Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.67 del 29/12/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 14.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Biolé, Cantore, Costa Rosanna Toselli, Montaruli, Cota, Lupi, Botta Franco, Boniperti e Leo.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame disegno di legge n. 73 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2011 2013"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 73 prosegue con l'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Bresso, Buquicchio Artesio, Stara, Cerutti, Dell'Utri: All'allegato A) modificare come segue lo stanziamento: UPB DB15082 "Diritto allo studio ed edilizia scolastica" - titolo 2 - spese in conto capitale Aggiungere 5.000.000,00 euro UPB DB09011 "Bilancio" - titolo 1 - spese correnti Togliere 5.000.000,00 euro La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. L'emendamento n. 14) fa riferimento al diritto allo studio e all'edilizia scolastica. Con quest'emendamento si chiede di aggiungere all'UPB di cui sopra (Diritto allo studio ed edilizia scolastica) 5 milioni d'euro, che chiediamo di sottrarre all'UPB 09011 relativa al Bilancio. Intendiamo aumentare la dotazione dell'Unità Previsionale dedicata agli investimenti per potenziare le politiche del diritto allo studio e per migliorare le infrastrutture scolastiche pubbliche regionali. Anche quest'emendamento, esattamente come il precedente, parte dal presupposto che il sistema educativo, ed in particolare l'istruzione con le sue istituzioni, sia il pilastro di una società che vuole provare a garantire un futuro decoroso alle giovani generazioni.
Come ho avuto modo di dire più volte, purtroppo questa Giunta non ha una strategia che punti ad un sistema educativo all'avanguardia, che possa concretamente permettere ai nostri giovani di competere con gli altri coetanei dei paesi europei, e non solo. Sicuramente, non mettendo a disposizione tutte le risorse necessarie relativamente a quest'ambito, si viene a determinare ancora una volta l'iniquità sociale. Ovviamente infatti, vengono favoriti coloro che hanno condizioni sociali, economiche e familiari di maggior vantaggio e vengono penalizzati coloro che appartengono a famiglie non abbienti.
Cari colleghi, tendere a ripristinare almeno parzialmente anche per l'anno 2011 le risorse necessarie per il proseguimento delle attività riguardo al diritto allo studio e all'edilizia scolastica credo sia un elemento di lungimiranza e che debba appartenere ad una strategia di lungo raggio. Grazie.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente. Intervengo a corredo dell'illustrazione già svolta dal collega Buquicchio in continuità con gli argomenti trattati durante la presentazione degli emendamenti che afferiscono all'unico gran blocco d'emendamenti relativi al diritto allo studio. Come i colleghi noteranno se fino a questo momento abbiamo parlato delle spese correnti, oggi con questo emendamento parliamo di un intervento in conto capitale.
Come ricordavo precedentemente, gli elementi di sofferenza che riguardano il sistema scolastico pubblico hanno due caratteristiche: da un lato quella di sicurezza e di funzionalità della logistica (gli edifici scolastici), dall'altro - ne abbiamo parlato con gli altri emendamenti quella dei contenuti culturali, della programmazione e del reale esercizio del diritto allo studio per i soggetti più vulnerabili. Stiamo parlando, in questo caso, degli elementi legati alla sicurezza degli edifici scolastici.
Purtroppo questo tema gode nel nostro Paese di un'attenzione a corrente alternata: molto spesso la sicurezza dei pubblici edifici diventa centrale nell'attenzione pubblica e politica solo a fronte di situazioni catastrofiche. Quando si tratta, invece, di curare con gli interventi di manutenzione e di riqualificazione in maniera continuativa, la disattenzione purtroppo prevale: prevalgono le priorità in altre direzioni in quel momento in cui le agende politiche indicano altre emergenze e altre precedenze, mentre tutto il patrimonio pubblico meriterebbe un'attenzione costante.
Con questo emendamento ci proponiamo di iscrivere un impegno continuativo sull'edilizia scolastica nel bilancio della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 111) presentato dai Consiglieri Pentenero, Manica Laus, Ronzani, Reschigna, Boeti, Motta Angela, Gariglio: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. L'emendamento è simile a quello che è stato presentato in precedenza ed è volto a ridotare il capitolo legato all'edilizia scolastica di risorse necessarie a programmare - così come previsto dalla legge 28 - il piano programmatico delle risorse per l'edilizia scolastica. Aver decurtato di 5 milioni d'euro il capitolo legato all'edilizia scolastica, quando la Giunta aveva fatto lo sforzo, con il maxi emendamento presentato nel mese di novembre...



PRESIDENTE

Chiedo per favore un po' d'attenzione nei banchi di Giunta e Consiglio altrimenti è veramente difficile seguire, per il Presidente; e immagino per i colleghi. Continui, Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Questo testimonia l'attenzione con la quale la Giunta e la maggioranza stanno seguendo l'illustrazione degli emendamenti presentati.
Quest'emendamento, dicevo, è volto a ridotare il capitolo sull'edilizia scolastica di 5 milioni: 5 milioni che sono stati sottratti dal maxi emendamento presentato nel mese di novembre.
Ritengo che questa sia un'operazione che né i Comuni né le Province della nostra Regione oggi si possono permettere. Si è peraltro in attesa da molto tempo, ormai, da tre anni - dell'attribuzione delle risorse derivanti dai fondi Cipe nazionali, che sarebbero un'opportuna boccata d'ossigeno che i Comuni e le Province stanno attendendo da, appunto, tre anni. Introdurre di nuovo 5 milioni d'euro all'interno del capitolo certamente non permette di risolvere i problemi di tutti gli edifici scolastici della nostra Regione, ma certamente permette di riprogammare l'attività, così come previsto dalla legge 28: attività che oggi risulta ferma e che è stata completata con la programmazione precedente.
La situazione della sicurezza e la certezza di poter dare risorse ai Comuni oggi diventa elemento fondamentale. Ricordo che più volte la Giunta precedente ha richiesto al Ministero e al Governo la possibilità di togliere le risorse destinate all'edilizia scolastica dal patto di stabilità. Un ulteriore elemento per il quale oggi i Comuni non riescono ad investire - e quindi non riescono a co-finanziare rispetto alle risorse destinate dalla Regione - è determinato dal fatto che devono conteggiare le risorse destinate anche all'edilizia scolastica all'interno del patto di stabilità. Quindi non solo è necessario rimpinguare il capitolo, ma è indispensabile chiedere un intervento tempestivo al Governo affinch finalmente - i Comuni e le Province non siano obbligati a conteggiare le risorse destinate all'edilizia scolastica all'interno del patto di stabilità.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione dell'emendamento.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento riguarda l'UPB 15 (Istruzione e formazione professionale, lavoro, diritto allo studio ed edilizia scolastica).
Con quest'emendamento, il Movimento 5 stelle intende evidenziare come vi sia una carenza di stanziamenti sul previsionale di bilancio del 2011: nonostante gli sforzi che sono stati compiuti, infatti, vediamo una cifra di -5 milioni sul maxiemendamento presentato dalla Giunta, di competenza dell'Assessore Porchietto.
Capiamo le ristrettezze del bilancio - ci mancherebbe - ma sottolineiamo ancora una volta come sulla parte relativa agli investimenti si sia registrato un netto taglio, tra l'altro senza che ci venisse spiegato, in sede di Commissione, quali sono i piani che stanno dietro a ciascun taglio (piani che potrebbero essere di razionalizzazione d'efficienza o d'altra natura).
Effettivamente, in assenza d'alcuna spiegazione ci risulta difficile comprendere come, una posta così importante come il diritto allo studio e l'edilizia scolastica, si possa pensare di ridurla di 5 milioni soprattutto quando vediamo i problemi in cui versa il nostro sistema scolastico italiano, in particolare quello piemontese, specialmente per quanto riguarda l'edilizia: i ragazzi studiano in scuole cadenti, come ci ricorda purtroppo il grave incidente occorso al liceo Darwin di Rivoli.
Con questo emendamento intendiamo inserire la cifra di 3 milioni d'euro; quota che consideriamo minima, dal momento che non andrebbe neanche a ripristinare in toto quanto assegnato nell'assestato del 2010; chiediamo inoltre, una sottolineatura su questo capitolo, affinché se ne possa eventualmente discutere in seguito in aula o in sede di Conferenza di Capigruppo con l'Assessore competente, che al momento non vedo in aula, o con l'Assessore Quaglia, perché questo capitolo lo riteniamo importante al pari degli altri quattro o cinque punti che abbiamo toccato ancora oggi.
Non a caso sono stati sottolineati da tutti i Gruppi consiliari d'opposizione, ma probabilmente saranno rimarcati anche dai Gruppi di maggioranza, sebbene loro usino altri canali (non mi riferisco, cioè, agli emendamenti canonici in aula ma direttamente i giornali; concordano quindi, a mezzo stampa gli emendamenti con gli Assessori).



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Cerutti Buquicchio, Stara Artesio, Pentenero, Dell'Utri, Bresso: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

La collega Cerutti, insieme a noi che lo abbiamo sottoscritto, con questo emendamento, che peraltro ha un importo di carattere quasi esclusivamente simbolico, intende esprimere una preoccupazione: all'interno delle misure presentate dall'Assessore di riferimento relative alla riqualificazione del comparto del commercio e all'interno delle previsioni di bilancio per il 2011 su questa materia, il cui valore economico non sfugge a nessuno, anche se l'attenzione di questa Giunta si è, fino a questo momento, concentrata prevalentemente sulle imprese e, in particolare, su quelle manifatturiere, non consente né l'analisi degli indirizzi programmatici, né il bilancio di settore, di ritrovare alcuna considerazione in ordine a quella particolare forma d'economia che riguarda il commercio equo e solidale. Vero è che, trattandosi ancora oggi purtroppo di una modalità del settore della distribuzione di nicchia, è possibile che l'Amministrazione regionale non vi abbia prestato l'adeguata attenzione.
Tuttavia il tema che noi poniamo all'attenzione non è soltanto quello della considerazione della necessità di valutare le diverse specificità nell'ambito del settore della distribuzione, ma in modo particolare di considerare come questa tipologia di commercio incroci, oltre che una vocazione degli operatori che vi si dedichino, anche una particolare sensibilità della pubblica opinione. Quel tipo di sensibilità che guarda ai principi con i quali si produce la merce e alle forme con le quali la merce viene distribuita. Un commercio, quindi, equo, che non si fondi sullo sfruttamento dei produttori, e improntato ai principi della solidarietà, in particolare della solidarietà internazionale.
Perché non voler nominare nel bilancio questo settore? Perché non volerlo considerare? Lo stanziamento, quindi, è simbolico dal punto di vista finanziario, ma significativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anche questo emendamento mira a ripristinare delle risorse al settore del commercio (il settore più ampio che riguarda il commercio, la sicurezza e la polizia locale) sottraendole al settore dedicato all'Ufficio stampa della Regione. Vuole essere, quindi, una promozione della valorizzazione al sostegno del commercio equo e solidale di 50.000 euro.
Come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte in questi giorni di discussione sul bilancio, purtroppo questa Giunta, nell'assegnare le risorse ai vari settori, non ha fatto ancora una volta un'attenta valutazione in merito alle reali esigenze stabilendo quindi delle priorità ma ha inteso effettuare tagli in maniera piuttosto indiscriminata.
Io penso, dunque, che si possa e si debba promuovere un cambiamento d'impostazione, che riguarda la costruzione del bilancio in senso lato, ma in questo caso particolare che mira a ripristinare degli elementi minimi in un settore e in una direzione estremamente importante.
Le risorse da dedicare al settore commercio, sicurezza e polizia locale verrebbero prelevate da quelle attribuite all'Ufficio stampa della Regione.
In questa occasione, come in altre, ribadisco che per quanto importante possa essere l'Ufficio stampa, sicuramente sono prioritarie queste altre indicazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dell'Utri per l'illustrazione; ne ha facoltà.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente.
chiaro che questo emendamento ha un valore esclusivamente simbolico perché l'importo é decisamente minimale rispetto all'ambito che viene a trattare.
Sono perfettamente d'accordo che in una situazione di difficoltà di bilancio attività come la cooperazione internazionale o il commercio equo solidale che, nella mentalità dei più, vengono assimilate, vengano inevitabilmente e drasticamente tagliate. È anche vero, tuttavia, che un segnale simbolico, perché questa cifra non è altro che un simbolo, secondo me la Giunta e il Governo della Regione lo dovrebbe dare, dal momento che in realtà il commercio equo e solidale è la rappresentazione concreta di un modo diverso di intendere il rapporto fra consumatore e produttore, andando alla base di una serie di sistemi produttivi che, tra l'altro, hanno visto proprio nel Piemonte il capofila di un sistema di questo tipo.
Faccio riferimento agli Slow Food Italy: sono delle realtà che hanno dato un'amplissima risonanza al Piemonte, proprio in valutazione del cibo come ritorno a un elemento essenziale. È chiaro che non si basa sull'ecosolidale, però l'ecosolidale è nato prima, ha un suo mercato, ha dei suoi estimatori e soprattutto ha un sistema di persone che crede che una realtà produttiva alternativa possa essere un valido sistema per alimentare in contemporanea anche dei piccoli produttori locali sparsi in territori molto lontani.
Quindi, mi stupisco che non vi sia un minimo di attenzione verso questo tema, perché - ripeto - l'importo testimonia come sia soltanto una volontà simbolica di dare fiato ad un'economia alternativa.



