Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.324 del 22/01/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.00 il Consigliere segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni

Mozione n. 954 presentata dai Consiglieri Reschigna, Motta Angela, Ronzani Laus, Bresso, Taricco, Muliere, Placido, Artesio, inerente a "I Presidenti di Giunta e Consiglio, nonché gli Assessori regionali candidati delle elezioni politiche 2013, si autosospendano dalle funzioni" (richiesta di iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne fa facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo - insieme ad altri Capigruppo dell'opposizione l'iscrizione all'o.d.g. di una mozione che prevede che i Presidenti di Giunta e di Consiglio e gli Assessori che sono oggi candidati ufficialmente al Parlamento si sospendano dalle loro funzioni durante tutta la campagna elettorale.
Si tratta di un tema che abbiamo proposto la settimana scorsa durante il Consiglio regionale e sul quale ci saremmo augurati anche una sorta di risposta, ma è un tema rispetto al quale noi manteniamo una fortissima convinzione.
Vorrei brevissimamente spiegare che nella storia dell'esperienza della Regione Piemonte è la prima volta che il Presidente della Regione, il Presidente del Consiglio regionale, un Vicepresidente del Consiglio regionale e un certo numero di Assessori si candidino al Parlamento. Ed è anche la prima volta che un Presidente della Regione, in un'intervista ieri a La Stampa, dichiari che questo, per lui, è un test rispetto...



PRESIDENTE

Va bene: lei chiede l'iscrizione e quindi concluda, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi: finisco. Dal momento che però potevate anche rispondermi la settimana scorsa, sarò velocissimo e chiudo.
Bèh, se questo è un test, per noi porterà a diverse conclusioni...
Vogliamo però anche richiamare la sua attenzione, signor Presidente sul fatto che dopo l'Epifania questo Consiglio regionale e questa Regione non stanno più lavorando. Non c'è una Commissione che venga convocata, non c'è un Consiglio rispetto al quale la maggioranza sia in grado di poter garantire il numero legale.
scandaloso che tutti ci riempiamo la bocca rispetto ai problemi del Piemonte e noi vogliamo protestare.



(I Consiglieri del Gruppo del Partito Democratico espongono striscioni e cartelli recanti le scritte "Vogliamo lavorare" e "Cota si dimetta: elezioni subito")



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.02 riprende alle ore 11.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "A. Vivaldi" di Beinasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "A. Vivaldi" di Beinasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Mozione n. 952 presentata dai Consiglieri Laus, Cursio, Cerutti, Goffi Negro, Stara, Placido, inerente a "Mantenere il laboratorio di emodinamica presso l'ospedale San Luigi di Orbassano" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna ha chiesto l'iscrizione della mozione avente ad oggetto "I Presidenti di Giunta e Consiglio, nonché gli Assessori regionali candidati delle elezioni politiche 2013, si autosospendano dalle funzioni".
Ci sono altre richieste di iscrizione? Il collega Laus ricorda che c'è una mozione sulla quale una serie di Consiglieri e alcuni Capigruppo hanno chiesto l'iscrizione, inerente a "Mantenere il laboratorio di emodinamica presso l'ospedale San Luigi di Orbassano".
Inoltre, alla Conferenza dei Capigruppo era stato preso l'impegno di calendarizzare nella giornata di oggi la proposta di legge 187 relativamente all'istituzione del Comune di Mappano, di cui il Consigliere Pedrale è relatore.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni

Mozione n. 954 presentata dai Consiglieri Reschigna, Motta Angela, Ronzani Laus, Bresso, Taricco, Muliere, Placido, Artesio, inerente a "I Presidenti di Giunta e Consiglio, nonché gli Assessori regionali candidati delle elezioni politiche 2013, si autosospendano dalle funzioni" (richiesta di iscrizione all'o.d.g.) (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo del Popolo della Libertà, ma credo anche della maggioranza - se poi l'amico Carossa vorrà intervenire, senz'altro lo potrà fare - intervengo per dire che noi siamo assolutamente contrari e respingiamo la mozione sia di autosospensione che di sfiducia che il Gruppo del Partito Democratico ha presentato.
Mi sembra la solita messa in scena che avviene in tutte le campagne elettorali, per di più con un'incredibile contraddizione con quello striscione che avete esposto: "Vogliamo lavorare". Allora, se vogliamo lavorare, bisogna che gli Assessori, il Presidente della Giunta regionale il Presidente del Consiglio e il Vicepresidente del Consiglio possano lavorare e svolgere normalmente le loro funzioni.
davvero un clamoroso controsenso: volete lavorare, ma nello stesso tempo volete che la Giunta sia paralizzata, che non faccia niente e anche che il Presidente del Consiglio e uno dei suoi Vicepresidenti non possano lavorare né dirigere i lavori d'Aula. Di conseguenza, dal punto vista sia politico che operativo, siamo assolutamente contrari a queste due proposte.



PRESIDENTE

Al momento, è depositata una mozione relativamente all'autosospensione. Non risultano proposte mozioni di sfiducia al Presidente della Regione.
Se non vi sono altre richieste, andiamo per ordine, non senza fare prima una precisazione.
Il collega Reschigna, presentando la richiesta d'iscrizione di mozione ha riferito anche a me che avrebbe voluto avere una risposta. Mi ero impegnato a dare tale risposta nella Conferenza dei Capigruppo di domani ma a questo punto la voglio anticipare prima dell'eventuale iscrizione e votazione della mozione.
L'autosospensione del Presidente del Consiglio regionale o di un membro dell'Ufficio di Presidenza non è mai avvenuta, non è prevista e non vi è nessun precedente nelle legislature passate e, a quanto risulta da una prima ricognizione - ma saremo più precisi nella giornata di domani nemmeno in altre Regioni.
Questo non vuol dire che, così come ho detto in altre occasioni, pur non avendo un'attività istituzionale vera e propria, l'azione del Presidente del Consiglio regionale, soprattutto per quanto attiene all'attività esterna e di governo, non sia paragonabile alla gestione di governo della Giunta. Domani nella riunione dell'Ufficio di Presidenza convocata prima della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, parlerò della questione e, così come ho già fatto in altre occasioni, chieder l'intervento del Vicepresidente (peraltro, in questo semestre, è vicario il collega Roberto Placido, che non risulta essere candidato alle elezioni).
Indipendentemente dall'eventuale iscrizione o eventuale approvazione della mozione che è stata depositata, quello che sicuramente farò, come avevo già annunciato, è limitare volontariamente la mia attività esterna alle sole occasioni in cui ritengo importante, per la nostra istituzione che la stessa sia rappresentata dal Presidente.
Faccio un esempio. Lei sa meglio di me che sabato avevo un'iniziativa politica e, parallelamente, c'era un'iniziativa istituzionale importante.
Proprio per una forma di rispetto, l'iniziativa istituzionale l'ho delegata per rappresentare il Consiglio regionale.
Giovedì c'è il Presidente della Repubblica e intendo partecipare perché non sono delegabili le prerogative di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale al Vicepresidente, nel senso che, se è presente il Presidente del Consiglio regionale, una delle quattro autorità regionali (Presidente della Giunta, Sindaco di Torino, Presidente della Provincia), a nome e per conto della nostra Assemblea riceve il Presidente della Repubblica; un vice non lo può fare, come sanno gli illustri predecessori qui presenti. Quindi mi limiterò volontariamente a questo, anche perché non mi costa nulla e credo che sia condivisibile.
Se invece fosse iscritta e approvata la mozione, non potrei fare diversamente e, per quanto mi riguarda, mi atterrò a quello che il Consiglio regionale dovesse eventualmente decidere in indirizzo.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Mi scusi, Presidente, intervengo per 40 secondi perché non ho intenzione di far perdere del tempo.
Non è un'iniziativa elettorale, caro collega Pedrale! In questo si esprime una diversità di stile e di rispetto delle istituzioni. Nella precedente legislatura regionale, Bruna Sibille, candidata a Sindaco di Bra, si autosospende; Mino Taricco, candidato a Presidente della Provincia di Cuneo, si autosospende. In questo il centrosinistra rispetta le istituzioni. Voi no!



