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Dettaglio seduta n.397 del 10/12/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(I lavori iniziano alle ore 14.31 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1913 presentata dal Consigliere Marinello, inerente a "Certificato Good Professional Standing in sanità per lavorare in Svizzera"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1913, presentata dal Consigliere Marinello, che ha la parola per l'illustrazione.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Quella narrata nell'interrogazione è l'ennesima storia di burocrazia all'italiana, che trova il modo di complicare la vita ai cittadini.
Se il verbo comune a tutti è quello di semplificare, il dogma per i burocrati è quello di burocratizzare. È una macchina elefantiaca che si autoalimenta e che continua a trovare sostentamento per il suo lavoro: un sistema che, invece di snellirsi, si appesantisce sempre più.
L'interrogazione affronta il problema del "Good Professional Standing" in sanità per lavorare in Svizzera.
Si tratta di una certificazione rilasciata dalle Autorità italiane, una certificazione indispensabile per rinnovare la licenza di lavoro cantonale in Svizzera.
Mentre fino a qualche tempo fa la procedura era molto snella, dal 2013 le regole sono cambiate. La nuova procedura impone che il sanitario che opera in Svizzera crei un account e si registri online presso la Segreteria di Stato per la Ricerca, la Formazione e l'Innovazione Svizzera.
Alla stessa deve presentare una serie di documenti, tra cui il "Good Professional Standing", che è emesso dal Ministero della Salute italiano e non più dall'Ordine Provinciale di appartenenza, come avveniva fino allo scorso anno.
Il problema è il seguente: di fronte a numerose richieste di certificazione avanzate in questo periodo, le risposte ottenute dal Ministero della Salute tardano molto. Pare che alcuni funzionari del Ministero abbiano annunciato la possibilità che il Ministero stesso si avvalga dei 90 giorni a disposizione per rispondere alle istanze.
Siamo parlando di una materia che non è di competenza della Regione.
L'interrogazione chiede, però, alla Giunta regionale se non sia opportuno intervenire con la massima urgenza, con la forza e l'autorevolezza della Regione Piemonte, presso il Ministero per chiedere l'immediato invio dei "Good Professional Standing" ai professionisti della sanità che ne abbiano fatto richiesta, al fine di non creare ulteriori problemi in un momento in cui di problemi ce ne sono già tanti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

