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Dettaglio seduta n.48 del 01/12/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



(I lavori iniziano alle ore 14.37 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata - articolo 100 del Regolamento consiliare)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione a risposta immediata n. 298 della Consigliera Pentenero inerente a "Programma operativo per l'anno 2010. Assegnazione delle risorse finanziarie" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 298, presentata dalla Consigliera Pentenero, che ha facoltà d'intervento per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Con l'interrogazione presentata vogliamo semplicemente capire dall'Assessore al bilancio quali siano le intenzioni della Giunta relativamente alle quote non ancora liberate rispetto al PO assegnato alle singole Direzioni, a fronte di una situazione per la quale le singole Direzioni hanno già avuto con l'assestamento 2010 una riduzione delle risorse assegnate, rispetto all'assestato 2009, importante e significativa.
Se ancora il PO non fosse assegnato in una percentuale vicina al 100% - pur comprendendo quelle che possono essere le esigenze derivanti dal Patto di stabilità - le ricadute che noi potremmo avere sulle singole Direzioni e quindi sui singoli Settori, che già sono drammatiche, potrebbero essere davvero fatali, soprattutto se pensiamo al comparto della cultura e agli investimenti, là dove oggi ci sono Direzioni che non possono dare garanzie ai Comuni su impegni presi dalla Regione relativamente a questioni specifiche, come le graduatorie di bandi o altro.
quindi necessario comprendere cosa s'intenda fare, soprattutto in virtù del fatto che oggi siamo al 1° di dicembre e il tempo necessario per rettificare eventuali impegni è un tempo ormai ridotto al lumicino, poich non oltre la metà del mese di dicembre sarà possibile effettuare impegni e sarà quindi possibile utilizzare la somma residuale derivante dal PO e poter dunque completare l'attività legata all'anno solare e al bilancio approvato da quest'Aula.
Vorremmo quindi comprendere quali sono le intenzioni della Giunta capire quale destino spetta alle singole Direzioni e quale sia la sorte della programmazione rispetto alle attività. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Pentenero.
Per la Giunta regionale, risponde l'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Buongiorno a tutti. In riferimento a quest'interrogazione comunico che nella prossima seduta di Giunta regionale, calendarizzata per lunedì prossimo, sarà approvata la deliberazione relativa all'ulteriore assegnazione delle risorse disponibili per l'anno 2010. Nella stessa deliberazione sarà inoltre stabilito che gli impegni di spesa relativi alle maggiori risorse assegnate sono indispensabili, in quanto urgenti e indifferibili ai sensi dell'articolo 31, comma 8, della legge regionale 7/2001 e pertanto non soggetti al termine di cui allo stesso articolo 31.
Al di là di questa comunicazione formale rispetto all'interrogazione vorrei aggiungere che in sede di I Commissione ho già dato disponibilità su richiesta del Consigliere Reschigna - a fornire i dati relativi all'assegnato e all'impegnato, per avere un dato generale rispetto a tutte le Direzioni sul 2010. Si è già svolta ieri una prima riunione di Giunta con questa deliberazione all'o.d.g. e questa mattina, in sede di Conferenza dei Direttori, sono già state analizzate diverse questioni.
Come diceva bene prima la Consigliera interrogante, sottolineando alcune esigenze prioritarie di alcuni settori, aggiungo che è previsto - ed è la cosa che in questo momento stiamo valutando con attenzione - anche uno sblocco relativo soprattutto a co-finanziamenti europei che riguardano la formazione e il lavoro e, soprattutto, una partita importante, che riguarda il trasporto pubblico locale con i servizi di TPL; tutto questo ovviamente, compatibilmente con l'esigenza che abbiamo come Settore Bilancio di mantenere un equilibrio finanziario che stiamo monitorando nelle ultime settimane. Questo lo dico perché - seppur la sofferenza di lavorare in tempi stretti con le Direzioni, per quanto riguarda gli impegni da poter prendere da qui a fine anno, risulti ancora più gravosa dal mio punto di vista - occorre scongiurare il ricorso eventuale, poi, ad un atto amministrativo successivo che cancella questi impegni, che avrebbe veramente delle ripercussioni rilevanti. Mi pare qui superfluo ricordare che faccio anche riferimento a quanto già accaduto nel corso di quest'anno.
In ogni caso, credo che la deliberazione passerà come punto unico all'o.d.g. della Giunta di lunedì e che poi, nel calendario della prossima settimana di I Commissione, ci sarà modo di aggiornare tutti i Consiglieri sulle assegnazioni e su quanto avranno a disposizione le singole Direzioni.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 299 della Consigliera Motta inerente a "Quale destino per la sanità astigiana?" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 299 presentata dalla Consigliera Motta, che ha facoltà d'illustrazione.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato quest'interrogazione a risposta immediata a seguito di una serie di voci che si sono susseguite, soprattutto sui nostri giornali e quotidiani locali, sul destino della sanità astigiana. Siamo ancora in attesa di poter vedere l'annunciata presentazione del Piano Sanitario Regionale e, nel frattempo, si ventila un riordino della sanità anche nella nostra provincia, con ipotesi di mantenimento di una sola ASL per provincia, oppure di accorpamento con la provincia di Alessandria o con quella di Alba-Bra-Acqui.
Considerato naturalmente che c'è stato negli anni passati un potenziamento per tutto ciò che riguarda l'edilizia sanitaria nella nostra provincia - sto parlando della costruzione del nuovo ospedale della Valle Belbo e della sperimentazione delle case della salute - ci sono sicuramente forti ansie proprio perché non ci sono notizie da questo punto di vista oppure le notizie che arrivano sono contraddittorie.
L'interrogazione, quindi, è stata fatta proprio per cercare di tacitare queste voci e per avere una risposta su quanto potrà avvenire sul nostro territorio; territorio che ha un ospedale nuovo importante e con determinate eccellenze, ma che deve essere sostenuto e mantenuto, un ospedale in costruzione, che avrà una previsione di 160 posti letto, di cui 80 di post-acuzie (lungodegenza, fisiatria e riabilitazione funzionale) che si candida ad essere un punto di riferimento per il sud Astigiano e per il basso Piemonte.
importante per noi sapere cosa sta succedendo, anche per rispondere alle varie richieste che ci vengono avanzate. Grazie.



PRESIDENTE

Per la Giunta regionale, la parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore all'ARESS

Grazie, Presidente.
Come credo che l'Assessore Ferrero abbia già in qualche modo anticipato alla Consigliera interrogante, la risposta che noi daremo quest'oggi in aula è necessariamente interlocutoria, anche per il rispetto del lavoro che sta facendo la Giunta. La Giunta e la sua maggioranza stanno, infatti lavorando per predisporre la revisione dell'organizzazione della rete ospedaliera e territoriale e questo dovrà tener conto delle esigenze delle singole realtà, avendo come obiettivo una riorganizzazione efficiente ed efficace del sistema sanitario regionale piemontese.
Non appena sarà pronta una proposta da sottoporre al Consiglio regionale non mancherà l'occasione in questo contesto di aprire una fase di confronto che, mi permetto di aggiungere, dovrà essere naturalmente il più ampio possibile - anche insieme con i territori e con i Consiglieri regionali che li rappresentano - in modo che la proposta di Piano Socio Sanitario sia la più condivisa possibile. Grazie.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 301 del Consigliere Biolé, inerente a "Torino Film Festival" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 301, presentata dal Consigliere Biolé, che ha facoltà d'intervento per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione nasce dalla perplessità che ha sollevato nei sottoscriventi la notizia, poi confermata, della diserzione totale, da parte della Giunta regionale, dall'inaugurazione di Torino Film Festival.
Sappiamo, alla luce della delega ricevuta dall'Assessore Ravello da parte dell'Assessore competente, che lo stesso aveva impegni inderogabili.
Parte della premessa dell'interrogazione è stata superata dagli eventi in quanto il provvedimento di cui si parla in premessa è stato approvato ieri, però resta la sostanza.
emerso un giudizio, secondo noi, un po' superficiale su quanto accaduto. Una generalizzazione sull'atteggiamento dei manifestanti studenti, docenti e ricercatori, e una presa di posizione, un po' di parte e strumentale, sulle dichiarazioni e le azioni della Presidenza del Torino Film Festival. Soprattutto crediamo discutibile la scelta di altezzosa diserzione della cerimonia di apertura di una manifestazione così importante per la cultura cinematografica piemontese e italiana.
Approfitto del tempo rimanente per sottolineare che la presa di posizione critica sulle manifestazioni studentesche degli ultimi giorni è stata bipartisan. Infatti, destra e sinistra, hanno, con sfumature diverse tentato di togliere credibilità ad una protesta sacrosanta, crediamo, gli uni contestandone i meriti - cioè la violenza che è stata, soprattutto nella nostra città, molto marginale, e condannata dalle organizzazioni che erano alla manifestazione - e gli altri avendo l'azzardo di consigliare paternalisticamente una scelta di priorità.
A questo proposito richiamo la dichiarazione di ieri sera rilasciata ai media dal Sindaco della Città di Torino, cioè di mettere prima la benevolenza della cittadinanza rispetto alle rivendicazioni per il proprio futuro.
Per tornare all'oggetto, chiediamo all'Assessore, in sintesi, i criteri che hanno suggerito di snobbare in modo così schierato, vista la piena rappresentanza di tutti i cittadini piemontesi, il Festival in questione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'interrogante per avermi dato anche l'occasione, non tanto di spiegare qualcosa che mi pareva fosse sufficientemente chiaro, quanto per portare, cerco di farlo a nome di tutta la Giunta, la solidarietà alle forze dell'ordine ripetutamente aggredite nei giorni delle manifestazioni.
Manifestazioni che si sono concentrate, in particolare, nel capoluogo, alle sedi di partito messe sotto assedio e ai loro rappresentanti istituzionali chiusi lì dentro dagli stessi manifestanti; alle sedi istituzionali degli enti di governo del territorio, non ultima la sede della Giunta regionale messa realmente sotto assedio.
Vi racconto un aneddoto. In uno dei giorni della manifestazione il sottoscritto aveva programmato la sottoscrizione di un protocollo di intesa, che ritenevamo molto importante, con l'associazione Banco Alimentare affinché si potessero destinare alle fasce più disagiate della popolazione i pasti non somministrati nelle scuole torinesi. Abbiamo rischiato che ciò non fosse possibile perché, proprio quel giorno, era impossibile a chiunque entrare o uscire dalla sede della Giunta regionale in Piazza Castello, a causa della manifestazione che si svolgeva in quelle ore. Ciò ha creato molti disagi ma, visto che la Giunta credeva molto in quell'operazione, siamo riusciti a portarla avanti in un'altra sede ovviamente facendo appello alla disponibilità di tutti i soggetti che facevano parte di quel progetto.
Ripeto, solidarietà alle Forze dell'Ordine, alle sedi di partito, alle Istituzioni ma, soprattutto, a tutti i piemontesi e a tutti i torinesi che nei giorni delle calde manifestazioni hanno dovuto sopportare un'infinità di disagi, hanno dovuto subire anche delle minacce, molto spesso anche delle aggressioni.
Il Consigliere interrogante mi chiede quali sono i criteri che mi hanno portato ad assumere quella decisione. Ritenendo che quei criteri siano principalmente di natura morale, alla domanda le rispondo di mia spontanea volontà: ciò che ho fatto, lo rifarei altre cento volte. Ho preso una decisione di carattere personale, perché gli elettori e le istituzioni possono chiedermi di tutto, eccetto fare ciò in cui non credo, eccetto fare o dire qualcosa in cui non mi riconosco.
Onestamente, visto che sono particolarmente sensibile alle problematiche sociali della mia città e del territorio che sono stato, a tempo, mandato a rappresentare, ho ritenuto fosse opportuno prendere in ogni modo le distanze non solo dai violenti che hanno infiltrato le manifestazioni che si sono tenute ma, anche e soprattutto, da chi, a quei violenti, ha dato, in maniera poco responsabile, voce.
Il Consigliere Biolé ha citato il Sindaco di Torino, non rispondo per lui e non rispondo per le sue prese di posizione. Devo dire che però mi riconosco, finalmente, in un'unica sua dichiarazione, quella più recente quella secondo cui ha definito inaccettabile il metodo seguito per manifestare. Ritengo sia indispensabile, sia un dovere istituzionale morale e politico prendere le distanze da tutti coloro che confondono, in maniera pretestuosa e talvolta strumentale, il sacrosanto diritto ad esprimere un'opinione; approfittare di questo diritto per danneggiare gli altri, per violare gli altrui diritti e per fare uso della violenza. Questo è quanto accaduto. Invito tutti a riflettere, soprattutto lei, Consigliere Biolé.
Credo ci sia da interrogarsi anche rispetto ai numeri. Sono circa 101.000 gli studenti universitari torinesi iscritti alle Facoltà del Politecnico e dell'Università degli Studi di Torino. I manifestanti secondo fonti ufficiose ma, devo dire a più livelli sicuramente confermabili, sono stati tra i 4.000 e i 5.000 all'apice, cioè ieri.
evidente che questo disagio, il disagio nei confronti di una riforma nel merito della quale non entro, è stato manifestato da una minoranza particolarmente esigua, soprattutto particolarmente rumorosa, alla quale credo sia stato un errore dare voce.
Mi ha profondamente turbato vedere le immagini di quella serata, della serata di inaugurazione del Torino Film Festival, alcune delle quali raffiguravano il suo Direttore accanto ad una signorina, sedicente studentessa, nota alle cronache non solo locali, ma nazionali, per aver accolto il Segretario nazionale della CISL qualche mese fa alla festa nazionale del Partito Democratico che si è tenuta a Torino, a colpi di fumogeno.
Sono fiero di non essere entrato nella sala nella quale una persona che ha fatto fare una così brutta figura alla mia città, aveva trovato uno spazio e la possibilità di ricevere su di sé le luci della ribalta.
Per chiudere, le faccio presente quello che considero un paradosso. Lei cita, nei primi due punti della premessa della sua interrogazione, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e la Costituzione italiana ricordando come in esse si riconosca, a chiunque, il diritto alla libera espressione. Mi chiedo solo se, ad avviso del Gruppo che rappresenta questo diritto debba valere per tutti: per i violenti, per i Direttori poco responsabili nell'esprimere delle opinioni in occasione di festival cinematografici, e non per chi rappresenta le Istituzioni e non per un Assessore regionale.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 300 della Consigliera Cerutti inerente a "Situazione comparto ICT" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, passiamo ad esaminare l'interpellanza a risposta immediata n. 300 presentata dalla Consigliera Cerutti, che ha facoltà d'intervento per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Abbiamo voluto mantenere quest'interrogazione, pur sapendo che nel frattempo c'è stato uno sciopero e l'incontro di una delegazione del Consiglio regionale e della Giunta con i lavoratori che manifestavano perché riteniamo importante che in una sede istituzionale quale il Consiglio regionale venga ribadito l'impegno (mi risulta che la Giunta lo abbia a cuore e lo consideri molto rilevante) di avviare un tavolo sul settore ICT.
Non riprendo tutti i dati relativi all'ICT, ricordo soltanto che questo settore è secondo a quello legato al comparto auto e, più in generale all'industria pesante. In questo senso, visto che parliamo sempre molto di FIAT, giustamente, è anche giusto parlare di un settore che ha certamente una notevole importanza, sia come settore trainante per il futuro, sia per il numero di occupati.
In questo senso, quindi, chiedo all'Assessore, sapendo già che si vuole muovere in questa direzione, di avviare al più presto questo tavolo. Noi non mancheremo di sollecitare, verificare e comprendere bene come questo tavolo possa procedere, affinché non sia semplicemente un tavolo di crisi ma un tavolo di valorizzazione, progettazione e rilancio di un settore importante, che coinvolga diversi soggetti, così come ha in mente l'Assessore.
In questo senso, quindi, per quanto riguarda le Istituzioni, è importante che siano presenti gli Assessori dei settori produttivi, quindi non tanto gli Assessori che si occupano più del tema "crisi del lavoro", ma se risponde l'Assessore Giordano, siamo già nell'ottica di impegnarci per lo sviluppo.
Ci permettiamo di suggerire che accanto alle organizzazioni sindacali e datoriali vi siano anche rappresentanze dirette di alcune aziende, a partire dallo stesso CSI, proprio per il ruolo di promotore informativo rispetto all'ICT piemontese.
In questo senso, forse, varrebbe la pena che siano direttamente presenti alcune aziende, come anche l'Università e il Politecnico. Poich il taglio con cui abbiamo a che fare è quello dello sviluppo, è importante che ci siano dei soggetti che possano dare indicazioni su filoni nuovi così come probabilmente l'Assessore ha in mente nei piani che ha già elaborato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Giordano per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore all'industria

Grazie, Presidente, e un ringraziamento alla collega, che so essere attenta ai temi che oggi mi propone con l'interrogazione.
Oltre ad oggi, anche ieri vi è stata una riunione in Consiglio regionale con i rappresentanti sindacali del comparto dell'ICT, i quali cercavano di sensibilizzare i rappresentanti del Consiglio presenti e il sottoscritto sull'importanza dell'ICT. Li ho stoppati subito dicendo che non ce n'era bisogno, perché ne eravamo già convinti, sia per i volumi sia per la prospettiva strategica.
Negli ultimi giorni sono intervenuti alcuni fatti nuovi.
Primo. Abbiamo designato i nostri rappresentanti nel consiglio di amministrazione del CSI.
Secondo. Abbiamo elaborato un piano sulla competitività. Chi lo ha letto avrà facilmente notato che nella nostra strategia di voler accompagnare tutto il sistema delle imprese verso un'innovazione competitiva, uno degli strumenti principali è proprio il sapiente utilizzo della ICT che, per tradizione, storia, etc. - lo do un po' per scontato sui nostri territori non è certamente un settore di secondo piano.
Non solo ieri abbiamo detto ai rappresentanti dei lavoratori che eravamo già convinti; non solo abbiamo detto che il tavolo non va interpretato come tavolo di crisi, ma come tavolo che deve elaborare una strategia anche alla luce della crisi, ma ci siamo impegnati nei prossimi giorni a convocarlo e ad utilizzarlo come strumento di coordinamento tra le varie forze, private e pubbliche, che possano recitare un ruolo nel campo della ICT. Questa operazione serve anche per darci una mano allo scopo di tradurre il nostro piano sulla competitività.
Avendo messo in una posizione strategica ICT per la sua importanza, pu essere un interlocutore utile per tradurre gli strumenti che abbiamo ipotizzato come necessari per avviare il nostro piano sulla competitività.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Interrogazione a risposta immediata n. 302 del Consigliere Stara, inerente a "Legge regionale 23 'Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata'"


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, passiamo ad esaminare l'interpellanza a risposta immediata n. 300 presentata dal Consigliere Stara, che ha facoltà d'intervento per l'illustrazione.



