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Dettaglio seduta n.391 del 19/11/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.30 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.50)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.56)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 1133 presentato dai Consiglieri Bono, Artesio Cerutti, Biolé, Buquicchio, Negro, Reschigna inerente a "Solidarietà all'avvocato Fabio Repici e ai magistrati palermitani Antonino Di Matteo Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia, Vittorio Teresi e Roberto Scarpinato" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Ordine del giorno n. 995 presentato dal Consigliere Biolé, Buquicchio Cerutti, Cursio e Negro, inerente a "Lettere anonime sui PM Di Matteo, Lari e Gozzo: solidarietà e misure urgenti" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne fa facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho appena depositato un ordine del giorno sottoscritto da diversi Capigruppo dell'opposizione, ma che apro ovviamente alle firme di qualunque Consigliere anche di maggioranza che volesse firmarlo, riguardante l'appello di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, il magistrato ucciso nell'attentato della mafia. È un appello alle istituzioni per la tutela dei magistrati palermitani, tra cui il PM Nino Di Matteo riguardante la loro tutela per l'incolumità fisica, in seguito alle minacce che avrebbe ricevuto da Totò Riina, il boss della mafia, che attualmente è nel carcere con il regime previsto dal 41 bis.
Quindi, chiederei, se possibile, l'iscrizione e la discussione oggi visto l'appello lanciato su Internet a tutti i Comuni, a tutti gli Enti, a tutte le istituzioni, Regioni comprese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Relativamente alla comunicazione del collega Bono, volevo solo dire che c'è un ordine del giorno con lo stesso oggetto depositato da me ad aprile scorso; quindi, se dovesse essere inserito all'o.d.g., chiedo che venga attratto anche quello di cui sono primo firmatario.



PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, dichiaro iscritto all'o.d.g. - poi vedremo se ci saranno le possibilità di affrontarli - l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Bono ed altri, inerente a "Solidarietà all'avvocato Fabio Repici e ai magistrati palermitani Antonino Di Matteo, Francesco Del Bene Roberto Tartaglia, Vittorio Teresi e Roberto Scarpinato". È attratto allo stesso punto l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Biolé in data aprile 2013.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 5 novembre 2013.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Casoni e Pedrale.
Il numero legale è 29.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 12 novembre 2013.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Giuseppe Filiberti, deceduto il 21 ottobre 2013


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri è scomparso il 21 ottobre 2013, all'età di 57 anni, il dottor Giuseppe Filiberti, Consigliere regionale nella VIII Legislatura.
Nato a Casale Monferrato il 9 marzo 1956, impiegato di banca, è stato segretario cittadino della Lega Nord per sette anni. Dal 2004 è stato Consigliere comunale di Casale, dove ha rivestito il ruolo di Capogruppo e dal 2010 ha ricoperto l'incarico di Vice Sindaco. È stato anche membro del Consiglio di Amministrazione della Azienda Municipalizzata Casalese dal 1994 al 1999.
Candidato alle elezioni regionali del 2005 nella lista Lega Nord Piemont Padania, subentrato in Consiglio regionale il 28 luglio 2009, è stato componente delle Commissioni Bilancio, Agricoltura, Sanità e Assistenza, Industria e Lavoro.
Giuseppe Filiberti è stato un esempio di etica e di impegno per il bene comune ed è ricordato dai Suoi concittadini e dai colleghi amministratori e politici come persona retta, preparata, profondamente impegnata a servizio del territorio e dei cittadini, che lo ricordano con affetto e grande rispetto.
Ai funerali, svoltisi a Casale Monferrato il 23 ottobre scorso, erano presenti in rappresentanza del Consiglio regionale il Consigliere Marco Botta e in rappresentanza del governo regionale, l'Assessore Riccardo Molinari. Alla moglie Paola, alla madre signora Sandra, ai figli Marco e Giacomo e al fratello Gianni desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra solidarietà e della nostra vicinanza.
Invito tutti i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria del Consigliere regionale Giuseppe Filiberti.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale onorevole Roberto Cota; ne ha facoltà.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Volevo dire semplicemente due cose.
Ovviamente, la commemorazione ufficiale per il Consiglio regionale l'ha fatta il Presidente Cattaneo. Conoscevo molto bene Beppe Filiberti; era per me un caro amico e anche la famiglia, la moglie Paola, i figli e il fratello.
Di lui ricordo sostanzialmente tante cose, ma due mi hanno proprio colpito.
Mi ha colpito l'uomo, e io sono onorato di essere stato suo amico in questi anni. Era veramente una persona straordinaria, che ha sempre messo in campo una grandissima umanità sia all'interno della sua famiglia sia nei rapporti con gli amici sia nei rapporti di lavoro, in banca, e poi nel suo lavoro politico di amministratore locale e di Consigliere regionale durante il periodo in cui sedeva in questi banchi.
Veramente una persona con una grandissima carica umana, di grandissimi valori, una bella persona. E anche con questo approccio lui ha affrontato la lunga malattia, proprio da eroe e da combattente.
La seconda cosa che vorrei dire è che ho visto raramente nella mia esperienza una persona mettere, come ha fatto sempre lui, davanti a tutto l'interesse della sua comunità, così come l'interesse dei suoi cittadini.
Lo faceva sempre e lo faceva al di là di quelle che erano le posizioni politiche.
Infatti, a Casale era molto apprezzato da tutti, non soltanto dai leghisti piuttosto che dai colleghi di maggioranza, ma anche dai colleghi di opposizione, perché lui metteva sempre davanti a tutto l'interesse generale e l'interesse del suo territorio.
Veramente mi associo alle parole dette dal Presidente Cattaneo.
Siete stati molto fortunati ad averlo in famiglia.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.05 riprende alle ore 11.07)


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 1132 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Comba Placido, Novero, Leardi, Rostagno, Negro, Biolè, Pentenero, Reschigna Carossa, Leo, Bono, Maccanti, Franchino, Boeti, Bussola, Formagnana Tentoni, Toselli, Artesio, Cerutti inerente a "Giornata mondiale dell'infanzia"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Siamo convocati, tra l'altro, per affrontare l'ordine del giorno n.
1132, relativo alla Giornata mondiale dell'Infanzia, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Colleghe e colleghi, richiamo un attimo la vostra attenzione.
Noi questa mattina abbiamo incontrato - ringrazio i Presidenti di Gruppo e i colleghi che erano presenti - la rappresentante di Save the Children Italia Onlus, l'avvocato Arianna Saulini, che ringrazio di essere presente e che saluto ufficialmente a nome dell'Assemblea.
Abbiamo poi anche avuto la fortuna che a questo incontro abbiano partecipato ben due classi - come sapete, infatti, molti ragazzi vengono giornalmente a visitare il Consiglio regionale e, in particolare al martedì, hanno anche l'opportunità di partecipare brevemente ai lavori dell'Assemblea - che rincontreremo nel corso della mattinata.
Domani ricorre la Giornata internazionale dell'Infanzia. In sede di Conferenza, su richiesta e attraverso il confronto con Save the Children Italia Onlus, la maggior parte delle Regioni, tra cui il Piemonte, hanno convintamente aderito a questa iniziativa, con l'impegno di un dibattito sulle tematiche dell'infanzia e dell'adolescenza da tenersi il più possibile a ridosso della giornata: noi lo facciamo il giorno prima (la maggior parte delle Regioni lo sta facendo oggi stesso), alcune lo faranno domani e altre la prossima settimana, per motivi organizzativi.
Con riferimento alla risoluzione concernente la salvaguardia dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza nelle Regione italiane, abbiamo preso l'impegno che, a conclusione di questo dibattito, possa essere approvato un ordine del giorno; ovviamente l'abbiamo già esteso, anche tenendo conto, naturalmente, delle dinamiche e delle risultanze del confronto in sede di Conferenza delle Regioni, da un lato, e anche delle peculiarità della nostra Regione, dall'altro.
L'auspicio della Presidenza è che quest'ordine del giorno possa essere sottoscritto dai Capigruppo e dalla maggior parte dei Consiglieri regionali. Ovviamente può essere assoggettato a modifiche e contributi frutto del dibattito, come sempre.
Brevemente, quindi, voglio fare alcune considerazioni, partendo da questo atto di indirizzo. Com'è noto le Regioni e le Province autonome hanno un ruolo determinante nell'ambito delle politiche sociali.
All'incontro ha ugualmente partecipato - e la ringrazio - l'Assessore Giovanna Quaglia, che peraltro ha anche illustrato all'avvocato Saulini, ai colleghi presenti e ai ragazzi le iniziative che sono state messe in campo dalla Giunta regionale.
Abbiamo una situazione molto preoccupante, che purtroppo riguarda e attanaglia anche chi è più debole, quindi i bambini e la loro condizione.
Questo è dovuto sicuramente alla crisi economica, che purtroppo non è alle spalle ma è ancora in corso, che insiste in particolare sulle famiglie.
Come dicevo prima, l'organizzazione Save the Children ha invitato i Consigli regionali a dedicare un ordine del giorno e noi ne abbiamo redatto uno. Il Piemonte è una delle sei Regioni italiane in cui risulta presente ed operativo l'Osservatorio regionale per l'infanzia e l'adolescenza, che non sta a noi a dirlo - sta ben operando. Ringrazio quindi tutti coloro i quali sono impegnati in questo organismo; ce l'ha anche riconosciuto e ricordato - e la ringrazio - la stessa avvocato Saulini, nell'intervento che abbiamo ascoltato in occasione dell'incontro cui prima mi riferivo.
Come sappiamo, poi, in Piemonte abbiamo anche un'importante comunità straniera: abbiamo quindi una presenza significativa di alunni di origine straniera nelle nostre scuole, che costituisce ormai un fenomeno strutturale e in costante, inevitabile aumento.
L'occasione del nostro dibattito è la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che, come sappiamo, è proclamata in Italia con una legge dello Stato: la legge n. 451 del 1997, che viene richiamata nel nostro ordine del giorno, del quale adesso mi accingo brevemente a leggere il dispositivo: "Impegna la Giunta regionale a rendere disponibili, tramite l'Osservatorio regionale per l'infanzia e l'adolescenza, i dati aggiornati sulla condizione dei minori presenti in Regione". La rappresentante italiana di Save the Children ha rilevato e posto un'attenzione particolare sull'importanza dei dati di statistica per affrontare questa tematica, anche in una Regione che, ahimè, nel panorama delle Regioni italiane, è tra le principali quanto a problematiche dei bambini e degli adolescenti.
Proseguo nella lettura. "Di adottare misure per il contrasto dell'incremento della povertà minorile", in particolare verso la famiglia: l'Assessore Quaglia ha poi anche parlato di questo, illustrando le attività che sono già in essere "Promuovere interventi di prevenzione": l'avvocato Saulini ricordava in particolare l'impegno della Regione e l'indice di successo relativamente al contrasto al bullismo nelle scuole, alla bontà e al livello importante dei progetti in corso sull'informatizzazione negli istituti scolastici e anche i progetti pilota che sono in essere.
Ancora, "Recepire e diffondere su tutto il territorio regionale le Linee Guida volte alla tutela delle vittime minorenni di abuso sessuale" e in particolare, di quello online che abbiamo visto essere, non in questa ma in altre Regioni del Paese, tristemente all'ordine del giorno dell'informazione di questi giorni Da ultimo, si tratta di promuovere un aspetto importante, che è quello dell'istituzione dell'elenco dei Tutori volontari presso ogni Tribunale ordinario, perché vi è un po' una così definita "cattiva prassi", in questo caso molto segnalata dai territori, relativamente al fatto che molti tutori hanno in carico non uno o due minori, ma alcune volte decine di minori che quindi, non avendo gli operatori il dono dell'ubiquità, non sempre possono essere accompagnati nei loro bisogni e nelle loro necessità.
Permettetemi di concludere, al netto dell'ordine del giorno, con due considerazioni.
La prima è che noi abbiamo un punto di forza che, come ho detto prima ci viene riconosciuto anche da Save the Children, rappresentato dall'Osservatorio regionale, che bene opera e che ha un alto indice di successo. Ahimè, però, come molte Regioni abbiamo invece una legge che prevede l'istituzione del Garante dei minori cui questa legislatura non ha ancora dato corso perché, com'è noto, il dibattito sull'istituzione dei Garanti è in atto. Ho spiegato all'avvocato Saulini che non si tratta di una questione specificatamente inerente alla mancata istituzione del Garante per l'infanzia, ma che per esempio, anche per le persone sottoposte alla restrizione della libertà personale, per gli animali e per quanto attiene ad altri ambiti, vi è anche una proposta alternativa, che è quella di rafforzare il ruolo della difesa civica e, in particolare, l'istituto del Difensore civico, che è ben presente nella nostra Regione.
Credo che, ancorché al netto di questo ordine del giorno, si debba anche, a conclusione di questa mattinata, assumere un po' l'impegno a riprendere quantomeno un dibattito che ci porti ad una soluzione, che sia quella dell'istituzione del Garante (o dei Garanti) o quella della rivisitazione - lo dico in un modo inelegante, ma efficace - del ruolo della difesa civica, ma in modo che, in particolare nell'ambito delle politiche per i minori, i bambini e gli adolescenti, si possa, a latere dell'Osservatorio, rafforzare una presenza più esplicita da parte della Regione e una corretta azione dell'Assemblea.
Come seconda annotazione, vorrei rinnovare davanti ai colleghi nell'Aula consiliare, un ringraziamento all'avvocato Arianna Saulini e a chi con lei collabora per l'attività che Save the Children Italia Onlus mette in campo ogni giorno. Desidero quindi ringraziare anche, per suo tramite, tutte le volontarie e tutti i volontari che operano nella vostra Onlus, con l'auspicio - speriamo - che anche il Piemonte, con questo atto di indirizzo e soprattutto con le ulteriori decisioni che oggi potremmo prendere e lasciare, per un perfezionamento, ad un secondo momento, possa essere all'altezza e dare una mano.
La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
il momento di riaffermare quello che ho già detto nell'incontro con i Capigruppo e con la rappresentanza di Save the Children, a proposito degli impegni che, approvando l'ordine del giorno, la Giunta si assume anche rispetto alla programmazione futura di tutte le politiche della Regione.
Mi preme sottolineare, ma credo sia acclarato, che la Regione Piemonte prosegue la politica, che non è iniziata solo oggi, a tutela dei diritti degli adolescenti, anche con l'attenzione rispetto alle scuole.
Nell'incontro ho sottolineato il proseguimento di un progetto dedicato alle scuole (dalle elementari alle agenzie di formazione), che coinvolge più di 470 scuole sul territorio piemontese. Un progetto che, nella programmazione dei Fondi europei del 2007-2013, ha avuto inizio e che mi auguro - visto che l'esperienza sta crescendo e sta maturando anche nel coinvolgimento delle associazioni e delle scuole - possa proseguire anche negli anni futuri.
Questo è l'impegno che la Giunta, e credo anche il Consiglio approvando l'ordine del giorno, può assumersi.
Credo sia significativo il fatto che si discuta oggi della prevenzione sulla violenza, partendo dalle scuole. Questa è una settimana in cui, con il coinvolgimento della Consulta delle elette, degli organismi di parità del Consiglio e dell'Assessorato, il tema principale è il contrasto alla violenza alle donne. Mi sembra significativo che se ne discuta anche oggi proprio nell'ottica delle iniziative programmate in Consiglio regionale e su tutto il territorio piemontese.



