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Dettaglio seduta n.349 del 02/05/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 20.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Pedrale, Spagnuolo e Toselli.



PRESIDENTE

Il Consigliere Pedrale ha chiesto la cortesia, se possibile, di sospendere i lavori per dieci minuti per un'esigenza di Gruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 20.31 riprende alle ore 20.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 299, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2013"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 299, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2013", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il numero legale è 28.
ARTICOLO 17 decies Emendamento rubricato n. 38) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Dopo l'articolo 17 del Disegno di legge regionale n. 299 - Legge finanziaria per l'anno 2013, viene inserito il seguente articolo di legge: Art. 17 decies (Attività pertinenziali alle strutture turistico alberghiere) "1. Nel rispetto delle singole normative di settore, le attività pertinenziali alle strutture turistico-alberghiere, extralberghiere e all'aria aperta, quali, ad esempio, palestre, spa, centri benessere, che comprendano tra l'altro saune e servizi similari, finalizzate in via esclusiva a garantire un più elevato livello di accoglienza e di relax della clientela alloggiata, se non estese ad attività mediche e di estetista, possono essere direttamente gestite con impiego di personale interno all'azienda opportunamente istruito. Tali attività non sono soggette pertanto alle disposizioni di cui alla legge regionale 9 dicembre 1992, n. 54".
La parola all'Assessore Pichetto per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 38) andrà nel collegato, quindi la Giunta lo ritira.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 38) è ritirato.
ARTICOLO 17 undecies Emendamento rubricato n. 42) presentato della Giunta regionale, a firma degli Assessori Pichetto Fratin e Coppola: Dopo l'articolo 17 undecies (Modifiche alla legge regionale n. 13/2006) del disegno di legge n. 299, è inserito il seguente articolo di legge: "Art. 17 undecies (Modifiche alla legge regionale 28 agosto 1978, n. 58) Il comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale 28 agosto 1978, n. 58 (Promozione della tutela e dello sviluppo delle attività e dei beni culturali), è sostituito dal seguente: Enti locali, enti, istituti ed associazioni culturali presentano documentate richieste di finanziamento per attività di carattere culturale nel periodo dal 20 maggio al 20 giugno di ogni anno.
al comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale n. 58/1978 sono aggiunti i seguenti: I bis Le linee di indirizzo per la assegnazione dei contributi nonché le priorità e i criteri per il loro utilizzo sono annualmente definite dalla Giunta regionale con apposita deliberazione, sentita la commissione consiliare competente.
1 ter A sostegno di specifiche tipologie di attività di carattere culturale e a seguito della individuazione di idonee risorse finanziarie, in aggiunta a quanto previsto dal comma 1, è facoltà della Giunta regionale approvare con deliberazione eventuali bandi per l'assegnazione di contributi annuali." Subemendamento 1 all'emendamento n. 42) presentato dai Consiglieri Reschigna, Pentenero, Ronzani, Muliere: All'emendamento n. 42 della Giunta regionale le parole: "sono annualmente definite dalla Giunta regionale con apposita deliberazione, sentita la Commissione consiliare competente" sono sostituite dalle seguenti: "sono annualmente definite dalla Giunta regionale con apposita deliberazione acquisito il parere favorevole della Commissione consiliare competente".
Tale subemendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Subemendamento 2 all'emendamento n. 42) presentato dai Consiglieri Leo Bono, Marinello, Carossa, Negro, Pedrale, Botta Franco Maria, Lupi Franchino: al comma 2 dell'emendamento 42, le parole "sentita la" sono sostituite dalle parole "acquisito il parere vincolante della".
Tale subemendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Mi dicono che vi è il parere unanime della II Commissione. È quello che mette i termini per l'apertura della presentazione dei documenti per la legge n. 58 sulla cultura.



PRESIDENTE

Sulla proposta che introduce il parere vincolante, come la pensa? contrario?



PRESIDENTE

LEO Giampiero (fuori microfono)



PRESIDENTE

Di che cosa stiamo parlando?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ho richiamato l'emendamento n. 42) della Giunta, che riguarda le modifiche alla l.r. 13/2006. Su quest'emendamento sono stati presentati due subemendamenti identici.
Il primo è rubricato n. 1) ed è del Consigliere Reschigna, che ha rinunciato all'illustrazione.
Il secondo è a firma del Consigliere Leo ed altri. Entrambi introducono il parere vincolante della Commissione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Presidente, è firmato da tutti i colleghi. L'emendamento della Giunta è già molto apprezzato; è un emendamento che si cogliere con il massimo favore, perché rimette la data di scadenza per presentare le domande, senza la quale si sarebbe creata confusione.
In Commissione lo stesso Assessore disse che era d'accordo. Era così quando ero Assessore io; fece anche così l'Assessore Oliva, su richiesta di tutto il Consiglio; ed è così anche adesso.
La Commissione deve dare un parere vincolante. È molto semplice, quindi non vediamo alcun problema. Anzi, ringrazio gli Assessori Coppola e Pichetto per aver presentato in Giunta quest'emendamento.
Si fa come si è sempre fatto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Assessore Pichetto, lei non si fida della sua maggioranza, perché non è scritto da nessuna parte che deve trovare il parere unanime della Commissione, ma il parere favorevole.
Se lei dice di no ad un emendamento del collega Leo e della collega Pentenero che propone il parere favorevole della Commissione sostanzialmente vuol dire - e ne prendiamo atto - che lei non si fida della sua maggioranza.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

In realtà, tanto per cominciare, ho detto all'Assessore che non aveva senso farsi mettere un vincolo di finestra per legge; peggio ancora inserire come vincolante il parere della Commissione. Però il Consiglio è sovrano, quindi la Giunta si rimette al Consiglio, accettando anche congiuntamente, perché sono identici, i due subemendamenti all'emendamento che, come Giunta, presentiamo.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione.
Ricordo che lo stesso voto varrà per il subemendamento n. 2), che è identico, perché non metterò mai in votazione due emendamenti identici.
Indìco la votazione palese sul subemendamento 1 all'emendamento rubricato n. 42).
Il Consiglio approva.
Pertanto, il voto è esteso anche al subemendamento 2 all'emendamento rubricato n. 42).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), come modificato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 duodecies Emendamento rubricato n. 155) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 1 dell'art. 1 della l.r. 33/1976 le parole "gettone di presenza" sono sostituite dalle parole "rimborso spese, previa presentazione di giustificativo,".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 156) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 1 dell'art. 1 della l.r. 33/1976 l'importo "L 20.000" è sostituito da "fino ad un massimo di l00E".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 157) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 1 dell'art. 1 della l.r. 33/1976 l'importo "L 15.000" è sostituito da "fino ad un massimo di 100 E".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 158) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: dopo il comma 1 dell'art. 1 della l.r. 33/1976 si inserisce il comma 2: "2. Detto rimborso spese si applica solo alle persone indicate nei precedenti articoli, che per partecipare alle sedute debbano recarsi in Comune diverso da quello di residenza. Sono corrisposti il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute, oppure l'indennità' per il proprio mezzo di trasporto nella misura di 0,50 a chilometro".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 159) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: "L'art. 3 della l.r. 33/1976 è abrogato".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 160) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 1 dell'art. 2 della l.r. 33/1976 si aggiungono al fondo della lettera a) le seguenti parole ", delle Province e dei Comuni italiani o altri enti pubblici nazionali".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 161) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 1 dell'art. 2 della l.r. 33/1976 lettera a) le seguenti parole "della Regione Piemonte" sono sostituite da "delle Regioni italiane".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 162) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 1 dell'art. 2 della l.r. 33/1976 si aggiunge la lettera c): "c) ai percettori a qualunque titolo di pensione e/o vitalizio".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 163) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 1 dell'art. 2 della l.r. 33/1976 si aggiunge la lettera c): "c) agli ex-consiglieri, ex-Assessori 0 ex-Presidenti della Giunta della Regione Piemonte" .
L'emendamento è dato per illustrato.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 155), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 156), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 157), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 158), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 159), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 160), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 161), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 162), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 163), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Muliere, Rostagno, Placido, Gariglio, Boeti, Laus Stara, Manica, Motta A.: L'articolo 24 (Modifiche alla l.r. 19/2007) del disegno di legge n. 299 è soppresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

un emendamento soppressivo dell'articolo 18, per due ragioni di fondo.
Primo, Assessore Pichetto: cosa c'entra questo tema con la legge finanziaria? Rispondo io per lei: nulla! Secondo, che con quest'articolo della legge finanziaria voi apportate un'operazione interessate: utilizzate la legge finanziaria per delegificare sulla materia e, sostanzialmente, per avere mani libere come Giunta regionale.
Lo troviamo assolutamente poco gradevole; quindi la invito a riflettere. Se vuole che ci sia un percorso su questa legge finanziaria e su questa legge di bilancio, deve cominciare anche a spolparla, perché c'è tutta una serie di articoli che nulla c'entrano e che nulla attinenza hanno.
Non esiste un ruolo della legge finanziaria che opera un intervento di delegificazione su una materia siffatta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Si abroga l'articolo n. 18.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 27) presentato dal Consigliere Buquicchio: L'articolo 18 (Modifiche alla Legge Regionale n. 5/1987) del Disegno di legge n. 299 "Legge finanziaria per l'anno 2013" è sostituito dal seguente: 1. Il comma 2 dell'articolo 4 della Legge regionale 14 gennaio 1987, n. 5 (Disciplina delle Case di Cura private) è sostituito dal seguente: "2. L'apertura e l'esercizio di Case di Cura Private sul territorio piemontese sono subordinati al possesso dei requisiti stabiliti dalla Giunta Regionale con proprio provvedimento predisposto in conformità a quanto stabilito dall'art. 27 dello Statuto Regionale e sulla base dei principi e dei criteri di cui agli articoli 8, 8 bis, 8 ter ed 8 quater del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n° 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'art. 1 della legge 23 ottobre 1992, n 421)".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Consigliera Artesio: al comma 2 dell'articolo 4 della L.R. 14 gennaio 1987 n. 5, come modificato dall'articolo 18 del disegno di legge 299, le parole "dalla Giunta regionale con proprio provvedimento" sono sostituite con "dal Consiglio regionale con integrazione legislativa della L.R. n. 5 1987".
L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie. Ho un po' più di tempo dei miei colleghi, quindi dico "idem" ma in realtà condivido davvero lo spirito di questi tre emendamenti abrogativi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta regionale.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Faccio presente che abbiamo un anacronismo: abbiamo una legge 5 che regola la materia delle case di cura private sulla base delle leggi vigenti negli anni '70 e '80. Tanta acqua è passata sotto i ponti e poi, comunque oggi non ci sogneremmo di allegare quindici pagine alla legge 5 dove si parla di rubinetti, metri quadri e l'apertura delle finestre. Allora aveva un senso, perché si trattava di inserire le case di cura private nel sistema sanitario (un po' come la legge 56 a fine anni '70). Oggi invece abbiamo tutto quello che si decide, anche con il piano di rientro.
Come vi ho già detto questo mattina, ma posso anche ripeterlo, un terzo dei risparmi verranno dal settore privato, per quanto riguarda il piano di rientro, per via di quel 2% in meno di quella ridefinizione delle tariffe.
Di conseguenza, occorre adeguare gli standard alle vigenti normative nazionali e alle stesse norme che noi chiediamo ai nostri insediamenti ospedalieri.
Si tratta, quindi, di una delegificazione collegata al piano di rientro ed è il motivo per cui l'abbiamo presentata qui.
chiaro che da parte mia ho già dato disposizioni agli uffici di predisporre una normativa organica, quindi avremo modo di confrontarci.
Nelle norme transitorie è scritto - lo troveremo nell'ultimo articolo - che fino a quando non ci sarà questa delibera di Giunta, vigono le norme - non vi è alcun vuoto normativo - previste nella legge n. 5.



PRESIDENTE

Grazie.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

No, non possiamo contingentare gli Assessori...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Siccome è stato posto un problema, questa mattina alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo deciso: 80% all'opposizione e 20% maggioranza e Giunta.
del tutto evidente che l'opposizione ha interesse, quando ci sono risposte articolate e di merito, ad intervenire.
Vi ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 190) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Si abroga l'articolo 19.
Tale emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 70) presentato dai Consiglieri Reschigna, Ronzani Muliere, Rostagno, Placido, Gariglio, Boeti, Laus, Manica, Motta A.: Prima del comma 1 dell'articolo 19 (Modifica all'articolo 10 della legge regionale 1/2000) sono inseriti i seguenti: "01. Il comma 1 dell'articolo 3 (Assetto quantitativo e qualitativo) della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n.
422), è sostituito dal seguente: 1. La Regione garantisce la mobilità dei cittadini attraverso i servizi minimi di trasporto pubblico locale. Tali servizi minimi, definiti tenendo conto dei criteri di cui all'articolo 16 del d.lgs. 422/1997, devono essere qualitativamente e quantitativamente idonei a soddisfare il diritto alla mobilità degli utenti. I relativi costi sono a carico del bilancio regionale.».
02. Dopo il comma 1 dell'articolo 3 (Assetto quantitativo e qualitativo) della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n.
422), è inserito il seguente: '1 bis. I servizi minimi di cui al comma 1 devono assicurare in particolare: l'integrazione fra le reti di trasporto alle diverse scale territoriali e fra i differenti modi di trasporto il pendolarismo scolastico e lavorativo la fruibilità da parte degli utenti dei servizi amministrativi, socio sanitari e culturali le esigenze di ridurre la congestione del traffico e l'inquinamento acustico ed atmosferico e) la necessità di trasporto delle persone con disabilità'.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento rubricato n. 70) introduce alcune norme sulla legge regionale sul trasporto pubblico locale che consideriamo importanti; sono in parte, norme di principio relativamente alla garanzia del diritto alla mobilità dei cittadini attraverso i servizi minimi di trasporto pubblico locale. Dall'altro lato, definiamo anche che cosa si intende per "servizi minimi", di cui al primo comma.
Questa mattina l'Assessore Bonino ci ha eruditi sul tema dei servizi minimi, ma, sostanzialmente, non ci ha detto come intende i servizi minimi sul trasporto locale. Noi li definiamo prevedendo, sostanzialmente, che i servizi minimi devono assicurare integrazione tra le reti di trasporto e le diverse scale territoriali, il pendolarismo scolastico e lavorativo, la fruibilità da parte degli utenti dei servizi amministrativi, socio-sanitari e culturali, le esigenze di ridurre la congestione del traffico e l'inquinamento acustico e atmosferico, e le necessità di trasporto delle persone con disabilità.
Non proponiamo nulla di rivoluzionario, per cui se anche su quest'emendamento il buon Assessore Pichetto esprime parere negativo vuol dire che siamo veramente al livello di incomunicabilità.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Noi abbiamo ritirato in Commissione tutti gli emendamenti riguardanti il trasporto pubblico locale sulla base dell'impegno a discutere il programma che avrebbe presentato l'Assessore Bonino e che questa mattina ahimè, avrebbe illustrato (uso il condizionale perché chi ha capito si merita un premio).
Abbiamo ritenuto, però, di dover confermare quest'emendamento perch fissa dei principi. Posto che si debba intervenire sul trasporto pubblico locale - non apro questo capitolo in questo momento - cerchiamo di indicare in legge finanziaria, cioè in una norma che ispiri il programma che presenta l'Assessore Bonino, ciò che noi intendiamo per "questioni non negoziabili" per garantire un servizio minimo vitale.
Restiamo intesi che avremo con l'Assessore Bonino un confronto di merito quando lei presenterà il piano, ma la legge finanziaria ha un nesso strettissimo con le questioni del trasporto pubblico locale. Non mi si dica che non esiste un nesso tra legge finanziaria e trasporto pubblico locale se è vero che noi interveniamo utilizzando addirittura i fondi FAS e dobbiamo decidere come organizzare, sulla base dei tagli, il trasporto pubblico locale.
Noi riteniamo che nella legge finanziaria vadano indicati i presupposti sulla base dei quali organizzare il piano. Questo è il senso della proposta che noi avanziamo con il nostro emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani.
Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Muliere, Rostagno, Placido, Gariglio, Boeti, Laus Stara, Manica, Motta A.: prima del comma 1 dell'articolo 19 (Modifica all'articolo 10 della legge regionale 1/2000) è inserito il seguente: "01. Dopo il comma 5 dell'articolo 8 della l.r. n. 1/2000, è inserito il seguente: '5bis. Al consorzio si applicano le disposizioni di cui all'articolo 10 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 17 (Istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di Governo della Regione e del Sistema Informativo sul finanziamento e sulla trasparenza dell'attività dei Gruppi consiliari e disposizioni in materia di società ed enti istituiti controllati, partecipati e dipendenti da parte della Regione).'".
Tale emendamento è dato per illustrato.
Assessore Pichetto, ha qualche proposta alternativa? La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Chiedo ai proponenti se l'emendamento rubricato n. 70) può essere modificato come segue: "Il comma 1 dell'articolo 3 (Assetto quantitativo e qualitativo) della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422), è sostituito dal seguente: '1 bis. I servizi minimi di cui al comma 1 devono assicurare in particolare: a) l'integrazione fra le reti di trasporto alle diverse scale territoriali e fra i differenti modi di trasporto b) il pendolarismo scolastico e lavorativo c) la fruibilità da parte degli utenti dei servizi amministrativi, socio sanitari e culturali d) le esigenze di ridurre la congestione del traffico e l'inquinamento acustico ed atmosferico la necessità di trasporto delle persone con disabilità.
Tutto ciò compatibilmente con le disponibilità del bilancio regionale'".
Se questa formulazione è accolta, prego di depositare il testo numero due da parte dei firmatari: così per noi va bene, diversamente sul testo originario non è possibile per noi esprimere parere positivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Credo più corretto che l'Assessore Pichetto presenti un subemendamento che introduca le parole "compatibilmente con le disponibilità del bilancio".
Consideriamo utile l'introduzione e il recepimento dei principi, per non può metterlo in carico a noi. Presenti il suo emendamento, noi non abbiamo problemi.



