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Dettaglio seduta n.64 del 28/12/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 14.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cota, Costa Rosa Anna, Montaruli Cantore, Leo, Tentoni e Gregorio.
Il numero legale è 27.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Proseguimento esame disegno di legge n. 73 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2011 2013"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 73 prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta antimeridiana di oggi sono stati approvati gli articoli 3 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11. Sono state sospese l'illustrazione e la votazione degli articoli 1, 2 e 12. Sono stati illustrati gli emendamenti rubricati ai n. 1, 91, 70, 19, 20 e 21 e siamo in sospensione con l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 67, da cui ripartiamo.
Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 67 vogliamo porre l'attenzione sulla valorizzazione del paesaggio che riteniamo una delle attività preminenti cui deve attendere un'Amministrazione, un po' a tutti i livelli. Infatti dalla gestione del territorio derivano conseguenze per il benessere, in generale, di chi vive quel territorio, della crescita culturale, sociale del turismo di un determinato territorio e non solo.
Gli 80.000 euro che proporremo di spostare sull'ADB 08.1.4.1.
(Politiche territoriali) vengono prelevati dalle "Risorse umane e patrimonio".
Anzitutto, dalle spese per le comunicazioni telegrafiche e telex; in quanto crediamo che queste comunicazioni possano essere digitalizzate. Sappiamo che l'attività di digitalizzazione è già stata avviata per parecchie attività svolte all'interno dell'Amministrazione regionale; di sicuro efficientando questo tipo di rivoluzione (perché lo è, da un certo punto di vista) si potrebbero risparmiare diverse risorse.
Inoltre, ci sembra importante, naturale e opportuno riuscire a spostare risorse rispetto a queste politiche territoriali e di valorizzazione del paesaggio.
Il paesaggio, che rappresenta, dal punto di vista fisico-culturale, un po' la nostra casa, è legato alla questione della politica territoriale sull'edilizia.
Penso sia importante fare programmazione, educazione e comunicazione in un'ottica di non consumo di territorio o paesaggio, ma di recupero degli artefatti antropici che già insistono sul territorio.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Bresso, Stara Buquicchio, Cerutti, Artesio: Nell'allegato A) modificare come segue lo stanziamento: UPB DB08201 "Disciplina vigilanza in materia di edilizia sociale" - titolo 1 - spese correnti aggiungere 5.000.000,00 euro UPB DB08032 "Programmazione attuazione interventi di edilizia" - titolo 2 spese in conto capitale aggiungere 10.000.000,00 euro UPB DB9041 "Acquisizione risorse finanziarie" - titolo 1 - spese correnti togliere 15.000.000,00 euro.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
L'emendamento ha come motivazione la ricostituzione, almeno parziale degli stanziamenti a favore delle politiche in materia di edilizia sociale al fine di non pregiudicare la prosecuzione dell'attuazione del relativo piano che, come tutti sappiamo, è già stato approvato.
Noi con l'emendamento tendiamo a stabilire, come in altri casi, un principio di equità tra i cittadini della nostra Regione. Questo è sicuramente un momento molto complicato, ve ne si dà atto, non solo per il nostro Paese ma anche per la nostra Regione, ma questo non giustifica una non assunzione di piena e totale responsabilità nell'individuazione di soluzioni economiche di bilancio finalizzate alla questione sociale.
Presidente, io la ringrazio per non aver fatto scattare il tempo, per non voglio approfittarne. Presumo di aver parlato un minuto circa. Come sa Presidente, tengo molto alle regole, a differenza di qualcun altro.
Dicevo, che questo è un momento complicato per la Regione e per il Paese.



(Commenti del Consigliere Carossa)



BUQUICCHIO Andrea

Se non volete la rissa, se non volete la rissa, portatemi..



(Commenti del Consigliere Carossa)



BUQUICCHIO Andrea

...se non volete la rissa, portatemi più rispetto, perché io utilizzo il rispetto nei confronti di tutti a differenza di qualche imbecille che siede tra i banchi.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, non interrompiamo il Consigliere Buquicchio.
Prego, Consigliere Buquicchio, continui; si rivolga alla Presidenza.



BUQUICCHIO Andrea

Gli imbecilli di solito non sanno di essere imbecilli; è quindi necessaria un'informazione, e io spesso mi dedico a quest'azione: è un'opera buona informarli del fatto che sono imbecilli, oltre che ignoranti.
Le forti proteste di questi ultimi giorni devono far riflettere tutti noi. Devono far riflettere sulla situazione dei giovani nel nostro Paese; è per questi motivi che riteniamo importante andare incontro alle famiglie che hanno maggiori difficoltà, sostenendole concretamente dal punto di vista economico.
L'emendamento si ripropone di assegnare risorse all'edilizia sociale e per questo chiedo a tutti voi colleghi presenti in aula di approvarlo.
Vi ringrazio e chiedo scusa, Presidente, se dovessi aver mai sforato.



PRESIDENTE

No. È rimasto nei tre minuti.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche l'emendamento n. 68 afferisce all'UPB 08 (programmazione strategica e politiche territoriali ed edilizia).
In particolare, l'emendamento riguarda l'edilizia sociale, quindi sicuramente un capitolo importante soprattutto in questi momenti di crisi in cui vi è sempre più domanda di un aiuto concreto soprattutto per uno dei bisogni fondamentali dell'essere umano, quale appunto avere un tetto, una casa. Dovrebbe quindi essere una da parte della politica regionale soprattutto e quindi con la gestione dell'ATC.
In questo caso abbiamo visto (almeno da quanto abbiamo dedotto da quanto presentato dall'Assessore Cavallera) il fondo non mantiene neanche la cifra che era stata stanziata nel 2010. Non so se l'Assessore Cavallera conferma. Da quanto abbiamo visto dalle tabelle, si deduce che da 7 milioni del 2010 viene fatto un previsionale del 2011 di 6 milioni.
Quindi, noi abbiamo pensato di ripristinare la quota che era presente nell'assestato 2010 e di aggiungere anche 500 mila euro, prevedendo un periodo di difficoltà maggiore di quello che si sta chiudendo. Un milione e mezzo per riportare a sette milioni e mezzo la cifra.
Consigliamo uno spostamento dall'UPB 07 "Risorse umane e patrimonio immobiliare" con una serie di interventi multipli che potrebbero andare dalla riduzione delle temperature negli uffici della Regione Piemonte (è in previsione di attuazione da parte della Giunta) ad una riduzione dei costi delle spese di pulizie degli uffici della Regione Piemonte. In questo caso capitoli che se sono ritoccati non comportano un taglio che pregiudica qualche funzione fondamentale della Regione.
Vieppiù si va a stanziare una cifra in un capitolo, in un'UPB - come ho già chiarito per i motivi precedentemente esposti - sicuramente molto importante.
Mi auguro che, comunque, non debba essere per forza accolto l'emendamento, ma sicuramente si possa aprire una discussione sul fondo di sostegno alle morosità incolpevoli, così definito dalla legge regionale n.
46 del '95, che assegna le risorse di aiuto e di sostegno a coloro i quali non riescono a pagare il canone di affitto - né per colpa né per dolo ragion per cui si chiamano morosità incolpevoli.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 121) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Motta, Muliere, Manica, Lepri, Laus, Pentenero: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Dedicherò i primi trenta secondi del mio intervento ad una notizia di cronaca. Mentre noi siamo in Consiglio regionale, in questo momento l'Assessore Ferrero sta incontrando CGIL, CISL e UIL per illustrare le linee del Piano Sanitario della Regione Piemonte.
Ricordo che ieri si è rifiutata di farlo in IV Commissione: così va la vita, quest'Aula non conta niente rispetto a strumenti importanti! Se vogliamo essere informati di quanto succede su strumenti importanti, è meglio che ciascuno di noi si costruisca i propri necessari collegamenti.
Probabilmente, entrare in qualche sito consente di essere documentati. Lo dico così, come notizia di cronaca. Alla IV Commissione è stato rifiutato un incontro preliminare sul tema, mentre con l'universo mondo si pu tranquillamente ragionare e discutere. Questo renderà ancora più complicata la discussione su tutta una serie di emendamenti in questo momento.
Vengo al merito dell'emendamento. Lo abbiamo detto fin dal primo giorno all'interno delle discussioni in I Commissione e anche all'interno delle discussioni e dei confronti avviati con la Giunta regionale. Questo per noi è un emendamento importante, con l'emendamento noi chiediamo che si riportino agli stanziamenti del 2010 i fondi a sostegno della morosità incolpevole. Questa mattina noi abbiamo, su legittima sollecitazione del Presidente del Consiglio regionale, aderito all'iniziativa lodevole di un intervento da parte dei singoli Consiglieri regionali a sostegno di condizioni di difficoltà e disagio. Lo facciamo volentieri, tuttavia riteniamo non sia con questi strumenti che si possono affrontare le situazioni di difficoltà e disagio. Uno degli strumenti fondamentali che il legislatore regionale e gli amministratori regionali hanno loro disposizione, è fare in modo che i fondi, per le famiglie piemontesi che sono in condizione di difficoltà, non siano diminuiti.
Il tema delle morosità incolpevoli è, dal nostro punto di vista, un elemento importante. Sappiamo la situazione di difficoltà di molte famiglie, sappiamo la situazione di difficoltà sul problema abitativo.
Sappiamo che tutto questo rischia di essere portato, come conseguenza sulle spalle degli Enti locali ai quali le ATC si rivolgono per avere le risorse economiche che, di fronte a morosità incolpevoli, non sono corrisposti dagli inquilini del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Un'amministrazione regionale non può trasferire a qualcun altro la palla, non può scaricare su anelli deboli le proprie difficoltà e i propri disagi, meno che meno sul sistema degli Enti locali.
Con l'emendamento chiediamo siano ripristinate le stesse risorse che erano nel bilancio del 2010 a sostegno degli interventi sulla morosità incolpevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani per l'illustrazione ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

L'emendamento in esame spiega molto della politica dell'amministrazione regionale. Spiega la differenza e la distanza tra parole e fatti. Si tratta, semplicemente, di confermare uno stanziamento che riguarda il fondo per dare un sussidio a coloro che sono incolpevolmente morosi, cioè non pagano l'affitto della casa perché la crisi ha creato loro una serie di problemi: il marito disoccupato, la moglie senza lavoro. Qui non stiamo dicendo "implementate le risorse", cosa che sarebbe comprensibile in un momento di crisi. Se la crisi ha le dimensioni che dite e, da questo punto di vista, non negate il fatto che la crisi rimanga grave, è del tutto evidente che una misura di sostegno ai redditi può anche essere questa.
Questa cosa voi non la fate, addirittura tagliate un fondo essenziale per garantire alle persone la possibilità di far fronte all'emergenza abitativa e di pagare l'affitto. Mi sembra una cosa fuori dal mondo! Assessore Quaglia, gli sprechi che volevate tagliare li avete tagliati? Siccome avete tagliato gli sprechi, allora trovate un milione e mezzo di euro per rimettere le stesse risorse, dello scorso anno, su questo fondo? Stiamo parlando di persone che non hanno i soldi per pagare l'affitto, è accertato che non sono colpevoli.
Francamente non lo capisco. In un bilancio che ha queste dimensioni voi non trovate un milione e mezzo di euro per dire a questi signori "garantiamo le risorse del 2010"? Ripeto, sarebbe normale implementare queste risorse rispetto ai ragionamenti che fate anche voi sulla crisi: il piano straordinario per l'occupazione, competitività e tutto quello che raccontate in giro per il Piemonte. Discutiamo la legge di bilancio, vi diciamo di mettere le risorse del 2010 e voi cosa fate? Tagliate un milione e mezzo di euro. È una cosa fuori dal mondo. Se poi collego questa decisione ai grossi ragionamenti che avete fatto in questi mesi, avete iniziato la discussione asserendo che voi avreste, finalmente, eliminato gli sprechi della Regione. Vi propongo di trattenere un po' del denaro recuperato eliminando gli sprechi, destinando per il 2011 le stesse risorse del 2010.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere per l'illustrazione ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
L'emendamento è chiaro. Tra l'altro questa nostra proposta s'inserisce in un quadro ancora più preoccupante perché il fondo sociale, a livello nazionale, è stato fortemente diminuito, quindi stiamo parlando di una situazione effettivamente molto critica. Lo ricordavano prima anche i colleghi.
Siamo in una situazione di crisi economica, persone che non riescono a pagare l'affitto soltanto perché hanno perso il posto di lavoro o sono in cassa integrazione e vivono una situazione di difficoltà familiare, per cui non riescono a pagare l'affitto.
per questo che la nostra richiesta è estremamente importante, anche perché s'inserisce in una situazione generale di difficoltà perché il fondo sociale nazionale è stato diminuito.
stato fatto uno sforzo nella discussione sul bilancio, me ne rendo conto, per quanto riguarda il sostegno alla locazione, riportando le stesse cifre del 2010. Chiediamo, su questo punto, per quanto riguarda chi non riesce a pagare l'affitto e non ha responsabilità e colpa, di ripristinare la cifra dell'anno precedente. Questo è un argomento estremamente serio: ci sono davvero persone in difficoltà che non riescono a pagare l'affitto e le bollette e non riescono ad avere il sostegno dei Servizi sociali perch anche i Servizi sociali sono in difficoltà; i Consorzi per i servizi alla persona che abbiamo sul nostro territorio molte volte non riescono ad intervenire in questa direzione.
A maggior ragione l'emendamento è importante e chiediamo un atto di sensibilità da parte della maggioranza e della Giunta.



