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Dettaglio seduta n.399 del 17/12/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 14.34 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



NOVERO GIANFRANCO

(Alle ore 15.03 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.13)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(I lavori iniziano alle ore 14.32 con l'esame del punto 3)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1845 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Organizzazione distretti sanitari-ASL Vercelli" (risposta scritta)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1871 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Ricoveri temporanei in regime di dimissioni protette" (risposta scritta)

Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1846 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Rischio chiusura per il Centro Culturale La Serra - Ivrea" (risposta scritta)

Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1903 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Progetto centrale a biomasse in Orbassano" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Iniziamo, in assenza del numero legale, come da prassi, a trattare le interrogazioni e le interpellanze per le quali la Giunta regionale è disponibile a fornire risposta.
Le interrogazioni a risposta indifferibile e urgente n. 1845, 1871 1846 e 1903 riceveranno risposta scritta dalla Giunta regionale, in quanto l'interrogante è assente. Peraltro aveva già avvisato l'Assessore, quindi oltre che per prassi regolamentare, era, in un certo modo, concordato.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1863 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Ripetitore telefonico in Oggebbio (VCO) sulle rive del Lago Maggiore"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1863 presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Giunta per la disponibilità a rispondere all'interrogazione, anche perché era già stata data risposta ad un'interrogazione con argomento identico, presentata dalla Consigliera Cerutti.
un tema molto sentito sul territorio, in quanto in questa frazione deve essere installato (i lavori saranno già partiti) un ripetitore telefonico.
Si tratta, pertanto, di una questione sia ambientale e paesaggistica sia di tutela, promozione e sviluppo delle ricadute turistiche e di rilancio del territorio.
quindi, un tema che si può affrontare da diversi punti di vista: sia da parte dell'Assessorato all'ambiente sia da parte dell'Assessorato al turismo.
Uno dei due quesiti presenti nell'interrogazione riguarda la mappatura del territorio piemontese in merito alla presenza dei ripetitori telefonici ed anche in merito al tema mai risolto delle onde elettromagnetiche, a causa della presenza delle antenne vicine a molti centri abitati del Piemonte, e non solo, con le possibili ricadute che si possono avere sulla salute umana.
Gli studi scientifici non sono stati ancora dirimenti: molti studi scientifici hanno valutato un significativo aumento di incidenza di patologie tumorali e malformazioni genetiche neonatali; altri studi invece, li avrebbero esclusi, cioè non avrebbero visto un aumento significativo, a livello statistico, di incidenza.
Sicuramente, il principio sacrosanto della medicina "primo, non nuocere" è il dato fondamentale, pertanto interroghiamo la Giunta su questi temi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come ricordava il Consigliere Bono, un'analoga risposta è già stata data rispetto ad un'interrogazione della Consigliera Cerutti, il 12 novembre scorso. Pertanto, se il Consigliere Bono è d'accordo, tralascio la parte che è patrimonio della risposta delle due interrogazioni, che verrà consegnata all'interrogante, e mi soffermo soprattutto sull'ultimo quesito dell'interrogazione.
Sulla scorta delle informazioni raccolte dall'ARPA Piemonte Dipartimento Tematico Radiazioni di Ivrea (TO), gli impianti di teleradiocomunicazione presenti nella frazione Dumera del Comune di Oggebbio - Foglio n. 28, Mappale n. 166 - risultano essere regolarmente in possesso delle previste pronunce favorevoli rilasciate dall'ARPA, in merito al rispetto dei limiti normativi di emissione elettromagnetica (parere prot. n. 34594/SC21 del 4 aprile 2012 e parere prot. n. 92507/SC21 del 12 settembre 2012).
In risposta al quesito del Consigliere Bono sull'opportunità di costituire un comitato interassessorile per la mappatura dei ripetitori, si informa che presso l'ARPA - Dipartimento Tematico Radiazioni, nelle more dell'istituzione del Catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (di cui alla L. 36/2001, la legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici magnetici ed elettromagneticità), è presente un database con i dati relativi alle sorgenti di campo elettromagnetico autorizzate. Pertanto, una sorta di mappatura e di catasto degli impianti cui si faceva riferimento è già presente presso l'ARPA, Dipartimento Tematico delle Radiazioni.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1870 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "La preoccupante gestione della COMITAL di Volpiano (TO)"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1870 presentata dalla Consigliera Cerutti.
La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Consegnerò alla Consigliera Cerutti la relazione storica riferita all'attività della società, che è anche ripresa nell'interrogazione, e vado alla risposta predisposta dagli Uffici.
Al 31 dicembre 2012 la situazione debitoria presenta un indebitamento finanziario netto verso le banche creditrici di 115,8 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto di euro 38,1 milioni.
Non sono prevedibili mutamenti più favorevoli delle condizioni strutturali principali responsabili della crisi aziendale: volatilità del prezzo delle materie prime, costo dell'energia, incremento costo dei carburanti e quindi dei trasporti, debolezza dei mercati di riferimento e l'esasperata competizione sui prezzi esercitata dai concorrenti.
In tale contesto la Società ha ritenuto quindi di portare a termine il processo riorganizzativo che in precedenza non era stato definito compiutamente, attivando la procedura di licenziamento collettivo nei confronti: dei dipendenti che, appartenenti a reparti produttivi chiusi (n. 1 addetto) o a reparti ausiliari alla produzione con diminuzione del carico di lavoro (n. 3 addetti), non è stato e non sarà possibile ricollocare in altra posizione organizzativa aziendale n. 3 dipendenti degli Uffici di holding la cui attività è andata diminuendo per effetto della drastica riduzione di attività degli stabilimenti e, più in generale, del perimetro di business di Comital n. 2 addetti al servizio di portineria, che viene esternalizzato.
L'incontro si è chiuso con la sottoscrizione di un mancato accordo in quanto le Organizzazioni Sindacali, pur convenendo sulla situazione non brillante della Società, non hanno ritenuto che la stessa potesse procedere unilateralmente ai licenziamenti, qualora non fossero stati trovati i lavoratori che decidevano volontariamente di andare in mobilità.
Ad oggi risultano licenziati n. 3 lavoratori; i due lavoratori addetti al servizio di portineria sono invece stati ricollocati presso la società alla quale è stato terziarizzato il servizio.
Il 21 novembre u.s. Comital ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali la decisione di cedere al gruppo Miralu France, il ramo d'azienda costituito dalle strutture industriali del forno fusorio, della colata continua, del laminatoio pesante e del relativo personale dedicato con decorrenza del trasferimento di proprietà da fine esercizio 2013.
Comital ha affermato che i motivi del trasferimento di ramo d'azienda alla società Lam'Alu Srl - con sede in Bergamo e controllata dalla Miralu France - consistono nel rafforzamento e nello sviluppo dell'attività del comprensorio di Volpiano, anche generando sviluppi occupazionali e determinando quale immediato effetto la ripresa delle attività produttive del forno fusorio e della colata continua, sotto la responsabilità dell'acquirente, nonché utili interazioni tra Comital e l'acquirente in termini di fornitura sfridi, sbozzatura e lavorazioni di laminazione e approvvigionamento commerciale.
Il giorno 27 novembre 2013, l'Azienda e le Organizzazioni Sindacali hanno esperito la procedura prevista dalla normativa vigente sul trasferimento di ramo d'azienda.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Cerutti, che si avvale della facoltà di replica.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
La risposta dell'Assessore è molto articolata, quindi richiede da parte nostra una lettura attenta.
Noi abbiamo voluto mettere in risalto una situazione specifica, che sicuramente risultava particolarmente preoccupante. Infatti, si scorgeva anche un trattamento differenziato nei confronti di alcuni lavoratori e da questo punto di vista si voleva comprendere meglio la situazione dell'azienda.
Per questi motivi, mi riservo di entrare più nel merito a fronte della risposta che in parte è stata letta e in parte è contenuta nella risposta scritta che mi consegnerà l'Assessore.
chiaro che ci riserviamo di comprendere se la Regione può adottare non dico dei provvedimenti - è chiaro che la realtà aziendale si muove in modo autonomo - ma comprendere meglio se non ci siano dei trattamenti che avvengono secondo disparità nei confronti di alcuni lavoratori; quindi comprendere anche come le Organizzazioni Sindacali stiano intervenendo in merito.
Comunque, per il momento, acquisisco la risposta scritta e ringrazio l'Assessore.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Università

Interpellanza n. 1900 presentata dal Consigliere Lupi, inerente a "Presenza di blatte presso Residenza EDISU 'Villa Claretta' di Grugliasco"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interpellanza n. 1900.
Il Consigliere Lupi rinuncia alla facoltà di illustrare l'interpellanza.
La parola all'Assessore Molinari, per la risposta.



MOLINARI Riccardo, Assessore ai rapporti con l'Università

Grazie, Presidente.
Consigliere Lupi, appena abbiamo avuto comunicazione della rilevazione di queste blatte, ci siamo subito attivati comunicando con l'EDISU, che è il soggetto preposto alla gestione delle residenze universitarie.
Visto che gli interventi posti in essere sono puntuali e tecnici, le leggo nell'ordine quanto è stato compiuto per affrontare il problema perché non vorrei omettere dei passaggi.
In data 6 novembre 2013, si è proceduto alla disinfestazione di due cucine (ad opera della ditta "Igiencontrol"), seguito da una pulizia dei locali (ad opera della ditta "R. Luciani"), rendendoli fruibili per l'ora di cena. Oltre al trattamento già previsto, è stato utilizzato anche un prodotto aerosol per lo sterminio immediato delle blatte snidate.
Nella metà di novembre, si è proceduto con il secondo intervento deblattizzante nelle ventinove camere già trattate con trattamento aerosol finalizzato allo sterminio delle blatte fuoriuscite in seguito all'azione disinfestante; gli studenti interessati sono stati invitati a tornare nelle loro camere per rimuovere ogni cosa, riponendo il tutto in apposito magazzino, per consentire la pulizia accurata degli armadi.
Il 16 novembre è stato eseguito il primo intervento programmato di disinfestazione/deblattizzazione annuale delle parti comuni.
Dopo due giorni dal secondo intervento nelle camere già trattate, si è proceduto a pulirle a fondo prima di riconsegnarle agli utenti (si è concordato con la ditta "R. Luciani" un piano di pulizia e di rientri dalle altre strutture).
A decorrere dal 26 novembre, si è proceduto ad eseguire in giorni diversi, a rotazione, il secondo intervento disinfestante presso tutte le cucine, compresa quella già trattata da altra ditta.
Con riferimento alla cucina smontata, infine, la ditta "Pizzarotti" sta procedendo con lo smaltimento delle vecchie attrezzature, interventi murari e pulizia di fondo del locale. Nel più breve tempo possibile le attrezzature saranno sostituite.
La situazione viene continuamente monitorata e in generale il problema può definirsi ampiamente rientrato.
Ricordo che per tutti questi interventi non c'è stato un costo a carico della Regione o dell'EDISU, perché la struttura è di proprietà della ditta "Pizzarotti S.p.a.", che ha anche l'onere di tenerla in piedi, quindi di provvedere a questi tipi di opere di disinfestazione, di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Pertanto, tutta questa operazione segnalata dalla Regione, e, di conseguenza, dall'EDISU, non ha comunque determinato costi aggiuntivi, n per l'Ente al diritto allo studio, né per la Regione Piemonte, perch rientrava nel contratto che EDISU ha stipulato per la gestione di quella residenza universitaria.



PRESIDENTE

Bene.
Il Consigliere Lupi dichiara di voler ricevere la risposta scritta.
Dichiaro chiuso il punto relativo a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".



(Alle ore 15.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto 3)



PRESIDENTE

all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 15.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di chiarimenti in merito alla conferenza stampa tenuta dall'Assessore Porchietto in Sala dei Presidenti il 17 dicembre 2013


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano ulteriori proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Vorrei richiamare la sua attenzione su un fatto. Non solo questa mattina non abbiamo assistito ad un Consiglio regionale, ma ad un convegno.
Vi è di più: alle ore 13, si è svolta una conferenza stampa presso le sale del Consiglio regionale da parte dell'Assessore Porchietto.
cosa assolutamente lecita, peccato che la conferenza stampa fosse su Matteo Renzi, che mi sembra una questione poco attinente...



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Infatti, sta tranquillo.



PRESIDENTE

Per favore! Prego, prosegua.



RESCHIGNA Aldo

Mi sembra una questione assolutamente poco attinente all'utilizzo di un luogo istituzionale per finalità politiche.
Credo che un Assessore regionale non possa convocare una conferenza stampa presso la sede del Consiglio regionale avendo come oggetto - è tutto rappresentato sulle slide che ha consegnato agli organi di comunicazione il sottotitolo, con chiare lettere: "Matteo Renzi".



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Sì, "Matteo Renzi", su tutte le slide c'è.



PRESIDENTE

Stavo seguendo...



RESCHIGNA Aldo

Gliele consegno, stia tranquillo.
Non voglio che questo tema abbia come risposta da parte nostra...



PRESIDENTE

Per favore! Consigliere Reschigna, mi scusi.
Per favore, mi rivolgo soprattutto ai banchi dei questori; magari se i colleghi vogliono prendere posto.
Collega Leo, per favore, se vuole prendere posto, gliene sono grato perché ho difficoltà a seguire l'Aula.
Grazie.
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Non voglio rispondere a quest'iniziativa, assolutamente priva di qualunque carattere istituzionale dell'Assessore Porchietto, chiedendo di avere lo stesso trattamento, perché per me non vale la logica dell'"uno a uno, palla al centro"! Però, vorrei che lei censurasse quanto è avvenuto! Non può esserci una conferenza stampa, tenuta da un Assessore regionale, presso la sede del Consiglio regionale, con finalità politiche! E avendo come obiettivo una sua polemica nei confronti del segretario nazionale del Partito Democratico! Qui stiamo arrivando a livelli inconcepibili fino a qualche tempo fa assolutamente inconcepibili!



PRESIDENTE

Bene, la invito a concludere.



RESCHIGNA Aldo

Allora, le chiedo come lei giudica tutto ciò!



PRESIDENTE

Bene.
Dopo le risponderò puntualmente.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Ordine del giorno n. 156 presentato dai Consiglieri Carossa, Angeleri Giordano, Gregorio, Maccanti, Marinello, Molinari, Novero, Tiramani inerente a "Inno della Regione Piemonte" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Sommessamente m'inserisco...
Non entro nelle questioni fra alleati, non mi ci metto.



PRESIDENTE

Bravo.



CAROSSA Mario

questione di leadership, è per quello. Tra alleati succede!



(Brusìo in aula)



CAROSSA Mario

No, era una battuta, scusi! Chiedo, invece, se è possibile, di inserire nell'o.d.g. l'ordine del giorno n. 156 avente ad oggetto "Inno della Regione Piemonte". Grazie.



PRESIDENTE

Non vedo altre richieste d'intervento.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni del Presidente del Consiglio in merito alla Conferenza stampa tenuta dall'Assessore Porchietto in Sala dei Presidenti il 17 dicembre 2013


PRESIDENTE

Collega Reschigna, mentre lei parlava, come avrà visto, mi sono indirizzato al Direttore della Comunicazione, il quale mi ha fatto pervenire la copia di una lettera - è il primo pezzo di risposta che le fornisco - regolarmente protocollata da parte dell'Assessore Porchietto con la quale chiedeva, nella giornata di ieri, l'utilizzo della Sala dei Presidente per il 17 dicembre 2013 alle ore 13, che le leggo testualmente: "Egregio Presidente, chiedo con la presente di poter utilizzare nella giornata di domani, 17 dicembre, alle ore 13, la Sala dei Presidenti per la conferenza stampa "Lavoriamo per il lavoro", che si terrà al termine della seduta del Consiglio straordinario convocato nella mattinata.
Alla Conferenza stampa parteciperà il Presidente della Giunta regionale e la sottoscritta.
Ringraziando per la disponibilità, le porgo cordiali saluti. Claudia Porchietto".
Pertanto, la Sala è stata regolarmente richiesta e, come sempre, se è disponibile (come facciamo per i Gruppi), è stata concessa.
La Conferenza stampa, per quanto ci risulta, verteva - lo ripeto testualmente - sul tema "Lavoriamo per il lavoro".
L'ho ascoltata e verificherò che cosa è avvenuto. Se mi fa pervenire anche la documentazione...



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Gliela porto lì.



PRESIDENTE

Sì, sì, bene.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Queste sono le slide di oggi: Matteo Renzi, Matteo Renzi, Matteo Renzi...



PRESIDENTE

Io capisco, però...



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Matteo Renzi, Matteo Renzi...



PRESIDENTE

La ringrazio per la documentazione.
Ho risposto puntualmente per la parte che potevo rispondere.
Sicuramente verificherò che cosa è successo e riferirò senza alcun tipo di problema.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Ordine del giorno n. 156 presentato dai Consiglieri Carossa, Angeleri Giordano, Gregorio, Maccanti, Marinello, Molinari, Novero, Tiramani inerente a "Inno della Regione Piemonte" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Per quanto attiene l'ordine del giorno n. 156, se l'Aula acconsente, lo dichiaro iscritto al punto 7) all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Comunicazioni del Presidente del Consiglio in merito alla Conferenza stampa tenuta dall'Assessore Porchietto in Sala dei Presidenti il 17 dicembre 2013 (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Penso che l'Assessore Porchietto non abbia nessun bisogno di un avvocato difensore...