PRESIDENTE

Non apriamo un dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio.
In modo che tutti i colleghi abbiano un'informazione oggettiva, perch presumo che bisogna votare sull'iscrizione, nel 1999, quando il Vicepresidente della Regione, in allora Assessore del Presidente Ghigo, si candidò alla Provincia di Alessandria, si autosospese con un decreto del Presidente della Giunta regionale dalle funzioni di Assessore. Gli Assessori Taricco e Sibille ridiedero le deleghe al Presidente della Regione e rimasero Assessori nudi.
Questo l'ho detto perché abbiamo fatto una ricognizione e quindi, per quanto riguarda la Giunta, questi sono gli esempi precedenti più recenti.
L'ho detto non per polemica, ma per portare degli elementi di conoscenza.
Questa richiesta di iscrizione viene mantenuta, quindi la dobbiamo votare. Poi c'è la questione di Mappano, che propongo venga trattata dalle ore 17. Va bene? Quindi, alle ore 17 si sospenderà l'urbanistica e si comincerà...
Come dice, Consigliere Carossa? Prego.



CAROSSA Mario

Chiedo scusa, Presidente. Vediamo l'evolversi della giornata, vediamo come vanno avanti i lavori e poi eventualmente decidiamo nel pomeriggio sulla questione di Mappano.



PRESIDENTE

Se lei è d'accordo, la fisserei alle ore 17. Poi, le evoluzioni sono nella disponibilità non di ciascuno, ma dell'intera Assemblea. Ritengo che sia anche giusto andare incontro alla richiesta del Consigliere Buquicchio che l'aveva sostanzialmente concordata nella riunione dei Capigruppo. Si vedrà l'evoluzione, però credo che sia un punto da trattare.
Inoltre, c'è la mozione del laboratorio di emodinamica presso l'ospedale San Luigi di Orbassano. Se non ci sono opposizioni, la dichiaro iscritta.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Adesso, essendo presenti 53 Consiglieri, si può procedere alla votazione, a norma di Regolamento e Statuto, sull'iscrizione all'o.d.g.
della mozione avente ad oggetto "I Presidenti di Giunta e Consiglio, nonch gli Assessori regionali candidati delle elezioni politiche 2013, si autosospendano dalle funzioni", presentata dal Consigliere Reschigna ed altri, sulla quale il collega Pedrale è intervenuto in modo contrario.
Pertanto, dobbiamo procedere alla votazione. Ricordo che, per essere iscritta, la mozione deve ricevere 40 voti.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
La mozione non è iscritta. Resta depositata per via ordinaria? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Certamente, assieme ad una brevissima considerazione.
L'iscrizione di un punto all'o.d.g. non esprime un giudizio di merito.
a prima volta che la maggioranza non consente l'iscrizione di un punto all'o.d.g.
D'ora in avanti, Presidente, ogni volta che ci sarà l'iscrizione di un punto all'o.d.g, sarà nostra cura accertare l'esistenza effettiva del numero legale. Si possono avere idee diverse, ma non è mai successo, in questo Consiglio regionale, che venisse rifiutata l'iscrizione di un punto all'o.d.g.



(Commenti in aula)



