Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.354 del 28/05/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Problemi energetici - Opere idrauliche ed acquedotti

Proposta di legge n. 77, inerente a "Disposizioni per la programmazione delle risorse idriche destinate alla produzione di energia elettrica sulle aste fluviali e torrentizie", presentata dal Consigliere Ronzani (richiesta rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La prima proposta di modifica la propone il sottoscritto. Ho ricevuto dal collega Ronzani una lettera con la quale chiede che in questa seduta sia trattato il punto rubricato n. 38).
Si tratta della proposta di legge n. 77, recante "Disposizioni per la programmazione delle risorse idriche destinate alla produzione d'energia elettrica sulle aste fluviali e torrentizie", presentata dallo stesso Consigliere Ronzani. Chiederebbe semplicemente, come faremo per l'altro punto, per chi ha seguito i lavori della Capigruppo, di procedere ad un votazione per rinviarla in Commissione.
Se l'Aula acconsente, dopo il primo rinvio in Commissione, tratteremo anche questo. Grazie.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proposta di legge n. 136, "Promozione di interventi di recupero e valorizzazione dei beni invenduti", di cui al punto 44 all'o.d.g. presentata dai Consiglieri Motta, Costa, Artesio, Ponso, Lepri, Burzi Stara, Mastrullo, Manica, Biolé e dell'Utri (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Come lei saprà e come sanno tutti i colleghi, il 2013 è stato dichiarato dall'Europa l'anno contro lo spreco alimentare.
Visto che siamo quasi a metà anno, sarebbe secondo me importante che questo Consiglio legiferasse in questo senso. Non chiedo che sia trattata oggi, ma chiedo l'attenzione dei Gruppi. Oltre tutto la proposta è stata firmata da quasi tutti i Gruppi presenti in quest'Aula.
Mi riferisco alla proposta di legge al punto 44) dell'o.d.g. proprio contro lo spreco alimentare. Credo che sarebbe un bel segnale se quest'Aula possa dare alle esigenze delle tante famiglie che sono in difficoltà economica nel nostro Piemonte e naturalmente rispondere ad una richiesta europea. Ma non solo: rispondere ad un'esigenza che ormai sui nostri territori è molto sentita.
Quindi, dare un aiuto concreto a tutte le associazioni come il Banco Alimentare, la Caritas e tutte le altre associazioni di volontariato che si occupano di raccogliere alimenti sul nostro territorio per tutte le famiglie che sono sempre più in difficoltà.
Chiedo quindi attenzione da parte dell'Aula, in modo che nel prossimo Consiglio sia trattata come uno dei primi punti dell'o.d.g.
Non pretendo sia trattata oggi, però se siamo tutti d'accordo il prossimo martedì, visto che è firmata da tutti, potrebbe esserci una larga condivisione sul punto.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Condizione femminile

Ordine del giorno n. 1006 presentato dai Consiglieri Pentenero, Cerutti Manica, Motta Angela, Bresso, Reschigna, Artesio, Gariglio e Muliere inerente a "Contrastare efficacemente il fenomeno della violenza di genere contro le donne e il fenomeno della tratta delle donne e di esseri umani" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo di inserire all'o.d.g. odierno l'ordine del giorno n.
1006 che abbiamo presentato con le colleghe, avente ad oggetto "Contrastare efficacemente il fenomeno della violenza di genere contro le donne e il fenomeno della tratta delle donne e di esseri umani".
Teniamo conto che il Parlamento proprio oggi dovrebbe ratificare la Convenzione di Istanbul e quindi sarebbe anche un bel segnale dal punto di vista istituzionale avere il Consiglio regionale che si pronuncia su questo argomento, tra l'altro con un atto che chiede degli impegni soprattutto al Governo.
La prima firmataria è la collega Pentenero.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Richiesta, da parte dei Consiglieri Laus e Boeti, all'Assessore alla sanità di riferire in aula sull'assetto della sanità in Piemonte


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo che l'Assessore alla sanità, Ugo Cavallera, venga a riferire in Aula in merito alle emodinamiche, perché ha preso dei precisi impegni all'interno della Commissione sanità e abbiamo appreso che invece si sta incamminando su una strada completamente opposta, cioè quella dei tribunali. Questo è il primo aspetto.
In secondo luogo, deve venire a comunicare in Aula sempre su una posizione ben precisa che ha preso in Commissione sanità in merito alle Federazioni. Un autorevole esponente della maggioranza con un autorevole rappresentante in Giunta ha preso una posizione completamente opposta rispetto a quella dell'Assessore.
Quindi, vogliamo capire se sta cambiando di nuovo l'Assessore e se le deleghe alla sanità sono passate nelle mani dell'Assessore Pichetto.
Quindi, chiedo gentilmente all'Ufficio di Presidenza di contattare l'Assessore, qualora la maggioranza lo ritenga, altrimenti eventualmente anche mettere ai voti e se non vuole procedere alla votazione, chiedo la sospensione di cinque per comunicare con i colleghi, non solo del Gruppo ma anche con gli altri colleghi dell'opposizione. Grazie.


Argomento: Problemi energetici

Richiesta da parte, della Consigliera Pentenero d'inversione del punto 27) all'o.d.g.: mozione n. 992 "Posizione del Commissario straordinario dell'Ente di gestione delle aree protette dell'area metropolitana di Torino in merito alla realizzazione di impianto fotovoltaico" presentato dai Consiglieri Pentenero, Cerutti, Boeti, Manica, Stara; ordine del giorno n. 946 "Impianto fotovoltaico delle Vaude a Lombardore", presentato dalla Consigliera Cerutti; ordine del giorno n. 997 "Realizzazione di impianto fotovoltaico all'interno della Riserva Orientata Naturale della Vauda" presentato dalla Consigliera Artesio (richiesta inversione dell'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Avevo già chiesto la scorsa settimana se era possibile discutere un ordine del giorno già iscritto all'o.d.g.
Oggi richiedo un'inversione e quindi la possibilità di discuterlo in questa seduta. È il punto relativo al Parco fotovoltaico delle Vaude.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Richiesta di comunicazione da parte dell'Assessore Coppola sulla chiusura del Forte di Exilles


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Volevo fare due richieste, ma una è già stata fatta dal collega Laus immagino a nome del PD, che condivido.
La sentenza di sospensiva che abbiamo avuto dal TAR la settimana scorsa, se non sbaglio è sicuramente degna almeno di una comunicazione da parte dell'Assessore Cavallera e/o del Presidente della Giunta Cota, a maggior ragione dopo le notizie che abbiamo ricevuto, secondo le quali la Presidenza, quindi la Regione Piemonte, vorrebbe ricorrere al Consiglio di Stato.
Non ho avuto il tempo per formulare in maniera scritta una richiesta ma penso che se oggi si trovasse lo spazio, sarebbe sicuramente fondamentale avere comunicazioni e magari aprire un piccolo dibattito in merito, che poi ovviamente si sposterà in Commissione.
In più, volevo chiedere - anche questo non ho avuto modo di formalizzarlo - se fosse possibile avere una comunicazione da parte dell'Assessore Coppola, visto che non sono riuscito a contattarlo telefonicamente presso l'Assessorato, in merito alla chiusura del Forte di Exilles.
Mi sono giunte notizie che da domenica il Forte di Exilles sarà chiuso e poiché siamo ad inizio estate, periodo in cui il flusso turistico è maggiore, volevo sapere se l'Assessore ci poteva dare delle brevi comunicazioni in Aula.


Argomento: Istituti di credito

Ordine del giorno n. 1012 presentato dai Consiglieri Montaruli e Botta Franco, inerente a "Richiesta di dimissioni di Sergio Chiamparino dal vertice della Compagnia San Paolo" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Montaruli; ne ha facoltà.



MONTARULI Augusta

Anch'io chiedo di inserire all'o.d.g. un ordine del giorno già depositato in relazione alle dimissioni dell'ex Sindaco Chiamparino dalla Fondazione San Paolo.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.44 riprende alle ore 10.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Condizione femminile

Richiesta, da parte del Consigliere Leo, di sottoscrivere l'ordine del giorno n. 1006 e di richiederne l'iscrizione all'o.d.g


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie.
Primo, vorrei associarmi alla richiesta delle colleghe Artesio Cerutti, Pentenero, ecc. perché condivido l'importanza dell'ordine del giorno contro la violenza alle donne. A questo proposito chiedo se posso sottoscriverlo. L'altro giorno, durante una giustissima manifestazione di donne, mi hanno detto: "In fin dei conti, non è colpa tua se sei un uomo".
Secondo, vorrei ringraziare il Presidente Cattaneo e i colleghi Pentenero, Angeleri, Artesio, ecc. per il fatto che il lavoro principale dell'associazione dei diritti umani sulle vicende internazionali sia proprio impostato sul tema della violenza contro le donne nel mondo.
Oggi, la nostra Regione sta guidando una campagna nazionale sul tema delle violenze, in particolare nei Paesi islamici fondamentalisti.
C'è quindi una condivisione concreta e non solo formale segno concreto, e non solo formale. Si è svolto su questo tema anche un convegno molto importante proprio qui a Palazzo Lascaris, quindi vorrei associarmi.
Dato che oggi pomeriggio non sarò presente, chiedo se fosse possibile votarlo entro la fine della mattinata.
Se non fosse possibile, pazienza.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Richiesta di comunicazione da parte dell'Assessore Coppola sulla chiusura del Forte di Exilles (collegata interrogazione presentata dal Consigliere Boeti)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Non so se ci sarà una comunicazione sul Forte di Exilles: se ci fosse avendo presentato la scorsa settimana un'interrogazione, l'Assessore potrebbe approfittare per rispondere.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Riepilogo.
Primo, l'Aula ha già acconsentito al rinvio in Commissione, su richiesta del collega Ronzani, di una sua proposta di legge, che verrà votata successivamente al rinvio, già previsto nella convocazione.
Relativamente alla richiesta della collega Motta, la proposta di legge n. 136 è abbastanza complessa e non è stata istruita. Oggi stesso, quindi scriverò ai Consiglieri Burzi e Spagnuolo, visto che mi sembra esserci una condivisione su tale proposta di legge, per inserirla nei lavori entro la prossima settimana, di modo che l'Aula possa, entro due settimane...



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Allora rimandiamola in Commissione.



PRESIDENTE

Sì, allora dobbiamo rimandarla in Commissione. Quindi, se l'Aula acconsente, voteremo per il suo rinvio in IV Commissione, altrimenti affrontarla direttamente in Aula diventa difficile. Domani, durante la Conferenza dei Capigruppo, il suo Capogruppo me lo ricorderà, in modo da poterla calendarizzare.
La Consigliera Cerutti, insieme ad altre colleghe e al collega Leo chiede di trattare l'ordine del giorno che contrasta la violenza sulle donne. È un ordine del giorno sul quale si può facilmente prevedere una convergenza; l'unico problema - e richiamo l'attenzione dell'Assessore Quaglia - è che questo ordine del giorno prevede, nel dispositivo, un impegno di bilancio. Conseguentemente, credo che la Giunta si riserverà di esprimere un parere. Chiedo scusa al collega Leo, ma vedo difficile poterlo trattare in mattinata, perché credo che nel frattempo la Giunta debba valutare questo dispositivo.
Propongo, quindi, di fissare alle ore 17 l'inizio della trattazione degli ordini del giorno, in quest'ordine: primo, la violenza sulle donne che prevede un impegno di bilancio, quindi la Giunta, con l'Assessore al bilancio o con l'Assessore ai rapporti con il Consiglio, arriverà con una propria posizione; secondo, l'ordine del giorno proposto dalla collega Montaruli sulla Fondazione San Paolo e Chiamparino; terzo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Oppure discutiamo degli ordini del giorno questa mattina e poi iniziamo il provvedimento oggi pomeriggio.
Allora, questa mattina trattiamo, prima del provvedimento, tre ordini del giorno. La Giunta, nel frattempo, verificherà quel dispositivo sull'impegno di bilancio.
Consigliere Carossa, è d'accordo? Bene.
I Consiglieri Bono e Laus chiedono una comunicazione dell'Assessore Cavallera, relativamente alle novità in materia sanitaria. Ritengo sia una richiesta attuale, pertanto chiedo alla Giunta regionale di verificare se ci sono le condizioni per questa comunicazione nel corso nel pomeriggio.
Poiché ricordo che l'Assessore Cavallera ha una serie di question time alle ore 14.30, penso che sarà presente e quindi sarà possibile svolgere questa comunicazione. Entro fine seduta comunicheremo l'orario preciso.
Relativamente alle comunicazioni dell'Assessore Coppola, richieste dai colleghi Bono e Boeti, sulla chiusura del Forte di Exilles, rimanderei la questione alla Conferenza dei Capigruppo di domani, per fissarla in altra seduta.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente alle iscrizioni)



PRESIDENTE

Mi sembra che siamo tutti d'accordo su questo programma. Grazie.
L'ordine del giorno è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato dall'Aula.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Casoni, Comba, Giordano Marinello e Toselli Il numero legale è 26.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 21 maggio, e sono approvati i verbali delle sedute del 2 3 e 14 maggio 2013.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Presidenza del Vicepresidente Comba in assenza temporanea del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Comunico che, a far data dal 27 maggio 2013, e fino al 27 novembre 2013, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, il Vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Comba sostituirà il Presidente del Consiglio in caso di suo impedimento temporaneo.


Argomento: Statuto - Regolamento

d) Scadenza termini presentazione richiesta referendum popolare


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 102 dello Statuto della Regione Piemonte, sono trascorsi i termini di tre mesi per la presentazione della richiesta di referendum popolare alla deliberazione di revisione statutaria "Modifica agli articoli 21, 24 e 45 della legge regionale 24 marzo 2005 n. 1, Statuto della Regione Piemonte".
Pertanto, la stessa sarà promulgata dal Presidente della Regione e pubblicata sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte.


Argomento:

e) Informativa del Gabinetto della Giunta regionale


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis, dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale, in merito ad una nomina, con decreto, del Presidente della Regione.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Proposta di deliberazione n. 89, inerente a "Modifiche alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 31 (Disposizioni per la prevenzione e lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche)" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione dell'Aula per alcuni rinvii in Commissione.
Il primo riguarda la proposta di legge n. 89, inerente a "Modifica alla legge regionale 24 marzo 2000 n. 31 (Disposizioni di prevenzione alla lotta all'inquinamento luminoso, per il corretto impiego delle risorse energetiche)".
Propongo il rinvio in Commissione, così come concordato alla Conferenza dei Capigruppo, della proposta di legge n. 89, con termine fissato nel 23 luglio 2013.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 89.
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi energetici - Opere idrauliche ed acquedotti

Proposta di legge n. 77, inerente a "Disposizioni per la programmazione delle risorse idriche destinabili alla produzione di energia elettrica sulle aste fluviali e torrentizie" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge regionale n. 77, inerente a "Disposizioni per la programmazione delle risorse idriche destinabili alla produzione di energia elettrica sulle aste fluviali e torrentizie", di cui al punto 38) all'o.d.g.
Il primo firmatario, Consigliere Ronzani, ne ha chiesto il rinvio in Commissione.
Anche in questo caso il termine è martedì 23 luglio.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 77.
Il Consiglio approva.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proposta di legge n. 136, inerente a "Promozione di interventi di recupero e valorizzazione dei beni invenduti" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Infine, abbiamo la proposta di legge n. 136, "Promozione di interventi di recupero e valorizzazione dei beni invenduti", di cui al punto 44 all'o.d.g., presentata dai Consiglieri Motta, Costa, Artesio, Ponso, Lepri Burzi, Stara, Mastrullo, Manica, Biolé e dell'Utri, i quali ne hanno chiesto il rinvio in Commissione.
Il termine è martedì 2 luglio.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 136.
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi energetici

Esame mozione n. 992 presentata dai Consiglieri Pentenero, Cerutti, Boeti Manica e Stara, inerente a "Posizione del Commissario straordinario dell'Ente di gestione delle aree protette dell'area metropolitana di Torino in merito alla realizzazione di impianto fotovoltaico"; ordine del giorno n. 946 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Impianto fotovoltaico delle Vaude a Lombardore"; ordine del giorno n. 997 presentato dalla Consigliera Artesio, inerente a "Realizzazione di impianto fotovoltaico all'interno della Riserva Orientata Naturale della Vauda"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il punto 27) all'o.d.g., inerente agli atti di indirizzo sull'impianto fotovoltaico nella Riserva Orientata Naturale della Vauda: mozione n. 992 "Posizione del Commissario straordinario dell'Ente di gestione delle aree protette dell'area metropolitana di Torino in merito alla realizzazione di impianto fotovoltaico" presentato dai Consiglieri Pentenero, Cerutti, Boeti, Manica, Stara ordine del giorno n. 946 "Impianto fotovoltaico delle Vaude a Lombardore", presentato dalla Consigliera Cerutti ordine del giorno n. 997 "Realizzazione di impianto fotovoltaico all'interno della Riserva Orientata Naturale della Vauda", presentato dalla Consigliera Artesio.
La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione della mozione n. 992.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Aula per la disponibilità alla discussione della mozione presentata, poiché c'è stata un'evoluzione sull'argomento e ritengo davvero utile sapere cosa pensa il Consiglio in merito a quest'argomento.
Nel 1993, con legge n. 23, superata dal Testo Unico del 2009, è stata istituita la riserva naturale a gestione regionale denominata "Riserva Orientata Naturale della Vauda".



PRESIDENTE

Scusate, colleghi. Chiedo cortesemente di sedervi ai vostri posti per creare le condizioni affinché la Consigliera Pentenero possa intervenire.



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Quando questi argomenti vengono trattati in questo modo, purtroppo bisogna discuterne!



