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Dettaglio seduta n.338 del 26/03/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.29 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.40)



(La seduta ha inizio alle ore 10.43)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Costa Rosa Anna, Cota, Gregorio e Spagnuolo.
Il numero legale è 29.


Argomento: Gruppi consiliari

b) Adesione al Gruppo del Partito Democratico da parte dei Consiglieri Oliva e Rostagno


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza, in data odierna, ha preso atto che i Consiglieri regionali Gianni Oliva ed Elio Rostagno aderiscono al Gruppo del Partito Democratico.



PRESIDENTE

Colleghi, oggi siamo convocati in sessione urgente e straordinaria, ai sensi dell'articolo 40 dello Statuto e dell'articolo 50 del Regolamento consiliare.
Infatti, è pervenuta alla Presidenza, in data 11 marzo 2013...



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.44 riprende alle ore 10.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Invito i colleghi e le colleghe a prendere posto.
Dicevo che si tratta di una seduta urgente e straordinaria, ai sensi dell'articolo 40 dello Statuto e dell'articolo 50 del Regolamento consiliare. Infatti, è pervenuta la richiesta - il giorno 11 marzo protocollata il giorno successivo, da parte dei colleghi del Gruppo del Partito Democratico, primo firmatario il Consigliere Reschigna e tutte le opposizioni - di trattare i problemi relativi alle gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese.
La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di svolgere tale sessione straordinaria del Consiglio questa mattina, pertanto stiamo per trattare il tema.
presente la Giunta regionale, nelle persone del Vicepresidente della Giunta regionale e dell'Assessore competente.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Professionale "Albe Steiner" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe II F, dell'Istituto Professionale "Albe Steiner" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Richieste di chiarimenti, da parte del Consigliere Leo, in merito all'articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, intitolato "In Regione si lavora due giorni la settimana"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Sarò rapidissimo, Presidente, ma mi sembra giusto intervenire adesso.
Vorrei sapere, per cortesia, avendo letto La Stampa di oggi, dove sono finiti, sempre secondo La Stampa, quei quattro-cinque mila euro che, sempre secondo i dati de La Stampa, mancano al nostro stipendio, perché se uno sa fare le somme...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo, ma non è all'o.d.g.



LEO Giampiero

Vorrei, però, che la Presidenza, di cui ci fidiamo, prendesse atto.
vero che siamo in tempi di antipolitica, pertanto si può dire di tutto, ma credo non sia troppo almeno di dare la notizia esatta! Grazie.



PRESIDENTE

Mi riservo di dare comunicazioni nella seduta ordinaria del pomeriggio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Mi permetto, Presidente, di chiederle - come lei ha testé accennato di approfondire la questione, perché passare, attraverso il maggiore quotidiano piemontese e cittadino, per quelli che - primo - lavorano due giorni alla settimana e - secondo - percepiscono emolumenti decisamente superiori a quelli che vengono corrisposti, mi sembra un modo scorretto di fare informazione.
Pertanto, mi permetto di affermare che lei, come ben saprà fare, dovrà tutelare l'intero Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio. Darò comunicazioni nel pomeriggio, poiché non ho ancora letto La Stampa. Alle 9 ho riunito l'Ufficio di Presidenza e non ho avuto il tempo di farlo.
I miei collaboratori mi hanno già segnalato l'articolo in questione e ovviamente, lo leggerò nella mattinata.
Ha chiesto la parola il Consigliere Oliva; ne ha facoltà.



OLIVA Gianni

Prendo rapidamente la parola, poiché si fa allusione ad un articolo impostato sotto forma d'intervista.
Rispondo di quello che ho detto al giornalista, che sta nel contenuto dell'articolo, e non dei titoli, che non ho scritto io, ma la redazione del giornale.



PRESIDENTE

Bene. Come ho detto, nel pomeriggio, dopo il question time e dopo averne contezza, complessivamente, darò comunicazioni di quanto è successo.
Ovviamente, se ci sono delle precisazioni da fare, le faremo già nella mattinata.
Se ci saranno esigenze di tutela dell'onorabilità del Consiglio e dei Consiglieri, non ci sottrarremo.
Prego, Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Sono parzialmente d'accordo con quello che ha detto il Consigliere Oliva.
Mi permetto solamente di dire che il titolo è virgolettato, quindi non so come sia la questione. Il titolo - ripeto - purtroppo è virgolettato. A me hanno insegnato che quando una frase, estrapolata da un'intervista, è virgolettata, viene considerata come pronunciata dalla persona intervistata.
Leggendo attentamente l'articolo, dubito anch'io che il Consigliere abbia detto questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene. Non darei più la parola a nessuno; nel pomeriggio svolgerò le comunicazioni.
Sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale si possono chiedere chiarimenti o aprire il dibattito, se qualcuno lo ritiene.
Ritengo, però, che, per rispetto nei confronti dei colleghi che hanno chiesto la convocazione di questo Consiglio straordinario, occorra procedere con l'o.d.g.


Argomento: Trasporti pubblici

"Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese" presentata dai Consiglieri Reschigna, Ronzani, Laus, Pentenero, Manica Gariglio, Motta Angela, Lepri, Taricco, Muliere, Negro, Artesio, Cerutti Cursio, Ponso, Biolé, Dell'Utri, Stara, Boeti, Bono e Bresso


PRESIDENTE

Iniziamo, pertanto, la trattazione del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese".
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Questa volta ho deciso che non darò i numeri, perché li ha già dati la Giunta regionale (l'Assessore Bonino) e su questo, per una volta - possiamo dirlo - siamo totalmente d'accordo.
I numeri che avete fornito, per una volta, sono reali.
Siamo totalmente in disaccordo - e cercheremo di dimostrarlo - sulle scelte politiche che avete assunto e soprattutto sulle modalità attraverso cui le avete portate avanti.
Facciamo un breve salto indietro nel tempo.
Quando quest'Aula ha approvato - con il nostro voto contrario ovviamente - l'assestamento di bilancio, all'UPB 12041 (quella che finanzia i servizi del trasporto pubblico locale) sono stati sottratti 175 milioni: soldi che erano destinati al settore, che servivano a coprire le competenze 2012 e i residui degli anni passati.
Sono stati sottratti, spariti. Un tocco di bacchetta magica che ha consentito di aggiustare i conti, togliendo risorse che sono dovute agli Enti locali, secondo obbligazioni da noi contratte; risorse che gli Enti locali, a loro volta, devono alle aziende.
C'è, quindi, un fardello di 175 milioni che ci portiamo dietro, su cui da ultimo - la Giunta regionale ha deciso di voler provvedere mediante l'utilizzo dei fondi FAS, con il conseguente disastro sul fronte delle infrastrutture.
Ma di questo abbiamo già detto ieri ed altri colleghi avranno modo di dire.
Vediamo cosa ci propone la Giunta regionale per finanziare il servizio del trasporto nell'anno 2013 (l'anno in corso).
Faccio notare che siamo quasi a completamento del primo trimestre, cioè ragioniamo con tre dodicesimi dell'anno già decorsi.
Secondo i dati della Giunta regionale - che noi non contestiamo - cioè secondo la ricostruzione dei bisogni realizzata dalla Giunta, ai sensi delle delibere di Giunta regionale che faticosamente e disordinatamente si sono susseguite nell'anno passato, e che procedevano ad un taglio del 15 il trasporto pubblico locale in Piemonte necessita di contribuzioni a carico del bilancio regionale per totali 605 milioni di euro (milione più milione meno).
Questi soldi servono a finanziare il trasporto pubblico ferroviario ed il trasporto su gomma, al netto dei tagli che avete operato e che noi abbiamo contestato.
Cosa vediamo, Presidente Cattaneo e Vicepresidente Cavallera, sul bilancio attuale? Vediamo che di questi soldi non c'è traccia.
Voi stanziate 485 milioni. Come nasce questa cifra?



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Gariglio, se la interrompo.
Per favore, colleghi! Sappiamo che il Consigliere Gariglio è persona garbata e moderata, pertanto chiedo di dargli una mano a farsi ascoltare.
Prego, Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Dicevo: 485 milioni sono la cifra che viene allocata a bilancio, perch sono - pari pari - i soldi che lo Stato ci passa, che derivano dal Fondo Unico dei Trasporti, istituito con decorrenza dall'inizio di quest'anno.
Lo Stato, dunque, ci dà questi soldi e la Giunta regionale dice: "Trasferisco questi, del resto me ne lavo le mani".
Una Giunta che, richiamandoci al periodo pasquale, ha un atteggiamento ponziopilatesco, cioè se ne lava le mani, dicendo: "Lo Stato ci passa questo e questo mettiamo".
Prima domanda: è vero questo? Risposta: no, non è vero. Ci state buggerando.
In realtà lo Stato, a fianco dei 485 milioni, ci trasferisce, per più di 100 milioni di euro, un fondo detto "fondo perequativo". A cosa serve tale fondo? Quando sono stati soppressi i trasferimenti dallo Stato alle Regioni, sostituiti con imposizioni fiscali o con partecipazioni nostre al gettito fiscale, questo meccanismo non era sufficiente a compensare i trasferimenti cancellati. Allora si istituì un fondo perequativo e si disse: dalle accise sulla benzina e sul gasolio non recupererete il tutto per cui vi diamo dei soldi in più. Parliamo di circa 110 milioni.
Di questi soldi, ovvero di questo vecchio fondo perequativo che continua ad arrivarci, la metà era (ed è) storicamente destinata al Trasporto Pubblico Locale.
Questa è la prima bugia: in realtà, lo Stato ci dà almeno 54 milioni per il TPL sul fondo perequativo, che voi non mettete.
Avete detto: "Stanziamo tutto quello che lo Stato ci dà". No, non è vero, perché vi trattenete dei soldi per il Trasporto Pubblico: 54 milioni e mezzo di euro.
Se li metteste - potete farlo, perché li avete in cassa - ne mancherebbero 48 e mezzo ancora per raggiungere il fabbisogno che voi ritenete necessario e su cui vi siete impegnati con accordi di programma con gli Enti locali e su cui gli Enti locali hanno fatto gare. 48 milioni e mezzo che mancano! Voi cosa fate? Invece che mettere...



(Brusìo in aula)



GARIGLIO Davide

Presidente, devo fare cose eclatanti? Invito il collega Bonanno e faccio gesti inconsulti? Non mi parrebbe il caso.



PRESIDENTE

Si metta al mio posto, che lei conosce...
Prego, collega Gariglio.



GARIGLIO Davide

Voi, invece che destinare al Trasporto Pubblico Locale tutti i soldi che vi arrivano da Roma, invece che agire prepotentemente col Governo nazionale per ottenere l'integrazione del fondo perequativo, che, per la Regione Piemonte, è assolutamente inadeguato a coprire i servizi minimi, ve ne lavate le mani, non agite minimamente in sede nazionale e procedete ad una allocazione delle risorse del tutto disastrosa.
Perché dico "disastrosa"? Perché con questa allocazione voi garantite abbastanza Trenitalia, nel senso che avete per Trenitalia 220 milioni, e a Trenitalia li date.
L'Assessore Bonino, in origine, aveva dichiarato: "Io darò a Trenitalia i soldi che arrivano dallo Stato; se non arrivano dallo Stato, non darò ad un'azienda dello Stato i soldi che lo Stato non mi dà".
Bene. Ma sapete cosa ha fatto lo Stato? Ha detto: diamo alla Regione tutti i soldi per Trenitalia, e diminuiamo i soldi per il Trasporto Pubblico Locale. Cioè ha fatto un giro di conto, per cui, alla fine, per il Trasporto Pubblico Locale su gomma, cioè quello non delle Ferrovie dello Stato, nel 2010 abbiamo pagato 337 milioni di euro - fornisco questi dati perché sono significativi - nel 2011 330, nel 2012 309, nel 2013 dovremmo pagare 289 (cioè il 15% in meno). Invece voi proponete 207 milioni. Cioè fatto cento quanto erogato alle aziende del TPL piemontese nel 2010, voi proponete per quest'anno un taglio del 38%; taglio che non è sostenibile taglio che significa mandare a piedi i pendolari, non dare la possibilità agli studenti di andare a scuola con i mezzi pubblici, far fallire tutte le imprese di Trasporto Pubblico del Piemonte, con buona pace degli incentivi all'occupazione che neghiamo e di tutte le politiche dell'ex Assessore Giordano per il rilancio dell'economia! Contribuiamo più noi a distruggere l'economia con queste scelte di quanto possiamo contribuire, con l'altra mano, ad allocare risorse per farla riprendere! una follia, stiamo andando verso un cataclisma, ci state portando alla distruzione. Lo fate attraverso bugie - promettere i fondi FAS per le opere, per poi non stanziarli - attraverso omissioni sui tagli - tagli che non vengono rendicontati e denunciati, ma vengono nascosti fino all'ultimo attraverso il rinvio dei bilanci in avanti nel tempo, che fa sì che adesso, che siamo praticamente ad aprile, diciamo alle aziende "Vi tagliamo un 38% in più, ma con inizio al 1° gennaio 2013!", una follia.
Non coinvolgete gli Enti locali, non coinvolgete gli utenti, violate sistematicamente le procedure di concertazione e di programmazione previste dalla legge regionale che voi stessi avete modificato; non fate una riorganizzazione secondo i bisogni, ma ridisegnate ex post il servizio sulla base dei soldi che avete; fate scelte clientelari, che portano a sopprimere, per quanto riguarda le ferrovie, non quelle più care in rapporto alle persone trasportate, ma quelle che più non vi sono comode quelle più lontane dai vostri bacini di interessi, tenendo in vita dei "rami secchi" che portano poca gente e che sono i più cari, ma che servono politicamente a voi.
Noi non amiamo questa logica per cui, secondo il detto di George Orwell da "La fattoria degli animali": "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri".
Perché questa logica, che fa sì che gli animale più uguali, che sono poi i maiali, vengano trattati meglio, a noi non piace. Non ci piace come applicate la logica dei tagli, non ci piace la logica della mancanza di equità. Non ci piace la logica del nascondere il più possibile alla gente quello che si fa, portandoli in limine litis a dire "guardate, non possiamo fare altro perché non abbiamo le risorse".
Avevamo delle gare per il Trasporto Pubblico lanciate dalla Giunta Bresso e le avete revocate. Poi avete dato alla società di consulenza, che aveva fatto le gare da voi revocate, l'incarico di riformulare altre gare con centinaia di migliaia di euro sprecati in consulenza. Ma queste gare non arrivano.
Avete dato incarico per fare le gare di riorganizzazione del servizio ferro-gomma sulle ferrovie dimesse, ma non l'avete fatto partire. Insomma un bilancio del tutto deficitario.
Ci sarebbe da dire che siamo alla farsa, se non che, purtroppo, questa farsa, se passeranno questi dati in bilancio, la pagheranno prima di tutto i cittadini piemontesi, a iniziare dai più deboli, quelli che non hanno i soldi per muoversi con la propria auto, e quelli che non pensano di andare a Lione con l'Alta Velocità perché devono muoversi magari da Trofarello a Torino e gli manca la classica "Bassa Velocità" per arrivare.
Ecco, per questo noi vi preghiamo di ripensarci.
(Commenti del Consigliere Angeleri)



GARIGLIO Davide

Collega Angeleri, abbia modo di parlare a microfono, così avr occasione di risponderle, se il Presidente me ne darà la facoltà.
Quello che vi chiediamo è di ripensare alle vostre scelte. Perch quello che ha detto il Presidente Cota al sistema dei trasporti è abominevole. Il Presidente Cota dice ormai pubblicamente: "Non è compito mio, non è compito della Regione assicurare il diritto alla mobilità".
Io credo che il Presidente Cota davvero non sappia dove vive, non sappia da chi è stato votato. E se semplicemente decidesse di venire qui a Torino, da Novara o da Milano dove abita, con un treno pendolari, forse ripenserebbe di più e meglio a quelli che sono i suoi compiti di Presidente di questa Regione.



