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Dettaglio seduta n.54 del 16/12/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI

Alle ore 10.00 il Vicepresidente Molinari constatata la mancanza del numero legale comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.33 il Vicepresidente Molinari, constatata la mancanza del numero legale comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Prego i Consiglieri di prendere posto.
Procediamo con l'esecuzione dell'Inno Nazionale.



(In applicazione del dispositivo dell'ordine del giorno n. 9 "Unità d'Italia", approvato dall'Assemblea consiliare il 1° dicembre 2010 l'Assemblea, in piedi, ascolta l'inno nazionale della Repubblica Italiana "Il canto degli italiani")



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.



(Il Consigliere Reschigna e altri Consiglieri dell'opposizione esibiscono una pagina de "il Giornale del Piemonte")



PRESIDENTE

Vi prego di abbassare i cartelli, per favore!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Vi prego di abbassare i cartelli, altrimenti devo far intervenire i Consiglieri Questori. Grazie.
Abbassiamo i cartelli, per favore!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.01 riprende alle ore 11.02)


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Laus, ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego i Consiglieri regionali di prendere posto. Ricominciamo i nostri lavori.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. In occasione delle comunicazioni, chiedo un intervento...



PRESIDENTE

Siamo sulle proposte di eventuali modifiche all'o.d.g.



LAUS Mauro

Chiedo un minuto, proprio un minuto. Me lo concede?



PRESIDENTE

A che titolo?



LAUS Mauro

Un minuto, che potrebbe costare molto di più. Presidente, non è una sceneggiata: impiego veramente un minuto per affermare alcune questioni.
Su il Giornale c'è scritto: "Il centrodestra vuole approvare il documento economico entro fine anno e prepara un maxiemendamento per eludere il gioco sporco della sinistra".
Ieri abbiamo dato ampia disponibilità, ma non mi voglio dilungare.
una vergogna, per chi ha detto queste cose, ma avremo poi modo di parlarne.
successa una cosa molto grave - e mi rimetto a lei e alla responsabilità della Giunta e dell'Assessore al bilancio - e ho la necessità di discutere di questo all'interno del mio Gruppo e, se il Gruppo lo vuole, con le opposizioni.
Chiedo, pertanto, di sospendere la seduta per dieci minuti. Adesso le spiego il perché: in Commissione sanità ho chiesto, non una, ma più volte di affidare uno studio per la mappatura del patrimonio immobiliare e quantificare i costi per la messa in sicurezza. Questa mattina, oltre al mal di pancia, perché io purtroppo...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, ma purtroppo le questioni pregiudiziali...



LAUS Mauro

Non è pregiudiziale, Presidente. Chiedo scusa. Un minuto; un minuto per agevolare i lavori. Potete anche non concederlo e io vado via dall'aula perché non posso rubare i soldi: non posso rubarli, sono abituato a lavorare. Ho letto altri giornali e su tutti i giornali si parla di questa mappatura; ad un Consigliere regionale non si dà una risposta, perché il lavoro è complesso e difficile, e poi devo leggere tutti i giornali per avere delle informazioni! Sono in difficoltà nel convivere con voi se oggi non viene concessa una sospensione di dieci minuti, perché noi dobbiamo mettere a punto una strategia di comunicazione istituzionale. Questo non attiene n all'ostruzionismo né alla strumentalizzazione delle posizioni politiche.
Glielo chiedo veramente per piacere.



PRESIDENTE

Ci sono proposte di modifica dell'o.d.g.? Do atto che l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Burzi, Carossa, Cota, De Magistris, Giordano, Gregorio e Sacchetto.



PRESIDENTE

Ricordo che oggi, alle ore 14.15, presso la Sala dei Morando, ci sarà la riunione della III Commissione.



PRESIDENTE

L'articolo 71 del Regolamento, sulle questioni pregiudiziali e sospensive non è applicabile in sede di bilancio.



PRESIDENTE

Chiedo alla maggioranza se si può accordare, come atto di cortesia, una sospensione di dieci minuti, in seguito alla richiesta dell'opposizione.
Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.05 riprende alle ore 11.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 72, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2011"

Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 73, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2011-2013"


