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Dettaglio seduta n.333 del 12/03/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Proposta di deliberazione n. 261, inerente a "Nuova proroga dei termini dei lavori della Commissione speciale d'indagine sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla Società di committenza Regione Piemonte (SCR)" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
La mia è una richiesta di inserimento all'o.d.g. della proposta di deliberazione relativa ad un'ulteriore proroga di sei mesi della Commissione speciale d'indagine su SCR.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 974 presentato dai Consiglieri Pentenero, Ronzani Reschigna, Laus e Cerutti, inerente a "Attivazione di un tavolo di crisi per gli esuberi annunciati da Vodafone Italia" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno relativo all'attivazione di un tavolo di crisi per gli esuberi annunciati da Vodafone Italia.



PRESIDENTE

Dov'è quest'ordine del giorno?



PENTENERO Giovanna

Lo consegno subito.


Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 971 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Per Susana Villaran, sindaca della città di Lima (Perù)" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Anche io chiedo l'inserimento di un ordine del giorno per Susanna Villaran, Sindaco della Città di Lima (Perù). Il documento è già depositato.



PRESIDENTE

Quindi rinuncia a quello sul fotovoltaico?



CERUTTI Monica

Sì.


Argomento: Università

Ordine del giorno n. 972 presentato dai Consiglieri Artesio, Biolé, Boeti Cattaneo, Cerutti, Dell'Utri, Motta Angela, Negro e Pentenero, inerente a "Agevolazioni per acquisto o prestito testi universitari" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Riprendo quanto anticipato alla Conferenza dei Presidenti mercoledì scorso. È in corso di sottoscrizione da colleghi di diversi Gruppi una proposta di ordine del giorno riguardante l'urgenza dei problemi da cui sono investiti gli studenti universitari per accedere ai libri di testo per gli esami di corso. Stiamo raccogliendo le firme e lo sottoporrò alla sua attenzione in giornata, Presidente.
Chiedo, data l'urgenza, che possa essere discusso.


Argomento: Diritti umani

Ordine del giorno n. 975 presentato dai Consiglieri Leo, Pentenero, Bono Negro, Tentoni, Tiramani, Spagnuolo, Artesio, Cerutti, Dell'Utri, Pedrale Carossa, Gregorio, Buquicchio, Franchino, Lupi, De Magistris e Valle inerente a "Diritti umani in Iran" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Abbiamo svolto un incontro con le Associazioni per i diritti umani e abbiamo concordato di presentare un ordine del giorno - l'Ufficio di Presidenza e molti colleghi lo hanno già sottoscritto - sulla situazione iraniana, in particolare sulla difesa dei diritti umani delle donne nel mondo islamico.
Stiamo raccogliendo le firme e lo presenteremo entro stamattina.
La ringraziamo molto.


Argomento: Università

Ordine del giorno n. 972 presentato dai Consiglieri Artesio, Biolé, Boeti Cattaneo, Cerutti, Dell'Utri, Motta Angela, Negro e Pentenero, inerente a "Agevolazioni per acquisto o prestito testi universitari" (richiesta iscrizione all'o.d.g.) (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Franchino; ne ha facoltà



FRANCHINO Sara

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimermi in termini di contrarietà sull'iscrizione dell'ordine del giorno relativo agli studenti universitari.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.36 riprende alle ore 10.37)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Questa la proposta al Consiglio: iscrizione, prima del punto 4) relativo alle nomine, della proposta di deliberazione n. 261, inerente a "Nuova proroga dei termini dei lavori della Commissione speciale d'indagine sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla Società di committenza Regione Piemonte (SCR)" presieduta dal collega Goffi, sulla quale credo che vi sia la necessità solamente di una votazione iscrizione al punto 31) dell'ordine del giorno n. 974 presentato dai Consiglieri Pentenero, Ronzani, Reschigna, Laus e Cerutti, inerente a "Attivazione di un tavolo di crisi per gli esuberi annunciati da Vodafone Italia" iscrizione al punto 32) dell'ordine del giorno n. 971 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Per Susana Villaran, sindaca della città di Lima (Perù)" iscrizione al punto 33) dell'ordine del giorno n. 975 presentato dai Consiglieri Leo, Pentenero, Bono, Negro, Tentoni, Tiramani, Spagnuolo Artesio, Cerutti, Dell'Utri, Pedrale, Carossa, Gregorio, Buquicchio Franchino, Lupi, De Magistris e Valle, inerente a "Diritti umani in Iran"



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno relativo all'urgenza per i libri di testo degli studenti universitari, la collega Franchino si oppone.
Se resta tale opposizione, bisogna porlo in votazione. Lei mantiene l'opposizione, Consigliera Franchino?



FRANCHINO Sara

Sì, Presidente: non ne capisco la necessità e l'urgenza.



PRESIDENTE

Consigliera Artesio, la collega Franchino si oppone all'iscrizione dell'ordine del giorno che lei ha annunciato riguardo all'urgenza per i libri di testo degli studenti universitari, in quanto non la ritiene materia d'urgenza. Se permane la sua richiesta, la devo porre in votazione.



ARTESIO Eleonora

La richiesta permane.



PRESIDENTE

Dobbiamo pertanto procedere alla votazione sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 972.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. presentata dalla Consigliera Artesio.
La votazione non è valida per mancanza del quorum.
Mi spiace, però purtroppo per l'iscrizione sono necessari 40 presenti, pari ai due terzi dei Consiglieri regionali. Ancorché siano presenti 44 Consiglieri, cinque, legittimamente, hanno ritenuto di non partecipare alla votazione.
Pertanto, sono iscritti i seguenti ordini del giorno: n. 974 presentato dai Consiglieri Pentenero, Ronzani, Reschigna, Laus e Cerutti, inerente a "Attivazione di un tavolo di crisi per gli esuberi annunciati da Vodafone Italia" n. 971 presentato dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Per Susana Villaran, sindaca della città di Lima (Perù)" n. 975 presentato dai Consiglieri Leo, Pentenero, Bono, Negro, Tentoni Tiramani, Spagnuolo, Artesio, Cerutti, Dell'Utri, Pedrale, Carossa Gregorio, Buquicchio, Franchino, Lupi, De Magistris e Valle, inerente a "Diritti umani in Iran" In corso di seduta, tra oggi e questo pomeriggio, vedremo se ci saranno le condizioni per la discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Non è la prima volta che succede e non è certamente responsabilità di tutta la maggioranza, che ho visto che in gran parte ha votato a favore però non è pensabile che dopo vengano a chiedere scusa perché si vota e non si autorizza l'iscrizione di un ordine del giorno. È un fatto quasi di correttezza istituzionale. Poi che si discuta nella stessa seduta è un'altra questione, però veramente non è più comprensibile un atteggiamento del genere.
Noi ci adeguiamo di conseguenza, ma mi spiace. È un ordine del giorno della collega Artesio, però è un problema che riguarda la tutela dei Gruppi consiliari e noi ci adeguiamo tranquillamente.



PRESIDENTE

Mi spiace.
Erano presenti 45 Consiglieri, Consigliere Reschigna. Comunque, in termini di tutela, è diritto del Consigliere dire "no", e conseguentemente, procedere alla votazione.
Peraltro, ho richiamato il fatto che mancava 1 solo voto, 7-8 secondi prima di chiudere la votazione: più di così non posso fare.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 26 febbraio 2013.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Casoni, Comba, Costa Cota, Giordano, Sacchetto e Toselli.
Il numero legale è 27.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 5 marzo 2013.


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri, in data 8 marzo u.s., ha esaminato le seguenti leggi regionali e deliberato la non impugnativa delle stesse: legge regionale n. 1 del 25 gennaio 2013 "Istituzione del Comune di Mappano" e legge regionale n. 2 del 30 gennaio 2013 "Proroga dell'autorizzazione dell'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2013".


Argomento:

e) Ricevimento delegazione Comitato per unire gli Ospedali di Borgosesia e Borgomanero


PRESIDENTE

Comunico che, a seguito di quanto deciso nel corso della scorsa riunione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, oggi, alle ore 13, presso la Sala Viglione sarà ricevuta una delegazione del Comitato per unire gli Ospedali di Borgosesia e Borgomanero.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 261, inerente a "Nuova proroga dei termini dei lavori della Commissione speciale d'indagine sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla Società di committenza Regione Piemonte (SCR)"


PRESIDENTE

Prima di sospendere la seduta per procedere alla relazione e al dibattito su quanto il Difensore Civico avrà da comunicarci relativamente all'anno 2012, pongo in votazione la deliberazione 261, che abbiamo appena iscritto al punto 2 bis) all'o.d.g, avente come oggetto "Nuova proroga dei termini dei lavori della Commissione speciale d'indagine sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla Società di committenza Regione Piemonte (SCR)".
La delibera nel dispositivo stabilisce "di prorogare di ulteriori sei mesi il termine dei lavori della Commissione speciale d'indagine sui fatti concernenti la sanità piemontese, sugli appalti pubblici e sulla gestione delle gare d'appalto bandite dalla Società di committenza Regione Piemonte (SCR), fissando pertanto tale termine per il 12 settembre 2013".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Intervengo molto velocemente, solo perché, ieri, durante la seduta abbiamo ritenuto di approfondire alcuni temi che richiedono un'analisi che non potrà essere svolta in pochi giorni.
Faccio solo presente - non ai Consiglieri, che ne sono informati, ma ai giornalisti e a tutti coloro che seguono le sedute - che con le recenti modifiche normative regionali - di fatto, togliendo il gettone alle Commissioni d'inchiesta e a tutte le Commissioni - questa ulteriore proroga non comporta alcun onere da parte della Pubblica Amministrazione.
Volevo sottolinearlo perché riteniamo importante, da un lato, svolgere un'attività d'indagine, che richiede del tempo, e, dall'altra, non aggravare ulteriormente lo stato delle casse della Regione Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Goffi.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 261, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Difensore civico

Dibattito su relazione del Difensore Civico - Anno 2012


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Dibattito su relazione del Difensore Civico - Anno 2012".
Pertanto, la relazione del Difensore Civico, avvocato Caputo relativamente all'anno 2012, avverrà a lavori sospesi del Consiglio regionale.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 10.45)



(I lavori proseguono con lo svolgimento della relazione annuale del Difensore Civico, avvocato Caputo)



PRESIDENTE

La parola al Difensore Civico, avvocato Caputo.



