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Dettaglio seduta n.369 del 01/08/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 20.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Casoni, Cota, Goffi e Toselli.


Argomento: Problemi energetici

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 1060 presentato dai Consiglieri Pedrale, Angeleri, Buquicchio, Comba, Vignale, Cattaneo, Dell'Utri, Leardi Bresso, Carossa, Negro, Ponso, Botta Franco Maria, Cursio, Franchino Novero e Burzi, inerente a "Proroga dei termini per l'adeguamento degli impianti di riscaldamento e condizionamento"


PRESIDENTE

Prima di procedere con l'iter del disegno di legge n. 351 in Conferenza dei Capigruppo, l'Assessore Ravello ha chiesto se è possibile avere un indirizzo dell'Aula questa sera, precedentemente alla V Commissione di domani che dovrà esprimere un parere sulla questione delle caldaie, con l'approvazione dell'ordine del giorno presentato dal Consiglieri Pedrale e altri, con il quale si impegna la Giunta a prorogare al 31 dicembre 2014 il termine entro il quale le caldaie devono essere sostituite.
Se non vi sono obiezioni, consideriamo iscritto l'ordine del giorno n.
1060.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Bene, colleghi.
Se non vi sono richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1060, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Alla luce della grave crisi che sta interessando il tessuto produttivo piemontese, testimoniato da un numero sempre crescente di aziende costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali per tentare di arginare gli effetti delle riduzioni nei volumi di produzione che in casi estremi, ma sempre più diffusi, arrivano persino a prevedere la cessazione e la dismissione delle attività considerato che tale situazione ha un impatto rilevante sulle famiglie e sui cittadini, influenzando direttamente le capacità di spesa oltre che gli investimenti strutturali considerato inoltre che in un momento storico così particolare, è indispensabile che la già di per sé auspicabile collaborazione e sinergia tra mondo produttivo, lavoratori ed Istituzioni pubbliche sia oltremodo perseguita col fine comune di superare insieme le difficoltà economiche che interessano trasversalmente tutta la società piemontese impegna la Giunta Regionale a prorogare al 31/12/2014 il termine entro il quale i generatori di calore alimentati a metano e Gpl a servizio di impianti termici aventi potenza nominale tra i 35 kW ed il MW debbano adeguarsi ai valori emissivi previsti nel Piano Stralcio per il riscaldamento ambientale ed il condizionamento a prevedere un'ulteriore deroga per l'installazione di generatori di calore alimentati a gasolio a servizio di impianti termici aventi potenza nominale compresa tra i 35 kW ed il MW con riferimento a 120 mg/kWh, anziché ad 80".
Il Consiglio approva.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 351, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013 e al bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2013/2015" (atti d'indirizzo collegati: mozione n. 1058 ordine del giorno n. 1059; ordine del giorno n. 1062)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 351, di cui al punto 6) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Rispetto all'articolo 1, l'emendamento rubricato n. 1) è stato ritirato e l'emendamento rubricato n. 2) approvato.
La seduta si è interrotta perché è mancato il numero legale sulla votazione dell'emendamento rubricato n. 3). Dobbiamo, quindi, ripetere la votazione sull'emendamento rubricato n. 3), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto: L'allegato A al disegno di legge n. 351 è integrato dalla seguente variazione, necessaria per il pagamento delle spese di funzionamento per l'anno 2013, compresi gli stipendi, di CEIP e SPT: UPB COMPETENZA CASSA DB 18111 - 1.000.000,00 1.000.000,00 DB 18151 - 500.000,00 - 500.000,00 DB18101 + 1.500.000,00 + 1.500.000,00 Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Leo, Cursio, Stara Reschigna, Pedrale, Bono, Lupi, Cerutti, Negro, Biolé, Artesio, Leardi: All'allegato A è inserita la seguente variazione: UPB DB 09101 - Risorse finanziarie Spese per il Consiglio regionale 500.000,00 UPB DB 18001 - Cultura, Turismo e Sport - Direzione DB 18 500.000,00 Per quanto riguarda l'emendamento n. 4), la Giunta si rimette all'Aula.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Non impiego molto tempo.
Su questo articolo, noi non partecipiamo alla votazione.
Anche se la funzione dell'articolo, che, di fatto, si riferisce all'autorizzazione della contrazione di un nuovo mutuo di 125 milioni di euro, è di ridurre l'autorizzazione all'indebitamento da 300 milioni di euro a 125 milioni di euro, noi tutti sappiamo che per la Regione Piemonte non vi è la possibilità di contrarre un nuovo mutuo di qualunque importo vista la percentuale di sfioramento dell'indebitamente regionale.
Pertanto, siccome consideriamo questo articolo illegittimo sotto tutti i profili, non partecipiamo al voto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Non essendoci altri interventi per dichiarazioni di voto, indico la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indico la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 La parola al Consigliere Carossa per dichiarazione di voto.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

D'accordo.
Lei è Capogruppo, quindi ne ha facoltà.
Indico la votazione nominale sull'articolo 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 18 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Chiedo se ci sono interventi per dichiarazione di voto.



(Commenti del Consigliere Carossa)



PRESIDENTE

Il Consigliere Carossa richiede la votazione nominale sull'articolo 6 che ha per oggetto la dichiarazione d'urgenza.
Indico la votazione nominale sull'articolo 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 15 Consigliere Il Consiglio approva.
Prima di procedere alle dichiarazioni di voto sull'intero testo, dobbiamo discutere e votare due atti d'indirizzo, di cui il primo è una mozione...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Noi ne abbiamo due.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Quando lo ha depositato, Consigliere Reschigna?



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Nella seduta pomeridiana.



PRESIDENTE

Riepilogando, dobbiamo procedere nella trattazione dei seguenti atti d'indirizzo, pertanto richiamo l'attenzione dell'Aula.
Il primo è la mozione n. 1058, presentata dai Consiglieri Negro, Motta Angela, Gregorio, Toselli, Tiramani, Buquicchio, Ponso, Reschigna, Muliere Botta Marco, Pedrale, Biolé, Bresso e Goffi, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013: Enoteche regionali del Piemonte".
Il secondo è l'ordine del giorno n. 1059, presentato dai Consiglieri Leo Pentenero, Lupi, Laus, Costa, Botta Franco Maria, Biolé, Bono, Cursio Cantore, Tentoni, Oliva, Franchino, Stara, Formagnana, Tiramani, Mastrullo e Negro, inerente a "Reperimento risorse da destinare alla cultura", che viene ritirato, in quanto superato dall'approvazione dell'emendamento cogente votato dall'Aula (tutti i firmatari sono d'accordo).
Il terzo è l'ordine del giorno n. 1062, presentato dal Consigliere Reschigna, inerente a "Gestire le risorse previste dal disegno di legge n.
351/2013 per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione".
La parola al Consigliere Negro per una breve illustrazione dell'ordine del giorno n. 1058.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Brevemente, vorrei svolgere una piccola premessa.
Già negli anni Sessanta i territori a vocazione vitivinicola individuarono nella costituzione delle enoteche quell'elemento fondamentale per l'organizzazione associata dei produttori vitivinicoli locali al fine di un costante e coordinato miglioramento qualitativo, di un'economia unitariamente proposta e di una promozione del territorio nelle sue eccellenze produttive, tanto che fin dall'inizio dell'istituzione delle Regioni - parlo degli anni Settanta - fu approvata una legge al riguardo.
Nel frattempo, sono nate 14 enoteche regionali, che rappresentano tutte le varie realtà territoriali del Piemonte e all'interno delle singole aree ulteriori suddivisioni per ogni specificità di produzione.
Si valuti che le enoteche regionali sono ospitate nei Palazzi e nei Castelli di pregio, che sono elementi simbolo della storia dei luoghi quindi di per sé già attrattivi per il turista, accogliendo peraltro al proprio interno Musei del Territorio, sezioni didattiche e uffici turistici.
Sottolineo un aspetto che ritengo importante: le enoteche regionali agiscono senza fini di lucro e svolgono una fondamentale attività di promozione dei territori, organizzando eventi che vanno dalla conoscenza del paesaggio, dei suoi prodotti in senso lato, delle diversificate offerte enogastronomiche legate alle specificità dei luoghi.



