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Dettaglio seduta n.339 del 26/03/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(I lavori iniziano alle ore 14.31 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interrogazione a risposta immediata n. 1554 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Spese di affitto Finpiemonte SpA"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1554.
La parola al Consigliere Segretario Ponso in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregio Assessore, ho presentato quest'interrogazione per tentare di intraprendere la linea che il Governo Cota ha detto di aver seguito finora: quella dei tagli agli sprechi.
Purtroppo la Giunta, a mio parere, non sempre ha saputo tagliare dove era giusto farlo. Meglio per voi risparmiare sulle spalle dei lavoratori e delle società come quella che gestisce il numero verde della Regione Piemonte o come i dipendenti dell'IPLA, piuttosto che impegnarvi in una vera riorganizzazione della macchina regionale.
Risparmio, a mio avviso, significa andare a spulciare le spese del bilancio e prendere decisioni a volte semplici, a volte meno: ad esempio quella di utilizzare la forza lavoro interna alla Regione piuttosto che pagare centinaia di migliaia di euro per consulenze esterne.
Risparmio, secondo me, significa fare dei cambiamenti. Sono tantissime le società private che stanno ristrutturando la loro organizzazione interna per andare avanti in questo momento di crisi, e perché allora la Regione Piemonte non lo sta facendo? Tra le tante modifiche che si potrebbero apportare, ci sono i costi esorbitanti degli affitti per le sedi delle società della Regione e partecipate. Oggi vorrei interrogare il neo Assessore su Finpiemonte, ma è solo uno degli esempi che si possono portare all'attenzione della Giunta.
La società Finpiemonte ha sede nientemeno che in Galleria San Federico i locali misurano più di 2.000 metri quadri e si spende annualmente poco meno di mezzo milione di euro in affitto. Non è mia intenzione affermare che i locali siano mal utilizzati, anche se non ho avuto l'opportunità di visitarli (sono stato ricevuto all'ingresso e mi è stato evidenziato il contratto d'affitto), ma una spesa così alta mi pare un po' eccessiva.
evidente che c'è qualcosa che non va.
Volete tagliare posti di lavoro in Regione, quando basterebbe prendere una ad una le partecipate e diminuire i costi di affitto, in questo caso evitando di porre la sede di Finpiemonte in uno dei luoghi più cari non solo di Torino, ma dell'Italia intera, e metto in evidenza che mi risulta che, in questo momento, il contratto d'affitto, il cosiddetto conduttore cioè la Regione Piemonte, potrebbe recederlo.
Oggi sono quindi qui a chiedervi, alla luce di quanto vi ho esposto come avete intenzione di agire in questo senso. Grazie, Assessore, per la risposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ghiglia per la risposta.



GHIGLIA Agostino, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, signor Presidente.
Con riferimento alla sede di Finpiemonte, si rileva che la società è legata da un contratto di locazione con decorrenza dall'1/06/2010 e scadenza al 31/05/2017. Tale contratto consente altresì a Finpiemonte di recedere anticipatamente dal contratto nel 2014.
In relazione alle note necessità della finanza pubblica regionale Finpiemonte ha da tempo avviato un percorso di revisione della spesa che comprende anche le voci di costo relative alla propria sede, intraprendendo due azioni: in data 19/12/2012, Finpiemonte ha manifestato la disponibilità a trasferire i propri uffici presso la Sede Unica della Regione Piemonte attualmente in costruzione nel frattempo la società ha avviato una trattativa con Immobiliare Lombarda (oggi sottoposta a Direzione e Coordinamento di Unipol Gruppo Finanziario SpA) per la riduzione del canone di locazione relativo alla sede sociale di Finpiemonte.
In esito a suddetta trattativa, la proprietà ha formulato una proposta che consentirebbe un risparmio, già a partire dall'aprile 2013, di circa il 16% nel triennio 2013-2014-2015 fino alla prevedibile data di trasferimento nella Sede Unica della Regione Piemonte attualmente in costruzione.
Il trasferimento in altra sede provvisoria nel breve-medio termine in attesa dell'inclusione nella Sede Unica della Regione Piemonte non risulta conveniente in considerazione dei costi di trasloco e temporaneo insediamento associati a tale opzione.
Voglio solo aggiungere, come commento finale, che la Giunta, il Presidente Cota e noi tutti abbiamo a cuore prima di tutto il destino dei lavoratori e dei dipendenti di questa Regione, ma anche delle partecipate che non sono i figli di un dio minore. In quest'ottica, stiamo lavorando con tutte le nostre energie e tutto il nostro impegno non soltanto per cercare di razionalizzare i costi, ma anche - come lei ben sa - attraverso una delibera di indirizzo che presto verrà all'attenzione dell'Aula, per cercare di porre mano a tutto il sistema delle società partecipate regionali.
Si tratta di un argomento particolarmente delicato e corposo che avremo modo di affrontare presto, naturalmente nell'ottica della salvaguardia prima di tutto e innanzitutto dei posti di lavoro e poi, ovviamente, della salvaguardia - anche qui prima di tutto e innanzitutto - degli interessi del Piemonte.


Argomento: Commercio all"ingrosso

Interrogazione a risposta immediata n. 1555 presentata dal Consigliere Lupi, inerente a "Situazione di grave crisi al CAAT"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del l'interrogazione a risposta immediata n.
1555, presentata dal Consigliere Lupi, che ha la parola per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Il documento presentato oggi ha una finalità specifica: sottolineare una situazione di particolare crisi al CAAT. È vero, si dirà che la situazione di crisi del CAAT non fa altro che replicare un contesto generale di crisi economica della nostra Regione; tuttavia, rimane il fatto che negli ultimi tempi parecchi organi di informazione hanno sottolineato con forza che gli operatori del CAAT rischiano una sorta di sgretolamento della loro situazione economica e che molti di questi operatori hanno indicato come una delle questioni determinanti per questo stato di criticità della loro condizione il problema della cosiddetta tessera d'ingresso.
Ora, considerando anche che questa tessera d'ingresso viene imposta obbligatoriamente a tutte le tipologie di operatori, cioè anche a standisti, dipendenti ed acquirenti, una delle ipotesi che noi riteniamo possa essere presa in considerazione dalla Giunta regionale potrebbe essere quella di un intervento sperimentale, magari anche solo temporalmente, che possa permettere una sorta di sospensione di questa tessera d'ingresso anche per sperimentare se una tale abolizione possa portare a un miglioramento della situazione operativa del CAAT.
Quindi, Assessore, la richiesta era solo di prendere in considerazione la possibilità di una valutazione e di un intervento regionale per risolvere il problema della tessera d'ingresso al CAAT.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ghiglia per la risposta.



GHIGLIA Agostino, Assessore al commercio e fiere

Grazie Presidente, grazie Consigliere Lupi.
L'istituzione della tessera di accesso a CAAT discende dal "Regolamento per il mercato all'ingrosso dei prodotti ortofrutticoli" (n. 176) della Città di Torino, reperibile anche sul sito web comunale.
I primi due commi dell'articolo 22 recitano quanto segue: "ARTICOLO 22 - Documenti per accesso al Mercato 1. L'ammissione al Mercato è autorizzata dal Direttore mediante il rilascio agli operatori, ed agli utenti, ai loro familiari coadiuvanti e al personale dipendente di un apposito tesserino munito di fotografia e completo dei dati anagrafici e della qualifica professionale.
2. Il rilascio e il rinnovo del tesserino di riconoscimento, soggetti al pagamento di una somma a titolo di rimborso spese, sono subordinati alla valutazione dei requisiti per l'ammissione alle vendite o agli acquisti.
Il Regolamento, nella formulazione attuale, risulta essere esecutivo dal 10 aprile 2000".
Si ricorda che la Città di Torino detiene oltre il 90% del capitale CAAT la Regione meno dell'1%.
La versione attuale del Regolamento di Centro del CAAT, approvata dal CdA della società il 31 marzo 2011, all'articolo 19, disciplina le norme per la tessera d'accesso, ma anche in precedenza era prevista la tessera d'accesso (allegato regolamento).
Data la ridotta partecipazione azionaria, la Regione non nomina da tempo propri rappresentanti negli organi sociali di CAAT, quindi non abbiamo alcun modo di incidere, neanche indirettamente, rispetto a un Regolamento che, ripeto, è proprio del Comune di Torino.
Le tariffe del documento di accesso, nonché il Regolamento di Centro sono reperibili sul sito web di CAAT.
Aggiungo, in conclusione, che, sentiti informalmente (ovviamente non abbiamo un esponente) i vertici nominati rispetto alla direzione del centro, ritengono che una tessera per filtrare l'accesso e controllare gli accessi di uscita dal centro sia assolutamente indispensabile. Poi, se è una questione di costi, è materia che attiene esclusivamente alla competenza del Comune di Torino. Grazie.