La questione posta dal Consigliere Marinello appare grave e meritevole della massima attenzione possibile.
L'Assessore Cavallera mi ha riferito che si farà carico di sensibilizzare direttamente e personalmente il Ministro della sanità l'Onorevole Lorenzin.
Nell'immediato, ha già dato delle disposizioni ai competenti Uffici dell'Assessorato affinché predispongano una formale nota di sollecito al Ministero competente, al fine di sveltire il più possibile le procedure per il rilascio del certificato "Good Professional Standing" agli operatori della sanità italiani che esercitano la professione in Svizzera.
Pertanto, da parte dell'Assessore Cavallera c'è la massima disponibilità a mantenere aggiornato il Consigliere e i Consiglieri che ne facciano richiesta, e cercare di risolvere la questione nel più breve tempo possibile.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1912 presentata dal Consigliere Carossa, inerente a "Scuola Materna comunale 'Villa Genero'"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione a risposta immediata n. 1912 presentata dal Consigliere Carossa.
Risponderà l'Assessore Quaglia.
La parola al Consigliere Carossa per l'illustrazione.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente, sarò velocissimo.
La Scuola Materna comunale "Villa Genero" è stata individuata dall'Amministrazione comunale di Torino come scuola che deve essere trasferita in carico allo Stato.
Quest'interrogazione è stata presentata esclusivamente per due motivi.
Il primo: come lamentano i genitori della scuola, trasferendo la stessa dal Comune allo Stato si sostituirebbe tutto il corpo docente, quindi tutte le maestre, interrompendo il percorso didattico che i bambini intraprendono quando iniziano a frequentare una scuola materna.
Seconda questione: al sottoscritto risulta che alcuni dirigenti del Comune di Torino abbiano detto, in occasione di incontri pubblici con i genitori della scuola in oggetto, che protestavano contro il trasferimento che gli atti sono già stati approvati dal Comune e dalla Provincia, ma che è la Regione a dover dire l'ultima parola sul trasferimento stesso.
Pertanto, con l'interrogazione voglio capire qual è la realtà dei fatti: se effettivamente - e allora, a quel punto, lo chiederò con un altro atto - la Regione può con un suo atto, autonomo, impedire il trasferimento allo Stato della Scuola comunale "Villa Genero". Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La statalizzazione della scuola dell'infanzia comunale "Villa Genero" di Torino rientra in un processo quinquennale di statalizzazione di scuole dell'infanzia comunali, definito da un protocollo di intesa tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino e Ufficio Scolastico regionale e approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 15-4651 del 1 ottobre 2012, e sottoscritto dalle parti il 15 ottobre 2012.
Il protocollo prevede la statalizzazione fino a 30 sezioni per il periodo che va dall'anno scolastico 2013-2014 all'anno scolastico 2017 2018, con un massimo di sei sezioni all'anno.
Ogni anno il Comune definisce la scuola o le scuole che intende statalizzare, la Provincia le recepisce nel proprio Piano provinciale di dimensionamento e, successivamente, la Regione nel Piano regionale di dimensionamento. Va ricordato che il protocollo fu sottoscritto su richiesta del Comune di Torino, in considerazione degli oneri per la gestione del servizio che si dichiaravano non più sostenibili.
Per l'anno scolastico 2014-2015 il Comune di Torino ha deciso di statalizzare, appunto, la scuola "Villa Genero" e la Provincia ha recepito la decisione del Comune di Torino con propria deliberazione del 26 novembre 2013, agli atti degli Uffici dell'Assessorato regionale all'istruzione.
Ai sensi del citato protocollo, quindi, la decisione sulla statalizzazione della scuola è stata presa dal Comune di Torino e la Regione la ratificherà nel proprio Piano regionale di dimensionamento, che verrà approvato dalla Giunta regionale entro il prossimo 31 dicembre.
Questi sono gli elementi tecnici forniti dall'Assessorato.
Per quanto riguarda la disponibilità dell'Assessore Cirio a verificare nel concreto gli aspetti ricordati nel question time, posso già garantire la piena apertura.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1915 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Condizioni di lavoro al Museo 'A come Ambiente' di Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1915 presentata dalla Consigliera Artesio.
Risponderà l'Assessore Quaglia.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Il governo e la programmazione del Museo "A come Ambiente", in queste ultime settimane sono diventati argomento attuale ed anche di confronto interistituzionale.
Nell'interrogazione non vogliamo entrare nel merito della governance del Museo e nemmeno nel merito delle relazioni tra il Consiglio direttivo del Museo stesso e la propria gestione tecnica, quindi i rapporti con la direzione.
Siamo interessati a capire, in modo particolare, come organizzazioni quali il Museo "A come Ambiente", partecipati dagli enti pubblici, possano assumere (a nostro avviso debbano assumere) atteggiamenti nella gestione del personale che siano coerenti con i temi della responsabilità sociale di cui un ente pubblico è primo portatore.
In particolare, con questa interrogazione evidenziavamo la preoccupazione relativamente alle modalità di trattamento del personale. In specifico, sappiamo che, rispetto al personale in organico, vengono regolarmente assegnati contratti di somministrazione attraverso un'agenzia di ricerca lavoro, il cui rinnovo mi sembra essere uno degli oggetti del contendere in seno al Consiglio Direttivo. Però, in questo momento interessa sottoporre a quest'Amministrazione la tipologia dei contratti di somministrazione adottata per circa 16 persone, secondo la quale le persone non vengono chiamate ciascuna in rapporto alla contrattualizzazione possibile, ma con pochissimo carico orario, con pochissimo preavviso e potremmo dire, con uno scarso rispetto delle prerogative di un lavoratore in modo particolare delle prerogative di lavoratori la cui competenza professionale è importante anche per l'immagine stessa del Museo "A come Ambiente". L'immagine e l'attività di questo Museo non potrebbero reggersi nel credito e nel consenso esterno se non ci si valesse anche della competenza professionale di queste persone assunte, però, con modalità come dicevo, del tutto precarie.
Con quest'interrogazione, in un momento in cui risulta che la Regione stia riflettendo rispetto al proprio ruolo all'interno del Museo, si chiede di prendere in considerazione la condizione particolare di queste professionalità e di conoscere se l'Amministrazione, per la parte che le compete in quel Consiglio, non ritenga porre il problema di una maggiore tutela dei lavoratori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
