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Dettaglio seduta n.60 del 22/12/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(Alle ore 11.00 Il Presidente Cattaneo comunica che in Sala Viglione verrà ricevuta una delegazione degli amministratori delle Comunità Montane e che l'inizio dei lavori del Consiglio è posticipato alle ore 11.15)



(La seduta ha inizio alle ore 11.20)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



PRESIDENTE

Ricordo che l'Inno Nazionale va ascoltato in piedi anche da parte dei presenti nelle barcacce.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Burzi, Cantore, Cota e Giordano.



PRESIDENTE

Ricordo i seguenti appuntamenti per la giornata odierna: alle ore 15.00, in Sala dei Morando, riunione della I Commissione; alle ore 17.30, in Sala dei Morando, riunione della Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Voglio porre alla sua attenzione una questione, suggerita anche dallo svolgimento dell'audizione con i rappresentanti delle Comunità montane.
Ritengo che siano maturi i tempi per una riconsiderazione del modo con il quale si svolgono le audizioni, perché il fatto che i Consiglieri - io questo non lo contesto, perché era previsto - debbano assistere alle giuste rimostranze, alle critiche e alle proposte di rappresentanti che, di volta in volta, sono auditi (poi parlo alla Giunta) - anche questo è assolutamente legittimo - senza avere però l'opportunità di interloquire se non per porre domande, rischia di vanificare l'efficacia delle audizioni, che diventano un rito al quale i Consiglieri assistono, senza avere la possibilità di interloquire con le persone presenti.
Vorrei che la questione fosse esaminata, Presidente, perché siamo spesso soggetti ad organizzare, giustamente, audizioni per incontrare lavoratori, cittadini, istituzioni e amministratori. Questo tema, pertanto non può essere eluso. Grazie.



PRESIDENTE

Condivido, nel senso che nel 2011 porterò la tematica sia alla Conferenza dei Capigruppo sia all'Ufficio di Presidenza, perché occorre regolare queste situazioni.
Come sapete, alcune volte abbiamo fatto delle eccezioni, perché ritengo che i regolamenti debbano essere rispettati, ma non devono essere ingessati: alcune volte occorre applicare anche il buonsenso e per questo più volte ho acconsentito ad uno o due interventi anche durante le audizioni.
A lato di questa problematica, c'è anche il fatto che non possiamo continuare a ricevere persone come se fossimo il medico della mutua. Non è possibile, cioè, che tutti i martedì si presentino una, due o tre delegazioni, altrimenti soprattutto i colleghi che hanno dei ruoli istituzionali o politici importanti e che devono seguire l'intera seduta di Consiglio, si trovano a dover lavorare dalle 10.00 alle 20.00, senza neanche il tempo di bere un caffè. La stessa cosa vale per gli Uffici.
Questo è il primo aspetto.
M'impegno ad affrontare la problematica, tenendo conto anche di quanto ha rilevato il collega Ronzani, che sicuramente può essere condiviso qualora vi sia un'organizzazione più proficua, rispetto all'aspetto degli incontri e delle audizioni.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 72 "Legge finanziaria per l'anno 2011"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 72, prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta pomeridiana del 21 dicembre 2010 sono stati votati gli articoli 8 e 9. Nella seduta serale, sono stati votati gli articoli 10, 11 12, 13, 14 e 15.
I lavori sono stati interrotti alle ore 23.57.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 28 bis) presentato dai Consiglieri Cattaneo Marinello, Pedrale, Carossa, De Magistris, Reschigna: dopo il comma 1 dell'articolo 16 è inserito il seguente comma 2: "2. L'articolo 23 della legge regionale 23 maggio 2008, n. 12 come da ultimo modificato dall'articolo 12 della legge regionale 1 giugno 2010, n.
14 è sostituito dal seguente: 'Art. 23 (Programmi di sperimentazione gestionale) 1. I programmi di sperimentazione gestionale autorizzati dalla Regione ai sensi dell'articolo 9 bis del decreto legislativo 30 dicembre 2993, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421) per i quali è scaduto il termine del primo triennio di sperimentazione, possono essere prorogati dalla Giunta regionale per un periodo superiore a sei anni, previa ridefinizione dei programmi in conformità alle previsioni di cui agli atti di programmazione socio-sanitaria regionale ed ai vincoli di finanza pubblica derivanti dagli impegni assunti dalla Regione Piemonte'.".
La parola al Consigliere Marinello, per l'illustrazione.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente. Come ricordava, quest'emendamento è stato rivisitato rispetto a quello a disposizione nel supporto alle sedute su PC.
un emendamento che consente alla Giunta regionale di prorogare i programmi di sperimentazione gestionali autorizzati dalla Regione, per i quali è scaduto il termine del primo triennio di sperimentazione.
Si tratta di quelle sperimentazioni nate sul territorio; ne cito una cara al territorio del primo firmatario e del sottoscritto: il Centro Ortopedico di Quadrante, di Omegna. Sono società miste pubblico-private con partecipazione maggioritaria della parte pubblica, che hanno ottenuto in questi anni risultati notevoli e che hanno la necessità di essere stabilizzati nella loro esperienza ed attività.
Quest'emendamento offre la possibilità, laddove è scaduto il triennio di sperimentazione, di procedere a delle proroghe che consentano a questi Presidi di continuare ad operare in maniera efficace ed efficiente.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa l'illustrazione.
aperto il dibattito generale.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

L'emendamento presentato vede anche il consenso del nostro Gruppo regionale. Peraltro, l'emendamento è stato firmato anche dal nostro Capogruppo, Reschigna, e mi pare che nel Verbano-Cusio-Ossola ci sia accordo su quest'ipotesi.
Ritengo che l'esperienza del Centro Ortopedico di Quadrante sia stata e sia ancora un'esperienza positiva, che deve uscire dalla sperimentazione triennale.
Pertanto, la Giunta regionale fa bene a pensare ad una stabilizzazione di quest'esperienza, con un programma che può collocarsi all'interno dei sei anni e certamente all'interno dell'attività che il Piano Socio Sanitario intende portare avanti.
Considero corretto, dunque, l'emendamento. Mi piacerebbe, però, che il governo regionale - che lo voterà insieme a noi - prestasse la stessa attenzione anche ad altri tipi di sperimentazione che il governo regionale precedente ha portato avanti e che non mi pare abbiano, per l'Assessorato alla sanità, la stessa dignità che ha l'esperienza citata. Penso, ad esempio, alla sperimentazione dei gruppi di cure primarie che, senza ragione, l'attuale governo regionale ha voluto interrompere. Naturalmente poi, l'intervento del TAR ha riportato un po' di giustizia: era un esperimento coperto, da un punto di vista finanziario, che ha riguardato 180 medici, per migliaia di cittadini della nostra regione; un esperimento che funziona bene.
I gruppi di cure primarie sono uno dei due pilastri del Piano Socio Sanitario del nuovo governo regionale ed era incomprensibile il fatto che quell'esperienza s'interrompesse.
Siamo, dunque, favorevoli all'emendamento presentato, ma invitiamo il governo regionale a non applicare due pesi e due misure, perché mi sembra che sia stato questo, finora, l'atteggiamento dell'Assessorato alla sanità e soprattutto del Presidente Cota.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

L'emendamento, riguardante i programmi di sperimentazione gestionale autorizzati dalla Regione, sulla base di un decreto legislativo del 1992 chiede una proroga, scaduto il termine del primo triennio di sperimentazione, salvo ovviamente che vengano definiti dei programmi conformi al Piano Socio Sanitario vigente. È un emendamento bipartisan firmato da più Consiglieri, in particolare dai Consiglieri del territorio tra cui anche il Capogruppo Reschigna e il Presidente del Consiglio, e riguarda una situazione di un certo rilievo che è quella della realtà di Omegna, che è stata una delle prime sperimentazioni gestionali realizzata all'interno di questa regione, direi un "Piano Socio Sanitario fa", perch quello successivo è stato presentato e discusso, ma mai approvato dall'Aula, in seguito, per una legislatura e mezzo, a varie contestazioni.
Questo è uno dei primi programmi di sperimentazione gestionale di una qualche importanza che, tra l'altro, ha avuto un effetto positivo, da questo punto di vista, sul territorio, determinando un livello di specializzazione di un ospedale, in particolare su alcune specialità e su alcune problematiche, che ha funzionato, non solo per quanto riguarda le ASL di quel territorio, ma direi quasi per l'intero quadrante che fa riferimento a quel territorio, il quadrante del Nord Est del Piemonte.
Pertanto, è assolutamente importante che vi sia una proroga di questi termini scaduti. Il periodo è ragionevole: non superiore a sei anni; è un periodo che prevede un livello di programmazione inserito nel Piano.
Pertanto, è un emendamento importante che spero che questa Giunta regionale voglia cogliere, a differenza di tutti gli altri, perché oltre alle firme della minoranza, ci sono anche molte firme della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Come hanno già detto i miei colleghi, ci pare che queste sperimentazioni gestionali, nella fattispecie quelle già autorizzate meritino una considerazione e possano proseguire anche per un periodo superiore a quello prefigurato. Naturalmente devono operare, com'è previsto all'interno dell'articolato, in conformità alle previsioni degli atti di programmazione socio-sanitaria regionale e ai vincoli di finanza pubblica che la Regione Piemonte dovrà imporre loro.
Noi chiediamo che questa sperimentazione possa continuare, non dando una sorta di carta bianca alle stesse realtà, ma prevedendo quanto previsto con il 28 bis. È bene che ciò sia stato previsto con il 28 bis, che ha sostituito il 28, con una conformità rispetto alle previsioni relative agli atti di programmazione socio-sanitaria e ai vincoli di finanza pubblica con cui, come ben sappiamo, si devono fare i conti.
Con quest'ulteriore precisazione, che è bene che sia stata indicata pensiamo sia ragionevole dare proseguimento a questo programma di sperimentazione gestionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Condividiamo l'emendamento presentato e sottoscritto da esponenti della minoranza e della maggioranza, però sarebbe utile e opportuno, come del resto si dice anche nell'emendamento, in conformità ai programmi stabiliti dal nuovo Piano Socio Sanitario e dai piani di rientro, un minimo di discussione e un'informativa all'interno della IV Commissione, per sapere come hanno funzionato queste sperimentazioni nel corso degli ultimi tre anni, per avere un minimo di quadro della situazione e per aprire un confronto nella Commissione stessa.
Detto ciò, condividiamo quest'emendamento che prolunga il periodo di sperimentazione da tre a sei anni, però ritengo opportuna l'informativa e un minimo di discussione in IV Commissione.
Ribadisco il nostro voto favorevole all'emendamento.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Proprio per l'attenzione rivolta ad un provvedimento che, come ha stabilito il TAR, non c'era ragione di sospendere, anche perché c'era una copertura, vorrei rilevare la superficialità con cui vengono assunte certe iniziative. Bisognerebbe riflettere meglio prima.
Quando è stato introdotto questo provvedimento, in pratica sono sopravvenute situazioni che hanno imposto ai medici di provvedere ad assunzioni, ad affitti, addirittura a contrazione di mutui, ma i medici non potevano, con un atteggiamento semplicistico, abbandonare ciò che era stato precedentemente concordato.
Sono favorevole a che si possa rivedere quest'aspetto, magari nei termini stabiliti a suo tempo, rispetto alla categoria.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Non ho nulla da aggiungere a quanto detto dai colleghi. Noi siamo perché venga data continuità a questo processo di sperimentazione. È un fatto positivo. Adesso votiamo quest'emendamento e quindi è di questo che occorre parlare, però mi permetto di suggerire e di sottoporre una questione già sollevata dal Consigliere Boeti nei giorni scorsi.
Stiamo parlando di una cosa importante per una provincia come quella del Verbano Cusio Ossola, cioè la sperimentazione. Non vorrei che non ci rendessimo conto che discutiamo dell'albero mentre in queste ore sta cambiando la foresta, nella sanità piemontese. Nelle prossime ore sarà in discussione tutto il progetto che riguarda la riorganizzazione della sanità piemontese. Per il momento il Consiglio non è stato coinvolto in questa discussione, quindi va bene il voto sull'emendamento, ma vi è anche la richiesta che si trovi il modo per discutere di queste questioni nelle competenti Commissioni consiliari. C'è una richiesta specifica fatta dal collega Boeti affinché la Commissione sanità venga convocata nelle prossime ore.
Il collega Boeti ha dichiarato che, per quanto ci riguarda, non c'è problema, decidete quando convocarla. Sicuramente va convocata prima, per un atto di correttezza verso il Consiglio e verso la Commissione, che la Giunta deliberi su questioni importanti come riorganizzazione, nomine e accorpamenti, altrimenti capite che c'è una contraddizione tra il fatto che il Consiglio approva un emendamento presentato che dà continuità ad una sperimentazione avviata nel Verbano, mentre è in corso una discussione assolutamente legittima - sia chiaro - da parte della Giunta e degli Assessori competenti, ma è chiaro che in questa discussione occorre coinvolgere il Consiglio regionale e la Commissione consiliare competente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Non voglio alimentare polemiche su un emendamento di questo genere che vede la firma di componenti di maggioranza e di opposizione su una tematica molto importante, però nell'intervento del collega Boeti passa un messaggio distorto: pare che ci siano due pesi e due misure. I centri di cure primarie sono un elemento fondamentale all'interno delle linee guida del nuovo Piano Socio Sanitario regionale. Vorrei tranquillizzare il collega Boeti, nel senso che le sue aspettative sono le nostre, su questo tema riprendendo l'allegoria del collega Ronzani: nella foresta che sta cambiando, i centri di cura primaria sono alberi importanti anche per noi.
A questo punto, voglio sottolineare un elemento di gran valore, cioè la condivisione sul fatto che venga data la possibilità di prolungare le sperimentazioni per un periodo decisamente più lungo (parliamo di sei anni). Prima non era così, e infatti una delle sollecitazioni che abbiamo ricevuto nel periodo preelettorale in quest'ambito era: dateci la possibilità di stabilizzare le nostre esperienze o di prolungare le sperimentazioni e le esperienze per più anni, perché in questo momento abbiamo delle proroghe di un anno solo, che non consentono di programmare l'attività e di effettuare investimenti.
Questa è una risposta importante, che va nell'ottica di stabilizzare di consentire gli investimenti e una programmazione dell'attività sicuramente più consona alle aspettative dei territori. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Cattaneo, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Come primo firmatario di quest'emendamento desidero intervenire per portare nell'alveo della realtà la situazione di cui stiamo parlando.
Incominciamo a dire, a chiarimento - perché mi sembra che non tutti l'abbiano ben colto - che la proroga di sei anni non potrà essere concessa dalla Giunta con propria delibera, ma, poiché questa fattispecie rientra nella legge base, la proroga massima è di un anno solo, quindi al 31 dicembre 2011.
L'emendamento, poi, non riguarda solo ed esclusivamente il Centro Ortopedico di Quadrante, di Omegna, ma due plessi sanitari, quindi il Centro Ortopedico di Quadrante, di Omegna, e l'Hôpital du Piemont, di Settimo, del quale avevamo già ampiamente parlato, se non ricordo male, in sede d'assestamento. Noi avevamo ereditato una situazione dove la proroga della sperimentazione gestionale poteva essere mantenuta solo fino alla data del 30 giugno. I colleghi ricorderanno che, in sede di assestamento del bilancio, con provvedimento analogo, si è data la possibilità alla Giunta - cosa che è avvenuta con DGR - di prorogare la sperimentazione fino al 31 dicembre 2010.
E questo è il primo fatto.
Il secondo aspetto: è evidente - parlo per Omegna, perché è una realtà che conosco meglio - che la sperimentazione gestionale da parte di una società di interesse pubblico (il 51% è dell'ASL e il 49% è dei gestori cioè di chi gestisce l'ospedale) ha dato la possibilità di salvare l'ospedale, di mantenere il Pronto Soccorso, di mantenere dei servizi e di portare un'eccellenza nel campo dell'ortopedia per tutti gli interventi programmati (Centro Ortopedico di Quadrante, quindi Biella, Vercelli Novara e Verbano-Cusio-Ossola), tant'è che è l'unica realtà a nostre mani penso di poter non essere smentito - che produce un significativo reddito nel senso che l'ASL 14 VCO, come socio al 51%, ha il diritto del 51% di circa 600-700 mila euro, più l'utile che quest'ospedale produce l'anno.
Questa è un'eccellenza e purtroppo anche un'eccezione.
Detto questo - e mi avvio alla conclusione - è evidente che un'ulteriore possibilità di proroga deve essere l'ultima, perché nel corso del 2011 - e qui condivido quanto diceva il collega Boeti - deve essere stabilizzata, o nel Piano o con altre attività di programmazione, con una gara nuova o con una stabilizzazione di quello che sarà (non sta a me dirlo).
Daremo la possibilità a questo o ad un altro gestore di investire in quell'ospedale, ed è ovvio che vogliono investire, delle risorse che derivano dall'utile dell'attività. Differentemente, con una proroga di 6 mesi o di anno in anno, qual è l'imprenditore - come direbbe l'amico Laus che va a fare un investimento importante, pensando che magari gli scade il contratto di affitto di azienda dopo sei mesi o dopo un anno? Ritengo, pertanto, che sia un emendamento utile; non è una "marchetta" bipartisan, ma è un senso di responsabilità dell'intero Consiglio regionale, che era stato espresso anche nella precedente legislatura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere De Magistris.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Non aggiungerò molto a quello che ha detto il collega Cattaneo, perché ha riassunto bene, e mi sembra che l'orientamento del Consiglio al riguardo sia positivo.
Voglio solo portare la mia esperienza: sono stato assente, nelle ultime due settimane, in questo Consiglio, proprio perché ho subito un intervento nel Centro Ortopedico di Quadrante di Omega. Voglio portare l'esperienza viva di chi ha avuto un trattamento eccellente in uno dei pochi - come affermava il collega Cattaneo - nosocomi che quest'anno ha accantonato 600 mila euro, ma in passato oltre 2 milioni, che sono disponibili, pronti per essere reinvestiti.
Ricordo che questa società mista (49% privata e 51% pubblica) gestisce 150 ospedali in Francia ed è il primo partner per la sanità del Governo francese. Siamo davanti a una realtà veramente importante: ha raddoppiato gli investimenti, ha fatto assunzioni, ha migliorato le strutture; possiamo sostenere che è un piccolo ospedale di eccellenza. Questi soldi sono pronti e disponibili per essere investiti; credo che sarebbe addirittura sciocco perdere un'opportunità del genere per un'azienda che sta veramente dando un gran servizio e la mia condizione fisica di questi giorni lo sta a sottolineare. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

