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Dettaglio seduta n.389 del 12/11/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(I lavori hanno inizio alle ore 10.01 con l'esame del punto 3)



PRESIDENTE

Essendo il Consiglio convocato per le ore 10, pur in mancanza del numero legale, sono presenti alcuni degli interroganti e degli Assessori deputati a fornire risposta orale nell'ambito dell'attività del sindacato ispettivo.
Assume la Presidenza il Consigliere Segretario Ponso.



PONSO TULLIO


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Interrogazione n. 1709 presentata dai Consiglieri Comba, Botta Franco Casoni, Montaruli e Motta Massimiliano, inerente a "Oltre 25.000 multe all'aeroporto di Caselle in due mesi"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".
Esaminiamo l'interrogazione n. 1709.
La parola all'Assessore Ghiglia per la risposta.



GHIGLIA Agostino, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

In merito all'interrogazione 1709, presentata dai Consiglieri Comba Botta Franco, Casoni Montaruli e Motta Massimiliano, fornisco questi elementi che mi sono stati predisposti da Finpiemonte Partecipazioni che, a sua volta, partecipa a SAGAT.
Con ordinanza emanata dall'Ente Aviazione Civile-ENAC, sono state attivate a cura dell'Unione NET (che vorrei memorizzaste come Unione dei Comuni Nord Est Torino) delle telecamere in aeroporto, al fine di aumentare i controlli sul corretto uso delle due corsie riservate, una nel settore arrivi e l'altra nel settore partenze dell'aeroporto. Lo scopo di tale ordinanza è stato quello di decongestionare dal transito delle autovetture l'area di fronte al terminal, riducendo così il rischio di incidenti. Poi dico cosa penso.
Le apparecchiature erano state installate nel dicembre 2012, quando è stata prevista una modifica della segnaletica di accesso. In tale periodo seppur presenti, le telecamere non erano ancora operative.
Sin dal mese di dicembre 2012 la SAGAT S.p.A. aveva provveduto a dare informativa della successiva attivazione delle camere sul proprio sito internet per l'utenza aeroportuale, informando direttamente via e-mail tutti i soggetti che gravitano nell'ambito aeroportuale.
L'Unione (l'Unione dei Comuni Nord Est Torino), che ha installato le telecamere e che ne gestisce il funzionamento, a sua volta ha dato ampia informazione sul suo sito www.unionenet.it che, come tutti sanno, è un sito che figura nella top ten dei blog mondiali! SAGAT non percepisce alcunché dagli incassi delle ammende. SAGAT ha da tempo previsto, prima dell'installazione delle telecamere, i seguenti parcheggi gratuiti a rotazione: parcheggio P12, posto sulla viabilità di accesso alla sala partenze, in adiacenza del terminal, con ben 20 posti di sosta gratuita per i primi 15 minuti e una tariffa di tre euro entro i 30 minuti di sosta; parcheggio P7, posto all'ingresso dell'aeroporto a livello "arrivi" e posizionato a 200 metri circa dal terminal, con 140 posti di sosta gratuita per i primi 40 minuti e una tariffa di tre euro entro i 60 minuti di sosta.
A mero titolo di confronto con gli altri aeroporti italiani, nella tabella che segue - che poi ovviamente socializzerò con gli interroganti e con chi la vorrà - si riporta la situazione delle soste gratuite aggiornate all'11 ottobre 2013: a Linate nessuna sosta gratuita, a Malpensa nessuna sosta gratuita, a Napoli dieci minuti in parcheggio "premium" e dieci minuti in "sosta express", a Roma 30 minuti in "sosta breve P1-P3", a Genova 30 minuti in "P3 soste brevi", a Bologna 30 minuti in "P express", a Venezia 10 minuti in "sosta brevissima stop &go" e dieci minuti in "sosta breve", a Treviso dieci minuti in tutti i parcheggi.
I dati ufficiali sul numero dei passaggi non autorizzati nelle corsie riservate controllate da telecamere e sull'entità delle contravvenzioni emesse e/o effettivamente riscosse - questo lo voglio sottolineare - sono di esclusiva pertinenza dell'Unione Net. SAGAT, quindi, non ha alcuna responsabilità in questa mattanza di multe effettuate negli ultimi mesi.
Vorrei ricordare, a titolo puramente informativo, che la Regione partecipa in SAGAT con l'8% di Finpiemonte Partecipazioni.
Se poi devo dire la mia opinione personale rispetto all'interrogazione ancorché non richiesta, personalmente non ho ricevuto alcun tipo di comunicazione - visto che "tutti i soggetti sono stati informati" dell'attivazione di queste telecamere; ma sarò stato distratto.
Sempre personalmente ritengo, e lo scriverò a SAGAT affinché se ne faccia partecipe presso questa Unione di Comuni di Torino, perché noi non abbiamo ancora abbastanza sovrastrutture amministrativo-burocratiche e quindi sentivamo la mancanza anche di questa nuova forma associativa, che probabilmente, anziché una comunicazione sul sito, ancorché di "fama mondiale", sarebbe opportuno mettere una segnaletica un po' più visibile e soprattutto un po' più in anticipo rispetto all'imbocco della corsia riservata. Il tragitto, infatti, è talmente breve che effettivamente è facilissimo sbagliarsi.
Più di questo non possiamo fare perché - ripeto - è l'Unione dei Comune Nord Est Torino che ha il controllo, la gestione, la riscossione e il lucro rispetto a queste sanzioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore. Gli interroganti hanno cinque minuti di replica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Mi avvalgo di trenta secondi per chiedere comunque all'Assessore la risposta scritta, in modo da poterla dare anche al primo interrogante, il collega Fabrizio Comba, che in questo momento non c'è. La ringraziamo anche, Presidente, per l'impegno che si è preso sulla comunicazione a SAGAT.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta Franco; ne ha facoltà.



BOTTA Franco Maria

Vorrei ringraziare l'Assessore al commercio e alle partecipate Agostino Ghiglia e constatare, purtroppo, che mi sembra che questa Unione dei Comuni (NET) attui una politica tipica soprattutto dei Comuni di sinistra, che tendono a tartassare il cittadino senza dare grande informazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Le ho dato la parola, anche se ricordo che il Regolamento prevede una replica sola. Però non riusciamo a continuare perché manca l'Assessore Ravello per le successive interrogazioni, quindi ho colto l'opportunità per farla parlare. Chiedo comunque che questo non diventi prassi. Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1797 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Chiusura stabilimento Knauf a Chivasso"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1797 presentata dal Consigliere Bono, che la illustra.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ringrazio gli Uffici dell'Assessorato competente per la risposta a quest'interrogazione.
Purtroppo è una delle tante crisi aziendali che colpiscono il nostro territorio, per la quale, ovviamente, non possiamo fare altro che chiedere all'Assessorato regionale di prendere in carico la situazione e capire se con eventuali tavoli con sindacati e proprietà, si possa pervenire ad una soluzione che contempli, ovviamente, il mantenimento dei posti di lavoro e dei livelli occupazionali.
La Knauf Insulation S.p.A. è una multinazionale tedesca che produce materiali isolanti per l'edilizia, con circa 5.000 dipendenti in trenta stabilimenti nel mondo. In Italia è presente uno stabilimento a Chivasso presso l'area Chind, e uno a Cantarana, in provincia di Asti, quindi entrambi nella Regione Piemonte.
Lo stabilimento di Chivasso, dove ha sede anche la direzione dell'azienda, impiega attualmente 58 dipendenti.
A fine agosto 2013 l'azienda ha comunicato a 28 lavoratori dello stabilimento di Chivasso l'avvio della procedura di licenziamento collettivo, a seguito della decisione di cessare completamente la produzione di pannelli isolanti in questo stabilimento. Ovviamente l'azienda ha motivato la scelta con la crisi strutturale del mercato dell'edilizia, che in Italia è particolarmente severa anche in virtù di un invenduto e di un inutilizzato molto consistente a livello di alloggi, con un correlato calo del volume di vendite, non compensato dall'introduzione di normative che potessero stimolare l'efficientamento energetico di edifici (quindi compensare il calo delle nuove costruzioni con le ristrutturazioni energetiche).
In conseguenza di tale decisione, sembra che i lavoratori non possano addirittura usufruire della cassa integrazione - anche su questo chiedo informazioni all'Assessorato competente - e durante l'incontro con l'Amministrazione comunale di Chivasso la Knauf avrebbe fornito rassicurazioni relativamente all'intenzione di mantenere in città la sede logistica, con una ventina di lavoratori, e una piattaforma internazionale per la vendita dei prodotti aziendali (dunque, centro logistico e piattaforma di vendita). Interrogo dunque la Giunta per avere nozioni in merito alla situazione aziendale al fine della salvaguardia dei posti di lavoro. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Ghiglia.