PRESIDENTE

Emendamento n. 126, presentato dai Consiglieri Boeti, Pentenero, Reschigna Manica Motta Angela, Gariglio, Laus: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
L'emendamento che ha come primo firmatario il Consigliere Boeti è un emendamento volto a cercare di far sì che le risorse che al termine di una giornata di lavoro all'interno dei negozi, dei market e di tutte le strutture commerciali non diventino fonte di spreco, ma - nell'ambito di un progetto denominato Last Minute Market, che nasce da uno studio effettuato dall'Università di Bologna, Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria permette di utilizzare le risorse che non sono state vendute.
Oggi è stata una società di Bologna ad aver attivato 22 progetti in Italia, tra cui anche in Regione Piemonte. Quindi si tratta di un progetto che è già stato sperimentato ed avviato all'interno della nostra Regione e che oggi corre il rischio di non poter continuare l'attività. Peraltro, le risorse che sono necessarie sono davvero risorse pari a 100.000 euro che possono essere seriamente sottratte dall'UPB destinata alle risorse umane al patrimonio e alla formazione del personale, possono essere destinate a questo tipo di attività; attività che - come ho ricordato prima - è un'attività che la nostra Regione ha già avviato, ha già sperimentato e che ha la necessità di essere consolidata.
Oggi più che mai abbiamo la necessità di ottimizzare il più possibile rispetto a quelle che sono risorse anche di tipo alimentare per due ordini di motivi: intanto per permettere alle fasce deboli di trovare risposte immediate all'interno di quelli che sono i servizi commerciali e, in secondo luogo, perché in questo modo possiamo anche ridurre le percentuali di smaltimento rifiuti.
I dati che l'Università di Bologna ci ha messo a disposizione testimoniano il fatto che si arriva anche ad un risparmio pari al 39%.
Quindi, non solo un processo di risparmio, ma anche un meccanismo di scambio, un meccanismo di solidarietà, di cui oggi più che mai la nostra società ha bisogno.
Il progetto rientra all'interno di progetti che hanno un valore sociale ed economico, ma - come ho ricordato prima - anche ambientale. Ci auguriamo che la Giunta possa prendere in considerazione e possa esprimere un parere favorevole all'attività che è già stata avviata all'interno della nostra Regione e che oggi corre il rischio di non poter più continuare all'interno del territorio piemontese.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Stara, Buquicchio Laus, Cerutti, Ronzani, Artesio, Bresso, Dell'Utri, Pentenero: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Qui parliamo sempre dell'UPB relativa alla sicurezza e alla polizia locale. Si prevede un trasferimento dal commercio, sicurezza e polizia locale alla sicurezza e polizia locale: sono due UPB diverse (17051 e 17001) di un milione e mezzo di euro.
Chiediamo di dotare maggiori risorse di spesa alla legge regionale 23 luglio che appare ridimensionata dalle proposte della Giunta in base alle finalità previste dalla stessa. Quindi l'obiettivo di questo emendamento è ripristinare in termini di risorse questo settore di sicurezza e polizia locale.
Come abbiamo detto in altre occasioni e più volte sottolineato nel corso di questo dibattito relativo all'approvazione del bilancio, questa Giunta, nell'assegnare le risorse ai vari settori, non ha fatto una valutazione attenta delle reali esigenze, non ha stabilito delle priorità ma ha effettuato tagli in modo - devo dire - piuttosto indiscriminato.
Sarebbe bene modulare, modificare, arginare questo tipo di impostazione, che a monte riguarderebbe la filosofia di costruzione del bilancio in senso lato, ma che in questo caso tocca specificamente un settore che a noi sta molto a cuore.
Noi siamo sicuramente favorevoli alla riduzione delle spese superflue però riteniamo che sia compito di chi governa effettuare scelte. Per fare tutto ciò, è necessario comprendere prima il contesto nel quale si vuole operare ed è per questo che tagli indiscriminati, senza una reale e concreta motivazione rispetto al fabbisogno, senza stabilire priorità senza individuare quali sono i settori di reale necessità ed emergenza penso che sia una politica abbastanza scellerata che non aiuta sicuramente nell'attività, nel raggiungimento di obiettivi di buon governo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento inaugura una serie di emendamenti legati alla politica della sicurezza.
Il collega Stara, che è stato il principale interprete di questa esigenza di rifinanziamento della legge di riferimento sarà più preciso di me. Io mi limito, da ex Amministratore comunale, a fare una riflessione.
Noi abbiamo vissuto una stagione (fine degli anni '90 e inizio anni 2000) in cui il cambiamento della composizione sociale delle nostre città aveva indotto all'interno delle nostre popolazioni fortissimi sentimenti di insicurezza o reali fondati su fatti avvenuti o percepiti. Certo è che per alcuni anni, nell'approccio delle diverse forze politiche, le classi dirigenti delle Amministrazioni pubbliche sono state chiamate a rispondere a una domanda, quella della sicurezza, che sembrava essere la prevalente nella sensibilità e nell'opinione delle nostre popolazioni.
Oggi siamo in una situazione in cui il tema della sicurezza riceve un'altra declinazione, a mio avviso molto più reale, che è il tema della sicurezza sociale, della sicurezza del lavoro, della sicurezza del futuro della sicurezza dello Stato sociale. E allora forse parlare di politiche urbane della sicurezza può essere più agevole non sulla scia dell'emergenza, non sulla scia delle contrapposizioni politiche, perché non parleremo più di interventi forti, definitivi e autoritari, di nuovi poteri (i Sindaci sceriffi), ma potremo parlare finalmente di quella che è la reale politica della sicurezza che può essere esercitata dalle Pubbliche Amministrazioni.
Una politica di prevenzione, in primo luogo, una politica che guarda alla formazione dei giovani, una politica che guarda alle coesioni e alle mediazioni, che nella società sono le due qualità necessarie per fare società, appunto.
E allora perché proprio in questo momento non rifinanziare la legge di riferimento? Perché una Giunta che ha al proprio interno forze politiche che sulla sicurezza hanno creato grandi proposte politiche, credo di antagonismo, che hanno dato la fortuna a queste forze politiche non si finanzia la legge sulla sicurezza, ora che l'emergenza non c'è più? Perché?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti per l'illustrazione ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
In linea con la Consigliera Artesio crediamo che sia stato importante proporre questo emendamento, proprio per toccare un'altra questione, ossia il tema della sicurezza.
Abbiamo colto quasi una contraddizione nelle forze politiche che rappresentano questa maggioranza, nel momento in cui sappiamo che il tema della sicurezza è un tema molto caro, usato anche in termini propagandistici, così come ricordava la Consigliera Artesio.
In questo senso, invece, riteniamo importante anche un po' smascherare una sorta di annunci rispetto alle attenzioni e poi, nella concretezza dei fatti, una non azione. Sappiamo che alcuni progetti portati avanti in precedenza sul tema sicurezza, potevano avere anche dei lati non così condivisibili. In questo senso, pensiamo che rivedere alcuni finanziamenti alcune possibilità di progettazione nelle amministrazioni locali possa essere, di per se, sensato.
Tuttavia, pensiamo che il tema della sicurezza debba, effettivamente essere trattato. Trattato, forse, in termini diversi proprio perché, così come veniva ricordato, non è tanto la sicurezza, così come è sbandierata, a far sì che, in realtà, anziché far diminuire la paura, si accresca, ma affrontarla dal punto di vista della prevenzione. Se viene percepita un'insicurezza, è soprattutto in questo momento di insicurezza di carattere sociale. I dati ISTAT ci parlano di un'Italia, di un Piemonte, che certamente non sta meglio dei mesi passati, anzi, nel nuovo anno si appresta a stare peggio. Chiaramente il tema dell'insicurezza sociale deve essere un tema trattato. Con questo emendamento ci proponiamo di porlo come questione importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara per l'illustrazione; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Chi ha la gestione del tema della sicurezza come baluardo nelle sue campagne elettorali, almeno dovrebbe avere la capacità di sviscerare questo tema a menadito. Avere dati, illustrare modalità e capacità di spendere risorse per dare una risposta concreta.
Dopo tanti anni, purtroppo, il centrodestra cavalca il tema della sicurezza solo a livello propagandistico. Dopo circa otto mesi di governo del centrodestra in questa Regione, non siamo riusciti ad ottenere quello che prevedono determinate leggi.
Sul tema della sicurezza dovevamo ascoltare una conferenza che doveva essere istituita per capire come i vari progetti, sulla sicurezza, hanno impattato nei vari interventi in Piemonte e, successivamente, ad un intervento del Presidente della Regione che avrebbe relazionato all'Aula nel grande interesse che questo tema suscita.
Credo che da questo punto di vista, almeno per quello che ci riguarda sottolineeremo in tutti i modi, in tutte le zone e in tutte le aree come questo governo, su questo tema, non solo non investe le risorse, ma non è neanche in grado di proporre soluzioni alternative e vere rispetto a progetti che le passate amministrazioni hanno saputo realizzare attraverso i patti integrati sulla sicurezza, che hanno comportato il coinvolgimento non solo dell'Ente locale regionale, ma di tutti gli enti locali, a tutti i livelli. Hanno obbligato le istituzioni a confrontarsi, a trovarsi intorno ad un tavolo a parlare fra di loro e a proporre soluzioni da portare anche al tavolo nazionale, per costringere il Ministero a diminuire l'emorragia di pensionamento che va a toccare le forze di polizia e carabinieri.
Nel nostro emendamento, faccio ancora una volta un appello affinché ci si ritrovi a ragionare su quello che, in questa regione, s'intende per sicurezza; quali sono gli strumenti che vogliamo provvedere, attraverso un'analisi dei patti integrati e di quello che hanno comportato i risultati e i dati effettivi sul nostro territorio.
Mi permetto solo di ricordare come, purtroppo, su questo bilancio, il fatto di non aver stanziato le risorse necessarie, farà sì che storicamente i patti integrati avranno un arresto. Risorse che, anche da parte del Ministero, verranno meno. Ci sarà, sicuramente, un contraccolpo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani per l'illustrazione ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Se ascolto i discorsi del leader del centrodestra sulla sicurezza e leggo i lori giornali - La Padania, il Giornale, Libero - tutti i giorni ci fanno un concione infinito sulla sicurezza. Le prime pagine dei giornali sono dedicate a quel tema: sicurezza, sicurezza! Un'ossessione sulla sicurezza! Se poi vado in Parlamento o leggo le cronache parlamentari e vengo in quest'aula, scopro che quei temi sono scomparsi. In Parlamento avete tagliato, tant'è che le forze dell'ordine hanno protestato contro i tagli del Governo sulla sicurezza. Tutte! Sindacati unitari delle forze dell'ordine protestano contro il fatto che il Governo della sicurezza taglia le risorse sulla sicurezza.
Se vengo in quest'Aula, scopro che i ragionamenti che facevate sulla sicurezza quando eravate all'opposizione, sono scomparsi. Amnesia totale.
Amnesia dei Consiglieri del centrodestra.
L'Assessore Casoni è andato via. Parlavamo di commercio, è singolare, e l'Assessore competente si alza prende la giacca e se ne va: parlavamo delle sue deleghe! Mi ricordo quando il Consigliere Casoni, i dirigenti della Lega Assessore Quaglia, dai banchi della minoranza invocavano più sicurezza e più politiche della sicurezza, e più risorse della sicurezza. Avete riempito i muri di Torino con il manifesto sulla sicurezza. Oggi non mettete un centesimo sulla sicurezza.
In Commissione, avete detto che il problema era riformare la legge sulla sicurezza. Problema che esiste, ma chi, se non la Giunta, deve avanzare la proposta di riforma della legge? Il discorso sulla sicurezza è lo stesso per le Comunità montane, chi vi impedisce, in coerenza con i discorsi che fate, di impegnare le risorse sulla sicurezza. Ma come vedo: amnesia, hanno tutti la testa bassa! All'opposizione era comodo agitare il tema delle sicurezza, una volta al governo vi dimenticate del fatto che per anni avete agitato il tema della sicurezza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Ronzani si è fermato perché due minuti sono pochi per raccontare il vecchio scenario sulla tematica della sicurezza. Quello che abbiamo assistito in Consiglio regionale per cinque anni, e non solo.
Quello che abbiamo assistito a Roma nelle Aule parlamentari, al Governo. Il Consigliere Ronzani è stato troppo generoso e troppo buono.
Il Consigliere Ronzani ha detto "quando eravate all'opposizione facevate propaganda", ma loro continuano a fare propaganda, con la differenza che non hanno i numeri - non quelli che non hanno avuto oggi per l'apertura del Consiglio - ma non hanno i numeri politici per esprimere un'azione politica che possa perseguire al meglio l'obiettivo della sicurezza. Oltre alla volontà, oltre alla disponibilità, emerge anche una questione di capacità.
Non solo, contemporaneamente, alcuni dei vostri colleghi in giro stanno ancora parlando della sicurezza, perché fa breccia su ogni angolo della nostra regione. Secondo me, voi lo state facendo in questo momento, ma lo state facendo fuori, dove noi non possiamo rispondere: lo fate a "Porta a Porta", lo fate in televisione, lo fate ovunque, ma non lo fate in aula.
Non lo solo: non lo fate con atti reali: lo strumento e le politiche di bilancio.
Qui si capisce qual è l'azione politica che vuole promuovere un governo, e da questo emendamento si capisce che voi con la sicurezza avete poco a che fare; da un punto di vista propagandistico, tanto a che fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dell'Utri per l'illustrazione; ne ha facoltà.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente.
notorio che in periodi di difficoltà economica, di crisi, la criminalità e la microcriminalità aumentano in maniera esponenziale. Vi voglio dare alcuni dati. La disoccupazione a settembre era a 8,4%, a novembre 8,7%; le esecuzioni immobiliari (vuol dire gente cui è stata presa la casa dalle banche perché non hanno pagato il mutuo nel 2010) sono aumentate del 27%; la microcriminalità è aumentata del 22%.
Questi sono dati oggettivi che poi ciascuno può decidere di leggere come vuole, ma testimoniano inevitabilmente un elemento: crisi. Crisi e difficoltà.
A fronte di crisi e difficoltà, assistiamo a un aumento della criminalità. E come si risponde a fronte di una situazione oggettiva di questo tipo? Si tagliano i fondi per la sicurezza! È assolutamente una discrasia! Una discrasia illogica, perché i dati dicono che la sicurezza ora è necessaria tanto quanto il lavoro. Diventano due temi fondamentali: lavoro e sicurezza, un connubio assolutamente inscindibile che non trova senso, di conseguenza, in una scelta da parte della Giunta di tagliare i fondi per un ambito così importante.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 71) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Raschio: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento che noi abbiamo presentato serve a dimostrare l'incoerenza profonda dell'attuale classe politica.
Non mi voglio riferire, come hanno fatto i colleghi del centrosinistra solo a questa parte dell'emiciclo, perché nella scorsa legislatura noi non eravamo in Consiglio, ma temiamo (e forse anche crediamo) che la stessa incoerenza si potesse addurre per molte delle scelte della Giunta Bresso.
Sicuramente questa è un'incoerenza eclatante, perché - l'hanno già detto i colleghi che mi hanno preceduto - la Lega Nord e anche il PdL hanno fatto e fanno campagna elettorale continua sulla sicurezza, e quindi sull'insicurezza dei cittadini, che creano artatamente, come? Ovviamente con il controllo - lo sappiamo - dei media (sia televisione che buona parte dei giornali) in cui ogni piccolo o medio reato viene sbattuto in prima pagina, ingigantito. E questo crea percezione d'insicurezza: perch ovviamente qualunque sondaggio, in qualunque parte dell'Italia dichiara che ai primi tre posti delle priorità dei cittadini, dopo il lavoro naturalmente, c'è la sicurezza.
Creato ad arte o meno, il problema della sicurezza esiste, è reale. E ovviamente rispondervi tagliando di 1 milione e mezzo di euro gli stanziamenti da parte della Regione è sicuramente un errore; errore tecnico, ma è ancor di più errore politico, visto che la parte che sta al governo sulla sicurezza ha fatto buona parte della sua campagna elettorale.
Su questo, comunque, non ci dovremmo stupire più di tanto, visto che queste scelte sono in sintonia anche con le scelte del Governo nazionale perché sappiamo tutti che sono stati fatti dei tagli drastici dalle forze di sicurezza, dell'ordine, della polizia; infatti i Sindacati di tutti i colori e di tutti i tipi della Polizia sono scesi in piazza a manifestare a Roma e addirittura ad Arcore, fin sotto casa del nostro Premier, lamentando tagli del personale e un taglio perché hanno messo un tetto alle retribuzioni extra (straordinari, missioni e quant'altro).
Quindi sicuramente tagliare anche da parte della Regione gli stanziamenti al fondo per la sicurezza integrata (legge regionale n.
23/2007) ci sembra sì, in sintonia con quanto fatto dal Governo nazionale ma in sintonia anche con l'incoerenza politica che ogni volta, purtroppo dimostrate.
Chiudo dicendo che noi chiediamo di riflettere su questo punto, di stanziare il milione e mezzo di euro per ripristinare il fondo, perch altrimenti non possiamo neanche rilanciare dei progetti di programmazione di prevenzione e anche di sostegno alle vittime di reato, che sono fondamentali, che sono la base anche di una convivenza civile. Non facendo questo, sicuramente dovremo tagliare ulteriormente dei progetti interessanti come il progetto della sicurezza integrata Langhe-Roero-Bra Alba che avevo già citato (abbiamo depositato anche un'interrogazione al riguardo), che prevedeva una serie di pattuglie in più per le fasce notturne, quando avvengono di più i reati, soprattutto quelli di violenze di genere.