chiuso il dibattito generale.
La parola al Consigliere Boeti, per dichiarazione di voto.



BOETI Antonino

Prendo la parola per confermare il voto favorevole del nostro Gruppo all'emendamento e approfitto, nei due minuti che ho a disposizione, per fare qualche riflessione, sempre sulle questioni sanitarie.
Ribadisco che la sanità (il personale che ci lavora, i medici, gli infermieri, i tecnici, gli stessi pazienti) ha bisogno di punti di riferimento saldi, costanti e sicuri, ai quali sapere di potersi rivolgere.
Le continue rivoluzioni in sanità non portano assolutamente a niente.
questo che ho provato a spiegare, ahimè inascoltato. Ribadisco che la Commissione sanità non si riunisce da più di un mese; ho presentato una domanda per la sua convocazione al Presidente Pedrale, il quale mi ha garantito che tra Natale e Capodanno la Commissione si riunirà.
Sappiamo, da voci di corridoio, che il Presidente Cota e la Giunta intendono presentare le linee del Piano, ma anche la riorganizzazione delle ASO e delle ASL, probabilmente tra Natale e Capodanno (qualcuno dice domani).
Io ritengo che così, Presidente, non si possa lavorare. Penso che questo nuovo governo regionale e la Giunta non possano pensare che chi rappresenta il 50% della popolazione piemontese non sia informato. Lo strumento è la Commissione sanità - e non le telefonate private, perché io non telefono privatamente all'Assessore alla sanità - che ha il diritto e il dovere di occuparsi di queste questioni.
Ribadisco che il governo regionale applica - e non sembra applicare, ma applica - due pesi e due misure.
Rispetto alle sperimentazioni, non c'era alcuna ragione per chiuderle.
Se il governo regionale avesse voluto non confermarle, aveva tutto il diritto di farlo alla fine delle sperimentazioni o di presentare un modello diverso.
Così non può continuare a funzionare! Chiedo, quindi, a lei, Presidente, come garante di questo Consiglio regionale, nel cui ruolo - come lei sa - io credo, di tutelare i diritti e i doveri dei Consiglieri che si occupano di tali questioni e che fanno parte della Commissione sanità.
La sanità è troppo importante per essere lasciata all'improvvisazione oppure alle riunioni in casa di uno o dell'altro.



PRESIDENTE

Mi farò carico, nella riunione dei Capigruppo di oggi, di rappresentare alla Giunta regionale quest'esigenza. Tra il 27 e il 31 dicembre troveremo sicuramente, se ci sarà l'occasione, uno spazio per questo.
Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28 bis.
Il parere della Giunta è favorevole.
Il Consiglio approva all'unanimità.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Non ci sono emendamenti.
Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Abbiamo già fatto un'ampia discussione proprio in riferimento all'articolo 15, che si riferiva al canone da attribuire agli stabilimenti di imbottigliamento delle acque minerali.
L'articolo 17 torna sulla materia e si riferisce ai versamenti che i concessionari di acque minerali e di acqua di sorgente hanno fatto relativamente agli anni 2007, 2008 e 2009.
Da questo punto di vista ci rimettiamo, senza particolari obiezioni alla volontà della maggioranza, essendo una questione scontata e riferita ad un ragionamento più complessivo cui invece noi tenevamo, contenuto negli emendamenti all'articolo 15 che abbiamo discusso ieri.
Pensiamo di garantire la presenza su questo voto.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Quest'articolo ha le sue fondamenta perché, come ampiamente illustrato in Commissione, noi... Scusi, Presidente, in questo caso non c'è discussione generale?



PRESIDENTE

No, sugli articoli, quando non sono stati presentati emendamenti, c'è solo dichiarazione di voto.



LEPRI Stefano

Perfetto, era solo un modesto dubbio.
Abbiamo appreso dagli Uffici, che insieme all'Assessore hanno presentato quest'articolo in Commissione, la necessità di garantire una sorta di finestra per quanti hanno presentato la domanda di esonero, in seguito a procedure di bando già espletate. Sapendo che vi sarebbe stato un periodo in cui queste persone non avrebbero avuto una ragionevole copertura nella prospettiva della quiescenza, pensiamo che quest'articolo abbia una sua fondatezza e una sua ragionevolezza, proprio per far sì che queste persone, che hanno visto accolte in modo definitivo le loro domande di esonero, possano avere quella copertura che noi riteniamo loro spetti.
In questo caso garantiremo la presenza, ma la nostra opinione è favorevole all'articolo in questione.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