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Carossa.
Se siete d'accordo, direi di far illustrare alla collega Pentenero il documento, dopodiché possiamo sospendere i lavori per dieci minuti, in modo da poter discutere la materia e arrivare alla votazione.
Prego, collega Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Dicevo che, con legge n. 23 del 1993, superata dal testo unico del 2009, fu istituita la Riserva Naturale della Vauda.
Tale riserva rientra in un Sito di Interesse Comunitario (SIC) inserito nel progetto "Natura 2000", creato dall'Unione Europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali identificati come prioritari dagli Stati membri dell'Unione Europea stessa.
All'interno della Riserva della Vauda sono presenti numerosi terreni in uso da parte del Ministero della Difesa, che rientrano nell'elenco dei siti per i quali la società strumentale Difesa Servizi S.p.A. (oggetto di un recente disegno di legge presentato in Senato per la sua soppressione) ha pubblicato un bando per selezionare soggetti economici cui concedere, a titolo oneroso, l'uso di terreni per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte solare fotovoltaica.
In esito a tale bando, la società aggiudicatrice Velectric, attraverso la Cirié Centrale PV Sas ha presentato, nel mese di agosto 2012, un progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fotovoltaico a terra, su una superficie interna alla Riserva della Vauda di ben 72 ettari.
Per dare un'idea dell'estensione del progetto dell'impianto fotovoltaico, 72 ettari corrispondono a circa 100 campi da pallone! Per tale progetto è stata data valutazione di incidenza negativa...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliera Pentenero.
Colleghi, dopo è prevista una sospensione; se ascoltiamo la Consigliera Pentenero, magari capiamo un po' di più.



PENTENERO Giovanna

Infatti, perché si tratta di un tema abbastanza delicato e complesso.
A questo progetto - dicevo - è stata data valutazione di incidenza negativa ed è emersa la necessità di rilocalizzare l'impianto.
Alla rilocalizzazione non è stata data valutazione di incidenza negativa.
Nel corso della prima Conferenza dei Servizi si è sottolineato che il progetto avrebbe dovuto contenere più alternative per ampliare la scelta e che, se avesse interessato ambienti in direttiva Habitat, il parere relativo al SIC non avrebbe potuto essere altrimenti che negativo.
Deve essere chiaro che, in base alla filosofia dei SIC, se un intervento ha parere negativo non significa che non si possa realizzare, ma per farlo deve necessariamente passare attraverso il parere della Commissione Europea, che stabilisce le opportune compensazioni.
Nel corso del tavolo tecnico conseguente, cioè dopo la Conferenza dei Servizi per l'esame di questo progetto, è stato proposto alla ditta di valutare come alternativa la ricollocazione dei pannelli fotovoltaici in aree di scarso interesse naturalistico (prati, aree destinate ad un utilizzo agricolo), ed è su questo che si inserisce uno dei tanti problemi.
Poiché questa evoluzione portava, in sostanza, ad un nuovo progetto, la Provincia di Torino ha ritenuto opportuno far riaprire i termini, così da avere due Conferenze dei Servizi per le controdeduzioni.
Nel febbraio 2013 è stato presentato un nuovo progetto che ha per oggetto la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica di potenza pari a circa 45 megawatt, su una superficie simile a quella precedente, cioè 73 ettari posti nella Riserva della Vauda a ridosso della viabilità provinciale.
Le dimensioni prospettate dell'impianto fotovoltaico in questione qualora l'impianto fosse realizzato, trasformerebbero definitivamente la Riserva della Vauda in un'area industriale, e solo le aree coperte da pannelli fotovoltaici si configurano temporaneamente (per vent'anni) come insediamento industriale e quindi assoggettato alla tassa IMU.
La Regione Piemonte non risulta ancora avere effettuato la valutazione di incidenza rispetto alla direttiva SIC, ovvero l'unica competenza che attualmente le leggi le attribuiscono, poiché per tutte le altre valutazioni è competente la Provincia, in quanto Ente responsabile del provvedimento.
Oggi sappiamo se la Provincia, durante la Conferenza dei Servizi, ha espresso parere negativo. Ovviamente, la Provincia di Torino è dotata di un Piano territoriale di coordinamento, che è stato approvato da questo Consiglio regionale nel luglio 2011, e quindi ha come obiettivo principale la salvaguardia dei suoli liberi all'interno del territorio provinciale.
Esistono anche delle sentenze, in tal senso: il Consiglio di Stato, con sentenza n. 176 del gennaio 2013, ha evidenziato che, nell'ambito di una riserva naturale, l'interesse alla salvaguardia dell'ambiente deve essere considerato preminente rispetto all'esigenza di realizzare impianti da fonti energetiche rinnovabili.
Pertanto, si può derogare a questo solo per un pubblico interesse. Ci chiediamo dove sia il pubblico interesse e crediamo che l'unico pubblico interesse sia il compenso che la Belectric dà all'esercito, cioè risorse al Ministero della Difesa.
Chiediamo, quindi, di conoscere la valutazione svolta dall'Ente Regione.
Peraltro, abbiamo verificato. Ad oggi, praticamente, risulta un solo Comune del territorio interessato al progetto. Gli altri Comuni hanno via via approvato ordini del giorno, che sono stati inviati al Consiglio regionale, dove si chiede di non dare parere favorevole al progetto.
Prendiamo anche atto che l'Ente di gestione delle aree protette dell'area metropolitana di Torino, di cui fa parte la Riserva della Vauda è attualmente retto dal Commissario straordinario Roberto Rosso, nominato con delibera di Giunta regionale.
Il Commissario straordinario avrebbe dichiarato al TGR Piemonte la propria non contrarietà al progetto di impianto fotovoltaico a terra nella Riserva della Vauda a fronte delle compensazioni offerte dai presentatori del progetto. Dal nostro punto di vista, queste dichiarazioni sono molto gravi, che contrastano apertamente con le finalità di tutela di quel territorio.
Chiediamo alla Giunta regionale, intanto, di comprendere quale sia l'opinione in merito a questo progetto; soprattutto, chiediamo di prendere atto di una serie di questioni verificatesi nel frattempo, ovvero, come detto poc'anzi, l'espressione di parere negativo da parte di più Comuni in merito alla realizzazione di un tale impianto.
Tengo a sottolineare che il Gruppo del Partito Democratico non è assolutamente contrario all'utilizzo di fonti energetiche alternative anzi, nella legislatura precedente, abbiamo lavorato con progetti importanti in questa direzione. Però, non approviamo un utilizzo indiscriminato del suolo e l'assenza di attenzione alle norme attualmente vigenti quando si immagina di utilizzare per un impianto fotovoltaico un territorio con un'estensione equivalente a più di cento campi da pallone dove, con tutta una serie di ambiguità, seppure di proprietà del Ministero della Difesa, oggi, risultano svolgere la propria attività degli imprenditori agricoli.
Quindi, con l'occupazione di una grande porzione di suolo per la realizzazione di impianti, che possono serenamente essere realizzati, ad esempio, sui capannoni del Ministero della Difesa o sugli edifici che si trovano in quella zona, se quella fosse la zona destinata ad avere interesse prioritario, ne deriverebbe un duplice danno. Ovvero, da un lato la distruzione di molti ettari, oggi, destinati all'agricoltura e dall'altro, la distruzione definitiva di una riserva naturale.
Inoltre, ricordo che al Senato è stato ripresentato un disegno di legge per la soppressione della società che il Ministro della difesa, nel frattempo, ha realizzato per la costruzione di impianti fotovoltaici, come questo in Piemonte, ma in molte altre Regioni italiane.
Pertanto, chiediamo di conoscere la posizione della Giunta. Altresì vogliamo si chieda conto al Commissario Roberto Rosso rispetto ad espressioni di parere di questa gravità nei confronti di un soggetto, cioè l'Ente parco, che dovrebbe essere tutelato - e, conseguentemente, il territorio di riferimento - dal suo Commissario, in virtù di compensazioni che, forse, avrebbero risolto qualche problema. In realtà, ad oggi, le compensazioni a quel territorio risultano praticamente inesistenti. Nessun vantaggio economico può permettere di sacrificare una parte importante dell'attività economica legata al settore dell'agricoltura e, in secondo luogo, la distruzione di una porzione così rilevante della provincia di Torino.
Sottolineo nuovamente che la Giunta della Provincia di Torino attraverso il Presidente Saitta, ha espresso parere negativo in merito alla realizzazione di questo enorme impianto fotovoltaico.



PRESIDENTE

Procederemo nel seguente modo. Le colleghe illustreranno il loro ordine del giorno, oppure lo daranno per illustrato, visto che la Consigliera Cerutti ha anche firmato il primo. Successivamente, interromperemo i nostri lavori un quarto d'ora e affronteremo con una breve discussione e votazione gli ordini del giorno. Nel frattempo, la Giunta si è preparata.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 997.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Intervengo non certo per ritornare sugli argomenti di merito che sono stati illustrati dalla collega Pentenero, anche perché corrispondono a chiare procedure amministrative nella loro sequenza temporale.
Sottolineo soltanto che, fortunatamente, la sensibilità ambientale, che è stata qui evidenziata, nell'interesse delle popolazioni interessate, non riguarda solo una forza politica. Conseguentemente, almeno con i colleghi che hanno presentato ordini del giorno sullo stesso oggetto, il Gruppo del Partito Democratico dovrebbe cooperare per la definizione di un unico ordine del giorno da sottoporre all'Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La Consigliera Cerutti dà per illustrato l'ordine del giorno n. 946.
Sospendiamo per quindici minuti i nostri lavori, che pertanto riprenderanno alle ore 11.25.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Mi scusi, volevo solo sapere se era possibile averli caricati on line per poterli leggere e confrontare.



PRESIDENTE

D'accordo, lo facciamo subito, ha ragione; forse lo stanno già facendo.
Il nostri lavori riprenderanno alle ore 11.26.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.12 riprende alle ore 11.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Primaria "Duca D'Aosta" di Torino


PRESIDENTE

Prima di procedere, a nome dell'Assemblea e mio personale, saluto le ragazze, i ragazzi e gli insegnanti della Scuola Primaria "Duca D'Aosta" di Torino, classe V C, che ho già avuto modo di incontrare nel cortile.
Vi do il benvenuto e vi ringrazio della visita.


Argomento: Problemi energetici - Parchi e riserve

Esame mozione n. 992 presentata dai Consiglieri Pentenero, Cerutti, Boeti Manica e Stara, inerente a "Posizione del Commissario straordinario dell'Ente di gestione delle aree protette dell'area metropolitana di Torino in merito alla realizzazione di impianto fotovoltaico"; ordine del giorno n. 946 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Impianto fotovoltaico delle Vaude a Lombardore"; ordine del giorno n. 997 presentato dalla Consigliera Artesio, inerente a "Realizzazione di impianto fotovoltaico all'interno della Riserva Orientata Naturale della Vauda" (seguito)


PRESIDENTE

Stavamo esaminando la mozione n. 992, presentata dalla Consigliera Pentenero e altri colleghi, inerente a "Posizione del Commissario straordinario dell'Ente di gestione delle aree protette dell'area metropolitana di Torino in merito alla realizzazione di impianto fotovoltaico"; l'ordine del giorno n. 997, presentato dalla Consigliera Artesio, inerente a "Realizzazione di impianto fotovoltaico all'interno della Riserva Orientata Naturale della Vauda" e l'ordine del giorno n. 946 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Impianto fotovoltaico delle Vaude a Lombardore", che viene mantenuto dalla proponente e viene dato per illustrato.
Gli ordini del giorno sono stati illustrati; pertanto, con la presenza dell'Assessore Vignale, possiamo aprire una breve discussione generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente L'importanza di quest'argomento è sottolineata dalla presenza di più atti in discussione.
A sostegno di tutte le considerazioni svolte dalla collega Pentenero ricordo che, oltre all'atto presentato in Senato a cui faceva riferimento sono state presentate in Parlamento delle interrogazioni da parte del Gruppo del Partito Democratico e anche del Gruppo Sinistra Ecologia Libertà con Vendola. In particolare, la scorsa settimana, è stata discussa un'interrogazione, a cui ha risposto il Ministro dell'Interno Alfano, che ha dato la disponibilità per discutere sull'installazione dell'impianto fotovoltaico, considerando che, quale punto di riferimento, potrà esserci la Valutazione di Impatto Ambientale redatta dalla Provincia. In questo senso, viene nuovamente richiesto un pronunciamento della Provincia per comprendere quali siano le sue indicazioni.
Già nel mese di gennaio, avevamo presentato, prima degli altri, un ordine del giorno su questo tema in cui impegnavamo il Presidente e la Giunta a intervenire presso il Governo e il Ministero competente al fine di salvaguardare il contesto ambientale, rimarcando l'importanza della legge regionale n. 29/2009, "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità". Poi abbiamo collaborato con gli altri Consiglieri e quindi abbiamo sottoscritto la mozione di cui è prima firmataria la collega Pentenero.
Noi crediamo che la Regione, a questo punto, non possa esimersi da, se non prendere una posizione, perlomeno avere la possibilità di rivedere urgentemente quelle che sono le posizioni finora espresse e comprendere meglio il tema oggetto di questi atti.
Anche noi non siamo assolutamente contrari all'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, ma riteniamo che questo progetto sia impattante su quel territorio e quindi in qualche modo debba essere rivisto.
Se verifichiamo - forse prima l'Assessore non ha sentito - che lo stesso Ministro Alfano, rispondendo ad un'interrogazione sull'argomento la scorsa settimana in Parlamento, ha dichiarato di essere disponibile a confrontarsi e quindi non ha dato per scontato questo progetto, crediamo che la Regione possa, a questo punto, congelare quelle che sono le scelte e quindi impegnarsi affinché ci sia la possibilità di prendere in considerazione la Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Provincia e di fare in modo che vi sia anche un parere che vada incontro anche alle indicazioni date dagli stessi Comuni; Comuni che, così come ricordava la collega, ad eccezione di uno, si sono manifestati tutti contrari all'opera.
C'è ancora la possibilità di fermare un'opera così impattante e l'approvazione di questi atti andrebbe in questa direzione, non pregiudicando quello che è l'impianto generale, ma permettendo di entrare nel merito della questione, come auspichiamo la Regione debba fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Partecipo a questa discussione perché, francamente, sono colpito dalla vicenda che stiamo discutendo. Naturalmente è possibile fare tutto, ma in certi casi c'è un limite, e questo è uno di quei casi nei quali il limite dovrebbe essere in qualche modo indicato.
La vicenda pone due problemi. Il primo è quello che ha riassunto benissimo la collega Pentenero, cioè la prima esigenza è di fare in modo che non si consenta un intervento di queste dimensioni, che creerebbe uno scempio. Non so con quale coraggio potremmo farlo.
Ieri, in V Commissione abbiamo avviato una discussione sulle aree protette, ma ovviamente il cuore di quella discussione era un altro: è che noi dobbiamo, semmai, valorizzare le aree protette che abbiamo disegnato e istituito in Piemonte, per ragioni ovvie. Invece qui stiamo discutendo di una cosa che fa a pugni con i ragionamenti che abbiamo fatto finora ragionamenti che ovviamente dovrebbero fare il legislatore regionale l'Amministrazione regionale, le Amministrazioni locali di fronte a un progetto come questo.
Stiamo parlando della possibilità che in un'area protetta o in un'area contigua a quella protetta venga realizzato un impianto fotovoltaico le cui dimensioni, per darvi l'idea, sono quelle di 80-90 campi da pallone: un'assurdità! Non c'è nessuna ragione al modo perché venga consentito e sostenuto un progetto del genere, e bene ha fatto la Provincia di Torino a contestare anche il secondo progetto! Mi domando cosa deve succedere affinché un'opera come questa non venga realizzata in un'area con quelle caratteristiche. Perché qui - ha ragione la collega Pentenero - non è in discussione il fatto che si debba anche in questa Regione potenziare le fonti rinnovabili, ma c'è un punto di equilibrio, c'è un problema generale che riguarda dove realizzare questi interventi e come renderli compatibili.
Qui c'è un interesse generale che viene prima rispetto all'esigenza sacrosanta di fare un impianto fotovoltaico, e l'esigenza che viene prima se vogliamo essere coerenti rispetto ai tanti discorsi che facciamo e che poi finiscono sempre nel dimenticatoio, è quella di fare in modo che lì venga preservato il valore principe, che è l'ambiente, è l'area protetta, è l'esigenza di impedire che venga realizzato lì un impianto che ha quelle proporzioni e quell'impatto sull'ambiente.
Quindi la Provincia dice di no, noi abbiamo discusso, approvato e adesso stiamo riformando una legge sulle aree protette che, appunto, indica una serie di vincoli. È vero che è possibile intervenire nelle aree protette, ma a una sola condizione, ricordava la collega Pentenero: che si tratti di progetti che hanno un valore generale, e cioè cose per le quali lo Stato ritiene essenziale intervenire. Ecco, quello giustifica il fatto che io realizzo un progetto in un'area protetta, ma non è di questo che stiamo parlando: qui stiamo parlando di un impianto fotovoltaico, e vorrei che mi si spiegasse qual è l'interesse statale generale che potrebbe giustificare uno scempio di questa natura. Primo.
Allora mi auguro che l'Assessore, intervenendo sulla questione, lo faccia con la determinazione che deve avere in questi casi un Assessore all'ambiente, perché qui l'ambiente è una cosa che viene messa da parte non parliamo di ambiente. Di fronte a due interessi, l'interesse di chi vuole realizzare l'impianto e l'interesse regionale, generale della difesa dell'ambiente e di quell'area protetta, che è anche un sito di interesse comunitario, noi decidiamo di sposare la prima delle due posizioni. No francamente non è accettabile. Per questo è auspicabile che la Regione assuma su questa questione una posizione chiarissima.
Poi, però, la vicenda pone un secondo problema; un problema che riguarda l'atteggiamento di quell'organo che dirige quell'area, ovvero il Commissario straordinario dell'area protetta. Tra l'altro, mi domando sulla base di quali criteri decidiamo di nominare le persone che vanno a dirigere le aree protette, perché se io dirigo un'area protetta ho un interesse precipuo: star lì ed impedire che quell'area possa essere in qualche modo deturpata, rovinata. È il Minimo, io ho quel compito lì, se vado lì faccio quella cosa e faccio quella cosa sia per difendere l'area protetta sia per impedire che nelle vicinanze dell'area protetta sorgano interventi che possano depotenziarla, che possano creare nocumento all'area protetta che devo amministrare e gestire nell'ottica di valorizzarla (area protetta che la Regione ha costituito con legge regionale, tanto per essere chiaro).
Recentemente stiamo discutendo in V Commissione una serie di interventi da fare nell'ottica però di valorizzare il carattere ambientale paesaggistico e territoriale di quelle aree. Ora il Commissario, il Presidente, quello che è, dovrebbe essere schierato in prima fila. Me lo immagino, se le cose avessero un senso, come un Commissario che, di fronte a quest'ipotesi, si mette di traverso, perché un Commissario fa queste cose qui, un Commissario di un'area protetta fa queste cose qui, o almeno dovrebbe farle, e credo che a tutti coloro che hanno interessi legittimi cioè che intendono realizzare questo impianto, dovrebbe dire: "Guardate questa cosa fatela da un'altra parte, qui non può essere fatta, perché io che sono il Commissario dell'area protetta, sappiate che farò il diavolo a quattro per impedire che voi possiate realizzare un progetto di questo tipo, poiché l'interesse che devo difendere come Commissario è quello della valorizzazione dell'area protetta, non quello del suo depotenziamento o di interventi che possano colpirla".
Ho chiesto alla collega Pentenero qual è stato il comportamento di questo Commissario: non mi sembra uno di quelli che hanno fatto battaglie campali per opporsi al progetto. Ovviamente le cose che vi dico, le dico con beneficio d'inventario, perché questa verifica non l'ho fatta. Ma non mi sembra un campione questo Commissario (per "campione" intendo uno che con la Regione, con la Provincia o con gli Enti interloquisce per dire: "Questo progetto non vogliamo che venga realizzato"). Mi sembra un soggetto che, nella migliore delle ipotesi, fa il Ponzio Pilato. Riflettiamo.
Questa vicenda, che assumo come dato per fare un ragionamento più generale, dovrebbe farci riflettere sul modo con il quale noi decidiamo le nomine nelle aree protette.
Perché, anche qui, un problema si pone: la nomina deve essere, in qualche modo, correlata al tipo di impegno che vado ad esercitare. E siccome nominiamo Presidenti e Commissari di aree protette, chi va lì, lo fa per difendere quel bene, che è un bene generale, è un bene ambientale, è un bene paesaggistico. Se non lo fa, viene meno al suo mandato, al compito che gli abbiamo assegnato. E se viene meno al compito che gli abbiamo assegnato, se anziché essere schierato apertamente contro quel progetto (come vorrebbe la logica, visto che ha un incarico e un ruolo politico istituzionale e amministrativo da svolgere) dovremmo non soltanto opporci al progetto - spero che su tale questione l'Assessore Vignale dica una parola chiara e definitiva, o quantomeno schieri la Regione sul versante dell'impegno di chi vuole, in questo momento, impedire che venga realizzato il progetto - ma anche fare una riflessione per capire se le nomine che avete compiuto in questi anni e in questi mesi per quanto riguarda la direzione delle aree protette hanno un minimo di coerenza con le finalità il ruolo e i compiti che queste persone sono chiamate a esercitare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie Presidente.
Nel condividere ciò che è già stato detto dai colleghi su questo ordine del giorno, volevo brevemente ricapitolare la storia del Parco della Vauda che fu istituito su presentazione di una mia proposta di legge (anche allora ero all'opposizione), accolta dalla Giunta e approvata dal Consiglio.
Quali erano le ragioni della tutela del Parco della Vauda? La Vauda è, sostanzialmente, un'area molto simile - d'altronde è collocata nella stessa fascia pedemontana, a nord del Piemonte - alle aree della Baraggia, che furono istituite a Parco regionale più o meno nello stesso periodo. Ha dunque le caratteristiche di un ambiente pregiato, molto raro, ma altrettanto fragile, perché, com'è noto, l'ambiente della Baraggia ha vegetazione rada, difficile, dovuta a terreni di scarsa qualità (sebbene poi siano stati utilizzati dalle risaie perché poco permeabili). Questa è appunto una delle ragioni per cui si sono molto ridotte le aree di Baraggia: la coltivazione del riso, infatti, ha praticamente utilizzato tutte le aree disponibili in quelle zone.
Queste aree, proprio per il loro scarso pregio agricolo originario sono state in moltissimi casi utilizzate dall'esercito come poligono di tiro e, dunque, come aree non accessibili al pubblico.
Quando si istituì il Parco della Vauda si conosceva bene la questione per cui fu inserita, con una complessa trattativa con l'esercito, l'area di poligono di tiro, nella prospettiva, man mano che l'area sarebbe diventata di minore interesse per l'istruzione dei militari (oggi, non essendoci più la leva, il numero di militari da istruire è decisamente ridotto), che l'esercito accettasse di sciogliere quel vincolo e di restituirlo alla collettività, in questo caso al Parco.
Questa è una delle ragioni per cui, a mio avviso, è sbagliato che l'esercito decida invece di monetizzare un'area come questa. Perché negli accordi certo informali di allora (com'è noto, con l'esercito non si stipulano mai accordi formali!) c'era la prospettiva di riuscire, prima o poi, come è avvenuto in parte per La Venaria, ad escludere dalle aree militari quest'area per poi procedere, naturalmente, ad una bonifica (perché non sarebbe immediatamente disponibile per il pubblico).
Sarebbe dunque opportuno che la Giunta facesse questa trattativa, anche a seguito dell'ordine del giorno che mi auguro verrà approvato, perch altrimenti il rischio che si corre è che sia l'esercito (sottratto a tutte le norme urbanistiche) a vincere, malgrado le mobilitazione e le richieste in senso contrario.
Sarebbe necessario che la Giunta e l'Assessore ai parchi...
Ho perduto il filo, non so più chi è.