PRESIDENTE

Se ho seguito bene, c'è un pezzo del vostro emendamento totalmente diverso. Lei chiede di votare prima il subemendamento e poi l'emendamento?



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Bene.
Assessore Pichetto?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Chiedo ai proponenti di ritirarlo o dovrò esprimere parere contrario.
Al limite, m'impegno sul collegato che seguirà obbligatoriamente questo provvedimento, a rendere...



PRESIDENTE

Assessore, scusi se la interrompo. Procediamo secondo questa modalità: se lei vuole presentare l'emendamento firmato dalla Giunta, li poniamo tutti e due in votazione: il primo viene respinto con il parere contrario ed è approvato il suo. Siccome abbiamo poco tempo, è una tecnica un po' garibaldina però è ammessa. Grazie.
Provvediamo a rubricare l'emendamento presentato dall'Assessore Pichetto e poi procediamo alla votazione.
Comunico che l'emendamento dell'Assessore Pichetto, così com'è stato illustrato dallo stesso, è rubricato al n. 220).
Emendamento rubricato n. 220) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Dopo l'articolo ... del disegno di legge n. 299, è inserito il seguente: Art. ... (Modifica all'articolo 3 della legge regionale 4 gennaio 2000, n.
1) "01. Dopo il comma 1 dell'articolo 3 (Assetto quantitativo e qualitativo) della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n.
422), è inserito il seguente: '1 bis. I servizi minimi di cui al comma 1 devono assicurare in particolare, compatibilmente con le disponibilità del bilancio regionale: a) l'integrazione fra le reti di trasporto alle diverse scale territoriali e fra i differenti modi di trasporto b) il pendolarismo scolastico e lavorativo c) la fruibilità da parte degli utenti dei servizi amministrativi, socio sanitari e culturali d) le esigenze di ridurre la congestione del traffico e l'inquinamento acustico ed atmosferico e) la necessità di trasporto delle persone con disabilità.'".
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 190), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ricordo ai colleghi che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 220).
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 51) presentato dal Consigliere Reschigna è dichiarato decaduto, in quanto l'emendamento n. 220) testé approvato ne è una integrale riscrittura.
Estendiamo all'articolo 19 il voto dell'emendamento n. 220).
L'articolo 19 è approvato.
ARTICOLO 19 bis Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Cattaneo, Placido Leardi, Ponso.
Dopo l'articolo 19 è aggiunto il seguente: "Art. 19 bis (Modifiche alla legge regionale 7 gennaio 2001, n. 1) Il comma 1 dell'articolo 9 della legge regionale 7 gennaio 2001, n. 1 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni) è sostituito dal seguente: "1, L'indennità mensile di funzione ai componenti del CORECOM per dodici mensilità, è così determinata: al Presidente un importo pari a 2.589,51 euro al Vicepresidente un importo pari a 1.726,34 euro all'altro componente un importo pari a 1.726,34 euro.
Il comma 4 dell'articolo 9 della legge regionale 7 gennaio 2001, n. 1 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni) è sostituito dal seguente: "1. Ai componenti del CORECOM che non risiedono e non hanno la propria sede abituale di lavoro nel luogo di riunione del CORECOM è corrisposto, per ogni giornata di presenza ai lavori un rimborso spese onnicomprensivo calcolato moltiplicando la distanza tra la sede istituzionale dell'ente locale di appartenenza e la sede di svolgimento delle sedute per un quinto del costo di'un litro di benzina.".
un emendamento presentato dall'Ufficio di Presidenza e riguarda la questione del CORECOM.
Come sapete, con l'approvazione della legge n. 16 e la riduzione delle nostre indennità, è venuto meno l'aspetto del riferimento, quindi siamo andati a totalizzare le indennità del CORECOM, così come ridotte per ben due volte per scelta soggettiva del Consiglio regionale, esattamente al centesimo del risultato del combinato disposto della percentuale dell'indennità di riferimento abrogata con la legge n. 16.
Pertanto, al Presidente spetta un importo pari a 2589,51 euro lordi 1.726,34 euro al Vicepresidente, così come al terzo componente, in quanto com'è noto, per scelta del Consiglio regionale, non si è più differenziata l'indennità del Vicepresidente rispetto a quella del componente.
Su quest'emendamento la Giunta esprime parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 19 bis.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 191 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 quater comma 2 alla l.r. 7/2001 dopo "relativi allegati" si introducono le seguenti parole: "e sui provvedimenti di legge, le delibere di Giunta e le determine dirigenziali che comportino singolarmente una spesa superiore al milione di euro".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 192 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 quinquies comma 1 alla l.r. 7/2001 dopo la lettera a) introduce la lettera a bis): "a bis) effettua verifiche sui tempi di pagamenti nei confronti dei fornitori della Regione, delle ASL e di queste ultime nei confronti dei propri fornitori".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 193 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 quinquies comma 1 alla l.r. 7/2001 dopo la lettera a) introduce la lettera a bis): "a bis) effettua verifiche sulla contabilità delle Aziende Sanitarie Regionali".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 194 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 quinquies comma 2 alla l.r. 7/2001 dopo le parole "Regolamento interno" si introducono le seguenti: "e tutelando le minoranze".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 196 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 septies comma 3 alla l.r. 7/2001 le parole "due componenti" sono sostituite dalle seguenti: "tutti i componenti".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 197 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 duodecies comma 1 alla l.r. 7/2001 alla lettera a) le parole "due anni" sono sostituite dalle seguenti: "dieci anni".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 200 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 duodecies comma 1 alla l.r. 7/2001 alla lettera b) le parole "i titolari di uffici direttivi dei partiti politici" sono sostituite dalle seguenti: "i membri di segreterie di partito locali, provinciali, regionali e/o nazionali".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 198 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 duodecies comma 1 alla l.r. 7/2001 alla lettera b) le parole "due anni" sono sostituite dalle seguenti: "dieci anni".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 199 presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 1 dell'art. 20, laddove si introduce l'articolo 40 duodecies comma 1 alla l.r. 7/2001 dopo la lettera c) si introduce la lettera d): "d) i parenti fino al terzo grado del Presidente della Giunta, degli Assessori, dei Consiglieri regionali, dei Direttori regionali".
L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 191), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 192), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 193), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 194), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 196), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 197), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 200), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 198), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 199), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 bis Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Art. 20 bis al comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 3 settembre 2001, n. 24 la frase "5 per cento per l'indennità di fine mandato" è soppressa.
Si abrogano gli art. 10, 11, 12, 13 della l.r. 3 settembre 2001, n. 24.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Lo illustrerò brevemente.
Visto che anche in Commissione c'era stata la discussione sul fatto che non si eliminava contestualmente anche la trattenuta del 5 per cento sulla retribuzione dei Consiglieri, ho perfezionato la proposta emendativa eliminando sia il prelievo del 5 per cento sulla busta paga dei Consiglieri regionali, che l'indennità di fine mandato, così da non fare giustamente torto a chi versa una quota e poi ne riceve meno di quello che versa.
Ho richiesto l'eliminazione di un istituto che, a mio avviso, ha poco senso di esistere, soprattutto in un momento di difficoltà come questo dell'Ente Regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta regionale intende esprimere il parere?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Mi rimetto all'Aula.



PRESIDENTE

Trattandosi di tema consiliare, la Giunta regionale si rimette all'Aula.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72).
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 20 ter Emendamento rubricato n. 39) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'assessore Pichetto Fratin: Dopo l'articolo 20 è inserito il seguente Art. 20 bis (Modifiche alla legge regionale 23/2002) Il comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale 7 ottobre 2002, n. 23 (Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico-ambientale. Abrogazione delle leggi regionali 23 marzo 1984, n. 19, 17 luglio 1984, n. 31 e 28 dicembre 1989, n. 79) è sostituito dal seguente: "1. Il piano regionale energetico-ambientale è predisposto dalla Giunta regionale ed approvato dal Consiglio regionale ed ha durata coerente con quella degli strumenti di programmazione comunitaria e nazionale.".
La parola all'Assessore Pichetto, per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento rubricato n. 39) è propedeutico alla trattazione dei POR 2014-2020 per riportare il Piano regionali energetico-ambientale nell'ambito del POR.
Quest'emendamento ha una valenza certamente ordinatoria e normativa non finanziaria.
Chiediamo, su questo, uno sforzo al Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, non esiste che quando interessa alla Giunta, la legge finanziaria diventa lo strumento delle norme che non hanno nessun'attinenza con la legge finanziaria, e quando lo chiede l'opposizione c'è il muro contro muro! Ci si dia un criterio e che valga per tutti. Questa è materia di collegato, Assessore Pichetto, altrimenti le garantisco che, se andiamo avanti così, proporremo un disegno di legge che modifica la legge sull'ordinamento contabile della Regione e diremo con esattezza ciò che va in una legge finanziaria e ciò che non ci va. E riempiremo il collegato di queste norme. Lo vuole capire o no? Faccia uno sforzo.



(Commenti dell'Assessore Pichetto)



RESCHIGNA Aldo

No, non è l'unico! Assessore Pichetto, non prendiamoci in giro. Se dice che fra 15 giorni presenterà il collegato, lo presenti e inserisca anche queste norme. Lo dico veramente!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

stato altamente convincente, ritiro l'emendamento: vede che il dibattito d'Aula ogni tanto serve?



