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Dettaglio seduta n.36 del 28/09/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 164 del Consigliere Biolé, inerente a "Finanziamenti Arcus per l'area archeologica della Maddalena di Chiomonte" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento del Consiglio regionale iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 164 presentata dal Consigliere Biolé.
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Sappiamo dell'importanza del sito in questione, sito preistorico e protostorico della Maddalena del Chiomonte, e sottolineiamo l'importanza dell'incremento d'investimenti per i beni culturali, in un'ottica di sviluppo turistico e, di conseguenza, occupazionale. Non dissociamo, come invece a volte avviene in questa Giunta, l'investimento sul settore in esame da quello sull'occupazione.
L'interrogazione in questione vuole porre l'attenzione sull'opportunità di avviare un progetto tramite finanziamento da parte della società Arcus e l'opportunità, soprattutto, di avviare i lavori di potenziamento di questo sito turistico.
Ricordiamo ai colleghi la società in oggetto, che è nata nel 2004, è di proprietà del Ministero dell'economia ed è stata al centro di cronache per un'indagine di finanziamenti erogati nel 2005 per il restauro del Palazzo di Propaganda Fide.
Tornando all'oggetto, lungi da noi voler trovare a tutti i costi gestioni poco trasparenti. Probabilmente possiamo sorvolare sulla vicinanza del Presidente dell'associazione aggiudicataria ad uno dei membri della Giunta regionale, ma non possiamo non evidenziare il fatto che il finanziamento del progetto appare quasi come un intervento di compensazione a priori e rischia di non avere effetti benefici per il territorio.
La nostra idea sulle compensazioni non è cambiata; solo ci pare doveroso evidenziare che non è stato tenuto conto che l'eventualità dell'inizio dei lavori della nuova linea Torino-Lione potrebbe costituire un ostacolo per lo sviluppo del progetto finanziato da questa società.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti, per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Nell'impossibilità dell'Assessore Coppola ad essere presente nella seduta dedicata al question time, in segno di gran rispetto per quest'innovazione introdotta dal Regolamento, ho dato la mia disponibilità ad illustrare ai Consiglieri interroganti gli elementi forniti dagli uffici.
Gli interroganti chiedono, in relazione ai finanziamenti Arcus per l'area archeologica della Maddalena di Chiomonte, tenuto conto che tra qualche mese quell'area potrebbe essere inaccessibile a causa degli eventuali lavori per la realizzazione della nuova linea Torino-Lione e conseguenti eventi ad essi riconducibili, se la scelta di finanziamento effettuata sia oculata.
La Direzione Infrastrutture sottolinea che l'area di cantiere del tunnel geognostico della Maddalena è limitrofa all'area del Museo Archeologico e che le potenziali interferenze di natura indiretta sono state giudicate dalle Sovrintendenze archeologiche competenti in termini positivi.
Per quanto riguarda l'Assessorato regionale alla cultura, l'Assessore regionale tiene a precisare come la Regione Piemonte non abbia né titolo n competenza sui progetti finanziati da Arcus.
Come avete sottolineato in parte anche voi, Arcus è la società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo, ed è stata costituita nel mese di febbraio 2004 con atto del Ministero per i Beni e per le Attività Culturali, ai sensi della legge 16 ottobre 2003, n. 291.
Il capitale sociale è interamente sottoscritto dal Ministero dell'Economia, mentre l'operatività aziendale deriva dai programmi d'indirizzo che sono oggetto dei decreti annuali adottati dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali, che esercita altresì i diritti dell'azionista di concerto con il Ministro delle Infrastrutture. Arcus, del resto, può anche sviluppare iniziative autonome.
Le risorse del fondo Arcus messe a disposizione per il Museo e Parco Archeologico di Chiomonte saranno percepite e gestite dal Comune di Chiomonte, con procedure a evidenza pubblica, così come previsto dal quadro normativo di riferimento.
Il progetto cui fa riferimento l'interrogazione, denominato "Il Museo e il Parco Archeologico di Chiomonte verso un museo del paesaggio", è stato presentato nell'aprile del 2009 dal Comune di Chiomonte, a firma del Sindaco Renzo Pinard. Il responsabile della progettazione è l'Associazione no profit Lucas, presieduta da Roberto Beccaria, il quale ha collaborato gratuitamente alla stesura del documento.
Inizialmente, il progetto aveva un costo preventivato di un milione di euro, con eventuali cofinanziamenti della Regione per 25.000 euro, e della Comunità montana Alta Valle di Susa, per 5.000 euro.
Successivamente, in data 4 giugno 2010, il Comune di Chiomonte ha trasmesso, per conoscenza, all'Assessorato alla cultura regionale e alla Sovrintendenza per i beni archeologici la richiesta di finanziamento, a valere, sul piano di interventi Arcus, per un importo complessivo di 835 mila euro.


Argomento: Enti strumentali

Interrogazione a risposta immediata n. 166 del Consigliere Lepri, inerente a "Che succede in Finpiemonte" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 166 presentata dal Consigliere Lepri.
La parola al Consigliere Lepri, per l'illustrazione.



LEPRI Stefano

Noi chiediamo di sapere cosa succede in Finpiemonte. Devo confessare che avevo scritto un titolo più colorito, ma il mio Capogruppo l'ha corretto riscrivendolo un po' più neutro.
Tutto parte da qualche settimana o qualche mese fa, ma ciò che mi ha colpito molto è stata l'intervista del 22 settembre 2010, su Il Sole 24 Ore, nella quale il Presidente di Finpiemonte SpA ha onestamente dichiarato (sono riportate le virgolette, quindi non posso pensare che sia un'interpretazione del cronista): "Sono alla guida di questa società, di Finpiemonte, la più importante società della nostra regione, non perché sia il migliore che potevano scegliere, ma perché una parte politica nella quale mi riconosco ha voluto affidarmi quest'incarico".
Dopo quest'intervista non posso che dedurre una conseguenza: codest'Amministrazione ha scelto quel Presidente non alla luce dei migliori curricula, per sua stessa ammissione, ma considerando in modo particolare l'impegno e la disponibilità, la garanzia di un'assoluta fedeltà a chi lo ha nominato.
Poi, abbiamo verificato i confronti, anche legittimi, intendiamoci dentro la maggioranza per l'individuazione delle altre figure apicali di Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni, che non riporto perch l'Assessore li ha certamente letti, che danno il senso di una certa guerra per le nomine dentro la maggioranza, proprio in forza dell'assunto precedente.
