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Dettaglio seduta n.407 del 31/01/14 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 20.30 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 21.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 28 gennaio 2014.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Burzi, Casoni, Comba, Cota Formagnana, Mastrullo, Sacchetto, Spagnuolo, Toselli e Valle.
Il numero legale è 26.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 381, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2014 2016"


PRESIDENTE

Nella seduta pomeridiana di oggi è iniziato l'esame del disegno di legge n. 381, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2014-2016", di cui al punto 4) all'o.d.g.
La Consigliera Artesio e il Consigliere Ronzani hanno svolto le relazioni di minoranza.
Si è svolta e conclusa la discussione generale.



PRESIDENTE

RONZANI WILMER (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, la replica dell'Assessore?



PRESIDENTE

La replica? La nostra attività notturna ci vedrà in condizioni di avere l'onore e l'onere di ascoltare l'Assessore Pichetto.



(Commenti del Consigliere Ronzani)



PRESIDENTE

No, non è obbligatorio.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Chiedo scusa, ma ero in riunione con la Consigliera Artesio! Colleghi e colleghe, innanzitutto a nome della Giunta regionale, ma anche personale, ringrazio i membri della I Commissione per il dibattito che si è svolto in quella sede e, naturalmente, anche il Consiglio per il dibattito di questi due giorni sulla legge finanziaria e per questo avvio di dibattito generale sul bilancio.
Bilancio che, volendo sintetizzare (ribadisco quanto ho espresso nell'ambito della I Commissione), mantiene i livelli degli stanziamenti sulle poste di bilancio, sulle varie Direzioni, al fine di soddisfare le esigenze complessive che gli Assessorati e le varie Direzioni hanno rappresentato, contiene la copertura di tutti i cofinanziamenti necessari al completamento della programmazione 2007/2013 ed affronta in modo soddisfacente (poi, di più si può sempre fare) i temi sensibili rappresentati dalla maggioranza e dall'opposizione, ma che non sfuggono certamente alla Giunta regionale, agli Assessori della stessa Giunta ed alla Presidenza.
Con questo, faccio riferimento al fatto che, nell'ambito del bilancio è contemplato in modo completo il Piano di rientro sanità, con tutte le sue azioni conseguenti ed il Piano di rientro e di riequilibrio del sistema dei trasporti. Voglio ricordare, peraltro (ci sono stati più interventi, ma richiamo quello del collega Rostagno, che ha citato i ricorsi al TAR delle varie Province), come tali ricorsi al TAR riguardino un modello normativo.
Poi, certamente, un incremento dell'entità dello stanziamento agevolerebbe il riparto tra i vari soggetti, ma voglio ricordare che il Fondo Nazionale Trasporti, quota Regione Piemonte, è di 485 milioni e che il bilancio regionale prevede 40 milioni aggiuntivi di fondi regionali rispetto a quei 485. Quindi siamo a 425 milioni.
C'è, poi, all'interno del bilancio, il recupero, il Piano di rientro concordato con il Governo nazionale, che sconta sicuramente anche il ritardo esistente nell'applicazione dell'articolo 11 del DL 35, che prevede il concerto dei due Ministeri e quindi un Decreto Ministeriale congiunto per il trasferimento sotto l'aspetto finanziario, quindi monetario, dei 150 milioni, peraltro già anticipati, per 30, dalla Giunta regionale.
Ma la soddisfazione sui temi sensibili riguarda anche altri settori: la cultura, ad esempio, sulla quale avevo fatto una piccola "cresta" di 650 mila euro rispetto all'impegno che avevo assunto in Consiglio nel mese di luglio. Poi - ahimè - colpito e affondato durante i lavori di Commissione scoperta l'azione di sfrido che era avvenuta durante i lavori di stesura dello schema, è stato completamente ristabilito nella sua entità.
Soddisfazione anche sulle politiche sociali, sulle quali la Giunta regionale e il sottoscritto, nell'ambito della discussione in Commissione non hanno mai negato una difficoltà rispetto all'entità, pertanto credo debba essere riconosciuta anche la piena coscienza della sensibilità rispetto al tema.
Nella giornata di ieri, in sede di Commissione c'è stato un piccolo recupero di cinque milioni, con un emendamento. Poi vedremo, ma vorrei ricordare che è vero che nel 2013 abbiamo coperto disavanzi per un miliardo e 900 milioni con il DL 35, ma con il DL 35 abbiamo ricevuto una prima tranche di 447 milioni sull'articolo 2, una seconda tranche di 660, e poi 803 milioni a copertura del disallineamento del 2007, sulla sanità.
Non cito la seconda tranche dell'articolo 3, pari a 660 milioni, che è transitata sul bilancio regionale, ma ha avuto solo valenza finanziaria come fosse una partita di giro, in entrata e in uscita, in quanto è stata destinata a coprire, quindi anche sotto l'aspetto della competenza di bilancio, i cosiddetti ammortamenti non sterilizzati del sistema delle ASL piemontesi.
Ma 447 milioni, poi i successivi 643 e 660, ci portano a un miliardo 950 milioni. Queste sono state poste di entrata che sono andate in competenza a copertura del disavanzo e come cassa a pagamento di debito.
Pagamento di debito: vorrei chiarire perché ogni tanto nella discussione ci si confonde. Signori, il problema emerge quando si genera il debito, la grana è quando lo si deve pagare. Questo debito è stato generato, negli anni, accumulando una serie di disavanzi, da cui è derivata una certificazione da parte della Corte dei Conti, acconsentita, e condivisa da maggioranza e opposizione, almeno nell'impostazione originaria che il sottoscritto voleva dare, di due miliardi e 850 milioni con riferimento al 31 dicembre 2012, che ci porta a fare lo slittamento delle quote successive sul bilancio 2014-2015. Ci porta automaticamente a rilevare, presuntivamente, con una valutazione di ordine politico - do atto che il Consigliere Reschigna è stato corretto nel definirlo, perché in questo momento non è un preconsuntivo che ha valenza giuridica attualmente 390 milioni prima di fare ancora eventualmente una valutazione anche sui residui attivi.
Vorrei fare un'annotazione. In questo momento noi scriviamo un miliardo e 300 milioni sul 2014 di recupero di partite straordinarie. Quando parlo di partite straordinarie, parlo di partite arretrate che sono sostanzialmente, disavanzi o reimpostazioni. Un'iscrizione di 300 milioni sul 2015 e di 235 milioni sul 2016 con una scelta precisa di bilancio: ho scelto e indicato di portare tutto il possibile sul 2014 per avere più spazio possibile per i pagamenti. Questa è stata una scelta che il sottoscritto, quale indegno responsabile pro tempore di questa delega, ha fatto e di cui si assume responsabilità.
Questi possono essere assimilati a disavanzi o a maggior spesa che, nel passato, aveva copertura e poi non è stata mantenuta. Vorrei ricordare che i fondi da reimpostare avevano copertura nel periodo di bilancio e poi non voglio aprire polemiche - perché disimpegnati o perché hanno utilizzato quei mutui che erano autorizzati per coprire quei fondi e che una corretta gestione di bilancio avrebbe determinato di non assumere - questo vorrei ricordarlo - e che invece sono stati assunti, sono stati tirati per andare a coprire altre spese e non quella cui erano destinati. Oggi è del tutto assimilabile al disavanzo e va chiamato con nome cognome.
Discorso diverso è sui perenti. Alcuni colleghi, come il Consigliere Ronzani, brillante relatore di opposizione, hanno citato i perenti.
Giuridicamente i perenti si valutano al 1° gennaio, quindi c'è questo primo fatto da ricordare. I perenti 2013 -, in modo convenzionale, noi riferiamo il 2013 - vanno valutati con effetto al 1° gennaio. È stato uno spostamento voluto. Sono andati in perenzione perché il sottoscritto al 31 dicembre ha tenuto 660 milioni di cassa. Questo, essenzialmente, per due motivi: per una ragione di Patto di stabilità regionale e per una ragione di Patto di stabilità degli enti.
La metà dei Consiglieri presenti in aula è venuta da me durante il periodo di Natale a dirmi che il tal Comune non voleva essere pagato.
questa la sostanza. La Regione si è fatta carico anche...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Io non sono venuto. Uno o due.