L'articolo 19 è molto importante perché definisce le modalità attraverso cui s'intende integrare, da parte della Regione, la spesa sanitaria. È chiaro che siamo di fronte ad un percorso inevitabile che punta a ridurre progressivamente il carico in capo alla Regione relativamente all'integrazione del fondo nazionale, per cui, rispetto al 2010, vi è una previsione di riduzione dell'integrazione di copertura della spesa sanitaria a 250 milioni per l'anno 2011 e a 200 per il 2012, con un'ulteriore riduzione a 150 milioni per il 2013 e a 100 per il 2014.
evidente che si tratta dell'articolo più importante di tutta la legge finanziaria. C'è un impegno significativo da parte della Regione in questo senso, ma ci lascia con molti dubbi. Per alcuni di noi potrebbe essere anche insUfficiente quest'impegno da parte della Regione, nel senso che c'è motivo di temere che la Regione dovrà mettere di più. Questo è stato previsto, rispetto agli obblighi indicati dallo Stato, e la Regione punta a ridurre di ulteriori 100 milioni il tetto massimo che lo Stato ha concesso.
Per altri versi, potremmo essere portati a ritenere di essere di fronte ad un impegno ancora insUfficiente rispetto alla drammaticità della condizione finanziaria in cui versa, in modo particolare, la sanità piemontese.
Per questa ragione, guardiamo con sostegno la volontà di ridurre la compartecipazione della Regione al finanziamento regionale, ma anche con preoccupazione e, per certi versi, riteniamo che l'impegno poteva essere ulteriore.
La nostra posizione su quest'articolo, come quella dei precedenti, non è di contrarietà, ma si rappresenterà con la garanzia della sola presenza al voto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Ricordo che il numero legale è 28.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame di emendamenti che propongono l'istituzione di nuovi articoli.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 5 è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 6 presentato dai Consiglieri Reschigna, Muliere Ronzani, Lepri, Motta Angela, Laus, Manica, Boeti, Pentenero, Gariglio: Dopo l'art. 19 del disegno di legge n. 72 inserire il seguente articolo aggiuntivo: "Articolo 19 ter (Modifiche all'art. 7 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14) Dopo il comma 1, dell'art. 7 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14 (Legge finanziaria 2006) è inserito il seguente: '1. bis. La Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente, definisce entro il 31 marzo 2011, in accordo con i comuni e le comunità montane ove esistenti, le modalità di verifica al fine della corretta applicazione del canone di concessione delle acque minerali e di sorgenti. In caso di mancato rispetto delle modalità di verifica, qualora attribuite ai comuni e alle comunità montane ove esistenti, gli introiti dei comuni e delle comunità montane sono diminuiti per un importo pari ad 1/3, la cui differenza è da iscriversi nel Bilancio regionale'.".
La parola al Consigliere Ronzani, per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che si ricollega alla discussione che abbiamo svolto ieri sera, relativamente al canone di imbottigliamento delle acque minerali.
Ieri sera - i colleghi lo ricorderanno - abbiamo discusso e votato (sono stati respinti) un gruppo di emendamenti che prevedevano, da una parte, l'utilizzo della leva tariffaria per aumentare il gettito delle entrate della Regione Piemonte e, dall'altra, la possibilità di rafforzare il sistema dei controlli effettuati dalla Regione stessa. Questo, per evitare che le risorse - ahimè non elevate - che le società che producono e imbottigliano acqua minerale trasferiscono alla Regione, affinché questa le trasferisca ai Comuni e alle Comunità montane, che hanno titolo ad utilizzarle per effettuare investimenti, venissero unicamente autocertificate e non fossero soggette ad alcun controllo.
Considero giusta tale operazione per tantissime ragioni, compreso il fatto che non possiamo delegare questa funzione alle imprese, nel momento in cui si tratta di riscuotere una tariffa; questo impone alla Regione un'attività di controllo per verificare che esista un'effettiva corrispondenza tra le somme incassate dalla Regione e la quantità di acqua imbottigliata.
Qui proponiamo un altro emendamento con il quale impegniamo la Giunta regionale, sentito il parere della Commissione competente, a definire entro il 31 marzo, naturalmente attraverso la concertazione con i Comuni e le Comunità montane, le modalità migliori per una corretta applicazione del canone di concessione delle acque minerali.
Con quest'emendamento stabiliamo, qualora non vi fosse il rispetto delle modalità di verifica, qualora attribuite ai Comuni e alle Comunità montane, che gli introiti dei Comuni e delle Comunità montane siano diminuiti per un importo pari ad un terzo, la cui differenza è da iscriversi nel bilancio della Regione.
un emendamento che fa parte del tentativo - noi l'abbiamo avviato con questa discussione in Consiglio - di introdurre elementi di maggiore controllo e di aumento delle entrate, per quanto riguarda la politica di approvvigionamento e di imbottigliamento delle acque minerali. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Molti di noi ricordano la discussione ieri sera, anche se in tarda serata, su un argomento di grande importanza, quale quello dei canoni di concessione delle acque minerali e delle sorgenti.
Ieri sera abbiamo avuto modo di ribadire come questa sia una risorsa pubblica, anzi tra le più pubbliche (che più pubbliche non ce n'è!), e come sia, nello stesso tempo, una grande fonte di entrata per la Regione.
Questo è un elemento di rilievo: il Piemonte non è una regione con una scarsa presenza di sorgenti di acque minerali; è una delle regioni ad averne un numero significativo, anche di un pregio assolutamente riconosciuto in tutta Italia.
La Giunta ha respinto gli emendamenti e ha chiesto di inserirli nel Collegato alla finanziaria, mentre noi, con questo articolo aggiuntivo chiediamo che si definiscano entro il 31 marzo 2001, sentito il parere della Commissione consiliare competente, ovviamente con un accordo serrato con Comuni e Comunità montane, alcune modalità di verifica della corretta applicazione del canone.
Abbiamo verificato che spesso, attraverso il regime dell'autocertificazione, non c'è una condizione paritaria tra le ditte produttrici di acqua; ditte - ripeto - che hanno una concessione su una risorsa assolutamente pubblica.
Qualora manchi il rispetto delle modalità di verifica, quando attribuita a Comuni o a Comunità montane, gli introiti devono essere diminuiti per un importo pari a un terzo, e quella differenza va iscritta nel bilancio regionale.
un meccanismo molto importante che incentiva i soggetti deputati a realizzare i controlli. Solo qualora non li realizzino, salta quella sorta di federalismo fiscale che è stato introdotto nei loro confronti e si sostituisce con la sanzione e il centralismo regionale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Ricordo che il numero legale è 28.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 7 presentato dai Consiglieri Reschigna, Muliere Ronzani, Lepri, Motta Angela, Laus, Manica, Boeti, Pentenero, Gariglio: Dopo l'art. 19 del disegno di legge 72 inserire il seguente articolo aggiuntivo: "Articolo 19 quater (Modifica all'art. 6 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14) 1. Dopo il comma 1, dell'art. 6 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14 (Legge finanziaria 2006), come sostituito dall'art. 14 della legge regionale n. 22 del 5 dicembre 2007 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 e disposizioni finanziarie), è inserito il seguente: '1. bis. La Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente, definisce entro il 31 marzo 2011, in accordo con i comuni e gli enti gestori delle aree protette ove esistenti, le modalità di verifica delle quantità di materiali estratti ai fini della determinazione delle tariffe del diritto di escavazione di cui al punto 2. In caso di mancato rispetto delle modalità di verifica, qualora attribuite ai comuni e agli enti gestori delle Aree protette ove esistenti, gli introiti dei comuni e degli enti parco sono diminuiti per un importo pari ad 1/3, la cui differenza è da iscriversi nel Bilancio regionale'.".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere per l'illustrazione ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Questo emendamento segue l'impostazione che abbiamo dato con il precedente: sollecitiamo i controlli e le verifiche, perché non è sUfficiente l'autocertificazione.
In questo caso parliamo dell'attività di estrazione nelle numerose cave della nostra Regione, sollecitando controlli. Sappiamo quanto sia una questione delicata e quanto sia veritiera, perché molte volte si chiede l'autorizzazione per estrarre un certo numero di quintali di tonnellate di un certo tipo di materiale, e poi i controlli hanno difficoltà ad essere effettuati, quindi non si sa bene quant'è la quantità che viene estratta dalle cave.
Per quanto riguarda questo emendamento, seguiamo il principio che abbiamo proposto con l'emendamento precedente, cioè la mancanza di controlli. Chiediamo una diminuzione dell'importo pari ad un terzo, per quanto riguarda i Comuni e gli Enti parco. Naturalmente non vogliamo creare un danno ai Comuni e agli Enti, però siamo qui a sollecitare una politica dei controlli.
Era importante sulla questione dell'acqua, ma su questa materia lo è ancora di più. Vorrei che non venisse sottovalutato questo emendamento o il nostro richiamo ad una politica dei controlli che riteniamo estremamente importante, soprattutto per quanto riguarda le escavazioni e le estrazioni dalle cave presenti sul nostro territorio regionale.
Vorrei che non venisse sottovalutato il merito di questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani per l'illustrazione ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

A volte sono stupito del fatto che emendamenti così ovvi non vengano presi in considerazione da parte dell'amministrazione regionale, perché il punto del nostro ragionamento è presto detto: abbiamo introdotto dei canoni e pensiamo, avendoli introdotti, che questi abbiano senso. Nel caso delle acque di cui abbiamo discusso ieri sera, trattandosi di concessioni, quindi di un bene pubblico, è giusto che esista un canone, quale frutto di una concessione.
Abbiamo deciso di introdurre un elemento che determina una politica delle entrate a favore della Regione Piemonte.
Mi chiedo come possa l'amministrazione regionale non prendere in considerazione emendamenti con i quali ci proponiamo di verificare l'esatta corrispondenza tra il canone e ciò che viene estratto dalle cave, per garantire una politica delle entrate adeguata a ciò che viene estratto questo, ovviamente, rientra negli interessi preminenti della Regione Piemonte e del sistema delle autonomie - e fare in modo che vi sia un atteggiamento di correttezza, da parte delle imprese, nei confronti del versamento dei canoni alle Regioni e al sistema delle autonomie.
Francamente mi sembra inspiegabile.
Ho ricordato in tutti i modi possibili ed immaginabili come il sistema delle autocertificazioni - naturalmente non facciamo il processo alle intenzioni e non diamo giudizi nei confronti di chicchessia - sia quanto di più labile, nel senso che è come dire: "Io ti dico che nel 1999, nel 2000 e nel 2010 ho estratto tanto e su questa base trasferisco in capo alla Regione, che poi deve ripartirlo fra gli Enti locali, una somma X".
Ma perché? Perché io non mi metto in condizioni di rafforzare il sistema dei controlli per verificare se quanto ho estratto è corretto e se i versamenti regionali sono quelli corretti e giusti? Non capisco per quali motivi non dobbiamo dotarci di strumenti di controllo con i quali essere vigilanti nei confronti di coloro che devo ovviamente versare un canone alla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

un emendamento importante ed è in analogia con emendamenti di cui abbiamo parlato ieri sera ed anche oggi, rispetto alla questione delle sorgenti e delle acque.
Da questo punto di vista riteniamo che beni pubblici, che sono beni di tutta la collettività, sia che riguardino l'acqua sia che riguardino il diritto d'escavazione (rispetto alle varie quantità e alle modalità di verifica della quantità dei materiali estratti) debbano essere sottoposti ad un importante meccanismo di controllo.
Anche in questo caso chiediamo che la Giunta regionale acquisisca un parere, che sia un parere importante, da parte della Commissione competente, e definisca, sempre nella data del 31 marzo 2011 (ovviamente in accordo con Comuni e con Enti gestori, dove questi ci sono) tutte le modalità di controllo e di verifica, in ordine alla quantità di materiali estratti, perché è solo facendo le verifiche sulla quantità di materiali estratti che è possibile determinare in modo certo, come noi sappiamo, le tariffe del diritto d'escavazione.
Qualora questo non avvenga, sappiamo che la situazione si determinerebbe con una situazione di caos, di profonda sperequazione tra un soggetto e l'altro all'interno della nostra Regione.
Anche in questo caso vogliamo porvi questa problematica e ci auguriamo che su questo argomento i nostri emendamenti conoscano una sorte diversa rispetto a quelli che nella serata di ieri e nella giornata d'oggi hanno conosciuto, quando parlavamo della questione delle sorgenti e delle acque minerali.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Volevo solo esprimere, se mi è concesso, una considerazione.
Ho già notato ieri sera, nel dibattito su emendamenti ad altri articoli di questa legge finanziaria, una posizione aprioristicamente contraria, a prescindere dal merito, da parte della Giunta e della maggioranza, nei confronti di tutti gli emendamenti proposti dalle minoranze.
Capisco che, su alcuni emendamenti di merito, possano esserci posizioni e approcci diversi, ma quando si chiede - come con questi emendamenti - di aumentare l'efficacia dell'azione della Regione per valorizzare le opportunità che possono derivare da una corretta e migliore gestione della ricchezza e dei beni del nostro territorio, francamente trovo discutibile il fatto di non prenderli minimamente in considerazione.
Ieri sera l'abbiamo detto a proposito d'emendamenti riguardanti i trasporti, che in qualche misura calavano nella norma - delle traduzioni in norma - gli approcci che erano stati fatti proprio dall'Assessore, nei suoi interventi.
Questa mattina l'abbiamo espresso riguardo al tema delle concessioni per le acque minerali e per le estrazioni di cava; non vedo le motivazioni che possono portare ad esprimere parere contrario, quando vogliamo aumentare l'efficacia dei controlli e la verifica reale dei dati riguardanti le quantità di materiali utilizzati. Questo rimane un mistero: da una parte, certifichiamo le difficoltà di bilancio a governare questa Regione e, dall'altra parte, laddove si dice, non di aumentare (su questo ripeto - posso legittimamente accettare che ci siano punti di vista diversi), ma solo di controllare efficacemente le quantità utilizzate, si esprime un parere contrario.
Questo francamente non lo capisco. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Colgo l'occasione dell'emendamento presentato dai Consiglieri del Partito Democratico per discutere ancora di cave.
L'emendamento è sicuramente accoglibile, poiché aumenta i controlli sulle aziende che si occupano della coltivazione di cave sul nostro territorio. Ritengo che potrebbe essere accoglibile anche dalla maggioranza e della Giunta.
Ieri, durante il dibattito serale, si è detto che alcuni Consiglieri della maggioranza erano più propensi ad accoglierlo nel Collegato alla finanziaria, pertanto, al di là che il nostro Gruppo voterà a favore anche in sede di emendamento alla finanziaria, auspico che si possa aprire una discussione sul Collegato, a partire da gennaio.
Per quanto ci riguarda, l'aumento dei controlli è sicuramente il punto minimo di partenza. Noi vorremmo introdurre anche un concetto di programmazione e di pianificazione della cavazione in Piemonte, con un Piano cave, poiché le richieste dei cittadini del territorio, soprattutto del vercellese, come ho già avuto modo di dire al collega Capogruppo Pedrale - che ora non vedo - sono di dare un freno alle cavazioni, che sono totalmente fuori controllo.
Non basta, dunque, fare solo maggiori controlli, ma occorre una programmazione seria, per cui i territori che sono già stati oggetto di un'intensa attività estrattiva possano avere un momento di pausa, con la programmazione del territorio che fa capo all'Ente Regione.
Già nell'assestamento avevamo chiesto un aumento delle tariffe e ovviamente, la nostra richiesta era stata bocciata dalla maggioranza ed accolta da pochi Consiglieri dell'opposizione. Potremo sicuramente ridiscutere, magari prendendo di nuovo come riferimento la Regione Veneto e forse ponendoci a metà strada, perché probabilmente la Lega Nord in Piemonte è un po' meno Lega di quella veneta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Com'è stato ricordato da altri colleghi, crediamo debba essere posta un'attenzione diversa agli emendamenti proposti soprattutto quando si richiede un maggiore coinvolgimento del territorio.
L'emendamento proposto prevede il parere della Commissione consiliare competente, ma soprattutto prevede un accordo con i Comuni e gli Enti gestori delle aree protette, in modo che ci sia una verifica costante e una condivisione della quantità dei materiali estratti.
Questo è un emendamento facilmente accoglibile, perché permetterebbe un maggiore coinvolgimento dei territori, soprattutto su una tematica in cui spesso gli Enti territoriali lamentano la non condivisione e l'impossibilità di intervenire su questioni che toccano direttamente i propri territori.
Ci chiediamo come mai ci sia un'ostinata disattenzione, o quantomeno un ostinato non voler prendere in considerazione - qualsiasi siano - i provvedimenti e le richieste che i Gruppi consiliari di minoranza hanno formulato, sul disegno di legge della finanziaria.
C'è un ostinato atteggiamento che non vuole prendere in considerazione né attuare alcun tipo di emendamento che possa portare ad una maggiore verifica e soprattutto permetta di ragionare in modo più diretto con i territori, con i Comuni, che sono i soggetti maggiormente coinvolti dalle politiche regionali.
Oltretutto, gli introiti dei Comuni e degli Enti Parco sono diminuiti di un importo pari a un terzo, pertanto queste risorse dovrebbero iscriversi nel bilancio regionale.
Immaginare un maggiore coinvolgimento da parte loro è assolutamente importante e fondamentale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente. È già stato detto molto, e non voglio ripetermi ritengo, però, che valga la pena di sollecitare una riflessione, anche in seguito a quanto espresso stamattina dalle Comunità montane. Sono questioni che ovviamente conoscevamo, ma che abbiamo sentito ripetere per l'ennesima volta.
Ritengo che abbiamo bisogno di costruire progressivamente, anche a livello locale - nello specifico per Comuni e Comunità montane che, al momento, dai processi di decentramento (non parliamo neanche di federalismo) non hanno ottenuto niente - delle risorse disponibili connesse a delle responsabilità, cioè a dei controlli, delle tariffazioni dei prelievi che consentano a Comuni e Comunità montane di mantenersi.
Contemporaneamente, consentano alla Pubblica Amministrazione di essere efficiente in modo decentrato: farsi pagare quando decide di farsi pagare ma farlo anche nel modo che, a livello decentrato, è possibile fare; in scala umana, nel senso che sia possibile fare una verifica ed eventualmente, se ci sono degli errori, correggerli immediatamente.
Non si parla di un burocrate collocato da qualche parte che calcola quanto è stato prelevato, ma di un soggetto che si conosce, che verifica e che è interessato a far pagare, non un metro cubo in più di quello che è stato prelevato, ma quanto effettivamente è stato prelevato.
Questo, naturalmente, vale anche per altre materie (per l'acqua abbiamo discusso ieri) e ti obbliga a pagare il giusto, ma tutto il giusto.
Ritengo che questa norma, da un lato, rende i nostri canoni e i nostri prelievi eseguibili, perché in realtà noi non riusciamo a gestirli correttamente, d'altra parte crea condizioni iniziali di federalismo locale che ci possono aiutare in una prospettiva che è inevitabile, perché dettata dalla Costituzione, di attribuire agli Enti locali quote di imposte, di canoni e di diritti, sulla base delle funzioni loro conferite.
Credo, quindi, che valga la pena di riflettere seriamente sull'approvazione di quest'emendamento, che è un piccolo passo avanti in quella direzione.



