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Dettaglio seduta n.365 del 23/07/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Comba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Trasporti pubblici

Ordine del giorno n. 1051 presentato dai Consiglieri Gariglio, Rostagno Boeti, Reschigna, Ronzani, Pentenero, Manica, Oliva, Laus e Muliere inerente a "Piano di rientro in materia di TPL, adottato ai sensi del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, nonché tagli al trasporto pubblico locale" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne fa facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Chiederei, se fosse possibile, iscrivere all'o.d.g. un ordine del giorno sul TPL presentato dal Gruppo del PD e non discusso a causa della repentina e improvvida (non per causa sua) chiusura del dibattito durante la seduta antimeridiana. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gariglio.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di delucidazioni su interruzione della seduta antimeridiana


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non affezionatevi agli aggettivi.
Prego.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Non mi affeziono agli aggettivi. Impiego trenta secondi, Presidente.
In relazione alla chiusura, alle modalità con cui si è chiuso il Consiglio regionale straordinario di questa mattina, voglio solo rilevare il fatto che consideriamo irrituale che un Direttore della Regione Piemonte interloquisca durante il Consiglio regionale, in un modo che va oltre la dialettica nel merito con un componente del Consiglio regionale del Piemonte.
Chiedo che questo episodio sia da lei preso in considerazione, perch noi manteniamo un profondo rispetto nei confronti della struttura della Regione Piemonte e non vogliamo assolutamente che all'interno di un dibattito politico - noi lo abbiamo considerato e concepito come tale possano esserci confusioni di ruoli tra la funzione politica e la funzione sia pur importante e rilevante, di Direttore di un Assessorato regionale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna. Poi, le risponderò.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Proposta di legge n. 146 "Modifica alla legge regionale 14 maggio 1991, n. 21 'Norme per l'esercizio delle funzioni in materia farmaceutica'" (richiesta rinvio in IV Commissione)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere, Presidente, di riportare in IV Commissione un disegno di legge sulla possibilità da parte delle parafarmacie di eseguire gli esami di laboratorio, di cui le ho già parlato, e che è stato erroneamente portato in Aula per la discussione.
La sua sede è la IV Commissione e chiedo che sia riportato lì per la discussione della Commissione e poi, eventualmente, ritorna in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 762 presentato dai Consiglieri Artesio, Boeti Cerutti, Dell'Utri, Pentenero e Tentoni, inerente a "Malattie non riconosciute: sensibilità chimica multipla, sindrome da affaticamento cronico, fibromialgia" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Le avevo già anticipato con una nota a lei indirizzata, ma mi corre l'obbligo di farlo formalmente in termini di Regolamento.
Si tratta della richiesta d'iscrizione della mozione sottoscritta da parecchi Consiglieri regionali, che riporterebbe in discussione l'oggetto dell'audizione avvenuta in IV Commissione sul riconoscimento delle malattie rare. Grazie.



PRESIDENTE

un ordine del giorno e non una mozione. È l'ordine del giorno n. 762.
Intende quello? Bene.
Grazie, collega Artesio.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di delucidazioni su interruzione della seduta antimeridiana (seguito)


PRESIDENTE

Anzitutto, rispondo puntualmente al Consigliere Reschigna riguardo all'interruzione dei lavori.
Ho ritenuto di chiudere la seduta per una serie di ragioni.
Eravamo andati oltre il termine e durante la discussione alcuni Consiglieri interrompevano e non ascoltavano il richiamo del Presidente, ma poi la ragione è stata proprio l'interruzione di un intervento di un Consigliere e l'indirizzarsi ad altro Consigliere da parte di un Direttore della Regione.
Su questo ho già parlato con l'Assessore Bonino dicendole di richiamare il suo Direttore; inoltre, ho già provveduto a scrivere una lettera, oggi stesso, al Presidente della Regione. Questa lettera la farò pervenire, come ho già detto prima al collega Ronzani, in copia nel prosieguo dei lavori.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

I seguenti ordini del giorno: n. 1051 presentato dai Consiglieri Gariglio, Rostagno, Boeti, Reschigna Ronzani, Pentenero, Manica, Oliva, Laus e Muliere, inerente a "Piano di rientro in materia di TPL, adottato ai sensi del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, nonché tagli al trasporto pubblico locale" n. 1050 presentato dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Trasporto Pubblico Locale, corrispondenza tra politiche regionali e documenti di bilancio" n. 1052 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Trasferimento delle competenze del Trasporto Pubblico Locale su gomma dalle Province alle Regioni" li iscriviamo dopo quelli sulla sanità, sperando che ci siano le condizioni per trattarli, altrimenti la Conferenza dei Capigruppo di giovedì troverà sicuramente un momento per la settimana prossima di affrontarli, ma comunque li iscriviamo.
In coda, iscriviamo l'ordine del giorno n. 762 presentato dai Consiglieri Artesio, Boeti, Cerutti, Dell'Utri, Pentenero e Tentoni, inerente a "Malattie non riconosciute: sensibilità chimica multipla, sindrome da affaticamento cronico, fibromialgia".
Tratteremo per primo il punto delle nomine, anche per questioni tecniche perché dobbiamo proclamare l'esito della votazione in corso di seduta.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Infine, il Consigliere Boeti, che mi pare non sia presente in Aula aveva chiesto, relativamente alla proposta di legge n. 146 rinviata in aula, di rinviarla in Commissione. La metteremo all'o.d.g. del prossimo Consiglio e la rinvieremo in Commissione.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 9 luglio 2013.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 16 luglio 2013.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Cota.
Il numero legale è 30.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 16 luglio 2013 ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 ("Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte") n. 1 deliberazione del 28 marzo 2013, n. 1 deliberazione dell'8 aprile 2013, n. 13 deliberazioni del 3 giugno 2013.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Mi riferivano che il collega Gariglio ha chiesto di inserire l'ordine del giorno del PD...



PRESIDENTE

Tutti gli ordini del giorno sono iscritti, ovviamente.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 258 "Museo regionale di Scienze Naturali" Comitato Scientifico - designazione di 3 membri di cui 1 di minoranza

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 260 Azienda Speciale CCIAA di Torino - "Torino Incontra" - Collegio dei Revisori dei conti - designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente


PRESIDENTE

Ricordo che tra i nominativi dove c'è tra parentesi "effettivo" vuol dire che hanno presentato l'autocandidatura solo per l'effettivo.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 262 Azienda Speciale CCIAA di Torino "Laboratorio Chimico" - Collegio dei Revisori dei conti - designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 263 "Agenzia Piemonte Lavoro" - Collegio dei Revisori dei conti - designazione di 3 membri effettivi di cui 1 su indicazione dell'Unione Province Piemontesi (UPP) assicurando la rappresentanza della minoranza e 2 membri supplenti di cui 1 indicato dall'Unione Province Piemontesi (UPP)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 257 "Collegio - Convitto Municipale Trevisio di Casale" - (articolo 12 bis, Statuto dell'Ente) - Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di 1 Revisore

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 264 "Collegio - Convitto Municipale Trevisio di Casale" - (articolo 2, Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - nomina di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 282 Fondazione CRT Cassa di Risparmio di Torino - Consiglio di Indirizzo - Designazione di una terna, nel cui ambito il Consiglio di Indirizzo della Fondazione provvederà a nominare un Consigliere (sostituzione del signor Maurizio Delfino)