CAPUTO Antonio, Difensore Civico

"Onorevole Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Onorevoli Consiglieri regionali del Piemonte, ho l'onore di presentarvi la relazione sugli accertamenti espletati nell'anno 2012 e sui risultati di essi.
Il momento della discussione della relazione credo sia un momento significativo, perché è un occhio che il Consiglio regionale e i Signori Consiglieri possono riservare alla cittadinanza.
La relazione è stata a tutti voi consegnata e anche trasmessa on line.
Naturalmente, il caldo invito che rivolgo a ciascuno è di leggerla, di approfondirla e anche di criticarla, fornendo al sottoscritto e al mio Ufficio dei suggerimenti che possano aiutarci a migliorare il nostro lavoro, che, comunque, si proietta - lo anticipavo prima - all'esterno perché consente al Consiglio, attraverso la discussione, di proiettarsi verso i bisogni, le aspettative, gli interessi, i diritti - perché no! dei cittadini. Questo sostanzia la figura del Difensore Civico come istituto, ad un tempo, di garanzia di legalità e, nel contempo, di partecipazione.
Mi auguro che la relazione dia il senso di un'attività istituzionale finalizzata a sfruttare al meglio le risorse, pur limitate, per fornire ai cittadini, imprese, Enti ed organizzazioni un servizio utile, incoraggiando la trasparenza e promuovendo una cultura amministrativa della legalità e del servizio; per incrementare, attraverso un dialogo proattivo, la fiducia dei cittadini nella forza della "Legge" uguale per tutti e così pure la possibilità che Istituzioni, Amministrazioni, Gestori di pubblici servizi operino concretamente al servizio dei cittadini.
Il 2012 ha visto l'aumento esponenziale delle richieste di intervento passate dalle 1.208 del 2011 alle 2.967 dell'anno appena trascorso, con incremento percentuale pari al 146%.
L'incremento deriva dall'effetto combinato di una migliore conoscenza dello strumento sul territorio (poi svolgerò una piccola digressione sul punto e sulla necessità di incrementare questo sviluppo territoriale della Difesa civica); dalla controversa soppressione del Difensore Civico comunale a far tempo dal 2009 (risorsa di giustizia di prossimità particolarmente vicina al cittadino). Di quest'assenza si sente davvero la mancanza, considerato che molti Comuni (in particolare una ventina circa del Cuneese, sei-sette dell'Alessandrino e alcuni del Verbano-Cusio-Ossola e del Novarese), non sapendo a che santo rivolgersi, si sono rivolti all'Ufficio del Difensore Civico per interloquire con le Istituzioni (Provincia e Regione).
Cito un esempio recentissimo: il problema della manutenzione di strade dismesse dagli Enti provinciali per carenza di fondi. A fronte di questo 16 Comuni del Cuneese hanno chiesto all'Ufficio del Difensore Civico di intervenire per creare un'interlocuzione utile con la Provincia di Cuneo e naturalmente, anche con la Regione, che dovrebbe avere compiti di coordinamento all'interno del territorio e di cogestione anche di servizi comuni.
Idem come sopra per quanto attiene alla problematica riferita al dissesto del Comune di Alessandria, per cui il Prefetto di Alessandria richiese l'intervento del Difensore Civico nella persona dell'esponente prima che ne venisse dichiarato lo stato di dissesto. Le sollecitazioni del Difensore Civico, evidentemente, non sortirono un esito conclusivo, tant'è che, poi, il Comune fallì.
E ancora, l'incremento degli interventi deriva dal conferimento al Difensore Civico regionale del Piemonte di funzioni già svolte dal Difensore Civico dell'Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino, che, di fatto, ha soppresso la funzione della Difesa civica che, in funzione di supplenza necessaria è stata svolta, e viene svolta, a far tempo dall'inizio del 2012, dall'esponente.
Analoga vicenda di supplenza può essere rappresentata per quanto attiene alla tutela dei diritti fondamentali delle persone private della libertà personale e dei minori, per cui, notoriamente, pende una legislazione regionale che trova difficoltà di attuazione e relativamente a cui il Difensore Civico è comunque sempre puntualmente intervenuto nell'ambito di una attività, ad un tempo, di supplenza e di sussidiarietà necessaria e in funzione di quella che è la natura ontologica strutturale della funzione, natura che concerne la tutela dei diritti fondamentali delle persone e il principio e il diritto ad una buona amministrazione, di cui il Difensore Civico deve essere il sollecitatore prima ancora che il garante; perché evidentemente - a ciascuno il suo - la responsabilità della cattiva Amministrazione riguarda, in ipotesi, l'Amministrazione stessa ancora, l'incremento deriva da una più ramificata presenza dell'Ufficio attraverso modalità telematiche e di comunicazione.
stato inaugurato da poco un servizio di collegamento telematico in videoconferenza tramite Skype con alcune Province del Piemonte - Verbano Cusio-Ossola, Novara e Alessandria - che si estenderà alle altre Province e che darà la possibilità ai cittadini colà residenti di rivolgersi, tramite gli URP dislocati sul territorio, al Difensore Civico, avendo con il medesimo un contatto personale.
Mi riferisco altresì alla recente delibera del dicembre 2012 del Consiglio provinciale di Novara, che ha recepito Protocollo di intesa tra la Provincia di Novara e il Difensore Civico regionale, al fine di incrementare la presenza, anche telematica e in ipotesi anche fisica, in concerto con il Difensore Civico territoriale che colà è stato istituito della funzione di difesa civica.
Ancora, - stiamo parlando dell'incremento di interventi sul piano strutturale e dei fattori dai quali deriva - dalla grave crisi economico sociale che ha spinto crescenti fasce della popolazione, in particolare i più deboli, indifesi e in condizione di marginalità, a rivolgersi al Difensore Civico per ottenere ascolto e orientamento e cercare di far valere i propri diritti negati o ritardati, in confronto con Pubbliche Amministrazioni e gestione di pubblici servizi.
proprio di questi giorni la vicenda della Robin Hood Tax, che è quell'imposta indebitamente traslata a carico degli utenti da gestori di servizi elettrici e del gas. L'Autorità per l'energia elettrica e del gas nella sua relazione al Parlamento di fine 2012-inizio 2013, ha denunciato questa indebita sottrazione, che si sostanzia nella somma di ben un miliardo e 600 milioni di euro sottratti a utenti, persone fisiche e soprattutto imprese che vedono così lievitare ulteriormente i già altissimi costi dell'energia, che determinano un deficit di concorrenza delle nostre imprese sui mercati internazionali.
Orbene, l'Autorità per l'energia elettrica, nel concludere la sua relazione, ha affermato di avere unicamente "poteri notiziali" analogamente, se mi consentite, a quello che avviene al povero Difensore Civico - laddove, viceversa, credo che occorra fare un ragionamento - e questa è la riflessione che affido ai Consiglieri e al Consiglio regionale del Piemonte - sull'opportunità di dotare il Difensore Civico di poteri minimamente aggiudicativi, se non addirittura prescrittivi; nel senso di consentire in automatico il diritto al reclamo e il diritto alla risposta prima che provvedimenti di qualunque fatta possano essere messi in esecuzione, quando si tratti di diritti fondamentali o di diritti primari appartenenti non solo al cittadino, ma alla collettività, in un ottica che tende sempre - quella del Difensore Civico - a far prevalere l'interesse generale (il cosiddetto Bene comune) sull'interesse spicciolo o particolare.
Spesso il ricorso al Difensore Civico è stato l'espressione, purtroppo di una disperazione e di una solitudine, che perlomeno hanno trovato ascolto: noi abbiamo molti "pazzi", o in ogni caso persone ai margini, che si rivolgono al Difensore Civico perché non trovano ascolto altrove e siamo sempre intervenuti anche in tali casi, non in senso caritatevole, ma in senso organico e strutturale; si è operato anche qualche tentativo di soluzione, se non altro nel senso di sollecitare l'attenzione, la responsabilità funzionale e giuridica, ovvero l'intervento dei Pubblici uffici competenti.
Il Difensore Civico ha così cercato di svolgere un ruolo di promotore anche in senso etico-civile, del diritto ad una buona Amministrazione, nel rispetto della preminenza e valenza dell'interesse generale, ovvero dell'attuazione di diritti fondamentali quali la salute, l'istruzione, il lavoro, la non-discriminazione, i diritti civili in genere, denunciandone quando necessario la violazione e l'inosservanza, per contribuire a realizzare i presupposti di una loro effettività, ovvero di una tangibile buona Amministrazione.
In tal modo il Difensore Civico ha tentato di svolgere la sua tipica funzione di "magistratura" - non nel senso istituzionale, ma nel senso di fatto, non giurisdizionale - di influenza, persuasione e sollecitazione nei termini riconosciuti dalle Carte fondamentali e dall'ordine interno e internazionale.
Per il 50% gli interventi attivati dall'Ufficio hanno riguardato la sanità, l'assistenza e la disabilità, insieme alle attività svolte per quanto attiene alla connessa area tematica delle cosiddette opposizioni alle dimissioni, che danno luogo poi a una serie di disfunzioni non di poco conto nelle strutture ospedaliere (massime nei Pronti soccorso), di cui si è occupato il Difensore Civico con un'indagine trasmessa anche agli Organi regionali, proprio per sollecitarne l'attenzione e anche una migliore organizzazione funzionale del servizio e un'attivazione del raccordo con la medicina di base, che notoriamente è tuttora insufficiente; l'area dei servizi alla persona (previdenza, pubblica istruzione, utenze, edilizia sociale), del pubblico impiego e dei servizi sociali, ovvero attività realizzata per la maggior parte a tutela di diritti fondamentali come il diritto alla salute, all'istruzione e al lavoro.
La restante parte, rispetto ai circa 2.967 interventi di cui ho parlato, è stata svolta per quanto attiene a problematiche attinenti ai seguenti comparti: finanze e tributi, partecipazione al procedimento e diritto all'accesso, territorio e ambiente, trasporti, appalti e bandi concorsuali; relazione tra cittadini e istituzioni, alla luce del principio di rappresentanza da coniugare con il principio della partecipazione ovvero della cittadinanza attiva, qualificabile come esercizio e rivendicazione di diritti nei riguardi delle Amministrazioni, ivi compresa la problematica della semplificazione e dell'umanizzazione di tortuose macchine amministrative, ma anche dell'osservanza di altrettanto fondamentali doveri di adempimento a carico della persona, coerenti con i principi di legalità, equità e solidarietà.
I dati relativi alle richieste di intervento testimoniano che l'attività ha riguardati ogni realtà territoriale del Piemonte, con quegli elementi di criticità che tuttavia mi sono permesso di sottolineare nella relazione, che riguardano la necessità di renderne più capillare la funzione, in particolare attraverso lo strumento telematico. È di questi giorni un approccio del Difensore Civico, attraverso un raccordo con i Difensori Civici della Lombardia, della Toscana e dell'Abruzzo, inteso a recepire anche in Piemonte un sistema telematico applicativo che darebbe la possibilità al cittadino di accedere direttamente, tramite una password alla sua pratica, andando a vedere e leggere concretamente cosa il Difensore Civico ha fatto e, concretamente, comunicando e interscambiando la comunicazione con il medesimo. Si tratterebbe di un modello estremamente rilevante in termini di trasparenza e partecipazione.
Il Difensore ha partecipato a importati progetti, come quello riguardante il rimpatrio volontario assistito, nell'ambito del Programma Solidarietà e gestione dei flussi migratori, in coordinamento con la Commissione europea, ad incontri e seminari in collaborazione con il Mediatore europeo (della cui rete istituzionale fa parte), con gli Istituti dell'Ombudsman italiano, europeo e latino-americano, con l'Unità di ricerca Giorgio La Pira del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso l'Università La Sapienza di Roma, partecipando in particolare nel dicembre 2012 in Campidoglio al seminario sulla cittadinanza nell'anniversario dell'editto di Caracalla (212 d.C.), che concesse la cittadinanza ai sudditi dell'impero.
Il 2012 ha visto un incremento anche delle attività di promozione della cultura e della difesa civica nei riguardi della società civile, mediante il coinvolgimento in attività e incontri organizzati presso scuole, facoltà universitarie, organizzazioni sindacali, mediante colloqui intervenuti con l'Arcivescovo di Torino (4 luglio 2012) e tra l'altro con la partecipazione al seminario riguardante "Problematiche socio-sanitarie" organizzato dalla Conferenza episcopale piemontese in contraddittorio istituzionale coordinato dall'Arcivescovo Monsignor Nosiglia, e in contraddittorio con l'Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, ingegner Monferino, che ha partecipato anch'egli al confronto.
Sono stati promossi rapporti e attività dell'ufficio con la Conferenza delle Assemblee legislative regionali, l'Unione delle Province italiane e l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, l'Agenzia delle Entrate Equitalia Nomos; c'è stato più di un intervento nei confronti di Equitalia Nomos diretto a richiedere e sollecitare una diversa e maggiore semplificazione e soprattutto l'attivazione di banche dati efficienti con gli Enti di riferimento, cioè con gli Enti impositori, perché spesso e volentieri il fenomeno delle cartelle pazze deriva dall'assenza di questa comunicazione efficiente di tipo telematico - INPS, INPDAP, Authority dell'energia, della concorrenza e del mercato e della privacy.
Relazioni tutte finalizzate a concretare il possibile spazio di una migliore efficienza, qualità, efficacia ed equità, trasparenza e legalità dell'azione amministrativa nei diversi ambiti di competenza.
A titolo esemplificativo, cercherò di illustrare alcuni interventi, ma letteralmente nel solo senso della intitolazione, non entrando nel merito in quanto il discorso sarebbe troppo lungo per questa discussione.