La parola all'Assessore Quaglia, per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
A mie mani ho la nota che mi ha fatto pervenire l'Assessore Ravello. La prima parte è di ricostruzione storica: la Regione Piemonte che inizialmente era stata riconosciuta quale socio "aderente" successivamente, nel 2006, è stata riconosciuta socio "equiparato fondatore". Comunque, si sottolinea il ruolo predominante che è sempre stato svolto dal Comune di Torino, che ha espresso anche la carica di Presidente dell'Associazione.
Tralascio gli aspetti - peraltro anche richiamati nell'interrogazione a risposta immediata - più tecnici e vado alla parte richiesta dalla Consigliera.
Per quanto dato sapere, per lo svolgimento dei propri scopi associativi l'Associazione si avvale della collaborazione di personale dipendente con prestazioni di lavoro subordinato, inquadrato attraverso contratti di somministrazione a termine stipulati con un'agenzia di lavoro all'uopo individuata. Il ricorso alla somministrazione è stato motivato dall'ente dalle seguenti caratteristiche del lavoro di operatore presso il Museo: impegno orario giornaliero su base settimanale variabile in base alle prenotazioni scolastiche; stagionalità; scelta del committente sul numero di contratti da stipulare per coprire al meglio le esigenze organizzative dell'Associazione, ivi compresa la formazione del singolo operatore museale.
Inoltre, l'agenzia di somministrazione del lavoro svolge attività di formazione del personale, oltre a tutte le incombenze accessorie, quali la stesura dei contratti, la gestione delle assenze e l'elaborazione delle buste paga.
Tale modalità di lavoro risulta essere stata utilizzata sin dalla creazione dell'Associazione. La scelta di continuare ad utilizzare il contratto di somministrazione lavoro è stata recentemente confermata dal Consiglio Direttivo che, nel giugno 2013, ha indetto una gara per selezionare il fornitore del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato mediante il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Tale procedura è attualmente in corso.
Il contratto di somministrazione consente inoltre, nel contingente periodo di scarsità di risorse, di ottimizzare i costi del personale e di non pesare ulteriormente sul budget dell'Associazione che, come è noto, ha difficoltà ad incassare le quote associative da parte dei soci e ha visto ridursi nel primo semestre 2013 le proprie commesse per attività didattiche e gli accessi al Museo.
Si informa sin da ora che la Regione Piemonte, qualora permanga la difficoltà a reperire risorse finanziarie da destinare all'Associazione dovrà nuovamente sottoporre al Consiglio Direttivo la valutazione in ordine alla propria permanenza nella qualità di socio fondatore dell'Associazione posto che l'esenzione dalla prestazione di servizi per il Museo è eccezionalmente limitata nell'anno 2013.
Questa è la nota tecnica consegnatami dall'Assessore Revello e dagli Uffici, però, per quanto riguarda nello specifico il tema posto dalla Consigliera Artesio, mi farò carico, con l'Assessore Ravello, di verificare com'è inquadrata l'interrogazione a risposta immediata e di capire se anche in sede di Commissione, si possa aggiornare rispetto alle preoccupazioni che venivano sottolineate.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1916 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Linea ferroviaria Cuneo-Nizza"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1916, presentata dalla Consigliera Cerutti, cui risponderà sempre l'Assessore Quaglia.
La parola alla Consigliera Cerutti per l'illustrazione, alla quale ricordo che ha tre minuti a disposizione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Riprendiamo in questa sede una questione che è stata trattata in Consiglio, abbiamo anche avuto modo di audire il Comitato, che era accompagnato dal Sindaco di Cuneo.
Noi riproponiamo la questione in quanto a breve devono essere compiute delle scelte che, se intraprese, renderebbero poco probabile la salvaguardia di questa linea, quindi andrebbero in controtendenza rispetto agli impegni dichiarati dalla stessa Regione.
In particolare, voglio ricordare che sul sito del Governo italiano è stato pubblicato il testo conclusivo dell'incontro bilaterale di Roma, del 20 novembre, tra Italia e Francia, da cui si evince che la linea Cuneo Nizza è considerata strategica per rendere osmotici i due territori: "I due Governi si impegnano a proseguire i negoziati sull'attualizzazione della convenzione franco-italiana del 1970" - relativa appunto alla linea Torino Cuneo-Breil-Ventimiglia-Nizza - "e a stabilire un meccanismo istituzionale di condivisione delle responsabilità ben equilibrato riguardante il futuro della linea sia da un punto di vista operativo che del finanziamento". In questa direzione andrebbe, oltretutto, l'emendamento del Ministro Lupi alla legge di stabilità, con l'approvazione di uno stanziamento di 29 milioni di euro.
Martedì scorso, abbiamo audito il Comitato, che era accompagnato dal Sindaco di Cuneo. Tale Comitato ha avanzato quattro richieste: che il Governo approvi i finanziamenti per la manutenzione della linea; che la Regione torni sui propri passi cancellando la decisione di ridurre le corse da 16 a quattro; che Trenitalia mantenga in funzione il deposito locomotive; che la Francia espliciti la decisione di consentire il passaggio dei treni all'attuale velocità.
Durante l'audizione, la Giunta è sembrata intenzionata a venire incontro alle richieste del Comitato, intervenendo appunto sulla classica riduzione delle coppie di treni e bilanciandola con l'aumento degli intercity tra Torino e Genova. Ricordo la presenza anche in questo caso dell'Assessore Quaglia, che è sempre disponibile.
Però, ci risulta che la Regione Piemonte, nei prossimi giorni, voglia ridurre le corse, passando da 16 a quattro, quindi, nei fatti disincentivando ulteriormente i viaggi sulla linea stessa e riducendo inevitabilmente il controllo e la manutenzione della stessa.
Proprio perché non ci sono messaggi chiari in questa direzione, sono state indette altre due giornate di mobilitazione: sabato prossimo alla stazione di Cuneo e domenica a Tenda. Tra l'altro, quest'ultima è stata proclamata dalle Associazioni della Val Roya e dal Comitato ferrovie locali di Cuneo.