PRESIDENTE

Apriamo la fase delle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Le motivazioni che abbiamo addotto per chiedere il voto favorevole a quest'emendamento sono chiare, però mi scusi, Presidente, questo è un modo un po' strano per discutere la legge finanziaria: l'opposizione presenta emendamenti, si votano, vengono respinti, non c'è un'espressione da parte della Giunta e non vengono motivati i voti negativi da parte della Giunta.
Capisco tutto, però se l'opposizione pone e presenta degli emendamenti che poi giustamente la maggioranza vota contro, che almeno ci si dica perché vota contro.
La Giunta esprime parere negativo, ma ci dica, non dico su tutti gli emendamenti ma almeno su quelli che richiedono una motivazione, perch esprimono parere negativo, altrimenti è un modo veramente assurdo di discussione; sembra che stiamo discutendo e parlando con un muro. Un po' di rispetto per l'azione dell'opposizione.
Noi chiediamo il voto favorevole, se poi non arriva, benissimo, ma almeno si dica il perché e qualche volta si risponda alle nostre obiezioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale: prego, Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Solo poche battute per rispiegare le ragioni, certamente ben note alla minoranza consiliare, per le quali la Giunta non ha ritenuto di accogliere questi emendamenti (mi riferisco al 6 e al 7 e, portandomi avanti con il lavoro, mi riferisco anche al 23 e al 24). Mi risulta che vi sia stato un confronto, sul piano politico, per spostare sul collegato alcuni interventi, quali quelli contenuti in queste proposte di emendamento avviando in questo modo, congiuntamente alla Giunta regionale, una riflessione sul tema.
Non si è ritenuto opportuno inserirli in finanziaria e, se mi permettete, visto che ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi vorrei doverosamente ricordare il percorso fin qui seguito.
Ho sentito parole dure nei confronti del sistema che vede nell'autocertificazione la modalità di controllo e di verifica. Spero che chi ha usato queste critiche riconosca che questo sistema non è stato introdotto da questa Giunta regionale, ma sappia anche ricordare chi ne è stato autore, ammettendo, di conseguenza, un limite che si è venuto a rappresentare in corso.
Riteniamo opportuno, come abbiamo già detto in qualche seduta di Commissione, mettere mano in maniera organica alle leggi di riferimento, e proprio perché riteniamo che questo vada fatto con un approccio consapevole, ma sopratutto responsabile, non vorremmo che a colpi di emendamenti in finanziaria se ne stravolgesse l'impianto.
Siamo disponibili a qualunque forma di dialogo. Abbiamo già assunto l'impegno politico in Commissione a mettere mano alle norme di riferimento con l'anno nuovo. Questo è ciò che intendiamo fare.



PRESIDENTE

Continuiamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Sentendo l'intervento dell'Assessore Ravello quasi quasi mi tirerei indietro, però voglio dire quello che ho in mente.
Ritengo che l'emendamento presentato dai miei colleghi sia giusto e valido. Ritengo giusto, corretto e democratico controllare il materiale estratto dalle nostre cave e dalle nostre montagne. Quando ero Assessore in Provincia di Cuneo ho potuto constatare di persona come certe strade provinciali che portavano alle montagne e alle cave hanno subito danni.
Hanno subito danni le strade, la viabilità e il territorio stesso.
Non dico che non dobbiamo continuare, perché il mondo deve andare avanti, ma ritengo giusto mettere dei controlli.
Mi rivolgo a tutti i colleghi della maggioranza e della minoranza questo, a mio avviso, è il primo passo di un piccolo federalismo. Nella Regione Veneto, dove la maggioranza è Lega, l'hanno già adottato e sta funzionando bene. Sarebbe opportuno non bloccare tutto, ma meditarci sopra e, se fosse possibile, dare un segno a favore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ieri sera non ho potuto, mio malgrado, partecipare alla discussione degli emendamenti sui canoni idrici, uno dei quali ero co-firmatario. Oggi abbiamo votato in modo favorevole l'emendamento n. 6 relativo ai controlli sulla gestione delle acque.
Se è importante attribuire agli Enti Comuni e ai gestori delle aree protette il controllo delle quantità estratte e predeterminate, insieme alla Commissione competente, è altrettanto importante attribuire la responsabilità di eccessi e di eccessivo sfruttamento del territorio: beni come acqua e materiale di cava non possono essere lasciati in balia delle lobby e delle aziende che sfruttano questo tipo di territorio.
Di concerto con i Comuni e con gli Enti la Regione può davvero incidere sulla tutela di questi beni. Per questi motivi riteniamo interessante e pertinente l'emendamento presentato dai colleghi del PD e voteremo a favore.
Mi esprimo contrario all'atteggiamento della Giunta che, di fronte a suggerimenti opportuni, non pensa di doverli accettare. Forse si dovrebbe avere un po' più di umiltà nell'accettare suggerimenti che potrebbero regolamentare un'attività così devastante come l'escavazione, se non ben programmata.
Ho ascoltato con l'attenzione l'intervento dell'Assessore, per quanto riguarda l'inserimento nella discussione nella finanziaria, quindi speriamo si possa avere tempo e spazio per parlare anche di materie così importanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie Presidente.
Bene, si riconosce che il tema va affrontato, per cui è necessario - e questo lo riconoscono anche l'Assessore e la maggioranza - approfondire la tematica.
Esprimo un dispiacere per quanto riguarda la modalità e il parere negativo espresso sull'emendamento, perché, di fatto, non è che l'emendamento va a definire e a dettagliare all'eccesso; chiaramente, si dà un quadro di riferimento in cui c'è un principio, che è quello della responsabilità.



(Scampanellìo del Presidente)



STARA Andrea

Grazie.
Si riconosce quello che è un principio sacrosanto: quello della responsabilità nei confronti dei Comuni e degli Enti gestori. Per cui credo ci possa essere, se lo riteniamo tutti insieme, un ragionamento - che potrà essere svolto anche al di fuori dell'Aula nei prossimi giorni - per una regolamentazione attraverso un emendamento - che può non essere esattamente questo - che dia un'indicazione certa di responsabilizzazione e di coinvolgimento sia dei Comuni che degli Enti gestori e, poi, definisca successivamente le prescrizioni un po' più dettagliatamente.
In questa fase, diamo un segnale importante, altrimenti si corre il rischio di dire di no a quel segnale.
Allora, se non si vuole approvare questo tipo di emendamento, chiedo a tutti quanti se c'è la volontà di ridefinire questo emendamento in tempi urgenti, in modo da approvare con questo disegno di legge regionale relativo alla legge finanziaria un principio chiaro, che vada nella direzione che questo emendamento esprime. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di dire nel dibattito su questo emendamento, non avendomi convinta per nulla la risposta dell'Assessore, che sostanzialmente, dice che avevamo già espresso il nostro disaccordo ritengo importante avviare un vero meccanismo di tipo federale. Quindi, è necessario creare contemporaneamente diritti di prelievo, d'incasso, di canoni - "relevance" in generale - e un dovere di controllo da parte dei Comuni, anche eventualmente delle Comunità montane o delle aree protette.
Credo che la difesa del territorio sia un diritto-dovere, prima di tutto, degli Enti locali - a maggiore ragione, naturalmente, delle nostre aree protette - e che questa difesa del territorio possa coincidere anche con la possibilità di significativi introiti - piccoli, ma importanti per enti locali o istituzioni molto piccole, come lo sono i parchi - che derivano, però, da un'attività di attento monitoraggio e controllo del proprio territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto e pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Ravello, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 8 presentato dai Consiglieri Reschigna, Muliere Ronzani, Lepri, Motta Angela, Laus, Manica, Boeti, Pentenero, Gariglio: Dopo l'articolo 19 del disegno di legge 72 inserire il seguente: "Articolo 19 quinquies (Modifica all'art. 7 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14) 1. Il comma 1 dell'art. 7 della legge regionale 21 aprile 2006, n. 14 (legge finanziaria 2006), come sostituito dall'art. 4 della legge regionale 27 gennaio 2009, n. 3 (Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2008 in materia di tutela dell'ambiente) e modificato da ultimo dall'art. 12 della legge regionale 3 agosto 2010, n. 18 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e disposizioni finanziarie), è sostituito dal seguente: '1. Per l'anno 2011 è prevista, a carico del titolare di concessione di acque minerali e di sorgente destinata all'imbottigliamento, la corresponsione, a favore dell'Amministrazione regionale, di un canone annuo posticipato pari a 2,00 euro ogni 1.000 litri di acqua minerale o di sorgente imbottigliata, comprese le bibite confezionate con le suddette acque'.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Ritorno su una questione che abbiamo posto ieri sera e mi dispiace che non sia presente l'Assessore Ravello...



PRESIDENTE

Aspetti che lo facciamo cercare.
lì.



