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Dettaglio seduta n.370 del 02/08/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



(Alle ore 10.30 il Vicepresidente Comba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.50)



(Alle ore 10.51 il Vicepresidente Comba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.10)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.25)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 31 luglio 2013.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.
Comunico che nella mattinata, entro le ore 12.50, procederemo alla votazione dell'ordine del giorno n. 1065 "Richiesta alla Giunta regionale di promozione di ricorso per conflitto di attribuzione ai sensi della legge 11 marzo 1953, n. 87 'Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte Costituzionale'" presentato dai Consiglieri Cattaneo, Botta Franco Maria, Carossa, Cerutti, Stara, Franchino, Negro, Lupi, Artesio, Reschigna Buquicchio, Pedrale, Burzi, Leardi, relativo alle questioni inerenti agli esiti della riunione di ieri delle ore 14. Quindi è iscritto e lo voteremo entro le ore 12.50, come da accordi, sospendendo per qualche minuto la trattazione del collegato alla legge finanziaria.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Casoni, Cota, Goffi, Leo Sacchetto e Toselli.
Il numero legale è 27.



PRESIDENTE

Adesso sospendiamo i nostri lavori per otto minuti, fino alle 11.35, in quanto la Giunta si è impegnata, attraverso il Vicepresidente della Regione, che deve consultare altri Assessori, a dare una risposta preliminare sulle questioni che sono state rilevate durante la riunione della Conferenza dei Capigruppo.
Tale riunione si è protratta a lungo - me ne scuso con i colleghi che hanno atteso in aula - ma è stato fatto un lavoro istruttorio puntuale su tutta la partita emendativa del collegato alla finanziaria; lavoro che sarà utilissimo per ciascuno per procedere sulla trattazione di questo punto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.27 riprende alle ore 11.49)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 344, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 344, di cui al punto 7) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Prima di passare all'articolato, ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Ringrazio i Consiglieri e chiedo scusa per l'attesa; ringrazio i Capigruppo che hanno partecipato alla pre-riunione, dove ci siamo confrontati su una serie di temi che erano rimasti sospesi in Commissione.
In merito ai risultati della pre-riunione, quindi sugli emendamenti di Giunta e sugli emendamenti di Consiglio, mi sono riservato di fare una comunicazione prima dell'inizio dell'articolato su alcuni temi.
Allora, gli emendamenti in questione ancora in discussione erano: sull'articolo 11, il n. 76), che viene mantenuto dalla Giunta sull'articolo 13, gli emendamenti n. 100) e n. 101), che vengono mantenuti dalla Giunta (il tema è l'eliski); sull'articolo 16, c'è una riformulazione del n. 84) e del 84.1), che riguardano...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Assessore, mi scusi: anziché dare i numeri, non può spiegarci le cose?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Allora, una riformulazione del n. 84) togliendo "sportive" (l'emendamento riguarda il transito sulle strade vicinali). Il n. 84) e il n. 84.1) rimangono, mentre la Giunta ritira tutti quelli relativi al motocross: il n. 85), il n. 86), il n. 86.1) (non solo motocross, scusate è solo una sintesi che mi sono fatto nella mia testa, perché in realtà riguardano transiti di motori di un certo tipo e manifestazioni legate al settore sportivo dell'utilizzo delle strade).
Chiedo una riserva sull'articolo 24, inerente alle questioni sull'agricoltura: rispetto agli emendamenti presentati dai colleghi (se ricordo bene) Cerutti, Bono e Ronzani, l'Assessore Sacchetto sta arrivando faremo una valutazione e nel contempo comunicherò quali sono, da parte della Giunta, le posizioni.



PRESIDENTE

Passiamo dunque all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 01 Emendamento rubricato n. 82) presentato dai Consiglieri Reschigna Gariglio, Laus, Manica, Motta Angela, Muliere, Novero, Pentenero, Ronzani Rostagno, Stara: prima dell'articolo 1 del disegno di legge n. 344 è inserito il seguente: "Art. 01 (Recupero delle reti ferroviarie dismesse ai fini dello sviluppo della mobilità ciclistica) 1. Ai fini dello sviluppo della mobilità ciclistica, la Regione Piemonte promuove, nell'ambito della riconversione delle tratte ferroviarie dismesse da almeno dieci anni, la creazione di circuiti connessi alla mobilità collettiva e di una rete regionale protetta e dedicata di itinerari ciclabili e ciclopedonabili, anche con riguardo ai percorsi correlati alle strade aventi caratteristiche storico-culturali".
Tale emendamento introdurrebbe l'articolo 01.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'obiettivo è molto semplice: dare un'indicazione affinché possa avvenire il recupero delle reti ferroviarie dismesse da almeno dieci anni con lo scopo di trasformarle in piste ciclabili. Questo può arrecare un miglioramento dell'offerta turistica, della qualità della vita e della qualità degli spostamenti.
Ci ho messo 30 secondi per illustrare gli emendamenti e utilizzo gli altri due minuti e mezzo perché magari il Vicepresidente Pichetto possa ascoltarmi.
Le comunicazioni fatte dal Vicepresidente Pichetto sono da noi considerate insoddisfacenti, in modo particolare non tanto quelle relative all'emendamento Cirio (su cui abbiamo le nostre opinioni, ma non facciamo una questione pregiudiziale relativamente allo stralcio dello stesso).
Tuttavia, affrontare all'interno del collegato due questioni come quella dell'eliski all'interno della nostra regione o come quella dell'utilizzo non di strade, ma di piste agro-silvo-pastorali utilizzate da mezzi motorizzati per attività sportive o non sportive, noi la consideriamo una grave violazione dei rapporti che abbiamo cercato di costruire nel corso di questi giorni attorno al disegno di legge...



RESCHIGNA Aldo

DE MAGISTRIS Roberto (fuori microfono)



RESCHIGNA Aldo

Ma cosa dici? Non sai leggere?



RESCHIGNA Aldo

Posso garantire al collega De Magistris che sono capace di leggere.
Vado avanti.
Sia ben chiaro: noi, rispetto a quell'emendamento, avevamo posto una serie di questioni su cui eravamo anche disponibili a trovare una "quadra" ma non nell'estensione e nella formulazione che è stata presentata.
Ma il problema fondamentale, Presidente e Vicepresidente, è un altro.
Quando si vuole affrontare il collegato - e non lo stiamo affrontando negli ultimi giorni per colpa di una stupida opposizione che si è messa a fare chissà quale ostruzionismo all'interno dei lavori di Commissione, perché il collegato alla legge finanziaria è arrivato 15 giorni fa in I Commissione per essere chiaro - non si fanno dei colpi di mano nel momento in cui il collegato viene in Giunta.
Se la Giunta era convinta dell'introduzione di quelle norme all'interno del disegno di legge e del collegato, doveva assumersi la responsabilità come ha fatto su altri temi (TPL e politiche sociali), di inserirlo nel testo originale licenziato dalla Giunta regionale, non di presentare degli emendamenti neanche in Commissione, ma in Aula, perché questo non consente di affrontare la discussione in modo corretto, perché sono questioni di merito che dividono la comunità piemontese. Le questioni di merito che dividono la comunità piemontese non si affrontano con dei colpi di mano, ma con un confronto in Commissione e poi in Aula. Chissà perché questo confronto non è stato provato all'interno della Commissione, e chissà perché questo confronto viene provocato unicamente all'interno dell'Aula.
Credo che la Giunta faccia ancora in tempo a valutare la situazione.
Indubbiamente ci sono, all'interno del collegato, norme importanti che hanno anche urgenza di essere affrontate e risolte, ma questo non pu portare, da parte del mio Gruppo, ad un atteggiamento supino, di accondiscendenza di quella che consideriamo una grave violazione nei rapporti tra Giunta e opposizione.
Su queste questioni si può discutere e ci si può confrontare. Alla fine la maggioranza e la Giunta possono anche far prevalere la logica dei numeri, ma lo strumento del collegato non può essere il treno attraverso il quale ognuno pensa di inserire dentro questioni che stanno dividendo la comunità piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, mi rivolgo alla maggioranza e all'Assessore, ma anche ai Capigruppo della maggioranza, perché vorrei porre una questione nei seguenti termini.
La Giunta ha approvato il collegato nel mese di giugno. È stato poi trasmesso in Commissione; è cominciato l'iter e ne abbiamo discusso in maniera seria, al punto che la Giunta, di fronte ad una discussione del merito, ha anche deciso di stralciare alcune norme.
Può succedere che un Assessore decida di presentare in Aula un emendamento che non è stato discusso in Commissione - è successo, succede e succederà - ma si deve giustificare se si tratta di emendamenti che non aprono discussioni o, in ogni caso, di emendamenti che non si propongono di regolamentare un problema e una materia, perché questo è una forzatura.
Se la Giunta avesse deciso di presentare i provvedimenti sull'eliski e sull'altra questione a giugno, avrei comunque dichiarato - lo dico per onestà intellettuale - che la sede non era quella, ma avremmo avuto modo e tempo in Commissione per discutere il merito della questione. Ho capito, ma non si può decidere il collegato per infilare in Aula quella questione Consigliere Botta! Lo presentavate in prima battuta, inizialmente ne avremmo discusso in Commissione, ci saremmo accapigliati sul fatto se fosse giusto o meno individuare il collegato come strumento per affrontare qualunque argomento, ma poi saremmo passati al merito.
Rovescio il ragionamento, Consigliere Botta: cosa sarebbe successo se la Giunta precedente avesse presentato una legge un'ora prima - un'ora prima - della discussione dell'approvazione del collegato? Abbiate pazienza! Senza che ci sia la possibilità di approfondire il merito, perch noi stiamo normando una questione delicata su cui, come ha detto il Consigliere Reschigna, ci sono sensibilità diverse. Questo richiede, come spesso capita in Aula o nelle Commissioni, un di più di approfondimento e di confronto.
La Giunta, però, deve porsi il problema: il collegato è la priorità in questo momento? Voi ritenete che sia una priorità approvare il collegato? Se il collegato è una priorità, dovete sapere che ci sono norme che rappresentano, rispetto a questo obiettivo - per noi in maniera legittima una forzatura, perché vorremmo poterne discutere.
Guardate che in questi mesi non è mancato il tempo per discuterne in Commissione. Non penso che noi governiamo le Commissioni e non penso che noi governiamo questa maggioranza. Chi ha impedito alla Commissione di merito di affrontare quest'argomento? Qualcuno vi ha forse impedito di affrontarlo in Commissione? Ci siamo messi di traverso? Non mi risulta.
Se è così, allora la logica vorrebbe che una maggioranza, che vuole approvare il collegato, prenda atto che ci sono molte buone ragioni perch questa discussione non venga forzata, proponendo emendamenti o articoli che equivalgono a leggi.
Stiamo discutendo di questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Guardi, Presidente, abbiamo riformulato l'emendamento, rispetto ai testi precedenti, anche grazie a rilievi cortesi di colleghi Consiglieri.
Siamo preoccupati perché abbiamo un bene, il sistema del demanio ferroviario, che in parte è stato abbandonato nel corso degli anni ed è inutilizzato. Con questo emendamento proponiamo di utilizzarlo per scopi alternativi e per valorizzarlo.
Abbiamo anche messo un limite, nel fatto che le tratte ferroviarie siano dismesse da dieci anni, perché visto gli intendimenti del Presidente Cota, abbiamo chiuso gli occhi e abbiamo provato ad immaginare quello che poteva capitare, con questo emendamento generosamente approvato dalla Giunta regionale, tra un anno. Abbiamo visto persone in bicicletta pedalare tranquillamente tra Casale Monferrato e Vercelli, tra Varallo Sesia e Novara, tra Saluzzo-Savigliano e Cuneo, tra Pinerolo e Torre Pellice, tra Chivasso e Asti, tra Asti-Castagnole delle Lanze e Alba. Abbiamo immaginato un futuro meraviglioso in cui tutti i nostri cittadini pedalavano su linee ferroviarie dismesse a riparo dalle auto.
Siccome, onestamente, noi siamo per le ciclovie, per le piste ciclabili, ma siamo per mantenere il servizio ferroviario, laddove è possibile, perché crediamo nel trasporto pubblico, abbiamo messo il limite dei dieci anni per evitare che le scelte dissennate della Giunta regionale aprissero le porte ad un'interpretazione troppo letterale del nostro emendamento. Abbiamo detto: va bene, facciamo ciclovie, ma facciamole solo per le ferrovie storicamente chiuse e non per quelle chiuse dopo l'impatto devastante del combinato disposto Cota-Bonino.
Vorrei anche rassicurare gli amici che perorano di evitare, come noi peraltro, la chiusura delle ultime due linee salvatasi dalla furia iconoclasta della Giunta Cota, che noi siamo per salvare le ferrovie sospese nell'esercizio da pochi anni, e per utilizzare quelle che almeno da dieci anni sono abbandonate, permettendo di riconvertirle.
Colgo l'occasione per far anche presente - non so se c'è qualcuno che si occupa di patrimonio incidentalmente - che appartengono al demanio ferroviario regionale una serie di immobili ferroviari, prevalentemente una serie di stazioni abbandonate da tempo e non utilizzate, su cui i Comuni da tempo chiedono di poter stipulare convenzioni per averne l'utilizzo.
Nell'inerzia della Regione, questi immobili cadono a pezzi, quindi con un successivo e maggiore costo di recupero.
Ecco perché auspicheremmo, primo, che ci fosse un Assessore ai trasporti (o che comunque se ne volesse mettere uno); secondo, che qualcuno, l'Assessore ai trasporti o al patrimonio, si volesse occupare anche di quella questione, perché vedere edifici che cadono a pezzi, anche se non sono utilizzati e non sono un bene pubblico (penso ad esempio collega Tentoni, al problema dell'ex stazione di Omegna), fa veramente dispiacere.



PRESIDENTE

Colleghi, ricordo che sugli articoli può intervenire il primo firmatario per tre minuti, mentre gli altri interventi sono solo di due minuti.
La parola al Consigliere Marinello.



MARINELLO Michele

Intervengo esclusivamente in riferimento alle comunicazioni dell'Assessore Pichetto e all'intervento del Consigliere Reschigna.
Mi riferisco alle due questioni sollevate dal Presidente Reschigna in ordine agli emendamenti che parlano di eliski e all'emendamento 84) all'articolo 16, che parla di accesso alle strade bianche.



PRESIDENTE

Consigliere Marinello, lei non è firmatario dell'emendamento, quindi può intervenire dopo nella discussione.



MARINELLO Michele

Mi sono distratto. Pensavo che fossimo in discussione generale.
Presidente, va benissimo, ma allora l'intervento del collega Reschigna sull'intervento dell'Assessore Pichetto a che titolo era?



PRESIDENTE

Era come primo firmatario.
Noi siamo all'emendamento n. 82) sull'articolo 01. Il primo che interviene illustra e ha tre minuti, mentre gli altri firmatari dell'emendamento hanno due minuti.
Poi durante il dibattito generale possono intervenire tutti i Consiglieri.



MARINELLO Michele

Mi è chiaro. Non avevo capito in quale fase eravamo.



PRESIDENTE

Ma io la ringrazio, perché mi ha permesso di poter fare il punto per tutti i colleghi.
Lo stesso vale per il collega De Magistris, che potrà intervenire nel dibattito che seguirà.
Fra i Consiglieri firmatari, ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
L'emendamento è molto chiaro e quindi non ha bisogno di moltissime illustrazioni. Io, come altri colleghi, ne approfitto per fare in un minuto e mezzo una riflessione, rivolgendomi in particolar modo al Vicepresidente.
A parte che non vedo cose talmente urgenti per cui se non approviamo il collegato alla finanziaria, chissà che cosa succede in Piemonte! Mi pare che non succeda assolutamente nulla, perché di talmente urgente in questo collegato non c'è nulla. Quindi, Vicepresidente, se non approviamo il collegato alla finanziaria e lo approviamo a settembre possiamo fare un'ulteriore riflessione, anche perché la conduzione dell'Aula in questi giorni mi pare un po' schizofrenica. Ieri non abbiamo fatto quasi niente, abbiamo approvato l'assestamento che si poteva approvare in pochissimo tempo e siamo stati tutto il giorno qui a non fare nulla.
Quindi, dico che se adesso ci sono questioni, capisco e non entro nel merito degli emendamenti presentati dal collega De Magistris, sui quali magari un approfondimento sarebbe utile e non dico che siamo contrari a priori. Però siccome sono emendamenti, come ha detto il collega Marco Botta, che ogni anno vengono presentati, invece di metterli nel collegato si poteva presentare una modifica della legge e, siccome avete la maggioranza in Commissione e in Aula, si potevano benissimo approfondire ed approvare, modificando la legge.
Non capisco perché bisogna sempre inserire le questioni nel collegato.
C'è una questione di metodo.
Se vogliamo discutere del metodo noi siamo qua, siamo attrezzati, siamo al 2 agosto e siamo a metà giornata. Noi vorremmo andare via come voi, ma stiamo qua, non è un problema.
Ecco perché dico che il collegato non è indispensabile approvarlo entro stasera; approviamolo pure a settembre, perché tanto che non succede niente in Piemonte. Non succede niente se non approviamo il collegato alla finanziaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Oliva; ne ha facoltà.