Quindi, abbiamo presentato un'interrogazione a risposta immediata per conoscere quali provvedimenti urgenti si intenda assumere concretamente sulle corse della linea Cuneo-Nizza, dovendo favorirne il rilancio auspicato dal Governo nazionale, dopo i recenti accordi bilaterali, senza intraprendere nei prossimi giorni scelte che potrebbero, a questo punto essere incontrovertibili.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Quaglia; ne ha facoltà.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come altri Presidenti dei Gruppi che hanno partecipato all'audizione della scorsa settimana, sull'argomento mi sento abbastanza preparata, nel senso che abbiamo approfondito il problema, anche grazie alla disponibilità dei rappresentanti del Comitato, delle Amministrazioni (lei citava il Sindaco di Cuneo) e dei funzionari dell'Assessorato; problema che è stato poc'anzi riassunto anche dalla Presidente Cerutti nell'esposizione dell'interrogazione.
Se permettete, consegnerò a tutti la nota predisposta dall'Assessorato che è di due pagine e mezza e che riassume tutto quello che attualmente è stato fatto per quanto riguarda la Torino-Nizza, anche e soprattutto con il vertice italo-francese e, quindi, con la dichiarazione di interesse per quanto concerne il mantenimento in vita di questa linea.
Effettivamente, i problemi che sono stati sollevati nell'interrogazione ad oggi non hanno ancora ricevuto un puntuale riscontro dal Ministero dei Trasporti, perché l'ipotesi su cui la Regione Piemonte sta lavorando, e da cui aspettiamo il via libera del Ministero dei Trasporti, è quella di trasportare il chilometraggio che riguarda quattro coppie di Intercity sulla Torino-Genova per coprire la parte che riguarda la Cuneo-Nizza.
Chiedo quindi la collaborazione di tutti i Consiglieri (che do per acclarata su questo punto) affinché si lavori per risolvere, anche a livello internazionale, con l'impegno del Governo, il problema tecnico legato alla velocità e ai famosi 40 chilometri di cui sappiamo tutti, che impediscono gli investimenti che sono necessari.
Ribadisco in questa sede che prima del 15 dicembre c'è l'impegno, da parte dell'Assessorato, di comunicare tempestivamente la risposta che stiamo attendendo; mi attiverò, quindi, affinché in Commissione o in Aula ci sia un aggiornamento puntuale rispetto ai contenuti del documento in oggetto.
La copia integrale della risposta, con tutti i riferimenti tecnici, è a disposizione dei richiedenti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1917 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Gara Federazione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1917, presentata dal Consigliere Ronzani, che la illustra.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Assessore, riassumerei la questione in questo modo: la Federazione Piemonte nord-est ha intenzione di bandire una serie di gare, tra cui quella relativa alla nutrizione artificiale domiciliare.
Nessun problema se le Federazioni fossero ancora l'ente numero uno delle articolazioni della sanità piemontese. Ma siccome non è così, e questo Consiglio regionale ha approvato una legge che le ha soppresse perché dal 1° gennaio 2014 le Federazioni spariscono dalla faccia del Piemonte - la cosa inconcepibile è che in giro per la Regione esistano ancora Amministratori unici che si comportano come se il problema non esistesse e bandiscono gare i cui esiti non si sa da chi saranno gestiti sempre perché dal 1 gennaio le Federazioni verranno liquidate. È un problema che abbiamo sollevato in Commissione nei giorni scorsi - lo hanno fatto i Consiglieri Reschigna e Laus - e che oggi ripropongo perché è emblematico di una situazione che non può continuare così.
Qualcuno prenda il telefono e spieghi agli Amministratori unici che è finita quella fase e che dal 1° gennaio non ci saranno più le Federazioni: è chiaro qual è il problema? Qui, però, c'è una questione che riguarda la responsabilità della Giunta, perché ciò che è mancato è una regia.
Perché se il Consiglio regionale approva un provvedimento con cui vengono soppresse le Federazioni, è vero che è una legge della Regione e chi abbiamo nominato amministratore unico (anzi, avete nominato) dovrebbe avere la cortezza di sapere che è quantomeno inopportuno continuare a bandire le gare - inopportuno! - ma la Regione, la Giunta regionale e l'Assessore alla sanità dovrebbero, sant'iddio, impedirlo! Un po' di regia, un po' di governo! Stabiliscano uno "stop" in rispetto del fatto che abbiamo deciso, per l'appunto, di andare al superamento delle Federazioni.
L'esempio che le ho posto - la gara che sta per essere bandita - è uno dei tanti episodi che segnalano l'esistenza di un problema; problema che chiama in causa la responsabilità degli Amministratori unici, ma anche la responsabilità politica dell'Assessorato alla sanità, perché queste cose non dovevano succedere e potevano non succedere se solo ci fosse stata quella regia che io prima denunciavo e lamentavo.
Intervenite per dire a questo signore che la gara non può essere bandita, perché non avrebbe alcun senso, visto che la Federazione ha ancora venti giorni di vita.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Risponde l'Assessore Quaglia; ne ha facoltà.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In relazione all'interrogazione in oggetto, relativa ai prossimi bandi di gara della Federazione sovrazonale Piemonte 4, e, in particolare, con riferimento alla gara relativa alla nutrizione artificiale domiciliare, si evidenzia quanto segue.
Il bando di una gara rappresenta la fase conclusiva di un processo programmatorio finalizzato ad ottimizzare gli approvvigionamenti, anche con la riduzione di procedure di affidamento diretto, di maggiore discrezionalità.
Il processo finalizzato all'approvvigionamento del bene di cui si è verificata la domanda richiede tempi tecnici spesso non comprimibili (definizione e raccolta dei fabbisogni, nomina del nucleo tecnico calendarizzazione dei lavori compatibilmente con le attività ordinarie dei componenti, stesura ed approvazione del capitolato di appalto). Nel caso delle Federazioni sovrazonali, le attuali indicazioni di gara sono il risultato della programmazione precedentemente definita con la delibera della Giunta regionale del 5 dicembre 2012 e rappresentano la corretta aggregazione di fabbisogni standardizzabili nell'ambito territoriale di competenza, con conseguenti economie, sia procedurali che di scala.
Ciò premesso, risulta corretto che, in conformità alle disposizioni regionali, la Federazione sovrazonale sopra citata continui legittimamente ad operare, al fine di non vanificare l'attività finora svolta e di garantire (nel caso specifico della gara relativa alla nutrizione artificiale domiciliare) la continuità di organizzazione del servizio sul proprio territorio.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Presidi privati di diagnosi e cura