PRESIDENTE

Non c'è dibattito su questo. Se ha qualcosa da chiedere, prego.



ANGELERI Antonello

Come ha parlato il Capogruppo Reschigna, le chiedo anch'io...



PRESIDENTE

No. Il Capogruppo Reschigna ha introdotto accidentalmente una questione che, siccome riguardava il Consiglio regionale, ho lasciato... Ma non apriamo un dibattito su questo.
Mi dica.



ANGELERI Antonello

Scusi, abbia pazienza, voglio solo leggere l'ANSA delle ore 14.43 - è di qualche minuto fa - che dice che l'Assessore Porchietto a margine dell'Aula...
Probabilmente, all'Assessore Porchietto hanno posto una domanda e lei ha risposto rispetto alle battute...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Scusate, per favore!



ANGELERI Antonello

Penso che sia un po' diverso da quanto ha affermato il Capogruppo Reschigna.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Scusate! Per favore! Presidente Reschigna, mi ha fatto pervenire questa documentazione e l'ho ascoltata con attenzione. Ho già detto che farò tutte le verifiche e le valutazioni e riferirò in merito.
Vorrei che l'incidente fosse chiuso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Presidente Cattaneo, vorrei intanto premettere che tutti noi, in particolare i colleghi Questori, ci fidiamo della sua saggezza. Il collega Leardi me lo dice sempre! Detto questo, prendiamo visione della documentazione e quant'altro.
Comprendo la preoccupazione per l'odioso delitto di "Lesa renzità" ma vorrei soltanto far notare che in passato il Presidente del partito a cui per un certo periodo ho appartenuto è stato citato e chiamato in causa in tutto il mondo, in tutte le conferenze, dappertutto, anche in merito all'estinzione dei dinosauri! Dunque verifichiamo le cose con serietà ed equilibrio. Grazie.



PRESIDENTE

La documentazione è acquisita; faremo le debite verifiche e riferiremo all'Aula.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale, così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 26 novembre e del 3 dicembre 2013.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Cota, Marinello e Motta Massimiliano.
Il numero legale è 29.


Argomento:

b) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 13 dicembre 2013 la legge regionale n. 19 del 29 ottobre 2013, "Ulteriori disposizioni finanziarie per l'anno 2013 e pluriennale 2013-2015", ne ha deliberato la non impugnativa.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La Conferenza dei Presidenti di Gruppo prevista per domani alle ore 12.00 è annullata. Sarà convocata una nuova Conferenza dei Capigruppo giovedì 19 dicembre 2013, alle ore 17.30, per fare il punto sui lavori del 30 e 31 dicembre 2013, e per la ripresa dei lavori di martedì 7 gennaio 2014.
Giovedì 19 dicembre 2013 - richiamo l'attenzione dell'Aula - alle ore 13.30 è convocato il Consiglio regionale in sede straordinaria, con ultimazione dei propri lavori alle ore 17.00.
Il Consiglio regionale intende proseguire il dibattito su "Tematiche relative al lavoro", che abbiamo interrotto questa mattina, con le repliche e le votazioni degli ordini del giorno collegati.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione relativa a "Integrazione Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale - Elezione di un Vicepresidente (articolo 22 dello Statuto e articolo 5 del Regolamento)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione relativa a "Integrazione Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale - Elezione di un Vicepresidente (articolo 22 dello Statuto e articolo 5 del Regolamento)", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo che l'inserimento di questo punto è stato condiviso dalla Conferenza dei Capigruppo, in quanto il Vicepresidente del Consiglio regionale espressione delle minoranze, Roberto Placido, ha presentato le proprie dimissioni.
Occorre integrare, quindi, l'Ufficio di Presidenza ai sensi dell'articolo 4 dello Statuto della Regione e dell'articolo 5 del Regolamento interno del Consiglio regionale, con la nomina di un Vicepresidente espressione delle minoranze.
Pertanto, è necessaria la proposizione di candidature da parte delle minoranze (se ci sono).
Se qualcuno vuole proporre delle candidature, può intervenire sul punto.
Ha chiesto la parola il Presidente Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, signor Presidente.
Da parte nostra e da parte delle minoranze non c'è la presentazione di alcun tipo di candidatura.
Il gesto che è stato compiuto da parte del Vicepresidente Placido era teso, sostanzialmente, a rendere evidente una condizione difficile che attraversa questa legislatura regionale.
Come Gruppo consiliare del Partito Democratico non è che abbiamo condiviso con il Consigliere Placido queste sue dimissioni dalla carica per poi sostituirlo con un altro Consigliere del nostro Gruppo.
Abbiamo chiesto agli altri Gruppi di opposizione di non presentare candidature né di dare la disponibilità a ricoprire quel ruolo all'interno dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Abbiamo piena consapevolezza, Presidente, che tutto ciò, in questa fase e in questo momento, non arreca particolari problemi alla vita del Consiglio regionale e alla vita dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Noi crediamo, però, che con questo gesto e con la chiara volontà di non procedere alla sostituzione del Vicepresidente in rappresentanza dei Gruppi di opposizione, ancora una volta vogliamo ribadire il nostro giudizio molto forte e sicuramente negativo rispetto a come questa legislatura regionale si sta trascinando e alla rottura che si è creata tra l'istituzione Piemonte e la comunità piemontese.
Una rottura che non è sanabile con gesti di ordinaria amministrazione ma solo attraverso la piena consapevolezza che occorre procedere con un'assunzione di responsabilità molto forte a difesa dell'istituzione Regione Piemonte e a difesa dell'esperienza del regionalismo all'interno della nostra Regione, con un momento di interruzione di questa legislatura regionale.
Credo non faccia piacere a nessuno - a noi meno che meno - il fatto che, nelle ultime settimane, della Regione Piemonte si parli in tutti i talk show televisivi, con servizi molto forti, molto duri, che generalizzano complessivamente le Istituzioni. Ci rendiamo conto che minano anche il legittimo diritto, da parte di tutti i Consiglieri regionali che in questo momento hanno ricevuto il provvedimento di chiusura delle indagini, di essere giudicati da un Tribunale o, nel corso dell'indagine da tutti i soggetti che devono ancora intervenire sulla stessa.
Oggi il Piemonte è rappresentato, nella politica nazionale, negli organi di comunicazione nazionale, su tutti i talk show televisivi nazionali, più dalla vicenda dei boxer verdi del Presidente Cota - e lo dico con molto rammarico - piuttosto che da tutti i ragionamenti, gli scontri e i confronti politici che in Aula abbiamo fatto su tutti problemi che riguardano la politica regionale. Non c'è più interesse, da parte della comunità piemontese e degli organi di comunicazione nazionale, di affrontare questi temi. Credo che non ci sia più neanche la serenità all'interno di quest'Aula, per affrontare le questioni che in questo momento andrebbero affrontate per il bene, per la responsabilità e per restituire un futuro alla comunità piemontese.
Le stesse modalità con cui si è avviata o sta procedendo la discussione sulla stessa legge di bilancio è esemplificativa, sotto questo aspetto.
Ovviamente non rivendico solo al PD, al Gruppo regionale del PD l'esclusivo valore della difesa delle Istituzioni. Per noi le Istituzioni sono importanti, ma lo sono nella misura in cui sono capaci, però, di essere riconosciute con la necessaria autorevolezza, da parte della comunità a cui le Istituzioni si rivolgono, nell'affrontare i problemi della comunità piemontese.
In questo momento, chi vuole può continuare a nascondere innanzitutto a stesso la situazione, ma si è interrotto drasticamente, e in modo molto pericoloso, il rapporto di fiducia e il riconoscimento del ruolo dell'Istituzione Regione Piemonte all'interno della comunità piemontese.
Questo credo che sia la consapevolezza che dobbiamo avere. Sempre di più questo Palazzo assomiglia ad un fortino dorato, un po' più annacquato rispetto al dorato, ma comunque estraneo al rapporto con tutto ciò che avviene all'interno della comunità piemontese. Se vogliamo affrontare questo tipo di situazione, dobbiamo affrontarla da uomini e da donne che comunque il senso delle Istituzioni lo hanno avuto e che devono continuare ad averlo, servendola fino in fondo, con la capacità di accorgersi e di rendersi conto che non c'è spazio, con questo clima e con questa condizione, di recuperare un rapporto di fiducia tra la comunità piemontese e l'Istituzione Regione Piemonte.
Questo è quello che ci preoccupa, per il presente e per il futuro.
La nostra scelta, e la scelta - che apprezziamo molto - che esprimeranno anche gli altri Gruppi di opposizione, di non procedere ad alcun tipo di indicazione, vuole essere parte di questo forte momento di denuncia che vogliamo rivolgere ancora oggi all'interno dell'aula del Consiglio regionale del Piemonte, con una richiesta molto forte.
Centrodestra e centrosinistra sono stati capaci di esprimere e di difendere il senso delle Istituzioni. Lo devono e lo possono fare ancora oggi, ma non continuando in un'agonia lenta, perché il continuare in un'agonia lenta può solo far male all'Istituzione Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Preciso solo che non è previsto un dibattito; è previsto di prendere la parola sulla proposta di candidatura.
Il Capogruppo del PD ha detto che non presenta candidatura e ha fatto un intervento politico motivando il fatto di non presentare candidatura. Se altri Gruppi hanno candidature, o vogliono intervenire su non candidature lo possono fare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intendevo il mio intervento proprio in questo senso, parlando a nome del mio Gruppo, che ovviamente è identitario con il sottoscritto.
Anche il mio Gruppo - il sottoscritto - non intende dare disponibilità alla sostituzione del Vicepresidente Placido. Ritengo, in effetti, che la misura ormai sia...



(Commenti del Consigliere Carossa)



BONO Davide

Mi sembra giusto che ogni Gruppo, se ha piacere, possa esternare la propria posizione, anche per prevenire eventuali votazioni non desiderate diciamo a propria insaputa.
Ritengo che la misura sia colma. Penso che, fermo restando il fatto che siamo in esercizio di bilancio provvisorio, e se il bilancio potesse essere licenziato il prima possibile, come ho già chiesto, addirittura prima del 9 gennaio, subito dopo il Presidente Cota, con un moto di orgoglio, dovrebbe dare la proprie dimissioni.
Personalmente continuo a cercare le firme per una mozione di sfiducia e quindi, qualora i Consiglieri, anche di maggioranza, volessero apporre la loro preziosa firma, io...



(Commenti del Consigliere Burzi)



BONO Davide

No, credo che si debba fare un atto istituzionale, Consigliere Burzi con una mozione di sfiducia, ex articolo 126 della Costituzione. Credo sia questa la strada giusta, ovviamente piena libertà a tutti i Consiglieri di firmarla o no.
Ritengo, quindi, che si debba chiudere questo Consiglio e andare al voto quanto prima. Lo dico anche nell''interesse dei nuovi partiti di centrodestra, che nascono delle "ceneri" del PdL, che hanno tutto l'interesse - immagino - a chiudere una pagina comunque con delle luci secondo alcuni, ma tante, tante ombre.
Credo che questo sia anche il messaggio che il Consiglio vuole dare. Un Consiglio regionale senza un Ufficio di Presidenza al completo, anche se può funzionare lo stesso, non è pienamente funzionante e pienamente funzionale.
Anche questo è un segnale importante che è stato dato.
Ovviamente l'opposizione continuerà, almeno per il Gruppo che rappresento, a fare il suo ruolo di opposizione, ma il messaggio da dare ai piemontesi è quello di andare quanto prima al voto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie.
Noi non parteciperemo al voto, qualora si decida di procedere. Non intendiamo, se è possibile, neanche ritirare le schede per questa votazione.
Non intendiamo minimamente essere la stampella di nessuno, occupando una postazione che non era la nostra, che apparteneva al Partito di maggioranza relativa nell'ambito dell'opposizione e che, legittimamente, ha deciso di rendere vacante. E vacante, per quanto ci riguarda, rimarrà.
Non penso di dover aggiungere altro al riguardo, se non anche la possibilità certa di rifiutare eventuali designazioni non richieste.
Qualora queste si verificassero, sarà preso il microfono e si rinuncerà, da parte del Gruppo che rappresento, a queste eventuali designazioni non richieste.
Per quanto riguarda altre istanze sollevate in modo diversificato da altri Gruppi di opposizione, io desidero ribadire in modo chiaro e inequivocabile il nostro pensiero: noi riteniamo che qualora ci fossero le condizioni - e sappiamo tutti che occorrono 31 voti, 31 firme, 31 dimissioni contemporanee (non in tempi) - noi sicuramente siamo tra i primi a firmare, a votare, ad essere presenti per andare a casa: non oggi e neanche domani, ma già ieri. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ritengo sia giusto, da parte del mio Gruppo, esprimere cosa noi pensiamo. Innanzitutto voglio essere coerente con questa opposizione, con la quale sono stato eletto e per la quale siedo qui in quest'Aula momentaneamente.
Intanto, per carità: mi è pervenuta più di una spinta per farmi aderire a questa candidatura, ma vi devo dire che mantengo tali quei principi e quella coerenza di cui ho detto poc'anzi: dal mio Gruppo non avanziamo alcun tipo di candidatura, tanto meno la mia. Anche se l'aveste votata infatti, avrei subito rinunciato.
Allora, ve lo dico in anticipo: credo che l'Ufficio di Presidenza possa continuare ugualmente senza la Vicepresidenza; poi si valuterà come fare.
Volevo solo eliminare questo equivoco per il quale qualcuno poteva pensare che il Consigliere Negro puntellasse di qua e di là: io sto calmo tranquillo e rimango all'opposizione senza questo incarico. Grazie.



PRESIDENTE

Bene. Mi sembra non vi siano le condizioni per procedere alla trattazione del punto. Se l'Aula acconsente, chiedo che, alla luce degli interventi che si sono succeduti e in particolare di quello del Presidente del Gruppo del Partito Democratico, la proposta di deliberazione relativa all'integrazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale sia rinviata ad altra seduta. Differentemente, se anche un solo Consigliere lo chiede, devo porre la questione in votazione.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Bene. Il punto sarà trattato in altra seduta.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 384, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del Bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2014 e variazioni all'addizionale regionale all'IRPEF"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 384, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del Bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2014 e variazioni all'addizionale regionale all'IRPEF" di cui al punto 5) all'o.d.g, per il quale la Giunta regionale ha fatto pervenire il preavviso scritto, ai sensi dell'articolo 58, comma2, del Regolamento.
Nel frattempo, com'è noto, il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione, nella seduta del 13 dicembre u.s.
Pertanto dobbiamo procedere dall'esame del disegno di legge cominciando dalle relazioni.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Carossa, che ha pertanto pu avvalersi della facoltà di svolgere la relazione.



CAROSSA Mario

"Mi avvalgo della facoltà di non rispondere" sembra una battutaccia...



PRESIDENTE

Consigliere Carossa, le ripeto la domanda: vuole svolgere la relazione?



CAROSSA Mario

No, Presidente: la do per letta.