PRESIDENTE

Qualche Consigliere chiede la parola? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Ringrazio Save the Children e l'Ufficio di Presidenza che, insieme alla Giunta, hanno voluto presentare questo ordine del giorno. Domani, come tutti quanti sappiamo, si celebra la Giornata dell'Infanzia, quindi era giusto porre un momento di riflessione anche all'interno della nostra Aula.
L'Aula di una Regione importante, una Regione che sui servizi educativi e sull'attenzione all'infanzia ha sempre dimostrato di essere all'avanguardia rispetto ad altre regioni italiane.
Spiace, all'inizio dell'intervento, partire con una nota negativa.
Ricordo che nel 2009 fu approvata una legge che istituiva il Garante dell'Infanzia con il compito - tra gli altri - di vigilare "sull'applicazione nel territorio regionale della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, resa esecutiva con legge 27 maggio 1991, n. 176 (Ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989) e delle altre convenzioni internazionali ed europee e sull'applicazione e l'attuazione delle disposizioni normative statali e regionali di tutela dei soggetti in età evolutiva".
Ho voluto riprendere le parole che erano state scritte nell'articolo 2 della legge del 31 dicembre 2009 per sottolinearne l'importanza e il valore con il quale quest'Aula aveva approvato l'istituzione del Garante dell'infanzia all'interno della regione. Spiace constatare che, ancora oggi, dopo numerose sollecitazioni, quest'Aula non abbia ancora provveduto alla nomina del Garante dell'Infanzia.
Certo, abbiamo un Osservatorio sull'infanzia ma, se andiamo a sfogliarlo, scopriamo che recentemente questo osservatorio regionale non ha più la funzione di farci comprendere quanto il Piemonte, malgrado la situazione complicata e difficile all'interno della quale si trova, sia una regione ricca di attenzione, ricca di tante operatori, di tante associazioni e di tante organizzazioni che si occupano del tema dell'infanzia.
Riprendo soltanto una dichiarazione resa nel Parlamento il 18 aprile 2012 dall'Autorità del Garante per l'infanzia e l'adolescenza: "Sono evidenti i danni provocati dal mancato investimento nelle politiche per l'infanzia e l'adolescenza e soprattutto in un momento in cui l'Italia è colpita da una crisi economica molto grave, chi governa il Paese dovrebbe coerentemente, con l'obiettivo di risanare i conti ed investire sul futuro dimostrare lungimiranza inserendo tra le priorità dell'azienda politica la tutela e lo sviluppo dei diritti dei bambini e degli adolescenti".
Credo che il monito che ci arriva dall'Autorità del Garante per l'infanzia e l'adolescenza, oggi assuma sempre più un carattere di emergenza.
Il nostro Paese ha due leggi importanti che sono state unanimemente riconosciute: la legge n. 285 e la legge n. 328, che non solo tenevano in considerazione una situazione di disagio all'interno dell'infanzia del nostro Paese, ma si preoccupavano di stanziare risorse a tutela di tutti i diritti dei bambini.
"I bambini sono soggetti di diritti", ha dichiarato in una sua intervista su la Repubblica uscita qualche mese fa Vincenzo Spadafora attuale Garante per l'infanzia. I bambini non votano, non hanno sindacati non hanno voce, quindi vengono per ultimi.
Oggi sappiamo che la povertà è un'emergenza e, secondo l'ISTAT, noi abbiamo un milione e 800 mila bambini che vivono in famiglie indigenti e più di 700 mila in condizioni di assoluta povertà. Questi sono dati che si riflettono pure nella nostra regione, anche se non riusciamo a trovare una conferma statistica precisa; sono dati assolutamente in aumento che trovano, e di questo dobbiamo esserne consapevoli, conferma anche all'interno della regione Piemonte.
La povertà italiana tende ad essere oggi ereditata, a colpire generazioni in generazioni, quindi ad aumentare le disuguaglianze che colpiscono le diverse famiglie che appartengono alla società italiana.
I minori che oggi vivono fuori dalla famiglia di origine e che sono accolti in famiglie affidatarie oppure in comunità sono, all'interno del nostro Paese, circa 21 mila. Sappiamo che questo dato è cresciuto di circa 15 mila unità rispetto ai dati degli anni passati. Il motivo ricorrente diventa sempre più investire sui minori in difficoltà. Questo ci deve aiutare a riflettere, perché questo è l'unico modo con cui possiamo combattere per un'uguaglianza sociale.
Recentemente, in un'intervista su una rivista specialistica, Animazione sociale, è stata pubblicata un'inchiesta sui minori dalla quale emergono dati di grande attualità. Ed emerge anche come i tanti operatori, pubblici o privati, facciano fatica a tutelare i diritti dei minori. Si fa tanta fatica a lavorare in modo integrato, perché ci sono situazioni familiari disastrose; ci sono bambini in difficoltà, le cui tutele rischiano di configurarsi sempre più come un rischio giuridico, e non come opportunità di educazione o di emancipazione.
Negli anni Settanta potevamo contare su servizi di grande qualità, su servizi che si erano consolidati all'interno del nostro Paese. Oggi invece, assistiamo, sempre più, ad interventi che hanno carattere di emergenza, ma che non hanno il carattere di consolidamento di continuità.
Se pensiamo soltanto al fondo per le politiche a favore delle famiglie ci rendiamo conto come questo sia stato ridotto praticamente ad un terzo: partivamo da circa 220 milioni e l'anno scorso sono stati stanziati solo dieci milioni.
Se pensiamo a quanto il nostro Paese, quindi anche la nostra Regione contribuisce a questo dato, siamo sotto di un punto e mezzo rispetto alle risorse stanziate dal PIL degli altri Paesi europei.
Oggi, ci dicono che il PIL non è più lo strumento per valutare il benessere di un Paese, ma io lo ritengo sempre un dato importante, perch ci permette di comprendere che, forse, è necessario lanciare il nostro sguardo un po' avanti.
Le difficoltà della vita e quelle economiche ampliano le conflittualità interne delle famiglie, costringendo alla separazione i genitori all'allontanamento dei minori e i figli a vivere spesso situazioni di contesa tra i genitori.
Quindi, è necessario essere determinati e argomentare con forza, perch dobbiamo tutelare i diritti dei minori e sostenere la genitorialità: minori e famiglie non possono essere travolti nell'indifferenza.
In questi anni, c'è stata una progressiva restrizione del diritto alla crescita e all'educazione, dei nidi, delle scuole materne, della prevenzione per il disagio e anche degli interventi sull'agio, del sostegno alla domicialiarità, degli interventi di tutela, degli affidamenti familiari e delle adozioni.
In ultimo, ritengo utile ricordare il dato che tocca il nostro sistema scolastico: c'è un tasso sempre più crescente di abbandono scolastico. E quando si parla di abbandono scolastico non ci si riferisce soltanto ai tanti giovani che non riescono a raggiungere una qualifica o un diploma o una laurea, ma anche di quei tanti ragazzi - la nostra Regione ne conta circa 1.500 - che ogni anno abbandonano la scuola media (è il termine molto più semplice con il quale tutti quanti la riconosciamo).
Sono 1.500 i ragazzi che abbandonano la scuola media. È un dato importante sul quale riflettere, dal quale non possiamo nasconderci e per il quale non possiamo non dare un indirizzo preciso rispetto alle nostre politiche.
Prima, l'Assessore Quaglia faceva riferimento a una serie di attività importanti che sono state avviate nel tempo. Mi fa piacere sentire che queste sono state riprese, ma rappresentano soltanto una piccola parte dei tanti progetti rivolti al disagio, alla tutela dell'infanzia e alla creazione di una rete tra le diverse e le tante agenzie educative, che oggi, fanno fatica e non riescono più a garantire un livello di intervento e un livello di qualità nei confronti dell'infanzia, così come si era riusciti a garantire nell'arco degli anni.
Quindi, è forte la necessità di parlare all'interno dei nostri bilanci di diritto all'educazione, di diritto alla formazione, del diritto ad essere persone, del diritto ad essere diversamente abili e del diritto ad avere un'identità.
Probabilmente, avrebbe un grande valore simbolico una riforma del diritto di famiglia, che parta dalla distinzione della genitorialità, che non può più essere intesa come una funzione legata alla potestà. Infatti occorre una definizione chiara della genitorialità, perché la protezione dell'infanzia passa attraverso una genitorialità responsabile. Oggi, gli aiuti arrivano sempre più con grande fatica e il disagio dei bambini e dei genitori si fa fatica a certificarlo, ma si fa fatica anche a curarlo.
Chiederei ancora un minuto, se possibile, per rappresentarvi la recente testimonianza del responsabile della Caritas di Torino in un incontro dedicato ai temi del diritto dell'infanzia: una ragazzina si è recata nel suo ufficio e, per un attimo, il responsabile della Caritas ha pensato che lo avesse fatto per la presenza di un computer, che le avrebbe permesso di navigare in internet, che esercita un grande fascino sui nostri bambini.
Invece no, questa bambina voleva rivolgergli una domanda molto semplice perché riteneva avesse la possibilità di risolvere e di affrontare i problemi dei genitori. Questa bambina gli ha chiesto di aiutarla affinch sua madre non piangesse più. Sua madre piangeva perché aveva perso ciò che le permetteva di avere una sua identità e di dare una dignità a sua figlia cioè il lavoro. Quindi, la bambina si rivolgeva a quella che lei riteneva essere l'autorità più importante e che potesse far smettere sua madre di piangere.
Allora, in questa giornata credo che l'attenzione debba essere dedicata alle tante attività, ai tanti servizi e alle tante agenzie educative, ma anche alla fatica che, oggi, tante famiglie compiono nel portare avanti il proprio progetto di vita.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Anch'io apprezzo lo sforzo compiuto da quest'Ufficio di Presidenza rispetto ad un argomento così delicato e, sicuramente, così attuale.
Abbiamo i dati che sono stati forniti, fino al 2012, direttamente dall'Organizzazione Save the Children, che è stata audita questa mattina.
In qualche modo, i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza - quindi che riguardano i bambini e i ragazzi della nostra società - purtroppo, come indicato da dati inconfutabili, sono calpestati tutti i giorni.
un'emergenza, ne sono perfettamente convinto, quindi è necessaria una risposta da parte nostra nel merito, che sia precisa e, poi, assolutamente sostenuta da scelte politiche coerenti.
Anche in ordine alle comunicazioni svolte dal Presidente Cattaneo, sono perfettamente convinto della presenza all'interno dell'organizzazione dell'Istituzione regionale di eccellenze e, assolutamente, c'è attenzione.
Però, come sottolineato dal Presidente e dalla collega che mi ha preceduto devo assolutamente evidenziare che la legge regionale n. 31/2009 "Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza", pur non essendone stato fautore e non avendo potuto votarla, è rimasta veramente sulla carta, senza conseguenze strutturali concrete.
Eminenti colleghi presenti anche in questa legislatura (se non ricordo male, i Consiglieri Boeti, Reschigna e Muliere) hanno sottoscritto questa legge, e ritengo sia stato assolutamente importante dare questo segnale qualche anno fa. Però, purtroppo, al di là delle responsabilità, ovviamente fino a questa legislatura non è stato possibile effettuare la nomina.
Invece, rilevo che la discussione all'interno di questa legislatura addirittura, ha fatto sì che non si tenesse in considerazione la questione anzi, determinando la volontà di cancellare quelle che erano molto più che sottolineature di principio.