PRESIDENTE

Grazie.
aperta la discussione generale sull'emendamento.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente. Discutiamo in un'Aula distratta di un argomento che chi ha fatto l'amministratore locale sa quanto peso possa avere nei nostri Comuni. L'Aula è distratta perché tanto la maggioranza sa che entro la fine dell'anno il bilancio deve essere approvato e non sente assolutamente il bisogno di confrontarsi con l'opposizione su questioni che riguardano la qualità della vita dei cittadini, soprattutto dei più deboli e delle loro famiglie.
Vi siete sempre caratterizzati a livello locale e anche a livello nazionale per l'indifferenza più assoluta rispetto a questi problemi. Il Governo Berlusconi è stato maestro nel taglio rispetto alle politiche sociali, al sostegno al reddito, alle questioni abitative. Ricordo ancora la frase di Berlusconi, appena eletto Presidente del Consiglio: "Darò una casa a tutti gli italiani". Il Presidente Cota non l'ha ancora detto, ma stiamo aspettando che anche lui pronunci le parole magiche in maniera che i piemontesi che non la posseggono - che sono comunque una parte consistente della popolazione, forse la più povera - sapranno se avranno o meno quest'opportunità.
In occasione di un dibattito che ho fatto con lui in una televisione privata, l'Assessore Cavallera ha confermato che porterete a compimento quel gran progetto sull'edilizia residenziale pubblica che noi abbiamo preparato e finanziato con 700 milioni di euro, la metà dei quali già assegnata ai Comuni. Ci sono, in giro nella nostra Regione, molti progetti di edilizia residenziale pubblica che si stanno realizzando. Ci piacerebbe sapere che cosa porterete a casa voi; se, oltre a raccogliere le cose che abbiamo cominciato - molte delle quali continuate a denigrare -, avete uno straccio di idea rispetto ai bisogni hanno che in merito a questo problema i cittadini di questa Regione.
Devo dire che dal clima che si respira in questo Consiglio - e finisco Presidente - mi pare che non l'abbiate.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per sottolineare, qualora ve ne fosse ancora il bisogno, come al momento che stiamo attraversando - con tutte le problematiche legate alla crisi e alla perdita di posti di lavoro alla difficoltà enorme che stanno attraversando tantissime famiglie - si unisca, sul fronte delle difficoltà a fronteggiare le emergenze, anche una significativa riduzione di risorse che, sia per quanto concerne i tagli che deriveranno dalla riduzione di trasferimenti dal fondo nazionale per le politiche sociali, sia per la crescente difficoltà che si sta riscontrando sul territorio, va ad impattare pesantemente sulla vita di moltissime famiglie.
Il tema oggetto dell'emendamento, quello delle morosità incolpevoli, è un tema che subirà da questa situazione pesantissime ripercussioni: le subirà perché il fondo che va ad occuparsi di questo tema sarà quasi inevitabilmente insufficiente a fronteggiare tutte le emergenze che ci saranno e perché la significativa riduzione di risorse trasferite ai Consorzi socio-assistenziali e ai soggetti gestori delle politiche sociali comporterà l'impossibilità per questi di intervenire su tutta una serie di ambiti, nei quali quelle risorse erano strumento per alleviare una molteplicità di problemi per tantissime famiglie.
Per questo abbiamo presentato l'emendamento: riteniamo che questa sia non l'unica, ma una delle emergenze con le quali le famiglie e coloro che si trovano in situazione di grossa difficoltà saranno chiamati a fare i conti. Noi crediamo - concludo, Presidente - che l'emendamento vada nella direzione di provare a offrire un piccolo strumento per affrontare un problema che altrimenti rischia di diventare veramente drammatico. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla collega Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Lo ricordava prima il Consigliere Nino Boeti: chi ha fatto l'amministratore locale, il Sindaco, il Consigliere o l'Assessore sa bene quali siano le difficoltà e le complessità con le quali oggi ci si trova a portare avanti questo tipo di incarico e di mandato.
Il primo interlocutore sono le Amministrazioni, sono coloro che vivono quotidianamente le difficoltà e le complessità e che cercano di trasmetterle ad Aule come la nostra, che sembrano un po' distratte e interessate piuttosto a chiudere l'argomento del bilancio, senza tenere in considerazione quale strumento fondamentale questo sia per i cittadini piemontesi. Questa distrazione paga anche lo scotto nel voler esaminare ogni singolo problema a sé, non immaginando invece che lo strumento del bilancio è complesso, articolato e tiene al suo interno più politiche e più ragionamenti. Per esempio, sulle integrazioni al reddito per le persone che hanno perso il lavoro, sui servizi socio-assistenziali, su tutte quelle forme di aiuto e di sostegno ai cittadini che oggi stanno vivendo in prima persona la crisi, questo bilancio contiene al suo interno una serie di tagli orizzontali. Non esiste quindi una visione complessiva di queste problematiche: esiste una visione segmentata e frammentaria.
Quest'emendamento vuole sottolineare come sia urgente e indispensabile stanziare risorse per quelle persone in difficoltà per mille e un motivi determinati dalla crisi e dalla difficoltà socio-economica che sta vivendo la nostra Regione; ricordo che la nostra, rispetto ad altre Regioni italiane, ha tassi di cassa integrazione e di complessiva difficoltà economica maggiori. Peccato che non si possa tenere in considerazione che probabilmente con un milione e mezzo potremmo dare un aiuto concreto a molte famiglie piemontesi.
Chiedo quindi a quest'Aula e alla Giunta di valutare il bilancio non come una serie di segmenti e una serie di interventi non collegati tra loro perché le politiche devono trovare invece un filo conduttore del ragionamento, un progetto comune -, ma come un bilancio che possa tenere in considerazione tutti i piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il collega Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento tratta del fondo di sostegno alla morosità incolpevole per i residenti nelle case ATC. Io ricordo che nel febbraio di quest'anno questo Consiglio regionale, nella legge di edilizia popolare e sociale, ha inserito all'articolo 27 un emendamento presentato da molti colleghi in modo trasversale che blocca tutte le morosità incolpevoli. Come recita il comma 1) dell'articolo 27, infatti, "i procedimenti di decadenza in essere al momento dell'entrata in vigore della presente legge sono sospesi"; salvo la morosità colpevole la morosità colpevole - non quell'incolpevole - ed è uno dei motivi per cui il fondo quest'anno non è necessario, perché, a differenza degli altri anni, non dobbiamo rimpinguare il fondo sociale che copre - ricordiamolo - una parte della morosità.
Se però vogliamo entrare sulla gestione, o meglio, sulle politiche che la Giunta di centrosinistra ha messo in atto negli ultimi cinque anni, al di là della delibera, o nonostante la delibera, sono disponibile a parlare come e quando volete, in termini di chiarezza amministrativa, di modalità gestionale e di scelte politiche.
Faccio presente ai colleghi della Provincia di Torino che il piano-casa nel primo biennio, non ha previsto la costruzione di un solo alloggio di edilizia popolare - ma esclusivamente di edilizia convenzionata.
L'edilizia convenzionata oggi è gestita per il 70%, con i contributi dalla legge n. 23 da due grandi cooperative abitative, che hanno sede all'interno di uno stesso stabile dietro via Garibaldi, molto vicine ad una sede del PD - alcun esponenti si candidano nelle liste.
Per cui se volete discuterne, lo facciamo come e quando volete: lezioni sulle politiche abitative certamente non ne prendiamo.
L'emendamento inserito - che oggi è legge - prevede che i morosi non colpevoli non possano essere sfrattati. Dunque, il milione di euro che era sufficiente l'anno scorso, oggi non lo è più. Certamente andrà fatta una valutazione rispetto alle necessità di rimpinguarlo quando verrà meno un periodo che non può che essere transitorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato or ora l'intervento del collega Vignale, che può essere condiviso solo in parte. La politica relativa al cosiddetto "piano casa" è stata forse troppo attenta a sviluppare l'edilizia convenzionata che peraltro - non ho bisogno di spiegarlo al collega Vignale - è pur sempre importante, perché permette a persone appena al di sopra della soglia di povertà di accedere all'edilizia agevolata, evitando che questa stessa fascia di persone gravi sulla richiesta dell'edilizia popolare.
Il tema è un altro. Buona parte delle risorse è servita per rimettere mano all'edilizia residenziale pubblica e quindi a recuperare risorse abitative anche per le fasce popolari.
Anche tenendo conto del fatto che quest'anno le persone morose incolpevoli non corrono il rischio di essere sfrattate, resta il fatto queste stesse persone rischiano di non pagare, quindi di peggiorare la loro posizione di moroso nei confronti delle agenzie territoriali, morosità che viene semplicemente accumulata e poi verrà eventualmente riscossa, se mai questi morosi incolpevoli potranno pagare. Quindi, resta un'argomentazione piuttosto monca la sua, collega Vignale, perché il rischio che non si corre quest'anno è appena dietro l'angolo, perché nel momento in cui questo vincolo a non sfrattare viene meno, scatta lo sfratto per morosità, che nel frattempo è maturata.
Chiediamo per queste ragioni che si doti almeno nelle misure dello scorso anno il fondo relativo e si possa pertanto consentire ai morosi incolpevoli - non ai morosi colpevoli - di contare su risorse tali da potere avere un contributo importante per il pagamento di affitti sempre più insostenibili per gran parte della popolazione.
Ricordo che su un autorevole settimanale - in questo caso settimanale il "24 Ore Nordovest", certamente non considerabile pericoloso organo della sinistra massimalista, si ricordava - e porterò l'articolo che ho ritagliato - come stiano crescendo notevolmente le morosità e, seppur temporaneamente rinviati, i rischi di sfratti per morosità. Lo dico in particolare al Presidente del Consiglio, che si è fatto meritoriamente carico di una raccolta di firme per donare qualche sacco a pelo ai barboni ritengo possa essere - lo è sicuramente - interessato a sostenere questa causa, poiché sa certamente come buona parte delle persone che finiscono per essere senza fissa dimora, passano per questo percorso: perdono la casa popolare, vengono sfrattati, sono in mezzo ad una strada, nessuno li aiuta: diventano persone senza fissa dimora. La nostra richiesta va esattamente in questa direzione: evitare loro il rischio di perdere l'abitazione; siccome la cifra è miserrima rispetto alle nostre spese, non c'è motivo perché la Giunta e la maggioranza non considerino la nostra richiesta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Semplicemente per dire alcune cose. Il fondo di cui si tratta è abbastanza strutturato nel tempo; per chi vi ricorre diventa quasi ripetitivo, e quindi individua uno zoccolo duro, le cui condizioni sono ben note sia ai servizi sociali sia alla gestione dell'ATC. Per cui, di fatto se di colpo, da un momento all'altro, su situazioni abbastanza storiche viene a mancare questo finanziamento, c'è il rischio di rimanere senza casa.
Per esperienza personale ho potuto verificare situazioni che per elementi di disattenzione burocratica hanno comportato percorsi irreversibili di sfratto.
C'è abbastanza attenzione e disponibilità storica da parte dell'ATC a valutare le condizioni di difficoltà incolpevole dei propri inquilini, per a volte sfuggono situazioni addirittura ai servizi sociali. Sfuggono situazioni molto complicate ed articolate, di persone che non hanno la capacità di difendersi, per cui spesso è addirittura l'ente pubblico che attraverso i suoi servizi e insieme all'ATC, predispone le domande per l'accesso al fondo.
E vi posso garantire, per esperienza personale di Presidente di Circoscrizione, che il fondo ha salvato situazioni molto difficili di persone che, oltre a non essere colpevoli, spesso non erano neanche in grado di comprendere e capire la loro situazione.
Il fondo, in prospettiva, come già acquisito da parte di tutti gli Enti pubblici, porta ad un risparmio di risorse; diversamente, la situazione in cui si va a operare diviene man mano più complicata e articolata, e molto più dispendiosa a fronte di situazioni divenute emergenziali, quando si tratta di una persona che va in mezzo ad una strada.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 69) riguarda sempre l'UPB 08.
In questo caso, proponiamo all'Aula di recepire un maggiore stanziamento di 200 mila euro per la predisposizione dei piani territoriali, dei piani paesistici e dei progetti territoriali operativi.
Dall'analisi del differenziale tra l'assestato del 2010 e il previsionale del 2011, abbiamo dedotto che sono stati tolti 200 mila euro rispetto a quanto è stato stanziato nell'anno precedente, quindi riteniamo che, in un capitolo importante, questa dotazione debba essere ripristinata.
Il capitolo è importante, come spiega benissimo la definizione.
Sicuramente, sia i piani territoriali che i piani paesistici richiedono risorse, affinché vengano redatti in modo sicuramente partecipato, ma, dal punto di vista strutturale, anche efficiente. Quindi, prendono in considerazione tutte le problematiche che insistono sul territorio piemontese e servono a programmare la tutela e la preservazione del territorio e del paesaggio.
Ricordiamo - anche se, sicuramente, non ci sarebbe bisogno di farlo che l'articolo 9 della nostra Costituzione tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Essendo inserito nei primi articoli è tra i principi fondamentali, pertanto tra le funzioni dell'Ente Regione vi è la difesa del paesaggio.
Per quanto riguarda i 200 mila euro, che servono a ripristinare la quota del 2010, riportandola a 600 mila, suggeriamo di stornarli dall'UPB 07, che riguarda il pagamento delle prestazioni del contratto in essere per il servizio di esternalizzazione del magazzino economale.
Ovviamente, è stato preso un contratto, ma è una scelta che sicuramente, può essere rivalutata nell'ottica, appunto, di non esternalizzare il magazzino economale. Di questo abbiamo già discusso in Commissione bilancio. Nonostante il parere negativo dell'Assessore Quaglia come mi sembra di ricordare - noi vorremmo riproporlo, comunque analizzando soprattutto il capitolo da implementare; poi potremo discutere da dove attingere le risorse, sempre di spesa corrente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Dichiaro chiusa l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 66) si riferisce agli alberi monumentali, di cui alla legge regionale n. 50/1995. S'intendono tutelare tutti quegli alberi che, per età o dimensioni, possono essere considerati come rari esempi di maestosità o longevità; alberi che hanno un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico o culturale; e alberate - più alberi - di particolare pregio paesaggistico, monumentale storico-culturale, ivi comprese quelle inserite nei centri urbani.
Quella del 1995 è sicuramente una legge importante, che ha inserito il censimento degli alberi cosiddetti monumentali, in quanto, innanzitutto occorre conoscerne l'ubicazione sul territorio; ammette anche la partecipazione di liberi cittadini e associazioni, che possono contribuire al censimento di cui sto parlando.
Essendo comunque necessario avere un minimo di dotazione, abbiamo chiesto uno stanziamento in più per 50 mila euro, visto che, rispetto all'assestato del 2010 di 140 mila euro, vediamo nel previsionale 2011 solo 20 mila euro.
Poiché in Commissione bilancio non è stata data risposta a questo quesito, sarebbe sicuramente interessante conoscere dall'Assessore competente le motivazioni per cui questa posta di bilancio è stata praticamente quasi azzerata; se ci sono delle motivazioni che giustificano la forte riduzione, quale, magari, l'inutilizzazione dei fondi o un progetto di legge che non è stato avviato. Immaginiamo che, sicuramente, in questo caso, ci siano dei soldi da spendere, perché nella regione gli alberi monumentali sono tanti ed è un patrimonio che deve essere tutelato.
Quindi, è una componente che non va dimenticata; sicuramente, ha una valenza non solo paesistica, storica e culturale, ma anche un valore ambientale importante. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dai Consiglieri Cerutti Buquicchio, Artesio, Stara e altri: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Rispetto alle scelte all'interno del bilancio, l'emendamento tenta uno spostamento di 300 mila euro a favore delle norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti.
Ricordo l'importanza di questa legge, approvata dalla precedente Amministrazione alla fine del mandato, la quale impone tutta una serie di adempimenti legati, per esempio, al transito di treni con scorie radioattive sul nostro territorio, nonché altre questioni per le quali occorre che, effettivamente, ci sia un'informazione nei confronti della popolazione. Il Piemonte, come sappiamo, sul suo territorio ha più dell'80 delle scorie presenti a livello nazionale. Quindi, è corretto che ci sia una gestione il più possibile sicura - questo lo auspichiamo tutti - che possa essere comprensibile anche da parte della popolazione piemontese.
Ricordo, per esempio, che rispondendo a un'interrogazione, l'Assessore Ravello ha detto di sapere che, effettivamente, dei convogli passano o sono passati nelle stazioni piemontesi, anche a Torino. In questa legge c'è una disposizione precisa, per la quale gli abitanti che si trovano nel raggio di qualche centinaio di metri dal luogo di passaggio di questi convogli dovrebbero essere opportunamente informati, ma attualmente questo non è ancora avvenuto.
In questo senso, tornando in auge il tema del nucleare, relativamente al quale si pensa ad un suo sviluppo, così come è stato detto da questa Giunta, è necessario che prima si risolva il problema delle scorie. La popolazione deve essere adeguatamente informata su come ci si sta predisponendo in tale direzione, quindi pensiamo che questa legge debba essere finanziata, ma, al momento, questo non è ancora avvenuto.
In questo senso, pensiamo che l'emendamento, che si riferisce a cifre comunque contenute, come gli altri che abbiamo presentato, debba essere preso nella giusta considerazione, anche perché rispetto al tema del nucleare si è detto che, prima, si deve risolvere la questione delle scorie radioattive, di cui il Piemonte è uno dei principali protagonisti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento, come ha già detto la presentatrice, chiediamo di aumentare le somme che la Regione attribuisce per lo svolgimento della promozione degli adempimenti della legge 5/2010.
Riteniamo che al momento queste somme attribuite sono inadeguate per il raggiungimento degli obiettivi che tutti auspichiamo e che, soprattutto sono previsti dalla legge stessa.
Con l'emendamento parliamo di 300 mila euro che possono determinare un aumento significativo delle risorse messe a disposizione per la salute e per i danni derivanti dai rischi da esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Riteniamo che quest'Amministrazione abbia fatto poco sul versante della difesa della salute dei cittadini, soprattutto se prendiamo come parametro di valutazione le risorse messe a disposizione per quanto riguarda i rischi da esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Riteniamo che la salvaguardia della salute dei cittadini, oltre ad essere un adempimento di legge, rappresenti un elemento prioritario di qualsiasi Governo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio per l'illustrazione ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