Interrogazione a risposta immediata n. 1918 presentata dalla Consigliera Motta Angela, inerente a "Salvaguardia della capacità operativa e dei livelli occupazionali presso la Casa di Cura Sant'Anna di Asti" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1918, presentata dalla Consigliera Angela Motta, che la illustra.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Intervengo per precisare che nel frattempo la situazione sembra essere stata superata a seguito di un incontro avvenuto proprio in Regione.
Se la risposta dell'Assessore è in questa direzione, mi limiterei a chiederne copia.
Confermo che siamo già informati su quanto è successo. Purtroppo i tempi della risposta sono stati più lenti rispetto all'accordo siglato con l'Assessore Cavallera. Grazie.



PRESIDENTE

Direi, quindi, che la risposta è superata.


Argomento: Cave e torbiere

Interrogazione a risposta immediata n. 1919 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Stato attuazione progetto di 'piano strategico' per Valledora"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1919, presentata dal Consigliere Bono, che la illustra.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il tema è quanto mai attuale, visto che recentemente è stato presentato il disegno di legge a prima firma dell'Assessore Vignale riguardante l'ammodernamento dei testi di legge quadro sulle cave. Mi riferisco, se non erro, sia al testo del 1972 sia a quello più recente degli anni Novanta a titolo "Misure urgenti di semplificazione delle norme regionali sulle attività estrattive".
Quindi, siamo ad interrogare l'Assessore su una tematica in realtà più amplia, cioè quella della pianificazione e della programmazione del settore delle attività estrattive in Piemonte e, in particolare, per quanto riguarda una delle aree più martoriate dalle attività estrattive in Piemonte, ovvero l'area al confine tra le Province di Vercelli e di Biella riguardante i Comuni di Cavaglià, Alice Castello, Tronzano e Santhià.
In queste zone si sono concentrate una serie di attività di cave, sia di prestito che non, per una serie di opere pubbliche che sono state fatte negli anni, quindi, strade, autostrade e anche l'Alta Velocità. Alcune di queste cave, le più vecchie, sono state non tanto e non solo ripristinate e bonificate, ma in parte riutilizzate come discariche per rifiuti urbani e residui, per un totale di circa 3,4 milioni di metri cubi.
Ne abbiamo già parlato in Commissione, ma la situazione è di forte degrado del territorio, per cui non è tanto vera l'equazione in base alla quale manteniamo i livelli occupazionali tramite la liberalizzazione anche se so che l'Assessore non ama questo termine e che sia accostato alla sua proposta di legge - o comunque l'abbassamento delle tariffe. Si perdono in realtà molti posti di lavoro in altre tipologie di attività, ad esempio in attività turistiche ed imprenditoriali in senso lato. Quindi, la realtà è più complessa di quella che può sembrare.
Visto che nel 2008 in Regione Piemonte, grazie alla continuità amministrativa, era stata presentata un'ipotesi di piano strategico della Valledora che presupponeva una pianificazione per quanto riguarda l'apertura e l'autorizzazione di nuove attività estrattive, come era anche stata fatta una variante al piano territoriale provinciale per quanto riguarda la Provincia di Biella e anche per quanto riguarda il piano cave che viene richiesto dalla legge n. 69/78 (che citavo prima), che né la Provincia di Vercelli né la Provincia di Biella hanno ancora predisposto chiediamo che un minimo di criteri di pianificazione vengano posti in essere da questa Giunta prima che scada il mandato, visto che la precedente non l'ha fatto, su un'area molto martoriata, prima ancora di mettere mano al testo di legge con le divergenze che affronteremo in Commissione e che proveremo ad appianare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vignale per la risposta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore alle attività estrattive

