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Dettaglio seduta n.404 del 30/01/14 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 14.30 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 28 gennaio 2014.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

a disposizione e riproducibile, su richiesta, il processo verbale della seduta del 28 gennaio 2014.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cota, Formagnana, Marinello e Spagnuolo.
Il numero legale è 29.


Argomento:

c) Sentenza su richiesta di referendum abrogativo della riforma sulle Circoscrizioni giudiziarie


PRESIDENTE

Comunico che, ieri, 29 gennaio 2014, è stata pubblicata la sentenza n.
12/2014, con la quale la Corte Costituzionale il 15 gennaio scorso ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo della riforma sulle Circoscrizioni giudiziarie proposto da nove Consigli regionali, tra i quali il Consiglio regionale del Piemonte.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 23 dicembre 2013.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 380, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2014"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 380, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2014", di cui al punto 3) all'o.d.g. e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nella seduta antimeridiana del 28 gennaio 2014 è iniziato l'esame del disegno di legge in questione.
La Consigliera regionale Artesio e il Consigliere Ronzani hanno svolto le relazioni di minoranza. Sono intervenuti numerosi Consiglieri in discussione generale, la quale è stata dichiarata chiusa; da lì dobbiamo riprendere l'esame.
ARTICOLO 1 Il numero legale è 29.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 1.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Pertanto, aggiorno i lavori di 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.03 riprende alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
mancato il numero legale relativamente alla votazione dell'articolo 1 del disegno di legge n. 380.
Pertanto, dobbiamo ripetere la votazione dell'articolo.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 bis Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Ronzani, Pentenero e Reschigna: dopo l'articolo 3 del disegno di legge n. 380 è inserito il seguente: "ART. 3 bis (Attuazione Art. 10 del D.L. 12 settembre 2013 n. 104, convertito in legge 8 novembre 2013 n. 128) Per le finalità di cui al comma 1 e 2 art. 10 del DL 12 settembre 2013 n.
104, convertito in Legge 8 novembre 2013 n. 128, la Giunta Regionale è autorizzata a istituire appositi capitoli di entrata nell'ambito dell'UPB DB0904 (Acquisizione risorse finanziarie) - Titolo V (Entrate derivanti da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie), destinandone gli introiti ad interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico, efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica e di immobili adibiti ad alloggi e residenze per studenti universitari, di proprietà degli enti locali, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e la realizzazione di palestre nelle scuole o di interventi volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti, di cui alle UPB DB 1507 e DB 2103.
Le rate di ammortamento dei mutui attivati sono pagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato.
I pagamenti relativi agli interventi di cui al comma 1, effettuati dalla Regione finanziati con l'attivazione dei mutui di cui al medesimo comma sono esclusi dai limiti del patto di stabilità interno per l'importo annualmente erogato dagli istituti di credito".
Tale emendamento viene dato per illustrato dal Consigliere Ronzani.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per esprimere il parere della Giunta regionale.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Il numero legale è 29.
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 4 Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 BIS Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Artesio, Biol Buquicchio, Ponso, Reschigna, Cerutti: "Art. 5 bis "Istituzione del contributo di solidarietà ai vitalizi" Al fine di concorrere al risanamento delle finanze pubbliche, a decorrere dal mese successivo all'entrata in vigore della presente legge "finanziaria per l'anno 2014", per un periodo di cinque anni, prorogabili con atto del Consiglio Regionale, agli assegni vitalizi erogati si applica una detrazione definita "contributo di solidarietà".
Sono esclusi dal contributo di solidarietà le quote dell'assegno vitalizio attribuite ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 24/2011.
La misura del contributo di solidarietà varia in relazione all'ammontare dell'assegno vitalizio secondo la seguente tabella: anni di contribuzione 5 - percentuale sull'indennità mensile lorda 30 percentuale del contributo di solidarietà 3 anni di contribuzione 10 - percentuale sull'indennità mensile lorda 60 percentuale del contributo di solidarietà 6 anni di contribuzione 15 - percentuale sull'indennità mensile lorda 70 percentuale del contributo di solidarietà 7 anni di contribuzione 20 - percentuale sull'indennità mensile lorda 80 percentuale del contributo di solidarietà 8%".
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento ha una genesi all'interno delle diverse proposte di legge che abbiamo discusso nell'alveo del tema generale della riduzione dei costi di funzionamento del Consiglio regionale. Infatti, la prima volta in cui ci siamo soffermati sull'argomento fu la legge finanziaria del 2011 con un analogo emendamento di mia iniziativa.
Esplico la caratteristica per la quale ogni anno lo ripropongo in legge finanziaria. E credo che quest'anno ci siano le condizioni per poterlo valutare favorevolmente da parte dell'Aula, sia perché potrebbe essere l'ultima occasione utile da parte di quest'Assemblea legislativa di completare il quadro degli interventi realizzati sul tema del costo della politica, sia perché, pur nella situazione nella quale gli argomenti vanno rigorosamente ricondotti al tema dell'indifferibilità e dell'urgenza essendo prevista una minore spesa, non è certamente prevedibile che possa essere oggetto di un'impugnativa.
Sostanzialmente, che cosa si propone con quest'emendamento? Quest'emendamento si propone di far concorrere, allo sforzo generale che il Consiglio regionale, e i consigli regionali, hanno condotto di valutazione del trattamento della funzione politica, e quindi in particolare di quella dei Consiglieri regionali, accompagnandola con un impegno dedicato anche a coloro che questa funzione hanno svolto nel passato, come membri dell'assemblea legislativa e che, in virtù di quella funzione delle leggi che l'hanno regolata, si trovano oggi nelle condizioni, o lo saranno nei prossimi anni, di essere percettori di un vitalizio.
La proposta che qui viene formulata è una proposta che credo abbia anche il pregio della misura. Nel senso che mentre introduce l'istituto che viene chiamato contributo di solidarietà, e ne definisce il periodo di vigenza, qui si propone che sia per i prossimi cinque anni, quindi riguarderà anche coloro che raggiungeranno nei prossimi cinque anni quella opportunità, ma, ovviamente, il prossimo consiglio regionale potrà ratificarla e prorogarla o diversamente articolarla.
Da questa prospettiva di partecipare in una logica di condivisione di riduzione dei costi del Consiglio regionale vengono esclusi percettori dell'assegno per reversibilità, per ovvie ragioni di sensibilità rispetto al fatto che si tratta di congiunto a cui il Consigliere aveva ritenuto di dedicare, con una trattenuta sulla propria indennità, una prospettiva futura, e che non credo noi possiamo ulteriormente impegnare in questa direzione.
In ultimo, e vengo alla definizione della misura, la graduazione di questa trattenuta, che va da un minimo del 3% sui percettori di un vitalizio più limitato, fino all'8% sui percettori di un vitalizio corrispondenti al maggior numero di legislatura contemplate.
Credo, quindi, che in Aula possa trovarsi la condivisione su questa proposta e l'aula concludere il proprio lavoro con un segnale per il futuro, coerente con l'iniziativa fino ad ora assunta di contenimento dei costi del Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Ho firmato anch'io l'emendamento.
Al di là di tutte le polemiche che si sono sviluppate sull'argomento che, come al solito, finiscono per non essere discussioni di merito, ma sempre polemiche basate su squisiti ragionamenti di bandierina, ritengo che quello che la Consigliera Artesio propone sia il minimo che si possa proporre all'Aula e il minimo che in questa situazione si possa accettare.
Indubbiamente si parla di un concorso in termini di solidarietà.
Non penso che quel 3% modulato sino ad un massimo dell'8% possa rappresentare eccessivo nocumento in un momento in cui vi sono le riduzioni e le difficoltà di carattere economico dettate dalla crisi in tutti i settori nell'ambito delle varie sfaccettature della società.
Superando le polemiche e le individuazioni in ambito demagogico populistico e quant'altro che sono state date e hanno voluto, malignamente e maliziosamente, connotare questo tipo di iniziativa, ho firmato l'emendamento pur avendo espresso il desiderio di sottrarmi ad ogni attività emendativa nell'ambito sia di finanziaria che di bilancio per le motivazioni che più volte, in Commissione, ho espresso.
Tuttavia, su questa ritengo di dover fare un'eccezione: molto volentieri l'ho firmata e con altrettanta volontà positiva la voterò.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

In Commissione sull'emendamento della Consigliera Artesio ci eravamo riservati il voto in Aula. In Aula abbiamo sottoscritto l'emendamento, e lo voteremo, perché riteniamo quest'emendamento non vessatorio, sia per le percentuali che sono state individuate come contributo di solidarietà, sia perché ritengo che in un momento di difficoltà molto evidente del Paese e anche dei conti della Regione, che mettono in discussione la possibilità di garantire quel sistema di protezione sociale cui il Piemonte era abituato chiedere a ciascuno un contributo di solidarietà in questo momento lo consideriamo positivo. Voglio ricordare che lo stesso contributo di solidarietà, sotto altri profili, la legge lo impone a tutti i dipendenti pubblici che da molti anni hanno avuto il contratto congelato. Questo ci fa riflettere, ci ha fatto riflettere. In relazione al fatto che, ripeto nelle condizioni in cui si trova il nostro Paese oggi ciascuno deve partecipare a questo sforzo.



PRESIDENTE

Ci sono interventi di discussione generale sull'emendamento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Il discorso della trasparenza della politica arriva in Aula da lontano.
Chi ha avuto pazienza di sentire quello che ho detto se lo ricorderà, chi non ha avuto pazienza non intendo annoiarlo rispetto alle cose che ho detto e ridetto più volte e in più sedi.
Gli esiti della modalità che il Governo centrale all'epoca, su indicazioni di Presidenti delle Regioni, in primis l'allora in fieri Ministro Errani, adottò, ahimè, non andarono come egli, Errani, e il nostro Presidente, speravano, ma sono sotto gli occhi di tutti. Mi riferisco al decreto legge, che poi il nostro Governo ha trasformato in legge. Credo che il qui presente Vicepresidente, oggi assessore al bilancio, sia coscientemente responsabile dei danni che quella legge, inutilmente chiamata, ipocritamente chiamata, dei costi della trasparenza della politica ha e sta provocando.
Da lì discendono una serie di cose la cui fine è bel lungi dall'essere prossima. Almeno per la mia piccola parte, non ho mai inteso far mancare la mia modestissima posizione di diniego. Che non è servita assolutamente a nulla. Niente di grave, non sono le Termopili, non vedo i Persiani, ma non capisco bene se gli Spartani, o gli Ateniesi, scegliete voi, che sarebbero i Consiglieri regionali, intendono arrendersi senza nessuna dignità.
Lo ammetto qui, perché tanto la discussione continua e continua non soltanto in questa fase finale di legislatura. Non mi si fraintenda: essendo il quarto anno, è finale comunque, e il giudizio politico che si potrebbe dare su questa legislatura è già formato, indipendentemente da quando il Consiglio di Stato deciderà e da qualunque opinione su noi stessi i cittadini avranno, perché l'opinione che la gente ha di noi è pessima.
Non so se si possa dire "più pessima", ma rende bene l'idea. Difficilmente peggiorabile, anche perché l'ignoranza che richiederebbe la distinzione dei pareri è una ormai elemento dominante del nostro Paese nella tolleranza da parte di tutti.
L'ignoranza è l'humus naturale entro cui tutto si muove e nell'ambito dell'ignoranza tutto si produce tranne che la qualità.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



BURZI Angelo

Sarò brevissimo, prometto che non intervengo più, ma non sapevo che fossero due minuti. Mi scuso con lei e l'Aula.
La solidarietà si fa. Questa è una Regione che ha una storia di solidarietà e di beneficenza. Non si trasforma la solidarietà in politica quindi, siccome quello che sta avvenendo qui è l'ennesimo atto della politica, tra l'altro di una matrice molto chiaramente identificata, con molto orgoglio, voto no.
La solidarietà si applica, la beneficenza le famiglie borghesi di un tempo la facevano e non andavano a fare reclame, pubblicità, politica rete.



PRESIDENTE

Grazie, collega Burzi.
La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Solo per esprimere, al contrario, il mio voto favorevole, in quanto era già stato un voto favorevole in Commissione, anche perché per problemi personali non ero presente all'apertura della finanziaria, quindi l'avrei volentieri sottoscritto, ma avevo già sostenuto questa posizione in Commissione.
Credo che non si tratti di solidarietà, ma invece di affrontare la questione in termini effettivi e non, tra l'altro, neanche rispetto a quelli che sono invece atti individuali.
Credo che il giusto modo per portare avanti la questione anche di una maggiore credibilità della politica e il tema dei costi corrispondenti sia quello di procedere con atti che debbano essere appunto assunti da un Consiglio regionale.
Quindi, in questo senso c'è un pieno sostegno all'attività e alla presentazione di quest'emendamento da parte della collega Artesio, che è tra l'altro un emendamento già proposto negli anni precedenti e che forse questa volta ha finalmente la possibilità di essere approvato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cerutti.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Per rimarcare che il nostro Gruppo è stato sempre stato solidale. Ormai non è più questo che fa notizia. Abbiamo già tagliato tutto, giustamente, e di più. Mi farebbe piacere ancora una volta che anche su questi aspetti i giornalisti scrivano davvero e dicano che stragrande maggioranza dei Consiglieri regionali è favorevole, perché è un atto di solidarietà.
Questo per dire che noi voteremo a favore di quest'emendamento presentato dalla collega Artesio.
In un momento così difficile e delicato, la gente non crede più alla politica, ma la politica nel piccolo vuole dimostrare che è solidale, che va incontro a queste esigenze. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Negro.
La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Per una mia assenza, purtroppo, dovuta a motivi di salute, in Commissione non avevo potuto votare l'emendamento che era già stato presentato in una simile stesura dalla collega Artesio e non ho potuto sottoscriverlo, ma sono assolutamente a favore. Credo che sia anche poco comprensibile che questo tipo di iniziativa, che può essere più o meno contrapposta da altre personali, su cui ognuno ha detto pubblicamente o meno pubblicamente la propria, possa essere tacciata di beneficenza, con tutto quello che è il valore positivo di questa parola.
Sono assolutamente d'accordo con questo tipo di emendamento e lo voterò. Voterò a favore e sono convinto che sia stato corretto presentarlo al di là di quello che è lo status così provvisorio o poco definito della nostra possibile attività. Questo è importante e urgente sia dal punto di vista dell'immagine sia dal punto di vista sostanziale.
Quindi sono a favore di quest'emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
La parola alla Consigliera Franchino.



FRANCHINO Sara

Grazie, Presidente.
Brevissimamente, solo per motivare il mio voto contrario a quest'emendamento.
Credo che una classe politica che si riduca, per dare risposte alla difficilissima situazione sociale che stiamo vivendo e al disastro economico che affrontiamo in questo periodo, che tra l'altro sembra di difficile superamento, esclusivamente alla solidarietà, sia una classe politica sconfitta, che non ha slancio di idee e capacità progettuale.
Pertanto, non trovando soluzioni per cercare di non perdere credibilità, si riduce ad un atto che non ha alcuna ricaduta concreta, che è un segnale stupido e che segna la fine della capacità della politica di dare quelle risposte che i cittadini chiedono.



PRESIDENTE

Grazie, collega Franchino.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Due minuti, vero?



PRESIDENTE

Sì.



CAROSSA Mario

Ahia! Sarebbe opportuno parlare un po' più a lungo di questi argomenti.