PRESIDENTE

La Giunta regionale intende intervenire? Prego, Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Intanto devo dire che, sicuramente, questo Consiglio straordinario dedicato al tema del TPL ci offre l'occasione per condividere, non soltanto i dati e le informazioni che abbiamo, rispetto ai numeri e alle fonti di finanziamento per il trasporto pubblico locale, le esigenze del servizio sull'anno in corso e la programmazione degli anni futuri, ma anche per condividere un momento difficile che la nostra Regione sta attraversando.
La Giunta regionale ovviamente - e lo dico con forza - non abdica rispetto alla necessità di svolgere fino in fondo il proprio ruolo, dando indicazioni chiare rispetto alle strategie da seguire, ma ritengo che, in una contingenza quale quella che stiamo vivendo, una collegialità nella valutazione dei problemi che oggettivamente la Regione Piemonte si trova ad affrontare, sia indispensabile.
Vedete, colleghi, la Regione Piemonte non ha subito solo l'effetto dirompente di una crisi che ha ridotto le entrate del nostro bilancio regionale; non ha subito soltanto i tagli incredibili che si sono susseguiti nelle annualità 2011-2012 e 2013, soprattutto sul capitolo dell'ex Bassanini che era quel capitolo - lo ricordo a tutti - che andava a finanziare anche il trasporto pubblico locale, ma ha subito anche gli effetti di un irrigidimento spaventoso del proprio bilancio, che ha radici antiche, profonde e ormai strutturali.
Noi non stiamo gestendo il bilancio sano di una Regione sana, che pu immaginare politiche di riduzione del danno derivante dalla crisi e dalla riduzione dei trasferimenti statali. Noi stiamo gestendo il bilancio di una Regione che ci è stata consegnata in uno stato di devastazione integrale delle sue dinamiche finanziarie.
Questa è la verità. La verità è che abbiamo persino faticato a ricostruire i percorsi deliranti di questa gestione. La verità è che oggi neppure chi conosce dall'interno i meccanismi che hanno determinato questo disastro è in grado di proporre strategie alternative. Al termine del mio intervento, dopo aver condiviso con tutta l'Assemblea i dati numerici, vi chiederò un confronto sulle proposte alternative finalizzate a conseguire un risultato che, sono assolutamente certa, è l'unico che tutti abbiamo a cuore: vale a dire il mantenimento dei servizi essenziali destinati a quei cittadini che, esattamente come hanno il diritto a ricevere cure sanitarie hanno anche il diritto a potersi muovere sul territorio regionale per lavorare, studiare, curarsi e, in generale, per sviluppare tutte le attività della loro esistenza.
Sono assolutamente sicura del fatto che, oggi, il contributo che verrà dal Consiglio sarà un contributo importante, ma vorrei che fosse declinato il più possibile anche in termini di strategie. Al termine di una breve relazione sullo stato dei nostri conti, per quanto riguarda il TPL, andr ovviamente a toccare i tasti delicati, ma assolutamente strategici, che riguardano il fondo di perequazione, l'integrazione delle riserve regionali, la gestione del debito, i flussi di cassa e quant'altro.
Intanto partiamo dal presupposto che i dati che abbiamo fornito in questi anni sono dati che sono sempre stati confrontati con l'Aula e che hanno subito delle trasformazioni, in fase di assestamento per quanto riguarda le risorse effettivamente disponibili sulle annualità in corso destinate a coprire il TPL. Questa è una verità con la quale, non solo ci confrontiamo, ma rispetto alla quale ragioniamo anche per impostare i bilanci degli anni 2013, 2014 e 2015.
I debiti pregressi.
Partirei da un minimo di ricostruzione storica: 220 milioni, che alla fine del 2011 sono stati depennati dal capitolo del trasporto pubblico locale. Identica sorte è toccata, a fine 2012, a 175 milioni di euro.
Quindi, consideriamo 220 milioni nel 2011 e 175 nel 2012, ma, nel 2012 l'ammontare complessivo delle risorse comprendeva già 60 milioni di euro di rientro rispetto al debito pregresso del 2011, vale a dire che la situazione - per dare un dato complessivo - deve essere conteggiata con 160 milioni di euro residui del debito 2011 e 175 (in realtà qualche cosa di meno) di debito del 2012.
Ragioniamo, quindi, su 340 milioni di euro di crediti che gli enti locali, e di conseguenza le aziende, hanno nei confronti del sistema delle Istituzioni piemontesi che gestiscono il trasporto pubblico locale e dunque, nei confronti della Regione che stanzia e trasferisce le risorse a copertura del servizio.
Le spese di competenza.
A valle della previsione di efficientamento, che registrava sull'annualità 2013, un taglio del 15%, il fabbisogno programmato per il complesso dei servizi di trasporto pubblico locale era di 603, sette milioni di euro.
Il fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, nella ripartizione fra le Regioni, destina alla Regione Piemonte 485 milioni di euro e rotti.
Il delta fra il fabbisogno e quanto stanziato dal fondo nazionale quindi, è di 118 milioni e 600 mila euro.
Ovviamente, se questo taglio è applicato per intero sul 2013, vale, non soltanto sulle mensilità residue, ma dobbiamo conteggiarlo sul semestre perché, come sapete perfettamente, la programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale non può essere aggiornata da un mese per l'altro.
Quindi, sia nella programmazione dei servizi ferroviari sia nella programmazione dei servizi su gomma, dobbiamo immaginare che con l'introduzione dell'orario estivo noi possiamo rivisitare complessivamente il sistema dei trasporti.
Vi dico molto chiaramente che un taglio di 120 milioni di euro - 118 e 600 mila euro - su sei mesi del 2013, rispetto ad un fabbisogno che è di 603 milioni di euro, non è sostenibile dal sistema.
Credo quindi di avere un atteggiamento di trasparenza nei confronti di questo tema, che dev'essere affrontato con senso di responsabilità: senza proclami e senza nascondersi dietro a informazioni che non corrispondono alla realtà dei fatti. Non si può immaginare di tagliare 120 milioni su sei mesi al trasporto pubblico locale - ripartiti come si vuole tra ferro e gomma -, tenendo in piedi il sistema. Questo, quindi è un dato di fatto rispetto al quale io ritengo che la Regione Piemonte e gli Enti locali che esercitano la delega per la programmazione del servizio di trasporto pubblico su gomma debbano avviare insieme iniziative finalizzate a reperire risorse aggiuntive.
Dico questo con una chiarezza che mi auguro possa essere non solo apprezzata dagli interlocutori all'interno del Consiglio regionale - perch non è questo il mio obiettivo -, ma anche all'esterno. Lo voglio dire per dare forza alla nostra azione, perché non voglio che nessuno che osserva dall'esterno il Piemonte - il Governo, i sindacati, le aziende e in generale tutti gli attori che sono coinvolti - possa sottovalutare il problema, che è un problema drammatico che riguarda un settore di vitale importanza per la vita dei cittadini piemontesi.
Dobbiamo quindi prendere tutti molto seriamente questo tema e affrontarlo; però dobbiamo affrontarlo secondo dei criteri di operatività possibile, perché se ci limitiamo a dire che la Regione Piemonte deve stanziare delle risorse ad integrazione del Fondo nazionale, sapendo perfettamente che la Regione Piemonte queste risorse non le ha - perché il suo bilancio è paralizzato dall'indebitamento, perché abbiamo un problema rilevante con la sanità di cui tutti siete perfettamente consapevoli e informati e avete avuto modo di condividere i dati nello specifico e nel dettaglio e perché abbiamo dei problemi relativi alla gestione della struttura e si tratta di spese incomprimibili che non possiamo in alcun modo bypassare - rendiamo un cattivo servigio.
Dicendo semplicemente che la Regione Piemonte deve trovare risorse integrative come fa la Lombardia, diciamo una cosa che non produce alcun effetto positivo rispetto alla risoluzione di un problema per i cittadini.
Ci siamo detti una cosa che servirà per fare un comunicato stampa, ma finisce lì: si spreca un po' di carta ma non si dà un'informazione o un'indicazione costruttiva.
Certamente ci sono dei temi che devono essere affrontati. La filosofia di ripartizione del Fondo perequativo, quindi, è sicuramente un argomento rispetto al quale anche la Giunta regionale si sta interrogando. Certamente e questo dev'essere il primo obiettivo - va impostata un'interlocuzione con il Governo, affinché si renda conto del fatto che non può essere impostato un percorso per cui, grazie al Fondo nazionale, la Regione Piemonte ha una copertura del 75,73% del proprio fabbisogno, fabbisogno già efficientato del 15%, perché noi abbiamo operato una strategia virtuosa rispetto alle indicazioni dei Governi, che ci chiedevano di ridurre le spese, di efficientare i servizi, di evidenziare, anche da un punto di vista contabile, i nostri sforzi; e noi l'abbiamo fatto. Il fabbisogno del 100% del TPL piemontese, infatti, è un fabbisogno di una Regione che ha già efficientato i propri percorsi di programmazione: non è il fabbisogno di una Regione che negli ultimi tre anni ha dormito e che non si è resa conto del fatto che il mondo era cambiato e che era necessario fare economia e ottimizzare le risorse destinate alla copertura del trasporto pubblico locale.
Il Governo non ci può dire "accontentatevi del 75% e di una parte delle risorse del Fondo perequativo", che comunque non ci consentirebbero di arrivare ad una copertura ragionevole, soddisfacente e necessaria ad impostare un' erogazione di servizi all'altezza dei diritti che giustamente i cittadini chiedono che vengano rispettati.
Dunque anche l'utilizzo del Fondo perequativo, signori, non è la panacea, perché non ci consente di risolvere il problema: il problema dev'essere affrontato a monte.
Sul sistema del trasporto pubblico locale ha detto bene il Consigliere Gariglio, quando evidenziava che l'impostazione del Fondo nazionale è un'impostazione che ha tenuto in considerazione, seppur non soddisfacendole, le esigenze di copertura dei contratti di Trenitalia e che non ha consentito alle Regioni e agli Enti locali di avere strumenti veramente utili per la rinegoziazione dei contratti in essere. Ricordiamoci infatti che nel percorso impostato dalla Spending Review nel settore che ha riguardato i trasporti si parla di revisione dei contratti - si invitano quindi le Regioni alla revisione dei contratti - finalizzata all'efficientamento; ma la revisione dei contratti dev'essere comunque condotta all'interno delle previsioni contrattuali, che normalmente offrono una flessibilità del 20% rispetto all'impianto originario; e qui siamo ben oltre le finestre di riduzione delle risorse che lo Stato ci mette a disposizione.
Il provvedimento, quindi, taglia le risorse e non ci consente neppure di avere degli strumenti idonei per rinegoziare con gli erogatori del servizio di trasporto pubblico locale - primo fra tutti Trenitalia - le condizioni di erogazione del servizio stesso; e non ci mette neppure in condizione di avere un tavolo di lavoro aperto con i sindacati, finalizzato a rivedere alcune spese obbligatorie che oggi gravano in maniera rilevante sulla composizione delle risorse destinate al Fondo trasporti.
Mi riferisco alle risorse di Trenitalia, quindi - giusto per comprenderci anche rispetto a numeri che poi serviranno per valutare anche le promesse che sono state fatte dalla Regione e che la Giunta ha mantenuto, per quanto possibile A preventivo 2013, il fabbisogno del ferro in Regione - quindi Trenitalia più GTT (perché ricordiamoci che ci sono due aziende che erogano il trasporto ferroviario) - vale 269 milioni di euro, a fronte delle risorse trasferite che, come ricordavamo prima, sono 220 (quelle destinate storicamente al fondo di copertura per il contributo dello Stato al servizio ferroviario). quindi i milioni che mancano, rispetto alla copertura di questo servizio e che andranno a incidere sul contratto di Trenitalia - perché i fondi di GTT ammontano a 20 milioni di euro, mentre quelli di Trenitalia ammontano a 248 - sono 40; e l'ipotesi che noi abbiamo fatto, che si è già tradotta in un'interlocuzione con Trenitalia finalizzata alla revisione del contratto e anche all'approfondimento di alcuni temi riferiti per esempio alla quantificazione del flusso di utenza vale 40 milioni di euro. Lo dico giusto per fornirvi dei dati che evidenzino come abbiamo fatto di tutto tranne che dimenticarci delle aziende del trasporto su gomma a vantaggio del servizio di trasporto ferroviario. Questi sono i dati oggettivi, quindi, di cui vi prego di tenere conto nelle vostre valutazioni.
Il riepilogo complessivo dei tagli, dunque, vale per il ferro di Trenitalia il 17% moltiplicato per due; perché, come dicevo prima, questa è la media annuale e il 17% è la percentuale di taglio su un anno, mentre quindi noi dobbiamo immaginare che questa percentuale di taglio noi la applichiamo su sei mesi e non sull'annualità completa. La riprogrammazione del servizio e la revisione contrattuale, infatti, le possiamo ipotizzare dal mese di giugno al mese di dicembre.
Per quanto riguarda il ferro di GTT, idem: vale sempre una percentuale che sta attorno al 17%. La gomma, escluso il CCNL, il 25%, per due, e sul CCNL il 20%.
Questi sono i dati che risultano dalla proiezione di un taglio, se interamente applicato sull'annualità 2013, vale a dire un utilizzo esclusivo di 485 milioni di euro del fondo nazionale.
Ovviamente, questa è un'impostazione che noi siamo obbligati a tenere presente in questa fase, avviando un percorso che ci consenta, nei confronti delle Autonomie locali, di mettere in chiaro quali sono, in questo momento, le disponibilità finanziarie della Regione Piemonte per la copertura del servizio.
Questo non significa che escludiamo tutte le azioni finalizzate ad un'interlocuzione con un Governo, che ci auguriamo possa esistere ed interloquire, con la dovuta sensibilità, con la Regione Piemonte; vale a dire anche l'individuazione di percorsi, nella fase di discussione del bilancio, che possano consentirci di esprimere delle valutazioni sul fondo di perequazione e di comprendere se ci saranno delle finestre di miglioramento.
Ad oggi, abbiamo una situazione dal punto di vista della contabilità e del bilancio 2013 che, dal punto di vista della competenza - poi chiudo questo discorso e passo alla discussione sulla cassa - non ci consente di dire nulla di diverso. Vale a dire che 485 milioni sono i fondi destinati dallo Stato al Trasporto Pubblico Locale e la Regione Piemonte non è in grado, stante il quadro complessivo, di stanziare ulteriori risorse.
Non è che non sia in grado, perché ciò dipende da una scelta politica non è in grado perché il quadro delle spese obbligatorie che ipotecano i fondi della Regione Piemonte non ci consente di fare diversamente.
Vorrei che questo fosse chiaro, perché le scelte politiche sono discrezionali. Sono quelle scelte per le quali, a fronte di un fondo libero, che vale 400 milioni di euro, si decide di stanziare 400 milioni di euro su capitoli diversi, che non sono quelli del Trasporto Pubblico Locale.
Non è questa la situazione della nostra Regione, voi lo sapete benissimo. Noi non abbiamo alcun fondo libero che ci consenta una discrezionalità nei confronti della scelta. Abbiamo un fondo perequativo che, ad oggi, nella filosofia del bilancio, è stato destinato alla copertura di spese obbligatorie. Quindi, anche il fondo perequativo è ipotecato dalla gestione di un bilancio completamente ingessato. Questo è lo stato di fatto.
Se mi permettete, vorrei completare la questione dal punto di vista del quadro complessivo. Infatti, secondo la mia visione, che, ovviamente, ho condiviso con la Giunta, il quadro complessivo è costituito da più elementi.
Il primo è riferito alla competenza, che incide direttamente sulla questione della programmazione dei servizi, quindi sull'impostazione complessiva della programmazione del TPL ferro-gomma della Regione Piemonte.
Il secondo, invece, riguarda le aziende, i lavoratori e la necessità di immaginare un percorso, che consenta alle aziende di affrontare questa situazione senza collassare e con una riduzione del riverbero sulla situazione occupazionale. Ovviamente, su questi due temi la cassa ha un'importanza rilevante.
La situazione di cassa ci dice che la disponibilità della Direzione Bilancio data al Trasporto Pubblico Locale per il 2013 vale 600 milioni di euro: 110 sono destinati agli investimenti e 490 per l'esercizio del TPL.
Questa è la cifra complessiva che deve affrontare sia per i debiti pregressi sia per la copertura dell'esercizio 2013, ovviamente per stati di avanzamento. Quindi, complessivamente, sono 600 milioni di euro, di cui 490 devono essere destinati a una cifra complessiva che contiene due voci: i debiti pregressi, da una parte, e l'esercizio in corso, dall'altra. È ovvio che, anche dal punto di vista della situazione di cassa, la coperta è corta rispetto alle necessità di questo settore.
Con voi vorrei ancora svolgere una riflessione rispetto alle questioni sollevate - direi tutte opportunamente - nell'intervento del collega Gariglio, che riguardano le scelte compiute dal Governo regionale in ordine alla programmazione delle gare, sia la gara per affidamento del servizio complessivo di trasporto ferroviario sia le gare di integrazione ferro gomma. I piccoli lotti che abbiamo concordato con le Autonomie locali costituiscono - vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi - un elemento di assoluta innovazione cui tenevo veramente molto, perché rappresentavano una finestra di evoluzione nello schema di programmazione del TPL che avrebbe meritato di essere sperimentata.
Le gare - lo dirò, credo, rispondendo a un'interrogazione che è stata presentata non so in quale fase della programmazione dei lavori - sono tutte pronte, ovviamente pronte per il confronto nelle sedi opportune - lo specifico per non incorrere in giuste reprimende da parte del Presidente della Commissione, con il quale ci interfacceremo per valutare i primi risultati dei lavori.
Le gare sono pronte, il problema è la copertura finanziaria delle gare.
Credo che di questo voi siate assolutamente consapevoli. Le gare non sono state bandite, perché non si può bandire una gara senza avere la ragionevole certezza rispetto alla copertura finanziaria. E voi sapete che la ragionevole certezza rispetto alla copertura finanziaria del TPL, ad oggi, noi non l'avevamo mai avuta. Oggi, paradossalmente, l'abbiamo, nel senso che sappiamo che il fondo nazionale stanzia una risorsa che, al netto di un ulteriore aggravio della crisi, andrebbe ad incidere in termini percentuali sulla quota di fondo che deriva dalle accise sul petrolio.
Quindi, diciamo che c'è ancora un margine di oscillazione possibile; per il fondo nazionale stabilisce che alla Regione Piemonte, complessivamente vanno 485 milioni di euro e che per il trasporto ferroviaria la cifra a disposizione è 220.
Quindi, oggi, siamo in grado di avviare la gara per il ferro, ma con 40 milioni in meno rispetto a quanto immaginavamo potesse valere il tetto massimo nella programmazione dei servizi, vale a dire che c'è la necessità di un aggiornamento, riducendo il perimetro della gara. A questo provvederemo, ci stiamo lavorando, ma la gara è pronta.