La guerra sarebbe in corso e il fatto che oggi non abbiamo nominato nessuno lo confermerebbe, non tanto per competere nella scelta del miglior profilo, quanto piuttosto per competere nell'individuazione dei profili più disponibili ad assicurare fedeltà e garanzia ai capi politici. Quali siano questi capi è un'altra questione, che forse non riguarda più di tanto la materia dell'interrogazione.
Concludo, Assessore, domandandole se i ritardi di cui oggi abbiamo avuto conferma dipendano da questo, cioè dal fatto che la ricerca dei profili - vale per quest'interrogazione, vale per questa materia, vale per Finpiemonte, ma temiamo (speriamo che non sia così) anche per altre nomine per importanti nomine si farà in considerazione della garanzia di assoluta fedeltà, piuttosto che per la competenza, che dovrebbe essere la caratteristica unica da tenere in considerazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti, per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
Ricordo all'interrogante come la nomina di Presidente e membri dei Consigli di Amministrazione e dei collegi sindacali in società a partecipazione regionale avvenga a seguito di naturale scadenza delle cariche o negli altri casi espressamente previsti dalla legge e dagli Statuti delle società stesse.
Nel caso di specie, la nomina dei vertici di Finpiemonte SpA, così come di Finpiemonte Partecipazioni, non è stato il risultato dell'applicazione della logica di spoil system, come sostenuto dall'interrogante, bensì un atto necessario dovuto alla scadenza temporale delle cariche, tant'è che i relativi comunicati di nomina sono stati pubblicati durante il mandato della precedente Amministrazione regionale.
Tengo ad evidenziare come l'attuale Giunta regionale, per quanto di sua competenza, abbia già proceduto a tutte le nomine scadute. Pertanto all'Esecutivo non può essere imputato alcun ritardo, così come richiesto dall'interrogante.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta immediata n. 169 del Consigliere Gariglio inerente a "Esternalizzazione da parte Iren (ex Iride) del servizio di guardiania della diga di Eugio sita in Alta Valle Orco nel comune di Locana/Ribordone" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 169 presentata dal Consigliere Gariglio.
La parola al Consigliere Gariglio, per l'illustrazione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Pongo una questione che non attiene, probabilmente, alle strette competenze amministrative dell'Amministrazione regionale, ma che ritengo abbia un valore pubblico rilevante.
La Iren SpA ha pubblicato un bando di gara in cui intende affidare in appalto, tramite trattativa privata al massimo ribasso, un servizio che ritengo estremamente importante: mi riferisco al servizio di guardiania ovvero il controllo delle dighe.
La professione di guardiano delle dighe, in realtà, perlomeno secondo il mansionario di Iren, non si limita ad una mansione con funzioni antiintrusive (evitare, cioè, che estranei penetrino nella diga), ma ha una funzione anche di manutentore e controllore che la diga progressivamente non si deteriori. Vi ricordo che parliamo di impianti (quelli dell'Iren, ex AEM, in Valle Orco), che hanno più di sessant'anni e che, quindi, vanno monitorati costantemente.
Faccio notare che la normativa vigente in materia (perlomeno per quanto mi risulta) non ha previsto la possibilità di esternalizzare tale funzione.
Poiché parliamo di invasi estremamente consistenti - l'invaso in oggetto, ovvero la diga di Eugio, ha una capacità di 5,1 milioni di metri cubi d'acqua ed è ubicata a 1.900 metri di altezza - potete immaginare come un problema di questa diga possa avere un effetto devastante per tutta la valle.
Dal momento che questa è solo una delle dighe in oggetto, perch progressivamente, l'esternalizzazione del servizio di guardiania dovrebbe essere estesa alle altre dighe della valle (basta andare nel Parco del Gran Paradiso per vedere quante e di quali portata siano queste dighe), il problema che voglio sottolineare a questa Assemblea e porre all'attenzione dell'Amministrazione regionale è che stiamo creando una situazione che potenzialmente - ribadisco potenzialmente - potrebbe essere di danno all'incolumità di tutti gli abitanti della Valle.
Faccio notare che parliamo dell'esternalizzazione di due dipendenti per un'azienda che, nonostante i conti economici siano progressivamente peggiorati, ha chiuso il risultato operativo del bilancio del 2009 con un utile di 231 milioni di euro. Come ho detto, si parla di esternalizzare due dipendenti.
Visto che l'Assemblea dei Sindaci della Comunità Montana Valle Orco e Soana si è unanimemente espressa contro quest'operazione, chiedevo l'intervento della Giunta regionale perché prenda in considerazione la vicenda e provveda, per quanto di competenza, a garantire la salute e la sicurezza di tutta la Valle.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione di cui all'oggetto, l'Assessorato all'ambiente precisa che il bacino artificiale Eugio in Alta Valle Orco risulta essere una diga di competenza nazionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti-Direzione Generale per le Dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche.
La Direzione regionale Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e Foreste svolge le proprie attività su sbarramenti ed invasi di competenza regionale di dimensioni più ridotte, in ottemperanza alla legge regionale 25/2003 e successive modificazioni, e al relativo Regolamento di Attuazione approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 novembre 2004, n. 12/R e successive modificazioni.


Argomento: Sistema informativo regionale

Interrogazione a risposta immediata n. 168 della Consigliera Cerutti inerente a "CSI-Piemonte, Piano industriale e ruolo Direttore Generale" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 168 presentata dalla Consigliera Cerutti.
La parola alla Consigliera Cerutti, per l'illustrazione.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Abbiamo ritenuto di presentare urgentemente quest'interrogazione perch riteniamo che ormai la situazione del CSI-Piemonte debba essere presa in considerazione.
Le preoccupazioni stanno diventando dei "macigni", in quanto il Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte risulta improrogabilmente scaduto il 20 settembre. Al momento, non vi è nemmeno la certezza della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: non più tardi di questa mattina la eventuale nomina di due componenti presumiamo non avverrà e il Collegio dei Sindaci non risulta essere attivo.
In questo senso, riteniamo che i problemi relativi al CSI-Piemonte, che rappresenta, peraltro, una risorsa per il Piemonte e per il nostro territorio, quale "incubatore" di sviluppo e innovazione, non siano più salvaguardati.