PRESIDENTE

Scheda 7: qui dobbiamo procedere alla designazione di una terna.
Anche in questo caso, trattandosi di tre nominativi, uno è di spettanza delle opposizioni, che a norma di Regolamento dovranno esprimere la loro designazione, in sostituzione del signor Maurizio Delfino, che era stato nominato attraverso il Consiglio rappresentante della Regione nella Fondazione; poi è stato nominato nel Consiglio d'Amministrazione e pertanto la Regione, attraverso il Consiglio, si trova nella condizione di nominare un nuovo rappresentante nel Consiglio di indirizzo.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 281 "Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna" (Articolo 3, legge regionale n. 46/1986 e s.m.) - Nomina di 1 membro in sostituzione della signora Samanta Tiziana Ranzato (dimissioaria)


PRESIDENTE

Scheda 8: dobbiamo procedere all'elezione di un membro in sostituzione della signora Samanta Tiziana Ranzato, dimissionaria. Questa nomina appartiene alla maggioranza, in quanto nell'elezione originaria la dimissionaria era stata eletta in rappresentanza della maggioranza consiliare.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 280 "Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna" (Articolo 3, legge regionale n. 46/1986 e s.m.) Nomina di 1 membro in sostituzione della signora Silvana Bartoli (minoranza)


PRESIDENTE

Scheda 9: questa volta dobbiamo nominare 1 membro in sostituzione della signora Silvana Bartoli, anch'essa dimissionaria. In questo caso, invece, è un'elezione riservata alla minoranza, in quanto la signora Silvana Bartoli nella votazione originaria dell'intero organismo era stata eletta in rappresentanza della minoranza consiliare.



PRESIDENTE

Pertanto, chiedo alle opposizioni se vogliono procedere ad esprimere la designazione riguardo al Comitato scientifico del Museo Regionale di Scienze Naturali.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Indichiamo Fasolo Aldo.



PRESIDENTE

Mi rivolgo sempre alle opposizioni. Agenzia Piemonte Lavoro: qui si tratta di esprimere una designazione per un effettivo e un supplente del Collegio dei revisori.



RESCHIGNA Aldo

Genta Giandomenico.



PRESIDENTE

Su questa nomina quindi la maggioranza deve procedere a votare un effettivo e due supplenti (l'altro effettivo e l'altro supplente sarà dell'UPB).
Scheda 7. Consigliere Reschigna?



RESCHIGNA Aldo

Riu Mario Antonio.



PRESIDENTE

Scheda 9.



RESCHIGNA Aldo

In sostituzione della signora Silvana Bartoli, la signora Basso Maria Teresa.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste di interventi.
Procediamo alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Ponso, Novero e Comba.
Prego il Consigliere Segretario Leardi di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Leardi effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata. Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame ordine del giorno n. 1023 presentato dai Consiglieri Boeti, Cerutti, Oliva, Reschigna, Buquicchio e Pentenero, inerente a "Disattivazione del punto nascita dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola" ordine del giorno n. 1025 presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco, Cantore, Costa, Motta Massimiliano e Spagnuolo, inerente a "Richiesta di rivalutazione della chiusura del punto nascite dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola"; ordine del giorno n. 1026 presentato dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Punto nascite Ospedale di Carmagnola" ordine del giorno n. 1040 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Chiusura del punto nascite di Carmagnola: un errore"


PRESIDENTE

A questo punto, possiamo procedere proseguendo l'esame degli ordini del giorno relativi al punto nascita dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Intanto mi rifiuto di intervenire e lo voglio motivare, in quanto non è stata la prima volta e mi auguro possa essere l'ultima. Non capisco come si possa chiudere una seduta in anticipo, essendo io l'ultimo iscritto a parlare.
inconcepibile! Grazie.



PRESIDENTE

Mi dispiace, non presiedevo io l'aula, ma è un dettaglio. C'era stata una serie di repliche. Mi sono scusato in apertura. Ovviamente, cercheremo di stare più attenti.
Prego, Consigliere Cursio.



CURSIO Luigi

Presidente, però desidero sapere la ragione. Ho detto che gradirei sapere la ragione, non essendo stata la prima volta.
Grazie.