PRESIDENTE

Ci sono poi le dichiarazioni di voto.



CAROSSA Mario

Grazie.
Premetto che, e lo ribadisco, questo Consiglio regionale e questa maggioranza ha fatto molto anche in tempi non sospetti per la riduzione dei costi della politica. Cito l'abolizione del vitalizio per le future legislature, cito il 50% (che è diventato ancora di meno) dell'indennità di fine rapporto, o chiamiamola come vogliamo, ma ci siamo capiti. Questo è già stato fatto.
Dopodiché, c'è questa proposta della collega Artesio. L'unica cosa che voglio dire è che non potrò mai accusare la Consigliera Artesio di fare campagna elettorale (tanto ci vorrebbe un anno, c'è già qualcuno che è partito lungo e magari arriva ancora più lungo, perché un anno di campagna elettorale è molto lungo), perché lei non la fa ed è sempre stata coerente.
Dico che ne abbiamo discusso all'interno del nostro Gruppo e, come Capogruppo e come Lega, diamo libertà di voto su quest'emendamento. Abbiamo diverse sensibilità, diverse situazioni, diverse posizioni, quindi è un argomento per il quale c'è libertà di voto.
Dopodiché, devo essere sincero, non mi dispiacerebbe che passasse.
Perché così questa opposizione che pensa, perché è facile votare a favore di queste cose, essendo all'opposizione, dando così in carico l'accusa a questa maggioranza becera che le affossa, sicura che non passa, perch tutta la maggioranza vota contro. Sarei contento, cari signori, se foste quelli più toccati. Sapete che ho fatto cinque anni di legislatura, non credo di ripresentarmi, quindi continuerò il mio lavoro da geometra, ma altri che hanno fatto tre o quattro legislature, che cominciano già a meritare l'8% e che sono convinti che quest'emendamento non passi, magari guarderanno attentamente i numeri della votazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Carossa.
La parola al Consigliere Botta Marco.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Stimiamo troppo la collega Artesio per dire che questo è un emendamento demagogico, anche se qualche sospetto viene. Perché, guardi, collega Artesio, questo Consiglio regionale è stato il primo Consiglio regionale che nel 2004 portò l'età pensionabile a 65 anni. Dieci anni fa, cosa impensabile per qualsiasi altra realtà.



BOTTA Marco

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



BOTTA Marco

Per quelli che arrivavano dopo!



BOTTA Marco

Poi, ci sono tutti gli sforzi che si sono fatti in questi anni per diminuire i costi della politica.
Non è vero, come diceva il collega Reschigna, che ha la memoria corta che non si è già lavorato anche sui vitalizi delle persone che sono andate a prendere il vitalizio, perché, come lui sa, abbiamo bloccato la rivalutazione ISTAT di questi vitalizi. Quindi, queste persone ormai da diversi anni non assumono quel piccolo scatto di aumento.
Mi chiedo poi: noi siamo un Consiglio regionale, siamo abituati a consultare chiunque, soprattutto quando i provvedimenti hanno un impatto su una categoria, su un gruppo di persone, come è giusto che sia, ma come mai in questo caso la nostra Associazione degli ex Consiglieri non è stato coinvolta in questa decisione? Perché mi sembra veramente brutto non ascoltarla in questa decisione.
Perché mi sembra veramente brutto, poco fine, poco gentile, poco cortese poco gradevole che qualcuno decida sui vitalizi di altri senza neanche consultare chi ne ha la legittima rappresentanza. Voglio dire che lì ci sta di tutto, da sempre l'Associazione è condotta da persone non riconducibili a questa maggioranza.
Allora, al di là delle motivazioni che i colleghi hanno dato, in particolare relative alla limitatezza di questo intervento, che lo fa assomigliare più ad una boutade che, di anno in anno, viene riproposta e non arriva mai alla fine, chiederei veramente di fare una riflessione sul fatto che non si può operare a livello legislativo sulle persone senza neanche chiedere loro un parere, qualunque esso sia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Presidente Cattaneo, sinceramente mi associo all'apprezzamento rivolto alla collega Artesio, la quale, sin da quando, come Assessore al Comune di Torino, guadagnava 225.000 lire al mese - laddove un usciere guadagnava un milione e mezzo - sa cos'è la politica ed è stata coerente. Lo dico a prescindere da questa sua proposta.
Sono invece veramente preoccupato - anzi, anche un po' schifato sebbene non sia avvezzo all'uso di termini forti - dalla demagogia continua e crescente di chi dice: "Un consigliere regionale deve guadagnare al massimo quanto un sindaco",ebbene, allora bisognerebbe stabilire anche un'altra regoa:"che ha la Segreteria, l'automobile, ha il portavoce" che costa quando può costare...
Per non parlare di quando, poi, sono Sindaci amici delle grandi banche e dei grandi finanzieri toscani, o magari sponsorizzati da Eataly insomma, vorrei un pochino di decenza - a cui non si chiede quanto spendono per le campagne elettorali o per le primarie...
Questi sono tutti argomenti tabù, sappiamo tutti che i soldi glieli porta tutti Babbo Natale! Questa ipocrisia diventa... Non mi riferisco alla collega! Credo che la stessa mi abbia sentito quando ho detto che sin da quando rivestiva il ruolo di Assessore al Comune di Torino faceva una vita esemplare e rigorosissima, guadagnando un sesto di un usciere! Sono quindi preoccupato. Dopodiché, via le preferenze, listini bloccati, taglio alle indennità, ma giocando così la Santanché ci supera tutti all'estrema sinistra! Ha detto che un parlamentare può guadagnare anche 1.200 euro, quello che lei spende per una bottiglia di campagne, che problema c'è! Chi privatamente non guadagna abbastanza o non è ricco di suo, cambi mestiere! Ho l'impressione che non questa proposta, ma ciò che leggiamo sui giornali sulla pseudo-riforma elettorale e quant'altro, apra solo la strada al notabilato.
Io non parlo di persone che non conosco, ma il sottoscritto e altri colleghi, come Angeleri, che hanno fatto battaglia fin da ragazzi nelle università e nelle scuole, oggi non avremmo un ruolo politico, perché non siamo ricchi, non ci vendiamo, non abbiamo chi ci paga le campagne elettorali, non siamo simpatici ai grandi giornali come la Repubblica...
Proseguiamo così, almeno sappiamo che classe politica avremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cantore; ne ha facoltà.



CANTORE Daniele

Scusi, Presidente.
Ovviamente, aderendo a quanto ha detto questa volta in modo non ecumenico ma molto incisivo il collega Leo, riflettevo e inviterei anche lei e la Consigliera Artesio a farlo. Peraltro, evito i complimenti, dal momento che oggi la collega ne ha già ricevuti tantissimi e sa quanta stima nutro nei suoi confronti.
I colleghi Buquicchio e Marco Botta, signor Presidente, hanno detto una cosa importante, che inerisce - se anche il collega Leo volesse prestare attenzione ne sarei felice - alla deontologia del nostro ruolo di Consiglieri regionali.
Noi, è vero, abbiamo fatto diversi tagli in questa legislatura (alcuni invece, sono stati fatti nelle legislature predenti) su noi stessi.
Sui vitalizi - ha fatto una battuta centratissima il collega Buquicchio abbiamo pensato dalla prossima legislatura in avanti: questa è la realtà.
Con questo taglio, collega Artesio, noi andiamo ad incidere su persone che percepiscono già il vitalizio. Non so se la consultazione dell'associazione degli ex Consiglieri sia uno strumento giusto e percorribile (peraltro, non penso che siano tutti iscritti), ma sicuramente dobbiamo smetterla di sbandierare dei tagli alla politica riversandoli su altre persone, o del passato o del futuro.
Penso che questo sia un metodo inaccettabile, non legato ad una deontologia che dovrebbe essere quella di amministrare questa Regione.
Giustamente, i tagli facciamoli su noi stessi.
Se lei - lo dico con grande franchezza - avesse presentato un emendamento con una percentuale di solidarietà che inerisce e si cala sui Consiglieri regionali attuali, si potrebbe riflettere. Ma perché, adesso dobbiamo dire a coloro che hanno percepito un vitalizio dieci o vent'anni fa, che nulla sapevano di questa situazione, che dobbiamo imporre un taglio di questo genere? Invito a questa riflessione anche lei, signor Presidente, perch altrimenti - diciamocela tutta - è facile dire "togliamoli dalla prossima legislatura, la solidarietà la chiediamo a coloro che già percepiscono il vitalizio", per lavarci la coscienza e incominciare la campagna elettorale.
Secondo me, non è un modo - non uso il termine "serio", perch considero la collega Artesio seria - opportuno di procedere in quest'Aula.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Franco Maria Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Franco Maria

Chiederei la votazione nominale.



PRESIDENTE

Alla richiesta si devono associare almeno tre colleghi.



(Altri tre Consiglieri si associano alla richiesta di votazione nominale)



PRESIDENTE

Bene, ne terremo conto.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio, per dichiarazione di voto.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti i colleghi che hanno voluto commentare quest'emendamento e concorrere alla nostra discussione.
Intervengo soltanto per due puntualizzazioni, perché credo di non poter essere, in questi minuti, ulteriormente convincente rispetto a quanto lo sia stata in questi ultimi due anni.
I colleghi sono troppo intelligenti per non aver capito che la definizione di "contributo di solidarietà" è una modalità un po' sbrigativa e un po' retorica, se volete, per cui accetto anche l'accusa. Devo dire che mi sembra peggio, da parte mia, il fatto che l'abbia mutuata da altre leggi di altre Regioni. Ma tutti i colleghi sanno che non stiamo parlando di una erogazione liberale. Se servisse a modificare il voto, lo potremmo serenamente chiamare "diminuzione del vitalizio" o "riduzione del vitalizio", perché stiamo esattamente ragionando di una scelta strutturale della nostra Assemblea legislativa, che ha titolo a farlo, rispetto al trattamento riservato ai componenti dell'assemblea legislativa.
Quindi non stiamo parlando di ciò che altri, magari, immaginano più fattibile, cioè di come ciascuno si comporta. Perché se ragionassi sul rendere il comportamento individuale un elemento di giudizio, relativamente ai costi della politica (è chiaro che il comportamento di ciascuno, essendo persone pubbliche, è oggetto di giudizio), mi metterei a pubblicare chi fa erogazioni liberali della propria indennità e chi no.
Non di questo mi occupo e mai mi occuperò. Io mi occupo di come strutturalmente cambiamo le modalità del nostro trattamento. E per quanto riguarda la consultazione dei potenziali interessati, un po' sono in quest'Aula, un altro po', avendo loro parlato del tema generale dei costi della politica sugli organi di informazione, in quell'occasione hanno potuto leggere la mia proposta perché in quell'occasione sono intervenuta nel dibattito, ricordando sia la legge del 2011, sia gli emendamenti successivamente presentati.
Vorrei dire che il silenzio-assenso, per quello che mi riguarda, è stato un assenso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Non succede spesso, colleghi simpaticissimi e amici della maggioranza ma questo è uno degli argomenti sui quali vi siete espressi e avete proposto, intervenendo nel merito, delle osservazioni su cui penso sia giusto riflettere, Presidente Artesio.
Quello che penso lo mantengo, per cui la mia firma, così come il mio voto, rimangono. Però da quella parte sono pervenute osservazioni molto giuste.
Una per tutte: abbiamo, noi, il diritto d'intervenire sul pregresso e soprattutto, rendere retroattiva una norma che, oltre a rappresentare evidentemente un nocumento per coloro che sono assenti in quest'Aula perché dalla scorsa legislatura hanno terminato il loro mandato rappresenta sicuramente un precedente delicatissimo sul piano legislativo? E allora, la mia proposta è questa e non vuole essere una proposta ecumenica né di mediazione, ma, per dimostrare la buona fede di tutti - e ritengo che in quest'Aula siamo tutti in buona fede - se la collega Artesio è d'accordo, si potrebbe modificare l'emendamento, rendendolo operativo solo da questa legislatura. Non mi permetto di dire "dalla prossima" perché significherebbe fare ciò che è stato fatto precedentemente, come ricordava il collega Cantore.
Ripeto: non cambio idea e il mio voto resta quello che ho annunciato per la Consigliera Artesio che lo merita tutto, ma, se vogliamo, se pu servire a far uscire dall'Aula in modo quasi unanime un segnale (chiamiamolo come vogliamo: a qualcuno non piace il termine solidarietà, a qualcun altro non piace il termine riduzione, adeguamento o quant'altro chiamatelo o chiamiamolo come vogliamo), se vogliamo far uscire tutti un messaggio realmente serio e condiviso, rendiamo operativo questo aggiustamento da questa legislatura.
Si parla di un 3%. Un 3% è come un Assessorato: non si nega a nessuno! Un 3% lo si potrebbe benissimo fare. Grazie.



PRESIDENTE

Penso intendesse dire "per chi non l'ha ancora percepito", perché non credo sia possibile applicarlo alla legislatura. Salvare, cioè, i diritti di chi lo sta già percependo? Lei formula una proposta, vorrei capire.



BUQUICCHIO Andrea

Sicuramente per chi non l'ha percepito, però da questa legislatura in avanti.
Coloro che hanno maturato in passato altri diritti, non andiamo a toccarli. Sono quelli maturandi in questa legislatura che andiamo a modificare.