Argomento: Trasporti aerei

Interrogazione a risposta immediata n. 1561 presentata dal Consigliere Biolé, inerente a "Avvio dell'iter per la chiusura dell'Aeroporto 'Alpi di Mare'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1561, presentata dal Consigliere Biolé, cui risponderanno l'Assessore Ghiglia o l'Assessore Bonino.
Prego, collega Biolé, può illustrare l'interrogazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Troppa grazia, due Assessori per una risposta ad una mia interrogazione! L'interrogazione in oggetto riguarda l'aeroporto di Levaldigi rinominato, non ancora ufficialmente, "Alpi del Mare" e denuncia la situazione deficitaria e di grossa difficoltà economica in cui versa da quando c'è stato il rilancio nel 2006 coi Giochi Olimpici con un'iniezione di risorse che, tuttavia, non hanno portato i risultati sperati.
Nel 2012 è rientrato tra i cosiddetti "scali strategici" all'interno del piano nazionale, secondo cui dovrebbe essere verificata la progressiva sostenibilità, con l'eliminazione di trasferimenti di risorse pubbliche e in mancanza di risultati positivi, l'effettiva chiusura.
Se non vado errato, uno degli Enti che sostiene GEAC è proprio la Regione Piemonte, tramite l'ente strumentale Finpiemonte Partecipazioni, e poco tempo fa - l'interrogazione è leggermente datata, ma è stata appunto ripresentata in questi giorni - con l'atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale il Ministro dei Trasporti ha ufficializzato l'insostenibilità di alcuni aeroporti marginali, tra i quali proprio Levaldigi, manifestando la necessità di chiudere il sostegno statale ad essi, per farli traslare sotto la totale responsabilità delle Regioni di appartenenza.
Ecco, dunque, che ritorna la responsabilità regionale, che si scontra con quella che è la politica di revisione della spesa attuata da codesta Giunta su suggerimento o comunque da atti di livello nazionale.
Ricordiamo un dato importante: la spesa totale di risorse, dalla fondazione dell'aeroporto Levaldigi ad oggi, si aggira intorno a 52 milioni di euro totali.
Negli ultimi anni si è registrata una crescita, ma siamo comunque lontani da parametri di sostenibilità, a livello europeo, dei 600.000/700.000 passeggeri, oltre che da un parametro che è richiesto anche da direttive europee di una distanza minima da una linea ferroviaria ad Alta Velocità di almeno 100 chilometri (almeno così mi risulta e così riporto).
Poiché questi dati sono inconfutabili, soprattutto quelli numerici vorrei sapere come si intenda pianificare un percorso, di concerto con tutti gli attori e gli Enti pubblici e privati che ancora hanno una partecipazione in GEAC, per chiudere lo scalo, salvaguardando ovviamente i lavoratori, che è l'aspetto che sta più a cuore a tutti: parliamo di 27 full-time più circa la stessa quantità di indotto.
Proprio oggi, in Consiglio provinciale a Cuneo, la Provincia dovrebbe deliberare sulla cessione di buona parte della propria quota. Quindi, in qualche modo, anche altri Enti si stanno muovendo. I privati tardano ad arrivare come nuovi soci proprio per il fatto che il bilancio è fallimentare. Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
L'aeroporto di Cuneo Levaldigi ha assunto recentemente il nome di "Aeroporto Alpi del Mare", invece della precedente denominazione "Aeroporto Olimpica", che lo legava all'evento che ne ha determinato lo sviluppo nel 2006. Ovviamente, ricostruiamo questa parte per sottolineare, anche da un punto di vista estetico, che l'Aeroporto Cuneo Levaldigi nasce e cresce grazie a consistenti finanziamenti da parte dello Stato. Quindi il dovere non è solo quello di valutare, da parte della Pubblica Amministrazione, la funzione che svolge attualmente, ma anche di salvaguardare, ove possibile e finché sarà possibile, la filosofia che ha determinato l'impiego di risorse della Pubblica Amministrazione per un investimento così importante.
La bozza di piano nazionale degli aeroporti pubblicata da ENAC nel febbraio 2012 costituisce una proposta che l'Ente che sovrintende all'aviazione civile ha redatto a seguito degli studi commissionati nel 2011 al raggruppamento KPMG.
La proposta ENAC del 2012, in particolare, prevede una rete nazionale costituita da 42 aeroporti e una classificazione funzionale in 24 "aeroporti principali" (di cui 16 definiti "strategici", tra cui figurano i tre hub intercontinentali di Roma, Milano e Venezia, e l'aeroporto di Torino Caselle, e otto "primari") e 18 "aeroporti di servizio" (tra cui è compreso l'aeroporto di Cuneo Levaldigi.
Gli aeroporti di servizio sono considerati di interesse nazionale; in particolare, l'aeroporto di Cuneo Levaldigi viene classificato come tale in quanto "a vocazione low cost e con potenzialità come scalo cargo, che potrà svolgere il ruolo di possibile riserva di capacità di Torino Caselle a lungo termine (oltre il 2030)".
Lo stesso studio prevede uno sviluppo di traffico dell'aeroporto di Cuneo all'orizzonte temporale del 2030, con una forcella di previsione che va da un minimo di 500.000 passeggeri/anno ad un massimo di 1.500.000 passeggeri/anno a seconda degli scenari che si andranno a concretizzare nel periodo di riferimento.
L'atto di indirizzo per l'adozione del piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale costituisce meramente un atto di indirizzo per la programmazione futura del Governo in materia aeroportuale e si sottolinea che è stato presentato dal Ministro Passera, ma è tutt'ora all'esame della Commissione infrastrutture, mobilità e governo del territorio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per il parere obbligatorio di competenza.
Le Regioni hanno ottenuto un rinvio dell'espressione del parere e l'istituzione di un apposito gruppo di lavoro per concertare le misure da prevedere nell'atto di indirizzo.
Devo dire che la Regione Piemonte ha svolto un ruolo nell'indirizzare questa richiesta da parte delle Regioni nei confronti del Governo, proprio in considerazione della classificazione riservata al nostro sistema aeroportuale.
La proposta di atto di indirizzo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata predisposta per dare seguito a quanto previsto nel X Allegato Infrastrutture - Programma Infrastrutture Strategiche - alla Nota di aggiornamento del DEF (Documento di Economie e Finanze) 2012, in cui si esponeva la necessità di rivedere la programmazione nazionale in materia aeroportuale tenendo conto dei principi dettati dalla Comunità Europea sia in materia di Reti TEN-T, sia in materia di regolamentazione del "cielo unico europeo" e delle relative infrastrutture.
L'atto di indirizzo si propone quindi di procedere all'individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, ai sensi dell'articolo 698 del Codice della Navigazione, e l'Aeroporto di Cuneo Levaldigi non figura tra questi, con la conseguenza del trasferimento alla Regione, con passaggio a titolo gratuito dei sedimi e dei beni afferenti, e lasciando alla Regione la potestà concessoria e le valutazioni in merito all'esercizio con eventuali oneri a proprio carico alla rifunzionalizzazione specialistica (low cost, merci, aviazione generali, ecc) o alla chiusura.
Nel documento di osservazione all'atto di indirizzo che la Regione ha predisposto in vista del tavolo di confronto fra Regioni e Governo, si ribadisce la necessità di fare riferimento, per quanto riguarda la classificazione degli aeroporti di interesse nazionale, alla proposta di piano nazionale degli aeroporti avanzata dall'ENAC, in quanto supportata da studi e da analisi approfonditi sul sistema aeroportuale italiano prendendo in considerazione l'ipotesi di classificazione funzionale, che inserisce nel livello nazionale anche i cosiddetti aeroporti di servizio con la funzione di costituire capacità di riserva e/o assolvere a ruoli specializzati a supporto degli scali strategici primari. Attraverso tale assunzione, se confermata, l'aeroporto di Cuneo Levaldigi rimarrebbe di livello nazionale, con l'assoggettamento ad una convenzione di concessione totale di competenza ENAC e con la possibilità di accedere a fondi sia nazionali che europei.
Quindi il nodo fondamentale è l'assoggettamento in regime di convenzione e di concessione totale. Cosa ci consentirebbe di fare, al di là delle immediate ripercussioni dal punto di vista dell'accesso ai fondi nazionali europei? Ci consentirebbe di poter utilmente mettere sul mercato un aeroporto con una dotazione di contribuzione che rende sostenibile l'interessamento da parte di possibili acquirenti che desiderino impegnarsi e investire in questo settore.
Le valutazioni espresse dalla società KPMG, incaricata dalla Regione Direzione Risorse Finanziarie in merito alla GEAC S.p.A. (Società di gestione dell'aeroporto di Cuneo-Levaldigi), rilevano che tenendo conto dell'attuale situazione le prospettive di crescita dello scalo e le difficoltà di bilancio riducono la possibilità di integrazione della Società in un'unica gestione aeroportuale con la SAGAT (Società che gestisce la concessione di Torino-Caselle). Avevamo anche immaginato l'integrazione del sistema aeroportuale, ma gli studi che abbiamo commissionato ci dicono che, ad oggi, non è utilmente percorribile questa strada. Poi, se fosse di interesse, la relazione, ovviamente, è a disposizione.
La relazione KPMG, tuttavia, evidenzia che i passivi riportati a bilancio sono fortemente influenzati dai costi di esercizio legati in particolare ai servizi di torre gestiti da ENAV, e che il caso di Levaldigi, che sopporta interamente tali costi, si ritrova in tutta Italia nel solo aeroporto di Brescia-Montichiari (costituisce quindi un'eccezione molto costosa - rispetto a tutti gli altri aeroporti in cui i servizi di torre sono a carico del Contratto di servizio tra ENEAV e MIT). Su questa linea di azione, la Regione si è mossa - purtroppo, senza trovare grande rispondenza anche da parte del Governo - per cercare di fare rientrare questi costi nella normale prassi riservata agli altri aeroporti.
Su tale materia è da evidenziare che la stessa proposta di Atto di indirizzo del MIT prevede la "riorganizzazione dei servizi di navigazione aerea e dei servizi generali in ambito aeroportuale", che hanno ripercussioni importanti sui costi di esercizio dei soggetti gestori, con particolare riferimento alla possibilità di introdurre tariffazioni differenziate da parte di ENAV (in funzione dei servizi erogati e degli orari di apertura degli aeroporti) e di fornitura dei servizi attualmente a carico dello Stato nell'ambito della fattispecie della concessione totale tradizionale (ad esempio, la sicurezza in ambito aeroportuale, i servizi sanitari e doganali, i servizi antincendio e quelli gestiti da ENAC).
Se l'aeroporto di Cuneo-Levaldigi rientrerà nella classificazione di aeroporto di interesse nazionale, potrà beneficiare dei vantaggi derivanti dalla possibilità di accedere a finanziamenti statali e comunitari.
Si ritiene pertanto che le decisioni in merito alla futura destinazione dell'aeroporto Cuneo-Levaldigi debbano tenere conto delle sopraccitate possibilità, anche per salvaguardare - come dicevo in apertura, e con questo ragionamento concludo - gli investimenti pubblici fino ad ora concessi per lo sviluppo della infrastruttura. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Bonino.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 1553 presentata dal Consigliere Negro, inerente a "Erogazione contributo regionale per Scuole dell'infanzia paritarie A.S. 2011/2012" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1553, presentata dal Consigliere Negro.
Comunico che non risponderà l'Assessore Cirio, in quanto mi pare di capire che vi sia un accordo per una risposta scritta.
La parola al Consigliere Negro per l'illustrazione.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
La precaria situazione finanziaria in molte scuole d'infanzia paritarie deriva dai tagli ministeriali e dai sempre più gravosi costi di gestione di tali strutture, che potrebbero determinare la chiusura di molti istituti come quello per cui ho presentato questa interrogazione all'Assessore Cirio.
Così, molte famiglie vedrebbero venire meno un servizio che le scuole materne statali non offrono e che non potrebbero più sostenere considerando che nell'attuale situazione economica nazionale poche famiglie possono permettersi che sia un solo genitore a lavorare. Quindi, l'esigenza di scuole che elargiscono un importante servizio, per esempio, in termini di orario prolungato, è pressoché fondamentale.
Sono, pertanto, fiducioso che l'Assessore recepisca questa mia interrogazione affinché l'erogazione dei contributi avvenga nel più breve tempo possibile, per la salvaguardia della struttura necessaria. Grazie.
In assenza dell'Assessore, chiedo la risposta scritta.



PRESIDENTE

L'Assessore non è presente.


Argomento: Volontariato

Interrogazione a risposta immediata n. 1556 presentata dal Consigliere Stara, inerente a "Istituzione elenchi delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni operanti nel settore della tutela infantile presso le ASL piemontesi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1556, presentata dal Consigliere Stara, che ha la parola per l'illustrazione.



STARA Andrea

Grazie.
Buongiorno, Assessore.
Ovviamente, il tema è quello legato, a più ampio raggio, alla questione della legge n. 194/1978 e al ruolo dei consultori.
Il dibattito si è acceso più volte in Commissione e anche in Aula.
Poi, alla chetichella, si è dato seguito ai provvedimenti amministrativi approvati, quindi all'istituzione degli elenchi delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile presso le ASL piemontesi. Mi riferisco alla presenza di quelle associazioni che, con criteri prestabiliti dalla norma potevano richiedere loro di essere coinvolte all'interno dei consultori.
Adesso, ci risulta che siano presenti due realtà, ovviamente legate al Pro-Life, casualmente, all'interno dell'ASL TO1.
Quindi, semplicemente, questa è una richiesta per avere un quadro complessivo dell'avanzamento delle richieste in tutte le ASL del Piemonte per poi svolgere delle valutazione, ovviamente politiche, ma non in questa sede. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola all'Assessore Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione testé illustrata dal Consigliere Stara, fornisco gli elementi di risposta: sono due pagine di elenchi che riguardano le ASL del Piemonte.
Sappiamo che, ai sensi della delibera di Giunta regionale n. 21 del 15/10/2010 e successive modifiche "Protocollo per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l'interruzione volontaria di gravidanza", le associazioni che, alla data odierna, risultano iscritte negli elenchi istituiti presso le ASL sono riportate nell'elenco allegato debitamente suddivise per ciascuna ASL, che provvedo a consegnare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1557 presentata dal Consigliere Tiramani, inerente a "Proposta di utilizzare personale sanitario dell'ASL di Vercelli in convenzione senza trasferirlo al nuovo Dipartimento del 118"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1557, presentata dal Consigliere Tiramani, che ha la parola per l'illustrazione.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Volevo porre una questione al nuovo Assessore alla sanità, Cavallera legata al personale del 118. L'interrogazione specifica è sull'ASL di Vercelli, ma può essere considerata un'interrogazione pilota poich riguarda tutte le altre ASL del Piemonte.
Stiamo definendo i Dipartimenti del 118, quindi il trasferimento del personale verso questi Dipartimenti, e vengono sollevate questioni da parte, ovviamente, di tutte le Aziende territoriali perché non viene accettato il trasferimento definitivo verso il Dipartimento stesso.
Allora, per esempio - ne cito uno che, secondo me, ha avanzato una proposta intelligente - il Sindacato FSI Fenaip Sanità chiede semplicemente che il personale venga convenzionato al Dipartimento, perché, qualora un dipendente, per svariati motivi, non volesse più occuparsi di 118 rientrerebbe nell'ASL di competenza e non sarebbe ancorato al nuovo Dipartimento.
Questo è quanto chiedono i sindacati, che ritengo anche abbastanza logico, e che non comporterebbe alcun costo aggiuntivo per quanto riguarda il discorso economico-sanitario. Per cui chiedo all'Assessore cortesemente, visto che so che ci sono dei tavoli di trattativa, di potere spingere verso questa direzione, che non comporta costi aggiuntivi per la sanità piemontese, ma che vede tutelati anche i dipendenti. A mio avviso, è una soluzione di buon senso. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Tiramani.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Con riferimento all'interrogazione n. 1557, riferisco quanto segue.
Con delibera di Giunta regionale n. 25-5148 del 28 dicembre 2012, la Giunta regionale ha deliberato di dare mandato alle aziende sede di Centrale Operativa 118 di definire una dotazione organica dedicata al servizio di Emergenza 118, e procedere alla copertura dei posti, mediante mobilità volontaria riservata prioritariamente al personale già operante sul Servizio territoriale 118.
Proprio per il rilievo prioritario attribuito alla riorganizzazione del Sistema 118, sono in corso una serie di incontri con le diverse rappresentanze sindacali, a livello aziendale, volte ad accogliere le molteplici indicazioni e criticità evidenziate dalle singole realtà aziendali.
Le diverse istanze verranno valutate e concertate con tutte le rappresentanze sindacali a livello regionale, al fine di rendere omogeneo il previsto procedimento di riorganizzazione del personale operante nel Sistema 118.
Saranno quindi prese in considerazione in tale contesto le diverse soluzioni, con l'intento di definire una configurazione organizzativa il più ampiamente condivisa da tutte le parti sociali.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1558 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Convenzione ASL TO1 e soc. Aries"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1558, presentata dalla Consigliera Artesio, che ha la parola per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