La titolarità di quest'emendamento spetta alla collega Cerutti, per l'ho sottoscritto con convinzione perché, dal punto di vista delle politiche per la salute, le competenze dell'Assessorato alla sanità sono state ripetutamente coinvolte nella predisposizione, da parte del Consiglio regionale, di una serie di provvedimenti legislativi, che agendo in modo intelligente sui determinanti di salute di natura ambientale, si preoccupavano di realizzare un'opera di prevenzione primaria.
Purtroppo, com'era già successo nella conclusione del precedente mandato legislativo (e devo dire anche all'inizio di questo), si riscontra una frequente tendenza, su questa tipologia di atti legislativi, ad assumere intenzioni ed impegni che poi però non vengono suffragati da equivalenti dotazioni economiche e da corrispondenti intenzioni organizzative, come l'attività coordinata degli uffici e l'istituzione di Comitati di coordinamento, di monitoraggio e di vigilanza.
Questo è accaduto, ad esempio, sulla legge regionale per l'amianto della quale non abbiamo visto rifinanziamento, né in maniera adeguata per quanto riguarda le bonifiche, né per quanto riguarda l'attività di ricerca e di sperimentazione clinica.
Temiamo possa succedere anche su questo tipo di atto legislativo quindi è importante segnalare all'attenzione del Consiglio regionale e della Giunta la necessità di finanziare adeguatamente gli atti di carattere legislativo.
Dovendo, come opposizione, nel momento in cui presentiamo emendamenti ricorrere all'operazione contabile di stanziare maggiori risorse con una detrazione da altri capitoli, abbiamo, non certo per polemica o per spirito di opposizione politica, individuato nel capitolo che finanzia le attività degli enti religiosi, in termini di valorizzazione della funzione educativa.
Pensiamo che ci sia una scala di priorità e che la prevenzione primaria debba avere la precedenza.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 81) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Con quest'emendamento proponiamo lo stanziamento di fondi relativamente ad un argomento simile alla problematica sollevata dall'emendamento precedente: la presenza d'amianto sui nostri edifici soprattutto quelli pubblici (le scuole e gli uffici pubblici). Con questa proposta si sottrarrebbero tre milioni di euro al piano autobus per spostarli sull'UPB 10002 - ambiente - e utilizzarli come contributi a soggetti pubblici per interventi e rimozione amianto. Da circa un paio d'anni esiste, nella Regione Piemonte, una legge che prevede la bonifica totale degli edifici presenti sul territorio piemontese dall'amianto.
Sappiamo anche che la nostra Regione è stata tra le prime, a partire dagli anni '90, nella risoluzione di questo tipo di problematica.
Purtroppo i tempi si allungano per mancanza di risorse. Proprio in questa direzione va la nostra proposta, in quanto la legge ha diverse indicazioni importanti, però poi mancano i fondi per realizzare questa bonifica totale.
L'UPB da cui si prelevano i fondi è quella del piano autobus: ci siamo resi conto che sarebbe possibile una maggiore riduzione della spesa evitando la sostituzione completa dei mezzi e investendo invece per la riconversione di parti degli stessi, quindi risparmiando parecchie risorse.
In questo modo si renderebbero, con un'attività molto più sostenibile, i mezzi pubblici molto più compatibili con i parametri legati all'inquinamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Artesio, Reschigna Stara, Cerutti, Buquicchio, Bresso, Pentenero: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Quest'emendamento si pone in continuità a quanto detto precedentemente in modo particolare sull'applicazione della legge regionale volta alla prevenzione e messa in sicurezza dai rischi di amianto.
Come ho descritto nell'intervento precedente, il nostro Consiglio regionale, particolarmente sensibile per il coinvolgimento da parte dei nostri territori di una storica e drammatica esposizione all'amianto, si è premurato di darsi una propria legislazione, non solo in applicazione degli indirizzi e degli obblighi di carattere nazionale, ma per specifica identità e volontà regionale. Tuttavia, i programmi previsti in quegli atti legislativi per andare nella direzione della rimozione delle cause che determinano la compromissione della salute, necessitano di significativi investimenti, sia che questi vadano a beneficio delle strutture pubbliche (penso gli edifici delle pubbliche amministrazioni, alle scuole e agli impianti) sia che vadano a beneficio delle abitazioni private.
Sappiamo bene come l'incompetenza e l'ignoranza in ordine alle misure di trattamento dei materiali che compromettono la salute abbia, nel tempo e in maniera incolpevole, indotto molti ad utilizzare i residuati di amianto per coperture di situazioni precarie. E sappiamo purtroppo altrettanto bene come, invece, in maniera già dolosa, quando i rischi dell'amianto erano noti nella legislazione internazionale nonché in quella italiana, tuttavia si continuasse a smerciare quello che è l'esito del trattamento delle lavorazioni di amianto - il cosiddetto 'polverino' - e come questo fosse utilizzato anche nelle abitazioni private. Di qui la necessità di predisporre dei finanziamenti volti all'emersione delle condizioni degli edifici pubblici e privati che contengono residui o amianto ai fini di bonificarle e di preservare così la salute pubblica.
Il tema è di rendere costante il flusso economico che sostiene gli Enti locali per interventi di loro competenza, ma incentiva i privati all'emersione, in modo tale da rendere visibile e concreta, attraverso il contributo economico, la possibilità di procedere in direzione di una bonifica degli stabili stessi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara per l'illustrazione; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Esiste già, in sostanza, una mappatura piuttosto completa di edifici (sia degli Enti pubblici, sia dei privati) a cui dovrebbe far seguito una pianificazione di interventi da parte degli Enti pubblici, che, sebbene disponga costantemente di risorse insufficienti, pian piano dovrebbe completate quello che è l'intervento complessivo di bonifica sul territorio.
Sono sicuramente interventi molto costosi. A titolo di esempio, per un edificio pubblico (per cui è necessario seguire il percorso dei bandi per l'individuazione delle ditte) di medie/grandi dimensioni, la bonifica pu arrivare a costare 600.000, 700.000 o 800.000 euro. Se consideriamo quindi, le risorse impegnate, non possiamo che giudicarle assolutamente insufficienti a rispondere alla reale necessità.
Tuttavia, il fatto di riuscire quantomeno a garantire la storicità degli interventi ogni anno, permette di mantenere quel livello di programmazione e di pianificazione degli Enti territoriali. Tra le priorità di ciascun Comune, ad esempio, rientrano gli edifici scolastici pubblici: il fatto di poter accedere a finanziamenti di questo tipo è assolutamente prioritario e, come diceva la mia collega poco fa, contribuirebbe altresì a completare quel percorso di emersione e quindi quella "mappatura" già esistente sul territorio, in modo da avere non solo una situazione più aggiornata per l'Ente pubblico, ma anche per gli stessi soggetti la possibilità di intervenire con un quadro normativo preciso che dia garanzie ai cittadini. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ho sottoscritto l'emendamento perché ritengo che le motivazioni in esso sottese, peraltro illustrate negli interventi dei colleghi Artesio e Stara siano assolutamente condivisibili.
Se non si garantisce una certa continuità agli interventi per far emergere questa situazione e per procedere all'eliminazione dell'amianto all'interno degli edifici pubblici e privati, noi interrompiamo un'esperienza che sino ad ora ha rappresentato, comunque, un obiettivo positivo importante.
Vorrei ricordare che nella precedente legislatura era stata approvata una legge che nasceva da una situazione storica specifica, a noi tutti nota, che ha affrontato (o, perlomeno, ha cercato di farlo) il tema dell'eliminazione di questa sostanza nociva all'interno delle nostre città in termini più complessivi.
Al di là della legge che è stata approvata nella legislatura precedente, i molti interventi che nel corso degli anni sono stati portati avanti hanno comunque contribuito ad accrescere una forte sensibilizzazione, non solo nei confronti degli Enti pubblici, ma anche nei confronti di moltissimi privati, tesa sostanzialmente a far maturare l'esigenza di intervenire in modo adeguato su questa materia.
Per queste ragioni, signor Presidente, ci auguriamo che la Giunta regionale presti la dovuta attenzione nei confronti del tema sollevato col presente emendamento, e, assieme ad altri emendamenti presentati dai Gruppi di opposizione, voglia migliorare questa legge di bilancio, che, così com'è stata presentata nel disegno di legge che stiamo discutendo, dal nostro punto di vista è assolutamente insufficiente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Io penso che i colleghi della Giunta non abbiano certo avuto bisogno dell'illustrazione delle motivazioni addotte da coloro che mi hanno preceduto e che hanno sottoscritto l'emendamento.
Il problema è noto a tutti ed è chiaro che per la bonifica degli edifici pubblici, ma anche per quelli privati, non è assolutamente sufficiente quanto è stato predisposto da questo bilancio, soprattutto in termini di continuità di intervento.
Sappiamo quanto abbiano patito in termini di salute, anche con conseguenze molto gravi, quanti hanno lavorato tali sostanze, ma anche coloro che sono stati costretti a vivere in siti nei quali sono stati utilizzati materiali derivati dall'amianto. Ciò che la Magistratura in queste settimane sta appurando in termini di responsabilità da parte dei produttori di questo materiale, anche nella nostra Regione e nella nostra Provincia, credo non possa assolutamente creare un alibi per le istituzioni a sottacere questa problematica e, quindi, a metterla temporaneamente nel dimenticatoio. È necessario investire con almeno 1 milione di euro, che vanno, secondo l'emendamento, sottratti alla Direzione delle risorse umane e patrimonio.
Colleghi di Giunta e di maggioranza, credo che occorra accogliere quest'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
L'impressione è che la nostra Regione (ma anche il nostro Paese) sia un po' schizofrenica. Perché se penso ad alcuni titoli sui giornali con i quali veniva denunciata l'esistenza di molti edifici pubblici e privati ricoperti di amianto, e che a fronte di quella denuncia gli amministratori e la politica si siano impegnati ad approvare una legge in quella direzione cosa che è avvenuta - il fatto di scoprire, oggi, che in verità non stiamo garantendo le risorse per finanziare tale legge, che invece, come ricordava il collega Reschigna, richiederebbe una certa continuità affinch si renda possibile questo processo di graduale sostituzione dell'amianto mi conferma che si definiscono le posizioni politiche anche a seconda della collocazione in questo Consiglio regionale.
Non posso non ricordare come, in verità, questa partita dell'amianto ci portò ad un voto unitario su una legge frutto di testi presentati dai vari Gruppi. Rammento benissimo che in quell'occasione l'allora minoranza invocava un provvedimento e soprattutto le risorse con le quali attuarlo.
Oggi, "tutta quella roba lì" ve la siete dimenticata. L'avete messa in un cassetto e non mi risulta che qualcuno s'impegni a sostenere con forza un finanziamento adeguato di questo provvedimento e s'impegni a farne una battaglia.
Le difficoltà di bilancio sono un dato da cui partire, ma c'é un discorso che riguarda le priorità. Voi scegliete di dare un a fiere e "mercatini" un "pacco" di soldi: 1.000, 1.500, 2.000 euro, nonostante gli organizzatori ci chiedano altro e ci ricordano che quel contributo non serve a nulla: non sani il bilancio di una grande manifestazione con 1.500 euro.
una "marchetta" elettorale dell'Assessore William Casoni! È chiaro qual è il problema? Casoni preferisce avere un po' di soldini da dare in giro per il Piemonte, annunciandoli magari con ... lettere di comunicazione.
Lì avete scelto di fare quella roba. Qui, non fate invece una cosa necessaria: impegnare un pezzo di quelle risorse per finanziare questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Parliamoci chiaro, questa è una piccola goccia d'acqua in una situazione molto più pesante e molto più grave. Ha ragione la collega Artesio sul fatto che l'emendamento serve soprattutto per far sì che vada avanti quel processo di bonifica sia negli uffici pubblici, ma anche in quelli privati: siamo di fronte ad una situazione nella quale, soprattutto i privati, non denunciano di avere dell'amianto sul tetto e in altre parti della loro abitazione, perché naturalmente dopo la denuncia occorre smaltire.. Siccome costa molto smaltire l'amianto, è evidente che o il pubblico riesce a intervenire o è chiaro che anche nelle abitazioni private si continuerà a nascondere una situazione presente in moltissime delle abitazioni della nostra regione e non solo nelle zone maggiormente interessate, come il Casalese: stiamo parlando delle abitazioni in generale, quindi su tutto il territorio regionale.
La questione è molto, molto complessa e anche difficile da affrontare.
chiaro che l'emendamento vuole essere un segnale: l'abbiamo sottoscritto perché lo riteniamo estremamente importante visto che interviene in una situazione di estrema difficoltà, non soltanto per quanto riguarda la bonifica degli edifici pubblici, ma anche per quanto riguarda le abitazioni private.
Dobbiamo continuare sulla scia seguita in questi anni da tutte le Amministrazioni regionali; dispiacerebbe molto se quest'Amministrazione questa maggioranza non continuasse il lavoro iniziato da anni e proseguito nella scorsa legislatura con l'approvazione di una legge bypartisan, che ha coinvolto tutto il Consiglio.
Auspico un segnale positivo in questa direzione dalla maggioranza e dalla Giunta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io perché ritengo che l'emendamento sia molto importante: a differenza dei precedenti richiede un'attenzione particolare e una cifra più sostanziosa: si tratta di un milione di euro.
una cifra che permette di adempiere ad un impegno che il Consiglio regionale si è assunto; io non ero fra questi banchi, ma ho potuto verificarne l'importanza dall'esterno. Ricordo personalmente l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio regionale nell'ottobre 2008 della legge che sancisce le norme per la tutela della salute, il risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto. Con l'emendamento si propone appunto di dare impulso e applicazione alla legge nazionale n.
257 del 19.
Pensiamo che il problema rientri nelle priorità di quest'Amministrazione, quindi non capiamo perché non sia stato posto sia dal punto di vista della prevenzione, sia dal punto di vista degli interventi. Forse si è trattato di una svista. A questo punto emerge l'esigenza di intervenire, per mantenere fede al proprio impegno e tentare di ritrovare questo milione di euro.
Abbiamo tutti presente il processo che riguarda l'ex Eternit di Casale Monferrato; sappiamo però di tanti altri interventi necessari e non capiamo perché la Regione a questo punto si sottragga.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dell'Utri per l'illustrazione.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente.
Io sono convinto che se questa discussione fosse stata fatta 30 anni fa, in questa stessa aula alla parola "amianto" si sarebbero abbinati concetti come innovazione tecnologica, progresso, oggi invece la sensibilità comune vuole che per il termine amianto si abbini il concetto di avvelenamento, tumore, costi di bonifica.
Questo che cosa testimonia? Testimonia chiaramente il fatto che l'amianto e tutti i suoi derivati ormai vengono vissuti dal senso comune come un fenomeno intollerabile che deve essere estirpato da quegli edifici pubblici e privati che si vedono ricolmi.
La monitorizzazione della Città di Torino, che conosco abbastanza in questo senso, è ampia e completa: la maggior parte delle scuole seguono un percorso progressivo di bonifica nei confronti dell'amianto al punto tale che la maggior parte dei bilanci dell'Assessorato all'istruzione del Comune sono dedicati proprio alla bonifica; se non sbaglio, viene impegnata una decina di milioni di euro all'anno.
Questo cosa testimonia? Testimonia il fatto che il sentimento comune applicato al bene pubblico legato all'amianto renda degli edifici assolutamente indisponibili. Sussistono petizioni di genitori, o addirittura famiglie che non fanno andare i loro figli a scuola per intere settimane per il rischio-amianto. Si tratta di una realtà importante che deve assolutamente essere sanata.
La Regione finora ha testimoniato un'attenzione nei confronti della progressiva bonifica; adesso ci stupiamo che si sottragga a quello che è ormai un elemento acquisito come bene comune.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 97) presentato dai Consiglieri Gariglio, Manica Boeti, Motta, Laus, Muliere, Pentenero, Reschigna: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
So che su l'emendamento da parte della società Pracatinat è stata svolta una forte sensibilizzazione nei confronti della Giunta e dell'intero Consiglio regionale.
Noi nella legislatura precedente siamo entrati nella compagine di questa società; voglio ricordare che la società gestisce il centro di soggiorno di Pracatinat e che questo centro di soggiorno si sta affermando in termini moto importanti e positivi, come laboratorio didattico sull'ambiente, come attività soprattutto rivolta nei confronti della popolazione scolastica.
Io non ho portato con me i dati delle presenze all'interno di questo centro ma posso solo garantirvi che il numero delle presenze sono fortemente importanti e consistenti.
Per queste ragioni con una certa sorpresa, nella discussione soprattutto nelle Commissioni di merito e poi anche in finale della prima Commissione abbiamo appreso che non era previsto alcuno stanziamento a bilancio, relativamente alle spese di funzionamento e partecipazione della Regione al Centro didattico di Pracatinat.
Con l'emendamento abbiamo richiesto, sostanzialmente, che siano messe a disposizione 570 mila euro, esattamente le stesse risorse messe a disposizione nel bilancio 2010.
Nella fase successiva, probabilmente presenteremo - proprio perch riteniamo di non dover destinare delle risorse oltre le necessità di funzionamento - un sub emendamento con cui ridurremo del 20% le risorse.
Questo, in relazione al fatto che abbiamo chiesto alla Società di Pracatinat - una società pubblica - di rappresentarci con molta precisione l'entità delle risorse strettamente necessarie per il suo funzionamento.
Con molta correttezza da parte dalla Società c'è stato riferito che rispetto agli stanziamenti del 2010, con qualche restrizione, con qualche economia è accettabile, nelle condizioni in cui si trova il bilancio complessivo della Regione, anche una riduzione di stanziamento attorno al 20%. Oltre, si mette in discussione il funzionamento di questo che ricordo, è un importante laboratorio didattico sull'ambiente che ogni anno coinvolge migliaia e migliaia di studenti che, oltre a soggiornare all'interno del Centro, svolge all'interno del Centro stesso un'importante attività. Voglio ricordare sul tema l'impegno di due colleghi della precedente legislatura: il Presidente del Gruppo di Rifondazione Comunista Gian Piero Clement che molto si era battuto per il centro di Pracatinat e il Consigliere Bellion che altrettanto ha lavorato affinché ci fosse una giusta partecipazione da parte della Regione Piemonte.
Questo appare oggi come uno dei laboratori di didattica sull'ambiente tra i più significativi e importanti della nostra regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere per l'illustrazione ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
La preoccupazione è duplice. Da un lato, come diceva il Consigliere Reschigna, poiché si tratta di un Centro didattico sull'ambiente molto importante e frequentato da migliaia di studenti, se noi non lo finanziassimo verrebbe meno la possibilità, a migliaia di studenti, di usufruire di questo importante laboratorio. Intanto emerge una preoccupazione dal punto di vista didattico, di informazione e formazione sui temi dell'ambiente per migliaia di giovani.
Dall'altro lato - credo che la preoccupazione sia arrivata anche a molti Consiglieri della maggioranza e della Giunta - emerge una forte preoccupazione da parte dei lavoratori, di chi lavora all'interno del Centro di Pracatinat. La preoccupazione di perdere il posto di lavoro.
Di fronte a questa duplice preoccupazione, credo sia opportuno destinare le risorse necessarie, anche se poi, come si diceva, dovremmo fare una discussione più ampia e generale sull'attività del laboratorio di didattica sull'ambiente (avremo tempo per farla). Adesso, abbiamo la necessità, attraverso il bilancio di previsione, di finanziare l'attività del laboratorio.
Ragion per cui credo sia opportuno accogliere l'emendamento: sarebbe un segnale positivo nei confronti delle scuole e nei confronti dei lavoratori impegnati quotidianamente all'interno di questo laboratorio didattico.
Anche su questo, chiederemo un'attenzione particolare da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Non finite mai di stupirci. Devo dire, sinceramente, che non pensavo che fra le tante cose che potevano venire in mente alla Giunta regionale ci fosse anche l'azzeramento dei trasferimenti a Pracatinat.
Dovete sapere che per ristrutturare le due palazzine di Pracatinat sono state spese centinaia di migliaia di euro; soprattutto la seconda palazzina, anche da un punto di vista dell'accoglienza per le famiglie e gli studenti, è un luogo straordinario. Un Centro finanziato, peraltro, non soltanto dalla Regione, ma anche dal Comune di Rivoli, dal Comune di Moncalieri e dalla Provincia di Torino e che offre agli studenti, ai ragazzi e alle loro famiglie uno straordinario luogo nel quale approfondire le questioni che riguardano l'ambiente.
I Consiglieri hanno fatto riferimento alla questione che riguarda i dipendenti, certamente la questione più importante, ma non è di meno l'altra questione, cioè il fatto di chiudere una delle strutture che svolge, per quanto riguarda la didattica relativa all'ambiente, un ruolo straordinario nella provincia di Torino.
Questa disattenzione, questa indifferenza rispetto all'ambiente è figlia - mi dispiace dirlo, ma non è un caso - di quello che succede a livello nazionale. Il Ministro Prestigiacomo è stata sul punto di dimettersi perché ogni provvedimento che riguardava l'ambiente è stato cassato. Il finanziamento, il budget del suo Ministero credo sia stato ridotto di un quarto, quindi giustamente si sarà chiesta: "che ci sto a fare"? Non vorrei dire la stessa cosa per l'Assessore all'ambiente della Regione Piemonte. Se continuate a tagliare sui parchi, sulle Comunità Montane, sugli Ecomusei, su strutture come queste, togliete anche la delega all'Assessore Ravello perché non avrebbe risorse finanziarie a disposizione per gestire le strutture delle quali ci si dovrebbe occupare con un po' più di passione. A questo punto pensiamo di "tagliare" anche l'Assessore Ravello - naturalmente da un punto di vista politico - e chiudere questo capitolo.
Concludo con una riflessione. In un Paese normale, in un Consiglio regionale normale, di tale emendamento ne terrebbe conto la maggioranza e lo approverebbe.
Tra l'altro, leggiamo nelle dichiarazioni di esponenti della maggioranza e rappresentanti della Lega Nord di quel territorio, "non vi preoccupate, perché tanto sarà finanziato". Smettetela di fare la politica della Giunta, cioè di togliere e poi chiedere a qualcuno di rimettere.
Forse, se governaste la Regione con un po' di serietà, i piemontesi vi sarebbero riconoscenti.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Sul Centro didattico Pracatinat ho qualche perplessità. Sono perplessità mie, forse non sono documentato a dovere. Tuttavia, anche a fronte di qualche perplessità, constato come ci sia la necessità di pianificare gli interventi.
Non si può arrivare a fine anno senza sapere se una realtà importante che svolge soprattutto funzioni didattiche, sopravvive oppure no attraverso un contributo di elemosina. Se la maggioranza, o la Giunta, intende affrontare la questione Pracatinat, lo faccia per tempo, al di là del fatto che si possono trovare delle risorse, mi sembra più che doveroso, per l'attività del 2001.
Lo si faccia in maniera seria, si affronti il tema del percorso didattico, l'eventuale spostamento, il futuro uso del Centro Pracatinat. Se la maggioranza, la Giunta ha un'idea diversa di quello stabile, delle sue funzioni, di quello che si fa dentro, attui un percorso che possa anche arrivare ad una proposta alternativa, cioè che Pracatinat non diventi più luogo dove fare didattica nei confronti della regione, ecc.
Ma lo si faccia per tempo, non si può pensare di arrivare alla fine dell'anno togliendo risorse e facendolo morire per consunzione. Chiedo anzitutto, di destinare le risorse perché non si può, a fine anno immaginare di interrompere livelli di programmazione che hanno già livelli di copertura per tutto il 2011.
Se poi si vuole fare una riflessione seria, la si faccia all'inizio di gennaio. Si faccia una riflessione seria sul futuro di Pracatinat, tenendo conto che ha avuto un investimento di diversi milioni di euro per tutto il rifacimento, per cui bisogna anche trovare una soluzione alternativa che bisogna ricercare.
Sostengo l'emendamento, non mi incateno sulla funzione di Pracatinat ma anche in questo caso bisogna che la maggioranza e la Giunta dimostri la capacità di pianificare le verificare le funzioni alternative su Pracatinat: se può avere una funzione ed essere una risorsa in altri ambiti oppure se si può ipotizzare, addirittura, la cessione dell'immobile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Faccio una domanda veramente pleonastica, che è la seguente: questa Giunta ha una politica ambientale? Faccio tre esempi per dire che non l'avete, una politica ambientale.
Primo: se non ricordo male siamo in attesa che venga presentato il provvedimento sui rifiuti, provvedimento ritenuto fondamentale ma che non c'è.
Secondo: sulle dighe c'è una battaglia che riguarda una Valle. Tutti hanno incontrato tutti, meno che l'Assessore Ravello, perché i Capigruppo del Consiglio regionale hanno avuto il tempo per incontrare la delegazione di un Comitato che si oppone all'invaso. L'Assessore Ravello ha incontrato il Consorzio di bonifica e ha incontrato un Sindaco di quella vallata (il Sindaco del Comune di Pray); è venuto ovviamente alla Conferenza dei Capigruppo, ma non ha sentito il dovere di promuovere lui un'iniziativa nei confronti di quegli amministratori.
Terzo: si propongono i ticket nei Parchi per andare a caccia?! Domanda: quando proponete il motocross nei Parchi? Dopo?



