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Dettaglio seduta n.6 del 26/05/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano proposte di modifica.
In assenza di proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buonanno, Cantore, Giordano, Cota Maccanti, Burzi e Pedrale.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 4 "Legge finanziaria per l'anno 2010" (seguito)


PRESIDENTE

Siamo in fase di discussione generale sul disegno di legge n. 4, "Legge finanziaria per l'anno 2010", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Sospendo cinque minuti la seduta, in attesa dell'arrivo dell'Assessore al bilancio, già presente nel Palazzo.



(La seduta, sospesa alle ore 10.35 riprende alle ore 10.41)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo in fase di discussione generale per ricordare che noi non siamo avvezzi a questi costumi politici, nel senso di lavorare sulla finanziaria inserendovi molti emendamenti. Ieri c'è stata una Conferenza dei Capigruppo in cui si è affrontata più volte la questione degli emendamenti.
Rileviamo con piacere che nella Conferenza dei Capigruppo siamo giunti ad una mediazione che sarà successivamente illustrata, eccezion fatta per due emendamenti. Questo lo vogliamo evidenziare per chi ci guarda dall'esterno, i cittadini, i nostri datori di lavoro (come uso dire sempre io).
Riusciremo quindi ad approvare un taglio della politica - questo ci è dovuto - per quanto riguarda l'indennità di fine mandato, nonostante ci siano state due ore di discussione su chi, maggioranza o opposizione, si prendesse il merito.
Come "Movimento 5 Stelle" siamo comunque contenti di questa mediazione anche se siamo solo all'inizio - un inizio dovuto - della riduzione dei costi della politica e dei privilegi che come Consiglieri regionali abbiamo. Non a caso, infatti, abbiamo presentato una proposta di legge che sarà discussa in Commissione, che affronterà altri punti, relativamente a questa tematica.
Siamo anche d'accordo sull'eliminare l'emendamento relativo alla legge 19/2009 dei Parchi, con la mediazione cui siamo giunti, per quanto riguarda l'abrogatio dei termini, in quanto non riteniamo che sia costume della politica - non dovrebbe esserlo - essere un ufficio di collocamento per sistemare i propri amici di partito negli enti amministrati dalla Regione.
Speriamo che ciò non avvenga con la nuova proposta di legge che l'Assessore Casoni avrà un anno di tempo per applicare.
Vogliamo sottolineare, però, due problematiche, per quanto riguarda gli emendamenti proposti dalla maggioranza, che ci stanno a cuore. Si è parlato d'incostituzionalità, per quanto riguarda l'emendamento n. 9.
Una sentenza della Corte Costituzionale ha definito illegittimo il fatto che le varianti approvate dal Consiglio comunale, per la valorizzazione e l'alienazione dei patrimoni immobiliari, diventino automaticamente varianti urbanistiche.
Abbiamo proposto un subemendamento, in quanto ci sembrerebbe quanto meno riduttivo, nonostante sia praticamente una sanatoria (nel senso che le varianti sono approvate entro il 7 gennaio 2010), scrivere quest'emendamento, soprattutto in Finanziaria. Meriterebbe una discussione sicuramente politica, in sedi più opportune, ma dovremmo sollevare una questione di merito giuridico. C'è una sentenza della Corte.
Ultimo punto che come Gruppo consiliare "Movimento 5 Stelle" ci sentiamo di sottolineare riguarda l'emendamento n. 11, relativo alle competizioni motoristiche e fuori strada.
Esiste una legge regionale - come bene sa la Giunta: la 32/1982 - che vieta espressamente queste gare, competitive o meno, in situazioni ambientali particolarmente fragili. Tra l'altro prescrive, per l'indicazione di piste, quindi ad un uso annuale ripetuto, l'effettuazione di una valutazione d'impatto ambientale.
Non siamo d'accordo con l'emendamento in oggetto, nonostante sia stato già subemendamento con la riduzione da tre a due di deroghe alla legge regionale per permettere queste gare, sicuramente altamente impattanti sull'ambiente, tra l'altro in zone che dovrebbero essere tutelate e che destano in Piemonte preoccupazioni, da parte dei cittadini residenti tant'è che sono nati diversi comitati spontanei di cittadini che hanno sottolineato questo problema. Inserirlo in una norma transitoria della Finanziaria non ci sembra, nei confronti degli elettori, un modo serio e rispettoso di affrontare il problema.
Va bene affrontare la questione, se si vuole, ma senza inserirla in una legge finanziaria, perché occorre darle il giusto rilievo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Voglio intervenire anch'io perché, per quanto possa sembrare un passaggio tecnico, si tratta comunque di un atto importante.
Mi spiace che oggi, nonostante abbiamo tanto discusso nella Conferenza dei Capigruppo sulla presenza dei componenti della Giunta, non sia presente il Vicepresidente Rosso. Sappiamo che forse è impegnato con i lavoratori della KSS, però continuiamo ad essere in assenza di componenti della Giunta. Ricordo che il collega Carossa richiede sempre, quando siamo in Consiglio comunale, la presenza del Sindaco Chiamparino. Regolarmente, alla discussione del bilancio il Sindaco Chiamparino è presente. Credo che anche lui abbia impegni a livello nazionale fuori Torino (adesso è anche Presidente dell'ANCI nazionale), però per la discussione del bilancio è sempre presente.
A questo punto, quindi, mi dispiace che la discussione avvenga in queste condizioni. Dopodiché, è chiaro che il mio rilievo di merito è anche relativo al fatto che all'inizio era stato detto che avremmo affrontato un bilancio tecnico con solo due emendamenti, per poi apprendere lunedì che gli emendamenti erano molti di più. Personalmente denuncio il fatto che essendo il bilancio un tema complesso ed essendo io neo Consigliera e facente parte di un Gruppo costituito da un'unica componente, è chiaro che la difficoltà ad esaminare compiutamente ciò che viene proposto è notevole.
praticamente impossibile riuscire ad arrivare ad un approfondimento vero anche perché i temi posti sono complessi ed hanno una rilevanza diversa (vanno dalle manifestazioni delle gare motoristiche alla pianta organica della Regione); è chiaro che per alcuni probabilmente vi è l'esigenza effettiva d'urgenza, mentre per altri meno.
Siamo soddisfatti che l'Assessore Casoni abbia deciso di ritirare il suo emendamento e la sua proposta e rimandi ad una discussione successiva il tema legato alla rivisitazione della legge sugli Enti di gestione delle aree protette, proprio perché - come dice lui - c'è effettivamente bisogno di una ricognizione della situazione dei Parchi.
Ci ha stupito che la sua proposta andasse nella direzione opposta di quello che viene tanto praticato e predicato, più che praticato, da questa Giunta e dal Governo nazionale. Infatti, il Presidente Cota, nella sua dichiarazione iniziale, ha parlato di federalismo, dicendo che il federalismo è la stella polare di questo governo e quindi sarà sicuramente il punto di riferimento, ma la proposta dell'Assessore andava esattamente in senso opposto. Andava cioè ad espropriare le Province della possibilità di esprimere dei loro rappresentanti, pertanto in questo senso non si comprendeva effettivamente la coerenza rispetto alle indicazioni generali.
Così come non comprendiamo bene l'emendamento presentato dall'Assessore Cavallera (magari l'Assessore ce lo spiegherà), perché, proprio in quest'assenza d'approfondimenti, che denuncio come metodo alquanto discutibile, non abbiamo compreso la sua proposta, che sembrerebbe andare anch'essa nella direzione opposta rispetto al tema della possibilità, nelle comunità locali, di non alienare.
Riprendo quanto la Lega ha sempre portato avanti in Consiglio comunale dove è sempre stata contraria ad alcune politiche d'alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, mentre qui sembra esserci quasi una sanatoria.
Inoltre, è anche un provvedimento contrario ad una sentenza della Corte Costituzionale. In questo senso, abbiamo sottoscritto il subemendamento cui accennava il Consigliere Bono e rimaniamo perplessi rispetto ad una proposta che non ci è stata nemmeno spiegata, quindi abbiamo serie difficoltà ad entrare nel merito.
Questo per dire che gli annunci fatti dalla Giunta vanno in una certa direzione, ma poi, purtroppo, sembra essere il contrario (e il nostro compito sarà sicuramente quello di andare oltre gli annunci e vedere effettivamente quello che la Giunta va a fare).
Mi spiace che il Vicepresidente Rosso non sia presente, perché la scorsa settimana (venerdì) è stata presentata alla stampa la destinazione di due finanziamenti destinati ai Co.Co.Pro, relativi al sostegno al reddito; in questo senso voglio ricordare che questa sua proposta in realtà riprende quanto era già stato deciso dalla passata Amministrazione e che si tratta di finanziamenti ministeriali.
Dopodiché, l'unica modifica che sembra proporre il Vicepresidente Rosso è di accentrare questo tipo d'elargizione in Regione, espropriando le Province della possibilità di lavorare su questi finanziamenti.
Se questa è la riorganizzazione della macchina regionale, quindi il federalismo e il decentramento, ci chiediamo cosa sia per questa Giunta la riorganizzazione della macchina regionale e cosa sia il tema del decentramento e del federalismo.
In questo senso - poi entreremo nel merito con la collega Artesio abbiamo proposto degli emendamenti al bilancio che vadano a rifinanziare il sostegno ai cassaintegrati e ai disoccupati. Sono sicuramente interventi tampone, ma in questo momento non possono essere dimenticati, e non sono certamente in alternativa a proposte quali quelle relative ai Co.Co.Pro.
Occorre tenere conto di tutte le forme d'occupazione e purtroppo di non occupazione, e in questo senso occorre ripensare alle politiche attive di sostegno al lavoro.
Vorremmo, poi, entrare nel merito di ciò che è stato annunciato dal Vicepresidente Rosso e comprendere bene dove si voglia andare, proprio perché alcune dichiarazioni, che fortunatamente al momento sono solo tali e non corrispondono a fatti, sono preoccupanti.
Mi spiace che questo dibattito avvenga nel disinteresse complessivo, ma avremo modo di incalzare la Giunta e rilevare quest'assenza, che non ci permette di comprendere alcuni emendamenti che dovranno essere spiegati della Vicepresidenza.
Non è certamente una discussione che fa onore a quest'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere, sull'ordine dei lavori.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Semplicemente per evidenziare quanto ha detto precedentemente la collega Cerutti: siamo in assenza del Presidente e del Vicepresidente della Giunta. Non voglio togliere nulla all'autorevolezza degli Assessori presenti - e li ringrazio - ma, come abbiamo detto ieri stiamo discutendo il bilancio e siamo in assenza del Vicepresidente e del Presidente.
Chiedo un po' di considerazione dell'Aula e del Consiglio regionale! Meno male che il Presidente, nel suo primo intervento, ha detto: "Noi consideriamo il ruolo del Consiglio regionale molto importante". Non stiamo discutendo una semplice legge - anche se tutte le leggi sono importanti ma il bilancio della Regione Piemonte, e Presidente e Vicepresidente della Giunta sono assenti! Diteci se saranno presenti e quando saranno presenti. Non voglio togliere davvero nulla all'autorevolezza degli Assessori presenti, ma il fatto che il Presidente e il Vicepresidente siano assenti lo considero e lo consideriamo un fatto grave nel momento in cui il Consiglio regionale discute il bilancio.
Ieri abbiamo rilevato la questione ed è successo quello che è successo siamo stati convocati per oggi, adesso sono le 11 e il Presidente e il Vicepresidente della Giunta non ci sono.
Presidente Cattaneo, ci dica cosa succederà nella giornata!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Come abbiamo comunicato ieri anche alla riunione dei Capigruppo, oggi il Presidente Cota non può essere presente in aula, per un importante incontro istituzionale a Roma, per la manovra finanziaria.
Per quanto riguarda il Vicepresidente Rosso, c'era la disponibilità a venire in aula; purtroppo c'è uno sciopero a Caselle e non è riuscito ad atterrare.
In ogni caso, la Giunta è presente; ci sono quattro Assessori, tra i quali l'Assessore al bilancio e l'Assessore ai rapporti con il Consiglio.
Come abbiamo ripetuto più volte, si tratta di un bilancio tecnico, che non prevede scelte politiche, sul quale c'è stata peraltro una vasta concertazione (ci siamo riuniti nella Conferenza dei Capigruppo, nelle Commissioni competenti, la I e la IV Commissione).
Ieri - ripeto - c'è stata una lunga riunione dei Capigruppo, pertanto chiedo davvero al Consiglio un'assunzione di responsabilità rispetto ad un provvedimento atteso dai piemontesi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Assessore Maccanti, noi l'assunzione di responsabilità ve l'avevamo concessa. Ieri sera abbiamo preso atto, durante la Conferenza dei Capigruppo, che questa mattina il Vicepresidente della Giunta regionale sarebbe stato presente in aula.
Apprendiamo, invece, che il Vicepresidente della Giunta regionale solamente questa mattina, recandosi all'aeroporto di Fiumicino, ha scoperto che non è possibile atterrare all'aeroporto di Caselle a causa di uno sciopero indetto da Sagat. Migliorate il sistema informativo! Perché poteva atterrare a Milano o a Genova, poteva tornare in treno o in auto, potevate persino andare a prenderlo con il cavallo di San Francesco! Ieri sera avete assunto l'impegno che questa mattina il Vicepresidente della Giunta sarebbe stato in aula.
Prendiamo altresì atto che ieri mattina, riteniamo in totale buona fede, è stata resa una comunicazione da parte del Presidente del Consiglio regionale che giustificava l'assenza del Vicepresidente della Regione per due giorni per impegni personali o di tipo sanitario.
Abbiamo appreso da comunicati stampa del Vicepresidente della Giunta regionale che ieri mattina si è recato a Pisa per una visita sanitaria: si vede che l'eccellenza sanitaria del Piemonte riguarda solo i cittadini piemontesi, e non il Vicepresidente della Giunta regionale; ma c'è la libera scelta, per cui, per carità, anche questo va bene.
Tuttavia, il fatto che da Pisa, anziché tornare a Torino, si sia recato...