RESCHIGNA Aldo

Questo significa solamente una cosa: avere la coda di paglia. Avere la coda di paglia! Avere la coda di paglia!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per favore, colleghi.
Procediamo con i nostri lavori.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 15 gennaio 2013 si è ripresa la votazione degli emendamenti riferiti all'articolo 25.
Per la terza volta è stato posto in votazione l'emendamento n. 446). La votazione non è risultata valida per mancanza del numero legale, pertanto ripartiamo dalla votazione.
Si tratta dell'emendamento n. 446), presentato dalla Consigliera Artesio, sull'articolo 25, comma 1. C'è poi l'emendamento 462), sempre presentato dalla Consigliera Artesio, sostanzialmente identico: il voto sull'emendamento 466) sarà quindi esteso anche per l'emendamento 462).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 446), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti 446) e 462) sono respinti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 251), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 657).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 657.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 657.2).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 657.3).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 676), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 447), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
l Consiglio non approva.
Richiamo l'attenzione dell'Aula: i colleghi che intendono votare devono avere, per favore, la gentilezza di rimanere in aula. A chi vota e poi esce potrebbe essere contestata la presenza, quindi è importante rimanere in aula.
Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 677.1), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
l Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 356), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 678), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 679), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 680), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 681), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 298), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 25, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Sull'articolo 26 insiste una serie significativa di emendamenti, che possono essere illustrati.
I primi tre sono di contenuto identico e propongono di sopprimere l'articolo stesso.
Emendamento rubricato n. 357) presentato dalla Consigliera Artesio: Articolo 26. L'articolo 14 bis L. 56 è soppresso.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 629) presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri Taricco, Muliere, Ronzani, Boeti, Motta Angela, Pentenero, Placido: L'articolo 25 (Inserimento dell'articolo 14 bis della l.r. 56/1977) del disegno di legge n. 153 è soppresso.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento che abbiamo presentato è soppressivo dell'articolo 26, perché, come è emerso dalle discussioni svolte in sede di Commissione attorno all'operazione di manutenzione della legge regionale n. 56, è come tentare di superare quella grande differenza, che ormai esiste nell'ambito della legislazione regionale, tra la Regione Piemonte e tutte le Regioni d'Italia.
Tutte le Regioni d'Italia ormai si sono dotate di leggi di seconda e di terza generazione di governo del territorio, mentre noi siamo ancora fermi ad un'operazione di manutenzione rispetto alle legge regionale n. 56.
Uno degli elementi che rende evidenti la diversità di approccio rispetto al tema è che la legge urbanistica regionale piemontese guarda ad un approccio del territorio per aree, mentre oggi tutte le legislazioni di governo del territorio di seconda e terza generazione preliminarmente definiscono la dimensione strutturale di un Piano regolatore, per poi lasciare la gestione alla dimensione operativa.
Nella dimensione strutturale del Piano regolatore vengono individuate quelle parti del territorio le cui caratteristiche, sotto il profilo paesaggistico e ambientale o di fragilità sotto l'aspetto idrogeologico sono tali da comportare valori o elementi di tutela destinati a durare nel tempo. Mentre la dimensione operativa interviene sulle altre parti del territorio in modo tale da individuare quali sono quelle aree che possono essere oggetto di interventi di trasformazione.
La risposta che ha dato la Giunta regionale a quest'interrogativo molto forte, che è stato posto durante le discussioni in Commissione, è quella di inserire un articolo nel quale il tema della divisione tra la dimensione strutturale del Piano regolatore e la dimensione operativa del Piano regolatore viene individuato come una fase di sperimentazione.
Di per sé, la fase di sperimentazione ha un senso, potrebbe anche avere un senso; siamo in un momento di difficoltà anche delle risorse in capo agli amministratori locali. Oggi un'operazione colossale di reimpostazione delle politiche territoriali probabilmente è più complicata rispetto a un tempo. Dopodiché, però, crediamo che questa fase di sperimentazione venga affrontata molto male all'interno di questo articolo.
L'emendamento soppressivo di tutto l'articolo è in funzione di una serie di altre proposte che abbiamo presentato e che sono all'interno di emendamenti che illustrerò successivamente, entro le quali questa fase di sperimentazione viene calata in modo, dal nostro punto di vista, più corretto sia sul piano dell'approccio al problema, sia sul piano dell'intervento legislativo, sia sul piano della possibilità di essere assunta da parte delle singole Amministrazioni locali. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Emendamento rubricato n. 682) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: L'articolo 26, che ha aggiunto l'articolo 14 bis, viene eliminato.
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, anche perché gli emendamenti abrogativi sono già, di per sé, esplicativi.
Voglio solo specificare quali sono le motivazioni che hanno portato alla presentazione di quest'emendamento, che sono similari a quelle appena presentate dal Consigliere Reschigna.
Ne abbiamo discusso in Commissione, anche se alla fine, nelle ultime sedute, ci siamo concentrati maggiormente su altri punti. In ogni caso anche dal nostro punto di vista va bene che la suddivisione dell'elaborazione del Piano regolatore generale nelle componenti strutturale e operativo sia una sperimentazione. In effetti, di sperimentazione ne abbiamo fatta anche riguardo alle varianti strutturali nelle Conferenze di copianificazione e valutazione.
Riteniamo, però, che non sia questo il momento per attuarla, anche perché andrebbe a complicare la vita dei Comuni, che questa legge voleva semplificare (così ha detto l'Assessore Cavallera, e probabilmente ci riusciremo; spero in senso positivo, nella regolazione urbanistica, e non in senso negativo, nella speculazione edilizia e nella cementificazione del territorio).
Pertanto, vista anche la difficoltà economica e la fatica di mantenere i dipendenti che si occupano d'urbanistica e pianificazione territoriale (i Comuni oggi sono quasi alla canna del gas), per noi l'articolo può essere soppresso e rinviato ad un periodo successivo. Questo, proprio per le difficoltà intrinseche che potrebbe portare lo sdoppiamento, non solo dal punto di vista economico e delle risorse, ma anche nel controllo della pianificazione territoriale.
Preferiamo un'unica proposta di elaborazione del Piano regolatore, dove sia previsto tutto: la fase di individuazione delle aree che sono "aggredibili" - mi si passi il termine - dalla crescita della città (se ci sarà crescita nelle nostre città), insieme alla parte operativa, che va a predisporre gli interventi edilizi.
Questo è il motivo della presentazione dell'emendamento n. 682), che è abrogativo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 625) presentato dai Consiglieri Reschigna, Lepri Taricco, Muliere, Ronzani, Boeti, Motta Angela, Pentenero, Placido: L'articolo 26 (Inserimento dell'articolo 14 bis nella l.r. 56/1977) del disegno di legge n. 163, è sostituito dal seguente: "Art. 26 (Inserimento dell'articolo 14 bis nella l.r. 56/1977) 1. Ferme restando le disposizioni di cui alla presente legge, i comuni possono optare per la sperimentazione dell'elaborazione del Piano regolatore generale nelle componenti strutturale e operativa".
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Questo è un emendamento che prevede la riscrittura dell'articolo 26 del disegno di legge e recita: "Ferme restando le disposizione di cui alla presente legge, i comuni possono optare per la sperimentazione dell'elaborazione del Piano regolatore generale nelle componenti strutturale e operativa".
evidente che quest'emendamento viene fatto seguire da una serie di altri emendamenti che definiscono cosa s'intende per componente strutturale e cosa s'intende per componente operativa.
Perché abbiamo presentato quest'emendamento sostitutivo dell'articolo 26? Perché invito l'Assessore, i componenti della Giunta e l'Aula (anche se è molto distratta ed impegnata in tutt'altre faccende) a rileggere l'articolo 26 del disegno di legge. Tale articolo stabilisce sostanzialmente, che all'interno di un unico Piano regolatore, il Comune optando per la fase di sperimentazione, individua ed elabora contemporaneamente sia la fase strutturale sia la fase operativa.
Quello che non dice è come s'interviene successivamente, durante la gestione della componente strutturale e della componente operativa.
Faccio un esempio: nelle proposte che abbiamo presentato, la variante di una componente strutturale è una variante che richiede l'intervento della Conferenza di copianificazione, mentre la variante di una parte della componente operativa non richiede l'intervento di tale Conferenza, perché a monte di questo processo sono state individuate le parti del territorio che devono essere preservate nel tempo e quelle che, invece, possono essere oggetto d'interventi di sostituzione e trasformazione, anche a seconda degli obiettivi e della situazione economica e territoriale che attraversano i singoli Comuni.
Dico questo perché, anche se apprezzo - e l'ho detto in Commissione lo sforzo d'incominciare a introdurre, sia pure a livello di sperimentazione, la costruzione di strumenti di governo del territorio che suddividono i valori ed i ruoli in campo nella componente strutturale e operativa, così come è stato scritto e concepito l'articolo 26 del disegno di legge indurrà moltissimi Comuni a non affrontare la fase di sperimentazione. Questa è la mia più grande preoccupazione.