PRESIDENTE

Grazie.
La relazione di minoranza spetta al Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer, relatore

Assessore, Presidente, colleghi, il testo che stiamo esaminando è diverso da quello che era stato presentato in Commissione dalla Giunta. In questo testo la data che viene indicata per l'esercizio provvisorio e quella del 31 gennaio. Si tratta quindi, in verità, di un mese di esercizio provvisorio. Quello presentato dalla Giunta regionale e modificato dalla Commissione prevedeva la data del 30 aprile.
Ora, le ragioni della contrarietà del Gruppo del PD e degli altri Gruppi di opposizione a un esercizio che avesse come data ultima il 30 di aprile erano, mi pare, evidenti; e noi le abbiamo ribadite in Commissione.
La prima è che anche quest'anno la Giunta ricorre all'esercizio provvisorio, nonostante ci fossero tante buone ragioni per evitarlo e soprattutto nonostante noi si sia, nella precedente legislatura, lavorato per istituire la sessione di bilancio, che sarebbe lo strumento con il quale evitare che le Regioni - e la Regione Piemonte in questo caso ricorressero all'esercizio provvisorio. E questa è la prima ragione: non si capisce perché, nonostante noi abbiamo lavorato per dotarci dello strumento della sessione di bilancio, quest'anno - per la terza volta consecutiva ricorriamo all'esercizio provvisorio, ancorché questo indichi come data ultima il 31 gennaio.
La seconda ragione che avrebbe dovuto sconsigliare il ricorso all'esercizio provvisorio - e questa è una delle ragioni - è che la crisi economica e i problemi del Piemonte, di cui abbiamo per la verità parlato stamattina, sulla base di un'informativa che ha svolto l'Assessore Torchietto (discutibilissima, ma su questo torneremo giovedì prossimo), è tale da richiedere una Regione che si doti dello strumento del bilancio e della legge finanziaria. Ed è singolare, Assessore Picchetto, che questa richiesta venga fatta dai Gruppi di opposizione.
Per la verità, infatti, in passato erano i Gruppi di opposizione - è successo spesso nella precedente legislatura - a spingere la situazione fino al superamento della data del 31 dicembre, costringendo la Giunta a far ricorso all'esercizio provvisorio. Qui, le parti sono rovesciate: è la Giunta che propone l'esercizio provvisorio ed è sempre la Giunta che proponeva di approvarlo entro il 30 di aprile.
Conosco l'argomento che potrebbe usare, e che ha usato, l'Assessore Pichetto in Commissione. L'argomento era: ma, insomma, la confusione determinata dalla discussione in Parlamento non ci ha consentito e non ci consente di approvare il bilancio e la legge finanziaria entro il 3i dicembre. È l'argomento che ha usato l'Assessore Picchetto in Commissione.
Non è un argomento che ha un fondamento, Assessore Picchetto. Sa perch non è un argomento che abbia un fondamento? Perché lo stesso problema hanno dovuto affrontarlo altre Regioni ma, diversamente dal Piemonte, queste altre Regioni approveranno il bilancio entro il 31 dicembre. Quali Regioni? La Lombardia (ce l'ha all'o.d.g. il 17 e il 18 dicembre e lo approverà), la Toscana (verrà approvato entro giovedì), Emilia Romagna (verrà discusso e approvato il 17, 18 e 19 di questo mese), il Veneto (verrà approvato entro il 19-20 di questo mese). L'argomento che lei ha usato in Commissione quindi, secondo cui la Regione era in difficoltà a predisporre i documenti di bilancio, in ragione dell'incertezza determinata dalla situazione politica nazionale, è inesistente, perché altre Regioni - le più importanti Regioni italiane - hanno, nonostante quel quadro di incertezza, ritenuto di approvare e approveranno il bilancio e le leggi finanziarie prima del 31 dicembre. Quindi l'argomento, se mi consente, lo rispediamo al mittente.
C'è una terza ragione, che invece è tutta politica e che, per la verità, ha riassunto il Capogruppo del PD parlando della questione delle Vicepresidenze.
La ragione è questa, Assessore Pichetto. Noi riteniamo che il bilancio debba essere approvato in maniera rapida, naturalmente facendo una discussione di merito vera, ed è paradossale che il nostro Capogruppo, in sede di Conferenza dei Presidenti di Gruppo, abbia dovuto - se ho inteso bene - chiedere che ci riunissimo per discutere delle Commissioni il 30 e il 31 di questo mese, la mattina, perché noi diamo importanza a questa discussione, per le ragioni che ho ricordato prima, ma anche per una ragione più politica. La ragione politica è che noi riteniamo - e su questo non voglio tornare oltre - che questa legislatura sia giunta al capolinea e che, prima di andare in questa direzione e prendere atto del fatto che siamo giunti al punto limite, uno degli atti che va approvato - l'abbiamo sempre detto - è quello del bilancio e della legge finanziaria.
Seconda considerazione. Il provvedimento che stiamo esaminando, oltre a indicare la data del ricorso all'esercizio provvisorio, affronta una questione che riguarda le aliquote Irpef. In teoria, diciamo, l'articolo 2 viene proposto con la motivazione che la Giunta intende modificare le aliquote Irpef per ridurle per lo scaglione fino a 15.000 euro di reddito all'anno e poi per introdurre il principio delle detrazioni.
Le ricordo, Assessore Pichetto, che le modifiche della prima aliquota lo dico con molta franchezza - sono un po' odiose, perché in verità la modifica che voi proponete è quella di passare dallo 0,40% allo 0,39 ovvero meno 0,01%: i soldi di un caffè. Assessore Pichetto, i soldi di un caffè! Quindi l'intervento che voi fate consentirà ai percettori di quel reddito di comperarsi un caffè, che altrimenti non si sarebbero comperati.
Ma di questo stiamo parlando! Una presa in giro! In verità, però, quella modifica delle aliquote voi la proponete perché avete un altro problema, più grave, da risolvere e da affrontare. E il problema più grave da risolvere e da affrontare è che, se non modificate con l'articolo 2 le norme sulle aliquote, dal 1° gennaio 2014 non entreranno in vigore le aliquote previste con la legge finanziaria dello scorso anno da voi, ma quelle stabilite da Cota in forza dei poteri che gli derivavano in quanto Commissario ad acta chiamato ad affrontare i problemi del disavanzo della sanità. In questo secondo caso, le aliquote - lo ha confermato l'Assessore Pichetto in Commissione - produrrebbero un gettito per il prossimo anno, inferiore di alcune decine di milioni di euro e la Regione Piemonte non sarebbe in grado di onorare i debiti che ha con lo Stato restituendo la prima rata delle anticipazioni che sono state fatte dallo Stato stesso.
Ora, Assessore Pichetto, noi potremmo dirvi (e mi verrebbe da dirlo!): è un problema vostro, vedetevela, il pasticcio l'avete creato voi e adesso per cortesia, risolvetelo, non ci riguarda. Però la questione è seria.
E allora vi diciamo ciò che abbiamo detto in Commissione e che oggi ripeteremo fino alla nausea: siamo pronti ad affrontare la questione, siamo pronti a risolvere il pasticcio che voi avete creato, però occorre chiarezza nell'affrontare il problema delle aliquote, perché il tema di una rimodulazione delle aliquote noi vogliamo porlo con grande forza e farlo diventare una condizione sine qua non per approvare il provvedimento che oggi è al nostro esame.
Cosa proponiamo, allora? Ciò che abbiamo discusso ripetutamente in Commissione venerdì scorso, e cioè noi riteniamo che la questione della rimodulazione delle aliquote debba essere affrontata in maniera che l'asse del prelievo venga spostato dai redditi più bassi (15.000 euro all'anno) ai redditi medio-alti, perché non si spiega altrimenti per quale ragione non dovremmo fare una proposta di questo tipo e affrontare una questione di questo tipo. La proposta che la Giunta avanza, cioè di ridurre il prelievo su quei redditi dello 0,01%, è inaccettabile, Assessore Pichetto. I vantaggi che ne avrebbero quei cittadini sono sinceramente inaccettabili.
inutile discutere di una situazione economica pesante difficilissima, dell'esigenza di stabilire il principio che dovremmo dare un po' più di soldi alle famiglie con redditi più bassi e poi immaginare che la Giunta oggi presenta una proposta di rimodulazione dell'addizionale che prevede, diciamo così, quel tipo di agevolazione o di risparmio a carico dei redditi più bassi.
Riassumendo - e ho finito, Presidente - noi siamo perché venga affrontata la questione, ma siamo perché il tema della riforma delle aliquote venga affrontato seriamente, e cioè in maniera tale da spostare il prelievo da chi percepisce di meno a chi percepisce di più.
Sulla base di queste posizioni, noi pensiamo si debba avviare oggi una discussione, da cui però deve essere chiaro che l'eventuale approvazione di un provvedimento che ha questa natura, per le cose che ho ricordato, debba prevedere un atteggiamento della Giunta radicalmente diverso da quello che su questo argomento ha tenuto finora.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, signor Presidente.
Guardate, mi ritrovo totalmente nella relazione di opposizione che il collega Ronzani ha svolto. Devo dire, con tutto il rispetto nei con fronti di ogni collega che siede all'interno del Consiglio regionale, che il vezzo che il relatore di maggioranza sistematicamente, anche su provvedimenti rilevanti, dia per letta la relazione e rifiuti di fare la relazione all'Aula non è una buon abitudine.
Tra l'altro, non sono i dieci o i sette minuti che un relatore di maggioranza può impiegare per fare una relazione, ma è un modo attraverso il quale, credo, si voglia anche sostanzialmente rendere poco partecipe il Consiglio regionale.
Faccio molto sinteticamente e velocemente tre considerazioni. La prima è la seguente. Guardate...



PRESIDENTE

Proceda pure.



RESCHIGNA Aldo

Penso di meritare l'attenzione del Vicepresidente della Giunta regionale, che o parla con la collega Franchino oppure ascolta quello che il Capogruppo di opposizione gli sta dicendo.
La prima è sostanzialmente questa. La Regione Piemonte è commissariata.
commissariata sulla sanità, e questo credo che sia sotto l'evidenza degli occhi di ciascuno di noi e anche di ogni esponente della comunità piemontese: non c'è bozza di delibera che l'Assessore Cavallera porti in Giunta regionale che non sia preventivamente esaminata dall'Agenzia Nazionale Sanità o dal Ministero dell'Economia e della Finanza.
Rispetto alle discussioni che abbiamo fatto venerdì mattina all'interno della I Commissione, la Regione Piemonte...
Presidente, posso dire una cosa? Non sono i colleghi dell'Aula a disturbare...



PRESIDENTE

Vi è un brusio di sottofondo di enorme fastidio. Per cortesia, chi non è interessato all'esposizione del collega, non è impegnato a rimanere in Aula.
Prego, Consigliere Reschigna, proceda pure.



RESCHIGNA Aldo

Ma a sentire quello che ha detto venerdì mattina l'Assessore Pichetto in I Commissione, la Regione Piemonte è commissariata anche sulla politica delle entrate della Regione Piemonte, sulla politica fiscale che la Regione Piemonte sta portando avanti. Quel commissariamento ha determinato, di fatto, che nel 2013 la maggiorazione dell'addizionale IRPEF incrementasse di 50 milioni di euro, così è avvenuto.
Quel commissariamento ha determinato, e sta determinando, il fatto che per il 2014 si incrementi ulteriormente la maggiorazione dell'addizionale IRPEF al fine di incrementare, rispetto alle dotazione del 2012, il bilancio della Regione Piemonte per altri 159 milioni di euro. I conti credo che non li abbia fatti l'Assessore Pichetto guardando le scelte e le necessità che ha all'interno della politica di bilancio, i conti glieli ha imposti il Ministero dell'Economia e della Finanza. Ed è la ragione fondamentale per cui l'Assessore Pichetto potrà e dovrà ascoltare tutti i nostri interventi oggi sul tema, che denunciano una situazione molto chiara, ma risponderà picche ad ogni nostra richiesta. Ripeto, risponderà picche ad ogni nostra richiesta.
Quando una Regione è commissariata significa che quella Regione è commissariata, significa che quella Regione non ha più autorevolezza, non ha più autonomia. Se i due capisaldi della politica regionale, la politica sanitaria e la politica di bilancio, sotto il fronte delle entrate, non sono scelta autonoma della Regione Piemonte e su cui si esprime il regionalismo piemontese, vuol dire che qui non abbiamo più nulla da raccontarci. Questa è la realtà.
Il Presidente Cota, all'inizio di questa legislatura regionale, ha dichiarato apertamente in quest'Aula e pubblicamente sui giornali e in modo molto ripetuto, che non avrebbe alzato la pressione fiscale sui cittadini piemontesi, ma in questa legislatura regionale prima c'è stato l'incremento dell'accisa sui carburanti, nel 2013 l'incremento di 50 milioni di euro dell'addizionale IRPEF, e nel 2014 ci sarà un incremento di 159 milioni di euro dell'addizionale IRPEF. Tutto ciò lo pagheranno i cittadini piemontesi.
Non veniteci a raccontare che questa è la tassa Bresso! Il Vicepresidente Pichetto mi deve ancora spiegare, e credo che farà fatica spiegarmelo, quello che ho chiesto più di un mese fa in I Commissione, sul perché gran parte dei debiti che sono stati pagati, o i tre miliardi complessivi di utilizzo che la Regione Piemonte ottiene sul decreto legge n. 35, hanno una scadenza di formazione che sono il 2011 e il 2012. Quando ho posto questo quesito al Vicepresidente Pichetto, l'Assessore, che è una persona onesta nei comportamenti, mi ha detto, sostanzialmente: "È una stranezza anche per me, voglio approfondire". Penso che l'approfondimento stia durando molto e, da oltre un mese a questa parte, di quell'approfondimento non ho avuto nessun tipo di riscontro.
Molto semplicemente, tutto ciò si tradurrà nella conseguenza che le persone che hanno uno scaglione di reddito fino a 15 mila euro nel 2014 pagheranno, rispetto al 2012, 60 euro in più di addizionale IRPEF. Anzi, mi correggo, 59 euro in più di addizionale IRPEF perché, improvvisamente, è sbucato il regalo di Natale del Presidente Cota. Questo regalo significa non rispetto a quello che hanno pagato, ma rispetto a quello che avrebbero dovuto pagare se fosse entrata in vigore la norma della legge finanziaria del 2013, un risparmio per contribuente piemontese pari ad un euro all'anno. Noi lo abbiamo definito il caffè che Cota regala ai cittadini piemontesi. Un caffè preso rigorosamente in piedi, perché se ci si siede al tavolino, non basta neanche l'euro per pagare quel caffè.
La realtà è molto semplice. La realtà è che, durante questa legislatura regionale, voi avete ridotto gli spazi di intervento della Regione, avete ridotto il livello di servizio che la Regione Piemonte eroga, avete ridotto e annullato qualunque politica di investimento da parte della Regione Piemonte e oggi incrementate la pressione fiscale sui cittadini piemontesi in un momento nel quale uno dei problemi fondamentali che la politica dovrebbe porsi è come ridurre la pressione fiscale nei confronti dell'Italia e del Piemonte, visto che stiamo parlando di questa situazione.
Credo, colleghi della maggioranza, che a voi dovrebbe essere molto chiaro il fatto che, ancora una volta, state smentendo voi stessi, state smentendo le vostre promesse e i vostri solenni impegni di non alzare la pressione fiscale sui cittadini piemontesi. Lo fate pesantemente, non ci avete dato retta quando chiedevamo una riduzione dell'intervento sul primo scaglione di reddito e oggi - ha ragione il Consigliere Ronzani - il risparmio, rispetto all'incremento ipotizzato di un euro per contribuente piemontese, è una presa in giro. Noi non sappiamo come definirla diversamente.
Forse il Vicepresidente Pichetto avrebbe fatto una figura migliore se non avesse neanche portato quella riduzione dallo 0,40% allo 0,39% sul primo scaglione di reddito. In questo modo si prendono in giro i cittadini piemontesi, che non hanno bisogno che il Presidente Cota offra loro il caffè. Anzi, noi oggi vogliamo dire molto semplicemente che al Presidente Cota il caffè glielo offriamo noi, ad una condizione: che se ne vada da questa Regione!



(I Consiglieri del Gruppo del PD espongono uno striscione recante la scritta: "Cota, se te ne vai il caffè te lo offriamo noi")



PRESIDENTE

Chiedo l'intervento dei Consiglieri Questori e dei commessi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.23 riprende alle ore 16.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, conceda trenta secondi all'Aula per placare gli animi.