Grazie, Presidente.
Cercherò di dare una breve risposta nel merito e poi una un po' più articolata, ma che magari affronteremo anche in sede di Commissione rispetto ad un tema che è di carattere più generale, che oggi riguarda la Valledora, ma che riguarda tutto il Piemonte.
Al di là del fatto che all'interno dell'interrogazione non vi è una corretta individuazione dei metri cubi autorizzati - ma questo è un dettaglio - è evidente anche al collega come le norme, che prevedono da una parte le autorizzazioni estrattive e dall'altra parte la trasformazione di aree in cui si è conclusa l'attività estrattiva in discarica, siano due procedimenti assolutamente divergenti e che, quindi, non afferiscono direttamente alla legge sulla attività estrattiva, ma in realtà alla normativa relativa al rilascio di autorizzazioni di carattere ambientale.
Però è evidente che bisogna evitare che vi sia questa logica di continuità come in questi territori c'è stata, ed è stato un errore. La Giunta regionale nella precedente seduta ha dato parere negativo al fatto che una sede di attività estrattiva si trasformasse in una sede di stoccaggio di rifiuti.
Per ciò che riguarda invece la falda, un elemento fondamentale relativo alla Conferenza dei Servizi è proprio la vulnerabilità della falda e le valutazioni di incidenza ambientali afferiscono esattamente a questo tipo.
Da un punto di vista qualitativo, il monitoraggio regionale delle acque sotterranee evidenzia un impatto che, per paradosso, in termini di inquinamento, è più di tipo agricolo legato a nitrati e prodotti fitosanitari che non un inquinamento derivante dall'attività estrattiva relativamente a quelli che sono i dati dell'ARPA.
Arrivando invece al tema della pianificazione, già nel novembre 2012 è stato redatto un rapporto preliminare per la pianificazione dell'attività estrattiva proprio dell'area Valledora - che poi consegno al collega - che fa presente quelli che sono alcuni "punti di forza" e alcune criticità o debolezze da tenere in considerazione rispetto a quelle che sono le autorizzazioni.
Rilevo che, in merito alla pianificazione, quest'anno, per la prima volta dopo 12 anni, abbiamo stanziato delle risorse (100 mila euro) per un primo aggiornamento del DPAE, cioè il Documento di Programmazione delle Attività Estrattive, in modo tale che si possa arrivare ad una pianificazione a livello regionale, che sarà oggetto anche del disegno di legge in discussione.
L'articolo 2 del disegno di legge in discussione non è ancora stato presentato, semplicemente perché il gruppo di lavoro che sta lavorando ad un tema che è complessivo - perché non è un tema semplice - sta lavorando dal mese di luglio con più Direzioni della Regione e con il Politecnico di Torino per creare un articolo che dia modo di arrivare ad una pianificazione regionale così come hanno altre Regioni italiane.
Quindi, entro la prima decade di gennaio sarà certamente presentato immagino ancora in sede di Commissione - un articolo che riguarda la pianificazione, ma già anticipato da un'attività che è quella delle risorse impegnate quest'anno, che sono propedeutiche alla futura attività di pianificazione. Ovviamente la legge avrà un articolo quadro, che non sarà la pianificazione, ma sarà l'articolo di legge che darà atto alla pianificazione.
Quindi, è bene che ci si muova con strumenti tanto legislativi quanto operativi che consentano di realizzare la pianificazione. Il fatto che questa sia un'area che, per la quantità di prodotto presente, sia attenzionata dall'Amministrazione, in qualche modo lo testimonia il rapporto preliminare per la pianificazione dell'attività estrattiva sull'area Valledora, che è stato redatto nel novembre 2012.



