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Dettaglio seduta n.330 del 26/02/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 14.30 il Presidente Cattaneo comunica che, per mancanza del numero legale, la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 29 gennaio 2013.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Costa, Cota e Giordano.
Il numero legale è 29.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 6 febbraio 2013.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Modifica assegnazione funzioni ai componenti la Giunta regionale dimissioni Assessore Giordano


PRESIDENTE

Con decreto n. 16 del 26 febbraio 2013, il Presidente della Giunta regionale, onorevole Roberto Cota, ha preso atto delle dimissioni dell'Assessore Massimo Giordano dalla carica di componente della Giunta regionale. Le funzioni relative allo sviluppo economico, industria, piccola e media impresa, artigianato, ricerca, innovazione, energia, tecnologia delle comunicazioni, internazionalizzazione del Piemonte sono state temporaneamente ricondotte in capo al Presidente della Regione.


Argomento:

d) Nomine e designazioni effettuate dalla Giunta e dal suo Presidente


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 37, comma 2 bis dello Statuto, si dà atto che sono state trasmesse le informative da parte del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale in merito a n. 1 decreto di nomina della Presidenza della Giunta regionale stessa.


Argomento:

e) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 20 febbraio 2013, ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale 7/2001 ("Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte"), n. 3 deliberazioni del 18 dicembre 2012, n. 5 deliberazioni del 19 dicembre 2012, n. 10 deliberazioni del 28 dicembre 2012.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

f) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 8 febbraio 2013 le seguenti leggi regionali ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 14 del 18 dicembre 2012 ("Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 settembre 2012, n. 11, "Disposizioni organiche in materia di enti locali". Modifiche alla legge regionale 2 luglio 1999, n.
16, "Testo unico delle leggi sulla montagna") legge regionale n. 15 del 18 dicembre 2012 (Ulteriori modifiche della legge regionale 12 novembre 1999, n. 28, "Disciplina, sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114" e della legge regionale 29 dicembre 2006, n. 38, "Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande") legge regionale n. 16 del 27 dicembre 2012 ("Norme di riorganizzazione della Regione Piemonte al fine della trasparenza e della riduzione di costi") legge regionale n. 17 del 27 dicembre 2012 ("Istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di Governo della Regione e del Sistema informativo sul finanziamento e sulla trasparenza dell'attività dei Gruppi consiliari e disposizioni in materia di società ed enti istituiti controllati, partecipati e dipendenti da parte della Regione") legge regionale n. 18 del 28 dicembre 2012 ("Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie") legge regionale n. 19 del 28 dicembre 2012 ("Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2013 e altre disposizioni finanziarie").



PRESIDENTE

Ricordo che intorno alle ore 16.15 il Presidente della Regione svolgerà una comunicazione, a seguito della richiesta del Gruppo del Partito Democratico.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per domani, 27 febbraio 2013, alle ore 13.30. Non essendoci sedute di Commissione, domani mattina, la anticiperei alle ore 10.30, se non ci sono opposizioni.
Consigliere Carossa, Consigliere Reschigna, va bene? Non vedo il Consigliere Pedrale. Consigliere Lupi, Consigliere Bono per voi va bene?



PEDRALE Luca

Scusi, Presidente, ero distratto.



PRESIDENTE

Se i Capigruppo (almeno quelli presenti) sono d'accordo, proporrei di anticipare alle ore 10.30 la Conferenza dei Capigruppo prevista per domani alle ore 13.30 (orario canonico per permettere di svolgerla il mercoledì quando ci sono sedute di Commissione sia al mattino sia al pomeriggio).
Consigliere Buquicchio è d'accordo? Ho dimenticato qualcuno? Non vedo il Consigliere Negro. Al Consigliere Lupi ho già chiesto. Consigliera Franchino?



PEDRALE Luca

Presidente, chiedo se è possibile spostarla alle ore 11.



PRESIDENTE

Va bene. Comunico, pertanto, che la Conferenza dei Capigruppo, già convocata per domani, 27 febbraio 2013, alle ore 13.30, è anticipata alle ore 11.
Procediamo con il nostro o.d.g.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di legge n. 317, inerente a "Modifiche agli articoli 21, 24 e 45 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte)" Seconda deliberazione (art. 101 Statuto)


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di legge n. 317, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Si tratta di una deliberazione in seconda lettura. Infatti, nella seduta consiliare del 27 dicembre - come ricorderete - è stata votata ed approvata all'unanimità, in prima lettura, tale proposta di legge.
Essendo trascorsi i termini previsti dal comma 1 dell'articolo 101 dello Statuto, occorre procedere alla seconda lettura.
Ricordo che, in tale fase, non è possibile presentare emendamenti e che l'approvazione deve avvenire a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio (il quorum è di 31 Consiglieri).
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di legge n. 317.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Presidente, non sono riuscito ad esprimere il voto, ma era favorevole.



