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Dettaglio seduta n.328 del 06/02/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



(I lavori hanno inizio alle ore 10.30 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1277 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Grave situazione di inquinamento elettromagnetico al Colle della Maddalena (TO)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame delle interrogazioni e interpellanze, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1277 presentata dal Consigliere Bono.
Risponderà il Vicepresidente Cavallera.
La parola al Consigliere Bono; prego, Consigliere, ha due minuti per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Riporto una questione che è sicuramente nota alle cronache, ai Consiglieri regionali, all'Assessore Cavallera e spero anche all'Assessore all'ambiente, Ravello.
Stiamo parlando d'inquinamento elettromagnetico, elettrosmog, al Colle della Maddalena, sede del Parco della Rimembranza, ove si trova uno splendido sito turistico, pertanto l'argomento potrebbe interessare anche l'Assessore Cirio.
Nella zona in questione ci sono diverse abitazioni civili, locali aperti al pubblico e una casa di riposo.
La zona è nota anche per l'installazione di numerose antenne di emittenti radiotelevisive, quindi ci sono emissioni di onde radio riconosciute dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei quattro problemi mondiali per la salute pubblica.
Si tratta, pertanto, di un problema non irrilevante, anche se - come sempre - quando si parla d'inquinamento e di ricadute sulla salute non si riesce ad avere una correlazione lineare con le conseguenze per i cittadini: abbiamo unicamente una correlazione di tipo statistica.
L'aumento delle patologie tumorali non è ancora stato oggetto di uno studio epidemiologico-osservazionale, o comunque statistico, in grado di fornire indicazioni precise. In ogni caso, sulla base degli studi fatti all'estero (soprattutto in Svezia, un paese molto all'avanguardia in questo campo), risulta una correlazione molto chiara soprattutto nei campi elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 kHz.
Sappiamo che il DPCM del 2003 fissa il limite e i valori di esposizione per chi risiede in una casa vicina a dette installazioni, in 6 Volt/metro.
Chiediamo, pertanto, quali misure intenda intraprendere la Giunta regionale per dare corretta applicazione a tale DPCM, perché le diverse misurazioni fatte dall'ARPA o dai singoli cittadini stabiliscono che si arriva anche a 20-30 Volt/metro.
In diversi Paesi d'Europa si sta addirittura parlando di ridurre il valore a 0,6, cioè a un decimo di quello che noi già superiamo.
Chiedo, pertanto, se la Regione stia facendo qualcosa, anche insieme ai Comuni. Abbiamo letto che il Comune di Moncalieri ha una diatriba aperta con il Comune di Torino, per spostare dette installazioni in un altro sito non vicino a case e strutture dove risiedano persone.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola al Vicepresidente Cavallera, per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Divido la risposta secondo i diversi quesiti.
Per quanto riguarda il primo quesito, considerata la tortuosità normativa inerente all'argomento, al fine di rispondere col massimo approfondimento e in modo completo ed esaustivo, si consegna all'interrogante copia della risposta contenente un elenco approfondito e commentato delle normative vigenti inerenti sia alle alte che alle basse frequenze, sia nazionali che regionali, in merito ai limiti di esposizione valori di attenzione, obiettivi di qualità, piani di risanamento e qualità del servizio.
Rispetto al primo quesito, dall'analisi dei numerosi provvedimenti emerge che quanto richiesto non ricade nella competenza regionale, in quanto sia la "qualità del servizio" sia "i limiti di esposizione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità" sono materie oggetto di disposizioni statali.
Si evidenzia, comunque, che la Regione, per porre rimedio al vuoto normativo dei Piani di risanamento, si è attivata con le due DGR, n. 71 13853 del 2 novembre 2004 e n. 39-14473 del 29 dicembre 2004 (ero io l'Assessore proponente), per la soluzione del problema del Colle e/o di altri siti che necessitano di risanamento.
Per quanto riguarda il secondo quesito, sulla scorta delle informazioni raccolte dalla Provincia di Torino, titolare ai sensi della legge regionale n. 19/2004 e della successiva Deliberazione di Giunta regionale n. 71-13853 del 2 novembre 2004 del procedimento inerente al piano di risanamento del Colle della Maddalena, si evidenzia quanto segue.
In ordine alle questioni di rispetto dei regolamenti in materia localizzativa e di occupazione dei suoli, si segnala che con Determinazione Dirigenziale n. 86-21422/2012 del Servizio Qualità dell'Aria e Risorse Energetiche della Provincia di Torino è stato approvato il Piano di Risanamento discusso nella Conferenza dei Servizi del 18 aprile 2012 e che tale Piano prevede la ristrutturazione dei seguenti tre tralicci regolarmente autorizzati: traliccio sito in Strada Maddalena 172, Moncalieri. Proprietà Consorzio Antenna Colle della Maddalena. Autorizzazione edilizia n. 194 del 1° agosto 1980 e n. 126 del 17 aprile 1981 traliccio sito in Strada Maddalena 172, Moncalieri. Proprietà Consorzio Radio Televisioni Piemontesi. Autorizzazione edilizia n. 231 del 17 luglio 1980 traliccio sito in Strada del Colle 46, Pecetto Torinese. Proprietà Berardi Bruno. Concessione edilizia n. 374 del 19 dicembre 1989.
In merito al terzo quesito, premesso che ad oggi il DPCM riportante i criteri per l'elaborazione dei Piani di Risanamento previsti dall'art. 4 della legge 36/2001 non è stato ancora approvato, la Regione si era già attivata, negli scorsi anni, per porre rimedio alla critica situazione del risanamento del Colle della Maddalena.
Con DGR n. 71-13853 del 2 novembre 2004, ai sensi della legge regionale 19/2004, la Regione trasmise alla Provincia le conclusioni del procedimento.
Da tale data si è di fatto avviato un lungo procedimento che, sulla base delle informazioni ricevute dalla Provincia, sembrerebbe essere arrivato ad una positiva e condivisa soluzione del problema iniziato qualche decennio fa e che ha visto, tra l'altro, il coinvolgimento di vari attori tra cui l'ARPA di Ivrea (compente in materia), il Politecnico di Torino - Dipartimento di Elettronica, l'Ispettorato Territoriale per il Piemonte e la Valle d'Aosta del Ministero delle Comunicazioni, i gestori, i Comuni di Torino, Moncalieri, Pecetto Torinese, i comitati dei cittadini.
Dopo vari incontri e varie proposte di piani di risanamento, in data 18 aprile 2012, presso la Provincia di Torino è stata convocata la Conferenza dei Servizi dove è stata presentata una nuova ulteriore proposta di risanamento che prevede la ristrutturazione di tre tralicci esistenti autorizzati su cui posizionare le varie antenne ad un'altezza tale da rispettare i limiti di legge di cui al DPCM 8/7/2003.
A tale riguardo, come portato nella citata Determina Dirigenziale della Provincia di Torino, la relazione del consulente incaricato e la verifica di ARPA Piemonte dimostrano, entro i limiti dei modelli teorici, che la ristrutturazione dei tre tralicci potrà garantire i limiti delle emissioni elettromagnetiche entro i valori stabiliti dalla normativa.
La proposta ha riscontrato il parere di massima favorevole dei Comuni coinvolti (Moncalieri, Pecetto, Torino), dell'Ispettorato, dei gestori dell'ARPA e della Provincia ed è in corso di formalizzazione un protocollo di intesa Provincia-Comuni e Provincia-Gestori.
Gli organi periferici del Ministero (Ispettorato delle Comunicazioni) hanno dato parere di massima positivo, a patto di evitare l'insorgenza e/o l'incrementarsi delle interferenze.
I Comitati dei cittadini, invece, vorrebbero la delocalizzazione degli impianti in un altro sito diverso dal Colle della Maddalena e quindi hanno manifestato la loro contrarietà al Piano di risanamento presentato.
A seguito dell'incontro del 18 aprile 2012, la Provincia di Torino, con la citata Determinazione Dirigenziale n. 86-21422/2012 ha dichiarato favorevolmente conclusa la conferenza stessa.
Riguardo al quesito n. 4, sulla base delle informazioni raccolte dall'ARPA Piemonte, Dipartimento Tematico Radiazioni non ionizzanti di Ivrea e dalla Provincia di Torino, si evidenzia che dal 1996 si svolgono misurazioni in continua dei valori di campo presenti nelle aree intorno agli impianti del Colle.
Nel piazzale antistante gli impianti radiotelevisivi, nei pressi del Faro della Vittoria, il valore limite di 20 V/m da marzo 2009 (meno il periodo compreso tra marzo-aprile 2010) è stato sempre rispettato, mentre dal 2001 al 2009 risultano frequenti superamenti.
Anche presso le abitazioni di Strada del Colle 40 di Pecetto sono presenti delle centraline per la misurazione in continua, e dalle misurazioni risulta permanere il superamento del valore di attenzione pari a 6 V/m.
Nonostante i superamenti e le diffide dei Cumini, l'Ispettorato non permetteva le riduzioni a conformità, in quanto incompatibili con la qualità del servizio prevista dal DM 381/1998.
In ogni caso, in merito all'ultima soluzione del piano di risanamento del Colle proposto dalla Provincia, l'ARPA ha espresso parere favorevole e la sua attuazione consentirà il rispetto del valore di attenzione su tutta l'aera del Colle della Maddalena.
Ci sono altri quesiti, ma andrei direttamente alle conclusioni (in ogni caso, l'interrogante riceverà il testo scritto).
Al fine di trovare una soluzione definitiva all'incompatibilità tra gli effetti della potenza del segnale sulla popolazione e la qualità del servizio, la Provincia di Torino, ai sensi delle competenze attribuitele con l.r. 19/2004 e con DGR n. 71-13853/2004, con DD n. 86-21422/2012 ha dichiarato conclusa, con parere favorevole, la Conferenza dei servizi in data 18 aprile 2012 per l'approvazione del piano di risanamento del Colle della Maddalena.
