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Dettaglio seduta n.348 del 02/05/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 14.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.31 riprende alle ore 14.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Casoni, Comba e Cota.
Il numero legale è 29.


Argomento:

b) Contingentamento tempi esame disegno di legge n. 299


PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione dell'Aula.
Come ho detto sul finire della seduta antimeridiana, siamo in regime di contingentamento dei tempi. Pertanto, relativamente alla legge finanziaria disegno di legge n. 299, i tempi determinati in Conferenza dei Capigruppo sono di sette ore, pari a 420 minuti. Per questo motivo, in ottemperanza dell'accordo degli otto decimi riservati alle opposizioni, alle opposizioni saranno riservate complessivamente 336 minuti; mentre la maggioranza - e nella maggioranza bisogna anche tenere conto dei tempi della Giunta - 84 minuti.
Iniziamo in perfetto orario.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 299, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2013"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 299, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2013", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo che nella seduta pomeridiana del 30 aprile è iniziato l'esame del provvedimento. Sono state svolte le relazioni dei colleghi Consiglieri Carossa, Reschigna e Bono. Si è svolta la discussione generale, e nella seduta serale, sempre del 30 aprile, abbiamo trattato e votato gli articoli 1, 2, 3, 4, 5 e 6.
Pertanto, riprendiamo dall'articolo 7.
Prima di procedere, spiego come si svolgerà la seduta.
Salvo disposizioni ed accordi diversi tra le minoranze, al Gruppo del Partito Democratico spettano 180 minuti circa; all'UDC e all'Italia dei Valori 28; ai Gruppi SEL, Moderati, Federazione Sinistra Europea, Insieme per Bresso, Movimento 5 Stelle, Cursio e Biolé 14 minuti (stiamo parlando della sola legge finanziaria).
Dovete quindi dosarvi il tempo, tra la trattazione degli emendamenti le dichiarazioni di voto e la dichiarazione di voto finale. Ovviamente, se dovesse residuare del tempo perché alcuni colleghi non intervengono, ne terremmo conto.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Gariglio, Rostagno, Motta Angela, Bresso, Stara: L'articolo 7 (Ripiano debiti della Regione e delle Aziende sanitarie regionali) del disegno di legge n. 299 è sostituito dal seguente: "Art. 7 (Modalità di estinzione dell'anticipazione di cui al D.L. 8/4/2013 n. 35) 1. All'estinzione dell'anticipazione disposta dal DL 8/4/2013 n. 35 "Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali" si provvede in attuazione di quanto stabilito dai contratti sottoscritti, secondo quanto previsto dall'art. 2 comma 3 lettera c) e dall'art. 3 comma 5 lettera c) del decreto legge citato".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 143) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 1 dell'art. 7 dopo le parole "residui passivi" sono aggiunte le parole "e perenti'.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 144) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 1 dell'art. 7 la parola "ripiano" è sostituita da "remissione".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 145) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 1 dell'art. 7 dopo le parole "debiti della Regione" sono aggiunte "verso i propri creditori".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 146) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 1 dell'art. 7 dopo la parola "debiti" sono aggiunte le parole "certificati, liquidi, esigibili".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 147) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 2 dell'art. 7 dopo la parola "debiti" sono aggiunte le parole "certificati, liquidi, esigibili".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 148) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 3 dell'art. 7 dopo la parola "2014" sono aggiunte le parole " tramite un piano di ammortamento trentennale,".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Artesio e Biolé: dopo comma 2 aggiungere il seguente comma: "I direttori amministrativi delle Aziende sanitarie locali, delle Aziende sanitarie ospedaliere e ospedaliero-universitarie sono tenuti a predisporre tutte le iniziative legali necessarie per il recupero nei confronti dei soggetti, le cui responsabilità sono state penalmente accertate, delle spese vive sostenute dai succitati enti per il soccorso, il trasporto, le cure e la degenza ospedaliera delle persone offese dal reato, previa verifica della solvibilità del soggetto tenuto al pagamento".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Volevo capire se i tempi che lei ha assegnato sono da rispettare sempre, in considerazione dei tempi dei singoli emendamenti.



PRESIDENTE

Lei ha 24 minuti per parlare, da questo momento alla dichiarazione finale del provvedimento; quindi se lo divida come meglio crede nel suo Gruppo.
Alla mia destra è seduto il signor Alessandro Barbieri, che terrà conto, con una tabella predisposta dagli Uffici, dei tempi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 3; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto l'emendamento n. 3) della collega Artesio, che chiede di aggiungere un comma, dopo il comma 2, finalizzato ad istituire l'azione di rivalsa delle spese sanitarie nei confronti del terzo civilmente responsabile, per quanto riguarda il recupero, nei confronti di soggetti le cui responsabilità sono state penalmente accertate, delle spese sostenute dai succitati enti per il soccorso, il trasporto, le cure e la degenza ospedaliera delle persone offese del reato, previa verifica dell'assolvibilità del soggetto tenuto al pagamento.
Credo sia importante inserire questo tipo di indicazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Proviamo questi tempi ultraeuropei di contingentamento dei tempi.
Provo ad illustrare in trenta secondi i cinque emendamenti all'articolo 7.
In un documento si chiede di aggiungere, al primo comma, dopo la parola "debiti", le parole "certificati liquidi ed esigibili", quindi dalla parte dei crediti alla Regione che, visti dall'altra parte, sono debiti.
Per quanto riguarda i residui passivi, chiederei di aggiungere la parola "perenti", e per quanto riguarda la quota parte del gettito dell'aliquota regionale, da restituire in un piano trentennale. Questo, se non sbaglio, era stato concordato dall'Assessore Pichetto, o meglio: si parla di venti o trentenni, ma si opterebbe per i trentenni. Chiederei quindi, di inserirlo in legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con il parere della Giunta.
Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Ne chiedo il ritiro, perché già assorbito da emendamento presentato in Commissione; diversamente, il parere è negativo.



PRESIDENTE

Viene assorbito, Consigliere Reschigna? Viene mantenuto: procediamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49).
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I nostri lavori riprenderanno tra mezzora e l'orario di termine dei lavori sarà spostato alle 18.30.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, andiamo all'articolo successivo, com'è già stato fatto altre volte. Noi autorizziamo ad andare all'articolo successivo.
evidente che marcheremo tutte le volte che verrà a mancare il numero legale, perché sarà sempre segno di grande e profonda irresponsabilità di questa maggioranza.
Andiamo all'articolo successivo. L'ha già fatto in altre volte.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, con tutta calma: non è possibile andare all'articolo successivo. Se l'Aula acconsente, è possibile andare all'argomento successivo.
I nostri lavori sono aggiornati di mezz'ora e il termine della seduta notturna è differito alle ore 18.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.42 riprende alle ore 15.12)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
mancato il numero legale sulla votazione dell'emendamento rubricato n.
49) all'articolo 7, che deve essere quindi rimesso in votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 143), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 144), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 145), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 148), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 149) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 1 dell'art. 8 le parole "Giunta regionale" sono sostituite dalle seguenti: "Regione Piemonte".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 150) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 1 dell'art. 8 la parola "stimati" è sostituita dalla parola "valutati".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 153) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 2 dell'art. 8 la cifra "7.000.000,00" è sostituita dalla cifra "1.000.000,00".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 151) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 2 dell'art. 8 la cifra "7.000.000,00" è sostituita dalla cifra "3.000.000,00".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 152) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 2 dell'art. 8 la cifra "7.000.000,00" è sostituita dalla cifra "5.000.000,00".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 150), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 151), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 152), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendovi richieste d' intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 154) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Si abroga l'art. 9.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Innanzitutto una nota metodologica. Se fosse possibile, chiedo che la seduta sia interrotta cinque minuti per caricare gli emendamenti, perch altrimenti diventa difficile proseguire.



PRESIDENTE

Li stanno caricando, questo però è un emendamento abrogativo.



BONO Davide

Solo per dire che è un emendamento abrogativo, in quanto non è un emendamento che va ad insistere sulle tematiche finanziarie, ma si dovrebbe discutere ulteriormente andando a modificare proprio la legge n. 33 del 76 come gli emendamenti che ho presentato rubricati al 17 bis.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 154), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 9, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 164) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 1 dell'art. 10 la cifra "400.000,00" è sostituita dalla cifra "800.000,00".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 140) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 1 dell'articolo 10 del disegno di legge n. 299, dopo le parole: "dell'efficacia delle attività formative" sono inserite le seguenti: " anche attraverso l'integrazione e il potenziamento delle più moderne tecnologie nella didattica,".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 124) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 1 dell'articolo 10 del disegno di legge n. 299, dopo le parole: "dell'efficacia delle attività formative" sono inserite le seguenti: " anche attraverso il potenziamento dell'innovazione didattica mediante l'uso delle tecnologie informatiche,".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 125) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 1 dell'articolo 10 del disegno di legge n. 299, dopo le parole: "dell'efficacia delle attività formative" sono inserite le seguenti: " anche attraverso il potenziamento dell'innovazione didattica mediante l'uso delle tecnologie informatiche,".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 165) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 1 dell'art. 10 le parole da "previsti dall'articolo 27" sino alla fine sono abrogate.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il senso e lo scopo dell'articolo li comprendo e li condivido per quanto riguarda il potenziamento delle azioni previste dal Piano nazionale sulla scuola digitale, com'è stato anche richiesto dagli studenti ad esempio. Quindi, con un emendamento ho proposto di ampliare lo stanziamento del fondo rotativo.
In un altro emendamento, invece, chiedo una precisazione all'Assessore perché non ho capito a che cosa faccia riferimento l'articolo 27 della legge regionale n. 28/2007. Sono andato a cercarla, ma non parla di piano nazionale e scuola digitale e non c'è un riferimento nella legge regionale quindi non capisco assolutamente che attinenza abbia questo articolo di legge. Assessore, se può illuminarmi...



PRESIDENTE

Assessore Pichetto, vuol chiarire?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

No. Parere contrario.



PRESIDENTE

Bene. Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 164), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 140), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 124), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 125), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 165), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Il Consigliere Reschigna ritira l'emendamento rubricato n. 127).
Emendamento rubricato n. 126) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 1 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, le parole "di particolare complessità", sono sostituite dalle seguenti: ", che richiedono approfondimenti impegnativi da parte degli uffici regionali competenti".
Emendamento rubricato n. 128) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 1 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, le parole "di particolare complessità", sono sostituite dalle seguenti: "che richiedano da parte degli uffici regionali approfondimenti complessi e impegnativi in termini di tempo,".
Il Consigliere Reschigna dà per illustrati entrambi gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 167) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 1 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, dopo le parole "di particolare complessità", sono aggiunte "e di rilievo sociale".
Emendamento rubricato n. 166) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, le parole "sentita la Commissione consiliare competente", sono sostituite da: "previo il parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente".
Il Consigliere Bono dà per illustrati entrambi gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 132) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, le parole "con apposito regolamento", sono sostituite dalle seguenti: "con proprio provvedimento".
Emendamento rubricato n. 131) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, dopo le parole "con apposito regolamento", sono inserite le seguenti: ", da adottare entro centoventi giorni dall'approvazione della seguente legge".
Emendamento rubricato n. 129) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, dopo le parole "con apposito regolamento", sono inserite le seguenti: ", da adottare entro sessanta giorni dall'approvazione della seguente legge".
Emendamento rubricato n. 130) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, dopo le parole "con apposito regolamento", sono inserite le seguenti: ", da adottare entro novanta giorni dall'approvazione della seguente legge".
Emendamento rubricato n. 106) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Al comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299, le parole "le fattispecie di procedimento", sono sostituite dalle seguenti: "le tipologie di attività istruttorie".
Emendamento rubricato n. 107) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Alla lettera a) del comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299 dopo la parola "attività", è inserita la seguente: "istruttorie".
Emendamento rubricato n. 108) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299 le parole "della corresponsione", sono sostituite dalle seguenti: "dell'ammontare".
Emendamento rubricato n. 109) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara: Alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 11 del disegno di legge n. 299 dopo le parole "della riscossione", sono inserite le seguenti: "dei diritti di istruttoria".
Il Consigliere Reschigna dà per illustrati gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 168) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 2 dell'articolo 11, alla fine della lettera c) sono aggiunte le parole "che non prevedano costi aggiuntivi per la Regione Piemonte".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sull'articolo 11, al comma 2, chiedo che la Commissione consiliare competente non sia solo sentita, ma dia un parere obbligatorio e vincolante, mentre nell'ultimo emendamento chiedo che, sempre al comma 2 le modalità attuative della discussione non comportino costi aggiuntivi per la Regione Piemonte, quindi si utilizzino strutture già esistenti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 126), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 128), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 167), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 166), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 132), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 131), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 129), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 130), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 109), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 168), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 169) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 2 dell'articolo 12, le parole "dimensioni degli impianti", sono sostituite da "chilometri di piste".
Emendamento rubricato n. 170) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Si abroga il comma 5 dell'articolo 12.
Emendamento rubricato n. 171) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 5 dell'articolo 12, dopo le parole "dalla Giunta regionale", si aggiunge: "previo parere obbligatorio e vincolante della Commissione consiliare competente".
Emendamento rubricato n. 172) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Si abroga il comma 7 dell'articolo 12.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione di suoi emendamenti.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Illustro insieme l'intera serie di emendamenti che ha citato.
Innanzitutto mi concentro sul comma 5 e sul comma 7, in cui si dice che, per l'esercizio e la conservazione degli impianti oggetto di trasferimento (cioè impianti di innevamento per quanto riguarda le piste e i tracciati olimpici) la Regione, nei limiti degli stanziamenti di bilancio, concede un contributo forfetario determinato annualmente sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale.
Ora, almeno è stato posto nei limiti degli stanziamenti di bilancio che immagino siano limiti molto stringenti e lo saranno sempre di più. Sul contributo forfetario, in Commissione l'Assessore Pichetto ci ha parlato di circa tre milioni di euro, se non ricordo male. Credo che lo stanziamento sarebbe da riconsiderare di anno in anno, soprattutto da riconsiderare all'interno della Commissione competente, con particolare attenzione verso i criteri per lo stanziamento.
Allo stesso modo, chiedo che vengano trasferiti in relazione non tanto alla dimensione degli impianti, ma al numero di chilometri di pista da innevare. Penso sia un concetto più importante: non la dimensione degli impianti, ma il numero di chilometri delle piste da sci da innevare.
In ultimo, chiedo che sia espresso parere obbligatorio e vincolante dalla Commissione competente.
Emendamento rubricato n. 71 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: nel comma 7 dell'articolo 12 (Impianti olimpici di proprietà regionale), le parole "DB18111" sono sostituite con "DB18091".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto, per esprimere il parere della Giunta regionale.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è contrario, anche per evitare obblighi di gestione, trattandosi di pareri vincolanti.
L'emendamento rubricato n. 71) comporta una semplice correzione dell'Unità Previsionale di Base: è fatto puramente di ordine tecnico.



PRESIDENTE

Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 169), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 170), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 171), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12, così come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara, Motta A., Placido Gariglio, Rostano: L'articolo 13 "Aliquote dell'addizionale regionale all'IRPEF" del disegno di legge n. 299 è soppresso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Su quest'articolo, che è uno dei più critici della legge finanziaria abbiamo deciso di presentare un unico emendamento, che è molto semplice - è abrogativo dell'articolo - perché non c'è atteggiamento più chiaro per esprimere la nostra forte contrarietà.
Stiamo vivendo un momento di grandissima difficoltà economica che coinvolge le famiglie; immaginare che in un momento siffatto si debba incrementare l'addizionale IRPEF da parte del Governo regionale è un autentico non senso. Peraltro, vorrei dire che è un po' stridente il fatto che il centrodestra, a livello nazionale, pone la questione dell'alleggerimento della pressione fiscale e il centrodestra, a livello regionale, incrementa la pressione fiscale nei confronti dei piemontesi.
ancora più stridente nella realtà piemontese, perché voglio ricordare le promesse del Presidente Cota: "Mai incrementerò l'addizionale IRPEF. Mai incrementerò la pressione fiscale". Voglio ricordare solo due passaggi all'interno di questa legislatura: il primo è quello dell'incremento dell' accisa sui carburanti per finanziare i danni alluvionali (anche questo è stato un prelievo sulle tasche dei cittadini piemontesi); oggi assistiamo al prelievo più consistente.
Peraltro, la replica dell'altro giorno dell'Assessore Pichetto, al termine della discussione generale sulla legge finanziaria, dimostra sostanzialmente - questa tabella lo conferma - che è caduta la favoletta che "tutto ciò è dovuto al passato". Perché questo provvedimento è in parte influenzato dal passato, ma in gran parte influenzato da questioni che voi avete costruito nel corso di questa legislatura: i 354 milioni di euro di debiti sul TPL, I residui perenti che adesso dovete rimettere, il disavanzo del 2010 che non è frutto di niente della precedente legislatura, visto che quel disimpegno non è stato reimpegnato neanche di un euro nel corso del 2010.
Allora, credo che con questo atto...



