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Dettaglio seduta n.373 del 24/09/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Comba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Poiché mi sono già state annunciate, e ringrazio, da parte di una serie di Capigruppo richieste significative sulla modifica all'o.d.g. che potrebbero impegnarci per parecchio tempo, sospenderò la seduta per un paio di minuti per riaprirla subito dopo per procedere con la commemorazione del dottor Mario Valpreda, già Consigliere Regionale e Assessore nella passata legislatura.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.37 riprende alle ore 10.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere e Assessore regionale Mario Valpreda deceduto il 26 luglio 2013


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, è scomparso il 26 luglio scorso, all'età di 76 anni, il dottor Mario Valpreda, Consigliere regionale nella VIII Legislatura.
Nato ad Asti il 17 aprile 1937, in gioventù è stato un grande appassionato di atletica leggera, raggiungendo ottimi risultati: tre volte campione nazionale e sei volte campione piemontese.
Laureatosi a Torino in Medicina veterinaria e successivamente in Scienze politiche, è stato ricercatore presso la facoltà di veterinaria e professore a contratto.
Dirigente dell'Istituto Zooprofilattico, ha quindi per lungo tempo diretto i servizi veterinari della Regione Piemonte.
In questa veste è stato indubbiamente tra i protagonisti dell'attuazione della riforma sanitaria sviluppando e potenziando l'azione pubblica nel campo della prevenzione, della lotta alle malattie infettive del benessere animale.
Nel 2005 è stato eletto in Consiglio regionale nella lista Partito Comunista Rifondazione e il 28 aprile dello stesso anno è stato nominato Assessore regionale alla sanità. Incarico che ha lasciato nel 2007 a causa di problemi di salute.
Desidero ancora evidenziare le sue doti personali. Un esempio di etica e di impegno fondati sui valori della libertà e della solidarietà, oltre alla sua grande professionalità e competenza sulle tematiche sanitarie, da tutti riconosciuta, esercitata con chiarezza e passione nei momenti più rilevanti dell'attività consiliare e dell'attività amministrativa della nostra Regione.
Ai funerali, svoltisi a Mappano in forma privata, il 27 luglio scorso hanno partecipato le Consigliere regionali Eleonora Artesio e Giovanna Pentenero, in rappresentanza del Consiglio regionale e della Regione Piemonte.
Alla moglie Bianca Maria, ai figli Andrea, presente in aula oggi, che saluto, e Paola desidero rinnovare a nome dell'Assemblea regionale le più sentite condoglianze e i sensi della nostra solidarietà e della nostra vicinanza.
Invito tutti i presenti ad un minuto di silenzio in memoria del Consigliere e Assessore regionale, dottor Mario Valpreda.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Credo che molti tra i colleghi desidererebbero associarsi alle sue parole nel ricordo del comune collega di Consiglio, il dottor Mario Valpreda. Il Regolamento non lo consente. Parlando di un uomo delle Istituzioni di certo non forzeremo il Regolamento. Volevo solo comunicare che mi sono permessa di acquisire alcuni ricordi di Mario Valpreda che sono comparsi sugli organi d'informazione e desidererei lasciarne memoria ai colleghi e alla famiglia, attraverso la distribuzione degli stessi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.43 riprende alle ore 10.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cota e Ronzani.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali della seduta del 17/9/2013.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 31 luglio e 1, 2 agosto 2013.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte del Consigliere Bono, di comunicazioni della Giunta regionale in merito alla sentenza del TAR sull'Ospedale Valdese di Torino


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come anticipato all'Ufficio di Presidenza e l'Assessorato alla sanità volevo richiedere delle comunicazioni in merito alla recente sentenza del TAR riguardante l'Ospedale Valdese, con il rinvio della sospensiva, che era già stata espressa a giugno, fino alla data del 9 ottobre. Data che serve appunto per arrivare alla nuova seduta del TAR che dovrebbe decidere se rinviare ancora e prolungare, quindi, la sospensiva per quanto riguarda lo smantellamento del presidio evangelico valdese di Torino, oppure se non concederlo ulteriormente. Questo in attesa dell'udienza di merito.
Penso sia un tema molto importante, anche per capire qual è la presa di posizione dell'Assessorato nel merito, direi sostanziale e non formale.
Quindi, non ci interesserebbe tanto la risposta legale alla sentenza del TAR, ma la risposta sostanziale dell'Assessorato in merito allo smantellamento del presidio. Gradirei, se fosse possibile, avere una comunicazione in aula, se c'è l'Assessore eventualmente oggi pomeriggio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 1047 "Modifica della DGR n. 25-5148 del 28/12/2012", presentata dai Consiglieri Motta Massimiliano, Carossa, Botta Franco Maria, Lupi Franchino (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Motta Massimiliano.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere la possibilità d'iscrizione della mozione n. 1047, che comprende una modifica alla DGR della sanità del 28/12/2012 inerente all'organizzazione e istituzione del Dipartimento interaziendale 118 avente me come primo firmatario. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Motta.


Argomento: Trasporti aerei

Ordine del giorno n. 1091 "Caselle fuori dal Piano strategico di Alitalia" presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco Maria (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Montaruli.



MONTARULI Augusta

Grazie, Presidente.
Chiedo di inserire all'o.d.g., se è possibile, l'ordine del giorno ad oggetto "Caselle fuori dal piano strategico di Alitalia", depositato il 16 settembre 2013 dalla sottoscritta.



PRESIDENTE

Il Gruppo Fratelli d'Italia dovrà stabilire quale richiesta mantenere perché per simili richieste può intervenire un solo Consigliere per Gruppo.
Quindi, dovete mettervi d'accordo. Vi interpello dopo.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale - Contributi alla cultura

Pronunciamento dell'assemblea in ordine alla riassegnazione in sede redigente della proposta di legge n. 331, inerente a "Modifiche alla legge regionale 3 settembre 1984, n. 49 (Norme per l'erogazione di contributi ad enti, istituti, fondazioni e associazioni di rilievo regionale)" presentata dai Consiglieri Bussola, Formagnana, Laus, Leo e Marinello (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marinello.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
So che è irrituale, ma chiederei la possibilità di anticipare il punto 9) all'o.d.g., quando possibile. Si tratta del pronunciamento dell'Assemblea in ordine all'assegnazione in sede redigente della proposta di legge n. 331 che modifica la legge n. 49 nell'ambito della cultura.
una richiesta emersa a larga maggioranza dalla Commissione cultura richiesta emersa per accelerare l'iter del provvedimento.
Quindi se riuscissimo a pronunciarci in merito, sarebbe cosa buona.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marinello.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Sanita': argomenti non sopra specificati

Proposta di deliberazione n. 287, inerente a "Ulteriore proroga dei termini dei lavori della Commissione speciale d'indagine sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla Società di committenza Regione Piemonte (SCR)"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Chiedo semplicemente, se si può posticipare l'esame della proposta di deliberazione n. 287, in modo da dare il tempo al diretto interessato di poter arrivare in aula. Grazie.



PRESIDENTE

In realtà dovrebbe essere di interesse dell'intero Consiglio regionale e non di un unico Consigliere. Quindi dove vuole collocare quell'argomento?



NEGRO Giovanni

Dopo il punto 4) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Grazie, collega Negro.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte del Consigliere Bono, di comunicazioni della Giunta regionale in merito alla sentenza del TAR sull'Ospedale Valdese di Torino (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Anch'io, a nome del Partito Democratico, volevo associarmi alla richiesta del Movimento 5 Stelle per chiedere che l'Assessore Cavallera venga in aula a riferire quali sono le intenzioni del Governo regionale rispetto all'Ospedale Valdese.
L'altra sera c'è stata un'altra manifestazione, alla quale abbiamo partecipato insieme ad altri Consiglieri regionali.
Effettivamente non si capisce più dove andiamo a parare e qual è l'orientamento del Governo regionale rispetto a quell'ospedale, che certamente, è stato quasi completamente distrutto, ma la proroga al 9 ottobre della chiusura, in qualche modo, ci lascia il bisogno di rifletterne con l'Assessore.
Giovedì non si è svolta la Commissione sanità perché l'Assessore era impegnato, si sono fatti solo due gruppi di lavoro. Certamente, questo potrebbe essere un argomento di discussione in Commissione, ma la Commissione è oberata da questioni che pressano, a partire dal documento sulle emodinamiche. Quindi, se l'Assessore venisse in aula non sarebbe male.


Argomento: Caccia

Questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Reschigna su richiamo in aula del disegno di legge n. 323, inerente a "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Pongo una questione pregiudiziale relativamente alla legittimità dell'iscrizione all'o.d.g. odierno del richiamo in aula del disegno di legge sull'attività venatoria.
L'articolo 37 del Regolamento dice che, trascorsi 60 giorni dall'assegnazione del provvedimento in capo alla Commissione regionale, è facoltà in capo al proponente richiedere il richiamo in aula del provvedimento.
chiaro chi è il proponente in caso di progetto di legge: il primo firmatario.
In questo caso si tratta di un disegno di legge. Il richiamo in aula del disegno di legge è avvenuto con lettera dell'Assessore Sacchetto del mese di agosto. L'Assessore Sacchetto non è identificabile come proponente del disegno di legge, in quanto il proponente del disegno di legge è la Giunta regionale, come organo collegiale, o in caso di diversa valutazione è chiaro che il proponente è il Presidente della Giunta regionale, che ha la responsabilità e anche la rappresentanza della Giunta regionale e della Regione Piemonte.
Per cui, su questi presupposti, ritengo che, oggi, l'iscrizione del punto all'o.d.g. è viziata in quanto l'Assessore Sacchetto non è identificabile quale proponente di un disegno di legge. A questo riguardo nulla può valere che l'Assessore Sacchetto sia titolare delle deleghe in materia di caccia, perché la titolarità di una delega non di per s garantisce, sostanzialmente, un potere che è della Giunta o, in subordine in capo, come persona, unicamente al Presidente della Giunta regionale, di potere esercitare la facoltà prevista dal Regolamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se altri Consiglieri desiderano intervenire.
Dalla prossima seduta, darò la parola ad un Consigliere per Gruppo come prevede il Regolamento. I Gruppi si accordino al loro interno, perch può intervenire un Consigliere per Gruppo per proporre un'iscrizione all'o.d.g.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Per oggi non c'è problema, domani relazionerò puntualmente alla Conferenza dei Capigruppo.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Il suo Gruppo è a posto, perché il Consigliere Boeti intervenendo si è associato al Consigliere Bono, quindi non ha avanzato una richiesta.
Hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Buquicchio, Tiramani Pedrale, Leo e Stara.