In merito alla qualità del servizio, si ritiene opportuno sottolineare che la definizione trae origine dalla normativa nazionale, che la sua verifica è in capo all'Ispettorato del Ministero e che questa Amministrazione ha fatto il possibile per rimediare a carenze normative statali sui piani di risanamento emanando le già citate norme regionali fin dal 2004. Quindi, alzando le emissioni si rispettano i valori nei confronti delle persone e degli edifici esistenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1340 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Grave stato di contaminazione da ceneri del sito dell'inceneritore di Vercelli"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1340 presentata dal Consigliere Bono, che la illustra.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda l'inceneritore di Vercelli, non tanto come impianto in sé all'interno del quadrante (al momento, è oggetto di discussione il fatto di renderlo o meno "inceneritore di quadrante", e quindi continuare ad incenerire rifiuti per tutto il quadrante fino all'autorizzazione dell'Aia, cioè fino al 2015), quanto, soprattutto, per la sua area circostante, considerata fortemente inquinata e da bonificare e che, per gravità, si trova al settimo posto su quarantadue nella classifica regionale, in quanto oggetto di rilascio e deposito delle scorie residue dell'inceneritore, aperto sin dal 1970 (possiamo dunque capire la quantità di scorie prodotte e stoccate nel corso degli anni).
Le analisi chimico-fisiche di dette scorie ovviamente rilevano tutta una serie di composti tossico-nocivi classici e cancerogeni ("classici" per una produzione di incenerimento) come le diossine, i furani policlorobifenili, gli idrocarburi policiclici aromatici e altri composti organici volatili, oltre ai classici metalli pesanti, cadmio, mercurio e piombo, che possono avvelenare non solo il terreno e i prodotti derivati ma anche l'aria, le falde e, dunque, direttamente o indirettamente, sia i lavoratori che le popolazioni delle zone.
Volevo quindi sapere quali sono le prospettive della Regione Piemonte in merito alla bonifica.
Quando ne avevamo discusso in sede di Commissione con l'Assessore Ravello - mi spiace che oggi sia assente - si diceva che mancavano i soldi per la bonifica. Ovviamente, non la ritengo una risposta soddisfacente essendo anche una priorità per la Regione stessa.
Chiediamo, dunque, che venga fatta; chiediamo anche da chi deve essere fatta, sia in termini di responsabilità fattiva che in termini di responsabilità economica (se dall'attuale proprietario, Atena S.p.A.).
Infine, a latere di quanto richiesto, chiediamo se si intende richiedere il blocco definitivo dell'attività dell'inceneritore. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Risponde il Vicepresidente della Giunta regionale, Ugo Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Occorre innanzitutto riassumere l'assetto normativo e le competenze delle Amministrazioni in materia di bonifica dei siti contaminati, anche al fine di puntualizzare alcune affermazioni contenute nelle premesse dell'interrogazione che non risultano essere coerenti con la normativa.
La normativa statale e regionale vigente in materia di bonifica dei siti contaminati è coerente con il principio normativo secondo il quale "chi inquina paga". Pertanto, le operazioni di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica sono a carico del soggetto che ha causato situazioni di inquinamento.
Come stabilisce l'articolo 250 del decreto legislativo n. 152/2006 l'intervento da parte della Pubblica Amministrazione può avere luogo qualora i soggetti responsabili della contaminazione non provvedano direttamente, ovvero non siano individuabili e non provvedano né il proprietario del sito né altri soggetti interessati.
Il combinato disposto del decreto legislativo n. 152, della LR n.
42/2000, dell'articolo 43 della l.r. 9/2007, stabilisce che la competenza per l'esecuzione degli interventi in danno e in sostituzione dei soggetti responsabili inadempienti sia in capo al Comune e alla Provincia (nel caso in cui ricada sul territorio di più Comuni).
I citati riferimenti normativi stabiliscono, altresì, che qualora il Comune territorialmente competente non dovesse intervenire in danno del responsabile della contaminazione, gli interventi sono realizzati dalla Provincia.
Alla Regione spettano, invece, compiti di programmazione coerentemente con le disposizioni normative statali.
La LR n. 42/2000 stabilisce che i controlli sugli interventi, i pareri sugli interventi di bonifica e il rilascio della certificazione di avvenuta bonifica, siano in capo alla Provincia.
Per quanto disciplinato dalla normativa richiamata, il ruolo della Regione è pertanto esterno ai procedimenti di bonifica di competenza comunale e provinciale. L'Amministrazione regionale non partecipa alle Conferenze dei servizi per l'esame e per l'approvazione dei procedimenti di bonifica, né c'è obbligo del proponente a trasmettere alla stessa la documentazione progettuale.
L'assetto normativo vigente, in particolare all'articolo 16 della LR n.
42/2000, stabilisce che sia la Provincia ad individuare le situazioni per le quali ricorrono i presupposti di cui all'articolo 250 del decreto legislativo n. 152 per l'esecuzione in danno, e a richiedere il finanziamento regionale.
L'articolo 244 del decreto legislativo n. 152 stabilisce che l'emissione di ordinanza nei confronti del responsabile della contaminazione, al fine di provvedere alla bonifica, è in capo alla stessa Provincia.
Ciò premesso si riportano le seguenti informazioni sul procedimento in oggetto.
L'area in oggetto è stata inserita nel 2000 nell'anagrafe regionale dei siti contaminati con il numero di ordine 728. Successivamente, ai sensi dell'articolo 9, comma 3 del DM 25 ottobre 1999, n. 471 la Regione Piemonte ne ha definito la decorrenza dell'obbligo di bonifica.
Sempre il DM n. 471 stabiliva, infatti, la possibilità di richiedere di avvalersi della programmazione della decorrenza dell'obbligo di bonifica da definire in relazione alla pericolosità del sito nell'ambito della sua pianificazione in materia.
Tale possibilità era relativa ai soggetti che avessero denunciato le situazioni di inquinamento pregresso entro il termine del 31 marzo 2001.
Restavano esclusi i soggetti che risultassero a qualsiasi titolo responsabili di atti e fatti costituenti illecito penale o amministrativo posti in essere in violazione di norme di tutela ambientale che avessero cagionato danno ambientale, ai sensi dell'articolo 18 della legge 8 luglio 1986, n. 349, in relazione al sito inquinato.
La decorrenza dell'obbligo di bonifica definita dalla Regione è il 1 dicembre 2022. A far data da questo termine, Atena S.p.A. ha dovuto dare avvio alle fasi di caratterizzazione, progettazione e realizzazione dell'intervento di bonifica.
Gli interventi di bonifica sono in capo alla Atena S.p.A. e, dato il regime di autodenuncia proprio del citato articolo 9, comma 3, non possono rientrare nell'ambito dei programmi di finanziamento della Regione Piemonte ai sensi dell'articolo 250 del decreto legislativo 152/2006, che prevede la possibilità di contributi per gli interventi da eseguire in danno, con azioni di rivalsa per il recupero delle somme anticipate.
Da quanto è agli atti della Direzione Ambiente, si rileva che risulta attivato un tavolo tecnico tra Comune, Provincia, ARPA Piemonte, ASL e Atena Servizi S.p.A. per le problematiche inerenti le operazioni di messa in sicurezza dell'impianto.
Non risultano pervenute richieste di contributo formulate dalla Provincia ai sensi dell'articolo 16 della legge regionale 42/2000; n sarebbe stato possibile concedere il finanziamento, in ragione del regime di autodenuncia proprio dell'articolo 9, comma 3, del DM 471/1999 citato in precedenza. Si evidenzia che l'area in oggetto è stata proposta dalla Giunta regionale al Ministero dello Sviluppo Economico quale sito strategico per l'attuazione di quanto stabilito all'articolo 252 bis del decreto legislativo 152/2006 e s.m.i.; tale articolo prevede che il Ministero dello Sviluppo Economico individui i siti di interesse pubblico ai fini dell'attuazione di programmi ed interventi di riconversione industriale e di sviluppo economico produttivo.
In particolare, in attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007 2013, approvato con deliberazione CIPE n. 166/2007, il Programma Straordinario Nazionale per il recupero economico-produttivo dei siti industriali inquinati individuava una disponibilità di 450 milioni di euro.
Nel rispetto di quanto disposto dall'articolo 252 bis del decreto legislativo 152/2006 e s.m.i., la Giunta regionale, con deliberazione n. 48 8347 del 3 marzo 2008, ha individuato e comunicato al Ministero dello Sviluppo Economico quattro siti strategici ed ha confermato i cinque siti strategici di interesse nazionale.
L'elenco è stato successivamente integrato, con DGR n. 23-9540 del 2 settembre 2008, individuando complessivamente dieci siti, tra i quali l'area del forno inceneritore di Vercelli.
I finanziamenti sarebbero in ogni caso concessi per le operazioni di infrastrutturazione e sviluppo e non già per quelli di bonifica, che resterebbero a carico di Atena S.p.A.
Ad oggi, lo Stato non risulta aver dato attuazione a quanto previsto dall'articolo 252 bis del decreto legislativo 152/2006.
Segnatamente al piano delle bonifiche redatto da SNAM negli anni '90 si evidenzia che questo è stato superato dal piano regionale di bonifica approvato nel 2000.
Infine, in riferimento all'ultimo punto dell'interrogazione, si ricorda che la recente legge regionale 7/2012 ha attribuito, tra l'alto, alle Province e ai Comuni, attraverso le apposite Conferenze d'Ambito, la funzione di individuare sul proprio territorio gli impianti necessari e funzionali al sistema integrato di gestione rifiuti tramite l'elaborazione l'approvazione e l'aggiornamento del Piano d'Ambito. Tali funzioni sono esercitate d'intesa con la Regione se interessano opere strategiche (termovalorizzatore e discariche). La Regione valuterà in sede di approvazione del Piano d'Ambito i vari scenari proposti formulando eventuali osservazioni e rilievi in coerenza con la normativa comunitaria nazionale e regionale.
In tale contesto, la Regione persegue la finalità di una programmazione e di una gestione dei rifiuti urbani fondata prioritariamente sulla riduzione della produzione dei rifiuti urbani e sull'incremento della raccolta differenziata. La normativa comunitaria e nazionale ha individuato un ordine di priorità nella gestione dei rifiuti ponendo il recupero di energia successivo al recupero di materia e relegando l'uso della discarica alle sole frazioni di rifiuto non recuperabili.
La Regione è in contatto con ARPA e Provincia di Vercelli e segue con attenzione l'evoluzione della situazione. Oltre ai periodici controlli effettuati da ARPA per verificare l'ottemperanza con le prescrizioni autorizzative, la Provincia di Vercelli segnala che sarà istituita un'apposita commissione tecnica composta da rappresentanti tecnici qualificati designati da Provincia, ARPA, Comune di Vercelli, ASL "VC" Dipartimento di Prevenzione e Vigili del fuoco con lo scopo di verificare le attività dell'impianto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Università