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

No, nel 2010 no! Lo dicono - lo vada a vedere, Assessore Pichetto - la Corte dei Conti e l'Assessore Quaglia. Rispondendo alla Corte dei Conti del Piemonte, che gli domandava quanta parte di quel disimpegno era stato reimpiegato, lei ha risposto: "All'anno scorso, niente". Questa è la relazione della Corte dei Conti del Piemonte sul conto consuntivo 2011 della Regione Piemonte.
Vi è, poi, un altro grosso problema che emergerà tra qualche settimana con il conto consuntivo: mi riferisco al disavanzo dell'esercizio 2012 rispetto al quale non ancora parliamo, ma che rappresenterà certamente non una medaglia da indossare da questa Amministrazione regionale.
La nostra contrarietà sull'incremento dell'addizionale IRPEF è netta e totale e lo vogliamo esprimere con molta forza all'interno di questo dibattito.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Se fossimo in una situazione di espansione economica, un ragionamento di questo tipo si potrebbe anche valutare, sebbene in Italia abbiamo riconosciuto tutti quanti che la pressione fiscale nei confronti delle famiglie, così come nei confronti del lavoro e del mondo delle imprese ormai è insopportabile.
Lo stiamo dicendo tutti a livello generale: poi arriviamo qua, in Piemonte, e prendiamo una decisione come quella dell'aumento dell'addizionale IRPEF, appunto in una situazione economica di estrema difficoltà, dove le famiglie faticano sempre di più ad affrontare la vita quotidiana.
Qui, ormai, non si tratta soltanto di pronunciare la classica frase: "Le famiglie non arrivano alla quarta settimana del mese". Qui le famiglie sono proprio in una difficoltà estrema, e non solo per la mancanza del lavoro (anche chi ha il lavoro, infatti, è in forte difficoltà).
E voi prendete la decisione di aumentare l'IRPEF? È una decisione sbagliata dal punto di vista sociale! È una decisione sbagliata dal punto di vista economico! Non vi risolverà i problemi di bilancio che la Regione ha! Non sarete in grado di risolverli neanche con l'aumento dell'addizionale IRPEF! È soltanto una manovra sbagliata nei confronti dei cittadini e delle famiglie piemontesi.
In più, come abbiamo detto nel dibattito generale sulla legge finanziaria, gran parte dell'aumento dell'addizionale IRPEF verrà destinato a pagare i debiti della sanità attraverso le anticipazioni che dovremo fare.
una decisione del tutto errata, e vi chiediamo di riflettere ancora una volta su questo dato. Ormai siete decisi ad andare in questa direzione ma sappiate che è una decisione estremamente sbagliata e ingiusta soprattutto in un momento come questo.
Presidente, quanto tempo ho a disposizione?



PRESIDENTE

Tutto quello che vuole, perché avevate un tempo come Gruppo, quindi pu andare avanti.



MULIERE Rocco

Comunque mi fermo.



PRESIDENTE

Grazie.
Il Gruppo del Partito Democratico ha 182 minuti e non ne ha utilizzati nemmeno cinque, quindi...
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Intervengo a sostegno dell'emendamento presentato dal nostro Gruppo perché crediamo, intanto, che ci debba essere coerenza rispetto a quello che il nostro Paese sta cercando di fare, ma anche coerenza politica, che vogliamo ricordarvi rispetto al vostro atteggiamento nazionale, secondo il quale non deve essere aumentata la pressione fiscale sui cittadini e non si deve immaginare di continuare in questa linea; anzi, bisogna dare un segnale di inversione di tendenza.
L'aumento dell'IRPEF su tutta la popolazione piemontese, seppure avendo previsto una diversificazione per le diverse fasce, metterebbe ancora più in difficoltà una Regione che, da questo punto di vista, già si trova in una situazione complessa ed articolata. Noi crediamo, pertanto, che ci debba essere un ripensamento forte, un'inversione di tendenza e si debbano dare altri segnali ai cittadini piemontesi.
Peraltro, non è facendo questo tipo di operazione che diamo segnali contrastanti: infatti, in tema di welfare o di politiche sociali non riusciamo a dare garanzie maggiori né ad assicurare quegli elementi di certezza di cui ha bisogno il sistema degli Enti locali, e non li riceve certo da questo bilancio. Dunque, aumenteremo la complessità della pressione fiscale nei confronti dei cittadini piemontesi, ma non riusciremo, parallelamente, a dare segnali di inversione di tendenza, di cambiamento e di sostegno a quei soggetti che oggi fanno più fatica nel sistema degli enti locali.
Continueremo a proporre l'emendamento e la nostra ferma convinzione è che non si debba andare in questa direzione. Anzi, come ho detto poc'anzi credo che si debbano trovare tutti gli strumenti per cercare di rimodulare la spesa e rivedere le attività che la nostra Regione svolge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, più addizionale IRPEF regionale, meno consumi, più disoccupazione, meno servizi sociali: la logica è ferrea.
Vi ricordo che avete vinto le elezioni - mi rivolgo all'Assessore Pichetto, che dovrebbe far mente locale su tale questione - sostenendo che non avreste mai messo le mani nelle tasche dei piemontesi. Avete vinto le elezioni per questo! Scopro che, in verità, in questa Regione, l'addizionale IRPEF di competenza regionale l'ha aumentata solo e sempre il centrodestra: un colpo Ghigo (0,5%) e un colpo lei, insieme al Presidente Cota.
Cota ha vinto le elezioni sostenendo il contrario. Non oso pensare cosa sarebbe capitato se noi avessimo deciso una cosa del genere nella precedente legislatura; non oso pensare cosa avreste detto! Tutti i ragionamenti sull'esigenza di arrivare sarebbero stati contestati in nome del principio che bisognava impedire un aumento delle tasse, che avrebbe avuto - questo è vero - un effetto recessivo sull'economia regionale.
Il punto è esattamente questo: l'aumento dell'IRPEF in questo momento ha un effetto recessivo. Aggiungo che sul piano nazionale è stata aperta una discussione che stanno portando avanti la Lega, il PdL e tutti gli altri Gruppi su come evitare che in questo momento una maggiore imposizione rappresenti un ostacolo alla ripresa dell'economia. La discussione sull'IMU, in parte assurda, nasce da questa esigenza. Come conciliate la vostra proposta di abolire l'IMU, addirittura restituire il pregresso perché questo proponete - con l'esigenza di aumentare l'IRPEF? A Roma fate una cosa, a Torino esattamente il contrario.
La cosa più grave, però, è un'altra, Assessore Pichetto: voi aumentate l'IRPEF non per finanziare una politica di investimenti. Non dite: "Voglio usare la leva fiscale per garantire più risorse e più ossigeno a un pezzo del sistema produttivo, perché voglio che si innovi, per cui le risorse che incamererò nel prossimo anno per l'aumento dell'IRPEF andranno a creare occupazione, lavoro e più domanda". Non fate questo.
L'addizionale IRPEF regionale viene utilizzata per finanziare il debito. Vi pongo, allora, un'ultima questione, e concludo: con quale coraggio potete, da una parte, aumentare l'IRPEF regionale nello stesso momento in cui riducete le risorse destinate alle politiche sociali? Ma che ratio c'è? Non è un po' vergognoso? Almeno garantite le politiche sociali! Se aumentate l'IRPEF un po' di soldi metteteli lì! Almeno potreste sostenere che aumentate l'IRPEF per dare un sostegno a chi oggi viene spinto dalla crisi ai margini del mercato del lavoro e in una condizione di povertà. Il paradosso e la vergogna che il centrodestra realizza in questa Regione è esattamente questa: nello stesso momento in cui aumenta l'IRPEF riduce le risorse destinate a chi avrebbe più bisogno in questo momento del sostegno delle politiche regionali.
Francamente, è inaccettabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Poiché abbiamo un tempo contenuto e molto è già stato detto, farò solo rilevare che a questo aumento ne seguirà un altro. Non avete ancora chiuso l'accordo sulla sanità e neanche quello sui trasporti, ma quando lo farete vi verrà imposto un ulteriore aumento dell'addizionale IRPEF, perché visto l'andazzo del bilancio regionale di cui discuteremo stanotte, dal quale si evince che mancano molte risorse anche semplicemente per far quadrare i conti, è del tutto evidente che vi verrà imposto un ulteriore aumento.
Mentre nella precedente Amministrazione Ghigo l'aumento era stato giustificato - poi in realtà non utilizzato - con la necessità di sanare il deficit della sanità, qui viene portato al raggiungimento degli obiettivi di equilibrio di bilancio. In termini generali, quindi, viene portato a copertura del bilancio corrette (spesa corrente 2013). Dunque, non ha neanche la giustificazione della copertura dello squilibrio della sanità.
Ritengo che sia una mossa pericolosa, perché le cifre sono tutt'altro che irrilevanti; fino a 28.000 euro si arriva già allo 0,90%. Con grande fatica il nuovo Governo sta cercando di ridurre leggermente l'IRPEF, ma in realtà scoprirà che viene aumentato per ben di più dalle Regioni.
A mio avviso, sarebbe più logico accettare il nostro emendamento, e quindi cancellarlo oggi, chiudere l'accordo sulla sanità, chiudere l'accordo sul trasporto con il Governo e, a quel punto, eventualmente valutare la necessità di un aumento.
Altrimenti il rischio, che a me sembra più una realtà, è che questo sia solo il primo degli aumenti dell'addizionale IRPEF che verranno fatti nel corso di questo anno dalla vostra Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente. Ruberò pochissimo tempo.
Potrei concentrare il succo del mio intervento dicendo: "Peccato che qui in Piemonte Berlusconi e Brunetta non ci sono", perché ci troviamo alle prese con Cota e con i Capigruppo dei partiti del centrodestra che fanno una politica opposta a quella che i loro colleghi in seno alla Camera e al Senato stanno facendo: da un lato venite a dirci che il Governo sta in piedi se restituisce l'IMU, se garantisce che non metterà più le mani nel portafoglio degli italiani, invece qua stiamo facendo una scelta completamente diversa. Non solo.
Assessore Pichetto, c'è anche una graduazione per scaglioni.
Sicuramente, il fatto che si ricorra agli scaglioni, secondo un principio di progressività, è apprezzabile. Ma avete visto come sono fatti gli scaglioni? Con questo sistema andiamo a esercitare una pressione maggiore sui ceti più poveri; andiamo a dare un colpo fiscale ai ceti maggiormente in difficoltà. Percentualmente guardate quanto viene toccato meno lo scaglione che è sopra i 75 mila euro. Anche questo dovrebbe essere un dato significativo.
A fronte di questa pressione, cosa troviamo, amici e colleghi? Troviamo il fatto che sui servizi sociali la Giunta regionale non sta dando risposte, mentre, in merito alle risposte sul trasporto pubblico, se ci fosse mia madre direbbe che sembrano le comiche, sembrano Ridolini (il Vicepresidente lo ricorderà, perché sono spettacoli della sua generazione! Vengo rimproverato, poiché sono leggermente antecedenti)! Siamo in una situazione in cui il Vicepresidente della Giunta regionale ci dice che sul trasporto pubblico sono stati stanziati tot soldi (485 più 30), l'Assessore Bonino dice sui giornali che ne ha trovati 30 in più, ma non sappiamo se i 30 in più vanno per il pregresso o se andranno a toccare i servizi 2013.
L'Assessore Bonino, con i suoi colpi da maestra (si materializza e smaterializza, manco fosse Houdini) adesso dice di avere 30 milioni e di aver trovato un accordo con gli Enti locali.
Noi non abbiamo trovato nessun accordo con gli Enti locali: evidentemente l'Assessore si è smaterializzata! Allora, Vicepresidente, lei che è una persona seria, ci dia un po' di luce, un po' di certezze! Oggi stiamo votando una norma che aumenta la pressione fiscale, ma questi soldi non garantiscono gli obiettivi principali che l'opposizione ha posto: i servizi sociali e il servizio del trasporto pubblico locale.
Oggi, rispetto al servizio del trasporto pubblico locale, abbiamo assistito ad una sceneggiata: se fossimo stati nella scorsa legislatura, a parti invertite, il mirabile Capogruppo Ghiglia - oggi Assessore - insieme al suo collega Burzi, avrebbero preso d'assalto i banchi della Giunta regionale e avrebbero fatto un bagno di sangue! Questo, in ogni caso, non vi autorizza a darci dei dati "farlocchi" e a pensare che si possa votare, così come se nulla fosse, una norma che mette pesantemente le mani nelle tasche dei piemontesi e - questo è il dramma specialmente di quelli più poveri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente Cota per essere presente in questo momento, a discutere del cuore dello strumento della legge finanziaria. Un grazie di tutto cuore al Presidente! Cos'altro può aggiungere un Consigliere, che sia sanguigno o meno, dopo l'intervento del collega Gariglio? Niente, perché è un vero e proprio confronto tra sordi.
Occorre cambiare strategia. Quello che possiamo fare, caro collega Gariglio, è dare un supporto di natura psicologica alle coscienze del Vicepresidente, del Presidente Cota e di tutta la Giunta, perché, secondo me, nella loro coscienza sono devastati! proprio un campo di battaglia, la vostra coscienza! Nei talk show spiegate delle cose, a Roma spiegate delle cose, in Piemonte e a Torino spiegate le stesse cose, perché siete coerenti. Il problema è quando votate e quando prendete le decisioni nel Palazzo: fate la cosa completamente opposta! vero che in politica quello che si dice non si fa e quello che si fa non è detto che si dica. Pertanto, rivolgo la seguente domanda: c'è un prelievo IRPEF finalizzato non ad investimenti, ma a compensare quello che non siete stati in grado di fare dall'inizio di questo mandato? Assessore Pichetto, siamo stati bocciati, come a scuola! A scuola, se uno viene bocciato, ripete la stessa classe, non è rimandato a settembre.
Noi siamo stati bocciati e, per questo motivo, voi siete stati collocati da quella parte e noi stiamo da questa parte. Adesso vi stiamo solo facendo notare che non avete fatto i compiti. Voi siete, nel senso buono e piacevole del termine, un po' come si dice alle scolaresche un po' scapestrati, un po' asinelli! Domanda: per essere bocciati, dobbiamo aspettare che continuiate a devastare il Piemonte o volete attivarvi subito? Queste sono semplici e brevi motivazioni che spesso, in modo cadenzato come delle compresse, delle pillole, consegniamo al Presidente Cota chiedendogli gentilmente, a titolo di cortesia - non vuole essere assolutamente un comando - di andare a casa, non per fare un danno a voi ma per aiutare i cittadini piemontesi a riprendere quello che spetta loro.
Sicuramente non spetta loro un'addizionale IRPEF adesso, perché poi, più in là, vi presenterete con nuove aliquote.
Potrei parlare ancora ed entrare nel dettaglio, spiegando perché dovete essere bocciati, ma ho di fronte l'Assessore Giglia, l'Assessore Pichetto l'Assessore Vignale, che sono arrivati adesso: ci avete tolto anche i destinatari dell'accusa! Utilizzate tutti gli strumenti per metterci in difficoltà! Perché mi mette fretta con lo sguardo, Presidente?



PRESIDENTE

Si immagini! Ero ammirato dalla sua capacità oratoria!