PRESIDENTE

Sono perfettamente d'accordo! ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Muliere, Rostagno, Placido, Boeti, Laus, Stara, Manica Motta A.: All'articolo 21 (Modifiche alla legge regionale n. 13/2006) del disegno di legge n. 299, dopo le parole: "1. La Giunta Regionale approva le linee di indirizzo a cui si uniforma il programma di attività della società, previo parere della Commissione consiliare competente" sono inserite le seguenti: " e del Comitato di consultazione di cui al comma 2,".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 201) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 2 dell'art. 21, dopo le parole "previo parere" sono aggiunte le seguenti: "obbligatorio e vincolante".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 202) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 2 dell'art. 21, dopo le parole "nel campo dell'internazionalizzazione" sono aggiunte le seguenti: "e del turismo".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Rostagno, Boeti, Placido, Laus, Stara, Manica, Motta A.: All'articolo 21 (Modifiche alla legge regionale n. 13/2006) del disegno di legge n. 299, dopo le parole: "2. Un comitato di consultazione, presieduto dal Presidente della Regione Piemonte o da un suo delegato, rappresentativo delle associazioni economiche di categoria e degli enti che a vario titolo operano nel campo dell'internazionalizzazione, esprime proposte per l'elaborazione delle linee di indirizzo di cui al comma 1" sono inserite le seguenti: " e verifica annualmente l'attuazione delle stesse".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Farò un'illustrazione unica di quest'emendamento e di quello precedente.
Vogliamo dare un significato al Comitato di valutazione all'interno del Ceipiemonte.
Non si può dire, come si fa nell'articolo della Giunta regionale, che viene istituito un Comitato di valutazione composto da rappresentati delle organizzazioni economiche. Si deve dar loro un peso.
Con questi due emendamenti diciamo due cose: che il Comitato di valutazione fa anche una verifica dell'attività del CEIP e che il Comitato di valutazione esprime un parere obbligatorio sul programma di attività del CEIP, altrimenti l'uscita degli azionisti privati dal CEIP e l'istituzione di un Comitato che, senza ruolo, non ha alcuna funzione, rischia veramente di interrompere un rapporto tra l'iniziativa pubblica e l'iniziativa privata, su un tema rilevante come l'internazionalizzazione del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
La parola all'Assessore Pichetto, per il parere della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Esprimo parere contrario sui quattro emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 201) sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 202) sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 bis Emendamento rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Cattaneo, Placido Comba, Ponso, Leardi, Novero: Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente: Art. 21 bis (Modifiche alla legge regionale 25 luglio 2006, n. 25) 1. Il comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale 25 luglio 2006, n. 25 (Costituzione e disciplina della Commissione di garanzia. Modifiche alle leggi regionali n. 4 del 1973, n. 55 del 1990 e n. 22 del 2004 in materia di iniziativa legislativa popolare e degli enti locali e di referendum) è sostituito dal seguente: "1. Ai componenti della Commissione è corrisposto per ogni giornata di presenza ai lavori, un gettone di presenza pari a 220 euro e un rimborso spese calcolato moltiplicando la distanza, andata e ritorno, tra la residenza e la sede della riunione con il costo chilometrico medio d'esercizio riferito ad un'autovettura a benzina di segmento di tipo "D" definito annualmente dall'Ufficio di Presidenza sulla base delle tabelle dei costi analitici di esercizio aggiornati periodicamente dall'A.C.I.".
Si tratta di un emendamento riguardante la Commissione di Garanzia alla quale - vittima anch'essa della legge n. 16 - è stato abolito il gettone previsto, che era due volte quello del Consiglio regionale, quindi poco meno di 250 euro.
L'Ufficio di Presidenza ha ritenuto, però, nel totalizzare il gettone per poter ripristinare, successivamente all'approvazione della legge 16, di applicare anche la riduzione del 10%, così come dal dettato della legge nazionale n. 78.
Pertanto, in questo caso, non sarà ripristinato il valore col combinato disposto, percentuale e gettone, ma sarà totalizzato partendo da quel totale con una riduzione del 10% peraltro a sua volta arrotondata per difetto. Quindi, 220 euro.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo 21 bis.
ARTICOLO 21 ter Emendamento rubricato n. 104) presentato dal Consigliere Bono: Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente: Art. 21 ter (Modifiche alla legge regionale 14 del 21 aprile 2006) 1. Il comma 2 dell'art. 6 (Tariffe del diritto di escavazione) della l.r.
14/2006 (Legge finanziaria per l'anno 2006) è sostituito dal seguente: "Le tariffe del diritto di escavazione sono fissate secondo i seguenti parametri: sabbie e ghiaie per calcestruzzi, conglomerati bituminosi, tout-venant per riempimenti e sottofondi e materiali per pietrischi e sabbie euro 1,38 al metro cubo pietre ornamentali euro 1,68 al metro cubo argille, calcari per cemento, per calce e altri usi industriali, gessi sabbie silicee e torba euro 1,43 al metro cubo minerali di 1° categoria ai sensi del R.D. 1443/1927 euro 1,48 al metro cubo altri minerali di cava non compresi nei precedenti punti euro 1,48 al metro cubo. Le tariffe sono aggiornate con deliberazione della Giunta regionale ogni due anni sulla base dell'indice ISTAT".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 103) presentato dal Consigliere Bono: Dopo l'articolo 21 è aggiunto il seguente: "Art. 21 ter (Inserimento dell'articolo 6 bis nella legge regionale 21 aprile 2006, n.
14 "Legge finanziaria per l'anno 2006") A partire dal 1° gennaio anno 2013 è prevista, a carico del titolare di concessione di acque minerali e di sorgente destinate all'imbottigliamento la corresponsione, a favore dell'Amministrazione regionale, di un canone annuo posticipato pari a Euro 3 per ogni 1.000 litri di acqua minerale e di sorgente imbottigliata comprese le bibite confezionate con le suddette acque, riducibile a Euro 2 in caso di imbottigliamento in vetro.
La Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente definisce entro il 31 dicembre 2013, in accordo con i comuni e le comunità montane, ove esistenti, le modalità di verifica dell'applicazione del canone di concessione delle acque minerali e di sorgente.
Dal 1° gennaio 2013 il canone di cui al comma 1, indicizzato secondo le modalità stabilite con il regolamento di cui al comma 4, è dovuto ai comuni e alle comunità montane sul cui territorio è ubicato lo stabilimento di imbottigliamento o insiste la concessione mineraria e alla Regione secondo la seguente suddivisione: 35 per cento ai comuni, 35 per cento alle comunità montane e 30 per cento alla Regione. Se il territorio sul quale è ubicato lo stabilimento di imbottigliamento o insiste la concessione mineraria non ricade in alcuna comunità montana il canone di cui al presente articolo è dovuto per il 70 per cento al comune e per il 30 per cento alla Regione.
La quota del canone dovuta alla Regione ai sensi del comma 2 è ridotta in relazione ad eventuali contributi previsti in convenzioni stipulate tra i comuni sul cui territorio è ubicato lo stabilimento di imbottigliamento o il cui territorio è interessato da una concessione mineraria e le imprese concessionarie o sub-concessionarie.
Al fine di conseguire la più ampia semplificazione dei relativi procedimenti amministrativi, la Giunta regionale emana con proprio regolamento la disciplina dei canoni di imbottigliamento con la definizione: delle modalità di aggiornamento, versamento, introito, controllo e devoluzione ai comuni e comunità montane beneficiari della quota loro spettante eventualmente compensativa rispetto a convenzioni in essere della disciplina del canone di imbottigliamento in caso di esercizio delle concessioni minerarie da parte degli enti locali".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Bresso, Pentenero, Rostagno, Boeti, Placido, Laus, Stara, Manica, Motta A.
Muliere, Gariglio: Dopo l'articolo 21 del disegno di legge n. 299 è inserito il seguente: '1. Per l'anno 2013 è prevista, a carico del titolare di concessione di acque minerali e di sorgente destinata all'imbottigliamento, la corresponsione, a favore dell'Amministrazione regionale, di un canone annuo posticipato pari a 2,00 euro ogni 1.000 litri di acqua minerale e di sorgente imbottigliata, comprese le bibite confezionate con le suddette acque'".
Il comma 1 bis dell'articolo 7 della l.r. n. 14/2006 è sostituito dal seguente: "1 bis. La Giunta regionale, con il parere della Commissione consiliare competente, definisce entro il 30 giugno 2013, in accordo con i comuni e le comunità montane, ove esistenti, le modalità di verifica dell'applicazione del canone di concessione delle acque minerali e di sorgente in rapporto all'effettiva quantità di acque prelevate dai soggetti concessionari".
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Si tratta di una questione che i colleghi - non l'Assessore Pichetto ma i colleghi - conoscono benissimo, perché è una di quelle questioni che poniamo da almeno un paio d'anni durante la discussione sulla legge finanziaria.
La risposta che la Giunta ha dato in questi anni è stata quella di decidere in seguito, col risultato che seguitiamo a rinviare una decisione che deve essere presa, nonostante sia in corso la predisposizione di un regolamento con il quale affrontare il problema del canone sull'imbottigliamento dell'acqua minerale.
Perché noi riproponiamo la questione? Per due ragioni: la prima è di carattere generale, poiché stiamo discutendo una legge finanziaria che prevede una serie di misure.
Oggi abbiamo discusso l'aumento dell'addizionale IRPEF. Noi siamo contrari, ma questo è un dato di fatto: questa è una finanziaria che prevede un forte aumento dell'imposta dell'addizionale regionale.
singolare che, nel momento in cui ci poniamo un problema come questo non ci si ponga il problema di agire anche sul versante delle entrate e di fare in modo che la politica delle entrate sia una politica, naturalmente equa, ma che ci consenta di massimizzare i benefici che possono essere ottenuti sul versante della politica delle entrate.
Questo, naturalmente, considerando il contesto, e poiché stiamo parlando di acque minerali e di canone sulle acque minerali, noi proponiamo né più né meno - di equiparare il canone di imbottigliamento ogni 1.000 litri a quello in vigore presso altre regioni.
Non stiamo immaginando una norma che crei uno svantaggio competitivo alle imprese che producono e imbottigliano acqua minerale in Piemonte: stiamo semplicemente immaginando una norma che equipari il costo del canone a quello in vigore presso altre regioni. In questo modo, non interveniamo e non penalizziamo le nostre imprese, ma creiamo le condizioni affinché, sul versante della politica delle entrate, ci sia un gettito in aumento, anche se naturalmente non risolutivo dei problemi del bilancio regionale.
Mi sembra o mi sembrerebbe che una Giunta regionale che ha aumentato l'addizionale IRPEF, e che da due anni e mezzo rinvia ogni decisione sulla questione, dovrebbe, in quest'occasione, porsi concretamente il problema per una questione di equità rispetto a ciò che succede nelle altre regioni.
Ricordo che in passato vi fu un'intesa Governo-Regioni; ricordo che in passato noi decidemmo di applicare questo canone; ricordo che in passato dicemmo che avremmo dovuto adeguarlo gradualmente, in maniera che vi fosse omogeneità nel trattamento rispetto all'attività di imbottigliamento.
Noi seguitiamo a rinviare ogni decisione. Questo mi sembra francamente sbagliato, tanto più se si considera - e qui pongo una questione di principio - che l'acqua è un bene comune. Noi diamo delle concessioni a coloro che imbottigliano l'acqua minerale e poiché l'acqua - come la sanità o come l'agricoltura - è un bene comune, dovremmo curarlo con particolare attenzione! Naturalmente, questi beni non si curano unicamente stabilendo l'entità del canone, ma è evidente che ci si deve porre un problema di equità nella politica del prelievo e quindi nella politica con la quale si fissano i principi per definire il canone. Mi sembra così evidente! Mi sembra così evidente che non mi spiego la ragione per la quale da un paio d'anni ci ostiniamo con questo comportamento, tanto più - Assessore Pichetto - che lei ha i problemi di bilancio che ha dichiarato di avere! E allora, qual è la coerenza tra una Giunta che afferma che il bilancio regionale ha problemi finanziari e il fatto che su talune questioni siamo particolarmente determinati, mentre su altre siamo particolarmente indulgenti e accettiamo di affrontare la questione in un secondo tempo? In alcuni casi la politica non può essere quella dei due tempi; in altri, invece, è quella dei due, dei tre, dei quattro, dei cinque tempi! Colleghi, aggiungo, affinché sia chiaro, che non abbiamo ancora risolto il problema di come viene considerato il canone, perché il canone viene pagato sulla base dell'autodichiarazione che fanno le imprese. Non metto in discussione la buonafede di nessuno, perché non ho motivo per farlo (se l'avessi, andrei da qualche altra parte e non porrei il problema in Consiglio regionale), ma poiché il principio è "stabilisco il canone e la quota che mi devi dare in base a ciò che tu autodichiari" (questo non capita da nessuna parte), sarebbe buona norma se vi poneste il problema di stabilire un criterio che ci consenta almeno di stabilire un rapporto di causa-effetto tra ciò che imbottiglio e il canone che pago.
Voi non fate né la prima né la seconda cosa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Impiego 35 secondi per dire una cosa in piena coscienza.
Siamo stanchi di essere presi in giro dall'Assessore Ravello, che è da tre anni che dice che presenterà il regolamento: noi domani depositeremo un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale.
Non esiste il principio di un'imposta regionale che si fondi sull'autodichiarazione!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Prendo gentilmente due minuti dal tempo del Partito Democratico, visto che il mio Gruppo non ha più tempo a disposizione.
Si tratta di un tema molto sentito anche dal Gruppo che rappresento.
L'abbiamo già portato in diverse finanziarie, Presidente Cota. Penso sia importante dare un segnale anche in questo senso.
Al di là di aumentare l'addizionale IRPEF regionale che, ovviamente porta un gettito maggiore, capiamo la motivazione, anche se non la condividiamo.
Un segnale anche per equiparare le tariffe dei canoni di imbottigliamento delle acque minerali a quello delle altre Regioni, se vogliamo rimanere su un tema a lei caro, Presidente Cota, quelle del Nord.
ovvio che se andiamo a paragonarci ad Emilia Romagna, Veneto, alla macroregione - come mi suggeriscono - Lombardia, Liguria e Toscana hanno dei canoni di imbottigliamento intorno ai due euro per metro cubo, mille litri. Noi, invece, siamo fermi a 0,7.
L'Assessore ha cancellato la norma della finanziaria che metteva questi importi, ha rimandato ad un fantomatico regolamento che noi aspettiamo da due anni. Francamente, spero che lei, Assessore Pichetto, possa intervenire collegialmente, con l'Assessore Ravello, per sanare questa problematica il prima possibile.
Segnalo un altro problema dell'emendamento successivo, che riguarda le tariffe dei diritti di escavazione. In una Commissione in cui si parlava di fondi per la Comunità montana, l'Assessore Vignale ha convenuto che forse alcuni valori sono un po' bassi e andrebbero rivisti.
Mi sono permesso di suggerire degli aumenti prendendo a riferimento la Regione Veneto, la Regione che ha le tariffe più giuste.
Ottimo sarebbe approvare l'emendamento oggi. Se ciò non fosse possibile, sarebbe veramente auspicabile aprire un dibattito subito, magari lunedì mattina, sulle tariffe delle acque minerali e delle cave. Piccoli introiti che danno un segnale importante - parliamo di milioni di euro per quanto riguarda la Regione Piemonte, già tartassata dall'aumento dell'addizionale IRPEF.



PRESIDENTE

Le comunico, Consigliere Bono, che ha esaurito il tempo assegnato al suo Gruppo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Va da sé che il canone possa essere ridiscusso o meno. Sulla quota di acqua prelevata, è veramente inspiegabile. Ciascuno di voi, Presidenti e Assessori, avete forniture presso le vostre abitazioni di energia elettrica e di metano. Immagino che, per quanto possiate ispirare fiducia, l'ENEL o chi vi fornisce il metano abbia posto una condizione elementare, a salvaguardia e per evitare eventuali disguidi, ossia che abbia installato un contatore che, in maniera obiettiva, rilevi la quantità di consumo avvenuta per quella utenza.
Mi sembra un elemento così lapalissiano che non riesco a comprendere la ragione per la quale non si provveda. Ripeto, non voglio, anche se sarebbe opportuno, fare una riflessione seria sull'acqua, non voglio entrare nel merito nel canone in sé, ma almeno la rilevazione della quantità di acqua prelevata sarebbe oggettivamente necessaria, non si può prescindere.
Consigliere Ronzani, la valutazione del prelievo dell'acqua è fatta in maniera così semplice che se una casa fattura X, evidentemente quell'acqua l'ha prelevata presso quella fonte, a meno che non vi siano più fonti.
Diventa anche relativamente facile poter giungere ad una conclusione più o meno certificata, ammesso che vi possano essere gli strumenti per accedere a tali dati. Comunque, uno sforzo in tal senso, Assessore Pichetto, andrebbe fatto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Su questo punto vorrei dire che è vero che non è il momento di aumentare le tasse, sono pienamente d'accordo. Tuttavia, è anche vero che si è recepito di aumentare l'IRPEF su tutte le categorie e tutti pagheranno un po'. È giusto, quindi, rivedere il canone dell'acqua, perché l'acqua è un bene comune, non costa, c'è solo il costo di imbottigliamento.
Venendo dal mondo del vino, quante tasse paghiamo su una bottiglia tra fascette e altro? Sull'acqua non si paga effettivamente nulla.
Non aumentiamo enormemente, ma parliamone, discutiamone, è giusto rivedere il canone. Conosco ditte che fanno soldi con l'acqua e mantengono aziende vitivinicole grazie all'acqua. Non voglio fare nomi, ma ne conosco tanti. Anzi, un nome vorrei farlo, e il Presidente Cota sarebbe anche contento se lo facessi.
Signori, diamo il giusto peso all'acqua, ma che paghino anche loro!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Anch'io ricordo che dell'argomento abbiamo parlato più volte in Aula e in Commissione, soprattutto nelle discussioni della finanziaria di questi ultimi anni, in questa legislatura.
Purtroppo, tutte le volte, promesse da marinaio. Ci rendiamo che una promessa non mantenuta dall'Assessore Ravello, assente in questo momento, è stata quella di andare a rivedere o fare una proposta per un adeguamento di questo tipo di tariffe.
Semplicemente, basterebbe prendere esempio da altre Regione, come è stato detto. Ci sono Regioni che hanno canoni di due-tre euro e potrebbero essere adeguati a questo tipo di livelli. Forse solo la Liguria, la Calabria, l'Emilia Romagna, la Sardegna e la Puglia hanno canoni ancora più irrisori.
La nostra regione è una di quelle in cui vengono imbottigliate più litri in assoluto, quasi miliardi di litri all'anno, quindi una cifra abbastanza consistente, però si paga un canone, come è stato ricordato solo di 0,70 euro per il metro cubo.
Con un adeguamento, da stime fatte da associazioni che si occupano della materia, di due euro e mezzo, si passerebbe da uno o due milioni a 4,2 milioni di entrate.
Non sarebbe per nulla male per la Regione fare questo tipo di ragionamento, visto i presupposti già trattati, discussi e poi votati all'interno di questa finanziaria, in cui anche la pressione fiscale è stata aumentata. Tutta l'opposizione era contro, ma, di fatto, è stato fatto.
Questo potrebbe sicuramente essere una risorsa in più in questo momento, ancora di più degli anni passati, quando questa discussione è stata fatta e poi non si è giunti a nulla di fatto.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

In questo momento, da parte mia il parere è contrario.
Parto dal fatto, così come dichiarato da alcuni interventi degli stessi proponenti, che c'è una bozza di proposta elaborata, a seguito di lavori di norme precedenti, che credo che nelle prossime settimane verrà presentata a lor Signori per le valutazioni di merito.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto.
Procediamo con le votazioni.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 217) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: "Tassa di rilascio tipo A: euro 80 - tassa annuale euro 80 Tassa di rilascio tipo B: euro 60 - tassa annuale euro 60 Tassa di rilascio tipo A: euro 40 - tassa annuale euro 40 Tassa di rilascio tipo D: euro 50 - tassa annuale euro 50 Soprattassa annuale: A80E B60E C40E".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 203) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: "Nel comma 5 dell'art. 22, laddove modifica l'art. 32 (Norma finanziaria) della l.r. 37/2006, al comma 1 la lettera c) è abrogata".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 204) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: "Nel comma 5 dell'art. 22, laddove modifica l'art. 32 (Norma finanziaria) della l.r. 37/2006, al comma 1 la lettera f) è abrogata".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 205) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: "Nel comma 5 dell'art. 22, laddove modifica l'art. 32 (Norma finanziaria) della l.r. 37/2006, al comma 1 la lettera g) è abrogata".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 206) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: "Nel comma 5 dell'art. 22, laddove modifica l'art. 32 (Norma finanziaria) della l.r. 37/2006, il comma 4 è abrogato".
L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 217), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 203), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 204), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 205), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 206), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 22, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Emendamento rubricato n. 208) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Nel comma 2 dell'art. 23, laddove modifica l'art. 16bis della l.r. 38/2006 le parole "e applicazione immediata della sanzione di cui all'articolo 21 comma 2" sono sostituite da "e applicazione della sanzione di cui all'articolo 21, comma 2, in caso di non ottemperanza".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 207) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Nel comma 3 dell'art. 23, laddove modifica il comma 1 dell'art. 21 della l.r. 38/2006, come modificato dall'art. 8 della l.r. 15/2012, le parole "da euro 2500 ad euro 12.000" sono sostituite dalle seguenti: "da 500 euro a 5000 euro".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 209) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Nel comma 5 dell'art. 23, le parole "più rappresentative" sono abrogate.
L'emendamento è dato per illustrato.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 208), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 207), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 209), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 23, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 bis Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Bresso, Pentenero, Rostagno, Boeti, Placido, Laus, Stara, Manica, Motta A.
Muliere, Gariglio.
Dopo l'articolo 23 del disegno di legge n. 299 è inserito il seguente: Art. 23. bis (Sostituzione dell'articolo 23 della LR 18/2007 come sostituito dalla LR 3/2012) L'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 "Norme per la programmazione sociosanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale", come modificato dall'articolo 2 della Legge regionale 28 marzo 2012 n. 3 "Disposizioni in materia di organizzazione del Sistema sanitario regionale" è sostituito dal seguente: "Art. 23 (Forme di coordinamento sovrazonale e di integrazione funzionale dei servizi) Al fine di promuovere il passaggio del servizio sanitario regionale da una fase caratterizzata dalla centralità aziendale e da logiche competitive ad una nuova fase orientata alla cooperazione interaziendale ed alla realizzazione di reti integrate di offerta, anche a livello interprovinciale, conseguendo, in tal modo, il massimo livello possibile di economicità, trasparenza, efficacia sanitaria ed efficienza organizzativa nell'ambito di ciascuna delle sei aree sovrazonali individuate al punto 5.3.6 dell'allegato A della Deliberazione del Consiglio regionale 3 aprile 2012, n. 167 -14087 "Approvazione del Piano socio-sanitario regionale 2012 2015 ed individuazione della nuova azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino e delle Federazioni sovrazonali", le Aziende Sanitarie ad essa afferenti definiscono, attraverso apposita convenzione tra le funzioni di cui ai commi 2 e 3, quelle che ciascuna di esse svolge per conto di tutte le altre.
Le funzioni assegnate mediante la convenzione di cui al comma 1, riguardano le seguenti aree: piani di acquisto annuali e pluriennali e approvvigionamento di beni e servizi, ad eccezione dei servizi socio-sanitari gestione del materiale, dei magazzini e della logistica sviluppo e gestione delle reti informative e digitalizzazione del sistema gestione del patrimonio immobiliare per le funzioni ottimizzabili in materia di manutenzione, appalti e alienazioni, in coerenza con gli indirizzi regionali programmazione degli investimenti e valutazione delle tecnologie sanitarie in coerenza con gli indirizzi regionali gestione del patrimonio tecnologico per le funzioni ottimizzabili in materia di manutenzione, acquisizione, riallocazione e dismissione (HTA e HTM) gestione e organizzazione dei centri di prenotazione gestione degli affari legali.
Oltre alle funzioni di cui al comma 2, la Giunta regionale individua qualora opportuno, ulteriori funzioni inerenti le aree amministrativa logistica tecnico-economale e di supporto, che sono oggetto di assegnazione mediante la convenzione di cui al comma 1.
La Giunta regionale provvede annualmente ad individuare gli obiettivi da conseguire attraverso le convenzioni di cui al comma 1 e a monitorare i risultati effettivamente conseguiti.
Al fine realizzare le forme di coordinamento e integrazione funzionale sovrazonale di cui al presente articolo, le Aziende Sanitarie afferenti ad una stessa area sovrazonale definiscono i rapporti economici, l'eventuale distacco di unità personale e il trasferimento di beni e attrezzature.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

