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Dettaglio seduta n.386 del 29/10/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 15.01 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.31)



(La seduta ha inizio alle ore 15.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Casoni, Cota, Franchino Giordano e Sacchetto.
Il numero legale è pertanto 28.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 228, inerente a "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali" (atto d'indirizzo collegato: ordine del giorno n. 978)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 228, inerente al "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali", di cui al punto 7) all'o.d.g.
Facciamo il punto sul provvedimento.
Nella seduta pomeridiana del 9 aprile è iniziato l'esame della deliberazione n. 228; dopo l'intervento dell'Assessore Ghiglia, si è aperto e concluso il dibattito generale cui è seguita la replica dell'Assessore.
Il 21 maggio 2013 si è deciso di approfondire i contenuti dell'Allegato in Commissione, ma di mantenere comunque il provvedimento in Aula. Nella seduta pomeridiana del 15 ottobre 2013 si è proseguito l'esame della proposta di deliberazione, con l'intervento esplicativo dell'Assessore Ghiglia. Sono seguiti gli interventi per chiarimenti dei Consiglieri regionali Reschigna, Cerutti, Buquicchio e poi ha ancora ulteriormente replicato l'Assessore.
Passiamo ora all'esame degli emendamenti.
Procediamo così: chi lo chiede, fra i firmatari, può illustrare l'emendamento. Il Consigliere Buquicchio mi ricorda di aver fatto un intervento con il quale sostanzialmente, sul finire della seduta, ha lasciato spazio all'Assessore, riservandosi di intervenire in seguito.
Prima di iniziare l'esame degli emendamenti, chiedo quindi se ci siano altre esigenze di coloro i quali non sono intervenuti, a parte quella del collega Buquicchio.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, do la parola al Consigliere Buquicchio per cinque minuti.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, non le dirò molte cose, però esprimerò alcuni concetti che ritengo sia necessario ma anche onesto ammettere.
Capisco che la situazione che lei ha dovuto affrontare è stata una situazione dettata dalle recenti sentenze di incostituzionalità relative agli art. 4 e 9 del decreto legge n. 95, convertito nella legge n. 135 del 2012 in ordine alla proroga e al differimento dei termini in materia di spending review. Questo lo capisco e quindi è ovvio che alcune soluzioni che lei ha adottato possono essere, per chi le parla, sicuramente non condivisibili, ma comprensibili.
Ciò che invece, in realtà, mi sconcerta - e non poco- sono le decisioni non prese laddove era possibile invertire la rotta, producendo forti benefici per le casse regionali. Penso, per esempio, al comparto ICT, per le cui aziende si è preferito rinviare la riorganizzazione a data da destinarsi: è il caso di 5T s.r.l., CSP Innovazione nelle ICT s.c. a r.l.
Fondazione Torino Wireless. Ma anche in altri contesti lei ha preferito prendere tempo, senza fornire chiare indicazioni sul futuro di tali realtà.
In verità, è necessario contestualizzare questo provvedimento e considerarlo, Assessore, un ultimo tassello di una politica regionale che ormai purtroppo va avanti da molti decenni sul fronte delle partecipazioni anni e decenni - dalla precedente legislatura e andando indietro - in cui come si suol dire, non si è badato a spese...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Mi scusi se la interrompo, Consigliere Buquicchio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.37 riprende alle ore 15.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Durante la sospensione, il Consigliere Marinello ha posto il tema dell'eccessiva temperatura in aula, ma è tutto spento e quella che circola è aria esterna. Se accendiamo il condizionatore, fra mezzora farà freddo e ci saranno quattro o cinque Consiglieri che si lamenteranno. Quindi signori...
Prego, continui, collega Buquicchio; poi vedremo se avremo le condizioni per la sopravvivenza.
Riprenda pure, Consigliere Buquicchio: avrà a disposizione due minuti in più.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie.
Dicevo quindi che il principale aspetto di condivisione risiede nel fatto che per la prima volta si sta procedendo, anche se molto timidamente nella direzione opposta a quella di non badare a spese; anche perché era prassi che una "partecipata" non si negasse a nessuno, un po' come gli Assessorati nei Comuni.
Diciamo quindi che questo è uno sforzo apprezzabile; però, per quel che mi riguarda, non basta assolutamente, perché è molto, molto meno coraggioso dell'impostazione della precedente Assessore Maccanti e soprattutto, dal mio modesto punto di vista, molto incompleto. Avrebbe potuto fare di più Assessore; lo capisco e capisco anche come i limiti dovuti alla sua maggioranza e le varie tirate di giacca da una parte e dall'altra abbiano potuto condizionarla. I rami secchi non sono stati tagliati e di questo lei deve assolutamente prendere atto.
Presidente, ho presentato un ordine del giorno, che è tra quelli richiamati. Posso illustrarlo brevemente in quest'occasione, nei minuti che mi restano, o preferisce che io lo faccia poi alla fine?



PRESIDENTE

Sarebbe da fare alla fine, ma se vuole farne cenno ha ancora tre minuti.
Veda lei.



BUQUICCHIO Andrea

Sì, devo scegliere come utilizzare i tre minuti.
L'ordine del giorno n. 978, inerente a "Tutela dell'occupazione nell'ambito del Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali", che avevo presentato molti mesi fa - è datato 19 marzo 2013 di fatto è un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a chiarire la posizione nei confronti dei dipendenti di queste società. Se da una parte, infatti, c'era l'esigenza di agire nel taglio dei rami secchi - cosa che non è stata fatta o è stata fatta, ripeto, molto timidamente e in misura di gran lunga inferiore a quella che era l'impostazione iniziale dell'altro Assessore - dall'altra bisogna avere la capacità di salvaguardare i dipendenti.
Quindi, l'ordine del giorno che ho presentato, che spero possa essere condiviso da tutti i colleghi, prevede che in ogni procedura relativa all'alienazione delle quote delle società siano inserite precise garanzie in merito al mantenimento dell'occupazione, anche e soprattutto prendendo in considerazione i cosiddetti contratti di solidarietà difensivi, previsti dall'articolo 1 della legge n. 863 del 1984.
Se prendiamo, solo per avere un riferimento, l'accordo per l'ILVA di Taranto, le forze sociali hanno dimostrato che è possibile addivenire a soluzioni che evitino l'esubero dei lavoratori. Ma non occorre una grande abilità: basta rendersi conto degli strumenti legislativi e applicarli.
Infatti, quella legge prevede la possibilità di utilizzo di contratti per una durata di altri 24 mesi.
Mi auguro che questo Governo regionale, questo Assessorato, voglia considerare, non con molta superficialità, ma con un minimo d'auspicabile attenzione, quanto sommessamente da me richiesto ed eventualmente - se riterrà - applicarlo nell'interesse dei dipendenti e della popolazione regionale, in senso più lato, in un momento di crisi come quello che purtroppo tutti conosciamo e stiamo attraversando.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Buquicchio.
Incominciamo con l'esame degli emendamenti.
Cerchiamo di fare il punto della situazione.
L'emendamento rubricato n. 57) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 53) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 56) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia è ritirato.
Emendamento rubricato n. 58) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia: con riferimento all'introduzione, si sostituiscono le pagine da 1 a 9 con quelle di seguito riportate: Vedi allegato Invito l'Assessore ad illustrarlo: mi sembra sia condiviso, per la soluzione di una serie di problemi.
Prego, Assessore Ghiglia.