Per quanto riguarda le tematiche sanitarie ed assistenziali dei servizi alla persona, gli interventi del Difensore Civico hanno riguardato la realizzazione del diritto alla continuità delle prestazioni sanitarie assistenziali previste in favore di anziani non autosufficienti, ovvero di persone i cui bisogni sanitari ed assistenziali siano assimilabili ad anziano non autosufficiente; interventi a fronte di numerose segnalazioni di problematiche riguardanti criticità nei finanziamenti e risorse finalizzate ad assicurare l'erogazione da parte di Enti gestori di servizi socio-assistenziali ed aziende sanitarie, di prestazioni socio-sanitarie e sociali previste a favore di anziani non autosufficienti e disabili, ovvero persone i cui bisogni sanitari ed assistenziali siano assimilabili ad anziano non autosufficiente; interventi riguardanti il Fondo regionale per l'occupazione disabili; interventi in favore degli utenti sulla situazione dei locali del pronto soccorso degli ospedali piemontesi a cui ho accennato prima; interventi attivati a riguardo di specifiche problematiche relative a pazienti affetti da autismo, sindrome di Asperger, disturbi pervasivi dello sviluppo in età adulta, segnalati da cittadini residenti sul territorio piemontese; interventi relativi a richieste di tutela di diritti fondamentali da parte di cittadini stranieri, comunitari ed extracomunitari, di cittadini in situazione di particolare fragilità sociale, detenuti, disabili psichici, sfrattati, esodati, anche concernenti in particolare il riconoscimento della cittadinanza, rapporti di famiglia diritto al mantenimento e all'istruzione dei figli, doveri correlati dei genitori, detenzione e situazione dei detenuti, cui ho accennato prima libertà di circolazione e movimento, salute e assistenza sanitaria, diritti al lavoro, fiscalità, disagio economico ed emergenza abitativa.
Per quanto concerne il pubblico impiego, interventi nei confronti di Amministrazioni comunali riguardanti questioni relative a requisiti, in specie a requisiti speciali, individuati in bando per l'ammissione a procedura concorsuale; quindi, tematiche di non discriminazione.
Per quanto riguarda tematiche fiscali, interventi per la semplificazione delle modalità di esazione dell'IMU. È del Difensore Civico una lettera inviata al Direttore dell'Agenzia delle entrate e poi trasmessa anche al Ministero dell'Economia, quando entrò in vigore l'IMU, diretta a richiedere e rivendicare la necessità di una semplificazione, tale per cui il cittadino veda nella sua buca delle lettere un bollettino prestampato con l'importo già indicato, con l'individuazione dei metodi di computo e poi debba solo andare alla Posta o in banca per pagare, non assoggettandosi ad inutili, defaticanti e costose torture e in esenzione di commissioni .
Ancora, interventi del Difensore Civico per garantire trasparenza e diritti dei cittadini in ordine alle cartelle esattoriali di Equitalia e alla realizzazione di un'efficiente banca dati.
Per quanto riguarda tematiche connesse all'esercizio del diritto di accesso documentale, alla partecipazione a procedimenti amministrativi all'esercizio di poteri sostitutivi, mi preme segnalare attività di riesame di determinazioni di diniego opposte da Pubbliche Amministrazioni, in materia di accesso documentale.
Le richieste sono state tantissime, e questa materia ha dato luogo anche ad una tesi di laurea che è stata discussa nell'ottobre 2012 alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino, sul diritto di accesso avanti il Difensore Civico, che ha cooperato con la giovane laureanda.
una tesi discussa con lode con relatore il professor Protto e controrelatore il professor Giorgis.
Ancora, interventi connessi a segnalazioni di problematiche riguardanti la partecipazione dei cittadini a processi decisionali delle Pubbliche Amministrazioni e alla vita delle comunità locali, attività svolte a seguito di richieste pervenute dai competenti uffici di Prefettura, di intervenire nell'esercizio di poteri sostitutivi affidati al Difensore per la nomina dei commissari ad acta.
questo il caso, in cui il Prefetto di Torino chiese al Difensore Civico di nominare una ventina di commissari ad acta in alcuni piccoli Comuni del Torinese, che avrebbero dovuto a loro volta nominare il Segretario Comunale, laddove molti di questi Comuni, se non tutti, non avevano mezzi per poter far fronte a questa richiesta.
L'intervento del Difensore Civico è stato un intervento di raccordo tra Amministrazione centrale e Ente regionale, e ne fa prova la corrispondenza intercorsa con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e gli Enti locali e la Prefettura, ma anche con gli stessi aspiranti Segretari Comunali che da tempo aspettano di poter lavorare.
Ancora, attività svolta a seguito di richiesta pervenuta dalla competente Prefettura, la Prefettura di Alessandria, di intervenire nell'esercizio di poteri sostitutivi per la nomina di commissari ad acta per la mancata approvazione del rendiconto di gestione da parte del Comune di Alessandria, di cui poi è stato dichiarato lo stato di dissesto.
Per quanto riguarda l'area tematica dei trasporti, interventi attivati in qualità di Difensore Civico e altresì di Presidente pro tempore del coordinamento italiano dei Difensori civici delle Regioni e Province autonome, riguardanti disservizi nel trasporto pubblico ferroviario locale interregionale e nazionale. Naturalmente qui la problematica non è solo locale, ma è di più ampio respiro.
Infine, attività di segnalazione svolta nei confronti delle Amministrazioni regionali nelle quali non è presente l'ufficio del Difensore Civico, a fronte di reclami pervenuti al Difensore Civico del Piemonte, quale coordinatore dei Difensori Civici regionali, da cittadini residenti nei rispettivi territori.
In proposito, si segnala la numerosità delle istanze provenienti dalla Puglia e dalla Sicilia, dove non è stato nominato un Difensore Civico indice di una domanda e di una "fame" di tutela civica ed istituzionale purtroppo non valorizzata, se non ignorata, laddove la razionalizzazione del sistema di tutele - e per razionalizzazione del sistema di tutele intendo anche l'unificazione delle forme di garanzia dei diritti e quindi affido al Consiglio regionale ogni riflessione opportuna sul punto potrebbe migliorare non solo la condizione di chi è titolare di questi diritti, ma anche comportare economie di scala e maggiore efficienza sistemica.
Per quanto riguarda attività di carattere istituzionale, si evidenziano la partecipazione al VIII Seminario regionale della Rete Europea dei Difensori Civici regionali d'Europa tenutosi a Bruxelles il 14-16 ottobre 2012, che ha trattato in particolare i seguenti temi, che sono tutti attuali e anche di viva realtà, vivaci e anche critici: "L'espansione del ruolo e la crescente visibilità dei Difensori Civici, dei comitati e delle petizioni a livello regionale"; "L'importanza crescente dei Difensori Civici e dei comitati delle petizioni a livello regionale in Europa" "L'aumento dei meccanismi interni di risoluzione delle controversie alternativi alla giurisdizione", con specifica sessione di lavoro che è stata presieduta da una Magistrato della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, intesa a promuovere la cultura della difesa civica, anche al fine di ridurre e deflazionare il contenzioso amministrativo dinnanzi alla stessa Corte internazionale; "La comunicazione con cittadini e con le istituzioni quali mezzi per incentivare il principio di cittadinanza" (come tutti voi sapete, l'Unione Europea è stata insignita del Premio Nobel per la Pace dagli accademici di Oslo nel 2012, ma non tutti sanno che, in nome della promozione del principio di cittadinanza, il 2013 è stato indicato dall'Unione come "anno del cittadino europeo"); "L'Ombudsman quale partner strategico per le organizzazioni della società civile".
Segnalo, infine, la partecipazione al Seminario internazionale di studio "Difesa civica in Europa e in Italia" tenutosi a Lecce, sotto l'egida della Provincia di Lecce, sul tema "La difesa civica nel nostro ordinamento oggi e domani" in data 9 novembre 2012.
Ancora, come già detto, il Seminario di Roma del 17 e 18 dicembre 2012 organizzato dalla Città di Roma e dall'Università La Sapienza, Unità di Ricerca "Giorgio La Pira", con comunicazione del sottoscritto Difensore Civico, su "Stranieri e difesa civica oggi".
Concludo affidandovi una riflessione su queste cose che ci siamo detti.
Con questa relazione lo scrivente conclude il triennio di attività nella pubblica funzione che ha avuto l'alto onore di rappresentare, avendo toccato con mano potenzialità in gran parte inespresse dell'Organo di garanzia e, per altro verso, la "fame" di difesa civica, anche inconsapevole, frustrata da una obiettivamente non sufficiente attenzione delle istituzioni responsabili, ad un serio (non sto parlando del Piemonte ma di una situazione in generale) e radicato sviluppo del servizio, che ne ha limitato, in parte non trascurabile, conoscenza e pratica, con intuitive ricadute su qualità ed efficienza dell'azione amministrativa e, in particolare, talora, sul fondamentale principio di trasparenza e, dunque sull'effettività del diritto costituzionale ad una buona amministrazione.
Il nostro fermo desiderio è quello di valorizzare e diffondere in modo più capillare l'azione della difesa civica, nei limiti di una razionalizzazione delle risorse. La migliore distribuzione dell'attività della difesa civica sul territorio regionale non si manifesta semplicemente con l'istituzione di sportelli più in prossimità del cittadino - che peraltro in Piemonte sono di là da venire - ma deve anche - là dove viceversa, si potrebbe anche prospettare una diversa e più strutturata integrazione tra ufficio della difesa civica e uffici di relazioni con il pubblico dislocati sull'intero territorio piemontese - prevedere la dislocazione di figure professionalmente competenti a svolgere le funzioni di difesa civica.
La razionalizzazione del front office e dell'attività di accoglienza e di orientamento in generale, la ricostituzione della dotazione organica che, purtroppo, è ancora insufficiente, sono un prius ineludibile a carico dell'Ente e, se correttamente gestite, con l'indispensabile apporto del Difensore Civico, potranno realizzarsi in regime di assoluta economicità (ho accennato prima ai diversi passaggi riferiti in particolare all'unificazione dell'istituzione di garanzia), dando una migliore immagine all'istituzione regionale nel suo complesso e consentendo realmente, a tutti i cittadini del Piemonte, di essere ascoltati. Quel diritto all'ascolto che rappresenta il cuore dell'attività e della funzione istituzionale del Difensore Civico.
Il 2013 è stato definito da molti in Italia, con riferimento alle elezioni politiche generali, oramai avvenute, anno nevralgico per la riforma dello Stato e degli Enti locali, per la quale forse occorreranno anni. Vi è chi ha parlato di una legislatura costituente, ovvero "costituzionale".
Il tema della difesa civica non può ulteriormente essere messo tra parentesi nel sistema di un corretto bilanciamento dei poteri e del rapporto tra cittadino e amministrazione. Non si tratta solo di colmare lo storico ritardo, divenuto intollerabile alla luce della sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo (causa Torreggiani e altri del 13 gennaio 2013, la sentenza che si è occupata di sovraffollamento carcerario) con altri 26 Paesi dell'Unione che conoscono sistemi di garanzia dei diritti, nella specie attraverso la messa in opera di strumenti di prevenzione strutturati di conflitti, capillari e capaci di consentire la piena espressione del cosiddetto "diritto al reclamo" che, sostanzialmente è il diritto a rivendicare diritti che sta nelle fondamenta costitutive del principio di buona amministrazione.
Si tratta anche di consentire concretamente l'attuazione di diritti negati o ritardati, in attuazione di quel principio, ciò che comporta la necessità di un pubblico confronto istituzionale che la difesa civica pu aiutare a fornire, a fronte di altri mezzi, come quelli giurisdizionali, in particolare, per di più inflazionati, lenti e costosi e che sono preordinati esclusivamente e comunque prevalentemente alla tutela, allo stato degli atti, di diritti e interessi particolari; laddove la difesa civica istituzionale, che ben può coordinarsi con l'associazionismo e il volontariato privato sociale in specie e come sta facendo in concreto, pu assolvere la funzione di difesa del bene comune, in una logica che superi visioni ed interessi di parte, opacità, clientele e - scusate l'ardire partitocrazie senza partiti, burocrazie farraginose dentro cui più facilmente si muovono affaristi e faccendieri, evitando l'insidia letale della retorica di diritti solo declamati e inattuati.
Il 28 aprile 1955 Albert Camus partecipò ad un incontro organizzato ad Atene dall'Union culturelle Gréco-francaise, dal titolo molto attuale in tempi in cui la stessa esistenza dell'Unione Europea è stata messa in discussione, "Il futuro della civiltà europea".
Egli scrisse che l'Europa non deve limitarsi ad una blanda unione economica "costretta da una ventina di lacci in un quadro rigido all'interno del quale non riesce a respirare", ma divenire "una società di popoli libera dai miti della sovranità, una forza rivoluzionaria che non si appoggia sulla polizia e una libertà umana che non sia, di fatto, asservita al denaro".
Con queste parole e con il proposito e la speranza che una buona difesa civica istituzionale possa ulteriormente concorrere a conferire effettività ai diritti dell'uomo e del cittadino ad un tempo piemontese, italiano ed europeo, confidando non solo nella vostra attenzione, ma anche nella vostra capacità critica, di azione e di interlocuzione con il mio Ufficio, intesa a stimolarne l'attività e a meglio consentirne l'espressione, confidando nella vostra attenzione, vi affido la mia relazione e vi ringrazio per avermi ascoltato. Grazie."



