Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.337 del 20/03/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 11.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.33 riprende alle ore 11.39)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo "Cuneo-Oltrestura" di Cuneo


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Superiore Istituto Comprensivo "Cuneo-Oltrestura" di Cuneo in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Costa e Gregorio.
Il numero legale è 29.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni della Giunta regionale, inerente a "Composizione nuova Giunta regionale "


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta regionale, onorevole Roberto Cota, per una comunicazione.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Buongiorno a tutti.
Oggi, cinque minuti fa, ho provveduto a firmare un documento che è il decreto di revisione di tutto l'assetto della Giunta e di nomina di nuovi Assessori.
Quindi, penso, per rispetto nei confronti del Consiglio, che oggi il primo argomento debba essere questo, cioè quello delle comunicazioni avendo scelto anche questa tempistica, cioè di fare il provvedimento e di venire direttamente in Consiglio regionale a comunicarlo nell'ambito di normali, ma anche costruttivi rapporti tra l'esecutivo e il Consiglio regionale.
Leggo il provvedimento e poi svolgo alcune considerazioni.
"Il Presidente della Giunta regionale ha ritenuto opportuno, al fine di conseguire gli obiettivi del programma di governo della presente legislatura, di rideterminare la composizione della Giunta e ridefinire l'articolazione delle funzioni da assegnare ai suoi componenti.
Ritenuto opportuno di revocare i precedenti decreti di nomina degli Assessori e di procedere alla nomina dei componenti della Giunta regionale procede e nomina Assessori: Barbara Bonino, Cavallera Ugo, Cirio Alberto Coppola Michele, Ghiglia Agostino, Molinari Riccardo, Pichetto Fratin Gilberto, Porchietto Claudia, Quaglia Giovanna, Ravello Roberto, Sacchetto Claudio e Vignale Gian Luca." Successivamente nel decreto attribuisco agli Assessori le deleghe: Barbara Bonino: trasporti, infrastrutture, mobilità e logistica Cavallera Ugo: tutela della salute e sanità, edilizia sanitaria, politiche sociali e politiche per la famiglia, coordinamento interassessorile e politiche del volontariato Cirio Alberto: istruzione, sport e turismo, promozione e tutela della tartuficoltura.



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Per cortesia, il Presidente della Regione sta facendo una comunicazione.
Dopo si può chiedere di intervenire per chiarimenti, oppure aprire il dibattito.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Sdrammatizziamo il clima: la battuta ci sta e non vorrei che si offendessero gli Astigiani.
(Commenti in aula)



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Il Distretto delle Langhe e del Roero e del Monferrato, che giustamente richiede ed ottiene il riconoscimento "Patrimonio dell'umanità", anche con riferimento a questa prospettiva si riunisce.
Proseguo.
Coppola Michele Giuseppe: cultura, patrimonio linguistico, Museo regionale di Scienze Naturali, ecomusei e politiche giovanili Ghiglia Agostino: ricerca, innovazione, energia, tecnologia delle comunicazioni, artigianato, commercio e fiere, rapporti con società a partecipazione regionale Molinari Riccardo: affari istituzionali, controllo di gestione e trasparenza amministrativa, promozione della sicurezza, Polizia locale Enti locali, rapporti con l'Università, semplificazione Pichetto Fratin Gilberto: bilancio e finanze, programmazione economica e finanziaria, patrimonio legale e contenzioso Porchietto Claudia: lavoro e formazione professionale Quaglia Giovanna: rapporti con il Consiglio regionale, urbanistica e programmazione territoriale, paesaggio, edilizia residenziale, opere pubbliche, pari opportunità Ravello Roberto: ambiente, risorse idriche, acque minerali e termali difesa del suolo, protezione civile e opere post-olimpiche Sacchetto Claudio: agricoltura e foreste, caccia e pesca Vignale Gian Luca: personale e organizzazione e modernizzazione e innovazione della Pubblica Amministrazione, parchi, aree protette, attività estrattive, economia montana.
Ho ritenuto altresì di nominare Vicepresidente della Giunta regionale l'Assessore Ugo Cavallera con delega a sostituire il Presidente in caso di assenza o di impedimento.
Ho stabilisco che permangono in capo al Presidente le funzioni relative a coordinamento ed indirizzo delle politiche del governo regionale Conferenza Stato-Regioni, rapporti con l'Unione Europea e coordinamento politiche comunitarie, federalismo e grandi eventi, sviluppo economico industria, piccola e media impresa, internazionalizzazione del Piemonte.
Qualche considerazione.
La prima considerazione è relativa alla sostituzione dell'Assessore Monferino con l'Assessore Cavallera.
L'Assessore Monferino già da diversi giorni mi aveva manifestato la volontà di lasciare l'incarico, più volte oralmente e poi anche con una lettera molto bella il giorno dopo la consultazione elettorale.
In buona sostanza, non sono io a dover parlare per l'Assessore Monferino.
L'Assessore Monferino ritiene di essere un tecnico e quindi di avere svolto in questi due anni un ruolo che non sentiva come proprio, perché il ruolo dell'Assessore comunque è un ruolo di carattere politico. Quindi soffriva in questo ruolo e ha ritenuto opportuno riaffermarlo e quindi dire: "Ho fatto questo percorso, ho dato il mio supporto, ma ritengo che l'Assessorato alla sanità debba essere ricoperto da una persona che abbia una legittimazione di carattere politico".
Il sottoscritto, in un primo momento, aveva invitato l'ingegner Monferino a soprassedere e gli aveva chiesto di rimanere in carica perch c'erano alcune scadenze amministrative molto importanti. In particolare bisognava completare un aspetto importante dell'attuazione del Piano di rientro, di cui alle delibere della Giunta regionale della settimana scorsa; bisognava completare la pratica amministrativa per il riconoscimento di Candiolo come Istituto di ricerca a carattere scientifico.
A questo proposito, volevo informarvi che ieri ho firmato con il Governo l'intesa - l'ho firmata per quanto riguarda la parte della Regione per il riconoscimento di Candiolo come istituto di carattere scientifico.
Bisognava lavorare alla predisposizione della documentazione necessaria per un'interlocuzione completa con Roma, in ordine alle nostre esigenze e necessità economico-finanziarie. In questi giorni l'ex Assessore ha lavorato con grande impegno proprio per completare questo lavoro.
Ricordo che l'ex Assessore Monferino continuerà ad essere in "squadra".
Ai sensi di una legge regionale, posso avvalermi di tre professionalità: due sono impegnate, una è libera, quindi intendo continuare ad avvalermi della sua collaborazione. L'ingegner Monferino mi ha chiesto di poter svolgere questo incarico a titolo gratuito, quindi stabiliremo - si pu fare - compiutamente come fare.
Colgo l'occasione per ringraziarlo per quello che ha fatto, per il lavoro svolto sia come Direttore regionale sia come Assessore alla sanità.
Ha svolto un lavoro encomiabile sia dal punto di vista umano - non è facile fare le riforme ed essere l'interlocutore diretto di fronte a certe decisioni - sia dal punto di vista tecnico e professionale. Nel tempo si capirà il lavoro importante che ha svolto l'ingegner Monferino e l'importanza della riforma che abbiamo impostato.
I conti della sanità sono sotto controllo, ma sono necessarie alcune riforme che dobbiamo assolutamente completare. Su questo punto, vorrei dire che c'è una piena condivisione all'interno della maggioranza per il completamento del processo di riforma che ritengo prioritario per quanto riguarda la mia azione di governo e rispetto al quale non solo mi sono esposto in campagna elettorale, ma ho assunto sempre una precisa posizione e un orientamento che si è tradotto in una linea di azione da Presidente della Regione.
Sono assolutamente convinto che la riforma sanitaria sia necessaria.
Quando si fa la riforma sanitaria bisogna dire dei "no", saper dire dei "no". Una sanità diversa, più moderna, più efficiente va costruita per tenere insieme il sistema nell'interesse, prima di tutto, dei cittadini piemontesi e degli utenti, più che degli operatori o di chi difende, anche legittimamente, determinati interessi.
Quanto alla scelta dell'Assessore Ugo Cavallera, penso che non ci sia bisogno di motivazioni, ma non mi sottraggo ad un commento. Cavallera è una persona di grande esperienza che, in questi anni, tutte le volte che ha svolto un ruolo amministrativo, l'ha svolto nel migliore dei modi. Gli mancava solo la delega alla sanità. Mi dispiace tanto. Mi dispiace nel senso che questa patata bollente, evidentemente, le tocca, Assessore, per meriti acquisti sul campo.
Sono sicuro che con l'Assessore Cavallera alla guida della sanità tutti i piemontesi potranno stare tranquilli, come sono stati tranquilli sotto la gestione di Monferino dal punto di vista della correttezza, del comportamento e dell'azione amministrativa.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, per favore.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

La sanità è una macchina molto complessa. Evidentemente c'è bisogno di qualcuno che la conosca e che conosca la macchina della Regione.
Abbiamo poi deciso di nominare Assessore al bilancio Gilberto Pichetto.
Pichetto non ha bisogno di presentazioni. Per anni è stato Assessore della Regione Piemonte e possiede competenze molto importanti. Non voglio enfatizzare, l'avete potuto verificare. In questi anni ha acquisito un'esperienza dal punto di vista parlamentare sia per quanto riguarda la normativa statale, nelle materie che si interfacciano direttamente con le competenze della Regione, sia per quanto riguarda i rapporti con il Governo che, in questo momento, sono fondamentali.
Qualunque sarà il Governo, speriamo che ci sia un Governo che possa fungere da interlocutore. L'interlocuzione con il Governo oggi è strategica per poter compiutamente portare a casa quello che ci spetta e per far sentire in modo puntuale la nostra voce. Noi faremo tutte le riforme necessarie, ma è ovvio che il Piemonte deve avere quello che gli spetta.
Agostino Ghiglia. Agostino Ghiglia ha un'esperienza di tipo regionale e un'esperienza parlamentare importante. Abbiamo cercato veramente di selezionare, dal punto di vista della classe dirigente, le persone migliori e le persone più competenti per non perdere del tempo nella gestione di una macchina molto difficile e complicata, che ha bisogno di chi la sappia gestire.
Riccardo Molinari. Riccardo Molinari è stato Vicepresidente del Consiglio regionale, è giovane, molta voglia di fare, bravo e capace. Ho ritenuto giusto dare un segnale di rinnovamento e dare a lui, come a noi questa opportunità. Anche le deleghe che gli sono state attribuite rispondono a questa esigenza.
Gian Luca Vignale. Vignale è Consigliere regionale, ha condotto in Consiglio battaglie importanti. Quando i Consiglieri di Progett'Azione si sono costituiti in Gruppo, ho voluto vedere questo come un gesto positivo un'occasione per sfruttare i loro stimoli e le loro idee dal punto di vista politico, sempre nell'alveo di una linea di azione, che è la linea della maggioranza, che è la linea del Governo regionale.
Non ero preoccupato dal punto di vista della tenuta della maggioranza.
Nel tempo ho anche caldeggiato - oggi finalmente riesco ad ottenere questo risultato - un loro coinvolgimento all'interno del Governo regionale, con delle deleghe che fossero il riconoscimento di alcune battaglie che stavano conducendo e di alcuni argomenti loro cari dal punto di vista dell'azione politico-amministrativa. Risponde a questo la nomina di Vignale.
Complessivamente questa Giunta si radica di più, secondo me, dal punto di vista del rapporto con il Consiglio regionale e con le forze politiche che sostengono il Governo regionale. Questo è anche un obiettivo. C'era l'obiettivo, penso sia stato raggiunto, lo scopriremo cammin facendo, ma sono molto ottimista, da questo punto di vista, e soddisfatto del lavoro svolto.
Ho ricevuto sostegno e collaborazione anche in questa necessaria fase di predisposizione della Giunta e ringrazio tutti per questo.
La giornata odierna prevede questa mia comunicazione in Consiglio regionale; poi, andremo a Roma per un incontro (non penso che sarà l'ultimo), che è il secondo di un'interlocuzione con il Governo.
Ovviamente, i nuovi Assessori saranno già tutti in pista. Tra poco ci sarà una riunione con Gilberto Pichetto e Ugo Cavallera, con i quali mi recherò all'incontro con il Ministro Grilli.
Vi ringrazio e auguro buon lavoro ai nuovi Assessori.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cota.
Ovviamente, interpretando - ritengo - il sentimento dell'intera Assemblea, ringrazio gli Assessori che hanno lasciato il proprio incarico e do il benvenuto ai nuovi Assessori, con l'augurio di un sincero buon lavoro.
Il Presidente della Regione ha ritenuto, legittimamente, a norma di Regolamento, di svolgere una comunicazione preliminarmente al punto 2) all'o.d.g., pertanto chiedo all'Aula come intende procedere.
Possiamo procedere in tre modi.
Il primo: chi ritiene, a norma dell'articolo 56, comma 1, del Regolamento, può chiedere d'intervenire cinque minuti, per chiarimenti.
Il secondo: in ossequio al comma 2 dello stesso articolo, qualora tre Consiglieri regionali o, in loro luogo, un solo Presidente di Gruppo chiedano di aprire la discussione, occorre svolgere un dibattito con interventi di dieci minuti ciascuno.
La terza modalità: poiché al punto 2) all'o.d.g. abbiamo una serie di mozioni e ordini del giorno che sono collegati, in parte, alla materia possiamo affrontare il punto e uniformare la discussione generale su questo e sulla comunicazione del Presidente della Regione.
Ha chiesto nuovamente la parola il Presidente Cota; ne ha facoltà.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Mi sono dimenticato di ringraziare William Casoni per il lavoro prestato e, personalmente, poiché ha lavorato strettamente al mio fianco Elena Maccanti, che ritorna in Consiglio regionale.
Sono stato molto titubante sul fatto di far ritornare Elena Maccanti in Consiglio regionale, perché ha lavorato veramente bene, così come l'Assessore Casoni, ma Elena Maccanti lavorava tutti i giorni a stretto contratto con il Presidente.
La motivazione che l'ha spinta a chiedermi di poter ritornare in Consiglio regionale è quella di aver completato alcune riforme importanti (in particolare, la riforma degli Enti locali e la riforma sul diritto allo studio) ed anche la possibilità di aiutarmi maggiormente svolgendo il ruolo di Consigliere regionale.
Pertanto, in quel ruolo, potrà svolgere un'operazione di raccordo tra il Consiglio, il Presidente e il Governo regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cota.
Colleghi, come procediamo: per chiarimenti o con un dibattito? Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Procediamo con il dibattito, che, dal nostro punto di vista, sarà anche omnicomprensivo degli ordini del giorno su cui, poi, il Consiglio sarà chiamato ad esprimersi.