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, almeno le questioni sanitarie...



RESCHIGNA Aldo

Per carità, è una battuta! Ma che da Pisa, al posto di tornare a Torino, se ne sia andato a Roma... Prendiamo atto anche di questo.
Prendiamo ancora atto che i molteplici impegni che avrebbero impedito la sua presenza per due giorni in Consiglio regionale ieri sera si erano ridotti ad una giornata (perché anche questo ci era stato comunicato ieri sera durante la Conferenza dei Capigruppo).
Assessore Maccanti, noi ribadiamo il concetto che abbiamo espresso il primo giorno d'avvio di questa legislatura: chi ricopre il ruolo di Presidente e di Vicepresidente della Giunta regionale credo abbia sufficienti impegni per dedicarsi a tempo pieno alla Regione Piemonte.
Non accettiamo più il fatto che un Presidente e un Vicepresidente della Giunta regionale a tempo parziale si occupino dei problemi del Piemonte o perlomeno, dei problemi dell'istituzione "Regione", e a tempo parziale dei problemi dell'istituzione "Parlamento".
Vi invitiamo a risolvere urgentemente questo problema, perché tale questione rischia di macchiare l'avvio di questa legislatura; non nostro ma vostro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "I. Calvino" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe seconda C dell'Istituto "I. Calvino" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con le richieste d'intervento sull'ordine dei lavori.



(Commenti del Consigliere Vignale)



PRESIDENTE

Nel frattempo, verificheremo.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Assessore Maccanti... È scomparso anche l'Assessore Maccanti? Sarà mica andata a Pisa, anche lei?



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale (fuori microfono)

Sono qui e sto benissimo!



GOFFI Alberto

Anche il Vicepresidente Rosso sta benissimo, non si preoccupi! Assessore Maccanti, non è solo una vicenda di mera opposizione quella che noi solleviamo da due giorni, e le spiego il perché.
Noi stiamo discutendo di un bilancio tecnico - è vero - ma si stanno apportando dei tagli significativi sui trasferimenti delle Regioni. Ieri è stato convocato un Consiglio regionale nella Regione che guardate sempre con grande attenzione, la Lombardia, in cui si è passato il tempo a discutere del taglio operato dal Governo, pari ad un miliardo e 800 milioni d'euro, per la Regione Lombardia.
Vorrei avere in questa sede la presenza del Presidente della Giunta per sapere qual è il taglio che verrà apportato e che andrà inevitabilmente a comprimere la spesa corrette.
Spero di ricevere questo dettaglio da lei entro la mattinata, perch sarebbe un po' sgradevole se dovessi essere io a dover fornire questo dato all'Assemblea, dal momento che la Ragioneria generale è già a conoscenza del taglio che verrà apportato proprio alla Regione Piemonte. Stiamo discutendo, quindi, di un bilancio tecnico - sì - il cui taglio delle risorse andrà però a comprimere le spese correnti.
Il Presidente della Giunta non è presente, l'Assessore al bilancio parla al telefono e non ci racconta quel è questo taglio...
In Lombardia lo sanno, noi no: o, meglio, la Ragioneria generale lo sa per cui, evidentemente, o non ce lo volete dire, o fate di tutto per scomparire da quest'aula per non dover affrontare l'argomento.
Se questo è il tema, sappiate che entro la mattinata ve lo dirò io dopodiché affronteremo in modo diverso la discussione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Goffi.
Gli interventi che si sono succeduti fino a questo momento sono regolati dall'articolo 70 (sull'ordine dei lavori) e non dall'articolo 71 comma 6, perché non sono state poste questioni pregiudiziali o sospensive preliminare sul prosieguo, prima dell'articolato, dell'esame del disegno di legge.
Ho ancora due richieste d'intervento da parte dei colleghi Angeleri e Vignale sull'ordine dei lavori; dopodiché vi chiederei di ritornare alla discussione generale sulla legge finanziaria, dal momento che nella Conferenza dei Capigruppo di ieri avevo registrato la convergenza su un punto: l'importanza di dotare la Regione Piemonte del bilancio. Vi chiederei di non perdere di vista questo obiettivo comune.
Consigliere Angeleri, rinuncia all'intervento?



PRESIDENTE

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



PRESIDENTE

Rinuncio.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, rinuncia anche lei?



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

Sì.



PRESIDENTE

Consigliere Boeti, è già intervenuto in fase di discussione generale?



PRESIDENTE

BOETI Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma abbiamo ricominciato la discussione generale?



PRESIDENTE

Volevamo ricominciare, se fosse possibile.