La promozione della conoscenza alla formazione dei diritti individuali sociali e politici dell'infanzia; vigilare sull'applicazione nel territorio regionale della convenzione sui diritti del fanciullo; rappresentare i diritti e gli interessi dell'infanzia e dell'adolescenza; vigilare sui fenomeni di esclusione sociale sono una piccolissima parte delle funzioni che dovrebbe avere questa figura.
Sono assolutamente convinto che una figura all'uopo destinata debba essere nominata a breve, quanto prima. Mi fa piacere che anche l'organizzazione audita questa mattina, nella persona della dottoressa che siede qui alle nostre spalle, abbia sottolineato l'importanza di un organo preposto. Assolutamente ritengo che le politiche cosiddette di indirizzo debbano essere collegate anche a politiche che, di fatto, sostengono e finanziano questo tipo di interventi, sia nella prevenzione sia negli interventi successivi, quando l'analisi del fenomeno, i cui dati sono più o meno noti a tutti nei particolari, è ormai concreta ed incide già direttamente sull'organizzazione sociale del Piemonte.
Ciò significa, a mio modo di vedere, che le politiche devono essere coordinate anche tra i vari livelli istituzionali. Probabilmente, qui ci sono delle volute dimenticanze sul fatto che anche a livello nazionale si stanno creando inopportunità, per quanto riguarda la discussione dell'attuale finanziaria o legge di stabilità che dir si voglia. Dalle Associazioni è stato denunciato il taglio, all'interno del testo presentato dal Consiglio dei Ministri, di almeno il 30% delle risorse necessarie, ma mai sufficienti, per quanto riguarda il comparto legato all'adolescenza e all'infanzia.
Si sta creando un clima, anche a livello nazionale, di scontro e di guerra tra le necessità e le emergenze, per cui c'è un contenzioso sul fatto che le ben poche risorse vengano destinate alle politiche di pari opportunità piuttosto che alle politiche dell'infanzia.
Questo, dal punto di vista del senso comune, è assolutamente inaccettabile, anzi, è molto, molto triste che, nel 2013, un Paese moderno come dovrebbe essere l'Italia, giochi, all'interno delle sue Istituzioni più alte, con queste necessità e con queste emergenzialità, come se ci si scambiasse le figurine.
Alla fine, se le risorse sono poche, in sostanza siamo davanti ad una lotta tra le povertà, le difficoltà, le emergenzialità non solo a livello nazionale, ma anche all'interno delle realtà regionali come la nostra.
Non credo che questo sia accettabile.
Ritengo che la responsabilità sia di tutti: delle parti politiche che hanno responsabilità di governo, sia a livello nazionale sia a livello regionale.
Un'ultima nota, anche questa triste.
Cerchiamo di collegare le politiche nazionali ad obblighi imposti anche a livello comunitario. Non perché lo dice il Consigliere Biolé, ma perch eminenti costituzionalisti ne hanno parlato e ne hanno scritto, dal 1 gennaio 2014, con l'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione tutte le politiche sociali, nei vari aspetti e nei vari settori piomberanno in un baratro da cui non sarà più possibile uscire.
Questo - lo ripeto - non lo dico io, ma eminenti costituzionalisti.
Anche su questo credo, spero e mi auguro che ognuno, come forza politica e come singolo rappresentante, espresso il proprio voto a favore di questa iattura (che si chiama, in primis, fiscal compact e poi pareggio di bilancio in Costituzione), che ucciderà completamente le politiche sociali, di qualsiasi tipo e settore, si assuma le proprie responsabilità e che i cittadini sappiano, sempre grazie all'informazione che a volte non passa questo tipo di dati, o non tutti, che le responsabilità sono precise.
Detto questo, ho voluto sottoscrivere, assolutamente e convintamente l'ordine del giorno presentato dall'Ufficio di Presidenza, che credo possa avere la sottoscrizione di tutto l'emiciclo consiliare, anzi, mi stupirei del contrario.
So che su atti di indirizzo di questo tipo non è formalmente possibile proporre emendamenti, ma credo, alla luce dell'interessante incontro di questa mattina, della discussione in atto e soprattutto per i dati esibiti in questo "Atlante dell'infanzia a rischio", distribuito ai colleghi presenti - e di questo ringrazio gli organizzatori di Save the Children che non sia più rimandabile, perché non abbiamo più tempo per discutere con preconcetti politici, la nomina di un Garante per l'infanzia e l'adolescenza.
Va fatto immediatamente.
Per questo, la mia proposta non è di un emendamento formale, ma credo che nelle considerazioni dell'ordine del giorno vada inserito il richiamo come sottolineato dalle rappresentanti di Save the Children audite in Sala Viglione, che il Consiglio regionale del Piemonte provveda il prima possibile alla nomina del Garante regionale dell'infanzia, così come previsto dalla legge regionale 31 del 2009, ma che anche la Giunta preveda visto che è un ordine del giorno di impegno del Governo regionale all'interno dei prossimi provvedimenti finanziari, di aggiornare le quote le definizioni e le dotazioni previste all'articolo 13 della stessa legge necessarie per lo svolgimento delle attività del Garante stesso.
Questa è ovviamente la mia proposta che, come spero possa essere discussa nel merito negli interventi successivi al mio.
Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Don Bosco" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Don Bosco" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 1132 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Comba Placido, Novero, Leardi, Rostagno, Negro, Biolé, Pentenero, Reschigna Carossa, Leo, Bono, Maccanti, Franchino, Boeti, Bussola, Formagnana Tentoni, Toselli, Artesio, Cerutti inerente a "Giornata mondiale dell'infanzia" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1132, avente ad oggetto "Giornata mondiale dell'infanzia", presentato dall'Ufficio di Presidenza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Domani è la Giornata Internazionale dell'Infanzia.
Stamattina c'è stato un importante incontro in Sala Viglione, in cui l'associazione Save the Children ha illustrato l'iter che intende percorrere.
Ho firmato con convinzione l'ordine del giorno presentato dall'Ufficio di Presidenza, e mi limito a citare solo alcuni aspetti.
In questo delicato ed importante documento, il primo punto, come già detto da altri colleghi prima di me, è di nominare un Garante dell'infanzia.
Secondo, promuovere i diritti dell'adolescenza.
Occorre aiutare quei bambini che non sono fortunati come quelli europei e, in particolare, piemontesi. Bisogna evitare gli abusi verso i bambini: questione penosa solo nel richiamarla. Bisogna evitare la schiavitù, che nel mondo esiste ancora, dei bambini piccoli. Purtroppo in Europa esiste ancora: bambini mandati come schiavi ad elemosinare di qua e di là per la sopravvivenza delle loro famiglie (ce ne sono anche a Torino).
Purtroppo nel mondo esiste ancora la piaga della povertà, della quale le principali vittime sono i bambini.
Questo documento deve essere un'occasione per ribadire la necessità di un'uguaglianza sociale nel mondo, tutelando i diritti dei bambini.
Chi nasce in questo mondo ha diritto di essere ascoltato e di avere una vita alla pari di tutti i bambini europei.
Questi bambini sono il futuro del nostro pianeta. Noi abbiamo il dovere di intervenire sia nelle adozioni sia nel diritto alla scuola e all'istruzione, per divulgare sempre di più la conoscenza e la cultura, ma soprattutto non dobbiamo far mancare l'affetto dei genitori, perché a volte capita anche questo.
Una grossa piaga è il commercio dei bambini: siamo nel 2013, ma esiste ancora, eccome! A questo proposito, possiamo dire che nel mondo i nostri sacerdoti, i nostri religiosi stanno lavorando molto, ma non è sufficiente: noi dobbiamo fare la nostra parte, la politica si deve interessare a questo riguardo.
Ringrazio l'Avvocato (in questo momento mi sfugge il nome) che questa mattina, con grande zelo, ha presentato con passione la volontà di fare e di andare avanti su questo tema. Una maggiore attenzione noi, come Regione Piemonte, la dobbiamo prestare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marinello.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
In un dibattito come questo, ci sono due rischi concreti e tangibili: il primo è quello di ripetersi, quindi di dire le cose che sono state già dette negli interventi precedenti; il secondo è quello di cadere nella demagogia. Temo che commetterò entrambi gli errori, perché non è semplice inquadrare in maniera diversa il tema di questo ordine del giorno.
Intervengo in qualità di Presidente della Commissione che si occupa tra l'altro, di politiche giovanili e di istruzione, ma anche come Amministratore che in questi vent'anni di esperienza ha curato, nel momento in cui era Assessore provinciale, numerosi progetti della legge 285, e che in qualità di Sindaco, ha avuto modo di toccare con mano quotidianamente drammi familiari che ricadono inevitabilmente sui figli, sui minori, sui bambini, sugli adolescenti.
Non è banale quello che stiamo facendo oggi, e non deve essere questo un atto approvato o affrontato in virtù di un automatismo stanco; non deve essere un atto dovuto, ma deve essere un atto sentito.
C'è un detto che ho imparato e appreso in quest'esperienza regionale e nelle sue prassi liturgiche, che viene ripetuto spesso in quest'Aula: un ordine del giorno non si nega a nessuno. Ecco, questo non può e non deve essere lo spirito con cui approcciarsi ad una tematica così delicata come quella dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Qui non stiamo regalando un ordine del giorno: stiamo cercando di approfondire e di sensibilizzare la nostra coscienza di fronte a un problema.
Ogni giorno, quando arrivo a Torino, ad alcuni incroci del tragitto cittadino che percorro, incontro dei bambini che lavano i vetri. Il fastidio che provo e che proviamo di fronte a quelle scene in alcuni giorni è tanto superficiale quanto grande è il dramma nascosto dietro quelle scene. Il fastidio che provo e che proviamo di fronte a quelle scene in alcuni giorni è tanto vergognoso quanto ingiusto ed egoista. Purtroppo le dinamiche della vita odierna ci portano a provare quel fastidio e forse a non fermarci a pensare a quello che c'è dietro quei bambini e quei ragazzini che cercano di lavare i vetri delle nostre macchine.
Il gossip pruriginoso sulle cosiddette baby squillo di questi giorni è tanto squallido quanto sono drammatiche quelle storie, quanto sono drammatiche le dinamiche vissute da quelle famiglie.
Questi sono due esempi concreti per dire che il fenomeno non è una roba lontana che non ci riguarda, ma è una cosa vicina, visibile quotidianamente. Non si può far finta di nulla, e allora speriamo che serva a non far finta di nulla il fermarci in Aula oggi a parlare di questo tema riflettendo sulla tematica non - ripeto - come atto dovuto.
Le storie dei bambini che lavano i vetri e delle baby squillo sono storie di diritti privati, di infanzie ed adolescenze sottratte, di drammi familiari che non possono essere relegati alle sole cronache dei giornali.
Questo ordine del giorno, allora, sia un momento di riflessione e di ringraziamento per il lavoro di Save the Children e di tutti quei soggetti che operano quotidianamente sulla questione.
Questo ordine del giorno dica - e lo dica davvero, lo dica perché ci crediamo e lo dica non come atto dovuto - che noi stiamo dalla parte dei bambini, stiamo dalla parte di coloro che sono protagonisti di quelle storie drammatiche. Speriamo di stare da quella parte con atti sempre più concreti sul tema della dispersione scolastica, sul tema dell'abuso sui minori, sul tema dei pericoli della rete, sul tema dello sfruttamento dei bambini in ambito lavorativo, sul tema della prostituzione minorile, sul tema dei sorrisi tolti ai bambini. Perché tutte queste tematiche e tante altre, tutti questi drammi quotidiani si riassumono in sorrisi tolti ai bambini.