OLIVA Gianni

Sono assolutamente favorevole all'emendamento. Mi sembra che trasformare delle linee ferroviarie dismesse in piste ciclabili vada incontro anche ad una sempre maggiore diffusione dell'uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto e di spostamento per lavoro sia come attività sportiva.
Approfitto anch'io di questa opportunità di intervento per una riflessione.
Sono relativamente nuovo nell'attività di Consigliere, perché ho iniziato soltanto dal mese di marzo. Ci sono alcune logiche consiliari che francamente non capisco. Ad esempio, non capisco perché il Consiglio lavori con dei ritmi non particolarmente intensi e poi concentri tutto il lavoro nella prima settimana di agosto e nella settimana di Natale.
Se provassimo ad immaginare di concentrare il lavoro nella quarta settimana di novembre quando piove e c'è la nebbia, sarebbe forse più opportuno per tutti. E visto che dipende soltanto da noi e da quanto la Conferenza dei Capigruppo e l'Ufficio di Presidenza decidono, forse si potrebbe pensare di agire così.
L'altra cosa che, dal punto di vista delle logiche consiliari, mi è chiara, ma mi piace ancora meno, è che non si utilizzino le sedi opportune e si cerchi di fare passare i provvedimenti in fretta, quando invece era possibile ragionarci sopra tranquillamente qualche giorno prima.
Ho capito la posizione della Lega (e l'ho condivisa) di astenersi sul voto rispetto ad un emendamento che aumentava le risorse sulla cultura e della quale non posso, se non altro per l'attività assessorile precedente che essere d'accordo. Ma mi pare irritale che, dopo che si è discusso per giorni nella I Commissione di come trovare delle risorse aggiuntive, queste risorse aggiuntive compaiono in Aula come un coniglio estratto dal cilindro, mentre mi immagino che gli Uffici lo sapessero già anche il giorno prima o due giorni prima.
Così non mi sembra opportuno che attraverso un collegato passino dei provvedimenti sui quali non c'è, almeno per quanto mi riguarda, un'ostilità pregiudiziale, perché l'utilizzo delle strade non asfaltate è un utilizzo su cui si può ragionare, mettendo i vincoli opportuni, ma mi pare che volerlo fare passare quasi di nascosto in un dibattito necessariamente ristretto dal fatto che ci sono altre urgenze e che siamo ormai ad agosto inoltrato, sia una forzatura che non giova neanche a coloro che vogliono proporre questo emendamento e questa introduzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Il collega Gariglio ha presentato l'emendamento già in Commissione, con il quale presentava un'idea, una soluzione, una proposta per poter recuperare parte del patrimonio delle vecchie stazioni della nostra Regione.
Ora, non possiamo mettere i due emendamenti sullo stesso piano, e credo che sia anche giusta la riflessione che è stata fatta un momento fa dal collega Oliva in merito a quanto è successo ieri sulla presentazione di un emendamento che spostava ed ampliava il dibattito che si era svolto per lungo tempo in Aula.
Proviamo ad immaginare che le sedi opportune vengano utilizzate nel modo opportuno e quindi lavorare in Commissione su temi che, peraltro posso anche condividere in alcune parti, ma che, come diceva il Consigliere Reschigna, rappresentano sensibilità diverse, per le quali si possono trovare strade intermedie.
Forse è bene discuterne nelle sedi opportune e forse è bene non immaginare che diventino delle cose raffazzonate fatte al 2 agosto che non ci permettono di trovare soluzioni che possono essere condivise.
Quindi, non possiamo usare lo stesso metro, la stessa misura per l'emendamento proposto sul recupero dei binari dismessi paragonandolo all'emendamento che è stato presentato sui percorsi per le strade bianche.
Proviamo a fare ragionamenti distinti, proviamo ad immaginare che esistono delle soluzioni, delle strade percorribili e strade che invece oggi sarebbero molto in salita.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Sono favorevole all'emendamento, quindi è positivo che la Giunta abbia accolto la proposta.
Assessore Cirio, sull'argomento oggetto dell'emendamento vorrei aggiungere un altro elemento.
Il recupero del ferrato comporta anche dei costi, quindi bisogna valutare la fattibilità. Tuttavia, ci sono esperienze in Regione Toscana ed Emilia Romagna sul recupero delle tratte dismesse più vecchie e storiche che vengono utilizzate a fine turistici. Attraverso bandi gli operatori che intendono, in accordo con i Comuni e con gli enti pubblici locali valorizzare un'offerta turistica di una zona che ha particolari pregi di tipo ambientale o di tipo storico, quindi con un impatto assolutamente coerente, fanno sì che si possano rivitalizzare queste linee ferroviarie con mezzi completamente diversi - quindi si tratta di mezzi adatti a visite turistiche, su brevi tratti e brevi percorsi - coordinandosi con l'offerta turistica alberghiera. Sono, anzitutto, iniziative appoggiate da tutte le realtà ambientaliste e forniscono un surplus rispetto all'offerta turistica della zona.
Chiederei, al di là dell'emendamento, che è molto specifico, di valutare anche ipotesi di altre Regioni che stanno ottenendo risultati positivi.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo alla discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere De Magistris; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE MAGISTRIS Roberto



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Voglio scusarmi con il Consigliere Reschigna perché sono stato un po' brusco nell'intervento precedente. Tuttavia, devo anche dire che ieri mentre stavamo uscendo, mi ha detto: "Hai sbagliato, ti sei confrontato con i miei Consiglieri, invece di farlo con me". Ho leso maestà e questo è il risultato.
Ieri ho informato personalmente tutti i Consiglieri su quello che avrei sollecitato negli emendamenti di cui stiamo parlando, quelli relativi alle strade e alle moto. Oltre ad aver informato i Consiglieri, lunedì scorso l'Assessore Sacchetto ha presentato, per conoscenza, gli emendamenti in Commissione, quindi dire che nessuno sapeva niente, non è corretto.
Naturalmente non mi arrendo e, qualora non dovessero passare presenterò proposte di legge che riprenderanno gli stessi contenuti.
Contenuti, tra l'altro, assolutamente condivisi dal PD. Tant'è che - voglio ricordarlo per l'ennesima volta -nella Regione Emilia il 24 luglio di quest'anno è stata istituita la rete escursionistica dell'Emilia Romagna come quella che abbiamo in Piemonte, sulla quale è autorizzata il transito di biciclette, cavalli e mezzi a motore, esattamente come nella proposta che ho avanzato in questi giorni.
Vi dirò di più: quella proposta è il risultato di un copia-incolla volgarissimo che ho fatto prendendo dalla rete escursionistica dell'Emilia Romagna, presentata da due Consiglieri regionali (tali Barbieri e Carini) ed approvata il 24 luglio. È vero che il Consigliere Reschigna, che mi conosce da tanti anni, quando sente il mio nome lo abbina alle moto, ma in questo caso non stiamo parlando di una particolarità delle moto in un emendamento.
Sulla legge n. 45, quando si critica il termine percorsi sportivi - lo dirò in parole povere, così come sono capace di fare - forse non tutti sappiamo qual è il concetto. Nel momento in cui voglio raggiungere un impianto sportivo, quale un campo da calcio, in un'area servita da una strada bianca (preannuncio che, in quelle occasioni, porterò delle Guardie forestali per verificare che nessuno passi), su quella strada non si pu transitare con mezzi a motore. Quando dico "per raggiungere impianti sportivi", intendo per raggiungere un campo di calcio, che è un impianto sportivo, alla fine di una strada bianca. Questo sto dicendo. Per quello sono stato un po' violento con il Consigliere Reschigna dicendo che non sa leggere. Sto dicendo raggiungere impianti sportivi, o percorsi turistico sportivi, così come individuati nella legge n. 32, all'articolo 11.
Così come chiederò che le Guardie forestali, o tutti gli organismi preposti al controllo, intervengano qualora un mezzo a motore metta le ruote al di fuori della strada.
Vi ricordo anche un passaggio. L'irrigidimento della norma è stato voluto dalla Presidente Bresso il 29 marzo 2010 - posso sbagliare il mese nel momento in cui ha irrigidito una norma che ha parificato il transito sulle strade a quello del fuori strada (fuori strada vuol dire nei prati fuori dalle strade). Una cosa allucinante, che solo una mente contorta nel giorno delle elezioni poteva partorire.
Voglio anche ricordare che, fino a prima del 29 di quel mese, non è successo niente, non abbiamo distrutto strade e non è morto nessuno. Sono reduce da un viaggio in Austria, Svizzera e Germania e le cose stanno così: le strade sono strade. Vi invito a leggere il Codice della strada all'articolo 3, dove si dà la definizione di strade. Chiedo di passare con i mezzi a motore sulle strade consortili, quelle dove già passano gli aventi diritto. Per quello dico che non avete letto bene e vi invito a rileggere.
Se non è sufficiente, farò delle proposte di legge che ripresenterò in Commissione perché sono convinto della vostra buona fede, e ieri l'avete dimostrata negli incontri personali, e credo che, parlandone, riuscirò a convincervi. È vero che sono un motociclista incallito, ma non è questo il problema.
Questo era il momento per regolamentare un settore, perché continuer ad andare in moto, continuerò ad andare fuori strada, come tutti i miei colleghi. Il problema c'è, continueremo ad andare in moto e continueranno andare con le moto slitte, che ai Consiglieri regionali piaccia o no. In trent'anni di attività fuoristradistica ho preso una sola multa, posso permettermelo una seconda per i prossimi trent'anni (se campo così tanto).



PRESIDENTE

Consigliere, l'ho ripresa più volta perché ricordo ancora che, nel dibattito generale, il tempo a disposizione è di due minuti. Nel caso particolare, vi era la necessità, per un certo verso, di illustrare un problema, quindi ho lasciato correre, ma vi invito a rispettare i tempi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Lei è un Presidente di buon senso, perché ha colto che il Consigliere De Magistris è particolarmente amareggiato per quello che succede in ordine alla sua proposta.
La maggioranza solleva due questioni sul collegato (ci avrei giocato anche qualcosa, vincendo): una è la parte riguardante l'eliski, l'altra è l'emendamento n. 84), all'articolo 16, che cerca esclusivamente di ampliare, in maniera ragionata, ponderata e con buon senso, l'utilizzo delle strade agro-silvo-pastorali.
Parto dal secondo. Lo sapete che chi vuole raggiungere agriturismi rifugi alpini, impianti sportivi, percorsi vita, aziende agricole, ecc.
deve forzatamente andare a piedi se c'è una strada bianca che collega questo luogo alla viabilità normale? Fate mente locale: non ci credo che voi non siate mai andati in un rifugio alpino, o in un agriturismo, con la macchina. Non ci posso credere! Avete fatto una cosa fuori legge, ma questo emendamento cerca di sistemare quell'anomalia, che è un'anomalia. È una questione di buon senso non è una liberalizzazione dell'utilizzo delle strade bianche, è dire che nelle strade agro-silvo-pastorali ci passano coloro che sono passati fino a ieri (proprietari dei terreni, mezzi di soccorso, ecc.) e coloro che devono raggiungere i rifugi, gli agriturismo, gli impianti sportivi. Lo diceva il Consigliere De Magistris, ma quanti campi da calcio sono collegati alla rete viabilistica normale con una strada bianca? Tantissimi. Tutti fuori legge. Cerchiamo di usare il buon senso.
Credo che ci riempiamo la bocca di rilancio del turismo e poi, sulla questione dell'eliski, non riusciamo a fare quelle banali modifiche normative che consentano alle nostre montagne di vivere, alle nostre terre di essere vissute, alle nostre attività di poter fruire di un accesso più agevole. Credo che su questo valga la pena riflettere. Penso che ci sia un problema di fondo in questi emendamenti: i presentatori. Uno, purtroppo proviene dal Verbano-Cusio-Ossola e l'altro dalla Valsesia, entrambi leghisti. Questo credo sia l'unico problema della questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente, sarò rapido.
Intervengo in merito all'emendamento n. 82), il cui primo firmatario è il collega Reschigna, finalizzato a sviluppare la mobilità ciclistica.
Questo emendamento mi trova pienamente d'accordo, visto che abbiamo tratte ferroviarie oramai dismesse da oltre dieci anni che subiscono l'invasione dei rovi e piante che creano disagio al nostro territorio. In effetti, rileviamo che siamo carenti sulle piste ciclabili: perché, dunque non sfruttare questi percorsi creando delle piste ciclabili vere e proprie? Parliamo di Expo 2015 e, più in generale, di turismo, per cui dobbiamo essere più attenti al territorio, dare lustro al nostro Paese, avere più cura e più attenzione anche per questo sport. Chi gira il mondo potrà senz'altro rilevare che specialmente al nord è pieno di piste ciclabili.
Noi, invece, siamo decisamente carenti da quel punto di vista.
Credo, quindi, che sia un'iniziativa giusta, un percorso da proporre da sottolineare e da sviluppare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Dedicherò qualche secondo per commentare l'emendamento presentato dal Partito Democratico.
Sono convinto che sia un'indicazione importante. Peraltro, ho già fatto presente al collega Gariglio che non sono propriamente convinto sul termine dei dieci anni, perché a mio avviso andrebbe aumentato, portandolo magari a quindici. Ma è un aspetto che lascio alla discussione eventuale.
Nel merito della discussione che si sta proponendo a latere, non è mia volontà smentire su più fronti quelle che sono state le dichiarazioni espresse dal collega De Magistris, ma credo che il suo discorso sia trasversale rispetto al problema principale.
Già della nella relazione che mi sono approntato e che ho potuto illustrare nella serata di ieri prevedevo (anzi, ero quasi sicuro) che ci sarebbero stati i cosiddetti "blitz".
Sono certo che sarà possibile, in futuro, ritagliare delle sedute specifiche nelle Commissioni competenti rispetto a questi temi che pare siano così sentiti e su cui, in effetti, non ci distogliamo dalla discussione del merito, ci mancherebbe altro! Tuttavia, in questo momento, sia per quanto riguarda le questioni sollevate e così strenuamente difese dal collega De Magistris, sia per quanto riguarda gli emendamenti n. 100) e 101), che sono collegati ad una proposta di legge già presentata e incardinata all'interno della discussione, se non sbaglio, della III Commissione (in ogni caso, pur avendo, di fatto, voce in capitolo in quella che è la calendarizzazione delle Commissioni, o il Gruppo della Lega non ha spinto a riproporla per una discussione nel merito - però questo diventa un problema interno della maggioranza - oppure non c'è stata la volontà di inserirla per questioni relative ad altre priorità), credo che sia un atto ragionevole e di buon senso assumere un impegno tutti insieme, come Aula, a discuterne il più presto possibile, al rientro dalla pausa estiva, nelle Commissioni di merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
evidente dal fatto che intervengono tutti i firmatari di un emendamento e molti colleghi dell'opposizione, che questo comportamento è significativo di un invito che vorremmo rivolgere alla Giunta relativamente ad un equilibrio da adottarsi in questa discussione sul collegato.
Ovviamente, siamo stati abituati in questi anni (e non solo in questa sede istituzionale) al fatto che il collegato non rispetti il senso vero del proprio termine e della propria funzione. Dovrebbero essere riportati esclusivamente articoli che hanno un collegamento con l'impianto del bilancio di assestamento e ne rendono fluida l'applicazione. In realtà qui, come in altre Aule, i collegati diventano degli omnibus in cui si cerca di far passare qualunque tipo di previsione legislativa.
Se questo potesse essere ancora comprensibile a fronte di una chiara visione di indirizzo politico e di velocizzazione degli indirizzi politici così come si è tentato di fare da parte della Giunta nella riforma della legge n. 1/2004 per quanto riguarda le tematiche dei servizi sociali, o nella riforma della legge n. 1 per quanto riguarda, invece, il trasporto pubblico locale, ci saremmo messi di traverso nel merito (come peraltro abbiamo fatto) ma avremmo almeno capito la portata della volontà della Giunta regionale.
Invece la Giunta regionale impiega buon senso e comprende che occorre un dibattito puntuale di un nuovo testo di legge su quegli argomenti ritira gli emendamenti, ritira gli articoli di legge - siamo lieti che abbia ritirato anche quell'emendamento che aumentava la percentuale di invalidità per avere diritto all'esenzione sui mezzi pubblici - e si impunta su due aspetti che hanno sicuramente caratteristiche di grande presa su coloro che sono coinvolti per passione, per attività o per tradizione, ma che credo meritino, dal punto di dista dell'interesse generale, una legge di settore, non certo che il Consiglio regionale si impicchi sulla votazione di questi testi.
Quindi condivido con i colleghi la richiesta di recedere dalla volontà di introdurre questi argomenti nel collegato, e di riferire con proposte di legge specifiche nelle Commissioni ad hoc: il dibattito sarà agevole se esiste già una dimensione trasversale di concordia, e potremmo misurare in Commissione la via del cross al socialismo. Il socialismo è il termine ridondante in questo caso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Intervengo, come hanno fatto i colleghi che mi hanno preceduto, con una brevissima annotazione di sostegno all'emendamento presentato dal Partito Democratico, in quanto ritengo sia una proposta accoglibile, con il vincolo dei dieci anni, per evitare utilizzi impropri di linee che potrebbero invece, essere recuperate.
Per quanto riguarda la questione più generale su cui si sta intervenendo in questo momento, ho ascoltato attentamente i due presentatori degli emendamenti e se c'è effettivamente buonafede, c'è sicuramente anche la possibilità di affrontare nel merito le due questioni.
Credo, però, che non si debba utilizzare questo metodo, inserendoli nel collegato con una forzatura. Questo documento non può essere il "concentrato" di qualsiasi tema. Al limite, lo si doveva inserire dall'inizio e non adesso, senza una possibilità da parte nostra di entrare nel merito. Già in passato, per esempio sull'eliski, abbiamo avuto la possibilità di avere dei confronti e sappiamo che su queste questioni anche in modo trasversale, non necessariamente maggioranza e opposizione abbiamo idee diverse, quindi si può addivenire ad una sintesi.
Ho ascoltato le considerazioni svolte dall'Assessore Vignale su questo tema; chiaramente, l'Assessore Vignale, capirà che occorre una migliore comprensione per la formulazione di una proposta su questo fronte.
Al collega Marinello, che non è presente in aula, mi si permetta di dire che è ininfluente che i due presentatori siano leghisti, anche se io come Sinistra Ecologia e Libertà, potrei avere qualcosa da dire visto il comportamento del partito della Lega in Parlamento nei confronti di Sinistra Ecologia e Libertà. Non da parte di tutti, per carità, ma da parte di un autorevole esponente di questa Regione, che sicuramente ha credito per quanto sappiamo, su alcune questioni anche all'interno del Consiglio regionale. Sicuramente le mie considerazioni, credo che da questo punto di vista i colleghi comprendano, non c'entrano in alcuno modo con l'appartenenza dei presentatori alla Lega.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sul merito dell'emendamento, sono lieto che il Partito Democratico lo abbia ripresentato (accogliendo un mio suggerimento di allora al Consigliere Ronzani, in quanto il Consigliere Gariglio si era momentaneamente assentato), affinché permettere la riconversione delle ferrovie solo dieci anni dopo la chiusura.
in atto negli ultimi mesi, attraverso i piani triennali del trasporto pubblico locale, la chiusura di alcune linee ferroviarie. Però, stiamo portando avanti una battaglia per fare in modo che non vengano toccate almeno finché c'è questa maggioranza. In futuro si faranno ulteriori valutazioni, non solo e non tanto se dovesse mutare la situazione delle risorse economiche a disposizione del TPL da Roma, altresì se, magari, si trovasse un operatore che permettesse di rimettere in esercizio alcune linee molto importanti del territorio piemontese.
Quindi, dieci anni costituiscono un arco temporale minimo prima di dismettere una ferrovia e trasformarla in una pista ciclabile o di altro tipo, riconoscendo anche quanto espresso dal collega Stara: in alcune aree d'Italia, su certe linee ferroviarie dove è stato interrotto il servizio pubblico sono presenti gli operatori privati che svolgono, soprattutto, un servizio turistico anche molto efficace. Questo potrebbe essere realizzato in molti territori del Piemonte, non devo citare quali.
Entrando nel merito della discussione, è ovvio che concordo con tutto quanto è stato detto. Ci sono tanti emendamenti da discutere, che assolutamente, al di fuori del merito dei presentatori e anche del contenuto, magari, della stessa norma, secondo me, occorre approfondire anche per dare dignità alle norme presentate. Tra l'altro, una introduce proprio una fattispecie di legge, perché ci sono dieci articoli.
Credo si possa rinviare la materia a settembre attraverso un testo di legge relativamente al quale tutti possano prendere contezza, con le consultazioni dei vari soggetti interessati, dei pro e dei contro della legge, senza rischiare di approvare o bocciare una norma che, magari poteva essere approvata o, al contrario, non approvata. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Presidente, rimango un attimino allibito per la modalità con cui l'opposizione affronta le nostre questioni. Infatti, un anno fa, sempre in sede di approvazione del collegato, sia io che il collega De Magistris ponemmo le medesime questioni riportate oggi, che ci venne chiesto di ritirare. Allora obbedimmo alla volontà anche della Giunta regionale affinché il collegato venisse approvato.
Personalmente, ho avanzato una proposta di legge sull'eliski: ci sono state delle consultazioni, avevo chiesto umilmente e trasversalmente di avere un parere, affinché questa questione andasse avanti, anche perché vi erano autorevoli esponenti del Partito Democratico a livello territoriale che spingevano in questa direzione. Questa proposta di legge è da un anno nelle mani del leader dell'opposizione, Consigliere Reschigna, e io non ho avuto risposta.
Ritenevo fosse l'iter più corretto riproporre oggi questa proposta affinché venisse approvata. Infatti, non posso pensare che certe opposizioni difendano le grandi aziende quando perdono i posti di lavoro ci mancherebbe! - ma quando decine e decine di abitanti della montagna perdono il proprio lavoro per norme assurde non facciano nulla.
Allora, non si difendono alcune lobby e altre no, oppure si difendono le lobby e non i cittadini per bene che vivono della montagna, che abitano in montagna, con tutte le difficoltà del caso.
Siccome la stagione è alle porte - l'eliski parte molto prima, come voi sapete - credo opportuno che vi mettiate una mano sulla coscienza, perch la questione riguarda decine e decine di operatori.
La questione è banale: noi vietiamo il volo degli elicotteri in montagna quando in Svizzera tutto questo è regolamentato, quindi decine centinaia, migliaia di turisti italiani vanno in Svizzera, si fanno lasciare al confine e sciano in Italia, peccato che noi perdiamo tutti gli introiti legati all'economia montana, tutto per ripicca.
Allora, se non vi piace che l'abbia presentato io, presentatelo voi l'importante è che passi! Se è una questione di principio, allora poniamo una questione di principio su tutto: tutti gli elicotteri in montagna non possono più alzarsi in volo, anche quelli che riforniscono i rifugi di importanti club, compresi quelli che li riforniscono di materiale edile.
Allora, le lobby ci sono se voi permettete che gli elicotteri possano viaggiare solo per alcuni e non per altri. Le regole o valgono per tutti o non valgono per nessuno! Penso di essere stato chiaro e spero che vi mettiate una mano sulla coscienza.
Se lo volete presentare voi e prendervi i meriti, fatelo pure, a me non interessa questo tipo di azione politica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, vorrei che il rispettabile collega Carossa riuscisse a spiegare al suo collega di gruppo, Consigliere De Magistris, che, anche se sono particolarmente ombroso, ogni tanto mi piace scherzare. Siccome eri presente ieri, quando ho detto a De Magistris, scherzando, in sala fumo, e c'era anche il Vicepresidente Pichetto: "Non hai parlato con me, non passeranno", dare enfasi politica a un'affermazione ilare fatta in sala fumo significa veramente non capire più a quale rete ci stiamo aggrappando.
Così come al Consigliere Tiramani vorrei dire che, pur considerando il mio ruolo di Presidente del più importante Gruppo di opposizione importante, non ho nelle mie mani il destino delle leggi regionali presentate dai Gruppi di maggioranza! Qui sta il punto, e mi rivolgo al Vicepresidente Pichetto: quando abbiamo definito, durante una riunione a latere con tutti i Gruppi, anche di opposizione, il percorso sull'assestamento e sul collegato cosa abbiamo detto, Vicepresidente Pichetto? Nessun colpo di mano in Consiglio, le questioni le sfanghiamo qui, altrimenti, se andiamo in Consiglio, diventa tutto più complicato.
Allora, il problema non è che su questi temi c'è un monolite, per cui il PD su tutto la pensa allo stesso modo. L'ho detto anche di là: su qualcuna di queste questioni ci sono orientamenti e sensibilità diversi tra gli amministratori comunali del PD, ma il punto è un altro. Tutti gli anni voi pensate di risolvere il problema di una legge regionale presentata da un Gruppo di maggioranza - se l'esame in Commissione non va avanti non è perché l'opposizione decide cosa devono fare le Commissioni - immaginando che il luogo del collegato è quello che risolve tutto. Così fa il Consigliere Tiramani sull'eliski e così fa il Consigliere De Magistris su tutte le questioni legate alle piste agro-silvo-pastorali. Così non va bene, perché queste questioni voi avete, legittimamente - innanzitutto, se siete convinti come maggioranza - titolo di portarle avanti con gli strumenti.
Mi rivolgo alla Giunta: se la Giunta ha interesse ad andare avanti sul collegato, c'è una soluzione a tutti questi problemi, Vicepresidente Pichetto e Assessore Vignale. In sede di III Commissione è giacente - è già cominciato l'esame - un provvedimento della Giunta regionale a firma degli Assessori Vignale e Ravello, che affronta tematiche similari.
Allora, siccome noi non possiamo impedire ad una maggioranza di legiferare contro gli interessi della comunità piemontese, almeno abbiamo il diritto di dire che su questi temi vogliamo una discussione vera e di merito. Potrete porre lì e affrontare all'interno della Commissione consiliare queste questioni all'inizio di settembre, con un provvedimento che è già incardinato e il cui articolato è già a metà dell'esame da parte della Commissione. A quel punto, è chiaro che la nostra sarà una valutazione di merito.
Posso dirvi che, in materia di percorsi turistici per il motocross e di piste agro-silvo-pastorali, non è la prima volta che in questa legislatura regionale si tenta di legiferare in sede di legge finanziaria e del suo collegato, salvo il fatto che poi l'anno successivo gli stessi proponenti si rendevano conto che il tema andava ulteriormente precisato? E che sarà la terza o quarta volta, in questa legislatura, che affrontiamo questi temi? Ragionate: è così semplice trovare le soluzioni ai problemi!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Questo emendamento - mi spiace - si porta dietro una materia diversa: parliamo dell'utilizzo di linee ferroviarie dismesse e si parla di piste agro-pastorali; insomma, di sentieri di montagna, di percorsi o di volo tramite elicottero. Sono tutte materie, peraltro, su cui non ho alcuna preclusione, ma c'è una preclusione da parte del Gruppo sulla modalità con cui vengono affrontate, ossia sulla sedes materiae non proprio idonea che viene scelta per far diventare queste esigenze atto normativo.
Vorrei però, in assenza dell'Assessore Bonino - visto che dispero di avere la possibilità di incontrarla - tornare un attimo all'emendamento originario e ripercorrere la vicenda della Novara-Varallo, perché di questi tempi in quei territori se ne parla.
L'ultima novità sulla Novara-Varallo, che è stata partorita dalla fervida mente del parlamentare della zona, è quella di farla diventare una linea ferroviaria turistica; e il Presidente Cota si è speso a questo proposito.
Allora, voglio solo ricordare che i servizi turistici sono contemplati oggi, nel nostro sistema contrattuale con Trenitalia, tant'è che noi finanziavamo un tempo dei servizi turistici. Per esempio - certo - il 95 dei piemontesi che si muovono in preda alla devozione vanno a Varallo, per c'è un 5% residuo di piemontesi che ai Santuari dei Sacri Monti preferisce il pellegrinaggio al mare. Allora, per questi residui piemontesi che vanno in vacanza al mare, la Regione Piemonte non ha stanziato le risorse che stanziava negli altri anni per i treni turistici, cosicché abbiamo visto che domenica le persone hanno viaggiato sui treni in condizioni da carri bestiame; e vedremo che questo si ripeterà domenica prossima.
Lo dico casomai qualche collega fosse mai stato ad Asti, dove c'è un fenomeno pittoresco, la Douja d'Or - lo dico chiaramente con un po' di ironia - che è una grande manifestazione...