PRESIDENTE

Il Consigliere Leardi comunica che, per questioni tecniche, non è riuscito a votare, ma intendeva votare favorevolmente. Sia messo a verbale.
Ovviamente il voto può solo influire positivamente, avendo raggiunto il provvedimento i 41 voti a favore.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Passiamo al proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 153, il provvedimento sulla legge urbanistica, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo che, nella seduta di Consiglio regionale del 6 febbraio, sono stati illustrati gli emendamenti all'articolo 31.
stato posto in votazione il subemendamento rubricato n. 857.01): la votazione è risultata, per due volte, non valida per mancanza del numero legale e da lì dobbiamo ripartire.
Intorno alle ore 16.15 (avremo circa un'ora di lavoro) interromperemo l'esame di questo provvedimento, perché, come detto nelle comunicazioni all'inizio della seduta, arriverà il Presidente della Regione per le comunicazioni ed il dibattito sul punto richiesto.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.01), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il subemendamento rubricato n. 857.19) è ritirato.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.07), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
I subemendamenti rubricati n. 857.17), 857.20) e 857.15) sono ritirati.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.08), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.05), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.09), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il subemendamento rubricato n. 857.04) è ritirato.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.02), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Il subemendamento rubricato n. 857.14) è ritirato.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.03), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
I subemendamenti rubricati n. 857.18) e 857.16) sono ritirati.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.11), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.12), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.13), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il subemendamento rubricato n. 857.06) è ritirato.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 857.10), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Adesso passiamo all'emendamento rubricato n. 857), che è quello sul quale si basavano tutti questi subemendamenti. Si tratta di un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo, presentato dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 857).
Il Consiglio approva.
In seguito all'approvazione di quest'ultimo emendamento, interamente sostitutivo dell'intero articolo, gli emendamenti rubricati n. 704), 362) 52), 364), 42), 705), 706), 707), 253), 365), 43), 44), 45), 46), 230) 231), 47), 643), 48), 708), 254), 366), 49), 50), 51), 367), 709), 640) 232), 233), 368), 369), 238), 239), 234), 235), 240), 255), 237), 236) 859), 710), 53), 711), 712), 256), 713), 714), 54), 715), 55), 716), 370) 371), 56), 372), 257), 373), e 717), tutti insistenti sull'articolo 31 sono pertanto dichiarati decaduti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 31, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 Sull'articolo 32 insiste una serie di emendamenti.
Emendamento rubricato n. 374) presentato dalla Consigliera Artesio: all'art. 17 bis della l.r. 56 il comma 1 è sostituito dal seguente: "1. Le varianti semplificate al PRG si rendono necessarie per l'attuazione di interventi pubblici e finanziati con risorse pubbliche, mediante lo svolgimento di una procedura volta a raggiungere l'obiettivo dell'efficienza e dell'efficacia in un quadro di snellimento dell'azione amministrativa".
Emendamento rubricato n. 299) presentato dalla Consigliera Cerutti: All'articolo 32 del disegno di legge n. 153, al comma primo dell'articolo 17 bis, così come inserito nella legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 sono aggiunte le seguenti parole: "In ogni caso non possono essere considerate varianti semplificate le varianti generali e strutturali previste nei commi terzo e quarto del precedente articolo 17".
Emendamento rubricato n. 375) presentato dalla Consigliera Artesio: all'art. 17 bis della l.r. n. 56 il comma 2 è sostituito dal seguente: "2. Per favorire l'attuazione degli interventi pubblici in variante al PRG vigente, finanziati con risorse pubbliche, si applica l'istituto dell'accordo di programma di cui all'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), secondo i contenuti procedurali di cui ai successivi commi del presente articolo".
Emendamento rubricato n. 377) presentato dalla Consigliera Artesio: all'art. 17 bis della l.r. n. 56, l'alinea del comma 2 è sostituita dalla seguente alinea del nuovo comma 2: "2. Al procedimento di approvazione di interventi pubblici o privati in variante al PRG che usufruiscono in tutto o in parte di risorse pubbliche si applica la seguente articolazione procedurale:".
In accordo con i proponenti, gli emendamenti rubricati n. 374), 299), 375) e 377) sono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 718) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 32, nella lettera a) comma 2 dell'art. 17 bis, sono eliminate le parole "o privato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento verte sul comma 2, lettera a), riguardante il soggetto proponente, per quanto riguarda le varianti semplificate, che sono appunto varianti necessarie per l'attuazione di strumenti di programmazione negoziata, come definiti dalla normativa vigente.
In questo caso chiediamo di eliminare, dal comma a), il soggetto privato, perché riteniamo che debba essere il soggetto pubblico a proporre l'opera o l'intervento, e non anche il soggetto privato, comprensivo degli elaborati alla variante urbanistica.
Chiediamo, quindi, di eliminare il termine "privato", nella lettera a) del comma 2.
Questo è il succo dell'emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 378) presentato dalla Consigliera Artesio: all'articolo 17 bis, comma 2, lettera a) della l.r. 56, dopo le parole "il soggetto proponente l'opera o l'intervento, pubblico o privato", sono aggiunte le seguenti parole: "osservate e conclusa positivamente la procedura di verifica dell'interesse pubblico di cui all'articolo 3 bis (comma 3 bis) ".
L'emendamento è dato per illustrato dalla proponente.
Emendamento rubricato n. 719) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nella lettera b) comma 2 dell'articolo 17 bis, sono eliminate le parole "e delle altre normative di settore".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 720) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nella lettera c) comma 2 dell'articolo 17 bis, dopo le parole "tramite il proprio rappresentante unico" sono inserite "nonché le altre amministrazioni pubbliche preposte alla tutela dei valori storici artistici, archeologici, paesaggistici, ambientali ed idrogeologici".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, alla lettera c), quando si parla di Conferenza dei servizi che si esprime entro 30 giorni, a cui partecipa il Comune o i Comuni interessati, la Provincia, la Città metropolitana e la Regione, la quale si esprime tramite il proprio rappresentante unico, aggiungeremmo "nonché le altre amministrazioni pubbliche preposte alla tutela dei valori storici, artistici, archeologici, paesaggistici, ambientali ed idrogeologici".
Non so se l'Assessore sta seguendo l'emendamento, ma chiederemmo di aggiungere anche le pubbliche amministrazioni preposte alla tutela e alla salvaguardia dei valori fondamentali, sanciti e difesi anche dalla nostra Costituzione, oltre a Comune, Regione, Provincia e Città metropolitana.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.24 riprende alle ore 15.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Emendamento rubricato n. 721) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nella lettera f) comma 2 dell'articolo 17 bis, dopo le parole "l'approvazione della variante" sono inserite ", con il relativo aggiornamento dello strumento urbanistico".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 376) presentato dalla Consigliera Artesio: all'articolo 17 bis della legge 56, dopo il comma 2 è inserito il seguente: "2 bis. Le proposte di intervento in variante al PRG, formulati da soggetti privati, possono usufruire della procedura semplificata di cui al presente articolo previo assolvimento della procedura della verifica dell'interesse pubblico, stabilita dal comma 3 bis dell'articolo 3 bis".
L'emendamento è dato per illustrato dalla proponente.
Emendamento rubricato n. 849) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: al comma 3 dell'articolo 17 bis della l.r. 56/1977, come inserito dall'articolo 32 del disegno di legge n. 153, le parole: "In adempimento all'articolo 12, comma 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n, 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità)", sono sostituite dalle seguenti: "Nel caso di interventi soggetti a procedure autorizzative semplificate in materia di ambiente ed energia,".
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Con la proposta che formuliamo si sostituisce il riferimento ad una singola legge, contemplando tutte la procedure autorizzative in materia di ambiente ed energia che usufruiscono della procedura semplificata.
una precisazione di ordine tecnico e di opportunità.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Emendamento rubricato n. 722) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nel comma 3 dell'articolo 17 bis, dopo le parole "della relativa variante urbanistica" sono inserite ", ed il relativo aggiornamento dello strumento urbanistico".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato 722) insiste sul comma 3 dell'articolo 17 bis laddove si parla dell'adempimento all'articolo 12 (appena modificato dall'Assessore Cavallera), riguardante l'attuazione della direttiva europea relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili, in cui si dice: "L'approvazione del progetto, da parte della Conferenza dei servizi, comporta l'efficacia della relativa variante urbanistica".
Noi aggiungeremmo le parole "e relativo aggiornamento dello strumento urbanistico". Se l'approvazione della Conferenza dei servizi costituisce variante urbanistica, a questo punto dovrebbe esserci il relativo e corrispettivo aggiornamento dello strumento stesso.
una precisazione, nel senso che nel momento in cui l'approvazione comporta variante urbanistica, a questo punto deve essere recepita all'interno dello strumento urbanistico, cioè il Piano regolatore.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 723) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 23, nella lettera a) comma 4 dell'articolo 17 bis, sono eliminate le parole "e delle altre normative di settore".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 724) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nella lettera 4 dell'articolo 17 bis, sono eliminate le parole "restituisce gli atti al proponente e".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 725) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nella lettera d) comma 4 dell'articolo 17 bis, sono eliminate le parole ", nel rispetto della normativa in materia di segreto industriale e aziendale".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 726) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nella lettera f) comma 4 dell'articolo 17 bis, le parole "nella prima seduta utile" sono sostituite da "entro trenta giorni".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento insiste sul comma 4, lettera f).
Il comma 4 riguarda casi relativi al regolamento per la semplificazione e organo di disciplina dello sportello unico per le attività produttive, il cosiddetto SUAP.
Il comma f) dice che il responsabile SUAP trasmette le conclusioni della Conferenza, unitamente ai dati tecnici, al Consiglio comunale, che si esprime sulla variante nella prima seduta utile.
Noi chiediamo, sempre nello spirito di burocratizzazione e riduzione delle tempistiche, cui converge anche buona parte della legge con tempistiche di approvazione delle varianti e, in generale, delle questioni riguardanti l'urbanistica, più che "nella prima seduta utile", di indicare un termine. Ovviamente dipende anche dalla rilevanza del Consiglio comunale: se è un Consiglio grande si riunisce una volta a settimana, se è piccolo magari si riunisce una volta all'anno, quindi "nella prima seduta utile" potrebbe portare a lungaggini eccessive.
Noi avevamo indicato un termine di trenta giorni, ma se l'Assessore volesse recepirlo ed estenderlo a sessanta o novanta, non cambierebbe moltissimo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 380) presentato dalla Consigliera Artesio: all'articolo 17 bis, al comma 5 della l.r. 56, primo periodo, le parole "nonché nei casi previsti dall'articolo 14 della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia ed urbanistica)", sono soppresse.
L'emendamento è dato per illustrato dalla proponente.
Emendamento rubricato n. 727) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nel comma 5 dell'articolo 17 bis, le parole "nella prima seduta utile" sono sostituite da "entro trenta giorni".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 728) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nel comma 6 dell'articolo 17 bis, le parole "nella prima seduta utile" sono sostituite da "entro trenta giorni".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 729) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, comma 6 dell'articolo 17 bis, dopo le parole "ai sensi del comma 4" sono aggiunte "articolo 19 del d.p.r. 327/2001".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 730) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'articolo 32, nel comma 6 dell'articolo 17 bis, dopo le parole "delle osservazioni pervenute" sono aggiunte ", previo adeguamento degli elaborati urbanistici".
L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 850) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: il comma 7 dell'articolo 17 bis della l.r. 56/1977, come inserito dall'articolo 32 del disegno di legge n. 153, è sostituito dal seguente: "7. Sono vincolanti, ancorché minoritari all'interno delle conferenze di cui al presente articolo, i pareri espressi dalla Regione con deliberazione della Giunta regionale relativi all'adeguamento e alla conformità agli strumenti di pianificazione regionale o riferiti ad atti dotati di formale efficacia a tutela di rilevanti interessi pubblici in materia di paesaggio ambiente, beni culturali, pericolosità e rischio geologico, aree di elevata fertilità, infrastrutture ovvero in merito agli aspetti connessi alla VAS o, comunque, per assicurare il coordinamento di politiche territoriali o garantire la fattibilità di politiche comunitarie, nazionali e regionali purché anch'esse dotate di formale efficacia, nonché per violazione della presente legge".
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Qui, tanto per intenderci, trattiamo della funzione, riservata alla Regione, di avere un voto determinante per garantire il rispetto delle previsioni dei piani di livello superiore.
In questo caso abbiamo aggiunto, tra le casistiche di espressione del parere vincolante regionale, anche il rispetto delle previsioni dei piani di livello regionale. Di norma, si dice di verificare la coerenza con il piano territoriale, che di solito è quello provinciale, secondo l'ordinamento vigente, ma anche i piani di livello regionale, qualora diano delle indicazioni vincolanti o cogenti, devono essere rispettati in sede di Conferenza e di approvazione dello strumento urbanistico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 383) presentato dalla Consigliera Artesio: all'art. 17 bis, legge 56, il comma 8 è sostituito dal seguente: "8. Le varianti di cui al presente articolo sono soggette alla verifica preventiva di assoggettabilità al processo di VAS".
L'emendamento è dato per illustrato dalla Consigliera Artesio.
Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 731) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 32, nel comma 8 dell'art. 17, le parole "di cui ai commi 11 e 12" sono sostituite da "cui al comma 12".
L'emendamento è dato per illustrato dal Consigliere Bono.
Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 851) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Al comma 10 dell'articolo 17 bis della l.r. 56/1977, come inserito dall'articolo 32 del disegno di legge n. 153, sono aggiunte in fine le seguenti parole: "Nei casi di esclusione di cui ai commi 11 e 12, la delibera di adozione della variante contiene la puntuale elencazione delle condizioni per cui la variante è esclusa dal processo di valutazione.".
La parola all'Assessore Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Per maggiore trasparenza dei procedimenti, si è specificata la necessità di elencare nel dettaglio le condizioni per cui la variante è esclusa dal processo di valutazione. C'è questa possibilità, ma deve essere adeguatamente motivata.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 732) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 32, il comma 11 dell'art. 17 bis, è eliminato.
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho appena visto l'emendamento dell'Assessore che inserisce, in sintonia con quanto ho fatto per altri articoli, appunto, le motivazioni dell'esclusione dalla VAS. Però, anche analizzando il testo in Commissione non ho capito il comma 11, quindi con quest'emendamento intendo abrogarlo nel senso che è uno dei due commi che escluderebbe il processo di VAS nelle varianti che sono funzionalmente e territorialmente limitate all'adeguamento urbanistico dell'area di localizzazione di un intervento ferma restando l'applicazione della disciplina in materia di valutazione di impatto ambientale.