Rispetto a questo tema, è comunque intenzione della Giunta andare avanti con le risorse disponibili, individuando un soggetto, attraverso una procedura ad evidenza pubblica, che, magari, con la medesima cifra che abbiamo a disposizione, ci consenta di ottenere qualcosa in più di quanto non otteniamo con la gestione attuale del contratto di servizio sottoscritto con Trenitalia.
Invece, per quanto riguarda le gare dei lotti dove la programmazione mista ferro-gomma era oggetto della gara, è un tema più complicato, perch una parte della copertura finanziaria di queste gare derivava dalle risorse del ferro e una parte dalle risorse della gomma. Quindi, la riduzione complessiva delle risorse del TPL è in uno stato di indeterminatezza, che in questi mesi è stato affrontato dalla nostra Regione rispetto alle tematiche di bilancio, e che ci ha obbligato a soprassedere rispetto all'avvio delle procedure di gara che sono già perfezionate e sono già nella condizione di essere sottoposte all'attenzione del mondo esterno.
Certamente nella fase definitiva della programmazione economico finanziaria, a valle dell'approvazione del bilancio, avremo la possibilità di comprendere se queste gare possono o meno rientrare nella programmazione complessiva.
Credo di non avere bisogno di dirvi che, con un taglio di 120 milioni di euro sul 2013, altro che gare per assegnare la programmazione mista di servizi ferro-gomma in territori dove si registrava una scarsa affluenza sul trasporto ferroviario! Dovremo procedere a tagli radicali di servizi in quei contesti e in altri ancora, per riuscire ad arrivare a quel livello di efficientamento.
Quindi, è ovvio che non è stata né una indisponibilità della Giunta n una mancanza di efficienza da parte delle strutture preposte all'elaborazione e alla strutturazione delle gare.
Lo stop, rispetto alla gara del ferro e alle gare della programmazione mista ferro-gomma, si è determinato per ragioni che sono esclusivamente da ricondurre alla difficoltà di individuare la copertura finanziaria per le suddette gare.
Al termine di questo ragionamento, credo che la riflessione oggi in un Consiglio tematico dedicato al Trasporto Pubblico Locale sia utile certamente, perché i suggerimenti che proverranno dall'Aula saranno tenuti in gran conto da parte della Giunta e mi auguro che possano essere tutti costruttivi.
Certamente sono stati utili, perché abbiamo individuato una griglia di dati che possono costituire perlomeno un patrimonio comune, da cui sviluppare ciascuno in maniera autonoma le proprie riflessioni, ma ritengo che il tema del trasporto pubblico locale non possa essere gestito all'interno di un Consiglio dedicato. Deve essere gestito all'interno di una riflessione complessiva che riguarda gli equilibri di bilancio della Regione Piemonte.
Se noi ci dedichiamo una mattina ad un Consiglio tematico sulla necessità di copertura del Trasporto Pubblico Locale, i cui fondi non sono sufficienti, poi affrontiamo il tema dalla prospettiva dei tagli che abbiamo operato sulla cultura e dedichiamo un altro Consiglio tematico, in cui tutti insieme condividiamo la necessità di ripristinare le risorse per la cultura, il giorno successivo facciamo la stessa cosa per il turismo poi lo facciamo per la sanità e poi per il commercio, alla fine abbiamo un elenco di risorse da riprogrammare sul bilancio regionale che verosimilmente, equivale ad una cifra che non saremo in grado di reimpostare sui nostri bilanci neanche in dieci anni, considerando con oggettività le condizioni all'interno delle quali ci muoviamo.
Quindi, ringraziando comunque per i contributi che vorranno venire, dal mio punto di vista - e questa è una considerazione personale che voglio condividere con il Consiglio - il tema delle risorse del TPL deve essere affrontato, integrandolo in una valutazione complessiva delle strategie di bilancio. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Una nota di metodo, e mi rivolgo all'Assessore, che saluto.
Non sarebbe più logico e anche più opportuno in queste occasioni quando si discute di un argomento specifico chiesto da qualsiasi forza presente nel Consiglio, ascoltare e poi concludere alla fine? Lo chiedo, perché noi oggi assistiamo al solito teatrino, Assessore cioè, mancano dati, mancano comunicazioni, mancano da un sacco di tempo raccordi, al punto tale che si è costretti a chiedere un Consiglio straordinario. Poi arriva una valanga di informazioni, di dati e di numeri in un'Aula spesso rumorosa, per cui si fa anche difficoltà a seguire gli interventi dei colleghi e tutto ciò non fa il gioco della bella politica.
Questo fa il gioco di chi deve tirare a campare e deve trovare delle motivazioni - a volte plausibili, a volte meno - per giustificare delle inefficienze.
Mi sarei aspettato, in un momento così grave e così delicato per l'economia regionale e per il comparto del trasporto, un intervento di grande livello di apertura politica da parte dell'Assessore e non soltanto un intervento sui numeri, i numeri forse li diamo meglio noi dell'opposizione perché li conosciamo anche in modo più accurato. Spesso infatti quelli che provengono dagli uffici degli Assessorati non voglio dire che siano camuffati, ma talvolta non sono estremamente chiari.
Io invece la voglio mettere, più che sui numeri, sulla politica.
Facciamo riferimento - non so se lei ha fatto riferimento o meno all'origine di questi guai e l'origine di questi guai risale al 21 dicembre dello scorso anno con la legge di stabilità.
Quella legge di stabilità, Assessore, è stata votata da molte forze politiche presenti anche in quest'Aula, da altre no, tra cui la mia allora presente, la Lega Nord e forse qualcun altro.
Quindi, da un punto di vista politico ci sono forze che in quell'atto in quella accondiscendenza, in quella scelta si sono assunte delle responsabilità, ma non finisce qui.
Perché poi il Presidente Cota in persona, in rappresentanza della Giunta regionale, partecipando alla Conferenza delle Regioni, ha fatto sentire in modo totalmente insufficiente - ritengo - la sua voce; infatti il riparto votato dalla Conferenza delle Regioni, pari al 9,4% del Fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, che assegna al Piemonte 485 milioni di euro a fronte di un fabbisogno di 601 milioni di euro all'anno per contratti di servizio con Trenitalia per i treni regionali, è stato approvato.
Che cosa ha detto il Presidente in quella occasione? Quindi, a ben vedere ci sono responsabilità del Governo e ci sono forti responsabilità anche di questa Regione. In primo luogo, Assessore, perché è da tre mesi che si è a conoscenza di questa ulteriore riduzione dei fondi a disposizione per il Trasporto Pubblico Locale e non se n'è mai parlato in modo trasparente e in modo chiaro, per non creare allarmismi. Ma gli allarmismi noi non ci dobbiamo preoccupare di crearli in quest'Aula. Noi ci dobbiamo preoccupare di non creare disagio fuori da quest'Aula.
Altra considerazione.
Il rispetto, Assessore - e mi perdoni se glielo dico - nei riguardi delle istituzioni non lo si fa, come le dicevo prima, presentando cifre e dati ufficiosi, ma ci si sforza di presentare dati ufficiali.
E purtroppo, quando parlo di cifre, non mi posso riferire soltanto a quelle dei trasporti, perché sappiamo che la stessa storia avviene nell'ambito della sanità, al punto tale che anche il Ministero dell'Economia prima di riprogrammare i 300 milioni del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (i fondi FAS) vuole vederci chiaro, perché non ha ritenuto sufficiente la documentazione sui provvedimenti intrapresi sul piano sanitario. E questa è un'altra storia.
Insisto nel dire che non è un rimpasto di Giunta che può risolvere i problemi del "profondo rosso" del bilancio di questa regione. Lo dico anche con tutto il rispetto per l'Assessore Cavallera. La sanità è un comparto di un'importanza enorme, non ci si può improvvisare. Noi non possiamo andare avanti di governo in governo, di legislatura in legislatura in questa Regione con Assessori che prendono in mano un determinato comparto e dicono di avere bisogno di un po' di tempo per studiarlo. Ma cosa si vuole studiare? Occorrono, nei vari comparti, persone di livello e competenza specifica altissima, solo così si può venire fuori da questa impasse, con rispetto nei confronti di tutti, ma non si va avanti in questo modo! Non è possibile dover studiare il problema di un profondo rosso, non è possibile.
Bisogna poterlo conoscere, si devono intuire a monte le ragioni e si deve avere pronta la ricetta da presentare alla Regione, quindi alla popolazione e ai cittadini.
Quante volte abbiamo assistito agli annunci dei vari Assessorati di progetti innovativi - in particolare del suo assessorato, Assessore - sul trasporto pubblico regionale, di integrazione ferrogomma, di efficientamento della rete dei servizi? Purtroppo ormai non ci crede più nessuno. In tutto il 2012 la Regione ha pagato il servizio dei treni regionali svolto da Trenitalia solo per il primo trimestre, penso che mi possa dare ragione su questo.
Per il trasporto su gomma la situazione è praticamente al collasso perché le Province e i Comuni, costretti a pesanti anticipazioni di cassa per assicurare la continuità del servizio e i pagamenti degli stipendi ai lavoratori, non hanno più soldi neanche per gli stipendi. Questi Enti locali hanno già fatto sapere di non poter più surrogare la Regione nei pagamenti verso le aziende di trasporto.
Assessore, con tutto il rispetto, non abbiamo bisogno che la situazione ce la venga a raccontare lei nella sua drammaticità. Abbiamo bisogno di amministratori che sappiano trovare soluzioni ai problemi che ben conosciamo e, ancora molto più di noi, conoscono i cittadini piemontesi.
Secondo noi, occorre attivarsi in un piano di rientro del debito pregresso verso le Province e i Comuni con tempi certi e risorse effettivamente disponibili. Occorre pensare ad un progetto per l'intero sistema del Trasporto Pubblico Regionale sulla base di un'attenta analisi del territorio, in modo da intercettare, con orari e servizi adeguati, la nuova domanda.
La domanda cambia sempre, da parte di tutti quanti gli interessati.
Occorre avviare un confronto con i soggetti, le amministrazioni locali, le parti sociali, le associazione degli utenti che lamentano di essere sempre ignorate per ragionare sull'eventualità di costituire la società regionale di trasporto pubblico, al fine di realizzare un modello veramente efficiente di gestione integrata a livello dell'intero territorio.
La realizzazione di un unico bacino regionale, soluzione cui, come lei sa bene, stanno pensando altre Regioni italiane, potrebbe favorire la riforma del settore, nel senso del superamento dell'eccessiva frammentazione del sistema delle imprese che crea diseconomie e rendite di posizioni incompatibili con l'attuale situazione finanziaria regionale.
chiaro che, per raggiungere tale obiettivo, bisogna mettere mano alla legge regionale n. 1 del 2000. Questo è ovvio. Ma siamo qui per legiferare mettiamo mano a tutte le leggi che dobbiamo mettere mano, ma mettiamo mano! Smettiamola di parlare e non concludere nulla! Ritengo di poter puntualmente concludere il mio intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente L'intervento è un po' complicato in quanto, a fronte della lunga relazione dell'Assessore Bonino, posso evincere che la conclusione sia quella prospettata verso la fine del suo intervento: taglio radicale di servizi.
Non mi sembra di avere colto altre possibilità, certo un ragionamento complessivo sul bilancio che lei richiede, in modo che non possa essere esaminato a compartimenti stagni.
chiaro che questo è il ruolo dell'opposizione, noi l'abbiamo ripreso più volte e, nel corso di questa legislatura, abbiamo più volte affrontato il tema del Trasporto Pubblico Locale, senza mai giungere - questa è la carenza che noi evidenziamo - alla definizione strutturale di un piano trasportistico regionale e delle sue ricadute ambientali.
chiaro che noi ragioniamo di risorse, sicuramente anche di questioni legate al personale, ma abbiamo anche delle ricadute sul fronte ambientale che non vorremo dimenticare. Abbiamo affrontato il tema sempre per operazioni di tagli, come ha rilevato il Consigliere Buquicchio. Anch'io lo rilevo: la Regione ha assecondato o ha aggravato le scelte politiche nazionali.
Di fronte alla politica di riduzione degli stanziamenti statali, si potevano intraprendere due strade o difendere gli interessi dei piemontesi e questo non lo dico a caso, visto che abbiamo una Giunta a guida leghista oppure ancora assecondare le politiche dei Governi che, negli ultimi tre anni, hanno quasi azzerato le disponibilità sul tema del Trasporto Pubblico Locale.
A questo punto, ci sembrano un po' lacrime di coccodrillo quelle che ci arrivano, proprio perché ancora a novembre 2012 il Governo ha deciso di ridurre, nel provvedimento sulla stabilità, di ulteriori 20 milioni di euro i soldi per il fondo nazionale; soldi che poi vengono distribuiti in modo diverso, cioè pesano in modo diverso a seconda delle Regioni. Il Piemonte è passato da un taglio drastico dal punto di vista percentuale - non andiamo al dettaglio dei numeri - mentre altre Regioni - qui lo dico in modo assolutamente trasversale dal punto di vista politico - come Campania Lombardia, Puglia e Veneto, hanno avuto degli incrementi.
Questo è un elemento che ci fa dire che la Giunta non abdica, come lei ha detto, però non capiamo bene quale sia la politica a livello nazionale.
Forse si ritiene, ma così non ci sembra, viste le considerazioni avanzate dall'Assessore, che per gestire i servizi essenziali siano sufficienti gli euro che sono trasferiti dal livello nazionale. Ci chiediamo anche rispetto all'ambizioso progetto della macroregione del Nord, come queste considerazioni, dal punto di vista dei trasporti, si vadano a collocare.
Crediamo che, se si vuole essere al livello delle altre Regione, forse varrebbe la pena fare delle considerazioni che vadano anche oltre la Regione.
Da due anni ormai i Comuni e le Province del Piemonte fanno i conti con le riduzioni insostenibili di chilometri percorsi. Molte società sono costrette ad anticipare soldi che non arrivano, e già si affacciano rischi concreti sul fronte occupazionale del settore, proprio perché sicuramente questo è un tema che non può essere non considerato.
Non si può accettare che i Comuni siano obbligati a scegliere ben presto tra un ulteriore aumento delle tariffe o la scomparsa di intere tratte di servizio, come man mano stiamo vedendo.
La vicenda del TPL - ci spiace dirlo - è paradigmatica dell'atteggiamento di questa Giunta o di questo Giunte (visto il recente rimpasto). Rapida e spietata nel tagliare i servizi; universale, morbida e disponibile con gli interessi - purtroppo lo dobbiamo dire - di alcune lobby o dei partiti che la compongono.
inutile negare che la questione si intreccia con i conti disastrosi del nostro bilancio - certamente, Assessore - dinanzi al quale, però, non possiamo sempre guardare indietro: ormai siamo a metà del mandato di questa Giunta e avere sempre il torcicollo per guardare indietro sicuramente non ci porta in alcun posto.
Non si trovano risorse per i precari, per la sanità e per il trasporto pubblico né si trova la forza di battere i pugni col Governo nazionale. Si trovano sempre soluzioni emergenziali, mai strutturali. In questo senso accogliamo la proposta di utilizzare parte dei fondi FAS. Rispetto a questa proposta, sicuramente noi siamo contrari dal punto di vista dell'approccio ideologico, anche se chiaramente crediamo che, se non si riesce a trovare altra strada, di fronte a un'emergenza, probabilmente non si potrà fare altro, anche se vorremmo capire meglio se vi è un piano più generale.
Martedì scorso - l'abbiamo denunciato e vorremmo ricordarlo - vi è stato un rimpasto di Giunta, che tra l'altro inciderà anche sulle casse della Regione per quasi 500 mila euro l'anno... Sì, perché abbiamo gli Assessori esterni più i Consiglieri e quindi basta fare i conti. Si potrà appunto considerare che c'è un aumento per il bilancio regionale che è di questa entità. Voi lo considerate un aumento giustificato dalle vostre esigenze di riequilibrio politico, ma io credo che, a fronte di una situazione di bilancio quale quella attuale, non sia assolutamente giustificato. Una Regione come il Piemonte, prima nel Nord Italia per tasso di disoccupazione, a maggior ragione deve interrogarsi su quella che è l'accessibilità per consistenti fette di popolazione dei servizi di mobilità collettiva, sfruttando una condizione di crisi economica grave magari per modificare - questa sì potrebbe essere invece una prospettiva che comunque mi sembra non portata avanti da questa Giunta - le abitudini e affrontare le problematiche ambientali in maniera strutturale.
Quel che sfugge ai più è il principio ispiratore di un atteggiamento lassista da parte della Giunta, che si è sempre sottratta ad un confronto reale col Consiglio e - ricordiamolo - anche con le Autonomie locali (non dimentichiamo quel che è avvenuto nel taglio delle tratte ferroviarie).
In questi anni, i segnali politici e della giustizia amministrativa sono stati numerosi, eppure in realtà sembra che nulla scalfisca quello che è il proseguimento dell'azione di questa Giunta. Tra l'altro, una Regione che non riesce ad arginare i processi di dismissione industriale e di impoverimento produttivo, dovrebbe almeno garantire alle migliaia di piemontesi che ogni giorno si spostano in altre regioni (Lombardia in primis) condizioni dignitose di trasporto, tali da non compromettere la qualità della loro vita. È inutile elencare l'infinita serie di disagi provocati ai pendolari piemontesi, di cui noi ne stiamo facendo traccia puntuale. In ogni caso, l'unica spiegazione non può essere il costante rimpallo di responsabilità tra la Regione e Trenitalia. Lei ha chiesto a noi cosa si può fare; noi invece le poniamo una domanda che vorremmo oggi condividere anche col Consiglio: esiste un disegno, una logica che state perseguendo nell'abbandono delle politiche di trasporto pubblico? Perch questa è la sostanza. Vogliamo favorire l'ingresso di operatori privati con un disimpegno forzato delle Amministrazioni locali? È questa la risposta ai bisogni della nostra Regione? Noi riteniamo di no, crediamo che l'oggetto della discussione debba invece essere fondato sul futuro della mobilità e della qualità dell'ambiente in un binomio inscindibile.
Non percepiamo nulla di tutto ciò in questo dibattito, che francamente troviamo un po' stanco e arido, perché non vediamo delle prospettive, ma solo una progettualità che è mancata nei mesi scorsi e certamente continua a mancare.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Professionale "Albe Steiner" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Professionale "Albe Steiner" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Trasporti pubblici

"Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese" presentata dai Consiglieri Reschigna, Laus, Ronzani, Pentenero, Manica Gariglio, Motta Angela, Lepri, Taricco, Muliere, Negro, Artesio, Cerutti Cursio, Ponso, Biolé, Dell'Utri, Stara, Boeti, Bono e Bresso (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con gli interventi relativi al dibattito inerente a "Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese".
La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Sarò costretta ad utilizzare un minuto e mezzo dei dieci che mi ha assegnato per ricordare all'Assessore Bonino - che, come tutta la Giunta fa finta di attribuire sempre al passato i problemi che sono del presente di questo triennio della loro amministrazione - la situazione reale della Regione. Non torno sui conti del passato, non siete neanche voluti venire a Roma per confrontarvi direttamente sulla realtà e non sulle parole con le quali insultate continuamente chi ha governato bene e ha gestito sempre in pareggio i conti, naturalmente anche integrando dove intendeva integrare: sanità, trasporto locale, ecc.
Le ricordo invece che i dati che non ci avete ancora presentato, ma che sono sul sito e che quindi permettono a chiunque di fare i conti, ci dicono una cosa: che il rendiconto del 2012 (che ci dovrebbe far avere) attualmente presenta un deficit corrente (quindi differenza fra entrate e uscite, di cui non può che rispondere chi quell'anno ha gestito il bilancio) di 1,3 miliardi, che forse, se venisse consentito l'utilizzo di un mutuo passato, potrebbe scendere a 900 milioni. Questa è la dimensione del deficit corrente, che ovviamente spiega anche l'assenza di pagamenti e le difficoltà di liquidità. È ovvio che, se io impegno più di quanto potevo a seguito delle entrate, poi non sarò in grado di pagare quegli impegni perché non ho avuto le entrate.
A questo si sommano i 500 milioni del 2010, che nel frattempo si sono ridotti un pochino; anche questo deficit di parte corrente (differenza fra entrate e uscite) è ascrivibile solo a voi, per un totale di 1,7 miliardi.
Questo spiega perché siete senza un soldo.
Nel 2013, di nuovo la stessa operazione: non riuscite a chiudere fra entrate previste e uscite e dunque chiedete di utilizzare - per il 2013, mi scusi, Assessore, non si ripiana nulla del passato - dei fondi di investimento non europei (per fortuna). Tutti continuano a dire fondi europei, ma non lo sono; non ditelo più e chiedete ai giornali di non dirlo, altrimenti ci sarà un'inchiesta europea su quello che sta succedendo, perché a Bruxelles sanno leggere i giornali anche in italiano.
Quindi attenzione: non fondi europei, ma fondi di investimento, che comunque saranno utilizzati - se ci riuscite - per pagare le spese correnti.
Tutti abbiamo chiaro che è un momento difficile e che i tagli sono stati molto duri. Quello che vi chiedo è semplicemente di dire che con questi tagli non riuscite a chiudere i bilanci. Il passato non c'entra nulla, perché comunque dovreste chiuderli fra entrate che sono state ridotte (Tremonti e poi Monti) e uscite che non siete riusciti a ridurre se non in parte molto minima, ma forse addirittura per nulla, perché se uno va a guardare i dati aggregati scopre che la spesa iscritta a bilancio della Regione non risulta in alcun modo diminuita (anche questo siamo pronti a guardarlo quando volete).
Vengo alla questione del trasporto locale. È evidente quella del trasporto locale è una di quelle questioni molto delicate, perché vede la Regione non solo impegnata nello svolgimento di un servizio pubblico essenziale, ma anche coinvolta con altri soggetti pubblici e privati sul territorio. Ci sono le Province, cui è stata delegata una parte del trasporto, che hanno sottoscritto gare e contratti autorizzati dalla Regione, e ci sono molte imprese con i loro lavoratori che sono al limite del collasso.
evidente a tutti che il taglio effettuato è molto difficile da sopportare, ma è altrettanto vero che in questi anni voi non avete messo a bilancio tutti i soldi che avevate ricevuto e le integrazioni che vi eravate impegnati a fare, o meglio, li avete messi a bilancio, ma poi li avete spostati da un bilancio all'altro.
Quest'anno vi trovate in una situazione difficilissima, perché avete non solo la difficoltà a quadrare i conti con il trasporto locale per il prossimo anno, ma dovete anche inserire a bilancio - come lei ci ha giustamente ricordato - ciò che non è stato pagato negli anni precedenti (il rinvio dei pagamenti degli anni precedenti).
La pratica del rinvio del pagamento degli anni precedenti, che sta avvenendo in moltissimi altri campi (poco fa me ne riferivano uno relativo al Centro del Cavallo, che sta chiudendo, perché è stato detto che i pagamenti avverranno da qui al 2015, se ci saranno i soldi), è un'attestazione di debito, da parte della Regione, che non è neanche più spendibile per un'anticipazione bancaria (verranno pagati se ci saranno i soldi sui fondi per i quali erano stati autorizzati a prendere gli impegni).
Nel caso del trasporto locale, se non ci fossero tutti questi antefatti, il problema sarebbero i 118 milioni in meno o un'eventuale integrazione regionale.
Lascio perdere che, se fossero state fatte le gare che erano state impostate, probabilmente avremmo risparmiato e quindi saremmo in una situazione meno difficile, poiché erano tutte al ribasso rispetto a quanto in quel momento, la Regione stava pagando a Trenitalia (ricordo anche che la Regione ha dovuto pagare una somma maggiore a Trenitalia).
Pertanto, una delle ragioni per cui è difficile far quadrare i conti è anche che le gare non sono state fatte o comunque, anche se bandite adesso avranno validità per il futuro, pertanto siamo in una situazione molto più difficile di quella precedente.
Seconda questione: poiché i risparmi devono comunque avvenire, la prima cosa logica che si dovrebbe fare per risparmiare - con coraggio, perché non è mai facile - è quella di incominciare a tagliare tutte le linee doppie.
Continuiamo a pagare il trasporto via autobus sull'autostrada Torino Milano, pur avendo una linea ferroviaria veloce ed una linea ferroviaria ordinaria, che ferma in tutte le stazioni. Serve? molto meglio eliminare in quella direzione, perché quello stanziamento è ingente e rappresenterebbe un'opportunità di salvataggio di quelle linee per le quali non ci sono fondi.
Abbiamo davvero eliminato tutto? È una domanda; magari è stato fatto ma a me non sembra.
Sono state davvero eliminate tutte le contribuzioni alle linee il cui percorso coincide con quello della metropolitana o percorsi simili? Ritengo ci siano spazi, parlando del taglio normale, non del recupero del debito, che, una volta contratto, deve poi essere sanato, ma nella gestione corrente, nella riprogrammazione delle gare e dei percorsi collegati ad una necessaria riduzione, ritengo ci siano le condizioni per effettuare dei tagli, senza cancellare linee magari non molto frequentate ma essenziali.
Infatti, la preoccupazione maggiore è che vengano tagliate alcune linee quelle che tradizionalmente definiamo "rami secchi", ma che sono di fondamentale importanza per le persone anziane, che magari devono recarsi a fare esami medici, o altri trattamenti. Pertanto, ci si trova di fronte a situazioni molto gravi: ferme restando le possibilità di razionalizzazione di servizi, su domanda, ci sono servizi che, seppure modesti, sono essenziali per chi vive in un territorio che non offre nessun altro tipo di servizio, mentre, ad esempio, sul nostro territorio esistono linee doppie (ferroviarie e su gomma) che possono legittimamente, in condizioni di difficoltà, essere eliminate.
La invito a fare questo lavoro e a farlo (farlo fare, naturalmente, non tocca a lei) con grande attenzione, perché ritengo che i margini ci siano così come ci sono i margini per ridurre i costi del trasporto ferroviario.
Prima si fanno le gare, meglio è.
Certamente i margini erano maggiori in passato, perché le gare bandite oggi richiedono del tempo, pertanto in questi anni non potremo fare nulla ma, prima si parte, meglio è, perché non penso che in futuro le risorse saranno maggiori, quindi conviene muoversi adesso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Bresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Il grave problema connesso ai trasporti pubblici locali del Piemonte (se ne parla e discute da tempo) è un problema non di piccola, ma di grande entità.
Il fabbisogno del trasporto pubblico piemontese è di 605 milioni di euro, mentre noi ne abbiamo inseriti solamente 400. Ci risulta, poi, che sono stati tagliati oltre 120 milioni da parte dello Stato nazionale e questo è un problema importante.
Mi risulta, anche - se ben ho capito - che l'obiettivo è quello di stanziare più denaro per il trasporto ferroviario e meno per quello su gomma. Il taglio sulle linee su gomma è stato di oltre il 38%, e questo ha messo in estrema difficoltà numerose piccole e medie imprese piemontesi che rischiano di chiudere e lasciare a casa altri operai.
Capisco che la Regione abbia grandi difficoltà di cassa e di bilancio ma, essendo nella settimana Santa della Pasqua, chiedo a tutti di farsi un esame di coscienza e di assumersi le proprie responsabilità.
Voglio chiedere all'Assessore Bonino, che si sta arrampicando sui vetri, ma non nascondo la sua ottima...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, Consigliere Negro.
Signori colleghi, per cortesia, il brusio è diventato insopportabile e non è possibile percepire alcunché. Grazie.
Proceda, Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