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1033 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Rapporto Regione Piemonte con la Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie (SUISM)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
1033.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione era stata presentata nell'aprile scorso, ma penso che le problematiche siano ancora attuali e presenti. Si tratta di un'interrogazione plurima, perché di fatto ci sono otto capi di interrogazione, chiamiamoli così.
Ad oggi, risulta essere ancora presente a Torino l'ISEF, nonostante sia stata istituita ai sensi di legge della Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie che si chiama SUISM. Siccome l'ISEF continua ad esercitare e a possedere ancora il patrimonio acquisito nel corso del tempo e a richiedere esoneri dall'insegnamento, pur essendo tale incombenza di esclusiva competenza della Scuola SUISM, nasce l'interrogazione e si chiedono, in questi otto punti: lo stato patrimoniale, il conto economico il rendiconto finanziario, la nota integrativa, la relazione sulla gestione della Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie SUISM, nonch dell'ISEF. Poi si chiede se l'ISEF Torino abbia titolo a continuare ad esercitare funzioni e, qualora la risposta sia affermativa, si chiede nel dettaglio quali.
Si chiede se risulti confermato che l'ISEF Torino possieda beni regolarmente transitati alla SUISM nell'anno 2000; si chiede se l'ISEF Torino continui ad occupare i locali in proprietà della Regione Piemonte si chiede se tra gli indirizzi della Giunta regionale per la stipula della convenzione con la Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie (anni 2011-2014) siano previsti degli atti che prevedano il passaggio di beni patrimoniali dell'ISEF Torino, nonché del personale.
Si chiede ancora se risulti confermato che la Regione Piemonte continui a contribuire con risorse finanziarie pari a 450.000 euro in favore della SUISM senza agire nella medesima maniera con le altre facoltà universitarie del territorio; si chiede se la Regione Piemonte sia rappresentata all'interno degli organi di gestione dell'ISEF Torino, nonché della Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motore. Infine, si chiede se la Regione Piemonte abbia preso parte, e in caso affermativo con quali atti alla decisione di istituire un campus SUISM nel territorio del Comune di Leinì.
La ringrazio per la risposta che mi darà, Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con l'Università

Grazie, Presidente.
Intanto devo oggettivamente chiedere scusa al Consigliere Buquicchio per il ritardo con il quale viene data risposta a quest'interrogazione che come ha anticipato nella sua illustrazione, è un'interrogazione complessa che chiede conto di molti elementi. Non tutti questi elementi sono in possesso dell'Amministrazione regionale e cercherò di rispondere con gli elementi che abbiamo raccolto. Ovviamente restiamo a totale e completa disposizione, come sempre, dell'interrogante.
Innanzitutto qualche precisazione rispetto alle premesse contenute nell'interrogazione.
L'ISEF Torino di cui parla il Consigliere non è l'Istituto di cui al decreto legislativo 178/1998. La Regione Piemonte ha in essere una convenzione con l'Università degli Studi di Torino, la Città di Torino e la Società Sportiva Dilettantistica a responsabilità limitata ISEF Torino (l'acronimo è: ISEF Torino SSDRL), finalizzata al funzionamento e allo sviluppo della Scuola Interfacoltà in Scienze Motorie.
All'interno della convenzione, come stabilito dall'articolo 4, comma 3 l'ISEF Torino SSDRL si impegna a sostenere l'attività didattica e scientifica della SUISM con interventi e servizi che saranno di volta in volta regolati da appositi accordi con la SUISM. Tali accordi non devono comportare oneri a carico del bilancio dell'amministrazione centrale dell'ateneo.
Nulla è dovuto dalla Regione Piemonte alla società in commento, che in sostanza si occupa della gestione degli impianti sportivi siti nell'immobile di Piazza Bernini. Il patrimonio è dell'Università degli Studi di Torino, che ha convenzione con la società per la gestione degli spazi. Non si tratta quindi di patrimonio.
La Regione Piemonte non sa se l'ISEF Torino ad oggi richieda ancora esoneri dall'insegnamento, pur essendo tale incombenza di esclusiva competenza della SUISM. La Regione Piemonte non possiede tale informazione che è in possesso dell'Università degli Studi di Torino, stante l'autonomia didattica, scientifica, organizzativa, amministrativa, patrimoniale finanziaria e contabile degli atenei.
Il Consigliere chiede se l'ISEF Torino risulta avere in essere convenzioni con la Regione Piemonte.
In merito si ribadisce che la Direzione Innovazione, Ricerca Università e Sviluppo energetico sostenibile ha in essere la convenzione con la sopra citata Società e nulla è dovuto ai vecchi istituti ante d.lgs 178/1998.
Il Consigliere chiede se la SUISM del Piemonte risulta avere in essere convenzioni con la Regione Piemonte.
Trattasi della Convenzione sopra citata e approvata con DD n. 181 del 10/08/2011 avente ad oggetto "Approvazione dello schema di convenzione tra l'Università degli Studi di Torino, Regione Piemonte, Città di Torino, ISEF Torino SSDRL, per il funzionamento e lo sviluppo della scuola interfacoltà di Scienze Motorie (SUISM)". Detta convenzione è stata sottoscritta in data 22 settembre 2011.
Veniamo alle tante domande che l'interrogante pone relativamente allo stato patrimoniale, al conto economico, al rendiconto finanziario e alla nota integrativa della SISM.
Gli Uffici regionali stanno predisponendo copia - sarà a disposizione entro questa settimana - del conto economico, del rendiconto finanziario, della nota integrativa e della relazione sulla gestione della SUISM.
Il Consigliere chiede anche dettaglio dello stato patrimoniale e conto economico dell'ISEF Torino.
La Regione Piemonte non possiede i bilanci della Società e non vi sono oneri a carico del bilancio regionale a favore della Società ISEF Torino SSDRL.
Il Consigliere chiede se l'ISEF abbia titolo a continuare ad esercitare funzioni e, se confermato, quali siano nel dettaglio.
In tal senso, se per l'ISEF Torino si intende l'istituto di cui al D.lgs 178/98, tale istituto non sarebbe legittimato per legge a continuare ad esercitare funzioni.
chiaro altresì che il nome della società "ISEF Torino SSDRL" evoca erroneamente, l'Istituto, che fino alla propria trasformazione in SUISM era individuato con uguale acronimo.
Il Consigliere chiede se risulti confermato che l'ISEF Torino possiede beni regolarmente transitati alla SUISM nell'anno 2000, ma ora inspiegabilmente ritornati nella disponibilità dell'ISEF stesso. In caso affermativo con quali risorse i predetti beni siano stati acquisiti.
In merito a tale problematica si risponde che sono beni dell'Università; di fatto la Regione non è a conoscenza dell'utilizzo degli stessi da parte di ISEF Torino SSDRL.
Il Consigliere chiede se l'ISEF Torino continui ad occupare i locali in proprietà della Regione Piemonte e, in caso affermativo, a quale titolo.
Isef Torino SSDRL, come esplicitato dalla convenzione, gestisce locali quali palestre, campo da tennis, piscina e bar interno.
Non risulta al Settore Università, Istituti di Ricerca e divulgazione scientifica che vi siano atti di concessione di parti dell'immobile all'ISEF Torino SSDRL.
Il Consigliere chiede se tra gli indirizzi dalla Giunta regionale, per la stipula della convenzione con la Scuola Universitaria Interfacoltà di Scienze Motorie (SUISM) anni 2011-2014, siano previsti degli atti che prevedano il passaggio dai beni patrimoniali dell'ISEF Torino nonché del personale che, ancora in capo all'ISEF, dovrebbe essere in comando alla SUISM.
No, non esistono atti che prevedano quanto scritto.
Il Consigliere chiede se risulti confermato che la Regione Piemonte continui a contribuire con risorse finanziarie pari a 450.000,00 euro erogate in favore dalla SUISM senza agire nella medesima maniera con le altre facoltà universitarie del territorio, ingenerando un inspiegabile trattamento differenziato ed un evidente regime di favore senza opportune motivazioni, in un contesto di totale discrezionalità.
L'erogazione di contributi alla Scuola deriva da una norma stabilita con legge regionale n. 2 del 4 marzo 2003, articolo 25 di cui si riporta il dettato in nota.
Per quanto riguarda l'aspetto prettamente economico, la convenzione impegna la Regione ad erogare contribuito per il funzionamento della Scuola, sulla base della disponibilità finanziaria.
Nel 2011, sono stati impegnati ed erogati 180.000,00 euro; nel 2012 nulla; nel 2013, nel bilancio di previsione sono stati inseriti 400.000,00 euro (che, con assegnazione al 50% potrebbero consentirci di impegnare gran parte del debito del 2010).
La penultima domanda rivolta dal Consigliere è se la Regione Piemonte sia rappresentata all'interno degli organi di gestione dell'ISEF.
Rimando all'articolo 5 del Regolamento SUISM, che prevede un rappresentante della Regione Piemonte nel Consiglio di Gestione. Il rappresentante è stato votato dal Consiglio regionale, con delibera di Consiglio regionale del 22 novembre 2011, ed è stato designato il signor Beccuti Matteo. I membri eletti nel Consiglio di Gestione, ricordo, restano in carica un quadriennio accademico e sono rieleggibili consecutivamente una volta sola.
Infine, il Consigliere chiede se la Regione Piemonte abbia preso parte alla decisione di istituire un Campus SUISM nel territorio del Comune di Leinì.
Per quanto concerne il Settore Università, non è stato chiesto alcun parere per l'apertura della sede di Leinì.
Ripeto, cinque minuti per rispondere all'interrogazione erano pochi tuttavia consegnerò al Consigliere parte della documentazione. Il resto arriverà e restiamo a disposizione.