Il deliberato in quest'ordine del giorno non sia un impegno sulla carta e una mera formalità, ma un ulteriore stimolo a perseguire le azioni indicate nel deliberato stesso, con impegno, con determinazione e con quella sensibilità che spesso - anche oggi, devo dire - in quest'Aula è carente.
Con questo spirito, il Gruppo della Lega Nord annuncia convinto il voto favorevole e ribadisce il sentito ringraziamento a coloro che quotidianamente cercano di ridare ai bambini quei sorrisi rubati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Molte cose giuste sono state dette. Condivido gli interventi, e aggiungo solo due passaggi per dire quanto l'attenzione ai bimbi sia sacrosanta per una società che vuol considerarsi minimamente civile.
Perfino Gesù Cristo - figlio di Dio, per chi crede, e grandissimo uomo per chi non crede - l'unico momento di durezza estrema nei Vangeli l'ebbe parlando addirittura di "pena di morte" (fra virgolette), quando disse: "Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare". Addirittura, piuttosto che dare scandalo ai piccoli, si compia un gesto estremo, tanto è grave il male dello scandalo ai bambini.
Mentre l'altra frase più nota del privilegio che ha Cristo per i bimbi è quella in cui dice: "Lasciate che i bimbi vengano a me".
Ebbene, tutte le culture umanitarie, tutte le grandi battaglie di civiltà, tutti i grandi riformatori cristiani, laici, socialisti hanno avuto la preoccupazione della lotta allo sfruttamento della parte più debole della società.
Le cose che avvengono nel mondo sono terrificanti e danno raccapriccio e se il nostro pianeta - l'ho detto, ahimè, altre volte - dovesse essere giudicato da questo, temo che non potrebbe essere accettato in una civiltà degna di questo nome.
La nostra umanità, per fortuna, viene prima, e ci sono persone gruppi, realtà che si battono per questo, dunque noi condividiamo completamente l'ordine del giorno depositato. Certo, come altri colleghi in questa e altre occasioni hanno detto, è importante che si facciano passi concreti.
Già in passato, ricordo che nel Comune di Torino (sia quand'ero in maggioranza che quand'ero in minoranza, e anche quando sono stato Assessore) tante furono le iniziative sull'infanzia e sull'educazione. Ma basta guardarsi attorno per capire che non sono sufficienti. Se ci sono dei terreni d'unione quando si parla di "beni comuni", il bene maggiore sono senz'altro i figli, i bambini, perché sono il nostro futuro. Quindi ogni passo che li tuteli, è un indubbio passo di civiltà, perché salvaguarda i più deboli e, nel contempo, il futuro (o il presente, com'è stato detto) e la vitalità della società.
Un ultimo passaggio, che non vuole essere retorico: credo che la difesa dei bambini sia connaturata con la difesa della famiglia. Non è certo l'unico organo, ma la famiglia - intesa come "chiesa domestica" per chi crede - è un nucleo naturale, un luogo deputato all'educazione dei figli per cui va tutelata e ovviamente giudico generosissimi coloro che, in mancanza della famiglia, si affiancano e suppliscono ad essa nei modi più nobili.
In questo senso, alcune posizioni che a volte sembrano dividerci, non dovrebbero farlo (parlo più da cattolico che da esponente di un partito politico, ma in realtà sono sempre portato a farlo in questa veste, e gli stessi giornali hanno registrato il mio credo, al di là dei tempi e delle contingenze). Come dicevo, talvolta alcune posizioni che possono sembrare tradizionaliste - non parlo di posizioni estreme o reazionarie - sono in realtà segno di una grande preoccupazione per la tenuta della famiglia.
Non vi è dubbio che nei tempi passati ci sia stato un attacco "radicale" - lo dico fra virgolette, perché non so come definirlo - nei confronti della famiglia. Ricordo che all'università, nella facoltà di giurisprudenza, il nostro professore di diritto di famiglia, in realtà nelle lezioni sosteneva e spiegava "sociologicamente" come la famiglia fosse un portato capitalista della chiesa oscurantista, che andava superato.
Teorie di questo tipo non hanno certo fatto bene all'educazione e ai figli. Ma, come ripeto, non importa tanto quest'aspetto, quanto il fatto che abbiamo la consapevolezza che, come per i diritti umani in generale quelli dei bambini sono fondamentali, e insieme sappiamo ragionare al meglio per fare ulteriori passi in avanti.
Chi mi conosce sa che sono una persona che si è sempre impegnata su questo fronte, per cui condivido le denunce che sono state fatte prima.
Abbiamo la fortuna di avere Save the Children così presente in Piemonte una lezione che il politico avveduto deve imparare - ma in genere lo facciamo - è quella di ascoltare chi, per carisma, per vocazione o per storia, si dedica ad un tema in cui si impegna seriamente. Dunque ascoltare chi sul campo può darci consigli giusti è già un ottimo modo di procedere.
Bene ha fatto oggi la Presidenza del Consiglio a convocare l'audizione di stamattina, così come hanno fatto molto bene i colleghi a presentare questo atto di indirizzo, che noi voteremo convintamente. Così come convintamente ci diciamo disponibili a ragionare con tutte le colleghe (perché talvolta le colleghe hanno più sensibilità per queste tematiche) e a lavorare con convinzione per questo atto di civiltà, che è più importante di tante altre vicende politiche ed economiche che, a volte nell'emergenza, ci sembrano dover oscurare (o degne di oscurare) tutto il resto.
Voteremo dunque a favore dell'ordine del giorno e ci dichiariamo disponibili a qualsiasi momento specifico di lavoro sulla tematica, così com'è stato richiesto.
Grazie, Presidente, e grazie, colleghe e colleghi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, anche perché la riflessione complessiva sul tema che stiamo affrontando quest'oggi in Consiglio regionale l'ha proposta, a nome del Gruppo, la Consigliera Pentenero. Non intendo, quindi, ripetere le riflessioni e i concetti che la collega ha illustrato poc'anzi nel suo intervento, ma offrire solamente tre riflessioni.
Ho ascoltato tutti gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e credo che abbia ragione il Consigliere Marinello quando sostiene che non possiamo cadere nella ritualità. Non possiamo, sostanzialmente, immaginare di convocare questo Consiglio regionale perché vi è un'iniziativa complessiva da parte di tutti i Consigli regionali d'Italia, perché Save the Children ha sensibilizzato fortemente le Assemblee regionali affinch in occasione della "Giornata internazionale sull'infanzia" ci potesse essere una presa di posizione e una riflessione su questo tema.
Credo che il Consiglio regionale del Piemonte abbia fatto bene a promuovere l'incontro di questa mattina, ad accogliere la richiesta di Save the Children, e a promuovere una riflessione all'interno del Consiglio regionale con un ordine del giorno che, anche se non soddisfa totalmente quelle che sono le nostre opinioni sulla tematica, raccogliamo e votiamo come un minimo comune denominatore su cui costruire un lavoro all'interno di questo Consiglio regionale.
Avremmo voluto che questo ordine del giorno non contenesse solamente la rappresentazione di quella che è oggi la condizione dell'infanzia nel nostro Paese e nella nostra Regione, ma che contenesse anche ulteriori riflessioni sugli impegni che il Consiglio regionale del Piemonte intende assumere su questa tematica.
Da qui le mie due riflessioni molto sintetiche: dedicare un Consiglio regionale per riflettere in occasione della "Giornata internazionale dell'infanzia" significa riconoscere una specificità alla problematica dell'infanzia nel mondo, in Italia e nella nostra regione. E riconoscere questa specificità, significa però darsi anche gli strumenti per affrontarla.
Credo - è un invito che rivolgo innanzitutto a me stesso, oltre che a tutti i colleghi e ai Gruppi della maggioranza - che di fronte a questa specificità il non dare attuazione alla legge regionale che ha istituito il Garante a tutela dell'infanzia sia un errore politico, o perlomeno rappresenti un'incoerenza politica.
Se riconosco una specificità, devo dotarmi di strumenti che vadano oltre la gestione ordinaria del tema.
una riflessione che noi proponiamo, così come, assieme agli altri colleghi dell'opposizione che con noi stanno combattendo una battaglia in tal senso, riproporremo anche la specificità della condizione della popolazione carceraria all'interno della nostra Regione.
Abbiamo tanti modi di concepire le figure del Garante: come un fatto formale o come uno strumento capace ogni giorno di richiamare la nostra attenzione.
La seconda riflessione è proprio questa: riconoscere una specificità riconoscere, sostanzialmente, che all'interno della crisi che stiamo attraversando c'è un peggioramento della condizione dell'infanzia, sia in senso materiale che in senso immateriale; c'è un problema di modelli educativi (i modelli prevalenti della cultura, espressi anche nella nostra società) che oggi, molto fortemente, richiede attenzione; c'è una fatica maggiore da parte del sistema dei servizi sociali e dei servizi educativi c'è una fatica complessivamente maggiore a fare in modo che questi sistemi e questi servizi sostengano una crescita positiva dell'infanzia all'interno della nostra comunità piemontese.
vero che ragioniamo sul futuro, ma ragionare sul futuro significa assumersi, nel presente, la responsabilità delle nostre scelte.
La seconda riflessione - e qui chiudo il mio intervento - per non cadere nella ritualità di un gesto importante che rischia, però, di finire al tramonto di questa giornata, così come ha cominciato all'alba di questa giornata, è che su questi temi dobbiamo dare coerenza anche nelle politiche di bilancio.
Dobbiamo essere capaci di leggere quelle che sono state le trasformazioni più importanti avvenute all'interno della comunità piemontese. Dobbiamo riconoscere che, in un momento di grande difficoltà delle risorse pubbliche, per le condizioni della Pubblica Amministrazione del Pubblico all'interno del nostro Paese, la politica, molto semplicemente, è chiamata a fare delle scelte, scelte di priorità.
In questa giornata e con questo dibattito, vorrei che tutti insieme raccogliessimo una sfida, che è quella di dare priorità all'interno delle scelte che poniamo, all'interno di quello che è il compito più elevato che la politica deve essere in grado e capace di dover assumere: fare delle scelte. Lo vedremo tutti assieme, discutendo prossimamente nella prossima legge di bilancio.
In quel modo, daremo un senso a questa giornata. Non la facciamo finire con il tramonto, ma facciamo in modo che da questo Consiglio regionale emerga un impegno sul futuro che dobbiamo essere capaci e in grado di coltivare, però con grande coerenza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Poche considerazioni, perché molte cose sono state dette dai colleghi che mi hanno preceduto.
Nel IV Seminario Criminologico, che si è tenuto a Strasburgo, presso il Consiglio d'Europa, nel 1978, si dava una definizione, che mi piace citare dell'abuso nei confronti dell'infanzia.
Per abuso nei confronti dell'infanzia, si intendono "gli atti e le carenze che turbano gravemente i bambini e le bambine, attentano alla loro integrità corporea, al loro sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di terzi".
Quindi, nel termine complessivo, sono compresi la trascuratezza, il maltrattamento fisico, il maltrattamento psicologico, l'abuso sessuale, la violenza, lo sfruttamento del minore in generale.
Realtà di cui purtroppo le cronache di tutti i giorni sono piene. E noi come rappresentanti delle Istituzioni, ma forse ancor prima, come uomini e come genitori, abbiamo il dovere di contrastare.
Ricordo che in quest'Aula, non molti mesi fa, si discuteva la proposta di legge per l'abolizione del Garante per i diritti degli animali, del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza e del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, a firma di tutta la maggioranza di centrodestra, che in questo caso si manifestava come opposizione.