GHIGLIA Agostino, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 58) modifica tutta la parte introduttiva della delibera, dove si stralciano gli enti strumentali dalla delibera medesima così come presentata in Commissione e già discussa in Aula le volte passate.



PRESIDENTE

Bene. Se quest'emendamento venisse approvato, decadrebbero una serie di emendamenti, peraltro sottoscritti da alcuni colleghi che oggi sono appartenenti ad altra Assemblea.
Emendamento rubricato n. 43) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Artesio, Reschigna: alla proposta di deliberazione n. 288 "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali", al punto 3), pag. 5, dopo le parole "applicate in misura fissa)" sono aggiunte le seguenti ": ", salvo la possibilità di perseguire in alcuni casi specifiche procedure più avanti dettagliate".
Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Taricco, Negro Artesio, Reschigna: Alla proposta di deliberazione n. 228 "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali", al punto 3, pag. 6, le parole: "Tale possibilità potrebbe, in linea teorica, riguardare anche IPLA, IMA Piemonte e Sviluppo Piemonte Turismo" sono sostituite dalle seguenti: "Tale possibilità, che in linea teorica potrebbe riguardare anche IMA Piemonte e Sviluppo Piemonte Turismo, sarà perseguita per IPLA".
Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Reschigna, Taricco, Cerutti: Alla proposta di deliberazione n. 228 "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali", a pag. 8, alla fine del testo dopo le parole: "spettante per l'anno 2011" sono inserite le seguenti: "Accanto al rispetto delle prescrizioni di legge, la presente proposta si conforma a indirizzi e strategie di razionalizzazione che prevedono: la messa in liquidazione di SCR Spa, pur salvaguardata dalla normativa vigente, dal momento che le funzioni di centrale d'acquisto che costituiscono la mission della società sono svolte in modalità diverse e quelle residue non sono tali da giustificare il mantenimento della società la razionalizzazione di Finpiemonte Spa, sottraendole le funzioni di gestione di normative regionali che prevedono l'erogazione di incentivi e contributi, da restituire alla competenza degli uffici regionali".
Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Artesio, Reschigna: Dopo il paragrafo 3 "Le partecipate regionali: la spending review" (legge 135 del 7 agosto 2012) della Proposta di deliberazione n. 228 è inserito il seguente: "3 bis. Limitazioni alle distribuzioni degli utili da parte delle società partecipate di Finpiemonte Spa e Finpiemonte Partecipazioni Spa.
Le società partecipate di Finpiemonte Spa e Finpiemonte Partecipazioni Spa a partire dalla chiusura dell'esercizio 2011 e fino a nuove disposizioni legislative, al fine di garantire un adeguato flusso di risorse da destinare a nuovi investimenti, nonché per beneficiare delle previsioni di cui all'articolo 1 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici) convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono orientate a determinare decisioni nei compiti di amministrazione che consentano l'eventuale distribuzione degli utili di esercizio in misura non superiore a due punti percentuali rispetto all'interesse legale di cui all'articolo 1284 del codice civile.".
Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Artesio, Reschigna: Dopo il paragrafo 3 "Le partecipate regionali: la spending review" (legge 135 del 7 agosto 2012)" della Proposta di deliberazione n. 228 è inserito il seguente: "3 bis. Criteri per l'acquisto da parte di Finpiemonte Partecipazioni Spa delle quote dei soci privati in società partecipate.
L'acquisto da parte di Finpiemonte Partecipazioni Spa delle quote dei soci privati in società partecipate è autorizzato solo qualora venga pagato un importo non superiore al capitale sociale dei soci privati, rivalutato dell'interesse legale di cui all'articolo 1284 del codice civile e integrato dalla quota loro spettante degli eventuali utili accantonati e non distribuiti nel caso di valore inferiore a quello del patrimonio netto.".
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Artesio, Reschigna: Dopo il paragrafo 3 "Le partecipate regionali: la spending review" (legge 135 del 7 agosto 2012)" della Proposta di deliberazione n. 228 è inserito il seguente: "3 bis. Criteri per la chiusura da parte di Finpiemonte Partecipazioni Spa di società partecipate fatto divieto a Finpiemonte Partecipazioni Spa di procedere alla chiusura di società partecipate, salvo nel caso in cui i soci privati rinuncino a incassare importi eccedenti il valore del loro capitale sociale, rivalutato dell'interesse legale di cui all'articolo 1284 del codice civile e integrato dalla quota loro spettante degli eventuali utili accantonati e non distribuiti.".
Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Artesio, Reschigna: Dopo il paragrafo 3 "Le partecipate regionali: la spending review" (legge 135 del 7 agosto 2012)" della Proposta di deliberazione n. 228 è inserito il seguente: "3 bis. Criteri per la vendita da parte di Finpiemonte Partecipazioni Spa di sue quote di società partecipate fatto divieto a Finpiemonte Partecipazioni Spa di vendere le sue quote di società partecipate ad un prezzo inferiore al valore del suo capitale sociale, rivalutato dell'interesse legale di cui all'articolo 1284 del codice civile e integrato dalla quota spettante degli eventuali utili accantonati e non distribuiti, nonché dall'intero incremento di valore patrimoniale derivante da fondi statali o europei di cui la società ha beneficiato.".
Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Artesio, Reschigna: Dopo il paragrafo 3 "Le partecipate regionali: la spending review" (legge 135 del 7 agosto 2012)" della Proposta di deliberazione n. 228 è inserito il seguente: "3 bis. Rispetto della normativa comunitaria sugli aiuti di stato nell'acquisto o cessione di quote private di società controllate da Finpiemonte Spa o da Finpiemonte Partecipazioni Spa Qualora Finpiemonte Spa o Finpiemonte Partecipazioni Spa procedano ad acquisire o a cedere quote azionarie di società controllate o partecipate che hanno goduto di finanziamenti regionali, statali o comunitari a fondo perduto, al fine del rispetto delle norme comunitarie sugli aiuti di stato non potrà essere riconosciuto ai privati, nella determinazione del valore di acquisto o di cessione, la quota relativa ai finanziamenti pubblici ottenuti dalle stesse società.".
Tali emendamenti sono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia: Con riferimento al capitolo 4, a pag. 10 (Partecipazioni della Regione Piemonte: metodi e strumenti per la loro razionalizzazione e valorizzazione) si sostituiscono descrizione e tabella con quelle di seguito riportate: TABELLA allegata La parola all'Assessore Ghiglia per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
la modifica delle tabelle relative allo stralcio delle società degli enti strumentali.
Abbiamo modificato la parte introduttiva della deliberazione e le tabelle.



