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Dettaglio seduta n.5 del 25/05/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 14.29 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 14.55 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.15)



(La seduta ha inizio alle ore 15.15)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buonanno, Cota e Cantore.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

b) Esito incontro in sala Viglione con le delegazioni dei lavoratori della KSS e dell'Opacmare


PRESIDENTE

Prima di riprendere la discussione generale, voglio comunicare l'esito dell'incontro che abbiamo avuto in sala Viglione con i lavoratori della KSS e dell'Opacmare, oltre che con le organizzazioni sindacali.
stato un incontro nel corso del quale sono state rappresentate la drammaticità e le problematiche di questi lavoratori. Ritengo che l'incontro sia stato molto positivo. La Giunta regionale, alla quale era stato chiesto di istituire un tavolo di confronto con la presenza delle due aziende vi ha consentito, attraverso gli Assessori presenti. Nel frattempo l'Assessore Maccanti mi ha comunicato che il tavolo sarà istituito già nella giornata di domani.
Ci sono alcuni lavoratori che sono "accampati" (scusate il termine) in cima ad una torre da circa una settimana. Speriamo che questa disponibilità da parte della Giunta regionale dimostri un'attenzione concreta da parte dell'Istituzione che possa contribuire ovviamente alla soluzione di quella problematica.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 4, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2010" (seguito)

Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 5, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2012" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame congiunto del disegno di legge n. 4 e del disegno di legge n. 5, di cui ai punti 3) e 4) all'o.d.g.
Siamo ancora in fase di discussione generale.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Partiamo da dove ci siamo lasciati. Nel frattempo ci ha raggiunto l'Assessore Casoni, che, consapevole del fatto che siamo fermi in questo momento in riferimento ad una questione - in merito all'articolo n. 56 della legge 19 ("Testo unico sulle aree protette") - ha informalmente trasmesso a noi della minoranza una sua proposta. Quindi, Presidente, anche se non è stata depositata agli atti, riteniamo di poterla già considerare una proposta della Giunta.
Da questo punto di vista, dopo aver fatto un confronto tra di noi vogliamo rappresentare a lei, Assessore, e alla Giunta che restano ancora da parte nostra dei dubbi, delle perplessità sulla nuova versione che ci ha consegnato, sostanzialmente riconducibili a due ordini di ragioni. Il primo è il tempo che lei chiede attraverso la sua modifica, per cui si prevede l'insediamento dei nuovi organi il 1° aprile 2011.
A noi pare che questa dilazione dei termini relativi alla fase transitoria sia eccessivamente lunga. Può darsi che ci siano buone ragioni sicuramente, l'accorpamento dei parchi non è facile, ma noi riteniamo che questo tempo sia eccessivamente diluito. Quindi, noi pensiamo che possano bastare, forse, semplicemente 90 giorni, come è previsto dalla norma transitoria attuale, anche se riteniamo che 120 o 150 giorni possano essere più che sufficienti per consentire alla Giunta di definire quei percorsi che lei stesso ci richiamava come necessari.
Quindi, siamo disponibili a considerare un'eventuale dilazione dei tempi per l'avviamento della nuova legge, ma non così diluiti come lei ci ha voluto proporre. Pertanto, siamo contrari a posporre al 1° aprile 2011 il termine per l'avvio dei nuovi consigli di amministrazione dei parchi.
L'altra questione è più dirimente, Assessore, perché a noi non viene meno il dubbio (diciamo così) che questa dilazione possa anche soggiacere alla volontà da parte della stessa Giunta di modificare l'articolo della legge relativo alla modalità con cui si eleggono gli organi dei parchi stessi.
Quindi, siccome questo dubbio è anche legato ad una corrispondenza che comincia a intercorrere tra lei e i Presidenti delle Province, vorremmo essere rassicurati da questo punto di vista, cioè vorremmo sapere da lei attraverso una sua pubblica dichiarazione in quest'Aula, che non è intendimento della Giunta modificare l'articolo relativo alle modalità di elezione degli organi dei parchi stessi.
Se, invece, vi fosse questo intendimento, vorremmo saperlo fin da subito, perché allora questa dilazione dei termini è legata anche alla volontà, legittima per carità, ma da noi certamente non condivisa, di modificare il modo con cui saranno eletti gli organi e quindi le modalità di governo dei parchi.
Quindi, Assessore, ci dica queste due cose. Primo, se lei intende accettare la proposta che noi le facciamo, e cioè di incontrarci a metà strada: noi accettiamo una dilazione, ma certo non così lunga; noi le proponiamo 120 giorni dal momento dell'insediamento del nuovo Consiglio.
Secondo, se lei o la Giunta - se il Presidente della Giunta intende intervenire a nome della Giunta, sarebbe ancora meglio, ma naturalmente la sua opinione è autorevolissima - può dirci - evidentemente poi ci attendiamo la conferma da parte dei Capigruppo di maggioranza - che la maggioranza non intende modificare la legge relativamente al sistema di elezione degli organi dei parchi.
Se queste due indicazioni ci sono consegnate, riteniamo di poter considerare la vostra proposta accettabile, quindi naturalmente valuteremo il percorso, che a questo punto consideriamo un discorso in discesa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Volevo fare alcune considerazioni, anzitutto, sul testo che ci è stato presentato dalla Giunta e, poi, sugli emendamenti che ci sono stati presentati.
Intanto, per quanto riguarda il testo presentato dalla Giunta, poich abbiamo avuto modo solo ieri di discuterne rapidamente in Commissione, ma non sono emersi dati precisi sull'integrazione principale che riguardano la spesa sanitaria.
Eravamo tutti coscienti di avere messo a bilancio, nel bilancio tecnico presentato, soltanto metà delle risorse necessarie all'integrazione della sanità piemontese, però la Giunta ne ha messi molti di più della cifra che avrebbe rappresentato - 115 milioni - gli altri sei mesi necessari all'integrazione. Ne ha messi precisamente 173, quindi quasi 50 di più.
Ieri non abbiamo sentito alcuna spiegazione sulle motivazioni di questo fabbisogno, se non l'affermazione che "abbiamo messo il massimo che si pu mettere, in pratica il 4%". Credo che tutti sappiamo che la sanità è un campo in cui i soldi, una volta messi, non tornano indietro, perché le possibilità di spesa sono quasi infinite e i bisogni sono sempre quasi superiori alle risorse.
Ciò che vogliamo capire è se è già andata in cavalleria l'ipotesi di risparmio dei 100 milioni l'anno annunciata dal Presidente Cota, che invece si traduce, non solo in un aumento di 115, ma addirittura in un aumento di 173 milioni.
In secondo luogo - ed anche su questo non abbiamo avuto risposta poiché è stato annunciato dal Governo il non completamento del finanziamento del ticket sulle prestazioni, finanziato solo per sei mesi in altre parole per la metà del fabbisogno, vorremmo capire se la Giunta intenda trattare con il Governo il completamento di questo ticket, se intenda coprire lei stessa la metà mancante del ticket (può darsi, ad esempio, che queste risorse a ciò siano destinate, ma non c'è stato detto) oppure se intenda, a scadere di fine giugno, il 30 giugno, in pratica della metà attualmente finanziata, ripristinare il ticket sulle prestazioni.
Questa è una domanda precisa.
Prima partita: sanità.
Seconda questione. Negli emendamenti presentati ieri dalla Giunta, a modifica della legge n. 23, legge sul personale, è proposta la possibilità di avere un 10% di dirigenti esterni, attraverso un meccanismo che comprende la totalità dei dirigenti e che, in ipotesi, potrebbe consentire di avere questo 10% tutto sui dirigenti di settore o tutto sui direttori.
Paradossalmente questo coprirebbe anche tutti i direttori privati, perch il 10% di circa 240 dirigenti fa 24, quindi è un numero largamente superiore a quello degli attuali direttori, o più o meno simile se si contano anche quelli del Consiglio.
Anche in questo caso, una norma che sembra semplicemente di tutela di alcune situazioni in atto, potrebbe diventare una regola che consente di scardinare totalmente la prassi di avere un numero contenuto di direttori esterni rispetto a quelli provenienti dalla struttura. In questo caso credo debba essere modificato - penso siano state avanzate anche proposte dal Gruppo del Partito Democratico - precisando, per ogni categoria, i direttori o dirigenti di settori e che, quindi, quel 10% si applichi per categoria e non per totalità dei direttori.
L'ultima questione riguarda la modifica della legge sui parchi. Credo che sia, almeno per quanto letto sui giornali, preliminare al voler modificare la legge. Se è così, chiediamo all'Assessore Casoni di precisare a che scopo questa sospensione sarebbe fatta e, soprattutto, di ridurla ad un numero di giorni strettamente necessario ad affrontare le questioni collegate all'applicazione della legge. Ci sono delle questioni, il numero dei giorni potrebbe essere ridotto a 120, come sosteneva il collega Lepri o ad un numero di quell'ordine (tre o quattro mesi, diciamo lasciar passare l'estate). Un anno vorrebbe dire non dare applicazione ad una legge e comporterebbe, quindi, una lesione grave dell'atto di volontà del Consiglio, che se non è modificato è stato legittimamente e in modo pieno espresso da un voto del Consiglio stesso. Una legge in vigore si pu modificare o si può applicare; non si può sospenderne gli effetti.
Naturalmente si può rinviare una nomina di alcuni mesi, ma il rinvio di oltre un anno significa sospendere gli effetti di una legge. Sospendere gli effetti di una legge in vigore non risulta essere tra i poteri del Consiglio stesso; può fare altre cose, ma non questo.
Stessa cosa per quanto riguarda il Parco della Partecipanza.
Anche in questo caso, il rinvio è del tutto comprensibile perché, com'è noto, stanno scadendo i termini della convenzione, in base alla quale è stata consentita la realizzazione del Parco e, quindi, va ristipulata.
Anche in questo caso è comprensibile un rinvio dei termini ma, anche nel caso del Parco della Partecipanza, il rinvio dei termini può essere di pochi mesi, cioè il tempo di definire le regole dell'accordo, che credo in questo caso sia compito della Regione, con i partecipanti stessi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Anch'io credo sia necessario esprimere inizialmente, alla luce delle tante considerazioni sentite nella passata legislatura sul fatto che le finanziarie dovessero contenere esclusivamente argomenti e temi strettamente connessi all'impianto economico del bilancio e che non dovessero essere occasione di scorciatoie per la modificazione di leggi che nulla avevano a che fare con risvolti economici-gestionali dell'ente, la sensazione che ci dà, di primo acchito, la proposta ricevuta.
La sensazione è che vada invece in altra direzione, nel senso che agli emendamenti annunciati e previsti, pochi e puntuali, su questioni di effettiva urgenza, si è invece sostituito un quadro che va a configurare una proposta di sostanziale collegato incluso nella legge finanziaria.
Quando erano capitate questioni di questo genere nella passata legislatura, sempre si era addivenuti ad un sostanziale stralcio di queste norme e del loro convogliamento in un effettivo collegato discusso a parte con una procedura settoriale portata avanti all'interno delle Commissioni.
Credo che alcuni temi compresi negli emendamenti proposti vadano effettivamente in questa direzione e sarebbe utile adottare questo tipo di procedura. Il fatto, rispondendo all'intervento del Consigliere Motta, di essere qui in questo momento a discutere di bilancio non è sicuramente per scelta nostra, nel senso che questo bilancio era stato redatto nella forma in cui è, cioè squisitamente tecnica, proprio per poter essere approvato ancora nei mesi finali della passata legislatura, nei mesi iniziali di quest'anno e lasciando poi, a chi avrebbe ricevuto l'onore e l'incarico di governare la Regione, il compito di gestire nell'assestamento le scelte strategiche dell'Ente. Sicuramente non per volontà dell'allora maggioranza e oggi minoranza, questo non è stato possibile. Credo che sia quanto meno necessario, nella discussione che ci apprestiamo ad avviare nel merito richiedere una piena condivisione delle questioni che, in questa sede e in questo percorso, saranno calate.
Veniamo al merito delle questioni. Credo anch'io di dover rimarcare che se vi sono alcuni provvedimenti su cui può essere utile convenire e convergere, perché effettivamente hanno una ricaduta concreta che richiede un intervento, per quanto possibile, urgente (su alcuni, questo tipo di percorso è stato avviato e credo si sia potuto, nel merito, addivenire a proposte condivise), anch'io rilevo quanto il provvedimento sul testo unico delle aree protette, così come proposto, sia assolutamente non condivisibile e non accettabile.
Noi crediamo sia necessario un po' di tempo in più per affrontare e risolvere alcuni problemi su questo testo; un po' di tempo in più è necessario per meglio gestire il percorso configurato a suo tempo. Questo è un tema su cui si può ragionare e discutere.
Ma se quello che, in qualche misura, ci si presenta come orizzonte verso cui, di fatto, nella sostanza orientare le scelte e i comportamenti che andiamo a definire, è un cambiamento e un ripensamento, soprattutto delle modalità con cui si va ad individuare e definire gli organi di gestione, dal nostro punto di vista non lo consideriamo condivisibile ed accettabile.
Sono anni che subiamo o, comunque, ci sentiamo raccontare la necessità di addivenire ad indicazioni sugli organi che governano gli strumenti di gestione del territorio, così come di dover consegnare al territorio l'onere e la responsabilità di individuare gli strumenti gestionali. I temi della sussidiarietà e del federalismo sono i temi su cui la maggioranza di governo, in questo momento, in Piemonte, ha impostato le proprie fortune ci pare singolare che, dietro e dentro ad un ragionamento di questa natura poi, in qualche misura, si vogliano definire puntualmente, sui singoli provvedimenti, le definizioni gestionali, in un'ottica esattamente antitetica e contraria.
Possiamo anche discutere di rinvii, di tempi necessari per mettere meglio a punto il percorso, ma a condizione che su questi temi ci sia un pronunciamento chiaro degli orientamenti della Giunta e del Consiglio.
Altrimenti, saremmo nella situazione paradossale di invocare il consenso sulla base del federalismo del territorio e della sussidiarietà, ma poi, di fatto, assistere allo smantellamento di quelle norme che cercavano di tradurre in prassi e pratica concreta quel tipo di indirizzo e di orientamento.
Così come credo - è già stato osservato, ma condivido - che debba essere meglio puntualizzato l'emendamento che interviene sulla dotazione organica e sulla ridefinizione provvisoria delle percentuali. Il rischio che sta in questo tipo di formulazione è di arrivare, paradossalmente, a nominare tutta la squadra dei Direttori generali con questo tipo di formulazione attingendo a tutto il personale esterno all'Ente.
assolutamente possibile. Credo che questo non sia assolutamente - spero di interpretare correttamente - nell'intenzione della Giunta che l'ha proposto; deve essere formulato in modo chiaro di modo che non si presti sotto questo profilo, ad equivoci di sorta.
Credo, avendo avuto la possibilità di vedere alcuni emendamenti presentati che vanno verso un orientamento di sobrietà nei confronti dei costi delle istituzioni della politica e di riduzione dei costi complessivi, che debbano essere improntati ad un pieno coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali dell'Ente. Ritengo che le cose giustamente indicate come utili e necessarie per i singoli Consiglieri, debbano essere estese a tutti i livelli istituzionali dell'Ente. Non è che qualcuno viene chiamato, giustamente, a scelte che vanno verso la riduzione dei costi della politica e che questo tipo di d indicazione non debba essere prevista per altri livelli istituzionali e altri livelli di coinvolgimento.
Sicuramente, come Partito Democratico, l'abbiamo fatto anche con alcuni provvedimenti suggeriti e indicati attraverso emendamenti.
L'orientamento in questa direzione è pieno e convinto, tuttavia crediamo debba essere esteso al Consiglio, agli organi di amministrazione del Consiglio stesso, alla Giunta a tutti i livelli. Sotto questo profilo fermo è il convincimento di andare in questa direzione, ma per tutti i livelli di rappresentanza e di presenza dentro l'istituzione Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ricordo al Consigliere Taricco che è stato presentato anche un emendamento relativo alla copertura del bilancio del Consiglio. Come ho avuto modo di dire, l'Ufficio di Presidenza, in occasione dell'assestamento del bilancio della Regione, intende presentare anche un assestamento - nel senso di riduzione delle spese - per il Consiglio regionale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Questa mattina abbiamo iniziato il Consiglio parlando di bilancio. Ho ascoltato la relazione dell'Assessore Quaglia, che ha spiegato bene e dettagliatamente, parlando dei vari pagamenti alle imprese che hanno lavorato per progetti di restauro. Questa è un'operazione giusta per non mettere in difficoltà le imprese piemontesi che sono già in crisi. Abbiamo esaminato undici emendamenti relativi alle urgenze che abbiamo approfondito anche con il nostro Gruppo. Possiamo dire che una buona parte degli emendamenti è passabile e positiva. A questo riguardo, siamo anche pronti ad esaminare e votare questo bilancio tecnico, ma vorremmo approfondire tutti gli emendamenti, come bene ha spiegato il Consigliere Reschigna.
Vogliamo discuterli tutti con i vari Assessori e siamo pronti ad una piena collaborazione. Vorrei fare una puntualizzazione sull'emendamento relativo ai parchi. Su questo emendamento, avremmo piacere di avere ancora più chiarezza. A nome del Gruppo, chiedo di voler sentire l'Assessore Casoni affinché ci dica con quale volontà e come intende procedere, ad esempio se intende allungare un po' i tempi. Questo è un punto focale da valutare.
Caro amico e Assessore Casoni, la prego di darci una risposta in Aula in merito a come intende procedere a tal riguardo, per non creare difficoltà a Province e Comuni che già di per sé ne hanno tante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

