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Dettaglio seduta n.65 del 28/12/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 21.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.30)



(La seduta ha inizio alle ore 21.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri regionali Costa Raffaele, Costa Rosa Anna, Cota, Giordano, Leo, Montaruli e Toselli.


Argomento:

b) Convocazioni sedute consiliari


PRESIDENTE

Comunico che le convocazioni del Consiglio regionale previste per la giornata di domani, mercoledì 29 dicembre, sono confermate; mentre è arrivata la convoca al domicilio per giovedì 30 dicembre alle ore 10.30 alle ore 14.30 e alle ore 20.00.
Il Consiglio regionale è altresì convocato venerdì 31 dicembre alle ore 00.01.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Così ha deciso la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate.
Preciso che le ore 00.01 del 31 dicembre sono la mezzanotte e un minuto del 30 dicembre.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame disegno di legge n. 73, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2011-2013"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 73, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2011-2013", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 302) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Ferrero): Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente articolo 1 bis "Articolo 1 bis La Regione, al fine di realizzare investimenti in edilizia sanitaria, entro l'anno 2011 provvede all'attuazione del fondo immobiliare chiuso, di cui all'art. 13 della l.r. 14/2006, cui sono conferite le proprietà immobiliari del sistema sanitario regionale (ASL e ASO) non destinate a finalità istituzionali.
Le relative procedure ottenute sono stabilite in attuazione di quanto previsto dal primo comma all'art. 13 della L.R. 14/2006.
Le risorse finanziarie ottenute dalla gestione del fondo di cui ai commi precedenti sono integrate con i trasferimenti di cui al comma quinto dell'art. 1 della legge di stabilità n. 220/2010; per gli anni successivi si provvede con le relative leggi di bilancio.
Le aziende sanitarie sono autorizzate all'alienazione degli immobili non destinati a finalità istituzionali di valore inferiore a 150.000,00 euro previo parere dell'Assessorato regionale alla sanità purché i proventi siano destinati alle medesime finalità di cui al comma 1." La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

In merito all'emendamento rubricato n. 302), comunico che la Giunta ritiene di ritirarlo - per un approfondimento - e di ripresentarlo sul collegato in Commissione I.



PRESIDENTE

Grazie.
Diamo atto che l'emendamento rubricato n. 302) è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 9.1) presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri Muliere, Gariglio, Ronzani, Motta A., Laus, Manica, Boeti, Pentenero: "(Investimenti in edilizia sanitaria) 1. La Regione, al fine di realizzare gli investimenti in edilizia sanitaria di cui all'allegata tabella A, stanzia Euro 16.079.294 per l'anno 2011 Euro 55.759.355 per l'anno 2012 ed Euro 21.037.750 per l'anno 2013.
2. Gli investimenti di cui all'allegata tabella A sono finanziati per l'esercizio 2012 per euro 22.000.000 con fondi FAS e per la rimanente parte nelle modalità di cui ai commi 3 e 5.
3. Al fine di contribuire al finanziamento degli investimenti di cui all'allegata tabella A, le aziende sanitarie sono autorizzate alla vendita degli immobili non destinati a finalità istituzionale di valore inferiore ai 250.000 euro.
4. Entro sei mesi la Regione provvede alla creazione del fondo immobiliare di cui all'art. 13 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14, cui sono conferite le proprietà immobiliari delle aziende sanitarie regionali non destinate a finalità istituzionali e il cui valore stimato sia superiore ai 250.000.
5. I proventi derivanti dalla gestione del fondo sono destinati al finanziamento degli investimenti di cui all'allegata tabella A e, per la parte rimanente, a futuri programmi di investimento nel campo dell'edilizia sanitaria.
6. La deliberazione consiliare di cui all'art. 13, comma 1, della l.r.
14/2006, nel definire le modalità operative del fondo immobiliare, include tra i criteri per la definizione delle priorità nella destinazione dei proventi del fondo, l'entità dei conferimenti provenienti da ciascun'azienda." (Tabella A conservata agli atti)



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Torniamo all'emendamento rubricato n. 9.1) Chiedo alla Giunta regionale il parere sull'emendamento rubricato n.
9.1).
La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Negativo.



PRESIDENTE

Il parere è negativo: che sia messo a verbale (non funziona il microfono).
La parola al Consigliere Reschigna per la dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 9.1).



RESCHIGNA Aldo

Presidente, noi votiamo a favore dell'emendamento rubricato n. 9.1) e su questo non ho alcuna ragione per perdere il tempo assegnatomi nello spiegare le ragioni, ne siamo convinti; vorrei accompagnare questa dichiarazione di voto con pochissime altre considerazioni.
Innanzitutto, che in questa legislatura non ci sia una regia né da parte della Giunta né della maggioranza non è la prima circostanza che c'induce a considerare questa fattispecie. Quanto avvenuto oggi, nel pomeriggio e all'inizio della seduta serale, è particolarmente grave e rilevante sotto un profilo politico.
L'Assessore Ferrero ha presentato un emendamento che riscriveva l'emendamento rubricato n. 9.1), modificandone anche alcuni contenuti pertanto, dal nostro punto di vista non era accettabile - e contro quell'emendamento si è scatenata la maggioranza del Consiglio regionale.
A questo punto, credo che l'Assessore Ferrero debba seriamente riflettere su qual è il suo livello di rapporto non con l'opposizione, ma con la maggioranza del Consiglio regionale.
Signor Presidente, non è mai accaduto che un Assessore presentasse un emendamento e, trenta secondi dopo, su questo si scatenasse, da parte della maggioranza, il putiferio in aula, ma su questo torneremo durante la nostra attività.
La seconda considerazione è semplicemente la seguente. Respingendo quell'emendamento e l'emendamento rubricato n. 9.1) questa maggioranza sostanzialmente, dimostra un fatto: si priva di strumenti che possono consentire, in una situazione molto limitata in termini di disponibilità di risorse, politiche d'investimento nell'ambito dell'edilizia sanitaria.
Questo è l'altro punto rilevante che emerge.
Oggi, voi respingete quest'emendamento perché prigionieri di una logica di difesa territoriale, vi manca la prospettiva politica entro la quale muovere complessivamente una strategia di intervento su tutto il territorio regionale. Questo è l'altro limite politico fondamentale che affiora dalla discussione su quest'emendamento.
Quando si rifiutano discussioni su tali materie, sostanzialmente, si dimostra la grande incapacità di affrontare le scelte, di definire le priorità e di dotarsi di strumenti in grado di garantire il raggiungimento di quegli obiettivi e priorità.
Signor Presidente, quanto avvenuto oggi pomeriggio e questa sera non è un incidente di percorso, ma, sostanzialmente, dimostra che in quest'Aula in questa maggioranza e in questa Giunta non vi è né la capacità, né la volontà, né la possibilità di affrontare i problemi che riguardano la comunità piemontese - e mi dispiace sottolineare quest'aspetto.
In un passaggio così delicato della discussione sulla legge di bilancio, c'era solo una persona di grado di poter garantire all'interno di questa maggioranza una regia politica, ma questa persona è affaccendata in altre questioni. Mi riferisco all'onorevole Roberto Cota, Presidente della Giunta regionale del Piemonte, il quale non solo non ritiene di dovere partecipare alla discussione della legge di bilancio, ma nemmeno che sia un suo problema governare la sua maggioranza ed evitare alla sua Giunta e alla sua maggioranza di fare bruttissime figure, come quella di oggi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Artesio per dichiarazione di voto.



