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Dettaglio seduta n.390 del 12/11/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 14.33 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Cota, Marinello, Pedrale e Spagnuolo.
Il numero legale è 28.



PRESIDENTE

Come convenuto, in apertura della seduta antimeridiana, si ritiene conclusa la comunicazione inerente l'applicazione dell'articolo 90, in ordine alla proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 228.


Argomento: Boschi e foreste

Esame disegno di legge n. 335, inerente a "Norme di attuazione della legge 21 novembre 2000, n. 535 (Legge quadro in materia di incendi boschivi)"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 335, inerente a "Norme di attuazione della legge 21 novembre 2000, n. 535 (Legge quadro in materia di incendi boschivi)", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana del 12 novembre è iniziato l'esame del provvedimento. Il collega Lupi ha svolto la relazione; successivamente, è intervenuto l'Assessore Ravello. In sede di discussione generale sono intervenuti numerosi Consiglieri.
stato posto ai voti l'articolo 1 da parte della Presidenza, la cui votazione è risultata, per mancanza del numero legale, non valida.
Da lì dobbiamo ripartire.
Pongo, quindi in votazione l'articolo 1 del disegno di legge n. 335.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Vorrei che venissero evidenziati i presenti e che vengano comunicati all'esterno gli assenti, quelli che non hanno votato.
I presenti sono quelli in Aula, e in Aula siamo ovviamente un numero molto più alto di quello previsto. Visto che, giustamente, ognuno fa i suoi giochi, impariamo a fare anche noi i nostri.
Quindi, cominciamo, ovviamente, a dire...



PRESIDENTE

Collega Toselli, lei è stato prima di me e più autorevolmente di me membro dell'Ufficio di Presidenza.



TOSELLI Francesco

Cominciamo a dire chi era in aula. Così posso dire chi c'era...



