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Dettaglio seduta n.364 del 23/07/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Presidente Cota.
Il numero legale è 30.


Argomento:

b) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 16 luglio 2013 ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 ("Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte") n. 1 deliberazione del 28 marzo 2013, n. 1 deliberazione dell'8 aprile 2013, n. 13 deliberazioni del 3 giugno 2013.


Argomento:

b) Ricevimento delegazione Comitato dei cittadini per l'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola


PRESIDENTE

Informo che, a seguito di quanto deciso nel corso della riunione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari del 17 luglio, oggi, alle ore 13, presso la Sala Viglione, al primo piano, sarà ricevuta una delegazione del Comitato dei cittadini per l'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola.
Inoltre, informo che arriverà convoca al domicilio per la riunione della Conferenza dei Capigruppo, che si terrà giovedì 25 luglio 2013, alle ore 12.30, presso la Sala dei Morando.


Argomento: Trasporti su ferro - Trasporti pubblici

"Piano di rientro in materia di TPL adottato ai sensi del decreto legge 8 aprile 2013 e tagli al trasporto pubblico locale", presentata dai Consiglieri Gariglio, Boeti, Pentenero, Motta Angela, Bresso, Cerutti Laus, Oliva, Muliere, Placido, Reschigna, Manica, Rostagno e Artesio (atti d'indirizzo collegati: ordine del giorno n. 1050; ordine del giorno n. 1051; ordine del giorno n. 1052)


PRESIDENTE

Siamo convocati in sessione straordinaria, ai sensi dell'articolo 40 dello Statuto regionale e dell'articolo 50 del Regolamento, in merito a "Piano di rientro in materia di TPL adottato ai sensi del decreto legge 8 aprile 2013 e tagli al trasporto pubblico locale", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il 3 luglio è pervenuta una lettera alla Presidenza, a firma dei colleghi Gariglio, Boeti, Oliva, Reschigna, Pentenero, Laus ed altri, con la quale veniva chiesto un Consiglio straordinario relativamente al Piano di rientro in materia di TPL adottato ai sensi del decreto legge 8 aprile 2013 e tagli al trasporto pubblico locale.
Risultano collegati i seguenti atti di indirizzo: ordine del giorno n. 1050 presentato dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Trasporto Pubblico Locale, corrispondenza tra politiche regionali e documenti di bilancio"; - ordine del giorno n. 1051 presentato dai Consiglieri Gariglio, Rostagno, Boeti, Reschigna, Ronzani, Pentenero Manica, Oliva, Laus e Muliere, inerente a "Piano di rientro in materia di TPL, adottato ai sensi del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, nonché tagli al trasporto pubblico locale" ordine del giorno n. 1052 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Trasferimento delle competenze del Trasporto Pubblico Locale su gomma dalle Province alle Regioni".
Pertanto, procederemo come di consuetudine: prima, dando la parola ai richiedenti il Consiglio straordinario, poi immagino che interverrà l'Assessore competente.



(Commenti del Consigliere Gariglio)



PRESIDENTE

Rinunciate all'intervento preliminare? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.33 riprende alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
I richiedenti rinunciano all'intervento preliminare, riservandosi di intervenire nel dibattito generale.
Pertanto, iniziamo i nostri lavori con una comunicazione sulla materia da parte della Giunta regionale.
La parola all'Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
L'occasione di un confronto in seno al Consiglio regionale sulla materia del trasporto pubblico locale può essere sicuramente utile per dissipare alcuni dubbi e per chiarire, anche nei confronti della pubblica opinione, qual è la reale dimensione degli interventi di rimodulazione e riprogrammazione proposti dalla Giunta regionale.
Tali interventi vanno messi in relazione, da un lato, con l'esigenza di presentare al Governo il cosiddetto Piano di rientro e, dall'altro, fanno riferimento ad un contesto che ha visto l'introduzione del fondo unico nazionale, che dovrebbe coprire il fabbisogno per il finanziamento del trasporto pubblico locale organizzato dalle Regioni in collaborazione con gli Enti locali.
Intanto, per chiarire le procedure ed i percorsi impostati di concerto con la direzione trasporti, ci terrei ad evidenziare che la necessità di presentare in tempi predefiniti il Piano di rientro ci ha obbligati a scegliere il percorso più celere ed a presentare il Piano di rientro a monte del Piano di riorganizzazione.
Voi sapete che il tanto atteso, discusso ed anche criticato DPCM fissa alcuni parametri imprescindibili per il lavoro delle Regioni. Fra questi vi è la presentazione della riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico regionale, che è la condizione fondamentale per poter avere acceso al 100% dei finanziamenti.
Noi, però, non stiamo discutendo della riprogrammazione del sistema del trasporto pubblico regionale; noi, ad oggi, abbiamo presentato in Commissione, elaborato e discusso in Giunta, il Piano di rientro, che fissa gli obiettivi di carattere finanziario che devono essere approvati e ritenuti congrui da parte del Governo.
Vi prego, pertanto, di seguire in questo il ragionamento, per comprendere che non abbiamo inteso evitare il confronto sulla programmazione, scegliendo la strada di un Piano di rientro presentato dalla Giunta regionale con le modalità che sono state anche oggetto di critica da parte di alcuni Gruppi consiliari. Noi abbiamo corrisposto alla richiesta avanzata dal Governo e disciplinata, come sapete, da tempistiche molto strette, di presentazione del Piano di rientro.
Questo percorso, ovviamente, è stato accompagnato da un'indicazione di massima degli interventi che vanno a giustificare gli obiettivi di carattere finanziario che abbiamo inserito nel Piano di rientro. Abbiamo impostato, cioè, un Piano di rientro che fissa un fabbisogno annuale per il 2013, 2014 e 2015 e abbiamo spiegato qual è il metodo attraverso il quale saremo in grado di organizzare il sistema, facendo sì che i parametri finanziari necessari per il finanziamento del trasporto pubblico in quelle annualità siano quelli contenuti nel Piano di rientro.
Questa è una riflessione che ci consente di dire che cosa? Che è partito il confronto all'interno della Conferenza delle autonomie locali che...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusi, Assessore.
Chi non è interessato al dibattito, può anche lasciare l'aula. Vi ricordo che è una seduta straordinaria su un tema importante, che discutiamo da mesi.
Non possiamo impostare un Consiglio che, sin dall'inizio, presenta tutti questi capannelli, perché in tal modo non consentiamo a chi è interessato ad ascoltare l'Assessore di dibattere nell'interesse dell'Ente.
Prego, Assessore.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
L'approvazione del Piano di rientro da parte del Governo e l'approvazione del Piano di rientro da parte della Giunta regionale non bypassano, in alcun modo, le procedure disciplinate dalla legge n. 1, che prevedono, fra l'altro, il confronto all'interno della Conferenza delle autonomie locali per l'approvazione del triennale; non prevedono, in alcun modo, una scorciatoia che eviti il confronto sui temi della macroprogrammazione, così come previsto dalla legge regionale.
Si tratta, semplicemente, di un'altra cosa, che ha attinenza con una necessità contingente che voi ben conoscete - perché riguarda, purtroppo anche il settore della sanità - e che viene normata, disciplinata e costruita sulla base di rapporti con il Governo nazionale che dettano tempi e modalità anche per lo sviluppo del percorso.
In termini generali, vorrei provare a ragionare con voi richiamando quanto ci siamo detti in questa stessa Aula qualche mese fa, in occasione di un confronto che, ovviamente, aveva come tema la riduzione di risorse destinate al trasporto pubblico locale, l'ammontare complessivo del debito maturato da parte della Regione nei confronti di Enti locali ed aziende, e l'inadeguatezza del fondo nazionale rispetto alle esigenze di programmazione della Regione.
In quell'occasione ricorderete che abbiamo riflettuto su uno scenario drammatico: in allora, il taglio ipotizzato era di un autobus su due e di un treno su tre.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.42 riprende alle ore 10.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego, Assessore.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

In quel contesto - lo ricorderete bene - avevamo evidenziato che la differenza fra il fabbisogno del trasporto pubblico nazionale e il Fondo Nazionale Trasporti era di 120 milioni di euro, cifra insostenibile dal punto di vista dell'impatto che avrebbe determinato (come dicevamo, un bus su due, un treno su tre).
Contemporaneamente, giova ricordare che la Regione Piemonte ha sostenuto ed è stata protagonista nei rapporti con il Governo di una battaglia sul Fondo unico che ha toccato due temi fondamentali: l'ammontare complessivo del Fondo, ritenuto inadeguato, e la ripartizione delle risorse che, come voi sapete, è oggetto di scontro settimanale fra le Regioni alcune delle quali continuano a proporre criteri di ripartizione premiale delle risorse che risulterebbero penalizzanti per alcune Regioni; criteri che assolutamente la Regione Piemonte non condivide e che si basano su parametri che, a nostro avviso, hanno l'unico obiettivo di avvantaggiare alcune Regioni che ritengono di avere molta forza contrattuale nei confronti del Governo, a discapito di altre, che hanno sviluppato percorsi virtuosi, come la Regione Piemonte, nella ristrutturazione completa del sistema e che si battono affinché i criteri presi in esame per una rimodulazione delle risorse siano oggettivi e non ritagliati sulle specifiche caratteristiche ed esigenze di alcune Regioni.
Questo tema si ripropone - tanto per aggiornarvi rispetto a quanto sta accadendo - proprio in questi giorni, e questo pomeriggio è convocata una Commissione delle Regioni dedicata al trasporto pubblico locale, dove si discuterà una richiesta dell'Emilia Romagna, che, contravvenendo ai patti che avevamo concordato pochi mesi fa, chiede la ripartizione su base premiale di una quota rilevante del trasporto pubblico locale che andrebbe a penalizzare alcune Regioni (fra le quali la nostra) di dieci milioni di euro, sottraendo ulteriori dieci milioni di euro.
Questo è un aggiornamento fornito in tempo reale rispetto ad uno schema dialettico che, purtroppo, si verifica settimanalmente, una volta con l'interazione e la proposta dell'Emilia Romagna, una volta del Veneto un'altra volta ancora della Lombardia e quant'altro.
Ci sono, quindi, due fronti aperti: in questo momento abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere la necessità di rivedere il Fondo nazionale e di arrivare ad una ripartizione che tenga conto di processi virtuosi che noi riteniamo di aver innescato.
A tre mesi di distanza dal Consiglio durante il quale proponemmo una riflessione a tutta l'Aula rispetto alle risorse destinate al trasporto pubblico locale e alla programmazione, possiamo dire che abbiamo modificato sostanzialmente la situazione in termini migliorativi e quindi non ci troviamo a doverci confrontare con un panorama drammatico.
A riprova di questo, possiamo portare l'approvazione sostanziale data da ANAV e da Confservizi rispetto alla programmazione finanziaria sulle annualità 2013-2014-2015, che costituisce parte integrante del Piano di rientro.
Non mi dilungherei sulla parte descrittiva dei numeri relativamente al Piano di rientro, perché l'abbiamo trattata in Commissione, perché è nota e perché credo che l'intervento tramite Fondi FAS per ripianare la prima quota di debito sull'annualità 2013, la rimodulazione di un intervento regionale sul 2014-2015 a copertura del debito residuo per concorrere alla cifra complessiva di 340 milioni, e una ripartizione e una diluizione nel periodo 2013-2014-2015 degli efficientamenti, ci consentono di dire oggi che abbiamo lavorato per evitare intanto la logica dei tagli lineari, che è uscita completamente di scena. Perché i criteri condivisi con gli Enti locali sullo schema di ripartizione delle risorse regionali destinate al trasporto pubblico su gomma, ci consentono oggi di dire che siamo in perfetta linea con quanto ci viene richiesto dal Governo, vale a dire impostare la programmazione avvicinandoci alla copertura del 35% costi ricavi, come obiettivo tendenziale che tutti gli Enti locali devono raggiungere nella propria autonomia di programmazione.
Quindi no ai tagli lineari, individuazione di criteri oggettivi per la ripartizione delle risorse, accompagnamento previsto per quei territori che hanno avuto difficoltà o sono indietro rispetto allo sviluppo di un modello di efficientamento e che, come capita ad Alessandria, si trovano in condizioni di disallineamento rispetto ad una media regionale che è abbastanza positiva.
Per quanto riguarda il trasporto su gomma, concluderei introducendo un altro elemento di riflessione: la riorganizzazione complessiva non ci ha solo spinto nella direzione di sacrifici difficili da sopportare dagli utenti. Ma vi inviterei a riflettere sul fatto che ci ha consentito di affrontare - finalmente - una necessità reale ai fini di una buona gestione delle risorse della Pubblica Amministrazione. Perché il percorso compiuto in questi anni ci ha condotto per la prima volta a sostenere dei principi che devono essere difesi concettualmente, che non possono essere relegati fra le conseguenze negative di una contrazione delle risorse.
Evitare la sovrapposizione nella programmazione fra il ferro e la gomma e poter mandare una circolare alle Province dove si dice che sulle tratte che percorrono l'autostrada parallelamente allo sviluppo delle linee ferroviarie, le Province devono fare un'attenta riflessione, perché non ha senso finanziare da una parte il treno e far viaggiare i treni semivuoti e dall'altra gli autobus che entrano in concorrenza con lo stesso sistema di TPL e quindi raddoppiare le risorse che la Pubblica Amministrazione deve mettere a disposizione sul TPL su tratte inutili, per magari poi lamentare la mancanza di risorse per la programmazione dei servizi destinati al pendolarismo scolastico che deve essere invece sostenuto con l'utilizzo degli autobus, mi sembra possa essere iscritto fra le conseguenze positive di un momento di rigore che ha toccato i nostri bilanci, ma che ci ha costretti, tutti insieme, come sistema della Pubblica Amministrazione, di intercettare meccanismi di pensiero diversi: virtuosi trasparenti razionali.
Direi che, tutto sommato, aver avuto l'occasione di chiedere alle Province e alle conurbazioni una riflessione più attenta, più consapevole più responsabile sulla programmazione dei servizi non può essere ritenuto negativo e neanche penalizzante. Chi conosce bene questo sistema credo che possa con serenità concordare rispetto a questo punto che ho voluto con voi sottolineare.
Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, mi sentirei di impostare una analoga riflessione, nel senso che lo sviluppo di un'attività di riprogrammazione sulle linee che coprono direttrici fortemente frequentate che attingono a bacini di utenza particolarmente ricchi (non dal punto di vista economico, ma ricchi di utenza) di potenziali passeggeri, lavorare per lo sviluppo di un sistema integrato con la gomma, sviluppare un piano di investimenti e trovare il modo di far reggere il piani di investimenti anche in momenti realmente problematici ha rappresentato per noi una scommessa. La scommessa è quella di avere treni che siano in grado di attrarre gli utenti, di consentire un viaggio comodo, sicuro, ordinato e pulito a chi decide di utilizzare il treno. Quindi, meno treni, ma frequentabili. Cosa che, come voi sapete, non era lo stato dell'arte a tre anni fa. Perché qualche treno nuovo in Piemonte oggi circola.
I treni revampizzati sono una realtà. La riprogrammazione del sistema di ferrovia metropolitano è l'estensione di un servizio di ferrovia metropolitana a larghe aree non solo della Provincia di Torino, ma di tutto il Piemonte, oggi è una realtà, signori, e i fatti parlano.
Questa realtà certamente non soddisfa tutto il Piemonte e tutti quegli amministratori che vorrebbero conservare la linea ferroviaria dedicata che attraversa un territorio, che ci dicono che i passeggeri potrebbero anche essere incrementati se solo i treni fossero nuovi, se le stazioni fossero ordinate, se le comunicazioni di Trenitalia in ordine al servizio non fossero episodi disorganizzati, improvvisati, in ritardo, eccetera. Allora con condizioni ottimali, aumenterebbe il numero dei passeggeri che fruiscono dei treni. Tutto vero, ma aumenterebbe a fronte di un investimento che, intanto, oggi non possiamo permetterci: sta sotto gli occhi di tutti il limite della nostra capacità finanziaria. Poi, mi permetto anche di dire che forse sarebbe sproporzionato rispetto alla quantità di utenti che davvero potrebbero utilizzare un mezzo così costoso come è il treno.
Tra l'altro, anche guardando alcuni colleghi dell'opposizione, che sono particolarmente sensibili e giustamente ai temi ambientali, anche rispetto al valore ambientale del trasporto ferroviario sarebbe bene aprire una riflessione. Non tutti i treni, se comparati con il trasporto su autobus possono risultare meno dannosi nei confronti dei temi quali le emissioni l'impatto ambientale complessivo e quant'altro. Quindi, per rendere il trasporto ferroviario realmente competitivo anche dal punto di vista ambientale, sarebbe necessario fare degli interventi importanti sulla rete per consentire a determinate tipologie di motrici di poter circolare in Piemonte. Quindi, anche il valore ambientale del trasporto ferroviario pu essere un obiettivo, ma ciò richiede una capacità di finanziamento straordinario. Altrimenti, di per sé, in maniera automatica, in termini generali non è vero che un treno inquina meno di un autobus.
Quindi, il trasporto ferroviario deve essere parametrato considerando che i costi del trasporto ferroviario sono molto alti e arrivano fino a 17 euro al chilometro a fronte dell'uno e mezzo, due o tre, che a seconda dei contesti e della dimensione dell'autobus e di tante altre caratteristiche sono i costi rappresentati dal servizio su gomma.
Questa riflessione sul trasporto ferroviario ci ha consentito di prevedere delle economie importanti, senza smontare il contratto di servizio. Come è avvenuto questo? Attraverso una riprogrammazione che ha visto la sospensione di alcune linee ferroviarie che sono quelle che abbiamo indicato nel corso dell'ultima Commissione e che riconfermiamo tutt'oggi.