STARA Andrea

La legge regionale 23 del 2007 ha le sue finalità e recita: "La Regione Piemonte realizza politiche locali per la sicurezza integrata delle città e per lo sviluppo di una diffusa cultura e pratica della legalità, tesa a contrastare i fenomeni che generano i sentimenti di insicurezza della popolazione".
All'articolo 3 istituisce la Conferenza regionale sulla sicurezza integrata, che dovrebbe essere convocata almeno una volta all'anno dal Presidente della Giunta regionale, proprio per verificare gli elementi di valutazione delle politiche locali e lo stato di attuazione delle intese in materia di sicurezza integrata.
L'articolo 8 della stessa legge dispone che il Presidente della Giunta regionale, a seguito di quanto emerso nella Conferenza, relazioni successivamente almeno una volta all'anno al Consiglio regionale sullo stato di attuazione della legge, sulla validità e sull'efficacia dell'intervento.
In sostanza, quindi, si chiede, proprio per l'attuazione di questa legge, quando si prevede di effettuare la Conferenza regionale sulla sicurezza integrata e quando, successivamente, il Presidente intenderà relazionare in merito.
Oltretutto, all'interno della legge sono anche inseriti elementi finanziamenti e indirizzi legati alla sicurezza, tra cui la questione dei centri antiviolenza a favore della donne, di cui abbiamo già parlato il 25 novembre.
Personalmente non ricordo in quale istanza e con quale Assessore in Commissione è emersa una valutazione negativa (non so se dell'Assessore competente) a proposito dei patti sulla sicurezza presentati, che sono il frutto dell'applicazione della legge stessa. Mi sembrerebbe opportuno proprio perché credo che la materia stia a cuore a tutti, al di là se di maggioranza o di opposizione, operare per far sì che si ottemperi ai passaggi previsti dalla seguente legge, per approfondire la materia e per entrare nel merito su cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato, nel senso che nessuno vuole difendere politiche che non hanno efficacia o che risultino poco efficienti.
Sottolineo che un conto è la rimodulazione, quindi il confronto per capire come fare, altro conto è garantire il finanziamento di queste politiche, anche se si decide di mettervi mano e di cambiare modalità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore alla promozione della sicurezza e polizia locale

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega per avere presentato quest'interrogazione, che mi dà modo di ragionare insieme con il Consiglio e di fare alcune riflessioni che peraltro ho già avuto modo di fare - come il Consigliere ricordava - in I Commissione, sia durante l'assestamento di bilancio che durante la discussione del bilancio 2011.
Diciamo subito che la legge regionale n. 23/2007, che ha erogato cospicui finanziamenti nell'anno 2008-2009, prevedeva proprio per l'anno 2010 una sorta di pausa di riflessione per capire quali benefici concreti arrivassero sul territorio dal finanziamento di moltissimi patti locali e di numerosi progetti, molti dei quali realizzati dagli Enti locali (mi pare otto milioni di euro erogati nel biennio alle Province) e anche dalle Associazioni.
Questo monitoraggio è stato fatto dagli uffici nel corso del 2010 adesso lo stiamo valutando sotto un profilo che certamente è un profilo amministrativo, ma è anche necessariamente un profilo politico.
Vi sono progetti che hanno ben funzionato, e cito un caso che ho avuto modo di conoscere grazie all'incontro con gli Amministratori locali: il finanziamento del patto che ha coinvolto ben 81 Comuni di Langhe e Roero dove, grazie alla forte collaborazione con le Amministrazioni comunali, ma anche con la Polizia locale, si sono ottenuti buonissimi risultati (mi riferisco al pattugliamento notturno) e si sono erogati anche concreti servizi ai cittadini (penso, ad esempio, alla polizza che copre i cittadini in caso di furto delle abitazioni).
Accanto a questi progetti - che è tutta intenzione della Giunta continuare a finanziare e io spero di riuscire a finanziarli anche per il 2010, magari ne parleremo nel corso della discussione del bilancio - ci sono stati progetti che, francamente, hanno funzionato meno. Cito un caso per tutti, andando a memoria: 140 milioni di vecchie lire date a un'associazione solo, pare, per la distribuzione di un questionario a Barriera di Milano.
Allora, in un momento in cui la situazione di bilancio è così complicata e in una situazione in cui - lo abbiamo detto tutti collettivamente - la Regione non può più distribuire fondi a pioggia occorre una pausa di riflessione. Sono d'accordo con il collega sul fatto che questa pausa di riflessione vada fatta nelle sedi opportune ed è quindi intenzione della Giunta relazionare al più presto, ma soprattutto avere anche contributi in seno alla Conferenza regionale sulla sicurezza, che io ritengo, da Assessore alla sicurezza, ovviamente un organo importante poiché lì, peraltro, ci sono i comandanti delle Polizie locali, il Prefetto, è un momento di incontro-confronto importante.
Credo che la Conferenza possa essere convocata appena terminata la fase di bilancio tra il mese di gennaio e febbraio; io contavo che fosse convocata - ne stiamo ragionando con il Presidente - in un momento allargato. La Conferenza può essere convocata in maniera ristretta o allargata, magari in questa prima fase può valere la pena allargarla proprio per una più ampia partecipazione degli Enti locali.
Per quanto riguarda la relazione al Consiglio, siamo ovviamente disponibili - come lei ricordava - a fornirla magari a ridosso della Conferenza. Per quanto concerne gli stanziamenti previsti nel 2011, le confermo la tabella distribuita in sede di I Commissione: complessivamente i fondi per la legge ammontano a 1.450.000 euro, di cui 400.000 euro per i contributi ai progetti locali in spese corrente, un milione di euro in spese di investimento e 20.000 euro per il fondo di solidarietà per le vittime del terrorismo.
Ovviamente questi fondi non possono non tener conto del momento di particolare difficoltà, ma anche e soprattutto della necessaria pausa di riflessione che è data, da un lato, dalla legge e, dall'altro, da una valutazione che - come dicevo - è anche una valutazione politica sui progetti. Penso, per esempio, alla fase di conclusione del monitoraggio sulle telecamere, e mi chiedo spesso - lo dico con onestà intellettuale - a che cosa serva riempire di telecamere le nostre città se poi non c'è la Polizia locale che le possa guardare.
Di conseguenza, come Assessore alla sicurezza, ritengo - ma credo che la Giunta intera e il Consiglio non possano che essere d'accordo - che occorra rivedere un po' l'impianto, ma soprattutto verificare che queste politiche siano davvero politiche integrate, perché nessuno ha intenzione su un tema così delicato come quello della sicurezza, di porre solo una bandierina o di distribuire esclusivamente finanziamenti a pioggia.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 297 del Consigliere Boeti, inerente a "Trasferimento della Cooperativa sociale Luisa Levi Agricola presso la cascina 'Frangetta' del Parco regionale la Mandria" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta immediata n. 297, con il consenso dell'interrogante, Consigliere Boeti, viene data risposta scritta.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.14)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Bresso, Cantore, Cota Leo, Montaruli, Motta Massimiliano, Sacchetto, Tentoni e Vignale.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 99, inerente a "Convalida del Consigliere regionale Giampiero Leo proclamato in data 28 luglio 2010. (Articolo 36, comma 2 dello Statuto e articolo 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale)"

Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 98, inerente a "Convalida del Consigliere regionale Roberto Boniperti proclamato in data 12 ottobre 2010. (Articolo 36, comma 2 dello Statuto e articolo 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 99, di cui al punto 4) all'o.d.g., e della proposta di deliberazione n. 98, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Dobbiamo procedere alla convalida di due colleghi: il Consigliere regionale Giampiero Leo, proclamato in data 28 luglio 2010, e il Consigliere regionale Roberto Boniperti, proclamato in data 12 ottobre 2010.
La parola alla Consigliera Spagnuolo, Vicepresidente della Giunta per le Elezioni, per la lettura del verbale.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
In sostituzione del Presidente Rocco Muliere, che ringrazio per l'attività che svolge sempre nella Commissione di cui facciamo parte, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento interno, la Giunta per le elezioni ha esaminato la condizione dei Consiglieri Giampiero Leo e Roberto Boniperti ai fini della convalida dell'elezione.
Dall'esame della Giunta per le elezioni, si evidenza che il Consigliere Boniperti non ricopre attualmente altre cariche né le ricopriva alla data della presentazione della candidatura, mentre il Consigliere Leo ha dichiarato di essere membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Museo Egizio di Torino. L'articolo 3, comma 1, della legge n.
154/1981 prevede che l'incompatibilità sussisterebbe qualora la Fondazione contribuisse in maniera anche parzialmente facoltativa in via continuativa al bilancio della Fondazione, in misura superiore al 10% delle sue entrate annue.
Dalla documentazione presentata dal Consigliere Leo si evince, però, la mancanza del requisito della continuità e, in ogni caso, si riscontra un livello di contribuzione al 10% delle entrate annue della Fondazione. In particolare, i contributi corrisposti per il periodo 2006/2010 ammontano a 210 mila euro, mentre, nel solo 2009, il bilancio della Fondazione faceva registrare entrate per oltre tre milioni di euro.
In conclusione, si ritiene che in nessuno dei due casi sottoposti all'esame della Giunta per le Elezioni sussistano problemi d'incompatibilità.
La Giunta per le Elezioni ha, pertanto, deliberato all'unanimità di proporre al Consiglio regionale la convalida dei Consiglieri Boniperti e Leo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Spagnuolo.
Propongo al Consiglio di procedere, conformemente alla proposta della Giunta per le Elezioni e con votazione a scrutinio segreto, alla convalida dell'elezione del Consigliere Giampiero Leo e propongo al Consiglio di procedere, conformemente alla proposta della Giunta per le Elezioni e con votazione a scrutinio segreto, alla convalida dell'elezione del Consigliere Roberto Boniperti.
Il seggio è composto dai Consiglieri Segretari Novero, Leardi e Ponso.
Quest'ultimo procederà anche alla lettura della chiama.
Chiedo attenzione da parte dell'Aula. Saranno distribuite due schede pinzate insieme: una di colore grigio, l'altra di colore bianco. La scheda di colore grigio riguarda il Consigliere Leo, quella di colore bianco riguarda il Consigliere Boniperti, com'è scritto sulle schede stesse.
Se si vota "sì", barrando il quadratino sul "sì", si vota per la convalida del Consigliere (mi raccomando: ricordate che le schede sono due); se si vota "no", si vota contro la convalida; se si vota scheda bianca è astensione; se non s'intende partecipare alla votazione non bisogna consegnare le schede nell'urna.
tutto chiaro? Chiedo di distribuire le schede. Ricordo che le schede sono due e che è necessario esprimere il voto su entrambe le schede.
Ripeto: l'importanza della votazione è fondamentale, perché, qualora un Consigliere non fosse convalidato, dovrebbe lasciare immediatamente l'aula.
Chi vuole convalidare i Consiglieri deve votare "sì"; chi non intende convalidare può votare "no".
Prego il Consigliere Segretario Ponso di effettuare la chiama e il Consigliere Leardi di avvicinarsi all'urna.



(Il Consigliere Segretario Ponso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione.
Procediamo allo spoglio delle schede.
Comunico l'esito della votazione.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 42 Consiglieri Proclamo convalidata l'elezione del Consigliere Giampiero Leo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri schede bianche 1 Proclamo convalidata l'elezione del Consigliere Roberto Boniperti.


Argomento:

Esame proposta di deliberazione n. 71, inerente a "Legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 e successive modificazioni. D. Lgs 3 aprile 2006 n. 152 e successive modificazioni. Variante n. 1 al Piano territoriale della Provincia di Biella"


PRESIDENTE

Proporrei, se possibile, di procedere almeno su quei provvedimenti che sono stati licenziati all'unanimità dall'Aula, anche per recuperare un po' di tempo rispetto alla giornata odierna e, magari, procedere con brevissimi interventi o direttamente con la votazione.
Il primo provvedimento di questo tipo è la proposta di deliberazione n. 71 di cui al punto 6) all'o.d.g. della seduta antimeridiana, ampiamente dibattuta e licenziata all'unanimità in Commissione.
Non essendoci richieste d'intervento, né da parte del Consiglio né della Giunta regionale, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 71, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva all'unanimità.


Argomento: Calamità naturali

Esame proposta di deliberazione n. 96, inerente a "Approvazione finanziamento emergenza alluvione in Veneto (Legge Regionale 28 gennaio 1982, n. 4)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 96, di cui al punto 7) all'o.d.g. della seduta antimeridiana.
Anche qui si tratta di una deliberazione assunta dal Comitato di solidarietà all'unanimità, che riguarda un contributo di 40.000 euro a un Comune veneto, per interventi in seguito all'alluvione.
Non essendoci richieste d'intervento, né da parte del Consiglio né della Giunta regionale, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 96, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Esame proposta di deliberazione n. 94, inerente a "Legge regionale 14 gennaio 1977, n. 6 - Costituzione Associazione denominata 'Comitato Organizzatore dei World Master Games del 2013"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 94, di cui al punto 8) all'o.d.g. antimeridiano.
Provvedimento di cui avevamo avuto preavviso e che è stato nel frattempo licenziato dalla Commissione.
Non essendoci richieste d'intervento, né da parte del Consiglio né della Giunta regionale, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 94, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame proposta di legge al Parlamento n. 76, inerente a "Illiceità dell'installazione e dell'utilizzo dei sistemi di gioco d'azzardo elettronico nei locali pubblici. Modifica all'articolo 110 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di legge al Parlamento n. 76, di cui al punto 9) all'o.d.g. antimeridiano.
Ricordo che questa proposta di legge è stata sottoscritta da tantissimi Consiglieri e che è ancora possibile sottoscrivere la proposta per coloro i quali non l'abbiano ancora fatto recandosi al banco della Presidenza.
relatore il Vicepresidente Placido, che ha pertanto facoltà di intervenire in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto, relatore

Grazie, Presidente.
Non illustrerò la relazione, che è ampiamente conosciuta e condivisa da quasi tutti i colleghi.
Volevo dire quello che lei ha anticipato, cioè l'invito e l'augurio che i colleghi che non l'hanno ancora firmata, aggiungano la firma al provvedimento.
Ne abbiamo ampiamente dibattuto in Commissione e so che i colleghi sono tutti a conoscenza e che condividono il provvedimento. Grazie, Presidente e colleghi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Mi pare che in Commissione si sia dibattuto per quanto necessario il senso di questa proposta di legge al Parlamento nazionale che interessa un problema importante, sul quale riteniamo che i colleghi parlamentari potranno esprimersi.
Il Piemonte è in prima linea da tempo nella lotta al gioco d'azzardo e soprattutto, alle patologie che conseguono a questo vizio, che porta patologie di tipo medico. Sappiamo che le nostre ASL locali svolgono un'attività anche in questo campo.
Devo dire che il gioco d'azzardo praticato in maniera molto vasta e senza controllo, molto spesso, oltre a rovinare la persona che lo pratica e le famiglie della persona praticante, procura anche un rischio legato all'usura. Perché molto spesso coloro che eccedono in queste pratiche diventano clienti ordinari e normali dell'usura che si svolge normalmente.
Quindi, concordo e mi auguro che il voto sia unanime e che soprattutto il Parlamento nazionale possa inserirsi su questa problematica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Soltanto per aggiungere una serie di opportunità operative che non soltanto pongono il Consiglio regionale nell'attesa di un'accoglienza da parte del Parlamento nazionale di un'intenzione, ma nel contempo possono proporre al nostro esecutivo delle iniziative concrete e coerenti con le intenzioni legislative. Ne cito almeno tre, due di carattere esecutivo ed una di carattere politico.
Quella di carattere esecutivo. Voglio ricordare che i servizi pubblici che intervengono sulla prevenzione e sul contrasto alle dipendenze, hanno da tempo attivato dei percorsi di supporto sia attraverso il counseling sia attraverso i gruppi di mutuo aiuto alle persone e alle famiglie coinvolte nella dipendenza da gioco.
Sarebbe opportuno, in un momento in cui si ragiona della razionalizzazione dell'attività sanitaria, in particolare territoriale, che poi ci fosse coerenza tra le buone volontà dei Consiglieri e il mantenimento degli operatori e dei servizi del territorio. In secondo luogo, la nostra Amministrazione era stata capofila al Coordinamento delle Regioni nel chiedere una modalità di ristoro delle spese sostenute dai servizi sanitari esattamente per accompagnare le condizioni patologiche delle persone coinvolte nella dipendenza da gioco, affinché i costi sostenuti dai servizi sanitari e sociali venissero ristorati con una quota percentuale delle entrate che l'Agenzia dei monopoli riceve dal cosiddetto gioco legalizzato. La proposta era stata fatta propria anche dalle altre Regioni e debitamente ignorata dall'Agenzia dei monopoli e dai Ministeri competenti.
Terza ed ultima questione. Nel clima correttamente ecumenico che ci ha accomunati nel condividere questa proposta di legge, sarebbe bene che i firmatari e i votanti di questa proposta di legge non assumessero proposte contraddittori, come ad esempio immaginare di aprire ulteriori casin mentre stiamo ragionando sui rischi della dipendenza da gioco.
Ovviamente voto a favore della legge.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
Prima di procedere alla votazione dell'intero testo della proposta di legge, chiederei al proponente di indicare a quale ramo del Parlamento intende inviare la proposta.
La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Dopo un consulto veloce con le colleghe Consigliere, l'indicazione è relativa alla Camera dei Deputati.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Il nostro voto sarà naturalmente favorevole. Tuttavia, l'intervento della collega Artesio impone, necessariamente, una precisazione: una cosa è schierarsi contro la presenza smodata, esagerata e priva di controllo di "macchinette mangiasoldi" in ogni luogo di ritrovo, pubblico o privato altra cosa è l'istituzione di sale da gioco controllate e garantite soggette a rigorose attenzioni da parte delle autorità di Pubblica Sicurezza.
Voterò convintamente questo provvedimento, ma non ritengo assolutamente che vi sia contraddizione col fatto che il Piemonte, da più parti e in più momenti, abbia richiesto l'istituzione o la creazione di cosiddetti "casinò", perché questo rappresenta un aspetto diverso, legalizzato controllato e portatore di turismo qualificato, che è cosa diversa, invece dalla deregulation in cui oggi ci troviamo ad operare.
Fatta, dunque, questa precisazione, che ritenevo doverosa, comunico, in nome e per conto del movimento che rappresento, che il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame mozione n. 117 dei Consiglieri Reschigna, Ronzani, Placido, Boeti Manica, Gariglio, Pentenero, Lepri, Muliere, Taricco, Laus e Motta Angela inerente a "Nomina Direttori regionali"

Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame mozione n. 149 dei Consiglieri Artesio, Buquicchio, Cursio, Stara Ponso, Cerutti e Dell'Utri, inerente a "Individuazione dei Direttori regionali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 117, avente ad oggetto "Nomina Direttori regionali", presentato dai Consiglieri Reschigna, Ronzani Placido, Boeti, Manica, Gariglio, Pentenero, Lepri, Muliere, Taricco, Laus e Motta Angela, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Intendevo solo rammentare al Presidente la discussione intercorsa durante la Conferenza dei Capigruppo proprio in merito a questa mozione.
Sicuramente lei sarà molto attento, ma vorremmo evitare che la discussione si "spostasse" troppo. Anzi - mi correggo - non vorremmo assolutamente evitare che la discussione si spostasse sulle persone, ma qualora dovesse accadere e si facessero eventuali apprezzamenti nei confronti delle stesse, richiederemo la seduta segreta. Grazie.