PRESIDENTE

Bene. Lei è Presidente di Gruppo, pertanto ne ha facoltà, ai sensi dell'articolo 56, comma 2.
Apriamo, dunque, il dibattito generale sulla comunicazione del Presidente della Regione e diamo per assorbito, nella discussione, il dibattito sulle mozioni rubricate al punto 2) della convoca odierna.
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Reschigna ha fatto riferimento agli ordini del giorno io sono Assessore alla sanità nominato di fresco e, naturalmente, ritengo che qualunque argomento debba essere approfondito da parte degli Assessori in modo particolare, vista la complessità delle tematiche, quello relativo alla sanità.
Pertanto, sarebbe utile, non dico sgombrare il campo, ma avere un campo di lavoro che, ferma restando la buona volontà riconfermata dall'Assessore permetta di approfondire tutte le interlocuzioni che saranno presentate e sottoposte, poiché, da quanto risulta, in materia sanitaria sono vaste e di diversa provenienza.
Per tutte queste considerazioni, quindi come Assessore neofita e per la necessità di avere una modalità di lavoro efficace e produttiva, faccio un appello, una richiesta (definiamola come vogliamo) ai presentatori degli ordini del giorno di ritirare questi documenti. Naturalmente lo dico a tutto il Consiglio, ma sono convinto che tale richiesta sarà ascoltata in modo particolare da coloro che appartengono ai Gruppi di maggioranza.
Questo consentirebbe di prestare tutta l'attenzione dovuta alle tematiche sottoposte dagli ordini del giorno, permettendo all'Assessore di lavorare, dopo gli approfondimenti necessari, in modo utile ed efficace.



PRESIDENTE

Iniziamo il dibattito generale, con dieci minuti per intervento.
Vedremo nel corso della seduta l'evoluzione che avranno questi atti di indirizzo, anche in seguito all'intervento e alla richiesta dell'Assessore alla sanità.
Mi permetto sommessamente di ricordare ai colleghi, essendo le ore 12.04, che i lavori del Consiglio termineranno alle ore 14. Chiedo pertanto, di tenerne conto.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Voglio innanzitutto salutare gli ex Assessori, Monferino, Casoni e Maccanti, ed anche gli Assessori che sono stati nominati poco fa dal Presidente della Regione Piemonte.
Qui finisce il rispetto per le persone e la correttezza istituzionale e vado alle questioni che, invece, le comunicazioni del Presidente Cota oggi, hanno riproposto all'attenzione dell'Aula.
Signor Presidente, provengo dalla più piccola provincia del Piemonte: il Verbano-Cusio-Ossola, all'interno della quale c'è la Valle Strona.
Un pezzo dell'economia locale della Valle Strona si fonda sulla produzione di piccoli oggetti in legno e, tra questi, hanno varcato i confini della valle, della provincia del Piemonte, i famosi "Pinocchietti" della Valle Strona.
Questa mattina sarei voluto andare in Valle Strona a comprarne uno e fargliene omaggio in Aula, perché il suo intervento e comportamento Presidente, somiglia tanto a quel famoso personaggio che Collodi ha inventato nel corso degli anni.
Perché questo nostro giudizio? Perché lei, Presidente, ancora una volta riesce a smentire se stesso.
Nelle settimane scorse ha dichiarato che avrebbe ridotto il numero degli Assessori, e non solo non l'ha fatto, ma è riuscito anche ad aumentare di due - quindi aumentando i costi - il numero degli Assessori esterni, non Consiglieri regionali.
Ha eseguito un rimpasto che in parte è stato deciso, non da lei, ma dagli Onorevoli Maroni e Alfano (questo è stato dichiarato anche pubblicamente), dimostrando ancora una volta quanto sia limitata l'autorevolezza rappresentata dal suo essere Presidente della Regione.
Ha effettuato un rimpasto che si fonda sull'ingresso, all'interno della Giunta, di tre Assessori. Se non fossi in Aula, direi che sono stati "trombati" alle ultime elezioni politiche; poiché sono in Aula, dico che hanno tentato di entrare alla Camera e al Senato e, non essendoci riusciti hanno deciso che la soluzione più adeguata fosse quella di entrare a far parte della Giunta regionale.
Sono gli Assessori Pichetto, Ghiglia e Molinari.
E questo, non solo non dando un segnale di forte cambiamento, ma, di fatto, condizionando le sorti del Governo regionale, come ripiego alle aspirazione e alle collocazioni nelle diverse competizioni politiche.
Continua a rimanere Presidente della Regione e parlamentare: gliel'abbiamo già posto nei giorni scorsi o nelle settimane scorse portando anche ad esempio la scelta e il comportamento che due nostri colleghi, stimati e cari amici, Stefano Lepri e Mino Taricco, hanno fatto rispondendo, prima che ad un obbligo formale, al loro essere amministratori che vogliono esprimere un segnale di cambiamento.
Guardi, signor Presidente, che questo sta diventando un tema non solo sensibile alle nostre valutazioni e ai nostri comportamenti. Le voglio ricordare cosa ha detto oggi un ex Senatore della Lega Nord, Enrico Montani, a La Stampa del VCO: "Cota, faccia qualcosa da leghista". Con questa provocazione, l'ex Senatore verbanese Enrico Montani ha chiesto ieri al Presidente della Regione di lasciare subito la Camera dei Deputati.
Siamo sicuri, signor Presidente, che lei cercherà di ripetere la manfrina che ha caratterizzato il dubbio amletico con cui tre anni fa, per settimane o per mesi, ha voluto lasciare il Piemonte in una condizione di grandissima incertezza? Dice sui giornali - ancora questa mattina lo ha ripetuto su tutti i giornali - che con qualunque Assessore non cambierà la politica, e in particolare la politica sanitaria. Allora perché cambiare e lasciare che l'Assessore Monferino esca dal suo ruolo di Assessore regionale? Noi non rimpiangiamo l'Assessore Monferino: glielo diciamo in termini molto chiari e molto fermi. Abbiamo avuto rispetto per l'Assessore Monferino, come abbiamo rispetto nei confronti di qualunque amministratore pubblico, ma certamente non abbiamo condiviso e non condividiamo la dimensione autoritaria con cui l'Assessore Monferino ha voluto impostare la politica sanitaria all'interno di questa Regione. Così come non abbiamo condiviso il modo con cui l'Assessore Monferino ha abbandonato il sistema delle politiche sociali e il welfare all'interno della nostra Regione.
Però noi ci ricordiamo, perché a differenza sua abbiamo una memoria forte e ancora oggi vigorosa, che lei, con l'Assessore Monferino, ha voluto giocare una carta che era una sfida, innanzitutto ai gruppi di maggioranza alla sua coalizione: la sfida di ricercare, al di fuori della politica, uno strumento capace di riformare autenticamente la sanità piemontese, senza dover fare i conti con il sistema dei partiti e senza dover fare i conti con i compromessi, innanzitutto, con la sua maggioranza.
Non ci dimentichiamo del fatto che in questi due anni e mezzo in cui l'ingegner Monferino è stato Assessore all'interno di questa Giunta l'ingegner Monferino non si è occupato solamente di sanità, ma è diventato di fatto, l'amministratore delegato della Giunta regionale del Piemonte.
Questa è la ragione sostanziale per cui noi, Presidente Cota, diciamo che con le dimissioni dell'Assessore Monferino non viene solamente sconfessata la politica sanitaria in Piemonte, ma viene sconfessata la politica e il modo con cui lei si è presentato al Piemonte, volendo rappresentare al Piemonte questo elemento di forte novità.
Noi chiediamo e rivendichiamo con molta forza che ci sia un cambiamento forte nella politica che il suo Governo regionale ha portato avanti in questi anni. Il fallimento del suo Governo regionale e il fallimento suo personale, quale Presidente della Regione Piemonte, sono sotto gli occhi di tutti.
Noi chiediamo che ci sia un cambiamento della politica nella sanità, a partire dalle nascite delle federazioni sanitarie; un cambiamento della politica che non riproponga solamente la riorganizzazione della sanità come un fatto economico, ma come un fatto che tende a rispettare le esigenze dei servizi e della qualità di vita della popolazione piemontese.
sotto gli occhi di tutti, Presidente Cota, che da quando voi avete cominciato a governare questa Regione, il sistema dei servizi e i livelli di motivazione personale degli operatori della sanità in Piemonte si sono fortemente allentati.
Occorre un cambiamento delle politiche sociali. Lei non può raccontare quando è in difficoltà, che il tema della coesione delle politiche sociali in questa Regione è altro, riguarda il sistema degli Enti locali, perché in questo lei è capacissimo e bravissimo ad operare in termini di scaricabarile, ma occorre anche un cambiamento profondo della politica di bilancio, che non può fondarsi su trucchi contabili e alterazioni delle voci contabili. E non può nemmeno fondarsi su una scelta assolutamente priva di qualunque prospettiva per il Piemonte, distogliendo i pochi fondi per investimenti delle infrastrutture viarie, per il sostegno al mondo dell'impresa, per il sostegno all'internalizzazione del Piemonte, a copertura di spesa corrente, perché con questo lei dà un colpo mortale alla vita economica di questa Regione.
Oggi, Presidente Cota, lei presenta e rappresenta il fallimento della sua politica e della sua esperienza di Presidente della Regione. Il suo tentativo, attraverso anche questo rimpasto che ha voluto o che ha subito in queste ore e in questi giorni, rappresenta, ai nostri occhi e a quelli della comunità piemontese, un innocuo accanimento terapeutico nei confronti di un malato che con lei non ha nessuna possibilità e nessuna speranza di guarire. Con lei ha solo davanti la prospettiva del prolungamento dell'agonia.
il prolungamento di questa agonia che noi non vogliamo.
il prolungamento di questa agonia che noi non vogliamo! Lei in questi tre anni ha vivacchiato, mentre il Piemonte subiva una crisi economica drammatica; un non governo della Regione con conseguenze immediate, terribili e dure nei confronti dell'economia piemontese e della condizione di vita delle persone.
E allora, Presidente Cota, nessun accanimento terapeutico: è giunto il momento di scelte drastiche e decise, che restituiscano al Piemonte un Governo regionale capace di affrontare le difficoltà, capace di affrontare le sfide. Questa restituzione al Piemonte di un Governo regionale con queste caratteristiche, con questa grande passione e con questa grande volontà passa, inevitabilmente, attraverso le sue dimissioni e quelle di nuove elezioni all'interno della nostra Regione.
Noi con molta fermezza andremo avanti e, stia tranquillo, da questo modo di fare politica rappresentato da lei noi staremo molto distanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente Cota per il rispetto istituzionale dimostrato nel presentarci la lista della nuova Giunta in tempo reale, poiché spesso facciamo dibattiti qui in Aula quando tutto è ormai già definito.
chiaro che questo ci permette di fare il punto su una situazione molto complessa, che non deve essere dimenticata, anche se certamente la notizia di oggi è un cambiamento radicale di una Giunta che, in questo senso, prova a voltare pagina.
La scorsa settimana lei ci ha chiesto responsabilità nell'affrontare una situazione complessa che non deve essere dimenticata. Oggi andrà a discutere sulla possibilità di destinare i fondi FAS completamente al trasporto pubblico locale, oltre a quello che è il fondo per la sanità.
Sappiamo che già questa è un'azione estrema che andrà a togliere linfa a quelle che potrebbero essere opportunità di sviluppo sulla nostra regione.
chiaro che, in un momento come questo, in cui abbiamo l'economia piemontese in sofferenza con ritardi nei pagamenti, altro non si poteva fare.
A questo punto, però, rispetto alla situazione attuale, crediamo che sia necessario un approccio franco. Più volte abbiamo sentito dal Presidente Cota il "ritornare" sempre indietro, e attribuire al passato i problemi attuali. Se anche nel passato ci fossero stati dei problemi - lo dico con un approccio molto sereno - dopo i primi sei mesi la Giunta ne avrebbe avuto evidenza e avrebbe dovuto mettere in atto delle misure draconiane. Così non è stato.
Presidente Cota, se mi volesse ascoltare, anche se rappresento un cosiddetto "partitino"... Ma non siamo così distanti, in percentuale!



PRESIDENTE

colpa mia, Consigliera Cerutti.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

No, no, no, la ascolto!



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Tanto non ha ascoltato neanche me!



CERUTTI Monica

Dicevo che in percentuale non siamo così distanti! Abbiamo persino una rappresentanza parlamentare maggiore della vostra, dal punto di vista numerico, quindi...



PRESIDENTE

Collega Cerutti, mi scusi, ma ho richiamato io l'attenzione del Presidente Cota per dieci secondi per una questione di servizio.
Le chiedo scusa.



