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Dettaglio seduta n.47 del 01/12/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.24 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00 per l'incontro in Sala Viglione con la delegazione dei lavoratori delle Comunità montane piemontesi)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Proposte di modifica all'o.d.g.

Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Ordine del giorno n. 148 dei Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Primo dicembre, Giornata mondiale contro i rifiuti e l'incenerimento" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 120 dei Consiglieri Cursio, Ponso e Boeti, inerente a "Formazione professionale del personale addetto ai servizi di controllo delle attività d'intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi - Legge 15 luglio 2009 n. 94 'Disposizioni in materia di sicurezza pubblica' GU n. 170 del 27/07/2009 e Decreto 6/10/2009 Ministero degli Interni GU n. 245 del 21/10/2009" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Università

Ordine del giorno n. 146 dei Consiglieri Artesio, Stara, Cerutti e Pentenero, inerente a "DDL Gelmini, solidarietà al mondo dell'Università" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Questioni internazionali - Condizione femminile

Ordine del giorno n. 140 dei Consiglieri Leo, Costa Rosa Anna, Motta Massimiliano, Montaruli, Motta Angela, Buquicchio, Taricco, Pentenero Spagnuolo, Lepri, Vignale, Carossa, Angeleri, Botta Franco Maria, Cerutti e Laus, inerente a "Impegno per la salvezza di Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan per il reato di blasfemia" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente e colleghi.
Ho chiesto di intervenire in base all'articolo 71 del nostro Regolamento per una questione pregiudiziale, in questo caso preliminare.
Chiedo anche a tutti i colleghi, perché ritengo che questo non sia un problema che riguardi un Consigliere o l'opposizione, ma tutti i Consiglieri.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, però l'articolo 71 lo può far valere a ridosso dell'atto che dobbiamo trattare. In questo momento siamo in apertura di seduta e quindi ho chiesto se vi sono modificazioni dell'o.d.g.



PLACIDO Roberto

Se i colleghi hanno delle modifiche da presentare, interverrò subito dopo. La ringrazio, ma pensavo non ci fossero richieste di modifica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere ai colleghi se acconsentono all'iscrizione di un ordine del giorno abbastanza urgente, il n. 148 inerente a "Primo dicembre Giornata mondiale contro i rifiuti e l'incenerimento" in quanto oggi è la Giornata mondiale contro i rifiuti e l'incenerimento. Il nostro Gruppo ha presentato un ordine del giorno relativo, che successivamente illustrerei.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo chiedere se è possibile iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 120 inerente a "Formazione professionale del personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi", che ritengo abbia una sua urgenza, in quanto alla fine dell'anno scadrebbe il contratto di una categoria che non avrebbe più diritto di lavorare, cioè i "buttafuori", le persone che tutelano o comunque rafforzano l'ordine all'interno dei locali cosiddetti notturni o discoteche.



PRESIDENTE

Lei ha un documento?



CURSIO Luigi

Sì, ho presentato un ordine del giorno oltre un mese fa.
Nel frattempo, la Giunta ha provveduto ad affidare a un ente formatore la facoltà di formare questa categoria. Ora la mia domanda è anche legata a questo, nel senso che è stato prescelto un ente formatore.



PRESIDENTE

Grazie, abbiamo inteso la proposta.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Anch'io, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento del Consiglio regionale, chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 146 da me presentato congiuntamente ad altri colleghi del Gruppo SEL e del Gruppo PD, documento già depositato, avente ad oggetto "DDL Gelmini, solidarietà al mondo dell'università". Naturalmente oggi non lo possiamo più chiamare disegno di legge.



PRESIDENTE

Abbiamo la proposta di iscrizione di tre ordini del giorno.
Il primo è stato presentato dal Consigliere Bono, Presidente del Gruppo del Movimento 5 Stelle, firmato anche dal Consigliere Biolé, inerente a "Primo dicembre, Giornata mondiale contro i rifiuti e incenerimento".
Il secondo è l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cursio, che riguarda i lavoratori dei locali notturni.
Il terzo ordine del giorno è stato presentato della collega Artesio ed altri, che riguarda la riforma Gelmini e la solidarietà agli studenti delle università.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Chiedo scusa, ma non ho visto l'inserimento, o mi è sfuggito un passaggio, dell'ordine del giorno relativo alla cristiana pakistana condannata a morte per blasfemia.
Sono il primo firmatario, quindi chiedo se è possibile verificare; pu darsi addirittura che, data l'efficienza del Presidente Cattaneo, sia già stato portato all'attenzione dei colleghi.
Lo dico, anche perché oggi leggiamo altre notizie di persecuzioni di donne nei paesi islamici. Ancora oggi ci sono persecuzioni di donne condannate a morte.



PRESIDENTE

Si riferisce a quello relativo alla signora Sakineh?



LEO Giampiero

No, è un altro.
Il collega Franco Botta, che ringrazio, mi ha segnalato altre situazioni di condanne a morte di donne per reati non penali, per reati di blasfemia e per questioni "morali", che non attengono al codice penale.
Credo varrebbe la pena inserirli anche per sensibilità verso quelle realtà.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti i Consiglieri che abbiamo una giornata molto intensa di lavori: siamo stati convocati alle ore 10 ed abbiamo iniziato alle ore 11 per un incontro con i lavoratori delle Comunità montane; dovremo sospendere i lavori alle ore 12.30 per un altro incontro con i lavoratori e alle ore 13 con i rappresentanti della Valsessera.
Nel pomeriggio è previsto il "question time" e un totale di dieci provvedimenti all'o.d.g.
Se l'Aula acconsente, riterrei iscritti al punto 11) all'o.d.g.
l'ordine del giorno n. 148 del Consigliere Bono; al punto 12) l'ordine del giorno n. 120 presentato dal Consigliere Cursio; al punto 13) l'ordine del giorno n. 146 della Consigliera Artesio, che riguarda la riforma Gelmini e solidarietà a studenti e lavoratori dell'università; al punto 14) l'ordine del giorno n. 140 presentato dal Consigliere Leo.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

In assenza d'ulteriori modifiche, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili su richiesta i processi verbali delle sedute consiliari del 9 e del 16/11/2010.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cantore, Comba, Cota Maccanti e Montaruli.


Argomento:

b) Questione di legittimità costituzionale: sentenza TAR su indizione referendum per istituzione Comune di Mappano


PRESIDENTE

Comunico che Il TAR Piemonte, con riferimento al ricorso dei Comuni di Leinì e di Settimo Torinese per l'annullamento della D.C.R. n. 271-34222 del 29/7/2009 relativa all'indizione del referendum consultivo per l'istituzione del Comune di Mappano e del D.P.G.R. n. 93 del 21/9/2009 d'indizione dello stesso referendum, con ordinanza n. 86/2010, ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata, in relazione agli articoli 3 e 117, terzo comma della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale relativamente all'articolo 3 della legge regionale 2 dicembre 1992, n. 51, come modificato dall'articolo 6, comma 1 della legge regionale 26 marzo 2009, n. 10 nella parte in cui stabilisce "Non possono essere istituiti nuovi Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri Comuni scendano sotto tale limite, salvo i casi di fusione tra più Comuni di cui all'articolo 10".



PRESIDENTE

Copia della sentenza è a disposizione presso la segreteria dell'Ufficio Aula.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato sul processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 17 novembre 2010 ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n.
3 deliberazioni del 7 ottobre 2010 e n. 1 deliberazione del 15 ottobre 2010; successivamente, in data 19 novembre 2010 ha trasmesso n. 16 deliberazioni del 4 agosto 2010 e n. 22 deliberazioni del 27 settembre 2010. (Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula).


Argomento:

e) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 2 decreti di nomina della Presidenza della Giunta e di n. 2 deliberazioni di nomina della Giunta regionale.
Anche in questo caso, gli allegati sono a disposizione.



PRESIDENTE

Come accennavo poc'anzi, sono calendarizzati due importanti appuntamenti: alle ore 12.30, presso la Sala Viglione, è indetto un incontro con le organizzazioni sindacali e la delegazione dei lavoratori del settore informatico; alle ore 13, sempre in Sala Viglione, è previsto l'incontro con l'Associazione "Custodiamo la Valsessera".


