento, anche perché, comunque, la maggioranza con la discussione degli ordini del giorno si sarebbe trovata in difficoltà, pagando altresì una propria non coesione ben evidenziata dal ritiro dell'emendamento della Giunta per il fondo immobiliare e per l'edilizia sanitaria, che la maggioranza non avrebbe votato compatta.
Dunque, per chiudere, registriamo positivamente i nostri risultati nella discussione sul bilancio, ma, nello stesso tempo, manifestiamo gran preoccupazione per un Piemonte affidato ad una guida che dimostra di muoversi in modo scomposto, non coeso, senza aver definito le priorità da porre sul tavolo. Il Piemonte nei prossimi mesi navigherà a vista e noi dal nostro ruolo di opposizione, cercheremo di spingerlo verso la strada giusta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Dopo circa otto mesi di lavoro siamo giunti alla parte conclusiva di questa grand'annata, che è stata molto difficile e sofferta. Abbiamo lavorato lungamente, anche di notte, però, nonostante i tantissimi scontri come UDC, abbiamo fatto un'opposizione costruttiva, insieme alla minoranza.
Lo ribadisco, abbiamo lavorato bene e grazie anche alle altre forze, in particolare il PD, abbiamo affrontato il discorso delle Comunità montane per mantenere gli stipendi a questi soggetti che non hanno più il posto fisso; il discorso dell'EDISU; la legge n. 18/1984, che mi sta a cuore per i piccoli e medi Comuni, ma non voglio qui fare l'elenco. Qualcosa è stato ottenuto, ma ancora dobbiamo ottenerne tante altre.
Devo anche ricordare che abbiamo lavorato per far sì che non si addivenisse, come ho detto ieri, a questo gran maxiemendamento determinando, a mio avviso, un passo in avanti.
Viviamo un momento difficile, in tanti capitoli - che non sto qui ad elencare - purtroppo, c'è poco o, addirittura, niente. È necessario dare una maggiore sostanza costruttiva. Faccio presente che sono favorevole al federalismo, ma quello vero e concentrato, che serva a tutti i nostri cittadini, in particolare la nostra Regione.
Dobbiamo ancora ottenere molto, non possiamo dire di essere pienamente soddisfatti, però questo è il mio stile. Ho un temperamento ottimista e con il cammino di buona volontà intrapreso in queste ore e in questi giorni sono convinto che si potrà lavorare insieme, maggioranza e opposizione, per ottenere qualcosa di concreto. Proprio perché mi appartiene quest'ottimismo, annuncio che, come Gruppo dell'UDC, in relazione a questo bilancio, non voterò in senso contrario, ma esprimerò un benevolo astensionismo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Già alcuni Presidenti di Gruppo che mi hanno preceduto hanno sottolineato che questo bilancio di previsione arriva in un momento in cui in Piemonte, ma non solo, anche in Italia, ci sono delle difficoltà finanziarie e nel mondo del lavoro.
Non ci nascondiamo, sappiamo che l'indebitamento è troppo elevato.
Quindi, come ha detto ieri notte il Presidente Cota, accettiamo di buon grado l'istituzione di questa Commissione per tentare di individuare un metodo di lavoro che permetta di ridurre il più possibile l'indebitamento.
Questo non va a vantaggio di una o dell'altra forza politica; riuscire ad intervenire sul campo dell'indebitamento comporta un vantaggio per tutto il Piemonte e i piemontesi.
Nonostante queste difficoltà, che sono riconosciute da tutti, questa maggioranza si è attivata e, secondo il sottoscritto, in parte, ha già fatto diverse cose.
Prima è stato anche ricordato - non volendo tediare nessuno, vado veloce - il discorso degli interventi sul lavoro e sull'innovazione.
chiaro, come è stato detto fin dall'inizio dall'Assessore Giordano, che tutti questi interventi dovranno essere monitorati e controllati procedendo passo passo per verificare che tutte le sfaccettature di questi interventi funzionino e procedano in maniera regolare.
stato compiuto un grosso lavoro sui trasporti. Non dimentichiamo che per decisioni politiche, la Regione Piemonte - senza voler entrare in polemica - era bloccata sulla politica dei trasporti. C'è quel grosso progetto, che è quello che, veramente, determinerà il cambiamento del Piemonte, soprattutto il discorso dell'indebitamento del Piemonte, che riguarda la politica sanitaria. È chiaro che un progetto del genere è impattante, perché non dimentichiamo che la sanità incide per circa l'83 sul bilancio della Regione Piemonte. Quindi, la partita sanità sarà quella che veramente cambierà in bene o in male il futuro del Piemonte.
Noi siamo assolutamente ottimisti, anche quando si parte con tutte le problematiche naturali che ci sono in una democrazia e tutte le problematiche normali che ci sono in qualsiasi maggioranza. È chiaro questo, e noi non ce le nascondiamo queste cose. Noi siamo consapevoli che la nostra maggioranza è formata da partiti e da persone con diverse sensibilità, ma è il progetto comune che ci unisce, è il traguardo comune che ci unisce tutti quanti. E noi su questo riusciremo a fare la differenza.
Voglio anche sottolineare quello che sta facendo di positivo questa Giunta, che è un'altra cosa che ritengo importante, cioè cercare in qualsiasi momento il dialogo con le forze sindacali. Ce lo hanno insegnato ed abbiamo visto in questi anni che qualsiasi operazione economica sul lavoro, ma non solo sul lavoro, può riuscire meglio se c'è un'intesa con le parti sindacali, che non vuol dire accettare supinamente determinate decisioni che riteniamo in alcuni casi sbagliate di una parte del sindacato, ma vuole cercare il più possibile di concordare con le parti sindacali, che rappresentano i lavoratori, delle possibili strade e vie per raggiungere il solito traguardo, cioè il benessere dei cittadini.
Non dobbiamo dimenticare che la politica e qualsiasi operazione dei politici e della politica deve essere fatta in funzione di una cosa sola cioè di dare il benessere ai cittadini.
Proprio per tutti questi motivi, riteniamo che questo bilancio di previsione sia un bilancio giusto, corretto e il meglio che si poteva fare in questo momento.
Ribadisco il discorso dell'ottimismo: Sono sempre stato ottimista e penso che ne sarete testimoni, soprattutto quando dicevo che ero convinto che non avremmo presentato il maxiemendamento.
Devo ringraziare il Presidente Cota, perché il suo intervento di ieri è riuscito a sbloccare un'impasse che si era creata, anche per colpa della parte che più ha la responsabilità in questi casi delle trattative, che è la maggioranza. Però il Presidente è riuscito a sbloccare la situazione.
Concludo, ringraziando, com'è doveroso, tutti gli alleati di quest'Aula e naturalmente, come ho già fatto ieri sera, l'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi riallaccio subito alle ultime parole del discorso del collega Carossa, che su alcuni passaggi ho anche apprezzato, soprattutto quando parlava del benessere dei cittadini, tema naturalmente anche a noi molto caro. Vedo che alcuni concetti sono condivisi ed entrano nel linguaggio della politica dei diversi Gruppi, e quindi un passaggio dalla mera valutazione del prodotto interno lordo alla valutazione del benessere reale dei cittadini è sicuramente auspicabile.
Non a caso, finalmente anche l'Italia sembra che si doterà di strumenti di valutazione reale del benessere dei cittadini, che sono diversi rispetto a quelli del PIL.
C'era un articolo poco giorni fa su la Repubblica in base al quale dovrebbe partire una task force da parte del Governo per introdurre altri parametri importanti per valutare realmente quello è lo star bene dei cittadini, che non è solo dato dal potere d'acquisto di merci molto spesso inutili.
Quindi, il cammino da fare in questo senso è molto lungo, sicuramente periglioso e complicato, ma prima lo s'inizia, meglio è.
Purtroppo dobbiamo affermare che, a nostro giudizio, questo percorso con le previsioni del bilancio 2011 non è iniziato, in quanto sono state messe delle toppe a delle problematiche, che sono state create dalle precedenti Amministrazioni, sia quella di Ghigo sia quella della Bresso.
Però per mettere queste toppe ci siamo indebitati di un altro miliardo e 100. Quindi, registriamo che, al momento, il nostro debito in Regione Piemonte è arrivato a sette miliardi d'euro, e che pertanto pende sulla testa dei piemontesi una taglia di circa 1.600 euro pro capite.
Su questo sicuramente dovremo fare un'analisi molto seria nei prossimi anni, tutti coloro che saranno chiamati a discuterne sia in Giunta sia nell'Assemblea legislativa, per cercare di non fare crescere di più questo indebitamento, perché penso che non ce lo possiamo permettere e non ce lo dobbiamo permettere.
Il concetto della sostenibilità è esteso anche alla finanza e significa non lasciare alle generazioni future un debito che non è gestibile.
Adesso non so dirvi se sette miliardi d'euro di debito siano gestibili o meno; inoltre dovremmo anche chiederci a chi dobbiamo questi soldi e chi è proprietario delle emissioni della moneta.
Però sono domande complicate a cui non riusciremo a rispondere in cinque minuti di tempo. Sicuramente la politica deve riuscire a dare delle risposte concrete sempre sul tema che recitava il collega Carossa, cioè il benessere dei cittadini.
Questo bilancio si conclude oggi e concludiamo anche l'anno ed auspico per il futuro che ci sia un minimo segno di distensione, com'è stato ieri con la possibilità di discutere direttamente con il Presidente Cota, che ringraziamo, per ottenere comunque delle briciole su quello che era il bilancio. Alla fine quello che si è riusciti ad ottenere su delle partite importanti, è ben poca cosa rispetto ai 16 miliardi d'euro di competenza.
importante però iniziare a poter dialogare tra opposti Gruppi ed opposte parti, perché al di là delle diatribe politiche, siamo tenuti in quest'Aula per discutere e per prendere delle decisioni insieme. Poi ovviamente la maggioranza ha tutti i numeri per votare quello che vuole e votare no. Però penso che almeno il reciproco ascolto e il dialogo faccia parte della minima quota di convivenza civile.
Quindi, fino a ieri sera, prima dell'interruzione, questo probabilmente non c'è stato, nemmeno in Commissione.
Auspico - faccio anch'io l'ottimista per una volta - per il prossimo anno di potere lavorare meglio insieme, ognuno per la propria parte, con le proprie idee e proposte, cercando di non indebitare ancora di più la Regione Piemonte e di potere coprire alcuni capitoli che, a nostro avviso non sono stati coperti in toto e che auspico che con l'assestamento di bilancio si possano andare a ripianare, soprattutto perché su 16 miliardi di euro di competenza, i soldi che sono andati in sprechi, inefficienze e permettetemi - in qualche lottizzazione politica, ci sono.
Su questo non possiamo dire di no, checché ne dica la Lega probabilmente è anche fisiologico su un bilancio così grande e con tante persone che vi girano intorno, però tante piccole e medie e forse anche grosse partite potevano essere indirizzate meglio verso materie di reale utilità ai cittadini. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Dico subito che il nostro no a questa legge di bilancio è un no assolutamente convinto, che mette in discussione ed esprime una forza critica nei confronti dell'impostazione di questa legge e delle scelte che sono state compiute.
Le voglio riassumere velocemente: diminuisce pochissimo la spesa corrente, crollano gli investimenti all'interno della nostra Regione, in un momento in cui la ripresa economica avrebbe bisogno di essere aiutata con una politica equilibrata di investimenti.
un no convinto, perché alcuni settori delle politiche regionali sono state messe in discussione, e verranno sempre più messe in discussione nel prossimo anno.
un no convinto perché questo bilancio rappresenta la rappresentazione, in modo molto chiaro e concreta, dell'incapacità di scegliere all'interno dell'amministrazione regionale.
Le correzioni che abbiamo cercato di inserire all'interno del documento di bilancio, non cambiano la nostra posizione e il nostro giudizio fortemente critico. Potrei finire qui la mia dichiarazione di voto in termini molto semplici e molto banali, però vorrei aggiungere alla mia dichiarazione di voto due considerazioni, o riflettere su due temi.
Quello che è avvenuto questa settimana, una settimana in cui il Consiglio regionale è stato impegnato a discutere la legge di bilancio e in cui la Giunta regionale è stata impegnata a definire le nomine dei Commissari straordinari nelle Aziende Sanitarie Locali e nelle Aziende Sanitarie Ospedaliere, apre, di fatto, una fase politica nuova all'interno della Regione. A me non piace mettere in evidenza, non è il mio obiettivo politico, situazioni di difficoltà all'interno della maggioranza. Non m'interessa.
Tuttavia, sotto il profilo politico, come non evidenziare il fatto che in quest'Aula, su uno dei punti fondamentali della manovra emendativa presentata dal Gruppo del Partito Democratico, la maggioranza ha sfiduciato, di fatto, la propria Giunta e il proprio Assessore regionale alla Sanità imponendogli, dopo trenta secondi, il ritiro di un emendamento presentato dalla Giunta? Come non evidenziare il fatto che durante questa settimana 22 Consiglieri regionali, mi sembra, del Gruppo del Popolo della Libertà hanno scritto una lettera al Presidente Cota dicendogli, di fatto: "Siamo stufi di fare i numeri in quest'Aula e in questa amministrazione regionale"? Come non evidenziare il fatto che, per la prima volta, dall'inizio della legislatura, il più gran partito della maggioranza della coalizione di centrodestra, ha deciso di fare sentire timidamente e tiepidamente la propria voce? Di fatto, la discussione sulla legge di bilancio non ha fatto altro, dal nostro punto di vista, che confermare sostanzialmente una nostra profonda convinzione politica. Quando siete messi alle strette su temi e su questioni, non siete in grado di reggere il confronto e non sapete neanche irrigidire i comportamenti all'interno della maggioranza.
Un'ultima considerazione. Nelle settimane scorse il Presidente Cota ha sbandierato a tutto l'universo mondo: "Non guarderò in faccia nessuno, le nomine delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Sanitarie Ospedaliere saranno fatte sulla base della competenza e della professionalità".



(Commenti del Consigliere Vignale)



RESCHIGNA Aldo

Stia zitto, Consigliere Vignale, altrimenti leggo la lettere che voi avete inviato al Presidente Cota come una richiesta del fatto che siete insoddisfatti di non aver partecipato ad una torta più grande di quella che vi è stata attribuita! Le nomine relativamente alle competenze e alle professionalità. Non è così. La stragrande maggioranza delle persone nominate in quei posti e in quelle funzioni di responsabilità, rispondono unicamente ad un criterio d'appartenenza politica.
La provincia da cui provengo è piccolissima, ma vi voglio leggere tre righe della dichiarazione che questa mattina è apparsa su La Stampa, resa dal Commissario straordinario dell'ASL Verbano Cusio Ossola, dottor Cattrini.
Il dottor Cattrini dichiara testualmente, in modo molto semplice: "Sono contento che la Lega abbia un suo rappresentante". Lo stesso dottor Cattrini si autoproclama Commissario straordinario nominato nell'ASL 14.
Ripeto, ha detto: "Sono contento che la Lega abbia un suo rappresentante".



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Lasciamo finire il Consigliere.



RESCHIGNA Aldo

Lo so, Consigliere Carossa, che parlare di queste cose significa dire sostanzialmente, che la Lega predica bene, ma razzola male. Le stesse dichiarazioni si leggono a Biella, le stesse dichiarazioni si leggono all'interno di altre Aziende Sanitarie Locali.
Ieri pomeriggio quando eravamo fuori e la Giunta regionale era impegnata, c'era il prode Commissario straordinario dell'ARESS, dottor Zanon, che dichiarava - ripeto, Commissario straordinario dell'ARESS, non mi sembra sia una sezione della Lega Nord Piemont - ai giornalisti: "Garantisco io che tutti i nomi di appartenenza alla Lega Nord sono di alta professionalità e alta capacità". Per gli altri non è in grado di garantire perché il dottor Zanon non è commissario dell'ARESS, ma è il rappresentante politico, vero, della Lega Nord sulle politiche sanitarie.
Quando dico queste cose - la mia dichiarazione di voto sarà decisamente convinta - dico anche che i prossimi mesi saranno complicati, che la vera discussione sulla politica sanitaria si farà nei prossimi mesi, come la vera discussione su altri temi nel quale valuteremo qual è il livello di centralismo regionale che la Giunta è in grado di voler o poter esprimere.
Attrezzatevi, noi siamo già pronti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Credo che gli interventi di motivazione del voto, a questo punto debbano essere molto pacati. Non perché si attutisce il peso della nostra valutazione, profondamente negativa, quanto, piuttosto, per assimilare anche nello stile della discussione, il colore di questo bilancio. Un bilancio decisamente stinto.
Abbiamo avuto una presentazione da parte del Presidente con toni molto forti: "Sarà un bilancio reale", "è lo strumento principe della programmazione", "siamo abituati a decidere dopo aver programmato". Ma ci che è uscito è un bilancio a tinte sbiadite.
La responsabilità non può essere attribuita agli estensori materiali dei capitoli di bilancio, tanto meno all'Assessore al bilancio che ci ha accompagnato amorevolmente in questa nostra discussione. Non poteva che essere così.
Lo deduco dall'attività dell'amministrazione regionale in questi otto mesi. C'è un bel fare la conferenza di fine anno o il brindisi di fine anno, ed elencare il lavoro di questi primi mesi di governo: "50 sedute di Giunta", "1.309 delibere approvate", "17 disegni di legge presentati".
Appunto: 17 disegni di legge presentati, ma non approvati.
Ciò che non poteva esserci ancora in questo bilancio è il rapporto tra la volontà legislativa della Giunta e della maggioranza, quindi il colore della sua programmazione, e le scelte di orientamento delle risorse. Non poteva esserci perché non riesce, quest'amministrazione, a definire i propri indirizzi di programmazione e di priorità politica.
Non perché sia impedita dalla democrazia rappresentativa delle Commissioni e del Consiglio, forse nemmeno perché sia impedita dai problemi interni alla propria maggioranza, comune a tutte le maggioranze.
Probabilmente, perché c'è una forbice troppo larga tra ciò che si pretende di far credere con gli annunci e poi, quando si prova a praticare con le leggi, ci si accorge che gli annunci sono impraticabili, oppure persino sconvenienti.
Con una baldanza veramente incredibile per chi ha una responsabilità di governo, immediatamente si rimuovono gli annunci fatti e si pretende che la comunità e la politica perdano la memoria e diventino improvvisamente colpiti da amnesia.
Un esempio? Le graduatorie agli insegnanti piemontesi, le borse di studio agli studenti piemontesi. Quando vi affermavamo che non solo non era nell'ambito della civiltà, ma nemmeno in quello della civiltà giuridica eravamo tacciati di disfattismo. Risultato: avete fatto i conti e avete visto che le barriere sugli studenti delle altre Regioni, oltre ad essere inopportune, non erano nemmeno convenienti. Qualcuno degli Uffici vi avrà spiegato che, finché viviamo in una Costituzione italiana, in uno Stato unitario, certe variazioni fantasiose delle norme che regolano i contratti di assunzione non si possono praticare.
Il bluff più straordinario lo vedremo quando uno degli annunci falliti di questo bilancio, cioè la prima applicazione dei costi standard diventerà, tradotto in numeri, un varco di prova della politica piemontese.
Non so se abbiano ragione gli studi commissionati dal Partito Democratico a livello nazionale secondo cui, nei criteri dei costi standard, il Piemonte oltre al Centro-Sud, è tra le Regioni che sarà più penalizzata. C'è comunque una Commissione del Parlamento che vuole approfondire quegli studi. Chiedete una consulenza ai cultori del "sacco del Nord" e magari riusciranno ad invertire anche i calcoli statistici.
Concludo annunciando il voto negativo su un fatto: vi siete accorti maggioranza e Giunta, che nonostante la centralità delle politiche sanitarie, tranne che sull'edilizia, da questi banchi non è pervenuto nemmeno un emendamento al bilancio? Perché siamo impressionati da ciò che potrà accadere alla sanità piemontese. Aver programmato di far funzionare il sistema in una logica di riorganizzazione con 150 milioni in meno di finanziamento è una vocazione al suicidio dell'Assessore, della Giunta e della maggioranza. Dato che però non siete i soli, ci dispiacerebbe ma ce ne faremmo una ragione, ma al suicidio trascinate, in modo non consensuale la popolazione piemontese, di questa questione dovrete rendere conto in corso d'anno, dal primo trimestre del 2011 e dalle due sedute di Consiglio dedicate alla riforma sanitaria (una aperta alle rappresentanze dei cittadini e l'altra interna), perché il rischio non è la riduzione degli sprechi, ma il taglio dei servizi.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
La prima questione riguarda strettamente il bilancio, cioè riprende le critiche che abbiamo illustrato in questi giorni, alcune con macro indicatori clamorosi come l'indebitamento, cioè il mantenimento della spesa corrente e la diminuzione delle spese di investimento, nonostante un aumento spaventoso del ricorso ai mutui che aumenta l'indebitamento fino a 7 miliardi.
Dati macroeconomici che evidenziano sicuramente una scarsità di livello di programmazione sul futuro, su temi tradizionali su cui, nonostante ci sia stato l'aumento dell'indebitamento, il centrodestra, dalla Sicilia al Piemonte, evidenzia l'assoluto menefreghismo rispetto a temi oramai punti cardine per una civiltà del futuro, come l'ambiente, i parchi, la tutela del territorio, l'istruzione, la scuola pubblica e la ricerca. Aggiungo anche se non è strettamente correlato al bilancio, un ritorno al medioevo con il protocollo d'intesa realizzato dalle ASL e dalla delibera della Giunta relativa all'introduzione dei movimenti per la vita nei centri antiviolenza. Siamo, nell'ambito dei diritti, ad un ritorno nel medioevo.
Questo per quanto riguarda gli elementi di analisi relativi alla finanziaria.
C'è poi un'altra considerazione rispetto al metodo. A breve discuteremo la legge n. 107 sulla riduzione delle indennità. Credo che per salvaguardare la faccia del livello politico, del rispetto e della dignità di chi fa politica, questo Consiglio regionale dovrebbe avere uno scatto di orgoglio, rispetto a quelli che sono i suoi compiti e le sue funzioni istituzionali. Abbiamo ricordato come nessun disegno di legge importante è stato approvato da questo Consiglio in otto mesi. Stipendi così alti frutto di ragionamenti di vecchi legislatori, sia per quanto riguarda il Parlamento sia per quanto riguarda il Governo della Regione, possono essere giustificati rispetto all'alto grado di livello di legislazione che questi organi realizzano a ricaduta sui territori. Al di là della legge 107, per stiamo dando un pessimo esempio, soprattutto perché l'Aula asseconda le delibere della Giunta, mentre dovremmo avere un'analisi e una proposta deliberativa che passa attraverso il confronto nelle Commissioni e lo svolgimento e la realizzazione di delibere che dovrebbero incidere sui processi della vita quotidiana, sociale ed economica del nostro Paese, ma di questo l'Aula non ha realizzato assolutamente nulla.
Questi sono elementi di preoccupazione vera, altro che la riduzione dell'indennità del 10%! Sono le nostre funzioni di legislatore che sono messe in discussione dall'inattività e dalla subordinazione alle direttive esclusive della Giunta che ha compiti diversi, che ha compiti di Governo che sta attuando, ma che sono completamente diversi dalla caratteristica funzionale e legislativa dell'Aula.
L'altra questione è molto chiara e si è evidenziata con la sanità e con le delibere attuate.
Anche qui chiedo un moto di orgoglio, perché credo che il livello di spartizione politica non abbia mai raggiunto livelli così bassi. Non lo si esplica solamente nelle elezioni, nelle cariche dei direttivi di ASL e di ASO, ma è un metodo che la Lega - lo dico ai Consiglieri del PdL - sta esercitando a tutti i livelli, in tutto il Piemonte, e che oramai chi fa politica percepisce in maniera chiara e netta: o si sta da quella parte o non si esiste più politicamente. Ci sono sindaci e amministratori locali che aspettano da mesi di essere ricevuti da Assessori di questa Giunta, e solo perché fanno parte di un'area di centrosinistra sono lì in attesa con il piattino in mano. Questo metodo è sbagliato e lo dico anche al PdL, che da otto mesi è completamente schiaffeggiato, vede il suo Assessore alla sanità schiaffeggiato politicamente dalla Lega, anche se finalmente ha avuto un ultimo sussulto di dignità con il suo Capogruppo, che attraverso una lettera dice: "Beh, non fateci villaneggiare dall'opposizione fino a questo punto".
Personalmente credo che ci voglia una ripresa di un metodo istituzionale che va al di là delle giuste e legittime diversità politiche e di pensiero politico, per riprendere un po' di rispetto delle procedure che si avviano in Commissione e un approfondimento del lavoro e della funzione istituzionale dei Consiglieri regionali dei rispettivi Gruppi.
Vi sottolineo come una politica fatta solo di autoritarismo, ma priva di autorevolezza, alla fine cascherà come un castello di carte.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto; sospendiamo il provvedimento in attesa del voto finale.
Procediamo all'esame e votazione degli ordini del giorno collegati.
Iniziamo con l'illustrazione di tutti gli ordini del giorno collegati, cui seguirà la discussione ed infine la votazione.
Iniziamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 170 presentato dai Consiglieri Motta Angela, Artesio, Boeti, Reschigna, Muliere, Stara Taricco e Cerutti, avente ad oggetto "Investimenti in edilizia sanitaria".
La parola alla Consigliera Motta, che ha facoltà di illustrarlo.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, anche perché l'Assessore è a conoscenza del problema.
Ci siamo riuniti due giorni fa, insieme alla collega Valle, con la delegazione dei Sindaci della Valle Belbo, la Presidente della Provincia Armosino e il Sindaco di Asti, che è il coordinatore dei Sindaci nell'assemblea dei Sindaci per l'ASL, per far presente all'Assessore Ferrero la preoccupazione che il territorio avverte in merito al completamento dell'ospedale della Valle Belbo.
L'impegno dell'ordine del giorno è molto semplice: si chiede di incrementare gli investimenti previsti in materia di edilizia sanitaria, ma soprattutto si chiedono precise garanzie riguardo la realizzazione di quest'ospedale della Valle Belbo, che rappresenta un punto di riferimento importante per la zona sud dell'Astigiano (e non solo), riconoscendo che nell'aprile del 2008 è stato siglato un accordo di programma - quindi c'è un programma finanziario preciso - con stanziamenti sia dello Stato sia della Regione, che devono essere ripristinati per garantire al territorio astigiano un ospedale di qualità che possa garantire i servizi di cui questo territorio necessita. Grazie.