Argomento: Sistema informativo regionale

Ordine del giorno n. 1074 "Gestione e sviluppo del sistema informatico nelle AA.SS.RR.", presentato dal Consigliere Buquicchio


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Faccio presente che deve essere sfuggito agli Uffici - penso che lei ricorderà - che in sede di Conferenza dei Capigruppo avevo chiesto all'inizio della seduta, di inserire l'ordine del giorno n. 1074, inerente a "Gestione e sviluppo del sistema informatico nelle ASR", ed era stato concordato.
Oggi - ho letto attentamente - davo per scontato che fosse inserito all'o.d.g., però mi sono accorto che non c'è. Non me ne sono avveduto prima e mi dispiace, lo segnalo adesso.



PRESIDENTE

Mi scuso.



BUQUICCHIO Andrea

Lo segnalo ora.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 1047 "Modifica della DGR n. 25-5148 del 28/12/2012", presentata dai Consiglieri Motta Massimiliano, Carossa, Botta Franco Maria, Lupi Franchino (richiesta iscrizione all'o.d.g.) (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tiramani.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi associo alla richiesta del Consigliere Motta Massimiliano, perché la mozione n. 1047 è condivisa, da quanto ho letto sui giornali, anche da gran parte dell'opposizione (ho letto un intervento del Consigliere Ronzani sulla stampa locale di oggi).
Penso debba essere discussa proprio in data odierna, perché la Giunta regionale sta assumendo una posizione che sta creando un certo scompiglio quindi occorre fare chiarezza. Chiederei, magari tramite il voto dei Consiglieri, che la mozione venga discussa già nella giornata odierna o nel primo pomeriggio o in mattinata. Il mio Capogruppo, collega Carossa, è il primo firmatario della mozione; per cui, come Gruppo della Lega Nord chiediamo l'iscrizione e la discussione in data odierna. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Caccia

Questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Reschigna su richiamo in aula del disegno di legge n. 323, inerente a "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

In merito al richiamo in aula del provvedimento sull'attività venatoria, noi siamo favorevoli. Quindi, condividiamo la scelta della Giunta del richiamo in aula, visto che è stata contestata da parte dell'opposizione.



PRESIDENTE

Quindi, lei è contro la pregiudiziale.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Contributi alla cultura

Ordine del giorno n. 1093 "Protesta di fronte all'iniqua assegnazione di fondi alle istituzioni culturali da parte del Governo centrale" presentato dai Consiglieri Leo, Pedrale, Cantore, Costa, Mastrullo (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Questa mattina, come Gruppo del PdL, abbiamo depositato - è stato sottoposto già a molti colleghi della maggioranza - un ordine del giorno che esprime preoccupazione non solo per la scelta del Governo nazionale di destinare tutti questi soldi (si parla di 5 milioni di euro) al MAXXI e contemporaneamente, ridurre drasticamente, per esempio al Museo Nazionale del Cinema i già miseri finanziamenti.
Successivamente l'ho confrontato con il Presidente della Commissione con il mio Capogruppo e vari colleghi della commissione sesta: riteniamo un atto significativo farci sentire su una vicenda del genere e, se troviamo un accordo ampio, chiedo di votarlo questa sera.
Comunque, comunico che è depositato ed è a disposizione di tutti i colleghi che vorranno associarsi saranno i benvenuti. Mi scuso ancora se data l'immediatezza, non ho potuto mostrarlo prima a tutti i colleghi.
Grazie.


Argomento: Caccia

Questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Reschigna su richiamo in aula del disegno di legge n. 323, inerente a "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Presidente, mi associo all'intervento del Consigliere Reschigna ricordando che non è nostra facoltà decidere a favore o contro una proposta. Qui è stata posta una questione di applicazione del Regolamento che, sicuramente, è frutto anche del clima; per cui, è chiaro che nel momento stesso in cui si fanno delle forzature politiche, si lavora anche in punta di Regolamento. Mi ricordo che, in sede di Conferenza dei Capigruppo, questa stessa questione è stata sollevata dallo stesso Consigliere Reschigna, che ha ricordato una prassi, ma, di fatto, ha confermato che il Regolamento prevede questa modalità.
Non c'è stato un cambiamento di atteggiamento politico nei confronti dell'opposizione o di chi invitava il collega a modificare la modalità quindi, mi associo: il Regolamento va applicato se richiesto. Grazie.



PRESIDENTE

Poi dirò cosa penso in merito.
Il Consigliere Reschigna ha posto una questione pregiudiziale sulla trattazione del punto, esprimendo delle ragioni.
Quale Presidente, dirò come la penso; poi, se la questione pregiudiziale verrà mantenuta, sarà espresso un voto.
già intervenuto contro il Consigliere Pedrale e, lei, ad adiuvandum a favore; magari lo vediamo come primo punto quando riassumiamo tutte le richieste.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, volevo solo comunicarle che mi dissocio dalla posizione espressa dal Capogruppo del PdL sulla questione della caccia.



PRESIDENTE

Bene.
La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Visto che ciascuno sta esprimendo la propria posizione e visto che è stata posta una questione pregiudiziale di carattere formale, chiedo, anche in modo sostanziale, di ritornare sulle proprie posizioni, in quanto non credo che questo Consiglio regionale necessiti di passare ore e ore a discutere sempre su un solo argomento.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento.
Cominciamo dalle cose più semplici: il Consigliere Bono ha chiesto una comunicazione (e il collega Boeti si è associato) riguardo all'Ospedale Valdese successivamente alla sentenza del TAR.
Vorrei trattare questo punto nella Conferenza dei Capigruppo di domani per calendarizzarlo martedì prossimo. Tuttavia, l'Assessore Quaglia mi ha detto che sentirà l'Assessore Cavallera, se è possibile nel pomeriggio anche se ricordo che avremo un pomeriggio molto intenso (abbiamo una serie di comunicazioni), per vedere se è possibile anticiparla ad oggi.
Differentemente, lo vedremo domani e sicuramente nella seduta di martedì si svolgerà la comunicazione.
Il collega Tiramani chiede l'iscrizione della mozione n. 1047, iscritta al punto 13); il collega Buquicchio dell'ordine del giorno n. 1074 "Gestione e sviluppo del sistema informatico nelle AA.SS.RR.", iscritto al punto 12); la collega Montaruli del documento sul piano strategico di Caselle, iscritto al punto 14); il collega Leo dell'ordine del giorno sul cinema, iscritto al punto 15).



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Abbiamo ancora due inversioni dell'o.d.g. . Il collega Negro propone di trattare prima il punto 4) rispetto al punto 3). L'Aula acconsente o dobbiamo votare? Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Più che votare l'inversione tra il punto 3) e il punto 4), che rischierebbe di avere tempi assolutamente improbabili relativamente all'atto deliberativo, chiederei che il punto venisse trattato nella seduta pomeridiana, in modo tale che nella seduta pomeridiana si possa deliberare al riguardo. Se c'è un trasferimento di punto all'o.d.g., infatti rischiamo veramente di non affrontarlo oggi.



PRESIDENTE

Bene. Penso che si tratti di una proposta di buonsenso: fissiamo la trattazione della proposta di deliberazione n. 287 alle ore 17, prima delle comunicazioni sul tema di Mappano. Cambiamo dunque argomento e questo lo trattiamo nel pomeriggio. Grazie, Consigliere Reschigna.
Il Consigliere Marinello, poi, chiede di anteporre a tutti i punti all'o.d.g. la trattazione del punto 9): si tratta di un voto per la riassegnazione in sede redigente di una proposta di legge.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle inversioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste l'o.d.g., come modificato, è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento: Caccia

Questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Reschigna su richiamo in aula del disegno di legge n. 323, inerente a "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese" (seguito)


PRESIDENTE

Bene, resta solo la questione che ha sollevato il Consigliere Reschigna.
Allora, nel merito, riguardo al richiamo in aula abbiamo anche un po' approfondito il tema dopo la Conferenza dei Presidenti di Gruppo. Di norma è vero che il richiamo in aula lo fa chi ha titolo ad esprimersi per conto della Giunta, cioè il Presidente. È successo anche in passato, però, e non è mai stato rilevato, che richiami in aula siano avvenuti in altre forme.
quindi mio parere, essendo la Giunta un organo collegiale e non essendo immaginabile che dobbiamo fare una delibera per il richiamo in aula, perché mai è stata fatta nella storia della Regione, che il richiamo in aula fatto dall'Assessore Sacchetto in quanto membro della Giunta regionale sia da ritenere valido.
C'è un'Aula; il Consigliere Reschigna pone ex articolo 71 una questione pregiudiziale; qualora l'interpretazione del Presidente non sia condivisa chiedo all'Aula di esprimersi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha, brevemente facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Siccome non condivido l'interpretazione che lei dà e non condivido che una prassi faccia norma, credo che l'Assessore Sacchetto non sia titolare del provvedimento e chiedo la convocazione della Giunta per il Regolamento.