PRESIDENTE

Chiedo se può passare al dispositivo.



NEGRO Giovanni

Procedo velocemente.
Leggendo l'assestamento, mi sono acconto che non prevedeva - a meno che l'Assessore non l'abbia inserita adesso - una voce che parlasse delle enoteche regionali del Piemonte.
Vorrei rimarcare quello che ho detto prima: le enoteche regionali svolgono un ruolo attivo fondamentale nelle economie locali, rappresentando punti di riferimento consolidati e imprescindibili per la produzione dei prodotti regionali d'eccellenza e confermano, con loro programmi annuali la capacità di essere vettori di promozione turistica legata non solo alla viticoltura, ma all'enogastronomia, alla storia dei luoghi e ai paesaggi tutto sommato rappresentano dei vanti e un punto di forza del Piemonte.
Con questa mozione chiediamo che la Giunta si impegni a colmare la lacuna di bilancio predisponendo le risorse sufficienti necessarie al giusto riconoscimento dell'attività svolta in tutto il Piemonte dalle enoteche regionali, in termini di valorizzazione dei prodotti di eccellenza e di promozione territoriale.
Se così non avvenisse, le nostre enoteche regionali toglieranno il nome "enoteca regionale", ma lasceranno solo il nome del territorio. Questa è una cosa assurda e chiedo veramente che venga cambiata perché parliamo di un fiore all'occhiello per tutto il nostro Piemonte. Ma sono quasi certo che l'Assessore, che è persona sensibile, prenderà atto di questo e mi verrà incontro per risolvere queste esigenze. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Negro.
Ricordo quindi, come ho detto prima, che l'ordine del giorno di cui è primo firmatario il Consigliere Leo è ritirato. Residua quindi l'ordine del giorno del Gruppo del Partito Democratico - primo firmatario il Consigliere Reschigna - che riguarda il sostegno all'accesso ad abitazioni in locazione.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1062



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno è molto semplice. Durante la discussione che si è svolta in I Commissione, sono stati assegnati due milioni di euro all'UPB 0802 - se non ricordo male - per interventi a sostegno della locazione.
Normalmente, nel passato, queste risorse venivano assegnate attraverso bandi a cui tutte le persone in possesso dei requisiti potevano partecipare. Però si trattava di tempi nei quali le risorse che venivano messe a disposizione - anche perché c'era un forte contributo statale erano annualmente intorno ai 22-25 milioni di euro.
Oggi, a fare un bando per assegnare contributi sulla locazione per due milioni di euro rischiate - rischiamo, tutti insieme complessivamente - di suscitare una marea di domande, data una cifra troppo rilevante rispetto alle limitate risorse a disposizione, e quindi, alla fine, di ottenere un effetto opposto: quello di mobilitare aspettative in capo a molte persone non avendo poi la possibilità effettiva di assegnare delle risorse.
Allora, cosa dice l'ordine del giorno? Impegna la Giunta regionale a individuare una modalità di assegnazione e di utilizzo di questi contributi, fermo restando il vincolo di destinazione della spesa: cioè devono essere risorse utilizzate per contributi sulla locazione o sul disagio abitativo - che è una parte del problema rilevante che oggi abbiamo in Piemonte - attraverso un meccanismo di riparto, che tenga conto anche dei fabbisogni abitativi, che può coinvolgere i Comuni, gli Enti gestori le agenzie locative e altri soggetti.
Bisogna evitare, cioè, un rapporto diretto attraverso il bando e mediare il riparto di queste risorse con chi già concretamente, nelle diverse realtà territoriali - e mi rendo conto che nelle diverse realtà territoriali i soggetti in campo sono diversi - si occupa e interviene sul tema del disagio abitativo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per la Giunta regionale, ha chiesto di intervenire l'Assessore Quaglia ne ha facoltà.



QUAGLIA Giovanna, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Ho seguito l'illustrazione dell'ordine del giorno fatta dal Consigliere Reschigna. È chiaro che la Giunta, in assenza del finanziamento nazionale al fondo per la locazione, sta lavorando in accordo che le ATC e con i Comuni nell'indirizzo cui si riferiva il collega.
Chiederei quindi, se il proponente è d'accordo, di modificare il dispositivo, scrivendo "ad assegnare i fondi per il sostegno all'accesso delle abitazioni in locazione 'anche tramite' gli Enti gestori..."; posto tutto quello che ha riconosciuto anche il collega Reschigna, cioè il ruolo dei Comuni, delle ATC, ecc. in tutto questo programma complessivo.



PRESIDENTE

Quindi la proposta consisterebbe in "anche tramite"? Lei l'accetta Consigliere Reschigna?



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, va bene.



