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Dettaglio seduta n.371 del 17/09/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Comba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Come concordato, in assenza del numero legale, iniziamo con la trattazione del sindacato ispettivo


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1601 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Affidamento a SADI - Servizi Industriali di prelievo e trattamento di ceneri e scorie dell'inceneritore di Torino Gerbido"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g, inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1601 presentata dal Consigliere, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
La risposta all'interrogazione "cade a fagiuolo", come si suol dire, in quanto proprio ieri c'è stata un'audizione con i vertici di TRM, di Acqua Piemonte e di ATO-Rifiuti. Già i citati, nonché l'Assessore Ravello, hanno dato una parziale risposta a questa interrogazione. Credo fu depositata sicuramente prima di aprile, infatti dice che l'inceneritore di Torino potrebbe iniziare quanto prima, invece oramai ha già iniziato la sua attività.
Come tutti sanno, ovviamente i torinesi, ma immagino anche gli altri la SADI Industriale rientrava nell'accordo di programma sulla delocalizzazione o spostamento in un altro sito produttivo, in quanto impianto fortemente inquinante, trattante rifiuti pericolosi, industriali e non.
Tra l'altro, la SADI Industriale avrebbe vinto il bando di gara, sia per il recupero, stoccaggio e trattamento delle scorie sia per il recupero stoccaggio e trattamento delle ceneri. Le due risultanti, quindi, da prodotti di combustione dell'inceneritore di Torino.
gioco forza un'ulteriore preoccupazione, che si aggiunge alla preoccupazione dei dati, dal mio punto di vista e dalla formazione politica che esprimo, relativi alla certezza sull'inquinamento che produce l'inceneritore di Torino.
Chiediamo quindi all'Amministrazione regionale, non potendole chiedere a TRM o ad ARPA, delle rassicurazioni in merito alla delocalizzazione dell'impianto o, come è stato detto ieri dall'Assessore Ravello, quanto meno al trattamento delle scorie e delle ceneri in uno dei siti di proprietà di SADI, Servizi Industriali S.p.a, non sito nell'hinterland della città torinese.
Ribadisco - non dovrei ricordarlo perché lo sanno già tutti, ma mi piace sottolinearlo - che la città di Torino è una delle città più inquinate del mondo, ed è la seconda più inquinata in Europa dopo Plovdiv in Bulgaria. Questo non per particolari demeriti della politica in questo caso (ovviamente ci sono colpe e responsabilità, ma non diverse da altre città italiane), ma anche per la particolare conformazione orogeografica che fa sì che la Pianura Padana sia un catino cinto dalle Alpi a nord e ad ovest e dall'Appennino Ligure a sud. Durante l'inverno, quindi, il ricambio d'aria è molto limitato.
Per questo motivo, come ho già ripetuto più volte, andare ad inserire ulteriori impianti insalubri in un'area del genere, non è una scelta politica lungimirante.
Chiedo, in merito, di poter ridurre e di avere un atto ben preciso o almeno una risposta (se sarà positiva si potrà produrre un atto di indirizzo), per ridurre le fonti di inquinamento nella nostra, purtroppo già martoriata, provincia e regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come ha già detto il Consigliere Bono, ieri in V Commissione si è svolto un approfondimento sul tema, con la presenza dell'Assessore Ravello.
Ho la risposta scritta fornita dagli Uffici, ma, rispetto a questo, non ci sono aggiornamenti rispetto alla discussione fatta ieri in Commissione dove mi pare siano stati assunti impegni e volontà di collaborare sul punto.
Da informazioni assunte dalla Società TRM emerge che nel giugno del 2012 venivano pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale Europea i bandi di gara relativi a: servizio di prelievo, trasporto e recupero dei prodotti sodici residui provenienti dal costruendo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti ubicato in Torino, località Gerbido riferiti Lotto 1 e Lotto 2, con l'importo, a base di gara, di euro 1 milione e 540 mila euro per ciascun lotto; e servizio di prelievo, trasporto e trattamento delle ceneri provenienti dal costruendo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti ubicato in Torino, località Gerbido - Lotto 1 e Lotto 2 - sempre con importo a base di gara di 770 mila euro per ciascun lotto.
In data 3 luglio 2012 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea il bando di gara relativo al servizio di prelievo, trasporto e recupero delle scorie provenienti dal costruendo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti ubicato in Torino, località Gerbido - Lotto a - Lotto b - Lotto c - Lotto d - con un importo, a base di gara, di euro 2.232.500,00 per ciascun lotto.
Si segnala, infine, che nella documentazione amministrativa allegata alle offerte, SADI, Servizi Industriali S.p.a, ha dichiarato che i residui verranno trasportati e stoccati negli impianti di: relativamente alle Ceneri: impianto di Barricalla- Collegno (TO) e impianto PD Industriegesellshaft - Puschwitz - Germania relativamente ai PSR: impianto GTS - Teutschental - Germania e impianto di Barricalla - Collegno (TO) relativamente alle Scorie: impianto di Barricalla - Collegno (TO) impianto La Torrazza loc. Fornace Nigra Torrazza Piemonte (TO) e Cava Calcinato - Calcinato (BS).
Inoltre, la Società TRM, raccogliendo le sollecitazioni pervenute da ATO-Rifiuti, Provincia di Torino e dai Comuni interessati, nel trasmettere le informazioni richieste per dare risposta a questa interrogazione, si impegna, nell'ambito dell'autonomia contrattuale commerciale tra le parti ad individuare soluzioni concordate, volte ad evitare il trattamento nel sito SADI di Orbassano dei rifiuti prodotti dal termovalorizzatore.
Copia scritta dell'interrogazione è depositata in Consiglio.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1635 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Apertura RSA a Livorno Ferraris"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
1635, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Illustro brevemente l'interrogazione, aspettando la risposta da parte dell'Assessore Cavallera, riguardante la RSA di Livorno Ferraris, comune in provincia di Vercelli.
un iter che va avanti dalla fine degli anni '70, quando il piccolo ospedale del Comune "Maria Assunta", sito in via Donisotti, era stato acquisito dall'allora U.S.L, fino ad una successiva trasformazione in residenza socio-assistenziale.
Nel 2011, dopo una serie di vicissitudini che hanno prolungato i lavori delle imprese appaltatrici, veniva terminata la struttura e veniva trasformata in R.S.A, con 60 posti letto residenziali e 20 posti semi residenziali come CD, Centro Diurno Integrato.
La gestione del centro veniva affidato al consorzio locale, quindi CISAS di Santhià, il quale tuttavia esprimeva l'esigenza di ricevere la struttura già completa di arredi, altrimenti era vuota e inutilizzabile.
Al fine di reperire i fondi necessari all'acquisto di detti arredi, il Comune alienava i terreni facenti parte dell'eredità Vaj ad Orbassano suddividendo il ricavo in due/terzi all'ASL e un/terzo al Comune stesso per un importo totale di circa 140 mila euro. A questo punto, con deliberazione di Giunta comunale del 2011 si è dato indirizzo per autorizzare l'impegno di spesa di 278 mila euro, quale trasferimento all'ASL per la copertura dei costi inerenti l'acquisto degli arredi e delle attrezzature necessarie a R.S.A.
Alla fine il Comune, nel maggio del 2012, con una delibera votata in Consiglio comunale, approva la convenzione, in merito alla quale si formalizzava, da una parte, l'erogazione del contributo all'ASL e dall'altra, si garantiva al Comune di Livorno Ferraris la proprietà di parte degli arredi e delle attrezzature acquistate.
Le ultime notizie in mio possesso risalgono a maggio 2012; non sono riuscito a recuperare altre informazioni direttamente dal Comune o dall'ASL.
In questi anni ricordo che la Regione Piemonte ha erogato contributi per la realizzazione e la ristrutturazione della RSA di Livorno Ferraris pari a un 1 milione 500 mila euro tra il 2001 e il 2008.
Concludo, chiedendo al Vicepresidente Cavallera, nonché Assessore alla sanità, se mi può informare sulla situazione e quali azioni la Regione intende intraprendere in merito. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione illustrata si comunica quanto segue.
Come correttamente prospettato, la struttura in argomento è stata realizzata fruendo di contributi regionali e statali concessi all'ASL di Vercelli, realizzatrice e proprietaria della struttura.
A lavori ultimati, la struttura non risulta al momento ancora attiva in quanto necessita dell'autorizzazione al funzionamento per acquisire il diritto all'esercizio dei servizi e delle attività di assistenza sociosanitaria, ai sensi della legge regionale 1/2004.
Secondo quanto previsto dalla legge regionale, l'autorizzazione è concessa alla persona fisica qualificata come titolare dell'attività che intende esercitare oppure al legale rappresentante della persona giuridica o della società; pertanto spetta al proprietario della struttura procedere all'individuazione del gestore della stessa.
Inizialmente l'ASL di Vercelli ha stipulato un accordo/convenzione con il CISAS, al fine di affidare a quest'ultimo la gestione della struttura tuttavia, a causa di difficoltà finanziarie interne al CISAS, tale accordo non ha avuto seguito.
Nel frattempo, occorre rilevare che la Regione nell'ambito delle proprie funzioni di programmazione, coordinamento e verifica, ha fornito con l'approvazione della deliberazione di Giunta 29-5369 del 21/02/2013, le linee di indirizzo per l'esternalizzazione dei servizi sociosanitari erogati nelle strutture residenziali di proprietà delle ASL, definendo alcuni criteri di efficacia ed efficienza per affidare la gestione dei servizi sociosanitari erogati nelle strutture residenziali.
Ad oggi risulta agli Uffici regionali che l'ASL di Vercelli, in qualità di proprietario della struttura, stia predisponendo tutti gli atti ai fini dell'individuazione, secondo regole di trasparenza, massima partecipazione ed imparzialità, di un soggetto gestore dell'attività diverso dal CISAS mediante una gara di concessione da predisporre secondo le linee di indirizzo regionali. Questo quanto ha riferito l'ASL di Vercelli.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1680 presentata dal Consigliere Ronzani inerente a "Nuovo episodio di inefficienza del 118"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
1680, presentata dal Consigliere Ronzani, che ha la parola per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