PRESIDENTE

Avevo omesso questo aspetto perché lo ascrivevo già a patrimonio dell'Aula.
Nella seduta del 16 novembre scorso, quando siamo arrivati a ridosso del punto all'o.d.g., il Presidente Reschigna aveva richiesto che la mozione venisse iscritta nuovamente come primo punto all'o.d.g. della seduta odierna di Consiglio, e così abbiamo fatto, concordando con lo stesso Presidente il pomeriggio rispetto alla mattinata (in effetti adesso, abbiamo utilizzato 40 minuti per evadere tutti i punti della mattinata, ma ringrazio l'Aula per la piena collaborazione).
Il Consigliere Angeleri, l'intero Gruppo della Lega Nord e altri colleghi, in sede di Conferenza dei Capigruppo avevano ancora riproposto la trattazione della mozione in seduta segreta.
Ricordo all'Aula che la seduta segreta è regolata dal nostro Regolamento e la si può disporre quando si entra nella valutazione di comportamenti e, soprattutto, dell'operato delle persone in oggetto. In questo caso, parliamo di Direttori assunti con bando pubblico, che sono oggi alle dipendenze della Regione Piemonte.
Raccomanderei quindi a tutti - peraltro, mi sembrava che in sede di Conferenza dei Capigruppo fosse emersa ampia disponibilità in tal senso di moderare i toni e, ovviamente, di rimanere nell'alveo di una discussione civile, come sempre avviene in questo Consiglio regionale.
Naturalmente la Presidenza - l'Ufficio di Presidenza è sostanzialmente schierato al completo - vigilerà sullo svolgimento del dibattito e qualora fossero ravvisate delle condizioni per secretare la seduta (o se qualcuno ce lo facesse presente), le valuteremo ed eventualmente procederemo in questo senso, sperando ovviamente che ciò non avvenga.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani, per l'illustrazione della mozione n. 117; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Assessore Quaglia e colleghi Consiglieri, perché abbiamo presentato una mozione di censura? È un atto insolito e non capita spesso che il Gruppo del PD utilizzi questo strumento per esprimere la propria contrarietà o la propria critica nei confronti di provvedimenti o di decisioni che la Giunta ha assunto.
Noi siamo molto critici - è emerso anche nei giorni passati - sulle modalità con cui questa Amministrazione regionale ha affrontato il problema che riguarda la nomina dei Direttori dell'Amministrazione regionale.
Noi crediamo che la Giunta, in questa occasione, abbia perso una grande opportunità. Il Presidente Cota, all'indomani delle nomine, ha parlato di "svolta epocale".
Credo, però, che questa "frase effetto", che peraltro è una caratteristica del Presidente Cota (chi lo ha ascoltato ancora ieri sera in televisione, avrà avuto nuovamente questa impressione, perché ha presentato il Piano straordinario per l'occupazione come un "evento taumaturgico" per la nostra Regione, o il Piano per la competitività come un piano che da solo rilancerà il sistema economico piemontese; ahimè purtroppo dico io, due cose non vere!), possa naturalmente occupare il titolo di un giornale, ma non basta ad oscurare un'operazione - per l'appunto la nomina dei Direttori - che noi crediamo non abbia nulla di epocale. Noi pensiamo che, in alcuni casi, l'Amministrazione regionale non abbia scelto le persone più competenti (o le migliori) se ci si riferisce Assessore Quaglia, ai ruoli che alcuni di questi Direttori sono stati chiamati ad esercitare da questa Amministrazione regionale. La critica è questa.
In alcuni casi, quelle nomine non hanno quei requisiti di competenza se, come è giusto che sia, ci si riferisce al rapporto che deve esistere tra quell'incarico e i profili di competenza che quella nomina avrebbe richiesto. E qui emerge una critica politica, Assessore Quaglia, che rivolgiamo intanto a lei e al Presidente Cota. La Giunta che cosa ha fatto? Mi consenta di dirlo in maniera schematica e, forse, anche un po' brutale.
La Giunta prima ha individuato le persone che intendeva nominare a quegli incarichi e poi ha assunto una serie di provvedimenti e ha definito i profili per i bandi. Mi sbaglio? È eccessivo? La guardo negli occhi, Assessore: è eccessivo quanto sto sostenendo? Io non credo. E sa perché non lo credo? Perché penso che si spieghino così, e soltanto così, quattro atti che voi avete assunto. Quattro.
Il primo è la decisione con la quale la Giunta ha presentato una deliberazione in I Commissione che ha rivisto il limite di età e la decisione di modificare il vincolo dei cinque o dei due anni, formalmente motivata con l'esigenza di allargare la platea dei concorrenti alla carica di Direttore: più concretamente, una precondizione per rendere possibili alcune nomine. Si spiega così la revoca degli avvisi di selezione e quindi l'azzeramento delle procedure a domande presentate; perché è avvenuto questo: è partita la procedura, sono state presentante le domande e a un certo punto la Giunta ha azzerato le procedure e gli avvisi di selezione.
Infine, e questa è la quarta ragione che secondo noi, Assessore Quaglia, motiva l'assunto da cui siamo partiti - prima individuo i Direttori e poi adotto i provvedimenti che rendono possibili quelle nomine vi è la modifica dei bandi per ciascuna Direzione, con la quale sono stati annacquati - e questo potremo dimostrarlo: a me manca il tempo, ma volendo mi posso anche soffermare su tale questione - quei profili di competenze e di professionalità che in precedenza erano stati richiesti.
Vede, Assessore Quaglia, gli atti che prima ho ricordato (le quattro deliberazioni) - e insisto soprattutto sull'azzeramento delle procedure non sono soltanto, mi consenta questa provocazione, la spia di un certo pressappochismo, di un modo un po' pasticciato con il quale avete gestito questa fase; perché non era mai capitato, forse, che si avviasse la procedura, si consentisse a tanti potenziali dirigenti che intendevano diventare Direttori di presentare le domande, e poi scoprire che si azzerava la procedura ad un certo punto. No, non c'è soltanto pressappochismo: credo ci sia, in questo, la conferma e la dimostrazione del fatto che alcuni...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Ronzani. Siccome si tratta di una mozione annunciata e di un provvedimento sul quale c'è stata un'attenzione politica rilevantissima, chiedo ai Consiglieri di rimanere al proprio posto e di ascoltare con attenzione.
Continui, collega Ronzani.



RONZANI Wilmer

Dicevo della dimostrazione, Assessore Quaglia, di come in verità alcune di queste decisioni, che prima ho riassunto, siano funzionali all'obiettivo che ricordavo: consentire certe nomine piuttosto che altre.
Voglio essere ancora più chiaro, Assessore Quaglia: senza quelle modifiche che voi avete introdotto con quelle deliberazioni, non sarebbe stato possibile nominare alcuni Direttori. È chiaro questo? Mi sembra indiscutibile, incontestabile: è un dato di fatto. Se l'Assessore Quaglia non fosse venuta in Commissione - prima a presentare la deliberazione con la quale cambiava il limite di età, poi quella sui vincoli e poi l'altra non avreste potuto effettuare alcune delle nomine che avete effettuato: questo mi sembra difficilmente contestabile. E se è difficilmente contestabile quest'assunto, è evidente allora che esiste ed è esistito un rapporto di causa-effetto tra le persone individuate e le norme che avete pensato in funzione della possibilità di effettuare quelle nomine. E questa è la prima questione, Assessore Quaglia, che io le pongo.
Guardi: poco male se la scelta in alcuni casi non fosse ricaduta su persone che non hanno le competenze per esercitare quelle funzioni; e poco male se voi aveste utilizzato quella procedura, che ho contestato e criticato sul piano politico, per scegliere il migliore, o i migliori, i più competenti. Avrei potuto contestare la procedura, sindacare oggi e contestare a lei il fatto che avevate ad un certo punto modificato le deliberazioni; avrei preso atto però che tutto quello, ahimè discutibile era però funzionale ad un obiettivo: quello di portare a posti di responsabilità i più competenti, i più capaci, i più in grado di svolgere le funzioni per le quali sono stati nominati. Insisto su questo nesso Assessore Quaglia: non voglio essere frainteso. Noi critichiamo il fatto che non esiste in taluni casi un rapporto di causa-effetto tra competenza e funzione ricoperta: questo è il punto! Questo è il punto vero della vicenda! Per esempio noi crediamo - lo dico perché è presente il Vicepresidente Cavallera - che evidenti ragioni di opportunità avrebbero dovuto sconsigliare la nomina del Direttore della Sezione urbanistica: evidenti ragioni di opportunità. Il Vicepresidente Cavallera potrà non essere d'accordo ma, per quanto ci riguarda, questa questione ha un suo significato. È un tema delicatissimo, questo: è un nervo scoperto della politica regionale. È un errore, io credo, aver fatto la scelta che voi avete compiuto. Mentre credo che - e come vede faccio un ragionamento anche rigoroso: esprimo un giudizio netto ma il mio ragionamento è rigoroso - non ubbidisca ad una logica che fa prevalere la competenza la scelta di cambiare il vecchio Direttore dell'Agricoltura. Guardate che il signor Corgiat - e uso il nome, in questo caso - ha soltanto una colpa. Sapete qual è la colpa del signor Corgiat? Essere il fratello del Sindaco di Settimo: non c'è nessun'altra ragione per cambiare un Direttore con quelle capacità e con quelle professionalità. Non c'è alcuna ragione al mondo: alcuna! Naturalmente ho letto sui giornali, nel giorno in cui la Giunta stava elaborando le proposte per cambiare i Direttori, i diktat che un pezzo della maggioranza ha posto all'Amministrazione. Ma torno a dirvi che lì, in quella vicenda, non c'è alcun giudizio di merito...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Ronzani. Siccome vedo alcuni Consiglieri perplessi, preciso che il Consigliere Ronzani non sta parlando sull'operato di alcuno: sta parlando di un Direttore, alle dipendenze della Regione Piemonte, e di fatti che sono su Internet. Non si ravvede dunque qui assolutamente la necessità della seduta segreta. Faccio questa precisazione perché vedo un po' di agitazione. Qualora il collega o altri passassero a giudizi sull'operato, allora si tratterebbe di un'altra questione.
Chiedo scusa, Consigliere Ronzani, se l'ho interrotta.



RONZANI Wilmer

Presidente, sono stato avvisato dal mio Capogruppo che mi ha spiegato cosa devo dire...



PRESIDENTE

Intanto, Consigliere, la invito a concludere perché siamo già oltre i dieci minuti.



RONZANI Wilmer

Prendo ancora tre minuti per terminare.
Dicevo che in quella vicenda non c'è alcun giudizio di merito, tanto più se la paragoniamo alla nomina che avete effettuato.
Infine - due questioni e ho finito - è sbagliato interrogarci sul valore, sull'opportunità della nomina della Direzione Cultura? Scusate colleghi, vi posso consigliare una lettura? Su la Repubblica di oggi - e non di 25 giorni fa: di oggi - il Direttore alla Cultura (e non faccio nomi) dichiara bellamente: "Mi occupo di cultura, ma non è questo il mio campo".



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Il fatto parla da sé. Ma cosa deve ancora succedere? "Mi occupo di cultura, ma non è questo il mio campo".



(Risate in aula)



RONZANI Wilmer

sul giornale! È reo confesso, l'atteggiamento! Posso dirvi che contrariamente ad altri casi, in questo caso si è rivendicato un altro tipo di rapporto, molto politico. Si è detto: "Io non mi occupo di cultura e neanche di turismo, però in compenso mi sono impegnato a fare campagna elettorale per l'Assessore competente". Lì cosa c'entra il merito Assessore Quaglia? Infine l'ultima questione, e ho finito, Presidente.
Avete nominato il Direttore della Sanità. Nessuno di noi - ripeto nessuno di noi - contesta il fatto che un Direttore possa provenire dal settore privato o dall'esterno: lo abbiamo scritto nella legge e abbiamo votato quella legge. Per quanto ci riguarda non è questo in discussione anche se lei, Assessore Quaglia, compiendo una grave forzatura ha calcolato il 30% non sui 14 posti di Direttore messi a gara, ma sulle 18 Direzioni esistenti; e questa io la considero una grave e sbagliata forzatura. Ma non è questo in discussione. Noi, cioè, conveniamo sul fatto che alcune Direzioni possano essere assegnate a persone che non dipendono dalla Pubblica Amministrazione e provengano dall'esterno. Però lei su questo punto un chiarimento ce lo deve, Assessore Quaglia: proprio su questa questione. Poiché ci risulta - e vale la premessa che ho fatto - che il Direttore alla Sanità ha firmato ponendo una condizione, cioè continuare a svolgere una serie di attività, più o meno importanti, normalmente tutte molto importanti (egli ha 13 incarichi in importanti società italiane ed estere), di poter continuare a svolgere questi incarichi. Vorrei conoscere qual è l'orientamento della Giunta in proposito. È del tutto evidente che la Giunta deve, ancorché sia possibile questo, compiere un atto e assumere una delibera. Qui poniamo un problema, Presidente, e lo pongo ai colleghi della maggioranza. Davvero pensate che un settore così strategico, chiamato a misurarsi con problemi enormi - il Piano, il nuovo modello sanitario, e tutte le cose che discutiamo tutti i giorni in Commissione - possa essere gestito e diretto immaginando che il Direttore non sia occupato, 24 ore su 24, ad affrontare i problemi della sanità piemontese? È possibile ed immaginabile che, in qualche modo, questo lavoro sia interrotto da impegni che esulano dall'amministrazione regionale! Non fate quest'errore Presidente! Ripeto, non stiamo contestando il fatto che abbiate nominato un esterno, poniamo un problema di incompatibilità sostanziale se voi vi orientate e andate in quella direzione.
Queste sono, Presidente, le nostre critiche. Potremmo gioire del fatto che avete sbagliato a nominare alcuni Direttori, perché altri, invece, li apprezziamo, e potremmo dire che il vostro credito si è già esaurito nel rapporto con una parte del personale di questa amministrazione, anche per questa ragione.
Tuttavia, siamo preoccupati e abbiamo ritenuto fosse nostro dovere segnalare ciò che non è andato bene nella vicenda delle nomine.



PRESIDENTE

C'è una mozione, di analogo argomento, presentata dalla Consigliera Artesio, firmata anche dai Consiglieri Buquicchio, Cursio, Stara, Ponso e dalla Consigliera Cerutti, la n. 149. Farei una trattazione unica.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione della mozione.



ARTESIO Eleonora

Credo di poter ambire ad avere contemporaneamente la partecipazione alla discussione generale sulla mozione del Gruppo del PD e contemporaneamente, l'illustrazione della mia mozione e di quella cui i Consiglieri Stara, Dell'Utri, Cerutti e il Gruppo dell'Italia dei Valori hanno apposto la firma.
Vorrei ripercorrere, perché così fa anche la mozione depositata, le procedure adottate dalla Giunta, con un supplemento rispetto all'illustrazione fatta dal Consigliere Ronzani e, nella prima parte limitarmi ad un'enunciazione dei comportamenti dell'organo esecutivo.
Nella seconda parte vorrei approfondire un aspetto specifico che riguarda, in modo particolare, la nomina del Direttore della Sanità.
Ricordo brevemente gli atti adottati dall'amministrazione regionale.
Abbiamo avuto una revoca della procedura dell'avviso pubblico volto a reclutare i candidati alla copertura delle Direzioni, contestualmente alla valutazione, da parte della Giunta regionale, di modificare i requisiti generali per il conferimento degli incarichi, guardando ai limiti minimi e massimi di età. Nella fattispecie, contraddicendo la vocazione giovanilistica di quest'Amministrazione, l'intento è stato estensivo verso l'età matura, piuttosto che verso l'età giovanile.
La seconda iniziativa assunta dall'amministrazione regionale riguarda la questione relativa alle competenze professionali che nel nuovo bando non venivano più assunte come obblighi specifici da documentare, in virtù del fatto, evidentemente, che nel sistema pubblico non è importante maturare la competenza di merito e che sono sufficienti altre competenze.
Il terzo aspetto è intervenuto parzialmente sulla questione delle incompatibilità, riconducendo il tema delle funzioni svolte presso altri Enti, soprattutto Enti di rappresentanza politica e sindacale, non più ad un'incompatibilità generale riguardante gli ultimi anni, ma un'incompatibilità specifica riguardante la gestione del personale e soltanto gli ultimi due anni.
Ebbene, tutto ciò che apparentemente amplia, tant'è che gli atti vengono adottati per favorire la libera competizione delle intelligenze, in realtà, serve a convergere sugli obiettivi predeterminati - non sto facendo un'illazione perché, ahimè, non sono mancate le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale in ordine alle sue preferenze - ma tutto ciò non è bastato a consentire la validazione della candidatura sicuramente più a cuore del capo dell'Amministrazione, che è la candidatura del Direttore della Sanità. Perché? Perché, nonostante l'eliminazione delle incompatibilità, queste non erano sufficienti a ricomprendere quel profilo professionale. Perché non erano sufficienti? Perché il numero di incarichi ultronei, per usare il linguaggio della Pubblica Amministrazione, in capo a questo candidato, erano tali e tanti da non consentire una ragionevole possibilità di riconoscere l'obbligo di esclusività, lealtà e imparzialità intrinseco al rapporto del pubblico impiego.
Cosa fa l'Amministrazione regionale? Preoccupata, come siamo tutt'ora noi, di questo aspetto, chiede - è uno degli sport preferiti di questa Amministrazione - un parere pro veritate. Questa amministrazione ha detto di voler valorizzare molto le competenze interne, ma di quelle del nostro ufficio legale, evidentemente, non confida abbastanza e ricorre ai pareri pro veritate.
Che cosa dice il parere pro veritate? Il parere pro veritate offre una via di fuga che puntualmente la Giunta persegue. Dice: forse, anche se in passato non era mai avvenuto, ai Direttori scelti tra le candidature esterne può non essere applicato il principio di rapporto esclusivo che viene applicato ai dipendenti interni.
Tuttavia, deve esserci un pronunciamento dell'Amministrazione che verifichi se la non esclusività di rapporto sia compatibile con il lavoro svolto. Quindi, prontamente, come ultimo atto, il 3 novembre di quest'anno il contratto viene sottoscritto in data successiva e per ultimo, tra i vari contratti, dopo la data del 3 novembre - dichiara di voler normare il tema dell'incompatibilità, non già con il facsimile del contratto che è stato usato in questa Amministrazione dalle Giunte succedutesi, bensì con una valutazione, caso per caso, nella quale si consente il mantenimento di incarichi precedentemente svolti, sulla base di una dichiarazione del responsabile di struttura, sul fatto che gli uni e gli altri rendano compatibili l'esclusività, la lealtà e l'imparzialità.
Vorrei conoscere quel responsabile di struttura che ha dichiarato che nel caso del Direttore della Sanità, questi possa, comunque, svolgere il suo incarico secondo i requisiti definiti dal Consiglio di Stato che pensate, intervenendo sugli ispettori tributari, si preoccupava se questi potessero mantenere, lavorando, la possibilità di partecipare a commissioni di gara o di esame e norma che può essere concesso, purché non venga modificata l'intensità, la continuità e la professionalità con cui ci si deve dedicare all'impiego principale, che è l'interesse pubblico.
Ora vorrei sapere come si possa, ragionevolmente, sostenere che si pu realizzare intensità, continuità e professionalità alla direzione della sanità avendo, contemporaneamente, i seguenti incarichi, che leggo perch sono pubblicati nel sito: Amministratore di un organo societario Amministratore Ferrari Spa; Presidente FIAT do Brasil SA; Amministratore