CERUTTI Monica

Cercherò di essere sintetica, perché credo che il risultato delle elezioni politiche ci dovrebbe indurre a ritenere che, anche nella forma dovremmo provare a ragionare in modo diverso, proprio perché la nostra ritualità ormai ci è stretta.
Rispetto al passato, Presidente Cota, lei ha più volte ribadito che se fosse andato via l'Assessore Monferino, sarebbe andato via anche lei.
L'Assessore Monferino se n'è andato, ma se lei, invece, intende rimanere, crediamo, però, che debba quantomeno azzerare la riforma sanitaria, proprio perché era legata a doppio filo all'ex Assessore Monferino.
Non mi addentro su quelle che sono le considerazioni sulle Federazioni o sulla rete ospedaliera.
Tra l'altro, dell'Assessore Monferino non andremo a conoscere quella che è la situazione patrimoniale reddituale, dal momento che, oltretutto non aveva ancora risposto all'Anagrafe degli eletti. Quel dato continuerà ad essere per noi un mistero.
A questo punto, però, la richiesta è quella di azzerare la riforma sanitaria e provare a mettere mano ai conti, perché non possiamo più andare avanti con una politica del "tirare a campare".
Nel rinnovare gli auguri al neo Assessore Picchetto, vorrei chiedere di rivedere, avendo riformulato la Giunta, quelle che sono le consulenze, per esempio. È stata appena approvata una consulenza di 145.000 euro ad un avvocato per i servizi che presta la Giunta sul tema molto complesso dei derivati: magari, le sue competenze ci potranno permettere di risparmiare.
145.000 euro non sono comunque noccioline! Da questo punto di vista, riteniamo che dall'esito di questa mattina debba scaturire una revisione totale della politica regionale. Anche perch noi possiamo pensare che lei voglia fare un passo indietro, ma è chiaro che le condizioni che lei ci pone sono quelle di provare a proseguire, con una soluzione che, a nostro avviso, è "politicista", perché tiene conto, nel rispetto delle competenze dei nuovi Assessori, più degli equilibri e dei partiti che sostengono questa Giunta, che hanno dato grandi segni di insofferenza. Noi pensiamo che si debba effettivamente cambiare rotta.
L'esito delle elezioni politiche non ci ha premiato. Non ha espresso un giudizio positivo neanche sull'attuale Giunta e sull'attuale maggioranza.
Ma devo rilevare, con senso di autocritica, che anche il centrosinistra non ha ottenuti i risultati auspicati. Faccio queste considerazioni sebbene il nostro apporto alla maggioranza di centrosinistra sia stato comunque determinante nella vittoria. Tuttavia, questo aspetto ci deve indurre a riflettere su come riposizionare anche la nostra azione politica.
A questo punto, con una nuova Giunta e, di conseguenza, con un nuovo lavoro, noi non potremo più fare alcuno sconto.
Non possiamo dire di essere soddisfatti da questa proposta, che, come ripeto, ci sembra una risposta assolutamente di carattere politicista. Noi pensiamo che il Piemonte meriti altro.
Dal Presidente non possiamo certamente aspettarci altre soluzioni e quindi dovremmo andare a verificare l'operato dei nuovi Assessori, con temi certamente molto importanti che dovranno essere discussi.
Per esempio, abbiamo all'ordine del giorno la ridefinizione delle partecipate, e ci chiediamo se il nuovo Assessore porterà avanti quella che è stata la linea adottata dal suo predecessore. Noi crediamo che sul fronte delle partecipate non ci sia stato un approccio di carattere innovativo attento a quelle che sono le esigenze del Piemonte e attento a come poter rimettere in campo, anche con le partecipate regionali, delle possibilità di sviluppo, ma ci sia stata semplicemente una ricostruzione a fronte delle indicazioni nazionali, con la volontà di chiudere alcune realtà importati.
Abbiamo ancora un nodo molto importante da risolvere che riguarda il CSI Piemonte, che finora non è stato affrontato con la dovuta attenzione.
Non nascondo, altresì, la preoccupazione rispetto alle indicazioni più volte manifestate dal neo Assessore al personale regionale relativamente alla riorganizzazione della macchina regionale, che non ci vedono assolutamente in sintonia.
Attendiamo, quindi, quelle che saranno le indicazioni sull'azione del nuovo Governo regionale.
Ma la prima azione che chiediamo, e che pensiamo sia la naturale conseguenza di questa proposizione, è l'azzeramento della riforma sanitaria. Da lì dobbiamo partire. Altrimenti, è semplicemente un'operazione di palazzo, partitocratrica, di vecchia politica, che probabilmente non vi porterà in nessun posto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Se dovessimo riassumere in un uno slogan quello che si sta consumando e celebrando stamane - lascio a voi la scelta del verbo - direi che stiamo assistendo ad una cementificazione dell'alleanza partitica e ad uno sgretolamento dell'attività politico-amministrativa della Giunta.
Con questi ingressi all'interno della Giunta esecutiva, evidentemente il Presidente cerca di realizzare un obiettivo di sedazione delle turbolenze all'interno della propria maggioranza politica, ma contemporaneamente, a quanto emerge, con tutto il rispetto per i profili personali, professionali e politici delle new entry di questa nuova Giunta non possiamo attenderci dei guizzi innovativi dal punto di vista dell'operatività della politica della Giunta regionale.
In modo particolare, a me sembra importante sottolineare quelle che sono le scadenze che, invece, meriterebbero guizzi operativi che non riesco a ritrovare e a rintracciare nella compagine della nuova Giunta.
Siamo in una situazione di carattere economico e finanziario per la quale la nostra Regione, non solo intesa come istituzione, ma intesa come territorio, meriterebbe la messa in discussione, come già altrove si sta cominciando a fare, di alcuni paradigmi di riduzione della spesa pubblica che negli anni che abbiamo alle spalle più recentemente le politiche nazionali ci hanno imposto, e a cui si sono accodati i livelli legislativi regionali e le autonomie locali.
Il primo paradigma: bloccare la spesa pubblica.
Non è certo soltanto una mia vocazione, ma è un'analisi di moltissimi economisti quella secondo la quale ormai dalla crisi non si può uscire congelando la spesa pubblica, casomai, viceversa, rilanciando la spesa pubblica e non soltanto - udite, udite quanto blasfeme sono queste parole rilanciando i comparti normalmente ritenuti comparti a sviluppo, come l'edilizia (ieri, lo diceva l'Assessore Cavallera celebrando la sua legge urbanistica), ma anche rilanciando la spesa pubblica nei settori delle politiche pubbliche.
Nonostante tutta la retorica, profusa a piene mani dalle diverse compagini politiche nazionali, il sistema degli Enti pubblici italiani ha per quantità e per costo, un numero inferiore a quantità e costo dei dipendenti delle pubbliche Amministrazioni in Francia. Se noi dovessimo equiparare alla Francia, per qualità (prendiamo il parametro della tempestività, che normalmente viene usato come qualità nella Pubblica Amministrazione) e per quantità l'apparato pubblico del nostro Paese dovremmo assumere. Invece, che cosa si fa a partire dalla Regione Piemonte? Si propone la spending review, che va a toccare esattamente l'organizzazione, la solidità, la competenza della Pubblica Amministrazione in termini di risorse umane.
Ci si può aspettare da questa nuova Giunta, che ha con delega al personale un Consigliere che nel suo ruolo proponeva il taglio, in termini di decapitazione, delle risorse professionali della Regione Piemonte un guizzo di tal natura, quale sarebbe necessario? A me sembra che non ce lo possiamo aspettare.
Il secondo guizzo, che mi sembrerebbe necessario, è quello di mettere in discussione, come stanno seriamente cominciando a dichiarare i Presidenti di Regioni non sottoposti a piano di rientro e non sospetti di non saper governare la sanità, il Piano di rientro siglato nell'agosto 2010 dall'Amministrazione regionale Cota.
Perché rimetterlo in discussione? Non solo perché è ingiusto e, in alcune parti, profondamente errato nelle soluzioni operative proposte, ma anche perché è una condizione iugulatoria alla quale questa Regione sottopone la propria Giunta, i suoi operatori sanitari e i suoi cittadini al controllo non già degli indirizzi politici di un governo, bensì delle posizioni economicistiche, contabili, ragionieriste accentratrici di un'Amministrazione pubblica statale che non ha mai sopportato i procedimenti non del federalismo, ma delle semplici deleghe amministrative e decentramenti amministrativi.
Per fare questo non ci vuole una grande rivoluzione culturale basterebbe ascoltare coloro che hanno attraversato la stagione dei piani di rientro prima della Regione Piemonte per capire quanto, anche economicamente, paghino in termini di disfacimento dei servizi sanitari e di maggior costi, dovuti alla mobilità passiva e al ricorso ai privati, che a causa dei piani di rientro si sono prodotti.
Vogliamo che la nostra Regione Piemonte corra pericolosamente verso questa deriva e con la nostra Regione tutti i cittadini piemontesi? Io non lo vorrei, ma ci vorrebbe un guizzo politico.
Com'è possibile che questo avvenga se anche questa Amministrazione prima ancora di difendere questa o quella scelta, ha abbracciato calorosamente la tesi secondo la quale la spesa sanitaria di questo Paese e di questa Regione non è più sostenibile e, quindi, deve essere contenuta tant'è che questa Giunta vuole ridursi a far funzionare il sistema sanitario del Piemonte con i soli trasferimenti statali, che sono progressivamente in diminuzione e che sono gravemente inadeguati ad una popolazione piemontese che, insieme a Toscana e Liguria, ha i più alti indici di invecchiamento di tutta Italia? Come possiamo immaginare che arrivi da questa Amministrazione, con il buon Assessore Cavallera, prestato ad una causa, che però altri hanno già deciso prima di lui, a invertire questa tendenza e a rimettere in discussione nei confronti dei Ministeri centrali questa questione rivendicando l'orgoglio della qualità della spesa in ambito sanitario? Credo che noi non abbiamo di fronte altro, se non un tentativo di stringere il più possibile le relazioni politiche in termini di alleanza e di governo, ma di non votarsi ad un cambiamento dal punto di vista operativo.
Quindi, non è una nuova fase politica quella che si apre.
Mi permetto di ricordare qui una frase detta da una persona che volendo fare il Ministro tecnico non contaminato dalla politica, si era dimenticata di aver fatto prima, per cinque anni, il Consigliere comunale in una lista civica in quel del Comune di Torino. Parlo in modo particolare del Ministro Fornero, che alla fine della prima esperienza della Giunta Castellani a Torino, che devo dire non era finita esattamente in gloria, e ci fu una grande fatica a recuperare il consenso elettorale e a riconfermare Castellani, disse: "Ma come? Eravamo professori, eravamo tecnici. Siamo sicuramente onesti, siamo oltremodo competenti e ai cittadini torinesi non siamo andati a genio. Forse, ci vuole la politica!".
Se n'è dimenticata rapidamente e ha preteso di fare il Ministro tecnico; mi sembra che non sia andata più a genio agli italiani di quanto non sia andata a genio ai torinesi.
In questa fase dopo un'Assessore tecnico, che ripudiava anche il termine di Assessore, e che con le soluzioni tecniche ci ha dimostrato di non aver capito che i cambiamenti avvengono con dei processi e non con dei decreti ne, tanto meno, con degli editti, avremmo avuto bisogno di una definizione politica degli indirizzi di questa Giunta. Tutto si può dire dell'Assessore Cavallera tranne che non sia un politico, purtroppo viene però confermato in una situazione in cui questa Giunta non rilancia la politica, si tiene soltanto stretta la propria necessità di sopravvivenza.
Quindi non credo potremo aspettarci quelle innovazioni che auspicavo, o altre che possono appartenere ad altra cultura politica, ma che valuteremmo come cambiamenti, se questi avvenissero. Purtroppo, non ce li aspettiamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni della Giunta regionale, inerente a "Composizione nuova Giunta regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito sulle comunicazioni del Presidente Cota.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Anzitutto, un doveroso saluto agli Assessori che ci hanno lasciato almeno dall'interno dell'esecutivo, gli amici Casoni, Monferino e Maccanti.
Con alcuni di loro, però, potremo proseguire la collaborazione, perch rimarranno in quest'Aula come Consiglieri regionali.
Con loro abbiamo lavorato, collaborato e ci siamo confrontati.
Ringrazio alcuni di loro per l'attività svolta, soprattutto quella di collegamento fra il Consiglio e l'esecutivo.
Per quanto riguarda la richiesta dell'Assessore Cavallera, capiamo e comprendiamo benissimo la sua esigenza. È Assessore alla sanità da pochi minuti, per cui mi sembra giusto e doveroso consentire all'Assessore Cavallera di poter esaminare il tema posto nelle mozioni sulle emodinamiche, quindi di rinviare successivamente un approfondimento ed una discussione su questi temi.
Tuttavia, credo che oggi una breve, ma chiara riflessione si debba fare.
Siamo sicuramente entrati nella fase decisiva della legislatura, perch questo rimpasto e questo nuovo equilibrio all'interno di questa Giunta regionale intende dimostrare la volontà del Presidente Cota, ma anche di tutte le componenti politiche che ne fanno parte, e il desiderio di affrontare con ancora più vigore e con ancora più decisione i problemi che sono sul tappeto, per giungere ad una soluzione positiva, noi speriamo anche in termini elettorali, fra due anni: nel 2015.
Mi soffermo brevemente sulle figure dei due Assessori del Popolo della Libertà, che ricopriranno ruoli fondamentali e decisivi in questa Giunta regionale, senza nulla togliere a tutti gli altri amici delle altre componenti che sono entrati in Giunta, che sono tutte persone o di esperienza o che portano una ventata di freschezza, di novità e di gioventù, cosa per cui il mix mi sembra più che indovinato.
Mi soffermo sulle figure dei nostri due Assessori che - ripeto ricopriranno ruoli molto importanti, se non decisivi, di questa Giunta regionale.
La prima è quella dell'Assessore al bilancio e alle finanze Pichetto che è una persona di grande esperienza e grande qualità, che è già stato Assessore in questa Regione, ma che ha avuto anche compiti di rilievo importanti a livello nazionale: è stato relatore di diverse leggi finanziarie del Parlamento nazionale; la sua esperienza, sia a livello regionale sia a livello nazionale, sarà molto utile e lo saranno anche i suoi collegamenti a livello nazionale. Credo quindi che si tratti di un ingresso sicuramente positivo per il rilancio dell'azione di governo, ma senza nascondersi che la situazione è quella che è: una situazione economico-finanziaria molto difficile e molto dura da affrontare per chiunque.
E poi, per quanto riguarda la sanità, mi riferisco al passaggio delle deleghe all'Assessore Cavallera, persona di grande esperienza - è quasi pleonastico dirlo - ma anche di grande equilibrio; persona, soprattutto competente e capace di confrontarsi e di dialogare e persona di grande pazienza: in questo mestiere, quando si fa politica, purtroppo bisogna avere una qualità, la pazienza del confronto e del dialogo; a volte questo sembra tempo perso, ma in fondo non è così.
Credo che sicuramente l'amico Cavallera, oltre alle sua capacità e alla sua esperienza, svilupperà soprattutto questa capacità di dialogo e di confronto con i Consiglieri regionali, con i membri della IV Commissione ma anche con tutto il mondo che è fuori da quest'Aula, che però è molto importante: il mondo della sanità, il mondo del volontariato, il mondo dell'assistenza. Ritengo dunque che la sua presenza darà impulso all'azione di Governo, anche dicendo le verità - quelle che conosciamo - che si intrecciano con una situazione finanziaria tutt'altro che facile.
Credo però che con le scelte fatte dal Presidente Cota con questo riequilibrio di Giunta si voglia davvero ingranare un'ulteriore marcia per affrontare i problemi dei piemontesi, facendo delle operazioni-verità, come ne sono già state fatte (quindi non nascondendo le difficoltà finanziarie) ma anche portando avanti dei progetti concreti per il rilancio economico e sociale.
Tutto ciò è avvenuto e avverrà anche grazie al sostegno di questa maggioranza, che ringrazio in termini complessivi: ci sono diversi Gruppi anche piccoli Gruppi - che fanno parte di questa maggioranza e che finora e da quanto ho intuito anche in futuro - sosterranno lealmente l'esecutivo e la Giunta regionale.
certo che sarà importante, da parte dell'esecutivo, sviluppare due aspetti.
Il primo è un rapporto più vicino tra Assessori e Consiglieri; questo è un problema storico: quando si è Assessori esterni, inevitabilmente si verificano una certa distanza e un certo distacco tra esecutivo e Consiglieri; ma qui abbiamo persone che, proprio perché vengono già da esperienze consiliari o perché hanno una grande esperienza politica, sono convinto non faranno questo errore.
Il secondo è un invito - e concludo con il mio intervento - a che, da adesso in avanti, si tratti di un'azione di governo basata sì sui numeri e sul risanamento finanziario, che è assolutamente doveroso e che dev'essere messo al primo punto dell'ordine del giorno, ma anche un'azione di governo che pensi a delle proposte per lo sviluppo economico e sociale del Paese.
difficile fare questo in un momento di ristrettezze finanziarie - lo capiamo - però qualcosa noi possiamo fare. Cito solo due casi. Noi abbiamo due rappresentanti, come Consiglio regionale, in quell'ambito (uno l'abbiamo eletto soltanto ieri): dobbiamo far sentire la voce della Regione Piemonte all'interno del mondo bancario e all'interno delle Fondazioni bancarie perché il sistema creditizio dia denaro alla piccola e media impresa piemontese, ai commercianti e agli artigiani: a questi operatori che hanno una difficoltà terribile, in questi mesi e in questi anni, ad aver credito da parte degli istituti bancari. Noi questo lo possiamo fare perché siamo legittimati a farlo e perché abbiamo i nostri rappresentanti: questa può essere una maniera incisiva per dare un certo rilancio all'economia della nostra Regione.
L'ultimo è un tema di cui magari non abbiamo ancora valutato l'incidenza forte che può avere, in termini turistici, in termini di ricettività, in termini economici ed occupazionali: quella dell'Expo 2015 che si terrà a breve in territorio lombardo, ma che in realtà è un evento nazionale e anche quasi piemontese, perché l'Expo si svolge a Rho, cioè a dieci minuti da Novara, a mezz'ora da Vercelli e ad un'ora da Torino.
Ebbene noi, come già stiamo facendo, dobbiamo essere pronti a cogliere quest'opportunità, che è un'opportunità di lavoro, di ricezione, di turismo e anche di ricaduta culturale: un po' com'è stato fatto con esisti positivi all'epoca delle Olimpiadi invernali 2006.
