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Dettaglio seduta n.326 del 29/01/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.


Argomento: Parchi e riserve

Richiesta, da parte del Consigliere Reschigna, di convocazione Commissione consiliare, relativamente a sentenza del TAR Piemonte in merito all'avviso pubblico con il quale è stato formato l'elenco degli idonei al ruolo di Direttore delle Aree protette


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Sarò molto breve, Presidente, anche per il rispetto che dobbiamo alla commemorazione che lei si accinge a fare.
Siamo venuti a conoscenza che il TAR Piemonte ha annullato l'avviso pubblico con il quale è stato formato l'elenco degli idonei al ruolo di Direttore delle Aree protette.
un tema su cui, come Gruppo, abbiamo reclamato ripetutamente l'attenzione della Giunta regionale, rispetto a modalità che erano assolutamente non convincenti, dal nostro punto di vista. Colgo l'occasione della presenza in Aula dell'Assessore Casoni per chiedere una celere convocazione, da parte della Commissione consiliare competente, perché il fatto ha una certa rilevanza e una certa gravità. Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 952 presentata dai Consiglieri Laus, Cursio, Cerutti, Goffi Negro, Stara e Placido, inerente a "Mantenere il Laboratorio di Emodinamica presso l'Ospedale San Luigi di Orbassano"; mozione n. 953 presentata dai Consiglieri Motta Massimiliano, Montaruli, Botta Franco Maria, Formagnana Botta Marco, Cortopassi, Spagnuolo, Laus, Costa, Cantore, Lupi e Bussola inerente a "Riorganizzazione del servizio di Emodinamica in Piemonte" mozione n. 955 presentata dai Consiglieri Boeti, Motta Angela, Taricco Pentenero, Muliere, Gariglio, Costa e Cantore, inerente a "Delibera di Giunta regionale n. 26 - 5149 del 28 dicembre 2012: razionalizzare i reparti di Emodinamica mettendo in rete gli Ospedali di Rivoli e San Luigi di Orbassano"; mozione n. 956 presentata dai Consiglieri Cantore, Costa Motta Massimiliano, Leo, Botta Franco Maria, Spagnuolo, Bussola Cortopassi, Mastrullo, Formagnana e Toselli, inerente a "AOU San Luigi mantenimento e riorganizzazione servizio emodinamica" (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Non so se il caso di dirlo prima della commemorazione o dopo, ma chiedo l'inversione di un punto all'o.d.g.
Posso farlo adesso?



PRESIDENTE

Bisogna farlo adesso. Purtroppo la procedura è così.



LAUS Mauro

Va bene.
C'è una mozione, che mi vede come primo firmatario, relativa al mantenimento dell'emodinamica al San Luigi. Oltre a questa mia mozione ce ne sono altre collegate e, leggendo le firme delle relative mozioni, credo ci sia quasi l'unanimità del Consiglio regionale, sicuramente con diverse sfumature. Dato che si tratta di un'iniziativa molto importante, perch l'Assessorato inizia a dare forma e concretezza nell'esplicazione dell'efficacia della delibera relativa alla chiusura del laboratorio di emodinamica con degli atti, chiedo che venga discusso questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Prima dell'esercizio provvisorio o prima della legge sull'urbanistica?



LAUS Mauro

Prima di tutto.



PRESIDENTE

Va bene, quindi prima del punto 3) all'o.d.g.
Ci sono altre richieste? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Presidente, ci sono i Sindaci del Pinerolese. Dato che alle ore 13 incontreremo i firmatari della petizione per l'emodinamica del San Luigi chiedevo se nella stessa occasione e alla stessa ora fosse possibile incontrare anche i Sindaci del Pinerolese.



PRESIDENTE

Sullo stesso argomento?



BOETI Antonino

Sono due facce della stessa medaglia. Si tratta di sanità, non sullo stesso argomento, ma riguarda anche i Sindaci del Pinerolese, perch l'emodinamica insiste comunque in quel territorio.



PRESIDENTE

Mi riservo in corso di seduta, anche se, se dovesse essere così, non vedo grandi problemi, quindi una delegazione di Sindaci potrà essere ricevuta.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Proposta di deliberazione n. 216, inerente a "DCR 634 - CR 13126 del 23 ottobre 1987. Modifiche allo Statuto della Fondazione ISI Istituto per l'interscambio Scientifico" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La Giunta regionale ha chiesto alla Conferenza dei Capigruppo, e il Vicepresidente Cavallera lo ha confermato adesso, l'iscrizione urgente della proposta di deliberazione n. 216 punto, "DCR 634 - CR 13126 del 23 ottobre 1987. Modifiche allo Statuto della Fondazione ISI Istituto per l'interscambio Scientifico".
Se l'Aula acconsente, darei per iscritto il provvedimento, poi vedremo nel corso della giornata quando affrontarlo.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 952 presentata dai Consiglieri Laus, Cursio, Cerutti, Goffi Negro, Stara e Placido, inerente a "Mantenere il Laboratorio di Emodinamica presso l'Ospedale San Luigi di Orbassano"; mozione n. 953 presentata dai Consiglieri Motta Massimiliano, Montaruli, Botta Franco Maria, Formagnana Botta Marco, Cortopassi, Spagnuolo, Laus, Costa, Cantore, Lupi e Bussola inerente a "Riorganizzazione del servizio di Emodinamica in Piemonte" mozione n. 955 presentata dai Consiglieri Boeti, Motta Angela, Taricco Pentenero, Muliere, Gariglio, Costa e Cantore, inerente a "Delibera di Giunta regionale n. 26 - 5149 del 28 dicembre 2012: razionalizzare i reparti di Emodinamica mettendo in rete gli Ospedali di Rivoli e San Luigi di Orbassano"; mozione n. 956 presentata dai Consiglieri Cantore, Costa Motta Massimiliano, Leo, Botta Franco Maria, Spagnuolo, Bussola Cortopassi, Mastrullo, Formagnana e Toselli, inerente a "AOU San Luigi mantenimento e riorganizzazione servizio emodinamica" (richiesta inversione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la richiesta del gruppo del Partito Democratico relativamente alla comunicazione della Giunta sull'annullamento del TAR essendo presente l'Assessore Casoni, vedremo nel corso della seduta se ci sono le condizioni per trattarlo oggi o nella prossima seduta. Assessore lei sarebbe nelle condizioni? In Commissione? Va bene, allora lo affronteremo in Commissione il prima possibile.
Per quanto attiene la questione sottoposta all'attenzione dell'Aula dal collega Laus, ci sono due modi di procedere: o mettiamo in votazione l'inversione, oppure, se l'Aula acconsente, possiamo trovare, visto che ci sono tanti ordini del giorno sulla materia, sia di maggioranza sia di minoranza, uno spazio nella giornata odierna, concordandolo, per trattare il punto.
Consiglieri Pedrale e Carossa, il collega Laus chiede l'inversione del punto 14) all'o.d.g. con il punto 3), che vuol dire trattare il suo ordine del giorno, relativo al laboratorio dell'emodinamica presso il San Luigi prima della proroga dell'esercizio provvisorio.
una facoltà, a norma di Regolamento, del collega Laus di chiederlo però prima di porla in votazione, qualora fosse mantenuta la richiesta di inversione - ricordo che c'è ancora la possibilità di parlare un rappresentante di un Gruppo contrario, qualora ci fosse un indirizzo contrario - faccio una controproposta: visto che ci sono altri ordini del giorno (il n. 953, il n. 955 e il n. 956) se c'è un impegno a trattare i punti con una brevissima discussione e poi con la votazione, si potrebbe trovare uno spazio nel corso della giornata.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

La sua proposta per me potrebbe andare bene, ma chiedo solo gentilmente, che ci sia l'impegno per affrontare la discussione nella giornata di oggi. All'inizio avevo detto prima di ogni punto, ma se c'è la disponibilità, anche del Presidente, di discuterla comunque oggi, per me va bene.



PRESIDENTE

Se la maggioranza acconsente, propongo di discuterla oggi verso le ore 17.30. Andrebbe bene? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Nessun problema a discuterla oggi, ma mi lascia solamente un attimo perplesso il metodo. Mozioni del genere sarebbe opportuno - ma non è sicuramente una colpa dei firmatari - che venissero discusse alla presenza dell'Assessore interessato.
Se guardiamo l'o.d.g. odierno, sinceramente l'Assessore interessato poteva pensare tutto tranne che si discutessero oggi queste mozioni.
Dopodiché, se ritenete di discuterlo oggi va bene. Sono solo un po' perplesso, perché - non voglio farla lunga - se guardiamo l'o.d.g.
l'Assessore Monferino tutto poteva pensare, tranne che si discutessero oggi queste mozioni.
Dopodiché, naturalmente non c'è problema a discuterle.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cantore; ne ha facoltà.



CANTORE Daniele

Al di là del merito - lei sa quanto tengo a questo argomento - le pongo un quesito, Presidente.
Lo scorso giovedì, in Commissione sanità si è predisposto - lo chiedo anche ai colleghi dell'opposizione - un calendario che prevede, per questo giovedì, la trattazione della rete ospedaliera. Insieme all'Assessore si affronta la rete ospedaliera e la prossima settimana, nonostante scatti una specie di interruzione dell'attività, una seduta apposita della Commissione sulle tematiche poste dal collega Laus, dal sottoscritto e da altri.
Le chiedo se vale quanto deciso in Commissione, o se invece siamo in progress e ogni volta cambiano le decisioni.



PRESIDENTE

Non è che siamo in progress e cambiamo le decisioni, ma un Consigliere di nome Mauro Laus del Partito Democratico, ottemperando alle proprie prerogative, propone all'Aula un'inversione ed è legittimo. A questo punto mi sembra inevitabile porla in votazione.
Il Presidente, come altre volte ha fatto, non essendo a conoscenza della questione della Commissione, pensando che ci fossero ordini del giorno collegati anche di maggioranza (tra cui anche alcuni a sua firma) credeva che ci fossero le condizioni per trattarlo.
Mi sembra che non ci siano le condizioni, quindi chiedo semplicemente se c'è qualcuno che vuole intervenire contro, o se posso porre direttamente in votazione la mozione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Alla luce di quanto ha appena detto il Consigliere Daniele Cantore ritengo che il Gruppo della Lega Nord voterà contro la richiesta, peraltro assolutamente legittima, del Consigliere Laus del Gruppo del PD.
Grazie.



LAUS Mauro

Ringrazio lei per la sua pazienza e non voglio approfittarne, però in riferimento all'intervento corretto e legittimo del collega Cantore, sto solo motivando meglio l'anticipo di questo ordine del giorno, perché un conto è discutere in Commissione di altro e anche di questo, e della Commissione non fanno parte tutti i colleghi del Consiglio regionale. Un conto è congelare la delibera...



PRESIDENTE

Collega, non voglio essere scortese, devo porlo in votazione. Poi avrà occasione anche attraverso il suo Capogruppo nella giornata di domani di...