E pensare che proprio un anno fa, in occasione della Giornata mondiale dell'infanzia, la Giunta, attraverso il suo massimo rappresentante auspicava, proprio nei confronti di tanti, troppi, bambini discriminati nel mondo - cito testualmente, virgolettato - dichiarava: "Maggiore impegno da parte di tutti", assicurando egli che "in Piemonte stiamo cercando di fare il possibile per supportare i minori, soprattutto in un momento di difficoltà e di crisi come quella attuale". Si diceva anche che "interventi ed iniziative attuate sino a quel momento a sostegno dei minori in difficoltà, facevano del Piemonte una Regione assolutamente attenta ai diritti dell'infanzia". Questo era detto dal massimo rappresentante della Giunta della Regione Piemonte.
Tuttavia, purtroppo, come sappiamo, venne successivamente presentata una proposta di legge di abolizione del garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza. Però, poi, diciamo che i presentatori (non ricordo e non voglio ricordare neanche chi fossero) furono folgorati sulla via di Damasco e si fece, come in altri casi che siamo abituati a vedere, marcia indietro.
Io lo dissi nel corso della discussione sulla proposta di legge n. 188 e lo ripeto nuovamente: il tasso di abbandono scolastico ha raggiunto numeri che non sono più accettabili. I dati che ci forniscono l'ISTAT ed il Ministero della Pubblica Istruzione, come forse ricordava prima la collega Pentenero, non sono certo dei più incoraggianti. I giovani nella fascia d'età ricompresa tra i 18 e i 24 anni in possesso della sola licenza media sono pari al 17,56%.
Dato in lievissima diminuzione rispetto al 2011 (18,2%), ma pur sempre ampiamente sotto la media europea, che è del 13,5%.
Il Piemonte, sebbene presenti dati migliori della media delle Regioni italiane, presenta una percentuale di ragazzi con la sola licenza media pari al 16,3%.
inutile, quindi, che io sottolinei che questi dati vanno a braccetto con quelli relativi alla disoccupazione giovanile, che sta sfiorando, ha sfiorato e, forse, superato il 40% tra le nuove generazioni, senza contare ovviamente, il numero di adolescenti che sfogano con la violenza, la barbarie le loro frustrazioni, nonché di giovanissimi e giovanissime che purtroppo, si affacciano al mondo della prostituzione e della droga.
Istruzione e contrasto alla disoccupazione devono essere questi i punti di partenza per il superamento dei sempre più frequenti fenomeni di disagio giovanile, altrimenti noi avremmo perso ogni battaglia.
del tutto evidente, quindi, specie in un momento così delicato per la nostra società, con una crisi economica senza precedenti, che continua a mordere e che non lascia intravvedere certezze per il futuro, quanto sia indispensabile investire a partire dall'infanzia, da coloro che nel giro di un ventennio saranno i futuri cittadini di questa Regione e del nostro Paese.
Un altro aspetto particolarmente significativo dell'ordine del giorno che ci apprestiamo a votare e che voteremo convintamente, che è stato posto all'attenzione dell'Aula, riguarda la diffusione sul territorio regionale delle Linee Guida emerse dal progetto Dicam2, che tendono a contrastare il fenomeno dell'abuso sessuale on line che purtroppo, come testimoniano anche le recenti cronache, è in ascesa costante. Le nuove tecnologie forniscono alle persone per bene molti strumenti utili per facilitare la vita di tutti i giorni, ma allo stesso tempo rappresentano anche nuove frecce all'arco di quei criminali che vedono nei bambini degli oggetti del desiderio.
Nel terzo millennio, infatti, la lotta alla pedofilia e agli abusi sessuali sui minori deve essere combattuta soprattutto on line, nel mondo del Web, laddove è più facile per i pedofili entrare in contatto con i minori.
Se è vero che buona parte degli abusi sui bambini, come dimostrano recenti statistiche, avviene tra le mura domestiche, è altrettanto vero che una buona fetta di tali eventi criminali o criminosi sono compiuti da persone esterne al nucleo familiare e sempre più spesso con l'ausilio di Internet e delle nuove tecnologie.
Ricordo a tutti l'articolo 3 della Costituzione italiana: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana".
Non dovrebbe essere compito di un amministratore pubblico, forse adempiere a questo dovere e mettere a disposizione tutte le risorse necessarie affinché si concorra a migliorare la condizione di chi maggiormente è in difficoltà? Se sì - e presumo che sia sì da parte di tutta l'Aula! - allora chiedo a quest'Aula, oltre all'impegno che sottoscriverà con questo ordine del giorno, che si impegni anche quanto prima a nominare il Garante regionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza istituito da questa Regione con la legge n. 31 del 9 dicembre 2009, perché è con i fatti che si fa del Piemonte una Regione attenta ai diritti dei minori, non solo con i comunicati stampa che lasciano il tempo che trovano o con gli spot elettorali.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Ho avuto modo di conoscere l'attività di Save the Children non soltanto in questa occasione, alla quale ho potuto partecipare soltanto nei momenti conclusivi, ma per la pluriennale attività di segnalazione e di collaborazione nei confronti delle pubbliche istituzioni sulla tutela dei diritti dell'infanzia. E quindi vorrei che in questa occasione assumessimo fino in fondo il senso dell'iniziativa che andiamo a sottoscrivere, ma anche il senso sul quale si muove - almeno per l'interpretazione che io ne do - l'iniziativa della stessa organizzazione, vale a dire quella di continuare ad affermare, ai sensi della responsabilità delle pubbliche istituzioni e di fronte alla pubblica opinione, che i minori sono portatori di una soggettività autonoma, non mediata dalla loro appartenenza al gruppo familiare o gruppo sociale e non veicolata dalla rappresentanza e dal ruolo delle istituzioni che dei minori e della loro educazione e tutela si occupano.
In quanto portatori di una soggettività, sono anche portatori di diritti soggettivi - ripeto - non veicolati dalle tutele che possono essere dedicate ai nuclei di appartenenza o ai servizi loro deputati.
per questa ragione che condivido profondamente le proposte di emendamento integrativo che sono state avanzate, affinché il Consiglio regionale decida di assumere la figura del Garante dei diritti dell'infanzia come una prerogativa e una responsabilità di questo Consiglio. Perché se sviluppiamo appieno la logica del ragionamento essendo i minori titolari di diritti soggettivi, ma non essendo in grado di rappresentare autonomamente questi diritti, la funzione del Garante assume questo ruolo di rappresentanza, che non può essere delegato ad altre organizzazioni che hanno finalità di carattere educativo, di carattere formativo di carattere assistenziale, perché queste sono gli strumenti di sviluppo di una politica.
Quindi, spero che il nostro Consiglio regionale arrivi a questo livello di decisione e questo possa essere il giorno di un'assunzione di impegno.
Ed è il primo elemento che vorrei consegnare per la posizione del Gruppo che rappresento a questo nostro dibattito.
Il secondo elemento è il seguente.
Certamente noi dovremmo compiere uno sforzo per fare in modo che la trasparenza e la tracciabilità delle nostre scelte politiche ed economiche sia maggiore di quanto non sia oggi, quando la scrittura dei nostri bilanci è più affidata a centri di costo, a volte non sempre intelligibili all'esterno, che non alla comprensione dei soggetti a cui politiche e risorse si rivolgono.
Certo, mi verrà detto che questo non può essere fatto in un documento contabile come le leggi finanziarie e come gli strumenti di bilancio.
Meglio potrebbe essere fatto dagli strumenti che accompagnano le leggi di natura finanziaria, come quelli dei bilanci sociali.
Dico questo, perché accanto alla meritoria attività già ricordata dell'Osservatorio regionale, sarebbe per tutti noi utile oggi ricordare attraverso una emersione delle risorse di bilancio stanziate, quale sia l'attenzione che la Regione Piemonte dedica alla tutela e alla affermazione dei diritti di quelle specifiche soggettività che sono i minori.
Devo dire che quando ragioniamo di questa necessità, lo facciamo a volte anche per riaffermare diritti scomodi. Oggi ho sentito tutto il Consiglio regionale convenire su questioni di principio, anche su affermazioni rivolte ad altre politiche di carattere più generale, come le politiche sulla famiglia, ma vorrei ricordare che quando realmente assumiamo il tema della rappresentanza dei diritti soggettivi dei minori possiamo anche, e dobbiamo soprattutto, assumere questioni scomode, che a volte dividono quest'Aula, al di là della retorica che oggi in qualche modo ci ha attraversati.
Voglio ricordare, a proposito dell'organizzazione che oggi promuove l'iniziativa presso il Consiglio regionale, quanto meritoria sia stata l'attività di denuncia e di segnalazione, ma anche di richiesta di assunzione di responsabilità istituzionale su tutta la tematica dei minori non accompagnati, che non è soltanto questione da rinviare - come alcuni colleghi nei loro interventi hanno ricordato - alla terribile offesa arrecata a quelle vite, ma è anche questione che ci impegna ogni qualvolta parliamo di politiche più generali che sembrano non nominare i soggetti a non assumere il tema della tutela dei minori e dei minori stranieri come fosse una questione di politiche migratorie o, peggio, ancora come fosse una questione di politiche securitarie. Questo, molto spesso e soprattutto negli anni più recenti alle nostre spalle, è quanto è accaduto e quanto non sarebbe dovuto accadere. Infatti, a queste responsabilità siamo stati richiamati.
Voglio quindi dire che se cominciassimo a nominare i soggetti e non i centri di costo e fare, accanto alle leggi finanziarie i bilanci sociali forse potremmo essere più espliciti anche nel riconoscere le nostre insufficienze.
Insufficienze che ritrovo ancora nella scrittura, ad esempio, del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria dal 2014 al 2016, che prossimamente approderà in quest'Aula per la sua discussione. Intanto voglio dire che noi troviamo nominati i minori, e nemmeno nelle voci di bilancio, ma li troviamo raccontati attraverso le organizzazioni sociali di appartenenza, quindi troviamo interventi di sostegno alla famiglia anche attraverso interventi a favore dei servizi della prima infanzia, famiglia e servizi.
Non sempre famiglia e servizi si coniugano esattamente - non vorrei apparire blasfema nel clima di concordia istituzionale di quest'Aula - con la tutela dei diritti dei minori. Quindi, non è detto che le politiche per la famiglia o l'ampliamento dei servizi per la prima infanzia siano risolutivi di tutte le politiche che dovremmo e potremmo fare nei confronti di quella specifica soggettività dei minori e dei loro diritti soggettivi.
Quindi, anche giudicando l'insufficienza del modo con il quale rendiamo visibili i nostri impegni economici, vorrei sottolineare che nell'insufficienza registro una seconda insufficienza. La seconda insufficienza è quella della progressiva decrescita delle voci di spesa.
Una voce di spesa che sul triennio, tra finanziamenti regionali e finanziamenti statali e risorse europee, passa dai sette miliardi 722 milioni ai sette miliardi 526 milioni, quindi, in modo sicuramente non così rilevante; tuttavia, questo non depone a favore dell'attenzione che oggi vorremmo qui rivendicare.
Concludo perciò dicendo che sosterrò convintamente l'ordine del giorno ancor di più se verrà accettata la proposta di integrazione sull'istituzione del Garante, ma auguro che quanto oggi ci ha unito in questa giornata possa vederci uniti nella discussione dei documenti finanziari, per trovare motivo e opportunità di diversi, maggiori e più finalizzati investimenti verso l'infanzia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tentoni; ne ha facoltà.