PRESIDENTE

l'Assessore Vignale.



BRESSO Mercedes

Sarebbe opportuno, quindi, che l'Assessore Vignale facesse questa trattativa con l'esercito, ricordando che c'era di fatto una sorta di agreement, secondo il quale nel momento in cui l'uso non fosse più stato necessario, sarebbe stato trasferito alla Regione per rendere effettiva la trasformazione in Parco, così come si fece per La Venaria, dove si riuscì in tale senso.
Com'è noto, sono favorevole agli impianti solari e non penso che ovunque costituiscano un elemento di danno al paesaggio. Anzi, se ben collocati sono utili e credo sia l'unico modo per produrre progressivamente in Italia energie rinnovabili. Non ha senso, però, metterli ovunque. In particolare, appare poco sensato inserirli in un'area parco, che, invece era destinata progressivamente a diventare una delle zone di ricreazione ma anche di formazione alle tematiche ambientali.
La caratteristiche di questi terreni è quella di essere forse meno attraenti di altri, ma di avere delle particolarità geologiche molto significative (pensiamo ai Monti Pelati, che fanno parte del Parco della Vauda e a tutta la zona della Vauda). Sono molto vicini a Torino, quindi rappresentano anche un'area ricreativa molto importante per i cittadini.
Penso che questa sarebbe l'occasione per richiamare l'esercito al fatto che non tutto debba essere monetizzato. Anzi, l'abbandono di queste aree come poligono di tiro (del resto, se lo vogliono vendere significa che non gli serve più) dovrebbe corrispondere al mantenimento di quella promessa sia pure informale, fatta allora alla Regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo è un tema molto sentito sul territorio. Abbiamo letto più volte sui giornali locali della problematica vissuta dai cittadini locali e dai comuni limitrofi, vista quasi come un'invasione del territorio (anche se in senso molto lato, perché si tratta di pannelli fotovoltaici).
Sono sicuramente interessato a sentire la risposta in merito degli Assessori competenti - l'Assessore Vignale relativamente alle aree protette e l'Assessore Ghiglia che, se non sbaglio, dovrebbe avere la delega all'energia - per quanto riguarda le linee guida dell'installazione di impianti che producono energia da fonti rinnovabili.
Sono passati due anni da quando la Regione Piemonte ha recepito le linee guida autorizzative per gli impianti a biomassa. Si trattava di una direttiva europea - divenuta poi linea guida nazionale - con una serie di criteri che suddividevano le aree in idonee e non idonee e con una fascia grigia in cui si valutava, solo in caso di estrema necessità per l'inserimento di impianti, propulsione di fonti di energia rinnovabile.
Ovviamente qui nessuno contesta le FER (fonti di energia rinnovabile) e il loro utilizzo per produrre energia elettrica. L'alternativa è rappresentata dalle fonti fossili che sono notoriamente inquinanti incidono, soprattutto, sulla bolletta energetica del Paese e peggiorano tutta la situazione di bilancio commerciale con l'estero.
Com'è noto, non produciamo fonti fossili, per fortuna. Anche se ci sono state, nello scorso Governo - e forse bisognerà discuterne anche con il Governo Letta - ipotesi peregrine di trivellazioni sparse in giro, a pochi chilometri delle nostre coste che attraggono milioni e milioni di turisti per cercare petrolio offshore.
Nessuno contesta le FER, ma si discute sulla localizzazione delle stesse. È ovvio - com'è stato fatto, ad esempio, da parte di comitati molto attivi sul territorio dell'Appennino al confine tra Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna - che installare delle pale eoliche sul crinale della montagna, un punto di riferimento turistico del basso Alessandrino, è una follia. Non a caso, linee guide autorizzative dicono che si devono localizzare - vado a memoria - ad almeno 50-100 metri dai crinali, proprio per non essere visibili da tutta la valle.
Il guadagno, in termini di energia elettrica, prodotto da fonti pulite e rinnovabili, viene annullato dal danno, dal nocumento che si ha sul piano paesaggistico e ambientale.
Lo stesso mi sento di dire per quanto riguarda l'inserimento, come diceva il Consigliere Ronzani, di un numero elevatissimo di metri quadrati occupati da pannelli fotovoltaici che deturpa aree SIC, aree che dovrebbero essere protette. Non ne capiamo la motivazione. Non lo dice il Movimento 5 Stelle, ma chiunque si occupa di energia rinnovabile sa benissimo che il primo atto sarebbe quello di andare a coprire di pannelli fotovoltaici tutti i tetti degli edifici del Paese. Già solo con quello produrremo l'energia elettrica a sufficienza per tutti gli usi e consumi del Paese quindi non ne vedo l'esigenza, se non dietro un'ipotesi di speculazione.
Bisogna capire perché, in questi terreni della Vauda canavese, si voglia localizzare una distesa sterminata di pannelli fotovoltaici. Ormai si utilizza il termine coltivazione come il termine green, il termine verde, ovunque si parli di cave coltivate, di campi coltivati a pannelli fotovoltaici. Termini un po' impropri, neologismi che, forse, riassumono la situazione in cui siamo arrivati, in cui - non è questo il caso - gli agricoltori preferiscono, piuttosto di coltivare la terra e produrre prodotti che possono essere venduti e commercializzati visti gli scarsi introiti, coltivarli con i pannelli fotovoltaici perché danno rendite maggiori con gli affitti.
Bisogna capire chi sta giocando e a che gioco stiamo giocando. Quali sono realmente le parti. La Provincia di Torino si è espressa personalmente ho ricevuto diverse newsletter dalla Segreteria del Presidente Saitta - in questo caso in modo contrario. Vorremmo sapere come la Regione Piemonte si pone chiaramente, senza giri di parole, senza tirare la pietra e nascondere la mano.
Abbiamo delle linee guida autorizzative, abbiamo dei parametri abbastanza stringenti e limitanti. Penso che si possa dire no a un progetto assurdo, raccogliere le istanze e le richieste anche da parte dei cittadini del territorio. La stessa quantità di pannelli fotovoltaici potremmo utilizzarla sui tetti delle case degli edifici piemontesi. L'Assessore Ravello mi risponderà che sarà difficile trovare risorse, magari andando a sostituire tutte quelle coperture che ci sono ancora oggi in eternit quindi con quei fondi per cui si cambiano le coperture in eternit dei tetti: mentre li si fa, integrati o non integrati, si inseriscono i pannelli fotovoltaici.
ovvio che sarà un lavoro più lungo, perché è più facile buttare su un territorio vergine pannelli fotovoltaici, ci sono meno problemi: unica richiesta, unica autorizzazione, diventa tutto più facile. Ma non è la soluzione ottimale. Non possiamo pensare di intaccare terreni vergini, che devono essere un bene comune da tutelare per quanto riguarda la Regione Piemonte.
Non ho avuto modo di leggere tutti e tre i dispositivi perché non li trovo on line, tuttavia penso che condividano la mia posizione, quindi voterò a favore per tutti gli ordini del giorno, a meno che non si trovi una sintesi per un unico documento che, come diceva la Consigliera Artesio sarebbe la soluzione migliore. È un po' irrituale che, sullo stesso argomento, vi siano tre atti di indirizzo della stessa coalizione di centrosinistra. Non sbagliato, ma irrituale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Mi esprimo brevemente sulla vicenda che, pur non essendo nel territorio che conosco meglio in assoluto, mi ha interessato e di cui ho letto le varie vicissitudini.
Mi sembra di intravedere in questa volontà e in questo progetto, pur con modifiche successive, il simbolo di una distorsione legata alla spinta verso le fonti energetiche alternative rinnovabili.
Di fatto, se in molti siamo d'accordo, come mi è parso di capire, su certi obiettivi, come aumentare la produzione energetica da questo tipo di fonti, ci sono anche delle modalità accettabili o, quanto meno sostenibili, e modalità meno sostenibili. In questo caso, si tratta di una di quelle non assolutamente sostenibili per vari motivi.
L'impatto già è stato ben descritto. Tra l'altro, al di là dell'impatto concreto, fisico e pratico, c'è anche l'impatto all'interno della comunità per la quasi perdita di una porzione molto grande di territorio e per la percezione del fatto che sul territorio queste scelte vengano, come succede spesso, calate dall'alto.
Ancora una piccola considerazione rispetto a quella che dovrebbe essere, dal mio punto di vista - so che alcuni colleghi condividono l'obiettivo cui tendere dal punto di vista della rete del Piano energetico sia a livello regionale che a livello nazionale. Sicuramente le grandi centrali, che possono essere sia di consumo di carburante fossile sia utilizzanti fonti non tradizionali e cosiddetti rinnovabili, dal mio punto di vista dovrebbero invece essere sostituite da reti di piccole centrali diffuse sul territorio, che garantiscono parecchi parametri, tra cui la non controllabilità dell'erogazione dell'energia da parte di grandi gruppi e di grandi aziende in favore di una gestione molto più diffusa che sicuramente renderebbe tutto molto più semplice.
Dopodiché, anche per tornare sul discorso del Piano energetico, un altro dei discorsi molto importanti da fare, che sono per lo più banali riguarda il fatto che molte volte questi progetti - non solo quello nella Vauda, ma anche altri che abbiamo visto in passato e che, temo, vedremo in futuro - non tengono conto del fatto che alla proposta di questo tipo di ampiezza del progetto non corrisponda una sostituzione di centrali di altro tipo, magari obsolete, magari utilizzanti combustibile fossile, che andrebbero spente nel momento in cui altre reti di piccole centrali - in questo caso, purtroppo, di un'altra grande centrale fotovoltaica - vengono accese.
Leggendo poi i dispositivi, credo di condividere in pieno l'ordine del giorno della collega Artesio, che quindi chiedo di sottoscrivere direttamente. Sono inoltre d'accordo anche con gli altri dispositivi, ma credo che quello della collega Artesio sia molto più netto e preciso riguardo le richieste finali.
In ogni caso, anch'io sono curioso di capire quale sarà il pronunciamento della Giunta; intanto per il fatto che l'argomento è di una sensibilità estrema ed è anche trattato come attualità dei media locali da parecchio tempo e poi per capire, anche dopo il rimpasto di qualche settimana fa, se ci siano valutazioni nuove, rispetto a questo tipo di argomenti, da parte della Giunta Cota. Grazie mille.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale. La parola, per la replica, all'Assessore Vignale.