La Commissione sanità nei giorni scorsi ha deciso - in ragione anche di episodi come questo, che personalmente ho denunciato più volte in Commissione e in Aula - di procedere ad una verifica sul campo riguardante il funzionamento del "118" nel nostro quadrante.
Questo perché - come lei Assessore, saprà sicuramente - a distanza di un anno e mezzo dalla sua riorganizzazione, s'impone una riflessione, dato che il bilancio di questa esperienza - meno per quanto riguarda questo quadrante - è un bilancio fallimentare. Criticità, disfunzioni inefficienze, episodi gravissimi sono all'ordine del giorno.
singolare che anziché rimuovere le cause di questi problemi, l'unica preoccupazione sia stata - mi riferisco ad alcuni comportamenti che ha assunto la Direzione regionale - di andare alla ricerca di chi ha segnalato al sottoscritto queste gravi disfunzioni.
Assessore, gran parte dei problemi che si stanno verificando sono secondo me, la conseguenza diretta del modo in cui si è deciso di procedere alla riorganizzazione del "118".
La centrale operativa di Novara svolge unicamente funzioni di call center e questo naturalmente è tutto fuorché un'effettiva riorganizzazione del sistema.
A Verbania la sede della centrale operativa - nuovissima - è stata abbandonata (spero lo verificheremo andando a Verbania); a Biella era stata individuata nel nuovo ospedale; quella di Novara, è stata costituita ex novo, non so con quali risparmi per l'Amministrazione regionale in termini di costi della sanità.
Siccome il "118" è una risorsa dall'importanza strategica, con quest'interrogazione da una parte denunciamo questo episodio, ma dall'altra chiediamo all'Assessore regionale quali provvedimenti intenda assumere o abbia assunto per impedire che questi episodi possano verificarsi, non prima di aver però ricordato che consideriamo positiva la decisione che dovrà essere tradotta in un sopralluogo concreto sulle quattro ASL del quadrante per capire dal vivo quali sono i problemi che emergono soprattutto alla luce di questi episodi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Credo che il Consigliere Ronzani sarà d'accordo che piuttosto che leggere una traccia specifica riferita a quest'episodio, che poi è tutto da indagare, nel momento in cui se ne conoscesse effettivamente la portata sia meglio che io svolga una considerazione/risposta in ordine alla problematica più di carattere generale.
Noi abbiamo preso atto e aderiamo a questo sopralluogo, in modo tale che si possa svolgere nel migliore dei modi, mettendo i Consiglieri in condizione di conoscere tutti gli aspetti organizzativi.
Abbiamo realtà molto più imperniate storicamente sul centro di riferimento (il Torinese e il Cuneese) mentre altre sono più articolate avendo vissuto - di questo va tenuto conto - processi di riorganizzazione una ventina di anni fa sotto il profilo di Province nuove.
C'era già stata l'esperienza dei comprensori regionali che aveva in qualche modo riconosciuto l'esistenza di queste aree, che allora furono chiamate ecologiche, economiche, con poli di attrazione sotto tutti i punti di vista.
Il quadrante nord-est della Regione Piemonte è un'area indubbiamente policentrica; nel localizzare determinati servizi, devono essere compiute delle adeguate riflessioni. È sempre difficile intervenire laddove sono in corso processi di riorganizzazione; prudenza vorrebbe che si completasse la riorganizzazione e si desse un giudizio a regime per poi rilevare eventuali necessità di miglioramento e perfezionamento.
Questo il mio approccio al problema.
Si tenga conto, però, che per quanto riguarda il "118" occorre dare corso, da parte delle Regioni, al numero unico delle emergenze. Si tratta del famoso "112" europeo, rispetto al quale l'Unione Europea ha già richiamato l'Italia (credo abbia ricevuto una blanda sanzione, per ora) ponendo delle scadenze da rispettare.
La settimana scorsa, in sede di riunione interregionale, abbiamo acquisito gli elementi da quelle Regioni - pochissime - che sono già partite sotto questo profilo.
Stiamo inoltrando una richiesta alla controparte ministeriale governativa, per dare corso a questa unificazione, che corrisponde ad un obbligo previsto da una Direttiva comunitaria. Come sapete, in Italia, per un po' s'ignorano gli obblighi comunitari, ma alla fine occorre attuarli! Il numero unico riguarderà Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Sono tutti i numeri di servizio pubblico, compreso il 118.
Lì ci sarà la presenza di un call center unificato, che viene definito "call center laico", poiché non sarà una forza piuttosto che un'altra a gestirlo; sarà un call center unico che smisterà - unificandole - le emergenze, a seconda del caso.
Pertanto, rimando l'acquisizione più diretta di dati e conoscenze al sopralluogo che dovrà essere svolto.
Ho voluto richiamare quest'aspetto, poiché mettiamo mano alla completa e migliorativa riorganizzazione del "118", servizio fondamentale: rete ospedaliera e "118", l'emergenza e urgenza, si completano a vicenda. Gli ospedali e le strutture delle emergenze ed urgenze sono stati diversificati in DEA di primo e secondo livello e Pronto soccorso al fine di poter riferire ai pazienti che necessitano d'intervento urgente e rapido qual è l'ospedale con la risposta giusta.
Prendo atto delle segnalazioni del collega Ronzani. Il previsto sopralluogo e, penso, una successiva conclusione in sede di Commissione faranno sì che le risposte definitive siano meno arbitrarie (parlo dal mio punto di vista).
Si tratta sempre di risposte fondate, basate sui resoconti che acquisisco dagli organi locali, ma in quel caso avremo maggiori certezze.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1732 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Ennesimo disservizio del 118"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1732 presentata dal Consigliere Ronzani, che ha la parola per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Non mi ripeto, Assessore. I ragionamenti che lei ha fatto sono gli stessi che ho fatto io, quando ho illustrato l'altra interrogazione.
Le ricordo, però, una questione che prima ho omesso di ricordare: nella vecchia organizzazione del "118", chi riceveva la telefonata per un'emergenza conosceva palmo a palmo il territorio sul quale occorreva intervenire. Si stanno invece verificando, insieme a tanti altri, episodi di gravità estrema: le persone che devono allertare l'ambulanza medicalizzata affinché intervenga nel luogo dell'incidente, non conoscono il territorio nei quali occorre intervenire, magari perché non sono formate, per responsabilità ovviamente non delle persone stesse, ma di chi gestisce il servizio anche a livello regionale.
Poiché - come lei ha giustamente ricordato - il quadrante cui facciamo riferimento è composto da quattro Province, che hanno una certa morfologia di territorio e sono montane, non basta avere la cartina topografica per sapere cosa bisogna fare, perché vi sono realtà nelle quali la distanza non si misura in chilometri, ma in curve! Questo l'ho spiegato al Direttore del servizio, che ha sottovalutato la questione e ha fatto spallucce di fronte alla nostra osservazione.
Il problema, invece, è esattamente questo, pertanto confido nel fatto che il sopralluogo cui lei ha fatto riferimento, che sarà definito nei prossimi giorni dall'Ufficio di Presidenza della Commissione, consenta di far emergere le questioni che sono alla base delle gravi disfunzioni.
Il nostro intento è di fare in modo che una riorganizzazione fatta nel segno dell'efficienza produca sì efficienza, ma anche una qualità del servizio accettabile. Cosa che finora non si è verificata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Ovviamente intervengo con toni diversi, condividendo la necessità di approfondire, però è chiaro che il servizio "118" a livello regionale risponde a decine e decine di migliaia di telefonate, mensilmente e annualmente.
Senza richiamare l'immagine per cui "fa più rumore l'albero che cade che la foresta che cresce", è giusto conoscere episodi che possono indurre a migliorare l'organizzazione.
Personalmente, però, nel periodo agostano mi sono recato, senza preavviso, nella centrale operativa di Novara, che ho visto, pur essendo il mese di agosto, presidiata dalle previste professionalità: il medico e gli infermieri, con l'articolazione interna della prima risposta e della gestione delle varie chiamate di emergenza.
Pertanto, ritengo che la tematica posta dal Consigliere Ronzani debba presupporre un miglioramento della risposta; non parlo solo della risposta telefonica, ma della risposta complessiva rispetto all'esigenza segnalata.
Teniamo conto che dobbiamo ancora attuare la Direttiva che prevede una centrale unica ("112", "113", "115" e "118") per i soccorsi di emergenza pertanto ritengo assolutamente necessario potenziare la conoscenza cartografica, per poter avere l'esatta individuazione del luogo in cui intervenire.
Ho sentito dire e ho letto da qualche parte (parlo anche qui di una Direttiva europea) che si sta cercando di installare nelle auto dei dispositivi che, a fronte di incidenti automobilistici, lancino automaticamente dei segnali georeferenziati alle strutture di emergenza.
Ritengo, in ogni caso, che l'unificazione dei centralini di emergenza possa preludere ad una situazione che agevoli una risposta più efficiente come tutti noi auspichiamo.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1711 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Inadeguata fornitura di ausili per incontinenza alla struttura per anziani Casa Serena"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1711 presentata dalla Consigliera Cerutti.
La parola all'Assessore Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Alla richiesta della Consigliera regionale interrogante che intende sapere: se non sia opportuno rivedere la delibera del 2011 e destinare maggiori finanziamenti all'assistenza integrativa, in modo da permettere forniture adeguate di pannoloni, si rappresenta quanto segue.
La normativa riguardante la fornitura di pannoloni non è stata oggetto di modifiche dal punto di vista quantitativo/qualitativo, infatti è il decreto ministeriale 332/1999, invariato per questa parte rispetto al D.M.
precedente del 1992, che stabilisce in 120 pezzi al mese, corrispondenti a 4 pezzi al giorno, il numero massimo di pannoloni concedibili e non prevede nessun quantitativo aggiuntivo (quindi un DPCM Lea a livello nazionale).
La Regione Piemonte con la DGR 143-14242 del 25.11.1996 ha normato la concessione di ausili in "extratariffario" per determinate patologie. La DGR 43-1979 del 2011 si è limitata a ribadire quali sono le patologie che possono avere, a fronte di una relazione del medico specialista che evidenzia le motivazioni di tale necessità, un quantitativo superiore al tetto stabilito dal D.M. indicato.



PRESIDENTE

Consiglieri, per favore...non si riesce comprendere quanto l'Assessore Cavallera sta esponendo.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Per le persone ricoverate in strutture per anziani/RSA trattandosi per lo più di forniture dirette da parte della Ditta che si è aggiudicata la gara ASL, occorre verificare le clausole inserite nel capitolato ed in ogni caso conoscere il caso specifico per poter fornire una risposta adeguata.
In ogni caso è opportuno precisare che: la proposta di programma operativo, per il piano regionale di rientro 2013-2015, prevede la realizzazione di economie sulla spesa regionale per le categorie di presidi indicati in oggetto nell'ordine presunto del 10% a fronte di un costo (anno 2011) per SSR di circa 36 milioni di euro per i presidi per incontinenti le previste economie saranno ottenute tramite misure che non impattano qualitativamente né quantitativamente sull'assistenza erogata ai cittadini bensì con interventi diretti alle procedure d'acquisto (l'approvvigionamento centralizzato tramite SCR dei presidi per incontinenti sostituirà l'attuale parcellizzazione delle forniture ASL) e/o tramite la revisione delle tariffe di rimborso SSR ai soggetti convenzionati per l'erogazione (farmacie e negozi autorizzati).
Ribadisco la centralizzazione degli acquisti e la revisione della compartecipazione per la distribuzione per conto tramite le farmacie o gli altri soggetti sanitari autorizzati alla distribuzione, che dovrebbe garantire questa riduzione di costi. La tipologia e la quantità prevista dalle norme non viene messa in discussione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti per la replica.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione avevamo fatto riferimento ad un caso specifico che era quello di Casa Serena, si partiva da una caso specifico per arrivare a considerazioni di carattere più generale.
Dal punto di vista della quantità è chiaro che questa rimane ferma nel tempo, ma a prezzi inferiori, chiaramente, peggiora la qualità. A parità di quantità, non si riesce avere la copertura necessaria proprio per una qualità che, invece, peggiora.
Noi desideravamo porre la questione da questo punto di vista, ed è chiaro che adesso siamo, come diceva l'Assessore, in una fase nella quale si andranno a ridefinire le modalità, anche quelle di acquisto. Mi auguro che quest'aspetto venga tenuto in considerazione.
L'aspetto "ausilii per incontinenza nelle strutture per anziani", non è solo di carattere quantitativo.
In questo momento non possiamo che ritenerci non soddisfatti, tuttavia siamo in attesa delle procedure successive e andremo a verificare quale sarà, se vi saranno, i risultati - auspichiamo positivi - tenendo conto delle considerazioni sollevate.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cerutti.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1639 presentata dal Consigliere Boeti, inerente a "Chiusura al pubblico del Forte di Exilles"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
1639, presentata dal Consigliere Boeti, che ha la parola per l'illustrazione.



BOETI Antonino

L'interrogazione è un po' datata. Il Forte di Exilles è stato nel frattempo aperto al pubblico, tuttavia può essere anche un'occasione per l'Assessore per fare il punto della situazione e dirci come stanno le cose in questo momento.



COPPOLA Michele, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Boeti ricorda perfettamente quanto è avvenuto e quanto di fatto, abbiamo approfondito in Commissione cultura durante i giorni nei quali, purtroppo, il Museo della Montagna - che fino a maggio 2014 sarà il titolare della gestione del Forte - decise una chiusura immotivata, una chiusura, tra l'altro nei mesi, come abbiamo verificato dai documenti presentati in Commissione, nei quali si registra la più alta affluenza al Forte di Exilles.
La notizia che credo sia importante condividere e che risponde, tra l'altro, ad un'indicazione molto puntuale che la Commissione aveva dato alla Giunta e all'Assessore competente per materia nell'audizione il 19 luglio 2013, in realtà, è stata indicazione e indirizzo assolutamente seguito. Nei primi giorni del mese di agosto ho raggiunto personalmente nel Comune di Exilles, i Sindaci dell'Unione dei Comuni dell'alta Valle di Susa che hanno formalmente rinnovato la loro piena disponibilità a subentrare al Museo della Montagna nella gestione del Forte.
Come ci siamo detti in Commissione questa non sarà la soluzione a tutti i problemi, ma, in realtà, il più importante auspicio che noi volevamo raccogliere, vale a dire la disponibilità di quel territorio e di quella comunità a lavorare insieme alla Regione e alla altre istituzioni che riusciremo a coinvolgere, affinché il Forte possa tornare ad essere simbolo vissuto, simbolo attivo di quella parte di Piemonte.
Tra l'altro, sempre in Commissione, in un lavoro condiviso prescindendo da quando si discute di simboli del Piemonte dalle differenti sensibilità e dalle differenti appartenenze, abbiamo tutti riconosciuto l'importanza di lavorare ad un sistema delle fortezze piemontesi che possono essere promosse e raccontate congiuntamente.
Abbiamo riconosciuto come, purtroppo, in questi anni la modalità con la quale il Forte di Exilles si promuoveva e si raccontava al Piemonte all'Italia e anche ai tanti visitatori francesi, oggi deve essere rivista.
Quell'idea di montagna aulica ed aristocratica, evidentemente è in conflitto con la visione di un forte che dev'essere maggiormente aperto capace di ospitare iniziative in grado di coinvolgere il territorio: penso al Festival della montagna, organizzato a Chiomonte, a Bardonecchia e a Susa; penso a ciò che avviene al Forte di Fenestrelle; penso ancora alla musica e al teatro che, grazie alla Fondazione Piemonte dal Vivo, siamo riusciti a portare nei piccoli Comuni di montagna che, fino a questa estate, non erano ancora riusciti ad essere così protagonisti nella cultura estiva e nella promozione del territorio; luoghi che durante l'estate vengono più facilmente riscoperti da chi non può permettersi vacanze più lontane.
In queste settimane partirà un Tavolo tecnico in Assessorato per studiare la migliore modalità giuridica con la quale assegnare la gestione, terminata quella del Museo della Montagna, all'Unione dei Comuni e, ovviamente, anche alla Regione, che sarà parte attiva nella gestione del Forte di Exilles.
Le risorse non sono mai venute meno, non soltanto dall'Assessorato alla cultura, ma anche dall'Assessorato al patrimonio. Credo, quindi, che si possa affermare con estrema onestà che questa brutta pagina di un Forte chiuso - lo ripeto - in un momento in cui, in realtà, avrebbe potuto ripetere i numeri dei visitatori dell'anno precedente, è assolutamente superata.
Vorrei rinnovare l'impegno a tornare in Commissione, quantomeno ad aggiornare sulla modalità giuridica con la quale abbiamo definito il coinvolgimento dell'Unione dei Comuni, ed evidentemente testimoniare al Consiglio le decisioni che insieme definiremo.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione n. 1651 presentata dal Consigliere Placido, inerente a "Forte di Exilles"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 1651 presentata dal Consigliere Placido. Trattandosi di interrogazione ordinaria non è prevista l'illustrazione.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere regionale.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Mi ritengo soddisfatto della risposta fornita dall'Assessore Coppola.
Chiederei se fosse possibile averne copia scritta.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Proposta di legge n. 277 presentata dai Consiglieri Boeti, Laus, Muliere Placido, Reschigna e Ronzani, inerente a "Disposizioni organizzative relative all'utilizzo di talune tipologie di farmaci nell'ambito del Servizio sanitario regionale" (richiesta iscrizione all'o.d.g. e rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Chiedo che sia riportata in Commissione la proposta di legge n. 277 presentato il 6 luglio 2012 e affidata alla discussione dell'Aula.
Considerato che un'analoga proposta di legge presentata dalla Consigliera Cerutti verrà discussa in Commissione, potrebbe avere un senso legare i due provvedimenti. Riterrei dunque opportuno riportare in quella sede la proposta di legge che ho testé citato. Grazie.