GHIGLIA Agostino, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Illustrerò la risposta che è stata fornita dagli Uffici dell'Assessore Porchietto.
In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, presentata dal Consigliere Bono, si comunica quanto segue.
Knauf Insulation SpA ha sede legale e produttiva a Chivasso (TO) dove si producono pannelli di polistirene espanso estruso e si distribuiscono prodotti in lana minerale provenienti da fabbriche del gruppo, e altra unità produttiva a Cantarana (AT), dove vengono prodotti e commercializzali manufatti in polietilene espanso sintetizzato e polipropilene espanso.
Il costante peggioramento della situazione macroeconomica nazionale ha in maniera sempre più negativa e marcata, influenzato non solo il mercato della produzione e commercio di materiali per edilizia, ma anche e soprattutto il mercato delle costruzioni. Tali condizioni hanno portato negli anni Knauf Insulation ad una forte riduzione del volume di vendite di XPS pari al 16% nel biennio 2011-2012 e del 18% nel primo semestre del 2013, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Nonostante l'introduzione di normative sull'efficienza energetica abbiano favonio l'utilizzo di isolanti e l'aumento degli spessori impiegati, le stesse non sono state sufficienti a compensare la perdita dei volumi produttivi.
L'Azienda negli anni ha apportato numerose efficienze in produzione che sono tuttavia risultate inadeguate a fronteggiare l'incremento dei costi dell'energia e delle materie prime destinate al processo di estrusione dell'XPS, avendo questi risentito pesantemente delle tensioni internazionali che hanno spinto e mantenuto il greggio a livelli record.
I valori dei costi della produzione funzionale alla realizzazione dell'XPS nell'ultimo triennio denotano non solo l'erosione della marginalità, ma anche l'impossibilità a recuperare con i ricavi gli oneri sostenuti per la realizzazione del prodotto.
Inoltre, dal 2008 ad oggi, la solvibilità del mercato edile, ed in particolare quella dei rivenditori e imprese, è peggiorata drammaticamente: dal 2010 una serie lunghissima di fallimenti e concordati preventivi hanno inevitabilmente contribuito ad aumentare le perdite su crediti, ad aumentare i tempi medi di incasso e a ridurre la base di clienti attivi.
Al fine di garantire la sopravvivenza dell'azienda e la prosecuzione e lo sviluppo delle restanti attività, principalmente di commercializzazione la Knauf Insulation ha deciso di cessare l'attività produttiva di estrusione di XPS, nonché di cessare le attività indirette e di sevizio prevalentemente dedicate alla produzione presso lo stabilimento di Chivasso.
Azienda e Organizzazioni Sindacali, valutati tutti i possibili ammortizzatori sociali previsti dalla normativa, al fine di limitare il pesante impatto sociale sul piano occupazionale dovuto alla decisione aziendale, hanno individuato nella cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione di attività della durata di 24 mesi, lo strumento più idoneo per gestire le eccedenze, vista la complessità delle iniziative da porre in essere per la gestione medesima e la difficile situazione occupazionale del territorio.
La CIGS ha avuto inizio il 1° novembre 2013 e terminerà il 31 ottobre 2015 e interesserà 28 lavoratori.
Il Piano di gestione degli esuberi è cosi articolato: ricollocazione interna: la società, compatibilmente con le esigenze tecnico produttive aziendali e le professionalità possedute dai lavoratori sospesi verificherà la possibilità di rioccupare parte del personale in esubero nel sito di Cantarana ricollocazione esterna: la società si impegna ad attivarsi - per il tramite di Unimpiego - presso aziende terze, operanti anche nel medesimo settore e nell'ambito provinciale di riferimento, interessate alle qualifiche e professionalità specifiche possedute dal personale coinvolto nel percorso di CIGS richiesta alla Provincia di Torino di inserimento dei lavoratori in esubero nell'ambito delle iniziative istituzionali di formazione e riqualificazione professionale volte alla ricollocazione ricorso all'istituto del comando/distacco finalizzato alla ricollocazione procedura di licenziamento collettivo, subordinata al requisito della non opposizione del lavoratore, al fine di favorire la ricollocazione presso aziende terze e la realizzazione di progetti di autoimprenditorialità.
dimissioni incentivate: l'azienda si è dichiarata disponibile ad esaminare casi di eventuali dimissioni incentivate del personale in esubero nel rispetto delle condizioni economiche che saranno individualmente concordate all'atto della risoluzione del rapporto di lavoro.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Interrogazione n. 1656 presentata dal Consigliere Formagnana, inerente a "Utilizzo fondi europei per Festa Borgo Rovereto 2013 ad Alessandria" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dell'interrogante, all'interrogazione n. 1656 è fornita risposta scritta.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1775 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Posizionamento antenna in località Dumera"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 1775, presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Posizionamento antenna in località Dumera", alla quale risponde l'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Leggerò alla Presidente Cerutti la nota che ci è stata predisposta dagli Uffici, composta in parte da elementi provenienti dall'Assessorato alle Opere Pubbliche, Urbanistica e Beni Paesaggistici, e in parte (minima in realtà) dell'Assessorato all'Ambiente.
Il settore che ci ha fornito questi elementi, per essere più precisi è il Settore Attività di Gestione e Valorizzazione del paesaggio, il quale precisa che nell'ottobre 2012 perveniva, tramite lo Sportello Unico per le Attività Produttive "Basso Verbano", un'istanza per l'installazione di un nuovo impianto di telefonia cellulare di altezza pari a sei metri della società Nokia da posizionarsi su traliccio di altezza pari a trenta metri della società Ericsson.
Poiché in quell'istanza non veniva esplicitato che quest'ultimo era già stato autorizzato dal Comune di Oggebbio in subdelega ai sensi della legge regionale 32/2008, si provvedeva a indirizzare ai richiedenti una nota nella quale sostanzialmente si riteneva che le due opere, ancorché facenti capo a due diverse società, dovessero costituire un unico progetto ricadente nelle competenze autorizzative della Regione.
Avendo successivamente appreso che il traliccio della Ericsson come sopra detto risultava regolarmente autorizzato in subdelega dal Comune previa acquisizione del parere vincolante della Soprintendenza, che poneva come unica condizione "che la finitura superficiale del traliccio sia di natura opaca", si è provveduto, con successiva nota, ad inoltrare al Comune anche l'istanza inerente alla sopraelevazione di sei metri richiesta dalla Nokia, in quanto il frazionamento della richiesta autorizzativa in due istanze separate ha determinato il fatto che in entrambi i casi le competenze fossero del Comune, non rientrando singolarmente nelle casistiche previste all'articolo 3 della legge regionale 32/2008.
Pertanto, nel luglio 2013, il Comune di Oggebbio, decorsi i termini previsti per il pronunciamento del parere vincolante da parte del Soprintendente, provvedeva a rilasciare l'autorizzazione relativa all'intervento di sopraelevazione, inviandone copia alla Regione ai fini dell'esercizio del controllo, come previsto dalla normativa vigente.
Con riferimento agli aspetti di carattere ambientale, dall'analisi dei principali riferimenti della norma di settore (il D.lgs. 259/2003, la legge 36/2001, la LR 19/2004 e la DGR n. 16-757 del 2005) si desume che le installazioni degli impianti sul territorio non possono essere vietate, ma possono essere governate e pianificate attraverso la redazione obbligatoria per i Comuni - vedere articolo 7, comma 1, lettera c) della legge regionale 19/2004 - dei Regolamenti comunali, nel rispetto dei criteri fissati dalla Regione (DGR 16-757/2005) e dei limiti di emissione in ambito di inquinamento elettromagnetico.
L'obbligatorietà della redazione del Regolamento da parte dei Comuni oltre ad avere la funzione di disciplinare la localizzazione degli impianti radioelettrici sul proprio territorio, ha anche quella di far conoscere al gestore i criteri adottati, in modo che vengano recepiti e considerati nelle proposte di localizzazione annuali.
In ultimo, sulla scorta delle informazioni raccolte dall'ARPA Piemonte Dipartimento Tematico Radiazioni di Ivrea (TO), gli impianti di teleradiocomunicazione presenti nella Frazione Dumera del Comune di Oggebbio - Foglio n. 28, Mappale n. 166 - risultano essere regolarmente in possesso delle previste pronunce favorevoli rilasciate dall'ARPA, in merito al rispetto dei limiti normativi di emissione elettromagnetica (parere del 4 aprile 2012 e parere del 12 settembre 2012).



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti per la replica.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente Comprendo la risposta molto formale dell'Assessore, che chiaramente non ci soddisfa.
Come replica, vorrei fornire resoconto, in modo un po' inusuale, di quanto sta approvando il Comitato Pro Alto Verbano, che ha cercato di opporsi all'installazione di quest'antenna.
Scrivono che, in queste ore - in questi momenti, in queste settimane hanno innalzato il traliccio su Dumera.
L'impatto ambientale è ancora peggiore di quanto temeva tale Comitato: un vero scempio.
"Il VCO ha perso" - dicono - "momentaneamente un altro gioiello paesaggistico, così come un'altra fetta del suo futuro turistico e quindi economico", visto che in altre Commissioni siamo molto attenti alle questioni economiche e turistiche.
"La battaglia per noi non finisce qua: come hanno messo quell'antenna assurda potranno sempre toglierla, ma è forse tempo di un primo bilancio provvisorio. Chi ha vinto in questa vicenda? La Ericsson, certo, che guadagnerà milioni di euro con quell'impianto e i loro soci in affari. Chi ha perso? Tutti gli altri. Hanno perso le istituzioni pubbliche, che invece di difendere un territorio e il benessere dei loro cittadini, hanno preferito assecondare interessi privati. Ha perso il Comune, ma anche tutti gli altri Enti, come la Provincia e la Regione, che non sono intervenuti.
Ha perso la Soprintendenza e la Commissione del Paesaggio, enti che dovrebbero proteggere il paesaggio e invece concorrono a distruggerlo".
Poiché sono mantenuti con i soldi pubblici, è chiaro che questi cittadini chiedono il perché della loro esistenza.
"Per territori" - così dicono - "come il VCO la bellezza e la storia è l'unica risorsa strategica che rimane. Distruggere il nostro patrimonio paesaggistico con ecomostri come l'antenna di Dumera è politicamente ed economicamente suicida. Il VCO ha chilometri quadrati di bosco abbandonato dove mettere le antenne", quindi c'era anche la possibilità di pensare ad un'altra soluzione. "Perché metterle davanti ai borghi medioevali? Prima o poi i complici di tale assurdità dovranno dare spiegazioni plausibili".
Mi fermo qui, con queste considerazioni che esprimono amarezza da parte del Comitato Pro Alto Verbano, e non posso che essere solidale.
Certamente la solidarietà da parte della politica non è sufficiente pertanto rivolgiamo l'invito all'Assessore a svolgere un'ulteriore riflessione, poiché riteniamo possibile adottare altre soluzioni.
C'era la possibilità di percorrere altre strade, pertanto chiediamo come mai - come sostiene il Comitato Pro Alto Verbano - le istituzioni se ne siano lavate le mani e si sia proceduto.
Non individuiamo, da parte della Regione, delle iniziative che possano tutelare, oltre alla popolazione, anche l'ambiente ed il paesaggio.
Pertanto, dichiarandoci insoddisfatti, chiediamo all'Assessore un ulteriore momento di riflessione, proprio perché crediamo che, al di là delle questioni di carattere meramente formale, ci sia la possibilità (speriamo) di effettuare un intervento diverso, perché in questo modo si va a compromettere una realtà importante, un tesoro, dal punto di vista del paesaggio.
Da questo punto di vista, ci chiediamo come si possa essere così miopi da non intervenire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono. Consigliere Bono, mi spieghi il motivo per cui vuole intervenire.
Prego, ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Solo per dire che anch'io avevo depositato un'interrogazione sul medesimo tema: l'interrogazione n. 1863. Forse non è ancora stata caricata online.
Tratta lo stesso tema, ma presenta anche una seconda domanda, pertanto se gli Uffici sono d'accordo, la terrei per una prossima risposta dell'Assessore. Si chiede se esista un ufficio che abbia preso in carico la mappatura dei ripetitori, sia per la telefonia mobile sia per le onde radio presenti sul territorio regionale e le eventuali ricadute dal punto di vista della salute.
Pertanto, non c'è solo il tema paesaggistico - sacrosanto - sollevato dalla collega Cerutti, ma anche il tema riguardante la salute. Se gli Uffici sono d'accordo, terrei l'interrogazione per una prossima seduta di Consiglio.



PRESIDENTE

Va bene, teniamo presente la sua richiesta. Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1629 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Il futuro dei lavoratori della DDWAY"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1629, presentata dalla Consigliera Cerutti.
La parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente Ricevo dall'Assessore Porchietto elementi di risposta, che mi appresto a leggere.
L'Assessore al lavoro ha incontrato le Organizzazioni Sindacali e una rappresentanza dei lavoratori per fare il punto sulla situazione DDWAY.
Tale incontro, d'intesa con le Organizzazioni Sindacali, era stato programmato per i primi giorni di luglio, quando, esaurita la fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo, sarebbe iniziata la fase istituzionale che, peraltro, era di competenza del Ministero del Lavoro, in quanto la procedura interessava più unità sul territorio nazionale.
In quell'occasione, le Organizzazioni Sindacali avevano espresso l'auspicio che, nel corso della trattativa nazionale, potessero essere trovate soluzioni condivise che, al fine di evitare drammatiche ricadute sui lavoratori, prevedessero l'utilizzo anche della CIGS.
L'auspicio si è concretizzato in un accordo che è stato sottoscritto presso il Ministero del Lavoro in data 24 luglio 2013.
L'accordo prevede una serie di punti.
L'utilizzo della CIGS per crisi aziendale della durata di 12 mesi, a decorrere dal 1° agosto 2013, in favore di un numero massimo di 280 unità lavorative di cui 108 di Torino. Durante tale periodo la Società intraprenderà le seguenti azioni per il risanamento e il rilancio dell'azienda: contenimento dei costi: efficientamento della logistica e delle sedi sul territorio nazionale, revisione di tutti i contratti con i fornitori (auto, telefonia, pulizie, ecc.), revisione/ottimizzazione dei processi produttivi nell'ambito della società e delle sue articolazioni periferiche sviluppo del mercato: revisione dei processi go to market nel segmento delle aziende di produzione, sviluppo del mercato fashion su clienti medio piccoli attraverso una apposita rete commerciale, sviluppo area finance (SAP) sul mercato fashion e delle assicurazioni, implementazione delle soluzioni applicative per la Pubblica Amministrazione centrale e locale sviluppo del mercato automotive anche per coprire le esigenze del mercato estero.
L'individuazione dei lavoratori da sospendere in CIGS avverrà sulla base delle esigenze tecnico-produttive e organizzative aziendali; i lavoratori verranno sospesi a zero ore e la rotazione verrà effettuata tenendo conto delle medesime esigenze aziendali nonché della fungibilità delle mansioni.
Verranno attivate anche azioni finalizzate a salvaguardare i livelli occupazionali e a ridurre il numero delle eccedenze (per la sede di Torino previste fino ad un massimo di 105) attraverso l'utilizzo dei seguenti strumenti.
Ricollocazione esterna: l'azienda si adopererà per favorire la ricollocazione di parte del personale sospeso presso altre aziende interessate all'acquisizione dei profili professionali del personale sospeso; ricollocazione interna previa riqualificazione professionale da attuarsi eventualmente anche con il concorso delle istituzioni pubbliche preposte; mobilità per i soli lavoratori che manifesteranno per iscritto la non opposizione; esodi incentivati.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti per la replica.



