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Dettaglio seduta n.394 del 03/12/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.15 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.40)



(La seduta ha inizio alle ore 10.46)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di comunicazioni della Giunta regionale in merito alla programmazione dei Fondi Strutturali Europei


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine del giorno per chiedere, nella seduta odierna una comunicazione all'Aula da parte del Presidente della Giunta regionale.
Chiedo una comunicazione urgente da parte del Presidente del Consiglio regionale in merito allo stato della trattativa tra le Regioni e il Governo nazionale sulla prossima programmazione dei Fondi Strutturali Europei.
Spiego la ragione di questa urgenza e della necessità che il Consiglio regionale affronti il tema.
Si tratta dell'attribuzione dei Fondi, della prossima programmazione dei fondi strutturali 2014-2020. Stanno circolando delle tabelle su criteri che sono stati stabiliti, che sono stati proposti anche da parte del Ministero, che prevedrebbero, sostanzialmente, che la Regione Piemonte avrebbe una diminuzione pari al 19,5%, in termini di cifra assoluta relativamente agli stanziamenti dei Fondi Strutturali Europei della precedente programmazione.
In cifra, sono 350 milioni di euro. A fronte del fatto che la Regione Lombardia avrebbe una crescita del 53,20% rispetto alla precedente programmazione strutturale e la Regione Lazio una crescita del 17,4%, a me sembra che il tema sia fortemente urgente.
Vogliamo capire qual è la posizione che la Giunta regionale ha inteso e intende assumere su questo tema, ma vorremmo anche - lo dico da subito che dal Consiglio regionale giunga una netta voce tesa a dire che, a queste condizioni, la Regione Piemonte non può e non deve firmare l'accordo tra lo Stato e le Regioni.
Chiedo una comunicazione. Poiché la delega è del Presidente della Regione, credo sia il Presidente della Giunta regionale a dover fare tale comunicazione.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte del Consigliere Laus, di comunicazioni della Giunta regionale in merito a gare d'appalto indette dalle Federazioni Sovrazonali


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Visto che è presente in Aula l'Assessore Cavallera volevo denunciare un grave fatto, una grave violazione di legge. Come lei ben sa, le Federazioni sono state ampiamente superate e quindi cessano al 31/12. Oggi leggo su un quotidiano che ci sono gare d'appalto, la cui presentazione scade l'8 gennaio.
Chiedo comunicazioni da parte dell'Assessore per capire se lui che legittima queste che, secondo me, sono gravissime violazioni di legge.



PRESIDENTE

Ricordo all'Aula che ogni Gruppo può chiedere un unico punto di modifica dell'odg, il punto del Partito Democratico ha chiesto due comunicazioni. Come atto di cortesia, lo lascio alla valutazione dell'Aula perché sono due temi rilevanti, poi sentiamo anche la Giunta.
Ci sono altre proposte d'inversione all'o.d.g.?


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla programmazione dei Fondi Strutturali Europei


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
In merito alla richiesta del Consigliere Reschigna, devo dire che effettivamente, da parte del Governo, è circolata una tabella, se devo essere sincero, del tutto simile a quella del 2001 e del 2006, fatta con i dati ISTAT, con il peso preponderante della popolazione e che prevede una riduzione, un aumento...
Cosa succede?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Vicepresidente della Giunta regionale

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Vicepresidente della Giunta regionale

Vicepresidente, la posso interrompere un secondo?



PRESIDENTE

Ma scusi, sta parlando la Giunta...
Dica.



RESCHIGNA Aldo

Mi sembra che il Vicepresidente Pichetto stia entrando nel merito della comunicazione. Io ho chiesto che ci sia il Presidente della Giunta regionale, che ha la delega su questa materia, a fare la comunicazione.



PRESIDENTE

Vicepresidente, le ho dato la parola per sapere se la Giunta pu intende e quando eventualmente fare la comunicazione, oppure una sua proposta, come stava facendo, però le chiedo di circostanziarsi alla risposta su quanto posto ad evidenza dell'Aula nella richiesta alla Giunta regionale del Consigliere Reschigna. Prego.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
La Giunta è disponibile a fare la comunicazione quando il Presidente del Consiglio riterrà di calendarizzarla. Siamo in fase di trattativa.
Comunico che oggi pomeriggio andrò a Roma proprio perché è prevista una fase della trattativa sul partenariato in merito ai fondi 2014-2020, sia di fondo sociale che di FES che di FEAS che, per ricaduta, degli SFC.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.52 riprende alle ore 10.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
C'era anche una richiesta...
Ho bisogno dell'Assessore Cavallera, se per favore...
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.52 riprende alle ore 10.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Comunicazioni della Giunta regionale in merito a gare d'appalto indette dalle Federazioni Sovrazonali


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Come il Consigliere Laus ben sa, dobbiamo venire in Commissione con una deliberazione di raccordo tra il sistema precedente e quello futuro, con l'individuazione delle ASL capofila o il passaggio ad SCR delle funzioni il più possibile centralizzate.
In quell'occasione, si dovrà regolamentare quello che assolutamente è necessario, e cioè la continuità del Responsabile unico del procedimento il quale ritornerà nell'ASL di sua pertinenza e quindi è all'attenzione dell'Amministrazione di garantire tutte le procedure, in modo che la continuità del fare le gare - che credo sia quello che, tutto sommato, ci attendiamo, visto che giustamente vengono censurati coloro che vanno a proroghe piuttosto che a fare gare - venga comunque assicurata, perché...



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

LAUS Mauro (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Le ho fatto un'altra domanda, Assessore.



PRESIDENTE

Per favore, collega Laus.



CAVALLERA Ugo

Le dico che giovedì in Commissione sono disponibile a dare tutte le informazioni. Ho preso nota della sua sollecitazione e, sotto questo profilo, sono disponibile. Se ci sono altre domande o quesiti da porre, ci sono gli strumenti del sindacato ispettivo che consentono ai Consiglieri di formulare tutti gli indirizzi, le interrogazioni, le interpellanze necessarie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Per quanto attiene la comunicazione relativamente alle richieste del collega Laus, l'Assessore competente si impegna a rendere risposta in Commissione (è presente in Aula anche il Presidente della IV Commissione) dopodomani, nella seduta già convocata.
Per quanto attiene la richiesta del Consigliere Reschigna riguardo alle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale che, come lo stesso Consigliere ricordava, è titolare della delega e quindi ne ha la competenza, relativamente alle trattative Regione-Stato sui programmi dei fondi strutturali 2014-2020, nella riunione dei Capigruppo di domani fisseremo la comunicazione col Presidente. Tuttavia, il Vicepresidente della Giunta regionale, già nella seduta di oggi, purché al mattino (nel pomeriggio deve partire per andare a Roma proprio per trattare questo tema), è disponibile a una prima comunicazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Leggo sul sito della Giunta regionale che gli impegni istituzionali del Presidente della Regione prevedevano oggi e oggi pomeriggio la sua presenza in Aula, tranne una breve pausa alle 11.30 per recarsi al Presidio Sant'Anna di Torino per l'inaugurazione del nuovo blocco operatorio "La Città della Salute e della Scienza si tinge di rosa".
Mi sembra che il tema che abbiamo posto attenga al futuro del Piemonte.
Mi sembra che in queste settimane siamo raggiunti da troppi inviti al senso della responsabilità e a badare ai problemi del Piemonte.
Mi sembra che il Presidente della Giunta regionale possa ritagliare oggi - non m'interessa se al mattino o al pomeriggio, ma oggi - un momento nel quale si degni si venire in Consiglio regionale e affronti una partita che per il Piemonte vale 350 milioni di euro. Non 35 mila euro, ma 350 milioni di euro. Così si è responsabili!



PRESIDENTE

Bene. Adesso contatteremo il Presidente della Regione e vedremo se ci sono le condizioni, nella giornata di oggi; differentemente, la comunicazione avverrà, se lei la vuole dal Presidente, quando domani la Conferenza dei Capigruppo la calendarizzerà. Comunque vediamo se sarà possibile nella giornata di oggi.
Per quanto invece attiene la comunicazione dell'Assessore alla sanità come ho detto prima, verrà in Commissione.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, con l'impegno di dare in corso di seduta eventuale comunicazione sulle comunicazioni del Presidente Cota.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono approvati i processi verbali delle sedute del 19 novembre 2013.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Cantore, Comba, Cota, De Magistris e Ronzani.
Il numero legale è 28.


Argomento:

b) Variazione composizione e denominazione Gruppi consiliari ("Nuovo Centrodestra", Forza Italia")


PRESIDENTE

In data 26 novembre 2013, l'Ufficio di Presidenza ha preso atto delle seguenti variazioni, a far data dal 21 novembre 2013.
Si è costituito il Gruppo consiliare "Nuovo Centrodestra", composto dai Consiglieri regionali: Cantore Daniele (Presidente), Costa Rosa Anna, Leo Giampiero (Vicepresidenti), Cattaneo Valerio, Mastrullo Angelino, Toselli Pietro Francesco In conseguenza, il Gruppo Misto passa da quattro a tre Consiglieri (Francesco Biolé, Roberto Boniperti e Luigi Cursio) Il Gruppo consiliare "Popolo della Libertà" varia la propria denominazione in "Forza Italia", ed è composto dai Consiglieri regionali Luca Pedrale (Presidente), Cristiano Bussola, Alberto Cortopassi, Michele Formagnana, Lorenzo Leardi e Carla Spagnuolo.
In data 26 novembre 2013 il Gruppo "Forza Italia" ha designato Vicepresidente del Gruppo consiliare il Consigliere regionale Michele Formagnana.


Argomento:

c) Ricevimento delegazione Comitato Difesa Ferrovie Locali di Cuneo


PRESIDENTE

A seguito di quanto deciso nel corso della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari del 27 novembre 2013, si comunica che oggi alle ore 13, presso la Sala Viglione, sarà ricevuta una delegazione del Comitato Difesa Ferrovie Locali di Cuneo.
Comunico altresì che i lavori della seduta antimeridiana si concluderanno alle ore 12.40, in quanto alle ore 12.45 riprenderanno i lavori della I Commissione in sede legislativa, sospesi intorno alle ore 10.25 di questa mattina, per assumere un provvedimento.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale relativa alle "Dimissioni dagli incarichi istituzionali"