L'Assessore - dicevo - si sta arrampicando sui vetri. Credo stia dando la sua disponibilità a risolvere il problema, ma io le chiedo di fare di più, di prendere maggiormente in considerazione le linee su gomma, perch sono quelle che permettono ai lavoratori dei nostri paesi, di raggiungere le città, non avendo la possibilità di utilizzare le linee ferroviarie.
L'altro ieri - se non sbaglio - c'era un articolo su La Stampa, in merito alla Granda Bus di Cuneo, che ha inviato un'ingiunzione di pagamento alla Provincia di Cuneo di oltre 14 milioni di euro (solo di arretrati).
Immaginate come farà la Provincia a pagare quella somma: non lo farà mai! Anche quella ditta sarà in difficoltà e sarà costretta (mi auguro di no) a chiudere o a lasciare a casa alcuni operai.
Il tema va affrontato con grande responsabilità. Occorre, però, portare avanti il discorso che abbiamo fatto in precedenza sul piano di rientro per dare un segno ai cittadini piemontesi. Sarebbe opportuno creare un modello regionale di trasporto pubblico efficiente. Lavorando uniti maggioranza e opposizione, si potrà raggiungere questo traguardo.
Diamo un segnale tangibile e chiaro: guardiamo laddove si può fare. Non guardiamo, invece, l'esempio che stanno dando i nostri governanti a Roma che non riescono nemmeno a creare un Governo, perché uno dice "no", l'altro "non lo voglio" e via discorrendo. Ciascuno di noi si faccia un esame di coscienza e allunghi per primo la mano per abbracciarci insieme per andare avanti e risolvere questi gravi problemi che abbiamo in Piemonte.
Non si può continuare ad accettare i tagli romani così come abbiamo fatto finora: in questo, mi sento di attribuire una colpa al Piemonte perché che non doveva accettare questi drastici tagli che da Roma hanno imposto. Prendiamo invece esempio dalla Lombardia, che ha ottenuto di più.
La macroregione del Nord ha il diritto di ottenere il giusto, seguendo la strada del risparmio che abbiamo intrapreso. Mi auguro che si continui su questo percorso, per dare l'esempio a tutti. Parliamo di gente che lavora, di imprese che lavorano e che pagano le tasse! Lo Stato non ci regale niente, ci deve dare solo il giusto, per il nostro fabbisogno.
Dobbiamo puntare i piedi per ottenere di più; mettiamo in moto tutti i parlamentari del Piemonte che sono a Roma: tutti insieme possiamo risolvere questi problemi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Caro Assessore, la sua è la Caporetto del Trasporto Pubblico Locale della nostra Regione, sia per quanto riguarda la gomma, sia per quanto riguarda la rotaia.
E lei purtroppo - dico "purtroppo" per il Piemonte, non per lei personalmente - passerà alla storia come l'Assessore che ha dato al sistema del Trasporto Pubblico Locale il colpo di grazia, per tante ragioni, ma lei sicuramente ci ha messo del suo nel determinare questa situazione.
Lei lo ha detto durante il suo intervento: il sistema rischia il blocco. "Blocco" significa cosa? Significa mettere in ginocchio il sistema delle imprese, con tutto ciò che questo comporta; blocco significa ridurre la capacità delle aziende di garantire in Piemonte il diritto alla mobilità; blocco significa creare ulteriori problemi sul fronte dell'occupazione, in una Regione che deve già misurarsi con una crisi economica gravissima, che avrà conseguenze drammatiche per quanto riguarda la tenuta dell'occupazione; blocco significa nuovi aumenti tariffari, che spingeranno, diciamo così, il sistema verso una sua ulteriore marginalizzazione. Questo è il suo bilancio. Bilancio, credo, fallimentare.
Perché su un punto credo siamo d'accordo: in una situazione economica e sociale come quella piemontese e del Paese, il Trasporto Pubblico Locale dovrebbe essere considerato un volano delle politiche pubbliche, e cioè lo strumento con il quale garantire una politica di crescita e di sviluppo sostenibile.
Invece qual è il paradosso del Piemonte? Il paradosso del Piemonte è rappresentato dal fatto che noi useremo i fondi FAS, pensati per favorire politiche di sviluppo che, nelle condizioni date della Regione Piemonte sono le uniche risorse libere che avremmo a disposizione per fare politiche di sviluppo, per finanziare la spesa corrente, in questo caso i debiti del Trasporto Pubblico Locale. Cioè, anziché comperare nuovi bus, capaci di produrre meno inquinamento sul territorio - un'esigenza che abbiamo - non dico potenziare ma riqualificare l'offerta del sistema, rinnovare il parco dei mezzi circolanti, noi quelle risorse le useremo per pagare i debiti 2011 e 2012 (ricordo le date, perché le date contano). 2011 e 2012! Stiamo parlando di questi esercizi finanziari: 2011 e 2012, tanto per essere chiaro.
Qui vi sono sicuramente le colpe del Governo. Chi come noi fa l'opposizione non nega il fatto che vi siano delle colpe del Governo perché è evidente che i tagli che sono stati decisi hanno concorso a determinare questa situazione, in settori nei quali - penso alla sanità e al Trasporto Pubblico Locale - ritengo che i tagli non abbiano alcuna giustificazione. Perché maggiori risorse, che pure dovrebbero essere destinate al settore, e riorganizzazione del settore, sono due facce della stessa medaglia. La seconda, cioè la riorganizzazione, che è necessaria non giustifica, in questo settore, in questo Paese e in questa Regione, una politica dei tagli.
Oggi l'Assessore ha dichiarato che c'è un limite oltre il quale è impossibile andare. Alla buon'ora, Assessore Bonino! Alla buon'ora! Non sarebbe successo questo, naturalmente, se ci fosse stato un Governo con un segno politico diverso; perché c'è anche questo malvezzo in questo Paese: le Regioni si collocano rispetto al colore politico dei Governi. E allora, di fronte ai tagli - ha ragione su questo punto il collega Negro ma solo su questo. Perché non sono d'accordo quando fai queste manifestazioni di amicizia nei confronti dell'Assessore e proponi abbracci che non sono possibili in un settore come questo, se non cambia la politica dei trasporti di questa Regione! Scherzo, naturalmente - voi avete una responsabilità politica, però. Perché voi sapevate che i tagli avrebbero colpito la carne viva e che oltre un certo limite avremmo messo in discussione il livello del servizio. Non mi risulta che li abbiate contrastati. Anzi, il Presidente della Giunta e l'Assessore li hanno giustificati e in Commissione hanno parlato di un maggiore efficientamento del sistema, ritenendo che i tagli avrebbero finito per consentire al sistema di trovare un assestamento e non avrebbero comportato una riduzione forte del livello dei servizi, cosa che, invece, è naturalmente avvenuta.
Poi ci sono le colpe della Regione, perché da noi la crisi del Trasporto Pubblico Locale è più grave esattamente per questa ragione: perché alle colpe del Governo nazionale si sommano le colpe dell'Assessore Bonino, le colpe dell'Assessore ai trasporti. Ricordo la vicenda della gara per il trasporto ferroviario; ricordo l'atteggiamento assunto dalla Regione sulla vicenda di Arenaways: abbiamo difeso il monopolio del sistema dei trasporti ferroviari in Piemonte, non lavorando perché le politiche regionali favorissimo un processo di liberalizzazione del sistema. Ricordo le vicende del Trasporto Pubblico Locale. E qui, lasciatemelo dire, pesano le incapacità dell'Assessore: un suo impegno non sufficiente - la dico così ad occuparsi di tali questioni per tutto il tempo necessario e per tutto il tempo che richiede una situazione così drammatica, nonostante fosse chiarissimo che vi saremmo arrivati. Era chiarissimo che vi saremmo arrivati alla luce dei tagli! evidente che avremmo raggiunto un punto di non ritorno. Ma non possiamo constatarlo oggi se, da anni, questa questione viene sottovalutata e se la politica regionale - la Giunta regionale - non esercita un ruolo politico, di fronte ad una vicenda come questa, nei rapporti con il Governo e con le assemblee elettive: rapporti con il Governo nazionale, quale sia il coloro politico del Governo nazionale.
Manca una strategia. L'Assessore ha fatto l'elenco dei problemi. Li ha fatti meglio il Consigliere Gariglio, che all'inizio della seduta ha svolto una relazione che ha fotografato la situazione. Dall'Assessore mi sarei aspettato, o la rettifica di quei dati, se erano insufficienti e sbagliati o, quanto meno, l'indicazione di una strategia, di una possibile strategia di una possibile via d'uscita. Invece l'Assessore questo non ce l'ha indicato. A questo punto mi domando: chi, se non l'Assessore, quando discutiamo di trasporti, deve dire al Consiglio: "Guardate che ho in testa queste tre idee. Discutiamo di queste, perché io ritengo che mettere in pratica queste idee significa tentare di affrontare una crisi che rimane gravissima, come ha ricordato il collega Davide Gariglio"? Non avete di fronte un'opposizione che nega l'esistenza del problema, e nemmeno un'opposizione che non si fa carico dei problemi che comporta una politica, per risolvere i problemi di questo sistema.
Dall'altra parte, però, c'è l'elenco dei problemi.
Una strategia è fatta, certamente, di richieste di risorse aggiuntive (avrei preferito che questa iniziativa venisse posta tempo debito, quando ormai era chiaro che lì saremmo arrivati); di utilizzo delle risorse del fondo perequativo e di riorganizzazione del sistema. Vorrei che pensassimo ad una riorganizzazione oggettiva del sistema, non ad una riorganizzazione che difende le linee amiche o degli amici.
Ricordo la vicenda di Varallo. È emblematica: ci siamo scannati in Commissione, non c'era nessuna ragione perché non venisse affrontata seriamente quella questione, ma se la riorganizzazione, che è impopolare e comporta dei costi, non viene fatta sulla base di criteri oggettivi, e non avendo come vincolo la programmazione, ma viene fatta strizzando l'occhio all'amico, lei capisce che è più complicato realizzarla, perché io posso sempre dire che non è giusta quella riorganizzazione.
E infine l'impegno a trovare nel bilancio risorse aggiuntive. Noi lo faremo - lo dirà il Capogruppo Reschigna - ma intanto consentiteci di parlare di bilancio. Sono mesi che la questione del bilancio è aperta, e qualche giorno fa avete proposto l'esercizio provvisorio di un altro mese.
"L'unico giustificato", ha detto Reschigna in Commissione.
Tre giorni fa avete votate un altro ricorso: lo spostamento di un mese dell'esercizio provvisorio. Noi saremo e siamo pronti a fare le nostre proposte, ma discutiamo del bilancio.
Personalmente penso, Assessore Bonino e non me ne voglia, che lei è uno dei problemi che bisognerebbe affrontare per far fronte e dare una prospettiva al sistema dei trasporti della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Montaruli; ne ha facoltà.