PRESIDENTE

Consigliere Negro, le comunico che la Giunta regionale ha espresso parere favorevole all'ordine del giorno sulle enoteche. Lei è commosso? Bene.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco pertanto la votazione palese sulla mozione n. 1058, il cui testo recita: "Premesso che dalla metà degli anni sessanta i territori a vocazione vitivinicola individuarono nella costituzione delle Enoteche quell'elemento fondamentale per l'organizzazione associata dei produttori vitivinicoli locali al fine di un costante e coordinato miglioramento qualitativo, di un'economia unitariamente proposta e di una promozione del territorio nelle sue eccellenze produttive tanto che sin dall'istituzione delle Regioni, il Piemonte riconobbe, promosse ed incentivò la costituzione delle Enoteche con apposita legge considerato che nel frattempo sono sorte ben 14 Enoteche regionali, rappresentative di tutte le realtà territoriali del Piemonte ed all'interno delle singole aree ulteriori suddivisioni per ogni specificità di produzione valutato che le Enoteche regionali sono ospitate in Ville, Palazzi e Castelli di pregio, elementi simbolo della storia dei luoghi e quindi di per sé già attrattivi per il turista accogliendo peraltro al proprio interno Musei del Territorio, sezioni didattiche, uffici turistici sottolineato che le Enoteche agiscono senza fini di lucro e svolgono una fondamentale attività di promozione dei territori, organizzando eventi che vanno dalla conoscenza del paesaggio, dei suoi prodotti in senso lato, delle diversificate offerte enogastronomiche tutte legate alle specificità dei luoghi, attività didattiche per ragazzi ed eventi di richiamo nazionale evidenziato che il Capitolo di Bilancio per l'esercizio 2013 riguardante le Enoteche del Piemonte è risultato privo di risorse e che nel frattempo non sono intervenute variazioni di bilancio tali da dare evidenza significativa e concreta all'attività delle Enoteche né la provvidenza della "disponibilità ad impegnare" come risulta dal Quadro di Monitoraggio al 30 giugno u.s.
appare adeguata alle necessità ed al ruolo svolto dalle Enoteche regionali rimarcato che, come sopra sottolineato, le Enoteche regionali svolgono un ruolo attivo e fondamentale per l'economia locale e complessivamente regionale rappresentano punti di riferimento consolidato ed imprescindibile per la promozione dei prodotti d'eccellenza regionale; confermano con i loro programmi annuali la capacità di essere vettori di promozione turistica legata alla vitivinicoltura, all'enogastronomia, alla storia dei luoghi ed al paesaggio che, tutti sommati, rappresentano uno dei vanti e dei punti di forza del Piemonte II Consiglio regionale Impegna la Giunta a colmare la lacuna di Bilancio reperendo le risorse sufficienti e necessarie al giusto riconoscimento dell'attività svolta in tutto il Piemonte dalle Enoteche regionali in termini di valorizzazione dei prodotti d'eccellenza e promozione dei territori." Il Consiglio approva.
In attesa di predisporre la modifica concordata all'ordine del giorno del Consigliere Reschigna, interrompiamo i lavori per un minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 21.14 riprende alle ore 21.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo dunque dalla votazione dell'ordine del giorno sul sostegno alla locazione, così come modificato nel dispositivo dal proponente, su richiesta della Giunta regionale; la Giunta esprime pertanto parere favorevole.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 1062, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che presso I'UPB DB08201 è presente il capitolo 154536 "Fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione (l.r. 6/2000)" la situazione di crisi economica ha in questi mesi reso ancora più critica la situazione dell'accesso ad abitazioni in locazione e a tal fine, nell'ambito del confronto sull'assestamento al bilancio 2013 in Consiglio Regionale, è emersa l'opportunità di dedicare risorse ulteriori a tale UPB nella misura di due milioni di euro considerato che l'attribuzione di tali risorse attraverso un bando regionale presumibilmente produrrebbe, nell'attuale situazione socio economica un numero di richiedenti di gran lunga superiore alle capacità del fondo, con la conseguente necessità di gestire una graduatoria complessa che originerebbe tensioni esistono sul territorio regionale talune iniziative virtuose di sostegno alla locazione, anche attraverso azioni di facilitazione garanzia e incentivazione del rapporto tra proprietari di alloggi e famiglie interessate alla locazione appartenenti alle fasce deboli sembra opportuno, ai fini dell'ottimizzazione delle risorse dell'equità e dell'integrazione degli interventi, gestire tale azione in modo coordinato con le politiche sociali impegna la Giunta regionale ad assegnare i fondi per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione anche tramite gli enti gestori della funzione socio assistenziale attraverso apposito atto di riparto, vincolando tale trasferimento ad interventi per il superamento del disagio abitativo." Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Vorrei solo informare i colleghi che, dopo una lunga e "sofferta" riunione, daremo parere positivo al disegno di legge in oggetto, sulla base di due considerazioni.
La prima - come ho cercato di dire prima, ma c'era una forte disattenzione, tranne da parte del Vicepresidente Pichetto che so aver sentito quello che ho detto, che però tengo a ripetere - è che abbiamo apprezzato gli impegni presi dal Vicepresidente per il prosieguo delle leggi di bilancio di questa legislatura.
Per la seconda, in questo caso, prendiamo il Vicepresidente Pichetto anche come garante per conto della Giunta che lui stasera qui rappresenta per gli impegni presi, pur nella lontananza, dal Presidente Cota nei riguardi del nostro Gruppo.
In funzione di questi due elementi, votiamo positivamente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Brevemente, solo per ringraziare tutti i colleghi che sono intervenuti nel dibattito sul rendiconto e sull'assestamento del bilancio.
Approvando la legge di assestamento del bilancio prima della pausa feriale abbiamo reso un servizio a tutta la regione, non solo alla Giunta o alla maggioranza, seppure sul primo fronte sia impegnata la Giunta.
un servizio alla regione, perché permette alla Giunta regionale, a partire dalla giornata di domani mattina o entro la chiusura della giornata di domani, di aprire parzialmente gli impegni e, quindi, avviare anche operativamente ed amministrativamente l'attività dell'esercizio 2013.
Ribadisco, pertanto, l'apprezzamento per tutti gli interventi, anche i più critici, perché sono uno stimolo a rendersi conto ed anche correggersi dal momento che nessuno ha la verità in tasca, in particolare su queste tematiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Pichetto.
Passiamo, pertanto, al voto finale sul disegno di legge n. 351.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Volevo solo rettificare il voto appena espresso, poiché, per errore, ho schiacciato il tasto "sì", mentre volevo schiacciare il tasto "no".