(Commenti in aula)



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Anche la Novara-Varallo.
Abbiamo individuato alcuni servizi ridondanti, quindi senza la sospensione della linee, una riduzione dei servizi in orari non frequentati, in alcuni casi, nella domenica; in altri casi, in periodi dell'anno che non sono funzionali all'esigenza del trasporto, per cui ci sono alcuni "treni mare" che ha senso programmare nel periodo estivo, ma che nel periodo invernale, invece, non hanno più utilità dal punto di vista dell'utenza.
Inoltre, abbiamo previsto che le cifre destinate all'interno del valore del contratto di servizio al finanziamento per i nuovi treni, quindi agli investimenti per i nuovi treni, fossero spostate sul servizio. Vi pregherei di prestare attenzione a questo ragionamento, perché ciò non significa che abbiamo sospeso il programma di implementazione del parco rotabile in Piemonte, ma significa che abbiamo concordato con Trenitalia che le risorse investite non saranno più risorse regionali, quindi dieci milioni all'anno previsti per i finanziamenti dei treni, non saranno più dieci milioni della Regione, ma dieci milioni che metterà Trenitalia. E Trenitalia verrà ristorata, al termine di questi tre anni in cui varrà questo accordo, delle risorse anticipate per il materiale rotabile che erano di competenza della Regione attraverso o i costi in subentro (definiamoli così) che il nuovo gestore a valle della gara per il TPL riconoscerà a Trenitalia, oppure attraverso un accordo per l'utilizzo del materiale rotabile da parte del nuovo gestore. Ma il meccanismo è quello: i treni verranno rilevati dal nuovo gestore, oppure verrà riconosciuto un costo di subentro nel caso in cui Trenitalia volesse conservarli. Poi, ovviamente, c'è anche l'eventualità che Trenitalia partecipi alla gara per il trasporto ferroviario della Regione Piemonte e che quindi si trovi nelle condizioni di poter competere e vincere esattamente, come è possibile che accada a qualunque soggetto che intenda partecipare, abbia le caratteristiche e sia in grado di presentare un buon progetto, sviluppato secondo parametri di efficienza e funzionalità.
In sostanza, questo percorso ci ha consentito di recuperare le risorse necessarie per calmierare gli interventi di riduzione del servizio ferroviario. Accanto a questo meccanismo, occorre considerare che il percorso che abbiamo impostato non prevede soltanto tagli, ma anche l'implementazione di alcuni servizi, perché il programma di estensione a tutto il Piemonte del sistema SFM prosegue come da cronoprogramma e non si è arrestato in conseguenza della riduzione delle risorse, quindi la qualità nell'erogazione del servizio continua a crescere.
Vi prego di non ritenere che io non sia a conoscenza delle tante anomalie e storture che ancora interessano la programmazione e l'erogazione di questo servizio, ma vi sto dicendo un'altra cosa: dico che negli ultimi tre anni vi è stato un miglioramento costante nella qualità dei servizi e nella programmazione degli stessi, perché sono sempre di più i cittadini che possono contare sulla puntualità dei treni. Certo non tutti i cittadini, e anticipo così le giustissime segnalazioni che certamente mi proverranno da tutta l'Aula: sono andato, ho visto che c'era un cartello alla stazione che dieci minuti prima annunciava che il treno era stato soppresso, quel treno era sporco, l'altro era in ritardo. Tutto vero, ma il miglioramento c'è stato, è stato rilevato ed è stato certificato nella puntualità, nella pulizia e nella programmazione integrata.
Sono sempre più, dicevo, i cittadini che scendono dall'autobus e trovano il treno senza dover attendere, perché la programmazione è stata finalmente coordinata, e questo è un risultato e un obiettivo che prima in Piemonte i piemontesi non avevano e che sognavano.
Tutto ciò non è così scontato, perché la riprogrammazione del servizio ferroviario prevede una ridiscussione complessiva. Voi sapete meglio di me che è tutto collegato come gli anelli di una rete, quindi la riprogrammazione complessiva di tutto il sistema regionale non è un elemento semplice né di poco conto.
Dunque la qualità del servizio è migliorata ed è migliorata anche la qualità dei mezzi su cui viaggiano i passeggeri, perché le risorse destinate all'acquisto di nuovi autobus le abbiamo stanziate e gli autobus sono stati acquistati; è migliorata perché il BIP in alcune province è una realtà e nel nostro contesto (nostro perché lo stiamo abitando in questo momento) torinese si sta rapidamente sviluppando con le prospettive molto interessanti di poter cogliere all'interno di un'unica tesserina la possibilità di acquistare più servizi, ovviamente di trasporto, ma non solo, quindi fungendo da punta avanzata nell'ambito dell'informatizzazione legata all'acquisto di servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione da offrire al cittadino.
La qualità è migliorata, perché anche i treni sono migliorati: come dicevo prima, treni nuovi, pulizia a bordo e quant'altro. Di conseguenza abbiamo ritenuto che un piano di incrementi tariffari, che oggi è parte integrante dell'accordo che abbiamo sviluppato e che sta sul tavolo del dibattito con Enti locali e aziende pubbliche e private, fosse il completamento dell'impostazione economico-finanziaria del nostro piano di rientro.
Ovviamente non vi dico che mi faccia piacere immaginare un percorso di questo genere. Non vi dico che avrei voluto trovare un sistema alternativo per evitare un aumento tariffario e consolidare invece un'implementazione nella qualità dei servizi erogati. Vi dico che se il Consiglio regionale nell'ambito della discussione complessiva della prossima finanziaria riterrà di individuare risorse che ci consentano di non prevedere l'incremento tariffario, io non potrò che sposare la sensibilità dell'Aula ma ad oggi, nelle interlocuzioni avute con il Presidente e con l'Assessore al bilancio, non esistono equilibri possibili che ci consentano di individuare i dieci milioni di euro l'anno per il trasporto su gomma e i dieci milioni di euro l'anno per il trasporto su ferro necessari per la copertura complessiva.
Questo, signori, è il quadro generale, rispetto al quale credo di non avere trascurato nessuna delle informazioni. Le trattative che abbiamo sviluppato con Trenitalia e con le aziende non si sono consumate in un giorno e hanno seguito, come sempre avviene, un percorso lineare, fatto di progressi ordinati e consequenziali. Ci sono stati momenti di forte dialettica, ci sono state prove di forza, ci sono state richieste cui le aziende, gli Enti locali, Trenitalia e tutti i soggetti hanno acconsentito altre invece che non siamo riusciti a veicolare fino ad un accoglimento.
Tuttavia, credo che il lavoro sia stato fatto con trasparenza, fornendo tutte le informazioni del caso.
Avete seguito il percorso dalla sua origine, cioè 120 milioni attraverso la fase in cui abbiamo individuato il meccanismo dei fondi FAS per il piano di rientro, fino al risultato finale che ci consente di dire che non abbiamo effettuato tagli lineari sul trasporto pubblico piemontese penalizzando l'erogazione del servizio. Io ho veramente fiducia nella capacità degli Enti locali di collaborare a questo piano di riorganizzazione e alla sua puntuale definizione, che non è oggetto del piano di rientro, ma che sarà oggetto della programmazione triennale portando anche un valore aggiunto, contributi importanti, spunti di riflessione che ci consentiranno di perfezionare l'orientamento e quant'altro.
Passare attraverso una logica per cui il trasporto urbano e l'extraurbano devono essere fra lo coordinati per arrivare all'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse e all'efficientamento nell'erogazione del servizio è un dato di fatto a cui penso tutti debbano adeguarsi. Il modello che confrontiamo in continuazione all'interno della Commissione trasporti delle Regioni è un modello che sta guidando lo sviluppo degli altri piani di programmazione di molte Regioni che ci seguono e che condividono un'impostazione di questo genere, perché è un'impostazione rigorosa dal punto di vista del metodo, senza la presunzione di non avere commesso errori e senza la determinazione a difendere a oltranza tutte le decisioni assunte.
Siamo e continuiamo ad essere aperti al confronto, anche con i Sindaci e i Presidenti di Provincia; credo però che, ad oggi, il tema delle modalità di ripartizione delle risorse e di programmazione del servizio non sia l'argomento per cui i Sindaci e gli Amministratori sono scontenti, non è quello, cioè non è il metodo che abbiamo impostato. Sindaci e Amministratori vorrebbero avere più risorse perché sui loro territori non hanno piacere di dover prendere le aziende e dire: adesso si riprogramma adesso modifichiamo il rapporto che le aziende hanno avuto con il territorio per molti anni, adesso dobbiamo mettere l'accento sull'efficienza e utilizzare con vera parsimonia le risorse che ci vengono trasferite.
Questo è il ragionamento complessivo che, come vi ho detto all'inizio non ci mette in condizione di fermare la nostra battaglia per l'implementazione del fondo e che - lo ribadisco ancora una volta perch tutti ne siano consapevoli - non ci ha messo nelle condizioni di trascurare il tema delle aree a domanda debole, perché nel piano complessivo l'accantonamento di risorse per le aree a domanda debole, come sapete, vale otto milioni ed è stato il primo presupposto a cui possono attingere, per la loro programmazione, tutti gli Enti locali.
Credo di avervi dato un panorama il più ampio possibile e attendo di conoscere le riflessioni del Consiglio. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Assessore Bonino, devo dire che le faccio i complimenti per la sua relazione e per le modalità con cui, in questi mesi, ha governato il trasporto pubblico locale. Sentendo le sue parole, la ricostruzione della realtà che lei ha fatto e il lavoro - nascosto, ma efficace e continuo svolto dagli Uffici, dal suo Assessorato e da lei, infatti, non viene che da dire che siamo nel migliore dei mondi possibili. Temo però, Assessore Bonino, che quel che lei ha raccontato a quest'Aula, ai Consiglieri e ai pochissimi che ci stanno ascoltando, sia un ologramma della realtà e che non sia la realtà: che non sia quello che percepiscono gli utenti del trasporto pubblico, non sia quello che percepiscono gli Amministratori delle comunità piemontesi - i nostri Sindaci - e non sia quello che percepiscono i lavoratori delle aziende né quello che pensano i loro amministratori.
Lei ci ha detto una serie di cose, dette bene e con savoir faire - con il garbo che la contraddistingue, quando lo vuole avere - ma ci ha detto cose diverse della realtà. E chi conosce la realtà sa che quello che lei ci ha dato è un quadro falso e tendenzioso.
Quello del trasporto pubblico locale è il secondo servizio garantito dalla Regione in termini di qualità e quantità di risorse: è il secondo business della Regione. Ciononostante, su questo la Giunta regionale è stata in questi anni ondivaga, incerta, indecisa, non ha comunicato le proprie scelte e quindi è stata - è l'aggettivo che mi viene - omertosa. La Giunta regionale, e in particolare l'Assessore, su questi temi è stata latitante ed è venuta in Aula dopo che noi abbiamo chiesto più volte di avere i documenti in Commissione; e solo dopo due o tre tentativi con il Presidente Angeleri di ottenere i documenti che lei ancora non ci ha dato abbiamo detto: a questo punto facciamo il Consiglio straordinario.
Per due anni, Assessore, lei e la Giunta siete fuggiti dal nodo del trasporto pubblico locale. Ricordo la vicenda dei tagli, le due delibere illegittime che lei ha fatto nel marzo e nel novembre 2011 e la valanga di ricorsi che ne sono scaturiti: la deliberazione della Giunta regionale del maggio 2012, che adottava il Piano regionale 2011-2013, e la nuova deliberazione del settembre 2012, che modificava il programma appena approvato, codificando il 15% dei tagli sulla gomma e le soppressioni delle linee ferroviarie.
Ora siamo di nuovo al punto di partenza. Perché? Perché siete venuti in Aula a portarci un bilancio, prevedendo che sull'UPB 12041 del trasporto pubblico locale ci sarebbero stati 120 milioni in meno, come lei ha ricordato. Nel Consiglio straordinario svolto e promosso da noi vi abbiamo detto che si trattava di una follia, evidenziando come con questo provvedimento un autobus su due e un treno su tre sarebbero stati tagliati come lei stessa ha ricordato. Abbiamo anche detto, tra l'altro, che eravamo in una fase avanzata dell'anno e che quindi avreste dovuto fare i tagli su un periodo molto più breve e quindi con un effetto disastroso sull'utenza.
Poi ad un certo punto, grazie anche all'estro brillante e neo-doroteo del nuovo Assessore al bilancio, si è riusciti a dire che a metà anno passato cosa volete? - 60 milioni erano un deficit che avevamo, perché si trattava di servizi fatti per i quali non abbiamo i quattrini e che si sarebbero messi sull'indebitamento pregresso.
Con un artificio finanziario l'avete dunque "sfangata", dicendo che nei debiti pregressi che andiamo a contrattare con lo Stato questi debiti non ammontano a 290, ma a 350, perché 60 milioni di quest'anno li facciamo passare come indebitamento pregresso; e siete riusciti a farlo, "sfangando" per quest'anno la vicenda. Vi abbiamo chiesto come troverete gli altri 60 milioni, cosa farete e quali sono le strategie e voi non ci avete detto nulla. Ci avete detto: "Mah, aggiusteremo, faremo, vedremo, troveremo una soluzione".
Come avete fatto? Noi abbiamo chiesto di sapere come: abbiamo fatto un'istanza di accesso alla II Commissione per sapere cosa stavate trattando con Trenitalia per ridurre il corrispettivo di Trenitalia, visto che lei Assessore, ci ha detto in prima battuta che avreste tagliato di 40 milioni l'importo contrattuale con Trenitalia. Noi vi abbiamo detto: bene; quali servizi tagliate? Dateci tutta la documentazione intercorsa tra la Regione e Trenitalia, posto che tutti sappiamo che i tagli al trasporto pubblico locale si pianificano per tempo. Non ce l'avete data. C'è stata una scena comica: si ricorda, Assessore? Ci siamo trovati un venerdì, perché lei poteva il venerdì; lei è arrivata un'ora e mezza dopo e nel frattempo abbiamo parlato con il "vice Assessore" Manto; il Direttore ci ha dato indicazione di tutto quello che doveva fornirci, poi si è alzato dicendo: "Me ne occupo io, vi do io tutta la documentazione". Poi è andato in vacanza e ci avete detto: "Si è dimenticato, è in vacanza, vi daremo la documentazione al ritorno delle vacanze". Io non so se il Direttore è tornato dalle vacanze, ma nel frattempo, per evitare di soggiacere alla logica delle vacanze, abbiamo chiesto al Presidente della I Commissione di avere i documenti e ancora oggi, giorno del Consiglio regionale straordinario, non abbiamo la documentazione richiesta formalmente - non da un Consigliere, ma dal Presidente della Commissione - che ci permetta di leggere se le cose che lei ci ha detto oggi - cioè che Trenitalia accetta la riduzione dei nostri corrispettivi per l'acquisto dei treni, accetta di ridurre di 20 milioni i corrispettivi del contratto di servizio, come risulta dalla bozza di piano che avete predisposto - è vero, oppure no. E a noi, visto che abbiamo qualche precedente spiacevole con lei, fidarci delle sue parole oggi non basta.
Avete tentato pervicacemente due volte di cambiare la legge n. 1/2000 togliendo agli Enti locali il diritto di esprimere un'intesa sui tagli.
L'avete fatto sulla finanziaria, vi abbiamo detto di no e vi abbiamo bloccati.
Lo fate oggi sul collegato: vi diciamo di no noi, con il nostro ostruzionismo annunciato, vi dicono di no gli Enti locali e vi dicono di no le aziende. Ma state facendo di tutto per non passare sotto il controllo degli Enti locali rispetto a questi tagli.
Dicendo che servivano per il piano di rientro, avete pianificato dei tagli disastrosi - e penso alla delibera della Giunta regionale n. 25 - che per alcuni Comuni arrivano al 30%: penso in particolare a quello che dovrebbero sopportare i cittadini di Biella e di Novara. L'avete fatto e solo quando vi abbiamo detto che saremmo stati noi i primi ad impugnare questa forma avete capitolato e siete passati alla logica di adottare un nuovo piano di rientro: un piano regionale che esiste in bozza, è girato in sede tecnica, è conosciuto a tutti, ma non è conosciuto in quest'Aula perché non è mai stato formalizzato né in qualche modo gentilmente portato nei suoi contenuti a conoscenza dei colleghi, se non attraverso alcune sue dichiarazioni mediatiche, Assessore Bonino, rese prima che in questa sede sull'incremento delle tariffe e sulla soppressione delle linee ferroviarie.
Ora, che un Consigliere dell'opposizione debba sapere dell'aumento delle tariffe da La Stampa, la Repubblica, Cronaca qui o altri media fa un po' girare le scatole; anche se da un lato dimostra che i giornali - o perlomeno i giornalisti - sono più brillanti dei Consiglieri regionali dall'altro lato, Assessore, lei ci ha dato indicazioni su tagli di servizi ferroviari che pare vengano smentiti dal governatore. Lei oggi ha riconfermato l'idea di sopprimere la Novara-Varallo, come aveva detto in Commissione; ho qui la pagina Facebook di un parlamentare estroverso come l'Onorevole Buonanno, che dice ieri: "Una buona notizia: dopo aver parlato ancora oggi con il governatore Roberto Cota" - che noi presumiamo conti un po' più di lei, Assessore, perché è il Presidente della Giunta regionale "e dopo aver valutato attentamente in questi giorni la situazione della linea ferroviaria Novara-Varallo, posso dirvi con orgoglio" - scritto a lettere maiuscole (qui riecheggia la sua antica origine...) - "mio e del governatore che, costi quel che costi, la linea non chiuderà; anzi bisognerà cercare di migliorarla nel servizio e nella qualità".
Ora, non ho nulla in contrario che venga mantenuta la linea Novara Varallo, che sia chiaro, e lo dico perché immagino già le fauci del Consigliere Tiramani che si avventano contro la mia vena giugulare: Noi siamo a favore del mantenimento della linea ferroviaria Novara-Varallo, a condizione che vi rimangiate quello che avete scritto nel vecchio Piano regionale triennale e manteniate la stessa dignità a tutti i cittadini piemontesi.
Vede, Assessore Bonino, a noi non pace proprio che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B, e che quelli di serie A siano quelli governati da qualche parlamentare o da qualche "capopopolo" che, in virt degli equilibri politici, tiene per gli attributi il Presidente della Giunta regionale.
Questo a noi non piace. Vorrei capire perché i cittadini della Val Pellice, di Asti, di Castagnole, di Alba, di Santhià, di Arona, di Novi, di Tortona, di Chivasso, di Savigliano, di Saluzzo, di Cuneo, di Mondovì, di Alessandria, di Ovada, di Ormea, di Vercelli, di Casale, di Bra e di Ceva sono trattati in un certo modo e altri in modo diverso, sempre nel caso che abbia ragione Cota e non quello che dice lei, Assessore Bonino.
Tra l'altro, faccio notare che avete detto che avreste tagliato le linee sulla base dei costi. Ebbene, dai miei dati - mai smentiti, perch sono dati letti dai vostri documenti - la Novara-Varallo costa cinque milioni di euro all'anno, ha 229 mila utenti all'anno, quindi ogni passeggero costa 22 euro.
La Pinerolo-Torre Pellice costava un milione e mezzo, aveva 300 mila passeggeri e il costo unitario era cinque euro. Allora, se tenete in piedi una linea a 22 euro per passeggero, e ne sopprimete una di cinque euro, o è una scelta politica, e andate a spiegarla a tutti i cittadini piemontesi oppure è una scelta discrezionale e arbitraria, e noi ve la impugniamo per eccesso di potere.
Sia chiaro, la Novara-Varallo in funzione va bene, ma chiediamo analoga dignità di trattamento a tutte le linee ferroviarie.
Presidente, mi consenta ancora solo un minuto per illustrare il mio ordine del giorno.