PRESIDENTE

Iniziamo i nostri lavori con la continuazione del dibattito generale sui disegni di legge n. 72 e n. 73, di cui al punto 4) e al punto 5) all'o.d.g..
Il primo intervento iscritto è quello del Consigliere Stara, che non vedo.
Ha, pertanto, la parola il Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente. Ritengo che quest'anno, dopo parecchi decenni riusciremo ad approvare il bilancio di previsione entro i termini canonici quindi entro la fine dell'anno.
Non è una cosa banale o di poco conto; è un adempimento tecnico che il nuovo Regolamento molto probabilmente agevola e ci consentirà di perseguire e realizzare. Ma è anche e soprattutto un'azione, un esempio, una volontà politica di questa maggioranza di centrodestra, che vuole fare le giuste riflessioni, discussioni ed approfondimenti, ma poi approvare in tempi regolari il bilancio di previsione.
Sappiamo benissimo che un'approvazione entro la fine dell'anno consentirà al Piemonte, ma a tutto il sistema economico e sociale della nostra regione, forti benefici.
Pertanto, è anche un atto di responsabilità verso il sistema sociale ed economico della regione approvare in tempi predeterminati, entro il 31 dicembre, il documento di bilancio e la legge finanziaria ad esso connessa perché ci rendiamo conto degli effetti positivi che un'approvazione in tempi certi genererà su tutta l'economia e la società piemontese.
Abbiamo avuto un esempio, un precedente (uno dei pochi precedenti): quello del 2008, quando, di fronte all'improvvisa e dirompente crisi economica internazionale, decidemmo tutti insieme di approvare il bilancio entro il 31 dicembre. Gli effetti furono positivi: la società civile, il mondo economico imprenditoriale, il mondo del lavoro piemontese, accolsero positivamente quella scelta.
Noi vogliamo rinnovare quella scelta, che consideriamo positiva proprio perché conosciamo gli effetti positivi che possono ricadere su tutta l'economia piemontese.
Questo, come riflessione generale. Vorrei, poi, riallacciarmi a qualche spunto e tema che alcuni colleghi dell'opposizione ieri hanno toccato e sollevato, soprattutto sulla sanità, ricordando situazioni del passato.
Ebbene, mi permetto di sottolineare - e lo farò brevemente - che c'è stato un sistema fortemente clientelare e di spoil system che non ha guardato in faccia nessuno. Occorre ricordare anche i cinque anni della Giunta regionale Bresso, quando Direttori generali di Aziende Sanitarie Locali, pur avendo ottenuto dei buoni risultati, sono stati, dalla sera alla mattina, sostituiti e cambiati con personale dirigenziale che non sappiamo ancora oggi se sia stato dello stesso livello, anzi in alcuni casi abbiamo avuto seri dubbi. Anche alcuni risultati economici e gestionali c'inducono a dire che molte delle scelte fatte dalla Giunta regionale di centrosinistra fra il 2005 e il 2010, in tema di manager sulla sanità, non sono state sicuramente avvedute ed appropriate.
Ho constatato anche alcuni aspetti contraddittori in alcuni interventi.
Si è detto che non è un bilancio che punta allo sviluppo economico, ma credo che questo possa essere facilmente smentito. Ricordo che, per scelta della Giunta regionale del Presidente Cota e di tutta la maggioranza di centrodestra, si è invece deciso di salvaguardare quattro settori fondamentali, che sono: la sanità e l'assistenza (poi ci tornerò); i trasporti; l'istruzione e la formazione professionale; il lavoro e l'occupazione. Ebbene, questo è uno dei quattro capisaldi del bilancio di previsione 2011, su cui sono state allocate molte risorse. Ricordo soltanto i due strumenti operativi, già in vigore e già efficaci, che avranno una ricaduta ancora maggiore proprio attraverso il bilancio 2011: il Piano dell'occupazione e il Piano della competitività, che sta già dando alcuni significativi risultati.
Constato ciò perché ho il difetto di girare molto sul territorio sia della mia provincia che della regione in generale e vi è un interesse un'attesa verso questi due strumenti per incentivare e incrementare l'occupazione e lo sviluppo imprenditoriale molto forte, sia da parte degli imprenditori che da parte dei lavoratori, nonché del mondo del sindacato e in genere, del mondo del lavoro.
Quindi, da questo punto di vista, l'accusa non sta assolutamente in piedi. L'attenzione verso lo sviluppo economico con il Piano per l'occupazione c'è stata, chiaramente in un contesto che è quello conoscete con minori trasferimenti dallo Stato centrale, ma il nostro bilancio forse dovrebbe essere ancora più apprezzato proprio perché, pur in una condizione di difficoltà, si sono fatte delle scelte selettive, delle scelte che noi riteniamo strategiche e non più in termini di bilancio estensivo su tutti i settori. Abbiamo fatto delle scelte che riteniamo quelle più proficue e che possono dare più ricadute positive alla nostra regione.
E poi il tema dei trasporti. Siamo riusciti a recuperare un rapporto con le Ferrovie dello Stato ed è stata siglata una nuova convenzione che darà dei risultati concreti e positivi. Senza parlare di grandissime strategie, saranno riattivati alcuni servizi molto attesi dai pendolari e c'è l'impegno ufficiale di sostituire gli interni delle carrozze viaggiatori di moltissimi treni dei pendolari piemontesi. Sono poi queste le cose che la gente apprezza e che la gente vuole: i treni possibilmente in orario, una comodità e un'igiene all'interno dei convogli ferroviari che ritorni ad essere quella di un tempo piuttosto lontano.
Noi stiamo lavorando su questo. L'Assessore Bonino ha lavorato insieme al Presidente Cota in questa direzione e i risultati di questa convenzione con le Ferrovie dello Stato ci sono già stati.
Infine, il tema importante, non fosse altro perché è un settore che copre circa oltre l'80% del bilancio della Regione Piemonte: la sanità e l'assistenza. Ebbene noi, con notevole sforzo, siamo riusciti sostanzialmente a confermare la stessa spesa degli scorsi anni sul settore della sanità e dell'assistenza. L'abbiamo fatto facendo dei sacrifici su altri settori, proprio perché riteniamo importante la salute dei cittadini e l'assistenza ai piemontesi.
Tra l'altro, la popolazione tende ad invecchiare, ma questo è evidentemente un aspetto positivo, perché la qualità della vita è piuttosto buona nella nostra regione e quindi vi è un allungamento temporale dell'età. Ciò fa sì che su questi due settori abbiamo voluto confermare le risorse degli anni passati, cercando di qualificare il più possibile la spesa.
La nostra è una maggioranza che crede nella famiglia, e allora non capisco come mai qualcuno ieri si è scandalizzato perché il Presidente Cota ha lanciato il provvedimento sui pannolini. Se si dice che si è a favore della famiglia, al di là dei convegni e delle tante belle parole, bisogna fare qualcosa di concreto: garantire gratuitamente i pannolini per un certo periodo dell'età dei nascituri è una cosa concreta, è una cosa che serve davvero alla gente, che serve davvero a consentire alle famiglie soprattutto a quelle meno abbienti, di fare dei figli e cercare di vivere con una certa serenità. Il resto sono solo chiacchiere e fumo.
Anche la scelta di incentivare l'assistenza domiciliare con il sostegno economico alle famiglie - i cosiddetti assegni di cura - è un'altra scelta concreta a favore delle famiglie, a favore della domiciliarità piuttosto che della residenzialità, perché sappiamo benissimo che gli anziani, finch possono e non sono in gravi condizioni, preferiscono rimanere nella propria abitazione o nel proprio domicilio, dove vi è una serie di legami, di affetti che ovviamente cercano di non dover abbandonare, di non dover dimenticare.
Ebbene, su questi aspetti credo che la coerenza del programma elettorale, dei valori e dei principi del centrodestra sia stata rispettata anche nell'esplicazione e nell'estensione del bilancio di previsione 2011.
Circa le richieste che sono state fatte sempre dai banchi dell'opposizione per capire dove saranno fatti i risparmi, la lotta agli sprechi nella sanità, ebbene noi, con onestà, diciamo che questo potrà essere dimostrato e potrà essere constatato solo una volta che sarà presentato e applicato il nuovo Piano Socio Sanitario con la nuova articolazione dei sistemi sanitari sul territori. Vi diciamo anche una cosa per onestà intellettuale: all'inizio i risparmi non ci saranno, perché gli esperti e l'esperienza anche di altre Regioni come la Lombardia dimostrano che i risparmi nella sanità, con la riarticolazione dei servizi sul territorio, si avranno nel medio e lungo periodo e ovviamente non nel breve periodo.
Ultima cosa, e questa consentiteci di dirla. Noi siamo intellettualmente e politicamente onesti e nelle entrate del nostro bilancio abbiamo voluto mettere le entrate certe, le entrate vere e non quelle fittizie, e così abbiamo fatto. Abbiamo - e concludo il mio intervento, Presidente - dovuto quindi fare delle scelte, a volte anche dolorose, su certi settori, su certi ambiti, ma proprio perché per onestà politica e intellettuale abbiamo voluto mettere solo le risorse che siamo sicuri di poter incamerare nel corso del bilancio 2011.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dall'analisi di questa finanziaria, mi sento di dire, in nome del Gruppo che rappresento, che abbiamo certificato pubblicamente che il sistema politico italiano è fallimentare.
Mi sento di dire questo già guardando il bilancio nazionale: ad ottobre abbiamo raggiunto il record storico del deficit (1.867 miliardi). In Regione Piemonte, nonostante gli sforzi sovrumani dell'attuale maggioranza e della Giunta, siamo giunti a sette miliardi di euro e il Comune in cui io vivo ha un deficit di circa cinque miliardi di euro. Se sommiamo le cifre che noi tutti, cittadini e contribuenti che versiamo le tasse, dovremmo pagare per i tre debiti, ovviamente raggiungiamo una cifra pro capite spaventosa.
Ho ascoltato attentamente le relazioni dei colleghi di centrodestra e di centrosinistra, in particolare quella del collega Vignale che analizzando i dati dei precedenti bilanci, ha dimostrato come negli ultimi dieci anni si è avuto un indebitamento continuo e progressivo.
Noi non amiamo attribuire responsabilità a un colore politico o una singola persona, ma analizziamo i dati di fatto, quindi abbiamo visto che a partire dal 2001, c'è stato un progressivo indebitamento, quindi sia con la Giunta Ghigo sia con la Giunta Bresso. Purtroppo non mi sembra che questo trend stia iniziando a dare segnali di cambiamento. D'altra parte analizziamo come è vero che ci sono stati 900 milioni di trasferimenti statali in meno, ma, nonostante questo, i mutui accesi dalla Giunta sono di 1,1 miliardi di euro, quindi anche in assenza dei tagli di Tremonti, ci sarebbero stati 200 milioni di euro di debito in più.
Dall'analisi degli ultimi dieci anni sicuramente vediamo che tra la modifica del Titolo V della Costituzione del 2001, quindi con l'aumento delle competenze delle Regioni, e l'aumento dell'indebitamento probabilmente c'è un legame. Ora, non so se nelle altre Regioni sia avvenuto altrettanto, sicuramente sarà oggetto di ricerca da parte del nostro Gruppo, ma è chiaro che negli ultimi anni, anche da analisi di istituti competenti, le Regioni hanno una performance di spesa peggiore di quella dello Stato, nel senso che se lo Stato aumenta il debito costantemente ogni anno di x%, le Regioni lo aumentano del 50% in più quindi c'è un'inefficienza dell'Ente Regione maggiore dell'inefficienza di quello dello Stato, che già sappiamo non essere proprio il più efficiente Stato in Europa.
un problema, perché il bilancio è lo strumento fondamentale di programmazione economica e quindi politica; per cui, se ci indebitiamo vuol dire che sicuramente qualcosa non funziona. Questo è un dato di fatto assolutamente incontrovertibile.
Sappiamo tutti che il bilancio è costituito principalmente dalla sanità, che assorbe circa l'80% delle spese e che, oltre ad offrire un servizio fondamentale e indispensabile, offre anche un granaio di voti e di consenso, tramite assunzioni fatte (non so dire da chi e quando, ma sicuramente anche in questo senso, così come citavano colleghi, magari anche un surplus di personale nelle Comunità montane e negli Enti parco) però la posizione della Giunta di voler improvvisamente stoppare, con una delibera del 30 aprile 2010, le assunzioni in sanità, secondo noi non è il modo migliore per affrontare la questione.
Se è vero che è un sistema che non funziona, un sistema insostenibile non si può entrare in scivolata nel sistema e pensare di cambiarlo in una settimana. Infatti così non è stato, in quanto, anche sulla sanità, al momento non sono stati ridotti gli sprechi e tagliate le inefficienze, ma sono stati fatti tagli, tagli orizzontali, come abbiamo detto più volte.
I problemi, quindi, si ripercuotono sui servizi: non si è colpito l'inefficiente, ma si sono colpiti i servizi, quindi vi saranno cittadini che non riusciranno più, in futuro, ad accedere a servizi indispensabili come i LEA e gli extra LEA, anche se sono stati finanziati.
Gli esempi sono facilmente visionabili da tutti entrando in un pronto soccorso, magari da spettatore e, mi auguro, non da paziente, ma ovviamente un paziente tollera meno ritardi, complicazioni e mancanza dei posti letto (mi riferisco, ad esempio, all'esperienza del San Giovanni Bosco, che conosco bene perché vi ho lavorato). La situazione dei pronti soccorsi è veramente insostenibile.