FIAT Group; Presidente Iveco; Amministratore delegato e direttore generale

Iveco Spa; Vice Chairman Naveco LTD; Vice Chairman Otoyol Sanayi AS Chairman Saic Hongyan; Vice Chairman Saic Iveco; Amministratore Tofas Amministratore Alleanza Toro, Amministratore Indesit.
A fronte di questa evidente capacità superiore, fisica ed intellettuale di colui per il quale questa amministrazione ritiene che possa conservare l'incarico di Direttore e di altri incarichi, o parte di altri (perché non è dato di sapere quali rinunce abbia fatto, ma lo sapremo se, come tutti gli altri, riterrà di soggiacere alla pubblicazione dei proventi derivanti dagli incarichi pubblici e di quelli dichiarati compatibili), com'è possibile svolgere con intensità, quale quella che viene richiesta dal Consiglio di Stato, le doppie funzioni? Concludo con due battute, una seria e una faceta. Quella seria è che nella nostra mozione suggeriamo alla Giunta, anche in termini di autotutela, di sospendere i contratti che ha stipulato dopo aver così modificato la normativa. Quella faceta è la seguente: il Presidente Cota ha gioiosamente commentato la nomina del Direttore della sanità dicendo: "Non è uno di quelli per i quali puoi alzare il telefonino e raccomandargli qualcuno", devo dire con un'eleganza scarsissima, rispetto a coloro che hanno preceduto l'attuale Direttore in quell'incarico e su cui non credo il Presidente Cota abbia prove che dimostrino quelle telefonate. Per questo Direttore è difficilissimo alzare il telefonino, perché il traffico telefonico internazionale che lo riguarda è tale che credo non potrà essere raggiunto.



PRESIDENTE

Entrambe le mozioni sono state illustrate, quindi dichiaro aperta un'unica discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Uno dei punti qualificanti di questa maggioranza e di questa Giunta regionale - penso lo potranno confermare gli Assessori presenti - è la modernizzazione e lo svecchiamento della struttura regionale che in questi anni ha dimostrato, spesso e volentieri, una difficoltà a portare avanti in maniera efficiente, rapida e moderna, l'iniziativa politica e amministrativa della Regione Piemonte.
La stessa Presidente Bresso, a volte anche visibilmente qui in Aula manifestava nervosismo a causa dell'incapacità o della lentezza nelle procedure amministrative dirigenziali di questa Regione, o anche la scarsa fantasia e innovazione nel portare avanti nuove linee politiche e amministrative. Durante la sua amministrazione regionale, la Presidente Bresso assunse tanti consulenti che affiancò ai dirigenti già in carica.
Noi, invece di duplicare le spese, abbiamo preferito cambiare le persone perché le persone a volte danno il meglio di sé in certi periodi della loro vita e della loro professione e poi esauriscono le proprie capacità intellettuali e professionali, pur essendo stati, per un certo periodo della loro vita professionale, alte e notevoli, oppure non sono più persone capaci di portare quell'innovazione amministrativa, ma anche tecnica, in un'amministrazione regionale come quella del Piemonte, che ha bisogno di una profonda ristrutturazione, di un profondo cambiamento e di una profonda rivoluzione un po' in tutti i suoi ambiti.
Posso anticiparvi che nei prossimi mesi lavoreremo seriamente su una profonda ristrutturazione del bilancio della Regione Piemonte, perché non si può più pensare ad un ente regionale così pesante e così onnipresente in tutti i settori della vita sociale, economica e culturale del Piemonte.
Noi, da veri federalisti, pensiamo ad un federalismo di sussidiarietà orizzontale, dove il volontariato, le associazioni no profit e i privati in senso lato (senza criminalizzare nessuno) partecipino più attivamente alla vita del Piemonte, senza la presenza e l'onnipresenza della Regione in tutti i suoi ambiti.
Per portare avanti queste e nuove iniziative politiche e amministrative c'era bisogno di un profondo cambiamento, non solo nella parte politica (quella l'hanno data gli elettori, i cittadini piemontesi) ma anche nella parte burocratica e dirigenziale.
Così è stato fatto e la Giunta regionale ha fatto bene a muoversi in questa direzione, anche perché siamo stati votati anche per fare questa cosa, anche per cambiare l'aria all'interno dell'amministrazione regionale.
Noi ci siamo rivolti, in particolare la Giunta, alla società civile cercando di prendere una buona quota, ai sensi della legge vigente, di professionisti, di persone che potessero davvero portare quel tasso di novità, di innovazione e di competenza all'interno della Regione Piemonte in un giusto equilibrio con dirigenti e personalità burocratiche già presenti nella struttura regionale, con cui lavorare insieme. Credo che questo equilibrio sia stato saggiamente raggiunto e abbia portato qualche risultato concreto, ma soprattutto ne porterà di positivi nel medio-lungo termine.
Aver tolto il limite di età non ci preclude più la possibilità di utilizzare persone con grande esperienza che hanno lavorato nel settore del privato. Secondo me anche questa è stata una scelta sicuramente positiva.
Credo che l'azione della Giunta regionale si sia mossa coerentemente con il mandato elettorale, ma anche con un'intrinseca necessità di modernizzare questa Regione Piemonte, da un punto di vista burocratico e dirigenziale.
Condivido, perché noi non siamo prigionieri di dogmi e di ideologie quanto detto dalla collega Artesio: se alcuni di questi direttori fossero davvero troppo oberati da impegni e non potessero garantire una presenza un'efficienza e una funzionalità alla Giunta regionale (come anche il lavoro in Commissione) sarebbero loro i primi a rinunciare all'incarico oppure ad alleggerirsi di incarichi esterni all'amministrazione regionale.
Sicuramente l'Assessore Quaglia vigilerà e verificherà che quanto ho detto non si verifichi ma, qualora si verificasse, si adopererà affinch vengano adottati i giusti correttivi.
Due riflessioni finali più generali, più politiche. Tutte le obiezioni ci mancherebbe - sono legittime ed è giusto ascoltarle e valutarle, per scusatemi, amici dell'opposizione - quando voi cambiavate la gente e quando in passato avete fatto tabula rasa, ad esempio, dei Direttori generali delle ASL, in alcuni casi senza alcuna motivazione. Tutto andava bene. Quindi, bisogna intenderci. Quando noi cambiamo le persone non va bene, quale le cambiate voi invece va bene.
Qui la doppia misura, il doppiopesismo e la doppia morale tipica di una certa sinistra, non può invece andare bene e noi non la accettiamo assolutamente.
L'ultima battuta: potete rimproverarci di tante cose, ma vi garantisco che è impossibile sostenere che abbiamo cambiato un Direttore regionale perché fratello di un esponente politico dell'opposizione, per un motivo anche storico, politico e di esperienza.
Noi abbiamo tenuto il dottor Valpreda per dieci anni come Direttore regionale presso l'Assessorato alla sanità e mi pare che non fosse un esponente del centrodestra. Tra l'altro, questo signore si è anche candidato nel 2005 nelle liste di un partito di sinistra e ha anche fatto per un certo periodo l'Assessore regionale. Quindi, da questo punto di vista siamo davvero al di sopra di ogni sospetto, come anche adesso, perch ci sono noti dirigenti della Regione Piemonte che sono sicuramente schierati dalla vostra parte e non dalla nostra.
Le scelte che sono state fatte, questo sì, vanno nella direzione di quel cambiamento e di quella rivoluzione democratica, federalista e liberale che il Presidente Cota e il PdL vogliono imprimere all'azione del Piemonte e dell'ente regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Consiglierei innanzitutto all'egregio Presidente Pedrale di leggersi i giornali, perché qualche settimana e mese fa, quando i giornali si occupavano della vicenda legata ai Direttori generali è uscita - mai smentita - una dichiarazione non di un esponente della Giunta regionale non un esponente della maggioranza del Consiglio regionale, ma una dichiarazione dell'onorevole Enzo Ghigo, che diceva: "Sui Direttori della Regione non si fanno prigionieri, e se lo scordino all'interno della Giunta regionale di riconfermare il Direttore dell'Agricoltura". Questa è la dichiarazione apparsa sui quotidiani di Torino in quel contesto in quei giorni. Quindi, rileggetevi i giornali.
Aggiungo un'altra considerazione politica e poi svolgo alcuni ragionamenti molto sinteticamente sul merito della mozione. La considerazione politica è questa: i primi mesi di questa legislatura sono stati contrassegnati da una condizione politica di grande subalternità da parte del PdL nei confronti del Presidente della Giunta regionale.
La nomina dei Direttori della Giunta regionale è stata in moltissimi casi per il PdL l'occasione politica per dire: "Noi ci siamo". E questo è testimoniato da tutta una serie di riflessioni che sono state fatte pubblicamente e non pubblicamente in merito a quella questione.
Dopodiché è legittimo che una Giunta regionale operi un cambiamento? Sì. È legittimo che una Giunta regionale uso anche un margine di discrezionalità nella nomina dei Direttori? Sì.
legittimo che tutto ciò avvenga al di fuori delle procedure di legge? No, questo no. Ed è su questo che voglio tornare.
Prima considerazione. Noi abbiamo modificato l'articolo della legge sulla riorganizzazione del personale, a seguito della bocciatura dell'articolo della legge da parte della Corte Costituzionale, in modo particolare sulla materia che riguardava l'accesso di persone esterne nelle qualifiche di dirigente e di direttori provenienti da altre Amministrazioni. E vi invito a riflettere sul contenuto della sentenza della Corte Costituzionale, che non ha fatto altro che ribadire un tema che all'interno sia della legislazione sia della giurisprudenza è affermato con molta nettezza: il ricorso a personale esterno può avvenire in casi limitati e per professionalità non rinvenibili all'interno dell'Ente.
Ma vi pare che tutte le professionalità provenienti, tutte e sottolineo tutte, dall'esterno dell'Ente siano tali da essere considerate non rinvenibili all'interno dell'Ente? Vi faccio questa domanda.
Sotto il profilo politico rispondo per quanto riguarda la mia persona e il Gruppo regionale che rappresento: no, non è così, e in questo avete violato una norma di legge. Valgano le considerazioni espresse in termini generali da parte del collega Ronzani nell'illustrazione della mozione.
Seconda questione. È legittimo che in un procedimento aperto quando tutte le domande sono state presentate la Giunta regionale intervenga per ben tre volte a modificare le regole del gioco? Perché voi avete modificato le regole del gioco una volta, prima che si avviasse il procedimento, ma poi avete modificato le regole del gioco con una deliberazione di Giunta regionale che ha modificato alcuni parametri di accesso. Inoltre, avete modificato i criteri e i requisiti professionali per l'accesso alla figura dei Direttori e questo lo avete fatto quando il primo bando era scaduto e in modo particolare, ha ragione il collega Ronzani sotto questo aspetto, lo avete fatto eliminando sostanzialmente tutti quei requisiti professionali specifici per quelle singole Direzioni che venivano invece richiesti nei bandi originali.
legittimo questo? Io dico che non è legittimo. Lo dico in modo molto chiaro e netto. Avete accresciuto il livello della professionalità all'interno della Regione Piemonte, snellendo le procedure, velocizzando la Pubblica Amministrazione, chiamando delle persone di elevatissima professionalità nell'ambito delle materie a cui sono state affidate? Permettetemi, cari colleghi, su questo continuiamo e continueremo ad avere le più grandi riserve del caso, perché basta leggere i curriculum professionali che sono stati presentati e sono stati pubblicati sul BUR.
Noi non diciamo che quelle persone non abbiano i requisiti per poter diventare Direttori; noi diciamo che in alcuni casi quelle persone non avevano i requisiti secondo il primo bando per diventare Direttore in quelle direzioni. Gli è stato consentito con una modifica che è intervenuta a posteriori, e io non ho mai visto cambiare le regole del gioco quando la partita è cominciata.
Queste sono le ragioni sostanziali delle forti critiche rispetto al comportamento della Giunta regionale. Noi non ce l'abbiamo con le persone che sono state nominate Direttori, anche se talune potrebbero anche fare a meno di certe espressioni pubbliche in riunioni, in incontri, sugli organi di informazione, perché sono espressioni pubbliche che tendono ancora più a sminuire il prestigio e l'autorevolezza dell'Ente. E queste persone dovrebbero avere un po' di attenzione e un po' di cautela sotto questo aspetto.
Noi ce l'abbiamo con il comportamento della Giunta regionale, che ha gestito, dopo avere banalizzato l'approccio sul tema, tutto il percorso con un'unica finalizzazione.
Abbiamo spartito tra Lega e PdL i posti dei Direttori, abbiamo deciso quali sono le persone, ci siamo accorti che poi quelle persone non potevano stare nelle regole che voi avevate definito e allora cosa si fa? Modifichiamo le regole e in questo modo cerchiamo di completare un po' il pasticcio che avete creato in modo impersonale.
Mi faccio carico di un ruolo che non è mio, che non vorrei mai assolutamente avere in queste condizioni. Qui chiudo con un'altra considerazione. Noi non siamo contrari all'introduzione all'interno della struttura regionale nei posti di Direttore di alta responsabilità di figure provenienti anche da mondi che non sono quelli della Pubblica Amministrazione.
Non siamo contrari, non abbiamo un approccio oscurantista al tema e al problema. Diciamo però sostanzialmente una cosa: come è pensabile che all'interno della Pubblica Amministrazione possa coesistere un'esperienza così piena, così importante, così densa di responsabilità, come quella di direttore generale, in alcuni ambiti e settori, con il mantenimento di attività che nulla hanno a che vedere con il ruolo di Direttore generale? Noi ci auguriamo - lo dico in modo molto esplicito - che la persona in oggetto - il Direttore della sanità - compia una scelta: non quella di occuparsi delle aziende, ma del posto di Direttore della sanità. Così ci piacerebbe che avvenisse l'inserimento di figure professionali esterne alla Regione: in una condizione paritaria, in una condizione certa, in una condizione di rispetto delle leggi! Noi chiediamo con molta forza un atteggiamento di censura nei confronti della Giunta regionale, che poniamo con la mozione che abbiamo presentato perché si crea danno quando si ricercano al di fuori dalla Pubblica Amministrazione e dell'Ente delle professionalità che sono convinto esistono pienamente all'interno dell'attuale organico della Regione Piemonte! Si crea danno quando si violano le norme di legge! Si crea danno quando si cambiano le regole del gioco nel momento in cui la partita è cominciata! Ci risponderete sicuramente che tutto ciò non esiste. Ci risponderete sicuramente che, tanto, qui dentro, valgono i colpi di maggioranza, ma attenzione, c'è un problema di fondo che sta cominciando a diventare sempre più palese: il problema dell'autorevolezza di questa istituzione e di questo Ente non riguarda solo la Giunta e la maggioranza e su questo problema dell'autorevolezza noi ci siamo, perché noi difendiamo l'istituzione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Per quanto riguarda le argomentazioni su regole giuridiche e amministrative altri colleghi sono molto più competenti del sottoscritto.
Siedono su questi banchi della maggioranza e della minoranza colleghi che hanno ricoperto in modo egregio ruoli importanti: per esempio, penso a qualche legislatura fa al ruolo di Presidente del Consiglio ricoperto così bene da Carla Spagnuolo o altri colleghi che hanno sicuramente molta più storia e capacità...



LEO Giampiero

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



LEO Giampiero

Dovete rivolgervi al passato per la difesa delle Istituzioni!



LEO Giampiero

Carissimo, ci stavo arrivando, hai perfettamente ragione.