(Commenti in aula)



GARIGLIO Davide

Ho usato l'espressione "pittoresco" senza offendere. Anzi, la Douja d'Or è una grande manifestazione, che un tempo aveva un grande richiamo tant'è che la Regione, che un tempo aveva una diversa sensibilità, pagava i servizi turistici per la Douja d'Or. Da un po' di anni non lo fa più: i treni non ci sono più.
Sarebbe interessante chiedere all'Assessore Cirio perché non si fanno più treni speciali per la Fiera del tartufo. Apprendiamo che invece ne verranno predisposti, per momenti devozionali eccezionali, su Varallo.
A noi ovviamente fa molto piacere mantenere in esercizio le linee ferroviarie. Chiediamo solo la parità di condizioni. E siccome sappiamo che la fervida immaginazione del "Proconsole leghista della zona" può portare a soluzioni ottimali, chiediamo che la Regione si ricordi di essere Regione per tutta la comunità piemontese e che applichi le stesse soluzioni mutatis mutandis - su tutte le linee ferroviarie.
Mi riservo di intervenire poi in sede di dichiarazioni di voto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Come ultimo ad intervenire sull'emendamento prima della votazione, come concordato, sull'ordine del giorno n. 1065, ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Torno sulla proposta che ha fatto il mio Presidente Reschigna: siccome non c'è, per quanto ci riguarda, alcun pregiudizio nei confronti delle proposte di emendamento che vengono presentate - e ci mancherebbe! - e siccome poniamo essenzialmente il problema di avere tempo per approfondire la questione...



RONZANI Wilmer

CAROSSA Mario (fuori microfono)



RONZANI Wilmer

Avete avuto un anno!



RONZANI Wilmer

Un anno...
Però - guardate - voi governate le Commissioni: non toccate questo tasto, per favore! Questo non è un argomento...
Noi non siamo maggioranza: non siamo maggioranza. Chi impedisce alla maggioranza che governa questa Regione - che lo fa, quando lo vuole - di iscrivere un provvedimento in Commissione? Non potete far carico alle opposizioni di responsabilità che sono della maggioranza. Quante volte la maggioranza ha chiesto in Conferenza dei Capigruppo o in Commissione di iscrivere un provvedimento all'o.d.g.? Questo non sarà mica un problema nostro! Avreste ragione di lamentarvi se, a fronte dell'iscrizione l'opposizione avesse svolto in Commissione l'ostruzionismo per non consentirvi di discutere il provvedimento. Ma in verità non è neanche cominciata la discussione. È un problema dell'opposizione? Ma abbiate pazienza: è l'ABC del galateo istituzionale! Noi c'entriamo niente. C'è un provvedimento: venga iscritto e si discuta. Voi potreste contestare a noi un certo ruolo se avessimo detto in Commissione di non approvare il provvedimento. Non stiamo dicendo questo e non lo stiamo facendo ora: vi stiamo dicendo che vorremmo approfondirlo.
E vengo alla proposta. Mi rivolgo agli Assessori Pichetto, Vignale e Ravello: noi abbiamo in Commissione un altro collegato, che affronta questioni ambientali e legate ai rifiuti; è vero?



(Cenno di assenso da parte dell'Assessore Vignale)



RONZANI Wilmer

Perfetto. Stiamo discutendo di due questioni che hanno una valenza forte sul piano ambientale perché la disciplina dei voli in elicottero ha un certo impatto e anche la questione che pone il collega De Magistris ha questo peso. Che male c'è se voi stralciate queste due norme e le "attaccate" all'altro collegato? Non in Aula, lo dico subito: non in Aula perché se no siamo punto a capo - ma in Commissione, e ci consentite in Commissione di fare quegli approfondimenti che qui non ci consentite di fare.
Allora, più chiaro di così si muore, no? Vi domando: ma cos'altro dobbiamo fare? Non vi diciamo che siamo contrari in maniera pregiudiziale e vi indichiamo addirittura lo strumento cioè il collegato ambientale: vi diciamo soltanto di non pensare di presentare qui l'emendamento!


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 1065 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Botta Franco Maria, Carossa, Cerutti, Stara, Franchino, Negro, Lupi, Artesio Reschigna, Buquicchio, Pedrale, Burzi e Leardi, inerente a "Richiesta alla Giunta regionale di promozione di ricorso per conflitto di attribuzione ai sensi della legge 11 marzo 1953, n. 87 'Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte Costituzionale'"


PRESIDENTE

Grazie, collega.
Allora, visto il protrarsi del dibattito sull'emendamento n. 82)) e considerata l'eventualità, che non si esclude, di possibili dichiarazioni di voto, ne sospendiamo momentaneamente la trattazione per passare, come concordato...



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Concordato quando?



PRESIDENTE

Nella Conferenza dei Capigruppo: c'era scritto sull'o.d.g. Non c'è per alcun problema, tanto dovevo leggere il punto: si tratta dell'ordine del giorno di richiesta alla Giunta di promozione del ricorso per conflitto di attribuzione, firmata praticamente da tutti i Capigruppo.
Do atto che il numero legale è 28.
Se non vi sono richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1065, il cui testo recita: "Premesso che il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, ha attribuito alla Corte del Conti un incisivo ruolo di controllo sulla gestione finanziaria delle regioni Rilevato, in particolare, che l'articolo 1, commi 9 e seguenti, del su richiamato decreto legge ha introdotto una nuova disciplina in materia di approvazione dei rendiconti di esercizio annuale da parte dei gruppi consiliari volta ad 'assicurare la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la regolare tenuta della contabilità, nonché per definire la documentazione a corredo del rendiconto', disciplinando conseguentemente le relative fasi del controllo Rilevato altresì che a tale quadro normativo è stata data attuazione dai diversi livelli istituzionali coinvolti e che, in particolare, la Corte dei Conti, nella adunanza della Sezione delle autonomie del 3 aprile 2013, con deliberazione n. 12/2013, ha previsto che il controllo dovesse riguardare anche i rendiconti 2012, sulla base delle diverse norme regionali che disciplinano modi e tempi della rendicontazione, delle assegnazioni e dei contributi per i gruppi i consiliari a carico del bilancio di ciascuna regione Considerato che, oltre all'assenza di una specifica norma transitoria da parte del citato decreto legge n. 174 del 2012, vi siano possibili lesioni delle attribuzioni della Regione del Piemonte e dei suoi organi sia per i differenti quadri normativi di ciascuna regione interessata dal controllo e sia perché sembra essere emersa una non uniforme applicazione da parte delle diverse sezioni regionali per il controllo della Corte dei Conti Considerato che la stessa Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti, in data 5 luglio 2013, si è nuovamente pronunciata sulla questione di massima concernente le modalità di controllo dei rendiconti dei Gruppi consiliari da parte delle Sezioni regionali relativi all'esercizio 2012 specificativa della propria deliberazione n. 12/2013' ritenendo che "il controllo delle Sezioni regionali della Corte dei Conti sui rendiconti relativi all'esercizio 2012 ha efficacia ricognitiva della regolarità dei documenti contabili" che "le disposizioni precettive recate dall'ad. 1, commi 9-12 d.l. n. 174 del 2012 e, in particolare, l'impianto sanzionatorio, si applicano dall'esercizio 2013" e che "le delibere già emesse dalle Sezioni regionali di controllo sono da interpretare in conformità agli indirizzi sopra indicati" Ritenuto che in tale deliberazione continuano a permanere profili di lesione delle attribuzioni istituzionali della Regione Piemonte, anche in considerazione della successiva deliberazione poi approvata dalla sezione regionale di controllo per il Piemonte della Corte dei Conti, in data 17 luglio 2013 n. 263 Ritenuto, dunque, che vi siano i profili e le condizioni perché si promuova ricorso alla Corte costituzionale per confitto di attribuzione ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 39 e seguenti della legge 11 marzo 1953, n. 87 'Norme sulla costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale' avverso la deliberazione della Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti adottata il 5 luglio 2013 o, comunque, avverso tutti i provvedimenti, successivi o ulteriori, anche della sezione regionale di controllo del Piemonte che si ritenessero lesivi delle attribuzioni della Regione Preso atto che l'articolo 56, comma 2, lettera f) dello Statuto della regione Piemonte prevede che la Giunta regionale sia il soggetto competente a deliberare, oltre che sui ricorsi di legittimità costituzionale, anche sui conflitti di attribuzione avanti alla Corte Costituzionale Il Consiglio regionale invita la Giunta regionale a proporre, per le ragioni indicate in premessa, ricorso della Regione Piemonte alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 39 e seguenti della legge 11 marzo 1953, n. 87 avverso la deliberazione della Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti adottata il 5 luglio 2013 o, comunque, avverso tutti i provvedimenti, successivi o ulteriori, anche della sezione regionale di controllo del Piemonte che si ritenessero lesivi delle attribuzioni della Regione".
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 344, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013" (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo all'esame del disegno di legge n. 344.
Proseguiamo con gli interventi sull'emendamento rubricato n. 82), che introduce l'articolo 01.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Prendo la parola perché ieri, durante una delle tante pause del Consiglio regionale, il Consigliere De Magistris ha fatto vedere a me e a qualche altro Consigliere gli emendamenti che ha presentato.
Alcuni di questi sono emendamenti di buon senso: penso, per esempio alla possibilità di pranzare in un agriturismo anche per coloro che non riescono a fare un'ora di marcia. In questo momento, a causa di un ginocchio artrosico, ho un'autonomia di 200 metri, pertanto, a me, questa possibilità sarebbe preclusa.
Poiché alcune riflessioni che il collega De Magistris ha fatto sono di buon senso, abbiamo detto: "Valuteremo, ovviamente con il Gruppo" - in quel momento il Capogruppo era in riunione - "la possibilità di valutare gli emendamenti che ha presentato".
Il fatto che li abbia presentati il Consigliere De Magistris, per quanto mi riguarda, non rappresenta nel modo più assoluto un handicap poiché ho con il collega un rapporto di correttezza e simpatia. Però, per il contorno che le cose stanno assumendo (di fatto, sta venendo meno la possibilità di approvare in tempo utile il collegato alla finanziaria) ritengo che il Consigliere De Magistris farebbe meglio (ma naturalmente farà quello che vuole) a tener conto delle riflessioni che stiamo svolgendo.
Per quanto mi riguarda, non c'è una posizione negativa a priori; sono disponibile a confrontarmi in Commissione su queste questioni, a partire dall'eliski.
Nello schieramento del quale facciamo parte ci sono sensibilità ambientali importanti, che probabilmente non sarebbero contente se modifiche di questo tipo passassero in un collegato alla finanziaria.
Pertanto, discutiamone in Commissione, poiché ritengo che di queste cose si possa discutere in quella sede.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Dichiaro chiusa la discussione generale sull'emendamento 82).
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
In merito all'emendamento, sono d'accordo con quanto testé detto dal collega Gariglio, che cito per la seconda volta in due interventi.
Ritengo che tutta la questione relativa a quelle che sono state, negli ultimi decenni, le tratte dismesse un po' in tutto il territorio regionale abbia la dignità di essere approfondita. Credo sia importante soprattutto nel momento in cui assistiamo ad ulteriori tagli di tratte ferroviarie, un po' in tutto il Piemonte.
Tutti i territori sono stati colpiti da questa situazione, pertanto è necessario avere un'altra possibilità di discussione nel merito di un argomento diverso, rispetto a quelli proposti dagli emendamenti di cui si parlava, al rientro dalla pausa estiva.
Sono convinto che ci sarà la disponibilità anche da parte dell'Assessore Bonino a fare una ricognizione e valutare davvero tutte le inopportunità, i salvataggi in corner rispetto ad altre tratte che stanno rischiando la chiusura e la dismissione.
La riconversione di alcune tratte è urgente da un punto di vista turistico, in alcuni territori che hanno questo tipo di vocazione (ce ne sono parecchi nella nostra regione), ma anche da un punto di vista cicloturistico, e quindi legato alla rete ciclabile.
Poiché - come ho già detto - ritengo che dieci anni siano pochi per programmare la dismissione della rete ferroviaria a favore di una rete ciclabile, non darò parere positivo all'emendamento, pur condividendolo al 70/80%.
Darò semplicemente la presenza, rispetto a questo voto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Non essendoci ulteriori iscritti a parlare, passiamo alla fase della votazione.



PRESIDENTE

GARIGLIO Davide (fuori microfono) Vorrei intervenire per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Consigliere Gariglio, ho chiesto se c'erano ulteriori iscritti in dichiarazione di voto. Non ha sentito, collega? Prego, ha la parola.



GARIGLIO Davide

Mi scusi, Presidente. Come sa, ho un'adorazione per i Presidenti, per ho temuto che lei volesse, approfittando dei suoi poteri, passare subito alla votazione.



PRESIDENTE

Ho chiesto se c'erano ulteriori iscritti in dichiarazione di voto.