L'interrogazione interviene su una materia che era stata nel tempo regolata da un provvedimento definito "Codice etico per la promozione degli spazi sanitari", nel quale si andavano a definire le modalità della pubblicità giudicata sostenibile e conveniente, laddove le aziende sanitarie avessero a disposizione degli spazi in cui affiggere non solo comunicazioni istituzionali, ma comunicazioni promozionali e da questa affissione trarre anche dei vantaggi economici.
Il Codice però interveniva esattamente sulla cosiddetta compatibilità morale ed era stato necessario, a seguito di situazioni o di disattenzione o di malcostume per le quali all'interno delle strutture sanitarie prevalentemente ospedaliere, si assisteva a pubblicità sia legate a dolorosi episodi connaturati alla degenza, quale quella dei decessi, sia volte a sponsorizzare studi legali contro la cosiddetta malasanità.
Ciò che il Codice etico non faceva era dare regole che sembravano già scritte nelle procedure ordinarie, cioè laddove un'azienda avesse ritenuto di dover trarre profitto dalla allocazione di questi spazi, normalmente avrebbe dovuto procedere secondo gli stessi criteri con i quali si procede in casi di questo genere.
Il caso che segnaliamo invece, che riguarda l'ASL TO1, sembrerebbe - la ragione dell'interrogazione evidentemente è quella di appurare la consistenza del dubbio - di avere assegnato questi spazi promozionali senza una precedente esplorazione in evidenza pubblica degli eventuali offerenti.
Vero è che si trae vantaggio dal fatto che verranno collocati apparecchi, la manutenzione degli stessi sarà in carico alla ditta che li applica, ma è vero altrettanto che i proventi della vendita degli spazi pubblicitari, a seguito di adeguata ricerca, saranno dell'azienda che impianta gli strumenti di pubblicizzazione.
In un'epoca nella quale siamo sempre richiamati a come sarebbe più efficiente procedere in modalità trasparenti e centralizzate, chiedo se la procedura della Torino 1 sia corretta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Con deliberazione del Direttore Generale n. 865/01/2012 del 10/12/2012 è stato approvato il regolamento aziendale che disciplina le attività di sponsorizzazione da parte di terzi, in applicazione dell'articolo 43 della legge 449/97, dell'articolo 28, comma 2 bis, della legge 448/98 e dell'articolo 26 del decreto legislativo 163/2006 (Codice dei Contratti Pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione della direttiva 2004/17CE) allo scopo di indicare gli atti e le condizioni necessarie per assicurare all'Azienda una corretta gestione dei contratti di sponsorizzazione previsti dalla norma sopra citata, nel rispetto delle normative vigenti, nonché dei criteri di efficienza, efficacia e trasparenza.
Tale regolamento, al suo articolo 3, punto 1, prevede che la scelta di eventuali sponsor, ossia soggetti privati (sia persone fisiche sia persone giuridiche) ovvero soggetti pubblici che intendano stipulare un contratto di sponsorizzazione con l'ASL, vengano individuati attraverso una procedura ad evidenza pubblica, realizzata attraverso la pubblicazione del regolamento stesso sul sito dell'ASL TO1, dove è stata prevista un'apposita area "L'ASL TO1 apre le porte alla pubblicità" finalizzata alle manifestazioni d'interesse da parte di soggetti interessati, che permanentemente offre tale possibilità a chiunque intenda proporre la propria candidatura ed offerta.
Inoltre l'ASL TO1, a norma del secondo comma dell'articolo 3 del sopra citato regolamento, che disciplina l'ipotesi di dare ulteriore pubblicità sia attraverso comunicazioni dirette a specifiche categorie di soggetti potenzialmente interessati ad attivare pubblicità commerciale, sia attraverso comunicazioni a mass media, ha inviato via mail una decina di agenzie di promozione pubblicitaria per la ricerca di sponsor.
Pertanto, si ritiene che l'ASL abbia assicurato il rispetto dell'evidenza pubblica nel percorso di individuazione degli sponsor.
Tra le varie offerte pervenute, che in modo variegato proponevano i loro servizi, il Comitato Etico ha scartato tutte quelle non consone ai criteri e principi del regolamento aziendale, ai sensi dell'articolo 6.
La ditta Aries è stata l'unica a proporre l'installazione di monitor nelle sale d'attesa dei presidi dell'ASL interessata.
Tale iniziativa, per altro già messa in opera da altre strutture pubbliche, tra cui l'Azienda Regionale Sanitaria USL della Valle d'Aosta (delibera del 2011), è stata ritenuta particolarmente interessante e vantaggiosa.
In particolare l'ASL TO1, da tale convenzione, potrà godere dei seguenti benefici: potenziare in modo completamente gratuito la comunicazione istituzionale e di promozione della salute destinata ai cittadini che accedono alle strutture sanitarie, mediante la trasmissione di messaggi videografici all'interno del palinsesto del Canale Sanitario nella misura descritta nell'articolo 5 della convenzione; incassare parte dei proventi derivanti dalla vendita degli spazi pubblicitari nella seguente misura percentuale.
Qui ci sono diverse opzioni (10%-12%-15%), a seconda della durata e della frequenza dei messaggi istituzionali.
Questo lo consegnerò per iscritto ed eviterei di leggerlo.
Leggo solo quello relativo al secondo anno. Per il secondo anno il 12 dell'incasso lordo relativo ai contratti pubblicitari sottoscritti e incassati da Aries; in alternativa il 10% più la realizzazione di n. dieci comunicati di circa 30 secondi relativi all'ASL TO1 da sviluppare in un anno a partire dalla data dell'accordo.
Per il terzo anno cresce, man mano che si ammortizza l'investimento da parte del soggetto sponsor.
Quindi, sembrerebbe anche un valore sperimentale che verrà seguito direttamente e con attenzione da parte dell'Assessorato e comunque sembrerebbe che la procedura si sia svolta nel rispetto delle norme sulle forniture e contratti pubblici.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1559 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Livelli essenziali di assistenza, ripristino immediato del servizio interno di laboratorio analisi casa di cura Villa Adriana di Arignano (TO)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1559, presentata dal Consigliere Buquicchio, che ha pertanto facoltà di intervenire per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche l'Assessore per le risposte che mi darà.
Spero che questa volta possa essere un po' più fortunato della precedente, perché il problema l'avevo già sollevato, ma senza alcuna soddisfazione.
Qui stiamo parlando di una deliberazione di Giunta regionale, la n.
4/2121, che ha predisposto la possibilità per quelle case di cura ad indirizzo mono-specialistico, di post-acuzie, di attivare accordi specifici con soggetti terzi per assicurare le prestazioni diagnostiche sia di laboratorio che per immagine.
chiaro l'argomento, Assessore? Una deliberazione di Giunta, la n.
4/2121, che dà la possibilità a queste case di cura di indirizzo mono specialistico di attivare con soggetti terzi accordi per la diagnostica sia di laboratorio che di immagine. Ma fin qui, niente di male, visto che dobbiamo abbattere i costi.
Se non fosse però che l'esternalizzazione del laboratorio di analisi ha, di fatto, compromesso seriamente il servizio per i pazienti di alcune strutture, come ad esempio la casa di cura Villa Adriana di Arignano, che non potranno più contare su un servizio in tempi accettabili, in caso di necessità.
Si aggiungono tre aspetti normativi e qui andiamo sulla norma. Com'è possibile che una delibera, la n. 4/2121 abbia, di fatto, sostituito la LR n. 5/87 "Disciplina delle case di cura private", senza che quest'ultima sia mai stata modificata? Questo è il primo quesito.
Secondo. Il protocollo che è allegato alla delibera presuppone la possibilità di esternalizzazione del servizio di analisi per le strutture ad indirizzo monospecialistico. La Casa di cura Villa Adriana è a indirizzo polispecialistico, e lo dimostra anche la recente delibera di Giunta che autorizza la trasformazione di posti letto di riabilitazione funzionale in medicina di lungodegenza. Eppure ha chiuso ugualmente il proprio laboratorio.
Infine un ultimo aspetto, sempre normativo. Nella delibera n. 4-2121 che fa riferimento agli accordi con le varie associazioni, si parla esplicitamente e in modo inconfutabile del biennio 2011-2012, quindi per il 2013 non dovrebbe avere alcun valore.
Spero che su quest'argomento lei voglia rispondermi più puntualmente del suo predecessore. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Buquicchio. È chiaro che questa risposta ha anche le caratteristiche di una risposta ponte e mi auguro che i pilastri su cui poggia il ponte siano stabili e comunque consentano una risposta adeguata. Ho detto prima al Presidente dell'Assemblea che, avendo nove question time, credo che probabilmente dovremmo domandarci cosa distingue il question time dalle interrogazioni ordinarie o da quelle scritte, perché è chiaro che, nel momento in cui si ha del tempo per ponderare meglio le risposte, queste possono essere senz'altro molto più esaustive. Con delibera di Giunta regionale n. 1-415 del 02/08/2010 è stato approvato l'Accordo sottoscritto tra il Ministro della Salute, il Ministro dell'Economia e delle Finanze e la Regione Piemonte riguardante il Piano di rientro di riqualificazione e riorganizzazione e di individuazione degli interventi per il perseguimento dell'equilibrio economico del SSR.
Ai sensi dell'articolo 1 comma 3 del suddetto Accordo, la Regione Piemonte ha presentato il programma attuativo, impegnandosi ad assumere i conseguenti provvedimenti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati di contenimento della spesa complessiva e di razionalizzazione del SSR.
In tale contesto per gli anni 2011-2012 l'acquisto di prestazioni da erogatori privati è soggetto ad una riduzione pari al 5% rispetto al 2010.
L'articolo 8 quinquies, comma 2, del decreto legislativo 502/92 e s.m.i. prevede che la Regione definisca accordi con gli erogatori di prestazioni sanitarie, anche mediante intese con le loro organizzazioni rappresentative a livello regionale.
Dato atto che il settore delle strutture private accreditate partecipa al perseguimento dell'obiettivo dell'equilibrio economico del SSR nella misura che è stata sopra indicata, nelle date del 29 aprile 2011 e del 6 giugno 2011 sono stati sottoscritti Accordi tra la Direzione Sanità e le Associazioni di Categoria rappresentative delle Case di cura private accreditate al fine di trovare soluzioni condivise e recuperare l'efficienza.
Tali accordi prevedono tra l'altro che, nelle more della revisione della legge regionale 5/87, le Case di cura ad indirizzo monospecialistico di post-acuzie possono attivare accordi specifici con soggetti terzi (pubblici, equiparati e/o accreditati) per assicurare ai propri ricoverati le prestazioni di diagnostica per immagini e di esami di laboratorio laddove non siano accreditate per l'erogazione di detti servizi in regime ambulatoriale. Nell'ambito dell'ordinaria attività di controllo, da effettuarsi ai sensi della legge regionale 5/87, le Aziende Sanitarie territorialmente competenti provvedono ad accertare la regolarità del servizio erogato e la sussistenza dei requisiti di legge delle strutture private.
Nel mese di marzo 2012, la Giunta regionale ha presentato il disegno di legge n. 249, di modifica all'articolo 4 della legge regionale 5/87, che si propone di adottare uno strumento normativo maggiormente flessibile ed idoneo ad adeguare i requisiti minimi contenuti nella predetta legge regionale all'evoluzione delle esigenze organizzative del settore; in particolare, verrebbe attribuita alla Giunta regionale la potestà regolamentare in ordine alla determinazione dei requisiti per l'apertura e l'esercizio di Case di cura private.
Il disegno di legge in questione è stato assegnato alla IV Commissione consiliare permanente in sede referente in data 21 marzo 2012 e nel mese di maggio u.s. sono state ultimate le consultazioni con le Organizzazioni e le Categorie interessate.
Nelle more dell'approvazione di tale norma, l'Assessorato ha già provveduto a predisporre una proposta di regolamento contenente la definizione dei requisiti minimi autorizzativi per le Case di cura private tra i quali è presente la nuova disciplina del servizio di laboratorio analisi.
In proposito, la proposta di regolamento, conformemente a quanto indicato negli Accordi sopra richiamati, prevede la possibilità, per le Case di cura che effettuano esclusivamente prestazioni di post-acuzie e che non siano autorizzate per l'erogazione degli esami di laboratorio in regime ambulatoriale, di assicurare tali prestazioni attraverso il ricorso a convenzioni con strutture sanitarie pubbliche o private autorizzate all'esercizio di tale attività.
Tale proposta di regolamento potrà essere presentata non appena si giunga all'approvazione del provvedimento legislativo che contiene lo strumento di delegificazione della determinazione dei requisiti minimi.
Quindi sembrerebbe utile percorrere questa strada legislativa, in modo da dotarsi di un regolamento più flessibile e comunque idoneo a mettere le Case di cura autorizza in condizioni di poter agire in un regime molto più efficace e magari anche più economico.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interrogazione a risposta immediata n. 1560 presentata dal Consigliere Cursio, inerente a "Rinnovo dell'incarico di responsabile dei Settore 5B0108 Affari Europei - Ufficio di Bruxelles"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1560, presentata dal Consigliere Cursio, che ha la parola per l'illustrazione.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Assessore Vignale, spero che la sua risposta non sia una risposta di circostanza, conoscendo il suo impegno e la sua competenza in materia.
La delibera adottata il 18 febbraio 2013, a mio parere, viola sia il cosiddetto patto di stabilità sia la spending review, per dirla in maniera formale; invece, se vogliamo essere anche un po' coerenti rispetto a ci che la Giunta vorrebbe farci credere, e cioè che segue una condotta, una linea rispondente a un criterio di logica, secondo me, da questo punto di vista, tale principio fa acqua da tutte le parti.
Nulla contro la persona chiamata qui in causa, nella maniera più assoluta, ma un principio deve essere per forza affermato: il principio che, nel momento in cui la spending review obbliga a contenere al 10% la riduzione dei dirigenti, non si comprende perché una Giunta adotti una delibera che va nella direzione opposta. Questo perché, secondo me, va messa in evidenza la circostanza. Attualmente ci sono in pianta organica 19 dirigenti, che non voglio dire che facciano nulla perché non sarebbe giusta nei loro confronti questa affermazione, ma, proprio in virtù di queste disposizioni di legge, vengono abbandonati al loro destino.
Nel contempo, si incarica una persona esterna, violando la norma. La norma dice che non è possibile, se non nell'unica ipotesi in cui dovesse terminare un progetto in atto e in essere. Solo in quel caso. Invece, cosa si fa? Si dà un incarico per tre anni, quindi esternalizzando, chiamando un esterno, evitando di coinvolgere i 19 dirigenti, alcuni dei quali non hanno alcun incarico, quindi non sanno effettivamente cosa fare.
Assessore, le sembra una Giunta coerente? C'è una drastica riduzione di risorse: ce ne accorgiamo tutti e lo sappiamo tutti, ma, a fronte di risorse così drasticamente ridotte, è possibile affidare un incarico ad una persona esterna, tra l'altro senza avere i titoli? Assessore, la competenza di questa persona dovrebbe essere quella di favorire i collegamenti con Bruxelles. Lei saprà, Assessore, che tre giorni alla settimana questa persona viaggia e quindi risiede a Bruxelles, quindi vorrei chiedere qual è stata, in questi tre anni, la produzione e la produttività.
Le chiedo, quindi, come intende affrontare questo problema - so perfettamente che lei siede da pochissimo su quella sedia - e quante risorse interne non vengono utilizzate. Invece, si affidano incarichi anche di un'importanza rilevante e strategica, a personale esterno.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Vignale.