ARTESIO Eleonora

Ringrazio il Gruppo consiliare del PD per avere presentato quest'emendamento, non solo perché ha fatto un'operazione di riordino puntuale rispetto alle previsioni di riqualificazione dei presidi territoriali e ospedalieri: la discussione originata da quest'emendamento ha permesso di riportare la discussione in quest'aula - e sarà nostra cura al di fuori - su un elemento di verità.
Da quando, da parte dell'Assessore, in Commissione IV, è stata presentata la programmazione in edilizia sanitaria, il ritornello che si è agitato sui mezzi d'informazione, che si è riprodotto nelle diverse aree territoriali, è stato quello secondo il quale, a fronte di una programmazione pluriennale, l'Amministrazione precedente non avrebbe adeguatamente preventivato la copertura delle risorse.
Questa sera, a fronte della richiesta precisa di delineare le priorità l'Assessore ha candidamente, ma onestamente - perché non poteva che essere così - dichiarato che la latitanza ad assumere decisioni in ordine al Presidio di Moncalieri, al nuovo Presidio ospedaliero di Alessandria e alla riqualificazione di Vercelli non deriva dalla mancata previsione delle risorse finanziarie. É noto a tutti. Lo ribadisco per l'ennesima volta, il minimo di cultura amministrativa di qualunque ente e stazione appaltante rende i Consiglieri di quell'ente edotti del fatto che il finanziamento si ricerca nella fase dell'approvazione del progetto preliminare, propedeutica all'affidamento dei lavori. Quindi, si costruiscono programmi pluriennali per definire gli ambiti degli interventi e di anno in anno se ne dà conferma con i finanziamenti, ovvero si modificano le priorità. Non già la carenza dei fondi, bensì la necessità politica di rivedere la programmazione dell'edilizia sanitaria, in virtù del riordino della rete ospedaliera, in virtù di un Piano sanitario di cui conosceremo, forse, le linee guida attraverso un Consiglio straordinario, richiesto dalle opposizioni, perché la maggioranza non ha ritenuto di coinvolgere il Consiglio nemmeno con quel mezzo rudimentale con il quale l'Amministrazione precedente chiese una Conferenza di consenso sul proprio Piano, collocando sul sito la prima bozza - è vero, non inviandolo prima alla posta elettronica dei Consiglieri - ma almeno rendendolo disponibile a tutti Consiglieri compresi. Cosa che oggi non è.
Capisco l'imbarazzo di chi, tornando al proprio collegio, dovrà annunciare che l'ospedale di Alessandria non rientra nelle priorità della programmazione dell'Amministrazione, o, ancora, che la riqualificazione dell'ospedale di Vercelli non rientra tra le priorità dell'Amministrazione.
Certo non si poteva tollerare che, avendo già alienato il patrimonio di Vercelli, non ci fosse né manco la garanzia che questo venisse ristorato sulla riqualificazione del presidio ospedaliero. Di qui, l'inevitabile impossibilità, per questa maggioranza, di sostenere la proposta del fondo unico di valorizzazione immobiliare del patrimonio sanitario.
Il voto all'emendamento rubricato n. 9.1) sarà favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro concluse le dichiarazioni di voto e pongo in votazione l'emendamento n. 9.1).
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento 9.1) sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ritorniamo all'articolo 1: vi ricordo che sono stati illustrati gli emendamenti rubricati ai numeri 67), 2), 121), 69), 66), 22), 81), 23) 97), 113), 80) e 3).
Emendamento rubricato n. 82) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
L'emendamento rubricato n. 82) è stato ritirato .
Emendamento rubricato n. 83) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 83) si riallaccia a quello presentato dai colleghi di opposizione (se non erro il n. 113) riguardante il capitolo delle bonifiche, ambiente e grandi rischi ambientali (DB 10032). In questo caso, noi chiediamo uno stanziamento aggiuntivo di 2 milioni di euro rispetto a quanto previsto nel bilancio previsionale.
Peraltro, nella Commissione competente era stato fatto presente che dalle Province venivano richiesti 5 milioni di euro per il finanziamento di un nuovo programma pluriennale, quota che, comunque, non è stata stanziata dall'Assessore Ravello.
Ovviamente, in un discorso puntuale e contingente non possiamo fare altro che far fronte a queste richieste stanziando questi fondi, ma sarebbe auspicabile un discorso più ampio di programmazione, come spetterebbe all'Ente Regione, che renda possibile, nel prossimo futuro, alle aziende che s'insediano sul territorio piemontese, di evitare ciò che è successo negli anni Settanta e Ottanta, ma anche in epoche più recenti (anni Novanta e ultimissimi anni), ovvero di inquinare il territorio piemontese sfruttare le risorse e lasciare eventuali "scarti" senza provvedere alla loro messa in sicurezza, ad una bonifica o a quant'altro.
Di esempi ne abbiamo fatti tanti: poco fa il collega Muliere citava il caso dell'Ecolibarna di Serravalle Scrivia; io vorrei ricordare, invece, il problema dei rifiuti tossici e pericolosi della discarica Sisas di Pioltello. Anche se quest'ultima risiede in territorio lombardo, mi preme ricordare il "valzer di rifiuti" cui abbiamo assistito per uno o due mesi quando si era chiesto "asilo ambientale" alla discarica di Alice Castello e, in seguito alla discarica di Ghemme (per cui sarebbero state toccate le province di Vercelli e di Novara). Ovviamente, le popolazioni e le Amministrazioni locali e provinciali hanno espresso politicamente il loro "no", ma fortunatamente è arrivato un "no" anche dalla Conferenza dei servizi, dal momento che la discarica di Ghemme è stata oramai chiusa quindi non più fruibile, mentre quella di Alice Castello presentava già dei problemi tecnici interni.
La proposta redatta dalla Daneco - la ditta che gestisce altre discariche - non è stata valutata soddisfacente e credibile dai tecnici delle rispettive Province, in quanto il materiale proveniente dalla discarica di Pioltello - nerofumo - non poteva essere utilizzato per opere di ripristino ambientale (ci mancherebbe, diciamo noi! Ma, sicuramente nelle pieghe della burocrazia delle varie leggi si possono dare diverse interpretazioni).
Ci sembra quantomeno strano, quindi, che vengano accolti i rifiuti lombardi - o perlomeno si era disponibili ad accoglierli - mentre per i rifiuti campani si esprima un diniego assoluto; come a sostenere che ci sono diverse provenienze e, quindi, diverse certificazioni di origine anche per i rifiuti.
Mi fermerei qui, perché sono già andato oltre il tempo che mi è concesso - forse il Presidente era distratto dall'Assessore Quaglia - e vi ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Era tutto sotto controllo. Siccome lei raramente abusa del tempo a sua disposizione, stava terminando un intervento che era giusto ascoltare.
Dichiaro conclusa la fase illustrativa.
Emendamento rubricato n. 24 presentato dai Consiglieri Buquicchio, Stara Artesio, Cerutti, Dell'Utri, Ronzani ed altri: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 24) riguarda il risanamento acustico elettromagnetico ed atmosferico.
Noi chiediamo di aggiungere 50.000 euro al capitolo 10041, sottraendoli dal capitolo dell'ufficio stampa (06011), ovviamente come incentivo alla promozione della salute contro i danni derivanti dall'inquinamento acustico, elettromagnetico e atmosferico.
In un certo senso, questa richiesta è in linea con l'emendamento che abbiamo precedentemente discusso sui rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti.
Noi chiediamo, con quest'emendamento, un incremento delle risorse a disposizione per la Direzione risanamento acustico, elettromagnetico e atmosferico di 50.000 euro.
Sappiamo che l'Amministrazione ha sottratto importanti risorse per la tutela della salute dall'inquinamento acustico, elettromagnetico e atmosferico, e non ne comprendiamo il motivo.
In pratica, si è voluta operare una riduzione dei servizi per i cittadini e i tagli previsti dal Governo non sono stati compensati dall'Amministrazione locale, che avrebbe dovuto decidere di proseguire nelle politiche di difesa e promozione della salute - e invece non è stata in grado di compensare i tagli governativi. Le risorse a favore dei servizi appena descritti vengono prelevate dalle spese per l'Ufficio Stampa della Regione che, sebbene abbia subito delle riduzioni di spesa rispetto al 2009, noi riteniamo possa ancora subirne, soprattutto se queste risorse sono destinate direttamente all'erogazione di servizi per la salvaguardia della salute dei cittadini.
Si tratta quindi di un aumento di 50.000 euro per il risanamento acustico, elettromagnetico e atmosferico prelevati dall'Ufficio Stampa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Intervengo per sostenere quest'emendamento perché ne condivido il contenuto e per fare una considerazione di carattere generale. Prima infatti, è successa una cosa che i colleghi hanno avuto interesse a sottovalutare, ma che invece ha una sua gravità sul piano politico. Per un mese e mezzo noi abbiamo discusso un emendamento che ha presentato il Gruppo del Partito Democratico, che proponeva una serie di interventi in materia di edilizia sanitaria; quest'emendamento era oggetto di trattativa perché noi gli abbiamo attribuito grande importanza per la ragioni che abbiamo ricordato, immaginando anche la copertura finanziaria. La discussione ha fatto sì che la maggioranza e l'Assessore presentassero un loro emendamento, naturalmente legittimo, ma poi è successo che la maggioranza abbia costretto l'Assessore a ritirarlo.
Scusate, ma quello che capita è veramente kafkiano: l'Assessore alla Sanità Ferrero presenta un emendamento - che non è l'emendamento che ha presentato il Partito Democratico, ma che vuol in qualche modo dare una riposta all'emendamento proposto dal Partito Democratico - e la maggioranza sconfessa l'Assessore Ferrero e la costringe a ritirare l'emendamento.
una vicenda che si commenta da sola. Per quanto ci riguarda si commenta da sola perché, avendo noi attribuito molta importanza a quell'emendamento dobbiamo prendere atto del fatto che - dopo una discussione che pareva spingesse nelle direzione di tener conto delle nostre proposte quell'emendamento è stato respinto. Ma è ancora più grave il fatto che l'Assessore Ferrero presenti un emendamento che tiene conto di alcune osservazioni fatte dall'opposizione e viene sconfessata dalla sua maggioranza, che la costringere a ritirare l'emendamento: ne prendo atto.
Non mi si sostenga che questa maggioranza non è un'armata Brancaleone perché è la prima volta che un Assessore presenta un emendamento che vuole dare una riposta ad un problema posto nella discussione e che è costretto a ritirarlo perché la maggioranza glielo impone. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 62), il cui primo firmatario è il Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente. In questo caso si tratta di un emendamento che sposta un finanziamento minimo di 20.000 euro, che però abbiamo ritenuto di presentare soprattutto per avere l'attenzione dei colleghi che non erano presenti alla discussione in Commissione, per ripristinare la quota assestata del 2010 (che era di 40.000 euro), in presenza di una previsione per il 2011 fissata in 20.000 euro: da qui l'aggiunta di altri 20.000.
Questo riguarda il Piano Area, un accordo firmato dalla Regione Piemonte con molte altre Regioni italiane: si tratta di una serie di studi di programmazione di interventi sicuramente importantissimi, non solo perché vanno a migliorare la qualità dell'aria e quindi direttamente la salute dei cittadini, ma anche dal punto di vista delle sanzioni economiche. Ricordiamo infatti che l'Italia è stata sanzionata per un'infrazione relativa al superamento dei limiti annuali delle polveri sottili. Ricordiamo che come previsto dalla Direttiva 1999/30/CE i valori delle polveri sottili non possono superare i 40 microgrammi per metro cubo di concentrazione annuale e che la concentrazione giornaliera non potrebbe superare i 50 microgrammi per metro cubo per un massimo di 35 volte l'anno.
Sappiamo purtroppo che a Torino - ma non solo a Torino, anche in molti altri centri della Regione Piemonte, però possiamo estendere il discorso alla Lombardia, al Veneto e all'Emilia Romagna, anche per la morfologia del territorio, con la corona delle Alpi che impedisce un adeguato ricambio delle masse d'aria - questi limiti vengono sforati anche 100, 150, 180 volte l'anno.
Siamo quindi in presenza di condizioni molto pericolose per la salute.
I dati europei, infatti, ci ricordano che ci sono 350.000 morti premature l'anno - con una cifra significativa anche in Italia - con un costo sociale in termini di giorni di malattia molto importante. Uno dei principali effetti dell'aumento di particolato nell'aria sono le broncopatie, le malattie respiratorie e cardiache e purtroppo anche malattie più gravi nel lungo periodo, come le patologie tumorali. Si tratta dunque di un costo sociale molto significativo. I limiti, tra l'altro, sono oggi anche più stringenti: è l'Europa che per fortuna ci sprona a migliorare sempre le performance sui vari parametri, anche ambientali, sia abbassando i valori limite delle PM10, sia introducendo dei limiti per le PM2.5, cioè il particolato più piccolo.
20.000 euro - e chiudo - sono una cifra minima ma significativa per essere più incisivi nella programmazione delle misure per la tutela della qualità dell'aria.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
Emendamento rubricato n. 84) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
Con l'assenso del Consigliere Bono l'emendamento rubricato n. 58) è ritirato perché di contenuto identico a quello dell'emendamento n. 84), che può essere ora illustrato dal proponente: prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento propone di stanziare 2 milioni di euro - una cifra importante - a favore dei Consorzi di Bacino per la riorganizzazione dei servizi di raccolta differenziata dei rifiuti nei Comuni che non raggiungono gli obiettivi minimi prefissati dalla legge, che dovrebbero essere al 65% entro il 2012 e che quindi, a chiusura del 2010, dovrebbero essere al 55%. La multa si commina per fortuna sui livelli più bassi del 45% e infatti diversi Comuni della Regione Piemonte sono stati sanzionati.
Sembra però, da quanto abbiamo discusso con l'Assessore Ravello, che la Regione Piemonte si farà carico di queste multe ma, al di là del discorso politico di considerare questo intervento giusto o sbagliato, un investimento migliore sarebbe sicuramente quello di mettere delle risorse su questo Fondo per consentire ai Consorzi di Bacino di migliorare le proprie performance sulla raccolta differenziata.
Anche la normativa europea assicura che non vi è altra strada e che le priorità da raggiungere sui rifiuti sono la riduzione, la raccolta e il recupero. Individuata come primo faro, quindi, la riduzione totale dei rifiuti - gli imballaggi - e tolti tutti i materiali che non sono recuperabili, bisogna fare la raccolta differenziata; e bisogna farla porta a porta perché sappiamo che è il miglior metodo dal punto di vista dei risultati ottenuti. Si parla tanto dell'emergenza rifiuti in Campania, ma si vede che solo alcune zone - quelle che non fanno la raccolta differenziata - hanno dei risultati bassissimi (si parlava oggi dell'11 12, 15%), ma che un Comune come Salerno arriva al 70%. Anche il Comune di Torino ha dei quartieri dove si fa la raccolta differenziata porta a porta come Borgo Po ed altri - che arrivano al 65% e quartieri che non la fanno fermi ad un miserevole 25%. Dunque, chiediamo di stanziare 2 milioni a favore di questo bando e suggeriamo di toglierlo dal DB 12.042, dal Piano autobus - su un totale di 74 milioni pensiamo che 2 milioni di euro possano essere detratti senza compromettere il ricambio "generazionale" degli autobus che costituiscono il parco circolante della regione Piemonte.
Peraltro, si potrebbe intervenire con norme di miglioramento dei parametri di inquinamento sul mezzo stesso, ad esempio, con la trasformazione dei motori che possono utilizzare carburanti meno inquinanti, come il GPL o metano.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento suggeriamo uno stanziamento di 900 mila euro a favore del DB 10.061, "ambiente politiche energetiche".
Abbiamo rilevato l'assenza di stanziamenti a favore della gestione formazione, informazione, ispezione e monitoraggio di impianti termici relativi alla certificazione energetica degli edifici. Sull'importantissima legge regionale del 2007, la Regione dovrebbe investire maggiormente; con la certificazione energetica s'inizia a instaurare un percorso virtuoso per cui gli "involucri" degli edifici, ma anche, ovviamente, gli interni con il riscaldamento, gli infissi, eccetera, vengono migliorati dai proprietari.
Si sa che migliorando la certificazione energetica non solo si spende meno di riscaldamento per i minori consumi di energia in generale, termica o elettrica, ma si può avere un contratto di locazione o di vendita più elevato. Ovviamente, che se si vende un alloggio in classe G (la peggiore) l'acquirente o l'affittuario cerca di spuntare un prezzo più basso; nel caso invece di un edificio in classe C, o B (ovviamente non si può arrivare alla classe A su un edificio di vecchia concezione) si può spuntare un prezzo migliore. La Regione dovrebbe porsi all'avanguardia e favorire la formazione di tecnici energetici che possono migliorare il patrimonio immobiliare della regione Piemonte ed eventualmente costituire delle energy service company. Aziende che si fanno carico della ristrutturazione energetica degli edifici nonché degli oneri, per esempio, di accesso al credito da parte dei cittadini che vogliono ricorrere alla messa in efficienza,: spesso, nelle riunioni condominiali si cerca di ottenere la maggioranza sulle scelte di messa in efficienza, ma quello che frena è la mancanza di liquidità.
L'attuale, forse, non è un momento giusto di rivolgersi alle banche molti hanno già acceso un mutuo per la casa; la Regione Piemonte oltre a favorire la formazione di personale adeguato potrebbe anche sobbarcarsi ripeto - con delle energy service company il rischio minimo imprenditoriale della messa in efficienza degli edifici per riuscire a rendere un Piemonte sempre più autonomo dal punto di vista soprattutto del riscaldamento più che dei consumi elettrici in sé.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Stara Artesio, Cerutti, Dell'Utri, Taricco, Bresso, Pentenero ed altri All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
L'emendamento fa parte di un pacchetto complessivo che alcuni Consiglieri (oltre a me, i Consiglieri Cerutti, Buquicchio, Stara e Bresso) hanno depositato in ordine a tutta la tematica delle politiche ambientali.
Si tratta di un'azione suppletiva rispetto alla mancanza di indirizzi di programmazione, al momento non noti dell'Assessorato all'ambiente.
evidente che il nostro impegno di aumentare la dotazione finanziaria dei capitoli afferenti all'Assessore all'ambiente è uno sforzo d'incentivazione; attraverso la fiducia che il Consiglio regionale accorda su alcuni principi e obiettivi da assegnare alle politiche ambientali confidiamo che possa presentare delle adeguate programmazioni.
Quindi, non interveniamo nel merito dell'emendamento; ci riserviamo di approfondire quello successivo relativamente all'ente parchi; si tratta semplicemente di sottolineare la coerenza degli emendamenti collegati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della presentazione dell'emendamento n. 25.
Ho voluto sottoscrivere l'emendamento - ed il seguente - poiché tende ad aumentare la dotazione finanziaria del capitolo che sostiene azioni di tutela per il miglioramento della qualità delle acque, tema che ritengo assai importante.
Abbiamo rilevato nei mesi passati la necessità di varare norme puntuali, con l'obiettivo di tutelare e migliorare la qualità delle nostre falde acquatiche. Tema molto delicato, degno di grande attenzione: da una parte, il rischio è che, soprattutto per le falde superficiali, si vada incontro a un progressivo depauperamento della qualità delle stesse e dall'altra, è necessario un monitoraggio puntuale soprattutto delle falde di seconda fascia, quelle più profonde, per evitare che anche queste vengano compromesse costringendoci poi a dover attingere da profondità notevolissime per avere un'acqua di qualità adeguata e sufficiente.
Stesso ragionamento vale per i corsi d'acqua superficiale. Da una parte, monitoraggio e controllo della qualità delle acque e, dall'altra messa in atto di misure puntuali che evitino la compromissione di questo importante patrimonio, che crediamo debba essere al centro delle politiche di attenzione ambientale di questa ragione. Per questo motivo, ho voluto con la mia firma sostenere un emendamento che ritengo veramente importante per la nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
L'emendamento, che, come hanno anticipato i colleghi intervenuti precedentemente, riguarda la tutela in ambito ambientale delle acque prevedrebbe un incremento del capitolo relativo di circa 500 mila euro sottratti alla Direzione comunicazione e istituzione della Giunta.
Anche quest'emendamento parte da una denuncia di mancanza di attenzione da parte della Giunta su un argomento importante quale la tutela dell'ambiente e in particolare delle acque.
Il bilancio ha effettuato pesanti tagli sul settore ambientale e la conseguenza è che a partire dal prossimo anno tutte le politiche subiranno pesanti ridimensionamenti con danni non potenziali, ma molto concreti, che già si stanno purtroppo verificando. L'emendamento si propone di reperire risorse che potrebbero essere prelevate dal settore "Comunicazione della Giunta" che dal 2009 al 2011 si vede assegnare ben 300 mila euro in più passando dai 200 mila a 500 mila euro. Penso che queste risorse potrebbero essere utilizzate in modo più utile.
importante, quindi, assegnarle per la tutela dell'ambiente e delle acque, senza aumentare, in modo spropositato, le spese per la comunicazione della Giunta. Bisogna assolutamente prenderlo in considerazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti per l'illustrazione ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Così come già ribadito da altri Consiglieri, pensiamo che in questo bilancio ci sia una grossa disattenzione dal punto di vista ambientale. In questo senso, si giustifica la presentazione di una serie di emendamenti che non sono ostruzionistici, ma vanno ad inserirsi in alcuni aspetti che dal punto di vista ambientale, giudichiamo assolutamente carenti.
Una non scelta di priorità come abbiamo visto prima in tema di sanità e che abbiamo accantonato. Certamente una delle questioni che la Regione deve trattare come sua priorità e che, al momento, non sappiamo quali possono essere i suoi orientamenti.
Sull'ambiente alcuni Consiglieri hanno definito l'Assessore in termini non così simpatici, lo hanno definito un non Assessore, senza bilancio e senza politiche da attuare.
Sul tema dell'acqua, che sappiamo essere un tema molto importante riteniamo che non vi sia un'adeguata attenzione. Il Consigliere Taricco ha parlato prima della questione delle falde acquifere. Questione importante relativa agli inquinamenti. Nello stesso tempo sappiamo che, per esempio per quanto riguarda tutto ciò che è relativo al Po, emerge ancora una scarsa attenzione rispetto ad un coordinamento di tutti gli Enti che, in qualche modo, hanno competenza sulla qualità dell'acqua del Po. In questo senso, quindi, manca una supervisione generale che potrebbe venire da un Ente superiore, quale quello regionale.
In questo senso pensiamo che le politiche relative ad un tema così importante come l'acqua siano assolutamente carenti. Così come ha sottolineato il Consigliere Buquicchio, pensiamo che, effettivamente rispetto alla comunicazione, si possono spostare le risorse dalla comunicazione ad un settore assolutamente più concreto e che più incide sulla vita dei cittadini, come quello dell'acqua.
Emendamento rubricato n. 79) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 79).