Questo è un tema, fra tanti altri, che noi dobbiamo portare avanti perché questa dev'essere una Giunta che parlerà sicuramente di numeri e di risanamento, ma anche di sviluppo economico e sociale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Comincio quest'intervento con l'argomento all'o.d.g. - non so poi come evolveranno i lavori dell'Aula - cioè la questione dell'emodinamica, anche per ragguagliare del mio pensiero il neo Assessore eletto Cavallera, cui auguro, insieme a tutti gli altri Assessori eletti, un buon lavoro.
Si tratta di una questione importante per il nostro territorio e la sua drastica riduzione nel numero di servizi preoccupa sicuramente: vi sono infatti molti aspetti correlati alla sanità piemontese, che non possono essere affrontati solo a colpi di numeri; perché dietro ogni numero c'è un caso trattato, c'è una vita umana e c'è un paziente, al quale si devono riservare sicuramente delle attenzioni.
Certo, è facile dire che la riorganizzazione, così come altri interventi previsti sul Piano Socio Sanitario, è dovuta alla necessità di ridurre i costi, di razionalizzare e ridimensionare il deficit che la sanità piemontese si sta portando dietro come un macigno. Ma le proteste di piazza, le petizioni, le tante persone che hanno chiesto alla Regione di rivedere le sue decisioni in merito alla riorganizzazione dell'emodinamica non possono, e neppure devono, restare senza risposta.
un problema che quest'Aula ha vissuto in modo trasversale, dal momento che non solo i partiti dell'opposizione ne hanno sentito la gravità, ma anche esponenti della maggioranza; una maggioranza, quella che sostiene il nostro governatore del Piemonte, che ritengo essere sempre più esile e flebile.
un tema che ha suscitato un vivo dibattito perché, ancora una volta ad essere contestati non sono gli obiettivi della razionalizzazione, ma i criteri utilizzati che, nel caso dell'emodinamica (che non so se sarà discussa oggi), porterebbero alla chiusura di alcuni centri di eccellenza con un elevato numero di interventi.
Un altro aspetto sul quale voglio portare l'attenzione è il fatto che ancora una volta l'Assessore alla sanità - o, meglio, visto che abbiamo appreso, oggi, dalla bocca del Presidente della Regione, le sue dimissioni l'ex Assessore alla sanità - è passato alle vie di fatto, cioè è andato avanti con i suoi progetti senza ascoltare il parere dei Consiglieri e soprattutto, i territori interessati alla riduzione paventata.
Comprendo che il processo della consultazione è lungo, ma avrebbe consentito di non soffermarsi unicamente sui numeri, andando alla radice del problema, comprendendo l'assurdità di questa richiesta di riduzione.
Nemmeno voglio scendere nel dettaglio, provincia per provincia, centro ospedaliero per centro ospedaliero, perché questa, sicuramente, non è una battaglia di campanili, ma di civiltà.
Signor Presidente e colleghi, ho parlato dell'Assessore e dopo ho aggiunto la dizione "ex", dal momento che ho letto, come tutti, sul quotidiano torinese La Stampa delle sue dimissioni e solo oggi l'ho appreso ufficialmente dal Governatore del Piemonte. Anche questo è un aspetto che considero poco corretto.
Lo sapete, il quotidiano torinese è andato in stampa questa notte allora c'erano già queste dimissioni quando ieri ci è stato detto burocraticamente, per voce di un ex Assessore - anche qui! - che di tali dimissioni nulla risultava agli atti.
Il ruolo dell'Assessore, o ex Assessore, Monferino è andato oltre l'aspetto correlato alla sanità ed è diventato anche un caso politico di attrito nella stessa maggioranza e di insofferenza alle norme sulla trasparenza, le quali prevedono che i politici denuncino i loro redditi.
Certo, l'ex Assessore si è sempre ritenuto un tecnico e ha sempre vantato le sue precedenti esperienze all'Iveco; ecco, forse è qui il nocciolo della questione.
Dietro a tutto ciò che riguarda la sanità ci sono persone e ci sono ammalati, che chiedono assistenza; ci sono fasce deboli che devono essere assistite. Forse è in questo, con l'esperienza precedente dell'ex Assessore, che tale differenza non è stata compresa del tutto.
Presidente Cota, anche lei sembra non avere compreso, o aver dimenticato, la politica che è stata sostenuta dal partito che lei rappresenta; indirizzi politici che scricchiolano di fronte al suo rimpasto; una Giunta che non risponde ad un metodo politico da voi sempre osteggiato. Così riteniamo necessaria, signor Presidente, ed indispensabile una sua immediata decisione in merito alla sua elezione al Parlamento nazionale. Lo richiede non solo il suo popolo leghista, ma la sua etica politica e l'impegno che ha assunto di fronte ai cittadini piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Cursio.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Presidente Cota, ho deciso che, oggi, sarà l'ultima volta in cui parlerò di questo argomento, che ritengo essere in assoluto il più cogente e il più importante, pertanto le chiedo di farmi la cortesia di ascoltarmi solo tre minuti.
Non ho mai chiesto di ridurre i costi, che pure sarebbero necessari. In diversi interventi ho fatto presente che la questione più urgente, alla quale lei dovrebbe dedicare non poca attenzione, è quella che attiene agli sprechi.
Ora, tre anni addietro, non gli si poteva imputare alcuna colpa al riguardo, in quanto, ovviamente, lo spreco era frutto di politiche, di atteggiamenti e, a volte, anche di malcostume. Parlando di malcostume Presidente, vorrei farle un esempio: l'AIFA, che è l'Agenzia che sovrintende alla catalogazione e all'immissione sul mercato dei farmaci...
Presidente, prendo la parola veramente solo quando lo ritengo necessario e sono poche le volte che intervengo, pertanto le chiedo semplicemente di prestare attenzione a quelle poche volte che mi capita di parlarle.
Tra l'altro, per quanto riguarda l'AIFA, avevo chiesto al Presidente della I Commissione, in più di un'occasione, di audire tale Agenzia. In passato, avevamo il CUF, cioè la Commissione Unica del Farmaco, che dettava le leggi in assoluta autonomia e stabiliva quale farmaco o meno immettere sul mercato. Oggi, abbiamo l'AIFA, che, in assoluta autonomia, decide facendo il bello e il cattivo tempo.
Credo che, in questa fase, i politici non possano non considerare che un mondo è cambiato ed è necessario che quel sistema venga ridiscusso rivisto e riconsiderato. Quindi, Presidente, prego di porre attenzione perché poi non parlerò più, almeno in quest'Aula, dell'argomento, nel senso che farò altro.
Rivolgo gli auguri all'Assessore Cavallera, ma più che fargli gli auguri vorrei fargli gli scongiuri, affinché non segua quell'ipotesi di riforma intrapresa dall'Assessore Monferino.
Vede, Presidente Cota, lei ha detto: "È un tecnico". Ma si è chiesto di cosa è "tecnico"? Questa è la ragione per la quale, secondo me, al di là di qualche aspetto generale e generico, che era condivisibile, di questa riforma, non poteva essere un Assessore. Era tale per quanto riguarda la competenza, ma era assolutamente assente la componente politica, anche perché la rifiutava, anzi, infastidito diceva anche di non voler essere chiamato "Assessore", come ci risultava essere a tutti gli effetti.
Assessore Cavallera, vorrei augurarmi - ho detto di fare gli scongiuri che lei tenga ben presente che la vasta galassia della sanità necessita di un'attenzione, oggi più che mai, quella rivolta a centinaia di milioni di euro. Ripeto, Assessore Cavallera: centinaia di milioni di euro, che vanno letteralmente in fumo! Voglio farle un paio di esempi, anche perché poi non li farò più.
Assessore Cavallera, tutti gli altri Paesi del mondo occidentale hanno mediamente metà, se non un terzo, degli apparecchi strumentali che abbiamo noi, lei sa che una macchina per la risonanza magnetica nucleare, piuttosto che quella per la tomografia assiale computerizzata, ha costi che si avvicinano intorno al milione, se non addirittura di più? Se noi abbiamo 30/35 apparecchi per le risonanze magnetiche - dico 35 perché non ho i dati aggiornati all'ultimo anno, ma li ho chiesti - per milione di abitanti, moltiplicati per 4,5 milioni circa di abitanti della Regione Piemonte, rispetto ai 15/18 che mediamente hanno tutti gli altri paesi del centro-nord d'Europa, lei comprende bene che è un costo; e parlo di risonanza, parlo di TAC, parlo di ecotomografie varie, di ecografi insomma, il numero è amplissimo. Poi, non voglio parlare delle tante e innumerevoli apparecchiature che vengono acquistate ogni anno e che sono già obsolete, tant'è vero che - e possiamo farci un giro nei vari reparti molte di queste risultano essere imballate, perché assolutamente inadatte in quanto superate.
L'altro esempio è quello che attiene ai farmaci. Non capisco per quale motivo noi non dobbiamo audire l'AIFA e dire all'AIFA: da domani si fa come stanno facendo altri Paesi (Germania, Danimarca, Belgio, Lussemburgo Francia, Inghilterra, Finlandia), cioè il farmaco generico è un farmaco che deve essere riformulato così come è scritto e indicato dalla casa che ne deteneva il brevetto, perché nel momento in cui scade il brevetto, tutte le aziende farmaceutiche possano essere messe in condizioni di poterlo produrre.
Noi dobbiamo evitare per prima cosa quella leggina che dice che oggi è possibile produrre il generico, ma con una tolleranza, per cui si ingenera nella popolazione quel meccanismo mentale per cui forse non è utile; questo anche attraverso i camici bianchi.
Questo è un primo elemento.
Il secondo. Lei sa, Assessore Cavallera - e ripeto che i dati sono aggiornati all'anno scorso - che noi, per quanto riguarda la spesa farmaceutica, spendiamo più di tutti gli altri Paesi? Lo sa? Lo sa che da noi invece la spesa sanitaria è molto inferiore a tutti i Paesi che prima ho citato? Mediamente intorno a mille dollari pro capite in meno all'anno.
Quindi, Assessore, comprenderà bene che qui c'è qualcosa che non quadra e non possiamo dopo tre anni di governo fare finta di non occuparcene.
scandaloso! Assessore, lei sa che, fatta cento la spesa farmaceutica, noi in generici spendiamo il 13%; forse oggi è aumentato, ma comunque è sempre una percentuale bassissima.
Lei sa quanto spendono i Paesi che ho citato? Le posso fornire tutti i dati che vuole, ma mediamente è il 70%. Cioè, fatta cento la spesa farmaceutica, 70 viene speso per acquistare i generici e solo 30 per acquistare i cosiddetti "griffati", che in alcuni casi sono necessari nella maniera più assoluta, soprattutto se sono farmaci innovatori oppure antineoplastici.
Però, Assessore, lei comprende che dal 13% al 70% (90% addirittura la Polonia) c'è un divario troppo enorme che deve essere necessariamente colmato.
Mi auguro che lei voglia prendere la situazione in seria considerazione. Da parte mia, da questo punto di vista, avrà tutta la collaborazione, così come l'ho offerta - lo posso dire anche pubblicamente al Presidente Cota, il quale evidentemente ha ritenuto che ciò fosse inutile, perché la strada era tracciata, attraverso una riforma che avrà anche dei punti di degna considerazione, ma che evidentemente nell'impianto complessivo in riferimento ai dati e alla situazione che stiamo vivendo, è assolutamente inadeguata.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente per la comunicazione e, in funzione della comunicazione e di parte del dibattito che ne è conseguito, ritengo utile dire, magari disordinatamente, alcune cose.
Intanto mi unisco anch'io ai ringraziamenti degli Assessori che lasciano la Giunta.
Non mi soffermo sui singoli casi, come ha peraltro già fatto esaurientemente il Presidente. Voglio fermarmi su due episodi, perché credo che per quanto mi riguarda e ci riguarda siano importanti.
Parto da quello principale, cioè l'uscita dell'ingegner Monferino. Me ne dispiace molto, perché ho sperato fino a ieri pomeriggio - quando anch'io come altri colleghi siamo stati informati delle dimissioni e della loro irrevocabilità - che fosse possibile questo contributo di professionalità che indubbiamente la persona e il suo curriculum avevano ed hanno. Ed è un peccato che codesta professionalità e codesti strumenti resi peraltro ampiamente fruibili all'interno della Giunta Cota - perch certamente l'Assessore Monferino ha avuto la possibilità di avere un Presidente amico, un Presidente alleato, cosa che non sempre in passato è successo e mi pare che qualcosa ancora mi sovvenga alla mente - non siano più disponibili in Giunta, perché credo che la Funzione Pubblica nel suo complesso, non soltanto quella che qui momentaneamente rappresentiamo come Consiglieri, ma anche quella della struttura, richieda un'indispensabile riforma. Indispensabile è il termine più semplice che mi riesce di dire e certamente questa riforma potrebbe avvenire con il contributo di tanti ingegneri.
Ognuno di noi pensa che alcune funzioni professionali possano essere più idonee. Io sono tra coloro che pensano che, all'interno della Funzione Pubblica, un certo numero di ingegneri in più metterebbe auspicabilmente un po' di ordine.
Questa cosa purtroppo non ha avuto l'esito sperato. Ci sono state incomprensioni, che credo soltanto con il tempo tutte le parti riusciranno a comprendere meglio, ma certo lo considero un peccato, un'occasione persa.
E mi fa piacere, come ha detto il Presidente, che l'utilizzo almeno dell'esperienza dell'ex Assessore Monferino rimanga nelle disponibilità del Presidente.
Saluto con personale affetto l'Assessore Quaglia, perché è stata l'Assessore della mia Commissione; una delle poche materie in cui la mia ignoranza è minore dell'alta media che la contraddistingue. Peraltro questo mi libera anche da un impegno, perché essendo l'Assessore Quaglia una persona gentilissima e, in più, un'appartenente di sostanza all'altro genere, questo mi ha molto spesso trattenuto dall'esprimermi con tutta la sincerità che la materia molto difficile del bilancio e la situazione molto difficile avrebbe richiesto.
Con l'Assessore Pichetto non c'è la differenza di genere, non ho nessuna forma di sudditanza di nessun tipo. Ci conosciamo bene e quindi questo mi permetterà anche di esprimermi con maggiore libertà di quanto non abbia potuto fare, per mia scelta, nei confronti dell'Assessore Quaglia che comunque ringrazio, perché ha dimostrato che si può essere Assessore mantenendo uno stile umano raramente percepito nel corso di queste legislature.
Poi arrivo ad un paio di cose che ho sentito dire dalla Consigliera Cerutti e dalla Consigliera Artesio. Non ho ben inteso che cosa intenda la Presidente Cerutti con l'aggettivo "politicista", ma immaginando che l'aggettivo "politicista" abbia nel suo dire una connotazione negativa vorrei preoccuparla e rassicurarla nello stesso tempo.
Credo che la soluzione che il capo della maggioranza, nonché Presidente della Giunta, ha dato in questi giorni non possa che essere una soluzione politica. Di sicuro non è una soluzione politica tradizionale.
Tra l'altro, all'interno della Giunta - per rimanere sugli strumenti di base - c'è il Vicepresidente Cavallera, con il quale mi congratulo per avere finalmente completato il giro di tutte le deleghe possibili, cosa che era nelle sue disponibilità almeno dal 2003-2004.
Quindi, essendo la persona esperta e paziente, gira che gira, il giro adesso è completato e gli auguro, nell'interesse in primis della sanità pubblica piemontese, un sincero buon lavoro.
Dicevo che non è certamente una soluzione politicista di base, perch senza scomodare il manuale Cencelli, perché per questo scomodavo Cavallera che ne è un fedele conoscitore, e credo che l'abbia scritto insieme a Cencelli - una lettura cencelliana e, in tal senso, politicista d'antan palesemente risulterebbe impraticabile anche agli allievi della scuola politica delle elementari.
Questo mi permette anche, concludendo, di spiegare perché, dopo una discussione non semplice, noi di Progett'Azione abbiamo deciso le cose che abbiamo deciso: cogliamo in questa fase un senso di responsabilità e di emergenza.
Di responsabilità, perché è il nostro modo di intendere la politica.
Crediamo, ma non compete a noi il giudizio, di averlo fatto sino ad ora avanzando essenzialmente proposte. Proposte che hanno avuto certamente attenzione: alcune sono state seguite; molte, sino ad ora, no. Attorno a queste proposte è costruito anche il motivo per cui noi aderiamo a questa fase, che ci vedrà essere rappresentati non simbolicamente dall'Assessore Vignale.
Le deleghe conferite all'Assessore Vignale sono parte delle deleghe attorno alle quali noi abbiamo costruito la nostra proposta alla maggioranza e alla Giunta. Riteniamo che costruire le proposte sia importante, renderle fattive sia un tentativo molto più difficile che consegniamo al neo Assessore Vignale, cui vanno i nostri auguri non formali (credo sia l'unico "granata" della Giunta, quindi gli auguri sono anche sentimentalmente più caldi).
Auguri alla Giunta nel suo complesso. Non dimentichiamo che la Giunta è un organo collettivo alla guida del Presidente Cota, chiamato in un momento molto difficile della Regione. Il momento più difficile che io ricordi. Un momento molto difficile del sistema Paese, un momento confuso.
Il Presidente ha un lavoro difficile. Siamo nella fase finale di una legislatura, che normalmente non è la più semplice per fare le cose, ma tant'è, le cose si fanno quando si devono fare, anche se non sempre sono piacevoli. Le attività che la Giunta dovrà svolgere nel prossimo futuro saranno attività non sempre semplici da dover prendere decisioni.
Mi soffermo su un'unica parte. Credo che il Presidente Cota - di questo abbiamo già parlato, ma consegno la riflessione - non possa non tener conto, sapendolo attento a ciò che succede in questa regione, non soltanto in questa regione, ma nella sede politica più ampia, di quanto è successo.
In questa regione il 24 e il 25 febbraio circa un piemontese su quattro di coloro che hanno votato ha votato per il Movimento 5 Stelle.
Credo che di questo debba tener conto perché, per quanto ci riguarda, è il Presidente di tutti i piemontesi, e quindi, oggi, anche il Presidente di quel 25% che ha votato il Movimento 5 Stelle, esprimendo - non compete me dire che cosa abbiano espresso - certamente un senso di insoddisfazione profonda che non è solo loro. Un'insoddisfazione che non è solo loro; loro la esprimono secondo il loro linguaggio e la loro modalità, ma il Presidente credo debba tenerne conto.
Non avrei trovato irrituale se il Presidente avesse proposto, a chi oggi rappresenta il Movimento 5 Stelle, un ruolo diverso all'interno del suo Governo perché, ripeto, chi si siede oggi qui per conto del Movimento 5 Stelle rappresenta il 25%. Di questo 25% tutti dobbiamo tener conto, a partire da chi ha onori e oneri diversi come il Presidente Cota, cui auguro buon lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Avendo il Presidente Cota affidato all'Assessore Cirio il compito di occuparsi dei tartufi, chiedo se è possibile affidare anche la delega alla bachicoltura, una coltura praticata negli anni '50 a Rivoli. Così per non favorire solo il Cuneese e per dare un po' di spazio alla provincia di Torino.