Quindi, secondo noi, tagliare così brutalmente non è una scelta vincente; si potevano fare tagli meno drastici, al posto del personale che andava in pensione se ne poteva assumere altro in part-time, in modo da riprogettare i servizi e rivalutare le esigenze dei vari reparti delle ASL anche in un'ottica di area vasta, con la ristrutturazione di tutte le ASL.
Questo potrebbe essere praticato in modo diffuso, anche a livello di aziende private, secondo un motto di un tempo ma che sta tornando di moda il concetto "lavorare di meno ma lavorare tutti", quindi al posto di aziende che chiudono e che licenziano i propri dipendenti, magari aziende che mantengono posti di lavoro part-time, in modo da dare lavoro a tutti.
Mi sembra che in questo momento, qualcuno guarda noi, che parliamo di decrescita felice - come fossimo degli alieni. Non si capisce bene, in questo mondo in cui il PIL aumenta, cosa sia la decrescita felice. Mi sembra che voi invece stiate producendo una decrescita infelice. Questo è sotto gli occhi di tutti, nel senso che molti lavoratori si ritrovano con aziende che chiudono e non si sa perché chiudono; ci sono professionisti del fallimento che fanno fallire aziende, in modo che terzi le possano acquistare a costo più basso, ma chi ci rimette sono sempre i cittadini, i contribuenti.
Mi sembra chiaro che c'è un problema della politica, che non riesce a dare risposte certe e garantire sicurezza ai lavoratori e ai cittadini rispetto a questo capitalismo di rapina. Ovviamente non siamo contrari al capitalismo, ma siamo contrari alla speculazione che viene fatta da alcuni professionisti del fallimento.
Serve assolutamente progettare un nuovo sistema politico ed economico che si fa - anche e soprattutto - con il bilancio di una Regione.
Progettare un nuovo sistema, quindi, che investa in un'economia che sappia produrre utile per chi investe, ma che sappia soprattutto produrre e aumentare il benessere dei cittadini, e in questo senso ci rifacciamo alla nostra Costituzione, secondo cui l'impresa privata non può andare contro gli interessi del pubblico, altrimenti viene meno il legame di fiducia tra i cittadini elettori, portatori di diritti e di doveri, e la politica e gli eletti.
Tornando alle proposte di bilancio, anche noi ne abbiamo fatte molte che analizzeremo successivamente, ma che assolutamente non riguardano aumenti di spesa, perché sappiamo che c'è una palpabile difficoltà nel ridurre la spesa, come abbiamo visto. Abbiamo semplicemente cercato di spostare dei fondi, tagliare zone d'ombra dove abbiamo individuato potenziali sprechi e mettere risorse su capitoli che noi ritenevamo importanti e tagliabili rispetto all'assestamento di bilancio del 2010.
Quello che ci dispiace è che lo stesso lavoro non lo abbiamo percepito dalla Giunta. Non sappiamo, a parte la quasi inintelligibilità del bilancio per come è stato presentato in Commissione, dove, come e perché sono state fatte scelte di riduzione, di tagli e, quindi, vorremmo sapere se dietro una scelta c'è uno studio e, soprattutto, una programmazione che spiega che in tale UPB o capitolo di spesa ci sono degli sprechi e per questo si va a tagliare e si può ridurre.
Questo non è stato detto, non è stato reso noto, quindi risulta veramente difficile, per noi Consiglieri, non solo quelli dell'opposizione ma immagino anche quelli di maggioranza, riuscire ad aggredire il bilancio e stanare le sacche di inefficienza.
Noi abbiamo evidenziato una serie di sacche in cui poter tagliare, ad esempio l'Autocentro (abbiamo già parlato delle innumerevoli auto blu che spesso portano Assessori anche solo dalla sede del Consiglio in via Lascaris a piazza Castello, quindi solo 300 metri), le spese per il riscaldamento (spesso le temperature sono eccessive), le pulizie degli uffici della Regione, le spese per le comunicazioni e la gestione dei servizi Intranet (ad esempio, si potrebbe migliorare la digitalizzazione della pubblica amministrazione), le compensazioni per varie opere, quando anche il Sottosegretario Castelli ha detto che è finita la fase delle compensazioni, quote del Piano casa da erogare, ad esempio, alla forze dell'ordine, che sono importantissimi per prevenire, alle Comunità montane e collinari - che, comunque, non possono essere tagliate brutalmente - al diritto allo studio, ai centri antiviolenza, al monitoraggio dell'acqua e dell'area - essendo fondamentale l'ambiente in cui viviamo per fornire i servizi di cui abbiamo bisogno - alla tutela del dissesto idrogeologico, al fondo morosità incolpevole, alle bonifiche richieste dalle Province, alla rimozione dell'amianto dagli edifici pubblici e altre che, ovviamente vedremo successivamente.
Quindi, non sono emendamenti ostruzionistici. Per questo chiediamo come d'altra parte segnalato anche dal Presidente del Gruppo del PdL Pedrale, di analizzare nel merito, punto per punto, gli emendamenti presentati, soprattutto se non comportano aumenti di spesa. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
La tentazione è di riproporre la provocazione che nella, scorsa legislatura, l'ex collega Mariangela Cotto aveva usato in quest'aula, nel momento in cui le parole non avevano alcun significato, perché non avrebbero contribuito ad alcun cambiamento. Allora, l'unica alternativa era stata quella di utilizzare i dieci minuti a disposizione in silenzio perché il silenzio, forse, aveva più peso rispetto alle parole. Ora essendo ancora a inizio legislatura, cerchiamo di avere una fiducia reciproca, affinché il dialogo e il confronto possano ancora essere utili per modificare quanto sta accadendo.
Certamente l'articolo che, oggi, abbiamo letto su il Giornale del Piemonte non aiuta il dialogo costruttivo. Credo possiate ammettere, se avete un po' di correttezza istituzionale nei rapporti con l'opposizione che almeno il titolo sia assolutamente scorretto e non condivisibile.
Questa opposizione, già nelle scorse settimane, in Commissione, credo abbia dimostrato di voler collaborare e lavorare per il bene del Piemonte. Non si vuole fare un ostruzionismo sterile, ma cercare di modificare le cose che non ci piacciono o che crediamo possano essere modificabili per i piemontesi e, come dicevo, per il bene del Piemonte.
Quindi, il fatto di sentirsi dire che questo bilancio non viene approvato nei tempi per l'ostruzionismo dell'opposizione - che viene considerato un ostruzionismo sterile solo per non fare rispettare i tempi lo ritengo scorretto e, in questo senso, aspettiamo una parola da parte della maggioranza e della Giunta, anche per quanto riguarda l'atteggiamento di ieri, perché è stato possibile svolgere la seduta consiliare pomeridiana grazie ai voti e alle presenze dell'opposizione, altrimenti non ci sarebbero stati neanche i numeri per andare avanti.
Svolta questa precisazione che ritenevo doverosa, colleghi, l'argomento in ordine a bilancio e legge finanziaria è il più importante di tutta la legislatura.
Il dibattito che, come dicevo prima, si è svolto in modo costruttivo nelle scorse settimane in Commissione, per quanto sia stato sviluppato, non ha fugato molte delle nostre preoccupazioni, che sono già emerse negli interventi dei colleghi che mi hanno preceduta. Tale preoccupazione è data non tanto e non solo dai numeri che abbiamo letto sul documento di bilancio, ma soprattutto dal modo con cui questa Giunta e questa maggioranza guardano ai problemi della nostra regione e cercano di affrontarli.
Il fatto che la crisi, ormai, sia strutturale, preoccupante e seria ormai, anche dalla vostra parte politica che l'ha sempre negata negli ultimi tempi, è un dato acquisito; però, non vuol dire che la si sta affrontando nel modo opportuno. Il bilancio e la legge finanziaria devono essere pensati con l'obiettivo ben preciso di fronteggiare il più possibile una crisi che, ormai da alcuni anni, sta investendo la nostra Regione e che deve cercare di accompagnarla per farla uscire serenamente da questo brutto periodo.
Ci sono famiglie, imprese, lavoratori, Enti locali, associazioni di ogni ordine e grado, in pratica un'intera comunità, che sta guardando alla Regione Piemonte, dalla quale attende risposte concrete. Invece, i tagli che il Governo ha imposto alla nostra Regione, mettendola nella condizione di spendere meno risorse di quanto sarebbe necessario e di quanto, invece atteso dai cittadini, certamente non aiuteranno a risolvere molti dei problemi che sono sul tavolo.
Servono più fondi, lo abbiamo detto tutti, anche nelle scorse settimane in Commissione, per mantenere il più possibile la coesione sociale; servono più fondi per le politiche di sviluppo, per la cultura, per la scuola, per il turismo, per l'ambiente, per l'agricoltura, per i trasporti, per lo sport, per la montagna, insomma, servono più fondi. Può essere banale e anche facile da parte di chi riveste un ruolo di opposizione dire questa frase, ma lo sapete anche voi.
Certamente, è stato decisivo il ruolo della politica di bilancio del Governo nazionale, che con questo taglio di 391 milioni di euro per il 2011 fa diminuire drasticamente le risorse che occorrerebbe destinare a tutti i settori, da quello produttivo alle famiglie.
Nei momenti difficili ognuno è chiamato a dare il massimo nel proprio ruolo e nell'esercizio delle proprie funzioni. Lo dicevo prima, noi siamo all'opposizione e, in tale veste, stiamo cercando di esercitare un ruolo che è quello di pungolo, di segnalazione e di sottolineatura dei problemi.
Stiamo anche cercando di aiutare la maggioranza a risolvere, dal nostro punto di vista, alcuni dei problemi, ma certamente è difficile modificare un bilancio che vede tutti i settori finanziati solo per un terzo delle risorse stanziate nel 2010, che già avevano subito pesanti tagli. Quindi la situazione è drammatica.
Invece di continuare a sostenere che non ci sono stati tagli e che state facendo tutto quanto è necessario per risolvere i problemi del Piemonte, servirebbe un po' più di coesione e di umiltà per ammettere che questa Regione è stata la più penalizzata tra tutte le regioni italiane non essendo stata abbastanza difesa sul tavolo in cui si dovevano portare avanti gli interessi dei cittadini piemontesi e non quelli politici e di partito - e, da questo punto di vista, occorrerebbe chiedere una condivisione all'opposizione, affinché si possa lavorare insieme nella direzione migliore.
Il risultato è fatto di scelte e soluzioni che non risolveranno questi problemi. Vediamo solo tagli, non certamente agli sprechi come dite, ma ai servizi e, purtroppo, queste scelte le pagheranno i cittadini più deboli gli anziani, gli anziani non autosufficienti, i portatori di handicap e le famiglie, cioè le fasce più deboli della popolazione, che, invece necessiterebbero di assistenza, di un'attenzione maggiore e di essere aiutati proprio in un momento difficile di crisi, quale quella che stiamo vivendo.
Come opposizione, nelle prossime ore presenteremo molti emendamenti che, naturalmente, ci auguriamo possano essere accolti. C'è una dichiarazione su un giornale del Capogruppo Pedrale che dice che se l'opposizione presenterà degli emendamenti ragionevoli sul piano qualitativo e quantitativo, la maggioranza sarà disponibile a discuterne e approvarli. Vedremo. Noi non abbiamo presentato emendamenti strumentali, ma siamo entrati nel merito. Vedremo se queste parole saranno veritiere o saranno solo delle boutade giornalistiche. Abbiamo presentato degli emendamenti con la speranza di riuscire a modificare un quadro molto preoccupante. In realtà, non ci illudiamo molto che questo possa avvenire perché il dialogo, fino ad ora, non ci è sembrato costruttivo.
Chiudo con una citazione di John Fitzgerald Kennedy sulla parola crisi un termine che scritto in cinese è composta da due caratteri, uno rappresenta il pericolo e l'altro l'opportunità. Credo che questa Regione questa Giunta e questa maggioranza possa cogliere l'opportunità che l'opposizione le sta dando, quella di lavorare insieme per il bene della Regione e dei piemontesi. Il pericolo è che questo invito non venga accolto e che si vada in una direzione drammatica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Svolgerò il commento alla presentazione della legge finanziaria e al bilancio di previsione 2011, secondo due prospettive. La prima riguarda la prospettiva di metodo, la seconda il merito delle scelte compiute all'interno dello strumento finanziario.
Inizio dalla questione di metodo. È evidente che siamo di fronte ad un bilancio reale, discusso in Aula, e siamo di fronte ad un bilancio rappresentato, quello che leggiamo nei commenti degli organi di informazione e delle forze politiche. Questo bilancio, prima di tutto, come ogni strumento finanziario, è un processo.
soprattutto in occasione della disposizione degli strumenti finanziari che contano i momenti di partecipazione e di coinvolgimento, in particolare di quella delicata architettura istituzionale cui un'assemblea legislativa consegna il compito di attuare, in forma gestionale, le scelte e gli indirizzi, compresi quelli di tipo finanziario. È evidente che il momento che stiamo attraversando, dal punto di vista della riforma istituzionale, è delicato. Non voglio disconoscere il fatto che questa Amministrazione si trovi oggi a costruire un impianto economico avendo in movimento tutti gli assetti di carattere gestionale.