BONO Davide

Grazie, Presidente.
un emendamento simile a quello presentato dai Consiglieri sul monitoraggio delle acque. In questo caso chiediamo di stanziare 240 mila euro per tutelare una risorsa fondamentale, come quella dell'acqua.
Abbiamo visto in Commissione ambiente la presentazione, da parte dell'Assessore Ravello, dei dati aggiornati del PTA (Piano Tutela delle Acque). Risultati francamente preoccupanti, soprattutto per le acque di falda profonda, nettamente in peggioramento rispetto ai dati precedenti anche risalenti a solo quattro anni fa. Quelli erano i dati del 2008, se non ricordo male, quindi adesso potrebbero anche essere peggiorati.
Anche la situazione dei laghi in Piemonte non è ottimale. Si sta facendo il possibile, ma si potrebbe fare sicuramente di più, con una concezione diversa dell'ambiente, non solo come un costo aggiuntivo per le attività economiche e per la crescita del PIL, ma come lo spazio fondamentale entro cui si sviluppa la vita, non solo umana, ma anche degli altri essere viventi. In poche parole, senza un ambiente pulito, non ci resta molto da fare. L'ambiente stesso è un capitale di valore incommensurabile. Ci fornisce servizi fondamentali quale quello della pulizia delle acque e dell'aria, quindi l'eliminazione della CO2, la produzione di ossigeno e, soprattutto, anche di cibo, di cibo buono, senza il quale fino ad ora non abbiamo ancora trovato un sostitutivo.
In questo caso, anche noi, abbiamo presentato una serie di emendamenti sul capitolo dell'ambiente che riteniamo debbano essere puntualizzati sottolineati per coprire alcune carenze che, probabilmente, risiedono nell'impalcatura globale della finanziaria e del bilancio (quindi non tutte riferibili alle colpe dell'Assessore Ravello).
In questo caso, sottolineiamo di togliere a "Risorse umane e patrimonio, servizi generali operativi", soprattutto dalla quota parte dedicata alla corrispondenza postale per le comunicazioni telegrafiche e telex, che riteniamo possano essere sicuramente ridotte con un'ulteriore digitalizzazione dell'amministrazione cosa, come ha ribadito il Consigliere Biolé, che si è iniziato a fare in questa legislatura, ne prendiamo atto e siamo contenti, ma sicuramente questo dà un'ulteriore spinta soprattutto sulle comunicazioni postali.
Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Stara, Buquicchio Artesio, Cerutti, Dell'Utri, Taricco, Bresso, Pentenero ed altri: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

L'argomento riguarda i parchi, per i quali chiediamo, con quest'emendamento, un movimento di cifre non indifferente. Infatti chiediamo che sia incrementata rispettivamente di quattro milioni l'UPB 10101, che riguarda la pianificazione della gestione delle aree naturali, e di un milione l'UPB 10011, che riguarda la sostenibilità, salvaguardia e l'educazione ambientale.
Le motivazioni sono attribuibili al fatto che riteniamo che non siano state assegnate sufficienti risorse e che, trattandosi di cifre non irrilevante, riteniamo che possano essere rimosse dal fondo riserva.
Come in altri, quest'emendamento parte dalla mancanza di sensibilità della Giunta nei confronti della protezione delle aree naturali e anche dell'educazione ambientale.
Continuiamo a chiederci quale sia l'obiettivo della Giunta che governa la Regione Piemonte quando assistiamo ad una totale insensibilità di fronte a certe problematiche.
Non è certo lo stratificarsi del cemento al posto del verde che pu rappresentare un elemento attrattivo e migliorativo, anche in termini di messaggio che diamo alle giovani generazioni.
Il cemento e il catrame, che già caratterizza troppo le nostre città dovremmo avere tutti il coraggio di evitarlo; quindi, la salvaguardia di questi elementi naturali che giovano non solo dal punto di vista estetico ma anche allo sguardo di tutti noi, rappresentano un notevole beneficio per la salute, in quanto polmoni di ossigenazione per i nostri centri urbani.
Quindi, cerchiamo di preservare quel poco di verde che ancora è sopravvissuto alla cementificazione selvaggia e alla speculazione che purtroppo da troppi anni si viene a determinare nel nostro Paese. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Come già ha spiegato il Consigliere Buquicchio, abbiamo presentato quest'emendamento proprio perché il tema dei parchi ci è particolarmente caro e pensiamo che anche in questo caso, come su altri aspetti relativi alle politiche ambientali, si stia facendo un po' tabula rasa di ciò che era stato messo in piedi dalla passata Amministrazione.
Gli enti di gestione dei parchi vengono svuotati di risorse e di competenze e in questo senso presentiamo un emendamento che prevede una cifra non rilevante. Si tratta di 5 milioni di euro, 4 milioni per la pianificazione e gestione delle aree naturali e 1 milione per la sostenibilità, la salvaguardia e l'educazione ambientale.
Dobbiamo assolutamente fare in modo che l'ente di gestione parchi non sia così svuotato di risorse e competenze e riteniamo che le dotazioni attualmente previste nel bilancio non siano sufficienti, proprio per le funzioni che riteniamo debbano essere ricoperte dall'ente della gestione parchi.
Non risparmio le considerazioni fatte, che ci hanno già portato ad intervenire sulla politica generale di depauperamento delle risorse ambientali del Piemonte e addirittura di deregolamentazione che hanno previsto e prevederebbero - vedremo quale sarà la discussione successiva la questione molto controversa del ticket da introdurre per la caccia nelle zone protette.
Pensiamo che questa sia veramente una deriva del tutto non condivisibile,che addirittura va a monetizzare una ricchezza del nostro territorio con una pratica assolutamente non condivisibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Come avevo già annunciato, anche su quest'emendamento ho voluto apporre la mia firma, perché le tematiche introdotte da quest'emendamento meritano una grande attenzione per entrambe le questioni che mettono in gioco.
Da una parte, il tema della necessità di dotare le aree naturali delle risorse necessarie per una gestione che sia in grado di fare qualitativamente una gestione di alto profilo di questi polmoni naturali che abbiamo sul territorio; dall'altra parte, tutto il tema dell'educazione ambientale, che rischia di essere sacrificato alla ricerca di un contingente che rischia però di compromettere un investimento di prospettiva.
Crediamo che tutte le tematiche che in molti ambiti e per molti aspetti stanno creando serie difficoltà all'accettazione di una logica di attenzione alla qualità dell'ambiente del territorio, abbiano radici profonde nella insufficiente cultura di attenzione all'ambiente e all'investimento che, in prospettiva, questo necessita.
Sotto tale profilo l'emendamento tende a ripristinare le risorse necessarie sia per la gestione delle aree naturali sia per gli investimenti necessari a progetti di educazione ambientale che riteniamo importanti in visione prospettica per creare una cultura ed una consapevolezza di attenzione all'ambiente ed al nostro futuro.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 59) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è omologo a quello presentato dai colleghi e riguarda sempre un aumento di stanziamento per le aree protette.
In questo caso lo stanziamento è minore, è di un milione di euro che abbiamo valutato essere importante, almeno il minimo, per dare un po' di ossigeno alla gestione delle aree protette e dei parchi in Piemonte.
Abbiamo deciso di spostare una quota corrispettiva di un milione di euro dall'accordo di programma del Gerbido.
Ovviamente è un tema che ha già impegnato questo Consiglio in una seduta straordinaria, con una presa di posizione favorevole bipartisan. Gli unici che votarono contro fummo noi Consiglieri del Movimento 5 Stelle per ripristinare i fondi per le compensazioni dell'inceneritore di Torino detto inceneritore del Gerbido così non si capisce bene dove sia, ma in realtà è a Torino. Se verrà costruito, i suoi fumi soffieranno su tutto il Comune di Torino, soprattutto sulla parte più abitata, cioè Mirafiori, e la parte della collina.
Prendiamo atto delle dichiarazioni del Sottosegretario Castelli, che quando venne in Val di Susa disse che l'era delle compensazioni era finita.
Ovviamente si riferiva alla nuova linea Torino-Lione, ma crediamo che il periodo delle compensazioni debba finire anche per tutte le altre grandi opere, perché non è così, Consigliere Leardi, che si possono fare passare le opere sul territorio. Non è che, dando la caramella e il bastone, si possa far passare qualunque opera.
I cittadini devono essere informati, perché non sono stupidi e con le informazioni di tecnici terzi, indipendenti, che siano a favore o contrari le grandi opere impattanti sul territorio, come avviene in Francia con il débat public, possono prendere decisioni secondo "scienza e coscienza".
Invece, illudendo le Amministrazioni comunali, che vengono prese per il cappio con patti di stabilità piuttosto strangolanti, con il miraggio di compensazioni, ovviamente già "siedono" parte delle contestazioni da parte delle Amministrazioni.
A quel punto, i cittadini si trovano da soli e non possono contrastare le opere se non aggregandosi in Comitati (ne stanno sorgendo in tutta Italia). Giusto l'altro giorno, ho visto un documentario sui "No ponte", ma anche qui a Torino abbiamo posato la prima pietra - ma probabilmente ce ne saranno altre, come diceva "Cetto La Qualunque" - nel senso che se continuiamo a porre "prime pietre", probabilmente le opere le faremo davvero, con tanto di benedizione di un prete (quello, ovviamente, serviva per rendere più solenne, non me ne voglia il collega Negro, l'inaugurazione dell'inceneritore).
Lascerei la parte esplicativa dell'allocazione delle risorse al collega Biolé. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Il mio Capogruppo ha già spiegato la motivazione per cui chiediamo, con quest'emendamento, di eliminare un milione di euro dalle cosiddette opere di compensazione e di spostarlo sulla DB 10102 (Ambiente e gestione aree protette).
Sulle aree protette sono state fatte molte considerazioni anche dai colleghi dell'opposizione, anche in merito ad altri emendamenti. Sappiamo che in questo momento c'é una proposta della Giunta - specificatamente dell'Assessore Casoni - che vorrebbe "rivedere", per usare un eufemismo tutta l'organizzazione della aree protette di cui la nostra Regione si fregia.
A nostro avviso, ci sono delle priorità rispetto alla gestione dei parchi e delle aree protette: sicuramente hanno un valore che può essere definito sociale, ambientale (ovviamente, essendo aree adibite a parco) culturale e, infine, economico. Ci rendiamo conto, invece, che questo ordine vuole essere un pochino sovvertito secondo questa nuova visione di riorganizzazione delle aree. Un altro concetto che non ci sembra corretto riguarda i cosiddetti "ticket per la caccia". Abbiamo sentito i diretti interessati delle aree, che sottolineano che il problema di determinate popolazioni di animali può essere risolto efficacemente tramite cattura e spostamento, per cui non sarebbe comunque necessario questo tipo di stratagemma.
Nella giornata odierna si è parlato anche dei tagli ai fondi all'educazione ambientale in generale. Noi riteniamo che l'area protetta in sé possa fungere da punto focale di partenza per qualsiasi tipo di educazione ambientale, a partire dall'età scolastica, per diffondersi a tutta la popolazione. Peraltro, ci permettiamo di suggerire che i parchi e le aree protette dovrebbero essere gestiti direttamente da chi vive il territorio: anche in questo caso, invece, la proposta della Giunta va esattamente nella direzione contraria.
Ho terminato il tempo a mia disposizione. Vi ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 65) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 65 (UPB 10) inerente i biotopi, noi intendiamo ripristinare lo stanziamento presente nell'assestamento del 2010, in quanto i biotopi sono inclusi nel piano regionale delle aree protette, così come previsto dalla legge regionale n. 12 del 1990 e, come tali, devono essere tutelati. Ovviamente sono necessari questi fondi per un adeguato censimento, una tutela e una valorizzazione delle aree con caratteristiche naturalistico-ambientali, soprattutto per limitare quelle che sono le vulnerabilità e i rischi tipici di queste aree, e permettere di consegnarle intatte alle generazioni venture.
In questo caso, noi suggeriamo di detrarre la stessa cifra - 200.000 euro - dalla DB 08 (Direzione programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia) dall'accordo di Corso Marche. Siamo consapevoli che l'emendamento non potrà essere accolto, dal momento che l'accordo di programma è già stato siglato e difficilmente crediamo che le forze politiche firmatarie e cofirmataria vorranno recedere dallo stesso. Ma lo presentiamo di nuovo (lo avevamo già presentato in Commissione) per puntare un po' il dito su questo progetto, che al momento lo giudichiamo anche difficile da realizzarsi, oltre che non utile né funzionale alla viabilità né al tessuto economico della città. Anche la proposta di costruire e sovrapporre ad uno snodo ferroviario per la velocità una tangenziale suburbana e un viale urbano, come previsto anche dal piano territoriale di coordinamento della Provincia di Torino, ci sembra un pochino fantascientifica. Tra l'altro, sono già state registrate notevoli difficoltà con la realizzazione della linea della metropolitana da Porta Nuova al Lingotto, con ripercussioni negative sulle attività economiche degli esercenti e dei negozi di Torino, nonché sulla viabilità del Comune di Torino. Pensare dunque di ripetere un'opera due o tre volte più faraonica, che va ancora più in profondità, con due livelli sotto terra, ci sembra quantomeno poco auspicabile. Tra l'altro, il fatto di dover fare passare l'alta velocità da Torino pone comunque delle problematiche. Per queste ragioni, siamo contrari in toto all'opera, neanche con l'ipotesi di fare prima il nodo di Torino e poi quello della Val di Susa. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 78) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso, chiediamo uno stanziamento di 200.000 euro per il mantenimento dell'osservatorio regionale dei rifiuti.
So che l'Assessore Ravello non può prendere la parola, ma magari, anche solo a cenni, mi potrà rispondere.
Noi ci siamo preoccupati perché abbiamo visto una cifra...