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Hai ragione, infatti mi rivolgo al mio passato.
Mi riferisco a quando sono stato Assessore. E tu caro collega Reschigna, mi hai aiutato, col tuo intervento! Per questo penso che alcuni di noi abbiano le carte in regola per parlare, qualche altro un po' di meno, in maggioranza o in minoranza! A quel tempo mi sono trovato davanti una lista con evidenziazioni di vari colori, a seconda delle aderenze politiche di chi doveva fare il Direttore generale e Vanelli - ex segretario sezione Università del PCI - era segnato con rosso fuoco.
Io, non avendo fatto l'Assessore subito, ma dopo il giusto apprendistato - e dunque conoscevo le persone e la materia, ho detto: "Bene, Vanelli Direttore generale", perché era una persona con le competenze...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

No, non c'è nessuna...
Altri hanno grandi esperienze che valgono altrettanto, dicevo che conoscevo...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

importante, sotto vari aspetti, conoscere la macchina regionale, in un modo o nell'altro; io sto dicendo che chi non la conosce ha qualche difficoltà.
Chiedo perdono, ma la dottoressa Spagnuolo aveva già avuto una grande esperienza a fianco di grandi Presidenti quando è diventata Consigliera quindi queste cose servono e si vedono.
Per quanto riguarda Vanelli, è stato uno dei migliori Direttori generali regionali della storia del nostro Ente.
Poi è arrivata la Giunta di centrosinistra e non abbiamo ancora capito perché abbiano mandato via Vanelli. Qualcosa sottovoce si è detto: "Non si è schierato abbastanza per la Bresso; era uno che pensava troppo con la sua testa, uno troppo capace", che non mi sembrano grandi motivazioni oggettive e tecniche per cambiare un Direttore, e potrei citare altri di questi casi.
Perché mi permetto? Ha ragione il Consigliere Reschigna: guardiamo al passato. Io non ho scheletri nell'armadio, una volta ero uno scheletro io poi, dopo il matrimonio, non lo sono neanche più, anzi.
Lo stesso accade per il discorso dell'accesso agli atti, relativamente al quale mi permetto di riferirvi un fatto, anche per sdrammatizzare un po', per raccontare vicende di vita regionale. Il mio Assessorato era sempre aperto a tutte le visite e una volta è venuto il collega Chiezzi la collega Rosa Anna Costa lo ricorda benissimo - che spulciava dappertutto. Placido veniva anche a casa mia a prendere i documenti, non c'era problema. Placido aveva accesso a "Comunione e Liberazione" come a casa mia, come voleva. Chiezzi veniva...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Ho già detto che c'era il KGB. Tu gli hai detto che è il KGB dei poveri...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Tu glielo hai detto che era il KGB dei poveri. Invece, il KGB è una cosa seria, guardate Putin dove è arrivato!



(Risate in aula)



LEO Giampiero

Viene Chiezzi e mi dice: "Ho scoperto - qualche collega lo ricorderà che stai pubblicando un libro revisionista fascista". Era andato a prendermi le bozze, io lasciavo tutto a disposizione..



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Chiezzi non era propriamente democristiano, ecco!



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Venne in aula con il Consigliere Moriconi dicendomi quanto avevano scoperto, perché c'era un'analisi delle lotte operaie del ventennio e in una parte si diceva che "queste lotte operaie avevano esasperato i moderati, erano state eccessive e sbagliate, avevano dato popolarità alla marcia fascista". Chiezzi disse: "Questo è un tipico esempio di revisionismo fascista, l'ho scoperto e lo denuncio qui".
Io ho mostrato anche gli altri pezzi del libro, la prefazione e l'edizione: la prefazione era di quel grande squadrista di Cofferati e l'edizione era della CGIL, per cui anche nell'accesso occorre un po' di prudenza - a Roberto non sarebbe capitato, perché lui con il KGB ha rapporti organici - ma se uno non fa le cose per bene.



(Risate in aula)



LEO Giampiero

Chi non fa le cose per bene...



(Commenti del Consigliere Leardi)



LEO Giampiero

Certo, infatti...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Vi prego di non interloquire con il Consigliere Leo.
Prego, Consigliere.



LEO Giampiero

Chiedo scusa.
Sarebbe bene che nel momento in cui si muovono delle obiezioni uno pensasse a come si è comportato e non accusasse gli altri di quanto ha fatto. Per esempio, non potrò mai accusare nessuno di andare troppo a messa, perché direbbero: "Ce lo vieni a dire proprio tu", o di spendere troppo per i libri di fantascienza, quindi starò sempre zitto. Quando incontro i figli delle mie amiche che spendono soldi per i libri di fantascienza gli dico che fanno bene. Io ho fatto politica per questa grande attinenza con la fantascienza e, oggi, la politica ha superato ogni immaginazione.
Ancora un passaggio sull'Assessorato alla cultura. Cerco di comportarmi da gentiluomo e vorrei considerarmi tale: diamo anche tempo al Direttore che è arrivato di prendere contezza. Sicuramente ha molta buona volontà, ha un'esperienza eccellente e preziosa nella pubblica amministrazione, ha molta buona volontà, e grande disponibilità e sensibilità. L'importante è che interloquisca con i colleghi e le colleghe, che si rapporti è utilissimo. Insieme alla Consigliera Rosa Anna Costa avevo redatto una specie di manuale per i Direttori, che ha funzionato benissimo, credo che li possiamo aiutare a dare il massimo.
Tenderei a guardare gli elementi positivi. Certo nel caso della sanità non posso dire che il nuovo Direttore ha una vita davanti a sé per imparare, anche se Berlusconi dice che fino a 120 anni si vive. Però, nel caso della cultura, abbiamo una Commissione dinamica, con Consiglieri e Consigliere d'esperienza, che interloquendo e lavorando possono dare una mano e un appoggio a una persona giovane, donna - è un vantaggio in più essere donna, per dinamismo - così, secondo me, potremo ottenere risultati più che positivi.
In ogni caso, per quanto riguarda il mio atteggiamento - lo è sempre stato e non lo cambio a 57 anni - durante la Giunta Bresso ho cercato di dare una mano all'Assessorato di Oliva e a sostituirlo anche quando non era in aula per il bilancio, anche spiegando in Commissione.
A proposito, gli Assessori non è che solo adesso non vengono in Commissione: anche prima, era così: mancavano Assessori in Commissione che adesso richiamano tanto. I nuovi nominati! Quindi, in questo senso, auspico uno spirito positivo perché la nostra Regione ha una dirigenza eccellente - sicuramente presso l'Assessorato alla cultura, ma non solo - che merita sostegno, appoggio e stima, nel reciproco rispetto dei ruoli, perché un dirigente che non rispetti un politico è censurabile come un politico che non rispetti un dirigente. Nel rispetto dei ruoli si può lavorare bene insieme. Grazie molte.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Vorrei rimanere sul filone "ilare" che ha inaugurato il collega Leo per potere tornare un po' a lamentarci come abbiamo fatto noi. In effetti questa citazione del Capogruppo del Popolo della Libertà (la terza che faccio, a memoria) farebbe ridere se non fosse, invece, una cosa assai penosa.
Il nuovo Presidente di Finpiemonte - la fonte è Il Sole 24 Ore Nordovest, del 22 settembre 2010 - come prima dichiarazione per presentare la sua attività afferma testualmente: "Sono alla guida di questa società non perché sia il migliore che potevano scegliere" - naturalmente riferito a questo Governo di centrodestra - "ma perché una parte politica nella quale mi riconosco ha voluto affidarmi questo incarico". È una dichiarazione virgolettata: lo preciso affinché sia chiaro a tutti qual è la logica con cui è stata scelta questa persona. Parliamo del Presidente di Finpiemonte, la più importante società di cui siamo responsabili, anch'esso reo confesso (si è citava prima l'intervista di oggi del Direttore alla cultura). Probabilmente, si sentiva un po' colpevole, oppure aveva bisogno di rilanciare un messaggio di ulteriore "fedeltà" al capo.
A noi pare che sia stata un po' questa la regola che ha ispirato la nomina dei Direttori generali. Mi rivolgo in particolare all'Assessore Quaglia, che vedo che in questo momento si sta grattando, gesto che, ahimè evidenzia un segno di imbarazzo comprensibile.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Veramente ho male alla spalla!



LEPRI Stefano

Noi siamo convinti che gran parte di queste nomine siano fatte con criteri spartitori e non con criteri legati al merito. Per due casi c'è stata anche un'ammissione formale di colpa, con tanto di dichiarazione sui giornali; in altri casi, abbiamo motivo di arrivare a tale conclusione alla luce delle argomentazioni che altri miei colleghi hanno già fatto e che non sto a riprendere.
Vorrei, però, ritornare su un punto, Assessore: ricordo che lei si adoperò, in forza della sua autorevolezza di Assessore, per fare in modo che quella percentuale del 30% che noi in aula decidemmo di adottare dei Direttori scelti all'esterno venisse definita attraverso un accordo consiliare.
Le facciamo notare, Assessore, che tale percentuale non è stata rispettata, pur potendo riconoscere, in alcuni casi, un prestigio ai soggetti che sono stati scelti esternamente.
Come dicevo, quella percentuale non è stata rispettata e non serve certo un matematico per verificarlo, sia che si usi come denominatore 18 sia che si usi 14, come, in effetti, si dovrebbe applicare.
Dunque, oltre a fare, in alcuni casi, una scelta verosimilmente viziata da criteri spartitori più che meritocratici, avete deciso di fare una scelta che va oltre l'indirizzo del Consiglio regionale, in barba soprattutto - lo vogliamo ricordare - alle grandi professionalità che all'interno di questa Amministrazione regionale erano disponibili e che sono state inopinatamente e in non pochi casi allontanate in forza del criterio spartitorio che avete voluto adottare. È inevitabile, quindi, che si richieda una mozione di censura in questo senso.
Ultima considerazione: noi non abbiamo nulla di particolare nei confronti dell'ingegner Monferino. Anzi, riteniamo che sia verosimilmente la scelta più prestigiosa che questa Amministrazione ha inteso adottare perché il prestigio è indiscutibile, e perché, almeno per quanto mi riguarda, ritengo che sia coerente il fatto che si possa individuale un profilo totalmente manageriale anche in campi diversi dalla sanità, per introdurre dentro questo comparto delle competenze di ordine manageriale e di gestione aziendale di cui questo Assessorato ha un gran bisogno.
Ciò che noi avanziamo con precisione è il dubbio che questa indiscutibile professionalità non possa essere messa ad impegno con quella dedizione esclusiva di cui prima parlava la collega Artesio, che è assolutamente necessaria in un settore difficilissimo e complicatissimo come quello sanitario, che ha bisogno di gente che lavori 14 ore al giorno e non poche ore al giorno come inevitabilmente una persona con quegli impegni potrà assicurare.
Per questi motivi, le chiediamo che almeno in questo caso, Assessore al di là delle questioni di opportunità e di merito che prima la mozione della collega Artesio ha rappresentato, questa Giunta faccia chiarezza su tale situazione e imponga all'Ingegner Monferino un totale e pieno impiego in un settore così delicato e importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Devo dire che sono alquanto stupito di questo dibattito di oggi; un po' mi ha anticipato l'amico e collega Leo.
Qui c'è sempre da intervenire per ricordare a qualcuno, che forse ha la memoria corta, cosa è successo in passato.
Perché dobbiamo ricordarvi tutte le volte che cosa è successo in passato? Mi spiace che il Presidente Cattaneo non abbia accettato la richiesta che avevo presentato di seduta segreta, perché sarebbe stato molto interessante entrare nel merito e del dettaglio di alcune scelte adottate, comprese quelle fatte recentemente da questa Giunta regionale per paragonare le professionalità di chi è stato scelto oggi rispetto alle professionalità che sono state scelte, ad esempio, nel corso della prima Giunta Castellani sui Direttori generali del Comune di Torino o, ancora dalla Presidente Bresso durante la prima Giunta da lei presieduta in Provincia.
Ma senza andare troppo indietro nel tempo, veniamo un po' più recentemente a voi, ad esempio al forzato pensionamento di alcuni Direttori nel 2005, quando voi siete entrati in carica proprio in questa Giunta regionale.
Mi spiace non poter fare i nomi, ma pongo alcuni esempi per cui la fantasia, magari, vi fa riallacciare ad un discorso più concreto. Cito, per esempio, in Comune a Torino, un alto dirigente nominato ad una grandissima responsabilità di tipo tecnico, il cui curriculum diceva: "Dirigente del sindacato della CGIL". Poi non c'era nient'altro, però c'era questo titolo di merito. Io non escludo, con questo, che tale personaggio non avesse le capacità e le professionalità. Lo dico giusto per sottolineare che comunque, qualsiasi tipo di scelta è opinabile; qualsiasi tipo di scelta può essere, ovviamente, oggetto di discussione.
Mi rivolgo ai colleghi che hanno sottoscritto i due ordini del giorno in particolare quello che ha come primo firmatario il Capogruppo del Aldo Reschigna: avete scritto "censura", ma che cosa si censura? Noi rivendichiamo, come avete fatto voi in passato... E devo dire che in questa occasione è stato fatto tenendo conto di altissime professionalità e qualcuno, da parte vostra, per fortuna lo ha anche riconosciuto facendo alcuni nomi; voglio evitare di citare i nomi in questa sede, visto che non siamo in seduta segreta, ma sappiamo di chi parliamo.
Vorrei anche precisare che le perplessità sorte su alcune persone che sono state nominate Direttori non mettono assolutamente in dubbio la professionalità e la capacità di dirigere e di fare il Direttore. Perch vedete, considerando i molti personaggi che hanno fatto anche in questi anni i Ministri - citiamo il Ministero della Sanità - penso che i peggiori Ministri della Sanità che abbiamo avuto sono stati proprio coloro che erano nel settore e facevano i medici, quando probabilmente i migliori Ministri e lo dico proprio vedendo l'assenso del collega Lepri, che sa a chi mi riferisco - sono stati coloro che non avevano alcuna competenza. Allora probabilmente, anche in questo senso bisognerebbe attendere e fare una valutazione solo successivamente a quello che sarà il loro operato e non una deduzione ante litteram, prima che sia valutato l'operato degli stessi.
Allora, semmai una censura ci fosse da fare, è da fare ai casi appena citati, per i quali non posso entrare nel merito anche se mi dispiace; sono completamente e totalmente disponibile a fare nomi e cognomi e a portare i curricula dell'epoca, giusto per capire che chi ha firmato questo ordine del giorno di censura non ha tenuto in considerazione che i colleghi del suo stesso partito hanno operato addirittura non solo scegliendo e tenendo in considerazione il colore di una tessera, ma non guardando assolutamente il curriculum di molti - non di tutti, per carità, ma di molti - di coloro che sono stati nominati.
Allora questa maggioranza, almeno per quanto riguarda la Lega Nord rivendica a pieno titolo il diritto-dovere di scegliere i propri Direttori guardando innanzitutto alle professionalità e non guardando sicuramente a quanto ha detto sinora la minoranza e alle appartenenze. Penso che se guardassimo nelle tasche dei Direttori nominati troveremmo veramente poche se non nessuna tessera di partito, a differenza di coloro che ho citato prima nelle altre realtà amministrative.