PRESIDENTE

Bene.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
La dichiarazione di voto della Consigliera Artesio ha peggiorato di molto la situazione, perché siamo passati da un contributo relativo, che può valere per cinque anni, ad una sorta di esplicazione che dice: "No guardate che si tratta proprio di una diminuzione, che però potrebbe anche essere totale".
Pertanto, dice bene il collega Buquicchio quando sostiene che introduciamo un precedente per cui qualsiasi Aula che, ad esempio, un domani volesse stabilire di diminuire del 95% il vitalizio percepito dai Consiglieri regionali, avrebbe già un precedente cui appellarsi per poterlo fare.
Per carità, la politica ne ha fatte tante: abbiamo votato il Catricalà abbiamo fatto delle cose incredibili per farci del male da soli ottenendone poi moltissimi benefici! Che adesso, però, quest'Aula innesti in maniera anche abbastanza semplicistica, con l'emendamento trattato brevemente in Commissione e poi riportato qui con il voto contrario, senza approfondimenti con le persone interessate, un percorso che domani potrebbe portare a delle conseguenze... Beh, allora perché - cara Artesio - non hai presentato un bell'emendamento per evitare che si prendessero i doppi e i tripli vitalizi? Forse sarebbe stato più interessante e più giusto! Allora, se dobbiamo incominciare a parlare di queste cose, facciamo una bella sessione di Commissione dove prendiamo in esame tutte queste possibilità d'intervento, perché se un Consigliere regionale ha versato migliaia e migliaia di euro al mese (nessuno lo dice) per costituirsi un vitalizio, c'è anche chi di vitalizi ne prende tre o quattro (da Camera Senato, Parlamento Europeo, ecc.). Allora, perché non regoliamo anche questi aspetti, che sono molto più di sostanza - cara collega Artesio - che togliere il 3% - che può arrivare fino all'8, quindi vuol dire quasi il 10 di un vitalizio con cui qualcuno magari ci vive anche o fa affidamento per la sua vita, avendo versato, non mille lire, collega Artesio, ma alcune migliaia di euro l'anno.
Poi, sono dell'idea che noi dovremmo rinunciare tutti al vitalizio, con modalità da determinare (ma questa è una mia idea personale), almeno togliamo molti argomenti a chi pensa che si diventa ricchi facendo il Consigliere regionale.
Adesso, però - ripeto - che lei introduca in questa maniera una norma che può scardinare un intero sistema, non lo ritengo né giusto né doveroso per quest'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Anch'io trovo che l'intervento di dichiarazione della Consigliera Artesio abbia chiarito, e quindi - nel caso che mi riguarda - ulteriormente peggiorato, quello che era un "no". Adesso è semplicemente un "no" più convinto.
Conoscendola meno di molti miei colleghi, ma stimandola come persona molto, se così non fosse potrei dire che sembrerebbe quasi una vendetta nei riguardi di qualcuno. Ma - ripeto - conoscendola lo escludo, perché stiamo parlando di un numero ristretto, comunque minimo, di interlocutori e ora in questo momento, nella Commissione che la Consigliera Artesio frequenta con molta assiduità (tutte le volte che può, non è certamente un'assenteista) stiamo discutendo di un bilancio della Regione che è simile ad un colabrodo, poiché mancano - come posso dire - perfino i pezzi che tengono insieme i buchi! E tutto questo denaro pubblico che è il costo della politica, se potessimo con calma e con pazienza dirlo a noi stessi e agli altri, di nessuno, in nessuna parte d'Italia, nessuno si occupa, ma i risultati si vedono, perché non so se avete visto che cosa succede con FIAT Chrysler.
Non so se avete constatato i risultati, perché a forza di rendere questo Paese non competitivo da nessun punto di vista, il risultato è semplice: non c'è più la materia prima che in teoria mi sarei aspettato quando militavo (ormai sono passati trent'anni) nella parte che oggi è rappresentata da Eleonora Artesio più che decorosamente e legittimamente: il lavoro. Il lavoro non è sparito perché c'è stato il Vajont, è sparito perché ci si è attivati con grande testardaggine per fare in modo che sparisse e i risultati ci sono.
Allora, credo che un'Assemblea legislativa, oltre a non dare alcun precedente, che trovo, dopo le parole dette, abominevole, dal punto di vista del diritto, oltre che del merito, adesso, con molta più tranquillità e convinzione voto tranquillamente "no".



PRESIDENTE

Prima di procedere lentamente al voto di quest'emendamento, volevo fare alcune precisazioni ben lontane dal commentare gli interventi di chi mi ha preceduto. Ci mancherebbe.
Volevo fare alcune riflessioni.
La prima riflessione, colleghi: questo Consiglio regionale ha abolito il vitalizio dalla prossima legislatura, in quanto il cosiddetto Decreto Ministeriale 174, convertito in legge, prevedeva, tra gli obblighi per le Regioni, l'abolizione dell'istituto del vitalizio dalla prossima legislatura.
Questo è chiaro? Pertanto, non è che abbiamo previsto l'abolizione dalla prossima legislatura per farlo sulla pelle degli altri, ma perché abbiamo ritenuto in quel momento - come hanno fatto tutte le Regioni - di abolire il vitalizio dalla legislatura successiva, così come ha previsto la legge dello Stato che ci riguarda.
In secondo luogo, va detto, per onestà intellettuale, che dalla prossima legislatura, a quadro legislativo e normativo attuale, il Consigliere regionale non è più obbligato e nessuno gli può più trattenere i 1.360 euro che mensilmente stanno versando i Consiglierei di questa legislatura. Questo vuol dire che, nella prossima legislatura, il Consigliere regionale percepirà 1.360 euro in più.
Fin qui è tutto chiaro? Terza questione. Siamo tra le poche Regioni - quatto o cinque su venti che abbiamo scelto di non istituire l'Istituto alternativo al vitalizio che la legge dello Stato ci dava la possibilità di istituire. Che cosa ha fatto la maggior parte delle altre Regioni? Hanno l'abolito l'attuale istituto del vitalizio dalla prossima legislatura, ma nello stesso provvedimento di legge hanno istituito il cosiddetto - sia pure impropriamente - vitalizio contributivo, al pari della Camera dei Deputati.
Il che vuol dire, con un sistema diverso che non sto qui a raccontarvi perché lo sapete meglio di me, che è previsto l'abolizione dalla prossima legislatura (come la legge chiedeva) e la maggior parte l'ha istituito.
Noi abbiamo fatto un'abolizione tout court.
Ancora una precisazione sull'intervento del passato.
Mi corre l'obbligo ricordare che quando, nel 2001, abbiamo raddoppiato i vitalizi, non abbiamo ricevuto reclami, per chi c'era, n dall'Associazione Consiglieri né da alcuno che lo stava percependo, perch in allora il vitalizio era il 20%, la prima legislatura; 20 alla seconda per un'indennità di circa 6.000 euro. Poi, con il combinato disposto dell'aumento dell'indennità delle percentuali al 30 più 30 uguale 60 sostanzialmente si è passati da 2.600 euro lordi a 5.400.
Gli Uffici mi hanno confermato che non sono giunti reclami da chi stava percependo il vitalizio.
A questo punto, occorre fare un ragionamento, all'onore dell'Aula perché bisogna che la stessa sia consapevole. Faccio questo ragionamento per poter poi fare una proposta alla Consigliera Artesio.
La maggior parte delle Regioni, e in particolare la Regione Lombardia hanno messo in campo un tavolo interno al Consiglio per rivedere questa partita. Secondo me è la via maestra, perché siccome poi alla fine, sulla partita dei vitalizi potrebbe esserci la necessità di fare un intervento la fretta è un po' cattiva consigliera, quindi mi permetto, pur apprezzando quest'emendamento, di chiedere alla collega Artesio di valutare il ritiro dello stesso, con un impegno del Consiglio regionale, qualora dovessimo proseguire, altrimenti lo farà qualcun altro, di vedere questa partita più a 360 gradi, perché tutte le Regioni stanno intervenendo.
all'o.d.g. anche alla Conferenza di venerdì prossimo, per intervengono in un modo più organico. Ci sono anche sentenze importanti sia del Consiglio di Stato sia della Corte Costituzionale, che riguardano i cosiddetti diritti acquisiti, nel bene e nel male. C'è un'ipotesi che le Regioni vogliono portare avanti, cioè di proporre una proposta di legge almeno di cinque Consigli regionali, o per il divieto di cumulo tra i vitalizi, o per istituire un tetto massimo, nel senso che oggi ci sono colleghi, ex Consiglieri regionali, ex Parlamentari ed ex Parlamentari europei, che prendono dal 20 al 25% in più di chi è Deputato o Senatore.
Di conseguenza, questo problema, sia a livello nazionale sia a livello regionale, è sul tavolo. Quindi mi permetto, collega Artesio, di invitarla se lei ritiene, anche perché mi sembra che l'emendamento, pur non volendo giudicare un voto in anticipo - di ritirare l'emendamento, con l'impegno di affrontare quest'aspetto in termini più organici, come stanno facendo le tutte le Regioni. Diversamente, l'emendamento verrà posto messo in votazione.
Lei lo mantiene? Prego, Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Presidente, dato che mi viene fatta una domanda alla quale evidentemente devo rispondere, vorrei rispondere in questo modo, anche perché ogni volta che rendo più chiaro quello che era già chiaro nel testo rischia, evidentemente, di creare inimicizie maggiori.
Penso la seguente cosa: se qui c'è, come credo ci sia, la volontà unanime di intervenire sulla materia, una materia che si presenta alla nostra discussione dal 2011, e alla quale evidentemente non abbiamo avuto modo di prestare in questi anni il tempo necessario, per confermare questa nostra volontà preferirei, e quindi non accetto la sua richiesta, che il Consiglio votasse questo testo.
Una volta votato, esso può essere emendamento con legge specifica perfezionato e corretto (intanto ci vuole un regolamento di attuazione per applicarlo).
Laddove il Consiglio vivesse per il tempo che molti si auspicano, ma non essendo io nella condizione di immaginare la durata di questo Consiglio, e ritenendo invece che ci siano le condizioni per un'espressione di merito, visto che mi sembra che la volontà dichiarata sia quella di trovare la forma, cominciamo ad adottare la volontà, dopodiché la regolamentiamo e la precisiamo con i tempi del tavolo di lavoro che lei ha indicato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Vorrei dire qualcosa sulle sue comunicazioni, perché quello che dovevo dire l'ho già detto. Se invece, sulle sue comunicazioni, a me come a tutti gli altri, e sulle motivazioni del...



PRESIDENTE

Non era una comunicazione ma una precisazione.
Comunque prego, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Intanto, la reformatio in peius. Fortunatamente, la condanna all'Assessorato al personale l'ho già scontata, me la sono autoemendata facendo una cosa che qui ogni tanto servirebbe: dimissioni! Condanna finita. Di reformatio in peius - gradirei che gli uffici legislativi del Consiglio e del Presidente del Consiglio, che tanto si sono occupati di noi, lascino agli altri gli eccellenti risultati, per non parlare della Conferenza Stato-Regioni, assolutamente evidenti - nel pubblico, se non per leggi nazionali (e qui ancora non vedo applicate) non ne ho ancora viste.
Lo considererei quasi ai margini dell'irricevibilità, ma tanto non è un problema. Credo, penso e spero che venga bocciato. Una volta bocciato, temo che il Consiglio che ci sarà - questo - abbia talmente tante cose da fare fino ad aprile 2015 che dubito affronterà di nuovo la questione. Se invece verrà sostituito, mi metterò volentieri tra coloro che guardano che cosa riuscirà a fare di nuovo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, lei ha detto cose interessantissime e la Consigliera Artesio ha replicato in modo altrettanto serio.
Poiché voglio rubarvi quindici secondi, nella speranza di dire qualcosa, se non di altrettanto serio, che almeno si avvicini lontanamente voglio solo ricordare alla Consigliera Artesio, prima firmataria, e me stesso che con spontaneità e convincimento ho messo quella firma, poich come dice Marchionne alla "Crozza", non voglio che mi si dica grazie, e a noi nessuno ci dirà mai grazie di nulla.
Tuttavia, non vorrei che nell'ipotesi in cui vada avanti quella auspicata rivisitazione del vitalizio a livello di un tavolo allargato delle altre Regioni, non si tenga conto del sacrificio - tra virgolette molto spontaneo, non demagogico e politico, che noi oggi tutti insieme stiamo facendo.
Quanto meno bisognerebbe aggiungere a quell'emendamento che, qualora subentrino rivisitazioni di quel tipo, ovviamente si terrà conto di quell'8%, perché se si ridurrà del 10% globalmente, significa che 8 più 10 fa 18.
Questo per aiutare ad invogliare i colleghi che desiderano partecipare a questo impeto di solidarietà, in modo positivo, cioè facciamo le cose per bene, perché non è detto che a tutti i costi - nessuno ci dice grazie e noi non vogliamo che ci dicano grazie, poiché le cose le facciamo con estrema spontaneità - si passi anche per fessi.
Grazie.



PRESIDENTE

Diventa difficile, collega Buquicchio, intervenire preventivamente su intenzioni di una Conferenza che dovrebbe confrontarsi con il Governo e non sa ancora che cosa fare. Questa è un'Assemblea legislativa. Qualora ci dovesse essere la fattispecie, chi ci sarà saprà intervenire, tenendo conto delle questioni.
Procediamo alla votazione dell'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9).
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale, a firma degli Assessori Pichetto Fratin e Vignale: dopo l'articolo 5 del disegno di legge n. 380 è inserito il seguente: "Articolo 5 ter (Prestazioni straordinarie) 1. Le risorse della regione per la corresponsione dei compensi relativi alle prestazioni di lavoro straordinario sono incrementate, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, per far fronte, ai sensi dell'articolo 14, comma 2, del CCNL 1 aprile 1999, alle particolari attività ed agli eventi eccezionali connessi: a) Alle azioni tecnico-amministrative o di monitoraggio relative alle opere di ricostruzione e messa in sicurezza degli abitanti e delle infrastrutture b) Agli eventi calamitosi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza e che richiedono la riparazione dei danni subiti da soggetti privati e imprese per l'attivazione della sala operativa di protezione civile e per attività ad essa conseguenti c) Alle attività di supporto alle sedute dell'Assemblea e degli altri organismi consiliari istituzionalmente costituiti.
2. La Giunta regionale ed il Consiglio regionale sono autorizzati al pagamento delle ore di straordinario effettuate, ai sensi di quanto previsto al comma 1, dal personale avente titolo, previa attuazione delle procedure di relazione sindacale vigenti in materia".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
Si tratta dell'emendamento che ogni anno viene presentato per il lavoro straordinario. È quindi un testo che non reca alcuna novità, ma che va inserito in tutte le leggi finanziarie. Così com'è stato inserito nelle finanziarie precedenti, va inserito anche in quella di quest'anno.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ricordo che il numero legale è 29.
Non essendovi richieste d'intervento né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 5 ter, così come istituito.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Presidente, il mio Gruppo avrebbe bisogno di due minuti di sospensione: due. L'alternativa alla concessione è semplicemente che manchi il numero legale.
Lascio alla maggioranza e a lei la valutazione.