PRESIDENTE

Grazie.
Collega Toselli, lei è stato prima di me e più autorevolmente membro dell'Ufficio di Presidenza. Sa che quando si vuole evidenziare le questioni che lei ha posto bisogna chiedere la votazione per appello nominale, ad attuale Regolamento, altrimenti non è possibile se non con una valutazione sostanziale dei presenti in Aula.
Ciò premesso, i nostri lavori ricominceranno alle ore 15.35.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.05 riprende alle ore 15.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo ripetere la votazione dell'articolo 1, sul quale è mancato il numero legale. Il numero legale è 28.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ravello: al termine del secondo periodo del comma 3 dell'articolo 5 del ddl 335 Norme di attuazione della legge 21 novembre 2000, n. 353 (Legge quadro in materia di incendi boschivi), le parole "comma 7" sono sostituite dalle seguenti: "comma 6".
La parola all'Assessore Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Come già detto nel mio precedente intervento, trattasi della semplice correzione di un refuso.
Nel testo licenziato dalla Commissione, si richiamava un comma 7 mentre il comma corretto da richiamare all'articolo 5, comma 3 è il comma 6. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ravello.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ravello: la lettera b) del comma 3 dell'articolo 11 del d.d.l. n. 335 - Norme di attuazione della legge 21 novembre 2000, n. 353 (Legge quadro in materia di incendi boschivi), è sostituita dalla seguente: "b) accensione di fuochi allo scopo di eliminare una frazione di biomassa facente parte del ciclo biologico forestale, anche in occasione di interventi selvicolturali volti alla cura ed alla manutenzione dei boschi allo scopo primario di ridurre il rischio incendi boschivi, in conformità a specifiche previsioni del piano in vigore per singola area di base l'accensione deve avvenire conformemente alle altre disposizioni del piano ed è subordinata alla comunicazione, almeno 48 ore prima dell'inizio attività, agli uffici regionali competenti in materia forestale.".
La parola all'Assessore Ravello per l'illustrazione.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie Presidente.
L'emendamento sostituisce la lettera b) del comma 3 dell'articolo 11 in particolare nella parte in cui si disciplina la comunicazione dell'inizio di attività di abbruciamento di frazioni di biomassa su aree boscate, che non deve più pervenire al Corpo Forestale dello Stato, ma agli Uffici Forestali regionali.
Questo è un tema - se ne ricorderanno i Commissari che hanno partecipato alla discussione in Commissione - oggetto di un confronto non ancora definitivamente chiuso con i diversi portatori d'interesse, con i quali si è scritto il testo: il tempo intercorso tra il licenziamento da parte della Commissione e l'arrivo in Aula del disegno di legge ha permesso di affinare questa procedura.
Pertanto, nella parte in cui si disciplinano le deroghe ai divieti di accensione di fuochi o di abbruciamento, non sarà più il Corpo Forestale dello Stato il soggetto al quale l'utente dovrà direttamene riferirsi, ma sarà l'Ufficio Forestale della Regione che, a sua volta, trasmetterà la comunicazione al Corpo Forestale dello Stato, dandogli la possibilità di esercitare le sue funzioni di controllo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo.
La parola all'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare tutto il Consiglio per il lavoro che ci ha permesso di svolgere fino ad ora, che pare voler portare ad un'approvazione unanime del testo.
Ho raccolto alcuni elementi emersi nel dibattito di questa mattina.
Per quanto riguarda il tema degli organici del Corpo Forestale dello Stato, segnalo che la Giunta regionale ha rappresentato le proprie ragioni e posizioni al Ministero competente - al Governo - considerando nel Corpo Forestale dello Stato un interlocutore imprescindibile, senza il quale è impensabile svolgere attentamente tutte le attività di controllo, e quindi anche di prevenzione, oltre che di contrasto, di un fenomeno che talvolta rischia di assumere dei contorni estremamente preoccupanti.
Ritengo che con questo nuovo testo, che aggiorna la normativa regionale in materia di incendi boschivi, si possa finalmente arrivare a quello che considero indispensabile, prioritario: un salto culturale che riconosca e valorizzi il lavoro di tutti gli Enti coinvolti, a cominciare dalla Regione, e che, allo stesso modo, riconosca il grande impegno del mondo del volontariato che, in forma del tutto gratuita, presta la propria opera per difendere la comunità e la propria terra.
Penso che occorra arrivare ad una maggiore cura generale e ad una maggiore attenzione rispetto a quello che è stato definito da molti certamente a ragione - uno dei principali patrimoni del Piemonte: le proprie foreste, che molto spesso sono e possono essere, devono essere anche un'occasione di rilancio sociale ed economico del territorio.
Tanto vi dovevo, considerando che i dati dell'ultimo anno mettono in evidenza un fenomeno preoccupante: più della metà degli incendi che si sono registrati pare abbiano origine volontaria.
Questo lo dico in relazione a quanto appena accennato, cioè alla necessità di arrivare ad una rivoluzione culturale nel rapporto tra uomo e aree naturali.
Certamente una legge non può, in automatico, arrivare a definire questo passaggio, ma gli sforzi di tutti i soggetti, anche e soprattutto di quelli che hanno contribuito alla sua stesura e alla sua successiva approvazione, potrà portarci, prima o poi, a raggiungere quest'obiettivo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 298, inerente a "Modifica della DCR 167/14087 del 3 aprile 2012 per la attuazione del Decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 in relazione all'Azienda Sanitaria Città della Salute e della Scienza di Torino"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 298, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato votato in Commissione e licenziato dalla stessa in data 7 novembre 2013, con preavviso scritto ai sensi dell'articolo 58, comma 2, del Regolamento.
Essendo appena stato esaminato in Commissione, lo diamo per illustrato.
Non vi sono interventi nel dibattito generale e per dichiarazione di voto.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 298, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame proposta di legge n. 21, inerente a "Recupero delle spese sostenute dai servizi sanitari nei confronti dei terzi civilmente responsabili"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 21, ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento interno.
La parola alla Consigliera Artesio, prima firmataria.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