PRESIDENTE

Lo considero come parte del resto del Gruppo.
Prego, Consigliere.



GARIGLIO Davide

Faccio notare che sulla Novara-Varallo, non l'opposizione, ma il Consigliere Tiramani, in Commissione ha detto: "Sono scontento di questo Assessorato. Non avete fatto nessuna sperimentazione su quella linea; non avete chiuso i servizi ferroviari, non avete fatto aumentare l'utenza.
Siete stati un disastro. Ci opporremo in tutti modi".
Ha usato parole che nemmeno noi avremmo usato in questi toni. Però è vero quanto detto dal collega Tiramani: lo avete fatto lì per ignavia, e adesso volete tornare indietro rispetto ad una scelta.
Noi vi diciamo: bene, teniamola in funzione, ma usiamo la stessa impostazione e lo stesso trattamento per tutti gli abitanti, anche quelli non governati da amministratori leghisti, anche perché, Assessore Bonino sono sempre di meno, quindi le disparità di trattamento sarebbero sempre di più.
Assessore, nessuna gara ferroviaria è stata bandita dal suo Assessorato. Una Giunta liberista ha soppresso le gare ferroviarie. Nessuna sperimentazione di programmazione integrata ferro-gomma è stata fatta in questi anni. Gli ulteriori tagli dei servizi che devono essere formalizzati non sono noti. I tagli delle risorse non sono noti, perché l'allegato B della delibera n. 25 è diversa dalla tabella finale delle allocazioni di risorse previste nella bozza del Piano regionale di triennale che circola che sappiamo tutti che c'è: ha lo stesso dato totale generale, ma ha dati "splittati" diversi, perché il dato di Novara città 2015 è diverso dal dato di Novara città che c'è nella DGR 25.
Così vale per tutte le altre voci.
Nessun tentativo serio di individuare i costi standard è stato fatto nessun rapporto serio con l'utenza è stato mantenuto.
La Giunta regionale e l'Assessore regionale sono stati latitanti e omissivi.
Il suo comportamento, Assessore Bonino (il non darci documenti e venirci a raccontare storie; il non tenere aggiornata la Commissione; il dire che c'è un piano di rientro e quindi agire di fretta senza venirci a parlare e a coinvolgerci, tanto che il trasporto pubblico locale nella II Commissione è una meteora, come quelle stelle comete che capitano ogni duemila anni) non è rispettoso del ruolo di quest'Aula, del ruolo istituzionale di quest'Aula. È lesivo del prestigio e della dignità della Giunta regionale; e penso di poter dire che sia lesivo del prestigio e della dignità di tutta la Regione.
Noi oggi non abbiamo presentato una mozione di sfiducia perché, per i giochi della politica, avrebbe avuto, come unico effetto, quello di ricompattare l'altra parte dell'emiciclo, ma crediamo, Assessore Bonino che lei la fiducia l'abbia già persa.
Lo dico in una situazione in cui provo anche un dispiacere umano nell'esprimerlo: il fatto che oggi sia lì sola nei banchi della Giunta regionale, il fatto che i piemontesi, e tutti coloro che si occupano del trasporto pubblico non si riconoscano più in lei e non abbiano più fiducia in lei, che pure aveva suscitato molte speranze, anche per il talento e le capacità che tutti le riconoscono, sta ad indicare che lei la fiducia anche al di fuori di quest'Aula, Assessore Bonino, l'ha già persa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Assessore Bonino, parto dalla fine del ragionamento del collega Gariglio.
Credo sia opinione diffusa in quest'Aula - e non parlo del giudizio degli amministratori piemontesi - che lei forse sia stato e sia l'Assessore ai trasporti in assoluto peggiore della Regione Piemonte dal '70 ad oggi per una serie di ragioni che ha ricordato bene il collega Gariglio.
Sono curioso di vedere chi, nella maggioranza, oggi la difenderà, di fronte al disastro che riguarda il sistema dei trasporti della nostra Regione.
Vede, la vicenda della Novara-Varallo, anche se non voglio ritornarci sopra, è emblematica della vostra inaffidabilità, perché voi potreste difendere una politica di tagli se questa rispondesse a criteri oggettivi: c'è un taglio al fondo nazionale, lo contrasto, però, dovendo poi declinarlo ai piemontesi, faccio un'operazione che ha il valore dell'oggettività.
Non è così. Qui decidono criteri che non sono oggettivi - che non sono oggettivi! - e un parlamentare della sua maggioranza può sostenere sui giornali le cose che prima ricordava il Consigliere Gariglio, e il Presidente Cota può dire il contrario di ciò che lei ha scritto in quel famoso Piano.
Siamo quindi in presenza di qualcosa di indifendibile; personalmente penso che anche lei sia indifendibile in questa situazione, perché qui si apre un problema grosso come una casa: il Piano triennale rinviato per la semplice ragione che, su un punto cruciale, un pezzo della maggioranza difende una linea, o un parlamentare della Lega difende una linea.
Tuttavia, volevo concentrarmi su una questione altrettanto complicata che riguarda i tagli al trasporto pubblico locale su strada, perché lei li ha difesi, anche in questo caso, sostenendo che erano oggettivi.
Mi ricordo la discussione svoltasi in Commissione, in cui mi permisi di sostenere che avevate colpito con particolare veemenza alcuni territori della nostra regione come il Biellese e l'Alessandrino, di cui parlerà il collega Muliere. Lei, intervenendo in Commissione, sostenne che quei tagli erano oggettivi e che, semmai, era il Biellese che avrebbe dovuto riorganizzare il suo sistema dei trasporti. In quell'occasione, si parl anche di un fondo di accompagnamento, tema che lei ha ripreso poco fa nella discussione.
Non esiste alcun fondo di accompagnamento - ci siamo chiariti su questo punto - perché voi per fondo di accompagnamento intendete la possibilità dei lavoratori delle aziende di trasporto pubblico di accedere alla cassa integrazione in deroga.
Se non è così, mi dica in replica quali sono le risorse e come intendete finanziare il fondo di accompagnamento.
E poiché il fondo di accompagnamento dovrebbe funzionare adesso, mi dica dove sono allocate le risorse con le quali finanziare questo tipo di fondo.
Voglio tornare sulla questione principale. Voi avete operato un taglio massiccio nei confronti del Biellese e poi avete rifatto i conti. Rifacendo i conti - sono parole che ha pronunciato in Commissione trasporti il Direttore del suo Assessorato - vi siete resi conto che, in effetti, per quanto riguarda quella porzione di territorio, quei tagli erano eccessivi perché da un riconteggio dei conti, che dovrebbe essere finito perché è in corso da quattro settimane, avete scoperto che, in realtà, è possibile trasferire a quel territorio risorse aggiuntive, quantificate dai vostri uffici: 900 mila euro alla Provincia di Biella sulle aree a domanda debole e 300 mila euro al Comune di Biella per una compensazione con Vercelli.
A parte il fatto che lei, Assessore, difese quei tagli a spada tratta e oggi scopriamo che un riconteggio ci ha permesso di quantificare diversamente le risorse trasferite, ma quei conti che alcuni Consiglieri di maggioranza hanno già reso pubblici nel Biellese, quando li comunicherete al Comune e alla Provincia di Biella? Sono 900 mila euro alla Provincia che mitigherebbero i tagli particolarmente pesanti che hanno riguardato la Provincia di Biella e 300 mila euro al Comune di Biella.
Domando: quando li comunicherete? Oggi? Domani? Dopodomani? Sono tre settimane che tutti sanno che i riconteggi determinerebbero un surplus giusto di risorse da trasferire al territorio Biellese.
Seconda questione. Quando li trasferirete? Quest'anno? O a conguaglio? Lo chiedo, perché l'altra novità è quella che, una volta accertato che avete trasferito minori risorse ad un territorio, vorreste conguagliarle nel 2014.
Perché vorreste conguagliarle? Perché, preso atto del fatto che le risorse sono sempre quelle, dovendo trasferire più risorse ad un territorio, dovreste modificare la deliberazione del mese di maggio. Cosa che lei non può fare, perché dovrebbe ammettere di fronte al mondo che quei conti erano sbagliati; dovrebbe riconvocare le Province e i Comuni per dire: "Mi sono sbagliata. Vi devo dare meno soldi, perché devo riequilibrare il fondo e siccome devo dare a Biella e al Biellese un milione di euro in più, dove tolgo questi soldi?". Così facendo, avrebbe la protesta delle Province, perché quel fondo andrebbe riequilibrato e quella delibera andrebbe cambiata.
Si è allora inventata la storiella del conguaglio e cioè a dire: "Riconosco che ho sbagliato a fare i conti, ammetto che avrei dovuto darti più soldi quest'anno. Non posso aprire un contenzioso con le Province, a cui dovrei spiegare che devo dare meno soldi di quelli che ho previsto nella deliberazione. Provincia di Biella, conguagliamo".
Non funziona così! Si assuma le sue responsabilità. Cambi la deliberazione e riconosca qui e adesso a quel territorio - perché la colpa è vostra - che hanno titolo per avere più soldi, perché è a partire da questo fatto che la Provincia di Biella può modificare un piano che sta costando lacrime e sangue, perché è un piano pensato in funzione di un taglio che è assai superiore a quello che voi stessi poi avete dichiarato dovere essere.
gravissimo, Assessore, quello che è successo.
Voi avete operato un taglio fortissimo, lei lo ha difeso in nome della oggettività (oggettività che mi fa ridere alla luce dei fatti); avete rifatto i conteggi e i conteggi hanno accertato che quel territorio ha titolo per avere un milione e passa di euro in più. Non l'avete ancora comunicato.
E fate sapere per vie traverse alla Provincia che vorreste conguagliarlo il prossimo anno.
Le chiedo di cambiare la delibera, andare in Giunta, comunicare alle Province che avranno meno soldi, perché il fondo va riequilibrato, perch fatto cento le risorse del fondo, voi dovete capire a chi togliere qualche cosa per dare a chi spetta qualcosa in più.
Questi però sono problemi vostri, Assessore. L'unica cosa inaccettabile è che vi sia un territorio che sta massacrando i propri cittadini per effetto dei tagli, pur potendo contare qui e adesso, sulla base di calcoli che avete rifatto voi, su un milione di euro in più. Questa è la prima considerazione.
E mi sembra evidente che siamo in presenza di qualcosa che grida vendetta. Lo dico ai colleghi della maggioranza. Cosa deve succedere per chiedere che se ne vada un Assessore? Io non parlo mai di Biella solitamente, cerco di fare ragionamenti che sono un po' al di sopra dei territori particolari, ma questa vicenda è emblematica del vostro pressappochismo.
emblematica di come funzionano le cose in questa Regione e in questo Assessorato, perché che io debba scoprire un mese dopo che ho tagliato troppo e che dovrei ridare dei soldi e nessuno lo comunica, se non qualche Assessore di nascosto, e poi lei non vuole cambiare la delibera, perch cambiarla significa dire al Piemonte "mi sono sbagliata" e significa scontentare alcuni amministratori che avranno meno soldi per effetto del riequilibrio, questo mi sembra di per sé sufficiente a confermare che prima cambiamo, meglio è.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi fa piacere di avere in qualche modo ispirato oggi quella che è la linea dell'opposizione, perché vedo che riprendono le mie battaglie.
un PD che però sinceramente non capisco, perché sul territorio fanno petizioni, raccolte firme, criticano la Giunta regionale e dicono che la Novara-Varallo non va chiusa, e poi qua, in Regione, gridano vendetta dicendo "il servizio va bene, però è un privilegio che si dà a pochi, per cui non siamo d'accordo" con tutta una serie di considerazioni che fanno sì che ci troviamo di fronte ad un soggetto politico che, sul territorio tiene una posizione, ma in Aula viene a dirne una completamente diversa.
Ora, non avendo voi esponenti regionali nella Provincia di Vercelli, lo posso anche capire.
Quello che però non mi sta bene è questa mancanza di correttezza perché credo che troppo spesso ci troviamo a parlare di una politica che è fatta di continue accuse, di continui scambi di vedute che spesso non trovano riscontri nella realtà.
Poche settimane fa abbiamo dovuto subire l'attacco sulla presunta chiusura del punto nascite di Borgosesia, che peraltro non trovava neanche conferma nelle delibere regionali, se non in un Bollettino di un'associazione nazionale.
Ci troviamo ogni giorno a combattere con i debiti che ci ha lasciato lo scorso governo regionale, i debiti fuori bilancio sulla sanità certificati dalla Corte dei Conti; eppure si viene in Aula a pontificare e a dire che le azioni politiche precedenti (i derivati e tutto quello che è stato fatto) è colpa sempre della Giunta regionale attuale e che nessuno ha colpe di niente, che il Presidente Cota è brutto e cattivo, Buonanno è il ras del territorio dove io sono stato eletto. Eppure credo che quello che noi portiamo avanti è un discorso ben preciso e ben diverso.
Noi ci siamo trovati un anno fa a chiedere che venisse valorizzata una linea. Io non ho problemi a dire quello che ho già detto in Commissione cioè che quella sperimentazione non c'è stata. Venga fatta la sperimentazione e poi sono il primo, coerentemente, a dire che, una volta fatta la sperimentazione, i numeri ci siano per motivi che, a quel punto sono oggettivi. E allora va bene, si può anche magari pensare ad un chiusura. Ma allo stato attuale non è stato fatto nulla di tutto ciò e quello che rivendico è una cosa legittima, perché se viene promessa una cosa e non viene fatta e un anno dopo si dice che si chiude, non è che io o Bonanno ci siamo alzati una mattina a rivendicare quello che il territorio chiede. Il territorio chiede di non essere preso in giro, per cui quello che stiamo portando avanti è del tutto legittimo.
Se voi foste coerenti, non parlereste di un territorio privilegiato, ma di un territorio - e qui vi ispiro ancora di più come azione politica - che è stato in qualche modo preso in giro. Un territorio che doveva avere una sperimentazione, doveva avere il "Minuetto", com'era stato promesso, doveva avere un taglio lineare del trasporto su gomma per far sì che il treno funzionasse: non è stato fatto niente di tutto ciò, tolto qualche chilometro.
L'Assessore ha parlato di 100 mila chilometri, però il collega Gariglio sa meglio di me, essendo un esperto di trasporti pubblici locali, che sono niente rispetto a milioni di chilometri che ci sono in una provincia come Vercelli.
Pertanto, vi chiedo di essere più corretti; poi, se volete fare opposizione (è legittimo e vi capisco), cercate di portare avanti azioni più performanti, perché ci sono gli argomenti sui quali rivendicare i diritti dei territori.
La Novara-Varallo non è stata privilegiata. Un anno fa è stato fatto un determinato discorso e non è stato portato avanti: non do la colpa a nessuno, né alla sinistra né alla destra, poiché sono situazioni che si sono incancrenite col tempo, però ci sono dei vettori privati che da trent'anni continuano a godere di questi doppioni.
Io non posso credere (ho fatto anche dei sopralluoghi) che alle sei di mattina partano quattro pullman da Varallo in direzione Vercelli, che potrebbero trovarsi a Romagnano Sesia, quindi sono tre pullman che girano a vuoto.
Signori miei, questo è un ragionamento che l'Assessorato dovrebbe fare insieme alla Provincia, perché anch'essa è coinvolta in questo discorso. Io non mi tiro indietro, però continuo a ribadire che vogliamo solamente la dignità.