MONTARULI Augusta

Grazie, Presidente.
Devo ringraziare il Consigliere Ronzani perché è riuscito nel miracolo di rimpinguare le poltrone dell'opposizione. C'è stato un momento, in questa seduta, in cui le poltrone dell'opposizione erano completamente vuote. Per una volta ve lo possiamo dire noi a voi: siete voi che avete chiesto questo Consiglio straordinario.
Colgo l'occasione, tra l'altro, per chiedere all'Ufficio di Presidenza di affrontare in Commissione Regolamento la questione dei Consigli straordinari. È giusta la riflessione che ha fatto l'Assessore Bonino: non si può fare un Consiglio straordinario per tutto, però siamo contenti di partecipare a questo Consiglio straordinario sul TPL. Dite soltanto a quel Consigliere, che fa il Consigliere regionale soltanto due giorni alla settimana, che quanto meno nel giorno che passa in Consiglio regionale stia seduto al proprio posto, prima di rilasciare dichiarazioni su La Stampa che infrangono il buon nome e il buon lavoro di tutti i Consiglieri regionali e di tutta l'Aula.
Ma adesso veniamo a noi e ai numeri.
Ho sentito tesi discordanti. Ho sentito prima il Consigliere Gariglio fare i complimenti all'Assessore Bonino per i suoi dati, perché per una volta - dice - è stata corretta e ha snocciolato tutti i dati, a quanto pare, sui giornali; poi subito dopo ha sentito il Consigliere Buquicchio (forse lei non l'ha sentito, Consigliere Gariglio) dire invece che questi dati sono oscuri, che non sono troppo chiari e che arrivano da chissà quali uffici che distorcono i numeri e li nascondono da qualche parte, e voi siete i detentori dei dati veri.
Allora, Consigliere Buquicchio, le chiedo: quali sono i dati veri? Se lei non li ha dagli uffici e dall'Assessore, e se lei ha i dati veri, da dove li prende? Perché noi abbiamo i dati che ci può dare l'Assessore o magari il Consigliere Gariglio, che è particolarmente esperto in materia ma altri dati non li abbiamo sentiti in quest'Aula.
Pertanto, prima di parlare di camuffare, da parte della Giunta e degli uffici, i numeri relativi al TPL e al settore dei trasporti, vorrei sentire quali sono i suoi dati, i vostri dati, perché, seppure in una situazione generale oggettivamente difficile - e direi anche drammatica - della Regione Piemonte, mi sembra che un dato di unione ci possa essere, cioè che questi dati sono veri, che la trasparenza è massima e che su questo aspetto non ci possono essere critiche da parte dell'opposizione nei confronti di questo aspetto.
Ho sentito dire che non è stato fatto abbastanza da questa Giunta nei confronti del Governo. L'ho sentito dire dalla Consigliera Cerutti.
Benissimo, Consigliera Cerutti (anche lei assente in questo momento) però quando va da Barbara D'Urso faccia anche appello al Governo, che chissà mai se avremo, se Bersani riuscirà mai a comporlo, per avere più fondi per il Piemonte, per il Trasporto Pubblico Locale. A me non sembra che l'Assessore Bonino non sia andata a battere i pugni di fronte al Governo, prima al Governo che doveva essere amico e poi al Governo che è stato amico e nemico (cioè il Governo Monti) nei confronti del Piemonte per difendere il Piemonte.
Mi sembra che quest'opera sia stata fatta; ma se voi sapete fare meglio, o dal salotto di Barbara D'Urso o dall'alto degli scranni a cui è seduto anche il Presidente Nichi Vendola (che non so se oggi si è dimesso da parlamentare), sicuramente saprete darci un aiuto concreto per difendere le risorse che devono arrivare al Piemonte.
Ho ancora sentito che non c'è strategia. Forse sarò distratta, forse non sarò stata presente in Aula come invece siete stati voi e mi sarò persa dei passaggi, ma invece, nel quadro trasparente e difficile della situazione finanziaria dei trasporti, un minimo di strategia l'ho sentita e, se si può, certamente noi vogliamo dare in questo senso anche il nostro contributo.
Certamente serve un piano di riduzione dei costi. L'ha detto l'Assessore Bonino ed io lo ripeto, perché ho sentito la necessità di dover ripetere dei concetti già espressi: la riduzione dei corrispettivi, i tagli che ci possono essere (l'ha detto anche la Consigliera Bresso in un veloce passaggio del suo intervento: tagliare le linee doppie) e la revisione dei contratti in essere. Certamente.
E poi, se vogliamo dare un contributo come Aula, come Consiglio regionale, dobbiamo fare due riflessioni. Voi avete messo al centro del dibattito la questione dei FAS: se devono essere utilizzati per il trasporto, lo devono essere anche per la sanità. Di certo, quest'Aula dovrebbe dire a prescindere, nel caso venissero utilizzati questi fondi anche per il Trasporto Pubblico Locale, quali sono le opere prioritarie che non si devono toccare.
Potremmo darvi dei suggerimenti in tal senso.
Dovrebbe poi esserci un secondo elemento di discussione, ossia l'utilizzo del fondo perequativo anche del TPL. In questo, invece, ho apprezzato il Consigliere Ronzani per lo stimolo che ci ha dato.
Veramente credo che se dobbiamo affrontare Consigli straordinari quanto più su temi delicati come quello del trasporto pubblico, ci si debba confrontare concretamente in quali possano essere le soluzioni, non del libro delle magie, ma le soluzioni della concretezza che possiamo portare noi, come Consiglieri regionali, all'attenzione della Giunta perché possano essere valutate, pur vivendo una situazione difficile.
vero, probabilmente, le difficoltà non sono legate soltanto alle responsabilità della precedente gestione Bresso; sono legate a tanti fattori e avete detto voi stessi che il Governo nazionale le risorse riduce continuamente. Le difficoltà sono legate al fatto che viviamo tempi in cui non ci possiamo permettere determinate spese che oggi vanno ad incidere sui capitoli di bilancio, però la volontà da parte della Giunta c'è e l'Assessore Bonino l'ha dimostrato venendo in Aula e parlando per più di mezz'ora con chiarezza della situazione del Trasporto Pubblico Locale.
Quindi, a conclusione di questo Consiglio straordinario, dico che non si può fare polemica, perché la polemica siamo capaci a farla tutti, sulla mancanza di trasparenza e di strategie della Giunta nel delicato settore dei trasporti. Piuttosto dite che non siete d'accordo, ma se non siete d'accordo, dateci le vostre alternative. Se non siete d'accordo sui dati forniteci i vostri dati. Saremo molto contenti di vederli e di poterli analizzare per confrontarci in modo chiaro e schietto e non soltanto per avere domani una pagina sui quotidiani.



PRESIDENTE

Grazie, collega Montaruli.
La Giunta ha chiesto di intervenire prima di passare la parola alla Consigliera Artesio.
La parola all'Assessore Bonino.