(Commenti in aula del Consigliere Vignale)



RONZANI Wilmer

Non pongo limiti: sono sicuro che farete anche quello. Ricordo solo che William Casoni venne qui, reduce da una vacanza a Barcellona, e ci spieg come avrebbe voluto organizzare le aree protette della Regione Piemonte. Ve lo ricordate? Il risultato è questo: i ticket sulla caccia. Adesso - ne prendiamo atto dall'anticipazione che ci ha fatto l'autorevole esponente della maggioranza Gianluca Vignale - stanno considerando anche la possibilità di organizzare il motocross. Questo è il punto! Rispetto a questo, il taglio a Pracatinat è una cosa che grida vendetta. La cultura ambientalista, se non ricordo male, è questo: il fatto, cioè, che noi cerchiamo di mettere insieme esperienze come queste perché possano diventare un veicolo con il quale diffondere la cultura dell'ambiente.
Anche su questo tema, torniamo alle priorità. Ci sono, naturalmente priorità e priorità; ma nel bilancio dell'Assessorato all'Ambiente non trovate una manciata di soldi per finanziare questa risorsa? Perché non la trovate? È evidente che non la troviate, perché a monte c'è l'idea che i Parchi servano per praticare la caccia!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Anch'io intervengo soltanto per dire che mi pare quantomeno un po' improvvido questo non impegno, a fronte di una struttura che - chi ha avuto la possibilità di verificare il tipo di attività che qui viene svolta crede sia assolutamente evidente la necessità di non smantellare un percorso che tra l'altro, è costato risorse importanti per la messa in condizioni di operare così com'è ora - ha svolto e sta svolgendo un ruolo importantissimo, in generale e in quel territorio, per il tipo di formazione e di attività, soprattutto finalizzate a interventi di natura ambientale.
Credo che il mancato rifinanziamento a questo tipo di attività sia in qualche misura da ascriversi alle sviste e alle sottovalutazioni. Penso si tratti di un'attività importante e lo testimoniano i percorsi che in questi anni sono stati avviati in questa struttura.
Non voglio rubare ulteriore tempo perché credo non serva. Credo sia importante che venga affrontato questo mancato finanziamento e che si provveda ad inserire, così come chiede il nostro emendamento, quanto riteniamo congruo per il tipo di attività e di finalità cui mira questa struttura.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Davvero non riusciamo a comprendere quale tipo di politica questa Giunta voglia portare avanti sui temi che toccano l'educazione.
L'educazione, come ho detto prima, non è un tema che va affrontato per capitoli, ma va affrontato nella sua complessità. Da sempre il Piemonte Torino e le altre grandi città che caratterizzano il nostro territorio hanno espresso capacità di progettazione e attività laboratoriali nel mondo dell'educazione che hanno fatto scuola in tutto il Paese e in molte altre Regioni Italiane. Ricordo per esempio che la Città di Torino ha avuto più di una volta un riconoscimento quale città modello per i progetti educativi per i bambini, a partire dagli asili nido per arrivare fino alle scuole dell'obbligo. Esperienze come Pracatinat derivano da un ulteriore ampliamento delle esperienze che Torino, insieme alle altre grandi città del Piemonte, sono riuscite a realizzare. Si tratta di un'attività laboratoriale ed educativa che ci è invidiata da molte Regioni italiane.
Non si comprende davvero quale sia oggi la motivazione secondo la quale la Giunta intende ammazzare questo tipo di esperienza. Come questa, molte altre esperienze legate al mondo dell'educazione ambientale non trovano risposta all'interno del bilancio regionale. C'è dunque un aspetto legato al valore culturale, storico; a che cosa rappresenta Pracatinat per le nostre scuole piemontesi, ma non solo: perché arrivano anche studenti da altre Regioni italiane. C'è poi un altro aspetto, che è quello occupazionale. Cinquanta dipendenti che non troverebbero più il proprio posto di lavoro è un dato estremamente preoccupante, per il quale non mi sembra ci sia grande attenzione. È vero che viene approvato un Piano per l'occupazione, ma la prima a generare disoccupazione è la Regione stessa.
Ricordo poi anche che le visite all'interno del Centro di Pracatinat sono circa 8.000 l'anno: si tratta di numeri importanti, significativi numeri per i quali non si può pensare che una Giunta faccia finta di niente e cancelli con un semplice colpo di penna un importo di 550.000 euro, che permetterebbero il funzionamento della struttura.
Alla luce di questi ragionamenti - mi rendo conto che sto sforando nei tempi e chiedo scusa, ma l'argomento è davvero molto importante - chiedo che la Giunta riveda questo atteggiamento e la sua posizione e che, con un importo che può essere facilmente trovato all'interno del bilancio, trovi una soluzione per una realtà così significativa per il Piemonte - ma ripeto, non solo per il Piemonte - che testimonia ciò che da sempre il territorio, la scuola, i sistemi educativi, insieme alle espressioni dell'Università, del mondo della cultura e della ricerca hanno saputo esprimere all'interno del nostro contesto piemontese.
Chiedo davvero che ci sia un ripensamento, una maggiore attenzione e anche una migliore valutazione dei livelli di sostenibilità rispetto a realtà estremamente importanti.



PRESIDENTE

Grazie. La parola al collega Lepri.



LEPRI Stefano

Questo emendamento è per noi molto importante ed emblematico della disattenzione su piccole cose, che però hanno un grande impatto. Ho letto l'intervista dell'Assessore Ravello in proposito, che diceva che non si poteva rispondere a tutto e che si sono dovute operare delle scelte. Per carità, quando le scelte sono fatte con raziocinio - ed effettivamente è stato così in molti casi - nulla quaestio. Nella fattispecie, noi avanziamo davvero molti dubbi. Ci sono anche nel bilancio dell'Assessore Ravello certamente non molte, per la verità, perché forse non è stato tra i più beneficiati del maxi incremento di fondi che ad un certo punto la Giunta ha voluto concedere agli Assessori, ma certamente anche nel suo bilancio ci sono delle pieghe dalle quali poter trarre quelle risorse che riteniamo così importanti per questo centro, che molti di noi hanno visitato e che obiettivamente appare - forse lo stesso Assessore Ravello lo ha già visto come un luogo assolutamente straordinario, quasi magico per i ragazzi e le persone che vi fanno visita e che vi stazionano per alcuni giorni. Infatti soggiornano per imparare quell'amore per la natura che soprattutto i nostri ragazzi, che vivono in città, non sono in grado di comprendere.
Pracatinat è proprio un luogo speciale e magico, che qualifica l'attività d'educazione ambientale che la nostra Regione e la nostra provincia sono in grado di assicurare.
Crediamo che si possa probabilmente migliorare l'efficienza anche in questo caso, come dovunque, ma che non vi siano ragioni per chiudere una realtà così importante, così significativa ed emblematica per molte persone e per quanti hanno a cuore l'educazione ambientale.
Per tali motivi abbiamo presentato l'emendamento che riteniamo importante e che confidiamo la Giunta voglia considerare.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 113) presentato dai Consiglieri Pentenero Reschigna, Manica, Boeti, Motta, Ronzani: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Credo che l'emendamento sia assolutamente collegato con quanto abbiamo discusso un momento fa.
Il programma Infea è un programma che da sempre la Regione, insieme alle Province e alle realtà territoriali, ma soprattutto insieme alle associazioni che si occupano di educazione ambientale, organizza su tutto il territorio.
La scuola negli ultimi anni è riuscita a sviluppare una capacità di coinvolgimento e di sensibilizzazione dei propri studenti, a partire dai primi anni del percorso scolastico e didattico, estremamente importante grazie al fatto che tutta una serie di attività, cosiddette attività di integrazione dell'offerta formativa, sono state offerte dall'ente Regione a supporto del sistema scolastico. Quindi, tutta una rete di associazioni e tutto un mondo che gravita intorno al sistema scolastico e quindi intorno alle scuole della nostra Regione. hanno sviluppato una capacità di progettazione e di intervento che è davvero esemplare e importante.
Credo che impoverire questo settore - anzi, devo dire che con la riduzione delle risorse già avuta nel 2010 e con l'ulteriore taglio di risorse previsto anche per l'anno 2011, sostanzialmente distruggiamo tutto un patrimonio culturale che è volto a creare dei cittadini che siano più consapevoli di che cosa vuol dire custodire il proprio ambiente e di che cosa vuol dire vivere in un ambiente per il quale è necessario dedicare il massimo rispetto e la massima attenzione.
La riduzione delle risorse legate al progetto e ai programmi INFEA è assolutamente in linea con quanto abbiamo già evidenziato con l'emendamento precedente, ovvero il fatto che non si ha più intenzione di portare avanti nessun tipo di politica ambientale, non si ha intenzione di svolgere nessuna attività di sensibilizzazione nei confronti degli studenti, non si ha nessuna intenzione di portare avanti e soprattutto - lo aggiungo non perché sia secondario ma perché sicuramente è un elemento da tenere in considerazione - il fatto che questo tipo di esperienze hanno nell'arco degli anni generato posti di lavoro. Ciò significa professionalità, e professionalità significa persone che si sono specializzate e che hanno caratterizzato la propria formazione professionale verso attività per le quali è necessario avere una competenza specifica ed una capacità educativa importante.
Con l'emendamento precedente e con l'emendamento cerchiamo di porre l'attenzione su quanto sia importante continuare le progettazioni avviate e su quanto sia importante continuare a salvaguardare le professionalità che in questi anni si sono sviluppate. Vorrei evidenziare ancora un altro aspetto. Così come il centro di Pracatinat e così anche i programmi provinciali INFEA sono programmi per i quali è previsto un cofinanziamento da parte del territorio.
Con l'eliminazione delle risorse regionali ci troveremmo di fronte ad una situazione tale per cui le province non possono scegliere se portare avanti l'esperienza dei programmi INFEA e sono costrette a chiuderle.
Quindi, dovremmo essere consapevoli del fatto che la riduzione, anzi l'eliminazione delle risorse, comporta un distruggere un patrimonio culturale senza che le Province e i territori possano scegliere, perch senza le risorse regionali non possono immaginare di poter continuare il lavoro fatto in questi anni.



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a rispettare i tempi, perché abbiamo molto lavoro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Immagino questa rappresentazione della politica del centrodestra in Regione. Primo tempo: campagna elettorale, il programma Cota, l'ambiente che è una priorità e quindi bisogna sostenerlo; è utile fare politiche di diffusione della cultura dell'ambiente. Questo è il primo tempo.
Secondo tempo: bilancio della Regione Piemonte gestito dal centrodestra. Uno si immagina che quel bilancio tenga conto delle cose dette in campagna elettorale dagli esponenti del centrodestra. Scopre invece che quel bilancio è un'altra: non dico che affermi il contrario, ma in molti casi contraddice le affermazioni di principio fatte durante la campagna elettorale. Siccome molti Consiglieri di maggioranza durante la campagna elettorale hanno fatto iniziative sull'ambiente e penso che alcuni abbiano anche, in qualità di Consiglieri, incontrato molte scolaresche alle quali hanno raccontato il valore delle politiche ambientali, mi spiegate con quale coerenza noi da una parte teorizziamo che l'ambiente è una risorsa per lo sviluppo di questo Paese, che bisogna fare politiche di sostenibilità ambientale e poi raccontate ai ragazzi che i programmi che per loro erano la traduzione pratica di quegli orientamenti di principio sono stati cancellati da voi. Perché voi avete con un colpo di spugna cancellato i finanziamenti per fare politiche di educazione ambientale. C'è un'obiezione che potete fare. Abbiamo un bilancio che è in difficoltà e sofferente. Siccome le somme che dovreste impegnare sono una manciata di lenticchie rispetto ai volumi e alle risorse che impegnate con il bilancio anche questo argomento non tiene. Perché in un bilancio che ha quelle dimensioni e quei volumi, non credo che sia un problema per voi trovare alcune decine di migliaia di euro per garantire continuità didattica ai programmi di educazione ambientale.
Se non lo fate, e voi non lo fate, non c'è un'altra spiegazione. Si torna al punto di partenza: a voi dell'ambiente non ve ne può interessare di meno! Va bene perché in questo momento è di moda parlare di ambiente. Chi non parla di ambiente? Chi non si riempie la bocca di parole come "sostenibilità ambientale", "l'ambiente come risorsa", "sviluppo sostenibile".
Prendo atto però che alla prova dei fatti, voi alcune migliaia di euro destinate a continuare a finanziare programmi di educazione, le avete soppresse. Mi sembra una cosa francamente fuori dal mondo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Io, mentre parlavano la collega Pentenero e il collega Ronzani, lo sguardo era rivolto all'Aula. Adesso è rientrata l'Assessore al bilancio Quaglia; la Giunta era rappresentata dal Vicepresidente Cavallera, cui devo dare atto che da quando è incominciata la seduta si è seduto e non si è più alzato. Se continua così, bisognerà portarlo fuori in braccio.
L'Aula è completamente distratta; l'Assessore all'ambiente, mentre ragioniamo di questioni ambientali, discute con gli ex compagni camerati del vecchio partito.



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Non mi azzardavo a dire questo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere.



RESCHIGNA Aldo

Grazie.
La maggioranza è intenta a fare tutt'altro: questo è il modo con cui stiamo discutendo il disegno di legge sul bilancio. È una modalità assolutamente deprimente, ma noi su alcune questioni non ci facciamo deprimere.
Voglio svolgere una semplicissima considerazione. Sono convinto che in relazione alle tematiche che riguardano l'ambiente sia inutile pensare di convincere le persone dalla mia generazione in su, più anziane: o riusciamo a fare un investimento sul futuro - e l'investimento sul futuro passa attraverso l'educazione e l'informazione ambientale - altrimenti, le tematiche ambientali sono una scommessa persa.
Credo che, oggi, valgano le stesse riflessioni svolte sull'emendamento precedente, che riguardava il centro di Pracatinat. Ridurre le risorse per le politiche di informazione ed educazione ambientale, sostanzialmente significa accontentarsi del nostro presente, che è fatto anche di cammino di risultati che in parte sono stati raggiunti, senza rivolgersi al futuro e senza cogliere fino in fondo la scommessa importante che è rivolta a ciascuno di noi: quella di contribuire con le nostre decisioni e scelte affinché la costruzione del futuro poggi su fondamenta serie e importanti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Effettivamente, ci piacerebbe capire cosa vi passa per la mente, se anche emendamenti di questo tipo non vengono tenuti nella giusta considerazione.
Ha ragione il collega Reschigna quando diceva che i cittadini di domani saranno quelli che noi avremo preparato. Oggi, per fortuna, c'è una grande sensibilità rispetto a questi temi da parte dei ragazzi e dei giovani, ma non ci sembra ci sia altrettanta corrispondenza da parte del Governo regionale e dell'Assessore, che ha la responsabilità di gestire questo bilancio.
Ieri sera, mio figlio mi diceva che, negli ultimi cinquant'anni, è scomparso il 90% dei pesci del Mediterraneo. Oggi, sulle nostre tavole arrivano pesci di allevamento, che, ovviamente, hanno un gusto diverso, ma non è una questione di gusto, il fatto è che stiamo distruggendo il territorio nel quale viviamo.
Qualcuno, un giorno ha scritto che ci vuole più scuola, ogni giorno tutto il giorno, per tutto l'anno. Io dico che ci vuole più ambiente, ogni giorno, per tutto il giorno, per tutto l'anno.
Non riusciamo a comprendere cosa vi passa per la mente. Non riusciamo a capire, rispetto ai parchi, il livello di protezione per coloro che vanno a passeggiare quando si fanno scendere in campo le doppiette. Non capiamo bene cosa avete in mente per gli ecomusei. Abbiamo capito bene cosa avete in mente per le comunità montane che proteggono il loro territorio montano che è quello di chiuderli, d'accordo con il governo nazionale. Loro hanno già detto che li vogliono chiudere e voi, che non avete il coraggio di farlo direttamente, tagliate le risorse necessarie al loro sostentamento.
Termino, per rispettare i tempi. Penso che l'Assessore Ravello sarà ricordato come l'Attila del nord-ovest, perché, per quanto riguarda l'ambiente, non sta crescendo un filo d'erba dove l'Assessore sta passando può darsi che la responsabilità non sia solo sua, ma, certamente, è una responsabilità che vi riguarda tutti. L'unica consolazione è che dura soltanto quattro anni e la natura è in grado di riprendersi anche dal Governo regionale di centrodestra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie.
Parto da un principio, che è quello dell'aumento dell'indebitamento che mi porta a svolgere una riflessione. Nel caso non ci fossero le risorse disponibili, inevitabilmente, chi ha a cuore il futuro del nostro Piemonte deve salvaguardare questo tipo di investimento. Nonostante questo e nonostante il fatto che ci si indebiti per una cifra spaventosa, non si sa come mai su una serie di interventi, in particolare sulle politiche ambientali, spariscono le risorse necessarie.
Non riesco neanche a capire la logica per la quale mi si viene a dire che una serie di progetti e interventi sono dannosi o ininfluenti; quanto meno si indichino quali sono le strategie alternative per supportare i percorsi di educazione ambientale.
Per cui, come avvenuto l'anno scorso, ancora una volta, ci ritroviamo sul progetto INFEA a dovere discutere a fine anno, con il rischio di fare saltare programmazioni già definite, quindi già attive. Una serie di percorsi educativi avviati con le scuole, attraverso i provvedimenti e i progetti allestiti dalla Provincia, purtroppo, rischiano di non trovare compimento.
Per cui, anche qui, secondo me, manca un elemento di pianificazione programmazione.
Se l'Assessorato vuole intervenire con altre linee, sempre di educazione ambientale, ci dimostri quali sono le alternative, ci spieghi il motivo per cui i progetti sostenuti finora non funzionano - probabilmente l'Assessorato ha informazioni che noi non possediamo - per fare sì che il tema dell'educazione ambientale non sia sempre un tema di risulta. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Direi che tra i due emendamenti, questo e l'emendamento che avevamo presentato in precedenza su Pracatinat, c'è, se mi permettete, un filo verde che li collega. Tra l'altro il filo verde è un colore più caro ad una parte di quest'Aula e noi andiamo anche un po' in soccorso all'Assessore Ravello.
Questa è una discussione che avevamo svolto anche durante l'esame del documento di assestamento, quando avevamo chiesto di ripristinare le risorse che avevamo già stanziato nel 2009 su questo capitolo. Al di là dei giudizi che abbiamo espresso in precedenza, l'Assessore aveva accolto con favore questo nostro intervento per ripristinare le risorse sul capitolo dell'educazione ambientale.
Adesso, siamo in sede di discussione del bilancio di previsione nuovamente chiediamo che le risorse vengano aumentate, quantomeno si confermino le risorse dell'anno precedente.
Per quanto riguarda l'educazione ambientale, insomma, sarebbero parole superflue rispetto a quello che tutti noi ben conosciamo e sull'esigenza di finanziare l'educazione ambientale nei confronti dei nostri ragazzi, dei nostri studenti e dei nostri giovani. L'educazione ambientale è un tema estremamente importante e serio che non va sottovalutato e, come abbiamo fatto pochi mesi fa, abbiamo insistito affinché le risorse tagliate venissero ripristinate.
Anche qui, chiediamo di ripristinare quelle risorse perch un'attenzione nei confronti dell'educazione ambientale credo sia condivisa da parte di tutti i Consiglieri regionali, di minoranza e di maggioranza.
Quindi, chiedo un po' di attenzione e, anche qui, un po' di sensibilità.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Leggendo l'emendamento e quello precedente, ricollegandomi ad un emendamento bocciato, quello sulle acque minerali, con il quale la Giunta non parlo mai in riferimento ad un Assessore, perché la Giunta esprime un lavoro collegiale guidato da un governatore, quindi parlo di una politica regionale - sta facendo una sorta di mini interpretazione sistematica di questi tre o quattro emendamenti, ma mi chiedo se ci sono delle contraddizioni o delle coerenze. Contraddizioni in che senso? Da una parte bocciando l'emendamento sulle acque minerali dove la Giunta rifiuta di installare strumentazioni e di aumentare le aliquote per le acque minerali salvaguardando un comparto produttivo e lasciandolo come una zona franca dall'altra parte, tagliando l'educazione, l'informazione, piccoli progetti dove servono poche migliaia di euro, dove non si guarda più all'occupazione di quelle realtà montane e dove, per ripristinare la perdita di una sola occupazione, è necessario un intervento sproporzionato, rispetto al ripristino della perdita di un lavoro in una città come può essere Torino.
Per questo motivo mi chiedo se c'è una contraddizione o una coerenza.
Alla fine dei minuti a mia disposizione ho capito che c'è una coerenza: la coerenza di una Giunta che non programma. Grazie.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 80) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è sullo stesso argomento di quello in cui sono intervenuti i Consiglieri del Partito Democratico ed altri del centrosinistra.
Riteniamo che la comunicazione ambientale sia un capitolo importante nelle spese della Regione: sicuramente necessario ma non sufficiente. Le accuse fatte all'Assessore Ravello ci sembrano quanto meno eccessive, anche se noi lo critichiamo, comunque e puntualmente, sulle scelte assunte.
Critichiamo le prese di posizione del Partito Democratico, perché non mi sembra che quando fosse al Governo, in Regione o ad altri livelli, abbia salvaguardato tanto di più l'ambiente (lo dico soprattutto al collega Boeti). Ben vengano, quindi, le comunicazioni ambientali a stanziare dei fondi in più sul progetto INFEA. Ricordiamo che è stato siglato un accordo quadro con le province piemontesi, con una delibera di Giunta regionale nel gennaio 2005 (quindi Giunta Ghigo), confermato successivamente dalla Giunta Bresso. Mi sembra, quindi, che la posizione della Giunta Cota vada in contraddizione sia con la Giunta Ghigo sia con la Giunta Bresso. Giusto per dire che non mi sembra una posizione molto produttiva visto che, com'è già stato ricordato dai miei colleghi, sono già partiti dei programmi (almeno la progettazione di programmi di comunicazione ambientale e le province) quindi ci sono province con dei programmi e con dei progetti.
La progettazione non si può interrompere in questo modo. È già stato detto in un emendamento presentato dal Partito Democratico che lo troviamo condivisibile, relativo al finanziamento a Pracatinat, un centro principalmente estivo, ma che comunque fa comunicazione, sensibilizzazione e informazione culturale soprattutto alle scolaresche. Potremmo citare altri impegni di progetti delle province, ma è ovvio che servirebbe, da parte delle forze politiche, una programmazione, non solo della comunicazione ambientale, ma della tutela dell'ambiente reale.
Per questo motivo, quando parliamo di centrali nucleari in Piemonte o di inceneritore di rifiuti nella città di Torino, dove sono concentrati oltre un milione e mezzo di abitanti, possiamo anche fare tutta la comunicazione ambientale che vogliamo, ma tanto la diossina e tutti gli inquinanti organici persistenti, nonché la radioattività (semmai torneremo alla scelta suicida del nucleare), ce la prendiamo lo stesso, sia che lo comunichiamo sia che non lo comunichiamo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 82) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) L'emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Bresso, Buquicchio Stara, Cerutti, Artesio: All'allegato A) modificare come segue lo stanziamento: UPB DB10032 "Grandi rischi, danno ambientale e bonifiche" - titolo 2 spese in conto capitale aggiungere 15.000.000,00 euro UPB DB07002 "risorse umane e patrimonio - Direzione" - titolo 2 - spese in conto capitale togliere 10.000.000,00 euro UPB DB07072 "patrimonio immobiliare" - titolo 2 - spese in conto capitale togliere 5.000.000,00 euro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stara per l'illustrazione; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Siamo di nuovo sullo stesso argomento.
Anche in questo ultimo anno abbiamo assistito a disastri. Anche in Piemonte abbiamo avuto situazioni molto critiche, soprattutto a fronte delle ultime piogge. Nonostante questo, nonostante si confermi l'esigenza di prevenire piuttosto che spendere dieci volte le risorse investite in prevenzione, ancora una volta non diamo segni di lungimiranza.
Ci stiamo comportando come fanno oggi molte società, che una volta impostavano e perseguivano i loro piani industriali, mentre oggi perseguono solo il profitto dell'azionista, anche a scapito dell'esistenza della società stessa o dell'azienda stessa.
Mi sembra che in questo caso si lavori tanto sul presente e poco sulle dinamiche future, con scarso senso di responsabilità. Le mappature degli interventi ci sono e assorbirebbero risorse enormi. Nonostante questo, non siamo riusciti ad avere quelle priorità di intervento, quei rischi che la nostra Regione affronterà quest'anno e in quelli futuri, ma continuiamo a non effettuare quegli interventi che si rendono assolutamente necessari e che molte amministrazioni locali hanno più volte sottolineato con molta documentazione.
Su quelle chi è al Governo dovrà dare una risposta, soprattutto con investimenti irrisori e insufficienti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Con l'emendamento, firmato da diversi Capigruppo e Consiglieri chiediamo garanzie adeguate relative alle risorse che le politiche di intervento in materia di rischi all'ambiente, in termine di bonifiche necessitano.
Purtroppo questo bilancio non prevede un grande finanziamento su questo versante e le conseguenze non possono che essere gravi. Le risorse della nostra terra non sono infinite, sono sicuramente limitate, quindi gli amministratori politici hanno il dovere di intervenire prevenendo, perch la prevenzione sicuramente è migliore della cura.
Si chiede di aggiungere 15 milioni di euro all'UPB relativa ai grandi rischi del danno ambientale e bonifiche, sottraendo 10 milioni sui capitoli delle risorse umane e patrimonio e 5 sul patrimoni immobiliare.
necessario che nel bilancio si riveda questa prospettiva di investimento, perché non ci risulta che la Giunta tenta minimamente conto della salvaguardia del nostro territorio. Manca una strategia in tutto questo: mancanza che personalmente ritengo molto grave. Gli amministratori hanno il dovere di prevedere quanto occorre in questo ambito.
Per questo motivo, cari colleghi e Giunta carissima, ritengo che l'emendamento, come altri, debba essere preso in considerazione, sul versante dei rischi ambientali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna per l'illustrazione ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Dedicherò i primi dieci secondi del mio intervento per ricordare che sono le ore 17.10. Grazie.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