RONZANI Wilmer

Mentre nel precedente caso aveva un senso rinviare la discussione a un momento successivo, qui proponiamo di modificare il canone. La decorrenza deve essere il primo gennaio 2011, quindi nessuno strumento più della legge finanziaria è adatto per affrontare questa questione. Quindi, Assessore lei, in questo caso, non può dirci che vedremo. Noi immaginiamo che sia necessario intervenire a far data dal primo gennaio 2011, perché è lì che possiamo determinare la politica dei canoni, in questo caso per le acque minerali, a partire dal primo gennaio per tutto il 2011.
Torno brevemente sulle ragioni che dovrebbero giustificare un atteggiamento positivo da parte dell'Amministrazione. In primo luogo giustamente, voi sostenete che occorre ridurre l'indebitamento. Poi l'avete aumentato, ma, in teoria, tutti questi che lo dichiarano sono d'accordo e a parole si dice che dobbiamo ridurre l'indebitamento.
Qui, noi vi diamo l'opportunità di usare la leva del canone per aumentare le entrate della Regione Piemonte; non capisco per quale motivo noi, in questo momento, non dovremmo utilizzare questa leva! Secondariamente, si tratta di risorse che destiniamo alla Regione, ai Comuni e alle Comunità montane. Ieri sera, esattamente in quest'aula abbiamo discusso del rischio che la legge n. 18/1984 non possa finanziare alcuni Comuni, i quali hanno visto ridursi la propria capacità di indebitamento. A maggior ragione, dovremmo immaginare l'utilizzo della leva tariffaria per dare più risorse a questi Comuni, non ha senso parlare di Comunità montane e Comuni, evitando, dall'altra parte, di usare l'unica leva che abbiamo a disposizione per allocare lì maggiori risorse di quelle che abbiamo allocato finora.
In terzo luogo, non si tratta di una norma punitiva verso le aziende che imbottigliano acqua minerale. Come abbiamo già avuto modo di ricordare anche ieri sera, siamo in presenza di un canone (0,70) che è di gran lunga inferiore a quello praticato da altre Regioni, quale, ad esempio, la Regione Veneto, che, addirittura, ha un canone di 3 euro ogni mille litri di acqua minerale imbottigliata. Francamente, non si capisce.
Noi vi proponiamo 2 euro: sono troppi, Assessore Ravello? Noi non facciamo le barricate, immaginate gradualmente di adeguare il canone. Non c'è alcuna ragione perché diciate di no, non serve l'argomento che occorre rinviare questa questione a non si capisce quando e la legge finanziaria è lo strumento per decidere le politiche tariffarie.
Ancora, non stiamo punendo le aziende, non vanno fuori mercato, non mi risulta che sia successo questo per le aziende ubicate in Veneto.
Cosa osta, allora, al fatto di avviare una graduale politica di adeguamento dei canoni, che consentirebbe alla Regione e ai Comuni di avere più risorse? Tale politica serve al Piemonte, perché queste risorse che diamo ai Comuni e alle Comunità montane serviranno a fare investimenti nei comuni montani.
L'acqua è un bene pubblico, è una concessione, pertanto è giusto che le imprese che utilizzano l'acqua paghino un canone, che non sia punitivo, ma adeguato. La proposta che avanziamo ci pare largamente adeguata, al di sotto di quella praticata da Regioni molto vicine alla vostra, alla Regione Veneto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media Statale "A. Meucci" di Torino


PRESIDENTE

Do il benvenuto ai docenti e agli studenti dell'Istituto Scuola Media Statale "A. Meucci" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, classe II sezione M, che seguiranno i nostri lavori.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 72, "Legge finanziaria per l'anno 2011" (seguito)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Consigliere Ronzani, apprezzo lo stimolo ad un dibattito e ad un approfondimento.
Lei ci chiede che cosa osti, e io le rispondo molto chiaramente che l'unica ragione per cui riteniamo che questo emendamento non possa essere accolto è la volontà, in un contesto che sul piano economico - lei lo sa perché lo sappiamo bene tutti - è ancora particolarmente difficile, di non mettere in ulteriore difficoltà un particolare settore produttivo; settore produttivo che dà lavoro; settore produttivo che crea ricchezza; settore produttivo che alimenta un movimento di risorse che si ritrasferiscono anche al territorio che mette a disposizione le sue risorse naturali.
Condivido il principio, perché è giusto che chi sfrutta un bene che è della collettività lo paghi, ne corrisponda un canone. Sono talmente d'accordo con lei da spingermi a sostenere che sia sacrosanto. Ma proprio per questa ragione - il collega Ronzani certamente lo ricorderà - anche in un recente dibattito in Commissione ho annunciato (mi scuso, quindi, se mi ripeto) la volontà di mettere ordine al sistema e di rivedere anche le modalità di indicazione dei valori cui poi corrisponde un canone e il sistema di calcolo: prima di decidere che occorre più che raddoppiare il canone attuale, a mio avviso sarebbe giusto verificare la possibilità di applicarlo non più sull'imbottigliato e sull'emunto. Ma questo non può che avvenire a seguito di un confronto diretto con i rappresentanti della categoria, per concordare e pianificare una strategia che favorisca il settore e, soprattutto, che non metta in ulteriore difficoltà gli Enti locali dei territori dai quali i singoli produttori attingono i nostri beni.
Per chiudere, credo sia doveroso accelerare questo percorso, ma senza intervenire in maniera così diretta, così dura e - mi permetta - anche così sproporzionata sul canone attuale, e solo a seguito di un confronto.
A me non preoccupa tanto l'interesse del singolo imprenditore; mi preoccupano gli effetti che una manovra che si riflette su un'attività produttiva possano determinarsi sul piano dell'occupazione.
Le segnalo, inoltre, visto che i riferimenti con le altre Regioni italiane sono riportati secondo convenienza, che così come esistono realtà nel panorama nazionale che applicano canoni superiori ai nostri, esistono molte altre realtà, sempre sul panorama nazionale, che applicano canoni decisamente inferiori o che addirittura che non ne applicano proprio.



PRESIDENTE

Dichiaro conclusa l'illustrazione.
aperta la discussione generale sull'emendamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
A fronte della discussione di ieri sera, questa potrebbe essere un'alternativa, nel senso che si individua immediatamente (a partire dal 2011) un piccolo ritocco: le ricordo che stiamo parlando di 0.2 centesimi al litro. Le abbiamo anche posto degli esempi virtuosi - mi riferisco alla Regione Veneto e alla Regione Lazio - che non hanno prodotto alcuna controindicazione a livello occupazionale o di redditività delle aziende.
Andiamo, allora, a capire perché altre Regioni applicano canoni bassi.
Proprio su questo tema, vorrei ricordare alcune trasmissioni di Report che hanno sottolineato come queste siano esclusivamente rendite che arricchiscono pochissime aziende. Vogliamo parlare di questo? Vogliamo fare anche i nomi? Vogliamo parlare, ad esempio, di Sparea? Io credo che sia giusto metterne mano alla materia, ma - abbiate pazienza! - non è che su tutte le questioni, dopo sette o otto mesi, ci potete rispondere ogni volta: "Ne riparleremo"! Almeno alcune questioni che possono produrre delle entrate per la Regione, per superare questa soglia di indebitamento, si devono affrontare.
Per ogni problema si dice: "Bisogna approfondire, per cui ne riparleremo".
Lo capisco per alcuni, ma per tutti diventa imbarazzante.
Dopo l'approfondimento che si farà in Commissione o sul collegato scopriremo che 2 euro ogni 1.000 litri sono una cifra irrisoria! Intanto portiamo a casa questo piccolo aumento del canone - ribadisco che stiamo parlando di 0.2 centesimi al litro - e poi verificheremo, nel percorso e nell'approfondimento, quella che sarà la modalità, l'aumento vero e quant'altro.
Stiamo parlando di rendite che hanno consentito, negli anni l'arricchimento in maniera sproporzionata di queste aziende. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Le parole dell'Assessore non ci convincono: per carità, non è la prima volta che un Assessore non ci convince, né che noi siamo in grado di convincere lui! Farei solo una modesta considerazione oltre a quelle intelligenti e puntuali che sono state fatte finora. È una riflessione più tattica e credo che interessi anche il centrodestra, al di là della maggioranza e delle opinioni dell'Assessore.
Come vedete, stiamo avanzando delle proposte responsabili, e non solo di interdizione. Più volte - mi rivolgo anche all'Assessore Maccanti abbiamo sentito il Presidente dire: "Fateci delle proposte. Sono stufo di questa sinistra che non fa altro che criticarmi perché sono troppo in televisione e quant'altro". Peraltro, gli effetti delle nostre critiche si stanno già registrando, perché da una o più presenze televisive giornaliere, siamo arrivati ad una presenza più ragionevole di due o tre alla settimana. A qualcosa sono servite.
Ma a parte questo aspetto, se solo voleste ascoltarci, vi accorgereste che stiamo facendo delle proposte, peraltro anche impopolari: perché questa non riscuoterà certamente un grande gradimento tra i lavoratori occupati nelle società di escavazione, piuttosto che nelle società che imbottigliano le acque minerali. Eppure le stiamo avanzando: è un segno di responsabilità e di un ragionamento che vogliamo portare avanti.
In una delle relazioni di minoranza ho precisato che dobbiamo essere tutti responsabili rispetto al grande tema dell'indebitamento della nostra Regione. Ma di fronte al fatto che nella legge finanziaria e nel bilancio quindi nei luoghi propri - si avanza una proposta di modifica del canone per l'escavazione o per l'imbottigliamento di acque minerali, la risposta è stata: "Faremo una legge".
indubitabilmente una risposta sensata, perché non è semplicemente un "no" preconcetto. Ma le stiamo dicendo, Assessore, che non c'é niente di particolare nella nostra richiesta: non è la prima volta che nella legge finanziaria si modificano questi aspetti. Anzi, questo è proprio il luogo in cui si fanno queste scelte.
L'incremento, poi, è senz'altro ragionevole, perché non stiamo parlando di un raddoppio o di una triplicazione nell'adeguamento dei canoni. Hanno già detto altri colleghi che certamente si tratta di canoni che hanno, in termini di confronto comparato con altre Ragioni, una loro sostenibilità al di là dell'incremento.
Noi riteniamo, quindi, che la sua spiegazione sia assolutamente compatibile con l'accettazione di questo emendamento.
Aggiungerei che se foste anche tatticamente abili - in questo caso ahimè, non lo dimostrate - avreste forse accettato questa nostra proposta magari attribuendoci l'onere politico dell'aver voluto aumentare questi canoni.
Adesso, Assessore, la attendiamo quanto prima di fronte alla maggioranza perché ci pare che questa questione, non solo degli aumenti tariffari ma di tutto il sistema di controllo di questi diritti, non possa essere rinviata. Perlomeno, Assessore, calendarizzi rapidamente questa discussione; si faccia carico, come ha annunciato, di condurci al più presto a questo dibattito perché noi riteniamo che questo tema - se voi non lo volete considerare in questa sede - non possa essere ulteriormente dilazionato.



PRESIDENTE

Grazie.
Mi permetto di ricordare i tempi, considerato che stiamo esaminando una legge.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Avevamo il piacere di avere qui l'Assessore al bilancio e non volevo perdermi questo gusto e ho perso qualche secondo prima di cominciare Presidente. Noi uomini del Sud siamo attenti nei confronti ...
Io mi chiedo cosa dovrebbe fare l'opposizione in quest'aula. Con un emendamento che certamente scontenterà qualcuno - perché quando si aumentano le tasse c'è sempre chi che non è contento - ci assumiamo, cioè la responsabilità di un provvedimento e il Governo regionale risponde picche.
Poi ci troviamo come questa mattina all'incontro con le Comunità montane nel quale l'Assessore Maccanti, con il garbo e la gentilezza che le sono caratteristici, spiega di voler discutere con loro, con i Sindaci, con i Presidenti di Comunità, con tutti coloro ne hanno titolo - perché le Comunità montane sono agenzie di sviluppo locale - e contemporaneamente però, non dice se ci sono le risorse necessarie per finanziare tutto ciò di cui le Comunità montane dovrebbero occuparsi: tant'è che nel bilancio ci sono solo i soldi per finanziare gli stipendi. Vedremo poi, al momento di occuparci degli emendamenti relativi alle Comunità montane, se quello che ha detto l'Assessore Maccanti stamattina troverà applicazione. Se paghiamo solo gli stipendi, mi chiedo cosa ci stanno a fare i dipendenti se non hanno alcuna risorsa a disposizione per cofinanziare, per esempio stanziamenti europei o transfrontalieri.
Qui bisognerebbe forse che, di fronte ad un'opposizione responsabile che si assume anche il peso delle scelte togliendovi le castagne dal fuoco voi aveste un atteggiamento più disponibile rispetto a quello che avete dimostrato fino a questo momento.
C'è poi un altro ragionamento che deve essere fatto, ma il tempo non me lo consente. Accenno solo al titolo, Presidente: il fatto che i privati utilizzino le risorse dei beni pubblici, a partire dalla terra e dall'acqua, essendo gli unici ad averne un vantaggio; la collettività mai.
Un'altra volta discuteremo dei canoni autostradali: le Società che gestiscono le autostrade guadagnano milioni di euro e i Comuni non hanno in cambio, nemmeno un centesimo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Ha la parola il Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Io credo che la proposta che noi abbiamo fatto sia ragionevole: è stata spiegata dagli interventi di molti colleghi. Tra l'altro, noi non pensiamo di risolvere i problemi, né dei Comuni né delle Comunità montane, con questo emendamento: i problemi sono molto più seri come ricordava poc'anzi il collega Boeti. Nello stesso tempo, non vogliamo creare problemi ad aziende che producono ricchezza e danno occupazione. Ci pare però, come ha detto bene il collega Ronzani, che, guardando ad una situazione nazionale, un aumento a 2 euro per ogni 1.000 litri non comporta siamo certi - un problema al bilancio di queste aziende.
In ogni caso, a me piacerebbe molto se il Consiglio regionale decidesse, come impegno rispetto a ciò che l'Assessore Ravello ha detto prima, di non arrivare a due euro, ma di portare comunque un aumento rispetto alla situazione attuale, in attesa di un riordino del sistema.
Questo sarebbe già un segnale: sarebbe un impegno del Consiglio regionale.
Ma la proposta non passerà, perché una parte dell'Aula è molto impegnata a preparare la riunione della I Commissione di oggi pomeriggio. Vero Presidente, che oggi pomeriggio dovremo discutere argomenti che impegneranno molto i Gruppi consiliari? Mi pare, infatti, che ci sia più attenzione nei confronti della I Commissione di oggi che verso il dibattito che stiamo facendo.
Finisco col dire, Presidente, che noi preannunciamo un ordine del giorno dove impegniamo la Giunta e il Consiglio regionale ad affrontare un riordino del sistema, come ha detto l'Assessore Ravello. Non è sUfficiente a nostro avviso un impegno verbale: presenteremo un ordine del giorno dove porremo in modo preciso anche i termini della questione, in modo tale da "coadiuvare" l'impegno che l'Assessore Ravello si è assunto di fronte a noi.