PRESIDENTE

La collega Pentenero, che ha votato favorevolmente, per via elettronica, mette a verbale che intendeva votare in modo contrario al provvedimento.
Questo, però, non ha effetti sull'approvazione dello stesso.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 344, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 334, inerente a "Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013" , di cui al punto 3) all'o.d.g.
Propongo all'Aula di procedere esclusivamente, anche alla luce di quanto stabilito nella Conferenza dei Capigruppo, alle relazioni e alla discussione generale.
Nella giornata di domani, alle ore 9.50, è prevista una riunione dei Capigruppo, come è avvenuto stamattina per altri provvedimenti, per prendere delle decisioni in merito alla sua trattazione.
Chiedo, pertanto, ai relatori, i Consiglieri Pedrale e Carossa, se intendono avvalersi della facoltà di espletare la relazione oppure la danno per letta.
I Consiglieri Pedrale e Carossa danno per letta la relazione, il cui testo recita: "L'articolo 9 della legge regionale di contabilità (l.r. 7/2001) disciplina i provvedimenti collegati alla manovra finanziaria annuale. In particolare la norma prevede che entro il 30 novembre, la Giunta possa presentare al Consiglio, per l'approvazione, uno o più progetti di legge collegati alla manovra finanziaria annuale avente riflessi sul bilancio, e contenenti disposizioni non prevedibili nella legge finanziaria.
Il disegno di legge n. 344 contiene disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l'anno 2013 concernenti più ambiti di materie di competenza regionale nonché modifiche a leggi regionali vigenti al fine di procedere ad una loro razionalizzazione ed adeguamento.
Il provvedimento è stato esaminato in Commissione dedicando numerose sedute ad approfondimenti di materia con gli assessori regionali. Sono state svolte inoltre le consultazioni con gli enti e i soggetti interessati.
Il testo, nella sua fase di presentazione, è stato emendato e arricchito con l'inserimento di ulteriori interventi normativi anche a seguito delle relazioni svolte dagli assessori di merito.
Sono state inoltre apportate modifiche di tecnica legistica e il testo normativo contenente modifiche legislative è stato riorganizzato in diversi capi, raggruppando le disposizioni legislative in base alle materie trattate.
Tra le più importanti modifiche sono state introdotte: a) modifiche legislative in materia di trasporti, nello specifico modifiche all'articolo 12 della legge regionale 1/2000, in tema di tutela della sicurezza personale e patrimoniale dei viaggiatori e del personale di bordo b) modifiche legislative in tema di edilizia ed urbanistica, in particolare, modifiche alla legge regionale 56 del 1977 a seguito della legge regionale 3 del 2013, modifiche alla legge regionale 19 del 1999 in materia di edilizia, e modifiche alla legge regionale 20 del 2009 in tema di snellimento delle procedure in materia di edilizia ed urbanistica c) disposizioni legislative in tema di turismo ed istruzione: sono state precisate le attività pertinenziali alle strutture turistico alberghiere, sono state introdotte modifiche alla legge regionale 4 del 2000 per ciò che concerne la messa in sicurezza di strutture destinate all'organizzazione di manifestazioni per la promozione turistica, modifiche alla legge regionale 75 del 1996 in merito alla deroga al limite delle disponibilità dei posti letto per i consorzi turistici in ambito di comunità montane, modifiche alla legge regionale 28 del 2007 in tema di istruzione e modifiche alla legge regionale 2/2009 d) norme in tema di demanio idrico e di vincolo idrogeologico, come disposizioni relative ad interventi inclusi in programmi di gestione dei sedimenti ai sensi della direttiva dell'Autorità di bacino del fiume Po norme per la determinazione dei canoni per l'estrazione di materiali litoidi dal demanio idrico, modifiche alla legge regionale 45 del 1989 per gli interventi su terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici modifiche alla legge regionale 38 del 2001 in tema di Agenzia interregionale per la gestione del fiume Po, modifiche alla legge regionale 12 del 2004 e) disposizioni in materia di personale: modifiche alla legge regionale 8 del 2013 e norme di riduzione della spesa del personale f) disposizioni in materia di agricoltura, foreste e montagna, che hanno potenziato il settore fitosanitario regionale per fronteggiare le emergenze derivanti da organismi nocivi delle piante, modifiche alla legge regionale 21 del 1999 in tema di bonifica e d'irrigazione, modifiche alle norme in tema agricolo (l.r. 17/2008), modifiche alla legge regionale 4 del 2009 in tema di gestione e promozione economica delle foreste, modifiche alla legge regionale sulla montagna (l.r. 16/1999), norme che istituiscono l'albergo diffuso nei territori montani per il recupero delle borgate montane.
Il disegno di legge n. 344 contiene inoltre disposizioni in tema di attività formative e orientamento professionale, modifiche alla legge regionale 53 del 1996 in tema di tassa regionale per il diritto allo studio universitario e per l'abilitazione professionale, modifiche alla legge regionale 28 del 1999 in tema di sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte a favore delle imprese commerciali su area 2 pubblica modifiche in tema di piano regionale energetico-ambientale, modifiche alla legge regionale 38 del 2006, in tema di marchio di qualità per le attività di somministrazione di alimenti e bevande, modifiche alla legge regionale 11 del 2012 in materia di enti locali, modifiche alla legge regionale 5 del 2012 in tema di finanziamento del programma FSC 2007-2013.
Il disegno di legge introduce un programma specifico di valorizzazione del Piemonte in occasione di Expo Milano 2015.
Infine viene promossa la completa digitalizzazione degli atti con l'utilizzo degli strumenti tecnologici opportuni per il contenimento delle spese regionali.
La I Commissione ha approvato il disegno di legge 344, a maggioranza, nella seduta del 31 luglio 2013".
La parola al primo relatore di minoranza, Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer, relatore

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo è stato molto critico nei confronti della prima versione del collegato alla legge finanziaria.
Le nostre critiche (in parte naturalmente rimangono, ma dirò dopo) non derivavano unicamente dal fatto che anche in quest'occasione si è manifestata una tendenza molto forte ad inserire nel collegato tutta una serie di norme che appaiono francamente una forzatura, ma anche perché, con questo collegato, c'è stato in primo luogo il tentativo (che noi abbiamo respinto) di depotenziare la legge n. 1, sui servizi sociali, sulla questione riguardante le risorse da destinare al sistema delle politiche sociali, che rimangono, per la legge...



PRESIDENTE

Chiedo, scusa, Consigliere Ronzani.
Colleghi, ci sono tre relatori di minoranza e poi avrà luogo la discussione generale; un attimo ancora di impegno metterà tutti noi nelle condizioni di ascoltare gli interventi sul provvedimento.
Prego, Consigliere Ronzani, continui.