un tema che abbiamo avuto modo di discutere anche questa mattina durante le comunicazioni dell'Assessore Cavallera. Noi chiediamo che questa legge finanziaria contenga un gesto di chiarezza. Il gesto di chiarezza riguarda le Federazioni.
Non è possibile che questa Regione abbia sette società di committenza.
Non è possibile che questo Governo regionale non si accorga come, in questo momento, forte è lo scontro e il contrasto tra le aziende sanitarie regionali e le Federazioni sanitarie.
Non è possibile che il Governo regionale non si renda conto che avere una catena di governo nella sanità conflittuale, e in grande contrapposizione, è un elemento che rende impossibile il raggiungimento di qualunque obiettivo.
Non è possibile porre degli obiettivi ai Direttori generali, in termini di riduzione degli stanziamenti sugli acquisti di beni e di servizi, quando questi obiettivi devono essere raggiunti dagli Amministratori unici delle Federazioni.
Guardate, nelle settimane scorse abbiamo presentato un dossier in cui diciamo, in termini molto chiari ed espliciti, che le Federazioni sanitarie non stanno facendo nulla e che anche i risultati sbandierati dall'ex Assessore Monferino sono risultati che in grandissima parte sono stati acquisiti dai Direttori generali.
Oggi, il tema che invochiamo è una decisione autonoma del Governo regionale. Se l'Assessore Cavallera pensa che sia il dottor Massicci o il Tavolo del dottor Massicci a risolvere i problemi delle Federazioni sanitarie, vuol dire che in questa Regione non c'è governo, perché si abdica alla propria funzione, alla propria responsabilità, e si chiede a qualcun altro di risolvere i problemi che sono tutti dell'amministrazione regionale del Piemonte.
Occorre un gesto di coraggio, un gesto di chiarezza, un gesto che restituisca certezza nella cabina di comando del sistema sanitario.
Ormai ci sono Direttori generali che dicono ai propri uffici di non avere più nessun rapporto con le Federazioni sanitarie. Questo è il quadro che oggi c'è della sanità piemontese. Come potete pensare di ottenere significativi risparmi alla voce "acquisto beni e servizi", quando avete un sistema che è in lotta al proprio interno? Come potete pensare di affondare questo tema che è vitale, anche per gli obiettivi che vi ponete, rispetto ad un contenimento della spesa sanitaria? Ci vuole un gesto di coraggio, un gesto che restituisca autonomia di governo alla Regione Piemonte.
Questa mattina l'Assessore Cavallera ha detto: "Aspetto il verbale dell'ultima riunione". Ma come si fa ad aspettare il verbale dell'ultima riunione? O i rappresentanti della Regione a quel Tavolo erano incapaci di intendere e di volere - e non ci credo, tanto per essere chiari - oppure la Giunta regionale sa benissimo quali sono i rilievi che in quel Tavolo sono stati formulati attorno al tema delle Federazioni sanitarie; così come sa benissimo che nel luglio del 2012 un verbale del Tavolo Massicci metteva questo come un tema centrale, all'interno dei rilievi che faceva il governo regionale del Piemonte.
Su questo non si può rimanere perennemente nell'incertezza. Non si pu invocare coraggio e velocità nelle decisioni, quando voi siete lumache su un tema siffatto.
Grazie.



RONZANI Wilmer

Tre anni fa, all'inizio di questa legislatura, venne annunciata una rivoluzione della sanità piemontese. sarebbe interessante rileggersi gli articoli apparsi in quei giorni su molti giornali.
Mi ricordo un convegno che, se non ricordo male, venne organizzato in Corso Stati Uniti, in cui invitaste centinaia di operatori: lì vennero trasmesse delle slide che definivano il nuovo modello di sanità della Regione Piemonte. Le parole si sprecarono - allora imperversavano il dottor Zanon e Monferino era Direttore generale - e mi ricordo che in realtà voi lanciaste proprio una sfida al centrosinistra, che aveva governato la Regione fino a pochi mesi prima; e la sfida la lanciaste su un tema di prima grandezza, perché la sanità - non fosse altro per i servizi che deve erogare, non fosse altro che per il fatto che, appunto, si occupa della salute dei cittadini - è sicuramente questione fondamentale per una Regione, che assorbe l'83% del bilancio regionale.
Dentro quel ragionamento e dentro quella sfida voi ci spiegaste che lo strumento con il quale razionalizzare la sanità piemontese e riorganizzare il sistema delle politiche sanitarie era la Federazione: ve lo ricordate? Tradotto nel linguaggio del centrodestra, sviluppare politiche di area vasta avrebbe significato fare le Federazioni. Le Federazioni, infatti vennero presentate dall'Assessore Monferino e anche da altri collaboratori dell'ARESS come uno spartiacque tra il vecchio e il nuovo, dove il nuovo erano le Federazioni. "Il centrodestra vi sfida, facendo una politica della sanità di grande rinnovamento e di grande riforma: noi abbiamo individuato lo strumento che farà più efficienza e più risparmio".
Mi ricordo che intervenni in Commissione per chiedere all'Assessore Monferino, che ora non c'è - e mi scuso se lo cito: non è opportuno farlo se gli interpellati non possono replicare -, di quantificare quali sarebbero stati i benefici finanziari che lo strumento della Federazione avrebbe comportato per il bilancio della sanità. Disse - e chiamo come testimoni i colleghi che erano presenti - che noi avremmo avuto nel breve medio periodo un risparmio di 600 milioni di euro. Noi obiettammo che naturalmente ci sembrava un risparmio eccessivo, perché francamente non era pensabile che noi avremmo avuto quei benefici, ma tant'è! Oggi cosa succede? Succede che i teorici delle Federazioni, gli autori delle Federazioni, coloro che hanno spiegato al Piemonte e alle opposizioni che avevate messo in campo uno strumento che avrebbe rivoluzionato la sanità piemontese ci dicono che stanno ripensando - ma non hanno il coraggio di essere coerenti fino in fondo - a quel progetto. E tutto lascia ritenere che quel progetto sia finito su un binario morto: ai tempi, quando un treno era vecchio e non serviva più, o si era capito che non funzionava nelle stazioni lo si metteva su un binario morto, perché ci si rendeva conto che era impossibile rottamarlo subito ma che era inutilizzabile. Sta capitando la stessa cosa per le famose Federazioni sanitarie.
Qui non c'entra il Tavolo Massicci, anche se sappiamo che, appunto, ha criticato questo strumento; qui non è in discussione l'esigenza di realizzare su alcune questioni politiche di area vasta: in discussione è lo strumento che avete individuato per realizzare queste politiche, che ha prodotto un appesantimento dei costi della sanità piemontese.
Allora, abbandonate l'idea, se è un'idea sbagliata! Dimentichiamoci la rivoluzione, ché non la farete, dimentichiamoci il fatto che le Federazioni erano considerate una sorta di spartiacque: non vi chiediamo neanche conto di questo fatto. Umilmente, però, prendete atto del fatto che quell'operazione non funziona ed è fallita. E fatelo adesso, perché più tempo perdete e più permarrà questa situazione di indeterminatezza. So che non servono, ma non le abolisco. È questo il concetto: so che non servono ma non le abolisco, perché ho paura di sconfessare una politica che è durata per tre anni e ho paura di mettere in discussione un caposaldo di quella politica. Così si rischia di bloccare il sistema perché è del tutto evidente che in questa situazione il sistema non solo non trae benefici dalle Federazioni, ma trae un elemento di disagio e di maggiore disfunzione.
Assessore Cavallera, toglietele di mezzo e torniamo a discutere di come fare seriamente politiche di area vasta. Naturalmente si può sbagliare nella vita, e voi avete sbagliato a fare le Federazioni. Evitate, però, di perseverare nell'errore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Mi dispiace che quello che è certamente un argomento di grande serietà oltre che di grande spessore per questo Consiglio regionale - la discussione della finanziaria e del bilancio -, stia diventando un tormentone per l'Assessore Cavallera: un tormentone come erano tormentoni per la mia generazione, quelli estivi. Non so se ne ricorda qualcuno Assessore Cavallera: Vamos a la playa, per esempio, che si cantava per settimane intere in tutti i posti possibili e immaginabili...
Noi abbiamo letto l'altro giorno su La Stampa l'intervista all'ex Assessore Monferino e non credo fosse un'intervista calata dal cielo.
Se Monferino - che peraltro aveva detto che avrebbe mantenuto un rapporto di collaborazione con l'Amministrazione regionale e che sarebbe stato ancora prodigo di consigli, diciamo così, per il Presidente della Regione - in partenza per Detroit - qualcuno di noi ogni tanto parte per Villarbasse, per Rivalta, per Orbassano; invece l'ex Assessore partiva per Detroit - dice che stanno distruggendo la sua riforma, allora ci sarà qualcosa di vero, in quello che dice l'ex Assessore Monferino, che è un uomo comunque - per usare un termine in voga in questi giorni - "informato dei fatti" e che quindi è probabile che sappia di che cosa si parla.
Questo "consulente" - chiamiamolo così, anche se non mi sembra che in questo momento stia facendo un gran lavoro per la Giunta - dice che le Federazioni sono finite. Allora, Assessore Cavallera: accontentiamolo, no? Accontentiamolo: se davvero sono finite, lasciamole finire ufficialmente scriviamolo, annunciamolo, progettiamolo.
Il problema qual è, infatti? Che la sanità, il sistema sanitario hanno bisogno di stabilità. È vero che secondo me, in questo momento e in queste condizioni, non sarà possibile spostare un impiegato da una ASL a una Federazione nemmeno con il fucile puntato alla tempia; ma non vorrei che continuasse un percorso che non possiamo dire sia stato velocissimo, in quest'anno, per poi trovarci di nuovo a dover tornare in dietro. E il sistema sanitario non può andare avanti e indietro: è un sistema complesso difficile da gestire, che richiede competenze e risorse economiche; se va un po' avanti e un po' indietro, con personale che un po' va e un po' torna, non può funzionare.
Questa è l'occasione per accontentare l'ex Assessore Monferino e chiudere questa manfrina delle Federazioni: abbiate il coraggio di fare questa scelta!



PRESIDENTE

Vi ricordo, per l'economia del prosieguo dei lavori, che fra circa 50 minuti finisce il tempo dedicato alla legge finanziaria. Poi è vero che ci sarà un po' di tempo per le votazioni, però invito sommessamente e con il massimo rispetto per l'Aula e per ciascuno di voi a tenerne conto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