VIGNALE Gian Luca, Assessore alle aree protette

Grazie, Presidente.
Credo vadano distinte alcune valutazioni di carattere generale da quello che è il rispetto delle norme. Alcuni colleghi sottolineavano come l'utilizzo del fotovoltaico, in particolar modo nei parchi solari, può aver per esempio generato all'interno della nostra Regione un eccesso di utilizzo di suolo e segnatamente un utilizzo di suolo agricolo che ne ha ridotto la presenza.
Devo dire che, da questo punto di vista, non solo condivido questo aspetto, ma alcuni colleghi forse ricorderanno che la Giunta regionale presentò, per voce degli Assessori Casoni e Giordano, una sorta di moratoria rispetto al posizionamento di impianti fotovoltaici e parchi solari, che però venne poi respinto dal Governo nazionale. E venne respinto per un motivo: non solo perché la direttiva europea e la norma nazionale consentono l'utilizzo del suolo agricolo dalla terza categoria in poi vietando l'utilizzo di quelli classificati in prima e seconda categoria; ma rammento che la direttiva Habitat - cito una risposta che la Commissione europea dà a un'interrogazione parlamentare presentata espressamente sul caso di cui stiamo parlando - non vieta tali installazioni o altri progetti all'interno dei siti designati e che spetta poi alle autorità nazionali competenti valutare, caso per caso, se un determinato progetto rischia di avere effetti negativi di rilievo sulle specie e sugli habitat in questione.
Ricordo altresì che la norma nazionale prevede che due siano i soggetti che hanno il compito, per esempio rispetto ai Parchi, di intervenire entrambi con valutazione di carattere amministrativo (lo sottolineo e poi dirò perché): da una parte le Amministrazioni regionali con una valutazione di incidenza e successivamente, come atto conclusivo, la valutazione di impatto ambientale, quindi la relativa concessione per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, è di competenza delle Province, con atto amministrativo (risottolineo, con atto amministrativo).
Ai colleghi, cioè, che chiedono che l'esecutivo intervenga esprimendo contrarietà - poi dirò anche cosa ha detto la Regione Piemonte - in merito ad un progetto - questo come cento altri che vengano presentati all'interno della nostra Regione - in cui la valutazione è squisitamente di carattere amministrativo e tecnico, rispondo che non mi sogno lontanamente di farlo perché sarebbe un'ingerenza rispetto a singoli progetti di cui la politica si prende un diritto che la legge non le dà. La legge, cioè, correttamente non dice che dev'essere la Giunta regionale a valutare relativamente alle autorizzazioni; altrimenti - lo dico male - un soggetto "più vicino" verrebbe autorizzato e un soggetto "più lontano" non verrebbe autorizzato.
La legge, invece, dice chiaramente - vale per la Regione e vale per la Provincia - che gli atti amministrativi, con cui vengono fatte da una parte la valutazione di incidenza e dall'altra la valutazione di impatto attengono agli aspetti amministrativi.
Evidentemente sono stato informato nel merito di quanto stava avvenendo e in data 7 maggio la Direzione Ambiente ha fatto la valutazione di incidenza ambientale trasmessa alla Provincia; a minuti la inoltriamo sulle caselle di posta dei vari colleghi, in modo tale che, qualora non fosse stata distribuita, ogni collega possa averne copia.
La Regione, sostanzialmente, fa una valutazione di incidenza positiva rispetto al progetto presentato, con una serie di vincoli il cui primo essenziale, è che nell'area A del SIC (l'unica area a brughiera, cioè l'area per cui il SIC, come ricordava la Consigliera Bresso, è stato costituito, essendo quella l'unica parte del Parco della Vauda in cui oggi esiste la brughiera), non sia posizionato alcun impianto fotovoltaico.
Soprattutto, cioè, la Regione fa una valutazione di carattere vincolante rispetto al voto favorevole espresso.
Devo dire, inoltre, che una parte della brughiera che esisteva, quando il SIC è stato istituito, nella sua zona A oggi non esiste più; tant'è che nelle prescrizioni che l'Amministrazione fa nella valutazione di incidenza prevede che, nel caso in cui venga realizzato il progetto, più di venti ettari non oggetto di concessioni e quindi non interessati dal posizionamento del parco solare vengano immediatamente ripristinate a brughiera.
Dove sono posizionati gli altri impianti? Sono posizionati in altre aree della zona parco. Ricordavo la direttiva Habitat e anche la norma nazionale, ma ricordo altresì che i Parchi fotovoltaici - e comunque gli interventi sulle energie rinnovabili, quali questo - sono interventi di pubblica utilità, perché il dlgs. n. 387/2003 individua questo tipo di intervento come di pubblica utilità: questo significa - i colleghi lo sanno bene - che si può addivenire addirittura all'esproprio, nel caso in cui si voglia fare un parco solare all'interno di un terreno privato.
Quindi, la Direzione Ambiente (non la Giunta, come ho detto prima) ha fatto questo tipo di valutazione positiva con nuove prescrizioni da osservare: non realizzazione dell'intervento sull'Area A, realizzazione di interventi per la ricostruzione della brughiera, attuazione di mitigazioni nell'Area di intervento B e D, ripristino e ricreazione delle aree umide adozione di misure di protezione dell'area, predisposizione di misure tecniche di mitigazione, attuazione di miglioramenti ambientali ricostituzione dell'assetto praterie a piena e bassa altitudine, messa in sicurezza, bonifica bellica e ambientale e sistemazione del fondo piste e strade bianche esistenti.
Va ricordato che, anche relativamente a chi ne fa una valutazione sull'utilizzo agricolo, una percentuale di terreni utilizzati sono stati utilizzati con contratti di locazione, ma una percentuale dei terreni utilizzati sono stati utilizzati senza alcun tipo di contrattualistica.
Addirittura, alcuni sono aree agricole, in terreni che devono essere bonificati perché oggetto di interventi bellico-militari, tant'è che il Sindaco di un'Amministrazione ha fatto un'ordinanza di interruzione delle attività agricole, perché sono terreni che non possono essere coltivati per i problemi dovuti alla coltivazione bellica.
Concludo, rimanendo in quelli che sono i confini della norma, quindi non mi posso sognare lontanamente di andare a dire, tanto meno agli Uffici e a soggetti terzi, come la Provincia, che poi è il soggetto che fa la valutazione di impatto ambientale e la successiva eventuale autorizzazione o diniego, di tenere una posizione piuttosto che un'altra, né che la politica deve fare questo o quello.
Se posso dire, la vera ingerenza che su questo aspetto c'è stata - e me ne sono ben guardato, e lo risottolineo, me ne sono ben guardato - è del capo di un esecutivo, cioè il Presidente Saitta, che anticipando una valutazione di carattere amministrativo, ha espresso la propria contrarietà. Il Presidente del Parco - sono andato anche a vedermi la registrazione di RAI Tre - non l'ha fatto, cioè ha espresso non contrarietà rispetto a un intervento che poteva garantire anche delle compensazioni qualora ovviamente vi fosse stata una compatibilità di natura ambientale.
Da questo punto di vista, anch'io esprimo la medesima valutazione.
Insomma, se a un impianto che produce energia rinnovabile, ove ambientalmente compatibile rispetto alle normative vigenti - poi ci può non piacere, ma questo è un altro aspetto - non si esprime contrarietà, questa volta di carattere politico, non amministrativo, rispetto a un posizionamento che può produrre energia rinnovabile e anche garantire compensazioni, non lo trovo disdicevole, perché questo avviene quotidianamente in tutta una serie di altri settori che non hanno mai interessato, se non marginalmente, questo Consiglio, nel senso che - ripeto alcune centinaia di ettari della nostra regione sono stati occupati da parchi fotovoltaici senza che non ci sia stata alcun tipo di attività.
Allora, è corretto che ognuno esprima le proprie valutazioni, e ci mancherebbe, è corretto che gli organi esecutivi facciano valutazioni su ciò che credono, e ci mancherebbe, non mi sogno lontanamente di discuterlo.
Tuttavia, non sono favorevole a quanto dicono gli ordini del giorno, anche se per nature diverse - poi lo espliciterò - ossia dare un'indicazione politica, laddove - lo risottolineo - dalla norma è richiesta una valutazione di carattere tecnico.
La mozione n. 992 chiede di esprimere una censura nei confronti del Commissario per dichiarazioni di straordinaria gravità. Posto che nel momento in cui il Commissario dice che non è pregiudizialmente contrario questo afferma nell'intervista - al posizionamento, ovviamente, qualora compatibile, perché non lo decide lui, in questo non trovo nulla di grave anzi è una posizione che condivido. Laddove si può fare energia rinnovabile nel rispetto della norma con, giustamente, uffici terzi, cioè gli amministrativi, che decidono, io la ritengo una posizione condivisibile quindi ne discende che non credo che si debba arrivare a una censura.
L'ordine del giorno n. 946 impegna la Giunta a intervenire presso il Governo e il Ministero competente. Devo dire che su questo impegno, da un punto di vista amministrativo - poi valuti il Consiglio - non do una valutazione di carattere negativo, perché intervenire nei confronti del Governo, ergo anche Ministero della Difesa, ergo il proprietario delle aree, è una cosa che invece la politica può fare, perché l'unica cosa che possiamo fare è intervenire presso il Ministero della Difesa per fare una valutazione di carattere generale. Cosa che peraltro, su indicazione degli Uffici, è stata fatta alla società, perché poi il presentatore è stata la società, tant'è che voi ben conoscete l'iter, che richiamate nei vostri ordini del giorno. C'è un primo progetto presentato sul quale c'è stata una sospensione, una seconda presentazione con un impatto minore, quindi voglio dire che provare a fare un intervento che mitighi l'intervento è certamente nelle nostre possibilità.
Non mi sono espresso sulle premesse. Una parte delle premesse le condivido, cioè ho una posizione che ho espresso quando ero Consigliere rispetto alla moratoria sui parchi solari, che è simile ad alcune delle premesse che sono state poste all'interno delle tre mozioni. Ho una posizione differente rispetto all'accettazione degli ordini del giorno perché violano, secondo me, la norma.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 997 della collega Artesio viene detto: "Il Consiglio regionale esprime la propria contrarietà alla realizzazione dell'impianto per la produzione di energia fotovoltaica" nonché "impegna la Giunta a garantire l'indirizzo espresso dal Consiglio".
Non è una competenza della Giunta, non può essere la Giunta che dà agli Uffici un'indicazione di contrarietà: la Giunta non può fare una valutazione di incidenza ambientale, perché non ne ha gli strumenti.
Correttamente la norma distingue l'attività di legislazione e di indirizzo che la direttiva europea, il Governo nazionale e la Giunta regionale hanno fatto rispetto alle pratiche autorizzative. Ma come lei ben sa, quando veniva autorizzata - se vogliamo fare un esempio nel settore in cui è stata Assessore - una nuova casa di cura totalmente privata, vi è un'autorizzazione che è meramente tecnica, non...



(Commenti della Consigliera Artesio)



VIGNALE Gian Luca, Assessore alle aree protette

Ho fatto un esempio sbagliato.
In questo caso, l'autorizzazione è meramente tecnica: non c'è una deliberazione di Giunta, non c'è un atto, quindi, di natura politica che intervenga nel merito. Grazie.



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Vignale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media di Caramagna Piemonte (CN)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media di Caramagna Piemonte in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi energetici - Parchi e riserve

Esame mozione n. 992 presentata dai Consiglieri Pentenero, Cerutti, Boeti Manica e Stara, inerente a "Posizione del Commissario straordinario dell'Ente di gestione delle aree protette dell'area metropolitana di Torino in merito alla realizzazione di impianto fotovoltaico"; ordine del giorno n. 946 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Impianto fotovoltaico delle Vaude a Lombardore"; ordine del giorno n. 997 presentato dalla Consigliera Artesio, inerente a "Realizzazione di impianto fotovoltaico all'interno della Riserva Orientata Naturale della Vauda" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del punto 27) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Pentenero per la replica.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Come l'Assessore ha ricordato all'inizio del suo intervento, ovvero il fatto che la Regione Piemonte avesse tentato di regolamentare ulteriormente rispetto al posizionamento degli impianti fotovoltaici a terra in zone agricole e anche in altre zone - ma comunque pezzi di territorio liberi - e che il Ministero avesse espresso un parere negativo è un dato di fatto. Ma oggettivamente poi non c'è stato più nessun tentativo da parte della Regione Piemonte.
evidente che è necessario mantenere un equilibrio tra quello che è l'organo, cioè la Giunta, e le funzioni tecniche che essa deve effettuare quindi, è evidente che non può esserci interferenza, ma forse era necessario dotare questa Regione di dispositivi regolamentari nel rispetto della norma e che oggi continuiamo a non avere.
Quindi, è evidente che la struttura tecnica, di fronte a richieste di autorizzazioni così importanti, incontra una cerca fatica nell'espressione del parere, sia da un punto di vista di incidenza, che riguarda la Giunta regionale, sia di valutazione di impatto ambientale per quanto riguarda la Provincia, perché la Provincia ha richiamato più volte la Regione in ordine al fatto che non fossero stati approvati altri provvedimenti.
Riprendo quest'ultimo concetto, cioè quello legato al fatto che la Provincia abbia espresso una valutazione rispetto all'impatto ambientale negativa e che il Presidente Saitta avesse in qualche modo anticipato l'espressione del parere. Mi pare una sostanziale coincidenza rispetto al parere tecnico, se possiamo immaginare che esista una distinzione tra un parere tecnico e un parere di carattere amministrativo.
Ha una sostanziale coincidenza, perché la Provincia di Torino, che ha il piano territorio di coordinamento approvato da quest'Aula, prevede all'interno del piano due norme che consentono loro di esprimere questo parere negativo, ovvero l'utilizzo dal suolo, che è stato uno degli elementi che ha caratterizzato la filosofia principale del piano territoriale di coordinamento della Provincia di Torino, e un'altra norma legata al posizionamento nelle zone di confine del cosiddetto corridoio verde della zona in oggetto.
Quindi, da un punto di vista di quanto è stato affermato fino ad oggi dalla Provincia, c'è una sostanziale coerenza.
L'incoerenza e il punto debole credo sia in quella che è stata l'espressione del parere da parte della Regione, proprio per quello che dicevo all'inizio. Ovvero, la nostra Regione ha una situazione deficitaria rispetto a quelle che sono le regole normative o regolamentare che caratterizzano il tema.
Peraltro, giusto per avere completezza della questione, oggi ci troviamo di fronte a tre Comuni - e quindi mi auguro che la Conferenza del Parco, convocata per il 29 di questo mese, esprimerà un'opinione - che hanno approvato all'unanimità un ordine del giorno in cui esprimono la contrarietà al posizionamento dell'impianto fotovoltaico, che comunque necessiterebbe di un'autorizzazione di carattere edilizio, poiché non è vero che si tratta di una struttura con carattere di temporaneità e che quindi potrebbe essere rimossa in qualsiasi momento, ma necessita di un'autorizzazione edilizia.
Quindi, i tre Comuni hanno all'interno del proprio ordine del giorno evidenziato che i piani regolatori non permetterebbero la realizzazione di queste opere, poiché, per quanto loro riguarda, si tratta di zone agricole.
Infatti, come ha ricordato anche l'Assessore, tre quarti di questi terreni sono terreni che in questi anni - quindi credo che ci debba essere un interesse da parte dell'Assessorato all'agricoltura - hanno contratti d'affitto con il Ministero della Difesa e l'uso è stato indiscutibilmente di carattere agricolo, dove peraltro alcune aziende hanno gestito la propria attività usufruendo di quanto quel territorio, da un punto di vista economico, poteva mettere loro a disposizione.
Mi sembra che possa essere una valutazione limitata quella legata soltanto all'aspetto ambientale e all'aspetto delle zone protette. C'è anche una valutazione di carattere economico legato al settore dell'agricoltura.
Anche su questo probabilmente, come ricordava l'Assessore, il fatto che le nostre norme e quindi gli aspetti regolamentari siano così deboli non ci permette di avere un'espressione netta o, comunque, possiamo oggi constatare che c'è una situazione deficitaria da questo punto di vista.
Tant'è che, come ricordava l'Assessore, le domande e i progetti in tal senso e l'ostilità dei territori sono problemi che quotidianamente si manifestano.
Vorrei ricordare all'Assessore che la società istituita dal Ministero della Difesa ha fatto altre 11 domande in altre zone del nostro Paese, ma tutti questi 11 progetti sono attualmente tutti bloccati. Il problema è sempre lo stesso, cioè che, per rendere appetibile l'operazione da un punto di vista economico, l'estensione del progetto è tale da incidere in modo pesante da un punto di vista ambientale e da un punto di vista di utilizzo del territorio.
Non ci si può limitare semplicemente a fare la constatazione di tipo amministrativo e di tipo burocratico, ma forse occorre avere consapevolezza di un problema che sta diventando un'emergenza all'interno del territorio e cercare di dare una soluzione, tenendo in considerazione le opinioni e i pareri espressi dai territori, che non hanno fatto solo una valutazione di tipo emotivo o di protesta oltranzista, ma hanno fatto una valutazione di tipo tecnico, esprimendo, per quanto è di loro competenza, un parere negativo.
Forse occorrerebbe prendere in considerazione la situazione nella sua complessità, provare ad immaginare delle soluzioni di carattere amministrativo-normativo che impediscano reciprocamente, ognuno per quello che è il proprio ruolo, di trovarci in queste situazioni imbarazzanti, dove mi sembra di poter intravvedere una condivisione in termini filosofici della questione; ovvero, siamo d'accordo sull'impianto fotovoltaico, ma probabilmente non siamo d'accordo sull'estensione e quindi sul progetto economico che sta dietro questo tipo di operazione.
Oltre al problema specifico, credo che sia urgente trovare un tipo di soluzione normativa o legislativa.
Sottolineo ancora che c'è un problema di carattere agricolo, che non è stato minimamente preso in considerazione, per il quale la non totalità degli agricoltori del territorio hanno un contratto con il Ministero della Difesa, ma per i tre quarti hanno un contratto con il Ministero della Difesa, che individuava una destinazione agricola di quei territori e quindi un'attività che oggi viene meno.
Mi sembra un po' superficiale - mi permetta, Assessore - e mi sembra una situazione che meriterebbe un po' di più di attenzione, non limitandosi soltanto a dire che è un problema di ordine tecnico e che bisogna attenersi a cosa diranno i tecnici rispetto alla valutazione di incidenza.
Occorrerebbe una presa di posizione un po' più coraggiosa da parte della Giunta su un problema che oggi tocca la Vauda, ieri ha toccato qualche altro territorio e domani toccherà sicuramente molte altre zone della nostra Regione.
Concludo con due considerazioni. C'è la più assoluta disponibilità, da parte del nostro Gruppo, sulla richiesta della collega Artesio di trovare una condivisione all'interno dei documenti. Oppure, se si ritiene di fare votazioni documento per documento, si farà così.
Per quanto ci riguarda, quando il documento sarà messo in votazione chiediamo l'appello nominale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Presidente, sulla questione delle tre argomentazioni collegate, per le quali fin da ora dichiaro che voterò tutti e tre i documenti favorevolmente, vorrei fare alcune precisazioni e una sottolineatura.
Primo. Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 997, che mi vede come prima presentatrice, ho ascoltato una dotta relazione dell'Assessore Vignale sull'applicazione della legge Bassanini, che dovrebbe essere un po' l'alfabeto primario dei Consiglieri regionali. Il ripasso è sempre utile ma talvolta è un po' troppo didascalico.
Ricordo all'Assessore Vignale che la volontà politica richiamata era la volontà politica del Consiglio regionale, perché conosco bene la responsabilità esecutiva di una Giunta regionale, e so che non esprime volontà politiche autonome, se non per quanto riguarda l'attuazione del programma e degli atti finanziari che il Consiglio assegna.
Credo che non esista vincolo all'indirizzo politico che un Consiglio regionale può esprimere, se non il vincolo del buon gusto e del buonsenso tant'è che noi esprimiamo indirizzi politici anche su materie delle quali non abbiamo competenza normativa e amministrativa. È come dire che il Consiglio non può esprimere indirizzo politico su un tema che compete agli uffici.
Analogamente, è come dire che il Consiglio regionale non può esprimere indirizzi politici su riforme elettorali che impegnano il Parlamento.
Quindi, collega Vignale, ciò che il Consiglio voleva dirle, attraverso il mio ordine del giorno, non è di forzare gli uffici ad esprimere pareri diversi da una valutazione tecnica, ma di indicare agli uffici che questa è una materia sulla quale, per valutazioni di merito e di sensibilità, il Consiglio ritiene debba essere espresso un giudizio d'inopportunità.
Analogamente, per usare il suo esempio, quando un Assessore alla sanità assume il compito di definire una programmazione sanitaria su indirizzi del Consiglio, se anche l'analisi tecnica di collocazione di una strumentazione tecnologica è coerente, ma la programmazione sanitaria la ritiene ridondante, non viene classificata perché quella tecnologia risponda ai requisiti antincendio, non viene classificata ancorché ci fosse una valutazione tecnica favorevole perché non è compatibile con la programmazione.
Se però l'Assessore teme di essere eccessivamente esposto da un indirizzo del Consiglio regionale, con piacere, accogliendo la richiesta di altri colleghi, il mio ordine del giorno può terminare nel punto dell'espressione del Consiglio regionale, al quale credo non possa essere interdetta l'espressione di una volontà politica.
Invece, per poter votare con piena coscienza la mozione della Consigliera Pentenero, che in tutte le argomentazioni mi ha convinta vorrei soltanto sapere come spiega un'apparente contraddizione nel punto della premessa: "Premesso che per tale progetto è stata data valutazione di incidenza negativa ed è emersa la necessità di rilocalizzare l'impianto.
Non è stata data valutazione di incidenza negativa". In realtà, non è stata data valutazione di incidenza negativa.
Non vorrei che votassimo una premessa che dice che è stata data una valutazione negativa, che in realtà non è stata data.
Grazie.