PRESIDENTE

Bene. Hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Stara, Burzi e Carossa.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Condividendo le osservazioni del Consigliere Reschigna, aggiungo anche che c'è un rischio: nel momento in cui una valutazione successiva confermi a seguito di una contestazione in aula...



PRESIDENTE

Sì, ma ne parliamo in Giunta per il Regolamento, perché se dobbiamo...
Scusi, Consigliere Stara: ha già preso la parola per la seconda volta...



STARA Andrea

Posso?



PRESIDENTE

Sì, anche se in teoria non potrebbe...



STARA Andrea

Però lei potrebbe anche un attimo rilassarsi...



PRESIDENTE

No! Non è questione di rilassamento: è questione di cortesia. Dica brevemente, perché non potrebbe parlare. Prego.



STARA Andrea

Dico semplicemente che, se si inizia in maniera sbagliata e successivamente viene stabilito il principio di normativa, si può inficiare anche il percorso. Questo è!



PRESIDENTE

Guardi che non è che io m'innamori delle mie convinzioni...
Sono convinto di questo, la Giunta per il Regolamento è una strumento nelle mani del Presidente per valutare e decidere e quindi riuniamo la Giunta per il Regolamento.
Deciderò, confermando o cambiando la mia opinione; se poi l'opinione non è gradita, si può esprimere il Consiglio.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Intervengo per esprimere la mia opinione contraria rispetto alla richiesta fatta dal Consigliere Reschigna di andare in Giunta per il Regolamento. Siamo in aula e credo che l'Aula sia l'organo più sovrano di questa Regione, se non cambiamo per l'ennesima volta la modalità, per esprimerci nel merito; non solo sulla richiesta del collega Reschigna di andare in Giunta per il Regolamento, ma sulla pregiudiziale a suo tempo posta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Intervengo molto velocemente.
Mi lascia perplesso - comunque mi ha già anticipato il Consigliere Burzi - la richiesta del collega Reschigna. Non sono d'accordo, anche perché di questo si è parlato anche alla prima riunione dei Capigruppo svolta subito dopo la sospensione estiva: se n'è parlato e se n'è discusso e c'era eventualmente tutto il tempo. Gli Uffici hanno dato il loro parere e il Presidente ha dato il suo.
Ritengo veramente questa un'inutile perdita di tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Reschigna, che però ha già parlato due volte...
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per fatto personale, perché è vero che ho sollevato la questione nella Conferenza dei Capigruppo della settimana scorsa. Non è vero però che gli Uffici hanno dato il loro parere ed è vero che lei è intervenuto durante la Conferenza dei Capigruppo dicendo: "Non sollevare la questione, che tanto è iscritta in fondo all'o.d.g. del Consiglio regionale".
Ma lei capirà, Presidente, che un tema iscritto al punto 14) all'o.d.g.
è una questione; iscritto come secondo punto è un'altra questione.
Lo dico solo per ripristinare la verità.



PRESIDENTE

Sì, però mi scusi: siccome c'ero anch'io a quella riunione, nella scorsa riunione dei Capigruppo abbiamo deciso di iscrivere il tema della caccia al punto in cui è stata iscritta, perché c'è stato un richiamo in aula. E ricordo perfettamente di aver detto: "Prima della caccia mettiamo esclusivamente la proroga della Commissione d'inchiesta", anche per eliminare tutte le polemiche sorte il giorno prima.
Poiché, quindi, la convocazione della Giunta per il Regolamento è una facoltà del Presidente, ritengo di avvalermene, ma fisso anche dei tempi.
Sono le ore 11.14: riunisco la Giunta per il Regolamento in Sala A sotto la mia Presidenza e sotto la Vicepresidenza del Consigliere Gariglio.
I lavori riprenderanno alle ore 11.35.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'"Istituto Comprensivo di Revello, Scuola dell'infanzia di Envie" (CN)


PRESIDENTE

Prima di sospendere la seduta desidero, a nome dell'Assemblea e mio personale, porgere il saluto ai bambini e alle bambine dell'"Istituto Comprensivo di Revello, Scuola dell'infanzia di Envie", e ai loro insegnanti, che abbiamo già incontrato come Ufficio di Presidenza questa mattina.
Mi permetto di richiamare alla vostra attenzione che forse è la prima volta - almeno negli ultimi vent'anni è sicuro - che riceviamo una scuola materna. Ci hanno chiesto loro di poter venire qui in quanto, presso la Camera dei Deputati, l'Istituto Comprensivo di Revello e la Scuola dell'infanzia di Envie hanno avuto l'onore di ricevere, meritatissimo, il Premio Curcio per le attività creative, nella settima edizione del suo concorso nazionale.
Bravi - ve lo dico anche qui nella sede del Consiglio - e grazie della visita.
I membri della Giunta per il Regolamento e il Vicepresidente Gariglio sono invitati a venire in Sala A. I lavori riprenderanno alle ore 11.35.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.15 riprende alle ore 11.44)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Vittorino da Feltre" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Vittorino da Feltre" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Caccia

Questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Reschigna su richiamo in aula del disegno di legge n. 323, inerente a "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese" (seguito)


PRESIDENTE

Ho riunito la Giunta per il Regolamento e, innanzitutto, ringrazio i colleghi che sono intervenuti con le loro proposte e le loro valutazioni.
Richiamo quindi l'attenzione dell'Aula su quanto recita l'articolo 37 del Regolamento, relativamente al richiamo in aula nei termini fissati dallo stesso.
Il comma 4 recita: "Scaduto il termine di cui al comma 1, qualora il primo firmatario ne faccia richiesta, l'argomento viene iscritto all'ordine del giorno della prima seduta del Consiglio, che deve discuterlo entro e non oltre 30 giorni".
Conseguentemente, è cristallina la procedura per quanto riguarda le proposte di legge, quindi di iniziativa consiliare: solo ed esclusivamente il primo firmatario, che è titolare del provvedimento, può richiederne il richiamo in aula; tant'è che se perviene, a norma del comma 4, quindi scaduti i termini dei 60 e dei 30 giorni previsti al comma 2 e al comma 3 la Conferenza dei Capigruppo non può che calendarizzare la proposta di legge, che deve essere trattata dal Consiglio regionale entro e comunque i 30 giorni da quando viene iscritta ai lavori dell'Aula.
Nulla recita, l'articolo 37, relativamente al richiamo in aula da parte della Giunta regionale, la quale, com'è noto, soprattutto a chi siede in quest'Aula da tanti anni o da più legislature, ha la facoltà di richiamare in aula i propri disegni di legge; fatto che è avvenuto puntualmente in data 9 agosto 2013, quando ho ricevuto, da parte dell'Assessore Claudio Sacchetto, membro della Giunta regionale, una lettera con la quale chiedeva il richiamo in aula del disegno di legge n. 323.
L'Assessore Sacchetto dice, tre le altre cose: "Con la presente per segnalare l'urgenza da parte della Giunta Regionale". A sua firma, quindi scrive al Presidente del Consiglio regionale che interviene in richiamo a nome e per conto della Giunta regionale la quale è, a sua volta, un organo collegiale.
Nel frattempo, ho anche fatto fare una verifica al Parlamento nazionale, la cui procedura prevede, come autorevoli colleghi che ne hanno fatto parte ben ricorderanno, che titolari operativi del provvedimento in aula, sia per gli emendamenti, i pareri, i richiami e la richiesta della fissazione dei termini da parte del Presidente, sono il Sottosegretario, il Vice Ministro o il Ministro delegato.
Pertanto, ritengo che il richiamo in aula sia un richiamo formalmente corretto, tant'è che l'ho posto all'o.d.g. dell'adunanza di oggi. Forse rilevo, visto che stiamo lavorando - lo diceva prima il Consigliere Stara e ne convengo - o comunque dovremmo ricominciare a lavorare sul Regolamento e visto che l'articolo 37 non parla della Giunta, che nulla impedisce che si introduca un comma chiaro - d'altronde, i problemi nascono durante i lavori - che normi in modo preciso il richiamo in aula da parte della Giunta regionale, così come avviene per il provvedimento consiliare al comma 4).
Pertanto, chiedo al Consigliere Reschigna se, alla luce dei lavori e di quanto ho espresso, mantiene o ritira la pregiudiziale.
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Mantengo.



PRESIDENTE

Viene mantenuta.
Ci sono interventi? Allora pongo in votazione la pregiudiziale posta dal Consigliere Reschigna che, ricordo, sostiene che il richiamo in aula da parte della Giunta regionale debba essere effettuato dal Presidente della Regione o, in alternativa, da un atto della Giunta regionale e, pertanto chiede di non procedere.
Chi vota "sì" ritiene di non procedere alla trattazione del punto 4) all'o.d.g. relativo al disegno di legge n. 323, per le ragioni espresse dal Consigliere Reschigna; mentre chi vota "no" è contrario, ritiene che il richiamo sia formale, e quindi, si procederà alla trattazione del disegno di legge.
Indìco la votazione palese sulla questione pregiudiziale presentata dal Consigliere Reschigna.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale - Contributi alla cultura

Pronunciamento dell'assemblea in ordine alla riassegnazione in sede redigente della Proposta di legge n. 331, inerente a "Modifiche alla legge regionale 3 settembre 1984, n. 49 (Norme per l'erogazione di contributi ad enti, istituti, fondazioni e associazioni di rilievo regionale)" presentata dai Consiglieri Bussola, Formagnana, Laus, Leo e Marinello


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 9) all'o.d.g., in base al quale dobbiamo procedere, così come deciso in apertura di seduta, all'esame del pronunciamento dell'Assemblea in ordine alla riassegnazione in sede redigente della proposta di legge n. 331.
Indìco la votazione palese in ordine alla riassegnazione in sede redigente della proposta di legge n. 331.
Il Consiglio approva.