LAUS Mauro

Cambia il metodo. Dopodiché giustamente il Regolamento prevede la votazione e quindi mettiamolo in votazione.



PRESIDENTE

Dobbiamo votare l'inversione di punti all'o.d.g. per trattare eventualmente, prima del punto 14), il punto 3) all'o.d.g.
Chi vota a favore è a favore dell'inversione, chi vota contro è contrario.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

In merito a quanto sollevato dal collega Cantore, vorremmo un impegno formale da parte della Giunta, cioè che nella prossime due sedute della Commissione sanità sia effettivamente discusso prima il tema della rete ospedaliera e poi quello delle emodinamiche.
Volevamo chiedere questo e forse l'esito della votazione poteva essere più positivo se si avesse avuto questa risposta in precedenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Cota; ne ha facoltà.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Mi pare che la discussione fosse già stata concordata all'interno della Commissione.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

LAUS Mauro (fuori microfono)



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

Un sabotaggio è stato concordato! È una posizione diversa.



COTA Roberto, Presidente della Giunta regionale

La situazione delle emodinamiche è nota e la mia posizione è che bisogna accelerare il più possibile l'attuazione della riforma.



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, così come modificato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Comba, De Magistris e Spagnuolo.
Il numero legale è 29.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 22 gennaio 2013.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 21 e del 27 dicembre 2012. Sono approvati inoltre i verbali delle sedute dell'8 e del 15 gennaio 2013.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Vittorio Beltrami, deceduto il 29 novembre 2012


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, è scomparso il 29 novembre 2012, all'età di 86 anni, Vittorio Beltrami, Consigliere regionale dalla I alla V Legislatura.
Nato a Omegna il 6 giugno 1926, geometra libero professionista, ha aderito alle formazioni partigiane, combattendo all'età di 18 anni nella Valle d'Ossola, ha ricoperto gli incarichi di consigliere comunale di Omegna e di assessore alla Provincia di Novara.
Eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 1970, per la circoscrizione di Novara nella lista della Democrazia Cristiana, è stato presidente della IV Commissione Sanità e componente della VIII Commissione Affari generali.
Rieletto nel 1975, ha mantenuto i medesimi incarichi istituzionali della legislatura precedente.
Nella III Legislatura è stato presidente della V Commissione Sanità e componente della VI Commissione Cultura sino alla data delle sue dimissioni in quanto candidato alle elezioni politiche del 1983.
Rieletto nella IV Legislatura è stato nominato Presidente della Giunta regionale, incarico mantenuto per l'intero quinquennio (1985-1990) Nella V Legislatura è rieletto in Consiglio regionale nella lista della Democrazia Cristiana, aderendo al nuovo gruppo DC-PPI dal 1994 e successivamente a "Il Polo Popolare - I Popolari" dal 10 aprile 1995.
stato componente della I Commissione Bilancio, III Commissione Agricoltura e componente della Commissione per gli adempimenti di cui alla legge 142/1990.
Dopo la lunga esperienza politica si è dedicato attivamente e con grande impegno alla Casa della Resistenza, di cui è stato Presidente istituzione di livello europeo nata da una legge da Lui stesso proposta per valorizzare un luogo che fu teatro di uno degli episodi più significativi della Lotta di Liberazione, quello dell'eccidio dei partigiani a Fondotoce.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, anche partecipando alle iniziative dell'Associazione dei consiglieri cessati dal mandato, di cui è stato socio fin dalla sua fondazione.
ricordato da quanti collaborarono con lui e gli sono stati colleghi in Consiglio e in Giunta, come persona corretta, tenace, orientata al bene comune, rigorosa nelle proprie iniziative, che sempre corrispondevano a una precisa ispirazione ideale, a valori di rispetto e correttezza, alla base di comportamenti che hanno improntato tutta la Sua vita.
I funerali si sono svolti il 30 novembre scorso presso il Comune di Cambiasca, in forma strettamente privata.
Lunedì 3 dicembre presso la chiesa dell'oratorio Sacro Cuore di Omegna è stata celebrata una messa in ricordo a cui ho partecipato in rappresentanza di tutti i colleghi del Consiglio regionale.
Inoltre, per ricordare l'uomo politico e il partigiano la Casa della Resistenza di Fondotoce ha organizzato il 19 gennaio scorso una cerimonia a cui è intervenuto per mia delega il Presidente Reschigna, nel corso della quale gli è stata dedicata la sala delle conferenze, ed è stato messo a dimora un abete nel Parco della Memoria.
Alla Signora Carla, ai figli Claudia (che ringrazio per la presenza) e Gianluca desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra solidarietà e vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria dell'ex Presidente Vittorio Beltrami.



(L'Assemblea, in piedi osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna.
Non è un dibattito, ma il collega Reschigna, oltre che essere conterraneo del Presidente Beltrami, è stato suo amico personale, ha chiesto la parola.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, riconoscendomi, come tutto il Consiglio regionale credo che si riconosca nelle parole che il Presidente ha usato per ricordare la figura di Vittorio Beltrami.
Brevissimamente, vorrei ricordare tre elementi.
Il primo: Vittorio Beltrami è una persona che ha meritato il rispetto di tutti: di coloro che hanno condiviso le sue passioni e le sue scelte politiche e di coloro che hanno deciso di maturare un'esperienza politica anche in schieramenti opposti. Questo rispetto, Vittorio Beltrami se lo è guadagnato proprio per i caratteri che ha voluto dare alla sua esperienza politica: il carattere della sobrietà, il carattere della difesa del bene comune, il carattere sostanzialmente di una persona impegnata al servizio della comunità locale; rispetto che ha caratterizzato anche la sua figura di Presidente della Regione Piemonte.
Vittorio Beltrami ha voluto anche caratterizzare l'ultima fase molto laboriosa della propria vita con un impegno che, per chi vive l'esperienza del Verbano-Cusio-Ossola e non solamente l'esperienza del Verbano-Cusio Ossola, ha i caratteri di un grande messaggio che guarda al futuro. Il suo ruolo e la sua attività di Presidente della Casa della Resistenza, che ha voluto far nascere con legge regionale, hanno questa grande componente: non uno sguardo al passato, ma la capacità di fondare il nostro futuro su basi solide e spesso importanti.
Vittorio Beltrami - qui chiedo scusa - era un uomo di grande fede. Lo dico avendo la consapevolezza che Vittorio si è meritato il rispetto da chi aveva la stessa fede e da chi non praticava e non pratica nessuna fede. Era un uomo di grande fede, sapendo però sempre mantenere distinte le sue convinzioni personali dal ruolo e dall'esperienza di un laico impegnato nella vita politica.
Amava incontrare e salutare le persone con due parole molto semplici che ancora piene di significato risuonano nella nostra memoria: pace e bene. Non usava dire "buongiorno", ma usava le parole "pace e bene".
Quando, qualche giorno fa, c'è stata la commemorazione alla Casa della Resistenza è stato letto un brano, che traduce sostanzialmente la dimensione di un uomo di fede impegnato nella vita pubblica: erano le beatitudini del politico.
Chiudo il mo intervento, chiedendo solo un minuto perché vorrei leggere queste otto frasi. Credo che, in un momento nel quale ciascuno di noi molte volte è interpellato su come costruire o ricostruire un rapporto positivo tra la politica e il cittadino, troverà - credente o no - in queste frasi qualche ragione e quale motivo di riflessione: "Beati coloro che concepiscono la politica come vocazione; beati coloro che conquistano legittimamente il potere; beati quelli che usano il potere come servizio beati coloro che non cercano l'utile proprio o di parte, ma il bene comune beati quelli che cercano e praticano la giustizia a tutti i livelli; beati coloro che non dimenticano di essere uguali agli altri; beati coloro che difendono i più deboli; beati coloro che non si ritengono indispensabili e che sanno lasciare il posto anche agli altri".
Credo che ciascuno di noi troverà in queste poche frasi le ragioni per una propria riflessione personale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente Cattaneo; grazie, colleghi.
Non intendo certo ripercorrere la lunga storia di Vittorio Beltrami, ma come ha detto bene il Presidente Cattaneo - è consuetudine che chi ha conosciuto o frequentato colleghi possa in questa occasione spendere due parole di ricordo per il lungo lavoro svolto insieme nelle istituzioni (la collega Rosanna Costa ricorderà che abbiamo lavorato insieme anche quando eravamo in Comune, mi permetto di dire per la comune militanza politica nella Democrazia Cristiana). Quindi non certo, dicevo, intendo ripercorrere una storia così lunga, intensa, ricca, nobile ed esemplare, perché più che meritatamente nota.
Tuttavia un ricordo umano personale mi sta veramente a cuore, come credo stia cuore a colleghi come la cara Carla Spagnuolo ed altri che l'hanno conosciuto bene e che adesso lo hanno presente proprio visivamente essendo una di quelle persone che lasciano un segno piacevole nella vita.
Nel 1985 e 1990 fu Presidente della Giunta; in allora, ero Assessore alla gioventù della Giunta Comunale del Comune di Torino. Ricordo che all'epoca Rosa Anna Costa era una bravissima Capo Segreteria e, quando avemmo un problema per gli studenti universitari (il Comune di Torino aveva la delega unica, poi fu questo Consiglio regionale, su nostra proposta a creare l'EDISU), il Presidente Beltrami, che non si negava neanche per le minime cose, ci disse: "Siete preoccupati per i giovani? Vediamoci subito!" e un quarto d'ora dopo era lì a occuparsi di noi. Quindi volevo ricordare questo dato di una persona che ascoltava: politica come servizio e come senso del bene comune.
Dal 1990 al 1995 siamo stati colleghi, ovviamente con quella differenza di statura che gli riconosco indubbiamente. Il Presidente Cattaneo ne ha ricordato bene il percorso che molti dimenticano e oggi, dopo la confusione politica, non si ricordano che tutto il Gruppo della DC rimase unito, anche dopo la fine nazionale della DC. Beltrami e io facemmo lo stesso identico percorso: Polo Popolare - I Popolari DC - PPI. Lo stesso identico percorso fino al 1995.
Chiudo con due note. In primo luogo, questo - che è stato rammentato suo amore per la lotta di liberazione, a ricordare come tante battaglie si possono fare per amore della giustizia e non per odio (come tanti o pochi politici demagoghi oggi non sanno più). Da questo punto di vista, mi compiaccio che il Comitato della Resistenza della Regione Piemonte e della Costituzione Repubblicana continui a lavorare così bene.
Ho ricordato la vicenda dell'Assessorato alla gioventù; voglio solo aggiungere - e non è retorica - che ero un ragazzino quando conobbi Beltrami e per me e tanti altri amici era veramente un'ispirazione per sensibilità, modestia, garbo, capacità di ascolto, ma anche per lo spessore degli ideali e della storia. Allora mi permetto di dire che era veramente un grande. Oggi per certi versi è più difficile fare politica, proprio per il contesto complessivo e perfino più complicato. Indubbiamente un grande.
Ai colleghi qui presenti (Baiardi e Nerviani), mi permetto di ricordare sapendo che la pensano così, che altri grandi dell'epoca, fra gli altri Brizio, Viglione e Sanlorenzo, contemporanei di Beltrami, sono degni dello stesso rispetto e amicizia.
Ebbene, concludo. Credo che ricordare questa storia, la possibilità che la politica sia questa cosa e questi valori in tempi di antipolitica, dove abbiamo demagoghi urlanti che non hanno neanche la capacità di concepire che sono esistiti personaggi così (o come De Gasperi, Berlinguer e altri) ecco, ricordare queste persone penso che sia un atto di amore, di giustizia, ma faccia anche bene al Paese .