L'Assessore Ferrero è in arrivo.



RESCHIGNA Aldo

Quindi avremo modo di confrontarci con l'Assessore alla sanità.
Due brevissime considerazioni sull'emendamento. Il tema delle bonifiche dei siti contaminati è essenziale all'interno della nostra Regione.
Esistono situazioni che la crisi industriale ha reso ancora più eclatanti e più evidenti, di aree industriali che sono state abbandonate, di aree industriali di tipo produttivo le cui riconversioni anche per altro tipo di destinazione, senza una previsione di stazionamenti di risorse per la bonifica dei siti compromessi, rischiano di rappresentare ulteriori zone di abbandono all'interno delle nostre città.
Ci sono dei territori che potrebbero pensare di ricostruire un proprio futuro produttivo, economico ed urbanistico proprio attraverso l'utilizzo di questi siti industriali abbandonati.
Proprio in questi giorni e in queste settimane questi territori stanno discutendo se tentare questa "ricostruzione economica" con operazioni di riutilizzo di questi siti, oppure attraverso la compromissione di nuovo suolo e di nuovo territorio non edificabile.
In questo contesto, immaginare che la Regione Piemonte compia una rottura significativa rispetto al passato, decidendo di non destinare delle risorse economiche per la bonifica dei siti industriali abbandonati e contaminati, o anche per interventi di prevenzione rispetto ai danni ambientali, è un "guardare" senza immaginare, anche qui, una logica di costruzione del proprio futuro.
Per queste ragioni, noi chiediamo attenzione rispetto all'emendamento che è stato presentato e che abbiamo voluto sottoscrivere perché ne condividiamo l'obiettivo.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, vorrei sottolineare l'importanza di l'emendamento e fare una considerazione di carattere generale. Noi viviamo una crisi molto seria sul piano industriale e delle prospettive (peraltro ne abbiamo discusso molte volte in Commissione), però la bonifica dei siti industriali o contaminati non è solo una questione ambientale: è una questione che ha anche una valenza di politica industriale. È evidente infatti, che all'interno di un progetto di rilancio del Piemonte tale questione non può essere considerata soltanto un fatto ambientale, per quanto significativo e per quanto capace di creare delle premesse per un utilizzo diverso di quei siti industriali.
La questione che noi poniamo è semplice: immaginiamo uno stanziamento con il quale non interrompere questo processo di recupero e di bonifica dei siti. Vi sono in giro per il Piemonte molte aree industriali che non possono essere abbandonate e nemmeno possono non essere sottoposte ad un processo di recupero e di bonifica. Il modo per farlo è proprio quello di dotare il bilancio della Regione Piemonte di uno stanziamento che ci consenta, sulla base di un programma che la Giunta ha definito o che deve definire, di portare avanti quest'opera di recupero. Non presentiamo un bilancio della Regione che su questo punto assuma soltanto le sembianze di chi vuole tagliare. Immaginiamo anche un bilancio che si ponga il problema.
Parliamo spesso di rilancio dell'occupazione e di rilancio produttivo, ma è evidente che questa operazione è un tutt'uno con la politica ambientale e industriale di questa Regione.
Ho, invece, l'impressione che ci si limiti a sottrarre risorse dalle operazioni che hanno un valore ambientale (citavamo prima la questione che riguarda le politiche formative ed educative) o che hanno un effetto più diretto. Perché il recupero di quelle aree ci consentirebbe di fare politiche di sicurezza, ma anche di fare politiche con le quali creare le premesse per affrontare meglio i temi di sviluppo di questa Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Io provengo da un'area e una Provincia che è stata particolarmente colpita negli anni scorsi dall'irresponsabilità di alcune attività criminali che hanno sparso per tutto il territorio di Alessandria rifiuti industriali tossici e nocivi. Per anni, quindi, la comunità è dovuta intervenire (gli Enti locali e lo Stato) per cercare di bonificare queste aree. Ma il lavoro che abbiamo di fronte non è ancora terminato. Vorrei citare soltanto un caso, a titolo di esempio: l'Ecolibarna di Serravalle Scrivia, una vera e propria bomba ecologica. Finché non sarà messa in sicurezza quell'area, il rischio per tutta la Valle Scrivia (parliamo di oltre 100.000 abitanti) sarà quello di non poter più utilizzare gli acquedotti di quella valle, né per bere né per le attività quotidiane.
Io credo che ci voglia un impegno serio, e non soltanto da parte della Regione - qui c'é bisogno di ben altro! - ma anche da parte dello Stato per intervenire in questa direzione. Naturalmente, però, la Regione deve fare la propria parte. Ecco perché sostengo con convinzione l'emendamento.
Io ritengo che le risorse destinate dalla nostra Regione siano insufficienti per poter affrontare una situazione ancora molto critica su tutto il territorio regionale e mi scuserete se io ritorno sul territorio della Provincia di Alessandria.
La cifra che dunque proponiamo su questo capitolo (UPB) è molto importante e la sosteniamo con estrema convinzione.
Vorrei dire poi qualcos'altro anche ai colleghi del Movimento 5 stelle ma la discussione è ancora molto lunga e non mancheranno le occasioni per farlo successivamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Utilizzo l'emendamento per portare a compimento quella breve riflessione che avevo cominciato con l'emendamento precedente, che richiamava ai tagli di "piccoli" progetti, ma di grande portata in un momento di difficoltà e di crisi.
Vi è una contraddizione tra la politica fiscale leggera - torno al discorso delle acque - e l'interruzione di questi progetti.
Il compito e il ruolo istituzionale di una Regione, da quello che ho potuto capire dando i primi esami all'università, è quello di un Ente che pianifica e che programma. Pianificazione e programmazione rispondono ad un criterio, quello della responsabilità.
Quando una maggioranza programma, si deve assumere la responsabilità di portare a segno determinati comportamenti, che accontenteranno una fascia di cittadini ma che ne scontenteranno, per forza, un'altra.
Se con un cambio di maggioranza vengono interrotti tali progetti pianificati e programmati precedentemente con fondi della nostra Regione bisogna assumersene la responsabilità. Non è sufficiente dire: "Non ci sono risorse" per poi lasciarsene scappare delle altre. Bisognerebbe assumersi la responsabilità di dire: "Questi progetti vanno bocciati".
Questa è una contraddizione e una contestazione che muovo a questo Governo regionale: occorre assumersi più responsabilità nel momento in cui si pianifica e si programma.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Intervengo bevente, per una questione personale. Il Consigliere Bono perde sempre una buona occasione per stare zitto quando parla di me relativamente alle questioni ambientali.
Cito le parole di un giornalista straordinario, che è Gramellini, il quale un giorno ha scritto: "Gli avvocati parlano con le sentenze, i medici con gli interventi chirurgici, i calciatori con i goal e gli amministratori con le azioni ".
Se il Consigliere Bono si riferisce alla mia attività di amministratore locale, non avendo avuto io responsabilità di tipo gestionale sull'ambiente in questa Regione, gli ricordo che il Piano regolatore, approvato dal Comune quando ero Sindaco, non ha previsto un solo metro quadrato di terreno agricolo destinato alla residenza, anzi ha tolto il residenziale dalla collina morenica (terreno venduto allora a 700.000 lire al metro quadrato) per trasformarlo in terreno agricolo.
In questi otto mesi, non sono ancora riuscito a capire con quale sia il ruolo del Consigliere Bono; il medico ha già smesso di farlo dall'inizio della legislatura. Parla con il computer, ma non fa l'informatico, per cui non si riesce a capire. Gramellini non saprebbe in quale di queste categorie identificarlo.
Ripeto, se io parlo di difesa dell'ambiente è perché la mia storia personale e politica mi autorizza a farlo.
L'altro minuto che mi resta lo utilizzo per rivolgere una domanda all'Assessore Ravello, nei confronti del quale - tra il serio e il faceto nessuno può pensare possa essere l'Attila del Nord Ovest, non avendone il fisico. Visto che stiamo parlando di siti industriali che provocano problemi rispetto all'inquinamento, vorrei capire se la questione del servizio industriale è un argomento che interessa questa Giunta regionale e se questo non può essere - e magari non lo è - un'occasione per discutere della sua rilocalizzazione. Questo è un argomento che, in quella zona, si discute da tanto tempo e che forse non è mai stato affrontato con la giusta concentrazione.



PRESIDENTE

Sospendiamo la trattazione dell'articolo e dei seguenti emendamenti: Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Stara Artesio, Pentenero, Cerutti: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Emendamento rubricato n. 58) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) Emendamento rubricato n. 84) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'allegato A inserire la seguente modifica: (Tabella conservata agli atti) In tal modo, così come eravamo rimasti d'accordo, recuperiamo la fase di illustrazione, di dibattito e successiva votazione.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 9.1 presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri, Muliere, Gariglio, Ronzani, Motta A, Laus, Manica, Boeti Pentenero: "Articolo 7 quinquies (Investimenti in edilizia sanitaria) 1. La Regione, al fine di realizzare gli investimenti in edilizia sanitaria di cui all'allegata tabella A, stanzia Euro 16.079.294 per l'anno 2011 Euro 55.759.355 per l'anno 2012 ed Euro 21.037.750 per l'anno 2013.
2. Gli investimenti di cui all'allegata tabella A sono finanziati per l'esercizio 2012 per euro 22.000.000 con fondi FAS e per la rimanente parte nelle modalità di cui ai commi 3 e 5.
3. Al fine di contribuire al finanziamento degli investimenti di cui all'allegata tabella A, le aziende sanitarie sono autorizzate alla vendita degli immobili non destinati a finalità istituzionale di valore inferiore ai 250.000 euro.
4. Entro sei mesi la Regione provvede alla creazione del fondo immobiliare di cui all'art. 13 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14, cui sono conferite le proprietà immobiliari delle aziende sanitarie regionali non destinate a finalità istituzionali e il cui valore stimato sia superiore ai 250.000.
5. I proventi derivanti dalla gestione del fondo sono destinati al finanziamento degli investimenti di cui all'allegata tabella A e, per la parte rimanente, a futuri programmi di investimento nel campo dell'edilizia sanitaria.
6. La deliberazione consiliare di cui all'art. 13, comma 1, della l.r.
14/2006, nel definire le modalità operative del fondo immobiliare, include tra i criteri per la definizione delle priorità nella destinazione dei proventi del fondo, l'entità dei conferimenti provenienti da ciascuna azienda." Passiamo dunque all'emendamento rubricato n. 9.1, a firma del Consigliere Reschigna ed altri, visto che nel frattempo è arrivata in aula l'Assessore competente alla sanità.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Prima di procedere all'illustrazione dell'emendamento, vorrei con molto garbo porre una questione all'Assessore alla sanità. Assessore, visto che ieri si è rifiutata di illustrare le linee guida del Piano sanitario, che invece oggi ha voluto rappresentare alle Organizzazioni sindacali, pu cortesemente riferirci in aula quanto ha comunicato alle Organizzazioni sindacali? Noi ci impegniamo a non aprire il dibattito, però vorremmo evitare...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Reschigna.
In fase di sessione speciale sul bilancio non sono ammesse, per Regolamento, le pregiudiziali. Quindi, potrebbe fare questa richiesta all'Assessore a titolo di cortesia.



RESCHIGNA Aldo

Lo chiedo a titolo di cortesia, soprattutto per un problema di dignità dell'aula.
Vorrei evitare che, domani mattina, quanto è stato dichiarato dall'Assessore Ferrero lo debba leggere su "La Stampa", su "la Repubblica" su "Torino Cronaca" e gli aspetti più pruriginosi su "Lo "Spiffero.com".
Abbiamo un canale che consente a noi Consiglieri regionali di sapere qualche cosa senza rivolgersi a questi organi di informazione? Chiedo una cortesia: non apriremo alcun dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore.



PRESIDENTE

Assessore Ferrero, il Presidente Reschigna chiedeva la cortesia di avere un'informativa perché, quando lei non era presente in aula, il Vicepresidente Cavallera aveva informato l'Aula di questo incontro. Lei pu andare incontro alla richiesta, senza aprire poi un dibattito? La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Intanto la richiesta di confronto con i sindacati non è di oggi, ma è legata ad un percorso che si è definito in questi mesi e che ha avuto diversi momenti di approfondimento.
Penso che qualsiasi Giunta, qualsiasi Amministrazione prima di assumere una serie di decisioni e di valutazioni abbia tutta una serie di momenti di confronto, sia con le parti sociali, sia al proprio interno, per individuare una scelta finale.
Quindi la valutazione che oggi si è fatta con i sindacati rientra in questo percorso di analisi di quelle che possono essere le possibilità di percorsi su cui la Giunta si assesterà.
Adesso sinceramente io sono stata chiamata qui per il discorso dell'emendamento. Se volgiamo iniziare un ragionamento diverso di comunicazione è un altro tipo di discorso. Quello che posso dirvi è che oggi ai sindacati si è evidenziata la volontà di questa Giunta di individuare un percorso di commissariamento delle Aziende; nell'ambito dei ragionamenti con i sindacati, si è evidenziato un orientamento della Giunta a tenere in considerazione la permanenza delle problematiche legate alla sussistenza delle Aziende territoriali, mentre c'è stato un ragionamento ampio con vedute anche diverse rispetto agli orientamenti legati alle ipotesi di orientamenti sulla rete ospedaliera.
Questo è stato un confronto come ce ne sono stati anche altri e sulla base di questi ragionamenti io penso che la Giunta farà le proprie scelte.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, intende illustrare l'emendamento n. 9.1?