TENTONI Alfredo Roberto

Grazie, Presidente.
Bene ha fatto il Consiglio regionale e bene hanno fatto i firmatari a preparare e presentare questa mozione, su richiesta dell'organizzazione Save the Children.
Spiace, Presidente, non aver saputo dello spostamento di orario - dalle 13, com'era previsto in origine, alle 9.30 - dell'incontro con la delegazione di Save the Children, perché questo sarebbe stato un incontro utile per approfondire i temi che abbiamo sentito trattare nei vari interventi dell'Aula.
L'augurio che credo ci facciamo tutti è che questo momento di riflessione non sia soltanto una manifestazione di una pur doverosa sensibilità nei confronti dell'infanzia, ma che sia effettivamente una riflessione che porti a congrui e consequenziali comportamenti nell'azione del Consiglio, dei Consiglieri e della Giunta regionale: l'augurio, cioè che questo momento, che arriva a un giorno dalla Giornata dedicata internazionalmente alla nostra infanzia indetta per il 20 novembre, non sia una summa di demagogia e di ipocrisia, ma sia in effetti, invece, un momento concreto di attenzione ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
La considerazione che credo ci facciamo tutti è che abbiamo la consapevolezza che una società è tanto più civile quanto più è forte il rispetto per l'infanzia. Il nostro mondo, da cui le informazioni ci arrivano puntuali, ci mostra purtroppo una realtà internazionale in cui i diritti dell'infanzia sono calpestati in molti modi. Credo, quindi, che quest'ordine del giorno abbia un suo significato, nel senso che va incontro alla tutela di quell'età di fragilità e di delicatezza, sia fisica che psicologica.
Credo sia anche opportuno usare questo momento di riflessione per acquisire informazioni e dati, affinché possiamo svolgere meglio il nostro compito, cioè quello di dare risposte, attraverso specifiche politiche sociali, almeno per quanto è di competenza del nostro Ente Regione.
Abbiamo la consapevolezza della difficoltà che attraversa il rapporto del mondo con l'infanzia. Parlo della crisi profonda delle famiglie, della caduta dei valori, della mancanza di adeguati modelli educativi - anzi della presenza di modelli educativi spesso fuorvianti - di fenomeni specifici e particolari dei nostri tempi, come quello dell'immigrazione che porta nel nostro Paese un gran numero di minori che devono trovare risposte; credo che sia qui da considerare in modo assolutamente positivo la richiesta di istituire un albo di Tutori per i minori stranieri non accompagnati, proprio per evitare quel fenomeno strano e anche un po' da verificare, attraverso il quale una sola persona ha la tutela di molti e molti minori; e bisognerebbe anche cercare di capire perché e cosa sta sotto questo fenomeno.
Le manifestazioni di sfruttamento e di abuso dell'infanzia sono a conoscenza di tutti. In questi giorni abbiamo più volte letto anche di questo fenomeno della prostituzione minorile che sta dilagando; e probabilmente le notizie di cui siamo venuti a conoscenza dall'ambiente romano rappresentano soltanto la punta di un iceberg molto più grande.
Il fenomeno della dispersione scolastica è percentualmente molto rilevante e rispetto ad esso occorre un'azione decisa e intensa.
Credo che dobbiamo avere tutti la consapevolezza dell'importanza dell'attenzione verso l'infanzia, perché credo che la salute psicologica e fisica dei nostri bambini e dei nostri adolescenti non sia nient'altro che la futura salute della nostra società. Bambini turbati psicologicamente saranno adulti turbati psicologicamente e saranno adulti che non riusciranno ad assolvere appieno il loro ruolo di adulti fra alcuni anni. E questo vuol dire consegnare la nostra società ad adulti che, proprio perch non abbiamo avuto la giusta attenzione quand'erano infanti e adolescenti non sono adeguati come dovrebbero essere.
Certo, le misure da prendere sono tante. Ci si chiede anche, rispetto ai minori stranieri, se non ci sia il modo di controllare un po' di più il loro accesso, proprio nella consapevolezza che è ipocrita pensare di poterli assistere tutti fisicamente e psicologicamente in un modo adeguato.
Credo però, come diceva la collega Artesio, che con molto buonsenso ci si possa confrontare su questi argomenti, con l'obiettivo comune di creare per i nostri minori, le migliori condizioni di vita possibili.
Il ruolo della Regione, per quanto riguarda le politiche sociali, è un ruolo importante ed è altrettanto importante dirci qui che le politiche sociali regionali possono e debbono avere un'attenzione ancora maggiore ancora più puntuale e ancora più forte nei confronti della parte forse più debole della nostra società: l'infanzia e l'adolescenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Bene.
Prima dell'intervento del collega Bono, do nuovamente la parola alla Consigliera Artesio, che ha chiesto di poter fare una precisazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Sì, Presidente, anche se forse si tratta solo di un mio scrupolo.
Leggendo le voci complessive della Direzione sanità e politiche sociali che, appunto, ha la dimensione degli oltre sette miliardi - la voce dedicata alle politiche per la famiglia è di sette milioni.
Ho fatto una sintesi veloce nel mio ragionamento, abituato a includere questi dati; ma non vorrei che a verbale questo fosse equivocato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ci tenevo a intervenire anch'io nel dibattito, anche se molto è già stato detto e non voglio speculare su un tema importante e sentito come quell' dell'infanzia, dell'adolescenza e delle politiche giovanili.
Colgo però brevemente l'occasione di fare un intervento anche in merito alla relazione che ha tenuto questa mattina la rappresentante di Save the Children in Piemonte e del libello che ci è stato dato - probabilmente non a tutti i Consiglieri, perché ve n'era un numero di copie limitate - molto interessante per l'elencazione di una serie di dati che vanno a coprire ambiti diversi, come quelli riguardanti il mondo del lavoro. La pubblicazione, infatti, parte dall'infanzia e dalla tenera età, con tutta una serie di studi statistici in merito a un insieme di problematiche trattate, fino ad arrivare alla fascia giovanile compresa tra i 15 e i 24 anni e quindi al tema dell'occupazione.
I dati sono molto importanti e problematici, ma ovviamente fondamentali. Abbiamo anche noi, attraverso le nostre strutture e i nostri Enti (come l'IRES), accesso a queste informazioni, ma è importante vederle in un'ottica complessiva, che è un'ottica di impoverimento non solo economico, ma anche sociale e culturale del nostro Paese, purtroppo. In particolare modo nelle aree del Nord Italia, un'area che ha un maggior benessere rispetto al Centro-Sud del Paese. Purtroppo vediamo che la Regione Piemonte è quasi sempre un fanalino di coda sia per quanto riguarda la connessione a Internet che per quanto riguarda il digital divide e il follow up da parte dei genitori, ovvero quanto i genitori sono vicini ai loro figli in rapporto al grado di occupazione della coppia, oppure se si tratta di genitori singoli. Tanti dati, molto importanti.
Un dato che ha fatto riflettere è il dato dei cosiddetti NEET, cioè i giovani dai 15 ai 24 anni - quindi spostandoci un po' più avanti rispetto all'infanzia - vale a dire quelli che non sono in occupazione, né in fase di educazione o in fase di training, cioè di formazione: è tra i dati più elevati in Italia, soprattutto, al Nord.
Dati preoccupanti, che dimostrano come il Paese debba investire assolutamente e prioritariamente in educazione, quindi nella scuola, a partire dagli asili nido, settore in cui è importante ci sia una copertura.
Prima veniva ricordato che il Piemonte può garantire solo 18%, se non ricordo male, delle richieste per l'inserimento di bambini in asili nido.
La situazione sta lentamente e progressivamente peggiorando per quanto riguarda la cosiddetta fuga dai percorsi di studio obbligatori o non quindi anche a livello europeo stiamo retrocedendo pure dal punto di vista dei titoli di studio come la laurea.
Altro elemento interessante che si rileva in queste tabelle è che vi è un dato molto basso per quanto riguarda l'occupazione, in controtendenza rispetto agli altri Paesi, di coloro i quali hanno titoli di studio più elevati. Paradossalmente, in Italia, avere, come si dice - ma è sancito dai dati statistici osservazionali - un titolo di studio elevato significa avere meno possibilità di trovare un'occupazione.