RONZANI Wilmer, relatore

Le risorse rimangono - dicevo - proprio perché la norma è stata stralciata grazie anche alla nostra iniziativa e a quella degli altri Gruppi di opposizione.
La norma che voi volevate modificare dice: "Quelle stanziate l'anno precedente, incrementate del tasso di inflazione programmato".
Dall'altra parte, il tentativo è stato quello di cambiare l'impianto la filosofia che aveva sin qui ispirato la politica dei trasporti, che prevede due livelli di pianificazione, il Piano regionale dei trasporti e il programma triennale, che va definito in accordo con il sistema delle Autonomie piemontesi.
Questo è il cuore della questione che volevate sopprimere.
Anche qui, il tentativo era quello di riscrivere le norme della legge n. 1 del 2000, riducendo ad un ruolo marginale il sistema delle autonomie locali.
Voglio ricordare - ne parlavamo con il collega Gariglio in questi giorni - che stiamo discutendo di leggi approvate nella fase in cui governava il centrodestra. È francamente paradossale che, oggi, a difendere quelle leggi siano i Gruppi di opposizione, i quali sostengono in questo caso, per esempio, la necessità di fare in modo che il Piano triennale e le politiche dei trasporti vengano definite con il concorso del sistema dei poteri delle Autonomie locali, come hanno chiesto in queste settimane, durante le audizioni, le imprese di autotrasporto e il sistema delle Autonomie.
Non sto qui a ricordare l'esito di quella consultazione, ma ha bocciato la politica dell'Assessore Bonino ed è stata determinante per consentirci di "convincere" la Giunta e l'Assessore Pichetto a stralciare questa norma insieme a quella riguardante le politiche sociali.
stata una decisione saggia quella di stralciare queste norme, che avevano l'obiettivo (se ho inteso bene - mi rivolgo al collega Gariglio) di legittimare ex post alcune scelte che la Giunta ha compiuto. Questo, ad esempio, riguardo al fondo dei trasporti, che avete ripartito senza porvi l'obiettivo, nonostante l'Assessore lo confermi, di cercare un'intesa con il sistema delle Autonomie e inventando soluzioni che non esistono.
Penso, ancora, al fatto che avete raccontato a una parte delle Province piemontesi che avevate sì ridotto le risorse, penalizzando in particolare alcune province (non ne faccio qui una questione di bandiera o di campanile), ma che avevate anche deciso di istituire un fondo di accompagnamento, che allo stato degli atti - se ho inteso bene - esiste unicamente nella fantasia dell'Assessore Bonino.
Questo, dunque, è un fatto positivo: la nostra opposizione ha cambiato su due punti qualificanti, il collegato alla finanziaria.
un fatto positivo, perché se fossero passate quelle norme, avremmo messo in discussione i capisaldi di due leggi fondamentali: la legge n. 1 riguardante i servizi sociali, e la legge sulle politiche dei trasporti della nostra regione.
Rimangono, naturalmente, norme sbagliate, che non condividiamo e che cercheremo di modificare con gli emendamenti che abbiamo presentato e che i colleghi che interverranno durante la discussione illustreranno.
Sono sbagliate perché, in taluni casi, ingiuste e perché si tratta di norme che, secondo noi, non solo non risolvono le questioni, ma - come dir più avanti - possono finire per aggravarli.
Mi riferisco, ad esempio (e cito la prima questione che sarà oggetto di un nostro emendamento), alla decisione di portare dal 67 al 71% la percentuale di invalidità per avere titolo a viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici. È una decisione assurda che noi ci ripromettiamo di cancellare.
L'Assessore Pichetto si era riservato di fornirci una risposta: a suo dire, la questione è stata in qualche modo affrontata e risolta, il che vuol dire che verrà votato il nostro emendamento.
Mi riferisco, in secondo luogo, ad alcune disposizioni che riguardano la proposta di modifica alla legge n. 75 del 1996 - su tali questioni eventualmente, interverrà la collega Manica - con cui intendete derogare questo è il senso della norma e mi fa specie che sia assente l'Assessore Cirio - dal numero dei posti letto per i consorzi turistici che sorgono nei Comuni montani, portando tale limite, che oggi è di 1.000 posti letto, a 250.
Perché noi contestiamo questa norma? Perché la soglia che venne a suo tempo individuata, quella per l'appunto dei 1.000 posti letto, è, ad avviso di coloro che si occupano di politica turistica, una soglia accettabile, la soglia minima direi, per poter promuovere in maniera efficace una politica turistica.
Oppure ci riferiamo anche alle modifiche che vengono proposte alla legge n. 4 del 2000, laddove vi proponete, con un emendamento presentato anche in questo caso dall'Assessore Cirio, di ammettere al finanziamento (che l'attuale legge prevede soltanto a favore di progetti di un certo spessore, come infrastrutture, impianti di risalita, realizzazione di attività che abbiano una forte rilevanza turistica), quei progetti volti all'acquisto di strutture mobili destinate all'organizzazione di manifestazioni pubbliche.
Sia chiaro che non neghiamo che il problema esista, figuriamoci! L'esempio che ha posto l'Assessore Cirio in Commissione era quello di realtà nelle quali talune di queste importanti manifestazioni vengono pregiudicate, nel loro svolgimento, dal fatto che molte volte non ci sono le strutture necessarie per accoglierle. Ma l'esigenza che abbiamo in questo momento, che viene contraddetta da questo emendamento, tanto più in una fase di crisi della finanza pubblica regionale, è quella di evitare una polverizzazione dei finanziamenti e degli interventi, affinché le poche risorse che noi mettiamo a disposizione (in questo caso degli eventi o dell'organizzazione di eventi) obbediscono ad un criterio selettivo e di priorità.
Mi riferisco, infine, all'articolo 24 del disegno di legge che avete presentato (prima era l'articolo 26) che stabilisce che non debbano essere considerati "bosco" i nuclei edificati abbandonati (senza però precisare da quanto tempo e sulla base di quale certificazione) e i terrazzamenti (senza però darne una definizione compiuta, cosa che noi facciamo con un emendamento a firma del Presidente Reschigna), senza affrontare, nel modo più organico possibile, il problema degli sportelli forestali, che, come sapete, forniscono oggi una serie di informazioni.
L'Assessore Sacchetto, che è venuto in Commissione a discutere di questa norma, ha chiarito che la Giunta intende convenzionare anche soggetti che non sono istituzionali. Noi non siamo contrari in via di principio ad una norma come questa, ma ad una precisa condizione: che i soggetti che non sono istituzionali, con i quali sarà possibile d'ora in poi, se passa la norma presentata dalla Giunta, fare una convenzione per gestire gli sportelli forestali, non abbiano la possibilità - per questo va esclusa espressamente - di esercitare funzioni tecnico-amministrative previste peraltro nell'articolo 35 della legge in questione.
Perché è evidente che, in questo caso, potrebbe verificarsi la contraddizione rappresentata dal fatto che controllore e controllato diventano, ad un certo punto, la medesima persona.
Riproponiamo, poi, alcuni nostri emendamenti, uno dei quali a prima firma del collega Gariglio - non è un emendamento soltanto di facciata vorrei chiarirlo, perché si è un po' banalizzata la questione in Commissione - riguardante la possibilità di presentare progetti con i quali recuperare e valorizzare le stazioni dimesse. A tal riguardo, abbiamo aggiunto "da almeno dieci anni", perché vogliamo evitare il rischio che l'operazione "soppressione stazioni" trovi in questo emendamento, che ha ben altre finalità, un viatico, che noi ovviamente non vogliamo concedere per le ragioni che abbiamo chiarito in tutti i modi possibili ed immaginabili in quest'Aula.
Però, come ripeto, è questione significativa, perché dobbiamo prendere atto del fatto che in questi anni sono state soppresse molte stazioni (e ferrovie, naturalmente, perché possono diventare piste ciclabili, tanto per essere chiari) che, se valorizzate, rappresentano l'opportunità di diventare nuove opportunità per il nostro territorio.
Proponiamo, infine, una serie di altri emendamenti e condividiamo le norme che istituiscono l'albergo diffuso nei territori montani, anche perché - mi sia consentita questa civetteria - si tratta di una norma importantissima che l'Assessore ha riproposto (di questo gli siamo grati) e che recepisce una proposta di legge presentata del nostro Gruppo consiliare.
Queste sono le nostre posizioni sul complesso del collegato alla legge finanziaria, che riassumo in due parole: innanzitutto, consideriamo positivo il fatto che in queste settimane abbiamo fatto stralciare due o tre articoli che erano, a nostro avviso, negativi, gravi, preoccupanti, sia sulle politiche sociali che sulle politiche dei trasporti.
Averli eliminati è un atto grandemente positivo, perché se fossero passate quelle norme, avremmo in qualche modo pregiudicato la sostanza delle politiche sociali e delle politiche dei trasporti, così come il Piemonte in questi anni le ha conosciute e sviluppate. Il che naturalmente, non significa che abbiamo risolto tutte le questioni, sia chiaro. Perché una volta stabilito per legge il principio che le risorse devono essere quelle dell'anno precedente, indicizzate, non significa che la Giunta lo faccia (così come non lo ha fatto in questi anni). Ma, certo aver affermato e difeso questa norma consente di avere, tra le altre cose un'importante sponda legislativa a cui ancorare la nostra iniziativa.
Invece abbiamo avanzato e avanziamo su una serie di norme proposte emendative modificative che ci auguriamo la Giunta voglia prendere in considerazione, perché credo siano fortemente motivate, sia per la parte che proporrà modifiche, sia per la parte che proporrà la soppressione degli articoli al nostro esame.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
La parola al Consigliere Biolé, in qualità di secondo relatore di minoranza.