Francamente, quest'emendamento mi è oscuro quando si parla di una localizzazione di un intervento, perché a priori dovrebbe essere escluso dalla VAS, se è limitato funzionalmente e territorialmente all'adeguamento in quanto è adeguamento urbanistico nella localizzazione di un intervento quindi probabilmente un intervento.
Non mi è chiara la motivazione e non mi è stata chiarita in Commissione durante la discussione, quindi mantengo l'emendamento abrogativo. Poi magari l'Assessore vorrà chiarire. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 384) presentato dalla Consigliera Artesio: all'art. 17 bis, il comma 11, L. 56 è sostituito dal seguente: "11. Le varianti semplificate, qualunque siano i loro contenuti, possono essere escluse dal processo di VAS esclusivamente dopo essere state preventivamente assoggettate alla procedura di cui al comma 3 bis dell'art.
3 bis e alla verifica preventiva di cui al comma 8 del presente articolo.".
L'emendamento è dato per illustrato dalla Consigliera Artesio.
Emendamento rubricato n. 385) presentato dalla Consigliera Artesio: art. 32. all'art. 17 bis, il comma 12 L. 56 è soppresso.
L'emendamento è dato per illustrato dalla Consigliera Artesio.
Emendamento rubricato n. 733) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 32, il comma 12 dell'art. 17 bis, la parola "altresì" è eliminata.
L'emendamento è dato per illustrato dal Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 734 presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 32, la lettera b) comma 12 dell'art. 17 bis, è eliminata.
L'emendamento è dato per illustrato dal Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 852) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. La lettera b) del comma 12 dell'articolo 17 bis della l.r. 56/77, come inserito dall'articolo 32 del disegno di legge n. 153, è sostituito dalla seguente: "b) non prevedendo la realizzazione di nuovi volumi o di nuove superfici utili lorde al di fuori delle perimetrazioni del centro abitato di cui all'articolo 14, primo comma, numero 3), lettera d bis);".
Emendamento rubricato n. 853) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. La lettera c) del comma 12 dell'articolo 17 bis della l.r. 56/77, come inserito dall'articolo 32 del disegno di legge n. 153, è sostituita dalla seguente: "c) non riduce la tutela relativa ai beni paesaggistici prevista dallo strumento urbanistico o le misure di protezione ambientale derivanti da disposizioni normative;".
La parola all'Assessore Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 852), si specifica che l'esclusione dalla VAS avviene se la variante non prevede interventi al di fuori del centro abitato. A questo punto, è opportuno vederlo con l'emendamento successivo, nel quale si specifica che l'esclusione dalla VAS avviene se la variante non riduce la tutela dei beni paesaggistici.
Visto che ho la parola, Presidente, volevo precisare che riguardo al dubbio del Consigliere Bono in ordine all'esclusione della VAS nel comma 11, attenzione: la VAS è esclusa, ma essendo una questione puntuale, è comunque prevista la VIA, qualora l'intervento dovesse rientrare nelle casistiche dimensionali previste dalla VIA stessa.
Quindi, si tratta solamente di usare lo strumento giusto per l'intervento che abbiamo di fronte: è inutile usare il "cannone" della VAS se magari è sufficiente la "freccia" per colpire la valutazione corretta della VIA, tanto per fare un esempio non so se proprio o improprio.
In precedenza, il Consigliere Bono aveva sottolineato un emendamento dove si parlava delle Amministrazioni presenti e votanti all'interno della Conferenza; ebbene, ovviamente, questo non può essere un'opportunità, ma deve essere un riconoscimento di un ruolo istituzionale che la legge assegna.
Nel complesso della nostra normativa, abbiamo previsto che laddove si va a incidere su beni vincolati da un decreto, da un provvedimento vigente del Ministero dei Beni culturali o da provvedimenti precedenti (abbiamo decreti che in passato, quaranta o cinquant'anni fa, erano gestiti dal Ministero della Pubblica Istruzione, per esempio), comunque laddove ci sono vincoli puntuali e precisi partecipa con un'incidenza di voto anche l'Amministrazione competente.
Non è un'estensione, che non si può dare in via generale, perché è già previsto da parte delle Amministrazioni specifiche, come queste, la partecipazione al Piano paesaggistico regionale, che - non dimentichiamo viene approvato d'intesa tra il Ministero e la Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 735) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 32, nella lettera c) comma 12 dell'art. 17 bis, le parole "non incidono" sono sostituite da "non riguardano".
L'emendamento è dato per illustrato dal Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 736) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 32, nella lettera d) comma 12 dell'art. 17 bis, le parole "non incidono" sono sostituite da "non riguardano".
L'emendamento è dato per illustrato dal Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 854) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. La lettera b) del comma 14 dell'articolo 17 bis della l.r. 56/77, come inserito dall'articolo 32 del disegno di legge n. 153, è sostituita dalla seguente: "b) le indagini geomorfologiche e idrogeologiche con la relativa carta di sintesi, nonché le indagini sismiche qualora necessarie ai sensi della normativa di settore; ".
La parola all'Assessore Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
un emendamento che specifica meglio gli elaborati geologici che devono essere prodotti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Emendamento rubricato n. 737) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'articolo 32, dopo il comma 15 dell'art. 17 bis, sono aggiunti i commi 16 e 17: "16. La documentazione inerente gli esiti delle conferenze, i pareri dei soggetti competenti ed interessati, nonché le relative osservazioni dovranno essere accessibili, per il tramite di idonea pubblicazione sul sito istituzionale del soggetto proponente.".
Subemendamento rubricato n. 737.1) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'articolo 32, dopo il comma 15 dell'art. 17 bis, sono aggiunti i commi 16 e 17: "17. oltre alle varianti di cui ai commi precedenti sono presenti nella legislazione vigente le ulteriori tipologie di varianti: a) varianti per "opere pubbliche previste dal P.A.I.", di cui all'art. 6 comma 7 bis della L.R. 54/1975 e s.m.i. (così come prevista dall'art. 23 della L.R. 10/2011) b) varianti per le "cave", di cui all'art. 3 della L.R. 69/1978 e s.m.i.".
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione congiunta dei due emendamenti.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Li illustro insieme, partendo dall'emendamento n. 737), con il quale si chiede di introdurre il comma 16 alla fine dell'articolo 17 bis, che viene introdotto, e che riguarda la pubblicazione sul sito istituzionale del soggetto proponente di tutta la documentazione inerente agli esiti delle Conferenze, ai pareri dei soggetti competenti nonché alle relative osservazioni.
Mi sembra di averlo già proposto nella scorsa seduta, avendo fatto riferimento anche ad episodi che mi hanno visto in prima persona chiedere documentazione, ottenerla abbastanza rapidamente, ma - ribadisco - da Consigliere regionale.
Nel momento in cui è un cittadino o un comitato di cittadini o comunque, delle persone interessate sul territorio che volessero semplicemente essere partecipi della vita amministrativa del proprio Comune, immagino, come soggetto proponente, risulta difficile la trafila per chiedere gli atti e molto spesso gli uffici dichiarano un difetto di interesse specifico per rilasciare la documentazione.
Quindi, una pubblicazione online, con una scannerizzazione o una digitalizzazione del documento, risolverebbe molte delle problematiche di fotocopiatura e stampa, eccetera, quindi renderebbe più accessibile a tutti questi atti. Questo è un suggerimento emendativo.
Inoltre, si chiede di inserire il comma 17, in cui sono inserite altre tipologie di variante, oltre a quelle precedenti, che sono quelle illustrate, quindi le varianti per opere pubbliche previste dal PAI e le varianti per le cave, di cui alla legge regionale n. 78.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Dichiaro conclusa l'illustrazione degli emendamenti.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale sull'articolo 32 ed emendamenti connessi né per dichiarazione di voto procediamo con la votazione degli emendamenti.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 374), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 299), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 375), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 377), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 718), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 378), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 719), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 720), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 721), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 376), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 849).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 722), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 723), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 724), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 725), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 726), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 380), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 727), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 728), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 729), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 730), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Mettiamo a verbale che sull'emendamento rubricato n. 729), approvato a maggioranza dal Consiglio, il Consigliere Bono, non avendo fatto in tempo a votare, intendeva votare favorevolmente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 850).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 383), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 731), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 851).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 732), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 384), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 385), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 733), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 734), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 852).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 853).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 735), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 736), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 854).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 737), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 737.1), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 32, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 300) presentato dalla Consigliera Cerutti: dopo l'articolo 32 del disegno di legge 153, è aggiunto il seguente: Articolo 32 bis (Inserimento dell'art. 17 ter nella legge regionale 5 dicembre 1977. n. 56) "Articolo 17 ter (Nuova disciplina degli accordi di programma) La Giunta regionale con Regolamento, da emanarsi entro sei mesi dall'approvazione della presente legge, predispone le norme in materia degli accordi di programma di cui all'art. 34 del decreto legislativo 267/2000, degli accordi previsti da leggi speciali o da normative regionali di settore, compresi gli accordi contenuti nella presente legge, al fine di individuare le regole della partecipazione della Regione alle procedure negoziate promosse da altri enti ed abrogare contestualmente le disposizioni regionali vigenti contenute in provvedimenti amministrativi nelle more dell'approvazione del regolamento di cui al comma 1, sono immediatamente efficaci le disposizioni dei commi seguenti.
La variazione degli strumenti di pianificazione, prevista dall'accordo di programma, riguarda esclusivamente le aree destinate alla realizzazione delle opere, degli interventi o dei programmi di intervento di rilevante interesse pubblico oggetto dell'accordo.
La conclusione di un accordo di programma può essere promossa per la realizzazione, da parte di due o più amministrazioni pubbliche con l'eventuale partecipazione di soggetti privati, di opere, interventi o programmi di intervento di rilevante interesse pubblico.
L'accordo di programma è stipulato, oltre che dai soggetti di cui al comma 4, dai rappresentanti: dell'ente titolare dello strumento di pianificazione di cui si propongono modificazioni della Provincia, nel caso di modifiche a piani comunali della Provincia e della Regione, nel caso di modifiche a piani sovracomunali.
Il Presidente della Regione o il Presidente della Provincia o il Sindaco che intenda promuovere un accordo di programma che comporti variazione di strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica provvede a convocare la conferenza preliminare prevista dalle norme vigenti. Ai fini dell'esame e dell'approvazione del progetto delle opere, degli interventi o dei programmi di intervento e delle varianti che gli stessi comportano l'amministrazione competente predispone, assieme al progetto definitivo uno specifico studio degli effetti sul sistema ambientale e territoriale e delle misure necessarie per l'inserimento nel territorio, integrativo della valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale del piano da variare, nonché gli elaborati relativi alla variazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. L'espressione dell'assenso preliminare all'accordo, da parte dei rappresentanti dei soggetti partecipanti, è preceduto da una determinazione dell'organo istituzionalmente competente.
L'amministrazione competente può chiamare a partecipare alla conferenza preliminare gli enti e organismi cui competono le autorizzazioni, i pareri o gli altri atti di assenso, comunque denominati, richiesti dalla legge per la realizzazione delle opere o interventi oggetto dell'accordo.
L'amministrazione competente, inoltre, può definire modalità e tempi per l'informazione e la partecipazione dei cittadini residenti e operanti nelle aree interessate dall'intervento.
Qualora in sede della conferenza preliminare sia verificata la possibilità di un consenso unanime dei soggetti indicati dai commi precedenti, la proposta di accordo di programma, corredata dal progetto, dallo studio e dagli elaborati previsti, sono depositati presso le sedi degli enti partecipanti all'accordo, per sessanta giorni dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dell'avviso dell'avvenuta conclusione dell'accordo preliminare.
L'avviso contiene l'indicazione degli enti presso i quali il piano è depositato e dei termini entro i quali chiunque può prenderne visione.
L'avviso è pubblicato altresì su almeno un quotidiano diffuso negli ambiti territoriali interessati dall'accordo.
Entro la scadenza del termine di deposito possono formulare osservazioni e proposte: gli enti e organismi pubblici le associazioni economiche e sociali e quelle costituite per la tutela di interessi diffusi i singoli cittadini nei confronti dei quali le previsioni dell'accordo sono destinate a produrre effetti diretti.
Nei sessanta giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni, il Presidente della Regione o il Presidente della Provincia o il Sindaco convoca tutti i soggetti pubblici e privati interessati per la conclusione dell'accordo. 1 soggetti interessati esprimono le loro determinazioni, tenendo conto anche delle osservazioni o proposte presentate. Qualora siano apportate modifiche sostanziali rispetto alla proposta di accordo assentita dall'organo istituzionale competente l'assenso alla conclusione dell'accordo di ciascun soggetto partecipante deve essere preceduto dalla deliberazione del medesimo organo ovvero ratificata dallo stesso entro trenta giorni dalla sottoscrizione, a pena di decadenza.
Il decreto di approvazione dell'accordo di programma comporta la variazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera. Il decreto è emanato dal Presidente della Provincia per gli accordi in variante a strumenti urbanistici comunali, dal Presidente della Regione nei restanti casi di variante. Il decreto di approvazione produce i suoi effetti dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Il Consiglio comunale esprime l'assenso all'accordo.
Qualora l'accordo di programma abbia ad oggetto la realizzazione di un'opera pubblica e non si raggiunga il consenso unanime di tutte le amministrazioni chiamate ad esprimersi sulla variante, l'amministrazione procedente può richiedere una determinazione di conclusione del procedimento al Consiglio regionale, che provvede entro il termine di quarantacinque giorni. Tale approvazione produce gli effetti della variante agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica e costituisce dichiarazione di pubblica utilità delle opere".
La Consigliera Cerutti non è presente, quindi l'emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 300) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 33 Emendamento rubricato n. 738) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 33, dopo il comma 5 dell'art. 18, si aggiunge il comma 6: "6. Al fine di dare adeguata consultabilità in tutte le fasi del procedimento per le varie tipologie di strumento urbanistico generale vengono predisposte idonee postazioni informatiche nei Comuni".