(I lavori del Consiglio regionale riprendono alle ore 11.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Grazie a lei, Avvocato, per la sua puntuale relazione sull'attività di un anno. Un'attività, come ho potuto ascoltare dalle sue parole ma anche vivere come Presidente, in termini di collaborazione, in questo anno 2012 fortemente intensa.
Molto più intensa dopo le modifiche legislative subentrate dove sostanzialmente, la maggior parte dei Comuni e la totalità delle Province o hanno eliminato l'ufficio del Difensore Civico o, comunque, non lo hanno istituito per chi ha avuto l'appuntamento elettorale negli anni più recenti.
Inevitabilmente la difesa civica regionale, come lei ricordava, si è incrementata moltissimo sia in termini di competenze con i nuovi bisogni dovuti anche alla crisi economica, sia per questo modello organizzativo nuovo sul territorio delle amministrazioni pubbliche.
La voglio ringraziare in particolare, non per piaggeria, ma anche perché lei è a fine mandato, quindi innanzitutto un ringraziamento per questo mandato che ha svolto con intensità e puntualità, ma la voglio anche ringraziare per lo sforzo che ha voluto mettere in campo, di cui sono sempre stato puntualmente informato, riguardo alle nuove tecnologie. Prima ricordava i collegamenti tramite Skype e quello che sarà il divenire riguardo ad una maggiore interazione con il cittadino, peraltro già in parte attivo con il sito e non solo.
Questo le fa onore, sia e non solo perché è un aspetto che farà avere meno costi per l'Ufficio del Difensore Civico (peraltro, da buoni piemontesi, quello del Piemonte è tra quelli che costa di meno, ivi compresa l'indennità, perché l'Avvocato è stato vittima di una serie di impianti legislativi legati all'indennità del Consigliere che, via via, è sempre stata ridotta, e ovviamente è stata ridotta anche quella del Difensore Civico), ma è anche un'opera importante di alfabetizzazione informativa della famiglia e del cittadino, che potranno avere un contatto immediato con la difesa civica, indipendentemente dalla sua ubicazione fisica (in questo caso nel capoluogo regionale).
Come Presidente - e concludo ringraziandola - mi impegno a mettere al più presto il Consiglio regionale nella condizione di confrontarsi su questo nuovo scenario e sulla possibilità di poteri aggiudicativi e prescrittivi cui lei prima si riferiva, che è un po' quello che è avvenuto anche per il CORECOM, quando si è arrivati, con le deleghe di secondo livello, alla definizione di un'ulteriore problematica legislativa tendendo al 100% della risoluzione delle controversie tra i cittadini, per quanto riguarda il CORECOM i gestori dei pubblici servizi, ma per quanto riguarda la difesa civica non solo in questo ambito.
Grazie, avvocato Caputo, per la relazione e soprattutto per il suo intenso mandato e per il suo proficuo lavoro che, come Presidente di questo Consiglio regionale, ma sono sicuro di parlare anche a nome di tutti i colleghi, ho fortemente apprezzato.
Apriamo pertanto il dibattito sulla relazione del Difensore Civico.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Come Gruppo del Partito Democratico volevo esprimere l'apprezzamento per il lavoro di questo triennio, che trova un'efficace sintesi nella relazione che l'avvocato Caputo ci ha testé presentato.
La questione dell'operatività del Difensore Civico regionale è posta di fronte a problemi insuperabili, credo dovuti al fatto che un intervento di impostazione giacobina, facendo calare la scure dall'alto, ha soppresso le figure dei Difensori Civici operanti nella nostra Regione, lasciando il Difensore Civico come il villaggio di Asterix assediato da cittadini provenienti da tutto il Piemonte che, non trovando udienza altrove, sono costretti a rivolgersi in questo unico punto.
Credo sia una situazione strutturalmente insostenibile, nel senso che o la difesa civica non è, e allora si rinuncia ad essa e tanto vale chiudere anche noi baracca e burattini e resettare il sistema, oppure è impensabile che un organo monocratico, con un'organizzazione di supporto, possa farsi carico di problemi che attengono ad una platea di milioni e milioni di cittadini dispersi su un territorio così vasto.
Fa onore al Difensore Civico e al suo ufficio aver individuato nuove modalità di accesso anche attraverso le nuove tecnologie, come ha già richiamato lei, Presidente. Aver fatto ricorso alle moderne piattaforme che consentono di collegarsi in videoconferenza da altre Province - da Alessandria, da Cuneo e dal VCO - è sicuramente un'apertura. Mi rendo conto che è difficile pensare che un cittadino parta dalla provincia di Cuneo e faccia un'ora di macchina per bussare ad una porta; lo fa se è disperato e se sa che questa porta è aperta.
Da questo punto di vista, l'incontro e la collaborazione con le Amministrazioni comunali e provinciali, che possono aprire sportelli sul territorio, è fondamentale. La legge obbliga a sopprimere la figura dei Difensori Civici locali, ma non obbliga certamente le Amministrazioni locali a non avere alcun tipo di rapporto con la difesa civica istituita presso questo Consiglio regionale.
Da questo punto di vista, i canali informatici sono sicuramente canali importanti. È chiaro che, se funzionano, comportano un aumento esponenziale dei reclami al Difensore Civico, ma questo presuppone anche una dotazione adeguata per far fronte a questi reclami.
Il Difensore Civico nella sua relazione faceva riferimento ad un caso che la scorsa settimana ha toccato questo Consiglio regionale: il caso di 17 o 20 Comuni della Provincia di Cuneo - Comuni e sindaci, non cittadini normali - che scrivono al Difensore Civico avverso ad una decisione della Provincia di Cuneo di affidare ai Comuni strade che, in base al Codice della Strada, dovrebbero diventare strade comunali.
Lo ricordo perché è emblematico di quello che succede in questa Regione: non sono cittadini, ma importanti comparti della Pubblica Amministrazione che dicono alla Provincia di Cuneo: "Come le stai scegliendo queste strade? Perché da 120 chilometri ne prendi in carico solo 30 o 40? Come scegli il passaggio? Non 'passi' tutte le strade che hai censito di dover 'passare', ma ne 'passi' solo una parte? Perché fai una discriminazione, cedendole a noi e ad altri Comuni no? Perché non ce le cedi in buono stato come prescrive la normativa, e ce le passi in una situazione assolutamente non certificata?".
Infine, si rivolgono alla Regione: "Regione, non attivare l'intervento sostitutivo in caso di mancata intesa tra noi e la Provincia".
Il Difensore Civico interviene, sollecita la Provincia di Cuneo a dare nota e risposta sui criteri di selezione di alcune strade e non di altre, e in qualche modo di soprassedere al passaggio di consegne di queste strade fintanto che non si siano definite le cose. Ma cosa succede nelle more di tutto ciò? Il Presidente della Giunta regionale, nella persona del Vicepresidente della Giunta regionale, interviene in via sostitutiva e - mi permetto qui di dire - "taglia la testa" al Difensore Civico.
Quello che intendo dire è che quando...