PRESIDENTE

Chiede, di fatto, l'iscrizione della proposta di legge n. 277 anticipando che la stessa sarà prodromica ad una proposta di rinvio in Commissione.


Argomento: Caccia

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di comunicazioni dell'Assessore Sacchetto relativamente a "Calendario venatorio 2013"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Alla luce del recente provvedimento del TAR Piemonte, sono a richiedere una comunicazione da parte dell'Assessore Sacchetto in merito all'ennesimo pasticcio combinato in relazione all'approvazione del calendario venatorio.
Mi sembra che di questo tema non si possa solamente parlarne sui giornali, ma occorra chiarirlo anche all'interno dell'Aula consiliare.
Grazie.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Formazione professionale

Mozione n. 1028 presentata dai Consiglieri Rostagno, Boeti, Laus, Manica Motta A., Muliere, Oliva, Pentenero, Reschigna e Ronzani, inerente a "Deroghe in materia di corresponsione dell'indennità di partecipazione per i tirocini rivolti alle persone disabili" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Grazie, Presidente.
In una precedente seduta avevo richiesto che la mozione n. 1028 inerente a "Deroghe in materia di corresponsione dell'indennità di partecipazione per i tirocini rivolti alle persone disabili" venisse portata in discussione. Il provvedimento era iscritto all'o.d.g. ma non è mai stato trattato, per mancanza di tempo.
Al momento non risulta più iscritto all'o.d.g., per cui ne chiederei nuovamente l'iscrizione.



PRESIDENTE

Collega Rostagno, il Regolamento prevede una richiesta di iscrizione punti all'o.d.g. per Gruppo, e il Partito Democratico ha già richiesto l'iscrizione della proposta di legge n. 277.
Pertanto la inviterei, anche con l'ausilio del suo Capogruppo, a ripresentare la questione domani in sede di Conferenza dei Capigruppo affinché si possa calendarizzare la mozione in oggetto nella seduta di martedì prossimo.
Onestamente, abbiamo già un o.d.g. così corposo che difficilmente potremmo arrivare alla discussione della mozione da lei sollecitata.
Prego, collega Rostagno.



ROSTAGNO Elio

Va bene, Presidente.
Ci terrei però a sottolineare che si stanno disdettando tutti i contratti per i giovani disabili che hanno indennità che non possono più essere oggi corrisposte.
In pratica, sono saltate tutte quelle che scadevano a luglio e ad agosto, per cui vorrei che prima o poi se ne discutesse.



PRESIDENTE

Anche per queste ragioni sicuramente me ne ricorderò, ma sono certo che il Presidente Reschigna si farà carico, nella giornata di domani, di rappresentarlo alla Conferenza dei Capigruppo.
Grazie per la disponibilità, collega Rostagno.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Il Consigliere Goffi chiede delucidazioni su proseguimento termine dei lavori Commissione speciale d'indagine sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla Società di committenza Regione Piemonte - SCR


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Oggi avrebbe dovuto essere inserita all'o.d.g. la richiesta di prosecuzione dei lavori della Commissione d'inchiesta Mi permetto di rubarle due minuti, perché forse non tutti i mali vengono per nuocere, ed è giusto che si chiariscano, prima della prosecuzione, quali sono i nostri compiti, quelli del Consiglio regionale e quelli della Commissione d'inchiesta.
Mi è stata annunciata una lettera da parte dell'Ufficio di Presidenza che chiede di relazionare anche sui lavori della Commissione di indagine.
Lo farò in modo sintetico in due minuti, poiché credo che il sottoscritto non abbia mai intralciato i lavori di questo Consiglio, ma abbia sempre cercato, in tutti i modi, di consentirne una corretta prosecuzione.
La Commissione di inchiesta, dopo aver analizzato con attenzione gli accordi bonari di SCR, ha posto l'attenzione sugli appalti da parte delle Aziende Sanitarie Locali.
In particolare, abbiamo richiesto un'ampia documentazione a tutte le Direzioni delle ASL per quanto riguarda gli incarichi professionali con oggetto prosecuzione degli incarichi professionali; abbiamo chiesto le proroghe dei contratti, abbiamo chiesto quante gare d'appalto fossero state bandite in vigenza delle Federazioni, quindi dal 15 maggio 2013.
I risultati noi li abbiamo avuti. I risultati sono che le ASL piemontesi hanno bandito gare per 288 milioni di euro; hanno prorogato 1.725 contratti e hanno fatto varianti per 83 milioni di euro. Il risultato è che, complessivamente, le ASL in presenza delle Federazioni hanno bandito e operato per oltre 600 milioni di euro.
Se si va a vedere con attenzione, le Federazioni hanno operato per un decimo di questa cifra.
Allora, sommessamente, come Commissione d'inchiesta, il 30 luglio abbiamo richiesto dettagli alle ASL, perché riteniamo che questi numeri siano importanti per l'Assessorato e anche per il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La invito a concludere, perché questa non è la sede per fare la comunicazione.



GOFFI Alberto

Ha ragione. La prenda come una battuta, ma non mi faccia ricordare un vecchio avvocato torinese, che davanti al Presidente della Corte d'Assise che gli diceva: "Concluda, avvocato!" gli rispose dicendo: "Impiegherò il tempo necessario affinché lei comprenda. Potrà essere anche molto lungo".



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo. La prendo come una battuta e la ringrazio. Mi scusi, collega Goffi, non è questa la sede per fare una comunicazione. Non l'ho voluta interrompere, perché giustamente lei ha avuto l'anticipazione di questa lettera e adesso le risponderò.
La invito semplicemente a concludere, perché siamo nella fase di inizio dei lavori. Poi, sicuramente, avremo modo, anche in occasione della discussione sulla proroga della Commissione, che immagino sarà martedì prossimo, di ascoltare le relazioni della Commissione. Questo è il senso.
Non mi permetterei di interromperla.



GOFFI Alberto

Arrivo rapidamente al dunque.
Il 30 luglio abbiamo richiesto la documentazione alle ASL. Certamente le ASL, quando si tratta di appalti, non la prendono con grande entusiasmo e hanno cominciato a trasmettere la documentazione.
Lei, come Presidente, ha inviato, senza informare preventivamente la Commissione, una lettera a tutti i direttori, chiedendo che la trasmissioni di questi dati fosse condivisa con l'Assessorato.
Il sottoscritto avrebbe voluto semplicemente essere informato preventivamente, perché le avrei potuto evitare quanto poi è successo successivamente. Perché successivamente alla sua lettera (che di fatto ha legittimato un atteggiamento dell'Assessorato), l'Assessorato ha trasmesso a tutti i Direttori, questa volta non informando né lei, né il sottoscritto e neanche la Commissione, dicendo di trasmettere obbligatoriamente questi dati, non alla Commissione, che era unica titolare ad avere questi dati, ma di trasmetterli preventivamente all'Assessorato che li avrebbe spurgati anzi esattamente...



PRESIDENTE

No, scusi, la interrompo perché lei sta dicendo cose inesatte.



GOFFI Alberto

No. Guardi...



PRESIDENTE

No, collega Goffi! La interrompo e le tolgo la parola! Perché lei sta dicendo cose infondate e contrarie alla verità! Mi scusi! Togliete la parola al Consigliere Goffi, grazie.
Le tolgo la parola e adesso le dico subito una cosa.



(Commenti del Consigliere Goffi)



PRESIDENTE

No, perché lei sta dicendo cose infondate e diametralmente opposte alla verità.
Io ho scritto ai Direttori generali il 5 agosto e lei è il primo destinatario per conoscenza e ha regolarmente ricevuto la lettera.



(Commenti del Consigliere Goffi)



PRESIDENTE

No. Lei ha detto che non l'ho informata!



(Commenti del Consigliere Goffi)



PRESIDENTE

Va bene. Grazie.
Dopo rispondo anche a lei.


Argomento: Caccia

Richiesta, da parte del Consigliere Bono, di comunicazione dell'Assessore Sacchetto relativamente a "Calendario venatorio 2013"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anch'io sono a richiedere, in questa sede, una comunicazione da parte dell'Assessore Sacchetto in merito alla sospensione di tutte le attività riguardanti la caccia sul territorio regionale piemontese, in merito all'accoglimento della richiesta di sospensiva fatta dai ricorrenti accolta appunto dal TAR.
Tra l'altro, l'Assessore Sacchetto l'ho intravisto passare prima.
Quindi, chiederei che però non venisse rinviato sine die o comunque neanche la prossima settimana. Chiederei che si potesse svolgere già oggi possibilmente oggi pomeriggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Il Consigliere Goffi chiede delucidazioni su proseguimento termine dei lavori Commissione speciale d'indagine sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla Società di committenza Regione Piemonte - SCR (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Molto brevemente. Io non occuperò molto tempo.
Al di là delle questioni, così come sono svolte, l'intervento del collega Goffi pone un problema che riguarda tutto il Consiglio regionale.
Lo dico in termini molto espliciti.
Rispetto all'attività di una Commissione d'indagine non ci può essere un ruolo di intermediazione nell'acquisizione dei documenti e nell'attività della Commissione esercitato da nessuno! Meno che meno da Assessorati, meno che meno dalla Giunta! Allora, il tema è delicato, Presidente, perché riguarda una questione che questo Gruppo aveva sollevato mesi fa, in una Conferenza stampa e che ho posto all'attenzione dell'Assessore Cavallera anche giovedì scorso: sostanzialmente, è l'esercizio dello strumento della prorogratio dei contratti di affidamento degli appalti delle ASL in disprezzo a qualunque norma.
Ma questo è un punto di merito! Il tema vero che oggi dobbiamo risolvere e credo che oggi vada chiarito questo tipo di situazione, è il seguente: rientra o non rientra nei poteri di un Assessorato svolgere una funzione di intermediazione tra le Aziende sanitarie e il lavoro di una Commissione? La nostra risposta è che non rientra all'interno dei ruoli dell'Assessorato.
Questo atteggiamento e quanto è avvenuto va censurato. Va censurato con molta nettezza, altrimenti veramente si crea una situazione nella quale viene snaturato il ruolo, la funzione e l'attività di una Commissione d'indagine.
Su questo chiediamo una risposta immediata.