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
La prosecuzione del dibattito mi suggerisce solo di sottolineare un aspetto. Il mio intervento di quest'oggi non ha ripreso le linee di azione che sono state sviluppate con continuità dall'avvio della legislatura in avanti, solamente perché il presupposto da cui sono partite, che credo di avere esplicitato, è che, a fronte di un taglio di 120 milioni sull'anno in corso, non esiste strategia che tenga per mantenere in piedi un livello di servizi sufficiente a garantire i diritti.
Quindi, non ho chiesto al Consiglio di fornire strategie per l'efficientamento del TPL, per la riduzione della spesa, per il mantenimento dei servizi a fronte di un momento di crisi che obbliga questa Regione, come le altre, a ripensare ai propri servizi. Se volete, vi riepilogo brevemente quanto abbiamo fatto nel corso di questi anni, in maniera tale che, ricordandolo a me stessa, mi sia concesso di ricordarlo anche a voi.
Anzitutto, l'avvio dell'SFM e l'individuazione di strategie relative al cadenzamento hanno rivoluzionato completamente il sistema di trasporto a partire dal nodo ferroviario di Torino e, a cascata, il resto della Regione, con un programma che nel giro di due anni avrebbe comportato la riprogrammazione complessiva dei servizi ferroviari predisposti in questo modo per essere integrati rispetto ai servizi su gomma in tutta la Regione Piemonte, con un lavoro di programmazione importantissimo, fatto su tutto il territorio regionale e in termini di confronto con le Amministrazioni locali.
Inoltre, la revisione del percorso legislativo della legge 1 e la predisposizione di un disegno di legge che avvierà il confronto con la Commissione a breve.
La programmazione integrata ferro-gomma.
Il ruolo dell'Agenzia per la mobilità regionale, che è stata individuata come luogo di concertazione per la trasparenza e la condivisione, assieme agli Enti locali che esercitano la delega del trasporto pubblico su gomma, cosa che non era mai stata fatta prima.
La riduzione della sovrapposizione delle linee. Il percorso di riprogrammazione complessiva su tutto il territorio piemontese è già stato fatto, ma la Presidente Bresso sa benissimo che la programmazione sulla gomma non è materia sulla quale possiamo incidere direttamente. Possiamo concertare, cosa che stiamo facendo anche a volte in termini dialettici perché non è così facile convincere i territori a modificare il proprio assetto, ma è argomento di continua attività e anche di previsione rispetto alle riforme legislative.
La realizzazione di spese per investimento. Ricordo che la sottoscrizione del contratto con Trenitalia ci ha consentito di riavviare il percorso immobilizzato da anni e anni di investimento sui treni regionali, che versavano in una situazione disastrosa, perché l'assenza di contratto di servizio ci aveva "paralizzato" completamente. Ricordo che eravamo completamente fermi rispetto alle spese per investimento per l'adeguamento del parco autobus e abbiamo stanziato, su due annualità, 60 e ancora 60 milioni di euro per il rinnovo del parco autobus, perch l'efficienza e la messa in sicurezza dei mezzi circolanti rappresenta anche elemento di risparmio rispetto alla strategia complessiva.
Ricordo il progetto BIP, dove il lavoro di concertazione ha condotto ad una implementazione sia dal punto di vista dei risultati ottenuti che del perfezionamento della strategia in termini di risultati. Ricordo solo che nella precedente Amministrazione il tema della rete di vendita era stato totalmente trascurato e non consentiva l'attuazione e la realizzazione del progetto in termini di vera operatività.
Ricordo anche che il progetto complessivo di investimenti sulle infrastrutture, anche in relazione al massimo dell'efficientamento del passante ferroviario, all'individuazione di un percorso che concentra sulle risorse e sui fondi FAS la realizzazione di Rebaudengo, va ulteriormente a potenziare gli effetti positivi del funzionamento del passante torinese in relazione al sistema complessivo non solo del Piemonte, ma al sistema internazionale dei trasporti, che trasferisce il nostro sistema aeroportuale e ferroviario e l'integrazione con la metropolitana al centro di un disegno complessivo.
Adesso ho solo velocemente ricordato, insieme alla sperimentazione, che ho già richiamato prima, delle gare per l'affidamento misto ferro-gomma che rappresenta un unicum rispetto alla situazione complessiva nazionale e alla rivisitazione complessiva dello schema di gara. Mi spiace doverlo dire, ma la Presidente Bresso sa che ascolto sempre con attenzione i suoi suggerimenti. Tuttavia, la gara precedente era impostata in maniera tale che, se l'avessimo bandita oggi, non saremmo con un nuovo gestore, ma con tanti ricorsi che avrebbero paralizzato i risparmi e le potenzialità positive di questa che è una linea che condividiamo, ma che deve essere realizzata in termini di ragionevolezza.
Ho preso ancora cinque minuti solo per dire che cosa? Che non mi sto presentando di fronte ad un'assemblea dicendo che non so cosa fare, ma mi sto presentando di fronte ad un'assemblea che ha sollevato un tema, in apertura con l'intervento del Consigliere Gariglio, relativo alla copertura finanziaria del TPL.
Un taglio di 120 milioni, l'ho detto prima, non è sostenibile: servono strategie riferite al reperimento di risorse.
Per parte della Giunta ci stiamo pensando e ritengo che sia arrivato il momento in cui il Piemonte e tutte insieme le Istituzioni, al di là della facile polemica politica e strumentale, rialzino la testa e si pongano nei confronti di Roma con un diverso approccio. E la Regione Piemonte sarà rafforzata quanto più si avrà il coraggio, tutti insieme, di dire la verità. Vale a dire che la Regione non ha la bacchetta magica, e questo lo dobbiamo dire tutti, destra e sinistra, chi governa e chi sta all'opposizione.
Quindi, per risolvere i nostri problemi è inutile attaccare il Governo bisogna che insieme presentiamo al Governo centrale il quadro complessivo che necessita di un intervento straordinario da parte dello Stato. Questo è quanto stanno facendo il Presidente Cota e l'Assessore Pichetto nell'interlocuzione con Roma. Mi auguro che il Consiglio possa dare sostegno perlomeno a questa impostazione di principio.
Il Piemonte, che ha dato tanto alla nostra Nazione, oggi ha bisogno di ricevere attenzioni straordinarie per rilanciare la propria economia altrimenti temo che il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci che è riuscito una volta nella storia, nonostante la nostra buona volontà in questo contesto non sia ripetibile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Bonino.
Riprendiamo con gli interventi.
La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Mi spiace di esordire contraddicendo subito l'Assessore Bonino, ma credo che, per il tono della nostra discussione, la seduta di oggi non sia all'altezza delle premesse e delle promesse che il Presidente Cota ha diffuso in Aula quando, la settimana scorsa, ha presentato la nuova Giunta.
Vale a dire rilancio in termini di competenze, energie e volontà.
Fino a questo momento, effettivamente abbiamo ascoltato, nonostante l'ultima precisazione dell'Assessore, una descrizione dello stato delle cose che ha avuto come conclusione la dichiarazione che il sistema non sarà in grado di sostenere questi tagli, quindi a oggi non si può che rendere conto al Consiglio regionale del fatto che i fondi trasferibili assegnati dallo Stato alla Regione Piemonte sono largamente insufficienti, e per di più in qualche modo gravati dai recuperi e dai rientri necessari per l'esposizione degli anni precedenti, quindi la situazione non potrà che vedere una progressione ulteriore di tagli e di decadimento della rete dei servizi.
Ma se questo è quello che ci si aspetta dall'esecutivo, allora sì serenamente, la Giunta potrebbe essere sostituita da un Commissario, ch alla burocrazia dello Stato compete di prender atto delle cose, cercare di manutenerle alla meno peggio e poi dopo lasciare alla politica di rifare delle scelte; mentre noi siamo qui in un'assise politica che ha responsabilità e - dovrebbe avere - capacità di fare delle scelte.
Diceva l'Assessore di non aver precluso questo secondo scenario, ma che semplicemente la seduta di oggi non era quella nella quale esercitare questa seconda prospettiva. Allora incomincerei, per la piccola responsabilità che attiene ad una forza di opposizione, a formulare alcune valutazioni.
La prima: credo che il rapporto della Regione Piemonte con il Governo debba essere condotto com'è stato finora in termini specifici, ma anche in modo corale con la Conferenza delle Regioni. E mi dispiace, ma non c'è stata occasione nella quale il nostro Presidente si sia distinto nell'aprire, nei confronti del Governo nazionale, il livello di vertenza necessario rispetto ai sacrifici che vengono imposti dal Governo nazionale sulle due funzioni preminenti della Regione: due funzioni sulle quali si sono costituite le Regioni, cioè sanità e trasporto pubblico locale.
Ho sentito il Presidente Vasco Errani, "non lontano" da una forza politica che ha sostenuto il Governo Monti, dichiarare che così procedendo con le scelte di quel Governo, i livelli essenziali di assistenza e la responsabilità regionale nell'erogazione dei sistemi sanitari sono ormai profondamente compromessi. Ho sentito il Presidente della Conferenza delle Regioni dichiarare esattamente che non c'è disponibilità a procedere nell'assumere i tagli del Governo, perché questi vanno oltre il contenimento degli sprechi e la ricerca dell'efficienza e compromettono dichiaratamente il livello standard dei servizi. Non ho sentito il Presidente della Regione Piemonte dire questo: una cosa è recarsi al Governo a chiedere comprensione per torti presunti e/o non dimostrati delle Giunte precedenti e un conto è rivendicare l'orgoglio istituzionale dell'esercizio delle funzioni fondamentali su cui nascono le Regioni.
Certo, comprendo che sul tema del Trasporto Pubblico Locale c'è una difficoltà in più, di questa maggioranza e forse anche di questo Consiglio ad aprire una vertenza radicale con il Governo centrale; perché forse, se non ci fosse questo imbarazzo e se non ci fossero state problematiche politiche, subito - da sabato sera - alle dichiarazioni del Ministro Passera, che riteneva di intervenire anche lui a piedi giunti sulla questione dell'Alta Velocità in Piemonte, dando certezze di necessità e di prosecuzione, si sarebbe potuto reagire cominciando a chiedere al Ministro Passera di dare per l'intanto certezza ai trasporti che ci sono e alle risorse che sono necessarie, piuttosto che dare certezza su opere futuribili quanto, almeno dal mio punto di vista, inutili.
Ma questo non può essere detto da una Giunta che, quando ha parlato pubblicamente verso il Governo, ha chiesto di finanziare l'opera Demarche grands chantiers per ricompensare i territori della Val di Susa, anzich chiedere di aumentare i trasferimenti dallo Stato verso il Piemonte per il Trasporto Pubblico Locale. E forse in questa richiesta al Ministro Passera non si sarebbero potute associare nemmeno parti significative dell'attuale opposizione regionale, come quelle rappresentate dal Partito Democratico.
Un primo consiglio, quindi, da questa piccola opposizione, è quello di alzare il tono e il tiro nei confronti del Governo nazionale.
La seconda osservazione è la seguente. C'è molta discussione, da ieri ad oggi e in futuro, sull'opportunità di utilizzare i Fondi FAS per gli interventi economici in sanità e in trasporto pubblico locale.
Sull'opportunità, dal punto di vista del congelamento di queste risorse, ai fini di colmare delle urgenze, potrei ascoltare pareri più dotti e illuminati del mio, ma non capisco perché si continui a dire che se i fondi FAS vengono destinati a queste due funzioni - che, ricordo, sono quelle prevalenti della Regione - non si praticherebbero politiche di sviluppo.
Forse che mantenere la rete di coloro che agiscono come vettori per l'erogazione dei trasporti pubblici locali non è sviluppo? Forse che l'occupazione di queste organizzazioni di trasporto è meno significativa che i contributi diffusi per l'occupazione in altri ambiti produttivi? Forse che pagare i fornitori del sistema sanitario non è produrre sviluppo e mantenere l'occupazione? Questa contrapposizione, quindi, tra fondi per lo sviluppo e fondi per le funzioni sanitarie e di trasporto come non-sviluppo è una contrapposizione che, anche se portata in quest'Aula da colleghi dell'opposizione, non mi vede consenziente.
Allora, in conclusione, avanzo una piccola proposta, che mi sembra in qualche modo raccolga la nostra domanda e l'apertura fatta adesso dall'Assessore. Se non era questo il Consiglio nel quale confrontarsi per le prospettive, proviamo a trovare un'occasione di confronto per le prospettive; e almeno una prospettiva è quella di ritrovarci a definire un progetto per il sistema pubblico regionale dei trasporti, costruito non sulla capacità di snocciolare dati economici e ragionieristici, quanto sulla capacità di analizzare il territorio per come si è già modificato, a seguito di quell'operazione chiamata "taglio dei rami secchi" che qui non abbiamo condiviso, e per come si sono già esposte le istituzioni locali alle quali va corrisposto un piano di rientro credibile, temporizzato e sostenuto dalle risorse economiche.
Questo mi sembra sia un impegno che insieme possiamo assumere: un impegno che credo sarà tanto più forte quanto questa tematica sarà sostenuta, come dicevo, nelle relazioni di una negoziazione con il Governo centrale che sia un po' meno evocativa della macroregione del Nord e della conferma del prelievo fiscale nella nostra Regione e un po' più robusta dal punto di vista delle relazioni inter-istituzionali, visto che altre Regioni questo sono in grado di farlo.
Credo quindi che questa nostra discussione abbia messo ben a fuoco l'urgenza e le problematiche, e che a questa discussione la Giunta non possa continuare a rispondere rinviando a responsabilità precedenti e utilizzando la fotografia dell'esistente come la motivazione secondo la quale alle cose impossibili nessuno è tenuto: la politica è fatta anche per cercare di governare le situazioni difficili, sfidando in qualche modo la semplice presa d'atto alla quale abbiamo assistito quest'oggi con le dichiarazioni della Giunta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Bene, grazie.
Abbiamo ancora due colleghi iscritti e poi abbiamo tre ordini del giorno da votare. Chiedo cosa fare perché mancano otto minuti al termine concordato della seduta. Ci sarebbero ancora il collega Carossa e il collega Bono.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Sì, collega Reschigna: c'è anche lei; sono dunque iscritti a parlare i Consiglieri Reschigna, Carossa e Bono.
Propongo allora di chiudere il dibattito generale, chiedendo magari ai tre colleghi che mancano, se possibile, di contenere i tempi. Nel pomeriggio, nel corso della prevista seduta ordinaria, votiamo gli ordini del giorno: prendo atto dell'impegno di tutti di iscriverli all'o.d.g. e di votarli.
Assessore Bonino, lei nel pomeriggio sarà presente?



BONINO Barbara, Assessore ai trasporti (fuori microfono)

Sì.