Il Consigliere Bono lo dà per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 738) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 33, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Emendamento rubricato n. 879) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: "1. Al comma 1 dell'articolo 19 ter della l.r. 56/1977, come inserito dall'articolo 34 della disegno di legge n. 153, le parole "delle unioni o associazioni di comuni e delle Comunità Montane" sono sostituite dalle seguenti "o delle forme associative che svolgono la funzione in materia di pianificazione urbanistica".
Emendamento rubricato n. 856) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: "1. L'articolo 19 quater della l.r. 56/1977, come inserito dall'articolo 34 del disegno di legge. n. 153, è sostituito dal seguente: .
"Art. 19 quater (Convenzioni per la pianificazione) I comuni confinanti o territorialmente prossimi possono stipulare convenzioni, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 28 settembre 2012, n. 11 (Disposizioni organiche in materia di enti locali), per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di pianificazione urbanistica relativa anche a singoli ambiti. La convenzione per la pianificazione pu prevedere: la gestione coordinata degli strumenti urbanistici l'elaborazione degli strumenti urbanistici intercomunali la costituzione di una apposita struttura per lo svolgimento delle attività di cui alle lettere a) e b) l'istituzione della struttura di cui all'articolo 3 bis, comma 7, di livello intercomunale per le valutazioni ambientali l'attuazione delle scelte perequative di livello intercomunale, anche per comparti, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 19ter.
La Giunta regionale, con proprio provvedimento, disciplina le modalità operative per la formazione e lo svolgimento delle convenzioni per la pianificazione.".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione congiunta dei due emendamenti.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 879) coordina meglio le forme associative comunali come previste dalla legge n. 11. Si tratta di un emendamento che richiama emendamenti che abbiamo già visto negli articoli precedenti, quindi nulla di nuovo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Emendamento rubricato n. 386) presentato dalla Consigliera Artesio: All'articolo 19 ter, comma 4, le parole ", la redazione dei piani di struttura, comportanti anche la definizione di scelte perequative a livello territoriale" sono soppresse.
Emendamento rubricato n. 387) presentato dalla Consigliera Artesio: All'articolo 19 quater, comma 1, dopo le parole "di una apposita struttura" inserire le seguenti parole ",composta dai funzionari degli Enti interessati" La Consigliera Artesio dà per illustrati gli emendamenti rubricati n. 386) e 387).
Emendamento rubricato n. 855) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: "La rubrica del titolo III bis della l.r. 56/1977, come inserito dall'articolo 34 del disegno di legge. n. 153, è sostituita dalla seguente: "perequazione territoriale, accordi territoriali e convenzioni per la pianificazione".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Tale modifica si rende necessaria in attuazione della legge regionale n. 11 in materia di Enti locali. In materia soprattutto di convenzioni tra Comuni.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase di illustrazione.
aperto il dibattito generale sull'articolo 34 e l'intero blocco emendativo.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 879).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 386), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 856).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 387), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 855).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 34, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 bis Emendamento rubricato n. 304) presentato dalla Consigliera Cerutti: Dopo l'articolo 4 del disegno di legge n. 153, è inserito il seguente: Art. 34 bis (inserimento del titolo III ter nella l.r. 56/77) "1. Dopo il titolo III bis nella l.r. 56/77, è inserito il seguente titolo: Titolo III ter. Norme per la rigenerazione urbana.
2. Dopo l'art. 19 ter sono inseriti i seguenti: Art. 19 quater (Finalità e ambiti di applicazione) La Regione Piemonte promuove la rigenerazione di parti di città e sistemi urbani in coerenza con strategie comunali e intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio economiche,ambientali e culturali degli insediamenti umani e mediante strumenti di intervento elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e di soggetti pubblici e privati interessati.
I principali ambiti d'intervento sono i contesti urbani periferici e marginali interessati da carenza di attrezzature e servizi, degrado degli edifici e degli spazi aperti, ivi compresi i contesti urbani storici interessati da degrado del patrimonio edilizio, le aree dismesse parzialmente utilizzate e degradate.
Art. 19 quinquies (Programmi integrati di rigenerazione urbana) 1. I programmi integrati di rigenerazione urbana sono strumenti volti a promuovere la riqualificazione di parti significative di città e sistemi urbani mediante interventi organici di interesse pubblico. I programmi si fondano su un'idea guida di rigenerazione legata ai caratteri ambientali e storico-culturali dell'ambito territoriale interessato, alla sua identità e ai bisogni e alleistanze degli abitanti.
Essi comportano: la riqualificazione dell'ambiente costruito attraverso il risanamento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici, garantendo la tutela valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-culturale, paesaggistico ambientale la riorganizzazione dell' assetto urbanistico attraverso il recupero o la realizzazione di urbanizzazioni, spazi verdi e servizi e la previsione delle relative modalità di gestione il risanamento dell'ambiente urbano mediante la previsione di infrastrutture ecologiche quali reti verdi finalizzate all'incremento della biodiversità nell'ambiente urbano, sentieri didattici, percorsi per la mobilità ciclabile e aree pedonali, spazi aperti a elevato grado di permeabilità. Fuso di fonti energetiche rinnovabili e l'adozione di criteri di sostenibilità ambientale e risparmio energetico nella realizzazione delle opere edilizie.
I programmi sono predisposti dai comuni singoli o associati o sono proposti ai comuni da altri soggetti pubblici o privati, anche fra loro associati. I programmi assumono gli effetti di strumenti urbanistici esecutivi.
I programmi devono interessare ambiti territoriali totalmente o prevalentemente edificati. 1 programmi non possono comportare varianti urbanistiche per trasformare in aree edificabili aree a destinazione agricola, comunque definite negli strumenti urbanistici comunali, fatta eccezione per quelle contigue necessarie alla realizzazione di verde e servizi pubblici nella misura massima del 5 per cento della superficie complessiva dell'area d'intervento.
Art. 19 sexies (Documento programmatico per la rigenerazione urbana) I comuni definiscono gli ambiti territoriali che, per le loro caratteristiche di contesti urbani periferici e marginali interessati rendono necessari interventi di rigenerazione urbana. A tal fine predispongono un documento programmatico per la rigenerazione urbana, da mettere a punto con la partecipazione degli abitanti, tenendo conto anche delle proposte di intervento avanzate da altri soggetti pubblici e da soggetti privati, e da approvarsi con apposito atto deliberativo del consiglio comunale.
Il documento programmatico per la rigenerazione urbana individua parti significative di città o sistemi urbani che richiedono interventi prioritari di riqualificazione urbana.
Il documento definisce: gli obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sostenibilità ambientale da - perseguire a livello comunale o intercomunale: gli ambiti territoriali da sottoporre a programmi integrati di rigenerazione urbana le politiche pubbliche, in particolare abitative, urbanistiche paesaggistico-ambientali, culturali, socio-sanitarie, occupazionali formative e di sviluppo, che concorrono al conseguimento degli obiettivi di cui alla lettera a) le iniziative per assicurare la partecipazione civica e il coinvolgimento di altri enti e delle forze sociali, economiche e culturali alla elaborazione e attuazione dei programmi i criteri per valutare la fattibilità dei programmi i soggetti pubblici che si ritiene utile coinvolgere nella elaborazione attuazione e gestione dei programmi e le modalità di selezione dei soggetti privati.
Art. 19 septies (Procedimento di approvazione dei programmi integrati di rigenerazione urbana) I programmi integrati di rigenerazione urbana conformi ai piani regolatori generali, ai programmi di fabbricazione o ai piani urbanistici generali comunali vigenti sono adottati con atto deliberativo del consiglio comunale lenendo conto delle proposte avanzate dalle forze sociali, economiche culturali e dagli abitanti che risiedono o operano nel contesto da riqualificare e negli ambiti ad esso contigui.
Entro trenta giorni dalla data di adozione, il programma e i relativi elaborati sono depositati, per quindici giorni consecutivi, presso la segreteria del comune, in libera visione al pubblico. Del deposito è dato avviso sull'albo comunale e sul sito informatico del comune stesso e per estratto sul Bollettino Ufficiale della regione Piemonte.
Entro il termine di quindici giorni dalla data di scadenza del periodo di deposito di cui al comma 2. chiunque abbia interesse può presentare proprie osservazioni, anche ai sensi dell'articolo 9 della legge 7 agosto 1990, n.
241.
Qualora il programma riguardi aree sulle quali insistono vincoli specifici decorso il termine per le osservazioni, il sindaco indice una conferenza di servizi alla quale partecipano rappresentanti delle amministrazioni competenti per l'emanazione dei necessari atti di consenso, comunque denominati.
Entro trenta giorni dalla data di acquisizione degli atti di consenso di cui al comma 4. il consiglio comunale approva in via definitiva il programma, pronunciandosi altresì sulle osservazioni presentate.
La deliberazione di approvazione è pubblicata, anche per estratto, sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte.
7. Il programma acquista efficacia dal giorno successivo a quello di pubblicazione di cui al comma 6".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 304), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 35 Emendamento rubricato n. 880) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. All'articolo 35 del disegno di legge. n. 153, è aggiunto il seguente comma: "2. Alla lettera b) del quarto comma dell'articolo 20 della l.r. 56/1977 dopo le parole "di cui alle lettere c), con mutamento di destinazione d'uso, d)" è aggiunta la seguente parola dbis)".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Questa modifica si rende necessaria per coordinare, terminologicamente il comma con l'introduzione della sostituzione edilizia tra gli interventi edilizi di cui all'articolo 13.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'emendamento n. 880) e l'articolo 35.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 880).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 35, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 36 Emendamento rubricato n. 388) presentato dalla Consigliera Artesio: ART. 36 All'articolo 21, all'alinea del comma 1, l. 56, le parole "e alla perequazione urbanistica" sono soppresse.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 739) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 36, dopo il comma 1 aggiungere il comma 1 bis: Al comma 1 dell'art. 21, l.r. 56/1977, sostituire le parole "in 25 mq." con "27 mq".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 740) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 36, dopo il comma 1 aggiungere il comma 1 ter: Nella lettera b) del comma 1 dell'art. 21, l.r. 56/1977, le parole "5 mq." sono sostituite da "7 mq".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 881) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Il comma 5 dell'articolo 36 del disegno di legge n. 153 è sostituito dal seguente: "5. Il terzo comma dell'articolo 21 della l.r. 56/1977 è sostituito dal seguente: '3. Le aree da destinare ai servizi pubblici di cui al presente articolo possono essere utilmente reperite in apposite strutture multipiano nonch nella struttura degli edifici e loro copertura, purché dette strutture siano direttamente e autonomamente accessibili dallo spazio pubblico; le aree destinate a parcheggio pubblico possono inoltre essere reperite nel sottosuolo, purché nelle aree sovrastanti, qualora piantumate o destinate a piantumazione, non siano pregiudicate le funzioni vegetative.'".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
La modifica si rende necessaria per coordinare terminologicamente il comma con i precedenti, che individuano aree per servizi pubblici e non superfici.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 244) presentato dal Consigliere Buquicchio: Al comma 5 dell'articolo 36 (Modifiche all'articolo 21 della l.r. 56/1977) del disegno di legge 153, dopo le parole "purché detta superficie sia direttamente e autonomamente accessibile", è aggiunta la parola "gratuitamente".
L'emendamento è dato per illustrato.
L'emendamento rubricato n. 389) presentato dalla Consigliera Artesio è ritirato.
Emendamento rubricato n. 741) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 36, dopo il comma 6 aggiungere il comma 6 bis: Nel comma 4 dell'art. 21, della l.r. 56/1977, dopo le parole "disciplinato con convenzione", sono aggiunte ", nelle proporzioni definite dai piani regolatori o dai loro strumenti di attuazione".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 243) presentato dal Consigliere Buquicchio: Il comma 7 dell'articolo 36 (Modifiche all'articolo 21 della l.r. 56/1977) del disegno di legge 153 è abrogato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 390) presentato dalla Consigliera Artesio: ART. 36 comma 7 all'art. 21, il comma 4 bis, l. 56, è soppresso.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 742) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 36, nel comma 4 bis dell'art. 21, le parole "dell'acquisizione di altre aree, da destinare all'acquisizione di aree per servizi pubblici o alla realizzazione dei servizi medesimi" sono sostituite con "dell'acquisizione e realizzazione di altre aree, da destinare alla medesima funzione; in ogni caso la quota degli standards urbanistici relativi alle aree per parcheggio pubblico, per gli interventi superiori a 400 mq. di SUL, dovranno essere sempre individuati e realizzati nel luogo dell'intervento e non potranno essere totalmente monetizzati)".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Con quest'emendamento chiediamo, all'articolo 36, comma 4 bis, di sostituire le parole "dell'acquisizione di altre aree, da destinare all'acquisizione di aree per servizi pubblici o alla realizzazione dei servizi medesimi", con "dell'acquisizione e realizzazione di altre aree, da destinare alla medesima funzione; in ogni caso la quota degli standards urbanistici relativi alle aree per parcheggio pubblico, per gli interventi superiori a 400 mq. di SUL, dovranno essere sempre individuati e realizzati nel luogo dell'intervento e non potranno essere totalmente monetizzati)".
Pertanto, chiediamo che gli standard urbanistici, in particolar modo le aree destinate al parcheggio pubblico, soprattutto per la realizzazione di centri commerciali o altro, con più di 400 metri quadrati di SUL, siano realizzati nel luogo dell'intervento, quindi non spostati da altra parte per non andare a ingolfare magari le vie limitrofe o comunque non spostare da un'altra parte il parcheggio (non sarebbe funzionale). In ogni caso, gli standard urbanistici non si possono monetizzare, almeno non totalmente.
Questo è un concetto importante, proprio perché spesso si continua a costruire derogando alle richieste in loco di servizi e di standard urbanistici.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 743) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 36, dopo il comma 4 bis dell'art. 21, sono aggiunti i commi 5 e 6: "5. Le somme di cui incassate in base al comma 4 bis, sono da ritenersi vincolate in apposito capitolo di bilancio e potranno essere utilizzate solamente per l'acquisizione e realizzazione del medesimo servizio pubblico".
"6. Si stabilisce che il criterio per determinare la quantificazione della superficie da riservare alla funzione di parcheggio privato, segua le seguenti indicazioni: aree residenziali 1 mq. ogni 10 mc. di volume aree commerciali e direzionali 4 mq. ogni 10 mq. di SUL aree industriali ed artigianali 1 mq. ogni 10 mq. di SUL aree turistico-ricettive e ricreative 20 mq. ogni 5 persone.".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 743) riguarda gli standard urbanistici relativi alle aree destinate a parcheggio privato.
Nel comma 4 bis si parla di somme incassate. Noi vorremmo specificare con questo comma 5, che sono da ritenersi vincolate in apposito capitolo di bilancio e potranno essere utilizzate solamente per l'acquisizione e la realizzazione del medesimo servizio. Quindi, non che le aree disposte a questo servizio pubblico siano monetizzate e poi utilizzate per altri fini.
Occorre cercare, cioè, di mettere un freno all'utilizzo disinvolto di monetizzazione di standard urbanistici che poi vengono utilizzati per altro e non per gli standard stessi.
Spero che l'Assessore voglia condividere questo principio.
Al comma 6, specifichiamo i metri quadrati, quindi le aree da destinarsi, sia per metri cubi di volume edificato sia per metri quadrati di SUL (superficie utile lorda), e, per quanto riguarda le aree turistiche ricettive, per numero di abitanti, di persone che possano essere accolte da dette aree.
Grazie.