Tuttavia, credo che il modo con il quale questa Amministrazione ha costruito le relazioni esterne non sia un modo utile per costruire responsabilità e coinvolgimento degli altri livelli. Eppure avremmo avuto qui, le migliori condizioni per agire in una logica di filiera istituzionale. Quali sono le migliori condizioni cui io guardo? Il fatto che l'associazionismo volontario degli Enti locali ha, nella nostra Regione, un livello di maturità migliore e maggiore di quello delle altre Regioni. Conta di 960 enti, è stato sempre incentivato dall'Amministrazione regionale e, in modo particolare, nel 2008, l'Amministrazione precedente aveva avviato un monitoraggio per verificare la competenza e l'efficacia della gestione in forma associata. Questo non lo dice la propaganda del centrosinistra, ma Il Sole 24 Ore in una pubblicazione del 15 dicembre.
Di fronte a questa dimensione possibilmente virtuosa delle forme associate di gestione, la nostra Amministrazione dimostra oggi una latitanza assoluta nel determinare lo scenario istituzionale al quale intenderà consegnare le responsabilità gestionali. Una latitanza rispetto all'incapacità di dare linee guida in ordine all'applicazione delle nuove normative nazionali. Penso al ritardo con il quale stiamo arrivando a definire il tema delle associazioni territoriali ottimali; penso alle condizioni con le quali ci siamo trovati ad ascoltare le rimostranze delle Comunità montane; penso alla condizione indefinita nella quale si trovano i consorzi socio-assistenziali. Credo che questo possa rischiare un ulteriore elemento di inefficacia non solo dal punto di vista della gestione, ma anche degli strumenti finanziari.
L'altro elemento di metodo riguarda le relazioni tra l'Amministrazione regionale, l'Aula, la politica e i media. In modo particolare, come ci si sia rapportati, da parte della Giunta, nei confronti del Consiglio regionale. Per molto tempo siamo stati coinvolti in una sorta di battaglia interna sulla destinazione del cosiddetto fondo indistinto. I 333 milioni che la Giunta sembrava non essere in grado di destinare o, viceversa sembrava voler destinare solo dopo un coinvolgimento politico delle minoranze e delle Commissioni consiliari. Il Consigliere Lepri ha forgiato un termine molto azzeccato per definire questo fondo, lo ha chiamato "fondo scannatevi". In realtà questa era la dimensione. La rappresentazione giornalistica esterna era la seguente: la Giunta del fare ha deciso le proprie priorità; poiché è democratica, lascia che la politica ne condivida altre e all'esterno, se le vostre richieste non saranno soddisfatte, la colpa è del Consiglio regionale che non sa decidere quali sono le priorità.
Ma anche il "fondo scannatevi" è arrivato ad una determinazione, quindi siamo oggi nelle condizioni di valutare quali sono le priorità dello strumento finanziario di questa amministrazione. Vengo quindi all'elemento di merito. Il coordinamento delle opposizioni ha presentato una serie di emendamenti, che oggi illustrerà in una conferenza stampa. Dello stilo con il quale sono stati redatti questi emendamenti, voglio ricavare un unico principio. Il principio è quello dell'equità. Si vuole guardare con il cannocchiale e con il microscopio sulla lunga durata nell'immediato quanto questo valore, nell'equità, abbia ispirato lo strumento finanziario. Ci sembra che ci sia stata una scarsa ispirazione di cui pagheranno le conseguenze i cittadini della nostra regione. Non ci pare equa la politica delle entrate, adottata da questa Amministrazione regionale, cioè il modo con il quale si intende costruire la ricchezza che va ridistribuita secondo il principio delle politiche pubbliche.
Non ci pare equo perché non fa differenza, in termini di prelievo rispetto alla capacità e alla possibilità dei cittadini. Di qui lo strumento dell'emendamento dedicato alle entrate che già la Consigliera Bresso ha illustrato nel proprio intervento. Ancora più inique sono le scelte di redistribuzione, e in modo particolare lo sono se lo leggiamo alla luce delle categorie e dei diritti e delle libertà individuali. Credo che le politiche pubbliche siano nate e abbiano la responsabilità principale per caratterizzarsi esattamente nelle azioni di contrasto e di rimozione delle disuguaglianze che caratterizzano i cittadini. Questa azione di contrasto e rimozione si definisce per la capacità che le politiche pubbliche hanno di sostenere i diritti. I diritti fondamentali sono quelli alla casa, al lavoro, all'istruzione e alla salute. Ebbene sicuramente, per quello che riguarda tutta la tematica del diritto allo studio, al di là delle misure che sono state adottate dall'Assessore Cirio noi crediamo che ci sia un deficit importantissimo su tutto il tema, che sta molto a cuore quando si parla di meritocrazia, della formazione delle future classi dirigenti, di conseguenza della formazione universitaria.
Sono stati inutili gli appelli che vari amministratori del consiglio dell'EDISU, che gli studenti, i ricercatori, i professori universitari hanno proposto, anche verso quest'Aula, per segnalare la difficoltà in cui verseranno le forme di sostegno per garantire la frequenza universitaria.
inutile sbandierare agli organi di informazione che si è messo un milione in più rispetto all'Amministrazione precedente se, nel frattempo, sono diminuiti i trasferimenti statali e se su questo capitolo, questa amministrazione, non intende fare un'azione di compensazione, come invece ha fatto per intervenire significativamente, e io credo con un'ingerenza nelle responsabilità ministeriali di funzionamento della scuola di base.
Se abbiamo messo dieci milioni per gli organici della scuola di base e non mettiamo i sette che mancano all'EDISU per mantenere almeno il livello della precedente annualità, noi avremo sicuramente una decurtazione nella possibilità degli studenti di garantire la propria frequenza con buoni riguardanti le borse di studio e con l'accesso alle strutture universitarie residenziali. Per coprire questa lacuna cosa fa la Giunta e cosa fa la politica? Ricorre al bilancio rappresentato, non al bilancio reale, e va raccontando che vuole premiare il merito e vuole premiare la residenzialità. Il problema non sono i fondi che mancano e che i piemontesi non accedono a questi fondi in maniera sufficiente. Lo sanno i Consiglieri regionali che tutte le richieste avanzate dagli studenti piemontesi nell'anno precedente sono state soddisfatte? Un altro profilo di iniquità riguarda le politiche della tutela della salute. Su questo i temi sono numerosi; vorrei però soffermarmi su una cifra e su un problema in particolare, e non sulle contraddizioni, che pure rilevo, in questa maggioranza.
Ho rispettato l'intervento del Consigliere Pedrale e rispetto frequentemente quelle che sono le dichiarazioni dell'Assessore Ferrero perché quando ci si trova ad amministrare e a governare, si è portati a dire che non è un bene che la politica delegittimi la qualità dei nostri servizi sanitari suscitando allarmi. Mi fa piacere che a questa cultura sia arrivato chi inviava periodicamente sulle caselle di posta elettronica dei 55.000 dipendenti del servizio sanitario un gradevole opuscolo intitolato "Sanità allo sfascio": è il caso dell'Assessore - ex Consigliera - Ferrero.
Ma il livello di maturità al quale siamo arrivati ci dovrebbe anche portare ad evitare quelle boutade che abbiamo visto nei primi sei mesi, secondo le quali non si tagliano i servizi, ma si contendono gli sprechi. E oggi il Consigliere Pedrale candidamente afferma che la guerra agli sprechi è di lungo periodo. Altrettanto candidamente leggiamo le dichiarazioni del Presidente Cota, che scopre di avere tre ospedali nell'arco di 12 chilometri, che replicano le stesse prestazioni, e urla alla necessità di chiudere qualcosa. Ho giusto a mie mani la rassegna stampa del 2006, in cui il Presidente Cota capeggiava le fiaccolate e le proteste sull'esito di aggregazione dell'ospedale di Galliate a quello di Novara. Ma, com'è maturando le responsabilità, cambiano le opinioni (io la dico in questa modalità). Maturando le responsabilità.
Veniamo al problema vero. Questa Amministrazione ha fatto due cose: la prima è stata quella di impegnarsi con il Ministero dell'economia per ritagliare 50 milioni di euro/anno fino al 2014 per ridurre a 200 milioni l'attuale integrazione regionale di 400. E questo è già un problema. Ma l'altra cosa che ha fatto è stata quella di tagliare altri 100 milioni sul bilancio del 2011 (meno 150). Questo, francamente, è incomprensibile perché non troviamo alcuno strumento del cosiddetto "contenimento degli sprechi".
Lancio un monito, e lo lancio alla maggioranza, ma complessivamente ne siamo tutti preoccupati, perché le conseguenze ricadranno sulla Regione: sa la maggioranza che col nuovo Patto per la salute se al secondo trimestre le Aziende Sanitarie risulteranno in disavanzo questo comporterà il commissariamento della sanità piemontese? Sa la maggioranza e il PdL che se si creerà un disavanzo a causa del taglio di 150 milioni a decadere sarà l'Assessore alla sanità? Si preoccupa questa maggioranza del fatto che il problema non potrà, come in passato, semplicemente essere recuperato con un assestamento di bilancio, doloroso per l'Assessore alla sanità (chi parla lo sa, perché si trova sottoposta al fuoco di fila di tutti quei Consiglieri che la mettono a processo per non aver saputo rispettare le previsioni del bilancio di previsione)? Oggi questo comporta una rimozione politica del titolare della competenza sanitaria. Capisco la preoccupazione del PdL, che oggi - leggo sui giornali - vuole mettere un po' di chiarezza nei rapporti tra il Presidente e l'Assessore rispetto anche queste previsioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie Presidente.
Siamo tutti consapevoli del fatto di essere qui , oggi, a discutere di una legge finanziaria e di un bilancio che, di fatto, stanno già suscitando grandissime preoccupazioni in molte aree della società piemontese e che credo siano destinate ad impattare pesantemente sulla vita dei nostri concittadini.
C'è sicuramente una consapevolezza diffusa che stiamo attraversando una stagione non facile, ma complessa, per tutte le questioni che hanno a che fare con la situazione economica del Paese e delle ripercussioni sociali che da questa, purtroppo, derivano, colpendo, come sempre, i soggetti, le categorie e i territori che, per condizioni oggettive, vivono già in maggiori difficoltà. Tutto questo accade sicuramente perché c'è una fase di grave difficoltà e di crisi internazionale che ricade su di noi. Ma anche perché, parlando, nello specifico, della situazione regionale, siamo oggetto di un pesante taglio di risorse nei trasferimenti che dallo Stato pervengono alla nostra Regione. Varrebbe la pena soffermarsi su questo aspetto - mi rendo conto, tuttavia, che non sia questo il luogo più idoneo a farlo - perché sarebbe interessante capire quali sono state le scelte e le strategie che, a livello nazionale, sono state adottate per rimettere in ordine - così dicono - i conti di questo Paese.
Qualcuno dovrà spiegarci, ad un certo punto, che senso ha, da una parte, la riduzione dei carichi di imposte in riferimento alle successioni sui grandi patrimoni, il taglio dell'ICI e tutta una serie di scelte che vanno in questa direzione e poi, dall'altra parte, le conseguenze che ne derivano, a partire dai tagli delle risorse per i servizi alle Regioni alle Province, ai Comuni e via discorrendo. Se questo è il nuovo approccio di sensibilità e di radicamento sul territorio, credo sia legittimo esprimere qualche preoccupazione.
Sulla questione dei tagli rispetto al passato abbiamo oggettivamente assistito ad una bellissima inversione di tendenza: la maggioranza che oggi governa la Regione Piemonte ha chiesto ai cittadini piemontesi un forte consenso per governare, in virtù di un insediamento all'interno di una filiera, quella che già la vedeva insediata a livello nazionale, perch questo avrebbe dovuto "portare" un trattamento di riguardo alla nostra Regione (in pratica, maggiori trasferimenti e maggiori attenzioni). I primi segnali in questa direzione sono sicuramente incoraggianti: abbiamo subito un taglio di quasi 400 milioni di euro nei trasferimenti; pochi milioni di euro in meno! Se fosse stato un taglio lineare, avremmo ottenuto 50 milioni di euro in più. Come primo atto, credo che sia significativo: un grande risultato! Voglio solo ricordare, qualora sia di qualche interesse, che nella precedente legislatura la rinegoziazione dei fondi per l'agricoltura, sia per quanto riguarda il Programma di Sviluppo Rurale e tutti i collegamenti a questo strumento, sia per quanto riguarda le OCM di settore, ha visto in tutti i casi un incremento di fondi per la Regione Piemonte sulla base dei riparti precedenti.
Voglio ancora ricordare a quest'Aula che sul tema dell'edilizia scolastica, nel riparto che è stato fatto la nostra Regione è riuscita ad ottenere una premialità di risorse. Se la novità è quella che è sotto ai nostri occhi, partiamo bene. C'è un vecchio adagio piemontese che recita: "Chi comincia bene, è già a metà dell'opera". Noi siamo lanciati, quindi nella giusta direzione.