GARIGLIO Davide

In ogni caso, utilizzerò pochissimo tempo.
Volevo semplicemente rimarcare la bontà di quest'emendamento che mi pare sia stato accolto anche dalla Giunta regionale, per sollecitare a non lasciare abbandonato un patrimonio pubblico.
Noi abbiamo parlato di tutto, a margine di quest'emendamento, ma adesso lo votiamo; voteremo "sì" o "no", pensando all'eliski, alle piste pastorali e non alle questioni di merito.
La questione di merito è quella di consentire l'utilizzo di linee ferroviarie abbandonate da più di dieci anni, per qualche scopo: si è prevista la mobilità ciclistica, ma a Parigi e in Spagna, ad esempio, hanno inventato modalità diverse ed interessanti per utilizzare questo bene pubblico, di cui spesso ci curiamo poco.
Con quest'emendamento vogliamo dare l'opportunità ha chi ha idee iniziative e magari anche qualche fantasia imprenditoriale, di realizzarle.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gariglio.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 82), sul quale l'Assessore Vignale a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 38 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
La votazione è estesa all'articolo 01.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 99) presentato dall'Assessore Pichetto Fratin: L'articolo 1 è soppresso.
La parola all'Assessore Pichetto per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Riteniamo di sopprimerlo perché è aperto un dibattito a livello nazionale per uniformare le regole di esenzione o di obbligo su questo settore e pertanto, in questo momento, riteniamo inopportuna una regolamentazione a livello regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 81) presentato dai Consiglieri Reschigna Gariglio, Laus, Manica, Motta Angela, Muliere, Oliva, Pentenero, Ronzani Rostagno: al comma 1 dell'articolo 2 (Modifiche all'articolo 12 della l.r. 1/2000 ed abrogazioni di norme) del disegno di legge n. 344, le parole "libera circolazione sui mezzi di trasporto pubblico locale agli invalidi civili agli invalidi del lavoro, agli invalidi di guerra, agli invalidi per servizio ed ai portatori di handicap formalmente riconosciuti dalle Commissioni mediche previste dalla legislazione vigente con grado di invalidità pari o superiore al 71 per cento, purché in possesso dell'esenzione ticket sanitario per limitazione di reddito", sono sostituite dalle seguenti: "libera circolazione sui mezzi di trasporto pubblico locale agli invalidi civili, agli invalidi del lavoro, agli invalidi di guerra, agli invalidi per servizio ed ai portatori di handicap formalmente riconosciuti dalle Commissioni mediche previste dalla legislazione vigente con grado di invalidità non inferiore al 67 per cento o equiparato".
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Rinuncio ad intervenire.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 14), presentato dal Consigliere Bono, viene ritirato dal proponente.
A questo punto apriamo adesso il dibattito generale sui due emendamenti e sull'articolo 1,. Si iscrive qualcuno a parlare? Nessun iscritto. Bene passiamo dunque alla fase di votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99).
Il Consiglio approva.
L'emendamento viene approvato e, di conseguenza, decade l'articolo 1.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 2, si abroga il comma 2.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è il primo di un gruppo di emendamenti sull'urbanistica e su una serie di norme che lo Stato aveva impugnato presso la Corte Costituzionale e su cui la Regione avrebbe apportato diverse modifiche cercando di recepire le norme impugnate dallo Stato.
Con questo emendamento chiederei di abrogare il comma 2 dell'articolo 2, laddove al comma 7 dell'articolo 3 bis della legge regionale quadro sull'urbanistica n. 56/1977, come già modificata dalla legge che abbiamo appena approvato n. 3/2013, le parole "Gli Enti non dotati di tale struttura si avvalgono della Regione o della Provincia o della Città metropolitana di appartenenza o di altra Amministrazione in possesso di una struttura con le competenze sopra previste, che assumono la funzione di autorità competente alla VAS" sono sostituite dalle seguenti: "Gli Enti non dotati di tale struttura svolgono la funzione di autorità competente alla VAS, avvalendosi della struttura tecnica con le competenze sopra previste della Regione o della Provincia o della Città metropolitana di appartenenza o di altra Amministrazione locale, anche facendo ricorso a forme associate di esercizio delle funzioni".
Quindi il problema è soprattutto quello dell'indipendenza dell'Ente che fa la verifica di VAS, riconoscendolo in caso di valutazione da parte della Provincia o della Regione, o in caso di avvalimento delle strutture competenti della Provincia o della Regione; meno nel caso in cui fosse lo stesso Comune, con i suoi uffici, a funzionare da autorità competente per la VAS.
Noi chiediamo che questa funzione venga portata avanti dalla Provincia e dalla Regione e non dal Comune o da un insieme di Comuni, anche tramite funzione associata.
In effetti, quello della valutazione ambientale strategica è un tema delicato, che coinvolge l'urbanistica (parliamo soprattutto delle Varianti strutturali o generali), e pensiamo che debba essere affrontato con attenzione e serietà. Non che non ci sia serietà nella proposta della Giunta, ma occorre tener presente che la funzione delle Province probabilmente andrà ad esaurirsi, ad estinguersi - almeno come Ente in s mi auguro, non come personale né come competenze - e lo stesso personale della Provincia potrebbe essere riassorbito dalla Regione, soprattutto per le competenze di area vasta; quindi si troverebbe facilmente a poter istituire un ufficio a se stante per poter svolgere la funzione, appunto di autorità competente in merito di VAS.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: il comma 7 dell'articolo 3 bis della legge regionale 56/1977 viene sostituito dal seguente: "Per gli strumenti di pianificazione di cui alla presente legge, l'autorità competente alla VAS è individuata dal Comune con specifico atto deliberativo, nel settore competente in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale della Regione o della Provincia".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento in oggetto riguarda sempre il comma 2, che prima avevo richiesto di abrogare con un emendamento. In questo caso, chiedo di sostituirlo con la seguente dicitura: "Per gli strumenti di pianificazione di cui alla presente legge, l'autorità competente alla VAS è individuata dal Comune con specifico atto deliberativo, nel settore competente in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale della Regione o della Provincia".
Fermo restando quello che ho detto prima, cioè che probabilmente le Province avranno una vita breve e comunque, al momento, non sono gli Enti più indicati per attribuire loro delle funzioni. Ho mantenuto l'emendamento per linearità con quanto attualmente espresso nel testo, anche se ritengo che l'autorità debba essere individuata all'interno della Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

La ringrazio, Presidente.
Pur avendo sottoscritto convintamente gli emendamenti a prima firma del collega Bono, non sono intervenuto in quanto stavo semplicemente valutando quale potesse essere il recepimento da parte dell'Assessore rispetto a quella che è stata una proposta emendativa al titolo relativo all'urbanistica contenuto nel disegno di legge collegato alla finanziaria.
Forse non c'è stata, addirittura, nessun tipo di accettazione degli emendamenti e allora credo che sia importante, in quanto firmatario illustrare le indicazioni che con gli stessi volevamo dare.
Sia quello precedente, su cui non sono intervenuto, sia l'emendamento presente si riferiscono al comma 2.
Come già è stato accennato, l'intera struttura dell'articolato relativa al Titolo dell'urbanistica tenta, in qualche modo, di recepire, da parte della Giunta, le questioni legate all'impugnativa della modifica abbastanza strutturale, che è stata compiuta in questa legislatura, qualche mese fa, rispetto alla legge quadro sull'urbanistica.
Mentre precedentemente è stata chiesta l'eliminazione tout court del comma, con questo emendamento si chiede l'inserimento di una parte avente ad oggetto l'individuazione, da parte dell'ente, di un'autorità competente all'interno del Settore di Regione o di Provincia. All'interno della legge si prevedeva che i comuni piccoli o piccolissimi potessero avvalersi dell'esistente struttura, ma ci è parso - anche sentendo chi della materia è esperto - che passare direttamente la competenza, in termini di VAS, al Comune crei delle problematiche perché il soggetto che si occupa di valutazione coincide direttamente con lo stesso soggetto che approva il piano, cioè il Comune.
Di queste nostre supposizioni e di questi dubbi è stato edotto l'Assessore.
Nel prosieguo dell'illustrazione degli emendamenti relativi all'urbanistica sarà sicuramente interessante vedere quale tipo di discussione si potrà intavolare, anche coinvolgendo, perché no, tutto il consesso. I colleghi sicuramente ricordano che, nei mesi passati, abbiamo trattato questa materia, ritenendola molto importante, in quanto una rivisitazione strutturale non era stata compiuta da molti anni, pur essendoci state piccole rivisitazioni della legge n. 56/1977. È un argomento importante, rispetto al quale credo tutti i colleghi Consiglieri possano o debbano contribuire approfondendo le nostre richieste di emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: si abroga il comma 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Penso di aver fatto bene, ieri, a presentare tutta una serie di emendamenti, non si può mai dire, possono sempre dimostrarsi utili. Sono tutti emendamenti di merito preparati con contenuti vertenti sulla materia dell'urbanistica e su alcuni altri articoli (se non sbaglio, a mia prima firma sono circa una settantina).
Nonostante il lavoro svolto prima nella riunione dei Capigruppo, ci è già stato detto, come prevedevo, che la stragrande maggioranza non verrà approvata. Comunque, quanto si è avuto modo di dire nell'analisi dell'emendamento rubricato n. 82) è importante anche per discutere meglio in altre sedi di alcuni emendamenti presentati, in questo caso, dai colleghi di maggioranza, che invito nuovamente al ritiro. Sono settanta emendamenti e non ho alcun problema ad andare avanti per tre-quattro ore se, ovviamente, c'è la disponibilità della Presidenza del Consiglio a illustrare gli emendamenti, spostando la II Commissione che era convocata per le ore 14.30, quello non è un problema.
Questo emendamento chiede di abrogare all'articolo 2 il comma 3, che riguarda la lettera f) del comma 2 dell'articolo 6 della legge regionale n.
56/1977, anche in questo caso sostituito dalla recente legge regionale n.
3/2013.
Questa modifica non la si ritiene del tutto congrua, in quanto è necessario che al Piano Paesaggistico Regionale elaborato, che suddivide il territorio in ambiti di paesaggio, con relative schede, siano allegati, e messi a disposizione di tutti i cittadini per il tramite della pubblicazione sul sito informatico regionale, anche gli elaborati tecnici e di studio, le analisi e le rappresentazioni cartografiche dello stato di fatto che ora si vorrebbero eliminare, affinché dare completa conoscenza delle basi su cui viene formato lo strumento della pianificazione urbanistica.
Stiamo parlando di uno strumento importantissimo - ne discutevo ieri con il Direttore Dezzani - e anche un po' dell'orgoglio della Regione Piemonte, che dovrebbe essere la prima Regione a dotarsi di uno strumento molto importante per la pianificazione, qual è il Piano Paesaggistico Regionale.
Penso che singole specificazioni in più possano essere sicuramente utili e positive - pertanto spero che le proposte vengano accolte dall'Assessore Quaglia - anche attraverso la pubblicazione sul sito informatico di un maggior numero di documenti. Questo è il senso dell'emendamento rubricato n. 17). Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé, che è cofirmatario.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Assessore, vuole intervenire prima?



BIOLE' Fabrizio

Ubi maior minor cessat, se l'Assessore vuole intervenire, ci mancherebbe altro...



PRESIDENTE

La Giunta regionale può sempre intervenire, però direi che, a questo punto, conviene...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Come vuole lei.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Chiedo scusa, Presidente, ma sull'articolo 2, durante la riunione dei Capigruppo, si è discusso, in particolare, in merito all'emendamento rubricato n. 93), presentato dal primo firmatario Consigliere Reschigna inerente alla subordinazione regionale rispetto alla norma statale sui beni culturali.
C'è la richiesta di ritiro con una proposta di riformulazione di quanto previsto: sostituire "tiene conto degli esiti degli accordi intercorsi con il Ministero per i beni e le attività culturali" con le seguenti parole: "avviene sulla base dell'accordo con il Ministero per i beni e le attività culturali di cui all'articolo 143 del decreto legislativo n. 42/2004" un'imposizione di legge nazionale alla quale, comunque, dobbiamo adeguarci, rispettando quel tipo di accordo del 2004, quindi quella norma quadro nazionale.
Questo, che era uno degli impedimenti, è quanto può essere presentato dalla Giunta.



PRESIDENTE

Assessore, chiedo scusa, per chiarezza...



(Commenti dell'Assessore Pichetto Fratin)



PRESIDENTE

Molto bene. Grazie.
Riprendiamo l'esame dell'emendamento rubricato n. 17).
La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, sottoscritto da me e dal primo firmatario collega Bono, prevede l'eliminazione del comma 3, che si occupa della sostituzione della lettera f), comma 2, dell'articolo 6 della legge quadro sull'urbanistica.
Prima ho accennato all'enorme lavoro svolto qualche mese fa - pur non soddisfacente al 100% per alcuni colleghi, tra cui il sottoscritto - che è stato oggetto di un'impugnativa, per parecchie questioni, a cui si tenta di mettere una pezza con questa struttura di articolato presente nel titolo del disegno di legge collegato alla finanziaria 2013.
Non riteniamo congrua la sostituzione della lettera f), perché, in qualche caso, riteniamo necessario allegare al PPR determinati documenti, e naturalmente è importantissimo sottolineare la pubblicazione sul sito regionale che ne permette la disponibilità a tutti.
Questo deve sempre essere sottolineato, ed è la ratio della discussione che abbiamo condotto rispetto all'aggiornamento strutturale della legge n.
56/1977, anche in relazione agli elaborati tecnici e di studio e alle rappresentazioni cartografiche dello stato di fatto che ora si vogliono eliminare.
Infatti, riteniamo importante dare una completa conoscenza delle basi su cui viene formato questo importantissimo strumento che è stato inserito probabilmente è stato un inserimento molto positivo - all'interno della pianificazione paesaggistica della Regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 93.1) presentato dalla Giunta regionale, a firma degli Assessori Pichetto Fratin, Quaglia: il comma 4 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 344 è sostituito dal seguente: "4. al comma 5 dell'articolo 7 della legge regionale 56/1977, come sostituito dall'articolo 10 della legge regionale 3/2013, le parole "tiene conto degli esiti degli accordi intercorsi con il Ministero per i beni e le attività culturali""tiene conto degli esiti degli accordi intercorsi con il Ministero per i beni e le attività culturali" sono sostituite dalle seguenti "avviene sulla base dell'accordo con il Ministero per i beni e le attività culturali di cui all'articolo 143 del decreto legislativo n.
42/2004".
Emendamento rubricato n. 93) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Gariglio, Manica, Motta Angela, Muliere, Oliva, Ronzani, Rostagno, Stara: il comma 4 dell'articolo 2 (Modifiche al Titolo II della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, come modificata dalla legge regionale 5 marzo 2013 n. 3) del disegno di legge regionale n. 344 è soppresso.
La parola al Consigliere Reschigna, che immagino voglia ritirarlo.



RESCHIGNA Aldo

Visto che stiamo approfondendo, giustamente, in modo serio, tutta una serie di problematiche, non vedo la ragione per cui io debba ritirare un emendamento.
L'emendamento è molto semplice. Ho piena consapevolezza che, come prevede la legge nazionale, il piano paesaggistico regionale sia frutto di un'intesa tra la Regione Piemonte e il Ministero dei beni culturali. Mi sembrava che la formulazione inserita nel comma dell'articolo 2 del collegato fosse tale che, di fatto, svilisse o riconducesse ad un mero ruolo notarile la funzione del Consiglio regionale, perché a quel punto secondo quella formulazione, il piano paesaggistico regionale verrebbe approvato dal Consiglio regionale sulla base delle intese intercorse tra la Giunta regionale e il Ministero.
Noi ratifichiamo un'intesa: non partecipiamo alla costruzione dello stesso, pur avendo quello scenario di riferimento dettato da norme nazionali.
La richiesta di soppressione di quella parte riportava il testo originario della legge regionale n. 56 così come era stata modificata qualche mese fa, perché almeno sul piano formale era una formulazione che rendeva meno notarile il ruolo del Consiglio regionale.
Successivamente, l'Assessore Pichetto ha presentato un emendamento, da parte della Giunta regionale, che credo possa essere valutato positivamente dal nostro Gruppo, perché tiene in parte conto delle considerazioni oggetto del nostro emendamento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Come appena detto dal nostro Capogruppo, abbiamo evidenziato come la stesura della proposta rendeva marginale il ruolo del Consiglio regionale.
Non è la prima volta che nelle Assemblee legislative si ha una situazione in cui si passa in Assemblea quando, in realtà, i contenuti sono stati concordati in altra sede. Il Capogruppo ha citato il fatto che un'intesa tra autorità governativa e Governo regionale sancisca, di fatto i contenuti. Il caso esaminato nell'articolo precedente, cioè il programma regionale triennale sul trasporto pubblico, è un caso in cui l'intesa viene raggiunta tra Governo regionale e rappresentanza dei governi locali.
Ci rendiamo conto che non è qui un caso specifico, ma c'è il problema generale di avere un'Assemblea legislativa che esercita una funzione consultiva, o approvativa in alcuni casi, ma finta, nel senso che i contenuti si codificano in incontri di volontà di governi che producono intese e quindi, di fatto, quest'Aula viene svuotata.
Non è questo un caso su cui dobbiamo fare una battaglia campale, ma volevamo sollevare la questione segnalando che è sbagliato dal punto di vista del prestigio di questa Assemblea. Se questo potrebbe sembrare un caso singolo, in realtà la situazione si ripropone su più piani e, di fatto, il nostro ruolo, un ruolo di partecipazione alle scelte della politica regionale, sono assolutamente marginalizzate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Faccio mie le considerazioni del Consigliere Reschigna e, in ultimo del Consigliere Gariglio, però mi chiedo se esiste ancora una maggioranza.
La maggioranza vuole approvare il collegato? Vi ponete il problema di approvare il collegato? Perché di questo passo si squagliate per abbandono.
Penso che chi governa questa Giunta debba porsi il problema. Noi stiamo qui, facciamo la nostra opposizione, abbiamo avanzato proposte, abbiamo anche indicato una soluzione per quanto riguarda la possibilità di trovare una soluzione alle questioni più controverse, ma la Giunta ci deve dare una risposta. Francamente, non è un nostro problema. Chi, se non la maggioranza, deve essere interessata a portare a casa il collegato? Per noi il problema non esiste.
Voi avete posto, durante le varie discussioni, la questione dell'urgenza di approvare, insieme al collegato, il rendiconto consuntivo e l'assestamento.
Avverto che invece, nonostante le opposizioni abbiano avanzato una serie di proposte più che ragionevoli, per quanto riguarda la soluzione di problemi che per noi sono aperti (e li ho indicati nell'intervento precedente), la maggioranza è ingovernabile o ingovernata. Non lo so, ma questa è la mia impressione Comunque noi, Assessore Pichetto, siamo qui e siamo pronti a fare la nostra parte fino in fondo. Ci sembrava ragionevole farvi sapere che c'è un problema grosso come una casa, e se il vostro obiettivo è approvare il collegato alla legge finanziaria, il collegato alla legge finanziaria pu essere approvato se tutti insieme troviamo una soluzione ragionevole al problema.
Noi l'abbiamo indicata e non è negare le questioni poste dai colleghi Tiramani e De Magistris, ma è semplicemente rinviare in Commissione i due articoli ed eventualmente approfittare della discussione sul collegato ambientale in Commissione, perché lì si apra un confronto di merito.
In caso contrario, bene, prendo atto del fatto che non è per voi una priorità approvare il collegato alla legge finanziaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Credo sia assolutamente legittimo prendere in considerazione l'emendamento che abbiamo presentato, perché crediamo davvero che sia importante sottolineare il ruolo dell'Assemblea legislativa.
Con gli ultimi provvedimenti si cerca di disattendere spesso a leggi che attualmente disciplinano molti settori ma, soprattutto, si tende a rendere sempre meno importante e sempre meno garantito il coinvolgimento dell'Assemblea consiliare.
Noi crediamo, invece, che qui si debba continuare a ragionare sulle forme di programmazione che al nostro territorio devono essere garantite, e che in quest'Aula ci si debba interrogare e magari spendere un po' più di tempo.
Mi sembra, malgrado la maggioranza abbia posto al collegato alla finanziaria un'importanza enorme cercando di inserire articoli e contenuti che spesso avrebbero a che fare con leggi di settore e con leggi specifiche, che, di fronte a questioni importanti da attribuire al ruolo del Consiglio regionale, l'attenzione e la voglia di partecipare e di capire l'importanza degli emendamenti presentati sia praticamente nulla. Lo testimonia l'assenza totale della maggioranza sui banchi e la distrazione che regna all'interno di quest' Aula.
Sarebbe bene ritrovare un minimo di attenzione e provare ad interrogarvi se davvero vi interessa arrivare all'approvazione del collegato alla finanziaria e delle norme che possono essere utili al bilancio, pur avendo fatto il tentativo, non tanto simpatico, di immaginare che un collegato possa diventare un insieme di leggi di settore col quale poter stravolgere tutta una serie di assetti e tutta una serie di norme di riferimento.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di dire, se c'è la volontà, da parte dell'Aula e dell'Ufficio di Presidenza, non ci sono problemi ad andare avanti tutto il pomeriggio, ed eventualmente anche la sera, se non si trova l'accordo su emendamenti su cui noi chiediamo di fare un passo indietro, anche perché la Giunta stessa, come organo collegiale, dice che l'emendamento 85) del collega De Magistris sarebbe innocuo.
Sono andato a controllare e non è così, perché se lo leggiamo dal punto "e loro familiari di primo grado (su cui potremmo anche chiudere un occhio)", al comma 6, si dice: "Sono esclusi dal divieto di cui al comma 2 i veicoli a due ruote definiti dal comma 5 dell'articolo 2 del Decreto 20 febbraio 2003 - recepimento della direttiva 2002/51/CE19 luglio 2002".
Incuriosito, sono andato a leggere quali veicoli fossero: i motocicli trial - ribadisco: i motocicli trial - e i veicoli che presentano le seguenti caratteristiche: altezza massima della sella 700 mm, luce da terra minima 280 mm (se il collega De Magistris vorrà rispondermi, lo farà prendendo la parola) capacità serbatoio massimo quattro litri, rapporto di trasmissione minimo nella marcia più alta (rapporto primario per rapporto di marcia per rapporto finale di trasmissione) 7,5.
Non sono un esperto o un tecnico di moto da trial, però mi sembra che qui si vada ad introdurre un'esclusione ben specifica. Non si dica che non c'è di nuovo un qualcosa di specifico fatto lecitamente - lecitamente - dal collega De Magistris, per favorire quella che ormai definiamo, anche in un modo un po' simpatico, la lobby dei motocicli da trial.
Andiamo a presentare un emendamento in cui, sotto mentite spoglie di un recepimento di una direttiva europea che ha norme antinquinamento con un decreto del 2003 dello Stato, inseriamo in un articolo una norma per favorire di nuovo questo settore.
Posto che è sacrosanto che De Magistris lo presenti, se ne discuta in Commissione e non ci si venga a dire però che l'emendamento è un nulla di che e c'è solo la possibilità di autorizzare anche i familiari di primo grado. Altrimenti ci prendiamo in giro, Assessore Quaglia.