CERUTTI Monica

Ringrazio l'Assessore che si è fatto portatore della risposta dell'Assessora Porchietto. Questa interrogazione era stata presentata qualche mese fa. È chiaro che, seppure avendo risolto il problema per un anno, dovremo continuare a monitorare la situazione. Sappiamo che purtroppo, l'acquisizione, da parte di DDWAY, del Gruppo ICT Italia è avvenuta in modo non particolarmente rassicurante per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Se l'Assessore è d'accordo, tramite lui, vorrei chiedere all'Assessora Porchietto di mantenere il monitoraggio su quello che verrà fatto, anche perché credo che da parte della Regione sia già stato fatto molto, quello che è nelle nostre possibilità come istituzione.
La nota a margine è che, purtroppo, realtà di questo tipo, realtà che non sono sicuramente in perdita, finiscono per azioni o acquisizioni quindi per elementi che non dipendono dall'effettiva salute dell'azienda ma a fare le spese della salute dell'azienda, quindi di una sua appetibilità sul mercato, finiscono per essere i lavoratori stessi.
Questa è una considerazione di carattere negativo che, purtroppo riguarda molte aziende della ICT, che non è un settore che risulta essere in perdita, ma un settore legato al futuro della nostra economia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1790 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "A rischio i lavoratori delle acciaierie di Lesegno"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 1790; la parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Leggo la nota pervenuta dall'Assessore Porchietto.
In riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, presentata dalla Consigliera Cerutti, si comunica quanto segue.
Il Presidente e l'Assessore al Lavoro della Regione Piemonte, oltre ad incontrare immediatamente le Confederazioni Sindacali e le Istituzioni locali, si sono fatti portavoce presso il Ministero dello Sviluppo Economico poiché venisse ricercata ogni possibile e praticabile soluzione che portasse allo sblocco della produzione degli stabilimenti Riva Acciaio fra i quali lo stabilimento di Lesegno - per i quali la proprietà aveva deciso la chiusura.
Il 27 settembre u.s. presso il Ministero dello Sviluppo si è tenuta una riunione presieduta dal Ministro Zanonato, alla presenza del custode giudiziario Mario Tagarelli, degli istituti bancari, della proprietà e del management di Riva Acciaio, nella quale si è affermato che gli stabilimenti avrebbero riaperto il 1° ottobre.
Tale decisione è stata resa possibile anche grazie ai provvedimenti assunti nella stessa giornata dal GIP di Taranto, con cui si è garantita agli istituti bancari la possibilità di riaprire l'operatività bancaria con il gruppo, assicurando che i nuovi incassi della società Riva Acciaio non saranno oggetto di ulteriori sequestri e potranno invece essere utilizzati per il fabbisogno di continuità aziendale.
Per quanto riguarda le somme sequestrate - pari a circa 60 milioni di euro - durante la riunione al MISE è stato individuato un percorso condiviso dal GIP nel proprio provvedimento, volto a reimmettere a breve nel ciclo dei pagamenti aziendali anche gli importi sequestrati.
Tale percorso, che costituisce un tassello fondamentale per la stabilizzazione finanziaria e produttiva di Riva Acciaio, introduce l'accantonamento progressivo, tramite un piano economico-finanziario che sarà predisposto in breve tempo, di un importo pari alle risorse che verranno liberate dal sequestro, sotto lo stretto controllo dell'amministratore giudiziario.
La Regione Piemonte ha espresso soddisfazione per l'obiettivo raggiunto, che ha consentito la riapertura dello stabilimento di Lesegno dal 1° ottobre u.s., ma ha anche manifestato l'auspicio che la situazione venga seguita e monitorata per assicurare che la continuità produttiva sia preservata.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti per la replica.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente e Assessore.
Si trattava di un'interrogazione presentata qualche mese fa.
Abbiamo avuto modo di seguire gli eventi. Credo, così come viene indicato dalla risposta dell'Assessora che, seppur ci sia questa soddisfazione rispetto alla riapertura degli impianti, sarà necessario, da parte della Regione, così come indicato dalla stessa Assessora, continuare a monitorare la situazione.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1772 presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "Chiarimenti in merito ai criteri di individuazione delle persone da operare presso il Presidio Ospedaliero Oftalmico di Torino al di fuori delle liste del CUP"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1772.
La parola al Consigliere Gariglio per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Vogliamo sapere dalla Giunta regionale attraverso quali criteri nell'ASL Torino 1, Ospedale Oftalmico, vengono attinti i pazienti dalle liste di prenotazione per essere operati.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Sarò breve. L'Assessore Cavallera ci ha fatto pervenire elementi di risposta, che rimandano ad una nota allegata di cui le darò copia.
In relazione all'interrogazione la Direzione regionale Sanità ha provveduto a chiedere chiarimenti alla Direzione generale dell'ASL TO1, che ha inviato la relazione che si allega, da cui si evince che l'Azienda Ospedaliera di Orbassano e l'ASL TO1 hanno, fin dal 2012, avviato una convenzione per la gestione di un progetto sperimentale di coordinamento interaziendale delle strutture complesse di oculistica. Detta convenzione su richiesta dell'Azienda ospedaliera San Luigi Gonzaga, è stata recentemente rinnovata per tutto il 2014 con deliberazione del direttore generale del 2 settembre 2013.
Secondo quanto riferito nella nota che si allega unitamente alla convenzione stipulata, "le prenotazioni per intervento di cataratta sono effettuate dai pazienti presso il CUP, dove sono disponibili cinque liste d'attesa, riferite alla quattro Divisioni dell'Ospedale Oftalmico e alla Divisione dell'AOU San Luigi. Il paziente può scegliere liberamente presso quale Unità operativa desidera effettuare l'intervento e, nel caso non abbia preferenze, viene automaticamente inserito nella lista d'attesa più breve. Per quanto riguarda le restanti prestazioni effettuate dal Direttore della Clinica oculistica dell'AOU S. Luigi Gonzaga, sono tutte contemplate e inerenti alla convenzione in essere" fra le due ASR.


Argomento: Diritti umani

Interrogazione n. 1816 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Contestazioni al Convegno 'Gender Omofobia Transfobia' organizzato a Casale"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 1816.
Per questo tipo di interrogazione non è prevista l'illustrazione pertanto do la parola all'Assessore Ravello per la risposta.



RAVELLO Roberto Sergio

Consigliera Cerutti, mi limiterò a leggere la nota che l'Assessore alle pari opportunità, Quaglia, ci ha fatto pervenire, senza commentarla.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, nel richiamare, come correttamente ricordato dall'interrogante, che la Giunta è già stata interessata della vicenda da parte del Consiglio regionale, con la presente si conferma quanto già comunicato in risposta all'interrogazione n. 1789 del Consigliere Marco Botta.
La Giunta regionale non era a conoscenza dell'iniziativa, né di quanto accaduto, ma ha appreso dei fatti unicamente per il tramite delle interrogazioni presentate, della nota inviata via e-mail dall'Arcigay il 6 ottobre scorso e di articoli di stampa. Si precisa che la Regione non è stata coinvolta dall'iniziativa con richieste di patrocinio o richieste di sostegno, né risulta siano state coinvolte altre Istituzioni locali.
A seguito di informazioni assunte dagli Uffici regionali competenti risulta che un'associazione alessandrina aveva segnalato all'UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) il Convegno. L'operatrice incaricata, come è prassi nelle procedure della Rete Antidiscriminazioni ha verificato la segnalazione e ha partecipato all'iniziativa predisponendo poi una breve relazione, che è stata trasmessa al call center nazionale dell'UNAR, con la richiesta di valutare il caso e la possibilità di intervenire.
In merito ai contenuti dell'iniziativa, non spetta all'Assessorato alle pari opportunità - meno che mai all'Assessorato all'ambiente - né alla Regione, stabilire la sua legittimità, dovendo essere assicurata a tutti la libertà di esprimere il proprio pensiero, diritto garantito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e dalla Costituzione italiana, così come deve essere riconosciuta la libertà di dissentire e contestare quello stesso pensiero.
Per queste stesse motivazioni, la Regione esprime identica solidarietà per quanto accaduto, al Movimento per la Vita, Comunione e Liberazione Alleanza Cattolica e alle associazioni che promuovono azioni contro le discriminazioni sessuali.
Nel caso in cui ci fossero state manifestazioni di intolleranza (peraltro contestate da alcune associazioni partecipanti), si ritiene che debbano essere coinvolte le autorità competenti per la verifica di eventuali violazioni di legge, compresa la Rete Antidiscriminazioni, che ha avuto segnalazioni unicamente da parte delle associazioni LGBT locali e non da parte della associazioni organizzatrici.
La Regione, infine, non può che auspicare la possibilità di costituzione di sedi e forme di confronto su temi di così forte impatto sociale e culturale, e ritiene che in questa direzione debbano muoversi tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle istituzioni locali. Resta fermo che la Regione intende muoversi nel solco di quanto previsto dalla normativa nazionale ed europea in materia di antidiscriminazione, con particolare riferimento alla Carta europea dei diritti fondamentali e alla Costituzione italiana che, per storia e giurisprudenza consolidata, è inequivoca sulla necessità di ricomprendere tra le motivazioni di potenziale discriminazione anche quella relativa ad orientamento sessuale e identità di genere.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Cerutti per la replica, alla quale ricordo che ha cinque minuti a disposizione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
L'Assessore riporta la nota predisposta dall'Assessore Quaglia, e non è sicuramente sua competenza svolgere delle considerazioni. Però, l'Assessore alle pari opportunità, al di là di farsi ratificatrice della vicenda, mi sembra esprima solidarietà, se si può dire, ad una parte e sull'altra si mantenga molto sulle sue, anche perché - così come ci è stato riportato e come abbiamo anche potuto vedere dai filmati - da parte dei relatori del convegno "Gender Omofobia Transfobia", organizzato a Casale, non vi è stato affatto, come alcuni sostengono, un confronto sulla legge Mancino o sul fenomeno dell'omofobia; infatti, quest'ultimo è stato definito inesistente o, meglio, creato ad hoc per dar vita ad una campagna vittimistica.
Potendo entrare nel merito di questo convegno, a tali esternazioni si è aggiunto il catalogo completo degli stereotipi e dei pregiudizi, dalla possibilità di guarigione dalla pedofilia agli uteri in affitto all'aumento degli aborti, secondo un filo logico chiaro solo al relatore per giungere alla conclusione che le famiglie gay rappresentano un attentato alla famiglia tradizionale e un pericolo per la pace. In questo senso, c'è stata sicuramente un po' di dialettica all'interno di questo convegno.
Sappiamo - è stato fatto riferimento anche nella risposta dell'Assessore alle pari opportunità - che è stata presentata un'analoga interrogazione da colleghi della maggioranza, esattamente con valutazioni opposte; in particolare, in questa interrogazione sono state definite alcune contestazioni, minacce e intimidazioni sconcertanti e preoccupanti.
Da questo punto di vista, crediamo che, ormai, anche nel dibattito generale, si stia compiendo uno scivolone preoccupante per la nostra cultura. Praticamente, si spacciano per libertà di opinione quelle che invece, sono espressioni che possono essere addebitate proprio all'omofobia.
Certamente, la Regione non ha modo di intervenire dal punto di vista della legge nazionale: sappiamo che il dibattito è tuttora attivo e abbiamo la bozza di un disegno di legge che ancora deve essere discussa in Senato.
Però, crediamo che anche in questo disegno di legge, come più in generale nel dibattito complessivo, si finisca per far recepire come libertà di opinione certe espressioni, relativamente alle quali non dico che dovrebbe intervenire la censura, ma certamente deve esserci la possibilità di avere opinioni diverse. Quindi, da questo punto di vista, crediamo che l'omofobia, anche da parte della Regione Piemonte, debba essere combattuta.
In questo caso, ricordiamo nell'interrogazione la risoluzione del Parlamento Europeo del 2006, in cui è scritto che "l'omofobia può essere definita come una paura e un'avversione irrazionale nei confronti dell'omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, basata sul pregiudizio e analoga al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo" e, ancora che "l'omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e di istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza".
A questo punto, saremmo curiosi di leggere la relazione dell'UNAR, cui faceva riferimento la risposta all'interrogazione, per comprendere se non si ritenga che in questa manifestazione si rientrasse proprio in uno dei casi citati nella risoluzione del Parlamento Europeo.
Quindi, crediamo che la Regione Piemonte debba fare di più e non semplicemente essere notaia di ciò che avviene o esprimere la solidarietà a quella parte che, probabilmente, in questo caso, dovrebbe avviare ampie riflessioni sulle proprie posizioni.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il punto relativo al sindacato ispettivo.
Comunico che apriremo la seduta tra circa due minuti, pertanto chiedo ai colleghi di entrare in Aula e di prendere posto, in quanto, prima ancora delle comunicazioni, procederemo ad una commemorazione.
I lavori cominceranno alle ore 10.53.



(Alle ore 10.51 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto 3)



PRESIDENTE

all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 10.53)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione Martiri di Nassiriya, decennale anniversario


PRESIDENTE

Procediamo, nel decennale dell'anniversario, alla commemorazione dei Martiri di Nassiriya.
Il 12 novembre 2003 un attentato terroristico a Nassirya in Iraq colpiva a morte diciannove italiani, impegnati nel contingente ONU nella missione "Antica Babilonia".
Nella ricorrenza di questo tragico anniversario, vogliamo ricordare coloro che hanno perso la vita per portare pace e democrazia in una terra martoriata da guerre.
A loro e alle loro famiglie rivolgiamo, oggi come allora, un pensiero di vicinanza e di solidarietà.
Un ricordo particolare va ai militari piemontesi deceduti a Nassirya: al Sottotenente dell'Arma dei Carabinieri Giovanni Cavallaro, residente a Nizza Monferrato, all'Appuntato Scelto dell'Arma dei Carabinieri Andrea Filippa, nato a Rivalta, e al Capitano Massimo Ficuciello dell'Esercito Italiano.
In quest'occasione desidero sottolineare la straordinaria abnegazione dei militari dell'Arma dei Carabinieri e dell'Esercito Italiano, rinnovando il sostegno a tutti coloro che ancora oggi rischiano la vita nell'adempimento dei propri compiti operativi nella missione in Afghanistan e nelle altre missioni internazionali.
A nome del Consiglio regionale, e mio personale, ringrazio per la presenza il signor Colonnello Benedetto Lauretti, capo di Stato Maggiore del Comando regionale dei Carabinieri del Piemonte e Valle d'Aosta e il Generale di Brigata Franco Cardarelli, Ispettore regionale dell'Associazione Nazionale dell'Arma dei Carabinieri.
Chiedo quindi al Consiglio regionale e a tutti i presenti di voler osservare un minuto di silenzio in memoria dei Martiri di Nassirya.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.55 riprende alle ore 10.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 1131 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Ripristino del sistema del diritto allo studio universitario" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Chiedo, anche in relazione a quello che sta capitando sul tema del diritto universitario, l'iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno, n.
1131, relativo a "Ripristino del sistema del diritto allo studio universitario".