PRESIDENTE

Era stata data la parola ai Consiglieri Boeti, Montaruli, Buquicchio e Bono per la replica. Esaurito il tempo, chi presiedeva l'Aula ha chiuso i lavori. Mi sono scusato con lei, le ho dato la possibilità di intervenire e le ho detto che staremo più attenti. Non ho nulla da aggiungere. Se poi in separata sede vuole che approfondiamo ulteriormente il tema, certamente per un atto di cortesia, ma non solo per questo, sono ampiamente disponibile a farlo.
La discussione generale era stata chiusa.
Era stato dimenticato l'intervento del collega Cursio, con il quale mi sono scusato: non presiedevo io, ma è un dettaglio e me ne assumo la responsabilità. Gli abbiamo dato la responsabilità di intervenire. Ad oggi ha detto le sue ragioni, che abbiamo ascoltato, e mi sono impegnato anche con il collega Cursio.
Adesso dobbiamo procedere con il parere dell'Assessore e poi c'è la possibilità della facoltà di replica dei colleghi Boeti, Montaruli Buquicchio e Bono.
Vi ricordo che sono le 15.47.
Prego, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
La mia replica ripercorre quanto ho cercato di dire in precedenza durante l'audizione della delegazione ricevuta dal Consiglio regionale alle ore 13.
Devo anche comunicare ai colleghi Consiglieri che nel frattempo rispetto a quando sono stati presentati gli ordini del giorno di cui stiamo trattando, da parte mia ci sono stati parecchi incontri, sia con i responsabili dell'ASL, ad iniziare dal Direttore Generale, sia con la rappresentanza dei Sindaci, organismo titolato a dialogare con le Istituzioni in rappresentanza dei Comuni facenti capo all'ASL TO5.
In sostanza, in questi incontri sono state ripercorse le motivazioni che sono alla base di una deliberazione articolata e complessa qual è la delibera del 14 marzo 2013.
Nello specifico, si dovevano chiarire due cose: primo, i presupposti e gli obiettivi della deliberazione riguardante il settore dei punti nascita secondo, la predisposizione, da parte della direzione dell'ASL, di tutte quelle che erano le necessarie disposizioni per fronteggiare una situazione che andava cambiando, in ordine al contatto con le donne gravide fine ad una determinata data, che è stata fissata, dopo la quale ovviamente avrebbero dovuto riferirsi ad altri servizi regionali, disimpegnati dalla stessa ASL o, al limite, a scelta delle interessate dall'ASL confinante.
In più, si trattava di stabilire la data di inizio di questo cambiamento, che nel frattempo è avvenuto il 7 luglio.
Successivamente alla presentazione degli ordini del giorno, che probabilmente erano stati elaborati subito all'inizio della vicenda e delle prese di posizione in sede locale, è stato presentato un ricorso al TAR nel quale si chiedeva al TAR stesso un provvedimento, un'ordinanza di sospensiva della deliberazione, per quanto riguarda il punto specifico.
Sotto questo profilo, il TAR non ha accolto la sospensiva, demandando la trattazione ad una successiva seduta, se non sbaglio nei primi mesi dell'anno prossimo.
Questo è il quadro nel quale ci stiamo muovendo.
Colgo l'occasione per sottolineare che, come ho detto prima, siamo di fronte ad una deliberazione complessa, che ha degli obiettivi di ridisegnare la nostra rete ospedaliere e, in modo particolare, la rete di particolari servizi delicati e significativi come i punti nascita.
Non è il caso di ricordare ai colleghi - lo abbiamo già fatto in Commissione - l'accordo nazionale, non a caso stipulato tra Stato-Regione ed Enti locali nel 2010 e che prevedeva, insieme a tutta una serie di altri obiettivi, sui mille parti il limite minimo, salvo deroghe, di riferimento per i punti nascita da organizzare.
Naturalmente questo non vuol dire - l'ho già detto anche durante il breve intervento a seguito dell'audizione - che non vi è alcuna recriminazione da fare nei confronti degli operatori dei reparti ospedalieri che, per ragioni di programmazione sanitaria complessiva, vanno ad essere accorpati o vanno ad essere riorganizzati. Questo è il normale evolversi delle situazioni, in una sanità pubblica che sta cercando di trovare un equilibrio e una dimensione sostenibile, sia dal lato dell'efficienza, sia dal lato della professionalità, sia anche dal lato economico, non ultimo.
Naturalmente tutti questi aspetti aprono discussioni notevoli e io ovviamente, in questa sede non posso che ribadire le documentazioni scritte di cui disponiamo.
Ho preso atto anche durante l'audizione che è sempre opportuno mantenersi aggiornati sull'evolversi di quelli che sono i parametri di riferimento e questa, ovviamente, è una modalità di lavoro nostra.
Ci sono degli indicatori che devono essere presentati dalla Giunta non solo alla Regione, al Consiglio. Sapete che siamo una Regione osservata al Tavolo di controllo.
Mi auguro che dalla diffida del disavanzo oggi si esca al Tavolo nazionale. C'era questa verifica, ma probabilmente i programmi operativi sono talmente articolati che, comunque, bisognerà attuarli in modo impegnativo su tutti i fronti.
Quindi, credo di avere riferito dei fatti importanti rispetto al momento della presentazione dei documenti.
Il primo è che il punto nascita è stato disattivato; il secondo è che il ricorso al TAR non ha avuto esito sotto il profilo della sospensiva; in terzo luogo, sono stati predisposti tutti quelli che possono essere umanamente e organizzativamente possibili gli avvisi e i contatti con le signore gravide che facevano riferimento al sistema Carmagnola.
Naturalmente non mancheremo, sotto questo profilo, e parlo anche a nome della Direzione da me stimolata, di mantenere tutta l'attenzione necessaria perché in questo, come in altri casi dove ci sono cambiamenti - al di là di quelli che possono essere momenti di incertezza nelle fasi iniziali - non ci sia nessun peggioramento di servizio.
Anche perché è chiaro che questi obiettivi di concentrazione dei punti nascita sono giustificati a monte non dal sottoscritto, ma dalle competenti sedi di valutazione tecnico-scientifica, proprio per la predisposizione di tutti i sistemi di garanzia e di attenzione sia alla salute della madre che alla salute del nascituro.
Quindi, do un giudizio negativo nei confronti degli ordini del giorno che chiedono una sospensiva o comunque una riapertura, visti i fatti che sono già avvenuti. Se ho letto bene l'ordine del giorno firmato da alcuni colleghi di maggioranza, visto che gli approfondimenti e le attenzioni che venivano richieste sono state attuate - assicuro che su questa vicenda verrà mantenuta la massima attenzione, come anche estrema ratio sulla conclusione del dibattito al TAR, che è ancora in pregiudicato - credo che anche questo atto di indirizzo non debba essere accolto da parte mia.
Devo dire che le soluzioni assembleari non competono a me, competono ai Gruppi, ma ritengo che su questa vicenda si parte dal presupposto di approvare la deliberazione del 14 marzo nel suo complesso, che è una delibera di riorganizzazione, con il significato che ha.
Per il resto, se non sono stato chiaro lo ripeto ancora una volta: il giudizio è negativo sugli ordini del giorno dei vari Gruppi dell'opposizione e sollecitazione per quanto riguarda l'ordine del giorno della maggioranza, nel senso che prima ho detto.
Da parte mia lo ritengo non più necessario, in quanto, anche in un rapporto fiduciario di maggioranza, posso assicurare che la richiesta di attenzione e di verifica è stata messa in atto in quest'ultimo mese e ha avuto dei momenti ufficiali di contatto con i Sindaci rappresentativi del territorio.
Quindi, confermo l'ulteriore attenzione che umanamente mi potrà essere consentita. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Non ho capito bene una cosa, Assessore, e di questo chiedo scusa. Da un breve colloquio informale con lei avevo capito che questa questione potesse tornare in Commissione con il suo assenso.
Dato che non l'ho sentito dire in maniera esplicita, volevo sapere se ho perso qualche passaggio, oppure se non è così.



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Per quanto mi riguarda, non sono io che devo decidere se un documento debba andare o meno in Commissione. Ho detto che la soluzione è assembleare.
In questa sede e in questa formulazione, lo ritengo superato. Se poi come tutte le problematiche, si vogliono mandare in Commissione (ne abbiamo già diverse), su questo non ho difficoltà a confrontarmi. Però, dato che gli ordini del giorno che vengono presentati possono trovare una soluzione in questa sede, il mio invito è di non votarlo.
Dato che parlo alla maggioranza, l'ideale sarebbe ritirarlo. Se poi si vuole approfondire ancora di più la tematica, si può anche andare in Commissione, ma questa decisione la demando ai Capigruppo di maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Motta Massimiliano; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Chiederei se fosse possibile proporre all'Aula una sospensione di dieci minuti.



PRESIDENTE

Prima delle repliche o prima della votazione? Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Mi permettevo di consigliare di ascoltare prima le repliche e poi, al limite, si fa la sospensione anche in modo più fruttuoso.