PRESIDENTE

Collega Bono, il Consigliere Laus chiede di sottoscrivere il suo emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Ci tenevo a continuare e terminare la riflessione che facevo prima, e ringrazio il collega Bono. Lui parlava e io mi sono sentito un po' toccato sul fatto che anche noi del centrosinistra non abbiamo fatto tanta sicurezza, ecc.
Ecco, io voglio rimarcare una questione. Ci sono alcune forze politiche esperte nel propagandare. Continuo a ripetere un concetto: nel commercio chi millanta viene perseguito anche penalmente (c'è il millantato credito o le operazioni truffaldine,ma adesso non mi dilungo su alcune disquisizioni giuridiche).
Abbiamo detto che la Lega Nord è nata e ha fatto una campagna sul concetto della sicurezza e poi, quando si devono affrontare i problemi, fa acqua da tutte le parti. Poi abbiamo altre forze politiche che cercano comunque di scimmiottare delle altre forze, compreso quello che io chiamo il Movimento Grillo (Movimento Cinque Stelle), quando parlano di costi della politica, di ristrutturazione della macchina pubblica, e anche lì lo stesso meccanismo è lo stesso virus: nelle strade comizi e propagande, dove ci sono 10, 20, 30 mila persone e poi nelle macchine - ahimè - non vedo nulla di efficienza, nulla di ristrutturazione e quindi c'è un divario cioè distinto e distante è il comportamento propagandato sul territorio e poi, quando si entra in Aula, non succede nulla, niente.
Quindi, tanto la Lega fa acqua da tutte le parti quando parla di sicurezza quanto il Movimento Cinque Stelle e il Movimento Grillo quando parla di efficienza e di costi della politica. Grazie, Presidente, e grazie al collega Bono, che mi ha dato la possibilità comunque di poter rispondere con il suo emendamento.



PRESIDENTE

Una possibilità un po' carpita con destrezza, se posso, perché di norma si aggiunge la firma per sostenere un emendamento. Consigliere Bono, se vuole brevemente replicare, credo che, nell'eccezionalità dell'intervento lo possa fare.



BONO Davide

Grazie. Utilizzo i due minuti a disposizione del collega Biolé, che è in congedo.



PRESIDENTE

No, le do la parola perché il collega Laus ha aggiunto la firma all'emendamento pensavo per sostenerlo, invece ha svolto un intervento di altro tipo. A questo punto, mi sembra corretto che lei possa replicare.



BONO Davide

Trenta secondi, poi avremo tempo per ribattere al collega Laus, che mi offre un assist involontario. È anche la motivazione per cui tendenzialmente non facciamo firmare i nostri emendamenti ad altri colleghi, se poi ne approfittano così. Comunque, so che era ovviamente uno scherzo bonario da parte del collega Laus.
Ricordo che noi siamo stati - l'ho già ribadito tre volte, e abbiamo depositato anche un ordine del giorno al riguardo - l'unico Movimento che ha rifiutato i rimborsi elettorali. Questo sicuramente è un fatto unico e straordinario nella politica italiana, in quanto crediamo realmente che la politica si debba fare senza soldi, perché quando ci sono di mezzo i soldi non si valuta più tanto il merito delle idee.
Un primo passo sicuramente importante è mettere i vari candidati e i vari Partiti - fino a quando esisteranno queste forme di aggregazione politica - a confronto alla pari, senza essere inquinati e distorti da una maggiore possibilità di apparire in televisione, sui giornali o di avere una maggiore possibilità di utilizzare fondi e soldi propri accantonati tra l'altro soldi pubblici.
Ricordo la truffa dei rimborsi elettorali che grava sulle tasse degli italiani per 2 miliardi 200 milioni. Certo, non è una manovra finanziaria ma il collega Laus converrà con me che con 2 miliardi 200 milioni potremmo fare tante cose, non io e lei, ma il Governo in carica, qualunque colore esso sia.
Ricordo che il Partito di cui lei fa parte ha bocciato in Commissione tutti gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle alla proposta di legge sulla riduzione degli stipendi dell'Ufficio di Presidenza e ha rinviato in Aula il testo del Movimento 5 Stelle sulla riduzione degli stipendi.
Noi ci abbiamo provato, poi ovviamente le forze che abbiamo sono, per ora, limitate, però facciamo il possibile.
Grazie, e grazie Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 112) presentato dai Consiglieri Pentenero, Manica Laus, Ronzani, Reschigna, Muliere, Boeti, Motta Angela, Gariglio: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
In Commissione ho chiesto più volte all'Assessore alla cultura se fosse stata fatta una valutazione rispetto al taglio importante che il Settore cultura ha avuto nel 2010 e che si riproporrà anche nel 2011. Si tratta di un taglio che vede, tra le novità, una riduzione del 40% delle risorse.
Perché abbiamo posto questa domanda all'Assessore alla cultura? Perch riteniamo che non valutare cosa succederà al sistema e non capire quale sarà la ricaduta dei vari professionisti che lavorano all'interno del mondo della cultura sia un gravissimo errore. Dall'inizio del prossimo anno, una serie di persone non avranno più un posto di lavoro e non avranno nemmeno la possibilità, attraverso le istituzioni o gli enti di appartenenza, di avere una programmazione certa delle attività durante l'anno.
A fronte di questa situazione non abbiamo ottenuto alcuna risposta, se non leggere, all'interno dei capitoli, le risorse che la Giunta intende stanziare.
Nello specifico, l'emendamento intende spostare 5 milioni di euro destinate alla legge 58, in particolare per l'erogazione dei contributi a enti e fondazioni. Con alcuni articoli della legge 58 vengono finanziate circa 70 convenzioni che la nostra Regione ha all'interno delle otto Province.
Se l'importo continuerà ad essere quello che risulta ad oggi dopo il maxi emendamento presentato all'inizio di novembre, cioè 46 milioni considerato che una parte di queste risorse, praticamente il 50 serviranno per pagare i saldi legati alle annualità 2010, vuol dire che solo il 50% delle somme disponibili saranno realmente utilizzabili per fare una programmazione delle attività durante l'anno.
Credo che tra tutte le attività della nostra Regione questa sia quella più colpita. Ricordo che dall'Osservatorio Regionale sulla cultura le persone che lavorano direttamente sono circa 5 mila, senza tenere in considerazione l'indotto e tutto quello che ne deriva dalle attività culturali, dalle forme di comunicazione, di promozione e quant'altro.
Tutto questo sembra non interessare. Sembra che alla Giunta tutto questo non interessi. Mi auguro almeno che il numero dei posti di lavori che corriamo il rischio di perdere sia elemento che faccia riflettere prima dell'approvazione del bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere per l'illustrazione ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Credo e crediamo che tagliare in tanti settori, soprattutto sulla cultura, sia un grave errore. Quando in Commissione abbiamo audito associazioni culturali e rappresentanti del mondo della cultura c'è stato spiegato come questi tagli, che stanno avvenendo a livello nazionale e che avverranno a livello regionale, penalizzeranno molto un settore importante non solo perché la cultura e la vita culturale nel nostro paese sono di grande valore, ma per le conseguenze che avranno, come ha ricordato la collega Pentenero, su molti posti di lavoro. C'è una forte preoccupazione nel mondo culturale della nostra Regione.
Sta di fatto che una delle questioni che dovevamo affrontare con molta attenzione in questo bilancio era proprio quello della cultura. Questo nostro emendamento è a sostegno dell'attività dell'Assessorato, ma mi pare che non ci sia molta attenzione, da questo punto di vista. È un fatto estremamente negativo, ecco perché bisognerebbe avere un'attenzione particolare, proprio per le conseguenze e il disagio che oggi stiamo vivendo nel mondo della cultura, sia a livello nazionale sia nella nostra Regione, e in particolare nella città di Torino, avendo letto dei tagli previsti per il Teatro Regio.
Bisognerebbe lanciare un grido di allarme per questi tagli, sopratutto per le conseguenze che avranno sul nostro territorio regionale e sulla città di Torino. Sappiamo, dal punto di vista economico, quanto è importante la vita culturale della nostra Regione e della città Torino.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Approfitto dell'assenza dell'Assessore alla cultura, Michele Coppola per autoproclamarmi Assessore alla cultura "ombra". Ombra! Cosa pu proporre oggi un Assessore ombra? Intanto fa notare che dopo il coraggio dimostrato dall'Assessore Coppola nel chiarire conti e numeri, non porta a compimento il suo ragionamento. Quando oggi parliamo di contributi al Teatro Regio, al museo del cinema o ad Enti di primaria importanza diciamo: "Sì, se mi ricordo te li do tutti, se no poi, alla fine dell'anno successivo, magari ti dico che ti faccio un taglio del 30-40 o 50%." La responsabilità, come sempre, non è di un singolo Assessore, ma come Assessore ombra suggerirei di modificare tutta la normativa. Non si pu pensare di dare contributi, per esempio al Teatro Regio che assolve ad una funzione istituzionale, con una discrezionalità straordinaria. Non è possibile, lì ci sono posti di lavoro. Non può scoprire a distanza di un anno che avrà 50, 100 o 200 mila euro in meno. Quei contributi non possono essere chiamati contributi, quei contributi devono essere dei contratti di servizio, quello è un vero e proprio contratto di servizio.
Nel prossimo intervento cercherò di spiegare a me stesso e anche a voi colleghi, il significato di contratto di servizio nell'ambito culturale comunque, faccio un tentativo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Bresso, Buquicchio Stara, Cerutti, Dell'Utri, Artesio: All'allegato A) modificare come segue lo stanziamento: UPB DB18001 "Cultura turismo e sport direzione" - titolo 1 - spese correnti Aggiungere 3.000.000,00 euro UPB DB17001 "Commercio sicurezza e polizia locale" - titolo 1 - spese correnti Togliere 3.000.000,00 euro Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
L'emendamento riguarda i temi della cultura, del turismo e dello sport pertanto, relativamente a questa UPB, chiediamo un incremento di 3 milioni di euro, prelevandoli dal settore commercio, sicurezza e polizia locale.
Riteniamo opportuno ricostituire un'adeguata dotazione finanziaria dell'unità previsionale legata alla cultura, che è stata pesantemente penalizzata dal taglio delle risorse operato da questa Giunta, affinch favorire lo sviluppo di queste politiche che, sicuramente, producono, o potrebbero produrre, se ben condotte, anche notevoli effetti positivi sull'economia piemontese.
Così come avvenuto per il settore dell'istruzione, quello relativo alla cultura, al turismo e allo sport è stato pesantemente saccheggiato, senza che vi sia stata, in questo caso come in altri, una strategia. Quindi, nel caso specifico non ne comprendiamo il motivo, così come in altri.
Questo emendamento predilige l'utilizzo delle risorse rese disponibili dal settore commercio, per favorire lo sviluppo di politiche che riguardano la cultura, il turismo e lo sport, che producono effetti immediati per l'economia piemontese.
Potrei dilungarmi sulla questione, in quanto le politiche dello sport e il loro beneficio riguardano il mio campo, anche in termini di prevenzione in diversi ambiti, ma oltrepasserei il tempo assegnatomi, per cui preferiscono proseguire nell'illustrazione delle motivazioni prettamente tecniche.
Inizio dalla considerazione dei pesanti tagli che il Governo amico del Presidente Cota ha deciso di attuare nei confronti della cultura, a partire dal livello nazionale. Compito di questa amministrazione dovrebbe essere il tentativo di provvedervi, garantendo un sostegno in questo settore che invece, è stato dimenticato, comportando importanti ricadute occupazionali sul nostro territorio.
Questo emendamento si propone di ripristinare, almeno parzialmente, le risorse necessarie per il prosieguo delle attività culturali, turistiche e sportive anche per l'anno 2011, aumentando l'attuale dotazione presente in bilancio di 3 milioni di euro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 127) presentato dai Consiglieri Boeti, Reschigna Manica, Pentenero, Boeti, Laus, Motta Angela, Gariglio: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Non ce l'ho proprio sotto mano, ma quest'emendamento lo ricordo andando un po' a memoria, perché ne abbiamo discusso...