(Commenti del Presidente Cota)



BOETI Antonino

Glielo faccio per iscritto, Presidente.
Vorrei chiedere anche all'Assessore Cavallera di ascoltare quello che abbiamo da dire. L'Assessore Cavallera ha chiesto domani pomeriggio, lo dico da Vicepresidente della Commissione, di non convocare la IV Commissione perché ha bisogno di capire...
Assessore Cavallera, non credo ne abbia bisogno, definirsi neofita è stata un'audacia la sua.
Non sappiamo se l'Assessore Cavallera garantirà il Consiglio da un punto di vista delle competenze, ma certamente lo garantisce, rispetto all'Assessore Monferino, per quanto riguarda l'ascolto e la disponibilità ragion per cui chiediamo all'Assessore di ascoltare quello che abbiamo da dire.
Al Presidente Cota dico che questa discussione non può non intrecciarsi con le questioni che riguardano le emodinamiche. Presumo che gli ordini del giorno saranno poi messi in votazione, a meno che la maggioranza non ritiri i suoi.
La discussione sull'emodinamica andava fatta almeno un paio di mesi fa quando i Consiglieri di maggioranza e di opposizione, che hanno il diritto di discutere e di confrontarsi essendo stati eletti dai cittadini, hanno chiesto che su questo argomento ci potesse essere un confronto. Il Presidente Cota, due mesi fa - e non questa mattina per annunciarci, in una sorta di primo giorno di scuola, la nuova Giunta - avrebbe dovuto essere in Aula, sostenere l'Assessore, essergli vicino in un confronto che con la maggioranza e l'opposizione appariva delicato.
Il Presidente Cota, invece, si è occupato delle sue questioni, si è candidato in Parlamento, non si è ancora dimesso e ha dato poca importanza al problema minacciando le dimissioni e di mandare tutti a casa se gli ordini del giorno fossero stati presentati. Non so come finirà questa giornata, ma mi auguro che la maggioranza mantenga gli ordini del giorno e chieda che siano messi in votazione.
Non è l'unico errore che il Presidente Cota ha commesso in questi tre anni di legislatura. Ricordiamo le dichiarazioni roboanti sugli sprechi, la condiscendenza nei confronti del Ministro Tremonti e i tagli di un miliardo di euro che, forse, gli sarebbero utili per quanto riguarda la composizione del bilancio, una riforma sanitaria utile se avesse avuto alla base un minimo di condivisione con il territorio.
Oggi non c'è solo Monferino ad essere stato sconfitto, Presidente Cota.
Lei è ancora più sconfitto di Monferino, anche se siede in quest'aula.
Il sistema sanitario ha risparmiato pochi soldi, impercettibili e non sufficienti a convincere il Governo. Vedremo, Assessore Cavallera, nelle prossime discussioni, che cosa riuscirà portare a casa. È difficile diminuire i costi del sistema sanitario, se quelli europei aumentano le loro spese del 4% l'anno. Vedo con difficoltà il fatto che noi possiamo diminuire del 5% il nostro. Per avvicinarsi a questo obiettivo, che mi pare sia mantenuto all'Assessore Cavallera, occorre discutere, cercando di coniugare, perché questa è la democrazia, l'esigenza del risparmio con la preoccupazione dei servizi dei cittadini.
Dato, Assessore Cavallera, che domani non c'è Commissione perché ha bisogno di capire come stanno le cose, mi permetto tre riflessioni sulle questioni che riguardano le emodinamiche. Abbiamo provato a spiegare all'Assessore Monferino, ma non l'ha capito e spieghiamo a lei che chiudere l'emodinamica di Cirié a vantaggio di quella di Ivrea non serve a risparmiare nemmeno una lira.
Le attrezzature ci sono già, l'équipe è una sola, perché il personale è uno solo. Non si ottiene nessun risparmio. Si può fare un'emodinamica su due sedi, continuando a garantire un servizio ai cittadini.
Abbiamo provato a spiegare all'Assessore Monferino che la chiusura dell'emodinamica del San Luigi non solo non consente di risparmiare, ma ci fa spendere otto milioni di euro in più perché lì c'è un service per quattro anni, la ditta ci chiederà i danni per le attrezzature montate e il mancato rispetto del contratto e noi spenderemmo otto milioni di euro in più se chiuderemo l'emodinamica del San Luigi. Ha senso aprire un'emodinamica su due sedi, tra l'ospedale di Rivoli e il San Luigi? Economizzando l'emergenza, si economizza anche sulla spesa del personale perché il personale, che è nel service, potrebbe essere lasciato a casa perché potrebbe essere fatto l'accordo con il personale dell'Ospedale di Rivoli.
Ho verificato, perché conosco gli ospedali americani per il lavoro che svolgo, che negli Stati Uniti ci può essere un grande centro per l'emodinamica con 20 sale per l'emodinamica. Noi ne abbiamo una per ogni ospedale, quindi metterle insieme, se chiudiamo anche le strutture, non serve ad economizzare, ma a rendere più difficoltosi servizi delicati come questi.
Abbiamo provato a spiegare, senza risultato, all'Assessore Monferino che penalizzare gli ospedali territoriali da un punto di vista delle attrezzature - mi riferisco a Moncalieri - vuol dire anche penalizzare le competenze, perché un cardiologo che si occupa solo di uno scompenso cardiaco dell'anziano e non di patologie più complesse, è un cardiologo che non è in grado di dare risposte efficienti ai cittadini.
Non avendo noi un euro per l'edilizia sanitaria, le ricordo che le resta il grande impegno - visto che non lo farà il Presidente Cota - di posare la prima pietra della Città della Salute.
Questo è l'impegno che il Governo regionale ha preso con i piemontesi.
Peccato che nel miliardo destinato all'edilizia sanitaria per tutte le Regioni italiane manchi soltanto il Piemonte, che non ha ricevuto un euro perché in tre anni non siete stati in grado di presentare un solo progetto non esecutivo, Assessore Cavallera, definitivo, quello intermedio - come lei sa - prima dell'appalto.
Insomma, abbiamo provato a spiegare molte cose che l'Assessore non ha voluto ascoltare.
Avremmo voluto discutere con l'Assessore Monferino - mi pare, Assessore Cavallera, che lei abbia anche le deleghe ai servizi sociali - e non, ogni volta, con il funzionario responsabile. Questa situazione in Commissione è finita: le questioni sociali le discuteremo con l'Assessore. Non è possibile continuare con una disponibilità, che abbiamo dimostrato, ma che non ci sembra essere stata apprezzata - diciamo così - dal Presidente Cota e dal Governo regionale.
L'ASL TO3 ha scritto recentemente una lettera a tutti coloro che ricevevano un assegno di cura, tra cui un ragazzo di 24 anni in coma vegetativo, che riceve 1.200 euro e che, con quei soldi, può essere curato in casa. Quel ragazzo non riceverà più l'assegno di cura e se sarà ricoverato in una struttura per il coma vegetativo, Assessore Cavallera, ci costerà 7.000 euro al mese.
Non so se è chiaro: conviene che gli assegni di cura, naturalmente con le compatibilità economiche, possano continuare ad essere mantenuti. Ma è con lei che vogliamo discutere, non con il Direttore dei servizi, che ha un compito tecnico, che può affiancare l'Assessore se l'Assessore lo chiede ma è con l'Assessore che vogliamo avere il confronto.
Vorremmo poter riprendere a discutere in IV Commissione i provvedimenti prima che siano adottati dalla Giunta.
L'Assessore Monferino ha considerato la Commissione sanità un orpello inutile, un ostacolo al suo efficientismo e alle sue capacità manageriali.
Personalmente sono contento della sconfitta politica dell'Assessore Monferino, che finalmente potrà fregiarsi soltanto del titolo di ingegnere perché quello di Assessore non l'ha più. Almeno ha quella soddisfazione! Non sono contento della sconfitta dell'uomo, liquidato con quattro parole in croce.
Ho sentito ieri sera l'intervento del Consigliere Pedrale al TG3; non ero ancora sicuro, mi sembrava che Monferino fosse "congelato", ma l'intervento del collega mi ha fatto subito capire che era già stato abbondantemente "scongelato", perché ha detto: "Da domani ci sarà una nuova Giunta, un nuovo Assessore".
L'Assessore Monferino farà, apparentemente, il consulente; immagino che non farà il consulente del Presidente Cota, ma dopo le speranze che aveva suscitato e anche la ferma posizione con il Presidente Cota, è stato liquidato con due parole.
Mi rendo conto che questa è la politica. È una cosa nella quale i valori, l'amicizia e il rispetto non esistono e quindi comprendo.
Tuttavia, un po' più di attenzione nei confronti di quest'uomo, che comunque si è esposto, forse non sarebbe stata male.
Termino con una questione: Assessore Cavallera, ci sono delle tematiche che possono essere riprese. La mancanza terribile di umanità di questo Governo regionale è stata dimostrata con la chiusura, non dell'Ospedale Valdese nella sua complessità, ma del Centro di Senologia.
Questo è un capitolo - solo questo - che può ancora essere ripreso. Si può chiudere l'ambulatorio, dove oggi c'è l'ambulatorio, 50 metri più avanti, tenendo aperto l'Ospedale per il quale ci sono ancora cinque milioni di euro di lavoro in corso e quindi qualcosa là dentro in qualche modo la si potrà realizzare.
Ci auguriamo di poter lavorare con lei, Assessore, per quella che è la sua storia personale e politica.
Per quanto riguarda il Presidente, credo che i piemontesi, questa mattina, abbiano considerato conclusa la sua legislatura e non c'è belletto che conti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Franco Maria Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Franco Maria