Argomento: Caccia

Esame disegno di legge n. 323, inerente a "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese"; proposta di legge regionale n. 287, inerente a "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma"; proposta di legge regionale n. 289, inerente a "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma"; proposta di legge regionale n. 137, inerente a "Modifiche alla legge regionale del 4 settembre 1996, n. 70 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) e successive modifiche e integrazioni"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 4) all'o.d.g., relativo ai provvedimenti in materia di caccia: disegno di legge n. 323, inerente a "Gestione, tutela faunistica e promozione programmata del territorio rurale piemontese", presentato dalla Giunta regionale proposta di legge regionale n. 287, "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma". Su questo provvedimento può intervenire il Consigliere Lupi come primo firmatario (trattandosi di un richiamo in aula e, non essendoci i relatori, intervengono i primi firmatari) proposta di legge regionale n. 289, "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma" presentata dal Consigliere Stara, che potrà intervenire.
proposta di legge regionale n. 137, "Modifiche alla legge regionale del 4 settembre 1996, n. 70 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) e successive modifiche e integrazioni", presentata dal Consigliere Buquicchio.
Sul disegno di legge n. 323 della Giunta regionale può intervenire, se lo ritiene, essendo richiamata in aula, il Presidente della Commissione.
Consigliere Mastrullo, vuole intervenire?



MASTRULLO Angiolino

No.



PRESIDENTE

Il Consigliere Mastrullo rinuncia ad intervenire.
Assessore, lei interviene? Interviene dopo.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

uno scandalo! Viene richiamato in aula un provvedimento e l'Assessore non spiega neanche le ragioni...



PRESIDENTE

Io ho chiesto formalmente al Consigliere Mastrullo se voleva intervenire.
Quando dei disegni di legge sono richiamati in aula, possono intervenire i relatori, può intervenire il Presidente della Commissione competente, mentre sulle proposte di legge può intervenire il primo firmatario, in base all'ex articolo 37, comma 7.
Ho chiesto all'Assessore se volesse intervenire preliminarmente e mi ha detto di no. Conferma? Ha chiesto la parola l'Assessore Sacchetto; ne ha facoltà.