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Quando ho letto la relazione che accompagna l'autorizzazione all'esercizio provvisorio, mi è balzato agli occhi un aspetto positivo.
La Giunta ha ammesso, in modo chiaro, la propria impreparazione a presentare e approvare il bilancio nei tempi prescritti e dovuti. Infatti ha dichiarato che avverrà, verosimilmente, il 3 aprile prossimo. Questo lo dico perché non possiamo dimenticare che l'anno scorso è stato un vero e proprio calvario. Dapprima si è chiesta l'autorizzazione sino al 31 gennaio, poi è stata prorogata al 31 marzo e poi, ancora, al 31 aprile una seconda volta, per arrivare finalmente all'approvazione definitiva del bilancio di previsione 2013 in che mese? A maggio di quest'anno. Penso che quello che si è raggiunto l'anno scorso sia stato veramente un record negativo, ma proprio volendo guardare a ventaglio tutte le altre Regioni del Nord Italia, non c'è mai stato un caso di questa natura.
Cambiando argomento, parliamo della sanità.
Sappiamo che le risorse dedicate alla sanità per ogni Amministrazione regionale sono di un'importanza enorme e il documento di programmazione economica e finanziaria presentato dall'Assessore per la prima volta in tre anni ci dice chiaramente che incide per il 76,15% del bilancio della nostra Regione.
Andando un po' avanti con il ragionamento, che cosa si scopre, leggendo il verbale dell'ultimo incontro tra Regione, Ministero dell'economia e quello della sanità, del 13 novembre scorso, quel famoso, famigerato tavolo Massicci riguardo agli stati patrimoniali delle varie Aziende Sanitarie Regionali per l'anno 2012: "La Regione dichiara che le maggiori criticità sono state riscontrate nel disallineamento delle poste in conto capitale.
In merito, sono in corso attività di verifica presso ciascuna Azienda da parte della società Deloitte incaricata dalla Regione. Ad oggi sono state oggetto di verifica circa la metà delle Aziende sanitarie. Pertanto, al momento non è possibile fornire alcun risultato né prevedere i tempi di ultimazione di tale attività. I rappresentanti regionali comunicano comunque che tali tempi dovrebbero essere all'incirca di un mese e mezzo.
La Regione fa inoltre presente che i bilanci aziendali non sono stati ancora deliberati dai direttori generali".
Proviamo a tradurre. In sostanza e in altre parole, l'Assessorato alla sanità ha uno scarsissimo controllo sulle Aziende Sanitarie del territorio.
Allora, c'è da chiedersi, con tutto il rispetto, se non ci fosse questo benedetto e famigerato tavolo Massicci, qualcuno in Assessorato si sarebbe preoccupato mai di capire cosa accade nelle nostre Aziende sanitarie? Mah? La risposta a voi.
Sicuramente, per voi che in campagna elettorale avete parlato dei costi standard e avete utilizzato questo argomento come un cavallo di battaglia enorme, forte, sinceramente - ve lo dico con il cuore in mano - ci si aspettava decisamente non di più, ma molto di più! Perché, è bene ricordarlo, senza la possibilità di avere dati aggiornati ed omogenei oltre che protocolli di acquisto condivisi dai vari centri di costo, la rivisitazione della spesa rimarrà una chi-me-ra! Mi preme sottolineare che non ho usato a vanvera il termine "rivisitazione". Ritengo infatti che in ambito sanitario le risorse non vadano ridotte, bensì riorganizzate e prima lo si fa meglio sarà non solo per le casse della nostra Amministrazione, ma soprattutto per i nostri concittadini che sicuramente, probabilmente, meritano un'assistenza socio sanitaria un po' migliore.
Non dimentichiamoci, inoltre, che l'assenza di programmazione di questo ente è considerata una mancanza grave non solo da chi vi parla, bensì dalla Corte dei Conti, che nel luglio scorso, nel documento di giudizio di parifica sul rendiconto generale per l'anno 2012, aveva messo in guardia l'esecutivo regionale dall'attuare nuovamente l'esercizio provvisorio sostenendo la necessità di chiudere il bilancio di quest'anno entro il 31 dicembre, come peraltro prescrive l'articolo 81 della Costituzione italiana.
Mi avvio alla conclusione, non prima di sottolineare un altro fatto che ritengo abbastanza sgradevole.
Per quel che attiene alla mia educazione, diciamo che, prima di parlare di diritti, è bene esercitare i propri doveri. Allora, se da una parte c'era il diritto da parte dell'Amministrazione e della Giunta di chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini attraverso la modifica di quelle famose aliquote dell'addizionale IRPEF, ci doveva essere sicuramente dall'altra parte il dovere per tutta la Giunta di presentare il bilancio di previsione in Commissione entro il 30 settembre, come prevede il Regolamento, nonch poi discuterlo ed approvarlo in Aula entro la fine di quest'anno.
In proposito, a riguardo di questo benedetto aumento delle addizionali IRPEF non dimentichiamoci, perché l'abbiamo già sottolineato più volte, che purtroppo il carico maggiore graverà sui redditi delle persone molto spesso già in difficoltà. E non saranno certo quelle poche detrazioni previste in grado di modificare la situazione.
Anticipo, ovviamente, che il nostro voto non potrà che essere negativo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
L'Avvento normalmente è tempo, se non ricordo male, di meditazione e di riflessione in attesa dell'Annunciazione. Invece, vedo che oggi è tempo di prediche. Ne stiamo ricevendo molte. Per me, che sono un cattolico ed ho un approccio fondamentalmente laico, le prediche non richieste non sempre sono gradite, soprattutto quando sono fatte da un predicatore eccellente. Perch Ronzani è un eccellente predicatore, che come i predicatori dotati di grande capacità dialettica, unisce pizzichi di verità a pizzichi, diciamo così, di imprecisione. La chiamo "imprecisione" per la simpatia che non da ora mi collega al collega.
Proviamo a rivedere il tema.
C'è indubbiamente del vero - tra l'altro, non l'hanno detto solo loro che meglio sarebbe stato per questa Regione se, finalmente dotata in questa legislatura di un Regolamento idoneo, la Giunta avesse provveduto a fare per tempo ciò che poteva fare e quindi oggi, eventualmente anche solo oggi stessimo dotandoci di un bilancio definitivo. Questo rientra nelle critiche che, io credo, l'opposizione ha fatto. Ci siamo permessi di farle anche noi, perché continuo a pensare che critica sia elemento di costruzione ove sia indirizzata a fine di bene collettivo.
Però, qui finisce la storia. Perché quando al 30 settembre, gli attenti membri dei Gruppi di opposizione, soprattutto del PD, che da sempre non superficialmente frequentano le Commissioni (cioè ci sono, stanno attenti a quello che succede, studiano i provvedimenti) si sono accorti che questa Giunta il bilancio non l'aveva presentato - forse ero distratto, ma non credo tanto - non ho visto scene strazianti, gente che si metteva di traverso sui binari del treno o del trasporto locale, gente che imponeva dei Consigli straordinari, portando all'attenzione di codesta Giunta e della collettività l'esigenza che questa Amministrazione si dotasse comunque di un documento indispensabile e, a maggior ragione - e l'ha detto Ronzani, di nuovo, e ancora condivido - in un momento difficilissimo.
Perché faccio questo esempio? Perché ci sono esempi precedenti che Ronzani non dimentica. Ronzani ha tuttora un'eccellente memoria semplicemente ciò che non gli serve non dice, non è capitato mica soltanto a loro di fare opposizione in quest'Aula. Il Gruppo del PD, che è stato dei DS, che è stato del PDS, credo che abbia chiesto le dimissioni di tutti i Presidenti della Giunta che si sono avvicendati tranne di uno (una signora che mi pare abbia esercitato il suo lavoro in quest'Aula negli anni duemila), ma di tutti gli altri, con motivazioni sempre legittime, talora condivisibili di più, talora condivisibili di meno, le dimissioni le hanno chieste. Ovviamente, non le ha mai ottenute, quindi i pronostici giovano non casualmente contro ed è per questo le chiedono, o sanno che il risultato è - uno - se giocano in casa d'altri e - due - se giocano in casa propria. Quindi, sono molto tranquilli nel chiederle.
Ripeto, chi si vuole dimettere, basta che prenda un foglio e scriva una data e dica "io, noi ci dimettiamo", mettendo delle firme. Avendolo fatto funziona. Può succedere. Funziona.
Perché è successo che un altro Gruppo di opposizione si era accorto per tempo (siamo soltanto nel 2008) che c'era la crisi. C'era un'altra Presidente, non si stava discutendo delle sue dimissioni, ma alcuni di noi tra i quali anche chi vi parla, che aveva all'epoca l'onore di fare il Capogruppo di un grosso Gruppo di opposizione com'era Forza Italia in quegli anni - adesso è diventato un onere, perché si discute su con chi siamo andati a pranzo, ma all'epoca si riteneva un onore, e io di ciò mi prendo l'onore, l'onere poi vediamo - ritennero che c'era una situazione di crisi.
Non c'era l'attuale Regolamento, quindi voglio dire che se si voleva rallentare qualcosa, c'erano degli artisti che, in confronto, gli attuali neanche alla Corrida di Corrado li prenderebbero! Senza Regolamento offrimmo alla Presidente l'approvazione del bilancio entro i tempi - ed avvenne - perché ci rendevamo conto, come Gruppo di opposizione, che era uno strumento di cui questa Regione doveva dotarsi.
Non casualmente, in quell'anno il bilancio venne votato entro il 31 dicembre, senza sessioni regolamentari. Poi, facemmo una cosa in più: proponemmo un disegno di legge, concertato anche da alcuni sistemi di impresa. Già allora a noi sembrava - e tuttora ci sembra - ci fossero una serie di categorie che noi chiamiamo imprenditori, che sono poi quelli che ci hanno anche votato - questo lo ricordo spesso al Presidente Cota, ai colleghi Assessori e ai miei colleghi, si fa per dire, di maggioranza molti dei quali non sono rappresentati da nessuno, ma proprio da nessuno (né sindacati né associazioni di categoria, che stentatamente rappresentano se stesse).
Noi proponemmo un disegno di legge a favore di quelle categorie. Era un disegno di legge molto brillante, tanto è vero che la signora Bresso intelligentemente, ne prese i pezzi che le servivano.
In Commissione e in Aula venne votato contro il disegno di legge e i pezzi che le servivano divennero parte di provvedimenti successivi o di finanziaria o di leggi successive dell'allora centrosinistra.
Ci rimane la soddisfazione di avere indicato la strada. Non ci rimane la soddisfazione della paternità, ma siamo sopravvissuti lo stesso.
Rinnovo una modestissima sfida, perché il collega Ronzani è volutamente impreciso: abbiamo passato gli anni a sentire maggioranze che chiedevano gli esercizi provvisori al 30 aprile e minoranze che chiedevano prima, al solo scopo, ad ogni scadenza non rispettata, di rinnovare l'esito della nuova legge dell'esercizio provvisorio in prolungamento, fino ad arrivare al 30 aprile. Dopodiché, c'è stato un anno in cui qualcuno ha pensato che se non si rispettava il 30 aprile si andava a casa (erano seduti lì), ma non è successo niente: quell'anno si è votato il 10 maggio e tutto è continuato esattamente, bene o male, come prima.
Ma si vuole davvero essere efficaci? Perché questo bilancio (poi arrivo anche a lei, Assessore) merita una revisione seria, per una serie di punti.
La revisione seria, però, bisogna farla, secondo me, con la testa dedicata al merito del bilancio. Pertanto, oggi, in sede di Aula possiamo benissimo cambiare l'emendamento che abbiamo accettato al 31 gennaio e portarlo al 31 dicembre, e invece che i dodicesimi prendiamo la base del bilancio che l'Assessore Pichetto ha prospettato, che è la base dei dodicesimi, approviamo il bilancio e dotiamo - nonostante la Giunta e nonostante Cota - la Regione di uno strumento definitivo, che sarebbe una buona ragione per festeggiare il Natale, non con prediche, ma con opere di bene, e poi ci dedichiamo a migliorarlo.
Secondo me ha ragione il Consigliere Buquicchio, e so che lei lo condivide, quando si riferisce al bilancio della sanità. Ho incominciato a chiedere la revisione dei conti della sanità che era ancora Assessore il compiantissimo, umanamente, Assessore Valpreda. Credo di averlo chiesto prima anche al Presidente Ghigo, ma il Presidente Ghigo non mi sentiva quasi in nessuna direzione, quindi ho smesso in fretta di chiederglielo, e me ne sono andato dalla Giunta. Anche lì, bastava scrivere "dimissioni" invece non me le ha chieste nessuno: sono abbastanza vivo e vegeto, un po' più grasso, ma sto benissimo.
Da allora, nessuna Giunta, nessun titolo, nessuna maggioranza ha mai preteso l'approvazione e la revisione dei conti della sanità e ha ragione il collega Buquicchio, non soltanto perché lo chiede la Corte dei Conti (anche la Corte dei Conti ogni tanto ha ragione a dettare le sue richieste), ma perché, se un bilancio della Giunta non pone sotto controllo (e quello attuale non lo è) dell'Assessore al bilancio il riferimento alle risorse oltre che alle spese, evidentemente continueremo a stare in una barca (poi, può essere un transatlantico, una goletta, una scialuppa) che continua a imbarcare acqua, come quella attuale sta facendo.
Controllo dei conti della sanità ed efficienza sul personale (non me ne vorrà l'Assessore al personale, ma ho ascoltato la sua conferenza stampa che ha fatto giustamente fuori dall'Aula, così ci siamo evitati un'altra predica da parte del PD sull'efficienza dei conti del personale): beh manca l'area della sanità.
Ci si occupa di lavoro pubblico in questa Regione o ci si racconta le fiabe o ci si occupa dei 2.500 dipendenti della Regione, o qualcuno finalmente si degna di occuparsi dei 65.000 della sanità, che non sono la Regione, ma sono il posto pubblico.
Ha di nuovo ragione il Consigliere Buquicchio, le risorse ci sono nella sanità, ma finché qualcuno, parlando di efficienza, le confonde con i "tagli" - la prima fila qui, con l'eccezione del Consigliere Cursio e del Consigliere Dell'Utri, ha grandi capacità in materia - è sufficiente togliere una lira perché si parli di "taglio"! Poi, il giorno che qualcuno mi spiegherà, nell'ambito della prima fila la differenza tra "taglio" ed "efficienza", potrò dire di essere diventato grande, però credo sarà trascorso anche il 21° secolo.
Richiamo l'efficienza - ce n'è di spazio - e il reimpiego delle risorse all'interno di un modello, che era efficace, ma oggi non lo è più, e certamente non è efficiente.
Per quanto riguarda le risorse produttive, lo sanno tutti che i fondi ampiamente dedicati in questi tre anni dalle Giunte Cota - con esclusione dell'Assessore Pichetto, che non era presente - all'area delle risorse produttive - che anche lei conosce bene - sono stati inefficaci. Che i fatti siano riconducibili all'Assessore Bairati o all'Assessore successivo è indifferente.
Si possono prendere quei fondi e provare a dedicarli a misure nuove? Al massimo chiudiamo in pareggio, perché se producessero un posto di lavoro nuovo già avremmo fatto un di più! Quindi, ci sono le indicazioni del lavoro da compiere. Possiamo chiudere oggi, non soltanto approvando l'esercizio provvisorio, ma dotando la Giunta di un bilancio effettivo - così compiamo un passo in avanti, per dare ragione al Consigliere Ronzani - poi passiamo al nuovo esercizio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Da parte nostra, non svolgeremo considerazioni ulteriori rispetto a quelle dei colleghi dell'opposizione, però potrei dire al Consigliere Burzi, che è appena intervenuto, nemo propheta in patria, in quanto le sue considerazioni non è la prima volta che le sentiamo: lei continua a fare parte della maggioranza e mi sembra che le cose continuino ad andare nella stessa direzione. Quindi, francamente, anche da parte sua, le lezioni lasciano abbastanza il tempo che trovano. Tra l'altro, lei parla di efficienza relativamente al personale e, addirittura, adesso, l'Assessore al personale appartiene al suo partito. Quindi, da questo punto di vista crediamo che le sue considerazioni avrebbero modo di essere applicate in misura maggiore.
chiaro che questa è una provocazione; tra l'altro, l'Assessore Vignale, da quando siede nel banco della Giunta, mi sembra abbia modificato abbastanza la sua impostazione sul fronte del personale; sicuramente, la sua ottica è diversa rispetto a quella ispiratrice di alcune sue attività di carattere emendativo.
Al di là di queste considerazioni generali - l'ho già detto in Commissione, ma lo ripeto in Aula - il rimpallarsi di colpe e di responsabilità tra maggioranza e opposizione serve abbastanza a poco. Anzi continua ad essere uno di quegli elementi che le persone distanti dalle istituzioni e dai palazzi interpretano quale caratteristica che contraddistingue negativamente la politica che viene praticata nelle Aule che non è in grado di assumersi le responsabilità, che, invece, attribuisce sempre a chi è venuto prima, cioè i famosi buchi di bilancio e tutto quello che ne consegue.
Da questo punto di vista, riferendoci al momento attuale e al futuro certamente - non perché si voglia insegnare o perché, insomma dall'opposizione è più facile, magari anche - avremmo preferito, anziché di esercizio provvisorio, si parlasse di bilancio per il 2014.
Abbiamo ascoltato adesso il Consigliere Burzi, ma anche altri Gruppi della maggioranza hanno manifestato questa insofferenza: non arrivare subito al bilancio per l'anno 2014 determina una situazione di incertezza che certo assume un carattere simbolico per il travaglio che la Regione sta vivendo in questo periodo, ma anche per scelte molto concrete. Per esempio abbiamo visto questa mattina - forse l'Assessore Pichetto non era presente in Aula - manifestare i dipendenti dell'IPLA, che sentono l'incertezza della Regione in modo particolarmente pesante sulle proprie spalle. Noi abbiamo degli impegni, che sono stati portati all'esame della Commissione per alcune attività destinate all'IPLA che, al momento, coprirebbero solo il 60% dei loro stipendi, e attualmente non conosciamo quale sarà il destino dell'IPLA.
Oggi è il 17 dicembre, il futuro di questi lavoratori è assicurato fino al 31 dicembre, poi non si conosce il passo successivo che la Regione intraprenderà. Questa situazione di incertezza non ci permette di comprendere quali saranno i passi successivi, ma credo che la situazione sia ben più pesante per chi non sa quale sia effettivamente il proprio futuro sul fronte lavorativo.
Ho voluto citare questo esempio perché ci permette di riflettere e sollecita la Giunta a proseguire l'esame del bilancio, per una comprensione in tempi brevissimi - abbiamo sollecitato la prosecuzione dell'esame in sede di Commissione bilancio relativamente alle competenze e agli ambiti che non abbiamo affrontato - però, da parte della Giunta occorre maggiore chiarezza su alcune questioni; non a caso ricordo l'IPLA, che continua ad essere una realtà che rimane nell'indefinitezza e nella precarietà assoluta.
Anche in riferimento alla questione dell'addizionale IRPEF siamo critici, così come i colleghi dell'opposizione. Abbiamo compreso - questo per noi è un elemento non irrilevante - che questo aumento non è automatico, in quanto siamo usciti da quello che poteva essere un commissariamento sostanziale - magari è formale rispetto alla questione della sanità - quindi l'addizionale non è automatica rispetto all'adozione del piano di rientro in sanità. Questo non è irrilevante, anche perch nella spiegazione resa all'esterno, in realtà, l'addizionale è determinata dall'esigenza di far quadrare i conti, in termini più generali.