In riferimento alla necessità di normare la possibilità, da parte del sistema sanitario regionale, di procedere ad azioni di rivalsa sanitaria ai fini di recuperare le somme sostenute, per offrire dovute e doverose cure mediche alle persone vittime di danni alla salute prodotti da terzi penso sia una di quelle procedure che si sarebbero dovute da tempo mettere a sistema, ma la cui attenzione è stata particolarmente acuita dalle più recenti vicende che, purtroppo, hanno coinvolto le popolazioni piemontesi e i lavoratori del Piemonte, tant'è che era già un intento della Amministrazione metter mano a questa normativa.
Appena insediata la nuova Amministrazione, ho provveduto a riproporre quello che era un testo di lavoro, in allora, e mi auguro che sulla necessità non possano esserci delle perplessità. Anche perché la prerogativa, da parte del sistema sanitario, di attivare azioni di rivalsa era già contemplata nelle normative della precedente riforma sanitaria.
Anzi, è meglio dire che la presunzione della necessità di recuperare queste somme era ben presente nelle epoche in cui il sistema sanitario non aveva un governo, una gestione e un finanziamento pubblici, bensì le prerogative della tutela e della cura erano riservate a organizzazioni di carattere privatistico, le quali, quindi, erano molto attente alle necessità di recupero.
Addirittura, la normativa risale al 1931 con la legge n. 1.580.
paradossale che, nel momento in cui la responsabilità, ed è l'aspetto positivo, e l'onere, ed è l'aspetto di cui ci dobbiamo preoccupare attengono alla collettività improvvisamente la collettività si spogli o nel tempo, si sia spogliata della prerogativa di recuperare queste spese.
Faccio riferimento, in modo particolare, non certo a quelle responsabilità che scaturiscono da comportamenti disobbedienti delle norme quando non dolosi, prodotti da singoli civili, ma a quelle situazioni per le quali siano accertate intenzionali violazioni delle norme, ai fini di lucro producendo danno alla salute pubblica.
Gli esempi sono evidenti alla nostra conoscenza empirica. Penso a tutti i casi delle contraffazioni alimentari; penso ai casi che intervengono nei contesti degli ambienti di vita e di lavoro a causa di sine cura o, peggio ancora, di voluta trascuratezza nell'applicazione delle norme antinfortunistiche e della tutela della salute dei lavoratori; penso agli interventi che, indifferenti ai temi della tutela ambientale, producono una condizione di esposizione al rischio delle popolazioni molto spesso rilevabile con anni di distanza.
Tant'è che quando, come dicevo, purtroppo, la nostra terra, ma anche e soprattutto i nostri cittadini si sono ritrovati esposti, di volta in volta, abbiamo dovuto autorizzare le Aziende Sanitarie di riferimento a procedere nelle azioni risarcitorie. I casi più emblematici che tutti ricordiamo sono quelli relativi al coinvolgimento della popolazione casalese per l'esposizione al rischio della lavorazione di amianto, ma anche all'esposizione ai rischi professionali conclusasi tragicamente nel caso della ThyssenKrupp.
Quindi, che cosa propone questa semplicissima norma di legge, cui poi la Giunta esecutiva dovrà porre mano con dei regolamenti di attuazione? Questa norma di legge afferma il principio, come dicevo, in giurisprudenza e nella giurisprudenza di settore ampiamente riconosciuto nei tempi passati, secondo il quale le ASL sono tenute a predisporre le iniziative legali necessarie al recupero nei confronti dei soggetti, le cui responsabilità sono state penalmente accertate e abbiano prodotto spese vive per la cura ed il ricovero delle persone danneggiate.
Ovviamente, nel tempo, ci sono delle sovrapposizioni su altre normative di riferimento. Ad esempio, tutta la normativa legata all'incidentalità stradale ha una trattazione specifica, perché in quell'ambito sono le assicurazioni che devono intervenire nei risarcimenti. Così come i regolamenti della Giunta potranno perfezionare aspetti che, per necessità nella legge non sono stati presi in considerazione in dettaglio.
Ovvero, è bene che sia l'ASL e quella ospedaliera oppure, considerato che in ogni caso a risarcire le spese di degenza sono le Aziende Sanitarie Locali e, quindi, è bene lasciare la prerogativa alle ASL territoriali? O, ancora, deve essere la Direzione amministrativa o, nella declinazione regolamentare, è preferibile indicare la fattispecie degli Uffici legali di ogni singola Azienda? Inoltre, qual è la potestà nel momento in cui definiamo il dovere delle Aziende Sanitarie di procedere al recupero della procedura giudica per essere certi di perseguire situazioni che fino all'ultimo grado di giudizio siano risultate effettivamente e penalmente responsabili? Come si vede, la materia ha una sua articolata veste amministrativa e burocratica, ma mi auguro che al Consiglio non sfugga il principio di fondo, vale a dire quello secondo il quale la salute individuale e collettiva è un bene di tutti ed esiste, quindi, una responsabilità individuale e collettiva di tutelare la salute. Coloro che scientemente danneggiano la salute altrui sono tenuti, come già accade, al risarcimento del danno prodotto alla persona, ma sono anche tenuti al risarcimento del danno prodotto alla collettività, la quale è parte offesa nel momento in cui, civilmente, viene colpita da un atteggiamento di irresponsabilità ed economicamente, viene colpita dalla necessità di porre rimedio al danno alla salute così prodotto.
Questo è il principio che si vuole affermare delegando la Giunta a normarlo nelle forme più opportune. È un principio che definirebbe uno stile; non ci metterebbe più nelle condizioni, di volta in volta, di chiedere alle Aziende Sanitarie di procedere. È un principio che altre Regioni, come la Regione Puglia, hanno già normato; è un principio che ci viene ricordato dalla società quando noi diciamo di non avere le risorse sufficienti per rispondere alla crescente domanda di salute del nostro territorio e talvolta rischiamo di mettere in discussione lo stesso rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Dobbiamo almeno metterci nelle condizioni di reperire tutte le risorse possibili. Sembrava questa una proposta di buon senso e quindi auspico che il Consiglio e la Giunta vogliano accoglierla. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Solo per chiedere di poter approfondire quanto è stato detto in questa sede dalla Consigliera Artesio, che è stato richiamato dopo tempo all'interno dell'Aula.
Con un impegno ben preciso, quello ovviamente di discuterne all'interno della Commissione. Lo chiedo anche a nome di altri colleghi della Lega Nord: a norma dell'articolo 37, chiedo che si possa ritornare in Commissione.
Chiedo, quindi, che possa essere messo all'o.d.g. per discuterne in maniera più approfondita.