PRESIDENTE

Segue l'esame dell'ordine del giorno n. 171 presentato dal Consigliere Reschigna, avente ad oggetto "Investimenti in edilizia sanitaria presso l'Ospedale San Biagio di Domodossola".
La parola al Consigliere Reschigna, che ha facoltà di illustrarlo.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Spero che l'ordine del giorno raccolga un ampio consenso all'interno del Consiglio regionale, a partire dai rappresentanti del Verbano Cusio Ossola che siedono in quest'Aula.
Con questo provvedimento voglio richiamare l'attenzione della Giunta regionale attorno alla necessità di considerare importante l'investimento nella costruzione della seconda ala dell'ospedale San Biagio di Domodossola.
La costruzione di questa seconda ala - voglio ricordare che vi è già un progetto approvato e depositato da mesi presso l'Assessorato regionale alla sanità - consentirebbe, non solo alla realtà di Domodossola e dell'Ossola ma per tutta la zona del Verbano Cusio Ossola, un miglioramento e un completamento degli investimenti in ambito di edilizia sanitaria.
Disponiamo di un patrimonio in edilizia sanitaria assolutamente vetusto: nell'ospedale San Biagio di Domodossola convive un'ala assolutamente moderna, una piastra dei servizi e delle sale operatorie assolutamente moderna, con la fatiscenza rappresentata da una serie di edifici.
La fatiscenza rappresentata da quegli edifici non comporta solo una "non qualità" delle attività svolte all'interno dell'ospedale San Biagio ma anche una onerosità gestionale per l'Azienda Sanitaria Locale: un edificio vecchio non è a norma sotto il profilo dell'efficienza energetica e non è nemmeno in grado di corrispondere a quegli standard qualitativi che sono normalmente richiesti.
Per queste ragioni, dopo aver tentato un emendamento più stringente intendiamo rivolgere al Consiglio regionale e alla Giunta regionale almeno la raccomandazione politica affinché, nell'ambito della programmazione sanitaria che sarà svolta dalla Giunta nei prossimi mesi, possa essere considerata come priorità la costruzione della seconda ala dell'ospedale San Biagio di Domodossola. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Segue l'esame congiunto dell'ordine del giorno n. 172 presentato dai Consiglieri Taricco, Motta e Reschigna, avente ad oggetto "Investimenti in edilizia sanitaria sul territorio dell'ASL CN2", e dell'ordine del giorno n. 173 presentato dai Consiglieri Taricco, Motta e Reschigna, avente ad oggetto "Investimenti in edilizia sanitaria sul territorio dell'ASL CN1".
La parola al Consigliere Taricco, che ha facoltà di illustrarli.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Quel che sottolineiamo è, in parte, una conseguenza della bocciatura dell'emendamento sulla sanità che avevamo presentato per integrare una serie di interventi di edilizia sanitaria nell'ASL Cuneo 2; ma è altresì è la conseguenza logica dell'affermazione fatta da eminenti Assessori di questa Giunta, oltre che dallo stesso Presidente Cota in visita al costruendo ospedale di Alba-Bra, con cui veniva espressa la necessità di integrare la dotazione finanziaria di 15 milioni di euro per il reparto "bunker" sulla radioterapia inizialmente non previsto nelle modalità attuali e sul completamento dell'impianto fognario dell'ospedale stesso.
Abbiamo dunque pensato che potesse essere cosa utile rafforzare questo convincimento - espresso in più occasioni dalla stessa Giunta - relativo alla necessità di integrare la dotazione finanziaria del Piano finanziario dell'ospedale per poterlo completare.
Spero che l'Aula vorrà accogliere con favore queste istanze, perch rappresentano il completamento di una serie di espressioni che provengono dalla Giunta e dalla stesso Presidente di Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

Segue l'esame dell'ordine del giorno n. 175 presentato dai Consiglieri Lepri, Placido, Negro, Pentenero, Boeti, Buquicchio, Reschigna, Artesio Ronzani, Taricco, Stara, Muliere, Motta Angela e Cerutti, avente ad oggetto "Indirizzi sul Bilancio regionale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Attraverso l'ordine del giorno cerchiamo di rimarcare con gran forza alcune questioni che riguardano gli indirizzi della politica...



PRESIDENTE

No, per favore!



(Esibizione, da parte di alcuni Consiglieri del Gruppo del PD, di due striscioni recanti le scritte "Lottizzatori" e "Golpe")



PRESIDENTE

Per favore! Capisco che ci sono le telecamere, ma abbassiamo questi striscioni!



(Commenti del Consigliere Ronzani)



PRESIDENTE

Sospendo i lavori del Consiglio regionale.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.35 riprende alle ore 12.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Per favore, colleghi! Invito i Consiglieri a riprendere il proprio posto.
Dovevamo procedere con l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 175 da parte del Consigliere Ronzani, che ha facoltà di continuare il suo intervento. Prego.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente. Intervengo sulla questione posta dal nostro ordine del giorno, riguardante gli indirizzi della politica del bilancio regionale.
Con quest'ordine del giorno, per la verità, riprendiamo le questioni che erano già state oggetto...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Ronzani.
Scusate, colleghi, abbiamo ancora tantissimo lavoro da fare. Abbiamo deciso di procedere in seduta unica; c'è stata una protesta. Ora chiedo per favore, di ripristinare un clima di confronto che possa portarci al più presto a votare quest'importante provvedimento.
Continui, Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Dicevo che l'ordine del giorno ricalca i contenuti di un analogo documento che era stato votato dall'attuale maggioranza, in occasione della discussione dell'assestamento di bilancio, i cui indirizzi, per la verità sono stati contraddetti dalla discussione che stiamo concludendo e che riguarda il bilancio della nostra Regione.
In quell'occasione, l'ordine del giorno votato dalla maggioranza e ritenuto, diciamo così, il canovaccio sulla base del quale avrebbe dovuto essere impostato il documento di bilancio, prevedeva che i capisaldi di una politica del bilancio regionale degna di questo nome avrebbero dovuto essere la lotta agli sprechi, l'efficienza, ecc.
Ebbene, oggi, anche sulla base di un ordine del giorno successivo, che saremo chiamati a votare e che pone il gran tema dell'indebitamento - e lo pone in capo al Presidente della Commissione e alla Commissione bilancio perché c'è una sollecitazione alla Commissione a studiare la strategia con la quale contenere il debito della Regione - proponiamo il tema di una ristrutturazione del bilancio della Regione che affronti la questione degli sprechi, dell'efficienza, e via dicendo.
Questo è il contenuto del nostro ordine del giorno.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 187 presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri, Taricco, Stara, Buquicchio, Pentenero, Negro Ronzani, Laus, Muliere e Motta Angela, avente ad oggetto "Abbattere l'indebitamento".
La parola al Consigliere Lepri, per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Questo è un ordine del giorno che riteniamo vada incontro alle attese e agli intendimenti frustrati della maggioranza; intendimenti che il Presidente della I Commissione, che ora mi corregge, dovrà a sua volta correggere, perché - come lui sa - fu l'estensore dell'ordine del giorno che il collega Ronzani ha illustrato: l'ordine del giorno n. 187, collegato all'ordine del giorno n. 175.
Con l'ordine del giorno n. 175, vi ricordiamo che avete fallito, almeno per quest'anno, rispetto all'impegno che il Consiglio aveva affidato alla Giunta regionale, quindi vi diciamo: "Provateci almeno la prossima volta provateci ancora" ("Provaci ancora, Sam", come dice il titolo di un film famoso!).
Con l'ordine del giorno n. 187, che è un po' più serio, vi chiediamo visto il fallimento degli impegni che erano stati attribuiti alla Giunta regionale, da parte del Consiglio - di poterci provare noi.
Pertanto, di fronte ad un Consiglio abbastanza disattento, spero che il Presidente della I Commissione legga questo nostro intendimento.
Il Presidente Cota, probabilmente, è contento di aver trovato una sponda nel Consiglio regionale, perché lui ha dimostrato l'incapacità di operare quei tagli che gli erano stati richiesti, quindi noi diamo un mano al Presidente Cota - che subito l'ha colta - proponendo che sia il Consiglio regionale, o meglio, la I Commissione consiliare, a formulare d'intesa tra le forze politiche di maggioranza e minoranza auspicabilmente, un programma articolato di interventi per contenere l'indebitamento.
Ci sembra un modo responsabile di affrontare una questione così drammatica, che in interventi più appassionati e sicuramente più considerati di questo, abbiamo già rappresentato.
La nostra proposta è che, entro quattro mesi a partire da oggi, il Consiglio regionale, attraverso la I Commissione consiliare, formuli un pacchetto, un programma d'interventi, teso a contenere e ridurre l'indebitamento, individuando priorità e sinergie e superando il principio della spesa storica.
Ci sembra una proposta importante ed è un'assunzione di responsabilità da parte della maggiore forza di opposizione.
Confidiamo che quest'assunzione di responsabilità, che non abbiamo trovato nella maggioranza né nella Giunta, trovi considerazione.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 177 presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri, Muliere, Ronzani, Pentenero, Motta Angela Stara, Taricco, Laus, Negro, Dell'Utri, Artesio e Buquicchio, avente ad oggetto "Cambio dei criteri per i tagli ai trasferimenti statali alle Regioni".
La parola al Consigliere Lepri, per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente. Vorrei davvero l'attenzione...
Ci sono il Presidente e l'Assessore impegnati in "cipcioperie" (le chiamo così)! Vedo che vi state salutando, ma forse non è ancora tempo dei saluti. Vorrei riportarvi sulla terra, almeno sul lavoro, visto che siamo ormai prossimi alle meritate vacanze (non so quanto meritate, dato l'indebitamento che stiamo per votare).
Vorrei, comunque, che, almeno in questo caso, il Vicepresidente l'Assessore al bilancio e - perché no? - anche il Presidente della I Commissione, che continua a disturbare con i suoi saluti, mi stessero a sentire.
Presidente Burzi, mi ascolti due minuti, perché sicuramente la questione interessa anche lei.
Personalmente, ho svolto un intervento a nome del Gruppo, come relazione generale, in cui dicevo che tra i tanti limiti di questa Giunta ha, ce n'è uno che, in qualche modo, è un peccato veniale, che vorremmo venisse scontato con un impegno, l'anno prossimo.
Il peccato veniale (chiamiamolo così) è il fatto che il riparto dei tagli - spero che l'Assessore al bilancio mi segua - è avvenuto sulla base dei trasferimenti storici.
Questo è un fatto profondamente ingiusto, e vorrei spiegarlo meglio di quanto ho fatto nella relazione, perché è una faccenda che vale, più o meno, per il prossimo anno, 55 milioni di euro, quindi ritengo di fare un'affermazione di una certa rilevanza.
Abbiamo subito un riparto per spesa, cioè entrate in termini di trasferimenti dallo Stato alle Regioni, che ci ha penalizzati. Perché? Perché il Piemonte - lo dico molto concretamente e semplicemente - si è preso la gran parte delle competenze trasferite dai cosiddetti "Bassanini" cosa che altre Regioni non hanno recepito nella totalità. In altri termini il Piemonte e la Toscana sono state le Regioni che hanno recepito la maggior parte delle deleghe attribuite dallo Stato alle Regioni, in forza dei decreti Bassanini.
Il risultato è stato che il Piemonte e la Toscana - cito le prime due Regioni maggiormente tartassate dai tagli - hanno avuto un taglio proporzionale ai trasferimenti di cui beneficiano e quindi hanno avuto un taglio pro capite maggiore.
Voglio farlo presente anche al Capogruppo della Lega Nord, perch questo significa l'esatto opposto del federalismo, di cui vi fate vanto.
Il Ministro Tremonti, nell'assenza totale di attenzione o comunque di interdizione da parte, per esempio, del nostro Presidente, ha deciso di tagliare maggiormente i trasferimenti alle Regioni che hanno assunto decisioni coerenti con i principi del federalismo; quei principi secondo i quali le Regioni recepiscono e svolgono direttamente funzioni fino ad allora svolte dallo Stato. Quindi, spero, Consigliere Carossa, che lei abbia capito.



(Commenti del Consigliere Carossa)



LEPRI Stefano

Siccome...



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere Lepri.



(Commenti del Consigliere Carossa)



LEPRI Stefano

distratto.
So che capisce, però vorrei anche...



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza.
Prosegua, grazie.