PICHETTO Fratin Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Non ho fatto nomi e cognomi e non ritengo di doverli fare, ma quando dico la metà dei Consiglieri guardo sia a destra sia e sinistra.
Secondo me hanno fatto bene, perché hanno fatto gli interessi di quei Comuni. Non è una negatività quella che cito, ma una positività. È una negatività che molti Comuni hanno chiesto di non pagarli entro il 31 dicembre ma il 2 gennaio, o il 5 gennaio, per evitare di portarli a sforare il Patto di stabilità e avere delle conseguenze? Bisogna forse vergognarsi di portare degli interessi del territorio? Mi auguro di no.
Ho manifestato sempre orgoglio quando ho portato interessi del territorio, di qualsiasi Comune del Piemonte e di Provincia. La Giunta regionale in quest'ottica a fine dicembre, con una delibera - la cifra era grossa, non si trattava solo di spostare 500 mila euro o un milione - ha fatto un'operazione con la Provincia di Torino, che non è di mia appartenenza politica, garantendo 23 milioni di copertura del Patto di stabilità della Provincia di Torino. Non me ne vergogno.
La Giunta regionale è orgogliosa di aver aiutato la Provincia di Torino, con quella delibera, che ha fatto in modo di slittare, anche per la Provincia di Torino, al mese di gennaio alcune operazioni. Rivendico una gestione corretta, che non ha guardato in faccia nessuno, non ha fatto una discriminazione politica a seconda del colore della giacca del Sindaco, ma ha cercato di fare l'interesse del territorio. L'operazione di quella cassa al 31 dicembre sta in questo senso. Sulla corretta gestione dell'anno passato, sul consuntivo, potremmo parlarne e discuterne.
Voglio solo dire un'altra cosa. Nel corso dei miei otto mesi non ho mai utilizzato il miliardo di anticipazione di cassa. Zero! Mai pagato un euro di interessi passivi all'Unicredit per un'apertura di credito di un miliardo che la Regione Piemonte ha, faticando un po' e facendo ogni tanto soffrire qualcuno. Questa è una garanzia che questa Regione può dare.
Quando dico che questa Regione può dare quella garanzia, lo possono affermare quelli di maggioranza come quelli di opposizione. Deve essere un motivo di vanto, non di denigrazione.
chiaro che la natura di questi disavanzi deriva in parte dal disordine o da ipotetiche malversazioni, in parte da minori trasferimenti rilevanti di 850 milioni - sono una stima corretta - e, in parte, da un'eccedenza di spesa che si è manifestata negli anni, calcolata con riferimento ad entrate e a trasferimenti ordinari da parte dello Stato, che c'erano e sono man mano venuti meno. Devo dire che sono un po' colpevole perché, d'altra parte, sono stato uno di quelli che ha fermato quei provvedimenti seduto dall'altra parte.
In questa Regione c'è stato un grande Presidente che si chiamava Viglione e che ha teorizzato molto del fatto che il dovere di una persona onesta è quello di difendere il proprio ruolo. Questo lo faceva quando, da Presidente del Consiglio, voleva dalla Giunta gli ordini del giorno in anticipo, e la Giunta glieli negava, e quando, da Presidente della Giunta negava gli ordini del giorno in anticipo al Consiglio. Ad un certo punto gli dissero: "Com'è possibile, se la tua lettera era di questo tipo, che adesso tu dica di no?". Lui tradusse il tutto rispondendo che il pensiero va dove il sedere sta.
Credo che, in onestà, il dovere di ciascuno sia quello di portare avanti sempre e in modo corretto l'incarico che si ricopre.
La natura dei disavanzi la conosciamo bene e credo che debba essere dato atto alla Giunta regionale e al sottoscritto di non avere mai omesso di trasmettere quanto veniva richiesto a livello di informazioni.
Non so se prenderò ancora la parola prima della fine della seduta certamente lo farò in riferimento agli emendamenti, ma permettetemi di ribadire, in replica, che le azioni che sono state evocate nei vari interventi, per i quali ringrazio tutti i Consiglieri, sono tante e le dovrà svolgere già nel 2014 e nel 2015, sia se ci saremo noi, sia se ci saranno altri (io sono convinto che ci saremo noi!), per correggere e ristrutturare il sistema del corpo centrale della Regione, quindi per snellire, esternalizzare dei servizi, internalizzarne altri. L'operazione dei bolli è un'azione di internalizzazione, che creerà dei lucri, occuperà del personale e realizzerà dei vantaggi.
Sulle partecipate dobbiamo certamente intervenire, ricordando che la legge di stabilità nazionale porta le partecipate nel circuito delle valutazioni della spending review pubblica; non sono più un corpo autonomo separato da tutto il resto, e questo dovremmo dirlo anche ai Presidenti agli Amministratori e ai Direttori delle partecipate.
Lo stesso discorso vale sul fronte sanitario e dei trasporti, dove si richiede un servizio migliore per i cittadini.