PRESIDENTE

Abbiamo terminato l'illustrazione degli emendamenti.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione dei singoli emendamenti e, infine, dell'articolo 36.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 388), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 739), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 740), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 881).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 844), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 389) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 741), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 243), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 390), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 742), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 743), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 36, così come emendato.
Il Consiglio approva.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 967 presentato dai Consiglieri Carossa, Angeleri, Tiramani, Marinello, De Magistris, Gregorio Novero, Goffi, Negro, Mastrullo, Lupi, Buquicchio, Vignale, Motta Angela Franchino, Biolé, Leo, Formagnana, Botta Franco Maria, Reschigna, Gariglio Muliere, Ronzani, Manica, Pentenero, Bono, Stara, Dell'Utri, Laus, Ponso Cattaneo e Cursio, inerente a "SEAT Pagine Gialle Italia esempio di innovazione"


PRESIDENTE

Prima di passare alle comunicazioni del Presidente Cota, abbiamo un ordine del giorno, ad oggetto "SEAT Pagine Gialle Italia esempio di innovazione", firmato da tutti i Gruppi e da circa 30 Consiglieri: mi è stato riferito che ci sarebbero le condizioni per una sua iscrizione fuori tempo e per la relativa votazione.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g)



PRESIDENTE

Procediamo pertanto con l'esame dell'ordine del giorno n. 967, di cui al punto 4 bis) all'o.d.g.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 967, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'azienda Seat PagineGialle Italia è una delle più importanti realtà nazionali presente con più di 70 presidi sul territorio italiano, la quale direttamente o indirettamente attraverso l'indotto, dà lavoro a circa 6000 persone in Italia delle quali più di 2000 sul territorio piemontese, e movimenta attraverso i suoi servizi e i suoi circa 400.000 clienti (per lo più PMI) alcuni punti percentuali di PIL l'Azienda Seat PagineGialle Italia ha sempre avuto radici occupazionali e imprenditoriali nella provincia di Torino e sul territorio piemontese, dove è presente con la Direzione Generale, rappresentando un punto di riferimento irrinunciabile nel suo settore, con importantissime ricadute anche sul tessuto sociale, economico e culturale della nostra regione l'Azienda Seat PagineGialle Italia ha sempre fatto dell'innovazione e della tutela del patrimonio aziendale un valore imprescindibile per le sue scelte strategiche, non delocalizzando ma rilanciando il lavoro sul nostro territorio, investendo in tecnologia e personale, tracciando nuove strade di business dando lustro alla capacità produttiva del Piemonte e di Torino sia a livello nazionale che internazionale considerato che in ossequio ai suddetti principi di innovazione la Seat PagineGialle Italia ha intrapreso un complesso ma fruttuoso percorso di trasformazione da azienda venditrice di spazi pubblicitari in player internazionale nel settore dell'editoria e del marketing multimediale che determina oggi importanti garanzie per il futuro produttivo dell'azienda stessa rilevato che anche dal punto di vista finanziario l'azienda Seat PagineGialle Italia, dopo aver affrontato il percorso di soluzione del debito finanziario originato da un'operazione di leverage buy out, con un accordo di ristrutturazione e dilazione di tale debito che ha permesso l'avvio di una nuova programmazione economica e di rilancio aziendale su sane basi economiche, ha dimostrato capacità innovativa e visione strategica sfruttando la possibilità introdotta dalla nuova legge del 2012 sul Concordato di Continuità, che permette di rinegoziare ulteriormente il debito a fronte di dimostrate e reali valenze economiche presenti nell'azienda. Questa operazione ha portato Seat PagineGialle Italia ad essere tra le prime realtà europee quotate in borsa e la prima in Italia ad avvalersi di questo strumento per sganciarsi da un fardello di finanza spregiudicata che aggredisce le realtà produttive non per rilanciarne il core business ma per manipolarle a soli fini speculativi osservato che l'assoluta novità dell'adozione di questo strumento non ha consentito all'opinione pubblica di comprendere appieno la valenza positiva dell'operazione e, male interpretandola, ha favorito comportamenti non corretti da un punto di vista informativo si impegna a dare mandato al Presidente e alla Giunta affinché mettano in campo tutte le iniziative necessarie a supportare l'azione intrapresa dall'azienda Seat PagineGialle Italia testimoniando anche la solidità e la capacità imprenditoriale di questa vera risorsa del nostro territorio in continua evoluzione, che porterà anche alla tutela di migliaia di lavoratori ad analizzare gli strumenti messi in campo da Seat PagineGialle Italia per liberarsi dal fardello della finanza spregiudicata, in modo da comprendere se tali meccanismi siano applicabili (come modello da seguire) anche ad altre aziende del nostro territorio vittime di operazioni economiche che le abbia portate ad essere snaturate per interessi di pura speculazione finanziaria".
Il Consiglio approva.
Sospendiamo brevemente i nostri lavori in attesa del Presidente della Regione, del quale sono previste alcune comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Chiedo che venga considerato il mio voto favorevole all'ordine del giorno appena votato, perché non sono arrivata in tempo. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Bene, diamo atto che l'ordine del giorno testé approvato è sostenuto con voto favorevole, oltre che dalla Consigliera Artesio, anche dai Consiglieri Manica e Laus, che intendevano esprimersi in questo senso.
L'ordine del giorno è a disposizione, per coloro i quali volessero aggiungere la firma, al banco della Presidenza.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 16.27 riprende alle ore 16.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

"Comunicazione del Presidente della Giunta Cota in merito alle dimissioni dell'Assessore Giordano" presentata dai Consiglieri Reschigna, Muliere Boeti, Lepri, Ronzani, Gariglio, Placido, Pentenero, Taricco, Manica Bresso e Laus


PRESIDENTE

pervenuta una lettera dal Gruppo del Partito Democratico con la richiesta di porre all'o.d.g. del Consiglio odierno le comunicazioni, da parte del Presidente della Regione, riguardo alla questione che ha interessato l'Assessore regionale Giordano.
Il Presidente della Regione ha dato la disponibilità di fare queste comunicazioni per quest'oggi, quindi nel primo Consiglio utile.
Se non ci sono interventi da parte dei richiedenti, darei la parola al Presidente Cota.
Prego, Presidente.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Faccio presente al Presidente del Consiglio - ma gliel'ho già fatto presente in precedenza - che oggi avevo una serie di impegni già prefissati e che quindi non ho la possibilità di restare per un dibattito sulla situazione della Regione.
Mi è stato chiesto di fare una comunicazione sulla posizione dell'Assessore Giordano e io, per rispetto nei confronti del Consiglio arrivo qui in Aula e vi dico quali sono state le determinazioni di oggi.
L'Assessore Giordano, già durante la settimana scorsa, prontamente mi aveva inviato una lettera di dimissioni. Gli avevo parlato e lui mi aveva precisato e spiegato di essere assolutamente estraneo ai fatti che gli venivano contestati. Avendogli creduto, così come gli credo tuttora, gli ho rinnovato la fiducia e ho respinto le dimissioni.
Questa mattina l'Assessore Giordano mi ha chiesto invece di accettare le sue dimissioni, dicendo di considerarle irrevocabili: mi ha chiesto proprio di accettarle, dicendomi di non avere la serenità per poter svolgere la sua attività amministrativa e ritenendo giusto concentrare tutte le sue energie per chiarire la sua posizione.
Ora, a fronte di questo, a malincuore, ho accettato le sue dimissioni e classifico questo gesto come un gesto di rara ed unica correttezza.
Ho tenuto le sue deleghe ad interim.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cota.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, signor Presidente, di averci fatto un riassunto delle cose che abbiamo letto sui giornali nei giorni scorsi, e un riassunto del comunicato stampa della Giunta regionale di questa mattina.
O lei crede che questo Consiglio regionale sia composto da persone incapaci di intendere e di volere, e allora composto da persone che possono accettare, su un tema così delicato, un mero riassunto di un comunicato stampa, oppure, con questa sua comunicazione odierna, lei ha mancato ancora una volta di grande e grave rispetto nei confronti dell'intero Consiglio regionale.
(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore, colleghi.
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Capisco il nervosismo, ma non ho nessuna...



(Commenti del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Angeleri. Se fosse possibile fare un dibattito pacato, su un tema delicato, che consenta al Consiglio di ascoltare e non ribattere, sarebbe meglio.
Prego.



RESCHIGNA Aldo

Guardi: oggi sono disposto a fare tutto tranne che cadere nel tranello della Lega Nord. Ho sufficiente - ho sufficiente - e adeguato senso di come ci si comporta in un'Aula consiliare per non arrivare a questo livello.
Sono tranquillissimo, non ho bisogno...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore!



RESCHIGNA Aldo

Non è con i gesti buonisti, Presidente, che risolve il problema di come si gestisce un'Aula. Glielo dico francamente.
Noi non affrontiamo questo dibattito e questa comunicazione, così come non abbiamo affrontato altre vicende che hanno attraversato questa legislatura regionale, con l'atteggiamento di coloro che devono emettere una sentenza. Non compete a noi. E nemmeno con l'atteggiamento di coloro che si sostituiscono a Magistrati e inquirenti; e nemmeno intendiamo affrontare questo dibattito su un tema che vede un Assessore - un ex Assessore regionale, a questo punto - sotto indagine, sapendo che, in questo momento, in questo Paese, un avviso di garanzia emesso nei confronti di una persona non può essere scambiato come segno di colpevolezza. Ma da qui a immaginare di poter affrontare un dibattito su una comunicazione sulla base di un riassunto di un comunicato stampa, ce ne corre un'enormità.
D'altra parte, il tentativo di ignorare i problemi è un po' la caratteristica che consente a questa Giunta regionale e a questo Presidente regionale di galleggiare, immerso nelle difficoltà che attraversano l'Amministrazione regionale.
Vorrei semplicemente rivolgere al Presidente Cota alcune questioni.
Ripeto: con l'atteggiamento di chi non è un Magistrato inquirente, di chi non vuole emettere una sentenza, ma di una persona che è abituata a ragionare sui fatti politici che attraversano questa Regione.
Presidente, o c'è uno strano atteggiamento di persecuzione nei confronti della Giunta regionale, o non si è accorto che è il quarto episodio che attraversa e macchia questa legislatura regionale.
Non si rende ancora conto, dopo tre anni, che non sono ancora definite e chiarite le modalità attraverso le quali lei è diventato Presidente della Regione? Non si rende conto che durante questa legislatura regionale un altro Assessore regionale ha dovuto dare le dimissioni, l'Assessore Caterina Ferrero, perché raggiunta da un provvedimento di restrizione della libertà personale, e che sulla vicenda della sanità, durante questa legislatura regionale, si è incontrato - ancora una volta - con una vicenda al di fuori del rispetto delle norme di legge? Non si rende conto che, ancora oggi, questo Consiglio regionale e la comunità piemontese non sa a che titolo l'Assessore Casoni, sulla vicenda GEC, sia stato interrogato dalla Magistratura, se a titolo di persona informata dei fatti o se a titolo di persona raggiunta da un avviso di garanzia? Questo non lo sappiamo, perché leggiamo alcune cose e in quest'Aula tutto si fa tranne che rispondere a queste domande.
E non trova strano che oggi, dopo nemmeno tre anni dall'inizio di questa legislatura regionale, un altro Assessore regionale ha avuto il buon gusto di rassegnare la dimissioni? Noi apprezziamo il gesto dell'Assessore Giordano...



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



RESCHIGNA Aldo

Beh, consideri anche tutte le interruzioni che ho dovuto subire Presidente.



PRESIDENTE

Infatti, prego.



RESCHIGNA Aldo

No, le consideri pure.



PRESIDENTE

Non le ho tolto la parola.



RESCHIGNA Aldo

Siete un po' agitati oggi.
Questo lei lo liquida con un riassunto di un comunicato stampa? Lei oggi, Presidente Cota, su questa vicenda, come su tutte le altre vicende, ha sostanzialmente dimostrato, di fronte a quest'Aula, la sua debolezza, perché un Presidente della Regione non affronta una comunicazione in questo Consiglio regionale sui presupposti che lei ha assunto e non assume un atteggiamento nei confronti del Consiglio regionale come lei ha assunto oggi in Consiglio regionale.
Noi non siamo per nulla soddisfatti della sua comunicazione e non siamo per nulla soddisfatti neanche del modo con cui lei sta affrontando i problemi del Piemonte.
Di questo avremo modo e tempo di ragionare e di riprendere un'iniziativa molto forte in Consiglio regionale e presso la comunità piemontese, perché credo che sia ora che questo modo strano di governare la Regione Piemonte, e questa riproposizione della vicenda di indagine all'interno della Regione Piemonte, possa determinare una svolta più importante e più positiva.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Capisco che in questo momento lo stato d'animo del Consiglio considerato anche il contesto della giornata in cui facciamo questo dibattito, possa essere in qualche modo un po' surriscaldato, per cercherei di stare ai fatti e alle cose.
Rifacendomi alla premessa del collega Reschigna, sgombero subito il campo da questa questione: non sono mai stata giustizialista in vita, mai non comincerò certo ad esserlo oggi e non penso che dobbiamo occuparci di compiti che sono compiti squisitamente legati al ruolo della Magistratura e ad altri ambiti dello Stato, quindi non è di questo che vogliamo parlare né come Gruppo regionale né...



(Commenti del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Per favore!



MANICA Giuliana

... e questa è stata l'intenzione...



(Commenti del Consigliere Reschigna)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Manica.
Mi scusi, per favore collega Reschigna.
Collega Angeleri, si può intervenire cinque minuti per chiarimenti.
Collega Angeleri, se vuole intervenire la prenoto subito, così almeno dopo la collega Manica, può intervenire e chiarirà.
Prego, continui Consigliera Manica.
Si rivolga alla Presidenza, collega Manica.
Per favore, non interrompiamo la collega.