SACCHETTO Claudio, Assessore alla caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge n. 323, approvato dalla Giunta regionale e poi presentato in Commissione e oggi al Consiglio regionale, prevede la ridefinizione della normativa legata alla gestione faunistica e all'attività venatoria all'interno della nostra Regione.
Nella relazione illustrativa della stessa norma è spiegato un po' quello che è il contesto - non soltanto legato all'attività venatoria ma legato all'ambiente e alla gestione faunistica all'interno della nostra Regione - e quello che vorrebbe essere alla luce di queste premesse e alla luce di questa realtà, che è andata evolvendosi soprattutto negli ultimi 15 20 anni, quindi anche a seguito delle modifiche e dell'approvazione delle precedenti leggi sull'attività venatoria presenti in Regione Piemonte.
Partendo da queste premesse, logicamente la Giunta regionale ha ritenuto opportuno dare vita ad un articolato che, in primo luogo, da un punto di vista della realizzazione stessa dell'articolato, è innovativo in materia di attività venatoria e di gestione faunistica, perché la legge stessa è costituita da pochi articoli, sulla falsariga anche delle precedenti leggi approvate in altre Regioni; in secondo luogo, è caratterizzato da un'impostazione che va ad allargare le prerogative stesse della gestione faunistica all'interno della nostra Regione, naturalmente secondo quelle che sono le volontà e le strategie poste dalla Giunta regionale.
Nelle settimane passate e nei mesi passati, la stessa legge è stata vagliata almeno in parte dalla Commissione consiliare competente ed è stata anche oggetto di numerosa attività emendativa soprattutto da parte delle opposizioni. Quindi, a seguito dei ragionamenti fatti all'interno della Commissione stessa e considerate le vicende che, nell'ultimo anno e mezzo sono intervenute all'interno della nostra Regione su questa materia - che è sicuramente difficile da affrontare e soprattutto genera forti discussioni e forti divisioni - abbiamo ritenuto di porre la legge all'attenzione dell'Aula consiliare e di richiedere il richiamo in aula della stessa per avere la possibilità di discuterla in maniera più amplia possibile, ma soprattutto per porre l'accento su quella che è la volontà della Giunta regionale e, ci auguriamo, anche della maggioranza, cioè dotare la Regione Piemonte il prima possibile di una norma sulla gestione faunistica e non soltanto sull'attività venatoria.
anche in questo senso il titolo stesso della norma, che vuole allargare un po' lo spettro di azione e soprattutto lo spettro di valutazione di queste cose, da parte della Giunta regionale.
Oltre tutto, e lo dico per l'ennesima volta, questa norma prende spunto in maniera massiccia dalle norme regionali di altre Regioni italiane perché la volontà della Giunta è di dotare la Regione Piemonte di una norma in linea con la maggior parte delle altre Regioni italiane, dove non vige il "Far West" venatorio, ma una gestione faunistica, io credo, anche migliore - naturalmente questa è un'opinione personale - rispetto a quella piemontese.
Pertanto è anche da questo fatto che nasce il richiamo in aula, che non è e non vuole essere una forzatura. In ogni caso, riteniamo di aver esercitato la nostra facoltà di applicare e di richiedere l'applicazione del Regolamento per cercare di avere il prima possibile una nuova norma legata alla gestione faunistica all'interno della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi, primo firmatario della proposta di legge regionale n. 287.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Credo che sia importante, anche con un breve intervento, ribadire quelle che sono le finalità del provvedimento in questione, che non cerca in nessun modo di avvalorare posizioni integraliste sulla questione in oggetto, ma si fa carico di un'interpretazione di sensibilità generale dell'opinione pubblica che, almeno negli ultimi trent'anni, ha messo in luce - e ci sono rilevamenti demoscopici, valutazioni culturali generalizzate - un'evoluzione della sensibilità generale indirizzata verso una progressiva eliminazione dell'attività venatoria.
Il dato inconfutabile è che circa il 90% della popolazione italiana e della popolazione piemontese si esprime in termini positivi nei confronti di un'ipotesi di progressiva abolizione dell'attività venatoria.
Il compito del legislatore, da questo punto di vista, non può essere altro che quello di accompagnare questa generale tendenza presente nella società civile, cercando di accompagnarla nel modo migliore, evitando posizioni esageratamente integraliste, ma, nello stesso tempo, riconoscendo che questa sensibilità ormai permea in maniera diffusa l'intera società italiana.
Pertanto, è necessario muoversi nella stessa direzione in cui la sensibilità generale si sta evolvendo. Il 90% della popolazione italiana e piemontese è contro la caccia, non per un discorso di aggressività moralistica nei confronti dei cacciatori, ma semplicemente perché prende atto che la specie umana, dopo aver fondato, per decine di migliaia di anni, la propria sussistenza sull'attività dell'agricoltura e della caccia ora non ha più questa necessità e quindi l'uccisione di specie animali per semplice divertimento non è più culturalmente accettabile.
Semplicemente questo.
Come legislatori abbiamo il dovere di muoverci nella stessa direzione rispetto ad una sensibilità culturale diffusa.
In particolare, questo progetto di legge accoglie le proposte del movimento referendario, un movimento che si muove sulla base di un consenso generalizzato e che già nel 1990 ottenne un'indicazione elettiva molto chiara, quando i favorevoli all'abolizione della caccia furono più del 90 poi non si raggiunse il quorum, ma il risultato fu decisamente chiaro ed esplicito.
Lo sforzo che chiedo di fare è quello di muoversi progressivamente verso la limitazione dell'attività venatoria, per essere in linea con la sensibilità generale dell'opinione pubblica e soprattutto delle nuove generazioni.
Non è un caso se, di anno in anno, il numero dei cacciatori continua a diminuire. Evidentemente è un indicatore.
Non è un caso, l'età dei cacciatori, di anno in anno, è sempre maggiore, perché ormai nessun rappresentante delle nuove generazioni va a caccia. Anche questa è un'indicazione.
Se la sensibilità delle nuove generazioni si muove in una certa direzione, perché noi - come legislatori - non dobbiamo seguire quest'indicazione? Queste sono le motivazioni fondamentali per cui si richiede un intervento come quello presentato nel progetto di legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lupi.
La parola al Consigliere Stara, in qualità di primo firmatario, sulla proposta di legge regionale n. 289.
Prego, Consigliere, ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Il mio intervento diventa chiaramente un intervento complessivo su tutti i provvedimenti in oggetto, perché - per assurdo - il Regolamento nel momento stesso in cui attua il richiamo in aula, riduce quella che dovrebbe essere la tutela delle minoranze, non prevedendo la possibilità d'iscrivere i relatori di minoranza.
Pertanto, il motivo per cui io e il collega Lupi abbiamo richiamato i nostri provvedimenti è anche quello di ampliare il confronto e la discussione.
Annuncio, quindi, che utilizzerò i 15 minuti che ho a disposizione.
Mi stupisce che la maggioranza non pretenda dal suo Assessore (il fatto di difenderlo è sicuramente accettabile) che faccia il compitino, così com'è previsto, perché l'intervento dell'Assessore è veramente imbarazzante, dopo tutto quello che è successo sulla caccia! imbarazzante nei confronti dell'Aula, non di chi è contro la caccia di chi ha delle posizioni intermedie o di chi, invece, è favorevole alla caccia, perché ancora prima viene il rispetto dell'Aula e delle Istituzioni.
Lei non ci ha ancora spiegato il motivo dell'urgenza.
Voi, colleghi, sapete perché stiamo discutendo il provvedimento sulla caccia? C'è qualche collega di maggioranza che è a conoscenza del motivo per cui noi oggi siamo convocati per discutere il provvedimento sulla caccia? Ci aspetteremmo che l'Assessore avesse un minimo di responsabilità per dichiarare i motivi di urgenza, perché probabilmente noi li comprendiamo (le nostre valutazioni ce le siamo fatte), ma quello che lei ha comunicato al collega Reschigna, in risposta ad un'interrogazione, molto probabilmente non corrisponde al vero.
chiaro che lei forza la mano, dopo aver più volte invitato le opposizioni a cercare di smussare i provvedimenti che lei ha inserito nella sua legge, che sono esageratamente integralisti, a favore della caccia. Se lei aprisse un tavolo, chiedesse un confronto ed un contributo (che non significa, ovviamente, il nostro voto favorevole), quanto meno ci sarebbe un lavoro di condivisione di quelle che, invece, sono considerate delle forzature esagerate.
Gli Uffici, in Commissione, hanno sottolineato questo in più occasioni individuando una decina di articoli che sarebbero addirittura in conflitto di competenze ed incostituzionali. La relazione degli Uffici è chiara.
Il provvedimento, così com'è stato redatto, potrebbe aprire, su dieci articoli, un conflitto. È in contrasto con le norme nazionali, della legge nazionale.
Lei non è neanche riuscito ad intervenire su quegli articoli, cambiando il provvedimento di legge, ma ha fatto che riportarlo in aula.
E un provvedimento così, che riguarda la regolamentazione attraverso legge regionale di tutto il processo faunistico-ambientale, richiede attenzione, perché una legge una volta approvata è approvata! Lei può portare la medaglietta ai sostenitori della caccia, anche se ne ha ancora pochi, perché sono arrabbiati soprattutto loro, però una legge va predisposta in maniera approfondita, evitando le storture che in Commissione abbiamo sottolineato, al di là delle posizioni politiche.