LEPRI Stefano

Noi chiediamo che il prossimo anno il Presidente Cota rappresenti al Governo il carattere ingiusto di questo criterio di riparto, perché le Regioni più federaliste, cioè quelle che hanno ricevuto maggiori competenze dallo Stato, che, quindi, inevitabilmente, hanno più trasferimenti, hanno subito il maggiore taglio.
La nostra proposta è che questo riparto avvenga in quota pro capite come dovrebbe essere, non importa che una Regione abbia o meno recepito le deleghe. Se deve esserci il taglio, questo deve essere proporzionale, in riferimento alla consistenza numerica della popolazione e non ai trasferimenti.
Lo riteniamo un ordine del giorno importantissimo e dai calcoli che abbiamo fatto crediamo di non aver sbagliato. Questo significa, per quest'anno, avere incassato 45 milioni in meno, perché se fosse stato un riparto pro capite avremmo avuto un taglio inferiore ai 45 milioni; l'anno prossimo sapete che ci attende la seconda batosta e, se verranno mantenuti questi criteri, ci verranno sottratti altri 55 milioni di euro in più.
C'è tutto il tempo affinché l'Assessore al bilancio si faccia carico di questo tema e imponga una questione di giustizia per la quale le Regioni devono subire i tagli in riferimento alla loro popolazione e non ai trasferimenti di cui beneficiano, in quanto alcune Regioni hanno maggiori trasferimenti - non perché sono più belle - avendo recepito più di altre le deleghe che le leggi Bassanini hanno affidato alle stesse Regioni. Spero che quest'ordine del giorno, che è tutt'altro che aria fritta, trovi la considerazione che merita anche all'interno delle forze di maggioranza.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 178 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Pentenero, Motta, Ronzani e Muliere, avente ad oggetto "Piano carni: proseguire nell'anno 2011 nello scorrimento delle graduatorie approvate, finanziando i progetti di filiera ritenuti ammissibili ma non finanziati per carenza di risorse".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Credo che la presente vicenda sia sufficientemente nota. Il Piano carni è un programma di investimenti per lo sviluppo del settore della trasformazione, nel campo della zootecnia da carne, che era stato varato alla fine della scorsa legislatura, la cui conclusione è avvenuta con l'approvazione delle graduatorie nei primi mesi di questa legislatura.
Sostanzialmente, tale Piano era stato concepito per sviluppare una trentina di progetti di filiera agroindustriale per la trasformazione e la valorizzazione del patrimonio zootecnico, che nella nostra Regione è straordinario come quantità, ma anche - ed è riconosciuto a livello mondiale - da un punto di vista qualitativo e per la potenzialità che rappresenta.
Inizialmente, era stato immaginato un investimento in contributi per circa una dozzina di milioni di euro, che sviluppavano investimenti per oltre 40 milioni di euro, relativamente a oltre 30 progetti di filiera agroindustriale, con la possibilità di aumentare migliaia di posti di lavoro, ma soprattutto di finalizzare un percorso di valorizzazione della carne della nostra regione, che nell'assestamento di bilancio della scorsa legislatura è stato ridotto a soli tre milioni di euro.
Con quest'ordine del giorno chiediamo di non gettare via quei progetti che hanno avuto l'approvazione positiva da parte delle commissioni di valutazione, che, però, poi, non sono stati finanziati in quanto sostanzialmente, non c'erano più soldi; anche alla luce del fatto che recentemente, l'Assessorato all'agricoltura a valere sulla stessa tipologia di progetti, cioè la legge n. 95/1995, ha redatto una specie di Piano miele ulteriore. Ora - con l'Assessore Sacchetto, che mi spiace non ci sia questa mattina, ma ne abbiamo già parlato a voce - siamo a chiedere che compatibilmente con le risorse sull'UPB competente, si prosegua nello scorrimento della graduatoria per finanziare, nel tempo, i progetti che contengono tutti i requisiti di finanziabilità, ma semplicemente non sono stati finanziati perché non c'erano più i soldi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 181 presentato dai Consiglieri Taricco, Pentenero, Ronzani, Muliere e Motta Angela, avente ad oggetto "Assicurare il proseguimento dell'intervento di copertura ferroviaria Alba-Bra dal Km 75+343 al Km 75+770".
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno nasce dal mancato recepimento di un emendamento. Semplicemente, si chiede di dare continuità ad un lavoro che la Regione Piemonte aveva avviato sul nodo ferroviario di Bra sostanzialmente, la città di Bra è tagliata in due da un asse ferroviario attraverso un accordo di programma che era, diciamo così, figlio di un emendamento di bilancio condiviso da maggioranza e minoranza.
La soluzione intravista prevedeva un'operazione d'interramento di questo asse ferroviario, che aveva permesso anche di avviare la messa in sicurezza di tutta una dorsale della città di Bra che guarda verso la città di Alba.
Il contenuto di questo ordine del giorno mira a creare le premesse per un ulteriore step di avanzamento del lavoro, che permetterebbe, da una parte, di portare a valore e completare il lavoro avviato negli anni passati con l'accordo di programma e, dall'altra, di completare la messa in sicurezza della dorsale dell'altopiano su cui è situata la città di Bra verso la città di Alba. Questo lavoro, qualora non completato, rischierebbe di essere messo in discussione, perché, ovviamente, in questa fase, è assolutamente incompleto.
Con questo ordine del giorno chiediamo alla Giunta di volere completare questo lavoro. L'importo che gli uffici hanno verificato parrebbe assestarsi intorno ai due milioni di euro, probabilmente anche meno, ma lo riteniamo un investimento assolutamente importante, perché permetterebbe di completare un lavoro già fatto e, soprattutto, di mettere in sicurezza una porzione importante di territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 176 presentato dai Consiglieri Lepri, Boeti, Pentenero e Laus, avente ad oggetto "Investimenti in edilizia sanitaria in provincia di Torino".
La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Prendendo atto della volontà, che è comprensibile, da parte dell'Assessore Ferrero di individuare nuove priorità relativamente alle opere di edilizia sanitaria, evidenziamo come numerose opere - in molti casi si tratta di manutenzioni straordinarie, messe a norma o interventi relativi all'antincendio - non possano aspettare, che, tra l'altro, hanno già il vantaggio di essere progettate, quindi sono immediatamente cantierabili.
Abbiamo individuato alcune opere che, anche alla luce di indicazioni provenienti dalla Giunta precedente, sono immediatamente cantierabili o comunque, di somma urgenza. Quindi, senza nulla togliere alla volontà della Giunta di ridefinire le priorità, riteniamo possa esservi una convergenza da parte di tutto il Consiglio su alcune opere che non possono attendere.
Sono quelle indicate nel dispositivo, quindi non le illustro. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 182 presentato dai Consiglieri Lepri, Pentenero, Taricco, Motta Angela, Ronzani, Muliere Boeti e Reschigna, avente ad oggetto "Bilancio 2011 - aumentare i fondi sulla l.r. n. 23/2004 ".
La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Quest'ordine del giorno impegna la Giunta ad attribuire risorse ai capitoli relativi alla legge 23 che, rispetto al 2010, segnano un decremento almeno rispetto all'assestato: lo stanziato del 2010 era inferiore, ma l'assestato segna circa 8,8 milioni di euro di dotazione e nella previsione del 2001 attualmente si registra un importo di 6,3 milioni di euro sulla UPB che finanza la legge in materia di sviluppo e promozione della cooperazione.
Attraverso la discussione di queste ultime ore abbiamo colto informazioni dagli uffici, secondo i quali vi sarebbero - vi sono - fondi relativi a contributi non completamente utilizzati, o che debbono essere restituiti perché impropriamente percepiti, per un importo pari almeno a tre milioni-tre milioni e mezzo di euro, la cui disponibilità si realizzerebbe nel corso dei prossimi sei mesi. Essendo quindi questo un meccanismo che può essere definito senza emendamenti al bilancio, ma attraverso operazioni interne allo stesso Assessorato, d'intesa con la maggioranza abbiamo redatto questo ordine del giorno che mi risulta trovare il consenso di tutto il Consiglio regionale, secondo il quale si propone di destinare, appunto, le cifre che si libereranno nel corso dei prossimi mesi per aumentare la dotazione della legge 23.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 183 presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti e Artesio, avente ad oggetto "Centri antiviolenza: legge 16/2009".
La parola al Consigliere Stara per l'illustrazione.



STARA Andrea

Si tratta di garantire la creazione, la realizzazione delle cosiddette "case protette". Per fare questo, rispetto al tema della violenza sulle donne, non è sufficiente finanziare solo le attività degli Sportelli, che sono per di più sportelli informativi e di supporto psicologico.
Questa legge arriva da un'iniziativa popolare ed è stata votata a suo tempo all'unanimità da tutto il Consiglio. Probabilmente, però, anche per scarse risorse finanziarie - ma io aggiungo anche per una certa disattenzione - la delibera che riguarda il finanziamento per la realizzazione delle case protette non riesce a partire. Sicuramente le risorse che noi andiamo ad individuare sono insufficienti, nell'immediato a garantire la realizzazione di un centro per ogni provincia. Però abbiamo ottenuto, in accordo con i Capigruppo, con il Presidente Cota e con gli Assessori Maccanti e Quaglia, una cosa importante: garantire, cioè, la storicità dei finanziamenti.
Questo ordine del giorno, quindi, garantisce le risorse in spesa corrente per le attività e garantisce alla delibera in oggetto - quella che andrà ad istituire i centri antiviolenza - la costanza dei finanziamenti negli anni. Cosa significa questo? Mi auguro significhi che, se - come prevede l'ordine del giorno - riusciremo finalmente a far partire questa delibera sui criteri a febbraio e si aprirà il bando, a mano a mano le Province possano presentare progetti e accedere ai finanziamenti nel corso dei prossimi anni, per far sì che almeno si realizzi una casa protetta in ogni provincia.
sicuramente, questo, un tema presente nella cronaca quotidiana e c'è una novità importante all'interno dell'ordine del giorno, che è l'utilizzo di almeno 100.000 euro in spesa corrente per far partire l'Osservatorio.
Purtroppo ancora oggi, nonostante abbiamo dei dati dell'IRES, gli elementi di conoscenza sono assolutamente incerti: manca quindi un dato di partenza vero e ufficiale sulla realtà e sulla grandezza del fenomeno. Mi auguro che l'accordo che abbiamo fatto tutti insieme possa dare una risposta ad un problema serio e reale che sempre di più si manifesta sul nostro territorio.
Ringrazio tutti per la disponibilità - il Presidente Cota, gli Assessori e la maggioranza - e ovviamente, anche a nome dei colleghi co promotori - io sono il relatore, ma è un ordine del giorno che parte congiuntamente con le colleghe Cerutti e Artesio - mi auguro che ci sia un prosieguo rapido nei prossimi mesi. Grazie ancora.



PRESIDENTE

Grazie.
Abbiamo ancora un ordine del giorno, il n. 184, presentato dai Consiglieri Lepri, Taricco, Ronzani, Pentenero, Reschigna, Buquicchio Pedrale, Goffi, Artesio, Carossa, Negro, Mastrullo, Muliere, Bussola Cerutti, Leo, Cortopassi, Lupi, Costa Raffaele, Vignale, Valle, Stara Boeti, Dell'Utri, Motta e Cattaneo, avente ad oggetto "Bilancio 2011 Urgente discussione sugli aumenti tariffari nelle autostrade piemontesi".
La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

La questione è molto semplice nella sua essenzialità. Siamo di fronte ogni anno, a variazioni tariffarie e queste sono inevitabili, ma quello che probabilmente è evitabile è il fatto che queste variazioni debbano sempre segnare un incremento. Saremmo portati a pensare, per esempio, che i gestori delle Autostrade che hanno in concessione le stesse potrebbero magari - perché no? - un giorno aver raggiunto il tasso di copertura degli investimenti o degli ammortamenti e concederci qualche riduzione. Invece puntualmente, all'inizio dell'anno, c'è sempre il segno più.
Finché si tratta di segni più che sostanzialmente sono allineati all'inflazione, ancora passi: il problema è che siamo di fronte ad incrementi a due cifre e il Sole 24 Ore ci dice come indiscrezione - come sempre ci azzecca - che siamo di fronte, per quanto riguarda le due maggiori Autostrade piemontesi (la Torino-Piacenza e la Torino-Milano) ad incrementi rispettivamente del 20 e del 10% circa. Queste due Autostrade sono state anche oggetto dei maggiori incrementi tariffari nel corso dello scorso anno: 15 e rotti % per quanto riguarda la Torino-Milano e - vado a memoria - intorno al 10% per la Torino-Piacenza.
vero che siamo di fronte ad Autostrade che stanno realizzando la terza corsia - nel caso della Torino-Milano - e interventi importanti di messa in sicurezza, soprattutto nella Regione Emilia Romagna - nel caso della Torino-Piacenza -, ma c'è motivo di dubitare fortemente dell'entità dell'incremento stesso. In altri termini, è assolutamente giustificabile un incremento superiore all'inflazione per via dei lavori prima citati, ma non certamente di questa entità; soprattutto tenendo conto degli aumenti cumulativi degli ultimi due anni: nella Torino-Milano siamo di fronte ad incrementi del 35%, cioè di più di un terzo. Chi fa la Torino-Milano tutti i giorni mi dice che negli ultimi cinque anni la tariffa è praticamente raddoppiata. Siamo di fronte, quindi, ad incrementi che forse hanno giustificazioni che vanno oltre i calcoli meramente contabili. In ogni caso c'è la necessità di capire dalla Giunta il perché di questi elementi così rilevanti.
Noi chiediamo quindi alla Giunta due cose, Vicepresidente Cavallera: che da subito, in queste ore, ci si attivi con l'ANAS finché c'è tempo o con il Ministro per i Lavori Pubblici, affinché vi sia un chiarimento e si possa magari ancora, se possibile, spuntare una riduzione degli aumenti tariffari; e che, qualunque sia l'aumento, si faccia sì che fin da subito c'è anche un'interrogazione depositata, il cui primo firmatario è il collega Ronzani - vengano date risposte urgenti sulle motivazioni econometriche che giustificano questi incrementi; e non semplicemente motivazioni generali, ma conti alla mano in riferimento agli anni di ammortamento e agli investimenti fatti.
Non è possibile che siano sempre i piemontesi - e in questo caso mi accodo agli slogan dei colleghi della Lega Nord - a pagare più degli altri.
Non c'è sinceramente ragione perché vi siano questi incrementi così rilevanti.



PRESIDENTE

Grazie. Tutti gli ordini del giorno sono stati illustrati.
aperta una brevissima discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Il Senatore Andreotti diceva - anzi, dice tuttora - che quando si deve parlare di una persona se non se ne può parlare bene allora è meglio non farlo. Se avessi seguito questo consiglio, credo che avrei fatto almeno il Sottosegretario, forse anche qualcosa in più; pur non avendolo seguito per tanti decenni, però, non vorrei considerarmi esentato da questa regola l'ultimo giorno di lavoro di questo Consiglio regionale per il 2010.
Intervengo sull'ordine del giorno n. 187, il cui primo firmatario credo sia il Consigliere Reschigna, che parla dell'indebitamento. Indirettamente vorrei anche intervenire su quello precedente che richiama - e ringrazio il collega Lepri perché in questa parte dei suoi interventi (e solo in questa parte) dice più volte la verità - un ragionamento attorno al mondo dell'efficienza. Le due logiche dell'indebitamento e dell'efficienza non possono essere disgiunte.
Il bilancio che fra poco verrà approvato ha degli aspetti positivi, il primo dei quali è che, in virtù del nuovo Regolamento, viene approvato entro la fine dell'anno. È successo anche due anni fa, quando per scelta dell'opposizione - scelta responsabile - votammo il bilancio, dando una prova di fiducia che non venne affatto corrisposta da segni concreti. Per essere precisi consentimmo il voto, ma votammo contro, in virtù di quella che all'epoca sembrava essere una premessa di crisi che stava per attraversare la nostra Regione, che poi puntualmente si è presentata sperando che le code si stiano allontanando, ma al momento i segnali non consentono di essere certi.
L'indebitamento del bilancio lo considero indecente, e questo termine in qualche modo, ha irritato il Presidente Cota, perché credo che sia corretto. Questo bilancio presenta almeno due caratteristiche che vedo critiche, e non ne do colpa all'Assessore al bilancio, perché avendo ricoperto quel ruolo per un po' di anni, pur con l'ausilio di persone esperte, come l'attuale Vicepresidente, conosco l'estrema difficoltà di far quadrare le entrate con le uscite. È molto difficile. Bisogna avere un forte mandato politico.
L'attuale bilancio presenta le seguenti criticità: un indebitamento di 7,3 miliardi di euro, tendenziale, che quindi codesta Giunta sarebbe autorizzata ad aprire qualora servissero le risorse necessarie che sono state fin qui deliberate nell'Allegato A e che quanto prima voteremo; un mantenimento della spesa corrente, come è stato detto più volte da alcuni colleghi dell'opposizione, ed è una critica corretta che condivido.
Questo bilancio, oltre ad essere iperindebitato, continua ad avere un mantenimento di spesa corrente ed una scarsa propensione agli investimenti.
Su questo nessuno si senta innocente, perché questa Regione ha sempre avuto un'incapacità di tradurre gli investimenti in fatti. È perché per fare gli investimenti - ragazzi miei! - bisogna lavorare. E il lavoro non è un'attitudine, come anche l'efficienza, che il mondo del pubblico abbia insito. Si lavora se è indispensabile farlo; se soltanto se ne può fare a meno, chiunque abbia avuto a che fare con la Pubblica Amministrazione, a livello politico o di struttura, lo fa ben volentieri.
Fare investimenti richiede lavoro; l'attuale bilancio è carente di investimenti, iperindebitato e porta con sé margini di inefficienza.
Tra l'altro, mi permetto una volta anche di farmi - e non lo farò mai più - un complimento: ne parlo con assoluta tranquillità, perché il giorno in cui mi sono dimesso - sembra un secolo fa, ma in realtà erano otto-nove anni fa - l'indebitamento di questa Regione era 241 milioni di euro ed avevamo appena votato l'IRPEF. Quindi, se avessimo avuto il coraggio, cosa che io sostenevo ma non fu possibile farlo all'interno della Giunta, di non aumentare l'incremento dell'IRPEF per finanziare l'allora disavanzo della spesa sanitaria, la Regione Piemonte sarebbe stata al limite dell'autofinanziamento. Tra il limite dell'autofinanziamento e 7,2 miliardi di euro, ci corre il mondo. Porco cane, credo che sia il termine giusto! Attenzione, non pensate mica che siamo un'eccezione! Nella classifica dell'indebitamento delle Regioni siamo amplissimamente in testa alla classifica, e questo risultato eccellente lo aveva già raggiunto Peveraro sgomitando in maniera durissima, ma aveva l'esperienza che si era portata dietro dal Comune di Torino. Quindi, è stato un risultato facile per lui da raggiungere. Lui dovunque vada, sui debiti è come Mourihno: va, indebita e vince; poi si sposta: va, indebita e vince. Lo avevamo soprannominato "indebitator" scherzando, ma nemmeno tanto, visto che la persona non era di buon spirito e si arrabbiava, non amava le critiche, per cui ci divertivamo a farne anche altre.
Quant'è il bilancio che dovrebbe consentire un indebitamento? Io l'ho detto e lo ripeto: credo che codesta maggioranza dovrebbe urgentemente portarlo almeno a cinque miliardi, che è un'enormità, avendo due stagioni di lavoro. Lo dica, Vicepresidente Cavallera, ai suoi colleghi più giovani: si lavora - si fa per dire - per i primi due anni e poi chissà perché la gente pensa a che cosa fare dopo. È sempre così, e arriverà puntualmente anche questa volta.
Quindi, ci sono due anni di tempo per ridurre l'indebitamento, che è compito e dovere di questa maggioranza che è stata votata anche per questo.
stata votata per dare rinnovamento.
stato ricordato in un ordine del giorno che ovviamente verrà cassato ma è certo che i sintomi del rinnovamento al momento non sono ancora sufficienti e ci sono delle motivazioni.
Ad esempio - e ne parlo solo per un attimo, poi torno all'indebitamento le nomine di ieri e lo dice chi codesto documento, cui ha strumentalmente alluso l'amico, collega e Presidente del PD Reschigna, avendo contribuito non marginalmente a scriverlo, segnala l'assoluta...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