VIGNALE Gian Luca, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
Il collega Cursio comprenderà che, su un aspetto, la risposta è evidentemente politica, ma su un altro aspetto è necessario dare anche qualche ragguaglio di tipo non certo tecnico, ma ricordare qual è stato il percorso che ha portato all'individuazione di questo settore ed il rinnovo del contratto stesso.
Credo, però, sia necessario distinguere due aspetti: un primo aspetto di violazione della norma, e un secondo aspetto di opportunità politica.
evidente che se ci trovassimo nella prima situazione sarebbe un atto estremamente grave, cioè un'Amministrazione pubblica che viola una norma vigente; mentre il secondo caso è un aspetto che attiene alla valutazione di merito che, certamente lecita, può essere differente, ma che parte da una base differente, cioè che non ci troviamo di fronte alla violazione di una norma.
Questa è la situazione.
Nella sua interrogazione lei fa riferimento all'articolo 1, comma 147 della legge 128, che sostanzialmente impedisce il rinnovo di Dirigenti presenti all'interno dell'Ente, ma l'articolo 7, comma 6, della norma in oggetto che lei cita prevede che questo non sia possibile nei contratti di collaborazione, i cosiddetti Co.Co.Pro.
Ci troviamo quindi di fronte ad un rinnovo lecito.
evidente che vi è una valutazione da fare da un punto di vista politico, che personalmente ritengo sia l'aspetto più importante, anche se è altrettanto importante non violare le norme vigenti, rispetto al rinnovo in oggetto.
noto che dal 1996, con la legge 52, è possibile che le Regioni abbiano articolazioni presso sedi dell'Istituzione dell'Unione europea. Il 4 ottobre del 1999 la Giunta regionale deliberò per la definizione di una struttura operativa presso Bruxelles, al fine di favorire la presenza e la partecipazione di rappresentanti della Regione in organismi, comitati e gruppi di lavoro nelle Istituzioni comunitarie.
Con la riorganizzazione che avvenne nel 2010, fu individuato un settore del coordinamento delle politiche comunitarie, ufficio di Bruxelles, sul quale venne fatto ciò che la norma prevedeva, cioè venne divulgato un avviso interno ed esterno per la selezione del posto in argomento. Venne fissato il termine per la presentazione delle candidature per il 3 febbraio del 2010, e il dottor Davide Donati venne scelto, su 38 candidature pervenute, nel marzo del 2010.
Il 18 marzo era in scadenza il contratto del dottor Donati e vi erano due opportunità, anche da lei richiamate: non procedure al rinnovo utilizzando risorse interne alla pubblica amministrazione o con altre modalità organizzative, oppure procedere al rinnovo.
Si è ritenuto, in un momento estremamente delicato quale quello attuale della contrattazione europea che in questi mesi sta avvenendo a Bruxelles cioè quello - come tutti i colleghi sanno - della ridefinizione del bilancio comunitario che dal 2014 andrà al 2020, di confermare la figura del dottor Donati. Cionondimeno, il collega Cursio poneva una questione che sta molto a cuore a questa amministrazione, che è la riorganizzazione del sistema dell'organizzazione regionale, partendo dalle Direzioni a scendere sui Settori e sul resto dei pubblici dipendenti; tant'è che, ai sensi dell'articolo 25 della legge 23/2008, cioè la legge regionale sul pubblico impiego, qualora, in una ridefinizione o a fronte di processi di organizzazione, si vada ad individuare modalità differenti per o ricoprire questo carico o arrivare ad una nuova definizione di riorganizzazione, i contratti esterni come quelli del dottor Donati, potranno essere anticipatamente revocati per il modificarsi dei programmi e dei progetti definiti dagli organi di direzione politico-amministrativa.
evidente che questo è un caso unico, ma che in qualche modo sta a significare valutazioni più ampie che si apriranno, da qui ai prossimi mesi, sulla riorganizzazione dell'ente e sulla capacità di utilizzare...



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, invito il pubblico ad abbassare quei cartelli, perch anche se la seduta non è ufficiale, siamo in un'Aula consiliare, per favore.



(Commenti provenienti dall'emiciclo riservato al pubblico)



PRESIDENTE

Guardi, non è che lei deve trattare con me, perché è una manifestazione regolata anche dall'ordine pubblico. C'è un funzionario della Polizia di Stato che dispone, quindi la invito, per favore, essendo anche passibile di reato alla disposizione del Presidente, di abbassare quei cartelli.
Cercheremo anche di venirvi incontro, ve lo dico subito, e di ricevervi prima delle ore 18. Quello che è possibile lo faremo.
Per favore, abbassiamo i cartelli, altrimenti vi devo fare allontanare e sarebbe spiacevole.



(Commenti provenienti dall'emiciclo riservato al pubblico)



PRESIDENTE

Signora, non deve interloquire con me.
Va bene, si sieda, Assessore.
I lavori sono sospesi.



(I lavori, sospesi alle ore 15.30 riprendono alle ore 15.31)



PRESIDENTE

I lavori riprendono.
Vi ringrazio, vedremo di incontrarvi prima del previsto.
Ci organizziamo, prima terminiamo il question time.
Prego, Assessore, continui.



VIGNALE Gian Luca, Assessore al personale e organizzazione

Grazie, Presidente.
Vado a concludere. Questo, ovviamente, è in qualche modo un'anticipazione di un tema molto più importante che dovremo affrontare a partire dalle prossime settimane in tema di riorganizzazione dell'Ente.
Quindi, certamente, non mi sottraggo alle valutazioni che il collega Cursio faceva, ma è altrettanto evidente che, al di là del sollevare questioni su un singolo rinnovo contrattuale, sarà necessario cercare di individuare modalità organizzative che non partano da un singolo rinnovo, ma che cerchino di fare valutazioni di carattere più generali sulla riorganizzazione dell'Ente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Vignale.
Se i colleghi rinunciassero all'illustrazione, magari possiamo accelerare i tempi, visto che abbiamo queste esigenze.
Collega Pentenero, rinuncia? Bene.


Argomento: Alimentazione - Veterinaria

Interrogazione a risposta immediata n. 1564 presentata dalla Consigliera Pentenero, inerente a "Assicurare la salvaguardia dei livelli di eccellenza raggiunti in Piemonte dai servizi di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1564, presentata dalla Consigliera Pentenero.
La parola all'Assessore Cavallera, per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione in oggetto, si forniscono i seguenti elementi di riscontro. Le preoccupazioni rappresentate dagli interroganti si riferiscono ad alcune decisioni assunte dal Direttore generale TO1, che non trovano alcun riscontro in atti o orientamenti regionali.
In particolare, sono stati oggetto di contestazioni due decisioni dell'ASL TO1: la sostituzione del veterinario, messo in congedo per raggiunti limiti di età, con la responsabile del SISP, senza considerare che il primo non era soltanto responsabile del Dipartimento di prevenzione ma anche Direttore dell'are di igiene degli allevamenti e delle produzioni animali.
Nulla quaestio per il cambio della direzione del Dipartimento, ma la responsabile proposta non aveva i requisiti per ricoprire l'incarico di direzione in una struttura veterinaria.
L'Ordine dei medici veterinari ha segnalato l'irregolarità al Direttore generale che ha giustificato la scelta per ragioni di necessità sottolineando la temporaneità dell'incarico. Il fatto è stato oggetto di un'interrogazione in Consiglio regionale all'inizio di dicembre, cui è stata data già risposta.
Nelle settimane successive l'ASL TO1, senza attendere l'emanazione di linee guida da parte della Regione, ha predisposto un provvedimento di riorganizzazione intera che prevedeva, tra le altre cose, l'accorpamento dei tre servizi veterinari in un unico servizio veterinario.
La decisione è stata subito impugnata dalla Federazione degli ordini dei medici e dei veterinari, che ha altresì indetto una giornata di sciopero.
Il Prefetto di Torino ha chiesto alla Regione Piemonte di prendere parte ad un incontro con la Federazione dei medici e dei veterinari per verificare possibili intese tra le parti al fine di scongiurare lo sciopero. Tuttavia, la Direzione sanitaria della Regione ha ritenuto inopportuna la partecipazione all'incontro, poiché stava predisponendo le linee guida per la definizione degli atti aziendali delle ASL e si registravano posizioni non ancora pienamente concordanti nel gruppo di lavoro.
pervenuta, inoltre, un'interrogazione parlamentare, alla quale è stata risposta. Sugli stessi argomenti è stata formulata alcuni giorni dopo anche l'interrogazione che qui è in esame.
Vista quindi la previsione di approvazione e pubblicazione delle linee guida regionali entro il mese di dicembre (qui c'è una sfasatura temporale che comunque potrebbe essere di fatto corretta) si è ritenuto ragionevole rinviare la risposta all'interrogazione per allinearla al contenuto dell'emananda DGR.
L'intendimento della Giunta in merito all'applicazione del nuovo articolo 7 quater del decreto legislativo 502, come novellato dal decreto legge n. 158 convertito dalla legge n. 189 ed ora chiaramente espresso nella deliberazione Giunta regionale n. 21 del 28 dicembre 2012, che in sintesi ha imposto a tutte le ASL il rispetto delle norme di organizzazione delle ASL, che prevedono la presenza obbligatoria del Dipartimento di prevenzione, richiamando la necessità che all'interno di questo operino sei strutture dipartimentali autonome (tre mediche e tre veterinarie), al cui interno possono essere incardinate ulteriori strutture semplice per compiti e funzioni di particolare rilevanza.
Il mantenimento di elevati livelli di attenzione nell'area della veterinaria e della sicurezza alimentare resta un obiettivo importante per l'Amministrazione regionale e ne sono prova il documento di programmazione integrata che la Giunta regionale approva ogni anno, il cosiddetto BRISA il sistema informativo per la sicurezza alimentare, tra i migliori in Italia e le relazioni annuali sui risultati conseguiti, pubblicati sul sito internet della Regione ed inseriti nel format ministeriale relativa al Piano nazionale integrato.
A seguito dell'emanazione delle linee guida regionale sono cessate di conseguenza (tra virgolette) "le ostilità" della Federazione dei medici e dei veterinari che ha espresso apprezzamento per l'equilibrio delle scelte della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1563 presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "Studio di fattibilità per la messa a bando dei servizi ferroviari relativi alle linee ferroviarie a bassa frequentazione" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta immediata n. 1563 presentata dal Consigliere Gariglio, sarà data risposta scritta