La ragione per cui come Gruppo interveniamo in modo numeroso su questa problematica relativa alle Federazioni è perché la riteniamo una questione importante. Pertanto, questo gruppo di emendamenti che abbiamo presentato è tra gli emendamenti centrali che abbiamo individuato come emendamenti da presentare alla Finanziaria, insieme a quelli sul trasporto pubblico locale.
Le Federazioni in particolare sono un po' il punto chiave della nostra attività emendativa, perché abbiamo visto come questa proposta, già quando era solo una proposta e in tutta la fase di consultazione del Piano Socio Sanitario in giro per il Piemonte, trovarono in tutte le realtà piemontese e in tutte le province una diffusa perplessità, se non un vero e proprio dissenso tra i consultati in tutte le realtà, fossero essi amministratori o fossero essi rappresentanti del mondo della sanità e del socio assistenziale.
Si volle insistere su questo e su alcuni punti riuscimmo a modificare quel testo. Penso alla separazione tra ospedale e territorio, alla troppo netta separazione tra sanità e socio-assistenziale che veniva prospettato ma questa delle federazioni divenne una battaglia ideologica, fatta dal suo predecessore, Assessore Cavallera.
E come tutte le battaglie ideologiche quasi sempre sono sbagliate tant'è che, alla prova dei fatti, queste federazioni si sono dimostrate un'inutile aggiunta di posti apicali che si potevano risparmiare, si sono dimostrate assolutamente inefficaci dal punto di vista della razionalizzazione delle politiche di area vasta che intendevano fare perché hanno fatto meno di quanto hanno fatto o facevano prima ASO o ASL, e che sarebbe stato molto meglio aderire alla nostra proposta di inserire questa razionalizzazione delle politiche di area vasta, mettendole in capo alle ASO all'interno dei quadranti. Penso alla realtà del nord-est del Piemonte; Novara, Biella, Verbania, Vercelli poteva essere l'ASO di Novara così come l'ASO di Alessandria della realtà Alessandria-Asti, così come quella di Cuneo per l'altro quadrante e con un'individuazione adeguata per quanto riguardava la realtà torinese.
L'inefficienza degli atti poi è esattamente inversamente proporzionale al numero di contenziosi che queste strutture hanno determinato, di tensioni con la struttura delle ASL e delle ASO, così come esistono all'interno del Piemonte.
Assessore Cavallera, lei è un uomo pratico, solitamente la conosco così da molto tempo, e pragmatico; difficilmente si blocca su cose che hanno semplicemente un valore ideologico quando se ne valuta compiutamente la loro inefficienza. Non mi dica che vuole inaugurare questa volta la stagione della sua conversione a proposte ideologiche inefficienti! Non mi dica che sta facendo questo, perché stanno cambiando e si stanno rivoluzionando tante cose all'interno della realtà contemporanea, alcune in bene, fino a rendere questi tra i momenti peggiori degli ultimi 200 anni.
Però devo dire che tra queste cose, le peggiori degli ultimi 200 anni, ci sarebbe anche questa sua conversione, qualora lei la facesse, mantenendo pervicacemente una volontà di mantenere una realtà inefficiente e costosa che è l'esatto contrario delle ragioni per cui è stata istituita e per cui è stata dichiarata.
Confidando nel suo pragmatismo, sono certa che lei accoglierà questi emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Dopo la misurazione della temperatura, per vedere se si può spegnere l'aria condizionata, volevo riprendere l'emendamento dei colleghi.
Volevo riprendere il concetto illustrato dai colleghi attraverso l'emendamento.
Il collega Ronzani ha ricordato come all'inizio di questa legislatura l'Assessore Monferino, appena dopo essere stato nominato Assessore, fece un grande incontro con tutti gli amministratori, dirigenti sanitari e commissari all'epoca in carica presso le strutture sanitarie, per spiegare che sarebbe stato approvato un piano sanitario rivoluzionario, che avrebbe portato a grandi risparmi e a grandi innovazioni e a grandi cambiamenti all'interno della sanità piemontese.
A due anni e mezzo di approvazione dal Piano Socio Sanitario, credo sia utile constatare il fallimento di quello che è stato il grande piano proposto dal Presidente Cota. Il piano oggi evidenzia tutti i suoi limiti e, in modo particolare, sul tema delle sanità ci vuole un'operazione di grande onestà intellettuale ed ammettere che le federazioni sono state un grande fallimento. È un grande fallimento dimostrato dai numeri in termini economici, perché non hanno comportato i risparmi fino ad oggi evidenziati.
necessario arrivare a questo passaggio delicato e complicato e mi rendo conto che fa sempre male ammettere gli errori politici ed è sempre difficile ammettere che quanto è stato fatto in questi anni è stato un grande errore, ma oggi il contrasto che esiste tra Aziende Sanitarie e Federazioni è un contrasto assolutamente evidente e palpabile.
Credo che le valutazioni negative, le osservazioni e le critiche vi siano arrivate in modo significativo da tutto il mondo della sanità piemontese, senza dimenticare le osservazioni che sono arrivate da Roma.
Credo che non sarebbe un bel messaggio eliminare le Federazioni quando ci sarà il provvedimento definitivo da parte del Ministero. Credo che sarebbe molto più onesto intellettualmente ammettere il fallimento e avere il coraggio di inserire questo tipo di variazione all'interno della finanziaria, che, seppure non così adeguata, trova una collocazione importante in un momento importante e questo sicuramente non potrebbe che giovare a tutto il sistema sanitario piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Volevo semplicemente dire ai miei colleghi di Gruppo di stare tranquilli. Abbiate un po' di pazienza! Volete tutto e subito! Volete togliere le Federazioni, volete togliere il fondo immobiliare! Calma! Perché l'Assessore Cavallera - ve lo assicuro - è un Assessore che sa ascoltare, è un buon amministratore. Non è che poteva arrivare e dire: "Monferino, hai sbagliato tutto!". Ci deve arrivare con il tempo dovuto.
State tranquilli! Passata la finanziaria, passeranno un paio di mesi e l'Assessore dirà: "Prendiamo atto che le Federazioni non hanno funzionato.
C'è un altro strumento".
Sono certo che l'Assessore Cavallera saprà calcolare i tempi dovuti.
Non sono i nostri tempi, ma diciamo che ci arriverà.
Quindi, volevo dire ai miei colleghi di Gruppo di stare un po' tranquilli. Assessore, sono un po' agitati, quindi anche lei deve avere un po' di pazienza. Li deve scusare, perché sono dei ragazzacci. Sono dei ragazzacci e hanno una certa intemperanza, ma stia tranquillo che poi sapremo riconoscere la sua intelligenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Dopo questo "governissimo" a larghe intese alessandrino, c'è veramente poco da aggiungere, quindi mi tocca fare la parte di chi ha ascoltato un po' più nel merito.
Assessore Cavallera, queste Federazioni non hanno né padre né madre: non si capisce più, a questo punto non riesco più a capire. Sono figli di "n" e "n": non si riesce a capire chi se ne assume la paternità, quindi non riesco a capire perché questa difesa.
Abbiamo ascoltato autorevoli colleghi di maggioranza dire cose anche più pesanti delle nostre, considerando che quando uno fa parte di una maggioranza ha degli impegni e degli obblighi verso una Giunta. Non riusciamo a capire e concordo con il collega Muliere, persona equilibrata e di buonsenso.
Assessore, dia un segnale: se c'è bisogno di qualche mese, individuiamo un tempo tecnico, ma senza esagerare, perché sa che penso che questa cosa non andrà ancora avanti per molto tempo. Proviamo a trovare la soluzione.
Per chiuderle, dobbiamo anche prendere in considerazione che ci sono persone e direttori che costano. Occorrerà capire che cosa stanno facendo quanto costano e cosa hanno prodotto.
Poiché vorremmo occupare il tempo in altro, Assessore Cavallera, si potrebbe dire - citando, essendo mancato da poche ore, il buon Catalano che le Federazioni è meglio chiuderle che tenerle aperte; oppure, come mi ricorda il collega Ronzani, una frase che dissi tempo addietro: l'acqua non c'è e la papera non galleggia.
Di conseguenza, i soldi non ci sono e le Federazioni non producono anzi, non solo non fanno risparmiare, ma costano.
A questo punto, non volendo abusare del tempo a disposizione, dato che abbiamo già qualcuno a cui, poco democraticamente, è già stato messo il bavaglio - lex dura, sed lex, caro collega Bono, su questo penso tutto e di più, ma non posso dirlo - termino. Vedo che è riapparso, e lo ringrazio, il collega Pichetto, quindi vi coinvolgo entrambi, considerando la stima che ho per voi, ripetuta più volte negli anni. Poiché solo gli imbecilli non cambiano idea, e vi ritengo persone tutt'altro che imbecilli, date un segnale di inversione di rotta su una cosa che poteva anche funzionare.
stato un esperimento, ma non tutti gli esperimenti possono funzionare. Questo ha dato la dimostrazione chiara ed evidente che non ha funzionato, che è costato e che non sta producendo niente. Ci dispiace per il Presidente Cota, ma la colpa, a questo punto, la si può dare a Monferino, che non è neanche più Assessore? Poiché è sempre complicato cercare un colpevole, la colpa la diamo a lui.
Date un segnale non solo all'opposizione, che non tanto e non solo ne terrà conto nel prosieguo di questa lunga serata, ma alle casse e al sangue della Regione e a quanti operano nella sanità seriamente, che non guardano a destra e a sinistra, ma non riescono a capire. L'elenco è lunghissimo.
Cito sempre qualche collega della maggioranza, perché quando ci sono gli stessi direttori generali, che non riescono a capire l'utilità, anzi bisticciano tra di loro e si fanno i dispetti, mentre noi siamo qua a discutere, bene o male, di problemi seri, non si riesce oggettivamente a capire a chi servono, a cosa servono e perché tenerle in piedi.
Date un segnale. Potrei dire, Assessore, che il Signore gliene renderà merito, e che qualcuno, non so se il Signore, ma sicuramente qualcuno qui dentro, ne terrà conto.
Grazie, Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Il collega Ronzani, che ho notato essere il più citato dai colleghi almeno per questa sera (ovviamente non passa inosservata la sua aulica dialettica) parla di indeterminatezza.
A me viene subito in mente un principio, il principio fisico dell'indeterminazione, il principio di Heisenberg.
Assessore Cavallera, cosa dice questo principio? Dice una cosa semplicissima: se un osservatore guarda un atomo, lo stesso - cioè quell'atomo - cambia direzione. Ecco, non vorrei che lei si instradasse in quel percorso, perché alla fine si rischia di non raggiungere l'obiettivo.
Personalmente credo che l'Assessore Monferino si sia incagliato, nella sua enorme contraddizione, secondo il principio di Heisenberg. Mi spiego meglio: quando ci incontrò disse: "Avendo gestito un'azienda che faceva 90 miliardi di fatturato, cosa volete che sia gestire un'azienda da 9 miliardi, per uno che ha lavorato per cose ben più grandi?". Poi disse: "Qui dobbiamo accorpare tutto; dobbiamo ridimensionare queste sovrastrutture".
Tuttavia, nonostante alcuni principi da lui enunciati fossero anche condivisibili - io stesso fui d'accordo, in linea di massima, su alcuni principi - mentre da una parte cercava di accorpare, dall'altra cercava di dividere.
Questo è avvenuto con la creazione delle Federazioni, cioè ha voluto farci credere che voleva accorpare. Voleva stringere all'interno di una struttura il magazzino, mentre invece era solo un'illusoria volontà perch in verità, non è avvenuto nulla di tutto ciò.
Ora, senza ripetere quanto detto dai colleghi sulle Federazioni avendolo ripetuto tante volte in Commissione e in altri luoghi, il discorso è che la sanità deve essere necessariamente rivisitata, Assessore. La sanità deve essere smembrata perché, così com'è concepita, pur mantenendo quel rapporto con i professionisti, cioè con i sanitari - quindi con i medici e con i paramedici - l'agire medico si regge sulla loro professionalità.
Per quanto riguarda l'atto amministrativo vero e proprio avremo modo di costruire sensati argomenti al riguardo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, parlando di sanità, bisogna dire che va riorganizzata. Ma non ritengo corretto criticare un ex Assessore come Paolo Monferino, che ha cercato di fare gli interessi della Regione e di far risparmiare. Lui ha ragionato come manager e non come politico, e talvolta nella veste di manager non si riesce bene a...



(Commenti in aula)



NEGRO Giovanni

Posso dire quello che penso?



PRESIDENTE

Lasciate parlare tranquillamente il Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Io non critico l'ex Assessore Monferino, perché credo che in cuor suo abbia avuto la volontà di far risparmiare la Regione Piemonte nella riorganizzazione sanitaria.
Abbiamo parlato tutti delle Federazioni: condivido anch'io le considerazioni secondo cui le Federazioni vanno riviste. Noi pensavamo alla Federazione intesa un po' diversamente (assegnando ad una delle tre o quattro ASL per zona il compito di gestire, con lo stesso stipendio).
Adesso ve l'ho descritta male, ma chi ha orecchie da intendere, intenda.



(Commenti in aula)



NEGRO Giovanni

Si risparmiavano questi megastipendi.
Poi ci sono i famosi magazzini: lasciatemi dire che 106 magazzini di acquisto sono una follia! Se non sbaglio, l'Assessore prima ha detto che rimarranno nelle quattro aree, quindi, se ho ben inteso, rimarranno quattro magazzini. Io ne avevo recepiti sei, quindi va bene, sono d'accordo.
In termini di riorganizzazione della sanità, invece, diamo tempo all'Assessore Cavallera, che stimiamo: sono convinto che, pian pianino cercherà di accontentare la stragrande maggioranza dei piemontesi. Diamogli il tempo, non mettiamogli fretta, perché le cose affrettate non danno mai l'esito che devono dare.
Cari colleghi, abbiate fede, vedrete che l'Assessore Cavallera risolverà almeno una parte dei problemi sulla sanità.
Cerchiamo, però, di non bombardare o criticare sempre: dà fastidio abbiate pazienza! Si è fatto tutto a fin di bene; anche noi cerchiamo ciascuno per la propria parte, di comportarci in modo corretto. Mettiamo tutti la mano sulla coscienza: ammetto che a volte rimaniamo fregati a fare le cose con trasparenza, però facciamolo con quello spirito! Grazie.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Non si può applaudire, per favore! La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Userò il tempo che ancora è rimasto per la dichiarazione di voto a favore sull'emendamento presentato dal Partito Democratico e per dare per illustrato un analogo emendamento a mia firma che interverrà negli articoli successivi.
Credo che noi dobbiamo proprio dare tempo all'Assessore Cavallera e quindi non dobbiamo creargli una condizione traumatica.
Per non creargli una condizione traumatica dobbiamo metterlo nelle condizioni di andare al confronto con il tavolo del piano di rientro costituito dai Ministeri dell'Economia e dal Ministero della Salute con una posizione rilassata e aperta rispetto alla volontà della Regione Piemonte di mettere mano alla propria riforma sanitaria.
Dato che l'Assessore sa, come tutti noi, che il punto di massima criticità contestatogli dai due Ministeri è esattamente quello delle Federazioni; sa che esiste una condizione giuridica non conforme, perché si è costituito un ente di diritto privato a cui conferiscono le risorse professionali del sistema pubblico; sa di non poter dimostrare che i 14 milioni di risparmio vantati dalle Federazioni sono invece stati realizzati dalle Aziende, o nel loro ruolo di capofila o nel loro ruolo di stazione di committenza, e quindi non potrebbe difendere l'esistenza delle Federazioni e risulterebbe inevitabilmente traumatizzato dall'incontro con i due Ministeri sul piano di rientro; noi con questi emendamenti di abrogazione delle Federazioni lo aiutiamo ad andare in modo rilassato.
Poi, comprendiamo che non può dire ai sei amministratori unici delle sei Federazioni che, di punto in bianco, dopo averli assunti, aver fatto intravedere prospettive miracolose, deve fare a meno delle loro competenze.
Ci rendiamo conto che un'ammissione di questo tipo sarebbe un duro colpo all'orgoglio politico.
Allora, saremmo disponibili a vedere una norma transitoria nella quale si dice che, in attesa della validazione del piano di rientro dei due Ministeri, la Regione Piemonte sospende l'applicazione delle Federazioni sanitarie impegnandosi ad una revisione di carattere normativo, così come avete fatto per le ATC.
Credo che questo consenta all'Assessore di andare rilassato all'incontro con i Ministeri e di avere lo spazio per mettere mano, senza rimetterci troppo la faccia, ad un'operazione che, ormai, comunemente, è giudicata inadeguata rispetto alle aspettative della sanità.
Mi avanzano ancora nove minuti per i punti successivi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Vista l'importanza di questo argomento, interveniamo anche noi.
Chiaramente, le considerazioni svolte dai colleghi in termini di motivazioni ci inducono a condividere e a sostenere i loro emendamenti.
Credo che questo sia un nodo importante: la collega prima diceva che affrontandolo anche con una norma transitoria si può andare all'incontro nazionale rilassati.
Aggiungerei che introducendo un elemento che possa far comprendere che le Federazioni possano evolversi sotto altra forma, in realtà si procede in modo che, quello che non è stato finora un commissariamento formale, non sia ancora neanche un commissariamento sostanziale. E quindi si prende l'iniziativa.
In questo dibattito, purtroppo, abbiamo sentito solo le voci dell'opposizione, ma sappiamo che esistono anche voci all'interno della maggioranza che condividono quelle che sono le considerazioni che noi portiamo, pur non esprimendosi in questo dibattito ormai avanzato nelle ore notturne e con la stanchezza di tutti i Gruppi consiliari. Queste considerazioni non sono solo condivise da questa parte del Consiglio regionale.
Da questo punto di vista, l'Assessore potrebbe tradurre ciò che in parte ci ha già ha detto questa mattina, non facendo affermazioni che potevano essere compromettenti rispetto alle indicazioni successive, ma facendo intendere che comunque la direzione è quella del superamento di questi organismi.
Credo che non si tratti, adesso, di difendere le proprie posizioni per orgoglio o per non voler riconoscere che in realtà questa scelta non si è rivelata all'altezza degli obiettivi. Questa potrebbe essere l'occasione per proporre un emendamento, se non possono essere accettati quelli proposto dall'opposizione, che preveda questo passaggio intermedio in vista di una definizione che porti agli obiettivi per cui sono nate le Federazioni ma senza gli organismi aggiuntivi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus, sebbene sia già intervenuto.
Prego.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente, lei è sempre gentile.
Anche le Federazioni, così come le ATC, così come le acque minerali così come tutto il resto, mettono in evidenza...
Che cosa brutta la frustrazione psicologica! La frustrazione psicologica è una cosa terribile: uno parla e nessuno ti ascolta.
Puoi dire le verità, puoi fare toccare con mano che il tuo interlocutore ha sbagliato: il tuo interlocutore prende coscienza e conoscenza del fatto che ha sbagliato ma continua ad andare avanti e c'è in noi - perlomeno nel sottoscritto - questa frustrazione psicologica galoppante che è devastante.
proprio una cosa brutta e antipatica, però mi hanno spiegato a scuola che le frustrazioni psicologiche comunque non possono essere eliminate semmai vanno gestite e ci accompagneranno per tutta la vita. Oggi, quindi mi avete fatto anche un danno, perché mi avete fatto nascere e conoscere contemporaneamente, che non è semplice - questa grande frustrazione psicologica.
Detto questo, sulle Federazioni come voi ben sapete - certo lo sa l'Assessore Cavallera, perché la Giunta è un organo collegiale e non monocratico - quando è stato presentato, come avevo già detto altre volte l'interpello al Ministero, lo stesso ha dato il via libera. Ma lo ha fatto perché era il Ministero sbagliato. Era il Ministero della Salute, invece l'interpello andava proposto al Ministero dell'Economie e delle Finanze.
Al Ministro dell'Economia e delle Finanze l'interpello andava posto in questi termini: "Gentilissimo Ministro, dato che noi, in Regione Piemonte abbiamo già una società appaltante che si chiama SCR, ne possiamo aprire un'altra o altre, che sono le Federazioni?" e la risposta sarebbe stata un "no" secco. Non è che ci vuole Laus per spiegarvi queste cose, mi sembra un concetto chiaro ed elementare.
Ma voglio fare un altro gioco: diciamo che le Federazioni possono effettivamente continuare ad operare. La domanda che vi pongo è la seguente: in questo periodo, in questo lasso di tempo, hanno funzionato? Hanno gestito tutti gli appalti? Una volta avevo posto all'Assessore Monferino questa domanda: "Ci sono delle ASL che fanno appalti, mentre le Federazioni dovrebbero...?" e lo stesso mi aveva risposto: "Assolutamente no". Il giorno dopo, per una mera combinazione - sottolineo "mera combinazione" - su la Repubblica leggo: "Revocato un appalto di 75 milioni di euro che una ASL stava portando avanti" e tanti altri appalti stavano comunque continuando per la loro strada.
Dunque, oltre a quello che hanno detto i colleghi sul fatto che le Federazioni sono illegittime (utilizziamo questo termine, sebbene sia magari improprio), anche se fossero state legittime non hanno assolto alla funzione per la quale le avete istituite.
Termino questo intervento, anche se potrei dire tante altre cose sulle Federazioni, però devo gestire questa mia straordinaria frustrazione psicologica: parlo e non vengo ascoltato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Dico subito che il parere sull'emendamento è contrario, per le ragioni che ho illustrato questa mattina e che non sto qui a ripetere.
Personalmente, invidio sempre coloro che hanno la certezza delle soluzioni immediate. Essendo di fronte a questioni che hanno una grande complessità, credo che meritino tutte le valutazioni e gli approfondimenti perché le tematiche dell'approvvigionamento centralizzato, anche alla luce di quelle che sono le disposizioni che nell'ultimo anno sono uscite in ordine alle centrali di committenza, all'approvvigionamento centralizzato alle tematiche dei bandi, eccetera, concorrono a far vedere queste problematiche sotto un'ottica nuova, forse più efficace e più trasparente.
Ho ben coscienza che, oltre a quelli che sono i temi centrali posti dal servizio sanitario, per curare nel modo migliore ed efficace i cittadini e per organizzare i servizi sanitari sul territorio, vi sono anche le tematiche dell'approvvigionamento di beni e di servizi, che rappresentano comunque un'attività accessoria molto importante.
Naturalmente, non è che stiamo aspettando il verbale del tavolo di confronto perché i nostri non sono stati in grado di ascoltare bene quanto veniva detto, ma perché, a fronte della situazione rilevata degli 865 milioni di diversità tra le somme da corrispondere alle ASL e quelle effettivamente corrisposte, si presuppone un atto di Governo, una deliberazione collegiale del Consiglio dei Ministri, e una diffida alla Regione Piemonte. Questo atto sarà articolato sotto tutti i profili, non solo quelli di merito, ma anche dal punto di vista legale.
Signori, aspettiamo questo documento; nel frattempo, per rispondere alle considerazioni che sono state fatte, ci tengo a ribadire che non siamo stati con le mani in mano. Nel merito di tutte le questioni urgenti, legate alla possibilità di avere l'erogazione degli acconti previsti dal decreto legge n. 35, ci siamo messi in movimento, con riserva, nella dialettica fra noi e i Ministeri, di trovare la soluzione finale, quella concordata.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Richiamo l'attenzione della Giunta e dell'Aula: sono le ore 22.50 e i nostri lavori dovevano terminare intorno alle ore 23. Poi, come sappiamo c'è stata l'interruzione di mezz'ora per la mancanza del numero legale all'inizio del pomeriggio. Abbiamo poi fatto quel recupero, ma abbiamo ulteriormente posticipato l'inizio della seduta serale dalle 20 alle 20.30 più 24 minuti di pausa richiesta dal Gruppo del Popolo delle Libertà.
Vorrei fare un richiamo: ovviamente, non è possibile rispettare i tempi alla lettera, anche perché ci sono i tempi delle votazioni che devono essere proporzionalmente ripartiti tra maggioranza e opposizione in deduzione del tempo assegnato, però bisognerebbe cercare di accelerare un po' e di concentrare la discussione sulle tematiche più rilevanti (una su tutte mi sembra quella del fondo immobiliare) e cercare di arrivare alla fase conclusiva del provvedimento. Vi ringrazio.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Bresso, Pentenero, Rostagno, Boeti, Placido, Laus, Stara, Manica, Motta A.
Muliere, Gariglio.
L'articolo 24 (Modifiche alla l.r. 19/2007) del disegno di legge n. 299 è soppresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Assessore Pichetto, che cosa c'entra con la legge finanziaria la modifica dello Statuto di SCR? Forse non lo sa neanche lei.
Cosa c'entra, rispetto ad un futuro di SCR, l'introduzione della forma duale? Cosa c'entra la facoltà, inserita nello Statuto, di avere uno o più direttori generali? Cosa c'entra tutto ciò con l'esigenza di razionalizzare, contenere i costi, evitare la duplicazione dei ruoli? V'invitiamo veramente a ritirare quest'articolo ed inserirlo nel Collegato, in modo da poterlo discutere tranquillamente, senza pregiudizi ma neanche senza quella prevaricazione che l'introduzione di una norma siffatta, all'interno della legge finanziaria, determina.
Non c'è alcun'urgenza, oggi, di procedere in legge finanziaria alla modifica dello Statuto di SCR, introducendo una potenziale duplicazione di ruoli.
Oggi c'è un direttore generale: pensare di inserire nello Statuto che il Consiglio di Amministrazione può nominare uno o più direttori generali di questi tempi, è un nonsenso! Vi invito a riflettere su questo. Toglietelo e introducetelo all'interno del Collegato, in modo da fare una discussione serena, cercando anche di capire le ragioni della Giunta.
Così è un blitz!