PRESIDENTE

Bene: i nostri lavori riprenderanno fra tre minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.30 riprende alle ore 16.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Essendo già passato anche qualche minuto in più rispetto a quelli richiesti, possiamo ricominciare i nostri lavori. Invito pertanto i colleghi a prendere posto.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale, a firma dall'Assessore Pichetto Fratin: L'art. 6 del disegno di legge n. 380 è così sostituito: "1. La Giunta regionale provvede, entro il 30 giugno 2014, in armonia con i principi costituzionali e nel rispetto di quanto previsto dal decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 (Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute), convertito con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, a definire le linee d'indirizzo per prevenire e ridurre il rischio dal gioco d'azzardo patologico (GAP) ed il contrasto alla relativa dipendenza, anche nel rispetto delle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità e di quelle della Commissione europea.
2. Nell'ambito delle competenze in materia di tutela della salute e di politiche sociali, la Giunta approva e trasmette al Consiglio regionale nei termini di cui al comma 1, un piano integrato triennale socio-sanitario per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché per il trattamento terapeutico ed il recupero sociale dei soggetti affetti da sindrome da GAP promuovendo la consapevolezza dei rischi correlati al gioco, ancorch lecito, al fine di salvaguardare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione, nonché la cultura del gioco misurato.
3. La Giunta regionale, per le finalità di cui ai commi 1 e 2, valorizza e promuove la partecipazione e realizza iniziative in collaborazione con gli enti locali, le istituzioni scolastiche, le aziende sanitarie locali (ASL) le associazioni antimafia, le associazioni di volontariato, le associazioni familiari e i soggetti del terzo settore.
4. Nell'ambito del piano integrato triennale socio-sanitario di cui al comma 2, la Giunta regionale può prevedere azioni di sostegno alle attività delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato impegnate nella presa in carico delle problematiche correlate al gioco d'azzardo e alla sensibilizzazione sull'uso responsabile del denaro.
5. Per sostenere il perseguimento delle finalità definite nel piano integrato triennale socio-sanitario di cui al comma 2, a decorrere dal 1 gennaio 2015 e sino al 31 dicembre 2017, l'aliquota IRAP di cui all'articolo 16 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 (Istituzione dell'imposta regionale sulle attività produttive, revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni dell'Irpef e istituzione di una addizionale regionale a tale imposta, nonché riordino della disciplina dei tributi locali) è ridotta dello 0,92 per cento per gli esercizi che provvedano volontariamente, entro il 31 dicembre dell'anno precedente quello a cui si riferisce l'agevolazione, alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco di cui all'articolo 110, commi 6 e 7, del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) nei locali in cui si svolge l'attività.
6. A decorrere dal 1 gennaio 2015, gli esercizi nei quali risultino installati apparecchi da gioco di cui all'articolo 110, commi 6 e 7, del r.d. n. 773/1931 sono soggetti all'aliquota IRAP di cui all'articolo 16 del d.lgs. n. 446/1997 aumentata dello 0,92 per cento.
7. Entro 90 giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce le modalità applicative delle disposizioni di cui ai commi 5 e 6.
8. La Giunta regionale informa annualmente il Consiglio regionale sull'attuazione delle presenti disposizioni e sui risultati progressivamente ottenuti nel prevenire e contrastare il gioco di azzardo lecito. A tal fine, la Giunta presenta una relazione annuale, che deve essere pubblicata sul sito web ufficiale della Regione Piemonte unitamente agli eventuali documenti del Consiglio regionale che ne concludono l'esame che fornisce risposte documentate in particolare in merito: a) alle modalità con le quali nel periodo considerato si è modificata la diffusione delle sale gioco e dei luoghi dove sono installati apparecchi per il gioco d'azzardo lecito nel territorio regionale rispetto alla situazione preesistente b) alle principali criticità riscontrate.
9. I minori introiti derivanti dall'applicazione dell'agevolazione fiscale di cui al comma 5, stimati in 2.000.000,00 euro annui, sono compensati dalle maggiori entrate, stimate in egual misura, derivanti dall'applicazione dell'aggravio fiscale di cui al comma 6.
10. Dopo il 2015 eventuali scostamenti in eccesso fra le minori e le maggiori entrate, di cui al comma 9, sono definitivamente previsti nei bilanci degli esercizi successivi".
Sull'articolo 6 insisteva anche l'emendamento rubricato n. 16) della Giunta regionale, che è stato ritirato.
Il nuovo emendamento rubricato n. 20) sostituisce il n. 16).
Si tratta sostanzialmente della riscrittura, mi sembra concordata da parte della Giunta regionale, a riguardo delle disposizioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto di forme di dipendenza dal gioco d'azzardo.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Intervengo brevemente. Durante i lavori di Commissione era stato approvato un emendamento, che prevedeva la riduzione dello 0,92% per gli esercizi che provvedono volontariamente (riguarda il gioco d'azzardo). Il testo è stato riformulato dalla Giunta, visto che c'era un problema di copertura: quell'emendamento non aveva copertura e - lo ricordo - noi possiamo intervenire solo per ragioni sanitarie.
La nuova stesura prevede anche lo 0,92% di aumento per coloro che lo mantengono e, dall'altra parte - da cui la riscrittura dell'emendamento n.
16) in emendamento n. 20) - è previsto che i minori introiti siano compensati dalle maggiori entrate. Qualora ciò non si verificasse, la differenza andrebbe prevista, anno per anno, in bilancio.
Praticamente, rispetto al testo depositato rubricato n. 16), la differenza di questo n. 20) riguarda il comma 9 e il comma 10.
Il comma 9 recita: "I minori introiti derivanti dall'applicazione dell'agevolazione fiscale di cui al comma 5, stimati in 2.000.000,00 euro annui, sono compensati dalle maggiori entrate, stimate in egual misura derivanti dall'applicazione dell'aggravio fiscale di cui al comma 6".
Il comma 10 recita: "Dopo il 2015 eventuali scostamenti in eccesso fra le minori e le maggiori entrate, di cui al comma 9, sono definitivamente previsti nei bilanci degli esercizi successivi".



PRESIDENTE

Chiedo cosa ne pensino i proponenti degli emendamenti originari approvati in Commissione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Credo che l'emendamento che la Giunta ha formulato sia un'altra cosa rispetto alla questione che noi volevamo e vogliamo affrontare con l'emendamento approvato dalla Commissione. Non nego, infatti, la complessità del fenomeno: non nego la complessità del fenomeno e il fatto che esso richieda anche un intervento sotto il profilo delle politiche sanitarie; questa è cosa arcinota.
E non nego il fatto che quella sia una competenza delle Regioni; tant'è vero che non è questo l'oggetto del contendere, Assessore Pichetto.
L'oggetto del contendere, in questo momento, non è il fatto che le Regioni non intervengano con politiche preventive sul fronte socio sanitario per scoraggiare e per curare chi è dentro l'ingranaggio terribile delle macchine da gioco. Noi poniamo un'altra questione, colleghi. Noi poniamo il problema se sia giusto o meno, sulla scorta dell'esperienza compiuta da altre Regioni - la Lombardia! - stralciare due norme di contrasto che lo Stato non ha impugnato.
Su questa materia, infatti, come l'Assessore Pichetto ha giustamente ricordato, vi è una competenza dello Stato, che ha spinto molte volte i Governi a impugnare le leggi regionali. Cosa vorremmo fare noi? La premessa e su questo sono d'accordo - è che riteniamo che vadano approvate alcune norme per contrastare un fenomeno diffuso che crea ormai dipendenze micidiali. In Commissione abbiamo discusso di questa questione e raccontato vicende umane terribili: persone che sono doppiamente colpite dalla crisi perché cercano nelle macchinette il modo di riscattarsi e sono invece dentro un circolo infernale, dal punto di vista delle conseguenze psicologiche, finanziarie, economiche, familiari. Noi cerchiamo di introdurre norme di contrasto efficaci, che non sono le politiche sanitarie che pur condividiamo, ma sono essenzialmente due.
La prima è stabilire un limite, una distanza rispetto alla quale si possano installare, utilizzare, impiegare le macchine mangiasoldi: lontano dalle scuole, dagli oratori, dalle case di riposo, perché nelle condizioni date, per una Regione che non ha poteri in materia, questo è un modo per contrastare il fenomeno. Ripeto: lo hanno fatto altre Regioni e quelle che lo hanno fatto su questo punto hanno avuto ragione, perché il Governo non ha impugnato le norme. Il secondo versante sul quale intervenire, per quelli che già gestiscono le macchine mangiasoldi, è quello di individuare dei disincentivi, sulla base dell'esperienza. Ripeto: non stiamo inventando niente di nuovo, Assessore Pichetto, e neppure abbiamo la presunzione di immaginare che questo sia un provvedimento organico. No, no: sono due norme stralcio, che hanno due finalità precise. La prima l'ho ricordata e la seconda è immaginare l'utilizzo della leva fiscale per favorire una dismissione dell'utilizzazione di queste macchine da gioco.
La norma entra in vigore nel 2015: non c'è un problema di copertura finanziaria nell'immediato, ma non c'è dubbio che, approvando le due norme non noi ma il Consiglio regionale darebbe un segnale straordinario ponendosi non come chi vuole, in sostanza, limitarsi a norme "bandiera", ma come chi, ripetendo l'esperienza compiuta da altre Regioni che non hanno avuto come conseguenza l'impugnazione, riesce ad approvare due norme che aiutano a contrastare questo fenomeno.
Sono stupito, quindi, del fatto che l'Assessore Pichetto risponda con una cosa che non c'entra niente con la norma che noi abbiamo approvato.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Assessore Pichetto, non vorrei interrompere una riunione di Giunta però avrei piacere di poter interloquire su un tema che è molto caro non solo a chi parla, ma alla stragrande maggioranza dei Consiglieri, alla loro quasi unanimità.
Noi abbiamo proposto un emendamento su un tema che sta sfasciando e rovinando decine di migliaia di famiglie in questa Regione, con costi sociali altissimi.
Chiedo a lei e alla Giunta di differenziarsi dallo Stato biscazziere da questo Governo, da quelli precedenti e da quelli di prima ancora presentando, a fronte di un'entrata certa ma parziale - perché la malavita e le imprese guadagnano molto di più di quello che porta a casa lo Stato e con dei costi sociali e umani incredibili, un emendamento. E questa è una di quelle occasioni che sono pregiudiziali al comportamento dell'opposizione. Non è che si può pensare, infatti, che su temi come questi si fa finta e poi, come se niente fosse, per il resto ragioniamo.
Non riusciamo a capire la ratio di presentare un emendamento su quanto passato in Commissione, pur in una situazione per certi versi un po' concitata, ad un Consiglio che ha votato all'unanimità una legge delega al Parlamento, che ha votato e discusso altri provvedimenti condivisi da tutti, mi permetta sorpresa e sconcerto. Io le chiedo un attimo di riflessione e di riformulare e rimodulare, perché non è possibile.
Sono sorpreso e anche amareggiato, Assessore Pichetto, e allora le chiedo ufficialmente di valutare - ci si può fermare anche un attimo - di rimodulare e di ritornare alla stesura uscita dalla Commissione, che poi non chiede nessuna rivoluzione, perché tutto quanto è già stato fatto da altri: abbiamo fatto i giapponesi, nel senso che abbiamo copiato quello fatto da altri, in altre Regioni.
Il che non risolve il problema drammatico, perché non si può fare in Piemonte, non è che noi mettiamo una novità che può far saltare il banco, è praticamente impossibile, oramai è già sfondato.
Assessore, ci rifletta, valuti con serenità; se c'è da recuperare qualcosa, non mancano i margini su altri capitoli, su altre voci, ma non è questa, perché altrimenti veramente fuori già nevica e, con cose del genere, incomincia a grandinare e a grandine si risponde coi cannoni, anche in agricoltura.
Qua siamo in politica, quindi le intenzioni sono moderate, di buonumore, di collaborazione e disponibilità, però le chiedo formalmente di rivedere quest'emendamento e di ritornare a quanto licenziato dalla Commissione, e di questo la ringrazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Montaruli; ne ha facoltà.



MONTARULI Augusta

Grazie, Presidente.
Intervengo intanto per risolvere un problema di amnesia del collega Placido, perché ha parlato di Governo, di cui l'Assessore farebbe parte, ma in realtà, al momento, l'Assessore, come forza politica, non fa parte di questo Governo, che sarebbe stato amico delle lobby delle macchinette da gioco.
Intervengo però per dire che in questa votazione, così come in altre votazioni, non parteciperò al voto. Voglio rinfrescare la memoria rispetto a quello che è successo in Commissione. Il PD presenta un emendamento che gli Uffici ritengono non indifferibile e urgente e che viene votato, e oggi ci troviamo quindi a votare una finanziaria con una norma che non contiene una norma indifferibile e urgente.
Di conseguenza, ringrazio la Giunta per voler fare quest'emendamento che va a correggere un obbrobrio a cui l'opposizione praticamente ci costringerebbe, perché non solo va a intervenire nel merito, ma va quantomeno a ripristinare un minimo di regole che ci eravamo dati in questa fase transitoria.
Se poi mi spingete nel merito, devo dire che francamente è ridicolo che i battaglieri contro le lobby del gioco vengano dalle file della sinistra perché dopo che leggo su un quotidiano che il nostro ex Sindaco Chiamparino si è giocato al tavolo verde con Marchionne puntando i lavoratori della FIAT...



(I Consiglieri Franco Maria Botta e Montaruli espongono uno striscione recante la scritta: "Chiamparino si è giocato a carte i lavoratori di Torino")



PRESIDENTE

Per favore, togliamo quello striscione! Prego i Consiglieri Questori di recuperare quello striscione! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle 16.51 riprende alle 16.59)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghe e colleghi, ancora una volta abbiamo registrato quanto successo in quest'Aula, che la Presidenza auspica non avvenga, soprattutto in momenti delicati come quello della trattazione sotto data di una legge di bilancio. Ricordo che non è possibile esibire cartelli e fare questi siparietti: l'ho detto tante volte in questi quattro anni e mi richiamo al senso di responsabilità di ciascuno.
Cari colleghi, non possiamo interrompere i lavori sempre per questi motivi. Se questi fatti si dovessero ripetere, non potremo interrompere tutte le volte e magari dovremo prendere anche decisioni più significative per il prosieguo dei nostri lavori.
Ha chiesto la parola la Consigliera Franchino per fatto personale. Il fatto personale me lo esplichi, perché deve riguardare la sua persona devono essere state ascritte cose che lei non ha detto o comportamenti che lei non ha fatto. Prego.



FRANCHINO Sara

Grazie, Presidente.
Richiamo la sua attenzione rispetto a quanto penso sia sfuggito alla Presidenza circa quel che si è verificato durante la sospensione dei lavori.
E vorrei dei chiarimenti.
Si è verificato che in quest'Aula, durante la sospensione, il materiale non utilizzato veniva requisito dal personale addetto all'Aula. Vorrei capire dalla Presidenza se questo comportamento è ammissibile, se si possa verificare, durante la sospensione, che il personale vada tra i banchi, ai seggi dei Consiglieri e requisisca materiale non utilizzato.
Ritenevo che fosse questo il momento di rappresentarle questa situazione.