I nostri disegni di legge propongono un modello alternativo: quello di abolire la caccia, mantenendo la finalità di protezione ambientale del territorio piemontese.
Noi stiamo intervenendo su un fatto: lei, Assessore, probabilmente non lo vuole dire, ma ha paura che il TAR, sulla richiesta mia e dei colleghi anticaccia, che, in settimana, chiederanno la sospensiva urgente al TAR, si possa pronunciare in maniera negativa.
Io non lo so; sicuramente la sua forzatura nasce dal fatto che, come lei ha detto in altre occasioni - precedentemente - la Regione non aveva un Piano faunistico, ma è anche vero che c'era la legge regionale.
Lei, dunque, vuole compensare approvando una legge regionale ancora più integralista di quella precedente, poiché ha dei timori.
Un Assessore, però, soprattutto se fa politica da tanti anni, ha anche la responsabilità di venire in aula e dire: "Signori miei, io la penso così, la penso in questa maniera. Ho una visione e la porto avanti, non la nascondo attraverso il tappetino, attraverso il tavolo di lavoro, dicendo delle cose che poi alla fine ritiro".
Bisogna avere anche un po' di orgoglio, quando si viene in aula a difendere un provvedimento di legge! dovuto intervenire il collega Reschigna, pretendendo che lei lo illustrasse! Lei ha preso quatto fogli, ha detto quattro stupidaggini e la questione si è chiusa lì! Neanche fossimo all'asilo! Non siamo all'asilo! Un po' di responsabilità ed orgoglio personale lo dovrebbe mettere Assessore, altrimenti lei porterà a casa qualche risultato, ma non verrà sicuramente ricordato - come ha detto il Presidente della Regione - come il migliore Assessore all'agricoltura della Regione Piemonte! Signori miei, noi siamo veramente tutti basiti! Riprendo un attimo le questioni che sono state sollevate, in altre occasioni, in Commissione.
Lei, con questa legge, supera il provvedimento nazionale. Le ricordo che è nato un conflitto con gli ambientalisti su un ricorso riguardante un referendum (sono passati vent'anni) su una legge regionale. Legge regionale che era molto più controllata rispetto alla legge nazionale.
In Piemonte, dunque, avevamo lavorato per fare dei passi in avanti. Il referendum voleva farne fare qualcun altro.
Gli ambientalisti si sono resi disponibili per una trattativa, per un miglioramento, per trovare una quadra e per evitare il cul de sac in cui oggi si l'Assessore è infilato con pervicacia costante.
Dopodiché, alla fine, di punto in bianco, l'Assessore ha voluto approvare una legge peggiorativa non solo della legge regionale preesistente, ma addirittura della legge nazionale. È chiaro che qui non si tratta solo di arroganza, ma è disprezzo di un percorso democratico avvenuto fino adesso e difeso non in maniera esplicita.
Ci sono delle norme, come è stato ricordato in Commissione, in aperto contrasto con quelle costituzionali, europee, nazionali di tutela della fauna selvatica.
Lei, Assessore, introduce la commercializzazione della fauna selvatica concede la possibilità della caccia in deroga alle specie protette - come ad esempio gli uccelli e i fringuelli - e, nelle aree protette, degli appostamenti fissi.
In Commissione avevamo fatto dei ragionamenti sul fatto che riconoscevo un percorso culturale, molto più comprensibile. Sicuramente nelle province chi è abituato, da anni e da decenni, alla caccia è più legato alla tradizione storica e culturale e alle funzioni stesse della caccia, cioè quella di procurarsi cibo e di mangiare, dal mio punto di vista aveva un altro tipo di considerazione, può essere capito e compreso. Possiedo una casa in campagna e di fianco alla mia abitazione ho sempre avuto dei cacciatori, che, atavicamente e storicamente, sono nati con quel modello.
Noi, invece, stiamo trasformando - e l'Assessore lo sa bene - la caccia, da quella visione, ad uno sport. Gli elementi che lei introduce in questa legge ci sono tutti. Per cui, a maggior ragione, diciamo no.
un'attività che, di fatto, sta morendo perché nella vostra legge individuate, nell'arco di pochi anni, il crollo del numero dei cacciatori anno dopo anno, perché le sensibilità collettive mutano, cambiano in meglio, quindi non ci sono gli elementi per sostenere l'attività venatoria.
Allora, come si fa a porre rimedio? Si cerca di trasformare l'attività venatoria in un'attività sportiva. Quindi la morte degli animali come gioco e, all'interno di questo provvedimento, ci sono degli elementi che vanno in quella direzione in maniera chiara e netta, come quella, ad esempio, degli appostamenti fissi, come quella della caccia con l'arco - veramente incomprensibile come ci si ostina a mantenere questo elemento - oppure la caccia sulla neve.
La trasformazione per cercare modalità nuove, per aumentare la platea che, di fatto, oramai, è quella di persone di una certa età, perché fra i giovani questo tipo di attività va scomparendo o, comunque, in proporzione segue il crollo che voi avete indicato nella legge, di fatto, produce effetti che ho ricordato in più occasioni.
Ci sono alcune norme, come la caccia in deroga nelle aree protette, che violano persino i principi di tutela dell'ecosistema previsti dalla legge nazionale, competenza di tipo esclusivo.
chiaro che se voi porterete a casa questo provvedimento aspettatevi da noi, come dalla Lega anticaccia, tutti i ricorsi possibili. Credo che per un'attività ci sia bisogno di certezza, ma mai come nella sua gestione anche chi è favorevole alla caccia, i cacciatori stessi, vivono in un contesto di spaesamento e di incertezza: non si sa cosa fare, ogni volta le date sono incerte, ogni volta si apprendono le modifiche dai giornali: chi ha pagato il tesserino non sa, alla fine, come rispondere.
Questa è anche l'analisi della gestione di un Assessorato che produce incertezza di regolamento, di norme, di diritto, di comportamenti sul territorio su una materia che, tra l'altro, è molto pericolosa nella sua gestione pratica. Le vittime e gli incidenti per quanto riguarda l'attività venatoria sono in continuo aumento; solo questa settimana ho letto sui giornali di incidenti molto gravi che sono successi non in Piemonte, ma in altre regioni. È chiaro che i cacciatori che non sanno, esattamente, quando inizia l'attività venatoria, magari vanno a caccia quando non è possibile farlo: non è un bel segnale, non è una bella azione di regolamentazione della materia.
Ovviamente, di fatto, la legge introduce una generale, complessiva e completa deregolamentazione del settore. Anzitutto esclude, quasi come se fosse una ripicca di tipo personale, la rappresentanza delle associazioni ambientaliste da tutti gli organi consultivi, quindi anche proprio una modalità di arroganza e di disprezzo nei confronti di chi, invece, è tutelato dalla propria legittimità giuridica ad essere presente e ad essere consultato per fornire informazioni, attività e anche giudizi. Il messaggio è chiaro e netto.
L'Assessore individua, con questa legge, anche una modalità che, di fatto, non vuole avvalersi di uno strumento di ricchezza di tutte le Regioni, cioè l'ISPRA.
C'è il tentativo di incaponirsi anche con la volontà, ripetuta in più occasioni, dicendo che l'ISPRA, comunque, è un soggetto che non ha parere vincolante, ma di fatto svolge un ruolo fondamentale che lo stesso TAR ha riconosciuto nella recente sentenza che ha di fatto bloccato l'applicazione del calendario venatorio.
Credo che questo provvedimento apra dei conflitti Stato-Regione su una materia che prevede precise competenze sia in capo alla legislazione nazionale sia in capo alle Regioni, che sono individuate per completare la materia, così come la diatriba sul piano avifaunistico.
Voglio solo ricordare che sul piano avifaunistico la legge nazionale è molto chiara, non è interpretabile: non è che non sono sufficienti i piani faunistici provinciali, ma occorre il piano di coordinamento regionale e in più, i piani provinciali. È chiarissima la norma. Tra l'altro, il Piano faunistico regionale era un provvedimento che l'Assessore si è trovato già sulla scrivania perché stava per essere approvato nella scorsa legislatura e ha dovuto fare, come sempre e anche in questo caso, le cose in fretta.
Non gli interessava andare a vedere cosa il Piano faunistico prevedeva l'ha dovuto fare in fretta semplicemente per rispondere alle questioni del TAR.
Credo - rivolgo un invito alla maggioranza - che sicuramente la legge non potrà essere approvata oggi in Consiglio; se la maggioranza rimane compatta, in qualche maniera porterà a casa il risultato, anche se noi utilizzeremo tutte le forme di Regolamento possibili per impedirlo.
Credo che, da parte della maggioranza - è un appello ai Capigruppo vi sia modo e modo di uscire dalla questione; di trovare una forma che, quanto meno, individui le posizioni politiche in maniera chiara e nette, ma che porti a casa un provvedimento non raffazzonato, non sindacabile, altrimenti lei, Assessore, magari tra sei mesi, si troverà di nuovo sui giornali perché la sua legge viene ritenuta incostituzionale o in conflitto di competenza.
Credo che lei si stia dando da fare per essere il primo della classe.
Da questo punto di vista, ci sta riuscendo bene, è indubbio. La invito a confrontarsi con tutti i Capigruppo, a trovare una soluzione alternativa a questa forzatura, perché la politica, da sempre, insegna altri percorsi. Le forzature non pagano, e l'ha visto sulla sua pelle, per cui la invito a ritirare il provvedimento, ad individuare una modalità alternativa.
Siamo tutti favorevoli al fatto che la Regione sia dotata di una legge regionale che regolamenti il settore, perché credo che nessun Capigruppo da questo punto di vista, si possa dire contrario. La invito ad utilizzare una modalità che la politica sicuramente consente e che la faccia uscire da questo cul de sac.