PRESIDENTE

Volevo, se era possibile, votare quest'ordine del giorno, in modo che poi si riesca a votare quello relativo alla violenza sulle donne, dato che la Giunta accoglie sia l'impegno di bilancio sia la modifica. Inoltre, è prevista una breve comunicazione dell'Assessore Cavallera.
Non voglio comprimere nulla, ma vi prego di tenerne conto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Se ho colto bene le parole dell'Assessore Vignale, raccolgo positivamente un giudizio che va nella direzione dell'ordine del giorno peraltro già presentato a gennaio. È chiaro che il voto è positivo anche per gli altri atti, in cui si chiede invece un impegno più puntuale, anche perché questi atti sono stati presentati successivamente, quando il tema ha avuto ulteriori sviluppi.
Vorrei ricordare all'Assessore - e anche su questo aspetto abbiamo presentato un'interrogazione - che l'Unione dei Comuni del Ciriacese e del basso Canavese (le Valli di Lanzo) sono aree pilota individuate dalla Regione Piemonte per l'attivazione, in ambito locale, di URBAN, progetto europeo finanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale. Noi chiediamo se questo tipo di progetto sia compatibile - noi riteniamo di no - con questa installazione.
Questo, quindi, è un ulteriore elemento che offriamo come riflessione rispetto a questa attivazione, affinché l'Assessore intervenga presso il Governo e il Ministero, così come chiede questa impegnativa, al fine di salvaguardare queste contesto ambientale. Addirittura questo contesto sarebbe oggetto di un progetto europeo, quindi per noi ci sarebbe anche un'incompatibilità nel merito.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Vignale.



VIGNALE Gian Luca, Assessore alle aree protette

Non è una replica, ma solo un rammentare ciò che ha fatto questo Consiglio, perché veniva sottolineato che saremmo in ritardo.
Il 3 agosto del 2010, nella legge di assestamento, il Consiglio regionale votò l'articolo 27, "Moratoria delle procedure relative ad impianti fotovoltaici non integrati", che era esattamente finalizzato a sospendere le procedure autorizzative, in modo tale che si potesse regolamentare in modo più stringente, in particolare modo per le aree agricole, l'autorizzazione sui parchi fotovoltaici. Non è di competenza delle Regioni; tant'è che questo articolo è stato impugnato e in Corte Costituzionale è stato dichiarato nullo. Giusto per rammentare quali sono le nostre competenze. Per carità, ci possiamo esercitare nelle valutazioni più differenti, ma questo è l'aspetto di carattere normativo.
Dopodiché, vi è un aspetto di carattere generale.
Noi non esprimiamo contrarietà alla possibilità di produzione di energia rinnovabile. Se vi è chi è contrario alle centraline idroelettriche, agli impianti fotovoltaici, ai parchi eolici, alla realizzazione di invasi e a tutta una serie di interventi che si tende a fare all'interno della nostra Regione, in cui si manifesta una contrarietà diventa difficile comprendere come sia possibile coniugare una cosa e l'altra, cioè la produzione di energia rinnovabile con le singole contrarietà di singoli territori, laddove queste esistano. Che poi i parchi solari abbiamo, rispetto agli altri, un impatto evidente, anche solo da un punto di vista estetico e paesaggistico, è un altro aspetto sul quale, non casualmente, il Consiglio regionale legiferò.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Procediamo con la votazione per appello nominale dei tre atti di indirizzo.



PRESIDENTE

ARTESIO Eleonora (fuori microfono)



PRESIDENTE

Eliminiamo solo il refuso, Presidente.



PRESIDENTE

Quale? Prego.



ARTESIO Eleonora

Il refuso che ho segnalato, che la Consigliera mi conferma essere tale è al quarto punto della premessa: "Premesso che per tale progetto è stata data valutazione di incidenza negativa ed è emersa la necessità di rilocalizzare l'impianto. Non è stata data valutazione di incidenza negativa". Sembrerebbe essere un refuso.



PRESIDENTE

Pertanto, vengono tolte le parole "Non è stata data valutazione di incidenza negativa". Poi ho bisogno di una firma.
Assessore Vignale, com'è il parere?



VIGNALE Gian Luca, Assessore alle aree protette

Contrario.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione nominale della mozione n. 992, così come modificata dai proponenti.
Indìco la votazione nominale sulla mozione n. 992, il cui testo recita: "II Consiglio regionale del Piemonte premesso che con legge regionale 7 giugno 1993, n. 23, successivamente superata dal Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità (lr.
19/2009) è stata istituita come riserva naturale a gestione regionale la Riserva Naturale Orientata della Vauda. Tale Riserva è un Sito di Interesse Comunitario (SIC) inserito nel progetto Natura 2000, creato dall'Unione Europea per la protezione e conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali, identificati come prioritari dagli Stati membri dell'Unione all'interno della Riserva della Vauda sono presenti terreni, in uso da parte del Ministero della Difesa, che rientrano nell'elenco dei siti per i quali la società strumentale Difesa Servizi SpA (oggetto di un recente disegno di legge presentato in Senato, per la sua soppressione) ha pubblicato un bando pubblico per selezionare soggetti economici cui concedere a titolo oneroso l'uso di terreni per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte solare fotovoltaica in esito a tale bando la società aggiudicataria Belectric, attraverso la Ciriè Centrale PV Sas, ha presentato nel mese di agosto 2012 un progetto per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fotovoltaico a terra su una superficie interna alla Riserva della Vauda di ben 72 ettari (un'estensione pari a circa 70 campi da calcio) per tale progetto è stata data valutazione di incidenza negativa ed è emersa la necessità di rilocalizzare l'impianto. Non è stata data valutazione di incidenzanegativa. Nel corso della prima conferenza dei servizi si è sottolineato che il progetto avrebbe dovuto contenere più alternative, per ampliare la scelta e che se avesse interessato ambienti in direttiva Habitat il parere relativo al SIC non avrebbe potuto essere altrimenti che negativo. Deve essere chiaro, che in base alla filosofia dei SIC, se un intervento ha parere negativo, non significa che non si possa realizzare, però per farlo deve passare all'esame della Commissione europea, che stabilisce le opportune compensazioni (le compensazioni possono essere in opere o economiche o entrambe le cose). Poi nel corso del tavolo tecnico conseguente, per l'esame del progetto, è stato proposto alla Ditta di valutare come alternativa la ricollocazione dei pannelli fotovoltaici in aree di scarso interesse naturalistico (prati). Poich questa evoluzione portava in sostanza ad un progetto nuovo, la Provincia di Torino ha ritenuto opportuno far ripartire i termini, così da avere 2 Conferenze dei servizi per le controdeduzioni. In conseguenza nel febbraio 2013 è stato presentato un nuovo progetto che ha per oggetto la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica di potenza pari a circa 45 megawatt su una superficie di circa 73 ettari posti nella Riserva della Vauda a ridosso della viabilità provinciale considerato che le dimensioni prospettate dell'impianto fotovoltaico in questione qualora l'impianto venisse realizzato trasformerebbero di fatto la Riserva della Vauda in un'area mindustriale Solo le aree coperte da pannelli fotovoltaici si configurano temporaneamente (20 anni) come insediamento industriale e quindi assoggettato a IMU la Regione Piemonte non risulta avere ancora effettuato la valutazione di incidenza rispetto alla direttiva SIC, ovvero l'unica di sua competenza dato che per tutte le altre valutazioni è competente la Provincia di Torino, in quanto Ente responsabile del procedimento la Provincia di Torino è dotata di un piano territoriale di coordinamento (PTCP2), approvato dalla Regione Piemonte con Deliberazione del Consiglio regionale n. 121-29759 del 21 luglio 2011, che tra i suoi fondamenti pone la salvaguardia dei suoli liberi del territorio provinciale constatato che il Consiglio di Stato, con Sentenza n. 176 del 15 gennaio 2013, ha evidenziato che, nell'ambito di una riserva naturale, l'interesse alla salvaguardia dell'ambiente deve essere considerato preminente rispetto all'esigenza di realizzare impianti da fonti energetiche rinnovabili Infatti! Si può derogare a ciò solo per pubblico interesse. Dov'è il pubblico interesse? E' solamente il compenso che la Belectric da all'Esercito a fronte del ricevimento di un consistente contributo statale? Questa valutazione però esula dalle competenze dell'Ente verificato che i Comuni sul cui territorio è sita la Riserva della Vauda hanno più volte manifestato la loro contrarietà alla realizzazione dell'impianto fotovoltaico a terra. In ultimo presso il Comune di Rivarossa è stato discusso un Ordine del giorno con cui si esprime "la più assoluta contrarietà alla realizzazione dell'impianto" preso atto che l'Ente di gestione delle aree protette dell'area metropolitana di Torino di cui fa parte la Riserva della Vauda, è attualmente retto dal Commissario straordinario Roberto Rosso, nominato con Delibera di Giunta regionale n.
26-3214 del 30 dicembre 2011 il Commissario straordinario Rosso avrebbe dichiarato al TG3 Piemonte la propria non contrarietà al progetto di impianto fotovoltaico a terra nella Riserva della Vauda a fronte delle compensazioni offerte dai presentatori del progetto rilevato che simili dichiarazioni sono di straordinaria gravita e contrastano apertamente con le finalità di tutela delle risorse naturali del territorio che costituiscono uno dei cardini della stessa legge regionale n. 19/2009 ai sensi della quale il Commissario stesso è stato nominato impegna l'Assessore regionale competente affinché, alla luce di quanto esposto e, in particolare, per la tutela e conservazione dell'integrità della Riserva della Vauda chieda al Commissario straordinario dott. Roberto Rosso di rivedere urgentemente le posizioni espresse in merito alla realizzazione dell'impianto in oggetto".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 17 Consiglieri hanno votato NO 24 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 997.
Prego, Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Presidente, ricordo, pur avendolo dichiarato, che l'ordine del giorno è modificato, limitandosi all'espressione del Consiglio e non all'impegno alla Giunta.



PRESIDENTE

D'accordo.
L'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 997, il cui testo recita: "Premesso che La società Difesa Servizi Spa e la Beletric Italia Srl, attraverso la società Cirié Centrale PV, intendono realizzare un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica localizzato a terra su una superficie di circa 72 ettari interamente rientrante nella Riserva Orientata Naturale della Vauda e specificamente nel territorio dei Comuni di Lombardore, San Francesco al Campo e San Carlo Canavese la società Difesa Servizi è stata formalmente costituita con Legge 23 dicembre 2009, n. 191 (art. 2 commi 27 e 32-36) poi riassettata nell'art.
535 del Codice dell'Ordinamento militare di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n.
66 i settori prioritari di intervento della Difesa Servizi Spa riguardano la valorizzazione e la gestione degli immobili militari ed in particolare la valorizzazione energetica di caserme e strutture militari tramite l'installazione di impianti fotovoltaici Valutato che: la zona interessata è in parte nella Riserva Orientata Naturale della Vauda, splendida area selvaggia del Canavese, e in parte su terreni del demanio militare, che da anni vengono dati agli agricoltori della zona, che fino ad ora li hanno curati e resi produttivi i comuni interessati hanno una forte vocazione agricola, con numerose aziende presenti, di cui alcune con terreni solo nella zona oggetto del futuro impianto, quindi tale opera avrebbe non solo risvolti negativi per l'ambiente, ma anche per l'economia agricola della zona per far posto a centinaia di pannelli fotovoltaici, si toglierebbero terreni produttivi agli agricoltori, e riducendo una riserva naturale riconosciuta anche come SIC (Sito di Interesse Comunitario) dall'Unione Europea, visto che al suo interno vivono moltissime specie di uccelli e animali, altrove non presenti o molto rari Il Consiglio regionale Esprime la propria contrarietà alla realizzazione dell'impianto per la produzione di energia elettrica fotovoltaica rientrante nella Riserva Orientata Naturale della Vauda Impegna la Giunta e l'Assessore competente a garantire l'indirizzo espresso dal Consiglio".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 53 Consiglieri votanti 51 Consiglieri hanno votato SÌ 23 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Scusi, Presidente, può aggiungere il mio voto favorevole? Mi sono sbagliata: intendevo votare a favore.



PRESIDENTE

Comunico che, sulla mozione n. 992, il collega Placido, per problemi tecnici, non ha potuto esprimere il voto, ma intendeva votare favorevolmente.
Resti per il verbale.
Sull'ordine del giorno n. 997, la Consigliera Bresso, per gli stessi motivi, intendeva votare favorevolmente.
Anche in questo caso, resti a verbale.
Passiamo alla votazione nominale dell'ordine del giorno n. 946, presentato dalla Consigliera Cerutti.
Per quanto riguarda il parere della Giunta, l'Assessore Vignale si rimette all'Aula.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 946, il cui testo recita: "Premesso che: iI Ministero della Difesa ha dato disposizioni ad una società di cercare in tutta Italia siti idonei al fotovoltaico tra i territori di sua giurisdizione un sito idoneo è stato individuato nell'area di proprietà demaniale del poligono di tiro di Lombardore, al confine con il comune di Leinì, area che però è una riserva naturale tutelata dall'ente parco della Vauda l'impianto fotovoltaico dovrebbe occupare un'area di circa 724.000 metri quadri e sarà capace di produrre quasi 42 Mega watt l'articolo 8 della Legge Regionale 29.06.2009, n. 19 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità" vieta espressamente: la realizzazione di nuove strade e l'ampliamento di quelle esistenti se non in funzione di attività connesse all'esercizio di attività agricole forestali e pastorali o previste dai piani d'area, naturalistici, di gestione e di assestamento forestale il danneggiamento o l'alterazione degli ecosistemi naturali esistenti la cattura, uccisione, danneggiamento e disturbo delle specie animali fatta salva l'attività di pesca la raccolta e il danneggiamento delle specie vegetali, fatte salve le attività agro-silvopastorali tutti gli interventi sono compresi in una zona del P.R.G.C, del Comune di Lombardore dove non viene assegnata alcuna attribuzione urbanistica, in quanto risulta gravata dal vincolo militare, ma allo stesso tempo viene dato atto dell'esistenza del vincolo naturalistico ed ambientale che vi si sovrappone tutti gli interventi risultano localizzati all'interno della Riserva Naturale della Vauda e del SIC IT1110005 della Vauda tutti gli interventi gravano su superfici attualmente colonizzate da habitat di interesse comunitario o da habitat correlati funzionalmente con altri di interesse comunitario tutti gli interventi sono localizzati in un'unità paesaggistica che il Piano Paesaggistico Regionale all'art.17, lettera b) individua quali 'aree ed elementi di specifico interesse geomorfologico e naturalistico' il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 10.09.2010 (pubblicato nella G.U. n. 219 dell8.09.2010), avente ad oggetto 'Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili' esplicita una serie di requisiti che in generale costituiscono elemento per una valutazione positiva dei progetti. Si ritiene che il progetto in esame non possieda alcun requisito di segno positivo previsto dal Decreto legato alla localizzazione il Decreto interministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con i Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 05.07.2012, stabilisce che lo sviluppo del solare fotovoltaico debba essere orientato verso applicazioni che riducono il consumo del territorio, stimolano l'innovazione tecnologica, l'efficienza energetica e consentono di ottenere ulteriori benefici in intermini di tutela dell'ambiente e di ricadute economiche, incoraggiando con gli articoli 5 e 7 l'utilizzo di coperture edilizie esistenti, anche dimesse la Deliberazione di Giunta Regionale 14.12.2010, n. 3-1183, avente ad oggetto l'individuazione delle aree e dei siti non idonei all'installazione di impianti fotovoltaici a terra, ai sensi del paragrafo 17.3 delle linee guida di cui al Decreto Ministeriale sopra citato, individua le aree protette regionali ed i Siti di Importanza Comunitaria quali siti 'non idonei' all'installazione di impianti fotovoltaici a terra 'Le linee guida tecniche e procedurali per la promozione e l'incentivazione delle fonti rinnovabili' della Provincia di Torino, approvate con Delibera del Consiglio Provinciale n. 40-10467 del 25/05/10 e modificate con Deliberazione n. 26817 del 20/07/2010 di approvazione della variante al Piano Territoriale dì Coordinamento Provinciale (PTC2), evidenziano che in generale "gli impianti a terra non devono essere collocati nelle zone di esclusione così come indicate nella Relazione Programmatica sull'Energia della Regione Piemonte', approvata con D.G.R. n. 30-12221 del 28 settembre 2009, dove i Parchi nazionali ex Legge 194/1991 ed i parchi e le riserve naturali regionali ex L.R. 12/1990, erano classificati come aree di esclusione ed i Siti di Importanza Comunitaria erano classificati come aree di repulsione la Corte Costituzionale ha elaborato il concetto di ambiente ritenendolo un valore primario assoluto, sancito dall'articolo 9 della Carta Costituzionale, anche più importante dell'attività economica (sentenze n.
210 e 641 del 2007).
Considerato che: sia gli Assessorati Regionali sia l'Ente Parco risultano essere contrari ed in pieno allarme per prevenire eventuali colpi di mano dell'Amministrazione Militare la Giunta del Comune di Lombardore ha approvato una delibera che intende favorire la realizzazione di progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili, che siano compatibili con la strumentazione urbanistica vigente, salvaguardando comunque il contesto ambientale e la naturale propensione del territorio.
Sottolineato che: si palesa il rischio che l'impianto possa essere favorito da vantazioni meramente economiche da parte dei comuni interessati che farebbero pagare su di esso una tassa come l'IMU, la cui cifra viene valutata intorno ai 300 mila euro l'anno per 20 anni.
Il Consiglio Regionale impegna il Presidente e la Giunta a intervenire presso il Governo e il Ministero competente al fine di salvaguardare il contesto ambientale rimarcando così l'importanza della legge regionale n.29 del 2009 'Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità'".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 52 Consiglieri votanti 51 Consiglieri hanno votato SÌ 22 Consiglieri si sono astenuti 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Condizione femminile

Esame ordine del giorno n. 1006 presentato dai Consiglieri Pentenero Cerutti, Manica, Motta Angela, Bresso, Reschigna, Artesio, Gariglio e Muliere, inerente a "Contrastare efficacemente il fenomeno della violenza di genere contro le donne e il fenomeno della tratta delle donne e di esseri umani"


PRESIDENTE

Passiamo all'ordine del giorno, che nel frattempo è stato firmato da quasi tutti i Consiglieri, relativo alle violenze nei confronti delle donne. Ovviamente è un'attività di contrasto.
C'era una proposta di emendamento, oppure ho inteso male? Prego, Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Presidente, intendiamo presentare una serie di modifiche che attengono ai "considerato" ed agli "impegni" che chiediamo alla Giunta.
Per quanto riguarda i "considerato", vorremmo sostituirli con la seguente affermazione: "Considerato che nell'anno 2012 sono state finanziate, grazie all'utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo numerose attività di prevenzione del fenomeno di violenza e discriminazione, tra le quali si ricordano: un milione e mezzo di euro per il reinserimento lavorativo di 277 donne; il progetto Movap destinazioni alternative rispetto delle diversità prevenzione delle violenze ed uso consapevole delle tecnologie e sul bilancio regionale 2013 recentemente approvato sono stati finanziati i capitoli delle pari opportunità con 200 mila euro e l'Assessorato alle politiche sociali sta individuando i criteri per l'erogazione dei fondi già stanziati sui capitoli relativi all'attuazione della legge 16 del 2009, per la costruzione e la gestione dei centri antiviolenza".