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Emendamento rubricato n. 210) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 8 dell'art. 24, dopo le parole "La Giunta Regionale" si aggiungono le seguenti "previo parere vincolante e obbligatorio della Commissione Bilancio".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 211) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 8 dell'art. 24, dopo le parole "La Giunta Regionale" si aggiungono le seguenti "previo parere vincolante e obbligatorio della Commissione Bilancio".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Bresso, Pentenero, Rostagno, Boeti, Placido, Laus, Stara, Manica, Motta A.
Muliere, Gariglio: All'articolo 24 (Modifiche alla l.r. 19/2007) del disegno di legge n. 299 è soppresso il comma 9.
L'emendamento è dato per illustrato.
La parola all'Assessore Pichetto, per il parere della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Sono contrario.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Per quale ragione?



PRESIDENTE

Può dare una breve motivazione, Assessore Pichetto?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

L'ho spiegato in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto.



RESCHIGNA Aldo

Sì, per dichiarazione di voto, Presidente.
No, Assessore, non l'ha spiegato in Commissione! Noi votiamo a favore, ma sia chiaro: voi pensate, quando vi fa comodo che bisogna ridurre i posti e, quando non vi fa comodo, che bisogna aumentare i posti! Assessore Pichetto, spieghi al Consiglio regionale perché bisogna avere più direttori generali in SCR! Ci convinca! Non faccia lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia! Ci convinca! Spieghi al Consiglio regionale perché in questo momento volete più direttori generali in SCR.
Lo spieghi, per rispetto al Consiglio! Non ha alcun senso avere più direttori generali in SCR, se non per accontentare qualche amico! Lo dico! È inutile, veramente inutile!



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 210), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 211), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 24, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Emendamento rubricato n. 56) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna Bresso, Pentenero, Rostagno, Boeti, Placido, Laus, Stara, Manica, Motta A.
Muliere, Gariglio: Il comma 2 dell'articolo 25 (Modifiche alla legge regionale 28/2007) del disegno di legge n. 299 è soppresso.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Sia ben chiaro: non siamo contrari alla digitalizzazione, ma immaginare che le domande per l'accesso al diritto allo studio debbano avvenire solamente con l'inoltro telematico da parte delle famiglie richiedenti significa sostanzialmente che alcune famiglie piemontesi dovranno rivolgersi ad un CAF, o presso qualcun altro, e spendere dei soldi per inoltrare la domanda per partecipare ai contributi sul diritto allo studio.
Significa questo! Significa far incrementare ulteriormente i costi in capo alle famiglie piemontesi! vero che molte famiglie hanno il computer, ma v'invito a guardare le difficoltà che hanno avuto molte famiglie per ottenere i CUD dall'INPS, in queste settimane! Non si può pensare che di colpo il mondo cambi!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Emendamento rubricato n. 212) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Nel comma 2 dell'art. 25, dopo le parole "La Giunta Regionale" si aggiungono le seguenti "previo parere vincolante e obbligatorio della Commissione Bilancio".
L'emendamento è dato per illustrato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Come ha detto poco fa il collega Reschigna, nessuno è contrario alla digitalizzazione.
Riguardo alle domande in materia di diritto allo studio, però, voglio ricordare che qualche anno fa quest'Aula scelse di far svolgere l'attività ai Comuni, non perché si volesse complicare la vita e spendere soldi in più, ma perché ci sono già delle domande che vengono fatte presso i Comuni rispetto alla legge 62 (una legge dello Stato sul diritto allo studio).
Questo significava unificare un sistema, permettendo alle famiglie di trovare un servizio unico per il diritto allo studio, che andava dalla mensa allo scuolabus, alle borse di studio, ai libri.
Pertanto, significava dare ai cittadini un servizio omogeneo.
In virtù della dematerializzazione e del fatto che forse a qualcuno conviene presentare le domande in questo modo, si verificherà davvero quanto sosteneva il collega Reschigna: ridurremo sicuramente la platea delle persone che presenteranno le domande. Ma per ridurre la platea delle persone che presenteranno le domande basta abbassare il tetto delle fasce di reddito e non mettere fasce di reddito fino a 40 mila euro come indicatore ISEE! Noi siamo presenti sui territori e conosciamo la realtà delle famiglie: un indicatore ISEE di 40 mila euro riguarda le famiglie che hanno un reddito medio-alto, pertanto è vergognoso far presentare le domande alle famiglie che appartengono a queste fasce di reddito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è contrario, ma voglio ricordare che da quest'anno anche le iscrizioni vengono fatte in questo modo, tramite le scuole. Peraltro, è previsto un accordo dove saranno le scuole a collaborare per la compilazione delle domande in via telematica.
Ecco perché il parere è contrario.



(Proteste del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Scusate, per favore! Consigliere Reschigna, mi scusi: fino ad ora siamo andati avanti abbastanza bene.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene tutto, Presidente, però non si prenda in giro il Consiglio!



PRESIDENTE

Ritengo che l'Assessore Pichetto abbia dato una risposta puntuale.
Conosco l'Assessore Pichetto da tanti anni e penso che abbia dato una risposta di merito e puntuale. Se vuole replicare, ci sono i tempi.
Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Chiedo scusa al Vicepresidente Pichetto, al quale sicuramente tutti noi riconosciamo competenza e quant'altro.
Mi permetta, Vicepresidente: le scuole non possono collaborare in questo tipo di attività. Gli sportelli che sono in grado di svolgere questo tipo di attività sono gli sportelli comunali, non le scuole.
Già nel momento in cui si è cercato di fare un'operazione di sensibilizzazione, per spiegare che la Regione metteva a disposizione le borse di studio, è nato un pandemonio, perché le scuole non hanno nemmeno più le risorse per poter garantire i servizi di base, figuriamoci se le andiamo a caricare con lo sportello per la domanda per il diritto allo studio! Mi spiace, ma non funziona così!



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 212), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 25, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 213) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Il comma 1 dell'art. 26 è abrogato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 213), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Emendamento rubricato n. 89) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Dopo il comma 1 dell'art. 27 è inserito il seguente: "1 bis - al comma 2 art. 58 della L.R. n. 22 del 6 agosto 2009, si sostituisce la modifica del comma 5 dell'articolo 19 della l.r. 16/1992 con: " I componenti del Consiglio di Amministrazione possono essere nominati per un numero massimo di due mandati, consecutivi o non, e non possono essere allo stesso tempo amministratori o membri di altri consigli di amministrazione di enti pubblici o privati" .
L'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 27, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Emendamento rubricato n. 215) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 3 dell'art. 28, le parole "maggiormente rappresentative a livello nazionale" sono abrogate.
Emendamento rubricato n. 214) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Nel comma 3 dell'art. 28, dopo le parole "La Giunta Regionale" si aggiungono le seguenti "previo parere vincolante e obbligatorio della Commissione competente".
Il Consigliere Bono dà per illustrati gli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 215), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 214), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 28, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 bis Emendamento rubricato n. 40) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Dopo il comma 2 dell'art. 28 (Enti attuatori e gestori del patrimonio di edilizia sociale) della l.r. 3/2010 è inserito il seguente comma: "2 bis. In relazione alle finalità statutarie, l'attività istituzionale delle A.T.C, inerente gli alloggi di edilizia sociale non può configurarsi di tipo commerciale, in quanto connessa all'esercizio di funzioni dirette alla salvaguardia della coesione sociale e alla riduzione del disagio abitativo di soggetti e nuclei svantaggiati assegnatari dei medesimi alloggi." Dopo il comma 5 dell'art. 28 della l.r. 3/2010 è inserito il seguente comma: "5 bis. In caso di liquidazione della A.T.C. ai sensi dello Statuto l'eventuale avanzo di patrimonio è devoluto alla Regione o, su indicazione della stessa, ad enti non commerciali svolgenti analoga attività istituzionale".
Emendamento rubricato n. 41) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: All'art. 29 (Competenze delle ATC) della l.r. 3/2010 in fine è aggiunto il seguente comma: "3 bis. Alle A.T.C, non è consentito distribuire, anche in modo indiretto utili ed avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell'Ente, in favore di amministratori, soci, partecipanti lavoratori o collaboratori. Gli eventuali utili ed avanzi di gestione dovranno essere reinvestiti in via esclusiva per lo sviluppo delle attività funzionali al perseguimento dello scopo istituzionale di solidarietà sociale, mediante incremento del patrimonio residenziale e dei relativi servizi, oltreché per la riqualificazione dell'esistente patrimonio immobiliare di edilizia sociale".
La parola all'Assessore Pichetto per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Questi due emendamenti erano stati annunciati durante la Commissione e riguardano la trasformazione del soggetto giuridico ATC in soggetto non avente attività di tipo commerciale.
Naturalmente con devoluzione finale del patrimonio a scopo non di beneficio di utile e, come tale, automaticamente escludibile dal versamento dell'IMU.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso ai nuovi articoli.
ARTICOLO 28 ter Emendamento rubricato n. 75) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 1 dell'art. 9 della legge regionale I giugno 2010, n 14 la cifra "2.000" è sostituita dalla cifra "1000".
Emendamento rubricato n. 76) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 1 dell'art. 9 della legge regionale 1 giugno 2010, n 14 la frase "entro il limite del 10 per cento" è sostituita dalla frase "entro il limite del 5 per cento".
Emendamento rubricato n. 77) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Il comma I dell'art. 15 della legge regionale 1 giugno 2010, n 14 è abrogato.
Il Consigliere Bono dà per illustrati gli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 29 Emendamento rubricato n. 141) presentato dal Consigliere Placido.
"01. L'articolo 8 della legge regionale 27 dicembre 2010, n. 25 (Legge finanziaria per l'anno 2011) è abrogato.".
La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Chiedo gentilmente ai colleghi sia di maggioranza che di opposizione un attimo di attenzione, perché questa potrebbe essere una delle situazioni in cui non esistono problemi di maggioranza, di minoranza, di appartenenza o di indicazioni della Giunta, ma penso che ci si trovi di fronte al buon senso.
Noi abbiamo una graduatoria per i dirigenti che, come tutti sapete dovrebbe durare tre anni, come per tutti i concorsi pubblici. L'abbiamo allungata di sei anni - già questa è un'anomalia o un riconoscimento (ognuno può usare il termine che vuole) - e poi è diventata infinita ed illimitata (come il Papa, o neanche più il Papa, perché abbiamo assistito ad un fatto strano: per la seconda volta, un Papa ha passato la mano).
Ho presentato quest'emendamento, già respinto dall'Aula, perché ritengo che in questi momenti difficili non si possa dare il segnale di mantenere una graduatoria infinita ed illimitata, che per una svista, anche costituzionale, non è stata impugnata.
Lo dico con grande rispetto per chi ha fatto il concorso, ma dopo nove anni è cambiato il mondo, sono cambiate molte cose: quelli che l'avevano meritato sono già stati assunti. È assurdo pensare che, mentre ci sono migliaia di giovani laureati che aspettano di poterci provare, si possa e si debba mantenere una graduatoria infinita ed illimitata.
Ecco perché su questo chiedo il voto segreto, cosa che non feci l'altra volta, con la tranquillità che ogni collega possa votare secondo coscienza per dare un segnale, che non so se si realizzerà, visto quello che riguarda il personale pubblico, ma almeno si dà un segnale che, semmai si vorrà, c'è un'opportunità, per qualsiasi persona, di concorrere e provare ad entrare nella Pubblica Amministrazione. Ecco perché ho chiesto un attimo di attenzione su un tema marginale. Anche su temi marginali si riesce a dare segnali di come dovrebbero essere e funzionare le cose.
Vi ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Francamente non capisco perché venga richiesto il voto segreto. Mi rivolgo al Vicepresidente Placido. Stiamo discutendo di un argomento rispetto al quale è bene che i Consiglieri si assumano le proprie responsabilità. Mi sembra così ovvio. Ciascuno, su un argomento come questo, dice quello che pensa e se ne assume la responsabilità.
Venendo al merito, dico soltanto alcune cose, colleghi.
Primo. Il quadro normativo che ci spinse, un anno fa, a decidere di respingere l'emendamento del collega Placido, non è affatto cambiato.
Placido non può non sapere - penso, anzi, che lo sappia - che sono in vigore le norme sulla spending review, che bloccano ogni procedura concorsuale, in attesa che vengano definiti, da parte del Governo, i cosiddetti criteri di virtuosità che debbono formare eventuali decisioni riguardanti lo sblocco dei concorsi.
Se questo è il quadro, cioè se noi non siamo in grado, perché e ce lo impedisce la legge, di avviare nuove procedure concorsuali, di cosa stiamo discutendo? Di cosa stiamo discutendo, se oggi non siamo in grado di avviare nuove procedure concorsuali? Mi sembra paradossale. Mi sembra invece più logico e più ragionevole non abolire le graduatorie degli idonei e tenerle in vita, perché nel momento in cui si aprissero spiragli, potremmo utilizzare quelle graduatorie, evitando procedure concorsuali che comportano costi e tempi.
Costi e tempi! singolare che in un momento come questo, nel quale un giorno sì e l'altro anche discutiamo di questioni relative ai costi della pubblica amministrazione, non ci poniamo il problema di tenere in piedi una graduatoria, in quel contesto legislativo e normativo che ricordavo prima.
Del resto - termino e mi scuso per la lunghezza - è significativo il fatto che sul piano nazionale i Governi in carica abbiano deciso di riattivare graduatorie scadute, prorogandole fino al 31/12/2014.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega, e compagno di partito Wilmer Ronzani per il suo intervento, di cui posso capire una parte del ragionamento. Se non ne conoscessi la dirittura morale, mi sfuggirebbe l'insistere nel voler mantenere una graduatoria che, da qualsiasi lato la si prenda, per una graduatoria infinita ed illimitata nel tempo non c'è spending review che tenga.
Lo voglio dire con maggior chiarezza: non facciamo neanche un servizio all'Ente se attingessimo, dopo dieci anni, ad una graduatoria dove ci sono persone magari vicine alla pensione. Quelli più bravi - si parla tanto di meritocrazia - quelli che hanno vinto, sono già stati presi, dopo altri e altri ancora.
Si tratta di scegliere se mantenere ancora in piedi una graduatoria infinita, illimitata e mai vista (fra vent'anni, semmai ci fosse ancora saranno sempre gli stessi), oppure, se si dà un segnale veramente di apertura, di speranza e di giustizia verso quanti pensano che, avendo studiato ed essendosi laureati, con un miraggio ci potrà essere un concorso in Regione cui potranno partecipare.
Non sarebbe una rivoluzione che cambia le sorti della nostra Regione ma anche con i piccoli segnali si dà un'opportunità importante alle persone.