BURZI Angelo

la comunicazione che abbiamo fatto al Presidente Cota, non ti riguarda. Abbiamo scritto noi al nostro Presidente, perché gli vogliamo bene e ogni tanto gli mandiamo delle letterine. In questa letterina gli abbiamo detto una cosa che non è quella che dici tu, ma quasi, cioè che il Gruppo del PdL si rammarica di non avere potuto contribuire, potendo vantare al proprio interno una certa dose di esperienza, a migliorare gli atti di governo. Questo è ben diverso dall'interferire.
Quindi, se vuoi, segnala l'assoluta distanza e l'assoluta estraneità almeno per quanto mi riguarda, da quanto ieri è avvenuto, ma anche il rammarico, perché siamo convinti che, se avessimo potuto collaborare, gli atti di governo non sarebbero usciti, nella totale autonomia di chi li ha presi, peggio di quanto siano usciti.
E come sono usciti? Cito una cosa che mi piace vedere come positiva: c'è un grande sintomo di rinnovamento. Spiace che questo rinnovamento sia da ascrivere ad un alleato del PdL, che è la Lega, ma così è, perché le persone che la Lega ha indicato ieri sono nuove. Poi se sono buone o cattive, lo vedremo, ma sono nuove. Nuove è un aggettivo che piace molto alla gente, in questa fase; nuovo è nuovo. Degli altri conosciamo tutti i pregi - ne hanno tutti - e anche qualche difetto, nessuno ne è esente.
Torno all'indebitamento.
Ringrazio il Capogruppo Reschigna dell'ordine del giorno presentato raccogliendo anche qualche riflessione, perché a me non dispiacerebbe come ho detto un'altra volta e lo ribadisco - che si affrontasse una cosa che è quasi ai margini dell'utopia, cioè che le forze che si riconoscono nel Governo - al di là del fatto che oggi siano all'opposizione o in maggioranza - contribuiscano a risolvere il problema che hanno creato.
Siccome l'indebitamento lo abbiamo creato tutti noi, o personalmente o come Gruppi politici o partiti che hanno espresso l'azione in questa legislatura, credo che potrebbe essere un compito difficilissimo costruire un tassello di Commissione - credo che ci sarebbe anche una delibera di Consiglio ma questi sono tecnicismi - che nel tempo limitato di quattro cinque mesi, non di più, rifletta ed esprima delle proposte, se sono in grado di farle, che possano diventare strumenti in termini di legge, in termini di delibera o in termini di determine, che possano avere lo scopo di aiutare questa Regione a ridurre il proprio indebitamento.
difficilissimo che le forze di governo, pur presenti in quest'Aula sia in maggioranza sia in minoranza, collaborino; però la situazione è davvero molto grave e talora di fronte a situazioni molto gravi Marchionne insegna! - si riescono a fare cose che soltanto l'altro ieri sarebbero state impensabili.
Concludo, augurando a tutti i colleghi, a tutte le loro famiglie e a tutte le persone cui vogliono bene, un sereno 2011 e un buon lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La polemica, in particolar modo nella discussione di un documento quale quello del bilancio, ovviamente non stupisce né vogliamo sempre guardare indietro, perché vorremmo evitare di farci venire il torcicollo.
Certo è un po' anomalo che quando si arriva a quello che è un accordo certamente parziale e che non modifica le scelte di voto - perché è evidente che su un impianto di bilancio complessivo non possono essere dieci milioni di euro, seppure su una discussione congiunta, che modificano la valutazione.
Credo, come cercavamo di praticare quando eravamo all'opposizione, che ci sia anche una modalità comportamentale all'interno dell'Aula che dovrebbe essere susseguente, in momenti in cui si trova un'intesa.
normale che ci siano grandi frizioni e attacchi quando i momenti sono più alti, è un po' anomalo che questo avvenga dopo un'intesa. Soprattutto che avvenga, consentitemi, su un tema come la sanità.
Ricordo un dato che può essere sconfessato, ma non è vero perch abbiamo testimonianze verbali all'interno dell'Aula. Non discetto sulle nomine, lo potrei fare, da Consigliere regionale; lo farò certamente valutando quello che sarà l'operato dei nominati. Sinceramente, mi interessa molto di più la valutazione complessiva del sistema e come riuscirà a fare efficienza, anche grazie ai nominati.
Ricordo che cinque anni fa i nominati avvennero grazie ad una lettera che tutti i Capigruppo dell'allora maggioranza, salvo il Consigliere Buquicchio, trasmisero alla Presidenza. Così avvenne. Oggi il Consigliere Reschigna si indigna, ma non può farlo il Consigliere Muliere, che gli è seduto accanto, perché la trasmise lui. Come altri si indignano, ma se il Consigliere Taricco, la Consigliera Pentenero, ma devono ricordare che il Consigliere Lepri fece altrettanto.
Questa è una modalità, per certi versi, normale o meno. Non è che questo mi scandalizza non dovrebbe scandalizzare neanche gli altri Consiglieri. Le nomine dei Direttori sanitari, piaccia o non piaccia, le fa la Giunta regionale. Credo che l'incidenza che questo Consiglio, questa maggioranza, ha esercitato in termini consiliare, rispetto alle scelte sia, invece, da prendere ad esempio come rispetto della norma.
Nessuno di noi si è scandalizzato per il fatto che non abbiamo partecipato, come è avvenuto e come è giusto che non sia avvenuta, alla scelta dei Direttori. Alcuni di noi hanno legittimamente richiesto una maggiore informazione sul sistema. Credo che un aspetto di sistema debba essere noto a chi poi lo deve sostenere - la maggioranza - quando viene in Consiglio regionale.
Questo è l'aspetto sul quale ci siamo permessi di inviare, e come faremmo in altri momenti se sarà necessario, una lettera al Presidente della Regione che oltre ad essere il Presidente è il capo della maggioranza. Crediamo che una serie di modalità comportamentali all'interno della maggioranza, e i partiti che rappresentano la maggioranza, siano da tenere in debita considerazione. Segnalo sul bilancio alcuni aspetti che colgo come positivi. Quest'anno la Regione costa un miliardo di euro in meno: questo è un dato certificato. Uno può dire quello che vuole, ma se si prende la tabella dei costi complessivi 2010 e costi complessivi 2011 fa un miliardo in meno. Poi è vero che ci sono alcune centinaia di milioni di investimenti in meno rispetto all'anno passato, è vero che c'è un aumento dell'indebitamento, ma qualcuno di voi ricorda che a marzo di quest'anno 723 milioni di fatture emesse sono state disimpegnate e qualcuno le deve pagare? Credo che questo bilancio abbia dei chiari e degli scuri. Il chiaro è certamente l'aspetto che si vota entro l'anno. Ricordo che siamo stati tre mesi in Commissione a discuterlo, con tutti i limiti che i Consiglieri dell'opposizione in più occasioni hanno manifestato, il fondino e quant'altro, ma siamo stati tre mesi. Questa maggioranza che non vota disegni di legge, da maggio ad oggi ha votato tre documenti di bilancio.
Quello non approvato, lasciamo stare le motivazioni, dalla precedente Giunta; l'assestamento di bilancio nei tempi dovuti e il bilancio nei tempi dovuti. Già questa sarebbe una gran novità senza entrare nel merito.
Entrando nel merito è una Regione che costa meno e, come un ordine del giorno indica rispetto alle possibilità, deve fare un enorme sforzo per ridurre anche l'indebitamento di quest'esercizio finanziario. Secondo me sarà possibile con una variazione ad hoc. Può essere anche frutto di un lavoro concertato, perché in più occasioni, in questa sessione, abbiamo detto, da una parte e dall'altra - ovviamente molto di più dai colleghi del centrosinistra, per motivi anche regolamentari, d'illustrazione degli emendamenti - che uno dei cuori delle politiche di bilancio, deve essere la riduzione dell'indebitamento. Se questo è patrimonio del centrosinistra ed è patrimonio del centrodestra, dobbiamo solo metterci insieme per capire le modalità con cui l'indebitamento si può ridurre. Passano attraverso l'efficienza, passano attraverso una riduzione di alcune spese che non sono prioritarie.
Due aspetti non sono compatibili: l'aspetto della spesa, ancorché su emendamenti di merito. Questo lo riconosco. Non c'erano emendamenti ostruzionistici da parte dei Consiglieri dell'opposizione. Se però fate la somma del costo degli emendamenti di merito con le alchimie che anche noi facevamo meno comunicazione e quant'altro, ma se uno facesse la somma dei meno si renderebbe conto che arriva ad avere UPB che sono zero. Tutto ci non è fattibile, se non si rivedono alcune strategie di bilancio.
Faccio due esempi. Comunità montane e Parchi. Su questa partita spendiamo 40 milioni di euro, gran parte dei quali esclusivamente per pagare il personale. Ho chiesto agli Assessori di fornirci un elenco dei dipendenti e le loro mansioni. Quando scopriremo che le Comunità montane hanno, ad esempio, 150 amministrativi in più del necessario o, per esempio che nei parchi il 60-70% del personale non ha mansioni tipiche da parco non fa il tecnico faunistico o il tecnico forestale, ma sono amministrativi, allora ci dobbiamo porre dei problemi se anche quelli non sono stati strumenti per fare - non do responsabilità ad un'area politica consenso locale con assunzioni che non erano finalizzate alle finalità di quel soggetto, ma erano finalizzate ad assumere qualcuno.
Su questi casi è bene che si rivedano delle politiche, individuando degli obiettivi. Anche in alcuni di questi casi dovremmo rivedere la legge sulle Comunità montane. Non è possibile pensare che la Regione abbia solo come fine quello di pagare gli stipendi alle Comunità montane. La Regione deve trasformare le Comunità montane e quelle montane in strumenti di sviluppo.
Così come nei Parchi. Non è possibile pensare che nei Parchi vi sia un numero di amministrativi tre volte superiore a quello di chi fa attività legate alla vita dei parchi. Anche in questo caso bisogna far sì che i Parchi - anche questo oggetto di un disegno di legge in discussione, che può essere modificato ma la cui filosofia è ampiamente condivisibile diventino strumenti di economia del territorio, non perché ci costano meno milioni di euro per pagare gli stipendi, ma perché fanno ricadere delle risorse economiche sul territorio in cui i Parchi sono insediati. Ed è per questo che sono stati creati, non soltanto per la tutela ambientale, perch è sempre l'oggetto delle leggi istitutive.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Farò un intervento breve e con spirito assolutamente positivo.
Ho parlato con i Consiglieri Motta, Pedrale, Comba e il Consigliere Carossa per mettere insieme alcune sensazioni e valutazioni. Desidero anche ringraziare il Gruppo della Lega e tutta la minoranza.
Detto questo, mi rivolgo all'Assessore Quaglia e al Vicepresidente Cavallera. Come dicevo con i Consiglieri, rispetto all'ordine del giorno n.
175 - che è molto ben fatto, specie nelle sue conclusioni - ho notato alcuni aspetti. Indubbiamente è positivo che sul diritto allo studio, che vuol dire aiuti alle famiglie non abbienti, si siano recuperati i fondi.
Ringrazio la Giunta e i colleghi, in particolare la Consigliera Pentenero.
In secondo luogo, noi abbiamo, per atto di responsabilità, accettato la soluzione proposta dal Presidente Cota, anche perché riconosciamo l'affidabilità della Giunta e del Presidente Cota stesso. Ciò non vuol dire che abbiamo dimenticato le segnalazioni che abbiamo avanzato su alcuni settori, perché non è che si parli per parlare! Non è che ho tormentato le gentilissime Assessore Quaglia e Maccanti per settimane per poi dire che abbiamo scherzato. Quello che ha detto la collega Pentenero sul tema della cultura è sostanzialmente vero, e molti di noi lo hanno sostenuto con convinzione.
Adesso si chiude così il bilancio. Avete fatto un eccellente lavoro e mi associo a quanto detto dai colleghi. Il Presidente Cota ha preso un impegno con noi: ora dobbiamo trovare le modalità - l'impegno è del Presidente, quindi è sacro - per monitorare e concorrere all'attuazione dell'impegno stesso.
Segnalo che sulla cultura il nostro Gruppo ha fatto una riunione specifica, a conclusione della quale avevamo dato mandato al Capogruppo di segnalare insieme all'apprezzamento per l'impegno ed il lavoro dell'Assessore Coppola e dell'assessorato tutto con forza e priorità certe esigenze in questa fase. Non si sono potute raccogliere, però confidiamo che vi siano le modalità per farlo: abbiamo chiesto che ciò avvenga nella maniera più completa possibile, e tanto ci è stato promesso.
Cari colleghi, concludo dicendo, con motto tibetano, che sarò paziente però tenace nel sostenere cose che peraltro sono patrimonio del nostro Gruppo tutto, perché non sono solo un patrimonio mio personale.
Ringrazio l'Assessore Quaglia e l'Assessore Maccanti per avermi ascoltato tanto e sarò sempre paziente ma, come tutti i tibetani, tenace al massimo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

L'intervento del collega Leo, che usa un linguaggio d'altri tempi, nel senso che si pone sempre, davanti ai suoi interlocutori, con una certa delicatezza e una certa suadenza, è però sintomatico di un problema che questo bilancio ripropone. Noi non siamo così poco avvezzi alla politica per non capire che il collega Leo ha segnalato un'esigenza: un'insoddisfazione, che può essere sdrammatizzata e mitigata, che riguarda il modo con cui una certa fase della politica del bilancio della Regione è stata gestita.
Personalmente ritengo che il tema evochi una questione di fondo, che attiene ai rapporti tra Lega e PdL, di cui alcuni interventi di colleghi sono la riprova. Ma non è di questo che volevo parlare, perché è un tema che non riguarda le opposizioni, non riguarda noi, ognuno ha i propri problemi da affrontare, ma certo è che non credo che voi possiate far finta di niente e non credo che noi possiamo non considerare i problemi che emergono sullo sfondo di questa discussione sul bilancio e che riguardano i rapporti fra Lega e PdL.
Il collega Vignale è tornato sulla questione del bilancio che verrà approvato entro il 31/12; l'ha fatto anche Cota, rivendicando e scrivendo proprio in merito a questo fatto. Cota aveva addirittura trovato il modo per dichiarare che aveva ereditato un bilancio non ancora stato approvato a conferma del fatto che questa Regione era stata governata male. Cota in quel caso ha fatto finta di non sapere che noi eravamo arrivati all'esercizio provvisorio per una serie di ragioni che oggi non si verificano per un complesso di principi, il principale dei quali è quello che il nuovo Regolamento, votato anche da noi, consente alle maggioranza di avere i documenti contabili pronti entro il 31/12.
Questa è la vera novità e il collega Vignale non può non sapere che invece il vecchio Regolamento, di cui lui ha fatto uso - l'avrei fatto anch'io - conferiva alle minoranze un formidabile potere di interdizione che voi avete usato (o che noi avevamo usato quando eravamo minoranza). Di negoziazione? Di ricatto? D'interdizione? Quello che volete. So che ad un certo punto, quando discutevamo del bilancio, la condizione per chiuderlo era quella che la maggioranza prendesse atto che alcune richieste erano conditio sine qua non per votare i documenti di bilancio, perché quel Regolamento lo consentiva.
altra cosa molto diversa: intanto perché, se il collega Vignale mi consente, la qualità delle richieste fatte dall'opposizione non è paragonabile alle richieste che allora abbiamo dovuto prendere in considerazione, che erano altra cosa rispetto al tentativo di affrontare con le risorse necessarie, una serie di problemi che riguardano il sistema il futuro e l'economia di questa Regione.
Secondo, tre mesi in Commissione. È vero, collega Vignale, però lei sa e non posso far torto alla sua onestà intellettuale, che noi per un mese e mezzo abbiamo pestato acqua nel mortaio, perché discutevamo con degli Assessori che sono venuti in Commissione a parlarci dei massimi sistemi e che hanno ragionato immaginando come avrebbero voluto che fosse il bilancio, per la semplice ragione che tutti rivendicavano un pezzo di quel fondo, in cui erano accantonati 333 milioni, che abbiamo scoperto essere un fondo in larga misura da utilizzare per fare spese che erano obbligatorie.
Quindi, sì, tre mesi in Commissione, ma non per colpa della minoranza che vi ha, anzi, sollecitati a venire in Aula, come ha dimostrato ieri sera il collega Reschigna. Esattamente il contrario rispetto ad uno schema classico: l'opposizione vi tiene in Commissione perché vuole ritardare l'esame del bilancio e vi è una maggioranza che invece freme dalla volontà di andare in Aula. Qui è successo il contrario.
Terzo: questo bilancio è figlio di tante cose, ma è figlio anche di una rigidità che ha una causa che voi conoscete, che è l'indebitamento. Su questo dirò una cosa rapidissima, ma l'ultima fase sono i tagli del Governo.
Sono stupito del fatto che nessuno della maggioranza - nessuno, neanche uno come Vignale, che in passato era molto severo su questo - abbia sentito il dovere di dire qualcosa in questa discussione, dovendo voi fare i conti con un bilancio che vi ha costretto ad aumentare l'indebitamento e anche ad assumere la seconda decisione di aumentare il debito per effetto dei tagli.
Questa è l'altra ragione: avete dovuto prendere atto che, essendovi stati tagli molto pesanti, questo solo fatto vi costringeva a far ricorso al debito, ma su questo nessuno di voi ha sentito il dovere di dire una parola. Perché delle due l'una: davvero quei tagli consentivano a voi - e questo per il momento non lo avete fatto - di incidere su sprechi e inefficienza, e allora era davvero ininfluente il fatto che essi fossero avvenuti, ma siccome questo non è avvenuto, tanto è vero che avete fatto ricorso all'indebitamento per sopperire ai tagli decisi dal Governo, da una maggioranza come la vostra, pur prendendo atto del fatto che la finanziaria di Tremonti vi imponeva una politica di riduzione dei trasferimenti qualche voce di protesta, di critica, di sollecitazione al Governo a fare una politica diversa me la sarei francamente aspettata.
Mi colpisce questo fatto, perché non posso non ricordare con quale forza voi ponevate, negli anni passati, il problema del rapporto con lo Stato centrale, anche in relazione al tema dei trasferimenti, che non sottovaluto, perché il debito pubblico è un problema reale. Però il fatto che il Piemonte sia stato penalizzato, che i tagli maggiori abbiano colpito Regioni come la nostra, oltre a tutti i nostri ragionamenti teorici sul fatto di rendere selettivi i tagli, avrebbero dovuto in qualche modo essere affrontati. Invece, questa partita non l'avete assolutamente affrontata.
Infine, Presidente, ritengo che la discussione dell'indebitamento debba essere affrontata con molta forza. In Commissione abbiamo approvato un ordine del giorno - o l'approveremo - che affronta tale questione e il nostro Gruppo è pronto a fare la propria parte, perché ritengo che indipendentemente dalle maggioranze che si possono alternare alla guida di questa Regione, il tema debba essere affrontato. Non possiamo pensare a bilanci - quelli prossimi venturi - che non contengano una strategia credibile, e non di breve respiro, che abbia come fine una progressiva riduzione dello stock complessivo del debito.
Su questo piano naturalmente, la sfida è aperta e noi ci accingiamo ad affrontarla portando idee e argomenti, non appena saremo messi nella condizione, in Commissione, ma anche in aula, di affrontare il problema.



PRESIDENTE

La discussione generale è conclusa.
Procediamo con la votazione degli ordini del giorno.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 170, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'Assessore regionale al Bilancio Giovanna Quaglia ha giustificato la riduzione degli investimenti in materia di edilizia sanitaria, che ammontavano a 203 milioni di euro nel 2009, dapprima azzerati nel DDL di Bilancio di previsione per il 2011 e poi portati a soli 50 milioni dichiarando che la precedente amministrazione avrebbe assunto impegni in materia di edilizia sanitaria senza una seria programmazione a monte si è proposto di ovviare, almeno parzialmente, alla sopraccitata drastica riduzione degli investimenti in edilizia sanitaria prevedendo investimenti per ulteriori 92 milioni di euro (ripartiti in tre anni tra il 2011 e il 2013) per la realizzazione di opere già preventivate, da finanziare con l'iscrizione di 22 milioni di euro di fondi FAS spettanti al Piemonte e con la previsione di vendita degli immobili delle ASL non destinati a finalità istituzionali considerato che in conseguenza della pesante riduzione degli investimenti in edilizia sanitaria vari progetti già avviati ed in fase di realizzazione rischiano di essere abbandonati tra i sopra citati progetti rientra la nuova struttura ospedaliera della Valle Belbo, per la quale è già stato avviato il cantiere nel luglio 2009 che ospiterà tutte le specialità già attive presso l'ospedale Cardinal Massaia di Asti e che, nel rispetto del crono programma stabilito, dovrà essere pronta entro il 2012, ma per la quale si è appreso che il cantiere è sospeso a seguito di una comunicazione del neo direttore della Sanità regionale Paolo Monferino in cui si affermerebbe che in sede di bilancio la Regione avrebbe ridotto tra gli impegni, tra cui proprio quello relativo all'ospedale della Valle Belbo verificato che nell'aprile 2008 era stato siglato riguardo il progetto di nuovo ospedale della Valle Belbo un accordo di programma con un preciso quadro finanziario in cui erano compresi stanziamenti statali per oltre 11 milioni di euro che rischiano di essere revocati se il progetto verrà effettivamente accantonato impegna la Giunta regionale ad incrementare gli investimenti previsti in materia di edilizia sanitaria fornendo precise garanzie riguardo la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero della Valle Belbo, in considerazione sia degli impegni già assunti che della necessità del territorio di avere un nuovo presidio ospedaliero di qualità." Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 171, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che risulta importante procedere ad investimenti in edilizia sanitaria rilevato che da tempo nella Asl del VCO è stato individuato come intervento prioritario la costruzione della seconda ala dell'ospedale San Biagio di Domodossola è stato predisposto il progetto dell'intervento che da tempo risulta depositato presso l'Assessorato regionale alla Sanità l'intervento risulta indispensabile per procedere all'effettiva attuazione della scelta operata nel VCO di realizzazione dell'ospedale unico plurisede impegna la Giunta regionale a confermare la scelta di procedere alla costruzione della seconda ala dell'ospedale San Biagio di Domodossola a destinare risorse economiche a partire dall'anno 2011 per la costruzione della seconda ala dell'ospedale San Biagio di Domodossola".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 172, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che risulta importante procedere ad investimenti in edilizia sanitaria rilevato che da tempo sul territorio dell'ASL CN2 sono stati individuati come interventi prioritari gli investimenti per l'umanizzazione delle degenze in Ostetricia mediante ristrutturazione servizi igienici e realizzazione impianto di climatizzazione presso il presidio di Alba, l'umanizzazione del reparto di Ortopedia con ristrutturazione servizi igienici degenza, realizzazione bagno assistito e ristrutturazione e messa a norma servizi igienici ambulatori, l'adeguamento funzionale medicina d'urgenza, la ridistribuzione degli spazi degenza per miglior privacy presso il presidio di Alba, il rinnovo tecnologico del reparto di pediatria presso il presidio di Bra tali interventi sono già stati individuati come prioritari in base alle DGR 49-8994 del 2008 e 40-11758 del 2009 è stato individuato come assolutamente necessario lo stanziamento delle risorse necessarie al completamento del realizzando ospedale di Alba-Bra in particolare la realizzazione dell'impianto fognario e del reparto bunker per la radioterapia con un fabbisogno necessario di circa 15 milioni di euro impegna la Giunta regionale a confermare la scelta di stanziare le risorse economiche per la realizzazione degli interventi descritti a partire dall'anno 2011." Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 173, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che risulta importante procedere ad investimenti in edilizia sanitaria rilevato che da tempo sul territorio dell'ASL CN1 sono stati individuati come interventi prioritari i lavori di adeguamento piano direttore e messa a norma dell'Ospedale di Ceva, i lavori di adeguamento piano direttore emessa a norma dell'Ospedale di Savigliano, la manutenzione straordinaria impianti elettrici e locali dell' Ospedale di Saluzzo e i lavori di manutenzione straordinaria del poliambulatorio di Racconigi sono stati altresì individuati come interventi indispensabili per l'ASL CN1 quelli identificati in base alle tavole ARESS A.01, S02, S04, S05, S06 S07, S08, S09, S10, A02, T02, T06, T09, T13, T14, T15, T16, T17, A03, 1.03 1.04, 1.09, A04, 2.01, 2.02,.A05, 3.01, 3.05, 3.07, A06 con uno stanziamento complessivo di euro 2.200.000 tali interventi sono già stati individuati come prioritari in base alle DGR 49-8994 del 2008 e 40-11758 del 2009 impegna la Giunta regionale a confermare la scelta di procedere alla realizzazione degli interventi descritti destinando risorse economiche a partire dall'anno 2011".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 175, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che in data 26 maggio è stato approvato identico Ordine del giorno, evidentemente disapplicato, visto che il nuovo indebitamento che sarà approvato con il bilancio 2011 ammonterà a circa 1,2 miliardi di euro una cifra di gran lunga superiore al valore degli investimenti ricordato che il succitato Ordine del giorno così recitava: "al 1° maggio dell'anno in corso la Regione Piemonte non può, a legislazione vigente, pagare alcun creditore, ad reclusione delle spese obbligatorie diventa pertanto prioritaria l'approvazione del Bilancio preventivo 2010 e della relativa legge finanziaria per l'anno 2010, ancorché siano stati redatti dal precedente governo regionale considerato che tali documenti di Bilancio sono largamente insoddisfacenti in quanto non affrontano la necessità di apportare maggiore efficienza all'interno della "macchina"regionale considerato ancora, come più volte sottolineato nell'ottava legislatura, il Popolo della Libertà, unitamente ai gruppi di opposizione, aveva ripetutamente richiesto un impianto di Bilancio in cui si affrontassero le sottoindicate priorità pertanto impegna la Giunta regionale e L'Assessore competente a presentare l'assestamento di Bilancio, primo vero documento contabile del nuovo governo regionale, entro il 31 maggio redatto secondo alcune priorità: recupero di efficienza dei conti pubblici segnatamente a quelli della sanità; taglio degli sprechi e delle spese non prioritarie (Comunicazione istituzionale, consulenze etc) trasferimento di tali risorse a favore del mondo dell'impresa, del lavoro e della famiglia" impegna la Giunta regionale a mantenere l'impegno, almeno per il prossimo bilancio".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 187, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il livello di indebitamento raggiunto dalla Regione Piemonte ammonta compreso l'indebitamento per il 2011 - a circa 7 miliardi di euro tale volume di indebitamento si è via via realizzato nel corso degli ultimi dieci anni appare evidente l'insostenibilità di tali trend di crescita, sia in riferimento al crescente volume di interessi passivi, sia tenendo conto dei vincoli di stabilità imposti dalle leggi nazionali, regionali, nonché dalle regole internazionali relative alla corretta gestione della finanza pubblica si impegna e impegna il Presidente del Consiglio regionale ad affidare alla I Commissione consiliare il compito di formulare auspicabilmente d'intesa tra le forze politiche di maggioranza e minoranza un programma articolato di interventi teso a contenere e ridurre l'indebitamento, individuando le priorità, le possibili sinergie, superando il criterio della spesa storica a discutere ed approvare in Consiglio regionale, entro quattro mesi, un primo piano di interventi capaci di intervenire strutturalmente sul contenimento dell'indebitamento, senza penalizzare gli investimenti." Il Consiglio approva.
Tale documento è approvato correggendo, nel dispositivo, le seguenti parole "impegna il Presidente del Consiglio regionale".
Chiedo scusa, ma questo impegno non può essere del Presidente della Giunta, ma del Presidente del Consiglio regionale, perché si va ad operare su una Commissione consiliare.
L'Aula ha approvato il documento con la correzione nel dispositivo "impegna il Presidente del Consiglio regionale".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Abbiamo scritto "s'impegna il Consiglio regionale", quindi è rivolto anzitutto a noi, ma anche alla Giunta.