Questo, ovviamente, non vuol dire che non dobbiamo fare studiare i nostri giovani perché tanto non trovano occupazione, ma deve essere da sprone per cercare di migliorare, e rovesciare, addirittura, l'andamento perché non si tratta di manovre conservative, bensì di tutta quella che è l'architettura non solo di studio, quindi scolastica, ma anche economica di conseguenza occupazionale. Il Paese intero - non parlo solo della Regione Piemonte - deve dare un giro totale alla situazione in cui ci stiamo avvitando costantemente da una serie di anni.
Molti hanno rilevato come l'origine di tutti i mali, o almeno di una parte dei mali, sia stato il nostro ingresso nella moneta unica europea e l'adesione acritica ad una serie di regole imposte dall'Unione Europea, da Bruxelles, che hanno fatto sì che questa situazione economica di difficoltà da cui noi arrivavamo peggiorasse in maniera costante. Probabilmente, c'è bisogno di una politica europea diversa, quindi parto dall'ambito europeo per andare, a caduta, sull'ambito nazionale, e poi su quello regionale.
Un tema che mi preme sottolineare è anche quello digital divide, delle scuole connesse. Ho visto che il Piemonte, purtroppo, è tra le regioni con minore numero di scuole che hanno la connessione alla linea ADSL per i ragazzi; questa sarebbe anche una metodologia di studio che coinvolgerebbe di più gli studenti ed eviterebbe l'aumento delle dispersioni scolastiche.
E poi c'è tutto il tema, che è già stato ampiamente toccato, di quelli che sono dei veri e propri malesseri delle famiglie, argomento che si ripercuote sui bambini con violenza e abusi anche tramite l'accesso ad Internet.
Altro dato molto importante da rilevare è che l'Italia è tra i Paesi con una percentuale più bassa per quanto riguarda il controllo dell'accesso ad Internet da parte dei genitori. In Gran Bretagna il 50% dei genitori limita e controlla l'accesso ad Internet dei loro figli; in Italia abbiamo dati bassissimi.
Internet non va demonizzato, anzi, è una risorsa fondamentale per svecchiare, migliorare il nostro Paese e renderlo più competitivo, ma è ovvio che deve essere controllato. Ad un bambino, ma anche ad un adolescente, non si può dare il libero accesso non solo ai social network dove si vedono sempre più frequentemente episodi di bullismo, ma anche a tutto il variegato mondo di Internet, dove ci sono immagini forti, se non possibili situazioni di abusi. È una fotografia molto importante, come diceva la Consigliera Artesio, ma dobbiamo andare oltre la mera fotografia.
La conoscenza della situazione reale deve mettere noi legislatori, che dobbiamo avere l'ardire di farlo, in condizione di proporre e di dare delle soluzioni sia a livello regionale che, con la nostra controparte, a livello nazionale, delineando proposte di riforma che facciano sì che si esca da questa situazione da cui, al momento, vedo solo un lento scivolare verso il basso.
Chiudo dicendo che anch'io ho sottoscritto una proposta, che è stata richiamata da diversi Consiglieri, di stimolo per la nomina del Garante per l'infanzia e l'adolescenza, cui si riallaccia anche il tema del Garante delle carceri, altro tema molto sentito. Ribadisco, per l'ennesima volta in questa sede, che non ritengo che il costo di un garante possa mandare in fallimento la Regione Piemonte; la situazione economica della Regione Piemonte è difficile, è vero, ma non sarà lo stipendio di un garante e un collaboratore a far precipitare la Regione nella crisi economica.
Penso che questa modifica possa venire accolta oggi nell'ordine del giorno, in modo che sia un ordine del giorno con segnali concreti altrimenti resta una bella fotografia della situazione, una bella lettera di intenti, a cui manca un quid che vincoli il Consiglio regionale e la Regione Piemonte a fare qualcosa di propositivo e costruttivo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Prima di procedere alla votazione dell'ordine del giorno, informo l'Aula che all'Ufficio di Presidenza è pervenuta una modifica emendativa da parte del Consigliere Biolé.
Ovviamente il Consigliere Biolé non ha la possibilità di modifica dell'ordine del giorno senza l'autorizzazione del primo firmatario, quindi del sottoscritto. Poiché è un ordine del giorno condiviso, vorrei cercare di portare all'attenzione dell'Aula la questione, per vedere se si pu trovare una soluzione. Il Consigliere Biolé propone che nella parte "ritenuto che" si aggiunga "è necessario ed auspicale, anche come sottolineato dal rappresentate di Save the Children audita in Sala Viglione, che il Consiglio regionale del Piemonte provveda prima possibile alla nomina del Garante regionale dell'infanzia, così come previsto dalla legge regionale n. 31 del 2009".
Poiché, come Presidente, sono perfettamente a conoscenza, come tutti loro, che si sta vivendo in un mondo reale, che sono ben tre anni e mezzo che stiamo dibattendo infruttuosamente sulla questione, che tra le proposte di legge di modifica della legge regionale n. 31 alcune propongono, ad esempio, come abbiamo detto oggi in Sala Viglione, di conferire questa competenza al Difensore Civico con una sua estensione e con l'individuazione nel bando dello stesso Difensore Civico di questi requisiti, propongo, Consigliere Biolé, di farmi carico di una modifica che sia un po' più generalista, in linea con quanto abbiamo detto questa mattina.
Indipendentemente dal risultato che ci sarà, noi abbiamo la proposta più lineare con la legislazione corrente, che è quella di nominare i tre Garanti; una proposta di fare un unico Garante per i vari soggetti e una proposta di fare una sorta di super Difensore Civico (chiedo scusa per la definizione impropria, ma per economia di tempo mi esprimo così).
Credo che nel documento si possa inserire un aspetto che può essere condiviso da tutti i firmatari e dell'Aula e auspico che questo ordine del giorno sia approvato all'unanimità. Mi riferisco a questa formulazione: dopo le parole "ritenuto che" aggiungere "a trattare il tema della designazione dell'Ufficio del Garante" - che può essere un ufficio autonomo o aggregato - "per l'infanzia, nelle modalità che l'Assemblea riterrà più efficace".
Questa formulazione mi sembra possa essere utile affinché il Consiglio ne discuta, senza introdurre già un vincolo in quest'atto di indirizzo, che è firmato un po' da tutti, ancorché modificato, o votato all'unanimità.
All'istituzione del Garante sono legati, comunque, due aspetti, credo.
Innanzitutto, la condivisione di tutta l'Assemblea sull'importanza di quell'Ufficio, con la "u" maiuscola, cioè indipendentemente dall'allocazione in un unico Garante, o nel Difensore Civico, o in un Garante autonomo.
Questa era un po' la proposta che volevo avanzare.
Lei cosa ne pensa, collega Biolé? Prego.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente, intanto per avere tenuto in considerazione quello che era, ovviamente, un emendamento informale, perché, tecnicamente, non è possibile inserire un emendamento che non sia approvato dal primo firmatario.
chiaro che tutto quello che va nella direzione bene esplicita all'interno dell'emendamento, tra virgolette, che "ho presentato", è positivo.
Approfitto di questa disponibilità solo per chiedere se è possibile inserire anche qualche scadenza temporale, e lo domando a lei che è il primo firmatario.
Comunque, voterò l'ordine del giorno, come ho già preannunciato all'interno della discussione. Tutto quello che va in quella direzione e che, in qualche modo, vincola la discussione a tempi il più possibile brevi, chiaramente, è auspicabile. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Ho imparato che è meglio la chiarezza delle posizioni. Ho imparato anche che è meglio condividere punti di un documento, piuttosto che lasciare tracce di ambiguità.
Come Gruppo, non votiamo la proposta che lei, Presidente, ha presentato, perché preferisco che questo tema rimanga nel confronto politico del Consiglio regionale, dove, ad un certo punto, ci si deve assumere la responsabilità di dire che si istituisce, oppure no, il Garante! Non voto un documento con il quale, domani mattina, un altro Gruppo contro le opinioni e contro quello per cui ci siamo battuti in questi tre anni e mezzo, possa dichiarare che il Consiglio regionale ha votato anche un documento in cui dice che il Garante dell'infanzia è il Difensore Civico! Non ci sto, preferisco un documento chiaro. Preferisco che questo tema non entri in una condizione di maggiore ambiguità, ma rimanga come discussione all'interno del Consiglio regionale. Preferisco la chiarezza.