PRESIDENTE

Ricordo che, anche in questo caso, se viene approvato l'emendamento n. 59) decadono gli emendamenti rubricati n. 19), 48), 36), 18), 30), 51), 52) 17), 21), 22), 50).
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Svolgo un intervento solo, che valga nel tempo che il Regolamento mi consente (due, tre minuti, non credo di più) riassuntivo della nostra posizione sul tema.
Quello che noi, come Progett'Azione, pensiamo sul tema delle partecipate, l'abbiamo scritto negli ultimi tre anni un certo numero di volte: chi l'ha letto lo sa; chi non l'ha letto, escludo che oggi presterà la benché minima attenzione a quello che eventualmente potrei qui ridire.
Certamente l'Assessore ne è perfettamente a conoscenza, sia per le competenze che lui oggi ha come Assessore sia per quelle che aveva precedentemente come parlamentare e che ha sempre avuto come esponente politico.
Ritengo di poter condividere in parte minima quanto ha detto il Consigliere Buquicchio: codesta Giunta, come quella che l'ha preceduta come quella che l'ha preceduta ancora, sul tema delle razionalizzazioni delle partecipate non ha fatto assolutamente nulla. E questa non è una cosa particolarmente originale. Non arriviamo certo primi in quest'inefficienza, rispetto alla schiera delle Regioni italiane, siano esse a Statuto ordinario o speciale.
Quello che differenzia, o che secondo noi dovrebbe differenziare l'atteggiamento almeno di questa Giunta, almeno in questo momento, è la convinzione che lo stato di emergenza oggi esistente sia uno stato di emergenza complessivo, sistemico. Sia ben chiaro: non saranno certamente eventuali azioni sulle singole partecipate che permetteranno di uscirne però i muri sono fatti di mattoni; non facendo il muro di mattoni (delle partecipate), non ponendo mano al muro dell'efficienza sul personale (vero Assessore Vignale? Scherzo, ma neanche tanto!), non provvedendo all'efficienza sul bilancio (non c'è il Vicepresidente, nonch vicecoordinatore, nonché tante altre cose, il Senatore Pichetto), si tratta di tanti mattoni che continuano il percorso dell'inefficienza complessiva.
Quanto sto dicendo è stato anche oggetto, recentemente, di una divertente riunione di maggioranza cui ho avuto l'onore - essendo stato invitato - di partecipare.
Come l'Assessore ben sa, si è conclusa con una modalità lievemente diversa da quella che oggi il Consiglio ci sottopone, e che riassumo in maniera utile all'Assessore, ai membri di maggioranza e non inutilmente ai membri di opposizione: oggi doveva esserci, contestualmente, la discussione ed eventualmente l'approvazione della proposta dell'Assessore Ghiglia, oggi ex Maccanti, ieri - e contestualmente, almeno in termini di dichiarazioni, un'espressione di volontà politica da parte - ammettendo che questo sia possibile - di codesta Giunta e di codesta maggioranza, di ci che sarebbe stato necessario fare.
Il documento non c'è. Non mi compete indicare; non direi mai che è responsabilità dell'Onorevole Costa, che è il coordinatore del partito, in parte del Presidente Cota, che è anche il coordinatore del proprio partito non credo nostra, perché come ho detto all'inizio tutto ciò che dovevamo dire sul tema abbiamo già detto, ma il documento non c'è.
Per farla breve, ritiro tutti gli emendamenti (quelli che posso) perché mi sono annoiato (rispetto ai miei).
Pertanto, non impediremo a codesta Giunta di andare verso una strada lastricata di splendida efficienza: parteciperemo alla votazione garantendo il numero legale.
Questo è veramente il massimo, Assessore, che, per l'estrema simpatia che provo per lei, oggi posso fare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Emendamento rubricato n. 29) presentato dalla Consigliera Cerutti: Alla pag. 24 Capitolo IPLA Spa al termine del capitolo dopo le parole "...oppure l'alienazione entro il 30/06/2013" si aggiungono le seguenti frasi.
Allo stesso articolo 4 del DL 95 del 06/07/2012 convertito in L. 135 del 7/08/2012 è previsto che l'amministrazione controllante dimostri, sulla base di specifiche ragioni di contesto (socio-economiche, geomorfologiche ecc.) l'inefficacia o l'inutilità del ricorso al mercato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dai Consiglieri Negro, Artesio: Alla proposta di deliberazione n. 228 "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali", a pagina 30 al punto "1. Esigenza di un unico veicolo gestore patrimonio immobiliare" le parole "Quanto all'attuazione del presente obiettivo, si renderà necessario in un momento successivo e sulla base di business plan verificare l'opportunità di costituire un nuovo veicolo o utilizzare uno dei veicoli regionali già esistenti, costituendo all'uopo un eventuale patrimonio destinato." sono sostituite dalle seguenti: "Si rende necessario, al fine di evitare appesantimenti patrimoniali che rischiano di penalizzare l'attività dei Parchi, valutare quali immobili conferire al Fondo Immobiliare Regionale così conseguendo una immediata disponibilità di liquidità.".
L'emendamento è dato per illustrato? Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Questa mattina ho mandato una comunicazione in cui, per le ragioni che ho espresso nella precedente seduta del Consiglio regionale, ho ritirato la mia firma da tutti gli emendamenti. Non intendo partecipare a nessun tipo di votazione.



PRESIDENTE

Quindi, intendo bene - e mi scuso - che sono tutti ritirati gli emendamenti dove c'è la sua firma?