PRESIDENTE

Consigliere Bono, solamente per chiarezza: ho chiesto se c'erano ulteriori richieste di illustrazioni, ma, come lei saprà, ci sono ancora emendamenti a sua firma da illustrare. Lei li dà per illustrati? No, quindi lei ha dato un'anticipazione alla discussione generale.
Proseguiamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: dopo il comma 6 dell'art. 2 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 6 bis. al comma 2 dell'art. 8 quinquies della LR 56/1977, dopo le parole "successivamente ai pareri, espressi", sono aggiunte le parole "dal Ministero per i beni e le attività culturali".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 19) vorrebbe introdurre dopo il comma 6 dell'articolo 2 un nuovo comma, il 6 bis.
Il comma 6 dell'articolo 2 del collegato sopprime il comma 5 dell'articolo 8 bis della LR 56/77, come sostituito dall'articolo 13 della LR 3/2013.
A noi interesserebbe aggiungere al comma 2 dell'articolo 8, dopo le parole "successivamente ai pareri espressi", le parole "dal Ministero per i beni e le attività culturali".
Quindi, il discorso che facevamo precedentemente sulla questione del MiBAC, sul parere che deve esprimere il Ministero per i beni e le attività culturali, vorremmo aggiungerlo anche in un articolo in cui l'Assessorato all'urbanistica ci pare non l'abbia introdotto. Quindi, ha recepito sull'impugnativa della Corte di aggiungere la richiesta di parere del MiBAC su tutta una serie di articoli, ma analizzando il testo della legge quadro abbiamo valutato che è necessario un inserimento in questo senso, anche al comma 2 dell'articolo 8 quinquies, uno di quegli articoli aggiunti dalla legge regionale recentemente approvata, la n. 3/2013.
Introduco anche un concetto che poi verrà ripreso dagli emendamenti successivi, ovvero che il parere del MiBAC non dovrebbe essere, secondo noi, un parere del tipo silenzio-assenso, cioè si dà un determinato periodo di tempo, 60 giorni, e se il MiBAC non lo esprime, è considerato positivo.
Ciò da un lato è comprensibile per evitare un tappo, cioè un eccesso di pratiche che arrivino al Ministero e questi non possa ovviamente affrontarle tutte. Quindi, non riuscendo ad ovviare alla mole di lavoro, i Comuni che fanno i piani regolatori possono avere un parere positivo.
Penso piuttosto che sia il contrario, nel senso che nel caso di un silenzio, si debba o chiedere una proroga, come avevo già avuto modo di discutere quando all'urbanistica c'era l'Assessore Cavallera. Se è partita l'istruttoria da parte del Ministero, però in 60 giorni non ce la fa a dare il parere, perché ha una mole di lavoro notevole, è opportuno che ci sia la possibilità di chiedere 60 giorni di proroga e alla fine di questi secondi 60 giorni, se eventualmente anche dopo questi non ce la fa, si possa dare il silenzio-assenso.
Chiediamo almeno questo, perché è un dato di fatto che se si chiede al MiBAC un parere che non riesce a dare per motivi di tempo (non per motivi di non irrilevanza della materia su cui è stato richiesto il parere) diventa veramente negativa come posizione e come tutela del territorio piemontese in questo caso, ma italiano in generale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Il merito dell'emendamento è stato spiegato molto bene dal collega Bono. Anche su questo attendiamo la replica o meno da parte della Giunta e dell'Assessorato.
Come hanno già avuto modo di dire anche colleghi di altri Gruppi di opposizione, è inutile che ci giriamo intorno. Le questioni sul banco le abbiamo inserite nella discussione prima ancora del primo articolo del provvedimento.
Quindi, per evitare quelle che potevano essere delle incomprensioni già all'articolo 01 abbiamo inserito e messo sul tavolo quelle che sono soprattutto le questioni metodologiche.
stato ancora sottolineato nell'illustrazione degli ultimi emendamenti da alcuni colleghi. Credo che sia opportuno che l'Assessore competente, che è l'Assessore Pichetto, ma anche la Giunta nel suo complesso possa valutare serenamente, e magari già discutere con la propria maggioranza delle tempistiche certe per le questioni sollevate da alcuni colleghi della maggioranza, e che andrebbero ad inserire all'interno del collegato alla finanziaria interi provvedimenti, dei quali è vero che già si parlò mesi e mesi fa all'interno di altri disegni di legge finanziari, ma ai quali abbiamo riservato poco tempo, se non nullo, nella gestione ordinaria delle Commissioni.
Quindi, sarebbe opportuno definire delle tempistiche che già da settembre possano permettere a tutti quanti, avendo un po' di tempo per approfondire, una discussione nel merito delle questioni.
Continuerò nella illustrazione successiva.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: dopo il comma 6 dell'art. 2 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 6 ter. al comma 3 dell'art. 8 quinquies della LR 56/1977, dopo le parole "nei casi di propria competenza, il PTO e, acquisito il parere", sono aggiunte le parole "del Ministero per i beni e le attività culturali".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Nell'emendamento precedente chiedevamo di inserire il comma 6 bis, in questo caso chiederemmo di inserire il comma 6 ter. Se dovesse passare uno dei due emendamenti, potrebbe essere rinominato a seconda dell'ordine degli emendamenti approvati.
In questo aggiungiamo le parole "del Ministero per i beni e le attività culturali" al comma 3 dell'articolo 8 quinquies, dopo le parole "nei casi di propria competenza, il PTO e, acquisito il parere".
Quindi, stiamo parlando di programmi territoriali operativi e anche in questo caso chiediamo di aggiungere la specifica che venga chiesto il parere del Ministero.
Riteniamo che, mentre con l'integrazione proposta dalla Giunta si prevede che il PTO, dopo l'adozione, venga trasmesso al Ministero per l'espressione del parere di competenza, bisogna controllare bene che questo "coinvolgimento" del Ministero con un parere possa essere limitato alla semplice richiesta di un parere già avendo adottato, oppure solo dopo avere già adottato lo strumento. Mentre noi vorremmo che venisse chiesto il parere anche nella fase preliminare, cioè quando realmente il parere pu pesare, perché nella fase preliminare il parere pesa di più e pesa perch può portare delle modifiche.
Nel momento in cui il PTO è già stato adottato, ovviamente pesa di meno, e questo è un dato molto importante insieme al discorso che facevo della pratica del silenzio-assenso.
Ricordando il discorso del silenzio-assenso che riguardava gli emendamenti n. 18) e n. 19), volevo menzionare la legge n. 241 del 1990, in particolar modo l'articolo 20, comma 4, dove si prevede che il silenzio assenso non possa applicarsi ai procedimenti riguardanti il patrimonio culturale-paesaggistico e l'ambiente. Questo è un dato molto importante.
Mi spiace che non sia presente il Direttore Dezzani, ma mi rivolgo all'Assessore Quaglia. Questa, la n. 241 del 1990, è una legge tutt'ora vigente, che vieta l'utilizzo della pratica del silenzio-assenso su materie di tutela e valorizzazione del paesaggio del patrimonio culturale e l'ambiente, quindi ripreso anche nel 152.
Secondo me - non saprei a chi chiedere, oltre che gli uffici della Regione Piemonte - stiamo sbagliando e violando una normativa nazionale.
Questo è un secondo dato importante su cui vorrei chiedere alla Giunta di riflettere, prima di approvare una norma che non vorrei mai fosse oggetto di nuova impugnativa da parte della Corte, oppure di ricorso al TAR da qualche soggetto interessato e così individuato dai Tribunali Amministrativi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Volevo concludere il mio pensiero.
Stavo accennando al fatto che si potesse trovare una tempistica con la Giunta. Vedo presente il Consigliere Tiramani, che è uno dei presentatori su questi emendamenti così "critici".
Sono sicuro che prima di mezzanotte troveremo una quadra. La Giunta confrontandosi con la sua maggioranza, darà delle tempistiche certe, per cui riusciremo a discutere di questi argomenti in tempi certi, a settembre con un po' di calma, nel momento in cui tutti i colleghi potranno avere studiato e analizzato i pro e i contro nel merito delle questioni.
Come già qualcuno accennava, il fatto di aggiungere dei pezzi - adesso non è il caso della questione sollevata dal Consigliere, ma è quella del proprio collega di partito - di modifiche rispetto ad una legge importante come tutte le leggi regionali.
Se non sbaglio, una delle ultime modifiche alla materia in questione l'utilizzo da parte di mezzi motorizzati in strade e piste agro-silvo pastorali, è stata inserita in un ulteriore collegato alla finanziaria nel 2011 (spero di non ricordare male), rispetto al fatto che è stata aggiunta un'altra possibilità come finalità di accesso.
Durante i 10-12 mesi che intercorrono tra una discussione di un collegato alla finanziaria precedente a quello successivo, all'interno di tutte le nostre possibilità, potremmo inserire ulteriori discussioni per avere un provvedimento strutturato, al di là del fatto che qualche Gruppo possa essere comunque non in linea con la sintesi trovata, ma un provvedimento strutturato, per cui anche il possibile fruitore di detto provvedimento possa avere riferimenti precisi.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma VII, nel comma IV bis introdotto, vengono eliminate le parole "decorsi i quali l'ente competente all'approvazione procede comunque" del comma IV bis della l.r. 56/1977 La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Un emendamento in linea con quanto detto precedentemente. Sempre sul tema della richiesta del parare vincolante, e per noi prevalente, del Ministero per i beni e le attività culturali, chiederemmo di eliminare le parole relative al silenzio assenso.
al comma VII che introduce - dopo il comma IV dell'articolo 8 quinquies della legge regionale n. 56 del 1977, come sostituito dall'articolo 16 della legge regionale n. 3 del 2013 - il comma IV bis.
Leggo il testo del comma IV bis: "Contestualmente alla pubblicazione il PTO viene trasmesso all'Ente che lo ha formato, al Ministero per i beni e le attività culturali, che esprime il parere di competenza, entro i successivi 60 giorni, decorsi i quali l'Ente competente all'approvazione procede comunque".
In questo caso, come ho avuto modo di dire, c'è il problema di una violazione di una legge nazionale. Mi spiace ripetermi, so che l'Aula è un po' distratta vista l'ora, ma è un dato importante; non è una richiesta solo politica di un'opinione diversa rispetto a quella espressa legittimamente dalla maggioranza, e quindi altrettanto legittimamente espressa dall'opposizione.
In questo caso c'è la violazione di una norma di legge, come dicevo prima, sul comma IV dell'articolo 20 della legge n. 241 del 1990, dove si prevede che il silenzio-assenso non possa applicarsi ai procedimenti riguardanti il patrimonio culturale-paesaggistico e all'ambiente.
In questo caso, vorrei anche un conforto sia dagli Uffici legislativi del Consiglio che, a maggior ragione, dagli Uffici dell'assessorato, se sto sbagliando io - potrei sbagliare, non ho completa padronanza del complesso e variegato mondo della legislazione nazionale in materia di urbanistica ma sembrerebbe, avendo sentito anche alcuni autorevoli pareri, che non mi stia sbagliando.
In questo caso, chiediamo di eliminare le parole che introducono il silenzio-assenso. Ho parlato per tre minuti, ma il succo del discorso è molto chiaro e semplice. Eliminare il silenzio-assenso e permettere di dare una proroga di ulteriori 60 giorni al Ministero che si deve esprimere in merito. Così potremmo risolvere i problemi da una parte della violazione della norma, dall'altra il fatto che 60 giorni, come ho avuto modo di dire sono effettivamente pochi per garantire che la pratica venga presa in considerazione e venga fatta l'istruttoria.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Rispetto agli emendamenti che insistono sul comma VII, all'interno del comma, c'è l'inserimento del nuovo comma IV bis dell'articolo 8 quinquies della legge urbanistica regionale, la n. 56 del 1977.
Nelle volontà della Giunta, questo è stato inserito per rimediare ad una disposizione impugnata dal Consiglio di Stato, che eccepiva un mancato coinvolgimento del Ministero per i beni e le attività culturali nel processo di adeguamento al PTO al Piano paesaggistico regionale.
In qualche modo, bisogna verificare se il coinvolgimento richiesto inserito all'interno del provvedimento, possa essere limitato alla semplice richiesta di un parere, solo dopo aver adottato lo strumento e non anche nella sua fase preliminare, come, invece, è previsto per gli altri soggetti istituzionali e con un'eventuale procedura, su cui abbiamo qualche dubbio di formazione per il tramite del silenzio-assenso, come veniva detto prima in contrasto con il comma IV dell'articolo 20 della legge n. 241 del 1990.
In questo articolo, nel comma IV, si prevede, invece, che il silenzio assenso non possa essere applicato ai provvedimenti riguardanti il patrimonio culturale-paesaggistico e a quelli riguardanti l'ambiente.
Questi sono i dubbi e gli emendamenti presentati in merito. A latere vige il nostro dubbio metodologico sulla discussione del collegato, che avremo modo di approfondire più avanti.
Per quanto riguarda il merito di questi emendamenti, ovviamente spettano all'Assessore di competenza le eventuali controdeduzioni l'eventuale discussione e - spero - l'accoglimento di almeno alcune di queste richieste.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 92) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Gariglio, Manica, Motta Angela, Muliere, Oliva, Ronzani, Rostagno, Stara: Il comma 12 dell'articolo 2 (Modifiche al Titolo II della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, come modificata dalla legge regionale 5 marzo 2013 n, 3), del disegno di legge regionale n. 344 è soppresso.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento prevede la soppressione del comma 12 dell'articolo 2.
Voglio ricordare brevemente le modifiche che vengono introdotte con questo comma.
Parliamo di consultazioni su varianti. Il testo originale, licenziato della legge regionale n. 56 dice: "In tali casi, il concorso delle consultazioni di cui all'articolo 7 bis sono esercitate prevalentemente".
La parola "prevalentemente" viene modificata, nel testo che stiamo utilizzando, dalle parole "sono effettuati esclusivamente con gli Enti interessati dalla variante".
Beh, è un concetto un po' restrittivo quello di Ente interessato dalla variante, perché esclude gli Enti contermini ed anche la possibilità delle partecipazioni da parte dei portatori d'interesse collettivo.
Pertanto, sopprimendo il comma dodicesimo dell'articolo 2 immaginiamo di proporre di ritornare al testo approvato a suo tempo dal Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Come ha detto il collega Reschigna, questo emendamento soppressivo intende ripristinare una formulazione che chiarisce meglio l'obiettivo che si vuole raggiungere.
Colgo anche l'occasione per rivolgermi agli Assessori presenti, poich lo abbiamo fatto più volte, lo stiamo facendo ancora adesso, poi ci limiteremo ad intervenire sugli emendamenti e nel dibattito generale - o arrivano dei segnali da parte della maggioranza e della Giunta rispetto alla conduzione dei lavori, quindi alla trattazione del collegato alla finanziaria, oppure è evidente che gli emendamenti sono diversi e noi continueremo a discutere ed intervenire nel merito delle questioni.
Abbiamo posto alcune riflessioni all'inizio di questo dibattito e lo facciamo ancora adesso. Poi, davvero, se c'è la vostra disponibilità ad un confronto produttivo, che ci può portare al termine dei lavori in tempi ragionevoli, bene; se, invece, la maggioranza non è interessata (del resto una maggioranza deve avere l'obiettivo di raggiungere l'approvazione del collegato alla finanziaria, ma i tempi dell'approvazione di un provvedimento vanno in qualche modo condivisi, così come deve essere condiviso anche il merito), ognuno farà giustamente la propria parte.
Noi stiamo facendo la nostra e la faremo fino in fondo, però credo sia utile da parte vostra riflettere brevemente, naturalmente (non c'è bisogno di lunghe riflessioni) e dare delle risposte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elio