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi degli Istituti Professionali di Stato Servizi Alberghieri e Ristorazione "G. Colombatto"


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti degli Istituti Professionali di Stato Servizi Alberghieri e Ristorazione "G. Colombatto", classe V C, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione preliminare sollevata dal Consigliere Placido, ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento


PRESIDENTE

Possiamo proseguire i nostri lavori con la trattazione del punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", iniziando dall'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile ed urgente n. 170.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere regionale.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Mi scuso ancora per prima, ma a questo punto, dopo l'inizio dei nostri avori, chiederei la parola ai sensi dell'articolo 71 del nostro Regolamento, che recita "Questioni pregiudiziale e sospensiva e questione preliminare".
Ritengo, infatti, che questa sia una questione preliminare, che riguarda non solo il singolo Consigliere o l'opposizione, ma l'intero Consiglio regionale.
Ciò che mi appresto ad illustrare lo ritengo un atto grave, che non è la prima volta che in quest'aula si ripete (neanche in questa legislatura).
Il fatto che vengano messi in discussione i diritti fondamentali di un Consigliere regionale lo ritengo un aspetto preoccupante per l'intera Assemblea regionale.
Come lei e molti colleghi sapranno - peraltro, se ne sono occupati anche gli organi di stampa - la questione riguarda la documentazione relativa alla nomina e alle condizioni del Direttore generale della sanità.
Come da Regolamento, ho chiesto l'accesso agli atti. Vorrei ricordare che la materia è regolata dall'articolo 19 dello Statuto, che, in base alle fonti del diritto, viene ancora prima delle leggi e dei Regolamenti.
Come dicevo, ho chiesto l'accesso agli atti, nella consapevolezza che un Consigliere regionale non ha neanche bisogno di presentare una richiesta scritta o verbale, perché ha il diritto di presentarsi in qualsiasi ufficio del Consiglio regionale, della Giunta, degli Assessorati, delle società controllate, partecipate o anche solo che facciano riferimento, in qualche modo, alla Regione. Perché i Consiglieri regionali pro tempore rappresentano i piemontesi, rappresentano la proprietà; e la Giunta è lo strumento che la proprietà si dota affinché vengano eseguiti gli atti e i provvedimenti.
Presidente Cattaneo - mi rivolgo a lei, che ha conoscenza della materia sarebbe come se il titolare di un'azienda mettesse a dirigere la propria società un amministratore delegato, si presentasse in azienda e dicesse: "Mi fa vedere i conti?" e si sentisse rispondere: "Aspetti un attimo, che li devo sistemare". Perché questa è la situazione, che va oltre la questione di cui ho fatto riferimento prima; va oltre, infatti, la figura del Direttore generale della sanità. Non è questo il problema.
Ieri sera mi sono sentito rispondere da un autorevole Direttore della Regione che non è permesso l'accesso agli atti perché ci troviamo di fronte ad un "accesso differito". Ma non esiste l'accesso differito! L'accesso esiste oppure no. Ma noi sappiamo che, in base al nostro Statuto, non è possibile negarlo. Non esiste l'accesso differito. È arrivata una comunicazione e mi è stato detto: "Ma potrebbe essere una lettera privata".
Ma non siamo mica a "Caro amico ti scrivo", è chiaro? Nel momento in cui un Direttore scrive alla Regione, parliamo di "lettera privata"? Ricordo che qualsiasi lettera deve essere protocollata - altrimenti arriverebbe a casa! Stiamo parlando di "atti ufficiali".
Vado a terminare, ma la questione sarà oggetto di proposta di modifica all'interno dell'Ufficio di Presidenza, affinché si renda più stringente quello che è un diritto alla base del nostro lavoro. Noi siamo stati eletti Consiglieri regionali, oltre che per fare proposte, anche per verificare lo svolgimento di ciò che accade. Presidente Cattaneo, chiedo che tale diritto in questo caso del Consigliere Roberto Placido, ma è un diritto di tutti i Consiglieri regionali - venga rispettato. Le comunico, a tal riguardo che ho intenzione di recarmi presso l'Assessorato al personale della Regione Piemonte per esigere che venga rispettato lo Statuto della Regione affinché mi vengano forniti i documenti in oggetto. In caso contrario l'ho già anticipato ieri sera, perché la ritengo una persona corretta e rispettosa dei Regolamenti (ho inviato una richiesta scritta in data 10 novembre) - qualora, cioè, mi venissero negati i documenti, ne informerò la Polizia di Stato: farò verificare che mi viene opposto un rifiuto ad un mio diritto e presenterò un esposto alla Procura della Repubblica. E questo sarà solo l'inizio.
Attenzione, cari colleghi, perché è un problema che riguarda tutti i Consiglieri. Non è un problema di maggioranza o d'opposizione.
La ringrazio ancora e mi scuso con lei e con i colleghi per il tempo impiegato.



PRESIDENTE

È stata posta una questione pregiudiziale sospensiva: sostanzialmente il Consigliere Placido sostiene di non aver ottenuto, da parte della Giunta regionale, degli atti che sono a lui necessari per affrontare un punto all'o.d.g. della seduta odierna.
Ricordo che il diritto all'informazione dei Consiglieri è regolato dall'articolo 2 del Regolamento del Consiglio regionale, che prevede: "Il Consigliere regionale, ai fini dell'espletamento del mandato, esercita il diritto d'accesso ai sensi dell'articolo 19 dello Statuto, secondo le modalità previste con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza" - che esiste. Il Presidente, se investito della questione, può sostanzialmente interessare l'Ufficio di Presidenza. Cosa che farò, dal momento che apprendo oggi quest'aspetto.
Pertanto, Vicepresidente Placido, affronteremo tale questione in sede d'Ufficio di Presidenza. L'unico impegno che mi sento di prendere, quindi è questo: se non ricordo male, abbiamo un Ufficio di Presidenza nella giornata di dopodomani e metteremo l'argomento all'ordine del giorno per tutte le verifiche del caso, a tutela delle prerogative del Consigliere.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Svolgo un intervento breve per ribadire da parte della Giunta regionale che il "se" non è in discussione, per quanto riguarda l'accesso ai documenti e per tutto quello che riguarda il diritto che hanno i Consiglieri che, peraltro, sono tutelati - come diceva giustamente il Vicepresidente Placido - dallo Statuto.
Come diceva correttamente il Presidente Cattaneo e come ben sa il Vicepresidente Placido, a presidio e a tutela dei Consiglieri, nel momento in cui da parte della Giunta regionale, da parte dei funzionari e dei Direttori si adottano determinati comportamenti, in una dialettica garantista l'Ufficio di Presidenza dà poi il suo parere e il suo giudizio semmai, sul "come". Non vi è alcuna volontà di occultare e di non mettere a conoscenza i Consiglieri d'alcuna documentazione. Il mio intervento è l'occasione per far presente che, laddove sono in corso determinati procedimenti, vi è una normativa che consente il loro completamento con l'adozione delle determinazioni che competono agli Organi regionali, siano essi direzionali, dirigenziali o di Giunta (lo Statuto distingue, appunto il ruolo dei funzionari e quello degli amministratori).
Desidero quindi riportare la discussione in quest'ambito e naturalmente assicurare che anche da parte della Giunta regionale vi è la massima attenzione perché da un lato siano assicurati i diritti dei Consiglieri e dall'altro, l'ordinato svolgimento dell'azione amministrativa, che è un altro aspetto da salvaguardare.