PRESIDENTE

Se si vuole procedere con il voto segreto, come richiesto dal Vicepresidente Placido, anche mediante procedimento elettronico, è possibile spegnendo i pannelli luminosi, e l'esito verrebbe poi letto dal Presidente.
L'articolo 74, comma 2, recita: "Le votazioni avvengono a scrutinio segreto quando si tratta di nomine, salvo diversa disposizione dello Statuto, nonché ogni volta che si tratta di questioni riguardanti persone (e non siamo in questa fattispecie). Lo scrutinio segreto si effettua - ed è la nostra fattispecie - anche quando lo richiede un sesto dei Consiglieri assegnati".
Un sesto di 60 è 10, per cui, se si vuole aderire alla richiesta occorrono dieci mani alzate, altrimenti si procede con voto palese.
Qualcuno si associa alla richiesta del collega Placido? Nessuno, quindi procediamo con voto palese.
La parola all'Assessore Vignale per il parere della Giunta.



VIGNALE Gian Luca, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
In due occasioni il Consiglio ha prorogato la valenza delle graduatorie. Personalmente credo, senza tener posizioni manichee, che ci sia del buonsenso nelle considerazioni che tanto il collega Placido quanto il collega Ronzani hanno fatto.
Certamente avere delle graduatorie, che correttamente vengono riaperte nel momento in cui avremmo dovuto procedere al nuovo concorso (oggi in qualche modo datate rispetto allo svolgimento dei concorsi), è un aspetto.
Tuttavia, ricordo che la finanziaria che stiamo votando ha al suo interno due articoli: uno sul pensionamento pre-Fornero, tanto per capirci e uno sulla risoluzione anticipata dei contratti, che certamente garantirà la necessità di un rinnovamento generazionale della classe dirigente di questo Ente.
Non credo sia necessario procedere a spintoni da una parte o dall'altra. Credo vada fatto un processo graduale dove, con l'approvazione degli articoli 14 e 15, potremo mettere in campo le misure per arrivare a un rinnovamento, ovviamente aperto a tutte le persone che vorranno partecipare - parlo quindi di un concorso -, senza precluderci al tempo stesso la possibilità oggi in vigore, non potendo sapere, stante le leggi nazionali vigenti, se questa Regione potrà o meno bandire un concorso per la dirigenza.
Il parere che la Giunta esprime è quindi negativo, non nel merito delle considerazioni fatte, ma perché credo che un tema tanto delicato quale quello del personale vada trattato nella sua omogeneità.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 141), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 29, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 bis Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Consigliera Cerutti: Dopo l'art. 29 è inserito il seguente articolo: Art.... (Modifica alla l.r. 10/2011) "1. L'Art. 24 della l.r. 10/2011 (Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1982, n. 32) è abrogato".
In accordo con la proponente, l'emendamento è dato per illustrato.
Si tratta di un emendamento totalmente abrogativo dell'articolo 24 della legge n. 10 del 2011, sul quale do atto che il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 29 ter Emendamento rubricato n. 5) presentata dalla Consigliera Artesio: 1. Dopo l'art. 4 aggiungere il seguente articolo 4 bis: "1. Al fine di concorrere al risanamento delle finanze pubbliche, a decorrere dal mese successivo all'entrata in vigore della presente legge per un periodo di cinque anni, prorogabili con atto del Consiglio Regionale, agli assegni vitalizi erogati si applica un contributo di solidarietà pari al dieci per cento dell'ammontare lordo degli assegni stessi" In accordo con la proponente, l'emendamento è dato per illustrato.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 29 quater Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Buquicchio, Ponso: Dopo l'articolo 29 del Disegno di legge n. 299 "Legge finanziaria per l'anno 2013" è inserito il seguente: Art. 29 ter (Soppressione delle Federazioni Sovrazonali istituite dalla Legge regionale 3/2012) "1. I commi 3 e 4 dell'articolo 2 della Legge regionale n. 3/2012 sono abrogati".
Emendamento rubricato n. 9) presentata dalla Consigliera Artesio: Dopo l'articolo 29 è aggiunto il seguente articolo: Art. 29 ter (modifica alla L.R. 3/2012).
"1. Il comma 3 dell'art. 2 della L.R. 3 del 28 marzo 2012 (che sostituisce l'art. 23 della l.r. 18/2007 ) è abrogato".
In accordo con i proponenti, gli emendamenti sono dati per illustrati.
Do atto che il parere della Giunta è contrario su entrambi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 29 quinquies Emendamento rubricato n. 78) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 1 dell'art. 3 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5, alla fine della lettera b) sono aggiunte le seguenti parole: "salvaguardando i livelli occupazionali e le professionalità maturate".
Emendamento rubricato n. 79) presentato dal Consigliere Bono: Il comma 2 dell'art. 3 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5, è così riscritto: "2. Quanto previsto alle lettere a), b), c), d) ed e) del comma 1 è adeguatamente pubblicizzato on line e messo a disposizione di tutti i cittadini".
Emendamento rubricato n. 80) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Alla fine del comma 3 dell'art. 3 della legge regionale 4 maggio 2012, n.
5, è aggiunto: "iniziando dai vitalizi degli ex-consiglieri che sono dimezzati tramite un contributo di solidarietà pari al 50%, a partire dal mese successivo all'entrata in vigore di detta legge".
Emendamento rubricato n. 90) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: L'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, è così riscritto: "Art. 7 (Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare) 1. Per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare non attualmente in uso, la Giunta regionale, con propria deliberazione, redige il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, di cui all'allegato del bilancio di previsione.
2. L'inserimento degli immobili nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari ne determina la conseguente classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente la destinazione urbanistica, nel rispetto delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
3. I beni immobili possono essere conferiti a fondi comuni di investimento immobiliare promossi dalla Giunta regionale e da altri enti locali, ovvero da società interamente partecipate dai predetti enti.
4. I beni immobili possono essere apportati a fronte dell'emissione di quote del fondo medesimo, beni immobili e diritti con le procedure dell' articolo 58 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nonch quelli trasferiti ai sensi del decreto legislativo 28 maggio 2010. n. 85 (Attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell' articolo 19 della legge 5 maggio 2009, n. 42), previo esperimento di procedure di selezione della Società di gestione del risparmio tramite procedure di evidenza pubblica.
5. L'apporto ai fondi di cui al comma 3 è sospensivamente condizionato all'espletamento delle procedure di valorizzazione e di regolarizzazione.
Fino a quando la valorizzazione dei beni trasferiti al fondo non sia completata, i soggetti apportanti non possono alienare la maggioranza delle quote del fondo.
6. Al fine di razionalizzare e coordinare l'attuazione dei programmi pluriennali di investimento, nonché le relative modalità di finanziamento dell'edilizia sanitaria, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare i beni immobili non attualmente in uso degli enti del Servizio sanitario regionale ai fondi di cui al comma 3.
7. Gli enti del Servizio sanitario regionale sono autorizzati a trasferire in proprietà alla Regione i beni immobili non attualmente in uso ai fini del loro apporto ai fondi di cui al comma 3, tramite appositi verbali di consegna.
Emendamento rubricato n. 92) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1. al comma 1 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, dopo le parole "patrimonio immobiliare" sono aggiunte "non strumentale all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibile di valorizzazione ovvero di dismissione ai sensi dell'art. 58 del decreto legge 112/2008, convertito con legge 133/2008".
Emendamento rubricato n. 93) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1) al comma 1 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, dopo le parole "patrimonio immobiliare" sono aggiunte ", della Regione, nonché di società o Enti a totale partecipazione" 2) Si abrogano i commi 6 e 7 dell'art. 7 della l.r. 5/2012.
Emendamento rubricato n. 91) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 1 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, dopo le parole "patrimonio immobiliare" è aggiunto "costruito".
Emendamento rubricato n. 94) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1. al comma 1 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, dopo le parole "per procedere al" è aggiunta "censimento" Emendamento rubricato n. 95) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 1 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, dopo le parole "riordino, gestione" è aggiunta "valutazione" Emendamento rubricato n. 98) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 2 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5 dopo le parole "patrimonio disponibile" si aggiungono le seguenti "fatto salvo il rispetto delle tutele di natura storico-artistica, archeologica architettonica e paesaggistico-ambientale. Il piano è trasmesso agli Enti competenti, i quali si esprimono entro trenta giorni, decorsi i quali, in caso di mancata espressione da parte dei medesimi Enti, la predetta classificazione è resa definitiva. La deliberazione del Consiglio comunale di approvazione, ovvero di ratifica dell'atto di deliberazione se trattasi di società o Ente a totale partecipazione pubblica, del piano delle alienazioni e valorizzazioni determina le destinazioni d'uso urbanistiche degli immobili".
Emendamento rubricato n. 97) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1. al comma 2 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, dopo le parole "l'inserimento degli immobili" sono aggiunte "non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione ai sensi dell'art. 58 del decreto legge 112/2008, convertito con legge 133/2008".
Emendamento rubricato n. 96) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1. al comma 2 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, dopo le parole "L'inserimento degli immobili" sono aggiunte "non attualmente in uso".
Emendamento rubricato n. 102) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1. al comma 3 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5 dopo le parole "investimento immobiliare promossi" sono aggiunte "dal Ministero dell'Economia e Finanza, dalla Cassa Depositi e Prestiti,".
In accordo con il proponente, gli emendamenti sono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri, Reschigna Rostagno, Boeti, Placido, Laus, Manica, Motta A., Muliere, Gariglio: 1. al comma 3 dell'articolo 7 (Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare) della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5 (Legge finanziaria per l'anno 2012) dopo le parole: "da società interamente partecipate dai predetti enti" sono inserite le seguenti: "o al fondo immobiliare o a operazioni similari promosse dalle casse depositi e prestiti".
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Si tratta di due emendamenti che riguardano sempre un unico tema.
L'emendamento n. 69) prevede un'aggiunta alla norma contenuta nella legge finanziaria dell'anno scorso, che consente alla Giunta regionale di partecipare a uno o più fondi immobiliari direttamente posseduti dalla stessa, o anche attraverso gli Enti locali. Noi proponiamo una serie di aggiunte, anche perché sul fondo immobiliare relativo al patrimonio disponibile riteniamo che condizionare il fatto a che proprietari del fondo siano solo la Regione Piemonte o il sistema degli Enti locali può voler dire non cogliere una serie di opportunità che oggi sono presenti. Mi riferisco in modo particolare a tutte le iniziative che recenti norme legislative ascrivono anche alla possibilità di un intervento da parte del fondo immobiliare della Cassa Depositi e prestiti che, così com'è scritta la norma, sarebbe precluso.
Con il secondo emendamento noi cerchiamo di fare una volta per tutte chiarezza attorno a una vicenda che è quella del fondo immobiliare sanitario, rispetto al quale sono evidenti - e non voglio perdere tempo al riguardo - le ragioni della nostra contrarietà. È un'operazione destinata a produrre danni patrimoniali ed economici alla Regione Piemonte perché, una volta che le Aziende Sanitarie cominceranno a pagare gli affitti e ad affidare la gestione di servizi alla società di gestione del risparmio, ci sarà un incremento di spesa corrente. È un modo attraverso il quale si distolgono dalla proprietà pubblica beni comuni quali sono gli ospedali che, in moltissimi casi, sono frutto anche di sforzi da parte delle comunità locali, o di loro donazioni.
Sostanzialmente diciamo: è inutile che teniate aperto un elemento di tensione, oggi, nella vita del Piemonte; tanto questo fondo non lo state realizzando: rispetto a questo fondo state solo spendendo, per l'ennesima volta, soldi in consulenze che riguardano l'inventario dei beni patrimoniali che già esiste e l'affidamento della due diligence. Quando sarete convinti di poter rappresentare al Consiglio regionale la possibilità che quest'operazione possa anche essere conveniente sotto il profilo patrimoniale per l'Ente, potrete presentare una norma. Non è opportuno che questo tema venga affrontato con tanta superficialità.
Voglio ricordare che nel novembre del 2012 è stata presentata una relazione alla I Commissione del Consiglio regionale, che prevedeva effetti miracolistici sui fondi immobiliari: a pagina 28 della relazione era previsto un introito di 600 milioni di euro a partire dal giugno 2013, cosa assolutamente irrealizzabile.
Gettate fumo al vento! Almeno su questa cosa assumetevi la responsabilità di dire che su un'operazione andiamo avanti e che sull'altra, invece, cercheremo di capirne la convenienza e l'opportunità economica; e che, qualora ci siano convenienza e opportunità economica potrete sempre proporre un nuovo intervento legislativo. Ma non ho dubbi che tanto l'Assessore Pichetto farà lo struzzo e nasconderà la testa sotto la sabbia.
Vede, Assessore Pichetto - e qui chiudo - lei mi ha deluso sul finale del dibattito su questa legge finanziaria; glielo dico molto francamente.
Di fronte a temi assolutamente logici che abbiamo cercato di porre infatti, lei ha fatto come quel Sindaco di trent'anni fa di un piccolo Comune della mia Provincia che, quand'era un po' in difficoltà durante la discussione in Consiglio comunale, si voltava attorno, non sapeva cosa fare e diceva in dialetto: "Pasem ai vut!" (passiamo ai voti). Lui era un Sindaco di un piccolo Comune, lei è l'Assessore al bilancio della Regione Piemonte: qualche responsabilità se la dovrebbe prendere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, questo, insieme alla questione delle Federazioni, è l'altro "pezzo" del modello di sanità che volevate costruire e che, diciamo così, è andato in frantumi.
Era questo lo schema: le Federazioni per fare le politiche di area vasta e il fondo immobiliare per conferire agli ospedali e per realizzare risparmi (l'ipotesi era di 600 milioni).
Assessore Pichetto, mi ascolta solo un attimo? Noi, dopo dodici anni stiamo finalmente costruendo l'ospedale di Biella. Anzi, stiamo finendo di costruire. È corretto? Noi dovremmo conferirlo ad un fondo immobiliare chiuso. Lì ci hanno messo i soldi anche le Fondazioni (la Biverbanca), un bel pacco di milioni! Il paradosso, nel caso di Biella, quale sarebbe? Io realizzo un ospedale con i soldi della ex legge n. 20, per intenderci; la fondazione Biverbanca (cioè le comunità locali) ci mette un pacco di milioni di euro per trovarsi, prima ancora che venga inaugurato l'ospedale, con la decisione di conferirlo ad un fondo immobiliare chiuso. E noi dovremmo pagare l'affitto per stare dentro l'ospedale che abbiamo costruito spendendo centinaia di milioni. È una cosa paradossale, che non sta né in cielo né in terra! Del resto, che questo sia in parte anche il vostro convincimento, anche dell'Assessore Cavallera... Però, scusate, siamo passati dal decisionismo di Monferino all'immobilismo di Cavallera! Una via di mezzo trovatela! Una via di mezzo tra il decisionismo e l'immobilismo trovatela, perch non si può passare da un Assessore che ne inventava una al giorno e difendeva, a dispetto dei santi, tutte le soluzioni, in barba alle comunità, ad un Assessore che dice: "Sto fermo, perché ho paura di muovermi". No! Del resto, l'Assessore Pichetto è venuto in Commissione a spiegarci che sulla questione del fondo immobiliare è aperta una riflessione e, se ho inteso bene, disse che almeno un risultato noi potremmo averlo ottenuto alla fine del ragionamento, cioè che avremmo fatto un censimento degli immobili.
Vi domando: avete messo in piedi una questione come questa, dandogli anche un carattere ideologico - perché è diventato lo spartiacque anche quello circa l'organizzazione della sanità che avevate in mente - per poi venirci a dire, alla fine della fiera, che questa roba servirà a fare un censimento, che esiste? Perché un censimento degli immobili esiste Assessore Pichetto! Lo chieda agli uffici dell'Assessore Cavallera.
Perché in Commissione sanità sono venuti consulenti, Assessori e avevano un pacco del Politecnico con tutto il censimento.
Anche qui, abbiate il coraggio di dire che questa cosa non funziona.
Gli ospedali manteniamoli in capo alla Regione.
Altra cosa è, naturalmente, il fondo per conferire altri immobili. Qui però, prevediamo un gettito superiore a quello che potreste realizzare. Ma questo fa parte della discussione sul bilancio. Perché voi nel mese di giugno non potete prevedere a bilancio 200 milioni di euro, che si otterrebbero valorizzando gli immobili non sanitari da conferire a un fondo. Qui sorge un altro problema: si valorizzino, eventualmente, questi immobili, ma non si sovrastimino le entrate, perché oggi è impensabile immaginare quel tipo di gettito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Col mio intervento su questo disegno di legge, finiscono i tormentoni per l'Assessore Cavallera e per l'Assessore Pichetto; concludiamo questo ragionamento riprendendo qualche riflessione.
Ricordo con esattezza, essendo sempre stato presente in Commissione sanità, quello che l'Assessore Monferino aveva detto circa il fatto che il censimento degli immobili era già stato fatto addirittura nella passata legislatura. Perché già allora avevamo fatto un censimento agli immobili.
Il problema qual è? Che gli immobili li censiamo sempre, ma poi non abbiamo la capacità né la forza - o forse non c'è mercato - di vendere nemmeno un poliambulatorio vecchio o un palazzo in disuso che non riusciamo più ad utilizzare.
Del resto - ma questa non è una responsabilità da imputare soltanto a questo Governo regionale - quando si impiegano dodici anni per costruire un ospedale, che non è il Massachusetts General Hospital d Boston, ma un ospedale normale - 12 anni! - vuole dire, davvero, che la Regione nella sua complessità, centrodestra e centrosinistra che sia...
Però, Presidente, non si può intervenire in questo brusio! Se pu invitare ad un po' di silenzio...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia!