Certamente non avremmo voluto un aumento dell'addizionale IRPEF, ma ad ogni modo avremmo voluto che questo aumento fosse distribuito diversamente rispetto agli scaglioni di reddito, proprio perché questo aumento incide di più, in modo proporzionale, sugli scaglioni di reddito più bassi.
L'Assessore ci ha spiegato che esistono vincoli nazionali. È chiaro che, qui, non abbiamo problemi: siamo partito all'opposizione a livello nazionale e la critica manifestata a livello locale è riportata a livello nazionale, in quanto riteniamo che sul fronte della fiscalità si potrebbe fare altro. Insomma, nella discussione in atto stiamo seguendo quanto si sta proponendo relativamente alla legge di stabilità nazionale: la possibile tassazione delle transazioni costituirebbe sicuramente una direzione diversa, e noi auspicheremmo anche un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. È chiaro che il discorso è più generale e non soltanto regionale, ma sul fronte regionale, certo, vediamo che quanto viene introdotto risulta essere iniquo, e l'unica misura sociale introdotta, la detrazione di 200 euro per ogni figlio portatore per handicap all'interno della famiglia (chiaramente con limitazioni legate al reddito), per quanto sia condivisibile nello spirito, crediamo che sia molto vincolata alla questione del reddito e, comunque, decisamente esigua rispetto a quello che si potrebbe fare.
Da questo punto di vista, pensiamo che il tema della tassazione nel nostro Paese continui a non essere affrontato nel modo corretto. Non possiamo che manifestare, quindi, la nostra contrarietà rispetto al provvedimento proposto.
Voteremo in maniera contraria e sollecitiamo la Giunta ad affrontare questioni che sono particolarmente urgenti e che mettono a serio rischio giusto stamattina si parlava di "Tematiche relative al lavoro" - i lavoratori che dipendono direttamente dalla Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ovviamente, siamo in fase di discussione di un provvedimento importante. Si tratta di un esercizio provvisorio di bilancio, quando, a mio avviso, avremmo avuto tutto il tempo, Assessore Pichetto, di approvare il bilancio vero, quello completo, quindi non in dodicesimi. Non credo che si possa addebitarne la responsabilità alle opposizioni, dal momento che non abbiamo neanche iniziato la discussione. Anzi, nell'unica seduta di Commissione in cui non ero presente - V Commissione - è stato espresso il parere di merito in prima battuta; non penso, quindi, che ci siano stati comportamenti ostruzionistici.
C'è stata, semmai, una mancata volontà da parte della Giunta di portare avanti questo provvedimento, che, tra l'altro, dagli annunci, era già stato segnalato a metà novembre. Forse si sarebbe potuto portare anche prima.
vero che c'era la partita dei fondi strutturali europei ancora da giocare, ma non mi risulta che, comunque, all'interno del documento di bilancio ci siano cifre chiare, certe e sicure.
Lo dico perché leggendo le categorie macro del bilancio, quindi i Titoli - ho avuto già modo di dirlo anche in Commissione - vediamo i famosi Titoli IV e V, cioè le alienazioni immobiliari e i mutui, che tutti gli anni lievitano in maniera - non saprei neanche che aggettivo usare simpatica o preoccupante, a seconda dei punti di vista.
Anche quest'anno non si è rinunciato ad inserire un cospicuo gruzzolo di 75 milioni di euro sul Titolo IV, che poi, per l'esperienza che ho maturato in questi tre anni, credo, senza tema di smentita, che non sarà monetizzato, quindi non ci saranno questi soldi dalle alienazioni (anche perché il piano di svendite immobiliari è al momento fermo; abbiamo letto l'altro giorno di qualche acquisto, da parte della Cassa deposito e prestiti, di immobili di Comune e Provincia, e non mi risultano immobili della Regione).
Rimane aperta, ovviamente, l'operazione immobiliare del palazzo della Regione, ma nonostante il grattacielo proceda a piè sospinto, non credo che nel 2014 potranno essere trasferite tutte le funzioni di Piazza Castello nel nuovo grattacielo, nuova sede unica. Penso, quindi, che queste entrate non ci saranno.
Altresì, nel Titolo V abbiamo visto l'inserimento di circa un miliardo e 100 milioni di entrate, che mi risulta quantomeno un po' sovrastimato nel senso che sul decreto legge n. 35 residuo, per quello che non è già stato tirato quest'anno con anticipazioni rispetto al 2014, sia all'articolo 2 che all'articolo 3 di somma potrebbero fare al massimo 500 o 600 milioni di euro. Ne deriva, quindi, che mezzo miliardo ancora di Titolo V, anticipazioni di cassa, quindi prestiti iscritti a breve (poi, in realtà, sono a lunghissimo termine, a trent'anni!), sia senza una copertura.
L'Assessore ci ha detto in Commissione che spera che le altre Regioni italiane siano così altruiste e parsimoniose da non aver bisogno di utilizzare tutta la loro spettanza del decreto legge n. 35, ma anche lì non so...
Sicuramente l'Assessore Pichetto ha più esperienza del sottoscritto in tema di Conferenza Stato-Regioni (la mia esperienza è infatti pari a zero perché non ho mai partecipato ad una Conferenza Stato-Regioni), ma avendo rapporti con Consiglieri di altre Regioni (prima si citava la Lombardia, il Lazio e la Toscana, che stanno approvando il bilancio in tempo, entro il 31 dicembre), mi risulta che non ci siano Regioni che vivono una situazioni così smagliante, dal punto di vista del loro bilancio, da poter rinunciare ad una quota parte del decreto legge n. 35.
Ho provato a chiedere, almeno per il 2014, un bilancio veritiero, il più possibile veritiero, dopo l'exploit di cassa del 2014 (potremmo addirittura definire l'anticipo di cassa del 2014 come una droga, perch sappiamo che almeno due miliardi e mezzo li paghiamo con la famosa addizionale IRPEF).
Come ho detto prima, sono preoccupato per il 2014 e, a maggior ragione per il previsionale 2015-2016, perché riscontro dati che non vanno in linea con quella che è la tendenza macroeconomica sia del Paese che della Regione. Quando le dicevo, Assessore Pichetto, che l'accertamento in competenza negli anni è andato a calare, su questo siamo tutti d'accordo.
Lo stesso Presidente Cota oggi ha detto: "La Regione Piemonte ha avuto due miliardi in meno dal 2009 ad oggi".
Tuttavia, se le entrate rimangono invece di un miliardo in meno, quindi di un miliardo sopra quelli che sono gli accertamenti e le spese, è ovvio che si crea un disavanzo strutturale. Perché, a quel punto, rimane solo da sperare che si facciano delle economie negli impegni di spesa. Ma non credo che si possa arrivare a quella cifra, anche perché il bilancio è ormai autorizzatorio - il bilancio, quindi, autorizza le spese - per cui diventa veramente complesso pensare di andare a fare economie di spesa nel corso dell'anno.
Bisogna fare, anzi bisognava, perché ormai nel 2014, per cui vedremo ancora col previsionale (quando lo faremo). Bisognava, forse, essere non dico più duri, ma un pochino più corretti, più precisi e più trasparenti.
Perché fissare il bilancio di pareggio a 12 miliardi e 67 milioni francamente, Assessore Pichetto, mi sembra un po' ottimistico.
Probabilmente, sugli 11 miliardi saremmo stati su una cifra molto più realistica e più credibile.
Se poi si voleva, come si usa fare sempre, aumentare un pelino le tracce per poi andare a vedere nel corso dell'anno le economie di spesa, si poteva stare sugli 11 e due, 11 e tre, 11 e quattro al massimo, ma non 12 miliardi. Questo è il dato.
In merito ancora all'esercizio di bilancio provvisorio, ovviamente nessuno sa quando approveremo il bilancio. Perché adesso, nel corso della Conferenza dei Capigruppo, abbiamo detto che analizzeremo nelle Commissioni di merito del 30 e del 31 il bilancio. Ma a seguito di questo, se, come ho avuto modo di dire, non ci si trova il 2, il 3 o il 4 di gennaio a cercare di approvare anche in Commissione (e poi eventualmente in Aula, ma lo ritengo francamente molto difficile) il bilancio, visti alcuni temi molto scottanti che non sono ancora stati affrontati, noi rimaniamo con il rebus della data del 9 gennaio.
Lungi da me voler far sottoporre l'attività legislativa all'attività dei Tribunali, amministrativi o meno che siano, è ovvio che, con la spada di Damocle della sentenza del 9 gennaio, non si può sapere. Andremo, come fanno i Comuni, le Province e gli Enti locali, per dieci mesi in esercizio di bilancio provvisorio? Non si sa.
Per questo motivo, mi unisco al coro dei colleghi che chiedevano un po' più di forza volitiva, da parte della maggioranza e della Giunta, per approvare questo benedetto bilancio il 31 dicembre, perché mancava veramente poco. Mancava veramente poco, Assessore. Spero che questa non sia una scelta magari dettata proprio dal fatto di non volersi esporre, da parte di una maggioranza oramai traballante, un po' per le sue vicende interne politiche, un po' per le sentenze in arrivo della Magistratura amministrativa (non mi riferisco ovviamente a quella penale, che farà il suo corso e sarà lungo), nel non voler affrontare per scelta il tema del bilancio, per lasciare aperte alcune porte, che ovviamente in campagna elettorale - sicuramente l'Assessore Pichetto e i colleghi della maggioranza hanno molta più esperienza di me in questo senso - si lasciano aperte spesso.
Infatti vediamo che l'anno prima delle elezioni - lo fece anche la Bresso, non è una cosa solo del centrodestra - le spese lievitano e poi la nuova Giunta, che si ritrova ad affrontare gli impegni di spesa, deve correre ai ripari, indebitandosi e quant'altro.
Questa è la situazione.
Addizionale IRPEF e poi concludo.
Segnalo un altro problema, oltre a quelli sollevati dai colleghi del centrosinistra. Posto che ho provato ad analizzare i dati che l'Assessorato ci ha dato, e francamente voglio analizzare gli emendamenti che presenteranno i colleghi del centrosinistra, personalmente non saprei dove andare a ridurre l'addizionale IRPEF, perché se si riduce sul primo scaglione, dobbiamo aumentarlo sul secondo. Francamente è una guerra tra poveri. Non sono così contento di aumentare l'addizionale IRPEF sul secondo scaglione, dove ci sono persone che guadagnano 15.500 euro annui, per fare un esempio.
una situazione complessa di cui dobbiamo andare a ritrovare all'indietro, le responsabilità, che sono di chi ha fatto il buco di bilancio degli anni precedenti e di chi ha fatto disallineamenti e disavanzi tra ASL e Regione, perché noi stiamo coprendo quel debito fatto sostanzialmente sulla sanità.
Termino chiedendo all'Assessore Pichetto se ci può spiegare perché al momento, nel 2014, invece dei fantomatici 160 milioni di euro - a metà tra 156 e 163 milioni - la manovra dell'IRPEF copre solamente 106 milioni di euro, cioè il gettito passa da un miliardo e 31 ad un miliardo e 137. Anche aumentando dei fantomatici 50 milioni del 2013 si arriva a 156, che non sono 160 o 163.
Chiederei se può essere più chiaro su questa cifra, anche per poter prevedere o pensare nel 2015 quali manovre si possono fare, lì sì per ridurre le aliquote e gli scaglioni con redditi più bassi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
A me questi dibattiti paiono un po' surreali, provenendo dall'esperienza della legislatura precedente.
Come ricorderanno gli amici e colleghi Assessori oggi in Aula, presenti anche nella scorsa legislatura, nella passata legislatura, quando si trattava di approvare un bilancio preventivo o un assestamento, era sempre una lotta continua tra una Giunta regionale che entrava in Aula con un po' di prepotenza, decisa a spezzare le reni dell'opposizione per avere il bilancio approvato sic et simpliciter subito, per poter iniziare l'anno nuovo con bilancio approvato, e un'opposizione che invece, tenacemente e pervicacemente, utilizzando il Regolamento passato, bloccava tutti i lavori dicendo: "No, non passerete".
Dopodiché, dopo due o tre settimane di Consigli convocati mattina pomeriggio e sera, alla fine la Giunta cedeva, si incontrava con i Capigruppo della minoranza, questi avevano un elenco di richieste (venivano con il tablet per tenerle tutte a mente). La Giunta cercava di accoglierle in quantità sufficiente per far passare il bilancio, e poi finalmente noi avevamo il bilancio approvato.
Questa è la triste storia della nostra storia passata, passatemi il bisticcio di parole: la triste storia delle scorse legislature.
Poi, siccome questa situazione non ci piaceva, e non piaceva neanche a chi faceva opposizione, pensando di trovarsi, a parti invertite, nella stessa direzione nelle legislature successive, abbiamo approvato il nuovo Regolamento.
Il nuovo Regolamento ha stabilito che, a decorrere dall'inizio di questa legislatura, la Giunta regionale che avesse rispettato delle finestre temporali per presentare gli atti di bilancio fondamentali avrebbe avuto un percorso contingentato, garantito, e avrebbe avuto la garanzia di poter approvare il testo in tempi certi e, nelle fattispecie di avere il bilancio preventivo approvato entro il 31 dicembre.
Ma oggi qui ci troviamo con una Giunta che, per la terza volta successiva, non utilizza lo straordinario strumento regolamentare creato nella scorsa legislatura, uno dei pochi lasciti che abbiamo passato alla nuova generazione di amministratori e di politici. No, non lo utilizza, ma anzi, pare avere la preoccupazione opposta: avere il bilancio approvato il più tardi possibile, con grave scoramento dei Comuni, con grave scoramento delle associazioni e degli operatori economici che al bilancio della Regione, per un verso o per l'altro, si riferiscono.
Qui, paradossalmente, c'è un'opposizione che invece dice: "Approviamo questo bilancio, non perché si voglia essere consociativi e non perché si condividano le scelte dell'Assessore Pichetto, ma perché ci si rende conto che in una situazione di crisi economica eccezionale, il poter dare strumenti certi in tempi certi è utile. È meglio sapere che sia poco ma saperlo, che avere l'incertezza".
quello che si fece una sola volta - c'è qui il Consigliere Burzi che se ne ricorderà - nella scorsa legislatura, forse era il 2008. A fronte di una crisi particolare, l'opposizione disse: "Va bene, approviamolo subito ce ne facciamo carico, perché c'è una situazione di emergenza".
Allora noi, invocando questa stessa emergenza, vi diciamo: fate questo bilancio.
E invece cosa succede? Chiedete l'autorizzazione all'esercizio provvisorio fino al 30 aprile; e noi vi diciamo: "Ragazzi, è una follia.
una follia pensare di tenere questa Regione in esercizio provvisorio fino al 30 aprile" e allora, all'unanimità, passa in Commissione la proposta di esercizio provvisorio fino al 30 gennaio.
A questo punto vi diciamo: primo, noi il bilancio lo vogliamo approvato il prima possibile, perché ci rendiamo conto che è uno strumento determinante per questa Regione, anche se non condividiamo magari i contenuti; secondo, c'è un livello di responsabilità in piazza Castello che è fuori dal mondo.
Questa Giunta sembra vivere sull'iperuranio, sembra non stare con i piedi per terra.
Ma vi rendete conto che la vita della nostra amministrazione può essere messa in gioco, da un momento all'altro, dalla pronuncia di un Giudice Amministrativo? Nessuno di noi può escludere quello che succederà domani (dico domani perché il 9 gennaio è vicino) o quello che potrà succedere al Consiglio di Stato. E noi rischiamo di veder precipitare la nostra Regione in una fase di anarchia amministrativa, senza aver dato certezze di strumenti di bilancio ai nostri concittadini? Mi pare un atto estremamente irresponsabile da parte di chi ci governa che dovrebbe sentire su di sé il peso della responsabilità, più di quello che abbiamo noi.
Il collega Ronzani ha fatto riferimento alle Regioni Lombardia, Toscana e Veneto, di colore politico diverso, che sono in grado di approvare il bilancio entro la fine di questo anno.
Noi ci chiediamo perché la nostra Regione rinunci, deliberatamente, ad essere una Regione normale.
Non è che i vincoli e i problemi che il bilancio dello Stato pone alla nostra Regione siano diversi da quelli che gravano sulle Regioni con i termini rispettati.
Ma, soprattutto, l'irresponsabilità di questa maggioranza si vede da una serie di atteggiamenti che, concatenati, dimostrano qual è il vero intendimento: lasciare nel caos quelli che verranno dopo.
Vi ricordate, alla fine della scorsa legislatura - con la Lega abbiamo polemizzato, un tempo - i diktat di Roberto Cota, allora Capogruppo e Segretario nazionale della Lega Nord, Assessore ombra dell'opposizione, che diceva "nessun esercizio provvisorio, nessun accordo con l'opposizione" mentre noi gli dicevamo "guardate che nei mesi di aprile e di maggio del 2010 la Regione cadrà in una situazione difficilissima?". Eppure il centrodestra rischiò questo gioco allo sfascio, salvo poi vincere e trovarsi in una situazione di emergenza nella gestione del bilancio.
Oggi è la stessa cosa, perché noi creiamo una situazione di estrema difficoltà, nell'ipotesi - che potrebbe anche rivelarsi più che un'ipotesi in cui i prossimi passaggi giudiziari dovessero decidere lo scioglimento del Consiglio regionale.
Aggiungiamo a questo il fatto che questa maggioranza ostinatamente deliberatamente, rifiuta di mettere mano alla legge elettorale e che con la legge elettorale attuale e con lo Statuto che blocca a 50 il numero dei Consiglieri, noi sappiamo che, se si dovesse riproporre pari pari il voto che si è espresso quest'anno alle elezioni politiche per il Senato, il vincitore delle prossime elezioni avrebbe 12 seggi su 40 nel proporzionale più dieci del premio di maggioranza, più il Presidente: quindi, la coalizione vincitrice avrebbe 23 seggi su 51, dunque senza la presenza della garanzia di governabilità e con una capacità di governo - per chiunque dovesse vincere - ridotta allo zero.
Ecco, davvero abbiamo la dimostrazione di come questa maggioranza, e in particolare chi la governa da Piazza Castello, abbia un senso di responsabilità tendente allo zero nei confronti dei cittadini piemontesi.
Noi crediamo che questa legislatura non possa continuare, perché questa Assemblea e ancor di più la Giunta (e soprattutto chi la presiede) hanno perso ogni credibilità agli occhi dei cittadini piemontesi e auspicheremmo un atto di orgoglio da parte di questo Consiglio regionale che dimettendosi alla fine di febbraio, potrebbe consentire di unificare il voto regionale, il voto amministrativo e quello europeo nella data fissata del 28 maggio.
Crediamo che questa maggioranza non abbia voglia di farlo e che a questo punto l'unica speranza di poter restituire l'onore della nostra Regione risieda nelle pronunce dei giudici che esamineranno, dopo tanto tempo, i ricorsi elettorali. In questo caso, però, abbiamo la certezza che eventuali pronunce fatte in una situazione in cui il bilancio non è messo in salvaguardia, produrrebbero un notevole danno per il Piemonte, per i suoi cittadini e per le sue imprese. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gariglio.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Si assenti pure, Assessore Pichetto...
Ah, sente lo stesso anche da fuori? Che orecchio!