PRESIDENTE

In data 28 novembre 2013, il Consigliere Roberto Placido ha rassegnato le dimissioni dalla Carica di Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte.
Il Consigliere Rocchino Muliere ha rassegnato, in pari dati, le dimissioni dalla carica di Presidente della Giunta delle Elezioni per le ineleggibilità, le incompatibilità e le insindacabilità del Consiglio regionale del Piemonte.
Il Consigliere Nino Boeti ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Vicepresidente della IV Commissione del Consiglio regionale del Piemonte.
Il Consigliere Davide Gariglio ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Vicepresidente della Giunta per il Regolamento del Consiglio regionale del Piemonte e della Commissione speciale con compiti d'indagine conoscitiva sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla SCR.
Il Consigliere Alberto Goffi ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Vicepresidente della III Commissione permanente del Consiglio regionale del Piemonte.
Il Consigliere Mauro Laus ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Vicepresidente della VI Commissione del Consiglio regionale del Piemonte.
La Consigliera Gianna Pentenero ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Vicepresidente della II Commissione del Consiglio regionale del Piemonte.
Il Consigliere Wilmer Ronzani ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Vicepresidente della V Commissione del Consiglio regionale del Piemonte.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sulle sue comunicazioni, non tanto quelle relative alla riaggregazione fra i Gruppi consiliari (questo è un elemento che appartiene alle scelte ed alle dinamiche politiche all'interno del centrodestra e della maggioranza) ma quelle con le quali ha reso edotta l'Aula sulla scelta che hanno assunto i colleghi del mio Gruppo di rassegnare le dimissioni dai ruoli istituzionali che ricoprono all'interno del Consiglio regionale: Vicepresidente del Consiglio regionale, Presidente della Giunta delle elezioni e Vicepresidenti delle diverse Commissioni (Giunta per il Regolamento e Commissioni consiliari competenti).
Ritengo sia mio dovere rappresentare all'Aula le ragioni per cui il Gruppo consiliare del Partito Democratico, in perfetta sintonia con i Consiglieri interessati e coinvolti, ha ritenuto di compiere questo gesto.
Noi viviamo una condizione che, nonostante i tentativi di renderla meno visibile ed apparente, è straordinaria. È una condizione straordinaria nella quale ogni giorno noi avvertiamo sempre più la rottura di un rapporto di fiducia tra la comunità piemontese e l'istituzione Regione Piemonte. Se fosse la rottura di un rapporto di fiducia tra la comunità piemontese e questa Giunta regionale, il tema non ci preoccuperebbe per nulla, ma noi siamo uomini e donne che alle Istituzioni credono e credono che le istituzioni debbano e possano essere utili per la comunità piemontese, in un momento in cui la crisi economica, la coesione sociale, la fatica delle imprese e delle famiglie sono sempre più profonde.
Questa è una nostra valutazione, è una valutazione che avvertiamo ogni giorno e credo sia una valutazione che avverte ogni giorno ogni Consigliere regionale ed ogni esponente politico che incontra la comunità piemontese.
Si è rotta una condizione di fiducia, per moltissimi aspetti irrimediabile, e noi non possiamo accettare il clima e la condizione di sottovalutazione che la maggioranza e la Giunta regionale, innanzitutto per bocca del Presidente della Giunta regionale, esprimono ad ogni momento e ad ogni piè sospinto, rispetto a questo tema.
Si può far finta di non vedere, si può far finta di non sentire, si pu far finta di non ascoltare quello che oggi la comunità piemontese esprime ma questo, alla lunga, determina unicamente come conseguenza la rottura di un rapporto di fiducia e credibilità dell'istituzione Regione.
Noi non pensiamo di essere gli unici che credono nel significato e nella qualità delle Istituzioni. Pensiamo che questo sia un patrimonio che appartiene anche ai colleghi del centrodestra, ma i colleghi del centrodestra, se oggi vogliono mantenente un profilo di difesa e di prestigio delle istituzioni, devono rendersi conto della condizione che si è determinata ed affrontare questa condizione emergenziale come uomini delle Istituzioni e non come uomini che pensano innanzitutto al destino personale e non..



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



RESCHIGNA Aldo

E non pensano al bene comune della comunità piemontese.
Chiudo subito, Presidente. Mi rendo conto che si faccia fatica a discutere questi temi all'interno di quest'Aula: si invoca il Regolamento, che esiste e che voglio rispettare fino in fondo, ma questa è la condizione che si sta avverando.
Il gesto che i colleghi del Gruppo del Partito Democratico hanno compiuto è un gesto di rottura, un gesto attraverso il quale il Gruppo consiliare del Partito Democratico dice di voler essere protagonista nelle istituzioni in altro modo e con altre condizioni e valori.
Per questo, rivolgiamo un forte invito a tutti i colleghi dell'opposizione: nessuno pensi che la nostra scelta possa essere coperta sostituendo, nei ruoli, i colleghi del Gruppo del Partito Democratico, che responsabilmente hanno assunto questa decisione, con altri soggetti e con altri Consiglieri.
Sarebbe grave sotto il profilo politico e rischierebbe di equiparare chi avrebbe compiuto questo gesto a coloro che pensano al proprio interesse e non al bene comune.
Chiudo in cinque secondi, ricordandole, Presidente, che, da tre settimane a questa parte, il sottoscritto è in attesa di una sua comunicazione circa il modo attraverso il quale lei intende tutelare il Gruppo consiliare del Partito Democratico e i Consiglieri del Gruppo consiliare del Partito Democratico definiti "imbecilli" dal Presidente della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Di questo ne avevo parlato con lei. Pensavo di aver chiarito, ma non ho nessun problema...



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, non ne abbiamo parlato.



PRESIDENTE

No, no, gliene ho parlato. Brevemente, ma ne avevamo parlato, almeno tra me e lei.
Dopo la comunicazione del collega Reschigna, voglio aggiungere una questione: ho detto e ribadito anche nella Conferenza dei Capigruppo di ieri il valore e l'importanza della presenza dei Consiglieri regionali di opposizione, in questo caso del maggior Gruppo di opposizione, negli organi di garanzia istituzionale, per l'arricchimento che portano, la garanzia per le istituzioni, le ragioni di equilibrio negli organismi stessi.
C'è stata la Conferenza dei Capigruppo ieri, e ringrazio sia la minoranza sia la maggioranza, perché - come avete visto - oggi non è all'o.d.g. la surroga del Vicepresidente del Consiglio regionale, che permettete - voglio ringraziare anche per questi tre anni e mezzo di impegno, perché la minoranza ha chiarito e ribadito la propria posizione in particolare quella del Partito Democratico.
Essendo questo un aspetto rilevantissimo sotto il piano e il profilo politico, la maggioranza, in modo coeso, ha chiesto (sono fatti avvenuti in queste ore) del tempo per svolgere un'analisi di quanto accaduto.
Conseguentemente, oggi non è stato messo all'o.d.g. questo punto, anche se il Regolamento lo prevedeva.
Ringrazio, pertanto, la Conferenza dei Capigruppo, maggioranza e minoranza.
Ci sono altri interventi sulle comunicazioni? La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Vista la straordinarietà del momento che viviamo, riprendo le considerazioni che ha appena fatto il Capogruppo Reschigna.
Guardi, Presidente, noi stiamo avvertendo - e sono sicuro che non siamo solo noi ad avvertirlo - il peso straordinario di questa situazione sulle nostre spalle e sulle spalle di tutti i colleghi.
La situazione in cui oggi versano tutte le Regioni italiane colpite da una serie di giudizi, a seguito di fatti d'indagine, è molto critica.
Il problema è generale, ma non sta a noi, però, guardare altrove perché noi siamo stati eletti come rappresentanti di questa comunità.
Pertanto, vogliamo esprimere qui alcune considerazioni come rappresentanti della comunità piemontese: nessuno di noi ha la pretesa Presidente, di ergersi a giudice di altri.
Tutti saremo oggetto di giudizio e tutti quanti, in qualche modo dobbiamo rispettare le norme e la presunzione d'innocenza. Nessuno vuole giudicare i comportamenti altrui, ma c'è una situazione obiettiva: quest'Assemblea, Presidente, ha perso, agli occhi dell'opinione pubblica quell'autorevolezza necessaria per poter funzionare.
Gli ultimi fatti vengono dopo che quest'Assemblea è stata, per tre anni, all'attenzione dei media per la vicenda faticosa sui ricorsi elettorali, che si è trascinata, di grado in grado, in giudizio.
Oggi quella vicenda è arrivata al capolinea, dal punto di vista penale.
Nel prossimo mese, si aprirà un percorso amministrativo che potrebbe essere molto più celere di quello penale.



(Proteste provenienti dalla parte dell'emiciclo riservata al pubblico)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.10 riprende alle ore 11.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prosegua il suo intervento, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Lo chiuderò celermente, tanto non mi pare...



(Commenti del Consigliere Placido)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Placido, sto presiedendo! Deve ultimare l'intervento il Consigliere Gariglio, che è suo collega di Gruppo, dopo le darò la parola e mi dirà cosa vuole. Le chiedo una cortesia.
Prego, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Presidente, brevemente, penso ci siano le condizioni per sviluppare un ragionamento compiuto.
In sintesi, agganciandomi alle sue comunicazioni, Presidente, la pregavo di rilevare come il combinato disposto della situazione dei ricorsi elettorali e dei prossimi appuntamenti giudiziari a gennaio, nonché la situazione di evidente sfarinamento della maggioranza, la riarticolazione del Gruppo principale e la situazione di assoluta inconcludenza in cui versa l'attività consiliare e, d'altra parte, le ultime vicende che, a prescindere dagli individui, toccano e gettano discredito su tutta quest'Aula e ne diminuiscono l'autorevolezza, ha indotto alcuni Consiglieri, tra cui il sottoscritto, a dimettersi dai propri incarichi.
stato un atto, per chi ha una storia nelle Istituzioni, non facile, da non minimizzare.
Presidente, credo che la maggioranza dovrebbe riflettere sull'opportunità di arroccarsi in una soluzione di continuità di questa legislatura.
una legislatura che, agli occhi dei cittadini piemontesi, è già finita, che potrà durare qualche mese ancora qui dentro, ma che, ormai, non ha più la continuità del rapporto fiduciario con la comunità, che è la condizione indispensabile per il funzionamento delle Istituzioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Consigliere Placido, cosa voleva?



PLACIDO Roberto

Presidente, una volta si sarebbe definito un intervento per fatto personale, trovi lei...



PRESIDENTE

Se me lo esplica, per gentilezza, altrimenti devo metterla in coda ai Consiglieri che hanno chiesto di intervenire.



PLACIDO Roberto

Certo, la ringrazio.
Mi rivolgo ai colleghi della Lega...



PRESIDENTE

Mi scusi, qual è il fatto personale?



PLACIDO Roberto

Se me lo fa spiegare, Presidente!



PRESIDENTE

Prego.
Allora si rivolga alla Presidenza. Grazie.



PLACIDO Roberto

La ringrazio.
Mi scusi, mi faccia prendere la mano.



PRESIDENTE

Lei conosce questo mestiere meglio di me, quindi...



PLACIDO Roberto

Sono novello da queste parti, mi faccia prendere la mano, ma conto di abituarmi in fretta.
Vede, Presidente, essendo fuori, sono arrivato quando i lavori erano già iniziati e ho visto quanto hanno visto tutti quanti. Quando è stato tolto il cartello - il manifesto, il lenzuolo, quello che era - ho riconosciuto la persona - non mi ricordo nemmeno come si chiama - tra le migliaia di persone che conosco a Torino e mi è sembrato naturale, per una questione di educazione, salutarla.
Se qualcuno pensa che abbia portato qualcuno qui, è proprio fuori strada. Se volessi portare qualcuno qui, porterei decisamente più di una persona; poi, avendo grande rispetto delle Istituzioni, non ho bisogno di fare venire una persona a protestare dalla tribuna quando, esplicando il mio mandato, sono nelle condizioni di poter dire e fare tutto quello che ritengo. Si può essere d'accordo o meno, ma è veramente un'altra questione.
Allora, se qualcuno della maggioranza o dell'opposizione ha pensato una cosa del genere, è completamente fuori strada. Ecco spiegato il fatto personale, la ringrazio per avermi dato la parola.
Cari colleghi della maggioranza e dell'opposizione, state tranquilli che non farò mancare l'occasione per esplicitare quello che penso, anzi penso, purtroppo, che ce ne sarà più di una. La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.