Argomento: Contributi alla cultura

Interpellanza n. 1413 presentata dai Consiglieri Carossa, De Magistris Gregorio, Marinello e Tiramani, inerente a "Acquisto di un dipinto da parte della Regione"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interpellanza n. 1413.
La parola al Consigliere Carossa per l'illustrazione.



CAROSSA Mario

A seguito di alcune notizie riportate da organi di stampa, siti on line e quant'altro, chiediamo se corrisponde al vero che la Regione Piemonte abbia acquistato un dipinto dell'autore Piero Martina.
In caso affermativo, volevamo sapere qual è l'importo dell'operazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interpellanza in oggetto e ai tanti articoli di stampa usciti sull'argomento, gli Uffici competenti cui sono state chieste informazioni, hanno comunicato che non corrisponde al vero che la Regione Piemonte abbia acquistato recentemente un dipinto del pittore Pietro Martina.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa per la replica.



CAROSSA Mario

Si cerca sempre di fare le cose nel miglior modo possibile e il Gruppo della Lega Nord, prima di presentare l'interpellanza, ha fatto una ricerca approfondita. È altrettanto chiara una cosa: i Consiglieri possono presentare un'interpellanza esclusivamente alla Giunta. Questo è il primo dato.
Tuttavia, per la prima volta in tanti anni, sono in disaccordo con l'Assessore Maccanti. Che la Regione Piemonte abbia o non abbia acquistato il quadro, non sono d'accordo per un semplice motivo. Vorrei una risposta dal Presidente, anche se non posso farlo.
Faccio una cronologia dei fatti. Il 25 luglio 2012, con determinazione dirigenziale del Consiglio regionale a firma "Adesione a progetti culturali", si destinano euro 10 mila all'Associazione degli Archimandriti per l'allestimento della mostra Pietro Martina "A memoria di un artista".
Il 20/11/2012, con determinazione dirigenziale del Consiglio regionale si destinano al notaio De Lorenzo Natale euro 1.326 per l'atto necessario all'acquisizione della donazione di un quadro di Piero Martina dal titolo "Il partigiano".
Il 6/12/2013 su un sito on line appare un articolo dal titolo "Vipperia casalinga alla corte di Martina". Tra l'altro, era presente una vipperia che sicuramente non ho l'abitudine di frequentare, perché non sono all'altezza di quei signori, come l'ex dirigente del Comune di Torino Anna Martina, l'ex Sindaco Piero Novelli, l'ex Sindaco Sergio Chiamparino l'attuale Sindaco Piero Fassino, Enrico Salza, Lodovico Passerin d'Entreve Filippo Beraudo di Pralormo, Cesare Annibaldi. Persone che io non posso frequentare. Tra l'altro, così come riporta l'articolo sul sito, era presente anche il Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Placido il quale, così come riportato tra parentesi e non virgolettato, ha detto di essere felice di annunciare l'acquisto da parte della Regione di un quadro.
Ripeto, dichiarazione non virgolettata, ma fra parentesi.
Andiamo avanti con la cronologia. Presentiamo quest'interpellanza. Il 10 gennaio 2012, l'Ansa batte la notizia di un quadro di Piero Martina donato al Consiglio regionale, relativa alla presentazione effettuata dallo stesso Vicepresidente Placido della suddetta opera, esposta presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris.
In conclusione, sono abituato a vedere il bene in ogni cosa; anche in Andreotti c'è tanto bene, o poco, non lo so, ma richiamo la sua famosa frase: "A pensare male si fa peccato, ma tante volte ci si azzecca".
Allora, ci chiediamo se, oltre ad un nesso cronologico, ci sia un nesso dovuto ad altri motivi.
Come Regione Piemonte, abbiamo dato 10 mila euro per la realizzazione di una mostra; combinazione, ci regalano il quadro e dobbiamo pagare più di 1.300 euro ad un notaio. I quadri del defunto Piero Martina sono valutati mediamente, da 1.500 a 2.500 euro; come cittadino piemontese, faccio presente che abbiamo speso più di 11 mila euro per un quadro valutato mediamente 1.500-2.500 euro.
Sicuramente, è tutto legale; sicuramente, va tutto bene; però, mi domando se ancora, in questi momenti, va così bene. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Poiché attiene al Consiglio regionale, volentieri, in via eccezionale voglio risponderle puntualmente, non senza, fin da ora, dire in maniera molto chiara in questa sede - per tutti coloro i quali ne volessero copia lei sicuramente - che, entro 24-36 ore, le faremo pervenire una relazione puntuale su tutta la questione, in modo che lei abbia elementi ulteriori per una sua valutazione.
Per quanto riguarda il contributo alla mostra, come lei sa, il Consiglio regionale, quanto meno fino al 2012 - relativamente al 2013 ricorderete il taglio consistente che abbiamo apportato in sede di bilancio di previsione - sostiene, anche nell'ambito culturale, sia con piccoli contributi, o con contributi più rilevanti, come nel caso dell'associazione a cui lei, prima, si riferiva, iniziative culturali, come mostre e quant'altro.
una competenza esclusiva della Direzione competente. L'Ufficio di Presidenza approva annualmente il programma; poi, in tutta autonomia, senza alcuna interferenza o ingerenza da parte dell'Ufficio di Presidenza, la Direzione competente, a programma approvato, concede questi contributi per l'attività.
Quindi, l'attività della mostra è un'attività normalissima, che rientra, così come è stata sostenuta, fino al 2012 - quest'anno saranno molte di meno - una serie di attività.
Per quanto riguarda il quadro del maestro Piero Martina, le confermo che al Consiglio regionale del Piemonte è costato "zero" euro, infatti è stato donato dalla famiglia. Non è il primo caso, spesso in occasione di queste mostre sono state fatte delle donazioni. Ne ricordo una anche recentemente del maestro Bossone, che è un pittore importante della Valle Anzasca.
Relativamente alla parcella del notaio, che ammonta a 1.326 euro, devo dare contezza al Vicepresidente Placido di aver anche evidenziato la possibilità che non ci fosse l'atto notarile. Però, il Consiglio regionale del Piemonte è un ente pubblico, pertanto, quando riceve una donazione, la stessa deve essere registrata, in quanto, ovviamente, l'oggetto della donazione - in questo caso è un quadro - deve rientrare nel registro di inventario dei cespiti dell'ente pubblico. Quindi, l'atto notarile, con conseguente parcella del notaio, si è reso necessario in ottemperanza alle disposizioni normative in materia. Infatti, quando riceviamo una donazione occorre procedere necessariamente alla registrazione, perché il bene donato deve entrare a far parte del patrimonio dell'ente pubblico.
Comunque - senza polemica, ci mancherebbe - faremo pervenire, in uno o due giorni, una relazione puntuale, in modo che lei abbia ulteriori elementi per inquadrare la questione.
Dichiaro esaurita la trattazione del punto inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".