PRESIDENTE

Gli altri due capi permangono?



PENTENERO Giovanna

No, gli altri due capi vengono sostituiti con quelli che ho appena letto.



PRESIDENTE

Pertanto, sono interamente sostituiti.
Mi fa avere, poi, cortesemente il testo firmato? Poi?



PENTENERO Giovanna

Nella parte successiva, "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale", aggiungiamo, alla terza riga, "con il coinvolgimento delle Regioni".



PRESIDENTE

Dopo la parola "esistenti"?



PENTENERO Giovanna

Esatto, e sempre nella parte legata agli impegni della Giunta, nel secondo capoverso, aggiungiamo l'espressione "valutare come garantire appropriate risorse".



PRESIDENTE

Le chiedo se mi fa pervenire la modifica scritta e se la sottoscrive per favore.
Richiamo l'attenzione dell'Aula, poiché dobbiamo votare l'ordine del giorno n. 1006.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Intervengo per ribadire quanto detto in appoggio alla richiesta di discussione. In secondo luogo, per ringraziare la collega Spagnuolo che ha firmato il documento. Infine, per comunicare quanto mi faceva notare il collega Motta, e cioè che, essendo il fenomeno in oggetto, anche frutto di un fatto culturale, di costume e di "stili di vita", occorre non soltanto il dato legislativo, ma anche un appello alla società, alle Istituzioni (dalla Magistratura alla scuola), per rendere il più operativa possibile questa sensibilità, per una prassi di rispetto delle donne.
Pertanto, ringrazio i colleghi della maggioranza Motta e Spagnuolo, in aggiunta a quanti già ringraziati precedentemente.
Volevo solo aggiungere questo a quanto ho detto stamattina.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1006, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il termine «femminicidio» è stato utilizzato per la prima volta nel 1992 dalla studiosa Diana Russell, nella sua opera «Femicide: The Politics of woman killing», con riguardo a «quelle situazioni in cui la morte della donna rappresenta l'esito di atteggiamenti o pratiche sociali misogine». La teoria della Russell è divenuta universalmente nota ed utilizzata da numerose scienziate per analizzare le varie forme di femminicidio; più precisamente, è stata ripresa dalle sociologhe, antropologhe e criminologhe messicane per analizzare i fatti di Ciudad Juarez (definita la «città del femminicidio») e adattata poi a descrivere ogni forma di violenza e discriminazione contro la donna «in quanto donna». In particolare, secondo l'antropologa messicana Marcela Lagarde il femminicidio può essere definito come «la forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato attraverso varie condotte misogine - maltrattamenti, violenza fisica psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale familiare, comunitaria, istituzionale - che comportano l'impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale, quanto dallo Stato e che ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l'uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa o in altre forme di morte violenta di donne e bambine nel nostro Paese, la violenza di genere contro le donne è un fenomeno grave, molto preoccupante e che non accenna assolutamente a diminuire: nel 2012 sono stati ben 124 i casi di femminicidio, 25 solo dall'inizio del 2013 e oltre 1.500 dal 2000, di cui circa il 70% per mano di partner o parenti. Tali numeri rappresentano, in realtà, solo la «punta dell'iceberg del fenomeno, che è notevolmente sottostimato dal momento che numerosissime sono le donne che non denunciano per le ragioni più diverse [tra le motivazioni indicate, emerge la scarsa gravità della violenza subita (64,3%), il fatto che questa fosse un fatto privato (5,8%), il non volere che il partner venga arrestato (8,3%), il timore delle conseguenze (4,9%) la vergogna e l'imbarazzo (4,1%), e ancora il senso di colpa, il bene dei bambini, il non volere la fine della relazione]. Secondo uno studio dell'Istat, oltre 6 milioni di donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni sarebbero state, nel nostro Paese, vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita; soltanto il 7,3% degli episodi di violenza subiti sarebbe stato portato a conoscenza delle Forze dell'Ordine e poco più della metà dei casi avrebbe poi visto la firma del verbale di denuncia in Piemonte, per moltissimi anni, la sola rete solidale nei confronti delle donne vittime di violenza è stata quella offerta dalle associazioni di donne, che hanno sollevato il problema a livello pubblico e hanno offerto accoglienza e supporto a fronte di un esiguo sostegno economico istituzionale. Un intervento regionale organico e coordinato ha preso avvio nell'ottobre del 2008 con l'adozione, da parte della precedente Giunta, del Piano regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime». La necessità di un intervento della Regione è nato dalla consapevolezza che per contrastare efficacemente il fenomeno fosse assolutamente necessario integrare gli interventi repressivi con politiche e azioni puntuali e coordinate in ambito sociale, sanitario, educativo e informativo. Tra le molteplici e significative azioni previste dal suddetto Piano si ricordano, in particolare, l'attivazione del Centro di Coordinamento regionale contro la violenza alle donne; il trasferimento di fondi alle Province per gli sportelli di ascolto e aiuto alle vittime; la creazione della Rete sanitaria regionale per la prevenzione della violenza e il sostegno alle vittime; lo stanziamento di risorse a favore dei Consorzi socio-assistenziali, per la realizzazione di progetti di pronto intervento a favore delle donne, sole e con figli, vittime di violenza intrafamiliare ed extrafamiliare, e dei Consultori familiari occorre, peraltro, ricordare che già nel 2007, con l'articolo 62 della l.r.
9/2007, è stato istituito il «Fondo regionale di solidarietà a favore di donne vittime di reati di violenza sessuale e contro la persona prevedendo contributi destinati al sussidio delle spese legali e mediche sostenute a causa dell'offesa subita. Inoltre, nel marzo del 2008, è stato istituito il «Fondo di solidarietà per le vittime di violenza e maltrattamenti» (art. 2 l.r. 11/2008) volto a sostenere le azioni in sede giudiziaria e nella fase prodromica all'avvio delle stesse, ivi compreso l'eventuale ricorso a consulenza in ambito civilistico o a consulenza tecnica di parte nel maggio del 2009 è stata poi approvata la legge regionale n. 16, nata su iniziativa popolare al fine di garantire adeguato soccorso, sostegno e solidarietà alle donne vittime di maltrattamenti fisici e psicologici, di stupri e di abusi sessuali intra ed extra familiari, che ha previsto l'istituzione e il funzionamento, sul territorio piemontese, di Centri antiviolenza con case rifugio, in grado di assicurare alle donne in difficoltà, oltre all'accoglienza, percorsi di autonomia e di superamento del disagio premesso, altresì, che l'Italia conosce, ormai da moltissimi anni, oltre al fenomeno del femminicidio, anche il fenomeno della tratta di donne e traffico di esseri umani in Piemonte sono numerosi gli enti e le associazioni che da tempo operano nell'ambito dell'assistenza alle vittime della tratta e nel contrasto al traffico di esseri umani dando attuazione ai progetti di protezione sociale previsti dall'articolo 18 del D.lgs. n. 286/1998 e dall'articolo 13 della L. n. 228/2003 la Regione Piemonte, a partire dall'anno 2008, ha scelto di coordinare tutta la rete coinvolta in tale attività mediante il progetto «Piemonte in rete contro la tratta», con il quale si è inteso accompagnare le persone vittime di tratta a fini di sfruttamento sessuale, di accattonaggio e di impiego nelle economie illegali (soprattutto donne, anche con figli minori e transessuali) attraverso percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Il suddetto progetto ha consentito l'attivazione di programmi mediante i quali le vittime hanno potuto regolarizzare la propria posizione giuridica ed essere ospitate nelle strutture di accoglienza residenziale più adatte ai loro bisogni, tenuto conto della cultura d'origine, del progetto migratorio e della storia personale per favorirne il più possibile l'integrazione nel rispetto dei modelli culturali di appartenenza considerato che nell'anno 2012 sono state finanziate, grazie all'utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo, numerose attività di prevenzione del fenomeno di violenza e discriminazione, tra le quali si ricordano 1,5 milioni di euro per il reinserimento lavorativo di 277 donne vittime di violenza, il progetto «Move Up - Destinazioni alternative: Rispetto della diversità prevenzione della violenza e uso consapevole delle tecnologie» rivolto alle scuole e alle agenzie formative, oltre al servizio di teleassistenza gratuito Help Donna sul bilancio regionale per l'anno 2013, recentemente approvato, sono finanziati i capitoli delle pari opportunità per 200 mila euro a favore di azioni inserite nel piano regionale per la prevenzione della violenza contro le donne; l'Assessorato alle Politiche sociali sta individuando i criteri per l'erogazione dei fondi (1 milione di euro) già stanziati sui capitoli relativi all'attuazione della legge 16/2009 per la costruzione e la gestione dei Centri antiviolenza considerato che con riguardo al fenomeno della tratta delle donne e traffico di essere umani il nostro Paese non ha ancora recepito la Direttiva comunitaria sulla prevenzione e repressione della tratta di esseri umani del 5 aprile 2011 sebbene il termine sia già scaduto lo scorso 6 aprile. Il recepimento di tale Direttiva, che prevedeva tra l'altro che ogni Stato membro istituisca un relatore nazionale con il compito di raccogliere i dati sulle vittime di tratta all'interno dei propri confini, garantirebbe maggior protezione alle vittime e anche maggior rigore nei confronti dei trafficanti occorre pervenire quanto prima, a livello nazionale, alla predisposizione di un Piano antitratta al fine di evitare il "disimpegno" sulla problematica da parte di alcuni territori, nonché allo scopo di stabilire linee omogenee e garantire la certezza dei finanziamenti (si consideri che per il prossimo anno il Dipartimento per le Pari Opportunità avrebbe già informato di disporre di meno del 50% di fondi rispetto al passato, con seri rischi di "far saltare" tutta la progettualità a livello regionale in tale ambito) tutto ciò premesso e considerato e volendo contribuire, per quanto di propria competenza, a creare un'Europa libera dalla violenza contro le donne e dalla tratta di esseri umani impegna la Giunta regionale a richiedere un intervento urgente da parte del Governo e del Parlamento nazionale in materia di violenza contro le donne e femminicidio, che sia rivolto, in particolare, ad assicurare adeguato sostegno economico ai Centri antiviolenza esistenti, con il coinvolgimento delle Regioni; a predisporre un'efficace attività di prevenzione al fine di ridurre sensibilmente il numero delle aggressioni e dei delitti ai danni di donne a modificare l'articolo 612 bis del codice penale che punisce gli atti persecutori, prevedendo che si possa procedere d'ufficio e non a querela di parte; a ratificare la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne del maggio 2011 che fornirebbe all'Esecutivo un ulteriore strumento di intervento a valutare come garantire appropriate risorse, in sede di assestamento al bilancio regionale per l'anno 2013, a favore delle azioni già previste nel Piano regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime», al fine di assicurare piena attuazione e continuità al piano stesso e alle leggi regionali collegate a garantire, in fase di ripartizione di risorse mediante il Programma Operativo relativo al bilancio 2013, somme adeguate sui capitoli regionali inerenti la l.r. 16/2009 per la costituzione e gestione dei Centri antiviolenza con case rifugio a farsi portatrice di una richiesta di recepimento da parte del Parlamento nazionale della Direttiva comunitaria sulla prevenzione e repressione della tratta di esseri umani e all'adozione urgente, per le ragioni sopra riportate, di un Piano nazionale contro il fenomeno della tratta delle donne e di esseri umani".
Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Comunicazioni dell'Assessore Cavallera in merito all'assetto della sanità regionale


PRESIDENTE

Questa mattina, in apertura del Consiglio, i Consiglieri Laus e Bono hanno chiesto una comunicazione della Giunta regionale, in merito alle cosiddette novità in materia sanitaria.
presente l'Assessore Cavallera, il quale mi ha chiesto di poter riferire personalmente all'Aula.
Prego, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Solo per dire che la tematica sarà posta all'o.d.g. della Giunta, nella prossima seduta. Pertanto, non ho alcuna difficoltà a riferire successivamente, penso anche con il collega Pichetto, vista la materia giuridica di tutela legale dell'Ente, di competenza del collega.
Pertanto, se nella prossima seduta dell'Aula si vuole mettere all'o.d.g. una comunicazione della Giunta, siamo sempre disponibili a informare l'Aula dei propri orientamenti e il proprio operato, come anche il proprio dovere.
Questa è la motivazione che, oggi, mi impedisce di riferire ufficialmente qual è la posizione dell'Amministrazione su questi provvedimenti.
Sulla materia ci sono già state anticipazioni significative, ma consentitemi di dire, non per essere formalista, che la comunicazione deve basarsi su orientamenti consolidati. Essendo affidata alla competenza della Giunta questa presa di posizione sui ricorsi o non ricorsi, credo si debba attendere quanto previsto in occasione della prossima seduta. Grazie.