In senso generale, posso dire che questa Regione si presenta così come l'ho descritta nel prospetto che ho voluto trasmettere ai membri della Commissione (si è trattato di una elaborazione extragiuridico-contabile) prospetto che vede la partita corrente come fosse una famiglia in pareggio sia pure stretto - siamo all'ultimo buco della cinghia! - ma comunque in pareggio. Nel senso che si soddisfano tutte le esigenze, compreso il rimborso dell'indebitamento - quindi compreso il piano di rimborso - senza creare nuovo debito aggiuntivo.
Rimane tutta la parte che è stata chiamata "elenco delle operazioni straordinarie" (che sono praticamente i perenti, il pregresso del TPL, i rimborsi del debito Unicredit, e tutte le reimpostazioni che ho citato prima), cui possiamo dare copertura solo usando poste di entrata straordinaria. Ma le poste di entrata straordinaria, in questo momento sono rappresentate dal decreto legge n. 35, in merito al quale mi sia permessa un'annotazione: noi abbiamo ricevuto un parere di un certo tipo abbiamo apportato delle correzioni e abbiamo trovato la soluzione.
L'abbiamo iscritta quando abbiamo potuto.
Accetto il dibattito politico, e quindi anche tutta la critica che si è espressa nel senso di chiedere: "Come mai si iscrive un mutuo, dal momento che non possiamo più accenderne?".
Sostengo la correttezza dell'iscrizione dei 300 milioni (e forse anche dei 125) con una serie di pareri a supporto, di cui uno giuridico. Ho avuto modo di vedere la legge finanziaria di una Regione che forse è messa peggio di noi - il Lazio - che ha iscritto due miliardi e 350 milioni ex novo a mutui, e l'Assessore del Lazio è un dirigente del Ministero dell'Economia (peraltro, non è una Regione a Governo di centrodestra, ma di centrosinistra).
La polemica che avete fatto voi - do atto che si è trattato di una polemica garbata e corretta, di opposizione politica - là certamente la faranno quelli di parte nostra, almeno credo (sempre che non siano presi da altro). Questo per dire che non eravamo nell'illegalità. Eravamo, forse nel discutibile, questo posso anche ammetterlo, ma non tanto dal punto di vista giuridico sull'iscrizione, ma perché l'iscrizione poi non permetteva l'attuazione dell'operazione.
Ho voluto rappresentarlo senza alcuno spirito polemico, perché penso di essere stato chiaro in ambito di Commissione. Adesso cercherò di procedere più celermente.
In una delle relazioni di opposizione si dice che il bilancio rischia di cessare di essere uno strumento di politica economica.
L'ho detto io: rischiamo di essere uno "stipendificio". Se vogliamo diventare nuovamente uno strumento più incisivo di politica economica, che possa utilizzare anche i fondi regionali oltre che i fondi che abbiamo previsto a livello europeo per l'investimento (quindi investimenti che utilizzano ex FAS, FES, FESR e parti del Fondo Sociale Europeo), è chiaro che dobbiamo agire fortemente sulla ristrutturazione dell'Ente, che ciascuno farà a seconda dell'inclinazione che il suo pensiero politico potrà esprimere.
In merito all'innovazione e alla ricerca, la Regione Piemonte è complessivamente la prima d'Italia. Noi dovremo giocare una sfida notevole sull'asse 1.
Tutto è incerto, collega Artesio. È un bilancio politico difficile: credo sia difficile per la maggioranza, ma penso che sia difficile anche per l'opposizione. Nessuno di noi ha in questo momento delle certezze assolute.
In merito all'intervento del collega Muliere, mi verrebbe da rispondere che il valore aggiunto si potrebbe ottenere solo ricreando la Zecca di Stato a base regionale, con la stampa dei dobloni: quello potrebbe essere un meccanismo di valore aggiunto, collega Muliere! Vorrei correggere anche un altro intervento, quello dell'amico Placido perché non è solo la Regione Piemonte ad avere l'accisa sui carburanti anche la Regione Toscana e la Regione Liguria ce l'hanno, e non sono del colore politico di questa Amministrazione.
Quindi, in tre, noi siamo anche in minoranza rispetto a tutto ciò.
Al suggestivo intervento della Consigliera Giuliana Manica - ne sottolineo il carattere suggestivo - con cui mi dice che abbiamo contratto debiti, rispondo in senso negativo. Infatti, abbiamo sostituito i debiti commerciali con i debiti finanziari, con l'orgoglio almeno di pagare i fornitori e, poi, man mano, di rimborsare i debiti finanziari.
Avere l'orgoglio di pagare i fornitori significa avere immesso tre miliardi sul mercato già in questo momento, che è quasi il 2,5% del prodotto interno lordo, che ha allentato la tensione in molti settori e che, quindi, ci permette di dire che abbiamo contribuito, seppur poco, ma qualcosa abbiamo contribuito anche noi.
Dovevo una risposta alla Consigliera Gianna Pentenero sulla questione dei fondi 2014, che avevo dato in Commissione. La Consigliera Pentenero non c'è, pertanto mi riservo una spiegazione ulteriore.