(Commenti in aula)



GARIGLIO Davide

Lo so, a tutta prima potrebbe non essere in qualche modo immediato vedere il Vicepresidente della Giunta regionale nella veste di tagliatore di teste, ma è quello che è avvenuto in questo caso.
Allora dico, Presidente, dobbiamo anche porci il problema che prima di tutto dobbiamo noi essere attenti ai reclami e alle osservazioni sollevate dal Difensore Civico, perché se su una questione così complessa, che non tocca cittadini portatori di diritti ed interessi legittimi individuali, ma tocca intere Amministrazioni, noi siamo sordi. A quel punto, pensare che la difesa civica regionale possa aver ascoltato i 1.200 Comuni del Piemonte, è una cosa piuttosto utopica. Penso anche ai tanti reclami avanzati dal Difensore Civico in materia di continuità assistenziale, che hanno toccato le ASL e le ASO della nostra Regione, e i consorzi socio-assistenziali, o ai disagi sopportati dagli utenti dei mezzi di trasporto pubblico locale in particolare a seguito di scelte unilaterali, della Giunta regionale, di tagliare i servizi senza comunicarlo agli utenti.
Ed è qui che voglio spendere due parole. Il Difensore Civico accennava (lo accennava sobriamente, in modo subalpino) alla necessità di aumentare lo spettro dei poteri d'intervento e di prescrizione della difesa civica regionale.
Presidente, credo sia un tema da non far cadere: o quest'istituto viene soppresso, oppure non può non avere voce. Il caso della vicenda delle strade lo dimostra in maniera chiara e netta.
La promozione del diritto ad una buona amministrazione, evocato dal Difensore Civico, passa anche attraverso una rivisitazione dei suoi poteri affinché le sue lettere non siano lettera morta.
Il Difensore Civico - come dimostra la sua relazione - è intervenuto nella stragrande maggioranza dei casi, a tutela dei ceti più deboli della nostra comunità: i malati, i disabili, le persone che perdono il lavoro, le persone che rivendicano il diritto alla casa, le persone che, dentro la Pubblica Amministrazione, rispetto alla Pubblica Amministrazione, si sentono discriminate.
Occorre rivedere questi poteri e ritengo che questo sia un atto che potrebbe essere rimesso alle competenze dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, così come avanzare delle proposte d'iniziativa legislativa tese a implementare la "cassetta degli attrezzi" del Difensore Civico regionale.
Io mi permetto di fare anche un richiamo agli aspetti relativi alla trasparenza della Pubblica Amministrazione. La scorsa settimana siamo stati chiamati a compilare i documenti relativi all'anagrafe degli eletti e, in base alla stessa legge, le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate a pubblicare on-line una serie di dati.
Grazie ad un decreto legislativo che sta per entrare in vigore, questi interventi di trasparenza riguarderanno, in generale, tutte le Pubbliche Amministrazioni italiane. Pertanto, anche rispetto alla garanzia della trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni, il diritto dei cittadini (diritto, perché lo riconosce la legge) di trovare lì le risposte ai loro quesiti, rende necessario un adeguamento dei poteri del Difensore Civico.
In un momento in cui le Pubbliche Amministrazioni vanno verso il Web 2.0, mi pare fuori dal tempo pensare che il Difensore Civico proceda con atti e strumenti propri del diritto amministrativo d'inizio Novecento quindi ritengo che si debba davvero porre mano ad una rivisitazione della normativa.
Concludo ringraziando il Difensore Civico, anche a nome dei colleghi per il lavoro svolto. Sicuramente, nella maggioranza dei casi, non sarà riuscito ad imporre alle Pubbliche Amministrazioni la risoluzione dei problemi, ma siamo certi che, in tutti i casi, per la passione che ha dimostrato, per l'impegno che ha profuso, ha saputo prestare attenzione ai nostri cittadini.
Penso sia questo l'aspetto cui fare riferimento: in un momento in cui le Pubbliche Amministrazioni hanno sempre meno risorse e strumenti, i cittadini possono anche accettare di non avere la soluzione dei loro problemi, ma non possono accettare di non ricevere attenzione.
L'attenzione è stata data, ed è stata data in modo esemplare, in modo subalpino.
Di questo lo ringraziamo e ci auguriamo che il suo lavoro possa continuare proficuamente, attraverso l'evoluzione dell'istituto, anche nei prossimi anni.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Ho apprezzato la relazione del Difensore Civico e mi voglio soffermare su due funzioni che ritengo il Difensore Civico debba maggiormente potenziare e seguire.
Da quando sono stati aboliti i Comitati Regionali di Controllo, nelle varie province piemontesi, le Amministrazioni comunali (soprattutto le opposizioni dei piccoli Comuni) non hanno più dei punti di riferimento cui far controllare legittimamente gli atti amministrativi. Le uniche strade possibili sono quelle di fare ricorso al TAR o di rivolgersi alla Procura della Repubblica. Sono strade che - potete comprendere - possono indurre l'opposizione dei piccoli Comuni a soprassedere.
Questo è un male, poiché limita il controllo degli atti amministrativi la trasparenza amministrativa.
Pertanto, pur nell'ambito delle sue competenze, che ovviamente non sono parificabili a quelle di altri organi, ho invitato spesso le Amministrazioni comunali o le minoranze dei piccoli Comuni a chiedere pareri o consulenze al Difensore Civico regionale, affinché possa svolgere la sua funzione anche nei confronti dei cittadini che, ad esempio ritengono di aver subito un torto da parte delle Amministrazioni pubbliche stesse. Questo è un ambito che, come Regione, dovremmo far conoscere ai Comuni e alle Amministrazioni locali.
L'altro aspetto che voglio indicare riguarda un tema che affronteremo indirettamente più tardi. Noi abbiamo presentato un disegno di legge ormai datato, purtroppo - che, seguendo l'esperienza di altre regioni italiane (la Lombardia, ma non solo), delega il ruolo (per così dire) del Garante dei diritti umani, della vivibilità, della salubrità delle condizioni generali degli istituti penitenziari, al Difensore Civico.
Questo, non perché siamo pregiudizialmente contrari alla figura del Garante dei Detenuti (probabilmente, in un periodo economico diverso per le Amministrazioni locali sarà anche possibile istituirlo), ma perch riteniamo che queste funzioni possano essere svolte anche dal Difensore Civico, come accade in altre regioni italiane.
Il Consiglio regionale ha sufficiente personale adeguatamente formato e ritengo che quest'attività possa essere svolta dal Difensore Civico pertanto questa è una proposta che avanziamo formalmente.