(Alle ore 11.18 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta ha inizio alle ore 11.18)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Mozione n. 961 presentata dai Consiglieri Artesio, Buquicchio, Cerutti Reschigna e Bresso, inerente a "Revoca deleghe Assessore alla tutela della salute e sanità, edilizia sanitaria e ARESS Paolo Monferino" (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne fa facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inversione dell'o.d.g., affinché il punto n. 15) all'o.d.g.
recante la mozione n. 961, venga posto in discussione in apertura della seduta per ragioni di urgenza, che brevemente descrivo. Innanzitutto l'oggetto della nostra mozione è già stato preso in considerazione dall'Ufficio di Presidenza, peraltro è noto al Consiglio, nonché è stato discusso in sedi pubbliche.
In secondo luogo, siamo in prossimità dell'applicazione, come lei ci ha comunicato alla Conferenza dei Presidenti, dell'attuazione dell'Anagrafe degli eletti, quindi è una questione assolutamente attuale e stringente.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché mi sembra vi siano ulteriori richieste, quindi occorrerà un po' di tempo, propongo all'Aula di sospendere un attimo i lavori di apertura.
Infatti, come a vostra conoscenza, dobbiamo procedere alla commemorazione del collega Adriano Bianchi, che è mancato. Sono presenti i familiari, che saluto; pertanto, procederei, prima, alla commemorazione, dopo ripartiamo dall'apertura.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Adriano Bianchi, deceduto il 27 dicembre 2012


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, è scomparso il 27 dicembre 2012, all'età di novant'anni, l'avvocato Adriano Bianchi, Consigliere regionale nella I e II Legislatura.
Nato a Tortona il 24 luglio 1922, è stato uno dei protagonisti della lotta partigiana, in qualità di Comandante della Brigata "Generale Perotti". Per questo impegno nella Resistenza è stato insignito della medaglia d'argento al Valor Militare, e alle vicende della guerra partigiana ha dedicato diversi volumi.
Avvocato libero professionista negli anni '70 e '80, è stato esponente di spicco della Democrazia Cristiana di Alessandria, fino a ricoprire l'incarico di Segretario provinciale, e autore di diversi libri sulla Resistenza.
Eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 1970, per la Circoscrizione di Alessandria nella lista della Democrazia Cristiana, ha partecipato alla formazione dello Statuto e degli atti di fondazione della Regione Piemonte.
Ha ricoperto la carica di Presidente del Gruppo consiliare della Democrazia Cristiana ed è stato Presidente della Commissione speciale di indagine conoscitiva sull'attività di eversione fascista in Piemonte componente della II Commissione Urbanistica e Trasporti e della VI Commissione Agricoltura, Industria e Artigianato.
Rieletto nel 1995, ha mantenuto i medesimi incarichi istituzionali della legislatura precedente ed è stato componente, dal 20 ottobre 1976 della III Commissione Agricoltura e Foreste.
Nel 2011 ha festeggiato i sessant'anni di esercizio della libera professione forense, ma ha continuato ad andare in ufficio, fino a quando la malattia glielo ha permesso.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, sostenendo e partecipando attivamente alle iniziative dell'Associazione dei Consiglieri cessati dal mandato.
Ho avuto modo di incontrarlo in alcune occasioni, alcuni anni fa. In particolare, ricordo una commemorazione a Pieve Vergonte, dove era presente anche il Presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. La testimonianza che ho raccolto mi permette di evidenziarne le sue doti umane, un esempio di etica politica e di impegno fondati sui valori della libertà e della solidarietà, oltre alla sua grande capacità oratoria, da tutti riconosciuta, che ha esercitato con chiarezza e passione nei momenti più rilevanti dell'attività consiliare e della vita politica nazionale e regionale.
I funerali, cui hanno partecipato il Consigliere regionale Rocchino Muliere, in rappresentanza del Consiglio regionale del Piemonte, e il Vicepresidente della Giunta regionale, Ugo Cavallera, si sono svolti il 28 dicembre scorso presso la Chiesa di San Michele a Tortona.
Alla moglie, signora Teresa, ai figli Giovanna e Massimo, al fratello Marco, ai nipoti desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le mie personali e le più sentite condoglianze e i sensi della nostra solidarietà e della nostra più sentita vicinanza.
Invito i colleghi e tutti i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria del nostro collega Consigliere regionale, Avvocato Adriano Bianchi.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.23 riprende alle ore 12.27)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 952 presentata dai Consiglieri Laus, Cursio, Cerutti, Goffi Negro, Stara e Placido, inerente a "Mantenere il Laboratorio di Emodinamica presso l'Ospedale San Luigi di Orbassano" (mozioni collegate: n. 953 presentata dai Consiglieri Motta Massimiliano, Montaruli, Botta Franco Maria, Formagnana, Botta Marco, Cortopassi, Spagnuolo, Laus, Costa Cantore, Lupi e Bussola, inerente a "Riorganizzazione del servizio di Emodinamica in Piemonte" n. 955 presentata dai Consiglieri Boeti, Motta Angela, Taricco, Pentenero Muliere, Gariglio, Costa e Cantore, inerente a "Delibera di Giunta regionale n. 26 - 5149 del 28 dicembre 2012: razionalizzare i reparti di Emodinamica mettendo in rete gli Ospedali di Rivoli e San Luigi di Orbassano" mozione n. 956 presentata dai Consiglieri Cantore, Costa, Motta Massimiliano, Leo, Botta Franco Maria, Spagnuolo, Bussola, Cortopassi Mastrullo, Formagnana e Toselli, inerente a "AOU San Luigi, mantenimento e riorganizzazione servizio emodinamica") (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Subito prima della commemorazione era intervenuta la Consigliera Artesio, chiedendo un'inversione all'o.d.g. che poi riprendiamo. Adesso sono iscritti a parlare i colleghi Laus, Negro e Ponso.
La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Chiedo un'inversione all'o.d.g. del punto 14), chiaramente successiva rispetto all'inversione richiesta dalla collega Artesio. Il punto 14) riguarda la mozione sull'emodinamica di Orbassano (e mozioni collegate): e lo ripropongo perché vorrei ripetere all'Aula e ai colleghi che domani sarà discussa in Commissione la questione relativa ai laboratori di emodinamica ma in Commissione non giacciono strumenti di indirizzo, cioè non ci sono ordini del giorno né mozioni. È quindi necessario e indispensabile che questi vengano discussi in Aula, perché si tratta di cose completamente diverse. Questo è il motivo della riproposizione.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Ordine del giorno n. 964 presentato dai Consiglieri Ponso e Buquicchio inerente a "Interventi per fronteggiare la crisi del terzo settore e del welfare in Piemonte" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in qualità di Consigliere il Consigliere Segretario Ponso; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
La mia richiesta è quella di iscrivere all'o.d.g. il presente ordine del giorno ad oggetto "Interventi per fronteggiare la crisi del terzo settore e del welfare in Piemonte"; questo alla luce del fatto che su tutto il territorio piemontese - e in particolare a Cuneo è stata espressa con una grande protesta di sabato, cui hanno partecipato migliaia di persone emerge la difficoltà nella quale versano i Consorzi socio-assistenziali per mancanza di liquidità.
So che il Governatore Cota ha già espresso in merito la volontà di aprire un Tavolo di crisi e su questo non posso che esprimere vivo apprezzamento. Voglio però ancora consegnare questo ordine del giorno all'attenzione dell'Aula affinché, se votato positivamente, sia rafforzativo in merito. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Trasporti aerei

Ordine del giorno n. 962 presentato dai Consiglieri Taricco, Negro e Ponso inerente a "Salvaguardare la rilevanza nazionale dell'Aeroporto di Cuneo Levaldigi" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Chiedo semplicemente che venga iscritto l'ordine del giorno riguardante la salvaguardia dell'aeroporto di Cuneo Levaldigi, di cui è primo firmatario il Consigliere Taricco; seguono le firme del sottoscritto e di altri colleghi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Famiglie

Ordine del giorno n. 966 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Sostegno alla locazione per le famiglie piemontesi in difficoltà economica" (richiestaiscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione dell'ordine del giorno - che sto per depositare ad oggetto "Sostegno alla locazione per le famiglie piemontesi in difficoltà economica".



BONO Davide

PRESIDENTE.



BONO Davide

Va bene, mi appunto il titolo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Il mio intervento è legato alla prima richiesta...