PRESIDENTE

Bene.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "8 marzo" di Settimo Torinese (TO)


PRESIDENTE

A nome dell'Assemblea e mio personale, desidero salutare i ragazzi, le ragazze e gli insegnanti dell'Istituto "8 marzo", classe III A, di Settimo Torinese, che sono in visita a Palazzo Lascaris e stanno seguendo i nostri lavori, pertanto li ringrazio.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale relativa alle "Dimissioni dagli incarichi istituzionali" (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Intervengo perché il mio Presidente ha ricordato e spiegato la motivazione per cui chi ricopriva incarichi istituzionali all'interno del Consiglio, appartenenti al Gruppo del PD, ha deciso di rimettere il mandato.
Tra l'altro, anche se la Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità non ha avuto un grandissimo ruolo fortunatamente, non ha lavorato moltissimo, perché non ci sono stati casi particolari, se non all'inizio della legislatura - volevo ringraziare i Vicepresidenti e i colleghi che ne fanno parte per la collaborazione.
Però, credo che in questo consesso sia arrivato il momento di svolgere una riflessione politica, perché si può reagire con un'alzata di spalle alle dimissioni dei Consiglieri del PD, oggi, dalle cariche istituzionali e, domani, dal Consiglio regionale, ma non credo che serva al Consiglio regionale. Viviamo una situazione particolare - qui non si tratta di entrare nel merito - e non spettano a noi riflessioni di un certo tipo all'intero Consiglio regionale spetta un ragionamento politico, cioè una riflessione politica sulla situazione particolare.
Ecco perché attraverso questo atto - questo atto di rottura, come è stato definito precedentemente dal Consigliere Reschigna - volevamo sollevare non soltanto l'attenzione all'esterno, ma una questione all'interno del Consiglio regionale e svolgere una riflessione politica che credo serva al futuro della Regione Piemonte.
Penso che questa legislatura, al di là delle questioni e delle vicende sia arrivata al termine del suo mandato per una ragione politica, per l'incapacità di questo Consiglio regionale, ormai, di poter non soltanto recuperare un rapporto di fiducia con i cittadini piemontesi. La vera rottura è andare ad elezioni e ricominciare, per chi dovrà ricominciare Per quanto mi riguarda, volge al termine quest'esperienza, che è stata straordinaria; nello stesso tempo, il Consiglio regionale e le Regioni devono continuare ad avere un ruolo importante nei livelli istituzionali del nostro Paese.
Per riconquistare questa fiducia e per riaprire una stagione nuova quella che stiamo vivendo deve concludersi. Ecco, per quale motivo Presidente e colleghi, non soltanto noi ci siamo rivolti, certo, ai colleghi dell'opposizione; in questo caso ci rivolgiamo a tutti i colleghi ai colleghi della maggioranza, affinché questa riflessione politica possa avviarsi.
un invito pressante quello che noi formuliamo: apriamo questa riflessione, cerchiamo di riflettere su quanto è accaduto e su quanto sta accadendo, sulla situazione particolare, e apriamo davvero una stagione nuova per il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Desumo dall'intervento precedente di avere tre minuti a disposizione, è corretto?



PRESIDENTE

Sì, però non ho mai tolto la parola, come sa.