PRESIDENTE

Scusi se mi permetto: trasferirebbe dall'UPB risorse umane e patrimonio...



LAUS Mauro

Lo ricordo.



PRESIDENTE

Prego.



LAUS Mauro

Anche se il ricordo è solo una pallida e infedele traccia di quello che si è sognato in quel particolare momento.
Porgo le scuse al collega Leo, perché mi sono proclamato Assessore ombra dell'Assessore ombra, perché l'Assessore alla cultura è Giampiero Leo.



(Commenti del Consigliere Leo)



LAUS Mauro

Oggi non è sufficiente solo la questione delle risorse, dei tagli e dei trasferimenti che mancano, è altresì importante la certezza del contributo però, se lo chiamiamo "contributo", quel contributo non è un finanziamento.
Presidente, devo farle una confidenza, che non riguarda il rumore, che non mi dà fastidio: avverto delle difficoltà psicologiche quando non vengo ascoltato, quindi perdo il filo, non perché i colleghi presenti non mi ascoltano, ma in quanto altri colleghi sono fuori. Magari, alla fine, ve ne arrivate con un maxi emendamento e domani potremo leggere sui giornali che l'opposizione fa ostruzionismo e quant'altro, quando, invece, questi colleghi, ai quali va la stima personale, ma non di Gruppo politico, stanno sorseggiando un caffè bollente al bar.



PRESIDENTE

Prosegua, l'ascolto con attenzione, come sempre.



LAUS Mauro

Posso continuare adesso o dopo, come vuole lei.



PRESIDENTE

Continui, prego.



LAUS Mauro

Se si assegnano dei contributi, ma non c'è la certezza del contributo e se il destinatario del contributo è un ente di primaria importanza, che assolve una funzione culturale, non si può, a distanza di tempo, dopo che sono state impegnate risorse e sono stati contratti anche dei debiti dirgli che non ci sono più quelle risorse.
Quindi, a mio avviso, è necessario rivedere tutta la normativa utilizzando veri e propri contratti per assegnare risorse e finanziamenti alle istituzioni di primaria importanza che assolvono funzioni pubbliche il cui destinatario è l'interesse generale di un particolare territorio. Di questo se ne sta occupando il nostro Gruppo, quindi provvederemo a degli approfondimenti, anche perché siamo in fase di presentazione di un progetto di legge e ne discuteremo in Commissione.
Grazie, Presidente, per la sua generosità e l'imparzialità con la quale sta conducendo i lavori d'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 164) presentato dai Consiglieri Lepri, Ronzani Reschigna, Manica, Taricco, Laus, Boeti, Muliere: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Adesso non lo ricordavo, comunque riguarda sempre il settore cultura turismo, sport e segreteria direzione, per l'assegnazione di 50 mila euro in più.
una piccola cifra e, naturalmente, segue l'impostazione che abbiamo dato con gli altri emendamenti, cioè intervenire in questo settore.
Naturalmente, qui abbiamo parlato prevalentemente di cultura, ma potremo parlare anche di turismo e sport, perché è un settore estremamente importante per l'economia della nostra Regione.
Ora, con questo emendamento proponiamo 50 mila euro, che è una piccolissima cifra, che si aggiunge a quelle già proposte nei precedenti emendamenti.
Relativamente a questi settori, sarebbe opportuna una riflessione generale da parte della maggioranza e della Giunta, in quanto l'intervento in questi anni, ha prodotto una crescita dal punto di vista economico, non soltanto Settore della Cultura, ma in particolar modo anche quelli del Turismo e dello Sport. Non faccio riferimento, naturalmente, alle Olimpiadi invernali; se ci riferiamo soltanto alla questione del turismo, però, è chiaro ed evidente cosa ha significato il turismo per la crescita e lo sviluppo economico del nostro territorio regionale e così, appunto, i Settori della Cultura e dello Sport. 50.000 euro sono una piccolissima cifra, che però si aggiunge alle altre risorse che abbiamo richiamato con gli altri emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Intervengo soltanto per rimarcare un aspetto. È vero che noi possiamo immaginare di spostare risorse importanti e quindi di ripristinare un livello di programmazione e di rappresentazione degli eventi culturali che sono stati organizzati in questi anni all'interno della nostra Regione oppure, che possiamo immaginare di presentare singoli emendamenti con importi pari a 50.000 euro o con importi superiori, per completare opere lavori, progetti iniziati in Piemonte. Quanto vorremmo finalmente che questa Giunta comprendesse è che tutto il settore della cultura, compreso anche il settore del patrimonio, non possono pensare di subire un taglio importante come questo che, come ricordavo nell'illustrazione dell'emendamento precedente, ammonta al 50% - quasi - di ciò che era stanziato nell'annualità 2009. La scelta che noi possiamo fare, quindi, è quella di presentare singoli emendamenti su singoli progetti e singole attività che devono essere completate, oppure emendamenti più importanti che assegnino una dotazione, tale da permettere alla Regione di svolgere la funzione per la quale la Costituzione attribuisce alle Regioni una competenza di programmazione su un territorio definito e stabilito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Intervengo solo per rimarcare la responsabilità di questo Governo regionale, nonostante le battaglie del collega Leo: sappiamo tutta la sua buona volontà e conosciamo anche quella dell'Assessore Coppola. Lo rimarco ancora: purtroppo non ce la possiamo prendere al 100 con gli Assessori. È una questione di Governo regionale, si tratta di un ragionamento complessivo. La responsabilità, dunque, è in capo a chi governa questa Regione.
Intanto, come faceva notare qualche collega in altre sedute, costa di più l'ignoranza. Al di là di questo, però, un taglio del 50% sta a significare che da questa Giunta la cultura, oltre a non essere promossa non viene ritenuta, da un punto di vista lavorativo, un comparto produttivo. Lo dimostro anche citando il provvedimento dell'Assessore Giordano sulla competitività, quando si parla di ritardo nei pagamenti.
Colleghi, dovete sapere che i ritardi di pagamento attengono solo alla Regione: non ai debiti degli enti e delle istituzioni culturali. Io conosco molto bene il Presidente di una cooperativa di produzione lavoro, una delle più importanti: una cooperativa straordinaria, che lavora principalmente nel mondo e nel settore della cultura. Questa cooperativa di produzione lavoro a luglio aveva crediti del 70% nei confronti della Pubblica amministrazione e delle istituzioni, pari a circa 8 milioni di euro. Questo Presidente mi diceva che il Museo del Cinema non pagava la cooperativa fornitrice da due anni: un ritardo di 2 milioni di euro di crediti. C'è un ritardo di pagamento di 500.000 euro del Teatro Regio, c'è un ritardo di pagamento di 500.000 euro del Teatro Stabile. Mi fermo con l'elenco perch è finito il mio tempo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 219) presentato dai Consiglieri Lepri, Pentenero Reschigna, Manica, Taricco, Boeti, Ronzani, Muliere, Laus: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto la parola per l'illustrazione la Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Quest'emendamento è già stato presentato in precedenza. Come ho detto un attimo fa, noi possiamo immaginare di ripristinare attraverso un unico emendamento le risorse necessarie al funzionamento della Direzione e del Settore Cultura, oppure possiamo immaginare di fare singoli emendamenti legati alle singole attività e ai singoli progetti. La scelta di alcuni Consiglieri è stata quella di presentare emendamenti sulle singole attività, quella di altri colleghi è stata di presentare un emendamento globale. La Giunta può scegliere se redigere un unico emendamento che accorpi la totalità delle risorse o dei singoli emendamenti che siano rivolti ai singoli progetti, ma non credo che sia questa la strada giusta: credo che la strada giusta sia quella del ripristino della totalità degli importi necessari per far funzionare il Settore Cultura, perché in questo modo la Regione può esercitare la propria funzione che è, appunto, una funzione di programmazione.
già stato ricordato prima - e mi sembra che le operazioni presentate sia in sede di Commissione sia in sede di bilancio, siano volte a testimoniare che il Settore Cultura non è ritenuto un settore utile all'aumento del prodotto interno lordo della nostra Regione: è ritenuto un settore per il quale si può serenamente compiere un'operazione di sottrazione di risorse, è ritenuto un settore all'interno del quale l'operatività e la professionalità non hanno alcun tipo di considerazione.
Quest'emendamento è quindi un emendamento specifico rivolto a un progetto specifico del patrimonio culturale piemontese, che non è stato completato e sul quale c'è la necessità di un intervento pari a 50.000 euro.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Laus per l'illustrazione.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Quando parliamo di cultura pensiamo alla valorizzazione del patrimonio immobiliare culturale, pensiamo alla sua gestione e pensiamo soprattutto, in primo luogo, alla sua conservazione.
Questa è la ratio di questo emendamento.
Voglio rimarcare un atteggiamento che tiene la politica nel suo complesso, negli ultimi anni; l'avevo già fatto un'altra volta in Commissione. Ascolta, collega Carossa, perché ti può essere utile per esprimere la tua azione politica.
Mi spiegavano che anni fa la politica e il politico guardavano nel lungo periodo, perché pianificavano, programmavano, pensavano al futuro dei figli e che invece il cittadino viveva alla giornata: la maggior parte dei lavori erano lavori nei campi e si pensava a come sbarcare il lunario.
Oggi, invece, la frittata si è completamente capovolta. La politica e il politico - e questo Governo regionale fa altrettanto - vivono alla giornata: non pianificano, non programmano, cercano di organizzare un consenso nell'immediato, mentre il cittadino, il "buon padre di famiglia" guarda nel lungo periodo perché è preoccupato dallo stato di conservazione del territorio, dell'edilizia scolastica, dell'edilizia sanitaria e dell'edilizia del grande patrimonio culturale di cui dispone il nostro Paese.
Come vedete, si è capovolta completamente la frittata. E osservando il vostro atteggiamento, la situazione si capisce ancora meglio di quanto sono stato in grado di illustrare in questi pochi minuti. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 221) presentato dai Consiglieri Lepri, Pentenero Reschigna, Manica, Taricco, Boeti, Ronzani, Muliere, Laus: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Con questo emendamento vogliamo riportare l'attenzione dell'Aula e della Giunta attorno alle tematiche che riguardano l'UPB che finanzia gli interventi in materia di cultura, turismo e sport. Sostanzialmente chiediamo una riduzione delle spese sulla UPB relativa al commercio, anche per le ragioni che sono state rappresentante negli interventi di queste giornate di Consiglio regionale. Abbiamo la sensazione, anche per le cose che sono state raccontate durante il lavoro preparatorio delle Commissioni consiliari di merito, che ci sia una logica di distribuzione a pioggia delle risorse economiche; è una logica che contrasta, sostanzialmente, con le dichiarazioni pubbliche che il Presidente della Giunta regionale aveva reso in relazione agli intendimenti della Giunta regionale su materie come queste, e riteniamo che non ci siano interventi strutturali, cioè in grado di sostenere, in un momento di difficoltà economica, lo sviluppo anche di realtà economiche significative nella nostra Regione, come quelle relative alle problematiche culturali.
Quando parliamo di cultura - abbiamo avuto modo di evidenziare questo concetto in molti interventi - non abbiamo in mente unicamente la cosiddetta dimensione "effimera" della cultura, ma abbiamo in mente due grandi valori: il primo è rappresentato sostanzialmente dal fatto che la cultura oggi concorra alla formazione del PIL piemontese; ha un profilo e una dimensione occupazionale. Il secondo grande valore è rappresentato dal fatto che la cultura è strettamente collegata alla crescita dell'individuo delle collettività e delle comunità locali. Ci sono Paesi all'interno del nostro mondo occidentali che, proprio in momenti di difficoltà economica hanno deciso non di ridurre gli interventi in ambito culturale, semmai di incentivarli, di ampliarli, dando un segnale di un Paese che vuole sì creare condizioni di sviluppo economico, ma anche crescere attorno ad alcuni riferimenti valoriali importanti, senza i quali le nostre comunità locali si sentirebbero certamente più povere.
Io non voglio prolungare queste mie riflessioni oltre il tempo dovuto ma inviterei a riflettere, anche se voglio evidenziare che questo dibattito è piuttosto sordo, perché privo di qualsiasi momento di confronto attorno alle proposte che stiamo facendo, sul significato di alcuni nostri emendamenti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 197), presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Manica, Taricco, Boeti, Muliere, Laus e Ronzani: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.



RESCHIGNA Aldo

BURZI Angelo (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Ma lo hai firmato?