Intendo anch'io condividere questa proposta di emendamento, perch nell'eliminare quella modifica che ridurrebbe l'eventuale platea delle persone portatrici d'interessi coinvolgibili nella discussione di una variante, noi sicuramente ci facciamo portatori, a nostra volta, delle istanze di tutti coloro che ritengono che ogni modifica di carattere urbanistico deve avere la massima limpidezza possibile, nonché possibilità di consultazione e d'intervento.
Pertanto, l'emendamento è meritevole della massima attenzione e ritengo sia stato giustissimo proporlo.
Mi rivolgo anch'io, come ha fatto il collega Reschigna, alla maggioranza e, in particolare, agli Assessori che dovrebbero elaborare la proposta, ma anche ai colleghi proponenti degli emendamenti che hanno originato questa situazione: possiamo resistere alcune ore, possiamo anche fare notizia, possiamo arrivare a notte, possiamo strafare. Mi chiedo però, se tutto questo abbia un senso, perché l'interesse generale è che il collegato venga approvato e si possa proseguire regolarmente con l'attività, in queste cinque settimane di sospensione (non è mai stata così lunga), affinché gli uffici abbiano gli strumenti per poter lavorare correttamente. Certamente non tutto si ferma solo perché il Consiglio non viene convocato, pertanto l'interesse della nostra regione e dei suoi cittadini deve essere rispettato al massimo.
Se andando fino in fondo in questa posizione non arrivassimo alla conclusione, con il voto finale sul collegato, sicuramente non avremmo fatto l'interesse generale, per una motivazione che non ritengo valida.
In effetti, quando viene data la possibilità, attraverso una proposta di Giunta o ad un articolato che è già presente in Commissione, di riprendere nella sede propria la discussione e si rifiuta questa opportunità, si rischia di farsi del male da soli.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rostagno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Con quest'emendamento sopprimiamo, per ripristinare il testo precedente, sulla base delle motivazioni che hanno illustrato i colleghi Reschigna, Rostagno e Muliere.
C'è, però, una differenza tra il modo con il quale noi partecipiamo alla discussione su questi articoli ed il resto, perché pur avendo noi delle riserve su una parte di questo articolato, l'abbiamo discusso ed approfondito ampiamente in Commissione. In questo caso, la Commissione ha avuto modo di discutere il merito dell'articolato riguardante la pianificazione e la politica urbanistica, anche sulla base della sentenza della Corte Costituzionale.
Noi contestiamo l'idea che si possano avanzare proposte di riforma della legge approvata per la verità soltanto qualche mese fa, ed entriamo nel merito, perché c'è anche una questione che vorrei suggerire ai colleghi della maggioranza: i provvedimenti posticci, appiccicati a provvedimenti che sono all'esame dell'Aula, molte volte creano più problemi di quanti ne risolvono.
Non sarebbe la prima volta che il Consiglio regionale, che ha ripetutamente tentato di utilizzare le finanziarie e i collegati per approvare provvedimenti, è poi dovuto tornare su quei provvedimenti, perch le norme approvate in fretta e furia erano discutibili.
Lo stesso Consigliere De Magistris ha più volte presentato emendamenti riguardanti le questioni che pone anche oggi, negli anni precedenti. Siamo tornati diverse volte su quegli emendamenti e ci siamo trovati nella condizione di dover correggere e rettificare, nelle finanziarie successive norme che avevamo approvato.
Non ne faccio una colpa al collega De Magistris; lui ha immaginato, in quel momento, una norma che fosse la migliore possibile.
Il punto qual è? È che il difetto c'è, e qui non c'entra la responsabilità della destra o della sinistra (in passato, qualche volta qualcuno ha tentato di attribuirlo, questo, ed ha sbagliato): è quello di utilizzare leggi finanziarie o collegati per affrontare provvedimenti che hanno una valenza generale.
Quando un provvedimento, che presento nella forma di emendamento, ha l'ambizione di definire una disciplina - come in questo caso - capite che il rischio di approvarlo in fretta e furia porta con sé quello dell'improvvisazione, o comunque di norme che poi richiedono di essere corrette in corso d'opera.
Allora, la nostra proposta è di consentire all'Aula e alle Commissioni di approfondire la questione. È forse in modo più ragionevole e più serio per dare una risposta legislativa al problema che vorremmo affrontare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Semplicemente per ricordare che, di fatto, ci possiamo prendente un impegno che è quello di calendarizzare la discussione di questo provvedimento, fin da subito e accettare anche una calendarizzazione urgente su quelli che sono i provvedimenti che non vengono discussi nel collegato - non c'è solo questo, ma ce ne sono altri - che possono essere rinviati al mese di settembre per una verifica celere. Anche perché nel merito ci sono anche alcune cose condivisibili e positive, ma diventa difficile riuscire a discernere esattamente e a valutare tutte quelle che sono le ipotesi in campo.
Quindi, non avendo nel merito la possibilità di approfondire, chiedo di valutare seriamente, prendendoci l'impegno che, nel mese di settembre o nel mese di ottobre, qualora i proponenti trasformassero la proposta in un progetto di legge, questo venga concordato con il Presidente della Commissione competente, ci sia un iter accelerato, con il quale anche l'opposizione si impegna ad approfondirlo e a valutarlo in tempi rapidi; in tal modo, l'unico elemento di slittamento diventa il mese di agosto, i primi di settembre.
Penso che questo possa essere un elemento positivo per risolvere la questione, prendendoci tutti questo impegno. E cioè quelle norme che di fatto assumono una valenza di legge vengono ricalendarizzate in Commissione attraverso un progetto di legge che viene presentato in Commissione, già nel mese di settembre, se il progetto di legge è pronto, con l'impegno dei Presidenti di Commissione e di tutti noi di discuterla immediatamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Stara.
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento intendiamo ripristinare l'articolo così come scritto in precedenza, anche perché, come è già stato ricordato dai colleghi, abbiamo tutto l'interesse che sulle questioni che vengono discusse all'interno di quest'Aula e quindi, a maggior ragione, una legge importante come la modifica della legge urbanistica possano avere piena attuazione e possano rispondere alle istanze della Regione Piemonte.
evidente, però, che se noi insistiamo in modo preciso e puntuale sul fatto che questi emendamenti debbano essere tenuti in considerazione è proprio per evitare che si debba tornare continuamente con impugnative e atti vari sui provvedimenti di legge, che invece hanno necessità di dare attuazione e di iniziare quindi ad avere efficacia all'interno della nostra Regione.
Non è immaginabile che oggi noi possiamo introdurre ancora altre questioni, come ad esempio gli emendamenti che sono stati proposti all'inizio di questa seduta, perché andiamo a toccare questioni di sistema.
Allora, stiamo affrontando un tema importante come quello della legge urbanistica, perché la legge è stata impugnata, perché dobbiamo dare la possibilità ai Comuni di presentare i piani regolatori e di dare attuazione a quanto è di loro competenza. Quindi, proviamo ad affrontare un tema alla volta. Proviamo ad immaginare di dare soluzioni definitive e quindi di non dover ritornare continuamente su questi temi. Proviamo a far sì che il lavoro di quest'Aula sia un lavoro che ha un'efficacia e non soltanto un tentativo di forza e un tentativo di vedere chi è più forte e chi ha più ragioni da discutere all'interno di quest'Aula. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
La parola al Consigliere Oliva.



OLIVA Gianni

Grazie, Presidente.
Ribadisco quanto altri colleghi già hanno detto.
Credo che il tema della possibilità di utilizzare di fatto le strade non asfaltate di montagna, perché è in montagna che per la maggior parte esse si trovano, sia un tema sul quale non sarebbe sbagliato avere delle posizioni pregiudizialmente negative.
Sappiamo che in montagna c'è una viabilità che molto spesso è non asfaltata, quindi è legittimo che queste strade possano essere ritenute strade di percorrenza. Tuttavia, so anche che il tema è delicato perché ci sono modi diversi e ragioni diverse per percorrerle.
Mi veniva in mente che una delle prime volte in cui sono venuto in questo palazzo, tanti anni fa, nel 1975, è stato perché facevo l'Assessore in un piccolo Comune di montagna, Coazze, che è il paese da cui proviene la mia famiglia, era un'esperienza giovanile, perché avevo 22 anni.
Avevamo preparato un regolamento di polizia rurale perché c'era un'enorme quantità di mezzi fuoristrada, che percorrevano non le strade non asfaltate, ma i sentieri di montagna per fare motocross, che è una legittima attività sportiva - ci mancherebbe - ma fatta in mezzo ai pascoli, dove ancora c'erano, almeno allora, dei contadini che avevano il bestiame, o attorno a borgate, dove qualcuno ripristinava la baita di famiglia per andare a passare le vacanze. Questa attività risultava disastrosa, anche perché si creavano grandi solchi in cui si infilava l'acqua piovana creando dei ruscelli e distruggevano il percorso stesso.
Allora, dico questo non perché da parte mia, né da parte dei colleghi del mio Gruppo ci sia l'ostilità ad aprire all'utilizzo di queste strade ma occorre un attimo di riflessione sulle modalità attraverso le quali vengono usate, chi sono i soggetti che danno la concessione e soprattutto i paletti all'interno dei quali queste concessioni possono essere date questo mi pare un atto doveroso di approfondimento.
L'hanno già detto il collega Stara e altri colleghi prima: non c'è nessuna preclusione da parte nostra a calendarizzare fin d'ora una delle prime Commissioni utili nel mese di settembre, con la possibilità di affrontare questo tema, con tutta la disponibilità da parte nostra di analizzare i paletti e i quadri all'interno dei quali si possono effettuare questi processi autorizzativi da parte della Regione.
Credo che questo sia un percorso legittimo e lo ribadisco.



PRESIDENTE

Grazie, collega Oliva.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Alle 14.15 di un venerdì di agosto faccio appello ad un po' di buon senso da parte dell'Aula in generale e anche dei Consiglieri che hanno presentato gli emendamenti che stanno determinando il proseguimento della discussione e, per adesso, la mancata approvazione del collegato alla finanziaria.
vero che il malcostume di collegare le modifiche di legge a provvedimenti che teoricamente con quelle leggi potrebbero non avere rapporti, non nasce né quest'anno, né l'anno scorso e neanche nel 2010, ma è un vecchio modo di fare che il Consiglio regionale nel tempo ha perpetrato e che, prima o poi, deve in qualche modo finire.
Possiamo riconoscere che nell'ultimo periodo, anche per le questioni che sono succedute, che forse hanno fatto passare un po' di entusiasmo a qualcuno di noi, non sempre il lavoro delle Commissione è stato, diciamo così, al massimo della possibilità della Commissione.
Allora, l'idea di portare in Commissione un provvedimento che per settembre può essere discusso e che per ottobre può essere licenziato consentendo a quest'Aula di fare il lavoro per il quale è pagata oggi, che è quello di licenziare il collegato alla finanziaria, credo che sia una norma di buon senso, rispetto alla quale tutto il Consiglio regionale dovrebbe in qualche modo andare.
Poi, in Commissione ovviamente si vota a maggioranza. Se i Consiglieri che hanno presentato questi emendamenti hanno il parere positivo della loro maggioranza, credo che questo risultato lo si possa ottenere non con uno scarto, cioè, non collegando uno strumento che non è nato in questi tre giorni di discussione per raggiungere questo obiettivo, ma per raggiungere obiettivi di tipo diverso e che, peraltro, l'Aula ha raggiunto (mi riferisco alle questioni che riguardano la sanità, la cultura, gli sfratti e molte altre tematiche). A mio avviso, in questi tre giorni l'Aula ha dimostrato che non si deve necessariamente litigare sempre, ma che ci possono essere, comunque, dei punti di incontro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Poiché i colleghi hanno già parlato compiutamente della materia, colgo l'occasione della sua presenza in Aula, oltre che della sua Presidenza, per metterla a conoscenza di una vicenda che abbiamo discusso ieri in presenza del Vicepresidente Pichetto.
Il Vicepresidente Pichetto, che è persona intellettualmente onesta, nel rendiconto 2012, nel conto generale del patrimonio, alla voce "passività finanziarie", sottovoce "debiti latenti", ha inserito per la prima volta un debito di 350 milioni maturato nei confronti del trasporto pubblico locale.
Noi riteniamo che questo debito sia eccessivo, nel senso che 30 milioni in realtà è un debito non maturato al 31 dicembre 2012, ma nei primi mesi di quest'anno, ma non è questa la questione.
Presidente, lei ricorderà che l'anno scorso, in occasione dell'analogo iter per approvare il rendiconto 2011, alcuni di noi avevano eccepito, nei confronti dell'allora Assessore al bilancio e dei responsabili burocratici del settore, che all'epoca si era maturato un debito di 208 milioni solo riguardante il TPL e che, non essendo inserito fra le passività latenti alle passività finanziarie del conto generale del patrimonio, era un debito fuori bilancio.
Siamo stati sbeffeggiati e derisi, sia dai banchi della Giunta, sia dai banchi dei Consiglieri di maggioranza, sia dai banchi dei tecnici.
Ora questa cosa che noi chiedevamo è prontamente avvenuta. Noi ne siamo soddisfatti, chiediamo solamente conto di quello che è successo nel 2012.
Io lo farò ad ogni seduta di Consiglio, perché abbiamo intenzione di capire se il bilancio era falso e se noi siamo stati presi in giro dalle dichiarazioni della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Propongo all'Aula di interrompere i nostri lavori adesso - non vedo il Vicepresidente Pichetto, ma gliene avevo fatto cenno poc'anzi - e convocherei una Conferenza dei Capigruppo in Sala A alle ore 14.40 prevedendo di riprendere i nostri lavori alle ore 15. Perché mi sembra del tutto evidente che in un'Aula reale, rispetto alla programmazione che avevamo deciso questa mattina e gli impegni che erano stati assunti qualcosa non stia funzionando. Pertanto, è interesse della Presidenza e dell'Aula nel suo complesso capire cosa non sta funzionando e verificare se è possibile far ripartire la macchina nella direzione che avevamo auspicato nella Conferenza dei Capigruppo di questa mattina.
Adesso interrompiamo i nostri lavori: i signori Consiglieri sanno che verso le ore 14.55 dovranno tornare in Aula perché alle ore 15 - garantisco il rispetto dei tempi - riprenderanno i nostri lavori.
I signori Capigruppo, invece, fra dieci minuti per gentilezza si rechino in Sala A.
Relativamente alla II Commissione, vedremo in sede di Conferenza dei Capigruppo che cosa farne.
La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 15.
Ricordo che non occorre firmare nulla (a meno che uno voglia andare a casa, e allora faccia quello che ritiene) perché la seduta è solo sospesa.
Alle ore 14.35 è convocata la Conferenza dei Capigruppo e alle ore 15 riprendiamo i lavori.
Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 14.26)



(Alle ore 15.04 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.20 per il protrarsi della Conferenza dei Capigruppo)



(La seduta riprende alle ore 15.26)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi scuso ancora per il protrarsi dell'interruzione, che però è stata utile, perché riguardava il prosieguo dei lavori, in particolare, ma non solo, sulla trattazione del collegato alla legge finanziaria.
Alla Conferenza dei Capigruppo è intervenuto il Presidente della Regione, al quale do la parola.
Prego, Presidente Cota.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie.
Questi emendamenti presentati dalla Giunta vertevano su due materie: la prima è la regolamentazione dell'uso dell'eliski, la seconda riguardava le cosiddette "piste bianche", ovvero le piste utilizzabili a diverso titolo dai motocicli.
Noi riteniamo che questi due emendamenti contengano una disciplina corretta e necessaria. Tuttavia, codesta Giunta non ritiene che sia indispensabile approvarli in questo provvedimento, che invece è importante venga discusso e approvato con celerità.
Esiste, peraltro, un provvedimento della Giunta che è già in discussione in Commissione.
Pertanto, la nostra richiesta è quella di poter inserire tali emendamenti in quel provvedimento, affinché si possano approvare rapidamente all'inizio di settembre, proprio alla ripresa dei lavori.



PRESIDENTE

Grazie, signor Presidente.
Alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva in Conferenza dei Capigruppo affronteremo la programmazione dei lavori, peraltro già in parte definita, anche relativamente a questi provvedimenti.
Chiedo alla Giunta se è corretta la mia interpretazione - peraltro ne ho parlato col Vicepresidente, che mi ha fornito direttamente la numerazione secondo la quale gli emendamenti rubricati n. 100), 86), 86.1), 101) 84) 84.1) e 85) sono ritirati.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: si abroga il comma 13.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: 1. Dopo il comma 13 dell'articolo 2 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: "13 bis. al comma 4 dell'art. 10 della l.r. 56/1977, dopo le parole 'tali modifiche sono' sono aggiunte le parole 'concordate con il Ministero per i beni e le attività culturali e'".
Il Consigliere Bono dà per illustrati i due emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento in fase di discussione generale né per dichiarazione di voto, procediamo alla votazione degli emendamenti.
Ricordo che il numero legale è 29.
Mi permetterò di ricordare, di volta in volta, i pareri della Giunta regionale, perché, come sapete, nel corso della Capigruppo istruttoria sono già stati comunicati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 93) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 92) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si abroga il comma 1.
Emendamento rubricato n. 98), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: 1. Il comma 3 dell'articolo 3 del disegno di legge n. 344, è sostituito dal seguente: 3. Alla lettera d) del terzo comma dell'articolo 13 della l.r. 56/1977 come modificato dall'articolo 27 della l.r. 3/2013, le parole: "nell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma, fatte salve le innovazioni necessarie per l'adeguamento alle normative antisismica, di contenimento dei consumi energetici e di produzione di energia mediante il ricorso a fonti rinnovabili;" sono sostituite dalle seguenti: "'e quanto ulteriormente previsto all'ultimo periodo dell'articolo 3, comma 1, lettera d), del decreto del presidente della repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia)'." Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: si abroga il comma 6 Emendamento rubricato n. 25) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 6 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 6 bis. al comma 2 dell'art. 15 bis della l.r. 56/1977, dopo le parole "partecipano con diritto di voto:", sono aggiunte le parole "il Ministero per i beni e le attività culturali," Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: si abroga il comma 7.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 8 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 8 bis. al comma 5 dell'art. 15 bis della l.r. 56/1977, dopo le parole "conferenza di copianificazione e valutazione, i pareri espressi", sono aggiunte le parole "dal Ministero per i beni e le attività culturali,".
Emendamento rubricato n. 27) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: 1. al comma 8 si elimina il periodo "La mancata espressione o l'espressione negativa non determina la natura obbligatoria non vincolante del parere del soprintendente ai sensi dell' articolo 146, comma 5 del d.lgs. 42/2004." del comma 5 bis dell'art. 15 della l.r 56/1977.
Emendamento rubricato n. 29) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 8 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 8 ter. al comma 2 dell'art. 16 bis della l.r. 56/1977, dopo le parole "e la relativa completa documentazione", sono aggiunte le parole "al Ministero per i beni e le attività culturali," Emendamento rubricato n. 30) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 10 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 10 bis. al comma 5 dell'art. 16 bis della l.r.. 56/1977, sono eliminate le parole ", qualora non escluse ai sensi del comma 6".
Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: si abroga il comma 1.1 Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: dopo il comma 11 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 11 bis. Il comma 6 dell'art. 16 della l.r. 56/1977 è abrogato.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: dopo il comma 12 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 12 bis. al comma 7 dell'art. 16 bis della l.r. 56/1977, vengono eliminate le parole ", ove prevista,".
Emendamento rubricato n. 34) presentato dal Consigliere Bono: al comma 15 dell'art. 6 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 vengono eliminate le parole "successive a quella di cui all'art. 8 bis comma 6, lettera b), in caso di presenza di beni paesaggistici di cui all'art. 134, del d.lgs. 42/2004" Emendamento rubricato n. 34.1) presentato dal Consigliere Bono: al comma 15 dell'art. 6 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 vengono eliminate le parole "Le pronunce di cui sopra si intendono positive se esse non intervengono entro i termini predetti." Emendamento rubricato n. 97) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: 1. al comma 15 dell'articolo 3 del disegno di legge 344, le parole "Le pronunce di cui sopra si intendono positive se esse non intervengono entro i termini predetti." sono sostituite dalle seguenti: "La pronuncia della provincia o della città metropolitana e la pronuncia del Ministero si intendono positive se non intervengono entro i termini sopra citati." Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: si abroga il comma 16.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: dopo il comma 16 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: '16 bis. Il comma 9 dell'art. 17 della L.R. 56/1977, è abrogato'.
Emendamento rubricato n. 37) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 16 dell'art 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 16 ter. al comma 13 dell'art. 17 della L.R. 56/1977, dopo le parole "sono assunte dal comune con deliberazione consiliare", sono aggiunte le parole "previo parere del Ministero per i beni e le attività culturali".
Emendamento rubricato n. 38) presentato dal Consigliere Bono: al comma 19 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 dopo le parole "alla conferenza partecipano", sono aggiunte "il Ministero per i beni e le attività culturali," Emendamento rubricato n. 39) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: al comma 20 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 dopo le parole "alla conferenza partecipano", I"il Ministero per i beni e le attività culturali," Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: si abroga il comma 22.
Emendamento rubricato n. 40) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 21 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 21 bis. al comma 7 dell'art. 17 bis della l.r. 56/1977, dopo le parole "di cui al presente articolo, pareri espressi", sono aggiunte "dal Ministero per i beni e le attività culturali".
Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 22 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 22 bis. al comma 8 dell'art. 17 bis della l.r. 56/1977, vengono eliminate le parole ", ad eccezione dei casi esclusi di cui ai commi 11 e 1"".
Emendamento rubricato n. 43) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 23 dell'art. 3 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 23 bis. Il comma 11 dell'art. 17 bis della l.r. 56/1977 è abrogato.
Con l'assenso dei firmatari, tutti gli emendamenti elencati sopra sono dati per illustrati.
Do atto che su tutte le proposte appena richiamate presentate come primo firmatario dal Consigliere Bono la Giunta regionale esprime parere contrario: intende mantenere gli emendamenti, collega Bono?