LAUS Mauro

Questo rende ancora più responsabile il manovratore della giostra che a mio avviso, resta ed è sempre il Presidente Cota. Chissà, magari fra qualche giorno si sveglia con la luna giusta e presenta le dimissioni! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Laus.
Emendamento rubricato n. 176) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Si abroga l'articolo 13.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anch'io ho presentato una serie di emendamenti. Illustro singolarmente quest'emendamento abrogativo; gli altri probabilmente li illustrer insieme, perché ritengo che occorra percorrere altre strade per il rientro dal debito.
Con il decreto legge n. 35/2013 non si fa altro che creare ulteriore debito, come hanno già detto i parlamentari del Movimento 5 Stelle a Roma poiché si va a creare un ulteriore strumento di indebitamento sul quale gravano gli interessi finanziari e quant'altro.
Pertanto, lungi da essere uno strumento risolutivo, comporta uno strangolamento delle Regioni e degli Enti locali - immagino che ne approfittino, che usufruiscano di questo strumento - i quali sono costretti ai Piani di rientro a tappe forzate, aumentando l'addizionale IRPEF regionale e - credo - anche comunale, oltre all'aliquota base.
La stessa cosa sta facendo la Giunta: l'aliquota base era dell'1,23% e riguardava le fasce di reddito fino a 18 mila euro. Dai 18 ai 22 mila euro era dell'1,53% e sopra i 22 mila euro era dell'1,73%.
Ho fatto una rapida valutazione dei costi effettivi con il passaggio a scaglioni (che da un lato è condivisibile, poiché va a tassare per scaglioni di reddito e non per classi di reddito), ed avrebbe un'incidenza con le nuove aliquote, se applicate - dell'1,63% sotto i 15 mila euro del 2,13% sopra i 15 mila euro, del 2,23% sopra i 28 mila euro, del 2,30 sotto i 55 mila e dai 75 mila in su del 2,33%. Praticamente, sono molto più elevate di prima. Stiamo parlando di circa l'1,85% per un reddito medio di 28 mila euro e del 2% circa dai 40 mila in su.
Paradossalmente, l'aumento è molto più alto per le aliquote più basse piuttosto che per le classe di reddito più alte.
Secondo me, si potrebbe applicare un correttivo. Ho avanzato una proposta - questo è un emendamento abrogativo che immagino non avrà molta strada, visto il contingentamento dei tempi non farà molta strada neanche un altro emendamento - con un emendamento, che prevede il passaggio da classi di reddito a scaglioni di reddito, mantiene, quindi, le classi di reddito, ma li distingue in classi molto strette.
Dicevo, ho presentato un emendamento che prevede il mantenimento delle classi di reddito, ma con la divisione in classe di reddito molto strette.
Ogni classe di reddito amplia solo 5.000 euro. Si passa da 15 mila a 20 mila, da 20 mila a 25 mila, da 25 mila a 30 mila, da 30 mila a 35 mila.
un'ipotesi, secondo me, percorribile e permetterebbe di avere passaggi molto stretti e non ripidi di scaglioni delle aliquote addizionali e aggiuntive a quella di base e permetterebbe di mantenere, secondo i miei calcoli, il gettito inalterato (a calcoli che non sono quelli competenti di quelli degli Uffici, ma calcoli spannometrici) Un elemento che lascio anche per un'analisi successiva, anche se questo è un emendamento prettamente abrogativo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Elementare "Don Murialdo" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Elementare "Don Murialdo" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 299, inerente a "Legge Finanziaria per l'anno 2013" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli emendamenti all'articolo 13 del disegno di legge n. 299.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Vede bene la Giunta che su questo articolo che risulta, anche dal mio punto di vista, cruciale rispetto al disegno di legge della finanziaria c'è stata una discussione e un'attività emendativa varia.
Tuttavia, credo che l'unica possibilità sia eliminare l'articolo dal testo. I motivi sono stati ben enucleati da parte dei colleghi delle opposizioni. La coerenza anzitutto, ma non solo.
Ci troviamo in una situazione davvero molto difficile: affermazione che viene fatta dalla maggioranza dell'opposizione e dalla Giunta tutti i giorni, e in tutte le sedute in cui ci troviamo a discutere.
vero che questa difficoltà è particolarmente sentita dai cittadini.
Ci sono delle proposte emendative, che ho anche sottoscritto, che si propongono di eliminare gli scaglioni più bassi, di rimodulare le varie percentuali di aumento.
Credo davvero che l'unica soluzione possibile e l'unico messaggio con cui uscire a testa alta all'esterno sia di eliminare questo articolo e quindi togliere, dal disegno di legge della finanziaria e dalla sua trasformazione in legge, l'aumento dell'aliquota che andrebbe a strozzare la società della nostra regione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
Emendamento rubricato n. 174) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 1 dell'art. 13 le parole "nonché per la copertura agli oneri finanziari derivanti dalle anticipazioni di liquidità previste dagli articoli 2 e 3 del DL 35/2013" sono abrogate.
Emendamento rubricato n. 173) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 1 dell'art. 13 dopo le parole "1° gennaio 2014" sono aggiunte: "e fino al 31 dicembre 2015".
Emendamento rubricato n. 189) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: "1. Al comma 1 le parole da "per scaglioni di reddito" fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: "per classi di reddito, applicando, al netto degli oneri deducibili, le seguenti maggiorazioni all'aliquota dell'addizionale regionale all'IRPEF di base: Per redditi sino a 15 mila: 0 per cento Per redditi sino a 20 mila: 0,07 per cento Per redditi sino a 25 mila: 0,17 per cento Per redditi sino a 30 mila: 0,27 per cento Per redditi sino a 35 mila: 0,40 per cento Per redditi sino a 40 mila: 0,53 per cento Per redditi sino a 45 mila: 0,67 per cento Per redditi sino a 50 mila: 0,82 per cento Per redditi sino a 55 mila: 0,97 per cento j) Per redditi sino a 60 mila: 1,07 per cento k) Per redditi oltre 60 mila: 1,10 per cento".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Come dicevo all'Assessore - poi sicuramente mi darà una risposta pertinente sul merito - le classi che prevedevo erano molto strette, con un aumento di 5.000 euro. A partire da 1,23 viene mantenuta identica l'aliquota sulla prima classe di reddito, quindi sotto i 15 mila euro mentre a partire dalla fascia di 20 mila euro viene aumentata a 1,30%, da 25 mila 1,40%; da 30 mila 1,50%; 35 mila 1,63%; 40 mila 1,76%; 45 mila 1,90%; 50 mila 2,05%; 55 mila 2,20%; 60 mila 2,30%, oltre 60 mila 2,33%.
Secondo me è una proposta almeno discutibile, se non accettabile.
Con un altro emendamento ho chiesto la possibilità di prevedere un aumento dell'aliquota dell'addizionale IRPEF di base solo per gli anni finanziari di competenza 2014/2015, in modo che la prossima Giunta, di qualunque colore sia, possa decidere, con il gettito che viene dall'anno successo, cosa fare di queste aliquote, se mantenerle o cambiarle considerando che, a partire dal 2015, potrà essere un massimale del 2,10 oppure eliminarlo del tutto.
Ovviamente, fermo restando che l'articolo della Giunta venga approvato ma temo, purtroppo, di sì.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dal Consigliere Buquicchio: All'allegato A all'art. 4 del disegno di legge 300 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2013-2015", inserire la seguente modifica:



(vedi tabella allegata n. 1)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 25) presentato dal Consigliere Buquicchio: All'allegato A all'art. 4 del disegno di legge 300 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2013-2015", inserire la seguente modifica:



(vedi tabella allegata n. 2)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 26) presentato dal Consigliere Buquicchio: All'allegato A all'art. 4 del disegno di legge 300 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2013-2015", inserire la seguente modifica:



(vedi tabella allegata n. 3)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Non disponendo dei tempi che partiti più grandi hanno e quindi hanno già potuto provvedere loro a spiegare le motivazioni e a dire tutto quello che era necessario dire, mi limito, se l'Assessore mi ascolta per qualche secondo, a ribadire, in modo che resti a verbale, il mio pensiero al riguardo, illustrando soltanto gli emendamenti n. 24), 25) e 26).
Con l'emendamento n. 24) si chiede l'abrogazione delle lettere a) e b) del comma 1 dell'articolo 13, relativamente alle aliquote addizionali IRPEF.
Con l'emendamento n. 25) chiediamo una rimodulazione delle percentuali da 0,90 a 0,70 per i redditi fino a 28 milioni a 20-28 mila euro; da 0,40 a 0,20 per i redditi fino a 15 milioni.
Ritengo che le considerazioni relative agli scaglioni più alti decadano di per sé perché è già applicato il massimo consentito dalla legge, ma si potrebbe prendere in considerazione un riguardo per le fasce più deboli.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 88) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Al comma 1 lettera a) la cifra 0,40 è sostituita dalla cifra "0,20" Al comma 1 lettera b) la cifra 0,80 è sostituita dalla cifra "0,70" Al comma 1 lettera c) la cifra 1,00 è sostituita dalla cifra "0,90".
Emendamento rubricato n. 175) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Dopo il comma 1 dell'art. 13 è inserito il comma 1 bis: "1 bis. Sono esclusi dalle maggiorazioni dell'addizionale regionale all'IRPEF di base i percettori di redditi totali sino a 28 mila euro".
Gli emendamenti n. 88) e 175) sono dati per illustrati dal Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Consigliera Artesio.
Dopo il comma 3 dell'articolo 13 viene aggiunto il seguente comma: "La Regione determina, ai fini del calcolo della addizionale regionale IRPEF, una deduzione dalla base imponibile non superiore a 5.000,00 euro per ogni persona a carico del capofamiglia".
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per commentare che il Gruppo Federazione della Sinistra voterà tutti gli emendamenti che le opposizioni hanno presentato, passando per la scala nella quale è stato adottato un principio di abrogazione di questo articolo, che condivido, fino a tutti i tentativi, che chiamerei di riduzione del danno, di rendere più morbida l'applicazione di questo ricorso alla tassazione.
Vorrei sottolineare ancora che, in sede di Commissione consiliare avevamo anche manifestato la necessità di rendere esplicita almeno la finalizzazione di questo ricorso ad un'imposizione aggiuntiva. In modo particolare, avevo evidenziato l'opportunità che fosse reso esplicito come la Regione, così solerte nel ricorrere all'aumento delle addizionali per coprire quelli che ha valutato essere i debiti pregressi, non sia solerte nell'applicare ulteriori obblighi che derivano da sentenze del TAR sull'esaurimento delle liste di attesa degli anziani non autosufficienti.
Nemmeno, come dire, una finalità di scopo indicata all'Amministrazione regionale è stata sufficiente per convincerla. Di qui, il voto contrario su questo articolo e il voto a favore di tutti gli emendamenti che tendono ad abrogarlo o ad attenuarlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
In linea con la collega, anche noi, su uno degli articoli principali che avrà rilevanti ripercussioni sui cittadini piemontesi, esprimiamo la nostra contrarietà, in quanto in questo momento, dal livello nazionale a quello livello locale, passano come ineluttabili molte scelte che, in realtà, forse così ineluttabili non sono. A questo punto, crediamo, non solo perché in passato il Presidente Cota, come hanno già ricordato i colleghi, ha dichiarato più volte che non avrebbe mai messo le mani nelle tasche dei piemontesi, ma proprio perché in un momento come questo, con così gravi difficoltà che i piemontesi stanno vivendo, questo ulteriore aggravio avrà sicuramente un'incidenza decisamente negativa rispetto ai nuclei familiari.
Anche noi abbiamo proposto - non li abbiamo più ripresentati emendamenti che perlomeno rivisitassero, se non annullassero, la suddivisione in scaglioni, soprattutto per le prime due fasce di reddito.
Così non è stato, quindi esprimiamo il nostro voto assolutamente contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
La mia è una breve dichiarazione per sostenere che voteremo convintamente contro, come segnalato dalla Giunta, sull'insieme degli emendamenti sin qui proposti su questo tema.
Tuttavia, credo che l'occasione sia utile per segnalare una piacevole sorpresa. Ho sentito adesso l'intervento di Eleonora Artesio, che usa terminologie a me consuete: la riduzione del danno, le tasse di scopo. E allora certamente, in un pomeriggio affollato come questo e anche lievemente accaldato dalla temperatura non soltanto atmosferica, mi fa piacere questo impeto di cultura liberale: meglio tardi che mai.
Terminologie consuete: la lotta alle tasse, le tasse di scopo, la riduzione del danno: più tipiche della cultura radicale che di altre culture.
Ciò detto, nel votare assolutamente e convintamente contro, non possiamo non segnalare all'Assessore, come abbiamo già fatto in altre sedi che evidentemente consideriamo questa misura come l'extrema ratio, da un lato, per porre sotto controllo il degrado del bilancio della Regione; un degrado che si protrae da molti anni, per essere precisi direi esattamente da quando l'Assessore Pichetto sostituì un suo collega predecessore alla stessa delega circa 12 anni fa, e da lì è iniziata una strada che forse con quest'anno si può e si deve interrompere.
Dall'altro lato, non tanto e non solo in questo provvedimento, che la necessità delle contingenze rende urgente (vedasi anche la modalità di discussione che stiamo avendo oggi), sarà necessario (soprattutto nel disegno di legge n. 300 e ancor più nell'assestamento, che ci auguriamo tempestivamente venga proposto dalla Giunta e, una volta tanto, approvato nei tempi che la logica della legge di contabilità regionale prevedrebbe quindi entro luglio), che siano esplicitate tutte le manovre di efficienza sulle direzioni principali che questa Giunta può intraprendere (il mondo del patrimonio, il mondo del costo del lavoro, il mondo delle partecipate) senza le quali anche questa iniezione di liquidità derivante dall'auspicato provvedimento nazionale sarebbe semplicemente un tampone. Allora sì il rimpianto di aver autorizzato, come extrema ratio, una manovra anche di scale, ma non solamente di scale, anche per noi sarebbe davvero molto ampio.



PRESIDENTE

Prima di procedere alle votazioni, l'Assessore Pichetto ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Presidente, prendo la parola solo per una brevissima considerazione perché l'articolo lo merita.
Questa Amministrazione avrebbe potuto fare anche un bilancio senza l'addizionale IRPEF, se non avesse avuto l'onere di dare copertura a ci che è emerso da verifiche avvenute durante lo scorso inverno e l'accertamento, da parte della Ragioneria Generale dello Stato e dalla Corte dei Conti solo un mese fa, con l'obbligo di recupero attraverso la canalizzazione dell'IRPEF. Quindi la scelta è obbligata. Peraltro, è una scelta obbligata che speriamo di mantenere a questi livelli. È una scelta obbligata che riguarda situazioni del lontano passato, con l'imposizione a darne copertura solo in questo modo, perché l'alternativa sarebbe stata peggiore (l'alternativa era il disegno di legge n. 174, senza entrare nel merito potremo fare le discussioni sul perché e così via). Questa è la questione di fondo che bisogna ricordare, prima di andare a fare ogni altra valutazione.
In merito agli emendamenti, una sola osservazione su un paio di modifiche proposte dal collega Bono. Purtroppo dobbiamo rispettare rigorosamente gli scaglioni, quindi non possiamo dividere gli scaglioni e frazionarli in altre classi. Ahimè, siamo i primi ad applicarli a eseguito dell'imposizione degli scaglioni fatta con un mio emendamento un anno e mezzo fa.
Per quanto riguarda la graduazione - lo dico tecnicamente - se notate nella fascia alta la graduazione è dello 0,3%, perché comunque l'obbligo è a scaglioni e progressivo ed arriva al massimo possibile in questo momento (l'oltre i 75.000 è al massimo possibile in questo momento). Se avessi potuto mettere uno 0,5% in più, voi pensate che, con una situazione dove mandiamo dentro 2,7 milioni di recupero pregresso, vengano da una parte o dall'altra, non avrei messo ancora uno 0,5% in più, anche a seguito dell'imposizione di porlo al massimo (imposizione che tentiamo di contrastare)? Ecco perché lo sviluppo è di questo tipo. Si possono eventualmente combinare delle correzioni e abbiamo tutto l'anno per farlo se volete. Ma, in questo caso, i dati sono dettati anche dal risultato finale: i 161 milioni devono rimanere.
Il parere è contrario su tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il voto è esteso anche all'emendamento rubricato n. 176 d'identico contenuto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 174), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 173), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 189), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 175), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Alcuni Consiglieri dell'opposizione espongono uno striscione recante la scritta: "Vergogna")



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.23 riprende alle ore 16.25)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

La seduta riprende.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 13, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Questa mattina abbiamo fatto una riunione dei Capigruppo, nella quale abbiamo deciso non senza difficoltà il contingentamento dei tempi. Mi sembra che stiamo lavorando bene in una situazione emergenziale per la nostra Regione.
Ho anche dato atto e riconosciuto alle opposizioni la serietà e la disponibilità in tempi compressi, anche in assenza di un contingentamento dei tempi, in Commissione.
Capisco che il momento è difficile e di tensione, ma vi invito veramente ad un comportamento consono a quest'Aula, anche perché se si dovesse ripetere una questione come quella che è stata rappresentata, per la Presidenza sarebbe inaccettabile.
Non è che si sospende, ma in caso di forzature continuate - lo dico preventivamente - il Presidente può sospendere due minuti. Sono sicuro che questo è un episodio che è successo e che fa parte di una protesta al limite, però mi auguro che non vengano ripetuti. In caso contrario, non resta al Presidente che sgomberare l'Aula da chi eventualmente continuasse ad occuparla.
Mi sembra però che vi sia stata una responsabilità e una sorta di ravvedimento.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Dopo averci impedito di parlare, sbatte fuori anche le opposizioni!



PRESIDENTE

Non ho detto questo, Consigliere Reschigna! Ho detto esattamente una cosa diversa.
Lo dico prima e ho anche apprezzato che dopo quest'episodio, ci sia stato da parte delle opposizioni un senso di responsabilità, come stavo dicendo, e stiamo riprendendo i nostri lavori.
Mi auguro, e v'invito, visto che siamo un'Aula parlamentare in un momento eccezionale e difficile a proseguire i lavori come faticosamente questa mattina la riunione dei Capigruppo ha determinato. L'opposizione ha già legittimamente espresso il proprio dissenso su tale scelta dei Capigruppo e della Presidenza sia in sede di Capigruppo che all'inizio della seduta della mattinata.
Credo che dobbiamo anteporre l'obiettivo di rendere credibile il Piemonte, quindi con un'approvazione sia del disegno di legge n. 299 sia del disegno di legge n. 300.
Vi ringrazio, non era assolutamente una predica, ma un richiamo innanzitutto a me stesso e a ciascuno di noi per proseguire nei lavori come consono per quest'Aula.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Ringraziando l'Ufficio di Presidenza per la celerità con la quale è stato rimosso lo striscione - ma questo va da sé e non è un problema chiedo che si presentino le scuse alla dipendente che è stata in un certo qual modo intimidita, la quale stava facendo solamente il suo lavoro.
A me potete fare tutto e accetto tutto, ma un dipendente non bisogna assolutamente né redarguirlo né toccarlo.



PRESIDENTE

La ringrazio di questa segnalazione. Non avevo colto, altrimenti avrei chiesto...
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Siccome non ricevo lezioni dal Capogruppo della Lega Nord, dico subito che alla dipendente ho già chiesto scusa e non ho alcuna difficoltà a ripeterle in Aula.
Voglio ricordare che l'Aula non è interdetta ai rappresentanti degli organi di informazione e la dipendente stava allontanando un cameraman che normalmente entra nell'aula. Questo non toglie nulla al fatto che io abbia chiesto scusa personalmente e lo rifaccio pubblicamente in Aula. Però le regole sono le regole.