Un anno fa potevamo dire: "Si chiude la Novara-Varallo? No, va fatta la sperimentazione". Però la sperimentazione non è stata fatta, pertanto chiediamo che questo avvenga. Dopodiché, qualsiasi altro tipo di discorso è demagogico, pertanto non venite sul territorio a raccogliere le firme, a insultare Buonanno perché chiude la Novara-Varallo, quando qua pontificate l'esatto contrario.
Cercate anche voi di mantenere una linea coerente, per il benessere dei cittadini, perché non c'entra la Lega, il PD, il centrosinistra o il centrodestra: questo è un discorso che riguarda unicamente il benessere dei cittadini.
Se, poi, ci sono delle possibilità di affidare queste linee ai privati come sembrerebbe (si parla dell'interessamento di un soggetto privato svizzero che sui giornali ha dichiarato che la Regione Piemonte non accoglie le proprie richieste; non so in che termini sia la questione, ma mi ha colpito molto l'argomento), sondiamo anche queste possibilità, perch mi è parso strano che un soggetto autorevole, privato, chieda di poter gestire, non solo quella linea, ma anche quella che interessa il collega Ronzani, che da Biella va ad Arona, ma non viene ascoltato dagli Uffici regionali.
un discorso che andrebbe affrontato. Vi chiedo solo questo e credo di aver rivendicato l'interesse dei cittadini e del mio territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Il collega che ha appena parlato ci richiamava alla coerenza.
Ritengo che la coerenza da parte delle forze politiche presenti significhi dare atto, e quindi seguito, ai propri principi rispetto a come il trasporto pubblico locale viene considerato fra le proprie priorità.
Ho ascoltato la relazione dell'Assessora Bonino (io la chiamo Assessora; so che non lo ama, ma credo che invece sia importante questo aspetto) e ritengo che l'Assessora abbia evocato (anch'io ho pensato come il collega Gariglio) il migliore dei mondi possibili. In realtà, per rispetto a come questa maggioranza e questa Giunta considerano il trasporto pubblico locale, non si tratta del migliore dei mondi possibili.
L'Assessora ha parlato per 35 minuti, ma non ha detto nulla in più di ciò che già sapevamo. Ha provato a comunicare il suo ottimismo; un ottimismo di fondo per cui ha rivendicato un risultato, che corrisponde al fatto che non sono stati operati dei tagli lineari. Peccato che questo ha come contropartita l'aumento delle tariffe ed è un elemento di non poco conto, che sarà pesantissimo per la comunità piemontese.
Da questo punto di vista mi sento di dire anch'io che c'è bisogno di coerenza da parte di tutte le forze politiche, anche perché Sinistra Ecologia e Libertà non crede, né a livello nazionale né a livello locale che tutte le scelte in questo momento siano ineluttabili, che si debbano per forza fare dei tagli sul sociale o sul trasporto pubblico locale. Così come mi viene facile fare l'esempio banale degli F-35, per quanto riguarda il Governo nazionale, anche a livello locale si possono indirizzare le risorse in un modo diverso.
Un altro aspetto evocato dall'Assessora è la collaborazione con gli Enti locali, anche se finora (è già stato ricordato) questa collaborazione non c'è stata, anzi, con il collegato alla finanziaria si dà un ulteriore colpo alla possibilità di partecipazione e condivisione, per gli Enti locali, rispetto alle scelte regionali.
Mi riservo, pertanto, di fare semplicemente alcune considerazioni e rivolgere alcune domande all'Assessora.
Il primo aspetto che lei ha giustificato è quello di metodo: il Piano di rientro è un atto della Giunta e, in questo senso, non è che ci siano state delle formalità che non sono state rispettate. Quella che c'è stata fornita come documentazione è un aspetto legato al fatto che ciò che è stato approvato dalla Giunta non è ancora definitivo, quindi non sappiamo come andrà a gravare sui contenuti del programma triennale. Nel programma triennale, cioè, abbiamo come contenuto proprio la materia tariffaria pertanto quello che le vorrei chiedere è se l'aumento del 15% è un aumento indiscriminato o se sono previste delle possibilità di incidere diversamente.
Lei, Assessora, sosteneva che non necessariamente il ferro è più ambientale della gomma, ma, in ogni caso, l'incentivazione del trasporto pubblico locale è una misura ambientale, pertanto anche le politiche tariffarie possono andare a gravare in modo diverso.
C'è, poi, il tema delle fasce di popolazione più deboli: questi incrementi tariffari, proprio perché noi non abbiamo accesso ai documenti che non ci sono stati consegnati in modo formale, come sono previsti? Ritengo che questo sia un aspetto importante: se l'aumento è ineluttabile, è necessario entrare nel merito.
Un'altra domanda che già le avevo rivolto in Commissione, in merito all'incentivazione del trasporto pubblico locale, all'integrazione ferro gomma, riguarda una linea che ci sta particolarmente a cuore, nella provincia di Torino: la linea Pinerolo-Torre Pellice.
Sarebbe dovuta partire una gara per avere la possibilità di un trasporto integrato, ma non abbiamo ancora notizie in merito e credo che i tempi siano piuttosto superati. In Commissione ci è stato risposto che si attendeva il Piano di rientro, per cui ci sarebbe stata una consequenzialità rispetto alla programmazione generale.
Da questo punto di vista, c'è un cronoprogramma. Come ci si sta muovendo? Ritengo che questo sia un aspetto importante.
Dall'altra parte, seppure io non sia una paladina della linea Novara Varallo, è chiaro che le considerazioni svolte dai colleghi del Partito Democratico e dal collega Tiramani, della Lega, portano a considerare che in Piemonte ci sono linee di serie A e linee di serie B, a seconda degli amministratori che le sostengono.
Le valutazioni politiche sono anche quelle che mi fanno chiedere provocatoriamente, rispetto agli aspetti ricordati dall'Assessora, rispetto a quella che potrebbe essere una situazione ancora più pesante per il Piemonte, in una ripartizione che potrebbe vedere nuovamente favorite altre Regioni rispetto alla nostra, anche se non c'è il Presidente della Giunta cosa sta facendo rispetto al trasporto pubblico locale il famoso "sistema Piemonte", la "squadra Piemonte" che si sta muovendo sulle infrastrutture.
Il trasporto pubblico locale non è considerato una priorità, e questo è un elemento importante che credo debba essere preso in considerazione da tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, presenti in questo Consiglio e in Parlamento.
Ritengo che la coerenza debba essere quella di rivendicare - e torno all'inizio del mio intervento - la priorità che viene data al trasporto pubblico locale, sperando che non sia semplicemente una cenerentola che andrà a pesare in modo pesante (utilizzo non a caso lo stesso termine) sulle famiglie piemontesi, che non possono sostenere sicuramente un ulteriore salasso.
Per noi la discussione è aperta. Lei ha chiamato anche l'opposizione a sostenerla, per cercare di evitare o contenere l'aumento delle tariffe.
chiaro che il tema è complesso. Ha già detto che l'Assessore al bilancio non sembra particolarmente disponibile in tal senso, e vorrei ricordare - sarà comunque oggetto di discussione di un altro atto - che nel giudizio di parificazione portato dalla Corte dei Conti sul rendiconto del 2012, uno degli elementi che viene posto sotto i riflettori riguarda proprio la passività pregressa del trasporto pubblico locale.
Ovviamente, è un elemento che non pesa positivamente a suo favore e non contribuisce nemmeno ad esprimere un giudizio favorevole su quella che è stata la programmazione del trasporto e delle risorse economiche collegate.
Mi fermerei qui: le ho posto delle domande precise anche per disporre di qualche elemento in più rispetto alla sua relazione iniziale. Concludo dicendo che non siamo, purtroppo, nella migliore delle situazioni. Penso dunque che sia importante esserne tutti consapevoli, a partire da lei.
Credo invece che sia possibile un altro trasporto pubblico locale. Mi sembra che questa Amministrazione per poter programmare un trasporto pubblico locale diverso sia ormai fuori tempo massimo; tuttavia, dal punto di vista della logica, che per noi non è quella del "tanto peggio, tanto meglio", crediamo che rispetto alla questione sulle tariffe ci sia ancora da discutere, proprio perché questi aumenti tariffari andranno ad incidere sulle famiglie piemontesi e su quello che può essere il sistema generale economico piemontese. Da questo punto di vista, ritengo che si debba effettivamente trovare un'altra strada, che possa prevedere chiarezza di intenti e di priorità; chiarezza che non può essere demandata all'opposizione, perché le priorità devono essere definite, almeno così normalmente avverrebbe, dalla maggioranza.
In questo momento, la Giunta (e la maggioranza) che sta governando questa Regione non ha il trasporto pubblico locale fra le sue priorità: Assessore, se ne faccia una ragione, se ancora non se l'è fatta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, quando si affrontano argomenti del genere in sedute straordinarie, ogni Presidente e ogni Consigliere sceglie un determinato punto di vista per svolgere la propria relazione o per avanzare eventuali richieste. A tal proposito, la informo di aver presentato un ordine del giorno con il quale si chiedono, essenzialmente, tre cose, che vedremo successivamente.
Per quel che riguarda, invece, gli appunti da rivolgerle, non intendo rivangare - anche se in passato l'opposizione nel suo complesso aveva chiesto le sue dimissioni - faccende che, probabilmente, è giusto che debbano essere risolte a casa vostra, e cioè nell'ambito della maggioranza.
Questo vale sia per un discorso comportamentale generale, sia perché non sono convinto che gli Assessori o i Ministri possano avere ruoli determinanti nell'ambito di un Governo. Dunque, prima ancora di chiedere le dimissioni o la sostituzione di un Assessore, bisognerebbe continuare a chiedere il cambiamento di un Governo. Perché, in fondo, è il Governo nel suo insieme che dovrebbe controllare, dettare gli indirizzi e verificare che gli stessi siano attuati.
Ovviamente, Assessore, non sono appunti che le rivolgo sul piano personale, perché non mi appartiene questo tipo di attacco. Però non posso fare a meno di palesarle una serie di preoccupazioni che si evincono chiaramente dai numeri.
I numeri, purtroppo, parlano chiaro: è vero - lo ha detto lei e non è una sua opinione, ma una realtà - che i tagli in parte sono frutto di decisioni non attribuibili alla Regione Piemonte e a questo Governo, ma sono imputabili al Governo centrale. È vero, però, purtroppo, che parte di quei tagli sono sicuramente attribuibili al ruolo poco determinante che questa Giunta - come vede, Assessore, dico "questa Giunta", non dico "lei" e quindi il Governo di questa Regione ha avuto nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni. Questo è un fatto indiscutibile, quindi purtroppo bisogna che ne prendiate atto e ammettiate questa grave "deficienza comportamentale" in quell'ambito.
All'appello, in sostanza, mancano 85 milioni, che scenderebbero ai famosi 55 con quella decisione - poco saggia, a mio avviso - di scaricare circa 30 milioni sul debito pregresso maturato dalla Regione verso lo aziende del settore, portandolo da 340 a 370 milioni; debito che dovrebbe essere sanato nei prossimi tre anni. Quest'anno si disimpegnano 150 milioni di fondi FAS, che rappresentano soltanto una pezza - ricordiamolo Assessore, rappresentano solo una pezza - e non possono, in alcun modo supplire all'esigenza della seria programmazione triennale.
Dunque, all'orizzonte non possiamo che vedere la paralisi, per cui non c'è assolutamente da stare tranquilli.
Come ripeto, non è che si cambia l'Assessore e si risolve il problema: oramai si sono radicati dei problemi tali - mi scuso se sono così severo nel giudizio - che il Governo di questa Regione non è stato in grado di impostare e che oggi non è in grado di poter modificare. Quindi, purtroppo per voi, prima si interrompe questa esperienza e meglio è per tutta la Regione.
Veniamo a quello che, comunque, nelle more, auspicherei.
Auspicherei - lo dico perché devo, ma lo faccio in termini pessimistici, perché non ci credo - che ci possa essere un cambio di rotta che, come opposizione, stiamo invocando da un sacco di tempo; un cambio di rotta nella programmazione della politica regionale sul trasporto, che non può ascriversi all'interno della cornice programmatica prevista dalla legge di contabilità regionale, ma al di fuori di essa (quello che sinora è stato fatto), così come tutta l'attività finanziaria del 2012.
Questo nodo non lo rileva Andrea Buquicchio, ma lo evidenzia in modo molto chiaro l'analisi della Corte dei Conti sul rendiconto generale per l'esercizio finanziario del 2012.
Leggo testualmente: "L'analisi delle previsioni di entrata contenute nel bilancio evidenzia che il pareggio finanziario risulta conseguito solo in modo formale, con lo stanziamento di alcune entrate che, anche in base agli elementi disponibili al momento dell'approvazione del documento contabile, erano da ritenere in parte insussistenti e in parte quantomeno incerte".
In sintesi - forse in estrema sintesi, spero non eccessiva sintesi - la Magistratura non solo mette in risalto lo stato preoccupante dei conti piemontesi, ma anche i tentativi giudicati non troppo ortodossi di nascondere diversi buchi contabili.
mancata - questo è evidente e lo stiamo ripetendo da settimane, da mesi, da anni - la corrispondenza tra le politiche regionali e la documentazione di bilancio, che non è mai stata puntuale, ortodossa e corrispondente.
Questo purtroppo è un nervo scoperto che voi sapete che questa Giunta ha e che ogni volta che tocchiamo, sicuramente, vi fa male, ma è così.
Purtroppo è così, perché nessuno di noi vuole il male della Regione.
Quindi, con l'ordine del giorno cui accennavo prima in apertura Assessore, chiedo tre cose. Anzitutto, il piano di riprogrammazione dei servizi per il periodo 2012/2015 chiedo che dovrà essere definito evitando non solo ulteriori debiti nel comparto, ma rendendo omogenei gli interventi di settore con le varie disposizioni di bilancio. In parole povere, non lo sto chiedendo io, l'ha chiesto la Corte dei Conti.
Secondo punto, per essere sintetici: ribadisco l'esigenza di mettere mano quanto prima - questo lo avevo già detto mesi fa - a distanza di oltre 13 anni, alla famosa legge regionale sui trasporti. Da tutto quello che stiamo vedendo emerge chiaramente l'esigenza di rivedere la legge del 2000.
Sicuramente, questa rivisitazione non deve passare attraverso la cancellazione del dialogo con gli Enti locali, che invece va sempre salvaguardato e rispettato.
Infine, chiediamo che i nuovi provvedimenti amministrativi vengano presentati, entro una data certa e non oltre il 30 settembre 2013, a tutti gli Enti locali o alle società convenzionate interessate per consentire loro la corretta redazione dei propri atti amministrativi evitando così come evidenziato dalla Corte dei Conti, gravi questioni di sostenibilità della spesa per gli esercizi futuri.
Assessore, come vede, ho voluto essere ancora una volta meno polemico e più propositivo e mi auguro che relativamente a questo ordine del giorno lei possa esprimere un giudizio favorevole perché significherebbe quantomeno la conferma da lei più volte sottolineata, oltre che paventata di buonafede nell'ambito della sua attività amministrativa. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della delegazione di Bagneux (Francia), gemellata con la Circoscrizione VI di Torino