NOVERO GIANFRANCO


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione a risposta immediata n. 1914 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Erogazione contributi al Comune di Monterosso Grana"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1914, presentata dal Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregio Assessore, il Consiglio comunale di Monterosso Grana nella seduta nel 28 novembre ha espresso indignazione per il caos istituzionale che sta causando ritardi senza fine nel pagamento dell'impresa Edilscavi appaltatrice di un'opera pubblica.
Nel novembre 2008 la Regione Piemonte, ai sensi della l.r. 18/84 concedeva al Comune di Monterosso Grana un contributo di 140 mila euro per lavori di ampliamento della rete fognaria a servizio della frazione San Pietro.
La ditta Edilscavi di Cuneo per i lavori eseguiti ha emesso in data 8 agosto 2011 una fattura di quasi 85 mila euro, ma la Regione, dopo oltre due anni, non ha ancora erogato un euro del contributo concesso.
Dopo richieste e solleciti, nel marzo di quest'anno la Regione ha dapprima comunicato che erano in corso valutazioni per risolvere la situazione di criticità per garantire l'erogazione di finanziamenti, e poi in ottobre ha stabilito di assicurare la copertura finanziaria utilizzando i fondi che le Autorità d'Ambito devono assegnare alle Comunità montane, ai sensi della legge regionale 13 del 1997.
Dopo quasi due mesi, nulla è ancora accaduto.
Le Comunità montane hanno contestato la decisione della Regione; le Autorità d'Ambito non hanno neanche preso in carico i fascicoli dei vari interventi; i Comuni non sanno più a quale Ente rivolgersi per ricevere l'erogazione del finanziamento e, nel frattempo, le imprese continuano ad aspettare.
Se a questi ritardi si aggiungono la stretta creditizia in atto e gli effetti della crisi economica che continua a farsi sentire in maniera sempre maggiore, la tenuta finanziaria delle imprese cuneesi, soprattutto di quelle di piccole dimensioni, è a rischio, con ricadute occupazionali negative facilmente prevedibili per il nostro territorio.
Tale situazione è ulteriormente aggravata dalla crescente sfiducia nei confronti di questi enti amministrativi che non ottemperano ai propri provvedimenti e immobilizzano i Comuni, i quali non rischiano più ad appaltare i lavori, per non incorrere nella responsabilità derivante dai ritardati pagamenti.
Naturalmente le imprese, dal canto loro, preferiscono la temporanea inerzia, piuttosto che sostenere le spese per eseguire lavori che verranno pagati con tempistiche fuori mercati.
L'interrogazione che presento oggi vuole avere una precisa risposta: quando verranno erogati i 140 mila euro al Comune di Monterosso Grana? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con la DGR n. 52-6255 del 2 agosto 2013 sono state individuate "Misure per la copertura dei programmi di finanziamento per opere igienico-sanitari in territorio montano, ai sensi della l.r. 18/1984 in materia di lavori pubblici e della l.r. 13/1997 in materia di Servizio Idrico Integrato".
Con tale provvedimento è stato sostanzialmente chiesto all'Autorità d'Ambito di utilizzare i fondi derivanti dalla quota della tariffa del SII destinata ad interventi di miglioramento della produzione delle risorse idriche e dell'assetto idrogeologico in territorio montano (ai sensi dell'art. 8 comma 4, della l.r. 13/1997). La suddetta DGR, sulla base delle verifiche effettuate dal Settore competente, garantisce la copertura finanziaria per euro 6.039.229,16 per i Comuni montani appartenenti ai sei Ambiti Territoriali Ottimali piemontesi.
Per quanto riguarda in particolare ATO 4 - Cuneese, la DGR sopra richiamata prevede che attraverso l'assunzione di uno specifico provvedimento da parte della Conferenza d'Ambito venisse disposto il pagamento degli interventi ammessi a contributo regionale, ai sensi della l.r. 18/84, per euro 2.271.220,29.
In assenza, quindi, del suddetto provvedimento, con il quale l'Autorità d'Ambito autorizza il proprio Direttore a dare attuazione alle disposizioni della DGR n. 52-6255 del 2 agosto 2013, non è possibile procedere al pagamento delle somme dovute ai Comuni che hanno provveduto a presentare specifica rendicontazione.
Occorre ancora precisare che la DGR n. 52-6255 del 2 agosto 2013 è stata oggetto di uno specifico ricorso da parte Comunità Montana delle Alpi del Mare (7 novembre 2013), che ne richiede l'annullamento previa sospensione.
In conclusione, in attesa del provvedimento dell'A.AT04 - Cuneese, e soprattutto in pendenza della decisione del TAR sul ricorso presentato, in particolare per ciò che riguarda la sospensiva, non è possibile procedere secondo le modalità previste dalla DGR in questione, alla liquidazione della somma pari 84.957,40 rendicontata dal Comune di Monterosso Grana oggetto dell'interrogazione del Consigliere.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 1920 presentata dal Consigliere Biolé, inerente a "Scongiurare il collasso del TPL su gomma della conurbazione di Cuneo"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 1920 presentata dal Consigliere Biolé.
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Talune volte ci rendiamo conto che, nel momento in cui dobbiamo presentare interrogazioni, esse sembrano dettate solo da un campanilismo ma ciò credo che sia dovuto ad una inopportunità di misure che questa Giunta sta prendendo in questo triennio e che, penso, continuerà a prendere ancora per qualche tempo.
Questo un po' mi dispiace, ma, di fatto, vado ad analizzare quella che è una situazione che non è assolutamente sostenibile e che riguarda la stesura del piano triennale sui trasporti, su cui vi è stata una discussione in Commissione poco tempo fa, e che comporterà, sulla carta per quanto riguarda una conurbazione importante della seconda provincia del Piemonte - quindi del capoluogo Cuneo più 13 altri Comuni della sua conurbazione - una riduzione di risorse superiore al 40%. Questo significa che, dati alla mano, avremmo una riduzione di un milione e mezzo di euro rispetto alle risorse erogate per l'anno in corso, passando a due milioni e 200 mila euro.
Ciò comporterà delle iniquità che già a monte si possono riscontrare per quanto riguarda il costo chilometrico di rimborso, tramite risorse pubbliche, che è il più basso all'interno di tutta la rete di conurbazioni regionali.
Si avranno conseguenze legate soprattutto all'occupazione, perché così a stima, più di 30 operatori dovranno, giocoforza, trovarsi un altro tipo di lavoro, perché non sarà più possibile utilizzarli e, quindi, avvalersi della loro professionalità per questo tipo di trasporto.
Ci saranno ulteriori questioni legate all'aumento di difficoltà per studenti, pendolari e per chi usufruisce di questo servizio che - ripeto collega 14 Comuni compresi nella conurbazione cuneese.
Se da parte della Giunta regionale c'è stata la volontà di individuare degli ambiti sovra-conurbati, quindi di livello provinciale o sovraprovinciale, potrebbe già essere un'indicazione da discutere.
Tuttavia, un sistema che potrebbe essere sicuramente migliorato, ma che per il quale si è già cercato di ottenere l'efficacia e l'efficienza che dovrebbe essere raggiunta in tutte le parti della regione, con questi tagli rischierebbe di essere completamente distrutto.
Siamo ancora in tempo, e credo che la Giunta debba dare una risposta agli utenti fruitori di questo tipo di servizio.
Abbiamo letto recentemente sui giornali, anche di oggi, di altre conurbazioni, sempre nella stessa provincia (faccio l'esempio di Bra), che stanno cercando di capire che se la loro sorte potrà essere molto vicina a quella del Cuneese.
Pare proprio di sì! Non è veramente accettabile un taglio così ingente che distrugge la rete trasportistica su gomma; rete che ha già subito, all'interno del piano dei trasporti dell'anno scorso, un taglio cospicuo anche per il trasporto su ferro.
Stiamo distruggendo il sistema.
Vorrei, se possibile, una risposta abbastanza precisa.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Consegnerò al Consigliere Biolé la nota che mi è stata data dagli Uffici dell'Assessorato ai trasporti. Non credo che la risposta sarà precisa e puntuale, per quanto riguarda tutti gli argomenti sollevati nel question time.
Poiché la risposta non sarà esaustiva, credo che in Commissione, anche con la disponibilità dell'Assessore Bonino, potranno e dovranno essere ripresi alcuni aspetti.
Consegno comunque la nota.
Nel particolare, mi soffermo non tanto con l'inquadramento generale rispetto al problema nazionale e regionale del trasporto pubblico locale perché credo che tutti noi ne abbiamo contezza, ma sul fatto che, da parte dell'Assessorato, si è fatto uno sforzo per quanto riguarda l'analisi delle frequentazioni effettuate sui servizi di trasporto pubblico, che hanno evidenziato delle aree di inefficienza sulle quali risulta possibile intervenire per razionalizzare la spesa. Determinante, a tale scopo, viene ad essere il rapporto ricavi-costi, in virtù del quale secondo la normativa vigente i contratti di servizio pubblico devono assicurare che il rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi, al netto dei costi di infrastruttura, sia pari ad almeno lo 0.35.
Le strategie di programmazione avviate sul TPL passano attraverso una maggiore integrazione tra i servizi urbani ed extraurbani, compressi i servizi ferroviari, nell'opportuna separazione e contribuzione delle aree a domanda debole, nonché nell'individuazione di quattro bacini omogenei a livello territoriale in cui organizzare i servizi di TPL.
Il programma triennale, approvato con la delibera del 22 ottobre 2013 ha contemplato, nei confronti di quegli Enti che in maniera economicamente più pesante risentono della razionalizzazione, delle risorse compensative.
In quest'ottica, per quanto riguarda il caso specifico relativo alla conurbazione di Cuneo, con la DGR del 28 ottobre 2013 è stata approvata l'assegnazione di 757.108 euro, al fine di completare la copertura delle spese sostenute dal Comune di Cuneo per i servizi minimi conurbati effettuati nel corso del 2013, anche in una visione di regolamentazione dei corrispettivi in funzione dei costi standardizzati, come prevede in proiezione futura la normativa vigente.
Comunico pertanto che la determinazione dirigenziale 225 del 29 novembre 2013 ha impegnato a favore del Comune di Cuneo risorse pari a 757.108 euro per la finalità di cui sopra.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.24 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.24)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Botta Franco Maria Cantore, Cota, Goffi, Giordano, Montaruli, Pedrale, Sacchetto, Spagnolo e Valle.