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione a risposta immediata n. 1562 presentata dal Consigliere Boeti, inerente a "Indisponibilità dei farmaci destinati al trattamento delle malattie rare e invalidanti" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta immediata n. 1562 presentata dal Consigliere Boeti, sarà data risposta scritta


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1565 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Chiusura definitiva dell'Ospedale Valdese di Torino" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione a risposta immediata n. 1565 presentata dalla Consigliera Cerutti, sarà data risposta scritta


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1566 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Fondo Immobiliare Regionale e Fondo Immobiliare Sanitario. Il punto della situazione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1566, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
La mia sarà una brevissima illustrazione.
Intanto saluto il neo Assessore alla sanità, l'Assessore Cavallera.
Penso che sarà un ottimo Assessore alla sanità, con cui ci confronteremo come ci siamo confrontati sull'urbanistica.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



BONO Davide

C'era un po' di ironia, ovviamente.
L'interrogazione verte sul fondo immobiliare regionale, in particolare modo sulla parte riguardante gli immobili della sanità, il cosiddetto FIS (Fondo Immobiliare Sanitario).
Avevo già chiesto sia in Commissione sanità che Commissione bilancio di poter capire la situazione del lavoro. È stato risposto, fuori microfono che siamo solo nella fase di "tavoli di lavoro". Gradirei avere delle risposte più concrete, anche perché ci è stato presentato in Commissione bilancio un preciso cronoprogramma riguardante l'applicazione dell'articolo 7, commi dall'1 al 6, della legge finanziaria 2012, che prevede il Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, che è stato allegato al bilancio del 2012, per inserire i beni immobili del SSN in questo fondo comune di investimento immobiliare, che sappiamo essere diviso tra regionale e sanitario.
previsto che ci siano comunque delle procedure di valorizzazione e di regolarizzazione e fino alla fine di queste procedure non si potranno in effetti alienare la maggioranza delle quote del fondo.
Inoltre, il comma 6, soprattutto, è importante perché autorizza la Giunta ad apportare i beni immobili di SSN al fondo immobiliare tramite appositi verbali di consegna.
Chiedo, quindi, a che punto siamo dello scadenziario o cronoprogramma che dir si voglia, in particolar modo quello della Giunta, che diceva che a ottobre 2012 sarebbe dovuto terminare la selezione dei beni idonei, che a novembre 2012 doveva esserci la Due Diligence tecnica e legale, che tra dicembre 2012 e marzo 2013 (siamo al 26 marzo e mancano cinque giorni e non so se la Giunta mi vuole stupire in questi ultimi cinque giorni) la scelta della società di gestione immobiliare tramite apposito bando, che ad aprile 2013 (fra cinque giorni) creazione del fondo. Non parlo del resto: giugno 2013, finanziamento bancario e poi dal luglio 2013 la cessione di quote agli investitori.
In più si sa che sono state fatte delle comunicazioni sia alle Federazioni sanitarie che alle ASR per quanto riguarda il seguire questi step, soprattutto la due diligence tecnica per la validazione e integrazione delle liste di immobili apportato ai due fondi, da terminare entro novembre 2012. La piena collaborazione, ovviamente, da parte delle Federazioni sanitarie che immagino sarà stata totale, visto che la scelta è stata fatta dall'ex Assessore Monferino. Sempre fine 2012, il contributo di definizione del contratto di affitto degli immobili sanità (novembre 2012) il contributo e definizione - questo è molto importante - del perimetro dei servizi cosiddetti di property e facility management (novembre 2012) e poi il contributo alla scelta di SGR.
Quindi, chiedo semplicemente se l'Assessore può delineare la situazione. Siamo arrivati a questi punti, poi sicuramente la discussione continuerà in Commissione sanità e in Commissione bilancio con gli emendamenti sulla finanziaria. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera, per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente. Speriamo di essere coordinati in modo adeguato.
Relativamente ai beni di proprietà delle Aziende Sanitarie Regionali da apportare al Fondo Immobiliare Regionale (FIR) e al Fondo Immobiliare Sanità (FIS) si riassumono di seguito le iniziative finora adottate.
Nel dicembre 2012 i competenti uffici della Direzione Sanità hanno consegnato alla Presidenza e all'Advisor i dati relativi ai beni immobili di proprietà delle Aziende Sanitarie Regionali, siano esse ASL, Aziende Ospedaliere Ordinarie e Universitarie, con l'individuazione dei beni potenzialmente conferibili sia al FIR che al FIS.
Successivamente, per quanto attiene la cernita definitiva dei beni da apportare ai fondi, è emersa, da parte dell'Advisor, la necessità di procedere all'attivazione delle previste attività di Due Diligence, sia sotto il profilo tecnico, sia sotto il profilo legale, per l'esame della documentazione inerente i beni immobili di proprietà delle Aziende Sanitarie, motivo per cui la Direzione regionale Sanità ha invitato le Aziende Sanitarie Regionali a mettere a disposizione presso le proprie sedi tutta la documentazione per la definizione delle Due Diligence, sia tecnica che legale, della connotazione amministrativa, catastale, urbanistica ed edilizia degli immobili di proprietà da apportare a fondo immobiliare individuando, tra l'altro, il personale dei Servizi Tecnici e Patrimoniali deputati a fornire adeguata assistenza ai consulenti incaricati delle due Due Diligence. Recentemente, un apposito gruppo di lavoro costituito da personale referente delle Aziende Sanitarie ha richiesto ai consulenti incaricati di elaborare, per i beni del Fondo Immobiliare Sanità, la predisposizione di un unico contratto-tipo di affitto, idoneo alle esigenze specifiche delle Aziende Sanitarie Regionali su cui esprimere le proprie valutazioni.
Si evidenzia, inoltre, che con nota del 13 marzo del 2013 è stato richiesto al Presidente della Corte dei Conti - Sezione di controllo per il Piemonte - da parte del Presidente della Giunta regionale, un parere consultivo inerente la legittimità dell'apporto al costituendo fondo FIS della proprietà dei beni e del patrimonio indisponibile, con particolare riferimento a quelli del Servizio Sanitario Regionale, con la finalità di prevenire qualsiasi eventuale criticità che possa manifestarsi durante l'iter giuridico-amministrativo del progetto.
Siamo, dunque, in una fase sostanziale di ricognizione. Questo per quanto riguarda le attività che sono state affidate al comparto sanità della Regione e delle ASL.



NOVERO GIANFRANCO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin per la risposta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

In merito alla parte relativa al fondo regionale, quindi non strettamente legata alla sanità, la Direzione patrimonio mi segnala che con DGR del 13/02/2013 è stata prevista l'istituzione di un tavolo tecnico interdirezionale.
Il suddetto tavolo, cui partecipano diverse Direzione (fornirò comunque la nota), oltre che l'Avvocatura, l'Advisor finanziario Deloitte Financial l'Advisor legale, Studio legale Associato NCTM, si è costituito in data 8 febbraio 2013 e successivamente ha proseguito i propri lavori in data 22 marzo 2013. È già calendarizzato un prossimo incontro in data 4 aprile 2013.
A seguito di questa prima analisi sono stati individuati 22 immobili di proprietà regionale oggetto di possibile apporto al Fondo, alcuni dei quali continueranno comunque ad essere utilizzati quali sedi istituzionali e di uffici sino a che si concretizzerà la possibilità si trasferimento nella nuova sede del costruendo Palazzo unico regionale.
Per questi ultimi, trattandosi, nella fase attuale, di beni patrimoniali indisponibili, e considerata l'impossibilità di sottrazione alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalle leggi che li riguardano, è stata predisposta, con la collaborazione dell'advisor legale ed inoltrata in data 13 marzo alla Corte dei Conti - Sezione di Controllo per il Piemonte, una richiesta di parere consultivo proprio in merito alla procedura di conferimento dei beni che, avendo una destinazione che non rende disponibile (essendo a destinazione istituzionale, fanno parte del patrimonio indisponibile della Regione), la possibilità del loro conferimento come valutazione.
Tra le questioni preliminari affrontate dal tavolo interdirezionale vi è quella della definizione dell'elenco dei beni anche delle Aziende Sanitarie apportabili al Fondo regionale (beni che, però, non sono strettamente legati all'attività sanitaria, come terreni o altro).
In conformità alla normativa vigente, l'apporto al Fondo è sospensivamente condizionato all'espletamento delle procedure di valorizzazione dei beni.
Dalle prime indicazioni emerse al tavolo tecnico si potrebbe configurare come sufficiente l'avvio della procedura di valorizzazione mediante l'adozione di una delibera che ne individui la destinazione d'uso.
Il tema è comunque oggetto di approfondimento sotto l'aspetto tecnico giuridico.
A sostegno del percorso di costituzione dei fondi e di apporto dei beni, sono stati individuati tre advisor: uno di parte finanziaria, uno di parte legale e un terzo per la parte tecnica.
I primi due advisor, come anticipato, partecipano al tavolo di lavoro mentre l'advisor tecnico, individuato con una determina del 21 marzo 2013 corrente in Pinerolo...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

BUQUICCHIO Andrea (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Presidente, per cortesia! A Porta Palazzo c'è meno brusìo!



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Lo so, è la legge del contrappasso! Ogni tanto quelli che fanno brusìo...



PRESIDENTE

BUQUICCHIO Andrea (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non si sente nulla!



PRESIDENTE

Ha ragione, ha ragione!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Si fatica anche a parlare!



(Commenti provenienti dall'emiciclo riservato al pubblico)



PRESIDENTE

Il pubblico non può intervenire. Se vuole rimanere lì deve rispettare le regole. Ce le siamo date noi ma sono queste. Grazie.
Prego, Assessore.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Dicevo, l'advisor tecnico, individuato con una determina del 21 marzo 2013, corrente in Pinerolo, parteciperà nel prosieguo ai lavori del tavolo.
Gli advisor contribuiranno anche alla definizione del percorso di valorizzazione, avendo, come riferimento, la lista definitiva dei beni da apportare.
Nell'ambito dei lavori è in atto una puntuale analisi della vigente normativa regionale finalizzata al superamento di eventuali criticità e sui beni regionali oggetto di possibile apporto al fondo sono in corso le attività di verifica della documentazione urbanistico-catastale.
Aggiungo in questa sede che, nel momento di presa in carico della Direzione al patrimonio, in veste di Assessore, mi è stata anche rappresentata la criticità di avere tutti i riferimenti catastali e di proprietà corretti. Probabilmente, questo è anche motivo di difficoltà e di ritardo.
Infine, per quanto riguarda il Fondo Immobiliare Sanitario, ha già riferito il collega Cavallera.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Pichetto Fratin.
RESCHIGNA Aldo (fuori microfono) Chiederei i due testi delle risposte.



PRESIDENTE

ARTESIO Eleonora (fuori microfono)



PRESIDENTE

Anche io, Presidente.