PRESIDENTE

Prima di proseguire sospendo brevemente i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.40 riprende alle ore 11.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Anch'io, come hanno fatto i colleghi e come ha fatto lei, desidero rinnovare i complimenti ed i ringraziamenti al Difensore Civico e al suo Ufficio, per l'attività svolta nel corso dell'anno 2012.
Mi preme evidenziare (per questo, intervengo) un aspetto che non attiene tanto al dovere così puntualmente compiuto del Difensore Civico quanto al dovere dell'Assemblea regionale, nel momento in cui assume conoscenza dell'attività svolta, della casistica delle situazioni trattate e del loro spessore, dal punto di vista delle responsabilità legislative ed amministrative.
Come già nell'anno passato, non possiamo ignorare che parte rilevante delle istanze presentate dalle cittadine e dai cittadini riguarda esattamente il rapporto con il sistema regionale, nel momento in cui questo, attraverso le sue articolazioni gestionali, eroga servizi e prestazioni in materia sanitaria, socio-sanitaria ed assistenziale. Ovvero anche questa specifica lente di lettura della sofferenza espressa dalla cittadinanza nei confronti delle pubbliche istituzioni ci restituisce una preoccupazione che, alcuni di noi, o forse tutti, rileviamo nel momento in cui ci troviamo ad assumere la responsabilità della destinazione delle risorse e verifichiamo che il sistema del welfare, in modo particolare in una Regione avanzata quale quella che era stata la nostra, sia dal punto di vista della legislazione regionale, sia dal punto di vista dei modelli organizzativi dei servizi, si stia sgretolando e sfaldando senza più riuscire a garantire nemmeno ciò che è giudicato essenziale dalle normative nazionali come i Livelli Essenziali di Assistenza.
una questione serissima che, nel momento in cui ci viene rappresentata anche dalla relazione del Difensore Civico, non può lasciare inerte l'Amministrazione e non ci può non richiamare al dovere di individuare risposte compiute sul piano finanziario e sul piano dei servizi da erogare.
Dico questo in ragione, certo, di una particolare iniziativa legislativa che il mio Gruppo e altri colleghi hanno avanzato sui temi delle non autosufficienze. Ma lo dico anche in ragione di una prospettiva che compare nella relazione del Difensore Civico quest'anno e che alcuni di noi avevano ventilato nel momento in cui, dopo un Consiglio regionale dedicato ai temi dei Livelli Essenziali di Assistenza, avevamo amaramente rilevato che nulla stava cambiando, né nelle risposte della Giunta esecutiva, né nell'orientamento generale dell'Assemblea. Vale a dire questa lunga situazione di sofferenze in carico a persone che hanno meno capacità di rappresentarsi, quali disabili e anziani malati cronici, oltre a rappresentare un dolore individuale molto spesso sommerso ed invisibile dall'altro lato, però, aggiungendo caso a caso, aggiungendo attese ad attese, aggiungendo sottrazioni a sottrazioni - perché è di questi ultimi mesi la riduzione anche della compartecipazione degli Enti locali rispetto al costo della retta alberghiera - sta producendo un livello di risentimento oltre che di legittima indignazione che, in alcuni di noi hanno immaginato potesse essere strutturato e reso esplicito attraverso i procedimenti della class action. Noto che nella relazione che il Difensore Civico ha svolto c'è uno specifico appunto a margine rispetto alle relazioni tra il ruolo del Difensore Civico e la class action.
Credo che noi dovremmo assumere - questo ricorso a queste modalità quali quelle citate, sono extrema ratio, evidentemente - accanto alla responsabilità dei servizi che dobbiamo erogare per le leggi che ci siamo dati e per la civiltà di un Paese e di una Regione, anche un fatto drammaticamente preoccupante, che come comunità politica ci tocca da vicino per come siamo ora e per come potremmo essere in futuro.
Il fatto drammaticamente preoccupante è che nei confronti dello Stato nelle sue diverse articolazioni sta montando da parte dei cittadini un sentimento di risentimento ed una logica secondo la quale dallo Stato più che ad affidarsi ci si dovrebbe difendere, che è una di quelle situazioni che caratterizzano altri contesti e che stanno producendo significative disfunzioni oltre che diseconomie nell'intero sistema.
Faccio riferimento classicamente al modello americano, e a come nel modello americano, di fronte ai casi di malasanità veri e presunti, si strutturi una procedura giudiziaria in sede di risarcimento che ha comportato come conseguenze non solo da una parte il proliferare di attività economiche ai margini rispetto alla difesa dei pazienti, ma dall'altro, tutto quel sistema di medicina difensiva che buona parte è elemento di responsabilità nel far crescere una spesa sanitaria inappropriata, oltre a coltivare questo stato di contenzioso e conflitto permanente nei confronti di quell'organizzazione "Stato" che pure ti dovrebbe rappresentare ed essere l'interprete nella responsabilità di ciascuno - il cittadino di essere contribuente, lo Stato di essere l'organizzatore delle risposte pubbliche - e contribuire al benessere delle persone.
Ora, se tale questione è non accettabile ma comprensibile in Stati nei quali l'erogazione dei servizi pubblici è demandata in grande parte a sistemi di natura privatistica e a copertura assicurativa, questo non è affatto comprensibile nel nostro Paese. E oltre a produrre storture formali, quindi il contenzioso come elemento volto ad ottenere risarcimento, produce disastri sostanziali dal punto di vista della cultura di un Paese e dei suoi cittadini verso lo Stato. E questo credo che, come politica, ci dovrebbe profondamente colpire.
Per questo, credo che le relazioni del Difensore Civico non debbano essere soltanto un elemento di informativa - preziosissimo - e nemmeno un debito di cortesia dell'Aula nei confronti di chi ha prestato così tante energie a questo lavoro di accoglienza, ascolto e iniziativa, ma dovrebbero mettere in capo a noi stessi l'iniziativa, perché le questioni qui rappresentate richiamano tutto il nostro dovere di formulare risposte adeguate se non alle aspettative, almeno a ciò che ai cittadini compete di diritto per le leggi che questo Stato si è dato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Sarò velocissimo, dal momento che i colleghi hanno già sviscerato la questione.
Ci tenevo, comunque, a ribadire al Difensore Civico che ho ascoltato attentamente la sua nutrita relazione, fatta con passione, e lo ringrazio per il lavoro svolto.
Mai come in questo momento si ha bisogno di una spalla, una sorta di garanzia, non solo per il cittadini comuni, ma anche per i 1.200 Sindaci del nostro Piemonte.
Proprio in questi giorni si sono tenuti degli incontri con alcuni di loro e hanno ribadito un'estrema difficoltà a doversi accollare le spese relative al mantenimento delle strade di loro competenza. Questo è solo uno dei problemi accennati, ma ne esistono tanti altri.
Se la figura del Difensore Civico non viene sospesa, noi dobbiamo continuare a sostenerla, affinché questo lavoro continui nel tempo.
Vedo nell'avvocato Caputo una persona che lavora con passione, con intelligenza e con voglia di fare, nel tentativo di andare incontro a tutte le esigenze.
Noi siamo favorevoli a sostenere tale continuità. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Il mio non vuole essere un ringraziamento così formale, ma un ringraziamento dovuto a quella che è l'opera del Difensore Civico.
Rispetto a ciò che ha già detto la collega Artesio, vorrei riprendere due elementi.
La figura del Difensore Civico - lo ha già dimostrato col suo lavoro che sta proseguendo in questi anni - la sua istituzione e la sua attività aiuta ad avvicinare l'istituzione Regione ai cittadini, ma anche, come abbiamo visto, le istituzioni fra loro.
In un momento come questo, crediamo che un lavoro di questo genere sia più che mai importante, soprattutto perché - così come è stato detto lavora su tre fronti, a mio avviso: legalità, partecipazione e diritti.
un aspetto molto importante quello che noi chiamiamo l'esigibilità dei diritti: rispetto alla consapevolezza da parte dei cittadini di avere dei diritti da esigere su alcuni fronti, il Difensore Civico sta divenendo un punto di riferimento.
Da questo punto di vista, anch'io ho molto apprezzato la sua attività svolta nell'ambito socio-assistenziale, e non sto a ripetere quello che ha già detto la collega sul tema dei livelli essenziali di assistenza, i livelli dei LEA e i LIVEAS. In questo senso, posso dire che ha fornito anche un supporto agli stessi Consiglieri regionali, proprio perch crediamo che sia molto importante - ed è certamente materia che richiede particolare approfondimento - comprendere come ci si possa muovere e quali siano effettivamente i diritti che devono essere garantiti ai cittadini e come questi possano essere garantiti. Quindi credo che su questo aspetto la nostra attenzione sarà ancora molto viva e attenta.
Vorrei ricordare anche sul fronte ambientale un'altra questione che certamente interessa le istituzioni e i cittadini e come su questo fronte ci sia stata un'attività significativa da parte del Difensore Civico a cui noi stessi abbiamo fatto riferimento. Credo che il successo di aver visto gli interventi aumentati del 146% ci faccia rivolgere un ringraziamento non di forma, ma di sostanza. È chiaro che all'interno delle nostre istituzioni si apre una riflessione più ampia anche dal punto di vista delle risorse che devono essere attribuite al Difensore Civico affinché possa svolgere al meglio le proprie attività, dato anche il notevole incremento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Voglio innanzitutto ringraziare l'avvocato Caputo per la relazione che ha svolto in quest'Aula, ma soprattutto lui e il suo staff per il lavoro che quotidianamente fanno. Sono sincero, non ho letto tutta la relazione (magari poi con calma vedrò di esaminarla), ma l'ho guardata cercando di scorgere gli aspetti che ritenevo più importanti dal mio punto di vista. Mi fa piacere che uno degli elementi più rilevanti, dal mio punto di vista che avevo evidenziato l'abbia evidenziato anche lei, ed è quello dell'incremento - sarà banale, ma è importante rispetto un'attività - delle richieste di intervento e quindi delle cose svolte dall'ufficio che lei rappresenta e che guida. Passare dai 1.195 interventi del 2010 ai 2.967 del 2012 è infatti un incremento decisamente notevole e importante.
Adesso apro una parentesi. Lei mi permetta, avvocato Caputo, si tappi un attimo le orecchie, perché è una questione prettamente politica.
Ricordo agli amici dell'opposizione che ritengo che discussioni come queste, che secondo me sono un po' più alte dell'agone politico, non bisognerebbe sfruttarle per cercare di far polemica sempre ogni giorno su qualsiasi argomento. Ritengo che il Difensore Civico faccia al meglio il suo lavoro, sia quando si rivolge verso i cittadini sia quando viene richiesto da Comuni o Amministrazioni, quindi non è nel mio DNA usare discussioni come queste per fare polemica politica. Chiudo la parentesi e andiamo avanti.
L'Ufficio del Difensore Civico - forse non tutti saranno d'accordo su quello che dirò - è una figura importante. È una figura importante anche perché riteniamo - ne parlavo prima col collega Marinello - che l'Ufficio del Difensore Civico sia proprio il grimaldello con cui le persone comuni possono cercare di aprire quelle porte della burocrazia che davanti a loro non si riescono ad aprire facilmente perché non hanno la forza di dischiuderle. Quindi la sua funzione è di aiuto ai cittadini comuni.
Vado oltre dicendo che una delle cose che ritengo che bisognerebbe incrementare, anche alla luce del fatto che la normativa nazionale ha tolto i Difensori Civici in Comuni e quant'altro, è il rapporto delle varie URP provinciali col Difensore Civico. Com'è stato ricordato da qualcuno che mi ha preceduto, è quasi impensabile che un cittadino possa venire da una città delle province torinesi magari più lontane a Torino, perché diventa molto difficile e complicato; è molto più facile che si rivolga, se c'è la possibilità, a un ufficio, a un URP regionale nella sua provincia, che poi prende i contatti direttamente o indirettamente con il Difensore Civico.
Un'ultimissima cosa, e con questa vorrei anche rivolgere una richiesta al Presidente del Consiglio. Noi riteniamo - sia la Lega sia, penso, i partiti di maggioranza - che l'istituto del Difensore Civico possa anche svolgere altre attività; poi è chiaro che su questo punto bisognerebbe andare a discuterne in periodi decisamente meno difficili di crisi economica (dire difficili è usare un eufemismo), cioè bisognerebbe andare a discutere sulle risorse e su quant'altro da destinare al Difensore Civico.
A mio parere, il Difensore Civico potrebbe anche avere, per esempio, la competenza - tra l'altro, è scritto nella relazione che l'ha già attuata, è già intervenuto diverse volte in tale ambito - nella difesa dei diritti dei detenuti, delle persone private della loro libertà o dei minori e dei bambini.
In quest'Aula abbiamo ormai da mesi una polemica latente fra maggioranza e opposizione sulla nomina del Garante dei diritti dei detenuti. Noi riteniamo che si potrebbe veramente approfittare (uso un termine che non va bene, ma lei mi capirà, voi mi capirete) delle capacità dell'Ufficio del Difensore Civico e della sua già presenza capillare nella regione Piemonte per affidargli anche questo incarico.
A tal fine, chiedo al Presidente un chiarimento.
Non riesco a comprendere (ma sicuramente ci sarà stato un errore) come mai la proposta di legge n. 188 a prima firma del Capogruppo Pedrale sull'abolizione dei Garanti, nella quale vorremmo veramente entrare in discussione e affidare al Difensore Civico la figura del Garante, non sia nell'ordine dei lavori. È stata nell'ordine dei lavori del Consiglio il 20 e 21 novembre 2012 e il 27 novembre 2012 e poi, ma sicuramente per una svista, è stata tolta. Chiederei, anche a nome del primo firmatario e degli altri colleghi di maggioranza, di reinserirla nell'ordine dei lavori del Consiglio.
Voglio dire ancora una cosa. Leggevo nella relazione che non solo verso i 99 detenuti del carcere di Asti, ma anche in altri casi, il Difensore Civico è già intervenuto e riteniamo che - lo ripeto - il Difensore Civico abbia la professionalità, il know-how per poter fare questo. Tra l'altro, e non è una cosa marginale, che il Difensore Civico si occupi anche della garanzia dei diritti dei detenuti non è stato inventato in questa richiesta, ma è già stato attuato nelle Regioni Valle d'Aosta, Lombardia e Marche.
Quindi, mi permetterei di chiedere al Presidente del Consiglio innanzitutto, e, conseguentemente, all'Aula se nei prossimi giorni è possibile avviare la discussione sulla proposta di legge n. 188 per tentare di addivenire ad una condivisione del genere.
Ringrazio ancora per il lavoro svolto il Difensore Civico avvocato Caputo; mi auguro che questa discussione, che sicuramente avverrà, sia assolutamente produttiva e costruttiva. Grazie.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda la proposta di legge n. 188, il provvedimento è stato richiamato in Aula ai sensi del Regolamento ed è stato iscritto per tre adunanze del Consiglio regionale in maniera infruttuosa, in quanto non si è arrivati a trattarlo. Normalmente, secondo la prassi regolamentare, il richiamo in Aula vale per un Consiglio, poi deve essere reiterato.
Comunque, ho ritenuto di iscriverlo per ben tre volte; poi, alla Conferenza dei Capigruppo non è mai stato richiesto ulteriormente. Domani si svolgerà la riunione dei Capigruppo, se venisse richiesto, lo vediamo ed, eventualmente, individuiamo le condizioni per iscriverlo, senz'altro, e mi auguro, ma non dipende da me - per trattarlo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola secondaria di primo grado "G. Cena" di Cuorgnè (TO), sezione di Valperga (TO)


PRESIDENTE

Prima di proseguire con il dibattito, a nome di tutto il Consiglio regionale, desidero ringraziare e salutare i docenti e gli studenti della Scuola secondaria di primo grado "G. Cena" di Cuognè, sezione di Valperga classe 2^ H e classe 2^ I, in visita a Palazzo Lascaris.


Argomento: Difensore civico

Dibattito su relazione del Difensore Civico - Anno 2012 (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito sulla relazione del Difensore Civico.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Potevo anche non prendere la parola dopo l'intervento del collega Gariglio a nome del Gruppo, ma ci tenevo a lasciare una testimonianza negli scritti.
Se fossi un giornalista, il titolo di oggi sarebbe il seguente: "Difensore Civico uguale spreco dei costi della politica". Chiaramente, il messaggio è fortemente sarcastico - rivolgo i miei più vivi complimenti all'avvocato Caputo - perché se l'istituto del Difensore Civico diventa lo "sfogatoio" dei cittadini e delle associazioni, altro che l'avvicinamento della gente alle istituzioni! È un danno, per la gente e per le istituzioni! Infatti, un'associazione, o un cittadino, che si rivolge all'istituto del Difensore Civico è psicologicamente convinta di entrare nel cuore dello Stato, si sente, da un punto di vista psicologico, accettata e ne percepisce la vicinanza. Ha bisogno di qualcuno che gli tenda una mano e pur non potendo dire di aver risolto i suoi problemi, almeno riesce a comunicare con chi ha la responsabilità della gravità del problema.
Dopodiché, viene redatta una relazione brillante e dettagliata stigmatizzando tutta una serie di punti; mi soffermo, solo per la citazione, sulla mancanza della continuità assistenziale dei malati non autosufficienti.
Con disinvoltura, questo è avvenuto l'anno scorso, con disinvoltura avviene quest'anno e l'anno prossimo, magari, rileggeremo, di nuovo, la stessa relazione.
E questa Giunta regionale cosa fa? E quest'Aula consiliare cosa fa? Certo, che ha ragione il collega Gariglio: se non diamo forma concretezza e risposta ai rilievi del Difensore Civico, è uno spreco della politica! Avete ascoltato cosa ho detto o devo ripetere?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Abbiamo ascoltato bene.
Prego, prosegua.