PRESIDENTE

Comincio con la questione relativa alla Commissione d'indagine sulla Sanità SCR.
Oggi l'Ufficio di Presidenza ha preso atto della proposta del Presidente di Commissione Goffi al Consiglio regionale di una seconda proroga di sei mesi dei lavori della Commissione.
Questo è un aspetto irrituale perché di norma la richiesta perviene all'Ufficio di Presidenza e la deliberazione viene predisposta dall'Ufficio di Presidenza. Quindi, è una prima anomalia, ma che non ci sconvolge tant'è che abbiamo ritenuto la proposta del Presidente Goffi accoglibile e direttamente depositabile, anche se irrituale e anche se avviene per la prima volta nell'Aula del Consiglio regionale del Piemonte.
Come Ufficio di Presidenza avevamo chiesto al Presidente Goffi, e lo ringrazio di aver fatto delle anticipazioni, una relazione (che fosse più delle tre righe che sono state messe nella richiesta di proroga al Consiglio regionale) in modo che l'Ufficio di Presidenza o il Consiglio soprattutto i colleghi, come l'Ufficio di Presidenza che non fanno parte stabilmente della Commissione d'inchiesta, avessero le ragioni che sicuramente sono e sussistono e che i colleghi che lavorano in Commissione d'indagine ben conoscono.
Presidente Goffi, nessuno ha voluto togliere, limare o diminuire la dignità, le funzioni della Commissione d'inchiesta.
Lei ha anche usato un termine relativo all'Assessorato e cioè "spurgare" i documenti, perché l'ho ascoltato bene. Credo e non ho dubbi e ci mancherebbe che così non fosse, ma lo si potrà verificare, che ovviamente l'Assessorato abbia girato attraverso i propri Uffici e alla Commissione i documenti così come li ha ricevuti.
Io comunque risolvo i problema immediatamente. Invierò oggi stesso ai Direttori generali delle Aziende di rinviare tutto, immediatamente e direttamente, alla Commissione, così ripristiniamo la competenza diretta mai nessuno ha voluto venir meno ad una questione di modalità - in modo che, se qualcuno volesse, possa anche svolgere le debite verifiche su quanto già la Commissione ha avuto da parte dell'Assessorato.
Credo che così si ripristinino bene le prerogative della Commissione e vi siano anche gli elementi per la Commissione e il suo Presidente di procedere alle verifiche che eventualmente ritenessero opportune.
Per quanto attiene la proroga, la invito a farci pervenire comunque la nota, quando riceverà la lettera dell'Ufficio di Presidenza, non perché si voglia fare le pulci alla Commissione, perché ne apprezziamo il lavoro semplicemente per avere agli atti, visto che la proposta di autoproroga proviene direttamente dalla Commissione, anche in Ufficio di Presidenza, le ragioni in maniera più compiuta. Questo era il senso, non c'era altro retropensiero, glielo posso assicurare.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Per quanto attiene la richiesta di comunicazioni sulla questione della caccia, se l'Aula acconsente, verrà effettuata immediatamente questa mattina, quale primo punto, successivamente alla votazione delle richieste di rinvio in Commissione di tre leggi.
Relativamente alla richiesta del collega Rostagno, ringrazio di avere acconsentito a valutarla domani in sede di Conferenza dei Capigruppo. Da parte mia, come ho detto prima, sono certo che insieme anche al suo Presidente di Gruppo ci ricorderemo di inserire all'o.d.g. della prossima seduta una posizione di discussione e di votazione dell'ordine del giorno di cui ha espresso brevemente le ragioni.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

La proposta di legge n. 277 è iscritta la punto 7) all'o.d.g., con l'intesa che è iscritta solo ed esclusivamente per il rinvio in Commissione.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato dall'Aula.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Negro e Cota.
Il numero legale è 30.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 31/07/2013, dell'1/08/2013 e del 02/08/2013.


Argomento:

c) Impugnativa del Governo avverso legge regionale n. 11/2013 approvata dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

Informo che il Consiglio dei Ministri, in data 2 agosto 2013, ha esaminato la legge regionale n. 11 del 25 giugno 2013: "Disposizioni in materia di aree contigue alle aree protette. Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19" e ne ha deliberato l'impugnativa.
L'impugnativa è relativa alla disposizione contenuta nell'articolo 2 comma 3, che, ponendosi in contrasto con la previsione contenuta nell'articolo 32, comma 3, della legge n. 394/1991, secondo cui all'interno delle aree contigue le Regioni possono disciplinare l'esercizio della caccia soltanto nella forma della caccia controllata, riservata ai soli residenti dei Comuni dell'Area naturale protetta e delle aree contigue viola la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, di cui all'articolo 117, comma 2, lettera s), della Costituzione della Repubblica.
L'Ufficio di Presidenza, in data 2 settembre 2013, ha espresso parere favorevole alla costituzione in giudizio a difesa della succitata legge regionale.


Argomento:

d) Non impugnativa leggi regionali n. 12/2013, n. 13/2013, n. 17/2012 e n. 14/2013


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato altresì, in data 8 agosto, le seguenti leggi regionali e relativamente a queste leggi ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 12 del 3 luglio 2013: "Modifiche alla legge regionale 20 settembre 2011, n. 17 (Alienazione degli alloggi di edilizia sociale riservati ai profughi italiani)"; legge regionale n. 13 del 3 luglio 2013: "Modifiche alla legge regionale 25 marzo 1995, n. 39 (Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati) ed alla legge regionale 27 dicembre 2012, n. 17 (Istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di Governo della Regione e del Sistema informativo sul finanziamento e sulla trasparenza dell'attività dei gruppi consiliari e disposizioni in materia di società ed enti istituiti controllati, partecipati e dipendenti da parte della Regione)".
In data 9 settembre, sempre il Consiglio dei Ministri ha deliberato la non impugnativa relativamente alla legge regionale n. 14 del 15 luglio 2013: "Norme in materia di panificazione".


Argomento:

e) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

f) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 9 settembre, ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale n. 7/2001 "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", n. 21 deliberazioni del 12 luglio 2013; n. 7 deliberazioni del 23 luglio; n. 2 deliberazioni del 29 luglio e n. 10 deliberazioni del 2 agosto 2013.
Gli allegati e la documentazione sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

g) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 1 decreto di nomina della Presidenza della Giunta regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 23/07/2013.


Argomento: Sicurezza sul lavoro - Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta di rinvio in Commissione del disegno di legge n. 307, inerente a "Tutela della salute e sicurezza negli ambienti domestici"


PRESIDENTE

Prima della comunicazione dell'Assessore Sacchetto relativamente alla questione della caccia richiesta dal Consigliere Reschigna, procediamo a tre votazioni.
Innanzitutto, dobbiamo votare il rinvio in IV Commissione della proposta di legge n. 307, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Chi vota "sì" è per il rinvio in Commissione; chi vota "no" è per mantenere il provvedimento in aula.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione.
Il Consiglio approva.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Richiesta di rinvio in Commissione del disegno di legge n. 146, inerente a "Modifica alla legge regionale 14 maggio 1991, n. 21 (Norme per l'esercizio delle funzioni in materia farmaceutica)"


PRESIDENTE

Procediamo con la votazione per il rinvio in IV Commissione del disegno di legge n. 146, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione.
Il Consiglio approva.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Richiesta di rinvio in Commissione del disegno di legge n. 277, inerente a "Disposizioni organizzative relative all'utilizzo di talune tipologie di farmaci nell'ambito del Servizio sanitario regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con la votazione per il rinvio in IV Commissione del disegno di legge n. 277, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di rinvio in Commissione.
Il Consiglio approva.


Argomento: Caccia

Comunicazioni della Giunta regionale, Assessore Sacchetto, in merito a "Sospensione calendario venatorio"


PRESIDENTE

La parola alla Giunta regionale per le comunicazioni in merito alla sospensione dell'avvio della caccia da parte del TAR.
La parola all'Assessore Sacchetto.



SACCHETTO Claudio, Assessore alla caccia e pesca

Grazie, Presidente In merito alla richiesta di comunicazioni in Aula formulata dal Consigliere Reschigna, ho avuto modo di approfondire i termini secondo cui il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ha concesso la sospensiva dell'attività venatoria all'interno della nostra regione.
Fondamentalmente, sono tre le motivazioni: in particolare, secondo il TAR mancano le valutazioni di incidenza ambientale; c'è un difetto di motivazione rispetto a quelle che sono...



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, se mi permetto di interromperla.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola primaria "P. Gobetti" di Torino


PRESIDENTE

Volevo salutare la prima scuola in visita al Consiglio dopo le vacanze che ha seguito un po' i nostri lavori e adesso ci sta lasciando per proseguire la visita al Palazzo.
Ringrazio gli insegnanti e saluto le ragazze e i ragazzi della Scuola primaria "P. Gobetti", classe V D di Torino.
Prego, Assessore.


Argomento: Caccia

Comunicazioni della Giunta regionale, Assessore Sacchetto, in merito a "Sospensione calendario venatorio" (seguito)