Voglio anche dire che oggi abbiamo la necessità di affrontare la costruzione di strumenti di governo del territorio che diano elasticità negli ambiti non individuati come valori destinati ad essere conservati nel tempo, ai Comuni nella loro attività. Ma, nello stesso momento individuino, una volta per tutte, quali sono le parti destinate ad essere preservate nel tempo.
Le trasformazioni economiche e le politiche territoriali che attraversano le nostre città richiedono, forse, un approccio che non sia quello di affrontare i temi per dimensioni puntuali o singole aree, ma di ragionare su grandi aree che devono essere oggetto di processi di trasformazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Emendamento rubricato n. 59) presentato dal Consigliere Buquicchio: Al comma 2 dell'articolo 14 bis della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come inserito dall'articolo 26 del disegno di legge 153 dopo le parole: "i caratteri" sono aggiunte le parole "le specificità".
Emendamento rubricato n. 60) presentato dal Consigliere Buquicchio: Al comma 3 dell'articolo 14 bis della legge regionale 56/1977 (Tutela ed uso del suolo) come inserito dall'articolo 26 del disegno di legge 153 dopo le parole: "sono definite" sono aggiunte le parole "in modo chiaro ed univoco".
La parola al Consigliere Buquicchio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Procedo con l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 59) e 60) che unificherei, se lei è d'accordo.
Rispetto a quest'argomento, che è stato trattato anche dai colleghi che mi hanno preceduto, c'é la possibilità di intervenire con la soppressione dell'articolo o, in via alternativa e in subordine, di accogliere degli emendamenti aggiuntivi, come i due che abbiamo presentato.
Infatti, con l'emendamento n. 59) chiediamo di inserire al comma 2 dopo "i caratteri", le parole "le specificità". All'emendamento n. 60), al comma 3, dopo le parole "sono definite", chiediamo di aggiungere "in modo chiaro ed univoco". Mi spiegherò meglio.
Indubbiamente, siamo tutti d'accordo, a parole, che relativamente ai Piani regolatori occorrano regole più vincolanti.
Siamo tutti d'accordo, sempre a parole, che la cultura del progetto urbano per parti vada necessariamente superata; quella cultura che colloca di fatto, in secondo piano, le valenze storiche e sociali del contesto territoriale.
Ma poi, nella definizione, nell'ultima stesura di articoli importanti come questi, che potrebbero e dovrebbero incidere sull'argomento, vediamo che, come si suol dire, casca l'asino.
Noi riteniamo che le scelte strategiche, che rappresentano un elemento fondamentale dello strumento di pianificazione, debbano essere indicate in modo chiaro: ai Comuni si devono dettare regole precise. È questo aspetto che, in alcuni casi, Assessore, ci divide: la volontà, da parte nostra, di indicare delle regole precise, inconfutabili, indiscutibili e inequivocabili, e, dall'altra, invece, così com'è avvenuto sinora, lasciare le regole un po' a maglie larghe (e sappiamo che le regole a maglie larghe si prestano alle interpretazioni più consone, ai fini di interessi non sempre diffusi, ma personali).
Noi riteniamo - e concludo - che i progetti di trasformazione e riqualificazione del territorio debbano poter rientrare in norme ben precise, chiare, inconfutabili, ineludibili. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 834) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Il comma 4 dell'articolo 14 bis della l.r. 56/1977, come inserito dall'articolo 26 del disegno di legge n. 153, è sostituito dal seguente: "4. Il PRG di cui al presente articolo contiene altresì: a) le norme di attuazione di cui all'articolo 14, primo comma, numero 4) relative sia alla componente strutturale sia a quella operativa b) gli elaborati di cui all'articolo 14, primo comma, numero 4 bis relativi al processo di VAS c) gli elaborati di cui all'articolo 14, secondo comma, in attuazione della normativa regionale sulla disciplina del commercio, relativi sia alla componente strutturale sia a quella operativa.".
La parola all'Assessore Cavallera, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Questa nostra proposta mira a definire meglio gli elaborati che costituiscono il Piano, facendo un riferimento, in modo particolare, a quelli della pianificazione commerciale.
Credo che l'emendamento, di per sé, sia chiaro.
Visto che ho la parola, ne approfitto per commentare gli interventi dei tre colleghi che mi hanno preceduto.
Per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Bono, bisogna considerare che i Comuni hanno grossissime difficoltà operative naturalmente discendenti dalla loro struttura tecnica: di 1.200 Comuni tolti 200 o 300 che hanno una struttura consistente o comunque apprezzabile, gli altri vivono, da un punto di vista tecnico, in una situazione di difficoltà, avvalendosi molte volte di collaborazioni esterne.
chiaro che tra le due opzioni che si presentano - lasciare l'impostazione attuale o aprire la strada ad una sperimentazione indubbiamente la considerazione che faceva il Presidente Bono è stata un po' la nostra: memori de "in medio stat virtus", occorre trovare una soluzione intermedia, che, da un lato, ci consenta di sperimentare, come diceva il collega Reschigna, una strada che peraltro non è che abbia dato... Noi siamo andati anche a fondo della situazione: per fortuna abbiamo la possibilità, come struttura regionale, da un punto di vista tecnico, di analizzare le casistiche anche di altre Regioni. Un conto quindi, è la teoria o le scuole di pensiero che si confrontano su questa materia costantemente in evoluzione, altra cosa è, invece, il pragmatismo della gestione quotidiana e la verifica di quanto insegnano, da un punto di vista teorico, le scuole di pensiero che poi, in realtà, si devono tramutare nella gestione pratica.
Il tempo che è intercorso dall'avvio della proposta del disegno di legge ad oggi ci ha consentito di confrontarci, in più occasioni, anche con esperti ed esponenti di rango universitario, piuttosto che del mondo professionale.
Devo rilevare che quando si va a radiografare la realtà dei 1.200 Comuni del Piemonte, alla fine, forse, si conviene che la strada della sperimentazione può essere, tutto sommato, la migliore.
Probabilmente, ci sono state epoche nelle quali si poteva anche decidere in modo diverso, ma oggi, vista la situazione socio-economica e la realtà di cambiamento che abbiamo di fronte, a mio avviso siamo indotti a cercare di coniugare questa sperimentazione con un passaggio molto spinto all'urbanistica senza carta, cioè alla digitalizzazione di questo settore.
Ecco l'importanza di demandare alla Giunta regionale, come prevede l'articolo, un provvedimento operativo, organizzativo, tecnico-pratico, che regoli un po' tutta la materia.
Veniamo alle considerazioni del collega Buquicchio, che ha chiaramente ribadito il suo approccio di rigore e di attenzione a queste tematiche approccio che, peraltro, è anche il nostro: ci siamo confrontati tantissimo e nel prosieguo cercheremo anche di trovare delle soluzioni per gli articoli successivi, come il 30 e 31, affinché possano essere visti meglio da determinate parti.
Per concludere, il collega Reschigna ha inquadrato la problematica dal suo punto di vista: è chiaro che gli emendamenti successivi, che mirano a creare nuovi articoli intermedi, stanno in piedi solo se qui si intraprende una certa direzione; altrimenti, al di là del perfezionamento testuale anche sulla base dei confronti svolti in sede extra assembleare ed extra Giunta, mi sono convinto che questa sia la strada oggi possibile.
Naturalmente, ai posteri l'ardua sentenza, ma credo si debba procedere con prudenza, come, a suo tempo, si è proceduto sulla sperimentazione della legge n. 1. Infatti, quando questo disegno di legge diventerà operativo estenderà il metodo della copianificazione a tutte le fattispecie pianificatorie.
Credo di avere illustrato fin troppo ampiamente l'emendamento, ma invito a mantenere l'impostazione data dalla Commissione, la quale è venuta alla nostra attenzione in Aula, anche perché, in Commissione e in diversi confronti esterni, abbiamo approfondito molto la materia. Naturalmente, noi abbiamo cercato di spiegare le nostre ragioni, che non sono il Vangelo, ma sorreggono anche il nostro operato quotidiano. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 448) presentato dalla Consigliera Artesio: all'articolo 26 punto 4) comma b), dopo le parole "...processo di V.A.S." aggiungere "e di V.I.S.".
Tale emendamento viene dato per illustrato dalla Consigliera Artesio.
Abbiamo terminato la fase dell'illustrazione, pertanto chiedo se ci sono interventi in sede di dibattito generale sull'articolo e sugli emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Ho ascoltato l'intervento dell'Assessore Cavallera.
L'ho detto anche in un mio precedente intervento: non contesto l'introduzione, a livello di sperimentazione, della possibilità per i Comuni di attuare la gestione del territorio con la suddivisione all'interno del Piano regolatore, della componente strutturale e della componente operativa.
Mi sembrano tutte comprensibili le ragioni su cui abbiamo lungamente discusso in Commissione, anche se è giusto introdurre questa fase di sperimentazione, perché già molti Comuni hanno affrontato la costruzione di un Piano regolatore con questo tipo di atteggiamento e questo tipo di impostazione tecnica e culturale.
Contesto il modo con cui l'articolo introduce la fase di sperimentazione per i Comuni, che renderà quasi inapplicabile questa fase di sperimentazione, in quanto la componente strutturale e quella operativa vengono definite all'interno di un tutt'uno, senza le necessarie distinzioni. In una fase iniziale, questo può anche non produrre particolari effetti negativi, o particolari conseguenze. Invece, nella fase di gestione di un Piano regolatore, le conseguenze sono rilevanti e possono anche essere negative, pesantemente negative, tanto da indurre molti Comuni ad immaginare, nel momento in cui procederanno ad una variante del Piano regolatore, articolato nelle due componenti, che questa variante debba riguardare l'una o l'altra parte, senza una precisa individuazione.