PRESIDENTE

La ringrazio e apprezzo l'intervento del Presidente Reschigna.
Per quanto riguarda i cameraman, ricordo che quando è in corso la seduta, non possono oltrepassare il famoso scalino, però la seduta era sospesa e quindi per prassi...
La dico tutta fino in fondo, perché ci sono Consiglieri sia di maggioranza che di opposizione che si portano vicino al banco il giornalista di riferimento quando è sospesa la seduta per fare un'intervista. Quindi, alla fine, bisogna mettere tutto sul piatto.
ARTICOLO 13 bis Emendamento rubricato n. 61) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara, Motta A., Placido Gariglio, Rostagno: Dopo l'articolo 13 del disegno di legge n. 299 è inserito il seguente: Art. 13 bis (Riorganizzazione dei soggetti esterni incaricati della gestione delle leggi regionali) 1. Entro il 1° gennaio 2014, la Giunta regionale procede alla riorganizzazione dei soggetti esterni incaricati di gestire leggi regionali, definendo le leggi regionali la cui attuazione deve essere gestita direttamente dalla Regione".
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Vorrei essere chiaro su un punto: la seduta che stiamo vivendo oggi non è una seduta ordinaria. Qui si sta sostanzialmente decidendo, a colpi di articoli, di aumentare le tasse ai cittadini e di diminuire la protezione sociale in questa regione. È un fatto normale? A me non sembra. A me non sembra.
Peraltro, è più offensivo, nei confronti del prestigio dell'Aula, che Consiglieri di opposizione inalberino uno striscione con su scritto "Vergogna", o che un Assessore regionale ai trasporti sia venuto questa mattina a raccontarci un po' di frottole? più offensivo inalberare uno striscione, o sentire un Assessore che racconta frottole? Io so qual è la risposta, dal mio punto di vista.
Oltretutto, l'Assessore è stato smentito dal Vicepresidente della Giunta regionale in Aula. In Aula.
Se la mettiamo sul piano della dignità comportamentale, non ho nessuna difficoltà a dire una cosa: sia chiaro che per questo Gruppo questa non è una seduta ordinaria. Sia chiaro che questa Istituzione, o sente e percepisce quello che si vive fuori da questa Aula, che è la comunità piemontese che subisce le decisioni vostre - non nostre - oppure, signori è l'ennesima dimostrazione che abbiamo sensibilità e modi di vedere i problemi profondamente diversi.
Arrivo all'emendamento.
Con questo emendamento chiediamo che entro il 1° gennaio 2014 la Giunta regionale proceda alla riorganizzazione dei soggetti esterni incaricati di gestire leggi regionali, definendo le leggi regionali, la cui attuazione deve essere gestita direttamente dalla Regione. Non poniamo un aut aut però diciamo: attenzione, esiste anche questo problema. Se qualcuno interpellasse oggi l'Assessore Pichetto in merito ai rapporti e ai flussi finanziari tra Finpiemonte S.p.A., che ha gestisce gran parte delle leggi regionali, e l'Assessorato al bilancio, probabilmente l'Assessore Pichetto non sarebbe in grado di dircelo. Non perché l'Assessore Pichetto è ignorante, ma perché non funziona più il meccanismo di un soggetto esterno che gestisce, senza nessun controllo da parte dell'Ente Regione, fondi che sono regionali.
Oggi, tra i residui attivi alla data del 31/12/2012, figurano 485 milioni di euro, vantati in capo a Finpiemonte. Ci poniamo il problema di riconciliare i dati tra il bilancio della Regione e quelli di Finpiemonte? Probabilmente troveremo delle sorprese.
Spero, Assessore Pichetto, che lei accolga questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Perché questa finanziaria è particolarmente odiosa? Perché da una parte usate la leva fiscale - e la usate nel modo in cui sappiamo - e dall'altra parte, in totale incoerenza con questa decisione, lasciate tutto il resto come lo avete trovato, nonostante a parole dichiariate che è vostra intenzione riformare una serie di Enti che afferiscono alla macchina regionale.
Questo, secondo me, è inaccettabile. Aumento dell'IRPEF; taglio di risorse destinate alle politiche sociali, e non si fanno scelte che non costano nulla alla Regione, dal punto di vista sociale, ma che consentono di risparmiare risorse.
questo che secondo me è inaccettabile. Stiamo parlando di questioni che non ha sollevato soltanto l'opposizione. Poco fa, il collega Burzi intervenendo, ha difeso la scelta di aumentare l'IRPEF, però ha detto una cosa che non può esservi sfuggita: ha dichiarato che si attende che coerentemente, la Giunta regionale affronti alcune questioni. Immagino siano alcune di queste che stiamo ponendo, avendo chiaro cosa abbiamo discusso in questi mesi in Commissione con il Consigliere Burzi. Ma Pichetto cosa risponde? Tutte le volte che si tratta di affrontare il bisturi su alcune questioni, prende tempo e dice: voglio valutare, voglio discutere, voglio riflettere, presenterò un piano.
La coerenza, invece, vorrebbe che voi, che dite che il bilancio è un bilancio con i problemi che sappiamo, decidiate contemporaneamente come affrontare alcune questioni.
Questo è un emendamento chiarissimo: riportiamo alcune leggi, la cui gestione in questi anni è stata esternalizzata, sotto la gestione della Regione.
Più chiaro di così si muore. Non sono costi aggiuntivi; utilizziamo meglio il nostro personale; risparmiamo soldi. Facciamola questa scelta.
Ma quanto dovete ancora governare perché vi assumiate finalmente le vostre responsabilità? Lei non c'era, Assessore, ma questo non lo assolve collega Laus. Non è perché l'Assessore Pichetto, arrivando solo sei mesi fa, non ha le colpe del centrodestra. Non le avrà sul piano individuale, ma le avrà sul piano politico. Governate questa Regione da due anni e mezzo: assumetevi qualche responsabilità. I primi cinque mesi potevate dire che era colpa di qualcun altro; ma dopo due anni e mezzo/tre anni, quando ormai la legislatura sta per finire, assumetevi le vostre responsabilità e fate delle scelte.
Quello che contesto è che avete aumentato l'IRPEF (l'avete aumentato per finanziare la spesa finanziaria e la spesa corrente); avete tagliato le risorse destinate alle politiche sociali e, sul versante della spesa, anche le scelte più consolidate e più scontate, che sono state oggetto di discussione in Commissione, vengono rinviate.
C'è quindi la manovra dell'IRPEF, ma non ci sono cose che invece potremmo decidere.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Il tema dell'emergenza è che l'emergenza nasce. Ma chi ha la responsabilità di questa emergenza? Come siamo arrivati e perché siamo arrivati a questo punto? Cosa è stato fatto in questi tre anni? Niente assolutamente niente! Faccio un esempio. Prima l'Assessore Cavallera ha parlato della logistica sul piano della sanità. Sono perfettamente d'accordo che dalla riorganizzazione e dalla ristrutturazione di quel comparto c'è massima efficienza, però è dal primo giorno di questi tre anni che si dice che la farmaceutica e la logistica devono essere riorganizzati e ristrutturati.
Oggi, a distanza di tre anni, l'Assessore giustamente dice: "Questo è un elemento importante sul quale dobbiamo lavorare". Cosa ci troviamo? Una proposta di aumento IRPEF, senza alcuna ristrutturazione di cui sub A.
La riorganizzazione della macchina pubblica, a proposito di questo emendamento (riportare funzioni all'interno della Regione) va fatta con criterio, perché quando in finanziaria troviamo emendamenti ed articoli sulla chiusura di alcuni Enti, che vengono incorporati o fusi con altri Enti, bisogna proprio partire dalla pianta organica di questi Enti.
Anche in quel caso, per fare efficienza si prende il personale e lo si butta nella cestino, come se fosse un armadio a quattro stagioni: oggi mi serve, domani non mi serve.
La capacità di un amministratore è di riorganizzare e ristrutturare facendo efficienza, non lasciando a casa il personale. Occorre gestire al meglio le risorse.
Questo è il motivo per cui vi chiediamo di riportare delle funzioni all'interno della Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto, per esprimere il parere della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è contrario, anche se queste norme agli articoli 14, 15 e 16 sono propedeutiche ed essenziali per svolgere quelle azioni citate dai colleghi (in particolare, quelle descritte dal collega Ronzani), perch proprio con gli articoli 14, 15 e 16 (e mi pare anche un emendamento successivo, che prevede anche il lavoro part-time) è possibile svolgere tutta quella serie di azioni di riordino complessivo del personale che comprende anche le partecipate.
Comunque, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 13 ter Emendamento rubricato n. 60) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara, Motta A., Placido Gariglio, Rostagno: Dopo l'articolo 13 del disegno di legge n. 299 è inserito il seguente: Art. 13 bis (Razionalizzazione delle spese relative al personale) 1. Per quanto riguarda gli interventi di razionalizzazione delle spese relative al personale, sono previsti, previo confronto con le organizzazioni sindacali, i seguenti interventi: ricognizione degli effettivi fabbisogni di personale che tenga conto anche delle ricognizioni delle funzioni affidate a soggetti esterni abolizione dell'affidamento esterno per gli incarichi di consulenza e di studio, ad eccezione delle attività che richiedono una elevata e dimostrata professionalità non presente, né reperibile all'interno dell'Ente Regione abolizione dei direttori regionali esterni riduzione delle direzioni regionali e affidamento degli incarichi di direttore a dirigenti interni all'Ente Regione 2. Gli interventi previsti al comma 1 devono essere attuati entro il 30 giugno 2013.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Con questo articolo aggiuntivo proponiamo un tema di cui discutiamo ormai da un anno: c'è una Regione che ha una capacità di intervento inferiore? Questo vuol dire ragionare anche sull'organizzazione. La Giunta vuole ragionare partendo dai dipendenti.
Noi poniamo la questione innanzitutto della revisione del numero delle direzioni.
C'è un problema di utilizzo pieno delle risorse interne del personale dipendente della Regione? Sì. Ed è per questo che noi diciamo che non possono essere sottoscritti contratti per la figura di Direttore e Dirigente con personale esterno rispetto ai ruoli organici della Regione.
Questa è una misura di organizzazione che porterebbe anche a risparmi economici significativi, oltre che un maggiore e più efficace utilizzo delle risorse interne del personale.
Non veniteci a dire che state studiando un provvedimento di riduzione delle direzioni! Voglio ricordarvi che avete prorogato fino al 30 marzo i contratti in essere con i direttori. Siamo al 30 aprile, ed è da qualche giorno che continuate a menarcela con un refrain: "Basta con questa opposizione che chiede sempre tempo per poter assumere una decisione!" e voi, quando ci sono delle decisioni un pochino complicate, magari sui legami politici tra direttori e partiti all'interno della Giunta, magari sui legami che hanno portato alla scelta di alcune persone, allora...



(Commenti del Consigliere Motta Massimiliano)



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Abbiamo tutti del tempo a disposizione per poter intervenire.



(Commenti del Consigliere Motta Massimiliano)



PRESIDENTE

Collega Motta Massimiliano, per cortesia! La ringrazio di aiutarmi nel lavoro.
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Siccome è una scurrilità ciò ha detto il collega Motta Massimiliano, io non ho né mogli, né amanti, né mariti tra i dipendenti della Regione!



(Commenti del Consigliere Motta Massimiliano)



RESCHIGNA Aldo

Neanche fratelli o sorelle! E a queste volgarità non mi piego! Non ho né mogli, né amanti, né mariti, né fratelli, né sorelle all'interno dei dipendenti della Regione! Il collega Motta, esprimendo queste volgarità, non offende il sottoscritto, ma i dipendenti della Regione Piemonte, va bene? Magari l'Assessore al personale poteva avere un sussulto di dignità di fronte a queste volgarità!



PRESIDENTE

Grazie, collega.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Colleghi! Non ci sono altre richieste di intervento.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin, per esprimere il parere della Giunta regionale.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 13 quater Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara, Motta A., Placido Gariglio, Rostagno: Dopo l'articolo 13 del disegno di legge n. 299 è inserito il seguente: "Art. 13 bis (Recepimento delle Linee guida in materia di tirocini in materia di indennità economica) 1. Nelle more del recepimento complessivo di quanto previsto dalle «Linee guida in materia di tirocini» di cui all'Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 24 gennaio 2013 e in adempimento di quanto previsto al punto 12 dell'Allegato 1) delle Linee guida medesime, è prevista per i tirocini un'indennità minima non inferiore ad euro 300 lordi mensili.
2. Nel caso di tirocini in favore di lavoratori sospesi e comunque precettori di forme di sostegno al reddito, in quanto fruitori di ammortizzatori sociali, l'indennità di cui al comma 1 non viene corrisposta.
Nel caso di tirocini di orientamento e formazione o di inserimento reinserimento in favore di disabili di cui all'articolo 1, comma 1, della legge n. 68/99, di persone svantaggiate ai sensi della legge n. 381/91 nonché richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, possono tessere previste, in modalità definite con deliberazione della Giunta Regionale, deroghe agli importi di cui al comma 1, finalizzate a favorire i processi di inclusione dei tirocinanti".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Su questa questione, Presidente, l'Assessore Pichetto è in debito di una risposta con il Gruppo del PD.
In Commissione ne avevamo già discusso e l'Assessore Pichetto Fratin aveva dichiarato che voleva riservarsi di approfondire la questione chiedendoci di non mettere ai voti l'emendamento, che noi abbiamo riproposto in Aula, convenendo sull'esigenza di evitare un voto contrario dal momento che in quella sede l'Assessore Pichetto Fratin non aveva manifestato un'ostilità pregiudiziale nei confronti della norma.
Di cosa parliamo? Vorrei richiamare per un attimo l'attenzione dell'Aula su questa questione, che è delicatissima e riguarda centinaia e migliaia di ragazzi.
Voi sapete che molti ragazzi che vengono avviati al tirocinio non vengono pagati, lavorano gratis. Ci si affida alla moralità, al senso di responsabilità e alla serietà di coloro che, ovviamente, offrono un'occupazione nella forma del tirocinio ai giovani e ai ragazzi.
Capite che questo pone problemi enormi di dignità della persona, di dignità del lavoro e anche di una condizione di lavoro che umilia questi ragazzi che vengono avviati ad un'attività di tirocinio. Qui non tocco il tema della qualità del lavoro che svolgono questi ragazzi, perché, in molti casi, siamo in presenza anche di un atteggiamento di supersfruttamento. Ma è un tema che esula, per il momento, dal nostro emendamento.
Noi qui vogliamo affermare il principio secondo cui un ragazzo che venga avviato a questa attività debba ricevere un riconoscimento retributivo nella forma dell'indennità che noi stabiliamo in 300 euro al mese. Ce lo siamo inventati questo dato? No, Presidente, perché come i colleghi sanno, è intervenuta un'intesa tra lo Stato e le Regioni che affronta esattamente il problema dei tirocini; questa intesa demanda alle Regioni l'obbligo di predisporre una disciplina con la quale regolamentare la materia del tirocinio nel suo complesso e, in quell'ambito naturalmente, viene affrontato il principio della corresponsione di un'indennità a titolo di rimborso spese, che lì viene individuata nella soglia minima di 300 euro.
Per le ragioni che prima ricordavo - per la legge finanziaria che approviamo e per tutte le ragioni che sapete - sarebbe un atto serio se noi stabilissimo nella legge finanziaria il riconoscimento dell'indennità di 300 euro minimo al mese, ferma restando l'esigenza di dover esaminare prima in III Commissione e poi in Aula, un disegno di legge che organicamente affronti la questione dei tirocini. Ma intanto lo scriviamo in una legge finanziaria, in maniera che si affermi un principio di dignità del lavoro e della persona. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto per esprimere il parere della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Su questo emendamento avevo chiesto la sospensione in Commissione per fare una valutazione.
La valutazione che rappresento oggi all'Aula è sostanzialmente questa: non solo siamo favorevoli all'introduzione di detta norma - c'è un accordo peraltro, in Conferenza Stato-Regioni - ma è stato avviato un tavolo con Provincia e parti sociali che ha già definito una parte di percorso e che ha addirittura come riferimento per l'indennità di partecipazione al tirocinio il fatto che l'importo di 300 euro possa arrivare fino a 600 euro mensili, così come i meccanismi di rimborso dei lavoratori sospesi che partecipano al tirocinio oppure le agevolazioni per i disabili e le persone svantaggiate.
Ahimè, qui c'è un problema di rispetto dei tavoli: accoglierei l'emendamento, però il prossimo incontro con le parti sociali e le Province è fissato proprio per il 2 maggio - cioè oggi - proprio per chiudere e definire il provvedimento.
Mi sentirei quindi di chiedere al collega di trasformarlo in un ordine del giorno, assumendo semmai un impegno come Consiglio. Perché, poi, non è che si debba discutere in eterno per creare la norma: se il tavolo oggi ha concluso i lavori (o se concluderà la prossima settimana), possiamo chiederlo come Giunta o come Consiglio. Peraltro, non so se la procedura e il Regolamento lo permettano. Ma se è necessario un provvedimento di legge per quel recepimento, in un'ora riusciremmo sicuramente a farlo calendarizzandolo nel primo Consiglio utile.
Oggi, anche per rispetto al tavolo di discussione che probabilmente è ancora in corso, mi sembrerebbe scorretto accettare quell'emendamento perlomeno nei confronti di chi ha lavorato (e lo sta facendo tuttora) per trovare un punto di riferimento.
Ho a mie mani il canovaccio, che posso consegnare anche ai colleghi. Ne chiedo quindi il ritiro, riconoscendo l'importanza e la serietà della questione, al punto da chiedere ai proponenti dell'emendamento di soprassedere con il relativo impegno da parte nostra, che io assumo come Giunta, e da parte del Consiglio.
Penso che su questo tema pochi possano essere contrari. Naturalmente la libertà di contrarietà è di ciascuno.



PRESIDENTE

Se devo tradurre, Assessore Pichetto, esprime il parere contrario della Giunta?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Sì, il parere è contrario se non c'è il ritiro. Ma mi sembrerebbe scorretto...



PRESIDENTE

Un sofferto parere contrario.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

I pareri o sono contrari o sono a favore; non esistono sofferti pareri!