BOETI Antonino

Dicevo che questo indica scarsa capacità, che è una caratteristica forse del nostro Paese, di costruire e di realizzare dei progetti in tempi rapidi.
Ero stato una volta in un ospedale ad Amsterdam di 600 posti letto realizzato nell'arco di due anni: noi, in due anni, quando va bene riusciamo forse ad affidare ad un professionista lo studio preliminare di un progetto che chissà quando sarà approvato. Anche qui, così come per le Federazioni, se facessi il ragionamento che ha fatto prima il mio compagno di partito, Rocco Muliere, che è di Alessandria, sembrerebbe proprio che ci siamo messi d'accordo con l'Assessore Cavallera. Vivo a Rivoli, lontano da Alessandria, e sono nato in una Regione della quale non faccio il nome perché non sempre porta bene (è difficile scegliere dove si muore, ma è impossibile scegliere dove si nasce. Ciascuno nasce dove capita e dove può).
Credo, però, che l'Assessore Cavallera queste cose la debba lasciare stare. Lo dico davvero senza polemiche. Vi conviene lasciarla stare.
Abbiamo lanciato in tutta la Regione - non solo noi, perché non abbiamo inventato niente, c'è poco da inventare - il concetto di ospedale come bene comune, che fa presa sui cittadini e che vi mette anche in difficoltà.
Poiché penso che non farete questo fondo immobiliare, quando l'Assessore Monferino lo lanciò, noi chiedemmo una consulenza a dei professionisti che se ne occupavano per mestiere e ci hanno risposto: "Non credo che lo faranno. È una questione di estrema complessità, difficile da seguire difficile da gestire, e funziona solo dal punto di vista economico se porta ad una privatizzazione di una parte degli ospedali".
Quei consulenti avevano ragione, perché penso che voi non lo porterete a casa. E dato che non lo porterete a casa, così come per le Federazioni (qui con più facilità, perché il percorso non è ancora nato e non c'è personale che si è spostato), credo che si debba prendere la decisione di chiudere questo capitolo e lasciare alla prossima Amministrazione (di destra o di sinistra, naturalmente) la responsabilità, se la vorrà, di occuparsi di questo problema.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Emendamento rubricato n. 93.1) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: 1. Si abrogano i commi 6 e 7 dell'art. 7 della l.r. 5/2012.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dalla Consigliera Cerutti: Dopo l'articolo 29 è inserito il seguente articolo: "Art. ... (Modifica alla l.r. 5/2012) Il comma 6 dell'articolo 7 della legge n. 5 del 4 maggio 2012 "Legge finanziaria per l'anno 2012" è abrogato".
Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è in linea con quelli presentati dai colleghi.
Intendiamo intervenire sulla materia proprio perché la consideriamo insieme alle Federazioni sanitarie, l'altra questione importante e dirimente per il futuro della sanità piemontese.
Con quest'emendamento chiediamo l'abrogazione di quanto inserito nella legge finanziaria dell'anno scorso, anche perché, così come dicevano i colleghi, attualmente abbiamo semplicemente finanziato degli studi.
In realtà, in un rimpallo fra i due nuovi Assessori cui compete la materia, l'Assessore alla sanità aveva dichiarato che nel merito doveva poi prendere la parola il neo Assessore al bilancio; l'Assessore al bilancio in Commissione aveva riconosciuto che comunque, al di là delle questioni di merito che avevano ricordato i colleghi, anche dal punto di vista finanziario questo fondo non potrà portare un risanamento nelle casse piemontesi (al di là delle valutazioni sulla cassa piuttosto che su quello che può essere effettivamente un vantaggio a breve e medio termine).
Da questo punto di vista, anche noi chiediamo che questo progetto, che finora ha rappresentato un costo, così come sono costate le Federazioni per quanto riguarda la sanità piemontese - in questo caso abbiamo un costo rispetto alle consulenze - sia abbandonato perché non ha nessun tipo di possibilità di vedere la luce.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

In tanti anni di attività amministrativa non avevo mai visto un provvedimento come questo. Ho avuto modo di riscontrarlo durante la raccolta di firme che il partito al quale appartengo, ha proposto.
Devo dire che una trasversalità di giudizi negativi su un provvedimento come su questo non mi era mai capitato di vederla. Da chi ha maggiore competenza e fa rilevare quanto poi diventerebbe difficile ottenere fondi per la ristrutturazione, l'ampliamento o quant'altro per gli ospedali delle nostre città, da chi è più legato alla storia di queste strutture che ricorda i secoli attraverso i quali la città ha contribuito con donazione fino ai tempi attuali, e alla realizzazione di questi ospedali.
A chi, semplicemente, è contrario ad ogni forma di attività che possa comportare future e maggiori spese, a chi ha visto gli effetti nefasti di questo tipo di provvedimento in altri ambiti, su strutture similari (esempio INPS, palazzi di enti pubblici che sono stati cartolarizzati e per i quali oggi si pagano affitti che, in pochi anni, hanno superato il valore che è stato incamerato al momento della cessione del bene).
Oltre a tutto ciò, c'è una questione rimasta ancora del tutto irrisolta, oltre a tutte le negatività già elencate. Ad esempio, nel caso dell'ospedale di Verduno, in parte realizzato in project financing, come si farebbe a far coesistere la dismissione di alcune attività a favore dei privati che hanno partecipato al project financing se poi queste stesse attività dovrebbe andare in capo al fondo? Come si fa ad impegnare delle ditte che hanno investito su un processo che dà i suoi effetti nell'arco di alcuni decenni, a cedere il bene per il quale stanno facendo gli investimenti? Mi sembra un non senso.
Mi chiedo se la cosa sia stata affrontata, se ha un'ipotesi di soluzione che non vedo. Credo che, nell'insieme, la vera soluzione sia quella di chiudere la discussione al più presto, rinunciando al progetto del fondo immobiliare per i beni non disponibili delle nostre Aziende Sanitarie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Siamo in dirittura d'arrivo alla discussione, di questa sofferta soffertissima, legge finanziaria 2013.
Anch'io mi unisco alla richiesta avanzata da alcuni colleghi rispetto all'ipotesi - perché poi non si è concretizzata, è stata semplicemente inserita all'interno di una finanziaria dell'anno scorso - per la creazione di un fondo immobiliare sanitario, all'interno di un articolo che, di fatto, inserisce anche la possibilità di un fondo immobiliare regionale molto più generico.
Durante questa discussione, durata un po' di ore, abbiamo assistito alla non volontà di accettare alcune proposte che fossero anche solo distanti dagli argomenti della finanziaria da parte dell'Assessore, mentre tramite emendamenti la Giunta ha inserito parecchie sue proposte che forse, stridono un po' con la legge finanziaria.
Abbiamo assistito, dal mio punto di vista, a giustificazioni scarse rispetto alla non accettazione di determinate modifiche rispetto a parametri che erano legati alle condizioni lavorative in diversi punti della legge; abbiamo assistito ad un aumento di tasse in scarsissima coerenza con quello che è stata la dichiarazione pre-elettorale, elettorale e sempre ripetuta anche dal Presidente Cota.
Registro la non volontà di confrontarsi rispetto alle Federazioni sanitarie, che ormai da diversi giudizi, interni ed esterni, vengono indicate come ingestibili e sicuramente non economiche, perché aumenteranno e stanno aumentando la spesa della Regione. Questa è l'ultima occasione in cui la Giunta, probabilmente, potrebbe dare un segnale.
Ed è semplicemente nella direzione già indicata dalla Giunta, cioè il fatto che questo cosiddetto FIS, in qualche modo, verrà semplicemente trasformato e indicato come un censimento degli edifici. I censimenti esistono, ne abbiamo già parlato, ma se si dovesse rappresentare la necessità del fondo immobiliare sanitario di cui adesso non vedo la necessità, nemmeno da parte dell'Assessore c'è stata questa dichiarazione.
Eventualmente, nessuna nega che possa essere riproposto.
In questo momento, credo che un segnale importante alla proposta emendativa, quasi completamente ignorata da parte della Giunta, potrebbe essere invece dato proprio abrogando i commi 6 e 7 dell'articolo relativo al fondo immobiliare della legge finanziaria 2012.
Ci rimettiamo nelle mani dell'Assessore, anche se penso di essere piuttosto pessimista.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri, Reschigna Rostagno, Boeti, Placido, Laus, Manica, Motta A., Muliere, Gariglio: Il comma 6 dell'articolo 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5 (Legge finanziaria per l'anno 2012) è abrogato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 100) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 6 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5 dopo le parole "i beni immobili" sono inserite "edificati, non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione ai sensi dell'art. 58 del decreto legge 112/2008, convertito con legge 133/2008".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 99) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 6 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5 dopo le parole "i beni immobili" sono inserite "edificati, non attualmente in uso".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 101) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: al comma 7 dell'art. 7 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5 dopo le parole "'i beni immobili" sono inserite "edificati, non attualmente in uso".
L'emendamento è dato per illustrato.
L'emendamento n. 15) è ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 81) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: L'art. 25 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5, è abrogato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 82) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: L'art. 31 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5, è abrogato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 83) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: L'art. 33 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5, è abrogato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 105) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: L'art. 33 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5, è abrogato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 84) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 41 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 15, comma 5 dopo le parole "parere" è inserito "vincolante e obbligatorio".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dalla Consigliera Cerutti: Dopo l'articolo 29 è aggiunto il seguente articolo: All'articolo 46, comma 5 (Misure di razionalizzazione in materia di personale) della Legge Regionale 4 Maggio 2012, n. 5 la parola "2013" è sostituita dalla parola "2014".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 85) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: All'art. 46 della legge regionale 4 maggio 2012, n. 5, la data "31 dicembre 2013" è sostituita da "31 dicembre 2014".
Emendamento rubricato n. 86) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: L'art. 51 della legge regionale 4 maggio 2012, n 5, è abrogato.
Gli emendamenti sono dati per illustrati dal Consigliere Bono.
aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Solo pochi frammenti dei minuti che ancora mi restano e che vorrei riservare per gli ultimi articoli.
L'insieme degli emendamenti che i colleghi del Partito Democratico, la collega di SEL, il collega del Movimento 5 Stelle e io stessa nella versione in Commissione avevamo sottoscritto, pongono un problema, come è stato ripetutamente detto, che è quello della costituzione attraverso la precedente legge finanziaria di un fondo immobiliare cui verrebbero conferiti i beni indisponibili del servizio sanitario.
Voglio soltanto rendere pubblico e confermare, una volta di più, la posizione assolutamente contraria al provvedimento da parte del mio Gruppo consiliare, ma anche rinnovare l'invito all'Amministrazione regionale a valutare l'opportunità di sedare, in un colpo solo quello di questa legge finanziaria, una situazione di conflittualità che continuerà a lasciare latente finché insisterà a dichiarare di voler fare una cosa che sa che non farà.Questa è la situazione nella quale siamo. Mettere un punto fermo rispetto al fatto che gli anni a venire ci vedranno impegnati esclusivamente nell'aggiornamento del censimento, è una di quelle situazioni che permette oggi alle opposizioni di dire di aver visto giusto e di aver vinto una battaglia e alla maggioranza di dire che occorrono tempi più prolungati rispetto ad un obiettivo che si intendeva realizzare.
Voler insistere nel mantenere questo punto di principio per una mera ragione di principio, significa che ciascuno, compresi i Consiglieri della vostra maggioranza - esemplare, in proposito, il ritiro dell'emendamento Pedrale in zona Cesarini - dovrà presentarsi ai propri territori dichiarando che deve fare quello che dice la Giunta, ma metterà il proprio territorio al riparo da eventuali svendite del patrimonio immobiliare ospedaliero, facendo "Accordi di Programma, vecchia memoria", per i quali a Vercelli una quota del fondo immobiliare torna sicuro perché a Vercelli benefattori locali hanno fatto costruire nel tempo le strutture ospedaliere, e dopo Vercelli ci sarà Cuneo, poi il VCO e infine Alessandria.
Meglio togliersi il dente una volta sola, prendere atto del fatto che sapete che non farete questo fondo immobiliare, che non vi è utile consentirci di dire che abbiamo vinto una battaglia e permettervi di uscire con qualche livello di dignità, perché di qua in poi sarà una frana, tra raccolte firme, dichiarazioni dei politici e il "fuggi fuggi" di collegi elettorali.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie.
Il parere è contrario su tutti gli emendamenti, ma mi sia permessa una considerazione, già in parte espressa in Commissione, e già oggetto di risposta ad un'interrogazione del Consigliere Bono proprio in quest'Aula.
Per quanto riguarda il FIRR, credo che il percorso vada avanti e debba essere destinato alla collocazione delle quote del FIRR sul mercato nel momento più opportuno, essendo anche pragmatici nel valutare quando (temporalmente) e come conviene collocare le quote, eventualmente con la disponibilità a mettere mano alle norme, per valutare se è attuale un FIRR solitario della Regione Piemonte, o in accordo con altri soggetti (sto pensando anche al Comune di Torino o, comunque, i grandi Comuni).
Per quanto riguarda il FIRR, ritengo che il primo passaggio di interesse regionale - mi riferisco agli immobili che hanno una pura destinazione sanitaria - è conferirli in un contenitore. Non significa venderli; non significa nemmeno vendere le quote del FIRR; significa mettersi nella condizione di avere un unico intestatario del tutto, quindi una gestione comune di questi beni. Se si riterrà di dover fare le operazioni di vendita o di collocazione, saranno valutazioni successive.
Ritengo che il primo passaggio, passaggio fondamentale - e su questo penso di esprimere l'opinione del Presidente ed anche della Giunta regionale - è di avere un quadro omogeneo del sistema.
Come la collega Eleonora Artesio sa, anche per la sua esperienza di Assessore e come ha richiamato in alcuni suoi interventi quando citava gli accordi territoriali, non ci vogliono venti Repubbliche o venti proprietari, con tutti i condizionamenti che ci sarebbero, perché a quel punto non si potrebbe più essere in grado di governare.
Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è contrario su tutti i seguenti emendamenti.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Preciso che la Consigliera Artesio intendeva votare esclusivamente garantendo la presenza alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93.1), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101).
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 15) del Consigliere Pedrale viene ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Prego, Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Presidente, sugli emendamenti 14) e 85) il mio voto è a favore, non con la stessa votazione del 69).



PRESIDENTE

Grazie per la precisazione, Consigliera Artesio. Dichiaro chiusa la seduta e invito i colleghi alla mia sinistra - vostra destra - a firmare l'uscita della seduta serale e alla mia destra - vostra sinistra - a firmare l'enrata della seduta notturna.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 23.58)



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