PRESIDENTE

BOETI Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 4 "Legge finanziaria per l'anno 2010" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito generale relativo al disegno di legge n. 4 "Legge finanziaria per l'anno 2010", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione per anticipare la discussione che si sarebbe potuta aprire se ieri si fosse convenuto, in Conferenza dei Capigruppo, di procedere alla discussione e alla votazione degli emendamenti rubricati n.
1 e 2.
Per i non addetti ai lavori, l'emendamento 1, a firma mia e del Gruppo del Partito Democratico, riguarda il dimezzamento dell'indennità di fine mandato dei Consiglieri regionali, mentre l'emendamento rubricato n. 2 è lo stesso emendamento presentato dai colleghi Porchietto, Carossa e Lupi.
Presidente, sfrutterò i dieci minuti che mi vengono concessi per illustrare questo emendamento, poiché lo stesso, come sa, sarà ritirato dal nostro Gruppo (a seguito di un'intesa raggiunta in Conferenza dei Capigruppo) se verrà mantenuto l'impegno - immagino che verrà rispettato che analogo emendamento sarà presentato dall'Ufficio di Presidenza.
Il sottoscritto, ma penso un po' tutto il Gruppo, ho assistito con un po' di fastidio, consentitemi, al fatto che, a fronte della presentazione di una nostra proposta di legge - mi riferisco alla proposta di legge n. 3 di questa legislatura, che, sostanzialmente, riproduce pari pari il contenuto dell'emendamento - e a fronte del nostro emendamento rubricato n.
01, i Presidenti dei Gruppi di maggioranza abbiano ritenuto di proporre un emendamento che, nella sostanza, ricalca nel contenuto la nostra proposta pari pari. Per la precisione lo estende dai Consiglieri agli Assessori, ma non era necessario indicarlo, dal momento che è già un principio generale del nostro ordinamento il fatto che il trattamento economico dei Consiglieri si ribalti sugli Assessori.
L'emendamento presentato dai colleghi Capigruppo di maggioranza prevede un primo comma che io ritengo, sostanzialmente, più un manifesto ideologico che un atto normativo. Il testo recita: "Rilevata la necessità di sostenere le politiche attive e passive del mondo del lavoro e i risparmi derivanti dalle presenti norme sulla riduzione dell'indennità di fine mandato incrementano le UPB individuate dalla legge di bilancio in materia di lavoro".
Noi non siamo assolutamente contrari al contenuto di questo comma.
Facciamo semplicemente notare che stiamo parlando di risparmi di tre milioni di euro, che si realizzeranno a fine legislatura, perché nella normalità dei casi il TFR viene erogato a fine legislatura; quello che potrebbe essere erogato durante questo esercizio è un'eventuale anticipazione ai Consiglieri che lo richiedono, ma questa è assolutamente una norma il cui impatto sostanziale sulla comunità regionale e sul bilancio regionale è infinitesimo. Oltretutto è una norma che produce un risparmio sul bilancio del Consiglio; quindi, se si vuole utilizzare questo risparmio, occorre, nella manovra di assestamento, secondo quanto già annunciato dal Presidente Cattaneo, decurtare il bilancio del Consiglio girare i soldi sul bilancio della Regione e allocarli secondo le necessità.
Ma tant'è. È una norma alla quale noi non ci opponiamo, ma che ci pare un po' furbesca e che, in sostanza non cambia la situazione. Non ci pare che l'emendamento rubricato n. 2 Porchietto-Carossa-Lupi cambi qualcosa rispetto al nostro emendamento riferito al comma n. 5. A noi pare ridondante. Se è una cosa che gli Uffici ritengono opportuna per dare maggiori garanzie ai Consiglieri della passata legislatura non più rieletti, ben venga accoglierlo; però questo non cambia la portata di questa norma.
Quello che accogliamo con un certo fastidio - glielo comunichiamo Presidente, ma lo comunichiamo anche ai colleghi Presidenti dei Gruppi di maggioranza - è che è veramente un po' insolito che un Gruppo presenti un emendamento e che la maggioranza sostanzialmente lo riscriva con qualche piccola modifica, per togliere a chi lo presenta la possibilità di vedere il proprio votato ed approvato.
Ho difficoltà ad argomentare su questo punto, però mi riservo di portare a quest'Aula le argomentazioni molto efficaci che il collega Vignale faceva su questi temi ogni qualvolta c'erano suoi emendamenti - e sappiamo quanto lui sia serio e meticoloso nel prepararli - e la maggioranza o la Giunta regionale tentava di presentare emendamenti fotocopia. In tutti questi casi - come i colleghi della scorsa legislatura ricorderanno - si era arrivati ad accordi tali per i quali si era tornati indietro. Ma non è questo il punto sul quale noi vogliamo soffermarci.
Se crea imbarazzo ai colleghi Capigruppo di maggioranza la votazione del nostro emendamento, tanto da doverne presentare uno uguale, e si deve andare alla votazione di un emendamento dell'Ufficio di Presidenza, a noi sta bene. Quello che a noi importa è arrivare ad un qualcosa su cui ci eravamo impegnati con i nostri elettori - si era impegnato il segretario regionale del nostro partito, mi ero impegnato io in fine di legislatura cioè dimezzare il trattamento di fine rapporto dei Consiglieri regionali che è una norma sbagliata, iniqua, che i nostri cittadini non capiscono perché crea un privilegio per la casta assolutamente inaccettabile. È un privilegio che, con questa norma, viene cancellato con un grande risparmio.
Sono contento che questo avvenga, al di là del fatto che avvenga votando un emendamento che ha come primo firmatario Gariglio, Porchietto, piuttosto che Cattaneo, perché sono cose che i cittadini non capiscono: capiscono la sostanza.
In questo modo noi chiudiamo davvero un percorso che si era aperto molto male nella seduta del 30 luglio 2003 di questo Consiglio regionale una delle poche sedute, cari colleghi, iniziata puntuale alle 10.00 del mattino e nella quale, alle 10.02 o 10.03 il Presidente pro tempore dell'Aula metteva in votazione l'emendamento rubricato n. 1, presentato dai Consiglieri Mercurio, Cattaneo, Botta Marco, Angeleri, Deorsola e Rossi Oreste, recante "all'art. 11, comma 1, della legge regionale 24/2001 le parole 'dell'ultima mensilità' sono sostituite dalle parole 'di due volte l'ultima mensilità'". Il Consiglio lo approvò.
Leggo il resoconto: "Il Consiglio approva. Ronzani Wilmer (fuori microfono)" - non è cambiato, parla anche adesso fuori microfono - "Scusi Presidente...'. Presidente: 'Collega, siamo in fase di votazione! Le dar la parola sull'emendamento successivo". Ronzani Wilmer (fuori microfono): 'Me l'hanno consegnato adesso, fatemelo almeno leggere!'; Cattaneo Valerio (fuori microfono): 'L'ha letto il Presidente'. Presidente: 'Ho chiesto se vi erano interventi e l'ho posto in votazione; le darò la parola sull'emendamento successivo, conclusa la votazione'. Muliere Rocco (fuori microfono): 'Se questo è il modo di lavorare, lavorate voi!'. (Brusìo in aula)". E così via. Questo è il modo con cui questo emendamento fu votato: con un colpo di mano della maggioranza di centrodestra alle ore 10.00 del mattino del 30 luglio 2003.
Sono contento, colleghi; perché, al di là del fatto che si voti l'emendamento 01, 02, 03, 007, con la votazione che faremo dell'emendamento dell'Ufficio di Presidenza - che ci rappresenta tutti e nel quale tutti noi riponiamo la fiducia - noi oggi chiudiamo una vicenda triste che si è aperta il 30 luglio del 2003. Penso che in questo modo ci riconciliamo in parte con i cittadini che ci hanno votato.
Non c'è il collega Giovine, che a questo proposito, in una delle sue rare apparizioni in questo Consiglio, due sedute fa ha avuto modo di intervenire sulle mie attività e sui costi della politica nella passata legislatura. Siccome non sono aduso a criticare i Consiglieri che non sono presenti, mi riservo, Presidente Cattaneo, di replicare agli interventi del collega Giovine nel momento in cui ci farà la bontà di essere nuovamente presente tra noi. Su questo punto mi riservo proprio di intervenire, perch ci sono spunti interessanti nel suo lavoro in Consiglio regionale e nel modo in cui questo ha impattato sul mio lavoro di Presidente del Consiglio regionale passato e sui colleghi dell'Ufficio di Presidenza, su cui meriterà in quest'aula tornare a discutere, per chiarire un po' a tutti come si fa il Consigliere regionale e come ci si comporta rispetto agli altri colleghi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Gariglio.
Va detto che quanto ha riportato il Presidente Gariglio rispetto al luglio 2003 è vero. Però aggiungo che non risulta che alcuno, durante la VII Legislatura, abbia rinunciato a tale opportunità. Ricordo che per l'VIII si è ancora in tempo.



(Applausi provenienti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Porchietto.



(Commenti del Consigliere Muliere)



PRESIDENTE

Sono d'accordo: non si può applaudire né in aula né fuori dell'aula.
Chiedo scusa.
Prego, Consigliera Porchietto.



PORCHIETTO Claudia

Grazie, Presidente.