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

In sala fumo c'è la TV.



MANICA Giuliana

Ah, capisco: c'è l'audio...



VIGNALE Gian Luca (fuori microfono)

No, no: la vede anche.



MANICA Giuliana

Ah, vede: io, non fumando, non ne sono a conoscenza...
Detto questo, come hanno ricordato i colleghi precedentemente, noi saremmo in una situazione in cui, a termini di Regolamento, voi sareste in grado non solo di predisporre e di discutere nelle Commissioni, con tutti i tempi necessari, un testo di bilancio, ma anche di approvarlo; perché se voi l'aveste presentato in tempi utili, come voi sapete, il Regolamento che è stato approvato in modo bipartisan nel corso della precedente legislatura consente, sui temi di bilancio, anche un eventuale contingentamento dei tempi: una sorta di "fiducia" alla piemontese. Pertanto non vi è neanche l'alibi per cui, qualora aveste predisposto un testo, la protervia di non si sa quali opposizioni ve l'avrebbe impedito.
Il problema è che qua ci troviamo in una situazione compiutamente a parti rovesciate. Voi avreste dalla vostra il Regolamento e avreste dalla vostra - direi - tutti i tempi e le competenze di Giunta necessari per predisporre un testo di bilancio. Non lo fate. Facciamo una sorta di "finta" all'interno delle Commissioni in cui discutiamo il solito bilancio Assessorato per Assessorato, con gran parte delle UPB a zero: a me è capitato - tranne nel suo caso, Assessore Vignale - per esempio con l'Assessore Cirio e con altri, di trovarci in cotale fattispecie. Comunque facciamo questa discussione, arriviamo in I Commissione e ci troviamo davanti alla proposta di esercizio provvisorio, addirittura di un numero piuttosto consistente di mesi: direi il massimo possibile. Solo una lunga e complessa discussione e la richiesta delle opposizioni fanno anticipare al 31 gennaio del prossimo anno la durata dell'esercizio provvisorio che qua viene richiesto.
Ma voi vi rendete conto della paradossalità della situazione? Sono le opposizioni che chiedono di potere avere il bilancio entro il 31 dicembre e sono le opposizioni che, davanti alla proposta di esercizio provvisorio, ne chiedono la riduzione dei termini. Queste sono cose, cioè, che superano oggettivamente qualsiasi migliore fantasia.
E questo avviene in un contesto che però ha la sua notevole gravità. Il contesto così grave è il seguente: una situazione economico-sociale esterna non penso voi abbiate bisogno di qualcuno che ve la rappresenti - e le condizioni in cui, solo nel corso della scorsa settimana, ha versato la città di Torino, insieme ad altre città italiane, dal punto di vista delle problematiche di ordine sociale e per come si presentavano le piazze dovrebbe far venire in mente a un Governo regionale che, davanti a una situazione come quella, ci vuole il più alto livello di responsabilità possibile.
In più siamo in un contesto di compiuta delegittimazione di questa istituzione: una delegittimazione talmente compiuta che non solo vede una vicenda in corso, che fa pensare che prima questa Regione svolta e meglio è per tutti - maggioranza e opposizione - ma soprattutto lo è per l'istituzione in quanto tale. Chiunque venga dopo, infatti, avrà dei grandissimi problemi a ristabilirne la credibilità politica ed istituzionale. Addirittura, qui, ci sono sentenze di ordine amministrativo di cui si è in attesa, che potrebbero far ulteriormente precipitare la situazione.
Vi abbiamo avanzato delle proposte serie e concrete: facciamo il bilancio, non lasciamo il Piemonte e la sua amministrazione in questa condizione; facciamo la legge elettorale, occupiamoci seriamente dei fondi europei, su cui abbiamo votato unanimemente una mozione nel corso di un Consiglio da noi appositamente richiesto.
Pensate che si possa andare ancora oltre in questa direzione? Io non credo. Tanto più che voi presentate testi finanziari che sono nella più ampia contraddizione con le cose che professate. Il Presidente non è presente, ma lui è l'antesignano di questa cosa: meno tasse. Non è così in questo testo, né in quello dell'esercizio provvisorio, né nel provvisorio così come ci avete, per un certo punto, presentato.
Su La Stampa dell'altro giorno è apparso un lungo articolo sulla Lega e il Presidente Cota, in cui i Presidenti della macro Regioni, alla presenza del neo Segretario della Lega appena eletto, stringevano tra di loro un patto di sangue - non so se a Pontida o in qualche altro scantinato meno nobile - in cui la prima cosa che si impegnavano a fare era non mettere più tassazioni sulle popolazioni del Nord, ma rispedire al mittente - a Roma e a Bruxelles, uscendo anche dall'euro - tutti i conti da pagare in questa direzione.
Non c'è coerenza politica. Non si possono fare dichiarazioni di questo tipo, stringere patti di sangue e presentare codesti documenti di esercizio provvisorio o di bilancio provvisorio. Non ci si può estrapolare completamente dalla situazione economica e sociale (Torino è stata messa a ferro e fuoco per più di una settimana, quasi dieci giorni, e continuano le manifestazioni). Non ci si può estrapolare compiutamente da un degrado istituzionale che, ormai, sta raggiungendo i suoi punti più alti.
Rendetevi conto che la cosa migliore che voi potreste fare è presentare al più presto il bilancio, farci votare quello e non l'esercizio provvisorio, essere coerenti sulla vostra posizione sulle tasse da voi così fortemente sostenuta, ed essere coerenti votando la riforma della legge elettorale, cioè togliendo i nominati (il listino) e ridistribuendo quel listino sul resto della regione. Infine, occuparsi seriamente dei fondi europei e chiudere questa legislatura al più presto, per consentire al Piemonte di ripartire e per restituire dignità a questa Istituzione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Assessore, devo farle i complimenti. Lei è riuscito, almeno per il momento, a mettere una toppa ad una Regione fallita. Questa era una Regione fallita, non sull'orlo del fallimento, e lei, con la sua professionalità e con la capacità che le è riconosciuta, non solo dal sottoscritto, ha messo una pezza che, in questo caso, è meglio del buco. Meglio una pezza che un buco. Ma questa pezza non so se tiene.
A me sembra quasi un tentativo estremo e disperato di prendere tempo per arrivare tre giorni dopo la Befana e spegnere l'interruttore, provocare l'eutanasia a un moribondo. Questa legislatura è un morto che cammina. Ce ne rendiamo tutti conto: sia l'opposizione che la maggioranza.
Disperatamente, senza neanche entusiasmo, cercate di andare avanti sperando che arrivi una fine indolore, il più in là possibile. Il 2015 è quasi un miraggio lontano, il 2014 potrebbe essere salvifico ma, in questo modo Assessore Pichetto, non può funzionare. Non può funzionare non solo per il punto di partenza: una Regione fallita nei suoi fondamentali.
Invito i colleghi distratti a leggere la durissima requisitoria della Corte dei Conti, che ha costretto la Regione a fare quegli atti con il rendiconto che vi eravate rifiutati di fare, realizzando delle cose incredibili per cui non si porta l'assestamento, il bilancio diventa quasi una questione per cui lei dovrebbe rabbrividire non per la temperatura (che peraltro è particolarmente mite), ma come professionista, come commercialista, come tecnico. Il bilancio trattato quasi come un elemento di disquisizione politica dove tutte le opinioni sono legittime e si pu sostenere qualsiasi cosa, ma i numeri e la matematica non sono un'opinione: il dramma dei numeri della nostra Regione sono lì a ricordarceli.
Vi risparmio la genesi. L'ho fatta tante volte, ve la risparmio.
Tuttavia mi toccherà farla ancora qualche altra volta su come ci siamo arrivati, ma i soldi che lei recupera li recupera sull'IRPEF, su quest'IRPEF iniqua, che tratta pesantemente i redditi più bassi, perch 0,1% sugli scaglioni non è la stessa cosa. Assessore, lei lo sa benissimo questa è una Regione che penalizza i ceti più poveri. Non potendo sfondare il massimo, l'1,10% su chi si abbatte? Sui soliti che sono già in difficoltà. Ci sono delle cose che la Corte dei Conti ha rilevato che sono particolarmente gravi, non posso neanche dire simpatiche, e noi abbiamo un Presidente che scappa. Abbiamo un Presidente che, come un coniglio, scappa dai suoi doveri, dalle sue responsabilità. Non parla neanche più nell'assemblea del suo partito, non lo fanno parlare. I partiti, ormai funzionano tutti allo stesso modo: parla chi viene autorizzato. Non si è mai visto un congresso nazionale di un partito in cui il padrone di casa non parla, non perché afono per la stagione, ma perché ha questo spettro questo simbolo che inchioda tutti quanti noi della Regione Piemonte, dalla Sicilia all'Alto Adige: le mutande verdi. Le immagini sono più forti di qualsiasi cosa.
Gli spunti che mi arrivano dai colleghi della maggioranza, oltre a non disturbare, non mi fanno perdere il filo, mi mettono di buon umore e mi aiutano nell'intervento. Il marchio di infamia di questa legislatura è a livello nazionale, ha travalicato i confini del Piemonte. Io non difendo nessuno, possono aver fatto anche di più e peggio anche da altre parti, in altre Regioni, ma ci sono dei simboli che vanno oltre la responsabilità del singolo.
Parlando di casa nostra, ci sono delle spese enormemente superiori ad un paio di mutande verdi che, incredibilmente, non vengono prese in considerazione. I simboli non si misurano sull'importo, non è un bilancio dove le poste pesano di più o di meno. Questo è. Stamattina, mi avevano detto: devi essere disciplinato, devi intervenire sul Consiglio straordinario sul lavoro, ero pronto che scalpitavo. Sono le prime volte che sono libero da responsabilità istituzionali. Ero lì che prendevo gli appunti e avevo chiesto a qualche collega quando si sarebbe parlato.
Contrordine, compagni, non si parla! Perché stamattina, sul tema chiesto dalla Giunta, la cosa singolare è che ve la cantate e ve la suonate! Ma pensate di poter andare avanti chiedendo un Consiglio straordinario che è una prerogativa di cui le opposizioni per certi versi abusano, come ho anche detto al mio Capogruppo. Penso a un Consiglio straordinario, forse magari sbaglio io, mi illudo io, come una cosa veramente eccezionale, la Giunta chiede un Consiglio straordinario e poi cosa fa? Devo fare i complimenti all'Assessore Porchietto che, in termini di amicizia da lungo tempo, è stata bravissima, perché prendendo la mano anche a un capace e valido conoscitore del Regolamento, il Presidente Cattaneo, con tutta l'amicizia, Presidente, noi abbiamo assistito ad uno strappo che penso non si debba più ripetere. Un po' mi luccicavano gli occhi, perché ho ricordato qualche convention di anni fa: non eravamo in Consiglio regionale, ma in un simposio aperto. Il dottore l'avrebbe ripresa, perché si muoveva troppo perché quando si parla si sta fermi. Invece di parlare dagli scranni della Giunta, con il gelato ci ha illustrato per un'ora e dieci minuti, con un'azione - dovrò fare i complimenti all'Assessore Porchietto - che le ha permesso di zittire l'opposizione. Ve la siete suonata e ve la siete cantata. Il prossimo Consiglio, quando si farà, voglio capire (io disciplinatamente interverrò), non sarà la stessa cosa.
Quindi, siamo con un Presidente che è venuto, ha fatto il suo compitino, se n'è andato senza sentire il suo Assessore. I temi del lavoro mi auguro che li conosca, ma ho qualche dubbio, visto cosa è successo al Sant'Anna e al Regina Margherita; al mio paese si dice che "tuona a Rionero, piove a Lagopesole". Qualche collega ha capito perfettamente visto che sorride. Se ne va, non parla. Non parla neanche al congresso della Lega.
Allora, pensate che si possa andare avanti così, con questi numeri di bilancio da fallimento? Lei è il commissario ad acta con i poteri ordinari Assessore e Vicepresidente, di un bilancio in cui ha messo un'azione cosmetica straordinaria, ma i numeri sono drammatici. Perché - concludo Presidente - voi con i soldi che prendete in più ai piemontesi in maniera iniqua, come ho avuto occasione di dirlo già un paio di volte, e glielo ridico, con grande simpatia, fate come lo sceriffo di Nottingham, il grande gabelliere che toglie ai più poveri non per ridurre il debito, ma per pagare i vostri errori, per pagare quello che state facendo, per pagare i debiti di questa Giunta del 2012 e del 2011! Questo è! Termino, perché tanto avremo occasione di ritornare e, più che altro di inchiodare Cota alle sue responsabilità politiche, perché alle altre ci pensa qualcun altro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Placido.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
In quest'Aula ho più volte affermato che, a mio parere, ma ho sentito anche altri colleghi affermare la stessa cosa, ci fosse un disegno che andasse nella direzione di screditare le Regioni e di indebolirle, per poi arrivare ad un disegno, che è quello che si sta verificando, per cancellare definitivamente.
Tuttavia, pensavo che in questo disegno tutti noi fossimo vittime.
Scopro, devo dire neanche poi con tanto stupore, che invece non è così.
Perché scopro che gli alleati postumi di questa carneficina sono in una parte di questo emiciclo.
Mi spiego meglio. Nel momento in cui si continuano a chiedere le dimissioni di questo Consiglio regionale, in una situazione economica difficile come questa, senza che gli elettori si siano espressi, se non il 26 e il 27 marzo 2012 ci abbiano dato indicazioni diverse, allora vuol dire che da parte dell'opposizione c'è un accordo evidente con questo disegno che è fuori dalla linea della politica, è fuori dagli accordi politici ed al di sopra, evidentemente, delle nostre teste. Questo disegno ha trovato successivamente un alleato anche all'interno di questo Consiglio regionale.
Non siete cambiati. Mi spiace dire questo. Aldo, mi spiace dire questo ma voglio che rimanga agli atti, poi non serve - lo so - ma che rimanga agli atti questo intervento. Dirà poche robe, ma le vuole dire.
Voi venite a spiegarci che il problema di questo territorio e di questa Regione, al di là di tutte le situazioni che si sono verificate, siamo noi ed è il nostro operato, che l'imposizione fiscale e la situazione di grave crisi che attraversa questo territorio è responsabilità della Regione Piemonte e del Presidente Cota? Capisco se il Presidente del Consiglio regionale fosse una persona a voi letteralmente sconosciuta, ma ancora in questi ultimi mesi abbiamo visto la situazione che si è creata! È di ieri, dell'altro ieri. La TARES che è arrivata; abbiamo dovuto spostarla; la rata dell'IMU dal 16 al 24; la IUC, eccetera. Non si capisce più niente. Cose su cui noi non possiamo neanche intervenire e voi venite a spiegare a noi che abbiamo diminuito di un caffè (e non è un caffè, comunque), ma abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili e immaginabili.
Devo ringraziare il Vicepresidente Pichetto, perché, vede Placido, è vero, il Vicepresidente ha fatto veramente molto in questi mesi che siede sui branchi di questo Consiglio regionale e della Giunta. Ma ha fatto molto non solo in termini tecnici per le capacità che gli sono riconosciute, ha fatto molto anche da un punto di vista politico, perché in questa relazione ci sono alcuni aspetti che toccano le fasce del sociale cui noi siamo checché ne diciate voi, attenti. È scritto qua. Avremmo potuto anche dimenticarlo, Vicepresidente Pichetto? Invece, abbiamo comunque voluto inserirlo.
Vorrei che ci fosse chiarezza in quest'Aula. Chiedo solo questo.
Il 27 marzo del 2010, abbiamo visto, per l'ennesima volta, mistificare il bilancio. Non sono valutazioni nostre. C'è stata, a votazione terminata qualcuno, una Giunta ancora precedente, che ha tolto 700 milioni di impegni. O no? O è una mia valutazione questa? C'è stato qualcuno che, nella legislatura precedente (anche lui era un Vicepresidente, ma probabilmente meno responsabile di colui che siede qua in quest'Aula!) che ha fatto miliardi di euro di debiti - miliardi di euro di debiti! - oltretutto opinabili, perché sappiamo com'è stata investita una parte di questi debiti, e - attenzione - era un momento (parliamo del 2005, 2006, 2007 e fino a metà 2008) in cui non si parlava di crisi e di una situazione di difficoltà, o sbaglio? Vorrei capire dove sta la verità. Io cito dei dati, non faccio delle valutazioni a caso: sono documenti agli atti di tutti.
E allora, se è vero che oggi c'è qualcosa come un miliardo e 200 milioni in meno rispetto a quando siamo arrivati noi, a quando è arrivata nel 2010 - questa maggioranza, basta guardare i bilanci: pareggio nel 2010 pareggio nel 2013. Vuol dire che c'è stata anche una situazione che ha visto, oltre alla delegittimazione, da un punto di vista politico, del potere politico delle Regioni, quindi un'inversione di tendenza rispetto alle Bassanini e a chi aveva portato avanti queste battaglie e non sedeva da questa parte dei banchi. Un miliardo e 200 milioni in meno significa sicuramente avere molte possibilità in meno.
Pertanto, vorrei capire: la delegittimazione, se non ce la danno gli elettori, chi ce la deve dare? E la delegittimazione ce la dà un processo di piazza, un processo mediatico? Ma voi stessi avete chiesto le dimissioni di questo Consiglio prima della fine delle indagini! Mi auguro - lo dico con molta chiarezza - che molti colleghi che dovrebbero essere fuori da quest'indagine oggi e che non lo erano quando avete chiesto le dimissioni, lo siano. Ma se avessimo dato le dimissioni all'epoca, molti colleghi sarebbero stati coinvolti ingiustamente.
Allora, sono cambiate le regole in questo Paese rispetto ai gradi di giudizio, rispetto alla garanzia che ognuno deve avere nei confronti della giustizia, in cui noi crediamo, in cui noi abbiamo piena fiducia? Ma se è vero che dobbiamo avere piena fiducia nei confronti della giustizia amministrativa, nei confronti della giustizia penale, nei confronti di enti esterni a questa Regione, è altrettanto vero che la fiducia che noi abbiamo conquistato politicamente ce la devono togliere altrettanto politicamente e non attraverso un processo mediatico di piazza una posizione peraltro legittima dell'opposizione, che vuole arrivare a governare in questa Regione prima del previsto.
In mezzo, però, c'è una popolazione che si trova in una situazione di grave crisi e difficoltà. C'è una popolazione che veramente soffre la fame e ha difficoltà non solo ad arrivare alla fine del mese o alla terza settimana, ma addirittura alla seconda. E noi cosa facciamo? Qualcuno cosa propone? Propone di andare a votare proprio in questi giorni, quindi avviare una campagna elettorale che interromperebbe anche quel poco che oggi la Regione può fare rispetto alle possibilità che il livello nazionale ancora ci dà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire; rubo solo un minuto, perché non voglio ripetere quanto ho già detto in Commissione.
Mi rivolgo al collega Angeleri, che oltre ad essere un collega è anche un amico che stimo: a volte non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Le motivazioni che inducono - parlo per me, a titolo personale - il sottoscritto a chiedere le dimissioni del Presidente sono dovute al fatto che non c'è una maggioranza coesa, non c'è un progetto politico, è saltato tutto rispetto all'impegno preso con gli elettori piemontesi. Tutto! Non è rimasto niente. È rimasto solo qualche Assessore e il Presidente, in modo particolare.
La questione sulla quale pongo l'accento è quella delle famose "firme false" e il fatto che ci siano le firme false anche nella lista che ha sostenuto la Presidente Bresso aggrava ancor più la situazione.
Poi, le questioni possono essere opinabili e i colleghi giustamente e legittimamente mi possono dire: "Aspetta il Consiglio di Stato".
Questo è legittimo.
Sostengo che quelle due sentenze del TAR che devono arrivare (in modo particolare quella del 9 gennaio) siano solo una mera notifica, con tutto il rispetto del TAR che deve svolgere le valutazioni del caso specifico come faceva notare la collega Franchino altre volte, in pubblico e in privato.
Ma questa è una mia interpretazione.
questo il motivo giuridico! Oggi è stato esposto uno striscione sul caffè. Sul caffè! Non era la questione degli scontrini! La questione del caffè, e quindi dello striscione, è ancora più grave, perché riguardo agli scontrini abbiamo visto e io ho visto che anche alcuni miei colleghi che erano stati coinvolti sono poi riusciti a dimostrare la loro innocenza, e sono convinto che questo potrà accadere a tanti di voi, se non tutti.
Il tema non è questo. La questione del caffè riguarda un'aliquota che passa da 0,40 a 0,39. È una cosa ridicola e vergognosa! È una questione politica, ed è altrettanto una questione politica e vergognosa il fatto che in Commissione (mi corregga l'Assessore se sbaglio, quando prenderà la parola) il collega Carossa, Capogruppo della Lega Nord, non io, abbia detto al Presidente della Commissione Burzi e all'Assessore: "Secondo me è ridicolo l'abbassamento dell'aliquota da 0,40 a 0,39".
Il Capogruppo della Lega Nord, e il Presidente Cota è dello stesso partito! Penso che non si siano parlati, prima! Capisco che non ne parlino con me o con il mio Capogruppo, ma tra di loro si parlano? Una persona normale - non io, voi tutti - come interpreta, dal punto di vista politico, questo passaggio? Che il Capogruppo della Lega non sa, non gli viene comunicato, che l'aliquota passa dallo 0,40 allo 0,39.