SACCHETTO Claudio, Assessore alla caccia e pesca

Il TAR rileva la mancanza del piano faunistico regionale e il difetto di motivazione del superamento dei rilievi espressi dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che è l'ente deputato a dare i pareri sui calendari venatori, previsto dalla legge nazionale n.
157/1992. È un parere obbligatorio, ma non vincolante, vale a dire che le Regioni, ogni anno, nella predisposizione del proprio calendario venatorio sono obbligate a richiedere il parere all'ISPRA. Qualora il parere sia negativo in toto o in parte rispetto ai dettami dei rispettivi calendari venatori, la Regione ha la possibilità di controdedurre rispetto ai dati in loro possesso e, di conseguenza, poter predisporre il calendario venatorio.
Forti anche delle difficoltà intervenute l'anno scorso, a seguito di una sospensiva simile al calendario venatorio, in questo anno, anche grazie alla collaborazione degli Assessori, dirigenti e funzionari dell'Assessorato all'Ambiente e dell'Assessorato ai Parchi (che hanno collaborato con il nostro Assessorato per poter realizzare tutto questo) ci siamo attivati sin da subito per realizzare le cosiddette Valutazioni di Incidenza, che sono relazioni tecnico-scientifiche fatte all'interno di quelle aree considerate particolari da parte dell'Unione Europea: nello specifico, il SIC e le ZPS, che in Piemonte sono all'incirca 140.
Oltretutto, alcune di queste sono all'interno dell'area Parco, dove già l'attività venatoria è comunque preclusa.
Queste Valutazioni di Incidenza sono state realizzate. Come già dicevo nelle aree Parco l'attività venatoria è preclusa, mentre, al di fuori delle aree Parco, avendo fatto queste Valutazioni di Incidenza, da parte dell'Assessorato ai Parchi c'è stata una determina per ogni SIC e per ogni ZPS esaminato, che ha previsto delle limitazioni all'attività venatoria all'interno di queste aree. Di conseguenza, quando, legittimamente, il Tribunale Amministrativo afferma che manca l'effettuazione della Valutazione di Incidenza Ambientale, noi riteniamo - e avremo, mi auguro di dirlo in sede di discussione di merito - che, in realtà, le Valutazioni di Incidenza le abbiamo fatte e, anzi, abbiamo fatto qualcosa in più perché all'interno del testo del calendario venatorio, al punto 7.1 abbiamo anche scritto che l'attività venatoria nelle zone speciali di conservazione nelle zone di protezione speciale (quelle che dicevo prima) è vietata fino alla conclusione delle procedure previste dalla Valutazione di Incidenza.
Questo vuol dire che, nel caso in cui ci fossero state delle aree dove necessitava la Valutazione di Incidenza, e tale Valutazione di Incidenza non fosse arrivata prima dell'inizio della stagione venatoria, in quelle aree la caccia era vietata.
Su questo punto ci sentiamo assolutamente tranquilli, ma avremo la volontà di poterlo spiegare nel momento in cui ci sarà una discussione di merito.
Sulla questione legata al superamento del parere ispra, in realtà quest'anno il Piemonte è una delle poche Regioni, se non l'unica, ad avere individuato nel 29 settembre l'apertura generale della stagione venatoria mentre le altre Regioni partono quasi tutte il 15 settembre, vale a dire la terza domenica di settembre, come previsto dalla legge nazionale n. 157.
Perché nei mesi passati abbiamo fatto questa scelta molto sofferta perché anche noi avremmo voluto partire la terza domenica di settembre? Per il semplice motivo che abbiamo ricercato, il più possibile, un parere favorevole da parte dell'ispra, visto l'orientamento che negli anni passati, in particolare nel precedente, il Tribunale della nostra Regione ha avuto, cioè nel considerare il parere dell'ISPRA più vincolante di quello che è.
In riferimento alle motivazioni e alle controdeduzioni che le Regioni hanno la possibilità, ai sensi della legge nazionale, di fare all'ispra motivando perché si discostano dal parere stesso (in questo caso sono ridotte a pochissime specie per pochissime giornate di attività: il discostamento dal parere ISPRA sul colombaccio, cornacchia nera, cornacchia grigia, gazza e ghiandaia, dove noi abbiamo inserito la chiusura del 26 gennaio, mentre l'ISPRA prevedeva il 20 gennaio; e sul torbo bottaccio e tordo sassello, in cui abbiamo inserito 12 gennaio, mentre invece l'ISPRA prevedeva il 10 gennaio), noi abbiamo fatto esattamente quello che fanno altre Regioni, cioè abbiamo fatto riferimento al cosiddetto concept: un dispositivo valido all'interno dell'Unione europea, comunque valido per gli Stati dell'Europa, che prevede i periodi - le cosiddette decadi all'interno dei quali (nel caso dell'Italia, le Regioni) ci si può muovere per potersi discostare, nel caso dell'Italia, dai parere dell'ISPRA.
Non abbiamo fatto né più né meno di quello che fanno altre Regioni: abbiamo addotto le motivazioni che anche altre Regioni danno. Anche in questo caso, quindi, c'è un di scostamento di orientamento tra i vari Tribunali all'interno del nostro Paese, che noi non contestiamo, ma ne prendiamo semplicemente atto.
In questo caso, stiamo predisponendo una modifica della delibera per questi due piccoli discostamenti al parere ISPRA che ci sono stati. In queste ore arriverà il nuovo parere ISPRA, che sarà favorevole come lo era già il precedente, quindi predisporremo la nuova delibera che, mi auguro ci consentirà di superare la partita legata alla motivazione, una delle tre motivazioni espresse dal Tribunale Amministrativo.
Sulla questione del piano faunistico-venatorio regionale, in realtà una delle motivazioni per cui le Associazioni che svolgono ricorsi lo fanno su questo piano, è data da una sentenza emanata in un'altra Regione: laddove non esistono i piani venatori provinciali, necessita un piano regionale.
Nel caso del Piemonte, anche ai sensi della legge nazionale che prevede che siano le Province a svolgere i piani provinciali e che poi le Regioni coordinano gli stessi piani faunistici provinciali, in realtà, la pianificazione faunistica esiste, anche se in alcuni casi e in alcune Province la stessa pianificazione è in prorogatio. In realtà, in tutti questi anni è comunque proseguito un monitoraggio e la modifica dei piani stessi, logicamente in maniera parziale, per andarsi ad adattare alle evoluzioni dell'ambiente e della fauna selvatica all'interno degli stessi.
Comunque sia, forti anche del parere conclusivo che l'anno scorso il TAR diede rispetto a questa paventata mancanza di piano faunistico regionale, in questi mesi la Regione si è attivata, anche in questo caso grazie alla collaborazione dell'Assessorato all'Ambiente, per rafforzare il coordinamento dei piani provinciali e per realizzare una VAS, a livello regionale, che conterrà anche tutte le partite di cui dicevo prima, cioè legate alle Valutazioni di Incidenza.
Anche in questo caso, quindi, passi in avanti ne sono stati fatti anche se continuiamo ad essere convinti, così come peraltro aveva concluso il TAR l'anno passato, che il fatto di avere i piani faunistici provinciali permetta al Piemonte di rispettare quella che è la norma nazionale e quindi, di avere questa possibilità. Di conseguenza, riteniamo di poter motivare il superamento, che in alcuni casi non è neanche superamento perché sono motivazioni che non esistono (penso, ad esempio, alle Valutazioni di Incidenza che abbiamo fatto e le abbiamo allegate alle memorie difensive del Tribunale Amministrativo), ma ci auguriamo che si possa discutere nel merito della questione e che si eviti di subire - io credo - una decisione che sarebbe difficilmente accettabile, per il semplice motivo che riteniamo di aver svolto tutto quello che era in nostro potere, rispetto alle valutazioni dell'ispra e rispetto a tutte le prerogative che la norma ci dà, per riuscire a compilare e ad emanare un calendario venatorio che sia in linea con la norma.
In queste ore arriverà il parere ispra sul nuovo calendario venatorio quindi poi ci appresteremo a fare queste piccole modifiche e a riportarlo in Giunta, onde superare la fase di sospensiva, augurandoci che non ci siano più altre sospensive, in quanto riteniamo, nel merito della questione, qualora avremmo la possibilità di discuterne, di essere tranquilli e di aver fatto quello che si doveva fare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ricordo che si può intervenire cinque minuti per chiarimenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Assessore, per la sua comunicazione, che noi abbiamo richiesto perché la notizia che il TAR avesse sospeso il calendario venatorio che la Giunta aveva approvato - ricordo che il calendario venatorio viene approvato dalla Giunta regionale - ha nuovamente creato in Piemonte una situazione di disagio molto forte.
Al di là che si possa essere o meno d'accordo sull'attività venatoria sta di fatto che oggi l'attività venatoria è regolata, non avendo più una legge regionale, da una legge nazionale, la n. 157, per cui, anche nella nostra Regione l'attività venatoria è legittima. Tuttavia, sta di fatto che il TAR, con questa decisione, ha sospeso il calendario venatorio e, se non si trova una soluzione, quest'anno, alla data odierna, i cacciatori non sanno ancora se il 29 potranno iniziare la loro attività venatoria. Siamo di fronte all'ennesimo pasticcio.
Il problema, Assessore, è che noi eravamo e siamo in un contesto particolare qui in Piemonte, perché già l'anno passato si è verificata una certa situazione. In Piemonte, infatti, c'era una pressione molto forte che ci avrebbe portato al referendum, se non fosse intervenuta una decisione che ha assunto la Giunta, che noi non avevamo condiviso per il metodo e per il merito, cioè quella di abrogare la legge n. 70 che regola l'attività venatoria in Piemonte: solo attraverso quel modo qui in Piemonte si è riusciti ad evitare il referendum. Eravamo e siamo, dunque, in una situazione particolare.
Mesi fa avevamo detto con molta chiarezza all'Assessore: "Guardi che occorre superare i motivi che hanno portato già l'anno scorso il TAR ad assumere quella decisione che aveva sospeso il calendario venatorio, cioè la mancanza del Piano regionale faunistico-venatorio e delle valutazioni di incidenza ambientale". Queste due questioni, in modo particolare, l'anno scorso e quest'anno sono state oggetto della decisione del TAR.
Io dico e noi diciamo: ma sul Piano regionale faunistico e venatorio è possibile che non si riesca ad arrivare in fondo a questa questione? Io capisco che ci sono alcune Province che hanno adottato da tempo il loro Piano faunistico e venatorio, ma non tutte l'hanno fatto. Però la legge almeno la legge n. 70, che adesso non è più in vigore - lo prevedeva tant'è vero che il disegno di legge presentato dalla Giunta e tutti i progetti di legge, almeno quelli che prevedono l'attività venatoria e le sono favorevoli, dicono che bisogna che la Regione Piemonte adotti un piano regionale faunistico-venatorio, perché è uno strumento importantissimo per predisporre il calendario della caccia: anche se si tratta di un atto amministrativo, è però fondamentale avere questo Piano regionale. E noi non siamo ancora in presenza di questo documento.
Sulla questione di valutazione di incidenza ambientale ho appreso dalla comunicazione dell'Assessore che gran parte delle valutazioni sulle aree previste era stato fatto, ma non su tutte, e comprendo che nelle aree in cui non è stato presentato lo studio di valutazione di incidenza ambientale la caccia non si potrà aprire il 29.
Ecco, Assessore: secondo noi c'è stata molta superficialità nell'affrontare questo tema, soprattutto sapendo che c'era un'attenzione particolare nei confronti della Regione, delle decisioni che la Regione avrebbe assunto, del calendario venatorio che la Giunta regionale ha approvato.
Mi auguro che la questione si risolva, anche perché non possiamo permetterci ancora una volta che migliaia di persone che hanno pagato regolarmente per svolgere l'attività venatoria anche quest'anno, a una settimana di distanza dal suo inizio, non sappiano se potranno o meno andare a caccia il 29 settembre. Io capisco che coloro che sono contrari all'attività venatoria possano gioire di questa situazione. Ma in un contesto in cui la legge permette di svolgere l'attività venatoria questa confusione è davvero inaccettabile.
Ecco perché, Assessore, noi vogliamo sottolineare le sue responsabilità e quelle della Giunta regionale nel non aver predisposto in modo chiaro tutti quegli atti che potevano impedire in qualche modo, evitandoli, tutti questi passaggi e al TAR, nuovamente, di sospendere l'attività venatoria attraverso il congelamento del suo calendario.
Io mi auguro che questa delibera - e ho finito, Presidente - possa risolvere il problema nell'immediato, ma è evidente che sulle questioni di valutazione di incidenza ambientale e sul Piano regionale faunistico venatorio la Giunta regionale deve portare avanti con decisione gli atti dovuti. Per quanto ci riguarda controlleremo l'operato dell'Assessorato e della Giunta perché non possiamo permetterci di vivere in una situazione di totale confusione.



PRESIDENTE

Grazie. La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per le comunicazioni, anche perché credo che rispetto a ciò che abbiamo letto sui giornali e alle sue considerazioni successive...



PRESIDENTE

Scusi, collega Cerutti.
Se fosse possibile limitare il disturbo...È vero che questa è la giornata di ripresa, però c'è un brusio tale che credo che anche lo stesso Assessore Sacchetto che sta seguendo con attenzione non sia in grado di farlo adeguatamente. Grazie per la collaborazione.
Prego, Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Allora riprendo. Vorrei appunto ringraziare l'Assessore anche perché mi sembra che, rispetto alle sue dichiarazioni dopo la sospensiva del TAR, i toni in Aula siano stati più pacati. Tra l'altro, io dovrei quindi essere interprete dei radical-chic di città, che in qualche modo si contrappongono alle istanze portate dall'Assessore...
Può darsi che io possa essere portatrice di questo tipo di sentimenti però credo che proprio come Assessore lei - e questo glielo abbiamo già detto più volte - dovrebbe essere laico e quindi farsi interprete sia dei radical-chic animalisti, che forse non sono così minoranza in questa Regione e nel Paese, sia di istanze che vengono da altri mondi: chiaramente da quello dei cacciatori e anche - lo sappiamo - da quello degli agricoltori.
Da questo punto di vista, io credo che qui lei - certo - sia entrato nel merito tecnico delle questioni e si sia detto tranquillo, quasi ci fosse accanimento da parte del TAR nei confronti di questa Regione e della Giunta; anche perché le tre considerazioni - la mancanza del Piano faunistico, la mancata effettuazione della valutazione di incidenza ambientale e il non avere recepito i rilievi espressi dall'ISPRA - sono questioni che, a suo avviso, sono immediatamente superabili.
Per alcuni aspetti credo che, se tecnicamente il TAR ha valutato questa sospensiva, delle considerazioni da fare però vi siano. E forse la considerazione principale è che il tema della caccia in questa Regione è stato trattato in mondo pasticciato, per non dire di peggio: noi non abbiamo una legge regionale - abbiamo avuto l'abrogazione di quella precedente per non dare seguito ai referendum - e in realtà, poi, la sua proposta di legge successiva era di nuovo interprete, nella sua versione iniziale, di una parte dei mondi coinvolti, che dovrebbero invece contribuire insieme alla costruzione di un testo.
Da questo punto di vista, quindi, abbiamo avuto di nuovo un fermo rispetto ai lavori, però con la possibilità - io gliene do atto - di un successivo passo, che è stato quello di verificare le possibili modifiche al suo disegno di legge, per arrivare ad un testo che potesse essere questo sì, un interprete e - lo posso definire così - anche una mediazione alta fra le diverse anime.
Forse, però, non convinto di questa strada, lei ha chiesto di discutere cosa che è proprio all'ordine del giorno del Consiglio di oggi - della sua proposta di legge, buttando quindi quasi a mare quello che poteva essere il lavoro di mediazione di un Tavolo che potesse costruire un testo condiviso.
Debbo dire che questo aspetto ci ha colto di sorpresa, ancor prima appunto - del pronunciamento dal TAR. Quindi, da questo punto di vista, non siamo molto fiduciosi del risultato che si potrà ottenere. Ricordiamo - è stato richiamato adesso, all'apertura dei lavori - che abbiamo anche in esame l'altra legge, quella sulle aree contigue che, appunto, dà la possibilità di cacciare anche ai non residenti nelle zone contigue. A questo punto credo insomma che il suo bilancio in questa vicenda sia fallimentare.
Oggi, sicuramente, in Giunta approverete quelle che sono le vostre controdeduzioni; ma credo che forse sarebbe bene, proprio perché non ha dimostrato quell'atteggiamento laico che dovrebbe contraddistinguere chi si occupa di materie che comportano posizioni così speculari e molto forti che consegnasse la sua delega ad un collega della Giunta.
Non dico che si debba dimettere; a mio avviso sarebbe bene che quella alla caccia non fosse più una sua delega. Diversamente, continueremo a scontentare tutti. Scontentiamo gli animalisti, - e se la caccia non si aprisse io, a differenza del collega, non sarei così dispiaciuta - e scontenterebbe sicuramente quella parte che lei vorrebbe rappresentare con il suo lavoro.
Credo che il Presidente Cota dovrebbe trarne finalmente le conseguenze.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Assessore, non sottovalutiamo il problema.
Domenica mattina io mi trovavo a Domodossola ad una manifestazione e un Assessore provinciale, di cui non dico il nome, mi raccontava che cosa era successo nel VCO nella notte tra venerdì e sabato.
Non è vero che la caccia in tutto il Piemonte per tutte le specie si apriva il 29 settembre. C'erano fior di cacciatori negli alpeggi e siccome negli alpeggi in alta montagna non funzionano i cellulari, per evitare che quelle persone fossero penalmente denunciate, venerdì sera hanno dovuto mandare su le persone a recuperare i cacciatori negli alpeggi. E questo è il frutto della politica che lei sta portando avanti, Assessore. Io le dico solo questo: ma chi glielo fa fare in questa situazione di mettersi a discutere con l'ISPRA di due giorni in più o due giorni in meno di apertura di caccia per alcune specie cacciabili. Del 12 gennaio piuttosto che il 10 gennaio oppure 26 gennaio piuttosto che il 20 gennaio? Se non ho compreso male.
Ma chi glielo fa fare di continuare ad andare avanti con l'atteggiamento che è quello di dire "chi se ne frega di quello che già l'anno scorso è stato sollevato circa l'assenza di un piano regionale faunistico-venatorio". E ci viene a dire che in Regione, visto che è stata abrogata la legge regionale, vale la legge nazionale, per cui valgono i piani venatori provinciali faunistici e ci viene a dire in aula che la maggior parte di questi sono in prorogatio. Sono in prorogatio, quindi strumenti che non sono assolutamente aggiornati e che non tengono conto delle trasformazioni che sono avvenute.
E poi ci vuole la sentenza di un TAR che ha creato problemi enormi ancora una volta quest'anno, su questo tema per correre come dei disperati e fare in fretta quello che il TAR chiedeva e per il quale ha dato la sospensiva del provvedimento circa il calendario venatorio? Assessore, non è possibile affrontare questo tema all'insegna della sfida continua, perché alla fine lei, che ha assunto il ruolo politico della difesa della parte più oltranzista del mondo venatorio, rischierà di non essere assolutamente credibile né per quelli che sono contro la caccia né per quelli che sono a favore.
Lo ricordava la Consigliera Cerutti. Ma lei è Dottor Jekyll e Mister Hyde o si chiama Assessore Sacchetto? Chi glielo fa fare di costituire un gruppo di lavoro con l'obiettivo di cercare di attenuare le differenze di posizioni che sono difficili, ampie.
Io faccio il Capogruppo di un Gruppo dentro al quale convivono sensibilità diverse e io riconosco le diversità di sensibilità su questo tema. E poi durante il mese di agosto ha mandato una lettera al Presidente del Consiglio regionale con la quale richiama in Aula il disegno di legge che ha appena incominciato i suoi lavori all'interno della Commissione, visto che poi quei lavori sono stati sospesi perché su sua proposta ha costituito un gruppo di lavoro che sta cercando di trovare una soluzione di equilibrio attorno ad una legislazione regionale siffatta.
Non può valere, perché è grave quello che è stato detto, anche da lei come battuta in risposta ad una considerazione che ha fatto la collega Cerutti e cioè "certo, farei volentieri a meno della caccia! Ma non la vuole nessuno".