PRESIDENTE

Si sono iscritti alcuni Consiglieri a parlare. Darei tre minuti ad ognuno come previsto dall'articolo 69 e non aprirei un dibattito, perch ricordo che abbiamo una giornata di lavori molto intensa. In ogni caso, ho preso l'impegno di portare questo tema nell'Ufficio di Presidenza di dopodomani e quindi avremo modo di affrontarlo.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Prendo la parola per ricordare che il collega Placido è stato uno di coloro che ha insegnato ad una della Giunte precedenti come veniva data risposta alle richieste d'accesso agli atti; perché le sue non sono richieste che nascono da oggi, ma da lontano. Devo ricordare che l'Amministrazione di allora molto imparò sulla necessaria celerità con la quale far fronte alle esigenze di qualunque Consigliere. E questa credo debba essere un'abitudine da tutti rispettata. Lascerei perdere che la scorsa Giunta su questo non abbia brillato per particolare impegno. Si tratterebbe, eventualmente, di due errori, qualora anche noi lo commettessimo in questa legislatura.
Colgo anche l'occasione per ricordare pubblicamente al Consigliere Placido che attendo sempre - ma ho pazienza - le sue scuse per tutta una serie d'accuse che, grazie al tempestivo accesso agli atti di documenti forniti, sfociarono in nulla. Le attenderei in maniera pubblica esattamente come le accuse di allora vennero fatte in maniera pubblica. Ma io ho molta, molta, molta pazienza e sono certo che anche il Consigliere Placido prima o poi si ravvedrà.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Anch'io intervengo ai sensi dell'articolo 71 e in particolare del comma 2, che consente ad ogni Gruppo consiliare di svolgere un intervento sulla questione pregiudiziale.
Prendo la parola per associarmi alle preoccupazioni espresse dal Consigliere Placido e per ringraziare l'impegno dell'Ufficio di Presidenza e, se sarà confermato dai fatti, quello della Giunta. Vorrei sottolineare questa particolare situazione, che non mi pare essere d'accanimento nei confronti delle richieste del Consigliere Placido, tant'è che riguarda anche la mancata risposta, fino a ieri sera, di una mia analoga richiesta d'accesso agli atti.
Per la verità, credevo di dover rivendicare la tutela del mio esercizio di Consigliere regionale ai sensi dell'articolo 3 (Statuto delle opposizioni), sentendomi particolarmente non curata nelle attenzioni da parte della Giunta. Ora mi conforta, però, sentire che anche un Consigliere del Gruppo del Partito Democratico - il partito di opposizione più significativo - gode dello stesso trattamento, almeno su alcune materie.
Non sono affatto estremista dal punto di vista della rapidità delle risposte e dell'esigibilità del diritto, che in ogni caso ritengo un principio aureo, perché so che nel passato i Consiglieri a volte ricorrevano all'accesso agli atti chiedendo una ricostruzione di serie storiche che richiedeva moltissimo tempo di lavoro da parte degli Uffici quindi so per prima la difficoltà che a volte c'è di corrispondere ad alcuni quesiti, come so della titolarità dei Consiglieri di accedere direttamente agli Uffici, avendo a lungo ospitato l'ex Assessore D'Ambrosio nella sede di Corso Regina Margherita che, con lo svolgimento del suo ruolo, si recava direttamente negli Uffici della Sanità.
Penso però che quando un Consigliere pone una questione specifica recente, riferita all'acquisizione di una documentazione in funzione di un dibattito d'Aula, qual era il caso specifico, farlo attendere 25 giorni e al venticinquesimo, solo dopo la segnalazione all'Ufficio di Presidenza far avere la documentazione evidentemente non pare un segno di rispetto. A meno che il problema non sia l'oggetto perché, guarda caso, io interrogavo sullo stesso oggetto del Consigliere Placido.



PRESIDENTE

Ricordo che l'Ufficio di Presidenza, informato nella giornata di ieri si è immediatamente attivato, ancorché assente il Presidente, attraverso il Vicepresidente vicario e ieri la Consigliera Artesio ha avuto piena soddisfazione ricevendo i documenti richiesti.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Mi sembra che nella sua introduzione, e ulteriormente dall'intervento del Vicepresidente Cavallera, sia stato chiarito e ribadito che non vi è alcuna volontà di negare l'accesso agli atti da parte della Giunta: in questo caso nei riguardi del Consigliere Placido come nei riguardi di qualsiasi altro collega Consigliere. Credo che si tratti semplicemente come ha detto il Vicepresidente Cavallera - della necessità di un ordinato svolgimento dell'attività degli Uffici che ovviamente va anch'esso tutelato, dopodiché di sottolineare che tutti gli atti amministrativi, come prevedono la legge regionale e il nostro Statuto, saranno resi disponibili al Consigliere Placido e a qualsiasi altro collega. Inoltre, come ho sentito dal Presidente Cattaneo, il problema sarà ulteriormente approfondito nella prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza. Venerdì si svolgerà anche la Conferenza dei Presidenti di Gruppo e quindi credo che il problema, già di fatto circoscritto, troverà una soluzione positiva nel giro di pochi giorni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Credo che il valore e la portata dell'accesso agli atti per le funzioni di ogni Consigliere regionale non debba meritare discussione ulteriore: il valore e la portata di questi principi credo siano sacrosanti e valgano anche a prescindere da questioni passate. A me non interessa, quindi sapere cosa è stato fatto nelle legislature precedenti, m'interessa che questi diritti vengano garantiti pienamente ai Consiglieri presenti in questa legislatura. Faccio notare una cosa che può anche essere utile alla discussione che si aprirà presso l'Ufficio di Presidenza.Non credo che questa modalità possa essere interpretata dagli uffici amministrativi, non credo che questa modalità sia di competenza decisionale, di volta in volta degli uffici amministrativi. Credo che necessiti un chiarimento, che spetterà all'Ufficio di Presidenza, anche con una comunicazione che spieghi in maniera esplicita le modalità e la celerità degli accessi agli atti a tutte le funzioni apicali dell'amministrazione regionale. Rilevo ancora una differenza sostanziale tra il momento stesso in cui un atto si deve ancora produrre, quando è in fase di elaborazione - quindi riconosco l'attenzione ai richiami sollecitati - e il momento in cui un atto è sostanziale definitivo e protocollato in ricezione e anche in avvio. Il principio annunciato poc'anzi non si può applicare ad atti che sono protocollati ufficiali, formali sia in ricezione dell'Ente sia in spedizione.
Mi aspetto dall'Ufficio di Presidenza che si possano definire, per il mandato dell'intera legislatura, in maniera chiara e netta, le procedure in modo che questi spiacevoli episodi non abbiano più a ripetersi. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Stara, il principio è regolato dall'articolo 19 dello Statuto della Regione e dall'articolo 2 del Regolamento, come ricordavo prima.
Ricordo, inoltre, che vige una delibera (secondo me fatta molto bene) che verificheremo con l'Ufficio di Presidenza, del 22 febbraio 2010, che regola il diritto di accesso dei Consiglieri regionali. Chiedo agli Uffici di farla pervenire nuovamente per via posta elettronica ad ogni Consigliere regionale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Che nel gioco delle parti vi siano i paladini dei diritti dei Consiglieri, questo è abbastanza normale, però ci va un po' di dignità e buon senso, soprattutto se alcuni dei soggetti intervenuti sono le stesse persone che gli atti non li hanno dati. All'ex Assessore Artesio dar l'elenco delle richieste presentate nella precedente legislatura, delle quali, ad oggi, non è mai pervenuta risposta. Così almeno si conosce quello di cui si parla. Se vuole, gliele ricordo: psichiatria, medicina nucleare e molte altre (verosimilmente la penna in quel momento era un po' ferma).
Il Vicepresidente Placido ricorderà, ed era già componente dell'Ufficio di Presidenza, che dovette intervenire l'Ufficio di Presidenza stesso per avere, peraltro mai trasmessi, atti dall'ATC e da TNE. Devo dire che in quel caso l'ex Presidente Gariglio si fece interprete di una necessità di tutela dei Consiglieri, ma non mi sembra di ricordare che il Vicepresidente avesse manifestato, e in sede di Ufficio di Presidenza e in sede d'Aula, la necessità di tutela dei colleghi.
Dopodiché, se si era attivata la Polizia di Stato, le faccio avere un elenco di tutte le violazioni accadute nella precedente Giunta, segnalate all'Ufficio di Presidenza, che, verosimilmente, le sono sfuggite. Magari è omissione, così ne metto insieme due. Dico solo che quando la politica si trasforma nella vetrina da Tribunale o Magistratura, vuol dire che c'è qualcosa che non va, oppure si hanno pochi argomenti. Per carità, quando s'invoca la Polizia magari si guadagna un po' di spazio sulla stampa, che può essere propedeutico a quelle che sono le aspirazioni future del Vicepresidente Placido, ma devo dire che è molto più semplice fare come faceva il sottoscritto e molti altri colleghi, cioè insistere molto con l'Assessorato. Personalmente non mi sono mai recato in Corso Regina Margherita; molti atti, ad oggi, non li possiedo, verosimilmente non si volevano dare delle risposte, perché su alcuni casi non si potevano dare delle risposte, o quelle risposte, se fossero state date, avrebbero comportato dei problemi per chi aveva fatto alcuni atti.