PRESIDENTE

Sono iscritti a parlare i Consiglieri Laus, Reschigna, Spagnuolo e Boeti, che brevemente possono intervenire.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Questa mattina ho chiesto l'intervento dell'Assessore per le comunicazioni sulle emodinamiche e sulla questione delle Federazioni.
Quanto al primo argomento - sulle Federazioni, comunque, l'Assessore non ha risposto - le comunicazioni dell'Assessore hanno aggravato ancora di più la posizione della Giunta. Spiego il motivo: in Commissione l'Assessore ha assunto degli impegni e ha chiesto all'opposizione di temporeggiare, perché la situazione doveva essere affrontata da un punto di vista politico - sto parlando delle emodinamiche - e perché doveva istituire una Commissione per espletare un lavoro di comparazione con le altre Regioni.
Di fronte ad una sentenza del TAR che accoglie la sospensiva all'improvviso, senza un lavoro di Giunta, l'Assessore Pichetto decide completamente in senso opposto, di trasferire la questione nelle aule dei Tribunali! Questo non avviene da parte dell'Assessore alla sanità, ma dell'Assessore Pichetto! Adesso, con la sua eleganza, l'Assessore Cavallera dice che dobbiamo affrontare la questione in Giunta. Domanda: ma il ricorso al Consiglio di Stato lo ha deciso il nuovo Assessore alla sanità, Pichetto, o chi lo ha deciso? È stata fatta una Giunta o no? O la Giunta si fa solo per prendere tempo? Ricordo che quando l'Assessore Cavallera è stato investito della carica di Assessore alla sanità si è verificato lo stesso meccanismo: un giorno di presa in giro; poi, il giorno dopo, quando dovevamo discutere delle emodinamiche, si è tenuta qui una conferenza stampa, in cui è stato sostituito l'Assessore Cavallera e si sono insediati altri Assessori. Ma voi state prendendo in giro noi? Voi stessi? O la comunità piemontese? Io e i miei colleghi non siamo disposti a farci prendere in giro! Questo è il primo pezzo.
Potrei dire tante altre cose, ma non ha senso ripetere gli atteggiamenti, assolutamente non consoni a quest'Aula, di questa Giunta! ancora più grave che uno dei più autorevoli esponenti della maggioranza, Capogruppo, il collega Burzi, abbia comunicato che assolutamente e tassativamente, le Federazioni non vanno chiuse argomentando una legittima posizione, che noi non condividiamo! Ricordo che quel Gruppo ha un altro rappresentante in Giunta altrettanto autorevole. Allora, di fronte alle spiegazioni dell'Assessore Cavallera in Commissione, dove ha assunto una chiara posizione chiedendoci, anche lì, gentilmente, di avere qualche settimana di tempo a causa delle pendenze sull'espletamento delle gare di appalto (SCR una volta si chiude e una volta si apre!) - siamo assolutamente disorientati.
Presidente, ho chiesto le comunicazioni all'Assessore Cavallera non per sentirmi dire che ne discuteremo la prossima settimana, perché questo è un film già visto! Sono abituato a interpretare i film con una sola proiezione, non ho la necessità di una proiezione successiva, perché quel film l'ho già compreso.
Quindi, alla fine di questo dibattito, attendo una comunicazione seria da parte della Giunta sulla questione del ricorso al Consiglio di Stato relativamente alle emodinamiche e, soprattutto, sulla questione delle Federazioni. Tanto dovevo per rispetto dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Non avrei voluto intervenire perché - glielo anticipo - sto per inviarle una lettera, in quanto Presidente del Consiglio regionale - la riceverà questa sera - per la quale ho acquisito anche la firma del Vicepresidente Marco Botta, che in questo momento è il Vicepresidente vicario, e anche del Vicepresidente Boeti, in quanto, a mio avviso, esiste una questione di carattere istituzionale.
In questo documento ho riepilogato i vari passaggi sulla questione di queste emodinamiche, che sono esemplificativi.
Lei ricorderà che, alla fine del 2012, noi portammo in Aula la questione delle emodinamiche e il Consiglio regionale approvò i testi degli ordini del giorno, con una qualche irritazione, peraltro palese, a margine e nel corso dei lavori, da parte dell'allora Assessore Monferino, che diceva che i Consiglieri regionali non dovevamo occuparsi di questa problematica. Per quanto riguarda la sottoscritta, l'Assessore Monferino disse: "Lei, come Presidente di Commissione, sta veramente lavorando molto male, perché dimostra di non capire nulla del Piano in discussione". Per carità, sono giudizi e i giudizi ci possono essere.
Torno alla questione istituzionale: in Commissione, su decisione di questo Consiglio regionale, come ha ricordato il collega Laus, venne inviato l'intero pacchetto delle emodinamiche. Nel frattempo, l'allora Assessore Monferino non poté discutere e si decise di soprassedere, perch peraltro, avevamo un termine congruo, quello del 19 aprile - Presidente vorrei la sua attenzione.
Poi, intervenne la sostituzione con l'Assessore Cavallera, il quale disse che avrebbero approfondito, di dargli tempo.
Noi attendiamo. Successivamente, è intervenuta una sentenza del TAR, a fronte della quale, come Presidente di Commissione, non ho ritenuto di rilasciare delle dichiarazioni, a differenza di altri colleghi - sta all'autonomia dei singoli - e della Giunta.
Il giorno stesso del primo articolo, l'Assessore Cavallera disse: "Approfondiremo; peraltro, ho istituito" - o mi servo - "di una Commissione interregionale" - giusto? - e questo è.
Presidente, la mia lettera, come Presidente di Commissione, a prescindere dalla questione delle emodinamiche, è determinata dalle dichiarazioni successive, perché, sempre dalla stampa, il giorno dopo abbiamo appreso che l'Assessore Pichetto ha detto "Noi non possiamo fare altro che ricorrere al Consiglio di Stato, perché questa tematica è uno dei pilastri del rapporto con l'interfaccia governativa". Di questo si pu discutere o meno, non è questa la sede, perché è il percorso che mi interessa.
Presidente, allora le chiedo a cosa servono queste Commissioni se la Giunta non sente - ieri, ho usato l'espressione "dovere morale" e, oggi, ne uso un'altra - il dovere politico-istituzionale di riferire a una Commissione, o al Vicepresidente della Commissione, ai Vicepresidenti, alla Presidente, che è in itinere la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato e si sente invece l'esigenza di dire queste cose ai giornali, questo non va bene.
Fino a ieri ero impegnata su un certo tipo di fronte, oggi però dico all'Aula che, se si continua così, per quello che mi riguarda, tanto vale dimettersi, perché di venire a perdere tempo semplicemente per dare la parola a uno e all'altro, sinceramente, non sono interessata, la Regione risparmi pure quest'indennità di carica che dà al Presidente della Commissione.
Non si sente l'esigenza di dire qualcosa anche solo con una telefonata una nota, una mail, perché si è diventati Assessori forti? Ma io voglio essere debolissima! In Aula però dico che questo non va bene, che questo deve finire! Monferino ci diceva: "Voi vi interessate di cose che non sono di competenza dei Consiglieri", e passi, ma se dobbiamo sentir dire che comunque si riafferma un percorso e questo viene detto ai giornali e a una Presidenza, ai Consiglieri, a una Commissione, ebbene, credo che sia un vulnus all'operato e all'esistenza stessa delle Commissioni. Ed è questa la questione che le pongo, Presidente Cattaneo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Spagnuolo.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente. Sarò breve.
A me sembra di dover ribadire la richiesta di una comunicazione oggi pomeriggio in Aula da parte dell'Assessore Cavallera, e ricordo velocemente le ragioni di questa urgente comunicazione.
Primo, e torno brevemente sugli interventi che hanno svolto i colleghi Laus e Spagnuolo.
Nella misura in cui la revisione della rete ospedaliera viene affrontata attraverso questioni che riguardano i Tribunali Amministrativi Regionali o il Consiglio di Stato, attenzione, Giunta regionale e Assessore Cavallera, voi avallate che questo è lo strumento attraverso il quale si affronta la riorganizzazione della rete ospedaliera, okay? Oggi riguarda i lavoratori di emodinamica, fra qualche giorno riguarderà i punti nascita di Carmagnola e Domodossola: vuol dire sostanzialmente che voi abbandonate lo strumento della politica intesa come visione per affrontare i problemi per affidarli a uno strumento assolutamente insicuro nelle sue risultanze, che è quello dei Tribunali Amministrativi. Punto.
Ma la comunicazione oggi pomeriggio - ribadisco - la richiediamo, come Gruppo consiliare, su un altro punto. Assessore Cavallera, noi abbiamo usato bon ton sul tema delle Federazioni, okay? Abbiamo detto sostanzialmente, prima sulla legge finanziaria e poi in Commissione: "Assessore, visto che lo sanno anche i sassi che le Federazioni saranno abolite, e lo sanno anche i sassi perché lei lo ha dichiarato sui giornali fate in fretta a rimettere in piedi un nuovo meccanismo su cui fondare l'organizzazione del sistema sanitario in Piemonte; fate in fretta perch nella confusione attuale, le conseguenze sono devastanti per voi, ma io aggiungo anche per il sistema sanitario piemontese".
Ve lo abbiamo detto in Aula e ve lo abbiamo detto in Commissione ripetutamente. Lei, Assessore, ci dice di sì, ma allora perché il dottor Morgagni, Direttore dell'Assessorato alla sanità, ha mandato una lettera ai Direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali e agli Amministratori unici delle Federazioni, il cui contenuto in sintesi è: andate avanti così.
Vuol dire: andate avanti nella conflittualità totale.
Vuol dire: le Federazioni, fino a quando non ci sarà un'altra determinazione, sono i soggetti deputati ad affrontare il tema di queste funzioni.
Lei sa quello che sta succedendo in alcuni pezzi del Piemonte e che fra un po' succederà anche in altri pezzi del Piemonte: gliel'ha raccontato in un caso concreto il collega Rostagno la settimana scorsa in Commissione che ormai tra Amministratori unici delle Federazioni e Direttori generali delle ASL ci sono scambi epistolari all'insegna del reciproco intimare, nel senso che l'Amministratore unico della Federazione dice: "Mi devi mandare, perch è roba mia, tutte le questioni delle gare" e i Direttori generali gli rispondono: "Col cavolo che te le mando, perché tu fra qualche tempo non ci sei più!".
Allora mi scusi, Assessore, siccome queste sono questioni che non riguardano solamente lei e sono questioni a lei note da tempo perch abbiamo avuto modo di porgliele nel dibattito sulla legge finanziaria e nelle discussioni in Commissione, ma ci prendiamo in giro? Ci prendiamo in giro nella misura in cui lei ci viene ancora a dire che deve parlarne in Giunta? Assessore, ha il coraggio di fare le interviste sui giornali e non ha il coraggio di venire in quest'Aula a dire come la pensa su quei problemi? Queste sono le ragioni per cui ribadiamo la richiesta della comunicazione oggi pomeriggio su questi temi da parte dell'Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cantore.



CANTORE Daniele

Grazie, Presidente.
Assessore Cavallera, mi appello alla sua capacità e alla sua esperienza.
Le sembra possibile che su questa vicenda, nel giro di due giorni, due Assessori (lei e il suo collega Pichetto) dicano due cose completamente diverse? Peraltro lei, Assessore - mi permetta, siamo stati testimoni reciproci insieme ai colleghi - quando si è insediato ha detto che sul problema delle emodinamiche, ma non solo, avrebbe rivisto il Piano Sanitario. Non vuol dire sconfessarlo, perché mi rendo conto che c'è anche un problema di quanto è avvenuto nel passato, ma sulle emodinamiche in particolare - sembra ormai diventata una cosa addirittura eccessiva per quanto ne parliamo - c'è stato un impegno ad approfondire in Commissione come ha ricordato la collega Spagnuolo.
Scaduti i termini, abbiamo capito che lei voleva procedere - mi corregga se sbaglio - in un certo modo per rivedere una decisione presa.
Dobbiamo usare i termini giusti: rivedere la delibera del 28, che poi era stata reiterata con l'altra delibera successiva del febbraio 2012 riguardante emodinamiche, rete ospedaliera, ecc.
Sulle emodinamiche, senza entrare nello specifico, lei ci ha detto informalmente e formalmente, che avrebbe richiesto l'intervento delle società cardiologiche della Lombardia, del Veneto e dell'Emilia per valutare la compatibilità del nostro sistema precedente e la compatibilità della delibera assunta in Giunta il 28 dicembre, dopodiché si sarebbe ragionato.
Io sono fermo a quello, nel senso che aspettiamo che lei venga in Commissione a dirci: "Il gruppo di esperti delle altre Regioni ci ha dato queste indicazioni e siamo determinati a mantenere la delibera del 28, a modificarla, a ritirarla". Insomma, tutto lo scenario possibile.
Però, Assessore, non ci sta che, mentre lei fa questo importante lavoro, il Vicepresidente della Giunta Pichetto, che è arrivato due mesi fa, dica: "Noi facciamo ricorso al Consiglio di Stato nei confronti della delibera del TAR".
Non ci sta, Assessore, perché voi dovevate fermarvi prima, ma doveva dirlo lei in Giunta, perché lei ha un impegno col Consiglio regionale e con la Commissione competente. Prima prendete una decisione politico amministrativa, poi decidete di ricorrere al Consiglio di Stato. Perché se da questi esperti, da una sua valutazione e da un confronto in Commissione emergerà che invece alcune di queste emodinamiche - pongo un esempio devono rimanere aperte - cosa che riterrei giusta, ma non intendo entrare nel merito, posto che abbiamo fatto lunghe discussione in quest'Aula e in sede di Commissione - che succederà? Lei deve aspettare questa decisione politico-amministrativa prima di far ricorso al Consiglio di Stato, perché non avrebbe alcun senso.
Concludo, permettendomi di suggerire al suo collega Pichetto Fratin che affermazioni di questo tipo a mio avviso non sono opportune da parte di un Vicepresidente della Giunta regionale, da un qualsiasi Consigliere regionale e nemmeno da qualsiasi persona. "Inoltre, le emodinamiche non collocate in strutture veramente attrezzate sono inutili o addirittura potenzialmente pericolose": è una frase irresponsabile! Perché o ci dice quali sono queste emodinamiche che rientrano in queste condizioni - e ce lo deve dire il Vicepresidente Pichetto Fratin - o si riferisce alle emodinamiche che vorrebbero chiudere, che sono in condizioni completamente opposte.
Lo dico a lei affinché glielo riferisca, perché vorrei tutelarlo da eventuali querele che possono venire da soggetti esterni a questo Consiglio regionale.
Per quanto mi riguarda (non so se altri colleghi concorderanno) cercherò personalmente di fare di tutto, con le mie modeste e umili forze (spero coadiuvato da altri colleghi), perché l'impegno che è stato preso sull'iter che precedentemente ho ricordato - Commissione degli esperti Commissione consiliare e quindi decisione finale - venga rispettato.
Qualsiasi altro atto della Giunta (verificherò come fare), tipo il ricorso al Consiglio di Stato, se ne avrò la possibilità cercherò di contrastarlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Credo di poter affermare che l'Ufficio di Presidenza della Commissione in questi tre anni ha mostrato, nei confronti del Governo regionale e nei tre Assessori che si sono succeduti, grande correttezza e grande disponibilità.
La settimana scorsa la Presidente Spagnolo non poteva esserci. Mi ha detto che l'Assessore ci ha comunicato che poteva due ore un giorno e due ore l'altro, e naturalmente io, insieme all'altro Vicepresidente, siamo stati disponibili anche per quelle due ore a presiedere la Commissione.
Abbiamo cercato di evitare le contrapposizioni più feroci, partendo dal presupposto che le questioni che riguardano la sanità interessano maggioranza e opposizione allo stesso modo.
Credo, però, Assessore Cavallera, che così non si possa più andare avanti. Insieme alla Presidente abbiamo dunque deciso di inviarle questa lettera, perché il fatto di continuare ad essere sistematicamente ignorati prima dai suoi due predecessori e adesso anche da lei, su questioni di grande rilevanza per i cittadini, sinceramente non può più essere tollerato.
Se questa Commissione non ci deve essere, chiudiamola e chi si è visto si è visto. Il Presidente del Consiglio, naturalmente, ci dirà quando e come è possibile chiuderla.
Per quanto riguarda le questioni inerenti le emodinamiche credo che questo ricorso continuo anche dell'Assessore Monferino alle Commissioni...
Monferino si è limitato agli esperti regionale, l'Assessore Cavallera invece, ha ampliato il suo raggio di azione coinvolgendo competenti di altre Regione. Non me ne voglia l'Assessore Cavallera, ma dipende dal fatto che si hanno deleghe per le quali non si ha nessuna competenza. È un aspetto che non investe solo la sanità, ma riguarda tutte le deleghe. È una questione di cui questo Consiglio regionale dovrà prima o poi occuparsi: in Regione, chi riveste il ruolo di Assessore alla sanità, all'ambiente o all'urbanistica (tra coloro che sono disponibili naturalmente) è chi che ne sa di più rispetto agli altri. Se invece non si conosce la materia, bisogna ricorrere necessariamente al parere degli esperti del settore: questo oggi vale per la cardiologia, domani varrà per l'ortopedia, dopodomani per l'urologia, e i medici di questa o di altre Regioni saranno quelli che determineranno le politiche sanitarie del Governo regionale, perch quest'ultimo da solo non è in grado di farlo.
un problema irrisolvibile - me ne rendo conto - a due anni dalla fine della legislatura, ma certo non di poco conto.
Assessore Cavallera, lo dico con il rispetto e la simpatia che nutro per lei: stiamo quasi un po' rimpiangendo il suo predecessore...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

No, forse ho esagerato! Più o meno, diciamo così, abbasso ancora un po' il tono! Perché almeno lui aveva le idee chiare, sia pure discutibili, su un argomento. Lei fa finta di essere disponibile al dialogo e poi, invece mantiene inalterato il modello del suo predecessore, sia nei rapporti con la Commissione, sia rispetto alle decisioni da prendere.
La questione del Valdese è sintomatica: lei ha fatto finta di incontrare il Pastore Bernardini, poi ha mantenuto esattamente come prima le decisioni prese sul Valdese.
Il Direttore generale di quella ASL a partire da giugno vuole trasferire i radiologi all'Oftalmico. Peccato che la Radiologia del Valdese funzioni, che la TAC del Valdese funzioni, e che i "tacchisti" del Valdese andranno all'Oftalmico, dove invece la TAC è rotta! Ma come si fa a mettere in piedi progetti di questo tipo? L'ultimo degli Assessori alla sanità di questo Paese direbbe: "Caro Direttore generale, non spostiamo i 'tacchisti' almeno fino a quando quella non sarà riparata. Oppure mandiamoli dove possono lavorare". Abbiamo sette radiologi che vanno all'Oftalmico e non sanno che cosa fare nell'arco delle otto ore lavorative. Questo è pressappochismo! È incompetenza! È incapacità di occuparsi seriamente delle cose, e non fanno onore, Assessore Cavallera alla sua storia di politico esperto e competente rispetto ad altre questioni.
Termino, perché non vogliamo approfittare troppo di questo tempo: credo che lei debba cambiare rotta, Assessore Cavallera. Se è disponibile al confronto, lo dica e lo sia davvero. Se non lo è, lo dica ugualmente e noi naturalmente, ci comporteremo di conseguenza.
Ma se stava facendo brutta figura il suo predecessore rispetto ai rapporti con i territori, con i Sindaci e con modici, lei è sulla stessa identica strada.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Interverrò molto rapidamente, dal momento che mi sembra che la richiesta venga dalla maggioranza e dall'intera opposizione (non soltanto dal Gruppo del Partito Democratico).
Noi chiediamo che oggi vengano rilasciate queste comunicazioni, anche perché, effettivamente, abbiamo appreso dai giornali del ricorso presentato dal Vicepresidente al Consiglio di Stato. Non ne comprendiamo le ragioni anche perché non crediamo che sia un atto d'ufficio, ma che sia una considerazione e una presa di posizione politica.
Chiediamo quindi all'Assessore Cavallera - glielo abbiamo anticipato in una nota - di stralciare quello che noi abbiamo definito il "fascicolo Monferino", proprio perché, ormai, quelle che sono le scelte che derivano dal precedente piano si sono rivelate fallimentari. Anche perché - non ripeterò le affermazioni testé fatte dal collega Boeti - se vi sarà un incontro con la Tavola Valdese il 3 giugno, di cosa andremo a discutere se effettivamente le scelte che sono state prese sono state definite da lei "abbastanza irreversibili"? In merito alle Federazioni, pensiamo che in questo momento la situazione sia assolutamente caotica: noi crediamo che lo scioglimento delle stesse, se mai ci dovrà essere, debba essere deliberato dalle Assemblee. Le Assemblee procedono se viene data un'indicazione della Regione. Ma dalla Regione non abbiamo compreso quale indicazione venga. Ci sono però dei vincoli dal punto di vista amministrativo per cui bisogna decidere entro il 30 giugno se le Federazioni effettivamente andranno a decadere. Da questo punto di vista, quindi, crediamo che debbano essere prese delle posizioni più precise.
Non si può continuare a barcamenarsi, ma bisogna effettivamente dare delle indicazioni.
Chiediamo quindi anche noi, insieme al Partito Democratico, che vengano svolte le comunicazioni questo pomeriggio in Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Motta.