Sostanzialmente, con i nostri emendamenti chiediamo che questa fase di sperimentazione sia declinata all'interno dell'impianto legislativo in modo più efficace e corretto, anche più comprensibile, in modo tale che non si verifichi la situazione per cui, come conseguenza, la maggior parte dei Comuni non attui questa fase di sperimentazione. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale né per dichiarazione di voto, procediamo con le votazioni, iniziando dall'emendamento rubricato n. 357), soppressivo dell'articolo. Ricordo che gli emendamenti rubricati n. 629) e n. 682) contengono argomento analogo all'emendamento rubricato n. 357).
Il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 357), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario Il Consiglio non approva.
Pertanto, sono respinti gli emendamenti rubricati n. 629) e n. 682).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 625), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 834).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 448), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 833).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 26, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 bis) Emendamento rubricato n. 620) presentato dai Consiglieri Reschigna Muliere, Boeti, Ronzani, Pentenero, Lepri, Taricco, Motta Angela, Placido: "Dopo l'articolo 26 del disegno di legge n. 153, è inserito il seguente articolo: a Art. 26 bis (Elaborati del Piano Regolatore Strutturale) 1. Il Piano Regolatore Strutturale Comunale è costituito dai seguenti elaborati: il Quadro delle Conoscenze (QC), comprensivo delle indagini e delle rappresentazioni cartografiche riguardanti le caratteristiche geomorfologiche, sismiche ed idrologiche del territorio. Il QC costituisce riferimento per la pianificazione operativa e attuativa e per ogni altro atto o provvedimento di governo del territorio e fornisce un'organica rappresentazione e valutazione dello stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratterizzano attraverso un'approfondita analisi: delle dinamiche dei processi di sviluppo economico e sociali degli aspetti fisici e morfologici che connotano i territori considerati dei valori paesaggistici, culturali e naturalistici e relativi vincoli dei sistemi ambientale, insediativo e infrastrutturale delle condizioni abitative; delle dotazioni di attrezzature e di servizi pubblici; della - struttura insediativa e degli impianti industriali artigianali e commerciali dell'uso del suolo in atto a fini agricoli, forestali ed estrattivi 7) delle prescrizioni e vincoli derivanti dal quadro normativo vigente dagli strumenti di pianificazione di livello superiore vigenti o in salvaguardia e da eventuali provvedimenti amministrativi La Relazione geologico-tecnica relativa alle aree potenzialmente interessate da nuovi insediamenti o da opere pubbliche di particolare importanza Il Rapporto ambientale con la relativa sintesi non tecnica Il Piano di monitoraggio ambientale La Relazione illustrativa Le Tavole di piano, comprendenti almeno: una planimetria sintetica del piano alla scala 1:25.000, rappresentativa anche delle fasce marginali dei Comuni contermini, per le quali devono essere illustrate schematicamente le situazioni di fatto e le esistenti previsioni dei relativi Piani Regolatori Generali il Piano Regolatore Strutturale, in scala non inferiore a 1:10.000 comprendente l'intero territorio interessato dal piano 3) gli sviluppi del Piano Regolatore Strutturale in scala non inferiore a 1:2.000 relativi ai centri storici ed agli eventuali nuclei di interesse architettonico-documentario Le Norme di Attuazione La ricognizione delle prescrizioni della pianificazione di livello regionale e provinciale.".
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Quest'emendamento definisce quali sono gli elaborati del Piano regolatore strutturale; qual è la scala degli elaborati; quali sono le analisi che devono essere compiute durante la fase di costruzione della dimensione strutturale del Piano regolatore; quali gli elementi di conoscenza che sono poi alla base della costruzione di un Piano regolatore strutturale.
un modo attraverso il quale noi crediamo possa essere data effettiva applicazione a quella fase di sperimentazione che per la prima volta viene introdotta nella legislazione urbanistica regionale nell'articolo che poc'anzi, è stato approvato dall'Aula.
Noi crediamo che, in questo modo, definendo con chiarezza nell'articolo quali sono gli elementi del Piano regolatore strutturale e, negli articoli successivi, quali saranno gli elementi del Piano regolatore operativo e le modalità di approvazione dell'uno e dell'altra dimensione del Piano regolatore, si possa fare in modo che questa fase di sperimentazione si applichi concretamente all'interno dell'esperienza regionale piemontese.
Mi rendo conto che viviamo un momento di grandissima difficoltà, tanto che poi - è bene precisarlo - anche nelle nostre proposte, non c'è un obbligo di affrontare, in capo ai Comuni, queste due dimensioni.
altrettanto vero che per i Comuni che devono rifare, sostanzialmente per loro necessità, un Piano regolatore, è molto più conveniente, anche sul piano delle procedure della tempistica, affrontarlo secondo i contenuti di questa fase di sperimentazione. Una volta definita la dimensione strutturale, cioè quelle parti destinate a durare nel tempo e che non possono essere oggetto di modifica - se non attraverso una condivisione da parte di tutti i componenti della Conferenza di copianificazione, quindi Comune, Provincia e Regione - la dimensione operativa del Piano regolatore che in altre Regioni viene chiamato come piano del Sindaco, è quella dimensione che, intervenendo su tutto ciò che può essere oggetto di trasformazione, diventa una fase unicamente in capo alle procedure comunali.
Poiché non c'è obbligo di adeguamento complessivo a questa dimensione ma è una fase di sperimentazione che si apre, i Comuni che scelgono di attuare questa fase utilizzando la sperimentazione lo possono fare avendo certezza delle funzioni, degli elaborati, degli obiettivi e delle modalità di approvazione. In più, hanno anche la certezza del fatto che tutto ci nel tempo, si ridurrà ad essere un elemento di agevolazione sotto il profilo della tempistica e di approvazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere, cofirmatario dell'emendamento; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Questa proposta di emendamento aggiuntivo presentata dal nostro Gruppo è estremamente importante, perché definisce quali sono gli elaborati del Piano regolatore strutturale comunale.
La natura del Piano strutturale comunale, come ha spiegato bene il Consigliere Reschigna, è di fondamentale importanza quando si vuole ridisegnare il proprio territorio. Poiché il Piano regolatore strutturale dà una dimensione che deve durare nel tempo, il fatto di specificare, come stiamo facendo in questo articolo, gli elaborati da presentare, è fondamentale. Sorvolare su questo aspetto sarebbe sbagliato.
Credo che l'Assessore possa considerare e accettare quest'emendamento aggiuntivo. Tra l'altro, come veniva specificato, dovremmo aprire una fase sperimentale. Poiché questa è una legge estremamente importante per chi si occupa del territorio, la fase sperimentale non sarà facile da gestire. Se noi specifichiamo il più possibile all'interno della legge che cosa devono fare i Comuni nell'affrontare gli strumenti che noi prevediamo e che stiamo approntando nell'elaborazione della legge, credo sia importante.
Credo non ci siano difficoltà, da parte dell'Assessore, ad accettare questo nostro emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pentenero; ne ha facoltà.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, che credo davvero possa essere un elemento migliorativo di tutta la legge, noi intendiamo fornire un elemento non solo di dettaglio, ma qualitativamente migliorativo nei confronti della legge.
Una delle difficoltà con le quali spesso le amministrazioni si devono misurare, è proprio la qualità e la quantità di atti che costituiscono il Piano regolatore strutturale comunale; la qualità e la quantità di indagini, anche di carattere geomorfologico, che devono essere allegate allo strumento complessivo.
Credo che presentare un articolo, all'interno del quale vengono specificati gli elaborati che è necessario avere per definire il Piano regolatore strutturale, sia un elemento che non può che migliorare il rapporto con gli enti locali.
Come diceva il nostro Capogruppo, può sembrare un elemento che, in un momento complesso come questo, possa essere di impaccio ai Comuni. Credo invece, che questo non possa che migliorarne la qualità del lavoro che essi svolgono, trattandosi di un elemento assolutamente fondamentale, centrale ed importante per la programmazione territoriale.
Siamo convinti che, con l'inserimento all'interno del disegno di legge di questo articolo, noi possiamo consentire un miglioramento dell'attività stessa che i Comuni andranno a fare. Qualche onere in più, certamente, ma credo davvero che il gioco valga la candela nel momento in cui andiamo a parlare di strumenti fondamentali per la programmazione dell'attività all'interno dei territori comunali.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede di intervenire in discussione generale? La parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Grazie, Presidente.
L'avevo già detto e ribadisco.
Noi riteniamo che, nel momento in cui siamo d'accordo a procedere alla sperimentazione, sia sufficiente, per evitare di complicare la situazione definire bene gli elaborati del Piano - come fa anche l'articolo 26 - e identificarli chiaramente come componenti della componente strutturale e come appartenenti alla componente operativa.
Dopodiché, si precisa nell'articolo, per quanto riguarda la componente strutturale, le procedure di approvazione e di variazione sono quelle ordinarie, mentre per quella operativa sono quelle semplificate.
Infine, all'ultimo comma, si demanda alla Giunta regionale una delibera di disposizione operativa. Credo che, a fronte di una sperimentazione legiferare tutte le articolazioni di ordine tecnico sia esagerato.
Ecco, direi che veramente abbiamo fatto un grosso sforzo da un punto di vista ricognitorio e organizzativo e dunque chiederei proprio che venisse mantenuta l'impostazione uscita dalla Commissione.