RESCHIGNA Aldo

Non sono ritirati gli emendamenti; ho ritirato la mia firma!



PRESIDENTE

Pertanto, l'emendamento rubricato n. 39) dei Consiglieri Negro e Artesio è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 40) dei Consiglieri Negro e Artesio è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 41) dei Consiglieri Negro e Artesio è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 23) del Consigliere Burzi è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 42) dei Consiglieri Negro e Artesio è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 24) del Consigliere Burzi è ritirato.
L'emendamento rubricato n. 47) dei Consiglieri Negro e Cerutti è ritirato.
Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Negro, Taricco e Cerutti: Alla proposta di deliberazione n. 228 "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali", a pagina 96 dopo le parole "il settore Finanza vede, per entrambe le realtà coinvolte, una riduzione della quota societaria con mantenimento della golden share. Restano 2 partecipazioni".
Sono aggiunte le seguenti: "Nei casi di società come TNE e Terme di Acqui in cui si riscontra la presenza di consistenti patrimoni immobiliari inutilizzati e non funzionali nell'attuale contingenza di mercato della mission delle società, si propone il conferimento di tali immobili al Fondo Immobiliare Regionale".
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ghiglia: Vedi allegato Emendamento rubricato n. 55) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ghiglia: Vedi allegato La parola all'Assessore Ghiglia per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Non vorrei mancare di riguardo. Sono emendamenti relativi a tutte le tabelle che erano accluse alla delibera. Modificando la parte descrittiva devono essere modificate, di conseguenza, le tabelle. Tutti i nostri emendamenti sono quelli relativi alla modifica delle tabelle, con lo stralcio degli enti strumentali.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste di intervenire in merito al dibattito generale sugli emendamenti né richieste di dichiarazione di voto.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamen to rubricato n. 58).
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Aggiorno i lavori tra trenta minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.59 riprende alle ore 16.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricordo che stiamo trattando la proposta di deliberazione n. 228.
Stavamo votando l'emendamento n. 58), sul quale è mancato il numero legale.
Dobbiamo ripetere la votazione.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58).
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.34)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 58) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia: Con riferimento all'INTRODUZIONE, si sostituiscono le pagine da 1 a 9 con quelle di seguito riportate:



PIANO STRATEGICO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI



DELLA REGIONE PIEMONTE

INDICE 1. INTRODUZIONE pag. 2 2. IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO - OBIETTIVI DI



RAZIONALIZZAZIONE E CONTENIMENTO DEI COSTI pag. 3

3. LE PARTECIPATE REGIONALI: LA SPENDING REVIEW (legge 135 del 7 agosto 2012) pag. 5 4. PARTECIPAZIONI DELLA REGIONE PIEMONTE: METODI E STRUMENTI



PER LA LORO RAZIONALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE pag. 9

5. FIPIEMONTE SPA - SOCIETÀ' PARTECIPATE pag. 29 6. FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI - SOCIETÀ' PARTECIPATE pag. 54 7. SOCIETÀ' IN LIQUIDAZIONE pag. 94 8. LINEE GUIDA FUTURE PARTECIPAZIONI REGIONALI pag. 97 9. POLITICHE COMUNI PER IL CONTENIMENTO E LA RIDUZIONE DEI COSTI pag. 97 INTRODUZIONE L'art. 44 della Legge regionale n. 5 del 4 maggio 2012 "Legge finanziaria per l'anno 2012" rubricato "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali" dispone che "Alfine di concorrere agli obiettivi di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica e del sistema delle partecipazioni regionali, nella direzione già intrapresa con il già avvenuto adeguamento volontario a quanto disposto dal comma 20 dell'articolo 6 del d.l. 78/2010 convertito, con modificazioni dalla legge 122/2010, la Giunta regionale, entro il 31 maggio 2012, presenta al Consiglio regionale un piano strategico che, individuando obiettivi, metodi e strumenti, preveda la razionalizzazione e la valorizzazione delle partecipazioni regionali".
La necessità di riorganizzare il portafoglio delle partecipazioni regionali è determinata, oltre che dalle limitazioni del legislatore comunitario e nazionale intervenute negli ultimi anni a porre un limite all'impiego dello strumento societario da parte dell'ente pubblico, anche dalla difficile e preoccupante situazione dei conti regionali, nella generale congiuntura economica, che richiedono di ripensale e razionalizzare l'intervento regionale a supporto del territorio tramite lo strumento societario.
Ad oggi, infatti, si assiste ad una dispersione e stratificazione delle competenze e delle azioni a supporto delle strategie regionali, in più enti e società che operano spesso senza un coordinamento tra loro, neppure nei medesimi ambiti operativi.
Ciò, negli anni, ha comportato la riduzione dell'efficacia dell'intervento regionale in economia, la perdita di un punto di riferimento unico e qualificato in ciascun ambito di azione, la presenza di società ed enti di piccole dimensioni non idonei a raggiungere obiettivi ambiziosi, venendo talvolta meno ai compiti loro affidati, una frammentazione di interlocutori qualificati, il sorgere di posizioni di inutile concorrenza tra soggetti pubblici.
Il risultato di questa congerie di enti e società ha finito con l'incidere non solo sui costi a carico del bilancio regionale, in termini ad esempio di governance, di gestione, di personale, ma anche e soprattutto sulla perdita di possibili azioni di investimento di ampio respiro e di lungo periodo stante la parcellizzazione degli interventi.
Con il presente documento si intende evidenziare l'esito di un'attenta analisi e monitoraggio delle partecipazioni detenute a vario titolo dalla Regione in società di capitali in tutto il territorio regionale, dalla quale sono emerse alcune criticità di rilievo: i) l'aumento delle partecipazioni dirette e indirette, ii) il proliferare disorganico di partecipazioni in settori di attività analoghi, iii) il mancato coordinamento e la mancata valorizzazione di una gestione congiunta e integrata tra le diverse aree regionali di intervento; iv) la mancanza adozione di strumenti regionali di monitoraggio e controllo delle attività societarie.
Solo all'esito di detta analisi è possibile individuare obiettivi, metodi e strumenti per la razionalizzazione e la valorizzazione delle partecipazioni regionali.
La politica di riorganizzazione che si rende necessaria, probabilmente trova la sua origine nella scissione dell'Istituto finanziario regionale piemontese del 2007, ma purtroppo è opportuno rilevare che al momento della scissione si sarebbero opportunamente dovute riorganizzare le società partecipate, definendo in allora le attività prioritarie allo sviluppo del territorio piemontese e decidendo, in maniera coraggiosa, di dismettere quelle ritenute non strategiche.
Ad oggi l'adozione di un piano strategico di valorizzazione delle mission di razionalizzazione, di dismissione deve avere come obiettivo non solo il contenimento dei costi, ma quello, ben più ambizioso, di dotare la Regione di uno strumento di programmazione regionale, che disciplinando in maniera organica l'impiego dello strumento societario, possa prevenire politiche di intervento adottate in circostanze speciali o caso per caso, frammentate e rispondenti a interessi settoriali e particolari, a vantaggio di politiche di investimento strutturali.
L'auspicio è quello che, a partire da questo primo atto di indirizzo, si possa giungere in tempi rapidi all'adozione da parte del Consiglio regionale di una legge quadro di riordino e regolamentazione del settore delle partecipazioni regionali.
IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO - OBIETTIVI DI RAZIONALIZZAZIONE E