PRESIDENTE

Facciamo pervenire ai colleghi Reschigna e Artesio la risposta scritta degli Assessori.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.49 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta ha inizio alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano ulteriori proposte di modifica.
Le prime proposte di modifica, che vengono proposte dalla Presidenza sono le seguenti. Affronteremo: disegno di legge regionale n. 325, inerente a "Proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2013" la proposta di deliberazione relativa a "Elezione di tre delegati della Regione Piemonte per l'elezione del Presidente della Repubblica" sarà trattata nella seduta del 9 aprile seguirà il "Pronunciamento in ordine all'assegnazione in sede redigente delle proposte di legge: n. 255 'Definizione dei principi per l'insediamento delle sale da gioco. Modifica alla legge regionale 29 dicembre 2006, n. 38 'Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazioni di alimenti e bevande' 257 'Disposizioni per l'accesso consapevole e responsabile al gioco lecito' e 306 'Norme per la prevenzione dei danni causati dalla ludopatia e la regolarizzazione del gioco'".
In proposito, ricordo che occorre la maggioranza assoluta dei presenti.
Successivamente, verranno esaminati gli ordini del giorno collegati alla discussione del Consiglio straordinario di stamani sul TPL.
Inviterei tutti a contenere gli interventi il più possibile, anche perché, terminati questi punti, per andare incontro alle esigenze che sono state rappresentate, in accordo con la Giunta regionale - quindi, presente il Vicepresidente Cavallera e l'Assessore al personale, collega Vignale incontreremo in Sala Viglione la delegazione dei sindacati.
Dico subito, siccome sarà una riunione abbastanza lunga, che quando ci trasferiremo in Sala Viglione dichiarerò chiusa la seduta, quindi in meno di un'ora circa dovremo riuscire ad affrontare l'o.d.g. così come modificato.
Chiedo se vi sono altre esigenze.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Placido, di Comunicazioni della Giunta regionale in merito a dichiarazioni rilasciate dall'ex Assessore regionale Monferino sul quotidiano La Stampa il 21 marzo 2013


PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Impiego proprio trenta secondi.
Ho letto su La Stampa del 21 marzo una dichiarazione virgolettata dell'allora Assessore Monferino: "Mi hanno attaccato tutti quelli a cui ho tolto la marmellata dal pane, ma prima di tutto è mancato il sostegno politico".
Siccome ritengo che si riferisca a Consiglieri della maggioranza e ad Assessori, chiedo che il Presidente Cota, ancorché l'ingegner Monferino è un suo consulente, venga a riferire chi sono questi Consiglieri di maggioranza e Assessori a cui sono state tolte le mani dalla marmellata perché è un problema che riguarda la dignità politica, seppure di una parte, ritengo di tutto il Consiglio.
Quindi, formalmente, chiedo - penso che lo farà anche il Capogruppo nella Conferenza - che il Presidente Cota venga urgentemente a riferire su questa frase del suo consulente. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Oggi non ci sono le condizioni, in quanto per impegni non è presente il Presidente della Regione; è presente il Vicepresidente Cavallera. Domani abbiamo una riunione dei Capigruppo.
Chiedo alla Giunta regionale, per la Conferenza dei Capigruppo di domani, se è possibile arrivare - vedo l'Assessore ai rapporti con il Consiglio - a calendarizzare una comunicazione del Presidente o di un suo delegato.


Argomento:

Programmazione dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Pertanto, dichiaro collegati al dibattito sul TPL: ordine del giorno n. 981 "Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese", presentato dai Consiglieri Gariglio, Artesio Bresso, Cerutti, Manica, Motta Angela, Muliere, Negro, Oliva, Pentenero Reschigna, Ronzani n. 957 "Tavolo istituzionale urgente per la linea ferroviaria Savigliano Saluzzo-Cuneo", presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Ronzani Ponso mozione n. 960 "Gestione delle linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze", presentata dai Consiglieri Motta Angela, Biolé, Burzi, Negro Taricco, Valle, Vignale ordine del giorno n. 985 "Impedire le dismissioni delle linee ferroviarie e dell'arredo delle stazioni ferroviarie delle linee oggetto di interruzione del servizio" presentato dal Consigliere Bono ordine del giorno n. 983 "Utilizzo del Fondo perequativo a sostegno del Trasporto Pubblico Locale" presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco Maria, Botta Marco, Tiramani, Carossa, Boniperti, Pedrale.
Però, credo potremo procedere con il solo voto, altrimenti non possiamo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

l'ordine del giorno del Consigliere Botta Franco Maria e altri.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo velocemente, tra l'altro, se c'era l'Assessore Bonino, se si può...



PRESIDENTE

Arriverà per il parere, non si preoccupi.



BONO Davide

Era solo per segnalare che è stato inserito...



PRESIDENTE

L'ho già detto io.
Prego.



BONO Davide

Sì, volevo solo dire l'oggetto, magari i colleghi non l'hanno letto.
Praticamente, riprende un ordine del giorno che era già stato presentato da me e dal collega Biolé l'anno scorso e a dicembre è stato respinto. È stato rivisto e attualizzato, praticamente riguarda una richiesta a Trenitalia e RFI, da parte della Regione Piemonte, di non dismettere le linee ferroviarie.



PRESIDENTE

Siamo in sede di "collegamento", va bene.
Pertanto, sono collegati cinque atti di indirizzo: ordine del giorno n. 981 "Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese", presentato dai Consiglieri Gariglio, Artesio Bresso, Cerutti, Manica, Motta Angela, Muliere, Negro, Oliva, Pentenero Reschigna, Ronzani n. 957 "Tavolo istituzionale urgente per la linea ferroviaria Savigliano Saluzzo-Cuneo", presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Ronzani Ponso mozione n. 960 "Gestione delle linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze", presentata dai Consiglieri Motta Angela, Biolé, Burzi, Negro Taricco, Valle, Vignale ordine del giorno n. 985 "Impedire le dismissioni delle linee ferroviarie e dell'arredo delle stazioni ferroviarie delle linee oggetto di interruzione del servizio" presentato dal Consigliere Bono ordine del giorno n. 983 "Utilizzo del Fondo perequativo a sostegno del Trasporto Pubblico Locale" presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco Maria, Botta Marco, Tiramani, Carossa, Boniperti, Pedrale.
All'Assessore faremo pervenire copia cartacea degli stessi, perché dovrà esprimere il parere.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.
La seduta odierna si svolgerà così come proposto dal Presidente, visto che l'Aula, tacitamente, acconsente all'unanimità.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizioni e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 19 e 20 marzo 2013.


Argomento:

b) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Costa, Cota, Goffi e Gregorio.
Il numero legale è 29.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 12 marzo 2013.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito all'articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, intitolato "In Regione si lavora due giorni la settimana"


PRESIDENTE

Mi ero impegnato a svolgere una comunicazione riguardo alla questione di questa mattina. Nel frattempo, ho visionato l'articolo apparso sul noto quotidiano che è stato riferito.
In effetti, nello specchietto, ci sono dei dati inesatti, nel senso che il lettore ha una percezione che vi sia quella retribuzione netta e in più l'indennità di raccordo con il territorio. Ovviamente, ho provveduto con il giornalista a una rettifica, che apparirà domani in un'intervista più complessiva.
Detto questo, ricordo che, nella giornata di venerdì, sarà pubblicata l'Anagrafe degli eletti. Pertanto, come ho dichiarato ai giornali, da venerdì non ci saranno più problemi perché ex officio, in applicazione della legge, sarà per ciascuno di noi allegata, oltre ai dati autodichiarati, cui tutti hanno ottemperato, anche la copia dello statino del mese di marzo.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Non voglio abusare della sua pazienza, voglio solo - se non è stato fatto, sicuramente lei lo farà - specificare che - parlo a nome del Gruppo della Lega - non c'è alcun Consigliere del Gruppo della Lega, e immagino neanche degli altri Gruppi, che lavora due giorni alla settimana.
Lo dico a verbale: è giusto specificare, ma che sia 11 o che sia 7 sono sempre soldi rubati in questo momento storico. Quindi, non è tanto la questione dei soldi, ma non c'è alcun Consigliere della Lega - penso, se non casi eventualmente sporadici, lo sottolineo - che lavora due giorni alla settimana. Questo per me è decisamente ancora più grave dell'inesattezza sull'importo che percepiamo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Anch'io voglio intervenire su questo argomento perché mi ha molto ferito e addolorato l'articolo che è apparso oggi su La Stampa, perché qui tutti conoscono l'impegno in Consiglio e in Commissione dei vari membri anche l'impegno sul territorio che ognuno di noi svolge.
Quindi, riteniamo davvero poco opportune ed errate, sicuramente, le dichiarazioni da parte di un collega che da pochi giorni è rientrato in Consiglio regionale, pertanto lo invitiamo a prestare più attenzione nello svolgere certe dichiarazioni. Infatti, qui si potranno avere opinioni diverse e si potrà criticare il nostro operato, ma l'attività, sia in Commissione che in Consiglio, è sempre stata molto intensa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Anch'io su questo non do alcuna colpa al nuovo Consigliere Oliva, credo sia stato male interpretato, forse sono i mass media che hanno esagerato approfittando del fatto che lui ha solo i lavori di una Commissione e del Consiglio, quindi dice di avere due giorni di lavoro.
Però, tengo a ribadire, come detto dal collega Carossa, che noi tutti anch'io come tutti voi - lavoriamo non due giorni alla settimana: io lavoro sette giorni su sette, tutti giorni, dal lunedì al venerdì siamo qui, il sabato e la domenica siamo sui territori. A rendere pubblico questo titolo sembra che in Regione non si faccia niente! Per chi ha voglia e per chi è di buona volontà di lavoro ce n'è un fiume! La stragrande maggioranza è gente che lavora veramente dal mattino alla sera.
Arrivo da lontano e parto presto alla mattina: a volte, quando arrivo qui alle ore 9-9.30 ho già fatto mezza giornata, come anche i miei colleghi.
Siamo abituati a lavorare e pretendo che questa sala non dia l'impressione che "là non si lavora", perché non è vero! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Montaruli.



MONTARULI Augusta

Intervengo solo per dire che, se il Consigliere Oliva non lo sapesse può chiedere al suo Capogruppo di essere inserito non solo in una Commissione, ma in più Commissioni. Infatti, un Consigliere regionale pu partecipare di diritto a tutte le Commissioni in cui si inserisce e pu partecipare anche alle Commissioni in cui non è iscritto.
Questo è soltanto per memorandum al Consigliere, che, sicuramente, ha più esperienza di noi e, sicuramente, conosce le regole del nostro Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Per completare, spero che possa dare una risposta ulteriore.
Relativamente alla questione del collega Oliva, che, peraltro, non è presente, non commento, anche se mi sono fatto un'opinione: una certa responsabilità è anche in capo al titolista, ma non è questo il punto e rispondo puntualmente al collega Carossa.
Lo dico qui. Ho specificato alcune questioni, cioè che in linea teorica ovviamente il Consigliere regionale deve per forza iscriversi ad almeno una Commissione; poi può, al massimo, aderire a quattro Commissioni e pu partecipare a tutti i lavori. Questo è un concetto generale.
Quindi, in linea teorica, uno può anche lavorare due giorni, perché ha l'obbligo del Consiglio e della Commissione; in linea pratica e realistica la maggior parte dei Consiglieri regionali, per non dire la totalità frequenta quotidianamente questo palazzo, partecipano ai lavori, oltre che alla questione del territorio, ma non solo. La Presidenza non è informata del fatto che vi siano stati dei problemi di numero legale o di blocco dell'attività delle Commissioni. Le Commissioni, anche successivamente all'abolizione del gettone di presenza e del rimborso chilometrico, si svolgono regolarmente.
L'unica differenza forse è che oggi rispetto al passato - e di questo mi assumo la responsabilità di dirlo - le Commissioni vengono convocate con più oculatezza in un quadro più reale delle esigenze del Consiglio. Però il concetto che il Consigliere fa il Consigliere, che lo faceva prima e che lo fa anche adesso, è un concetto a cui aderisco e che ritengo possa essere espresso domani con la replica del Presidente del Consiglio regionale.
Aggiungo una questione perché, come diceva Totò, è la somma che fa il totale; ho comunicato al giornalista qual è la cifra omnicomprensiva. Non è una questione di netto o lordo o di quant'altro.
Oggi un Consigliere regionale scapolo, indipendentemente da dove abita percepisce circa 7.000 euro netti al mese, tutto compreso.
Se è coniugato e paga la reversibilità, sono 350 euro in meno.
Così almeno questi sono i dati che vedranno venerdì, sono dati omnicomprensivi netti relativi alla cifra che ognuno percepisce e cosa gli arriva in tasca. Speriamo che questo possa dare una risposta chiara, anche perché oggi chi risiede a Torino e a Domodossola prende la stessa identica retribuzione che sia Consigliere del Piemonte piuttosto che dell'Abruzzo della Valle d'Aosta o della Sicilia o della Campania; sono pagati uguali tutti in tutta l'Italia.
Spero che questo concetto così semplice non abbia bisogno di ulteriori repliche e che sia passato. Ripeto che da venerdì dall'anagrafe degli eletti, in applicazione della legge che ci siamo dati, sarà pubblicato anche lo statino di ciascuno di noi.
Spero quindi che questo problema sia definitivamente superato, perché è parere della Presidenza che dovremmo anche occuparci di altro.
Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Non entro nel merito delle discussioni, delle dichiarazioni e delle polemiche.
Rilevo solo che sarebbe opportuno se, come Consiglio regionale chiedessimo a questo Parlamento - nella speranza che sopravviva per un po' di eliminare la questione della messa in congedo obbligatorio dei Consiglieri regionali oltre che dei parlamentare (e decideranno loro) perché è vero che si crea una situazione di ingiustizia tra chi, avendo un'attività di tipo privato, può continuare a svolgerle entrambe e chi ha un'attività di tipo pubblico e deve andare in aspettativa, non tanto perch comunque non si può cumulare il reddito e quindi ci sarebbe, caso mai, un vantaggio per la collettività, ma soprattutto perché siamo in un periodo in cui si ritiene che non sia giusto fare politica per tutta la vita. Questo consente alle persone di mantenere la propria professionalità.
Ritengo che questo sarebbe opportuno e forse sarebbe opportuno che lo facesse l'Ufficio di Presidenza e che quindi non fosse una cosa di parte ma fosse una richiesta generale orientata proprio a consentire a tutti di mantenere la propria professionalità, anche prendendo metà tempo. Poi ognuno farà quello che vuole, così si elimina ogni polemica di questo tipo che è proprio inutile in questo momento.