Non esistono più linee guida rispetto a quella che è la definizione delle sue azioni (perlomeno linee guida trasparenti). Quest'incertezza si riverbera, chiaramente, sui dipendenti, che non hanno, in questo momento un quadro preciso rispetto al futuro del Consorzio. Addirittura, si parla di una chiusura "in rosso" dell'azienda - su questo, magari, l'Assessore potrà confortarmi nella risposta - pari a un milione e mezzo di euro, con un possibile ulteriore 40% di tagli rispetto alle collaborazioni in atto all'interno dell'azienda.
Non abbiamo il Consiglio di Amministrazione: tutto è in mano al Direttore Generale, che, nell'ultimo Consiglio di Amministrazione, a maggioranza, ha ottenuto la delega per l'ordinaria amministrazione di spesa, pari a un milione e mezzo di euro.
Non sappiamo su che basi agirà e, così come avevamo già chiesto in una precedente interrogazione, non abbiamo neanche indicazioni su quali siano le provvigioni previste per il Direttore Generale. In questo senso, riporto delle considerazioni fatte o, meglio, delle voci, che però mi auguro non corrispondano al vero, secondo le quali il Direttore Generale disporrebbe di un appartamento con 35 mila euro l'anno già a spese del CSI e note spese mensili pari a 8.000 euro (sempre già previste).
In questo senso, è chiaro che in una situazione così complicata, ci auguriamo che l'Assessore smentisca questo tipo di voci, proprio per rasserenare il clima all'interno del CSI-Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Giordano.



GIORDANO Massimo, Assessore alla tecnologia delle comunicazioni

Grazie, Presidente.
So che la collega Cerutti è attenta alla questione del CSI, che rappresenta un tema che merita attenzione e noi, sin dal primo giorno del nostro incarico, ce ne siamo occupati. Mi sembra, tuttavia, che l'impostazione dell'interrogazione abbia due aspetti da sottolineare. Il primo è che mi pare che ci sia una sorta di "drammatizzazione": è vero che il CSI ha dei problemi, ma il CSI noi lo abbiamo ereditato con dei problemi. E mi pare che la collega Consigliera trascuri il fatto che il Direttore, che, peraltro, è persona che noi oggi apprezziamo, non è stato assunto da noi, ma è stato assunto sulla base degli indirizzi della precedente Amministrazione.
Mi pare, altresì, che la collega voglia trascurare il fatto che noi, in questi mesi, abbiamo comunque lavorato e collaborato con un Consiglio di Amministrazione non nominato da noi. Ma non ritengo che quest'aspetto abbia impedito di collaborare con lealtà e con serietà, tant'è che riteniamo, in questi pochi mesi, di aver dato un buon contributo ad un Ente che, per diventare oltre che strumento al servizio degli Enti locali anche strumento di politica industriale, certamente ha bisogno di un miglioramento dal punto di vista della sua efficienza d'azione e di governo del ruolo cui è deputato.
Mi pare anche che si voglia un po' drammatizzare il potere assoluto che oggi avrebbe il Direttore Generale, il quale non è che sta operando in assenza di un Consiglio d'Amministrazione da anni, ma da ben 12 giorni! Anzi, diciamo da otto giorni lavorativi! Se si fossero votati oggi i membri del nuovo Consiglio d'Amministrazione, la questione sarebbe già superata. Auspichiamo che questo possa avvenire martedì, per cui non c'è neanche il pericolo che questa situazione possa protrarsi così a lungo da destare preoccupazione in noi, in voi e in chissà chi, anche perché non credo che il Direttore, se ha a cuore il suo ruolo, approfitterà di questi otto giorni per fare chissà che cosa.
Essendogli stati attribuiti i poteri per compiere gli atti d'ordinaria amministrazione necessari al funzionamento del consorzio e ad evitare l'interruzione dei servizi erogati alla Pubblica Amministrazione, nonché la legale rappresentanza del Consorzio - quindi non i poteri per "fare e disfare", ma quelli occorrenti per tenere in piedi la struttura - abbiamo tutti gli elementi per assicurare che li interpreterà, anche nel suo interesse, con serietà e spirito d'assoluta diligenza.
Per quanto riguarda il compenso, non lo abbiamo stabilito noi, però il quesito contenuto nell'interrogazione riceverà risposta scritta. So che guadagna 200 mila euro e che ha a disposizione un alloggio, ma risponderemo con più precisione ai quesiti posti per iscritto.
Collega, se nella risposta, che per noi non comporta spirito di minimizzazione, perché non abbiamo responsabilità, coglierà aspetti non positivi, ce li faccia presente, sarà certamente nostra cura intervenire per, eventualmente, migliorare la situazione.
Relativamente al piano industriale, premesso che, secondo noi, gli indirizzi di questi mesi hanno già prodotto risultati discreti, anzi buoni, seppure in pochi mesi d'efficientamento, è evidente che, per essere un piano industriale con tutti i crismi, deve essere redatto nel momento in cui s'insedia un nuovo Consiglio d'Amministrazione. Sarà nostra cura fare quello che ci riguarda, perché il piano industriale non lo facciamo noi come lei ben sa; ovviamente, il Consiglio d'Amministrazione sarà interessato a consultare anche noi.
Noi c'impegneremo per predisporre un nuovo piano per l'e-government essendo in scadenza quello in corso. Quindi, ci sarà un nuovo piano triennale dell'e-government, che certamente creerà il contesto all'interno del quale il CSI, se saremo bravi, potrà cogliere delle opportunità.
In conclusione, l'attenta collega avrebbe dovuto anche cogliere che la Giunta, attraverso le deleghe del sottoscritto e dell'Assessore Ferrero prima dell'estate, ha approvato un'importantissima delibera, che ha previsto un ruolo decisivo del CSI in tema di sanità informatica. Pertanto credo che la drammatizzazione, forse un po' scappata all'inizio, quasi a voler dimostrare che, di fronte ai problemi del CSI, noi ci voltiamo da un'altra parte, non abbia fondamento nella realtà. So che la collega è leale e attenta, per cui sono sicuro che è pronta a rivedere il suo giudizio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Giordano.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 167 della Consigliera Artesio inerente a "Situazione lavoratori Sovracup" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 67 presentata dalla Consigliera Artesio, che ha facoltà di parola per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione è stata depositata nella forma della risposta immediata per accelerare un dibattito, che mi auguro proseguiremo in Commissione dedicata, relativamente al monitoraggio, su cui avevamo assunto un reciproco impegno, circa il funzionamento del Servizio Sovracup.