BURZI Angelo

Era solo per sapere come organizzarmi.
Degli interventi fin qui svolti, voglio solo puntualizzare due questioni.
Intanto, mi spiace quando il collega Muliere dice, al suo esordio, che c'è stata un'alzata di spalle rispetto all'iniziativa del PD. Io ho partecipato solo ieri alla riunione dei Capigruppo, e non intendo farne qui una sintesi, altrimenti i tre minuti trascorrerebbero prima ancora di aver pronunciato i titoli, ma escludo che da parte di tutti gli interventi - tra i quali il mio, e oggi cercherò di ripeterlo - ci sia stata un'alzata di spalle.
Invece, mi rivolgo prevalentemente - come al solito, è il mio obiettivo preferito - al collega Gariglio, proprio perché stimandolo gli parlo. Chi mi conosce sa che ho difficoltà di parola con persone verso le quali, per motivi totalmente dipendenti dal mio pessimo carattere, non ho facilità di colloquio. Ho molta stima del PD, anzi, ho invidia per il partito, intanto perché è un partito - e io ho avuto difficoltà nel corso degli ultimi vent'anni a trovarne uno che sembrasse un partito, anzi, non lo era proprio, per tanti versi, adesso credo sia chiaro a tutti - e, in secondo luogo, perché discutono, e questa discussione faticosa e lacerante è un elemento di ricchezza.
Proprio perché ho stima, mi permetto di dire che i ragionamenti del collega Gariglio sono erronei. Ieri, il suo Capigruppo nella riunione dei Presidenti di Gruppo e, oggi, lui qui hanno iniziato il discorso dicendo: "Non certo per ergerci a giudici". Excusatio non petita, accusatio manifesta. Mai frase fu più inopportuna, detta oggi.
Io non faccio il legale e, tra le tante cose che non so, le mie carenze giurisprudenziali non sono quelle che intendo ridurre nella seconda parte della mia vita, perché sono giunto stentatamente ad una certa età. Ho un sacco di buchi da coprire, ma non sono quelli. È pieno di avvocati che ne sanno più di me, però oggi non può non sfuggire ad un occhio attento, mica di tutti, ma quello di Gariglio lo è, per cultura e per attenzione, che il tema di cui stiamo dibattendo è anche un tema della Regione Piemonte, ma non solo. È anche un tema di rapporto con coloro che ci hanno votato e che qui in qualche modo cerchiamo di rappresentare. Ma non solo. E allora, vi do delle notizie che forse vi sono sfuggite, perché dipende anche dal fatto che, a forza di discussioni, si dimentica di parlare con la gente o almeno, non lo fa più da quando, in un momento molto interessante - e ahimé, infelice per lui e non solo per lui - ha perso le primarie che hanno poi eletto il Sindaco di Torino.
La gente non ha fiducia in quelli che fanno il nostro lavoro, o mestiere, ma mica da adesso! È da un bel po' che non ha più questa fiducia.
Il tema della rottura della fiducia è un tema ampio: so che qui ogni tanto se ne parla e le opinioni di tutti non convergono, ma una cosa è certa: il tema della fiducia è già stato risolto. Non è certamente la fase attuale che sia, né un'aggravante - secondo me, almeno - né un elemento dirimente.
ben strana cosa che qualcuno che crede in un Istituto e in una Istituzione come il Consiglio regionali invochi, chieda o auspichi - non ergendosi a giudice, che sia ben chiaro, che nessuno abbia il sospetto che ci si debba dimettere oggi, quando la notitia criminis c'è, l'avvio di conclusione delle indagini.
Sul tema del rimborso al TAR del 9 gennaio ho già detto.
Stanno succedendo cose strane in questo Paese, ogni giorno ne leggiamo alcune. Certo che do per scontato - personalmente, non è un auspicio o una convinzione - che sia difficile togliere al Presidente Cota alcuni dei 27 mila voti che alcuni hanno messo sotto un simbolo - che nessuno ha contestato e la cui raccolta firme è legittima - e dove c'era scritto "Presidente per Cota". Poi se ne sono viste tante e questa potrebbe essere una ancora da vedere. Credo infine - concludo e mi scuso per il tempo in più, ma lo risparmierò quando interverrò su altri temi - che chi è stato come noi di Progett'Azione, molto critico nei riguardi della Giunta Cota e del suo Presidente, tuttora la critica non l'ha certamente dimenticata basta leggere i documenti che abbiamo ascritto, molti dei quali sono lettera morta e che non si contrappongono, spesso, ad analoghi documenti dell'opposizione, non possono non vedere che oggi c'è da lavorare.
E allora, se c'è da lavorare, e lo dice il PD stesso, ci sono leggi urgenti da fare - oggi, Reschigna ha detto che mancano dei soldi ad un tema interessante come la programmazione - oggi questo lavoro di Consiglio è un lavoro di Aula, è un lavoro nostro.
Ben strana cosa essere urgenti nel lavoro e contestualmente dimettersi mi sfugge la ragione - dalle Istituzioni.
Dopodiché, non è un'alzata di spalle, ma quando ci sono i problemi bisogna semplicemente risolverli, uno ad uno, e poi uno e poi uno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
La posizione del mio Gruppo consiliare e la mia è nota. Abbiamo tentato di raccogliere firme su mozioni di sfiducia, a partire dal ricorso sull'esito elettorale. Ad aprile ho chiesto uno scatto di autorevolezza riconsegnando al voto la Regione Piemonte, rispetto alla perdita di autorevolezza che le vicende che hanno coinvolto il Consiglio hanno prodotto.
Sono talmente convinta di questo percorso, che è quello appunto delle dimissioni e della restituzione alla consultazione elettorale, che non mi dispiace nemmeno che ora questa richiesta sia diventata così famosa e di pubblico interesse, perché il partito di opposizione maggiore, cioè il Partito Democratico, l'ha fatta propria.
Me ne compiaccio e mi associo.
Non ho potuto dimettermi da nessun incarico istituzionale perché le Vicepresidenze erano tutte coperte dall'Italia dei Valori e dal Partito Democratico, quindi posso solo confermare la mia disponibilità alle dimissioni dal ruolo di Consigliere regionale, quando queste producano l'effetto politico che il Partito Democratico ha voluto sottolineare.
In questa situazione, e visto anche l'andamento di questa seduta vorrei fare due osservazioni.
Se l'apertura di questa seduta è il segno di ciò che accadrà in tutte le prossime sedute, ed è il profilo che avremmo in tutte le prossime sedute di Consiglio regionale, vale a dire l'alzarsi del livello comprensibile e fondato delle opposizioni nel segnalare situazioni concrete da affrontare urgentemente, ma anche nel richiamare la maggioranza a quell'impegno di dignità e di ricerca di autorevolezza che noi riteniamo di perseguire con la nostre dimissioni, credo che non dovremmo aspettare il 28 febbraio.
La prima questione che pongo al Partito Democratico, quindi, è che l'interruzione della tornata legislativa, proprio per consentire che il dibattito di chi di succederà sia all'altezza della qualità dei temi di governo, probabilmente dovrà essere accelerata, perché le caratteristiche delle relazioni politiche in quest'Aula, a cominciare da questa mattina rendono evidente che il clima di discussione, sia pure con una scadenza, a breve, di questioni da affrontare in termini di governo che abbiamo di fonte a noi, non c'è più. Non c'è più fuori dall'Aula. Non credo certo che il segnale che abbiamo ricevuto questa mattina sia il movimento di opposizione sociale a cui il PD ed anch'io aspiro: sarebbe poca cosa colleghi della maggioranza, se l'iniziativa di mobilitazione sociale contro le scelte governative di Cota si riducesse con l'esempio di una persona che legittimamente protesta. Ben altre, mi auguro, saranno le forze da mettere in campo. Credo, quindi, che occorra un'anticipazione, e credo anche che le opposizioni debbano, rispetto alle prospettive future, ragionare sulla qualità delle proprie relazioni politiche.
Non sfuggirà al PD che tale linea è condivisa dalle forze della sinistra, a cominciare da quelle che la coalizione di centrosinistra aveva voluto escludere; mentre quelle, come l'UDC, con le quali il centrosinistra aveva privilegiato un rapporto politico di governo, non sembrano addivenire a questo atteggiamento unanime delle opposizioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Credo che l'esito della Conferenza dei Capigruppo di ieri e gli ultimi interventi che abbiamo sentito denuncino due cose. Da un lato, una certa dose di ipocrisia - lo dico senza voler provocare nessun tumulto e nessuna provocazione - e, dall'altro, uno stato di confusione e di divisione all'interno dell'opposizione. Ieri, alla Conferenza dei Capigruppo, il Gruppo del PD ha ufficialmente comunicato le dimissioni dei propri esponenti dalle Presidenze degli organi del Consiglio regionale dove loro hanno i loro rappresentanti.
Noi abbiamo espresso il nostro dispiacere, perché secondo noi è una cosa negativa abbandonare queste posizioni all'interno del Consiglio regionale. Riteniamo che questo Consiglio regionale e la Regione Piemonte possano ancora dare un contributo per risolvere e aiutare a risolvere i problemi dei piemontesi, quindi abbandonare questi organi interni al Consiglio regionale non ci sembra una cosa positiva.
Ma non l'abbiamo detto solo noi. L'hanno detto anche altri esponenti dell'opposizione, come il collega Ponso, il quale, giustamente dal nostro punto di vista, ha invitato l'opposizione a non abbandonare questi incarichi, perché l'opposizione deve svolgere correttamente una funzione di controllo all'interno del Consiglio regionale e delle Commissioni, quindi vi ha invitato ad individuare un'altra persona a sostituire i vari Vicepresidenti delle Commissioni e, in particolare, la Vicepresidenza del Consiglio. Lo stesso Capogruppo dell'UDC, il Consigliere Negro, in un appassionato intervento ha detto chiaramente che lui, allo stato attuale non riteneva opportuno dimettersi, perché a suo dire - e condivido il suo pensiero - siamo o sono persone innocenti che abbiamo agito in buona fede.
A questo punto mi sembra davvero, permettetemi di dirlo, ipocrita quanto ha detto nei giorni scorsi in particolare il Partito Democratico, e cioè che si sarebbero dimessi soltanto dopo l'approvazione del bilancio, la riforma elettorale e la riforma dei fondi europei: sembra un programma di legislatura! O ci si dimette oppure no. Da questo punto di vista, credo che abbia ragione la collega Artesio quando sostiene che bisognerebbe uscire da questa ipocrisia.
Così come mi sembra opportuno, sempre che ci sia ancora dell'onestà intellettuale in quest'Aula, ricordarsi tutti insieme che allo stato attuale vi è stata una semplice, per quanto significativa, comunicazione di conclusione delle indagini. Da adesso in avanti molto colleghi, sia di maggioranza che di minoranza, potranno spiegare, se vorranno, le proprie posizioni ai Pubblici Ministeri. Sono convinto che dopo il confronto con la Magistratura, che si aprirà nei prossimi giorni, molte posizioni, molte situazioni e tutto il caso secondo me potrà essere fortemente ridimensionato.
Dunque, ci sembrano davvero premature e strumentali alcune iniziative dell'opposizione, come quella di chiedere lo scioglimento del Consiglio regionale.
Concludo, Presidente: ha concesso qualche minuto in più anche ad altri colleghi, lo consenta anche al sottoscritto.
Due ultime considerazioni sulle firme false. Si parla sempre delle firme false della lista "Pensionati per Cota", ma, guarda caso, non si parla mai delle firme false della lista "Pensionati e invalidi per Bresso", il cui sottoscrittore ha già patteggiato, quindi ha ammesso la colpa, e il processo per la signora Stanuovo, che era evidentemente la responsabile di questa lista, inizierà nei prossimi giorni presso il Tribunale di Torino. Anche come comunicazione bisogna dare il giusto spazio sia ad una vicenda che all'altra.
Ci saranno sicuramente ambienti che vogliono lo scioglimento del Consiglio regionale, ma ci sono tanti altri ambienti, associazioni di categoria e associazioni del mondo cattolico, come potrà confermare l'amico Leo (ma anche nella mia provincia), che invece ci chiedono di chiarire le nostre pozioni di fronte alla Magistratura e di proseguire nell'attività legislativa e amministrativa del Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione di queste comunicazioni e di quanto è stato ribadito da coloro che mi hanno preceduto negli interventi perché sento doveroso puntualizzare la posizione del Gruppo IdV già ribadita ieri nel corso della Conferenza dei Capigruppo.
Intanto perché ritengo opportuno informarne anche il Consiglio regionale, e non solo la Conferenza dei Capigruppo, anche se venerdì siamo usciti sui giornali - ma non tutti ci hanno pubblicato - con un nostro comunicato.
In secondo luogo, perché, con amarezza, questa mattina ho letto su un settimanale delle cose che non ho detto, o perlomeno che sono state travisate, nonostante abbia cercato di essere chiaro nella Conferenza dei Capigruppo.
Leggo che il sottoscritto e un'altra persona "potrebbero subentrare a Placido", senza il titolo di "Presidente" o altro davanti al cognome semplicemente "a Placido".
Io non ho mai detto una cosa del genere. Ieri ho ribadito la posizione del nostro Gruppo in merito. Non c'è nessuno - credo - che stia tentando di scalare la Vicepresidenza: ci mancherebbe! Ci mancherebbe altro! un incarico che, per un equilibrio partitico e politico in seno al Consiglio regionale, appartiene al Partito Democratico.
Il Partito Democratico ha fatto una scelta chiara e decisa: la rispetto, ma noi, come Italia dei Valori, non la condividiamo per quanto riguarda l'Ufficio di Presidenza.
L'Ufficio di Presidenza riveste un altissimo ruolo istituzionale e non può essere menomato o monco dalla rappresentanza delle opposizioni. Per questo motivo, ieri ho richiamato in appello tutte le opposizioni qua presenti affinché individuino una persona che possa ricoprire il mio incarico.
Sempre in questo periodico leggo "anche disposto a fare un passo indietro". Io toglierei la parola "anche": disposto a fare un passo indietro, purché quel posto, per un rispetto istituzionale e per un equilibrio (ovviamente l'Ufficio di Presidenza, come sapete, regola i lavori del Consiglio regionale), sia dignitosamente e soprattutto legittimamente rappresentato da una persona delle opposizioni. Sempre su quel periodico leggo: "Si votino" - detto da me - "altri due che accettino di ricoprire gli incarichi". Ribadisco che non stavo parlando della Vicepresidenza, ma del mio posto. Dunque, la posizione del Gruppo di Italia dei Valori - la ribadisco oggi - è chiara e netta per quanto riguarda l'Ufficio di Presidenza.
Per quanto concerne lo scioglimento del Consiglio e le nuove elezioni siamo favorevoli sin da subito. Abbiamo sottoscritto già nei tempi passati le nostre dimissioni.
Non condividiamo le dimissioni del 28 febbraio; dimissioni a scadenza cronologica che, per noi, non hanno un significato: se c'è da andare avanti, facciamolo subito e con determinazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Non possiamo che ribadire anche noi quanto sia oggettiva - e non soggettiva - la delicata situazione che sta vivendo la Regione Piemonte.
Crediamo che ogni forza politica che sieda in quest'Aula non possa sottovalutare la situazione e non riteniamo nemmeno condivisibile minimizzarne la portata, dicendo che siamo all'interno di una fase in cui la politica è in crisi, le istituzioni sono in crisi e non hanno più credibilità.
Pensiamo che ci sia una specificità piemontese che non possiamo sottovalutare. È una specificità che noi vogliamo ricondurre, dal punto di vista temporale, non soltanto a questi giorni, perché, in effetti, già parecchi mesi fa avevamo sottoscritto la mozione di sfiducia a cui faceva riferimento la Consigliera Artesio, che chiedeva appunto che le opposizioni si unissero sulla sfiducia al Presidente della Giunta Cota.
La condivisione nelle opposizioni non ha avuto buon esito e allora, a questo punto, ci ritroviamo qui a portare avanti nuove azioni.
Noi non possiamo rinunciare ad incarichi istituzioni, così come hanno fatto altri Gruppi, poiché non ne abbiamo, ma sicuramente non siamo disponibili ad alcun reintegro che possa riguardare il Gruppo Sinistra Ecologia Libertà.