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media Statale "A. Cruto" di Piossasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media Statale "Alessandro Cruto" di Piossasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Sospendo brevemente i lavori per salutare i familiari del Presidente Beltrami.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.28 riprende alle ore 11.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 318, inerente a "Proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2013"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 318, inerente a "Proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2013", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Tale provvedimento era stato iscritto con il preavviso scritto, ai sensi dell'articolo 58, comma 2 del Regolamento. Nel frattempo, la I Commissione ha licenziato il provvedimento a maggioranza, in data 23 gennaio 2013.
Relatore è il Consigliere Carossa, che dà per letta la relazione, il cui testo recita: "Il disegno di legge n. 318 permette di prorogare l'autorizzazione dell'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2013, disposta con legge regionale 28 dicembre 2012, n. 19, al 31 marzo 2013.
La proroga dell'autorizzazione permette di impegnare gli stanziamenti di bilancio nei limiti di un dodicesimo per mese. Come previsto all'art. 1 comma 2, della legge regionale 19 del 2012, non sono soggetti a codeste limitazioni gli stanziamenti relativi alle spese obbligatorie e d'ordine alle spese per interventi collegati alle calamità naturali, alle spese per la tutela dell'incolumità pubblica, alle spese relative alla copertura di contratti già stipulati, alle spese e trasferimenti necessari al settore della Sanità, nonché quelli relativi ai trasferimenti finanziari al Consiglio regionale.
La I Commissione consiliare ha licenziato nella seduta del 23 gennaio c.a., a maggioranza, il testo del disegno di legge e lo ha rimesso all'Aula per la sua sollecita approvazione".
Procediamo con il dibattito generale.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Chiederei la presenza del titolare del provvedimento.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.37 riprende alle ore 11.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Già nel dibattito generale, vorrei recuperare le ragioni della profonda contrarietà che questo Gruppo regionale ha nei confronti del disegno di legge che proroga di due mesi l'esercizio provvisorio, fino alla fine del mese di marzo.
Vorrei ricordare che, durante il mese di dicembre, era stato presentato il disegno di legge con cui la Giunta regionale chiedeva un periodo più ampio di validità dell'esercizio provvisorio; poi la discussione che si è svolta all'interno della I Commissione del Consiglio regionale, invece, si era concentrata non tanto sul piano della scelta del voto, ma sul piano della condivisione, sottolineando che era urgente, invece, limitare fortemente il periodo dell'esercizio provvisorio, perché il Consiglio regionale doveva affrontare la discussione sulla legge di bilancio con urgenza e con priorità.
con qualche sorpresa e anche con qualche rammarico che oggi, 29 gennaio, faccio queste considerazioni.
Voglio ricordare che il disegno di legge di bilancio per l'esercizio 2013 è stato licenziato dalla Giunta regionale e trasmesso al Consiglio regionale il 1° ottobre, quindi quasi quattro mesi fa e che, nonostante sia stato presentato il disegno di legge di bilancio, in quattro mesi, la discussione non ha avuto nessuna occasione di partenza e di approfondimento all'interno della Commissione consiliare; nessuna possibilità di approfondimento e non per responsabilità dei Gruppi dell'opposizione quanto, essenzialmente, perché la Giunta regionale ha continuato a non dedicare la dovuta attenzione e a non assegnare la dovuta priorità a quello che, invece, consideriamo oggi il provvedimento più importante stante la difficile situazione dei conti che il Consiglio regionale è chiamato ad esaminare.
La prima ragione di contrarietà la voglio rappresentare in questo modo.
Questa mattina ho voluto rileggere la relazione di accompagnamento del disegno di legge, nella quale non è esplicitata una ragione per cui l'esercizio provvisorio è prorogato di due mesi. Non una ragione. Forse probabilmente, perché da parte della Giunta regionale vi erano due ragioni che potevano essere rappresentate.
La prima. Abbiamo licenziato un disegno di legge sul bilancio, però per noi la politica di bilancio è tutto tranne che una priorità.
La seconda ragione, forse più importante e forse più vicina alla realtà, è che nel frattempo la Giunta regionale ha maturato la consapevolezza che il disegno di legge sul bilancio dell'anno 2013 è un provvedimento che non sta in piedi, non rappresentando un elemento di novità, ma perpetrando una caratteristica fondamentale di approccio a un tema così delicato. Le leggi di bilancio non devono rappresentare la reale situazione economico-finanziaria e patrimoniale della Regione, ma rappresentano soltanto uno strumento attraverso il quale il pareggio di bilancio è garantito attraverso operazioni assolutamente fittizie.
Vorrei dimostrare, invece, perché la legge di bilancio che è stata presentata e di cui si chiede la proroga dell'esercizio provvisorio è falsa. Sostanzialmente, senza entrare troppo nel dettaglio di alcuni elementi, voglio rappresentare alcuni dati. Tra le entrate, vengono iscritti 620 milioni di euro di proventi, di alienazioni immobiliari (Fondo comune immobiliare, per essere chiaro), quando lo stesso Presidente della Regione Piemonte, 15 giorni fa in I Commissione, ha dovuto riconoscere che un'operazione sui fondi comuni immobiliari è un'operazione capace di produrre effetti nel medio periodo e non nel breve periodo, riconoscendo di fatto, come, peraltro, è avvenuto anche nel 2012, che scrivere a bilancio un importo così consistente per proventi di alienazioni immobiliari significa rappresentare sostanzialmente una non realtà del fatto.
La seconda ragione di fondo per cui la legge di bilancio è profondamente alterata è che continua a iscriversi un mutuo di ulteriori 300 milioni di euro. Viene garantito il pareggio attraverso l'iscrizione di un mutuo di ulteriori 300 milioni di euro avendo consapevolezza tutti, in primis l'Assessore al bilancio, profondamente distratta questa mattina, del fatto che la Regione Piemonte non può più contrarre un euro di mutuo.
Soltanto questi due dati rappresentano 920 milioni di euro con cui verrebbero garantiti il pareggio e le entrate.
Ma c'è di più. Il Presidente Cota nelle settimane scorse, venendo in I Commissione e rappresentando l'andamento dei conti della Regione nel corso degli anni, ha voluto mettere particolarmente in evidenza un elemento all'interno delle slide che ci ha illustrato. In una slide in particolare viene rappresentato l'andamento dei trasferimenti dallo Stato e dalla UE alla Regione Piemonte, dicendo che questi trasferimenti dallo Stato e dalla UE sono nettamente in calo, anno dopo anno. Arrivando a dichiarare, nelle documentazioni della Giunta regionale, che nel 2011 i trasferimenti dallo Stato e dalla UE hanno ammontato a 900 milioni di euro, a fronte di un miliardo e 600 milioni del 2008.
Orbene, invito i colleghi ad andare a guardare le tabelle della legge di bilancio. Se i colleghi vogliono fare questo sforzo, si renderanno conto che, mentre un Presidente dichiara che i trasferimenti dallo Stato e dalla UE sono in calo e nel 2011 ammontano a 900 milioni di euro, la legge di bilancio è pareggiata attraverso l'iscrizione di un miliardo e 500 milioni di euro di trasferimento dallo Stato e dalla UE. Esattamente l'opposto di quello che il Presidente della Regione ha illustrato con delle slide quindici giorni fa in Commissione.
Allora, la nostra contrarietà sta nel fatto che noi non accettiamo più che ci sia una grave e pericolosa alterazione dei dati di bilancio perpetrata continuamente da questa Giunta regionale, da due anni a questa parte. Lo abbiamo denunciato nel 2012, lo denunceremo con ancora più forza rispetto al 2013, avvertendovi anche di un grave pericolo e rischio: il 2013, stante così l'impostazione che si vuole dare a questo delicato tema potrebbe essere l'anno (noi lo stiamo denunciando da due anni a questa parte) nel quale la Regione Piemonte rischia di non garantire più il sistema dei servizi e il sostegno all'economia piemontese.
Con uno scenario di questo genere, un'Amministrazione regionale responsabile considererebbe prioritaria la discussione delle scelte tese a riorganizzare la Regione Piemonte, il bilancio e le politiche di bilancio della Regione stessa. Invece, Assessore Quaglia, voi state tentando di rinviare il problema, e l'atteggiamento di oggi non è altro che un ulteriore modo attraverso il quale si rinvia la discussione vera.
Si fa esattamente l'opposto, nella drammaticità - che noi rappresentiamo - della situazione dei conti della Regione. Ma questa è la caratteristica di un Governo regionale che fa dell'irresponsabilità il modo attraverso il quale non affrontare le situazioni drammatiche che abbiamo di fronte.
Per cercare di rappresentare un po' più fortemente e concretamente le ragioni delle nostre preoccupazioni, dichiaro che la pericolosità dei conti della Regione è ancora più forte, rispetto a quello che avete rappresentato nelle slide.
Voglio ricordare che oggi risultano ancora iscritti a bilancio della Regione Piemonte, come residui attivi, 562 milioni di euro, derivanti dal 2011 e 2012. Sono mutui che non potete contrarre, che non avete contratto e che mantenete, invece, tra i residui attivi, perché, diversamente, questo farebbe esplodere il bubbone! Assessore Quaglia, anche se i suoi uffici non hanno messo a disposizione i dati relativi agli effettivi impegni sui titoli di entrata della Regione Piemonte, che il sottoscritto ha chiesto con una formale richiesta di accesso agli atti, le rivolgo una domanda e so - e lo dico con grande preoccupazione - qual è la risposta, perché me la sono data leggendo la politica di bilancio di questa Giunta regionale, degli ultimi mesi.
Oggi, lei - Assessore Quaglia - è in grado di dire con certezza che senza alterazione dei conti e senza fare ulteriori "trucchetti contabili" che spostano, da un anno all'altro, spese o l'esatta valutazione dei residui attivi, il 2012, non il 2010 o il 2011, ma il 2012, depurato della perdita del 2011, è un esercizio che chiuderà con un pareggio di bilancio? Non dico con un avanzo di bilancio, ma con un pareggio di bilancio? Sono fermamente convinto, Assessore Quaglia, che senza alcun trucco contabile e senza alcuna alterazione reale dei dati patrimoniali della Regione, voi chiuderete il 2012 con una perdita, sul conto consuntivo. E di questa perdita non potete accusare nessuno. Ma state facendo di peggio - e ho finito, Presidente - perché state immaginando che la politica di bilancio sia solamente lo strumento attraverso il quale spostare in là la resa dei conti.
Lasciate a qualcuno un'eredità più pesante di quella che avete ricevuto, e questo richiederebbe priorità della discussione sulla politica di bilancio, richiederebbe serietà nella discussione sulla politica di bilancio. Richiederebbe esattamente l'opposto di quello che state facendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Nel dettaglio, dal punto di vista tecnico, il mio Capogruppo e collega Reschigna, come sempre, è stato chiaro.
Utilizzo poche battute, riguardo all'esercizio provvisorio. Mi dispiace, ma devo rispondere alle velocissime comunicazioni di oggi del Presidente Cota (poteva anche evitare d'intervenire), quando ho chiesto l'inversione dei punti all'o.d.g., pertanto occuperò lo spazio per questo tema.
Quanto all'esercizio provvisorio, credo sia ormai sotto gli occhi di tutti i piemontesi il livello d'irresponsabilità devastante del Presidente della Giunta. Siamo in momenti di difficoltà e voi fate campagna elettorale, girate in largo e in lungo le piazze parlando di responsabilità, di difficoltà delle imprese, di precariato, di ritardi nei pagamenti, ma poi andate in un'altra direzione! Abbiamo un Presidente della Regione che si candida al Parlamento italiano e che nelle sue prime esternazioni afferma: "Io mi candido per dare un segnale forte al mio partito, alla Lega". Poi, ritratta e dichiara: "No, lo faccio nell'interesse del Piemonte".
L'interesse del Piemonte è venire qui a discutere ed affrontare i problemi! Caro collega Reschigna, cari colleghi dell'opposizione, secondo me tutti i dibattiti che seguiranno saranno parole al vento. Con tutto il rispetto dell'istituzione regionale, questo continua ad essere un grande teatro del nostro paese! Con tutto il rispetto per l'Assessore Quaglia, il Presidente della Giunta è già scappato! Di cosa stiamo parlando? Direi che il titolo è: caro Presidente, si dimetta e vada a casa perché non è possibile e compatibile un esercizio provvisorio, senza alcuna motivazione, in un momento di crisi e difficoltà.
E questi sono i due minuti consegnati al dibattito sull'esercizio provvisorio.
Quanto al resto, Presidente, e chiedo l'attenzione dei colleghi della maggioranza rimasti in aula, ho chiesto l'inversione dell'o.d.g. per discutere sull'emodinamica.
Alcuni colleghi, giustamente e correttamente, mi hanno spiegato l'iter l'ha fatto in modo privato anche la collega Spagnuolo, e la ringrazio. La collega mi ha detto che ne discuteremo giovedì prossimo, in Commissione sanità. Ma in Commissione sanità sarà discussa la rete ospedaliera nel suo complesso, e solo marginalmente si toccherà la questione dell'emodinamica del San Luigi.