Lo stato della situazione, dalla fase di affidamento della gara da parte dell'ASL TO 1 al primo periodo d'applicazione dei cambiamenti di carattere organizzativo-informatico-procedurale da parte del soggetto vincitore, ha prodotto, dai dati informalmente in nostro possesso, anzich un miglioramento in termini di celerità delle risposte, una condizione di oggettivo peggioramento, derivante dall'impossibilità materiale della modifica informatica applicata di garantire la riduzione del tempo di risposta nelle misure e nei limiti contemplati dall'offerta avanzata.
Poiché avevamo sollevato perplessità sull'esito di questa gara, sia in termini di occupazione - oggetto di cui si è occupata anche la Prefettura sia in termini di efficacia, riproponiamo, con la richiesta di una documentazione da parte dell'Amministrazione sul monitoraggio effettuato il tema stesso. Contemporaneamente, poiché credo che anche quest'Amministrazione condivida l'importanza del Servizio Sovracup vorremmo avere informazioni relativamente alle intenzioni dichiarate dall'Assessore nella risposta all'interrogazione precedente sull'estensione del Servizio Sovracup per l'inserimento di agende di servizi sanitari pubblici non ancora inseriti e relativamente al procedimento di convenzione con gli erogatori privati. Va da sé che per aumentare la capacità di intervento del Servizio Sovracup, garantendo anche l'incremento occupazionale che era atteso, occorre che il sistema abbia una qualità di funzionamento adeguato. Se questo non è, come risulterebbe in via informale, chiediamo quali provvedimenti intenda assumere l'Azienda Sanitaria TO1 nei confronti di un soggetto attuatore che al momento non risulta all'altezza degli impegni assunti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Artesio.
La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Alla luce delle richieste della collega Artesio, al di là delle puntuali considerazioni che l'Azienda TO1 ci ha fatto pervenire, prima di leggerle, faccio anch'io una premessa: questa procedura, sostanzialmente si è perfezionata all'apertura di questa legislatura, ma, per certi versi ha iniziato il suo percorso, dal punto di vista della scelta di immaginare l'erogazione di questo servizio attraverso il contesto della gara che è stata posta in essere, in una fase precedente, con tutta una serie di perplessità che già all'epoca un pochino si delineavano. Quindi, il fatto che, anche oggi, la collega Artesio prenda atto di queste perplessità ovviamente, è positivo dal punto di vista delle modalità attraverso le quali riusciremo a gestire questa questione.
Con Nota del 17 settembre 2010, questo Assessorato ha chiesto per iscritto al Direttore Generale dell'ASL TO1 un aggiornamento rispetto alle condizioni del Servizio Call Center Sovracup.
In data 24 settembre 2010, in risposta a questa richiesta, il Direttore ha comunicato una serie di dati relativi all'attività dal 1° luglio al 15 settembre, vale a dire dalla data in cui è entrato in vigore questo servizio fino, sostanzialmente, ad oggi.
I dati sono i seguenti: chiamate arrivate 191.779; chiamate risposte 96.944; percentuale chiamate risposte 50,55% (contro il 95% previsto dal contratto); tempo medio di risposta pari a 5,58 minuti (contro il tempo medio di un minuto previsto dal contratto); tempo medio di conversazione pari a 3,03 minuti (contro il tempo medio di 2 minuti previsto dal contratto).
Il dottor Massa ha inoltre riferito che dal 1° luglio è stata monitorata l'attività del servizio con l'invio si relazioni settimanali alla ditta Telecom, che si è aggiudicata la gara, con le evidenze delle criticità rilevate, che non hanno subito - purtroppo - ad oggi, sostanziali variazioni nel mese di agosto.
Considerato che nel mese di settembre si è avuto un peggioramento ulteriore dei livelli prestazionali, è stato pertanto inviato un atto di diffida e messa in mora per inadempienze contrattuali all'ATI aggiudicataria della gestione del servizio.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 163 dei Consigliere Placido inerente a "Legittimità nomina Direttore amministrativo ASL TO2" (articolo 100 Regolamento)

Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 165 dei Consigliere Stara, inerente a "ASL TO2 - Consulenza legale su nomina Direttore amministrativo" (articolo 100 Regolamento)


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento consiliare, proseguiamo i lavori con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata n. 163 presentata dal Consigliere Gariglio e n. 165 presentata dal Consigliere Placido.
La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione dell'interrogazione n. 163.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
L'argomento è abbastanza noto. Non entro nel merito di quanto ha portato a decidere il commissariamento dell'ASL TO2 (torneremo fra qualche mese sulla questione), ma una volta deciso il Commissario, Assessore, in base ai requisiti, la legge nazionale prevede che il commissario possa scegliere il Direttore sanitario e amministrativo secondo la legge nazionale e allora la nomina (con l'atto n. 4) di quel Direttore amministrativo non corrisponde a quanto previsto dalla legge nazionale perché quel soggetto non ha i requisiti.
Allora, poiché si parla di un reato, è per questo che ho sottoposto la questione alle autorità competenti, rispettivamente alla Procura, alla Corte dei Conti e alla Commissione Sanitaria.
Per quanto riguarda l'atto di nomina il Commissario - così leggo sui giornali, anche se è vero che non sempre bisogna fidarsi - sostiene di essere certo dei requisiti del Direttore amministrativo, tali da renderlo assolutamente idoneo a ricoprire l'incarico, perché anche il competente ufficio dell'ASL ha dato il via libera considerandone l'esperienza amministrativa sia nel settore pubblico (compresi gli incarichi nell'Assessorato regionale alla sanità) sia in quello privato. Queste sono le parole del Commissario, ma siccome, Assessore Ferrero, "la pezza è peggio del buco", lo stesso Commissario, due giorni dopo, con l'atto n. 6 chiede a un legale, l'avvocato Gallo (noto professionista) se il Direttore amministrativo abbia i requisiti.
Assessore Ferrero, le sembra possibile? Perché in base alla legge fa una nomina, dichiara che il competente ufficio dell'ASL e anche quelli regionali dicono che il dottore in questione ha i requisiti e due giorni dopo, con un atto con due numeri di protocollo successivi, chiede, per la modica cifra di 2.500 euro, di avere conferma se il Direttore amministrativo in questione abbia i requisiti! Io le chiedo se le sembra possibile.
Naturalmente, anche questo caso sarà materia di Corte dei Conti e di reato, perché non si possono spendere così impunemente i soldi pubblici specialmente in un momento come questo.