La ringrazio, Presidente, e mi permetto di reiterare in questa legislatura una questione passata in cavalleria nella precedente; magari non incontra la sensibilità di tutti, ma è una questione che io sento. Ci sono delle aule, come quella della Provincia, ad esempio, nelle quali è possibile effettuare una prenotazione elettronica della richiesta d'intervento, perché è brutto doversi sbracciare dai banchi per farsi vedere ed è ancor più brutto notare, dopo tre, quattro, cinque interventi di non essere stato preso in considerazione.
Presento nuovamente questa richiesta, che nella passata legislatura non è stata presa in considerazione dai miei colleghi della maggioranza; forse voi potrete farlo in questa.
Relativamente all'argomento di oggi, voglio esprimere brevemente tre considerazioni: innanzitutto, concordo con quanti ritengono che i temi non strettamente connessi al bilancio devono essere stralciati in un collegato che, passando per le normali vie delle Commissioni, possa essere discusso più approfonditamente.
Ritengo che questo argomento debba essere preso in considerazione da parte vostra.
La seconda questione, e mi rivolgo all'Assessore Casoni, riguarda la legge n. 19 del 2009. Si tratta di una legge approvata circa un anno fa e la possibilità di stravolgerla o modificarla nell'interesse non squisitamente relativo al territorio, ma alla capacità discrezionale di scelta della Giunta, ci trova contrari. Su questo faremo opposizione a tutti i livelli, perché non possiamo accettare un indirizzo di questo tipo.
Terza questione: voglio ricordare che abbiamo richiesto al Vicepresidente Rosso - e se è il caso, reiteriamo tale richiesta - di riferire in Aula relativamente a due situazioni: una di carattere più personale, riguarda la sua vicinanza a personaggi coinvolti nella triste faccenda della Phonemedia. Mi auguro che il Vicepresidente Rosso, con la sua esperienza politica, valuti la necessità, oltre che l'opportunità, di venire a riferire all'Aula sull'argomento.
Lo invito, inoltre - e reitero l'invito, come hanno fatto anche altri colleghi del PD, stamattina - a riferire sul punto della cassa integrazione in deroga, magari insieme ad altri corresponsabili di questa realtà. Spesso parliamo di tagli, di costi, ma non vedo mai segni tangibili di indirizzo di fondi verso temi estremamente attuali e delicati che riguardano, non la vita, ma la sopravvivenza di molte categorie di lavoratori che sono estremamente fiaccati, in un momento di crisi come questo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio. La raccomandazione che lei ha posto all'attenzione sarà presa in considerazione dalla Presidenza e dall'Ufficio di Presidenza. C'è, però, un'annosa questione da risolvere, perché bisogna trovare una modalità per gestire sia le prenotazioni sia l'alternanza. In ogni caso, sarà valutata con la dovuta attenzione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "San Francesco d'Assisi" di Ornavasso (VCO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della seconda A e della seconda C della Scuola media "San Francesco d'Assisi" di Ornavasso (VCO), in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 4, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2010" (seguito)

Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 5, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2012" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dei disegni di legge n. 4 e n. 5.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. È doveroso sottolineare come la volontà di approvazione della legge finanziaria e soprattutto del bilancio nasca dalla necessità di non tenere bloccata la macchina regionale che, come tutti i colleghi sanno, dal 1° maggio non può effettuare i pagamenti, se non quelli relativi alle spese obbligatorie.
evidente che, non tanto relativamente alla legge finanziaria, che per il primo anno - ma torneremo su questo - era arrivata snella anche grazie ad alcune modifiche presentate in Commissione, ma soprattutto relativamente al suo Allegato A e al bilancio, vi sono molti aspetti che, se non fossimo in una situazione di urgenza, non sarebbero condivisibili, ma sarebbero da modificare.
un impianto di bilancio che, in larga parte, tiene conto della spesa storica prevista negli ultimi cinque anni dal bilancio della Regione Piemonte e, per altri casi, alleggerisce lo stesso in alcuni capitoli che per noi non sono sufficienti, oppure finanzia le differenti leggi presenti nell'Allegato A in modo non sempre condivisibile. Ma questa sarà una partita che tratteremo con l'assestamento di bilancio.
Sinceramente, riteniamo poco credibili alcune valutazioni che sono state fatte relativamente all'emendamento sulla sanità.
Rilevo che uno fotografa quanto è avvenuto e se, come ha detto la Consigliera Bresso, è sufficiente allontanarsi qualche mese perché si spenda di più, le ricordo - ma lei lo sa bene - che fino al 10 aprile lei è stata Presidente di questa Giunta regionale e ancorché facendo campagna elettorale, così come vi siete riuniti quasi ogni lunedì per approvare dei provvedimenti anche importanti - vedremo poi quello del tagli del 16% su tutti gli interventi della Regione Piemonte - quello del controllo è un dovere non certo demandato esclusivamente alla Presidente o all'Assessore alla sanità, ma demandato ai Direttori generali.
Da una lettura maliziosa - ma, come è stato detto nella seduta di ieri avremo modo di verificarlo in modo esatto in una riunione della IV Commissione - è verosimile che, come dicevamo nei mesi scorsi, nelle ultime due trimestrali sulla sanità non siano state appostate tutte le spese effettuate e che vi sia poi una prima trimestrale del 2010 sulla quale è gravato il peso delle ultime due.
evidente che la volontà della Giunta e della maggioranza sarà quella di andare, come ha detto il Presidente nel primo intervento, verso una revisione della spesa sanitaria, da un punto di vista dell'efficienza e della qualità, nel mantenimento dei servizi erogati, ma anche andando a tagliare tutto ciò che è superfluo e non prioritario.
Negli anni precedenti abbiamo fatto molti esempi; se quest'anno si riuscirà ad intervenire con una riduzione della spesa, per un'efficienza della spesa, ovviamente questo lo vedremo nei mesi a venire. Non si pu pretendere che uno porti in dote 100 milioni di euro dal momento dell'insediamento, anzi, la dote lasciata è di alcune centinaia di milioni di euro, che non riguardano soltanto la sanità; ai colleghi disattenti parlo soprattutto di quelli che nel precedente mandato sono stati in maggioranza - consiglio la lettura (cosa che avranno già fatto) della delibera del 29 aprile e della determina del 4 aprile, delibera con la quale si prevede un taglio del 16% di quelle che vengono definite "spese per enti", ma che, in realtà, in molti casi sono stati impegni di spesa effettuati già nel 2008 e nel 2009, ma che oggi non è impossibile liquidare.
In altre parole, all'interno della nostra regione vi sono soggetti che hanno svolto dei lavori e non possono essere pagati, perché su quella deliberazione è stato fatto un taglio; vi sono Comuni che hanno ricevuto una lettera con la comunicazione di una graduatoria, quindi con relativi contributi economici che dovevano ricevere, ma non li hanno ricevuti.
L'allegato della deliberazione del 29 marzo è di qualche pagina, come ogni collega può vedere scaricandolo dal web. L'ultima sforbiciata, che è stata fatta il 29 marzo, diventata attuativa il 4 aprile, supera le svariate centinaia di milioni fra il 2008 e il 2009.
Quindi non prendiamo da nessuno lezioni rispetto alla gestione dei conti, ma per un motivo, per il fatto che la precedente Giunta autocertifica il proprio fallimento nel momento in cui dice che analizzando la spesa della Regione Piemonte, la delegazione regionale della Corte dei Conti è invitata a tenere sotto controllo la formazione dei residui passivi, che potrebbe essere sintomo di una gestione della spesa da migliorare in termini di efficienza ed efficacia.
Ci hanno pensato gli elettori a far sì che l'auspicio della Corte dei Conti potesse diventare reale, ma questa maggioranza si incaricherà di far sì che l'indicazione data dalla Corte dei Conti e dalla Banca Centrale Europea, come ricordato nella deliberazione a firma della Giunta Bresso e dei suoi Assessori, possa trovare compimento.
Relativamente, invece, alle modifiche apportate in legge finanziaria do atto (perché ci sono i verbali) che in molte occasioni abbiamo richiesto all'allora maggioranza di portare all'approvazione del Consiglio una finanziaria che fosse quanto più possibile snella e, invece, di demandare come abbiamo fatto in un solo caso, ad un collegato alla finanziaria gli eventuali aggiustamenti che, di norma, si devono apportare.
Dobbiamo rilevare che, come peraltro anche ricordato dai colleghi che sono intervenuti, le modifiche proposte, ancorché alcune siano significative, non sono certamente molte, poiché sono perlopiù tecniche e sulle quali non credo occorra una grande discussione. Mi sembra che la sostanza delle modifiche riguardi, come dicevano i colleghi, i parchi sui quali, però, è evidente che c'è da fare una valutazione, che potrebbe valere anche per altre materie.
Credo nella continuità amministrativa, cioè credo che chi arriva e vuole disfare quanto le precedenti Amministrazioni hanno fatto, anche in termini legislativi, commetta un errore. Credo altresì che quando una maggioranza vince le elezioni abbia il diritto/dovere (pertanto, non mi riferisco esclusivamente alla legislazione sui parchi) di modificare alcune leggi che ritiene non corrette.
Ricordo che l'opposizione di allora, proprio su quel testo, intervenne in più occasioni spiegando perché non ne condivideva alcuni aspetti. Non è che ci potete chiedere di cambiare idea nell'arco di sei mesi, perch l'abbiamo approvato circa sei mesi fa. Ciò che pensavamo sei/otto mesi fa rispetto alla legge n. 19 continuiamo a pensarlo oggi, perché riteniamo che all'interno di quell'impianto complessivo vi siano alcuni aspetti che devono essere modificati.
L'Assessore Casoni propone in realtà solo una posticipazione delle scadenze che la legge indica, ma che una maggioranza che vince le elezioni provi a fare delle modifiche normative in alcuni singoli settori mi sembra un dato di fatto, peraltro legittimo, anche se magari da noi contrastato (penso, per esempio, alla legge sulla sicurezza, per due anni non finanziata fintanto che non venne approvata la nuova legge o altre normative). La precedente Amministrazione regionale e la precedente maggioranza che governava la nostra Regione avevano cambiato alcune normative.
Quindi, non credo vi sia nessuna anomalia rispetto alle posizioni da noi sostenute da molto tempo, anzi trovo che vi sia coerenza rispetto alle posizioni che avevamo quando eravamo all'opposizione, che tendiamo a mantenere tali anche adesso che siamo in maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dell'Utri.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente.
La Giunta oggi ci presenta un bilancio che è fondamentalmente un bilancio tecnico. D'altronde, non poteva essere diversamente per una semplice ragione, perché i tempi sono tali per cui non si poteva che prendere il bilancio precedente e portarlo avanti per quanto non fosse stato approvato, perché, come si dice a Napoli, "non si nasce imparati".
Pertanto, per quanto grandi siano le competenze nell'ambito dell'attuale maggioranza e dell'attuale Giunta, è fisiologico assumere in buona parte il materiale precedente e, di conseguenza, riproporlo.
Come da accordi, si era infatti detto che tutte le eventuali sfumature o sostanziali sfumature di carattere politico sarebbero invece state trattate successivamente con l'assestamento. Questa è la logica per cui l'opposizione ha ritenuto di dover tenere un atteggiamento di "bassa belligeranza", proprio perché non vi sarebbero state implicazioni inevitabilmente destinate a sconfinare in ambiti di definizione politica.
Questo era l'accordo iniziale. A fronte di questo, si è verificato un implemento graduale di emendamenti da parte della Giunta che hanno in parte modificato l'accordo stesso. Per quale ragione? Se la maggior parte degli emendamenti che la Giunta ha presentato possono essere considerati emendamenti tecnici, alcuni di essi, fondamentalmente uno, hanno una maggiore valenza di carattere programmatico, politico e anche di modifica di norme, per cui in forma mascherata sono sostanzialmente cambiati alcuni aspetti. Lo sa benissimo l'Assessore Casoni, si tratta di quello in relazione alle aree protette.
In generale, sappiamo tutti che, nel momento in cui è in discussione una manovra finanziaria, l'Assessore al bilancio di qualsiasi ente si trova ad essere bersaglio dell'assalto alla diligenza. È fisiologico, capita in Parlamento, come capita nelle Circoscrizioni. Questo è un fenomeno diffuso a 360 gradi.
L'accordo era appunto che ci si limitasse ad una dimensione esclusivamente tecnica, dalla A alla Z. Questo è stato rispettato al 99% e su quel 99% di questa formulazione di bilancio ci troviamo assolutamente d'accordo. È invece chiaro che, per quanto riguarda l'emendamento specifico, che comporta un'influenza politica su un determinato aspetto poiché non si tratta solamente di uno spostamento di date, come diceva precedentemente il Consigliere Vignale, ma di modifiche sostanziali, non ci troviamo d'accordo.
L'ultima considerazione che svolgo riprende l'affermazione del Consigliere Vignale, il quale ha affermato che la precedente Giunta ha autocertificato il proprio fallimento. Qualora fosse vero ciò che dice il Consigliere Vignale, questo bilancio, che in realtà non può essere che il copia-incolla di quello che non è passato fino ad aprile per essere riproposto adesso, sarebbe l'accettazione e l'adozione di un'autocertificazione di fallimento anche da parte della nuova Giunta. Non credo che ciò corrisponda al vero. Di conseguenza, ci troviamo di fronte a un bilancio che ha evidentemente un suo senso, un suo senso operativo le cui valenze le vedremo dispiegarsi progressivamente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati ad un punto avanzato della prima giornata di dibattito forse potrebbe essere giunto il momento in cui la Giunta, in particolare l'Assessore competente, faccia una pausa di riflessione. Perché possiamo ancora continuare ad andare avanti nel dibattito generale, nel chiarire i vari punti e gli elementi di incertezza che noi abbiamo e che abbiamo evidenziato anche ieri in Commissione, sia sul metodo che sul merito oppure possiamo cominciare a riflettere su come procedere.
Come comincia questa vicenda? Con una dichiarazione molto chiara ed esplicita da parte nostra sulla volontà di arrivare anche ad una rapida approvazione dello strumento di bilancio tecnico che veniva qua presentato per un ordine di ragioni piuttosto complessive e differenziate.
La prima. Questo testo arriva qua, ma alle sue spalle ha una storia che è la storia di tutta l'ultima parte della legislatura precedente: era un testo tecnico, presentato dall'Amministrazione precedente, che non aveva assolutamente volontà di prefigurare e di precostituire scelte per il successivo Governo regionale. Aveva, però, il vantaggio (molto opportuno ed importante) di non lasciare il Piemonte senza uno strumento di bilancio con cui far fronte ad una serie di impegni e di scelte di carattere urgente e pressante.
Devo dire che fu per volontà dell'attuale maggioranza (allora minoranza) che non arrivammo a votare in Aula questo strumento, per giungere, oggi, in condizioni molto precarie, direi quasi in limine mortis essendo scaduti tutti i termini precedenti, a votare questo strumento di bilancio.
Abbiamo più volte dichiarato che davanti ad un testo tecnico, con stringati emendamenti assolutamente necessari ed essenziali - faccio riferimento, ad esempio, ai temi della sanità e a poco altro - non ci sarebbe stata alcuna preclusione, da parte nostra, ad arrivare all'approvazione, anche la più celere possibile, del documento. Fatta salva la presentazione, da parte nostra, di un testo a cui assegniamo grande importanza: mi riferisco all'emendamento alla legge finanziaria per l'anno 2010, che inserisce l'articolo 1 bis, "Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali ed ulteriori disposizioni", che prevede un dimezzamento di questa indennità di fine mandato.