MANICA Giuliana

Non voglio costruire medaglie su questa questione o meno, collega Angeleri: se ho sbagliato in qualche affermazione, si farà carico di correggermi.
Comunque, la sostanza della cosa che voglio dire è che non è di questa argomentazione e non è di questa parte che intendiamo parlare, né questa è l'intenzione con cui il mio Gruppo consiliare ha inteso richiedere questa comunicazione.
Penso che ignorare significativamente l'ordine di difficoltà dentro la quale la Giunta versa, perché quando avvengono episodi come questi, che non riguardano un solo esponente della Giunta, ma hanno riguardato altri esponenti della Giunta, in questo momento apre una questione, per quanto compete al Consiglio, che è senz'altro di ordine politico-amministrativo di una qualche rilevanza. Questo è l'elemento che compete a questo Consiglio: la dimensione politico-amministrativa e la rilevanza della dimensione politico-amministrativa che vicende come queste proiettano all'interno di un'Aula e all'interno di un Consiglio.
Ovviamente, non auguro a nessuno di non poter spiegare la propria posizione. Conosco da tanti anni il Presidente Cota, così come conosco da tanti anni il Consigliere Giordano, che peraltro è stato anche Sindaco della mia città. Quindi, ovviamente, quello che auspico è che ognuno possa chiarire le proprie posizioni nel modo migliore. Apprezzo anche il fatto che qualcuno, in situazioni come queste, dia le dimissioni per poter difendere se stesso e chiarire la propria posizione nel modo migliore.
Questa è una cosa ovvia.
Devo dire però che la questione di ordine politico-amministrativo che riguarda la Giunta e che riguarda il Consiglio è una questione che resta anche perché sono fatti che si sono ripetuti.
C'è poi un'altra questione, Presidente Cota, che proprio per le ragioni di cui dicevo prima, indubbiamente ha una qualche rilevanza. Lei viene come me, da una realtà come quella novarese, come quella da cui viene anche l'Assessore Giordano che, per quanto riguarda la Lega, è stata una delle sedi e una delle roccaforti più importanti in Piemonte, per il ruolo che la Lega, come partito, vi ha svolto.
In questo momento si apre un problema di ordine politico-amministrativo per la Giunta, ma si apre anche un grande problema politico più complessivo per la forza che voi rappresentate e, da questo punto di vista, per il complesso della maggioranza.
Quindi, vi è un problema politico-amministrativo che riguarda questa sede del Consiglio, ma soprattutto un problema politico più ampio, che riguarda il vostro ruolo in Piemonte, il ruolo di questa maggioranza in Piemonte: un problema più significativo se si assommano le difficoltà legate al bilancio, legate alle problematiche della sanità che in questo momento vi trovate a gestire.
Mi chiedo se tutto questo meritasse, Presidente, e glielo dico con l'amicizia e per la lunga conoscenza che noi abbiamo, la sua tacitiana relazione o se, invece, una situazione di questa dimensione politico amministrativa non meritasse una relazione di carattere politico amministrativo da parte sua, l'assunzione della responsabilità di questa Presidenza, la presa d'atto dell'ordine delle difficoltà e l'indicazione di una strada, prima che a questo Consiglio, al Piemonte e ai cittadini piemontesi, che ci guardano con grande inquietudine.



PRESIDENTE

Grazie, collega Manica.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Signor Presidente, vorrei però capire, in quest'Aula, qual è il pensiero di chi è intervenuto sino adesso! Perché, sinceramente, non ho capito. Allora, richiedo il verbale dell'intervento dei colleghi Reschigna e Manica.
Perché, in quest'Aula, da una parte, si racconta che non siamo giustizialisti, poi c'è un punto e si va a capo e si spiega il perché si chiedono le dimissioni del Presidente, le dimissioni di questo Assessore piuttosto che dell'altro e dell'intera Giunta, per poter andare ad elezioni anticipate. Oggi questo non l'ho sentito. Forse, perché abbiamo appena votato e c'è stato un esito diverso da quello che era il pensiero e l'auspicio di chi è intervenuto. Ma lasciamo perdere questo. Comunque chiedo ufficialmente e con urgenza il verbale, perché probabilmente sono io che non ho capito gli interventi dei colleghi.
Collega Manica, scusi se prima l'ho interrotta, però lei prima ha detto che non è mai stata giustizialista. Però, mi ricordo quando, nel 1998, ero seduto al posto della Consigliera Carla Spagnuolo e facevo il Consigliere regionale e lei era il Capogruppo dei DS al posto del collega Biolé. Me lo ricordo come se fosse ieri. Dato che ricevetti un rinvio a giudizio nel gennaio 1998 lei, nella prima seduta di Consiglio regionale, si alzò e chiese immediatamente le mie dimissioni. Glielo ricordo, perché è una cosa che mi è rimasta impressa.



(Commenti in aula)