PRESIDENTE

Bene: con il suo intervento il Vicepresidente Cavallera intendeva ovviamente esprimere il parere contrario della Giunta.
Non essendovi richieste di dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 620).
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 26 ter) Emendamento rubricato n. 621) presentato dai Consiglieri Reschigna Muliere, Boeti, Ronzani, Pentenero, Lepri, Taricco, Motta Angela, Placido: Dopo l'articolo 26 del disegno di legge n. 153, è inserito il seguente articolo: Art. 26 bis (Procedimento per la formazione e l'approvazione del Piano Regolatore Strutturale) 1. Il Comune singolo o associato o la Comunità Montana se a ciò delegata approva il qualità di Soggetto Proponente un Documento programmatico costituito dal Quadro delle Conoscenze di cui all'articolo 17 nel quale siano esplicitati finalità e obiettivi del PRS.
2. Il Documento programmatico è pubblicato, previo pubblico preavviso su almeno un quotidiano a diffusione locale, sul sito informatico del Soggetto Proponente per almeno trenta giorni consecutivi. A chiunque è data facoltà di presentare osservazioni e proposte in merito al Documento programmatico entro quindici giorni dopo il periodo di pubblicazione del Documento stesso sul sito del Soggetto proponente.
3. Il Soggetto proponente, entro novanta giorni dall'adozione del documento programmatico, convoca la prima Conferenza di pianificazione di cui all'articolo 29. Gli atti e le proposte di controdeduzione alle osservazioni pervenute sono trasmesse ai partecipanti. Il termine della prima Conferenza può essere prorogato per non più di trenta giorni con il consenso unanime dei soggetti partecipanti aventi diritto di voto.
4. Entro novanta giorni dalla prima seduta della Conferenza di pianificazione, i soggetti partecipanti di cui all'articolo 29, comma 2 esprimono osservazioni e contributi in merito alla proposta tecnica del progetto preliminare, con particolare riferimento alla sua coerenza con i piani e programmi vigenti di livello regionale e provinciale.
5. Il Soggetto proponente, anche sulla base delle osservazioni e dei contributi espressi dalla conferenza, adotta il Progetto preliminare di piano con i contenuti di cui all'articolo 17.
6. Il Progetto preliminare di piano è pubblicato sul sito informatico del Soggetto proponente per sessanta giorni consecutivi; entro tale termine chiunque può formulare osservazioni e proposte nel pubblico interesse.
L'avviso è pubblicato altresì su almeno un quotidiano a diffusione locale il Soggetto proponente può attuare ogni altra forma di divulgazione ritenuta opportuna.
7. Il Soggetto proponente esamina e valuta le osservazioni decidendone motivatamente, l'accoglimento o meno.
8. Il Soggetto proponente convoca la seconda Conferenza di pianificazione trasmettendo ai partecipanti i relativi atti. La conferenza esprime la sua valutazione nei successivi centoventi giorni sul Progetto di piano e la relativa Valutazione ambientale strategica. Con il consenso unanime dei soggetti partecipanti aventi diritto di voto, il termine della seconda conferenza può essere prorogato per non più di sessanta giorni.
9. Il Soggetto proponente predispone il progetto definitivo del PRS che è approvato con deliberazione dell'organo consiliare del Soggetto proponente nella quale si dà atto di aver recepito integralmente gli esiti della Conferenza di pianificazione. Qualora il soggetto proponente non intenda accettare integralmente gli esiti della conferenza può, entro trenta giorni, riproporre gli aspetti su cui dissente ad una ulteriore e definitiva Conferenza di pianificazione che, entro trenta giorni dall'insediamento, deve esprimere la propria decisione definitiva; lo strumento urbanistico può essere approvato solo se adeguato a tale definitiva valutazione.
10. Il PRS entra in vigore con la pubblicazione, a cura del Soggetto proponente, della deliberazione di approvazione, per estratto, sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte ed è esposta in pubblica e continua visione nel sito informatico del Soggetto proponente.
11. Il processo definito dal presente articolo vale anche per eventuali varianti al piano strutturale in adeguamento alle dinamiche territoriali registrate.".
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Anche quest'emendamento secondo me completa le proposte che noi facciamo in merito al procedimento per la formazione e l'approvazione del Piano regolatore strutturale. Credo che anche questa proposta, con la procedura che noi suggeriamo, possa supportare in modo sostanzioso il procedimento per arrivare all'approvazione del Piano regolatore strutturale.
Penso che poi il Capogruppo Reschigna interverrà in modo approfondito su quest'emendamento. In ogni caso, noi proponiamo l'elaborazione, da parte del Comune singolo o associato alla Comunità montana, di un documento programmatico adottato previo pubblico preavviso su almeno un quotidiano a diffusione locale; il soggetto proponente, entro novanta giorni dall'adozione del documento programmatico, convoca la prima Conferenza di pianificazione e così via.
Ecco, credo che questa procedura sia estremamente importante per definire il Piano regolatore strutturale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Guardi, Presidente, siccome a noi interessano le discussioni di merito avendo respinto l'emendamento precedente è evidente che tutti gli emendamenti non hanno più senso, perché tutti gli articoli aggiuntivi che avevamo presentato avevano un filone logico, quello della definizione del Piano strutturale, del Piano operativo, dei contenuti dell'uno e dell'altro e delle rispettive modalità di approvazione.
Faccio quest'ultimo intervento, dunque, e chiedo scusa se "splafono" un po' sui tempi, per cercare di spiegare un concetto che a me sta molto a cuore. Accetto poi che gli altri emendamenti istitutivi degli articoli aggiuntivi possano anche essere dichiarati decaduti dal Presidente del Consiglio regionale: o la norma legislativa, infatti, ha una sua logicità oppure rischia di non produrre alcun effetto.
Allora, qual è il punto fondamentale del nostro ragionamento? La legge regionale n. 56 - e qui continuiamo a parlare di una "manutenzione" della legge regionale n. 56 - ha come elemento fondamentale un passaggio rispetto alla legge nazionale che vigeva prima dell'intervento legislativo del 1977 e che prevedeva grandi aree dentro il quale affrontare il tema di che cosa diventa edificabile e di che cosa non lo diventa, perché approccia l'argomento della pianificazione per punti. Chi ha visto un Piano regolatore - di quelli che ancora oggi i Comuni redigono e approvano - ha visto che ogni mappale e ogni previsione ha una sua classificazione: c'è un punto che definisce che quell'area è residenziale, c'è un punto che definisce quell'area è un'area standard e c'è un punto che dice che quella è un'area agricola o di tutela.
Questo andava bene in una fase nella quale occorreva contenere l'espansione edilizia che si è sviluppata negli anni '60, che era quella sostanzialmente fondata su grandi aree che venivano prese in considerazione, avendo elementi di conoscenza fortemente ridotti rispetto alle dinamiche territoriali.
Oggi i problemi che abbiamo di fronte nella gestione del territorio non sono problemi puntuali, per esempio se il mio mappale o quello dell'Assessore Cavallera diventano edificabili o meno. Il problema che abbiamo di fronte è come temi fondamentali quali la crisi industriale l'uso delle aree industriali dimesse, la dimensione della crescita della "città pubblica" e della "città privata" e interventi di riqualificazione urbana possano essere affrontati con un atteggiamento che non è più quello per punti, ma è quello innanzitutto della separazione - e questa è la funzione della dimensione strutturale - tra le aree destinate a rimanere perché rappresentano valori ambientali, o paesaggistici, o di tutela che devono essere preservati nel tempo, e quelle che invece sono le aree che possono essere oggetto di riqualificazione urbana: le grandi aree industriali dismesse e le aree all'interno dei tessuti abitati.
La separazione tra dimensione strutturale e dimensione operativa compie innanzitutto questa operazione: individua ciò che dev'essere salvato nel tempo e ciò che invece può essere oggetto dell'intervento dell'uomo. È una sorta di mediazione equilibrata tra natura e cultura, cioè tra quello che la natura ci ha consegnato e dev'essere salvaguardato e quello che, essendo cultura - intendendosi per cultura l'intervento dell'uomo -, può invece continuare ad essere oggetto di utilizzazione e di trasformazione. Questa visione può coesistere anche durante una fase di sperimentazione.
Vicepresidente Cavallera, ho ascoltato la sua risposta in merito all'emendamento precedente: che questo sia risolvibile con un atto di indirizzo della Giunta o con un Regolamento è poca cosa. Questo tema non è risolvibile, perché l'articolo che è stato approvato è un articolo che mette dentro in un tutt'uno due dimensioni che devono mantenere una loro separazione, anche a partire dalla complessità dei dati e degli elementi su cui si fondano le rispettive caratteristiche. È su questo che permane la nostra contrarietà.
La fase di sperimentazione - l'ho detto prima e lo ripeto - è poi una fase che noi consideriamo positivamente. Però, è una fase che noi consideriamo positivamente, però in una fase di sperimentazione occorre definire sostanzialmente quelli che sono gli elementi fondanti su cui i Comuni possono avventurarsi, cosa che non avviene con la legge che state esaminando.