PRESIDENTE

Grazie. Lei Consigliere è attento, come sempre. Vorrei invitarla a presentare il documento il prima possibile perché, com'è noto, gli ordini del giorno vanno in discussione prima del voto finale.
Ha chiesto ora la parola la Consigliere Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Stiamo discutendo l'argomento ormai da qualche tempo. Bocciati gli emendamenti, siamo ad un articolo aggiuntivo con il quale cerchiamo di proporre alla Giunta che per il 2011 sia prevista, per quanto riguarda i titolari di acque minerali, una corresponsione alla Regione di un canone annuo pari a 2 euro ogni mille litri di acqua minerale. Abbiamo sentito la risposta dell'Assessore che ci dice essere questa una questione che senz'altro la Giunta ha esaminato, ma che ha ritenuto di non prendere in considerazione in questo momento in quanto c'è una difficile situazione economico-occupazionale.
La Consigliera Bresso riprenderà, nell'intervento che ho visto aver chiesto di svolgere anche nella seduta di oggi, l'importante illustrazione che ha fatto ieri sera della differenza tra rendita e profitto. Accanto a questa considerazione che è di un "qualche rilievo" - diciamolo così, tra virgolette - economico e che dovrebbe essere all'attenzione della Giunta e conosciuta perfettamente al momento in cui si parla di sviluppo del Piemonte e di tenuta dell'occupazione, ci si dovrebbe rendere conto che la richiesta che si avanza incide significativamente sulle entrate della Regione ma che, dal punto di vista delle ricadute occupazionali, non solo è modesta, è assolutamente nulla: non provoca alcuna conseguenza. Questa è semplicemente una scelta, da parte della Giunta, di mantenere dei profitti legati alla rendita e di far permanere in Piemonte una situazione difforme rispetto ad altre Regioni italiane che sono da questo punto di vista più virtuose. Al contrario, è inutile andare a seguire gli esempi che, invece virtuosi non sono. Dimostrazione che la nostra è un'opposizione responsabile e non chiede di allargare i cordoni della spesa corrente in modo indiscriminato - questo lo avete già fatto voi - ma interviene anche sulla politica delle entrate, si preoccupa del debito e va a colpire laddove è giusto intervenire per liberare le vere risorse sul sociale che siano utili davvero all'occupazione e al rilancio del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Ovviamente siamo costretti a ripetere le argomentazioni che abbiamo già sviluppato ieri su emendamenti molto simili.
del tutto evidente che, come abbiamo detto ieri sera in tarda serata a fronte di una situazione molto difficile del nostro bilancio - che credo sia evidente a tutti e che ci viene richiamata qui ad ogni piè sospinto credo sia giusto fare delle scelte anche di fiscalità, che da un lato (come mi sono permessa di ricordare con l'emendamento che era una piccola manovra finanziaria) riduca il carico fiscale sui redditi molto bassi.
In Piemonte abbiamo un milione e 200 mila famiglie con un reddito lordo inferiore a 30 mila euro, quindi una quantità enorme di persone. Su questo avete detto di no e, secondo me, avete fatto molto male.
Se vogliamo ridurre il carico fiscale su queste famiglie, cioè su lavoratori o pensionati a basso reddito, e ridurre il carico fiscale sulle imprese - e su questo abbiamo anche proposto di ridurlo almeno sulle cooperative sociali che hanno svolto un ruolo prezioso in questo momento di crisi - dove andiamo a prendere le risorse? Naturalmente le due voci non sono comparabili, ma credo che uno dei punti su cui possiamo effettuare un prelievo anche riequilibratore ed etico da un punto di vista di logica e di etica fiscale, credo che debbano essere le rendite, in particolare le rendite su patrimoni pubblici appartenenti alle collettività, come sono, nel caso dell'emendamento precedente, i materiali di cava e come sono le acque in generale e, in particolare, le acque minerali di sorgente destinate all'imbottigliamento.
E' un settore nel quale si stanno creando profitti rilevantissimi tant'è vero che le grandi multinazionali stanno acquistando tutte le società imbottigliatrici di acqua minerale. Credo che in questo campo ci siano spazi per tassazioni che rappresentano una risorsa possibile e che colpendo una rendita sul bene pubblico collettivo, svolgono anche una funzione di maggiore equità fiscale.
Per questo sono a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Ancora una volta non riusciamo a comprendere la chiusura da parte della Giunta rispetto ad istanze relative a correzioni di bilancio che riguardano i criteri e i metodi della fiscalità, che possono in un certo senso ridurre le problematiche relative alle entrate e che sicuramente in nessun modo possono, come strumentalmente si risponde, influire sul livello occupazionale o sul carico relativo all'utente e al cittadino.
In passato, devo dire per onestà intellettuale che un emendamento del genere relativo alle cave mi aveva visto molto perplesso, perché anch'io avevo delle perplessità riguardo ai riflessi che si sarebbero potuti verificare sul livello occupazionale in un momento di crisi come questo. Ma abbiamo approfondito l'argomento e da simulazioni tecnicamente più che apprezzabili e valide, si evince molto chiaramente l'elemento di totale ininfluenza sul discorso occupazionale e di quasi nulla incidenza sul carico in termini di costi del prodotto finale all'utente, quindi al cittadino.
E' per questo che invito la Giunta e la maggioranza a prendere in considerazione con maggiore attenzione questo emendamento che merita secondo me, l'approvazione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie.
Ho ascoltato la replica dell'Assessore Ravello e devo dire che non mi convince. Voi potete anche decidere che il canone si paga sull'emunto e faccio notare che il gettito aumenta. Lo dico, perché è un altro modo per aumentare le entrate derivanti dal canone, ma non voglio parlare di questo.
Quand'anche lei volesse presentare una riforma e un riordino, chi le impedisce adesso di procedere con l'aumento, avendo voi il problema di garantire a questa Regione più entrate? Perché lo avete voi questo problema, non noi.
Avete il problema di garantire a questa Regione le entrate per fare politiche di investimenti e ridurre l'indebitamento. Voi non fate questa operazione e fate quell'altra, non fate una politica delle entrate.
Seconda considerazione. Assessore Ravello, le vorrei leggere - non lo faccio per carità di patria - quanto pagano le aziende piemontesi. Le farei l'elenco di quanto pagano e poi vorrei che lei andasse con la memoria a quanti investimenti queste aziende fanno, per esempio, a sostegno di una serie di attività legittime, sacrosante ed apprezzabili. Lei mi vuole spiegare che un aumento del canone dallo 0,70 al 2% determina uno sconvolgimento degli assetti produttivi di quelle aziende e ricadute sull'occupazione? Trovate un argomento più serio per dire che siete contrari all'aumento del canone.
Trovate un argomento più serio, perché di scosse non ne avremmo assolutamente. Se fosse così e se avesse ragione lei, il Veneto, che paga 3 euro per ogni mille litri imbottigliati, avrebbe chiuso le aziende. E questo non mi risulta. Non c'è una sola azienda che è uscita dal mercato per effetto di quel canone di tre euro ogni mille litri imbottigliati.
La verità è che voi non volete fare questa operazione e quando non si vuole fare un'operazione, in Italia c'è un argomento nobile: rinvio tutto al riordino. Qui non c'è nessun riordino da fare.
Dobbiamo decidere se applicare il canone all'imbottigliato e all'emunto e dobbiamo decidere di applicare il canone. Voi non fate né l'una n l'altra cosa. Potevate anche dire adesso, ad esempio, con la finanziaria che lo 0,70 lo avreste applicato all'emunto. Non fate questo e neanche l'altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Non voglio ripetere quanto abbiamo già argomentato ieri sull'emendamento n. 24 in relazione ai controlli. Sul tema abbiamo discusso e dibattuto su due questioni: il tema del controllo e della fiscalità.
Sul controllo sono rimasto un po' amareggiato perché la Giunta non ha voluto accogliere il nostro emendamento, spostando il ragionamento nel collegato.
Purtroppo non ho sentito l'intervento dell'Assessore sul rapporto tra la politica delle entrate e la politica occupazionale. Mi chiedo, senza fare polemica, se pensiamo di aumentare o favorire l'aumento dell'occupazione con la diminuzione delle entrate, perché emerge qualche preoccupazione; altrimenti potremmo dire ai tanti imprenditori di non pagare le tasse o pagare meno tasse, così aumentiamo il livello occupazionale.
Non possiamo dire che se aumentiamo da 0.70 a 2 euro vanno in difficoltà le aziende, va in difficoltà l'occupazione. Assolutamente no non funziona così. Un conto è la politica fiscale, un altro è trovare gli strumenti per favorire l'occupazione. Dobbiamo sempre ricordarci, e non dimenticare, che abbiamo 7 miliardi e 300 milioni di euro di debiti, in più uno degli interventi che ripetutamente richiamo - debiti dell'amministrazione nei confronti delle imprese.
Mentre da un lato un'amministrazione è indebitata, dall'altro lato dice: non ti controllo e non lievito di poco determinate aliquote che sono figlie e frutto di una risorsa naturale.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire, il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Torniamo ancora sull'argomento dell'acqua. Il mio Gruppo aveva presentato un emendamento ancora più incisivo. Ci sarebbe stata, infatti la possibilità di avere un introito di più di due milioni di euro sul territorio e un milione di euro alla Regione.
Sono accoglibili le motivazioni dell'Assessore Ravello che giustifica la propria prudenza e quella della Giunta parlando delle volontà di non acuire i problemi economici delle aziende di questo settore. Solo che più che di attività produttive, parlerei di rendite, come hanno spiegato alcuni colleghi che mi hanno preceduto.
Questa mattina abbiamo ascoltato con attenzione le esigenze delle Comunità Montane che ci hanno ricordato il loro ruolo così importante sul territorio: i servizi sanitari, i servizi di trasporto, i servizi di istruzione che stanno erogando in modo congiunto con i comuni montani. È un peccato che l'Assessore Maccanti, dopo una così aperta disponibilità nei confronti degli enti montani, perda un'occasione che le si pone in maniera così imminente. Credo che dare subito un segnale che possa, senza oneri per il bilancio regionale, dare ancora un po' di fiato alle stesse Comunità Montane, avrebbe dimostrato autenticità della sua attenzione e della sua sensibilità sull'argomento.
Naturalmente, le richieste dei colleghi con questo emendamento sono più basse rispetto a quelle che abbiamo fatto noi: 2 euro a fronte di 3 euro a metro cubo. I 3 euro che una Regione "verde" come il Veneto, che si fregia di una Giunta dello stesso coloro di quella piemontese, ha stabilito già da qualche tempo.
Aggiungo poi che le aziende che si occupano di imbottigliamento investono in pubblicità la maggior parte dei loro introiti. Un aumento di 0.3 centesimi - 0.2 nel caso della proposta del Partito Democratico sarebbe, a nostro parere, assolutamente neutro dal punto di vista occupazionale, potrebbe eventualmente incidere, in un certo qual modo sugli investimenti pubblicitari.
Se ho parlato nel precedente intervento di scarsa umiltà nei confronti della Giunta, non penso sia eccessivo parlava di ingiustificata cocciutaggine e acritico allineamento da parte della maggioranza.
Noi voteremo a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Questa volta mi voglio appellare all'Assessore al bilancio che, in queste ore, non è stata coinvolta, ma è la prima ad essere coinvolta perch si parla di legge finanziaria. Le ho detto, Assessore, dimostri, ha ancora tempo, in questi giorni, di essere Einaudi o al massimo Quintino Sella scelga lei, e non il notaio Petrarulo. Continuò a ricordarglielo perch questa è una buona occasione per dimostrarlo. L'opposizione, non voi, vi porta su un vassoio d'argento la possibilità di incassare qualche milione di euro in più, che sia anche solo un milione e mezzo o due che è la stima che noi abbiamo fatto, di cui una parte andrebbero ai Comuni che, come sappiamo, sono largamente tagliati dalla manovra Tremonti, di cui una parte andrebbero ai Comuni montani, e noi abbiamo oggi incontrato le Comunità montane e sappiamo quante difficoltà incontrano. Di fronte ad una proposta di responsabilità di tutta l'opposizione, che cosa ci viene detto? Ne parleremo.
Lei, Assessore, deve dirci, io non ricordo, ma forse mi è sfuggito, una sola vostra decisione - politica, non di continuità - che consenta alla Regione Piemonte di incassare qualche soldo in più. Le abbiamo detto Assessore, noi abbiamo un miliardo e 200 milioni di nuovo indebitamento siamo preoccupatissimi tutti, ma anche un modesto segnale come questo lo vediamo respingere. Sinceramente non capiamo in che cosa consiste la vostra responsabilità su questa situazione. Assessore, ha ancora la possibilità di dare un segnale, mi pare che alla fine prevalgano i calcoli di partito e di coalizione, quindi non ci facciamo illusione.
Per quanto ci riguarda il voto è a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Condivido le osservazioni che sono già state fatte prima dal Gruppo del Movimento Cinque Stelle e adesso dal Consigliere Lepri.
Riprendo il mio intervento su questo emendamento. Siamo di fronte ad iniquità fiscale e carenza di risorse. Credo che si debba iniziare a riequilibrare la fiscalità, non c'è alcun dubbio che qui non stiamo parlando di fiscalità sulle imprese. Queste imprese hanno, come fiscalità sul loro lavoro, la stessa fiscalità di tutte le altre imprese.
Stiamo parlando di una risorsa pubblica, della nostra collettività, che queste imprese utilizzano come materia prima. Questa materia prima va pagata ed è giusto che sia pagata in modo equo, che non sia regalata dalla collettività. Sostanzialmente, i canoni sono così bassi in rapporto al prezzo di vendita delle acque minerali, questo significa che viene regalata la risorsa. Credo che, proprio perché è un settore fiorente - e lo dimostra tutta l'economia collegata a questo settore - ci siano tutte le condizioni per un piccolo riequilibrio fiscale a favore del profitto e del lavoro e un aumento, piccolo, di carico sulla rendita. Questa è la fase di un piccolo aumento di carico sulle rendite e sui valori della collettività.
Naturalmente, credo si debba riflettere anche sull'altra parte che è altrettanto importante per la comunità piemontese, ma che non è oggetto di questo emendamento.
Quindi voterò a favore di questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Sicuramente, il voto dell'Italia dei Valori sarà favorevole a questo emendamento, perché riteniamo rappresenti una boccata di ossigeno a favore degli Enti locali, Comunità Montane, Comuni, eccetera, che la Giunta regionale non deve lasciarsi scappare.
Questo emendamento è una grande opportunità perché non rappresenta un maggiore aggravio di tasse o aumenti di prezzo dell'acqua. Ne è una dimostrazione il fatto che una Regione (chiamiamola una vostra "consorella"), che governa seguendo principi in sintonia con i vostri abbia preso un provvedimento che può essere positivo e, come tale, imitato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Con tutta onestà devo dire che utilizzo in modo scaltro questa forma di dissenso. Chiaramente dovrò votare in dissenso e quindi sono costretto ad uscire dall'aula al momento del voto, ma lo faccio solo per intervenire.
Per correttezza e rispetto nei confronti dei colleghi della minoranza, del mio Gruppo e della maggioranza intervengo solo per questo motivo.
Vorrei rafforzare ancora di più quanto è stato detto. Penso sia grave come principio, privilegiare delle aziende che utilizzano delle risorse naturali a svantaggio di tutte le altre imprese.
Non voglio essere malpensante, non conoscono i proprietari di queste aziende, e non mi permetterei mai di affermare che sono vicini ad un'area politica piuttosto che ad un'altra, ma non è pensabile che ad alcune imprese si chieda tutto, vengano tolte loro persino le ... - e non lo dico altrimenti, lei mi allontana dall'aula, prima che io mi allontani spontaneamente - e ad altre imprese non solo non preleviamo nulla, o preleviamo una cifra minima quale canone, ma che facciamo? Non controlliamo nemmeno! Quindi, la ratio del mio intervento mi porta a dire e ad invitare questa Giunta a porsi su un piano d'ascolto, ovviamente, non nei nostri confronti, perché so che non ci ascoltate e non ci ascolterete, ma nei confronti di tante altre imprese e di tanti altri cittadini che lamentano il ripristino di determinati servizi a partire di quelli sociali e per i quali voi dite che non ci sono le risorse.
Anche un euro in più è una risorsa, ma soprattutto è una risorsa per la credibilità che la politica e voi, in modo particolare, dovete a tutti i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Sono certo che prima si riferisse alla cravatta quando parlava di togliere qualcosa; in questo non c'era niente di scandaloso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Comunico che è stato presentato un ordine del giorno collegato inerente a "Acque minerali", cui primo firmatario è il Consigliere Ronzani.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Leo, Vignale Carossa, Dell'Utri, Ronzani, Boeti, Cattaneo, Stara, Pedrale, Reschigna: Dopo l'articolo 19 del disegno di legge n. 72 inserire il seguente: "Art. 19 septies (Modifiche alla legge regionale 18/2008) 1. L'articolo 8 della legge regionale 18/2008 è sostituito dal seguente: 'Articolo 8 (Interventi a sostegno dell'informazione periodica locale) 1. Per il perseguimento delle attività di cui all'articolo 7, la Regione attua i seguenti interventi: contributo in conto interesse per consentire l'accesso a mutui bancari a tasso agevolato contributo in conto capitale, fino al 20 per cento degli investimenti b) erogazione di contributi in conto corrente per l'acquisto della carta fino ad un massimo del 20 per cento della spesa complessiva, a fronte di un bilancio certificato relativamente alla voce dell'acquisto carta finalizzata alla stampa del periodico c) contributi per l'abbonamento ad un massimo di due agenzie di stampa ad informazione regionale d) riduzione dell'aliquota dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) al 2,98 per cento a partire dall'anno 2009.
2. Per l'erogazione dei contributi di cui al comma 1, lettera b), la certificazione di bilancio è rilasciata, limitatamente ai soli costi sostenuti per l'acquisto della carta utilizzata, da parte di una società di revisione, iscritta all'apposito albo tenuto dalla Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB).
3. I contributi di cui al comma 1, lettera b), c) sono erogati per un importo cumulativo non superiore a 35.000 euro l'anno'.".
Lo darei per illustrato, visto che è stato firmato da tutti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 38 presentato dai Consiglieri Pedrale, Carossa Lupi, Giovine: E' inserito il seguente articolo aggiuntivo: "Art. 19 octies (Modifiche all'articolo 1 della legge regionale 1° dicembre 1998, n. 39 (Norme sull'organizzazione degli Uffici di comunicazione e sull'ordinamento del personale assegnato) 1. Al comma 5 dell'articolo 1 della l.r. 39/1998 le parole "nei limiti massimi dei tre quinti di tale spesa" sono soppressi.".
La parola al Consigliere Pedrale per l'illustrazione.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Semplicemente per dare una maggiore flessibilità agli Uffici di comunicazione nella loro organizzazione e svolgimento del proprio lavoro e quindi, di eliminare dal comma 5 dell'articolo n. 1 della LR 39/98 le seguenti parole: "nei limiti massimi dei 3/5 di tale spesa" abrogandole con la soppressione.