PRESIDENTE

BONO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, li mantengo.



PRESIDENTE

Procediamo quindi con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24) sul quale l'Assessore Pichetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34.1), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Sospendo la trattazione del provvedimento per una comunicazione. Comunico all'Aula che i lavori della II Commissione previsti per il pomeriggio sono stati annullati, in quanto il parere oggetto della seduta non è obbligatorio: si tratta di un'informativa e la Conferenza dei Capigruppo ha deciso all'unanimità di assumere questa informativa, su proposta della Giunta, per iscritto, via e-mail.
L'informativa sarà inviata non solo a tutti i membri della Commissione e ai Capigruppo, ma a tutti i Consiglieri regionali.
Riprendiamo l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 344.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si abroga il comma 1.
Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 1 dell'art. 4 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 1 bis. al comma 12 dell'art. 27 della l.r. 56/1977, le parole "Negli edifici rurali ad uso residenziale", sono sostituite dalle parole "Negli edifici rurali ad uso abitativo".
Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 3 dell'art. 4 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 3 bis. al comma 1 dell'art. 30 della l.r. 56/1977, dopo le parole "indagini idrogeologiche e ambientali", sono aggiunte le parole ", previo parere del competente organo che ha istituito il relativo vincolo (Corpo Forestale dello Stato)".
Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si abroga il comma 4.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 4 dell'art. 4 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 4 bis. al comma 2 dell'art. 31 della l.r. 56/1977, sono abrogate le lettere d) ed e) Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Si abroga il comma 7.
Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: Dopo il comma 7 dell'art. 4| del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: 7 bis. L'ultimo periodo del comma 1 dell'art. 48 della l.r. 56/1977 viene sostituito dal seguente "Per il mutamento della destinazione d'uso con opere o senza opere, limitatamente agli immobili compresi nella zona omogenea A di cui all'art. 2 del Decreto Interministeriale 2 aprile 1968 n. 1444 è necessario il rilascio del permesso di costruire di cui all'art.
10 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, per i restanti mutamenti della destinazione d'uso, è sufficiente la presentazione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) di cui all'art. 19 della Legge 7 agosto 1990, n. 241".
Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: dopo il comma 9 dell'articolo 4 del disegno di legge n. 344 del 27 giugno 2013 è aggiunto il seguente: "9. bis. al comma 6 dell'articolo 58 della l.r. 56/1077, le parole "novanta giorni dalla loro adozione" sono sostituite da "i termini previsti dal comma 2 dell'articolo 150 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42".
Con il consenso dei proponenti, diamo per illustrati gli emendamenti appena richiamati.
Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: al comma 9, dopo le parole "di energia per il riscaldamento e il raffrescamento", sono aggiunte "e le infrastrutture, anche private destinate alla ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente, sarò brevissimo.
Si tratta di un emendamento che ritengo molto importante, che va a recepire una norma già presente in un testo di legge nazionale approvato recentemente, che consente - appunto - la possibilità di prevedere all'interno delle opere di urbanizzazione primaria, anche le infrastrutture destinate alla ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, anche private. Si tratta quindi delle famose colonnine di ricarica, che sono condizione necessaria, ancorché non sufficiente, per l'introduzione di veicoli alimentati ad energia elettrica, la cui diffusione è sicuramente necessaria per migliorare le condizioni del traffico automobilistico e per mitigarne le conseguenze ambientali e quindi le ricadute per la salute.
dunque una piccola modifica che, che recepita nel testo di legge sull'urbanistica, permetterà di prevedere la diffusione di queste infrastrutture, in quanto obbligo per quanto riguarda le opere di urbanizzazione primaria e quindi, come ho detto, condizione necessaria per far sì che si diffonda l'utilizzo dei veicoli elettrici (non solo auto, ma penso anche motorini e scooter), soprattutto per coloro i quali non hanno un garage personale privato e hanno bisogno di una colonnina di ricarica esterna.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: al comma 1, dopo le parole "Commissione regionale per gli insediamenti di interesse storico", è aggiunta la parola "-artistico".
Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: al comma 2, dopo le parole "Commissione regionale per gli insediamenti di interesse storico", è aggiunta la parola "-artistico".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti.



BONO Davide

Si tratta semplicemente di aggiungere la parola "-artistico" al titolo della "Commissione regionale per gli insediamenti di interesse storico".



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 L'emendamento rubricato n. 55), presentato dai Consiglieri Bono e Biolé, è ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
Lasciamo agli atti che sugli articoli n. 5 e n. 6 il collega De Magistris intendeva votare favorevolmente; si associa anche il collega Tiramani. Non influisce sull'esito della votazione e siamo a posto anche per il verbale.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 96) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: prima del comma 1 dell'articolo 7 è inserito il seguente: 01. al comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica), come da ultimo modificato dall'articolo 15 della legge regionale 28 dicembre 2012 n. 18 (Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie), le parole "31 dicembre 2013" sono sostituite dalle parole "31 dicembre 2014".
La Giunta rinuncia all'illustrazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 80) presentato dal Consigliere Reschigna Gariglio, Manica, Motta Angela, Muliere, Oliva, Pentenero, Ronzani Rostagno: l'articolo 10 del disegno di legge n. 344 "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013" è soppresso.
Il Consigliere Reschigna dà per illustrato l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 L'emendamento rubricato n. 76) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Gli emendamenti rubricati n. 100), n. 86), n. 86.1) e n. 101) sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ravello: il comma 3 dell'articolo 14 è sostituito dal seguente: "3. Nell'esecuzione degli interventi di cui al comma 1, i relativi progetti possono prevedere la compensazione, nel rapporto con gli appaltatori dell'onere per l'esecuzione dei lavori con il valore del materiale estratto riutilizzabile, da valutarsi sulla base di canoni stabiliti ai sensi dell'arti. 15 della presente legge".
L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Gli emendamenti 84) e 84.1) della Giunta regionale sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 bis) Emendamento rubricato n. 56) presentato dal Consigliere Bono: dopo l'articolo 18 è inserito il seguente: art. 18 bis (Modifica dell'articolo 61 della legge regionale 6 agosto 2009 n, 22) Dopo il comma 7 ter dell'art. 61 della legge regionale 6 agosto 2009, n. 22 (Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2009) è aggiunto il seguente: 7 quater. Il trattamento economico del personale di cui al comma 7 ter è elevato al settanta per cento nel caso in cui il dipendente svolga in modo continuativo ed esclusivo attività di volontariato, opportunamente documentata e certificata, presso organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale, organizzazioni non governative nel campo della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo nonché presso gli enti a livello nazionale individuati con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze 5 novembre 2008 (Individuazione degli ulteriori soggetti presso cui prestare attività di volontariato per l'elevazione del trattamento economico temporaneo spettante nel periodo di esonero dal servizio).
Il comma 7 quater dell'articolo 61 della l.r. 22/2009 come aggiunto dal comma 1 trova applicazione a decorrere dall'entrata in vigore della presente legge".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente, sarò velocissimo.
un emendamento che tende a richiedere una maggiore copertura economica, per quanto riguarda il personale dei cosiddetti "esonerati" della Regione, ovvero persone che sarebbero dovute andare in pensione grazie ad una legge regionale, ma che sono rimasti "fregati" - in compagnia degli esodati nazionali - dalla legge Fornero.
Si propone di recepire la vecchia norma nazionale che alzava da 50 al 70% la copertura economica da parte della Regione Piemonte, quindi solo un 20% in più, in caso di svolgimento di attività di volontariato presso associazioni o organizzazioni riconosciute a livello nazionale.
Prendo atto, anche nella discussione avvenuta in Conferenza dei Capigruppo, che ci si sta muovendo, anche a livello nazionale, per coprire gli esonerati. Penso che questo potrebbe essere un buon segnale da subito senza dover aspettare una norma nazionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 94) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: al comma 1 dell'articolo 20, dopo le parole "si provvede", sono aggiunte le seguenti: ", per l'anno 2013 e per ciascun anno in corso,".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 95) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo il comma 1 dell'articolo 20 sono aggiunti i seguenti: "1bis. Per l'anno 2013, la riduzione dei costi di cui al comma 1 è calcolata sulle risorse relative al periodo che intercorre dal 12 giugno al 31 dicembre 2013".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 95.1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo il comma 1 dell'articolo 20 sono aggiunti i seguenti: 1 ter. Fermo restando quanto disposto dai commi 1 e 1 bis, eventuali economie sulle risorse per il personale dichiarate dal Presidente del Gruppo consiliare o da ciascun componente del Gruppo Misto possono essere destinate dall'Ufficio di Presidenza ad altro Gruppo consiliare o componente del Gruppo Misto".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 95.2) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo il comma 1 dell'articolo 20 sono aggiunti i seguenti: 1 quater. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e la Giunta regionale approvano il monitoraggio sull'andamento della spesa del personale, svolto congiuntamente dai rispettivi Uffici con cadenza almeno trimestrale".
L'emendamento è dato per illustrato.
Non essendoci richieste d'intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95.2).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 20, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Biolé e Ponso: dopo il comma 1 è aggiunto il comma 1 bis: 1 bis. Il personale di cui al comma 1, al fine di massimizzare il risparmio di ulteriori investimenti e di valorizzare le competenze presenti nell'ente Regione e negli enti Province, è selezionato prioritariamente tra il personale già di ruolo dell'organico regionale e provinciale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, sottoscritto anche dal collega Ponso, avremmo voluto identificare e specificare il personale di cui al comma 1, al fine di massimizzare il risparmio, visto che si è in fase di spending review a tutti i livelli, anche e soprattutto sul personale, di ulteriori investimenti, e di valorizzare le competenze presenti nell'Ente Regione e Province, selezionate prioritariamente tra personale già di ruolo nell'organico regionale e provinciale.
Potrebbe essere importante indicarlo nella legge, con questo comma aggiuntivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 57) presentato dal Consigliere Bono: Si abroga l'articolo 22.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 22, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Non essendoci emendamenti né richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Biolé e Ponso: L'articolo 24 è soppresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ho presentato qualche emendamento su quest'articolo, esattamente come alcuni altri colleghi, perché riteniamo che il testo nasca da un'ispirazione presa da una norma nazionale, o meglio così è, anch'essa collegata ad una finanziaria. Però purtroppo la materia è stata impugnata in quanto il Ministero che l'ha emanata non ha competenza in campo forestale e c'è tuttora un ricorso pendente alla Corte Costituzionale.
Nel complesso, si ritiene che ci siano delle problematiche sia nel metodo che nel merito.
Innanzitutto sono utilizzati soldi europei per ampliare il rimboschimento, mentre ora pare che possano essere utilizzate altre risorse per consentire esattamente l'azione opposta.
Non ritenendo che ci siano riscontri scientifici precisi, alcuni paesaggi, grazie a questo articolo, tornerebbero agricoli dopo un abbandono di lunga data.
Inoltre, si ritorna in modo abbastanza deciso alla gestionale forestale a ceduo, anche in situazioni in cui si è di fatto in fustaia.
Questo emendamento è soppressivo. Anche questo è un argomento che ritengo possa essere sviluppato specificatamente nel merito con quelli che possono essere provvedimenti specifici e gli altri emendamenti andranno via via a chiedere una modifica anche più puntuale rispetto alla soppressione tout court dell'articolo. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Biolé e Ponso: Il comma 1 è abrogato.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 58) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 24 comma 1, che inserisce il comma 3 bis nella l.r. 4/2009, si elimina la parola "abbandonati".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Abbiamo deciso di proporre di eliminare la parola "abbandonati" in merito ai nuclei edificati con vegetazione arboreo e arbustiva, in quanto era difficile anche dare la definizione di "abbandonato" e soprattutto da quanto tempo.
Quindi, in questo caso diventa di più semplice e chiara interpretazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Biolé e Ponso: al comma 1 la frase di cui al punto b) è soppressa.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 24 comma 1, che inserisce il comma 3 bis nella l.r. 4/2009, al fondo della lettera b) si introduce "da almeno trenta anni".
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 91) presentato dai Consiglieri Ronzani, Bresso Manica, Motta Angela, Muliere, Oliva, Reschigna, Rostagno, Stara: all'articolo 24 (Modifiche alla legge regionale 10 febbraio 2009, n. 4) del Disegno di legge regionale n. 344, dopo le parole "c) i terrazzamenti" sono inserite le seguenti "in origine di coltivazione agricola".
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Biolé e Ponso: al comma 1, la frase di cui al punto d) è soppressa.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 60) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 24 comma 1, che inserisce il comma 3 bis nella l.r. 4/2009, si elimina la lettera d).
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Biolé e Ponso: Il comma 2 è soppresso.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 79) presentato dai Consiglieri Reschigna Gariglio, Laus, Manica, Motta Angela, Muliere, Oliva, Pentenero, Ronzani Rostagno: il comma 2 dell'art. 24 del Disegno di Legge n. 344 "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013" è soppresso.
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Cerutti, Bono: All'art. 24 si elimina il comma 3.
Tale emendamento è dato per illustrato.
L'emendamento rubricato n. 78) dei Consiglieri Reschigna ed altri è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 89) presentato dai Consiglieri Cerutti, Artesio Bono: all'articolo 26 è aggiunto il comma 6: "Le compensazioni ambientali non sono dovute per gli interventi di trasformazione delle aree boscate finalizzati al miglioramento del paesaggio e degli ecosistemi o quando si tratti dell'impianto di coltivazioni tipiche della zona o precedenti all'imboschimento dell'area considerata, purché coerenti con gli strumenti di pianificazione a valenza paesaggistica e naturalistica vigenti".
Tale emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 90) presentato dai Consiglieri Cerutti, Artesio Bono: all'articolo 26 è aggiunto il comma 7: "La Regione Piemonte s'impegna a promuovere la semplificazione amministrativa delle procedure per il recupero di coltivi e pascoli, nel pieno rispetto delle leggi e delle normative comunitarie vigenti".
Tale emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Sull'emendamento rubricato n. 59), comunico una modifica: la parola "trenta" è sostituita dalla parola "dieci".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Solo per dire che, non so per quale problema elettronico all'emendamento n. 91) avrei voluto votare positivamente, ma non sono riuscito a votare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ne prendiamo atto per il verbale, anche se non modifica l'esito della votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 78), presentato dal Consigliere Reschigna, è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 24, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Emendamento rubricato n. 77) presentato dai Consiglieri Reschigna Gariglio, Laus, Manica, Motta Angela, Muliere, Oliva, Pentenero, Ronzani Rostagno: al comma 2 dell'articolo 25 del disegno di legge n. 244 "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013" le parole "pu prevedere" sono sostituite dalla parola "prevede".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale l'Assessore Sacchetto, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 25, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 62) presentato dal Consigliere Bono: 1. al comma 1 dell'articolo 26 dopo le parole "le borgate montane" si aggiungono le seguenti: "le frazioni e i centri storici dei Comuni sotto i 3000 abitanti".
Emendamento rubricato n. 63) presentato dal Consigliere Bono: al comma 1 dell'articolo 26 le parole "l'esercizio degli alberghi diffusi" sono sostituite dalle seguenti: "l'esercizio dell'ospitalità diffusa".
Con il consenso dei proponenti li diamo per illustrati.
L'emendamento rubricato n. 87) presentato dalla Consigliera Cerutti è ritirato.
Emendamento rubricato n. 64) presentato dal Consigliere Bono: 1. al comma 2, nella lettera d bis) le parole "uno o" sono sostituite da "due o".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Illustro un emendamento per tutti, poiché abbiamo già avuto modo di discuterne.
Ovviamente, sia io sia l'Assessore Vignale siamo rimasti nella stessa posizione, anche se c'è stata una diminuzione della distanza: eravamo partiti da due chilometri, io proponevo 500 metri ed è stata fatta una via di mezzo. Pertanto, riconosco che c'è stato un avvicinamento, avendolo portato ad un chilometri.
Spero che, magari in un futuro intervento legislativo, si possa aprire anche a comuni non montani, quindi non solo montani, e ritengo che l'ipotesi di prevederlo su più comuni sia un'ipotesi non corretta.
Poi magari vedremo che la realizzazione dell'albergo diffuso avverrà solo nei borghi, quindi magari tra case distanti 50 metri.
Colgo con soddisfazione l'approvazione della normativa riguardante l'albergo anche nella Regione Piemonte. Come ho avuto modo di dire nella discussione generale, eravamo una delle ultime quattro Regioni a non averlo normato.
Probabilmente, si poteva fare di meglio, ma per adesso va bene così.
Valuteremo successivamente, anche in altri momenti della legislatura, di questa o delle prossime legislature, eventuali modifiche.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 65) presentato dal Consigliere Bono: 1. al comma 2, al termine della lettera d bis), è inserita la lettera d ter): "d ter: "borgo diffuso": rete di esercizi ricettivi non a gestione unitaria, caratterizzato da un progetto di valorizzazione di un borgo, di un paese o di un centro storico abitato, con dislocazione su almeno cinque stabili separati dell'ufficio di ricevimento, di un insieme di unità abitative (stanze e appartamenti) e di servizi di ristorazione (bar e ristoranti) messi a disposizione dei turisti tramite un servizio di prenotazione centralizzato" Emendamento rubricato n. 66) presentato dal Consigliere Bono: 1. al comma 3, dopo le parole "borgate montane", si aggiungono le seguenti "frazioni o centri storici di Comuni con meno di 3000 abitanti".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 67) presentato dal Consigliere Bono: 1. al comma 3, la parola "uno" è sostituita da "due".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dal Consigliere Bono: 1. al comma 3 le parole "ovvero in più comuni" sono soppresse.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dal Consigliere Bono: 1. al comma 3 la cifra "2000" è sostituita dalla cifra "500".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 70) presentato dal Consigliere Bono: 8. Dopo il comma 5 si inserisce il comma 5 bis: "5 bis. Il 'borgo diffuso' assicura i requisiti minimi di ospitalità alberghiera, il servizio di prima colazione convenzionato con bar viciniori. Assume un tema distintivo collegato al borgo, frazione, paese valorizzato. La distanza tra lo stabile adibito alle funzioni dei ricevimento e quelli adibiti ad unità abitative o servizi di ristorazione non può superare i 2000 metri. È consentita la presenza di unità abitative costituite da alloggi dotati di cucina o posto cottura".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 71) presentato dal Consigliere Bono: 1. Il comma 7 è abolito.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 72) presentato dal Consigliere Bono: 1. Il comma 8 è così sostituito: "La capacità ricettiva minima dell'albergo diffuso è quanto previsto dall'articolo 2 comma 1. La capacità ricettiva minima del borgo diffuso è di trenta posti letto complessivi".
L'emendamento rubricato n. 88) presentato dalla Consigliera Cerutti è ritirato.
Emendamento rubricato n. 104) presentato dalla Giunta regionale, a firma degli Assessori Vignale, Pichetto Fratin: Il comma 3 dell'articolo 26 del disegno di legge 344 "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013" è sostituito con il seguente: "3. Possono assumere la definizione di albergo diffuso le strutture localizzate nelle borgate montane, caratterizzate dalla centralizzazione in unico stabile dell'ufficio ricevimento e delle sale di uso comune e dalla dislocazione delle unità abitative in uno o più stabili separati dello stesso comune, ovvero in più comuni purché distanti non oltre i 1000 metri dall'edificio nel quale sono siti i servizi principali".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 103) presentato dalla Giunta regionale, a firma degli Assessori Vignale, Pichetto Fratin: il comma 6 dell'articolo 26 del Disegno di Legge 244 "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013" è sostituito con il seguente: "6. La Giunta regionale, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge e previa acquisizione del parere della competente Commissione consiliare, provvede, con propria deliberazione, alla definizione dei requisiti tecnico-edilizi ed igienico-sanitari occorrenti al funzionamento delle strutture ricettive, delle loro caratteristiche e le modalità per svolgere l'attività di gestione della ricettività diffusa".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 102) presentato dalla Giunta regionale, a firma degli Assessori Vignale, Pichetto Fratin: all'articolo 26, comma 8, sostituire la parola "trenta" con "quindici".
L'emendamento è dato per illustrato.
Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Richiamo l'attenzione dell'Aula.
L'emendamento n. 102) della Giunta regionale era stato scritto su un foglio che poi è scivolato via, quindi è sfuggito alla votazione. Grazie alla collaborazione del Consigliere Reschigna e agli Uffici che l'hanno segnalato, siamo ancora in tempo ad affrontarlo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 bis L'emendamento rubricato n. 85) è ritirato dai proponenti.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo 27.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Emendamento rubricato n. 73) presentato dal Consigliere Bono: Si abroga l'articolo 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 28, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Indìco la votazione palese sull'articolo 29.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Indìco la votazione palese sull'articolo 30.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 31 Indìco la votazione palese sull'articolo 31.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Tiramani, Angeleri Burzi, Cantore, Carossa, Costa, De Magistris, Franchino, Gregorio, Leardi Leo, Lupi, Maccanti, Mastrullo, Montaruli, Motta Massimiliano, Negro Novero, Spagnuolo, Valle: il terzo comma dell'articolo 45 (Piano di vendita) della legge regionale n.
3 del 2010 (Norme in materia di edilizia sociale), è sostituito dal seguente: 3) Possono essere inserite nelle proposte di vendita gli alloggi ultimati o interamente recuperati da almeno vent'anni".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 32 bis, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 ter Gli emendamenti rubricati n. 75) e n. 83) sono ritirati dai proponenti.
ARTICOLO 33 Indìco la votazione palese sull'articolo 33.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Indìco la votazione palese sull'articolo 34.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 Emendamento rubricato n. 3) presentato dal Consigliere Biolé: L'articolo 35 è soppresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Mi scusi, Presidente, non lo trovo.