PRESIDENTE

Le ricordo che la Giunta regionale può sempre prendere la parola, per Regolamento.



BONO Davide

Allora le chiederei, magari, di rispondermi in Aula, perché noi ci siamo preoccupati in merito alla cifra che abbiamo visto stanziata sull'osservatorio regionale dei rifiuti, che ci sembra notevolmente ridotta rispetto a quanto stanziato nell'assestato del 2010.
L'osservatorio regionale dei rifiuti, istituito dal Piano regionale dei rifiuti con legge regionale n. 24 del 2002, necessita di un'adeguata programmazione relativamente la partita dei rifiuti, sia per quanto riguarda la raccolta differenziata, sia per quanto riguarda il trattamento presso le discariche o negli impianti di smaltimento.
sicuramente una partita grossa, in cui rientra anche la discussione sulla gestione e il superamento delle ATO e, eventualmente, dei consorzi.
Peraltro, relativamente all'Osservatorio regionale dei rifiuti, non abbiamo ottenuto una risposta esauriente in Commissione (oppure siamo noi a non averla compresa) in merito al fatto che l'istituto venga o meno mantenuto, perché è fondamentale per le funzioni di indirizzo, di coordinamento e di costante monitoraggio del territorio relativamente alla gestione dei rifiuti. Ricordo che la Regione ha il compito e la responsabilità dell'organizzazione anche se poi, a cascata, ricadono su Province e Enti locali.
Ricordo brevemente le funzioni dell'Osservatorio sancite per legge su scala regionale: la costituzione e la gestione di una banca dati, la funzione di raccolta ed elaborazione di dati statistici conoscitivi in materia di rifiuti (è importantissimo conoscere quanto viene prodotto quanto viene differenziato e quanto no); coordina le attività degli osservatori provinciali in ottica di collaborazione, integrazione e raccordo con le attività dell'osservatorio nazionale, fornendo gli elementi per rendere omogenea la raccolta, la validazione e la diffusione dei dati.
Infine, divulgazione delle informazioni raccolte attraverso il sistema informativo ambientale regionale e nazionale. Infatti, tutti i dati che abbiamo a disposizione sui rifiuti ci vengono dall'Osservatorio regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, per tranquillizzare il Consigliere Bono. La cifra stanziata è più che sufficiente per garantire l'esercizio delle funzioni in capo all'Osservatorio regionale dei rifiuti, organismo del quale si riconosce il ruolo (condivido la sua analisi), precisando che comunque non si tratta di un organismo esterno alla Direzione ambiente e alla Pubblica Amministrazione: sono funzioni esercitate dalla "macchina pubblica".
Inoltre, le risorse stanziate servono esclusivamente per favorire il percorso che deve portare all'utilizzo di tutta la rete di informazioni acquisite dagli organismi ministeriali e dall'organismo regionale.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 100) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Ronzani, Gariglio, Motta A., Laus, Manica, Boeti, Pentenero: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento nasce dalla presa d'atto di una dotazione dell'UPB 11.021 a nostro giudizio insufficiente a far fronte a quello che è un fabbisogno minimo di funzionamento del sistema della promozione in generale e, all'interno di questa, anche delle azioni delle enoteche delle Strade del vino che rischiano di non avere le risorse necessarie per continuare il lavoro di promozione e di valorizzazione che hanno svolto in questi anni.
Non impiego molto tempo a spiegare la funzione di questi soggetti. Dico solo che sia nelle Strade del vino che nelle enoteche in generale sono coinvolti centinaia di Enti locali nel nostro territorio in qualità di soci di queste strutture, per la promozione del territorio e dei prodotti dello stesso, con diversità di qualità di prestazione, ma sono una rete di strutture che ci sono studiate e seguite da tutto il resto del mondo.
Mentre invece sulle azioni promozionali, se per un verso (soprattutto le azioni promozionali previste in questo UPB), vi sono piccoli interventi per altro verso, si tratta per lo più iniziative di sostegno ad azioni a forte ricaduta locale con pochissime risorse. Ricordo che seppure migliaia di interventi vengono gestiti con poche risorse, innescano poi altre risorse sul territorio.
Fornisco un dato che avevo avuto occasione di cogliere relativamente ad alcune enoteche: noi diamo contributi ad alcune enoteche sull'ordine di 20 30 mila euro all'anno e alcune di queste enoteche poi hanno iniziative di sostengo dal territorio in alcuni casi anche centinaia di migliaia di euro.
Crediamo che la valenza di questa azione debba vedere un sostegno tenendo comunque conto della situazione di difficoltà complessiva che gli enti e anche della Regione stanno attraversando in questo momento.
Tuttavia, non si può rischiare di azzerare questo sostegno, si rischia di pregiudicarne la prospettiva e l'azione di valorizzazione che hanno fatto e che stanno facendo sul territorio.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Negro, Stara Boeti: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Negro, per l'illustrazione.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento suggeriamo di spostare la cifra di 300 mila euro dall'UPB 90.11 in favore dell'UPB 11.21. Questo fondo, che ritengo modesto deve essere previsto per sostenere le enoteche di tutta la regione Piemonte.
A mio avviso, il settore vitivinicolo è un settore di eccellenza, che trova nelle enoteche pubbliche della regione Piemonte uno degli importanti elementi a favore: promuovere la produzione di qualità e sostenere le specificità dei nostri territori.
Le nostre aree di produzione hanno trovato, sin dai primi anni di sviluppo del settore, un costante elemento di grande stimolo attraverso le aziende: le enoteche regionali sono i veri centri di sviluppo della cultura delle politiche locali e non solo. Penso che questa azione vada seguita e sostenuta, in tal modo si sostiene tutto il parco vitivinicolo del Piemonte. Tengo a precisare che oltre a questa "goccia" dalla Regione Piemonte, il resto del sostegno economico viene fornito dai produttori diretti - come è giusto che sia.
Chiedo alla maggioranza e all'opposizione che l'emendamento venga sostenuto; non è giusto che non ci sia un piccolo contributo a favore delle enoteche regionali, che a mio avviso stanno svolgendo un lavoro anche nel campo turistico e culturale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Mi sono permesso di aggiungere la mia firma senza consultarmi con il Consigliere Negro, certo della sua disponibilità - in questo modo mi è parso di firmare per tutto il nostro Gruppo.
Se dite "no" a quest'emendamento potremmo andarcene e concludere qui la serata; è un emendamento con una cifra modesta, dal grande valore simbolico, in favore del progetto delle enoteche, che ha reso ancora più belle e attraente le nostre regioni.
Sono andato a visitare il Museo del vino a Barolo, un luogo straordinario; ci sono andato quando il nebbiolo cominciava a diventare scuro; era quasi il periodo della raccolta, quest'autunno. Un luogo di straordinaria bellezza; infatti, a visitare il museo c'erano più stranieri che italiani.
Le enoteche fanno parte di questa straordinaria opportunità rispetto alla quale non abbiamo grandi meriti, perché un posto così bello ce l'ha dato la natura; credo non sia possibile che la Regione rifiuti un'opportunità di sostegno alle enoteche, perché il Piemonte ha saputo continuare ad occuparsi di industria manifatturiera dopo la crisi industriale, ma ha saputo anche rinnovare la sua ragione d'essere con il turismo, l'enogastronomia, tutte quelle iniziative che hanno fatto sì che ad una crisi importante dal punto di vista del lavoro, si potesse dare una risposta, seppure parziale.
Lo sviluppo dell'enogastronomia e l'attenzione verso le enoteche ha costituito un tassello importante nel recupero dei valori della nostra regione.
Il Presidente Cota ha detto sui giornali, riferendosi all'accordo sulla Fiat: "il Piemonte non può vivere solo di enogastronomia". Certo, non pu vivere solo di enogastronomia, vive anche di industrie e di artigianato.
Credo che quest'emendamento vada votato da tutto il Consiglio regionale.
Emendamento rubricato n. 76) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

In quest'emendamento prevediamo uno spostamento da DB 10062 alla DB 11032 Agricoltura e sviluppo agroindustriale, per ridurre le nuove misure per l'incentivazione di reti di teleriscaldamento, con l'utilizzo di migliori tecnologie disponibili sul mercato, a favore delle cooperative e beneficiari dell'articolo 4 della legge 17/2008 - filiera corta.
Mi soffermerei sul valore aggiunto di questo tipo di aziende di cooperativa, filiera corta. Sappiamo che il Piemonte ha delle eccellenze per quanto riguarda questo tipo di consumi, in quanto il rapporto diretto tra chi produce e chi consuma è stato reso sempre migliore da diverse esperienze sul territorio delle varie Province piemontesi, stimolando nuove forme di scambio, di incontro e cooperazione. Naturalmente tutto questo sistema di azienda a filiera corta, porta diversi vantaggi derivati da questo tipo di sistema. Anzi tutto il valore equo delle merci e del lavoro che viene speso per produrre determinate merci che sono poi direttamente acquistate da chi vive questo territorio, quindi zona per zona, nelle varie province e uno stimolo, diretto e indiretto, ad un consumo più consapevole.
Molte volte il metodo di consumo che è andato aumentando con il passare del tempo, ha comportato grossi problemi da tutti i punti di vista: ambientale, sociale e territoriale. Questo stimolo viene in aiuto ad un consumo più consapevole.
Ultimo, ma non per importanza, per ripristinare il legame forte che deve esserci con il territorio. Un forte legame tra chi produce in questo modo, ovviamente utilizzando anche tecnologie di fonti rinnovabili per la produzione di questi prodotti e chi li consuma direttamente sul territorio ripeto, con eccellenti risultati soprattutto a livello della nostra regione un po' in tutte le province.
Sicuramente 4 milioni sono indispensabili per portare avanti questo tipo di sistema.