PRESIDENTE

Ci sono altri che vogliono illustrare l'emendamento? La fase dell'illustrazione è conclusa.
aperta la discussione generale sull'emendamento.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Se ho capito bene, Presidente, perché il Consigliere Pedrale ha illustrato con un po' di fretta quest'emendamento, l'obiettivo sarebbe di consentire agli Uffici di comunicazione - lui dice - una maggiore flessibilità nella possibilità di assumere personale (se ho capito bene).
Noi abbiamo voluto essere gentili e continuiamo ad esserlo con questa maggioranza riconoscendo il ruolo e il fatto che i cittadini piemontesi abbiano votato per voi, ma non bisogna superare il limite, perché, se no Presidente, avremmo ricordato che nel momento in cui lei approva il codice etico e il Presidente Cota è d'accordo, leggiamo sui giornali invece che si danno incarichi ad un certo numero di familiari vicini ai rappresentanti del centrodestra Allora, quest'emendamento è improponibile perché l'obiettivo è quello d'avere mani libere - naturalmente, se ho capito bene l'emendamento del Consigliere Pedrale - per assumere tutti quelli che passano, ovviamente in questo momento, vicini agli Assessori e qualche volta anche ai familiari per quanto riguarda i parenti.
Ma allora, è pensabile che voi bocciate i nostri emendamenti, che prevedono la possibilità per voi di incassare maggiori risorse, e votiate a favore soltanto degli emendamenti che avete presentato voi, anche se comportano aumenti di spesa? Prima non ho parlato, Presidente, ne approfitto adesso: l'emendamento del Consigliere Vignale aumenta del 10%, ma non quantifica il maggior costo per la Regione rispetto all'editoria, perché si prevede che dal 10% si passi al 20%, sui finanziamenti per la carta.



(Commenti del Consigliere Vignale)



BOETI Antonino

Se non sei d'accordo, poi lo dirai.
sostenibile una situazione di questo tipo? Dovreste governare la Regione! Quando diciamo che è aumentata la spesa, facendo un mutuo di un miliardo e 200 milioni di euro in più - e concludo, Presidente - voi naturalmente non siete d'accordo, ma date atto, all'interno del bilancio che l'unica cosa che vi preoccupa è ricercare amici da assumere come vi pare e piace.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente. Sono letteralmente scandalizzato - lo dico con parole gentili, perché me ne verrebbero altre - nel leggere questo emendamento.
In questi mesi, la Lega Nord e la maggioranza ci hanno "riempito i tubi" con il fatto che questo è un Consiglio che vuole razionalizzare e tagliare gli sprechi, e poi introducono una norma che permetterà agli Uffici di comunicazione di assumere tutti: amici, parenti, cugini e conoscenti.
una vergogna! Una vergogna che grida vendetta! Su questo, avremo modo di discutere, perché va bene la libertà e la distanza tra gli enunciati e la prassi, ma qui stiamo toccando il fondo! Ritengo che occorra un minimo di dignità e rispetto per la realtà.
Introdurre una norma che stabilisce che gli Uffici di comunicazione assumeranno chi "cacchio" gli pare, senza quel minimo rispetto dei due quinti tra il personale dipendente, credo non abbia bisogno di commenti: si commenta da solo.
Lo spiegheremo ai piemontesi. È fantastico! Questo è il bollino che mancava - caro Carossa - alla certificazione di quelli che vogliono tagliare gli sprechi e ridurre le risorse buttate. È fantastico! Avete una coerenza che merita il Nobel per la coerenza. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Non finiamo mai di sorprenderci: lo dico ai tre Capigruppo (ce ne sono quattro, in realtà, ma uno non è presente) che hanno firmato l'emendamento.
Incredibile! Incredibile, soprattutto, che siano i Capigruppo di maggioranza a fare questa richiesta, in riferimento a una dotazione che è della Giunta.
Lo dico all'Assessore al personale: Assessore, perché non ha avuto il coraggio di farla lei, questa proposta? Riguarda la comunicazione della Giunta! La prima cosa che le chiediamo è che presenti lei, coerentemente - che continua a fare il notaio Petrarulo e non invece la Quintino Sella l'emendamento.
Presidente, domando se è anche legittimo che possano essere i Gruppi di maggioranza e non la Giunta a presentare un emendamento che riguarda esattamente le dotazioni della Giunta. Probabilmente lo è, ma, dal punto di vista della coerenza, ciò è assolutamente incoerente e insostenibile.
Ho presentato un'interrogazione, alla quale naturalmente non ho avuto risposta (a questo punto bisogna fare nomi e cognomi), in cui ho domandato se il responsabile della comunicazione del Presidente può essere naturalmente era un'interrogazione paradossale - in parte a carico del partito della Lega Nord, essendo lui quasi sempre impegnato nelle comunicazioni pubbliche, almeno quelle televisive, non in veste di Presidente della Regione, ma in veste di esponente della Lega Nord.
Mi domando se a questo porrete pudicamente considerazione. Abbiamo una persona pagata - da quanto ci risulta - 120 mila euro l'anno, che - a questo punto - dovrebbe anche dotarsi di ulteriori collaboratori, che si preoccupa prevalentemente di comunicare l'immagine del Presidente come esponente di partito e non come rappresentante delle Istituzioni, e voi ci chiedete di dotare ulteriormente questo Ufficio, che sta certamente operando in modo incoerente rispetto alle dotazioni della Regione Piemonte per scegliere ulteriori persone di vostro gradimento. Questo è vergognoso! Andate avanti e ci farete un favore.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Voglio riportare la questione nell'ambito di una valutazione: anche se ci si trova di fronte ad un emendamento proveniente dall'Aula, quindi da parte dei Capigruppo...