PRESIDENTE

Volevo informare i Consiglieri e quanti sono presenti in Aula che da alcuni minuti stanno assistendo ai nostri lavori insieme a degli accompagnatori della VI Circoscrizione di Torino, Barriera di Milano, per capirci.
In Barriera di Milano c'è un comitato che da anni organizza degli scambi fra gli alunni delle scuole di Barriera di Milano e Regio Parco e alunni di scuole francesi. Non è neanche la prima volta che sono in visita in Consiglio regionale. Saluto gli accompagnatori, gli alunni e gli accompagnatori francesi in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Trasporti su ferro - Trasporti pubblici

"Piano di rientro in materia di TPL adottato ai sensi del decreto legge 8 aprile 2013 e tagli al trasporto pubblico locale", presentata dai Consiglieri Gariglio, Boeti, Pentenero, Motta Angela, Bresso, Cerutti Laus, Oliva, Muliere, Placido, Reschigna, Manica, Rostagno e Artesio (atti d'indirizzo collegati: ordine del giorno n. 1050; ordine del giorno n. 1051; ordine del giorno n. 1052)


PRESIDENTE

Ritorniamo al dibattito in merito a "Piano di rientro in materia di TPL adottato ai sensi del decreto legge 8 aprile 2013 e tagli al trasporto pubblico locale".
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Lo svolgimento di questo Consiglio regionale straordinario cade, come una coincidenza infelice, in un ruolo di guastafeste rispetto al clima che negli ultimi giorni ha percorso il Piemonte in termini di euforica soddisfazione, alcune volte financo un po' troppo in anticipo attraverso Twitter, rispetto al fatto che il Piemonte fosse diventato centrale nell'attenzione, come si dice adesso, bipartisan delle forze politiche affinché il Piemonte diventi nel prossimo futuro sede dell'Authority dei trasporti e soprattutto rispetto ai contenuti del Decreto del "Fare", che paiono aver confermato i finanziamenti sugli investimenti infrastrutturali in modo particolare TAV e Terzo Valico.
Dicevo guastafeste, ma un guastafeste quanto mai illuminante di quella doppia velocità di cui parlava anche la collega Cerutti, secondo la quale si riescono a costruire lobby trasversali quando ci si occupa di scelte di politica nazionale, se non addirittura internazionale, fondate sulle grandi infrastrutture, mentre invece cala il silenzio e l'oscurità quando la politica si dovrebbe occupare di una delle funzioni fondamentali dell'Amministrazione regionale insieme a quella della sanità, che è esattamente il trasporto pubblico locale.
Ovviamente, non possiamo imputare all'Assessore Bonino il fatto che la squadra Piemonte sia stata tirata per la giacca o abbia deciso principalmente di occuparsi delle scelte che ho prima richiamato, alcune delle quali giudico in termini di cultura politica e di finanziamenti totalmente in contrapposizione con gli interessi delle popolazioni e con gli interessi del TPL. È è chiaro il mio riferimento al TAV, tuttavia, non potendo imputare a lei i comportamenti delle squadre nazionali, certo le dobbiamo riconoscere che ne è fedele interprete. Non tanto per la difficoltà nella quale si è dibattuta in questi tre anni e nelle difficoltà in cui si dibatterà nei prossimi se il Piano di rientro e quello di riprogrammazione andranno in opera così come lei ce li ha descritti, quanto piuttosto per una dichiarazione contenuta nella relazione di stamani, che speravo avesse tutt'altro tipo di evoluzione, ma che purtroppo (dal mio punto di vista, ma è minoritario, quindi non la preoccuperà) mi porta ad assimilarla alla cultura dominante, vale a dire la sua dichiarazione secondo la quale quando si mettono mano a processi di riorganizzazione, si devono tenere a mente dei principi da difendere concettualmente.
Questa dichiarazione di principio mi vede particolarmente vicina.
Peccato che la declinazione di questa dichiarazione di principio sia poi andata a concludere con la questione dell'efficientamento.
L'efficientamento non è un obiettivo da raggiungere, è una pratica, è una qualità che consente di raggiungere obiettivi. Il tema è capire qual è l'obiettivo che si vuole perseguire.
Come in sanità si continua a parlare di efficientamento e si fa riferimento al costo unitario delle siringhe - ricordo, ogni volta, che l'obiettivo della sanità non è comprare siringhe, ma fare in modo che si usino in modo appropriato sui pazienti, ma se le si comprano in modo efficiente, tanto di guadagnato - così l'efficientamento anche nel TPL, dal mio punto di vista, non è l'obiettivo, ma l'obiettivo è la garanzia del diritto alla mobilità delle popolazioni interessate. Che può essere meglio raggiunto ed economicamente in modo vantaggioso se si riesce a fare efficienza.
Purtroppo, scambiare efficientamento e compatibilità economica con obiettivi delle politiche pubbliche, che sono quelli di tutela dei diritti delle persone, è uno stile ormai largamente diffuso e purtroppo, mi spiace dirlo, uno stile trasversale.
Non sarà certo un caso quello secondo il quale ormai a livello nazionale quando si parla delle due funzioni fondamentali della Regione TPL e politiche di tutela della salute, se ne parla in termini di compatibilità, sostenibilità, efficientamento anziché in termini di tutela dei diritti primari dei cittadini.
Ora, non so se questo sia l'esito di un rinnovato processo accentratore da parte dello Stato nei confronti delle deleghe attuate ai sensi della Costituzione verso le Regioni o se sia (temo questa seconda) piuttosto il segno dei tempi, secondo i quali il pubblico non si può più permettere il lusso di realizzare opportunità, servizi e prestazioni se questi non siano economicamente compatibili.
La mia posizione politica è che il pubblico esiste per concedersi il lusso di erogare prestazioni che altrimenti il mercato non erogherebbe perché non sono economicamente convenienti.
Per cosa esiste il servizio pubblico se non ad agire per colmare quelle disuguaglianze che una logica meramente economica produce, assumendo il pubblico anche l'onere della diseconomia della scelta perché quella scelta può essere diseconomica sul piano del rapporto ricavi/costi, ma non lo è sul piano dell'economia sociale perché garantisce il diritto della mobilità delle persone? Quindi mi sarei aspettata dall'Assessore in primis, ma da tutta la nostra Assemblea, di sentire dire che sulle funzioni fondamentali che garantiscono diritti primari il rapporto costi/benefici elevato in quella misura del 35% e l'analisi sulle aree alle domande deboli abbia una caratteristica quando è agita dalla politica pubblica esattamente, perch la politica pubblica si occupa delle condizioni minoritarie che non sopravvivrebbero se non avessero questi servizi, quindi in queste politiche non si deve parlare di servizi minimi, ma piuttosto si deve parlare di servizi essenziali.
chiaro che, se questo è il mio minoritario e - ahimè - temo sempre più isolato approccio, prima o poi la gente ci farà capire che l'isolamento della politica su queste categorie è fuori dalla loro consapevolezza e comprensione di vita, perché le persone, sulla loro vita, le conseguenze della compatibilità le stanno misurando tutte, e prima o poi, duramente, ci faranno capire che è insostenibile. Ebbene, se questa è la mia posizione non posso evidentemente che dedurne che le scelte che sono state compiute dall'Amministrazione regionale sono scelte che la rendono assolutamente passiva e allineata rispetto alle culture politiche nazionali che ho test richiamato. Le scelte, peraltro, sono state anche prive di quel minimo di caratteristiche di innovazione e di sperimentazione che pure titolavano alcuni dei progetti deliberativi.
La collega ha citato la questione della linea Pinerolo-Torre Pellice l'affidamento a SCR e tutte le ipotetiche valutazioni che dovevano essere compiute e che non sono state fatte: non possiamo che prendere atto che esiste, oltre che una rappresentazione dominante dell'idea di trasporto pubblico locale, che è appunto quella della compatibilità economica, anche una relazione interistituzionale dominante, e la relazione con la Città di Torino e con l'Agenzia metropolitana torinese mi sembrano rilevanti da questo punto di vista.
Mi auguro che le recenti prese di posizione che alcune associazioni di rappresentanza degli interessi ambientali hanno appena elevato possano introdurre dei ripensamenti in questa direzione.
In conclusione, credo che stiamo misurando una brutta pagina dell'organizzazione delle politiche a livello regionale, una pagina che ha sicuramente degli elementi di carattere tecnico deficitario, forse anche di disattenzione, forse anche di supponenza da parte di chi ha la delega politica in questa materia, ma - ahimè - una pagina che è figlia di una cultura generalmente diffusa. Ritengo che questo Consiglio regionale debba poter avere nei confronti del trasporto pubblico locale un'attenzione non a spot, a seconda che si debba perseguire l'obiettivo di criticare e censurare l'Assessore e la Giunta regionale, ma mi auguro un'attenzione più strutturale rispetto a quali siano oggi le responsabilità pubbliche sui diritti fondamentali delle persone, anche quando queste politiche pubbliche potessero risultare, ad un calcolo meramente economico, fuori mercato perché non è del mercato che noi ci dobbiamo occupare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Credo che sulle questioni generali e sul modo con il quale è stata gestita questa vicenda i colleghi abbiano già ben espresso le criticità e gli elementi con i quali ci troviamo a gestire e ad affrontare un tema così delicato. Voglio però sottolineare alcune conseguenze che derivano da un quadro che si sta paventando drammatico per i cittadini piemontesi, i quali si troveranno in una situazione di difficoltà a partire dal mese di settembre, anche se alcuni segnali iniziamo già ad averli oggi.
Noi abbiamo due Province, Novara e Cuneo, dove i dirigenti delle strutture hanno richiesto ai dirigenti scolastici delle scuole superiori di modificare il proprio orario e quindi di non prevedere il sesto giorno di scuola per l'anno scolastico 2013-2014. Due province che sono sicuramente tra quelle che hanno avuto i maggiori tagli rispetto al trasporto su gomma e che oggi stanno facendo difficoltà per garantire un servizio di primaria importanza nel momento in cui parliamo di diritto allo studio.
Recentemente anche la Giunta Cota, nell'incontro che si è tenuto la scorsa settimana sui fondi strutturali, ha ricordato come uno degli obiettivi prioritari indicati dalla Comunità europea sia la dispersione scolastica. È evidente che oggi un cambiamento importante dell'orario scolastico di questa natura non va sicuramente nella direzione di consentire una riduzione della dispersione scolastica. Tuttavia, credo che ci sia un altro elemento ancora più preoccupante e che ancor di più mette in difficoltà un pezzo importante dei cittadini piemontesi, ovvero gli studenti, e cioè il fatto che non si sceglierà più la scuola in base a quelle che possono essere le aspettative o le esigenze dei singoli studenti, o in qualche modo condivise con le famiglie, ma si sceglierà la scuola in base a dove vi sarà un treno o un pullman che porti a scuola quindi cambierà anche tutta la geografia del nostro sistema scolastico.
Inoltre, voglio aggiungere il fatto che ci provengono segnalazioni da parte di alcune scuole (ovviamente scuole di provincia, perché a Torino questo elemento non è ancora così sentito), ma ci giungono segnalazioni anche di famiglie che mandano a scuola i propri figli, in modo particolare studenti delle scuole superiori. Ebbene, talvolta la famiglia non è in grado di dare l'euro per pagare la singola corsa, non per pagare l'abbonamento mensile.
Allora, a fronte di un aumento del 30% degli abbonamenti degli studenti, certo lei mi potrà dire che il tema del diritto allo studio probabilmente tocca a un altro Assessore, ma vorrei ricordare che l'espressione dell'attività politico-amministrativa di una Giunta è un'espressione collegiale e non si può non tenere in considerazione il fatto che il diritto allo studio è un valore che sarà pesantemente messo in discussione.
Si può banalmente dire che non muore nessuno se non si va a scuola sei giorni, ma si va a scuola cinque giorni e superficialmente affrontare il dibattito in questo modo. Invece cambia molto. Cambia molto perché, in modo particolare sugli istituti professionali, vuol dire concentrare l'orario scolastico prolungando l'orario negli altri cinque giorni e vuol dire non permettere a persone e a soggetti che magari hanno già una certa difficoltà di seguire in modo adeguato il processo di apprendimento all'interno delle nostre scuole.
Vorrei ricordare che abbiamo territori fuori dalle grandi città Torino, ma anche altre realtà piemontesi - in zone con una dispersione territoriale importante, dove davvero già oggi gli studenti fanno molta fatica a raggiungere i centri in cui vi è una scuola, e da domani non avranno più questa possibilità.
Sottolineo il fatto che oggi assistiamo alla riduzione degli assegni di studio che comprendevano anche il riconoscimento dell'abbonamento mensile cosa che ancor di più metterà in difficoltà le famiglie più bisognose, che già fanno fatica economicamente a garantire ai propri figli la frequenza nel sistema scolastico.
Ho citato due Province, Novara e Cuneo, ma ciò non perché nelle altre Province il tema non sia stato posto; ad esempio, nella Provincia di Torino stanno affiorando ora i problemi che toccano le scuole e che, ripeto stanno fuori dalla città, ma sono dislocati all'interno del territorio provinciale e molti ragazzi che hanno scelto scuole il cui accesso era garantito da linee specifiche destinate a quel tipo di scuola (cito, ad esempio, la scuola di Caluso e la scuola di Castellamonte) potrebbero essere costretti a cambiare scuola all'inizio dell'anno scolastico.