(Commenti in aula)



LAUS Mauro

Avete capito perché mi sono spiegato.
Il tema è il seguente: noi vogliamo un Difensore Civico e vogliamo che queste relazioni del Difensore Civico non solo vengano lette, occorre rispondere ai rilievi.
Presidente, lei è l'unico riferimento per quest'Aula, le chiedo di farsene carico.
Aspetterò un paio di mesi o tre; poi, con tutto il Gruppo, chieder quali atti sono stati posti in essere dalla Giunta non sui rilievi di quest'anno, bensì sui rilievi ripetuti in quest'anno, ma già indicati nell'anno precedente.
Chiaramente, termino esprimendo un giudizio positivo nei confronti dell'avvocato Caputo e un giudizio assolutamente negativo sulla negligenza e latitanza di questa Giunta, anche sui rilievi del Difensore Civico.



PRESIDENTE

Grazie, collega Laus.
Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Sono particolarmente lieto della serie significativa di interventi che, in un certo senso, negli apprezzamenti e nelle considerazioni, hanno potuto rafforzare la sensibilità di questa Istituzione verso l'istituto della difesa civica.
Credo che quanto detto in precedenza, nei ringraziamenti all'avvocato Caputo, potrà essere agevolmente messo in atto fin dalle prossime settimane.
Grazie ancora al nostro Difensore Civico.
Procediamo con i punti successivi.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, procediamo con l'esame del punto 5) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 124 "Designazione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nell'ambito del territorio della Regione (l.r. 28/2009)"


PRESIDENTE

Com'è noto, occorre un quorum qualificato, cioè 31 voti.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 254 "Consorzio per il Sistema Informativo (CSI - Piemonte)" - Consiglio di Amministrazione - nomina di 1 membro in rappresentanza degli enti in cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), dello Statuto

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 209 "Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna" - (articolo 3, legge regionale 46/1986 e s.m.i.) - nomina di 1 membro in sostituzione della signora Incerto Valentina (dimissionaria)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 243 "Fondazione ISI - Istituto per l'Interscambio Scientifico" (articolo 16, Statuto della Fondazione) Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di 1 membro effettivo

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 244 "Fondazione 'Cesare Pavese'" (articolo 18 Statuto della Fondazione) - Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di 1 membro effettivo

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 239 "Enoteca regionale di Canelli e dell'Astesana" (articolo 14 Statuto dell'Ente) - Consiglio direttivo designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 240 "Ufficio del Difensore Civico" (articoli 1, 12, 13 e 14, legge regionale n. 50 del 9 dicembre 1981 mod. dalle l.r. 17/2000 e 4/2008) - designazione del Difensore Civico


PRESIDENTE

Ricordo per quest'ultima nomina che la designazione del Consiglio regionale è effettuata a maggioranza dei due terzi dei componenti, quindi 40 voti.



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Ponso e Novero.
Prego il Consigliere Segretario Leardi di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Leardi effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Procediamo allo spoglio delle schede Nel pomeriggio sarà comunicato l'esito delle votazioni.
Propongo all'Aula di esaminare il punto 5) all'o.d.g., relativo alla convalida della collega Sara Franchino alla ripresa dei lavori pomeridiani semplicemente per una questione tecnica.
Abbiamo bisogno dell'urna e delle schede che non sono ancora state predisposte.
Abbiamo fatto una valutazione e non si può fare con una votazione elettronica o per alzata di mano, ma bisogna procedere con il voto mediante le schede.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Dobbiamo ripartire dall'articolo 53, sul quale sono stati presentati due emendamenti.
ARTICOLO 53 Emendamento rubricato n. 313) presentato dalla Consigliera Cerutti: all'articolo 53 del disegno di legge n. 153, al comma primo dell'articolo 43, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, sono aggiunte le seguenti parole: "e di conservare la destinazione d'uso degli immobili oggetto dei progetti di piani esecutivi convenzionati per almeno 10 anni".
Tale emendamento è dato per illustrato dalla proponente.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dal Consigliere Buquicchio: Il quarto comma dell'articolo 53 del disegno di legge 153 (Modifiche all'articolo 43 della l.r. 56/1977) è abrogato.
Tale emendamento è dato per illustrato dal proponente.
aperta la discussione generale sull'articolo 53 e gli emendamenti presentati. Non vi sono interventi in discussione generale.
Non essendovi richieste di intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 313), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 53, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 54 Emendamento rubricato n. 19) presentato dal Consigliere Buquicchio: Il quarto comma dell'articolo 54 del disegno di legge n. 153 (Modifiche all'articolo 44 della l.r. 56/1977) è abrogato.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dal Consigliere Buquicchio: Al comma 8 dell'articolo 54 (Modifiche all'articolo 44 della l.r. 56/1977) del disegno di legge 153 la parola "quarto" è soppressa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, brevemente la richiamo su un concetto che più volte ho cercato di ribadire, che riguarda la necessità, a nostro modesto avviso, di estendere l'approvazione dei piani esecutivi convenzionati non solo alla Giunta comunale, bensì all'intero Consiglio.
Penso che concludere il tutto nell'ambito di una camera chiusa quale è una Giunta comunale non risponda alle esigenze di trasparenza, anche se da parte del governo di questa Regione, che lei in questo ambito rappresenta viene posta sul tavolo la contropartita della necessità di sveltire le procedure.
Penso che le procedure in termini di deburocratizzazione vadano sveltite, ma dove è necessario che ci sia un vaglio democraticamente il più largo possibile, si debba rispettare questo concetto, che penso sia un principio generale e non applicabile solo a questa ipotesi di articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Solo per ribadire che, al di là del richiamo, qualora ci fosse la discrezionalità di poter individuare o Giunta o Consiglio, è uscita la legge n. 106 che assegna l'approvazione degli strumenti esecutivi alle Giunte comunali.
Quindi, è una norma generale nazionale, che peraltro abbiamo ribadito anche nella circolare e ha trovato anche un vasto riscontro in un recente seminario in materia di raccordo tra le norme regionali e quelle nazionali svoltosi qualche giorno fa.
Questa è la norma cui ci dobbiamo adeguare.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Non vi sono interventi in discussione generale.
Non essendovi richieste di intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 54, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 55 Emendamento rubricato n. 407) presentato dalla Consigliera Artesio: All'art. 45, comma 1, L. 56 numero 2), le parole ", o le modalità di attuazione della monetizzazione" sono soppresse.
Emendamento rubricato n. 408) presentato dalla Consigliera Artesio: All'art. 45, il numero 4 bis) L. 56 del primo comma è soppresso.
Tali emendamenti sono dati per illustrati dalla collega Artesio.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 407), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 408), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 55, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Chiedo ai presenti di rimanere in aula, per evitare contestazioni.
Invito i Consiglieri Questori a fare le verifiche.
ARTICOLO 56 Emendamento rubricato n. 903) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Il comma 5 dell'articolo 56 del disegno di legge n. 153 è sostituito dal seguente: 5. Il quinto comma dell'articolo 46 della l.r. 56/1977 è sostituito dal seguente: "5. Le aree e gli edifici espropriati sono acquisiti al patrimonio indisponibile del Comune e sono utilizzati, secondo le prescrizioni del PRG direttamente dal Comune per le opere di sua competenza nelle forme di legge.".
Emendamento rubricato n. 904) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Dopo il comma 5 dell'articolo 56 del disegno di legge n. 153 è inserito il seguente: "5 bis. Il sesto comma dell'articolo 46 della l.r. 56/1977 è abrogato.".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione congiunta dei due emendamenti.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Qui, nella foga delle abrogazioni, era stato abrogato anche un comma che invece desideriamo reintrodurre, perché è quello che recita: "Le aree degli edifici espropriati sono acquisiti al patrimonio disponibile del Comune e sono utilizzati secondo le prescrizioni del PRG direttamente dal Comune per le opere di sua competenza o cedute nelle forme di legge".
Questo emendamento reintroduce il comma.
Invece, l'altro emendamento ribadisce l'abrogazione del comma 6 che non è più attuale, quando faceva riferimento a legislazione superata. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, procediamo con la votazione degli emendamenti della Giunta regionale.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 903).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 904).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 56, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Chiedo, per favore, ai colleghi che intendono votare di rimanere al proprio posto, così risolviamo tanti problemi.
Per gentilezza, invito i Consiglieri Questori a verificare la correttezza del voto.
ARTICOLO 57 Emendamento rubricato n. 905) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Il comma 1 dell'articolo 57 del disegno di legge n. 153 è sostituito dal seguente: 1. A secondo comma dell'articolo 47 della l.r. 56/1977 le parole "il consorzio di Comuni" sono sostituite dalle seguenti: "le forme associative che svolgono la funzione in materia di pianificazione urbanistica".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
della serie degli articoli che richiamano le nuove dizioni delle forme associative, che fa riferimento alla legge regionale n. 11/2012.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Ci sono richieste di intervento? La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere all'Assessore Cavallera di riformulare l'emendamento, perché l'emendamento dell'Assessore Cavallera sostituisce le parole "Il Consorzio dei Comuni" con "Le forme associative che svolgono le funzioni in materia di pianificazione urbanistica".
Chiedo scusa. Non lo avevo letto. Va bene così.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi in discussione generale? No.
chiusa la discussione generale.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento della Giunta regionale.
Per favore. Avevo chiesto la cortesia a tutti di rimanere al proprio posto.
Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 905).
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alla votazione dell'articolo n. 57.