Di fronte ad un testo sostanzialmente tecnico, che consentisse all'Amministrazione del Piemonte di far fronte a importanti scadenze e a importanti richieste provenienti dagli Enti locali e, più complessivamente dal territorio del Piemonte, con l'introduzione dell'emendamento relativo alla sanità e poco altro, con l'accoglimento e la discussione anche del nostro emendamento alla legge finanziaria, la nostra disponibilità non solo era stata dichiarata in più occasioni, ma era stata riproposta ancora ieri in modo ufficiale in sede di Commissione congiunta (I e IV), che abbiamo convocato, ovviamente, in via del tutto informativa, visto che questo provvedimento era stato direttamente richiamato in Aula dalla Giunta. In ogni caso, lo abbiamo ufficialmente ribadito ancora ieri.
Nella seduta di Commissione di ieri l'Assessore competente aveva illustrato una serie di ulteriori emendamenti che la Giunta intendeva sostanzialmente presentare oltre a quelli inizialmente annunciati, che, a nostro avviso - vanno valutati con grande attenzione - in quella prima fase di discussione, non rivestivano tutti quel carattere di urgenza, di indifferibilità e di non sostanziale modificazione delle caratteristiche tecniche di uno strumento di bilancio, facendolo diventare non più un "bilancio tecnico", ma un bilancio che contenesse e prefigurasse delle scelte.
L'intervento di poco fa del collega Vignale è stato senz'altro documentato ed interessante, in particolare in riferimento all'emendamento su cui nutriamo i dubbi maggiori, quello, cioè, relativo alla questione dei parchi, presentato dall'Assessore Casoni e illustrato dall'Assessore Quaglia ieri in sede di Commissione.
Il collega Vignale, in modo del tutto legittimo, ribadisce l'intenzione della maggioranza e della Giunta di cambiare l'attuale legge sui parchi.
Per cui è del tutto evidente che un emendamento come quello è propedeutico ad una scelta politica di carattere sostanziale (peraltro è del tutto legittima, perché è la maggioranza; noi diremo cosa penseremo nel momento in cui ci presenterete i testi e faremo le valutazioni del caso in sede di Commissione e in sede di Aula). Però è chiaro che emendamenti di questo tipo, che sottendono una simile volontà politica, non sono né urgenti n tecnici, ma prefigurano un indirizzo o una linea di carattere diverso, che per quanto possa essere legittima, per quanto ci riguarda non lo è nello strumento tecnico. È legittima nel momento in cui arriveremo alla discussione del documento di assestamento (a breve, perché dopo l'approvazione del bilancio di carattere tecnico arriveremo al vero bilancio, ciò che sostanzialmente sarà il bilancio in questo primo anno di legislatura).
Quel documento di assestamento si configurerà esattamente come un testo di bilancio che individuerà e indicherà le linee fondamentali - le prime su cui questa Amministrazione e questa maggioranza vorrà operare le prime importanti scelte sostanziali. Quella sarà, eventualmente, la sede in cui inserire quelle scelte che rivestono un carattere sostanziale di modifica degli orientamenti precedenti o di nuova impostazione (ci saranno, poi altri documenti di bilancio e momenti successivi).
A nostro avviso, sarebbe un'introduzione surrettizia quella operata in data odierna all'interno di un testo e di un documento come questo, che cambierebbe oggettivamente i termini della discussione.
Perché se i termini del dibattito sono questi, non si parla più di una "veloce e celere discussione di uno strumento tecnico", ma di scelte politiche e sostanziali di modificazione di un assetto legislativo, di scelte che in questa Regione sono state realizzate fino a questo momento e che richiedono, inevitabilmente, da parte nostra, i necessari livelli di approfondimento.
Pertanto, è su questo che ci dobbiamo intendere: dobbiamo capire se lavoriamo su un testo tecnico e su emendamenti che hanno strettamente e assolutamente carattere di urgenza e di indifferibilità, per cui devono per forza essere esaminati in questa sede, o se, invece, ragioniamo di scelte che prefigurano una prospettiva, per cui vanno demandate a quell'altro strumento che sarà l'assestamento di bilancio, sul quale opereremo non solo tutte le discussioni del caso, ma potremo fare gli approfondimenti dovuti non più su un testo che è stato richiamato in Aula, ma nelle Commissioni competenti (perché non basterà la I Commissione, ma ci vorranno, da questo punto di vista, anche le Commissioni di merito).
Si tratta di assumere una decisione: se rimaniamo ai primi momenti ovvero ai primi enunciati, la nostra volontà assolutamente non cambia; lo abbiamo confermato ieri in Commissione e lo hanno ribadito tutti i colleghi nei loro interventi in Aula.
Se invece l'ambito è diverso, è del tutto evidente che i nostri approfondimenti saranno quelli che scelte di carattere politico programmatico e amministrativo di quel livello inevitabilmente richiedono.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
Intanto è bene chiarire alcuni aspetti ai colleghi, perché oggi ho fornito informalmente ad un paio di Capigruppo una modifica, ma qualcuno sta intervenendo su un testo che è stato presentato ieri. Delineiamo quindi, i contorni della vicenda.
Una delle critiche sollevate si riferiva al motivo di questo inserimento in legge finanziaria: qual è, sostanzialmente, il carattere di urgenza di questo provvedimento? Il provvedimento scatta perché nella legge precedentemente approvata, a cui faceva riferimento il collega Vignale, si parlava di entrata in vigore della legge entro 90 giorni dall'inizio dell'attuale legislatura. Quel testo, allora non concordato con l'opposizione, doveva necessariamente entrare in vigore entro 90 giorni dal 3 maggio, data in cui si è insediata tale procedura.
Ho presentato un emendamento politico - quello di ieri - che in alcuni punti faceva anche dei riferimenti sostanziali, perché parlava di "Giunta regionale che poteva modificare i criteri di nomina dei parchi". Questo nel discorso politico di oggi, ci può stare.
Vorrei altresì informare i colleghi della maggioranza che non conoscono a fondo questa legge che siccome è stato fatto un richiamo ai principi del federalismo, la legge approvata l'anno scorso prevede che i Consigli dei parchi siano formati da sei membri: uno designato dalla Provincia, due dai Comuni e gli altri tre designati dalle organizzazioni locali ambientaliste.
Quindi la Regione, proprio in questo caso, non mette becco: paga puntualmente dalla carta igienica a tutto il resto e decidono altri soggetti. Però io oggi non voglio entrare sul versante politico, perch come diceva il collega Dell'Utri - bisogna capire che se si discute in termini politici, io non lo voglio fare oggi. La controproposta che voglio fare è questa: ha diritto una maggioranza regionale a dire: prendiamo un periodo di riflessione, che io ho già quantificato ci debba almeno dare il tempo di valutare, in eventuali percorsi di modifica, i tempi necessari? Al 31 marzo, quindi con decorrenza al 1° aprile del 2011, scade l'anno fiscale dei parchi. Non ha nemmeno senso interrompere un anno amministrativo il 15 di agosto, con spese che possono essere difficilmente computate: è complicata anche solo l'applicazione tecnica di questa legge, che porterebbe i parchi in situazioni di questo genere. Chiedo quindi di fare in modo che noi abbiamo la possibilità di dire che in questo Consiglio, se ci sarà un disegno di legge di modifica dell'attuale 19, seguirà tutti gli iter previsti: vale a dire che andrà prima in audizione con tutti i Presidenti delle Province, con tutti gli Enti Locali, con tutti i Sindaci andrà in Commissione, la Commissione ne discuterà, si arriverà in Aula e si farà quel che si deve fare.
Voglio subito tranquillizzare su una cosa che però ho sentito: non è mio intendimento modificare la designazione dei sei componenti, però vorrei e questo è importante e lo dico per correttezza - che perlomeno il Presidente del Parco fosse condiviso con la Giunta regionale. Visto che la Regione mette tutte le risorse e possiamo avere un Consiglio che in qualunque momento può sfiduciare un Presidente, dal momento che, come dicevo, non c'è un membro nominato dalla Regione, chiedo che perlomeno il Presidente non sia subito dalla Regione: deve essere concertato.
Invece - qui voglio lanciare degli spunti che poi saranno oggetto di discussione - perché non proviamo a vedere quel che succede altrove? Oggi ci sono parchi molto più fruibili dei nostri in tante Regioni italiane, in Francia, in Spagna, negli Stati Uniti, in Canada. Sto facendo proprio una ricognizione di come funzionano tutti gli altri parchi al di fuori della nostra regione e vediamo che ci sono parchi che sono dinamici, che creano posti di lavoro sul territorio preservando l'ambiente esattamente come vogliamo continuare a fare noi, con regole precise. Ma vogliamo renderli più vivi, non musei da visitare. Però, ripeto, di questo parleremo quando ci sarà occasione di farlo, con un disegno di legge che procederà in modo condiviso.
Oggi, quindi, dichiaro la disponibilità mia e della Giunta a ritirare ufficialmente quell'emendamento di ieri, che demandava alla Giunta regionale di modificare i criteri di nomina degli enti Parco, e a dire che questa applicazione - attraverso un percorso che inizierebbe proprio il 1 gennaio del 2011 e si concluderebbe necessariamente il 31 marzo - decorra dal 1° aprile, data alla quale noi avremo gli enti costituiti. Nel frattempo, vediamo se si trova un'intesa su un disegno di legge che presenteremo e che potremo affrontare nei prossimi mesi.
Quindi non tocco la legge approvata l'anno scorso, tocco solo la norma transitoria che dice: sia dato tempo alla Giunta di centrodestra di questa regione di valutare una proposta da portare al Consiglio. Non si pu pensare che questo si possa fare in 15 o 20 giorni. Come ho detto, il percorso sarà necessariamente lungo.
Mi rivolgo quindi ai Capigruppo - a Negro, a Bresso, a Dell'Utri, a Reschigna soprattutto - per capire se c'è la volontà. Perché io ufficialmente ho depositato il vecchio testo, quello di ieri che parla ancora di Giunta; sono disponibile a ritirarlo e ad accettare quindi le critiche politiche che venivano mosse su quel testo. Però vorrei la certezza dai Capigruppo che l'emendamento che ci è stato trasmesso informalmente, e che posso depositare ufficialmente, sia accettato e acceleri l'approvazione della legge finanziaria e del bilancio.
Rinuncio dunque alla parte politica, però ci siano dati perlomeno il tempo di ragionare sul tema e i tempi tecnici per vedere se poi questo è un percorso che arriverà a compimento. Oppure noi arriveremo a fine anno e non saremo stati in grado di modificare l'attuale legge, che scatterebbe tal quale come è prevista oggi, partendo peraltro dal 1° dell'anno, come si conviene ad ogni organismo che deve essere rinnovato, e non a metà agosto.
Per esempio molti presidenti e direttori di Parco ci dicono: ma noi come dobbiamo computare le spese? Dobbiamo spendere tutto nei primi mesi e posticipare negli altri, o no? È una richiesta legittima.
Io qui vorrei una risposta certa: i termini sarebbero di dire che scatta la procedura di attuazione il 1° gennaio, si conclude dopo i 90 giorni della vostra legge il 31 marzo - cioè un mese per i Presidenti delle Province per convocare, un mese per concertare, un mese alla Giunta per concordare i presidenti - e il 1° aprile gli organi sono costituiti.
Questo è ciò che mi sento di proporre e che, da quello che ho sentito questa mattina, accoglie tutte le vostre richieste. Sono state fatte obiezioni nel merito, che evidenziavano cioè che c'era una volontà nostra di modificare degli aspetti; noi diciamo che non è così, è solo una richiesta di dilazione transitoria, che decade. Poi, invece, insieme vedremo se delle proposte, se un disegno di legge della Giunta, piuttosto che una proposta di legge del Consiglio, della maggioranza o dell'opposizione, ci aiuta a vedere come lavorano gli altri parchi e a fare in modo, magari, di conservare gran parte di questa legge, andandola però a modificare con assetti di attuazione importanti per la fruibilità dei parchi, per la loro economia e per tutto ciò che noi vorremmo che i parchi possano diventare, essendo anche più agenti di sinergia con il territorio che occupano.
Ho voluto intervenire, e concludo, per chiarire che questa posizione è quella che ritengo minimale per la Giunta. Oltre questo noi non possiamo andare, perché abbiamo il diritto di avere dei mesi per l'aggiustamento tecnico che i parchi stessi ci sollecitano: di far finire cioè l'annualità di quest'anno prima di partire con le nuove procedure.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Casoni. Quindi l'emendamento è ritirato?