PRESIDENTE

Grazie, collega Angeleri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Qui non si tratta solo di valutare presunte affinità o vicinanze politiche, collega Leo: non è questo il tema, perché altrimenti si svia. Il quadro complessivo che emerge e che è stato illustrato va ben oltre, nel senso che in alcuni Paesi le aderenze o le affinità politiche per le nomine amministrative sono addirittura previste per legge. In questo caso non si contesta il fatto che per quella nomina a Direttore ci possa essere più o meno una vicinanza politica: si contesta ben altro. Io non voglio ritornare sul quadro che è stato illustrato in maniera così dettagliata ed esaustiva e che è stato sottoposto anche a valutazioni e a considerazioni nei percorsi precedenti, anche in Commissione. Da questo punto di vista, il segnale politico è arrivato fin da subito. Quando la politica non riesce ad essere autorevole per imporsi ha bisogno di essere autoritaria. Ma qui alcune forzature fatte assumono caratteri e toni di illegittimità.
Stiamo parlando, ad esempio, di candidature che hanno competenze relative all'84% del bilancio della nostra Regione e quindi, da questo punto di vista, in quella specifica circostanza si è addirittura evitato proprio perché probabilmente alcune valutazioni di illegittimità giuridica non sono balenate solo a noi oltranzisti radicali dell'opposizione, ma anche alla maggioranza - di rivolgersi alla struttura legale interna per esprimere ed avere un giudizio su quelle nomine; anzi, ci si è guardati bene dal farlo.
Non perdo e non faccio perdere tempo a tutti voi, semplicemente perch ci saranno sicuramente altre sedi che giudicheranno la liceità di questi atti e certo in quelle sedi non basteranno le votazioni a maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, non volevo intervenire in questo dibattito, che in realtà non mi stupisce per niente, nel senso che riecheggia altri dibattiti che a cadenza quinquennale avvengono in presenza di un cambio di legislatura. Mi riferisco però agli ultimi dieci-quindici anni e non volevo intervenire proprio perché queste considerazioni fatte - con tutto il rispetto di tutto ciò che ho sentito - sono una sorta di routine che avviene nel corso degli anni e nel corso delle legislature.
Sono poi intervenuta perché il carissimo Consigliere Reschigna ha detto, quando è stato fatto il mio nome: "Vi rivolgete al passato". Io ho certamente questo torto di avere una lunga memoria, perché sono arrivata negli Uffici del Consiglio regionale del Piemonte nel 1971 e quindi, quando si dice qualcosa, sono seduta qua e penso sempre a tutto quello che nell'arco degli anni e delle legislature è avvenuto, cercando di fare tra me una sintesi del perché dei cambiamenti.
Allora sì, in questo senso rappresento il passato; ma ho avuto la straordinaria opportunità di conoscere, soprattutto negli ultimi dieci anni e in ruoli diversi - e anche adesso - come tutto sia cambiato. Mi rifaccio a quello che diceva stamattina il collega Placido quando poneva una questione molto importante, quella dell'accesso agli atti. Sulla questione dell'accesso agli atti, collega Placido, noi potremmo scrivere un libro: lo potremmo scrivere tutti insieme, perché è avvenuto tutto e il contrario di tutto. Ma ciò che poi regola queste cose è il buon senso politico l'intuizione politica.
assolutamente evidente, infatti, che se in qualità di Assessore ad una materia come la sanità, o di Presidente, o di Assessore al bilancio o al personale, si scrive una deliberazione tanto importante quanto quella di un nuovo Direttore che ha peraltro queste caratteristiche (come il Direttore della Sanità che si è citato), bisogna immaginarsi con assoluta tranquillità che verrà chiesta. E quindi va scritta già perché possa essere sottoposta alla suddivisione, alla parcellizzazione e alla straordinaria atomizzazione di tutti coloro che la leggeranno. Quindi, in realtà acceleriamo questi tempi perché ritengo che questo tipo di deliberazioni siano quelle esaminate, viste, protette da una sorta di garanzia giuridica che indubbiamente ne dovrebbe seguire.
Poi, dal punto di vista politico, tutto è opinabile. Perché i grandi cambiamenti di cui parliamo - tornando invece alla materia del personale e dei Direttori - sono squisitamente legati, a mio avviso, al cambiamento della politica nell'arco di questi ultimi venti-venticinque anni e al cambiamento del ruolo stesso del concetto di élite politica, economica e sociale. Chi dirige, chi comanda, chi coordina nel campo della politica nel campo bancario, nel campo delle pubbliche relazioni e via dicendo ha visto via a via prendere forma una sorta di piramide. E coloro che hanno le redini del comando in tutti i campi sono un numero sempre minore di persone. E dunque essi hanno una concentrazione di potere e, in qualche modo, di incarichi che può anche essere opinabile, ma se noi guardiamo ci che succede nel mondo, queste cose avvengono.
Il carissimo collega Ronzani diceva: "E Novelli?" Sono stata Assessore nella Giunta Novelli, così come la Consigliera Artesio, e so che si facevano esattamente questo tipo di discussioni. Sono frutto di una politica diversa. Quando sono arrivata in Consiglio, la dottoressa Rovero era Direttore generale del Consiglio e io ero dirigente dell'Ufficio di Presidenza (quello che fa adesso la dottoressa Restivo), il Presidente del Consiglio era Oberto, io ero socialista, avevo una tessera, ma non mi sono mai posta lontanamente il problema di essere una difficoltà per il Presidente Oberto. Assolutamente no. Cose più o meno analoghe avvenivano per altre fasi della vita legislativa ed esecutiva della Regione Piemonte.
Ci sono stati grandi cambiamenti che prescindono da quest'Ente che secondo me, hanno influito molto e stanno alla base del fatto che, quando si cambia una realtà politica, quando si passa dal centrosinistra al centrodestra, ci sia una tendenza a cambiare i dirigenti. Questo è determinato dalle modificazioni elettorali che ci sono state e dalla straordinaria influenza che il maggioritario ha avuto.
Indubbiamente questo sistema elettorale ci fa dire non è vero. Questo non avveniva assolutamente. Ma cosa possiamo dire? Il Consigliere Leo lo ha citato. Quando uno schieramento mantiene un Direttore - stiamo parlando di questo, ma potremmo fare altri esempi - che è della parte avversa, quasi ci si stupisce. Il mio Capogruppo ha citato il carissimo dirigente Valpreda che era nostro collega e persona squisita, uno dei supporti più straordinari dell'allora Assessore D'Ambrosio. Ci si stupiva del fatto che lui non gli dava solo una mano, ma tre, o quattro e poi, al rovescio quando è stato scelto Galante come Assessore alla sanità, ci si è stupiti straordinariamente perché era stato iscritto, o era ancora iscritto, alla CGIL.
Secondo me è stato bene non fare la seduta segreta, per una semplice ragione, così siamo liberi di parlare a prescindere dalle questioni di più piccola bottega che, indubbiamente, seguono sempre queste vicende. È stato bene non fare la seduta segreta perché, come ha già detto il Capogruppo del mio partito, non siamo una realtà acritica. Né lo siamo e né lo vogliamo essere.
Se devo esprimere una mia valutazione, vi dico che è stato segno di una straordinaria inesperienza, da parte della Direttore dell'Assessorato alla cultura da poco nominata, rilasciare una un'intervista a la Repubblica il giorno in cui c'è questo tipo di mozione. Dobbiamo spiegare qualcosa spiegateglielo, perché è proprio mancanza di sensibilità rispetto ai ruoli e anche rispetto alla politica. Se mi fanno un'intervista di quel tipo sapendo che il giorno dopo c'è una discussione in cui in un documento appare anche il mio nome, avrei fatto uno più uno. Non è stato fatto uno più uno? Nella prossima seduta segreta, che eventualmente faremo, faremo le dovute valutazioni.
Quanto alla figura del Direttore della Sanità, mi rifaccio alle cose che ho detto prima. Questo è un tempo nel quale ci sono delle possibilità in più, ci sono anche degli strumenti in più, è cambiato il modo di rapportarsi. Vengo da una scuola diversa, è evidente. Vengo da una scuola quella del Presidente Viglione, che tutte le sere andava sul territorio del Piemonte con i suoi collaboratori e Assessori, perché una questione la doveva vedere sul posto. Non mi riferisco soltanto all'alluvione della Valle Bormida, che fu un grande caso, ma a questioni molto più semplici perché loro verificavano direttamente sul posto. Adesso non vedi più nessuno, altro che gli Assessori della Giunta Novelli che ci conoscevano tutti. Oggi se chiedi ad un cittadino torinese qual è il nome di un Assessore della Giunta comunale di Torino - ad iniziare da me Carla Spagnuolo, e chiedo scusa - buona parte non lo sa. Non li vedi da nessuna parte, perché in realtà esiste una concentrazione sulla figura del Sindaco determinata da un nuovo sistema elettorale.
Credo che queste cose vadano un po' comprese. Il Direttore della Sanità preposto è una grande sfida, può andare bene, potrà magari non andare bene ma oggi è stata vissuta come una grande sfida. Dopodiché, sarà l'operato che dovrà essere esaminato. È chiaro che oggi c'è un modo diverso, nel mondo, di esaminare il personale, di esaminare i cervelli. C'è la ricerca dei cervelli e c'è la ricerca di chi ha saputo gestire, in maniera molto concentrata, un potere e si pensa che si possa spostare questo metodo ad altri settori. Noi ci auguriamo che faccia bene, dopodiché ci rendiamo conto che ci sono grandi esperienze e grandi ingenuità, che abbiamo visto già esserci.
Siamo qui per starci dietro, senza chiuderci e fasciarci gli occhi solo perché siamo da questa parte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Vorrei fare solo alcune considerazioni. Parto da una prima considerazione, anche in riferimento ad alcuni interventi molto interessanti che ho ascoltato, come quello della Consigliera Spagnuolo.
stato un intervento interessante, che ha dato spunti su cui vorrei fare alcune considerazioni.
Parto da qui per riprendere, invece, i tre punti cardine di questa mozione e di questo ordine del giorno che la sostengono e che, fino a questo momento, non hanno trovato, a mio avviso, una risposta convincente e fanno mantenere quella richiesta di censura che nella mozione stessa abbiamo presentato.
Sono assolutamente d'accordo, lo sono in linea di principio, ma sono tanto più d'accordo, in seguito alla modificazione del sistema politico passando da un proporzionale spinto ad un maggioritario, in cui si confrontano due coalizioni con programmi e visioni diverse. Dal momento in cui vince l'una, l'altra ha il compito di controllo e d'opposizione. Sarei favorevole, addirittura, perché si potesse fare come nell'amministrazione americana, dove quando arriva un Presidente cambia tutta la compagine politica e si deve poter cambiare anche quella dirigenziale.
Sappiamo che questo nel nostro Paese non è possibile, per una storia diversa, per rapporti diversi, ecc. Non sono per niente stupita del fatto che, al momento in cui c'è un cambio d'amministrazione, si possano anche individuare professionalità d'alto livello, che devono rispondere alla risoluzione di quel problema a seconda del programma con cui la coalizione vincente si è presentata e ha avuto un positivo responso dagli elettori perché la validazione è di quel certo programma e, quindi, anche delle figure tecniche con le necessarie professionalità che prendi per realizzarlo. Non penso che sia questo il problema né, da questo punto di vista, sarei per nulla scandalizzata.
I tre punti su cui la mozione si sostanzia, che, secondo me, rimangono compiutamente validi e su cui, fino a questo momento, non abbiamo avuto risposte, sono i seguenti. La modifica, in corso d'opera, dei criteri avvenuta più volte con la presenza dell'Assessore in Commissione che cambiava, di volta in volta, i criteri dei bandi, a seconda di quello che con improvvisazione si scopriva di volta in volta, a seconda dell'individuazione della figura di volta in volta, perché l'operazione d'alta professionalità, che sia anche coerente al tuo programma di governo personalmente la ritengo assolutamente seria e coerente, ma le procedure vanno rispettate. Il bando quando si fa, si fa; ci sono dei criteri che, se cambiati in corso d'opera, sono un problema in sé.
Questa è la prima questione.
La seconda questione riguarda quel famoso limite del 33% ampiamente superato, come già bene ha dimostrato il collega Lepri (personalmente mi attengo a quanto detto da lui).
Ritengo che questa questione lo sia e lo sia, tanto se consideriamo il numero complessivo delle Direzioni quanto se consideriamo solo le 14 messe a bando, tenuto anche conto che il fatto di considerare il 30% su tutto quando ne metti a bando 14, è una di quelle furbizie proprio un po' da mercato di tutti i giorni che, francamente, si potevano anche risparmiare.
Vengo all'ultima questione, secondo me di grande rilievo, che è stata evidenziata. Ho apprezzato la correttezza e l'obiettività con cui la collega Spagnuolo ha commentato dichiarazioni che, inevitabilmente, non possono che essere commentate così. L'ultimo criterio è che le interviste che si fanno o le presentazioni quando si mette piede per la prima volta negli Assessorati sono di questo tipo: "Io di cultura non so niente, di turismo qualcosa perché facevo l'assistente nelle crociere, ma ho fatto le compagne elettorali per un Assessore e mi rammarico di non averle potute fare per l'altro perché non era della mia Provincia". Voi capite che affermazioni del genere, come per il caso della citata vicenda di Finpiemonte, ci fanno capire che un importante requisito non è rispettato.
Va bene la coerenza politica del Direttore con la Giunta e con il suo programma, questo è un punto a mio avviso molto importante, ma l'assoluta mancanza di professionalità, peraltro autocertificata, è un problema. In virtù della semplificazione amministrativa abbiamo ammesso e inserito il criterio dell'autocertificazione, ma per alcuni di questi dirigenti trattasi di compiuta autocertificazione.
Direi che la mozione di censura è, a tutti gli effetti, valida, ma aggiungerei un punto, Assessore: rispetto alle autocertificazioni, essendo voi assolutamente favorevoli alla semplificazione - ho sentito l'Assessore Giordano e il Presidente Cota recentemente ad un dibattito all'Associazione industriale esprimersi proprio su questo tema - voi, come Giunta onestamente, dovreste prendere immediatamente atto di quell'autocertificazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere rapido, anche perché questo tipo di discussione sarà perché non ho esperienza - non mi appassiona affatto. Mi viene però da dire, con un certo sorriso: da che pulpito viene la predica! Proprio voi che siete maestri dell'occupazione di tutti gli spazi pubblici da anni in Torino, in provincia di Torino e non solo, adesso venite qui a discutere due ore sulla questione di nomina di Direttori. Mi viene veramente da sorridere, ma si cambia, si va all'opposizione, si rimane all'opposizione e quindi è chiaro che ci si attacca a tutto.
Voglio dire solo alcune cose, proprio per rispondere puntualmente.
La modifica dei criteri nei bandi non è illegittima. La modifica dei criteri nei bandi non è illegittima ed è possibile farlo. Punto. Chiuso.
Quindi la prima risposta è questa.
Seconda risposta, il 30%: le Direzioni sono 18, saranno furbate da mercato (noi i mercati li conosciamo molto bene, voi, che siete compagni, i mercati non le frequentate, quindi noi faremo magari anche le furbate da mercato), il 30% di 18 fa sei, quindi anche questo, secondo il sottoscritto e conoscendo poco la matematica ma molto i mercati, va bene.
Ultima cosa: che tristezza! Veramente lo dico da cittadino prima che da Consigliere: un'opposizione che a livello centrale si attacca a Wikileaks dicendo che Berlusconi deve dimettersi. Magari dovrebbe dimettersi per altro, ma non soltanto per quello che dice Wikileaks. Che qua in Regione non si faccia assolutamente, da parte dell'opposizione, una politica di opposizione costruttiva, con dei progetti, con delle richieste, è vero altro no.
Abbiamo passato due ore, quando ci sono dopo punti più interessanti che non saranno discussi, sulla nomina dei Direttori. Sulla nomina di Direttori i quali non sono ancora assolutamente stati messi alla prova, perch accetterei dall'opposizione vera l'attacco, anche feroce e durissimo, ai Direttori dopo che hanno lavorato, ma non perché sono stati nominati.
Noi siamo oltre questo discorso di ripartizione. Voi continuate a dire questo, ma io ho incontrato un Direttore e, per fortuna, la prima cosa che mi ha detto è stata questa: "Io non ho mai votato Lega, non sono della Lega". Ho risposto: "Meno male, perché ultimamente incontro solo più gente che dice di aver votato Lega. Quindi ben venga che lei mi dica quello, sono assolutamente contento".
Noi siamo oltre questo, la spartizione, perché voi la fate sistematicamente, guardando solo le tessere, invece noi non guardiamo queste cose qua.
Voglio dire al collega Lepri che non so se è opportuno o meno rilasciare determinate interviste. Io preferisco uno che mi dice: "Non sono il migliore nel mio campo". Pensate un po' se avesse detto, nella prima intervista: "Io sono il meglio di tutto il mondo. Mi hanno messo lì per quello, sono il meglio".
Vi rendete conto? Ho sentito anche parlare, non so da chi e me ne scuso, di Direttori, per esempio che si occupano di sanità, che dovrebbero stare in Assessorato 14 ore al giorno. A prescindere che la durata e la validità di uno che lavora non dipende esclusivamente dalle ore, però sono uno di quelli che dice che bisogna lavorare molto, ma voglio solo dire non ne ha bisogno, ma voglio dirlo - che l'ingegner Monferino entra tutti i giorni alle ore 8 ed esce mediamente tutti i giorni alle 20 o alle 21 anzi, si è fatto addirittura dare - spero che non sia un reato, altrimenti lo metto nelle grane - le chiavi del cancello perché alle ore 20 vanno via i custodi e lui non potrebbe più uscire dal cancello carraio. Spero che non sia un reato, altrimenti lo metto nelle grane.
Quindi, signori, cercate di giudicare dai risultati, anche iniziali, ma non attaccatevi a queste cose. A me dispiace veramente, perché sicuramente si potrebbe fare di più con un'opposizione che sia il più possibile costruttiva, che non vuole dire un'opposizione molle o moderata assolutamente. Ho sempre fatto opposizione in Comune a Torino e ho cercato magari non bene, di fare un'opposizione dura, durissima, ma nei limiti del possibile costruttiva.
Inviterei a non disperderci in discussioni vane - certo, ognuno presenta le mozioni e gli ordini del giorno che ritiene, e vorrei ben vedere - perché il mio invito, come Presidente del Gruppo della Lega, è quello di cercare di essere, per il bene di questo Piemonte, più costruttivi e non solo polemici su queste cose. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Colleghi, ho ascoltato con molta attenzione il dibattito, devo dire anche con diversi spunti di interesse. Condivido assolutamente l'intervento e l'illustrazione della mozione di censura svolta in maniera brillante dal collega Ronzani e da parte del Capogruppo del Partito Democratico, del quale condivido l'intervento.
Con altrettanta attenzione - mi scusino chi non cito - ho apprezzato molto, e non è la prima volta, l'intervento della collega Spagnuolo, che non è solo frutto dell'esperienza, perché l'esperienza da sola, se non si hanno gli argomenti, non è sufficiente, quindi c'è senz'altro esperienza mestiere (come potrebbe dire qualcuno), ma ci sono anche gli argomenti.
Il caro amico Giampiero, naturalmente, da gentiluomo, lo ha anche detto, non può che difendere una signora. Rivolgersi agli uomini e alle donne di buona volontà, ormai, è per lui una prassi consolidata da sempre.
Comunque, non voglio entrare nel merito neanche sulla scelta dei tempi, che è fondamentale nel lavoro come nella vita, e alcune scelte dei tempi, come quelle di oggi, non sono state sicuramente le migliori.
Vorrei intervenire su alcuni aspetti che hanno toccato le cronache dei giornali, anche la seduta di questa mattina.
Assessore Quaglia, mi rivolgo a lei, che rappresenta in completa solitudine - le fa onore, ma è preoccupante - la Giunta regionale. Ritengo grave il fatto di questa mattina, che avrà conseguenze e sviluppi non solo in questa sede. Sono abituato a dire prima quello che, eventualmente, penso di fare e che potrà accadere. Intanto, voi avete commesso una serie di gravità, alcune sono illegittimità, e se ne dovranno, per forza di cose occupare altre istituzioni.
Assessore Quaglia e colleghi, quando la politica si rivolge ad altre istituzioni ne decreta la sconfitta, ma un Consigliere regionale che fa politica, quando si trova costretto, non può che fare quello.
Vengo alle illegittimità e alle questioni gravi. Intanto, voi avete creato tre livelli diversi: non era mai successo! Voi avete creato una direzione regionale a tre velocità, ma non è l'andamento lento o lo scarto ridotto della cremagliera della Torino-Sassi Superga, perché voi avete creato la figura del direttore regionale dipendente, poi la figura del Direttore regionale esterno e la figura...



(Commenti del Consigliere Carossa)



PLACIDO Roberto

Consigliere Carossa, io che frequento i mercati da prima di te figurati se mi preoccupo se uno mi passa a fianco, ho una certa esperienza.
Quindi, puoi fare avanti e indietro.



(Commenti del Consigliere Carossa)



PLACIDO Roberto

No, ci mancherebbe, tra i tuoi difetti non c'è la maleducazione.
Stavo parlando della figura del direttore regionale esterno, ma con provvedimento ad hoc, al quale vengono concesse delle cose che agli altri Direttori regionali esterni non sono concesse, così come agli altri Direttori regionali, dipendenti regionali, non sono permesse. Questo creerà danni, problemi e conseguenze, non certo da parte di un Consigliere regionale, ma da parte di alcuni di questi direttori. Questo è un film che vedremo prossimamente su questa Regione, che ha dei costi per la collettività, rispetto ai quali voi vi assumete la responsabilità di aver creato le condizioni per la loro esistenza. Questo è uno dei problemi, non è il problema.
Rispetto al divieto dell'accesso agli atti, che è l'elemento fondamentale, cara collega, hai ragione, perché tutti siamo uguali l'attenzione è per tutti, ma, a seconda di chi, come dire, si interessa di una questione, si presta un po' più di attenzione, non fosse altro chi ha fatto l'imprenditore o chi ha fatto il commerciante: per il cliente rognoso c'è più attenzione che per il cliente bravo, per il figliol prodigo si sacrifica il vitello grasso e voi fate il contrario! Allora, per quanto riguarda l'accesso agli atti qual è il problema? Assessore Quaglia, male non fare paura non avere e, se non hai paura permetti l'accesso agli atti. Se non lo permetti, vuol dire che c'è qualche problema e io sono malpensante.
Ritengo che esistano dei problemi, perché fra i doveri di chi siede all'opposizione, oltre alla collaborazione, c'è quello di vigilare e di essere malpensante. Con il vostro comportamento voi lo autorizzate, lo certificate.
Voi certificate che ci sono dei problemi, perché avete bisogno di sistemare le cose con una gestione transitoria dell'accesso agli atti: non si è mai visto, non esiste neanche giuridicamente! È una cosa impensabile ed è una delle responsabilità che avverto. Mi capita poco di intervenire sono disciplinato e quando i miei due Presidenti me lo consentono, quello del Consiglio e quello del Gruppo, naturalmente, cerco di approfittarne.