SACCHETTO Claudio, Assessore a caccia e pesca (fuori microfono)

Era fuori microfono, quindi non vale.



RESCHIGNA Aldo

Non vale, ma vale comunque, anche quando io parlo fuori microfono vale.
Ma cosa abbiamo qui? Una Giunta nella quale le cose si fanno se piacciono e se non creano problemi, tensioni e complicazioni e per il resto si gioca a scaricabarile? L'unica cosa che dissento, ma sul piano del merito, ma dissento sul piano della storia di questa legislatura nei confronti delle riflessioni che proponeva la collega Cerutti, sta nell'immaginare che il Presidente Cota dovrebbe accorgersi di questa situazione e revocargli le deleghe e affidarle ad un altro Assessore. Per un'operazione siffatta ci vuole un Presidente attento a quello che sta avvenendo nel Piemonte e attento a quello che sta avvenendo nelle decisioni della sua Giunta regionale. Ma questo non appartiene alla storia e all'esperienza di questo Presidente della Regione.
La realtà è una, è che in quest'anno e mezzo lei ha cercato di impersonificare, con un'alternanza di comportamenti, il ruolo dell'Assessore che diventava il rappresentante politico in questa Regione della parte più oltranzista del mondo venatorio con il ruolo dell'Assessore che cercava di trovare una quadra attraverso anche il confronto con le sensibilità diverse.
Ma questo sta solo producendo problemi a non finire, perché quando non vi è certezza del diritto si crea il peggior servizio alla comunità piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Io, Assessore, le dimissioni gliele ho già chieste tempo fa, quindi posso solo rinnovarle.
Lei dice che nessuno vuole la delega, ma lei intanto rassegni le dimissioni, perché alla fine è veramente imbarazzante. E le spiego i motivi che sono gli stessi che il TAR le ha sottolineato, ma che noi le abbiamo sottolineato da oltre un anno.
Lei dice il falso quando dice che non occorre per legge nazionale il piano faunistico regionale, perché è la legge nazionale che lo prevede.
Prevede il piano regionale di coordinamento come prevede che le Province facciano i loro piani. Ma glielo abbiamo già detto anche in cinese! Addirittura poco prima che finisse la scorsa legislatura, il piano faunistico era pronto, era un atto pronto.
Siccome le è stato detto più volte e le è stato ricordato più volte in tutte le occasione che occorre che la Regione svolga il suo ruolo, non si può arrivare ad essere stupiti del fatto che poi qualcuno fa rispettare la legge. lo stesso vale per la valutazione di incidenza ambientale, perché è il piano regionale che è sottoposto alla valutazione di incidenza ambientale. Quindi, sono consecutivi l'uno con l'altro.
Lei con l'ISPRA aggiusterà la situazione, ma su questi due argomenti è complicato. Lei deve sperare veramente che qualcuno abbia grazia di lei al TAR.
Con l'ISPRA l'aggiusterà, anche se dimostra tutta la sua arroganza perché lei lo sa come sono andate le cose. Si prevedeva che la caccia dovesse iniziare il 1° ottobre, cioè lei poteva iniziare di mercoledì; ma siccome al mercoledì la comunicazione a tanti cacciatori non andava bene lei doveva dare l'indicazione della domenica successiva.
Lei invece, con un atto di arroganza, cosa ha fatto? La domenica prima.
Però siccome la legge è una e a livello giuridico non va bene un giorno in più o in meno, perché se la scadenza è quella deve essere quella e non si può andare in maniera retroattiva, lei cosa ha fatto? Ha fatto la domenica prima con un atto di arroganza. Ma anche in quel caso la data è stata sottolineata con la penna rossa, come si fa con i bambini dell'asilo.
Credo che, alla fine, questa vicenda si completi con un ulteriore atto di arroganza, nel momento in cui è pervenuta la sua lettera alla Conferenza dei Capigruppo.
Su questo, però, non ho ben capito qual è stata la posizione della Conferenza dei Capigruppo, che si è svolta con la presenza del Presidente Cattaneo. A me sembrava ci fosse l'impegno d'inserire questo provvedimento all'o.d.g. della prossima seduta di Consiglio. Se è stato inserito per il Consiglio odierno significa che evidentemente non sono stato attento io, ma sicuramente c'è stata una sottolineatura da parte di tutti, dicendo: "Vediamo, altrimenti facciamo valere per la prima volta il fatto che sia il Presidente Cota, e non l'Assessore, tramite lettera, a richiamare in Aula un provvedimento di legge".
Abbiamo anche detto: "Ci riuniamo in un tavolo per cercare di individuare i nodi più spinosi, anche se poi ognuno manterrà le proprie convinzioni. Le mie e di alcuni miei colleghi sono anticaccia, quelle di altri magari sono favorevoli, però individuiamo un tavolo per andare a definire almeno i criteri più spinosi, cercando di superarli".
Ci siamo trovati a luglio e tutti abbiamo convenuto di ritrovarci a settembre, ma questo è avvenuto senza nemmeno la cortesia istituzionale di una telefonata ai Capigruppo? Senza la cortesia istituzionale di dire: "Signori miei, guardate che io ho intenzione di riportare e richiamare la legge in Aula"? Lei cosa ha fatto? Ce l'ha fatto dire alla Conferenza dei Capigruppo neanche di persona, ma mandando una lettera e cancellando il tavolo che doveva superare le spigolature eccessive.
Ritengo che questa sia una metodologia scorretta, di una persona che non mantiene la parola.
venuto da noi a dirci: "Va bene, apriamo il tavolo, vediamo come possiamo fare. Vediamo d'individuare le modalità per superare gli elementi più critici", ma, alla fine, il percorso e la parola che lei ha dato non vengono rispettati! Ma che considerazione possiamo avere noi? Che considerazione della persona - non dell'atto amministrativo - di un super cacciatore che vuole portare avanti un Piano in maniera integralista? Per carità, è una posizione politica, ma io la pongo sul piano personale: che tipo di rapporto devo instaurare con lei, Assessore? Qual è il dialogo, sapendo che, alla fine, quello che ci diciamo è sempre un elemento sottoposto a dei punti interrogativi? Sono stupito, da questo punto di vista, perché secondo me avevamo individuato una modalità corretta, una modalità di collaborazione. Noi avevamo dato una disponibilità: con i colleghi Muliere, Artesio, Bono, ci siamo trovati ad un tavolo, dicendo: "Quanto meno proviamo ad affrontare un testo che possa dare un significato positivo e limare le storture. Poi ognuno manterrà le proprie posizioni".
Non so più cosa dire, nel senso che tutto questo percorso se l'è costruito da solo nel tempo: si è infilato in un cul de sac e io non le auguro di uscirne!



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Voglio dare una mano all'Assessore Sacchetto, poiché vedo che è in difficoltà.
Fuori microfono lei ha detto che vorrebbe lasciare le deleghe sulla caccia. Io voglio venirle incontro, Assessore (non scuota la testa): ho già presentato una mozione di sfiducia nei suoi riguardi (raccoglierò le firme, se riuscirò, se vorranno) ed anche per i colleghi del suo Gruppo.
Questo per venirle incontro, limitatamente alle deleghe sulla caccia.
Assessore, facciamo di tutto per venirle incontro, anche perch francamente è una situazione che non so se definire comica o tragica. Forse entrambe, nella migliore delle tradizioni fantozziane, per citare una storia della cinematografia italiana.
Sono già stati indicati i punti che hanno portato qui oggi. Non voglio ripetermi, perché voglio arrivare al sodo, però lei ha detto che presenterà una deliberazione con la quale spera di superare il difetto di motivazioni per il superamento dei rilievi espressi dall'ISPRA, per quanto riguarda la caccia di alcune specie importanti di uccelli.
Come ha detto il collega Stara, però, non sappiamo nulla in merito al Piano faunistico venatorio, quindi la valutazione di incidenza ambientale in merito a tale Piano.
Secondariamente, le rivolgo una domanda (forse è irrituale, ma penso che una domanda in questa sede sia lecita): poiché l'udienza di merito è fissata per il 22 ottobre 2014 (lo sa meglio di me), ci dica quali sono le strade che intende percorrere la Regione, quindi se intende fare ricorso al Consiglio di Stato, per quanto riguarda la sospensiva.
Questo è un primo dato.
Poi, ovviamente - come ha detto la collega Cerutti - ognuno ha la sua "posizione politica".
Io potrei anche essere contento di questa situazione; non lo sono perché la considero un'ingiustizia verso una prassi consolidata di buona amministrazione.
Penso che la nostra sia la prima Regione italiana a trovarsi in una situazione del genere.
Noi non vogliamo superare o limitare la questione dell'attività venatoria per un errore politico e amministrativo di una Giunta. Noi abbiamo chiesto più volte di poter far esprimere i cittadini piemontesi con un referendum; quel referendum che lei, dopo una serie di Giunte e Assessori, che purtroppo si sono comportati tutti in maniera uguale rinviandolo, procrastinandolo sine die - ha dato il colpo di grazia finale, con quella trovata che ha portato al vuoto legislativo in cui ci troviamo adesso, cioè cancellare la normativa regionale.
Lei, prima, ha cercato di imporre con la forza un testo di legge, poi avendo constatato di avere tutta l'opposizione contro, quindi diventava un po' difficile, è addivenuto ad una soluzione che noi abbiamo anche lodato Assessore Sacchetto - proponendo un tavolo di lavoro per recepire le istanze opposte. La politica deve anche recepire le istanze opposte, come in questo caso, dove probabilmente la propensione anticaccia o contro l'attività venatoria è addirittura maggioritaria rispetto a quella a favore della caccia.
Questo tavolo di lavoro era partito un po' a singhiozzo: era luglio c'era l'esame del bilancio e della legge finanziaria. Io mi aspettavo una convocazione e l'inizio dei lavori su questo tavolo a settembre. Ovviamente non si sarebbe addivenuti ad un testo approvato da tutti, ma nell'ottica dell'accoglimento delle istanze opposto questo doveva essere il risultato.
Di colpo scopriamo (mi spiace che non ci sia il Presidente Cattaneo) che lei avrebbe richiesto, ad agosto, il superamento del tavolo di lavoro con il richiamo in Aula del testo di legge.
Questo fatto ci ha lasciati tutti basiti, anche perché alla Conferenza dei Capigruppo è stato fatto passare (lo dico anche se non amo fare critiche agli assenti) un po' en passant e abbiamo capito solo andando a cercare il numero del disegno di legge qual era l'oggetto dello stesso.
Pertanto - Assessore Sacchetto - lei deve, prima di tutto, fare chiarezza con se stesso. Ci deve dire cosa vuole fare, che testo di legge vuole presentare, in che modo vuole andare avanti, cosa vuole fare con il TAR e con il Consiglio di Stato e cosa vuole fare con la caccia in Piemonte, oggi.
In ultimo, ovviamente - non è una battuta, Assessore - le chiedo cosa vuole fare con le deleghe. Non è una battuta - ripeto - e chiudo.
Presenterò una mozione riguardante le sue deleghe al Consiglio e visto il suo stato di insofferenza - ma capisco, è umano, ci mancherebbe; nella sua condizione, Assessore, penso che tutti sarebbero in difficoltà magari potrà alleviare almeno per questa piccola parte, ma importante e significativa, dell'amministrazione della Regione Piemonte i mali che questa Giunta sta provocando al Piemonte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Molto è stato detto. Intervengo per evidenziare - al di là delle specifiche tecniche che hanno già illustrato i colleghi, partendo dall'informativa dell'Assessore - come questa vicenda possa essere tragicomica.
già stato detto, ma credo che in realtà la parte tragica, o quantomeno la parte negativa, possa prendere il sopravvento nel momento in cui sottolineiamo che il punto di partenza è il non aver voluto l'espressione popolare, che rappresenta uno dei pilastri del nostro ordinamento. Mi riferisco all'espressione nel referendum.
Peraltro, ricordavamo già nelle sedute passate ed anche nei passati anni, con motivazioni piuttosto discutibili.
Dal mio punto di vista, e credo che molti colleghi possano condividerlo, è stata un'escalation di inopportunità e mosse poco eleganti.
La nostra posizione - se ci sarà una presentazione formale di una mozione di sfiducia e di rimessa delle deleghe rispetto a questo argomento sarò tra i firmatari - come presumibilmente sappiamo e possiamo immaginare potrebbe non venire accolta. Ho formalizzato una domanda specifica attraverso il question time che andremmo a trattare nella seduta pomeridiana, in cui si chiede: cosa vogliamo fare adesso? Dopo questo tipo di atteggiamento, dopo questo inanellare di diversi atti e azioni non opportune, dopo il fatto di trovarsi, come sottolinea anche il diretto interessato, cioè l'Assessore, in una situazione imbarazzante, cosa vogliamo fare? Non ho potuto partecipare direttamente al tavolo di lavoro precedente la pausa estiva, ma sono stato ragguagliato dai colleghi che vi hanno partecipato e credo che avrebbe potuto essere una buona pratica da portare avanti, anche in questa fase post estiva.
Viste tutte le leggi e gli atti nazionali e costituzionali rispetto alla responsabilità e la competenza delle Regioni su questo settore, in qualche modo bisogna muoversi. Ricordo che siamo da sedici mesi senza alcuna legge, a carattere regionale, su questo settore dopo tutti gli altri eventi poco piacevoli sia per l'Assessore - ma forse può essere considerato come "chi è causa del suo male pianga se stesso" - sia per i Consiglieri e i settori interessati (che probabilmente hanno subito questo tipo di situazione).
Credo sia importante capire che cosa si vuole fare, al di là della formale fiducia del Presidente, che quindi immagino continuerà ad assegnare questo tipo di deleghe all'Assessore Sacchetto; a questo punto se nessuno vuole rilevarle, credo sia responsabilità di chi governa la Regione prenderle in capo se stesso. Questa potrebbe essere un'altra soluzione.
Il problema è andare avanti e riuscire dare una risposta all'argomento e alla discussione che ci tiene impegnati da anni. Questo è inaccettabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Assessore Sacchetto, mi rivolgo a lei, ma credo che potrei rivolgermi anche agli altri: non esiste un solo problema in questa Regione rispetto al quale voi non rappresentiate un ostacolo alla sua soluzione. E' questo il dramma.
Voi siete stati nominati ed eletti per governare il Piemonte, ma c'è un problema che in questi tre anni avete risolto e non l'avete complicato? Penso che in molti casi vuoi rappresentiate un ostacolo a risolvere i problemi del Piemonte. Ha ragione il Consigliere Muliere e il Consigliere Reschigna: il TAR vi sospende l'atto e io, che non sono un cacciatore spinto, mi rendo conto che vi sono tantissime persone che hanno pagato e che, legittimamente, speravano di iniziare andare a caccia il 29.
Questo dato oggi è incerto, questa responsabilità di chi è? Nostra? No della Giunta regionale e dell'Assessore alla caccia ma, in generale, del Presidente Cota, capo dell'amministrazione regionale.
Secondo. Poca fa prima di iniziare la seduta di Consiglio il Presidente del Consiglio ha letto che il Governo ha impugnato un provvedimento, quel provvedimento ci ripropone il tema, se ho inteso bene dello svolgimento dell'attività venatoria nelle aree contigue.
Ve l'hanno impugnato il provvedimento! Se non ricordo male, Assessore Sacchetto, siccome sono Capogruppo nella III Commissione, i nostri colleghi le avevano anticipato che quella sarebbe stata un'eventualità molto concreta, quindi ve l'abbiamo detto.
Guardate che quella norma, così come l'avete strutturata, è impugnabile, il Governo la impugnerà, ma lei ha tirato dritto per la sua strada....