PRESIDENTE

Il parere è contrario. Naturalmente, la sofferenza prevale se i colleghi mantengono l'emendamento, che mi sembra che rimanga. Quindi rimane la sofferenza, ma anche la contrarietà.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 177) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Si abroga il comma 2.
Emendamento rubricato n. 178) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 2 la parola "soppressi" è sostituita con "dimezzati".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Li illustro insieme, perché vertono entrambi sul comma 2 dell'articolo 14, che riguarda le norme in materia pensionistica. Secondo il comma 2, i posti che si liberano in corso d'anno per effetto dei prepensionamenti verrebbero soppressi, con rideterminazione annuale delle dotazioni organiche.
Per il discorso che ho fatto in Commissione (che si articolerà anche sui susseguenti articoli), ritengo che non debbano essere soppressi i posti, ma ridotti al 50%.
Ritengo, cioè, che si debba permettere un turnover del 50%: due vanno in prepensionamento e uno subentra, magari un giovane con delle competenze che ha sviluppato già nell'ente regionale (magari qualcuno dei precari che lavora per la Giunta regionale), permettendo di mantenere le competenze mantenere un posto di lavoro e di alleggerire in senso negativo la dotazione organica della Giunta. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca, Assessore personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
Il parere è contrario semplicemente perché per l'attuazione di quanto previsto dall'articolo 14 un presupposto indispensabile è proprio che i posti che in qualche modo vengono liberati vadano ad essere soppressi nelle attuali dotazione organiche.
Vi sono già dei precedenti di altre Regioni italiane che nel merito per esempio sulla risoluzione anticipata, non hanno previsto la soppressione dei posti in pianta organica e sono stati impugnati dalla Corte. Ancora di più in questo caso, in cui cerchiamo di inserire con l'articolo 14 i requisiti ante-Fornero per i dipendenti dell'Ente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 177), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 178), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 bis Emendamento rubricato n. 44) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Vignale: ART. 14 bis (Incentivo tipologie di lavoro a tempo parziale) La Regione Piemonte promuove ed incentiva l'utilizzo da parte del personale regionale di tipologie di lavoro a tempo parziale nell'osservanza dei criteri e delle modalità stabiliti dalla normativa e dai contratti collettivi vigenti La parola all'Assessore Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
Con l'articolo 14 bis si vogliono introdurre misure non soltanto di promozione, ma anche d'incentivazione, del part-time.
Questo articolo consente di garantire nuove modalità di utilizzo del part-time, con diverse tipologie ed orari rispetto ai contratti oggi in essere e con diversa corresponsione dei trattamenti accessori.



PRESIDENTE

Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 28), presentato dal Consigliere Buquicchio: Al comma 1 dell'articolo 15 (Risoluzione anticipata del rapporto di lavoro del personale regionale) del Disegno di legge n. 299 "Legge finanziaria per l'anno 2013" le parole "fino ad un massimo di 24 mensilità" sono sostituite dalle parole "fino ad un massimo di 18 mensilità".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso utilizzo poco tempo, poiché poco è il tempo a nostra disposizione.
Con quest'emendamento sostitutivo chiediamo, in caso di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, che le parole "fino ad un massimo di 24 mensilità" siano sostituite dalle parole "fino ad un massimo di 18 mensilità".
I numeri parlano da soli: ritengo di poter risparmiare del tempo per spiegarne la motivazione, che mi sembra più che ovvia.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 179) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 2 la data "1 gennaio 2012" è sostituita con "1 gennaio 2013".
Emendamento rubricato n. 180) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 3 la parola "finanziarie" è abrogata.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



BONO Davide

Grazie, Presidente. Li illustro insieme, per motivi di tempo.
L'emendamento n. 179) chiede di sostituire la data "1 gennaio 2012" con la data "1 gennaio 2013". Ormai siamo nel mese di maggio, pertanto quella data non ha più senso.
Inoltre, sull'articolo 15 faccio lo stesso rilievo che ho fatto rispetto all'articolo 14: chiedo se i posti in organico lasciati vacanti a seguito della risoluzione anticipata del rapporto di lavoro devono essere per normativa nazionale, soppressi o possono, invece, essere sostituiti per il 50%.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 110) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara, Motta A., Placido Gariglio, Rostagno: Al comma 4 dell'articolo 15 (Risoluzione anticipata del rapporto di lavoro del personale regionale) del disegno di legge n. 299, dopo le parole: "La Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale definiscono" sono inserite le seguenti: ", sentita la Commissione consiliare competente,".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 181) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 4 le parole "previa attuazione delle relazioni sindacali" è sostituita da "d'intesa con le rappresentanze sindacali di categoria".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 182) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 6 la parola "soppressi" è sostituita da "dimezzati".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 43) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Il comma 7 dell'articolo 15 disegno di legge 299 è sostituito con il seguente: "7. La deliberazione di cui al comma 4 della presente disposizione stabilisce l'ulteriore seguente caso d'esclusione dal beneficio della risoluzione anticipata, e quindi la non corresponsione della relativa indennità supplementare: a) per l'entrata in vigore di disposizioni legislative che consentono l'applicazione, nei confronti dei dipendenti della Regione Piemonte e degli enti dipendenti e strumentali, in possesso dei requisiti di cui all'art. 2 comma 11, lett. a) del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito nella legge n. 135/2012, della risoluzione unilaterale, senza necessità di motivazione, disciplinata dall'articolo 72, comma 11 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133".
La parola all'Assessore Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca, Assessore al personale e organizzazione

semplicemente una riscrittura e i colleghi vedranno che il comma 7 fa riferimento ai requisiti di quell'articolo 26. L'articolo 26 non parla di personale, ma di una modifica della legge 2. Quindi è semplicemente una riscrittura che chiarisce meglio quanto previsto dal comma 7.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 183) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: Al comma 7 le parole "o i requisiti di cui all'articolo 26" sono abrogati.
L'emendamento è dato per illustrato.
Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Ha chiesto la parola l'Assessore Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
Esprimo parere contrario su alcuni emendamenti, ad esempio l'emendamento n. 28) del Consigliere Buquicchio o gli emendamenti presentati dal collega Bono, rispetto alla capacità finanziaria o alla non riduzione dei posti in pianta organica. Questo perché, nel primo caso, non intendiamo andare contro una norma nazionale che prevede le 24 mensilità mentre, nel secondo caso, dobbiamo prevedere la soppressione, altrimenti come è già avvenuto per la Regione Campania - ci sarebbe l'impugnativa della norma.
Possiamo accogliere, invece, l'emendamento n. 110) - sentita la Commissione competente - presentato dal Partito Democratico, e l'emendamento n. 179), che posticipa dal 2012 al 2013 l'anno in cui si pu accedere alla risoluzione consensuale, perché sono emendamenti di buonsenso.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 179), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 180), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 181), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 182), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43).
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 183) del Consigliere Bono è decaduto poiché abbiamo approvato l'emendamento n. 43) della Giunta regionale Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 184) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 4 le parole "del 50 per cento fino a cinque anni consecutivi" sono sostituite da "del 75% per i primi cinque anni e del 30% per i successivi 5 anni".
Emendamento rubricato n. 185) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 4 le parole "del 50 per cento" sono sostituite da "del 75% per cento".
Emendamento rubricato n. 186) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 4 dell'art. 16 le parole "cinque anni" sono sostituite da "per dieci anni".
Emendamento rubricato n. 187) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: 1. Al comma 6 dell'art. 16 le parole "previa attuazione delle relazioni sindacali" sono sostituite con le seguenti: "d'intesa".
La parola al Consigliere Bono, che illustra congiuntamente gli emendamenti.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Li illustro tutti insieme, perché riguardano tutti e quattro la percentuale di incentivazione al comma 4 e la durata della stessa.
Vorrei capire se (forse, avevamo avuto modo di discuterne in Commissione) la percentuale è fissa, ma non credo. Credo che per permettere una mobilità individuale del personale dipendente a seguito del procedimento di riassetto a livello di Governo dalla Regione agli Enti locali, il 50% per cinque anni sia troppo poco, quindi chiederei...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, oscurate la vista di chi sta intervenendo.
Prego.



BONO Davide

Grazie. Mi scala poi 20 secondi dal computo totale, Presidente.



PRESIDENTE

Assolutamente. Abbiamo il "Signor No" di televisiva memoria a garanzia.
Prego.



BONO Davide

Dicevo, di poterlo graduare come è stato fatto sulla legge n. 11 del 2012 riguardante le Comunità montane, quindi di poter partire da un'incentivazione del 75% per i primi tre anni e poi, a scendere, fino a coprire almeno dieci anni. Esattamente come la legge n. 11 sulle Comunità montane e lo scioglimento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Passiamo alla votazione degli emendamenti.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 184), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 185), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 186), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 187), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 bis Emendamento rubricato n. 142) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Art. 16 bis - (Prestazioni straordinarie) Le risorse della Regione per la corresponsione dei compensi relativi alle prestazioni di lavoro straordinario sono incrementate, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, per far fronte, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 14, comma 2 del contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) 1° aprile 1999, alle particolari attività ed agli eventi eccezionali connessi: alle azioni tecnico-amministrative o di monitoraggio relative alle opere di ricostruzione e messa in sicurezza degli abitati e delle infrastrutture agli eventi calamitosi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza e che richiedono la riparazione dei danni subiti da soggetti privati e imprese per l'attivazione della sala operativa di protezione civile e per attività ad essa conseguenti alle attività di supporto alle sedute dell'Assemblea e degli altri organismi consiliari istituzionalmente costituiti.
La Giunta regionale ed il Consiglio regionale sono autorizzati al pagamento delle ore di straordinario effettuate, ai sensi di quanto previsto al comma 1, dal personale avente titolo, previa attuazione delle procedure di relazione sindacale vigenti in materia.
La parola all'Assessore Pichetto per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Questo è un articolo che viene inserito in ogni finanziaria, ogni anno.
Riguarda l'autorizzazione per il lavoro straordinario in caso di calamità oppure per il personale del Consiglio regionale che probabilmente questa sera farà il lavoro straordinario.



PRESIDENTE

Qualcuno potrebbe interpretare questa come una calamità, ma fermiamoci...
Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 142).
Il Consiglio approva.
La votazione sull'emendamento, di fatto, è estensibile allo stesso articolo 16 bis. Quindi non verrà effettuata la votazione sull'articolo 16 bis.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara, Motta A., Placido Gariglio, Rostagno: L'articolo 17 (Piano di riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa) del disegno di legge n. 299 è soppresso.
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Assessore Pichetto, avendo voi contingentato i tempi, sa che abbiamo deciso di considerare alcune questioni, anche per una ragione di valutazione, più importanti di altre. Questa è una di quelle che consideriamo importanti, ma anche emblematiche del modo con il quale la Giunta non affronta alcune questioni che, se affrontate, avrebbero un impatto positivo sul bilancio della Regione Piemonte.
La questione riguarda, ovviamente, le Agenzie Territoriali. Di fronte alla battaglia che abbiamo condotto in Commissione, a sostegno di una serie di emendamenti, aventi come primo firmatario il collega Laus, avete proposto un emendamento che non è da legge finanziaria. Perché voi nella legge finanziaria avete inserito un emendamento che dichiara che entro il 30 giugno, cioè entro una manciata di settimane, la Giunta regionale si impegna a riorganizzare il sistema delle Agenzie.
Le domando, Assessore Pichetto: cosa c'entra questo emendamento con la legge finanziaria? Lei ha fatto il parlamentare, è stato relatore dei documenti di bilancio e delle leggi finanziarie del Governo: le risulta che alla Camera o al Senato avrebbero dichiarato ricevibile un emendamento del genere? Gli Uffici l'avrebbero dichiarato irricevibile, perché ovviamente non è un emendamento che ha natura finanziaria. L'avrebbe a una condizione scelta che lei non ha fatto e che non intende fare, cioè che lei aggiungesse un emendamento del tipo: "30 giugno. Decorso tale termine la Giunta regionale procede alla costituzione di un'unica Agenzia Territoriale per la Casa." Ma lei questa cosa non l'ha decisa e non l'ha proposta; e non l'ha proposta non perché lei non ne fosse consapevole, così com'è consapevole che questo è un emendamento che non c'entra con la finanziaria: non l'ha proposta perché voi non volete procedere alla riorganizzazione delle Agenzie territoriali della casa.
Questa, infatti, è la vera ragione: voi, di fronte all'ennesimo emendamento del Gruppo del PD, decidete di non decidere e allora fate un'operazione che ci farà ridere dietro dal mondo. Se qualcuno infatti prende la nostra legge finanziaria e la legge, scopre che il legislatore del Piemonte a un certo punto propone una cosa che non ha senso, perché si impegna a fare una certa cosa tra due mesi. La Regione è nella potestà di farla, se vorrete farlo, ma non è materia di finanziaria e non c'entra niente con la legge finanziaria il fatto che voi decidiate di fare il 30 giugno una cosa: fatela o non mettetela in finanziaria! È più onesto sul piano intellettuale e almeno - diciamo così - corrisponde a una logica di buona e corretta legislazione: di buona e corretta legislazione! Non vi fate ridere dietro! E lei, Assessore Pichetto, che ha fatto il parlamentare, non faccia l'errore di portarsi dietro quest'onta, no? Quella di un parlamentare - di un Senatore relatore di finanziaria e di bilancio - che viene in Piemonte e che fa cosa? Presenta lui un emendamento che in Parlamento avrebbero dichiarato irricevibile. Non potete, infatti, scrivere in finanziaria che lo farete entro il 30 giugno: perché, se anche non lo fate, quella norma non è cogente e non vi vincola! Allora, Assessore Pichetto, onestà intellettuale e un minimo di cultura legislativa vorrebbero che voi proponeste almeno la soppressione dell'articolo che avete approvato in Commissione: fate più bella figura e vi assumete la responsabilità di dire come stanno le cose, cioè che non volete affrontare il tema.
E qui vengo all'ultima questione, e finisco. Il tema è aperto da tre anni: cosa vi costa affrontare un tema del genere? Non solo dal punto di vista della riforma della governance, ma anche da quello dei costi ancorché sia certo che con questo non risaneremmo il bilancio della Regione; ma è un problema di scelta, di filosofia, di indirizzo, di voglia di cominciare a mettere mano a una riforma della macchina regionale o degli Enti ad essa afferenti.
Invece, i tagli - anche quelli che non incidono sulla pelle delle persone, ma che potrebbero riorganizzare gli assetti - non li fate nonostante dichiariate ai quattro venti che voi volete riformare la macchina. Ma tutte le volte che arriviamo al punto voi trovate un modo e un pretesto per rinviare.
Quando invece volete, non inserite in finanziaria le norme "entro il 30 giugno": quando si è trattato in decidere - lo avete fatto poco fa l'aumento dell'IRPEF, non avete scritto "la Giunta, entro il 30 giugno valuterà se aumentare l'IRPEF". L'avete aumentata, l'IRPEF, nonostante ci fosse una polemica infinita: l'IRPEF l'avete aumentata! Invece decidete di non decidere sulla questione delle Agenzie territoriali.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Sempre sull'emendamento n. 45), ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Scusi, Presidente: a noi risultano depositati, come Gruppo, due emendamenti sull'articolo 17...



PRESIDENTE

Ci sono gli emendamenti n. 45), 46), 47), recanti le stesse firme del Gruppo che lei presiede. Poi c'è ancora un emendamento...



RESCHIGNA Aldo

Non sono caricati sul sistema, Presidente.



PRESIDENTE

Infatti, lo stiamo controllando.



RESCHIGNA Aldo

L'importante è che ci siano, Presidente.
Presidente, chiedo la sua attenzione un secondo, perché questo che pongo, e che già in parte ha posto il collega Ronzani, è un tema rispetto al quale chiederei che lei si consultasse con l'Ufficio legislativo del Consiglio regionale. Questo non è un problema politico: è un problema di come è scritto questo articolo, che è redatto come peggio non poteva...
L'articolo 17 dice: "La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, presenta entro il 30 giugno 2013 un piano di riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa sulla base di criteri di economicità, efficacia e omogeneità." Se questa è materia di Consiglio regionale, se cioè il Piano deve venire in Aula, dire "sentita la Commissione consiliare competente" è un nonsenso, perché ogni proposta di deliberazione del Consiglio deve ricevere il parere della Commissione.
Se invece la Giunta regionale intendesse affrontare il Piano di riordino dell'ATC, con provvedimento di Giunta e "sentita la Commissione consiliare competente", sommessamente voglio ricordare che la materia è di competenza del Consiglio regionale, perché il riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa è previsto all'interno del testo unico sull'edilizia residenziale pubblica. Allora, almeno scrivete la legge come Dio dovrebbe imporre, d'accordo? E su questo, Assessore, chiedo che lei faccia una verifica.
Seconda questione: Assessore Pichetto, lo sa quanti "30 giugno" c'erano scritti nella legge finanziaria del 2012? Una marea! Lo sa quanti piani sono stati presentati entro il 30 giugno nel 2012? Nessuno! Lo sa quante proposte di deliberazione previste dalla legge finanziaria, che avevano una scadenza di presentazione al 30 giugno, sono state oggetto di atto da parte del Consiglio regionale? Nessuna! Doveva arrivare entro il 30 giugno la proposta di deliberazione al Consiglio relativamente all'applicazione della spending review: è ancora in giro per il Consiglio regionale. Doveva arrivare entro il 30 giugno il piano di razionalizzazione delle società: è ancor in giro per il Consiglio regionale. Non pigliamoci in giro! Scrivere in una legge finanziaria, senza nessuna sanzione, che al 30 giugno la Giunta regionale presenta un piano è come non dire nulla: è come non dire nulla.
Faccio una terza considerazione e poi lascio lo spazio agli altri colleghi del Gruppo. Sono due anni che noi poniamo questo tema: due anni.
Lei capisce, Assessore, che rispetto alle "pipponate" che noi sentiamo in quest'Aula - si può dire "pipponate", eh, non è una volgarità -, voi siete retrò: oggi l'emergenza che c'è fuori dall'istituzione Regione impone alla politica di cambiare, di assumere con tempestività decisioni coraggiose. E basta con il fatto che dobbiamo sempre metterci un mese per decidere una cosa, quando le leggi finanziaria e di bilancio potremmo discuterle deciderle e deliberarle in otto ore! In due anni non vi siete ancora fatti un'opinione e un'idea? Non vi siete ancora fatti un'opinione e un'idea in due anni?! Anzi, tre anni...
Quel ritornello de che la politica dev'essere capace di assumere decisioni con tempestività è una cosa cui voi non credete neppure, o che per lo meno usate solo quando vi interessa. E no! E poi le racconto un'ultima chicca. Noi abbiamo presentato gli emendamenti nei mesi di settembre e ottobre; ad un certo punto del dibattito in Commissione sulla legge finanziaria, è pure comparso un emendamento dell'Assessore Cavallera che, con il suo solito coraggio e con un impeto di decisionismo, era arrivato al punto di prevedere che sette forse sì - erano troppe; quattro forse troppo poche; una, per la carità di Dio, non ne parliamo nemmeno. Facciamone cinque. Coraggioso, l'Assessore Cavallera! Per proporre di diminuire da sette a cinque le Agenzie Territoriali per la Casa ci va un coraggio da leone! Peccato che, probabilmente, l'Assessore Cavallera, ad un certo punto ha capito che era troppo coraggioso. Allora ha preso l'emendamento e l'ha ritirato.
L'Assessore in Commissione presenta un emendamento e poi lo ritira: noi non ci stiamo più a questo giochetto della politica; qui oggi si decide.
Almeno su questo tema oggi decidete e dimostrate che il vostro ritornello - quello per cui la politica deve avere il coraggio di assumere le decisioni in tempo veloci - non è un ritornello tanto per raccontarci ogni tanto, come va il mondo. No, è qualcosa che dovete imparare a praticare: voi, non noi! Voi!