Ora, le pongo un problema: lei si rende conto (lei come Assessore che ha la delega) chi ha nominato come Commissario a gestire la sanità e la salute di mezza città di Torino? Perché, prima si dichiara che ha i requisiti e poi si chiede se li ha! Tutti quelli che hanno letto il curriculum del direttore amministratore lo hanno potuto verificare (la invito a leggere il curriculum): non li ha! Due giorni dopo la nomina è stato chiesto a un noto professionista se sia fondata la scelta fatta dal Commissario, in base a quanto è stato confermato dagli uffici dell'ASL (parole sue) e da quelli della Regione.
Assessore, le chiedo, al di là della risposta burocratica che mi darà se non sia il caso di rimuovere il Commissario per manifesta incapacità e non rispetto delle leggi dello Stato, perché il Direttore amministrativo e il Direttore sanitario si scelgono in via fiduciaria, ma nel rispetto della legge nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara per l'illustrazione dell'interrogazione n. 165.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Anzitutto, un parere legale sulla nomina della più alta carica amministrativa dell'ASL non si chiede a posteriori, soprattutto impegnando soldi pubblici, soprattutto quando si è voluto puntare il dito sui conti in rosso dell'ASL.
Proprio per questo motivo domando all'Assessore se non ritiene doveroso chiedere al Commissario straordinario il ritiro immediato dell'incarico allo studio legale esterno. Essendoci un ufficio legale interno, è opportuno che se ne occupi tale struttura, con l'espressione di un parere formale e ufficiale, cioè con un atto scritto: tra l'altro anche lei stessa, Assessore, ha chiesto con una lettera allo stesso Commissario le motivazioni di tale scelta.
Rimaniamo in attesa di conoscere, come scrive nella sua lettera, quali sono, oltre alla sussistenza dei criteri previsti per legge, gli elementi di giudizio in ordine ai criteri di valutazione dei requisiti utilizzati in sede di conferimento dell'incarico a Direttore amministrativo.
Assessore, aggiungo un mio commento. Credo che di fronte a questa vicenda, di sicuro, almeno nell'incipit, cioè nella fase iniziale, il Commissario straordinario si è rivelato sicuramente non all'altezza del suo ruolo nell'affrontare un compito che è veramente straordinario, nel senso che il Commissario straordinario dell'ASL TO2 ha dei ruoli e delle competenze su metà della città di Torino e questo è soltanto uno degli aspetti che dovrà affrontare. Ma le tematiche sono molto complesse e se il Commissario "cade" con grande ingenuità (posso dire) su questioni così semplici, mi aspetto grossi problemi per la nostra ASL.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione dei colleghi, si riferisce quanto segue.
Al ricevimento delle interrogazioni rispettivamente del Consigliere Placido e del Consigliere Stara, è stato richiesto al commissario di fornire elementi di risposta in ordine alle considerazioni fatte all'interno di quest'interrogazione.
Con nota del 27/09/2010 il Commissario dell'ASL TO2 riferisce che in merito alla nomina del dottor Nalesso a Direttore amministrativo, è stato richiesto apposito parere alla Struttura Complessa Affari Generali, che comprende al suo interno la struttura semplice Legale e Contenzioso, la quale si è espressa confermando l'idoneità dei requisiti del dottor Nalesso e la mancanza d'elementi d'incompatibilità.
La Consigliera Artesio, con interrogazione n. 143, successiva alla nomina del Direttore amministrativo, sollevava un problema d'incompatibilità del dottor Nalesso argomentandola anche per alcuni aspetti su una serie d'interpretazioni della legge Brunetta.
Dal momento che si è posto un problema d'interpretazione da parte della collega su una figura che è stata nominata "di legge in contesto", gli Uffici dell'ASL TO2 hanno ritenuto di verificare la correttezza della nomina in oggetto ricorrendo ad una consulenza legale esterna, per acquisire eventuali nuovi elementi di giudizio rispetto a quello che gli Uffici dell'ASL, appositamente coinvolti nella fase di verifica dei requisiti, già avevano dato e sulla base dei quali ovviamente era stato assunto l'atto.
L'ufficio legale che è stato richiamato è d'utilizzo usuale da parte dell'ASL che, in questo senso, è già organicamente oggetto di consultazione legale esterna per quest'Azienda, e quindi ad oggi il Commissario ritiene di avvalersi ancora di questo ulteriore supporto a conferma di quanto già gli Uffici hanno sostanzialmente evidenziato.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.



(La seduta ha inizio alle ore 15.11)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri De Magistris, Cota, Angeleri, Leo Comba, Motta Massimiliano e Toselli.


Argomento: Telecomunicazioni

Esame disegno di legge n. 57, inerente a "Istituzione del bollettino ufficiale telematico della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 57, inerente a "Istituzione del bollettino ufficiale telematico della Regione Piemonte".
Relatore è il Consigliere Burzi.
Su proposta del relatore, diamo per letta la relazione, il cui testo recita: "Il disegno di legge oggetto della presente relazione costruisce l'applicazione a livello regionale del processo di dematerializzazione degli strumenti di informazione istituzionale iniziato con la legge 6 agosto 2008, n. 133 recante 'Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria' e che ha trovato compimento con l'articolo 32 della legge 18 giugno 2009, n. 69 recante 'Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile', mediante una fattispecie a formazione progressiva: a partire dal 1° gennaio 2010, è prevista la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di produrre gli effetti di pubblicità legale di atti e provvedimenti amministrativi anche attraverso la pubblicazione sui rispettivi siti Internet, mentre dal 1° gennaio 2011 è prevista la cessazione della possibilità di produrre effetti di pubblicità legale mediante la pubblicazione degli atti e provvedimenti in forma cartacea.
Il processo di evoluzione della diffusione del Bollettino Ufficiale dalla forma cartacea alla forma dematerializzata in Internet si è già snodata attraverso la progressiva diminuzione delle copie cartacee, in ossequio all'art. 27 della citata legge n. 133/2008, e l'internalizzazione dell'impaginazione del Bollettino. Nello specifico a partire dal 2008 l'impaginazione del Bollettino è effettuata a cura del Settore Gestione del Sistema documentale e del Bollettino Ufficiale, il che ha comportato una notevole contrazione delle spese necessarie alla produzione dello stesso oltre a permettere alla citata struttura di cominciare ad affinare le tecniche utili alla produzione interna dell'impaginato. Con l'entrata in vigore della legge illustrata in questa relazione le spese di diffusione del Bollettino saranno sostanzialmente azzerate.