PRESIDENTE

A norma dell'articolo 37, comma 5, per il ritorno in Commissione dobbiamo comunque deliberare in Aula. Dobbiamo porlo in votazione Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà



CAROSSA Mario

Notavo un attimo di disattenzione da parte dell'Aula, non vorrei che ci "stoppassimo" su questo punto, che mi sembra assolutamente condivisibile.



PRESIDENTE

Ponendo in votazione la richiesta, è chiaro che se dovesse mancare il numero legale...
Ricordo all'Aula che servono 31 voti utili per deliberare il ritorno in Commissione.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 21 L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 11 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
In base all'articolo 37, comma 5 del Regolamento, si procede con la discussione e votazione della proposta di legge n. 21.
Ci sono interventi di carattere generale? La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Forse meglio di me sarebbe potuto intervenire l'Assessore Pichetto, ma metto anche a frutto il periodo trascorso in precedenza come Assessore agli Affari Legali, cercando di fare qualche considerazione soprattutto per evitare di approvare delle norme che possono essere ridondanti, oppure contraddittorie rispetto al quadro normativo vigente.
Credo che si debba dare atto alla nostra Regione, ma anche alle Aziende Sanitarie regionali, che quasi sempre - ci possono essere delle eccezioni non dovute a volontà contrarie, ma al concatenarsi degli eventi - nei casi più rilevanti, quelli più eclatanti che, comunque, tendono ad ipotizzare indirettamente questa proposta di legge, laddove ci sono dei profili penali, la nostra Regione, il nostro sistema regionale e....



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Presidente, non si sente nulla...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, consentite all'Assessore di procedere.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Dicevo, il nostro sistema regionale e aziendale sanitario si è sempre costituito parte civile. Questa normativa che qui viene presentata, secondo me, non è raccordata con il sistema operativo della nostra Regione. Non nego che in Regione Puglia, in altre epoche, abbiano approvato una normativa di questo tipo. A livello generalizzato le Regioni, applicando il proprio Statuto come quello della Regione Piemonte, che prevede la difesa degli interessi regionali, quindi anche la costituzione di parte civile intesa la Regione come massimo organo esponenziale del territorio regionale a fronte di avvisi che vengono mandati dall'autorità giudiziaria per il rinvio a giudizio o quant'altro (giudizio penale), vengono qualificate e identificate dal Giudice come parte offesa e la norma vede la costituzione generalizzata di parte civile.
Se vogliamo pensare ad un'indicazione, ad un ordine del giorno, ad una mozione per rendere pregnante e più generalizzato questo fatto, potrei comprenderlo.
Ritengo che proprio la proposta che faceva il Consigliere Angeleri, per avere un inquadramento organico di tutta la materia della difesa degli interessi delle ASL e della Regione, che poi in campo sanitario vuol dire gli interessi della tutela e della salute, della sanità e dell'incolumità anche delle persone per quello che riguarda la tutela dei luoghi di lavoro e di vita, sia la scelta più opportuna.
In questa sede, a fronte di una norma che viene presentata in modo così stringato e senza i necessari raccordi con il complesso normativo regolamentare che regola la nostra presenza a difesa degli interessi dell'amministrazione, dei cittadini rappresentati e delle Aziende Sanitarie, credo che sarebbe da non condividere questa normativa, perché mi sembra troppo generica e poco raccordata.
più una questione di agire in modo operativo più incisivo, non è tanto una questione di dare una facoltà di potersi costituire, di poter intervenire, perché questo non ha bisogno di nessuna norma da parte della legge regionale, ci sono già le norme statali vigenti. Ovviamente, c'è anche il complesso normativo regionale riguardante il patrimonio, gli interessi economici e le ricadute degli atti di terzi, che, richiamando il dolo, o la colposità grave, che ne caratterizza il comportamento, possono determinare delle condanne. A questo punto, per loro natura, spianano la strada del risarcimento.
Inoltre, mi sembra completamente da approfondire la locuzione "previa verifica della solvibilità del soggetto tenuto al pagamento", in quanto è un passaggio che, assolutamente, non mi è molto chiaro.
Quindi, quale rappresentante della Giunta regionale, sono contrario all'approvazione in questa sede, non avendo potuto approfondire la portata della normativa. Nulla quaestio a rinviarla in Commissione. Naturalmente in quella sede, non solo il sottoscritto, ma soprattutto l'Assessore agli affari legali, con il supporto della nostra Avvocatura e di tutti gli altri soggetti che possiamo convocare in Commissione, potranno supportare meglio i Consiglieri nelle loro decisioni in Commissione e, dopo, in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Ovviamente, sono scontenta dell'indirizzo che l'Assessore Cavallera sta rivolgendo al Consiglio regionale, anche perché lo ritengo un indirizzo che non fa onore alle Aziende Sanitarie che hanno partecipato alla consultazione sul progetto di legge, le quali chiedevano l'adozione di una legislazione, segnalando anche le difficoltà finora incontrate in assenza di una legislazione di cornice o di un atto unico regolamentare avviato dall'Amministrazione regionale o dall'Assessorato regionale.
Poi, che si voglia dire che c'è una certezza rispetto al fatto che ogni qualvolta si configurano queste fattispecie, le Aziende procedono certamente. Se parliamo dei casi la cui evidenza, purtroppo, è stata tale da non consentire l'ignoranza da parte delle Amministrazioni, che peraltro hanno anche accertato dei patteggiamenti in ordine ai risarcimenti - e qui bisognerebbe poter aprire un altro capitolo - allora, forse, diciamo che la ricostruzione dell'Assessore non è così fedele.
Dopodiché, il Consiglio, che ovviamente, è sovrano nel voto, avrà un argomento in meno quando si ragionerà sulla riorganizzazione rispetto alle inefficienze e agli sprechi, quindi prenderemo atto delle carte che ha ritenuto di utilizzare e di quelle che, invece, ha ritenuto di accantonare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, vorrei rimandare le ultime parole al mittente perché noi abbiamo dimostrato in qualche modo, anche se con i tempi...