PRESIDENTE

Mi ha fatto tornare indietro nel tempo perché mi ricordo che su quest'argomento, proprio per ampliare, avevamo aggiunto, in sede di modifica dello Statuto, un ampliamento della casistica, anche se poi c'è sempre la spada del Codice Civile.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola media "Istituto A. Manzoni" di Nichelino (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola media "Istituto A.
Manzoni" di Nichelino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Questione preliminare sollevata dal Consigliere Placido, ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Goffi, sempre sulla questione preliminare sollevata dal Consigliere Placido; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Credo di non far parte del gioco che ha richiamato adesso il Consigliere Vignale, essendo in quest'aula per la prima volta, quindi non ho pretese avanzate in legislature precedenti. Sono stato anch'io confortato dall'intervento del Consigliere Placido perché, così come la collega Artesio, anch'io ho due richieste d'accesso agli atti. Tuttavia voglio, a mia volta, confortare la Consigliera Artesio perché si tratta di oggetti diversi, quindi, anche su oggetti diversi, le risposte non sono arrivate.
Da un lato mi sento confortato, perché non è un caso personale, ma quello che mi preoccupa è la risposta del Vicepresidente Cavallera, quando afferma che non è messa in discussione la possibilità di chiedere, ci mancherebbe, ma la modalità. Mi sono permesso di leggere la modalità con cui il Vicepresidente Placido ha fatto richiesta agli atti. A me pare assolutamente nel rispetto dello Statuto. Se l'eccesso di burocrazia vuole solo impedire la richiesta all'accesso, basta dirlo, ma a quel punto sappiate che vi chiederò il modulo. Mi dite esattamente come devo farvi le richieste - senza indicarmi l'oggetto perché penso che almeno questo sia nelle facoltà di ogni Consigliere, tanto più di un Consigliere di opposizione - e vi darò un modulo.
L'alternativa a questo sistema è una sola: l'accesso fisico agli uffici. Sono diventato abbastanza noto al Comune di Torino per l'accesso fisico, specie nel periodo delle vacanze. Nel periodo natalizio, se non mi arrivano delle risposte, passerò all'accesso fisico. Dopodiché, sappiate che l'accesso fisico mette in imbarazzo non solo il Consigliere regionale che lo mette in pratica, ma soprattutto il funzionario che deve dare risposte immediate. Se vogliamo arrivare ad un clima da Far West basta procedere esattamente su questa strada: sappiate che siamo molto vicini e ripeto, dato che durante le vacanze natalizie starò a Torino, passerò le mie giornate insieme a qualche funzionario.



PRESIDENTE

Mi permetto di dire che gli Uffici hanno già inviato sulla casella di posta elettronica di tutti i Consiglieri l'ottima delibera del precedente Ufficio di Presidenza in cui viene indicata, in maniera molto chiara, qual è la procedura da adottare, in attuazione dell'articolo 19 dello Statuto e dell'articolo 2 del Regolamento. Viene riportato, quindi, che deve essere una richiesta semplice, pertinente, circostanziata, bisogna individuare bene l'atto, ecc.
Vorrei chiudere questo dibattito al più presto perché, vi ricordo abbiamo un ordine del giorno importantissimo e nella mattinata dobbiamo procedere alla convalida di due colleghi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

In ossequio al suo richiamo sarò brevissimo, poi legger dettagliatamente la delibera inviataci in modo da sapere come muoverci puntualmente, anche se non ho dubbi che il Vicepresidente Placido abbia seguito i dettami previsti dall'ordinamento vigente.
Mi permetto di fare una considerazione. Sono stato colpito dalla risposta del Vicepresidente Cavallera in un passaggio: "Vi è la necessità di trovare un punto d'equilibrio tra le legittime prerogative dei Consiglieri regionali e l'ordinato svolgimento dell'azione amministrativa".
Una risposta del genere parte dal presupposto che i Consiglieri "rompono le scatole" e smontano quello che è l'ordinato svolgimento dell'azione amministrativa, altrimenti non c'è alcun equilibrio da trovare.
Se viene chiesto un atto viene dato un atto. Punto. La legittima ricerca dell'ordinato svolgimento dell'azione amministrativa avviene a prescindere. L'azione dei Consiglieri, visto che per questo sono stati eletti, va nella direzione di fare in modo che l'azione amministrativa sia svolta ordinatamente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Motta Massimiliano; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Sarò altrettanto breve, essendo stati richiamati a questo tipo di ordine, però avrei piacere che nella prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza si affrontasse, nel particolare, un passaggio giustamente ricordato anche dal collega Placido: l'accesso agli atti delle partecipate della Regione.
Non più tardi di quindici giorni fa ho scritto al Presidente della società TNE, che probabilmente i Consiglieri della minoranza conoscono molto bene, al quale ho semplicemente chiesto di prendere atto delle valorizzazione dei terreni - ex Avio, Campo Volo - che teoricamente dovrebbero essere iscritti ai cespiti dei bilanci già approvati. Siamo di fronte ad una sorta di contrattazione, perché la prima risposta che il simpatico Risoli - che personalmente conosco dai tempi di Finpiemonte e non ho timore a ricordarlo, non perché, come spesso mi si accusa, sono sospettoso, ma perché è la realtà dei fatti - ha dato, è che non ha un dipendente da mettermi a disposizione due giorni per fotocopiare cartine e quant'altro. Essendo una società partecipata, dove la Regione investe anche, siamo quasi al ridicolo, rispetto a quello di cui ci si accusa oggi come maggioranza.
Poiché le lettere dei Consiglieri non sono lettere ad amici, ricordo che le regole devono essere chiare nella tutela della privacy che teoricamente, dovrebbe esistere. Ricordo che nel periodo 1995-2005 - parlo per fatto personale - il sottoscritto era sotto la lente di ingrandimento del Consigliere - collega e amico - Placido, che inviava delle semplici lettere su carta intestata del Partito Democratico chiedendo che cosa faceva il consulente Motta nell'Assessorato alla sanità e, tutti proni mandavano, a differenza di quanto raccontava il Consigliere Vignale nel rispetto della Consigliera Artesio, informazioni su curriculum e quant'altro, compresi i dati personali.
È stata una casualità, quindi, che mi sia trovato, durante la campagna elettorale, che era esattamente un mese dopo, davanti a casa mia il figlio del compianto Consigliere Contu che mi attaccava sul garage un manifesto di Rifondazione Comunista? È stato totalmente un caso fortuito? In vista della prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza chiederei due cose: primo, che comunque venga tutelata la privacy, per quanto possibile; secondo, comprendere bene quanto sia possibile, rispetto alle partecipate, avere documentazione senza che si temporeggi troppo o comunque, attendere oltre misura le risposte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Sarà un intervento breve, perché gli interventi hanno toccato alcune questioni, però non voglio arrivare al fatto personale perché non esiste.
All'amico Ugo Cavallera, Vicepresidente della Giunta, bene ha detto il collega Taricco.
Vicepresidente Cavallera, l'articolo 1 della delibera dell'Ufficio di Presidenza che regola il diritto di accesso dei Consiglieri recita: "I Consiglieri hanno diritto di ottenere le informazioni, i dati, i documenti compresi gli atti preparatori in essi richiamati". Non esiste la fase istruttoria e quindi l'accesso differito: "Compresi gli atti preparatori in essi richiamati". Il comma 5 recita: "Il diritto di acceso dei Consiglieri non può essere limitato a causa della natura riservata dei documenti". Le responsabilità sono del Consigliere e dell'uso improprio.
Collega Vignale, lo sa benissimo che su questo punto, sul bilancio e sul buono scuola, la mia posizione di Consigliere regionale non è mai cambiata, indipendentemente se mi trovavo nel ruolo di maggioranza o di opposizione: è verificabile.
Sono convinto che anche lei farà la stessa cosa e non ci saranno due comportamenti e due velocità, a seconda del trovarsi in maggioranza o in opposizione.
Relativamente all'intervento del Consigliere Burzi, non ho decriptato una parte del suo discorso: se mi dà gli elementi, chiedere scusa a chi fa politica è quasi un dovere, se si verifica di aver commesso un errore.
Caro Consigliere Motta, il Partito Democratico lo fa nascere prima del tempo, ma non potevo scrivere neanche come Democratico di Sinistra, perch ho sempre scritto, in base ad un diritto che mi viene riconosciuto - a me come a qualsiasi Consigliere regionale - con la carta intestata del Gruppo consiliare. Altrimenti non poteva essere.
Grazie, colleghi, e grazie, signor Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Intervengo, ai sensi del comma 1 dell'articolo 68, per fatto personale: "È fatto personale l'essere censurato nella propria condotta o il sentirsi attribuire fatti non veri od opinioni contrarie a quelle espresse". È esattamente quanto è accaduto nell'intervento del Consigliere Vignale.
Vorrei semplicemente, per ricondurre a verità delle dichiarazioni di oggi ricordare che nel mio intervento.



PRESIDENTE

Mi esplica il fatto personale, perché lo devo valutare?



ARTESIO Eleonora

Stavo tentando di farlo, Presidente.
Stavo tentando si spiegare che nel mio intervento ho fatto riferimento e in questo senso mi trovo persino in sintonia con il Vicepresidente Cavallera, alla difficoltà che si ha talvolta di corrispondere alle richieste, laddove le stesse siano poste in una maniera non puntuale, come mi è accaduto in passato, quando si chiedevano documenti, peraltro di produzione dell'ASL (non mi è mai riuscito di spiegare al Consigliere Vignale la differenza tra Assessorato regionale e aziende sanitarie).
Il Consigliere Vignale mi rimprovera di non aver ottemperato ad alcune richieste, quando io stessa ho fatto segno di quelle difficoltà e, in più sostiene che non si è ottemperato perché non si voleva o non si poteva.
Questo non è esattamente quanto contenuto nel mio intervento.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 170 del Consigliere Negro, inerente a "Strada Statale n. 21 verso il valico della Maddalena Variante abitato"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo il sindacato ispettivo con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 170.
La parola al Negro per l'illustrazione - che può rimanere seduto.