Articolo 1 (Istituzione) In questo articolo si sottolineano due concetti: La circostanza che cambi la modalità di diffusione del Bollettino Ufficiale non vale a eliderne il ruolo di unico organo di informazione istituzionale della Regione Piemonte, in applicazione di quanto sancito dallo Statuto regionale all'articolo 61; nello specifico, l'accentramento delle notizie aventi validità legale in unico centro di informazione favorisce la chiarezza e quindi la trasparenza per il cittadino lettore evitando la dispersione, che è un fattore di inefficienza delle fonti informative La finalità che si vuole perseguire con il presente disegno di legge non si limita a una mera trasposizione del Bollettino Ufficiale analogico cartaceo sul mezzo Internet, nella versione che già adesso e da tempo affianca la versione cartacea, bensì attribuisce al cambio di mezzo di diffusione del Bollettino un significato più pregnante: si intende costruire gli strumenti che, in prospettiva, permetteranno una pubblicazione in Internet che sia costituita da documenti digitali nativi nel pieno rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 7 marzo 2005 n. 82 (Codice dell'Amministrazione digitale) e quindi con modalità che ne garantiscano la piena validità giuridica in quanto documenti digitali, e questo avvalendosi degli strumenti tecnologici idonei a validarne i requisiti previsti dai principi di diplomatica del documento e di informatica giuridica, con particolare ma non esclusivo riferimento all'autenticità del documento informatico, in quanto esatta identificazione dell'autore e del sottoscrittore del medesimo, e all'integrità del documento informatico, in quanto certezza che il medesimo non ha subito variazioni dopo la sottoscrizione digitale del medesimo. Ultimo, ma non per questo meno rilevante, il problema, cruciale per tutta la tematica della produzione degli atti digitali, della conservazione dei documenti informatici pubblicati sul Bollettino, e quindi del Bollettino nel suo insieme, che dovrà essere garantita nell'osservanza delle forme e delle procedure previste dalla deliberazione CNIPA 19 febbraio 2004, n. 11 e dal resto della legislazione vigente in materia.
L'intenzione di osservare un rigoroso rispetto delle norme in materia di diplomatica del documento informatico vigenti è resa necessaria dalla circostanza che il disposto della legge n. 69/2009 intende attribuire alla diffusione sui siti Internet delle Pubbliche Amministrazioni una validità con effetti anche costitutivi alla pubblicazione di ogni atto amministrativo su sito, e non al Bollettino nel suo insieme. Da tale validità costitutiva discende che, come per i documenti pubblicati su carta si seguivano le tradizionali regole di diplomatica del documento valevoli per il tradizionale strumento cartaceo, intese ad attribuire l'autenticità e l'integrità intrinseca del documento -atto amministrativo cartaceo in s per i suoi effetti giuridici non inerenti alla sua pubblicazione, e quindi a prescindere e prima della sua pubblicazione sull'organo di informazione istituzionale, così ora una corretta diffusione dell'atto amministrativo come documento digitale nativo sul Bollettino Ufficiale telematico presuppone una rigorosa verifica dei requisiti che la legge pone perch siano garantite l'autenticità e l'integrità del documento digitale nativo nel senso prima esposto. Naturalmente questo nella prospettiva di una progressiva dematerializzazione dei documenti destinati alla pubblicazione sul Bollettino, che è un processo che dovrebbe ricevere un significativo incentivo dal rilascio del sistema di gestione documentale dematerializzata Erms DOQUI Acta. Per quanto riguarda le leggi e i regolamenti invece, la verifica dei requisiti di autenticità e di integrità sotto il profilo giuridico e di diplomatica del documento continuerà per ora applicandosi le norme riferite al documento cartaceo, almeno sino a quando non sarà stato emanato il decreto del Ministro per la semplificazione normativa previsto dall' art. 1 comma 2 lett. c) della legge 18 febbraio 2009, n. 9.
Articolo 2 (Ordinamento) L'articolo 54 del citato d.lgs. 82/2005 rubricato 'Contenuto dei siti delle Pubbliche Amministrazioni' contiene un'elencazione di informazioni che devono contribuire a dotare i siti istituzionali di una completezza idonea a farne lo strumento informativo più immediato di cui il cittadino dispone per entrare in contatto con ogni singola Pubblica Amministrazione acquisendo da subito le informazioni di sistema in grado di farlo interagire con immediatezza con l'Ente Pubblico, in un'ottica che vede i siti Internet delle PP.AA. sempre più come mezzi dinamici e non statici di comunicazione, come dei 'portali' di ingresso ai servizi pubblici offerti dagli enti. Alla realizzazione di questo disegno, il Bollettino Ufficiale telematico contribuisce in modo rilevante, in quanto gran parte delle tipologie di atti elencati nel comma 1 del citato art. 54 sono normalmente pubblicati sul Bollettino.
La norma in esame ribadisce poi che la cura e la gestione amministrativa del Bollettino Ufficiale tematico continuano ad essere affidate ad una specifica struttura regionale, i compiti della quale sono stati peraltro notevolmente aumentati rispetto ad alcuni anni fa, in quanto il Settore cui la redazione del Bollettino fa capo si occupa dell'impaginazione, all'interno della redazione, dei fascicoli del Bollettino, il che è una recente innovazione che ha permesso un notevole risparmio nella spesa di stampa del Bollettino.
Il terzo comma si occupa della cadenza di pubblicazione del Bollettino Ufficiale telematico sul sito: tradizionalmente, sino a qualche anno fa, la pubblicazione in un giorno fisso della settimana (prima il mercoledì, poi spostato al giovedì per permettere di seguire meglio i lavori della Giunta regionale) era regola fissa, poi l'enorme aumento di numero e tipologia di atti da pubblicare per il progressivo emergere del principio di trasparenza ha progressivamente aumentato il numero di pagine pubblicate, con conseguente aumento dei supplementi affiancati ai fascicoli ordinari e questo ha determinato, insieme alle esigenze manifestati dagli organi di indirizzo politico a una sempre maggior rapidità dell'offerta informativa alla pubblicazione del Bollettino ufficiale non più nel giorno canonico ad esso dedicato ma tendenzialmente per tutti i giorni lavorativi della settimana. Per questo il terzo comma esaminato non dispone più un giorno 'canonico' di pubblicazione, almeno a livello di legge, ma si limita ad indicare un limite 'minimo' di uscite, che non può comunque scendere sotto la cadenza di un numero a settimana.