PRESIDENTE

Quindi, se ho ben inteso, gli emendamenti rubricati n. 621), 622), 623) e 624), che istituiscono gli articoli 26 ter, 26 quater, 26 quinquies e 26 sexies sono ritirati. Giusto, Consigliere Reschigna?



RESCHIGNA Aldo

Decaduti.



PRESIDENTE

Decaduti e ritirati.
Colleghi, faccio una piccola parentesi perché mi sono dimenticato in apertura di seduta, e me ne scuso, di ricordarvi che oggi, alle ore 13 presso la Sala Viglione, sarà ricevuta la delegazione del Comitato delle donne "Noi abbiamo partorito a Susa".
ARTICOLO 27 Emendamento rubricato n. 874) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Emendamento sostitutivo dell'emendamento n. 835 per l'Aula (Modifica all'articolo 27 del disegno di legge n. 153) 1. Il comma 1 dell'articolo 15 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 27 del disegno di legge n. 153, è sostituito dal seguente: "1. Il comune, o la forma associativa che svolge la funzione in materia di pianificazione urbanistica, in qualità di soggetto proponente, definisce la proposta tecnica del progetto preliminare, anche avvalendosi di propri studi, analisi e rappresentazioni, nonché dei materiali informativi messi a disposizione dalla Regione, dalla provincia e dalla città metropolitana, e la adotta con deliberazione del Consiglio. La proposta tecnica del progetto preliminare comprende gli elaborati di cui all'articolo 14, comma 3 bis".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Qui si tratta praticamente di una riscrittura che cerca di rendere il nostro lavoro compatibile e parallelo con quella che è l'evoluzione delle forme associative comunali. Quindi non c'è nulla di concettualmente diverso, se non l'usare una terminologia che fa riferimento al fatto che le Comunità montane diventano Unioni di Comuni, in sostituzione della dicitura in essere di Comunità montane.
I nostri tecnici hanno anche parlato con le strutture e gli uffici del Consiglio e alla fine ci dovrà essere una omogeneizzazione di tutte le definizioni, in modo tale che un lettore dell'articolata nuova legge 56 con le varianti di cui al disegno di legge 153, ovviamente possa essere univoca e compatibile.
Non c'è null'altro e quindi questa è la motivazione di quest'emendamento che possiamo definire di coordinamento e di ordine tecnico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 683) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: Emendamento all'articolo 27 del disegno di legge n. 153 (Sostituzione dell'articolo 15 della legge regionale 56/1977) All'art. 27, nel comma 1, dopo le parole "soggetto proponente," sono aggiunte le parole "previa ampia consultazione dei cittadini, delle associazioni e dei movimenti interessati e contro deducendo eventuali proposte,".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento n. 683) intendo proporre e rafforzare la partecipazione dei cittadini in senso lato, quindi anche come singoli portatori di interessi specifici, per quanto riguarda la pianificazione urbanistica rispetto al Piano Regolatore Generale (non parliamo della Variante). A tutti i cittadini e, in maniera più definita, qualora siano essi riuniti in comitati o associazioni riconosciute, occorre dare la possibilità di partecipare alla formazione e all'approvazione del PRG e delle sue Varianti generali, in questo caso anche strutturali, quindi le Varianti più importanti.
Dopo le parole "in qualità di soggetto proponente," aggiungiamo le parole "previa ampia consultazione dei cittadini, delle associazioni e dei movimenti interessati e contro deducendo eventuali proposte,". Lo riteniamo molto importante nella fase di redazione del progetto tecnico preliminare che è il primo step in cui ci possono essere ancora delle modifiche successive e quant'altro, ma è un po' il momento in cui si viene a formare l'intenzione, da parte del Consiglio comunale e quindi principalmente da parte della maggioranza (tendenzialmente i Piani vengono approvati a maggioranza, tranne casi specifici), che poi diventerà un Piano Regolatore seguendo l'iter della Conferenza di copianificazione e valutazione.
All'interno di queste Conferenze, la Regione avrà un ruolo non di controllo sovraordinato, ma di controllo paritario. A maggior ragione avendo tolto un pochino di controllo e di analisi delle problematiche insite nella pianificazione comunale con le pianificazioni sovraordinate alla Regione, riteniamo che sia importante aggiungere un quid di possibilità di intervento e di partecipazione dei cittadini, delle associazioni e dei movimenti interessati.



BONO Davide

RESIDENTE



BONO Davide

Grazie, collega Bono.



BONO Davide

Emendamento rubricato n. 459) presentato dalla Consigliera Artesio: Emendamento al disegno di legge 153 "Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) e ad altre disposizioni regionali in materia di urbanistica ed edilizia" All'articolo 15, comma 1, dopo le parole "e dalla comunità montana" aggiungere le parole "nonché dagli esiti del processo partecipativo attivato dal proponente per la definizione degli interessi di pubblico interesse a cui deve attenersi la proposta".



BONO Davide

La Consigliera Artesio lo dà per illustrato.



BONO Davide

Emendamento rubricato n. 835), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: Modifica all'articolo 27 del disegno di legge n. 153 1. Al comma 1 dell'articolo 15 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 27 del disegno di legge n. 153, le parole "salva diversa disposizione del proprio Statuto" sono soppresse.



BONO Davide

La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
In precedenza sono intervenuto e non ho precisato che l'emendamento n.
835) della Giunta regionale, in sostanza, è compreso nella riformulazione del n. 879), che ho illustrato prima. Vale a dire che la tematica che veniva posta dal Consigliere Reschigna con l'emendamento n. 626) e dal Consigliere Bono con l'emendamento n. 684) in ordine alla scelta del Consiglio comunale come organo che approva gli strumenti di pianificazione e delle loro varianti è stata recepita con l'emendamento n. 879), dove appunto si dice che si fa riferimento alla deliberazione del Consiglio regionale e quindi salta la formulazione che c'era prima nel disegno di legge appena uscito dalla Commissione, dove si faceva riferimento con "salvo le disposizioni dello Statuto comunale".
Questo ritenevo di dirlo per vedere se ritenete magari di ritirare i vostri documenti, in quanto ricompreso nell'emendamento più ampio della Giunta che ho illustrato prima.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 626) presentato dai Consiglieri Reschigna Muliere, Taricco, Boeti, Ronzani, Pentenero, Lepri, Motta Angela, Placido: Al comma 1 dell'articolo 15 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 27 del disegno di legge n. 153 le parole "salvo diversa disposizione del proprio Statuto" sono soppresse.
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Non vedo l'emendamento n. 879) della Giunta...



PRESIDENTE

Emendamento n. 835).



RESCHIGNA Aldo

L'Assessore adesso ha fatto riferimento a un altro emendamento...



PRESIDENTE

Allora, l'emendamento di prima è il n. 874) e quello inerente al suo emendamento n. 626) e al n. 684) del collega Bono è il n. 835).
Ha la parola per l'illustrazione dell'emendamento n. 626).