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Leo, di chiarimenti in merito a un articolo pubblicato sul quotidiano la Repubblica il 12 novembre 2013


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Cortesemente, mi permetto di chiedere una particolare attenzione del Presidente Cattaneo, attenzione che c'è sempre, affinché abbia voglia un'ennesima volta, come ha già tentato di fare altre volte, di ripristinare un briciolo di verità, rispetto a quello che scrivono i giornali su di noi Abbiamo letto su un quotidiano torinese che lavoriamo due giorni e mezzo, poche ore, che praticamente non facciamo nulla...
Credo di poter essere considerato da molti un gentiluomo, quindi propongo a questa giornalista, con me o con la collega Artesio, Cerutti, o Spagnuolo, che sono signore, di passare una settimana insieme, dalla mattina alla sera, per vedere come si lavora e per smettere di raccontare queste fandonie.
Ci siamo tagliati lo stipendio, ma si dice che non è successo niente! Signor Presidente, legga l'articolo del quotidiano la Repubblica. Non possiamo dire che non ce ne importa, perché non è possibile accettare una calunnia simile. Stasera abbiamo l'incontro sul Tibet, che sarà il quarto il quinto impegno della giornata...



PRESIDENTE

Va bene, la ringrazio per aver sollevato la problematica e le rispondo.



LEO Giampiero

Chiedo scusa, ma credo che sia veramente un'offesa che il nostro lavoro sia così travisato.
Ieri con molti colleghi abbiamo lavorato tutto il pomeriggio. Non eravamo convocati in una Commissione, ma abbiamo fatto molte riunioni inerenti al nostro mandato.



PRESIDENTE

Le rispondo subito sul punto, stia tranquillo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente, e grazie ai colleghi per la loro cortesia.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di chiarimenti in merito a una dichiarazione del Presidente Cota riportata sul Sito ufficiale della Regione Piemonte nell'ambito della rubrica "Il sabato del Governatore"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Richiamo la sua attenzione sul fatto che sabato è comparsa, sulla rubrica settimanale del Presidente Cota, "Il sabato del Governatore", una frase che leggo testualmente al Consiglio regionale. È la risposta, da parte del Presidente Cota, alle ripetute conferenze stampa che il Gruppo regionale del PD, sulla base di dati consegnati dall'Assessorato regionale alla sanità, quindi non dati inventati da questo Gruppo, ha fatto in materia di sanità.
Il Presidente Cota dice - ho qua il resoconto testuale - "Sarebbe allora il caso che certi imbecilli, che pensano di usare la sanità per fare strumentalizzazione politica, stiano zitti".
Ora lei converrà con me che il termine "imbecilli" non è un giudizio politico; che nello scontro politico ci sono sicuramente momenti di forte asprezza, momenti anche di duro contrasto, ma che il termine "imbecille" senza voler scomodare il vocabolario della lingua italiana - è un giudizio sulle persone, non su comportamenti politici.
Allora sia ben chiaro che io, non essendo abituato a chiedere cose che non mi aspetto che il Presidente Cota faccia, perché altrimenti dovrei chiedere molto semplicemente che venga in Aula e chieda scusa, e non essendo abituato a chiedere cose che so benissimo che non appartengono allo stile politico del Presidente Cota, sono però a chiedere a lei, Presidente cosa intende fare, relativamente al fatto che mi sembra che lo scontro politico stia scadendo a livelli di giudizio sulle persone che, dal nostro punto di vista, sono inaccettabili.
E comunque, quando un Presidente della Regione usa toni come quelli usati sabato durante la sua rubrica giornalistica, parlando di un Gruppo consiliare, è evidente che mina il rapporto tra Consiglio e Giunta regionale. Dal nostro punto di vista, questa è una questione che va oltre il nostro senso di protesta o la nostra rabbia, ma che sostanzialmente riguarda il rapporto tra Giunta e Consiglio regionale.
Sotto quest'aspetto, non intendo far perdere tempo all'Aula, ma chiedo formalmente che il Presidente del Consiglio regionale assuma un'iniziativa nei confronti del Presidente della Giunta regionale.
Le posso garantire che, come nei momenti più duri che ci sono stati, ma che sicuramente si ripresenteranno, in modo ancora più aspro, nel prossimo futuro, manterremo sempre lo scontro sul piano politico. Non sarà mai uno scontro che si abbasserà ad esprimere giudizi sul conto delle persone.
Grazie.



PRESIDENTE

Per quanto attiene l'ordine del giorno presentato dalla Consigliera Cerutti sul ripristino dei fondi per il diritto allo studio universitari il documento è iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito a un articolo pubblicato sul quotidiano la Repubblica il 12 novembre 20132


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la richiesta del Consigliere Leo, comunico che ieri ho ricevuto una telefonata da una giornalista de la Repubblica, che mi chiedeva se fosse vero che il Consiglio regionale lavorasse solo due giorni e mezzo alla settimana. Le ho risposto che il fatto era privo di fondamento, perché il Consiglio ragionale ha un lavoro articolato su cinque giorni della settimana, dal lunedì al venerdì, di norma fino a mezzogiorno del venerdì, perché spesso il venerdì pomeriggio viene utilizzato dai Consiglieri, essendo aperti gli Uffici, per interfacciarsi con gli stessi per assumere documentazione o per iniziative politiche.
Allo stesso modo il lunedì mattina, se ci sono spazi temporali sufficienti, viene utilizzato anche per motivi politici, perché soprattutto i Gruppi, che magari sono composti da almeno due Consiglieri, hanno ovviamente anche l'esigenza di confrontarsi; poi c'è da seguire il territorio, ecc.
Ho risposto puntualmente alla giornalista, esattamente smentendo - come vi ho detto qui all'onor del mondo - quello che veniva sostenuto. Poi ho letto anch'io l'articolo pubblicato da la Repubblica.
Personalmente non ritengo di dover fare un comunicato stampa, per due motivi. Il primo è che fare un comunicato stampa servirebbe solo ed esclusivamente - perché dobbiamo anche cominciare a parlarci chiaro, a microfono acceso - per tornare in argomento e sicuramente il giornalista che ha una sua deontologia e una sua professionalità , intenderebbe farlo giustamente, nella sua piena libertà e piena responsabilità.
In secondo luogo, preventivamente a quell'articolo avevo già smentito la tesi del giornalista, poi sostanzialmente riportata oggi, peraltro da altra giornalista, su la Repubblica. Infatti, come ho detto qui, avevo già spiegato semplicemente la verità: che questo Consiglio regionale lavora cinque giorni la settimana, al netto degli impegni politici e di Gruppo che le Commissioni sono sei; che il martedì si fa Consiglio e gli altri giorni si riuniscono le Commissioni; che ci sono le Commissioni speciali.
Se poi, nonostante il Presidente del Consiglio regionale, interpellato di fronte a una posizione chiara, non solo dica esattamente il contrario, ma smentisca anche quanto sostenuto, con toni cordiali e suffragato dalla verità, non so cosa farci, ognuno va avanti per la sua strada,.
Se questo Consiglio vuole fare un atto forte con un ordine del giorno di invito all'interessata a venire qui per una settimana, come diceva lei collega, sicuramente non potrò che agevolare questo proposito nei lavori.
Però, andare a fare una smentita di un fatto che è stato scritto, non riportando volontariamente la parte fondamentale delle dichiarazioni preventive del Presidente del Consiglio regionale, come se il Presidente del Consiglio regionale non le avesse neppure fatte...
Per l'amor del cielo: a latere di questo Consiglio sono ben disponibile a confrontarmi con lei e con chi lo volesse fare per vedere eventualmente quest'aspetto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Vorrei fare una considerazione.
evidente che esiste un attacco concentrico alle Regioni ed è evidente che all'interno di quest'attacco concentrico esistono questo tipo di espressioni, che sono una piccola parte di ciò che le Regioni come istituzione stanno subendo. Questi, infatti, sono articoli dei nostri giornali, che riportano dei dati.
Però credo, Presidente, che questo Consiglio regionale dovrebbe in qualche modo riflettere e penso che la Conferenza dei Consigli delle Regioni a livello nazionale dovrebbe anch'essa riflettere, quando si riunirà, sull'attacco che viene avanti da tutte le reti televisive italiane. Se lei, se ognuno di noi alla sera segue qualche rete televisiva sente dire - lo dico molto in sintesi - che le Regioni sono una fonte di spreco. Penso che su queste cose si debba ragionare.
Noi abbiamo fatto delle azioni per andare contro lo spreco e si tratta di azioni sacrosante, che vanno fatte perché i cittadini questo lo vogliono.
Esiste però una formazione dell'opinione pubblica che viene appunto dalle reti televisive, sulle quali le Regioni sono il soggetto pubblico da colpire.
Credo quindi che debba essere fatta questa riflessione, ma non solo da parte della Conferenza dei Consigli regionali - e la ringrazio per quello che lei, Presidente, ha già detto e fatto in proposito - ma anche da parte delle Giunte. E qui voglio dirlo con forza, perché le Giunte non possono considerarsi qualcosa di estraneo a questa problematica: sembra quasi che sia così. Credo invece che noi dobbiamo chiedere con forza ai Presidenti delle Giunte regionali, che sono i legali rappresentati delle Regioni e sono soggetti eletti dai cittadini, che ci si esprima a fronte di ciò che sta succedendo, perché sta avvenendo un attacco a questo sistema delle autonomie, che è costituito da Consiglieri eletti dal popolo, sul quale, se si continua a tacere - per pudore, per opportunità o per le considerazioni più varie e anche più legittime - probabilmente noi concorriamo a produrre un danno difficilmente recuperabile, non solo nel breve, ma nel medio periodo.
Io, quindi, ho colto l'occasione di queste osservazioni e della sua comunicazione per dire che anche le diverse parti politiche dovrebbero fare una riflessione in questo senso, e per chiederle di parlare e di intervenire anche presso il Presidente della Giunta regionale; non perch lei già non lo faccia, ma perché comunque il coinvolgimento dei Presidenti delle Giunta è molto importante.
Mi rifaccio a due interviste che ho sentito fare dal parte del Presidente Errani, che alcune cose in proposito le ha dette. Credo che una coralità più ampia in questa direzione potrebbe essere utile, altrimenti ritengo che, se non reagiamo, vuol dire che noi non crediamo in ciò che stiamo facendo. Infatti, se si viene colpiti in questo modo come istituzione e non si reagisce, vuol dire che coloro che fanno parte di quell'istituzione non credono a ciò che fanno. E allora magari ci meritiamo questi articoli.
Il punto, cioè, è un po' questo: o si reagisce oppure è chiaro che, non reagendo, le prenderemo sempre di più.
E sia chiaro, rispetto all'Aula, che non mi sto riferendo assolutamente alle indagini, perché le indagini hanno un loro percorso, una loro storia e una loro lateralità rispetto a questa questione. Sentire dire continuamente in televisione, però, che le Regioni sono fonte di spreco, e non reagire significa in definitiva far crescere nell'opinione pubblica questa consapevolezza, che poi alla fine arriverà a produrre una qualche conclusione politica.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Su quest'aspetto, a completamento di quanto ho detto prima al Consigliere Leo e proprio inerente all'aspetto che riguarda la posizione nazionale della Conferenza, le dico che ancora una volta avremo una Conferenza la prossima settimana, dove affronteremo anche questa tematica.
Lei è stata molto garbata, Consigliera Spagnuolo, nel dire che le Regioni sono individuate come fonte di spreco, perché io, anche se il mio ruolo istituzionale mi suggerirebbe prudenza, perdo un attimo i freni inibitori e le dico in maniera molto chiara che ormai le Regioni sono state prese a capro espiatorio della cosiddetta - ammesso e non concesso che ci sia - malapolitica e del mal di pancia dell'antipolitica.
Una trasmissione, in particolare, ci dedica quotidianamente dei servizi che sono incredibilmente infondati, anche divulgando delle cose diametralmente opposte alla verità. Abbiamo chiesto come Conferenza - mi sembra di averglielo già detto anche personalmente - di poter almeno essere invitati e partecipare (due-tre rappresentanti delle Regioni) in contraddittorio a questa trasmissione in diretta, mentre magari vediamo anche parlamentari (ex-Consiglieri regionali di lungo corso) che non perdono occasione di mettere sale sulla discussione. Non abbiamo nemmeno ricevuto una risposta.
Abbiamo anche mandato in più occasioni - mi sembra che una volta l'abbia fatto anche lei e sicuramente altri colleghi - segnalazioni di alcune situazioni particolari. Come lei sa, gli Uffici della Conferenza sono andati a vedere anche su internet (perché poi queste trasmissioni si possono anche rivedere in rete) e abbiamo mandato una nota precisa e asettica per smentire alcune falsità, confutate dalla realtà, che sono state riportate. Non hanno letto, ovviamente, neanche la nota.
Non so cosa dovremmo fare, ma sicuramente colgo il suo stimolo per un impegno più attivo da parte mia, che lei sa non venire mai meno, anche in sede di Conferenza. Speriamo che qualcuno di noi possa andare, prima o poi ad una trasmissione in diretta, tra quelle che ci sparano contro, per poter esprimere quantomeno la nostra opinione - l'opinione delle Regioni - e, in un certo senso, anche smentire qualora vengano dette o ripetute considerazioni totalmente infondate. Ne cito una su tutte: una trasmissione ha detto che non solo non abbiamo diminuito gli stipendi, ma che li abbiamo addirittura aumentati.
Voi sapete che abbiamo approvato - parlo, ovviamente per la nostra Regione, quindi insieme - una variazione di bilancio sul bilancio di previsione del Consiglio regionale nel corso del 2013 di meno dieci milioni di euro. Di questi dieci milioni di euro, più della metà sono risparmi dei costi della politica. Non siamo solo noi, anche le altre Regioni si trovano nella medesima situazione. Va di moda! Comunque colgo la sua rimostranza e ovviamente non mancherò di darne conto a chi lo riterrà.
Collega Reschigna, vengo a conoscenza oggi di tale questione e mi spiace che mi sia sfuggita. Le esprimo, innanzitutto, un rincrescimento per quanto si è verificato, anche un po' per l'aspetto di dove sta arrivando la critica politica, che sconfina, spesso, nel giudizio personale.
Ho chiesto adesso di avere il resoconto, ancorché il fatto non si sia verificato in Aula ma nell'ambito di una dialettica che, purtroppo, è arrivata dove è arrivata. Me ne farò un'opinione e nella sede che lei riterrà, magari già oggi o domani, avremo modo di ritornare sull'argomento.
La ringrazio per la segnalazione.
Do atto che l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato dall'Aula.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 29 ottobre 2013.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Cantore, Cota Formagnana e Marinello.
Il numero legale è 28.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 5 novembre 2015.