In questo momento, riteniamo che le opposizioni debbano lasciare la responsabilità - è un termine che viene più volte evocato - alle forze di maggioranza di decidere se proseguire una legislatura che ormai giudichiamo irrimediabilmente segnata.
Da questo punto di vista, quindi, credo che le opposizioni - tutte debbano "passare la palla" ai Gruppi di maggioranza. Certamente, quello che è capitato questa mattina fa già capire che la prosecuzione della legislatura sarebbe comunque difficile.
poi oggetto di un dibattito esterno a quest'Aula un'accelerazione affinché anche i Gruppi dell'opposizione possano mettere in campo da subito una proposta alternativa di governo, che, come non ci stanchiamo di ripetere, non può essere basata solo sull'antipolitica, o comunque su una differenziazione fra buoni e cattivi, ma deve avere al suo centro delle politiche diverse, a partire dalla sanità e dai trasporti.
Noi crediamo che questo sia un elemento su cui le opposizioni debbano iniziare a lavorare celermente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Sono stato richiamato più volte e vorrei ricordare a quest'Aula il perché della decisione delle dimissioni dagli incarichi istituzionali pubblici.
Noi, come Gruppo UDC, facciamo parte della coalizione della minoranza: si è deciso insieme, unanimemente, di dare le dimissioni dagli incarichi istituzionali. Noi, in questo caso, ne avevamo solo uno, quello delle attività produttive della III Commissione del mio collega, avvocato Alberto Goffi, e l'abbiamo fatto.
Tuttavia, vorrei evidenziare questo punto. Vedo qui tante televisioni e tanti giornalisti. Li pregherei di evidenziare non solo il male, il brutto ma anche le cose belle che si sono fatte.
Stamattina, qui alle mie spalle, da qualcuno del pubblico è stato affermato che prendiamo 12.000 euro al mese! Questa è una cavolata! Perch non è mai stato evidenziato cosa ha fatto il Consiglio regionale per noi Consiglieri. Ci siamo ridotti...
Non ve lo dico qui, chi vuole saperlo e chi ha orecchie per intendere intenda. Questo credo sia un passo importante, che abbia voluto dare esempio ai cittadini.
Comunque ho ancora rispetto delle Istituzioni, ma voglio fare un richiamo alla maggioranza di dare un segno vero e tangibile.
Il Consigliere Reschigna ha richiamato il discorso dei fondi europei 2014-2020: questo è un aspetto che avrei voluto richiamare anch'io, perch non è giusto che il Piemonte prenda sempre meno nei confronti di altre Regioni. Dobbiamo richiamarlo. Nella fattispecie, noi abbiamo degli uffici a Bruxelles che dobbiamo sfruttare di più, l'ho già detto più volte, perch il denaro che ci spetta deve arrivare.
Si sta lavorando, però devo anche dire, cari amici e colleghi, che non possiamo non avere occhi per vedere e orecchie per intendere. Quello che è capitato, purtroppo, è stato un solco enorme che ha creato una voragine in mezzo al popolo per la perdita della fiducia, questo è vero, però vorrei richiamare che non si deve fare di tutta l'erba un fascio.
Lo voglio dire in quest'Aula, perché ci sono degli amministratori onesti sia da una parte che dall'altra.
Allora, proprio per questo, bisogna dare adito all'istituzione, agli amministratori seri e onesti di continuare il proprio lavoro.
Io dico che, dopo il temporale, come sta capitando, può darsi - ma ne sono certo - che sorga di nuovo il sole. Questo però è un richiamo forte che voglio fare alla maggioranza, forte. Però, ad oggi, l'ho detto, ma n il PD né qualcun altro ha dato le dimissioni da Consigliere regionale. Io in primis - l'ho già detto e lo ripeto - non ritengo giusto oggi buttare la spugna, perché non mi sento responsabile di quello che è accaduto, ma quello che si è fatto, lo si è fatto per il bene dell'Istituzione. Non abbiamo fatto - almeno, parlo per il nostro Gruppo - niente di illegale.
Comunque, alla fine, dico che rimarrò fedele al mio partito e alle decisioni del mio partito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Utilizzo questi pochi minuti per argomentare le ragioni che mi hanno indotto a rassegnare le dimissioni, come i miei colleghi, dalla IV Commissione e dalla VI Commissione. E non sono sicuramente delle motivazioni dettate della scarsa credibilità di questa Giunta. Le spiego.
Non è che io mi sia dimesso perché, tre mesi dopo l'insediamento di questa legislatura, il Vicepresidente Roberto Rosso, con le deleghe al lavoro e alle attività produttive, non si capisce perché è volato via.
Non certo mi sono dimesso perché avete cambiato l'Assessore alla sanità, Caterina Ferrero.
Non certo mi sono dimesso perché è cambiato l'Assessore Massimo Giordano.
Non certo mi sono dimesso perché l'Assessore William Casoni è seduto tra i banchi dei Consiglieri e non è Assessore.
Non certo mi sono dimesso perché l'Assessore Maccanti adesso è tra i banchi dei Consiglieri e a lei è subentrato l'Assessore Molinari.
Non certo mi sono dimesso perché l'Assessore Monferino è volato via e con lui, la rivoluzione copernicana, la grande rivoluzione della riforma sanitaria.
Assolutamente no.
Mi sono dimesso solo ed esclusivamente non per le spese oggetto di indagine: vi ho già spiegato l'altra volta che per questo attendiamo delle sentenze che possano passare al più presto in giudicato; poi, i cittadini sono liberi di esprimere i loro giudizi. Ma mi sono dimesso perché c'è una sentenza della Corte di Cassazione, passata in giudicato, che dice che quella sedia là, dove è seduto il Presidente Roberto Cota, è infettata da un vizio di illegittimità. E se è infettata quella sedia, a mio avviso sono infettate tutte le sedie.
Poi, dato che la procedura nel quadro normativo del nostro Paese attende, secondo me, delle mere notifiche da parte del TAR il 9 gennaio e poi del Consiglio di Stato, per queste motivazioni, e solo ed esclusivamente per queste motivazioni, abbiamo rassegnato le dimissioni e solo per queste motivazioni chiedo gentilmente al Presidente Cota di fare un regalo di Natale ai cittadini piemontesi, senza spendere un centesimo andando a casa. Perché si possono fare dei regali a zero, e questo è uno di questi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Devo dire che mi sono veramente stancata di sentire una marea di banalità e quindi parlo a lei, Presidente. Voglio parlare, perché li rispetto molto, per quel che mi riguarda, ai colleghi certamente, ma anche ai rappresentanti dell'informazione, perché i rappresentanti dell'informazione sono un pilastro della democrazia, non c'è niente da dire, che facciano bene o che non facciano bene, dal nostro punto di vista però pilastro sono e pilastro restano.
Allora chi parla, Presidente, in questo momento è il peggio del peggio.
Io sono il peggio del peggio. Facevo parte della direzione nazionale del Partito Socialista, con Bettino Craxi, lasciai la direzione, corsi al Raphael (ero giovane, ero una ragazza) e assistetti all'episodio delle monetine.
La storia ha detto anche altre cose e poi altre ne dirà. Qualcuno ha preso il posto dei riformisti o lo voleva prendere, ma non era e oggi continua a non essere riformista. Perché il riformismo parte dal cuore delle persone, prime che dalle procedure, e ci dice in questa vicenda che dovremmo vedere, da un lato, politicamente e, dall'altro, dal punto di vista anche giuridico. Dovremmo vedere politicamente, perché il nostro imbarazzo, colleghi del PD, è un imbarazzo profondo.
Il mio, perché ho aderito solo dal punto di vista tecnico, Presidente a Forza Italia - c'è stato un refuso nella lettera che lei ha ricevuto - è un imbarazzo estremamente profondo. Ma come potrebbe non esserlo? Perché ci sono vicende molto gravi che fanno riflettere. Queste vicende riguardano tutte buona parte delle Regioni italiane, e i grandi organi di stampa stanno cominciando a dire, attraverso autorevoli penne (una è a Torino, ma ce ne sono tante), che è tempo che le Regioni vengano tolte di mezzo. Io che sono diventata una dipendente della Regione Piemonte nel 1972, quindi sono oltre che una vecchia socialista, oltre che una della direzione del PSI, sono pure vecchia proprio, mi ricordo la fatica che hanno fatto per avere un ruolo, perché c'era uno straordinario centralismo.
Oggi il centralismo è tornato, colleghi e amici, ed è tornato non solo in Italia, ma anche in Europa. In Europa nessuno vuole più sentire di associazioni elettive. Perché? Perché in tempi di straordinaria carenza economica, il potere si concentra e si difende. Questa può essere una ragione. Forse sì. La mettiamo lì, però la dobbiamo esaminare. Non c'è molto tempo per questo intervento.
E noi, dopo quelle monetine - siamo nel '93 - vediamo tutta una serie di leggi che cambiano e il finanziamento illecito (quello per cui si va a morire) diventa un reato amministrativo.
Ne hanno beneficiato nomi straordinariamente illustri di questa Repubblica. Voi avete i vostri, altri ce ne saranno, altri ce ne sono.
Finisco molto rapidamente, perché so che il tempo è poco, bisognerebbe parlare di più. Però voglio esprimere solo due concetti. Me li consenta poi penso che non interverrò più in quest'Aula, perché questa è un'Aula nella quale non si ha mai il coraggio di dire la verità! Non si ha mai il coraggio di dire mezza verità! Non ce l'ha l'opposizione e non ce l'ha la maggioranza! Io mi sento estremamente a disagio, Presidente; e penso che nel giro di pochissimo aderirò al Gruppo Misto, per finire queste poche settimane da sola, perché mi sento sola veramente! In un posto dove la verità non si dice! Perché per fare politica ci vuole coraggio! Non ci si può riparare dietro a delle cose, ci vuole coraggio! Possiamo avere sbagliato e io certamente sono una persona che posso avere sbagliato o posso essere indotta ad avere sbagliato, ma sempre in buonafede.
Ho quarant'anni di vita politica che ho gestito qua dentro, e non ho rubato mai mezzo euro a nessuno! Ho solo dato! E allora voglio dire che dopo quelle monetine, però in questo Paese ci troviamo sempre in una condizione ed è quella - e in questo voi siete bravissimi - di dovere quasi rispondere ad una soggezione morale nei confronti dell'allora Partito Comunista, poi del PDS e poi di come si è chiamata questa concentrazione cattocomunista, che si chiama Partito Democratico. E lo dico con tutto il rispetto! Con tutto il rispetto! E allora le cose che per me non vanno bene, magari sono frugali per altri e così via.
Chiudo dicendo ai colleghi del Partito Democratico e ai colleghi di quella sinistra e centrosinistra che tanto era rammaricata nei corridoi quanto me fino ad una settimana fa. Se vi volete dimettere, colleghi, fate una cosa semplice: dimettetevi. Fate una cosa semplice, la più banale del mondo. Fatelo! Proviamo a vedere, perché il garantismo comunque ci dice che io ho il diritto - finché dura questa Assemblea - di potermi difendere! Difendere! Perché io mi voglio difendere, perché non ho fatto niente di male! Presidente, le chiedo: faccia il diritto di accesso ai quarant'anni precedenti di questa legislatura, di questa storia. Lo faccia, Presidente! Lo faccia, perché noi dobbiamo veramente dire che può darsi che abbiamo sbagliato. Può farsi che abbiamo sbagliato, certamente avremo sbagliato, ma il passato ci ha indotto in questa direzione.
E poi voglio dire un'altra cosa e concludo. Io mi dimetterei anche in questa vicenda, però c'è una cosa che non attiene assolutamente alla Magistratura, e lo dico a voi, uomini e donne dell'informazione.
Dico una cosa: mi piacerebbe, vorrei, chiederei - dal punto di vista politico, non da altri punti di vista, perché la giaculatoria della fiducia nella Magistratura la faccio anch'io - che voi, per cortesia, aveste il garbo - e lo dico piano perché non voglio provocare nessuno - visto che noi viviamo di scontrini...
Ha ragione Fassino: questa è passata dalla Repubblica fondata sul lavoro alla Repubblica fondata sullo scontrino, ma di questo non mi stupisco. Non mi stupisco, perché al mondo bisogna prendere le cose come sono, come arrivano e quando arrivano. Adesso c'è questo: c'è un'antipolitica, c'è un'anticasta, probabilmente per tanti anni di errori probabilmente per la crisi economica, probabilmente perché adesso serve così, anche in un contesto europeo.
Però, io dico: fate una cosa, prendete l'elenco dei vostri scontrini (sotto il profilo politico), mandateli a questi signori, così ragioniamo di scontrini tutti nello stesso modo, perché io - e questo le chiedo Presidente - che ho speso 600 e più euro per fotocopiare tutte le carte dell'indagine - proprio perché ho fiducia nella Magistratura e voglio leggere e adesso devo avere fiducia ovviamente anche nella Guardia di Finanza - le carte del PD non le ho trovate.
Non lo so, sarà una questione procedurale, e non la discuto né con la Magistratura né con altri, però dal punto di vista politico, se c'è questa superiorità morale, invito - con il garbo maggiore che sono capace di avere nei confronti di tutti voi che io stimo, tutti dal primo all'ultimo - di consegnare questi scontrini. Altrimenti la storia si ripete e si ripete una storia che ha visto, anche in questo momento, delle scelte politiche, dove stare al calduccio del PD conviene e garantisce sempre un po' di più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Presidente, mi dà un compito ingrato, cioè quello di parlare dopo la collega Carla Spagnuolo. È un compito ingrato, ma è un compito che ho il diritto di esercitare, visto che in quest'Aula stiamo parlando di diritti.
Mi sono dimesso anche io da Vicepresidente della Commissione sanità.
Una Commissione che è stata umiliata per un anno e mezzo dall'Assessore Monferino e che adesso è un po' intorpidita - lo dico con affetto dall'Assessore Cavallera, ma certamente oggi esiste una disponibilità maggiore rispetto al passato.
una Commissione nella quale sia io sia la Presidente Spagnuolo sia il Vicepresidente Botta qualche volta ci siamo trovati a disagio, perch avevamo la sensazione che nei confronti di una delle Commissioni più importanti non ci fosse, da parte dell'Assessore di turno - il "di turno" è irrispettoso, ma ce ne sono stati tre - la giusta considerazione.
una Commissione nella quale ho lavorato bene con la Presidente Spagnuolo, alla quale sono anche legato da un rapporto di affetto, di simpatia e di amicizia, e anche con il collega Botta. Ma abbiamo deciso di dimetterci tutti dalle Commissioni, perché noi pensiamo davvero che questo Governo regionale e che questo Consiglio regionale abbia esaurito completamente il suo mandato, perché con gli errori, con i torti, i difetti e le cose pur positive che ci possono essere state, crediamo che il rapporto di fiducia con i cittadini di questa Regione si sia completamente incrinato.
Da partito responsabile, abbiamo proposto una data: quella di maggio perché a maggio si vota per le elezioni amministrative e per quelle europee; e dato che ci è stato spiegato da parte del governo regionale quando si discuteva del referendum sulla caccia, che votare avrebbe significato spendere 22 milioni di euro, noi potremmo dire ai piemontesi che siamo disponibili a votare a maggio perché in questo modo si risparmiano 22 milioni di euro, visto che - appunto - anche quel rapporto di rispetto per le istituzioni, che giustamente la Consigliera Spagnuolo difende, si è incrinato.
Si è incrinato per quello che sta succedendo in questi giorni e si è incrinato perché il Consigliere Giovine ha - lo dice la Magistratura con due condanne (due anni e otto mesi a lui e due anni e quattro mesi a suo padre) - taroccato le liste.
Presidente Cattaneo, nella passata legislatura, quando Giovine e anche Lupi facevano ostruzionismo per avere la possibilità di costituirsi in mono Gruppi ed avere più risorse disponibili, avevo invitato centrodestra e centrosinistra - ed è agli atti - a non candidare né uno né l'altro per la legislatura successiva, perché si occupavano soprattutto degli interessi propri più che di quelli dei piemontesi.
Credo che Giovine abbia danneggiato il Presidente Cota. Sono infatti d'accordo con il collega Burzi: può darsi che tutte quelle persone che hanno votato per Cota intendessero votare per lui, ma hanno votato per una lista che era taroccata; e se la lista è taroccata, le elezioni non possono essere valide.