BIOLE' Fabrizio

Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Bresso, Stara Buquicchio, Cerutti, Artesio, Dell'Utri: All'Allegato A) modificare come segue lo stanziamento: UPB DB11032 "Sviluppo produzioni zootecniche" - titolo 2° - spese in conto capitale Aggiungere 1.000.000,00 Euro UPB DB09022 "Ragioneria" - titolo 2° - spese in conto capitale Togliere 1.000.000,00 Euro



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Quest'emendamento è stato predisposto avendo a mente un'assenza, a nostro avviso colpevole, relativamente a due programmi strategici presentati dall'amministrazione regionale.
In modo particolare, faccio riferimento al Piano per lo sviluppo e l'occupazione e al Piano Piemonte competitivo. In entrambe le procedure con le quali la Giunta ha inteso dare proprie linee di indirizzo e di sostegno economico, oltre che di sostegno progettuale, agli investimenti produttivi nella nostra regione, ci sembra sia stato omesso tutto il ramo dell'economia in agricoltura.
In modo particolare, questa omissione si è rilevata quando, è notizia odierna, andiamo ad analizzare le forme di accesso ai finanziamenti o sui fondi rotativi o sui fondi perduti, o sulle politiche di integrazione del personale dipendente, di cui si sono avvalse, fino a questo momento, le imprese in base alle misure previste nei due programmi strategici.
Ciò che emerge è una disuguaglianza e una gerarchia tra le forme di accesso delle diverse Province, in modo particolare di quelle a prevalente economia rurale, così come emerge all'interno delle forme di accesso al credito, una scarsa possibilità di accesso, quindi di sostegno, alla dimensione della piccola e media impresa, risultando invece favorite le imprese di media e grande dimensione legate all'attività manifatturiera industriale, tradizionalmente presente nella nostra regione. Verificando questo tipo di omissione fin dalle linee guida dei due piani strategici abbiamo ritenuto di fare cosa utile, per un equilibrio delle politiche interno alla Giunta, sostenere l'iniziativa dell'Assessore Sacchetto affinché trovi in conto capitale risorse utili ad implementare gli investimenti nella produzione zootecniche piemontesi.
Emendamento rubricato n. 77) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione dell'emendamento.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Difficile aggiungere qualcos'altro a quanto già espresso dal Consigliere Biolé e dalla Consigliera Artesio sulle motivazioni che ci hanno spinto a presentare questi emendamenti sulla tutela e la promozione della filiera corta. Sicuramente, è importante dare luoghi adeguati di incontro tra merci a filiera corta e l'utenza - l'acquirente - rispetto alla diffusione dei grossi supermercati - centri commerciali - in cui c'è sicuramente anche una qualità del prodotto inferiore. Spesso non è l'estetica del prodotto o l'imballaggio dello stesso che certifica e garantisce la qualità. Al contrario, la mela perfetta, esteticamente più bella, è quella meno buona. Una saggezza popolare dice: i vermi vanno sul buon frutto. Al di là di questo, è sicuramente importante garantire in tutte le città gli spazi per i mercati di prossimità, i mercati dei contadini. Ad esempio nel Comune di Torino ce ne sono, ma da quello che so in altre province, sono molto meno sviluppati. Torino è una provincia molto più antropizzata e cementificata, meno rurale rispetto ad altre province ma paradossalmente abbiamo molto più spazi rispetto alle altre.
Sicuramente, si può fare molto per incentivare una filiera corta che non solo da un contributo di qualità al consumo del prodotto, ma anche un contributo indiretto economico in quanto, accorciando la filiera, si garantisce un prezzo più equo della merce al produttore. Sappiamo che nelle merci industriali, dove la filiera è molto lunga, chi prende di più è l'ultimo anello della catena, cioè il trasportatore. Subito dopo il trasportatore, cioè il grande centro commerciale. Il primo anello della catena invece, che è il produttore, prende pochissimo e molte volte viene anche sfruttato. Lo vediamo tutti i giorni con diversi prodotti, per esempio - uno su tutti - il latte: alla spina, sfuso, costa un euro al litro e praticamente 80 centesimi vanno al produttore mentre, per quanto riguarda il latte industriale che pure costa un euro, la quota che va al produttore è bassissima, perché ci sono le fasi di pastorizzazione, di trasformazione, il packaging, la pubblicità, il trasporto e la rivendita.
Chiudo, perché non voglio andare oltre. Sicuramente questo è un emendamento che prevede la cifra minore di 500.000 euro; i 4 milioni dell'emendamento presentato prima, infatti, forse potevano spaventare i colleghi. Speriamo che venga accolto e che abbia comunque stimolato l'attenzione della Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 75) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola per l'illustrazione al collega Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
In questo caso la presentazione è brevissima. Abbiamo notato che tra i vari capitoli che sono stati tagliati - lo diceva già un collega prima molti riguardano l'Agricoltura; si tratta di scelte operate da questa o dalle precedenti amministrazioni, sempre per far fronte alle ristrettezze economiche. Il fatto è che ci troviamo di fronte ad un taglio massiccio di diversi capitoli di competenza dell'Assessore all'Agricoltura Sacchetto.
Parliamo in particolar modo dell'apicoltura, che ha ovviamente un significato importante dal punto di vista delle piccole e micro aziende che vi si dedicano - e quindi non coinvolgerà grandi numeri di lavoratori - che non ci si può comunque permettere di abbandonare a se stesse.
La cifra prevista nel bilancio del 2011 è assolutamente insufficiente secondo il nostro giudizio. Chiediamo quindi uno stanziamento di 280.00 euro da prelevare sempre all'interno dello stesso macro ambito l'Agricoltura - ma dalla UPB 11, Segreteria di Direzione. Abbiamo visto un capitolo che è stato nettamente incrementato che riguarda i contributi alle Province, alle Associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale per la tutela della fauna e la disciplina della caccia. È ovvio che è importantissimo disciplinare la caccia, anche se - com'è già stato ricordato da più colleghi - da una parte la si vuole disciplinare e dall'altra si vogliono introdurre i ticket per favorirla anche all'interno dei Parchi. Come al solito si assiste ad una discrepanza tra il dire e il fare e ad una differenza tra un Assessorato e l'altro: quello che fa un Assessore non è congruo e coerente con quello che fa un altro.
Probabilmente succede visto che tutti gli Assessori sono indaffarati, per in questo caso è stato aumentato di molto questo capitolo e quindi pensiamo che una cifra di 280.000 euro non sia compromettente per la spesa, visto questo aumento da 74.000 a 1.400.000 euro.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 103) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Ronzani, Gariglio, Motta A., Laus, Manica, Boeti, Pentenero: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente. Il nostro emendamento verte sullo stesso tema dell'emendamento appena presentato dal Consigliere Bono, con la differenza che il nostro interviene sul conto capitale per i progetti di sostegno all'ammodernamento delle aziende che fanno apicoltura. La Regione Piemonte è una delle Regioni con una dotazione assolutamente significativa e importante nel comparto apistico: oltre 100.000 arnie sono il patrimonio della nostra Regione. Da parecchi anni è stato avviato un programma che con poche risorse l'anno ha di fatto permesso di trasformare quella che era un'attività residuale e marginale per quel che riguarda la produzione del comparto in oggetto in una produzione che sta diventando per molte aziende e per molti territori assolutamente centrale, anche in termini di sviluppo economico e quindi di salvaguardia e valorizzazione di territori e di contesti ambientali sicuramente non facili ma fondamentali.
La cifra che abbiamo chiesto di incrementare per questa finalizzazione è una cifra molto modesta - stiamo parlando di 200.000 euro - che però, in un lavoro costante che è stato portato avanti negli anni, ha permesso veramente di far fare un grande salto di qualità alla nostra realtà apistica regionale.
Credo che dopo la grande crisi di due anni fa che, con tutti i problemi legati ai neonicotinoidi e al rischio di contaminazione ambientale, aveva rischiato di mettere in ginocchio il settore e dopo la ripresa del 2010 sarebbe veramente un peccato mortale rischiare di infliggere un colpo così duro - quello del taglio dei fondi - ad una realtà che si sta riprendendo sta crescendo e che, ripeto, rappresenta un aspetto molto importante per quei territori tanto difficili nei quali normalmente opera. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 101) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Ronzani, Gariglio, Motta A., Laus, Manica, Boeti, Pentenero: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Anche questo è un emendamento di dimensioni ridotte: stiamo parlando di 100.000 euro. Noi avevamo approvato nel 2009, in questo Consiglio regionale, una norma che aveva come obiettivo quello di tutelare i prodotti del sottobosco, in particolare il comparto dei funghi e della castanicoltura, come elemento di sostegno alla permanenza di un'agricoltura in aree e contesti territoriali nei quali il rischio più probabile qualora questo non avvenisse - è quello di perdere sostanzialmente una presenza dell'uomo. Queste coltivazioni permettono di trarre risorse molto ridotte ma hanno consentito e consentono la presenza dell'uomo in un contesto nel quale questa presenza è fondamentale anche e soprattutto oserei dire - per la tenuta da un punto di vista idrogeologico e per una gestione territoriale complessiva.
Tale norma prevedeva il sostegno anche a tutto il comparto micologico dei funghi spontanei. Quest'emendamento ha l'obiettivo di sostenere le Associazioni e le attività che queste svolgono di valorizzazione di questo prodotto che - ripeto - è un piccolo e se vogliamo marginale prodotto ma che, per quelle popolazioni e sui quei territori, risulta fondamentale per continuare a garantire una presenza dell'uomo e quindi una manutenzione del territorio e una tenuta maggiore di quei contesti da un punto di vista idrogeologico. Grazie.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
Il Consigliere Bono dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 102) presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna, Ronzani, Gariglio, Motta A., Laus, Manica, Boeti, Pentenero: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
L'emendamento ha come obiettivo il ripristino di una dotazione minima per quel che concerne il sostegno alle azioni di valorizzazione e di promozione dell'agricoltura biologica.
Da sempre - anche in questo settore - la nostra Regione si è contraddistinta con un grande impegno a sostegno dell'agricoltura biologica; un tipo di agricoltura cresciuta significativamente in questi anni e che ha permesso lo sviluppo di una rete ormai importante di aziende che partite anni fa come esperienza più culturale e amatoriale, stanno diventando una vera realtà economica importante per il nostro territorio. I riferimenti culturali di queste aziende che praticano questo tipo di coltivazione, in molti casi, hanno reso il percorso di consolidamento e di rafforzamento di queste aziende molto difficoltoso e molto fragile per certi versi.
Vi è stata quindi la necessità di un adeguato sostegno sia per quanto concerne tutto il tema dell'assistenza tecnica e dell'accompagnamento nella strutturazione organizzativa di queste imprese, ma anche nel lavoro di promozione di quelle produzioni, che sono la vera garanzia di costruzione di prospettiva per questo tipo di aziende. Come dicevo, la dotazione economica (300 mila euro) che noi proponiamo con l'emendamento è in linea con quello che è stato l'impegno e il lavoro di questi anni. Cediamo per che sia un'azione significativa e importante proprio perché questa è una realtà che sta crescendo e che sta professionalizzandosi sempre di più.
Inoltre, crediamo importante in questo momento non interrompere questo processo, tagliando risorse che permetterebbero a questo comparto di continuare e promuoversi adeguatamente. Due anni fa, ho avuto l'avventura come Assessore, di partecipare ad alcune iniziative internazionali interamente dedicate alla produzione biologica. Credo che un segnale di presenza in quel tipo di realtà sia fondamentale per garantire un futuro alle nostre aziende in quel comparto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere l'emendamento presentato dal collega Taricco un attimo fa.
Credo che non immaginare di continuare a garantire un'informazione corretta e promuovere gli sforzi che i singoli produttori hanno fatto in materia di agricoltura biologica sia una grave perdita per il sistema agricolo della nostra Regione, soprattutto considerando che l'importo di 300 mila euro è molto modesto.
Così come è successo per altre iniziative, per altri emendamenti presentati oggi, non possiamo immaginare un drammatico taglio orizzontale che non tenga in considerazione le singole specificità. 300 mila euro per continuare a credere in un modo diverso di fare agricoltura, in un modo di pensare l'agricoltura, credo sia uno sforzo che questo bilancio possa permettersi serenamente.