PRESIDENTE

Quindi, procediamo con le tre repliche e poi sospendiamo prima della votazione.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Assessore, ho grande simpatia e stima per lei, però devo dire che probabilmente per colpa mia, lei ha parlato ma ho capito quello che sto per dirle: lei si fa forte della pronuncia del TAR, in termini e in punto sospensiva, e ritiene di avere assolto a quanto di sua competenza, poiché è stata data - secondo lei - un'informativa sufficiente, tramite l'iter che lei ha enunciato alle pazienti.
Ritengo che avrebbe fatto bene a non citare minimamente la pronuncia del TAR, perché - come sappiamo - il diniego in punto sospensiva da parte del TAR attiene esclusivamente, come dice la parola stessa, a motivi di carattere giuridico, che non entra minimamente nel merito.
Poiché oggi, così come abbiamo fatto ieri e continueremo a fare nei prossimi giorni, parliamo di questioni che attengono al merito, ritengo che il TAR, con la sua decisione in punto sospensiva abbia nulla a che vedere.
Con il nostro ordine del giorno si chiede di sospendere (sarebbe stato elegante, da parte sua, farlo, in una situazione del genere) la disattivazione del punto nascite dell'ospedale San Lorenzo di Carmagnola.
Come ho già detto, è un problema che stiamo affrontando relativamente a Carmagnola, ma riguarda molti altri punti nascite.
Sino a quando, si chiede nel nostro ordine del giorno? Sinché l'ASL di riferimento non informi in modo compiuto e puntuale la Commissione competente, in merito ai punti da noi analizzati nell'intervento della seduta scorsa, affinché si possa avere un programma dettagliato per garantire la continuità assistenziale, da una parte, e per salvaguardare il personale in servizio presso il punto nascite, dall'altra.
Poiché ritengo che, in una fase di attuazione di riforma così incoerente, così confusionaria, alcun nocumento sarebbe potuto avvenire in seguito ad una temporanea sospensione, continuo a rivolgerle l'invito affinché possa cambiare opinione riguardo al parere espresso e possa, prima del voto, esprimerne uno più positivo e - direi - prudente, ai fini delle valutazioni che sono squisitamente di carattere politico e che attengono al merito.
Come lei ha detto, i dettami di legge cui si dovrebbe fare riferimento i parametri, possono essere derogati al parere insindacabile della Giunta.
quel parere insindacabile della Giunta che noi invochiamo, chiedendo che sia rivisto e che lei cambi atteggiamento su una questione che - ripeto alcun nocumento può portare ad una riforma che è già nata male e che sta proseguendo ancora peggio.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, anche perché, non essendo prevista una replica dell'Assessore, non si può aprire un dibattito. Questo è avvenuto e forse sarebbe dovuto avvenire ancor meglio - Assessore - nelle sedute di Commissione.
Con l'ordine del giorno intendo sollecitare nuovamente l'Assessore, ed eventualmente la direzione dell'Assessorato, a prendere in considerazione le parole, le corrette parole, contenute nel documento della Conferenza Stato-Regioni.
La settimana scorsa le ho rivolto due precise domande, poi purtroppo è passato del tempo, magari ha perso gli appunti, in ogni caso non ho ricevuto risposta.
Pertanto, gliele rinovello oggi, anche se probabilmente, quasi sicuramente, non mi risponderà; non so se il tema sarà rinviato in Commissione, ma, in ogni caso, si avvia verso la morte per mancanza di confronto e dialogo.
Il primo punto è il seguente: a quale documento in cui si dice che i parti devono essere tassativamente mille in un anno fa riferimento l'Assessorato? Questo è il primo punto.
Ho già avuto modo di mostrarle - basta leggere, quindi ci arrivo anch'io; a maggior ragione lei, che è molto più bravo ed ha molta più esperienza di me - il documento della Conferenza Stato-Regioni. Si dice che c'è l'obiettivo di ridurre progressivamente i punti nascita che sono al di sotto dei mille parti l'anno, ma non si dice assolutamente che c'è l'obiettivo di arrivare a mille o che le deroghe sono solo in caso di problematiche territoriali legate a difficoltà di spostamento con il trasporto assistito materno o altri tipi d'interventi anche sul neonato.
Il secondo punto è il dato qualitativo nel documento, Assessore.
L'obiettivo reale del documento non è quello di chiudere i punti nascita che hanno meno di mille parti, anche perché non se ne capirebbe il motivo.
L'obiettivo del documento, Assessore, è quello di ridurre il numero spropositato dei tagli cesari che avvengono in Italia. Nel 2011 sono stati oltre 220 mila (è l'ultimo dato che sono riuscito a trovare), con un aumento molto forte a partire dagli anni '80, dove si era addirittura sotto la media europea e si è arrivati assolutamente oltre la media.
Il Piemonte non è da meno, avendo una media del 30% circa di tagli cesari.
Pertanto, più è alto il numero dei tagli cesari - e chiudo, Assessore perché più si è sintetici più si riesce a mantenere l'attenzione degli astanti - più ci sono rischi per madri e figli, maggiore è la spesa, perch il DRG di un parto cesareo è più alto rispetto ad un parto fisiologico naturale.
Inoltre, bisognerebbe dimostrare, caso per caso, che il punto nascite che ha un numero inferiore di parti è meno sicuro di quello che ne ha di più. Questo è da provarsi, lo dice lo stesso documento della Conferenza Stato-Regioni: generalmente i punti nascita piccoli hanno meno parti (ne hanno sotto i 500) e ricorrono maggiormente ai tagli cesari, pertanto hanno più problematiche.
Non è il caso del punto nascite di Carmagnola, dove i dati parlano chiaro: 25% i tagli cesari contro il 35% del reparto universitario del Sant'Anna, quindi non c'è questa correlazione.
Su questi due punti che ho evidenziato, chiedo possa chiarirci, anche con l'aiuto della Direzione e con i funzionari dell'Assessorato (immagino che come il precedente Assessore Monferino lei non abbia esperienza in materia sanitaria, e proprio per questo evidentemente è stato scelto dal Presidente Cota come Assessore alla sanità), quali sono questi due punti riguardanti i cesarei e il numero di parti che fanno propendere, non solo per il punto nascite di Carmagnola, di cui stiamo discutendo oggi (questa discussione l'abbiamo fatta per tutti gli altri punti nascita), ma anche per la revisione dei punti nascita, della rete dei percorsi nascita in Piemonte.
Questo è un dato fondamentale. Non possiamo accettare che si facciano dei tagli che comporteranno un aumento di spesa e che comporteranno molta meno offerta a livello locale di servizi importanti come quello di un punto nascite, senza aver risolto nulla, anzi rischiando di spendere di più e privilegiando i punti nascite che realizzano più tagli cesari.
Su questo, spero veramente di ricevere quanto prima, dall'Assessorato se non da lei - Assessore Cavallera - una risposta. Se possibile anche oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Non credo che questi ordini del giorno debbano ritornare in Commissione, perché è una storia che ha già visto molti capitoli e anche molti protagonisti: la Direttrice Briccarello, che lo chiude e poi con una festa di inaugurazione, com'è stato ricordato, lo reinaugura; il Presidente Cota, che per ben due volte (una volta alla festa di inaugurazione e un'altra volta alla festa della Lega Nord a Carmagnola), su sollecitazione dei cittadini, che gli contestavano l'errore commesso rispetto al conteggio dei nati, rispondeva: "Se le cose stanno così, state tranquilli che il reparto non chiuderà. Se registrate più di 500 parti non ci sono dubbi sul fatto che il reparto potrà continuare ad esistere". Il Consiglio comunale aperto...



(Brusìo in aula)



BOETI Antonino

Presidente, però mi riesce difficile intervenire! È già penoso...



PRESIDENTE

Ha ragione, mi scusi, ma devo fare due lavori in uno!



BOETI Antonino

Dicevo, il Consiglio comunale aperto, a cui hanno partecipato molti Consiglieri di maggioranza e che a otto mani (più o meno eravamo sei o sette) hanno scritto un documento da inviare all'Assessore che prevedeva la necessità di un dialogo.
Mi pare che l'ordine del giorno che hanno presentato i Consiglieri di maggioranza non aggiunga niente a quella serata, ribadisce la necessità di riprendere il dialogo.
Direi che questa storia può finire qui se questa l'Assessore ritiene che non ci sia più la possibilità di riaprire quel punto nascita.
Però l'Assessore non dovrebbe utilizzare la questione dei mille parti perché, come ripeto, ci sono molti punti nascita e reparti di ostetricia che registrano meno nascite: l'ospedale di Susa, del quale conosciamo le vicende sulle quali non voglio tornare, ha registrato 90 parti in sei mesi.
90 parti! L'Ospedale di Chieri 739.
Se l'Assessore vuole chiudere l'Ostetricia di Carmagnola utilizzi un argomento diverso, perché quello dei 1.000 parti non è sostenibile.
Altrimenti, coerentemente, dovrebbe chiudere tutti i reparti che oggi in Piemonte fanno meno di mille parti.
Termino perché non voglio dilungarmi oltre.
Noi del Partito Democratico abbiamo seguito questa vicenda fin dall'inizio e consideriamo un errore marchiano quello che la Giunta regionale sta portando a compimento.
un errore, perché non si chiudono i reparti che funzionano indipendentemente dai dieci in più o dieci in meno (e in questo caso i dieci sono in più, e non in meno!), perché i servizi di qualità devono continuare ad essere garantiti, perché i cittadini hanno bisogno di stabilità rispetto ai servizi che vengono loro offerti e perché il sistema sanitario non può essere una qualcosa che oggi c'è, domani non c'è dopodomani viene chiuso, dopodomani ancora lo reinauguriamo con una festa in cortile.
Sta commettendo un errore, Assessore Cavallera. Mi spiace non abbiate voluto riaffrontare questo argomento, non solo con i cittadini, ma anche con noi.
Si chiude qui con la votazione degli ordini del giorno un pezzo di sistema sanitario piemontese che funzionava. Credo che ne risponderete politicamente ai cittadini fra un anno e mezzo.