PRESIDENTE

Allora la farei intervenire alla fine, se mi permette, quando facciamo il riassunto.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Ordine del giorno n. 963 presentato dai Consiglieri Pentenero, Boeti Reschigna e Taricco, inerente a "Ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle cooperative sociali: richiesta di attivazione di un tavolo di crisi" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Chiedo l'iscrizione di un ordine del giorno, di cui è prima firmataria la collega Pentenero, che riguarda i ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle cooperative sociali. Il documento affronta un po' lo stesso tema dell'ordine del giorno proposto dal collega Ponso. Grazie.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento, propongo l'iscrizione degli ordini del giorno richiesti. Vediamo poi se in corso di seduta, nel pomeriggio, ci saranno le condizioni per trattarli.
Si tratta dell'ordine del giorno proposto dal Consigliere Negro riguardante la salvaguardia dell'aeroporto di Cuneo Levaldigi, sottoscritto anche, come primo firmatario, dal collega Taricco; dell'ordine del giorno proposto dal Consigliere Ponso, inerente gli interventi per la crisi del terzo settore e del welfare (e dichiarerei collegato, nello stesso punto l'ordine del giorno sulle cooperative sociali avente come prima firmataria la collega Pentenero: i due testi possono essere trattati insieme, con votazioni separate); infine, dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Bono, a riguardo del sostegno alla locazione ai piemontesi in difficoltà economica.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Mozione n. 961 presentata dai Consiglieri Artesio, Buquicchio, Cerutti Reschigna e Bresso, inerente a "Revoca deleghe Assessore alla tutela della salute e sanità, edilizia sanitaria e ARESS Paolo Monferino" (richiesta inversione all'o.d.g.) (seguito)


PRESIDENTE

Abbiamo ancora due richieste di inversione che, se mantenute, dovranno essere votate dall'Aula.
La prima richiesta d'inversione è quella relativamente alla mozione n.
961, che la Consigliera Artesio chiede sia spostata dal punto 15) al punto 4), in luogo delle nomine, e che quindi venga trattata preliminarmente ai lavori della giornata di oggi. Permanendo la richiesta della collega Artesio, chiedo se vi siano richieste di intervento in senso contrario.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
A nome della maggioranza noi esprimiamo un voto contrario a quest'inversione dell'o.d.g. perché questa ci sembra chiaramente una mozione presentata per motivi di campagna elettorale. Noi dunque riteniamo che non sia opportuno, in questo momento, discutere di questo argomento che servirebbe ovviamente solo per alimentare delle strumentalizzazioni.
Peraltro, come ben sappiamo, entrando poi nel merito della mozione l'Assessore Monferino ha ancora dei margini temporali per poter adempiere alle disposizioni di legge e sono convinto che lo farà entro i termini previsti. Credo quindi che non sia opportuno discutere di una cosa che non è ancora avvenuta perché, appunto, i tempi consentono ancora all'Assessore Monferino di rispettare gli adempimenti di legge.
Certamente ci sarebbe piaciuto, oggi, avere presenti in Aula sia l'Assessore Monferino sia il presidente Cota, perché magari, almeno su questo punto, meglio di me avrebbero potuto dare più precise delucidazioni e spiegazioni.



PRESIDENTE

Bene. Indico la votazione...



PRESIDENTE

MOTTA Massimiliano (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, posso fare una dichiarazione di voto?



PRESIDENTE

Non è prevista. Si possono svolgere un intervento a favore (che fa il proponente) e uno contro (ed è intervenuto il Consigliere Pedrale).
Passiamo quindi alla votazione della mozione: si tratterà quindi, se accolta, di svolgere il punto n. 15) - riguardante la mozione relativa alla revoca delle deleghe dell'Assessore Monferino - al punto n. 4).
Do atto che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
presentata dalla Consigliera Artesio.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 952 presentata dai Consiglieri Laus, Cursio, Cerutti, Goffi Negro, Stara e Placido, inerente a "Mantenere il Laboratorio di Emodinamica presso l'Ospedale San Luigi di Orbassano"


(mozioni collegate: )



PRESIDENTE

n. 953 presentata dai Consiglieri Motta Massimiliano, Montaruli, Botta Franco Maria, Formagnana, Botta Marco, Cortopassi, Spagnuolo, Laus, Costa Cantore, Lupi e Bussola, inerente a "Riorganizzazione del servizio di Emodinamica in Piemonte"



PRESIDENTE

n. 955 presentata dai Consiglieri Boeti, Motta Angela, Taricco, Pentenero Muliere, Gariglio, Costa e Cantore, inerente a "Delibera di Giunta regionale n. 26 - 5149 del 28 dicembre 2012: razionalizzare i reparti di Emodinamica mettendo in rete gli Ospedali di Rivoli e San Luigi di Orbassano"



PRESIDENTE

mozione n. 956 presentata dai Consiglieri Cantore, Costa, Motta Massimiliano, Leo, Botta Franco Maria, Spagnuolo, Bussola, Cortopassi Mastrullo, Formagnana e Toselli, inerente a "AOU San Luigi, mantenimento e riorganizzazione servizio emodinamica") (richiesta inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Adesso dobbiamo trattare un'altra richiesta di inversione all'o.d.g.
dei lavori di oggi, quella presentata dal collega Laus. Si tratta di spostare dal punto n. 14) al punto n. 4) la mozione n. 952 e le mozioni ad essa collegate riguardanti la questione dell'emodinamica. In particolare la mozione n. 952 - che possiamo definire la "madre" - reca come oggetto: "Mantenere il laboratorio di emodinamica presso l'Ospedale San Luigi di Orbassano".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Ogni tanto mi vengono dei dubbi sulla mia memoria, ma questo è un déjà vu: mi sembra che la stessa identica cosa sia stata fatta martedì scorso.
L'Assessore Monferino si è impegnato a discutere domani in Commissione proprio questo argomento e quindi, a nome della maggioranza, mi posso permettere di ritenere assolutamente che si debba votare contro questa proposta di inversione.



PRESIDENTE

Chiedo al proponente, Consigliere Laus, se intende mantenere la sua richiesta.



LAUS Mauro

Più di prima!



PRESIDENTE

Bene, allora la poniamo in votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
presentata dal Consigliere Laus.
Il Consiglio non approva.
Do atto che l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento così come modificato.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il verbale del 22 gennaio 2013


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boniperti, Cota, Costa, Giordano e Leo.
Numero legale 28.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibile, su richiesta, i processi verbali della seduta del 29 gennaio 2013.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Gruppi consiliari Consigliere Cursio, appartenente al Gruppo Misto, si qualifica come Consigliere di opposizione.


PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza, in data 23 gennaio 2013, ha preso atto che il Consigliere Luigi Cursio, appartenente al Gruppo Misto, si è qualificato come Consigliere di opposizione.


Argomento:

d) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 23 gennaio 2013 ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 6 dell'articolo 24 della LR 7/2001, "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", tre deliberazioni dell'11 dicembre 2012.



PRESIDENTE

Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguente nomina:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 124 "Designazione del Garante Regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nell'ambito del territorio della Regione" ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della l.r. 28/2009


PRESIDENTE

Il Garante è designato a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati.
La designazione del Consiglio regionale è effettuata a maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati alla Regione. Qualora nella prima votazione non si raggiunga la predetta maggioranza, il Garante è designato a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati.
Informo e ricordo che la deliberazione di votazione ultima svolta non è risultata valida, per non aver raggiunto la maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati alla Regione, in base all'articolo 2, comma 2, della l.r. 28/2009.
Per questo motivo, in ossequio al dispositivo del comma 2 dell'articolo 2 della sopracitata legge, da questa votazione, il quorum richiesto sarà pari alla maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, quindi un candidato per la carica di Garante regionale per persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nell'ambito del territorio della Regione deve ottenere, per essere eletto, almeno 31 voti.
A vostre mani sarà distribuita una scheda, in cui sono presenti 14 autocandidature che la Commissione Nomine ha verificato avere i requisiti per la nomina stessa. Pertanto, chi intende votare il Garante, dovrà procedere con un'espressione di preferenza scegliendo uno tra questi 14 candidati, come da prassi anche per le altre nomine.