PRESIDENTE

stato disposto un sequestro preventivo, per evitare situazioni future. In ogni caso, tengo buona nota. Non lo trovo comunque così grave soprattutto quando vi sono Consiglieri - e alla Presidenza non è sfuggito perché era lì - che si mettono magari con i cartelli per farsi riprendere e fare le fotografie. Anche se la seduta è sospesa, quest'Aula è sempre un'Aula parlamentare e ha bisogno della sua immagine.
Mi assumo personalmente la responsabilità di quanto hanno fatto i commessi, e bene hanno fatto a sequestrare questo materiale preventivamente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'emendamento presentato dalla Giunta regionale modificativo rispetto all'articolo 6, non senza dedicare cinque secondi a quanto è avvenuto.
Quanto è avvenuto ci dice tre cose. Primo, che c'è una maggioranza giocosa: questo ci fa molto piacere, però probabilmente è molto poco interessata alle modalità e ai tempi di discussione e approvazione della legge di bilancio.
La seconda cosa è che è una maggioranza sempre più convinta che siamo in un clima di pre-campagna elettorale, perché altrimenti non ci sarebbe ragione di continuare ad evocare all'interno di questa sala tutto questo, e ciò ci fa molto piacere, invece, perché significa che non parliamo al vento quanto invochiamo presto e subito nuove elezioni regionali.
La terza considerazione è che il collega Botta ha bisogno di molta esuberanza all'interno del Consiglio regionale, perché altrimenti starebbe anche un po' più tranquillo durante queste fasi.
Ma mi interessa di più esplicitare sostanzialmente il senso dell'emendamento.
Guardate, in primo luogo, l'articolo che è uscito dalla Commissione non è rivoluzionario. Lo ha detto il collega Ronzani: è un articolo che è entrato nell'impianto normativo e legislativo di alcune Regioni d'Italia.
In secondo luogo, noi vogliamo, mantenendo il testo originario, dare un senso di protezione nei confronti di quei Comuni che sono in prima linea contro il fenomeno della ludopatia e del gioco d'azzardo, perché i Comuni che autonomamente hanno tentato di intervenire su questa materia sono stati sistematicamente oggetto di ricorsi e sono stati anche sanzionati con multe consistenti.
Leggasi per tutti il Comune di Verbania, dove il Sindaco, non del centrosinistra ma del centrodestra, ha fatto una scelta molto coraggiosa sotto questo aspetto, ma era solo. E voi volete continuare a lasciare i Sindaci soli nell'affrontare questo tema.
Ricordare la necessità del mantenimento della presenza in termini di prevenzione da parte del sistema dei servizi sanitari è una bella cosa.
Sarebbe più bello ancora farlo, visto che i servizi all'interno delle ASL che si occupano di queste materie sono sistematicamente oggetto dei primi tagli e delle prime riduzioni da parte dei Direttori generali delle Aziende Sanitarie.
Il problema però non è affrontabile unicamente sotto il profilo sanitario; infatti, con la norma che è stata votata dalla Commissione intendiamo stabilire delle fasce di sicurezza all'interno delle città, in presenza di elementi sensibili.
L'ho detto in Commissione e impiego dieci secondi per ripetere questo concetto in Aula. Al casinò una persona deve decidere di andarci, deve prendere una macchina e farsi un po' di chilometri. Quando una persona incontra queste macchinette, lo fa andando a comprare il giornale, lo fa la casalinga andando a comprare il pane o la carne, lo fa il ragazzo quando va a scuola; lo fa anche chi è senza nessun impegno, perché le trova sul suo percorso quotidiano.
Da qui nasce l'esigenza di mantenere una norma che garantisca una fascia di protezione in corrispondenza di alcuni luoghi sensibili all'interno della città. Questo è il senso.
Quindi, va benissimo modificare l'articolo, ribadendo la necessità della prevenzione in ambito sanitario, ma questo pezzo o c'è o significa sostanzialmente due cose: in primo luogo, che la Giunta regionale vuole lasciare da soli i Sindaci e le condizioni di abbandono noi le disprezziamo sempre. La seconda cosa è che la Giunta regionale non vuole impegnarsi più di tanto in quella che crediamo invece sia una battaglia di civiltà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Anch'io penso che quest'emendamento sia di buonsenso e che, come diceva il collega Reschigna, non lascia soli i sindaci. Anche il Comune di Rivoli ha provato a rendere più difficile l'utilizzo di queste macchinette da parte dei locali e dei bar che invece li utilizzano e che per la loro disposizione sono facilmente accessibili a tutti.
un emendamento che fa parte di una legge già approvata in altre Regioni, quindi probabilmente non impugnabile dal Governo; è per questo che ritengo sia emendamento di buon senso.
Non credo che serva proibire da parte dello Stato l'uso delle macchinette, perché il proibizionismo, come abbiamo sempre visto, non è utile, perché poi nascono luoghi segreti nei quali si gioca e in cui la criminalità organizzata ci "sguazza".
Credo che abbia senso invece facilitare, agevolandoli da un punto di vista fiscale, quei locali e quelle attività che decidono di non installare macchinette di questo tipo; quindi, facilitare da un punto di vista fiscale il mancato utilizzo di attrezzature di questo tipo.
Abbiamo tutti assistito - in un Paese che a volte sfiora il ridicolo alla vicenda di quel titolare di bar che aveva rifiutato di mettere nei suoi locali le macchinette mangiasoldi e che ha messo un calciobalilla.
Forse non ha chiesto l'autorizzazione per il calciobalilla - pensavo che il calciobalilla potesse essere messo dappertutto, infatti li abbiamo incontrati dappertutto - ed è stato multato per 600-700 euro da uno Stato imbecille e da leggi che a volte non conoscono nemmeno la situazione.
Quel signore non andava multato, anzi andava incentivato da un punto di vista economico e bisognava diminuirgli la tassazione. È per questo che l'emendamento che abbiamo presentato (e che in Lombardia hanno già approvato), secondo noi, è un emendamento di buon senso.
Mi pare che il Vicepresidente Pichetto l'abbia inserito sulla prevenzione e sulle questioni sociali e sanitarie. Rivoli purtroppo ha un Bingo. Io non gioco a carte, non gioco a niente, l'unico gioco che mi piaceva era quello del pallone, ma l'età non me lo consente più e quindi non gioco a niente. Purtroppo quel Bingo è uno dei Bingo più frequentati d'Italia, tant'è che a Rivoli ci sono circa 450 dipendenti patologici dal gioco, che sono seguiti dal SERT di Rivoli.
Come lei sa, Assessore, i SERT hanno cambiato, perché una volta le dipendenze di cui si occupavano erano le dipendenze da droghe; oggi si occupano di altri tipi di dipendenze.
Il problema è che lo Stato incentiva l'utilizzo del gioco e poi la Regione, che non ha soldi, licenzia gli psicologi che si occupano di seguire i giocatori patologici. Così non può funzionare.
Penso che se la Giunta Regionale approvasse quest'emendamento, darebbe dimostrazione di equilibrio e di buonsenso. Tergiversare su questioni di prevenzione socio-sanitaria che poi non trovano applicazione nella pratica perché magari non ci sono i soldi per pagare gli psicologi che si occupano di quei pazienti, non serve. È come dire che non lo si vuole fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola all'Assessore Vignale.



VIGNALE Gian Luca, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rammentando che la quasi totalità dei colleghi hanno sottoscritto due proposte di legge nel merito e poi se ne sono aggiunti ulteriori, è indispensabile, anche sulla scorta di quanto ricordava il collega Reschigna cioè di quanto alcune Amministrazioni (ad esempio, Verbania e Pavia) hanno fatto prima di altre - cercare di capire come possiamo intervenire per non ripetere errori già fatti.
Perché viene sanzionata l'Amministrazione di Verbania? Perché si ritiene che intervenga su competenze che sono dello Stato (quelle di polizia urbana) e non su competenze di carattere sanitario.
Non faccio alcuna valutazione sui poteri che ha questo Consiglio, ma credo che questo tema sia un tema oggettivamente non da legge finanziaria e che ha addirittura sei proposte di legge in Commissione - che credo vedano la totalità dei colleghi firmatari o dell'una o dell'altra - che sostanzialmente dicono la stessa cosa.
Anche sulla scorta della sentenza della Corte Costituzionale del Trentino-Alto-Adige, abbiamo la possibilità di intervenire su questo se come previsto dai commi 1 e 2 dell'emendamento della Giunta, interveniamo sotto forma di prevenzione sanitaria. Avendo la Regione competenza esclusiva da questo punto di vista, è l'unica possibilità di intervenire mentre l'articolo 6 uscito dalla Commissione non prevede questa modalità ma interviene di nuovo sotto forma di polizia urbana e non sotto forma di prevenzione sanitaria, che invece è il vero distinguo che ha fatto sì che la legge della Regione Trentino Alto Adige venisse impugnata, ma non venisse dichiarata nulla dalla Corte Costituzionale. Per cui questo è un aspetto essenziale.
Rammento un terzo passaggio che c'è in alcuni provvedimenti. In un provvedimento firmato da molti colleghi, fra cui il sottoscritto, in modo assolutamente trasversale è anche previsto un fondo di salvaguardia per le Amministrazioni comunali.
Faccio un esempio. Il Comune di Torino ha un regolamento che vieta già il posizionamento delle macchine da gioco a 500 metri da scuole, chiese e quant'altro, e non viene applicato, come in moltissimi altri Comuni.
Perché? Perché, dopo il milione di euro di multa preso dal Comune di Verbania, nessuno applica più questi regolamenti.
Un progetto di legge, presentato e firmato da più di 40 colleghi prevede un fondo per le Amministrazioni comunali, perché noi aiutiamo le Amministrazioni comunali solo se diamo garanzia, a fronte di interventi di prevenzione sanitaria che regolamentano in modo restrittivo la presenza di macchine da gioco, anche dell'intervento relativamente a spese che possono sostenere di fronte ad un giudizio, come è avvenuto in alcune Amministrazioni.
Pertanto, non credo che l'articolo 6 risolva il problema. Certamente sulla scorta di quanto hanno fatto altre Regioni, per far sì che l'articolo non sia impugnato, è indispensabile che i commi 1 e 2 dell'emendamento presentato dalla Giunta regionale siano parte integrante di un emendamento perché intervengono sulla materia di carattere sanitario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Di questo argomento abbiamo parlato più volte in sede di Commissione, e tante sono state le richieste di presentazione di una nuova legge a questo riguardo. Anche il sottoscritto ne ha presentata una.
La risposta dell'Assessore alla questione mi pare un po' deboluccia.
Qui, occorre una forte prevenzione, che deve riguardare queste slot machine e tutte quelle sale che sono vicine e sensibili ai giovani e ai meno giovani. Sappiamo tutti che lo Stato non ci aiuta, anzi lo Stato fa pubblicità, guadagnandoci e rovinando intere famiglie. L'ho già detto più volte, ho voluto presentare questa legge perché ho visto con i miei occhi famiglie rovinate per il gioco d'azzardo. Questo dobbiamo evitarlo dobbiamo essere sensibili all'argomento e adottare il buonsenso, alcuni lo hanno già richiamato. Buonsenso vuol dire cercare di eliminare questi luoghi ed aiutare quegli esercizi che non inseriscono queste macchinette diamo loro un premio, ma non lasciamo soli i Sindaci.
Diamo una mano a questi Sindaci, affinché assumano l'impegno di svolgere un'azione preventiva, perché così com'è non va bene.
Ognuno ha piacere di mettere la propria bandierina, anch'io, ma non è il caso di fare questo, semmai è necessario istruire tutti insieme una legge efficace, che firmi anche l'Ufficio di Presidenza, non ha importanza però, non dobbiamo essere così leggeri come è stato finora, compiamo un segno concreto, visibile e vero per la nostra gente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente per chiarire.
La questione è stata studiata dagli Uffici della Giunta regionale pertanto vorrei dire al Consiglio che occorre fare qualcosa che stia in piedi, che non corra il rischio di un'impugnazione.
vero che ad alcuni è andata bene, con l'inserimento in legge dei 500 metri di distanza, ma non è un automatismo.
La riscrittura della norma prevede, sostanzialmente, che, entro giugno la Giunta - se il Consiglio vuole, possiamo dire "sentita la Commissione" o cosa volete - provveda con il piano d'intervento e non con l'automatismo di legge, per quanto riguarda il sistema delle distanze.
Infatti, relativamente al sistema delle distanze l'impugnazione è quasi scontata. Ad esempio, in alcune realtà, ad esempio la Lombardia, la norma è stata fatta, ma non viene applicata; abbiamo sentito la Lombardia, ai fini anche della copertura e del meccanismo del "più 0,92" e del "meno 0,92".
Così, c'è solo la questione del comma 1 sulle distanze; per il resto si è previsto il meccanismo di copertura con lo sgravio, così com'era nel testo originale, dello 0,92 e l'aggravio per chi, invece, lo mantiene; e in questo caso, anche oltre le distanze, che potranno esserci nel provvedimento di Giunta, se si vuole fare bene e per evitare l'automatismo.
Questa è la posizione che esprime l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
In sede di discussione in Commissione sul problema specifico, ho espresso un voto di astensione rispetto al testo dell'emendamento approvato dalla Commissione. L'ho fatto perché ritenevo opportuno esprimere una valutazione di attenzione per quei colleghi che, autenticamente, tramite quell'atto, avevano espresso un'attenzione su un problema assolutamente reale e che direttamente tocca le vicende di larghi strati della popolazione piemontese.
Nella stessa sede, però, ho ribadito che il contenuto di quell'emendamento non ci faceva compiere assolutamente alcun passo in avanti nella lotta contro la sindrome del gioco compulsivo, in quanto oggi, il fenomeno è di dimensioni tali da rendere sicuramente totalmente secondaria la questione delle distanze.
Infatti, si può giocare e ci si può rovinare direttamente restando a casa propria, utilizzando internet. Quindi, il discorso delle distanze è semplicemente un fattore placebo, che non determina alcuna possibilità di soluzione del problema.
Così come la questione della leva fiscale che, nelle condizioni odierne del bilancio regionale, se non altro dovrebbe essere applicata in maniera diversa, non tanto con alleggerimenti per chi si impegna a non utilizzare nei propri locali le slot machine e le altre apparecchiature per il gioco d'azzardo, quanto indirizzandosi verso un appesantimento della tassazione per chi, invece, utilizza questi mezzi. Quindi, la direzione in questa situazione di bilancio è quella di un appesantimento e non di un alleggerimento.
Più in generale, come ho ribadito in Commissione, rispetto a questa problematica esiste un'unica via d'uscita. Cioè, occorre impostare un serio discorso di formazione a livello di percorso formativo scolastico, per permettere ad ogni singolo individuo una valutazione corretta della reale situazione di rischio e di gioco.
Nel senso che solo formando dei cittadini consapevoli delle reali probabilità statistiche, fornendo loro fin dalle scuole primarie e secondarie le basi statistiche matematiche, per avere un atteggiamento di scelta consapevole, possiamo sperare in una società futura in cui questa piaga del gioco d'azzardo venga superata. In assenza di questo continueremo a vivere una situazione in cui più si gioca e più si perde perché il banco vince sempre.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Marco Botta.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Sicuramente, è da molti anni che il Consiglio è impegnato su questo tema. Ricordo ancora nella scorsa legislatura l'azione svolta dalla Consulta sull'usura - che adesso viene gestita molto bene dal collega Ponso che aveva già captato e analizzato il tema, anche con l'aiuto dell'Assessorato alla sanità, organizzando momenti formativi.
Il collega Placido mi darà atto che il Consiglio su questa questione si è mosso sempre in perfetta sintonia.
Non abbiamo avuto problemi a votare la proposta di legge al Parlamento nazionale che aveva come primo firmatario il Consigliere Placido. Si tratta di un tema che, facendo molti di noi gli amministratori comunali o avendo comunque rapporti con il mondo delle amministrazioni, sappiamo essere significativo e pesante, che porta veramente un nocumento e un danno a centinaia e migliaia di famiglie.
Voglio ricordare che in questo campo la nostra Regione, anche in virt di alcuni Sindaci, è molto sensibile. In proposito, voglio ricordare l'amico Marco Zacchera, che su questo tema ha fatto veramente molto, ma ricevendo molto poco, anzi, ricevendo dei danni più che altro.
La sensibilità è veramente ampia. Non c'è, mi pare, sul contenuto in sé, nessuna eccezione, non c'è qui una suddivisione politica, premesso che poi tutti i Governi di centrodestra o di centrosinistra che si sono succeduti hanno avuto, rispetto al fenomeno, un occhio sempre molto attento più al discorso economico e di ritorno per la finanza statale, che non sulla questione umana e sociale. Quello che noi chiediamo è soltanto che venga votato il testo approvato e messo in discussione dalla Giunta, che ci pare più sostenibile per una questione tecnica. Se poi si deve fare una conferenza stampa assieme, tra i proponenti le varie proposte, nessuno vuole rubare un'idea o vuole avere una prevalenza rispetto ad una battaglia che è comune del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Sicuramente, come hanno detto i colleghi, è un argomento di grande importanza e richiede una grande sensibilità.
stato detto che il proibizionismo, e la storia ce lo insegna nei vari settori, non serve assolutamente a nulla.
Ricordiamo il contrabbando delle sigarette. Io sono nato e vissuto in un paese di mare e da ragazzi ci divertivamo a nasconderci dietro le dune alle due o alle tre di notte per vedere i gommoni di 20-25 metri arrivare dal largo e scaricare casse di sigarette. Ogni tanto, una volta all'anno la Guardia di Finanza si divertiva a sequestrare quelle casse.
Proibizionismo a parte, ritengo che il problema risieda a monte. Come diceva prima il Consigliere Reschigna esistono - e hanno anche la loro valenza sul piano turistico ed economico dei vari territorio - i casinò. Al casinò bisogna andare volontariamente. L'errore è stato quello di consentire la diffusione capillare delle slot machine in tutti i locali pubblici.
Ricordo che da ragazzo esistevano nella mia città dei locali appositi.
All'epoca non esistevano le slot machine, ma i flipper e occorreva tutta una serie di requisiti per entrare in quei locali.
Oggi sappiamo che la distribuzione delle slot machine è in mano alla criminalità organizzata. Ci vogliamo preoccupare anche di questo aspetto? Eludere questo aspetto significa dare una mano alla criminalità organizzata.
questo l'aspetto più delicato.
Mi spiace che non sia presente l'Assessore al Commercio, ma, anche se non è possibile prevederlo a livello regionale (mi sembra che non sia possibile), in passato sarebbe stato possibile presentare una legge regionale al Parlamento per chiedere che si possano di nuovo relegare in appositi centri e in appositi locali questi giochi, in modo da poterne controllare la licenza e, soprattutto, limitare una diffusione così capillare che, come diceva il Consigliere Reschigna, fa sì che chiunque anche la casalinga o il giovane studente, possa essere tentato quotidianamente.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Assessore Pichetto, già il fatto che lei ci abbia ricordato il mese di giugno, ci ha fatto venire i brividi al corpo. Era il giugno 2013 quando dovevate fare la legge sulle ATC. Era il giugno 2012 quando dovevate fare la legge sulle ATC; era il giugno 2011...
Tutte le volte che la Giunta regionale ci parla del mese di giugno significa sostanzialmente arrivare a non decidere nulla. Noi consideriamo grave il fatto di voler non affrontare, come hanno fatto altre Regioni questa materia. Pertanto, ci auguriamo che la Giunta regionale ritiri l'emendamento. Ripeto, ci auguriamo che la Giunta regionale ritiri l'emendamento. Qualora non lo facesse, e la maggioranza decidesse di sostenerlo, non mancherà il nostro impegno a costruire un'adeguata campagna di informazione contro il disimpegno della Giunta regionale sulla materia.
Già che ci sono, vorrei intervenire per fatto personale. Volevo diffidarla, Vicepresidente Pichetto, da rilasciare dichiarazioni false e tendenziose: questa mattina in I Commissione non è stata raggiunta nessuna intesa di massima tra maggioranza e opposizione sulla legge di bilancio.
Ripeto, non c'è nessuna intesa di massima da parte nostra, nei confronti di una legge che crea ingiustizia sociale.
appena girata un'Ansa con una sua dichiarazione.
Abbia almeno il buon gusto di non appropriarsi di stili nella comunicazione che ottengono solo un effetto: rendere ancora più dura la nostra opposizione qui dentro.