PRESIDENTE

stata avanzata una richiesta di sospensione e una di rinvio in Commissione degli ordini del giorno.
Inizierei con l'accordare una sospensione di dieci minuti.
I nostri lavori inizieranno inesorabilmente alle ore 16.26 (devo avere qualche minuto per la comunicazione dell'esito delle votazioni, così come previsto da Regolamento).
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.16 riprende alle ore 16.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Se l'Aula acconsente, proroghiamo i nostri lavori di un quarto d'ora perché abbiamo la necessità di qualche minuto per la proclamazione degli eletti, posto che i lavori di spoglio sono più lunghi del previsto.
I nostri lavori sono nuovamente sospesi e termineranno alle ore 16.45 circa. Invito coloro che avevano richiesto la sospensione di rientrare in Aula.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.30 riprende alle ore 16.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte del Consigliere Pedrale, di rinvio in Commissione dell'ordine del giorno n. 1025 presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco, Cantore, Costa, Motta Massimiliano e Spagnuolo, inerente a "Richiesta di rivalutazione della chiusura del punto nascite dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Sentita la relazione dell'Assessore Cavallera e dopo un confronto all'interno della maggioranza, riteniamo utile un approfondimento e un'ulteriore verifica sull'evoluzione della situazione, con un margine di tempo adeguato.
Riteniamo dunque necessario un approfondimento in Commissione consiliare relativamente all'ordine del giorno presentato dal nostro Gruppo e dal Gruppo Fratelli d'Italia.



PRESIDENTE

Per quanto attiene, invece, gli altri ordini del giorno? Lei propone il rinvio in Commissione di tutto il pacchetto degli ordini del giorno?



PEDRALE Luca

No, solo del nostro.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 1023 presentato dal Consigliere Boeti, si può votare?



PRESIDENTE

BOETI Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì.



PRESIDENTE

Relativamente all'ordine del giorno n. 1025, presentato dalla Consigliera Montaruli, si chiede il rinvio in Commissione.
L'ordine del giorno n. 1026 presentato dal Consigliere Buquicchio si può votare?



PRESIDENTE

BUQUICCHIO Andrea (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì.



PRESIDENTE

Così come si può votare l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Bono.
Dunque, si richiede il rinvio in Commissione soltanto di un ordine del giorno, il n. 1025.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Credo che la politica possa comportarsi in tanti modi, iniziando con l'assumersi la responsabilità di dire che, nonostante le sensibilità che alcuni Consiglieri della maggioranza hanno espresso attorno ad un tema, ci sono ragioni di stato che impongono l'assunzione di alcune decisioni.
Credo che in quest'Aula la politica possa anche esprimersi in termini di autorevolezza: il Consiglio regionale è un organo diverso e separato dalla Giunta e in materia di sanità abbiamo visto da parte della Giunta regionale...



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



RESCHIGNA Aldo

Mi lasci terminare, Presidente.



PRESIDENTE

Sì, però pensavo che...



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi, Presidente, ho atteso pazientemente che la maggioranza facesse le sue cose, adesso abbia pazienza due minuti, non impiegherò di più.



PRESIDENTE

Prego, prego.



RESCHIGNA Aldo

In questo Consiglio regionale credo che la politica debba anche assumersi la responsabilità di esprimere, attraverso atti di indirizzo qual è l'opinione che il Consiglio regionale ha attorno ad alcuni temi.
La scelta di dire, dopo settimane, che bisogna approfondire il tema, è una grande presa in giro che non fa onore a nessuno dei componenti che accettano e subiscono una tale decisione.
Perché si può votare a favore, si può votare contro, ma rinviare in Commissione per settimane significa tendere ad annacquare il problema. Lo abbiamo visto sulle emodinamiche, adesso lo vediamo su Carmagnola.
Voi avete il dovere di assumervi le vostre responsabilità e non è nascondendo le vostre responsabilità che rendete un servizio al Piemonte.



PRESIDENTE

A norma di Regolamento, intendo l'intervento del Presidente Reschigna come intervento contro la richiesta di rinvio in Commissione dell'ordine del giorno n. 1025.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Stavo per chiederle se lo intende uno pro e uno contro, per cui è impedita la dichiarazione di voto, o se si può intervenire.



PRESIDENTE

La dichiarazione di voto è stata abolita nella VIII Legislatura, quando avete redatto il nuovo Regolamento.



BURZI Angelo

Allora scelga lei il motivo, purché non sia per fatto personale.



PRESIDENTE

Se ha qualcosa da dire, ne ha facoltà. Prego.



BURZI Angelo

Sì, ho qualcosa da dire, nel senso che ritengo che chi, come noi, ha votato a suo tempo il Piano Socio Sanitario obtorto collo, con difficoltà ma lo ha votato per fiducia politica, che ci era stata esplicitamente chiesta; per chi, come noi, ha più volte detto che le cose una volta votate vanno da essere applicate, ritengo che sia tempo che quest'Aula aiuti la Giunta ad applicare le cose che sono diventate leggi. E quindi, come tali noi siamo favorevoli ad una immediata discussione di questo e di altri temi che attengono l'applicazione del PSSR.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Procediamo con la votazione della proposta di rinvio in IV Commissione dell'ordine del giorno n. 1025, di cui è prima firmataria la collega Montaruli, avanzata dal Consigliere Pedrale Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione.
Il Consiglio non approva.
Pertanto, provvederemo a votare per ultimo anche questo ordine del giorno.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame ordine del giorno n. 1023 presentato dai Consiglieri Boeti, Cerutti, Oliva, Reschigna, Buquicchio e Pentenero, inerente a "Disattivazione del punto nascita dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola" ordine del giorno n. 1025 presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco, Cantore, Costa, Motta Massimiliano e Spagnuolo, inerente a "Richiesta di rivalutazione della chiusura del punto nascite dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola"; ordine del giorno n. 1026 presentato dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Punto nascite Ospedale di Carmagnola" ordine del giorno n. 1040 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Chiusura del punto nascite di Carmagnola: un errore" (seguito)