PRESIDENTE

Scusi, collega Laus, si attenga all'argomento, per favore.



PRESIDENTE

CANTORE Daniele (fuori microfono) Sono arrivati i Sindaci, che parli così? PRESIDENTE



PRESIDENTE

Per favore, collega Cantore.



LAUS Mauro

Mi attengo all'argomento: questa Giunta è scorretta, è subdola, perch utilizza dei metodi e dei mezzucci per non affrontare i problemi.
Rispondo, poi, alle comunicazioni del Presidente, perché - tra l'altro lei, oggi, avrebbe dovuto aprire il dibattito sulle comunicazioni.



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Laus: nessuno me l'ha chiesto.
Adesso stiamo parlando dell'esercizio provvisorio, pertanto la prego di attenersi all'argomento.



LAUS Mauro

Parlo dell'esercizio provvisorio e decido io cosa dire in merito.
Nei primi due minuti ho parlato in modo centrato e adesso sto spiegando che l'Aula avrebbe dovuto aprire un dibattito sulle comunicazioni del Presidente, perché il Presidente ha detto, sostanzialmente...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, perché facendo il Presidente pro tempore devo difendere le prerogative del Presidente.
Poiché nessuno l'ha chiesto, l'Aula non doveva sostenere proprio nessun dibattito. Era nelle facoltà di ciascuno dei 59 Consiglieri presenti (io non intendevo farlo) di chiedere il dibattito. Non è stato chiesto.