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Novero e Ponso.
Prego il Consigliere Segretario Leardi di procedere all'appello nominale.
(Il Consigliere Segretario Leardi effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Tutti i colleghi che intendevano votare hanno votato? Bene.
Dichiaro chiusa la votazione.
Proseguiamo con lo spoglio delle schede.
Ricordo che il numero legale è 28 e che il quorum è 31.
In base allo scrutinio effettuato, comunico l'esito della votazione.
I Consiglieri presenti sono 53, ma hanno votato 23 Consiglieri.
Pertanto, non essendo stato raggiunto il numero legale per deliberare e neanche il quorum, la votazione non è valida.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 22 gennaio è stato votato l'articolo 27.
Nella seduta pomeridiana del 29 gennaio sono stati illustrati tutti gli emendamenti dell'articolo 28 ed è stato posto in votazione l'emendamento rubricato n. 875), ma la votazione è stata dichiarata non valida per mancanza del numero legale.
Pongo quindi in votazione l'emendamento 875) della Giunta regionale.
Il numero legale è 28.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 875).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 695), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 696), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 456), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 456.1), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 697), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 283), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 358), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 839).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 301), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 302), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 840).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 252), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 457), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 363), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 841).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 303), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Passiamo ora alla votazione dell'emendamento n. 876), presentato dalla Giunta, che sostituisce il n. 842), che naturalmente viene ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 876).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 698), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 698.1), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 28, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 L'emendamento rubricato n. 843) presentato dall'Assessore Cavallera è ritirato.
Emendamento rubricato n. 844) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Al comma 4 dell'articolo 16, della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 29 del disegno di legge n. 153, sono aggiunte in fine le seguenti parole: "A tal fine gli strumenti di pianificazione regionale possono fornire indirizzi e criteri per la delimitazione delle aggregazioni intercomunali finalizzate allo svolgimento delle attività di cui al comma 1.".
Emendamento rubricato n. 877) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Il comma 3 dell'articolo 16 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 29 del disegno di legge n. 153, è abrogato.
Emendamento rubricato n. 878) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Il comma 1 dell'articolo 16 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 29, è sostituito dal seguente: "1. Due o più comuni contermini, uniti o associati per la formazione congiunta del PRG, possono adottare un piano regolatore intercomunale sostitutivo, a tutti gli effetti, dei piani regolatori comunali, con i contenuti di cui all'articolo 12; gli atti che regolano l'associazione stabiliscono le modalità di partecipazione dei comuni associati alla formazione e approvazione, nonché alla variazione del piano regolatore intercomunale.
Due o più forme associative di comuni possono adottare medesime modalità di formazione congiunta del PRG o del piano regolatore intercomunale.".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Questi potrebbero essere definiti emendamenti tecnici o d'adeguamento ad altre leggi, perché fanno riferimento all'aggregazione dei Comuni, che viene ridefinita sotto la forma associativa, con le dizioni che sono usate dalle leggi nazionali e regionali vigenti.
Pertanto, si prevede la possibilità di adottare Piani regolatori intercomunali da parte di queste forme aggregative, che sono le unioni e le convenzioni. Si prevede addirittura la possibilità che le forme aggregative, a loro volta, si aggreghino per gestire gli aspetti tecnico urbanistici.
Pertanto, nulla che modifichi l'impianto dell'articolo 29, così come uscito dalla Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Non essendoci richieste d'intervento sulla discussione generale e in dichiarazione di voto, si proceda con la votazione degli emendamenti.
Sono tutti emendamenti presentati dalla Giunta regionale, pertanto hanno tutti il parere favorevole della Giunta stessa.
Ricordo che l'emendamento rubricato n. 843) è stato ritirato.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 878).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 877).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 844).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 29, così come emendato.
Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino, classe II C, in visita a Palazzo Lascaris.
Stiamo discutendo e votando gli emendamenti e gli articoli della modifica della legge urbanistica, una delle più importanti leggi della nostra regione, che vive dal 1977: dopo 36 anni si è sentita la necessità di intervenire sulla materia. Abbiamo già discusso e votato 29 articoli siamo all'articolo 30.
Vi auguro buona permanenza e buona visita.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153 "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 153.
ARTICOLO 30 Emendamento rubricato n. 359) presentato dalla Consigliera Artesio: ART. 30 All'art. 16 bis, comma 1, l.r. 56, le parole "la Giunta dell'ente", sono sostituite con le parole "l'ente".
Non essendo presente la Consigliera Artesio, lo diamo per illustrato.
Emendamento rubricato n. 699) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'art. 30, nel comma 1 dell'art. 16 bis, le parole "la Giunta" sono sostituite da "il Consiglio".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con questo primo emendamento chiediamo di attuare una modifica molto semplice al comma 1 dell'articolo 16 bis, o meglio, al comma 1 dell'articolo 30, che introduce l'articolo 16 bis: la parola "Giunta" è sostituita dalle parole "il Consiglio".
Questo è per andare ad attuare linearmente una modifica che richiama quella dell'articolo 27, dove abbiamo detto che la proposta del progetto tecnico preliminare non viene adottata dalla Giunta; viene solo definita la proposta dalla Giunta ed è poi adottata, con delibera, del Consiglio comunale.
Pertanto, andando a riprendere l'articolo 27, si dice che il Comune o la forma associativa che svolge la funzione in materia di pianificazione urbanistica, in qualità di soggetto proponente, definisce la proposta tecnica del progetto preliminare, ma la adotta con deliberazione del Consiglio.
Chiedo che venga mantenuta la stessa formulazione riguardo all'articolo 30, dove si parla del Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.
In questo caso, si dice che la Giunta dell'ente competente alla gestione urbanistica adotta relativa variante, ma non si parla di deliberazione del Consiglio comunale.
Con la mia proposta, pertanto, o si sostituiscono le parole "Giunta comunale" con "Consiglio comunale", oppure si fa un'altra modifica linearmente a quanto stabilito nell'articolo 27 - dove si dice che la relativa variante è adottata, sì, dalla Giunta, ma con delibera del Consiglio comunale.
Chiedo, dunque, all'Assessore o, eventualmente, agli uffici, se concordano con quanto ho testé affermato.
Diversamente, si corre il rischio di fornire una diversa formulazione per quanto riguarda la redazione dei Piani in genere e dei Piani di alienazione e valorizzazione immobiliari, oggetto di questo articolo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 845) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Al comma 1 dell'articolo 16 bis della l.r. 56/77, come sostituito dall'articolo 30 del disegno di legge n. 153 le parole "la Giunta" sono sostituite dalle seguenti: "lo stesso è trasmesso alla Giunta" e dopo la parola "urbanistica" è inserita la parola "che".
La parola all'Assessore Cavallera, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Prima di illustrare quest'emendamento, desidero fare una premessa.
Secondo il nostro giudizio, l'emendamento rubricato n. 359) della collega Artesio, che non è stato illustrato perché momentaneamente assente dovrebbe essere accolto.
Per quale ragione? Dato che per le alienazioni si è scelta la strada della legge n. 241 (indicata, peraltro, anche dalle normative di carattere nazionale), qui si tratta di aspetti urbanistici ma collegati al Piano delle alienazioni, e quindi il Comune convocherà la Conferenza di copianificazione ai sensi della legge n. 241.
Ai sensi di questa legge, gli Enti coinvolti partecipano come "Ente": quindi, a questo punto, dobbiamo correggere l'indicazione "di Giunta" perché è più corretto scrivere "Ente", e poi si seguono ovviamente le normative della legge n. 241, che sono chiare e indicative in materia.
A questo punto, accettando l'emendamento rubricato n. 359), occorre un miglioramento lessicale, che già avevamo ipotizzato prima, ma che, a maggior ragione, confermo per quanto riguarda l'emendamento n. 845).
Vi sono altri emendamenti della Giunta, ma li illustreremo via via che avanza l'esame dell'articolo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 360) presentato dalla Consigliera Artesio: all'art. 16 bis, comma 5, della legge 56/77, le parole ", se non escluse ai sensi del comma 6" sono soppresse.



PRESIDENTE

ARTESIO Eleonora (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 361) presentato dalla Consigliera Artesio: L'art. 16 bis, comma 6 della legge 56/77 è soppresso.



PRESIDENTE

ARTESIO Eleonora (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 700) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: all'art. 30, nel comma 6 dell'art. 16 bis, sono eliminate le parole "che determinano l'uso a livello locale di aree di limitate dimensioni, ferma restando l'applicazione della disciplina in materia di VIA; sono altresì escluse dal processo di VAS".
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Questo emendamento riguarda il comma 6 dell'articolo 30, quindi le esclusione dal processo di VAS per le varianti inerenti alle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.
Mi chiedevo il perché di questa definizione (forse non ne avevamo discusso in sede di Commissione), secondo la quale sono escluse dal processo di VAS le varianti che determinano l'uso a livello locale di aree di limitate dimensioni.
Di nuovo, mi sembra una fattispecie di definizione troppo generica general-generica si potrebbe dire: chi decide quali sono le dimensioni "limitate"? Per me, può essere limito un chilometro quadrato, per l'Assessore Cavallera potrebbe essere limitata un'area di dieci metri quadrati (ovviamente è un esempio che tocca gli estremi).
Certamente l'Aula è sovrana, quindi voterà come preferisce. Per sollevo questo dato, che proprio non mi è chiaro e non so come, un domani la Regione Piemonte potrà applicare questa legge: vorrei non essere nei panni di chi dovrà farla applicare, perché è veramente molto generica! Eliminerei questa definizione (sempre che l'Assessore non ne trovi una più corretta), lasciando le fattispecie di cui alle lettere a), b) e c) che sono le altre esclusioni dalla VAS.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 846) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. La lettera a) del comma 6 dell'articolo 16 bis della l.r. 56/77, come sostituito dall'articolo 30 del disegno di legge n. 153 è sostituita dalla seguente: "a) la variante non riduce la tutela relativa ai beni paesaggistici prevista dallo strumento urbanistico o le misure di protezione ambientale derivanti da disposizioni normative;".
La parola all'Assessore Cavallera, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Le sollecitazioni contenute in questi emendamenti hanno indotto la Giunta regionale a riesaminare quelle che sono le condizioni per l'esclusione, in modo tale da rafforzare le esclusioni, precisarle meglio renderle più chiare laddove veramente ci sono in gioco degli interessi di carattere generale da tutelare.
In questo caso, con questo emendamento noi prevediamo che l'esclusione dalla VAS possa avvenire solo se la variante non riduce la tutela relativa ai beni paesaggistici.
Per il resto, la normativa generale della VAS, la normativa generale della VIA, la casistica consolidata all'interno delle Amministrazioni, il fatto stesso che si tratti di piani di alienazione, che, sostanzialmente di norma, si riferiscono a immobili o a porzioni di terreno all'interno dei perimetri...
Per carità, la casistica può essere ipotizzata in senso lato, ma se ogni volta, a fronte di una casistica, ci poniamo l'universo dei problemi credo che non faremmo una buona legge.
In questo caso, abbiamo chiarito bene la normativa riguardante i beni paesaggistici; abbiamo una normativa generale della VIA e una generale dalla VAS: credo che sia sufficiente.
Questi piani di dismissione dei beni pubblici ovviamente sono una caratteristica del periodo che stiamo vivendo: mi auguro che questa fase non duri più di tanto, e che in futuro si torni a parlare di acquisizione al patrimonio pubblico, anche di immobili.
Ritengo, comunque, che le definizioni scaturite dalle discussioni in Commissione (questi problemi, infatti, sono già stati posti) siano abbastanza tranquillizzanti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 701) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'art. 30, nella lettera a) comma 6 dell'articolo 16 bis, le parole "non incide" sono sostituite da "non riguarda".