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette (fuori microfono)

Devo sentire in merito una risposta univoca...



PRESIDENTE

Allora bisogna far circolare l'emendamento formalmente, in modo che tutti abbiano modo di leggerlo. Io ho prenotati il Presidente Gariglio e il Consigliere Goffi.
Ha chiesto la parola il Presidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Signor Presidente, abbiamo ascoltato la comunicazione resa dall'Assessore Casoni. Vorremmo ribadire un tema e, poi, le chiederemo anche di sospendere brevemente il Consiglio regionale, allo scopo, da un lato, di consentirci di maturare una posizione come opposizione. Dall'altro lato, però, le rinnovo la necessità che ci possa essere un punto - il quale ci auguravamo fosse rappresentato dalla Commissione di ieri - nel quale riuscire a capire come proseguire complessivamente su questa legge di bilancio e su questa legge finanziaria, anche perché ci rendiamo tutti conto che continuando con la presentazione di emendamenti su emendamenti possiamo veramente allungare a dismisura i termini della loro approvazione.
Relativamente alla posizione manifestata dall'Assessore Casoni, vorrei esprimere due semplicissime considerazioni. L'Assessore e la Giunta regionale sono pienamente legittimati, anche per quanto riguarda organi nominati o eletti delle aree protette e dei parchi, a presentare modifiche al testo unico sulle aree protette. Sul merito di queste modifiche si aprirà una consultazione e lavoreremo in Commissione e in Aula, non recando questo alcun pregiudizio al fatto che le aree protette non avviino da oggi il loro percorso sulla base della composizione degli organi, così come contenuta all'interno del testo unico sulle aree protette.
Quindi, rispetto alle procedure di semplificazione e a quelle che consentono di rendere più forte la vita economica all'interno delle aree protette, l'Assessore non deve chiederci l'autorizzazione a presentare disegni di legge che modificano il testo unico: li presenta, ne discuteremo e li confronteremo.
Invece, ribadiamo che, dal nostro punto di vista, riteniamo inaccettabile, in primo luogo, che questa questione nasconda e contenga al suo interno l'altro tema, quello della modalità di determinazione degli organi di tutela delle aree protette: questo è il punto politico di questa discussione.
Se occorre un po' più di tempo rispetto ai novanta giorni per avviare questo percorso, abbiamo detto all'Assessore che siamo disponibili a portare questo termine un po' più avanti, per consentire, innanzitutto, di fare bene le procedure. Siamo disponibili a ragionare su questo termine, ma il fatto che l'Assessore abbia legittimamente in mente un suo percorso strategico rispetto al ruolo delle aree protette non deve intrecciarsi con l'altro tema, quello della modalità di composizione e nomina degli organi.
Questo è il punto di grande distinzione rispetto al quale l'Assessore non ci ha convinti.
vero che la Regione finanzia il sistema delle aree protette e delle aree di riserva, è altrettanto vero che finanzia le spese di funzionamento e gestione per una minima parte, ma i più importanti contributi economici da parte della Regione sono dati dagli interventi di investimento, dal consenso rispetto ai piani di area, dalle azioni che ridanno ai parchi una funzione, oltre che di tutela, anche di vita economica.
Su questo si esercita il controllo vero da parte della Regione e non nominando una persona o condividendo il nome del presidente dell'ente. Il coltello che la Giunta regionale mantiene dalla parte del manico concerne l'erogazione dei finanziamenti relativamente alla condivisione degli obiettivi, dei contenuti e degli investimenti. Allora, anche su questo l'Assessore Casoni deve un minimo riflettere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Vede, Consigliere Reschigna, sono una persona leale. Ho appena detto che non intendo modificare la composizione dei consigli e altrettanto lealmente dico, però, che vorrei che il presidente fosse concertato con la Regione, perché se diamo vita ad una legge che dà degli indirizzi e non abbiamo presidenti concertati anche con la Regione ma imposti dai consigli d'amministrazione dei parchi, come potremo attuare le politiche contenute in una legge approvata da tutti? Le chiedo di spiegarmelo! Lei ha parlato di soldi, però sappiamo che, oggi, ci sono dei Presidenti che, legittimamente, anche con voi - lo sa bene la collega Bresso - addirittura, hanno instaurato degli atti contro l'allora Presidente della Regione. Cioè, si sono costituiti in causa contro la Regione che finanzia totalmente le strutture, per esempio è stato instaurato un contenzioso dal Parco del Po Torinese nei confronti della Regione per una questione di cave e quant'altro. Quindi, la Regione finanzia il Parco del Po Torinese, il quale ha una causa di carattere amministrativo contro la Regione, cioè contro se stessa.
Allora, che i sei vengano nominati dalla Provincia e dai Comuni e i tre da chi già lo fa oggi, cioè Coldiretti e associazioni ambientaliste quindi non c'è un solo membro di nomina regionale - però, che almeno il Presidente sia scelto insieme tra questo organismo e la Regione mi sembra il minimo se qui si vuole parlare di politiche regionali sui parchi altrimenti, per risolvere il problema, deleghiamo la materia alle Province.
Quindi, su questo dico altrettanto chiaramente al Capogruppo Reschigna che, se non viene accettata la mia proposta, mantengo quella di prima, nel senso che, a questo punto, se non si individua una mediazione, mettiamo in atto anche noi un'azione politica di incisione sulla questione.
Consigliere Reschigna, con queste mie dichiarazioni a verbale sono stato chiaro e, di fronte alla vostra paura di colpi di mano relativamente alle nomine, dichiaro che qualunque proposta di modifica di legge della Giunta manterrà questo potere di nomina in capo ai sei che ci sono oggi e chiederà solo che il Presidente sia concertato e non subito dalla Regione.
Questo è l'aspetto che volevo evidenziare per chiudere questa partita a verbale ed evitare che ci possano essere diverse interpretazioni.
Invece, insieme a voi vorrei costruire un percorso più aperto per quanto riguarda la fruibilità dei parchi. Come mai oggi i parchi non offrono un posto di lavoro se non alle guardie forestali, mentre in altre regioni creano decine di posti di lavoro? Come mai in alcuni parchi non si riesce nemmeno a mangiare, perché al loro interno non c'è un ristorante o un bar dove si possa bere una bibita? Per questo dicevo che sono dei musei con gente che passa senza lasciare un euro o creare posti di lavoro. Andiamo a vedere cosa fanno altre Regioni, che sono molto più dinamiche nel preservare l'ambiente, ma anche nel creare economia per il territorio. Magari diciamo subito che una proposta di legge tenderà a modificare, per esempio, tale aspetto prevedendo che ogni Parco che crea un posto di lavoro deve assumere gente di quel territorio e non di altri, per esempio non gente che parte da Torino per andare a Cuneo o viceversa, che parta da Cuneo per andare a Novara, perché, giustamente, i posti di lavoro devono essere creati anche lì.
Allora, questo veramente è il mio punto di mediazione, altrimenti saremo costretti anche noi, se la minoranza insiste, a fare la nostra parte politica e a mantenere l'emendamento precedente, secondo cui la Giunta regionale può modificare i criteri e le tempistiche di nomina, quindi con un atto della Giunta e non del Consiglio.
Ho accettato le rimostranze politiche che avete mosso questa mattina collega Reschigna, quindi ritiro quell'emendamento, però non potete dire che un emendamento che mantiene e che non va a toccare l'impianto della legge, ma che è solo relativo alla norma transitoria, sia un atto politico.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore, siccome è stato depositato l'emendamento nuovo quale riteniamo depositato?