NEGRO Giovanni

L'interpellanza nasce da una difficile e complessa situazione che tutti noi conosciamo. Tra l'altro mi viene in mente che nel 2005, quando ero Assessore alla viabilità della "Provincia Granda", firmai il primo protocollo d'intesa tra la Provincia di Cuneo, l'ARES e il Comune. Da allora, però, tutto è fermo.
A mio avviso, ci sono almeno tre aspetti da sottolineare.
Il primo riguarda la carenza viaria verso la Francia: la difficoltà dei mezzi aziendali di avere valichi o trafori adeguati ad un traffico pesante di centinaia di autoarticolati al giorno.
Il secondo riguarda il disagio di un centro cittadino che deve sopportare un intenso transito pesante che compromette la vivibilità e la sicurezza dei cittadini.
Il terzo riguarda la stabilità del centro storico, i cui palazzi sono puntellati da anni.
Negli anni si sono susseguite molte ipotesi di interventi e tutti gli Enti interessati (Comuni, Provincia, Regione, ANAS e Ministero) si sono adoperati per trovare le risorse necessarie a realizzare il progetto per la circonvallazione Demonte.
Ancora quest'estate, ad agosto, a Demonte si è tenuta una protesta di cittadini e amministratori esasperati dalla situazione in atto. Anche perché si susseguono voci che sembrano voler modificare il progetto.
Proposta che riporterebbe le cose allo stato iniziale.
Tutti noi comprendiamo la necessità di avere un transito attraverso il Colle della Maddalena verso la Francia che sia agevole, senza i problemi di oggi.
Qualunque difficoltà sia ad oggi sopraggiunta, dalla Giunta regionale mi auguro possa venire una spinta convinta per risolvere i problemi.
Ho l'impressione che su quest'indispensabile opera ci siano state non solo incomprensioni, ma una serie consecutiva di carenze rispetto agli impegni assunti, sia dal Ministero delle Infrastrutture che dall'ANAS. Ora non possiamo più aspettare oltre. Questo è il motivo dell'interpellanza necessaria per dare soddisfazione alle popolazioni residenti e certezze alle nostre aziende.
In chiusura, desidero aggiungere le gravi inadempienze dell'ANAS a riguardo dello sgombero neve. Le due recenti nevicate, seppur leggere hanno bloccato completamente il traffico per la mancanza di interventi tempestivi dell'ANAS. Figuriamoci che può succedere durante l'inverno! Anche su questo, aspetto chiedo un intervento determinato da parte della Giunta regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bonino per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere Negro. È un'occasione per fare il punto su una questione di cui si è occupata di recente la Giunta in particolare il Presidente Cota.
L'intervento denominato "Variante di Demonte in zona Vinadio" fa parte del Contratto di programma fra Stato e ANAS 2007-2011. Inizialmente la previsione di finanziamento era di circa 97 milioni di euro. Come sa, c'è stata una lievitazione consistente dei costi previsti per la realizzazione dell'intervento, che sono saliti fino a 98 milioni di euro: evidentemente questo era incongruente rispetto alla cifra inizialmente stanziata.
Da questo punto di vista, il Presidente Cota, insieme al Presidente della Provincia, Gancia, e in accordo con la sottoscritta, ha scritto ad ANAS facendo una proposta per un intervento che consenta di realizzare la messa in sicurezza di un territorio che oggi in sicurezza non è a costi più che dimezzati, vale a dire circa 35 milioni di euro.
La risposta di ANAS è arrivata. Prendendo atto della richiesta fatta da Regione Piemonte e Provincia, la risposta è stata che il Consiglio di Amministrazione di ANAS deve procedere con una nuova approvazione di un nuovo progetto coerente con le note inviate da Provincia e Regione ad ANAS e quindi si riavvia un iter. Questa procedura però è necessaria, perché fra il progetto che si era concordato sul territorio e gli stanziamenti di risorse c'è un gap tale che, se vogliamo immaginare di poter realizzare l'intervento, dobbiamo necessariamente intervenire con una rivisitazione del progetto che renda i costi coerenti con la copertura economica esistente.


Argomento: Viabilità

Interrogazione n. 213 del Consigliere Negro, inerente a "Adeguamento del tracciato del tratto Saluzzo-Savigliano - Casello A6 di Marene"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 213, presentata dal Consigliere Negro.
La parola all'interrogante per l'illustrazione.



NEGRO Giovanni

Innanzitutto voglio ringraziare il Presidente Cattaneo per la cortese sollecitudine con cui ha inserito quest'interrogazione all'o.d.g. di questo Consiglio.
Il problema, che è dettagliatamente descritto nelle premesse, dura da parecchi anni e sembra aver trovato una via d'uscita due anni fa. La premessa è che la realizzazione dell'autostrada Asti-Cuneo nel quadro delle grandi infrastrutture viarie arriva dopo decenni di battaglie e discussioni per collegare il capoluogo con la rete autostradale nazionale, colmando l'isolamento che Cuneo ha sopportato per troppo tempo.
Dei quattro quadranti che costituiscono la provincia cuneese, l'unico non servito in modo adeguato e diretto con la viabilità a scorrimento veloce è quello rappresentato dai territori di Saluzzo e Savigliano. È questo un comprensorio che conta circa 150 mila abitanti, una grande densità di aziende agricole, artigianali, commerciali e industriali.
Ad aggravare la situazione, c'è stato lo spostamento del casello A6 di Marene, per un tratto di oltre 6 chilometri: il casello autostradale anziché a Marene, è stato spostato verso Bra. Ciò ha portato ulteriore disagio a queste due città.
A quel tempo, ero Assessore alla viabilità dell'Amministrazione provinciale guidata dall'On. Costa quando, per iniziativa sua, ci interessavamo di questo argomento, cercando di riunire attorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti, compresi i parlamentari della provincia di Cuneo.
La proposta che venne fuori e soddisfò i territori interessati fu quella di costituire una bretella autostradale dal casello di Marene A6 fino a Savigliano e di adeguare gli standard di legge dell'ex statale ora chiamata provinciale 662 Savigliano-Saluzzo, strada che molti conoscono per la pericolosità e per il gran numero di incidenti, dovuti alle dimensioni della carreggiata.
I Consiglieri comunali si espressero favorevolmente, approvando all'unanimità l'ordine del giorno che trasmisero agli Enti interessati e si aprirono una serie di contatti con i responsabili delle autostrade Torino Savona, Asti-Cuneo, ANAS e naturalmente Regione.
L'Assessore di allora, Borioli, incaricò la società committente ex ARES (regionale) per uno studio, assegnando una previsione massimo di 58 milioni di euro. La Provincia di Cuneo, nella riunione del 21 maggio di quest'anno ha presentato all'Amministrazione locale competente le conclusioni.
Questa Giunta dovrà tenere conto delle grandi preoccupazioni dei territori interessati, perché veramente la situazione di collegamento tra i territori del Saviglianese e del Saluzzese con l'autostrada genera disagi disapprovati a causa di una viabilità pericolosa e inadeguata.
Saluzzo, grazie alle Olimpiadi del 2006, ha ottenuto dall'allora Assessore Casoni, una circonvallazione. Purtroppo Savigliano viene attraversata nel suo centro abitato da migliaia di automezzi pesanti ogni giorno. Questo ulteriore elemento serve a chiedere di mettere in atto tutte le energie possibili per trovare una soluzione complessiva al problema.
L'ultimo elemento che vorrei segnalare è il mancato inserimento della bretella autostradale nel Piano Triennale ANAS, conseguente al "Programma Infrastrutture Strategiche" discusso il 4 novembre scorso nell'ambito della Conferenza Unificata Stato-Regioni.
Anche su questo punto chiedo un parere alla Giunta e l'impegno a considerare la tratta autostradale Marene-Savigliano un'opera indispensabile e strategica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Negro.
La parola all'Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie Presidente.
Consigliere Negro, l'interrogazione è utile perché dà nuovo impulso al progetto che, con gli Uffici, avevamo in animo di attuare, per raccogliere tutti i soggetti attorno a un tavolo e fare il punto della situazione. Si tratta di un contesto oggettivamente complesso, perché richiede una pluralità di interventi attuati da soggetti differenti, in un territorio che ha bisogno di vedere un po' di chiarezza sulle realizzazioni in atto.
Per ora, sinteticamente, il problema della Savigliano-Saluzzo, la cui realizzazione oggi è affidata a SCR, è che è ferma alla fase di studio di fattibilità, che è articolato in tre proposte. In questa pluralità di proposte si è aperta la necessità, anche su sollecitazione della Provincia di Cuneo, di approfondimenti progettuali, che SCR si è impegnata a fornire ai richiedenti entro la metà di gennaio.
Pertanto, arriveremo ad una prima definizione su questo tema.
Mi risulta, invece, che la circonvallazione sud di Savigliano, dal punto di vista della definizione del tracciato, sia a buon punto, mentre il rinnovo e la ridefinizione dello svincolo di situazione sono complessi; gli Uffici stanno monitorando le realizzazioni degli interventi e le progettazioni, in modo da garantire una concertazione territoriale all'altezza della situazione.
Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 245 dei Consiglieri Goffi e Negro, inerente a "Salvataggio della Defendini s.r.l."