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

Quindi, sono preoccupato perché il dovere istituzionale mi impone di esigere - anche attraverso la dialettica con qualche collega - il rispetto delle leggi! Guai a quella democrazia che non rispetta le leggi e i regolamenti, che pensa che si possano avere velocità diverse nei bandi per i direttori, bandi e contratti ad hoc, ad personam, e che per qualcuno le leggi vadano interpretate: per quelli che incontro al mercato vanno applicate, per qualche altro, invece, non se ne parla nemmeno.
Il mio dovere istituzionale mi impone, innanzitutto, di cercare di garantire il rispetto delle leggi ed è su questo che ci troveremo qui e da qualche altra parte, perché con il vostro comportamento - glielo anticipo state preparando una pezza che è peggio del buco, in quanto contiene già il baco e l'avete certificato voi in quello che avete scritto! Torneremo a discuterne, Assessore Quaglia.
Non siete stati abbastanza bravi, non perché non lo siete, perch contro le leggi e i regolamenti già scritti si può percorrere una sola strada maestra, cioè cambiare la legge. Può anche non piacermi, ma io la rispetto, però, non potete chiedermi di accondiscendere a rispettare e condividere una legge che non è stata cambiata con un provvedimento ad hoc.
Non entro nel merito: le qualità dell'ingegner Monferino chi le ha mai messe in discussione? Non lo conosco, non mi permetterei, non sono abituato! possibile conoscere quanti dei tredici Consigli d'Amministrazione tre in Cina, due in Brasile, uno in Turchia e nel resto d'Italia - ha deciso di mantenere? È una lesa maestà, questo va oltre il diritto di accesso agli atti di un Consigliere! Qual è il problema? Ditemi qual è! Se si deve occupare della sanità, ho pronta la barzelletta. Assessore Quaglia, ho fatto l'imprenditore professionista, ho presente quali sono gli orari e i tempi, poi c'è la resistenza umana, che vale per tutti. Forse c'è uno che è convinto di esserne al di fuori, ma, avendolo frequentato, posso parlare sulla base di elementi personali.
Quindi, per tutti gli altri, presumo anche per l'ingegner Monferino vale la resistenza umana, ma questo lo vedremo dopo. È un elemento successivo di valutazione dell'operato rispetto al quale voi e noi saremo chiamati, giustamente. Però, in questo momento, mi attengo a quanto previsto dalla legge e dai regolamenti della Regione Piemonte, di cui non si può avere disprezzo, questo è il problema, non è altro.
Assessore Quaglia, capisco che è dura, è difficile, è complicato capisco le fibrillazioni e i nervosismi, ma è connaturale alle questioni.
Domani andrò ad esigere quello che è un mio diritto. Mi aspetto, e mi auguro, di ricevere i documenti, per cercare di ristabilire il rispetto delle leggi e dei regolamenti, perché voi avete commesso - mi avvio alla conclusione - delle cose gravi. Gliele voglio ripetere, perché fra le regole c'era che, alla fine, si deve ripetere quello che si è detto all'inizio, affinché rimanga impresso: ti sarà capitato, te lo avrà detto tante volte.
Voi avete creato un Direttore a tre velocità: sarà un danno per questa Regione, ci saranno problemi, da parte di coloro che voi avete nominato perché, come sapete, si creano tanti ingrati e un po' di irriconoscenti quindi saranno ingrati e irriconoscenti, almeno alcuni di loro.
Non entro nel merito, perché alcune nomine di Direttori le avete commentate - non nelle segrete stanze, ma quando ci siamo incontrati - più pesantemente - molti di voi che hanno onestà intellettuale per riconoscerlo di quanto abbiamo fatto noi e il Risiko che ha portato a spostare le caselle nei posti sbagliati lo conoscete meglio di me. Non vi devo ripetere cosa ha determinato la presenza di un Direttore in un certo posto, che ha portato al risico sbagliato, non nell'interesse della Regione Piemonte e neanche dei partiti che vi hanno espresso, ma nell'interesse di singole persone; è un risico sbagliato che creerà danni a questa Regione.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani per la replica; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Ringrazio i colleghi che sono intervenuti in questa discussione, alcuni dei quali hanno interloquito con le ragioni che sono alla base della decisione del PD di presentare la mozione di censura nei confronti della Giunta per il modo con la quale ha affrontato la questione che riguarda le nomine dei Direttori.
Collega Spagnuolo, lei ha apprezzato e capito il senso della nostra critica; noi non abbiamo contestato il diritto dell'Amministrazione regionale di scegliere i Direttori.
Sarebbe singolare se una forza di governo, che ha amministrato, negasse questo diritto all'Amministrazione che ha conquistato la responsabilità e che ha la responsabilità di assicurare il governo della nostra Regione.
Abbiamo su questo punto contestato l'enfasi con la quale il Presidente della Giunta ha insistito sul valore e il significato di quelle nomine che ci paiono distanti dalla realtà.
Abbiamo, questo lo dico all'Assessore Quaglia - e anche su questo non c'è niente di personale, ma è una critica politica - abbiamo contestato la decisione di piegare alcune procedure alla decisione di nominare in alcuni casi alcuni Direttori. Abbiamo criticato le forzature che a questo riguardo sono state compiute, e abbiamo anche criticato alcune valutazioni specifiche.
Assessore Quaglia, se il risultato di questa operazione che ha riguardato le nomine fosse stata quella di portare alla guida di Direzioni importanti dell'Amministrazione le migliori forze, noi non avremmo avuto nulla da obiettare. Avremmo semmai apprezzato - e lo dico con molta onestà intellettuale - il significato di decisioni che avevano un grande valore sul piano professionale.
Mi inchinavo di fronte alla capacità del centrodestra di privilegiare l'elemento della competenza rispetto a quello dell'appartenenza politica.
Non è stato così in alcuni casi, ma noi non abbiamo fatto di ogni erba un fascio. Noi non abbiamo dato un giudizio sommario. Vi prego di apprezzare il fatto che il nostro Gruppo non ha sparato nel mucchio, ma ha distinto, perché sarebbe stato debole da parte nostra negare invece il favore verso altre nomine, che pure sono state effettuate.
Quindi, ho apprezzato come la collega Spagnuolo ed altri colleghi hanno capito il senso e il significato delle nostre critiche, che da questa discussione però escono un po' rafforzate, nel senso che gli argomenti che hanno viceversa portato altri colleghi, oltre a sottrarsi ad un confronto di merito rispetto alle nostre valutazioni, hanno corroborato l'impianto dell'analisi che noi abbiamo fatto nella mozione.
Ultima questione e concludo, Assessore Quaglia. Non è in discussione lo ripeto, colleghi della maggioranza - per quanto ci riguarda, la scelta di affidare Direzioni strategiche ed importanti ad alcune figure esterne all'Amministrazione, se non con le precisazioni che ha fatto con molta puntualità il collega Reschigna.
Però, per quanto riguarda la Direzione più importante, perché la Direzione della sanità è sicuramente la più importante, ricordo che stiamo discutendo del bilancio della nostra Regione e l'Assessore Quaglia sa benissimo che il bilancio della sanità è tanta parte del bilancio della nostra Regione, quindi anche da questo si evince il ruolo strategico di questa direzione. Proprio per questo, Assessore Quaglia, convincetevi e convincete il Direttore della Sanità a non fare quella deliberazione con la quale derogare ed attribuire altri incarichi. Una soluzione del genere non sarebbe capita, è una forzatura per le ragioni che abbiamo ricordato nei nostri interventi.
Ripeto: nessuno contesta quella nomina. Di fatto quella nomina riguarda un Direttore che proviene dall'esterno, però sarebbe sbagliato se voi nei prossimi giorni, domani o dopodomani, approvaste una delibera che derogando, consentirebbe a questo signore, che noi vorremmo misurare sulla base delle politiche, dei fatti e della capacità di direzione, di mantenere incarichi importanti in società molto lontane e molto esterne all'Amministrazione, perché questo sarebbe sbagliato. Noi pensiamo che sarebbe una forzatura, che non favorirebbe e non darebbe credibilità all'Amministrazione regionale, ma che soprattutto, molto verosimilmente indebolirebbe l'azione di governo in quell'importante direzione.
Sono queste le ragioni che ci hanno spinto a promuovere e a presentare la mozione di censura.
Ringraziamo i colleghi che sono intervenuti in questa discussione e anche i colleghi che hanno presentato una mozione insieme alla nostra per sottolineare alcuni aspetti delle questioni che noi abbiamo posto.
Noi però, e lo diciamo con tutta franchezza, pensiamo che anche questa discussione rafforzi le ragioni sulla base delle quali il Gruppo PD ha deciso di presentare la mozione di censura. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Alla conclusione del dibattito vorrei rimarcare questo aspetto. Mi sembra che le preoccupazioni di coloro che richiedevano una seduta segreta o che la richiedevano nel corso della Conferenza dei Presidenti siano state fugate dallo stile degli interventi di coloro che hanno illustrato e sostenuto le due mozioni. Il che dovrebbe essere la dimostrazione della preoccupazione prevalente con la quale ci si è apprestati ad offrire questo dibattito al Consiglio regionale.
La preoccupazione prevalente, diversamente da quanti ci hanno accusato di avere fatto perdere tempo ai lavori dell'Aula, era esattamente quella di preservare l'Aula e di preservare la Giunta dai possibili rischi che noi riteniamo possibili, in rapporto alle decisioni di carattere amministrativo che la Giunta ha assunto e che hanno non solo le caratteristiche della opinabilità e della discrezionalità - il che sarebbe ancora consentito - ma quelle che i colleghi prima paventavano, cioè di creare dei precedenti, dei precedenti impugnabili e soprattutto di aprire la strada ad una deregolarizzazione dei rapporti di collaborazione professionale, che è inedita in questo Ente.
Vorrei ricordare che certo la strada maestra è quella della revisione della legge, ma tanta è stata la preoccupazione di maggioranza e di opposizione in passato nel porre mano a questa legislazione, che quest'Aula rifiutò addirittura di comprendere tra i requisiti di nomina alle funzioni dirigenziali amministrative della Regione il fatto di provenire da competenze non di carattere amministrativo, ma di carattere sanitario.
Quando in occasione della precedente finanziaria la sottoscritta propose all'attenzione dell'Aula la possibilità di reclutare i Direttori dell'Assessorato alla sanità tra i dirigenti delle Aziende Sanitarie, come fatto nelle diverse Regioni oggetto di benchmarking, dalla Lombardia alla Toscana, ai fini di introdurre nel governo dell'Assessorato alla sanità le competenze maturate all'interno della gestione della sanità, ci furono colleghi, come il Consigliere Lepri, che dichiarò che piuttosto si sarebbe fatto tagliare la testa, e il Consigliere Burzi, che riteneva invece che la selezione delle competenze dovesse attenere strettamente al rigore maturato nella cultura amministrativa dell'Ente.
Oggi apprendiamo che, di deroga in deroga, con vari provvedimenti prima quelli dell'età, poi della competenza, poi relativamente alle incompatibilità, è uno straordinario onore che vengano a dirigere i Settori con competenze specifiche persone che hanno maturato competenze in altro tipo di gestioni, da quelli dei trattori a quelli della Indesit a quella delle assicurazioni, per approdare finalmente alla Sanità.
Considerando le cautele di prima, che hanno impedito a me di portare nella Sanità le competenze sanitarie, perché era uno sfregio insopportabile per i dipendenti della pubblica amministrazione regionale, mi consenta di restare stupita e preoccupata di fronte al fatto che non ci siano allarmi o analoghe reazioni quando le competenze sono del tutto estranee, ma questo apparterrà alla categoria della gratitudine a cui faceva cenno prima il Consigliere Placido.
Quindi, da questo punto di vista la nostra preoccupazione era quella delle regole, ma anche in quest'Aula vige il clima di questi tempi, cioè che le regole sono viste come insopportabili orpelli quando non camicie di forza, se si frappongono all'esercizio discrezionale, arbitrario e assoluto del potere politico. E a questo esercizio arbitrario, discrezionale ed assoluto del potere politico si richiamano anche coloro che sono stati beneficiati dai comportamenti di questa Giunta, tant'è che il Direttore della Sanità non ritiene essere un suo problema il fatto di rendere compatibile lo svolgimento dell'incarico e il resto delle cariche esterne e dichiara serenamente, seraficamente, con quelle caratteristiche di ingenuità che tutti hanno riconosciuto nelle dichiarazioni di più di un Direttore, che è compito della politica risolvere il problema, non è un compito suo. E la politica lo ha risolto con le delibere che abbiamo qui illustrato.
Che poi il problema delle regole venga aggirato o forzato, sembra non essere una preoccupazione dell'Aula, in sintonia con il clima odierno: le regole vanno rispettate quando fa comodo da altri, ma il rispetto generale non ci deve preoccupare.
Allora, in conclusione di questo dibattito, che credo sia stato molto attento e, dall'altro lato, invece, assolutamente superficiale, a me non rimangono che due raccomandazioni di fondo: la prima è di non immaginare che quest'Aula possa ritenere concluso col voto la discussione che si è svolta.
La nostra mozione proponeva un paracadute; non si limitava alla denuncia per poi fare altrove, fuori di qui, quello che si ritiene giusto fare per riportare la questione nell'alveo delle regole. Proponeva alla Giunta un ulteriore ripensamento, con la sospensione degli atti assunti e con l'assegnazione ad un Comitato, che forse, per la virtù del nostro Regolamento, non ha quel compito, ma che potrebbe essere coinvolto, di esaminare la correttezza del procedimento.
Se si evita anche il ricorso al paracadute, si sappia che la caduta libera non riguarda soltanto chi ha firmato quegli atti. Perché io so di sottrarmi al galateo che talvolta impera anche in Aula, per cui ci si scambia complimenti reciprocamente purché non si vada al cuore dei problemi; apprezzo le storie dei colleghi e le loro storie personali e politiche; tuttavia - mi dispiace - ricorro ad un passaggio di una canzone di De Andrè, "Canzone del maggio", che recita: "Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti".
Non basta il buon comportamento dei Consigliere Leo quando era Assessore o la buona storia della Consigliera Spagnuolo. Il tema è che oggi, con questo voto, ci si assume una responsabilità e non si pu immaginare di essere assolti per il fatto di non essersi sentiti coinvolti.
Il coinvolgimento parte dal voto di quest'Aula.
un richiamo che voglio fare fortemente, concludendo sui "particolari", perché il "generale" mi sembra non stia preoccupando le menti e le coscienze di tutti coloro che dovrebbero sentirsi preoccupati: non tema, Consigliere Carossa, perché non è un reato avere le chiavi del cancello di Corso Regina Margherita n. 153. Quelle chiavi le aveva il precedente Direttore, che arrivava alle ore 7.30 del mattino, le aveva l'Assessore, che usciva talvolta alle ore 22 e che parcheggiava la sua FIAT Panda nel cortile. Ahimè, non è stato necessario e sufficiente per ottenere le conferme e i consensi.
Francamente, non credo che dovremmo giudicare l'attuale Direttore dagli orari e nemmeno dal fatto che non so se parcheggi la Panda. Temo che anche per lui non sarà sufficiente questo tipo di dedizione, né per rendere compatibili i suoi 13 incarichi aggiuntivi, né per darci, a priori, la garanzia di una buona qualità della sua gestione.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione le mozioni testé esaminate.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 117, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che nel Supplemento n. 2 del 12 ottobre 2010 al B.U. n. 40 del 7 ottobre 2010 sono stati pubblicati i curricula dei quattordici candidati ai quali sono stati conferiti dalla Giunta regionale gli incarichi di Direttore regionale la DGR n. 29-9649 del 22 settembre 2008 e s.m.i., parte integrante del provvedimento organizzativo di cui alla DGR n. 10-9336 del 1° agosto 2008 e s.m.i., ha individuato, tra l'altro, i criteri per il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali di vertice, prevedendo, in particolare tra i requisiti generali per le persone esterne all'Amministrazione, un'età minima di 35 anni e un'età massima di 60 anni la DGR n. 2-414 del 27 luglio 2010 ha parzialmente modificato la sopracitata DGR n. 29-9649 del 22 settembre 2008 e s.m.i nella parte relativa ai 'requisiti generali' per il conferimento degli incarichi di vertice della Giunta regionale, espungendo i limiti di età minima e massima (35 e 60 anni) nella stessa contenuti la DGR 52-586 del 6 settembre 2010 ha ulteriormente modificato la sopracitata DGR n. 29- 9649 del 22 settembre 2008 e s.m.i, nella parte di cui alle lettere g) e h) delle cause ostative all'incarico di Direttore regionale: in particolare, prima delle modifiche intervenute con la delibera del 6 settembre u.s., la lettera g) stabiliva che non potessero essere nominati Direttori regionali 'i dipendenti regionali o degli enti strumentali e dipendenti dalla Regione, nonché i dipendenti di altre pubbliche Amministrazioni del comparto o del comparto sanità licenziati e decaduti oppure cessati per dimissioni o collocati in quiescenza se non sono trascorsi almeno cinque anni dalle dimissioni o dal collocamento a riposo'; mentre la lettera h) stabiliva che non potessero essere nominate Direttori 'le persone estranee all'Amministrazione che rivestono cariche pubbliche elettive, ovvero cariche in partiti politici o in sindacati o che hanno incarichi direttivi o rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni; coloro che hanno rivestito le suddette cariche ed assunto i predetti incarichi nel biennio precedente la nomina'. La Giunta regionale, adducendo quale ratio quella, a nostro parere francamente opinabile, di prevenire eventuali contenziosi per cause lesive del principio generale della par condicio, ha sostituito il contenuto della sopracitata lettera g) con il seguente 'i dipendenti regionali o degli enti strumentali dipendenti della Regione, nonché i dipendenti di altre pubbliche amministrazioni del comparto o del comparto Sanità licenziati o decaduti' ed il contenuto della lettera h) con il seguente: 'i soggetti che rivestono o abbiano rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione e di consulenza con le predette organizzazioni, con esclusivo riferimento al conferimento di incarichi di direzione di strutture deputate alla gestione del personale' la Giunta regionale ha conferito gli incarichi dirigenziali a soggetti estranei all'Amministrazione regionale nel limite del 30%, considerando le diciotto Direzioni regionali esistenti e non le quattordici effettivamente interessate dall'Avviso di selezione; ciò ha consentito il conferimento dell'incarico di Direttore regionale a sei candidati, anziché a quattro.
Tale decisione è tanto più immotivata e discutibile se si considera che la Sentenza della Corte Costituzionale 15 gennaio 2010, n. 9 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 24, comma 2, della legge della Regione Piemonte 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale), che consentiva l'assunzione di personale dirigenziale dall'esterno in misura tripla rispetto alla previsione statale, violando i principi costituzionali di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione e di accesso alla stessa mediante concorso, enunciati dall'articolo 97, commi primo e terzo Cost. e quello di ragionevolezza naturale evoluzione del principio di eguaglianza di cui all'articolo 3 Cost., contravvenendo con tale decisione all'atto di indirizzo approvato dal Consiglio regionale il 26 maggio 2010 con il quale l'Amministrazione regionale era stata impegnata a dare concreta applicazione alla norma approvata in sede di Legge Finanziaria per l'anno 2010, individuando nel 30% delle Direzioni regionali la percentuale massima di impiego di Direttori esterni la scelta della Giunta regionale di conferire incarichi esterni in difformità dall'atto di indirizzo espresso dal Consiglio regionale è peraltro, confermata dal fatto che nella seduta della I Commissione consiliare svoltasi il 15 ottobre 2010, l'Assessore al Bilancio Giovanna Quaglia, illustrando le Tabelle del DDL n. 73 relative alle risorse umane ha confermato che la riduzione dello stanziamento rispetto al 2010 relativamente alle retribuzioni dei Direttori è dovuta alla scelta della Giunta regionale di prevedere la trasformazione delle Direzioni non messe a concorso in Struttura sul BUR n. 31 del 5 agosto 2010 è stato pubblicato l'Avviso di selezione per il conferimento degli incarichi di Direttore regionale, nel quale sono stati indicati, per ciascun posto, i prerequisiti generali, nonch ulteriori requisiti specifici, indicati nelle schede allegate all'Avviso sopracitato. Un successivo Avviso di selezione, pubblicato sul Supplemento n. 1 al BUR n. 36 del 9 settembre 2010, ha sostituito quello edito il 5 agosto 2010, ridefinendo i requisiti specifici per ciascuna figura in senso decisamente 'dequalificante', eliminando di fatto ogni competenza professionale riferita alle singole Direzioni Considerato che tutti gli atti della Giunta regionale, riportati in premessa, dimostrano di aver avuto quale unico obiettivo quello di giungere alla nomina di alcuni Direttori già individuati ab origine tre nomine in particolare, quelle relative alle Direzioni Agricoltura Istruzione e Lavoro, Cultura, Turismo e Sport, non presentano i profili di competenza e professionalità richieste per gli ambiti a loro affidati per quanto riguarda, invece, le nomine dell'Ingegner Monferrino e dell'Ingegner Dezzani si rileva quanto segue: nel primo caso, rinviando ogni giudizio di merito all'esercizio della funzione, colpisce il fatto che un settore strategico come quello della Sanità sia stato affidato ad una persona che ricopre ben tredici 'cariche vigenti' in Italia, in Europa e nel mondo, come si evince dal curriculum vitae pubblicato sul Supplemento n. 2 del 12 ottobre 2010 al BU n. 40 del 7 ottobre 2010, fatta salva la decisione dell'interessato di abbandonare ciascuno di questi incarichi mentre, nel secondo caso, ragioni di opportunità avrebbero dovuto sconsigliare il conferimento dell'incarico l'Assessore all'Istruzione Alberto Cirio, nel corso di un incontro ufficiale, ha comunicato l'intenzione di sottoscrivere un contratto di consulenza con l'ex Vice Direttore regionale del MIUR e con l'ex Direttore della Direzione regionale Istruzione e Lavoro Ritenendo che i conferimenti degli incarichi sopra citati abbiano profondamente penalizzato professionalità esterne, ma soprattutto interne all'Ente Regione, in possesso di qualifiche e competenze elevate e che, nella individuazione di alcuni Direttori, non sia stata rispettata la norma che prevede che l'utilizzo di personale esterno debba avvenire per quelle professionalità non individuabili all'interno dell'Amministrazione i conferimenti degli incarichi si debbano ispirare a criteri di forte competenza e professionalità, essenziali per assicurare un autorevole governo della 'macchina regionale' censura il comportamento che l'Amministrazione regionale ha tenuto sulla vicenda riguardante la nomina dei nuovi direttori regionali".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 149, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'amministrazione ha adottato i seguenti atti e le seguenti deliberazioni: avviso di selezione, Bur 05/08/2010 avviso di selezione, Bur 09/09/2010 DGR 27/07/2010 n. 2-4114 DGR 06/09/2010, n. 52-586 DGR 03/11/2010, n. 52-951 volti a modificare, integrare e articolare l'applicazione della l.r.
23/2008 e la DGR del 22/09/2008 n. 29-9649 anche ai fini e nella imminenza della individuazione dei Direttori regionali.
ritenendo che le procedure adottate necessitino di un'ulteriore e indipendente valutazione in ordine alle interpretazioni e applicazioni individuate alla coerenza delle stesse con lo spirito e il dettato della l.r 23/2008 e dell'atto di indirizzo del Consiglio regionale del 26/05/2010.
Impegna Il Comitato per la qualità della formazione e la valutazione delle politiche (art. 46 del Regolamento del consiglio regionale) sull'esame del percorso formale Indica alla Giunta regionale, nei tempi di svolgimento dei lavori del Comitato, di sospendere anche ai fini di autotutela, l'efficacia dei contratti stipulati per gli incarichi direttoriali successivi alla pubblicazione sul BUR n. 40 del 07/10/2010." Il Consiglio non approva.