BIOLE' Fabrizio, relatore

Grazie, Presidente.
Storicamente, i provvedimenti finanziari presentati annualmente dalla Giunta regionale denunciano almeno due criticità ricorrenti.
La prima è la caratterizzazione di parte del loro articolato, se non a volte anche interi titoli, ad essere composto da misure che poco hanno a che vedere strettamente con la materia finanziaria.
La seconda è la presenza all'interno del testo originario (oppure rafforzata dalla presentazione di emendamenti aggiuntivi da parte del Governo regionale) di modifiche e provvedimenti critici, che difficilmente potrebbero trovare un facile iter ordinario (i cosiddetti "blitz").
Purtroppo, il presente testo è caratterizzato, io credo, da entrambe le fattispecie, pur in forma ridotta - salvo smentite nel corso dell'iter della discussione - che fanno sì che sia impossibile l'accettazione dello stesso, così come si presenta, presumibilmente della maggior parte delle opposizioni.
Nel corso dell'anno io e alcuni colleghi, che ringrazio, abbiamo avuto modo di focalizzare l'attenzione su un aspetto solo apparentemente marginale, ma che, in realtà, rappresenta il nodo centrale dal quale il legislatore, sia a livello regionale che a livello nazionale, non dovrebbe mai prescindere in fase di redazione, discussione o varo di qualsivoglia norma.
Si tratta del principio secondo il quale, in termini molto concisi, "La Terra non si governa con l'economia", presente in un appello sottoscritto da centinaia di intellettuali, studiosi e ricercatori italiani molti dei quali nostri corregionali.
In sintesi, la tesi ragionevolmente sostenuta dai firmatari si basa sulla semplice osservazione secondo la quale ogni legge fisica prevale su tutte le leggi di natura antropica, non fosse altro che per la definizione stessa delle prime, che per loro natura possono essere solo momentaneamente ignorate o contrastate non senza un dispendio enorme di energia, per sua natura, finita la quale caratteristica porta per se stessa a confermare la tesi iniziale.
Ancora una volta, in varie parti di questo provvedimento, come nella quasi totalità di quelli che abbiamo l'onere di analizzare e discutere in questo consesso, il principio di cui sopra è stato ignorato, se non volontariamente contrastato, come se si trattasse di una tesi di parte basata su mere opinioni e non la risultanza precisa e puntuale dell'osservazione scientifica della realtà che ci circonda, in cui siamo immersi e viviamo e con la quale, volenti o nolenti, dobbiamo avere a che fare per tutte le potenziali e concrete azioni.
Tuttavia, la situazione purtroppo era piuttosto prevedibile, vista la scarsa attenzione che la maggior parte del Consiglio ha dimostrato, nei confronti della presentazione e della discussione ancora informale e aperta al confronto con i cittadini, dell'atto d'indirizzo che testualmente percepisce la necessità di confrontarsi con la tesi sottoscritta dalla parte di società civile più attenta e competente.
Proprio per questo, anche se non è il motivo esclusivo, il giudizio sul testo di quell'oggetto è per me negativo. Durante la discussione prover con la collaborazione di alcuni colleghi di modificarne alcune parti sia con emendamenti di tipo integrativo che con richieste soppressive, con l'intento di renderlo più incisivo in talune partite e meno impattanti in altre.
Ci sarà, per esempio, una preziosa occasione di parlare di un argomento di stretta attualità, come l'Expo di Milano 2015, grazie all'articolo del disegno di legge che ad esso si riferisce e sul quale (articolo ed evento) nutro fortissime riserve, confermate via via che quest'ultimo si avvicina anche dalle notizie che si succedono sui mezzi di informazione, come quella giunta negli ultimi giorni in merito di vergognosi accordi sindacali sottoscritti dai sindacati confederati per l'assunzione precaria di una cospicuo numero di maestranze.
Ci sarà, inoltre, la possibilità di confrontarsi a proposito dell'inserimento all'interno dell'articolato di una ridefinizione del cosiddetto "bosco" che, ignorando il contenzioso di impugnativa a livello nazionale, viene proposta anche all'interno di un provvedimento regionale trasferendo e amplificando le potenziali negatività già riscontrate nel momento in cui la ridefinizione fu inserita all'interno dell'articolo 26 della legge n. 35 del 4 aprile 2012 di conversione del decreto legge n. 5 del 9 febbraio 2012.
Ci sarà, in ultimo, la delicata analisi delle criticità che si riscontrano all'interno del titolo dedicato all'urbanistica, nel quale le questioni problematiche sono molte. In special modo quelle legate a soddisfare le norme impugnate dal CDM avanti alla Corte Costituzionale, in particolare quelle che dispongono la partecipazione del Ministero per i beni e delle attività culturali in tutti i procedimenti di formazione dei vari PRG e le loro varianti. È impossibile che con il testo presente non vengano risolte a causa, forse, di una precisa presa di posizione della Regione nei confronti della Soprintendenza.
In ultimo, la riscrittura dell'articolo 31 della legge 56/1977, così come sostituito dal comma 4 dell'articolo 4 del presente disegno di legge presenta criticità ancora maggiori, forse, rispetto al testo originario.
Così, pur valutando positivamente (ma è già stato detto che alcune modifiche strutturali e negative al comparto trasportistico e al comparto sociale sono state eliminate dal testo), dopo approfondita riflessione della Giunta, tenterò ulteriormente, tramite emendamenti mirati su cui spero possa, quantomeno, nascere una discussione o un confronto costruttivo, di espungere parti che ritengo davvero inopportune e di arricchire in modo virtuoso per tutti alcuni articoli troppo generici. Il tutto - mi auguro - in una discussione che sia costruttiva, utile e arricchente per tutti, ma che soprattutto possa non dimenticarsi in nessun passaggio, come invece spesso accade, che una buona legge deve essere sempre universale, equa e ragionevole. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
La parola al Consigliere Bono, qualità di terzo relatore di minoranza.