PRESIDENTE

Ci facciamo carico di presentare una proposta di legge in questa direzione di iniziativa del Consiglio.
Il Piemonte elegge 66 parlamentari di tutti i partiti.
La cosa più semplice è che ciascuno di noi, facendo anche politica possa rappresentare anche queste esigenze, almeno chi lo condivide, ai parlamentari della propria forza politica.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge regionale n. 325, inerente a "Proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2013"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge regionale n. 325, inerente a "Proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2013", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Tale disegno di legge è stato licenziato dalla I Commissione a maggioranza dei Consiglieri presenti in data 22 marzo 2013.
relatore il Consigliere Pedrale, che dà per letta la seguente relazione, il cui testo recita: "Il disegno di legge n. 325 proroga ulteriormente l'autorizzazione dell'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2013 spostando la scadenza dal 31 marzo al 30 aprile 2013.
La proroga dell'autorizzazione permette di impegnare gli stanziamenti di bilancio nei limiti di un dodicesimo per mese. Come previsto all'art. 1 comma 2, della legge regionale 19 del 2012, non sono soggetti a codeste limitazioni gli stanziamenti relativi alle spese obbligatorie e d'ordine alle spese per interventi collegati alle calamità naturali, alle spese per la tutela dell'incolumità pubblica, alle spese relative alla copertura di contratti già stipulati, alle spese e trasferimenti necessari al settore della Sanità, nonché quelli relativi ai trasferimenti finanziari al Consiglio regionale.
La I Commissione consiliare ha licenziato nella seduta del 22 marzo, a maggioranza, il testo del disegno di legge e lo ha rimesso all'Aula per la sua sollecita approvazione".
aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ci metterò 45 secondi per fare una considerazione molto semplice, che vale anche come dichiarazione di voto.
Noi voteremo contro il disegno di legge di proroga dell'esercizio provvisorio per le ragioni che anche questa mattina in alcuni interventi abbiamo espresso.
Noi capiamo in questo momento la situazione dell'Assessore Pichetto che è appena stato nominato e ha necessità di inquadrare la situazione del bilancio della Regione.
Quello che certamente non imputiamo all'Assessore Pichetto, ma imputiamo al Presidente della Giunta regionale, in maniera molto forte e molto netta, è che, di fronte all'incertezza che oggi caratterizza la vita economica e la vita sociale della nostra Regione, non avere cominciato la discussione sulla legge di bilancio del 2013 in I Commissione è un fatto grave, colpevole e che sta procurando gravi danni alla Regione Piemonte e alla comunità piemontese.
Non è responsabilità, per correttezza, che imputiamo all'Assessore Pichetto, ma certamente al Presidente della Giunta regionale in modo molto chiaro e molto netto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anch'io utilizzerò pochissimo tempo, anche perché sembra di rivivere un'altra votazione, quella della proroga di due mesi che abbiamo fatto a fine gennaio.
Allora lo dissi - la Giunta era diversa - all'Assessore Quaglia, che oggi è ancora Assessore ma allora era Assessore al bilancio, e concordavamo entrambi (fatto simpatico) sul fatto che ci volessero almeno tre mesi per licenziare il disegno di legge sul bilancio e sulla finanziaria.
Invece, su spinta di una parte della maggioranza, lodevole ma forse un po' azzardata, di fare in fretta e di metterci solo un mese, si è deciso di lasciare l'esercizio di bilancio provvisorio solo per quel tempo limitato.
Quindi, oggi ci ritroviamo a prolungare di un mese.
Con simpatia, avrei voluto presentare un emendamento per chiedere la proroga di un mese ulteriore. In effetti, chiedo all'Assessore Pichetto che si è insediato da pochissimo - non si preoccupi, era più una battuta che un messaggio politico - se ha il tempo di studiare in venti giorni il bilancio e di rilasciare il bilancio entro il 30 aprile o se non fosse già il caso, oggi stesso, di pensare ad una proroga di due mesi. Anche perch non abbiamo ancora iniziato, c'è Pasqua, Pasquetta, la prossima settimana già si procede un po' a singhiozzo.
Sarei quindi più cauto e chiederei una proroga di due mesi, per non fare l'ennesima figuraccia di un'ulteriore proroga di un ulteriore mese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Ringrazio i colleghi, ma intervengo solo per esprimere le motivazioni di questa richiesta, così com'è già stato fatto in Commissione e ribadendo che ci sono, da un lato, valutazioni in corso con il Governo nazionale su questioni giuridico-economiche che possono essere utili a questa Regione su interpretazioni anche in merito a diverse poste. Dall'altra parte, ho chiesto la proroga dell'esercizio provvisorio per una ragione di tempo personale.
Ahimè, collega Bono, oltre il 30 aprile non si può andare di norma anzi augurerei, non tanto a me e alla Giunta regionale, ma al Piemonte di dotarsi della legge di bilancio anche prima del 30 aprile.
Come ho già detto in Commissione, se nel giro della prossima settimana riusciamo ad avere delle risposte e delle soluzioni e a chiudere il tutto nulla osta e so che su questo, al di là delle posizioni di merito che possono essere contrarie o favorevoli a seconda delle appartenenze o delle valutazioni che si fanno, credo che l'impegno del Consiglio regionale sia quello di dotare la Regione Piemonte e i piemontesi del bilancio il più in fretta possibile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Procediamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendoci richieste di dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Non essendoci richieste di dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Volevo comunicare che il mio voto era negativo. Mi sono sbagliato a votare.



PRESIDENTE

Precisiamo che il Consigliere Negro intendeva votare in modo contrario sia sull'articolo 1 sia sull'articolo 2.
Anche la Consigliera Bresso intendeva votare in modo contrario, sia per l'articolo 1 sia per l'articolo 2.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Pronunciamento in ordine all'assegnazione in sede redigente delle proposte di legge: n. 255 "Definizione dei principi per l'insediamento delle sale da gioco. Modifica alla legge regionale 29 dicembre 2006, n. 38 'Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazioni di alimenti e bevande'" n. 257 "Disposizioni per l'accesso consapevole e responsabile al gioco lecito" e n. 306 "Norme per la prevenzione dei danni causati dalla ludopatia e la regolarizzazione del gioco"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 5) all'o.d.g., inerente al pronunciamento in ordine all'assegnazione in sede redigente delle proposte di legge: n.
255 "Definizione dei principi per l'insediamento delle sale da gioco.
Modifica alla legge regionale 29 dicembre 2006, n. 38 'Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazioni di alimenti e bevande'" n. 257 "Disposizioni per l'accesso consapevole e responsabile al gioco lecito" e n. 306 "Norme per la prevenzione dei danni causati dalla ludopatia e la regolarizzazione del gioco".
Ai sensi dell'articolo 31, comma 2, del Regolamento, sulla richiesta della Commissione si pronuncia il Consiglio regionale che può anche definire, attraverso l'approvazione di un ordine del giorno (che allo stato attuale non è stato presentato, quindi presumo che non vi sia) criteri e principi direttivi per la formulazione del testo degli articoli.
Ricordo che la Giunta per il Regolamento ha stabilito, in data 22 giugno 2012, che per il pronunciamento, da parte del Consiglio regionale occorre il voto favorevole che esprime la maggioranza dei componenti il Consiglio regionale.
Pertanto, su questa votazione il numero legale è 29 e il quorum è 31.
Non sono previsti interventi.
Indìco la votazione palese sul pronunciamento in ordine all'assegnazione in sede redigente delle proposte di legge n. 255, n. 257 e n. 306.
Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti pubblici

"Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese" presentata dai Consiglieri Reschigna, Ronzani, Laus, Pentenero, Manica Gariglio, Motta Angela, Lepri, Taricco, Muliere, Negro, Artesio, Cerutti Cursio, Ponso, Biolé, Dell'Utri, Stara, Boeti, Bono e Bresso (atti di indirizzo collegati: - ordine del giorno n. 981 "Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese", presentato dai Consiglieri Gariglio, Artesio Bresso, Cerutti, Manica, Motta Angela, Muliere, Negro, Oliva, Pentenero Reschigna, Ronzani - n. 957 "Tavolo istituzionale urgente per la linea ferroviaria Savigliano Saluzzo-Cuneo", presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Ronzani Ponso - mozione n. 960 "Gestione delle linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze", presentata dai Consiglieri Motta Angela, Biolé, Burzi, Negro Taricco, Valle, Vignale ordine del giorno n. 985 "Impedire le dismissioni delle linee ferroviarie e dell'arredo delle stazioni ferroviarie delle linee oggetto di interruzione del servizio" presentato dal Consigliere Bono - ordine del giorno n. 983 "Utilizzo del Fondo perequativo a sostegno del Trasporto Pubblico Locale" presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco Maria, Botta Marco, Tiramani, Carossa, Boniperti, Pedrale.) (assorbite dal dibattito e superate: interrogazione indifferibile e urgente n. 1419 "Riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale e mantenimento delle tariffe 'Formula'" presentata dalla Consigliera Pentenero interrogazione n. 1103 "Prevista chiusura delle linee Asti-Casale, Asti Alba, Asti-Chivasso" presentata dalla Consigliera Artesio)


PRESIDENTE

Come ricorderete, nella giornata di oggi si è svolto il dibattito in merito alle gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese. Restano da votare tre atti di indirizzo collegati, al quale si aggiunge l'ordine del giorno già puntualmente richiamato dal Consigliere Bono e quello di cui è primo firmatario il Consigliere Botta Franco Maria.
Siamo in attesa dell'arrivo in aula del Vicepresidente Cavallera.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.16 riprende alle ore 16.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prima di procedere alla trattazione degli atti di indirizzo, sul quale esprimerà il parere la Giunta regionale attraverso il Vicepresidente della Regione, dichiaro superate, e quindi assorbite dal dibattito l'interrogazioni indifferibile ed urgente n. 1419 presentata dalla Consigliera Pentenero, inerente a "Riorganizzazione del servizio di Trasporto Pubblico Locale e mantenimento delle tariffe 'Formula'", e l'interrogazione n. 1103 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Prevista chiusura delle linee Asti-Casale, Asti-Alba, Asti-Chivasso".
Procediamo con l'esame della mozione n. 960 presentata dai Consiglieri Motta Angela, Biolé, Burzi, Negro, Taricco, Valle e Vignale, inerente a "Gestione delle linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze".
La mozione viene data per illustrata dalla prima firmataria.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Volevo un chiarimento su questa mozione, che fa riferimento a queste due tratte che riferiscono ad Asti e ad Alba.
Questa mozione è firmata dall'Assessore Vignale, dal Consigliere Burzi e dalla collega Valle, quindi volevo conoscere la posizione della Giunta.