(Commenti in aula)



PORCHIETTO Claudia

Chiedo scusa! Chiedo scusa! Io userò molto meno tempo. Sarei intervenuta sulla presentazione dell'emendamento e nella discussione dei due emendamenti di cui ormai è stato annunciato il ritiro da parte del collega Gariglio. Usiamo, anzi molto meno dei dieci minuti per fare demagogia: veniamo al sodo e cerchiamo di limitare i tempi! Caro collega, dico una frase che penso anche da lei sia abbastanza conosciuta: chi non ha peccato scagli la prima pietra. Lo dico perché oggi credo di poter parlare molto serenamente. Il Presidente Cattaneo mi ha anticipato su un punto: non mi sembra che nessuno in queste due ultime legislature abbia gridato allo scandalo e che tutti quanti abbiano preso atto delle doppie indennità che, tranquillamente e serenamente, si porteranno in tasca quando sarà il momento.
Detto questo, facciamo un ragionamento sugli emendamenti. Non ritengo che il nostro sia un manifesto ideologico, anche perché arriva alla prima seduta utile della IX Legislatura e ricordo che avevate soltanto da compiere la stessa azione in quella passata, nella quale - il lapsus freudiano avuto prima, collega Gariglio, era realtà - voi eravate maggioranza e il centrodestra era all'opposizione. Dunque, mi sarei aspettata da cittadino che, visto che oggi si grida allo scandalo, voi aveste posto rimedio allo scandalo molto prima. Mi pare che l'unico momento in cui c'è stata una presa d'atto di una situazione sia stato nel momento in cui la Chiesa è intervenuta. Ricordo ancora l'intervista del cardinale Poletto sui giornali e la risposta dell'allora Presidente del Consiglio Gariglio, che diceva di essere d'accordo, ma che ci avrebbero pensato dalla successiva legislatura, probabilmente nella convinzione che il centrosinistra sarebbe stato ancora maggioranza e che quindi, forse - forse avrebbe preso atto di una situazione evidenziata da tutti, compresi alti rappresentanti della Chiesa cattolica di Torino.
Il nostro non è un manifesto ideologico: il fatto che il nostro emendamento riporti il motivo, anzi la giusta collocazione di quello che è il risparmio, che, ricordo, non è un risparmio che potremo utilizzare soltanto a fine legislatura. Già ieri sera abbiamo avuto modo di puntualizzarlo in sede di riunione di Capigruppo e ci siamo confrontati con gli Uffici regionali, per cui v'informo che già nel 2010 saremo in grado come Consiglio regionale di trasferire alla Giunta 450 mila euro, che a casa mia non sono pochi, in quanto il denaro sono abituata a guadagnarlo e so cosa rappresentano 450 mila euro destinati alle politiche attive e passive. Su questo, collega Artesio, permettimi, ieri sera mi sono confrontata con il mondo del sindacato, il quale conosce bene il distinguo tra politiche attive e passive e lo condivide, magari ne parleremo.
Dopodiché, nel 2011, nel 2012, nel 2013 e nel 2014 le poste saranno di circa 680 mila euro all'anno, che potremo destinare alle politiche attive e passive, per un totale di circa tre milioni e 400 mila euro. Tale cifra non mi sembra sia demagogia, ma è una risposta immediata, ad inizio legislatura, da parte della maggioranza ad una necessità che tutti quanti noi rileviamo, quindi non è assolutamente demagogia.
Se non sbaglio, il collega Gariglio ha precedentemente annunciato d'essere disponibile a ritirare l'emendamento e io mi sono confrontata con i colleghi di maggioranza che hanno firmato l'emendamento da noi presentato, vale a dire i colleghi Carossa e Lupi. A fronte del fatto che ieri sera, nella riunione dei Capigruppo, il Presidente Cattaneo e l'Ufficio di Presidenza hanno posto all'attenzione di noi Capigruppo un testo che comprende la nostra proposta, che è sicuramente qualitativamente importante dal punto di vista del segnale forte e del supporto che vogliamo dare alle politiche del lavoro della nostra Giunta, e prendendo atto della disponibilità di ieri sera, da parte degli altri Capigruppo, a convergere su questo testo da noi presentato, assolutamente sono disponibile a ritirare, nel caso in cui ci sia questa disponibilità da parte del collega Gariglio, l'emendamento presentato, per convergere sull'emendamento dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Grazie, collega Porchietto.
Consigliere Negro, lei è già intervenuto in discussione generale nel pomeriggio di ieri, questo è il prosieguo. Non è che non voglia darle la parola, però è già intervenuto e in discussione generale si può parlare una volta sola.



(Commenti del Consigliere Toselli)