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 245 dei Consiglieri Goffi e Negro.
La parola al Consigliere Goffi, per l'illustrazione.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente. La vicenda Defendini è nota a tutto il Consiglio regionale. Distinguerei, però, la vicenda della crisi economica da quella giudiziaria.
La vicenda giudiziaria, che coinvolge gli amministratori, dovrà essere affrontata dalla Magistratura competente e le responsabilità, se saranno provate, dovranno essere a carico degli amministratori o di coloro che hanno commesso i fatti. Ciò non toglie che la Defendini è un'azienda che impiega un personale consistente: circa 500 persone solo in Piemonte, tra collaboratori e personale a tempo indeterminato, e un altro numero altrettanto consistente nel resto d'Italia.
Defendini ha una storia che dura da 84 anni; è un marchio che, in qualche modo, ha contraddistinto la storia di questa città, pertanto la mia richiesta all'Assessore - che so essersi già occupata personalmente (e di questo la ringrazio) - riguarda il problema occupazionale, che viene prima delle vicende giudiziarie e delle responsabilità personali che, se ci saranno e saranno provate, dovranno arrivare necessariamente a delle sanzioni, a delle sentenze. E questo non lo escludo.
Quello che preoccupa è che, in una crisi che purtroppo coinvolge molti settori, anche quello delle poste private, che poteva essere una risorsa e lo è - per molte aziende italiane, sta diventando un settore in crisi soprattutto per quanto riguarda il Piemonte.
La mia sollecitazione è essenzialmente quella di poter aprire un tavolo tecnico, al quale sia invitata la proprietà, oltre alle rappresentanze sindacali, per capire se esiste una possibilità di salvataggio.
Ritengo che non si debba intervenire solo per il settore dell'automotive, perché esistono altri settori in crisi altrettanto degni di avere l'attenzione del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Porchietto.



PORCHIETTO Claudia, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Condivido quanto detto dal Consigliere Goffi in merito alle questioni giudiziarie, nel merito delle quali non entro. Anche in Consiglio comunale vi è un dibattito aperto, pertanto ritengo che quella sia una vicenda che dovrà avere il suo corso.
Diversa è la questione del delicato tema riguardante la messa in discussione di circa 210 lavoratori con un contratto a tempo indeterminato più un contesto importante che non vede soltanto il Piemonte, ma anche varie sedi dislocate nel resto d'Italia, e che quindi coinvolge circa 700 addetti, diretti e indiretti, sul tema Defendini.
Faccio una premessa: per il Piemonte, in particolare per la provincia di Torino, il marchio Defendini è un marchio storico, che rappresenta un'attività consolidata sul territorio.
Pertanto, così com'è accaduto per tutte le altre crisi aziendali che si sono aperte, il nostro è anche un segnale di particolare attenzione che vogliamo dare a questo tema.
Informalmente - e sottolineo informalmente - ho incontrato i vertici della società ed è già convocato per il giorno 6 dicembre un tavolo con le rappresentanze sindacali. Ho ritenuto di organizzare prima un incontro con le rappresentanze sindacali e immediatamente dopo un tavolo comune tra parte sindacale e parte datoriale. Era fondamentale, oggi, verificare anche con le parti sindacali, che rappresentano tra l'altro una specificità, che è quella della rappresentanza dei lavoratori postali, quali sono i termini della continuità aziendale.
Nell'interrogazione postami si sottolinea anche una serie di possibili meccanismi che permetterebbero la continuità aziendale, stante una serie di opportunità per l'azienda che si potrebbero prospettare.
La Regione Piemonte, da questo punto di vista, non ha titolo d'intervenire in via formale, ma al tavolo con i sindacati e la parte datoriale il messaggio che passerà - com'è passato fino ad oggi - è che per noi è fondamentale, non soltanto la salvaguardia dei posti occupazionali ma anche il salvataggio dell'azienda.
Pertanto, i tecnicismi di procedure straordinarie che si possono mettere in atto, come ad esempio l'amministrazione straordinaria, saranno temi che potremo suggerire, ma - come il Consigliere Goffi sa, stante la sua provenienza professionale - il rappresentante dei lavoratori dovrà chiedere di aprire una procedura straordinaria, o l'azienda dovrà decidere di avviare un certo processo.
Non solo stiamo tenendo sotto controllo la situazione e lavoreremo per mantenere l'occupazione, ma lavoreremo anche per la salvaguardia del marchio. Su questo tema abbiamo già coinvolto il Comune di Torino, nella persona del Vicesindaco Dealessandri, che non solo ha la delega, ma ha relazioni dirette con un altro soggetto che in questi giorni è stato chiamato in causa sui giornali (la GTT), e abbiamo chiesto al Comune di Torino, ma anche alla Provincia di Torino, di essere presenti agli incontri.
Il primo incontro sarà il 6 dicembre e non sarà l'ultimo, perch avvieremo un altro tavolo, con la finalità di tutelare l'occupazione e mantenere sul territorio il marchio Defendini.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Goffi, che ha la facoltà di replica per un tempo di cinque minuti.



GOFFI Alberto

Impiegherò molto meno tempo.
Ritengo corretta la strada intrapresa dall'Assessore Porchietto. Le chiedo se è possibile prevedere per l'incontro del 6 dicembre con le rappresentanze sindacali anche la presenza di coloro che ne faranno richiesta.
Le due preoccupazioni sono assolutamente quelle sottolineate: quella del marchio e, quindi, del salvataggio dell'azienda, anche per evitare - lo dico affinché, dopo, non ci si possa lamentare - che arrivi in mani estere.
Il vero rischio che corre la postalizzazione privata è legato alla sua importanza, tanto da essere molto ghiotta per tutti coloro che sono al di là dei confini.
Qui, in l'Italia, stenta perché esiste un considerevole sistema monopolistico da parte delle Poste pubbliche, però è un settore che, con la liberalizzazione del prossimo anno, è destinato ad avere grandi chance di sviluppo, ma vorrei evitare che queste venissero colte, come al solito, dai territori esteri e non, invece, da casa nostra.
Questa è la mia preoccupazione. Il tema del 6 dicembre diventa importante, tanto più se si prevede un binario certo almeno fino al 31/12 in quanto la liberalizzazione, che parte dal 1° gennaio, cambia lo scenario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Goffi.