CASONI WILLIAM, Assessore ai parchi e aree protette (fuori microfono)

Volevo sentire i Capigruppo dell'opposizione.



PRESIDENTE

Mi pare che il Consigliere Reschigna abbia chiesto di sospendere la seduta per qualche minuto, per esigenze della minoranza, e successivamente convocare una Conferenza dei Capigruppo per esaminare gli emendamenti che informo l'Aula, in questo momento sono 46, sulla sola legge finanziaria.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Intanto faccio appello a lei, Presidente, affinché il numero degli Assessori in Aula, quando si discute, sia più corposo. Rilevo questo per una questione di rispetto. Così altrettanto per una questione di rispetto avevo qualche dubbio questa mattina, ma ora è stato risolto: lo riferisco all'Aula, chiedendo se la stessa reputa responsabile questo atteggiamento.
Ho chiesto se l'onorevole Rosso e l'onorevole Cota, che risultavano qui in congedo, fossero in missione alla Camera. Non mi è stato detto che erano in missione alla Camera né che fossero giustificati. L'onorevole Rosso si è presentato alla Camera durante le votazioni in questo esatto momento.
Chiedo se il Consiglio regionale può permettere che, nel momento in cui si discute il bilancio tecnico - e in un momento in cui abbiamo persone fuori che stanno discutendo su materie di lavoro su cui lui dovrebbe presentare un piano e venire qua in Aula a discuterne - reputi comportamento responsabile che il Vicepresidente sia tranquillamente a Roma a fare il deputato.
Credo che questo atteggiamento debba essere in qualche modo stigmatizzato da parte del Presidente, perché ritengo sia offensivo nei confronti dell'Istituzione del Consiglio regionale. Questo glielo dico preliminarmente rispetto all'intervento. Mi rendo conto che è irrituale rispetto all'intervento, ma credo sia legittimo per un Consigliere regionale, che è qui per ascoltare gli interventi, che i suoi Assessori e il Vicepresidente della Giunta, che rappresenta la Giunta, siano in Aula e non a Roma.
Detto questo, trattandosi di un bilancio che risale ad epoca diversa rispetto alla nostra presenza in Consiglio, su questa materia l'UDC partecipa più come spettatore. Ho molto apprezzato l'intervento dell'Assessore Casoni, che ha esposto con trasparenza le vicende.
A fronte di un bilancio tecnico, in cui di politico forse c'è poco da discutere, vi sono due elementi che personalmente reputo di grande valenza politica. Il primo riguarda l'emendamento sulle aree protette; il secondo è la procedura di variante dei piani regolatori, che consente le alienazioni dei Comuni.
Se mi permettete, vorrei anche qualche chiarimento, da parte della maggioranza - in particolare dal Gruppo della Lega Nord - trattandosi di due emendamenti politici, molto marcati da un punto di vista politico entrambi anche leghisti. Mi spiego.
Il primo riguarda le aree protette. È vero che le nomine dei sei membri sono tutte territoriali, ma - mi è sempre stato spiegato dai colleghi leghisti - più la nomina è territoriale, più è federalista e, pertanto, più è legata alle esigenze del territorio. Dopodiché, questo provvedimento si basa sostanzialmente su due elementi, che dobbiamo cercare di spiegare. Il primo è la prorogatio dei termini di entrata in vigore, il secondo è la nomina del Presidente. Su questo, lei dice: la...



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette (fuori microfono)

Ha ascoltato cosa ho detto?



GOFFI Alberto

No, ho ascoltato, ma arrivo al punto suo, se mi lascia finire. Le voglio solo ricordare - questo non è neanche un intervento a due - che quando lei si rivolge all'autorevolissimo Capogruppo e Presidente del Gruppo del PD, si deve rivolgere anche a tutti gli altri Capigruppo, che credo abbiano eguale legittimazione. Glielo voglio dire, così che lei lo sappia in futuro e potrà regolarsi nei confronti degli altri Gruppi politici.
Lei pone le vicende su tutti e due gli elementi: l'elemento della prorogatio e l'elemento della nomina, del potere di nomina. Ora sull'elemento della prorogatio so che esistono problemi seri, perché questa riorganizzazione suscita difficoltà. Sul punto, in effetti, siamo disponibili a discutere.
Sul potere di nomina ritengo francamente esagerata la soluzione rispetto al problema. Il problema è che la Regione mette i soldi; la nomina del Presidente la ritengo eccessiva. Eccessiva. Credo che si possa trovare anche un equilibrio su questo, perché è giusto che la Regione abbia un esercizio del potere di controllo e di vigilanza sui soldi che mette, senza dover necessariamente ricorrere alla nomina e all'elezione del Presidente.
Credo che si possa trovare, rispetto al secondo emendamento (quello che non è stato ancora depositato, ma informalmente fatto veicolare ai Capigruppo) qualche margine e un accordo. Questo glielo dico come elemento per poter ulteriormente verificare questo emendamento.
Il primo, quindi, ha una valenza politica e la Lega Nord mi deve spiegare - in particolare il suo Capogruppo - come ritiene di giustificarlo, perché è totalmente in contrasto con i principi cardine che la Lega Nord porta avanti.
Il secondo, consente alle deliberazioni dei Comuni di adottare, nella delibera comunale di dismissione, anche la variante della destinazione urbanistica.
Ieri ho ascoltato con molto piacere il Capogruppo della Lega Nord - che è anche Capogruppo in Consiglio comunale: il collega Carossa - che ha contestato la delibera di modifica della destinazione urbanistica, e quindi di cessione, del Palazzo del Lavoro. Si tratta di una struttura molto importante di questa città, che faceva parte di un progetto di accelerazione e di alienazione molto lontano dai principi leghisti.
Ora, attraverso questo emendamento si consente, non solo al Comune di Torino ma a tutti i Comuni che hanno un piano di alienazione e di dismissioni, di approvare in un'unica delibera anche lo strumento urbanistico. Francamente mi paiono, in un bilancio tecnico, due emendamenti di tale portata politica antileghista che merita un approfondimento.
Se c'è una condivisione su questi temi, evidentemente qualcuno ha cambiato idea. Vorrei capire chi di voi due ha cambiato idea, per capire anche come regolarmi per condurre una legittima attività di opposizione.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni

Fatto personale richiamato dal Consigliere Ronzani (art. 68 Regolamento)


PRESIDENTE

Precisando che nessun Consigliere o Assessore deve giustificare la propria assenza - lo dico per onore di verità all'Aula - questa mattina ho detto che l'onorevole Rosso, Vicepresidente della Giunta, Assessore al lavoro, proprio perché c'era una mattinata "delicata" che si è conclusa con l'incontro delle ore 12, era assente per motivi sanitari. Mi ero informato anche sulla sua eventuale presenza, in prospettiva della penultima Conferenza dei Capigruppo (non quella di oggi), perché c'era anche la questione del sindacato ispettivo. Così mi è stato detto e così ho riferito: ognuno è responsabile delle proprie azioni.
Consigliere Ronzani, interviene per discussione generale?