Mi chiedo se il non tenere in considerazione tutte quelle attività volte a favorire (ad esempio, prima si è parlato della valorizzazione delle enoteche, delle Strade del vino) a promuovere e a fare informazione all'interno di alcuni settori specifici dell'agricoltura piemontese (che rappresentano una nuova possibilità di sviluppo economico ed anche un modo nuovo di pensare e di fare agricoltura), la non valorizzazione di alcune specificità che caratterizzano la nostra Regione non nasconda un intendimento chiaro e preciso da parte di questa Giunta regionale: non tenere in considerazione le peculiarità che potrebbero dare nuovi impulsi e nuovi sviluppi al sistema agricolo o, quantomeno, portare avanti sperimentazioni che hanno dato risultati importanti all'interno della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Il collega Taricco per le sue conoscenze e le sue competenze sta portando avanti emendamenti di buonsenso, equilibrati, senza alcun obiettivo ostruzionistico. Il fatto di aver azzerato completamente il capitolo dell'agricoltura biologica è un'assunzione di responsabilità importante da parte della nuova Giunta regionale - anche qui - in qualche modo sorda a quella che è la sensibilità che si è sviluppata nel nostro territorio, e non solo, in tutti questi anni.
L'agricoltura biologica è un'opportunità in più per i coltivatori e chi la conosce sa quanta fatica richieda - anche per arrivare a fine mese; è un'opportunità in più anche per i Comuni. Penso ai mille mercatini di agricoltura biologica che arricchiscono i centri storici delle nostre città, che inducono ad acquistare, ma che rappresentano anche un'importante occasione di incontro.
Penso alle esperienze di agricoltura biologica nelle mense scolastiche ci sono Comuni che hanno caratterizzato il menù delle scuole prevedendo la presenza, all'interno dell'alimentazione destinata ai bambini, di un'agricoltura biologica che quasi sempre ha trovato il consenso dei genitori.
un emendamento che prevede una spesa di 300 mila euro, ma che ripristina la disponibilità che la Giunta precedente ha dimostrato nei confronti di questo settore così importante.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 27) presentato dai Consiglieri Cerutti Buquicchio, Artesio, Stara, Dell'Utri, Bresso, Pentenero: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
L'emendamento riprende, in assoluta continuità, il contenuto dell'emendamento precedente presentato dai colleghi; si differenzia da questo rispetto all'entità: anziché 300 mila euro, abbiamo considerato un investimento decisamente più contenuto di 50 mila euro.
In questo senso, quindi, se le risorse sono scarse, si potrebbe perlomeno provare a prendere in considerazione quest'emendamento, relativo ad azioni volte alla promozione dell'agricoltura sostenibile.
Così com'è stato ricordato dal Consigliere Taricco e dai Consiglieri che hanno ascoltato i suoi interventi, il Piemonte ha una tradizione ormai consolidata, una tradizione che si è realizzata in una sperimentazione che come si diceva, ha già una rete di aziende che lavorano in questo settore.
Sarebbe un peccato se la Regione non riconoscesse la loro importanza sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale e quindi un'agricoltura integrata e biologica - con grandi potenzialità di supporto da parte dei consumatori, molto attenti ormai a ciò che portano sulle loro tavole - sia dal punto di vista di carattere economico. Così come tutti sosteniamo, il Piemonte deve sostenere l'impresa manifatturiera e tutto quanto è relativo ad un'economia più tradizionale. Dall'altra, per sappiamo che questo è un fronte che può riservare anche grandi sorprese positive e pensiamo quindi che, se il Piemonte nella passata Amministrazione ha già avviato uno sviluppo significativo di una rete di aziende, a questo punto non fare sì che ci sia un adeguato riconoscimento potrebbe invece comportare che questa rete di aziende non venga sufficientemente valorizzata.
Riteniamo quindi che se non si può procedere ad un intervento significativo, 50.000 euro potrebbero essere perlomeno il segno di un'attenzione da porre per il 2011, magari con l'intenzione di arrivare effettivamente, nell'anno successivo, a incrementare nuovamente questo fondo, proprio perché si tratta di un settore che risulta essere in piena espansione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Intervengo anch'io sulla presentazione di quest'emendamento già illustrato dalla collega Cerutti che chiede un incremento di 50.000 euro, sottraendoli all'UPB relativa all'Ufficio Stampa, per l'agricoltura sostenibile. Anche quest'emendamento, come la maggior parte di quelli che abbiamo illustrato, denuncia una totale mancanza di attenzione da parte di questa Giunta per tutto il settore dell'agricoltura e in particolare, com'è stato già detto, per l'agricoltura sostenibile.
Il bilancio che stiamo discutendo - lo sappiamo benissimo - ha effettuato pesanti tagli per tutto il settore dell'agricoltura in generale.
La conseguenza è che a partire dal prossimo anno tutte le politiche che in questi anni sono state portate avanti subiranno pesanti ridimensionamenti con potenziali danni in termini di investimenti economici da parte delle imprese e conseguente calo dell'occupazione. Un problema di occupazione deriva sempre da un'impostazione di bilancio di questo tipo e ovviamente dovrebbe preoccupare chi governa.
Quest'emendamento si propone appunto di reperire risorse per 50.000 euro, prelevandole dall'Ufficio Stampa della Giunta. Credo sia meglio un investimento a favore dello sviluppo dell'agricoltura sostenibile che un comunicato stampa in più - per dirlo con una battuta - emesso dalla Giunta.
Le motivazioni sono state ampiamente illustrate: prendetene atto maggioranza e Giunta, e fatevi un esame di coscienza. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Bresso, Buquicchio Stara, Cerutti, Dell'Utri, Artesio: All'Allegato A) modificare come segue lo stanziamento: UPB DB12032 "Viabilità e sicurezza stradale" - Titolo 2° - Spese in conto capitale Aggiungere 1.000.000,00 Euro UPB DB06001 "Comunicazione istituzionale Giunta Direzione" - Titolo 1 Spese correnti Togliere 300.000,00 Euro UPB DB07001 "Risorse umane e patrimonio" - Titolo 1° - Spese correnti Togliere 100.000,00 Euro UPB DB07081 "Tecnico e sicurezza ambienti di lavoro" - Titolo 1° - Spese correnti Togliere 300.000,00 Euro UPB DB 12011 "Pianificazione, Programmazione Infomobilità" - Titolo 1 Spese correnti Togliere 300.000,00 Euro La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Con quest'emendamento si tratta di aggiungere 1 milione di euro all'UPB relativa alla "Viabilità e sicurezza stradale". Si intende prelevare questo milione di euro dall'UPB relativa alla "Comunicazione istituzionale della Giunta" per 300.000 euro, dall'UPB relativa alle "Risorse umane e al Patrimonio" per 100.000 euro, dall'UPB "Tecnico e Sicurezza ambienti di lavoro" per altri 300.000 euro e infine dall'UPB "Pianificazione e Programmazione info-mobilità" ulteriori per altri 300.000 euro. La motivazione di quest'emendamento riguarda lo stanziamento dell'Unità Previsionale di Base relativa alle Politiche di investimento per la viabilità e la sicurezza stradale, che risulta purtroppo dimezzato rispetto all'ultimo rendiconto finanziario approvato.
Noi chiediamo quindi con quest'emendamento di aumentare le dotazioni.
Sono costretto a ribadire, purtroppo, che questa Giunta non ha dimostrato di avere una strategia riguardo alla costruzione del bilancio.
Mi sembra veramente un po' eccessivo, infatti, che anche su un argomento così importante come la viabilità e la sicurezza stradale intenda dimezzare le risorse. Noi firmatari di quest'emendamento presentato dalla collega Bresso, alla cui firma ne seguono diverse altre, chiediamo senso di responsabilità non solo alla Giunta ma a tutti i Consiglieri che dovranno poi votare e porsi una questione essenziale: cioè se, pur considerando le scarse risorse generali, non si debba tener presente un elemento tanto importante quale quello della sicurezza stradale.
Cerchiamo di prendere in considerazione la richiesta, che sicuramente non riguarda un emendamento ostruzionistico - perché al momento di emendamenti ostruzionistici non ne abbiamo fatti - ma riguarda un'istanza che nel merito, tenute presenti anche le fonti di prelievo per lo spostamento di tali risorse, penso possa essere presa seriamente in considerazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 301) presentato dai Consiglieri Lepri, Taricco Reschigna, Boeti, Muliere, Negro: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola per l'illustrazione al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che mira a continuare il percorso che l'anno scorso era stato avviato con un provvedimento già varato da quest'Aula. Si trattava di procedere alla copertura dell'attraversamento ferroviario della Città di Bra da una parte e attraverso questo lavoro di copertura di tale attraversamento ferroviario di mettere in sicurezza tutta la rete viaria di attraversamento della Città di Bra, che viene chiamata "degli Orti".
un intervento importante perché permette di dare effettiva efficacia nella tenuta idrogeologica e territoriale, al lavoro che era stato fatto nell'anno scorso, con un investimento che aveva già visto coinvolta la Regione per quasi 2 milioni di euro. Con questo intervento si mette in campo un ulteriore lavoro di completamento che - ripeto - da una parte permette un più agevole attraversamento della Città, ma dall'altra parte soprattutto, sistema tutta la pendenza che c'è da Bra verso Alba, che viene chiamata, appunto, strada degli Orti.
Su detta via, infatti, tutte le volte che si verificano delle piogge o delle situazioni idrogeologiche difficili, si riscontrano grossi disagi e un pericolo di frane. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Torno sull'emendamento illustrato dal collega Taricco, per dire che noi ci auguriamo che possa essere accolto, per una serie di ragioni.
La prima. Voglio ricordare all'Aula che nella precedente legislatura l'allora opposizione sostenne una richiesta di questo tipo ed ottenne stanziamenti nelle diverse leggi di bilancio per attivare questo tipo intervento, sicuramente molto significativi.
Poi, valgono le considerazioni del Consigliere Taricco: siamo in presenza di un'iniziativa ormai avviata che sarebbe veramente un peccato non portare a compimento; un intervento avviato che non va a conclusione rischia di creare un malumore profondo da parte dell'opinione pubblica e della Comunità locale.
Quindi auspichiamo che l'emendamento possa essere valutato positivamente dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Bresso, Buquicchio Stara, Cerutti, Dell'Utri, Artesio, Pentenero, Reschigna: All'Allegato A) modificare come segue lo stanziamento: UPB DB13011 "Università ed Istituti di ricerca" - Titolo1° - Spese correnti Aggiungere 10.000.000,00 Euro UPB DB13021 "Sistemi informativi e tecnologie della comunicazione" - Titolo 1° - Spese correnti Togliere 10.000.000,00 Euro La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Quando abbiamo depositato l'emendamento eravamo nel pieno (e ancora lo siamo, visto che i problemi sono irrisolti se non addirittura peggiorati) dei movimenti degli insegnanti titolari, dei ricercatori e degli studenti del mondo universitario. Eravamo quindi nel pieno della discussione e della resistenza rispetto alla riforma universitaria.
Intorno a quei temi che creano molte differenziazioni di opinioni, di posizionamento culturale, di visione politica c'è però un denominatore comune che non viene rinnegato da alcun commentatore ed è quello del ruolo fondamentale di formazione dell'Università ma anche della formidabile occasione di forgiare delle competenze da impegnarsi in ambito di ricerca e di come la capacità formativa delle nostre Università nella ricerca ci sia invidiata, ancorché non risulti sufficientemente promossa da numerosi altri Paesi e dal resto del mondo. La famosa questione della "fuga dei cervelli" è tema che preoccupa e accomuna l'intera collettività salvo poi scoprire fortunatamente che la competenza di moltissimi ricercatori ancorché non riconosciuta sul piano economico viene conservata all'interno del nostro territorio.
Poiché l'Università può agire nella riforma della ricerca soltanto laddove si veda riconosciuta, non muovendosi in un ambito competitivo o almeno non facendolo in maniera esclusivo nell'ambito della concorrenza, da parte degli enti pubblici le dotazioni adeguate per almeno due profili di investimenti, uno riguarda le dotazioni di carattere di laboratorio, di carattere tecnologico, di competenza logistica, e l'altro riguarda la possibilità di mantenere il corredo delle competenze professionali attraverso adeguate remunerazioni. La proposizione di quest'emendamento era esattamente quello di orientare 10 milioni di euro a sostegno della ricerca nell'Università pubblica.
L'emendamento dovendo misurarsi con la solita difficoltà dell'opposizione che non maneggia la gestione dei bilanci, quindi non riesce a vedere quali siano le situazioni di maggiore stabilità dalle quali senza nocumento si possono sottrarre risorse, ha immaginato di sottrarre risorse dalle spese correnti dei sistemi informativi.
sicuramente un prelievo che può risultare inopportuno; si è disponibili a verificare altre forme di prelievo per sostenere e alimentare economicamente questa destinazione, tuttavia la finalità ci pare condivisibile dal Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Come ha già illustrato la Consigliera Artesio, si tratta di un incremento di finanziamento relativo all'UPB 13.011 dell'Università e istituti di ricerca.
ovvio che il prelievo che l'emendamento chiede può sembrare, come la Consigliera Artesio ha già sostenuto, eccessivo, però siamo disponibili, se la Giunta prendesse in considerazione seria le motivazioni che hanno mosso i Consiglieri firmatari di quest'emendamento e a presentarlo, si possono reperire altre fonti.
Noi abbiamo chiesto di togliere 10 milioni di euro ai sistemi informativi e tecnologie della comunicazione. Le risorse per l'istruzione e, in particolare, quelle per l'Università e gli istituti di ricerca sono stati, indubbiamente, oggetto di tagli eccessivi da parte della Giunta.