PRESIDENTE

A questo punto, dobbiamo procedere con la votazione degli atti di indirizzo relativi alla chiusura del punto nascita di Carmagnola.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1023, sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola è una Struttura Complessa di assoluta eccellenza nell'ambito del sistema sanitario regionale. Presso tale reparto, considerato un punto di riferimento per quanto riguarda il territorio della provincia di Torino oltre all'attività di Degenza ordinaria, di Day Surgery, di Day Hospital Diagnostico o Terapeutico, si svolgono anche attività di Pronto Soccorso ostetrico, ambulatorio ecografico-ostetrico, ambulatorio ecografico ginecologico, ambulatorio di patologia cervico-vaginale, ambulatorio di senologia, ambulatorio di monitoraggio gravidanza a termine presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Carmagnola vengono effettuati 650 parti all'anno, numeri che assicurano la sussistenza di standard assolutamente adeguati da parte della struttura. D'altro canto l'Ospedale San Lorenzo serve un bacino di utenza di dimensioni considerevoli: 60 mila persone distribuite nel raggio di oltre 100 chilometri considerato che la Giunta regionale ha stabilito la chiusura del reparto carmagnolese nell'ambito del riordino della rete ospedaliera deciso con la Delibera di Giunta regionale n. 6-5519 del 14 marzo 2013 'Programmazione sanitaria regionale. Interventi di revisione della rete ospedaliera piemontese, in applicazione della DCR n. 167-14087 del 03.04.2012' che, all'allegato A pagina 17, per quanto riguarda l'ospedale di Carmagnola indica: 'Disattivazione del punto nascita' entro il 30 giugno 2013 il comune di Carmagnola ha già presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro la sopraccitata disposizione della DGR n. 6 5519 sottolineando l'efficienza del reparto stesso, considerato tra i più sicuri dell' intera ASL T05 constatato che come sottolineato recentemente dallo stesso TAR del Piemonte in occasione dell'emanazione di alcune Ordinanze di sospensione, riferite ad altri punti salienti della stessa DGR n. 6-5519 del 14 marzo 2013, la Regione avrebbe dovuto, previamente all'emanazione della Delibera, vagliare in modo più approfondito i dati economici e sanitari connessi alla revisione della rete ospedaliera rilevato che come sottolineato anche dall'amministrazione carmagnolese e dai cittadini in occasione delle pubbliche manifestazioni di protesta organizzate contro la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia è mancata da parte della Regione la necessaria concertazione e coinvolgimento con la comunità locale, a tutela e salvaguardia del diritto stesso dei cittadini alla salute e ad un rapido accesso ai servizi sanitari impegna la Giunta regionale a sospendere quanto disposto dalla Delibera di Giunta regionale n. 6-5519 del 14 marzo 2013 per quanto concerne la disattivazione del punto nascita dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola prevedendo, nell'ambito della revisione della rete ospedaliera regionale, l'attivazione di un percorso di maggiore concertazione e coinvolgimento della comunità locale e delle amministrazioni interessate." Il Consiglio non approva.
Se non vi sono richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1026, sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario, il cui testo recita: "Premesso che l'Articolo 32 della Costituzione italiana prevede come 'la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti' la legge 833/78 prevede l'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale.
Quest'ultima nei suoi principi indica come: '...Il servizio sanitario nazionale è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione" ed inoltre "L'attuazione del servizio sanitario nazionale compete allo Stato, alle regioni e agli enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei cittadini' considerato che la Regione Piemonte, in data 29 luglio del 2010, ha siglato con il Ministero della Salute e con il Ministero dell'Economia e delle Finanze il Piano di rientro di riqualificazione e riorganizzazione e di individuazione degli interventi per il perseguimento dell'equilibrio economico ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 con Deliberazione di Giunta regionale n, 44-1615 il 28 febbraio 2011 è stato adottato l'addendum al Piano di rientro e al programma attuativo commi da 93 a 97, della legge 23 dicembre 2009 n. 191 considerato inoltre che con la Deliberazione della Giunta Regionale 14 marzo 2013 n. 6-5519 ('Programmazione sanitaria regionale. Interventi di revisione della rete ospedaliera piemontese, in applicazione della DCR n. 167-14087 del 03.04.2012 (PSSR 2012-2015)') è stato approvato il programma di revisione della rete ospedaliera regionale la delibera sopra citata, evidenzia la disattivazione di 8 punti nascita sul territorio regionale (Cuorgnè, Carmagnola, Susa, Borgosesia Domodossola, Bra, Tortona, Acqui Terme) che non raggiungono i 500 parti/anno rilevato che il punto nascite del nosocomio di Carmagnola ha, nel corso degli ultimi anni, sempre superato la quota minima indicata nella delibera n. 6-5519 per il mantenimento della struttura (nel 2012 si sono registrati 583 parti) tranne che nel 2011 in quanto il reparto è stato chiuso tre mesi 'per esigenze economiche' il punto nascite del nosocomio di Carmagnola è considerato un'eccellenza che ha ottenuto negli anni importanti risorse per effettuare investimenti ed ammodernamenti delle attrezzature il punto nascite del nosocomio di Carmagnola viene utilizzato non solo dalle gestanti del Comune ma anche da gestanti dei Comuni limitrofi (Lombriasco, Casalgrasso, Pancalieri, Virle, Osasio, Piobesi Torinese Vinovo, Carignano, Villastellone, Santena, Racconigi, Caramagna, Ceresole d'Alba, etc) nonché da alcune pazienti di Torino valutato che la DCR n. 167-14087 del 3 aprile 2012, recante il Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2015, nella parte in cui (Allegato al PSSR, 'I progetti speciali di salute', capo 5.1.5, p. 138 e ss.) prevede 'la realizzazione di una rete delle neonatologie tale da garantire una dimensione adeguata dei centri nascite tramite l'accorpamento graduale dei centri di piccole dimensioni in modo da costituire solamente centri con almeno 1000 nati l'anno. La possibilità di punti nascita con numerosità inferiore (e comunque non inferiore a 500 parti/anno) potrà essere prevista solo sulla base di motivate valutazioni per aree geografiche particolarmente disagiate con rilevanti difficoltà di attivazione del Servizio di Trasporto Assistito Materno (STAM)' il documento 'Regione Piemonte, programmi operativi per il triennio 2013 2015' prevede: la presentazione al Tavolo tecnico di interventi legislativi che consentano il perseguimento degli obiettivi di fondo previsti dall'Addendum ai Piano di rientro 2010-2012, attraverso modalità e strumenti organizzativi diversi da quelli individuati dalla legge regionale 28/03/2012 n. 3 e dal punto 2 dell'allegato B alla DCR n. 167-14087 del 3/04/2012. anche in questo caso, condivisi dallo Stato e dalle Regioni negli Accordi e nelle Intese istituzionali.'.
si impegna Il Presidente della Giunta e gli assessori competenti a pronunciarsi affinché: venga sospesa la disattivazione del punto nascite dell'ospedale San Lorenzo di Carmagnola, disposta dalla DGR 14 marzo 2013, n. 6-5519, sino a quando l'ASL competente, a seguito dell'approvazione del documento 'Regione Piemonte, Programmi operativi per il triennio 2013 - 2015' presso la commissione consigliare competente, non presenti all'Assessorato alla Sanità un programma dettagliato per garantire la continuità assistenziale dei servizi tra il territorio dell'area interessata e gli ospedali coinvolti nel piano di rivisitazione della rete di neonatologia e dei punti nascita, nonché un piano dettagliato che salvaguardi il personale in servizio presso il punto nascite di Carmagnola".