Grazie, Presidente.
Intervengo per rivolgere un doveroso saluto e ringraziamento agli Assessori che hanno lasciato l'esecutivo (l'Assessore William Casoni l'Assessore Maccanti e l'Assessore Monferino) e un doveroso saluto e ringraziamento per quello che faranno ai nuovi Assessori: l'Onorevole Agostino Ghiglia, il Senatore Gilberto Pichetto e l'Assessore Molinari.
Rivolgo un saluto e un ringraziamento all'Assessore Giovanna Quaglia (Assessore al bilancio), per quello che ha fatto e per quello che farà nell'applicazione della nuova legge urbanistica, approvata nella giornata di ieri. Scherzosamente abbiamo detto habemus legem, trattandosi di una nuova legge urbanistica attesa da 35 anni.
Rivolgo un saluto al nuovo Assessore alla sanità (che adesso non vedo) il quale - siamo certi - saprà essere all'altezza del compito e delle sfide che lo attendono di qui alla fine della legislatura, nel governare una materia complessa come quella della sanità e nel dare attuazione al Piano Socio Sanitario approvato lo scorso anno, nonché nel dare coerenza all'attuazione delle deliberazioni che dovranno essere assunte dalla Giunta regionale e valutate dal Consiglio.
Voglio anche rivolgere un ringraziamento vero al Presidente Roberto Cota, che ha realizzato la migliore delle sintesi possibili delle competenze, delle professionalità e delle capacità, con il riassetto e il riordino delle deleghe in Giunta, sia per quanto riguarda i curricula professionali dei nuovi Assessori sia per quanto riguarda l'assegnazione delle deleghe.
Ho ascoltato le battute - mi consenta il Consigliere Reschigna - un po' scontate sui "trombati" nella politica. Devo dire che nella politica, come nella vita, può capitare - e chi parla lo sa - a tutti di perdere e di vincere, perché le competizioni elettorali sono appunto competizioni, gare dove i cittadini fanno delle scelte.
Purtroppo, secondo il punto di vista del Gruppo Fratelli d'Italia, le scelte non sono state piene, perché avremmo auspicato di andare al voto con una legge elettorale che desse possibilità di scelta, non solo del partito ma anche delle preferenze.
Ma di questo avremo modo di occuparci in seguito e in altra sede.
Richiamo qui anche la nostra posizione sulla legge elettorale regionale, che si sta definendo. Noi chiediamo la possibilità di mantenere la scelta con la preferenza o le preferenze e di mantenere, allo stesso tempo, la governabilità.
Detto questo, se dobbiamo proprio stare alle battute, allora - caro Consigliere Reschigna e cari colleghi del centrosinistra - dobbiamo domandarci perché una "trombata" d'eccellenza, come la Consigliera Mercedes Bresso, continui a pontificare attraverso i social network e a spiegarci quali sono i compiti che avremmo dovuto affrontare, quali sono i risultati elettorali e quali i ricorsi che intende presentare oggi, a tre anni dalle elezioni.
Io mi domando e domando a tutti voi, colleghi: ma se Mercedes Bresso fosse stata Al Gore, negli Stati Uniti, il Presidente Bush non si sarebbe insediato, perché avrebbe prodotto tanti e tali ricorsi elettorali che forse nemmeno Obama - lo dico a lei, collega Reschigna, che è un emulo di Obama - oggi sarebbe insediato.
Ritengo che quando si perdono le elezioni, bisogna riconoscere il voto.
Se, poi, si vuole andare a vedere veramente dal punto di vista della correttezza della regolarità del voto, allora bisogna guardare in casa propria, perché c'è una sentenza già definita che riguarda la lista "Pensionati ed Invalidi". Su questo devo dire che anche i media sono abbastanza reticenti e non hanno messo in evidenza quello che alla collega Bresso molto spesso sfugge, cioè che ci sono stati dei falsi acclarati, o perlomeno confessati, da parte di liste che appoggiavano la Presidente Bresso.
Detto questo - mi consentite le battute sui "trombati"- voglio rinnovare il grazie al Presidente Cota, per l'impegno profondo per il nostro Piemonte, e alla nuova Giunta, attraverso le figure che ho delineato prima, in particolare per quanto riguarda l'Onorevole Agostino Ghiglia, che ha un curriculum indiscutibile, come tutti gli altri colleghi nominati, che quindi non si meritano un trattamento di disfavore o di scherzo. Poiché si tratta di affrontare questioni serie, questioni rispetto alle quali, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane si porranno scelte importanti ben vengano, quindi, persone qualificate ed esperte come loro.
Rivolgo a loro, a nome del Gruppo Fratelli d'Italia, i nostri migliori auguri.
Lasceremo poi al collega Motta Massimiliano spiegare le ragioni per cui rivediamo la posizione, per quanto concerne la materia sanitaria e gli ordini del giorno ad essa collegati.
Concludo ringraziando e facendo ancora i migliori auguri.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.
Consigliere Placido, se ha esigenze di rimanere seduto, non c'è problema. Veda lei, anche in corso di intervento.



PLACIDO Roberto

No, grazie, Presidente, bisogna soffrire, e devo dire che il Presidente Cota, che saluto, contribuisce alla sofferenza dei piemontesi, non solo a quella mia personale; proverò ad esplicitarla.
Anch'io voglio ringraziare, salutare e dare il benvenuto ai nuovi Assessori: un ben tornato per alcuni, e una continuazione per altri (mi riferisco alla collega Maccanti e al collega Casoni). Questo è il rispetto per le persone, come ha detto il Capogruppo.
Personalmente non parlo di "trombati" della politica, ma vede Presidente Cota, siamo agli esodati della politica, che ancora una volta hanno un trattamento diverso dagli esodati veri. Se sugli esodati ce la potevamo prendere con il Governo nazionale, lei ha risolto distinguendo ancora una volta fra i lavoratori esodati e gli esodati della politica, che hanno un percorso particolare e vengono sistemati.
Questo il primo aspetto.
Veniamo a quello che lei oggi ha sancito.
Ieri è andato da Papa Francesco, a rappresentare tutti quanti noi, ma volendo usare la lingua spagnola - e mi rivolgo ai colleghi della maggioranza - c'è un solo collega che ha dimostrato di essere un "hombre vertical": il collega Cantore, che rimane qui a difendere e a sostenere il suo ordine del giorno sull'emodinamica. In politica, quando si è convinti di essere nel giusto, bisogna avere il coraggio di difendere e di mantenere le proprie posizioni. Questo è! E le posizioni si difendono indipendentemente dagli assetti di Giunta; diversamente, non si presentava neanche l'ordine del giorno e non si votava l'inversione dell'o.d.g.: perché voi avete votato l'inversione.
Presidente Cota, deve sapere che la sua maggioranza ha votato un'inversione dell'o.d.g. che avrebbe sconfessato l'ex Assessore Monferino che se ne va per non rispettare una legge regionale, per non far sapere qual è il suo reddito. Ma se lo ha fatto onestamente - come penso - qual è il problema? Cosa c'è di male a dire che ha due Ferrari? Che è nel Consiglio di Amministrazione della Ferrari, dell'Indesit che delocalizza dal Piemonte, (basta chiedere all'Assessore Porchietto) e nel Consiglio di Amministrazione della Reale Mutua Assicurazioni, che si occupa di sanità...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo. La prego di tenere conto, nel suo dibattito che da poche ore l'ingegner Monferino è un soggetto esterno. Grazie.



PLACIDO Roberto

L'Assessore Monferino è un consulente...



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

La ringrazio.



PRESIDENTE

Ne tenga conto.



PLACIDO Roberto

Ho abbastanza esperienza, presenterò immediatamente un'interpellanza sul consulente Monferino, così abbiamo risolto il problema.
evidente che nel momento in cui è un consulente del Presidente...



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

No, non vuol dire. Farlo gratuitamente non sottrae dai doveri e dal rispondere alle regole e alle leggi di questa Regione.
Invito i colleghi - li ringrazio del sostegno - a leggere i regolamenti.
E allora Lei, Presidente Cota, ha sancito, con l'anello del pescatore la fine di questa legislatura, perché questa è una legislatura a termine.
un termine vicino e non lontano...



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Tutto è a termine.



PLACIDO Roberto

Prima della scadenza naturale. Nonostante questo ultimo sforzo di arrivare... Perché lei smentisce se stesso: ridurremo il numero degli Assessori! Dove? Non ce n'è uno in meno.
Ridurremo i costi! I Consiglieri leghisti non si dimetteranno e resteranno Assessori! Lei nomina tutti Assessori esterni.
Lei è un bugiardo. Non tiene fede a quanto dice; dovrebbe essere conseguente e mantenere gli impegni che ha assunto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia. Collega Placido, se può moderare...



PLACIDO Roberto

Collega Carossa, l'ho fatto per lei. Siccome so che apprezza le ruvidezze, il mio...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Placido, la invito a moderare la sua valutazione.



PLACIDO Roberto

Mi modero.



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza. Abbiamo quasi finito, per favore. Siamo andati bene, mi sembra che sia stato un dibattito corretto e civile andiamo avanti così.
Grazie e prosegua.



PLACIDO Roberto

In Aula, senza neanche l'intervento del Presidente di turno, abbiamo sentito cose ben peggiori. Non penso che dire ad un collega - anche se fosse rivolto a me personalmente - di essere un bugiardo politico sia cosa grave; siamo in termini di politica e non di questioni personali. Ho salutato i colleghi che sono arrivati, in termini di cordialità e correttezza. Se uno si sente offeso nell'essere definito un bugiardo politico, interviene e replica, com'è suo diritto.
E allora lei, che smentisce se stesso mantenendo il numero degli Assessori e nominando Assessori esterni che aveva detto che non avrebbe mai fatto? Per dare una sistemata, ha aumentato il deficit; ha aumentato le tasse; ha aumentato l'accisa sulla benzina e ha aumentato il deficit del bilancio regionale.
Un dipendente regionale - della Giunta, neanche del Consiglio - mi ha fatto una battuta: "Una Giunta straordinaria: così adesso avremo la caccia al dipendente regionale nei parchi".
Bellissima, bellissima, perché queste sono...



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

A me non piace.



PLACIDO Roberto

Relata refero: come me l'hanno detta, l'ho ripetuta.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

A lei piace questa battuta, a me no.



PRESIDENTE

Per favore!



PLACIDO Roberto

No, siccome me l'hanno riferita, ed essendo un eletto del popolo - io sono un eletto dei cittadini piemontesi - è mio dovere riportare in Aula quello che pensano i piemontesi.



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

Non ho preso antidolorifici.



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza.



PLACIDO Roberto

Vado a terminare con qualche minuto in più; non me ne voglia, ma sono stato interrotto, non da lei che, anzi, ha cercato di farmi svolgere il mio intervento - e la ringrazio - nei tempi e nei modi consentiti, non a me personalmente, ma a un Consigliere della Regione Piemonte.
Avendo avuto molto tempo a disposizione in questi giorni, essendo infortunato, mi sono chiesto: cosa è successo in questi anni? Se n'è andato Rosso, Vicepresidente, appena eletto - ovviamente gli auguro ogni bene - accusato di associazione a delinquere con un procedimento in corso.
Poi, il suo Assessore Caterina Ferrero viene arrestata, insieme al suo braccio destro e ad un po' di manager, che ha nominato sempre lei.
Poi, William Casoni si trova coinvolto in un infortunio vero - mi riferisco alla GEC - che parte da lontano e che lui si è trovato a dover gestire, ma è un problema ancora aperto.
Poi, c'è il processo sulle firme cosiddette "false" che sta segnando questa legislatura. Vedremo gli esiti; io non so, non ho grandi... Ma intanto è in essere.
Poi, c'è stato il clamoroso scandalo delle quote latte, quando lei ha deciso di fare gli interessi di pochi allevatori vicino alla sua parte politica e non gli interessi della Regione, con un danno di centinaia di milioni di euro.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Io?



PLACIDO Roberto

Certo! Lei si è ritirato da parte civile dal processo. Vada a leggere gli atti. Lei rappresenta la Regione! Il bilancio regionale è davanti agli occhi di tutti. Massimo Giordano cui l'ultima volta che ho parlato in Aula ho dato grande solidarietà affinché possa dimostrare ogni estraneità nella vicenda, si trova coinvolto in un procedimento che riguarda anche un suo stretto collaboratore Cortese.
Questo è il percorso di due anni e mezzo della sua Presidenza, che ha aumentato il deficit della Regione, ha aumentato i tagli dei posti letto e di tutto quello che riguarda la sanità, come hanno detto i colleghi.
Lei dovrebbe fare una sola cosa, dare le dimissioni e mantenere una volta tanto, almeno una volta in questa legislatura, la parola che ha dato: "Se se ne va Monferino... Chi tocca Monferino muore. Elezioni anticipate".
Se n'è andato. L'ha dimissionato lei stesso? Non gli ha tolto le deleghe? Non so. Scelga lei la cosa migliore. "Non nominerò Assessori esterni, non aumenterò le spese". Lei ha fatto tutto il contrario! Una volta almeno in questa legislatura, mantenga la promessa: vada a casa e dia la parola ai piemontesi per scegliere una nuova maggioranza in questa Regione!



PRESIDENTE

La parola al Presidente Cota.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Chiedo l'estratto del verbale dell'intervento del Consigliere Placido.