MOTTA Massimiliano

Grazie, Presidente.
Sarò veramente telegrafico, più che altro perché non credo di dover raccontare a questo Consiglio, all'Assessore e ai nostri colleghi la battaglia per quanto riguarda l'emodinamica, essendo io uno di quelli insieme al Consigliere Cantore, che ha partecipato a quasi tutte le assemblee che sono state organizzate nei vari ospedali, portando una linea di coerenza che io oggi invito l'Assessore a mantenere.
Quella linea di coerenza, infatti, è una linea di coerenza per la quale noi abbiamo speso anche alcuni scontri all'interno di questa maggioranza con il precedente Assessore, che io, a differenza del collega Boeti, non rimpiango ancora. In un certo senso, quindi, so che la risposta data dal Presidente Cota con l'avvicendamento di questo Assessorato è stata una risposta sensata e assolutamente necessaria nei confronti di quel tecnicismo che era portato all'eccesso.
Noi, dunque, ci siamo affidati alla sua capacità di mediazione e al suo saper mettere le parti attorno a un tavolo per trovare una soluzione. A maggior ragione, però, si tratta di una linea che non può essere superata proprio perché scelta dalla maggioranza.
A nome del Gruppo Fratelli d'Italia, quindi, sono a ribadire che anche il nostro Gruppo è affianco al resto della maggioranza rispetto a quel confine, che rappresenta una risposta che ci deve essere e ci deve essere in quella direzione. Come è stato detto prima dai miei colleghi, non si pu andare verso una scelta che, giusta o sbagliata che sia, il Vicepresidente prende autonomamente rispetto alla maggioranza che sostiene questo governo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho chiesto, insieme al collega Laus del Partito Democratico, le comunicazioni e mi sembra che si fosse addivenuti all'ipotesi di farle oggi pomeriggio; farle nella pausa pranzo e farle male non mi è sembrata una scelta vincente, Assessore Cavallera. Lei, infatti, ha cercato di intervenire alle 13 meno un minuto, per cercare di chiudere e tacitare le risposte dei Consiglieri regionali. Mi pare che la reazione dei colleghi soprattutto della maggioranza - perché ovviamente si potrebbe dire che i Consiglieri di opposizione "fanno quello di mestiere" e che quindi protestano e si oppongono per partito preso - sia stata significativa.
Quindi ora sono a richiederle, Assessore Cavallera, e quindi lo chiedo anche al Presidente Cattaneo, di fare queste comunicazioni oggi pomeriggio.
Di fatto le stiamo già facendo, ma non mi sembra che sia questo il modo di fare delle comunicazioni serie su un tema così importante e fondamentale come quello della riorganizzazione della rete ospedaliera in Piemonte. E stiamo parlando di una sospensiva in merito a ricorsi al TAR che sono stati fatti sull'emodinamica, da cui deriva il pasticciaccio, il corto circuito della vostra Giunta, all'interno della quale probabilmente continua l'andazzo per cui voi non vi parlate. Se infatti l'Assessore e Vicepresidente Pichetto è il Commissario straordinario mandato da Roma, ne prendiamo atto; ce lo dite, sappiamo che ci riferiremo solo a lui, come prima ci rivolgevamo solo all'Assessore Monferino: cambiano, insomma, i nomi e i soggetti, ma le funzioni e le modalità poi sono sempre le stesse.
Lo "scomparso", tra l'altro, oggi è il presidente Cota. Noi, infatti Assessore Cavallera, oltre a parlare con lei che giustamente ha le deleghe alla sanità, vorremmo che venisse qui, oggi, il Presidente Cota, per dirci cosa vogliamo fare e cosa vuole combinare sulla riorganizzazione di tutta la rete ospedaliera. Questo, infatti, è un tema cruciale: è tema su cui si sono giocati sia la sua campagna elettorale sia il suo mandato ed è tema su cui ci saranno pesanti ricadute per quanto riguarda i servizi per i piemontesi. E non stiamo parlando solo dell'emodinamica, Assessore Cavallera, rispetto a cui giustamente i colleghi le hanno ricordato l'iter più che accidentato - userei quasi il termine imbarazzante - di queste mozioni e di questi ordini del giorno (tra i quali una mozione a mia prima firma), per i quali si va in Aula, poi si torna in Commissione, poi non si discute e si ritorna indietro. Comprensibilmente, quindi, una parte di colleghi stanno lasciando i banchi.
Le ricordo anche che sono sub iudice del TAR anche i punti nascita e sto ancora aspettando dall'Avvocatura della Regione il documento di impugnativa da parte, se non sbaglio, dei medici di Ciriè. Infatti Assessore Cavallera - le chiedo di ascoltarmi solo trenta secondi -, nel documento dell'impugnativa del ricorso al TAR di Ciriè si sospende tutta la DGR del 14 marzo: mentre, da come ho potuto leggere dall'ordinanza, per le altre tre sospensive si sospende solo la DGR del 28 dicembre (adesso non ne ricordo il numero), in questa specifica sospensiva si fa riferimento anche agli allegati A e B della DGR del 14 marzo.
Vorrei dunque avere, appunto, un parere anche in merito a questo: se cioè è stata sospesa tutta la revisione della rete ospedaliera o solo la parte dell'emodinamica.
In ogni caso, fermo restando questo...



(Commenti dell'Assessore Cavallera)



BONO Davide

Sì, ma immagino che lei con l'Avvocatura avrà parlato... Io, con i miei deboli mezzi, non ho potuto ancora interloquirvi. Lei avrà quindi motivazioni in più, che noi non conosciamo.
Tra poco, come è stato detto da alcuni colleghi, arriveranno le sentenze sulle sospensive per i punti nascita, quindi vogliamo sapere cosa intende fare. Non è accettabile, dunque, che lei ci venga a dire che ne deve parlare in Giunta: non è accettabile. Un vostro Assessore si è già pronunciato su tutti i giornali - su tutti i giornali! - e noi ne prendiamo atto. Chiediamo quindi che lei, l'Assessore Pichetto e il Presidente Cota vi riuniate in triumvirato oggi pomeriggio e veniate a dirci esattamente cosa volete fare in merito alla riorganizzazione della rete ospedaliera perché oggi non ha senso andare avanti, magari a parlare dell'abolizione del Garante dei detenuti - tema importantissimo, su cui però c'è una forte frizione tra maggioranza e opposizione -, quando siamo in stand by sulla revisione dell'intera rete ospedaliera.
Questa non è serietà e io, che sono convinto che comunque un minimo di serietà vi sia in qualunque Giunta amministri una Regione di quattro milioni e mezzo di abitanti, chiedo che questo dibattito venga svolto questo pomeriggio e non venga procrastinato. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Vorrei soltanto confermare, anche da parte del nostro Gruppo, la richiesta delle comunicazioni nella sessione pomeridiana di questo Consiglio.
Fatta questo tipo di precisazione, se ho seguito bene il pronunciamento della sentenza del TAR, trattasi di una sospensiva con un rinvio della decisione di merito a giugno 2014. Questo significa, Assessore Cavallera che comunque anche il ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva che noi possiamo giudicare atto di arroganza - non le risolve il problema di merito del giugno 2014 che, se espresso solo allora, di fatto non le consentirà né di avere conferme né di ricevere bocciature alle soluzioni che il suo Piano sanitario ha delineato, ma la mette nelle condizioni - al di là dell'aspetto giuridico del TAR - di personale sospensiva di questa Giunta, nel merito; a meno che la Giunta non abbia in mente di modificare l'atto deliberativo oggetto del provvedimento di ricorso al TAR e allora su questo, Assessore, le comunicazioni del pomeriggio sono assolutamente necessarie.
Guardando la questione dall'aspetto positivo, il fatto di comunicare con questo Consiglio avendo a mente che nel merito lei fino all'anno prossimo ha una spada di Damocle sulla testa, la aiuta anche - in base agli indirizzi che il Consiglio potrà fornirle, rafforzando, valutando e raffinando posizioni - ad assumere una posizione che le permetta di uscire da questa situazione senza stare ad aspettare una sentenza definitiva.
Dopodiché, abbiamo tutti chiarissimo che la modalità con la quale questa questione si sta rappresentando sulla scena pubblica è una modalità che sembra avere da un lato una parte della Giunta che tira a promuovere fortemente un apparente conferma delle posizioni sin qui avute dalla Giunta piemontese, perché quelle sembrerebbero volute dal Governo nazionale, quasi che l'Assessore Pichetto volesse farsi commissariare in ambito sanitario proseguendo su quei diktat del suo Piano sanitario che si vogliono portare al piano di rientro. In questi tre anni, abbiamo avuto bisogno di un uomo forte, tutti abbiamo chiarissimo che dopo Monferino l'uomo forte adesso è Pichetto; quindi o questi (gli anelli forti della Giunta) stanno procedendo nella logica di un commissariamento per avere un Presidente che risponda politicamente e un Commissario nominato da Roma che risponda tecnicamente sottraendosi così definitivamente al confronto del Consiglio.
In tutto ciò mi domando perché si sia dovuto sacrificare un così autorevole esponente del PdL in un'operazione di questo genere, a meno che ancora una volta, in seno alla maggioranza qualcuno si sia fatto prendere per il naso. Perché davvero la sua posizione, Assessore, è una posizione di debolezza, ma non per la difficoltà del compito.
Come dire, sono solidale nei suoi confronti per la non appartenenza al profilo professionale, anche perché non mi sarebbe mai venuto in mente di chiamare i medici addetti alla TAC "tacchisti", che mi sembravano operatori di un risuolificio. Comunque, noi, da non professionisti, cerchiamo di fare del nostro meglio dentro la materia, però, innegabilmente, il suo stile più che essere quello della mediazione o della non decisione che alcuni le riconoscono, in una logica (tra virgolette, ma per lei non è offensiva) "dorotea democristiana", a me sembra, più che altro, oggi il portatore della logica "state buoni, se potete".
Perché il suo direttore suggerisce ai Direttori generali: "Non litigate con i Direttori delle Federazioni! Collaborate perché servite tutti per portare avanti il Piano Sanitario". È come se dicesse: "State buoni, se potete".
Lei viene qui, di fronte alla maggioranza e al Consiglio regionale, a dire: "Aspettate che decidiamo in Giunta". Il che è come dire: "State buoni, se potete".
Non so se anche nel piano di rientro dica "state buoni, se potete", ma in questa situazione il problema diventa sempre più grave, perché noi buoni, come vede, non stiamo molto, altri fuori ancora meno.
Mi sembra che le convenga provare ad aprire la discussione con questo Consiglio, anche per la sua autorevolezza all'interno della Giunta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Prima di dare la parola alla Giunta regionale, Assessore, mi sembra che un po' da tutti i Gruppi venga reiterata la richiesta della comunicazione nella giornata di oggi. Questo sia da parte della maggioranza che delle opposizioni. Poi, dopodomani, se non ricordo male, c'è anche la previsione della IV Commissione.
Le chiederei uno sforzo, se fosse possibile, magari anche con una comunicazione parziale. Per una comunicazione ulteriore, se vuole, pu legittimamente riservarsi di decidere in un confronto collettivo con la Giunta.
Io non posso fare di più, perché il Presidente del Consiglio regionale non può "obbligare" la Giunta; posso ovviamente, e lo sto facendo in questo momento, sensibilizzare l'Assessore Cavallera, che peraltro è una persona di esperienza e che ha sempre dato disponibilità - lo ricordo - a questo Consiglio regionale. Non sempre si possono fare le cose che si vogliono mettere in campo. Quindi, lascio a lei la valutazione.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Vorrei distinguere quello che era l'oggetto del mio intervento iniziale, che era, soprattutto, un richiamo alla necessità che la Giunta avesse adottato una qualche decisione in ordine alla valutazione delle sospensive del TAR, distinguendola da quelle che sono le altre questioni importanti su cui stiamo lavorando in Commissione.
Ringrazio la Commissione nella Presidenza e nella sua composizione perché in queste settimane abbiamo avviato un confronto molto serrato molto franco, come si dice, che consente alla Giunta di posizionarsi e alla Commissione di capire cosa si sta facendo su una materia complessa articolata, con tutta una serie di implicazioni. Non siamo in condizioni ordinarie. Questo penso che non sfugga a nessuno.
Dal punto di vista legale, non sono l'Assessore agli Affari Legali, lo è il collega Pichetto Fratin, oltre ad essere Vicepresidente...



(Commenti in aula)



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Lo sono stato, certo. E proprio per questo motivo, da manovale del diritto, ho appreso che è sempre consigliabile mantenere l'attenzione sotto due profili: anzitutto, la questione della sostanza. Sulla sostanza del problema non ho difficoltà a confermare quanto detto rispetto a quelle che sono alcune esigenze formali, evitando che decorrano dei tempi per poter essere liberi e avere quell'ampia possibilità di movimento dal punto di vista politico-deliberativo che compete agli organi istituzionali preposti.
Oggi il TAR non è entrato nel merito, anzi ha rimandato il merito fra un anno: o il TAR è oberato di lavoro, oppure si può leggere (visto che qui cerchiamo di comprendere le decisioni altrui) come un suggerimento a trovare una quadra e approfondire la questione. Personalmente l'ho letta come se fosse quasi una conferma.
Poi, una precisazione.
Qui si dice che la Giunta vuol spostare presso la giustizia amministrativa la soluzione delle questioni. Non è assolutamente vero. Non siamo noi che abbiamo fatto ricorso al TAR: sono altri, che non sono ovviamente presenti. Avendo interessi legittimi, sono stati identificati questi interessi legittimi, e sono stati posti sotto attenzione dal TAR rinvenendo quel fumus boni iuris tale da mettere immediatamente sotto sospensiva la decisione.
La decisione nel merito sarà tutta un'altra cosa. Ovviamente, sarà sostanziata di memorie, di approfondimenti, di discussioni che possono avvenire in un anno, ma certamente non vogliamo aspettare un anno, perch il percorso che abbiamo delineato in Commissione è un percorso misurabile a mesi o a mese. Mese/mesi, perché non ho la ricetta in tasca di trenta sessanta, cinquanta o quaranta giorni, ma sono cose che vanno chiuse.
Ha detto bene il collega Cantore, quando dice che abbiamo delle deliberazioni, per andare in un'altra direzione dobbiamo fare delle modifiche. Già questo di per sé, ipotizzato e auspicato da molti comporterà un nuovo atto amministrativo, che non sarà adottato in modo pretestuoso, qualora dovesse essere adottato, ma sarà l'assestamento di una decisione, nell'ottica per cui approfondire le cose magari porta ad un loro miglioramento.
Il collega Bono, nel suo intervento, ha richiamato quanto sia importante non avere non tanto la "tagliola" dell'anno di tempo, perché lì hai modo di valutarla, ma quella che è, diciamo, l'incidenza della sospensiva. Domanda legittima: doppia questione. Cioè, un conto è la questione relativa alle emodinamiche o alle Federazioni, che ha dato origine al ricorso, ma altra cosa è quali sono gli effetti della sospensiva: a quale allegato si riferiscono, a quale punto si riferiscono eccetera.
Capite anche voi che sarebbe bene per tutti lavorare mantenendo la situazione così come l'avevamo al momento dell'avvio della discussione in Commissione.
Va da sé che, se si dice che sulle emodinamiche si farà un approfondimento, ergo aspettiamo un attimo. C'è una sospensiva interna di fatto, in attesa di arrivare alla valutazione finale, sulla quale ci siamo impegnati a lavorare.
Altra cosa sono tutte le altre voci componenti delle deliberazioni che conosciamo, che attengono alla ristrutturazione della rete ospedaliera per ridurre i posti letto ai numeri che sono stati definiti in sede nazionale con tutta una serie di scadenze.
chiaro che, a fronte di ognuna di queste decisioni, di questi presidi che vengono riconvertiti possiamo ipotizzare anche che, a livello locale ci possa essere un ricorso o una presa di posizione Anche su questo, permettetemi l'osservazione: al di là del merito delle emodinamiche, al di là del merito che stiamo discutendo adesso, consentite alla Giunta regionale di avere una strategia anche di collocamento nei confronti della giustizia amministrativa.
Questi sono i ragionamenti. Sono due piani diversi, quello giuridico ovviamente incide. Non è il fine, ma il mezzo, e il fine è trovare quelle soluzioni sulle quali abbiamo avviato la discussione.
Non so se sono riuscito a rendere anche dalla mia recente esperienza di Assessore al legale un orientamento generalizzato, salvo situazioni particolari di difesa degli atti dell'Amministrazione nelle sedi della giustizia amministrativa, proprio perché non è quella la sede dove si devono risolvere le questioni.
Se ci sono delle questioni politiche e delle questioni amministrative ci sono gli strumenti e i percorsi per arrivare a queste modifiche. Ancora adesso abbiamo aperto con il Comune di Torino una vicenda del 2010 in ordine alla suddivisione dei fondi socio-assistenziali.
Faccio una domanda: se, per caso, dopo due anni, chiudendo quella vertenza, dovessero essere in qualche modo ri-suddivisi in modo diverso cosa facciamo? Andiamo a dire ai Comuni della periferia del Piemonte che devono dare indietro qualcosa e che dovevano dare di più a Torino o viceversa? Le questioni devono trovare il loro momento di confronto, la discussione e la decisione, ma credo che tra istituzioni, soprattutto tra istituzioni, i cittadini possono fare tutto quello che ritengono, ma spostare le discussioni in sedi improprie è da evitare.
Inoltre, Presidente, in ordine alla questione della comunicazione, dato che qui il casus belli è quello dei ricorsi, rivendico la necessità di attendere che la Giunta decida in materia.
Per quanto riguarda le questioni di merito, tutte le settimane c'è una seduta o due di Commissione e ho dato la mia disponibilità.
Lasciamo stare i giudizi su questa o quell'altra questione, che sono soggettivi; capisco anche il bicchiere mezzo vuoto e mezzo, che per quanto riguarda l'opposizione è sempre mezzo vuoto, augurandomi che per la maggioranza sia sempre mezzo pieno, però non credo che ci sia nulla di particolare da approfondire oggi nel merito, perché ne abbiamo parlato la settimana scorsa e ne parleremo ancora giovedì quando ci sarà la IV Commissione. E sono sempre disponibile ad accettare i lavori di Commissione così come vengono impostati.
Per quanto riguarda la questione del ricorso, è chiaro che parteciper nel momento in cui verrà calendarizzata la discussione, insieme al collega Pichetto, all'avvio della comunicazione, traendone tutte le conseguenze quando ci sarà la comunicazione stessa.
Oggi sono state espresse delle opinioni autorevolissime ed è giusto che i Consiglieri ne chiedano conto in qualunque momento all'interno dell'Aula però credo che, al momento, tutto ciò che avevo da dire, personalmente l'ho detto.
Non cambia il mio orientamento sullo specifico, così com'è stato richiamato da coloro che sono intervenuti.
Presidente, per la prossima seduta sono assolutamente disponibile.



PRESIDENTE

Mi sembra che l'Assessore abbia sostanzialmente ribadito la propria posizione, ma lo ringrazio, perché ha dato una parte di comunicazioni. Mi sembra che abbia anche espresso all'Aula il fatto che non sia in condizione di farlo.
Mi permetto di dirle che domani c'è la Conferenza dei Capigruppo giovedì c'è una IV Commissione convocata, quindi si potrà valutare insieme al Presidente della Regione e con il Vicepresidente, se non sia il caso di trovare una modalità vostra per un confronto e poter dare un'informativa in sede di IV Commissione.
Potrebbe essere un compromesso di buon senso, che va incontro alle esigenze che lei ha ribadito e che sono condivisibili dallo scenario di governo, su un'attualità così importante e su un tema così sentito trasversalmente da tutto il Consiglio, per mettere il Consiglio, almeno in Commissione, prima che avvenga in Aula, in condizione di avere una comunicazione.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, non posso obbligare l'Assessore Cavallera a fare una comunicazione, né tanto meno dargli indicazioni sui suoi contenuti.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Ho detto chiaramente all'Assessore Cavallera di fare di tutto.
Ad ogni modo, non mancando di rispetto alla Giunta regionale, proprio per il ruolo di garanzia che ricopro, mi farò carico, prima dell'apertura dei lavori di oggi, di parlarne con il Presidente della Regione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.57)



< torna indietro