(Commenti della Consigliera Artesio)



ANGELERI Antonello

L'ho detto prima! Ma quanti provvedimenti sono fermi all'interno delle Commissioni Consigliera Artesio, abbia pazienza! Sicuramente, ci sono anche provvedimenti che, da un punto di vista della priorità, hanno un'importanza, rispetto ai riflessi che possono avere sulla cittadinanza, addirittura maggiore del suo! Dopodiché, diamo la disponibilità a tornare in Commissione, come da proposta, ma non al ritorno in Commissione con...



(Commenti della Consigliera Artesio)



ANGELERI Antonello

No, attenzione, mi lasci terminare! Dicevo, al ritorno in Commissione non con un impegno per cui, alla fine, questo provvedimento non verrebbe esaminato, ma con l'impegno ad esaminarlo nell'immediato, ed è a verbale.
Dopodiché, vi siete rifiutati, vogliamo approfondirlo e, adesso, lei ci spiega che in qualche modo noi non avremmo degli argomenti di cui ci siamo fregiati in passato? No, abbia pazienza, lo domando all'Assessore, visto che mi pareva fosse nella stessa direzione.
Riformulo, ad adiuvandum, questa nostra richiesta, a testimonianza della bontà con la quale l'abbiamo formulata. Dopodiché, a buon intenditore poche parole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Posso sottolineare l'irritualità della discussione che stiamo svolgendo? C'era una richiesta - che segnalo, al di là del merito - di richiamo in Aula di una proposta di legge presentata dalla collega Artesio. Su questa richiesta di richiamo in Aula è stata presentata una richiesta di ritorno in Commissione, che è stata respinta dal Consiglio regionale, in assenza dei numeri sufficienti da parte della maggioranza.
La maggioranza sapeva benissimo che questo tema era iscritto all'o.d.g.
del Consiglio regionale, quindi poteva anche compiere uno sforzo ulteriore per garantire una presenza, dal loro punto di vista, in Aula, visto l'intendimento teso a respingere la proposta di legge.
Una volta respinto il ritorno in Commissione della proposta di legge irritualmente, ma comprensibilmente dal suo punto di vista - l'Assessore Cavallera ha chiesto di trasformare una proposta di legge in un atto di indirizzo, che ritengo, anche questo, poco tempestivo rispetto al tempo che stavamo vivendo. Infatti, avevamo cominciato la discussione sul testo di una proposta di legge e da parte della maggioranza ripetute sono state le richieste di un ritorno in Commissione, dopo che tale proposta non ha ottenuto i voti da parte del Consiglio regionale.
Credo che se la collega Artesio ritenesse di dover proseguire nella discussione sulla proposta di legge ne abbia tutto il titolo e il diritto perché, dopo averne iniziato la discussione, non si può chiedere di trasformare il contenuto di un intervento legislativo in un atto di indirizzo. Mi sembra veramente irrituale quanto stiamo vivendo.
Se la maggioranza non voleva discutere questa proposta di legge nella seduta odierna, poteva attrezzarsi con i voti o, magari, proporre alla collega Artesio una calendarizzazione un po' più stringente dei lavori all'interno della Commissione.
Inoltre, Presidente, voglio ricordare che non stiamo nemmeno rispettando lo Statuto sui diritti delle opposizioni, che, sostanzialmente prevede nella programmazione semestrale dei lavori quali sono le proposte di legge di iniziativa delle opposizioni che devono andare avanti.
Quest'anno non si è nemmeno parlato del tema! Presidente, mi sto rivolgendo a lei.
Quest'anno, la norma dello Statuto che garantisce il diritto delle opposizioni di vedere affrontate delle proposte di legge non è stata neanche affrontata! Per cui stiamo procedendo, per alcuni aspetti, senza neppure considerare l'applicazione concreta di quella norma statutaria.
Per altri aspetti - lo voglio dire nel caso in questione - se veniva proposta alla collega Artesio una calendarizzazione stringente da parte della Commissione, probabilmente, la collega Artesio, si sarebbe accontentata, finalmente, di vedere entrare nel merito della discussione sulla propria proposta di legge, ma adesso, dal mio punto di vista, se la collega Artesio - lo ripeto - vuole andare avanti a discutere la proposta di legge, ne ha tutto il titolo e il diritto.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, infatti stiamo andando avanti, perché l'Aula è sovrana. Non avendo raggiunto 31 voti, che è il quorum previsto dal Regolamento per rinviare in Commissione, stavamo facendo la discussione generale. Lei è intervenuto, ora vediamo se ce ne sono altri.
Per quanto attiene alla programmazione, sa che la programmazione quadrimestrale, sostanzialmente, non viene fatta. Su questo lei ha ragione.
Sa anche, si ricorderà, che la scorsa Conferenza dei Capigruppo ha voluto fortemente mettere all'o.d.g. in posizione di discussione queste proposte di legge, anche in funzione del fatto della norma statutaria.
Anche perché la programmazione difficilmente riusciamo a farla come Conferenza dal mercoledì per il martedì successivo, perché poi quando facciamo l'apertura, nonostante tutti i buoni intendimenti - lo dico con tanto garbo - l'o.d.g. viene stravolto o cercate di stravolgerlo.
Abbiamo preso atto che il rinvio in Commissione è stato infruttuoso perché non c'è stato il quorum. Pertanto, dobbiamo continuare. Finiamo la discussione generale, metteremo in votazione l'articolato. Il Consiglio è sovrano, se sarà approvata, sarà approvata, se sarà respinta, sarà respinta. Questo ve lo garantisco.
Ci sono altri interventi per la discussione generale? La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
già intervenuto in maniera esaustiva il collega Angeleri, però voglio ribadire alcuni concetti.
Mi dispiace veramente, ma noi come Lega Nord pensavamo che la proposta di rinviare in Commissione com'era era una proposta per approfondire una proposta di legge che riteniamo possa avere assolutamente il suo fondamento, che debba e possa andare avanti. Ritenevamo che, come abbiamo richiesto, fosse utile, come abbiamo detto e come ha detto il collega Angeleri, in tempi celeri che andasse in Commissione.
Ci dispiace adesso essere costretti a dare un voto contrario a questo ma siamo in pratica costretti a dare un voto contrario a una proposta di legge che io, che sono ignorante in materia, non mi la sento di approvare così com'è, perché ho dei punti oscuri che vorrei capire in un dibattito di Commissione. Magari sentendo gli Uffici, come veniva detto.
Quante proposte di legge che, ricordiamo, poi vanno a incidere su tutti i cittadini... Gli Uffici stessi ci fanno delle osservazioni su eventuali proposte di modifica o quant'altro, perché loro sono preposti proprio a vedere e a sviscerare una proposta di legge sotto tutte le sfaccettature e gli aspetti.
Quindi, dico che se fosse possibile, chiederei (non so se il Regolamento lo permette, ma se soprattutto la firmataria della proposta di legge è d'accordo) se è ancora possibile rinviare in Commissione questa proposta di legge. Dispiace - lo dico con estrema sincerità - essere costretti a votare contro questa proposta di legge, perché, lo dico chiaramente, non la comprendiamo in tutte le sue sfaccettature e nei provvedimenti che verranno adottati e che andranno ad incidere sulla vita quotidiana dei cittadini.
Questo, mi permetto di dire, non toglie nulla al fatto che bisogna cercare di risparmiare, di fare in modo che le risorse vengano ben utilizzate. Penso che andare uno o due mesi, in tutto, in Commissione facendo un paio di Commissioni ad hoc su questa proposta di legge non era assolutamente una "bestemmia", anzi era una cosa corretta! Lo voglio dire tranquillamente, senza spirito di polemica, anche se sicuramente verrà vista un po' di polemica in quello che adesso affermo prima di chiudere il mio intervento: non dobbiamo stare dietro a certi articoli di giornali che ci dicono che lavoriamo poco o che facciamo poche proposte di legge, a prescindere che dico che, per far diventare più semplice la vita dei nostri cittadini, i legislatori come noi dovrebbero cancellarne di leggi piuttosto che farne ulteriormente, ma questa è una mia opinione personale.
Voglio dire un'altra cosa, ma - ripeto - non voglio essere polemico: noi abbiamo votato il 29 aprile 2010 e questa proposta è stata presentata il 15 giugno 2010.
Cara collega, e le voglio bene, naturalmente, dal punto di vista politico, ma questo era già lì pronto, come lei ha detto; cinque anni prima non è stato fatto...
Ma, veramente! Adesso la colpa è nostra che non vogliamo risparmiare! Signori, c'è un limite a tutto! È stata presentata il 15 giugno 2010 e non l'ha preparata nei primi 15 giorni di giugno. Mi pare che l'abbia accennato anche lei che era già pronta, forse, addirittura depositata, ma non era stata affrontata dalla precedente legislatura in cui c'era la Presidente Bresso! Signori, per favore! Adesso la colpa è di tutto... "Piove, Governo ladro", piove e la maggioranza di centrodestra della Regione Piemonte...
Non ci siamo. Non ci siamo veramente, in tutti i sensi, non ci siamo! Chiedo ancora, sommessamente: è possibile eventualmente riportarla in Commissione, se lei è d'accordo? Sarebbe un'opportunità, io ritengo, persa per i piemontesi, perché da questo può nascere, forse, penso, un buon provvedimento! Ma dobbiamo condividerlo, sviscerarlo e approfondirlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo un attimo di attenzione.
Per rinviare il provvedimento in Commissione l'Aula è sovrana.
Tuttavia, è obbligatoria la votazione. Il quorum è 31 voti. Non lo abbiamo raggiunto e non si può ripetere una stessa votazione. Questo è chiaro a tutti? Bene.
Siamo in discussione generale. Ci sono due vie.
La prima. Si va avanti e con tutti i rincrescimenti, eccetera anzitutto, vediamo se questo provvedimento viene approvato o respinto perché è l'Aula che voterà gli articoli e voterà il testo.
La seconda. Invito, quindi, alla luce delle disponibilità che sono state poste all'attenzione all'Aula, la proponente, quindi la Consigliera Artesio, eventualmente, a prendere in considerazione di chiedere di sospenderne la trattazione.
Differentemente, si va avanti. Punto. Fine.
Quindi, al di là di tutte le posizioni politiche, rispettabili, e i rincrescimenti, c'è una procedura fissata dal Regolamento, che neanche noi in certe situazioni - fortunatamente è così - siamo padroni di calpestare con la sovranità dell'Aula.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Credo che effettivamente ci sia un po' di disordine sotto il cielo.
Nel senso che i colleghi di maggioranza che mi chiedono di riportare il testo in Commissione sostengono che, probabilmente, la normativa potrebbe essere utile e condivisibile.
L'Assessore, che ha dato un indirizzo non favorevole al voto di questa normativa in Consiglio, dice che è inutile perché, a suo avviso, si fa già tutto quello che la legge ipotizza si dovrà fare. Quindi, le conseguenze sui cittadini, se eventualmente fossero valutate e non opportune, sono già in atto, perché l'Assessore ha detto che già le Aziende lo fanno.
Ciò detto, dato che non voglio gravare ulteriormente sui lavori di una Commissione consiliare, che ha istituito una Commissione di indagine conoscitiva sulla sanità penitenziaria e ha fatto una sola audizione! Pertanto, non posso ritenere credibile che si proceda in tempi celeri sulla proposta di legge, ma non voglio neanche creare ulteriori imbarazzi alla maggioranza: la proposta di legge è ritirata.
Deciderà l'Assessore se vuole fare un Regolamento ad hoc. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Prendo atto della comunicazione della Consigliera Artesio in ordine al ritiro.
Non avevo detto di essere contrario alla materia che tratta la proposta di legge, ma avevo solamente detto che, secondo me, qualora si fosse andati avanti, occorreva, diciamo, articolarla la in modo diverso e probabilmente, con un regolamento si può risolvere il problema.
Quindi, se è la strada del regolamento, interpelliamo gli Uffici, ne parlerò con il collega Pichetto e anche con i nostri Uffici che seguono la materia del recupero dei danni e quant'altro, e vediamo di articolare un documento regolamentare, che possa in qualche modo stimolare e regolare l'azione delle Aziende Sanitarie in questa materia.