RESCHIGNA Aldo

Certo che l'ho firmato. Lei può solo immaginare se un Presidente di Gruppo non firma gli emendamenti del Gruppo! Il nostro è un gruppo plurale caro collega Burzi; ma è un Gruppo fortemente caratterizzato. Vada a controllare e troverà una "R", che rappresenta la sigla della mia firma. La ringrazio per avermi aiutato a perdere del tempo che non avevo intenzione di perdere.
Vorrei utilizzare questo limitato tempo a mia disposizione per ribadire che anche questo emendamento vuole caratterizzare alcune scelte. Anche in questo caso, si chiede di prelevare delle risorse dalla UPB della Direzione ambiente per collocarle all'interno della Direzione cultura e turismo.
Valgono, dunque, le riflessioni che ho fatto poc'anzi.
Presidente, mi consenta, però, di fare, a questo punto della discussione di bilancio, due considerazioni di fondo. La prima è sostanzialmente questa: in tutte le discussioni ufficiali che si sono svolte in Aula, così come in quelle ufficiose che si sono svolte nelle salette a fianco all'aula, abbiamo sempre posto, sostanzialmente, questioni che favorissero un equilibrio complessivo per la comunità piemontese perché riguardavano stanziamenti a favore delle istituzioni culturali piemontesi, a favore delle Comunità Montane, in modo particolare la garanzia delle risorse economiche per il pagamento delle retribuzioni, a favore degli ecomusei, che è una rete essenziale all'interno delle nostre comunità locali.
Un'amministrazione regionale seria, dopo aver incontrato centinaia di rappresentanti degli ecomusei piemontesi in Sala Viglione, com'è capitato a noi qualche settimana fa, non assume degli impegni con degli stanziamenti a bilancio per il 2010 di 1 milione di euro per poi presentare una legge di bilancio per il 2011 con soli 500.000 euro. Sono risorse che riguardano gli incrementi per l'EDISU, per le borse di studio.
Non abbiamo presentato una serie di limitate e parziali questioni territoriali o locali. Abbiamo cercato di caratterizzare il nostro impegno e il nostro lavoro sul disegno di legge di bilancio attorno ad alcuni nodi centrali.
C'é una fretta, da parte della Giunta e della maggioranza, che è comprensibile: penso che molti colleghi della maggioranza siano più interessati a capire se la Giunta regionale che si riunirà tra poco nominerà dei Commissari condivisi o meno, che tengano conto delle aspettative dei singoli oppure no.
Capisco anche che in molti esponenti della maggioranza ci sia più interesse a comprendere quando termineranno i nostri lavori per calendarizzare i propri impegni in relazione alle prossime festività. Per la realtà vera, Presidente, è che a quest'ora del secondo giorno di discussione di legge di bilancio, ragionamenti concreti e impegni tangibili non li stiamo ancora verificando. E rispetto alle questioni che abbiamo posto, stiamo sentendo tante parole e tante disponibilità, ma non riusciamo a capire quali sono le condizioni attraverso cui questa legge di bilancio potrà, contro il nostro parere, uscire da quest'aula. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 104) presentato dai Consiglieri Pentenero Gariglio, Laus, Reschigna, Manica, Muliere, Boeti, Motta Angela, Ronzani: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento intendiamo - come peraltro abbiamo già detto con emendamenti legati ad altre leggi regionali - ripristinare le risorse sia per alcuni articoli della legge n. 58 sia per alcuni articoli della legge n. 49/84.
In modo particolare, chiediamo di ripristinare 750 mila euro per quanto riguarda la legge n. 49, quindi per le fondazioni culturali.
L'importo complessivo per garantire la sopravvivenza è un importo che ammonta a circa un milione e 200 mila euro. Nel momento in cui riduciamo in modo particolarmente drammatico, arriviamo quasi al 70% se consideriamo le risorse sottratte nel 2010 più quelle che sottrarrà la Giunta nel 2011 arriviamo ad immaginare la chiusura totale delle fondazioni culturali.
Credo che progettare scientemente questo tipo di soluzione significhi uccidere in modo definitivo la cultura all'interno della Regione Piemonte perché le fondazioni culturali sono coloro che permettono di avviare la ricerca, l'analisi ed una serie di documentazioni storiche che sono alla base delle attività che poi vengono programmate.
L'importo è un importo complessivamente sostenibile per questa Regione.
Non si capisce quale sia la volontà nascosta o sotterranea per la quale tutte le nostre fondazioni debbano immaginare la chiusura.
L'importo che prevediamo di aggiungere è di 750 mila euro e con le modeste 350 mila euro oggi assegnate al capitolo, potremmo immaginare di scongiurare la chiusura degli Enti culturali della Regione Piemonte.
Mi auguro ancora una volta che la Giunta non sia sorda alle nostre richieste, ma che ci sia un minimo di attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Solo per rimarcare che quando pochi mesi fa in Commissione ci fu l'audizione delle rappresentanze del mondo delle associazioni che rappresentavano questo mondo, ci era parso di cogliere una disponibilità un interesse ed una consapevolezza di quella che era la posta in gioco.
Non stiamo parlando di risorse inaccessibili ed inarrivabili, stiamo parlando di 750 mila euro che sono fondamentali per mettere in condizioni questo mondo di non rischiare di chiudere i battenti.
Ci sono state rappresentate in quella occasione tutta una serie di realtà che hanno contribuito e contribuiscono a definire i contorni della storia del Paese e della comunità nella quale stiamo vivendo.
Molte di queste fondazioni sono state gestori di un patrimonio culturale che ci viene tramandato e rielaborato e che crediamo sia una cosa veramente importante.
Voglio cogliere l'occasione dell'illustrazione di questo emendamento per fare un appello a non disperdere un patrimonio culturale così importante per la nostra comunità e per il nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Io non ho solo la sensazione ma sono convinto che la mano politica non sia a conoscenza e non abbia l'esatta fotografia di quello che succede nelle istituzioni - perché stiamo parlando di cultura - culturali.
Dicevo nell'altro intervento che io vengo da un mondo del lavoro che mi mette nelle condizioni di conoscere e monitorare al meglio queste questioni.
Mi sono allarmato, Assessore Leo... L'Assessore alla cultura è il Governatore Cota, poi c'è l'Assessore Leo, poi c'è l'Assessore Coppola e poi c'è l'Assessore ombra, Laus. Ovviamente sto scherzando, quindi passatemi le battute.
Io sono rimasto sconcertato, e quello che sto dicendo corrisponde a verità, che quando viene portata una fattura di un'istituzione di primaria importanza, come quella del Museo del cinema, in un istituto bancario di primaria importanza, quella fattura, per l'anticipo, te la buttano in faccia! Lo sapete o non lo sapete? Quella fattura non è credibile, perché un ente, un'istituzione pubblica che non riesce a pagare i fornitori dopo 7-8 mesi, dopo un anno e mezzo non è credibile.
Questa Giunta queste cose le sa? Ma sapete questa Giunta quanti soldi adesso per approvare questo bilancio ci sta facendo spendere con l'ostruzionismo della Giunta? Sì, della Giunta, perché se la Giunta avesse aperto un confronto, un dialogo vero su numeri già nelle Commissioni, oggi non eravamo qua a parlare e a continuare a parlarci addosso solo a noi stessi. Questo è un lavoro che poteva essere quasi terminato e poi essere vistato in Consiglio regionale.
E la responsabilità non è certo del vostro collega Laus o degli altri colleghi. Speriamo che l'anno prossimo, se non ci saranno ribaltoni in corso, possiate utilizzare al meglio questa esperienza.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 185) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Manica, Taricco, Boeti, Ronzani, Muliere, Laus: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Questo emendamento, sempre all'interno dell'ambito culturale, ha l'obiettivo di stanziare risorse per sostenere i sistemi bibliotecari.
Noi sappiamo di avere in questa Regione una ricchezza importante. È un sistema ormai collaudato di biblioteche che sono state e che sono ancora oggi uno dei motori culturali del nostro territorio, in quanto non sono semplicemente dei luoghi nei quali vengono conservati dei libri, ma sono vere e proprie fucine di opportunità, di iniziative che operano nell'ambito culturale.
Crediamo che questa rete e questo sistema - anche in questo caso un grande sforzo è stato fatto in questi anni per mettere a sistema questa ricchezza e questo patrimonio e fornire a questo sistema la capacità di un dialogo, utilizzando strumentazioni e sistemi di catalogazione, utilizzando modalità operative comuni e condivise che mettessero in condizioni i soggetti che operano dentro questo sistema di poter dialogare tra di loro e di potersi reciprocamente arricchire e confrontare - abbia rappresentato e rappresenti tuttora uno straordinario strumento promozionale di iniziative culturali, di promozione della cultura a 360 gradi.
Con questo piccolo emendamento vogliamo dare la possibilità a questo sistema di avere un minimo sostegno economico che aiuti questa attività a svilupparsi e a rafforzarsi e che in questo modo contribuisca a disseminare il nostro territorio di opportunità, di promozioni e di iniziative.