Sono state praticate riduzioni gravissime ai settori dell'istruzione e dell'Università, degli istituti di ricerca, senza dimenticare ovviamente anche quello della innovazione.
Con questo modo di operare noi riteniamo che si crei una frattura insanabile sempre maggiore fra coloro che hanno le risorse socio-economiche disponibili per via della loro situazione economica più fortunata, per provenienza familiare, e quelli che giungono da famiglie in difficoltà che magari, faticano già a pagare un mutuo. Altro che liceo privato, Università e Master, magari all'estero.
Quindi con quest'emendamento vi preghiamo di far mente locale e di poter ripristinare il maggior numero di fondi necessari al settore dell'Università.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Mi chiedo quale sia stata la scelta secondo la quale 10 milioni di euro per la verità le risorse sottratte al capitolo della ricerca e dell'Università sono ben di più - permetterebbero un po' di fiato ai progetti avviati, intanto sulla legge per la ricerca e sull'Università, e in secondo luogo per dare una boccata di ossigeno ai progetti di ricerca avviati in questi anni.
Progetti di ricerca che sono alla base, sono lo strumento fondamentale per poter immaginare di dare uno strumento positivo, per dare una leva alla nostra Regione quindi per consentire al sistema universitario di essere fonte di progetti di ricerca interessanti per il sistema economico piemontese.
Se non puntiamo sulla ricerca, se non puntiamo sulla valorizzazione di quelle che sono le forze più importanti che la nostra Regione ha a disposizione, se non cogliamo il fatto che l'operazione portata avanti dal Governo, è un'operazione che già mette in difficoltà il sistema universitario e che certamente non permetterà di raggiungere gli obiettivi che sono stati identificati all'interno della legge. Se non abbiamo questa consapevolezza e se non abbiamo la possibilità di comprendere quali sono le leve che noi dobbiamo fornire al nostro sistema economico, come possiamo pensare di uscire da un periodo di grossa e complicata crisi che ha colpito la nostra Regione? Io credo che sia necessario da parte della Giunta rivedere la propria posizione sul sistema della ricerca e sul sistema dell'Università, che non può non essere collegato al sistema della ricerca.
Quindi, ci auguriamo che quest'emendamento quantomeno possa far riflettere su come portare avanti i progetti di ricerca avviati all'interno della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Brevemente per sottolineare l'importanza di quest'emendamento.
Noi in questo avvio di legislatura regionale siamo stati sempre richiamati dal fatto che la Giunta regionale dichiarava a più riprese che la priorità è la ricostruzione di un tessuto economico, la priorità è quella della sfida verso il rafforzamento della competitività del sistema Piemonte. La priorità è quella del sostegno dell'attività della ricerca temi non nuovi dal nostro punto di vista, perché sono stati per moltissimi aspetti alcuni punti prioritari della precedente legislatura del Consiglio regionale.
Poi che cosa verifichiamo? Abbiamo verificato che alla prova concreta dei fatti quando parliamo di Università e di istituti di ricerca, gli stanziamenti a bilancio sono inferiori a quelli previsti negli anni precedenti. Allora, abbiamo rilevato un'incoerenza di fondo: da un lato, si proclama, dall'altro, si pratica in modo sbagliato dal nostro punto di vista.
Allora, immaginare di destinare risorse al mondo dell'Università e agli istituti di ricerca significa scommettere sul futuro del Piemonte.
Scommettere sul futuro del Piemonte non può essere uno slogan, deve essere una pratica politica e una pratica politica si sostanzia attraverso gli atti concreti. Gli atti concreti sono il momento in cui con la legge di bilancio vengono allocate le risorse economiche tra le tante possibilità che oggi sono richieste dalla Comunità piemontese.
Noi questa dell'Università e del sostegno degli istituti di ricerca la consideriamo una priorità e sotto questo aspetto richiamiamo l'attenzione con l'emendamento a che la Giunta colmi un errore di valutazione compiuto nella predisposizione del disegno di legge relativo alla legge di bilancio per l'anno 2011.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche questo nostro emendamento riguarda la DB 13, innovazione, ricerca e Università, quindi andiamo a ricalcare quanto detto precedentemente dai colleghi.
3 milioni di euro sono sicuramente importanti in quanto sulla ricerca che proviene e ritorna anche all'Università si basa l'innovazione sia di processo che di prodotti, sono fondamentali per rinnovare anche la società sotto diversi punti di vista, quindi potremmo citarne tantissimi, uno su tutti magari il trasporto, quindi investire su una mobilità intelligente e sostenibile, che venga fatta sia con minor ricorso possibile a mezzi privati e qualora si ricorra ai mezzi privati ad esempio con l'ibrido o comunque con l'elettrico o con forme sicuramente a basso impatto.
Con nota sicuramente importante che va a incidere molto sull'Università è un tema che ci è molto caro è anche la partita dell'EDISU, l'Ente al diritto allo studio universitario, che direttamente o indirettamente va a incidere anche sulla possibilità a molte persone e molti studenti meritevoli di poter studiare nelle Università che più preferiscono, in quanto viene utilizzato un criterio sia economico che di merito nell'accesso alle borse di studio e agli alloggi universitari.
Abbiamo tutti seguito la partita dei fondi dell'EDISU, una contrattazione estenuante tra Regione, Stato e quant'altro. La Regione ha fatto molto; ha addirittura aumentato di un milione di euro rispetto lo stanziamento dell'anno precedente. Purtroppo, dal livello nazionale non c'è stata la stessa - oserei dire - intelligenza per cogliere e capire quali sono i capitoli che devono essere mantenuti come investimenti.
Riducendo dal livello nazionale i trasferimenti per l'EDISU , ci troviamo in una situazione in cui - denunciato ieri e oggi è comparso su tutti i giornali - mancano 5 milioni di euro per stabilire le quote necessarie a garantire al 100% la copertura dei fondi. Situazione che il collega e Vicepresidente Molinari conosce benissimo. Infatti, un milione e mezzo doveva essere recuperato dalle tasse extra, con 15 euro in più di tassazione per ogni singolo studente - sperequazione che non ci sembra il momento migliore per porre - e con un milione di euro dalla riorganizzazione delle mense.
Con quest'emendamento noi vi chiediamo, invece, di poter stanziare un totale di 3 milioni di euro, prelevandoli dal Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato 109) presentato dai Consiglieri Pentenero, Stara Reschigna, Manica, Laus, Ronzani, Boeti, Motta A., Gariglio: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Con quest'emendamento intendiamo stanziare ulteriori 2 milioni di euro a favore dell'Università e, in modo particolare, sul capitolo destinato all'EDISU. Sappiamo - e questa crediamo sia la risposta più immediata che potremmo ricevere dalla Giunta - che nel maxi emendamento c'è stato uno sforzo successivo da parte della Giunta, con lo stanziamento di 29 ulteriori milioni di euro. Com'è stato ricordato un attimo fa, però, noi siamo in presenza di un'operazione da parte del Governo: con una minore quantità di risorse da parte della Regione rispetto alla cifra storica e una riduzione delle risorse stanziate dal Ministero avremo l'Ente per il Diritto allo Studio piemontese in situazione di grossa difficoltà; così come peraltro, con un tentativo di mascherare le parole ieri è stato detto anche dal suo nuovo Presidente. Forse si è dimenticato che le decurtazioni del 2010 non si rifanno ai tagli previsti dalla Presidente Bresso, ma al bilancio presentato da questa Giunta nel 2010.
Detto questo, lo stesso Presidente ha testimoniato una situazione di difficoltà all'interno della quale si troverebbe l'EDISU.
Ricordo soltanto una serie di dati, che credo siano fondamentali per testimoniare il livello di qualità con la quale oggi opera l'Ente per il Diritto allo Studio Universitario. Intanto il Piemonte e il Trentino Alto Adige sono le uniche due Regioni che garantiscono il 100% delle borse di studio agli aventi diritto; vale a dire che tutti i ragazzi, tutti gli studenti che hanno diritto ad avere la borsa di studio la ottengono.
L'importo delle borse di studio garantito all'interno della nostra Regione è quello massimo previsto dalla legge attuale. Il numero dei posti letto è triplicato in questi dieci anni, passando da 678 a 1.700 posti nell'anno 2009-2010: il numero dei posti-letto per numero di studenti è quindi aumentato in modo importante.
La percentuale di beneficiari dei posti-letto sul totale degli aventi diritto fuori sede è coperta per il 100%. Il servizio di ristorazione in questi anni è cresciuto, in modo tale da garantire un raddoppio del numero dei pasti; sono state verificate anche tutte le fasce di reddito e tutte le relative tariffe corrispondenti. Sono state avviate numerose iniziative che hanno migliorato la qualità del servizio e sono stati introdotti anche elementi per valutarne la soddisfazione da parte degli utenti.
In sostanza, con le risorse che quest'anno - sia per quel che riguarda il bilancio regionale, sia per quel che riguarda quello dello Stato - sono state destinate all'EDISU in Piemonte, noi avremo una situazione per la quale non si riuscirà a garantire il 100% delle borse di studio per gli studenti universitari. Non illudiamoci di poter modificare i criteri all'interno della Conferenza unificata: le Regioni che hanno avuto di più in questi anni, infatti, non sono certamente disponibili a ridurre le risorse che sono state trasferite negli ultimi anni. Credo occorrerà quindi trovare qualche altra soluzione per garantire un maggiore equilibrio all'interno dei riparti nazionali e dunque tra le singole Regioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Non è un mistero che poco fa abbiamo avuto modo di incontrarci con i colleghi Presidenti dei Gruppi di maggioranza e con i rappresentanti della Giunta regionale: lo dico per testimoniare l'importanza che noi diamo a quest'emendamento. Abbiamo parlato anche di maggiori stanziamenti sull'EDISU. Ci è stata rappresentata la disponibilità della Giunta regionale ad incrementare gli stanziamenti a bilancio di un milione di euro.
Noi invece - l'ho ribadito anche nell'incontro precedente - chiediamo uno stanziamento di 2 milioni di euro, in aggiunta rispetto a quanto contenuto nel disegno di legge di previsione. Ma ci rendiamo anche conto che, pure con 2 milioni di euro in più rispetto agli stanziamenti del bilancio di previsione, noi non saremmo in grado di garantire le stesse risorse del 2010. Voglio ricordare che proprio oggi sui giornali piemontesi c'è stato il resoconto di una Conferenza stampa tenuta ieri dal nuovo Consiglio di Amministrazione dell'EDISU - che non è espressione del centrosinistra - e dal Rettore dell'Università di Torino, prof. Pelizzetti che hanno dichiarato in modo molto esplicito che senza uno stanziamento ulteriore di risorse non possono essere garantite la quantità e l'entità degli interventi sulle borse di studio a favore degli studenti universitari.
Questo - insieme ad alcuni altri che abbiamo già avuto modo di sottolineare nel corso della seduta odierna - non è un emendamento per far perdere del tempo: è un emendamento che corrisponde ad un bisogno fortemente avvertito dalla comunità piemontese. Voglio ricordare che nelle settimane precedenti, davanti a questo Consiglio regionale, ciascuno di noi ha dovuto rendere conto nei confronti degli studenti universitari che chiedevano un'attenzione rispetto alla propria condizione e ai propri problemi. Desidero anche ricordare che le dichiarazioni che sono state rese in allora dal Presidente della Giunta regionale - la rinegoziazione delle condizioni sulla riattribuzione alle Regioni del Fondo nazionale per gli interventi sulle borse di studio universitarie - ad oggi non hanno prodotto alcun effetto positivo rispetto alla comunità piemontese.
assolutamente indispensabile, pertanto, che quest'emendamento, la cui importanza voglio ribadire e sottolineare per l'ennesima volta, sia considerato dalla Giunta regionale non come un emendamento teso a far perdere del tempo ma come un emendamento che corrisponde ad un bisogno fortemente avvertito tra i piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La parola al collega Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Presidente, questo è un emendamento di sostanza. Ce ne sono tre o quattro che sono più importanti di altri e questo è uno di quelli; a parte la vicenda patetica - stavo per dire tragicomica - che ha visto l'Assessore Ferrero prima presentare un emendamento e poi ritirarlo perché la maggioranza gliel'ha imposto; e questo sull'edilizia sanitaria era un emendamento di quelli che contavano.
Questo, ripeto, è un altro di quelli che hanno il loro peso: parliamo del finanziamento alle borse di studio. Spero che non faccia la fine dell'altro e che cioè la Giunta non assuma su quest'emendamento un atteggiamento di totale menefreghismo. Se ho capito bene, anzi, nella discussione aperta con la maggioranza noi abbiamo posto quest'emendamento come pregiudiziale per decidere anche gli sviluppi e il proseguimento dei nostri lavori.
Vorrei chiedere, tra l'altro, che fine ha fatto la discussione sulle borse di studio ai piemontesi... È ancora in vigore, è ancora in piedi questa discussione? Vi ricordate? Per un po' di giorni, infatti, noi abbiamo dovuto discutere una posizione che era davvero un po' velleitaria e improponibile ma che, insomma, è servita forse per andare sui giornali prendere posizione, mostrare i muscoli o far finta di farlo.
Signor Presidente, il Presidente Cota qui non viene mai e quando viene disturba. La pregherei di invitarlo a stare zitto e ad ascoltare i lavori del dibattito.