Argomento:

c) Convocazione Comitato di Solidarietà


PRESIDENTE

Comunico, dando atto che alcuni Consiglieri regionali, in particolare Reschigna, Bono, Negro e Carossa (ma penso che altri colleghi si sarebbero aggiunti), avevano intenzione di presentare un ordine del giorno sulla questione del Comitato di Solidarietà e della tragedia immane che ha colpito le Filippine.
Al termine della Conferenza dei Capigruppo, già convocata per la trattazione del tema della legge elettorale, ho ritenuto di convocare, per le ore 13 di domani (poi se sarà anticipata lo vedremo), il Comitato stesso.
Confermo, quindi, che alle ore 11 è convocata la Conferenza dei Capigruppo per la legge elettorale (le ultime valutazioni prima dell'inizio del percorso in Commissione I) e, a seguire, intorno alle ore 13, è convocato il Comitato di solidarietà.
Chiedo la collaborazione dei signori Capigruppo affinché possano informare i colleghi assenti di raggiungerci un quarto d'ora o venti minuti prima, perché qualora terminasse in anticipo la Conferenza dei Capigruppo potremmo iniziare subito la riunione del Comitato di solidarietà.


Argomento:

d) Nota di coordinamento


PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione dell'Aula, in particolare dei colleghi Capigruppo.
Si è resa necessaria un'ulteriore nota di coordinamento alla.
Ai sensi dell'articolo 90, comma 5 del Regolamento interno del Consiglio regionale - che recita: "Qualora la necessità di correzioni formali sia rilevata in un momento successivo, tali correzioni possono essere apportate dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Delle medesime è data comunicazione al Consiglio nella prima seduta utile" - si rendono necessarie alcune modifiche di coordinamento all'allegato A alla proposta di deliberazione n. 228 (vi informo che tale nota di comunicazione di coordinamento è comunque in rete): si tratta di questioni tecniche scaturite a seguito di emendamenti sostitutivi accolti e modificati. Come sempre accade quando l'Aula apporta il giusto e doveroso contributo al miglioramento degli atti, non sempre si riesce, in maniera immediata, a scrivere un testo perfetto sotto il profilo della punteggiatura, della consecutio temporum e quant'altro.
Do lettura della nota di coordinamento predisposta dagli uffici.
"Ai sensi del comma 5 dell'articolo 90 del Regolamento interno del Consiglio regionale si rendono necessarie le seguenti modifiche di coordinamento all'allegato A alla proposta di deliberazione n. 228.
A seguito dell'approvazione dell'emendamento 59, per coordinamento: al paragrafo 4, pagina 8, prima della tabella, le parole "ad oggi" sono sostituite con le parole 'al 31 dicembre 2011' al paragrafo 4, pag. 8, nella tabella le righe relative a I.P.L.A. Piemonte S.p.A., IMA S.c.p.A. e Sviluppo Piemonte Turismo S.r.L. sono cancellate assieme alle rispettive schede descrittive delle pagine successive al paragrafo 4, pag. 8, nella tabella la percentuale riferita alla partecipazione regionale nella società Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
pari a 82,83% è sostituita con la percentuale 82,92 al paragrafo 4, pag. 8, nella tabella, dopo la riga relativa a Banca popolare Etica 'S.c.p.A.' è aggiunta la riga relativa alla partecipata 'C.A.A.T. S.c.p.A. - E 411.972,90 - 0,81%' al paragrafo 4, pagina 22, prima della tabella, dopo 'Le partecipazioni regionali dirette' sono aggiunte le parole 'aggiornate a luglio 2013' A seguito dell'approvazione dell'emendamento 54, per una maggiore chiarezza nel testo: all'inizio del paragrafo 5, pagina 23, prima del prospetto grafico sono inserite le seguenti parole: 'Situazione delle società partecipate di Finpiemonte S.p.A. aggiornata al 31 dicembre 2012.' al paragrafo 5, pagina 29, con riferimento alla situazione di Tecnoparco del Lago Maggiore S.p.A. , le parole 'Situazione ad oggi' sono sostituite dalle parole 'Situazione aggiornata al 31 dicembre 2012:' al paragrafo 5, pagina 38, con riferimento alla situazione di Tecnogranda S.p.A., le parole 'Situazione ad oggi' sono sostituite dalle parole 'Situazione aggiornata al 31 dicembre 2012:' al paragrafo 5, pagina 40, con riferimento alla situazione di Virtual Reality &Multi Media Park S.p.A. VR&MM PARK S.p.A., le parole 'Situazione ad oggi' sono sostituite dalle parole 'Situazione aggiornata al 31 dicembre 2012:' e dopo le parole 'La società ha convocato per il 15 novembre' è aggiunta la seguente '2012' al paragrafo 5, pagina 44, con riferimento alla situazione di Società per la gestione Incubatore Imprese Università di Torino S.c.r.l 2I3T S.c.r.l.
le parole 'Situazione ad oggi' sono sostituite dalle parole 'Situazione aggiornata al 31 dicembre 2012:' al paragrafo 5, pagina 47, prima della tabella, dopo le parole 'Le partecipazioni di Finpiemonte S.p.A.' sono aggiunte le parole 'aggiornate a luglio 2013'.
A seguito dell'approvazione dell'emendamento 55, per una maggiore chiarezza nel testo e per coordinamento: all'inizio del paragrafo 6, pagina 48, sono inserite le seguenti parole: 'Situazione delle società partecipate di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
aggiornata al 31 dicembre 2011.' al paragrafo 6, pagina 48, alla fine, la parola '33' è sostituita con la parola '32' al paragrafo 6, pagina 49, la riga relativa al C.A.A.T S.c.p.A. è cancellata al paragrafo 6, pagina 49, la percentuale relativa a SACE S.p.A. pari a 27.37% è sostituita con la percentuale 27,51 al paragrafo 6, pagina 56, la tabella relativa alla società Città studi S.p.A. azionisti è così sostituita:



TABELLA ALLEGATA

al paragrafo 6, pagina 60, la tabella relativa alla partecipazione di Finpiemonte partecipazioni S.p.A. in EUROFIDI - Società Consortile di Garanzia Collettiva Fidi S.c.p.a, pari a 17,75%, è sostituita con la percentuale di 17,77 al paragrafo 6, pagina 88, prima della tabella, dopo le parole sono aggiunte le seguenti 'aggiornato al luglio 2013'.
In buona sostanza, mi sembra di capire che sono state sostanzialmente ricalibrate al millimetro - uso un termine improprio - le partecipazioni con degli aggiustamenti aderenti alla realtà (vediamo che percentuali come 17,75% sono diventate 17,77%, piuttosto che 82,83% che diventa 82,92% e quant'altro), sempre in forza degli emendamenti che sono stati presentati e votati dall'Aula, quindi non sul testo originario. Così come la situazione relativa alle date, che, con le modifiche introdotte dall'attività emendativa in Aula, sono state allineate, rispetto alle tre componenti della deliberazione in atto.
La deliberazione è a vostre mani: è in rete.
L'Aula acconsente alle modifiche di coordinamento? Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, ho cercato di seguirla. Mi sembra un po' eccessivo considerare, queste, come note di rettifica, al fine del coordinamento tecnico del provvedimento.
A me sembra che si stiano rettificando degli errori - piccoli o grandi poco importa - contenuti all'interno della deliberazione, così come è stata votata dal Consiglio regionale.
Poiché è un po' complicato riuscire a seguirla, non perché ci abbia nascosto chissà cosa, ma solo perché si tratta di una pluralità di modifiche all'atto deliberativo assunto dal Consiglio regionale, le proporrei questo: noi le guardiamo, ma non assumiamo oggi una decisione. Se possiamo considerarle, tutti assieme, rettifiche allineabili alle note di coordinamento tecnico, va bene.
Diversamente, la Giunta trovi un altro sistema.
A me sembra, però, che tutte queste rettifiche dimostrino un po' quel livello di superficialità con il quale il provvedimento è stato presentato e discusso in Aula.



PRESIDENTE

Preciso che questa è una comunicazione, perché la decisione l'ha assunta l'Ufficio di Presidenza.
Vi vengo incontro, perché ritengo di poter precisare meglio: si chiama nota di coordinamento, perché questo è lo strumento. Si tratta, però, solo ed esclusivamente, di correzioni formali, che sono...



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci sono anche nomi di società che non compaiono...



PRESIDENTE

No, e le spiego.
Dicevo: correzioni formali che derivano dall'approvazione in Aula degli emendamenti.
Gli emendamenti, come ricorderete (soprattutto chi, come lei, ha seguito il provvedimento), insistevano e riguardavano una delle tre componenti della deliberazione.
La nota di coordinamento, che consiste in una correzione formale, va semplicemente a riallineare, anche nelle altre due componenti (cosa che non era stata fatta in quel momento), gli effetti della deliberazione nel suo complesso, intervenuti con la modificazione derivante dall'attività emendativa, in un'unica componente.
Per quanto riguarda il nome delle società che sono uscite, in merito alla questione relativa al paragrafo 6), pagina 56 (la tabella relativa alla società Città studi Spa azionisti), è stato precisato chi sono gli azionisti, perché era un azionariato molto articolato. Quindi, sono state inserite una serie di società soppresse, che non erano ancora state descritte.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Questa è una comunicazione. Poi, se lei vuole leggerla, per maggiore serenità, nulla vieta di sospendere la comunicazione e concluderla nel pomeriggio, in apertura di seduta.
Questo, anche per avere maggiore cognizione di quello che stiamo facendo.
Le vengo incontro più che volentieri; mi sembra abbastanza normale.
La deliberazione è in linea. Daremo per avvenuta la comunicazione (solo di questo si tratta) in apertura della seduta pomeridiana.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle modifiche di coordinamento)



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che è confermata, alle ore 17.30 - se non precedentemente - in Sala A, la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, per la programmazione dei lavori consiliari.
Domani, mercoledì 13 novembre, alle ore 11, in Sala Morando, è convocata la Conferenza dei Capigruppo, in ordine alla votazione sulla nuova legge elettorale.
Alle ore 13, invece, si riunirà il Comitato regionale di Solidarietà con all'o.d.g. l'approvazione del verbale della seduta precedente e l'emergenza del tifone Haiyan delle Filippine, con le prime valutazioni.