BOETI Antonino

PEDRALE Luca (fuori microfono)



BOETI Antonino

Non solo quella lista!



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Pedrale: non interrompa! La prego di chiudere, Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

La Magistratura stabilisce quali sono le liste taroccate e si comporta di conseguenza.



BOETI Antonino

PEDRALE Luca (fuori microfono)



BOETI Antonino

La Magistratura l'ha già stabilito!



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Pedrale! Continui, collega Boeti.



BOETI Antonino

Ho detto che la lista è taroccata e vorrei non avere la reazione del centrodestra, che mi sembra inopportuna. Lo dice la Magistratura che la lista è taroccata, con una condanna a due anni e otto mesi di carcere.
Vorrei concludere in maniera serena questo intervento. È dunque opportuno, secondo noi, resettare e dire ai piemontesi che a maggio si volta pagina. Si volta pagina magari con la vittoria del centrodestra, come abbiamo visto in Lombardia, ma oggi è indispensabile voltare pagina.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'ITIS "M. Delpozzo" di Verzuolo (CN)


PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti.
A nome dell'Assemblea e mio personale, saluto le ragazze, i ragazzi e i loro insegnanti della classe II A dell'ITIS "M. Delpozzo" di Verzuolo, che sono in visita a Palazzo Lascaris stanno seguendo i nostri lavori.
Grazie e benvenuti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale relativa alle "Dimissioni dagli incarichi istituzionali" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il nostro dibattito, per il quale ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
A me dispiace che siamo a ripetere in quest'occasione cose che sono state dette in un'altra Assemblea consiliare e alla riunione dei Capigruppo. Per questo mi permetto di rimandare agli interventi di vari colleghi di maggioranza e mi permetto in particolare, per affinità, di riferirmi a quello della collega Costa che, sia in Assemblea la volta precedente sia in Conferenza dei Capigruppo, come si evince dai giornali ha fatto uno splendido intervento di richiamo alla responsabilità.
Cercherò di essere breve, anche se l'argomento è complesso. Ci chiedono spesso se siamo preoccupati. Ma certo che siamo preoccupati: preoccupati e tormentati. Non lo dico per celia, ma ho perso la voce dalle tante assemblee a cui sto partecipando per discutere e ragionare di questa situazione.
Siamo preoccupati della rottura del rapporto tra cittadini e politica anche se vi sarebbero molte eccezioni da fare. Vorrei dire però che, per onestà intellettuale, bisognerebbe avere la lungimiranza di guardare oltre il perimetro di quest'Aula.
La collega Spagnuolo ha svolto uno straordinario intervento, oserei dire di portata, dimensione ed excursus storici. Ma allora davvero qualcuno in buona fede può pensare che la rottura tra politica e cittadini sia avvenuta oggi, per le vicende della Regione? Insomma, basterebbe ascoltare con due orecchie e guardare con due occhi e non essere monocoli e unidirezionali. I cittadini hanno mille ragioni, giuste o sbagliate, di cui potremmo discutere. Leggete l'intervista del Presidente nazionale della Caritas, quando gli vogliono far dire che l'unica soluzione sono le dimissioni. La risposta è che no, quello che si pone è un problema generale, come ha detto Papa Francesco: è un problema etico e di coscienza di tutta la società; e forse - anzi, sicuramente - non solamente di quella italiana.
Mi riferisco a una statistica letta su la Repubblica qualche tempo fa che ho già citato in riunione dei Capigruppo: ci dice che i cittadini hanno sfiducia nelle Regioni.
Ripeto che è vero: il 70% dei cittadini dicono "secondo noi le Regioni non vanno bene". Peccato che il 92% dei cittadini sarebbe quasi felice se si sciogliessero i partiti e se accadessero tante altre cose. E poi - lo dico con immensa stima, perché conosco personalmente i cronisti e li apprezzo - l'81% dei cittadini non si fida di quello che scrivono i giornali; poi ovviamente l'opinione si fa su quelli, in realtà: sui giornali e sulle televisioni. Verso i politici la sfiducia è del 92 quindi peggio ancora. E permettetemi di dire, a proposito della politica che l'ultimo grande congresso di un partito come il PD non è che abbia migliorato la fiducia nei confronti della politica: denunce, scandali, De Luca, la camorra. Insomma, ce ne sono di cose. Un collega di quest'Aula ha denunciato tutto il congresso provinciale del suo partito (il PD, appunto) chiedendo che venisse annullato.
Allora, qui contano le persone, come sempre. Ha detto bene Carla Spagnuolo: io, nei confronti della sinistra - comunista o "post" che fosse me lo sono tolto da una vita il complesso d'inferiorità, essendo cresciuto con due genitori corretti, seri, ma comunisti e atei; l'ho fatto già da ragazzino, con le mie scelte cattoliche e democristiane.



PRESIDENTE

Concluda, collega Leo.



LEO Giampiero

Presidente, parlo a nome di tutto il Gruppo del Nuovo Centrodestra...



PRESIDENTE

Come tutti. La prego, non perda tempo e concluda.



LEO Giampiero

Ebbene, noi siamo preoccupati, dunque: siamo molto e seriamente preoccupati, ma ci dividono le risposte (ho citato quella del Presidente della Caritas). Ci sentiamo dire che la società piemontese vuole le dimissioni e lo scioglimento del Consiglio Regionale. Beh, cito tre casi e chiamo a testimoni i colleghi che hanno partecipato ad iniziative pubbliche negli ultimissimi giorni.
La prima è la collega Montaruli, presente ad un'assemblea al Centro incontri della Regione, promossa da 16 grandi organizzazioni cattoliche (le più grandi e rappresentative). Il Centro incontri era pieno, erano piene le quattro sale a fianco e c'erano 300 persone fuori. Quando sono intervenuto a nome della Regione, parlando del nostro impegno e dicendo che dovevamo continuare, i presenti l'hanno ribadito e hanno applaudito per due minuti.
Ieri, con l'Assessore...



PRESIDENTE

Concluda, grazie.



LEO Giampiero

Fatemi dire quello che non diranno mai i giornali... Ieri ero con l'Assessore Porchietto ad un incontro promosso da Manageritalia: 1.500 persone al Teatro Alfieri. Appena abbiamo chiesto "volete che continuiamo a lavorare?", c'è stato l'applauso. Claudia, raccontalo tu, che io ho finito il tempo...
Quindi, non è che tutta la società...



PRESIDENTE

Bene.



LEO Giampiero

Dico ancora una parola. Al coordinamento delle Associazioni culturali quando hanno sentito che il collega Laus intende dimettersi - caro Mauro te lo dico in diretta - hanno detto: "Noi contestiamo questa scelta e la preghiamo di ripensarci". In Commissione cultura, con il Presidente Marinello e gli Assessori, tutti i partiti stanno facendo un lavoro straordinario: Mauro, anche questo dobbiamo buttare alle ortiche?



PRESIDENTE

Bene.



LEO Giampiero

Ho finito, ho finito.



PRESIDENTE

Beh, ne prendo atto: grazie.



LEO Giampiero

Dico ancora una cosa.



PRESIDENTE

Collega Leo! Lei, oltretutto, è il mio Vicecapogruppo, quindi dovrei essere più severo con lei che con gli altri.
Concluda in venti secondi, prego.



LEO Giampiero

Perché mi vuole più bene...
Concludo, Presidente, ma io questo dibattito non l'avrei neanche fatto lei l'ha autorizzato e allora, almeno ci lasci dire qualcosa di sensato...
Facciamoci un esame: mettiamo da una parte della bilancia quel che è un bene per la Regione e quel che non lo è; facciamolo oggettivamente.
Io sono pronto, come in Commissione cultura e dovunque, a lavorare per concordare un programma efficace. E poi vediamo chi lavora e chi non lavora, chi ci sta e chi non ci sta.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Oliva; ne ha facoltà.