Argomento: Problemi energetici

Esame ordine del giorno n. 126 dei Consiglieri Taricco, Reschigna e Manica inerente a "Linee guida nazionali per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili: è necessario predisporre, con urgenza, le norme di recepimento e adeguamento regionali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 126, avente ad oggetto "Linee guida nazionali per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili: è necessario predisporre, con urgenza, le norme di recepimento e adeguamento regionali", presentato dai Consiglieri Taricco Reschigna e Manica, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Taricco, per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Poche considerazioni per illustrare un ordine del giorno molto semplice e molto chiaro. Come i signori Consiglieri sapranno, il percorso che ha portato il Governo nazionale ad approvare le linee guida alla luce delle quali entro il 31/12 vi può essere, da parte della Regione, l'emanazione di un proprio provvedimento per recepirne le indicazioni per normare e regolamentare l'insediamento sul nostro territorio di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, è durato praticamente tre anni: se la memoria non mi inganna, dal 2007 si è concluso con un decreto legislativo del 3 ottobre 2010.
I tempi sono molto ristretti, perché il provvedimento, affinché la Regione riesca ad esercitare tale facoltà, dovrebbe essere approvato entro la fine dell'anno. Poiché oggi è il 1° dicembre, non è che abbiamo tutto questo tempo per approvarlo! Noi cremiamo che sia un passaggio fondamentale, sia perché ce lo chiedono le nostre Amministrazioni comunali per aver alcuni strumenti per governare questa situazione, sia perché su molti impianti da fonti rinnovabili, per come si possono insediare in questo momento, vi sono molti problemi.
Noi vorremmo, innanzitutto, che ci fosse una veloce assunzione di responsabilità da parte del Governo regionale di proporre un testo; in secondo luogo, vorremmo che tale testo fosse oggetto di un coinvolgimento del Consiglio.
Tradotto in soldoni, vorremmo sicuramente che la Regione predisponesse il provvedimento, ma vorremmo evitare che, al 20 di dicembre, ci venisse comunicato che la Giunta dovrà approvare una delibera perché non ci sono più i tempi per poterne discutere.
Con questo ordine del giorno chiediamo, dunque, la disponibilità del Governo regionale ad approntare velocemente questo provvedimento e, in secondo luogo, l'impegno ad un confronto, se possibile in Consiglio, ma sicuramente almeno in Commissione. Perché vorremmo evitare che uscisse un provvedimento che poi nessuno ha visto e credo che su un tema così delicato ci sia la necessità di un pieno coinvolgimento di tutte le forze presenti in Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anch'io sottolineo quanto espresso dal collega Taricco, ancorché non fossi presente alla richiesta dell'ordine del giorno. Vorremmo però proprio sapere dalla Giunta se è disponibile a discutere con i Consiglieri - di minima, almeno in Commissione - riguardo all'emanazione di questa deliberazione di Giunta riguardante, appunto, la disciplina dell'autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili. Come sappiamo, è girata su internet una bozza della deliberazione di Giunta, con tanto di osservazioni fatte dal comitato "Stop al consumo di territorio" osservazioni che ovviamente ci hanno un po' allarmato in merito ai pannelli fotovoltaici e alla loro messa a dimora su campi agricoli pure di pregio di primo o secondo livello, anche senza il rispetto di alcuni beni paesaggistici e culturali tutelati dal Codice 42/2004.
Vorremo aprire, se possibile, una discussione almeno in Commissione per capire se c'è stato un fraintendimento su questa bozza di deliberazione che è circolata su internet, e se si può eventualmente rivalutarla, tenendo in conto le diverse sensibilità e istanze politiche che vengono dai diversi Gruppi consiliari e anche dai territori.
Colgo anche l'occasione per chiedere quali sono le intenzioni della Giunta, in virtù dell'incontro che abbiamo fatto oggi durante la pausa pranzo con il comitato della Valsessera, a riguardo della disciplina dell'autorizzazione di impianti idroelettrici e, io aggiungo, anche di impianti a biomasse che stanno proliferando sul territorio in maniera veramente incontrollabile.
Mi limito però a quanto contenuto nell'ordine del giorno del collega Taricco e quindi chiedo, se possibile, una risposta dalla Giunta, nella fattispecie dagli Assessori ivi presenti. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci ulteriori interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto la parola, per la replica, il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Vorrei chiedere, se possibile, contestualmente alla votazione sull'ordine del giorno, un impegno da parte della Giunta ad un confronto con il Consiglio su questo tema, perché credo sia una cosa assolutamente fondamentale. Grazie.



PRESIDENTE

Per la Giunta regionale, la parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Ho sentito l'Assessore Giordano, che mi ha detto che sta lavorando in un quadro di concertazione con i tavoli tecnici, e che anche in sede di Conferenza delle Autonomie locali c'è una calendarizzazione del provvedimento.
L'Assessore si è però reso disponibile ad un eventuale passaggio in Commissione, visti anche i lavori di programmazione del Consiglio che saranno occupati dall'approvazione della finanziaria e del bilancio. Mi ha detto ancora questo pomeriggio che, concordando con il Presidente della Commissione, è disponibile ad una seduta di Commissione per un confronto su questo tema.



PRESIDENTE

La Giunta regionale ha espresso parere favorevole su tale ordine del giorno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 126, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che fin dal 2003, il legislatore nazionale ha previsto l'adozione di specifiche Linee Guida per la produzione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nell'attesa dell'approvazione della regolamentazione a livello nazionale le Regioni hanno legiferato in modo autonomo, adottando leggi e atti di indirizzo (tra cui Linee Guida e Piani energetici regionali) privi di un comune denominatore, che hanno dato origine a contesti normativi di riferimento significativamente difformi. Ciò si è tradotto in notevoli disagi sui territori, in particolare problemi per gli Enti Locali che hanno dovuto fronteggiare, in concreto, la gestione delle procedure autorizzative dopo un iter lungo ben 7 anni, lo scorso 10 settembre 2010 è stato finalmente emanato, dal Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell'Ambiente e con il Ministro per i Beni e le Attività culturali, il Decreto Ministeriale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
219 del 18 settembre 2010, contenente le 'Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili' le suddette Linee guida, molto attese poiché costituiscono una disciplina unica, valida su tutto il territorio nazionale, che consentirà finalmente di superare la frammentazione normativa del settore delle fonti rinnovabili, erano state approvate dalla Conferenza Unificata già lo scorso 8 luglio considerato che l'articolo 2, comma 158, della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), che modifica l'articolo 12 del Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, ha espressamente posto in capo alle Regioni un obbligo di adeguamento delle rispettive discipline 'entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle linee guida. In caso di mancato adeguamento entro il predetto termine, si applicano le linee guida nazionali' più precisamente, le sopra citate Linee guida sono entrate in vigore 15 giorni dopo la pubblicazione, cioè il 3 ottobre scorso; le Regioni dovranno adeguare le proprie discipline entro i 90 giorni successivi all'entrata in vigore delle stesse, cioè entro il 1° gennaio 2011 Impegna la Giunta regionale del Piemonte a predisporre, con urgenza, le norme di recepimento e adeguamento regionali, con la definizione dei territori esclusi, così come espressamente previsto dalle Linee guida nazionali per l'autorizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, al fine di assicurare uno sviluppo ordinato ed omogeneo delle infrastrutture energetiche sul territorio piemontese".
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente. Vorrei soltanto accertarmi che con l'esame del prossimo punto all'o.d.g. possano ritenersi conclusi i lavori del Consiglio. Vorrei avere solo questa conferma.



PRESIDENTE

Avevo intuito, collega Pedrale.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 9 dei Consiglieri Ponso, Biolé, Buquicchio e Cursio, inerente a "Unità d'Italia"

Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 24 dei Consiglieri Reschigna, Bresso, Cursio Manica, Motta, Muliere, Negro, Pentenero, Ponso, Stara e Taricco, inerente a "Viva l'Italia!"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame congiunto dell'ordine del giorno n. 9 e dell'ordine del giorno n. 24, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 9, avente ad oggetto "Unità d'Italia".



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregi colleghi, in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, dal momento che in Piemonte sono state programmate diverse iniziative e visto, allo stesso tempo, l'importante ruolo svolto dal territorio piemontese e dalla Città di Torino insieme a politici, uomini d'arme, cittadini nel concorrere al raggiungimento di questa Unità, per prepararci meglio a questa ricorrenza, desidero avanzare la seguente proposta.
Ricordando che i due simboli della nostra Unità sono il Tricolore, che già campeggia in questa Sala consiliare, e l'Inno di Mameli (o Inno degli italiani, o della nostra Repubblica), musicato proprio a Torino, ricordo da Michele Novaro, che era secondo tenore e maestro dei cori dei Teatri Regio e Carignano, sottolineo che l'Inno è assente da questa Aula consiliare, motivo per cui ritengo opportuno richiamare i contenuti del mio ordine del giorno, che data 4 giugno 2010.
Chiedevo allora che, per tutti i mesi del 2010 e per tutto il 2011 all'inizio del Consiglio regionale, insieme all'esposizione del Tricolore presente in questa Sala - il nostro Tricolore, la nostra unica bandiera italiana - fosse suonato anche l'Inno di Mameli.
Ormai siamo al 1° dicembre. Chiedo a questo consesso regionale e ai miei colleghi Consiglieri di concedere l'onore dell'Inno di Mameli all'inizio di ogni seduta consiliare per tutto questo mese di dicembre e per tutto il 2011, come simbolo dell'unità del nostro Paese, insieme al Tricolore che già campeggia in questa Sala. Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 24, avente ad oggetto "Viva l'Italia!" che, in accordo con il primo firmatario collega Reschigna diamo per illustrato.
Non essendoci richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 9, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che nel 2011 ricorre il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia constatato che anche in Piemonte sono state ideate molte iniziative per celebrare degnamente tale anniversario considerato il ruolo politico e militare assunto dal Piemonte nel raggiungimento dell'obiettivo anelato da molti patrioti che persero la vita nel tentativo di dare all'Italia l'Unità con la quale si presenta attualmente valutato che l'elemento simbolico che maggiormente esprime l'Unità del Paese è rappresentato dall'Inno nazionale rilevato che l'Inno nazionale, meglio conosciuto come 'Fratelli d'Italia', è stato musicato a Torino dal genovese Michele Novaro, secondo tenore e maestro dei cori dei Teatri Regio e Carignano di Torino, fatto che lega ancor più la città di Torino e il Piemonte ad uno de più amati simboli del nostro Paese ritiene opportuno che, per i restanti mesi del 2010 e per tutto il 2011, le sue sedute vengano aperte dall'esecuzione dell'Inno di Mameli, come simbolo di Unità nazionale e per ulteriore e significativa partecipazione alle celebrazioni del 150° anniversario del raggiungimento della stessa".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 24, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato l'ormai prossimo avvio delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia la cui presentazione ufficiale è avvenuta nei giorni scorsi alla presenza del Capo dello Stato il fondamentale ruolo che, per tali celebrazioni, è stato assegnato dal Governo nazionale al Piemonte e a Torino ritenendo che l'obiettivo primo delle celebrazioni del 150° sia - come evidenziato dal senatore Ghigo in rappresentanza del Governo - quello di rinnovare, di fare memoria per completare e diffondere il più possibile il senso di appartenenza degli italiani unità nazionale e coesione sociale, secondo il Presidente Napolitano, 'non significano centralismo e burocratismo, non significano mortificazione delle autonomie locali. Unità e coesione sociale possono anzi crescere solo con riforme e loro attuazioni (...), mirando in special modo ad avvicinare Nord e Sud, ad attenuare il divario che continua a separarli' ricordando che la Costituzione italiana lega l'unità e l'indivisibilità della Nazione alla promozione delle autonomie locali le modifiche costituzionali al Titolo V e le successive modifiche legislative, in particolare il Codice delle autonomie locali, attribuiscono alle Regioni e agli Enti locali importanti e crescenti funzioni amministrative convinti inoltre che ulteriori attese riforme orientate in senso federale, come quella relativa al cosiddetto federalismo fiscale, siano auspicabili e condivisibili, in un quadro di solidarietà territoriale che eviti il rischio di assistenzialismo impegna la Giunta regionale a fare in modo che le celebrazioni del centocinquantenario siano davvero una grande occasione da cogliere nell'interesse comune dell'Italia e degli italiani".
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I nostri lavori terminano qui. Riprenderemo nella prossima seduta da questo punto all'o.d.g.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.08)



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