PRESIDENTE

Il collega Gariglio non aveva parlato, si era iscritto, ma poi aveva rinunciato.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, ringrazio l'Aula, perché quello che conta è il risultato e il risultato per i cittadini piemontesi è la rimozione di questa norma.
Quindi, ringrazio l'Aula e tutto l'Ufficio di Presidenza, per essere riusciti ad arrivare a questa mediazione, come ho detto l'importante è il risultato.
Non entro nel merito delle questioni che ci hanno fatto presentare e poi, concordare il ritiro di quest'emendamento, essendo già intervenuta compiutamente la collega Porchietto. Qui, adesso, tutti dicono il contrario di tutto, però, secondo me, già nella legislatura precedente questo si poteva cancellare, non è stato fatto, fa lo stesso.
Voglio ricordare un Consigliere, Mario Contu, che mi risulta essere stato effettivamente l'unico - mi permetto di sottolineare tale fatto - che a questo provvedimento si è sempre opposto con tutte le sue forze, dal 2003 in avanti, fino al momento, purtroppo, della sua scomparsa, mi pare nell'anno 2004; pertanto, per oltre un anno ha sempre contrastato questo provvedimento. Questo Consigliere non apparteneva al mio partito, bensì ad una formazione rispetto alla quale il sottoscritto non si ritrova assolutamente nel 90% dei casi, però bisogna dare atto, per onestà intellettuale, a chi effettivamente questo provvedimento non è mai andato giù.
Dopodiché, assolutamente, non voglio sollevare polemiche, soprattutto se viene confermato il ritiro dell'emendamento da parte del Consigliere Gariglio e, così com'è stato annunciato, da parte della collega Porchietto di quello presentato dalla maggioranza.
Se il Presidente mi permette, chiusa la piccola parentesi su quest'emendamento, essendo stato tirato per la giacchetta un paio di volte in questi due giorni, circa la mia modalità di svolgere l'incarico di Consigliere in Consiglio comunale a Torino o qui in Regione, continuo sempre a dire la stessa cosa, l'ho sempre fatto nella vita e continuer anche adesso. Però, al collega Goffi, che sicuramente sentirà, voglio ricordare che il sottoscritto, così come la Lega Nord, è sempre stato e sempre sarà contrario all'apertura di grossi centri commerciali. Ribadisco che il nostro voto contrario, per esempio, alla trasformazione in centro commerciale del Palazzo del Lavoro è un voto convinto, come abbiamo espresso in altri casi e come faremo anche in futuro.
Tra l'altro, mi fa specie che la proposta provenga proprio dalla parte politica la quale ogni giorno si riempie la bocca sui 150 anni dell'Unità d'Italia, senza perder tempo ogni giorno ad attaccare la Lega Nord, che sarebbe quella che vuole ostacolare quei festeggiamenti, dimenticandosi che la Lega Nord vuole ostacolare solo una cosa: gli sperperi, buttando via i soldi in festeggiamenti inutili, chiusa parentesi.
Ricordo che il Palazzo del Lavoro è stato il simbolo, e non uno dei simboli, dei festeggiamenti dei 100 anni dell'Unità d'Italia nel 1961 e fa veramente specie che proprio voi, soprattutto alcune forze politiche continuiate a riempirvi la bocca sull'Unità d'Italia e su questi festeggiamenti, trasformando, nello stesso anno dei 150 anni, il simbolo dei 100 anni dell'Unità d'Italia in un mega centro commerciale: complimenti! Vorrei ci fosse un po' più d'onestà, non solo intellettuale sempre.
Presidente, un'ultima questione: come cittadino sono venuto in Consiglio tre volte regionale e ho sempre visto, nei trascorsi cinque anni gli Assessori che non riuscivano a stare nei banchi, stavano uno sopra l'altro, perché quei banchi lì erano sempre pieni! Veramente, mi fa specie che, adesso, in due giorni, riusciate solamente mi dispiace, perché mi aspettavo un'opposizione più costruttiva - a dibattere sul fatto che ci sono quattro o cinque o tre Assessori; ricordo che nell'intera giornata di ieri sono sempre stati presenti in quei banchi almeno quattro Assessori.
Sempre parlando del Comune di Torino, per quattro anni sono sempre intervenuto - tra l'altro, venendo sempre interrotto, quindi, d'ora in avanti, potrete anche interrompermi, non me ne importa assolutamente nulla con i banchi della Giunta vuoti, con al massimo uno o due presenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Carossa.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Abbiamo iniziato questa discussione sul bilancio tecnico - non faccio riferimento alle comunicazioni di Commissione e d'Aula, bensì alle dichiarazioni giornalistiche, perché, ormai, la politica è più rappresentata che agita - in un clima molto diverso da quello descritto oggi dall'Assessore Maccanti, caratterizzato dalla necessità di approvare un bilancio tanto atteso dai piemontesi. La prima rappresentazione della scadenza del bilancio tecnico è stata data dall'esigenza di procedere all'approvazione del bilancio, altrimenti non sarebbero stati riconosciuti i compensi d'attività dei Consiglieri regionali, tant'è che il giornale cittadino pubblicava a fine pagina: "C'è da scommetterci che il bilancio sarà approvato in brevissimo tempo". Il giornalista ha perso la scommessa il Consiglio regionale, in qualche modo, ha consentito di dimostrare che i Consiglieri, specie quando si cerca di far passare sotto un emendamento tecnico modifiche di carattere legislativo, sono ancora attenti e riescono ad anteporre l'interesse collettivo rispetto a quello particolare.
Non sono nemmeno preoccupata di svolgere questo dibattito in assenza dei rappresentanti più autorevoli della Giunta, perché francamente, come ho detto nell'intervento sul programma, non mi attendo particolari cambiamenti in termini d'autorevolezza. Piuttosto, vorrei ricordare, a partire da quest'occasione, al Presidente del Consiglio regionale che, oltre alla responsabilità della Giunta verso il Consiglio, c'è anche una responsabilità della dignità di quest'Aula che sta in capo a ciascuno di noi e sta in capo al Presidente del Consiglio che coordina il dibattito.
Quindi non sarò più disponibile, Presidente, ad ascoltare giudizi non di carattere politico che, per quanto non condivisibili, potrebbero anche essere leciti, piuttosto di problemi di coscienza dei Consiglieri o con riferimenti a persone che, non essendo più in quest'aula, non possono intervenire a propria difesa, come ho sentito prima nei confronti dell'Assessore Valpreda.
Quindi, Presidente, lo stile è come il coraggio di don Abbondio, "chi non ce l'ha non se lo può dare". Non mi aspetto cambiamenti di stile da parte di quei Consiglieri, mi aspetto però da lei un'attenzione sulla dignità di quest'Aula.
Venendo invece alla questione più specifica della quale stiamo parlando, cioè quella relativa al bilancio, cerco di intervenire nel dibattito generale contemporaneamente sulla legge finanziaria e sul bilancio di previsione. Con due osservazioni. Ieri sera la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ha raggiunto l'accordo relativamente all'emendamento che riguarda il trattamento di fine rapporto dei Consiglieri regionali.
Ripeto in quest'aula quanto detto alla Conferenza dei Presidenti.
sicuramente un atto di peso, un atto di immagine; mi auguro soltanto che quest'anticipo che ha così appassionato il dibattito tra la maggioranza e la minoranza non consenta a questo Consiglio regionale, per i prossimi cinque anni, di eludere il trattamento in Commissione e poi in Aula dei progetti di legge presentati dai Gruppi consiliari che vanno un pochino oltre il trattamento di fine rapporto, perché, come dice bene il Presidente Rossi della Regione Toscana replicando al nostro comune Presidente Cota, la questione del divario tra il Piemonte e tutte le altre Regioni non sta soltanto nel trattamento di fine rapporto, ma sta esattamente nel livello d'indennità dal quale si parte, che nel caso della Regione Piemonte, con concordia bipartisan, è stato gestito in una modalità equivalente al 100 dell'indennità dei parlamentari e, nel caso di alcuni profili, superiore al 100%, diversamente dalle altre Regioni.
Quindi, vorrei ricordare che sono depositati in Commissione due progetti di legge: uno del Gruppo della "Federazione della Sinistra" l'altro del Gruppo "Movimento 5 Stelle", che non propongono con le loro misure il recupero di tre milioni di euro nella ripartizione di 500.000 euro l'anno che, come ci ricordava la Consigliera Porchietto, abituata a guadagnare con il proprio lavoro in modo duro, come se tutti noi invece non avessimo mai lavorato, sono comunque risorse di carattere significativo, ma avrebbe previsto in cinque anni un risparmio di 33 milioni.
Pertanto, mi auguro di arrivare alla fine del quinquennio senza uno scambio di reciproche accuse, su chi non ha voluto o potuto discutere in aula e in Commissione, per questi progetti di legge e, contestualmente tutti insieme recuperare l'equivalente di queste risorse. Anche perch almeno nel nostro progetto di legge, veniva definita quell'unica vocazione che nessun altro emendamento aveva mai definito, cioè dichiarare pubblicamente la finalità del risparmio che deriva dal trattamento dei Consiglieri regionali.
Ieri si è cominciato con un'anticipazione, decidendo che le risorse derivanti da questo primo emendamento che probabilmente approveremo vadano a sostegno delle politiche attive e passive del lavoro e poi, dopo una mia dura resistenza, anche per il sostegno ai redditi dei lavoratori inoccupati, in mobilità e in cassa integrazione.
Nel nostro disegno di legge si fa riferimento a questo tipo di finalità, ma anche alle finalità degli istituti di partecipazione, perch appartengo a una scuola e a una cultura politica che ritiene che la partecipazione alla politica non sia solo nella democrazia rappresentativa ma che per riavvicinare i soggetti e le organizzazioni alla passione civica occorra sostenere la cultura della politica attraverso la partecipazione dei movimenti, delle associazioni e così via. Quindi, avremo modo di discutere.
Volevo però fare questa puntualizzazione, perché questo pubblico lavacro delle coscienze non ci consenta poi di rinviare nel tempo i progetti di legge più strutturali. Ma vengo alla presentazione del bilancio di previsione per la parte che mi sta a cuore, nonché ad un'osservazione sulla finalità dell'emendamento relativo ai risparmi sul trattamento dei Consiglieri regionali.
vero, nel linguaggio comune si dice "politiche attive e passive del lavoro" e non mi stupisce che, da quando determinati principi culturali quali quelli della produttività, della delocalizzazione e della globalizzazione coinvolgono tutti i soggetti sociali, questi termini siano diventati anche termini delle organizzazioni sindacali. Ma sono termini che nascondono una cultura alla quale, come persona e come parte politica, mi dichiaro profondamente avversa e su questo tipo di cultura presterò tutte le mie attenzioni rispetto alle scelte politiche dell'Amministrazione, a cominciare da quella svolta dal Vicepresidente Rosso per ora in una Conferenza stampa, e poi vedremo se in una trattativa, forse, Dio non voglia, magari anche in disegni di legge. Il "Dio non voglia" è riferito alla preoccupazione sui contenuti fino a questo momento espressi dal Vicepresidente Rosso.