stata prevista una procedura di overbooking in riferimento ai fondi 2007-2013, per quanto riguarda la stima che l'Assessorato al lavoro e formazione ha compiuto sulle rendicontazioni, che, oggi, ci permette di procedere ad impegnare su quanto, poi, si ottiene rispetto al totale dei disimpegni. Quindi, su quel fronte abbiamo dato un minimo di risposta.
Da parte di questa Amministrazione - permettetemi, anche a livello personale, per il rapporto che ho con tutti loro - c'è stato il tentativo di dare una risposta a tutto, seppur stringata, stretta e insufficiente su alcuni campi; mi riservo di ascoltare il dibattito e di valutare ancora le proposte emendative, poi vediamo.
In questo scorcio del 2013 - ma è dimostrato dalla proposta di bilancio 2014 - questa maggioranza ha messo in piedi il sistema del risanamento, che non è completo. Infatti, solo nel 2013, abbiamo recuperato un miliardo e 900 milioni di disavanzo; possiamo recuperare il miliardo e tre iscritto sul 2014, ma credo si possa anche fare di più.
Peraltro, mi auguro che sia questa Amministrazione a fare il di più, a cui dobbiamo aggiungere altri eventi che accadono esternamente e che non sono governati da noi. Di fronte alla scelta di FIAT di trasferire la sede legale in Olanda e la sede fiscale in Inghilterra - prima di farci urlare ci portano via la sede, ed è un qualcosa che, come simbolo, è grave dobbiamo, prima di tutto, domandarci qual è stata la motivazione.
Questa è la domanda che dobbiamo porci tutti, poi avremo la risposta di destra e la risposta di sinistra. Qualcuno dirà che deve essere più riconoscente o meno riconoscente; che ha fatto bene o che non ha fatto bene, ma occorre soffermarsi sulla risposta se è meglio o non è meglio.
Infatti, che FIAT stia in piedi speriamo significhi anche la produzione in quel luogo. Però, questi fatti esterni che modificano completamente il modello sociale ed economico di un vasto territorio, quale l'area torinese in particolare, non possiamo ignorarli, pur osservando fatti importanti legati ad una serie di microinteressi quotidiani, che devono impegnarci. E io mi sento impegnato anche nella salvaguardia di un solo posto di lavoro.
Alla questione IPLA non mi sono interessato solo perché di dovere essendo il Vicepresidente di questa Giunta, ma in quanto dietro ad ognuno dei dipendenti IPLA c'è una famiglia. Dall'altra parte, ho il dovere di dire - così come ho detto ai dipendenti IPLA - che non devono chiedere lo stanziamento per mantenersi lo stipendio, ma devono chiedere il lavoro per ricavarsi lo stipendio. Ed è questa la sfida che noi dobbiamo giocare naturalmente ognuno con le armi a propria disposizione. Però, a fianco di queste questioni dobbiamo avere la forza di leggere quella che è l'economia generale e quelli che sono i cambiamenti intervenuti nella struttura demografica. E per ognuno di noi questo significa avere il coraggio di essere un po' meno conservatori - lo dice chi politicamente appartiene all'area cosiddetta dei conservatori.
Dobbiamo leggere un po' tutti essendo un po' meno conservatori, un po' meno legati agli stereotipi del passato, avendo il coraggio di guardare al futuro, quindi mettere a posto i conti di questa Regione, prevedere degli stanziamenti che prevedono di "tirare la cinghia" e dire tanti "no".
Guardate, avessi quegli 800 milioni in più all'anno che citava il Consigliere Reschigna, sarebbe stato un godere, ce ne sarebbe stato per tutti, avanti a gogò. Si potevano fare le programmazioni di lungo periodo e i piani d'investimento micro e macro, ma non c'è questa condizione, la possiamo riservare a un dibattito politico teorico.
Personalmente, posso dire che il centrodestra si sta sforzando anche di affrontare questi temi, ma so che altrettanto fa la sinistra. Questo bilancio una piccola risposta la dà, non è esauriente su tutto. Per primo riconosco che è carente su alcuni percorsi, ma, rispetto alle condizioni che ci mettevano nella difficoltà, probabilmente, di pagare gli stipendi dell'estate scorsa, oggi, avendovi detto di non avere utilizzato un euro dell'anticipazione e in questa condizione, possiamo almeno dire che siamo a metà del guado. Siamo a metà, possiamo ancora andare giù, ma sono convinto che si possa arrivare dall'altra parte.
Chiedo scusa se non ho risposto a tutti nell'intervento.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Sul nuotare ho qualche difficoltà, ma tengo il salvagente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Quindi, Consigliere Reschigna, alla luce di questa replica corposa, gli emendamenti vengono mantenuti o ritirati?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sembrava...
Chiedo scusa, però...
Va bene, allora cominciamo con l'articolo 1.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Prego.
Su cosa?