PRESIDENTE

Altre dichiarazioni di voto? La Giunta regionale intende intervenire? No.
Ricordo ancora che, se approvato, il testo dell'emendamento n. 20) diventerà il nuovo articolo 6.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 6.
ARTICOLO 6 BIS Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Ronzani, Laus e Reschigna: Dopo l'articolo 6 del disegno di legge n. 380 è inserito il seguente Articolo 6 bis: "1. A decorrere dal 1° gennaio 2015, le Agenzie territoriali per la casa (ATC) presenti sul territorio regionale sono accorpate in quattro Agenzie rispettivamente per i territori di Torino, Cuneo, Asti e Alessandria Biella Novara Vercelli e VCO".
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Ronzani, Laus e Reschigna: Dopo l'articolo 6 del disegno di legge n. 380 è inserito il seguente Articolo 6 bis: "1. A decorrere dal 1° gennaio 2015, le Agenzie territoriali per la casa (ATC) presenti sul territorio regionale sono accorpate in un'unica Agenzia".
Gli emendamenti n. 1) e n. 2) possono essere illustrati insieme perch collegati.
La parola al Consigliere Laus per l'illustrazione.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Prego.



LAUS Mauro

Ha fretta?



PRESIDENTE

No. Le ho dato la parola e l'ascoltavo, come sempre, molto interessato.



LAUS Mauro

Grazie.
Perdevo un po' di tempo per far notare ai giornalisti che l'opposizione è qua. Perché prima volevo intervenire per fatto personale. Siamo noi l'opposizione.
Detto questo, per quanto riguarda le ATC è da tempo, Presidente, che continuiamo a proporre degli strumenti, sia con una legge che è stata bocciata, sia con gli emendamenti nelle finanziarie passate e ancora in questa.
L'oggetto qual è? che i Consigli d'Amministrazione e i collegi dei Revisori dei Conti di tutte le ATC riguardanti le Province della Regione Piemonte sono, in un contesto sociale difficile, complicato e complesso, troppi e costosi. La riduzione è il primo atto necessario per generare un minimo di efficienza.
Un minimo di efficienza.
E una persona di buonsenso non può non approvare un emendamento di questa portata e quindi la riduzione delle ATC a una ATC oppure, in subordine - non sono d'accordo e nemmeno i miei colleghi sono d'accordo, ma in subordine - accettiamo anche la riduzione a quattro ATC.
Abbiamo toccato con mano, grazie ai dati che voi ci avete fornito, che non ci sono i soldi per i morosi incolpevoli, non ci sono i soldi per le ristrutturazioni, per un minimo di adeguamento delle case popolari, così ci chiariamo e ci capiamo, e voi continuate ancora a fare melina. L'abbiamo detto in tutti i modi e in tutti i colori.
Assessore Pichetto, se vuole può prendersi anche qualche minuto di sospensione, ma se vuole, proprio. Ma almeno questo, che è un concetto proprio elementare, uno come lei non può non condividerlo. Sono sicuro che anche nella maggioranza ci sono delle persone che sono interessate a creare un minimo di efficienza e quindi ad esprimere un voto favorevole al nostro emendamento. Gradirei l'emendamento che riporta le ATC dall'elevato numero una ogni Provincia, ad una unica per tutta la Regione Piemonte.
Gradirei anche tante altre cose, però siamo stanchi e grazie all'opposizione, altre cose oggi non gliele dico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Laus.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Abbiamo la sensazione di un certo autolesionismo da parte del Governo regionale, che sembra voler fare a botte - lo dico in senso politico ovviamente - con i cittadini di questa regione e non vuole mai fare bella figura. Quando discuteremo del bonus bebè e della questione che riguarda i servizi sociali, spiegheremo ai piemontesi qual è la differenza tra un bisogno e l'altro. E non vi basterà esibire cartelli rispetto ai compagni di gioco di carte di Chiamparino per fare bella figura. Chiamparino gioca a carte, secondo me, con chi vuole e immagino che se il Vicepresidente Pichetto, diciamo così, avesse questo hobby avrebbe il diritto di giocare a carte con chi vuole.
Questa è un'altra occasione con la quale potreste fare bella figura.
Cioè mostrare ai cittadini piemontesi che in un momento di crisi economica la semplificazione, la riduzione, l'accorpamento sono necessari Io la penso come Laus: secondo me, ce ne vuole una sola, una basta e avanza. Sarebbe un modo per dire che siamo in difficoltà economica e quindi che adottiamo provvedimenti che vanno nel senso di un migliore utilizzo delle poche risorse di cui disponiamo in questo momento.
L'ho detto forse in Commissione, Assessore Pichetto. Vercelli e Biella sono Province che, come numero di abitanti, fanno tre grandi Comuni (nemmeno grandi) della Provincia di Torino; Rivoli, Grugliasco e Collegno fanno gli abitanti di Vercelli. Rivoli, Collegno e Grugliasco non sentono assolutamente l'esigenza di avere un'ATC che si occupi del patrimonio di edilizia residenziale pubblica: basta l'ATC di Torino, due milioni e 200 mila abitanti, con un'ATC soltanto. Concludo, Presidente. Ogni tanto vi si offre una possibilità, non per farvi una cortesia. Anche per quello che è successo poco fa, prima finisce questo Governo regionale, meglio è, ma ogni tanto forse qualche suggerimento potreste accoglierlo.
Il fatto di non averne mai accolto nessuno in quattro anni è in qualche modo causa del fallimento di questi anni di Governo regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Assessore Pichetto, bei regionalisti siete! Volevate cambiare lo Stato affermare l'autonomia delle Regioni e non avete il coraggio di approvare una norma sulle sale da gioco, per timore che lo Stato ve la impugni nonostante la norma al suo esame fosse stata approvata da una Regione e non fosse stata impugnata. Era più serio dire che voi non volete affrontare la questione. In ogni caso, questo è ciò che è emerso: voi non volete affrontare la questione.
Esattamente come non volete affrontare la questione delle ATC.
Pichetto era diventato Assessore da una manciata di giorni, quando noi in Consiglio discutemmo il problema delle ATC. Presentammo esattamente gli stessi emendamenti. Gli stessi emendamenti.
Pichetto se la cavò dicendo che era appena arrivato in Assessorato e voleva sei mesi di tempo per discutere la questione. Ve lo ricordate? Pichetto, è passato un anno e siamo esattamente al punto di partenza! Così come per le sale da gioco, voi non volete affrontare la questione.
E quando non volete affrontare la questione, anziché dirlo apertamente trovate le scorciatoie! Lì sei mesi per studiare il problema, qui rischio di impugnazione! La sostanza è la stessa: non volete affrontare la questione.
La cosa grave, colleghi, sapete qual è? Che quando discuteremo di bilancio voi vi opporrete per ragioni, diciamo, di contabilità e di finanza pubblica alla possibilità di rifinanziare il capitolo dei fondi per morosità incolpevole, che diventa, in questa crisi, drammatico! Perfetto.
Con quale coraggio possiamo dire alla gente, che non ha i soldi, di pagare l'affitto e che il fondo non ha capienza per affrontare la questione quando ci rifiutiamo di fare una cosa ovvia, sulla quale tutti a parole siamo d'accordo, il che significa riorganizzare il sistema delle ATC! Il fatto è che non avete voglia di fare questa cosa!



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Senza offendere, ma poiché non trovo nessuna spiegazione al perché da tre anni a questa parte chiediamo di fare questa riforma e da tre anni a questa parte la Giunta regionale ci risponde "picche", non dandoci nessuna motivazione, o in alcuni casi dice "siamo d'accordo, ma presentiamo una legge ad hoc che affronti questo problema".
L'unica spiegazione - cari colleghi, non offendetevi - è che state solo difendendo posti di persone nei Consigli d'Amministrazione, posti di persone nei Collegi sindacali delle ATC. State difendendo dei posti! Perché non c'è altra spiegazione, cara Giunta regionale, del perch l'anno scorso nella legge finanziaria avete detto che entro il 30 giugno avreste presentato la legge di riordino delle ATC! Non lo avete fatto! Quest'anno che cosa inventerete rispetto a quest'emendamento? Quando presenterete la legge di riordino del sistema delle ATC? Intanto, il Piemonte rimane così com'è. Intanto, continueremo a dedicare risorse all'organizzazione e non all'erogazione di servizi e di attività.
Guardate, forse, non vi siete resi conto che la discussione che partirà, dopo questa finanziaria, sulla legge di bilancio, ci consegna come dovere il fatto di riformare la Regione Piemonte, come dovere! Guardate che noi non consideriamo che abbia un effetto miracoloso sul piano delle risorse nel breve periodo il fatto di affrontare il tema della riorganizzazione delle ATC, ma se non si parte, non si arriverà mai! E se non entra nel corpo del legislatore regionale la necessità di costruire una Regione più semplice, più moderna, meno invasiva e con meno pesi organizzativi, quando mai verrà affrontato questo tema? Che cosa vi costa dire oggi che dal 1° gennaio 2015 le ATC in Piemonte sono - sceglietelo voi! - una o quattro? Che cosa vi costa? La necessità di dover rimettere in piedi un'organizzazione? Ma avete undici mesi per poterlo affrontare. In realtà, spero che ne abbiate solamente due per affrontare questo tema, perché mi auguro che lo vorrà affrontare seriamente chi verrà eletto - chiunque sia - con le nuove elezioni regionali.
Ma è un segnale! Il fatto di dire: "Non siamo più nelle condizioni di andare avanti con quella Regione che avete conosciuto" è un segnale al Piemonte.
Noi vogliamo costruire una Regione più semplice, ma che non crei abbandono e condizioni di difficoltà.



PRESIDENTE

Prima di aprire la discussione generale su questi emendamenti, comunico che al termine della votazione di quest'emendamento, è convocata in Sala A una riunione dei Presidenti di Gruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Il mio era un modo per poter intervenire rispetto all'emendamento test annunciato, ritenendo, per quanto mi riguarda, da non sottovalutare la proposta che è stata formalizzata del Partito Democratico.
In merito alla presenza territoriale delle ATC, non vedrei male se si ragionasse non su una ATC soltanto, e nemmeno su quattro, ma su due: una riguarderà il Piemonte orientale, l'altra il Piemonte occidentale.
Farne quattro, a mio avviso, di fatto non risolverebbe la questione in termini di riordino complessivo.
Indi per cui, se quest'emendamento venisse modificato, nel senso di prevedere due ATC, una per il Piemonte orientale e l'altra per il Piemonte occidentale, chiederei alla maggioranza di prenderlo in considerazione.
Veniamo alla seconda questione. Voi sapete che le ATC partecipano col proprio azionariato anche in società che sono parallele alle stesse. Queste devono essere chiuse tutte! Se la pensiamo in questo modo, voterò qualsiasi emendamento proposto anche dall'opposizione, visto che sono, di fatto, i proponenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà



MANICA Giuliana

Riteniamo interessante l'intervento del collega Toselli, perché, come hanno avuto modo di dire i colleghi, a cominciare dal primo firmatario dell'emendamento, il collega Laus, che da tempo si occupa di questo problema, la nostra proposta di massima è che si riducano le ATC ad una.
proposta che, come abbiamo cercato di dire, stiamo ripetendo da parecchio tempo in questo Consiglio regionale. Sappiamo quanto la riduzione di queste strutture sia un elemento di semplificazione importante della macchina regionale e che, in tempi di spending review e di gravi difficoltà economiche, un simile processo di razionalizzazione sia apprezzabile. I fondi sulla casa sono sempre meno...



(Brusìo in aula)



MANICA Giuliana

Vedo che è in corso un dibattito importante all'interno della maggioranza; posso fermarmi e lasciarlo continuare, perché...



PRESIDENTE

Scusi, collega Manica.
Per favore, colleghi!