Vedete, la cultura è la seguente: le politiche attive del lavoro sono quelle che vanno a sostegno delle imprese, le politiche passive del lavoro sono quelle che vanno a sostegno dei lavoratori. Questa modalità per la quale chi crea ricchezza è soltanto l'impresa e chi invece produce oneri per lo Stato è il lavoratore è una cultura né nuova, né italiana, né tanto originale. Soltanto che in altri Paesi europei hanno il coraggio di chiamare per nome le cose che dicono. Infatti, negli altri Paesi europei (parlo della Commissione della Germania Federale del 2002) parlano di politica attiva all'impresa e attivizzanti per il lavoratore. Quella modalità, seguita dalla Germania attraverso la Commissione Hartz, che poi fu superata dalla Germania stessa perché giudicata inadeguata nei confronti del ruolo del lavoro prestato dal lavoratore, era presieduta appunto da Peter Hartz, che non era né un politico, né un economista, né un giurista ma il direttore del personale della Volkswagen. Quindi in Italia e in Europa ci facciamo dettare le politiche attive dai direttori del personale delle imprese.
Allora, sono qui per sostenere che per me il sostegno al reddito non è una politica passiva e che la dignità e la libertà del lavoro delle persone per me è ancora un principio. Sarò minoritaria, ma per me è un principio.
Perché, sapete (lo diceva Rosso, non diamo il pesce ma insegniamo a pescare), che cosa c'è sotto l'idea del passivo e dell'attivizzante? Che chi è nella condizione di non avere un'occupazione è sospettato in prima istanza di non aver voglia di lavorare. Potrà sgravarsi da tale sospetto solamente dando prova di nuova ragionevolezza. E come può dare prova di nuova ragionevolezza? Accettando qualunque situazione offerta, anche se scarsamente retribuita, di bassa qualifica, di qualifica inferiore al lavoro svolto, lontano dalla residenza, con la riduzione dei sussidi e dell'indennità di disoccupazione, salari minimi e con ciò dando prova di "buona ragionevolezza".
La ragionevolezza del lavoratore, non quella dell'impresa, che, come abbiamo visto ieri, non si degna nemmeno di preoccuparsi dei lavoratori che stanno in cima ad un tetto richiedendo un salario.
Avremo modo di discutere su questi argomenti a fronte della presentazione del mitici "100 giorni" della nuova Amministrazione sulle politiche attive e passive del lavoro - o dovrei dire "attivizzanti" Consigliera Porchietto, visto che è di derivazione europea.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Mi dispiace iniziare con una riflessione un po' amara, ma in cinque anni di governo regionale - i miei primi cinque anni, non posso parlare di quello che è successo prima - non ricordo che la maggioranza abbia mai applaudito ad un intervento del Presidente del Consiglio regionale. Mai! Non è mai successo.
Mi sembra anche di ricordare che il Presidente Gariglio, in cinque anni, non abbia mai fatto commenti su quello che i Consiglieri affermavano a torto o a ragione, in aula.
Siamo ad inizio legislatura, quindi ci vuole un po' di tempo per calarsi vicendevolmente nelle parti, ma credo sia opportuno e chiaro a tutti che ognuno deve svolgere il proprio lavoro: il Presidente del Consiglio svolge il suo e i Consiglieri intervengono in aula secondo quanto pensano, sentono, secondo quanto ritengono di dire, purché non offendano i colleghi e il consesso regionale.
Abbiamo presentato un emendamento su una legge che abbiamo rispettato perché certo era l'interesse economico dei Consiglieri regionali, ma abbiamo riconosciuto essere una legge sbagliata e le leggi sbagliate si cambiano. Non importa qual è il momento nel quale si cambiano, l'importante è cambiarle, anche se si cambiano a seguito di pressioni esterne che possono venire dalla Chiesa, dai cittadini. Un mondo politico che non ascolta, quello che succede all'interno di quest'aula, è un mondo politico sordo che non ha futuro, quindi è opportuno che si ascolti quello che succede fuori.
La legge che approveremo oggi, mi pare con l'accordo di tutti, non è ancora sufficiente. Bisogna procedere per gradi, cercando di approvare quello che è possibile approvare.
Il secondo passo dovranno essere, necessariamente, le autocertificazioni. Oggi ci sono discrepanze rilevanti fra i vari Consiglieri; ci sono Consiglieri, quelli per esempio che appartenevano al Partito Democratico nella passata legislatura, che non fanno autocertificazioni; ce ne sono altri che abusano delle autocertificazioni.
opportuno, anche qui, una regola condivisa da tutti.
Un'altra considerazione che voglio fare, la faccio a titolo personale riguarda i viaggi dei Consiglieri regionali. Anche in questo caso, lo posso dire perché non ne ho fatto nemmeno uno nella passata legislatura, credo ci sia un eccesso. Un Consigliere regionale che si reca in un Paese estero deve poi tornare con una relazione da presentare al Presidente e al Consiglio stesso, ci deve spiegare a che cosa è servito il suo viaggio, se la sua presenza è stata utile, se è stata utile all'economia della Regione se abbiamo contratto rapporti commerciali, industriali o di qualunque altro tipo con qualche altro Paese.
Se così non è, il Consigliere regionale può rimanere a lavorare nelle Commissioni e in aula, non è necessario che accompagni le imprese, non è necessario che viaggi insieme agli operatori economici e sociali della regione che, loro sì, vanno a rappresentare i loro interessi e gli interessi della regione.
Se, alla fine di questa legislatura, riusciremo a fare un lavoro comune, avremo fatto, secondo me, un buon lavoro e avremo reso un buon servizio agli abitanti della regione.
Non sono intervenuto prima sull'ordine dei lavori perché volevo fare un intervento unico, per consentire all'Aula di andare avanti, adesso vorrei aggiungere, quando l'onorevole Rosso riuscirà ad arrivare in aula (capisco le sue difficoltà) un altro capitolo e un altro titolo: la questione dei lavoratori dell'Eutelia. Sappiamo che l'Assessore Rosso li ha incontrati un po' di volte, non sappiamo qual è il risultato. Questa mattina arrivando dall'ospedale nel quale lavoro - gratuitamente - ho visto che i lavoratori dell'Eutelia erano accampati davanti alla Prefettura: ci piacerebbe sapere che cosa sta partorendo la Regione che, in maniera spaventosa, è interessata alle questioni del lavoro e quali sono i risultati che si stanno raggiungendo. Non basta incontrare le imprese, bisogna capire qual è la pressione che il governo regionale riesce a fare sulle questioni che riguardano la vita e le famiglie di migliaia di lavoratori.
Devo dire che sono dispiaciuto - lo dico con il rispetto che ha un medico per una malattia - che l'onorevole Rosso ammalato si faccia curare in un'altra regione. Non so a Vercelli, non conosco i medici di quella zona, ma conosco i medici di Torino e della sua provincia e ci sono specialisti che si possono occupare di qualunque patologia che avrebbero potuto, secondo me, degnamente curare l'onorevole Rosso. Ognuno si fa curare dove vuole.
Una questione mi rattrista, il fatto che un Consigliere della maggioranza abbia nominato il signor Valpreda, ex Assessore alla sanità della Regione Piemonte. Ricordo che Valpreda quando è stato colpito da un ictus è stato curato alle Molinette (quella notte ero in ospedale), e ha fatto riabilitazione nella nostra regione: non mi risulta che Valpreda sia stato curato in un altro luogo, se non nella sua regione. Il Consigliere che non vedo in questo momento in aula - si dovrebbe vergognare di nominare un uomo malato, gravemente malato, che non è presente in aula e che non pu difendersi dalle sue accuse.
L'onorevole Maccanti ha detto che l'onorevole Cota è a Roma per la Finanziaria: sono stati convocati i Presidenti delle Regioni? Non mi pare.
L'onorevole Cota è a Roma come rappresentante della Lega? Ricordo che è Presidente della Regione Piemonte, quindi si reca a Roma quando sono convocati i Presidenti delle Regioni se è a Roma per rappresentare il suo Partito a noi non interessa, noi vogliamo in aula il Presidente della Regione a discutere di bilancio con noi.
Il senso delle istituzioni vi fa difetto. Mi ricordo quando i Comuni e le Comunità montane del Cuneese ricevettero dieci milioni d'euro per i danni causati dalla neve direttamente dal Governo alla Provincia di Cuneo un filo diretto - non dico filo rosso, perché offenderei la sensibilità di qualcuno - tra l'onorevole Calderoli e la Presidente della Provincia Gancia, contrariamente a quanto succede per cui i soldi sono trasferiti alle Regioni e da queste alle Province.
Mentre parlo d'istituzioni consentitemi un'altra riflessione rispetto alla legge sui Parchi. Nella passata legislatura abbiamo approvato una legge federalista nel vero senso della parola perché attribuiva alle Province la potestà di nomina. È possibile che un governo regionale che si dichiara federalista, che usa questo termine a colazione, a pranzo e a cena proponga di cambiare una delle poche leggi federali che la precedente Giunta ha approvato? Questa è una cosa insostenibile o, meglio, è sostenibile perché si giustifica con il fatto che il federalismo per voi non esiste. Non esiste nella storia della Repubblica un governo più centralista di quello che sta governando questo Paese. L'unica legge locale era l'ICI e il Governo l'ha abolita senza trasferire ai Comuni quello che ancora manca. L'addizionale IRPEF è stata bloccata, i Comuni possono decidere, in un rapporto chiaro con i loro amministrati, che l'addizionale IRPEF può essere uno strumento per governare il Comune. Il Comune di Rivoli non ha nemmeno i soldi per tagliare l'erba. Da quando facevo il Sindaco - e sono passati sette anni - il Comune di Rivoli riceve da un governo federalista tre milioni e 700 mila euro in meno di trasferimenti l'anno. Se almeno la smetteste di raccontare storie ai cittadini, noi potremmo anche essere d'accordo con voi.
Uno studio recente dice che per approvare il federalismo in Italia ci vogliono 133 miliardi d'euro: come si giustificano 133 miliardi d'euro con il fatto che, in questo momento, il Governo sta facendo una manovra di 24 miliardi d'euro a danno dei cittadini? Vorremmo anche discutere delle Province, naturalmente. Possiamo anche essere d'accordo che la Provincia d'Asti sia eliminata - questo consentirà all'onorevole Armosino, finalmente, di scegliere se fare il Presidente della Provincia o il parlamentare, perché mi pare che abbia tenuto entrambe le cariche - così come la Provincia di Biella, lo discuteremo. Ci piacerebbe capire che cosa pensa il governo regionale su questo (Verbania non è soppressa, evidentemente l'intervento del Consigliere Reschigna è servito a raffreddare questo impulso da parte del Governo centrale).
Per quanto riguarda la legge sui Parchi, leggo una dichiarazione del Presidente Saitta su un giornale locale che dice: "Ho inviato le lettere di convocazione per le comunità dei Parchi ed entro metà giugno avremo definito i candidati presidenti e sei candidati consiglieri per ogni ente di gestione. Lo scopo è permettere agli amministratori locali, in nome del federalismo, di avere veramente voce in capitolo sulla gestione dei Parchi e delle aree protette. Se qualcuno ha intenzione di fare in modo che la Regione decida tutto, lo contrasteremo".
Sono d'accordo con il Presidente Saitta: in voi di federalistico non c'è niente, c'è solo il desiderio dell'Assessore Casoni di fare lui direttamente le nomine.