PRESIDENTE

D'accordo. Lo faremo avere.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Nella vita, sono abituato a non perdere tempo. Quindi, utilizzo anche questo intervento e mi rivolgo al Presidente, ma per rendere giustizia a chi ci ascolta: parlo ai cittadini piemontesi, alle persone serie, alle persone che lavorano e anche a tante persone che stanno nei corridoi degli ospedali sulle barelle e dove, per carenza di personale, non riescono a trovare collocazione.
Fatta questa premessa, lo dico politicamente, Presidente Cota, la sua scarsa dignità politica - la sua scarsa dignità politica! - le ha permesso oggi di trasformare un funerale politico in una festa a premi. Ha ridotto l'incontro di oggi in una conferenza stampa e una persona seria e normale che ci guardasse dall'esterno, considererebbe quest'Aula nel suo complesso avulsa da quello che succede nel mondo vero. Una dissociazione totale.
Io non ho ancora capito oggi di che cosa stiamo parlando. Questo è il titolo e lo slogan di cittadini che difendono l'emodinamica del San Luigi di Orbassano.
La domanda è: perché oggi siamo riuniti qui in Consiglio regionale? Lo sapete o non lo sapete? Ve lo spiego io: perché voi siete degli imbroglioni. Lei, da un punto di vista politico, è un imbroglione. Glielo dimostro adesso.
Lei deve dimettersi non perché lo dice Laus o lo dice l'opposizione, ma perché l'ha detto lei e glielo dimostro e glielo spiego.
Sono stati approvati in quest'Aula degli ordini del giorno trasversali degli ordini del giorno vecchi che hanno dato un indirizzo alla Giunta e hanno detto alla Giunta, assolutamente e tassativamente, di non chiudere l'emodinamica del San Luigi.
Vedo e tocco con mano che l'Assessore Cavallera è anche andato via, a maggior ragione risalta l'imbroglio delle comunicazioni di ieri. Voi non meritate rispetto! Ordini del giorno approvati e completamente disattesi! Poi vengono firmati altri atti di indirizzo. Presidente, mi smentisca se sbaglio. La prima è una mozione, firmata dal Consigliere Laus, e a questa mozione sono state collegate delle altre mozioni, quindi oggi si vota la mozione presentata dal Consigliere Laus. Non dipende quindi dalla maggioranza se dobbiamo votare le mozioni o meno, perché probabilmente vi siete un po' distratti negli imbrogli.
Dopodiché ieri viene chiesta un'inversione all'o.d.g, perché ogni tanto ci sono delle persone con una seria dignità: faccio riferimento - non per dividere la maggioranza, tanto siete "smandrappati" e attaccati con la saliva (nemmeno con il vinavil) - al collega Cantore, cui faccio i complimenti perché è una persona che ha detto in Aula quello che ha detto in pubblico: quando si dicono delle cose in pubblico si deve venire in Aula a ridire le stesse cose. Oggi, quindi, si vota la mozione.
Dicevo però che ieri ad un certo punto passa l'inversione dell'o.d.g. e si deve discutere. Dall'Assessore Monferino viene chiesto gentilmente e a titolo di cortesia di spostare la discussione sull'emodinamica - non sulle fesserie che ci siamo raccontati oggi - nel pomeriggio. Io non volevo, ma per buona educazione ho detto di sì; e credo che per la stessa buona educazione che ci accomuna, il mio amico Daniele Cantore ha detto di sì anche lui.
Ma non basta: arriva l'imbroglio magico da Roma e il Presidente Cota cosa fa? Dice: "Scusate, voglio esserci perché è importante: devo essere presente mentre c'è la discussione sull'emodinamica; ci voglio essere io e ci deve essere l'Assessore Monferino". L'Assessore Monferino è volato via il neo Assessore Cavallera è volato via e ho ascoltato quelle quattro fesserie messe in croce dal Presidente Cota.
Ma per chi mi avete preso? E per chi avete preso quest'Aula? Oggi quindi, noi abbiamo discusso del nulla, di niente; e questo è assolutamente un assurdo.
Oggi, Presidente, abbiamo quindi sprecato soldi e danaro e noi dell'opposizione abbiamo contribuito a far fare una conferenza stampa al Presidente Cota, il più grande imbroglione politico d'Italia: il più grande imbroglione politico d'Italia. Infatti ci va una dignità politica: quando qualcuno chiede, per piacere e per cortesia, di spostare il dibattito, poi deve fare il dibattito.
Presidente, lei non ha speso una parola, però ne ha spese ieri; ma credo che se lei difende gli interessi della Regione Piemonte come difende e ha difeso se stesso in Aula, i cittadini piemontesi ormai sono spacciati: la Regione Piemonte - e non solo la sanità, cronaca di una morte annunciata è una Regione commissariata.
In un'intervista a la Repubblica, il Presidente dice: "Difenderò la riforma, qualunque sia l'Assessore"; e poi dice: "Se passano gli ordini del giorno, dimissioni immediate: sono una persona coerente". Allora non ci siamo capiti: gli ordini del giorno erano già passati, in modo trasversale! Ma lei, Presidente deve rispondere, però, a quello che le sto dicendo perché può darsi che io mi sbagli. Gli ordini del giorno sono già passati: hanno già smentito un'azione politica sulla sanità.
Deve stare zitto quando parlano gli altri: lo sa, Presidente?



(Proteste in aula)



(Scampanellio del Presidente)



PRESIDENTE

Per favore!



LAUS Mauro

Quando ha parlato lei, sono stato a sentire quelle quattro buffonate!



PRESIDENTE

Collega Laus!



LAUS Mauro

Non deve rimproverare me, Presidente!



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Colleghi e collega Laus! Collega Carossa! Scusate: il Presidente della Regione ha semplicemente risposto ad una mia domanda, in dieci secondi. Per favore, quindi, Consigliere Laus: la invito a tenere conto della realtà di quanto è avvenuto.
Colleghi di maggioranza, per gentilezza: il collega Laus sta facendo il suo intervento. Siamo andati bene fino adesso e quindi per favore, se moderiamo un po' tutti i termini e alleggeriamo le polemiche, forse riusciamo anche a concludere i nostri lavori.
Continui, Consigliere Laus: prego.



LAUS Mauro

Lo stesso Presidente in un comunicato stampa ieri dice: "Basta con le parole in libertà: i Consiglieri regionali devono occuparsi di fare le leggi e non di costruire le reti degli ospedali; questo lasciamolo fare ai tecnici" e ha dato loro della "casta".
I colleghi che stanno alle mie spalle sulla sinistra, in modo particolare il collega Marinello, che è una persona che stimo...



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Avrei dato loro che cosa, mi scusi? (Commenti in aula)



(Commenti del Presidente Cota)



LAUS Mauro

No, no; forse non ci siamo capiti: non c'è peggior sordo...
Ma lei è imbroglione di professione!



(Il Presidente Cota abbandona i banchi della Giunta ed esce dall'aula)



(Scampanellio del Presidente)



PRESIDENTE

Per favore, collega Laus: per favore...
Per favore, collega Laus! Eh! Mi scusi: l'ho invitata a riprendere la parola, ma non è che può dare al Presidente della Regione ripetutamente dell'imbroglione o quant'altro.
Il mio non è un intervento di critica politica, ma - mi scusi - mi sembra che lei stia esagerando. Per favore! La stimo e la ritengo un Consigliere serio, quindi se lei vorrà concludere il suo intervento la ringrazio, perché non può continuare a provocare.
Prego, continui, Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Nella premessa, Presidente...



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

Collega Laus, concluda. Per favore! Per favore! Invito in colleghi a fare silenzio. Per favore: ho richiamato formalmente il collega!



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.49 riprende alle ore 13.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Collega Laus! La richiamo formalmente, per gentilezza, a tenere un tono consono a quest'Aula: non può impostare tutto l'intervento, che non voglio giudicare, sulle provocazioni. Però la stimo e la ritengo una persona e un collega che di norma apporta un grande contributo al Consiglio, quindi la invito a concludere il suo intervento e invito i colleghi, per favore, a sedersi. Sono certo che il richiamo al collega Laus darà i suoi frutti.
Prego, concluda, Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Io però continuo se c'è silenzio.
La stima nei suoi confronti e nei confronti di tutti i colleghi di questo Consiglio regionale è reciproca.
Dicevo che nella mia premessa ho parlato di dignità politica. Intendevo "imbroglione" dal punto di vista politico e la conferma di questo la stiamo avendo in questo momento.



PRESIDENTE

Bèh, allora, Consigliere Laus!



LAUS Mauro

Presidente, non mi interrompa sempre! Mi cacci dall'Aula, mi mandi via!



PRESIDENTE

No, non la voglio mandar via! Prego, Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Presidente, mi faccia esprimere il mio pensiero. Sto solo rimarcando il fatto che il Presidente Cota doveva andare via alle 14: non è che sia andato via perché ha parlato il sottoscritto...
Non è che sono nato ieri: un po' di scaltrezza, comunque, l'abbiamo.
Detto questo, ho spiegato al Presidente Cota che le motivazioni che ci hanno indotto...



(Commenti in aula)



LAUS Mauro

Mi scusi: posso parlare o lei deve rinviare il Consiglio? Tra l'altro sono le 14, termine dei lavori previsto dall'o.d.g.: mi spiega se dobbiamo votare la mozione? Capisco che avete fame, però fuori c'è gente che aspettava che oggi si parlasse dell'emodinamica e della rete ospedaliera. E che fa bene a non votarvi più!



PRESIDENTE

Concluda, collega Laus, che poi alla fine le rispondo.



(Proteste del Consigliere Motta Massimiliano)



PRESIDENTE

Collega Motta, per favore! Collega Motta! Colleghi, per favore: abbiamo avuto una mattinata pacata...
Concluda l'intervento, Consigliere Laus, che poi le rispondo; anche sulle mozioni e sul resto.



LAUS Mauro

Bravissimo, Presidente.
Allora concludo l'intervento confermando tutto quello che ho detto prima e in ogni caso mi aspetto di votare la mozione sull'emodinamica, la n. 952, e quella collegata di ieri, che è passata con l'inversione del punto all'o.d.g. e di cui non ricordo il numero.
Ne approfitto per ribadire che il termine "imbroglione" è stato dato all'azione politica e non alla persona.



(Commenti e proteste in aula)



PRESIDENTE

La ringrazio per il chiarimento.
Collega Carossa, per favore! Mi scusi, collega Motta: o sta in aula al suo posto e si toglie il cappotto o altrimenti se ne vada, perché qui non siamo al bar! La parola al Consigliere Carossa.



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consigliere Carossa se ne va via!



PRESIDENTE

Bene, il Consigliere Carossa rinuncia; il collega Motta se n'è andato e quindi ha rinunciato.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

In queste condizioni, rinuncio; avevo piacere di parlare in presenza del Presidente Cota.



PRESIDENTE

Mi scusi.
Non c'è nessuno della Giunta regionale!



(L'Assessore Ravello sopraggiunge a rappresentare la Giunta regionale)



PRESIDENTE

Prego.



NEGRO Giovanni

Io rinuncio.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altri interventi, dichiaro chiuso il dibattito generale.
Chiedo se la Giunta regionale - non vedo né il Presidente, né il Vicepresidente - intende avvalersi della facoltà della replica.



RAVELLO Roberto Sergio

No.



PRESIDENTE

Avevamo iniziato questa seduta ex articolo 56, comma 2, del Regolamento consiliare: il Consigliere Reschigna aveva chiesto il dibattito e si era inteso che avremmo deciso in corso di seduta come procedere sulle mozioni e sugli ordini del giorno presentati; peraltro, sono provvedimenti che non sono stati illustrati, né replicati, com'è nel diritto dei Consiglieri. Non è la prima volta se vi sono le rinunce.
Chiedo all'Aula se ci sono le condizioni per procedere.



(Commenti del Consigliere Laus)



PRESIDENTE

Illustri la mozione n. 952.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, come Presidente, credo di aver più volte dimostrato un pochino di equilibrio, vorrei cercare di farlo anche oggi.
Il Presidente della Giunta regionale se n'è andato e il Vicepresidente della Giunta regionale, peraltro, Assessore alla sanità, non c'è.
Relativamente a queste mozioni non c'è stata alcuna illustrazione e - lo dico in modo elegante - se n'è parlato poco.
Il collega Franco Maria Botta - che non vedo - aveva annunciato che il collega Massimiliano Motta avrebbe preso la parola sulla mozione di cui era primo firmatario, per un'eventuale modificazione o ritiro. Non ho capito perché lo ha riferito nel momento del passaggio delle consegne al banco della Presidenza con il Vicepresidente, e me ne scuso.
Quindi, mancano sei minuti, ditemi voi cosa vogliamo fare.
Hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Pedrale, Reschigna e Spagnuolo.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Credo che per discutere di questo argomento sia assolutamente essenziale la presenza dell'Assessore alla sanità e anche del Presidente della Giunta regionale, perché era stata una sua richiesta.
Visto che anche da parte dell'opposizione è stato suggerito - così mi pare di avere compreso, pur nel trambusto che c'è stato - un approfondimento in Commissione, proporrei che queste mozioni venissero rinviate in Commissione sanità, dove l'Assessore Cavallera potrà approfondire e rispondere nei tempi dovuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Posso capire le ragioni, la stizza, la rabbia, l'aereo che deve prendere per Roma, per cui il Presidente Cota ci ha salutati molto garbatamente, come suo solito, e se n'è andato.
Non comprendo le ragioni degli altri impegni. Pertanto - questa mattina il Vicepresidente Cavallera sapeva benissimo della discussione, perché era stata spostata da ieri - noi non siamo disponibili a ritornare in Commissione su questi temi, anche perché abbiamo visto cosa ha voluto dire ritornare in Commissione.
Nel mio intervento avevo detto che noi consideravamo il dibattito comprensivo anche delle questioni sollevate all'interno delle mozioni; per cui la nostra posizione è quella di andare al voto seduta stante.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola alla Consigliera Spagnuolo, mi corre l'obbligo di ricordare che il Vicepresidente della Regione, in apertura, è intervenuto in successione al Presidente Cota, prima all'inizio del dibattito generale, chiedendo - per quello che può valere, l'Aula è sovrana, sia chiaro - la cortesia di trattare successivamente la partita della mozioni, perché, sostanzialmente, voleva avere un po' contezza dell'argomento, essendo stato nominato da pochi minuti Assessore alla sanità e altre deleghe attinenti.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



(La Consigliera Spagnuolo lascia la parola al Consigliere Cantore)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cantore.