LAUS Mauro

Bravissimo, come sempre.
Presidente, ognuno può pensare quello che ritiene più opportuno. Vorrei solo finire il concetto, tanto ormai l'inversione dell'o.d.g. non c'è stata.
Sto aprendo un caso politico. Oggi, il Presidente Cota ha detto a quest'Aula: "Andate pure in Commissione, discutete di quello che volete, la delibera non sarà congelata. Non solo, vado oltre". Questo è ciò che ha dichiarato il Presidente Cota.
Sia per questo motivo, sia per altro, né il Presidente Cota n l'Assessore Monferino hanno rispetto delle istituzioni regionali, di questo Parlamento. E, quindi, mi aggancio all'esercizio provvisorio: caro collega Reschigna e cari colleghi tutti, noi possiamo venire qui a raccontarci tutto quello che vogliamo, perché da quella parte non ci ascolta nessuno! Questo è il motivo per cui sono indotto a chiedere ai colleghi dell'opposizione del mio Gruppo e delle altre forze politiche di girare pagina, perché non c'è partita: c'è da fare un ostruzionismo a 360 gradi su tutto, affinché il Presidente Cota metabolizzi il concetto che deve andare a casa! Non è una questione personale, è una questione assolutamente politica.
Perché se non c'è l'interlocutore, le discussioni e le disamine sui numeri a chi le rivolgiamo? Secondo lei e i colleghi, sto facendo quello che voi, probabilmente negli interventi successivi, definirete uno "show" per quei Sindaci che siedono lì dietro? No, assolutamente no! Lo dico perché non c'è interlocuzione tra opposizione e maggioranza: la maggioranza va per una linea tutta sua, e lo ha dimostrato il Presidente.
Tra l'altro, abbiamo già votato degli ordini del giorno con cui invitavamo la Giunta ad andare in una direzione, ma la Giunta non sente perché non c'è peggior sordo di chi non voglia sentire! Quindi guardo lei ma mi rivolgo ai miei colleghi dell'opposizione: bisogna intraprendere un percorso completamente diverso; percorso che, probabilmente, fino ad oggi non è stato mai imboccato né dalla Costituzione né dalle istituzioni delle Regioni. Non è mai successo, infatti, che un Presidente di Giunta possa e debba ignorare la volontà del Consiglio, e con lui l'Assessore alla sanità! Non c'è partita per nessuno e non c'è dialogo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Volevo tranquillizzare il Consigliere Laus: è inutile che si riscaldi tanto, perché dopo le elezioni ritengo che questa avventura molto verosimilmente si concluderà.
Riguardo alla proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio sicuramente in campagna elettorale qualsiasi cosa si dica, al momento pu apparire strumentale; tuttavia, non intendo fare alcuna strumentalizzazione, perché le questioni tecniche le ha già approfondite chi mi ha preceduto, in particolare il Presidente Reschigna.
Volevo fare, semmai, altre considerazioni. Sento dire - legittimamente per carità, perché ciascuno deve potersi difendere come crede - dai colleghi della maggioranza e, in particolare, dai colleghi della Lega: "Chi avrebbe fatto meglio di noi in questa situazione?". Io non so se qualcuno poteva fare meglio, o meno. So solo che il Piemonte, con la Sardegna, la Sicilia e il Veneto (che è l'altra Regione del nord governata dai collega della Lega), con la Campania e il Lazio (che si trova nelle condizioni che voi sapete), sono le uniche Regioni che si trovano in questa situazione. Il discorso dei tagli ai trasferimenti da parte dello Stato e il discorso della spending review riguarda tutti a livello nazionale, quindi vi invito per onestà intellettuale, cari colleghi, a non invocarla come attenuante: non sarà sicuramente un'aggravante, ma certamente non è un'attenuante.
Mi spiace dover citare - combinazione - due Regioni definite "rosse" come l'Emilia Romagna e la Toscana. Ma guardate che l'Emilia Romagna è stata colpita anche dal terremoto: si è dovuta rimboccare le maniche e ha dovuto fare i conti con 370 milioni di euro di tagli ai trasferimenti! Eppure, nel contempo, è stata capace di ridurre il costo della macchina amministrativa di ben 14 milioni. È stata capace di dare sostegno allo sviluppo regionale per il settore dell'industria, della cooperazione dell'artigianato e del lavoro. E la Toscana? È vero, la Toscana ha aumentato IRPEF e IRAP, ma ha saputo salvaguardare le fasce di reddito più deboli. Come ho detto, mi spiace aver dovuto citare due Regioni definite "rosse", ma sono esempi di un governo diverso.
gravissimo che ad oggi, nonostante ne fosse stata promessa l'approvazione entro il 31 gennaio 2013 con la legge 19/2012 "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2013 e altre disposizioni finanziarie", si chieda un'ulteriore proroga per l'approvazione del bilancio definitivo; bilancio che, peraltro, anche l'altra Regione governata dalla Lega - il Veneto approverà entro il 31 gennaio (stanno dibattendo in queste ore).
Siamo un caso non dico unico, ma piuttosto ascrivibile alle "pecorelle nere" nell'ambito del territorio nazionale. Di questo bisogna prenderne atto.
La situazione è veramente grave: per il bene del Piemonte, lasciamo passare queste benedette elezioni e poi fatevi finalmente un esame di coscienza e cercate di gettare questa spugna sul ring, perché non è neanche dignitoso continuare a prendere mazzate da orbi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Se valesse il principio evocato dal collega Laus, cioè che dovremmo chiedere le dimissioni di una Giunta o di un Presidente di Giunta perch sordi alle istanze e alle battaglie dell'opposizione, nel caso specifico avremmo dovuto chiedere le vostre dimissioni il giorno dopo le elezioni, o due o tre giorni dopo! Questo non è oggetto della nostra discussione, anche se mi rendo perfettamente conto delle ragioni per le quali il collega Laus solleva con grande forza il problema di un ricambio di un'Amministrazione regionale che è giunta al capolinea.
Vedete, è giunta al capolinea per tantissime ragioni. Perché noi stiamo discutendo, oggi, Assessore Quaglia - lo ricordo a lei, in quanto responsabile della politica economica della Regione - una proroga ulteriore all'esercizio provvisorio, mentre le altre Regioni cui voi fate riferimento e con cui volete costruire la "macroregione italiana", perché di questo state parlando di mesi, cioè Lombardia e Veneto, hanno approvato il loro bilancio di previsione. Ma lo hanno approvato da tempo! Cosa significa questo? Significa che il problema che voi avete riguarda la capacità di questa Amministrazione regionale di affrontare le questioni che discendono dalla politica di bilancio.
Il paradosso di cui stiamo discutendo lo rappresento così: voi disponevate di tutti gli strumenti per ottenere che il bilancio di previsione venisse approvato entro il mese di dicembre dello scorso anno.
Non era così nelle precedenti legislature, per le ragioni che non sto qui a ripetere, ma è così adesso, perché Statuto e Regolamento consentono giustamente dico io, ad una maggioranza e alla Giunta che governano questa Regione, di approvare la legge finanziaria e il bilancio entro fine anno.
Abbiamo inventato per questa ragione la sessione di bilancio: per questa ragione l'abbiamo inventata! Perché era giusto che il Governo della Regione disponesse all'inizio dell'anno, e non a metà anno, di un quadro di certezze economico-finanziarie.
In questo caso, il paradosso è che non sono le opposizioni a spingervi verso l'esercizio provvisorio. In passato avveniva questo. In passato capitava che fossero i Gruppi di opposizione ad ascriversi il merito di avere imposto il ricorso all'esercizio provvisorio. Qui avviene il contrario, avviene il paradosso, avviene il fatto che la Giunta regionale cioè l'organo di governo maggiormente interessato ad approvare il bilancio di previsione e la legge finanziaria, ci ha proposto per ben due volte la proroga dell'esercizio provvisorio. Consentitemi di dire che è un'anomalia tutta piemontese.
Quest'anomalia ha una sua spiegazione. La domanda che, a questo punto si potrebbe porre qualsiasi cittadino - allora non c'era lo Statuto e il Regolamento, Consigliere Vignale, ma oggi avete questi strumenti a disposizione e non li state utilizzando - è: per quale ragione, pur avendo voi la possibilità di dare al Piemonte, anche se in un quadro di grandi difficoltà finanziarie ed economiche, un minimo di certezza per quanto riguarda le politiche regionali, non lo fate? Le imprese di altri Paesi, le famiglie di altre Regioni, in questo momento, quel quadro di certezze ce l'hanno. Naturalmente ce l'hanno in un contesto che, per quanto riguarda le politiche regionali, è fortemente condizionato dai problemi della finanza pubblica e dai tagli che hanno riguardato anche le Regioni italiane.
Vorrei che rispondeste a questa domanda: per quale ragione voi non avete fatto una forzatura, lavorato per approvare il bilancio e avete invece, lavorato per andare all'esercizio provvisorio? Fornisco due risposte alla domanda. La prima è quella che ha riassunto con dovizia di particolari e con chiarezza il Presidente del nostro Gruppo: voi non sapete come chiudere i conti del 2012.
Avete il problema di come chiudere i conti del 2012. Non credo che possiate ripetere la farsa dello sorso anno. La farsa dello scorso anno è stata rappresentata dal fatto che avete presentato un bilancio 2012 che scontava un consuntivo del 2011 e che si chiudeva con un utile. Poi abbiamo constatato che era esattamente vero il contrario: il bilancio di previsione si trascinava e si portava dietro un disavanzo del 2011.
Il Consigliere Reschigna l'ha fatto con il garbo di un Presidente del Gruppo, io lo domando brutalmente: Assessore Quaglia, come chiudete il 2012? È ragionevole pensare che abbiamo nel 2012 un disavanzo consistente? Sì o no? immaginabile che questa consistenza sia di alcune centinaia di milioni? Lo smentisce, Assessore Quaglia? Se fosse così, emerge un problema ed è la ragione per la quale voi volete, in questo momento, chiedere l'esercizio provvisorio. Il combinato disposto, Assessore Quaglia rappresentato dal fatto che avete la difficoltà a chiudere il 2012 e avete un previsionale 2013 che si fonda su una capacità di indebitamento che non esiste e che prevede, invece, un ricorso all'indebitamento. Soprattutto avete entrate - quelle che dovrebbero derivare dai fondi immobiliari - che non sono prevedibili e che non avranno effetti sul bilancio 2013. Questa è la ragione per cui voi, in questo momento, ci chiedete l'esercizio provvisorio a cui si aggiunge, io credo, una ragione che è tutta politica.
La ragione politica è che volete superare la scadenza elettorale del 24 febbraio. È del tutto evidente che se il bilancio ha quelle caratteristiche e quei problemi, voi avete interesse a discutere dopo le elezioni politiche il modo con il quale mettere mano ad una riorganizzazione della politica regionale. Non c'è un'altra spiegazione.
Se non fosse così, voi avreste approvato il bilancio il 31 dicembre, o avremmo approvato il bilancio, come lei giustamente a suo tempo dichiar entro il 30 gennaio. In realtà noi bypassiamo questa data e andiamo al 31 marzo esattamente per questa ragione. Interesse di questa maggioranza è discutere delle scelte della politica di bilancio della Regione dopo le elezioni nazionali per evitare di pagare dazio, Assessore Quaglia. Di pagare pegno! Emerge infine una terza ragione. Non sapete come chiudere il 2012, il bilancio 2013 è un bilancio che ha tutte quelle contraddizioni, avete il problema di evitare di assumere prima - perché la politica di bilancio vi riporrebbe quelle scelte - delle decisioni che potrebbero diventare impopolari.
Il Presidente Cota si candida alle elezioni politiche, ma non pu pensare di candidarsi immaginando che la sua Regione imponga una politica di bilancio fatta di tagli e di riorganizzazioni. Come potrebbe Cota, in questo momento, candidarsi a nome della Lega per pesare e testare il peso politico della Lega - lui, ovviamente, confida su un risultato elettorale positivo - se fosse lo stesso Presidente che ha imposto una politica di bilancio che è costata alla comunità piemontese, alle imprese, alle famiglie e ai cittadini? L'ultima ragione e poi concludo - su questo punto sono d'accordo con il Consigliere Laus - è che questa maggioranza è giunta al capolinea. La terza ragione per la quale voi non avete approvato il bilancio entro il 31 dicembre riguarda le condizioni in cui versa la maggioranza di centrodestra che governa la Regione.
Una maggioranza con qualche problema qualche mese fa, ma che oggi vive una condizione di difficoltà evidente e che è ulteriormente disarticolata al proprio interno. È inutile che ci nascondiamo il fatto che Cota guida una maggioranza di governo della Regione Piemonte nella quale esistono ovviamente, una serie di alleati, ma all'interno della quale il partito di maggioranza relativa della maggioranza, cioè il PdL, si è disarticolato in tre gruppi: il PdL, Progett'Azione e Fratelli d'Italia. Una maggioranza che non esiste più sul piano politico.
Credo sia ragionevole e utile porre anche il tema del fatto che questa maggioranza e il Presidente Cota sono giunti al capolinea.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani. Invito i colleghi a rispettare i tempi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Sarò più breve dei colleghi che mi hanno preceduto.
L'altro giorno, sono stato avvicinato da un piccolo imprenditore agricolo della mia provincia. Le sue parole mi hanno preoccupato e, allo stesso tempo, rattristato, pensando a quanto dovremo affrontare nei prossimi mesi. Infatti, mi ha detto di essersi recato in banca per chiedere un'anticipazione rispetto ai conti detenuti presso quell'istituto presentando una fattura della Regione, avendo svolto un lavoro per conto dell'ente regionale, e di aver ricevuto una risposta negativa perché la Regione Piemonte è ritenuta inaffidabile.
In questa risposta è racchiusa la situazione che noi stiamo vivendo: persino le banche ritengono la Regione Piemonte inaffidabile. Questo è un problema serio! Se qualcuno ha partecipato alla assemblee convocate ieri dalle associazioni di categoria e dal movimento delle piccole imprese ha potuto sentire il grido di allarme che hanno lanciato per la situazione difficile che stanno vivendo.
Naturalmente, non penso che una Regione possa risolvere completamente il dramma vissuto da centinaia di piccoli imprenditori, però anche le Regioni possono dare una loro risposta, ma questo non sta avvenendo! La decisione che, oggi, sta assumendo il Consiglio regionale costituisce un fatto importante, purtroppo negativo, perché se il documento di bilancio è l'atto più importante di una Regione, o di un ente, chiedere e prorogare l'esercizio provvisorio è un atto politico estremamente importante. Noi pensiamo che, in questo momento, chiedere la proroga dell'esercizio provvisorio sia un atto politico negativo, perché rinvia i problemi e non dà risposte certe ad una situazione drammatica.
Ora, la richiesta dell'esercizio provvisorio per l'ennesima volta - è vero, come ha ricordato prima il Consigliere Ronzani - è diventata una consuetudine, purtroppo, in questa Regione, ma ricordo, per l'ennesima volta - adesso in aula non c'è il collega Burzi, ma sicuramente sta ascoltando - che noi abbiamo modificato il Regolamento soprattutto per permettere al Consiglio regionale di approvare il bilancio di previsione entro la fine dell'anno.
In un incontro, le associazioni di categoria - lo dico per chi non ha seguito con precisione la nostra attività - ci hanno fatto presente che il 27 dicembre abbiamo approvato il bilancio. Invece, abbiamo dovuto dirgli che il 27 dicembre abbiamo approvato l'assestamento di bilancio, cioè quell'atto che doveva essere approvato entro il mese di luglio dell'anno precedente, quando avremmo dovuto approvare il bilancio di previsione! Questo abbiamo fatto! Abbiamo gli strumenti per approvare il bilancio di previsione entro la fine dell'anno, per dare risposte certe ai Comuni, per quei pochi soldi che, ormai, la Regione riesce a trasferire ai Comuni della nostra regione ma non diamo nemmeno questa certezza! Nessuna certezza ai consorzi socio assistenziali in un momento come questo, difficile dal punto di vista sociale! Non riusciamo a dare risposte certe! Ho letto una dichiarazione dell'Assessore Quaglia, che si lamentava credo giustamente, dei tagli del fondo sociale nazionale. Benissimo, ma noi cosa stiamo facendo per dare, appunto, una risposta certa ai consorzi socio assistenziali, per affrontare una situazione sociale difficile come questa? Avremmo la possibilità di redigere un bilancio di previsione: non lo facciamo per le difficoltà presenti, ma che necessitano di risposte, e voi queste risposte non riuscite a darle.
I regolamenti non risolvono i problemi, ma possono aiutare. Qui, il problema vero è l'assenza della politica: manca una politica di bilancio in grado di affrontare questa difficile situazione.
La politica non è rinviare la soluzione dei problemi, come voi state facendo! Voi state cercando di rinviare i problemi, spostando nel tempo le risposte che, invece, occorre dare. Lo avete fatto con il bilancio di previsione del 2012 e lo state facendo adesso. Possiamo citare, per esempio, la questione del trasporto pubblico locale: è una situazione difficilissima, relativamente alla quale voi continuate a rinviare in avanti una risposta che, invece, dovremmo dare.
Credo che procedere così non aiuti a risolvere i problemi e ad affrontare la situazione difficile, che è presente in Piemonte come altrove. In altre Regioni è stato ricordato che il bilancio di previsione magari, è già stato approvato; qui chiediamo la proroga al mese di marzo.
Mi auguro che, entro il mese di marzo, si riesca ad approvare il bilancio di previsione. Non vorrei che alla fine di marzo la Giunta regionale chiedesse di spostare l'esercizio provvisorio alla fine di aprile o, peggio, alla fine di maggio.
Mi auguro che questo non accada; non sarà certo responsabilità dell'opposizione se verrete a chiedere una proroga ulteriore.
Noi siamo pronti a discutere del bilancio di previsione 2013 in sede di Commissione e d'Aula; ci auguriamo che, almeno, entro la fine di marzo, si riesca ad approvare questo bilancio.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA



PRESIDENTE

Grazie, collega Muliere.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Come ricordato dai colleghi, un bilancio è l'atto più importante dell'Esecutivo di un'Amministrazione, perché, solitamente, dà il quadro dello stato di salute complessivo dell'Amministrazione stessa, delle sue politiche, degli interventi che ha compiuto e che intende programmare soprattutto della sua idea di futuro. Ormai, abbiamo superato la metà della legislatura, fatto che non consente più di addossare colpe eventuali sulle problematiche di bilancio alle eventuali legislature precedenti. Tutte le responsabilità e tutti gli atti di cui si deve rispondere sono assolutamente e compiutamente dell'Amministrazione che in questo momento sta governando.
A metà di questa legislatura non solo non si può più compiere questo esercizio retorico, nemmeno si può pensare di non progettare un futuro da questo punto di vista, ovviamente, posto che questo futuro ci sia, ma a questo aspetto verrò successivamente nel corso del mio intervento.
Tra l'altro, non ci sfugge che viviamo un momento di crisi economica significativa, infatti non riguarda solo questa Regione o una singola Amministrazione. Proprio nelle crisi economiche un'Amministrazione, avendo meno fondi trasferiti e meno fondi da gestire, deve operare delle scelte soprattutto nelle materie più importanti.
Noi vediamo che nella sanità le difficoltà sono grandi: si arranca, si accettano piani di rientro improponibili al momento in cui al governo ci sono Ministri come Tremonti e c'è il cosiddetto "Governo amico", si attaccano i Governi successivi quando i piani di rientro sono semplicemente una rimodulazione di quelli precedenti e le richieste di taglio ci sono, ma sono nettamente inferiori a quelle precedentemente accettate, invece di risolvere il problema dell'80% del bilancio, cioè la sanità, con la drammaturgica mega-riforma sanitaria che avete fatto e l'istituzione delle Federazioni; queste non sono ancora partite, però mi pare che non solo i costi non siano diminuiti, ma che la situazione sia complessivamente seria.
Anzi, i costi sono diminuiti solo dove avete tagliato gli organici dei medici e degli operatori sanitari attraverso un blocco indiscriminato del turnover e tagli lineari che, più che risparmi, hanno prodotto gravi problemi a chi lavora e agli assistiti.
Per quanto riguarda la vicenda dell'esercizio provvisorio, direi che nonostante il cambio di Regolamento, che consentirebbe agevolmente ad un'Amministrazione di approvare il bilancio entro il 31 dicembre (quel Regolamento era stato condiviso con una visione bipartisan durante la scorsa legislatura), vediamo che di quel Regolamento avete deciso di non far alcun uso, essendovi trovati voi nella situazione di governare.
Molto probabilmente, infatti, la vostra preoccupazione non è quella di attivare strumenti contabili e di bilancio in tempo utile perché le Amministrazioni pubbliche in Piemonte (Comuni e Province), ma anche le varie strutture che attendono dalla Regione una risposta - penso alla situazione occupazionale, in questo momento molto grave, della piccola e media impresa in Piemonte - ma avete deciso di non utilizzare il nuovo Regolamento per delle ragioni politiche più complessive. Alcune, quelle di carattere più tecnico, sono già state ricordate dai colleghi che sono intervenuti precedentemente: nel 2011 ci avevate presentato un bilancio in cui dicevate che c'era un utile; non solo l'utile non c'era, ma era esattamente il contrario, tant'è che nel bilancio di previsione 2012 compare un consistente disavanzo di centinaia di milioni.
Inoltre, voi adesso dovreste - e non sapete francamente come fare presentare un bilancio di previsione in cui quel disavanzo di centinaia di milioni non solo continua, ma certamente si aggrava; la vostra capacità di indebitamente ormai non c'è più e i programmi mirabolanti che avevate fatto sull'alienazione e sulla politica relativa ai fondi immobiliari - che noi vi avevamo detto avere tempi non prevedibili ed essere semplicemente un elemento che avrebbe creato più difficoltà e confusione che altro - anche per vostra stessa dichiarazione si rivelano essere di tale portata.
Questo è l'ordine di situazioni in cui siete. A questo si aggiunge il fatto che siete più preoccupati di una campagna elettorale nazionale che di governare la Regione Piemonte, nonostante le mirabolanti dichiarazioni sulle macroregioni del Nord che voi dovreste guidare: Veneto, Piemonte e Lombardia. La Lombardia prima bisogna vincerla, il Piemonte bisogna confermarlo e per il momento sembra che il solo Luca Zaia abbia una qualche stabilità di governo.
Per costituire quella realtà, quindi, bisogna prima avere una stabilità di governo in questa Regione, avere una maggioranza che i bilanci li voti: maggioranza che da lungo tempo in questa Regione su provvedimenti meno importanti non c'è e che, con la costituzione di ulteriori nuove formazioni politiche come Fratelli d'Italia, si è frammentata significativamente di più.
Nello stesso tempo, è in atto questa "fuga da New York" - altro che "candidature con lo spirito di servizio per rafforzare il Partito, la coalizione e la Giunta" - dei due vertici monocratici (cioè il Presidente della Regione e il Presidente del Consiglio) che si candidano. La potete raccontare come volete: candidatura di servizio, rafforzamento dell'alleanza o della Regione. È fuga dal governo e dalle responsabilità, è tentativo di salvarsi in qualche altro modo, sapendo che la barca traballa fa acqua da tutte le parti e molto probabilmente affonda.
L'unico problema in questo vostro atto di irresponsabilità - e non di spirito di servizio, come avete cercato di venderlo - è che a farne le spese è significativamente il Piemonte: con un esercizio provvisorio che bissa quello dell'anno scorso, cioè che comincia al 31 marzo, per arrivare poi probabilmente ad aprile e probabilmente a chissà quando. E voi sapete che dopo una certa data non si può più lavorare in dodicesimi, che quindi da questo punto di vista neanche quel minimo ossigeno arriverà sul Piemonte e sulle realtà locali e che i Comuni e le altre realtà che sono già stritolate da tagli e da vicende legate alla crisi economica vengono ulteriormente stritolati.
Penso che le stesse vostre candidature cosiddette "di servizio" - ma che sono invece una fuga da una realtà di governo e una deresponsabilizzazione nei confronti di un'istituzione importante in un momento di grave difficoltà - non servano molto neanche elettoralmente.
Guardate che il fatto che voi avete "sgovernato" la sanità, infatti, che avete creato grossi problemi nel trasporto pubblico locale, che avete creato grosse difficoltà nell'istruzione e nella formazione professionale oltre che in altri campi, è molto noto al Piemonte.
Temo che le vostre candidature si riveleranno un'ulteriore perdita di voti per la vostra coalizione. Eravate proprio gli ultimi, forse, che si dovevano candidare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Comincio anch'io con una riflessione che riguarda il nostro Presidente della Regione. Credo che questa mattina Cota abbia fatto bene, per rispetto nei confronti del Presidente Beltrami che è morto, ad essere in Aula per la commemorazione. Io mi chiedo però: mentre era in Aula per la commemorazione, cosa gli sarebbe costato affrontare con noi la discussione che riguardava il bilancio di previsione? Piuttosto che lasciare ogni volta alla povera - e lo dico con affetto Assessore Quaglia il peso di questa discussione, il capo di una maggioranza sarebbe rimasto qui e avrebbe motivato le scelte che si stanno facendo: avrebbe spiegato a noi che, maggioranza e opposizione, rappresentiamo i piemontesi, avrebbe approfittato anche dell'occasione della presenza - non per seguire il bilancio, ma per altre questioni - di un nutrito manipolo di Sindaci e secondo me avrebbe svolto il suo ruolo di capo della Giunta.
Nel momento in cui, però, il Presidente va via, dimostra che di quello che succede in quest'Aula e anche del bilancio di previsione non gli frega assolutamente niente; e questo è stato - lo dico alla maggioranza - uno dei problemi di questi tre anni di governo regionale: un Presidente distratto nella prima fase della legislatura molto presente sulle televisioni e che in questo momento è candidato alla Camera dei Deputati e quindi è interessato ad altre questioni cui rivolgere la mente.
C'è un altro torto che rimprovero al Presidente Cota: non è mai diventato il Presidente di tutti i piemontesi. Lui ha continuato ad essere un esponente della Lega e questo è un errore. I Sindaci, quando diventano Sindaci di un Comune, diventano Sindaci di tutti i cittadini: di destra, di sinistra o di centro che siano. Il Presidente è rimasto rigidamente ancorato al suo movimento politico e non è entrato, invece, nel cuore dei piemontesi.
Era così ancorato al suo schieramento politico che quando il Ministro Tremonti ha tagliato in due anni - Assessore Quaglia, lei se lo ricorda? 900 milioni di euro l'anno, piuttosto che raccogliere le voci che venivano anche dall'opposizione, che dicevano: "Guardate che con un miliardo e 800.000 euro in meno in due anni -2010 e 2011 - non ce la farete a chiudere il bilancio". Il Presidente Cota ha risposto testualmente - immagino che l'Assessore Quaglia fosse preoccupata - che "eliminando gli sprechi, noi riusciremo comunque a governare la Regione e garantiremo ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno".
Probabilmente oggi ti servirebbe, Giovanna, quel miliardo e 800 milioni di euro che Tremonti ha tagliato, cui naturalmente si sono aggiunti i tagli di Monti. Oggi voi non siete in grado, da un punto di vista economico, di chiudere il bilancio.
Sarebbe corretto che lo diceste.
Nel 2014 - sempre un regalo di quel Tremonti che candidate al Senato arriveranno (sono già a bilancio, ma i cittadini non lo sanno ancora bisognerà che glielo spieghi il nuovo Governo nazionale) due miliardi di ticket sulle prestazioni sanitarie. Quei due miliardi, se applicati penalizzeranno, di fatto, il sistema sanitario. Oggi i privati offrono spesso servizi a basso costo alle stesse cifre cui le offre il servizio sanitario nazionale. Di fatto, quei due miliardi di ticket inviteranno i cittadini a rivolgersi al privato, piuttosto che continuare ad utilizzare le strutture sanitarie pubbliche.
Nonostante queste difficoltà economiche, continuiamo a sentire, come se niente fosse, nella campagna politica, soprattutto del Presidente Berlusconi (ma adesso si è aggiunto anche il professor Monti) che sarà eliminata l'IMU. Ricordo i danni pazzeschi ai Comuni dovuti all'eliminazione dell'ICI.
Capisco che Berlusconi non conosca la storia e non sia capace di distinguere quello che è successo durante la seconda guerra mondiale e di quale orrore è responsabile il fascismo nel nostro Paese, ma che dimentichi così in fretta cos'è successo con l'eliminazione dell'ICI dei Comuni, è sconvolgente. Per cui, se vincerete le elezioni, eliminerete l'IMU. Anche il Presidente Cota si è iscritto a questa saga buffonesca, perché l'anno scorso ha detto: "Nel 2014 noi diminuiremo l'IRPEF". Ma su quali basi economiche si possono fare affermazioni e dire sciocchezze di questo tipo nel momento in cui il 35% dei giovani continua ad essere disoccupato? C'è un'altra balla colossale di cui vi state riempiendo la bocca - mi rivolgo alla Lega - ossia la Macroregione e la possibilità, per questa Regione, di mantenere il 75% delle tasse. Ma, avendo governato per 11 anni negli ultimi 18, perché non l'avete fatto prima? Perché questo dovrebbe valere solo per Piemonte, Lombardia e Veneto, e non valere per la Toscana per l'Emilia o per altre Regioni d'Italia che contribuiscono comunque, con la tassazione, a garantire i servizi pubblici, la sanità pubblica l'università e la scuola pubblica? Se ogni Regione si trattenesse una quota così consistente dell'IRPEF, i servizi non potrebbero più essere garantiti nel nostro Paese.
Quando diciamo che questo disegno, un po' sciocco e soltanto teorico non ha nessuna possibilità di essere applicato, non è importante.
L'importante, in questo Paese, non è farlo, ma è dirlo, perché ci sarà qualcuno che ci crederà e voterà di conseguenza.
C'è un'altra cosa che le voglio dire, Assessore Quaglia. Si è giustamente lamentata del fatto che la Regione avrà dallo Stato 45 milioni per il finanziamento del fondo sociale, riferito ai servizi sociali, per le voglio ricordare che, nel 2008, il fondo sociale era finanziato dal Governo Prodi con 800 milioni di euro.
Voglio ricordarle che il fondo per le non autosufficienze era finanziato dal Governo Prodi con 400 milioni, e voglio ricordarle che il Governo che ha eliminato il fondo sociale e il fondo per le non autosufficienze è quello di cui il suo partito faceva parte.
Nel 2014, in quel progetto di Tremonti - il vostro candidato al Senato per l'intero territorio nazionale, sul fondo per le non autosufficienze erano previsti 45 milioni di euro. Dei 550 che il Governo Monti ha previsto, ce ne hanno dati solo 49. È una tragedia, ma va molto meglio di quello che il suo Governo e il suo Ministro dell'economia avevano previsto per il 2014.
Anche qui, possiamo dire come stanno le cose senza continuare a raccontare balle cui ormai non crede più nessuno? Non ricordo un provvedimento in queste tre anni, tranne il bonus bebè che ha consentito ad un certo numero di giovani coppie di avere 250 euro di contributo dalla Regione (un provvedimento) e qualche piccolo sprazzo di luce da parte dell'Assessore Giordano, che abbia in qualche modo inciso, da parte vostra, sull'economia della Regione. Quello che invece abbiamo bene in mente - lo dicevano i miei colleghi - sono i fornitori del CSI, che corre il rischio di chiudere perché non lo paghiamo e che, quindi, non paga i fornitori; sono le cooperative sociali che non hanno più credito dalle banche; sono perfino i farmacisti che, per la prima volta - forse sono quelli che dovrebbero lamentarsi di meno - si lamentano del fatto che non li pagate; sono le aziende che vendono beni e servizi alla sanità piemontese, che corrono il rischi di chiudere.
Ci sono responsabilità dei Governi regionali precedenti? È probabile Giovanna, che ci siano responsabilità dei Governi regionali precedenti, ma chi governa, dopo tre anni si deve assumere la responsabilità delle scelte e deve spiegare ai cittadini quali sono le difficoltà che oggi non consentono a questa Regione di espletare la propria funzione. Il Segretario nazionale del mio partito ha già contato - come diceva ieri - 30 miliardi di tagli promessi da Tremonti. Oggi tutti fanno a gara nel promettere di diminuire maggiormente le tasse. Se questo fosse un Paese serio, alle prossime elezioni politiche voterebbe il politico che dice come stanno le cose, non nasconde le difficoltà e propone un percorso di chiarezza e di responsabilità. Il fatto che voi siete di nuovo tornati con Berlusconi dopo quello che vi siete detti un anno e mezzo fa, indica che questo non è assolutamente un Paese serio.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Paritario "Santissima Annunziata" di Rivarolo (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Paritario "Santissima Annunziata" di Rivarolo in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 318, inerente a "Proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2013" (seguito)