SACCHETTO Claudio, Assessore a a caccia e pesca (fuori microfono)

Quale norma?



SACCHETTO Claudio, Assessore a a caccia e pesca (fuori microfono)

RONZANi Wilmer



SACCHETTO Claudio, Assessore a a caccia e pesca (fuori microfono)

Attività venatoria nelle aree contigue. Assessore alle aree protette...per dire "mal comune, mezzo gaudio". Non ce n'è uno che si salva tra di voi. Mi ricordo che il Consigliere Boniperti forse su questo intervenne, esattamente per porre la questione che oggi è oggetto dell'impugnativa da parte del Governo.
Francamente il vostro problema non era fare una buona legge, ma fare una legge che, in qualche modo, consentisse il massimo dell'attività venatoria, pur sapendo che, probabilmente, quelle norme, proprio perch sbagliate, avrebbero finito per confliggere con lo svolgimento dell'attività venatoria, quindi era il contrario di ciò che avremmo dovuto decidere ed approvare.
L'ultimo atto, Assessore Sacchetto, è il fatto che avete chiamato in Aula il disegno di legge della Giunta. In Commissione abbiamo lavorato per trovare un ragionevole compromesso, abbiamo convenuto, essendo posizioni molto distanti, di costituire un gruppo di lavoro che aveva un obiettivo: mettere insieme ciò che è difficile mettere insieme, ma trovare un compromesso ragionevole.
Non capisco perché nessuno in Commissione abbia discusso sulle ragioni per le quali abbiamo abbandonato quella linea e quell'impostazione, e oggi prendiamo atto che c'è una richiesta, un richiamo del provvedimento in Aula.
La Commissione non ha neanche discusso del fatto che l'Assessore nel frattempo ha cambiato valutazioni. Certamente legittimo, poteva cambiarle le valutazioni, ma, Santo Dio, lo declini, venga in Commissione a dire "prendo atto del fatto che il Gruppo di lavoro non ha concluso i suoi lavori" e, aggiungo io, poteva ancora dirci "non ritengo che esistano le condizioni per trovare un compromesso ragionevole, allora voglio che sia l'Aula a pronunciarsi".
Non sto a spiegare ai colleghi di maggioranza che questo complica terribilmente la situazione e che, anche per questa via, non avrete nessuna legge regionale sulla caccia. E' evidente che la vicenda appare in tutta la sua dimensione propagandistica quando, su un tema così delicato, penso che l'Aula decida ciò che la Commissione non ha saputo affrontare e decidere.
Vi assumerete la responsabilità di fronte al Piemonte e di fronte ai cacciatori. In realtà quella decisione avrà come conseguenza diretta il fatto che voi non farete neanche in questa legislatura una legge moderna sulla caccia.
Dico qui ciò che ho sempre detto in Commissione: una legge sulla caccia è frutto di un compromesso ed è un provvedimento che deve scontentare tutti, se vogliamo che sia una buona legge sulla caccia. Deve scontentare coloro che, in maniera assolutamente legittima, ritengono che la caccia vada abolita per sempre, posizioni che io non condivido ma che è legittima e coloro che invece rivendicano il diritto di poter svolgere l'attività venatoria.
Queste due posizioni che vanno conciliate, non possono che produrre una legge che scontenterà gli uni e gli altri, ma voi siete stati governati e siete stati chiamati a governare il Piemonte per fare sintesi, per mettere insieme cose che non possono, in teoria,essere messe insieme.
Voi questo non lo fate, Presidente, e non lo fa lei, Assessore Sacchetto. Il dramma è che non avremmo una buona legge e la vicenda di impugnativa del Governo e di intervento del TAR ci dimostrano che, anche su questo piano, questa amministrazione, e lei Assessore, non risolvete i problemi, ma li complicate e ahimè, li aggravate.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Carossa, vorrei informare l'Aula che risultano iscritti ad intervenire ancora cinque colleghi; pertanto essendo le ore 12.35, se vogliamo terminare la discussione su questo tema nella mattinata, vi inviterei a impiegare un po' meno di cinque minuti. Se invece si ritiene che il proprio contributo...
Mi affido alla comprensione dei colleghi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "P. Gobetti" (5^ C) di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "P. Godetti" di Torino, classe 5^ C, in visita a Palazzo Lascaris.
Vi informo che è in corso una discussione in merito alla legge sulla caccia.
Vi auguro buona permanenza e buona visita a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte.


Argomento: Caccia

Comunicazioni della Giunta regionale, Assessore Sacchetto, in merito a "Sospensione calendario venatorio" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo la discussione in merito alle comunicazioni della Giunta regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Vorrei velocemente tornare al merito della questione. Ho cercato di essere molto attento e di seguire i vari interventi, compresi quelli dell'Assessore, e mi sembra che i punti contestati siano tre.
Tralascio di dire ciò che penso in questo momento, ma ci ritornerò fra poco.
Tra l'altro, dopo farò un appello e mi farebbe piacere che i giornalisti lo riprendessero.
Come dicevo, i problemi riguardano innanzitutto il parere dell'ISPRA che, tra l'altro - lo ribadisco - è obbligatorio ma non è vincolante.
Questo aspetto è fondamentale: questo parere è favorevole su tutto il pacchetto tranne che - permettetemi - su due banalità o stupidaggini ovvero su due giorni di differenza in termini di apertura o chiusura su delle specie, e in un altro caso una settimana o cinque giorni.
Giustamente, da parte sua, il Presidente Reschigna dice: "Assessore lei poteva non scontrarsi e accettare", ma d'altra parte io ritengo che un ente superiore come il TAR dovrebbe capire che quando si esprime un parere favorevole sul 95% delle cose e poi emergono delle piccolissime difformità sul restante 5% (anzi nemmeno), forse dovrebbe usare un po' di grano salis. Questo è il primo punto.
Veniamo alla seconda questione: la valutazione di incidenza ambientale delle aree protette.
Ci sono circa 140 aree protette in Piemonte - vado a memoria, non correggetemi - e manca tale valutazione in otto o dieci.
La legge prevede che in queste otto o dieci aree protette in cui non c'è ancora la valutazione di incidenza ambientale non si possa cacciare.
Bloccano la caccia per questo motivo.
Veniamo ancora ai piani faunistici provinciali: l'anno scorso il TAR non ne ha contestato la modalità, quest'anno, invece, poiché non trovava altro, lo ha fatto.
Detto ciò, per riportare un attimino la questione sul merito, ribadisco che non faccio parte di un partito che ha bisogno, come il PD, di lisciare il pelo ai cacciatori, dicendo loro: "Guardate, cari cacciatori, che nelle Regioni in cui governiamo noi, come ad esempio la Toscana, 'regioni rosse' si caccia già dal 15 settembre! Qua, invece, non riuscirete nemmeno a cacciare dal 29 settembre", e, dall'altra parte, lisciare il pelo anche all'elettorato ambientalista, dicendo: "State tranquilli, noi di fatto azzeriamo la caccia, andiamo quasi a cancellarla".
Io faccio parte della Lega, avrò tanti difetti ma non quello di essere incoerente, per cui non ho bisogno di dire queste cose.
Un'ultima riflessione: vorrei rivolgere un appello a tutti i cittadini affinché vadano a votare per il referendum sulla responsabilità civile dei Magistrati, perché è importante.
Non possiamo più permettere che dei Magistrati facciano il bello e il cattivo tempo, magari guardando con sUfficienza o con non sUfficiente attenzione determinati provvedimenti - badate che è una mia affermazione! arrecando danni ingenti ad un'economia di una Regione oltre che alle persone. Non è più ammissibile.
Invito tutti quanti ad andare a votare questi referendum sulla responsabilità civile dei Magistrati.
Un'ultima considerazione, Assessore Sacchetto: le hanno detto che non ha capito tante cose. Effettivamente, una cosa non l'ha compresa: questa maggioranza non ha feeling col TAR. Non ha feeling! Lo dico perché bisogna avere il coraggio di dire le cose! Qualsiasi cosa lei faccia (o noi facciamo) troveremo qualche giudice che dirà che non va bene. Su qualsiasi cosa che abbiamo fatto o che faremo! È questo che lei non ha capito! Non si spiegherebbe, altrimenti, il motivo per cui in tutte le altre Regioni d'Italia non avvengono queste cose, mentre capitano qua. Io non mi spiego il perché, non riesco a capire.
E pensare che siamo abbastanza simpatici - mediamente - e non abbiamo fatto cose così gravi - sempre mediamente - rispetto alle Giunte delle passate legislature; siamo nella media: sicuramente non eccelliamo, ma non tanti eccellono in questo strano Paese che si chiama Italia!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dell'Utri; ne ha facoltà.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente. Sarò molto rapido.
Sono stupito di trovarci ogni settembre con questo problema, perch ormai è una costante. Sembra quasi la "Commedia degli equivoci" di settembre.
Vede Assessore, errare è umano, ma perseverare può essere o diabolico o ingenuo (puntiamo su "ingenuo"). Però, analizzando la situazione, le varianti sono due: o qualcuno - lei - ha sottovalutato il problema - se non è lei, i suoi tecnici - oppure qualcuno non conosce il problema, o lei o i suoi tecnici.
Quindi il concetto base è il seguente: qualcuno torni a studiare perché non è possibile che ogni anno capiti la stessa cosa.
Questa volta, come ogni volta, la si riuscirà a sfangare, però fra dodici mesi - settembre 2014 - ci sarà di nuovo la commedia pronta! Si attivi - è un consiglio - fin da ottobre o da novembre (o quando riterrà) per evitare di giungere anche il prossimo anno a vivere la stessa surreale situazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega, anche per ave raccolto la mia sollecitazione. Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Vorrei ricordare al Consiglio regionale - sebbene non ne abbia bisogno a cominciare a me stessa, che 'amministrare' è cosa seria. Quindi io non riesco ad associarmi all'ironia che ha accompagnato questo dibattito anche se so che l'ironia è l'arma più pungente e più critica che si possa esercitare per stigmatizzare un comportamento.
A me sembra che la questione ormai sia assolutamente lampante. Abbiamo la sospensione del calendario venatorio da parte del TAR - stando alla Giustizia amministrativa non se ne riparlerà fino al 22 ottobre del 2014 e abbiamo, contemporaneamente, una Amministrazione regionale che, di anno in anno, ha dimostrato la totale inefficacia nel riuscire a definire una linea e un orientamento politico, che avremmo sicuramente molto contestato, ma con il quale saremmo stati chiamati a misurarci nel corso di tutta questa Amministrazione.
Io credo che la questione oggi stia essenzialmente in mano alle determinazioni che il Presidente della Giunta regionale vorrà assumere se deciderà di dare un governo ad alcune delle materie che in questa Giunta non sono affatto governate.
Non sfuggirà a nessuno, né nel dibattito che è avvenuto oggi, né in quello che si è consumato sugli organi di informazione, come l'Assessore regionale sia stato certamente oggetto delle critiche (a cominciare dalle nostre) dell'opposizione, ma altrettanto isolato da parte della propria maggioranza, a parte una dichiarazione di prammatica del Presidente della Giunta regionale che ha sostenuto che l'Assessore Sacchetto sia il migliore Assessore all'agricoltura conosciuto dalla Regione Piemonte. Ho sentito echeggiare questa stessa frase a proposito dell'Assessore Monferino, ricordato dal Presidente Cota come "il migliore Assessore alla sanità della Regione Piemonte".Non porta bene, Assessore Sacchetto! Non porta bene.
Anche in quest'Aula del Consiglio regionale le obiezioni alle nostre osservazioni avanzate dalla maggioranza si sono limitate, devo dire, in una modalità sorprendentemente formale da parte del Capogruppo della Lega Nord a contestare (vedremo poi se queste contestazioni e i comportamenti della Magistratura saranno confermate nel dibattito che seguirà su altri temi) a confermare le buone ragioni dell'Amministrazione regionale a fronte di una presunta ottusità del TAR, del Tribunale Amministrativo Regionale, senza una parola rispetto i comportamenti di direzione politica e amministrativa tenuti dall'Assessore che pure è espresso da quella formazione politica.
Ebbene, possiamo dire, concludendo il dibattito, che se complessivamente oggi siamo in una situazione in cui le specie cacciabili possono temporaneamente tirare un respiro di sollievo, tra le specie cacciabili. ovviamente con l'arma dell'ironia e dello stigma politico compare l'Assessore all'Agricoltura, il quale evidentemente oggi avverte tutto il silenzio e la solitudine della sua maggioranza oltre che la riprovazione di coloro che hanno cercato nel tempo, a cominciare dall'inseguire la possibilità di esercitare la democrazia attraverso un referendum, hanno trovato in questa Giunta la sordità più totale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Assessore Sacchetto, io le dico che lei ha fatto null'altro di quello che hanno fatto tutti i suo i colleghi d'Italia. Purtroppo, la differenza tra noi e gli altri è solo dovuta al fatto che il TAR in Piemonte si comporta in una certa maniera e nelle altre Regioni si comporta diversamente.
Vorrei ricordare a tutti i colleghi che sono intervenuti e che hanno a cuore questo problema che solo quattro Regioni non hanno presentato il ricorso al TAR. Quindi, vedete che non è un vizio o un difetto di Assessorato, di Assessori, o di dirigenza, ma è perché purtroppo in Italia siamo arrivati al punto in cui è il mondo dei furbi, è il mondo in cui con un pezzo di carta si blocca un'attività, è il mondo in cui grazie a un ricorso 1.400 persone dell'ILVA sono a casa, è il mondo in cui chi sa usare le carte e ha dall'altra parte chi legge le carte a suo favore riesce a bloccare un'attività, a bloccare delle persone e a bloccare un intero sistema.
Queste sono cose che non funzionano.
Mi spiace che non ci sia il Consigliere Ronzani che aveva accusato...