RESCHIGNA Aldo

Sì, Presidente. Intendo illustrarlo non senza aver ringraziato l'Assessore per non averci detto nulla! Domani, ascolteremo e leggeremo dalle cronache dei giornali.
Perché, Assessore, è assolutamente legittimo che una Giunta regionale quando affronta certi temi cerchi di condividere questi percorsi con chi all'interno della comunità piemontese (le Organizzazioni sindacali, le organizzazioni sociali, le organizzazioni economiche) ha voce in capitolo su questa questione. È molto meno legittimo il fatto che lei, dal momento in cui è diventata Assessore alla sanità di questa Regione, si sia sottratta a qualunque confronto in sede di IV Commissione e anche nei confronti dell'Aula. Questo lo consideriamo assolutamente sconveniente da parte sua.
Chiudo questa vicenda, ma avremo modo di tornarci.
L'emendamento è molto semplice, anzi è complesso, ma è molto semplice da illustrare. Prima considerazione. Partiamo dal presupposto - e l'ultimo studio dell'ARESS ha confermato questo tipo di situazione - che oggi abbiamo un patrimonio di edilizia sanitaria vetusto. Seconda considerazione: noi abbiamo ascoltato le proposte contenute all'interno del disegno di legge sulla legge di bilancio che sono assolutamente insufficienti. Terza questione: siamo in difficoltà di risorse. Quarta questione: occorre costruire una programmazione degli interventi nel corso di un arco triennale.
Per queste ragioni noi con l'emendamento immaginiamo anzitutto di stanziare oltre 16 milioni di euro per il 2011, oltre 55 milioni di euro per il 2012 oltre 21 milioni di euro per il 2013. Poi, immaginiamo di prevedere sul bilancio pluriennale l'iscrizione al bilancio per l'esercizio 2012 di 22 milioni euro di fondi FAS, che sono assegnabili alla Regione Piemonte a seguito della legge sulla stabilità approvata dal Parlamento recentemente.
In terzo luogo, immaginiamo un effettivo avvio di un percorso per la creazione del fondo immobiliare, di cui all'articolo 13 della LR del 2006 al quale conferire le proprietà immobiliari. Ma consideriamo anche il fatto che se noi pensiamo di gestire in modo totalmente centrale la gestione del patrimonio immobiliare in termini di alienazione o valorizzazione dello stesso, probabilmente, nel corso del 2011 noi non avremo nessun tipo di procedura di alienazione.
E quindi proponiamo, sostanzialmente, che per immobili di valore immobiliare inferiore a 250.000 euro siano i Direttori generali a procedere direttamente all'alienazione: non per coprire pezzi di spesa corrente delle Aziende sanitarie locali, ma perché i proventi di queste alienazioni possano concorrere all'attuazione di un programma di edilizia sanitaria che non può essere autonomamente deciso da parte dei singoli Direttori generali, ma dev'essere concordato con il competente Assessorato regionale alla Sanità.
Quarto: noi proponiamo di destinare alcune di queste risorse ad investimenti di cui alla tabella A allegata all'emendamento, ripartiti su 2001, 2012 e 2013: sono pezzi di investimento che hanno trovato la loro ospitalità all'interno di due deliberazioni della Giunta regionale nella precedente legislatura che, da informazioni assunte presso l'Assessorato regionale alla Sanità, risultano in parte non attuate. Su questo tema voglio rammentare all'Aula e alla Giunta regionale che, nelle discussioni che abbiamo svolto, questa è una delle questioni fondamentali per l'atteggiamento che il Gruppo regionale del Partito Democratico sta assumendo in merito al disegno di legge di bilancio per l'anno 2011.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei. La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Questo è un emendamento che potrebbe, se valutato positivamente segnare la discussione sul bilancio. Ci sono emendamenti ed emendamenti naturalmente, e questo è uno di quelli che hanno un significato preciso: creare le condizioni perché sia possibile proseguire in un'azione di ammodernamento dell'edilizia sanitaria della nostra Regione.
Non credo che le priorità che noi abbiamo indicato possano essere contestate: noi le abbiamo mutuate da una deliberazione che è stata oggetto di forti discussioni in quest'Aula, rispetto alla quale le forze di minoranza di allora hanno avuto un ruolo propositivo e positivo. Stiamo quindi discutendo di un piano di iniziative volte a modernizzare e rendere più umana la sanità piemontese, anche dal punto di vista delle strutture fisiche che organizzano la Sanità, sulla base di un progetto e di priorità condivise. Questo è il primo punto da cui partire. Non oso pensare che voi siate contrari ad una cosa che avete a suo tempo contribuito a co determinare.
Noi però non ci limitiamo, in questo caso, a dire "Vi diciamo di fare questo", in attesa che presentiate il Piano sanitario, il progetto che riguarda la cosiddetta riorganizzazione della rete ospedaliera e tutte le cose che state discutendo voi e che non stiamo discutendo insieme. Ne parlate infatti con i Sindacati; pensa un po' se un vecchio comunista come me è contrario al fatto che ne parliate con i Sindacati, ci mancherebbe: sono assolutamente d'accordo. Il punto però è un altro: è anomalo che prima di presentare il piano sulla competitività, voi non abbiate trovato il modo - cosa che ha fatto invece l'Assessore che è vicino a lei - di venire a parlarne in Commissione. L'Assessore Giordano, infatti, non ha adottato il Piano per poi comunicarcelo dopo: è venuto a parlarne prima.
Naturalmente ha redatto il Piano che voleva lui - non è mica questo, in discussione -, però prima ne ha parlato in Commissione. È troppo pretendere che lei, Assessore, venga a discutere queste cose in Commissione? È troppo pretenderlo, da parte di un'opposizione che ha avuto un atteggiamento positivo? Prendo atto che abbiamo presentato un progetto che riguarda il finanziamento di interventi prioritari e prendo atto anche del fatto che discutere di questioni essenziali per il futuro di questa Regione con questo Assessore è diventato problematico, se non addirittura impossibile.
Ne terremo conto, naturalmente, sul piano politico.



PRESIDENTE

Grazie. La parola al Consigliere Boeti per l'illustrazione.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente. Il collega Reschigna diceva che i nostri ospedali sono vecchi: tante volte abbiamo detto che hanno un'età media di 80 anni e forse effettivamente sono tanti; in altri posti del mondo un ospedale di 80 anni lo si abbatte, lo si ricostruisce in un posto diverso con principi nuovi, soprattutto da un punto di vista ambientale. Così non succede da noi, dove i tempi necessari per umanizzare e costruire nuovi ospedali sono infiniti e credo che questo sia uno dei problemi più grandi che ha questo Paese. Mi pare che neanche quella struttura che si chiama SCR, che noi stessi avevamo messo in piedi, sia riuscita nel suo scopo.
L'emendamento che abbiamo proposto non è una marchetta, com'eravamo abituati a vedere durante i Consigli regionali e le approvazioni del bilancio negli anni precedenti: è una proposta seria, che noi crediamo dovrebbe trovare il consenso della Giunta. Lo stesso ingegner Monferino è venuto in Commissione a dire che gli ospedali hanno bisogno di essere messi in sicurezza, di essere umanizzati e che c'è bisogno, in questo campo, di un intervento importante. Non parliamo di nuovi ospedali, anche se questo è un argomento che da qualche parte, prima o poi, dovremo riprendere. Trovo singolare che siano cominciati i lavori per il nuovo Ospedale della Valle Belbo e che sempre l'ingegner Monferino scriva ai Sindaci che non se ne parla nemmeno e che quello è un ospedale che non sarà realizzato. Vi mettete nei guai anche con i vostri amministratori e credo che un po' di coerenza tra quanto successo nei primi cinque anni in questo campo debba essere mantenuta.
Faccio l'ultima riflessione. È vero che noi abbiamo avuto in questi mesi nei confronti dell'Assessore Ferrero un atteggiamento di grande disponibilità e, per quanto mi riguarda, anche di simpatia e di amicizia.
Però non può continuare così, Assessore Ferrero. Non è cioè possibile che un Assessore non senta il bisogno di confrontarsi una volta con la Commissione Sanità: anche sul nulla, anche sulle voci, anche sugli articoli dei giornali; non dico che sarebbe servito a salvare la faccia, ma non è possibile che soltanto i Consiglieri normalmente eletti non sappiano cosa sta succedendo rispetto al Piano socio-sanitario.
Finisco, Presidente, ma devo dire che è deprimente che domani o dopodomani, quando la Giunta avrà approvato le linee, lo si scoprirà dai giornali. Denigrare il lavoro dei Consiglieri - di maggioranza o di opposizione che siano - e non averne rispetto è una cosa, Presidente, che non fa bene alla politica in generale.



PRESIDENTE

Grazie. Mi permetto di richiamare l'attenzione: stiamo parlando di un emendamento in edilizia sanitaria di oltre 90 milioni di euro. Siccome vedo un po' di disattenzione, mi permetto solo di chiedere l'attenzione dell'Aula.
Ha chiesto di intervenire il collega Laus per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. L'ha appena detto lei: parliamo - non perché gli altri lo fossero meno - di un emendamento molto importante. L'ho già detto altre volte, ma devo ripetere che sull'edilizia sanitaria mi sono sentito offeso come Consigliere regionale. Nemmeno la famiglia Orfei sarebbe stata in grado di fare l'elaborazione di questo emendamento. Perché dico la famiglia Orfei? Perché qui siamo proprio in presenza di un grande salto acrobatico: in mancanza di numeri, cioè, in mancanza di dati e di riferimenti, si è riusciti a presentare un emendamento così complesso.
Lo ripeto ancora, Presidente, e ne approfitto per dirlo ancora a lei lo dico pubblicamente: io ho stima - non poca, ma tanta, e lei lo sa dell'Assessore Ferrero, al di là del rispetto delle posizioni politiche.
Questa cosa, però, non può passare.
la prima volta che lei mi ascolta su questo punto, Assessore Ferrero e approfitto della sua presenza. Ho inviato una lettera anche all'Ufficio di Presidenza: non è possibile che io in Commissione abbia chiesto quel progetto, quello studio di messa a norma di tutta l'edilizia sanitaria; che lei mi dica, giustamente, che è un progetto molto complesso e che non è semplice dare una risposta in questo momento; e che poi il giorno dopo io apprenda dagli organi di stampa - ma non perché gli organi di stampa a me facciano impressione - che l'ARESS e chi la guida erano a conoscenza di uno studio affidato già qualche mese fa. Questo mi ha disturbato. Presidente le chiedo gentilmente - magari poi non intervengo sul prossimo punto - di poter approfittare della presenza dell'Assessore.
dunque un'importante questione di principio. Voglio capire se lei era al corrente - mi può pure dire che era al corrente, che non le sembrava quello il momento "per", l'importante è che dica la verità - che l'ARESS aveva sviluppato quel piano. Quando parliamo di 20, 90 o 100 milioni di euro, 150 o 300 non hanno nessun significato, se non vengono rapportati ad uno studio più complesso.
Non aggiungo altro perché non voglio fare polemica, ma ad oggi né io n i colleghi, abbiamo questo studio. Continuerò nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Assessore.
Intervengo, Assessore, non per mettere il dito nella piaga, perché nel merito hanno detto abbastanza tutti i Consiglieri intervenuti prima di me.
Mi permetto, con tutto il rispetto che ho per lei e per il ruolo che svolge, di rivolgerle una domanda. Una domanda che sorge spontanea a chi lavora, anche se su fronti diversi, nello stesso ambito e nello stesso consesso istituzionale.
Assessore, perché lei ieri ha ritenuto - me lo consenta, lo dico bonariamente, noi ci siamo sentiti tali - di schiaffeggiarci rinunciando a darci delle informazioni che, legittimamente, noi le chiedevamo e oggi addirittura, va a confrontarsi con i Sindacati sullo stesso argomento? Posso anche capire che i Sindacati saranno più importanti per determinate situazione rispetto ai colleghi. Mi scusi se glielo ricordo quanto meno, in nome del galateo istituzionale e del buon rapporto che ci deve essere tra tutti i membri del Consiglio verso la Giunta e della Giunta verso il consiglio.
Lei, Assessore, ha commesso un grave errore relativamente al quale sicuramente apprezzeremmo le sue scuse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Assessore, colleghi, penso che lei domani, forse oggi stesso, farà la rivoluzione. Non sarà la Rivoluzione d'ottobre, di cui quest'aula non credo abbia nostalgia, ma la rivoluzione di capodanno, di cui nessuno di noi avrà memoria fra qualche anno.
la rivoluzione di Capodanno perché lo sconvolgimento che le aziende avranno, sarà notevolissimo. Sarà una rivoluzione di cui nessuno di noi avrà nostalgia fra qualche anno e di cui, spero, lei abbia qualche dubbio anche se il timore che lei manifesta nel confrontarci, mi porta a pensare che, in effetti, qualche dubbio ce l'abbia ancora. Spero che l'incontro con i Sindacati, abbia rafforzato in lei questi dubbi.
Temo che questa rivoluzione, oltre che non ricordata e apprezzata, sarà invece ricordata come un golpe. Di questo si tratta. Inevitabilmente, lo dico ad un'Aula anch'essa irresponsabile, perché siamo di fronte ad un'importante decisione di questa amministrazione che passa senza il confronto con l'opposizione.
E' una vergogna che questo avvenga! L'atto più importante di programmazione passa in Giunta, senza il minimo confronto con le opposizioni sapendo che si tratta non di un cambiamento, ma di una rivoluzione.
Una rivoluzione che vedrà il Piemonte, insieme alla Lombardia, le uniche in Italia, adottare un modello diverso da quello indicato dal Servizio Sanitario Nazionale. Di questo occorreva, perlomeno, una discussione preventiva, o una comunicazione che voi avete ritenuto, in disprezzo di quest'Aula, di non concedere alla minoranza.
Noi, con questo documento, vogliamo rappresentare il dubbio che questa rivoluzione, che non sarà tale ma un grande sbaglio, porterà con se la scelta di non investire più con risorse proprie della pubblica amministrazione della Regione. Tutto si tiene, Assessore. Il fatto che lei non voglia discutere di l'emendamento, speriamo che lo possa accogliere, ma temiamo di no, si tiene con il suo ragionamento e quello della Giunta, cioè quello di portare sull'offerta privata, non solo una crescente capacità, ma anche attribuire all'offerta privata la titolarità a costruire nuovi ospedali.
questo il disegno, alla fine, che avete in testa, lo nascondete dietro all'esigenza dell'efficienza, ma in realtà dovete alla fine svelarlo.
Ed è per questa ragione che noi siamo convinti che la proposta abbia un senso. Riteniamo che questa rivoluzione non serva e che l'investimento pubblico, in sanità, sia decisivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere per l'illustrazione ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Reschigna ha posto una questione politica. Naturalmente la Giunta, la maggioranza, può ignorare la questione, tanto i rapporti sono quelli che sono. Abbiamo tempo. Se questa è la concezione che la maggioranza e la Giunta hanno del rapporto con l'opposizione, credo che saranno settimane, mesi e anni difficili, se resteremo qui, difficili.
Ripeto, il Consigliere ha posto una questione, l'ha posta con chiarezza e vogliamo delle risposte. Tra i tanti emendamenti che abbiamo presentato ne abbiamo presentato uno sull'edilizia sanitaria rispetto al quale abbiamo chiesto una risposta che fino ad ora non è arrivata. Poi abbiamo posto un'altra questione.
Si sta discutendo di scelte importantissime, ma se ne discute in altre sedi e non in Consiglio. In seguito avremmo modo di dire, ritorneremo sulla questione, quello che pensa il Presidente della Giunta di quest'Aula, non solo della minoranza, di che cosa pensa il Presidente Cota, del Consiglio regionale. Siccome abbiamo modo di state qui stasera, domani, avremo modo di ritornarci. Non si tratta di un giudizio sull'opposizione, ma sul Consiglio. Continuiamo pure così.
Non so se le scelte che sta prendendo la Giunta sulla sanità, non solo non le ha confrontate con la minoranza, mi chiedo se le ha confrontate con la maggioranza; se i Consiglieri di maggioranza sanno di cosa si sta discutendo, in questi momenti, sulla sanità piemontese. Non lo so! Dite voi se siete stati coinvolti sulle scelte che sta prendendo la Giunta sulla sanità. Se ne deve discutere non solo in Consiglio, ma sul territorio regionale, cosa che noi abbiamo fatto negli anni passati.
In ogni caso, Presidente, avremmo modo di ritornarci anche su l'emendamento. Come lei ha detto, si tratta di un emendamento molto importante che riguarda il futuro della sanità piemontese per l'edilizia sanitaria, poi si stanno prendendo altre scelte. Noi ne vorremo discutere.
In ultimo. Non abbiamo avuto un atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell'attività dell'Assessore, ma è chiaro che questi segnali non vengono colti positivamente dalla minoranza



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Mi permetto di fare alcune brevissime considerazioni.
In questi ultimi giorni abbiamo assistito a tutti i prodromi della situazione che stiamo vivendo sul piano socio sanitario: una Giunta che si confronta con tutti, che parla con tutti - per carità è legittimo - ma non con il Consiglio. Sarà una modalità nuova.
Ricordo la vicenda di ieri, in cui siamo stati chiamati ad esprimere un parere sulla questione delle assicurazioni, a tre giorni dalla scadenza di scelte già operate, senza essere messi in condizione di fare nessun ragionamento: non c'erano né dati né numeri né riferimenti. Quindi, si è arrivati alle scelte che tutti conoscono.
Oggi siamo qui a considerare la posizione della Giunta sull'edilizia sanitaria; nelle scorse settimane in più occasioni c'è stato detto che la Giunta regionale, sostanzialmente, non era in condizione di fare alcuna valutazione.
Mi chiedo il significato del fatto che dopo otto mesi di governo non si sappia ancora cosa c'è da fare. Mi chiedo se sia realisticamente accettabile oppure se rientra tra i modi eleganti per dire: "non c'interessa parlarne con voi".
Questo lo uniamo a quanto accaduto e sta accadendo nella discussione sul bilancio: in Commissione prima è stata preparata una bozza-farsa successivamente abbiamo discusso un mese sui desiderata degli Assessori quasi tutti smentiti poi dalla presentazione dell'emendamento della Giunta.
Si è arrivati in aula in una situazione quasi surreale; per come stanno andando le cose, quest'Aula è totalmente ininfluente al fine di stabilire una linea di governo della Regione. Sostanzialmente, nella situazione in cui stiamo operando, non ci rimane che certificare che la Giunta probabilmente farà quanto vorrà e se ne avrà voglia ci dirà qualcosa diversamente, non ci dirà nulla.
Non credo, onestamente, che, al di là della necessità di revisionare il Regolamento su aspetti puntuali e tecnici, possa essere accettabile la modalità per cui dobbiamo farci spiegare dai sindacati e dall'esterno come si stanno concretizzando le scelte di governo di questa Regione.