PRESIDENTE

Comunico che la proposta di legge n. 21, "Recupero delle spese sostenute dai servizi sanitari nei confronti dei terzi civilmente responsabili", è stata ritirata dalla prima firmataria, Consigliera Artesio.


Argomento: Contributi alle attività produttive

Esame proposta di deliberazione n. 69, inerente a "Istituzione dell'Osservatorio per il controllo degli interventi a favore delle imprese"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 69, di cui al punto 8) all'o.d.g., ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento interno.
La parola alla Consigliera Artesio, prima firmataria.



ARTESIO Eleonora

Presidente, anche questa proposta di legge è datata 27 settembre 2010.
una proposta di legge che potrebbe ricevere lo stesso tipo di valutazioni che ho ascoltato sulla precedente proposta di legge: "La materia è complessa, dobbiamo approfondire" oppure, viceversa, "Ma no, si fanno già tutti i controlli utili e necessari, e padroneggiamo già un monitoraggio dell'andamento di questi flussi finanziari".
Queste sono le due modalità con le quali, come ci ricorda la letteratura, il "Conte zio" riusciva a rinviare all'infinito la trattazione di qualunque argomento spinoso.
Da questo punto di vista, annuncio un mio atteggiamento.
Mi pare che la questione sia quanto mai attuale: stiamo per discutere il Documento di Programmazione Economico Finanziario; stiamo per discutere i bilanci con la collocazione dei fondi strutturali; stiamo per attivare nuove stagioni di sostegno alle attività produttive, quindi forse sarebbe meglio che il Consiglio ritenesse utile l'esercizio della valutazione rispetto alle risorse erogate nei confronti delle imprese.
Quindi, se i colleghi chiedessero di approfondire la questione con una corsia preferenziale, magari parallela all'approvazione del Documento di Programmazione Economica Finanziaria, sarei ben lieta di consentire loro il tempo di approfondire.



PRESIDENTE

Qualcuno vuole rinviare in Commissione la proposta di legge, o procediamo con la trattazione? La Consigliera Artesio ha appena detto che se qualcuno chiedesse il rinvio in Commissione di questo provvedimento, lei sarebbe d'accordo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Richiedo, anche sulla scorta dell'intervento della Consigliera Artesio e per dimostrare, per la seconda volta, la buona volontà della maggioranza ad ascoltare le proposte anche dell'opposizione, il rinvio in Commissione ai sensi dell'articolo 37, insieme ai colleghi Carossa e Gregorio.



PRESIDENTE

Il termine del rinvio in Commissione è di trenta giorni.
Ricordo che il quorum per deliberare il rinvio in Commissione è di 31 voti a favore.
Indìco la votazione palese sul rinvio in Commissione della proposta di legge n. 69.
Il Consiglio approva.


Argomento: Psichiatria

Esame ordine del giorno n. 1116 presentato dalle Consigliere Artesio e Cerutti, inerente a "Chiusura OPG e realizzazione strutture REMS"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1116, avente ad oggetto "Chiusura OPG e realizzazione strutture REMS", presentato dalle Consigliere Artesio e Cerutti, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno era stato presentato contestualmente alla discussione, avvenuta in Consiglio, della delibera del programma di attuazione della normativa nazionale, relativa alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, e dell'assorbimento delle competenze da parte delle amministrazioni regionali.
In modo particolare, i colleghi Consiglieri ricorderanno che alcuni di noi hanno espresso perplessità di principio e di impostazione teorica, in ordine alle forme con le quali la Regione Piemonte aveva deciso di riorganizzare i servizi e le prestazioni in quest'area, a nostro avviso riproponendo percorsi di istituzionalizzazione per le persone inserite nel circuito penale e sanitario dei servizi dell'ex psichiatria penitenziaria.
Nello specifico, nella discussione generale e di impostazione avevamo sollevato un aspetto in particolare, relativo alla localizzazione individuata da parte dell'Azienda Sanitaria Locale di Alessandria, di concerto - ricorderà l'Assessore, perché di questo fa il suo cavallo di battaglia - con l'amministrazione comunale di Alessandria.
Perché noi riteniamo che, oltre alle preoccupazioni di impostazioni esistano, su questo caso particolare, anche obiezioni puntuali? Primo perché non ci risulta - e i verbali distribuiti ai Consiglieri della IV Commissione lo confermano - che la Commissione tecnica specificamente istituita presso l'Assessorato abbia condiviso in modo unanime la collocazione, poi determinata, relativamente all'opzione preferenziale della Cascina Spandonara, sulla ex sede di Spalto Marengo.
Perché la Commissione tecnica aveva avanzato perplessità? La Commissione tecnica aveva avanzato delle perplessità in ordine al decentramento territoriale di quella sede, quando tutte le linee guida di riconversione degli ospedali psichiatrici giudiziari fanno riferimento alla necessità dell'assistenza territoriale per quei pazienti e, quindi, di una continuità con i servizi sanitari.
In Commissione avevano sollevato delle perplessità relativamente alla soluzione adottata, anche dal punto di vista della sua praticabilità economica e logica. Si era ritenuto che la tempistica di realizzazione del progetto fosse più lunga e, quindi, producesse un prolungamento nel passaggio delle consegne verso la Regione Piemonte sulla competenza sanitaria, di quella prevista precedentemente.
In più, avevano obiettato in Commissione tecnica sul confronto dei costi tra l'attuale realizzazione individuata e quella presa in considerazione precedentemente.
Quindi, ci sembra che la Giunta abbia proceduto più sull'onda di un consenso ottenuto... Scusate, faccio una grande fatica a concentrarmi...