RESCHIGNA Aldo

Come si è sempre fatto nella discussione sulla legge di bilancio consiglierei di partire dall'articolo 2, si è sempre fatto così.



PRESIDENTE

Lo so, però l'articolo 1...
Lei, Assessore, è d'accordo?



RESCHIGNA Aldo

Io non ho difficoltà a partire anche dall'articolo 1, però si è sempre fatto così.



PRESIDENTE

Perché c'è l'allegato.



RESCHIGNA Aldo

Certo.
Perché se viene poi modificato...



PRESIDENTE

Però, quest'anno c'è un allegato anche all'articolo 2. Quindi, cosa facciamo?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Iniziamo dall'articolo 3, perché anche l'articolo 2 contiene un allegato.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

L'articolo 3 non contiene emendamenti.
L'articolo 1 ha l'allegato A e lo mettiamo in coda. L'articolo 2 è il totale generale e se cambia l'allegato, cambia anche il totale; quindi, non possiamo farlo.
L'articolo 3 ha un allegato.
ARTICOLO 4 Il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
Dalla prossima votazione il numero legale sale a 27, perché il Consigliere Mastrullo ha firmato a votazione aperta.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Noi su questo articolo continueremo a non votare e potrei dire che, a maggior ragione, su questo articolo non votiamo, perché al di là della lunga replica del Vicepresidente Pichetto e delle argomentazioni che ha portato, oggi nessuno è in grado di scommettere un centesimo sul fatto che il risultato dell'esercizio 2013 sia pari a zero.
A maggior ragione, lo deve fare e lo deve valutare, alla luce di una situazione, cioè da come si determina questo risultato di esercizio pari a zero. L'ho detto questo pomeriggio e lo ripeto questa sera: si determina con un avanzo di cassa pari a un milione di euro e con una differenza tra residui attivi e passivi pari ad un milione di euro, cosa che in nessun bilancio di qualunque Paese sperduto al mondo è mai capitato.
Quindi, è evidente che il documento che il Vicepresidente ha consegnato in I Commissione non è un consuntivo.
altrettanto evidente che quel dato si fonda almeno su due elementi cioè la cancellazione di un residuo attivo di 300 milioni di euro - che è avvenuta e che invece era dentro la determinazione di quell'ammontare complessivo dei residui attivi - e un avanzo di cassa - che non è quello di un milione di euro, ma è di 643 milioni di euro. Pertanto, oggi il Consiglio regionale vota questo articolo, avendo consapevolezza che questo articolo ha perlomeno livelli di attendibilità certamente inferiori alla tabella che il Vicepresidente Pichetto ha presentato in Commissione consiliare e che è agli atti del Consiglio regionale.
Non è un foglietto di carta che uno ha in tasca, ma è agli atti della I Commissione del Consiglio regionale.
Lo dico e lo ribadisco. Dire che si scommette su queste cose è volgare quindi non dico che mi metto a scommettere, ma come l'anno scorso, quando discutevamo della legge di bilancio 2013, sostenevamo che mai ci sarebbe stato un avanzo di amministrazione e che ci sarebbe stato un disavanzo del risultato di esercizio, lo dico a memoria futura.
Tutte le persone che in questo Consiglio regionale hanno un minimo di consapevolezza della situazione del bilancio della Regione, oggi sanno - e tra qualche mese avranno la certezza di vederlo confermato - che l'esercizio 2013 chiuderà in disavanzo e non con un avanzo pari a zero.
Non capisco che cosa costi dichiarare una situazione di questo genere.
Nulla costa, non determina nessuna conseguenza, se non quella di rendere palese e trasparente la situazione reale dei conti della Regione.
Non ha una conseguenza diretta e immediata, perché la legge contabile consente di spalmare in più anni, non necessariamente sul primo, la copertura di questo disavanzo.
Quindi, non è che questa nostra convinzione e questa nostra espressione possa determinare uno scombussolamento del disegno di legge del 2014. No.
La Giunta regionale, come ha fatto lo scorso anno, è in grado, a livello prudenziale, di stimare un disavanzo pari a 390 milioni di euro ripeto, a livello prudenziale - e che la copertura di questo disavanzo avverrà dal 2015 a seguire fino al 2020.
Questo è quanto ho voluto rappresentare all'intero Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Altre dichiarazioni di voto? La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Vorrei precisare questo: il fatto che si sia scritto un milione di cassa, mi pare, al 12 dicembre... Il preconsuntivo comunque è una certificazione e non si hanno certificazioni successive.
In sede di Commissione, alla vostra richiesta avrei potuto trincerarmi dicendo che il preconsuntivo è quello! Tuttavia, ho detto, per ragioni di trasparenza e di chiarezza di rapporto, che dopo il 12 dicembre avevo provveduto alla cancellazione di 300 milioni di mutui in entrata. Inoltre erano state recuperate altre tre partite per un totale di 90 milioni, una da 25 e l'altra da 60. Comunque, al 31 dicembre la stima - una stima politica! - era intorno ai 400 milioni.
Secondo la norma devo basarmi, anzitutto, sul preconsuntivo certificato dagli Uffici e, probabilmente, preso anche puntualmente, quel giorno la cassa ammontava ad un milione. Peraltro, sono stato io a dichiarare proprio in tabella, che la cassa al 31 dicembre era di 660 milioni. Quindi semmai, se motivo di preoccupazione doveva esserci, doveva essere al contrario. Dico: rispettiamo la norma. Avremo un rendiconto del 2013.
Questo è il bilancio di previsione che va visto come previsione del 2014.
Poi avremo il rendiconto. C'è uno strumento giuridico e legislativo che si chiama assestamento, che ha come primo compito quello di riportare nell'ambito del bilancio di previsione dell'esercizio il saldo del rendiconto dell'esercizio precedente. Quando si verificherà quell'evento si applicherà la norma. Dobbiamo anche attenerci a quello che è il percorso di normativa.
Volete la stima? Tenderei, lo dico in quest'Aula, anche ad andare oltre. Se c'è ancora qualcosa da "pulire" e se conviene pulirlo, al limite se ci saranno dei benefici per gli anni futuri, tanto ne godremmo ugualmente noi, quindi non è che faccio del male, lo aggiungiamo ancora.
Quindi, potrebbe anche diventare un disavanzo superiore, non so di quanto. Bisognerà anche fare una valutazione (lo dico nei termini dell'interesse della Regione) su come, rispetto all'andamento delle previsioni di norme giuridiche nazionali e in applicazione all'articolo 118, si potranno trattare determinate poste.
Lo dico in questo caso a tutti i colleghi: è in predisposizione al Ministero dell'Economia una bozza di decreto (il testo è a mia disposizione). Probabilmente è un esercizio giuridico di qualche Ufficio che prevede che tutti i mutui iscritti non "tirabili", perché eccedenti i limiti di legge, come era quello dei 300 milioni, sono cancellabili riassorbendo il disavanzo della loro cancellazione in sette anni.
Se domani uscisse un provvedimento del genere, noi abbiamo rinunciato agli spazi che ci avrebbe dato una ripartizione su sette anni di quel disavanzo mandandolo su tre anni. Sette anni significava iscrivere 40 milioni all'anno; tre anni significa iscrivere 100 milioni all'anno.
Significa 60 milioni in più all'anno.
Ho fatto io la scelta di rinunciare, al di là dell'opposizione che sosteneva che non era applicabile. L'ho fatta perché ritengo che è più corretto, già che abbiamo la possibilità, "spazzolare" via tutto. Non vorrei essere accusato di essere troppo piemontese. Al limite, l'accusa che mi si può fare è questa.
Quando andiamo a fare la valutazione, dobbiamo fare una valutazione politica e una valutazione giuridica. La valutazione giuridica ci serve anzitutto anche per essere a posto.
Vorrei pure ricordare che siamo in un periodo dove sul giuridico "ricamiamo" noi e ci ricamano anche molti altri fuori. Quindi, teniamoci a posto.
Quanto lei ha affermato, Consigliere Reschigna, è vero, perché l'ho dichiarato io in sede di Commissione. Ma il "giuridico" al momento mi dice che ho quel preconsuntivo ed io tengo questo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Vicepresidente Pichetto, perché, in sede di I Commissione, alle nostre richieste avete ripetutamente detto che non esiste un preconsuntivo?