Ho voluto citare questo esempio e raccontare questa situazione perch credo che, ad oggi, nessuna valutazione sia stata fatta sul livello territoriale, quindi sulle conseguenze di quanto si sta profilando all'orizzonte in merito al tema dei trasporti, alla riduzione delle risorse e soprattutto all'aumento dei costi che i cittadini piemontesi dovranno subire.
Credo che non si possa, da un lato, scrivere sui documenti sulle strategie europee che noi dobbiamo lavorare sulla dispersione scolastica perché dobbiamo raggiungere i parametri europei e, dall'altra, non fare alcuna valutazione su un tema che è l'elemento fondamentale: per andare a scuola bisogna poterci arrivare.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Guardi, mi veniva da fare questa introduzione all'intervento, anche se l'Aula è un po' disattenta. Io non ho fatto il militare, non vado a caccia come sa chi frequenta la III Commissione - ma il tiro al piattello contro l'Assessore Bonino è un'attività che potrei trovare interessante: nulla di personale, ovviamente, verso l'Assessore Bonino e molto di politico invece, verso tutta una serie di posizioni che l'Assessore Bonino ha preso anche sui temi delle infrastrutture, citate precedentemente in molto corretto dalla Consigliera Artesio.
Dicevo però che questo tiro al piattello può essere divertente politicamente, ma bisogna poi comprendere quali siano le ricadute e ciò che si può ottenere. In effetti, oggi e nei prossimi giorni, il dibattito sarà tutto incentrato sul tema se l'Assessore Bonino darà le dimissioni o meno e se il Presidente Cota gliele chiederà; è così sui giornali, Assessore: non me ne voglia. Ma dobbiamo poi anche chiederci con quale altro politico eventualmente, l'Assessore Bonino verrebbe sostituita. E qui chiudo il punto perché - insomma - potremmo discuterne lungamente.
Vorrei poter parlare del trasporto pubblico locale, sul quale in questo caso non ci dovrebbero essere preclusioni di colore politico, di possibili risultati e di possibili miglioramenti. Io quindi parto subito da una cosa che l'Assessore Bonino ripete sempre, sia in Commissione sia in Consiglio ovverosia la problematica della conflittualità nella programmazione tra trasporto pubblico locale su gomma fatto dalle Province, rispetto a quella fatta - o che, insomma, si cerca di fare - da parte della Regione Piemonte anche prima di questa Giunta quando c'era la Presidente Bresso, per quanto riguarda il ferro: parlo quindi dell'annosa vicenda con Trenitalia.
In questo senso - visto che mi sembra ci sia una volontà politica almeno di questa maggioranza, di concertare con le Province - vorrei sapere innanzitutto a che punto è questa concertazione, perché dopo tre anni la "coltura" dei rapporti con le Giunte provinciali dovrebbe già essere a buon punto, cosa che invece non mi risulta molto, in quanto le problematiche delle sovrapposizioni di corse, che anche il collega Tiramani giustamente richiamava - tema noto a chiunque abbia interloquito con comitati o cittadini dell'area del Vercellese e della Val Sesia -continuano ad esistere e a persistere, anche durante la sperimentazione che lei Assessore Bonino, ci ha detto in Commissione essere stata fatta sulla Novara-Varallo.
Sentendo i cittadini, ho avuto modo di scrivere un comunicato stampa dicendo che di questa sperimentazione non si è accorto nessuno; ma non solo non se ne sono accorti gli Uffici della Regione che hanno ricevuto i dati da Trenitalia per quanto riguarda il monitoraggio delle presenze sul treno ma non se ne sono accorti probabilmente neanche i cittadini. Su questo voglio poi avere una risposta, anche con materiale documentale, che ci dica in cosa è consistita la sperimentazione che è stata fatta sulla Novara Varallo, (cioè sui 100 mila chilometri in meno di cui ci ha parlato in Commissione), com'è stata pubblicizzata, come la popolazione ne è stata informata e anche quali sono state le ricadute sulle aziende che eserciscono il trasporto pubblico locale in zona.
Non si può infatti - almeno, a mio legittimo giudizio - fare una sperimentazione, senza appunto informare l'utenza, quindi la popolazione e i comitati. Non sappiamo se questo sia avvenuto e quindi chiediamo dei dati concreti, perché lei ci ha detto questo in Commissione, ma non abbiamo i dati. Le chiedo già adesso in anticipo - e poi lo farò con una e-mail alla II Commissione - tutto il materiale documentale che riguarda questa sperimentazione, di cui veramente non si è accorto nessuno.
Per evitare - come diceva il Consigliere Gariglio - di finire vittima delle fauci - con quest'immagine metaforica molto cruenta - del Consigliere Tiramani, o comunque della Lega Nord della Valsesia, dico che ben venga la nuova sperimentazione sulla Novara-Varallo, posto che però sia una sperimentazione di cui i cittadini si accorgono, che viene comunicata e che viene pubblicizzata. Anch'io però sono a chiedere - su questo concordo assolutamente - che siano fatte le sperimentazioni pure sulla Vercelli Casale Monferrato e sulla Torre Pellice-Pinerolo; e poi potremmo andare avanti su tutta un'altra serie di linee, oggetto di chiusura nella prima delibera e poi anche nella seconda.
Non si possono usare, quindi, due pesi e due misure, a maggior ragione nel momento in cui la linea in oggetto era forse una di quelle con minore copertura di costi, anche se io stesso ho ribadito più volte che comunque la linea Novara-Varallo, oltre ad avere una funzione fondamentale di trasporto per l'utenza pendolare (studenti, lavoratori, ecc.), ha anche una funzione turistica fondamentale. Ricordiamo infatti che Varallo è una delle tre porte d'accesso al Monte Rosa, che ha da una parte la Valle d'Aosta, da una parte la Valsesia e dall'altra Macugnaga. Come ho avuto modo di dire si pensi per esempio a come si raggiunge in fretta la stazione montana di Gressoney, con la linea ferroviaria che transita a Pont Saint Martin; e si pensi invece che una persona che voglia andare sul Monte Rosa - o comunque in Valsesia - a fare turismo si ferma a Vercelli per poi dire: "Boh, e adesso dove sono? Come faccio ad arrivare in Valsesia, che sono a più di 100 chilometri dalla cima di Alagna?"; oltre ovviamente a tutte le ricadute economiche e sociali che si possono citare.
patrimonio comune che, se una linea non è elettrificata, il treno va a gasolio e quindi inquina quanto una somma di bus: questo lo citava lei Assessore, ma è assolutamente evidente. Ma bisogna anche considerare le tempistiche: un bus percorre la strada, quindi fa le curve; tendenzialmente a meno di percorsi molto arditi di alcune linee ferroviarie in altre parti della Regione - il treno fa un percorsoli più rettilineo possibile si muove ad una velocità diversa, non risponde delle conseguenze del traffico e generalmente delle condizioni metereologiche e quindi è sempre un mezzo avvantaggiato e vantaggioso rispetto al bus; oltre ad avere un elemento che magari può servire ad un'utenza anziana - ma anche di qualunque età - quale i servizi, che normalmente sul bus non ci sono, e la possibilità di stare seduti o di alzarsi, cosa che sul bus non si può fare.
Queste sono cose che ovviamente non devo dire all'Assessore, né ai Consiglieri.
Rispetto al punto sulla sperimentazione, quindi, chiederei i dati su quello che è stato fatto e che ci era stato promesso quest'anno sulle due linee Novara-Varallo e Casale Monferrato-Vercelli, se è stato fatto, e le proposte di successive sperimentazioni; e poi vorrei un po' di espressione di coraggio da parte di quest'Aula a riguardo delle competenze sul trasporto pubblico su gomma.
Per questo, Assessore - nel contesto più ampio delle idee, delle ipotesi, dei decreti legge, delle sentenze della Corte costituzionale, dei disegni di legge sulla soppressione delle Province - ho presentato un'interrogazione per iniziare almeno da oggi a dare un atto di indirizzo per far sì che le competenze del trasporto pubblico locale si ricongiungano nella figura dell'Ente Regione.
Superiamo quindi questa frattura del trasporto pubblico locale tra gomma-Province e ferro-Regione. Chiedo formalmente dunque con un ordine del giorno che la Regione dia questo indirizzo al Governo Letta, Governo che ha presentato un disegno di legge per sopprimere le Province, che adesso dovrebbe andare in discussione: supportiamolo e anticipiamolo eventualmente, dicendo che comunque le competenze di area vasta come quelle del trasporto pubblico locale devono ricongiungersi all'interno della Regione. Altrimenti avremo sempre la dicotomia per cui la Regione, che riceve le risorse da Roma, ne dà una parte alle Province; le Province giustamente, fanno la loro pianificazione e programmazione, perché sono sì enti subordinati gerarchicamente, ma comunque, per un principio di sussidiarietà, hanno le loro competenze scritte in Costituzione; e poi la Regione che invece effettua delle corse e dice che Provincia le batte le stesse tratte parallele; e non ne usciremo mai. Sono belle parole Assessore Bonino, ma ovviamente, se la politica poi non porta avanti dei passi concreti nella direzione che abbiamo detto, non se ne ottiene nulla.
Queste, quindi, sono assolutamente le due priorità indicate dal mio intervento. Ovviamente, poi, tutto il resto, la partita giustissima sollevata dalla Consigliera Artesio, dovrebbe essere oggetto di discussioni ampie, e soprattutto nazionali, riguardanti le risorse, perché è sacrosanto quanto dice la collega Artesio (giusto per non farla sentire sola, anche se magari non apprezzerà moltissimo la mia compagnia politica).
C'è comunque un problema di risorse. È vero che il pubblico deve garantire i diritti, non solo la mobilità, la salute, l'assistenza e quant'altro, ma se mancano le risorse si deve ritornare al discorso delle infrastrutture.
Termino dicendo che su questo bisognerebbe discuterne in Commissione personalmente ho già sollecitato in proposito - con l'Assessore Bonino e il Presidente Cota (essendoci stata questa lobby del Piemonte che ha fatto pressione per ottenere una serie di investimenti infrastrutturali) affinch si venga a dire perché si privilegiano e come si può pensare in questa Regione di privilegiare nuove infrastrutture - nuove infrastrutture, glielo ripeto, Assessore Bonino - come la Novara-Malpensa, che sarebbe solo un bypass e una derivazione dell'Alta Velocità, quando andiamo a smantellare linee esistenti.
Questo è inaccettabile. Si mantengano le linee ferroviarie esistenti e si facciano investimenti su di esse, tipo il raddoppio della Chivasso-Ivrea e della Cuneo-Fossano, e non si vada ad investire su nuove fantomatiche linee, altrimenti i cittadini che non potranno più prendere il treno, come ho già avuto modo di dire, potranno solo andare a prendere l'aereo a Malpensa per scappare dall'Italia.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Marco Botta, vorrei ribadire che ci sono ancora altri tre interventi. Sono le ore 12.32, presumo che l'Assessore intenda replicare. Abbiamo tre ordini del giorno, ma alle ore 13 è previsto il ricevimento di una delegazione dell'Ospedale di Carmagnola, le cui istanze, tra l'altro, saranno oggetto dei lavori del Consiglio di oggi pomeriggio.
Questo lo dico per vostra informazione, affinché possiate, nel limite delle vostre facoltà, condensare gli interventi in meno di dieci minuti.
Vi ringrazio già da ora.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Volendo essere blasfemo potremmo dire, Assessore: dacci almeno trimestralmente il nostro Consiglio straordinario sui trasporti, che sicuramente non guasterebbe, trattandosi di un tema importante.
Devo dire che tutte le attenzioni rivolte a lei dovrebbero renderla orgogliosa: evidentemente sta al centro dei pensieri, non solo per essere usata come piattello, di gran parte di quest'Aula.
Si tratta di un tema importante, un tema che a mio avviso, dopo la sanità, è fondamentale per questa Regione, perché i trasporti rappresentano un diritto significativo dei cittadini piemontesi. È un tema su cui in questi anni ci siamo esercitati, soprattutto lei e l'Assessorato, per cercare di conciliare un diritto con le necessità che, come dimostrano la spending review e le chiusure, sono richieste in termini di riduzione di risorse.
Mi pare che fino a questo punto la situazione non sia così grave come qualcuno deve o vuole tentare di far passare.
Provengo da una provincia che, a detta di molti, dovrebbe essere maltrattata, o tra le più colpite dalle razionalizzazioni che in questi mesi, ma anche negli anni passati, sono state fatte e non fatte, annunciate e non annunciate.
La prima cosa che chiedo è certezza in quello che vogliamo fare.
difficile pensare, a fronte di alcuni dati che lei ha fornito e che noi abbiamo fatto nostri negli anni passati, di continuare nel balletto in cui si dice: quest'anno qualcosa si fa, quest'anno qualcosa non si fa.
Mercoledì scorso sono stato in Consiglio comunale a Casale e una Consigliera comunale del PD ha presentato un'interrogazione proprio sulla questione trasporti locali, omaggiandomi di essere il salvatore della Casale-Vercelli per l'anno passato.
Questa citazione mi ha fatto un po' pensare, perché non so se esserne orgoglioso o meno. Alla fine, passare per il salvatore di qualcosa, il cui salvataggio necessita di molti sacrifici e anche andare oltre quelli che sono criteri, possibilmente oggettivi, che vanno applicati un po' su tutte le realtà, può diventare, sì, una medaglia da mettersi sul petto per un breve periodo di tempo, ma un domani potrebbe anche diventare una pubblicità negativa per il salvatore, che potrebbe essere indicato come il solito politico che cerca di salvare l'insalvabile, e che così facendo non fa un bel servizio alla propria comunità.