Il Consiglio non approva.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1040, sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario, il cui testo recita: "Premesso che: nel PSSR 2012-2015 e nella DGR 6-5519 del 14 marzo 2013, 'Interventi di revisione della rete ospedaliera piemontese, in applicazione del PSSR 2012 2015' si dichiara di recepire il documento della Conferenza Stato-Regioni 2010 concernente 'Linee di indirizzo per la promozione ed il. miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo' con la previsione di realizzare una rete di neonatologie tale da garantire la presenza di punti nascita che effettuino, a regime, almeno 1000 parti/anno. La possibilità di punti nascita con numerosità Inferiore (e comunque non Inferiore a 500 parti/anno) viene prevista solo sulla base di motivate valutazioni per aree geografiche particolarmente disagiate con rilevanti difficoltà di attivazione del Servizio di Trasporto Materno Assistito (STAM).
In detto documento della Conferenza Stato Regioni come primo punto si dichiara l'obiettivo di 'razionalizzazione/riduzione progressiva del punti nascita con numero di parti inferiore a 1000/anno'. Infatti 'in Italia, nel 2008, sono stati effettuati circa 220.000 Interventi di taglio cesareo, con un costo umano ed economico non trascurabile: il rischio di morte materna è infatti di 3-5 volte superiore rispetto al parto vaginale e la morbosità puerperale è 10-15 volte superiore; 1 punti nascita con un numero di parti Inferiori a 500, privi di una copertura di guardia medico-ostetrica anestesiologica e medico-pediatrica attiva h 24, rappresentano ancora una quota Intorno al 30% del totale e sono presenti, in particolar modo nell'Italia centrale e meridionale. In tali strutture il numero di parti è esiguo (la media è inferiore ai 300 parti/anno) e rappresenta meno dei 10 dei parti totali. In queste unità operative, deputate all'assistenza dei parti in condizioni di fisiologia, dove sarebbe ragionevole attendersi una minore prevalenza di patologie, si eseguono più cesarei (50%), mentre nelle unità operative più grandi e di livello superiore dove c'è concentrazione elevata di patologia, il tasso di cesarei e' molte volte inferiore, sebbene la variabilità sia ampia; accanto alle classiche indicazioni cliniche assolute e/o relative, materne e/o fetali, coesistono, con sempre maggior frequenza e con un ruolo importante, indicazioni non cliniche o meglio non mediche, alcune delle quali riconducibili a carenze strutturali tecnologiche ed organizzativo-funzionali, quali organizzazione delta sala parto, preparazione del personale, disponibilità dell'equipe ostetrica completa, del neonatologo e dell'anestesista h 24, unitamente a convenienza del medico, medicina difensiva, incentivi finanziari'. Ciò ha portato l'Italia ad occupare il primo posto tra i Paesi Europei, superando i valori europei riportati nel rapporto Euro-Peristat sulla salute materno/infantile del dicembre 2008. L'Italia detiene la percentuale più elevata pari ai 38 seguita dal Portogallo con il 33% mentre tutti gli altri Paesi presentano percentuali inferiori al 30% che scendono al 15% in Olanda e al 14% in Slovenia. In Italia si e' passati dall'1,2% del 1980 ai 29,8% del 1996 ed al 38,4% del 2008 con notevoli variazioni per area geografica (23,1% in Friuli Venezia Giulia e 61,9% in Campania)'.
Nei Programmi Operativi 2013-2015, presentati a Roma, a pagina 157 si dice che 'Per attuare le azioni proposte si prevede II raggruppamento dei punti nascita, attualmente di I e II livello, in Uniti pediatriche/neonatologiche di I livello all'Interno di un ospedale sede di DEA di I livello (Unità che assistono neonati sani e nati con patologie che non richiedano ricovero in TIN), lasciando la situazione attuale delle TIN di III livello. Queste ultime vengono denominate Unità neonatologiche di II Livello-TIN (Unità che assistono neonati fisiologici e neonati patologici, M Inclusi quelli bisognosi di terapia intensiva) all'Interno di un ospedale sede di DEA di II livello, potenziandone le capacità recettive secondo le attuali necessità. Si prevede, inoltre, l'abbinamento, per pari complessità di attività, delle Strutture organizzative ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche riconducendo a due l precedenti tre livelli assistenziali.
Secondo quanto previsto dal documento della Conferenza unificate Stato Regioni, le Strutture organizzative di ostetricia di I livello assistono gravidanze e parti in età gestazionale superiore o uguale a 34 settimane In situazioni che non richiedono presuntivamente interventi di livello tecnologico e assistenziale elevato, tipiche del II livello, per la madre e per il fèto. Le Strutture organizzative di ostetricia di I livello sono abilitate a trattenere o a ricevere in back-transport neonati di età gestazionale superiore o uguale a 32-34 settimane se trattasi di neonati sani e clinicamente stabili ed in accordo con la struttura di II livello Si tratta di situazioni che non richiedono presuntivamente interventi di livello tecnologico e assistenziale elevato, tipiche del II livello, per la madre e per il feto. Le Strutture organizzative di ostetricia di I livello sono funzionalmente collegate con le Unità di ostetricia di II livello secondo li modello centri di riferimento e cardine e garantendo il trasferimento mediante lo STAM a Unità di II livello delle gravide per le quali si preveda la necessità di TIN, salvo le situazioni di emergenza nelle quali ciò non sia possibile e per le quali deve essere attivato con tempestività lo STEN (Servizio Trasporto Emergenza Neonatale)".
Le neonatologie a regime dovrebbero passare da 32 a 24, con la disattivazione dei punti nascita di Cuorgnè (775 parti nel 2012, ma con il reparto di Ivrea chiuso per ristrutturazione). Carmagnola (583 parti nel 2012), Susa (332 parti nel 2012), Borgosesia (631 nel 2012), Domodossola (237 nel 2012), Bra (351 nel 2012), Tortona (433 nel 2012), Acqui Terme (359 nel 2012).
A tal riguardo si segnala che per quanto riguarda il punto nascite di Borgosesia, che nella DGR 6-5519 del 14 marzo 2013 si diceva 'occorre valutare l'andamento del numero di parti (che oscilla intorno ai 500/anno)', nulla più si dice nei Programmi Operativi, mentre per il punto nascita di Susa sia nella già citata DGR che nei Programmi Operativi si dice saggiamente che 'occorre accertare la garanzia di una assistenza sanitaria adeguata mediante la STAM, alla luce della notevole distanza tra l'ultimo Comune della Valle ed il più vicino punto nascita (circa 80 km) e verificare l'impatto dell'avvio del lavori relativi al TAV in termini di afflusso di utenza'.
Valutando che: I seguenti Punti Nascita che non hanno raggiunto 1000 parti nel 2012 resteranno aperti: Chieri (729), Biella (919), Casale Monferrato (519) Mondovì (626), Vercelli (683), Verbania (588), oltre al gli citato Susa (332).
In particolare nella tabella di pagina 158 dei Programmi Operativi, a regime, rimarrebbero ancora 4 punti nascita sotto I 1000 parti/anno cioè Chieri, Vercelli Mondovì e Casale Monferrato, prevedendo per Verbania e Biella il superamento dei 1000 parti dovuto alla disattivazione di rispettivamente, Domodossola e Borgosesia.
Un dato fondamentale per la realizzazione di quanto prescritto nel Documento della Conferenza Stato-Regione è, al di là dei meri numeri, la valutazione qualitativa dell'attività di assistenza ostetrica tramite la percentuale di cesarei effettuati. Il punto nascite più efficiente da questo punto di vista è stato nel 2012 l'ospedale di Ciriè con il 20% di cesarei, con una media regionale del 30%. L'ospedale di Carmagnola è stato sotto la media con un 2B9h, mentre ad esempio il Sant'Anna di Torino è stato intorno al 35% e Tortona e Domodossola hanno superato il 40%, ben chiarendo come non ci sia una correlazione lineare tra numeri di parti e cesarei effettuati.
Dedotto che: evidentemente i Punti Nascita di Chieri, Biella, Casale Monferrato Mondovì, Vercelli, Verbania e forse Susa sono considerati localizzati In aree passibili di deroga ai 1000 parti/anno; altrettanto non è per il Punto Nascite di Carmagnola, di Cuorgnè, di Borgosesia, di Bra, di Tortona, di Acqui Terme, Domodossola.
Preso atto che: A Carmagnola è tuttora presente un servizio di anestesiología h24, che è la vera precondizione per il mantenimento di un servizio di ostetricia ginecologia, più della presenza o meno di un DEA di Primo Livello.
