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Dettaglio seduta n.321 del 08/01/13 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 17.13)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Comba, Cota e Giordano.
Il numero legale è 29.


Argomento: Osservatorio regionale del mercato del lavoro

Inversione all'o.d.g. ed esame proposta di deliberazione n. 217, inerente a "Modifiche e integrazioni alla deliberazione del Consiglio regionale 29 marzo 2011, n. 99-13131 'Programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie e per l'impiantistica sportiva anni 2011 2013, in attuazione della legge regionale 22 dicembre 1995, n. 93 (Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie)'"


PRESIDENTE

La Giunta regionale chiede di procedere con l'esame della proposta di deliberazione n. 217, di cui al punto 7) all'o.d.g.
L'Aula acconsente all'inversione all'o.d.g.?



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto la proposta di deliberazione n. 217.
Non è prevista la relazione ed è stata licenziata a maggioranza, il 10 ottobre 2012, dalla VI Commissione.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Innanzitutto, la parte che arriva in Consiglio è un adempimento importante, perché a breve periodo ci saranno altri adempimenti di cui la Giunta dovrà occuparsi.
La ragione per cui acconsentiamo a questa inversione dell'o.d.g. è che riteniamo che questo adempimento sia già in ritardo, rispetto a ciò che il mondo sportivo, soprattutto in questo particolare momento, sta chiedendo in Piemonte.
Da tempo si attendeva questo testo in Commissione e poi in Aula. È un testo importante perché definisce i criteri fondamentali con i quali si stabiliscono le politiche sportive in Piemonte. Una maggior sollecitudine sarebbe stata molto auspicabile, perché sappiamo che, in questo momento, il mondo dello sport sta vivendo una serie di difficoltà, dovute soprattutto alla carenza di risorse, anche rispetto alla ridefinizione delle scelte che, in presenza di tale carenze, bisognerebbe attuare, rispetto ad alcune iniziative.
La nostra è una Regione che sui grandi eventi dello sport ha conosciuto momenti significativi: penso alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Torino 2006 e alle Universiadi nell'anno successivo. Ha conosciuto anche altri eventi di questo genere: dall'introduzione per la prima volta in Piemonte degli Open di golf a tanti altri eventi che hanno queste caratteristiche.
Continua ad essere un elemento significativo a cui la Regione deve guardare, soprattutto se ci sono collegamenti di ordine turistico, ma quei collegamenti ci devono essere davvero.
Stante la dimensione odierna delle risorse, la selezione di quegli eventi va fatta in modo assolutamente significativo e il collegamento è la ricaduta, non in termini di presenze giornaliere, ma di presenze più continuative sul territorio, che però deve essere assolutamente e compiutamente valutata, altrimenti rischiamo di fare un'operazione assolutamente dannosa e deleteria.
Mi chiedo, vedendo le risorse assolutamente irrisorie stanziate a bilancio, se la Giunta regionale si sia resa conto che veramente su questi settori ha scelto, non dico a liquidazione, ma nel senso di una riduzione più che abbondante.
Personalmente mi chiedo se non ci fosse la possibilità, nelle tante scelte adottate, di ridurre, magari da qualche altra parte, su qualche comunicazione che, francamente, serve a poco o non serve a niente mantenendo invece su questo settore.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Manica, però c'è una distrazione esagerata in aula! Poiché la collega Manica sta facendo un intervento credo importante su questa deliberazione, ha magari diritto di poterlo svolgere in serenità e anche di mettere i colleghi che intendono ascoltarla di poterlo fare.
Prego, collega Manica.