(Commenti dell'Assessore Pichetto Fratin)



PRESIDENTE

Si avvale della facoltà di non rispondere?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'articolo 11.
Il numero legale è 27.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 12



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 14



PRESIDENTE

Sull'articolo 14 è stato presentato un emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin



TABELLA AL FONDO

La parola all'Assessore Pichetto Fratin, per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Si tratta di uno spostamento legato agli interventi previsti per Expo 2015 ed una compensazione tra l'UPB dell'offerta turistica e il gabinetto della Presidenza.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
Colleghi e signor Vicepresidente, se siete d'accordo, per una questione di stile, la dichiarazione d'urgenza la farei dopo gli articoli che abbiamo accantonato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Reschigna, Ronzani Manica, Boeti, Laus, Muliere:



TABELLA AL FONDO

La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

In questo momento non riesco ad individuare l'emendamento, ma non è questo il problema.
Voglio porre all'Assessore Pichetto una questione che il nostro Gruppo ha evidenziato durante la discussione generale e addirittura nell'intervento del Consigliere Reschigna. Noi abbiamo presentato alcuni emendamenti di merito, che sono quelli che adesso i colleghi illustreranno però abbiamo sollevato tre questioni: i trasferimenti sulle politiche sociali, IPLA ed edilizia residenziale.
Poiché quando poniamo una questione la poniamo molto seriamente, e la scelta del Gruppo del PD di presentare un corpo di emendamenti nasce esattamente da questa sottolineatura, dall'esigenza che noi abbiamo di prendere in considerazione le tre questioni, invito il Presidente del Consiglio, il Vicepresidente della Giunta e i Gruppi di maggioranza a fare una riflessione, perché oggi, a questo punto, fatta la discussione generale, votati gli articoli fino al 15, fatta la replica dell'Assessore Pichetto, si apre una fase che può avere due sviluppi.
Lo dico chiaramente: noi possiamo discutere 150 emendamenti, e siamo pronti, il Gruppo è pronto, e lo faremo punto per punto, illustrando le questioni, oppure la Giunta, in considerazione del fatto che abbiamo posto non 200 questioni, ma tre, che sono compatibili con questo bilancio (non chiediamo la luna nel pozzo, tanto per essere chiari, non facciamo richieste demagogiche e avventuristiche, ma compatibili con questo bilancio), deve darci una risposta.
Lo dico, Assessore Pichetto, per l'economia dei nostri lavori, perché o voi entrate nell'idea che, sulle questioni che poniamo, è possibile trovare un'intesa, e allora tanto vale che voi facciate un ragionamento come maggioranza e ci diate delle risposte, altrimenti vi diciamo molto francamente che non abbiamo difficoltà ad affrontare una discussione emendativa, che però comincia adesso e non sappiamo quando finirà.
Non è un ricatto, anzi, è un modo per porre sin da subito la questione: possiamo andare avanti per due o tre ore (e siamo pronti a farlo), ma poiché non vi chiediamo delle cose impossibili (sono tre richieste, tra l'altro coerenti, Presidente Cattaneo, con ciò che abbiamo sostenuto per venti giorni in Commissione), vi chiediamo di darci una risposta.
Vi abbiamo detto, settimane fa, che per noi erano tre questioni dirimenti. Ci dite: "La risposta è picche da parte della Giunta"? Legittimo. Perfetto.
Se, invece, ritenete che esistano gli spazi - cosa che mi è parso di capire dall'intervento del Vicepresidente Pichetto, perché ad un certo punto ha detto che si sarebbe riservato di fare una valutazione sulle questioni che le opposizioni hanno posto, fate questa valutazione e diteci cosa intendete fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Faccio una premessa. Il Consigliere Ronzani ha citato tre temi: edilizia residenziale (35 milioni), IPLA e politiche sociali.
Per quanto riguarda l'edilizia residenziale (ma poi possiamo essere anche più precisi), il trasferimento fondi non dovrebbe transitare dal bilancio regionale, perché dovrebbe essere un passaggio diretto Cassa Depositi e Prestiti ed Enti gestori. Qualora dovesse passare dal bilancio regionale, ma al momento lo escludevano, sarebbe a seguito di un decreto ministeriale e, in questo caso, verrebbe iscritto con atto amministrativo.
Pertanto, seguiamo la questione dei 35 milioni (questa è una prima risposta).
Sull'IPLA, una risposta è già stata data in ambito d'Aula. Devo comunicare che l'Assessore Ghiglia sta facendo una serie di valutazioni con la Direzione e poi le farà con il sindacato, proprio per affrontare complessivamente la questione, sia per quanto riguarda il trasferimento di IPLA, a parità di prezzo (concorrenziale, congruità e tutti i vari santi e logici criteri, norme e vincoli che la Repubblica impone - peraltro abbiamo verificato un elenco) e anche su quelle che possono essere azioni d'intervento di ristrutturazione o di accompagnamento al pensionamento cioè un'operazione di ristrutturazione industriale che potrebbe riguardare coloro che possono raggiungere la pensione (se ce ne sono), ecc.
Pertanto, su entrambi i fronti rispondiamo.
Nell'ambito delle politiche sociali stiamo riflettendo, però in questo momento, signor Presidente, chiederei una breve sospensione, perché vorrei fare una chiacchierata con i Capigruppo di maggioranza.