(Commenti in aula)



BONIPERTI Roberto

là! Wilmer, avevi parlato con l'Assessore Sacchetto sulla questione delle aree contigue. Voglio ancora ricordare che sulle aree contigue è stata fatta una "porcata" a livello nazionale perché la legge nazionale non dà equità, non permette a tutti i cittadini di essere uguali! Spiegatemi perché una persona che abita in un Comune piuttosto che in un altro può esercitare un'attività e un un'altra persona non può. Ma dove siamo? Ma dov'è questa equità delle persone? Le aree contigue, così come sono state fatte, sono un errore! Mi auguro che l'Assessore ai Parchi faccia in modo di cancellarle perché non possono funzionare in questo sistema. O viene cambiato a livello nazionale o dovremo avere noi il coraggio di cambiarla questa cosa.
Tornando sul ricorso al TAR sulla caccia, non mi ricordo se eri tu Wilmer, che parlavi di scontentare tutti. Ma non possiamo andare avanti a scontentare tutti. Bisogna usare il buonsenso nel fare le leggi.
Noi non dobbiamo essere coloro che usano il bilancino per accontentare gli uni e gli altri soltanto per una questione di voti. Dobbiamo capire che siamo in un mondo dove bisogna legiferare le cose giuste. E le cose giuste non vuol dire mandare a casa le persone che vivono in questo mondo, mandare a casa chi deve lavorare, perché hanno le famiglie da mantenere, perché ci sono le aziende faunistiche, venatorie e le agrituristiche. C'è un mondo che da quando è nato il Mondo stesso vive! Non possiamo pensare perché ci dà fastidio una cosa di cancellarla. Non è così che si va avanti, perché così andremo sempre peggio. Ma peggio per tutti! Perché un giorno anche chi è contro la caccia purtroppo si renderà conto che ci sono delle famiglie che non vivono, che non hanno più lavoro che non sanno come mandare i bambini a scuola, che non hanno più da mangiare, comincerà a pensare che forse qualcosa non andava bene per un proprio ego personale. Non esiste questa cosa.
Vorrei tornare sulla questione sul ricorso, perché è da lì che è partito tutto e che comunque ha dato il problema al nostro Assessorato.
Solo in Sicilia in Puglia e in Emilia Romagna non è stato fatto ricorso, è stato fatto in tutte le altre Regioni. Allora, o abbiamo una serie di Assessori imbecilli da per tutto, in tutta Italia, o c'è qualcosa...



BONIPERTI Roberto

STARA Andrea (fuori microfono)



BONIPERTI Roberto

Qui manca la legge.



BONIPERTI Roberto

Scusate, c'è una legge in vigore, che è una legge nazionale.
Ve lo ripeto, io ero uno di quelli che era favorevole al referendum così avrebbe tagliato la testa al toro e per cinque anni saremmo stati tranquilli. Purtroppo, la situazione economica era quella per cui il Presidente Cota ha deciso, forse anche contro il volere dell'Assessore Sacchetto, perché io me li ricordo quei momenti, di non fare il referendum per far risparmiare ai cittadini piemontesi 15, 16 o 20 milioni di euro, e adesso siamo in questo pastrocchio.
Perché se si fosse andato al referendum, la situazione sarebbe stata sistemata. Lo sapevano tutti. Giusto, o mi sbaglio? Lo sapevamo tutti quale sarebbe stato il risultato del referendum.
Sarebbe andato a votare il 20-25%, il referendum decadeva e a quest'ora non avevamo questi problemi.
Colleghi della minoranza, capisco ed è giusto che ognuno faccia la propria parte: chi è in minoranza deve picchiare e picchiare più sull'Assessore, tanto è giovane e ha le spalle larghe e non soffre. Per siamo chiari nei confronti di chi è fuori e aspetta e chi aspetta che la Regione faccia qualcosa. L'unica possibilità che aveva l'Assessore Sacchetto era quella di comportarsi così.
Perché sulla questione delle SIC e delle ZPS vorrei invitare i membri sia della Commissione Parchi sia della Commissione Agricoltura, da cui dipende la caccia, di venirne a visitare qualcuna. Erano state fatte senza un minimo di cognizione. Ci sono intere aree (vi dico che da noi, io ne ho una parte dove ho le risaie, dove non c'è una pianta) dove non c'è nulla e dove è stata fatta la zona SIC. Ma perché? Perché bisognava farne un tot e allora qualcuno su un pezzo di carta ha tirato delle righe. Ma il buon senso dov'è? Scusate se ho superato il tempo, proseguirò la prossima volta.
Comunque, Assessore Sacchetto, grazie per quello che ha fatto, mi auguro a nome di tutte le persone che aspettano di poter portare a spasso i propri cani e che venga risolto tutto e che il 29 si vada a caccia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boniperti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Sto nei tempi per rispettare la possibilità di concludere entro le ore 13.
Assessore Sacchetto, conosci la simpatia personale che ho nei tuoi confronti, ma ogni anno è la stessa storia.
Non so se gli Uffici ti aiutano a sbagliare. Mi auguro di no, perch conosco la competenza dei dipendenti della Regione. Però, possibile che ogni anno succeda la stessa cosa? Guarda, ho perso otto anni della mia vita a fare praticamente niente ma negli anni in cui ho fatto il Sindaco non ho mai ritirato una deliberazione in Consiglio comunale. Mai. E ho fatto investimenti in opere pubbliche per 90 milioni di euro, in nove anni. Preparavo con gli Uffici in maniera adeguata le deliberazioni, le concordavo con la mia maggioranza a costo di stare fino alle tre del mattino, prima le discutevo anche con l'opposizione per capire se ci potesse essere una convergenza e poi, alla fine, ognuno naturalmente si assumeva le proprie responsabilità. Ma non ho mai ritirato una deliberazione.
Se noi dovessimo fare una classifica TAR contro Regione Piemonte, come se giocassimo al pallone, credo che perdereste 15 a 0. Ogni volta che cittadini o associazioni di qualunque tipo hanno impugnato un provvedimento questi hanno vinto. Forse, dovete riflettere sul modo con il quale gestite questioni di tale importanza.
Credo che questa legislatura passerà alla storia come la legislatura delle promesse mancate, quelle sul Piano socio-sanitario sono, come dire straordinarie per tutte le cose dette e che non sono state realizzate oppure per tutti i provvedimenti che avete portato e che sono stati bocciati dal TAR. Con il risultato che è stato sottolineato, Assessore Sacchetto, da buona parte di coloro che mi hanno preceduto.
Scontentate i cacciatori, perché, effettivamente, non sanno se potranno cominciare l'attività venatoria a partire dal 29 settembre - poi, lei è sempre ottimista e anche il Presidente Cota mi pare che lo sia.
Scontentate gli ambientalisti, che, probabilmente, scontentereste lo stesso - su questo posso essere d'accordo con lei - ma, in ogni caso, con procedimenti e mezzi assolutamente discutibili.
Il Consigliere Boniperti diceva che solo quattro Regioni non hanno presentato ricorso al TAR: mi piacerebbe sapere come è finita nelle altre Regioni, cioè se il TAR ha bocciato in tutte le Regioni i provvedimenti che le stesse hanno presentato...



(Commenti del Consigliere Boniperti)



BOETI Antonino

Solo in Piemonte. Però, questo è un problema, perché vuol dire che siete recidivi. Cioè, se a nessuno è stata data la sospensiva, vuol dire che solo il Piemonte non è in grado di presentare una delibera che possa essere...



(Scampanellìo del Presidente)



BOETI Antonino

Questa risposta non ha aiutato...



PRESIDENTE

Collega Boniperti, la prossima occasione, come ha detto...



BOETI Antonino

...né l'Assessore Sacchetto, né la maggioranza.
L'altra riflessione che svolgo, per at-tenermi ai cinque minuti riguarda l'ipotesi di riportare in Aula quel disegno di legge, ma non torno sul referendum e sul modo con il quale è stato gestito.
Anche qui, non credo che succeda frequentemente di annullare una legge per impedire un referendum. Quale risultato, abbiamo perso ancora un anno e non è stato possibile individuare un accordo minimo.
Può darsi che l'accordo non sia possibile individuarlo, ma decidere di ritornare in Aula, bocciando quel gruppo di lavoro che avrebbe dovuto discutere di queste questioni, a mio avviso, è l'ennesimo errore, che non consentirà, probabilmente, a questa Regione, a differenza - Consigliere Boniperti - di tutte le altre Regioni d'Italia, di avere una legge sulla caccia. Sarà l'ennesimo insuccesso! Sarà l'ennesimo fallimento! Speriamo che i piemontesi, tra un anno, ne tengano conto.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non essendoci altre richieste d'intervento, possiamo chiudere qui i lavori della seduta antimeridiana. Riprenderemo l'attività con il question time oggi pomeriggio, alle ore 14.30, come da comunicazione a vostre mani.
Successivamente, la Giunta regionale svolgerà la comunicazione sull'istituzione del Comune di Mappano ed esamineremo l'ordine del giorno n. 1066, avente ad oggetto la TAV (tema su cui sono già stati presentati 11 ordini del giorno). I lavori sono conclusi, auguro a tutti buona pausa.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.54)



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