PRESIDENTE

Si, ma il Presidente della Giunta non può intervenire sulle Commissioni per Statuto e Regolamento.



LEPRI Stefano

Sarà presente un suo delegato, come succede sempre. Credo che la Giunta non si possa esimere da questa discussione. Non vorremmo sollevare la Giunta da un così importante impegno. È il Consiglio e la Giunta che insieme si impegnano.



PRESIDENTE

Mi scusi, ma "ad affidare alla Commissione", anche se pro tempore, lo può solo il Presidente del Consiglio regionale. La Giunta dovrà essere presente, ma la I Commissione è un organo del Consiglio regionale.



LEPRI Stefano

Perfetto, allora "si impegna ed impegna il Presidente".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lepri.
Sull'ordine del giorno n. 177 dei Consiglieri Reschigna, Artesio Dell'Utri, Laus, Lepri, Motta A. Muliere, Negro, Pentenero, Ronzani, Stara e Taricco avente ad oggetto "Cambio dei criteri per i tagli dei trasferimenti statali alle Regioni", il primo firmatario, Consigliere Reschigna, chiede un parere della Giunta regionale.
Ricordo che si tratta del documento che impegna il Presidente della Giunta ad agire presso il Governo per conseguire una revisione dei criteri per il 2011.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente Giunta regionale

Il nostro è un parere contrario o d'astensione, come decideranno i Capigruppo. È un ordine del giorno che non si può accogliere, ciò non vuol dire che non ci sia, nelle forme e nei modi che ha già attivato il Presidente - che, ovviamente, nel tempo daranno i loro frutti - tutte quelle azioni d'incidenza sui Ministeri e sul governo nel loro complesso.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 177, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che Il DL 78/2010 convertito in Legge 122/2010 ha previsto consistenti tagli ai trasferimenti a Regioni ed Enti Locali, così quantificati: per le Regioni a statuto ordinario, 4.000 milioni di euro per l'anno 2011 e 4.500 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2012 per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano, 500 milioni di euro per l'anno 2011 e 1.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012 per le Province, 300 milioni di euro per l'anno 2011 e 500 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2012 per i Comuni, 1.500 milioni di euro per l'anno 2011 e 2.500 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2012 considerato che il taglio è stato quest'anno applicato proporzionalmente sul volume dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni. Il Piemonte è stato penalizzato in quanto esercita, più di altre Regioni, le funzioni delegate dalle leggi cd.
Bassanini, beneficiando quindi di un maggior volume di trasferimenti la ripartizione dei tagli nei trasferimenti alle Regioni prevede un taglio medio per le Regioni a statuto ordinario pari a circa 78 euro pro capite il Piemonte per il 2011 vede tagliati i propri trasferimenti in misura pari a 396 milioni di euro, pari a 89 euro pro capite, risultando tra quelle colpite in modo proporzionalmente maggiore se il Piemonte subisse un taglio di ripartizione dei tagli diversi da pro capite, il taglio dei trasferimenti sarebbe di 347 milioni quindi l'utilizzo di criteri di ripartizione dei tagli diversi dal pro capite genera una penalizzazione del Piemonte di 49 milioni, risorse che risulterebbero oltremodo preziose nell'attuale contingenza economica della nostra Regione l'applicazione anche al prossimo esercizio dei medesimi criteri genererebbe un taglio di trasferimenti alla nostra Regione pari a 445,5 milioni di Euro, oltre 55 in più rispetto a quelli che si verificherebbero in sì conseguenza di un taglio proporzionale al numero di residenti impegna il Presidente della Giunta regionale ad agire presso il Governo per conseguire una revisione dei criteri di ripartizione dei trasferimenti statali secondo il criterio pro capite, tale da non penalizzare il Piemonte,così come avvenuto ingiustamente quest'anno".
Il Consiglio non approva.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 178, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che con delibera della Giunta regionale n. 68-11896 del 28 luglio 2009 è stato approvato il programma regionale finalizzato al sostegno agli investimenti delle piccole e medie imprese attive nella fase di trasformazione e commercializzazione delle carni, ai sensi dell'articolo 6, comma 2, lettere b), c) d) e) g) e comma 3, della legge regionale 22 dicembre 1995, n. 95 (Interventi regionali per lo sviluppo del sistema agroindustriale piemontese), programma denominato 'Piano carni', con un dotazione di 12 milioni di euro a valere sui Bilanci della Regione Piemonte per gli anni finanziari 2009, 2010, 2011 e 2012 nell'Assestamento al Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 veniva ridotta la previsione su questo bando a soli 3 milioni di euro tale scelta ha fatto sì che molti progetti, ritenuti ammissibili dalla Commissione di valutazione regionale e quindi meritevoli di sostegno, non siano stati, in realtà, finanziati per mancanza di risorse, con comprensibili conseguenze negative sia in termini occupazionali, sia in termini di sviluppo e valorizzazione delle produzioni zootecniche della nostra Regione impegna la Giunta regionale a proseguire, nell'anno 2011, nello scorrimento delle graduatorie approvate relative al suddetto 'Piano carni', con un impegno di spesa di almeno 3 milioni di euro a valere sulle risorse stanziate sulla UPB DB11032 (Agricoltura, Sviluppo agroindustriale e distrettuale - Titolo 2: Spese in conto capitale), finanziando i progetti di filiera ritenuti ammissibili ma non finanziati per carenza di risorse".
Il Consiglio non approva.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 181, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la Giunta comunale di Bra (CN) ha approvato, il 23 maggio 2006, il progetto generale per la copertura della trincea ferroviaria della linea Cantalupa Cavallermaggiore tra il Km 75+343 e il Km 75+770, sul quale Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha espresso parere favorevole nel dicembre 2008, è stato siglato, tra Regione Piemonte e Comune di Bra un Accordo di Programma che ha previsto un primo finanziamento a favore del suddetto progetto, che ha permesso di appaltare i lavori del primo e secondo lotto d'intervento, i quali risultano sostanzialmente completati ed in avanzata fase di collaudo preso atto che la mancata attuazione del terzo lotto funzionale renderebbe del tutto vani i benefici originariamente previsti dalla copertura della ferrovia considerata la grande importanza che l'opera programmata riveste per la viabilità e la messa in sicurezza del territorio coinvolto, consentendo, in particolare, l'ampliamento della sede stradale e la realizzazione di parcheggi ed aree verdi, con interventi di recupero e ridisegno di un comparto urbanistico di notevole estensione e di collegamento con il centro cittadino impegna la Giunta regionale ad assicurare il proseguimento e completamento dell'intervento di copertura ferroviaria Alba - Bra dal Km 75+343 al Km 75+770, con un impegno di spesa di almeno 2 milioni di euro a valere sulle risorse stanziate sulla UPB DB08022, di cui fa parte il capitolo 297917R riguardante il "Fondo per il finanziamento degli Accordi di Programma", oppure sulla UPB DB12022, di cui fa parte, invece, il capitolo 259670R riguardante il "Fondo Regionale Trasporti. Spese per investimenti sulla rete regionale comprensiva degli impianti fissi e delle infrastrutture della rete ferroviaria (l.r.
1/2000)".
Il Consiglio non approva.
Mi permetto di ricordare che il numero legale è 27.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 176, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che Il Piano di edilizia sanitaria approvato nella precedente legislatura prevede un ampio programma di investimenti In attesa di individuare le nuove priorità su cui sta lavorando la Giunta regionale, è ragionevole dar corso almeno ad alcune opere già progettare molte delle quali risultano essere messe a norma o interventi indifferibili impegna la Giunta regionale a procedere alla realizzazione delle opere di seguito indicate, destinando le opportune risorse economiche sul prossimo triennio e a partire dall'anno 2011: adeguamento antincendio delle sedi territoriali della ASL TO1 opere di completamento locali RMN Ospedale Martini padiglione malattie infettive e piastra di servizi tecnologici Ospedale Amedeo di Savoia nuovo Poliambulatorio ad Alpignano interventi di umanizzazione e sicurezza al CTO impianto elevatore e centrale di sterilizzazione Ospedale Maria Vittoria manutenzione straordinaria tetto e sottotetto Ospedale di Chieri" Il Consiglio non approva.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 182, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che nel bilancio 2011, gli stanziamenti per la legge regionale 13 ottobre 2004 n. 23 (Interventi per lo sviluppo e la promozione della cooperazione) subiscono tagli per circa 2.5 milioni di euro rispetto all'assestato 2010 (l'UPB 15052 passa, infatti, da 8.8 milioni di euro a 6.3 milioni di euro) tale dotazione appare carente a fronte del numero di richieste, anche tenendo conto del fatto che le cooperative in Piemonte stanno dimostrando un trend di crescita, anche sul fronte occupazionale, sicuramente apprezzabile considerato che risultano esservi sulla suddetta legge, come comunicato dagli uffici competenti, risorse accumulate negli anni, correttamente ottenute ma non completamente utilizzate, ovvero successivamente valutate come in parte indebitamente percepite, per un importo fino a circa 3.5 milioni di euro, che potrebbero essere utilmente riutilizzate allo scopo entro un periodo non superiore ai sei mesi impegna la Giunta regionale a procedere nel senso su indicato, così da garantire sostanzialmente la spesa storica assicurata nel corso del 2010".
Il Consiglio approva Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 183, il cui testo recita: " Il Consiglio regionale Vista la legge n. 16 del 29 maggio 2009 che istituisce i Centri antiviolenza dotati di case rifugio per le donne vittime di violenza provvedimento nato da una proposta di iniziativa popolare e votato all'unanimità in Consiglio regionale vista la DGR n. 37-12568 del 16 novembre 2009 con la quale si dava mandato alla Direzione regionale competente di provvedere agli adempimenti conseguenti all'approvazione della stessa vista la delibera n. 27-1100 del 30 novembre 2010 con la quale si assegna alle Province piemontesi la somma complessiva di 400 mila euro destinata a garantire la continuità delle attività di Sportello rivolte alle donne vittime di violenza impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad approvare la delibera di criteri per la realizzazione dei centri antiviolenza case protette e a pubblicare il relativo bando entro febbraio 2011, finanziando la partenza del bando con un importo iniziale di 1.000.000 euro in conto capitale (500 mila dal bilancio 2009 e 500 mila dal bilancio 2011) di garantire nel bilancio pluriennale lo stanziamento per ogni anno di 500 mila euro in conto corrente per finanziare le attività degli sportelli antiviolenza, di cui 100 mila euro per istituire e finanziare l'osservatorio già dal 2011, e di 500 mila in conto capitale ogni anno per la copertura nel tempo del bando sulle case protette a provvedere in assestamento di bilancio 2011, il reperimento di ulteriori risorse oltre l'importo di 1.000.000 di euro in conto capitale, se le risorse risulteranno insufficienti allo scopo".
Il Consiglio approva.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 184, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che sono pronti a scattare come ogni anno dal 1° gennaio gli aumenti delle tariffe autostradali si dovrebbe trattare di adeguamenti, per cui in linea teorica l'effetto combinato degli investimenti fatti e dell'efficienza sui costi potrebbe determinare anche una riduzione delle tariffe ciò tuttavia non avviene mai, ed anzi quest'anno ci sarà un raddoppio rispetto al 2009 dell'aumento medio delle tariffe per tutto il comparto delle concessionarie autostradali, pari a circa il 6% rispetto al 2,7 dello scorso anno l'Anas dovrebbe rendere operativi in queste ore gli aumenti gli aumenti maggiori dovrebbero riguardare la Torino-Milano, con un aumento intorno al 20%, e la Torino-Piacenza (+ quasi 10%), entrambe gestite dal gruppo Gavio. In particolare, la Torino-Milano aveva già registrato lo scorso anno un aumento del 15,5%. Trattasi in questi casi di aumenti con percentuali ingiustificabili, pur tenendo conto degli importanti investimenti realizzati in questi anni impegna la Giunta regionale ad operare in queste ore al fine di scongiurare un incremento insostenibile per gli automobilisti piemontesi, per le imprese e soprattutto per quanti sono costretti al pendolarismo giornaliero ad informare il Consiglio regionale con la massima urgenza sulle vere ragioni che porterebbero ad incrementi così gravosi." Il Consiglio approva.
Vorrei richiamare l'attenzione della Giunta regionale e dell'Aula perché, prima di procedere alla votazione dell'intero testo di legge per appello nominale, segnalo che si rende necessaria una modifica di coordinamento all'articolo 13.
Si propone la soppressione delle parole "come esposto nell'Allegato C" al comma 5 dello stesso articolo.
L'Allegato C precedentemente citato, infatti, non consente l'applicazione delle modifiche approvate in data odierna all'Allegato A pertanto, per rendere coerente il provvedimento, è necessaria tale modifica.
Presidente Reschigna, nutre qualche perplessità?



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, no.



PRESIDENTE

Prima di porre in votazione l'intero testo di legge, do atto che, al comma 5 dell'articolo 3, le parole "come esposte nell'Allegato C" sono soppresse.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Immigrazione

Esame proposta di deliberazione n. 101, inerente a "Programma attuativo per l'anno 2010. Gestione legge regionale n. 1/1987: 'Interventi regionali in materia di movimenti migratori e successive modificazioni'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 101, di cui al punto 7) all'o.d.g., di cui si è ampiamente discusso durante la Conferenza dei Capigruppo e della quale la Giunta aveva chiesto l'urgenza.
Non essendovi richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 101.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 101, il cui testo sarà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 107, inerente a "Rideterminazione delle indennità dei Consiglieri regionali" presentata dai Consiglieri regionali Cattaneo, Placido, Molinari, Ponso, Novero, Leardi


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori con l'illustrazione delle tre proposte di legge in materia di riduzione delle indennità dei Consiglieri e di contenimento della spesa.
Iniziamo con la proposta di legge n. 107, "Rideterminazione delle indennità dei Consiglieri regionali", presentata dall'Ufficio di Presidenza, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatore è il Vicepresidente Placido, che ha facoltà di illustrarla.



PLACIDO Roberto, Vicepresidente del Consiglio regionale

Grazie, Presidente e colleghi.
In altre occasioni avrei dato per illustrata la relazione, con la condivisione di tutti voi. Ma in questo caso, visto il tema, opterei per una via di mezzo (nel mezzo non c'è solo la virtù, ma anche tante altre cose!), per cui impiegherò pochi minuti, dal momento che la materia è certamente conosciuta.
una sintesi, tra posizioni anche diverse, che cerca di rispondere a due questioni: una misura urgente richiesta dal Governo nazionale (al di là delle rispettive opinioni), e una necessità sentita dalla stragrande maggioranza dei cittadini piemontesi.
L'Ufficio di Presidenza, con il testo che avete a vostre mani, cerca di dare un segnale sia per quanto richiesto, sia nel formalizzare quello che dovrebbe essere un dovere e una consuetudine nel lavoro dei Consiglieri sulle presenze istituzionali di Aula e di Commissione. Il provvedimento è dunque, la sintesi di questi aspetti e sono convinto che troverà la condivisione, se non di tutta l'Aula, di un'ampia maggioranza.
In proiezione d'ulteriori interventi che l'Ufficio di Presidenza è assolutamente disponibile a fare nel testo, sull'organizzazione e su come intervenire, con più precisione, nel merito di alcuni aspetti, eliminando alcune distorsioni e disparità che non aiutano neanche le relazioni fra colleghi - e conta di intervenire in tal senso - c'è bisogno che l'Aula dia il suo assenso a votare questo provvedimento.
Siamo convinti - ringrazio in tal senso il Presidente e i colleghi che in qualche modo mi hanno dato la possibilità di intervenire su questo - che sia un segnale a quanto ci viene richiesto a livello nazionale, sapendo che con questo provvedimento concorriamo a dare corpo alle decisioni che abbiamo appena votato, non bloccando risorse importanti che invece verrebbero bloccate da un voto contrario su questo provvedimento.
C'è una risposta a quanto ci chiede il Governo, ma anche un segnale atteso dalla stragrande maggioranza dei piemontesi, che ci permetterebbe in questa fase - anche se si può sempre fare di meglio e di più - di poter dire che un segnale della direzione della riduzione dei costi lo abbiamo dato, insieme al mandato all'Ufficio di Presidenza a precisare meglio alcuni aspetti distorsivi che riguardano tutti i Consiglieri regionali.
Vi ringrazio e spero di aver mantenuto l'impegno col collega e amico Mastrullo: non ho dato per letta la relazione, ma non è stata nemmeno una relazione che il tema, se non fosse ampiamente conosciuto da tutti voi (e non solo da voi), in realtà avrebbe richiesto.
Grazie Presidente e grazie colleghi.



PRESIDENTE

Ringrazio il Vicepresidente del Consiglio regionale, che ha illustrato questo provvedimento a nome dell'intero Ufficio di Presidenza.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di legge n. 2 "Riduzione dei costi della politica e interventi di sostegno per i lavori fuoriusciti dai processi produttivi" Collegato ordine del giorno di non passaggio agli articoli n. 185 "Riduzione dei costi della politica" presentato dai Consiglieri Cattaneo Molinari, Placido, Leardi, Ponso, Novero


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori con l'illustrazione della proposta di legge n. 2, "Riduzione dei costi della politica e interventi di sostegno per i lavori fuoriusciti dai processi produttivi", di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Artesio, relatrice di minoranza.