(Commenti dei Consiglieri della minoranza)



PRESIDENTE

Lasciamo parlare il Vicepresidente Cavallera, prego.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non sono ancora stati espulsi dall'Aula i Capigruppo di maggioranza! Volevo dire, anche sulla base dell'esperienza personale, che ci si trova di fronte ad un passaggio - quello dei prossimi anni - in cui ci sarà, con ogni probabilità, una contrazione, una difficoltà a dotare la Regione di nuovo personale organico, per i provvedimenti di contenimento di carattere generale vigenti.
Ragiono in teoria: nel momento in cui dovesse essere richiesto agli Uffici della Giunta regionale del personale da distaccare, in aspettativa ed inserire nelle Segreterie di Gruppi o di Assessorati, naturalmente potrebbe nascere un conflitto: da un lato, l'esponente politico istituzionale, non sarebbe in grado, di dotarsi di una collaborazione in base alle sue necessità, e, dall'altro, magari il dirigente che deve consentire questo distacco e passaggio alle dipendenze temporanee di quella configurazione non sarebbe in grado di corrispondere alla richiesta.
La flessibilità proposta supera questa difficoltà.
Ormai, tutte le Segreterie sono consolidate; può esserci qualche caso solamente da un punto di vista...



(Commenti in aula)



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Lasciamo stare, dobbiamo sempre pensare che ci sia dietro qualcosa! Qui dobbiamo creare delle condizioni per cui si possa operare nei migliori dei modi.



(Commenti del Consigliere Boeti)



PRESIDENTE

Consigliere Boeti, per favore! Continui, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Volevo solo ricondurre la questione alla valutazione di un punto di vista diverso, che può avere tranquillamente la sua cittadinanza.
Dopodiché, l'Aula e il Consiglio sono sovrani, però considerate che ci possono essere esigenze di funzionalità di questo tipo e bene hanno fatto i Capigruppo ad avanzare questa proposta.
Non c'è dietro niente. Semmai, bisognava stracciarsi le vesti quando sono stati fatti dei percorsi di assunzione di tutto il personale dei Gruppi, oppure altre situazioni di cui non sto a dire.
Di fronte ad un provvedimento che mette in condizioni di calibrare al meglio la funzionalità dei Gruppi e delle Segreterie degli Assessori, non c'è - a mio avviso -da montare un caso, perché io il caso non lo vedo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Per una volta, la situazione dell'Assessore Cavallera contestato va sottolineata e messa assolutamente in evidenza, perché il mio coetaneo è talmente sempre coperto di lodi che il fatto di vederlo contestato, e su un tema di questo tipo - mi permetta, Consigliera Artesio, che oggi ha ascoltato altri tipi di linguaggio dal Consigliere Taricco. È un po' una goduria: va bene, ce la godiamo tutta.
Non sono democristiana di origine, per cui non so usare quel linguaggio: sono socialista e uso un linguaggio più semplice. Non ci sono tragedie: darò la presenza, ma non parteciperò a questa votazione. Sono una dirigente di questa Regione dal dicembre 1971. Ho visto, via via, com'è cambiata la politica, come sono cambiate le leggi elettorali e ho visto inserimenti di personale, cosiddetto di fiducia, di raccordo, però ho l'impressione che questa norma configga un po' (lo dico per il verbale e per evitarmi una sgridata, a futura memoria, del Presidente Cota, che magari mi telefona e mi dice: "Ma tu non avevi visto questa cosa?"). Ho la sensazione che questa cosa sia un filino confliggente con l'impostazione che viene data, nel senso che indubbiamente bisogna avere coraggio di dire: "può comportare più spese, però la vogliamo così".
Per una volta contesto il mio coetaneo Cavallera, ma è quasi natale quindi me lo perdonerà. Lui andrà poi a confessare ed io no, quindi a questo punto dire le bugie non va bene.
Per questo motivo, non parteciperò alla votazione.



(I Consiglieri di opposizione applaudono)



PRESIDENTE

Per favore, Consiglieri...! Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

abbastanza sorprendente il fatto che, dopo alcuni giorni di dibattito in quest'aula sul bilancio, ad un certo punto arrivino questi emendamenti come se niente fosse: una scritta di tre righe, in modo che nessuno se ne accorga, buttata lì sotto banco e firmata da quattro capigruppo.
Cose di questo tipo, su argomenti come questi, non si possono fare perché quando si discute una cosa di questo genere, la si esplicita....



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore, la Consigliera Manica ha diritto di essere ascoltata.
Prego, Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Argomenti come questi li si esplicita, se si ha il coraggio di esplicitarli, si chiede di discuterli cora populo e si dice che cosa si vuole fare, cioè si dice che per gli Uffici di comunicazione della Giunta e per tutto quanto di annesso e connesso (anche per quanto riguarda i Gruppi), non si vuole più prendere personale regionale, ma si vuole prendere tutto personale esterno. Che poi nel corso del tempo si arrivino a prendere... ci si dà questa facoltà, caro Cavallera. Adesso non giriamo intorno alle cose, siamo seri una volta per tutte, non raccontiamoci la storia del gatto e della volpe. Non esageriamo.
Detto questo, non vuol dire che si voglia assumere i parenti. Una norma come questa in prospettiva può anche portarti a farlo, ma non è detto. Non è detto. Qualcuno li ha già assunti: sono pieni i giornali sul nepotismo della politico, per cui non è una cosa che non è mai successa. È chiaro che una norma come questa lo consente.
Probabilmente non avete nessuno, però vi dico che la sua argomentazione, sul fatto che negli anni futuri il personale pubblico sarà sempre meno e occorrerà utilizzare questi metodi senza concorso per dilatarlo, è il raggiramento più grande del contenimento della spesa pubblica, del mantenimento e della razionalizzazione della pubblica amministrazione che il Ministro Brunetta con tutti i suoi metodi - più o meno interessanti - sta cercando di fare. È il raggiramento più grande, il modo per bypassarlo più grande a cui si possa pensare.
Ha informato il Ministro Brunetta di questa iniziata della Regione Piemonte per dilatare gli organici regionali al di fuori del consentito? Se la avete informato, probabilmente lui è d'accordo, insieme a tutto il Governo e al Presidente del Consiglio Berlusconi.
Questa è una norma che non può essere assunta in questo modo e in queste condizioni, con un emendamento presentato in bilancio e in finanziaria. Non può diventare escamotage per dilatare la spesa pubblica con la razionalizzazione e il contenimento del personale, quando invece con questa norma ci si propone altro, come assumere discrezionalmente persone che si ritengono di dover assumere.
Ci sono delle regole e delle leggi: bisogna conservarle e mantenerle.
Se si vuole fare una cosa come questa, si dice esplicitamente che cosa si vuole fare. Bisogna avere il coraggio di farlo, in tempi in cui si dice che voi siete i razionalizzatori e i moralizzatori di tutto lo schifo che c'è stato prima.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
Prego, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Ai fini di favorire un approfondimento e un'accelerazione dei lavori della finanziaria, proponiamo ai proponenti di presentarlo nel collegato in modo tale da avere modo per discutere e valutarlo, anche perché gli interventi che abbiamo ascoltato meritano tutte le attenzioni necessarie.



PRESIDENTE

I proponenti sono favorevoli? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Siamo d'accordo sulla proposta della Giunta regionale di un approfondimento in Commissione.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 38 è ritirato dai proponenti.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 39 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: "Articolo 19 decies (Sostituzione dell'articolo 21 della l.r. 9/2004 e s.m.i.) Art. 21 (Programma assicurativo per rischi di responsabilità civile elle Aziende sanitarie regionali) 1. La Regione Piemonte promuove la predisposizione di strumenti idonei a migliorare l'efficienza e l'economicità nella gestione dei rischi di responsabilità civile delle Aziende sanitarie regionali. A tal fine gestisce, direttamente o tramite l'individuazione di una o più Aziende Sanitarie Regionali cui attribuire il relativo incarico, un Programma assicurativo che comprende un Fondo speciale nonché specifici contratti assicurativi.
2. Il Fondo speciale è destinato al finanziamento degli esborsi che le Aziende sanitarie regionali devono sostenere per il risarcimento dei sinistri di valore compreso tra i 5.000,00 euro e 500.000,00 euro. Per il finanziamento della quota eccedente l'operatività del fondo speciale e degli esborsi relativi ai sinistri di valore eccedente i 500.000,00 euro la Regione Piemonte provvederà, direttamente o tramite una o più Aziende sanitarie regionali delegate, alla stipulazione di specifici contratti assicurativi scegliendo l'impresa di assicurazioni tramite procedura di evidenza pubblica.
3. Alla Giunta regionale è demandato il compito di individuare: i criteri e le modalità di gestione del programma assicurativo e di individuazione dei soggetti incaricati della gestione medesima l'ammontare del fondo speciale la quota della spesa sanitaria di competenza di ogni singola Azienda Sanitaria Regionale da destinarsi al finanziamento del Fondo.
4. Per assicurare la copertura finanziaria del Fondo speciale le Aziende sanitarie regionali trasferiscono alla Regione, o alle Aziende Sanitarie Regionali incaricate della gestione medesima, le quote di cui al comma 3 lett. C).
5. Per assicurare la copertura degli oneri assicurativi connessi alle polizze stipulate dalla Regione Piemonte, direttamente o tramite una o più Aziende sanitarie regionali delegate, si provvede con le somme stanziate sull'UPB DB20091.".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
un emendamento che ridefinisce i limiti riguardanti... ecco, è arrivata l'Assessore Quaglia, quindi lascio la parola a lei.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Mentre viene distribuito, leggerei una parte, visto che si tratta di una relazione che ha una parte tecnica.
Il 31-12-2010 scade il programma assicurativo regionale e, considerati i positivi risultati del programma, si ritiene opportuno dare continuazione allo stesso, anche per il triennio 2011-2012. Dalle analisi effettuate dal broker regionale in merito all'evoluzione del programma assicurativo del servizio sanitario regionale e all'andamento del mercato assicurativo delle polizze nella sanità italiana, risulta che nell'ultimo triennio lo scenario assicurativo dei rischi e delle responsabilità civile delle aziende sanitarie presenta crescenti difficoltà, determinate dalla ristrettezza dei mercati e dall'aumento dei prezzi delle polizze.
Il mutamento giuridico della responsabilità dell'operatore sanitario fino ad arrivare dall'obbligo di mezzi all'obbligo del risultato, oltre ad una carenza di assicuratori nello specifico mercato, ha preoccupato gli operatori assicurativi che si sono trovati più spesso esposti a risarcimento molti elevati.
Per cui, per far fronte a queste crescenti difficoltà, secondo le indicazioni fornite dal broker regionale, questo emendamento...



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore.
L'Assessore sta spiegando l'emendamento, con una dettagliata relazione a richiesta dei Gruppi. Pertanto, pregherei di prestare ascolto.
Prego, Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Questo emendamento propone un'elevazione della franchigia fissa frontale a carico delle Aziende Sanitarie da 1.500 a 5.000 euro, per sinistro, onde evitare che ci sia un innalzamento del premio. Poi, chiede che sia demandato alla Giunta regionale il compito di individuare i criteri e le modalità di gestione del programma assicurativo e di individuazione dei soggetti incaricati della gestione medesima; soprattutto, quello che nella relazione sottolineano gli Uffici, di verificare l'ammontare del fondo speciale.
Per questo risulta necessario modificare l'articolo 21 della legge regionale 14 maggio 2004, n. 9, così come sostituito dall'articolo 23 della legge regionale 23 aprile 2007, n. 9, attribuendo alla Giunta la definizione dell'ammontare del fondo speciale regionale - che è una competenza già riconosciuta alla Giunta stessa, limitatamente per il programma che termina il 31/12/2010, per il triennio 2008-2010 - e variando, come ho spiegato prima, la franchigia fissa frontale stabilita nell'articolo, che passa da 1.500 a 5.000.
Questa è la relazione che accompagna que st'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Sono le ore 13.59, pertanto interrompiamo i nostri lavori, facendo il punto della situazione: è terminata la fase dell'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 39.
Quindi, i nostri lavori nella giornata di domani, alle ore 10.00 riprenderanno con la discussione generale dell'emendamento rubricato n. 39.
Poi, abbiamo ancora depositato l'emendamento rubricato n. 34, presentato sempre dalla Giunta regionale.
Proseguiremo con le dichiarazioni di voto e la votazione dell'articolo 20. Sono stati depositati cinque ordini del giorno collegati. Procederemo con le dichiarazioni di voto e voto finale.
Se ci saranno le condizioni, cominceremo la trattazione del disegno di legge n. 73, recante: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2011-2013".
Ricordo a tutti che, oggi, alle ore 15.00, è convocata la Commissione I e, alle ore 17.30, la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Buongiorno.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 14.00)



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