RESCHIGNA Aldo

Assessore, se conviene sul senso dell'emendamento da noi presentato faccia approvare il nostro emendamento, anche perché non vedo ragione diversa per cui lei, rendendosi conto che stiamo dicendo delle cose che hanno un loro senso, debba presentare un emendamento che ha come obiettivo lo stesso nostro.
Voglio rappresentarlo in termini un po' sintetici all'Aula. Il nostro emendamento prevede la cancellazione delle parole "salvo diversa disposizione dello Statuto". Su che cosa? Sul fatto che la competenza per l'approvazione del progetto preliminare del Piano Regolatore è definita dalla legge (lo è sempre stata) di competenza del Consiglio comunale. Nel testo licenziato dalla Commissione sarebbe del Consiglio comunale, salvo diversa disposizione dello Statuto, il che vorrebbe dire che diventerebbe una competenza in capo non al Consiglio, ma alla Giunta.
Chi ha un'esperienza di amministratore comunale alle spalle soprattutto oggi con l'elezione diretta del Sindaco, sa benissimo che c'è una sofferenza nei rapporti tra un potere molto forte da parte del Sindaco e della Giunta nei confronti del Consiglio con la sottrazione - anche inevitabile, sia ben chiaro - di tutta una serie di funzioni e di competenze che in allora erano in capo al Consiglio. Ma sottrarre alla funzione del Consiglio l'approvazione del progetto preliminare significa sottrarre l'esercizio di una funzione su un tema rilevante, che è quella della pianificazione territoriale, che non può essere confinata all'intervento né del Sindaco né della Giunta. E sottrarla alla funzione del Sindaco significa sostanzialmente anche fare in modo che si attenui il tema della partecipazione, che il collega Bono ha inserito nel suo emendamento.
Se una cosa va al Consiglio, ha una dimensione anche di rapporto con la città diversa. Se rimane nell'ambito della Giunta, è chiaro che ha una dimensione e una responsabilità di intervento molto inferiore. Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.48 riprende alle ore 12.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Il senso dell'emendamento è chiarissimo e spero che l'Assessore concordi con noi e quindi faccia approvare il nostro emendamento, sul quale eravamo già intervenuti in Commissione.
Secondo noi, la proposta del progetto preliminare deve che passare come diceva prima il Consigliere Reschigna, all'attenzione del Consiglio comunale.
L'emendamento abrogativo e soppressivo della frase "salvo diversa disposizione dal proprio Statuto" vuole proprio andare nella direzione di evitare che, se un Comune ha nel proprio Statuto una diversa disposizione possa saltare questo passaggio democratico della discussione dell'approvazione della deliberazione da parte del Consiglio.
una proposta che va nella direzione di favorire la partecipazione la trasparenza e il confronto demografico, in quanto il Consiglio comunale è portatore degli interessi dei cittadini (dico interessi tra virgolette essendo interessi di carattere positivo, in quanto i cittadini, attraverso i propri Consiglieri comunali, possono presentare istanze e intervenire sul progetto preliminare).
Credo che quest'emendamento sia di estrema importanza e non sia da sottovalutare. Sicuramente l'Assessore non avrà nessuna difficoltà a concordare con quest'emendamento e, quindi, ad esprimere parere positivo sull'approvazione dello stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gariglio; ne ha facoltà.



GARIGLIO Davide

Presidente, la prego di zittire il collega Bono che, al di là del nome mette sempre in pratica comportamenti ostruzionistici nei confronti dell'opposizione...
Al di là degli scherzi, Presidente, con quest'emendamento riportiamo all'attenzione del Vicepresidente Cavallera, una questione già discussa in Commissione. È una questione che ha poco di tecnico o di urbanistico, ma molto di istituzionale.
Sappiamo tutti, per esperienza, qual è il ruolo delle Assemblee elettive o, meglio, quale non è più il ruolo delle Assemblee elettive. Pu essere un bene o un male: è una discussione lunga da fare, ma non è questo il momento e l'occasione per svilupparla. Certo è che immaginare che il documento di cui stiamo parlando, ossia la proposta tecnica del progetto preliminare di piano regolatore, possa essere adottata anche da organismi che non sono l'Assemblea dell'ente locale di riferimento, comporta un ulteriore vulvus ai già scarsi poteri dell'Assemblea. Poiché stiamo parlando di un documento di base di indirizzo che riguarda le scelte strategiche di tutta un'amministrazione comunale, ci pare che vada chiusa ogni finestra che consenta di sottrarre e di far uscire dall'aula del Consiglio comunale, o dell'Assemblea del diverso livello di governo locale queste competenze.
Con il nostro emendamento chiediamo che sia riportata alla sovranità dell'Assemblea la potestà di adottare, con propria deliberazione, questo documento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Per ribadire, anche se mi sembra di capire che sia una proposta che sta per avanzare l'Assessore, che si tratta di una questione, come già detto dai colleghi Reschigna, Muliere e Gariglio, ma anche dal collega Bono, di un'evidenza straordinaria.
Se non manteniamo in capo al Consiglio comunale la responsabilità di compiere alcuni atti fondamentali, potremmo anche sciogliere i Consigli comunali. Se non si fosse ragionato pensando alla possibilità di modificare la norma, volendo quel riferimento ad eventuali "diverse disposizioni statutarie", si poteva verificare il paradosso che atti qualificanti come la politica urbanistica o il progetto preliminare venissero approvati da una Giunta comunale.
Questo, oltre ad essere sbagliato in via di principio, stante la qualità dell'atto che si deve approvare, avrebbe concorso a depotenziare ancora di più il ruolo dei Consigli comunali, in una fase nella quale c'è già una polemica ed una dialettica aperta tra Consigli e Giunta. Le proposte dell'Assessore vanno nella direzione di superare questa questione stabilendo in via di principio che l'unico soggetto titolato a decidere è il Consiglio comunale e quindi non la Giunta? Qualora lo Statuto lo avesse eventualmente stabilito, va bene, vuol dire che questa richiesta avanzata dai Gruppi dell'opposizione aveva un fondamento ed è stata accolta dall'amministrazione regionale.
Se ho bene inteso, l'unica ragione per la quale l'Assessore ritiene di non dover votare gli emendamenti presentati dai nostri Gruppi è perch l'Assessore non si limita a cancellare il riferimento al "salvo diverse disposizioni", ma, senza alterarne il significato, ha riscritto l'emendamento, che diventa emendamento interamente sostitutivo.



PRESIDENTE

Esatto.
Emendamento rubricato n. 685) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: all'articolo 27, il comma 2 dell'articolo 15 viene eliminato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie.
Il mio emendamento va nella stessa direzione e con le stesse finalità di quelli presentato dal Partito Democratico e quindi anch'io, già vittima dello stesso trattamento da parte dell'Assessore Cavallera, chiederei all'Assessore di approvare gli emendamenti presentati dalle opposizioni.
Le poche volte che emendamenti trovano un parere favorevole, che siano del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle o di altri Gruppi, è inutile presentare un altro emendamento, che sarebbe anche poco rispettoso del lavoro delle opposizioni. Chiederei, quindi, di approvare l'emendamento delle opposizioni, andando in ordine di presentazione temporale.
Riteniamo sia molto importante chiarirlo. La modificazione è stata fatta grazie all'attività delle opposizioni, perché nel testo originale presentato c'era l'intenzione di adottare il progetto tecnico preliminare da parte della Giunta comunale. Sarebbe stato un assurdo, per fortuna che l'Assessore Cavallera ha riconosciuto questo punto e l'ha voluto accogliere.
Adottare un Piano regolatore da parte della Giunta significa svuotare anche i residuali significati e l'utilità politica dei Consigli comunali.
Oramai il Consiglio comunale si limita ad approvare ed emendare il bilancio e a fare la pianificazione urbanistica; se togliamo anche questo, allora veramente chiudiamo i Comuni. Qualcuno dirà addirittura che risparmiamo dei soldi, ma non è lì che si devono risparmiare i soldi: si devono gestire meglio e si devono mantenere in capo ai Consigli comunali le funzioni residue di controllo dell'attività politica esecutiva delle Giunte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Mi ricollego agli ultimi due interventi, in modo particolare a quello del Consigliere Ronzani.
Dato che vi è una necessità, per altre ragioni, di riscrivere il comma ho ritenuto opportuno di non persistere, dal nostro punto di vista nell'errore e di scriverlo già in modo, diciamo, depurato di questa problematica che si era detto che vaniva accolta. Non c'è nessuna volontà di sottrarre emendamenti a nessuno. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Interrompiamo i nostri lavori mattutini.
Ricordo per chi è interessato, in particolare ai signori Capigruppo che riceviamo in Sala Viglione, alle ore 13, la delegazione del Comitato delle donne della Valle di Susa, "Noi abbiamo partorito a Susa", che volevano consegnare delle firme per la questione sul punto nascite di Susa.
Ricordo che alle ore 14.30 si svolgerà la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ex articolo 100 del Regola mento.
Infine, ricordo che, alle ore 17, c'è l'intesa per affondare la tematica relativamente alla proposta di legge di Mappano, mentre i lavori ordinari riprenderanno con il proseguo del disegno di legge sulla legge sull'urbanistica.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



< torna indietro