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

... abbiamo verificato. Quelli che hanno votato sono in aula. Ho chiesto la cortesia, inutilmente, di rimanere al proprio posto. Quindi collega Tentoni, se vuole procedere alla votazione...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Mi scusi. Mi scusi. Lei ha ragione. Collega Tentoni, lei intende...
Consigliere Reschigna, lei ha ragione, ma le posso garantire, anche personalmente, che tutti i voti sono stati espressi da persone presenti in aula. Se si facesse un sacrificio per dieci minuti, come ho chiesto evitiamo di perdere tempo ed è meglio per tutti.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'articolo 57, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 58 Emendamento rubricato n. 27) presentato dal Consigliere Buquicchio: Al comma 1 dell'articolo 48 della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 58 del disegno di legge 153, dopo le parole: "urbanistiche o edilizie del territorio comunale", sono aggiunte le parole: "evitando ogni ulteriore e immotivato consumo del suolo".
La parola al Consigliere Buquicchio, per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Velocemente, Assessore. È necessario rimarcare un concetto che a noi è molto caro. Riteniamo che non si possa proseguire con l'idea che il suolo a disposizione dei Comuni venga utilizzato dagli stessi, come è sempre avvenuto nella maggior parte dei casi, come se fosse un bancomat per provare a far fronte alle difficoltà finanziarie delle Amministrazioni quindi occorre un segnale formale contro l'urbanizzazione selvaggia.
Noi riteniamo che al comma 1 dell'articolo si possa inserire, senza far male a nessuno, anzi, magari dando un segnale che non può che essere positivo, "evitando ogni ulteriore e immotivato consumo del suolo".
A qualcuno potrebbe sembrare una provocazione, non è così, è per condividere con voi, socializzare con voi un concetto che dovrebbe appartenere a tutti, non solo al sottoscritto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 314) presentato dalla Consigliera Cerutti.
All'articolo 58 del disegno di legge 153, dopo il comma terzo dell'articolo 48, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 è aggiunto il seguente: "4. Mediante segnalazione di inizio attività, sono consentite le varianti realizzate in corso d'opera, rispetto al progetto assentito, che non incidono sui parametri urbanistici e sulle volumetrie, che non modificano la destinazione d'uso, che non alterano la sagoma o i prospetti dell'edificio e non violano le eventuali prescrizioni contenute nel titolo abilitativi, salvo che interessino beni culturali o paesaggistici di cui al d.lgs 42/2004.
La segnalazione è corredata delle attestazioni e osservazioni di tecnici abilitativi, relative alla sussistenza dei requisiti e dei presupposti di cui al primo periodo, corredata degli elaborati tecnici necessari per consentire le verifiche di competenza del comune.
Il Comune, in caso di accertata carenza dei requisiti e presupposti dichiarati e asseverati, nel termine di trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, adotta gli opportuni provvedimenti di divieto di prosecuzione delle opere e di rimozione degli effetti dannosi, fatti salvi tutti i provvedimenti successivi di autotutela, oltre alle denunce penali per le attestazioni false e l'applicazione delle sanzioni amministrative relative alla realizzazione delle varianti di cui al presente comma".
La Consigliera Cerutti dà per illustrato l'emendamento n. 314).
La parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Il parere sugli emendamenti è contrario.
Per quanto riguarda l'osservazione del Consigliere Buquicchio, devo dire che si tratta di un articolo solo amministrativo, che prescrive che chi opera una trasformazione del suolo deve avere l'autorizzazione. Non tocca gli elementi di valutazione dal punto di vista del merito urbanistico e neanche edilizio, è solo una procedura, c'è poi la tenuta del registro e quant'altro. Lo abbiamo inserito tante volte in articoli precedenti quindi, in questo caso, forse, non sarebbe neanche pertinente.
Tuttavia, condivido lo spirito dell'osservazione del collega.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale l'Assessore Cavallera a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 314), sul quale l'Assessore Cavallera a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 58, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Sia messo a verbale che il Consigliere De Magistris intendeva votare favorevolmente.
ARTICOLO 59 Emendamento rubricato n. 906) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Dopo il comma 1 dell'articolo 49 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 59 del disegno di legge n. 153 è aggiunto il seguente: "1 bis. La richiesta o la presentazione dei titoli abilitativi edilizi e la trasmissione delle comunicazioni in materia di edilizia avvengono in via telematica, in adempimento del Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'amministrazione digitale); la Giunta regionale disciplina con apposito regolamento i tempi per l'erogazione graduale del servizio in via telematica, i requisiti tecnici e le modalità operative per raggiungere l'uniformità nella circolazione e nello scambio di dati e informazioni nonché l'interoperabilità dei sistemi e l'integrazione dei processi di servizio fra le diverse amministrazioni.".
Emendamento rubricato n. 907) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: "1. Alla rubrica dell'articolo 49 della legge regionale 56/1977, come sostituito dall'articolo 59 del disegno di legge n. 153 sono aggiunte in fine le seguenti parole: " e della comunicazione in materia di edilizia" La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Con questi emendamenti introduciamo il principio della comunicazione per via telematica anche se, ovviamente, avverrà con una certa gradualità (tant'è che si prevede una delibera della Giunta proprio per disciplinare questo aspetto).
Questa è l'attuazione pratica del cosiddetto progetto MUDE, che sta andando avanti ed è incentrato, come sperimentazione, con il Comune di Torino e tanti altri Comuni dell'area torinese, ma non solo, con buoni risultati.
Devo anche dire che, nella recente calamità avvenuta, la Regione Emilia Romagna ci ha chiesto di fornire questa modalità informatizzata e telematica, aggiungendo dei campi idonei a recepire la qualificazione e la definizione tecnica dei danni.
Facciamo un salto di qualità dal punto di vista tecnologico.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 409) presentato dalla Consigliera Artesio: "All'articolo 49, il comma 2, legge n. 56 è soppresso".
La Consigliera Artesio dà per illustrato l'emendamento rubricato n. 409).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 906).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 409), sul quale l'Assessore Cavallera a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 907).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 59, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 60 Indìco la votazione palese sull'articolo 60.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 61 Emendamento rubricato n. 645) presentato dai Consiglieri Reschigna Pentenero, Manica, Ronzani, Taricco, Muliere, Boeti, Motta A.: "Al comma 2 dell'articolo 51 della legge regionale n. 56/1977, come sostituito dall'articolo 61 del disegno di legge n. 153, dopo le parole "erogazione di pubblici servizi" sono inserite le seguenti ",ivi comprese le reti di telecomunicazioni telematiche".
Il Consigliere Reschigna dà per illustrato l'emendamento rubricato n. 645).
La parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Poiché l'emendamento introduce un riferimento alle reti di comunicazione telematica, per tutto ciò che abbiamo detto prima relativamente ala comunicazione per via telematica, credo che, per coerenza, non si possa non accogliere questo emendamento. La dizione della legge n. 56 risaliva agli anni '70, ma adesso le reti informatiche e telematiche sono all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 645), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 61, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 62 Emendamento rubricato n. 617) presentato dai Consiglieri Reschigna, Motta A, Muliere, Gariglio, Ronzani, Taricco, Pentenero, Lepri: Il comma 6 dell'articolo 62 (Modifiche all'articolo 52 della l.r. 56/1977) del disegno di legge n. 153 è sostituito dal seguente: "Il comma terzo dell'articolo 52 della l.r. 56/1977 è abrogato" L'emendamento n. 617) è dato per illustrato dal Consigliere Reschigna.
Emendamento rubricato n. 316) presentato dalla Consigliera Cerutti: Il comma settimo dell'articolo 62 del disegno di legge 153 è abrogato L'emendamento n. 316) è dato per illustrato dalla Consigliera Cerutti.
Emendamento rubricato n. 618) presentato dai Consiglieri Reschigna, Motta A, Muliere, Gariglio, Ronzani, Taricco, Pentenero, Lepri: Dopo il comma 7 dell'articolo 62 (Modifiche all'articolo 52 della l.r.
56/1977) del disegno di legge n. 153 è inserito il seguente: 7 bis. Il comma 6 dell'articolo 52 della l.r. 56/1977 è sostituito dal seguente: "6. Una percentuale non inferiore al 10 per cento dei proventi delle concessioni deve essere destinata, oltreché agli interventi di cui all'art.
12 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, ad opere dirette al superamento delle barriere architettoniche e sensoriali previste dai P.E.B.A. ed in osservanza del d.p.r. n. 503 n. 503 del 1996".
L'emendamento n. 618) è dato per illustrato dal Consigliere Reschigna.
Emendamento rubricato n. 908) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Dopo il comma 7 dell'articolo 62 del disegno di legge n. 153 è aggiunto il seguente: 7 bis. Al comma 7 dell'articolo 52 della l.r. 56/1977, come modificato dall'articolo 62 del disegno di legge n. 153, dopo le parole "barriere architettoniche" sono aggiunte le seguenti: "e percettive. Con medesima deliberazione il Comune può stabilire di riservare ed accantonare annualmente, una quota dei proventi derivanti dal contributo di costruzione, destinata ad opere dirette al superamento delle barriere architettoniche e percettive negli spazi ed edifici pubblici.".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Dico subito che vi è un parere contrario agli altri emendamenti, ma con il n. 908) comunque una parte di queste sollecitazioni degli emendamenti vengono comunque condensate in questa formulazione.
Quindi, riteniamo che questa formulazione che noi proponiamo coordini il sistema di eliminazione per il superamento delle diverse tipologie di barriere, considerando anche quelle di tipo percettivo. Qui gioca anche l'evoluzione culturale e l'attenzione sociale, come è già stato votato peraltro, nell'articolo 48 di questo disegno di legge.
Si accoglie quindi in parte l'emendamento del Consigliere Reschigna prevedendo di riservare una quota del costo di contributo di costruzione da destinare all'eliminazione delle barriere architettoniche e percettive.



PRESIDENTE

Quindi, per i primi tre emendamenti, formalmente, è stato espresso un parere contrario?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Esatto.



PRESIDENTE

Procediamo con la discussione generale.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Posso capire che l'emendamento che noi proponevamo, che era quello di destinare una quota percentuale dei proventi derivanti dall'attività edilizia per l'eliminazione delle barriere architettoniche, sia di quelle fisiche che di quelle percettive, fosse un po' rigido. Mi rendo conto, ho questa consapevolezza.
Però, la soluzione che lei propone, Assessore, nell'emendamento che ha appena illustrato è niente. I Comuni non hanno bisogno dell'autorizzazione della Regione Piemonte per la semplice ragione che l'eliminazione delle barriere architettoniche è una parte dell'intervento urbanizzativo all'interno di una città. Sotto questo aspetto, dichiarare in legge regionale che il Comune può decidere di destinare una quota parte di queste entrate per interventi sull'eliminazione delle barriere architettoniche sia di tipo fisico che di tipo percettivo, nulla aggiunge e nulla toglie a una facoltà che i Comuni hanno in regime di autonomia. Pertanto, fare una legge in cui diciamo che i Comuni hanno la possibilità di fare questo è come non dare una risposta a un tema.
Il tema che noi intendevamo porre con un emendamento con cui, ripeto mi rendo anche conto del limite della sua rigidità è il seguente: come possiamo fare in modo che questo tema del superamento delle barriere architettoniche fisiche e percettive all'interno delle nostre città diventi non dico una priorità, ma una delle tante questioni che devono interessare e riguardare l'Amministrazione pubblica all'interno di una comunità locale? Sotto questo aspetto, ripeto, noi non condividiamo la soluzione che lei ha individuato, per la semplice ragione che sancisce una facoltà che è già in capo ai Comuni e che non aggiunge e non toglie nulla alla normativa vigente e all'intervento legislativo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Dichiaro conclusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 617), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 316), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 618), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 908).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 62, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Ricordo che, a seguito di quanto deciso nel corso della Conferenza dei Capigruppo e comunicato ad inizio seduta, alle ore 13, presso la Sala Viglione, al primo piano, sarà ricevuta la delegazione del Comitato per unire gli Ospedali di Borgosesia e Borgomanero e l'Onorevole Bonanno, dello stesso territorio, riguardo questa questione.
Riprenderemo i nostri lavori alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata e, a seguire, in seduta ordinaria.
Ricordo che la prima votazione sarà relativa alla convalida della collega Sara Franchino. Poi, riprenderemo con la legge sull'urbanistica.
Inoltre, comunico che nella giornata di domani è sconvocata al riunione del mattino della I Commissione. Mentre è confer mata la riunione della I Commissione al pomeriggio, la Conferenza dei Capigruppo a mezzogiorno.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



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