Questo per dire che alla fine, per carità, noi siamo rappresentanti dei territori e dei cittadini delle nostre Province che ci hanno votato, ma dovremmo avere, quando arriviamo qui, una visione, non dico altissima ma di media altezza, che ci responsabilizzi e che ci conduca ad assumere decisioni che possono essere smentite, non nel giro di sei mesi o un anno ma che abbiamo un minimo di respiro temporale davanti, così da poter essere ricordati come politici che erano consapevoli del momento in cui si muovevano e che avevano quel che bisognava fare.
Al di là della verve politica che ognuno di noi mette nei propri interventi, bisogna sempre attenersi alla realtà.
Non ho notizie del fatto che il Piano triennale si sia fermato o rinviato per chissà quali dispute politiche su questa o quella linea. Mi pare che il Piano in Conferenza Regioni-Autonomie locali stia avendo il suo iter normale, con tutte le discussioni che normalmente avvengono.
Devo dire che certi territori, che magari hanno subito o che potranno subire - perché di certo non abbiamo ancora niente - dei ritorni non completamente positivi da un piano di razionalizzazione delle linee avranno anche risorse compensative per essere aiutati in questo momento di difficoltà.
Sono certo che i due milioni di euro inseriti nel Piano triennale proprio per le due Province più colpite - se vogliamo utilizzare questo termine - cioè Alessandria e Biella, ci sono e verranno spesi, anche se per quanto riguarda la mia Provincia, a fronte di qualche doloroso sacrificio.
Noi viviamo ancora il mito della ferrovia: il cavallo di ferro delle praterie del West, una ferrovia stupenda, ma un prodotto ottocentesco come concezione, precedente alla scoperta del motore a scoppio e dell'automobile.
Se uno ci pensa, potrebbe chiedersi di cosa stiamo parlando. Sono sicuro che qualcosa succederà: qualcosa è già successo e qualcosa di positivo succederà in provincia di Alessandria, la mia provincia.
Se riusciamo ad aumentare i collegamenti della Torino-Asti; se riusciamo a ricostruire il discorso della Torino-Genova, su cui abbiamo necessità; se riusciamo a rafforzare il discorso della Casale-Chivasso e quindi l'entrata in un sistema metropolitano che ci darebbe grandi giovamenti, se riusciamo a stringere quei rapporti con Trenord in maniera tale che non solo fino a Mortara, ma magari da Casale a Mortara ci sia la possibilità di viaggiare poi verso Milano, così come tante altre cose che adesso tralascio, dico che è vero, il bicchiere può essere sempre disegnato mezzo pieno o mezzo vuoto, ma comunque il mezzo pieno esiste. Così pure sulla sperimentazione.
Comprendo chi chiede maggiore sperimentazione, però non è giusto dire che nulla è stato fatto.
Cosa vuol dire la sperimentazione alla fine dei conti? Vuol dire cercare di portare più passeggeri sulle linee cosiddette sperimentali, in maniera tale da capire se possono aumentare il numero di frequentazioni.
Facendo che cosa? Tagliando chilometraggio sulla gomma, perché poi non è che uno li possa portare con il coltello o caricarli a forza sui vagoni! Bisogna eliminare un pezzo di servizio su gomma e portare il passeggero a servirsi di più del trasporto su ferro.
Ma non si può dire che niente è stato fatto, perché il taglio di 100 mila chilometri sulla gomma, soprattutto in certe aree geografiche, tendeva proprio a questo.
Quantunque questo taglio sia stato fatto sul trasporto su ferro, su certe linee siamo al 3-4% sotto della fase pre-sperimentazione, è un dato su cui un minimo di riflessione dobbiamo farla. E non vorrei - lo dico all'Assessore Bonino - che per dare corso alle richieste di totale sperimentazione andassimo a tagliare ancora di più il trasporto su gomma perché il trasporto su gomma svolge un ruolo molto importante.
Tra l'altro, ricordo a tutti che è un trasporto svolto da aziende massimamente locali e quindi dà lavoro a personale locale, perché è difficile che un'azienda siciliana venga a fare un servizio autobus tra Casale e Vercelli.
E quindi andare ad incattivirsi per cercare di tenere in piedi un moribondo su un servizio che tutto sommato funziona, con i suoi pro e i suoi contro, la sua rigidità, il suo leggero aumento di minutaggio rispetto al ferro. Sono tutte cose che sappiamo, ma non vorrei che questo portasse poi dei problemi molto più gravi di quelli che risolve.
Concludo, dicendo che la maturità di questo Consiglio regionale si vede anche in queste scelte. Riuscire a mantenere insieme due momenti, cioè il diritto alla mobilità - che, come destra e in particolare come destra sociale riteniamo importante - con tariffe adeguate, con un materiale rotabile adeguato su cui l'Assessorato sta cercando di intervenire, ma dall'altra parte tenere insieme anche i costi - ed è vero noi non dobbiamo fare mercato, non dobbiamo essere supini alle leggi di mercato ma dobbiamo comunque tenerne conto - penso che sia la stella polare dell'Assessorato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Abbiamo ancora quattro interventi prenotati dai Consiglieri Reschigna Botta Franco, Boeti e Rostagno.
Proporrei di ascoltare solo i due Capigruppo, visto che alle ore 13 abbiamo un impegno con una delegazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Do per esaurite le critiche, visto che ne ho sentite tante, quindi mi limito solo ad una considerazione. Sono diventato un pendolare, quindi sono destinatario di corrispondenza e anche mail da parte di pendolari.
Una cosa che ha colpito molto nella comunicazione di questi giorni è che si andrebbe ad appesantire con un aumento di circa il 15% anche gli abbonamenti.
Un gruppo di pendolari ha suggerito a me e ad altri Consiglieri di diversificare gli aumenti, limitando o annullando l'eventuale aumento sugli abbonamenti che riguardano prevalentemente studenti e lavoratori pendolari magari, se necessario, gravando di più sulla corsa singola.
Non porto l'esempio che è stato citato qui, altrimenti per alcuni dei presenti si potrebbe identificare chi è l'autore del tutto. Ma nel caso della tratta Cuneo-Torino, che io, come altri colleghi, utilizzo giornalmente, la corsa singola, che costa euro 5,90, se moltiplicata per due raggiunge circa il costo di una tratta autostradale. Il costo dell'andata e ritorno in treno corrisponde al costo della tratta autostradale se si utilizza l'automobile.
Quindi, per chi lo fa occasionalmente il costo del treno è molto contenuto; invece 110 euro al mese per un lavoratore pendolare, se aumentato del 15% diventa pesante.
Chiederei, visto che ci è stato segnalato anche da altri nell'approfondire la discussione anche su come vengono applicati, se è necessario applicarli, gli aumenti, di tenere conto di questo fatto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, non riesco ad essere ipocrita e userò, come mio solito molta franchezza nella mia riflessione che durerà molto meno di dieci minuti.
I colleghi del mio Gruppo hanno fatto interventi circostanziati che, al di là dei toni usati, hanno messo in profonda accusa tutta la politica che lei e la Giunta regionale, che per noi non sono due fatti distinti, ha portato avanti in questi tre anni.
Voglio partire nella mia riflessione da un brevissimo elemento. Le deleghe che le sono state attribuite, Assessore Bonino, sono, dopo la sanità, le deleghe più importanti nel governo di una Regione, perché il sistema del trasporto pubblico e la politica delle infratturazioni all'interno di una Regione sono elementi, soprattutto in questo momento decisamente rilevanti.
Assessore, quante volte lei sta in Assessorato? Lo sa che la maggior parte dei Presidenti delle Province, degli Assessori provinciali non del centrosinistra ma del centrodestra dicono che con lei non riescono più a parlare? E quante volte in questi tre anni, Assessore, lei si è messa in un atteggiamento di confronto nei confronti del Consiglio regionale o è in Consiglio regionale o in Commissione? Non c'è, forse neanche sulla sanità, tema rispetto al quale questa opposizione e questo Gruppo regionale abbia presentato un così elevato numero di richieste di Consiglio regionale straordinario. Lo abbiamo fatto perché ogni tanto ci piace perdere del tempo? No, lo abbiamo fatto perch con lei, Assessore, il confronto ante è sempre impossibile.
Lei ha usato la politica dei blitz in questi tre anni, in alcuni casi nascondendo le carte, in altri casi nascondendo i dati, ma sempre e comunque facendo sì che questo tema, che è rilevante rispetto alle problematiche che le persone stanno oggi vivendo nella nostra Regione, lo si dovesse affrontare in modo assolutamente superficiale.
E se noi la vediamo in Consiglio regionale o in Commissione, Assessore solamente quando o in Commissione ci arrabbiamo o in Consiglio regionale chiediamo convocazioni di Consigli straordinari, e se la maggior parte dei Presidenti delle Province di centrosinistra e di centrodestra ormai dicono che per parlare con lei bisognerebbe rivolgersi alla trasmissione "Chi l'ha visto?", ci faccia un'adeguata riflessione, perché così non è più accettabile andare avanti.
Seconda questione. Trovo offensivo il fatto che lei giustifichi l'incremento tariffario, dicendo che l'incremento tariffario - sono state le sue parole di stamattina - si giustifica alla luce del miglioramento della qualità del servizio sviluppato all'interno di questa Regione.
Ma lei si sta rendendo conto delle condizioni in cui lavoratori studenti, persone che non possono usare il mezzo privato, stanno utilizzando il sistema delle trasporto pubblico su gomma e su ferro all'interno della nostra Regione? Lei lo definisce un servizio di qualità? Noi pensiamo esattamente il contrario.
Terza riflessione: è inutile, Assessore, che lei ci venga a dire, come ha fatto questa mattina, che se il Consiglio regionale è tanto buono da recuperare qualche milione in più al momento della legge di bilancio, si può rinunciare all'incremento tariffario.
Ma lei è lo stesso Assessore che ha presentato un articolo al disegno di legge sul collegato che dice che, per il servizio del trasporto pubblico locale, la Regione Piemonte stanzia le risorse trasferite dal fondo nazionale sul trasporto pubblico? uno degli articoli del collegato che stiamo discutendo in Commissione, o stiamo vedendo, anche su questo piano, un altro film? E ancora, sempre in merito al collegato, le hanno riferito sulle audizioni che si sono svolte con i rappresentanti delle imprese di trasporto, le organizzazioni sindacali, il sistema degli Enti locali? Ieri il CAL ha espresso un giudizio molto netto relativamente al collegato e all'assestamento di bilancio. Andate a vedere le votazioni! Non hanno votato contro le vostre politiche solamente i Sindaci ed i rappresentanti delle province di centrosinistra! C'è una rivolta, all'interno del Piemonte, contro le vostre politiche sia sul piano dei contenuti sia sul piano del metodo, che riguarda il sistema delle Autonomie locali che si sente pesantemente preso in giro! Qual è l'obiettivo che lei si pone all'interno del collegato? Quello di moltiplicare gli strumenti di programmazione sul trasporto pubblico locale (ne avremo sei, sempre secondo gli articoli che avete presentato), salvo il fatto di rendere assolutamente inefficace ciò che riguarda il rapporto con il Consiglio regionale e la comunità piemontese, che diventa aria fritta (dalle mie parti la definirebbero "l'acqua di Baveno"), mentre gli altri che sono cogenti, hanno un unico dominus in campo: la Giunta regionale indipendentemente dal rapporto con il sistema degli Enti locali e indipendentemente dal rapporto con il Consiglio regionale. Lo dico in quest'Aula: se la Giunta regionale pensa di avere qualche urgenza e qualche priorità relativamente al disegno di legge sul collegato, si deve scordare le parti sul TPL e la parte riguardante la modifica della legge n. 1 del 2004 sulle politiche sociali, altrimenti, per quanto ci riguarda, quel collegato può stare in Commissione e in Aula otto anni, fino alla fine della legislatura, che per fortuna durerà molto meno, perché noi non siamo correi di un'operazione di blitz, che tenta di affrontare il delicato tema della riforma del trasporto pubblico locale eliminando i disturbatori! Si può anche mettere da parte il Consiglio regionale o il sistema degli Enti locali, ma poi, a quel punto, il suo interlocutore e quello della Giunta regionale diventa solo uno: la protesta del Piemonte, ed è una protesta sempre più forte e significativa.
L'ultima considerazione, anche relativamente all'intervento che abbiamo sentito: guardi, lo vedremo nei prossimi giorni! Noi non facciamo il tifo né per lei né per il Presidente Cota.
Il Presidente Cota, di fronte alla situazione del trasporto pubblico locale e di fronte al fatto che la Giunta regionale doveva essere ben consapevole delle critiche che questa mattina le avremmo rivolto con molta forza, se fosse un Presidente della Regione che ha a cuore la sua Giunta e la sua maggioranza, ma soprattutto i guai del Piemonte, siederebbe al proprio posto, perché solitamente, rispetto a dove ci sono i problemi, lui è da un'altra parte.
Vorrei ricordare al Presidente Cota, molto modestamente, che fortunatamente io non ho avuto, nella mia vita molto generosa, sino ad ora (almeno sul piano delle soddisfazioni), responsabilità come quelle che ha un Presidente della Regione. Però ho fatto il Sindaco, a Verbania, e non ho mai lasciato un Assessore da solo, perché è un codardo chi sistematicamente, quando ci sono i problemi, è sempre da un'altra parte! Lui è sempre da un'altra parte, che si parli di sanità, di trasporto pubblico locale, di politiche di bilancio! I problemi sono qua e lui è sistematicamente da un'altra parte.
E allora, almeno su questo piano, un minimo di solidarietà da parte nostra la ottiene, ma non l'approvazione sul suo modo di fare politica, sul modo con cui questa Giunta regionale sta massacrando, in termini sociali il Piemonte.
ora di cambiare!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta Franco.