MANICA Giuliana

Dicevo che l'altro aspetto importante, che dentro a questi criteri noi vogliamo guardare, è tutta la parte che riguarda le caratteristiche dello sport di base.
Noi sappiamo che chi, da questo punto di vista, ha compiti gestionali sono i Comuni. I compiti delle Province sono sempre stati pochi e a questo punto sono compiutamente inesistenti anche sulla base della nuova ridefinizione delle loro stesse competenze. La Regione deve riassumere, da questo punto di vista, una capacità di programmazione di tutta la parte della promozione sportiva e dello sport di base, consentendo a tutte le Amministrazioni comunali, che hanno sempre meno risorse, di poter intervenire da questo punto di vista. Perché lo sport riguarda soprattutto i nostri giovani, ma ormai è una questione che riguarda tutte le età della vita. Lo sport non si assume semplicemente in una fascia, in un momento, in una sola età della vita, riguarda complessivamente tutte le età della vita ma soprattutto nei confronti dei nostri giovani, in momenti così gravi di crisi sociale, come quella che noi viviamo, di grande difficoltà e di grande inquietudine, se noi facciamo mancare anche quelle occasioni, i problemi diventano molto gravi.
Pertanto, avere questo strumento celermente è una questione importante.
Questo strumento contiene cose grossomodo più o meno nella linea di altri piani, non contiene nulla dal punto di vista dell'innovazione, stante gli elementi relativi alle risorse.
Riteniamo che comunque sia elemento che ci debba essere, ma ci chiediamo, visto che abbiamo appena finito una parte relativa all'assestamento, abbiamo votato l'esercizio provvisorio e dovremmo apprestarci a guardare al prossimo bilancio preventivo, se, approntati gli strumenti che sono, direi, di routine che l'Assessorato deve predisporre e sottoporre all'approvazione del Consiglio, non si riesca a fare invece un'altra cosa, l'unica significativa per rendere questi testi che noi votiamo qualche cosa che abbia un senso, altrimenti, diciamo così, restano delle "grida" spagnole, delle cose lasciate lì nel deserto: farsi allocare dentro al bilancio del prossimo anno, qualche fondo che non dico risolva i problemi, ma sia minimamente adeguato ad affrontare le esigenze sportive del Piemonte, a partire dallo sport di base e a partire da tutti i momenti della promozione. I quali sono tanto più penalizzati, Assessore, dal fatto che, anche sull'impiantistica sportiva, fino a questo momento ci siamo un pochino fermati, perché sappiamo che possiamo parlare di sport, di promozione dello sport, di sport di base, di tutto quello che vogliamo, ma se le strutture non ci sono e gli impianti non ci sono anche quella è una "grida" spagnola, che sta assolutamente lanciando messaggi in un deserto compiutamente significativo. Deserto, desertissimo proprio, vuoto di qualsiasi cosa.
Questo è uno strumento che ha il suo ordine di limitazione, lo sappiamo, alcuni elementi li abbiamo visti in Commissione, ne abbiamo parlato e ne abbiamo discusso, ma le vere questioni riguardano quelle allocazioni che, se non saranno minimamente adeguate e significative, visto che veniamo da due anni e mezzo di una situazione un pochino desertificata creeremo un problema complessivo alla realtà piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, collega Manica.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Rapidamente. Assessore Cirio, noi siamo molto d'accordo con la sua impostazione, con la deliberazione che ci presenta.
Faccio tre osservazioni.
Uno. Gli Uffici guidati dall'Assessore hanno fatto un ottimo lavoro.
Due. La questione dell'assestamento. Vorrei ricordare che in assestamento - lo dico al nostro Gruppo e ringrazio il Capogruppo Pedrale che è stato il primo firmatario, lo faccio presente, perché quando facciamo cose buone è bene ricordarle - abbiamo votato insieme, con il Capogruppo Pedrale in testa, l'emendamento sui fondi sul comparto culturale e turistico-sportivo. Lo dico perché la Consigliera Manica esortava. Noi ce ne siamo occupati e abbiamo votato.
Terza considerazione. Affronteremo il bilancio. Speriamo che sia fatto con osterà intellettuale, nel senso che molti di noi hanno svolto tutti i ruoli, perché la democrazia, grazie a Dio, è così: un po' in maggioranza e un po' in minoranza, un po' fuori, un po' dentro, cercando di realizzare soprattutto cose utili e per il bene comune.
Allora, ad una parte della minoranza, una parte preponderante - altri hanno fatto scelte coerenti - dico che se si sposano delle tesi, bisogna essere coerenti e credibili. Mi spiego. Se ho tre caramelle e in classe le prometto a quindici bambini, ne sto ingannando dodici. Allora, noi ci aspettiamo di sapere - poi, sarà responsabilità della Giunta e della maggioranza - quando ci saranno le indicazioni, quali sono i temi che secondo l'opposizione costituiscano realmente una priorità. Un'ovvia considerazione. Se sono tutte priorità, visto che la collega Manica ha citato le "grida" spagnole, dico che fare todos caballeros non serve a niente. Quindi, concordiamo e valutiamo.
Dall'opposizione è facile - non l'ho mai fatto, ma altri sì - chiedere di più su tutto. È onesto, invece, intellettualmente, fatta cento la cifra totale, sapere quali sono le priorità.
Mi permetto di dire che noi, come PdL, ma anche diversi Gruppi di minoranza o addirittura Gruppi come il Movimento 5 Stelle, che non sono n con la maggioranza e neanche con la minoranza, o come l'UdC, hanno fatto una scelta chiara sulle risorse, non plurivalente o demagogica.
Concludendo, Assessore Cirio, coerentemente con quanto abbiamo fatto continueremo a sostenere queste richieste. Chiediamo al Consiglio di non dire "più uno" a tutto perché "più uno" a tutto non vuol dire niente, ma di concentrarsi su vicende come queste. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola all'Assessore Cirio.