MANICA Giuliana

Se quel dibattito sulle ATC porta a ravvedimenti nella direzione di prendere in considerazione, in modo più o meno significativo, il nostro emendamento, lo accolgo positivamente! Dicevo, abbiamo posto questa questione perché, in assenza di fondi e di finanziamenti significativi sul tema "casa", che sono bloccati da lungo tempo mentre le esigenze di carattere sociale in Piemonte crescono sempre più, noi manteniamo enti e strutture che sono esclusivamente costose, e una loro semplificazione e snellimento renderebbe più efficiente la struttura stessa, ma anche migliore l'utilizzo dei fondi.
Abbiamo detto una o quattro: nulla osta che siano due.
Noi siamo immediatamente disponibili a prendere in considerazione questa ipotesi: una sarebbe la razionalizzazione massima; quattro si riferisce all'ipotesi dei quadranti; ma se sono due, una che riguarda la parte occidentale del Piemonte, e l'altra la parte orientale, il nord-est piuttosto che il sud-ovest, per noi è proposta assolutamente accoglibile.
In tal senso, credo di poter parlare anche a nome del primo firmatario e degli altri colleghi del Gruppo.
Pertanto, rispetto a questa richiesta di modifica, il Gruppo del Partito Democratico è disponibile a prenderla in considerazione per votare insieme l'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Sono contento che si stia riesumando questo problema relativo alle ATC.
Ma, come al solito, mi permetto di dire che se le riforme vanno fatte andrebbero fatte in modo più completo.
Lei ricorderà, Assessore Pichetto, quando le dissi (forse è passato più di un anno!) che al di là del numero delle ATC (io sono d'accordo sulla riduzione numerica), in questo ambito ne parliamo: ma quando si tratta di ridurre le ASL, diventa argomento più velenoso da dover trattare in modo trasversale. Qui non si tratta di ridurne il numero. Se si vuole veramente ottimizzare la spesa relativa a quegli ambiti, occorre ridefinire i compiti delle...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente Buquicchio.
Per favore, colleghi! Non è possibile lavorare così: uno va di qua l'altro va di là, c'è chi parla, ci sono capannelli ovunque...
Poiché si sta discutendo di un argomento importante, sul quale tutti stanno apportando il proprio contributo, bisognerà decidere. E per farlo bisogna ascoltarsi. Prego.



BUQUICCHIO Andrea

Andando un pochettino al di là del discorso della riduzione numerica (uno, due, tre, quattro... mi fa piacere che si parli di ridurre numericamente qualche cosa), risottolineo, perché è argomento a me caro che purtroppo lo stesso discorso non si faccia, per esempio, a livello di Aziende Sanitarie. Assessore, perché quest'anno non abbiamo più ripreso in considerazione i compiti e le prerogative da attribuire alle ATC eventualmente pensando di attribuire il patrimonio immobiliare ai Comuni su cui le stesse insistono? Perché se deve essere l'ennesima operazione demagogica per dire che abbiamo ridotto il numero delle ATC, i Consigli di Amministrazione, i revisori e gli Amministratori dal numero tot al numero tot, facciamola pure, però lascia il tempo che trova. Se invece vogliamo che quell'istituto possa realmente raggiungere obiettivi in termini di servizio, senza uno spreco di denaro, ottimizzando quello che, in termini di spesa, dispone valutiamo anche la rimodulazione dei compiti e delle prerogative in ambito di gestione, rivedendo anche, come ho detto un anno e fa e continuo a ripeterlo perché lo giudico opportuno, l'attribuzione del patrimonio immobiliare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
singolare che alcune proposte, come quelle dell'amico Toselli improvvisamente compaiono in quest'Aula, soprattutto per uno che è anche stato Presidente, per un breve periodo, dell'ATC, perché dovrebbe conoscere le difficoltà d'intervento delle ATC nelle case popolari, per quanto riguarda la manutenzione, già nelle ATC di piccole dimensioni, dove si riesce ancora ad invidiare le case popolari e di fare un po' di manutenzione con le poche risorse che queste ATC hanno ancora a disposizione.
Tra l'altro, ricordo che le ATC di piccole e medie dimensioni del Piemonte sono in pareggio o sfiorano il pareggio, invece le grandi ATC hanno dei forti deficit.
Qui, nell'ipocrisia generale, si dimentica che le grandi ATC del Piemonte - Torino e Novara in particolare - hanno sotto di sé, mi pare quella di Torino quattro o cinque società strumentali e quella di Novara altre tre società strumentali, le quali in questi anni hanno continuato a fare assunzioni e contratti di fornitura, senza alcuna traccia di spending review, di risparmio o di contrazione della spesa da parte di queste società. La prova provata, quindi, è che il grande, le dimensioni grandi in questo campo non funzionano: non funzionano per l'utente, perché voglio poi vedere - faccio il caso di un'unica agenzia delle ATC - se uno di Torino per la manutenzione di una casa popolare di Verbania abbia l'efficienza e la velocità d'intervento che può invece comunque avere se l'ATC è fatta soltanto da Novara o Verbania; o se uno di un'unica Agenzia di Torino deve andare fino in quel di Cavallermaggiore, noto paese di un glorioso Consigliere regionale di questa Assemblea. C'è già una grossa difficoltà di capire dove si deve intervenire nelle ATC piccole, per fare una manutenzione rapida ed efficiente. In più, in questi anni le ATC piccole hanno dimostrato di riuscire a contenere i costi e di avere dei bilanci in pareggio, o quasi in pareggio; viceversa, le ATC grandi continuano ad avere deficit pesantissimi. In particolare uno e, ripeto, nessuno, se non forse il sottoscritto, che l'ha già detto in un convegno, dimentica che queste grandi ATC hanno sotto di loro delle società fuori totale controllo, che hanno continuato a fare oneri e a gestire la spesa senza portare alcun significativo risparmio.
Pertanto, sono per il mantenimento della situazione attuale o al massimo - chiedo scusa se rubo ancora qualche secondo - per un successivo accorpamento seguendo l'accorpamento che avevamo visto nelle Province piccole, che era stato approvato in questo Consiglio regionale circa due anni fa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Noi presentiamo subito un emendamento e chiediamo al Consigliere Pedrale di firmarlo immediatamente, perché meglio di niente va bene anche quattro.
Chiedo al collega Laus, che è intervenuto a nome del Gruppo, di scriverlo mentre intervengo, con primo firmatario il collega Pedrale.
Presentiamo immediatamente la riduzione delle ATC da otto a quattro, seduta stante, nel provvedimento.
Ho una certa dimestichezza a scrivere mentre intervengo, quindi lo preparo subito. Lo facciamo ex novo, perché è giusto, anche per rispondere ai colleghi che hanno detto che non è un problema di chi arriva prima. Non è un problema nostro: noi avremmo preferito uno; condividevamo le parole del Consigliere Toselli perché ci ha lavorato (bisogna lavorarci per sapere); nel mezzo sta la virtù.
Quindi: "Le ATC del Piemonte sono quattro".



PRESIDENTE

No, le ATC sono sei e gli accorpamenti di Verbania a Novara e di Biella a Vercelli non sono necessari, perché esistono già da anni.
Prego.



PLACIDO Roberto

Meglio ancora, sono tre, la metà.
Ho scritto l'emendamento. In questo caso i fotografi non servono; la grafia è incerta ma è chiaro e quindi, caro collega Pedrale, la prima firma a lei. Siccome è un uomo d'onore e Presidente del Gruppo più importante della maggioranza, attendiamo fiduciosi...



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PLACIDO Roberto

No, no.
vero che il Presidente ex del Consiglio era buono a negare, ma lui lo faceva almeno il giorno dopo. Lei è appena intervenuto, ha detto, alla finale del suo intervento, chiedendo scusa perché aveva sforato, che era disponibile a dimezzare la situazione attuale. Noi condividiamo, giusto? A lei la prima firma.



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, dopo potrà intervenire per la precisazione.
Prego, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

A lei la firma. Gli amici della stampa hanno sentito; se neanche un secondo dopo l'intervento si riesce a trovare la disponibilità oggettivamente non lo so.



PRESIDENTE

Concluda, per piacere.



PLACIDO Roberto

Concludo.
Presidente, riconoscendo l'imparzialità e il senso delle Istituzioni la invito a formulare la proposta del Consigliere Pedrale, perché noi abbiamo tutti, anche i colleghi della maggioranza.
Grazie. Attendiamo fiduciosi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale per precisazioni, in modo da evitare equivoci.



PEDRALE Luca

Probabilmente il collega Placido non ha capito il mio intervento.
Ho fatto riferimento alla riforma che questo Consiglio regionale aveva fatto circa due anni fa sulle Province, con l'accorpamento delle stesse.
Essa prevedeva le Province di Biella-Vercelli e Alessandria-Asti. Per cui farei, al limite, coincidere le nuove ATC: un'ATC Biella e Vercelli e un'ATC Alessandria-Asti, lasciando Novara con Verbania, Cuneo e Torino.
Questo è il significato di quello che dicevo. È quello che ho detto: lei mi ha detto tre... No, quattro.



PRESIDENTE

Il Consigliere Pedrale ha precisato la sua proposta. Ognuno pu intervenire, poi decideremo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mentre avveniva il dibattito, mi sono solo rassicurato con l'Assessore Pichetto, che mi ha dato la risposta che peraltro aveva già anticipato.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore! Adesso poi vediamo, alla fine. Il Consigliere Burzi ha diritto di fare il suo intervento: per favore! Consigliere Pedrale e Consigliere Placido! Se avete questa esigenza andate fuori un attimo, contate bene con un pallottoliere e cercate di arrivare ad un risultato.
Prego, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Potrebbe cacciarli tutti e due per cinque giornate...
Dicevo di sperare da un paio di giorni che il collega Placido si arrabbi sui numeri, ma temo, dai numeri, che questo non succeda. Quindi giorno più, giorno meno...
Sul bilancio è stato più divertente di oggi, comunque ogni contributo è utile.
Più preoccupante dell'intervento del Consigliere Reschigna è chi tranne l'Assessore Pichetto, che mi ha tranquillizzato - gli va dietro.
Secondo me - ma tanto non lo risolviamo oggi - il problema delle ATC infatti, è a che cosa servivano quando qualcuno - perché non sono nate mica per caso - le ha pensate e sviluppate. Non mi sono mai occupato di edilizia nell'ambito della Giunta e neanche come Consigliere, ma immagino che servissero per l'edilizia agevolata e convenzionata per chi ne aveva ieri bisogno; e solo Gesù sa se chi ieri ne aveva bisogno oggi non ce l'ha.
Quindi, le ATC non sono nate per caso, perché non lo sono; come non per caso un tempo qui a Torino c'erano 155.000 lavoratori occupati alla FIAT oggi non ci sono più e non c'è stata né un'epidemia né l'inquinamento: no no, ci abbiamo lavorato duramente per ottenere il risultato che non ci siano più...
Adesso si dovrebbe partire, secondo me, non dal numero delle ATC - 11 6, 18, 36 o zero - ma dalle risorse. Allora, non vorrei dare una brutta notizia a questo lato dell'emiciclo.
Passi per il collega Toselli che frequenta poco la Commissione bilancio e che quindi è innocente: è andato a lavorare all'ATC e questo gli fa onore, ma la Commissione bilancio l'ha sempre frequentata poco. Non ci sono più risorse, né qui né là né su né giù. Abbiamo costruito tanti, tanti tanti, tanti, tanti - ma tutti, eh - debiti, di cui nessuno si occupa.
Dentro l'ATC ci sono circa 600 lavoratori pubblici e il collega Reschigna - il collega Reschigna, mica uno qualunque: il Presidente del Gruppo più autorevole, secondo me e non da ora, della sinistra non soltanto piemontese - sostiene che noi difendiamo i posti nei Consigli di Amministrazione? Adesso non si può dire, ma io li brucerei tutti. Il problema non sono quelli, ma non sarei contrario a partire da quelli e da altri; l'abbiamo anche scritto e l'abbiamo anche detto.
Devo dire che noi non abbiamo fatto niente, l'allora Giunta non ha fatto niente, il Governo Letta non ha fatto nulla, il Governo Monti non ha fatto nulla, perché il problema sono i costi della politica...
E torniamo al punto di prima: i problemi dell'ATC sono i posti del Consiglio di Amministrazione! Ragazzi! Qui forse vinciamo ancora le elezioni, se "di là" pensano così. Passi il collega Placido, che è nella fase di dare in numeri; niente di grave, poi gli passa. Dà i numeri: sul bilancio ieri, sulle ATC oggi... Ma che il Presidente del Gruppo del PD dica a questa - si fa per dire - sconclusionata - di nuovo, si fa per dire maggioranza che difende i posti nei C.d.A. e non i 500 posti creati da un signore che si chiama Ardito! Perché quei posti non sono nati per caso: Ardito non giocava nel Toro. Credetemi, sono tifoso granata dal '58. Come il CSI non è nato dai funghi: l'ha inventato Rovaris, che - anche lui - non giocava nel Toro.
Ma che cosa raccontate?



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, che però è già intervenuto in discussione generale.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sono intervenuto sull'emendamento!



PRESIDENTE

Controlleremo.
Intanto do la parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Mi sembra che la discussione stia assumendo dei toni che vanno oltre il buonsenso e oltre l'ironia, quando invece il tema è molto delicato e molto complicato.
Quello che vorremmo sottolineare è che nei confronti di questo tema e di altri, come per esempio nei confronti di quello sollevato dall'emendamento che abbiamo sottolineato prima, si posticipa sempre una data: si prende un impegno e questo impegno non viene mai rispettato.
L'anno scorso eravamo in quest'Aula e si discutevano emendamenti che erano più o meno simili a quelli che presentiamo quest'anno; anzi, erano identici, come mi dice il collega Laus. Quest'anno ci ritroviamo a discutere gli stessi emendamenti.
L'impegno, se non erro assunto con un ordine del giorno allegato alla legge finanziaria, era quello di rivedere la legge entro l'anno. Non esiste neanche un percorso avviato in Commissione, non esiste un disegno di legge proposto dalla Giunta sul quale discutere, non esiste nulla ed intanto abbiamo un problema di governance di un pezzo importante del sistema piemontese, cioè quello delle ATC, che chiede che questa Regione faccia qualcosa.
Allora, non possiamo continuare a perdere le occasioni, non possiamo continuare a rimandare immaginando dei tempi, perché non ci si fida più. Di fronte a un ordine del giorno, di fronte a emendamenti già discussi un anno fa, oggi siamo qui a ripetere le stesse cose.
Assumiamoci dunque la responsabilità. Qualcuno della maggioranza mi sembra che si sia ricordato di aver già fatto questa discussione e forse oggi fa delle proposte concrete. Allora, proviamo a ragionare su queste proposte e proviamo a dare un segnale.
Sarà anche vero, infatti, quel che dice Burzi - e sono d'accordo con lui - in merito al fatto che il problema è il personale delle tante ATC, ma abbiamo anche un problema di governance e se noi non riusciamo dare una governance reale e concreta, una governance che possa rispondere ai tanti problemi, il personale avrà una sola strada, segnata, difficile e pesante in un quadro già complicato e difficile.



PENTENERO Giovanna

PRESIDENTE.