TARICCO Giacomino

Emendamento rubricato n. 217) presentato dai Consiglieri Lepri, Pentenero Reschigna, Manica, Taricco, Boeti, Ronzani, Muliere, Laus, Buquicchio: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna per l'illustrazione ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'emendamento è molto semplice e segue la scia - visto che gli emendamenti presentati sono stati raggruppati per direzioni interessate delle riflessioni svolte in numerosi interventi: attribuire maggiori risorse agli interventi in ambito culturale sulla legge di bilancio 2011.
Poiché siamo stanchi di ripetere le stesse cose, vorrei che qualcuno della Giunta, dell'Ufficio di Presidenza o dei Consiglieri di maggioranza mi stesse ad ascoltare. Forse ci capiremo.
Signori, vi volete mettere in testa che state discutendo la legge di bilancio senza una regia politica da parte vostra? Vi volete mettere in testa che una mancata regia politica vi ha già portato ad un enorme scivolone, ieri sera, su un nostro emendamento sul tema: come recuperare risorse per dare investimenti sull'edilizia sanitaria? Vi volete mettere in testa che senza una regia politica che consenta sostanzialmente, un effettivo dialogo e rapporto con i Gruppi di opposizione sulle cinque, sei sette questioni centrali che stiamo ponendo da ore nell'illustrazione dei nostri emendamenti, questa legge di bilancio ha un percorso tortuoso? Vi volete mettere in testa che la vostra più grande preoccupazione è di immaginare come far saltare le sedute serali, quelle notturne che non è nostra piacevole esperienza portare avanti, ma se saremmo costretti lo faremo nel corso dei prossimi giorni? Vi volete mettere in testa che le questioni che stiamo ponendo, non sono questioni che riguardano il prestigio di un Gruppo, ma temi che appartengono alla comunità piemontese? Volete darci delle risposte? Oppure è talmente elevato il livello di fibrillazione e di incapacità di dover affrontare i problemi e di assumervi delle responsabilità, che non riuscite neanche a darci una risposta? Siete nelle condizioni di poterci dare delle risposte? Vi posso ripetere queste cose per ore, per la seduta di questa sera per la seduta di domani e per la seduta notturna e via dicendo. Sono convinto che le questioni che stiamo ponendo, non sono banali o secondarie.
Può apparire irrituale il modo con cui lo stiamo opponendo, ma i punti centrali rimangono tali e forti.
Fate qualche riflessione, ogni tanto!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani per l'illustrazione ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Per prendere il ragionamento del Consigliere Reschigna e per rilevare un'anomalia. In casi come questi, il Presidente della Giunta dovrebbe farsi promotore di una discussione, di una proposta. In passato, quando i Consiglieri della minoranza ponevano grosse questioni, ad un certo punto della discussione sul bilancio, prendeva la parola il Presidente della Giunta regionale e discuteva se e in che misura le proposte delle minoranze erano riconducibili dentro ad una politica di bilancio.
una cosa ovvia in una dialettica tra maggioranza e minoranza, in una fase nella quale ci stiamo avvicinando al 31 dicembre. La cosa che sconvolge è: il Presidente non è presente, oppure fa fugaci apparizioni in Consiglio regionale per parlare di altre questioni e non di bilancio (mi verrebbe da dire è meglio che non parli di bilancio, perché non ho l'impressione che abbia contezza delle cose di cui stiamo discutendo).
Emerge un problema politico: bisogna capire in che misura questa discussione può evolvere nelle prossime ore. Se non è presente il Presidente della Giunta, Assessore Quaglia, qualcuno prenda l'iniziativa! Oppure volete che il Gruppo del PD, insieme gli altri Gruppi di minoranza continuino per ore ad illustrare emendamenti che, peraltro, hanno una sostanza, perché stanno dentro una strategia di politica emendativa che il nostro Gruppo ha fatto? È comprensibile che la maggioranza non abbia un interlocutore da mettere in campo, che si discuta adesso delle cose che possono essere affrontate per sbloccare la situazione? Il Consigliere Reschigna l'ha detto, abbiamo posto alcune questioni non cento. Questioni di linea, di indirizzo. Potete dire: questa maggioranza non intende assolutamente accoglierle, perché intende presentare il maxi emendamento e così chiudere la partita. Oppure potete dire: questa maggioranza conviene sul fatto che queste proposte vanno accolte in una certa misura. Qualcuno che ce lo dice c'è in questa maggioranza e in questa Giunta? Qualcuno che si assuma la responsabilità di dire si o no alle proposte che avanzano le minoranze, c'è in questa maggioranza? Altrimenti si incarichi qualcuno che si prenda la briga di sbloccare la situazione.
Qualcuno che abbia autorevolezza per dire alla minoranza: questo sì, questo no.
Noi continueremo ad illustrare i nostri emendamenti. Francamente credo che sarebbe giusto che ci fosse un momento nel quale la maggioranza, la Giunta, l'Assessore o il Presidente ci dicano cosa pensano delle proposte avanzate dalla minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere per l'illustrazione ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Negli anni scorsi, seppure in una situazione diversa da questa, si arrivava ad un certo punto e si discuteva, ci si confrontava. Sono le 17.18 del 29 dicembre, la situazione è chiara. Noi possiamo stare qui fino a venerdì e se venerdì sera, per festeggiare, volete presentare il maxi emendamento, a noi va benissimo: ci attrezzeremo e festeggeremo il capodanno qui dentro.
Per me va bene e penso anche per i colleghi. È un modo originale.
All'ultimo dell'anno non si sa mai cosa fare, quest'anno lo passiamo in modo originale: in Consiglio, con la seduta notturna fino a sabato.
La situazione può essere ridicola, ma non so se vi rendete conto di quello che sta succedendo in quest'Aula. Noi continuiamo a porre dei problemi, siamo disposti a discuterli, e nessuno dice niente. Davvero è imbarazzante, ma dovrebbe essere più imbarazzante per voi non tanto per noi. La situazione sta diventando ridicola. Ha ragione il Consigliere Reschigna: ci vuole uno della maggioranza o della Giunta che prenda in mano la situazione.
Ve lo dobbiamo dire noi che siamo all'opposizione! Se a voi va bene così, noi continuiamo ad illustrare i nostri emendamenti. Non abbiamo problema. Sappiate che il maxi emendamento lo presentato all'ultimo, non prima. Il Regolamento è chiaro. Riflettete su quello che volete fare e dateci una risposta. In ogni caso noi continuiamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Lo ha detto il Consigliere Reschigna, il Consigliere Ronzani, il Consigliere Muliere, lo hanno detto e lo sanno dire sicuramente meglio di me. Qui non manca una regia politica. Loro sono sempre troppo buoni e un po' troppo moderati. Ultimamente sto diventando un po' più radicale.
Radicale nelle posizioni.
Non manca una regia politica, qui manca la politica, l'abc. Se un occhio esterno dovesse entrare in questo momento in aula e dovesse ascoltare gli interventi nostri, miei, dei colleghi, secondo me, direbbe: "Ma questi sono matti", cioè ci prendono per matti e, alla fine, sembra quasi per assurdo che voi siete i normali.
E lì il percorso per noi è in salita; dobbiamo andare poi fuori e dobbiamo spiegare che non è così, perché ogni nostro emendamento è un tassello di un quadro più complesso: quelli della cultura, quelli del commercio, quelli sulla sicurezza, quelli sulla sanità. Qui alberga la politica. Giusta, sbagliata, opinabile. E con questo nostro atteggiamento perché state costando tanto alla collettività, perché non siete in grado di esprimere un'azione politica e non volete esercitare la vostra responsabilità, noi stiamo qui e mentre facciamo i nostri interventi - non lo nego - ogni tanto ci viene o, per dir meglio, mi viene qualche dubbio e dire: "Ma sono normale? Mauro, ma sei tu?". Mi sono dato degli schiaffi e ho toccato con mano che sono io. Quindi la normalità politica alberga in questa zona dell'emiciclo, in questo momento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, nella scorsa legislatura abbiamo ritenuto di modificare un Regolamento considerato eccessivamente penalizzante per chi governava e per la maggioranza. Oggi ci troviamo all'opposizione e quell'atto dovrebbe essere considerato un atto di estrema generosità, un atto che, in termini politici, volava alto perché, a prescindere da coloro che avrebbero governato, avrebbero avuto la maggioranza, avrebbero vinto e quindi occupavano quei banchi della maggioranza e della Giunta in questa legislatura, a prescindere da quello, si è ritenuto di poter snellire i lavori d'Aula non attribuendo eccessivi poteri ostruzionistici all'opposizione.
Ma devo dire che personalmente bisognerebbe riprendere i discorsi che ho fatto o anche semplicemente le registrazioni scritte di quegli interventi. Io dicevo che, da una parte, era auspicabile ed era giusto, in termini di governabilità, semplificare il Regolamento; dall'altra preannunciavo un grave rischio per chiunque avesse rivestito il ruolo di opposizione e di minoranza.
Oggi io trovo paradossale che non si possa, durante un dibattito durante i lavori d'Aula, chiedere una verifica del numero legale. Eppure questo non è possibile, continueremo poi nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 252) presentato dai Consiglieri Lepri, Pentenero Reschigna, Manica, Taricco, Boeti, Ronzani, Muliere, Laus: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
L'emendamento n. 252 è stato ritirato dai proponenti e conservato agli atti.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 151) presentato dai Consiglieri Lepri, Pentenero Reschigna, Manica, Taricco, Boeti, Ronzani, Muliere, Laus, Buquicchio: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente. Questo emendamento è molto rilevante, anche se l'importo che abbiamo indicato è piccolo, ma è significativo ed emblematico del valore simbolico dell'emendamento.
Noi in questo caso prevediamo un incremento di 40 mila euro a favore della cultura, del turismo e dello sport, in modo particolare delle biblioteche che, insieme agli archivi degli istituti culturali, hanno bisogno certamente di una mano di fronte alle difficoltà in cui versano e pensiamo che, soprattutto in riferimento all'esigenza di erogare contributi per i sistemi bibliotecari, noi sappiamo quanto è difficile, per i piccoli Comuni in modo particolare, tenere a bada e poter sostenere l'attività delle biblioteche, che sono un punto di riferimento rilevante, in particolare per i pensionati, ma anche per i ragazzi che debbono fare le ricerche a scuola, quindi è importante che si possa dare loro, nonostante l'evoluzione dei mezzi tecnologici che permettono sempre di più di poter accedere alle informazioni attraverso strumenti informatici, è importante permettere, ripeto soprattutto nei piccoli centri isolati e che hanno magari quella piccola biblioteca presso il Comune, di poter continuare a beneficiare di qualche contributo. La fonte è ricercata nell'UPB 14141, si tratta della difesa del suolo, economia montana e foreste, e noi crediamo che lì ci possa essere la risorsa per coprire questa importante spesa che intendiamo proporre al Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Dopo l'intervento di prima, dopo tutti gli altri interventi, volevo autorizzarmi a fare uno sciopero.
Non ho mai scioperato, sono un datore di lavoro, e volevo scioperare almeno per pochi secondi. Mi chiedo: non so se devo scioperare con il silenzio, però l'hanno già fatto.
Ma io posso parlare - Presidente, mi rivolgo a tutto l'Ufficio di Presidenza, chiedo anche una piccola sospensione, se volete voi, anche se non è prevista dal Regolamento, magari di 30 secondi così vi riunite - cioè è normale che noi dobbiamo parlare con noi stessi e dall'altra parte tranne qualche Consigliere diligente seduto nei banchi sta a far finta di ascoltare? Questo è un appello alla cultura, e mi appello al Presidente della Commissione cultura. Secondo lei, Presidente, è normale? Allora mi chiedo e le faccio una domanda: è una percezione o un dubbio? Nel dubbio vado avanti - tranne il collega Angeleri che diligentemente mi ascolta vado avanti nel ragionamento.
Mi chiedo, e sto parlando seriamente, e faccio un quesito. Colleghi del PD e colleghi dell'opposizione: se noi adesso ci alziamo tutti quanti e andiamo al bar e resta solo a parlare una persona che è quello che presenta l'emendamento, mi chiedo se il Consiglio regionale può andare avanti o viene sospeso. Cioè non è una questione regolamentare, è una questione proprio culturale, di politica, di buon senso.
Allora chiedo all'Ufficio di Presidenza: se noi, tutta l'opposizione dovessimo alzarci e resta in Aula solo la persona che presenta l'emendamento, quello che ha titolo a parlare, lei come Presidente e quest'Ufficio di Presidenza sospende il Consiglio o va avanti? È una questione mia, personale, proprio per capire se è culturalmente possibile che nel 2011 un'Aula parlamentare, mentre sta discutendo lo strumento più importante che è il bilancio di questa Regione, parla con se stesso e si parla addosso. Mi piacerebbe avere una risposta.
La risposta mi è sufficiente anche con lo sguardo, Presidente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Purtroppo, la questione dell'attenzione sugli interventi ovviamente attiene alla responsabilità dei singoli e dei singoli Gruppi.
Ovviamente questa nuova procedura prevista dal nuovo Regolamento del Consiglio regionale non aiuta il dibattito perché siamo in una fase d'illustrazione, dove sono stati depositi 300 emendamenti; evidentemente intervengono, nella fase d'illustrazione, il primo firmatario e i co firmatari e quindi, forse tranne il Consigliere Leo che è stato tirato per la giacca, sta parlando solo l'opposizione, in quanto, notoriamente, questi emendamenti sono stati presentati da Gruppi d'opposizione.
Mi corre l'obbligo di ricordare e di rilevare questo particolare. Il Regolamento è stato fatto da questo Consiglio regionale e come tale vige e deve essere rispettato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

La sua precisazione, Presidente, è irreprensibile sotto tutti i profili, ma il problema è un altro.
Se non avessimo una gran convinzione sulla qualità dei temi posti nel dibattito sulla legge di bilancio per l'anno 2011, saremmo i primi ad essere un po' depressi. In effetti, il nuovo Regolamento, tanto invocato e tanto vituperato, a seconda delle circostanze e delle opportunità cosa invita a fare? Ad innalzare la qualità del progetto politico e a fare in modo che, in quest'Aula, diventino centrali non le questioni procedurali ma la capacità di maggioranza e d'opposizione di presentare migliori progetti politici e di costruire una competizione tra la qualità dei progetti.
Questo non sta avvenendo. Devo ricordare che anche nelle discussioni che per mesi si sono riproposte nelle Commissioni consiliari, ci veniva detto "ne riparliamo in Aula". Ma questo non sta avvenendo neanche sulle questioni legate alla legge di bilancio.
Sotto quest'aspetto è stata una discussione che abbiamo fatto fino ad ieri sera su temi come l'indebitamento, il recupero di soldi per investimenti in edilizia sanitaria. Non c'è stato dibattito neanche quando si toccano temi, nei nostri emendamenti, che meritavano un forte dibattito in termini di contrapposizione politica tra maggioranza e opposizione.
La vostra tecnica è una tecnica difensiva sul Regolamento vecchio, che è impedire di accorciare i tempi non parlando. Ma veramente stiamo svilendo la novità importante di questo Regolamento, che chiamava ogni forza politica, ogni Gruppo regionale, ad essere più bravo dell'altro sulla qualità delle proposte e sulla capacità di produrre idee innovative. Lo stiamo svilendo.
Le ripeto, Presidente, se non fossimo convinti, non dei singoli emendamenti che stiamo cercando di illustrare, ma della strategia che abbiamo collocato all'interno di questa discussione sulla legge di bilancio, ci sentiremmo persone frustrate.
Non lo siamo perché, al di là della tattica che stiamo usando, i temi che poniamo ci convincono.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani per l'illustrazione ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Faccio una proposta che un tempo avrebbero fatto gli esponenti della minoranza (mi rivolgo all'Assessore Burzi). Chiedo che il Presidente Cota che sarà nei paraggi del Palazzo, venga in Aula, riunisca i Capigruppo di minoranza - in passato avveniva, Consigliere Burzi - ascolti le proposte dei Gruppi di minoranza, le valuti e dia una risposta.
A quel punto avremmo bisogno di discutere un quarto d'ora/venti minuti per capire quali sono, eventualmente, le controproposte del Presidente Cota e poi possiamo avviarci ad una discussione che può anche essere definitiva.
troppo prendere una cosa del genere? troppo pretendere che il Presidente della Giunta si degni di farsi carico del problema di sbloccare la situazione sul bilancio? Penso che sia normale.
Qualche anno fa, in epoca non sospetta, questo sarebbe già avvenuto, ma è ora che il Presidente della Giunta, che se non governa il Piemonte in questi momenti non so quando governa, si assuma questa responsabilità.
Venga in Aula, incontri le minoranze e discuta con l'Assessore al bilancio e con i Capigruppo di minoranza le proposte che abbiamo fatto, che sono proposte ragionevoli, super ragionevoli. Possiamo votare la legge in fretta, ma se invece l'idea è di andare avanti e di presentare il maxi emendamento, il Capogruppo Reschigna ci ha chiesto di non andare via. Ce n'è solo uno di noi che va in ferie: in sette o in otto ci siamo sempre, ve lo dico molto francamente. Per noi non è un problema stare qui in Aula: presentiamo un bel po' di ordini del giorno.
Francamente chi ve lo fa fare? Non avete di fronte un'opposizione che vuole a tutti costi impedire una qualche soluzione, ma siamo consapevoli che c'è una sessione di bilancio e che c'è una scadenza del 31-12. Non abbiamo fatto ostruzionismo in Commissione (l'ha fatto semmai la maggioranza); abbiamo presentato molti emendamenti, ma abbiamo indicato quali sono le nostre priorità, che sono quattro o cinque.
Presidente della Giunta, si scomodi! Mi rivolgo anche alla maggioranza e a tutti voi. Tutti i giorni parlo male di Cota e sono contento di farlo perché vedo che non è presente invece dovrebbe essere in Aula a parlare con noi e con voi.
Presidente, la prego di considerare la proposta di chiedere al Presidente della Giunta, che immagino essere nei paraggi a discutere di nomine, se non sente la necessità di incontrare i Capigruppo di minoranza per definire un percorso con cui concludere questa discussione, essendo lui il capo dell'amministrazione regionale ed avendo il dovere - se vuole - di sbloccare la situazione.



PRESIDENTE

Me ne faccio carico.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Per continuare il mio discorso, noi abbiamo sbagliato. Alla luce di quello che si sta verificando, è stato un grave errore attribuire, in modo super partes, un maggior potere alla maggioranza e, quindi, alla capacità di Governo. Abbiamo sbagliato, perché abbiamo esagerato soprattutto sulla non necessità del mantenimento di un numero legale da parte della maggioranza. È stato un grave errore, dobbiamo cospargerci il capo di cenere e dire mea culpa. Sicuramente oggi, alla luce di cosa si sta verificando in termini d'esperienza, in questa nuova legislatura, in questa nuova fase, non dovrebbe essere un errore da ripetere, perché errare humanum est, perseverare diabolicum.
C'era una bella trasmissione dell'amico Chiambretti intitolata Markette, in cui tutto parte dalle marchette, cioè dall'equivoco. Poiché si ritiene che le forze di opposizione sappiamo solo fare discorsi e avance in termini di "marchette", alle quali, siccome noi siamo duri e puri rispondiamo con un braccio di ferro che riteniamo di poter vincere.
sbagliato, perché basta valutare il 99% degli emendamenti e delle richieste che quest'opposizione sta avanzando - ha avanzato e avanzerà per capire che è nel concreto, nella sostanza e nel merito che si chiede una correzione a questo bilancio.
Non ci sono marchette e allora, se non ci sono, quanto detto prima dal collega Ronzani è quanto mai auspicabile e giusto. Come mai si vuole manifestare tutta quest'arroganza nel rifiutare un confronto serio? Che si dica: non vogliamo addivenire a nulla, perché le nostre politiche, per quanto riguarda la sanità, la sicurezza, i trasporti e i vari settori di questo bilancio, le vogliamo portare prepotentemente avanti in questo modo.
Lo si dica: si venga in Aula e lo si dica. Si abbia il coraggio di dirlo, ci si assuma le responsabilità politiche di un'azione di questo genere.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 163) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Manica, Taricco, Boeti, Ronzani, Muliere, Laus, Buquicchio: All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri per l'illustrazione; ne ha facoltà



LEPRI Stefano

Presidente, questo è un emendamento importante, perché le piccole imprese editoriali hanno molto sofferto in questi anni, soprattutto in queste settimane e in questi mesi. Per esempio, lei, certamente, è a conoscenza del taglio e quest'emendamento è importante perch opportunamente, s'inserisce all'interno della riflessione più generale della situazione in cui versa l'imprenditoria piemontese.
C'è stata una decisione improvvida, probabilmente calcolata ad arte perché, oltre a controllare la grand'editoria, il centrodestra vorrebbe mettere il bavaglio anche alla piccola editoria locale o alle piccole imprese editoriali. Queste ultime, in modo particolare i settimanali, ma potremo fare anche altri esempi, sono state colpite dai forti incrementi delle tariffe postali, che le stanno costringendo a sforzi straordinari e in alcuni casi, a valutare la chiusura, oltre ad una drammatica perdita di presenza sul territorio locale, spesso localistica. Tale conseguenza assume connotati di grande rilevanza, proprio perché rappresenta le tradizioni, la cultura, l'esperienza, la vita di un popolo e di una comunità locale.
Quindi, permettere alle piccole imprese editoriali di poter contare su qualche risorsa in più, ai nostri occhi, è una scelta coerente, soprattutto con l'esigenza di rappresentare un Piemonte plurale, vorrei dire un Piemonte federale, capace, anche attraverso le sue attività locali, nella fattispecie quelle editoriali, di rappresentare la vitalità delle nostre comunità.
Per questo pensiamo che la piccola cifra di 50 mila euro, che non sposta certamente l'entità di un bilancio clamorosamente fuori controllo sia un piccolo, ma significativo, segnale della nostra capacità di orientamento della spesa. Il proverbio secondo il quale "fa più rumore che albero che cade che una foresta che cresce", credo anche il collega Gianpiero Leo, che ora non mi segue...