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Lei ha ragione, difatti.
Prego, continui, Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Dicevo che sembra che la Giunta abbia agito più sull'onda di un consenso ottenuto sul piano delle rassicurazione istituzionali tra Comune e Azienda sanitaria, che non su una reale comparazione costi-benefici.
Quindi, chiederei all'Amministrazione - insieme ai colleghi che hanno sottoscritto questa proposta - se effettivamente l'individuazione alla quale si è oggi addivenuti sia un'individuazione così confermata da tutte le valutazioni e se non si ritenga di dover richiedere alla Commissione tecnica un ulteriore accertamento.
Sono consapevole che un conto era discutere questo documento mentre si decideva quello da inviare al Ministero della Sanità e un altro conto è discuterlo a vicenda conclusa. La presentazione di questo testo, quindi, è più che altro il segnale, da parte dei Consiglieri, di una preoccupazione che temo vedrà fondate le nostre obiezioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle politiche sociali

Grazie, Presidente.
Certamente il documento che è stato presentato per tre quarti è più un'interpellanza e pone una serie di quesiti, più che dare un indirizzo.
Come giustamente ricordava la Consigliera Artesio, infatti, la deliberazione del Consiglio regionale è già stata adottata.
Devo dire che questa è una materia complessa. Lo sappiamo: tutte le volte che si vanno a localizzare delle strutture sul territorio, qualunque sia la loro natura, questo comporta delle discussioni. Questi insediamenti interrogano le comunità locali e naturalmente poi, sul territorio, si manifestano anche varie e diversificate prese di posizione.
Qui, oltretutto, ci troviamo di fronte ad un provvedimento nazionale che è anche discutibile, nel senso che sul superamento degli OPG non vi è una completa condivisione e un'unanimità di valutazione. Naturalmente l'ho detto quando l'abbiamo approvato - quel provvedimento mirava e mira più che altro a formulare una proposta realistica a livello nazionale, per evitare che una normativa per certi versi un po' velleitaria facesse poi scattare un commissariamento. Noi sappiamo infatti che quando arrivano i commissari, tutte le valutazioni che vengono fatte nel dialogo con le comunità locali vengono meno.
Di certo, qui, qual era il punto di partenza? La Commissione tecnica aveva individuato - se vogliamo sottolineare l'ipotesi iniziale - l'ex Ospedale psichiatrico di Alessandria e l'ex contesto psichiatrico di Collegno. Su queste due localizzazioni le rispettive Amministrazioni comunali hanno posto tutta una serie non dico di dinieghi, ma di problemi e criticità.
E allora, che fare? Prevalgono gli orientamenti tecnici oppure, a livello istituzionale, era giusto che, non dico la politica, ma coloro che hanno poi la responsabilità complessiva di attuare le leggi si ponessero la domanda per verificare se esistevano delle alternative? Badate bene, si parla di alternative che comunque, da un punto do vista della quantità e della qualità dell'offerta di strutture, non sono difformi, nel senso che all'inizio erano previsti due insediamenti e anche nel programma che abbiamo approvato come Consiglio ne sono previsti due: uno grossomodo riservato all'area centro-nord del Piemonte e uno all'area centro-sud.
Allora, per quanto riguarda il Comune di Alessandria vi è stata una controproposta da parte dell'Amministrazione in ordine all'utilizzo di un sedime pubblico - che, guarda caso, era già stato acquisito ai tempi che furono per essere destinato a indirizzo di strutture psichiatriche - e quindi l'Amministrazione ha adottato delle decisioni in sede di Giunta e deliberando in proposito, forse, anche a livello di Consiglio.
Quella di Alessandria, poi, è una piazza dove, per una serie di ragioni, vi è una forte dialettica anche con la Prefettura e il Prefetto di Alessandria, motu proprio, ha anche convocato una riunione per esaminare questo problema. Naturalmente, quando si fanno le riunioni in Prefettura vengono convocati tutti gli attori e con ogni probabilità hanno convocato anche il Questore e altri soggetti. In tale sede si è verificata questa convergenza sull'indicazione della località Spandonara. Come vi dicevo, si tratta di un sedime già individuato in tempi lontani per realizzare una struttura a destinazione psichiatrica e che poi ovviamente ha seguito un percorso di tipo diverso, lasciando un'area pubblica ancora lì disponibile.
Automaticamente, quindi, anziché intervenire sull'ex Ospedale psichiatrico di Spalto Marengo, si è fatta "atterrare" la comunità prevista in centro in località Spandonara.
Per quanto riguarda Bioglio, la soluzione è emersa sulla base di una consultazione che, nel frattempo, era stata fatta da parte della Direzione sanità, anche su mio suggerimento e su mia indicazione, sentendo tutte le Aziende Sanitarie del Piemonte per capire se vi fossero delle proposte di sedimi pubblici con realtà locali nelle quali vi fosse un'inseribilità di comunità di questo tipo.
Per ciò che attiene, quindi, al numero e alla tipologia dei soggetti che si dovranno ricevere, nulla è cambiato, solamente che le dislocazioni in questo caso, partono con il consenso delle comunità locali. Credo che non sia poco.
Naturalmente, come ho detto l'altra volta in sede di approvazione questo è un punto di partenza, perché poi il tutto dipenderà da come si gestiranno queste strutture, da quali saranno i rapporti con le comunità locali, da che tipo di reinserimento si andrà ad ipotizzare, ovviamente in un quadro di sicurezza sia per gli ospiti che per i cittadini.
Ricordo a tutti i Consiglieri che, per esempio, nella città di Alessandria, che conosco più direttamente, ci sono comunità, gruppi appartamento e quant'altro: sono utili già adesso nell'ambito delle attività del Dipartimento di salute mentale.
La soluzione che abbiamo adottato è senz'altro mediata con la reazione degli Enti locali. Naturalmente, credo nel rapporto tra la Regione e gli Enti locali, perché quando le proposte sono compatibili, mirano a dare soluzione al problema. Diversamente, si va in una situazione di conflitto e si svia l'attenzione dal problema, ritardandone i tempi di risoluzione.
La legge di cui parlavo prima è velleitaria: entro aprile 2014 (addirittura era previsto aprile 2013!) voglio vedere quanti saranno definitivamente pronti a ricevere in queste strutture gli ospiti che verranno spostati da Castiglione delle Stiviere o da Reggio Emilia! Noi, in coscienza, abbiamo presentato un progetto plausibile e a giorni dovrebbero concedere l'approvazione con il finanziamento. Successivamente le Aziende Sanitarie interessate procederanno a fare le gare e a realizzare le opere. Naturalmente, inseriti nei dipartimenti di salute mentale, si dovranno ricercare gli operatori, che dovranno ricevere un'adeguata formazione.
Mi auguro che questo, come dicevo prima, sia davvero un punto di partenza per arrivare ad un migliore inserimento degli ospiti in queste realtà rispetto alla situazione precedente, che, con legge nazionale, si è inteso superare.
Ciò premesso, per quanto siano accettabili le domande che presuppongono delle risposte, ritengo che non sia accoglibile la conclusione del documento, e che quindi sia da respingere. Ovviamente, la nostra Regione ha compiuto le proprie scelte, assumendosene la responsabilità, e quindi ormai, per quanto ci riguarda, siamo in fase realizzativa della struttura.
Ben diversa è l'attenzione da rivolgere alle problematiche della salute mentale, anche nelle casistiche più complesse e più acute, sulle quali come per tutti i percorsi riabilitativi e terapeutici, siamo sempre disponibili - peraltro, lo facciamo tutte le settimane in Commissione sanità - a confrontarci per trovare le soluzioni migliori.
Quindi sull'ordine del giorno, qualora non fossi stato chiaro, il parere è contrario.