(Commenti del Consigliere Carossa)



LAUS Mauro

Sto parlando della Commissione, non ti sto attaccando, sto facendo un ragionamento politico.
Capite che questo è un elemento, e ne potrei citare tanti altri.
In un momento di difficoltà, in un momento straordinario, che non dipende da voi, tutto quello che volete, non c'è una maggioranza e non c'è un progetto politico, perché il progetto politico c'era ma è fallito.
Avete portato i libri in tribunale - utilizzando una metafora - su tutta la rivoluzione copernicana della sanità! Avete fallito! Almeno su questo, almeno nell'orecchio, quando ci vediamo in privato, dite che abbiamo ragione e noi staremo zitti e cercheremo qualche altro meccanismo qualche altra cosa da dire.
la verità! Questo è successo! Un Presidente che dice: "Assolutamente mi dimetto se non passa il progetto sull'emodinamica".
Mettetevi nei miei panni, nei panni dei colleghi e nei panni delle persone che hanno portato avanti le battaglie sull'emodinamica, a partire da alcuni colleghi di maggioranza.
L'Assessore alla sanità Cavallera è il peggiore di tutti, in termini di credibilità. Il peggiore di tutti: Cota è un signore rispetto a Cavallera e Monferino anche, perché ha preso una posizione e l'ha portata avanti. Uno poteva essere d'accordo o non d'accordo, ma l'ingegner Monferino i conti li sapeva fare e li sa fare. È stato mandato via non a causa nostra, anche se mediaticamente magari abbiamo fatto le nostre battaglie. È stato mandato via perché non c'era un progetto politico che l'ha sostenuto e, a maggiore ragione, perché aveva un Presidente della Giunta debole: lui andava in una direzione e la maggioranza andava in un'altra! Sono questi gli elementi politici! E il Presidente disse che, assolutamente, voleva dimettersi! Quel giorno eravamo qui, quando doveva venire a parlare, mentre lui era a Roma, allora ha fatto una richiesta a titolo di cortesia - io non gli avrei concesso questa cortesia, il mio Capogruppo sì - poi, è arrivato il giorno dopo e, anziché dare risposte sull'emodinamica, ha convocato una conferenza stampa e ha fatto il rimpasto.
legittima la conferenza stampa, ma non l'utilizzo del collante delle poltrone per dare stabilità ad un progetto politico! Nella prima repubblica andava bene, ma, in un momento di difficoltà, queste operazioni non si fanno.
Per tornare alle emodinamiche, sapete che il disegno di legge che l'Assessore ha letto in Commissione non è ancora passato in Giunta? Mi chiedo se sia normale quanto è accaduto circa un mese fa - questa è una storia che ci portiamo avanti da anni, da mesi, ma tanti! - quando è arrivato e ci ha letto la bozza della delibera. Ho litigato con lui personalmente, poi, in privato, mi sono scusato con l'Assessore per aver alzato i toni ed aver esasperato il mio linguaggio - come tutti, io più degli altri, ho dei seri difetti caratteriali - e gli ho chiesto il motivo per cui non voleva darmi la bozza, pur avendola letta. Lui ha ribadito il diniego chiamando in causa i giornali.
Ma quante Giunte sono passate? Quante Giunte sono passate e nessuno della maggioranza si è ancora chiesto perché quella bozza non è stata trasformata in un atto ufficiale? Noi diciamo queste cose - qualsiasi cosa detta da noi viene assolutamente respinta - ma poiché avete anche capacità dialettiche brillate, siete degli straordinari oratori - alla fine, chi interverrà dopo di me sulla questione, quindi nel merito, troverà sicuramente le parole per confutarle, ma nella sostanza non è cambiato nulla: la delibera di Giunta non è passata! E lo stesso avviene relativamente alle Federazioni, che resti agli atti adesso.
Vogliamo chiedervi, e abbiamo cercato di farvelo comprendere in mille modi, quanto costeranno - parlo con un Assessore competente, anche se l'altra volta si è offeso, però ci siamo chiariti, anche a lei ho chiesto scusa, ne approfitto anche in questa sede - gli attuali amministratori che andranno via dalle Federazioni. Zero? Che resti agli atti oggi, costeranno "zero", perché andranno via dicendo: "Arrivederci e grazie, è stato un piacere".
Non ho nulla contro le persone che oggi le amministrano, ma è sbagliato il progetto politico ed è un costo per i cittadini! Quindi, caro amico e collega Antonello Angeleri, in dieci minuti ci è impossibile spiegare quanto danno voi avete fatto al Piemonte, e quanto ne state facendo! Non singolarmente, singolarmente siete anche capaci chiaramente su posizioni diverse. Però, in questo momento, non siete uniti da un progetto politico, dovete ritrovarvi fuori da quest'Aula, in un partito, in un gruppo, in un'Aula, per dar vita ad un altro progetto politico, affinché possiate ripresentarvi davanti agli elettori, i quali dovranno darvi la nuova legittimazione.
Dovete dire la verità: quel progetto politico iniziale non esiste più! Vi chiediamo per piacere, per questo motivo e per tanti altri, di dare le dimissioni.
In ultimo, poi chiudo, mi chiedo se il Presidente della Giunta regionale, il mio rappresentante - perché è anche il mio rappresentante possa applaudire una persona che parla di crimini contro l'umanità: comportamenti posti in essere da signori in giacca e cravatta, e lui applaude! Può applaudire il collega Carossa, possono applaudire i Consiglieri regionali che fanno politica e sposano un progetto politico, condivisibile o no! Ma un Presidente della Giunta regionale, che va ad applaudire e poi viene a parlare dei fondi comunitari, può continuare a fare il Presidente di un condominio, o no? Questo è il motivo per cui gli manca il minimo! Servono le posate a tavola per sedersi, almeno le posate a tavola! Presidente, metta le posate a tavola!



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro chiuso il dibattito generale.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
un dovere, anche per ringraziare tutti gli intervenuti, replicare a nome della Giunta regionale in merito ai tre temi del disegno di legge in discussione.
Per quanto riguarda il primo, relativo all'esercizio provvisorio o meglio, alla scelta, ancorché forzata, di presentare la proposta di bilancio a inizio dicembre - adesso la data non la ricordo più nemmeno io fine novembre o inizio dicembre - anziché il 30 settembre, vorrei fare presente - poi capisco il dibattito maggioranza-opposizione - che un bilancio tecnico lo potevamo certamente fare a settembre.
Vorrei anche ricordare che abbiamo agito sul bilancio pluriennale 2013 2014 e 2015 nel mese di ottobre. Le condizioni, però, per potere presentare un bilancio che potesse viaggiare non solo in dodicesimi su un esercizio provvisorio, ma almeno andare avanti fino all'assestamento, si sono verificate anche a seguito della variazione di bilancio che abbiamo presentato nel mese di ottobre, e che questo Consiglio ha approvato anticipando delle poste di disavanzo che avevamo iscritto negli esercizi precedenti.
Questa è stata una scelta, in parte, forzata e, in parte, voluta, ma voluta per fare le cose per bene, comunque per dare la massima trasparenza anche al comportamento della Giunta regionale, anche in termini di informazione al Consiglio e ai cittadini.
Si poteva fare al 30 settembre un bilancio tecnico, lo si poteva presentare, era sufficiente prendere la stampa del bilancio pluriennale anche riscritto, che abbiamo fatto addirittura nel mese di settembre per fare la variazione di bilancio ad ottobre: non lo abbiamo fatto. Oggi l'interesse della Giunta regionale è dare a questa Regione il bilancio nei termini più stretti possibili.
Ribadisco qui quanto ho avuto modo di esprimere partecipando a una riunione dei Capigruppo e anche nella seduta della I Commissione di introduzione e di esame di questo disegno di legge: la completa facoltà del Consiglio di determinarsi il calendario è rispettato dalla Giunta. Non ho discusso sulla data del 20 dicembre per le audizioni. È chiaro che tale data presupponeva, avendo anche noi un calendario con giorni scritti in nero e giorni scritti in rosso, che i termini diventassero stretti; da lì si è concordato di presentare una proposta di esercizio provvisorio. In automatico, ho presentato la proposta di esercizio provvisorio il 30 aprile, perché "nel più ci sta il meno". Manifesto che non c'è interesse della maggioranza ad andare oltre; anzi, ho rivolto l'invito anche agli Assessori della Giunta di cui faccio parte di partecipare nel modo più celere possibile alle riunioni delle Commissioni di merito, per svolgere quello che è il giusto il ruolo di informazione e di dibattito sul merito che deve essere svolto, sia con l'opposizione che con la maggioranza perché nessuno deve prendere a scatola chiusa il tutto.
Siamo al 17 dicembre: potremmo anche approvarlo in tredici giorni, ma mi rendo conto che...
Permettetemi di richiamare la discussione che c'è stata in Commissione quando mi sono irritato (non capita frequentemente), evocata prima dal collega Laus: difendo la democrazia e ci credo; capisco anche che abbia un percorso, un rito.
Mi auguro solo che convintamente - l'opposizione per quello che è il suo ruolo e la maggioranza altrettanto e per l'obbligo della presenza e di garantire i numeri - nei primi giorni di gennaio questa partita possa chiudersi e, visto che è stato fissato un termine che ho accolto del 31 gennaio, che non si debba discutere il bilancio al 31 gennaio, tantomeno che si debba discutere la proroga dell'esercizio provvisorio.
Perché ritengo anch'io che il servizio ai piemontesi sia quello di dare il bilancio il prima possibile, un bilancio con cui si possa operare liberamente. Poi, naturalmente, c'è chi lo legge in chiave più critica, a seconda del ruolo, e chi in chiave meno critica.
Chiedo scusa alla collega Giuliana Manica, alla quale mi lega comunque un'amicizia di lunga data, ma mi aspettavo il suo intervento a proposito del contingentamento dei tempi.
Il contingentamento dei tempi è una facoltà del Presidente, del Regolamento e del Consiglio, non è una facoltà della Giunta. Può chiederlo perché ha istanza a partecipare. Ma credo che le condizioni siano tali che dandoci un reciproco contingentamento dei tempi proprio nei nostri comportamenti, si possa raggiungere l'obiettivo senza imporre niente a nessuno, e quindi senza raggiungere le condizioni di paradosso.
Veniamo al secondo punto: l'addizionale IRPEF. Sull'addizionale c'è stata una lunga discussione, già a partire dalla legge finanziaria dell'anno scorso, approvata il 2 maggio 2013, cui è seguita l'imposizione della variazione. Forse, per questa parte, possiamo giustificarci dicendo che abbiamo avuto un'imposizione; ma questa imposizione ci ha salvati dal vero commissariamento e ha salvato i piemontesi dal fatto di andare a finire con l'addizionare IRAP e IRPEF al massimo! Anche la Giunta ha mal sopportato questa parte di imposizione, così come è avvenuto in riferimento alla Corte dei Conti - lo richiamava il collega Placido - che, nel giudizio di parificazione, ci ha imposto l'iscrizione dei disavanzi. Sa bene che era la mia tesi, che ci venne contestata.
Feci appello addirittura ai Parlamentari piemontesi per lasciarci iscrivere i disavanzi al 31 dicembre 2012 ed ebbi il sostegno da parte dei Parlamentari di tutti i Gruppi, quindi di tutte le forze politiche in Parlamento. In quel momento, però, piuttosto che niente, uno deve anche accontentarsi del piuttosto. Così non la pensava il Governo e nemmeno la Ragioneria dello Stato. Un mese dopo, la Corte dei Conti fece un'altra scelta, che era la nostra impostazione, salvo che i termini erano trascorsi per poter fare un determinato utilizzo - che ritengo ancora corretto - dei fondi del decreto legge n. 35.
Avendo praticamente un numero prefissato e muovendoci nell'ambito di regole nazionali che ci hanno permesso di utilizzare il massimo aumento possibile sulle fasce alte, è chiaro che abbiamo dovuto calibrare sulle fasce basse la parte rimanente.
La calibratura sulle fasce basse - ho avuto modo di dirlo in Commissione - è stata un tentativo di equilibrio massimo (mi pare che proprio il Presidente Bono abbia citato questo passaggio). Si poteva fare diversamente? Si poteva togliere di più alla prima fascia e aggiungerne di più alla seconda? Forse sì. Anzi sì, si poteva. Tuttavia, la Giunta ritiene più equilibrata questa soluzione. Perché l'area di maggior disagio sta proprio sulla seconda fascia, perché la prima gode di detrazioni o di esenzioni già abbastanza elevate. Poi è chiaro che quando si va a mordere chi è morso comunque ne patisce.
La riduzione di un euro è esigua, ma è sempre meglio dei 100 euro in più di TARES che si ritrova a pagare ogni famiglia in questi giorni! Mi sia permessa questa considerazione.
Avrei ancora un ultimo passaggio: ritengo di dover sottolineare il fatto che abbiamo aperto un'altra nuova strada. Mi rendo conto che la detrazione per le famiglie che hanno dei disabili è poca cosa, però è una strada che mi auguro quest'Aula, anche nel futuro, quindi anche nella prossima legislatura (avendo naturalmente gli spazi di manovra finanziaria) possa davvero coltivare. Perché è stato messo a punto il meccanismo: partiamo con i disabili a carico delle famiglie con il tetto dei 95.000 euro (abbiamo dovuto rispettare i criteri nazionali), ma è un primo passo che giudico decisamente positivo.
Con questo, ringrazio tutti coloro che sono intervenuti per il contributo che hanno offerto. Ma essendo questa discussione solo la parte prodromica alla discussione del bilancio, che spero avvenga senza soluzioni di continuità nelle Commissioni convocate da qui a fine anno e poi nei primissimi giorni di gennaio, mi auguro che si riuscirà a sviscerare e a discutere in modo sereno e trasparente quella che è una situazione del bilancio regionale che - qualcuno ha utilizzato il termine "drammatica" drammatica lo era e difficile lo è ancora. Certamente non nego a nessuno le difficoltà che abbiamo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
Ricordo che il numero legale è 29.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 47 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Assestamento di bilancio - Bilancio pluriennale