ANGELERI Antonello

Sì, ero Consigliere.
Lo dico perché poi se no... È per la verità. Da questo si capisce anche l'intendimento politico di un Gruppo consiliare che si dice subito, negli interventi dei suoi Consiglieri, di non essere giustizialista, ma alla fine nei fatti, sostanzialmente, rimane ancora un'antica memoria del passato.
Ho ascoltato le parole del Presidente, che nella sua brevità ha detto tutto quanto con estrema chiarezza e, devo dire, anche con estrema correttezza. Mi soffermo su alcune parole, Presidente, che lei ha detto nel suo intervento, definendo l'Assessore Giordano un "raro ed unico esempio di correttezza".
Rispetto alla situazione che stiamo vivendo da un punto di vista politico, penso che questo sia veramente un raro ed unico esempio di correttezza, perché rispetto alla vicenda, di cui ho letto sui giornali e che sinceramente non conosco... Allora, vorrei poi capire quale sarà la fine di questa inchiesta e mi farebbe anche piacere sapere (avrei voluto saperlo oggi, all'indomani delle elezioni) quali sono le motivazioni, per esempio, per arrivare ad un avviso di garanzia, con tanto di perquisizione alle 6 del mattino in casa dell'Assessore e nei vari uffici, con decine e decine di operatori della Guardia di Finanza impegnati a controllare quelle che secondo il PM erano o potevano essere notizie di reato.
Vorrei ad esempio capire, proseguendo sul ragionamento del collega Reschigna, che parla di un'ennesima volta in cui la Giunta Cota cadrebbe inciampando in percorsi legati alla correttezza del suo operare: quante sentenze di condanna rispetto a questa situazione abbiamo letto; anzi, più che letto sui giornali, abbiamo visto emettere da un tribunale? Per carità, ho la memoria corta e magari mi sbaglierò, però fino ad oggi non ne ho viste.
Vorrei proprio vedere come finisce questa vicenda e come si conclude.
Penso che nella vita politica, a differenza di quello che diceva il Consigliere e Capogruppo Reschigna, l'avviso di garanzia per un politico sia una vera e propria sentenza di condanna.
E l'abbiamo visto proprio con l'Assessore Giordano, che ha dato le dimissioni e quindi si è sostanzialmente ritirato per non ingombrare all'interno della Giunta.
Penso che esempi di correttezza non su questa base, sulla base dell'inchiesta, ma sulla base della correttezza amministrativa, della correttezza nel modo di amministrare ce ne siano tanti in questa Regione ce ne siano tanti nella politica piemontese e nella politica nazionale.
Purtroppo, ho l'impressione di essere pessimista!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Presidente Cota, premesso che all'Assessore Giordano va l'augurio di poter dimostrare la completa estraneità, ho apprezzato le dimissioni, in un Paese dove non si dimette quasi nessuno.
Ma distinguiamo la questione personale di Massimo Giordano da un fatto politico, anzi ne aggiungo qualcuno.
A lei, Presidente Cota - non è la prima volta e gliel'ho già detto - le cose banali che un Presidente della Regione dovrebbe sentire come dovere bisogna chiedergliele.
Lei non sente il dovere, quando succedono fatti particolari, di venire in Aula a fare il suo dovere di Presidente.
Ma veniamo alla questione e faccio una premessa affinché non ci siano equivoci. Ritengo che il risultato elettorale molto chiaro segni una sconfitta politica per il mio partito. Lo dico, così evito che qualcuno mi dica "eh, ma pensa ai tuoi!".
Però lei, Presidente Cota - che si è candidato per tirare la volata al suo partito, legittimamente, alla sua maggioranza e che poco meno di tre anni fa portava, vincendo, un 47,32% con il 17% della Lega - non ha più la fiducia dei piemontesi.
E lo deve sapere e ne dovrebbe tirare le conclusioni, perché la Lega non ha preso neanche un 5%. Voi rappresentate un terzo di questa Regione. E le vicende giudiziarie non c'entrano, basta andare sul sito del Senato e della Camera e fare la somma. Siccome sono disciplinato, li ho scritti: lei è stato sfiduciato dai piemontesi e ho fatto la premessa rispetto a quello che riguarda il mio partito.
Quindi, lei con i provvedimenti che prende deve sapere - e ce l'ha certificato dal risultato elettorale - che non gode della fiducia non della maggioranza, ma gli è rimasto un terzo.
Quando c'è una prova importante - e lo voglio ricordare, perché è stato citato da qualche collega della maggioranza durante la campagna elettorale di chi aveva detto "se perdo, mi dimetto" (era l'allora Presidente del Consiglio, D'Alema), che può piacere o meno ma è stato ricordato, lei prenda esempio e tiri le conclusioni.
L'elenco è stato fatto dal Capogruppo Reschigna: cosa deve ancora succedere, oltre al risultato elettorale? Mi ricorda un libro bellissimo di Garcia Marquez, "Cronaca di una morte annunciata"; tutti sapevano che lo cercava per ucciderlo, ma nessuno glielo diceva. E tutti sappiamo ed immaginiamo cosa sta per succedere! Cosa dobbiamo ancora aggiungere? Non lo so, me l'avete detto voi appena sono entrato. Se me lo dicono alcuni autorevoli e simpatici colleghi della maggioranza, allora mi chiedo: ma cosa sta per succedere? Torniamo alla politica e ai voti. Lei è stato sfiduciato e bocciato dai piemontesi. Tiri le conclusioni e vada a casa! Io ho fatto anche dei manifesti e adesso proverò a fare qualche altra cosa.
Penso che in questo Consiglio, anche rispetto all'azione di questa maggioranza, bisogna prendere atto di quello che è il risultato delle urne.
Questo è quello le dico, Presidente Cota. Non mi illudo, perché penso che lei voglia continuare l'agonia politica del suo partito e della sua maggioranza e purtroppo, con i provvedimenti che prendete, di questa Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Se non fosse un dibattito naturalmente serio, mi verrebbe da ridere cioè rido sulla debolezza di quello che ho sentito finora.
Lo devo dire: non sono acculturato, sono solo un geometra, ma non ho capito niente! Voi dite che l'intervento del Presidente è stato debole, un riassunto.
Ma mi permetto di chiedere: cosa avrebbe dovuto dire? Doveva forse entrare nel merito delle indagini? Me lo chiedo.
Doveva forse entrare nel merito della tempistica di questa indagine? Ci entro io, perché l'ho già scritto. Mi lascia perplesso, perché - come giustamente è stato detto dal collega Angeleri - mi aspettavo che oggi la Magistratura dicesse il perché di questo non poter assolutamente rinviare l'intervento che è stato fatto una settimana fa. Mi aspettavo solo quello.
Poi non entro e non entrerò mai nel merito delle indagini. Non mi permetto! Politicamente ritengo che sia un mio diritto-dovere entrare nel merito della tempistica di certi provvedimenti. E questo lo ribadisco perché non temo di dire delle cose sbagliate o che la gente comune non capisca.
Detto questo, e non penso che potesse e dovesse entrarci il Presidente della Regione, chiedo cosa avete detto. Lo richiedo di nuovo. Cosa volevate da questo dibattito? Volete che ci dimettiamo? Non ci dimettiamo, punto.
Non ce ne andiamo a casa, punto. Stiamo qua, punto! Noi abbiamo intrapreso una strada che sapevamo benissimo essere difficile, cosa che noi non avete fatto nei vostri cinque anni. Voi il primo anno avete messo sulle spalle dei piemontesi un miliardo e 800 milioni di euro di derivati, per non affrontare i problemi di questa Regione.
Noi abbiamo fatto esattamente il contrario; noi abbiamo intrapreso una strada difficile, ma che riteniamo giusta e doverosa verso i piemontesi.
Noi abbiamo intrapreso una strada che sapevamo benissimo che ci avrebbe portato ad avere delle difficoltà al primo appuntamento elettorale. Ma noi intendiamo la politica e l'amministrazione di una Regione in maniera assolutamente diversa da quella che avete inteso voi nei cinque anni precedenti. E questo lo ribadiamo, non siamo così stupidi! Sapevamo a cosa andavamo incontro e continueremo per questa strada continueremo assolutamente per questa strada.
Termino dicendo: cari signori, voi non avete, lo dimostra questo dibattito, nessun progetto politico. Ma non lo dico io, l'hanno detto i piemontesi con le ultime elezioni. Voi, come una macchina da guerra potentissima, dovevate spazzarci via, ma poco è mancato - mi permetto di dire solo questo, e non vado oltre, altrimenti direi qualcosa di troppo per motivi che sappiamo benissimo, che perdeste, per pochissime migliaia di voti, anche il Senato e la Regione. A me piacerebbe quasi, ma non è il nostro stile, fare ricorso come fate voi quando perdete per pochi migliaia di voti. Noi non lo facciamo, andiamo avanti per la nostra strada.
Ribadisco, come Capogruppo della Lega, la massima fiducia nell'ex Assessore Giordano, al quale auspico di riuscire a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati (dovremmo fare un lungo discorso sui fatti contestati, e mi riferisco a quello che leggo sui giornali).
Ribadisco, se non fosse chiaro, che il progetto, che vogliamo portare avanti e che abbiamo iniziato, di risanamento della Regione Piemonte presa con le pezze, non dico dove, a causa dei cinque anni precedenti legati alla vostra gestione, lo portiamo avanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Compatibilmente ai miei strumenti intellettivi e compatibilmente alle mie capacità dialettiche, cercherò di dare un apporto per assicurare una maggiore chiarezza ai colleghi che mi hanno preceduto: i Consiglieri Angeleri e Carossa.
Faccio una premessa. Non sono un garantista, io sono il garantista per eccellenza. Mi voglio fare questo complimento, perché per me è tale! La Magistratura fa la sua indagine e spero che l'Assessore Giordano possa dimostrare la sua piena innocenza. Non intervengo per esprimere un giudizio sull'Assessore Giordano, tuttavia non posso esimermi dallo spiegare ai colleghi perché il Presidente Cota e, nel contempo voi, dovete accompagnarlo a casa, dovete andare via. Noi lo diciamo con affetto e spieghiamo perché.
Quello che si cercava di spiegare è semplice. La Lega Nord, dopo che ha accusato violentemente, pesantemente e politicamente il Presidente Berlusconi prendendone le distanze e turandosi il naso nel fare le alleanze, oggi non può difendersi dietro al consenso del Popolo della Libertà. In modo preciso, dietro la figura dell'ex Presidente Berlusconi.
Per questo motivo i colleghi spiegavano che la sconfitta è la sconfitta della Giunta ma, in modo particolare, la sconfitta del Presidente Cota.
Il Presidente aveva detto che voleva misurarsi con le politiche della Regione e lui, come rappresentante del suo partito, è stato costretto detto da lui, a candidarsi, ma i cittadini piemontesi l'hanno bocciato! Questo è quello che volevo dire, questo è quello che credo volessero dire anche i miei colleghi. Da un punto di vista politico, l'Assessore Giordano - è questo il tema politico - è l'Assessore alle Attività produttive, è lo stesso Assessore che parla ai fornitori che devono ricevere oltre 560 milioni dalla Pubblica Amministrazione e che, nel contempo, sono gli stessi fornitori ai quali viene offerto di gestire le RSA pubbliche per indebitare ancora di più, per fare in modo di finanziarie la sanità pubblica con i soldi dei fornitori. Nel contempo il Presidente Cota non sa, anche se lo spiego adesso, che devono andare a casa per un altro motivo. So che con gli ordini del giorno si può prendere in giro i Consiglieri e i cittadini e voi sapete che abbiamo dato quattro atti di indirizzo politico per dire che le emodinamiche (quelle del San Luigi e dell'ospedale di Rivoli) non dovevano essere chiuse. L'Assessore Monferino ha calpestato ogni prerogativa della democrazia e dei Consiglieri, non quelli dell'opposizione, ma quelli di maggioranza. Sono state violate tutte le regole democratiche di questo Consiglio.
In ogni caso, avete approvato un articolo nella Finanziaria 2012, e non mi stancherò mai di ripeterlo, prendendo in giro le imprese senza copertura finanziaria, dicendo che è possibile la cessione del credito pro-soluto.
Avete approvato una cosa di una gravità unica e senza copertura finanziaria. Andate a leggervi l'articolo 36 della Finanziaria. È anche per questo motivo dovete andare via. Avete mal posto l'interrogativo sulle Federazioni al Ministero sbagliato. Ci sono Aziende Sanitarie che fanno appalti per più di 70 milioni di euro. Le liste d'attesa dei malati non autosufficienti sono state violate.
State smantellando tutto il sistema socio-sanitario, perché siete un fallimento dell'azione politica! Conservate questo mio intervento e leggetelo quando sarà sostituito l'Assessore competente alle Attività produttive e quando gli equilibri di questa maggioranza "smandrappata" saranno cambiati.
Questo è il motivo per cui lei, Presidente Cota, come rappresentante della Giunta e rappresentante di una maggioranza che non c'è, deve dare risposta ai piemontesi: per questo e per tanti altri motivi che difficilmente in cinque minuti possiamo illustrare, chiediamo gentilmente al Presidente di andare a casa, ma non perché l'Assessore Giordano ha ricevuto un avviso di garanzia. Assolutamente no.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Ancora una volta, i colleghi dell'opposizione dimostrano una serie di contraddizioni e ambiguità. Partono dicendo che non sono giustizialisti, ma chiedono immediatamente le dimissioni della Giunta, ritenendo gravi i fatti successi che hanno interessato gli Assessori competenti.
Intanto c'è un'inchiesta giudiziaria in corso e questa non è la sede per esprimere giudizi. Aspettiamo che questa inchiesta faccia il suo corso e, come già i Consiglieri Carossa e Angeleri hanno ricordato, tutta una serie di eventi di natura giudiziaria, penale o amministrativa non hanno per il momento, avuto nessuna conclusione e nessuna sentenza: sia la vicenda del ricorso al TAR amministrativo, la vicenda dell'Assessore Ferrero, sia la vicenda dell'Assessore Casoni (appena agli inizi, ma mi risulta che l'Assessore sia interessato in maniera marginale), sia la vicenda dell'Assessore Giordano, cui auguro di dimostrare al più presto la sua estraneità alla vicenda.
Cercare di accelerare gli esiti di vicende giudiziarie, sperando di trarne delle conseguenze politiche, è precorrere i tempi Voi speravate che la vicenda dell'Assessore Giordano determinasse delle conseguenze politiche ed elettorali in queste ultime elezioni. Purtroppo così non è stato. Se c'è qualcuno che ha perso, avete perso voi. Voi speravate che, con la vicenda Giordano, questa maggioranza ricevesse in Piemonte, al Senato e alla Camera dei Deputati, una sonora sconfitta, ma così non è stato. Potevamo addirittura vincere al Senato, pertanto le vostre previsioni elettorali (quelle di dare una spallata a questa maggioranza attraverso il risultato elettorale) sono andate, più per vostra sfortuna, a quel paese! Bisognerebbe smetterla di fare politica in questa maniera.
stato detto giustamente che noi paghiamo, dal punto di vista elettorale, l'aver avuto il coraggio di affrontare un tema che voi, invece avete nascosto sotto i tappeti, durante la Giunta Bresso: l'indebitamento micidiale che ha colpito la Regione Piemonte. Noi, invece di fingere che quest'indebitamento non ci fosse, lo abbiamo voluto affrontare, portando avanti una serie di politiche e riforme che sicuramente non sono state facili da spiegare ai piemontesi, ma che speriamo diano effetti positivi nel medio e lungo termine.
Certamente, con noi (questo è un dato inoppugnabile) l'indebitamento si è fermato e i conti sono tornati sotto controllo, cosa che non avveniva con la vostra amministrazione regionale.
Fare le cose seriamente e cercare di controllare il debito può portare alle polemiche, ad aizzare la gente a fare le protese.
Noi, per il momento, siamo qui, fermi e determinati nel continuare la nostra azione riformatrice.
Il risultato delle elezioni politiche dell'altro ieri è stato sicuramente una grossa soddisfazione per noi ed ha dimostrato, ancora una volta, la presenza in Piemonte di un forte elettorato di centrodestra che sollecitato giustamente, risponde, partecipa ed esprime un forte consenso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio.



ARTESIO Eleonora

Mi limito ad una sola riflessione, che spero non risulti ai colleghi troppo fuori tema. Se devo - come mi tocca - giudicare le insufficienze della comunicazione d'apertura di questa discussione, lo faccio in rapporto a quello che mi sembra essere il tema che emerge nelle vicende che hanno attraversato la situazione piemontese, e non solo quella piemontese. È un tema squisitamente legato alle relazioni tra la politica e i portatori d'interesse.
Credo che questo, quali che siano le sorti delle indagini in corso, sia il tema del dibattito politico.
Noi viviamo in un paese in cui, diversamente da altri, non sono chiare le modalità pubbliche di rappresentazione degli interessi, n nell'organizzazione civile né, tanto meno, nel rapporto tra l'organizzazione civile e l'organizzazione dei partiti e della politica ancor meno nel rapporto tra queste e le istituzioni.
Quello che emerge nelle vicende che hanno caratterizzato il Piemonte lasciando a margine il giudizio che la Magistratura darà dei fatti, non è tanto una questione di benefici materiali cercati ed ottenuti da questo o quel politico, quanto, piuttosto, l'organizzazione di una rete di relazioni volta ad ottenere coperture e favori in base alla relazione con la politica, quasi che ci fosse una tessitura - in alcuni casi in ambienti malavitosi, in altri casi in ambienti portatori d'interesse - verso l'individuazione del politico capace di tradurre in pratica, magari anche senza abusare del proprio ruolo, le attese e i desideri di quegli interessi che nella società si muovevano.
Talvolta, fino ad un certo punto, l'interlocutore politico può anche esserne inconsapevole; da un certo punto in poi, diventa l'elemento di riferimento - e vedrà la Magistratura se questo riferimento è doloso o non lo è - ma noi politici questa consapevolezza dobbiamo averla.
E allora, se rispetto all'organizzazione di un sistema di riscossioni si cerca l'interlocuzione con un Assessore, piuttosto che un dibattito aperto con l'Amministrazione che deve organizzare quel servizio, se nella valorizzazione di attività produttive si individua un referente politico piuttosto che la pubblica manifestazione delle capacità e delle attese che si hanno nei confronti delle istituzioni, questo è un problema della politica, non perché la politica si metta a parlare delle eventuali corruzioni, ma perché la politica decida di costruirsi forme e regole con le quali arriva all'assunzione di decisioni pubbliche il cui percorso sia chiaro e comunicabile. Questo è l'unico modo con il quale si evidenziano gli interessi, le relazioni d'interessi legittimi con la politica e con le istituzioni e il modo con il quale le istituzioni e la politica compongono queste domande che si alzano dalla società.
Questo è il problema.
A me, da un lato, ha creato anche un qualche senso di dispiacere ricordare come l'Assessore Giordano, in una seduta di Commissione polemizzando con un suo collega di Giunta, si sia fatto merito di dire: "Io non ho mai incontrato un'impresa, né nel mio ruolo di Sindaco né, tanto meno, nel mio ruolo di Assessore".
anche possibile che una singola impresa non l'abbia incontrata: non lo so, non sta a me fare i processi e andare a cercare le carte. Il tema però, è: come incontri quegli interessi economici e come costruisci la decisione nella relazione, in modo tale che sia riconoscibile da tutti come interesse pubblico? Secondo me, il problema è come si costruisce il processo decisionale. La critica più grossa che si rivolge a questa Giunta è di rendere molto opaca la costruzione del processo decisionale, perché si rifiuta la relazione diretta con le organizzazioni di rappresentanza (quanti ne abbiamo sentiti protestare per non essere ascoltati, informati e ricevuti?) e, viceversa, si compongono, poi, decisioni sulla cui qualità io posso intervenire solo politicamente, e non in altro modo, che lasciano adito a sospetti quali quelli che oggi vengono attribuiti ad alcuni Assessori della Giunta stessa.
A me sembra che la politica di questo debba occuparsi, della trasparenza del processo decisionale, e questo impegno richiede un po' di più di una comunicazione sui singoli eventi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Cota.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Avevo detto che, purtroppo, oggi non sarei riuscito a gestire un dibattito. Mi devo assentare.