Articolo 3 (Forma ed efficacia della pubblicazione degli atti amministrativi della Regione Piemonte).
In questo articolo si innova in ordine alla modalità di pubblicazione degli atti sul Bollettino Ufficiale, nel senso di un deciso allargamento alle istanze di trasparenza amministrativa, ma al tempo stesso si affronta il tema del contemperamento del principio di trasparenza con la tutela della riservatezza, che apparentemente ad essa si oppone.
Per quanto riguarda l'istanza alla trasparenza, innovando rispetto alla prassi precedente, si dispone che gli atti amministrativi vengano pubblicati sul Bollettino tendenzialmente in forma integrale; questa innovazione è resa possibile anche dal fatto che, non esistendo più vincoli dovuti all'occupazione di spazi cartacei con le conseguenti spese, che costringeva a seguire alla lettera la disposizione statutaria che impone la pubblicazione degli atti sul Bollettino 'almeno per la parte dispositiva' (art. 61), è possibile strutturare il testo del Bollettino diffuso in Internet con minori preoccupazioni in termini di spazio occupato.
La pubblicazione degli atti amministrativi sul Bollettino in forma integrale ha, oltre che un'ovvia portata sotto il profilo del potenziamento della trasparenza amministrativa, anche un effetto pratico sotto il profilo organizzativo, in quanto si auspica per effetto di questa innovazione una presumibile avendo diminuzione del numero di istanze di accesso agli atti presentate agli uffici regionali.
Naturalmente, come prima anticipato, l'impulso alla massima trasparenza non può non fare i conti con le esigenze di tutela della riservatezza dei dati personali contenuti negli atti da pubblicare. Nello specifico è necessario contemperare, caso per caso e in concreto, come affermato dalla giurisprudenza sul tema, le opposte ma conciliabili esigenze di trasparenza della comunicazione pubblica e di tutela della riservatezza di persone fisiche e giuridiche. A tale proposito, al settore Gestione del Sistema documentale e del Bollettino Ufficiale il comma 3 dell'articolo in esame attribuisce la responsabilità di decidere quali delle parti dell'atto da pubblicare non siano da diffondere per motivi di privacy; ovviamente nell'effettuare tale operazione il settore dovrà attenersi in generale alle norme del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), con particolare riferimento agli articoli 3,11, 19 e 20, e in particolare ai principi che l'Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha fissato, proprio con specifico riferimento alla pubblicazione degli atti degli enti locali e delle Regioni, con il Provvedimento a carattere generale n. 17 del 19 aprile 2007. Fulcro nodale che deve orientare l'interpretazione dell'operatore chiamato a conciliare trasparenza e riservatezza è il seguente: un dato personale deve essere trattato solo ove indispensabile e necessario per il perseguimento di una finalità istituzionale, nonché pertinente a tale finalità. Per quanto riguarda la pubblicazione di un dato, essa integra la fattispecie di diffusione di dato disciplinata, per quanto riguarda i dati personali dall'articolo 19 comma 3 del d.lgs. 196/2003, che subordina la legittimità di tale diffusione esclusivamente alla previa individuazione del trattamento (nello specifico, pubblicazione) ad opera di una norma di legge o di regolamento. Per quanto riguarda i dati sensibili poi, i criteri per ammetterne la diffusione e quindi la pubblicazione sono ancor più stringenti: mentre per i dati sensibili inerenti la salute è del tutto vietata (art. 22 comma 8 codice privacy), per gli altri dati sensibili deve essere prevista nel regolamento per la messa a norma dei dati sensibili approvato dalle Pubbliche Amministrazioni sulla base di uno schema tipo approvato dall'Autorità Garante per la protezione dei dati personali (per la Regione Piemonte, si tratta del regolamento regionale emanato con DPGR 4.12.2006, n. 14/R/2006).
La delicatezza del compito affidato alla Struttura regionale che cura questo aspetto della pubblicazione degli atti amministrativi sul Bollettino è confermata dalle seguenti circostanze: a) la diffusione di atti e materiale documentario sui siti Internet costituisce la forma più potenzialmente invasiva e quindi pericolosa a fini privacy del trattamento 'diffusione', in quanto, come confermato dagli esperti informatici, un dato personale, una volta diffuso sulle rete Internet, è molto difficile da cancellare b) sono già avvenute, in sede di prima applicazione del citato articolo 32 della legge 69/2009, con riferimento agli albi pretori dei comuni, casi di diffusione disattenta sul sito di atti contenenti dati personali, il che ha dato anche luogo a provvedimenti sanzionatori dell'Autorità Garante c) le diffusioni illecite di dati personali o sensibili sui siti Internet sono punite con le sanzioni penali previste dall'art. 167 del Codice privacy.
I commi 4 e 5 dell'articolo in esame trattano dell'efficacia giuridica della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. Sul punto viene confermato quanto già disposto dal vigente Regolamento regionale di disciplina del Bollettino Ufficiale, emanato con DPGR 29 luglio 2002, n. 8/R e dalla legge regionale sul procedimento amministrativo 4 luglio 2005, n. 7: a norma dei citati testi normativi, la pubblicazione di un atto amministrativo sul Bollettino Ufficiale ha di regola efficacia dichiarativa, e costitutiva solo ove stabilito espressamente da una norma di legge o di regolamento. In altri termini un atto o provvedimento amministrativo è pienamente efficace a prescindere dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale a meno che, come per esempio per le deliberazioni di Giunta regionale che approvano i piani regolatori, una norma di legge, in questo caso la legge regionale n.
56/1977, non subordini l'efficacia del provvedimento amministrativo alla previa pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. Un caso a parte è costituito dagli atti recettizi, i quali acquisiscono efficacia dalla notificazione al destinatario dell'atto, a prescindere dalla pubblicazione, che non potrà che assumere, ove effettuata, valore di pubblicità-notizia. Naturalmente la pubblicazione sul Bollettino acquisisce, anche quando è effettuata con valore di pubblicità-notizia, un'importanza strategica, sia sotto il profilo della trasparenza in ordine all'attività amministrativa dell'Ente che sotto il profilo del diritto di accesso come prima illustrato, oltre a poter fungere da momento dal quale dedurre la piena conoscenza di un atto pubblicato ai fini della sua impugnazione da parte di un controinteressato che non sia stato notificato dell'atto medesimo. Anche per questo motivo come si dirà più avanti, all'articolo 5 è disposta una puntuale elencazione, peraltro non esaustiva, degli atti che devono comunque essere pubblicati sul Bollettino Ufficiale telematico.