PENTENERO Giovanna

Grazie.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, chiedo alla maggioranza di fare un discorso di verità perché il problema esiste o non esiste. Il collega Burzi dice che non è questo il problema: è una posizione legittima che noi non condividiamo, ma è chiara. Altri dicono che esiste, però vorrebbero affrontarlo in tempi così lunghi che significa non affrontarlo.
Noi pensiamo che il problema esista. Esiste perché da quella riforma dipende la salvezza del bilancio della Regione? Chi l'ha detto? Nessuno.
Qualcuno dice questo? No, però capite qual è il paradosso, no? Aboliamo otto Province, in Piemonte, fra qualche mese e il Consiglio regionale non è in grado di riorganizzare la governance delle ATC piemontesi, sulla base di un disegno? Il problema, infatti, è esattamente questo. Noi, cioè seguitiamo a dire che il problema è un altro. Il problema è anche un altro ma è anche questo! E siccome voi avete dichiarato che bisognava iscriverlo all'o.d.g - perché sei mesi fa questo ci avete detto, convenendo sul fatto che c'era il problema di semplificare e riorganizzare il sistema - la domanda è perché non volete farlo? Perché non volete farlo? evidente, infatti, che non si risolvono i problemi della politica della Regione Piemonte riducendo il numero delle ATC, ma è altrettanto vero che quell'operazione si può fare. Non capisco perché noi ci arrabbiamo quando tutti i costi della politica vengono ricondotti al Consiglio regionale e tutte le volte che si tenta di affrontare il problema anche in maniera diversa, aggredendo anche altri centri di spesa, la politica anziché dare prova di coraggio, si chiude a riccio e non fa nulla: difende tutto. Difende tutto! Ma non può funzionare così, colleghi; non può funzionare così, perch non si può, tutte le volte che affrontiamo una questione, dire che il problema è un altro oppure che lo si affronta fra sei mesi. Perché la politica regionale, infatti, richiede assunzioni di responsabilità.
Ripeto: non risolveremo i problemi del bilancio della Regione, ma daremmo un segnale. Se discuteremo questo bilancio e se lo approveremo entro il 31 - cosa di cui non sono sicuro, perché non esiste accordo e chi dice che esiste, si inventa un accordo che non esiste, esprime probabilmente un auspicio - voi voterete contro un emendamento con il quale il PD ritiene si debba dare qualche soldino al capitolo per la morosità incolpevole. Centinaia di persone che non sanno come pagare l'affitto.
normale che noi immaginiamo una riforma che liberi delle risorse? È una cosa fuori dal mondo questa? O è una cosa che la politica dovrebbe fare per un discorso di equità e di giustizia?



PRESIDENTE

Consigliere Placido, mi spieghi il fatto personale.



PLACIDO Roberto

Presidente, non vorrei che il Sindaco Fassino, sentendo che do i numeri, predisponesse un TSO, perché sarei molto preoccupato, perché quando una persona dà i numeri è pericolosa. Capisco anche che il Consigliere Burzi è un po' come il toro: quando vede rosso perde la ragione. E nel mio caso ci sta sia che lui è il toro sia che vede rosso nella mia persona.
Voglio ricordare - ed è a verbale l'intervento - che i numeri li ha dati la maggioranza. Non cambiamo nulla: due Toselli, tre o quattro il collega Pedrale. Siccome mi ha accusato di dare i numeri, sono intervenuto per fatto personale per chiarire.
Fino a poco fa mi divertivo ed ero di buon umore, perché in questo clima non si può essere seri - qua siamo alla farsa - ma adesso sono costretto a ritornare sui miei passi e con precisione. Altro che accordo! Altro che disponibilità! Col cavolo! Per non dire qualche altra cosa.
E ci divertiamo, perché se è così, non c'è disponibilità sulle slot machine, non c'è disponibilità sulle ATC...



PRESIDENTE

Adesso però non si è più sul fatto personale. Ha chiarito i numeri e la ringrazio.



PLACIDO Roberto

Devo ringraziare il collega Burzi perché mi riporta ai miei doveri cioè di essere uno strenuo oppositore di una maggioranza spappolata e sbrindellata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Voterò sicuramente contro quest'emendamento e non riesco neanche a capire di che cosa stiamo parlando. Cioè, vedo un'opposizione che è stata in maggioranza per cinque anni e non ha fatto nulla, anzi è riuscita a moltiplicare le poltrone durante il proprio mandato. Mi ricordo la splendida operazione su Finpiemonte, addirittura sdoppiata per cercare di creare nuove "cadreghe" per gli amici degli amici. E oggi venite qua a fare i moralisti. Siccome continuate a dire che fra pochi mesi si andrà a votare, mettetelo nel vostro programma elettorale e spiegate ai piemontesi che volete ridurre le ATC. Io posso anche essere a favore, ma nel programma elettorale non l'ho messo. Se lo volete mettere voi, fatelo e continuate a sputare in faccia a questa maggioranza e a dire di tutto e di più contro il Presidente di questa Regione, contro le sentenze e poi venite qui a fare queste operazioni mediatiche. Stiamo qua anche fino a sabato, per me non è un problema. Io ho dalla mia, forse, l'età e posso anche stare qui per più ore consecutive, voi non lo so. Grazie.



PRESIDENTE

Per fatto personale ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.
Lo può esplicare?



BURZI Angelo

Il fatto personale con il Consigliere Placido risale indietro nel tempo. Io sono ancora fermo alla legge dell'Antico Testamento, che mi sembra molto generosa, perché "occhio per occhio" mi sembra poco poco. Il Nuovo Testamento devo ancora leggerlo, però questa cosa di porgere l'altra guancia è una cosa che non mi piace, per non parlare del vitello grasso quando qualcuno torna a casa, che trovo ancora più insopportabile.
Il fatto che il Consigliere Placido dia i numeri lo rimando a quando parleremo di bilancio, così esplicherò con chiarezza che cosa intendevo dire.
Invece colgo l'occasione sul merito - visto che non ho dato i numeri sulle ATC e neanche in altri casi, secondo me - per dire che credo che ci siano degli spazi sulle ATC che purtroppo neanche questa Amministrazione ha toccato. C'è un patrimonio immobiliare sfitto incredibile; chiunque si occupi anche superficialmente di ciò e del problema sociale che è di fianco e che esiste, può sostenere - e io l'ho fatto in un seminario delle ATC, io l'ho fatto! - che c'è modo e spazio, visto che soldi non ce ne sono, di riconvertire una parte delle ATC ad un ruolo immobiliare, dopo aver sfoltito ciò che qualcuno non casualmente ha rimpolpato, dovunque questo sia avvenuto.
Sul resto mi considero esentato, perché anch'io sono di buon umore quindi non vorrei continuare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ho fatto un ragionamento molto serio. Ho detto che siccome non riuscivo a capire la ragione per cui un impegno contenuto nella legge finanziaria del 2013 non era stato rispettato dalla Giunta regionale, e siccome non riesco tuttora a capire le ragioni per cui non si possa procedere ad una riorganizzazione del sistema delle ATC, non vorrei che l'unica motivazione di questo non intervento da parte della Giunta regionale su questo tema sia la difesa dei Consigli di Amministrazione.
So benissimo che quand'anche si abolissero i Consigli di Amministrazione delle ATC e si riducesse il numero delle ATC, il risparmio sarebbe ridotto, ma cerco di ragionare anche guardando a quello che potrebbe accadere in termini di beneficio tra qualche anno, quando la riorganizzazione effettiva potrebbe ridurre le risorse umane, la duplicazione degli interventi, la duplicazione delle aree di servizio, che cosa vuole dire il sistema delle società all'interno delle ATC. Sotto questo aspetto, faccio un ragionamento di prospettiva, perché mi rendo perfettamente conto che oggi non c'è una soluzione capace nel breve periodo di poter risolvere i problemi che abbiamo di fronte. Ma se non incominciamo, mai si arriverà a quel momento e a quel tipo di appuntamento.
Poi la Giunta e la maggioranza sono libere di fare quello che ritengono, di opporsi alle proposte dei Gruppi di opposizione.
legittimo tutto ciò e vorrei dire che quand'anche non passasse quest'emendamento, non avrò nessuna difficoltà a chiedere, a nome del Gruppo regionale del PD, a chi sarà candidato alla Presidenza della Regione per le elezioni regionali di mettere nel suo programma questo, convinto come sono che i cittadini lo capiranno, perché i cittadini in questo momento vogliono una Pubblica Amministrazione più semplice, meno invasiva meno duplicante.
E poi, signori, apprezzo la riflessione che ha proposto il Consigliere Burzi e so, visto che il Presidente Burzi è una persona seria, che sosterrà l'emendamento alla legge di bilancio che abbiamo depositato per chiedere di intervenire sullo scandalo dei 1.320 alloggi nella Provincia di Torino che sono vuoti, non assegnati, perché necessitanti di un intervento di ristrutturazione. Questi sono i problemi.
Che senso ha tenere in piedi un'organizzazione che in questo momento si sta occupando di gestione del patrimonio immobiliare? Perché gli investimenti sul tema delicato dell'edilizia residenziale pubblica sono fermi e quelle ATC si stanno occupando unicamente di gestione del patrimonio immobiliare.
Potete respingerlo come avete fatto in molte altre circostanze, ma in noi rimarrà la consapevolezza - che speriamo di portare avanti con altro ruolo, non come persone ma come rappresentanti di un partito in una futura Amministrazione regionale - che bisogna veramente intervenire su tante situazioni, per rendere questa Regione un po' più semplice e meno invasiva.
Noi certamente lo faremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marco Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
strana la storia e i suoi ricorsi. Mi fa piacere che il PD voglia inserire nel suo programma elettorale per le prossime elezioni regionali la proposta delle quattro ATC.
Avremmo fatto molto prima se nel 2010, quando votammo la legge n. 3 aveste approvato l'emendamento presentato da Alleanza Nazionale che chiedeva le quattro ATC. Invece, quella maggioranza lì...



(Commenti in aula)



BOTTA Marco

Quando votammo la legge n. 3/2010, il Gruppo di AN presentò un emendamento...



(Commenti in aula)



BOTTA Marco

Ah, non vi risulta perché non c'eravate....



PRESIDENTE

Per favore!



BOTTA Marco

Comunque, le carte stanno lì a testimoniarlo.
Se l'aveste votato allora, sarebbe già stato tutto risolto, ma....



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore, lasciamo intervenire il collega Botta Marco!



BOTTA Marco

Evidentemente, gli interessi di allora portavano ad altre conclusioni.
sufficiente che quando lo inserite nel programma elettorale citiate la fonte, poi siamo perfettamente d'accordo.
Invece, mi spaventa il discorso dell'ATC unica. Infatti, non vorrei che con questo tentativo, che esiste sempre un po' al vostro interno, di portare tutto a Torino, nel giro di qualche settimana o di qualche mese pensaste anche alla Circoscrizione unica - facciamo votare solo il Piemonte 1 e il Piemonte 2 lasciamolo perdere - così, almeno, avreste qualche possibilità in più di vittoria.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto.
Per il Gruppo del Partito Democratico, ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma questa dichiarazione di voto è indispensabile chiaramente è positiva.
Ci tengo, in pochi secondi, a spiegare ai colleghi che la politica è sempre in ritardo. Apprezzo, lo dico senza alcuna ironia, l'intervento del collega Burzi, perché lui è un collega che guarda avanti; sono d'accordo con lui.
Guardate che l'accentramento delle ATC in un'unica ATC è già un provvedimento in ritardo. Siamo in ritardo, sono cinque anni che sto parlando di questa cosa qui! Nel prossimo programma elettorale quest'emendamento sarà superato perché parleremo di altro.
Parleremo di meccanismi immobiliari, probabilmente saranno i Comuni che si occuperanno delle gestione, non avrà più senso nemmeno la gestione di un'unica ATC! Voi siete fuori dal mondo! E non riuscite nemmeno a comprendere la differenza tra l'erogazione del servizio e la gestione del patrimonio immobiliare! vero che c'è efficienza, ma non sono solo i due milioni dei consiglieri di amministrazione e dei revisori dei conti, sarebbe un'offesa all'intelligenza! Ogni volta che i consiglieri di amministrazione, o comunque una direzione, si riuniscono a Biella, a Novara o a Vercelli affittano delle case, affittano un palazzo, accendono la luce, c'è l'indotto che ruota intorno a questo e sono milioni di euro! Se volete, ve lo faccio a titolo gratuito e vi dimostro che dalla riorganizzazione delle ATC si risparmia, se c'è un deficiente a gestire non meno di dieci milioni di euro! E sono disponibile a farlo gratuitamente, probabilmente nella prossima legislatura, perché, forse molto verosimilmente, non sarò un vostro collega.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sempre per dichiarazione di voto, il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Volevo comprendere quali...



PRESIDENTE

Per favore, se potessimo recuperare un minimo di serietà e di impegno non sarebbe male.
Scusate se mi permetto di dirlo.
Prego.



ANGELERI Antonello

Presidente, è fiato sprecato, glielo dico sulla base di quanto abbiamo ascoltato negli ultimi tre quarti d'ora.
Qui, probabilmente, occorrerà modificare il Regolamento e dare più potere al Presidente del Consiglio, affinché, ad un certo punto, possa interrompere quando si sentono troppe corbellerie all'interno dell'Aula.
Abbiamo sentito tutto il contrario di tutto, soprattutto tutti ci rendiamo conto che, ormai, le proposte che vengono avanzate su un'operazione che sicuramente deve essere affrontata con serietà sono minate da una campagna elettorale ormai aperta, è evidente e chiaro come il sole anche al semplice cittadino che di politica non si intende e non vuole intendersene! Allora, Presidente, si riappropri di quest'Aula, per cortesia! Ci tolga la parola, a cominciare dal sottoscritto, che, ovviamente rispetto ad un ragionamento di questo genere non ci sta.



PRESIDENTE

Bene.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Noi esprimiamo voto contrario perché - lo ripeto - un'eventuale riforma deve essere compiuta non con un semplice emendamento, ma con una riflessione, che può essere quella che vi ho annunciato, quella delle cinque ATC, basandosi sugli accorpamenti che avevamo deciso due anni fa in base alle nuove Province.
Però, caro Consigliere Laus - permettimi - che ipocrisia! Che ipocrisia hai espresso! Perché non mi parli delle società che, ad esempio, avete creato voi all'ATC di Torino!



(Commenti del Consigliere Laus)



PEDRALE Luca

Perché nelle altre ASL si fanno le gare per le progettazioni e, invece voi avete creato delle società apposite per progettare, con lucrosi Consigli d'Amministrazione!



(Commenti del Consigliere Laus)



PEDRALE Luca

Allora, prima di venire a dare lezioni a noi, guardate in casa vostra!



PRESIDENTE

Per favore!



PEDRALE Luca

Che sono stati...



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza, per favore!



PEDRALE Luca

Le ATC sono state il regno del vostro potere....



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale , si rivolga alla Presidenza!



(Commenti del Consigliere Laus)



PEDRALE Luca

Prima di dire che siamo fuori....



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale e Consigliere Laus!



(Commenti del Consigliere Laus)



PEDRALE Luca

Guardate in casa vostra cosa avete creato!



(Commenti del Consigliere Laus)



PRESIDENTE

Per favore!



PEDRALE Luca

Avete creato burocrazia, dal CSI alle ATC di Torino!



(Commenti del Consigliere Laus)



PRESIDENTE

Bene.
Non essendoci altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Chiedo alla Giunta regionale se vuole esprimere il parere sugli emendamenti rubricati n. 2) e n. 1).



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

A seguito anche dell'ampio dibattito, esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamen to rubricato n. 1).
Il Consiglio non approva.
convocata una riunione dei Capigruppo in sala A, che si protrarrà per circa un quarto d'ora. Pertanto, prego i colleghi di aspettare, cercheremo di rispettare i tempi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.31 riprende alle ore 18.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La Conferenza dei Capigruppo ha affrontato la programmazione dei lavori. È stata apportata una modifica della programmazione di lavori che vi comunico.
La seduta serale delle ore 20 è sconvocata.
Domani, venerdì 31 gennaio 2014, è convocata alle ore 9 la Giunta per le Elezioni e alle ore 10 e alle ore 14 il Consiglio regionale come già convocato. Perverrà fra pochi minuti a domicilio la convocazione per la seduta serale per domani, venerdì 31 gennaio 2014, alle ore 20 e la seduta notturna alle ore 00.01 di sabato 1° febbraio 2014.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.51)



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