CONTENIMENTO DEI COSTI

Negli ultimi anni il legislatore ha introdotto una serie di norme volte a limitare l'utilizzo del modello societario, alla luce dell'esigenza di rispetto dei principi di tutela della concorrenza e di riduzione dei costi della pubblica amministrazione, e a disciplinare il fenomeno sotto il profilo della finanza pubblica.
In estrema sintesi, il primo marcato intervento del legislatore si rinviene nelle disposizioni contenute nell'art. 13,1° comma, del d.l. 4 luglio 2006 n. 223 (ed. decreto Bersani), convertito con legge 4 agosto 2006, n. 248 che introduce limitazioni nell'impiego delle società partecipate, che si sostanziano, nel caso di specie, in un divieto di operare, in modo generalizzato nel mercato, riconducendo l'ambito delle attività espletate nell'alveo dell'esclusività a favore dell'azionista pubblico, in ottemperanza al principio di "attività prevalente" e dell'oggetto sociale unico.
La prima serie di norme è stata inserita nella legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296/2006) al fine di disciplinare la funzionalità degli organi di amministrazione delle società, limitando sia il numero dei componenti che l'ammontare dei compensi riconoscibili agli amministratori.
Di maggior rilievo è stato l'intervento contenuto nella successiva legge finanziaria 2008 (legge 244/2007) con la quale il legislatore ha introdotto, per la prima volta, regole specifiche di partecipazione degli enti territoriali alle società di capitali prevedendo l'esistenza di una specifica correlazione tra finalità dell'ente e oggetto delle società partecipate, con obbligo di dismissione delle partecipazioni che non presentano questo rapporto.
Dal 2009 sono stati introdotti sempre maggiori e nuovi vincoli per le società pubbliche. Il decreto legge n. 78/2010, convertito nella legge n.
122/2010, la legge 22 dicembre 2011, n. 214, contenente "Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici" hanno esteso l'ambito di applicazione dei costi degli apparati amministrativi, hanno posto limiti al finanziamento delle società pubbliche (art. 6 comma 19 del d.l. 78/2010).
Molte delle predette norme, pur costituendo disposizioni di principio per le Regioni, sono state virtuosamente recepite dalla Regione Piemonte, anche alla luce del noto meccanismo premiale. La legge regione Piemonte 2/2010 ha già disciplinato nell'ottica di contenimento dei costi, la numerosità e i compensi degli organi di governarne.
Altre limitazioni sono state poste dalla legge Finanziaria 2012. L'articolo 42, rubricato "Società a partecipazione regionale" dispone infatti che: 1. La Regione, in attuazione dell'articolo 20, comma 9 del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n.
Ili, ai fini del rispetto del Patto di stabilità e delle norme di finanza pubblica, nell'ambito della propria programmazione finanziaria, attribuisce alle società a partecipazione pubblica regionale totale o di controllo obiettivi di riduzione di spesa e dispone un controllo sulle spese del personale e di funzionamento.
Per la realizzazione degli obiettivi di cui al comma 1, la Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, adotta specifiche direttive con proprie deliberazioni.
In caso di mancata osservanza delle direttive adottate, la Regione applica la riduzione dei trasferimenti nei confronti delle società di cui al comma 1 per l'importo corrispondente allo scostamento registrato rispetto all'obiettivo definito dalla Regione stessa.
4. Le misure di cui ai commi 1, 2, 3 trovano attuazione a decorrere dall'anno 2012.
Inoltre, l'articolo 44, rubricato ''Compensi degli organismi societari e disposizioni relative ad amministratori " dispone che: I compensi dei presidenti e/o amministratori delegati delle società a totale o maggioritaria partecipazione regionale diretta e indiretta vengono ridotti ad un importo massimo annuo, ivi compresi eventuali benefit, di euro 60.000,00; di euro 20.000,00 per ciascun componente degli organi di amministrazione; di euro 15.000,00 per ciascun componente degli organi di vigilanza e controllo.
E in ogni caso fatto divieto alle società di cui al comma 1 di adottare provvedimenti di incremento dei compensi dei presidenti e/o amministratori delegati, di ciascun componente degli organi di amministrazione a qualsiasi titolo e di ciascun componente degli organi di vigilanza e controllo ancorché originariamente determinati entro il predetto limite rispettivamente di euro 60.000,00, euro 20.000,00 e di euro 15.000,00.
Dal 2012 i suddetti principi non risultano più configurarsi come meri indirizzi di coordinamento per la finanza pubblica, ma piuttosto quali disposizioni a carattere generale a cui anche le Regioni debbono conformarsi.
Da ultimo le disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica approvate con d.l. 52/2012, attraggono alle amministrazioni pubbliche le società a totale partecipazione pubblica diretta e indiretta e pongono ulteriori norme in tema di risparmi energetici e appalti volti a ridurre la spesa pubblica.
Gli scopi della regolamentazione sono da rintracciarsi nel contenimento della spesa pubblica, nella migliore gestione delle risorse e nell'eliminazione o nella riduzione drastica delle partecipazioni societarie.
In questo quadro normativo assumono rilievo per la Regione logiche di programmazione e controllo per rendere più efficaci i meccanismi per ridurre i costi.
Alla luce del quadro normativo, si è inteso individuare i seguenti obiettivi prioritari, volti certamente alla riduzione dei costi, ma senza dimenticare, in un'ottica strategica, l'importanza di valorizzare le partecipate, la loro funzione di supporto alla Regione e le loro professionalità: definizione puntuale del ruolo ovvero della "mission" di ciascuna società cui partecipi la Regione Piemonte, con conseguente individuazione della natura strumentale delle partecipate dedicate al perseguimento delle politiche regionali. Si richiama l'attenzione sulla circostanza che la Regione intraprenda e confermi il suo ruolo in attività ed iniziative che risultino utili per la propria collettività attuazione di un'azione amministrativa di gestione e controllo delle partecipate coordinata e unitaria anche attraverso le due holding Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni definizione di regole di organizzazione delle partecipazioni di controllo tali da garantire una loro gestione efficiente, efficace ed economica trasferimento di funzioni analoghe in capo ad un'unica entità con messa in liquidazione o dismissione delle partecipazioni non strategiche.
Detti obiettivi potranno trovare attuazione secondo quanto infra illustrato.
LE PARTECIPATE REGIONALI: LA SPENDING REVIEW (legge 135 del 7 agosto 2012) Nel contesto sin qui delineato in relazione alle diverse leggi finanziarie regionali si inserisce infine il Decreto-Legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 135, che introduce importanti novità.
L'articolo 4 della norma contiene infatti disposizioni relative a: scioglimento o privatizzazione di società che svolgono servizi nei confronti della pubblica amministrazione composizione dei consigli di amministrazione di tali società applicazione del principio della selezione competitiva per l'individuazione di beni e servizi strumentali all'attività della pubblica amministrazione limiti alle assunzioni nelle società pubbliche.
Il comma 1 persegue la riduzione del numero delle società direttamente o indirettamente controllate da amministrazioni pubbliche, qualora il loro fatturato sia costituito per oltre il 90 per cento da prestazioni di servizi alla PA (è così definito un parametro quantitativo).
Per "amministrazioni pubbliche" si intendono quelle definite dal comma 2 dell'articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), quindi anche la Regione.
La riduzione di cui sopra è prevista secondo una duplice, alternativa modalità: scioglimento della società entro il 31 dicembre 2013 alienazione dell'intera partecipazione detenuta dalla pubblica amministrazione entro il 30 giugno 2013, mediante procedure ad evidenza pubblica.
Specificamente, per le seguenti società:



IPLA S.p.A.



IMA PIEMONTE S.c.p.A.



SVILUPPO PIEMONTE TURISMO S.r.l.

controllate direttamente dalla Regione, quest'ultima sarebbe stata obbligata a procedere allo scioglimento entro il 31 dicembre 2013, con alcune agevolazioni (esenzione da imposizione fiscale, eccetto IVA, imposte di registro, ipotecarie e catastali applicate in misura fissa).
La Regione avrebbe avuto un'alternativa, data dall'alienazione totale delle proprie partecipazioni nelle suddette società entro lo stesso termine, con procedura ad evidenza pubblica.
L'opzione dell'alienazione avrebbe determinato la contestuale assegnazione alla società privatizzata del servizio in precedenza gestito per un periodo di cinque anni (dal 1° luglio 2014), non rinnovabili.
La Corte Costituzionale, con sentenza 16-23 luglio 2013, n. 229 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del comma nella parte in cui si applica alle Regioni ad autonomia ordinaria (e quindi anche alla Regione Piemonte).
Non sussiste più, pertanto, il descritto obbligo di scioglimento/alienazione.
In ragione di ciò e della necessità di ulteriori approfondimenti, le suddette 3 società (IPLA S.p.A., IMA PIEMONTE S.c.p.A., SVILUPPO PIEMONTE TURISMO S.r.l.), vengono stralciate dalle successive tabelle indicanti gli strumenti di razionalizzazione.
La trattazione procederà con successiva deliberazione in Aula.
Il comma 2 reca disciplina per il caso di 'inadempimento' da parte dell'amministrazione. Qualora essa non sciolga la società ed inoltre non alieni la relativa partecipazione, la società non potrà più ricevere nuovi affidamenti diretti (o averli rinnovati) di servizi per la pubblica amministrazione, dal 1° gennaio 2014. L'amministrazione dovrà pertanto acquisire i servizi (se non prodotti al suo interno) sul mercato, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, utilizzando le procedure concorrenziali.
Pertanto, ricorrendo il caso, la Regione non avrebbe più potuto procedere al rinnovo dei servizi già affidati, né all'affidamento di nuovi servizi in via diretta.
Per acquisire i servizi in passato gestiti da tali società, la Regione avrebbe dovuto effettuare gare o utilizzare le convenzioni Consip o avvalersi della società di committenza regionale (SCR Piemonte).
Anche in questo caso la Corte Costituzionale, con la stessa sentenza, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del comma nella parte in cui si applica alle Regioni ad autonomia ordinaria (e quindi anche alla Regione Piemonte).
Il comma 3 pone alcune esclusioni: le società che gestiscono servizi di interesse generale (definizione comunitaria che si riferisce principalmente ai servizi pubblici) le società che svolgono prevalentemente compiti di centrali di committenza ai sensi dell'articolo 33 del Codice degli appalti pubblici (decreto legislativo 163 del 2006) le società finanziarie regionali le società che gestiscono banche dati strategiche per conseguire obiettivi economico-finanziari, per tutelare la privacy e per ottenere l'erogazione di aiuti comunitari nel settore agricolo. Tali società dovranno essere individuate con specifico decreto interministeriale.
Le prospettive di razionalizzazione sono rafforzate dal comma 3-sexies, che prevede che le amministrazioni possano predisporre (entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge 135/2012, e quindi entro il 14 novembre 2012) appositi piani di ristrutturazione e razionalizzazione delle società controllate (tutte, non solo quelle soggette a scioglimento o ad alienazione di azioni o quote).
La Corte Costituzionale, con sentenza 16-23 luglio 2013, n. 229 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del comma 3-sexies nella parte in cui si applica alle Regioni ad autonomia ordinaria (e quindi anche alla Regione Piemonte).
I commi 4 e 5 riguardano la riduzione, a partire dal prossimo rinnovo degli organi, del numero dei componenti dei consigli di amministrazione rispettivamente delle società di cui al comma 1 e delle altre società a totale partecipazione pubblica.
Le prime dovranno avere al massimo tre membri, le seconde dovranno avere consigli di amministrazione composti da tre o cinque membri, tenendo conto della rilevanza e della complessità delle attività svolte.
Nel caso delle società di cui al comma 1 il criterio di composizione dei consigli di amministrazione è fissato prevedendo un numero minimo di due membri dipendenti dall'aniministrazione (nel caso di società a partecipazione diretta) o dipendenti della società controllante (nel caso di partecipazione indiretta). Costoro hanno l'obbligo di riversare i compensi ricevuti alPamministrazione (ove rassegnagli, in base alle vigenti disposizioni, al fondo per il finanziamento del trattamento economico accessorio) o alla società di appartenenza. Il terzo componente ha funzioni di Presidente e/o amministratore delegato.