PRESIDENTE

I nostri lavori sono sospesi per 15 minuti e riprenderanno alle ore 22.27.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 23.11 riprende alle ore 23.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Poiché avevo chiesto io la sospensione, prenderei la parola per esporvi l'esito delle varie riunioni che si sono svolte con i Capigruppo di maggioranza (non so se c'è stata, anche da parte dell'opposizione, una riunione complessiva).
A seguito delle valutazioni che abbiamo espresso durante il dibattito ho dichiarato la disponibilità della Giunta regionale - la confermo in questa sede affinché rimanga a verbale - ad integrare i capitoli delle politiche sociali per un importo di sette milioni.
Tale cifra viene reperita mediante l'iscrizione di pari somma della seconda tranche di transazioni che la Regione ha definito nel passato e che non era ancora stata iscritta a bilancio, perché questa operazione poteva essere fatta solo con atto amministrativo qualora se ne verificasse l'incasso.
In questa sede ho avanzato questo tipo di proposta anche ai Gruppi della maggioranza, oltre che ai Capigruppo dell'opposizione, che avevano posto, sostanzialmente, tre temi all'attenzione della Giunta: mi riferisco alle politiche sociali, alla questione IPLA, che abbiamo già affrontato sia in Commissione che in Aula, e alla famosa partita sull'edilizia, che ha visto una risposta anche da parte dell'Assessore Quaglia durante la riunione.
A questo punto, non so come vorrete procedere: so che c'è stata anche una riunione da parte dell'opposizione.
Presidente, ho comunicato quella che è stata la proposta formulata sia ai Capigruppo della maggioranza (prima) che dell'opposizione (dopo), per cui mi rimetto all'Aula e alle considerazioni che la stessa vorrà proporre.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Vorrei esprimere poche considerazioni rispetto alla comunicazione che ha rilasciato all'Aula il Vicepresidente Pichetto in esito all'incontro che c'è stato tra i Gruppi di opposizione e la Giunta regionale.
Noi siamo partiti da posizioni molto lontane sul tema delle politiche sociali. Voglio ricordare che ancora tre giorni fa, all'inizio della seduta di I Commissione, il Vicepresidente dichiarava che non c'era bisogno di un euro. Ieri mattina era disponibile a stanziare due milioni di euro. Dopo il lavoro svolto in I Commissione e su nostra insistenza - devo riconoscere che su questo tema abbiamo rilevato sensibilità anche all'interno della maggioranza - c'è stato un secondo stanziamento di tre milioni di euro.
La giornata di oggi si è caratterizzata con un "balletto di cifre" innanzitutto nell'individuazione o meno della necessità di ulteriori risorse. Il fatto che la Giunta regionale, dopo una giornata intensa di discussione e di confronto, riconosca la necessità di un ulteriore stanziamento di sette milioni di euro, significa che i Gruppi di opposizione avevano ragione nel richiedere maggiori risorse sul tema delle politiche sociali.
Non sono le cifre che avevamo richiesto, sebbene si avvicinino alle nostre istanze. Confidiamo che in sede di legge di assestamento di bilancio, da qualunque Amministrazione venga redatta, si colmi questo ulteriore gap. Perché riteniamo che in un momento di grande difficoltà che attraversa la comunità piemontese, un disimpegno su questi temi sarebbe colpevole.
In merito alla situazione dell'IPLA, vorrei essere molto sintetico nell'esprimere le nostre considerazioni. Noi non chiediamo una politica assistenzialista nei confronti di IPLA. Chiediamo, però, che venga istituito un fondo - le questioni sono state portate avanti in modo assolutamente concorde da parte di tutti i Gruppi dell'opposizione - per alimentare commesse da parte dalla Regione nei suoi confronti.
Poi, ci auguriamo per primi che finisca questa agonia. Ma perché ci accada, occorre, sostanzialmente, confrontarci sul futuro di IPLA.
Qualche mese fa la Giunta regionale, legittimamente, aveva chiesto di stralciare dalla delibera sulla riorganizzazione gli enti strumentali perché voleva caratterizzare quella delibera unicamente sulle società rientranti nelle previsioni della spending review.
Abbiamo ritenuto utile una separazione, ma non riteniamo utile prolungare l'agonia, in una sorta di indeterminazione, sul futuro di IPLA.
Noi crediamo che su questo tema la Giunta regionale debba presentare urgentemente un progetto o una proposta, sulla quale tutto il Consiglio regionale debba confrontarsi.
Chiediamo anche, in relazione alle comunicazioni che sono state fatta da parte del Vicepresidente Pichetto, che valga per i lavoratori dell'IPLA la norma che era stata inserita recentemente all'interno di un provvedimento legislativo su iniziativa della Giunta regionale, di applicazione anche agli enti strumentali di tutti i meccanismi di accompagnamento per coloro che hanno le condizioni e la disponibilità di accompagnamento alla pensione.
Ripeto: chiediamo questo fondo che alimenti progetti e non politiche assistenziali ma, con altrettanta forza e altrettanta convinzione, crediamo che i lavoratori di IPLA e il Consiglio regionale abbiano bisogno, una volta di più, di confrontarsi su un progetto e su un'idea, non di misurarsi su un'agonia.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca, Assessore all'economia montana