PRESIDENTE

Consigliere Boeti, non ho commentato e neanche intendevo farlo. Sono stato chiamato in causa; probabilmente avrei dovuto farmi sostituire al banco della Presidenza. In futuro starò più attento alla forma. Sto imparando anch'io: per me è la prima volta come Presidente.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Si torna sempre sul luogo del delitto: questo è un posto che ho occupato per cinque anni. Qualcuno dei presenti se lo ricorda ancora, ma anche gli assenti, cui va un pensiero cordiale, visto che allora, per ovvi motivi, in più occasioni sono stato meno cordiale, come i segni d'assenso da parte della collega Spagnuolo e dalla collega Costa confermano.
Presidente, chiedo a lei e a chi rappresenta la Giunta, anche se non so chi è l'Assessore con la delega...



PRESIDENTE

L'Assessore Maccanti è l'Assessore, come ben sa, ai rapporti con il Consiglio.



PLACIDO Roberto

Sì, ma l'Assessore ai rapporti con il Consiglio è una cosa, il rappresentante della Giunta è un'altra. Da chi è rappresentato questa mattina il Presidente Cota? In attesa di chiarimenti chiedo che la seduta sia sospesa, non essendoci le condizioni per continuare a lavorare, non essendo stato indicato chi rappresenta il Presidente Cota.
Per questo motivo, Presidente Cattaneo, le chiedo di sospendere e di informarsi in merito. La ringrazio.



PRESIDENTE

Sospendiamo tre minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.52 riprende alle ore 12.04)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale. Prego, Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Informo il Consiglio che ho parlato con il Presidente, il quale sta predisponendo il decreto che prevede che, in assenza del Presidente e del Vicepresidente, a rappresentare la Giunta sia l'Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale.
Il decreto arriverà in giornata. Chiedo all'Aula di andare avanti con i lavori. La variabile è stata rappresentata dall'impossibilità del Vicepresidente Rosso, causa sciopero alla Sagat all'aeroporto di Torino Caselle, di raggiungere il Consiglio regionale questa mattina, com'era stato comunicato ieri alla Conferenza dei Capigruppo. Chiedo all'Aula di proseguire i lavori, in attesa che arrivi il decreto.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Se lei mi permette, continuo l'intervento sospeso.



PRESIDENTE

Intervento in discussione generale. Prego.



PLACIDO Roberto

Continuo nel merito di quanto dichiarato dall'Assessore Maccanti.
Assessore Maccanti, il motivo del mio intervento riguarda il Vicepresidente Rosso, che c'informa attraverso le pagine del quotidiano la Repubblica (l'intervento è virgolettato, quindi, secondo la deontologia professionale, è una sua dichiarazione e non una notizia, in questo caso del dottor Mario Trabucco). Il Vicepresidente Rosso dice: "Non c'è stata nessuna presa in giro. In mattinata sono andato a fare un controllo medico in una clinica di Firenze".
Mi dispiace che non sia presente l'Assessore Ferrero, perché qua viene messa in discussione la qualità della sanità piemontese: nonostante 130 presidi nella nostra Regione, si ritiene di dover andare a Firenze. Ma non è questo il motivo, perché poi continua: "Domani - cioè oggi, ma non c'è sarò presente alla seduta del Consiglio regionale anche se partecipo solo come uditore essendomi dimesso da Consigliere".
Signor Presidente, colleghi e Assessori, la figura dell'Assessore uditore non esiste. Non so se vi rendete conto; forse non ve ne rendete conto e pensate che si possa accettare di attendere una giornata ed andare avanti, quando non è possibile continuare senza un decreto del Presidente della Giunta che indica chi lo rappresenta, oltre alla questione dell'Assessore uditore, una nuova figura mai vista, non solo in Consiglio regionale del Piemonte, ma in nessun altro Consiglio regionale del nostro Paese. È chiaro? Per quanto mi riguarda, mi rimetto al Capogruppo del Partito Democratico. In termini calcistici si dice che si abbandona per impraticabilità di campo; in questo caso per incapacità manifesta. Questo Consiglio non può andare avanti e la responsabilità è della Giunta, perch manca il Presidente, perché manca il Vicepresidente! Questo è l'interesse che avete per il Piemonte? Incominciate a prendere coscienza del compito che gli elettori vi hanno affidato e cercate di esserne all'altezza.



PRESIDENTE

Altri colleghi intendono intervenire nella discussione generale? Mi sembra che il collega Placido abbia detto che si rimette alla decisione del suo Capogruppo. Al momento non mi sono state poste questioni pregiudiziali sospensive, ex articolo 71.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo a seguito delle osservazioni - giuste - del Vicepresidente Placido, stante anche una situazione d'eccezionalità, oggettiva e assoluta che riguarda l'assenza del nostro Presidente Cota. Siamo in un momento di particolare emergenza, dal punto di vista economico-politico, per cui la presenza del Presidente Cota a Roma è utile alla Regione Piemonte. Si è verificata, inoltre, un'altra problematica, quella relativa al Vicepresidente Rosso.
Ieri sono state fatte osservazioni. Il Presidente del Consiglio aveva avuto un'informativa e ne ha dato comunicazione. Sappiamo tutti come si sono sviluppati i lavori nel corso della giornata. Credo che chiarimenti siano stati dati. Lo stesso Capogruppo del PD ha dato atto al Presidente del Consiglio della sua buona fede, perché quando ti danno un'informativa è quella e ti ci devi attenere.
Pertanto, dobbiamo ringraziare anche l'opposizione per questa presa d'atto, perché è così. Le questioni le recepiamo per come sono rappresentate. Io stessa, avessi avuto un ruolo diverso, avrei riferito ci che mi avevano detto.
Per quanto riguarda le vicende della salute del carissimo ex Assessore di cui in questo momento non ricordo il nome, ma che voi avete citato, ed era anche un gran collega della Regione Piemonte, per carità, non entro nel merito. Così come mi permetto di dire, molto in punta di piedi, parlando dell'opposizione, che si è presentata, dal primo momento, come un'opposizione - non spetta a me esprimere un giudizio, dico solo una mia impressione - assolutamente ragionevole e con la quale si può dialogare.
Non andrei neanche a discutere sul fatto che l'Assessore Rosso sia andato in una città piuttosto che in un'altra. Non occorre essere medici per sapere che, qualche volta - chissà perché? - si affida la propria fiducia ad una situazione. Non conosco il problema; dico soltanto che non mi sembra che questo rappresenti una preclusione nei confronti della sanità della Regione Piemonte.
un episodio personale e mi spiace persino se è comparso sui giornali.
un episodio personale; non intraprendiamo questa strada, altrimenti staremo sempre a discutere in una logica d'imbarazzi.
Dico questo molto in punta di piedi; lo so, a volte si fanno delle dichiarazioni per inesperienza, poi ci si accorge che forse sarebbe stato meglio tacere, perché tacendo non si sbaglia mai! Detto questo, passiamo al merito di quello che lei ha osservato Vicepresidente Placido, che è reale. È anche reale il fatto che l'Assessore Maccanti ci ha dato un'informativa, e cioè che il decreto in questo momento c'è; si tratta evidentemente di una trasmissione telematica in corso.
Voglio anche dire, sempre per la storia, che in passato sono stata seduta, per cinque anni, dove adesso è seduto il dottor Conterno, perché ho svolto, pur essendo esterna, quell'incarico molto difficile di raccordo tra la maggioranza e l'Aula. Mi permetto, pertanto, di dire - collega Placido che di vicende come questa, in cui ad un certo punto ci si accorgeva che per qualche ragione mancava un decreto, ce ne sono state tantissime, ma non si sono verificate delle interruzioni dei lavori dell'aula giornaliere o di lungo periodo.
Nel momento in cui è noto che si tratta di questo, ritengo che l'informazione sostanziale sia acquisita. Siamo alla terza seduta di Consiglio, per cui credo che un beneficio debba essere dato e che, tutto sommato, con quest'informazione, con il decreto - che esiste - con la trasmissione telematica in corso, si possa assolutamente andare avanti.
Sono assolutamente d'accordo che occorre la presenza in aula degli Assessori, anzi, colgo l'occasione per dirle - Presidente del Consiglio (ma lo dico anche a lei, signor Vicepresidente) - che forse dovrà elaborare un pacchetto di lavoro per quello che riguarda le problematiche degli Assessori in aula e che considero tale questione molto importante, anche per quello che riguarda gli Assessori esterni. Non voglio farne un totem per carità, perché per formazione sono laica, quindi non faccio di nulla un totem, però la considero una questione importante, perché il rapporto tra una Giunta il più possibile presente in aula e il Consiglio è un rapporto che costruisce la vita della Regione.
Questo riguarda sia gli Assessori che sono Consiglieri sia gli Assessori che non lo sono.
La mia è certamente una raccomandazione; poiché la mia Capogruppo è già intervenuta, mi permetto di chiedere all'opposizione - fatte queste osservazioni, e considerato il fatto dell'itinere, che è una questione meramente tecnica - ma anche a lei, che stava intervenendo, di procedere con i nostri lavori, perché questo sta un po' nella storia della tolleranza dei primi errori o delle prime lacune che si possono verificare.
Questo sta anche un po' nel modo in cui voi avete avviato i lavori nei confronti del Consiglio, nei confronti del bilancio, nei confronti di questa nuova maggioranza, pertanto ritengo che, fatto questo chiarimento si possa davvero chiedere di andare avanti.
Se questa è la vostra decisione, credo di poter ringraziare a nome di tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna, sull'ordine dei lavori.