ARTESIO Eleonora, relatrice di minoranza

Signor Presidente, mi preme fare rilevare che le proposte che si confrontano nella seduta odierna esprimono delle comuni volontà, alcune delle quali sollecitate dai provvedimenti di carattere nazionale - ai quali volontariamente aderiamo - altre autonomamente presentate in tempi non vincolanti e non cogenti, quando i provvedimenti nazionali non c'imponevano una riflessione in merito, perché i rispettivi Gruppi consiliari - parlo della proposta che risponde alla presentazione del mio Gruppo, altri parleranno delle loro proposte - avevano già assunto la responsabilità di normare una materia relativa al riconoscimento del lavoro politico nelle istituzioni. Ritengo sia una materia che ci coinvolge nella convinzione e nell'impegno, ma che, certamente, oggi, necessità di una rifondazione nell'accreditamento culturale pubblico.
Non posso certo motivare io le ragioni di questa necessità di ripresa di fiducia tra la politica e la cittadinanza, tra gli eletti nelle istituzioni e coloro che ci nominano. Per farlo vorrei riprendere le parole che il Capo dello Stato ha rivolto alle alte cariche della Repubblica, con le quali, dal massimo dell'autorità morale e istituzionale del Paese, ha espresso un monito e un allarme per la dignità della politica. L'allarme riguarda la tenuta e la dignità della politica, messa in forse dal distacco e dalla stanchezza dei cittadini, verso una cittadella del potere sempre più chiusa in se stessa e distante.
Tuttavia, nel momento in cui avanzava un monito rispetto a questo rischio, che attiene ai problemi della democrazia - quando i cittadini si distanziano dalla selezione dei propri rappresentanti e dalla concreta partecipazione al controllo del loro operato si verifica un vulnus per la democrazia, e l'astensione, almeno dal mio punto di vista, è una preoccupazione per la democrazia - il Capo dello Stato rivendicava la dignità della politica, quale capacità della stessa di assumere responsabilità. Non nego - non l'ho fatto in Commissione e non lo farò in quest'Aula - che l'essere chiamati a questa responsabilità, oltre a comportare un onore (quello che deriva dalla rappresentanza), comporti anche degli oneri: di studio, di approfondimento, di presenza, di tenuta delle relazioni tra l'Aula e l'esterno. Tutto questo, che è vero e proprio lavoro, che richiede sempre di più, se lo vogliamo svolgere bene, con competenza e professionalità - quando parlo di professionalità non significa che si debba essere politici di professione per tutta la vita e nonostante la mia esperienza politica, non lo sono - comporta un costo personale, che deve anche essere riconosciuto dalla comunità intera esattamente, con il riconoscimento delle nostre indennità. Quindi, non è in discussione il fatto che il lavoro politico debba essere economicamente riconosciuto. È in discussione la distanza che nei tempi si è prodotta tra le remunerazioni di coloro che si dedicano alla politica e il reddito medio della popolazione che siamo chiamati a rappresentare. È una forbice che non ha riguardato solo la politica, ma la distanza tra professionalità apicali e redditi medi degli altri attori, ad esempio, dell'ambito imprenditoriale e industriale. Tuttavia, il fatto che la forbice si allarghi in altri ambienti non legittima noi a seguire e a rincorrere l'allargamento di questa forbice.
Quindi, dalla responsabilità pubblica che ci è stata consegnata deriva il dovere di intervenire sulla riduzione della forbice, attraverso atti non simbolici, non retorici e non effimeri. È per questo che la nostra proposta di legge non interviene sulla riduzione delle quote percentuali delle indennità, ma cerca di introdurre meccanismi strutturali, che sono i seguenti.
Ne cito solo due. Per quanto riguarda il primo, si tratta di ritornare ad allineare la Regione Piemonte sui livelli medi a cui sono allineate le altre Regioni. Noi partiamo da una relazione molto elevata con le indennità parlamentari; mentre nelle altre Regioni, mediamente - eccetto alcune, che ci superano in questa rincorsa ad allinearsi ai parlamentari - per le indennità spettanti ai Consiglieri regionali si fa riferimento al 65 dell'indennità mensile globale lorda dei membri del Parlamento.
Oggi, noi siamo all'85% e per lo svolgimento di alcune funzioni di coordinamento, sia dell'Esecutivo che del Consiglio, procediamo ad ulteriori benefici aggiuntivi in termini di indennità.
Quindi, decidere che ci collochiamo non in un livello particolarmente ridotto, ma nel livello medio delle altre Regioni italiane è segno di cambiamento strutturale; non interveniamo con una diminuzione in termini di quote percentuali, ma strutturalmente. La proposta non è francescana, ma dignitosa.
Il secondo riguarda - ed è sempre strutturale - un'altra modalità di organizzare l'attività dei Gruppi consiliari che non gravi sui costi della politica, soprattutto che non sia equivocabile all'esterno, alla luce di quei comportamenti di presunto familismo e nepotismo, di cui i politici sono rimproverati, laddove hanno la facoltà di diventare datori di lavoro e di scegliere con criteri discrezionali le proprie collaborazioni.
La proposta che si avanza è di riprodurre per la Regione uno stile che è già presente in altre Amministrazioni - non nelle altre Assemblee legislative, ma nelle Amministrazioni comunali e provinciali - per il quale la composizione degli uffici dei Gruppi è strutturata intorno alle figure del personale dipendente.
La nostra proposta chiede di approvare la possibilità di comporre gli organici dei Gruppi consiliari per l'80% con personale dipendente dell'Ente e per il 20%, in base a quel principio della relazione più stretta di fiducia politica, con contratti di collaborazione di natura privata, così come oggi avviene per il 100% del personale assunto al Gruppo. Questi sono i due elementi che ritengo più salienti della nostra proposta, che spero il Consiglio possa considerare accettabile.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Il relatore di maggioranza, Consigliere Lupi, rinuncia ad intervenire.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 7 "Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali) e s.m.i. e alla legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) e s.m.i. e Istituzione del Fondo speciale denominato 'Destinazione risparmio'" - Collegato ordine del giorno di non passaggio agli articoli n. 186 "Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 - legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 - relative a disposizioni in materia di indennità dei Consiglieri regionali" presentato dai Consiglieri Cattaneo, Molinari, Placido, Leardi, Ponso, Novero


PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge n. 7, di cui al punto 6) all'o.d.g.
In Commissione l'indicazione del relatore di minoranza era stata del Consigliere Biolé, ma si può cambiare.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide, relatore

Grazie, Presidente. Non mi risulta che quella fosse l'indicazione della Commissione, comunque abbiamo risolto il problema. Tra l'altro, mi ero segnato anche come relatore di minoranza della proposta di legge n. 107, ma forse il Presidente Cattaneo si è scordato o magari c'è stato un errore di trascrizione.
Siamo un po' rammaricati, anche perché adesso non vedo il Presidente Cattaneo, in quanto avrei voluto rivolgere soprattutto a lui una o due questioni che sono emerse con la discussione di queste tre proposte di legge.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Consigliere Bono, visto l'equivoco sulla relazione della proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza, lei svolga due interventi separati quindi può intervenire come preferisce. Veda lei se vuole intervenire prima come relatore sul primo provvedimento o sul suo.



BONO Davide

Faccio anche un solo intervento: metto insieme le due proposte.



PRESIDENTE

Tutto insieme? A sua discrezione.



BONO Davide

Sì, grazie mille.
Come dicevo, sono rammaricato principalmente dal dato tecnico della discussione, non tanto dal dato politico che forse era abbastanza atteso.
Il dato tecnico è che non c'è stata discussione in Commissione e così non c'è e non ci sarà - immagino - in aula: ovviamente, infatti, siamo all'ultimo giorno, a fine anno, siamo tutti "provati" dalla discussione del bilancio e quindi si è anche in una posizione di debolezza, ammessa fra l'altro dall'Ufficio di Presidenza, dai colleghi di maggioranza e anche di quelli del PD. L'adesione volontaria per ridursi lo stipendio del 10 infatti - che io definirei "spintanea", ovvero con una spinta del decreto legislativo 78 del 2010 -, avviene sottola pressione di una minaccia e di un taglio dei trasferimenti statali di circa 50 milioni di euro; così almeno ci hanno detto gli uffici.
Noi registriamo quindi che purtroppo questa scelta di ridursi gli stipendi non viene da un'iniziativa consiliare - perché io non la ritengo tale - nonostante fossero state presentate due proposte di legge di cui una, appunto, del Movimento 5 Stelle; interviene invece con un atto un po' "cosmetico" per obbedire ossequiosamente ad una richiesta che viene da Roma.
Quindi, lungi da noi ovviamente contestare una riduzione degli stipendi, ancorché la riteniamo - ripeto - "cosmetica": il 10% è francamente poco, in quanto ricordiamo che la partita indennitaria dei Consiglieri è normata dalla legge regionale n. 24 del 2001 e prevede tutta un'altra serie di elementi che vanno ad integrare l'indennità di carica.
Esistono anche le indennità di funzione, esistono i rimborsi spese che sono distribuiti ai partiti in modo forfetario, cioè che vengono dati al di là della presenza - quindi di nuovo solo per la carica - consistenti in otto gettoni di presenza, 3.000 chilometri forfetari di rimborso secondo tabelle dell'ACI (quindi circa 2.300-2.400 euro netti) e poi i rimborsi spese dovuti invece alla presenza; presenza che, ovviamente, si autocertifica.
Possiamo autocertificare fino a un massimo di 30 riunioni al mese se il mese ha 30 giorni, altrimenti addirittura 31. Anche in questo caso ci sono un gettone di presenza giornaliero e un rimborso spesa pari al doppio della distanza tra residenza del Consigliere e il Capoluogo della Regione, o comunque la sede della riunione istituzionale.
Non contenti, sempre con la legge 24/2001, si è introdotta l'indennità di fine mandato, per dare un "aiuto" al reinserimento lavorativo dei Consiglieri: giustamente, una parte di noi continua a lavorare e un'altra parte magari no, comunque ci sono evidenti difficoltà a reinserirsi nel mondo lavorativo da parte di chi ha fatto il Consigliere regionale. Almeno se sarà così anche per noi "lo scopriremo solo vivendo": probabilmente noi qualche altra difficoltà in più l'avremo...
Inoltre, nel 1978 è stato introdotto il vitalizio che, anche se non è una pensione, agli atti pratici lo è. È un qualcosa, un quid in più che viene dato ai Consiglieri regionali dopo soli cinque anni di mandato: 3.000 euro di vitalizio dopo cinque anni, che può salire fino a 8.000 euro al mese dopo quattro mandati. Si tratta di un istituto speculare a quello del vitalizio parlamentare: tanto incomprensibile quello del Parlamento, così quello del Consiglio regionale. Non a caso qualche collega dice che il Movimento 5 Stelle diminuisce la credibilità della politica. Al collega Boeti - purtroppo oggi non c'è - noi diremmo che è la politica stessa che deve giudicare un po' i suoi comportamenti e valutare se non sia essa stessa a minare la sua credibilità.
Chi, se non la stessa classe politica, deve prestare attenzione a dati come un vitalizio, quando fuori il Presidente dell'INPS ha dichiarato (gli è scappata questa dichiarazione, ripresa da tutti i giornali) che se i giovani precari sapessero quali sono le cifre che con il nuovo metodo contributivo spettano loro di pensione, quando e se andranno in pensione probabilmente scoppierebbe la rivoluzione nel Paese? Invece la "casta" così bisogna definirla perché è oggettivamente casta, in quanto è lei stessa che si attribuisce gli stipendi e l'indennità: se non fosse così non sarebbe casta - si concede un vitalizio di 3.000 euro, dopo i 65 anni e dopo un solo mandato e non intende rinunciare a nulla del proprio trattamento indennitario: si è trattato, ripeto, di un'adesione "spintanea", voluta da una richiesta dall'alto, alla quale praticamente non potevamo dire di no.
Io mi rammarico, come ho detto prima, che sia mancata totalmente una discussione in Commissione, così come oggi non ci sarà la discussione in Aula: ovviamente sappiamo tutti, infatti, che se si prolungasse troppo la discussione potrebbe magari rischiare di mancare il numero legale e tutto verrebbe rinviato ad un altro momento. Questo ci dispiace.
Noi non pretendevamo che da oggi i Consiglieri andassero in "braghe di tela" e non avessero più i soldi per la vita loro e delle loro famiglie.
Non stavamo chiedendo questo: stavamo chiedendo, per esempio, di sanare la grave distorsione che c'è tra i Consiglieri residenti a Torino e quelli che sono residenti - o prendono la residenza - fuori Torino, affinché non ci fosse un differenziale così netto. Abbiamo spiegato che, con i rimborsi tabellari dell'ACI che prevedono circa 0,50 euro al chilometro, chi risiede a 150-200 chilometri può arrivare a prendere fino a 6.000 euro netti al mese: si tratta di una cifra che raddoppia ciò che si prende con tutto il resto.
Abbiamo quindi chiesto di aprire una discussione - e l'abbiamo fatto a maggio, non a dicembre - sul merito di queste proposte, per trovare un metodo che non penalizzi chi abita lontano; lo abbiamo già detto in I Commissione, perché è giusto: molte volte, per gli orari che facciamo, non possiamo prendere i mezzi pubblici, abbiamo bisogno di prendere l'automobile e l'automobile costa e quant'altro. Si metta, però, un tetto si parametri su un valore diverso. Questo probabilmente non è stato colto o è stato colto solo come una provocazione dai Colleghi Vignale e Botta che non vedo più e che però ringraziamo, perché per una volta siamo passati sul "giornale di famiglia" - famiglia, ovviamente, "targata" Berlusconi che hanno sostenuto che il Movimento 5 Stelle voleva le auto blu: ovviamente, quanto di più falso e tendenzioso, ma sappiamo che un po' la politica è così. Ci fa sorridere, però, che l'unica cosa che è passata nella maggioranza è stato quello.
Mi rammarico tra l'altro anche che i colleghi del Partito Democratico ma anche questo, forse, non ci stupisce più di tanto - abbiano bocciato tutti gli emendamenti alla proposta di legge 107 e abbiano dichiarato per voce del loro Capogruppo, Consigliere Reschigna, che la proposta 107 è un testo equilibrato. Presidente Cattaneo, d'equilibrato non ci vedo moltissimo, nonostante rispetti il lavoro fatto da lei, dal Vicepresidente Placido e dagli Uffici. Sinceramente, però, si recepisce quanto chiesto dal livello nazionale e si blindano i vitalizi al 30 settembre 2010, perché non si vuole far sì che i vitalizi soffrano di questa "perdita tremenda" del 10%, pur collocandosi, come ha già ricordato la collega Artesio, nella fascia alta della media ponderata tra tutte le Regioni italiane.
Sicuramente, quindi, si poteva fare di più e soprattutto si potevano coinvolgere i due Gruppi estensori delle rispettive proposte di legge: non solo in un falso dibattito in Commissione o in un falso dibattito in Aula.
Questo è un po' il rammarico.
Concludo prendendo ancora un minuto e relazionando sulla nostra proposta di legge, che chiedeva una riduzione del 30% dell'indennità dei Consiglieri regionali e non del 10%, perché ci riportava semplicemente al 1972, quando è nata la Regione Piemonte e la prima legge con cui sono state determinate le indennità dei Consiglieri. Chiedevamo e chiediamo ancora di eliminare i rimborsi forfettari, cioè quelli che vengono dati a prescindere, mentre chiediamo di rivalutare fortemente i rimborsi spesa per presenza, perché - ripeto - siamo gli unici lavoratori (se così ci possiamo chiamare, anche se ovviamente non siamo dipendenti della Pubblica Amministrazione) che prendono un gettone di presenza. Nelle altre sedi istituzionali ovviamente, sparita l'indennità come nei Comuni, resta il gettone di presenza. Quindi, delle due l'una: o prendiamo l'indennità o prendiamo il gettone di presenza. Decidiamoci! Infine chiediamo di ritoccare l'assegno vitalizio e su questo - spero che al di là del voto di oggi, si apra una discussione. Ricordo solo ai colleghi della maggioranza che in Emilia Romagna vi hanno un po' bruciato nel senso che hanno fatto il beau geste di dire: "Li annulliamo dalla prossima legislatura". Quindi, i colleghi del PD si sono un po' salvati la faccia e hanno detto: "Non lo tagliamo da questa legislatura, ma dalla prossima".
Almeno in questo caso però hanno fatto più bella figura della Lega e del PdL. che invece non hanno proprio recepito nulla di quanto richiesto e non si sono neanche prestati alla discussione.
Chiudo e ringrazio tutti i colleghi per la pazienza durante l'ascolto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Mi corre l'obbligo di rilevare e precisare che l'Ufficio di Presidenza ha già approvato una proposta di legge riguardo alla questione dei vitalizi a partire dalla prossima legislatura, che sarà posta all'attenzione della Commissione competente dell'Aula nei prossimi mesi, come lei già sa, visto che lo avevo già ricordato e anche il Presidente Placido in sede di I Commissione.
Detto questo, ricordo, vista l'attività emendativa in corso, che i diritti acquisiti - e non potrebbe che essere così, perché questa è una legge e le leggi, se sono vigenti, non si possono cambiare - sono della VIII Legislatura. Se si vuole abolire il vitalizio, già da questa e non dalla prossima, per chi è eletto per la prima volta, abbiamo ancora circa 23 mesi di tempo, quindi avremo modo di discuterne.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 107, inerente a "Rideterminazione delle indennità dei Consiglieri regionali" presentato dai Consiglieri regionali Cattaneo, Placido, Molinari, Ponso, Novero, Leardi (seguito) - ordine del giorno collegato n. 169


PRESIDENTE

Riprendiamo, dopo la relazione del Vicepresidente Placido, l'esame della proposta di legge n. 107, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Prima di iniziare farei un appello all'Aula e ai proponenti di ritirare la maggiore parte degli emendamenti, soprattutto quelli che sono stati ampiamente discussi e già votati in Commissione, come quelli sull'articolo 1 presentati dal Gruppo del Consigliere Bono.
Siccome - scusate se voglio essere più realista del re - avranno un esito sostanzialmente scontato, perché si sono già espressi i Gruppi attraverso una votazione in Commissione, non vorrei che nel prosieguo di questo pomeriggio dovessimo arrivare ad una situazione che ci metta in difficoltà per approvare l'intero provvedimento.
Mi permetto di dirlo all'inizio della discussione proprio per non ritardare i nostri lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Ritiriamo gli emendamenti rubricati n. 21), 22), 23), 27), 28), 32) e 33).
Per quanto riguarda gli altri ci impegniamo a discuterne per non più di cinque secondi; chiederemo però il voto palese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, la ringrazio per avermi dato la parola e la ringrazio anche per l'azione di coordinamento che lei ha fatto relativamente alla mia istanza di collegare a questa legge l'ordine del giorno avente per oggetto "Regolamentazione della spesa e funzionamento dei Gruppi consiliari".
Non è il caso di illustrare nuovamente quest'ordine del giorno, perch è stato ampiamente discusso in altra precedente occasione, e poiché lei Presidente, con il suo coordinamento è riuscito a fare trovare un accordo sulla votazione dello stesso, ritiro tutti gli emendamenti che avevo presentato.



PRESIDENTE

Diamo atto che gli emendamenti presentati sul provvedimento di legge n.
107 del Gruppo Italia dei Valori sono ritirati e che l'ordine del giorno collegato sarà posto in votazione prima del voto finale.
Non essendoci interventi di discussione generale sul provvedimento n. 107 passiamo all'esame del relativo articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 vi è una serie di emendamenti.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 1, comma 2 la parola "10" è sostituita dalla parola "30".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Si chiede la sostituzione del 10% di riduzione dell'indennità con il 30%.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 22) è ritirato, così come gli emendamenti n. 21), n. 5) e n. 6).
Apro quindi la discussione generale sull'emendamento rubricato n. 20) e sull'articolo.
Non essendoci interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 è stato ritirato l'emendamento rubricato n. 23).
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 1 dell'art. 2 è inserito il seguente comma: "1 bis. Al primo periodo dell'art. 2 comma 1 della l.r. 10/1972 alle parole "nella misura di lire 200.000" sono sostituite le seguenti: "nella misura di euro 0,1".
Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 2 dell'art. 2 è inserito il seguente comma: "2 bis. Al primo periodo del comma 1 dell'articolo 2 della l.r. 10/1972 le parole 'a benzina di segmento d' sono sostituite dalle seguenti 'a benzina/GPL di segmento c)'".
Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 2 dell'art. 2 è inserito il seguente comma: "2 ter. Si abroga il comma 2 dell'art. 2 della l.r. 10/1972".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione degli emendamenti.



BONO Davide

Nell'emendamento n. 24) chiediamo la riduzione del gettone di presenza da 122 euro a 0.1 euro.
Con l'emendamento n. 25) chiediamo di sopprimere i rimborsi forfettari quindi i rimborsi chilometrici e gli otto gettoni di presenza.
Con l'emendamento n. 26) chiediamo di parametrare i rimborsi spese per chilometri per i Consiglieri residenti fuori Torino che viaggiano su macchine a benzina di segmento c a benzina/gpl.
Chiedo sempre il voto palese.



PRESIDENTE

Il voto è sempre palese. Può ripetere, per la Consigliera Artesio l'illustrazione del secondo emendamento?



BONO Davide

Con l'emendamento n. 25) si chiede la soppressione dei rimborsi forfettari cioè: otto gettoni di presenza che vengono elargiti a prescindere dalla firma, dall'autocertificazione e tremila chilometri di rimborsi spese a prescindere dall'autocertificazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Reschigna, Motta Angela, Taricco, Lepri, Boeti, Laus, Muliere e Pentenero: Il comma 3 dell'art. 2 della proposta di legge 107 viene così sostituito: "3 bis. Nelle giornate nelle quali è convocato il Consiglio regionale o le Commissioni consiliari permanenti, il Consigliere regionale percepisce l'indennità di presenza e il rimborso chilometrico solamente in relazione alla partecipazione a queste sedute, fatta eccezione le presenze di rappresentanza del Consiglio regionale su espressa delega del Presidente del Consiglio regionale".
Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Reschigna, Motta Angela, Taricco, Lepri, Boeti, Laus, Muliere e Pentenero: All'articolo 2 della proposta di legge 107 il comma 4 viene soppresso.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione degli emendamenti.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento è molto semplice. La proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza prevede, sostanzialmente, che non sia possibile autocertificare il giorno del Consiglio o il giorno in cui è convocata la Commissione principale.
Lo dico molto spassionatamente. Ritengo che lo strumento delle autocertificazioni sia sbagliato, ma almeno apportiamo un correttivo che va nella direzione tracciata dalla proposta dell'Ufficio di Presidenza e che dice, sostanzialmente, che tutte le volte che è convocato il Consiglio regionale e tutte le volte che sono convocate le Commissioni cui un Consigliere è assegnato, in quel caso non sia possibile l'autocertificazione.
Fatto salvo, un'eccezione che mi sembra corretta, se quel giorno il Consigliere regionale svolge funzioni di rappresentanza ufficiale della Regione su delega del Presidente del Consiglio regionale.
Credo che gli altri giorni siamo tenuti a stare in Consiglio regionale a dare il nostro contributo sul lavoro legislativo che svolgiamo e a portare le istanze legittime dei territori che cerchiamo di rappresentare.
Il nostro dovere non è quello di recuperare gettoni di presenza in giro per il Piemonte, ma di lavorare all'interno del Consiglio regionale.
A me sarebbe piaciuto che questo emendamento fosse stato sottoscritto in modo ampio, tuttavia spero che possa essere votato perché è un segno di serietà dovuto.



PRESIDENTE

Abbiamo finito la fase di illustrazione. Apro la discussione generale sull'articolo e sugli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Chiedo una breve sospensione dei lavori del Consiglio di dieci minuti.