PRESIDENTE

Bene.
Allora, la inviterei al ritiro della proposta, che resta agli atti della discussione, in quanto è del tutto evidente che l'obiettivo è l'approvazione dell'ordine del giorno.
Prima di porre in votazione l'ordine del giorno, comunico che i nostri lavori non sono terminati, perché ci sono delle comunicazioni su due o tre tematiche. Sono le ore 12.50, pertanto invito tutti a rimanere al proprio posto.
Informo che è possibile anche successivamente aggiungere la firma all'ordine del giorno, così come depositato e presentato all'Assemblea dalla dottoressa Restivo.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1132, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: le Regioni e le Province autonome hanno un ruolo determinante nell'ambito delle politiche sociali - e quindi anche quelle relative a infanzia e adolescenza la crisi economica degli ultimi anni ha contribuito a determinare un quadro preoccupante della condizione dei bambini e degli adolescenti in Italia aggravando una situazione già critica per quanto concerne gli investimenti e le politiche relative all'infanzia e all'adolescenza, rispetto agli altri Paesi europei il generale impoverimento, non solo economico ma anche culturale, si sta traducendo in una grave privazione di prospettive, speranze e opportunità per i minori l'organizzazione Save the Children ha invitato i Consigli regionali a dedicare un ordine del giorno per fare il punto sulla situazione dell'infanzia e dell'adolescenza nell'ambito della propria regione in occasione del 20 novembre considerato che: il Piemonte è una delle 6 Regioni italiane in cui risulta presente e operativo l'Osservatorio Regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza che realizza un'analisi approfondita della condizione dei minori e dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza nella regione è in crescita la disaffezione allo studio, anche fra ragazzi senza particolari carenze affettive, relazionali o economiche, che hanno interrotto gli studi fermandosi alla terza media e non iscrivendosi neanche a corsi di formazione in Piemonte la presenza di alunni di origine straniera costituisce un fenomeno strutturale ed in costante aumento nell'area del contrasto del fenomeno dell'abuso online dei minori, si sta attuando il Progetto DICAM II (Implementazione di una metodologia basata sui diritti dell'infanzia di identificazione e supporto per i minori abusati sessualmente attraverso le nuove tecnologie), nel cui ambito è stato costituito a Torino un Gruppo di Lavoro formato da specialisti e professionisti locali (rappresentanti delle Forze dell'ordine e dell'autorità giudiziaria, referenti della scuola e dei servizi sociali e sanitari territoriali, associazioni del privato sociale di tutela delle vittime di violenza e abuso, neuropsichiatri e assistenti sociali) che si stanno occupando della redazione di Linee Guida volte alla tutela delle vittime minorenni di abuso sessuale online ritenuto che in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che si celebra il 20 novembre, e proclamata in Italia con la legge n. 451 del 1997, sia necessario ribadire l'importanza del benessere dei cittadini di minore età impegna la Giunta regionale a: rendere disponibili per il tramite dell'Osservatorio Regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza dati aggiornati sulla condizione dei minori presenti in Regioni, in modo da predisporre adeguate politiche adottare misure per il contrasto dell'incremento della povertà minorile attraverso il varo di un piano organico di contrasto della povertà minorile a livello regionale promuovere interventi di prevenzione della dispersione scolastica attraverso attività che rafforzino l'offerta educativa recepire e diffondere su tutto il territorio regionale le Linee Guida volte alla tutela delle vittime minorenni di abuso sessuale online, che saranno elaborate, da parte di operatori ed esperti locali nell'ambito del progetto



DICAM II

promuovere l'istituzione di elenchi di tutori volontari presso ogni Tribunale ordinario, al fine di scongiurare la cattiva prassi segnalata da diversi territori di un tutore che ha in carico decine di persone straniere di minore età non accompagnate".
Il Consiglio approva.


Argomento: Calamità naturali

Comunicazioni del Presidente regionale in merito agli eventi alluvionali in Sardegna


PRESIDENTE

Procedo con la seguente comunicazione sui fatti riguardanti la Sardegna, che sono molto tragici; credo ci abbiano colpiti tutti già solo con le immagini dei telegiornali di ieri e, in particolare, di questa mattina.
Ho inviato, a nome dell'Assemblea regionale, al Presidente del Consiglio regionale della Sardegna un messaggio, di cui do lettura: "In questo tragico momento, desidero far pervenire, a nome mio personale e del Consiglio regionale del Piemonte, i più sinceri sentimenti di profondo cordoglio e di intensa partecipazione al dolore delle famiglie e delle popolazioni colpite dalla terribile calamità naturale abbattutasi sulla vostra regione, confermando la solidarietà e la vicinanza della comunità piemontese".
L'Assessore Ravello mi ha appena comunicato, pertanto ne do informazione, che è in corso il Comitato operativo nazionale, al quale ovviamente, la Regione Piemonte partecipa. La Regione Piemonte ha dato la disponibilità per un contingente sia di uomini che di mezzi, come da tradizione quando si verificano queste calamità e queste tragedie in altre parti del Paese. Quindi, in giornata l'Assessore ha dato la disponibilità a riferire o a dare comunque l'informazione, magari anche semplicemente con una e-mail, o ce ne faremo carico. Verrà decisa a Roma tutta l'operatività quindi, probabilmente, anche la partecipazione del Piemonte alla missione che sarà messa in campo già nella giornata di oggi e di domani, a sostegno delle popolazioni e del territorio sardo.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Come già deciso nella precedente riunione, questa settimana i Capigruppo non si riuniranno, in quanto avevamo già delineato i lavori.
Pertanto, informo l'Aula e, in particolare, i signori Capigruppo, che il Consiglio regionale è convocato per martedì 26 novembre 2013, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 19, con il seguente programma dei lavori: dalle ore 10 alle ore 13, si svolgerà la sessione straordinaria ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, con all'o.d.g., oltre alle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale, la proposta di modifica dell'applicazione dell'addizionale IRPEF regionale per l'anno 2014, presentata dai Consiglieri Reschigna, Ronzani Bresso, Placido, Manica, Rostagno, Gariglio, Motta Angela, Boeti Pentenero, Oliva, Muliere e Laus.
Dalle ore 15 alle ore 19, i lavori prevedono le comunicazioni del Presidente del Consiglio, l'approvazione dei verbali precedenti e il proseguimento dell'esame del di segno di legge n. 323, "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese"; della proposta di legge n.
287, "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma"; della proposta di legge n. 289, "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma" e della proposta di legge n. 137, "Modifiche alla legge regionale del 4 settembre 1996, n. 70 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) e successive modifiche e integrazioni". Cioè, ripartiamo in Aula con il percorso inerente al tema della caccia, così come concordato.
Alle ore 14.30, così come sempre concordato, si svolgerà in apposita seduta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ex articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Per mercoledì 27 novembre, alle ore 12, è convocata la consueta riunione dei Presidenti di Gruppo; anche la programmazione delle Commissioni è già stata decisa e anticipata nella scorsa riunione dei Capigruppo.
Se non c'è altro...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Con variazione sulla II Commissione, così come comunicato già a domicilio.
Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.55)



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