PRESIDENTE

Bene. Essendoci anche l'Assessore non abbiamo problemi, visto l'impegno di tutti a votare nel pomeriggio gli atti di indirizzo.
Abbiamo ancora, quindi, gli interventi dei colleghi Reschigna, Carossa e Bono.
Prima, però, anche se è irrituale - e di questo chiedo scusa - vorrei dare questa comunicazione: le forze sindacali ci hanno chiesto un incontro urgente, perché manifesteranno oggi alle ore 14.30; avevamo ipotizzato di farlo oggi alle ore 13.10, però non c'è stata la disponibilità. Propongo di incontrarle quindi a fine seduta, questa sera, magari prevedendo di chiudere i lavori del Consiglio.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Non utilizzerò i dieci minuti, anche perché gli interventi dei colleghi Gariglio, Ronzani e Bresso hanno fotografato la posizione del Gruppo regionale del PD.
Vorrei partire dalla ragione per cui noi abbiamo chiesto un Consiglio regionale straordinario. Nei prossimi giorni, ci sarà una manifestazione indetta dall'Associazione nazionale dei Comuni piemontesi e dall'Unione delle Province piemontesi sulle politiche del TPL.
Il 18 aprile, CGIL, CISL e UIL hanno dichiarato lo sciopero del Piemonte, con alcuni obiettivi che riguardano la politica regionale; tra gli obiettivi e le questioni che riguardano la politica regionale c'è il TPL.
C'è una situazione fuori dall'Aula, cari colleghi, che è una situazione potenzialmente a grave rischio di tensione. Infatti, se non viene modificata l'entità delle risorse e la politica che questa Giunta regionale sta portando avanti sul TPL, ci saranno licenziamenti, ci saranno imprese non pubbliche decotte e carrozzoni pubblici e private che salteranno, così come verrà messo a rischio il diritto alla mobilità delle persone.
C'è, da parte della Giunta regionale, l'intendimento di ridurre ulteriormente, oltre a quanto previsto negli accordi di due anni fa con Province e Comuni, nel 2013 le risorse sul TPL del 28%, stante le risorse attuali, e questa è la situazione. E il Consiglio regionale ne sa qualcosa? Voi penserete mica che, di fronte a questa situazione potenzialmente esplosiva, l'Assessore Bonino ha chiesto di venire a parlare in Commissione, per cercare di ragionare con il Consiglio regionale e con i Gruppi consiliari sulla gravità della situazione che stiamo vivendo? Discorrendo prima con il collega Bono, si valutava che sono mesi - mesi! che l'Assessore Bonino non si vede in II Commissione del Consiglio regionale.
Allora, a scanso di equivoci, anche se mi rendo conto che c'è una componente di ritualità e anche se mi rendo conto che il problema del TPL non lo risolviamo con i Consigli regionali straordinari, noi vogliamo dire che quello che sta avvenendo fuori da quest'Aula deve essere parte delle discussioni che facciamo qui dentro; deve pur avere qualche conseguenza rispetto alle scelte che in Aula dovranno essere assunte nelle prossime settimane. C'è una situazione potenzialmente di grave rischio, che riguarda una parte del sistema economico piemontese e che può compromettere il diritto delle persone di poter usare i trasporti pubblici.
Qualche settimana fa, ho partecipato a un confronto televisivo con il collega Carossa su queste tematiche. In quell'occasione, c'è stato anche un intervento in diretta telefonica dell'Assessore Lubatti del Comune di Torino, il quale rappresentava - e c'è del vero in quello che ha detto Lubatti - la crescita della domanda di TPL come una scelta culturale importante.
Da parte mia, più pragmaticamente, ma non criticando assolutamente le posizioni di Lubatti, anzi apprezzandole sotto tutti i profili, ritengo che c'è uno stato di necessità, per cui assistiamo ad un incremento dell'utilizzo del Trasporto Pubblico Locale.
Io tutte le mattine prendo l'autostrada. Percorro 159 chilometri per venire qua. Signori, da quando c'è la crisi economica, in autostrada non c'è più il traffico di un tempo! Né delle merci, né delle persone! Così anche nella tangenziale di Torino e così nella mobilità all'interno delle nostre città, perché il costo dei carburanti e dei pedaggi autostradali rende, per molte persone, impraticabile l'utilizzo del mezzo privato per spostarsi. Ed è questa la condizione che sta determinando un forte incremento dell'utilizzo del TPL.
E noi come rispondiamo a questa situazione? Rispondiamo che, oltre alle riduzioni che erano state concordate con il sistema delle autonomie locali quest'anno ci sarà una contraccolpo tale che la Regione dovrà perlomeno aprire una procedura di cassa integrazione in deroga, perché gli autisti dovranno pure andare da qualche parte! Perché una riduzione siffatta determina anche un problema occupazionale, oltre che una diminuzione di servizi.
Noi diciamo, Assessore Bonino, tre cose. Ho ascoltato il suo intervento. Lei ha sfidato l'opposizione chiedendoci di tirare fuori le nostre proposte. Io le rispondo che noi le nostre proposte le tireremo fuori, ma chiediamo una cosa: è possibile che in un Paese normale al 26 marzo non sia ancora cominciata la discussione sulla legge di bilancio di quest'anno? È possibile che in un Paese normale ci sia una condizione siffatta? Perché noi invochiamo la discussione sulla legge di bilancio? Perch noi abbiamo una consapevolezza, che questa legge di bilancio sarà difficile e per alcuni aspetti dovrà contenere anche scelte problematiche, non dico drammatiche, ma vicino al dramma. È rinviando la discussione che risolvete i problemi? E non pensate che il taglio sul Trasporto Pubblico Locale a partire dal mese di maggio renderà ancora più drammatica la situazione del 2013? Noi chiediamo, Presidente del Consiglio regionale, che la discussione sulla legge di bilancio finalmente incominci in questa Regione! E dentro quella discussione noi presenteremo anche le nostre proposte.
Inoltre, vogliamo dire in modo molto chiaro che se ci sono due temi rispetto ai quali il mio Gruppo svilupperà iniziative, per le ragioni che ho detto, questi sono il tema del TPL e il tema delle politiche sociali.
Due settori che sono "massacrati" dalle vostre proposte in legge di bilancio, letteralmente massacrati! Rispettando tutte le opinioni che sono state espresse all'interno di quest'Aula - lo dico con molto rispetto nei confronti di una collega che stimo molto, Eleonora Artesio - rivendico il diritto di riportare al centro della discussione in questa Regione le politiche per lo sviluppo, perché se non facciamo politiche per lo sviluppo, questa Regione non ha futuro. Non ha futuro! Non intendo assolutamente sottacere rispetto al ruolo che hanno TPL e sanità. Dico che dietro la proposta di utilizzare i fondi FAS non c'è neanche il sostegno al sistema attuale della sanità e del TPL, c'è il pagamento di debiti, che almeno sul TPL, onestamente, l'Assessore Bonino ha "inquadrato" in questa Giunta regionale; almeno su questo, visto che il Presidente Cota è molto bravo nella ricostruzione della cronologia della formazione dei debiti.
Noi le faremo queste discussioni, ma siamo convinti anche di un altro dato. È veramente ora di aprire una vertenza nella quale ci sia anche un ruolo da protagonista di questa Regione nella politica nazionale, perch credo che su un punto siamo tutti d'accordo: con queste risorse non c'è riforma del TPL che tenga. Con queste risorse destinate al Piemonte e, più in generale, a tutte le Regioni, non c'è riforma del TPL che tenga.
Noi aggiungiamo un'altra cosa e concludo. Per quanto riguarda la riforma e la riorganizzazione, valgono le considerazioni che ha espresso il collega Ronzani nel suo intervento: in questa Regione la state facendo anche male. La state facendo anche male, perché non c'è un criterio di equità nelle azioni che state conducendo. Anche su questo dovrete riflettere.
Non lo diciamo noi! Andatevi a leggere gli articoli di un giornale che riguardano la Provincia di Novara, dove amministratori provinciali non di centrosinistra, Sindaci non di centrosinistra, il sistema delle imprese del trasporto pubblico su gomma, non di centrosinistra, che cosa dice? Che la scelta di aver mantenuto in vita la linea ferroviaria Varallo-Novara sta facendo pagare dei prezzi e che, con quelle risorse, in quel territorio non ci sarebbero state le riduzioni sul trasporto pubblico su gomma.
E quando parliamo di equità, parliamo di dure scelte che valgano per tutti, senza distinzione tra figli e figliastri, perché solo scelte eque possono essere accettate dalla comunità piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Cerco di essere veloce, anche se l'argomento è così importante che forse dieci minuti non sono sufficienti.
Detto ciò, Assessore Bonino, lei oggi si è dimostrata - sbagliando, mi permetto di dire - veramente troppo ottimista.
Lei ha esordito, dopo aver detto chiaramente tutti i numeri e tutti i dati, che era sicura che da questo dibattito sarebbero venuti, soprattutto dall'opposizione, dei suggerimenti. È stata decisamente troppo ottimista.
Come al solito, questo è il solito rito dei Consigli regionali straordinari richiesti dall'opposizione, che non portano a nulla.
Ricordo solamente all'opposizione che ci sono stati 21 Consigli regionali straordinari sui più svariati argomenti, di cui almeno nove riguardavano richieste di aumenti di fondi sui vari temi della Regione Piemonte. In nove di questi Consigli sono stati richiesti aumenti di fondi della Regione Piemonte.
Voi che siete in Giunta, dovete chiedere al Presidente Cota che faccia un altro Assessorato. Dobbiamo stampare almeno un miliardo di euro, di soldi, altrimenti non riusciamo a venirne a capo, perché sulla sanità giustamente vengono richiesti dei soldi, sul sociale giustamente vengono richiesti dei soldi, sul Trasporto Pubblico Locale giustamente vengono richiesti dei soldi, sull'occupazione in generale vengono richiesti dei soldi, senza entrare nel particolare.
Sedute di Consiglio regionale sull'attuazione dei LEA e delle legittimità delle liste d'attesa. Tutto legittimo, tutto giusto. Peccato che c'è una questione di indebitamento, che non abbiamo creato noi, che non è più sopportabile.
Ci sono svariati Governi che si sono succeduti, di svariati colori - lo dico e lo ripeto sempre tutte le volte che intervengo - che hanno continuato a tagliare sugli Enti locali. La coperta è decisamente troppo corta, anzi tra un po' la coperta non ci sarà più, cari signori. Altro che parlare di aumentare i fondi! E poi mi si viene a dire - e accolgo favorevolmente quello che ha detto la Consigliera Artesio - da una parte maggioritaria dell'opposizione che i fondi FAS non devono essere utilizzati.
Guardate che, in determinati momenti di crisi, il mantenimento dell'occupazione è sviluppo. E lo ripeto: il mantenimento dell'occupazione è sviluppo, perché se faccio perdere posti di lavoro alla gente, si crea come già sta succedendo, grazie soprattutto al Governo Monti, un circolo vizioso in cui la gente perde il posto di lavoro e non va più a comprare quindi si perdono ulteriori posti di lavoro, cari signori.
Quindi, per favore, fate un paio di proposte concrete, un paio, non tante. Non mi aspettavo che risolveste i problemi che - ahimè - ha la Giunta e, in questo caso, l'Assessore Bonino.
Ho sentito dire, oltre a quello che abbiamo fatto, del taglio di linee secche. Ditemi i nomi di queste linee che volete tagliare e poi andiamo insieme sul territorio a dire che voi volete tagliare queste linee. Ditemi i nomi! E le località dove volete tagliare queste ipotetiche linee secche cari signori dell'opposizione. Perché solo in questo caso riusciremo a fare qualcosa di costruttivo.
Ci sono degli ordini del giorno, legittimi come sempre, che parlano della linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo-Cuneo, avete parlato per tre dicendo che non ci sono più i soldi e che i dipendenti correranno il rischio di andare quanto meno in cassa integrazione. E voi presentate documenti del giorno del genere? Questa è la responsabilità dell'opposizione? la stessa responsabilità che ci ha portati a questo disastro, è la stessa responsabilità che, a guida della Presidente Bresso, ha portata la Regione Piemonte in questo stato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Farò un intervento "morbido" nei confronti dell'Assessore Bonino.
Assessore, se non la mettono in condizione di lavorare, dia le dimissioni. Questa non è una richiesta politica, anche se, come ben sa avrei molti motivi politici per fare questa affermazione, ma in questo caso la richiesta di dimissioni dovrebbe essere un atto di protesta, nel senso che se a Roma non la mettono in condizioni di lavorare o se il Presidente Cota non riesce a contrattare in maniera efficiente le richieste di risorse per la Regione Piemonte, dia le dimissioni.
Perché è vero quello che hanno detto alcuni colleghi che sono intervenuti prima di me, nel senso che non si può venire in Consiglio solo a fare una lamentazione, una lamentatio di quelle che sono le difficoltà della Regione Piemonte.
Avevamo già contezza delle cifre del bilancio regionale prima di questa seduta, magari non nel dettaglio, ma comunque di quanti erano i tagli perché ovviamente eravamo stati informati sia nelle Commissione sia anche tramite i media.
Quindi, le chiedo anche questo, se non vuole accogliere la mia richiesta di dare le dimissioni: venga in Commissione, Assessore. L'ha già detto il Capogruppo Reschigna: da quanto tempo manca in Commissione Assessore Bonino? Io le chiedo - e penso che tale richiesta sia condivisa da tutte le forze politiche di centrodestra e di centrosinistra - di discutere in Commissione, non qui in Aula, perché in Aula non si può fare un batti e ribatti, con domande e risposte, ed analizzare nei dettagli tutte quelle che sono le problematiche e le situazioni della Regione Piemonte.
Se lei invece continua a trincerarsi dietro un silenzio, dietro un diniego di venire in Commissione, è ovvio che le opposizioni e, a maggior ragione, i cittadini non potranno altro che protestare in piazza e fare "sollevare" la popolazione.
molto semplice: quando le persone che devono andare al lavoro non trovano più i bus, non trovano più i treni, perché sarà così, non possono fare altro che protestare e protestare in maniera massiccia. E di questo abbiamo già le prime avvisaglie, anche su altri temi, ma anche sui trasporti.
A proposito dei tagli che devono essere fatti - tra l'altro, in sei mesi, perché ovviamente non si possono fare i tagli retroattivi da gennaio essendo ad aprile e quindi c'è anche l'altra grande responsabilità della Giunta Cota, cioè quella di non avere ancora uno straccio di bilancio revisionale ad aprile, e questo lo trovo veramente grave - con i dati che lei ci ha snocciolato, diceva che in sei mesi i tagli saranno del 20-25 30%, che significa praticamente 50-60%, perché su sei mesi dobbiamo fare i tagli di un anno.
Ed è impossibile, vuol dire prefigurare uno scenario che dal 12 giugno quando chiudono le scuole, fino al 15 settembre, quando riaprono, non ci sarà più un pullman e neppure un treno, tranne sulla Torino-Milano, che si paga da sola.
Non so se vuole passare alla storia come l'Assessore che ha fatto questi tagli e praticamente desertificato il servizio pubblico locale.
E glielo dico non come attacco personale, politico o quant'altro, ma glielo dico proprio per cercare di stimolare la Giunta, di cui lei fa parte, a trovare il modo di andare a Roma a contattare il Governo e dialogare con esso. Adesso c'è ancora il Governo Monti, poi ci sarà forse un Governo nuovo, ma sicuramente lei ha, purtroppo o per fortuna, a seconda di come la pensa a tre anni dalle elezioni, il dovere, l'onere e l'onore di andare a rappresentare la Regione Piemonte. Non possiamo farlo noi Consiglieri, ma occorre, ovviamente, riuscire a capire se si riesce ad arrivare al minimo, a questi 600 milioni di euro, quindi utilizzando anche il fondo perequativo di cui dicevo.
Però, noi chiediamo che venga in Commissione e che gli incontri in questa sede si intensifichino. Al di là di questa attività a Roma domandiamo che lei abbia anche la cortesia - non saprei più come definirla istituzionale, anche se penso che dovrebbe essere un obbligo, di venire in Commissione a discutere dei vari punti e delle varie problematiche: delle linee tagliate, di quanti soldi si sono risparmiati, della situazione delle corse sostitutive con i bus e della questione della sperimentazione sulle due linee. Non sollevo nemmeno la polemica sul fatto che casualmente, erano linee che collegavano città con Sindaci di centrodestra quindi la Vercelli-Casale - tra l'altro, ieri, con il collega Botta, ero proprio a Casale Monferrato - o la Novara-Varallo, ma vogliamo conoscere gli esiti di questa sperimentazione, se ci sono.
stata fatta la sperimentazione - si diceva - per tagliare i doppioni dei bus. Bene: quali sono i risultati? C'è stato un aumento del numero dei passeggeri che hanno preso il treno, perché è giocoforza, non essendoci più i bus; in realtà, sappiamo che i bus ci sono ancora.
Quindi, vogliamo avere risposte, ma non solo noi, come forza politica per fare i titoli sui giornali, come lei diceva all'inizio - il comunicato stampa, che spreca carta! - ma per dare risposte ai cittadini! Tutti i giorni vengono al nostro Gruppo, ma penso da tutti i Gruppi di maggioranza e di opposizione, cittadini per avere delle risposte. Non conosco la posizione dell'Assessorato, ma so che, ancora adesso, i comitati dei pendolari le contestano il fatto di aver chiuso le porte dell'Assessorato alla partecipazione popolare. Questa è un'altra grossa pecca che, sicuramente, le ascrivo e le ascriveranno i piemontesi in futuro, perché, in un momento di crisi, dire che lei parlerà solo con i comitati di pendolari che sono costituiti in associazione e comitati regolarmente riconosciuti, secondo me, è stato un errore politico gravissimo. In un momento di crisi, lei deve farsi, tramite la sua struttura, portavoce di tutte quelle le esigenze del territorio e non chiudere la porta.
Per quanto riguarda la situazione del bilancio - non voglio dilungarmi oltre - vorrei poter analizzare i conti in Commissione, tenendo conto che abbiamo questi 330-340 milioni di euro di trasferimenti dal 2011 al 2012.
Anche questa è una domanda che le rivolgo oggi, ma gliela rinvio in Commissione e all'attenzione del suo Assessorato. Vorrei sapere se quel fondo di 40 miliardi di euro, che dovrebbe essere sbloccato - 20 miliardi e 20 miliardi, adesso, ovviamente, mancano ancora tutte le parti attuative per pagare i crediti commerciali verso le aziende, potrà includere anche questi 335 milioni di euro. Questa è un'altra parte di quelle trattative che lei dovrebbe affrontare a Roma.
Poi, il dato molto importante è quello delle gare. Lei ha detto che ha predisposto, ovviamente, con l'Ufficio dell'Assessorato, delle bozze di bandi di gara o proprio bandi di gara già fatti, nel senso che mancano solo le risorse. Saremmo interessati a poterne prendere visione in Commissione per poterle studiare, visionare ed, eventualmente, come da lei auspicato avanzare anche delle proposte costruttive e non solo di critica.
Termino rinnovandole l'invito ad ascoltare la Commissione anche quando pro-testa e critica, perché è la voce del Piemon te. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Questo era l'ultimo intervento.
A questo punto, come condiviso, dovremmo votare gli ordini del giorno collegati: ordine del giorno n. 981 presentato dai Consiglieri Gariglio Artesio, Bresso, Cerutti, Manica, Motta Angela, Muliere, Negro, Oliva Pentenero, Reschigna e Ronzani, inerente a "Gravi problematiche connesse al Trasporto Pubblico Locale piemontese"; ordine del giorno n. 957 presentato dai Consiglieri Taricco, Ponso, Reschigna e Ronzani, inerente a "Tavolo istituzionale urgente per la linea ferroviaria Savigliano-Saluzzo-Cuneo" mozione n. 960 presentata dai Consiglieri Motta Angela, Biolé, Burzi Negro, Taricco, Valle e Vignale, inerente a "Gestione delle linee Asti-Alba e Alessandria-Castagnole delle Lanze"; interrogazioni n. 1103 e n. 1419, da considerarsi assorbite all'interno degli atti di indirizzo stessi.
Tuttavia, essendo ormai le ore 13.20, li voteremo subito dopo l'apertura dei lavori pomeridiani, quindi dopo il question time, che avrà inizio alle ore 14.30.
Grazie, colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.19)



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