BONO Davide, relatore

Grazie, Presidente.
Intervengo perché sono relatore di minoranza del provvedimento.
Cercherò di essere breve. Un appunto sulla forma, prima di parlare sugli appunti di merito.
Come ha già avuto modo di dire il collega Biolé, spesso si utilizzano gli strumenti finanziari, in questo caso collegati alla finanziaria, per inserire tutta una serie di provvedimenti che non potrebbero trovare spazio adeguato nell'iter legislativo ordinario dell'Assemblea.
Devo dire che già c'è stato un miglioramento, perché, nel 2010, nel 2011 e nel 2012 si è provato a forzare la finanziaria inserendovi dentro di tutto. Quindi, già nel 2013 abbiamo fatto un passo in avanti. Nel senso che, dalla finanziaria si sono espunte tutta una serie di norme che, in effetti, non c'entravano nulla con la finanziaria e si è arrivati almeno a fare un collegato alla finanziaria.
Il passaggio successivo - che io auspico - è quello di arrivare invece, a non fare neanche un collegato alla finanziaria, ma affrontare provvedimenti importanti come quelli contenuti nell'articolato del testo come singoli provvedimenti. Quindi, uno in materia urbanistica, uno in materia di turismo, un altro in materia del personale, così come all'incirca sono suddivisi i capi del testo.
Andando nel merito, come già è stato detto dal collega Ronzani, da parte dell'opposizione si è riusciti a vedere tolte alcune norme su cui eravamo fortemente contrari, ma che soprattutto avevano bisogno di un forte approfondimento in Commissione. Non si può cambiare di punto in bianco in un collegato alla finanziaria la legge quadro sulla programmazione dei trasporti e i piani pluriennali del trasporto pubblico locale, vieppi escludendo dal confronto le autonomie locali! Quindi, sono lieto. Non oso immaginare i momenti di tensione che possano essere stati in Giunta tra Cota, Pichetto, l'Assessore Bonino e gli altri Assessori. Ma l'importante è, appunto, il risultato.
Se si vuole modificare la legge quadro sulla programmazione del TPL, si deve fare con iter ordinario. Idem dicasi per l'articolo (che pure questo è stato stralciato) sulle politiche sociali che prevedeva una norma che francamente, più la vado a rileggere meno la comprendo, che sembrava veramente portare a un qualcosa di poco chiaro e poco positivo, qualora si diceva che le risorse sarebbero state rispondenti alle "effettive esigenze delle comunità locali". Quindi, neanche una spesa standard... Insomma, la frase che ci accompagna, senza nessuna realizzazione, fino ad oggi, di tutta una serie di tematiche, dove vengono allocate le risorse pubbliche ma genericamente, appunto, le "effettive esigenze delle comunità locali".
Chi le giudica, chi le stabilisce, chi le quantifica non era dato sapere.
Per fortuna è stato tolto.
Come era stato detto giustamente, anche se l'articolo di legge recita che devono essere risorse pari a quelle dell'anno scorso, ovviamente incrementate del parametro dell'ISTAT, magari annualmente già non è così però almeno aver stralciato questa norma è sicuramente un dato importante.
Il provvedimento si apre con un articolo, sul quale ho già depositato un emendamento - non so se l'ha fatto anche il PD o se intende sottoscrivere il mio - che ho ritirato in Commissione. Non so se ne si ricorda l'Assessore Pichetto, perché era quello del 67% rispetto al 71%.
Quindi, se c'è già la possibilità sarebbe un passo in avanti proprio per evitare sia la perdita di tempo per soggetti disabili, invalidi civili invalidi del lavoro e quant'altro, che dovrebbero, magari, sottoporsi ad ulteriori visite di accertamento dell'invalidità per cercare di arrivare al 71%.
Quindi, si passa alla partita sull'urbanistica, che è molto complessa anche perché, praticamente, si è recepita l'impugnativa della Corte Costituzionale in merito alla legge n. 3/2013, di modifica della legge quadro sull'urbanistica n. 56/1977.
Noi non possiamo fare altro che fidarci dell'accordo assunto dalla Regione con il MiBAC (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), posto che se non sarà recepito in toto l'accordo, il Ministero impugnerà nuovamente la norma.
Su questo ho inteso presentare alcuni emendamenti, che sono stati firmati anche da alcuni colleghi, su alcune norme che non mi sono chiare come il silenzio-assenso da parte del Ministero in caso di analisi delle varianti, che avevamo già chiesto durante l'analisi del testo, quando dicevamo che le varianti devono essere sottoposte anche al vaglio preventivo del MiBAC.
Poi, c'è l'eterno dilemma-diatriba tra sottoposizione a VIA o a VAS per quanto riguarda le varianti parziali, anche quelle relative alle cosiddette "aree limitate", che non hanno un grosso impatto urbanistico.
Anche se non è contenuto nel Capo III, voglio soffermarmi un attimo sull'articolo relativo agli alberghi diffusi. È un tema, ormai, sempre più oggetto di attenzione. Siamo ancora - forse domani non lo saremo più - una delle quattro Regioni che ancora non hanno normato la materia in Italia: una settimana fa lo ha fatto la Sicilia, grazie, tra l'altro, anche alla prima legge approvata del Gruppo che rappresento.
In merito agli alberghi diffusi, sottolineo alcuni punti su cui ho presentato gli emendamenti, che ho già illustrato anche all'Assessore Vignale e in Commissione, che, preventivamente, ho ritirato per poterli analizzare bene in Aula.
Innanzitutto, non comprendo le motivazioni - posso anche capirle, ma non le condivido - per cui si voglia limitare la possibilità di istituire gli alberghi diffusi solo ai comuni montani. È vero che c'è una necessità di valorizzazione, soprattutto nelle borgate montane, però, ne chiederei se è possibile, l'estensione anche ai comuni collinari o, comunque, ai comuni marginali o, al di più, anche ai comuni almeno sotto i 3.000 abitanti, che è la norma, se non sbaglio, che il Partito Democratico è riuscito a fare approvare sul recupero delle baite nel DDL sull'urbanistica.
Quindi, secondo me, si potrebbe allargare un po', altrimenti giustamente, qualunque cittadino potrebbe chiedersi perché non possa istituire un albergo diffuso anche in un comune collinare.
Un altro punto fondamentale è la distanza, e ne abbiamo già discusso.
pervenuta una lettera - non so se anche voi l'avete ricevuta - a diversi Capigruppo, da parte del Presidente dell'Associazione degli alberghi diffusi - esiste anche un'associazione degli alberghi diffusi, di cui non ero a conoscenza prima...