Grazie, Presidente.
In merito alla questione IPLA, la Giunta presenta un emendamento che individua 500.000 euro di risorse aggiuntive sulla Direzione Opere pubbliche, difesa del suolo, economia montana e foreste.
Tengo però a sottolineare un aspetto, che peraltro rammentava il Consigliere Reschigna: è necessario - e i margini sono ampi, addirittura maggiori rispetto alle dotazioni economiche - far sì che IPLA assuma una dimensione che la caratterizzi per quelle che possono essere delle potenzialità di valorizzazione della Regione Piemonte assolutamente significative.
Potremmo fare tutta una serie di esempi. Ricordiamo già che oggi gran parte delle attività che sono state svolte dall'Istituto piante da legno riguardano la Direzione Opere pubbliche e la Direzione agricoltura, oltre che il bando sulla lotta alle zanzare, con molte diversificazioni che peraltro nella giornata di ieri i lavoratori hanno indicato, rispetto alle dotazioni economiche già esistenti.
Ve ne sono altre, che venivano ricordate nel documento indicato ieri per esempio, quella sulla certificazione dei Carbon credits, che è una partita che supera i 50.000 euro indicati: i 50.000 euro possono essere la spesa relativamente alla necessità di utilizzo dei Carbon credits, ma noi abbiamo dimensioni di foreste tali non utilizzate che, quotate alla borsa di Chicago sui Carbon credits, garantirebbero alcune decine di milioni di euro, se correttamente utilizzate.
Dico questo per dire che l'emendamento non è risolutivo, se non si attua un piano industriale tale per cui si fa della professionalità dell'Istituto e dei suoi dipendenti uno strumento che garantisca autonomia.
Ricordo che quando IPLA, prima della riforma Bersani, aveva la possibilità di lavorare anche esternamente, una parte dei problemi che oggi sta vivendo oggi non li viveva, perché aveva una serie di commesse che derivano dall'esterno.
Questa, quindi, dev'essere la modalità. Certamente i 500.000 euro aiutano in questa linea, che però certamente non può essere una linea che prevede solo un'allocazione maggiore di risorse, perché questo non risolverebbe il problema, o lo tamponerebbe per qualche mese. La garanzia dello stipendio, infatti, è certamente un aspetto importante, così come il rientro al lavoro, ma noi abbiamo il dovere, nella gestione di risorse pubbliche, di far sì che queste siano utilizzate al meglio possibile per le finalità collettive che l'Istituto svolge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

In merito, ho depositato testé un primo emendamento, che prevede l'entrata di sette milioni sull'UPB 0902 delle politiche sociali e un'analoga posta di uscita sull'UPB 19021 e un emendamento che prevede il prelievo, in questo caso dal fondo di riserva (quindi dallo 09011), di 500.000 euro e la corrispondente iscrizione sull'UPB14241 (Opere pubbliche difesa del suolo, economia montana e foreste, così come illustrava l'Assessore Vignale) della medesima somma di 500.000 euro.
Con riferimento a questo importo, assumo il vincolo a verbale del Consiglio di aprire l'impegno solo a fronte di commesse che riguardino il progetto oggetto della discussione, quindi le commesse in favore dell'IPLA.
Ho dichiarato questo perché rimanga a verbale, trattandosi di un impegno della Giunta regionale.
Come titolare del bilancio, mi comporterò di conseguenza.



PRESIDENTE

Adesso chiudiamo la seduta con qualche minuto di anticipo, così iniziamo in orario la cosiddetta seduta notturna.
Invito pertanto i Consiglieri a recarsi prima alla mia sinistra (vostra destra) a firmare l'uscita e poi, come al solito, alla mia destra (vostra sinistra) l'entrata della nuova seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 23.53)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Reschigna, Ronzani Manica, Boeti, Laus, Muliere: All'allegato A del disegno di legge n. 381 inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB09011 |DB05011 RISORSE FINANZIARIE BILANCIO |AFFARI ISTITUZIONALI ED AVVOCATURA RAPPORTI CON LE AUTONOMIE LOCALI TITOLO 1: SPESE CORRENTI |TITOLO 1: SPESE CORRENTI 10.000.000,00 |+10.000.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin:



PRESIDENTE

L'allegato B del disegno di legge n. 381/2013 è modificato come segue:



PRESIDENTE

UPB |CAP |Descrizione UPB |2015 |2016 DB18092 |240715 |OFFERTA TURISTICA-INTERVENTI |-1.000.000,0|-1.000.000,0 COMUNITARI MATERIA TURISTICA |0 |0 SB0100 |137950 |GABINETTO DELLA PRESIDENZA |+1.000.000,0|+1.000.000,0 0 |0



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