(Commenti del Consigliere Leo)



LEPRI Stefano

Ti ho citato perché sono sicuro che lo condividi. Non era una critica ci mancherebbe, so che mi segui anche con un orecchio, Giampiero. Il proverbio che ho citato è certamente caro anche al collega Giampiero Leo perché, purtroppo, le piccole imprese editoriali sono piccole realtà che proprio come la foresta che cresce, non fanno rumore, quindi occorre certamente aiutarle.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Quanto spiegava prima il collega Ronzani non necessita di ulteriori commenti.
L'ultima nostra speranza - chiaramente, mi rendo conto che non dipende né da lei né dall'Ufficio di Presidenza - era contenuta in quella richiesta molto importante. Guardate che è veramente umiliante...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo. Mi sono già attivato per rappresentarlo al Presidente della Giunta.



LAUS Mauro

Lo so, stavo cercando di organizzare i presupposti per quello che pu dire.
Non è umiliante per chi parla o non per quelle poche persone che ascoltano, è umiliante per la politica. Lo ringrazio di cuore e sono sicuro di avere il mandato di tutte le forze dell'opposizione. Ringrazio le stenotipiste perché sono le uniche - non ci devono dare né ragione e n torto - che, questa sera, rientrando a casa diranno: "Questi sono tutti pazzi, ma pazzi da legare!".
Poi, però, tutti quanti ci chiediamo - sembriamo degli scienziati quando nei dibattiti televisivi ci poniamo gli interrogativi - come mai oggi, la politica perde in termini di credibilità e c'è questa straordinaria distanza tra il Palazzo e il territorio.
Allora, mi domando se siete normali da un punto di vista politico. La risposta è negativa ed è grave, perché - per chi guarda - ci guardate con una faccia sorridente e strafottente e, alla fine, noi continuiamo a parlare e a riproporre emendamenti, che non sono quelli che venivano proposti nell'altra legislatura - non aggiungo altro.
Queste sono proposte politiche, che possono essere bocciate o promosse ma manca lo stimolo per un confronto politico, che si deve svolgere in Aula, ma non c'è.
Quindi, Presidente, con questo mio intervento volevo rimarcare la posizione politica che è stata brillantemente argomentata e suffragata dal collega Ronzani.



PRESIDENTE

Grazie.
Ribadisco che mi sono già attivato per rappresentare al Presidente della Giunta regionale la richiesta delle opposizioni, quindi saprò presto fornire una risposta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Guardi, Presidente, lo abbiamo ribadito più volte, dopodiché non lo faremo più e proseguiremo il nostro lavoro di presentazione degli emendamenti, perché, alla fine, ci si stanca anche ad essere ritenuti responsabili. Tra l'altro, voglio intervenire per dissentire amichevolmente, con il collega Buquicchio...



(Commenti del Consigliere Burzi)



MULIERE Rocco

Esatto, le divisioni del centrosinistra sono evidenti anche in queste occasioni.
Qui la questione è politica, non c'entra niente il Regolamento; le regole sono una cosa, poi ci vuole la politica. Ci vuole la politica se si vogliono gestire le cose, le regole arrivano fino ad un certo punto, creano le condizioni, poi, siccome siamo in un'Aula consiliare, o c'è la politica oppure sono parole.
Poi, sinceramente, che sia il Presidente Cota o non sia il Presidente Cota, sinceramente non me ne importa nulla. Ci vuole qualcuno della Giunta o della maggioranza - fate un po' voi - che passa qui per caso e decide qualcosa. C'è qualcuno all'interno della maggioranza o della Giunta che decide? Ditecelo, fatecelo sapere, se è il Presidente Cota, bene; se non è il Presidente Cota, sinceramente, non me ne importa nulla! Presidente, lo diciamo a lei: calcoli i tempi. Quando lo volete approvare il bilancio? Con maxi emendamento o senza, quando lo volete approvare questo bilancio? È una questione nostra o vostra? Quando lo volete approvare? Faccia i calcoli con il nuovo Regolamento per capire quanto tempo serve per approvare il bilancio. Fate i calcoli! Decidete voi! Fate i calcoli e, poi, ci date una risposta.
Il Capogruppo è stato chiarissimo indicando, probabilmente, questa sera. Ma quale questa sera? Ma quando? Ma dove? Domani mattina? Ma quando? Ma dove? Presidente, faccia i calcoli e comunichi alla maggioranza quando si può, ottimisticamente, approvare il bilancio.



PRESIDENTE

Calcoli non ne posso fare. Posso dare atto all'Aula che, a fronte di 246 emendamenti depositati, 50 ritirati, 91 (compreso quello in corso) trattati, ne residuano ancora 151 e abbiamo ancora convocazioni per cinque sedute, partendo dalla seduta serale di oggi; inoltre sono stati depositati 12 ordini del giorno e, poi, i tempi dipendono dagli interventi di ognuno.
Sempre in ordine all'emendamento rubricato n. 163, ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio, ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, riprendo il filo del discorso di prima e mi riallaccio allo spunto che mi ha dato il collega Muliere. Penso che la politica debba sempre svolgere un ruolo preminente, soprattutto in queste situazioni, ma le regole occorrono; e purtroppo quando le regole giocano contro non facilitano il compito di coloro che vogliono portare a casa un risultato che non è di parte.
Quando parliamo di migliorare determinati servizi, infatti, quando parliamo di migliorare la sanità, il lavoro, i trasporti, non parliamo di un vantaggio per il Partito Democratico, per l'Italia dei Valori, per Rifondazione - e non voglio citare tutti i partiti dell'opposizione per non essere troppo lungo: parliamo di un vantaggio per il Piemonte. È veramente assurdo, quindi, non concedere in termini di confronto una risposta alle opposizioni. Non vogliamo chiedere troppo: vogliamo chiedere le motivazioni per cui negano di acconsentire all'approvazione di una serie di emendamenti di merito. Non mi stanco di ripetere che non si tratta di marchette ma solo di emendamenti di merito. È troppo difficile, allora, spiegarci perché non volete concederci questo? Venite almeno a dircelo, che non volete concedercelo. Questo è il minimo! Allora, Presidente, io le devo dare atto di essere un ottimo Presidente, però lei appartiene al partito di maggioranza di questa maggioranza; quindi, la prego, si faccia carico di interloquire con i suoi colleghi per far capire che stiamo avanzando delle legittime richieste: vogliamo solamente capire se è sì o se è no, non in termini di marchette.
Se in questo caso ci dovesse essere anche solo una marchetta, mi ci metto io di traverso, contro: non sono marchette! Noi vogliamo migliorare questo bilancio.
Si sostenga che non si ritengono gli emendamenti dell'opposizione migliorativi e che si vuole proseguire sulla strada intrapresa: è legittimo dirlo ed è legittimo farlo. Ma ce lo comunichino! Invece non avviene neanche questo, ed è grave.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio. La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, mi consenta di...
(Commenti e risate in aula: No! "mi consenta", no...)



PRESIDENTE

Prego, continui, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Non accetto censure! Neanche da parte del mio Gruppo! Mi consenta, Presidente, di rappresentare all'aula uno scenario: oggi noi siamo qui a discutere o a tentare di discutere della legge di bilancio.
Basta uscire dall'aula, però, e passare nel corridoio, guardare sui divani andare nelle salette - dove ci sono aspiranti Commissari straordinari discussioni sui Commissari straordinari, eccetera - per capire che l'attenzione della Giunta e della maggioranza oggi è su tutt'altro tema. E c'è un'attesa: lì fuori è pieno di giornalisti, di televisioni; mai vista tanta gente, neanche nella seduta di insediamento della Giunta.
Mentre passeggiavo lì fuori mi chiedevo: tutta questa attesa per che cosa? Per una decisione che c'è? O magari per una decisione che c'è, ma che verrà comunicata nelle prossime ore, nei prossimi giorni, domani mattina? Ma no, non è possibile, perché il comportamento di questa Giunta è molto chiaro: quello della non paura del confronto. Ieri abbiamo chiesto all'Assessore Ferrero di venirci a parlare della riorganizzazione delle Aziende sanitarie locali e delle ASO piemontesi; lei è arrivata e ci ha dato esattamente la mappa delle ASL e delle ASO del Piemonte. Non abbiamo dovuto aspettare stamattina di leggere La Stampa, la Repubblica, Torino Cronaca, Lo Spiffero, per avere la mappa delle Aziende sanitarie e di quelle ospedaliere.
Non può succedere che di là stiano discutendo i nomi dei Commissari straordinari, che sembrava una cosa fatta - ieri sera abbiamo visto arrivare qui, alle undici, il Presidente della Giunta regionale - e che poi questa decisione noi la leggeremo domani mattina o magari il 31 mattina sui giornali, apprendendo i nomi dei Commissari straordinari: non pu succedere! Questa, infatti, è una Giunta che non ha paura del confronto; non ha neanche paura delle decisioni che assume; è una Giunta che, di fronte alla comunità piemontese e innanzitutto di fronte al Consiglio regionale, viene qui a testa alta! Mica ha problemi a farsi tirar fuori le parole e le decisioni! È una giunta che dice di essere talmente convinta di star procedendo ad un atto di nomina dei Commissari straordinari senza alcuna lottizzazione politica, senza alcuno schieramento politico di riferimento scegliendo i migliori che esistono in Piemonte - e magari qualcuno che arriva anche dalla Trinacria - da non aver paura di fare tutto questo...
Voi, Assessore Quaglia, avete paura! E mi dispiace prendermela con lei perché è l'unica persona che hanno messo sui banchi della Giunta, mentre i suoi colleghi sono lì a tentare di mettersi a posto con i nomi dei Commissari straordinari. La caratteristica di fondo di quest'Amministrazione regionale è la paura. A me hanno insegnato, però, che con la paura si supera qualche ostacolo, ma non si vince la battaglia della vita.



PRESIDENTE

Grazie. La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Sa a chi mi verrebbe da telefonare, Assessore Quaglia? A lo Spiffero! Penso che saremmo informati prima telefonando a Lo Spiffero che non discutendo di queste questioni in Consiglio Regionale.
Torno invece sulle questioni del bilancio. La Giunta presenta il bilancio, lo discutiamo in Commissione, per settimane restiamo in Commissione perché la Giunta non si intende su come ripartire il cosiddetto "fondino" (o "fondone"); gli Assessori avanzano, illustrano i loro desiderata alla Commissione e finalmente veniamo in Aula. L'opposizione anche in forza del nuovo Regolamento, ritiene che sia giusto fare una battaglia selettiva sugli emendamenti; avanza una serie di proposte emendative: sono quelle che hanno ricordato il collega Reschigna e gli altri che sono intervenuti in Commissione.
Questa discussione sul bilancio è cosa molto diversa da quella che si è svolta negli anni passati. Per effetto dei mutamenti che hanno riguardato il Regolamento, infatti, le opposizioni non esercitano alcun potere d'interdizione e non stiamo discutendo d'emendamenti-ricatto nelle mani di chi è in grado di impedirvi di approvare il bilancio: stiamo discutendo di un complesso d'emendamenti che hanno una loro logica. Parliamo di interventi sull'edilizia sanitaria, interventi che riguardano la cultura, i musei: un complesso di interventi anche significativi ma non stravolgenti la manovra, considerando le dimensioni del nostro bilancio.
In una condizione normale - avendo la Giunta quest'anno la possibilità di votare il bilancio entro il 31 dicembre, anche sulla base delle modifiche regolamentari - la prima cosa da fare è cercare di capire se è possibile, con l'opposizione, trovare un'intesa sugli emendamenti. Qui sta capitando esattamente il contrario, perché nessuno si assume la responsabilità di dirci se e in che misura gli emendamenti nostri possono essere accolti. Torno quindi sulla questione, che è banale ma normale in un consesso democratico, dove ci sono una maggioranza e una minoranza: la minoranza avanza delle proposte, la maggioranza è libera di accoglierle, di respingerle, o di fare a sua volta delle controproposte; è libera di decidere che il bilancio non si tocca e che non intende apportare modifiche. Vorremmo che qualcuno dicesse, però, cosa ha in mente di fare la Giunta.
Sono, infatti, ormai le ore 18.00 del 29 dicembre. Avete ancora programmato di affrontare, nella giornata di domani, il provvedimento che riguarda lo status dei Consiglieri. È possibile sapere se il Presidente Cota ha intenzione di dirci cosa la sua Giunta intende fare? Oppure il Presidente Cota, assai poco presente in questo Consiglio, è di là a discutere solamente dei Commissari? Presidente, sospendiamo la seduta: tanto non ha senso continuare a discutere in questo modo, no? C'è una proposta delle opposizioni: si valuti e ci si dica se si intende accoglierla oppure no. Riprendiamo con la seduta serale alle 20.30, e noi avremo modo, come Gruppi di minoranza, di valutare le proposte che avanzerà la Giunta e a quel punto decideremo il proseguimento dei nostri lavori. Ma continuare in questo modo, senza che la Giunta avanzi una sua proposta e giudichi le proposte dell'opposizione, è un bel problema. Seguitiamo pure a discutere - noi lo facciamo, non abbiamo problemi - ma francamente avrebbe più senso dare uno sbocco a questa discussione in relazione anche al fatto che noi qui stiamo e qui resteremo.
Probabilmente converrà anche alla maggioranza, quindi, immaginare un confronto con le opposizioni un po' più costruttivo rispetto a quello che si è svolto finora.