Il punto nascita di Carmagnola è stato realizzato di recente seguendo criteri umanizzanti, camere doppie con bagno Interno, letti in legno e neonato con la culla vicino al letto della mamma.
Impegna la Giunta: a sospendere l'efficacia della DGR 6-5519 del 14 marzo ed i Programmi Operativi 2013-2015 riguardante i Punti Nascita, rivalutando tutta la rete della ostetricia in base a parametri qualitativi anziché meramente quantitativi, salvaguardando il principio di precauzione e dell'equa assistenza in tenitori marginali".
Il Consiglio non approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1025, avente ad oggetto "Richiesta di rivalutazione della chiusura del punto nascite dell'ospedale San Lorenzo di Carmagnola", presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco, Cantore, Costa, Motta Massimiliano e Spagnuolo.
La parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda il parere in Aula, l'ho già detto prima: è un ordine del giorno superato, quindi il parere non può che essere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 1025, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale premesso che: La Giunta Regionale con delibera n. 6-5519 del 14 marzo 2013 ha previsto la disattivazione di alcuni punti nascite presenti nella Regione Piemonte la disattivazione colpisce i punti nascite che non raggiungono il bacino di utenza di 500 parti/anno tra questi rileva la disattivazione del punto nascite dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola, poiché non raggiungerebbe i 500 parti/anno previsti dalla delibera considerato che: il predetto punto nascite supera di gran lunga il bacino di utenza stabilito dalla delibera solamente nell'anno 2011 si è raggiunto il numero di 477 nascite a causa della chiusura dello stesso punto nascite di Carmagnola nell'anno 2012 il punto nascite sopra citato ha raggiunto i 600 parti/anno ritenuto che: i dati utilizzati per la redazione della delibera di Giunta dovranno essere nuovamente verificati impegna la Giunta regionale di riesaminare la situazione in cui verte il punto nascite dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola al fine di rivalutare i presupposti della delibera n. 6-5519 del 14 marzo 2013".
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 4) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 258 "Museo regionale di Scienze Naturali" Comitato Scientifico - designazione di 3 membri di cui 1 di minoranza (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 235 del 23 luglio 2013).
Proclamo designati, quali rappresentanti in seno al Comitato Scientifico del Museo regionale di Scienze Naturali, i signori Politano Gianfranco Martire Luca e Fasolo Aldo.
Proposta di deliberazione n. 260 Azienda Speciale CCIAA di Torino - "Torino Incontra" - Collegio dei Revisori dei conti - designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 236 del 23 luglio 2013).
Proclamo designato come Sindaco effettivo, il signor Paolo Corano e come Sindaco supplente il signor Fabrizio Camani.
Proposta di deliberazione n. 262 "Azienda speciale della CCIAA di Torino Laboratorio Chimico" - Collegio dei Revisori dei Conti - (articolo 9 Statuto dell'Ente) - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente" (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 237 del 23 luglio 2013).
Proclamo il signor Paolo Delfino designato membro effettivo del Collegio dei Revisori dei Conti e il signor Giandomenico Genta come supplente.
Proposta di deliberazione n. 263 "Agenzia Piemonte Lavoro" - Collegio dei Revisori dei Conti - (articolo 7, l.r. 34/2008) - nomina di 3 membri effettivi, di cui 1 su indicazione dell'Unione Province Piemontesi (UPP) assicurando la rappresentanza delle minoranze e 2 membri supplenti, di cui 1 indicato dall'Unione Province Piemontesi (UPP) (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 238 del 23 luglio 2013).
Proclamo designato il signor Fausto Fracchia membro del Collegio dei Revisori dei conti, e la signora Margherita Ragonese come membro supplente inoltre sono nominati sindaci effettivi Gianpiero Collidà e Giandomenico Genta e sindaci supplenti Ragonese e Corano, in quanto più anziano di età.
Proposta di deliberazione n. 257 "Collegio - Convitto Municipale Trevisio di Casale" - (articolo 12 bis, Statuto dell'Ente) - Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di 1 Revisore (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 239 del 23 luglio 2013).
Proclamo designata Revisore la signora Carla Rondano.
Proposta di deliberazione n. 264 "Collegio - Convitto Municipale Trevisio di Casale" - (articolo 2, Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione nomina di 1 membro (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n.
240 del 23 luglio 2013).
Proclamo designato il signor Emanuel Murador nel Consiglio d'Amministrazione del Convito municipale Trevisio di Casale.
Proposta di deliberazione n. 282 "Fondazione C.R.T. - Cassa di Risparmio di Torino" - (articolo 12, comma 2, lettera a), Statuto Fondazione) Consiglio di Indirizzo: designazione di una terna nel cui ambito il Consiglio di Indirizzo della Fondazione provvederà a nominare un Consigliere - Sostituzione del signor Maurizio Delfino (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 241 del 23 luglio 2013) Proclamo designati il signor Luca Angelantoni, il signor Alberto Morano e il signor Maurizio Riu in rappresentanza delle minoranze.
Il signor Morano è designato in quanto, a parità di voti, è il più anziano di età, ai sensi dell'articolo 79, comma 1 del Regolamento.
Proposta di deliberazione n. 281 "Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna" (Articolo 3, legge regionale n. 46/1986 e s.m.) - Nomina di 1 membro in sostituzione della signora Samanta Tiziana Ranzato (dimissionaria) (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 242 del 23 luglio 2013).
Proclamo designata la signora Alessandra Bellino come membro della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità.
Proposta di deliberazione n. 280 "Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna" (Articolo 3, legge regionale n. 46/1986 e s.m.) Nomina di 1 membro in sostituzione della signora Silvana Bartoli (minoranza) (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 243 del 23 luglio 2013).
Essendo stata apparentata dalle opposizioni la sola Maria Teresa Basso proclamo designata la signora Maria Teresa.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Desidero porre eccezione e pregherei, poi, l'Ufficio legislativo del Consiglio regionale di valutare, perché nell'ambito dell'elezione della terna di CRT, così come in tutte le elezioni in cui per terna c'è un voto limitato, ritengo - pur in funzione della mia scarsa preparazione giuridica in un qualche momento, sostenere la tesi che la garanzia delle opposizioni sia data, appunto, dall'esistenza del voto limitato (due su tre).
Come tale, non riesco bene a intendere come non sia passata la terza candidatura, che qualcuno ha escluso sulla base di un'ipotetica appartenenza di altri a un'opposizione, magari per dichiarazione, quando tra l'altro appare abbastanza evidente, oltre alle motivazioni giuridiche che sin qui ho detto e che, se servirà, faranno parte di un ricorso più specifico e formale, anche il fatto che ritengo che i miei colleghi di Progett'Azione l'abbiano votato; ho qualche dubbio che altri colleghi di maggioranza abbiano votato in tal senso - ma, qualora sia avvenuto, ne sarei lieto - e sono assolutamente certo che un contributo dell'opposizione significativo su quella candidatura si è originato.
Grazie per le riflessioni che l'Ufficio legislativo del Consiglio su questo tema vorrà fare. Se non servirà, farò - ripeto - ricorso formale.



PRESIDENTE

Comunico all'Aula che il collega Comba, relativamente all'ordine del giorno n. 1025, ha votato "no", mentre intendeva votare in maniera affermativa.
Non viene comunque modificato l'esito della votazione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.55)



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