Argomento: Caccia

Comunicazioni della Giunta regionale in merito all'attività del Gruppo di lavoro relativo al disegno di legge n. 323, inerente a "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese"


PRESIDENTE

Procediamo con i lavori.
Abbiamo ora, come primo punto da affrontare, le comunicazioni che ha chiesto di rendere all'Aula la Giunta regionale, attraverso l'Assessore competente, Sacchetto, in merito allo stato dell'arte - diciamo così impropriamente - sui provvedimenti riguardanti la caccia, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Prego, Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore alla caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Nell'ultima seduta di Consiglio calendarizzata su questo argomento, al termine della discussione generale del disegno di legge 323, presentato dalla Giunta regionale, e dei due progetti di legge presentati dai rispettivi Consiglieri, avevamo previsto la riunione di un Gruppo di lavoro, che peraltro si era già riunito prima dell'arrivo in Aula del disegno di legge stesso.
Il Gruppo di lavoro si è riunito il 18, il 21, il 25, il 28, il 30, il 31 ottobre e il 4 novembre, per un totale di circa 12 ore ipotetiche di lavoro, perché, in realtà, solo quattro di queste sette sedute hanno avuto luogo, a causa dell'assenza dei Consiglieri che ne fanno parte.
In molti casi, i Consiglieri che non hanno potuto partecipare hanno comunicato che non potevano essere presenti, per ovvie ragioni legate ai loro impegni. I Consiglieri di maggioranza - e per questo li ringrazio avevano manifestato, fin dall'inizio, l'intenzione di delegare al sottoscritto la loro posizione all'interno del Gruppo di lavoro. In ogni caso, alla fine, abbiamo potuto trarre delle conclusioni accettabili rispetto agli obiettivi che il Gruppo si poneva: approfondire in maniera maggiormente tecnica e in modo minore da un punto di vista politico, la questione, per cercare di avere degli avvicinamenti tra le posizioni e condividere eventuali modifiche al disegno di legge.
In particolar modo, sono pervenute richieste di modifica al disegno di legge da parte del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
In queste settimane abbiamo esaminato tali emendamenti e richieste di modifica, che, in buona parte, abbiamo considerato condivisibili, e stiamo cercando di armonizzarle, dal punto di vista tecnico, con il provvedimento.
La nostra ipotesi è quella di mandare ai membri del Gruppo di lavoro entro questa settimana, naturalmente tramite posta elettronica, le integrazioni al disegno di legge originale, quindi le modifiche richieste dai Gruppi, evidenziandole con colori diversi, per rendere più facile la lettura del provvedimento, a seconda del Gruppo consiliare che ha proposto la richiesta, in modo da produrre un testo coordinato con le modifiche proposte.
Penso alle modifiche richieste dal Consigliere Bono, due delle quali peraltro erano già contenute negli emendamenti che io stesso avevo presentato in Consiglio regionale: l'abrogazione dell'articolo 20 riguardante le deroghe, e l'abrogazione del comma 8 dell'articolo 17 relativo agli appostamenti fissi.
C'è, poi, l'emendamento inerente all'inserimento del ruolo che svolgono i CRAS (i Centri di Recupero degli Animali Selvatici), che abbiamo accolto di buon grado, poiché riteniamo giusto introdurre nella norma un articolo che riguarda un soggetto che opera nel comparto della gestione faunistica che fino ad oggi non era, per certi versi, contemplato all'interno delle norme.
Ci sono, ancora, gli emendamenti che sono diventati l'articolo 9 bis presentati dal Partito Democratico, legati alle oasi e alle zone di ripopolamento, cattura, e quant'altro; emendamenti che noi facciamo nostri e che pensiamo possano essere inseriti all'interno del dispositivo coordinato che vorremmo presentare.
Pertanto, l'oggetto della comunicazione è quello di comunicare al Consiglio che entro giovedì, massimo venerdì, faremo l'inoltro della nuova bozza del disegno di legge integrato degli emendamenti che sono stati portati all'attenzione del Gruppo di lavoro nelle settimane passate, in modo da poterlo condividere con i Consiglieri. Vi chiediamo, ma questo lo faremo ufficialmente nella prima seduta utile della Conferenza dei Capigruppo, come Giunta regionale, di portare il disegno di legge in Aula il prima possibile, e penso a martedì prossimo, in modo da approvare una norma organica sulla gestione faunistica alla nostra regione il prima possibile. È un obiettivo della Giunta regionale.
Naturalmente rimangono validi circa 25 emendamenti che io stesso ho presentato in Consiglio regionale e che sono agli atti, disponibili e accessibili a tutti i colleghi, come i due emendamenti che citavo e che ha presentato il Consigliere Bono con altri Consiglieri che, in parte raccoglievano le istanze dei colleghi.
Ci rendiamo disponibili, nel momento in cui il disegno ritornerà in Aula e si inizierà con la discussione dell'articolato, di ritrovarci quando servirà, all'interno del Gruppo di lavoro per approfondire alcune questioni.
Quello che volevo ribadire dal punto di vista della Giunta regionale è che il Gruppo di lavoro, pur non avendo avuto la possibilità di sfruttare tutto il tempo ipotetico a sua disposizione, comunque, ha prodotto dei risultati accettabili che, ovviamente, non portano alla convergenza totale delle varie posizioni, per comprensibili ragioni (ci sono delle partite che sono completamente inconciliabili). Tuttavia, credo che il lavoro sia stato buono.
Da parte della Giunta regionale, c'è stata la disponibilità a ragionare, insieme ai Consiglieri, in particolare quelli dell'opposizione su queste tematiche.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede di intervenire? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Volevo comunicare all'Assessore Sacchetto che sto per presentare un emendamento alla legge sulla caccia e quindi, di concedermi un po' di tempo.



PRESIDENTE

Vediamo in Conferenza dei Capigruppo stasera, se sarà martedì prossimo o fra due martedì. Daremo il tempo per presentare gli emendamenti. Prendo buona nota che lei ha l'esigenza di depositare un emendamento. Chiedo se altri Consiglieri hanno le stesse esigenze. Alla Conferenza dei Capigruppo programmeremo un lavoro tale che tenga conto delle necessità di ciascun Consigliere, in particolare di ciascun Gruppo.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

In parte le mie considerazioni sono le stesse del Consigliere Negro.
La sottoscritta in questo periodo non è riuscita a dare un grande contributo, ma in questo senso vorrei capire se nel testo coordinato chiaramente, saranno compresi gli emendamenti accettati e se quelli presentati e non accettati non saranno presenti. Se quello sarà il testo di partenza, con gli emendamenti dell'Assessore.
Per cercare di arrivare ad un risultato che sicuramente non soddisferà le diverse sensibilità, ma che possa essere un risultato migliorativo rispetto alla legge nazionale, è chiaro che dobbiamo comprendere qual è il testo di partenza.
Per esempio, faccio riferimento al tema delle specie cacciabili, uno di quelli su cui ci siamo concentrati. Nell'emendamento dell'Assessore diventavano 28, rispetto alle 35 attuali. Vorremo capire se quello è il riferimento, anche rispetto al tema delle domeniche. Vorremmo capire che ne sarà dei nodi che erano stati proposti all'interno del referendum, in modo da poter arrivare ad un lavoro che possa avere non dico il nostro voto favorevole, ma sia comunque un miglioramento rispetto alla legge nazionale.
La mia preoccupazione è avere entro venerdì il testo, così come sarà il punto di partenza per la nuova discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Ringrazio l'Assessore per la comunicazione.
Per quanto ci riguarda, come Partito Democratico, nel limite del possibile, abbiamo partecipato ai lavori del gruppo di lavoro e abbiamo presentato i nostri emendamenti su tutto l'articolato.
Credo che ci sia ancora molto lavoro da fare. L'Assessore si è impegnato a presentarci un testo coordinato. Questo faciliterà ulteriormente un approfondimento del testo.
Per quanto ci riguarda, credo che ci siano da approfondire alcune questioni che sono quelle che richiamava poc'anzi la Consigliera Cerutti.
Su questo, naturalmente, mi auguro che il dibattito in Aula possa portare ad una sintesi, credo necessaria, perché sono un po' i punti dirimenti della legge.
Credo anche che sarebbe opportuno, ma questo sarà oggetto della discussione della Conferenza dei Capigruppo, come ricordava prima il Consigliere Cattaneo, che dalla presentazione del testo coordinato dell'Assessore al momento del ritorno in Aula ci sia un lasso di tempo necessario per lavorarci sopra ulteriormente. Questo potrebbe aiutare e facilitare la discussione in Aula.
evidente che rispetto al testo coordinato che l'Assessore ci presenterà, anche se noi come Partito Democratico abbiamo presentato emendamenti su tutto l'articolato, ci riserviamo la possibilità di valutare l'opportunità di presentare altri emendamenti. Se ciò avverrà, saranno pochi emendamenti e sempre di merito, come abbiamo fatto nel Gruppo di lavoro.
Rivolgo un invito al Presidente del Consiglio di valutare la possibilità di lasciare un lasso di tempo necessario, perché questo pu aiutare il lavoro dei Gruppi consiliari e facilitare il lavoro in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ripeto: alla Conferenza dei Capigruppo di oggi faremo il punto della situazione. Mi sembra che l'Assessore sia disponibile. Vediamo in seguito come fissare i tempi, gli emendamenti, mettere a disposizione il testo coordinato con gli emendamenti della Giunta, ecc. Magari non affrontando l'argomento nel Consiglio di martedì prossimo, ma del martedì successivo.
Vediamo se c'è la disponibilità da parte della Giunta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Vista la disponibilità della Presidenza di discutere nella Conferenza dei Capigruppo la migliore tempistica dell'analisi del documento e la disponibilità da parte dell'Assessore, visto che è stato portato avanti fortunatamente, questo tavolo di lavoro, anche se è stato un po' atipico (era un tavolo in cui erano presenti gli emendamenti, ma spesso non i Consiglieri proponenti), chiederei anch'io, come il Consigliere Muliere, di dare un po' di tempo rispetto alla settimana. Ricordo che dobbiamo ricevere il testo, valutare cosa è stato accolto, quindi di seguito muovere le possibili e ulteriori deduzioni e controdeduzioni in Aula.
Secondariamente, ho avuto modo di chiedere all'Assessore Sacchetto se fosse così gentile con i suoi uffici, di inviarci i 25 emendamenti che ha presentato in Aula. Oggi, per fortuna, è tutto digitalizzato, ma se accediamo su portale informatico non ci sono gli emendamenti. Se ci facesse la cortesia di inviarceli via e-mail, potremmo lavorare in maniera più approfondita ed essere pronti prima per il dibattito in Aula.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore alla caccia e pesca

Come ho detto precedentemente, la Giunta ha la necessità e la volontà di approvare la norma nel più breve tempo possibile. Ovviamente, non c'è l'obbligo di iscriverla già martedì prossimo, può anche andare bene la giornata di martedì 26, comunque se ne discuterà nella Conferenza dei Capigruppo di questa sera.
La mia ipotesi è la seguente, tenendo conto, magari, di un lasso di tempo più lungo: invieremo il testo coordinato ai vari Gruppi, in modo che sia, tra virgolette, "di più facile lettura". È ovvio che non diventa il nuovo disegno di legge, il disegno di legge rimane il nostro, ma sullo stesso verranno innestati gli emendamenti dei vari Gruppi. Anche da un punto di vista politico, è meglio delineare uno scenario del genere. Certo è che il testo coordinato sarà uno strumento per coloro che si occupano della materia per una più facile lettura e per comprendere meglio la questione. Poi, nello stesso documento inseriremo anche gli emendamenti che ho presentato in sede di Consiglio, affinché i membri del Gruppo di lavoro abbiano tutti gli strumenti per ragionare sulla materia.
Ribadisco che, comunque, pur facendo slittare il ritorno in Aula della norma stessa, rimane, da parte della Giunta regionale, la priorità di approvarla in tempi brevi. Grazie.



PRESIDENTE

Se non c'è altro, dichiaro chiuso il punto.
Come ho detto, alla Conferenza dei Capigruppo affronteremo la questione.
Grazie, Assessore Sacchetto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA


Argomento: Boschi e foreste

Esame disegno di legge n. 335, inerente a "Norme di attuazione della legge 21 novembre 2000, n. 535 (Legge quadro in materia di incendi boschivi)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 335, inerente a "Norme di attuazione della legge 21 novembre 2000, n. 535 (Legge quadro in materia di incendi boschivi)", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Lupi, che ha pertanto facoltà di intervenire.