Argomento:

b) Ricevimento delegazione operatori aree mercatali


PRESIDENTE

Comunico che alle ore 15.45 verrà ricevuta una delegazione degli operatori delle aree mercatali.
Adesso sta all'Aula e all'Assessore decidere se procedere con la relazione e interromperla alle ore 15.42, oppure se rinviare i lavori del Consiglio a dopo quell'incontro.
arrivato il Presidente Cattaneo e gli lascio la Presidenza.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Comunico che abbiamo deciso di incontrare i rappresentanti delle aree mercatali in Sala Viglione al primo piano. Il Consiglio riprenderà quindi alle ore 16.10.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.26 riprende alle ore 17.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'Assessore Porchietto mi ha rappre sentato una valutazione da compiere come Aula, cioè se non sia il caso di rimandare la trattazione di questo punto.
L'Assessore, infatti, per la relazione di quanto ha fatto e di quanto vuole mettere in campo l'Assessorato, avrebbe bisogno di circa un'ora e un quarto. Con un'ora e un quarto di relazione arriveremmo alle 18.35-18.40.
Avendo da discutere sette ordini del giorno, la proposta che faccio è quella di calendarizzare, alla Conferenza dei Capigruppo di domani, questo tema per martedì prossimo.
Siamo tutti d'accordo?



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Assessore, lei riconferma che eventualmente possiamo discuterne martedì prossimo? Con l'assenso dell'Assessore Porchietto, tratteremo il tema martedì prossimo, nella seduta antimeridiana: ne discuteremo alla Conferenza dei Capigruppo di domani.
Ci scusiamo, però purtroppo questo confronto si è protratto ben oltre il previsto. Ringrazio i colleghi che, insieme all'Assessore Ghiglia, sono stati con me a questo incontro, potendo verificare che sarebbe stato molto complesso interromperlo dopo la mezzora che ci eravamo dati.
Vi ringrazio. Essendo questo l'unico punto all'o.d.g., i nostri lavori terminano qui. Mi scuso anche per coloro i quali hanno atteso.
Buona sera a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.22)



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