PRESIDENTE

La collega Artesio intende replicare?



PRESIDENTE

ARTESIO Eleonora (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, grazie.



PRESIDENTE

Ricordo ai colleghi che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1116, il cui testo recita: "Premesso che: la Commissione Tecnica Regionale per il superamento degli OPG, istituita con DGR nel 2010 ha il compito, ratificato dal vigente PSSR, di definire i percorsi di presa in carico degli autori di reato alternativo ali 'inserimento in Ospedale Psichiatrico Giudiziario, tenendo conto della rilevazione delle fasce di bisogni clinici e terapeutici ed individuando pazienti collocabili sia immediatamente che medio o lungo termine in un programma di intervento concretamente realizzabile mediante la rete 'convenzionale' dei servizi (pubblici o privati) gestiti dai dipartimenti di salute mentale (da PSSR 2012 - 2015) In risposta a specifico mandato ministeriale e dell'Assessorato alla Salute, la Commissione Tecnica ha preso in esame le proposte progettuali per la realizzazione di strutture REMS alternative all'OPG provenienti da alcune ASL piemontesi ed in particolare da Alessandria e Biella identificate come idonee aree di riferimento per i pazienti dell'area Nord e dell'area Sud Piemonte.
In ottemperanza alle indicazioni ministeriali (che suggerivano che le strutture -alternative alle istituzioni carcerarie segreganti e stigmatizzanti - dovessero avere le caratteristiche di cura e riabilitazione e come tali essere inserite entro una rete funzionale alla presa in carico terapeutico riabilitativa dei Servizi di Salute Mentale, delle Dipendenze e dei Servizi Sociali) era stata prevista una REMS nella sede dell'ex ospedale psichiatrico di Alessandria a Spalto Marengo.
Considerato che: la Commissione Tecnica aveva avanzato concrete perplessità riguardo ad una proposta alternativa riguardante la realizzazione di una eventuale nuova struttura nell'area Cascina Spandonara.
che la proposta alternativa riguardante l'area Cascina Spandonara risulta inadeguata per posizione geografica decisamente distante dai servizi e dalla rete di cura criticità nella tempistica di realizzazione del progetto (probabile esigenza di modifica di piano regolatore) labilità delle motivazioni tecnico-sanitarie addotte insieme al diniego della disponibilità della struttura di Spalto Marengo (che peraltro già ospitava in passato una comunità riabilitativa psichiatrica) costi superiori rispetto alla realizzazione della struttura di Spalto Marengo Constatato che: la Giunta Regionale ha approvato una proposta di Deliberazione di Consiglio Regionale (DGR 15-6341) che individua l'area biellese di Bioglio e la Cascina Spandonara come siti per la realizzazione delle REMS.
Il Consiglio regionale invita il Presidente della Giunta regionale ad indicare: quali valutazioni hanno portato alla scelta della REMS di Cascina Spandonara, scelta non coerente con la posizione formalmente espressa dalla Commissione se è stato richiesto da parte dell'Assessore un incontro con Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Alessandria, (cfr verbali commissione).
il motivo per cui la DGR 15 -6341, quale provvedimento di programmazione sanitaria, manca del parere del Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza (Coresa) notoriamente obbligatorio benché non vincolante.
se i fondi richiesti per la costruzione delle REMS corrispondano al reale fabbisogno di posti letto e se la previsione di due strutture per complessivi 70 posti letto non sollecitino invece inserimenti residenziali fini a se stessi e come tali sovrapponibili alla delega della riabilitazione/cura/custodia se non si ritiene nella Relazione illustrativa 'Percorso Superamento OPG' di esplicitare il fondamentale compito di monitoraggio, valutazione e programmazione dei percorsi di cura alternativi all'OPG della Commissione Tecnica Regionale. Ciò in considerazione che se saranno le REMS a fare la prima fase osservativa e valutativa a maggior ragione è necessario che un ente plurale dal punto di vista delle competenze e degli interessi di garanzia e tutela vigili affinché tutto si svolga nella massima appropriatezza, trasparenza ed efficacia".
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Poiché è mancato il numero legale, direi che la seduta si pu concludere qui, posto che eravamo convocati fino alle ore 17.30.
Invito i signori Capigruppo a recarsi in Sala A per la Conferenza dei Capigrup po, che sarà anticipata di trenta minuti. Inizierà, quindi, alle ore 17.
Grazie e buonasera a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.54)



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