PRESIDENTE

Mi permetto di ricordare che abbiamo ancora da esaminare centinaia di emendamenti: invito al rispetto dei tempi previsti per intervenire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Io credo che l'Assessore abbia contezza del fatto che il Piano che state presentando non passerà. Credo che voi siate troppo ottimisti: sono contrari non solo i nostri amministratori, ma anche quelli del centrodestra. Vi farò dono di una serie di prese di posizione di molti amministratori del PdL contrari al Piano che state presentando. (Io non lo conosco e siccome lei non me lo spiega, discuto per quello che so).
Il Piano che presentate prevede di costruire alcuni mostri: le ASO diventano grandissime - nasce una ASO di Novara, al punto che alcuni amministratori del PdL parlano apertamente di Novaracentrismo. Lo sostiene anche il collega Carossa. Le ASL diverranno strutture che non conteranno più nulla; avremo delle ASL provinciali delle quali non si capiscono bene funzioni e compiti. In compenso, avremo due grossi mostri rappresentati da ASO grandissime.
Ma davvero pensate sia possibile fare passare un Piano del genere e che gli amministratori locali - i vostri, non soltanto i nostri - lo accettino? Intanto, sul nostro Piano c'è stata una discussione infinita; invece voi, domani mattina annuncerete un Piano che rivoluziona la sanità piemontese - come ha detto il collega Lepri - senza averne discusso con nessuno ed immaginando un modello sanitario che non può essere imposto. Già era complicato discuterlo e realizzarlo con la compartecipazione degli amministratori: è impensabile che possiate realizzarlo.
Ma il PdL esiste in quest'Aula? Il PdL esiste in questa discussione? Il PdL ha la schiena diritta per affrontare questa discussione? Ha la forza per dire che il modello presentato va contro la volontà di molti suoi amministratori locali? Sento un silenzio assordante; ne prendo atto. Dubito che il Piano possa essere approvato: posso sbagliare, ma non lo credo, colleghi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Condivido le prese di posizione dei colleghi del Gruppo su questa materia.
Vorrei però tornare alla discussione sull'emendamento che abbiamo presentato. Anche se qui non c'è più nessuno che ascolta nessuno - e questo è uno svilire l'Aula - non voglio nascondere alla Giunta, e l'ho detto apertamente nei giorni scorsi in incontri ufficiali ed ufficiosi, che per il nostro Gruppo alcune questioni erano centrali all'interno della discussione sulla legge di bilancio: non abbiamo presentato emendamenti con l'obiettivo di portare a casa delle "marchette", abbiamo posto alcune grandi questioni.
Una è l'edilizia sanitaria; secondo tema, garantire le risorse per pagare gli stipendi alle Comunità montane; il terzo tema lo abbiamo affrontato poco fa, legato alle morosità incolpevoli. Inoltre, l'EDISU, il diritto allo studio e una serie di altre questioni su cui avremo modo di ritornare.
In questo momento stiamo discutendo un emendamento sull'edilizia sanitaria, presentato con alcune consapevolezze. Ad alcune ho già accennato precedentemente, mi accingo ora ad illustrarne altre.
Una delle critiche più forti che abbiamo rappresentato nella discussione su questa legge di bilancio è il minimo calo della spesa corrente e il crollo degli investimenti.
Riteniamo, infatti, che uno dei temi centrali attraverso il quale si può contribuire allo sviluppo economico del Piemonte è una politica corretta ed equilibrata di investimenti.
Secondo: le risorse che la Giunta regionale ha destinato all'edilizia sanitaria sono insufficienti: coprivano e coprono il completamento dell'ospedale di Biella e dell'ospedale di Alba-Bra. Ma la situazione del patrimonio immobiliare sanitario in giro per il Piemonte deve essere valutata con molta attenzione. Noi avremmo voluto dare il nostro contributo, e in tal senso abbiamo cercato di provocare un momento di confronto con l'Amministrazione regionale.
Fino ad ora questo confronto non c'è stato e se la risposta che ci verrà data è che l'Amministrazione regionale in questo momento non è ancora in grado di individuare le priorità di intervento in edilizia sanitaria significherà sostanzialmente una cosa: la Giunta regionale ritiene l'edilizia sanitaria una non priorità. Infatti, quando ha considerato temi a suo avviso prioritari, è stata in grado di presentare progetti e proposte nel giro di pochissimo tempo.
Se ci viene data questa risposta - lo dico fin da ora all'Assessore Ferrero - significa dal nostro punto di vista che la Giunta regionale considera la sanità un settore su cui risparmiare, non certamente un settore prioritario nelle politiche regionali.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

L'emendamento del Gruppo del PD ha un pregio, quello di provare a mettere in linea le possibili previsioni di riqualificazione o di nuovo investimento nel campo dell'edilizia sanitaria. Arriva dopo una discussione avvenuta nella Commissione IV, rispetto alla quale il succedersi delle reazioni territoriali e dei commenti giornalistici ci fa dire che la voluta incertezza di questa Amministrazione regionale è funzionale per poter giocare senza chiarezza e trasparenza su più tavoli.
Faccio esempi concreti, ciascuno documentabile con le dichiarazioni rilasciate dalla Giunta o dall'Assessore. Di fronte alle preoccupazioni per non veder citata una serie di opere che erano contemplate nel piano pluriennale degli investimenti, l'attuale Giunta ha reagito dichiarando che gli amministratori precedenti non avevano dato copertura finanziaria alle proprie intenzioni.
Chiunque sia approdato in quest'Aula, non direttamente, ma passando attraverso un'amministrazione pubblica, sa bene che ogni piano pluriennale fotografa le volontà e che progressivamente si determinano gli stanziamenti utili al momento dei progetti preliminari e degli affidamenti. Subito dopo però, nel momento in cui - il giorno dopo aver dichiarato che la Giunta precedente non aveva lasciato fondi - i Sindaci reagiscono, ecco che l'Assessore replica dicendo che per quelle opere, per le quali le Amministrazioni si inquietano, i fondi c'erano nella programmazione precedente. Ma c'erano o non c'erano? E ancora: a fronte di inaugurazioni compiute, per le quali anche un neonato si renderebbe conto che, se si inaugurano nel mese di dicembre 2010, le opere erano state iniziate negli anni precedenti, la Giunta rilascia interviste del tono: "Questo è il segno della nostra volontà di qualificare gli stabilimenti di edilizia sanitaria".
Questa confusione è funzionale a non fare capire né a noi né ai territori le scelte che questa Giunta compie, ma soprattutto a lasciare alla Giunta mano libera.
Concludo con una domanda: come mai si sono interrotti i lavori per le Case della salute in provincia di Asti e dell'Ospedale Valle Belbo per mancati finanziamenti quando la Giunta, il giorno dopo, ha dato via libera all'acquisto dell'area per il nuovo Ospedale di Novara, senza che nemmeno fosse assunta la variante urbanistica? Qui 1 milione 410 mila euro si trovano, ma non per completare opere programmate e avviate con varianti urbanistiche, pertanto chiedo che ci vengano spiegate le priorità!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Non posso che unirmi a quanto è già stato detto dai colleghi in precedenza, nel constatare che, di fronte ad un tema così importante forse, è l'aspetto principale, d'altronde la sanità interessa l'85% del bilancio regionale - non c'è alcuna volontà di confronto, né alcuna volontà nel tentare di costruire un percorso comune.
Certo, è difficile immaginare di costruire un percorso comune quando si pensa che la sanità sia quella terra di conquista per la quale ogni ospedale può essere "rivoltato come un calzino" e ogni situazione di programmazione territoriale può essere serenamente ricompattata, divisa riunita e risistemata. Questo avviene senza alcuna valutazione degli impatti reali sulla sanità dei cittadini piemontesi e senza considerare che il personale, nelle varie professionalità che lavorano all'interno dei nostri ospedali, in questo modo, subisce un piano, senza nemmeno poter esprimere il proprio pensiero, attraverso le proprie rappresentanze, anche all'interno di una minoranza, qual è quella consiliare.
Certamente, questo non giova a nessuno: non giova ai cittadini; non giova ai professionisti che lavorano all'interno degli ospedali; non giova agli amministratori che sui territori stanno cercando di capire cosa sta succedendo, non solo rispetto al Piano sanitario, ma anche al piano sociale.
Non si comprende il motivo per il quale ci sia questa volontà così ferma e decisa nel fare muro contro muro, che è una modalità che non ha mai portato da nessuna parte.
Probabilmente, sarebbe molto più opportuno immaginare un confronto e un percorso; almeno si conceda a questa minoranza di esprimere il suo pensiero rispetto allo strumento principale delle politiche regionali, ovvero la sanità.
Ci auguriamo avvenga un ripensamento e che l'Assessore voglia presto aprire un confronto, ma le premesse mi sembra non vadano certamente in questa direzione.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego i Consiglieri di prendere posto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
In queste occasioni viene sempre il dubbio che inseguire o rispondere all'opposizione sia forse un'inutile perdita di tempo.
Brevissimamente, proviamo comunque a riportare le questioni alla realtà, soprattutto per quanto concerne l'attenzione della Giunta regionale sulla sanità.
Intanto, ricordo che, durante la Presidenza Bresso, a confrontarsi con l'opposizione c'era solo il Vicepresidente e Assessore al bilancio Peveraro, e mai erano presenti 5 o 6 Assessori, come quest'oggi abbiamo il piacere di avere qui presenti e capaci di rispondere puntualmente su ogni materia ai vostri quesiti. Secondo noi, questo è comunque un segnale importante di attenzione che l'Esecutivo dà nei riguardi dell'Aula.
Relativamente alla seconda considerazione, in Commissione sanità, che è la sede referente per questa materia, su cui ci siamo confrontati a lungo sia durante le riunioni della Commissione ordinaria sulla sanità che durante la discussione sulla legge finanziaria e sul bilancio, l'Assessore Ferrero ha ribadito che la scelta della Giunta è stata, innanzitutto quella di mettere in sicurezza alcuni reparti e alcuni ospedali che rischiavano la chiusura. Secondo noi, è stata una scelta di buonsenso: prima, mettere a posto quello che si rischia venga chiuso e, poi, solo dopo la riforma del Piano socio-sanitario, con la messa in rete degli ospedali sarà questione soltanto di qualche mese - decidere quali ospedali nuovi eventualmente costruire, quali interventi di ristrutturazione, di risanamento e di investimento tecnologico sarà opportuno mettere in atto in determinati ospedali.
Questo, ovviamente, potrà avvenire soltanto dopo l'approvazione della riforma del Piano sanitario e dopo aver compiuto quella classificazione tra tipologie di ospedali, che conosciamo e di cui ne abbiamo anche già parlato in Commissione.
Non è che il confronto non c'è stato, c'è stato nella misura giusta poi, noi siamo abituati a parlare il giusto e ad agire in tempi ragionevoli.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Ho ascoltato ed esprimo soddisfazione per aver, finalmente, sentito una voce autorevole della maggioranza, essendo intervenuto il Capogruppo del maggior partito.
Caro collega Pedrale, quanto ci ha detto non ci sorprende più, ma essendo anche Presidente della Commissione IV - ancora per poco, anche se questo annuncio dura da tempo - è garante dei lavori della Commissione IV.
Adesso, e prima, abbiamo detto che siamo di fronte ad un cambiamento importante e rivoluzionario, che la Giunta si accinge ad approvare, oggi o domani. Passare dal modello del Servizio Sanitario Nazionale al modello lombardo senza aver svolto la minima discussione all'interno della Commissione IV e di quest'Aula lo consideriamo un fatto gravissimo, perch non si tratta semplicemente di continuare con dei correttivi su un percorso finora costruito, com'é stato, per esempio, per il piano sulla competitività o per il piano sul lavoro (poi l'Assessore Giordano potrà dire di aver fatto, anche lì, una rivoluzione, ma non è così!), registrando una continuità nei percorsi amministrativi.
Siamo invece di fronte ad un cambiamento decisivo del modello sanitario. Che cosa dite voi? Che volete discuterne con tutti, tranne che con la minoranza. Ma guardate che una volta che approverete questo documento in Giunta, sono sicuro che non potrete tornare indietro, perch perderete la faccia. Del resto, è comprensibile che non possiate farlo, ma questa decisione è così importante che è inaccettabile che venga portata in Giunta senza un minimo confronto con la minoranza.
Anche il nostro Piano Socio Sanitario di tre anni fa era "in continuità": qui, invece, siamo di fronte ad una rivoluzione che si configura come un golpe, perché fate questa operazione senza la minima discussione con 24 Consiglieri di minoranza eletti dal popolo. Non è possibile che un cambiamento così importante avvenga senza la minima discussione.
Questa è la scelta più importante di questi cinque anni e la affrontate senza un confronto con la minoranza. Auguri! Sappiate che ci sarà una grandissima opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Ho fatto una cosa di cui un po' mi vergogno, ma sono partito dal presupposto che la riunione tra l'Assessore, il Presidente Cota e i sindacati non fosse segreta - una sorta di riunione carbonare - ma fosse un incontro nel quale si presentavano le linee e i sindacati potessero dire ciò che pensavano.
Ho dunque telefonato ad un partecipante della riunione e finalmente anch'io dispongo di qualche elemento per ragionare su ciò di cui avremmo voluto discutere. Pare, infatti, che ci siano 16 Commissari: in pratica, il nuovo Governo regionale ha deciso di nominare un Commissario per ogni Azienda. Questo è un primo grande errore, perché il Commissario, in carica per un anno, non è in grado di progettare lo sviluppo della sua Azienda e non è visto come "responsabile" di quel ruolo da parte del personale medico e tecnico che lavora in quella Azienda, perché non si sa se resterà o se andrà via. La conclusione qual è, dunque? Che abbiamo passato otto mesi con buona pace delle grandi dichiarazioni del Presidente Cota, a combinare niente, e che passeremo un altro anno con Commissari che non saranno in grado di svolgere il loro lavoro - perché poi eviteranno anche di scontrarsi in virtù del fatto che sanno anno se saranno confermati o meno e il sistema sanitario regionale avrà perso, nel frattempo, due anni.
Peraltro, se i due anni fossero stati persi sull'onda di un progetto sviluppato in questo lasso di tempo, cui le Aziende Sanitarie hanno cominciato a lavorare, poteva ancora andare. Ma pensare di buttare al vento due anni di lavoro, con l'obiettivo di modificare completamente il sistema dividendo l'ospedale dal territorio... Vorrà dire che utilizzerete questi cinque anni per cercare di farvi capire dai piemontesi, dai medici e dai tecnici.
Questo è un errore spaventoso, del quale vi assumerete la completa responsabilità.
Si parla, poi, di "commissari a scavalco", ma non si capisce manco a scavalco di che cosa.
Ho scoperto - lo comunico giustamente al Consiglio regionale, perch magari anche qualche Consigliere di maggioranza è interessato a saperlo non sia mai! - che ci saranno 15 Aziende, fra ASO e Aziende Sanitarie, ma naturalmente non conosciamo quali saranno le ASO che saranno accorpate e quali le ASL.
Io credo davvero, Presidente, che così non si possa più continuare e mi rivolgo, in particolare, al Presidente della Commissione competente: mi lega un rapporto di amicizia con Luca Pedrale, ma se vogliamo che quella Commissione continui a funzionare, non potrà più essere gestita in quel modo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, ciò che i colleghi del Gruppo del PD hanno rimarcato è solo una parte del ragionamento, e io proverò ad impostarlo in modo diverso.
Legittimamente, loro criticano determinate scelte (mi riferisco al commissariamento e a tutti quegli elementi di cui l'amico Boeti è riuscito ad avere notizia grazie ad una telefonata di qualche conoscente in quell'ambito in cui vi siete riuniti). Io, invece, ritornerei su un punto che ritengo focale: Assessore, la conosco dalla precedente legislatura e ha sempre avuto un comportamento normale; perché continua a volere negare un confronto con noi Consiglieri? È questa la domanda.
Chiunque, di fronte ad un'insistente richiesta di informazioni... e parliamo anche solo di "informazioni", e non di "confronto"! Se ben ricorda, in Commissione, quando siamo intervenuti per avanzare quella richiesta, avevo detto: "Se non intende confrontarsi, venga almeno ad informarci". Invece lei ha insistito.
Spero che adesso voglia prendere la parola e fornirci delle risposte perché, forse, sarebbe abbastanza in sintonia con questo modo di porgersi che ha voluto innescare - e non si capisce il perché - in queste ultime settimane o in questi mesi di Governo.
Probabilmente, ci rifiuterà anche di parlare, invocando, magari qualche malessere. Lei, però, deve rispondere nel merito, come altri le chiedono, ma anche nella forma, come ribadisco io, e glielo sto chiedendo nel modo più garbato ed elegante possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Credo che l'emendamento che abbiamo presentato metta in evidenza una necessità di questa Regione, che ritengo sia condivisa da tutti: occorre intervenire, in generale, sulle strutture ospedaliere della nostra Regione che sono tra le più vecchie, e che richiedono un maggior investimento dal punto di vista delle risorse. E come abbiamo più volte ribadito riprendendo le tabelle che erano già state presentate, vorremmo discuterne per stabilire se, all'interno delle stesse, vi siano delle priorità sulle quali condividere le scelte. Mi auguro che vi sia questa disponibilità da parte della maggioranza e della Giunta.
Come abbiamo precisato più di una volta in quest'aula, sia in merito alla legge finanziaria che sulla legge di bilancio, questo è un emendamento che giudichiamo estremamente importante e può determina{re il nostro atteggiamento politico. Occorre valutare se c'é la disponibilità di questa maggioranza a confrontarsi su un tema come questo.
Mi auguro, infine, che le scelte che sta operando la Giunta non determinino già un assetto istituzionale stabilito della sanità piemontese.
Se così fosse, sarebbe davvero grave.
Si è parlato dei Commissari, ma bisogna vedere "Commissari" di che cosa: delle ASL e delle ASO che ci sono oggi, oppure di quelli che si immaginano, che poi dovranno essere ratificati con il Piano Socio Sanitario Regionale? Se così fosse, bisognerebbe evitare: nominate i Direttori e i Commissari, ma sull'assetto istituzionale attuale. Nominare dei Direttori o dei Commissari prefigurando già un nuovo assetto, come ha detto il collega Lepri, andrebbe ben oltre ad una scelta, sarebbe qualcosa di più. Sarebbe un errore.
Credo che ci sia ancora tempo: non so che cosa avete deciso o che cosa farete domani, ma ritengo che sia davvero utile aprire un confronto su questo. Ma non sui nomi, perché non ci interessano. Ci importa sapere qual è l'assesto istituzionale che vorrete dare alla sanità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Come già altri colleghi, una breve battuta sulle comunicazioni dell'Assessore e in merito all'emendamento. Se si trattasse di un golpe politico, gran parte dei colleghi della maggioranza sarebbero colpevoli di aver assecondato in silenzio un golpe. Perché io ricordo che il 1° gennaio del 2006 entrano in vigore i Commissari, a scavalco su ASL che non erano ancora state accorpate, su una ridefinizione del sistema sanitario, con un Piano sanitario che non era neppure stato presentato on line. Poi, qualche settimana dopo, era stato poi presentato on line, ma non formalizzato come atto. Quindi, oggi, possono scandalizzarsi, nella minoranza, i colleghi che non c'erano. Coloro che erano presenti se lo fanno - per carità - sono liberi di farlo... Ed è stata pure difesa quella scelta.
E' vero: è stato messo sul sito, ma il collega Boeti conosce bene la differenza tra avere un documento su un sito e farlo proprio.
In una Commissione consiliare abbiamo addirittura discusso una proposta di legge sull'istruzione, che non è mai divenuto disegno di legge della Giunta regionale. Quindi, non scandalizziamoci di cose per cui non vi siete scandalizzati negli anni precedenti; a mio avviso, siamo semplicemente di fronte alla necessità di una riorganizzazione, o meglio, di nomina di Direttori a scadenza. Sarà il Piano socio-sanitario, quando verrà presentato e approvato dal Consiglio a determinare il modello di cui la Regione si vorrà dotare.
Lo stesso ragionamento vale, anche se con modalità assai differenti sull'emendamento, che a mio avviso ha un presupposto condivisibile rispetto all'utilizzo - peraltro è sempre avvenuto - delle risorse derivanti da proprietà di ASL. Ricordo che così come la competenza relativa agli accorpamenti, la competenza dell'edilizia sanitaria è esclusiva del Consiglio.
Tentiamo dunque di esercitare tale competenza come Consiglio dedicandovi un'apposita delibera, come abbiamo fatto in tre delibere nella precedente legislatura - peraltro due delle tre votate a larga maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Gianluca, su cinque interventi, quattro sono in soccorso della Giunta regionale. Quindi, tutti i tuoi interventi, a mio avviso, rappresentano una testimonianza delle difficoltà della Giunta regionale. Sei bravo dialetticamente: sei preparato. E l'intervento che hai appena terminato era in soccorso della Giunta regionale.
Ma la pazienza - colleghi - ha un limite. L'ha già spiegato il collega Lepri in modo chiaro. Per me è una questione di principio: lo dico adesso e non lo ripeterò: è necessario che l'Assessore Ferrero dia una risposta al mio ragionamento. Io non posso essere ignorato come Consigliere regionale.
Non posso essere ignorato! E, in tal senso, utilizzerò tutti i mezzi affinché mi sia data una risposta; può anche non piacermi, ma mi deve essere data una risposta; e mi aspetto che l'Assessore - adesso intervenga per dare una risposta.
Personalmente, non ho mai pensato - come nessun altro dei miei colleghi dell'opposizione e della maggioranza - di convincere l'altra parte politica: non sono così ingenuo, ma ho pensato, penso e continuerò a pensare che il parlamento regionale, così come quello nazionale, non è un teatro. É giusto il gioco delle parti, però tutto ha un limite. Ho posto una domanda chiara, una lettera chiara, al di là degli argomenti suffragati da altri colleghi - e in modo particolare dal collega Lepri: pretendo una risposta. E se non mi viene data sarò costretto a recarmi in un qualsiasi ospedale - l'ospedale di Vercelli affinché la mia posizione non sia strumentalizzata - e commissionare la valutazione dei rischi di quell'ospedale. E chi ha determinate competenze conosce bene le conseguenze.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Angela Motta.