RONZANI Wilmer

Intervengo a norma dell'articolo 68 del Regolamento, "Onorabilità dei Consiglieri".
Questa mattina, intervenendo ad inizio dei lavori del Consiglio, avevo sollecitato - e lei prima lo ha ricordato - il Vicepresidente della Giunta a riferire su una vicenda che riguarda una vertenza. E lei - io non dubito della sua onestà intellettuale e del suo rigore - motivò l'impossibilità del Vicepresidente ad essere presente e a riferire in aula con il fatto che il Vicepresidente era impegnato per ragioni familiari-sanitarie...



PRESIDENTE

Familiari non l'ho detto, ho detto sanitarie e lo ha anche ricordato nel mio intervento, prima che lei chiedesse di intervenire per fatto personale.



RONZANI Wilmer

Motivi che io ho rispettato, tant'è vero che nessuno di noi ha ritenuto di dover insistere per richiedere la presenza del Vicepresidente. Ci sono questioni sulle quali...



PRESIDENTE

Venga al fatto personale, Consigliere.



RONZANI Wilmer

Io mi sento offeso, Presidente, e penso che anche lei dovrebbe sentirsi offeso. Se il Presidente del Consiglio...



(Commenti del Consigliere Burzi)



RONZANI Wilmer

Mi scusi, Consigliere Burzi, ma se il Presidente del Consiglio...



PRESIDENTE

Io il fatto personale non lo ravvedo. Abbia pazienza! Ho detto all'Aula che ho dato quell'informazione perché di ciò ero stato informato ritengo...



RONZANI Wilmer

Non è mai successo che il Vicepresidente della Giunta accampasse pretesti e bugie...



PRESIDENTE

Non ha accampato pretesti: forse ho sbagliato io...



RONZANI Wilmer

Ha detto una cosa che non è vera, Presidente! Non è vera! Non è vera! Hanno preso in giro lei! Dovrebbe lei sentirsi offeso da questo fatto!



PRESIDENTE

Non si preoccupi di come mi sento io...



RONZANI Wilmer

Mi sento offeso io!



PRESIDENTE

Allora ne prendiamo atto. Ha concluso?



RONZANI Wilmer

No! No! Presidente, mi spiace. Lei ha riferito, in quest'aula, che il Vicepresidente della Giunta non poteva essere presente per ragioni sanitarie: le parole hanno un significato.



PRESIDENTE

Io l'ho anche ricordato, prima che lei chiedesse, in maniera pretestuosa, la parola.



(Battibecco fra il Consigliere Toselli e il Consigliere Ronzani)



RONZANI Wilmer

Ma cosa mi viene a dire, Consigliere Toselli! Dovrebbe lei sentirsi preso in giro!



PRESIDENTE

Se non la smettiamo, sospendo la seduta!



RONZANI Wilmer

Presidente, non esiste! Sospenda la seduta, ma non esiste, ricominciamo dall'inizio.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.46 riprende alle ore 16.54)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 4, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2010" (seguito)

Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 5, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2012" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere. Dopo l'intervento del Consigliere, sospendiamo la seduta per un'esigenza dell'opposizione di circa un quarto d'ora. In coda, è convocata la Conferenza dei Capigruppo per esaminare gli emendamenti sulla legge finanziaria. Ovviamente, il Consiglio prosegue, quindi i Consiglieri devono rimanere nelle vicinanze.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire sul dibattito generale, tuttavia ne approfitto perché ritengo la questione piuttosto seria. Questa mattina, rispondendo al Consigliere Ronzani, lei ha detto - e lo ha ricordato nel suo intervento che il Vicepresidente Rosso era assente per motivi di salute (o sanitari come lei ha detto). Questa informazione l'ha ribadita e ripetuta nell'incontro che abbiamo avuto con i lavoratori di una fabbrica, i quali ci hanno detto che si sentono soli, si sentono abbandonati dalle istituzioni. Quattro di questi lavoratori sono su una torre per protestare per la situazione in cui si sono venuti a trovare.
Noi possiamo anche sorridere del fatto che tra di noi ci diciamo certe cose, ma quando le diciamo ai lavoratori cerchiamo di essere un po' più seri. Ho apprezzato le parole dell'Assessore Maccanti, l'Assessore Giordano è presente, ma le pare logico e onesto, nei confronti non solo di questo Consiglio, ma di chi ci ascolta, delle persone che vengono in Consiglio a chiedere solidarietà... Solidarietà: questo ci hanno chiesto i lavoratori.
E noi abbiamo un Vicepresidente della Giunta regionale... E io mi permetto di dire: "Stiamo discutendo il bilancio e non c'è neanche il Presidente della Giunta regionale!". Io capisco gli impegni, ma quando c'è il bilancio, il Presidente della Giunta regionale sta in Consiglio! Io non dico che il Presidente debba essere sempre presente, perché è comprensibile che il Presidente della Giunta abbia impegni istituzionali, ma quando c'è il bilancio della Regione, questo è il primo impegno. Se il Vicepresidente Rosso non vuole fare il Vicepresidente, torni o continui a fare il parlamentare: non sentiremo la sua mancanza (anche perché lo abbiamo visto poco).
Presidente del Consiglio, noi dobbiamo avere un rapporto onesto, di serietà tra di noi. L'hanno costretta a dire una cosa non vera. Sono convinto, Presidente, che lei ha detto quello che le hanno riferito. Ma questo atteggiamento non va bene! Deve essere chiaro: noi possiamo sorridere, ma non va bene! Per quanto riguarda il bilancio, dico che poich siamo in una situazione particolare delicata - lo abbiamo detto tutti, si tratta di un bilancio tecnico presentato dalla precedente Giunta e dalla precedente maggioranza - sarebbe anacronistico se avessimo un atteggiamento di ostruzionismo nei confronti di quel bilancio tecnico. Tuttavia, se ci aggiungiamo tanti altri elementi, è inevitabile che il nostro atteggiamento diventi un altro. C'è l'assestamento di bilancio: presentate nell'assestamento di bilancio tutte le altre questioni. Che senso ha? A parte quelle urgenti, sulle quali abbiamo detto di essere d'accordo, le altre portatele dopo, con l'assestamento di bilancio! C'è il modo di aprire un confronto politico nelle Commissioni - ripeto, nelle Commissioni - e poi in Aula. Ora, approviamo questo "benedetto" bilancio! È chiaro che questa "impuntatura" porta l'opposizione a fare altre valutazioni. Se, invece, c'è la necessità, come c'è la necessità, di approvare il bilancio tecnico abbandonate le altre questioni: portatele con l'assestamento di bilancio! Questo sarebbe un atteggiamento serio, nell'interesse generale, se vogliamo dotare la Regione di un bilancio. Un atteggiamento di serietà.
Se i Capigruppo che si dovranno riunire dopo nella sospensione prendessero in esame questa possibilità, ricordo che abbiamo l'assestamento di bilancio: portiamo le altre questioni nell'assestamento di bilancio e approviamo, in poche ore o domani mattina, il bilancio tecnico.



PRESIDENTE

Volevo tranquillizzarla: non sono stato costretto a dire nulla collega Muliere. Semplicemente, questa mattina, ancor prima che mi venisse chiesto, ho dato le notizie che avevo. Nel frattempo ho anche fatto delle verifiche, che a questo punto, per non sbagliare, non ritengo di dire qui.
Preciso, però, di non aver detto ai lavoratori che l'Assessore non era presente per le questioni sanitarie di cui ho detto in aula. In risposta a un sindacalista che mi ha chiesto...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lei ha affermato un'altra cosa, Consigliere Muliere: ha detto che io ai lavoratori, nella Sala Viglione, avrei detto che il Vicepresidente della Giunta non c'era per quei motivi. Non ho detto questo, ho detto un'altra cosa in risposta, se non ricordo male, alla responsabile della CGIL. Ho risposto che la Giunta è un organo collettivo e che erano presenti due autorevoli Assessori: l'Assessore Maccanti e l'Assessore Cavallera.
Detto questo, devo dire che oltre alla solidarietà, in risposta a quanto ha detto prima l'Assessore Maccanti, i lavoratori hanno avuto una risposta concreta, perché domani il tavolo richiesto sarà istituito ed operativo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, comunico che la seduta è sospesa fino alle ore 17.15, per l'esigenza della minoranza. Alle 17.20 è convocata la Conferenza dei Capigruppo e, in coda, riprenderanno i lavori del Consiglio, per il prosieguo dell'esame e la votazione della legge finanziaria.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.02 riprende alle ore 18.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
in corso una Conferenza dei Capigruppo. Tra circa dieci minuti vi faremo sapere se i lavori proseguono oppure se la seduta verrà sciolta.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 18.07 riprende alle ore 18.27)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo è ancora in corso. Pertanto, concludiamo i nostri lavori.
Ricordo a tutti che il Consiglio è convocato per domani mattina alle ore 10.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.28)



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