RESCHIGNA Aldo

Ci metterò un minuto. Confesso di essere un po' ingenuo, perché davo per scontato che questa mattina fosse pervenuto all'Aula il decreto di delega alla rappresentanza del Presidente della Giunta, in assenza del Presidente stesso. Lo davo per scontato per una ragione, cari colleghi e cara collega Spagnolo, perché questo non è stato un tranello del Consigliere Placido.
Ieri sera, durante la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, la Consigliera Bresso ha posto il problema, dicendo: "Signori, potete fare un decreto che deleghi la rappresentanza della Giunta in assenza del Presidente e del Vicepresidente".
vero che ieri sera abbiamo terminato la riunione alle 20.15, ma questa mattina il Consiglio regionale è incominciato alle 11! Tra le 8 e le 11 di questa mattina potevate fare il decreto, inviarlo telematicamente a Roma, ottenere la firma e portarlo in aula.
Non vi siete neanche preoccupati di questo problema! È stata la Consigliera Bresso a porre la questione ieri sera, in sede di Conferenza dei Capigruppo! Per la carità, tutto è perdonato: è stata posta! A me erano venute in mente alcune parole, ma adesso lo dico più gentilmente: vi siete disinteressati della questione che l'aula ha posto ieri sera e, se fossimo stati fuori dall'aula, avrei usato un altro termine.
Pertanto, poiché il collega Placido ha chiesto di conoscere l'opinione del Presidente del Gruppo del PD, ribadisco che l'opinione del Presidente del Gruppo e quella del Gruppo del Partito Democratico è che in queste condizioni non ci sentiamo di andare avanti.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, presenta una proposta di sospensiva dei lavori ex articolo 71, "Questione pregiudiziale e sospensiva e questione preliminare"?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, o viene posta una questione sospensiva, altrimenti non è che si può parlare all'infinito sull'ordine dei lavori! Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Non ho chiesto di mettere ai voti una proposta di sospensiva dei lavori. Ho detto, Presidente, che lei dovrebbe prendere atto che manca un presupposto per il regolare funzionamento dei lavori in questa mattinata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Scusate, colleghi, ma vi voglio invitare a fare una riflessione: stamattina avremmo dovuto iniziare i lavori alla presenza del Vicepresidente Rosso, il quale, in questo preciso momento, sta passeggiando nel transatlantico della Camera...



(Commenti della Consigliera Porchietto)



RONZANI Wilmer

Un attimo! No, no...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lasciamo continuare il Consigliere Ronzani, poi altri Consiglieri potranno parlare.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate! Sta parlando il Consigliere Ronzani! Consigliere Carossa!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sta parlando il Consigliere Ronzani, che ne ha diritto e facoltà!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani! Consigliere Carossa, sta parlando il Consigliere Ronzani, che ne ha diritto e facoltà! Prego di stare calmi: chi s'iscrive, parlerà dopo; adesso ascoltiamo il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Caro Presidente, considero, questa, una cosa offensiva nei confronti di tutti noi, e dovreste essere indignati anche voi per questo fatto! Perch ieri il Vicepresidente Rosso ci ha raccontato che sarebbe mancato ai lavori del Consiglio per due giorni.
Dice il Presidente Cattaneo, cui riconosco onestà intellettuale: "Il Vicepresidente Rosso mi ha già comunicato di avere, sin da oggi, e per la giornata di domani, un problema di carattere sanitario".
Quel problema è diventato, poi, di un solo giorno, non più d'oggi. Ieri sera, infatti, il Vicepresidente Rosso ci ha comunicato che sarebbe tornato ieri sera. A parte il fatto che se uno ha l'urgenza di tornare in Consiglio prende il primo volo e torna qui, non lo fa questa mattina. Ma lasciamo perdere! Questa mattina il Vicepresidente Rosso va all'aeroporto di Roma e prende atto che l'aeroporto di Caselle è chiuso: scusate, ma un Vicepresidente della Giunta regionale con deleghe ai problemi del lavoro...
sapete dove va? Siccome il Nord Italia è pieno d'aeroporti - e usate le macchine blu anche voi! - il Vicepresidente della Giunta, sapendo che il suo Presidente non è in Consiglio perché è a Roma a discutere in Conferenza la manovra economica che ci tartassa, se avesse avuto un minimo di senso di responsabilità e di senso delle istituzioni, avrebbe preso il primo volo per Milano o per Genova, e sarebbe stato qui per le ore 11.00! Alle ore 11.00 è qui se è una persona responsabile: non passeggia nel transatlantico! È chiaro qual è il problema? Qui c'è una questione di fondo, colleghi, che vi poniamo...



(Brusìo in aula)



RONZANI Wilmer

No KGB!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lasciamo terminare il Consigliere Ronzani.
Concluda, collega.



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Sapete perché...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lasciamo terminare il Consigliere Ronzani!



RONZANI Wilmer

Presidente, la questione si pone - e mi rivolgo ai colleghi della maggioranza - perché...



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Mi rivolgo ai colleghi della maggioranza per ricordare loro che questa purtroppo, non è un'eccezione, ma è la regola! Perché è da settimane che...



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani, la invito a concludere, però.



RONZANI Wilmer

da settimane che le delegazioni...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Ronzani sta concludendo l'intervento!



(Accese proteste del Consigliere Botta Franco Maria)



PRESIDENTE

Consigliere Botta! Se recuperiamo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per cinque minuti! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.24 riprende alle ore 12.28)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi Consiglieri, faccio appello alla vostra responsabilità: stiamo discutendo della legge finanziaria e del bilancio. L'esercizio provvisorio è scaduto ormai da 26 giorni, per cui cerchiamo almeno di riprendere il dibattito - a prescindere, ovviamente, da quello che n'emergerà, fatte salve le prerogative di tutti - con una modalità che possa essere utile al Consiglio regionale e alla Regione.
Sull'ordine dei lavori, aveva chiesto la parola il Consigliere Boeti ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Sono qui davvero per aiutare.



PRESIDENTE

La ringrazio in anticipo.



BOETI Antonino

Vorrei solo fare una considerazione. Mi rendo conto delle difficoltà nelle quali questo Consiglio regionale sta cominciando a lavorare.
Se posso dirlo, Presidente, mi sembra che il problema venga da lontano.
Ricordo il discorso introduttivo del Presidente Cota, che avrebbe potuto essere di serenità e d'apertura nei confronti della nostra Presidente, che aveva sconfitto. In tal modo, avrebbe posto, a mio avviso, le basi per una discussione più tranquilla e per un atteggiamento più pacato da parte dell'opposizione.
Nonostante ciò, siamo disposti - il nostro Capogruppo e tutti noi - a lavorare in queste due sedute di Consiglio regionale per approvare una manovra finanziaria che anche noi riteniamo utile per la Regione stessa.
Qual è il problema, però? Mi sembra che anche da parte dei banchi dell'aula, in una mattinata nella quale credo che anche la maggioranza abbia interesse a ricevere un po' d'attenzione e di rispetto nei confronti dell'opposizione, le cose non sono andate esattamente così: ricordo l'intervento precedente di quel Consigliere, ricordo ancora l'atteggiamento della Presidente del PdL, che dice: "Io sono abituata a lavorare. Voi qui fate solo demagogia e ci fate perdere tempo". Preciso che sono autorizzato a dirlo perché stamattina ho fatto una protesi, per cui ho lavorato anch'io; sono abituato ad usare le mani, come la Presidente del PdL! Accogliamo con soddisfazione, però, l'intervento equilibrato e di buonsenso della Consigliera Spagnuolo. Per cui consiglierei alla maggioranza un corso accelerato presso la stessa in cui spiegherà che un atteggiamento di correttezza, di disponibilità e d'apertura nei confronti dell'opposizione aiuterebbe il dialogo.
Nella passata legislatura, quando interveniva il Consigliere Burzi allora Capogruppo del PdL, lo ascoltavamo con attenzione e rispondeva soltanto il nostro Capogruppo, perché sapevamo che un atteggiamento di disponibilità nei confronti del capo del partito maggiore d'opposizione ci avrebbe aiutato a portare a casa gli obiettivi che avevamo.
Vuole spiegare - non lei, ma magari il Presidente della Commissione Burzi - alla Presidente del PdL e a tutti gli altri che un atteggiamento d'umiltà e di disponibilità - e non d'arroganza! - consentirebbe di lavorare meglio in quest'aula?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Noi, ovviamente, siamo sconvolti e basiti da quanto abbiamo saputo fin da ieri e da quest'atteggiamento del Vicepresidente della Giunta, nonch Assessore al lavoro. Peraltro, ci verrebbe anche un pochettino da sorridere, perché se non era informato lui che era in corso uno sciopero della Sagat all'aeroporto di Caselle, mi chiedo perché sia stato nominato "Assessore" con quelle competenze.
Tra l'altro, vorrei ricordare che il Consigliere del "Movimento 5 Stelle" Biolé sta discutendo in questo momento - risulta, infatti, in congedo - proprio con la rappresentanza sindacale dei lavoratori all'aeroporto di Caselle e ci ha informato - peraltro, lo si può evincere anche dal sito stesso dell'aeroporto - che voli da Roma sono atterrati alle ore 8.10 e alle ore 10.05, regolarmente. Ci sembra totalmente non plausibile, quindi, l'affermazione del Vicepresidente Rosso. Per questo motivo, noi ne chiediamo platealmente le dimissioni, perché ci sembra chiaro che, tra il suo lavoro in Consiglio regionale e il ruolo di Deputato, abbia optato per il ruolo di Deputato.
Pertanto, non accettiamo assolutamente di essere presi in giro così. Ma non noi quanto movimento o Gruppo consiliare, ma i cittadini del Piemonte che hanno votato e che hanno bisogno che il Consiglio lavori con serenità e approvi le leggi. Grazie.



PRESIDENTE

Avanzerei una proposta, colleghi: convochiamo una Conferenza dei Capigruppo adesso e riprendiamo i lavori consiliari alle ore 14.30.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Botta Franco Maria)



PRESIDENTE

Consigliere Botta, sono oramai le ore 12.33...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A.
I lavori riprenderanno alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.33)



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