PRESIDENTE

I nostri lavori riprenderanno alle ore 14.55.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 14.42 riprende alle ore 15.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il Consigliere Pedrale, in fase di discussione generale, aveva chiesto un'interruzione per una riunione di maggioranza che è avvenuta. Ricordo che non ci sono dichiarazioni di voto e che siamo in sede di discussione di articolo e di emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Noi ci sorprendiamo dell'emendamento presentato dal Gruppo del PD e successivamente esprimeremo la nostra attenzione.
Il testo dell'Ufficio di Presidenza mi pare che già prevedesse una serie di vincoli e di precisazioni, come quello che l'autocertificazione fosse presente solo nel giorno del Consiglio e della Commissione prevalente. Assolutamente senza alcun motivo di polemica, facciamo presente che nell'Ufficio di Presidenza è rappresentata quasi tutta l'opposizione in particolare il Partito Democratico.
Riteniamo opportuno approfondire l'argomento - che voi ponete legittimamente con un vostro emendamento - più avanti, magari con un ordine del giorno, in cui si dà mandato all'Ufficio di Presidenza di riapprofondire la tematica. Con un provvedimento così urgente, così importante e delicato come quello in corso, ci sembra inopportuno inserire questo nuovo elemento che, peraltro, legittimamente, avete illustrato e presentato pochi minuti fa.
Direi di preparare successivamente un ordine del giorno in cui si dà mandato all'Ufficio di Presidenza di riprendere la riflessione sul tema, ma di non approvarlo nel testo predisposto dall'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Presidente, noi apprezziamo lo spirito con cui è stato presentato questo emendamento che dà un segnale forte anche all'esterno rispetto all'impegno doveroso che il Consigliere regionale deve avere non solo all'interno dell'Aula, ma all'interno delle Commissioni.
Tuttavia, siamo altrettanto rispettosi del lavoro che ha svolto l'Ufficio di Presidenza, di tutto l'Ufficio che, ovviamente, rappresenta tutta l'Aula e che abbiamo approvato in sede di Commissione. Penso sia importante, sulla questione, sottolineare e ragionare ancora per approfondire. Ci siamo accorti che ci sono alcuni aspetti che in quest'emendamento non sono stati sottolineati e vorremmo, in qualche modo che di questa cosa se ne facesse carico l'Ufficio di Presidenza.
In questo senso non vorremmo che la troppa fretta producesse dei risultati che non sono in linea con uno spirito che anche la Lega condivide. Per questi motivi noi ci asterremmo e, ovviamente, nelle prossime settimane, presenteremo un ordine del giorno di invito all'Ufficio di Presidenza a lavorare su quest'aspetto. Documento, ovviamente, congiunto e aperto a tutti i Consiglieri che vorranno sottoscriverlo, proprio perch pensiamo che sia giusto valutare con attenzione l'impegno, anzitutto serio e attento, del Consigliere regionale, non solo in quest'Aula, ma all'interno delle Commissioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Esprimo con molta sincerità la mia delusione personale e di Gruppo.
Quando c'è stata la discussione in I Commissione, non mesi fa, ma pochi giorni fa, sul provvedimento dell'Ufficio di Presidenza, il Gruppo regionale del PD ha assunto un atteggiamento responsabile e ha dichiarato che, proprio in relazione alla scadenza, non avrebbe presentato emendamenti in Commissione. Ho detto che per l'Aula noi avremmo presentato l'emendamento che poi abbiamo presentato.
Ho anche detto apertamente, in I Commissione, quali erano i contenuti.
A me, peraltro, sembra che i contenuti di questo emendamento siano facilmente comprensibili all'universo mondo. Vorrei aggiungere, e non parlerò più se non per dichiarazione di voto sulla proposta di legge, che sulla materia del trattamento economico dei Consiglieri regionali - dopo aver presentato la proposta di legge sull'eliminazione della doppia mensilità e sul vitalizio - abbiamo detto che, poiché riteniamo che l'Ufficio di Presidenza debba lavorare su questa materia, non presenteremo più proposte di legge, perché aspettiamo, per correttezza, una proposta complessiva dall'Ufficio di Presidenza, perché non ci va di "mettere le bandierine" su questa materia.
L'aver aspettato una proposta complessiva dall'Ufficio di Presidenza che peraltro consideriamo equilibrata, non significa, però, non offrire come Gruppi regionali, un contributo sulla materia.
Se oggi non si vota l'emendamento che abbiamo presentato - parliamoci francamente - non è perché ci sia bisogno di chissà quale approfondimento.
Ma è perché il malvezzo è così...



RESCHIGNA Aldo

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

No, no, no...



RESCHIGNA Aldo

Scusi, collega Angeleri! Il malvezzo è talmente forte su questa materia...
Ne prenderò atto e non cambierò l'atteggiamento del Gruppo del PD sul complesso del provvedimento. Ma dirò anche - lo faccio ufficialmente in questa sede - che siccome credo sia giusto, da questo punto di vista inserire elementi di comportamento individuale e collettivi seri, d'ora in avanti chiederò all'Ufficio di Presidenza che in materia di autocertificazione siano totalmente e pienamente rispettate le indicazioni delle norme regionali e che all'interno di questo palazzo, quando ci si troverà di fronte ad autocertificazioni, non si faccia finta di guardare altrove. Chiederò il pieno rispetto, perché questa, per il sottoscritto, è una delle materie su cui... non dico chi, non mi interessa neanche saperlo non classifico neanche una forza politica, perché credo che su questa materia ci siano comportamenti seri in tutte le parti e comportamenti...
Lasciamo perdere. Questo chiederò.
Grazie per la vostra attenzione e per il vostro buon cuore. Anche perché, a questo punto, sapendo che in base al Regolamento del Consiglio regionale l'astensione equivale ad un voto contrario, avreste fatto una figura migliore a votare contro; ve lo dico francamente.



PRESIDENTE

Presidente Reschigna, sono d'obbligo due riflessioni. In primo luogo come avevo detto all'inizio del provvedimento, abbiamo ancora una partita aperta sulla questione dei vitalizi, che rappresenterà una sorta di "aggancio" per una seconda fase su queste norme nella loro complessità.
In secondo luogo, ci tengo precisare - quantomeno sotto la mia Presidenza risponderò di quello - che tutta la partita delle autocertificazioni è gestita da parte degli uffici con grande rigore tant'é che, proprio nei giorni scorsi, ho saputo che laddove alcuni Consiglieri avevano rappresentato l'Ufficio di Presidenza o il Consiglio regionale, su delega del Presidente o dell'Ufficio di Presidenza stesso, se non rientravano non gli era stato riconosciuto il gettone di presenza.
Questo a testimonianza di un rigore totale sulla gestione della partita.
Ci tenevo a precisarlo come riconoscimento agli uffici, che su questo svolgono un lavoro importante e quotidiano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Ruberò pochi secondi per precisare che sono perfettamente in linea con la posizione dell'amico Reschigna.
Non è che voglia mettere in evidenza il fatto di non aver mai utilizzato questo tipo di possibilità, ma ciò mi induce a dichiararmi perfettamente d'accordo sull'abolizione totale di questo ulteriore vantaggio di cui può usufruire un Consigliere.
Collega Reschigna, mi trova perfettamente d'accordo e sarò al suo fianco per qualsiasi battaglia.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 23), presentato dal Consigliere Bono, è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24).
Il Consiglio non approva.
Consigliere Bono, abbiamo già parlato lungamente sulla questione delle fotografie. La prego...



(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26).
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 27) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25).
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 28) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34).
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 16) e n. 9) sono ritirati.
L'emendamento rubricato n. 35), presentato dal Gruppo del Partito Democratico, decade, in quanto, essendo stato respinto l'emendamento n.
34), non vige una norma che lo sostenga.
Gli emendamenti rubricati n. 18) e n. 19) vengono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 L'emendamento rubricato n. 10) è ritirato. Sono altresì ritirati gli emendamenti rubricati n. 4) e n. 17).
Emendamento rubricato n. 29) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si inserisce il comma 3 "3. Alla lettera d), del comma 1 dell'articolo 1 della l.r. 24 del 2001 si aggiungono le seguenti parole: 'A decorrere dal 1 gennaio 2011 l'istituto del vitalizio e relativa trattenuta del 20% è soppresso in modo facoltativo per quei ex consiglieri o in carica che ne facciano espressa richiesta all'Ufficio di Presidenza. A decorrere dall'inizio della prossima legislatura l'istituto del vitalizio e relativa trattenuta del 20% è abrogato per i nuovi consiglieri eletti'".
Emendamento rubricato n. 30) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si inserisce il comma 5 all'art. 3 (Modifiche all'art. 6 della l.r. 24/2001 Misura dell'assegno vitalizio) "5. Si sostituisce il comma 2 dell'art. 6 della l.r. 24/2001 col seguente: 'La misura dell'assegno vitalizio varia in relazione al numero di anni di mandato legislativo secondo la seguente tabella: a) anni di contribuzione 5 - percentuale sulla indennità mensile lorda: 10 b) per ogni anno di contribuzione oltre i 5 il 2% in più sulla indennità mensile lorda con un limite del 20% massimo'." Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'art. 3 si inserisce il comma "5 bis. Il comma 2 dell'art. 14 della l.r. 24/2001 è così sostituito: '2. Le disposizioni di cui all'articolo 10, comma 4, della l.r. 27/1995 come sostituito dall'articolo 2 della legge regionale 24 marzo 2000, n. 26 ed ai commi 1 bis e 1 ter dell'articolo 3 della l.r. 27/1995 introdotti dall'articolo 2 della l.r. 21/2000 si applicano solo ai Consiglieri in carica o già cessati dal mandato alla data di entrata in vigore della presente legge. Il coefficiente di determinazione previsto dal comma 1 ter dell'articolo 3 della l.r. 27/1995 è così modificato: anni 55 coefficiente 0.3000 anni 56 coefficiente 0.3700 anni 57 coefficiente 0.4400 anni 58 coefficiente 0.5100 anni 59 coefficiente 0.5800.'".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Prima una questione preliminare: volevo sapere se gli Uffici possono indicare secondo quale articolo del Regolamento è vietato ai Consiglieri fotografare il tabellone delle votazioni.
Se è presente, perché mi risulta - tra l'altro, se c'è il Regolamento che per il personale...



PRESIDENTE

I fotografi per fotografare in aula devono essere accreditati e questo è disposto da un regolamento. Sarebbe un privilegio per un Consigliere non essere sottoposto a una regola di questo tipo.
Comunque lo approfondiremo presto in Ufficio di Presidenza, anzi oggi stesso, e comunicheremo l'esito all'Aula.
Prego, continui.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Mi sembrava infatti di non essere un fotografo dell'aula.
L'emendamento n. 29) chiede l'abrogazione del vitalizio, come ho ribadito prima ai colleghi, non a partire da questa legislatura, ma dalla prossima, e quindi la relativa trattenuta del 20%.
L'emendamento n. 30) intende ridurre le percentuali dei vitalizi per coloro che lo percepiscono. Quindi, invece che il 30% dell'indennità il 10 e invece dell'80% al massimo il 20%.
Si intende ridurre, anche perché, come avevo spiegato in Commissione al momento l'istituto del vitalizio è insostenibile dal punto di vista economico, perché alla Regione Piemonte costa sette milioni e 400 mila euro e con le trattenute di ognuno dei Consiglieri che siedono in quest'Aula si arriva ad una cifra di circa un milione e mezzo. Ciò significa che andiamo ad incidere sul bilancio della Regione Piemonte per sei milioni.
Ovviamente, se pensate alla partita di bilancio che abbiamo chiuso con molta difficoltà tra ieri notte e oggi, se avessimo avuto quei sei milioni di euro in più quante altre piccole cose, ovviamente, ma importanti cose avremmo potuto fare. Vi invito a riflettere sull'emendamento n. 30.
Infine, l'emendamento n. 31) va a riparametrare i vitalizi per i colleghi che lo percepiscono a partire dai 55 anni di età, ovverosia quelli risalenti alla VII Legislatura.
In questo caso, invece di percepire il 70% percepiscono il 30% della quota dell'indennizzo a salire di 7 punti percentuali per anno.
Come potete vedere nella tabella, 56 anni, 0,37; 57 anni, 0,44; 58 anni, 0,51, e così via.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, pongo in votazione gli emendamenti relativi all'articolo 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31).
Il Consiglio non approva.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Do atto che gli emendamenti n. 32) e 33) del Gruppo Movimento 5 Stelle, a firma dei Consiglieri Bono e Biolé, sono ritirati.
ARTICOLO 4 Sull'articolo 4, gli emendamenti rubricati n. 15), 1), 14), 13), 2) 11), 3) e 12) sono ritirati - quindi, sono ritirati tutti gli emendamenti.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento sostitutivo rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Cattaneo, Leardi, Novero, Molinari e Ponso: L'articolo 5 è sostituito dal seguente: "Art. 5 (Disposizioni finanziarie ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del d.l. 78/2010 convertito in legge 122/2010) 1. La riduzione di spesa derivante dall'applicazione dell'articolo 1, commi 2 e 3, è quantificata dal Consiglio regionale ed è comunicata alla Giunta regionale entro il 30 novembre di ciascun anno finanziario. La Giunta regionale provvede a riassegnare gli importi al fondo di cui all'articolo 5, comma 1 del d.l. 78/2010, convertito in legge 122/2010.
2. Per gli adempimenti di cui al comma 1 viene istituito nell'ambito dell'UPB DB09101 del bilancio di previsione apposito capitolo di uscita al cui stanziamento si provvede con variazione compensativa riducendo il capitolo di spesa relativo al pagamento delle indennità".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo 5.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
Procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Noi votiamo a favore del provvedimento. Votiamo a favore perch consideriamo il provvedimento equilibrato, anche se noi non consideriamo completato l'insieme dei provvedimenti che devono intervenire sul trattamento economico e giuridico degli amministratori regionali.
Rivendichiamo il fatto di essere stati, all'inizio di questa legislatura, il primo Gruppo a proporre la proposta di legge sull'eliminazione della doppia mensilità. Abbiamo presentato un emendamento alla legge di assestamento di bilancio per l'anno 2010, poi la maggioranza spudoratamente, si è appropriata del tema, ha cambiato l'emendamento e ha votato, ma a noi interessa il risultato finale, anche se in quel momento lo dico molto francamente - ci è spiaciuto il fatto che altri Gruppi consiliari si siano arrogati il diritto e il vanto di una scelta di questo tipo.
Consideriamo equilibrato, anche se non completo, l'insieme degli interventi che devono portare non solo equità sul piano del trattamento economico, ma maggiore correttezza sul piano dei comportamenti da parte dei Consiglieri regionali. Questo, sotto questo aspetto, è per noi un valore quasi più importante.
Qui sarebbe finita la mia dichiarazione di voto, ma vorrei replicare al Consigliere Bono.
Credo di avere dimostrato in questi mesi, da quando sono Presidente del Gruppo del Partito Democratico, di essere una persona che difende le proprie idee e convinzioni, che è capace anche di rispettare chi la pensa diversamente, ma alla quale non manca il dono della franchezza. Ancora oggi pomeriggio, il Presidente Bono, nel suo intervento, ha fatto dei riferimenti a colleghi del Gruppo del Partito Democratico e alla posizione che il Gruppo del PD ha assunto su questo provvedimento.
Allora, molto tranquillamente voglio dire solo questo, poi lascio a ciascuno il commento: il Consigliere Bono ha dedicato 11,51 minuti a esporre la relazione sulla sua proposta di legge e la relazione di minoranza sulla proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza. Ha ritirato la stragrande maggioranza degli emendamenti che aveva presentato; ha ritirato quasi tutti gli emendamenti sull'articolo 1, ha dedicato cinque secondi all'articolo 1, per l'illustrazione degli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle, e ha votato a favore dell'articolo 1.
Sull'articolo 2, il Consigliere Bono del Movimento 5 Stelle ha ritirato quasi tutti gli emendamenti e ha dato la presenza al momento del voto sull'articolo 2.
Sull'articolo 3 c'è stato un notevole impegno, perché gli illustratori degli emendamenti hanno dedicato due minuti e hanno votato contro l'articolo 3.



(Commenti del Consigliere Bono)



RESCHIGNA Aldo

Attentissimo quanto te, Bono.
Relativamente all'articolo 4 sono stati ritirati quasi tutti gli emendamenti; non c'è stato alcun intervento in discussione generale ed è stato dato il voto di presenza sull'articolo 4.
Sull'articolo 5 non c'è stato alcun intervento. È stata data la presenza sul voto.
Sull'articolo 6 nessun intervento. È stata data la presenza sul voto.
Al Consigliere Bono voglio solo dire questo: il Gruppo regionale del Partito Democratico, in queste settimane, ha dimostrato che se uno vuole fare vera opposizione, ci mette impegno, ci mette fatica e non la fa in questo modo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Noto con piacere che il Consigliere Reschigna è attento in aula e forse sta più attento alle cose che fa il Movimento 5 Stelle che a quelle che fanno i suoi colleghi di partito. Le ricordo che noi non facciamo parte - e ne siamo fieri - della coalizione di partiti che sostenevano la Consigliera Bresso alle elezioni regionali, quindi non accettiamo né indicazioni di voto né di gestione della linea politica da nessuno, tanto meno dal Partito Democratico.
Detto questo, ribadisco quanto detto al Presidente Cattaneo: noi purtroppo non abbiamo trovato le condizioni per un dibattito civile e per la garanzia della tutela delle opposizioni, né - ripeto - in Commissione n in Aula. Abbiamo fatto quanto possibile e abbiamo visto che non ci sono le condizioni; abbiamo anche cercato di aprire un dialogo ieri sera nella Conferenza dei Capigruppo, ma il Presidente Cattaneo era giustamente impegnato nella partita ben più importante di bilancio.
Ribadisco, però, che, se fossero passate le nostre richieste, 12 milioni di euro annui sarebbero stati liberati per partite sicuramente più importanti che pagare gli stipendi dei Consiglieri regionali, pagarli bene e pagarli forse troppo, perché ovviamente non li avremmo fatti andare in braghe di tela, senza più la possibilità di vivere e di mantenere la propria famiglia.
Proprio per questo, abbiamo portato un pochino di soldi, banconote che daremo ai Consiglieri regionali che si sono impoveriti dopo questa riduzione del 10%.
Ne regaliamo un pochino al PD, grazie.



(I Consiglieri Bono e Biol lanciano banconote finte in aula)



PRESIDENTE

Mi scusi, non facciamo sceneggiate in aula! Intervengano i Consiglieri Questori! Consigliere Bono, non mi obblighi a prendere provvedimenti disciplinari! Intervengano i Consiglieri Questori!



(Accese proteste in aula)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.51 riprende alle ore 15.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dispongo che i Consiglieri Questori sgombrino immediatamente le barcacce di destra e di sinistra! Riprendiamo i lavori dell'Aula.
Consigliere Bono e Consigliere Biolé, il vostro comportamento non è qualificabile: ce ne occuperemo oggi stesso in Ufficio di Presidenza.
Questa è un'assemblea parlamentare, non possiamo fare il circo! Ho avvisato per tempo e in tempo che questa Assemblea deve tenere un comportamento consono.
Non mettetemi in condizione di allontanarvi! So che questo è un vostro obiettivo, non vi darò questa soddisfazione! Invito tutti a sedersi e a proseguire i lavori d'Aula.
Ho detto di sgombrare immediatamente le barcacce!



(Accese proteste nei confronti dei Consiglieri Bono e Biolé)



PRESIDENTE

Chiedo ai Consiglieri di prendere posto e ai Consiglieri Questori di provvedere a dare attuazione all'ordine della Presidenza.



(Accese proteste nei confronti dei Consiglieri Bono e Biolé)



PRESIDENTE

Basta! Non obbligatemi a sospendere e ad aggiornare la seduta ulteriormente!



(Alcuni Consiglieri suggeriscono ai Consiglieri Bono e Biol di allontanarsi dall'aula)



PRESIDENTE

BONO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

Se devo uscire me lo dice il Presidente!



PRESIDENTE

Non obbligate la Presidenza ad interrompere i lavori per tumulto! Vi prego: prendete posto in aula.
Adesso do ordine ai Consiglieri Questori di fare in modo che possano accedere ad entrambe le barcacce le persone accreditate, tranne la persona che ha filmato il tumulto.
Prego i Consiglieri Questori di provvedere a dare la possibilità a coloro i quali sono accreditati di riprendere posto nella barcaccia, ad eccezione della persona che ha provveduto a filmare il tumulto.



(Invettive nei confronti dei Consiglieri Bono e Biolé)



PRESIDENTE

BONO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, mi tuteli, però! Mi tuteli, Presidente, diversamente devo chiamare la Polizia!



PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori. Chiedo ai Consiglieri di prendere posto.
Do ampia garanzia che di questo problema si occuperà l'Ufficio di Presidenza oggi stesso.
Chiedo per favore anche al Consigliere Muliere di prendere posto. Ho già provveduto a stigmatizzare il comportamento dei Consiglieri Biolé e Bono; ho detto che possono riprendere posto nelle barcacce tutte le persone accreditate tranne la persona che ha provveduto a filmare. Adesso continuiamo con le nostre dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, però! Mi scusi, Consigliere Boeti: mi rendo conto che la tensione è al massimo livello, però vi chiedo un atto di cortesia e di responsabilità. Ho detto che ho già provveduto a stigmatizzare il comportamento del Gruppo del Movimento 5 Stelle e che al tempo stesso provvederemo oggi stesso, tra pochi minuti, ad occuparci della questione.
Spero che questa comunicazione possa aiutare a riportare utilmente un po' di tranquillità.
La parola al Consigliere Pedrale per dichiarazione di voto.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Capisco che non è semplice riprendere il filo del discorso dopo i tumulti che si sono verificati in Aula. Perlomeno non potranno dire che non è un'Aula vivace, sanguigna, perché evidentemente ci sono ancora delle pulsioni forti che animano i Consiglieri regionali. Detto ciò, molto brevemente, credo che questo progetto di legge predisposto dall'Ufficio di Presidenza sia un atto responsabile ed equilibrato: una risposta ai cosiddetti "costi della politica" che dall'opinione pubblica...
No: vi prego, ragazzi!