LUPI Maurizio, relatore

Grazie, Presidente.
Il provvedimento che, oggi, giunge in Aula è particolarmente significativo, per varie ragioni, innanzitutto quella di carattere temporale, visto che dall'ultimo provvedimento legislativo in materia c'è un cospicuo lasso temporale. Ormai, sono trascorsi circa vent'anni dal provvedimento del 1994 che riguardava la questione che l'odierno atto intende significativamente innovare.
La norma persegue, ovviamente, finalità di protezione del patrimonio boschivo dagli incendi, in particolare recepisce i dettami della normativa nazionale legge 21 novembre 2000, n. 353 (Legge quadro in materia di incendi boschivi), e definisce il sistema regionale antincendi boschivi individuando con molta precisione i soggetti che ne fanno parte e le loro specifiche funzioni.
Sinteticamente, il disegno di legge persegue finalità di protezione del patrimonio boschivo dagli incendi, definendo i compiti in materia di pianificazione, previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi; praticamente lasciando, come prevede la normativa nazionale all'organo centrale solamente il compito di provvedere all'invio e alla gestione dei grandi velivoli antincendio.
Inoltre, la legge prende atto di un sistema operativo regionale che in questi vent'anni è profondamente cambiato, cresciuto e maturato. Abbiamo già detto che il provvedimento regionale di riferimento è datato 1994, che è l'anno di approvazione della normativa tuttora vigente.
Questo disegno di legge persegue obiettivi generali d'efficienza, di efficacia e di sicurezza, riconoscendo le procedure operative quale uno strumento migliorativo per la gestione del sistema operativo e prevedendo azioni specifiche a tutela della salute e della sicurezza di coloro che intervengono nella lotta agli incendi boschivi, specificando in particolare il ruolo attivo da parte della componente volontaria.
chiaro che la storia degli ultimi anni della lotta agli incendi boschivi ha dimostrato, da una parte, la fondamentale importanza del ruolo del volontariato e, dall'altra, la necessità di qualificare con molta attenzione e precisione le caratteristiche di professionalità e di capacità operativa che detto volontariato deve dimostrare.
Allora, con questo provvedimento abbiamo cercato, da un lato, di individuare un equilibrio tra le esigenze di piena partecipazione del volontariato alla lotta agli incendi boschivi e, dall'altro, una sicurezza di qualificazione operativa da parte dei singoli aderenti ai Gruppi di volontariato.
In particolare, l'articolo 1 di questo disegno di legge, insieme alle finalità della proposta normativa, contiene le definizioni necessarie per operare con la dovuta chiarezza all'interno del sistema operativo antincendi boschivi regionale. Vengono individuate altresì le azioni di competenza regionale. Come detto in precedenza, praticamente, la competenza nazionale rimane soltanto per la gestione dei grandi velivoli antincendio.
La Regione Piemonte, attraverso la redazione del piano regionale per la previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, adempie alla propria funzione fondamentale, cioè quella programmatoria.
Da questo punto di vista, la specificità della norma compie un passo in avanti molto preciso, soprattutto laddove si specificano le caratteristiche anche della centrale unica operativa.
Sempre l'articolo 1 riconosce nelle procedure operative antincendi boschivi lo strumento per l'organizzazione e la gestione del sistema operativo antincendi boschivi, ovvero il dispositivo costituito dalla Regione stessa e, per effetto di apposite convenzioni, dal Corpo forestale dello Stato, dal Corpo nazionale vigili del fuoco e dal volontariato.
Successivamente, gli articoli 2 e 3 individuano e specificano con molta precisione i compiti di ciascuna realtà operativa. Al Corpo forestale dello Stato vengono riconosciuti compiti di direzione delle operazioni di spegnimento, nonché la gestione dei velivoli regionali. Chiaramente, ai vigili del fuoco è richiesto il concorso operativo, soprattutto per quanto concerne gli scenari di interfaccia tra aree antropizzate e foresta.
Il centro di tutta la procedura continua ad essere la Sala operativa unificata permanente, che svolge quel ruolo fondamentale di coordinamento di tutti gli interventi, che è necessario per dare univocità e logicità alla successione degli interventi.
L'articolo 4, che costituisce un altro degli aspetti innovativi del disegno di legge, rappresenta, come dicevo nella parte iniziale del mio intervento, una forte evoluzione del concetto di rapporto con il volontariato, soprattutto perché va a definire, con molta precisione, la tipologia del volontario convenzionato, proprio per questa attività di intervento contro gli incendi.
La Regione Piemonte è naturalmente ben conscia e consapevole dell'importanza che il ruolo del volontariato assume in tutte le fasi della lotta attiva agli incendi, però è altrettanto consapevole del rischio che tale attività comporta. In molti casi abbiamo visto che le prime vittime degli incendi boschivi sono proprio gli appartenenti ai corpi che intervengono per risolvere la situazione.
Da questo punto di vista, l'esperienza passata deve farci ragionare sulla necessità di qualificare con molta precisione il ruolo dei singoli partecipanti alle iniziative e agli interventi volti a contenere gli incendi boschivi.
Ovviamente, le convenzioni sono molto precise e molte dettagliate; così come i requisiti richiesti devono essere di altissimo livello, soprattutto per quanto riguarda i campi della formazione, dell'addestramento e dell'idoneità psicofisica e attitudinale di tutti i singoli partecipanti alle attività antincendio.
Il disegno di legge procede poi con l'articolo 5, che definisce il sistema revisionale antincendio boschivi, fondamentale per determinare anche il livello di gravità e di pericolosità dei singoli eventi di incendio.
Particolare importanza è stata dedicata anche all'informazione al cittadino sugli eventi stessi, sui divieti e sulle sanzioni direttamente correlate con il rischio di provocare incendi.
Un altro aspetto significativo è la parte del nuovo provvedimento legislativo in cui si specifica la diversità tra la prevenzione indiretta che consiste in azioni di informazione e di sensibilizzazione sul rischio rivolte alla popolazione, alle scuole e agli enti, e la prevenzione diretta, che contempla, invece, tutte le opere forestali che permettono la messa in sicurezza degli ambienti boschivi, quali ad esempio i miglioramenti forestali, la costruzione di bacini idrici che possono essere utilizzati in una situazione di emergenza, soprattutto per l'utilizzo in elicooperazione, e la stessa creazione di strade forestali che permettano un rapido raggiungimento delle aree a rischio.
Un ruolo strategico, quale strumento di prevenzione degli incendi boschivi, viene assegnato a quella che è stata definita la pratica del fuoco prescritto, materia su cui negli ultimi anni la Regione Piemonte ha investito, in termini significativi, sia risorse umane sia finanziarie proprio partendo dalla considerazione che prevenire determinati eventi è sicuramente più conveniente che investire sui costi della lotta attiva.
Complessivamente, quindi, possiamo parlare di un disegno di legge significativamente innovativo, che porterà la Regione Piemonte al passo con i tempi, nel campo della prevenzione incendi boschivi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lupi.
Prima della discussione generale, ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
Prego, Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, Presidente.
Prima di tutto voglio rivolgere un particolare ringraziamento al relatore, Consigliere Lupi, per la sua puntuale illustrazione del testo.
Consigliere Lupi, non avrei saputo e non saprò fare di meglio, perché sono pochi i passaggi che non sono stati sfiorati ed è stata ben rappresentata la base su cui si è costruito questo disegno di legge, con il quale la Giunta regionale si presenta al Consiglio.
Tutto comincia da una considerazione di fondo; una considerazione che ci ha portato a ritenere che siano diverse e parallele le strade per la tutela dell'ambiente. Tutto questo è stato reso più facile anche dal fatto certamente non casuale - che in questa legislatura sia stata assegnata all'Assessorato all'ambiente la competenza piena in materia di protezione civile e di lotta gli incendi boschivi.
Ricordo che la tutela del patrimonio forestale della Regione Piemonte è uno degli obiettivi principali di qualunque soggetto chiamato a concorrere alla tutela generale di un sistema naturale.
Il Piemonte ha circa 900 mila ettari, tra boschi e foreste, e questo rappresenta davvero un tesoro tra i più preziosi che ci è stato donato quindi proteggerlo e tutelarlo può essere fatto solo con adeguati strumenti, anche normativi, che rispondano a necessità che si fanno sempre più pressanti e alle quali bisogna guardare con la giusta e doverosa attenzione e sensibilità.
Il disegno di legge appena illustrato non si limita al mero recepimento della normativa statale, la n. 353 che, come è stato ben spiegato, assegna alla Regione compiti di prevenzione, pianificazione e lotta attiva agli incendi, e riserva allo Stato unicamente l'invio dei grandi velivoli anti antincendio.
Il presente disegno di legge, in realtà, completa un quadro, prendendo atto di un sistema che, come ha ben detto il Consigliere Lupi, dal 1994 si è tirato su grazie all'esperienza diretta. Sono stati migliaia gli eventi che hanno colpito i boschi del Piemonte. Ve ne sono stati alcuni in particolare: non è possibile non ricordare l'incendio del febbraio del 1999, l'incendio di Piossasco, nel quale operarono centinaia di volontari per tre giorni consecutivi e durante il quale purtroppo perse la vita anche un giovane volontario della squadra del Comune di Roletto, David Bertrand che credo sia doveroso ricordare anche in questa giornata. A cominciare da quella data si iniziò un cammino, un viaggio, che ha portato il Piemonte ad essere un punto di riferimento nazionale per l'esperienza e la competenza accumulata in fatto di tutela degli incendi boschivi. Con questa legge ovviamente vengono riconosciute le procedure operative che fanno sì che il sistema possa ben strutturarsi e rispondere altrettanto bene alle emergenze che si presentano, che sono molte più di quanto l'opinione pubblica non creda. Pensate che nell'ultimo anno - ed è stato un anno assolutamente non critico, da questo punto di vista - sono stati 132 gli incendi registrati fino a questa data in Piemonte, che hanno colpito circa 600 ettari di boschi, che hanno contato circa 800 interventi di prevenzione diretta e pattugliamento preventivo da parte di tutte le orze chiamate a concorrere.
Nel 2012, il numero di incendi fu 166 e le superfici, boscate e non boscate, colpiti da questi eventi furono circa 1400 ettari di quel grande patrimonio che richiamavo in premesso.
Ovviamente questo fa sì che il sistema debba essere capace, pronto e preparato.
E allora, nel prendere atto di una realtà che si è costruita sulla base della sua esperienza, la Regione oggi la disciplina compiutamente chiamando e definendo le rispettive responsabilità a tutti i soggetti che concorrono al sostegno, allo sviluppo e all'efficienza del sistema.
La Regione, con la sua componente volontaria (i circa 6.000 volontari del Corpo anti-incendi boschivi), il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili del Fuoco nelle loro componenti effettive e volontarie: tutti soggetti che sono chiamati - e la legge lo disciplina - a fare la propria parte all'interno della Sala operativa unificata permanente, che si istituisce.
Sono definite le azioni di prevenzione diretta e indiretta. Sono definiti tutte le procedure e tutti i requisiti richiesti al mondo del volontariato per potersi associare alla Regione Piemonte e poter far parte in prima persona del sistema. Non possiamo accettare, infatti, che un volontario metta in sicurezza la propria comunità e la propria terra, senza essere esso il primo a poter operare in condizione di piena sicurezza.
Quindi, rispondere ai requisiti minimi richiesti in fatto di formazione, di preparazione, di dotazione in ordine ai dispositivi di protezione individuale è imprescindibile per potersi associare.
Questo è quanto, pur sinteticamente, si prevede, ferma restando ovviamente la dotazione finanziaria. Questo è un tema che ogni anno il Consiglio regionale del Piemonte affronta con grande sensibilità ed è un tema che non poteva non essere toccato con questo disegno di legge.
Alla Regione Piemonte il sistema costa tre milioni di euro l'anno ripartiti in convenzioni con il Corpo forestale dello Stato, con i Vigili del Fuoco volontari e con il Corpo regionale AIB. Ma la Regione Piemonte si fa anche carico di ciò che lo Stato non sostiene più: pensiamo ai tagli che vi sono stati a livello centrale per quanto riguarda le coperture finanziare finalizzate a rendere efficiente, presente e puntuale il servizio di intervento e di lotta con i grandi velivoli e al fatto che la Regione sostiene direttamente, con più di un milione di euro l'anno, i contratti per i mezzi aerei che sempre più spesso sono chiamati a intervenire sul territorio.
Pattugliamento a terra e intervento dal cielo sono dunque sostanzialmente le principali forme di lotta, che non possono però che essere associate e rese migliori con adeguati interventi di prevenzione, di informazione, di sensibilizzazione.
La pratica del fuoco prescritto - e mi ha fatto piacere che sia stata citata - è stata al centro di un convegno che si è tenuto di recente presso la Scuola del Corpo forestale di Ceva, che ha visto operatori, anche al di là dei nostri confini, venire ad osservare questo esercizio e a comprendere in che termini e in che modo questo può essere utilizzato al servizio di un sistema.
Questo, insomma, è quanto si è ritenuto di voler richiamare con questo disegno di legge, che va effettivamente a colmare un vuoto, a rappresentare un grande passo in avanti e a definire ulteriormente quanto nella prassi è già ben definito.
Presidente, la ringrazio e ovviamente mi permetterò di chiedere la parola più avanti. Anticipo che la Giunta regionale ha presentato due emendamenti. Con il primo si corregge quello che non è altro che un refuso un mero errore materiale, e con il secondo si modifica un comma dell'articolo 11, riformulandolo per meglio precisare una delle condizioni di deroga all'accensione di fuochi e soprattutto meglio definire rimuovendo ogni forma di fraintendimento, il rapporto tra Regione Piemonte e Corpo forestale dello Stato, che ovviamente fa parte dell'Amministrazione statale.
In ultimo, voglio ricordare e ringraziare tutti i soggetti che hanno permesso di arrivare a questa proposta. Questo è un disegno di legge che è stato scritto a più mani: è stato scritto da un gruppo di lavoro coordinato con grande professionalità dal Settore competente, al quale hanno partecipato tutti i soggetti che peraltro ho più volte citato, tutti i portatori di interesse e tutti coloro i quali in qualche modo possono essere chiamati a intervenire nelle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva.
L'ultimo elemento è la previsione: è dall'attività di previsione che parte tutto ed è da lì che la Regione può dichiarare lo stato di pericolosità. Questo, ovviamente, è legato a competenze e dotazioni che sono in capo all'ARPA del Piemonte, che è una parte del contesto più generale di Protezione civile: la parte che successivamente permette al sistema di attivarsi e poter intervenire in maniera sempre più celere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ravello.
Dichiaro ora aperta la fase di discussione generale, per la quale è iscritto a parlare il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Faccio poche considerazioni a nome del mio Gruppo sul provvedimento che stiamo esaminando e che, come hanno ricordato sia il relatore che l'Assessore, si muove nella direzione giusta; non solo perché recepisce le norme della legge nazionale, ma anche perché chiarisce e definisce meglio alcuni aspetti riguardanti il complesso del sistema operativo che interviene per contrastare e domare gli incendi.
Non c'è bisogno che ricordi ai colleghi presenti come rivesta un carattere di centralità la questione riguardante la tutela dell'ambiente anche attraverso un'attività di prevenzione e di lotta gli incendi dei nostri boschi. E quindi è evidente che dotarsi di una legislazione che ci aiuti a contrastarli e a condurre meglio una battaglia contro gli incendi boschivi sia da considerare un fatto positivo sul piano legislativo e sul piano operativo. La legge, quindi - sono d'accordo con il relatore, e in questo senso si è mossa anche la nostra discussione in Commissione - è un contributo, un aiuto in questa direzione.
Anch'io credo che la forza del complesso di cui stiamo discutendo si fondi sulla sinergia che nel sistema si raggiunge tra soggetti che sono a vario titolo chiamati a intervenire in questo settore, dal Corpo Forestale dello Stato, ai volontari, a tutti gli altri soggetti che fanno parte a pieno titolo del meccanismo che abbiamo messo in piedi.
Da questo punto di vista vorrei soltanto citare, anche se per sommi capi, una questione che ovviamente trascende la responsabilità della Regione, che riguarda la politica del Corpo Forestale dello Stato, dove ahimè, come in alcuni altri casi - è aperto un problema che attiene alla politica degli organici. Naturalmente questa è questione che esula dalla competenza della nostra Regione, ma noi sappiamo come questo problema sia uno dei problemi che lo Stato e il Governo nazionale dovrebbero essere chiamati ad affrontare, anche in ragione delle competenze che gravano su questo soggetto.
Questo naturalmente - lo ripeto - non dipende dalla Regione, ma da scelte di politica nazionale e di Governo, però è sicuramente un aspetto che avrebbe, se affrontato e risolto, una ricaduta positiva sul sistema della nostra e delle altre Regioni italiane, producendo sinergia e chiarezza nel dire "chi fa che cosa", punto non secondario per raggiungere un efficienza del sistema nella politica contro gli incendi che si fondi e questo è vero, sono d'accordo con l'Assessore Ravello - su due postulati: la prevenzione, attività che dev'essere messa in campo nella misura massima possibile, oppure, ovviamente, il lavoro di contrasto e di lotta agli incendi.
Siccome la legge rinvia le convenzioni tra le Regioni e i soggetti che fanno parte del sistema, qui è utile fare una riflessione sulla convenzione fra Regione Piemonte e Corpo Forestale dello Stato, che abbiamo sottoscritto nei messi passati e che avrà scadenze nel 2016.
Ringrazio l'Assessore che mi ha fatto pervenire, a tal riguardo, della documentazione e del materiale sul fatto che eravamo stati costretti, in qualche modo, a ridurre le risorse che abbiamo impegnato con quella convenzione, pure a fronte di responsabilità che gravano ancora sul Corpo Forestale (o che sempre più gravano anche sul Corpo Forestale). Il tema come disse l'Assessore in Commissione, è all'attenzione anche dell'Assessorato. Mi permetto, in questa occasione, di sottolineare come sia un problema che deve essere tenuto presente e affrontato nel prosieguo della nostra discussione.
In sintesi, esprimo un giudizio positivo, non solo perché recepiamo norme nazionali, anche se è un aspetto non secondario di questo provvedimento; un giudizio positivo perché l'architettura del sistema che emerge da questo provvedimento, per quanto riguarda i soggetti che noi mettiamo in campo per condurre la lotta contro gli incendi e far attività preventiva più efficace, è un sistema condivisibile.
Prenderò visione degli emendamenti che ha presentato l'Assessore. Non li ho ancora letti, ma penso che siano...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi: dato il brusio, non è assolutamente possibile ascoltare l'intervento del collega Ronzani. Grazie.