Esame proposta di deliberazione n. 295, inerente a "Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio 2014. Bilancio pluriennale per gli esercizi 2014, 2015, 2016. Determinazione del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale per l'anno 2014, ai sensi degli articoli 42 e 43 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 295, di cui al punto 6) all'o.d.g, che illustro brevemente.
Si tratta di una delibera dove si chiede di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2014 (Allegato A), e il bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016 (Allegato B), allegati alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, per un fabbisogno finanziario pari ad euro 55.826.104,28, di cui a copertura: 2.107.220,28 euro quali introiti acquisiti autonomamente dal Consiglio regionale (articolo 42, comma 1, lettera B, l.r. 7/2001) e 53.718.884,00 euro suddivisi nei seguenti capitoli del bilancio della Regione attinenti al funzionamento del Consiglio regionale, quindi una serie di capitoli che postano la provvista per quell'importo.
Il bilancio annuale di previsione per l'esercizio del prossimo anno predisposto dall'Ufficio di Presidenza con deliberazione n. 125 del 22 ottobre 2013, approvato dalla I Commissione, definisce il fabbisogno finanziario del Consiglio in euro 55.826.104,28.
Gli introiti autonomi che ho citato prima - euro 2.107.220, 28 - sono rubricati ad entrate diverse, e principalmente derivano dagli introiti relativi alle trattenute ai dipendenti per malattia, alle trattenute e rimborsi volontari di cui alla legge regionale n. 24/2001 ed alle entrate varie ed eventuali, tra cui proventi da servizi come la vendita presso l'Ufficio URP dei gadget e dei libri; piuttosto che le entrate per l'esercizio di funzioni delegate, in particolare euro 183.753, 28 provenienti dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per l'esercizio delle deleghe che ha il nostro CORECOM.
Abbiamo 8.930.000,00 euro di partite di giro. Le partire di giro più significative sono le riscossioni diverse per conto terzi, ritenute erariali e previdenziali, introiti per traffico telefonico, le ritenute per fotocopie ai Gruppi consiliari, i fondi anticipati all'economo e le quote che saranno rimborsate dalla Giunta per il pagamento delle indennità degli Assessori regionali.
Il bilancio comprensivo delle partite di giro pareggia ad euro 64.756.104,28.
Voglio anche elencare alcune tra le maggiori riduzioni di spesa significative che riguardano, rispetto al solo 2013, la spesa per il personale spettante ai gruppi consiliari (meno 1.300.000,00), la spesa del personale dipendente (meno 1.017.000,00), le spese per manutenzione straordinaria (meno 75.000,00), la spesa per le missioni e formazione dei Consiglieri (meno 15.000,00), le spese per missioni del personale dipendente (meno 11.000,00).
Per quanto riguarda la spesa, le voci fisse sono praticamente il 94,32 del fabbisogno; conseguentemente, quelle variabili sono del 5,68%.
Infine, ovviamente rimando a disposizione per qualsiasi chiarimento (annuncio che è stato anche presentato un emendamento che chiederò che poi venga illustrato), voglio dare un'informativa, anche alla luce di una serie di notizie, sempre collegata al bilancio di previsione 2014, sulla progressione della spesa del Consiglio.
Il fabbisogno del Consiglio regionale nel 2010 era pari ad euro 71.349.453,28; nel 2011 è sceso a 69 milioni; nel 2012 a 65 milioni; nel 2013 a 57 milioni; nel 2014 a 54 milioni e 900, con una previsione di fabbisogno inferiore a 50 milioni, come più volte avete sentito dire dall'Ufficio di Presidenza nel 2015, anche questo alla luce - va ricordato della prevista riduzione del numero dei Consiglieri e dei componenti la Giunta regionale.
Per quanto attiene la spesa per indennità di carica e di missione componenti Consiglio regionale e vitalizi ex Consiglieri, Difensore Civico Commissione di garanzia, CORECOM e CAL, la previsione nel 2010 era pari a 27 milioni e 198; nel 2011 di 24 milioni e 800; nel 2012 di 22 milioni e 758; nel 2013 di 19 milioni e 322.964 (primo anno di applicazione delle nuove norme generali per le spettanze dei Consiglieri) e pari importo nel 2014.
Questo vuol dire che dal 2010 al 2014 la differenza è di euro 7.800.000; mentre, rispetto all'esercizio di riferimento dello scorso anno di oltre tre milioni e mezzo.
Questo perché comunque anche le cifre hanno un peso, visto quello che è stato più volte rappresentato e detto in modo improprio ed impreciso - lo dico in un modo più elegante possibile - rispetto al bilancio del Consiglio.
Infine, annuncio che è stato presentato un emendamento firmato da molti Consiglieri.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Leo, Angeleri Biolè, Botta Marco, Buquicchio, Bussola, Casoni, Cattaneo, Cerutti, Costa Cursio, Dell'Utri, Franchino, Mastrullo, Negro, Pedrale, Pentenero Tentoni, Toselli, Valle: Si propone di modificare, allo scopo di destinare risorse all'Associazione regionale per il Tibet e i diritti umani, istituita con DCR 20-40272 del 28 settembre 2010, i prospetti allegati alle lettere "A" e "B" alla deliberazione in oggetto, secondo quanto sotto indicato:



PARTE SPESA

UPB5 Capitolo 19050 (Fondo di riserva) stanziamento euro 320.000 anziché euro 400.000 (riduzione di euro 80.000) UPB4 Capitolo 17040 (Trasferimenti per manifestazioni e iniziative) stanziamento euro 440.000 anziché 360.000 (aumento di euro 80.000).
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Negli anni scorsi veniva dato, di volta in volta, destinandolo alle singole iniziative, un contributo per le attività di diritti umani, da "pescarsi" nel generico capitolo della Presidenza del Consiglio Regionale.
Per non creare complicazioni e ovviare ad una difficoltà di programmazione abbiamo formalizzato un emendamento così com'era stato concordato con l'Associazione dei diritti umani.
Tale emendamento è stato firmato dai due Vicepresidenti e da molti Capigruppo e Consiglieri. Praticamente da esponenti di tutti i Gruppi.
Ringraziamo l'Ufficio di Presidenza ed i suoi uffici per avere aiutato a predisporre questo documento in breve tempo in maniera chiara ed efficace.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo.
Mi corre comunque l'obbligo di informare l'Aula sulla natura tecnica e finanziaria dell'emendamento.
L'emendamento prevede di istituire un capitolo per l'Associazione regionale per il Tibet e diritti umani, e prevede di dare un finanziamento annuale, per l'anno 2014, di 80 mila euro. provvista.
In sostanza, aumenta di 80 mila euro il capitolo "Trasferimenti per manifestazioni e iniziative" collegato all'Associazione Tibet, quindi da 360 a 440 mila euro; mentre la copertura è data dalla riduzione di 80 mila euro del fondo di riserva, capitolo 19050, che passa da 400 mila a 320 mila euro.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 295, così come emendata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame ordine del giorno n. 156 presentato dai Consiglieri Carossa Angeleri, Giordano, Gregorio, Maccanti, Marinello, Molinari, Novero Tiramani, inerente a "Inno della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 156, avente ad oggetto "Inno della Regione Piemonte", di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa per l'illustrazione ne ha facoltà.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore! Prego, Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Purtroppo se lo cantassi io, con la mia voce e la mia intonazione sarebbe un danno atroce, uno svilimento dell'inno e soprattutto di questo Consiglio, perché proprio non sono intonato.
A parte le battute, ricordo che questa è una proposta che, come Capogruppo della Lega, avevo presentato nel 2010. Lo voglio dire, essendo la data quella del 15 dicembre 2010 (quindi nel primo anno in cui eravamo qui), anche per staccarla da quello che purtroppo è appena avvenuto, cioè il fatto che sia mancato Gipo Farassino pochi giorni or sono.
Avevamo presentato questo ordine del giorno, riprendendo tra l'altro anche una posizione che era stata presa dall'allora Presidente del Consiglio Gariglio - mi dispiace che non sia presente - che ho condiviso già nel 2010: ritengo che la Regione debba e possa avere un suo inno e ritengo - e termino qua - che questo proposto possa essere un inno condiviso da tutti.
Chiedo quindi sommessamente se fosse possibile avere un voto favorevole da parte di quest'assise. Grazie.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Carossa: il dispositivo impegna quale Presidenza?



CAROSSA Mario

Beh, ritenevo allora, fresco di pochi mesi di nomina come Consigliere (bei tempi allora, quando pensavo ancora di avere toccato il cielo della mia vita politica con un dito), di potermi rivolgere, come Consigliere, al Presidente del Consiglio.
Se questa valutazione è errata, Presidente, mi dica lei...



PRESIDENTE

La formulazione potrebbe essere "il Consiglio si impegna", o "impegna il Presidente della Giunta": come sa, non si può impegnare il Presidente del Consiglio regionale.
Ha intanto chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Mi scuso, ma ho sentito parte dell'intervento del Consigliere Carossa seppure dall'esterno di questo emiciclo.
Nella scorsa legislatura, in effetti, in seno all'Ufficio di Presidenza valutammo la questione di dotare la Regione di un inno ufficiale e allo scopo furono fatti anche dei passaggi, ma tutti a livello della massima informalità. Dopodiché, gli Uffici del Consiglio regionale ci prospettarono un percorso, in termini di consultazioni con il mondo culturale della nostra Regione, con il mondo musicale, ecc.: un percorso sia di condivisione sia procedurale per rispettare regole tali che rendessero la scelta inattaccabile; tant'è che questa cosa non ha mai visto la luce e non si è mai passati ad alcun atto formale.
Nessun problema verso chicchessia, quindi, e massimo apprezzamento sia per l'autore che è stato qui citato e che abbiamo appena commemorato in questa Città, la scorsa settimana: nessuna pregiudiziale verso nessuno. Mi pare però che la faccenda sia molto più seria e che pertanto meriti, al di là dell'intento dei proponenti l'ordine del giorno, più rispetto, ben altro che un ordine del giorno.
Si tratta di una vicenda che penso possa essere rimessa alla saggezza del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza, affinché valutino le procedure necessarie per arrivare a questa scelta: come sempre, ho molta fiducia in coloro che presiedono le Assemblee legislative. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Consigliere Carossa, avanzo una proposta, sia alla luce di quanto diceva il Consigliere Gariglio sia alla scopo di fare un atto utile, che però sia operativo e cogente nella forma del proprio impegno. Richiamo quindi l'attenzione di tutti.
Toglierei la frase "impegna la Presidenza e gli Uffici preposti" e metterei "si impegna" - il soggetto è il Consiglio - "attraverso le opportune procedure ad attivarsi per la realizzazione di una versione orchestrale del motivo 'Montagne d'l me' Piemont' di Gipo Farassino affinché il Consiglio Regionale possa, con propria deliberazione riconoscerlo come Inno ufficiale della Regione Piemonte".
Questo significa che si prende una decisione e che si apre una procedura, che poi si concluderà, quando sarà il momento, con una deliberazione dell'Ufficio di Presidenza e del Consiglio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Scusate: mi sembra che l'intervento del Consigliere Gariglio abbia messo in evidenza il fatto che nella precedenza legislatura è stato avviato un percorso. Questo percorso prevedeva, sostanzialmente, anche un elemento: cioè che, qualora la Regione Piemonte si dotasse di un inno, non sarebbe l'organo politico a decidere così, d'emblée, quello che dovrebbe diventare l'inno del Piemonte, ma che magari sarebbe anche il mondo culturale piemontese a dover operare qualche sollecitazione.
Con tutto il rispetto, infatti - l'ho stimato moltissimo come cantante non possiamo affrontare un tema in questo modo. Altrimenti, nel panorama piemontese ci sono altri esempi: "Piemontesina bella", ma non solo.
Insomma, un po' di serietà!



PRESIDENTE

Bene, Consigliere Carossa: il Consigliere Reschigna dice che sulla questione dell'inno bisognerebbe riprendere un po' il lavoro fatto dalla precedente legislatura e fare una sorta di istruttoria più generalista, che riguardi più che un unico autore.
Lei mantiene quest'ordine del giorno o magari cerchiamo di rivederlo e portare un testo in una prossima seduta? Dica lei in quanto primo firmatario, alla luce della discussione che c'è stata: tutto qui Prego, Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Mah, sarei stato d'accordo ad accogliere - ed ero pronto a firmarla la sua proposta, Presidente, che mi sembrava di buon senso. Dopodiché io non voglio nemmeno andare ad un muro contro muro, se così posso chiamarlo.
chiaro che non vorrei assolutamente che questa iniziativa cadesse nel vuoto...



PRESIDENTE

No, mi scusi se la interrompo.
Il Consigliere Reschigna dice un'altra cosa: lei fa la proposta che una canzone di Gipo Farassino divenga l'inno del Piemonte; precedentemente è stato fatto un approfondimento più generalista. Il Consigliere Reschigna dice partiamo dal punto che abbiamo lasciato interrotto, facciamo una verifica più generale coinvolgendo anche il mondo esterno e il mondo della cultura piemontese e poi vediamo insieme cosa fare. Tutto qui.
Se ci siamo orientati sulla canzone di Farassino, come sostiene questo ordine del giorno, se lei lo mantiene, sarà votato e poi si vedrà. Se poi si vuole fare un'apertura ad un discorso più ampio, tenendo anche conto dell'importanza del mondo del cultura piemontese e dell'autore Gipo Farassino, si dovrebbe rimandare di qualche giorno la questione.
A lei la decisione, Consigliere Carossa; prego.



CAROSSA Mario

Chiederei ai colleghi di maggioranza che, con le modifiche che lei aveva prospettato e che io firmerei, si possa avviare questo discorso e quindi il voto di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Quindi permane la sua richiesta di votazione dell'ordine del giorno secondo le modifiche proposte.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 156, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale accertato che la Regione Piemonte è priva di un suo Inno ufficiale che possa essere distintivo dell'identità di un territorio che rappresenta e che sia utilizzabile in tutte le occasioni istituzionali che lo richiedano.
Rilevato che già nella passata Legislatura il Presidente del Consiglio regionale si era impegnato per realizzare un Inno Ufficiale della Regione Piemonte utilizzando la canzone 'Montagne d'l me' Piemont' di Gipo Farassino, in una rivisitazione musicale dell'orchestra della Rai.
Impegna la Presidenza, e gli Uffici preposti, ad attivarsi per la realizzazione di una versione orchestrale del motivo 'Montagne d'l me' Piemont' di Gipo Farassino affinché il Consiglio regionale possa, con propria deliberazione, riconoscerlo come Inno ufficiale della Regione Piemonte".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 42 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Ordine del giorno n. 1154 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Comba Leardi, Novero e Ponso, inerente a "Revisione dell'attività di riscossione di Equitalia Nomos S.p.A. a sostegno delle categorie sociali in difficoltà" (rinvio)


PRESIDENTE

Consiglieri, pongo alla vostra attenzione una questione che mi scuso di non averlo fatto in apertura di seduta. Quando martedì scorso abbiamo incontrato una serie di delegazioni, avevamo preso un impegno di massima rispetto all'ultima delegazione di discutere di un ordine del giorno riguardo la questione di Equitalia.
Chiedo se ci sono le condizioni, altrimenti rimandiamo in altra seduta.
L'ordine del giorno n. 1154 è rimandato ad altra seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.34)



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