(Commenti del Consigliere Ronzani)



BONO Davide

Sì, in tutta Italia.
Tale lettera ci segnala che, secondo le loro analisi ed applicazioni pratiche, per far funzionare bene un albergo diffuso occorre una distanza di 200 metri dalla sede dei luoghi comuni, quali l'ufficio ricevimento o la sala colazioni.
Duecento metri è la distanza considerata ottimale perché se ci sono diverse persone che fanno insieme una vacanza, se ci si pone a due chilometri come nella proposta iniziale - credo che l'Assessore abbia già presentato un emendamento per ridurre a mille metri la distanza - significa che, magari, uno è a due chilometri e l'altro è a due chilometri dall'altra parte, che diventano quattro chilometri, rendendo difficile la possibilità di incontrarsi, ma diventa anche faticoso raggiungere la reception, il bar o la sala colazioni.
Tutto quello che si può fare per ridurre questa distanza è bene accetto. Noi abbiamo proposto 500 metri, calcolando una media tra i 200 metri consigliati dall'Associazione diffusa e i due chilometri indicati dall'Assessore Vignale, quindi speriamo in un suo accoglimento.
Chiederemmo che il limite venga esteso anche nell'ottica di più Comuni.
Se non sbaglio, nella proposta dell'Assessore Vignale c'è anche la possibilità di avere un albergo diffuso su più Comuni e, magari, il confine comunale potrebbe non avere senso; però, anche in quel caso chiediamo che la distanza massima sia vincolante nell'ottica di più Comuni.
Questo è, in sintesi, il quadro per quanto riguarda il turismo.
La questione relativa al personale (Capo V) l'abbiamo analizzata abbastanza in dettaglio in sede di Commissione.
Ho presentato un emendamento che vorrebbe tutelare ulteriormente gli esonerati della Regione Piemonte, cioè circa 100-150 persone, recependo la vecchia normativa nazionale. Noi, attualmente, copriamo gli esonerati che purtroppo, sono una fattispecie similare, ma diversa, agli esodati comunque sono sempre persone che dovevano andare in pensione grazie ad una legge regionale, ma che con l'introduzione della legge Fornero si sono trovati di fronte ad un vuoto. La Regione Piemonte, per fortuna, li tutela dandogli il 50% dello stipendio. Noi chiederemmo di recepire la vecchia normativa nazionale e di alzarla al 70% in caso di contribuzione su base volontaria, ovviamente partecipando ad organizzazioni di volontariato sul territorio regionale piemontese, naturalmente se c'è la copertura economica e se riusciamo anche a comprendere qual è il numero dei richiedenti. Mi ricordo che il Consigliere Carossa aveva chiesto all'Assessore se ci poteva dire più o meno la cifra e se non fosse troppo oneroso per la Regione Piemonte.
Sul Capo IV (Demanio idrico e vincolo idrogeologico), su cui procedo velocissimamente, si è introdotta, finalmente, come dirà qualcuno, una norma sulla possibilità dell'estrazione, tramite canoni di concessione, di materiale litoide del demanio idrico. Su questo c'è una grande battaglia tra chi dice che è fondamentale e importantissimo anche per tutelarsi dalle piene, quindi dal dissesto idrogeologico; invece, c'è chi è contrario perché dice che così si altera l'habitat naturale dei fiumi. Tra l'altro l'eccessiva escavazione potrebbe addirittura peggiorare le piene dei fiumi perché il moto dei fiumi da turbolento diventerebbe lineare, quindi aumenterebbe la velocità con la percorrenza. Al momento, non ho avuto tempo di approfondire a dovere la questione, quindi mi asterrò perché la mia posizione non è ancora sufficientemente chiara.
Sul Capo VI (Agricoltura, foreste e montagna), probabilmente, è già stato detto tutto e non mi ripeterò per quanto riguarda la definizione di bosco. Ho presentato e cofirmato, insieme alla collega Cerutti, una serie di emendamenti che vorrebbero migliorare la definizione di bosco, per evitare dei tagli su aree che non dovrebbero essere effettuati.
Per quanto riguarda il tema degli sportelli forestali, possono anche essere non istituzionali, qualora vengano tolte, come ha detto giustamente il collega Ronzani, le responsabilità tecnico-amministrative.
Infine, ci sono due ultime questioni. La prima riguarda il nuovo articolo 28 in merito alla tassa regionale per il diritto allo studio. Non c'è l'Assessore Molinari, ma ho già avuto modo di discuterne con lui.
Sottolineo che, secondo me, questa è una di quelle norme che magari si sarebbero dovute discutere in una legge diversa. È vero che è stata l'EDISU a chiedere la possibilità di far sì che la tassa universitaria per il diritto allo studio non vada tutta per le borse di studio - evitando quindi il ripetersi dell'impugnativa del TAR che si è verificata l'anno scorso per la quale dovremo pagare due milioni di euro in più - ma che vada a coprire i servizi di cui alla legge nazionale: per esempio, non si eroga più la borsa di studio, ma si dà il servizio mensa o il posto letto nella residenza universitaria.
Su questo, però, ho dei dubbi e delle perplessità e avrei preferito non si affrontasse l'argomento in un collegato alla finanziaria. Immagino per che questo non sarà possibile e così ho presentato alcuni emendamenti al riguardo.
Infine, vi sono due temi: quello dell'allocazione delle risorse e quello generale del fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione (FSC). In merito alla distribuzione tabellare che ci è stata data - modificata poi dall'Assessore - non ho nulla da dire. Invece avrei molto da dire sull'allocazione delle risorse singole, nel senso che pensare di andare a investire 142 milioni di euro - ho già avuto modo di dirlo, ma non siamo ancora riusciti a discuterne in Aula, né attraverso l'ordine del giorno che ho presentato né attraverso la mia interrogazione - per fare un nuovo tunnel a Torino - sotto Corso Grosseto, a un chilometro di distanza da quello realizzato nel 1990 per i Mondiali di calcio Italia '90 - per collegare la Torino-Ceres al resto della Città mi sembra francamente una spesa un po' sprecata.
Tante volte parliamo di sprechi su opere infrastrutturali. In questo caso mi piacerebbe capire se, di nuovo, sono non dico l'unico ma tra i pochi a pensarla così, o se c'è la possibilità di avere un'apertura anche su questo tema. Sembra infatti a me e a chi conosce Torino - e vado veramente a chiudere, Presidente - che pensare a due tunnel paralleli a distanza di un chilometro l'uno dall'altro, quando avremmo potuto risparmiare 180 milioni di euro facendo semplicemente un collegamento, una passerella pedonale, un tapis roulant, un ascensore alla Stazione Dora, sia uno spreco assurdo.
Chiudo sull'Expo, non potendo che confermare quanto ha detto il collega Biolé, anche se non tanto nel merito dei 500.000 euro della promozione e valorizzazione dei prodotti enogastronomici e artigianali della Regione Piemonte, quanto sull'andare ad essere corresponsabili non solo di tutti i dubbi sulle infiltrazioni della criminalità organizzata, su cui ovviamente sta lavorando la Procura, ma anche su contratti di lavoro che sono vergognosi in un paese come l'Italia, ma che sarebbero vergognosi in un paese del terzo mondo: stiamo parlando di 500 euro al mese, con inquadramento precario. Aspettiamo - anzi, spero di non dover aspettare magari anche i primi morti, come succede spesso nei cantieri.
Ecco, che la Regione Piemonte faccia un accordo di questo genere con l'Expo, senza richiedere nulla per rialzare i diritti dei lavoratori, lo trovo semplicemente vergognoso e per questo voterò contro. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento né obiezioni e avendo terminato l'illustrazione delle relazioni e il dibattito generale, che dunque dichiaro chiuso, comunico che i lavori di domani mattina cominceranno con l'esame dell'articolato e dei relativi emendamenti. La seduta termina dunque qui.
Ricordo ai colleghi - oltre ad augurare loro una buona continuazione di serata - che domattina la Conferenza dei Capigruppo è convocata alle ore 9.50 in Sala A.
Grazie a tutti, buona serata e buon rientro.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 22.00)



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