In particolare con l'ultimo comma si è voluto sottolinare che è comunque sempre in facoltà degli organi regionali competenti dichiarare all'interno dell'atto pubblicando quale valore giuridico assume la pubblicazione sul Bollettino (per esempio, deliberazione di Giunta che dispone in merito all'inizio della sua vigenza facendola decorrere alla pubblicazione in un determinato Bollettino).
Articolo 4 (Manuale di gestione del procedimento di pubblicazione) La notevole tendenza al cambiamento del contesto normativo e tecnologico dell'ICT e del processo di dematerializzazione rende opportuno evitare di fossilizzare in una legge le indicazioni pratico operative relative alle modalità di trasmissione e di trattamento dei documenti destinati alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale telematico. Appare quindi più opportuno, come disposto nell'articolo in esame, affidare la descrizione di tali modalità a un manuale di gestione approvato con un provvedimento amministrativo, peraltro condiviso da Giunta e Consiglio regionale. Il termine manuale di gestione rimanda al documento, previsto dal DPCM 31 ottobre 2000, nel quale ciascun ente descrive i propri flussi documentali, fissandone regole e attribuendo compiti e responsabilità nell'ambito delle norme dettate dal DPR 445/2000; e in effetti anche questo manuale di gestione, dedicato in modo specifico alle procedure intese alla pubblicazione degli atti sul Bollettino Ufficiale, andrà poi a costituire una parte del manuale di gestione complessivo dell'Ente. L'elencazione contenuta nell'articolo concerne tutti i nodi più delicati da sciogliere da affrontarsi sotto il profilo dell'informatica giuridica allorché si mette in pratica un processo di dematerializzazione, in particolare la questione della conservazione a norma del Bollettino Ufficiale telematico l'individuazione delle modalità più corrette per individuare il mittente dei documenti informatici da pubblicare sul Bollettino e le garanzie da osservarsi per preservarne l'integrità. Un elemento di decisiva importanza per l'implementazione di modalità corrette sotto il profilo giuridico informatico e archivistico sarà costituito dal progressivo rilascio del sistema di gestione documentale ERMS DOQUI Acta, nel quale anche i flussi procedimentali inerenti la pubblicazione del Bollettino Ufficiale telematico andranno a confluire. Altro punto nodale sarà l'individuazione delle misure di sicurezza idonee a garantire il corretto trattamento dei dati personali eventualmente contenuti nei testi da pubblicare.
Articolo 5 (Contenuto del Bollettino Ufficiale telematico) Il primo comma dell'articolo in esame evidenzia la maggior rilevanza che avrà, sotto il profilo della leggibilità del Bollettino, l'indice sistematico, che sarà reso il più possibile coerente con il Titolario generale della Giunta regionale, da poco approvato; nello specifico l'indice sistematico così costruito renderà possibile una rapida individuazione, consultazione ed eventuale stampa dei singoli atti pubblicati sul Bollettino Ufficiale telematico. Resterà la possibilità di procedere alla stampa dell'intero Bollettino.
L'elencazione degli atti pubblicabili sul Bollettino, che naturalmente non costituisce un elenco tassativo, ha la funzione di sottolineare, con particolare riferimento agli atti della Regione Piemonte, la necessità della loro pubblicazione come strumento di massima trasparenza dell'attività amministrativa.
Articolo 6 (Diffusione del Bollettino Ufficiale telematico) Stante la quasi totale copertura del territorio regionale del servizio di banda larga, e considerata la crescente progressiva alfabetizzazione informatica della cittadinanza, la diffusione del sito ufficiale Internet della Regione Piemonte è tendenzialmente garantita alla generalità dei cittadini; tuttavia, in considerazione della delicatezza della funzione di informazione legale assolta dal Bollettino Ufficiale, si ritiene opportuno garantire in questo articolo alcune modalità per permettere comunque a ogni cittadino piemontese, anche non in possesso di una connessione ad Internet di poter consultare il Bollettino Ufficiale. Nello specifico, sarà possibile consultare il Bollettino presso gli URP della Regione Piemonte le biblioteche degli enti locali ed inoltre la redazione del Bollettino sarà tenuta ad inviare a cittadini che ne facciano richiesta e che risiedano in zone non ancora servite dalla banda larga, uno o più atti di interesse. In caso di inoltro per posta cartacea sarà dovuto dal cittadino un contributo fissato dal manuale di gestione.
Articolo 7 (Servizio telematico di informazione automatica) In questo articolo si vuole fornire un esempio di servizio telematico di informazione al cittadino nelle modalità descritte nelle Linee guida per la Pubblica Amministrazione digitale, contenute nella direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie - del 18 novembre 2005. Nell'ottica della direttiva, si vuole fornire ai lettori un meccanismo innovativo che rende il Bollettino uno strumento di informazione più dinamico e selettivo.
Articoli 8 (Leggi e regolamenti regionali) - 9 (Valore del testo pubblicato degli atti normativi) - 10 (Decreti del Presidente e deliberazioni della Giunta regionale) - 11 (Decreti del Presidente e deliberazioni degli organi collegiali del Consiglio regionale).
In questi articoli si è ritenuto, considerata l'importanza degli atti cui si fa riferimento, ossia gli atti normativi regionali e i provvedimenti amministrativi degli organi politici di vertice dell'Ente, di fissare in legge modalità e tempistiche del loro procedimento di pubblicazione, anche in riferimento alla loro entrata in vigore e quindi in termini di certezza del diritto.
Articoli 12 (Abrogazioni) - 13 (Entrata in vigore) L'entrata in vigore della legge è fissata al 1° febbraio 2011 perché il giorno prima scade il contratto con la ditta che attualmente stampa il Bollettino Ufficiale. Si rammenta che la durata del contratto attuale è già stata prevista per un periodo più breve del solito proprio per permettere un immediato passaggio alla diffusione solo in Internet, non appena il quadro normativo lo permettesse.
Naturalmente molte delle disposizioni del Regolamento 29 luglio 2002, n.
8/R, che attualmente disciplina il procedimento di pubblicazione del Bollettino e lo disciplinerà sino al 31 gennaio 2011, saranno modificate e aggiornate con il manuale di gestione approvato ai sensi dell'articolo 4".
Apriamo la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo dunque con l'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il numero legale è 27.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I nostri lavori sono aggiornati alle 15.45.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.14 riprende alle ore 15.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo la votazione dell'articolo 1.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 15.46)



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