Nel caso delle altre società a totale partecipazione pubblica (per la Regione 5T S.r.l, RSA S.r.l. e PRACATINAT S.c.p.A. che, a differenza delle precedenti non sono controllate dalla Regione), in caso di composizione fissata a tre membri vale quanto appena detto, mentre in caso di composizione fissata a cinque membri almeno tre di essi dovranno essere dipendenti delle amministrazioni partecipanti o titolari di poteri di indirizzo e vigilanza, scelti d'intesa tra le amministrazioni medesime per le società a partecipazione diretta, ovvero almeno tre membri scelti tra dipendenti delle amministrazioni titolari delle partecipazioni nella società controllante o di poteri di indirizzo e vigilanza, scelti d'intesa tra le amministrazioni medesime, e dipendenti della stessa società controllante per le società a partecipazione indiretta. In tale ultimo caso le cariche di Presidente e di Amministratore delegato sono disgiunte e al Presidente potranno essere affidate dal Consiglio di amministrazione deleghe esclusivamente nelle aree relazioni esterne e istituzionali e supervisione delle attività di controllo interno. Resta fermo l'obbligo di riversamento dei compensi di cui sopra.
In questo caso la Corte Costituzionale, con la sentenza di cui sopra, ha ribadito l'applicabilità dei commi 4 e 5 anche per quanto riguarda le società partecipate dalle Regioni ad autonomia ordinaria (e quindi anche alla Regione Piemonte).
Il comma 8 dispone che l'affidamento diretto possa avvenire (solo a favore di società a capitale interamente pubblico, nel rispetto dei requisiti richiesti dal diritto comunitario in materia di in house providing) solo per beni o servizi di valore non superiore a 200.000 euro, a decorrere dal 1° gennaio 2014.
Sono fatti salvi gli affidamenti in essere fino alla scadenza naturale e comunque fino al 31 dicembre 2014.
La Corte Costituzionale, con sentenza 16-23 luglio 2013, n. 229 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del comma 8 nella parte in cui si applica alle Regioni ad autonomia ordinaria (e quindi anche alla Regione Piemonte).
La stessa sentenza ha invece ribadito l'applicabilità dei commi successivamente descritti anche per quanto riguarda le società partecipate dalle Regioni ad autonomia ordinaria (e quindi anche alla Regione Piemonte).
I commi da 9 a 11 dispongono limitazioni nelle assunzioni per le società pubbliche di cui al comma 1 e misure di contenimento della spesa per il personale.
L'adeguamento delle politiche del personale di tali società a criteri di contenimento della spesa era già stata sancita dall'articolo 9, comma 29 del decreto-legge n. 78 del 2010, poi convertito in L. 122/2010.
Il comma 9 prevede che fino al 31 dicembre 2015 le assunzioni nelle società controllate da un'amministrazione pubblica sono limitate alla stessa misura prevista per l'amministrazione controllante.
Il comma 10 reca una riduzione anche per quanto riguarda il ricorso a rapporti di lavoro di tipo temporaneo. Infatti dispone che le società in oggetto possano ricorrere a personale a tempo determinato o a contratto solo entro il limite del 50 per cento della spesa sostenuta per tali finalità nell'anno 2009.
Il comma 11 esclude, fino al 31 dicembre 2014, incrementi relativi al trattamento economico dei dipendenti delle società in oggetto.
Tale trattamento economico deve restare invariato rispetto a quello ordinariamente spettante per l'anno 2011.
Per IPLA, IMA PIEMONTE, SVILUPPO PIEMONTE TURISMO, FINPIEMONTE ed SCR quindi: si applicano le limitazioni alle assunzioni previste per gli enti controllanti e le stesse possono avvalersi di personale a tempo determinato e co.co.co nel limite del 50% della spesa sostenuta nel 2009 scatta un blocco salariale: nel biennio 2013/14 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti, compreso quello accessorio, non potrà superare quello ordinariamente spettante per l'anno 2011.



PARTECIPAZIONI DELLA REGIONE PIEMONTE: METODI E STRUMENTI PER LA LORO



RAZIONALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE

La Regione Piemonte ad oggi le seguenti partecipazioni dirette in società: Società partecipata |Capitale sociale detenuto |Partecipazione dalla Regione (E) regionale (%) S.C.R. S.p.A. |1.120.000,00 |100,00 Sviluppo Piemonte Turismo |100.000,00 |100,00 S.r.l.
Finpiemonte S.p.A. |19.272.196,00 |96,71 Tenuta Cannona S.r.l. |58.240,00 |86,15 I.P.L.A. S.p.A. |180.139,00 |96,26 Finpiemonte Partecipazioni|54.756.334,00 |82,92 S.p.A.