Credo che la situazione che stiamo vivendo in questo momento fosse stata adeguatamente preparata con i proclami e con gli ordini del giorno che avevano introdotto la stagione che avremmo attraversato. Ci avevano spiegato che questa maggioranza sarebbe stata impegnata nel taglio di tutte le inefficienze e delle spese inutili, che sarebbe stata impegnata per ridurre la spesa corrente, per aumentare gli investimenti e l'efficacia dell'azione di Governo. Anche in questo caso, se passiamo dai proclami enunciati ai fatti, la finanziaria al bilancio che fra un po' cominceremo a discutere e ad approfondire, presenterà un significativo aumento dell'indebitamento. E quando il quadro sarà definito, presenterà anche un aumento della spesa corrente e una significativa contrazione degli investimenti. Credo che l'accoppiata di tali elementi sia da Premio Nobel! Perché se questo è il risultato finale e l'efficacia di questa nuova azione di Governo, abbiamo tutti di che essere rallegrati! È un risultato splendido. Non credo ci siano molti altri commenti da fare.
In questa situazione abbiamo detto a più riprese che da parte nostra c'era la massima disponibilità, se si facevano cose serie e non proclami, a provare a ragionare nel merito. Se gli scopi e gli obiettivi che ci si prefigge e che si mettono in campo sono realmente quelli di affrontare i grossi nodi che abbiamo sul tappeto per capire là dove si può intervenire per provare ad introdurre elementi di efficacia nella gestione, per ridurre quelle che sono le ridondanze che eventualmente ci sono, per affrontare tutti gli sprechi che sono sul tappeto, per portare avanti scelte che aumentino, a parità di costi, l'efficacia delle scelte che facciamo o, a parità di scelta, ridurre i costi per poterle ottenere, da parte nostra c'era la massima disponibilità ad entrare nel merito e ad affrontare le questioni nel dettaglio, facendo l'elenco delle cose da fare e provando a metterle in campo.
Anche qui si è parlato del tema della sanità, credo molto a sproposito fino ad oggi, ma il dato reale è quello che ricordava la Consigliera Artesio. Non ci si è detto dove si interviene per ridurre le inefficienze e l'inefficacia, dove si interviene per aumentare l'appropriatezza delle scelte. No, ci si è detto che ridurremo di 50 milioni quest'anno e di 100 milioni l'anno prossimo, poi sul come discuteremo.
Credo che sia un approccio a cavallo tra il propagandistico e il velleitario. Credo che le Commissioni e quest'Aula siano chiamate a fare ben altro ragionamento, se vogliamo fare qualcosa di utile al nostro territorio, se vogliamo mettere in atto scelte concrete che affrontino i problemi reali e che offrano ai nostri concittadini una prospettiva che sia di qualche utilità.
Al centro della nostra azione di governo devono esserci cose serie, e dico nostra nel senso che credo che tutti in quest'aula siamo coinvolti nei destini del nostro territorio e nella necessità di offrire il meglio possibile come attività di governo al nostro territorio e alle nostre comunità.
Credo che l'esperienza che abbiamo tutti vissuto nel percorso fin qui svolto - poi spero che da domani mattina cambi tutto - sia qualcosa di inaccettabile e di farsesco.
Ci è stata presentata, approvata dalla Giunta, una bozza di bilancio che non diceva assolutamente nulla, che diceva che alcuni segmenti e settori dell'attività di questa Regione erano centrali nell'attività di governo che ci si prefiggeva e che tutto il resto delle attività era in qualche modo marginale e secondario. Quindi, si è creata quella cosa chiamata fondino o fondo dei 330 milioni di euro.
Dopodiché ci siamo dilettati nelle Commissioni a discutere per un mese e mezzo sui desiderata degli Assessori. Una roba patetica, nel senso che tutti sapevamo che quella cosa lì, così com'era, non poteva stare in piedi tant'è che poi è arrivata la proposta e ci è stato spiegato che quello che avevamo fatto in un mese e mezzo era stato uno scherzo, ci eravamo allenati e che il discorso serio sarebbe cominciato dopo.
Abbiamo ricominciato a discutere ed ancora oggi, la proposta così com'è lascia interi settori dell'attività regionale completamente sguarniti. E noi non vogliamo credere che l'intenzione vera sia quella di lasciarli totalmente sguarniti. Quindi, vi chiedo a che gioco stiamo giocando, cioè qual è l'approccio serio che tutti chiederemmo per poter entrare nel merito. Qual è la realtà del confronto vero che vogliamo portare avanti? stato detto stamattina e c'è stato anche un giusto moto di protesta stizzito da parte delle opposizioni della rappresentazione che viene fatta fuori della discussione che avviene in quest'aula.
Ma quale ostruzionismo? Ieri si è chiuso per mancanza di numero dei Consiglieri di maggioranza per poter garantire una discussione decente! Questa mattina abbiamo iniziato alle ore 11 perché i Consiglieri di maggioranza non erano presenti.
Se vogliamo fare qualcosa che serva al Piemonte e ai piemontesi servirebbe che questa maggioranza smettesse di lavorare sui proclami e cominciasse nel merito a fare quello che dice realmente di voler fare. Se questo accadrà, da parte nostra ci sarà la massima disponibilità a discutere nel merito, ma non vorremmo continuare ad essere presi in braccio e portati a spasso, perché questo è quello che è successo in questi mesi dove l'ultimo dei temi reali, per quello che abbiamo visto, è il reale interesse del Piemonte e dei piemontesi.
Se è questo che vogliamo cominciare a fare, noi ci siamo nel merito. Se invece vogliamo continuare a fare giochetti e pantomime, qualcuno si assumerà la responsabilità di quello che nelle Commissioni e in quest'Aula in questi mesi è accaduto e in questi giorni purtroppo continuerà ad accadere. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Oggi siamo in un atto fondamentale della Regione che è quello del bilancio.
Invito i Consiglieri regionali tutti a vedere un film presentato al Torino Film Festival, che è "Requiem for Detroit". Un film interessante che purtroppo fotografa una realtà industriale molto simile, in parte, al quadro della nostra Regione, ma certamente della città di Torino. Il rischio è che questa città diventi un cimitero industriale.
Quindi, il bilancio doveva servire un po' a questo: doveva essere il motore per rilanciare una politica industriale, il motore per andare a favore delle famiglie che vivono un'emergenza sociale. Invece noto che il bilancio proposto è scollegato dalla realtà che sta vivendo il Piemonte, ma in particolare la città di Torino.
Giornali non certamente comunisti - cito per tutti Libero mercato, che non credo sia un feroce giornale comunista e di questo sono abbastanza sicuro - dicono che Torino ha il record spiacevole del numero di pignoramenti. Quest'anno le case pignorate sono aumentate del 54,80%, che è un dato preoccupante, ed entro fine anno oltre 2.700 persone perderanno la casa; sono in essere 60 mila sfratti e 39 mila ipoteche emesse dallo Stato sulle prime case dei cittadini torinesi.
un dato sconfortante, di fronte al quale la Regione non poteva fare finta di niente; invece ha fatto finta di niente. Vi è una crisi di solvibilità delle famiglie che sta diventando pesante, anzi pesantissima.
Mi sarei aspettato in questo bilancio di vedere destinare dei fondi agli Enti locali che, per primi, vivono questa emergenza, perché chi affronta l'emergenza sociale non è la Regione, ma è l'Ente locale che sta a fianco dei cittadini. Gli Enti locali in questo momento devono affrontare mille emergenze sociali, ma non c'è nessun fondo destinato agli enti locali, perché possano portare avanti questo compito.
Invece la Giunta ha preferito tagli su capitoli importanti, e così le politiche della famiglia tanto sbandierate sono cadute nel nulla. Caro collega Pedrale, certo che sono d'accordo con lei sul fatto che si parli molto spesso anche a sproposito della famiglia, ma mi permetta di dire che il tema della famiglia non si esaurisce con i pannolini. È un primo passo.
Certo è che una seria discussione sulla famiglia magari poteva prevedere una destinazione di un capitolo che ci vede uniti in una battaglia nazionale, che è quella del quoziente familiare e magari avremmo potuto mettere un fondo destinato agli Enti locali, affinché intervenissero sul quoziente familiare per dare servizi migliori e agevolati alle famiglie numerose con figli.
Credo che questo sarebbe costato un po' meno in termini economici diretti rispetto ai pannolini, ma avrebbe dato un segnale molto importante alle famiglie piemontesi e agli Enti locali che c'era un'adesione nei confronti delle famiglie.
Abbiamo affrontato il tema della sanità molto spesso con gli slogan. Ho apprezzato - e lo dico sinceramente - le indicazioni del Presidente Cota sulle cure odontostomatologiche, però siamo passati ormai al primo giro di boa da quando questo spot elettorale è stato inviato ai cittadini piemontesi e negli ultimi sei mesi le ASL piemontesi hanno registrato un aumento del 27%, rappresentato dalle persone che si sino rivolte alle ASL per chiedere le cure dentarie, e questo non per merito dello spot elettorale del Presidente Cota, ma a causa della difficoltà economica delle famiglie nel rivolgersi a dentisti privati.
Questi sono temi seri, è necessario affrontarli senza divisioni partitiche all'interno di quest'aula, lasciando da parte lo spot elettorale.
Siamo tutti disponibili a fare dei sacrifici su alcuni capitoli, purch ci sia un'attenzione seria sui capitoli della famiglia, che sono quelli che maggiormente ci interessano.
stata promessa una sanità migliore nei servizi, ma poi leggiamo, per esempio (un tema che dovrebbe essere caro ai colleghi della Lega), che i peggiori Presidi sanitari regionali sono quelli delle aree montane. Il Presidio di Lanzo, che abbiamo denunciato spesso per le difficoltà, è considerato l'ultimo nella classifica ed è un Presidio ospedaliero che riguarda territori difficili (i territori montani), dove la gente ha difficoltà di accesso. Ricordo che, purtroppo, la gente che vive in quei territori ha un'età avanzata, quindi spesso ha maggiore necessità di essere curata.
Permettetemi di dire - credo che anche il collega Boeti, che è molto attento alla materia sanitaria, lo possa confermare - che ci sentiamo più in salute sapendo cosa sta arrivando nelle case dei piemontesi! Probabilmente, il mitico Zanon non ve ne ha dato notizia, perché c'è una realtà diversa rispetto a quella delle aule consiliari e della Giunta: tutti lo sappiamo, ma nessuno ne è informato! Nelle case dei piemontesi sta per arrivare una straordinaria rivista (avevamo bisogno di un'indicazione e di una nuova rivista, nel panorama editoriale italiano), che è Io scelgo la salute. Una straordinaria rivista che il mitico Zanon sta preparando per i piemontesi, predisponendo evidentemente il nuovo spot elettorale.
Spero che lei, Assessore Maccanti, poiché sta dicendo che non è vero lo smentisca. Poiché sono in corso le trattative per la distribuzione, mi sembra difficile che si facciano le trattative senza avere la rivista. Mi pare quantomeno anomalo.
In ogni caso, sono molto contento e mi sento più in salute se posso leggere questa rivista, perché sicuramente mi darà un sollievo che oggi non ho.
Ci sono, poi, 7.000 aziende del territorio piemontese che rischiano la chiusura, a causa della crisi economica e delle riscossioni coattive da parte dello Stato, con migliaia di persone che rischiano il posto di lavoro.
Da questa mattina, c'è la notizia di un'azienda storica del territorio cittadino - la Peyrano - che rischia la chiusura. Mi sono permesso di regalarvi dei cioccolatini della Peyrano - poi li consegnerò alla Giunta non ho bisogno di fare pagliacciate - perché possiate ricordare che quest'azienda è stato il polo di eccellenza del cioccolato piemontese e italiano e sta chiudendo. Ma nessuno ne parla.
Stiamo parlando di cose che non hanno alcun senso, di una realtà scollegata da quello che avviene nel mondo esterno. Parliamo di problemi veri, che sono i marchi piemontesi che stanno scomparendo e la gente che rimane a casa! Su questo, magari, facciamo delle riflessioni; facciamole in Commissione, senza divisione. L'opposizione, su questo, è assolutamente disponibile, però affrontiamo la questione in modo serio! Avete preso con molta leggerezza la questione della Bolkestein, che è stata utilizzata in materia elettorale. Avete salvato - questo ve lo dico gli ambulanti dalla Bolkestein, ma li avete ammazzati con il DURC. Vedrete cosa capiterà! Su questo ho una mozione, e voglio vedere come si voterà in aula, ai collegati del bilancio sul DURC, perché ci sono 3.500 ambulanti in questa città, che non hanno la regolarizzazione del DURC e non avranno alcuna possibilità di averla, perché i debiti sono talmente gravi che non hanno nessuna possibilità di regolarizzarlo. Ci saranno 3.500 famiglie e aziende che chiuderanno.
Pensate che in una via di Torino (via Baltimora) ci sono 100 ambulanti 80 sono senza DURC e non hanno alcuna possibilità di regolarizzarlo, a conti fatti da me, che nella mia piccola professione di avvocato qualcosa capisco dei rientri.
Vi assicuro che ci sono 80 ambulanti che chiuderanno! Un mercato rionale di 100 ambulanti sarà un mercato formato da 20 ambulanti, cioè non sarà più un mercato.
Questo è quello che capita e sta capitando nella nostra città e voi ve ne state assolutamente fregando.
Ve lo dico, perché prendiate coscienza di quello che sta avvenendo e la coscienza la si prende con gli atti amministrativi, non con gli spot elettorali, tanto meno con la politica degli annunci, che - se mi consentite - è molto più grave della crisi economica che purtroppo stiamo vivendo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Goffi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "R. Sclarandi" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe quinta A della Scuola elementare "R. Sclarandi", in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 72, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2011"

Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 73, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2011-2013" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo con il dibattito generale sulla finanziaria e sul bilancio.
La parola al Consigliere Tiramani.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente. Ognuno fa il proprio mestiere e giustamente l'opposizione critica la composizione di questo bilancio preventivo. Io invece, sono assolutamente favorevole, perché, come ha detto il collega Pedrale, per la prima volta riusciamo a dare risposte certe entro il 31 dicembre.
molto importante, soprattutto in un periodo di recesso economico come questo, riuscire a dare delle certezze ai cittadini piemontesi.
Non è demagogia continuare ad elencare ciò che ha approvato questa Giunta regionale: determine "cabriolet" - scusatemi questo termine alla Dario Fo - soprattutto per la cultura, soprattutto per altri settori.
Scusi, Presidente.



PRESIDENTE

Vi prego di fare silenzio e lasciare intervenire il collega Tiramani.



TIRAMANI Paolo

Non è demagogia appellarsi alla situazione finanziaria ereditata da questa Giunta regionale, senza fare tanti giri di parole. Abbiamo parlato della cultura, ma potremmo parlare dei Piani di riqualificazione urbana non finanziati, dei bandi sulla desertificazione aperti, ma non finanziati: questioni che hanno portato degli scompensi soprattutto per le Amministrazioni e le associazioni.
Questa Giunta regionale avrebbe potuto fare una cosa molto semplice (se fossi stato io l'Assessore al bilancio l'avrei fatto): avrebbe potuto tagliare quelli che erano i pregressi storici, ma il buonsenso e la coerenza di questa Giunta ha fatto sì che ciò che era già stato deliberato venisse mantenuto.
Abbiamo discusso del fondino: bisognava stanziare nuove risorse e queste nuove risorse sono state individuate; siamo andati ad ampliare i capitoli di vari settori, come il commercio, la difesa del suolo e dell'ambiente, lo sport e il turismo, l'edilizia e le opere pubbliche, la cultura, gli Enti locali, l'università e l'edilizia universitaria. Ma poi si dice: così andiamo ad indebitare la Regione, le risorse che sono state trovate vanno ad indebitare maggiormente la Regione. Allora mettiamoci d'accordo, perché se è vero che dobbiamo andare a sostenere maggiori settori, dobbiamo dare risposte concrete.
Personalmente, trovo che ciò che è stato fatto, soprattutto riguardo all'organizzazione del Piano Socio Sanitario, che verrà realizzato nei prossimi mesi, o alle risposte concrete sui trasporti pubblici, porterà benefici ai piemontesi. I capitoli individuati vanno a rafforzare questa mia tesi, proprio perché riusciamo a dare risposte concrete.
Vogliamo parlare di esempi più piccoli? Vogliamo parlare, per esempio della legge n. 18, tanto criticata, ma salvaguardata, per la quale è stato introdotto un nuovo sistema che coinvolge anche le Amministrazioni? Vogliamo parlare di quelle che saranno le nuove risorse sulla legge n. 13 sull'impiantistica sportiva, che saranno maggiori rispetto al 2010? Questi sono dati inconfutabili, che una qualsiasi persona che sa leggere un bilancio può capire.
Pertanto, è vero anche quello che sosteneva il Consigliere Negro ieri cioè che è un bilancio che ha tanti meno, ma non ha tanti meno che vanno a colpire un determinato settore.
Qui è iniziata una nuova era, l'ha detto anche il Consigliere Marinello ieri; un'era che ci porterà ad avere sempre meno risorse. Ciò non vale solo per la Regione Piemonte: vale per tutte le Regioni e per tutti gli Enti locali. Quindi bisogna riuscire, con meno risorse, a saper riorganizzare i vari settori, a saper dare le stesse risposte.
Credo che negli anni scorsi ci siano stati molti sprechi; sprechi da parte di Assessori di centrodestra e di centrosinistra. Si dice che, quando ci sono tante risorse, è più facile sperperare: sono d'accordo. Adesso dobbiamo metterci in una nuova mentalità; mentalità che questa Giunta sembra aver raccolto.
Senz'altro la Giunta ha raccolto una sfida che ci porterà ad usare meglio queste risorse, ad avere una sanità più snella con dei collegamenti interospedalieri, con un risparmio dei costi dei dirigenti, con la valorizzazione di alcune strutture, senza però dimenticare quelle che sono le strutture minori, per esempio tenendo conto della realtà montane (penso alla situazione della Valsesia, penso all'ospedale di Domodossola: realtà che, per la morfologia del territorio, non possono essere dimenticate).
A me viene da fare una battuta (il mio Capogruppo dopo mi tirerà le orecchie): questo è un bilancio non torinocentrico, è un bilancio che finalmente salvaguarda anche le realtà minori, perché per tutte le province (andate a vedere i capitoli) vi sono misure che vanno all'indirizzo di realtà come Vercelli, come Biella, come gli Enti locali. Prima il Consigliere Goffi diceva che gli Enti locali non avevano ricevuto fondi, ma probabilmente non ha visto l'ultimo riparto del fondino, dove vengono dati 60 milioni di euro. È vero, si sono chiusi e verranno chiusi degli enti minori come le Comunità collinari, dove allo stato attuale non ci sono risorse, però penso alla valorizzazione di alcune Comunità montane e al servizio che riescono a fare sul territorio, soprattutto sul socio assistenziale.
Voterà favorevolmente il bilancio proprio perché, dopo anni, ho visto una programmazione. Lo dico anche per l'esperienza che ho avuto precedentemente di non riuscire a dialogare con la Regione proprio perché i bilanci venivano chiusi tardi, proprio perché le risposte arrivavano a primavera inoltrata e i trasferimenti chissà quando. Ebbene, con questo bilancio, con queste tempistiche, riusciremo a dare le risposte concrete. I fondi saranno meno, ma non racconteremo più balle ai cittadini, non racconteremo più balle alle Amministrazioni: daremo risposte concrete.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
L'altro ieri avevo già avuto modo di dire le cose che mi sembravano importanti e quindi mi soffermo solo su poche questioni, partendo - come hanno già fatto alcuni miei colleghi - dall'intervista oggi riportata dai giornali del Piemonte al Capogruppo del Popolo della Libertà.
Siamo stati molto sorpresi - lo dico ad un'Aula ormai un po' stanca perché dopo un'ora e mezzo di duro lavoro mi rendo conto che siamo affaticati, se invece voi siete riposati vi chiedo un po' di attenzione perché noi siamo, credo, tutti intervenuti, magari con qualche tono polemico, ma facendo appello alla serietà, al confronto, all'esigenza di passare oltre la propaganda (di tutte le parti, perché no?) e di soffermarci in un momento così rilevante sui contenuti.
A me pare che questa maggioranza continui a non affrontare le questioni. Io ho detto che a me sembra che spesso il nostro Presidente sia nascosto e che mi sembra che ogni tanto sfugga. Mi pare che questa maggioranza, e in particolare i due Capigruppo, svicolino (che è un po' la stessa cosa) rispetto alle questioni che noi continuiamo a rappresentare loro e che non vengono affrontate nei loro contenuti, nella loro essenza.
In questo caso, mi rivolgo in particolare al Capogruppo Pedrale, che di solito è secondo rispetto al Capogruppo Carossa quanto a prove muscolari: da sempre sono i leghisti a essere più "mascolini" nell'argomentare le questioni. Tuttavia, in questo caso è stato il Consigliere Pedrale che ha superato il collega e ha detto che lui certamente entro la fine dell'anno approverà il maxiemendamento, nonostante l'ostruzionismo del centrosinistra.
Sinceramente, a noi pare che questo ostruzionismo ancora non ci sia stato. Magari, se volete, proviamo a farlo, ma noi vorremmo, prima di fare ostruzionismo, confrontarci, confrontarci davvero.
Allora, per risollevare un po' l'attenzione di quest'Aula, domando al Capogruppo Pedrale se - l'ha vista certamente - ha presente la pubblicità del lotto (se non ricordo male), in cui ci sono sempre delle scenette molto ridicole, dove alla fine la domanda è: "Ti piace vincere facile?" e puntualmente si vince facile perché la partita non c'è mai. Prendo come esempio lo spot dove ci sono due squadre che entrano in campo, una con 30 giocatori e l'altra con 11: è evidente che, alla fine, la squadra con 30 giocatori vince facile.
A noi piacerebbe, signori Capigruppo e signori colleghi di maggioranza giocare la partita. Voi siete di più di noi, non 30 a 11, ma 36 a 24 (se non ricordo male) e quindi la partita la vincete comunque, però non dite che la vincete senza neanche farci vedere il pallone, insomma fateci giocare un po', entrate in campo, fate in modo che la partita sui contenuti ci sia e non semplicemente si annunci la stessa, ma poi si porti via il pallone come finora state facendo.
Fuor di metafora, si affrontano alcune questioni: una è la sanità. Noi per esempio, siamo convinti che il cuore della vostra proposta, cioè la separazione tra ospedali e territorio, sia una proposta magari affascinante sul piano teorico, ma foriera di ulteriori costi e non risolutiva del tema dell'efficienza di cui si è parlato tutti.
Allora, quando mai possiamo discutere di questa questione, perché mi pare che ormai l'orientamento sia chiaro, al di là che si facciano 16 o 18 ASL o quello che riterrete (peraltro anche questo non è secondario)? evidente che il cuore della questione è la separazione ospedale territorio: volete affrontarla questa questione o pensate che il tutto si risolva nel maxiemendamento di fine anno? Allora, siccome lei ha seguito la IV Commissione in modo particolare ci aspettiamo che sia lei - visto che l'Assessore e il Presidente al momento non sembrano particolarmente interessati - a garantirci un confronto, altrimenti può far vedere di avere più muscoli di noi, ma in realtà la partita non ce la fa giocare.
Sull'edilizia sanitaria noi abbiamo fatto una proposta - criticabile non criticabile - e qualcuno di voi ci ha detto: "Ma guardate che avete sparato troppo grosso, perché ci sono 60/70 milioni di investimenti", e poi si scopre - ma lo sapevamo, evidentemente - che, da una ricerca dell'ARESS ci vuole addirittura un miliardo e mezzo per gli ospedali che vanno sempre più a pezzi, e noi sappiamo che mettere il rattoppo spesso è molto più costoso che costruire ex novo.
Dunque, questo tema è meritevole di una discussione o, di nuovo, ci accontentiamo dello "schemino" che ci ha portato l'Assessore, solo dopo la nostra insistenza, non facendo altro che dire che quest'anno metterà 50 milioni e nulla di più? Possiamo dedicare un po' di tempo su questo tema? Tra l'altro, per favore, fateci avere, a questo punto, visto che il collega Laus, come spesso succede, non ha avuto soddisfazione, il rapporto che l'ARESS ha presentato ieri; magari - questa è l'unica piccola cattiveria che mi concedo stamattina - fate in modo, insomma, che l'Assessore Ferrero scriva formalmente al Direttore Zanon perché possa essere trasmessa a lei la copia del documento, così che possa essere trasferita anche alla maggioranza e - perché no? - alla minoranza.
Vogliamo giocare la partita ed evitare che voi vinciate facile. Ad esempio, sulla legge n. 18 abbiamo detto che non ci convince l'articolo nella finanziaria che modifica drasticamente il modo con cui vengono concessi contributi ai Comuni per le piccole opere pubbliche.