RONZANI Wilmer

Non ho ancora visto gli emendamenti che ha presentato l'Assessore Ravello, ma penso che siano già in rete. Uno di questi, se ho inteso bene affronta una delle questioni che erano rimaste in sospeso durante il dibattito che si era svolto in Commissione: se così fosse, cioè se l'emendamento andasse in quella direzione, non potrebbe che ricevere - ma mi riservo di leggerlo nel merito - il nostro consenso. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Franchino; ne ha facoltà.



FRANCHINO Sara

Grazie, Presidente.
Era per esplicitare il favore con cui il Gruppo Pensionati accoglie questo disegno di legge. È una legge utile, frutto di un lavoro concertato e condiviso, che vede lavorare con utilità questa Aula oggi su un settore importante e delicato.
una legge che non solo va a riempire e ad adeguarsi rispetto ad un vuoto normativo, ma che lo fa con intelligenza, operando con finalità preventive oltre che organizzative, cercando di muoversi in un nuovo rapporto che deve formarsi col territorio, che valorizzi l'ambiente e l'importanza del patrimonio boschivo per la nostra Regione.
Credo che gli effetti positivi di questa legge saranno importanti perché consentiranno agli operatori del settore di lavorare sotto una prospettiva di insieme più ampia e meglio organizzata. Così come, allo stesso modo, il valore di sensibilizzazione che calerà sui cittadini e sulla collettività in direzione preventiva darà, evidentemente, degli effetti positivi.
Per tali motivi non mi dilungo, visto che la validità e il contenuto del disegno di legge è stato pienamente sottolineato e delineato sia dall'Assessore Ravello, sia dal relatore, il Presidente Lupi. Pertanto, la bontà del testo mi pare che si palesi a tutti quanti e che sia anche condivisa in que st'aula.
Era solo per lasciare agli atti il favore del mio Gruppo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Iniziamo l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Essendo mancato il numero legale, la Presidenza ritiene di aggiornare i lavori al pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.17)



PRESIDENTE

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale



PRESIDENTE

d) Nota di coordinamento all'allegato A alla proposta di deliberazione n. 228.



PRESIDENTE

"Ai sensi del comma 5 dell'articolo 90 del Regolamento interno del Consiglio regionale si rendono necessarie le seguenti modifiche di coordinamento all'allegato A alla proposta di deliberazione n. 228.
A seguito dell'approvazione dell'emendamento 59, per coordinamento: al paragrafo 4, pagina 8, prima della tabella, le parole "ad oggi" sono sostituite con le parole 'al 31 dicembre 2011' al paragrafo 4, pag. 8, nella tabella le righe relative a I.P.L.A. Piemonte S.p.A., IMA S.c.p.A. e Sviluppo Piemonte Turismo S.r.L. sono cancellate assieme alle rispettive schede descrittive delle pagine successive al paragrafo 4, pag. 8, nella tabella la percentuale riferita alla partecipazione regionale nella società Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
pari a 82,83% è sostituita con la percentuale 82,92 al paragrafo 4, pag. 8, nella tabella, dopo la riga relativa a Banca popolare Etica 'S.c.p.A.' è aggiunta la riga relativa alla partecipata 'C.A.A.T. S.c.p.A. - E 411.972,90 - 0,81%' al paragrafo 4, pagina 22, prima della tabella, dopo 'Le partecipazioni regionali dirette' sono aggiunte le parole 'aggiornate a luglio 2013' A seguito dell'approvazione dell'emendamento 54, per una maggiore chiarezza nel testo: all'inizio del paragrafo 5, pagina 23, prima del prospetto grafico sono inserite le seguenti parole: 'Situazione delle società partecipate di Finpiemonte S.p.A. aggiornata al 31 dicembre 2012.' al paragrafo 5, pagina 29, con riferimento alla situazione di Tecnoparco del Lago Maggiore S.p.A. , le parole 'Situazione ad oggi' sono sostituite dalle parole 'Situazione aggiornata al 31 dicembre 2012:' al paragrafo 5, pagina 38, con riferimento alla situazione di Tecnogranda S.p.A., le parole 'Situazione ad oggi' sono sostituite dalle parole 'Situazione aggiornata al 31 dicembre 2012:' al paragrafo 5, pagina 40, con riferimento alla situazione di Virtual Reality &Multi Media Park S.p.A. VR&MM PARK S.p.A., le parole 'Situazione ad oggi' sono sostituite dalle parole 'Situazione aggiornata al 31 dicembre 2012:' e dopo le parole 'La società ha convocato per il 15 novembre' è aggiunta la seguente '2012' al paragrafo 5, pagina 44, con riferimento alla situazione di Società per la gestione Incubatore Imprese Università di Torino S.c.r.l 2I3T S.c.r.l.
le parole 'Situazione ad oggi' sono sostituite dalle parole 'Situazione aggiornata al 31 dicembre 2012:' al paragrafo 5, pagina 47, prima della tabella, dopo le parole 'Le partecipazioni di Finpiemonte S.p.A.' sono aggiunte le parole 'aggiornate a luglio 2013'.
A seguito dell'approvazione dell'emendamento 55, per una maggiore chiarezza nel testo e per coordinamento: all'inizio del paragrafo 6, pagina 48, sono inserite le seguenti parole: 'Situazione delle società partecipate di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
aggiornata al 31 dicembre 2011.' al paragrafo 6, pagina 48, alla fine, la parola '33' è sostituita con la parola '32' al paragrafo 6, pagina 49, la riga relativa al C.A.A.T S.c.p.A. è cancellata al paragrafo 6, pagina 49, la percentuale relativa a SACE S.p.A. pari a 27.37% è sostituita con la percentuale 27,51 al paragrafo 6, pagina 56, la tabella relativa alla società Città studi S.p.A. azionisti è così sostituita:



PRESIDENTE

FONDAZ. CASSA RISP. BIELLA |63,42 FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI SpA |20,61 UNIONE INDUSTRIALE BIELLESE |4,25 PROVINCIA DI BIELLA |2,77 CCIAA BIELLA |1,86 COMUNE DI BIELLA |1,68 FONDAZIONE ASSISTENZA SCUOLE INDUSTRIALI |1,39 FONDAZIONE FAMIGLIA CARACCIO |1,33 ALTRI SOCI CON PERCENTUALE INFERIORE |2,67 ALL'1,00 Totale |100,00



PRESIDENTE

al paragrafo 6, pagina 60, la tabella relativa alla partecipazione di Finpiemonte partecipazioni S.p.A. in EUROFIDI - Società Consortile di Garanzia Collettiva Fidi S.c.p.a, pari a 17,75%, è sostituita con la percentuale di 17,77 al paragrafo 6, pagina 88, prima della tabella, dopo le parole sono aggiunte le seguenti 'aggiornato al luglio 2013'.



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