PRESIDENTE

Grazie, collega Stara.
La parola al Consigliere Buquicchio, ancora in qualità di primo firmatario della proposta di legge regionale n. 137.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, noi lo scorso anno, più precisamente nel mese di giugno avremmo dovuto celebrare quel famoso referendum regionale. Un referendum che, se fosse stato promosso adeguatamente dalle Istituzioni, avrebbe potuto rappresentare una via d'uscita democratica per riscrivere la nuova normativa sulla caccia. Invece avete deciso di abrogare la legge regionale n. 70 del 1996, che appunto i quesiti referendari chiedevano di modificare in alcuni punti. Quindi, di fatto, il referendum è stato cancellato.
Quindi, un colpo di spugna in disprezzo alle più semplici, più elementari regole della democrazia.
Con questo colpo di spugna la Giunta non ha soltanto ignorato le richieste portate avanti per decenni da decine di migliaia di cittadini piemontesi, ma ha di fatto realizzato qualcosa di più grave, ha reso operativa la legge nazionale sulla caccia del 1992 che, come tutti sapete è largamente permissiva.
I quesiti referendari contro la caccia chiedevano l'abrogazione di alcune parti dell'allora normativa regionale vigente, in particolare il divieto di caccia per 25 specie selvatiche, il divieto di caccia la domenica, il divieto di cacciare su terreni innevati e la limitazione ai privilegi concessi alle aziende faunistico-venatorie; istanze che il nostro Gruppo, modestamente, aveva recepito presentando una propria proposta di legge che aveva quindi lo scopo di evitare il referendum.
Il principale risultato di quell'operazione di Giunta qual è stato? Che la Regione Piemonte ha abdicato di fatto al proprio dovere per molti mesi per un anno e forse più. Quindi ha rinunciato a legiferare e a normare in merito ad un argomento che, mi consenta di dirlo con tutto il rispetto Assessore, avrebbe richiesto una gestione un po' - un po'! - diversa.
Veniamo ad oggi. Con un nuovo disegno di legge, una nuova normativa sulla caccia che amplia notevolmente l'attività venatoria introducendo prescrizioni che in Piemonte non sono mai state adottate. Ad esempio, la caccia in deroga a specie tutelate a livello comunitario, la caccia nelle aree protette, la commercializzazione dei capi abbattuti da parte degli stessi cacciatori.
Quindi, misure, che rispondono alle esigenze dei cacciatori, non tengono invece, in alcun modo, conto delle specificità del territorio locale, né della tutela e della conservazione della fauna selvatica, né in alcun modo delle esigenze di chi non è cacciatore. Quindi non si è tenuto conto neanche della sicurezza delle persone che frequentano gli ambienti naturali.
Tutte queste libertà presenti nel disegno di legge rendono ancora più grave quell'escamotage burocratico che avete ritenuto di adottare per evitare il referendum del 2012, perché non solo si è privata la popolazione piemontese del diritto di esprimersi su un dibattito così delicato, ripeto come la caccia; non solo con un colpo di spugna antidemocratico è stata abrogata una norma regionale che era legittimamente in vigore, ma si palesa in modo inequivocabile la volontà di questa Giunta di andare avanti soltanto in una direzione, quella dei cacciatori e quella di tutte le attività economiche che, pur legittimamente, per carità, traggono profitto da quello che qualcuno ancora oggi spudoratamente continua a definire hobby.
Gli hobby, a casa mia, non sono di lucro! Un disegno di legge a maglie così larghe in assenza di una diffusa etica venatoria non farà altro che alimentare attitudini irresponsabili nei confronti dell'ambiente e della fauna. Il bracconaggio purtroppo è una pratica tristemente diffusa in Italia e in assenza di controlli severi e di un sistema di sanzioni che funzioni davvero come deterrente, le specie protette del nostro Paese e quelle in via di estinzione correranno continuamente il rischio di scomparire. I parchi non saranno mai oasi sicure e trappole e reti continueranno ad essere impiegate nei nostri boschi.
Nel corso della stagione venatoria del 2012/2013 l'Italia ha visto incrementarsi del 10% rispetto all'anno precedente il fenomeno del bracconaggio! Quindi, oltre 1.100 cacciatori sono stati colti in flagranza di reato a cacciare in Parchi nazionali, a catturare animali con trappole reti o archetti, a usare richiami illegali per attrarre più esemplari e soprattutto, ad abbattere specie protette e particolarmente protette. Il quadro non tiene conto delle infrazioni amministrative che sono state propinate dalle Province, ma soltanto quelle di competenza dei Tribunali.
Ne hanno fatto le spese più di cento esemplari di animali fra i più rari del nostro Paese, dai gufi reali, alle cicogne bianche e nere, alle aquile, ai falchi, ai fenicotteri e ai lupi. Il patrimonio faunistico è un bene di tutti noi! E la sua tutela dovrebbe essere il principio di fondo di qualsiasi legge che lo riguardi.
I continui riferimenti alla tutela della fauna e alla conservazione della biodiversità cui il disegno di legge si richiama costantemente non sono altro, purtroppo, che implicazioni di facciata che rivestono un ruolo del tutto secondario rispetto alla visione che permea tutto l'articolato.
Il principio di fondo che sottende agli articoli è la mercificazione del patrimonio faunistico, che diviene un bene economico da gestire nell'ottica di ricavarne il maggior profitto possibile.
"La Regione riconosce il rispetto dei diritti degli animali promuovendone la cura e la presenza nel proprio territorio al fine di garantire una corretta convivenza con l'uomo". Questo è quanto è scritto nel comma due dell'articolo 6 dello Statuto di questa Regione! Peccato dover constatare che nel disegno di legge non vi è un solo riferimento al rispetto dei diritti degli animali! Una sensibilità sempre più diffusa nell'opinione pubblica. Come si fa ad ignorare? Come si fa ad andare contro questo? Anzi, gli animali vengono addirittura commercializzati! All'articolo 19 del provvedimento che cosa si legge? "La Giunta regionale, al fine di promuovere la valorizzazione economica della selvaggina, promuove la commercializzazione della fauna selvatica". Ma siamo pazzi? Un aperto incentivo, insomma, a che cosa? Al bracconaggio! Questo è l'articolo 19 della disegno di legge! Assessore, per cortesia, lo riveda! Quindi, un aperto incentivo, oltre che al bracconaggio, a un ruolo economico che riveste la fauna selvatica.
Cosa leggiamo all'articolo 3? "Attività anche commerciali volte a valorizzare il ruolo economico della fauna selvatica".
Non si possono non tenere in considerazione, Assessore, i rischi di quest'attività specie in periodi di difficoltà economiche come questo. Dal momento in cui la fauna cacciata non è più esclusivamente destinata al consumo familiare, ma anche al commercio, è lecito pensare che molti cacciatori supereranno tranquillamente i limiti di carniere.
Questi tentativi di valorizzare l'attività venatoria non erano presenti nella vecchia legge. L'impostazione dell'attuale disegno di legge è gravemente peggiorativo rispetto alla legge regionale del 1996, perch l'attività venatoria in tutte le sue modalità viene ampliata! Anziché, come ci si sarebbe aspettato, ridimensionata. Ed è in aperto e palese contrasto con la promozione di quel moderno approccio alla caccia cui il disegno di legge fa riferimento al comma 1 dell'articolo 3 e con la valorizzazione delle risorse faunistico-territoriali di cui si parla nell'articolo 2.
Approcciarsi in modo moderno alla caccia, Assessore, non significa introdurre nella nostra regione forme di caccia che prima non esistevano e non sono mai esistite, come la possibilità di caccia in deroga alle specie protette o prevedere come controllo della fauna selvatica solo ed esclusivamente gli abbattimenti e non i metodi ecologici.
Il nostro Gruppo - Assessore, lei lo sa e lo sanno anche tutti i colleghi - non è per un approccio estremista al problema; infatti, siamo perfettamente consapevoli della necessità di tutelare, oltre che il patrimonio faunistico, anche quello agricolo e boschivo e, non ultima l'incolumità degli automobilisti. Non neghiamo, né sottovalutiamo, le preoccupazioni degli agricoltori per i continui e seri danni che sopratutto, gli ungulati causano a colture e a terreni.
Conosciamo le cifre e siamo preoccupati del sensibile incremento nell'ultimo decennio, dei danni provocati da questi animali nel nostro Paese. Pertanto, siamo favorevoli al contenimento di alcuni esemplari della fauna selvatica, a patto che questi creino gravi e accertati problemi alle attività dell'uomo e solo nel caso in cui siano state percorse, senza ottenere risultati, altre vie di tipo ecologico e non cruente.
Noi siamo per un'attività venatoria di cui se ne accerti scientificamente la sostenibilità; non siamo per negare, ma per regolamentare. Questa, a nostro avviso, è la giusta interpretazione di una caccia moderna.
Oggi, il disegno di legge oggetto di questa bella discussione, invece non regolamenta un bel niente; è una spudorata carta bianca concessa ai cacciatori e, sinceramente, di moderno non ha proprio nulla.
Sono troppi i provvedimenti che vengono demandati alla Giunta, che di per sé costituiscono un elemento che contribuisce alla completa deregolamentazione dell'attività venatoria. La Giunta decide in modo autonomo le specie cacciabili, il calendario venatorio, i limiti di carniere, le norme regolamentari, sottraendo di fatto la definizione di questi importantissimi aspetti al confronto e al dibattito democratico del Consiglio regionale! Non si può pensare che questi provvedimenti vengano decisi da un ristretto gruppo di persone appartenenti ad un'unica parte politica, che in molte circostanze, purtroppo, si è dimostrata in aperta sintonia con il mondo venatorio, e solo con lui.
Il nostro Gruppo ha rinunciato a presentare emendamenti a questo disegno di legge perché ritiene che l'intero articolato sia completamente da riscrivere e che non siano sufficienti aggiustamenti qua e là in corso d'opera.
anacronistico, perché non tiene conto dell'aspetto conservativo di molte specie appartenenti alla nostra fauna, che sono in evidente sofferenza per le trasformazioni del territorio; perché ignora in toto le richieste delle numerose associazioni ambientaliste che hanno espresso attraverso attente e documentate osservazioni, contrarietà al disegno di legge; perché non recepisce lo spirito e le indicazioni dei requisiti referendari; perché non prevede sanzioni severe nel caso di gravi violazioni amministrative! Ultimi, non per importanza, ci sono i fatti accaduti in questi ultimi giorni: lo stop alla caccia attraverso l'ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale e la conseguente approvazione, in tempi record, di un nuovo calendario venatorio per la stagione 2013-2014, contro cui Pro Natura e LAC hanno già annunciato la presentazione di un altro ricorso.
A tale proposito, lo sbaglio può starci, per carità, ma perseverare è diabolico. Un anno fa, lo stesso TAR, con ordinanza n. 863/2012, aveva accettato il ricorso delle associazioni ambientaliste che chiedevano la sospensione dell'efficacia di alcune delibere della Giunta regionale che approvavano il calendario venatorio regionale in assenza del piano faunistico-venatorio e altri documenti. Un anno dopo, come se niente fosse la Regione ha approvato, con delibera di Giunta, il calendario venatorio di nuovo in assenza del piano faunistico-venatorio! Com'è facile intuire, le associazioni ambientaliste si sono rivolte nuovamente al TAR e quest'ultimo ha sospeso, per l'ennesima volta, i provvedimenti, scaricando di fatto le velleitarie doppiette.
E la Giunta come si muove? In tal senso risponde dicendo che risolverà anche questo ennesimo problema che è stato creato. Ma chi lo ha creato? La Magistratura? Si può pensare che la Magistratura crei volontariamente un problema? Se questa è la mentalità di chi governa questa Regione, non possiamo che prenderne atto per l'ennesima volta. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Prima di avviare la discussione generale - c'è spazio per svolgere ancora due interventi - ricordo che - in apertura non l'ho detto e me ne scuso - alle ore 13, in Sala Viglione, si terrà l'incontro con le associazioni dell'ACNA di Cengio; per chi è interessato, ci rivedremo lì.
Allo stato attuale, sul solo disegno di legge n. 323 sono stati presentati 557 emendamenti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Prima di entrare subito nel merito, intervengo su questioni di metodo anche perché ho ascoltato la brevissima illustrazione dell'Assessore al suo disegno di legge e la considerazione rispetto alla decisione di proporre il suo disegno di legge e, conseguentemente, anche le proposte di legge - io stessa sono firmataria della proposta di legge a prima firma del Consigliere Stara - per avere un'ampia discussione.
Quindi, la decisione di porre il disegno di legge all'o.d.g. del Consiglio è stata assunta per svolgere un'ampia discussione. Già in questi primi momenti c'è un reciproco non ascolto, che fa sì che ognuno porti le proprie tesi, senza provare a costruire un provvedimento che, magari, non veda il consenso di tutti, ma che possa sentire tutte le opinioni.
La volta scorsa, lei ha detto, un po' a latere del Consiglio, che la delega sulla caccia, in realtà, non la vorrebbe nessuno nella Giunta. Credo che questa delega, a lei sicuramente, dia molto lavoro, in quanto, spesso e volentieri, deve riparare i danni provocati da azioni precedenti e fa sì che anche questo Consiglio continui a dedicare molte ore alla caccia. In precedenza si è già discusso sul tema del referendum ed è iniziato l'esame del nuovo disegno di legge in Commissione.
Per rispettare il tempo di tutti, francamente ritengo necessario individuare una soluzione in un'altra direzione, che permetta al Consiglio regionale di occuparsi anche di altri temi e non solo di quello della caccia, sarebbe interesse di questa Assemblea e, se si crede che il Consiglio regionale possa servire a qualcosa, anche della comunità piemontese.