PRESIDENTE

Il Presidente Cota deve lasciare l'Aula. Abbiamo terminato gli interventi sulle comunicazioni e non è stato richiesto il dibattito.
Pertanto, se l'argomento non si esaurisce oggi, domani ci sarà la Conferenza dei Capigruppo e potremo prendere una decisione in merito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, ieri è stato proposto di spostare questo dibattito alla giornata del Consiglio regionale di martedì o di mercoledì, e noi non ci siamo opposti. Ripeto: noi non ci siamo opposti.
Noi consideriamo irrituale, grave e sconveniente nei confronti del Consiglio regionale che il Presidente Cota sia arrivato con 40 minuti di ritardo rispetto all'ora stabilita.



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Capisco che è l'ultima delle tue preoccupazioni!



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Avevo un incontro con le Province!



RESCHIGNA Aldo

Ma per noi no! È arrivato con 40 minuti di ritardo rispetto all'orario concordato ed ha ritenuto più che sufficiente stare 50 minuti in Aula, in Consiglio regionale.
chiaro che questa è l'ennesima dimostrazione dell'impossibilità di un livello di comunicazione e di confronto tra la Giunta ed il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La questione di mercoledì l'avevo ipotizzata io, Consigliere Reschigna ne avevo parlato con il Presidente Cota e me ne assumo totalmente la responsabilità, anche perché - come sono solito fare - ho visto, dopo una brevissima ricognizione, che c'era un orientamento prevalente di mantenere il dibattito previsto per oggi. Inoltre, con lo stesso Presidente ovviamente essendoci anche un fatto più nuovo e nel rispetto del Consiglio si è deciso di mantenerlo nella giornata odierna.
Pertanto, la responsabilità è del Presidente del Consiglio regionale.
Ciò premesso, sono iscritti a parlare i Consiglieri Ronzani e Burzi.
Possiamo ascoltare il Consigliere Burzi, poiché il suo Gruppo non è ancora intervenuto, e chiudere con l'intervento del Consigliere Ronzani.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Do atto che la responsabilità della gestione dell'Aula è sua Presidente, e questo ci indurrà eventualmente a chiedere le sue dimissioni ma vedremo questo in un'altra situazione.
Sulla comunicazione, non capisco l'insoddisfazione. La richiesta di comunicazione era sul caso Giordano e se l'opposizione voleva parlare di altri temi - non compete a me insegnarglielo - bastava che avanzasse la richiesta su altri temi. Anzi, trovo che la comunicazione del Presidente Cota sia stata esauriente.
Il Presidente ha fatto una cosa non consueta, che apprezzo particolarmente: si è preso delle responsabilità nel difendere un suo Assessore, cosa - dicevo - non consueta; per esempio, a chi le parla non è successo, in casi diversi.
Apprezzo quindi particolarmente la succinta, ma sostanziale esposizione del Presidente Cota a difesa di un suo Assessore, con il quale peraltro - visto che l'ipocrisia a me ha sempre fatto difetto - non mi pare che intercorrano dei rapporti così splendidi da giustificarne in sede politica, se non in sede istituzionale, la difesa. E questo è quanto.
Per quanto attiene all'Assessore Giordano, desidero che il Presidente Cota gli faccia pervenire i miei complimenti per lo stile, che apprezzo moltissimo. E lo dico ancora con molta chiarezza, dal momento che questo è noto a chi mi sente, anche perché io non ne ho mai fatto mistero: non sono stato uno che ha particolarmente apprezzato le vicende dell'Assessore Giordano in quanto Assessore - ci tornerò nella fase finale del mio intervento - e quindi credo che il mio apprezzamento alla persona sia ancora più sincero.
Sono particolarmente curioso - credo di non essere l'unico - di valutare l'ineluttabilità dell'intervento, due giorni prima delle elezioni questo è quanto dicono i giornali e ne ho preso atto: prima o poi anche questa ineluttabilità si chiarirà. Non lo dico perché io voglia discutere dell'ineluttabilità: semplicemente, non ho i motivi per giudicarla. Certo è che nei fatti - basti guardare i risultati - questa ineluttabilità ha certamente in parte modificato il risultato: credo che in minima parte non so dire quanto - il non brillantissimo risultato del centrodestra nella provincia di Novara, infatti, sia in qualche modo l'esito manifestato.
Rispetto al quadro politico - ancorché non sia il quadro di oggi, ma ci torno per parlare con il Presidente Cota di quanto deve succedere, visto che si è autoincaricato, al momento, delle deleghe dell'Assessore Giordano noi usciamo da una Regione che è ormai manifestamente concreto, per chi se ne voglia occupare, essere una Regione moderata, aggettivo che non sopporto; però si tratta di questo. Se volete si può dire essere saldamente ancorata, nella testa delle persone, al centrodestra, se non fosse che il centrodestra, di cui faccio parte ancorché in maniera molto critica, da dieci anni sta facendo ogni cosa possibile per fare in modo di disilluderla; nessuna parte politica esclusa, compresa quella del Gruppo di cui il Presidente Cota è il Coordinatore nazionale.
E qui andremo poi nell'esame di ciò che il centrodestra piemontese non ha fatto negli ultimi dieci anni perché - anche qui - i risultati parlano chiaro: li abbiamo praticamente disillusi tutti. Se non fosse arrivato "Terminator" (o non so bene come si chiami), che da solo e forse neanche ben credendoci, ha ottenuto i risultati che credo abbiano sorpreso tutti non soltanto in Italia.
Presidente Cota, non si preoccupi di queste richieste. Spero e credo lo do per scontato - che lei, come ha detto più volte, sappia dell'estrema difficoltà dei due anni di governo di questa Regione; non per il fatto politico, ma per l'obiettiva difficoltà.
Non vorrei essere giudicato male, ma guardi che perfino l'uscita non desiderata - tanto meno in questo modo - dell'Assessore Giordano le permette di modificare in maniera significativa l'approccio sulle deleghe dell'Assessore Giordano che - sia nel mondo delle imprese e delle aree produttive, per continuità con la gestione precedente del non mai compianto Assessore Bairati, sia nell'area dell'informatica, sia nel mondo dell'energia - secondo il nostro Gruppo e chi le parla ben meglio potevano essere esercitate; ma ci sarà lo spazio per farlo.
L'occasione è il bilancio, di cui dovremmo discutere, perché siamo già in ritardo di un mese; anzi, per essere precisi, di due. C'è una Regione che è in grande difficoltà, una Regione che - ripeto - è nata di centrodestra dal '95 in poi e che vorremmo fare in modo non soltanto che venisse governata vincendo le elezioni, ma che venisse governata in maniera degna. Questo non sempre è accaduto. A lei l'onore di doverlo fare nei prossimi due anni e a noi, se potremo, quello di darle una mano. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Torno su due questioni perché gli interventi dei colleghi della maggioranza hanno cercato strumentalmente di travisare le questioni che pone, in questa discussione, il Gruppo del PD, che sono questioni politiche che come tali devono essere giudicate.
Non tocca a noi emettere sentenze nei confronti dei colleghi o degli Assessori di questa Giunta: l'autorità giudiziaria accerterà eventuali responsabilità penali.
Ho apprezzato la decisione dell'Assessore Giordano di dimettersi e mi auguro che egli possa dimostrare di essere estraneo ai fatti che gli vengono contestati: punto. È chiaro questo? Non c'è questione: nessuno vuole usare la vicenda Giordano per ragioni politiche o farla diventare una questione giudiziaria che si intreccia con le questioni politiche. Chiudo il capitolo giudiziario.
un problema, però - e vengo alle questioni politiche - il fatto che un Assessore come Giordano sia coinvolto in quest'inchiesta: è un problema per la credibilità e per l'immagine della Giunta. O mi sbaglio? È un problema che voi stessi dovreste porvi, tant'è vero che il Presidente ha dovuto prendere atto del fatto che le sue dimissioni andavano accolte. Se non fosse un problema politico che colpisce la credibilità della Giunta l'Assessore Giordano sarebbe al suo posto e il Presidente Cota non avrebbe rivendicato la decisione di accettare le sue dimissioni. O mi sbaglio? Aggiungo, colleghi, che non stiamo parlando di un Assessore qualsiasi lo hanno ricordato i colleghi Laus e Reschigna - ma di un Assessore che ricopre in questa Giunta responsabilità importanti, perché ha esercitato deleghe tra le più significative, in questa Regione, una Regione che ha una forte vocazione manifatturiera; e Giordano era Assessore alle attività produttive.
Mi sembra di capire che il Consigliere Burzi vi abbia posto una questione politica e vi abbia detto: guardate che questo fatto deve essere l'occasione per affrontare un problema, quello del rimpasto di questa maggioranza e di questa Giunta; a conferma del fatto che questo dibattito non era poi così campato per aria, se il collega Burzi ritiene di dover approfittare di quest'episodio per porre una questione e sottolineare come questa vicenda, per quanto riguarda i risvolti politici, apre il problema del rimpasto di questa Giunta. Più chiaro di così si muore, no? Altro che dibattito inopportuno, altro che dibattito che non serve! Naturalmente mi auguro che non capiti per l'Assessore Giordano ciò che è successo per mesi per il Ministro dell'Industria di questo Paese: ve lo ricordate? Questo è un Paese che è stato per mesi senza un Ministro dell'industria, in una fase nella quale avvenivano processi profondi di trasformazione del sistema produttivo italiano ed era giocoforza urgente avere a quel posto di responsabilità un Ministro che fosse all'altezza della situazione e delle sfide che il nostro Paese affrontava.
E qui vengo alla seconda considerazione, perché accanto a questo giudizio politico noi ne diamo un altro che è altrettanto politico Presidente Cota: un giudizio espresso da un Gruppo dell'opposizione. Il giudizio riguarda il vostro immobilismo politico e amministrativo.
Se lo dice soltanto il Consigliere Ronzani, se lo dice soltanto il collega Reschigna, passi: è l'opposizione... Ma il Consigliere Burzi poco fa ha fatto un ragionamento che non mi sembrava distante da una valutazione come questa, quando in sostanza ha sottolineato come il centrodestra sia in Piemonte in qualche modo responsabile di una serie di questioni. E attribuisco alla Giunta e alla sua azione di governo, Presidente, alcune responsabilità.
Ricordo soltanto il fatto, colleghi della maggioranza, che siamo nel mese di febbraio e che noi voteremo il bilancio della Regione al 31 di marzo.
Non penso sia un risultato da ascrivere al merito di questa maggioranza e di questa Giunta, ma la conferma della difficoltà nell'azione di governo di questa maggioranza e di questa Giunta.
Infine, Presidente Cota, è vero: il PD e il centrosinistra sono primi ma non hanno vinto le elezioni - non faccio trionfalismo - ma voi non siete maggioranza in questa Regione.
Guardiamoci negli occhi: non siete maggioranza!



(Commenti del Consigliere Motta Massimiliano)



RONZANI Wilmer

Sì, ma non è che se vinci per 9.000 voti, caro Motta, le regionali, è un risultato netto che non può essere contestato...



(Commenti del Consigliere Motta Massimiliano)



PRESIDENTE

Per favore, collega Motta!



RONZANI Wilmer

Ma io non voglio discutere di questo, voglio porre solo un problema. Ho finito e mi scuso, Presidente.
Siccome non noi, ma il Presidente Cota ha caricato di un significato politico queste elezioni, perché non noi ma Cota ha sottolineato come questo voto fosse in qualche modo un banco di prova per la sua Giunta (poteva non farlo, anzi, gli avrei consigliato di non farlo, ma lui l'ha fatto), è del tutto evidente come quel voto e quel responso elettorale pongono un problema, perché lui, e non noi, ha chiesto agli elettori piemontesi di giudicare, non soltanto in Parlamento, la sua Giunta regionale.



PRESIDENTE

Concluda.



RONZANI Wilmer

Ho finito, Presidente.
Per questo noi pensiamo che, indi pendentemente dalle nostre prese di posizione, ci sia un problema politico.
per questo che pensiamo che questa Giunta, indipendentemente - ripeto da ciò che può dire il gruppo del PD, è giunta a capolinea.



PRESIDENTE

Non essendoci più richieste di chiarimento, ex articolo 56 del Regolamento, da parte dei signori Consiglieri, dichiaro chiuso il punto.
Grazie, Presidente Cota.
Essendo le ore 17.53, vista l'importanza del provvedimento relativo all'urbanistica e dato che l'Assessore Cavallera ha chiesto la cortesia di poter approfondire gli articoli ancora da esaminare, dichiaro chiusa la seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.54)



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