Argomento: Problemi energetici - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 77 della Consigliera Cerutti, inerente a "Nuovi impianti nucleari in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 77.
La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Abbiamo posto quest'interrogazione perché crediamo che il tema del nucleare risulti un po' troppo sotto traccia e che, per quanto riguarda gli atti corrispondenti, in realtà, si stia procedendo in una direzione che noi, come forza politica - come credo la maggior parte delle forze politiche all'opposizione - non condividiamo.
In questo senso, quest'interrogazione, che non è stata presentata recentemente (risale al mese di luglio), poneva all'Assessore Ravello delle domande in relazione alle sue dichiarazioni circa la disponibilità ad ospitare nuovi impianti nucleari nella nostra regione.
Chiaramente, siamo contrari al tema del ritorno al nucleare, in particolare in Piemonte. Svolgendo una considerazione di carattere localistico - che, magari, è meno vicina al partito dell'Assessore, ma si avvicina maggiormente ad un altro partito di questa maggioranza - pensiamo che il Piemonte abbia già dato, proprio perché ricordiamo che sul nostro territorio è presente più dell'80% delle scorie nucleari italiane. Quindi siamo coinvolti per quanto riguarda la gestione di queste scorie e lo stoccaggio; in più, però, dobbiamo comprendere i movimenti di questa Giunta rispetto alla localizzazione ipotetica di nuovi impianti nucleari.
Pertanto, abbiamo posto all'Assessore Ravello i seguenti interrogativi.
Cioè, vorremmo conoscere qual è la posizione rispetto all'individuazione di un sito nazionale di stoccaggio e quali azioni intende intraprendere presso il Governo per una maggiore sicurezza delle scorie attualmente presenti in Piemonte. Tra l'altro, ricordo che quest'anno è stata approvata una legge (rispetto alla quale abbiamo presentato anche delle interrogazioni) relativamente al monitoraggio delle radiazioni ionizzanti, proprio perch sappiamo che sul nostro territorio, per esempio, transitano dei treni che trasportano scorie, di cui si deve dare puntuale informazione alle popolazioni.
Altresì, chiediamo su quali evidenze scientifiche si basino le affermazioni rassicuranti rese dall'Assessore Ravello circa i vantaggi derivanti dalla presenza di nuove centrali nucleari e se sia a conoscenza di località piemontesi individuate dal Governo come possibili siti di costruzione di nuove centrali. Quindi, quali aree piemontesi, e sulla base di quali criteri, sono ritenute dalla Giunta disponibili all'eventuale costruzione di impianti; quali aree piemontesi, e sulla base di quali criteri, sono ritenute dalla Giunta non disponibili all'eventuale costruzione di nuovi impianti nucleari. Quindi, in questo senso, chiediamo all'Assessore di avere una maggiore trasparenza sulle possibili disposizioni che si intendono mettere in atto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.
La parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Il tempo è pochissimo, quindi mi limiterò - sperando nella comprensione della Consigliera Cerutti - ad accennare alcuni passaggi che riteniamo più salienti e a consegnare gli elementi della nostra risposta.
Rispetto al primo punto, la posizione politica della Regione Piemonte è quella che era già stata espressa dal Presidente Cota - ovviamente, fatta propria anche dal sottoscritto - per la quale si considera imprescindibile prima di procedere con ogni ulteriore passo in avanti rispetto all'individuazione di siti per la collocazione di impianti termonucleari l'indicazione di un sito nazionale di stoccaggio.
Attualmente i siti piemontesi, sede degli impianti del ciclo nucleare non risultano idonei a diventare sede di stoccaggio, per cui il loro destino è segnato.
Ribadisco ancora una volta che si ritiene improcrastinabile dare avvio alle procedure per l'individuazione del sito del deposito centralizzato nazionale. Inoltre, rassicuro la Consigliera Cerutti circa l'interesse della Regione Piemonte. La conferma di quanto le ho detto poco fa deriva facilmente dal fatto che questa è la posizione espressa dal rappresentante della Regione Piemonte alle attività del gruppo di lavoro, costituito con decreto ministeriale del 25 febbraio 2008, finalizzato all'individuazione della tipologia, delle procedure e della metodologia di selezione dirette alla realizzazione di un centro di servizi tecnologici di ricerca nel settore dei rifiuti radioattivi sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda le azioni da intraprendere, possiamo fornirle tutti gli elementi rispetto alle azioni già intraprese. In particolare, segnalo che, successivamente all'entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2003, che ha stabilito lo stato di emergenza (che dal 2003 si è protratto al dicembre 2006), in relazione alle attività di smaltimento dei rifiuti radioattivi nelle regioni Lazio Campania, Emilia Romagna, Basilicata e Piemonte, il commissario indicato dal Governo ha individuato le misure per l'adeguamento della protezione fisica e le attività finalizzate alla progressiva riduzione del livello di rischio degli impianti nucleari, stabilendo impianto per impianto le misure che avrebbero dovuto attuarsi.
Il commissario ha emanato apposite ordinanze per consentire l'avvio alle attività previste e la Regione Piemonte, condividendo la necessità che ritengo sia una necessità condivisa su larga scala in maniera assolutamente trasversale - di rimuovere tutti gli elementi di rischio, ha espresso pareri sull'impianto di cementazione dei rifiuti liquidi radioattivi Cemex, sul nuovo sistema di approvvigionamento idrico e sul deposito temporaneo per lo stoccaggio intermedio dei rifiuti solidi di II categoria presso l'impianto Eurex di Saluggia.
Non entro troppo nel dettaglio perché le consegnerò la documentazione e al punto tre, se me lo consente, rispondo per ultimo.
Non siamo a conoscenza di località piemontesi individuate dal Governo come possibili siti di costruzione di nuove centrali nucleari. Non posso dirle quali siano le aree piemontesi eventualmente disponibili alla collocazione di impianti nucleari, perché la procedura, che è abbastanza complessa, parte dall'alto e, nel caso, ci vedrebbe partecipare nella procedura di VAS, per cui in quella fase potrò eventualmente risponderle.
Sul punto che considero più politico non posso fare altro che ribadire due considerazioni. La prima è che un'evidenza scientifica dell'energia prodotta da impianti termonucleari è legata al fatto che gli impianti termonucleari sono ad emissioni zero. Ciò che esce dai loro camini è vapore acqueo, quindi l'impatto sull'aria e sull'atmosfera è nullo.
Il problema, come la Presidente Cerutti sa, è legato alle scorie ed è per questo che riteniamo imprescindibile ragionare e poter dare un seguito a quel principio secondo cui anche il Piemonte sarebbe eventualmente disponibile a fare la propria parte all'individuazione di un sito nazionale di stoccaggio. Però l'energia nucleare è un'energia pulita e chi dice il contrario o chi lo nega, dice una bugia o nega un'evidenza.
Vi sono delle evidenze scientifiche sulle quali si basano le mie rassicuranti affermazioni. Io non ho la competenza scientifica, quindi non posso fare altro che prendere a prestito delle evidenze scientifiche, farle mie e trasferirle a chi nel caso mi interroga. E dato che indipendentemente da altri ragionamenti politico-culturali, riconosco il genio delle persone e riconosco le eccellenze intellettuali che il nostro Paese esprime, non posso che risponderle dicendo che l'Italia e, in particolare, il Piemonte, ma ancora più in particolare alcune Province della Regione Piemonte (una in particolare) sono circondate dalle centrali nucleari. Siamo costretti a comprare energia, dobbiamo pagarla agli altri perché siamo completamente dipendenti dall'estero e subiremmo eventualmente tutti i danni dalla produzione di energia nucleare senza averne i vantaggi.
Non posso che dire che mi riconosco pienamente in ciò che le ho appena detto, perché sono parole di Margherita Hack, la nota astrofisica, che non ha la tessera del mio partito e, da quel che mi risulta, di nessun partito che componga la Giunta regionale del Piemonte.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 160 dei Consiglieri Muliere, Reschigna e Manica, inerente a "Scorie nucleari e deposito unico del Monferrato"

Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 172 della Consigliera Cerutti, inerente a "Individuazione sito stoccaggio scorie nucleari in Monferrato"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interpellanza n. 160 e l'interrogazione n.
172.
Entrambe trattano lo stesso oggetto, quindi la risposta sarà unitaria.
Invito uno dei Consiglieri interroganti a procedere nell'illustrazione e se possibile, si potrebbe avere una replica unica di cinque minuti.
Non essendoci richieste di intervento, la parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
In qualche passaggio mi ripeterò, però posso dire innanzitutto che gli uffici della Regione Piemonte non sono a conoscenza di informazioni ulteriori in merito alla definizione da parte di Sogin della mappa dei luoghi più idonei per ospitare il deposito unico nazionale di scorie nucleari e non vi è stato un lavoro di consultazione da parte di Sogin presso la Regione Piemonte a tal fine.
Quindi, noi non siamo in possesso dell'elenco dei siti che gli interpellanti dicono che siano stati individuati da Sogin.
Sulla specifica zona del Monferrato ricordo che, per quanto riguarda la disciplina della localizzazione e della realizzazione dell'esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione e di energia elettrica nucleare, il percorso, che è molto complesso, segue questi passaggi.
Innanzitutto, tenendo conto dei criteri indicati dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica e dall'Agenzia per la sicurezza nucleare e sulla base delle valutazioni derivanti dal procedimento di valutazione ambientale strategica effettuato sulla strategia del Governo in materia nucleare e sui parametri e sulle caratteristiche ambientali e tecniche delle aree idonee, la Sogin predispone una proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del Parco tecnologico che dovrebbe comprendere il deposito nazionale, definendo un ordine di idoneità basato su caratteristiche tecniche e socio-ambientali.
Successivamente, sulla proposta della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, le Regioni, gli Enti locali e tutti i portatori di interessi qualificati possono fornire osservazioni o proposte tecniche.
Inoltre, nell'abito di un seminario nazionale cui sono invitate a partecipare anche le Regioni interessate, la Sogin approfondisce tutti gli aspetti tecnici relativi al Parco tecnologico, e quindi anche al deposito con particolare riferimento alla piena e totale rispondenza delle aree individuate ai requisiti dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica e l'Agenzia per la sicurezza nucleare, e agli aspetti connessi alla sicurezza dei lavoratori, della popolazione e dell'ambiente, e illustra anche i riflessi di natura più socio-economica legati al potenziale sviluppo territoriale dell'area interessata.
Sulla base delle osservazioni emerse - questo è il passaggio successivo Sogin aggiorna la sua versione della Carta delle aree potenzialmente idonee; dopo l'approvazione della carta, Sogin avvia trattative bilaterali per l'insediamento finalizzate all'insediamento del Parco, che si dovrebbero concludere con la formalizzazione di uno specifico protocollo di accordo con le Regioni e gli Enti locali delle aree interessate.
Alla fine di questo procedimento, il Ministero per lo Sviluppo Economico acquisisce l'intesa della Regione interessata.
Ricorderete, perché questo fu argomento di discussione già in Consiglio regionale, che in caso di mancata definizione dell'intesa si dovrebbe procedere con l'istituzione di un comitato interistituzionale e, in caso di fallimento di quest'ultimo, si provvede all'intesa con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione del Presidente della Regione interessata.
La proposta che dovesse emergere viene sottoposta all'intesa della Conferenza unificata.
Dopodiché, su ciascuna area oggetto dell'intesa la Sogin effettua indagini tecniche nel rispetto delle modalità definite dall'Agenzia per la sicurezza nucleare, che vigila anche sull'esecuzione. L'Agenzia esamina le risultanze finali ed esprime al Ministero per lo Sviluppo economico il parere vincolante sull'idoneità del sito.
In ultimo, con decreto del Ministro dello Sviluppo economico e di concerto con il Ministro dell'Ambiente e del Ministro delle Infrastrutture sentiti il Ministro dell'Istruzione, sulla base della proposta di Sogin e del parere vincolante dell'Agenzia, viene individuato il sito per la realizzazione del Parco tecnologico.
Come vedete, il percorso è molto articolato e, di conseguenza, anche in termini temporali è piuttosto lungo.
Avviandomi alla conclusione e consegnando i dati, perché la documentazione è piuttosto corposa, segnalo che, allo stato attuale dell'Agenzia è stato pubblicato solo lo statuto. Di conseguenza, la sua operatività non è ancora in essere e quindi parlare oggi dell'identificazione di aree potenzialmente idonee per la collocazione di un sito per lo stoccaggio è assolutamente prematuro.
Restano ferme tutte le considerazioni che eventualmente la parte tecnica sarebbe chiamata a fare, ma in una fase successiva rispetto ad eventuali aree.
Nel caso del Monferrato, non mi sentirei di spingermi troppo in là poiché non credo che il problema si ponga o, perlomeno, non ritengo che oggi vi siano le condizioni (o comunque lo considero assolutamente prematuro) per esprimersi sull'individuazione di un sito per lo stoccaggio e di un sito per la costruzione di una centrale. Ci sarà il momento in cui eventualmente, se ne parlerà. Ma oggi - credetemi - tutto questo parlare di siti per lo stoccaggio e di siti per la costruzione di centrali lo considero un comportamento che tenderebbe ad alimentare un certo ingiustificato allarme e non me la sento di partecipare a tali meccanismi.
Consigliere Muliere, le consegnerò tutti gli elementi tecnici inerenti l'interrogazione in oggetto, perché so bene che ci sono dei passaggi che non sono stati toccati nella mia risposta; tuttavia, ho già sforato (e non di poco) dai tempi che mi sono concessi, per cui mi fermerei qui.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ravello.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere, per la replica; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente, sarò brevissimo.
Con quest'interpellanza non si intendeva assolutamente creare dell'allarmismo. Vorrei comunque ricordare all'Assessore che di tale questione se n'è già parlato, sia pubblicamente sia sui giornali.
L'argomento è stato altresì oggetto di interpellanze parlamentari, per cui sarebbe bene parlarne in anticipo piuttosto che arrivare in ritardo.
Capisco che la procedura lei ci ha illustrato preveda anche la partecipazione della Regione nel definire, in qualche modo, un sito (qualora dovesse essere individuato) nel territorio della Regione Piemonte.
Ma è evidente che bisognerebbe assumere una posizione preventiva da questo punto di vista, dal momento che ne siamo già interessati, avendo il 75 delle scorie a Saluggia. Tra l'altro, è da tempo che chiediamo che questo sito venga liberato, per le ragioni che tutti conosciamo.
Inoltre, parlare del Monferrato o della Valle Bormida, così come ho scritto nell'interpellanza, sarebbe quantomeno strano, dal momento che è in corso una procedura affinché il Monferrato, assieme alle Langhe e al Roero venga riconosciuto come patrimonio dell'UNESCO.
Pertanto, il solo fatto di pensare che un sito nazionale possa essere individuato nel Monferrato, lo ritengo davvero assurdo.
In ogni caso, ho sollecitato, attraverso questa interpellanza, una riflessione e soprattutto una posizione: io non credo, Assessore Ravello che sia premature parlarne o che il fatto di parlarne costituisca allarmismo. Siccome di tali questioni nel nostro Paese se ne parla, è bene farlo nel momento giusto. Io credo che parlarne oggi non sia prematuro, ma sia opportuno.
Mi ritengo, quindi, insoddisfatto della risposta dell'Assessore Ravello, anche se lo ringrazio per il lavoro che ha svolto per portarci a conoscenza della procedura che porterà all'individuazione del sito nazionale per le scorie nucleari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Ringrazio il Presidente e l'Assessore competente.
Ci ritroviamo senz'altro nelle parole del collega Muliere, perché anche noi riteniamo che non sia prematuro iniziare a parlarne e, come già precisavo nella precedente interrogazione, avere modo di discutere di una questione che riteniamo stia andando sotto traccia. Poi troveremo, magari quelli che sono i risultati (in questo senso, invece, crediamo che sia necessaria la massima trasparenza).
La ringraziamo per la documentazione, senz'altro approfondita, che ci vorrà fornire, che darà conto dei passi che dovrebbero essere seguiti.
È chiaro che, così come si diceva, ci sono già state delle discussioni in Parlamento in tal senso e risulterebbe che Sogin avrebbe individuato 52 aree: al momento, di questo si dice che non se ne ha notizia. A questo punto, noi ci fermiamo rispetto a questa prima discussione, ma è chiaro che chiediamo all'Assessore di essere informati dei successivi passi che caratterizzeranno il suo percorso, perché crediamo che il Piemonte, in particolare, ne sia interessato e sia già stato troppo interessato dalla questione nucleare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ravello, per una breve replica; ne ha facoltà.



RAVELLO Roberto Sergio

La ringrazio, signor Presidente.
Ho raccolto la disponibilità di qualche Consigliere della Commissione competente a riportare l'argomento in una seduta apposita di Commissione.
Apprezzo il suggerimento, ma vorrei approfittare di questa brevissima replica per chiarire un passaggio: non credo che non si debba parlare di nucleare; sono il primo a farlo, per cui sarebbe scorretto se chiedessi agli altri il contrario. Vorrei, però, che si seguissero i passaggi giusti: prima di tutto, se si parla di nucleare, si deve parlare di energia. E parlare di energia significa mettere il Piemonte e l'Italia di fronte ad una drammatica verità, rappresentata dal fatto che noi, oggi, non abbiamo l'indipendenza energetica che vorremmo e che riteniamo di dover avere. Il passaggio per raggiungere l'indipendenza energetica, garantendo maggior sicurezza economica e, di conseguenza, anche sicurezza sociale al nostro Paese (quindi anche alla nostra Regione), è un qualcosa che può essere fatto anche utilizzando tecnologie che oggi ci consentono di fare ricorso all'energia nucleare in assoluta sicurezza. Dopodiché, verrà anche il momento di parlare di siti, ma per farlo bisognerà prima avere dal Governo nazionale un chiarimento rispetto all'individuazione del sito di stoccaggio.
Questi sono i quattro passaggi essenziali. Poi, parliamone finché si vuole, ma non cominciamo dalla fine, abbiate pazienza! Perché, altrimenti se si comincia dalla fine, non si riuscirà mai a dare un senso anche logico ad un ragionamento che riteniamo debba essere caratterizzato da assoluta onestà intellettuale.



PRESIDENTE

Penso che il Consigliere Comba abbia seguito l'intervento dell'Assessore, che chiedeva un approfondimento in V Commissione.
Adesso ci trasferiamo in Sala dei Presidenti per incontrare i lavoratori del settore informatico, mentre alle ore 13, in Sala Viglione, è previsto un incontro per la diga della Valsessera.
Chiedo alla Giunta regionale di attivarsi per essere presente, come già richie sto, ad entrambi gli appuntamenti.
Vi ricordo, inoltre, che alle ore 14.30 è confermato il sindacato ispettivo (question time), ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.44)



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