BOTTA Franco Maria

Grazie, Presidente.
Intervengo senza nascondere un po' d'irritazione per quella che secondo il sottoscritto, ma non solo, è la legislatura delle ossessioni: una legislatura iniziata con i ricorsi al TAR da parte della ex Presidente della Regione, Mercedes Bresso, che continuerà ad affliggerci con i ricorsi fino alla fine della legislatura, impegnando anche le tasche dei singoli Consiglieri e facendo perdere soldi ai cittadini.
Questa legislatura continua con altre ossessioni, colleghi della minoranza, perché voi vi sperticate ed esercitate in questi Consigli straordinari che, alla fine, non portano ad un grande risultato, se non quello di cercare di esasperare i toni, di dimostrare l'indimostrabile poiché siamo in una situazione difficile. Sappiamo tutti che viviamo una crisi che non è stata originata qui, in Piemonte, ma altrove, e continuiamo anche con riti un po' stanchi e un po' vecchi, richiamando organismi che consentitemi - hanno il sapore vecchissimo, quasi di memoria sovietica, con questi organismi che si riuniscono, che esprimono pareri, quasi che il Consiglio regionale, che è il parlamento subalpino, non fosse sovrano nel dare attuazione ai provvedimenti, attraverso la sua maggioranza. Certo, si ascolta l'opposizione, nella dialettica, ma, alla fine, le maggioranze si esprimono approvando programmi e provvedimenti.
Io rimando tutto al mittente - al collega Ronzani - e dico che l'Assessore Bonino è l'Assessore più presente in Commissione, se non altro per le vostre continue richieste, per la vostra ossessione di avere continuamente la presenza dell'Assessore Bonino a spiegare per filo e per segno, quasi un po' annoiandoci! Cara Assessore Bonino, lei è troppo preparata, è troppo precisa! Ci racconta ogni dato, spiega fino al centesimo quali sono i soldi a nostra disposizione, a fronte dei tagli provenienti a livello nazionale. Meno male che c'è l'Assessore Bonino, con la sua forza e le sue capacità, che esprime anche grazie alla fiducia che ha, prima di tutto, dal suo Gruppo e dalla maggioranza.
L'Assessore non è lasciato solo, perché sia chiaro che qui non è in discussione la posizione dell'Assessore Bonino, caro collega Ronzani e caro collega Reschigna! Dovreste passare sui nostri cadaveri, prima che l'Assessore Bonino venga sfiduciata dal Presidente Cota...



BOTTA Franco Maria

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



BOTTA Franco Maria

Questo lo dici a Cota!



BOTTA Franco Maria

Questo lo dico anche al Presidente Cota, ma lo dico a qualche collega che ogni tanto esagera nei toni, seppure nella legittima critica.
Questo lo dico anche a Cota! Dopodiché, dico anche che il peggiore Assessore, la palma del peggiore Assessore credo sia stata assegnata (non vorrei fare delle classifiche, ma questa la faccio perché il collega Ronzani mi ha stuzzicato) al vostro Assessore, l'Assessore Borioli, che ha fatto dei disastri, lasciando una situazione disastrosissima.
Disastrosissima! Ma di cosa venite a parlare, quando nella sanità avete lasciato un casino della malora, nei trasporti un casino della malora...



PRESIDENTE

Per favore, i termini!



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ah, prima no, eh, però! Prima no!



PRESIDENTE

Scusi, non c'è bisogno di avvocati! Prego, continui, Consigliere Botta.



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Prima non l'ho sentita intervenire!



PRESIDENTE

Collega Carossa, per favore! Continui, Consigliere Botta.



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Moderare i termini per cosa? Prima, quando ha parlato l'amico Reschigna, no, eh!



PRESIDENTE

Prego, non interrompa il collega Botta.
Continui, collega.



BOTTA Franco Maria

Chiedo scusa per aver esagerato nel dire "casino", ma c'è qualche collega, Presidente, che prima si è esercitato nel dire che fa il tiro al piattello!



PRESIDENTE

Continui, per favore.



BOTTA Franco Maria

Qualche collega che non ha fatto il servizio militare e che si vanta mentre il sottoscritto ha fatto il servizio militare nell'Arma dei Carabinieri e si vanta come lei, caro Presidente! Anzi, sarei dalla parte di coloro che se potessero... Lasciamo perdere!



PRESIDENTE

Grazie.



(Commenti in aula)



BOTTA Franco Maria

Non accetto le provocazioni di un No TAV d'accatto!



PRESIDENTE

Non si lasci provocare! Prego.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore!



BOTTA Franco Maria

Non ho paura di un No TAV d'accatto!



PRESIDENTE

Lo sappiamo.
Continui, prego.



BOTTA Franco Maria

Non ho paura di quelli che si imbavagliano la notte con i vestiti di Decathlon neri! Perché loro li comperano da Decathlon! Comunque, caro Presidente, termino dicendo che il peggiore Assessore è stato sicuramente l'Assessore del centrosinistra, pur disponendo di 700 milioni l'anno - 700 milioni, udite, udite! - contro i 500 che abbiamo noi! Noi facciamo miracoli - l'Assessore Bonino fa miracoli - e abbiamo tutta una serie di fatti che parlano.
Qui i fatti parlano, caro Presidente: treni nuovi (in precedenza nessun treno nuovo), puntualità al 95%, Sistema Ferroviario Metropolitano avanzato, autobus nuovi, biglietto integrato e programma integrato ferro gomma.
Concludendo, Presidente...



BOTTA Franco Maria

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



BOTTA Franco Maria

A Natale il pacco dono...



PRESIDENTE

Per favore!



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Collega Reschigna, per favore! Sono le ore 13.02 e dobbiamo concludere.
Prego.



BOTTA Franco Maria

Il collega Reschigna è troppo simpatico per potergli replicare in modo brutale! È troppo simpatico.
Per concludere, se c'è un ordine del giorno della minoranza, ovviamente voteremo contro e respingiamo come al solito...
Siamo anche un po' stufi di questi ordini del giorno che presenta la minoranza, facendoci perdere mezza giornata tutte le volte! Grazie.



PRESIDENTE

Chiederei al collega Boeti, se fosse possibile, di rinunciare all'intervento.



BOETI Antonino

Presidente, impiegherò trenta secondi.



PRESIDENTE

Trenta secondi, prendo per buona la sua affermazione.
Prego, collega Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Impiegherò venti secondi.
Considerato che la metropolitana fa parte del trasporto pubblico locale, vorrei che l'Assessore nella replica informasse l'Aula sulla questione inerente al prolungamento della metropolitana fino a Rivoli perché è una linea che sta acquisendo per strada molti "padri".
Vorrei capire come sta la situazione per la Regione e qual è, nel merito, la posizione del Governo regionale. Madri non ce ne sono, solo padri!



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti.
Dichiaro chiuso il dibattito e do la parola all'Assessore Bonino, che invito ad esprimere il parere anche sugli ordini del giorno presentati.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Gli ordini del giorno non li ho visti, Presidente, sebbene ne abbia sentito parlare dal collega Buquicchio, che ha illustrato il suo abbastanza puntualmente. Su quello, quindi, sono in grado di esprimere un'opinione favorevole, perché mi sembra di buonsenso e, fra l'altro, aderente anche ad una serie di indicazioni che provengono da livelli diversi e che vanno nella direzione della trasparenza e della coerenza fra gli atti di programmazione e il bilancio. Non posso che trovarmi d'accordo, perché è uno sforzo che condivido e che compio insieme alla Direzione tutti i giorni.
Partirei dal fondo, collega Boeti: mi consenta di farlo in una seduta dedicata al tema delle infrastrutture e della realizzazione delle stesse ma solo per una questione di tempo, visto che il Presidente mi invita ad una replica di tre minuti. Ma non mi sottrarrò certamente da una risposta.
Vorrei fare innanzitutto una precisazione. Intanto mi spiace che il Consigliere Reschigna ironizzi dicendo: "Ci manca solo a Natale il pacco dono", sui fatti che sinteticamente ha elencato il Consigliere Botta perché sono tutte verità.
Preferirei che il Consigliere Reschigna, anziché ironizzare, mi dicesse: "Non è vero che è migliorata la puntualità dei treni in Piemonte".
Me lo dica, poi insieme andremo a vedere se è vero o se non lo è.
Preferirei che mi dicesse: "Non è vero che voi avete messo qualche treno nuovo, qualche treno revampizzato e che c'è un programma di ammodernamento del materiale rotabile", perché poi andiamo a vedere se prima c'erano, quando nella precedente legislatura non governavamo noi oppure no.
Mi spiace che ironizzi quando si parla di autobus nuovi, perché magari mi sono sbagliata io e nei cinque anni precedenti erano stati acquistati e in questi no, ho fatto un sogno e mi sono svegliata. Lei mi richiami alla realtà, dimostrandomi concretamente che abbiamo detto cose false.
Anche perché dal punto di vista personale (anche se non dovrei, perch per definizione chi esercita un ruolo di Assessore o di Presidente di un Esecutivo o di un'Assemblea dovrebbe avere la capacità di spersonalizzare sempre le proprie reazioni, ma purtroppo non credo che ci riuscirò mai perché come lei - forse siamo fatti della stessa pasta! - preferisco lasciare libero sfogo anche alle mie caratteristiche personali) devo dire che il trasferire continuamente su un piano personale gli elementi della critica politica, che penso ad un certo punto vi manchino, comincia a disturbarmi un po'. Perché io non mi sarei mai sognata, in 15 anni di opposizione, di andare a contestare un Assessore dicendogli "bugiardo" senza avere la possibilità di dimostrare che ha deliberatamente mentito, e non che è stato costretto, alla luce di una rimodulazione di risorse, a rivedere i programmi. Perché questo non fa di un Assessore una persona bugiarda: questo significa dover affrontare situazioni che continuamente si sono modificate negli ultimi tre anni, e voi ne siete perfettamente a conoscenza.
Si sono modificate le condizioni di partenza della disponibilità di risorse trasferite dal livello nazionale, e si sono anche modificate le nostre consapevolezze di Giunta e di maggioranza (e credo anche di Consiglio, perché non ritengo molti dei colleghi responsabili di quanto avvenuto) rispetto allo stato disastroso delle finanze della Regione Piemonte, che, giorno dopo giorno, si è rivelata una condizione che ci ha obbligati a fare le capriole e i salti mortali per garantire un minimo di tenuta a questa Regione, in una condizione disastrosa dal punto di vista finanziario. Di questo siamo tutti consapevoli.
Poi, sul fatto che noi abbiamo compiuto la migliore delle scelte nella ripartizione delle risorse o che qualche aggiustamento si possa fare, non mi sottraggo a questo livello di confronto.
Il collega Ronzani sostiene che abbiamo sbagliato a conteggiare su Biella? I miei tecnici dicono che noi non abbiamo sbagliato nessun conteggio. Io non credo che il Direttore Manto vi abbia detto: "Abbiamo sbagliato". Ha detto: "Se un errore c'è stato, ne terremo conto e rimoduleremo le risorse", perché questo è il piano del confronto che serenamente, fra l'altro, portiamo avanti in continuità con Biella e con Alessandria. E tutto questo dissapore che dovrebbe esserci tra la Direzione e mi permetto ancora una volta di suggerirvi di lasciare stare le persone, perché i rapporti fra le persone sono cosa diversa dai rapporti fra le istituzioni - non viene registrato. C'è una collaborazione continua...



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Io cito affermazioni in Commissione! Affermazioni fatte in Commissione!



PRESIDENTE

Per favore, collega Ronzani! Collega Ronzani, per favore!



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Affermazioni fatte in Commissione!



PRESIDENTE

Collega Ronzani, la smetta!



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

In Commissione!



PRESIDENTE

Collega Ronzani, per favore!



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

In Commissione! PRESIDENTE



PRESIDENTE

Collega Ronzani!



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

No!



PRESIDENTE

Collega Ronzani! La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.09 riprende alle ore 13.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Lasciamo concludere l'Assessore, anche perché abbiamo una delegazione che ci sta aspettando.
Per favore!



(Commenti del Consigliere Ronzani)



PRESIDENTE

Per favore! Continui, Assessore.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Dicevo che i rapporti con le Province e con i Comuni si sviluppano attraverso...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Assessore, la interrompo.
Termineremo questa discussione in altra seduta, e così pure l'esame degli ordini del giorno.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.10)



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