OLIVA Gianni

Ho ascoltato gli interventi e in particolare quello della collega Spagnuolo, sia per un'antica conoscenza sia per l'accoratezza con la quale si è espressa.
Appartengo a un partito che ha l'orgoglio di definirsi riformista all'interno del quale ci sono dei "cattocomunisti" che hanno la dignità ideologica di stare all'interno delle istituzioni democratiche; poi ci sono quelli che vengono solo da un'esperienza cattolica, quelli che vengono da un'esperienza comunista e quelli come me, che non sono né "catto" n "comunisti".
Siamo un partito, però, che ha la legittimità di esprimere le proprie posizioni e la serietà di proporre, in una situazione di emergenza come questa, una scelta, che non so se sia vincente, non so fino in fondo se sia quella giusta, perché lo si sa sempre dopo, ma che è un atto di testimonianza e di coerenza rispetto ad un'Assemblea che non ha più legittimità. E non ha più legittimità proprio per le cose che sono emerse questa mattina.
Consigliera Spagnuolo, il tono accorato con cui ha parlato le fa onore ma non la rende abile a far gestire una Regione. Con quello stato d'animo e la capisco, non si riesce a fare attività legislativa.
Questo è un dato che caratterizza questa Assemblea da tanto tempo. Non sono un giurista, ma so abbastanza per capire la differenza tra un avviso di garanzia e un rinvio a giudizio; tra una condanna di primo grado e una condanna definitiva. Ma non è questo il tema. Sono uno storico, e gli storici sono abituati a mettere insieme il passato con il presente per individuare i nessi causali e non per giustificare il presente alla luce del passato, ma per spiegare il presente alla luce di quello che è capitato prima; poi, il giudizio morale è di altro genere. Metto insieme i fatti che sono emersi in altri interventi. Il fatto di quanti Assessori sono cambiati in questa Giunta, e non sempre per avvicendamenti politici naturali, spesso per avvicendamenti traumatici non voluti. Anche la nostra Giunta ha avuto un avvicendamento di Assessore, ma di ben altro genere e drammaticamente dovuto alle condizioni di salute di Mario Valpreda. Vedo una Giunta che è cambiata per quasi tre quarti. Vedo un intervento della Magistratura sulle firme false. Ha ragione il Consigliere Pedrale a dire che non riguarda soltanto il Gruppo dei Pensionati di Giovine, ma anche quello che sosteneva Mercedes Bresso: non è una ragione in più per sentirsi non legittimati tutti, visto che tutti partiamo da una delegittimazione d'origine? Inoltre, constato i fatti di questa mattina. È evidente che siamo in una situazione di emergenza. Questa mattina in aula c'erano dieci televisioni, fotografi di Torino e provincia, i giornali di Torino che non hanno un giornalista, ma tre o quattro per ogni testata. In una situazione così di emergenza, bisogna fare una telefonata per sapere se il Presidente Cota è disposto a venire in aula a rispondere? Quando la nave affonda dov'è il comandante? Sull'isola del Giglio come Schettino? Oppure in mezzo alla situazione per rispondere e assumersi le sue responsabilità, fosse anche per dire al Partito Democratico che siamo degli irresponsabili! Non esiste che un Presidente di Regione, in una situazione del genere non ci sia. E non esiste neanche - Assessore Cavallera, mi permetta di dirglielo con simpatia - che, di fronte ad una contestazione fatta dal Consigliere Laus sulla base di un articolo di giornale che riguarda un fatto estremamente grave, un Assessore attento e preparato come lei non sia in grado di rispondere e rinvii alla Commissione.
Evidentemente, c'è una gestione di questa Regione che sta sfuggendo di mano e c'è una maggioranza e un'Assemblea, nel suo insieme, che non è in grado di produrre.
Non posso dimenticare che tre settimane fa abbiamo passato una giornata a discutere se era necessario discutere di quattro ordini del giorno relativi ad un intervento americano in Siria, che da tre mesi la politica internazionale ha risolto. Questa è la ragione vera per cui bisogna andare alle dimissioni e a nuove elezioni.
Quando in una casa inizia a sbrecciarsi un muro, poi cade una finestra poi si rompe una tegola, poi si spezza un cornicione, poi cade un muro, poi cade il pavimento, non si mettono le pezze, ma la si demolisce e si inizia a costruire da un'altra parte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Anzitutto, volevo sapere quanti minuti ho a disposizione.



PRESIDENTE

Ha tre minuti.



BONO Davide

Ma per le comunicazioni non sono cinque minuti?



PRESIDENTE

Su chiarimenti delle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale sono tre minuti. Ma non ho mai interrotto nessuno chi è andato oltre.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Non ci sto! No ci sto a questo tentativo, a parte alcuni ultimi interventi, di autoassoluzione da parte del Consiglio regionale e dei Consiglieri.
Anzitutto non posso che rimarcare anch'io la stridente assenza del Presidente Cota. Un Presidente di Regione, in una situazione del genere come è stato detto prima, viene in Consiglio, affronta i giornalisti affronta i Consiglieri e affronta una situazione in cui tutti i Consiglieri dell'opposizione che avevano degli incarichi si sono dimessi da questi incarichi. Non scappa, non sfugge di fronte alle difficoltà, anche se gravi e comprensibili. Questo è un primo dato sicuramente fondamentale.
Oggi l'assenza, l'ennesima assenza del Presidente Cota, è veramente il segnale della fine di questa legislatura. Non voglio entrare nel merito delle difese d'ufficio o, comunque, delle comunicazioni che hanno dovuto fare i Consiglieri regionali che si sono sentiti in dovere di farlo. Penso veramente alla figura del Presidente Cota che rappresenta tutti noi rappresenta tutto il Consiglio regionale e rappresenta tutti i piemontesi.
Ovvio che anch'io non posso che ricordare chi ha detto che c'è il diritto alla difesa e che in Italia siamo tutti innocenti fino a prova contraria, fino a sentenza definitiva. È giusto, sacrosanto, ma qui siamo in una situazione diversa: siamo dei rappresentati istituzionali che non solo devono sembrare, ma devono anche essere al di sopra di ogni sospetto.
Quindi c'è una questione di credibilità delle Istituzioni. Non bisogna attendere le sentenze, né quella del TAR del 9 gennaio né, tanto meno quella del rinvio a giudizio della Procura, tanto meno la condanna di primo grado. Bisogna anticipare, bisogna essere ogni tanto così intelligenti parlo di intelligenza politica, non personale - di capire quando è il momento di staccare la spina e di andare al voto.
Non facciamo una questione di attacco alle Istituzioni che ho sentito tante volte, non è una questione di centralismo verso il federalismo, non tiriamolo fuori oggi: ci sono delle precise responsabilità di una politica che non è stata capace di autoriformarsi in questi anni, soprattutto quando la marea stava montando in questi ultimi tre anni.
Torno a Cota, perché è il Presidente della Regione Piemonte. Non so cos'altro deve succedere perché un Presidente se ne vada a casa. Polverini ex Presidente della Regione Lazio, si è dimessa, così come si è dimesso Vito Defilippo, ex Presidente della Regione Basilicata, e non erano coinvolti direttamente loro, ma i Consiglieri e gli Assessori. Si è dimesso persino Formigoni (ovviamente, qualcuno dirà con un posto sicuro a Roma).
Il nostro Presidente Cota non solo resta attaccato alla poltrona, ma non viene neanche in Consiglio a discutere. Cos'altro deve comparire sui giornali? Io li ringrazio i giornali che hanno pubblicato le informazioni.
Li ringraziano tutti i piemontesi che ci hanno dato nozione del fatto che il Presidente Cota mente. Non lo dice Davide Bono, non lo dicono i Consiglieri, ma la Magistratura. Ha mentito 115 volte. Ha messo a rimborso degli scontrini in giornate in cui era altrove. Non può dare la colpa di ciò alla sua segretaria (tra l'altro, figlia del Capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Consigliere Carossa), perché non si scarica il barile sulla segretaria, ma si assumono le proprie responsabilità.
Cos'altro bisogna fare? Mi sono portato degli scontrini, perché anch'io ho delle spese personali: anch'io ho cambiato le gomme, ho messo quelle invernali, è ovvio, mi servono, quindi voglio chiedere se posso portarli al Presidente Cota e se posso farmeli rimborsare. Ho dei pranzi, dei regali di Natale da fare alla mia famiglia, ai nipoti, voglio capire se posso metterli a rimborso. Cos'altro deve succedere per far sì che un Presidente si dimetta? Chiudo dicendo che questo Presidente è bugiardo, ha mentito alla Magistratura, deve andare a casa, e se ne devono andare a casa tutti!



(Il Consigliere Bono espone uno striscione recante la scritta "Cotamente")



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.22 riprende alle ore 12.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricordo che non si possono esporre cartelli. Alla prossima Conferenza Capigruppo parleremo anche sulla gestione dei tempi. Non vorrei che la disponibilità, che è di manica larga, venisse interpretata come un avallo all'anarchia.
Siccome nessuno vuole togliere la parola a chi ne ha diritto stamattina mi sono sentito dire anche che sono un Presidente che si trincera dietro un Regolamento, ma in tre anni e mezzo non ho mai tolto la parola a nessuno, e forse ho sbagliato. Ne parleremo anche alla Conferenza dei Capigruppo, perché non si può interpretare il minuto in più, il minuto e mezzo, per raddoppiare o triplicare gli interventi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Egregio Presidente, colleghi e colleghe Consiglieri, mi sono chiesta a lungo, sentendo gli interventi di stamattina, di cosa stessimo discutendo e di cosa volesse sottoporre alla discussione il Partito Democratico, nel momento in cui ha visto i colleghi del mio Gruppo rassegnare le dimissioni da ruoli istituzionali importanti: dalla Vicepresidenza del Consiglio alle Vicepresidenze delle Commissioni.
Volevamo discutere di un lavoro in itinere o di sentenze in atto della Magistratura, siano esse di carattere penale o di carattere amministrativo? Volevamo discutere delle conseguenze individuali di questo? Credo proprio di no, perché queste cose faranno il loro iter in altri ambiti e, rispetto alle vicende individuali, auguro a tutti di poter spiegare il massimo possibile.
Quello che il Partito Democratico voleva discutere nel momento in cui ha fatto quel gesto è un'altra cosa: sono le conseguenze politiche di alcune questioni, sono la legittimazione politica di un'istituzione quale il Consiglio regionale, che è un'alta istituzione di carattere politico amministrativo.
E quando in un'istituzione di carattere politico-amministrativo, al di là del lavoro che devono fare altri organi dello Stato e di cui si stanno occupando, cadono le ragioni di legittimazione nei confronti dei cittadini quando un organo di rappresentanza, votato dai cittadini, che deve avere nei loro confronti un rapporto di fiducia per poter amministrare le cose che li riguardano è nelle condizioni di non poterlo più avere ed è caduta ogni forma di legittimazione, mi chiedo fino a quando noi possiamo andare avanti.
Subiamo un attacco pesante nei confronti del regionalismo pesantissimo, da questo punto di vista! C'è una ripresa di centralismo dello Stato estremamente forte e di grande dimensione e voi pensate che per rilanciare le Autonomie e il sistema delle Autonomie in questo Paese, per rilanciare le Regioni e il loro ruolo, il nostro compito oggi sia quello di arroccare, al momento in cui è dato lo scacco al re, spostando continuamente la torre? O il nostro compito oggi, restituendo alla politica tutta la sua dignità, tutto il suo ruolo e non facendo svolgere compiti politici ad altri, che bene ne sanno svolgere altri, non è invece quello di ripristinare il ruolo della politica e dire che noi difendiamo la Regione Piemonte, difendiamo le Regioni difendiamo il sistema autonomistico in questo Paese, difendiamo le ragioni della rappresentanza e della fiducia tra rappresentante e rappresentato? Il nostro compito non è quello di dire che la vicenda del Consiglio regionale del Piemonte oggi si conclude, affinché possa riprendere con più forza domani, magari senza molti di noi, ma con altri che avranno un rapporto molto più forte e legittimato con i cittadini e potranno dire che il regionalismo continua? Il Piemonte ha bisogno di un Governo e lo può avere, perché è una grande regione del Nord che subisce fortemente la crisi.
Noi crediamo che dentro una crisi come questa la politica si rilegittimi con l'arrocco, con l'arrocco personale di qualcuno nel momento in cui è messo politicamente (delle altre cose non m'interessa) compiutamente in discussione? Nessuno di noi qui, oggi, può più difendere né le politiche della Regione Piemonte né le ragioni del regionalismo.
Noi oggi possiamo fare una cosa sola per fermare l'ondata dell'antipolitica, per rilegittimare il rapporto con i cittadini: votare il bilancio, non perdere i fondi strutturali europei, togliere una legge elettorale che abbia ancora dentro dei nominati, esattamente come il "porcellum", eliminando il listino.
In questo modo noi non facciamo solo il bene di questa istituzione, ma facciamo, dal mio punto di vista, il bene del Piemonte.
Non riguarda i destini individuali, riguarda i destini di un'istituzione e del ruolo della rappresentanza che deve essere salvato e rilegittimato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Franchino; ne ha facoltà.