Invece, intraprendiamo un altro percorso: è stato enunciato il numero di emendamenti, che con il procedere della discussione, nel caso non ci siano nuovi colpi di scena, potranno aumentare.
Nell'ambito di questa forzatura non si è assolutamente tenuto conto dei soggetti che, in qualche modo, possono esprimere la loro opinione all'interno del disegno di legge. Tra l'altro - mi rivolgo all'Assessore Sacchetto - mi sono stupita di ricevere una nota da parte della Coldiretti che ora leggerò. Sono dichiarazioni della Coldiretti e non di animalisti integralisti, di cui magari l'Assessore pensa possa portare in quest'Aula la voce! Tale nota, con la quale Coldiretti ci sottopone una richiesta ulteriore di modifiche, recita: "La nostra desidera essere una proposta costruttiva per un'equilibrata gestione del territorio. Tra le varie proposte a nostra conoscenza ci pare di notare uno sbilanciamento a favore di tesi di parte a volte, in direzione del mondo venatorio e, altre, in direzione di un rigido ambientalismo".
Ripeto, credo che forse già nell'illustrazione dell'Assessore ci fosse bisogno per lo meno di far comprendere il perché si levino anche le voci del mondo dell'agricoltura; tra l'altro, un'altra sua delega è quella quindi francamente non comprendo come la Coldiretti adesso ci proponga delle modifiche, se non proprio perché si ritiene che la proposta non sia equilibrata. Coldiretti dà la disponibilità al confronto al fine di costruire un percorso legislativo equilibrato e nell'interesse dell'economia e della vivibilità del nostro Piemonte. Queste sono le voci del mondo dell'agricoltura.
Non sto a ricordare - l'abbiamo già detto più volte in questa sede e nelle Commissioni - che lo stesso mondo ha voci diverse: sicuramente alcune sono più integraliste e altre, invece, sono interessate ad arrivare ad una soluzione che possa rappresentare una mediazione.
Poi, chiaramente, l'interlocuzione non è avvenuta con il mondo animalista, con il quale l'Assessore finisce sempre per avere rapporti mediati dal TAR, quindi dai giudici. Credo che questo sia un problema dell'Assessore, ma che sia anche un problema della stessa Regione, anche se pensiamo soltanto a cosa possa voler dire in termini economici, proprio perché abbiamo continui ricorsi; ovviamente poi la Regione interviene per cercare di rispondere alle richieste che vengono fatte dai giudici e chiaramente si intravede una non-azione e una non-programmazione da parte dell'Assessore e della Giunta.
Alcuni colleghi hanno invitato l'Assessore ad arrivare ad una soluzione, che magari possa - come si dice - scontentare tutti, ma che possa rappresentare un passo avanti. Non mi sembra, appunto, che nella sua proposta questo sia stato raccolto, per lo meno al momento. A meno che l'Assessore non abbia in mente di tirare fuori dal cilindro altre soluzioni non dico il coniglio, chiaramente, visto il tema di cui parliamo...
A questo punto, francamente, non comprendo proprio quali siano le sue intenzioni.
già stato ricordato in diverse sedi che era stato costruito un tavolo, a cui tra l'altro il mio Gruppo - la sottoscritta - aveva anche accettato di partecipare; e, tra l'altro, c'era stata anche la possibilità di provare a verificare gli emendamenti proposti dallo stesso Assessore. Ma non abbiamo mai avuto modo di poterne discutere, anche perché si trattava di emendamenti che in qualche modo provavano ad andare nella direzione di ridurre le specie cacciabili e di ragionare sulla questione delle domeniche, ancorché, appunto, potessero essere proposte che non accontentavano pienamente quello che consideriamo il mondo animalista anche se vorrei un po' rifuggire da queste rappresentazioni, che sono anche un po' stereotipate, come le dichiarazioni con cui l'Assessore - e l'ho già detto la volta scorsa - contrappone le "sensibilità cittadine" alle "sensibilità della campagna".
Credo che questi tipi di sensibilità in parte esistano, ma in realtà deve essere prestata un'attenzione al mondo animale - che, come hanno già detto i colleghi, va ben oltre, anche numericamente, quella verso l'attività venatoria - che deve in qualche modo trovare la possibilità di essere ascoltata. E non si tratta - come ho già detto la volta scorsa delle posizioni cosiddette radical chic del mondo animalista cittadino perché in realtà andiamo ben oltre rispetto a questo.
Dico quindi all'Assessore, proprio perché ormai i dieci minuti sono finiti - ma tanto avremo modo di continuare a discutere tecnicamente, a meno che l'Assessore non ci prospetti un altro percorso - che sarebbe già interessante capire se gli emendamenti che ci aveva proposto vengono ripresentati o sono stati accantonati - non ho ancora avuto modo di poterlo verificare - perché chiaramente su questi si potrebbe riaprire un ragionamento, visto che - appunto - il tavolo non è più stato riconvocato.
Credo che questi emendamenti non porterebbero ad un disegno di legge ottimo, ma per lo meno proverebbero a correggere alcune storture, come appunto il numero delle specie cacciabili, che addirittura cresce: anzich provare a contenerlo, infatti, vediamo che questo aumenta rispetto alla proposta iniziale dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei approfittare di questo primo intervento per leggere all'Assessore - non so se ha mai avuto l'occasione di farlo - la prefazione che aveva scritto Enzo Ghigo, allora Presidente della Regione Piemonte quando fu approvata la legge n. 70, nel 1996. Tra l'altro, in aula ci sono alcuni Consiglieri che già allora erano presenti e, tra il pubblico, siede uno degli estensori di quella legge, l'ex Consigliere Bruciamacchie, che saluto.
Voglio leggere la prefazione del Presidente Ghigo perché per alcuni aspetti è illuminante.
Diceva: "Con l'approvazione della legge 70/96, la Regione Piemonte dispone finalmente di una norma organica e completa, che si propone di attuare una salvaguardia e un recupero dell'equilibrio ambientale e faunistico e di dotare il territorio di strutture atte alla protezione e promozione della fauna autoctona.
Questo prestigioso obiettivo richiede soprattutto una maggiore responsabilizzazione dei cittadini e, in primo luogo, degli organismi associativi che a vario titolo si occupano del problema. In tal modo si potrà superare definitivamente anche l'annoso conflitto fra esigenze venatorie, agricoltura e ambientalismo, perché una gestione faunistica moderna valorizzerà l'ambiente nel suo complesso, specie nelle aree marginali e montane.
La Regione assumerà iniziative per promuovere una cultura faunistica ovvero una sempre maggiore consapevolezza fra i cittadini della ricchezza del patrimonio faunistico e ambientale. La conservazione di tale realtà sarà assicurata mediante la predisposizione di un piano faunistico regionale.
La legge 70/96 individua le caratteristiche essenziali e le linee di utilizzo su cui dovrà muoversi l'azione amministrativa in questo ambito.
Questo, dunque, sia il punto di arrivo di una laboriosa e proficua attività che ha coinvolto cacciatori, agricoltori, ambientalisti e Amministratori e che pone fine ad un periodo di incertezza. Sia un punto di partenza per dare finalmente al mondo venatorio regionale un assetto a livello europeo, che corrisponda in modo efficace alle esigenze dell'intera comunità piemontese".
Questo scriveva il Presidente Ghigo nella presentazione della legge 70 del '96, quella legge che voi l'anno scorso avete abrogato, sbagliando.
Quell'abrogazione, infatti, non è stata la soluzione, ma un modo per evitare il referendum: lo si è evitato in quel momento, ma i problemi sono rimasti aperti.
Perché, Assessore, ho letto questa prefazione? Perché noi vorremmo richiamarci a quei principi che la legge 70 - quella che, appunto, è stata abrogata - aveva fissato 17 anni fa: 17 anni fa! Poi ci sono delle mancanze che si sono verificate nel corso degli anni a cominciare dal fatto che non si è mai elaborato un Piano regionale faunistico-venatorio, che avrebbe permesso di ovviare anche a quelle osservazioni che il TAR ha fatto l'anno scorso e che ha nuovamente fatto quest'anno. Avevamo intrapreso un percorso in Commissione e poi, su sua proposta, in un gruppo di lavoro che ci avrebbe permesso - credo - di arrivare ad un punto di incontro.
Certo, ci sono posizioni opposte: in quest'Aula ci sono posizioni che vanno nella direzione dell'attività venatoria e altre contrarie all'attività venatoria, ma in quel gruppo di lavoro avevamo fissato gli elementi per cercare di trovare, almeno su alcune questioni cruciali, una mediazione. E lei cosa fa? Dopo tre riunioni della Commissione competente e dopo una sola riunione del gruppo di lavoro, richiama il disegno di legge in aula e rompe in modo irrimediabile - spero di no - un confronto che si era aperto all'interno delle forze politiche presenti in quest'Aula.
Non siamo in una situazione normale in Piemonte. Ne abbiamo già parlato la scorsa settimana: l'anno scorso la Giunta regionale è stata costretta per evitare il referendum, ad abrogare la legge n. 70 e dopo quella decisione si è messa in pericolo l'attività venatoria e il TAR aveva bocciato il calendario venatorio, come ha fatto nuovamente quest'anno.
Non più tardi di tre o quattro mesi fa in aula avevamo ricordato, a lei, Assessore, e alla Giunta regionale, di porre rimedio a quelle mancanze che avrebbero portato nuovamente il TAR a pronunciarsi contro il calendario venatorio. Mi riferisco, in particolar modo, al parere dell'ISPRA e mi riferisco, in particolar modo, alla mancanza del Piano regionale faunistico venatorio.
Non siamo in una situazione normale; non siamo in una situazione tranquilla, come può esserci in altre Regioni. C'è una situazione di difficoltà, di un confronto non sereno su questa materia. Ecco perch Assessore, mi rivolgo a lei, e in particolare alla maggioranza: per gestire questa materia ci vuole capacità di equilibrio, di mediazione e di confronto. Non possiamo rompere questo equilibrio, altrimenti rischiamo di fare danni, soprattutto a chi vuole portare e condurre l'attività venatoria, ma anche a chi è contrario.
possibile trovare un punto di mediazione su alcune questioni? Noi pensiamo di sì. Pensiamo che sia possibile trovare punti di mediazione e andare nella direzione di un'attività venatoria moderna, che stia all'interno di un quadro europeo.
Quello che le chiediamo, che le abbiamo chiesto un anno fa, l'abbiamo anche chiesto pochi mesi fa e continuiamo a chiederlo oggi. Ecco perché è un gravissimo errore politico aver richiamato questo disegno di legge in aula. Si ritorni nel gruppo di lavoro; si ritorni a confrontarci e a trovare quelle mediazioni necessarie, perché il suo disegno di legge rischia, se così venisse approvato, di portarci indietro, e non di poco.
Noi abbiamo bisogno di guardare avanti, di guardare al futuro. Occorre guardare alle difficoltà che oggi vive anche il mondo venatorio su tutto il territorio regionale.
Guardiamo qual è la situazione; guardiamo la situazione attuale: è una situazione di difficoltà, per quanto riguarda la presenza della fauna nella Regione, e gli squilibri presenti sul nostro territorio sono stati ricordati anche dagli interventi precedenti. Sappiamo qual è la situazione e cosa hanno denunciato e continuano a denunciare le associazioni agricole per i danni causati da alcune specie animali. Ecco perché, Assessore e maggioranza, dobbiamo ritornare a discutere e a confrontarci in Commissione. Le prove di forza, in particolare su questa materia, non servono a nulla.
Io sono in Consiglio dalla legislatura iniziata nell'anno 2000: si era tentato una revisione della legge n. 70 e non si è fatto nulla. Stessa cosa è successa nella scorsa legislatura.
Se lei continua in questo modo, certo, c'è la legge n. 157 e l'attività venatoria nella nostra Regione continuerà, a meno che il TAR non sospenda nuovamente il calendario venatorio, però credo sia necessario guardare al futuro, guardare in avanti, e questo lo si può fare cercando di elaborare una legge moderna, una legge all'altezza delle difficoltà che ci sono su questa materia.
Credo che mediazioni si possano trovare.
Le voglio leggere un passaggio del comunicato elaborato dal WWF di alcuni mesi fa, che si riferiva al suo disegno di legge: "Il WWF si opporrà a questa legge anacronistica, e con tante altre associazioni si schiererà a favore di soluzioni più moderne e in linea con gli orientamenti comunitari che non vietano l'attività venatoria, ma la regolamentano in funzione del mantenimento degli equilibri ecologici del territorio".
Lo scrive il WWF. Non scrive "lavoreremo per eliminare l'attività venatoria", ma scrive: "Lavoriamo per trovare un equilibrio e per mettere l'attività venatoria in linea con quello che prevedono le norme comunitarie".
Ecco perché, Assessore, occorre un'ulteriore riflessione.
Ritorniamo in Commissione, ritorniamo all'interno del gruppo di lavoro e apriamo una discussione, anche perché, Assessore e maggioranza, cosa serve questa prova di forza? Intanto, se il TAR non sospende - e credo che prima di domenica non sospenderà il calendario venatorio - domenica si a prirà l'attività. Dopodiché, questa legge, anche se dovesse essere approvata (anche se penso che con la presenza degli emendamenti non so se a Natale avremmo la legge) vuol dire che questo Consiglio regionale affronterà solo questo...



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



MULIERE Rocco

Ho finito.
Abbiamo molti mesi davanti: possiamo fare una legge in previsione del prossimo anno venatorio. Non c'è la necessità di approvarla adesso, facendo un brutto lavoro. Abbiamo la possibilità di trovare ed elaborare una legge moderna e all'altezza dei tempi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
Ricordo che alle ore 13 è previsto un incontro in Sala Viglione tra l'Ufficio di Presidenza, i Capigruppo e i rappresentanti delle Associazioni della "Val Bormida Pulita", che hanno chiesto un incontro, mentre martedì prossimo verranno ricevuti i Sindaci.
La nostra discussione generale inizierà oggi pomeriggio presumibilmente intorno alle 15/15.15 dopo la trattazione del question time, con il primo intervento della Consigliera Spagnuolo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.59)



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