IMA Piemonte S.c.p.A. |80.810,00 |80,81

CEIPIEMONTE S.c.p.A. |115.810,00 |46,32 CSP S.c.r.l. |249.990,00 |39,00 CReSO |175.000,00 |31,85 5T S.r.l. |30.000,00 |30,00 EXPO 2000 in liquidazione |559.360,00 |25,36 R.S.A. S.r.l. |15.600,00 |20,00 PRACATINAT S.c.p.A. |750.000,00 |17,11 CRAB S.c.r.l. |40.000,00 |23,50 Banca Popolare Etica |51.640,00 |0,17 S.c.p.A.
Nel rispetto delle materie attribuite alla sua competenza esclusiva e concorrente ai sensi dell'art. 117 Cost., ed alla luce delle aree strategiche di intervento regionale, quali individuate nella Relazione Sociale - Metodo Piemonte, si evidenziano di seguito le principali attività svolte dalle società. Dall'elenco delle suddette partecipate e dall'esame delle loro attività emerge in tutta chiarezza l'esigenza di individuare metodi e strumenti di razionalizzazione dell'intervento regionale.
A tal fine, anche alla luce della legge finanziaria 2008, si intende porre l'attenzione alla valorizzazione della mission delle partecipate nell'ambito delle finalità regionali a supporto del territorio, trasferendo in capo ad un unico soggetto, o pochi soggetti competenze analoghe oggi frammentate tra più operatori.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia: Con riferimento al capitolo 4, a pag. 10 (Partecipazioni della Regione Piemonte: metodi e strumenti per la loro razionalizzazione e valorizzazione) si sostituiscono descrizione e tabella con quelle di seguito riportate: LE PARTECIPAZIONI REGIONALI DIRETTE Società |Partecipazione |Strategia partecipata |regionale Le funzioni e In house |S.C.R. S.p.A.|100% |la governance della Società sono state ridefinite dalla L.R. 8/2013.
In house |Finpiemonte |96,71% |Mantenimento S.p.A.
Holding |Finpiemonte |82,92% |Razionalizzazione Partecipazion i | |partecipazioni S.p.A.
Innovazione | | |Attuata Competitività |CEIPIEMONTE |44,24% |razionalizzazione Lavoro |S.c.p.A. | |a Conoscenza | | |novembre 2011 rifocalizzata mission internazionalizzaz ione e promozione Territorio e |R.S.A. S.r.l.|20,00% |Società di scopo Ambiente | | |bonifica miniera Balangero Scadenza 31/12/2015 Territorio e |PRACATINAT |17,11% |Mantenere Ambiente |S.c.p.A.
In liquidazione |EXPO 2000 |25,36% |Liquidazione prevista entro novembre 2013 Politiche sociali|Banca |0,17 Popolare Etica S.c.p.A Innovazione Competitività |CRAB S.c.r.I.|23,53% |Liquidazione Lavoro | | |prevista Conoscenza | | |entro novembre 2013 Infrastrutture e |5T S.r.I. |30,00% |Decisione dopo Mobilità | | |la definizione delle politiche regionali sull'ICT Innovazione |CSP S.c.r.l. |39,00% |Decisione dopo la Competitività Lavoro | | |definizione delle Conoscenza politiche regionali sull'ICT Innovazione |Tenuta | |Liquidazione e Competitività |Cannona |86,15 % |creazione Lavoro |S.r.l. | |fondazione Conoscenza | | |operativa nell'ambito delle tematiche agroalimentari con progressiva "uscita" della Regione Piemonte Innovazione Competitività |CReSO |31,85 Lavoro |S.c.r.1.
Conoscenza Logistica |C.A.A.T. |<1 S.c.p.A.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia: Alla sezione 5 FINPIEMONTE SPA - SOCIETÀ PARTECIPATE, a p. 53 si sostituiscono descrizione e tabella con quelle di seguito riportate: LE PARTECIPAZIONI di FINPIEMONTE SPA Società partecipata |Partecipazione |Strategia FP Parco Scientifico |79.238% |Riduzione al 51% delle tecnologico | |quote in Valle Scrivia - | |di FP P.S.T. S.p.A.
Tecnoparco del Lago |78.178% |Amministratore Unico Maggiore S.p.A.
Bioindustry Park Silvano|39.213% |Confluisce in Società Fumero S.p.A. | |per la gestione dell'Incubatore di Imprese - Università di Torino S.c.r.l. - 2I3T* Environment Park S.p.A |38.66% |Confluisce in Società per la gestione dell'Incubatore di Imprese del Politecnico S.c.p.a. - I3P* Tecnogranda S.p.A. |36.56% |Mantenere Virtual Reality &Multi |23.448% |Liquidazione Media Park S.p.A.
Fondazione Wireless | |Decisione dopo la definizione delle politiche regionali sull'ICT A completamento di questo percorso l'obiettivo è un consiglio di amministrazione unico con comitati scientifici per i diversi settori di attività *Finalizzazione della missione dei parchi e inclusione dell'attività degli incubatori in raccordo con le Università interessate Emendamento rubricato n. 55) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ghiglia: Alla sezione 7 FINPIEMONTE PATECIPAZIONI - SOCIETÀ' PARTECIPATE, a p. 95 sostituiscono descrizione e tabella con quelle di seguito riportate:



FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI

Società |Partecipazion|Strategia partecipata |e FPP Finalità|Logisti|sito |52.74% |Strategica per piano ca e | | |logistica regionale e strategi|Traspor| | |nazionale.
che |ti cim |30.06% |Strategica per piano logistica.
consepi |50.15% |Liquidazione o cessione ai soci.
Riallocazione impianto per opere TAV geac |15.51% |In attesa di concessione da parte del Ministero Trasporti privatizzazione parziale o totale interporto |1,66% |Mantenere rivalta scrivia rivalta |5.84% |Cessione parziale quote terminal europa sagat |8% |Mantenere miac |33,75% |Mantenere fondazione |15.23% = |Chiusura slala sace |27,37% |Cessione retroporto di |29.17% = |Mancato decollo alessandria | |cessione/liquidazione nel 2013 Finanza|EUROFIDI |17.77% |Mantenere FINGRANDA |49.95% |Cessione Turismo|EXPO |39.89% |Mantenere in attesa PIEMONTE | |di sviluppi commerciali imminenti



FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI

LA TUNO |56.02% |Cessione Territor|TNE |40% = |Valutazione cessione io



FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI

SNOS |51% |Nomina Amm.Unico per un esercizio di bilancio con verifica semestrale e liquidazione in caso di mancata inversione del trend MONTEPO' |41% |Mantenere SVILUPPO INVESTIMENTI |99.21% |Mantenere TERRITORIO CONS. INSED.
PROD.DEL |7.8% |Cessione CANAVESE ICARUS |20.4% |Strategica per il Distretto Aerospazio, mantenere NORDIND |26.3% |Mantenere SAIA |28.59% |Rinnovo Organi di Controllo per unesercizio di bilancio con verifica semestrale e



FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI

liquidazione in caso di mancata inversione del trend Turismo |AGENZIA DI |24.88% |Mantenere Finalità| |POLLENZO



FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI

Start up



FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI

Ambiente|ARDEA |29.05% |Valutazione cessiome (dopo ENERGIA | |2014) Energia SMC |35% |Cessione definita per luglio 2013 BARRICALLA |30% |Mantenere STRAMBINO |40% |Valutazione cessione (dopo SOLAR | |2014)



FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI

Finalità | |CITTà STUDI |20.61% |Valore istituzionale sociali/ |Territor istituzion|io ali MONTEROSA |37.28% |Valore istituzionale Turismo |2000 TERME DI |79.9% |Concessione a terzi ACQUI | |della gestione VILLA |41.19% |Delibera di Giunta ha MELaNO | |sbloccato iter amministrativo relativo allo stanziamento dei fondi necessari per riattivare i lavori di completamento del cantiere



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