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Effettivamente, quest'articolo ha la stessa valenza di uno che recita: "Entro il 30 giugno compirò gli anni e mi impegno a vincere al Superenalotto", è la stessa cosa! Perché gli impegni che ci siamo assunti in aula - lo abbiamo già detto - sono talmente tanti che sono finiti dove sappiamo, cioè nel cestino.
Mi dispiace che sia assente l'Assessore Quaglia, che si dovrà occupare di questa materia. Comunque c'è lei, Vicepresidente, e c'è l'Assessore che se ne occupava precedentemente.
La questione è estremamente seria, perché è da anni che se ne parla: i Presidenti delle ATC stanno aspettando da anni di sapere quale sarà la fine della propria ATC. Con questo "tira e molla" che stiamo facendo avete creato una confusione enorme nella gestione delle ATC. Perché tutti si stanno...



(Commenti in aula)



MULIERE Rocco

Assessore Cavallera, lei lo sa, perché lei ha parlato continuamente con i Presidenti delle ATC: si aspettano una riforma, ma questa riforma non arriva.
Questa situazione fa in modo di rinviare anche le decisioni che le ATC dovrebbero assumere rispetto al proprio futuro e alla relativa riorganizzazione. Il fatto di non sapere che fine faranno ha creato una confusione e un'incertezza nella gestione delle ATC.
Com'è stato detto più volte in Aula, sia nel corso del dibatto generale che adesso su questo articolo, abbiamo espresso delle idee, abbiamo avanzato delle proposte. Come ha ricordato il Consigliere Reschigna, lo ha fatto anche l'ex Assessore Cavallera, ma poi non se n'è fatto nulla.
Bisognerebbe arrivare ad una conclusione, perché soltanto in questo modo diamo certezza anche al futuro delle Aziende Territoriali per la Casa che, tra l'altro, non è che si occupano di quisquilie: si occupano di un settore estremamente delicato, quello dell'edilizia pubblica. È una questione estremamente delicata ed importante per migliaia di famiglie.
L'organizzazione delle ATC non è un fatto secondario, perché riguarda la riorganizzazione che noi vogliamo dare ad un settore particolare. E siccome le ATC si occupano del destino di migliaia di famiglie, soprattutto in una situazione come questa (poi discuteremo del fondo per il sostegno alle famiglie che non riescono a pagare per gli effetti della crisi l'affitto), non serve a niente prenderci in giro.
Siete in grado di assumere una proposta di riorganizzazione? Fatelo, è il momento. Fatelo! Fatelo! Fatelo! Se non lo volete fare, lo dite. Noi abbiamo la nostra opinione e voi la vostra, ma la smettiamo. Tutte le volte, sulla questione della ATC, è un tira e molla.
Noi abbiamo un'opinione: bisogna riorganizzare le ATC nella nostra Regione. Voi dite che lo volete fare, ma non lo fate mai: arriviamo ad una conclusione.



MULIERE Rocco

PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)



MULIERE Rocco

Vi sbalordiremo!



MULIERE Rocco

Sbalorditeci, una volta in cinque anni! Visto che ci sbalordite soltanto da un punto di vista negativo - avete appunto, aumentato l'IRPEF - fatelo una volta in positivo! Fatelo, perché anche i Presidenti delle ATC - Assessore, lo dico seriamente - si aspettano una proposta definitiva, perché questa situazione di incertezza non fa bene alla gestione delle ATC.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
L'Assessore Pichetto ha detto: "Vi sbalordiremo".
Assessore, anzi Presidente Cota - mi scusi, non è per mancanza di rispetto - lei ci sbalordisce giorno dopo giorno!



(Commenti in aula)



LAUS Mauro

là! Non lo vedete? Lo vedo solo io? Articolo 17: "Entro il 30 giugno faremo... diremo... vedremo...".
Se fino adesso i nostri interventi erano finalizzati ad una responsabilità del Presidente di questa Giunta, che non è all'altezza perché non ci sono le condizioni politiche per governare una Regione figuriamoci, tra l'altro, la macroregione, ma stendiamo un velo molto molto pietoso! - i nuovi Assessori sono responsabili.
Perché da una parte c'è il prelievo dell'IRPEF e incorporate l'AReSS con IRES, senza avere, magari, le idee tanto chiare sul personale (sempre questione di ottimizzazione ed efficienza) e poi buttate i soldi.
Vi spiego ancora una volta, perché ho capito che non avete capito questa è una certezza - per cui cercherò di rispiegare, perché la responsabilità compete sempre a chi deve spiegare.
Sono anni che vi diciamo che non si può avere un Consiglio di Amministrazione e un Collegio di revisori nella provincia di Torino, di Novara, di Vercelli, di Asti, di Cuneo, di Alessandria, non è possibile! Chi abita in una casa popolare si aspetta l'erogazione del servizio, ma non ci sono soldi. Però, nel contempo, vede degli amministratori che continuano - non per responsabilità loro, ma per responsabilità vostra - ad essere seduti su quella sedia succhiando risorse alla Regione Piemonte.
Quindi, quando voi parlate di riorganizzazione e di efficienza non capisco di cosa state parlando. I soldi ci sono! Vi ho fatto una battuta che non è una semplice battuta, per cui mi aspetto un sussulto di dignità politica. Vi ho detto - rileggetevi questo mio intervento quando avrete tempo da perdere - che i soldi (sto parlando di denaro liquido) pari all'importo che voi preleverete dalle tasche dei cittadini piemontesi in questo momento stanno sui conti correnti di società partecipate, e voi non lo sapete. Andate a verificare anche nelle ATC: ci sono soldi investiti in polizze, c'è liquidità, ci sono interessi attivi che vengono utilizzati per la spesa corrente. Lì ci sono i soldi.
Ma dato che voi non sapete quanti soldi stanno sui conti correnti delle società partecipate - e nemmeno perché stanno là - e dato che voi non siete in grado di gestire e amministrare la cosa pubblica, non capite che i soldi che voi state cercando, già li abbiamo.
Se non dico la verità, che ci sia un intervento di Giunta che mi dica "no, non è vero, perché non ci sono soldi sui conti correnti finalizzati ad investimenti che non ci saranno più". E poi gli stessi Enti vengono a bussare perché non hanno la liquidità.
superfluo stare ad articolare quello che abbiamo già articolato da due anni a questa parte, perché vedo che nessuno ci ascolta. Potete girarvi dall'altra parte, tanto so che mi sta ascoltando il Presidente Cota.
Ascoltare non significa guardare, interfacciarsi con i corpi, ma significa elaborare dei ragionamenti, ma voi proprio sulla finestra dell'ascolto non ci siete. E questo è il motivo per cui qualche mese fa ho sostenuto, per la mancanza di rispetto, che dovevamo fare un ostruzionismo senza "se" e senza "ma" e che voi non avreste più dovuto muovere uno spillo, perché fate disastro dopo disastro, giorno dopo giorno.
Purtroppo oggi ci siamo ridotti in queste condizioni: manca proprio il clima del confronto. Ci state prendendo in giro, perché ci avete tolto il tempo e ci avete tolto anche la dignità dell'opposizione.
Questo è il motivo per cui, caro Presidente Cota - e la ringrazio per la sua presenza in Aula - le chiedo nuovamente di firmare le dimissioni e andare definitivamente a casa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

L'ho già detto in Commissione e vorrei ripeterlo qui oggi. Credo che ancora una volta si sia persa una buona occasione per dare qualche opportunità di miglioramento dell'azione di questa legislatura.
Il tema delle ATC, com'è già stato ricordato dai colleghi, è un tema già riproposto in tutti i modi. È arrivata una spending review che, ad un certo punto, sembrava dovesse rivoluzionare e stravolgere il mondo interventi da parte della maggioranza con progetti di legge, emendamenti progetti di legge di Giunta: il tutto ha prodotto zero.
Il tema delle ATC è stato condiviso ed è stato detto che se ne potevano fare cinque, quattro, tre, due, una. Il risultato è che restano come prima.
Questa credo sia un'ulteriore considerazione di un'incapacità e di una inconsistenza dell'azione amministrativa di questa Giunta e di questa maggioranza.
Allora, perché ci si prende in giro? Perché si trascorre del tempo all'interno della Commissione, di fronte a progetti di legge, a disegni di legge in cui si cerca di riorganizzare i vari soggetti e le varie società partecipate che caratterizzano l'azione della nostra Regione, senza peraltro fare nessuna analisi in termini di bilancio e quindi di risorse che potrebbero essere utilizzate al meglio all'interno del panorama complessivo delle varie partecipate regionali? E perché non si pensa che le agenzie per le ATC piemontesi non debbano essere riviste una volta per tutte e non soltanto essere oggetto di continui proclami? Perché non si pensa che le tante società che stanno all'interno delle varie ATC sono società che hanno la necessità di essere riviste per verificarne l'efficacia, per verificare l'attuazione di quello che è stato predisposto in questi anni? Perché non si vuole fare? Perché si vuole privare il Piemonte di questa opportunità di riassetto e di riorganizzazione di un servizio che, peraltro, risulta essere assolutamente inefficace ed inadeguato? Senza dimenticare poi che all'interno del bilancio le risorse per le morosità incolpevoli sono risorse che ancora oggi non hanno una certezza di essere quanto meno presenti.
Se non ricordo male, Vicepresidente Pichetto, mi pare che il capitolo porti ancora l'importo zero. Stanno arrivando i primi dati dei Comuni, che segnalano la situazione di difficoltà all'interno della quale si troverebbero migliaia di cittadini piemontesi che, come dice la parola hanno una morosità incolpevole.
Crediamo che si debba mettere la parola fine. La Giunta si assuma la responsabilità di dire che le ATC non devono essere modificate, che non c'è l'intendimento di cambiare questa impostazione, che si vogliono lasciare così come sono.
Ne prendiamo atto e trarremo le nostre conclusioni e le nostre considerazioni, ma questo balletto di numeri, di promesse e di intendimenti è davvero una scena poco edificante ed assolutamente non positiva per la nostra Regione, non degna anche di una tradizione e di una storia di grande attenzione su un tema importante per i cittadini.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Pentenero.
Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara, Motta A., Placido Gariglio, Rostagno: L'articolo 17 (Piano di riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa) del disegno di legge n. 299 è sostituito dal seguente: Art. 17 (Piano di riorganizzazione delle ATC) 1. La Giunta regionale, sentite le Commissioni consiliari competenti presenta entro il 30 giugno 2013, un piano di riorganizzazione delle Agenzie territoriali per la casa (ATC) sulla base dei seguenti principi: accorpamento in un'unica Agenzia territoriale per la casa: semplificazione della governance con soppressione dei consigli di amministrazione e dei colleghi sindacali, amministrazione attraverso un Direttore generale con il controllo di un Revisore, attribuzione del ruolo di indirizzo e di verifica ad un Comitato, composto dagli enti locali e dalle organizzazioni degli inquilini." Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Reschigna, Bresso Pentenero, Ronzani, Boeti, Manica, Laus, Muliere, Stara, Motta A., Placido Gariglio, Rostagno: L'articolo 17 (Piano di riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa) del disegno di legge n. 299 è sostituito dal seguente: Art. 17 (Piano di riorganizzazione delle ATC) 1. La Giunta regionale, sentite le Commissioni consiliari competenti presenta entro il 30 giugno 2013, un piano di riorganizzazione delle Agenzie territoriali per la casa (ATC) sulla base dei seguenti principi: accorpamento in quattro Agenzie, rispettivamente per i territori di Torino Cuneo, Asti e Alessandria, Biella Novara Vercelli e VCO semplificazione della governance con soppressione dei consigli di amministrazione e dei colleghi sindacali, amministrazione attraverso un Direttore generale con il controllo di un Revisore, attribuzione del ruolo di indirizzo e di verifica ad un Comitato, composto dagli enti locali e dalle organizzazioni degli inquilini." Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 219) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: L'articolo 17 è sostituito dal seguente: 1. la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale entro il 30 giugno 2013 un disegno di legge relativo al piano di riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa sulla base dei criteri di economicità, efficacia e omogeneità.
La parola all'Assessore Pichetto per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Ho recepito le giuste osservazioni emerse durante il dibattito con la presentazione degli emendamenti da parte dei colleghi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 188) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Cerutti: al comma 1 le parole "sulla base di criteri di economicità, efficacia e omogeneità" sono sostituite con "con la creazione di un unico ente regionale".
Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dal Consigliere Buquicchio: Dopo il comma 1 dell'articolo 17 (Piano di riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa) del disegno di legge 299 sono inseriti i seguenti commi: 2. Al fine di promuovere i criteri indicati al comma 1, il piano di riordino delle ATC deve prevedere la modifica delle stesse in società di gestione.
3. Il piano di riordino, inoltre, dovrà prevedere l'accorpamento delle attuali ATC in un massimo di quattro società di gestione distribuite per quadranti.
4. Con apposito protocollo d'intesa, da siglare entro il 31/12/2013, le società di gestione, di cui ai commi 2 e 3, si impegnano a collaborare fra di esse per la gestione integrata di tutti i loro servizi ed in particolare per ciò che attiene l'informatica aziendale, le attività di progettazione implementazione e gestione delle componenti infrastrutturali, applicative e di networking.
5. Contestualmente alla nascita delle società di gestione, di cui ai comma 2 e 3, il piano di riordino deve prevedere l'assegnazione del patrimonio immobiliare delle ATC ai singoli comuni previo, ove presenti, lo scioglimento dei consorzi di comuni che svolgono l'attività di gestione degli stessi.
6. I comuni a cui vengono assegnati gli immobili devono impegnarsi, con apposito provvedimento entro 30 giorni dall'assegnazione, ad affidare la gestione dei propri immobili alle società di gestione di cui ai commi 2 e 3.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Assessore, come lei sa e come ha avuto modo di constatare in questi pochi minuti di intervento, non ho presentato emendamenti ostruzionistici di nessuna natura.
Questo nel merito è, insieme a quello delle federazioni, l'emendamento più importante, a cui almeno personalmente mi sento di riservare una maggiore importanza, per cui oltre che cortesemente ascoltarmi, la prego alla fine di darmi una risposta.
Quando il collega Laus, circa due anni fa, aveva presentato quella proposta di accorpamento e di riduzione, sembrava una provocazione.
Oggi ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale quella richiesta di accorpamento non è sicuramente più valutabile come un'eccessiva provocazione, ma è una proposta degna di tutto il rispetto.
Però mi permetto di dire qualcos'altro. Come avevo già anticipato in Commissione, il problema qui non è solo ed esclusivamente quello della rivisitazione dell'accorpamento e quindi della riduzione del numero delle ATC, in quanto partendo anche, ma non solo, dalle considerazioni relative alle problematiche dell'IMU, occorre mettere mano in un modo abbastanza più significativo.
Il problema, quindi, non è solo ridurre le ATC da sette a cinque, o a sei o a una, ma è che cosa facciamo di queste Agenzie Territoriali per la Casa.
La nostra modesta proposta è un emendamento aggiuntivo - ed è il motivo per cui non chiedo l'abrogazione del suo emendamento - in modo che dopo il comma 1 dell'articolo 17 possano essere inseriti una serie di commi (2, 3 4, 5 e 6 ), nei quali spiego, per chi avrà la bontà di leggerli e di approfondirli, che la finalità è di valutare la possibilità di assegnare ai vari Comuni, su cui insistono i vari immobili, il titolo patrimoniale quindi la proprietà di quegli immobili stessi, risolvendo così a monte il problema dell'IMU.
Qualcuno potrebbe chiedere che cosa ne facciamo delle ATC. A prescindere dal numero, quindi dal risultato di quella volontà necessaria indispensabile ed inderogabile di accorpamento, le trasformeremo in società di gestione.
In questo articolato, con i commi 2, 3, 4, 5 e 6, concordati anche con l'ufficio legislativo e con gli uffici, le chiediamo una risposta su questo argomento. Quanto meno, se oggi, la Giunta e la maggioranza non sono pronte a valutarne la positività, e quindi ad approvare quanto da noi richiesto mi accontenterei, dimostrandole ancora una volta un'apertura di credito non indifferente, che lei mi dicesse che la sta valutando e che se ne potrà parlare.
Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con il dibattito generale sull'intero articolo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, sono rimasto colpito dalla replica dell'Assessore Pichetto.
Di solito risponde alle questioni poste, mentre qui ha cercato di glissare.
Questa è la prova del fatto che non ha argomenti per sostenere una tesi seria che si contrapponga al ragionamento che noi abbiamo fatto.
Lo riassumo. Lei dice che si impegna a presentare un disegno di legge.
Benissimo, ma non è questo l'oggetto. La Giunta presenterà, se vuole, un disegno di legge; lo presenteranno i Gruppi consiliari e comincerà un iter consiliare che ha i suoi tempi. Non c'è ragione per cui questa disponibilità e questo impegno vengano ascritti nella legge finanziaria perché la legge finanziaria prevede che la Giunta, entro il 30 giugno sentita la Commissione - immagino - presenterà un disegno di legge.
Toglietelo, toglietelo! Almeno dica: prendo atto del fatto che questa questione non è norma di legge finanziaria, che non va in legge finanziaria; propongo la soppressione e poi la Giunta, quando lo riterrà spero magari il 15 giugno - presenterà un disegno di legge.
Questo - voglio dirlo ai colleghi - è altra cosa rispetto al problema che ponevamo. Che problema poniamo? Di utilizzare esattamente la legge finanziaria, non per annunciare che la Giunta intende presentare un disegno di legge, ma per decidere il numero delle agenzie territoriali. È chiaro qual è il problema? La legge finanziaria lo consente per alcune ragioni. Innanzitutto perché io non normo con la finanziaria, come ho fatto in Aula decine e migliaia di altre volte, una questione che ritengo di particolare necessità ed urgenza. Ritengo che sia di particolare necessità e urgenza il fatto che noi interveniamo per costituire un'unica ATC, o in via subordinata, diceva il collega Laus, un numero inferiore di ATC rispetto alle attuali.
materia finanziaria anche perché noi, intervenendo in quel modo realizziamo un contenimento della spesa a carico dei bilanci regionali. Pi chiaro di così si muore. Più chiaro di così si muore, Assessore Pichetto.
Invece voi cosa fate? Non volendo affrontare il problema delle ATC - e siete liberi di farlo, ma dovete farlo assumendovi la responsabilità della scelta - inserite in legge finanziaria una norma che non c'entra nulla con la legge finanziaria, perché non esiste che la Giunta regionale scriva in legge finanziaria che intende presentare il 30 giugno un disegno di legge di riorganizzazione delle agenzie territoriali piemontesi.
Colleghi della maggioranza, non esiste dal punto di vista della cultura legislativa. Non scrivetelo, sopprimete quella roba lì. Noi, invece abbiamo proposto un percorso che utilizza esattamente la legge finanziaria non per annunciare che faremo un disegno di legge, ma per normare con la legge finanziaria, che ha attinenza con le questioni finanziarie, il problema delle agenzie territoriali piemontesi.
Concludendo: insistiamo perché vengano votati i nostri emendamenti, ma invitiamo la Giunta a porsi il problema di non disonorare completamente il Consiglio regionale, perché l'emendamento che l'Assessore Pichetto ha proposto in Commissione ed ha inserito in Finanziaria non c'entra nulla.
Non facciamoci ridere dietro dal mondo, stabilendo che la Giunta regionale ha approvato un emendamento, presentato dall'Assessore, il quale dice che entro il 30 giugno proporrà un disegno di legge.
Non esiste dal punto di vista politico e neanche dal punto di vista legislativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