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Non sta disturbando: sta parlando con alcuni Consiglieri. Continui prego.



RONZANI Wilmer

Sì, ma c'è un limite. Non l'abbiamo mai visto: arriva alle undici di sera e si mette a parlare. Abbiate pazienza! È libero di parlare se convoca i Consiglieri nella sala della Giunta. Per piacere, a tutto c'è un limite!



(Scampanellìo del Presidente)



RONZANI Wilmer

Comunque va bene lo stesso: siamo abituati a questo e ad altro, da quando è cambiata la maggioranza qui dentro e da quando questo è l'atteggiamento!



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Pedrale e Presidente Cota: il collega Ronzani reclama.



RONZANI Wilmer

Qui ci sono due questioni che vanno affrontate. La prima è quella dei tagli ministeriali e la seconda è quella dei tagli regionali. Con quest'emendamento noi ci poniamo il problema di prevedere uno stanziamento adeguato per corrispondere le borse di studio. Ripeto: la Giunta è stata a suo tempo costretta, con il maxi emendamento, a prevedere uno stanziamento superiore a quello preventivato in origine. Quello compiuto non è sufficiente e noi crediamo sia necessario prevedere quest'ulteriore stanziamento con il quale consentirci di fare una politica delle borse di studio che faccia il paio con l'esigenza di garantire in questa Regione una forte presenza dell'Università.
Faccio un'ultima considerazione prima di concludere. Ricordo che la polemica sulle borse di studio ai piemontesi fatta nei giorni scorsi - i colleghi se la ricorderanno - era stata contraddetta da un documento importante, presentato dalla Giunta. La Giunta, infatti, nello stesso momento in cui faceva la polemica sulle borse di studio sostenendo che avremmo dovuto, per la verità, utilizzarle principalmente per finanziare i ragazzi della nostra Regione - non vedendo o fingendo di non vedere che questo avrebbe aperto problemi enormi, qualora anche le altre Regioni avessero assunto questo medesimo atteggiamento - approvava un documento chiamato Piano della competitività, in cui un paragrafo significativo è destinato alla politica universitaria. In quel documento è contenuto un assunto che noi condividiamo, anche se contraddice la politica della Giunta regionale. L'assunto, semplicissimo, era che l'eccellenza universitaria si misura - ho finito, Presidente - anche attraverso la capacità delle Università piemontesi di attrarre giovani di altre Regioni.
Noi pensiamo quindi che in questo quadro vada affrontato il problema delle borse di studio e degli stanziamenti con i quali assicurarle. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Come vede, Presidente, noi siamo attrezzati: abbiamo tenuta, anche fisica, e siamo abituati. Attrezzatevi anche voi, dunque, perché con quest'atteggiamento non ci aiutate, anzi. Insomma, più si protrae questa situazione, più noi siamo galvanizzati a intervenire. Tra l'altro, io non sono pentito del nuovo Regolamento, ma vi assicuro - e qualcuno non lo sa che se ci fosse ancora il vecchio Regolamento, questa maggioranza sarebbe in difficoltà. L'atteggiamento che c'è in quest'aula è dovuto anche al fatto che c'è una certezza: quella di arrivare ad approvare questo bilancio. Benissimo! In ogni caso, attrezzatevi, perché intanto noi stiamo qui e interveniamo; e non facciamo interventi generici: interveniamo sul merito delle questioni, come abbiamo dimostrato. Siamo cioè in grado di intervenire, nel merito, per ogni emendamento; come abbiamo fatto oggi come abbiamo fatto ieri e come faremo domani.
Per quanto ci riguarda quest'emendamento, Presidente, è molto chiaro dal momento che noi ci siamo concentrati su alcune questioni e l'emendamento in discussione riguarda appunto l'università e il futuro dei nostri giovani, dei nostri studenti. Per garantire questo futuro naturalmente, abbiamo bisogno di finanziare in questo caso l'Ente per il Diritto allo Studio. Non è stato sufficiente quello che ci è stato assicurato in Commissione ed è per questo che continuiamo a insistere per aumentare il capitolo di spesa su questo settore, per quanto riguarda l'EDISU. Spingiamo in questa direzione e mi auguro che la Giunta e la maggioranza anche in questo caso, come su altri, possano ascoltare. Finora mi pare che la Giunta e la maggioranza non l'abbiano fatto, ma mi auguro appunto, che nella giornata di domani ci sia spazio ancora per un confronto tra maggioranza e minoranza per far sì che alcune delle questioni che noi abbiamo posto vengano accolte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
La parola al Consigliere Boeti per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente. Quando gli studenti che difendevano le loro borse di studio sono venuti davanti a Palazzo Lascaris, insieme a me e ad altri Consiglieri era presente anche il Capogruppo della Lega Carossa. Il collega ha detto agli studenti: "Non vi preoccupate perché noi difenderemo il vostro diritto allo studio; metteremo tutti i fondi necessari perch abbiate le stesse risorse che vi sono state concesse negli anni precedenti che hanno consentito a questa Regione di... Sono commosso dall'abbraccio...
Mi emoziono ancora...
Presidente, man mano che il tempo passa e s'invecchia, l'emozione si sente di più, e io sono rimasto folgorato...



PRESIDENTE

Cerchi di riprendersi, Consigliere.



BOETI Antonino

Sì, mi riprendo in un momento, approfittando anche del fatto che il Presidente lascia l'aula.
Stavo dicendo che il Presidente Carossa aveva tranquillizzato gli studenti dicendo che avremmo messo a disposizione le risorse necessarie. Il nostro Paese conta il 26% di abbandono scolastico: un primato negativo, in Europa. In Italia si laureano meno persone che in gran parte degli altri Paesi europei.
Ricordo una frase di Antonino Caponnetto, che un giorno ha detto: "La mafia teme più la scuola che la giustizia". Partendo da questa riflessione un Paese serio darebbe alla scuola e all'Università il giusto valore.
Invece, l'atteggiamento del governo di centrodestra locale è tagliare le risorse necessarie alle borse di studio e, a livello nazionale, il centrodestra approva una riforma dell'Università che prevede il licenziamento di buona parte dei ricercatori italiani, spacciandolo come un sistema simile a quello degli Stati Uniti, dove però i ricercatori sanno che dopo un certo numero di anni avranno la possibilità di essere assunti: in Italia, invece, hanno la certezza che dopo un certo numero di anni saranno licenziati. Insomma, in questo Paese succede il contrario di quello che avviene in tutti i Paesi civili d'Europa, e non solo d'Europa.
Concludo auspicando che questo governo regionale si differenzi.
Personalmente inviterò il Capogruppo della Lega Carossa, se gli studenti si ripresenteranno davanti a Palazzo Lascaris, a dire loro che hanno raccontato palle.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Cerutti, Artesio Bresso, Stara, Buquicchio, Dell'Utri, Pentenero: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella: conservata agli atti).
La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento riguarda, così come il precedente, l'EDISU. Esso mira con uno stanziamento a questo punto più ridotto, con soli 500 mila euro, ad assegnare delle congrue risorse all'EDISU, per venire incontro alle promesse fatte in diverse sedi da esponenti significativi dei Gruppi della maggioranza.
Per parte nostra, vogliamo sottolineare quella che è, invece, la riduzione. La riduzione verrebbe fatta all'ARESS. L'ARESS, costituita con legge regionale n. 10/1998, dovrebbe ottemperare al monitoraggio del Piano sanitario, all'elaborazione di progetti per la promozione e l'educazione alle salute, alla verifica della qualità, alla progettazione dei modelli organizzativi.
Vista recente costituzione con atti deliberativi di un gruppo di lavoro, istituito presso l'Assessorato al fine di redigere un nuovo Piano sanitario, composto da 18 esperti, ciascuno a capo di un'area assistenziale, che svuota le competenze dell'ARESS, riteniamo che sottrarre 500 mila euro non arrechi danno ad alcuno.
Si ritiene, quindi, che nel 2011 l'ARESS non veda assegnate dalla Giunta regionale competenze di cui al Piano di attività e spesa, che tra l'altro non è stato sottoposto all'esame della IV Commissione.
Quindi, con quest'emendamento annodiamo due discussioni: quella non avvenuta sul fronte sanitario con quella che riguarda il diritto allo studio. Riteniamo molto importante collegare due elementi assolutamente carenti e che quindi si vada a colmare la mancanza denunciata dal neo Presidente dell'EDISU, correggendo la miopia da parte di questa maggioranza su un tema così rilevante com'è quello del diritto allo studio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Come è comprensibile dal susseguirsi degli interventi, il tema dell'esercizio concreto del diritto allo studio è trasversalmente avvertito da tutte le posizioni e ci auguriamo - con i provvedimenti che ci attendiamo di accoglienza dei nostri emendamenti - avvertito anche dall'attuale maggioranza e dal governo di questa Regione.
Quando ci siamo apprestati a commentare nelle Commissioni di competenza le prime proposte di bilancio della Giunta avevamo visto giusto, anche se i diversi Assessori che si succedevano stigmatizzavano le nostre osservazioni come frutto di un pregiudizio.
Ripercorro brevemente le preoccupazioni che avevamo tentato di far penetrare - ahimé in modo non particolarmente felice - nella consapevolezza degli Assessori.
La prima. La necessità, al fine di mantenere il livello di standard di soddisfazione dei bisogni espressi dalla popolazione studentesca per la reale frequenza universitaria, di aumentare le dotazioni che la Regione Piemonte prevedeva su questi capitoli. Ciò per due ordini di ragioni: il diminuito trasferimento da parte dello Stato; la diminuzione dei risparmi accantonati dalla buona amministrazione dell'EDISU, che aveva consentito di sopperire alle diminuzioni negli anni precedenti, ma che non avrebbero più potuto fungere da polmone di riserva in questo anno accademico. Di qui gli emendamenti dei colleghi del PD; di qui il nostro emendamento, che ovviamente non pretende di esaurire il fabbisogno dell'EDISU, ma che con un approccio incrementale cerca di pescare di qui e di là delle risorse per riuscire a colmare la distanza che ancora oggi ci separa, ai fini di garantire la soddisfazione delle domande degli studenti universitari.
La seconda osservazione che disperatamente avevamo tentato di far comprendere agli Assessori e alla Giunta era che la bella trovata di applicare il principio della mobilità universitaria come fosse il principio della mobilità sanitaria era una vera sciocchezza, perché avremmo potuto scoprire che, ad esempio, gli studenti piemontesi che si rivolgono a sedi universitarie non regionali sono in misura equivalente, se non superiore agli studenti delle altre regioni che scelgono le università piemontesi. E oggi scopriamo sul giornale di aver avuto ragione. Tuttavia, allora fummo tacciati di non comprendere appieno la grande visione strategica che una proposta di questo genere avanzava.
Quindi, alla prova dei fatti chiediamo conforto sulla nostra capacità di previsione dei problemi e che i nostri emendamenti, quello del PD e quello nostro, vengano accolti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Prima di continuare nelle motivazioni che ci hanno indotto a presentare quest'emendamento, voglio salutare a nome di tutti i Consiglieri dell'opposizione, il nostro Presidente Cota.
In questo saluto, sono sincero: sono persona educata e intendo salutare. Anche perché io non ho avuto il piacere di conoscerlo in precedenti legislature, quindi tutte le volte che lo vedo per me è una sincera emozione e quindi lo saluto a nome di tutti quanti.
Quest'emendamento chiede di aggiungere 500 mila euro, prelevandoli dall'UPB relativa all'ARESS sul contributo all'EDISU per l'esercizio del diritto allo studio.
Com'è stato detto e come ampiamente è stato illustrato, non sono sufficienti i fondi che gli studenti richiedono per il diritto allo studio per garantire quel minimo di fabbisogno necessario a loro e alle famiglie meno abbienti.
Perché prelevarli dall'ARESS? Perché, come ha detto molto bene la Consigliera Artesio, l'ARESS, costituita con legge regionale 10/98 ottempera al monitoraggio del Piano sanitario, ma noi abbiamo visto che la recente costituzione con atti deliberativi di un gruppo di lavoro composto da 18 esperti - ciascuno a capo di un'area assistenziale - svuota di fatto la competenza suddetta. Ci chiediamo come mai, quindi, si debbano erogare all'ARESS tutti questi fondi, che potrebbero invece essere utilizzati in questo capitolo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Stara per l'ultimo intervento.



STARA Andrea

Quest'emendamento accomuna due valutazioni politiche importanti per l'opposizione.
La prima, quella sull'EDISU, è largamente condivisa e credo che anche la maggioranza abbia la consapevolezza che c'é un vuoto all'interno di quel capitolo che comporterà dei disagi notevoli e delle ricadute sicuramente negative. Io auspico - perché è elemento di trattativa - che si possa almeno compensare la riduzione notevole che questa maggioranza ha operato su questa UPB. Si tratta, tra l'altro, di uno di quegli argomenti sul quale la maggioranza, appena pochi giorni fa, ha fornito rassicurazioni e garantito risorse agli stessi studenti. Ci aspetteremmo quindi coerenza da questo punto di vista.
Il Secondo elemento di valutazione politica riguarda il "dove" si prendono le risorse. In questo caso si parla di 500.000 dall'ARESS, ma vogliamo essere molto più espliciti: se veramente vogliamo tagliare gli sprechi, infatti, io suggerirei al Presidente Cota di abolirlo, questo Ente, perché di fatto - per com'è, rispetto alle funzioni che ha - si risparmierebbero soldi preziosi in rapporto a delle funzioni che sono totalmente inutili. Il suggerimento dunque non è solo di attingere le risorse da questa UPB, ma è quello di fare un ragionamento serio sulle vere funzioni dell'ARESS - completamente svuotate, di fatto, dalle competenze reali per cui è nato questo Ente - e di pensare ad una sua abrogazione.
Mi aspetto nei prossimi giorni - al di là di quest'emendamento rassicurazioni da parte della Giunta e della maggioranza per cercare almeno di venire incontro alle richieste Ufficiali che l'EDISU ha fatto ultimamente anche sui giornali e auspico almeno una risposta alle esigenze reali, che vanno a investire non solo i bisogni degli studenti ma anche quelli delle cooperative che lavorano in questo settore che denunciano preoccupate i rischi per i lavoratori. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Dichiaro conclusa l'illustrazione dell'emendamento n. 28) riprenderemo nella giornata di domani con l'illustrazione dell'emendamento n. 53). Ricordo ai Consiglieri presenti che il Consiglio regionale è convocato per domani, mercoledì 29 dicembre, alle ore 10.30.
Buonanotte, la seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 00.09)



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