PRESIDENTE

BONO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 702) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'art. 30, dopo la lettera c) comma 6 dell'articolo 16 bis, è aggiunta la lettera d): "d) la variante non riguarda aree agricole libere di qualsivoglia classe di capacità d'uso del suolo.".
La parola al Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ammetto, Assessore, di non ricordare la risposta che aveva fornito in Commissione a queste sollecitazioni riguardanti l'emendamento precedentemente, ma eventualmente ne discuteremo ancora.
Con l'emendamento rubricato n. 702) intenderei aggiungere un'altra fattispecie di esclusione dalla VAS, non per dare una ulteriore possibilità di escludere l'applicazione di questo importante strumento di valutazione ambientale, ma per circoscriverla.
Come ha detto lei, sia pure un po' timidamente, quando parliamo di alienazioni, ci riferiamo alle alienazioni immobiliari, che comprendono sia gli edifici già costruiti (sui quali potremmo discuterne politicamente, ma dal punto di vista della VAS andrebbero ancora bene), sia i terreni, in merito ai quali ho una posizione politica più particolare, che vorrei esprimere con questo emendamento. A mio avviso, infatti, bisognerebbe fare molta attenzione alle alienazioni dei terreni (e la Regione Piemonte ne ha molti di terreni!), soprattutto quando vengono venduti non per pochi euro ma per costruirci sopra e, quindi, per poter ottenere una plusvalenza col mattone.
Con questo emendamento, chiederei che la VAS venisse esclusa solo quando la variante non riguarda aree agricole libere di qualsivoglia classe di capacità d'uso del suolo.
Mi sembra una definizione molto chiara: non riguarda le aree agricole (ovviamente sono esclusi i terreni fortemente inquinati o, comunque, non utilizzabili ai fini agricoli per la produzione umana), di qualsivoglia classe di capacità d'uso del suolo.
Credo che questa possa essere un'ulteriore limitazioni alle esclusioni dalla VAS, proprio perché quando andiamo ad alienare in un momento di crisi, con questa situazione economica della Regione Piemonte e dei Comuni indotta artificialmente o meno - potremmo discuterne - da Roma, da Bruxelles o dalle precedenti gestioni, la fretta, alla fine, come si dice rischia di partorire gattini ciechi e rischiamo di vendere terreni che poi come sappiamo, finiscono per essere cementificati.
notizia di ieri, che secondo l'ISPRA, il consumo del suolo in Italia sta avanzando, anno dopo anno, con dati abbastanza rattristanti e preoccupanti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 847) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Al comma 7 dell'articolo 16 bis della l.r. 56/77, come sostituito dall'articolo 30 del disegno di legge n. 153 sono aggiunte in fine le seguenti parole: "Nei casi di esclusione di cui al comma 6, la delibera di adozione della variante contiene la puntuale elencazione delle condizioni per cui la variante è esclusa dal processo di valutazione" La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
In questo caso specifichiamo che bisogna elencare nel dettaglio le condizioni per cui la variante è esclusa dal processo di valutazione.
Questo per rendere trasparenti le motivazioni che adotteranno gli Enti che procedono a redigere i piani di dismissione perché, nel momento in cui ritengono che non debbano essere sottoposti a VAS, devono specificarlo in modo chiaro dettagliando con il riferimento alle casistiche sia delle normative generali, sia quelle specifiche.
Per quanto riguarda le esclusioni dalla VAS, ci sono condizioni molto ben precise. Il punto a) dice che "non riduce alla tutela relativa ai beni paesaggistici previsti dagli strumenti urbanistici e le misure di protezione ambientale derivanti da disposizioni normative". Qui potremmo fare un elenco lunghissimo, che riguarda leggi regionali, normative statali e comunitarie.
Punto b. La variante non incide sulla tutela esercitata ai sensi dell'articolo 24, cioè su quegli edifici che i Piani regolatori prevedono come assoggettati a tutela.
Punto c. La variante non comporta variazioni al sistema delle tutele ambientali previste dallo strumento urbanistico vigente.
Ritengo sia legittimo porsi delle domande, ma l'impianto che abbiamo realizzato con l'emendamento 847) di cui si discute, rende trasparente le motivazioni per cui i Comuni compiono certe scelte e intraprendono determinati percorsi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 703) presentato dai Consiglieri Bono e Biolé: All'articolo 30, dopo il comma 7 dell'articolo 16 bis, è aggiunto il seguente comma 8: "8. La documentazione inerente gli esiti delle conferenze, i pareri dei soggetti competenti ed interessati, nonché le relative osservazioni dovranno essere accessibili, per il tramite di idonea pubblicazione sul sito istituzionale del soggetto proponente" La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato la risposta dell'Assessore, quindi immagino un voto non favorevole agli emendamenti presentati.
Speriamo che l'Assessore abbia ragione, che quanto scritto nell'articolo sia sufficiente ad evitare le classiche speculazioni che vediamo tutti i giorni, perché gli amministratori sono strozzati e taglieggiati dalla riduzione di trasferimenti statali ed europei, nonch dal Patto di stabilità, che speriamo sia oggetto di attenzione del prossimo Governo, di qualunque colore esso sia.
Con l'ultimo emendamento su questo articolo, si chiede almeno di rendere facilmente fruibili gli esiti delle Conferenze, non solo riguardanti i piani di alienazione e valorizzazione dei beni immobili l'avevo proposto sull'altro articolo generale sulle Conferenze di copianificazione - cioè che i verbali, i parere e le risultanze delle Conferenze di pianificazione siano facilmente accessibili on line.
Capita tutti i giorni che noi Consiglieri chiamiamo un Assessorato per ottenere un verbale, un parere, per ottenere un esito di qualunque conferenza, che sia una Conferenza di servizi, che sia una Conferenza di copianificazione. Ed è difficile per noi che siamo all'interno della macchina amministrativa e abbiamo contatti diretti, ma lo è molto di più per un cittadino interessato a sapere l'esito di una copianificazione o per un amministratore di un Comune.
Chiedo che sia anche messo in legge. L'Assessore mi dirà che sarà ridondante, ma chiedo che gli esiti delle Conferenze di copianificazione siano chiaramente pubblicati on line.



PRESIDENTE

Passiamo al dibattito generale.
Ci sono richieste di intervento sul dibattito generale? La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Vorrei intervenire sull'ultimo emendamento.
Gli altri emendamenti, direttamente o indirettamente, li ho già commentati.
Per quanto riguarda la considerazione sulla pubblicità degli atti premetto che mi sembra che a livello nazionale sia in corso l'approvazione di un provvedimento previsto da leggi nazionali, a cui partecipa la Conferenza Stato-Regioni, sulle modalità di pubblicità degli atti. È chiaro che quel provvedimento, legato all'informatizzazione, senz'altro sarà per noi una guida.
Nello specifico, è consolidato un sistema per cui si pubblicano gli atti risultanti finali, quelli dispositivi. Questi atti hanno abbondantemente delle premesse che richiamano tutti i percorsi e tutti gli eventuali documenti endoprocedimentali o i documenti a supporto della decisione. Per questi vi è la strada dell'accesso agli atti.
Per esempio, ieri un cittadino, rappresentato da un avvocato, avendo bisogno di avere atti conservati nel nostro archivio in quanto afferenti ad una procedura, ha fatto l'accesso agli atti e gli sono stati consegnati.
In un mondo totalmente digitalizzato, al quale possiamo anche noi guardare con attenzione, può darsi che il tutto sia risolto raggiungendo l'obiettivo cui faceva riferimento il Consigliere Bono. Per ora seguiamo la prassi consolidata della pubblicità informatizzata e cartacea degli atti così come prevede la legge 241 e anche la legge 56, con facoltà di accesso per chi ne ha titolo, a qualunque atto conservato dalla Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 359), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 699), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 845).
Il Consiglio approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 360), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 361), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 700), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 846.
Il Consiglio approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 701), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 702), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 847.
Il Consiglio approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 703), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Passiamo dunque alla votazione dell'intero articolo 30, per la quale do atto che il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo 30, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Colleghi, chiedo solo un attimo di at-tenzione: con la votazione dell'articolo 30 chiudiamo i lavori della seduta antimeridiana.
Vi informo che la seduta pomeridiana, che inizierà alle ore 14. 30 senza la parte relativa ad interrogazioni e interpellanze, comincerà con la trattazione dell'articolo 31 della presente legge. Vi informo dunque del fatto che non è previsto il sindacato ispettivo a inizio seduta e che i lavori pomeridiani si apriranno quindi con l'illustrazione degli emendamenti che insistono sull'articolo 31.
Grazie, colleghi.
Buona pausa e arrivederci a questo pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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