In questi tre anni, il Governo regionale ci ha spiegato - e su questo eravamo abbastanza d'accordo - che le Federazioni (intendendo con esse un territorio di 600/700 mila abitanti, come le aree vaste della Toscana) avevano senso, perché ha senso che su vaste aree si facciano le politiche.
Questa è una ragione che vale per la sanità.
Su questo possiamo essere d'accordo (mentre secondo noi è stato sbagliato lo strumento), ma non capisco perché non possa valere anche per le ATC.
Perché dovremmo avere un'ATC, con un Consiglio di amministrazione e un Collegio dei Revisori dei conti, solo per le province di Biella e di Vercelli (non me ne vogliano i colleghi Ronzani e Pedrale). La provincia di Vercelli fa, tutta insieme, quanto fanno Rivoli, Collegno e Grugliasco messi assieme, cioè 150 mila abitanti. Ma Rivoli, Collegno e Grugliasco messi assieme non hanno nessun bisogno di avere un'ATC dedicata ai loro 150 mila abitanti. Nessuno, nessuno! Allora ci chiediamo, se le cose stanno così, e se siamo tutti d'accordi che oggi le politiche devono trovare valorizzazione nei territori soltanto ed esclusivamente sulle aree vaste, perché questo non può valere anche per le ATC? Secondo me è sufficiente una e non più di una in tutto il Piemonte basta che poi ci sia un Direttore che si occupi del suo mestiere e che faccia le cose che deve fare.
Capisco che l'Assessore Pichetto sia arrivato qui oberato da un mare di problemi e che forse ha trovato anche comodo rinviarne qualcuno che gli sembrava potesse essere rinviato, ma probabilmente risponde ad una sua esigenza. Noi, invece, pensiamo che questo avrebbe potuto essere uno di quegli strumenti su cui l'Assessore Pichetto, un uomo pragmatico, avrebbe potuto esercitare il suo pragmatismo.
Rimandarlo a giugno per discutere un progetto più ampio, più complesso meglio articolato e che tenga conto, come diciamo sempre, delle specificità territoriali noi lo consideriamo assolutamente un errore e credo che l'Assessore Pichetto in questa legge finanziaria perda un'occasione.



PRESIDENTE

Il collega Burzi rinuncia all'intervento.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 219).
Il Consiglio approva.
Con la votazione di quest'emendamento, che viene estesa a tutto l'articolo decadono i successivi due emendamenti dei colleghi Bono e Buquicchio, sui quali non ci sarà votazione.
ARTICOLO 17 bis Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Consigliera Artesio: Dopo l'articolo 17 è aggiunto il seguente articolo 17 bis: "La Regione subordina l'erogazione dei contributi regionali in agricoltura e nel commercio all'accertamento dei criteri di impiego dei dipendenti affinché siano premiate solo le attività economiche rispettose della dignità del lavoro e sensibili alla responsabilità sociale".
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Ero convinta dell'importanza di questo emendamento e quindi impegno una quota parte del mio tempo per illustrarlo.
Si tratta di uno di quegli emendamenti che non costano nulla, se non la volontà, e, in modo particolare, costerebbe soltanto il mantenimento del rispetto di un impegno che era stato assunto in Commissione.
La questione riguarda la necessità di subordinare nella definizione delle graduatorie di concessione dei contributi in campo di agricoltura l'erogazione degli stessi all'effettiva qualità che le imprese garantiscono in ordine al trattamento dei dipendenti.
Perché abbiamo presentato questo emendamento? Lo abbiamo fatto sull'onda dell'indignazione di quanto accaduto nell'estate scorsa nell'Alessandrino relativamente all'impiego, da parte di un'azienda che aveva beneficiato di contributi pubblici per innovazione tecnologica, di personale prevalentemente immigrato al quale veniva riservato un trattamento economico di un euro l'ora.
L'indignazione e la resistenza di queste persone aveva coinvolto tutte le istituzioni locali, tutte le rappresentanze sindacali, anche la Prefettura.
Oggi sappiamo che il Presidente della Camera, Onorevole Boldrini, ha raccolto l'appello di questi lavoratori e dei loro rappresentanti. Mi pare un atto di civiltà che non richiede un'esposizione economica, semplicemente l'adozione di principi di giustizia e di verifica.



PRESIDENTE

Consigliere Biolé, non avendo sottoscritto quest'emendamento può solo intervenire in discussione generale e non per l'illustrazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Le chiedo scusa, ma ero convinto di averlo sottoscritto. In ogni caso lo condivido, quindi posso esprimere il mio parere in questa fase di discussione generale.
un piccolo comma che può essere molto importante per evitare le situazioni assolutamente disdicevoli di cui ha accennato la collega Artesio.
Ricordo, anche se la maggioranza è un po' distratta, che è finalizzato ad erogare contributi regionali alle imprese rispettose della dignità del lavoro, che in questo momento penso sia un principio da tenere assolutamente in considerazione. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

No, no, intervengo semplicemente sull'ordine dei lavori. Prima all'articolo 17 a noi compariva un solo emendamento. La stessa cosa sta succedendo ora: lei ha citato un unico emendamento, invece a noi ne risultano dieci. Quindi se noi leggiamo on line gli emendamenti legati ad ogni articolo, non coincidono con l'ordine dei lavori da lei proposto.



PRESIDENTE

La ringrazio per la segnalazione, collega Pentenero.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.21 riprende alle ore 18.22)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, alla Giunta si può imputare tutto, ma non questo. È il Consiglio che si assume la responsabilità: quello che è giusto, è giusto.
Si tratta di un problema di sistema, che, sull'articolo 17, ha compattato tutti gli emendamenti, non suddividendoli in 17, 17 bis, 17 ter e 17 quater.
Quindi, ci sono tutti; non in maniera ordinata, ma li avete tutti.
Se faceste attenzione - come certamente fate - a quello che dice il Presidente, vedreste che sono suddivisi in bis, ter, quater e così di seguito.
Ringrazio la collega Pentenero: stiamo lavorando per voi e risolveremo il problema quanto prima! Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Presidente, lei dice che il sistema ha compattato tutto, però, nel nostro sistema on line, ad ogni articolo (ter, quater, quinquies, ecc.) risultano degli emendamenti. A noi risulta che all'articolo 17 bis ce ne sono dieci.



PRESIDENTE

Certo, Consigliera Bresso e colleghi (vi ringrazio, perché serve come chiarimento), però chi presiede, oltre ad indicare l'articolo, indica il numero dell'emendamento, cosa che vi permette comunque di risalire all'articolo.



BRESSO Mercedes

Insomma, all'articolo 17 bis non ci sono altri emendamenti.



PRESIDENTE

No, all'articolo 17 bis c'è solo l'emendamento n. 1) presentato dalla collega Artesio.
possibile intervenire in dichiarazione di voto, naturalmente rispettando i tempi. Non sono ammessi gli scambi dei minuti negli interventi (come pensava un collega che si è drammaticamente accorto di avere solo due minuti a disposizione), perché non stiamo giocando con le figurine! Grazie.
Non essendoci altri interventi in dichiarazione di voto, procediamo con le votazioni.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Poiché l'emendamento non è approvato, decade anche l'articolo 17 bis.
ARTICOLO 17 ter Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Consigliera Artesio: Dopo l'articolo 17 è aggiunto il seguente articolo: Aggiungere il seguente comma: "La Regione prevede da parte dei committenti regionali o dei committenti partecipati dalla Regione Piemonte o dei committenti cui la Regione Piemonte trasferisca continuativamente risorse regionali, nella individuazione attraverso procedura pubblica dei soggetti cui affidare servizi, la clausola di trattamenti economici e normativi complessivi non inferiori a quelli dettati dai contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale nella categoria, ai fini di fornire garanzie adeguate ai lavoratori per ottenere una retribuzione proporzionata".
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Se nemmeno un impegno quale quello chiesto precedentemente è stato condiviso da quest'Aula, non posso sperare che questo, che è ben più complesso, possa ricevere attenzione. Vorrei soltanto che poi, però, non ci fossero delle retoriche dichiarazioni di principio quando le situazioni si rivelano, per le persone, insostenibili.
In questo caso, chiedo che la Regione, in quanto stazione appaltante per sé e per tutti i soggetti consorziati, partecipati e strumentali adotti una sorta di codice etico nel momento in cui affida beni e servizi attraverso gare di evidenza pubblica, e in questo codice etico si preoccupi, in nome di quella responsabilità sociale di impresa su cui si firmano i protocolli con i Ministeri e con l'Europa, di richiedere che nelle presentazioni delle offerte, le diverse aziende ed agenzie presentino un impegno alla tutela della qualità del lavoro, adottando trattamenti salariali adeguati alla dignità del lavoro stesso.
Mi auguro in un ravvedimento, ma temo, purtroppo, che non ci siano le premesse.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Ci tengo che questo mio intervento resti ben registrato negli atti di questa Regione.
L'oggetto dell'emendamento della collega Artesio, che condivido nella sostanza, ma che non risolve i problemi, dice che quando ci sono degli appalti è necessario che la stazione appaltante non affidi a società esterne lavori i cui contratti sono da fame.
A mio avviso, l'emendamento e tutte le leggi presenti nel nostro ordinamento non risolvono il problema, perché oggi non c'è una definizione dei sindacati comparativamente e maggiormente rappresentativi. Non esiste quindi suggerisco, nel momento in cui vengono fatti dei bandi per affidare lavori a società esterne, di identificare, compatibilmente con le norme per evitare che non ci siano delle norme incostituzionali, una tabella economica che stabilisca i limiti al di sotto dei quali non è possibile affidare un servizio.
Diversamente, ci troveremo sempre di fronte ai soliti professionisti della comunicazione, che ci spiegano delle cose, affidano servizi ad un costo bassissimo, scaricano le responsabilità sulle società, sui lavoratori, e fanno bella figura.
In sostanza, la Regione Piemonte dovrebbe fare una risonanza magnetica a tutti gli appalti che ha dato alle società partecipate, individuare le cifre al di sotto delle quali il contratto non è dignitoso e alzare i parametri di quella tabella economica di cui parlavo.
Apro una parentesi: ci sono, soprattutto nel mondo della cultura centinaia di contratti, mentre abbiamo avuto il modo e il piacere di leggere che dovevamo applicare (dovevate applicare) un contratto unico, per evitare che ci fosse una sperequazione.
Quando vorrete affrontare questo tema, veramente e seriamente, noi saremo a completa disposizione. Sappiate, però, che la soluzione del problema non è il contratto in sé, ma la tabella economica, altrimenti i veri sfruttatori, per mancanza della capacità organizzativa aziendale, sono le persone, gli amministratori delegati, gli Assessori, tutte le persone che hanno delle responsabilità nell'affidare gli appalti.
Mi chiedo: può una società esterna, che applica condizioni economiche non congrue, continuare a lavorare per la Pubblica Amministrazione? La risposta è "no" e la soluzione è che bisogna mettere le mani nel portafoglio e pagare. Oltre a pagare quel minimo economico, almeno la speranza a pagare puntualmente. Puntualmente significa a 60 giorni.
Voto a favore dell'emendamento, ma so in partenza che il rimando alle organizzazioni comparativamente e maggiormente rappresentative non risolve assolutamente il problema e ne sono dispiaciuto.
Vi invito ad affrontare il tema con la massima attenzione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Condivo lo spirito dell'emendamento e credo sia assolutamente opportuno inserire questo tipo di principi soprattutto in un momento in cui le difficoltà, in tutti i settori lavorativi, sono assolutamente quelle che tutti conosciamo.
Nonostante ciò, anch'io sono un po' scettico. Se un accoglimento così semplice come quello del precedente emendamento è stato negato senza nemmeno discutere nel merito, purtroppo temo che si andrà nella stessa direzione.
Chiedo alla Giunta e alla maggioranza di valutare molto bene e di esprimere un parere, in questo caso positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
Una brevissima replica per motivare il voto contrario. Non perché non si condivida lo spirito di quanto detto, ma perché lo stesso emendamento non risolve.
In molti casi in cui si è affrontato, con modalità differenti - che l'abbiano fatto i media o singoli soggetti - il tema della retribuzione, ci si è dimenticati che, molto spesso, si tratta di retribuzione che fa fede a contratti nazionali collettivi siglati. Spesso fanno parte del mondo della cooperazione, ma fanno parte di contratti collettivi nazionali siglati anche dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, posto che la puntualizzazione che faceva il Consigliere Laus sia corretta.
Non credo che questo emendamento risolva. La Consigliera Bresso ricorderà che quando la Provincia di Torino fece il Global Service, si tentò di inserire contratti nazionali collettivi escludendo il mondo della cooperazione. In realtà i ricorrenti vinsero, nel senso che la normativa nazionale riconosce come contratti nazionali collettivi tanto quelli della cooperazione, quanto quelli delle normali imprese.
L'emendamento, che si condivide nello spirito, non apporterebbe alcun beneficio, ragion per cui il voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Vignale, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 17 quater Emendamento rubricato n. 20) presentato dal Consigliere Buquicchio: 1. Tutti i proventi derivanti dalla valorizzazione del Patrimonio Immobiliare devono essere utilizzati esclusivamente per la riduzione del debito nei confronti dei fornitori delle aziende sanitarie regionali.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Sono tutti emendamenti di merito come gli altri. Li illustrerò uno alla volta, cercando di economizzare nel tempo.
Il primo emendamento, il n. 20), tratta della valorizzazione del patrimonio immobiliare ad uso esclusivo per la riduzione del debito verso i fornitori. Siamo contrari all'introduzione dei fondi immobiliare. Tuttavia nella denegata ipotesi in cui si proceda su questa strada, chiediamo quanto meno, che "tutti i proventi derivanti" - leggo testualmente il comma 1 dell'articolo interamente aggiuntivo di inserire - "dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare, devono essere utilizzati esclusivamente per la riduzione del debito nei confronti dei fornitori delle aziende sanitarie regionali".
Ripeto, la nostra contrarietà sull'impianto del fondo immobiliare l'abbiamo già espressa e palesata ampiamente in altre circostanze.
Riteniamo che, anche in questo caso, come per l'introduzione delle aziende sovrazonali, è bene che in tempo utile la Giunta faccia delle riflessioni e non tardivamente, a fallimento acclarato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto per il parere della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Mentre ho la parola, devo una risposta al Consigliere Buquicchio.
Ritengo opportuno dare una risposta su un emendamento che è decaduto l'emendamento n. 33) sull'articolo 17, ma che ritengo parte di quello che dovrà essere la riforma, il disegno di legge che la Giunta deve presentare entro il 30 giugno.
Teniamo conto che si tratta di una vera e propria riforma, che va ad inserirsi anche nella riforma degli Enti locali, perché le Province sono superate, quindi avevano un ruolo nelle designazioni e nella nomina del Consiglio.
Quello che ritengo rilevante dell'emendamento n. 33) è il fatto di singola proprietà degli immobili dalle società di gestione, che potrebbe essere anche un passo avanti su quello che va verso l'utilizzo di tanti immobili di privati, liberi che, ad un soggetto pubblico, se avessero le garanzie del diritto, quindi le garanzie del rilascio in tempi prestabiliti, qualora ne avessero necessità, o della riparazione dei danni quindi il ripristino, permetterebbero di avere una disponibilità per i fini di cui si occupano le ATC, superiore ad un impegno diretto nella costruzione di nuovi immobili.
Sugli emendamenti, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 17 quinquies Emendamento rubricato n. 21) presentato dal Consigliere Buquicchio: "1. Entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge, dovrà essere predisposto un documento dettagliato, da presentare presso la Commissione Consiliare competente, che indichi i debiti commerciali, con scadenza superiore ai 12 mesi, contratti dalla Regione, dagli enti a partecipazione regionale e dagli organismi che gravano, in tutto o in parte, sul bilancio regionale.
2. Il documento dovrà contenere i criteri per stabilire l'ordine con il quale verranno saldati i debiti, nonché le proiezioni di spesa per interessi di mora come previsto dal decreto legislativo 192/2012.
3. Il documento dovrà essere reso disponibile a tutti i cittadini attraverso la pubblicazione nei siti istituzionali della Regione Piemonte come previsto dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, invece, con l'articolo aggiuntivo, riguarda la ricognizione del debito verso i fornitori. Sappiamo tutti che purtroppo su quest'argomento siamo molto in ritardo, nonostante gli impegni assunti più di anno fa nella scorsa finanziaria.
Quindi, con questo nuovo articolo e tre commi, stabiliamo con il primo che entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge dovrà essere predisposto un documento dettagliato da presentare alla Commissione consiliare competente che indichi debiti commerciali. Col secondo comma il documento dovrà contenere i criteri - questo è importante - per stabilire l'ordine con il quale verranno saldati i debiti, insomma che non ci siano figli, figliastri e figli di un Dio minore, diciamo così. Con il comma 3 il documento dovrà essere disponibile a tutti i cittadini attraverso la pubblicazione nei siti e via di seguito.
Penso che sia una richiesta veramente condivisibile. Non condividerla entrerebbe anche in contrasto con quello che questo Consiglio la scorsa finanziaria aveva approvato all'unanimità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
aperta la discussione generale sull'emendamento.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Assessore Pichetto, posso avere un minuto della sua attenzione? Quando lei era a Roma, l'anno scorso, abbiamo votato una finanziaria e il collega Buquicchio e il sottoscritto (lui è stato il primo firmatario) abbiamo presentato un emendamento ed era l'articolo n. 36 - è un fatto vero questo anche se sembra una barzelletta! - della finanziaria. Nell'articolo 36 della finanziaria c'era scritto (so che lei è competente, si concentri): "Cessione dei crediti pro-soluto verso i fornitori della Regione Piemonte e di tutte le società partecipate".
In altre parole, nemmeno in un ordine del giorno si possono scrivere queste cose, perché mancava la copertura finanziaria, era proprio altro che un impegno dell'ATC. Mi piacerebbe, guardi, mi farebbe un regalo grande grande e cerco di essere più tranquillo nelle prossime ore, se questo pu aiutare: mi può dire in questo momento che cosa pensa lei su un articolo della finanziaria di questa portata? Cioè, se era possibile scrivere una cosa di questa portata: "Cessione dei crediti pro-soluto". Significa proprio la risoluzione di tutti i problemi dei fornitori nei confronti della Regione Piemonte e delle società partecipate tutte.
Ho approfittato di quest'emendamento che ha la stessa non dico portata ma ha la stessa sostanza, la stessa attenzione per chiedere, così magari evito l'interrogazione urgente che per due volte è stata spostata avanti nel tempo, perché gli Uffici non erano pronti a dare una risposta sul fatto se fosse necessaria la copertura finanziaria o meno. Se lei mi dà questa riposta, mi fa contento come un bambino. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Laus.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Il fatto di cedere pro-soluto significa che qualcuno deve pagare lo spread e quindi deve esserci per forza la copertura, se io cedo dei crediti, naturalmente che terzi hanno.
La norma nazionale aveva creato questa condizione, ma a carico del terzo che agisce, quindi era una facoltà che su crediti certificati era concessa ai fornitori di tutti i soggetti pubblici, quindi Regioni Province, Comuni e lo Stato prima di tutti. Perché è obbligatoria una copertura quando ho una differenza tra quando ho iscritto nella contabilità pubblica e quanto poi realizzo in merito a ciò.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 17 sexies Emendamento rubricato n. 22) presentato dal Consigliere Buquicchio: "Entro 15 giorni dall'approvazione della presente legge, la Regione, gli enti a partecipazione regionale e gli organismi che gravano, in tutto o in parte, sul bilancio regionale dovranno, obbligatoriamente, essere iscritti alla piattaforma per la certificazione dei crediti messa a disposizione dalla Regione Piemonte.
La non iscrizione, entro 15 giorni successivi alla scadenza indicata al comma 1, prevede automaticamente la decadenza dell'incarico degli amministratori responsabili." La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Quest'altro emendamento aggiuntivo, cioè con articolo aggiuntivo riguarda l'obbligatorietà di iscrizione alla piattaforma per la certificazione dei crediti. Quindi, con due commi entriamo nello specifico e diciamo: "Entro 15 giorni dall'approvazione della presente legge, la Regione, gli enti a partecipazione regionale e gli organismi che gravano in tutto o in parte sul bilancio regionale dovranno obbligatoriamente essere iscritti alla piattaforma per la certificazione dei crediti messa a disposizione dalla Regione Piemonte. La non iscrizione entro 15 giorni successivi alla scadenza indicata al comma 1 prevede automaticamente la decadenza dell'incarico degli amministratori responsabili".
Perché vogliamo fare questo? Perché abbiamo dei seri dubbi sulla bontà del comportamento di alcuni amministratori al riguardo. Quindi, per evitare e scongiurare manfrine inutili e accordi di retrobottega con chi ha interesse a boicottare le iniziative, chiediamo di introdurre una clausola di questo tipo che non è sicuramente vessatoria, ma che è quantomeno garantista per dei sacrosanti principi di legittima e doverosa restituzione dei crediti a chi ne è titolare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 17 septies Emendamento rubricato n. 29) presentato dal Consigliere Buquicchio: 1. "I commi 3 e 4 dell'articolo 2 della Legge regionale n. 3/2012 sono abrogati".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Presidente, può dirmi cortesemente quanto tempo ho già utilizzato in totale?