PRESIDENTE

Il collega Vignale l'ha firmata perché in allora era Consigliere e poteva farlo; così come troveremo altre situazioni analoghe.
Sotto l'aspetto politico, se qualcuno del Gruppo che l'ha firmato vuole accogliere la sua richiesta lo può fare; mentre adesso la Giunta esprimerà il proprio parere.
La parola al Vicepresidente della Regione.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Sulla mozione n. 960, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione sulla mozione n. 960, il cui testo recita: "Gestione delle linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che con la Delibera n. 12-3990 dell'll giugno 2012 la Regione Piemonte d'intesa con le società Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana (RFI), ha definito la riorganizzazione del sistema del trasporto pubblico locale prevedendo la soppressione di 12 linee ferroviarie a ed. 'bassa frequentazione' e la loro sostituzione con collegamenti tramite autobus nel piano di riorganizzazione del trasporto pubblico ferroviario piemontese di cui alla Delibera citata sono coinvolte, per quanto riguarda in particolare il territorio astigiano, in particolare le linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze il servizio ferroviario lungo le linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze collega centri importanti dal punto di vista industriale commerciale e turistico e che, in anni recenti, è stato messo in sicurezza grazie a consistenti investimenti.
in caso di soppressione definitiva delle linee citate molte infrastrutture rischierebbero di essere abbandonate a se stesse, tra cui in particolare il viadotto di circa 4 chilometri posizionato nella vallata del Tanaro che unisce i comuni di Castagnole delle Lanze e Costigliole d'Asti, realizzato nei primi anni 80 con una spesa di circa 40 miliardi di lire considerato che nel dibattito sui tagli alle linee ferroviarie, avvenuto in Aula consiliare nella seduta di Consiglio n. 243 del 19 giugno 2012, l'Assessore Bonino aveva dichiarato testualmente che sulle linee ferroviarie a ed. 'bassa frequentazione' coinvolte nella riorganizzazione del servizio 'sono in corso gli studi di fattibilità per la gara destinata a coinvolgere operatori che, nel contesto internazionale, possano ritenere interessante l'erogazione di un servizio' constatato che ad oggi, trascorsi oltre sei mesi dall'annuncio dell'Assessore Bonino, non è chiaro a quale punto sia la formulazione dello studio di fattibilità per la messa a bando del servizio ferroviario sulle linee definite a bassa frequentazione, tra cui le linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente a inserire le linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze tra le linee che verranno messe a gara dalla Regione Piemonte sperimentare, nelle suddette linee, un sistema 'misto' ferro-gomma, in base al quale le corse più affollate siano effettuate con il treno, mentre quelle meno frequentate mediante trasporto su gomma estendere in tempi brevi ai territorio dell'astigiano e dell'alessandrino il Biglietto Integrato Piemonte (BIP), che prevede l'integrazione tra bus treno e bicicletta, già da tempo attivato nel cuneese e recentemente esteso all'area torinese vagliare, eventualmente con le risorse del Fondo europeo 'FAS', la fattibilità di un 'collegamento veloce' (metropolitana leggera) che unisca Alessandria a Alba ed Asti passando attraverso il 'nodo' di Castagnole delle Lanze".
Il Consiglio non approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 957 presentato dai Consiglieri Taricco, Reschigna, Ronzani e Ponso, inerente a "Tavolo istituzionale urgente per la linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo-Cuneo".
L'ordine del giorno viene dato per illustrato.
La parola al Vicepresidente Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 957, il cui testo recita: "Tavolo istituzionale urgente per la linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo Cuneo.
Premesso che la linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo-Cuneo è stata una delle linee ferroviarie soppresse a giugno 2012 dal Piano triennale regionale del trasporto pubblico. Tale linea è, però, poi stata riammessa a settembre tra le quattro "linee campione" (con Novara-Varallo, Alessandria-Ovada e Pinerolo-Torre Pellice) per la sperimentazione con vettori privati: è stata, cioè, ammessa al percorso di sperimentazione del servizio ferroviario regionale attraverso la messa a gara delle linee a bassa frequentazione, ispirata a principi di massima economicità, innovazione e integrazione modale appreso da organi di stampa che la suddetta linea ferroviaria, a differenza delle altre tre sopra ricordate, non avrebbe ottenuto l'autorizzazione provinciale di competenza e, soprattutto, il finanziamento necessario più precisamente, la Provincia di Cuneo avrebbe messo a disposizione le risorse economiche per la gara sulla tratta Saluzzo-Cuneo, senza, tuttavia il completamento del collegamento con Cuneo. Si tratterebbe, però, di un segmento ferroviario molto corto, non particolarmente appetibile per gli imprenditori del settore appreso, altresì, che i cinque capigruppo del Consiglio comunale di Saluzzo avrebbero redatto e presentato alla Regione Piemonte e alla Provincia di Cuneo un documento comune finalizzato a 'sbloccare' l'attuale empasse sull'affidamento a operatori privati della linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo-Cuneo in particolare, il documento conterrebbe la richiesta formale di convocare con urgenza un tavolo di discussione tra i referenti dei due enti e i tre sindaci interessati al fine di riaprire il confronto con il territorio per reperire le risorse necessarie considerati i gravi danni che territorio e cittadini subirebbero se tale situazione di stallo non venisse rapidamente risolta, anche considerando che la situazione trasporti nella Granda e, in particolare, nel Saluzzese è - se possibile - divenuta ancora più critica da inizio anno, con un taglio superiore al 15% dei servizi di trasporto impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente in materia ad accogliere, senza ritardi, la richiesta avanzata dai cinque capigruppo del Consiglio comunale di Saluzzo di aprire un tavolo istituzionale affinché la linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo-Cuneo venga messa a gara privata e possa riprendere il servizio, a tutela dei cittadini, soprattutto dei pendolari, ma anche al fine di evitare di penalizzare ulteriormente un territorio già così sprovvisto di infrastrutture e duramente colpito dalla perdita di servizi importanti come Ospedale e Tribunale".
Il Consiglio non approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 981 presentato dai Consiglieri Gariglio, Artesio, Bresso, Cerutti, Manica, Motta Angela Muliere, Negro, Oliva, Pentenero, Reschigna e Ronzani, inerente a "Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese".
Non vi sono richieste di intervento per l'illustrazione e neanche per la discussione generale.
La parola al Vicepresidente Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Non me ne voglia il Consigliere Gariglio, ma il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 981, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il Trasporto Pubblico Locale è un servizio essenziale per i cittadini rappresentando spesso l'unico mezzo a disposizione di lavoratori e studenti per raggiungere luoghi di lavoro e scuole preso atto che a seguito delle decurtazioni di risorse al TPL decise negli ultimi due anni dall'attuale Amministrazione regionale, nonché in conseguenza della soppressione di ben 12 linee ferroviarie deliberata, a giugno scorso, dalla Giunta, il Trasporto Pubblico Locale nella nostra regione ha conosciuto una grave riduzione di servizi allo stato attuale, il previsto ulteriore taglio di bilancio regionale al trasporto pubblico rischierebbe di isolare completamente alcune zone del Piemonte, non potendo più essere assicurata la continuità dei servizi e dunque, il diritto alla mobilità dei cittadini valutato come le Province piemontesi attendano ancora di ricevere dalla Regione circa 50 milioni di euro, parte dei trasferimenti anticipati sul Trasporto Pubblico Locale relativi agli anni 2011 e 2012 la Giunta regionale, in sede di presentazione del disegno di legge di bilancio 2013, avrebbe sostenuto la scelta di non aggiungere risorse proprie per integrare, come sempre accaduto in precedenza, il finanziamento nazionale sul Trasporto Pubblico Locale appreso che i Comuni e le Province piemontesi, nonché le aziende pubbliche e private che gestiscono nella nostra regione i servizi di trasporto e le organizzazioni sindacali, si sono dati appuntamento il prossimo 3 aprile per lanciare un appello comune, affinché vengano rispettati gli accordi sottoscritti nel 2012 e sia ripristinato l'utilizzo del Fondo Perequativo Nazionale già destinato al settore Trasporti, paventando, in caso contrario, un possibile blocco dei servizi del trasporto pubblico locale ritenuto che le scelte dell'Ente regionale, in questa delicata fase di bilancio, siano determinanti per garantire gli equilibri finanziari dei Comuni e delle Province, oltre che per la sopravvivenza delle numerose aziende impegnate nel settore e tenutarie di contratti di servizio che non potrebbero più essere onorati dai soggetti sottoscrittori il rischio di black out totale del sistema trasportistico pubblico piemontese possa essere scongiurato soltanto rispettando gli accordi sottoscritti nel 2012, che, peraltro, già prevedevano tagli rilevanti (3 nel 2011 - 9% nel 2012 -15% nel 2013), ma che grazie ad uno sforzo degli Enti locali, sono stati assorbiti attraverso complesse riorganizzazioni dei servizi sui vari territori impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente in materia a rispettare la normativa sulla programmazione dei servizi di TPL stabilita dall'articolo 4 della legge regionale n. 1 del 2000, perseguendo l'intesa con gli enti locali, il parere della Commissione consiliare competente e la consultazione delle associazioni dei consumatori, delle associazioni delle aziende e delle organizzazioni sindacali a non ridisegnare il sistema del TPL partendo dalla quantità di risorse stanziate dal bilancio statale, ma a procedere - di intesa con gli enti locali - ad una riorganizzazione del servizio partendo dalla individuazione dei servizi minimi, qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale n. 1 del 2000 a stanziare immediatamente sulla UPB 12041 la quota del fondo perequativo riconducibile al TPL su gomma, ossia circa 54,5 milioni di Euro, fondi destinati fin dall'origine a compensare l'inadeguatezza dell'accisa della benzina a pareggiare il gettito dei trasferimenti soppressi nel 1996 ad operare in ogni modo presso il Parlamento ed il Governo nazionale affinché venga riconosciuta l'assoluta inadeguatezza delle risorse destinate al TPL piemontese ed, in particolare , affinché venga integrato il fondo perequativo in modo da garantire che attraverso la parte afferente al TPL si copra per intero l'ammontare del Fondo Nazionale Trasporti del 1996.".
Il Consiglio non approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 985 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Impedire le dismissioni delle linee ferroviarie e dell'arredo delle stazioni ferroviarie delle linee oggetto di interruzione del servizio".
Non vi sono richieste di intervento per l'illustrazione e neanche per la discussione generale.
La parola al Vicepresidente Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Vicepresidente Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 985, il cui testo recita: "Premesso che: con DGR 12-3990 del 11/6/2012, la Regione Piemonte ha sancito la soppressione di 12 linee ferroviarie sul territorio regionale (due già sostituite da corse su gomma) e la loro sostituzione con collegamenti tramite autobus, a causa della non 'remuneratività' degli attuali collegamenti ferroviari (ricavi/costi minore di 8%).
Visto che: a livello di alcune linee e stazioni locali, RFI sta già provvedendo alla rimozione di arredi fissi e mobili al fine di un eventuale riutilizzo in altri siti, nonché alla rimozione di cablaggi e pali di supporto su linee parzialmente inutilizzate alcune delle linee dismesse presentano tratti di binari sostituiti recentemente, e quindi di intatta funzionalità e che necessiterebbero esclusivamente di manutenzione ordinaria da parte di RFI.
Considerato che: la non dismissione delle tratte ferroviarie rappresenta una scelta squisitamente politica, che non comporta aggravio di spese per la Regione Piemonte una mancata presa di posizione in tal senso rischia di precludere la possibilità, per governi regionali futuri, di un ripristino delle linee ferroviarie per via degli eccessivi oneri dovuti al riposizionamento completo delle tratte.
Impegna la Giunta: a prendere decisa posizione con Trenitalia e RFI, all'interno della rivisitazione del contratto di servizio, per impedire la dismissione fisica completa dell'allestimento delle tratte (binari, traversine, pali cablaggio e accessori) al fine di garantire un possibile futuro riutilizzo delle dette linee ferroviarie".
Il Consiglio non approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 983 presentato dai Consiglieri Montaruli, Botta Franco Maria, Botta Marco, Tiramani, Carossa Boniperti e Pedrale, inerente a "Utilizzo del Fondo perequativo a sostegno del Trasporto Pubblico Locale".
Non vi sono richieste di intervento né per l'illustrazione e neanche per la discussione generale.
La parola al Vicepresidente Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Vorrei rimarcare due questioni: per il fatto che il bilancio regionale è un unicum e che comunque la parola che viene qui posta dopo "impegna la Giunta" è la valutazione dell'opportunità, il parere è favorevole, però nei termini letterali e sostanziali con cui viene presentato questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 983, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale preso atto: dell'importanza delle ricadute sul territorio piemontese del Trasporto Pubblico Locale della situazione finanziaria complessiva della Regione Piemonte e, in particolare, delle ricadute che ha sul TPL il sistema dei trasporti risulta gravato di 340 milioni di euro di debiti pregressi verso le aziende e della sistematica riduzione di risorse, tra cui 120 milioni di euro per l'anno in corso, da parte del Governo centrale considerato che: l'entità del fondo perequativo della Regione è pari a 109 milioni di euro il fondo perequativo viene istituito nell'ambito della soppressione dell'ex fondo trasporti e di altri fondi, al fine di colmare la differenza tra i trasferimenti soppressi ed il gettito derivante dalla quota relativa all'accisa della benzina ritenuto che: sotto il profilo sistematico, in attesa di un vincolo di destinazione diretto, risulta logico ritenere che una quota di queste risorse possa confluire anche nel settore del Tra sporto Pubblico Locale la disponibilità da parte della Regione dei fondi FAS impegna la Giunta regionale a valutare l'opportunità di utilizzare il Fondo perequativo a sostegno del Trasporto Pubblico Locale." Il Consiglio approva.
I nostri lavori sono terminati.
Pertanto, per chi è interessato - in particolare, invito i signori Capigruppo - in Sala Viglione, al primo piano incontreremo la delegazione delle rappresentanze sindacali della Regione e del Consiglio regionale del Piemonte.
Domani è convocato il Consiglio regionale ed è confermato, quindi, in seduta straordinaria riguardo il tema "Fondi regionali a sostegno delle residenzialità e delle domiciliarità degli anziani non autosufficienti".
Alle ore 13, in Sala A, si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.30)



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