PRESIDENTE

Continuiamo l'esame del disegno di legge n. 318, "Proroga dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno finanziario 2013".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo sia il momento del mio comizio. Cercherò di evitarlo, visto che molti altri colleghi mi hanno preceduto, lasciando una minima valutazione rispetto al passato. Vorrei sempre evitare, però diventa davvero difficile nel senso che se lo facesse un collega neo eletto, o se lo facesse un collega di una formazione politica prima non esistente, si potrebbe dire: "Non mi carico delle responsabilità di chi vi è stato prima di me, per cerco di garantire continuità amministrativa".
C'è un limite a tutto. La collega Manica, che il 29 marzo del 2010 ha cancellato, assieme alla Presidente Bresso e al collega Taricco, altri 753 milioni di euro, che sono parte di quelli che ci troviamo nel bilancio, o i 900 milioni di debiti cancellati alle ASL, o i 500 di anticipazioni...



(Commenti della Consigliera Bresso)



VIGNALE Gian Luca

Non lo dico io, lo scrive la Corte dei Conti. Dopodiché, che la Corte dei Conti, per dieci milioni di euro di indebitamento del Comune di Alessandria proceda, e per due miliardi e mezzo di fatture non pagate non proceda, è un problema che attiene alla Corte dei Conti e non certamente a noi. Ricordo ai colleghi "censori" che questo Gruppo consiliare o perlomeno, i colleghi che erano presenti nella scorsa legislatura, non ha votato i dieci provvedimenti di aumento di indebitamento, per sette miliardi di euro di scostamento, affrontati a spesa della precedente Giunta; non ha iscritto a debito 500 milioni di euro di anticipo di tesorerie e altre cose.
Qui mi fermo, perché giustamente un collega ricordava: voi avete un regolamento e avete necessità di continuità amministrativa.
Noi abbiamo compiuto tre errori e oggi, seppure io speri che avvenga in maniera minore, li continuiamo.
Il primo è quello di non aver comunicato subito qual era l'entità del debito. Subito non era possibile, ma è evidente che più passa il tempo, più sembrano responsabilità condivise e, ahimé, su alcune cose lo sono, su altre no, perché questa Giunta, che non ha avuto molto spesso i nostri elogi, pur con i tanti limiti che ha, almeno ha davvero tagliato.
Noi abbiamo un miliardo e mezzo di trasferimenti in meno, che sono quelli che vi consentono di fare l'opposizione.
Oggi ha parlato il Presidente della Commissione bilancio, il responsabile della sanità del PD, un valente Assessore della precedente Giunta. I tagli che avvengono sono indispensabili. Ricordo che negli ultimi due esercizi di bilancio sono stati pari a un miliardo e 700 di euro stanziati in meno rispetto al bilancio del 2009 e che, se non fossero stati effettuati, oggi l'indebitamento non sarebbe di 12 miliardi, ma di 14.
Detto ciò, è evidente che servono delle misure. Il Presidente Cota ha parlato in Commissione di una barca piena di piombo. Va bene che uno sale e cerca di conoscere com'è fatta la barca, va bene che uno salendo e stando un po' dentro alla barca cerca di capire quali sono gli anfratti in cui è nascosto il piombo. Visto però che negli scorsi due anni e mezzo abbiamo conosciuto la barca ed individuato per bene gli anfratti, forse sarebbe opportuno dire con maggiore tempestività qual è stato il buco creato dalla precedente Amministrazione e dire che questa Regione aveva nel 2005 un indebitamento che era meno della metà di quello che si è trovato cinque anni dopo. È una cosa da dire meglio, perché è stata detta male e poco.
La seconda cosa è quella dell'utilizzo del Regolamento. Noi - lo comunico all'"Assessore" Manica - non usiamo il Regolamento, ma non è che non lo usiamo solo sul bilancio, perché l'abbiamo utilizzato una volta sola. Mi sarebbe facile dire che non è che con il vecchio Regolamento cambiava qualcosa, perché quando la Giunta presenta e vota un bilancio l'8 dicembre precedente, anche con un Regolamento restrittivo è difficile che il 31 gennaio possa votarlo. Ricordo che, salvo un anno in cui l'opposizione fece votare il bilancio chiudendosi gli occhi - non votando ma chiudendosi gli occhi - il bilancio è stato approvato sempre tra aprile e maggio. Non c'era il Regolamento, noi oggi il Regolamento lo abbiamo e facciamo male a non usarlo, perché questa maggioranza il primo anno ha usato il Regolamento sia per l'assestamento sia per il bilancio preventivo e almeno è un segno di discontinuità. E aggiungo: non è che il Regolamento non lo usiamo sul bilancio, non lo usiamo su niente; non lo usiamo sul contingentamento dei tempi, non lo usiamo sulle leggi importanti, non lo usiamo su tutte le cose per cui abbiamo scritto il Regolamento.
Ovviamente poi, a parti invertite, ciò che uno aveva scritto e anche argomentato - è sufficiente leggere i verbali - oggi non vale più. Quindi magari assisteremo anche alla divertente modalità di presentazione di cento emendamenti differenti per riunire cento volte la I Commissione. Ma questi sono gli aspetti di non utilizzo del Regolamento, che però peggiorano l'attività di governo.
Poi arriviamo al cuore, perché alcuni colleghi giustamente dicono: "Voi non scrivete il bilancio perché siete in campagna elettorale. Per scrivere il bilancio dovreste inserire misure radicali, che sarebbero impopolari".
Sono di questa idea, lo siamo come Gruppo consiliare e lo abbiamo detto e scritto da molto tempo, per cui non credo che sia una posizione nascosta.
Crediamo che si debba ridurre fortemente la spesa del personale, crediamo fortemente che si debbano vendere le società partecipate, il patrimonio insomma le cose che abbiamo detto e ripetuto in decine di occasioni.
Tutto ciò non è sufficiente e quindi bisogna che una parte di misure radicali entrino nella legge finanziaria.
Perché noi oggi non esprimeremo un parere negativo rispetto all'esercizio di bilancio, pur avendo chiesto, quando venne presentato un'anticipazione al 31 gennaio? Perché ci auguriamo che il tempo che passa da oggi al 31 marzo sia finalmente il momento in cui questa Amministrazione non faccia più gestione dei danni precedenti, ma inizi a fare un'attività di riforme strutturali che consentano a questa Regione di svolgere quello che deve fare, cioè tagliare spese per avere più risorse a disposizione per pagare i fornitori, eccetera.
Lo domando a qualche collega imprenditore, ad esempio al collega Laus: se la sua azienda riducesse più del 15% il fatturato - come abbiamo fatto noi, perché noi avevamo un'azienda che fatturava quasi 12 miliardi e mezzo e oggi ne fatturiamo poco più di dieci - sarebbe normale che continuasse ad avere lo stesso numero di dipendenti, di sedi, di auto, di scrivanie? No perché se lei avesse avuto una contrazione di quasi il 20% del suo fatturato, avrebbe ridotto le spese, senza fare macelleria sociale, ma facendo le cose indispensabili, in modo da far stare in piedi la sua azienda.
Diversamente, le critiche su come chiudete il bilancio o su come pagate i fornitori, stanno a zero. Ho già detto che siamo disponibili a sederci per discutere con responsabilità chi presenta una proposta che vale 300-400 milioni di euro. Chi la proposta non ce l'ha e quindi dice di tenere tutto così, di razionalizzare le ATC, di tagliare i Presidenti dei parchi figuratevi, sono due milioni di euro in un anno e ne mancano sempre 398 o 498 per chiudere il bilancio - e chi è artefice di quella proposta, sarà artefice e responsabile di ciò che non stiamo facendo, cioè il ritardo sul pagamento dei fornitori e tutte le cose che sono state dette da alcuni colleghi dell'opposizione.
Noi certe cose le abbiamo dette e scritte molte volte. Dico solo che non c'è da aver timore di interventi radicali perché siamo in campagna elettorale.
Noi non siamo particolarmente interessati in questo momento e non ci stiamo dando da fare granché, ma se il mio fosse un partito politico che si candida alle elezioni nazionali, le proposte radicali le farei e le comunicherei, perché oggi sono anche fortemente popolari.