PRESIDENTE

Ricordo che l'articolo 71 del Regolamento prevede che le questioni pregiudiziali o sospensive non siano ammissibili in sede di bilancio. Resta alla sensibilità della Giunta regionale, che è titolare del provvedimento l'eventuale accoglimento di questa richiesta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Volevo ufficialmente e formalmente chiedere - ne approfitto con questo mio intervento - a quanto ammonta il costo di una seduta d'aula.
Potrei avere la risposta in forma scritta e riservata? Perché vorrei essere il primo dei Consiglieri a leggerla.
Vorrei conoscere il costo preciso e puntuale di una seduta del Consiglio regionale, posto che ci sono costi diretti e costi indiretti vorrei conoscere tutto, complessivamente.



PRESIDENTE

Al netto dei costi fissi; glielo facciamo sapere entro qualche minuto.



LAUS Mauro

No no, anche domani o dopodomani.



PRESIDENTE

No, entro qualche minuto.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Non si lasci intimidire, continui.



LAUS Mauro

Allora voglio saperlo adesso! Adesso! In questo momento.



PRESIDENTE

Con tanta umiltà, le rispondo che non sono in grado di fornirle una risposta in questo momento. Fra qualche minuto potrà darsi. Prego.



LAUS Mauro

Quando vuole. Grazie.
Io credo che questa Giunta, rispetto alla cultura, sia controcorrentista, cioè proprio "contro" la cultura.
Fino a dieci o quindici minuti fa ero convinto che fosse una Giunta disattenta: i tagli, il 50%...
Mi scuso, perché questa, invece, è una Giunta che va contro la cultura perché riesce a tagliare sulla cultura anche laddove le risorse finanziarie non servono. Mi riferisco alla cultura di governo. Non so se manca a questa Giunta una cultura di governo, e vi spiego il perché.
Guardate che la legislatura non termina al 31 dicembre. Questa non vuole essere una minaccia - io non sono "minacciaro", ho un animo un buono e generoso - ma non è che la legislatura termina al 31 dicembre: reinizieranno, cioè, i lavori nelle Commissioni? Reinizierà il confronto nelle Commissioni, in Aula e sul territorio? Reinizierà il rispetto personale umano e politico? E voi verrete a dire con queste facce: "Ma sì! Ma pensa alla salute! Abbiamo scherzato"? Non funzionerà.
Una volta, da bambino, ho sbagliato e tra i tanti peccati che avevo commesso, avevo picchiato un altro bambino, anche se io ero piccolino e questa persona era molto più alta di me.
Poi questa persona è venuta con degli amici e mi volevano dare, a loro volta, una lezione, mi volevano picchiare. E io, allora, risposi a questo mio coetaneo: "Dai, è finita qui! Va bene così! Chi ha avuto ha avuto, e chi ha dato ha dato". A Napoli dicono...



LAUS Mauro

CAROSSA Mario (fuori microfono)



LAUS Mauro

Scurdammosi u' passat!



LAUS Mauro

Questo è un compaesa'!



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Non sarà quindi possibile, per la Giunta, presentarsi l'anno prossimo o nei prossimi mesi e dire: "Abbiamo scherzato".
Oltre all'autorità di cui dispone la Giunta, è necessaria una conquista di autorevolezza politica anche nei confronti dell'opposizione. Noi ci siamo e vi abbiamo teso una mano, una mano finalizzata...



PRESIDENTE

La invito a concludere. Grazie.



LAUS Mauro

Prego.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Gli interventi che hanno preceduto il mio mi hanno indotto a fare una considerazione.
Il Consigliere Buquicchio ha accennato al fatto che il nuovo Regolamento di cui ci siamo dotati presenterebbe dei problemi, perch metterebbe il Consiglio, in particolare coloro che stanno all'opposizione nella condizione di non poter incidere su quello che è il percorso reale del dibattito che si sviluppa all'interno di quest'aula.
Mentre ascoltavo gli interventi dei colleghi, mi veniva invece da pensare che questo Regolamento è fallito per un altro motivo: nella passata legislatura - tra l'altro io ero un Assessore che si era dimesso dal Consiglio, quindi non ho potuto partecipare alla relativa discussione - noi avevamo pensato ad un nuovo Regolamento che desse la possibilità, a chi è chiamato a governare, di poterlo fare sostanzialmente senza intralci.
Ciò che paradossalmente stiamo sperimentando in queste giornate è che non serve cambiare il Regolamento per mettere chi deve governare nella condizione di poterlo fare, se poi chi deve governare non sa sostanzialmente che cosa fare.
Quello cui stiamo assistendo è un impegno spasmodico delle minoranze di quest'aula per creare gli spazi affinché chi è in maggioranza riesca a decidere. Il problema, però, è che chi è in maggioranza non riesce, poi, a decidere.
Dunque, noi ci stiamo qui svenando per creare le premesse e gli spazi per consentire alla maggioranza di decidere, mentre voi continuate a rimandarci il messaggio: "Proseguite, perché non siamo riusciti a concludere".
Mi chiedo se questa era la finalità vera che c'eravamo posti quando avevamo varato questo nuovo Regolamento. Perché in questi giorni noi abbiamo impegnato uno sforzo non indifferente in questa Aula per dare spazio a chi è chiamato a governare di poter decidere i Direttori e quant'altro, e non abbiamo ancora capito se hanno partorito o meno, né se ci diranno o meno che cosa hanno partorito. Vedremo. Capiremo.
Abbiamo cercato di dare spazio a chi doveva decidere per capire qual era l'atteggiamento nei confronti del bilancio che quest'aula dovrebbe varare: anche in questo caso non abbiamo capito se siamo nelle condizioni di poterlo fare, né qual è il quadro con cui siamo chiamati a confrontarci.
Abbiamo proposto un ventaglio di miglioramenti al bilancio che ci è stato proposto. Abbiamo fatto lo sforzo di precisare, all'interno di questo ventaglio, quali erano le questioni che ci stavano più a cuore, su cui concentrare l'attenzione. Ma, anche qui, non siamo ancora riusciti a capire se c'é una posizione reale da parte di questa maggioranza in quest'aula.
Io sono qui - e concludo, perché il tempo a mia disposizione è ormai esaurito - semplicemente a rappresentare, dal mio punto di vista, il fallimento di uno strumento che avrebbe dovuto mettere in condizione l'Aula, e chi è chiamato a governare, di poterlo fare.
Sono a rendere evidente e palese - in questo senso, mi collego a quanto diceva poc'anzi il collega Muliere - che non è sufficiente disporre di un Regolamento che metta chi deve governare nella condizione di poterlo fare se poi chi deve governare non ha idea di dove andare.
Questo è il grande problema che neanche questo Regolamento, in quest'aula, è riuscito a colmare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 165) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Manica, Taricco, Boeti, Ronzani, Muliere, Laus, Buquicchio All'allegato A, inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti).
Il collega Lepri è il primo firmatario; ha facoltà di illustrarlo.



PRESIDENTE

PENTENERO Giovanna (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo abbiamo appena illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Abbiamo illustrato l'emendamento n. 163); l'emendamento n. 165) è molto simile, ma è diverso. Se volete ritirarlo, non c'é problema.



LEPRI Stefano

No, mi serve per continuare l'argomentazione di prima.
Le piccole realtà imprenditoriali sono, in entrambi i casi, l'oggetto della motivazione. Ma in un caso la fonte è una, nell'altro caso la fonte è un'altra. In pratica, il risultato è lo stesso, ma la fonte è diversa. È un po' come quando uno è in montagna e ha sete e ha bisogno di attingere l'acqua per la sua borraccia un po' vuota. Pare sia la stessa cosa se attinge da una fonte oppure da un'altra; in realtà, non è la stessa cosa.
In questo caso più che capire qual è la fonte, perché 50 mila euro sono sempre pochi, il tema è tornare sulla ragione dell'aumento che è quello di consentire l'erogazione di contributi alle piccole imprese editoriali.
Siamo di fronte ad una difficile situazione. So che nella maggioranza c'è il collega Vignale che è molto sensibile al tema delle piccole imprese editoriali, che versano in una difficile situazione e non basta certamente la nostra legge approvata nella scorsa Amministrazione di centro sinistra.
Non basta quella legge così importante per risolvere i problemi.
Ora 50 mila euro non mi illudo che possano essere un toccasana, ma qualcosa fa, tanto più nella misura in cui siamo di fronte a realtà piccole e che non hanno bisogno di un grande aiuto per poter sopravvivere. Anche una cifra come questa che sembra miserrima aiuta una realtà così meritevole da avere tutta la nostra considerazione e la nostra attenzione.
Naturalmente non ci illudiamo che questa misura possa risolvere la questione ma - come si dice - "il poco di molti" e non il molto di pochi può aiutare a risolvere o comunque ad affrontare una situazione difficile come quella delle piccole imprese editoriali. Diversi piccoli contributi come quelli che abbiamo individuato nell'emendamento n. 163 e n. 165 possono insieme fare molto, un po' come - citando un altro proverbio - una goccia dopo l'altra si riempie il mare. Questo è un esempio di come attraverso piccole gocce possiamo rispondere ad un problema così importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Effettivamente è proprio vero che il PD ha diverse sensibilità ed è un grande partito plurale. I miei colleghi e il mio vicino di banco Consigliere Lepri, si ostina, perché ci crede, e quindi continua in modo certosino e convinto, ad illustrare l'emendamento.
convinto che qualcuno da qualche parte ascolta e magari apriamo un ragionamento e un confronto sulle politiche culturali.
Non voglio dire che ho vissuto qualche anno in più in mezzo alla strada, ma il buongiorno si vede dal mattino, quindi è inutile che insistiamo, tanto abbiamo capito che questi sono tutti emendamenti di sostanza.
Avevo spiegato prima che ogni emendamento - quello della cultura quello della sanità, quello dell'edilizia scolastica, quello dell'ambiente è un tassello di un quadro più complesso e più ampio.
Vi volevo fare una proposta. Visto che dobbiamo "ammazzare il tempo" cerchiamo di ammazzarlo in modo dignitoso e decoroso: diamo dignità alla politica. Quindi, v'invito tutti a fare un confronto politico - lo chiedo al collega Carossa. Il collega Pedrale purtroppo non è di Torino, ma ci sarà qualche esponente del PdL e a questi colleghi dico: "Apriamo un dibattito sul futuro della Città di Torino". Così ammazziamo il tempo. Non parliamo di chi sono i candidati sindaco, perché anche su quello ogni giorno ve ne uscite con uno dei nuovi. Quindi, anche su quello possiamo evitare di parlarne. Noi ne abbiamo quattro e sono tutti in campo e facciamo le primarie perché il nostro è un partito democratico, di partecipazione democratica.
Invece volevo valorizzare la politica. Apriamo un confronto sul futuro della Città di Torino, ma non scherzando. Apriamolo sul serio, utilizziamo questi emendamenti, così evitiamo di non capirci un domani sul territorio ed affrontiamo al meglio questo dibattito, visto che tanti cittadini fortunatamente - dico io, ci stanno ascoltando.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Credo che gli emendamenti presentati finora tengono in considerazione tutta una serie di situazioni per le quali la Giunta e la maggioranza avranno una responsabilità nel constatare che questi soggetti e questi settori saranno fortemente in crisi.
E' davvero molto imbarazzante ed umiliante trovare un silenzio assordante all'interno della maggioranza e della Giunta, perché se si è convinti della bontà delle operazioni che sono state fatte, se si è convinto che sia necessario ridurre la cultura, che sia necessario non investire sulle comunità montane e sulle infrastrutture, che sia necessario portare avanti le operazioni illustrate prima in Commissione e poi oggi e ieri all'interno dell'Aula attraverso gli emendamenti, non basta che dire: "Siamo convinti che questa sia la strategia giusta per il Piemonte; siamo convinti che questo sia il modo migliore con il quale affrontare la programmazione 2011 all'interno della Regione Piemonte". Qual è il problema? Basta affermarlo. Basta sottolineare la volontà e l'intendimento attraverso quanto è già stato espresso con gli atti. Siamo una minoranza abbiamo il diritto di esprimere quanto riteniamo invece sia utile per la nostra Regione. Cerchiamo di rappresentare le difficoltà e le situazioni d'oggettiva complessità all'interno della quale si troveranno alcuni settori del Piemonte; abbiamo il dovere morale e il dovere civico nei confronti dei piemontesi, ma vorremmo trovare qualche parola d'abnegazione quanto meno all'interno della Giunta e della maggioranza. Consideriamo una situazione per la quale davvero si ha la sensazione di trascorrere il tempo all'interno di quest'Aula, quando probabilmente si potrebbe utilizzare un po' meglio questo tempo che ci è dedicato. Veramente sono a richiedere a questa Giunta e a questa maggioranza un maggiore senso di responsabilità che finora mi sembra non sia stato testimoniato in nessun intervento.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
E' chiaro che oggi c'è un determinato ordine del giorno della Giunta per cui a questo punto è giusto che il Consiglio venga informato delle decisioni adottate dalla Giunta regionale. Il Presidente è disponibile ad incontrare, come prima misura d'informazione, i Capigruppo di maggioranza e di minoranza, articolati in questo modo, nella stessa sala dove si è svolta la riunione della Giunta, in modo da avere tutte le informazioni sul risultato delle deliberazioni della Giunta regionale. Quindi, chiederemmo una breve sospensione per svolgere questa funzione informativa.



PRESIDENTE

I nostri lavori sono sospesi fino alle ore 18,50 per dare modo al Presidente della Regione di incontrare i Capigruppo di maggioranza e di minoranza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.20 riprende alle ore 19.18)



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.19)



< torna indietro