PRESIDENTE

Undici minuti e dieci su 28.



BUQUICCHIO Andrea

Allora ne ho in abbondanza.



PRESIDENTE

Deve poi verificare con il collega Ponso.



BUQUICCHIO Andrea

Il collega Ponso sarà impegnato nel bilancio. Abbiamo trovato quest'accordo.
Assessore, l'anno scorso, cioè la scorsa votazione della finanziaria così come devo dire in altre occasioni, anche nella riforma sanitaria, c'è stata una disponibilità da parte della Giunta, oltre che della maggioranza ad entrare nel merito delle questioni che ha portato anche a considerare il voto favorevole su diversi emendamenti; e di questo noi abbiamo dato atto.
Questa volta, nonostante l'urgenza, il contingentamento e questo clima che si è venuto a determinare, vediamo che si è proprio totalmente sordi anche a delle proposte che non dico essere di buonsenso, perché sarei imprudente e anche di cattivo gusto nell'espressione di una valutazione su una cosa che mi riguarda. Quantomeno per serietà, però, le cose si potrebbero prendere in considerazione un po' meglio; tanto il tempo è quello: stasera alle 21.30 o alle 23 dobbiamo approvare il testo. Voglio dire, quindi, che ci sarebbe la possibilità di dare un po' più di soddisfazione a chi sta cercando di dare dei suggerimenti; non a chi sta cercando di fare dell'ostruzionismo fine a se stesso.
Quest'altro articolo aggiuntivo, dunque, riguarda il piano di rientro del trasporto pubblico locale. Noi siamo contenti che di fatto il piano di rientro debba essere fatto. Devo dire la verità, però, che oggi non si è capito granché di quello che l'Assessore Bonino ha ritenuto di doverci riferire; ma sono sin troppo elegante nel dire che non si è capito granché: potrei dire che non si è capito proprio niente. Ho però capito - e questo in un certo senso non può che farmi piacere - che ci sta lavorando, anche se in che termini ci stia lavorando non è al momento possibile conoscerlo.
Per riassumere, dunque, con questo emendamento dico che questo piano di rientro del TPL dovrà contenere precise indicazioni sui tempi e sull'effettiva disponibilità delle risorse. Questi sono elementi importanti su cui non si può sottacere.
Che la maggioranza sia stanca, quindi, e non abbia tanta voglia di seguire va bene; ma che la Giunta non voglia prestare neanche attenzione a queste più che legittime considerazioni mi sembra effettivamente un po' troppo. Voi sapete che l'approccio con i colleghi, da parte del sottoscritto, è sempre corretto e il più possibile non aggressivo, perch rispetto il pensiero degli altri; nello stesso tempo, però, richiedo anche un minimo di rispetto per il lavoro che si tenta di fare. In un certo senso siamo anche obbligati a farlo e lo facciamo pure volentieri, ma essere snobbati in questo modo dalla Giunta è anche un po' offensivo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 17 octies Emendamento rubricato n. 32) presentato dal Consigliere Buquicchio: Dopo l'articolo 17 del disegno di legge 299 è inserito il seguente: Art. 17 octies (Osservatorio dei Contratti Pubblici) 1. Entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge la Regione Piemonte sigla un protocollo attuativo con l'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture (AVCP) per la definizione dell'articolazione dell'Osservatorio dei contratti pubblici in una Sezione centrale e in una Sezione decentrata presso la Regione. Le due istituzioni coopereranno per garantire efficaci ed efficienti forme di monitoraggio del mercato degli appalti pubblici.
2. Il protocollo prevede, tra l'altro, il passaggio dal precedente sistema informatico proprietario della sezione regionale dell'Osservatorio (SOOP) al sistema SIMOG dell'AVCP, al fine di costituire un sistema informativo integrato per l'acquisizione e la condivisione dei dati e delle informazioni.
3. All'interno del protocollo deve essere previsto l'utilizzo del sistema informativo SIMOG anche da parte della Società di Committenza regionale Piemonte.
4. La non predisposizione del protocollo da parte della Regione Piemonte entro 15 giorni successivi alla scadenza indicata al comma 1, prevede automaticamente la decadenza dell'incarico degli amministratori responsabili.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo è l'ultimo dei cinque emendamenti che ho presentato come interamente aggiuntivi e riguarda anch'esso un argomento che riteniamo possa essere un tema da prendere quantomeno in considerazione: l'Osservatorio dei contratti pubblici.
Siamo tutti stanchi, siamo tutti distratti e purtroppo quindi non so quando e a chi dovremmo dire queste cose; in ogni caso io, per dovere, devo dirle.
Questo nuovo articolo, dunque, prevede 4 commi. Il primo dice espressamente: "Entro 30 giorni dall'approvazione della presente legge la Regione Piemonte sigla un protocollo attuativo con l'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture... per la definizione dell'articolazione dell'Osservatorio dei contratti pubblici in una Sezione centrale e in una Sezione decentrata presso la Regione. Le due istituzioni coopereranno per garantire efficaci ed efficienti forme di monitoraggio del mercato degli appalti pubblici".
Se fossi un maestro in una classe e chiedessi a qualcuno dei presenti di che cosa sto parlando, sono sicuro e che nessuno mi risponderebbe; per la Giunta dovrebbe farlo...
Al comma 2 il testo dice: "Il protocollo prevede, tra l'altro, il passaggio dal precedente sistema informatico proprietario della sezione regionale dell'Osservatorio (SOOP) al sistema SIMOG dell'AVCP, al fine di costituire un sistema informativo integrato per l'acquisizione e la condivisione dei dati e delle informazioni." Al comma 3 chiediamo che "all'interno del protocollo deve essere previsto l'utilizzo del sistema informativo SIMOG anche da parte della Società di Committenza regionale Piemonte.
Il quarto ed ultimo comma recita: "La non predisposizione del protocollo da parte della Regione Piemonte, entro 15 giorni successivi alla scadenza indicata al comma 1, prevede automaticamente la decadenza dell'incarico degli amministratori responsabili".
Come vedete, in una serie di emendamenti abbiamo introdotto la clausola della decadenza dall'incarico degli Amministratori irresponsabili. Penso che, in un momento in cui si parla della necessità di rivisitare tutti i criteri finalizzati all'efficacia e all'efficienza, non si possa prescindere dal concetto di responsabilità. La responsabilità che va in capo a quegli Amministratori, quindi, dev'essere sino in fondo valutata, al punto tale da determinarne la decadenza dall'incarico in caso di inadempienza e di risultanza di responsabilità non assunta nei termini e nei modi dovuti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola, per l'espressione del parere della Giunta, all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è contrario, essenzialmente per due motivi: intanto perch l'Osservatorio l'abbiamo già, come entità periferica (da cosa mi risulta, è in corso il rinnovo del protocollo d'intesa); in merito alla decadenza degli Amministratori, questa non è competenza regionale, ma statale, e la norma sulla decadenza sarebbe illegittima.
Su questo punto posso al limite invitarla, Consigliere Buquicchio, a trasformare questo emendamento in ordine del giorno, per avere esaurienti informazioni in sede di Commissione da parte degli Assessori competenti.



PRESIDENTE

Non essendo stato accolto l'invito al ritiro da parte del proponente Consigliere Buquicchio, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 17 novies Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Cattaneo, Placido Leardi, Ponso: Dopo l'articolo 17 è aggiunto il seguente: Art. 17 novies (Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1981, n. 50) L'articolo 20 della legge regionale 9 dicembre 1981, n. 50 (Istituzione dell'Ufficio del Difensore civico) è sostituito dal seguente: "Art. 20 (Indennità e missioni) al Difensore civico è corrisposta un'indennità pari a 4.315,855 euro.
al Difensore civico è corrisposto il trattamento di missione spettante ai Consiglieri regionali".
La legge regionale del 4 febbraio 2008, n. 4 "Modifica dell'articolo 20 della legge regionale 9 dicembre 1981, n. 50 (Istituzione dell'ufficio del Difensore civico)" è abrogata.
Si tratta semplicemente di ripristinare successivamente all'approvazione della legge n. 16/2012 l'indennità del Difensore Civico che, avendo avuto due decurtazioni, poggiava comunque sull'indennità del Consigliere regionale e con l'ulteriore ridimensionamento, essendo una percentuale di quella, avevamo un'indennità molto al di sotto della media nazionale.
Quindi, la ripristiniamo al centesimo di euro, con le decurtazioni previste che avevamo scelto in modo soggettivo con le leggi precedenti, ma non con quella subita dalla legge n. 16. Si tratta quindi di fissare l'indennità pre-legge n. 16 in 4.315,855 euro, quindi anche il mezzo centesimo.
Indico la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35).
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito all'utilizzo, per motivi di sicurezza, dell'uscita di via Arsenale 14


PRESIDENTE

Devo dare due comunicazioni.
Prima comunicazione.
Abbiamo un problema. Abbiamo dovuto chiudere il portone del palazzo per motivi di sicurezza, in quanto vi è stato un robusto tentativo di entrare nel palazzo da parte di persone non autorizzate e non annunciate.
Pertanto i signori Consiglieri potranno uscire dall'uscita di via Arsenale, attraversando il cortile.
Nel frattempo, arriveranno le Forze dell'ordine e ripristineranno l'ordine pubblico sulla via Alfieri.
Seconda comunicazione. Il Presidente Reschigna, a nome delle opposizioni, mi ha comunicato la disponibilità a riprendere i lavori alle ore 20.30, rinunciando a quel supplemento tra le ore 18 e le 18.30 ripristinando l'incidente che c'è stato sul numero legale.
Se l'Aula acconsente, ritengo che sia un modo gentile di andare incontro alle esigenze di coloro i quali, donne e uomini, non Consiglieri collaborano con noi da molte ore e dovranno continuare a farlo nella serata.
I nostri lavori ricominceranno alle ore 20.30 e pertanto - lo dico con cortesia - alle ore 20.30 ci vorrà il numero legale: sono certo che avremo questa condizione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Se fosse possibile, Presidente, chiederei che specificasse un po' meglio questo tentativo d'intrusione.



PRESIDENTE

Lo potrò fare alla ripresa dei lavori, in quanto mi devo rendere conto personalmente della situazione con il responsabile della sicurezza, perch me l'hanno comunicato pochi secondi prima che io lo comunicassi all'Aula.
V'invito, per favorire il lavoro di chi deve garantire la sicurezza ed anche a garanzia di coloro i quali collaborano con la sicurezza interna, di attraversare il cortile e uscire da via Arsenale.
Sicuramente per le ore 20.30 il Palazzo sarà agibile, però questo non dipende da noi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.04)



PRESIDENTE

Tabella n. 1



PRESIDENTE

UPB |UPB DB08021 - progr. strategica, |DB18131 - cultura, turismo e politiche territ. ed edilizia |sport spettacolo dal vivo e program negoziata titolo 1 : |attività cinematografiche titolo spese correnti |1: spese correnti 150.000,00 |+150.000,00



PRESIDENTE

Tabella n. 2



PRESIDENTE

UPB | UPB SB01041 - Gabinetto della |DB18131 - cultura, turismo e Presidenza della Giunta |sport spettacolo dal vivo e regionale rapporti con società a|attività cinematografiche partecipazione regionale |titolo 1: spese correnti titolo 1: spese correnti 180.000,00 |+180.000,00



PRESIDENTE

Tabella n. 3



PRESIDENTE

UPB |UPB DB07001 - risorse umane e |DB18131 - cultura, turismo e patrimonio segreteria direzione |sport spettacolo dal vivo e DB07 |attività cinematografiche titolo 1: spese correnti |titolo 1: spese correnti 120.000,00 |+120.000,00



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