una modalità che mi verrebbe da definire perlomeno velleitaria perché in pochi anni completeremo i fondi, a meno che non ci sia un regolamento applicativo che, essendo la norma tanto larga, individui solo una piccola percentuale di mutuo o di interesse da coprire. Oggi non si capisce minimamente come intendete finanziare la legge 18. Si rimanda tutto alla Giunta e, soprattutto, si prefigura uno scenario dove in pochi anni i Comuni, quelli che beneficeranno della misura, avranno quasi la totale copertura e poi per molti anni non si potrà più finanziare null'altro perché si dovranno coprire le rate dei mutui, magari per quindici o vent'anni.
Qui proprio non ci avete neanche fatto vedere il pallone, non lo avete neanche portato in campo. Il pallone, al massimo, è la concessione che la Giunta ha annunciato di poter eventualmente darci l'informativa in Commissione. Sinceramente pensavamo di fare un altro ragionamento.
Stesso discorso per il trasporto ferroviario locale. È facile dire - e adesso continuo con la metafora della partita di calcio - che si vince giocando in casa e non facendo la partita. Questa maggioranza, però, deve anche fare qualche partita in trasferta e allora qui le partite si perdono.
Le partite si perdono! Nella mia relazione ho ricordato il fatto che noi, non essendoci battuti, non solo abbiamo subito il taglio di 400 milioni, ma abbiamo subito un taglio più pesante rispetto a quello delle altre Regioni. Potrei citare il fondo ulteriore che è stato dato, per gentile concessione, sul trasporto ferroviario, di cui non abbiamo notizie, ma sembra che la Regione Piemonte sia notevolmente penalizzata rispetto alle altre Regioni; penso alla partita Regione Piemonte-Stato sull'agricoltura di cui prima ha parlato il collega Taricco, su cui di nuovo sembra che perdiamo.
Insomma, voi non giocate mai la partita: né in casa né in trasferta. In casa non la volete giocare con noi e in trasferta perdete sempre o non cominciate neanche a giocare.
Per favore, signori dell'opposizione, giocate questa partita; fate come ha detto una volta, ormai molto tempo fa, il vostro beneamato Presidente del PdL: scendete finalmente in campo. Scendete finalmente in campo e fateci almeno giocare. Vincerete certamente voi, ma almeno ci sarà un po' di soddisfazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Se avevamo dei dubbi, la parte finale dell'intervento del collega Lepri dimostra che, oltre ad essere fortemente impegnato sui temi della Regione ha anche il senso del futuro, avendovi chiamato "signori dell'opposizione".
A parte le battute, la relazione di minoranza che due giorni fa è stata illustrata dal Vicepresidente del Gruppo Stefano Lepri e gli interventi dei Consiglieri del Gruppo regionale del PD credo abbiano reso in modo efficace l'atteggiamento politico che questo Gruppo intende assumere sulla legge di bilancio e sulla legge finanziaria, ma anche l'atteggiamento politico con cui vuole caratterizzarsi in questa legislatura.
Cerco di riassumerlo sinteticamente.
Siamo una forza di opposizione e questo nostro essere forza di opposizione significa non fare nessuno sconto a questa Giunta e a questa maggioranza. Noi avvertiamo la grande sfida che riguarda ciascuna forza politica, indipendentemente dal ruolo che assume all'interno di questa legislatura: il tentativo di costruzione di un Piemonte più moderno, nello sforzo di dare una risposta all'incertezza che riguarda e coinvolge troppe famiglie della comunità piemontese.
Questo è il nostro essere in quest'Aula e all'interno della comunità piemontese, su questa legge di bilancio e su quello che questa amministrazione regionale intende portare avanti nel corso di questa legislatura.
Cerco di riassumere sinteticamente, anche perché quando passeremo all'articolato e alla discussione sugli emendamenti avremo modo e tempo di ritornare su tanti elementi puntuali. Cerco di riassumere sinteticamente le nostre grandi critiche a questi documenti e, soprattutto, di evidenziare alcune questioni politiche che dentro questa legislatura ci sono ed è bene che vengano fuori con molta chiarezza.
Avevate detto, signori della Giunta regionale, all'inizio di questa legislatura, che questa legislatura regionale sarebbe stata caratterizzata da una lotta agli sprechi e che il disegno di legge sul bilancio 2011 sarebbe stata la manifestazione e la concretizzazione di questa aspirazione. Noi non abbiamo visto nessuna lotta agli sprechi in questa legge di bilancio.
Avevate detto che la vostra preoccupazione è la politica per lo sviluppo del Piemonte, e in questa legge di bilancio notiamo meno 400 milioni di euro di investimenti. Avevate detto che con questa legge di bilancio - e lo avevate anche fatto approvare in un documento non più tardi di qualche mese fa all'inizio di questa legislatura - ci sarebbe stato recupero di efficienza e lotta all'indebitamento. La condizione del bilancio della Regione è sotto i nostri occhi.
Non voglio fare alcuna polemica al riguardo: i dati illustrati ieri dal Consigliere Vignale non sono diversi da quelli illustrati dal collega Lepri nella sua relazione introduttiva. All'inizio della VII Legislatura l'indebitamento era 250 milioni; alla fine della VII era più di due miliardi 500 milioni; alla fine dell'VIII era cinque miliardi di euro e dopo neanche un anno di questa IX Legislatura, sfiorano i sette miliardi di euro.
Ciascuno ci ha messo del suo, ma voglio evidenziare soprattutto un elemento che voi non state cogliendo ed è la nostra più grande preoccupazione: da quando questa Giunta regionale si è insediata l'indebitamento non è più utilizzato per politiche di investimento, ma sia sul bilancio 2010 sia sul bilancio 2011 l'indebitamento serve a finanziare spesa corrente.
Vi rendete conto di questa situazione o no? Sapete guardare al futuro? Vi rendete conto che di fronte a voi c'è uno scenario preoccupante, a partire dalla situazione che incontrerete nella costruzione del bilancio 2012? Parlare di queste cose è parlare di catastrofismo o è richiamarvi ad un senso di responsabilità che innanzitutto dovrebbe essere vostro? Ancora quattro considerazioni.
La prima riguarda la situazione economica del Piemonte.
pensabile che in questo momento, una vicenda come quella della sopravvivenza dello stabilimento della FIAT a Mirafiori rimanga e continui ad essere una vicenda torinese, una vicenda unicamente collegata ai rapporti tra l'amministratore delegato di FIAT e i tre sindacati confederali? Negli altri paesi del mondo occidentale il tema del futuro dell'industria automobilistica è stato affrontato da Obama negli Stati Uniti, da Sarkozy in Francia e dal premier giapponese in Giappone. Qui pensiamo che questo debba rimanere una vicenda torinese.
Non vogliamo renderci conto che occorre far emergere la questione della deindustrializzazione in Piemonte, non come una questione piemontese, ma come un'emergenza nazionale? Il Piemonte deve candidarsi affinché possa avere gli strumenti per sperimentare un nuovo modello per affrontare il problema della deindustrializzazione.
su questi temi che noi vogliamo affrontare una sfida.
La seconda considerazione riguarda la sanità.
Ancora questa mattina abbiamo avuto una grande dimostrazione: è pensabile che il Commissario dell'ARESS non illustri la mappatura della situazione dell'edilizia sanitaria in Piemonte, ma individui alcuni interventi che occorre mettere in campo perché l'edilizia sanitaria piemontese possa essere migliorata? E che sullo stesso articolo de il Giornale ci sia una dichiarazione dell'Assessore regionale alla sanità che dice sostanzialmente di pensarla diversamente? Ma chi comanda la politica sanitaria in questa Regione? Volete fare un Piano Socio Sanitario ma non vi siete ancora posti il problema che qualunque Amministrazione, per redigere un piano del genere, ha bisogno innanzitutto di poter esprimere al Consiglio regionale e alla comunità un principio di autorevolezza, quella autorevolezza che sta mancando sulla politica sanitaria a questa Amministrazione regionale! Dico fin da subito che, probabilmente, la settimana prossima, la Giunta regionale nominerà i commissari nelle ASL e nelle ASO piemontesi. Voglio sinteticamente esprimere un concetto: noi non intendiamo aprire alcuna trattativa sui nomi dei Direttori generali o dei commissari delle ASL e delle ASO, così come non abbiamo fatto sui nomi dei Direttori generali della Giunta. Però, diciamo anche che è miope una politica che non è capace di distinguere i Direttori generali che in questa Amministrazione hanno operato bene, nell'interesse del Piemonte, e i direttori generali che hanno evidenziato dei limiti. Questa politica di cambiamento non ha in mente la trasformazione, quindi la novità e il futuro: no, la vostra è solamente una politica della sostituzione delle persone e dell'occupazione di quei posti.
Se siete in grado di interpretare una politica sanitaria su questi piani scevra da questi elementi, dovete sapere valutare chi ha operato nell'interesse della comunità piemontese e chi non lo ha fatto.
Alla Giunta regionale diciamo anche che se vuole nominare dei commissari di procedere secondo gli assetti istituzionali attuali delle ASL e delle ASO, perché immaginare che, attraverso questa norma, si impedisca una forte discussione nel Consiglio regionale e nella comunità piemontese sulla revisione degli assetti istituzionali sarebbe un grandissimo vulnus e un gravissimo errore politico; sostanzialmente, significherebbe aprire il confronto sulla politica sanitaria in condizioni assai più problematiche e difficili.
Avviandomi velocemente alle conclusioni, arrivo alla terza considerazione. Il grande tema del futuro consta anche della sfida alla costruzione di un Piemonte più moderno, a partire anche dalle organizzazioni dei poteri locali. È la grande sfida che riguarderà tutti nel 2011, perché il Piemonte ha bisogno di recuperare efficienza ed efficacia, ma anche di costruire un'organizzazione dei poteri locali più moderna.
Attenzione, però, la Regione deve collocarsi all'interno di questo processo. Non può essere una questione che riguarda Comuni, Comunità montane, Unione dei Comuni e Province: la Regione, per prima, deve essere moderna.
Sotto questo aspetto, cari colleghi della maggioranza e cari colleghi della Giunta, in questi primi mesi della legislatura, avete manifestato una grandissima contraddittorietà: apparentemente volete apparire federalisti e sussidiari, ma, nella realtà, state imponendo su tutta una serie di temi un'operazione di ripristino del centralismo regionale. La costruzione di poteri più moderni all'interno della nostra Regione passa certamente anche attraverso una rimessa in discussione del ruolo della Regione.
Voglio fare un'ultima considerazione in ordine a questa esaltazione a che per la prima volta il bilancio venga approvato entro il 31 dicembre. A parte che, esaminando il comportamento di Giunta e maggioranza durante tutto questo iter, ci sarebbe molto da ragionare anche rispetto all'applicabilità della norma regolamentare, che non è merito vostro, ma di un senso di responsabilità che la maggioranza della precedente legislatura ha saputo dimostrare, cogliendo anche la stessa responsabilità in parti consistenti della minoranza! Se pensate di affrontare su questi basi la discussione sul bilancio, vi riferisco soltanto la frase di un filosofo moderno, Umberto Galimberti che, ieri, ho colto sfogliando un libretto, mentre riflettevo su questo tema: "Ad articolare il nesso tra politica e vita non è il fare tecnico che si limita a coordinare i mezzi agli scopi, ma l'agire pratico che scegli gli scopi".
Se volete affrontare una discussione vera sulla politica del bilancio non trinceratevi dietro una norma regolamentare, ma chiarite i vostri scopi che, attualmente, sono confusi e assolutamente negativi per la comunità piemontese.