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Pedrale.
Per favore, Consigliere Motta: per favore! Ho detto che provvederemo oggi stesso, ho stigmatizzato l'intervento. Vorrei che il Consigliere Pedrale, che ha deciso di svolgere la sua dichiarazione di voto, ne abbia la possibilità. Continui, collega!



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
una risposta, dicevo, equilibrata e realistica che quest'Aula e l'Ufficio di Presidenza - che ringrazio per il lavoro fatto - danno a quest'esigenza di dare un segnale all'opinione pubblica per quanto riguarda i costi della politica. È un momento difficile per il Paese e per la nostra Regione e quindi la decisione di una riduzione dell'indennità del Consigliere Regionale e l'inserimento del divieto di autocertificazione nella giornata del Consiglio regionale e nella Commissione prevalente sono sicuramente dei segnali forti e concreti di maggiore serenità e sobrietà che quest'Aula ha voluto esprimere nei riguardi di tutti i cittadini e dei nostri elettori.
Nel provvedimento c'è anche la volontà da parte dell'Ufficio di Presidenza, che apprezzo, di far sì che l'attività di Consigliere regionale sia sempre più un'attività di legislatore. Noi siamo una figura giuridico politica un po' particolare: siamo per metà legislatori e per metà amministratori. Ebbene, questa è stata una scelta di puntare maggiormente a valorizzare la nostra attività di legislatori, piuttosto che di amministratori sul territorio. Pertanto, credo sia stata una posizione giusta, come credo che alcuni altri argomenti - per come sono stati evidenziati dal Gruppo del Partito Democratico - possano essere successivamente approfonditi, più avanti.
Per tutte le ragioni predette, esprimiamo il voto a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente. Non nascondo che intervengo con un certo imbarazzo perché non avrei voluto vedere questa scena in quest'Aula.
Per tornare all'argomento del progetto di legge che stiamo discutendo noi non abbiamo presentato una nostra proposta in quanto era stato dato incarico all'Ufficio di Presidenza di presentarne una che potesse raccogliere le esigenze di tutta l'Aula. Avremmo voluto dare un valore simbolico al fatto che l'ultimo atto di quest'anno fosse proprio quello della riduzione delle indennità dei Consiglieri regionali.
Crediamo che il tema del costo e della credibilità della politica sia attualissimo e continui a segnare una distanza - che sembra col tempo aumentare, anziché diminuire - fra i politici e la società civile. Uso non a caso il termine "civile", proprio perché abbiamo assistito invece ad un fenomeno di inciviltà; inciviltà che determina una mancanza di autorevolezza della politica. Chi dunque vuole far sì che la politica venga considerata poco credibile finisce poi per essere travolto esso stesso dalla non credibilità: questo mi sembra giusto sottolinearlo.
La politica dovrebbe invece recuperare sobrietà e trasparenza rispetto al lavoro che svolge. Il progetto di legge prova a dare una risposta equilibrata ma forse - anche in questo caso senza aderire ad una facile demagogia - l'entità dei tagli poteva essere più coraggiosa. Potevamo anche prevedere maggior rigore nelle forme di controllo sull'erogazione dei rimborsi e dei gettoni. Mi riferisco in questo caso alla proposta del Partito Democratico, che avremmo voluto fosse approvata, sul ridimensionamento dell'utilizzo delle autocertificazioni, che noi vorremmo proprio eliminare.
Apprezziamo comunque che si vada in una direzione verso la quale vogliamo che si proceda e quindi il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio per dichiarazione di voto.



ARTESIO Eleonora

Presidente, le agevolerò il compito racchiudendo in un unico intervento le posizioni di voto. Come già la collega Cerutti ha detto, anch'io guardo a quest'iniziativa legislativa dell'Ufficio di Presidenza, che diventerà un atto nostro del Consiglio, con la logica dell'approccio incrementale: non è quello che avrei desiderato - avrei desiderato che si intervenisse in maniera strutturale - ma è evidentemente un primo segnale di disponibilità sulla materia e di volontà di andare oltre quanto viene indotto dalla legislazione nazionale, che non può che essere accolto con consenso e partecipazione; soprattutto a due condizioni, e su questo chiederei gli auspici del prossimo anno in particolare alla Presidenza del Consiglio.
Innanzitutto che si dia continuità agli impegni che già il Presidente ha qui ricordato e annunciato e che ci sia la possibilità di giungere - non soltanto attraverso i nostri delegati nell'Ufficio di Presidenza, ma attraverso un reale coinvolgimento dei Gruppi, che hanno dimostrato di voler intervenire autonomamente sulla materia - alla predisposizione di provvedimenti che trovino la più ampia sintesi delle intenzioni di tutti i Gruppi consiliari.
Voterò quindi a favore della proposta di legge n. 107. Mi pronuncio anche, però, sulle altre due proposte di legge.
Credo di essere stata l'unica ad aver votato a favore in Commissione oltre che alla mia proposta di legge - ovviamente - anche alla proposta di legge presentata dal Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. E anche nel corso della votazione sugli emendamenti ho tenuto un comportamento che riflette quello che era il mio giudizio su quella proposta di legge: una perplessità, cioè, su alcune accelerazioni che mi sembravano volutamente provocatorie - ma accetto l'intenzione della provocazione, di spingere a misurarsi sul tema - e su altre che mi sembravano assolutamente di buon senso. La mia intenzione era quindi quella di continuare a votare a favore di questa proposta di legge, anche in questa seduta.
Mi dispiace che il lavoro svolto seriamente dai due Consiglieri e la discussione seria che hanno portato in quest'Aula siano stati sviliti dalla conclusione. È una conclusione nella quale non posso essere associata, n sul piano umano, né su quello politico: non solo perché - e sarebbe già grave - offende l'umanità di tutti noi, la storia professionale, umana e politica di ciascuno, ma soprattutto perché noi siamo individui e in quanto tali soltanto parte, piccola parte di questa Assemblea nella quale siamo riuniti; ma perché sostanzialmente offende coloro che hanno avuto fiducia in ciascuna delle persone qui presenti che hanno chiamato a rappresentarli.
Rispetto questa rappresentanza e Dio sa - uso il modo di dire proverbiale quanto mi faccia fatica vedere come oggi il popolo italiano seleziona la propria rappresentanza. Tuttavia, poiché credo che la partecipazione al voto sia fondamentale per la democrazia rispetto, fino alla prova contraria di comportamenti individualmente scorretti o perseguibili, ciascuno degli eletti.
Credo inoltre che, se vogliamo fare gli sforzi che facciamo per ridurre quella forbice di cui parlavo prima tra la presunta "cittadella" del potere che poi da questa parte, francamente, "andreottianamente" di potere ce n'è proprio poco - e la popolazione che ci delega ad essere qui, dobbiamo riempire quest'aula di lavoro serio, di contenuti importanti e di uno stile degno di quanto fuori viene atteso da noi.
Non parteciperò dunque al voto sulla proposta di legge n. 7, pur avendola sostenuta in Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
La parola al Consigliere Negro per dichiarazione di voto.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Avevo intenzione di fare un intervento di un tipo e mi tocca farne uno di tutt'altro. Innanzitutto mi dispiace per questo avvenimento, essendo le ultime ore di quest'anno che passiamo qui dentro in quest'Aula. Vorrei rimarcare prima di tutto il rispetto delle istituzioni e il rispetto delle persone più anziane, caro Consigliere Bono, che hanno lavorato prima di te e prima del tuo Gruppo. Voglio per questo esprimere il mio massimo rispetto e la mia vicinanza al Gruppo del Partito Democratico, al suo Presidente e amico Reschigna, al Consigliere Boeti e a tutti gli altri colleghi. Mi auguro che questo non capiti mai più. Caro Bono, lasciami dire...
Scusa, ho piacere che tu mi ascolti...
BONO Davide (fuori microfono) Ti sto ascoltando, ma non sono obbligato.



NEGRO Giovanni

No, non sei obbligato; ma non sei neanche obbligato a star qui.



(Commenti in aula)



NEGRO Giovanni

l'educazione!



PRESIDENTE

Consigliere Bono, lasci continuare il collega Negro.
Consigliere Negro, si rivolga alla Presidenza: prego.



NEGRO Giovanni

Ecco, ero già convinto che questo portasse un qualcosa di meglio e vorrei rimarcare che qui dentro c'è gente che lo stipendio lo guadagna con i sudori. Non è vero che sono tutti spreconi, tutti spendaccioni e che si guadagna così facilmente! Se vogliamo fare il nostro dovere lo facciamo con passione e con sudore. Con questo voglio dire che i costi della politica non sono piccoli: questo lo ammetto. Noi eletti dal popolo abbiamo il dovere e il diritto di dare il buon esempio.
Ecco perché il nostro Gruppo ha recepito questa proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza che prevede di operare questi tagli del 10%. Mi pare un taglio giusto e sensato. Vorrei però richiamare che tante altre Regioni d'Italia non hanno attuato il taglio del 50% del "fine mandato" che noi da subito abbiamo operato e altri non hanno ancora fatto.
Noi voteremo a favore di questo provvedimento e, come ho detto ieri sera, stanotte e stamattina - nonostante queste discordie - io mi auguro perché sono ottimista, che ritornino la pace e la concordia. Credo si debba continuare a vivere con sempre maggiore rispetto e concordia per poter fare delle cose concrete e non queste pagliacciate.
Grazie. Buone feste e buona fine d'anno a tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Carossa per dichiarazione di voto.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente. Sarò molto breve.
Voglio ringraziare innanzitutto l'Ufficio di Presidenza che ha preparato e portato avanti questa proposta di legge.
Sicuramente, come succede per questi temi e soprattutto nell'ambito delle indennità, è chiaro che si potrebbe sempre fare di più. Bisognerebbe però, come in parte si è fatto, andare a discutere su quello che danno quelli che sono eletti. In quel caso, potremmo aprire un ampio dibattito.
Io non mi scandalizzo - devo essere sincero - delle manifestazioni di intemperanza dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle. Ci stanno. Non dovrebbe succedere - questo è vero, Presidente - ma non mi preoccupo più di tanto.
Quello che è più importante però è che da quest'Aula esca un provvedimento di legge che imbocchi la strada indicata da molti, e lo dico perché ho sentito tanti colleghi che rivendicavano paternità di vari provvedimenti. Questa richiesta è partita dal Governo attuale, da un Ministro di questo Governo, cioè dal Ministro Calderoli.
In vent'anni a questa parte sono passati tanti Governi di colori politici differenti, ma mai si era fatta un'operazione per cercare di ridurre i costi della politica, che non bastano. La riduzione di questi costi della politica non bastano, soprattutto a Roma, perché a Roma dovrebbero incidere ulteriormente nella riduzione di questi costi della politica. Però è giusto così.
Voglio però sottolineare - e concludo - che non ci sto al fatto che i politici, tutti i politici siano quelli che rubano i soldi. Non ci sto assolutamente, perché compito dei politici - come di qualsiasi persona - è di lavorare seriamente, ma giustamente devono ricevere il giusto onorario.
Devono però lavorare seriamente e devono riuscire a portare a casa per il popolo e per la gente dei provvedimenti giusti e corretti.
Come dicevo prima, in sede di bilancio devono fare passare dei provvedimenti che siano per il benessere dei cittadini. Questo lo voglio ripetere, perché è fondamentale.
Rivolgo un invito - poi è legittimo che in democrazia ognuno porti avanti il progetto politico che ritiene - ma voglio dire agli amici del Movimento 5 Stelle che bisognerebbe fermarsi di più sul ragionamento che ho cercato malamente di fare poc'anzi, proprio sul lavoro che viene fatto seriamente da tanti Consiglieri eletti in questa nostra democrazia, che avrà tanti difetti, però ha un grosso pregio, cioè che ci sono delle elezioni, elezioni libere che mandano nei posti di rappresentanza delle persone, che devono rappresentare i cittadini. E devono rappresentarli al meglio, e non significa che perché sono eletto, prendono troppi soldi.
Bisogna veramente - e questo è il nostro compito - andare ad incidere più profondamente sul valore vero del lavoro che facciamo e che dobbiamo fare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Condivido innanzitutto il provvedimento, perché c'è effettivamente una distanza che si è creata negli anni tra quelli che sono gli stipendi comuni e due livelli che sono particolarmente sensibili, quello del Parlamento e quello della Regione, così come invece aiuta a diminuire il divario tra chi fa politica con grande passione in livelli istituzionali diversi, ma i cui livelli retributivi sono sicuramente molto più bassi. Parlo dei Consiglieri comunali, dei Consiglieri provinciali e dei Consiglieri circoscrizionali che, con grande passione e con indennità che sfiorano il rimborso delle spese, fanno politica da tanti anni.
Credo che tanti di noi abbiano fatto quella strada e tanti di noi abbiano nella loro storia un percorso lungo, fatto di passione, di volontà ma anche di tanti sacrifici, comprensivi talvolta di sacrifici nelle proprie storie personali e nelle proprie vite personali, sacrifici nei confronti della famiglia, sacrifici nel dedicare i sabati, le domeniche, le serate e anche le nottate a quello che consideriamo un dovere e soprattutto una grande passione.
Per cui non è tanto l'effetto circo che hanno prodotto i colleghi perché in alcuni casi è uno strumento di comunicazione studiata a tavolino ma è il valore che sottende il gesto, che è di una gravità assoluta.
veramente di una gravità assoluta.
Io non ci sto, non solo con il gesto, ma non ci sto a quella che è un'azione politica di delegittimazione complessiva di un'intera classe dirigente e politica del nostro Paese.
Se si ha la voglia di intervenire e di condannare comportamenti, si entri nel particolare, si abbia il coraggio di approfondire le materie. Il vostro modo di intervenire è fatto di populismo e di demagogia, che sono l'espressione più bassa della politica. E siete protagonisti anche di sciatteria politica! La vostra modalità è frutto di sciatteria politica! Credo che, al di là di quello che il gesto sottende e di cui, secondo me, voi non avete ancora capito la gravità, la vostra azione politica è molto pericolosa.
Il Movimento 5 Stelle ha un'azione politica pericolosa!



(Commenti dei Consiglieri Biolé e Bono)



STARA Andrea

Posso finire? un'azione pericolosa, perché instaura un meccanismo di delegittimazione complessiva delle istituzioni e della professione della politica, che purtroppo, in una fase di scarsa attenzione anche della nostra società, ha sempre più presa.
Chiedo che sempre di più si entri nel merito delle questioni. Voi avete dimostrato in questi sette mesi in tutti i provvedimenti di entrarci pochissimo nel merito. Quindi, chiedo di rispettare quella che è l'azione politica di tante persone.
Io non sono giovane, ma è da vent'anni che faccio politica e non mi è mai capitata una cosa del genere. Per cui, chiedo a lei, Presidente, di riprendere questo argomento, non tanto per il tumulto che c'è stato in aula, ma perché le considerazioni di quel gesto sono assolutamente inaccettabili per l'intera Aula!



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Prima di procedere al voto finale, passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 169 dei Consiglieri Buquicchio e Ponso, inerente a "Regolamentazione spesa funzionamento Gruppi consiliari". Tale documento è collegato al provvedimento in titolo (ex articolo 87 del Regolamento).
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, se lei è d'accordo, lo do per illustrato.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno presentato ha nel dispositivo l'impegno per l'Ufficio di Presidenza affinché venga predisposto uno specifico regolamento riguardo alla gestione delle spese di funzionamento da parte dei Gruppi consiliari.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 169, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'articolo 3 della legge regionale 10 novembre 1972, n. 12 (Funzionamento dei Gruppi consiliari) prevede, per il funzionamento dei Gruppi consiliari contributi annuali a carico del Consiglio regionale il successivo articolo 4 prevede che ogni Gruppo provvede autonomamente in base ad apposito regolamento interno ed a cura dei propri organi direttivi alle spese inerenti il proprio funzionamento. A tal fine ciascun Gruppo consiliare individua le iniziative da porre in essere, e con propri atti interni provvede alla gestione del fondo...." considerato che la Carte etica regionale, da pochi giorni presentata del Presidente del Consiglio regionale e dal Presidente della Regione, è destinata, tra gli altri, ai Consiglieri regionali la stessa Carte Etica regionale, in particolare, all'articolo 10, quinto capoverso indica come: "(...) il sottoscrittore rispetterà la disciplina di bilancio e finanziaria e si sforzerà di contenere le spese di funzionamento della pubblica amministrazione secondo quei criteri definiti dalle leggi nazionali e regionali" tutto ciò premesso impegna l'Ufficio di Presidenza affinché venga predisposto uno specifico regolamento riguardo la gestione delle spese di funzionamento da parte dei gruppi consiliari".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 2, inerente a "Riduzione dei costi della politica e interventi di sostegno per i lavori fuoriusciti dai processi produttivi" - Collegato ordine del giorno di non passaggio agli articoli n. 185 dei Consiglieri Cattaneo, Molinari, Placido, Leardi, Ponso e Novero inerente a "Riduzione dei costi della politica"


PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza ha depositato due ordini del giorno. Il primo chiede di stabilire che, ai sensi dell'articolo 87, comma 3 del Regolamento interno al Consiglio, non si passi agli articoli della proposta di legge n.
2, "Riduzione dei costi della politica", di cui al punto 5) all'o.d.g. e già illustrata, in quanto la proposta di legge n. 107, iscritta contestualmente ai lavori d'Aula consiliare, prevede già una condivisa rideterminazione dell'indennità spettante ai Consiglieri regionali.
Indìco la votazione palese sull'ordine n. 185 di non passaggio agli articoli, il cui testo recita: Il Consiglio regionale vista la proposta di legge n. 2 "Riduzione dei costi della politica" licenziata con voto negativo dalla I Commissione in data 22 dicembre 2010 considerato che la I Commissione, in data 27 dicembre 2010, ha licenziato a maggioranza dei gruppi presenti la proposta di legge n. 107 con la quale si è già provveduto ad adottare una regolamentazione condivisa della rideterminazione delle indennità dei Consiglieri regionali rilevato quindi che le soluzioni normative proposte dalla proposta di legge n. 2 in parte si sovrappongono a quelle contenute nella proposta di legge n. 107 stabilisce ai sensi dell'articolo 87, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale il non passaggio agli articoli della proposta di legge n. 2 "Riduzione dei costi della politica" in quanto la proposta di legge 107 iscritta contestualmente ai lavori dell'aula, provvede già ad una condivisa rideterminazione delle indennità spettanti ai Consiglieri regionali".
Il Consiglio approva.
Ai sensi dell'articolo 87, comma 3, del Regolamento interno non passeremo al voto sulla proposta di legge n. 2.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 7, inerente a "Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazioni delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali) e s.m.i. e alla legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) e s.m.i. e Istituzione del Fondo speciale denominato 'Destinazione risparmio'" - Collegato ordine del giorno di non passaggio agli articoli n. 186 dei Consiglieri Cattaneo, Molinari, Placido Leardi, Ponso e Novero, inerente a "Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 - legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 - relative a disposizioni in materia di indennità dei Consiglieri regionali"


PRESIDENTE

Il secondo ordine del giorno, il n. 186, richiede anch'esso che non si passi agli articoli della proposta di legge n. 7, di cui al punto 6) all'o.d.g. e già illustrata. Se questo ordine del giorno è approvato, non procediamo al prosieguo di tale proposta di legge.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 186 di non passaggio agli articoli, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la proposta di legge n. 7 "Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale) e s.m.i. e alla legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali" licenziata con voto negativo dalla I Commissione in data 27 dicembre 2010 considerato che la I Commissione, nella medesima data, ha licenziato a maggioranza dei Gruppi presenti la proposta di legge n. 107 con la quale si è già provveduto ad adottare una regolamentazione condivisa della rideterminazione delle indennità dei Consiglieri regionali rilevato quindi che le soluzioni normative proposte dalla proposta di legge n. 7 in parte si sovrappongono a quelle contenute nella proposta di legge n. 107 stabilisce ai sensi dell'articolo 87, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale il non passaggio agli articoli della proposta di legge n. 7 "Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale) e s.m.i. e alla legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali" in quanto la PDL 107, iscritta contestualmente ai lavori dell'aula consiliare, provvede già ad una condivisa rideterminazione delle indennità spettanti ai Consiglieri regionali".
Il Consiglio approva.
Ricordo ai membri dell'Ufficio di Presidenza che fra cinque minuti l'Ufficio di Presidenza è riunito nella sala al primo piano.
Informo l'Aula che la seduta del Consiglio regionale odierno delle ore 20.30 è sconvocata, così come è sconvocata l'adunanza del Consiglio regionale per domani 31 dicembre 2010, alle ore 00.01.
Ringrazio il Consiglio regionale perché, con tutte le problematiche che abbiamo avuto in questa seduta, è stato comunque approvato, entro i termini fissati dalla legge dello Stato, un importante provvedimento sul quale tutti siamo stati impegnati.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per lunedì 11 gennaio alle ore 14.30 Grazie, buon anno a tutti voi e alle vostre famiglie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.30)



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