PRESIDENTE

l'emendamento col quale lei propone di abolire l'intero articolo 35.
un emendamento interamente soppressivo.



BIOLE' Fabrizio

vero, è scritto "13" sul testo ma in realtà nella schermata corrisponde al n. "3".
Abbiamo avuto modo in Commissione, almeno due volte, di parlare della questione legata a quest'articolo 35, che, di fatto, ritengo non così terribile nel merito, sennonché è collegato al Programma di valorizzazione del Piemonte ma in occasione di Expo Milano 2015.
Le negatività sono state già ampiamente illustrate, per cui ringrazio l'Assessore Pichetto di aver quantomeno accettato una proposta emendativa che, se non ha cambiato radicalmente l'approccio rispetto a questo tipo di realtà, va ad inserire all'interno della legge un obbligo o una presa di posizione e di coscienza da parte della Giunta regionale per fornire costante e precisa relazione rispetto agli interventi regionali in seno ad Expo 2015 alla Commissione consiliare competente.
Dal mio punto di vista non è sufficiente, per cui, al di là del merito la richiesta di abrogazione totale dell'articolo corrisponde a quella che è una posizione politica che sono certo di condividere con alcuni colleghi Consiglieri, in merito a tutto quello che è il sistema che ruota attorno ad Expo 2015. Non meno rilevanti, come ho già avuto modo di osservare nella relazione iniziale al testo, sono le notizie recenti rispetto all'inquadramento contrattuale di molti lavoratori all'interno di questo sistema (non per responsabilità diretta della Giunta regionale piemontese) con contratti a dir poco irricevibili, inaccettabili e assolutamente fuori da ogni logica, purtroppo - devo dire - con l'avallo dei sindacati confederali.
Questo emendamento è abrogativo dell'intero articolo, mentre quelli successivi sono abrogativi di varie parti dell'articolo. Il nostro obiettivo è rimarcare la necessità di una riflessione, visto che manca ancora un po' di tempo, quantomeno nell'Ente di nostra competenza, quindi in Consiglio regionale ed eventualmente in Regione Piemonte, rispetto all'accettazione di questo tipo di atteggiamenti e di tutto quello che riguarderà il progetto e gli eventuali sviluppi fino al 2015, quando l'evento sarà, ahimè, celebrato, per quanto riguarda l'impatto ambientale i rapporti di lavoro e gli strascichi che avrà un evento così impattante com'è successo per i passati eventi e come tutti noi possiamo ancora leggere sulla pelle dei torinesi e dei piemontesi per quanto concerne gli eventi che si sono svolti nella nostra Regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biolé.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dal Consigliere Bono: 1. Si abroga l'art. 35.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo approfittare della presenza del Presidente Cota, visto che non lo vediamo così spesso, e richiamare la sua attenzione in merito a Expo 2015.
Com'è noto, su quest'argomento abbiamo posizioni politiche diverse. Non ne vogliamo certo discutere oggi, ma eventualmente a settembre, con molta più calma, le chiederemo un aggiornamento, perché volevo sapere innanzitutto chi se ne occupava adesso in Regione (prima se ne occupava Cortese); secondariamente, esulando un attimo dall'emendamento, ci sono 500.000 euro per la valorizzazione e la promozione dei prodotti enogastronomici, artigianali e quant'altro della Regione Piemonte; questo va bene, però chiederemmo la sua attenzione almeno per quanto riguarda le informazioni - verifichi se sono corrette o meno - secondo le quali ci sarebbero dei "contratti" di lavoro a 500 euro al mese, in forma totalmente precaria. Si tratterebbe quasi di schiavismo.
La pregherei di non rispondermi (adesso o quando avremo concluso) che i tempi sono cambiati e che bisogna accettarlo, della serie "prendere o lasciare". Spero che oltre a tutte le problematiche che sorgeranno per l'Expo - cementificazione del territorio e rischi di infiltrazione della criminalità organizzata - il Piemonte porti molta attenzione anche alle problematiche del lavoro. Grazie dell'attenzione, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Biolé, Ponso: al comma 3, le parole "è istituito apposito capitolo di spesa nell'ambito dell'UPB SB01001 (Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale) con lo stanziamento di euro 500.000,00 per l'anno 2013.", sono sostituite le parole "non è previsto alcun altro capitolo di spesa".
Il proponente lo considera illustrato.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Biolé, Ponso: Il comma 4 è soppresso.
Il proponente lo considera illustrato.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Biolé, Ponso: al comma 5 le parole: "si fa fronte con le risorse finanziarie individuate con le modalità previste dall'articolo 8 della l.r. 7/2001 e dall'articolo 30 della l.r. 2/2003." Sono sostituite dalle presenti: "non sono previste altre risorse finanziarie".
Il proponente lo considera illustrato.
Non essendovi più emendamenti da illustrare, dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Intervengo per onorare un impegno che avevo sottoscritto con i colleghi oralmente rispetto alle intenzioni di sostenere le argomentazioni che loro hanno addotto alla base dei loro emendamenti.
già stato ampiamente riportato nel momento in cui gli emendamenti sono stati presentati (era notizia del giorno). Io credo, come veniva detto dai colleghi, che al di là delle opinioni che noi possiamo riporre e anche delle aspettative ovviamente diverse che le diverse formazioni politiche ripongono in questa cultura dei grandi eventi, ma soprattutto nell'investimento in Expo 2015, il dato che è decisamente sconfortate e che soprattutto prefigura un segno dei tempi che non può certo essere incoraggiante, è questa autorizzazione alla deroga sulla definizione dei contratti precari che è stata condivisa, direi, da un lato assolutamente ritenuta un elemento di necessità anche nelle validazioni nazionali che tendono a confermare e a celebrare l'expo 2015, dall'altro ritenuta forse inevitabile dal momento che appunto è stato sottoscritto un accordo tra le parti.
Noi crediamo che, mentre discutiamo anche a questo livello istituzionale di come superare le forme di tipo lavorativo che hanno caratteristiche di precariato, ma che in realtà sappiamo sostengono strutturalmente l'attività delle istituzioni, si apra un capitolo in cui si dichiara in forma esplicita che c'è bisogno di una competenza professionale non reperibile altrimenti, ma che questa competenza professionale non potrà che essere una competenza reclutata attraverso tutte le forme dei contratti di lavoro precario. Il che, evidentemente, ci fa dire che questo Paese non riesce ad immaginare null'altro di prospettive professionali per le proprie competenze se non quella di una dimensione di precariato. Ma soprattutto è un Paese che continua a riprodurre delle situazioni di disagio che poi non è in grado di recuperare.
Spero che quanto prima avremo modo di discutere degli spiragli e delle prospettive che si aprono sui tempi determinati anche a livello nazionale.
Certo, il fatto che nel momento in cui si va ad aprire una passibilità d'impegno anche qualificato questo venga poi ricondotto ad un tipo di lavoro subordinato con queste caratteristiche di precarietà non è un segnale incoraggiante, qualunque sia il giudizio (il nostro non è positivo) che si dà su Expo 2015.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Di conseguenza, l'emendamento n. 74), che è d'identico contenuto, decade.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 35, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Indìco la votazione palese sull'articolo 36.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 bis Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Biolé e Ponso: dopo l'articolo 36 è inserito l'articolo 36 bis.
Art. 36 bis (Unificazione dell'acronimo GPL nel quadro legislativo regionale).
1. All'articolo 5 della legge 23 settembre 2003 n. 23 le parole "Gas Propano Liquido" sono sostituite dalle seguenti: "Gas da Petrolio Liquefatti".
2. All'articolo 4 della legge 14 maggio 2004 n. 9 le parole "Gas Propano Liquido" sono sostituite dalle seguenti: "Gas da Petrolio Liquefatti".
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
semplicemente un emendamento che pone un'unificazione dell'acronimo GPL all'interno del quadro legislativo regionale in quanto, erroneamente in almeno due di quelli che sono i provvedimenti che ho riscontrato all'interno dell'archivio Arianna del Consiglio regionale, viene definito "Gas Propano Liquido" ma sappiamo che tecnicamente e anche proprio da un punto di vista della definizione è un'accezione scorretta.
Quindi, per l'adeguamento, quello che è l'acronimo corretto "Gas da Petrolio Liquefatti". Ringrazio per l'accoglimento di questo tipo di emendamento che magari non è tanto incisivo, ma nel merito dell'unificazione della struttura legislativa regionale può essere importante. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 36 bis.
Non risultano presentati atti di indirizzo.
La parola alla Consigliera Franchino, per dichiarazione di voto.



FRANCHINO Sara

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione di voto sull'intero testo.
Molto sinteticamente, era solo per anticipare il voto favorevole del Gruppo Pensionati a questo provvedimento che viene ad offrire, con una serie di disposizioni, differenti risposte a esigenze contingenti, alcune delle quali hanno avuto - lo ricordo - una gestazione complessa e difficoltosa e che trovano qui una risposta, forse, perfettibile, ma comunque in tempi utili anche in relazione alle tematiche particolarmente sensibili che sottendono.
Ci tenevo che rimanesse a verbale il fatto che sono lieta che comunque sia, nonostante l'inizio di una giornata perigliosa, si sia arrivata alla conclusione di questo iter. In tal senso volevo ringraziare, per la disponibilità i colleghi, ma anche per il senso di responsabilità, perch credo sia un ringraziamento dovuto, i colleghi che hanno provveduto a ritirare degli emendamenti...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Franchino.
Per favore! Prego, continui.



FRANCHINO Sara

Dicevo, in particolare, come vercellese, avendo avuto un'esperienza amministrativa in Valsesia, condivido pienamente oggetti e obiettivi dell'emendamento che poi il collega Tiramani ha accettato di ritirare per vedere poi discussa a settembre quella questione.
Ci tenevo a sottolineare l'importanza anche di quella tematica per le vallate. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Franchino.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola al Presidente Cota.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Semplicemente, per ringraziare i colleghi della collaborazione in occasione di questa mini-maratona che abbiamo fatto in questi giorni e per augurarvi buone vacanze.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cota.
Non abbiamo ancora finito, perché abbiamo degli impegni presi in Conferenza dei Capigruppo.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Rettifico il voto: è presenza e non astensione. Grazie.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame proposte di legge n. 253, inerente a "Modifiche alla legge regionale 18 giugno 2007, n. 14 (Interventi a favore della prevenzione della criminalità e istituzione della 'Giornata regionale in memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie')" e n. 261, inerente a "Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore delle costruzioni a committenza pubblica e privata"


PRESIDENTE

Come concordato in Conferenza dei Capigruppo, passiamo alla trattazione delle proposte di legge n. 253 e n. 261, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Vi era un accordo preso nelle ultime tre Conferenze dei Capigruppo.
Credo che il Consigliere Stara, come primo firmatario, abbia anche aggiunto la disponibilità di parlare solo di una delle proposte di legge, quella che non comporta l'istituzione della Consulta, ma solo dell'Osservatorio. E l'altra la tratteremo alla ripresa dei lavori o, al massimo, la incardineremo.
Procediamo, pertanto, con l'esame della proposta di legge n. 253.
Relatore è il Consigliere Stara, che ha pertanto facoltà di intervenire.



STARA Andrea, relatore

Grazie, Presidente.
Ho già distribuito a tutti i colleghi il testo, quindi, darei per illustrata la relazione.
Chiedo solo che la proposta di legge n. 261 sia almeno incardinata.



PRESIDENTE

Grazie, collega Stara.
Diamo per letta la relazione della proposta di legge n. 253, il cui testo recita: "La presente Proposta di Legge intende riaffermare e rafforzare i principi ispiratori della legge 14 del 2007 'Interventi in favore della prevenzione della criminalità e istituzione della 'Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie' ampliando la sfera di azione attraverso misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.
La finalità è quella di contrastare e prevenire le infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata nella nostra regione utilizzando gli strumenti di prevenzione di cui la Regione nell'ambito delle sue competenze può avvalersi.
A partire dal titolo della legge, a cui viene aggiunta l'istituzione dell'Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata di stampo mafioso e per la promozione della cultura della legalità, sono stati previsti all'art. 5 bis, specifici interventi per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di illegalità nel settore ambientale, oltre al riconoscimento dell'importanza della sinergia con il mondo dell'impresa, della cooperazione, del lavoro e delle professioni (art. 5 ter).
L'art. 5 quater, istituisce l'Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso, in capo al Consiglio Regionale che opererà in collegamento con gli osservatori locali, e con le principali associazioni rappresentative del volontariato, del mondo dell'impresa della cooperazione e della rappresentanza sindacale.
inoltre prevista la creazione di un centro di documentazione aperto alla fruizione dei cittadini, per la promozione di iniziative di carattere culturale, nonché per la raccolta di materiali e la diffusione di conoscenze in materia.
L' art. 7 bis 'Costituzione in giudizio' consente alla Giunta regionale di costituirsi in giudizio nei processi nei quali si valuti la necessità di tutelare diritti e interessi lesi dalla criminalità organizzata e mafiosa".
Passiamo all'esame dell'articolato della proposta di legge n. 253.
ARTICOLO 1 Non sono stati presentati emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Biolé.



BIOLE' Fabrizio

Chiedo scusa, ma sempre per lo stesso problema di prima, non ho votato "sì".
Vorrei votare a favore.



PRESIDENTE

Bene.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Richiamo l'attenzione dei colleghi, perché non abbiamo ancora terminato.
Esaminiamo ora la proposta di legge n. 261, "Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore delle costruzioni a committenza pubblica e privata", presentata dal Consigliere Stara.
In accordo con il presentatore, diamo per letta la relazione, il cui testo recita: "La Proposta di Legge persegue l'obiettivo principale di arginare le infiltrazioni malavitose nelle opere pubbliche e private piemontesi promuovendo al tempo stesso livelli più elevati di sicurezza sul lavoro e favorendo l'accesso delle piccole e medie imprese alle procedure di appalto.
Le infiltrazioni malavitose, in un contesto di prevenzione, controllo e repressione istituzionale consolidato come quello piemontese, che tuttavia ha mostrato negli ultimi anni tutta la permeabilità scoperta dall'operazione 'Minotauro', si arginano mettendo in rete la grande quantità di informazioni esistenti, ma finora frammentate, per fornire un sistema in grado di creare indicatori di rischio e relativi allarmi da mettere a disposizione delle istituzioni preposte: dall'Osservatorio del Contratti Pubblici alla Corte dei Conti, dall'Ispettorato del Lavoro alla Magistratura.
La messa in rete dei dati viene realizzata senza appesantire il sistema delle autorizzazioni, anzi cogliendo l'occasione per dematerializzare e semplificare il rapporto fra controllori e controllati.
In particolare si agisce sul permesso di costruire, che continua ad essere lo snodo autorizzativo delle opere medio-grandi: il committente è responsabilizzato a raccogliere e controllare la documentazione di tutti i soggetti operanti nel cantiere, pena la sospensione dell'efficacia del permesso.
L'approccio è complessivamente finalizzato alla premialità, attraverso la creazione di albi di imprese virtuose a cui attingere in via preferenziale per gli appalti sia pubblici che privati.
Per il perseguimento dell'obiettivo principale 'antimafia', ci si ispira alla normativa regionale dell'Emilia-Romagna, unica finora ad aver sperimentato provvedimenti simili, specialmente nel rapporto Stato/Regione che presenta i maggiori profili di criticità.
In aggiunta alle misure antimafia, si introduce (per i soli appalti pubblici) la possibilità, finora solo teorica e mai concretizzabile, di valutare l'offerta economicamente più vantaggiosa sulla base di criteri ambientali e del rispetto dei costi del lavoro, per ridurre il ricorso indiscriminato al massimo ribasso d'asta.
I criteri ambientali vengono qui elencati nel dettaglio: risparmio energetico, ecocompatibilità, uso di materiali riciclati, riduzione degli impatti esterni.
Per il lavoro viene invece reso obbligatorio esplicitare i costi della manodopera nei capitolati d'appalto, in modo da rendere possibile una valutazione da parte delle Giurie delle gare.
Nella stessa direzione va la progressiva riscrittura dei prezzari regionali, dove il costo della manodopera andrà esplicitato.
Infine, si attua a livello regionale la Comunicazione della Commissione Europea COM(2008) 394 denominata 'Small Business Act', diventata anche norma nazionale con la Legge 180/2011.
La norma tende a favorire l'accesso delle Piccole e Medie Imprese anche alle grandi opere, attraverso una frammentazione delle stesse sotto la guida pubblica, che persegue fra l'altro l'obiettivo di articolarne i lotti nel tempo, consentendone una più corretta valutazione economica.
Il ritorno ad una committenza pubblica più forte e il minor ricorso a grandi concentrazioni di potere risponde anche qui alla finalità generale di costruire un sistema resistente alle infiltrazioni malavitose".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea, relatore

Sì, Presidente: darei per illustrata la relazione, in modo che si possa aprire poi a settembre - o quando sarà - con la discussione generale.
Chiedo solo di svolgere il primo intervento in sede di discussione generale.



PRESIDENTE

Bene. La proposta di legge n. 261 è stata dunque incardinata, su richiesta del proponente, e ne sospendiamo la trattazione, anche perché si tratta di un testo complesso che è stato richiamato direttamente in Aula.
Non essendovi richieste da parte della Giunta regionale né dell'Aula ringrazio tutti e auguro a tutti buone vacanze.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.50)



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