PRESIDENTE

Procediamo con l'ultimo intervento.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti i Consiglieri che in questi giorni staranno qui in aula con noi e gli Assessori - per tutti i Consiglieri, naturalmente, intendo anche i Consiglieri dell'opposizione.
Molto brevemente voglio tratteggiare quello che noi consideriamo questo bilancio, che riteniamo innovativo per tre motivi e che si rivolge al futuro, al di là di quanto è stato detto in questi due giorni.
Innanzitutto, richiamo la tempistica - non mi dilungo sul fatto, molto importante, che un bilancio preventivo venga approvato entro il 31 dicembre dell'anno precedente - e, poi, la trasparenza e la verità, che sono due fattori molto importanti, che erano assolutamente assenti nei bilanci precedenti.
Voglio un minuto ricordare alcune cose, perché dobbiamo pensare davvero al futuro. Non si deve mai guardare troppo indietro, però certe cose occorre dirle, la gente deve saperle. Voglio dire che - sono presenti in quest'aula alcune di queste persone che nella passata Giunta rivestivano la carica di Assessore o Presidente - 50 minuti...



(La Consigliera Bresso esce dall'aula consiliare)



CAROSSA Mario

Lei se ne vada...



CAROSSA Mario

BRESSO Mercedes (fuori microfono)



CAROSSA Mario

Infatti, me ne vado!



CAROSSA Mario

Ma 50 minuti prima che chiudessero le urne e le sezioni elettorali voi avete proceduto con una deliberazione di Giunta a tagliare dei fondi impegnati per la bellezza di 740 milioni di euro. Forse sono tutti fatti che voi dimenticate, ma si tratta di 740 milioni di euro di fondi impegnati. Non voglio andare a prendere i fondi, ma parliamo di 35 milioni sulla sanità, milioni da tutte la parti, sulla sicurezza, su tutte quelle cose che adesso voi ci rimproverate: 740 milioni di euro, 50 minuti prima della chiusura delle sezioni e dei seggi elettorali! Voglio ancora ricordare - forse è stato citato dal Consigliere Lepri che, nel 2001, il debito della Regione Piemonte era di 292 milioni; nel 2005 ammontava a circa un miliardo e 600 milioni; nel 2010 è di 6 miliardi e 300 milioni. Il debito pro capite per abitante...



(Commenti del Consigliere Lepri)



CAROSSA Mario

Mi permetto di dire che in questi due giorni non ho mai interrotto alcun intervento, poi, se volete interrompere, va benissimo.



(Commenti del Consigliere Lepri)



CAROSSA Mario

Va benissimo, se lei vuole interrompere, interrompa pure, tanto sono abituato, non è un problema.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, lasciamo intervenire il Consigliere Carossa.
Prego, Consigliere.



CAROSSA Mario

Non è un problema con voi.
Il debito per abitante nel 2005 - al termine della Giunta di centrodestra Ghigo - era 362 euro, mentre nel 2010 è 1.417 euro.
Voi, nel 2006, avete contratto quasi due miliardi di derivati e adesso venite a pontificare sul discorso dei mutui: parliamo di quasi due miliardi di derivati, relativamente ai quali non sappiamo dove andremo a finire.
Ho terminato relativamente al discorso del passato, perché è giusto guardare al futuro, perché noi, veramente, vogliamo introdurre un nuovo modo di governare la Regione; vogliamo governare diversamente rispetto a quanto fatto finora.
Il bilancio non è fatto solo di numeri, il bilancio - e deve entrare in testa - è il modo di governare una Regione, è da lì che si vede come uno vuole impostare il governo di una Regione.
Il prossimo anno - così ve lo ricordate e lo sapete già - ci saranno altri 400 milioni di euro di tagli da parte dello Stato. In quest'aula, in questi due giorni, ho sentito dei discorsi che veramente mi facevano sorridere, ma un sorriso molto triste, ricordatevelo! Perché ho sentito accusare il Presidente Cota di tagli che la Regione Piemonte ha subito! Tra l'altro sono stati tagli lineari per tutte le Regioni d'Italia. E vi ho sentito dire delle cose che sono proprio di un populismo assoluto! Fate tutto al di fuori del mio cortile! Perché nell'anno in cui voi vi riempite la bocca con i 150 anni dell'Unità d'Italia, poi andate a criticare per i tagli che ci sono stati dallo Stato alle Regioni. Tagli che hanno permesso e stanno permettendo all'Italia, alla vostra bell'Italia...



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Alla vostra bell'Italia, che tanto dite...



PRESIDENTE

Per favore. Il Consigliere Carossa ha diritto di intervenire come gli altri.



CAROSSA Mario

Di non fare la fine della Grecia e dell'Irlanda! È solamente grazie a questi tagli! Allora, dobbiamo farcene una ragione. Vogliamo continuare a spendere e spandere? Ho sentito dire dal collega Lepri che se i tagli erano differenti, se Cota si impuntava (ammesso e non concesso che bastasse) invece di avere - ora non ricordo più cosa ha detto - circa 200 milioni c'erano 50 milioni di euro in meno.
Io, da leghista, magari non mi presento troppo quando c'è l'inno italiano, però vi dico che preferisco che questi 50 milioni vadano a salvare l'Italia piuttosto che un Soria di turno! Va bene? E ricordatevelo perché dovreste sempre stamparvelo qua in fronte e ricordarvelo! Perché è ora di finirla di pontificare con questa vostra superiorità morale! Avete speso male i soldi dei cittadini piemontesi per cinque anni. Avete speso male i soldi dei cittadini piemontesi per cinque anni! E non accetto naturalmente dal punto di vista assolutamente democratico, vorrei vedere che voi andate ad accusare la Giunta Cota di determinate cose.
La politica che noi vogliamo fare (cerco di stare assolutamente nei tempi, perché la mattinata è già finita) è una sola ed è quella di un'assoluta responsabilità verso i cittadini piemontesi. Una responsabilità che in questi anni è mancata, è mancata assolutamente! Dobbiamo capire che sono finiti determinati modi di governare! Che non è più possibile spendere e spandere. Che i soldi dei piemontesi, che i soldi dei cittadini italiani sono sacri! Sacri sono i soldi dei cittadini! E non dobbiamo mai dimenticarcelo questo.
Voglio fare un invito, perché adesso ho parlato naturalmente a chi ha governato prima e mi dispiace che tra l'altro si sia allontanata l'ex Presidente Mercedes Bresso. Voglio rivolgermi agli Assessori, voglio rivolgermi alla Giunta, voglio rivolgermi agli amici e alleati del PdL, ai nostri Consiglieri: noi dobbiamo andare ancora oltre. Il modo di far politica deve ancora cambiare. Noi dobbiamo riuscire assolutamente - ed è questa la vera sfida - a cambiare non solo con i numeri, non solo con il rispetto dei soldi dei cittadini, ma anche proprio come vengono spesi questi soldi. Sulla cultura, bisogna abbandonare, abbandonare il modo vecchio e sbagliato di distribuire i soldi a pioggia. Bisogna cercare di far crescere qualcosa. Noi abbiamo delle potenzialità dei giovani nella regione Piemonte che possono dare tanto per la cultura: nel teatro, negli spettacoli. Noi questi dobbiamo far crescere! Non deve più capitare che per trovare dei responsabili dobbiamo andare a prenderli - tipo Martone bravissimo - a Napoli! Noi abbiamo la possibilità di far crescere gente qua. È questa la nostra responsabilità.
Sulla sanità dobbiamo fare in modo, veramente, di scavalcare tutto. Non è solo una questione - e questo è proprio un invito alla Giunta - di accorpamenti, è una questione di cambiare il modo di pensare. È una questione che bisogna dimenticare determinati primariati; bisogna cancellare determinati primariati che sono fini solo ai primari! E ai cittadini non servono assolutamente a nulla! Se noi cancellassimo domani 15 primariati, i cittadini non si accorgerebbero di niente! Di niente!



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Stia tranquillo, dato che non governiamo con voi, noi questo lo faremo sicuramente. Soprattutto perché non governiamo con l'UDC: questo lo faremo sicuramente.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore. Prego.



CAROSSA Mario

Dobbiamo dimenticare tutte le lobby che governano la sanità, le industrie e quant'altro.
Dobbiamo assolutamente pensare - e lo stiamo facendo e abbiamo già iniziato a farlo! - a pensare ai lavoratori, ai lavoratori a tempo indeterminato: dobbiamo pensare a questi. Dimenticare il vecchio modo di spendere i soldi, come dicevo, e ribaltare, girare pagina.
Noi abbiamo la capacità la volontà di fare questo e ce l'abbiamo tutti quanti.
inutile che voi cerchiate, in questa vostra grandiosa opposizione, di metterci uno contro l'altro, magari con un ordine del giorno sull'inno di Mameli.
Non ce la farete mai, perché noi abbiamo il dovere di governare bene finalmente, questa Regione.



PRESIDENTE

Con questo ultimo intervento si concludono i lavori della mattinata.
Ricordo che alle ore 14.15 è convocata la III Commissione e alle ore 14.30 la seduta del Consiglio regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.09)



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