FRANCHINO Sara

Grazie, Presidente.
Ho sentito l'intervento della bravissima collega Spagnuolo, che sbaglia nel sostenere che non c'è il coraggio di dire la verità in quest'Aula: non c'è alcuna intenzione, Presidente, di dire la verità in quest'Aula! Ebbene, la verità s'impone ben al di là delle sceneggiate che si fanno solo ed esclusivamente a favore della stampa, mentre poi, alla Conferenza dei Capigruppo, i toni sono di tutt'altra natura.
La verità s'impone molto semplicemente e con pochissime parole, senza bisogno di grandi discorsi. E ci sono due verità: la prima, è che chi si vuole dimettere lo fa dimettendosi, non dalle cariche istituzionali, ma, se sente di avere in qualche modo tradito il proprio rapporto con il proprio elettorato, dalla funzione consiliare, senza ribaltare responsabilità sulla maggioranza, che non solo è convinta di non avere mal governato, ma è certa di avere governato bene e di non aver tradito il proprio rapporto con il proprio elettorato.
La seconda grande verità, Presidente, e da questo punto di vista vorrei rassicurare i colleghi Laus e Boeti, è che la giustizia amministrativa e i tribunali amministrativi certamente non faranno altro che prendere atto di come stanno i fatti e fare delle banali notifiche.
Prenderanno atto inevitabilmente che la pretestuosa lite avviata al TAR da un soggetto che aveva a proprio sostegno una lista, non falsa, ma totalmente illegale e inesistente, come Mercedes Bresso (mi riferisco alla lista dei Pensionati e Invalidi per Bresso), non può che finire il suo corso con una dichiarazione giudiziaria che il proponente ricorrente non aveva alcun interesse ad agire, perché non aveva alcun diritto di esercitare quel ricorso, perché indipendentemente da quelle che sono state le sorti su autentiche meramente irregolari, su cui c'è stata una sentenza di Cassazione che mi vede ancora contrariata nei toni di una severità insensata, a discapito di altre sentenze che riguardano falsità ben più gravi e che hanno pene di diversa natura, ebbene non potrà prendere atto del fatto che quella lite non poteva neanche essere instaurata, perch pretestuosa e temeraria.
Con questo, Presidente, ho concluso, perché la verità è molto, molto semplice: si spiega con i numeri e con poche parole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con molta attenzione, al di là di interruzioni varie, gli interventi di questa mattina.
Naturalmente, ognuno ha espresso, con le proprie capacità, con i propri sentimenti, con la propria storia. La mia non ho bisogno di ribadirla poiché è nota: non appartengo certo alla componente cattolica e nemmeno a quella socialista. E proprio per quelle storie (quelle cattoliche, quella socialista, quella comunista), mi rivolgo ai colleghi - non me ne voglia il Presidente - qua, all'estrema sinistra, perché mi viene più facile guardare in quella direzione: si è rotto un rapporto fiduciario con il Piemonte.
Le indagini della Magistratura faranno il loro corso, nessuno pensa di sostituirsi alla Magistratura, sia per le firme false, nelle varie sfumature dei Pensionati e Invalidi per Bresso sia per quanto riguarda l'indagine in corso, ma, cari colleghi, è evidente che c'è l'autonomia della Magistratura, c'è l'autonomia della politica e chi fa politica deve anche prendersi la responsabilità di decidere, indipendentemente da quello che decideranno altre Istituzioni.
Allora, per quanto è stato riportato dagli organi di informazione, non è che c'è un complotto pluto-giudaico-massonico tendente a mettere in cattiva luce l'uno piuttosto che l'altro.
Caro collega Negro, se c'è un solco di voragine, come hai detto prima cosa si fa? Si fa finta di niente? Pensate, io ho firmato per disciplina di partito e per convinzione la lettera che mi è stata posta davanti dimettendomi, cosa mai successa in questi termini, da Vicepresidente del Consiglio regionale (la carica vera che c'era a disposizione delle opposizioni). Ma voi pensate veramente che in questa situazione e in queste condizioni si possa governare un'Istituzione senza l'80% dell'opposizione? Vi chiedo se pensate possa essere possibile una cosa del genere, in attesa delle dimissioni, quelle vere, che qualcuno agita, come dire che quelle di oggi non valgono. Arrivano anche quelle. Arriveranno anche quelle.
Vi invito a valutare (perché molti colleghi non pensano di aver terminato la propria esperienza politica e, di conseguenza, quella elettorale) se non sia il caso, con un sussulto di dignità personale, prima che politica, di mettere fine a questa situazione.
Prima che questo avvenga, come spesso, troppe volte, succede sotto la pressione esterna o dei cittadini, non della cittadina, dei cittadini, di quei piemontesi che soffrono la crisi, che non hanno lavoro, vanno a guardare nei bidoni - mi rivolgo ai "cattolicissimi": non li vedete quelli che guardano nei bidoni dell'immondizia? - e leggono le cose che abbiamo letto tutti sui giornali, facendo anche la tara e auguro a tutti di dimostrarla.
Pensate che si possa andare avanti così, facendo finta di niente, tanto qua dentro ce la cantiamo e ce la suoniamo e fuori c'è una regione che soffre! Pensate di poter avanti mettendoci una pezza, che in questo caso è peggio del buco, con l'80% dell'opposizione che non partecipa più alla gestione? È un'Istituzione che viene ulteriormente colpita, ma non con la sostituzione delle pedine, non è una partita a dama!



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



PLACIDO Roberto

Concludo, Presidente.
Lei è stato molto gentile con chi mi ha preceduto, qualcuno è intervenuto anche per dieci minuti. Ci metterò poco di più. Non voglio assolutamente abusare, è anche la prima volta. Cerco di essere rispettoso.
Allora, sì che ci vuole coraggio e dignità! Noi tutti, non solo noi del PD, tutti siamo chiamati ad una prova di coraggio e dignità. Quanti di voi mi hanno detto (potrei fare l'elenco, che è numeroso) che non ce la fanno più e che sperano che finisca presto... È un calvario, è una sofferenza, è una cosa impossibile, non si può più andare avanti.
Allora vi chiediamo di essere conseguenti, mettiamo fine a questo calvario, tanto le indagini della Magistratura avranno i loro tempi e se ne parlerà, come atto finale, a legislatura prossima iniziata.
Abbiamo il dovere di mettere fine a questo calvario, a questa sofferenza e dare un segnale ai piemontesi che, anche se sono successe cose incredibili, perché ci sono questioni - e concludo, Presidente - cari colleghi, che con i regolamenti e le leggi non c'entrano assolutamente nulla! Perché con quello che è venuto fuori, non c'è Regolamento che tenga! Non c'è legge che tenga! Su tutto questo, e concludo veramente, c'è un'assenza incredibile, che per simpatia l'Assessore Quaglia occupa momentaneamente...
evidente che il Presidente Cota, clamorosamente assente colpevolmente assente, tornando dal Giappone sabato, in una situazione a dir poco eccezionale (anzi, eccezionale non rende l'idea) non ha assolutamente sentito un sussulto di dovere istituzionale e non è venuto qua a sedersi lì a sentire cosa dicono i Consiglieri regionali! Motivo in più. Vi invito a riflettere. So che razionalmente qualcuno dei vostri responsabili ci sta pensando e sta riflettendo per arrivare a mettere le 31 firme, che è l'unico atto vero.
Sarei veramente colpito se si dimettesse il Presidente, perché al momento - mi auguro di sbagliare - ha dimostrato di non avere la dignità degli altri Presidenti che l'hanno preceduto e che sono stati elencati questa mattina. Il Presidente della mia Regione di origine, la Basilicata si è dimesso senza neanche essere coinvolto nelle dimensioni per le quali è coinvolto il Presidente Cota.
Cari colleghi, vi invito a riflettere e a dare un segno di dignità oltre che politico e istituzionale, anche personale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Placido.
Non ho altri iscritti a parlare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Mi dispiace dirlo, ma dopo aver visto un'ennesima sagra dell'ipocrisia cui abbiamo assistito oggi, chiederò l'accesso agli atti, agli scatoloni di tutti i Gruppi della scorsa legislatura. Vorrò personalmente vedere gli scontrini di tutti i Gruppi.



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, formalizzi questa richiesta per iscritto. Questo vale soltanto come annuncio all'Assemblea.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

I miei sono sotto sequestro!



(Commenti del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Pedrale! La ringrazio di aver dato questa comunicazione all'Aula. Ci sono delle procedure che anche lei rispetterà poi vedremo nel prosieguo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta Franco Maria; ne ha facoltà.



BOTTA Franco Maria

Grazie, Presidente.
Intervengo molto velocemente per dire che mi associo alla richiesta del Consigliere Pedrale.



PRESIDENTE

Va bene.
Adesso dobbiamo procedere a due cose, perché vi ricordo che siamo in chiusura dei lavori del mattino, ma che siamo ancora in apertura della seduta, perché il dibattito che c'è stato era sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale.
Devo procedere ad una commemorazione, quindi vi invito, per gentilezza a tenerne conto, e dopo devo dare delle comunicazioni. Quindi, i nostri lavori non sono finiti.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Presidente del Consiglio regionale Aldo Viglione


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre di venticinque anni fa moriva, in un tragico incidente stradale alle porte di Torino, il Presidente del Consiglio regionale, avvocato Aldo Viglione.
Eletto consigliere nella prima legislatura, nel 1973, assumeva la Presidenza dell'Assemblea regionale. Presidente della Regione per due legislature, tornava nel 1988 a presiedere il Consiglio regionale del Piemonte.
La sua morte suscitò vivo cordoglio a Torino e in tutta la Regione e ancora oggi, è ricordato con particolare affetto da coloro che lo conobbero e che collaborarono con lui nei primi anni di vita della Regione.
Per ricordarlo non servono altre parole. Ciascuno di noi, sia che abbia avuto l'onore ed il privilegio di conoscerlo oppure no, non può che associarsi nel ricordo commosso di un grande uomo e un grande rappresentante della nostra Istituzione.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria del Presidente Aldo Viglione.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Programmazione dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Ricordo che, a seguito di quanto deciso nel corso della Conferenza dei Capigruppo - l'ho già detto prima, ma dall'apertura è passata qualche ora alle ore 13, per chi è interessato, verrà ricevuta, sotto la Presidenza del collega Ponso, nella Sala Viglione del Consiglio regionale, la delegazione del Comitato Difesa Ferrovie Locali di Cuneo.
Inoltre, ricordo che alla fine bisogna firmare l'uscita. Infine, chi era in Commissione, in particolare, perché la seduta era stata solo sospesa, riprenderanno i lavori brevemente della I Commissione, sotto la Presidenza del Presidente Burzi, per licenziare la proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza.
Ci ritroveremo alle ore 14.30 e riprenderemo i nostri lavori dal punto 3) all'o.d.g., quindi tratteremo (chiedo alla Giunta di tenerne conto) il punto del sindacato ispettivo ordinario.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Vorrei informare l'Aula su un cambiamento di orario.
La IV Commissione si svolgerà, su richiesta della Giunta e con il consenso dei Consiglio, venerdì, congiuntamente alla I Commissione.
Se a voi va bene, l'adesione che darei è questa, su richiesta dell'Assessore.



PRESIDENTE

Consigliera Spagnuolo, la ringrazio e al pomeriggio, alla riapertura dei lavori daremo comunicazione più precisa.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 12.45)



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