PRESIDENTE

Do la parola al Consigliere Gariglio per l'ultimo intervento della mattinata. Poi la seduta è convocata al pomeriggio per continuare la trattazione di questo argomento.
Ricordo che alle 13 sarà ricevuta la delegazione del Comitato a sostegno delle emodinamiche dell'Ospedale San Luigi di Orbassano. Sullo stesso argomento, sarà ricevuta una delegazione dei Sindaci del Pinerolese.
La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Voglio intervenire in modo un po' insolito, citando le parole pronunciate dal Presidente Cota in uno dei rari momenti in cui ha fatto apparizione in quest'Aula, nel corso del Consiglio regionale straordinario sui costi della Regione, che si è tenuto il 6 novembre scorso.
In chiusura del suo intervento, il Presidente Cota ci lasciava questa manifestazione di buone intenzioni per il futuro. Diceva, e leggo testualmente: "Intendo completare il mio mandato" - che si sta per completare, quindi è una cosa quanto mai prossima - "avendo messo in ordine i conti della Regione e avendo realizzato quelle riforme strutturali nell'organizzazione della macchina regionale che consentano alla Regione Piemonte di stare in piedi per i prossimi anni".
Direi che è una sorta di affermazione pretestamentaria assolutamente condivisibile, che però facciamo fatica a vedere tradotta dal piano delle affermazioni al piano delle realizzazioni.
E sia chiaro che chi parla non è persona che attribuisce al Presidente Cota e alle forze che attualmente governano la responsabilità dell'indebitamento attuale di questa Regione: ha una responsabilità pro quota; pro-quota significativa, perché l'indebitamento è stato creato dalle forze della maggioranza attuale, che erano maggioranza anche in passato una maggioranza in cui il Presidente Cota aveva un ruolo assolutamente preminente, ma questo indebitamento non è frutto solo loro, quindi ciascuno pro-quota ha le proprie responsabilità.
Quello che noi attribuiamo al Presidente Cota in particolare, alla sua Giunta e anche all'Assessore Maccanti, al di là della sue qualità umane sicuramente apprezzabili, è il fatto che sulla gestione del bilancio si stia praticando un comportamento politico di assoluta omertà, un atteggiamento politico assolutamente lontano da quella che dovrebbe essere la tradizione subalpina di governo amministrativo, un atteggiamento teso a nascondere la polvere sotto il tappeto. Ma la situazione è tale in questa Regione, per le stesse affermazioni del Presidente Cota e penso per l'affermazione uscita dalla bocca dell'Assessore Monferino quando disse "la Regione è tecnicamente fallita", che sarebbe opportuno porre mano alle riforme strutturali invocate dal Presidente Cota prima che queste diventassero impraticabili perché, nel frattempo, il fallimento sarebbe giunto.
Abbiamo richiamato più volte il nuovo Regolamento. Noi abbiamo fatto un Regolamento che è un regalo alla nuova maggioranza, perché consente alla maggioranza di avere tempi certi sull'approvazione degli atti di bilancio.
Vedo che alcuni colleghi del centrodestra sorridono e immagino che sorridano pensando a quanto hanno fatto soffrire la vecchia maggioranza, e in particolare a chi faceva il Cireneo guidando il Consiglio regionale costringendoci a nottate intere di discussioni, a trattative infinite fosse anche per una piccola derivazione su un piccolo torrente di montagna giornate intere di discussione basate solo sull'attività di un Consigliere figuratevi quando i Consiglieri che si attivavano erano più di uno.
Ecco, questo è finito. È finito perché il Regolamento non lo consente è finito perché avete di fronte un'opposizione che, a differenza di quello che è successo nella scorsa maggioranza, quando i Consiglieri di opposizione chiedevano a ciascuno di portare a casa un qualcosa per i propri territori, per le proprie categorie di riferimento, oggi avete di fronte un'opposizione che non viene a chiedere uti singuli, ma fa battaglie concentrate su alcuni aspetti (penso alle ultime battaglie fatte in particolare dal Gruppo del PD: il diritto allo studio, i fondi sociali, i fondi per il trasporto pubblico locale).
Ciò nonostante, non applicate il Regolamento, non sfruttate le possibilità che avete e rinviate tutto alle calende greche per cercare il più possibile di prendere tempo e di consentire a Roberto Cota e agli Assessori della Giunta regionale di fare una campagna elettorale con lustrini, majorette e trombette, occultando la reale portata dei problemi che invece in quest'Aula dovrebbero essere affrontati.
Ora, noi siamo molto preoccupati poiché immaginiamo che sia non molto lontano il momento in cui a questa maggioranza dovrà subentrarne un'altra.
Siamo molto preoccupati di non essere poi nelle condizioni di trovare una Regione, ma di trovare un Ente sulla cui porta d'ingresso ci sia la scritta "vendesi", ed è quello che stiamo accingendoci a fare attraverso questa sistematica operazione in cui i problemi non vengono affrontati, ma rinviati.
I colleghi che mi hanno preceduto ne hanno illustrati tanti; ne cito ancora qualcuno.
Sui conti della Regione gravano cinque miliardi di residui attivi, per accertare i quali avete dato l'incarico ad una società di consulenza.
Ebbene, è da due anni che tale accertamento si è perso. Le chiedo se mi vuole usare la cortesia dell'attenzione per un solo minuto, Assessore Quaglia: questo lavoro della società di consulenza sull'accertamento dei residui attivi, dopo due anni, che fine ha fatto? Perché delle due, l'una: o voi avete incaricato e pagato gente che non sa fare il proprio lavoro (e ritengo che non sia questa la soluzione), oppure il lavoro è stato fatto e questo lavoro voi non ce lo portate, questo lavoro non ve lo fate consegnare, perché l'accertamento di questo lavoro farebbe saltare il castello di carta su cui oggi stiamo discutendo. Sono cinque miliardi, non sono 50 milioni, sono cinque miliardi di euro.
Nell'assestamento di bilancio 2012 avete spostato 400 milioni sul 2013.
Vi abbiamo detto: "Ci porterete al collasso nel 2013", e qui ci stiamo avvicinando a questo collasso.
Iscrivete a bilancio (l'ha già detto il collega Reschigna) 600 milioni dalle operazioni fondi immobiliari, soldi che per vostra stessa ammissione sapete che non si possono ricavare.
Vi siete basati su operazioni tipo il falso attivo sul bilancio 2011 che ha poi portato al riconoscimento tardivo, ma chiaramente preventivabile, di un disavanzo di 484 milioni, che oggi grava anche su questo esercizio. A fronte di questo, ha ragione il collega Vignale: non mettete mano sull'organizzazione di questa Regione.
Tocca a voi, Assessore Maccanti, mettere mano su questa organizzazione non tocca a noi. Tocca a voi mettere mano sull'organizzazione, tocca a voi affrontare il nodo di Finpiemonte. Nel dibattito del 6 novembre, il Presidente ha accolto verbalmente alcuni spunti, in particolare del collega Reschigna, sulla semplificazione del sistema di Finpiemonte, ma cosa ne è uscito? Ne è uscito un piano di razionalizzazione strategica delle partecipate che è sulla DGR, che è rimasto fermo e che non fate andare avanti.
Le ATC: tenete ferme le ATC. Ci sono dei progetti di legge di semplificazione, ma non li prendete nemmeno in esame e continuate a tollerare, Assessore Quaglia - nonostante gli emendamenti del collega Vignale, votati anche dalla nostra opposizione - che gli amministratori delle ATC abbiano creato un castello di partecipate in cui i costi dei Consigli di Amministrazione sono passati da 100 a 400 mila euro all'anno, e non si fa nulla in questa Regione.
Avete creato le FED, ma ad oggi non ne vediamo ancora il seguito. Non avete attaccato i primariati che si erano moltiplicati sotto la gestione Ghiglia Cota.
Non trovate una soluzione sul CSI e andate avanti nelle baruffe al vostro interno; non trovate una soluzione sull'IPLA; chiudete 12 ferrovie locali accusandole di provocare il dissesto di questa Regione, ma al contempo lasciate in piedi la linea più cara che tocca due poli (Novara Varallo) che sono particolarmente significativi per il vostro elettorato.
Ecco, noi vorremmo essere collaborativi, ma per essere collaborativi bisogna essere in due, e noi ci troviamo davanti dei soggetti che - ne abbiamo la sensazione - che siano oggi più venditori di fumo che non amministratori in cerca di evitare il dissesto del bene comune che i cittadini hanno, in qualche modo, affidato loro.



PRESIDENTE

Ricordo che tra pochi minuti in Sala Viglione sarà ricevuta la delegazione per l'emodinamica all'Ospedale San Luigi di Orbassano.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



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