MOTTA Angela

Assessore, stamattina ci siamo incontrate con la collega Valle, con i Sindaci della Valle Belbo, con il Sindaco di Asti, presidente della Conferenza dei Sindaci e, in quella sede, le è stato richiesto un dialogo un confronto: poter discutere preventivamente di quanto accade per quanto riguarda la sanità. Se i Sindaci, se gli Amministratori - e ritengo valga anche per i Consiglieri regionali - sono al corrente di quanto viene, fatto possono intanto comprendere, e magari anche condividere. Uso le parole del Sindaco di Asti - non della mia parte politica - che ha detto chiaramente: "Se capisco le motivazioni per cui l'ospedale di Asti debba essere accorpato o collegato, in un sistema di rete diverso dall'attuale all'ospedale di Alessandria, riesco a spiegarle ai miei concittadini portando avanti la discussione insieme a voi. Diversamente, se non capisco la ratio della riforma, farò le barricate".
Abbiamo necessità di comprendere, perché dobbiamo portare avanti delle istanze del territorio, abbiamo il diritto di conoscere, quanto l'Assessorato fa, quanto ha intenzione di fare per poterlo condividere o meno. É però importante che vi sia dialogo, che lei stessa ha detto essere fondamentale, non solo con tutti gli Amministratori, ma anche con i Consiglieri regionali. Diversamente, sarà difficile continuare, nei prossimi cinque anni a dialogare tra sordi: il rischio sarà rappresentato da barricate, con cui cercheremo di contrastare tutte le azioni che vorrà portare avanti, per il bene dei nostri cittadini.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Tenevo ad intervenire; ritengo che la discussione dell'emendamento sia l'occasione per manifestare tutto l'imbarazzo già espresso dai colleghi: imbarazzo di forma e di sostanza. Dunque, in primo luogo, non è possibile apprendere dai giornali di riunioni inerenti alla riforma del modello sanitario, senza alcuna discussione né con la minoranza né con tutta la maggioranza. Ed in aula, oggi, abbiamo assistito ad interventi di difesa d'ufficio da parte di esponenti del Popolo delle Libertà.
Riteniamo che l'assenza di discussione sia fatto molto grave, che ci mette a disagio; quanto sosteneva il collega Vignale relativamente al passato anche se non mi ha vista in questi banchi - ha riportato a considerazioni fedeli a quanto è avvenuto.
Ciò che emerge dalle letture di giornali o da siti Internet, è che la discussione in realtà non stia avvenendo sui criteri, ma fondamentalmente sulla definizione dei probabili, nuovi Direttori - o Commissari - che risponde, semplicemente ad una logica spartitoria fra i partiti di maggioranza.
In tal senso, la discussione si rende poco attraente - di certo non intendiamo partecipare alla spartizione !- e avviata in un cammino di modifica su criteri poco chiari, basato su un sistema di nomine non per competenze, ma spartitorio, che non ci vede assolutamente concordi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Sicuramente non la invidio; viviamo un momento molto difficile in cui si accavallano molte problematiche sia all'interno della maggioranza sia sul territorio. Inoltre, si assommano ambizioni personali, che vanno la di là di principi corretti di una buona gestione del sistema socio-sanitario piemontese.
Ritengo che iniziare a discuterne pubblicamente possa servire per uscire dal mezzo pantano in cui ci troviamo; per chi ha elementi di contatto all'interno dei "rumor" del sistema socio-sanitario, emerge un unico dato: la confusione più totale. Non tanto sulle nomine, ma su quelli che saranno i nuovi modelli.
Personalmente ho riconosciuto - e l'ho fatto anche pubblicamente alcune esperienze positive da parte di Amministratori non certo legati al centrosinistra; mi sono recato personalmente a visionare le sperimentazioni ad Asti, le case della salute e sono rimasto favorevolmente sorpreso; al contrario, spesso ho riscontrato in amministratori della sanità legati all'area del centrosinistra non altrettante capacità.
Esistono punti di eccellenza, come quello di Biella, del quale credo unanimemente sia riconosciuto il valore straordinario delle persone che hanno ricoperto tale incarico.
Permangono delle perplessità - e mi piacerebbe discuterne con lei Assessore - su quella che sarà la nuova politica.



(Brusìo in aula)



STARA Andrea

Presidente, a chi parlo?



PRESIDENTE

A chi l'ascolta: non posso obbligare, come lei sa...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente Intervengo anch'io per unirmi al coro di proteste dei colleghi del centrosinistra; il Gruppo che rappresento, il "Movimento 5 stelle" intende ribadire quanto già espresso e, ovviamente, rappresentare la propria posizione.
Per noi, tra l'altro, è con maggiori difficoltà che ci accingiamo a lavorare sia in aula sia in commissione; la sanità è sicuramente la parte più complicata e più onerosa della Regione Piemonte: l'Assessore Ferrero che ricopre un ruolo istituzionale - e non un ruolo politico - dovrebbe porsi al di sopra delle diatribe politiche, partitiche o di colore, e tentare di comunicare con i Consiglieri che - ricordo - sono stati eletti dagli elettori piemontesi. E fa parte dell'impegno, del ruolo e dell'attività dei Consiglieri regionali elaborare critiche, che ovviamente si auspicano costruttive; in assenza di un proprio pronunciamento il ruolo del Consigliere sarebbe inutile. Se gli Assessori interloquiscono unicamente con le parti sindacali e con i giornalisti, oltre a ridurre gli stipendi - a maggior ragione visto che ne abbiamo parlato ieri quattro ore potremmo definitivamente tagliare il nostro incarico.
Già risulta difficile, per chi è neofita dell'Aula regionale comprenderne i meccanismi; in tal senso, ribadisco al collega Vignale che non si tratta solo di rinfacciare alla controparte che nella precedente legislatura non aveva messo il vulcano socio-sanitario Syntax. A noi questo non interessa, e non credo interessi nemmeno ai tre milioni e mezzo di elettori; a noi interessa sapere come si sta movendo la Giunta regionale e soprattutto, potervi partecipare come rappresentati eletti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Farò qualche considerazioni rispetto alle premesse evidenziate e nel merito rispetto all'emendamento.
Considero un po' eccessiva la lettura del percorso attraverso il quale la Giunta ritiene di rapportarsi al Consiglio nell'ottica della riforma.
Non vorrei minimizzare eccessivamente le preoccupazioni che oggi sono state espresse, ma una eventuale revisione del sistema non è un atto che si conclude con l'atto della Giunta, ma è un momento di scelta che legittimamente, immagino un livello di governo può fare, attraverso una modalità di confronto che sicuramente deve anche essere fatta su una serie di contatti con le parti sociali e che inizia un percorso. Il percorso è un momento di confronto nell'ambito del Consiglio regionale che sulla base della proposta della Giunta, con tutte le modalità che il Consiglio ha avuto e avrà per tutela di legge perché deve essere così e perché non potrebbe non essere così, ci sarà. Ci saranno le consultazioni, ci saranno gli approfondimenti in Commissione, ci sarà il dibattito in Consiglio regionale. Ci saranno molti momenti all'interno dei quali la Giunta si confronterà con il Consiglio e fuori dal Consiglio. Non è assolutamente un golpe, ma è una volontà della Giunta di assumere una scelta, di assumersi la responsabilità della scelta, ma anche essere consapevole del fatto che inizia un percorso di confronto, non che finisce un percorso. Dopodiché è ovvio che esistono diversi momenti all'interno dei quali ci si confronta devo anche dire che magari con maggiore o minore soddisfazione del Consiglio, non è che non si è mai parlato in Commissione delle ipotesi sulle quali la Giunta stava lavorando, io sto parlando, ovviamente dell'impostazione di separazione ospedale-territorio. Se n'è parlato probabilmente, non approfondendo nello specifico numeri, merito e quant'altro, ma perché questo è squisitamente tema di confronto nel momento in cui una scelta deve essere fatta. Se il problema, invece, di questa opposizione è di avere delle anticipazioni rispetto ai confini delle aziende, commissari e quant'altro, è una legittima aspettativa sulla quale ritengo questa Giunta abbia gli elementi per poter fare delle scelte e sulla base di questo avviare un confronto che, sicuramente, non sarà breve ma sarà quello che servirà per poter arrivare ad una sintesi finale che tenga conto che, sicuramente, non sarà breve, ma sarà quello che servirà per arrivare ad una sintesi finale che tenga conto di quelli che saranno gli esiti di un ragionamento più allargato.
Non c'è nessuna volontà o impostazione di golpe, ma c'è, ovviamente una valutazione da parte della Giunta di opportunità, di assumere una decisione che è l'inizio di un percorso. Questo percorso è un percorso che troverà il suo inizio e la sua fine nell'ambito della sede opportuna, che è il Consiglio regionale. Questo è quanto io ritengo sia importante dire oggi a voi, perché è esattamente quello che penso e che è esattamente quello che questo Consiglio ha diritto di richiedere.
Per quanto riguarda la questione sollevata dal Consigliere Laus, adesso ricordo male le considerazioni sollevate in Commissione, ma già in Commissione era stato evidenziato che all'ARESS erano presenti delle elaborazioni rispetto all'elenco delle tante esigenze che le aziende avevano evidenziato, all'interno delle quali erano codificate alcune tipologie di intervento, che sono quelle legate alla messa in sicurezza e quant'altro. Il contenuto specifico del documento presentato in quel convegno non era a mia personale conoscenza, ma è un elemento di lavoro che l'ARESS ha immediatamente messo a disposizione dell'assessorato e che sarà utile per le valutazioni che si faranno nelle fasi successive.
Se richieste di documenti rispetto ad atti non sono ancora stati consegnati chiedo personalmente scusa ma non sono nelle condizioni di dire vi mandiamo delle cose e poi dopo aver detto facciamolo anche mettermi a fare la trasmissione diretta. Quello che è mancato alla sua informazione lo definiremo, glielo manderemo, tutto quello che lei avrà la necessità di poter visionare All'epoca dei lavori in Commissione avevamo i dati complessivi di quelle che erano le richieste, per esempio relativamente al tema della messa in sicurezza, analizzato in sede di Commissione.
Per venire al merito dell'emendamento, ovviamente confrontandomi con l'Assessore Quaglia, abbiamo l'interesse comune a creare le condizioni affinché l'impostazione della messa a disposizione di risorse possa avere agganci normativi, che ci permettano di mettere in moto un percorso di definizione di risorse.
Quindi, per parte nostra, condividiamo la proposta avanzata sia per quanto riguarda l'aspetto legato alla formalizzazione della partenza del fondo immobiliare, sia rispetto all'impegno di inserirla nell'ambito delle programmazioni di bilancio e sia per quanto riguarda la previsione contenuta nell'emendamento rispetto ad un certo un margine di discrezionalità su valori di alcuni immobili che possono essere messi in disponibilità delle aziende.
Quindi, abbiamo chiesto agli Uffici di predisporre una revisione dell'emendamento rispetto a questi contenuti, che vi proporremo emendamento preparato dagli Uffici dell'Assessore Quaglia, che dovrebbero contenere questi passaggi.
Per quanto riguarda la questione del "famoso" allegato A) non voglio sottrarmi al confronto, però voglio anche ricordare la serie di difficoltà rispetto alla ricollocazione delle risorse nell'ambito o della programmazione esistente o di un ulteriori e nuove programmazioni, che a mio avviso, decidere oggi in modo affrettato, sulla base di precedenti elenchi, non è sufficientemente dignitoso rispetto alla comprensibile motivazione che ha portati oggi a determinate proposte.
Condivido anche quanto diceva il collega Vignale, che sarà pur intervenuto a supporto della Giunta, ma ha fatto delle considerazioni assolutamente logiche.
Tutto quello che riguarda programmazione regionale in termini di edilizia sanitaria non è cosa che decide l'Assessore e i suoi Uffici, ma è un atto del Consiglio regionale.
Oggi, le due famose "deliberone", quella su cui avete lavorato in termini di proposta, e la deliberazione-madre dei famosi 4 miliardi di programmazione non sono state ritirate. Ritengo che affrettarci nelle ore dell'approvazione del bilancio a rimodulare le risorse sia un modo sbagliato di affrontare il problema, sapendo che molte delle cose evidenziate da voi, e che sicuramente verrebbero evidenziate dall'intero Consiglio nella discussione nel merito di questo allegato, sono questioni sulle quali molto probabilmente nell'ambito di una valutazione complessiva ci possiamo anche trovare d'accordo.
Però ritengo sinceramente sbagliata la modalità affrettata sulla quale si vuole impostare la decisione.
Ritengo invece utile recepire la proposta di partenza del fondo immobiliare, di disponibilità ad individuare le risorse che derivano da una programmazione nazionale e sulla base di questo lavorare insieme su una programmazione coerente con le attività che si andranno a definire nei prossimi mesi rispetto alla riorganizzazione della rete delle priorità e anche a tutta una serie di investimenti che, seppure oggi temporaneamente fermi per mancanza di risorse - possono essere insieme programmati.
Nessuna volontà di golpe, ma una semplice richiesta, proprio perché il tema è molto importante e le risorse non sono infinite, di prenderci il tempo giusto per fare le scelte più opportune.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 302) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Ferrero): Dopo l'articolo 1 è inserito il seguente articolo 1 bis: "Articolo 1 bis La Regione, al fine di realizzare investimenti in edilizia sanitaria, entro l'anno 2011 provvede all'attuazione del fondo immobiliare chiuso, di cui all'Art. 13 della L.R. 14/2006, cui sono conferite le proprietà immobiliari del sistema sanitario regionale (ASL e ASO) non destinate a finalità istituzionali.
Le relative procedure ottenute sono stabilite in attuazione di quanto previsto dal primo comma all'art. 13 della L.R. 14/2006.
Le risorse finanziarie ottenute dalla gestione del fondo di cui ai commi precedenti sono integrate con i trasferimenti di cui al comma quinto dell'art. 1 della legge di stabilità n. 220/2010; per gli anni successivi si provvede con le relative leggi di bilancio.
Le aziende sanitarie sono autorizzate alla alienazione degli immobili non destinati a finalità istituzionali di valore inferiore a 150.000,00 euro previo parere dell'Assessorato regionale alla sanità purché i proventi siano destinati alle medesime finalità di cui al comma 1." La Giunta propone quindi un emendamento alternativo, peraltro non ancora n depositato né sottoscritto dalla stessa, così riformulato dagli Uffici.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Reschigna, non ha ancora la parola.
Non è che mi limito agli atti ufficiali; ma, siccome devo cercare di agevolare il proseguo del disegno di legge, volevo vedere con lei che cosa si poteva fare, visto che è il primo firmatario dell'emendamento in discussione, il 9.1.
Lei è favorevole? Mi sembra di capire che la Giunta lo deposita solo se il Consigliere Reschigna è d'accordo.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, lei mi assegna un potere che non ho. Ma soprattutto non pu chiedermi se sono d'accordo di una cosa che non conosco.
Per essere chiaro, siccome a me non piace barare, stamattina ho letto una proposta che mi è stato detto sarebbe stata rivista e sottoposta.
Questo non è stato fatto. Io non la conosco e non mi esprimo su quanto non conosco.
Approfitto di avere la parola per dire un'altra cosa. Assessore Ferrero, voglio ricordare che l'emendamento che stiamo discutendo oggi non è nato nella una notte di quattro giorni fa. Noi lo abbiamo presentato in I Commissione un mese fa. Accetto tutto, tranne il fatto che lei giudichi l'emendamento una scelta affrettata: in un mese la Giunta un'opinione se la poteva fare. Grazie.



PRESIDENTE

Assessore Ferrero, la Giunta intende formalizzare il deposito dell'emendamento sul 9.1? La parola all'Assessore Ferrero.



(Proteste del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Reschigna, ho chiesto formalmente alla Giunta se intende o meno depositare l'emendamento, e quindi ho dato la parola all'Assessore.
Lei deve avere un momento di pazienza.
Prego, Assessore, prenda la parola e dica che cosa intende fare di quest'emendamento.



FERRERO Caterina, Assessore all'edilizia sanitaria

Intendo depositarlo.



PRESIDENTE

L'emendamento è depositato. Lo vuole illustrare?



(Proteste dai banchi del Consiglio)



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, lei non ha la parola. L'Assessore Ferrero sta depositando un emendamento che illustra.
Prego, Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore all'edilizia sanitaria

Leggo l'emendamento che la Giunta ha presentato e che ripercorre in un linguaggio più tecnicamente consono delle considerazioni che ho fatto di commento all'emendamento del Capogruppo Reschigna.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore. Colleghi, si tratta un emendamento di 92 milioni di euro; abbiamo discusso tutto il pomeriggio. Mi sembra che siamo nella fase conclusiva e pregherei, per favore, di ascoltare l'illustrazione della Giunta regionale che può essere forse un elemento utile alla nostra discussione e al proseguo dei lavori.



FERRERO Caterina, Assessore all'edilizia sanitaria

"La Regione...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Prego, Assessore; prosegua, per favore. Me lo faccia avere sottoscritto.



FERRERO Caterina, Assessore all'edilizia sanitaria

"La Regione, al fine di realizzare investimenti in edilizia sanitaria entro l'anno 2011 provvede all'attuazione del fondo immobiliare chiuso, di cui all'articolo 13 della legge regionale n. 14/2006, cui sono conferite le proprietà immobiliari del sistema sanitario regionale(ASL e ASO) non destinate a finalità istituzionali.
Le relative procedure sono stabilite in attuazione di quanto previsto dal primo comma all'articolo 13 della legge regionale n. 14/2006.
Le risorse finanziarie ottenute dalla gestione del fondo di cui ai commi precedenti sono integrate con i trasferimenti di cui al comma quinto dell'articolo 1 della legge di stabilità n. 220/2010; per gli anni successivi si provvede con le relative leggi di bilancio.
Le aziende sanitarie sono autorizzate all'alienazione degli immobili non destinati a finalità istituzionali di valore inferiore a 150 mila euro previo parere dell'Assessorato regionale alla sanità, purché i proventi siano destinati alle medesime finalità di cui al comma 1", vale a dire gli investimenti in edilizia sanitaria.



PRESIDENTE

Grazie.
Sospendo la seduta due minuti e faccio distribuire l'emendamento.



(La seduta, sospesa alle ore 18.54 riprende alle ore 18.55)



PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori.
Siamo all'emendamento rubricato n. 9.1), - manca una dichiarazione di voto; nel frattempo, è stato depositato un emendamento da parte della Giunta regionale.
Pertanto, siccome è stata convocata la Conferenza dei Capigruppo e mi sembra che molti Consiglieri, giustamente, intendano valutare l'emendamento presentato, riprenderei i lavori alle ore 20.30, in seduta serale, in modo che ci sia la possibilità del confronto precedentemente al prosieguo della discussione generale sull'emendamento rubricato n. 302).
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Anche noi della maggioranza siamo curiosi di conoscere meglio l'emendamento. Voglio tanto bene al Presidente Cota e alla Giunta regionale, però, un emendamento così importante pretende un adeguato approfondimento e riflessione.
Per parlarci chiaramente, da una rapida lettura dell'emendamento parrebbe che tutti i patrimoni delle varie ASL del Piemonte vengano conferiti in un unico fondo immobiliare, la cui destinazione rimane incerta.
Noi, come centrodestra, abbiamo fatto battaglie, relativamente al precedente Piano socio-sanitario, affinché i proventi dei patrimoni delle rispettive ASL o ASO venissero reinvestiti prevalentemente nella stessa ASL o nella stessa ASO.
Detto ciò, scusatemi, avendo un po' di memoria, chiedo che sull'emendamento rubricato n. 302) ci sia una sospensione per una necessaria riflessione.



PRESIDENTE

L'ho già detto.



PEDRALE Luca

La sua era istituzionale e temporale, la mia è una richiesta politica, che sia chiaro, perché su questo punto ci deve essere adeguata informazione all'interno della maggioranza.



PRESIDENTE

Alla luce di questo, per andare incontro alle richieste dei Gruppi convoco immediatamente la Conferenza dei Presidenti di Gruppo in Sala A.
Comunico che la seduta serale, in luogo delle ore 20.30, si terrà alle ore 21.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.58)



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