CANTORE Daniele

Grazie, Presidente.
Intanto, intervengo per rispondere all'Assessore Cavallera - comprendo abbia altri impegni - che non ritiro la mia mozione. Di questo non voglio che se ne faccia carico il mio Gruppo, non ho la sindrome né del solitario né del parolaio.
Questa mozione è stata presentata perché c'era una motivazione, ma non voglio far perdere tempo ai colleghi, ne abbiamo parlato a lungo in Aula e in Commissione; quindi, non la ritiro, perché lo ritengo rispettoso nei confronti dei cittadini.
Qualcuno sui giornali ha scritto "se uno pensa di più a sedere dove siede o ai cittadini": io penso di più ai cittadini, ma potrebbe essere venduta come pura demagogia...



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Per favore!



CANTORE Daniele

Vi assicuro che è così.
Mi rendo conto che l'Assessore alla sanità non c'è. Posso accedere per quanto mi riguarda, ma svincolo il mio Gruppo. Posso accedere, per quanto mi riguarda, al fatto che o torna in Commissione - però, mi rendo conto anch'io che è già stata due mesi in Commissione - o che rimanga iscritta all'o.d.g.
Peraltro, Presidente, vorrei ricordarle che, ieri, ho chiesto l'inversione del punto 19) all'o.d.g. opponendomi per due mesi - penso che il collega Laus sia testimone - al fatto che lo richiedesse il collega Laus e facendo così un servizio, anche se non convinto - io non convinto - alla maggioranza, perché doveva terminare l'iter in Commissione.
Grazie all'intervento della Consigliera Spagnuolo, c' è stato il confronto; e abbiamo posto delle domande importanti- Presidente, mi permetto di prendere un minuto - in quanto i dati dell'Assessorato non corrispondono con i dati provenienti dalle strutture.
Io faccio il Consigliere regionale: qualcuno che adesso è andato via ha detto che dobbiamo fare i Consiglieri regionali e non i funzionari dell'Assessorato. Lo sappiamo, lo so anch'io, non siamo degli sprovveduti però è dovere di un Consigliere regionale recepire e denunciare se i dati di alcune delibere non corrispondono con i dati che, invece, emergono dalle strutture.
In secondo luogo, personalmente, non sono - penso di poter dire che non siamo a priori - contro la chiusura delle strutture. Abbiamo avanzato delle controproposte, ne ha citata una il Consigliere Boeti adesso. Non per avere la sindrome del San Luigi, ma chiudere il San Luigi vuol dire mettere otto milioni, tra la chiusura del San Luigi e la ristrutturazione di Rivoli tanto per dirne una, ma varrebbe per altre.
Abbiamo chiesto di interloquire, però l'Assessore, che oggi non è più Assessore e al quale voglio riconoscere l'onore delle armi - in questi giorni ho capito che, probabilmente, ci siamo accaniti troppo contro una persona che non aveva da solo tutte queste responsabilità, e voglio dirlo qui al microfono - non ci ha dato alcuna risposta.
Di fronte all'assenza di risposte, abbiamo chiesto che venissero in Aula le mozioni, per attendere - doveva essere ieri alle ore 15 la risposta dell'Assessore - qualsiasi risposta, fatto salvo che non siamo stati consultati e nemmeno i territori sono stati consultati.
Quindi, per quanto mi riguarda, può andare in Commissione o pu rimanere all'o.d.g., ci stiamo perdendo dentro una tempesta in un bicchier d'acqua! Era al punto 19) all'o.d.g. e ieri ne ho chiesto l'inversione. Pu rimanere iscritta.
Peraltro, mi permetta, collega Laus, lei ha aggiunto un'altra problematica, che è la delibera successiva, che potremmo dire - e diciamocelo - assorbe quella del 28, perché nella delibera successiva ci sono anche più specifiche della delibera del 28. Allora, vogliamo concedere all'Assessore, questa volta sì, un temporaneo supplemento di istruttoria? Penso che ci stia, con l'impegno che venga a dare delle risposte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo come Presidente di Commissione, ma anche come Consigliera che, da sempre, si è profondamente interessata della questione delle emergenze che scaturiscono dall'approvazione del piano, una delle quali riguarda le emodinamiche.
Voglio ricordare a quest'Aula che sulla questione delle emodinamiche non esistono portatori di destini speciali, né nell'opposizione e, se mi permette il collega Cantore, né nella maggioranza. Infatti, in una seduta ad hoc che abbiamo svolto in Consiglio regionale, abbiamo già portato la questione delle emodinamiche e abbiamo votato già a favore degli ordini del giorno che rappresentavano questa problematica - tutti - incontrando in quella circostanza un po' di irritazione - la vogliamo chiamare così - da parte dell'Assessore Monferino, che, comunque, colgo l'occasione per salutare.
Vorrò poi ricordare che anche questo incarico che ho sentito di consigliere del Presidente mi sembra che non lo esima, qualora questo fosse il problema, dal presentare la dichiarazione dei redditi, perché mi sembra che anche un esponente che ha quel tipo di incarico, lo dovrebbe fare.
Però, detto questo, è un altro problema.
Sulla questione delle emodinamiche non ne farei una tragedia, perch dobbiamo anche ricordare in Aula che va affrontata nel merito questa situazione, che è diventata particolare, perché - come ha ricordato il collega Cantore e nei loro interventi numerosi Consiglieri dell'opposizione è una questione che nasce da una diversa interpretazione di dati diversi.
La proposta che farei è questa, ed è nell'interesse anche dei 50 mila cittadini che hanno sottoscritto quella petizione, che noi non è che vogliamo affrontare perché facciamo compiti che non sono i nostri. Colgo questa occasione per dire che ciò che stiamo facendo attiene fortemente alle prerogative e ai compiti dei Consiglieri regionali. Questo è altrimenti perché lo Statuto prevedrebbe che possiamo fare mozioni interrogazioni, ordini del giorno? Perché lei, Presidente, ci avrebbe mandato in Commissione formalmente le petizioni inerenti alle emodinamiche? Perché queste sono le regole dell'Aula, queste sono le regole che lo Statuto e il Regolamento comportano. Quindi, noi siamo nel pieno svolgimento delle nostre funzioni.
Questo avrei detto al caro Presidente della Giunta regionale, a cui ho cercato anche di esprimere una specificità di questa questione che riguarda il San Luigi.
Voglio dire una cosa: 50 mila firme circa, perché sono aumentate, hanno un impatto diretto ed immediato almeno di 150 mila persone, perché uno lo dirà al fratello, alla moglie, al parente che ha firmato una petizione.
Quindi, sono almeno in un impatto diretto 150 mila persone che riguardano la popolazione di alcuni medi centri della città del Piemonte e anche di capoluoghi di Provincia.
Pertanto, anche questa è una cosa diversa; una cosa è se una petizione viene firmata da un numero ristretto di persone, un'altra cosa è se spontaneamente 50 mila cittadini vanno a firmare una petizione.
Inoltre, nel corso dei numerosi esami che abbiamo fatto ci sono state delle fasi - lo voglio ricordare ai Consiglieri di maggioranza e di opposizione - nelle quali c'è stata un'incertezza, cioè se mantenere o non mantenere quelle emodinamiche al San Luigi e Orbassano. C'è stato un profondo dibattito.
Quindi, questa questione va completata. Mi permetto di fare una proposta, se facciamo delle cose semplici, poiché c'è un nuovo Assessore poiché forse bisognerà anche illustrare al Presidente della Giunta, che magari non le conosce, le ragioni per le quali la questione della emodinamica del San Luigi va riapprofondita sulla base dell'ultima consultazione del professor Carini che è venuto a presentare la petizione che lei, Presidente Cattaneo, ci ha mandato.
Quindi, ci sono fatti nuovi.
A questo punto, abbiamo questi documenti in Aula e sono le ore 14. Per affrontare seriamente questa cosa, congeliamo tutto in Aula, consentiamo all'Assessore Cavallera di venire in IV Commissione e, alla prima o alla seconda Commissione che ci sarà, illustriamo anche a lui quelle che sono le tematiche e le problematiche inerenti. Dopodiché si tornerà in Aula ed eventualmente si voterà.
Vedo questa come una cosa semplice. Prima ho parlato un momento - e l'avete anche visto - con l'Assessore Cavallera e lui questa tematica, in realtà, l'ha sfiorata per sentito dire.
Non ne farei una questione di principio, altrimenti ci muoveremmo un po' a danno di questa situazione e dei cittadini che hanno firmato in 50 mila questa petizione e faremmo una questione di bandierine di una vicenda che, invece, è stata affrontata con molta attenzione e approfondimento da Consiglieri di maggioranza e di opposizione.
Quindi, la proposta che farei è la seguente: congeliamo tutti i documenti senza muoverli. Andiamo in Commissione, consentiamo a Cavallera di conoscere la questione e dopo ci attesteremo sulle nostre posizioni.
Questa è la logica; a meno che uno non voglia piantare bandierine, ma io non ne voglio piantare. Personalmente, non l'abbiamo mai fatto.



PRESIDENTE

Ricordo che siamo sulla procedura. Adesso è stata anche formalizzata la richiesta di rinvio in Commissione, quindi devo procedere.
Sono le ore 14.09, quindi do brevemente la parola al collega Stara e poi faccio una proposta di conclusione, anche alla luce delle proposte che l'Aula ha fatto.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Presidente, intervengo semplicemente per chiedere il rispetto della convoca che lei ha firmato, ricordando anche un precedente, cioè che lei ieri ha chiesto una cortesia all'opposizione e l'opposizione ha acconsentito. Queste mozioni dovevano essere discusse e votate ieri e l'opposizione ha acconsentito, su sua richiesta, di venire oggi in Aula.
Oggi il dibattito si è concluso. Le opposizioni le chiedono se lei se la sente di non mettere in votazione le mozioni.



PRESIDENTE

Io non ho chiesto nessuna cortesia. Semplicemente, facendo il Presidente e dovendo tutelare l'Aula, il Consiglio e, prima di tutto, le opposizioni a norma di Statuto e di Regolamento, quando il Presidente della Regione e l'Assessore non potevano essere presenti, ho convocato qui i Capigruppo, poi ci siamo ritrovati alle 14.30 e abbiamo concordato - poich il signor Presidente della Regione aveva detto che questa mattina sarebbe stato in Aula - di non farlo a "babbo morto", ma di farlo questa mattina.
Avevamo ipotizzato alle ore 9.30. Il Capogruppo del PdL aveva detto che aveva delle esigenze politiche importanti e quindi abbiamo fissato la seduta per le ore 11.



PRESIDENTE

STARA Andrea (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'opposizione era presente in aula alle 11.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Stara, sto cercando di ricostruire.
Io, della composizione della Giunta - può crederci o meno - e della comunicazione l'ho saputo questa mattina poco prima del Consiglio, anche perché non sono avvezzo a perdere tempo a guardare molti strumenti che sono nelle nostre disponibilità, ma che non siano ufficiali. Quindi, l'ho appreso stamattina.
Se il Presidente della Regione viene in Aula e legittimamente, in quanto membro della Giunta, chiede di fare una comunicazione...
Poi mi darà atto che ho rappresentato al Consiglio tutte le modalità per affrontare la mattinata. La prima sono stati i chiarimenti, la seconda è stata la discussione generale, la terza è stata la discussione generale assorbendo le mozioni.
La prima è stata esclusa, in quando il Capogruppo Reschigna mi ha chiesto di fare - ed era nella sua facoltà - il dibattito a norma dell'articolo 51, comma 2. Poi è rimasta ed aleggiava questa questione delle mozioni, che, per quanto mi riguarda, possono essere messe in votazione.
Il collega Cantore formalmente e il Presidente della IV Commissione, in un modo meno rituale ma mi sembra aderente alla proposta corretta del collega Cantore, propongono di rinviare il punto in Commissione.
Se questa proposta è così intesa e confermata, al Presidente, nel rispetto del Regolamento e senza fare né cortesie né alcuna furbata, resta di applicare il Regolamento, che all'articolo 37, comma 5, prevede che, se vi è una richiesta, la stessa debba essere votata.
dovere del Presidente fissare il termine, prima della votazione entro il quale la Commissione deve riferire in Aula.
Pertanto, se il collega Cantore formalizza la richiesta di rinvio del punto 2), quindi delle mozioni sulle emodinamiche, il Presidente deve mettere in votazione questo rinvio in Commissione, fissando il termine.
Cosa che farò, qualora dovessimo affrontare il nodo del rinvio in Commissione. È tutto chiaro? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Ho ascoltato con attenzione l'intervento costruttivo sia del Consigliere Cantore sia della Consigliera Spagnuolo.
Questi ordini del giorno riguardano la delibera di riorganizzazione della rete sanitaria. La delibera esplica già efficacia, quindi se sospendiamo, almeno politicamente, l'efficacia della delibera della riorganizzazione della rete che ha assorbito gli altri ordini del giorno e le altre mozioni, per quello che mi riguarda, come primo firmatario, sono disponibile a calendarizzare questo come primo punto all'o.d.g del prossimo Consiglio, oppure, eventualmente, anche in Commissione, purché venga sospesa l'efficacia della delibera di riorganizzazione della rete.



PRESIDENTE

Lo dico subito, prima che mi accusiate di furberie o di scortesie: non è potere del Presidente garantire questo. La Giunta regionale non è presente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cantore: ne ha facoltà.



CANTORE Daniele

Formalizzo il non ritiro della mozione e propongo che tutto venga discusso in tempi rapidi, quindi determinati e anche con un termine finale in Commissione, per assumere le determinazioni conseguenti in Aula.



PRESIDENTE

Ho bisogno di altri due colleghi che si associano alla richiesta di rinvio.
Si associano i Consiglieri Leo, Motta Massimiliano, Burzi e Laus.
potere del Presidente del Consiglio regionale, a norma dell'articolo 37, fissare un termine per l'Aula. Ritengo che il termine corretto, anche in considerazione che abbiamo due o tre sedute straordinarie di Consiglio nelle giornate attorno alla data di Pasqua, sia il termine di venerdì 19 aprile.
Pertanto, la Commissione deve riferire all'Aula entro il 19 aprile, ma raccomando, se fosse possibile, perché questo è il termine massimo, di farlo in precedenza.
Poniamo pertanto in votazione, a norma dell'articolo 37 del Regolamento, in seguito alla richiesta del Consigliere Cantore e di altri Consiglieri, il rinvio in IV Commissione del punto 2) all'o.d.g.
dell'adunanza consiliare di mercoledì 20 marzo 2013.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di rinvio in Commissione.
Il Consiglio approva.
Ricordo che la I Commissione di do mani è sconvocata, così come la IV Commissione di domani pomeriggio.
confermata la I Commissione di venerdì. Presumo che la Commissione dovrà affrontare anche il problema dell'esercizio provvisorio, perché il calendario non lo possiamo cambiare, quindi bisognerà fare il punto sulla situazione.
I Capigruppo sono invitati in sala A perché dobbiamo svolgere la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.16)



< torna indietro