CIRIO Alberto, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Soltanto per chiarire ai Consiglieri l'ambito di questa deliberazione altrimenti si potrebbe pensare che siamo in ritardo.
Noi non stiamo presentando il Piano pluriennale dello sport: il Piano pluriennale dello sport è il Piano 2011-2014, attualmente in vigore approvato nel marzo dell'anno scorso dal Consiglio regionale. Questa deliberazione potevamo anche non presentarla. Noi portiamo questa deliberazione perché chiediamo di modificare l'attuale Piano pluriennale dello sport in tre piccolissimi passaggi, ma che hanno una rilevanza.
La prima. Togliamo la data del 15 marzo come termine entro il quale presentare la domanda per i contribuiti per gli eventi sportivi. In passato aveva senso indicarla, perché c'era una tempistica nell'approvazione dei bilanci regionali abbastanza garantita ogni anno, per cui era utile una cadenza che veniva ripetuta negli anni; adesso è sempre più difficile garantire i termini. Quindi, indicare la data del 15 marzo, quando poi magari si risponde a dicembre sembra assurdo: inseriamo che ogni anno la Giunta regionale deliberi la data entro la quale fare la domanda.
Inoltre, introduciamo soltanto oltre alle Federazioni nazionali anche le Federazioni internazionali, perché se noi volessimo ospitare una tappa del Tour de France, per esempio, non potremmo dare il contributo alla Federazione internazionale ciclismo perché il Piano non lo prevede.
Queste sono le principali modifiche. Il Piano è, senza ritardi attualmente in vigore. Si tratta di alcune modifiche che, però, ci permettono di rispondere a necessità esistenti.
Il Piano sarà in vigore quest'anno e l'anno prossimo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cirio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Assessore, questo è indubbiamente un argomento che non può non interessarmi, per una serie di motivazioni. Una è sicuramente pertinente all'aspetto di salute psicofisica del soggetto, quindi di ognuno di noi, e attiene, per certi versi, ad un ambito che da tempo non indicavo più in quest'Aula, relativamente al quale molti miei colleghi dell'opposizione non sono molto d'accordo: la prevenzione.
Ritengo che, oggi più che mai, l'aspetto relativo allo sport sia da collegarsi a quello della salute, e quindi a quello sanitario.
Una situazione economica che fa acqua da tutte le parti, relativamente al capitolo sanità, non dovrebbe sottovalutare che ogni euro investito nell'ambito dello sport può, a lungo termine, ma forse anche a medio termine, determinare un enorme risparmio in quell'ambito. Di questo sono convinto.
In passato ho portato avanti delle battaglie sulla prevenzione, ma non sempre sono state ascoltate.
Assessore, poiché siamo all'inizio del 2013, quello che lei propone è un provvedimento che probabilmente riguarda il passato. Me lo spieghi, poi se ritiene - quest'argomento, perché nella prospettiva del documento si parla di "Sport Italia 2020", ma a quale periodo e a quale stagione attengono i provvedimenti che lei assume? Approfitto, poi, della presenza dell'Assessore Maccanti per ricordare un'interrogazione collegata a quest'argomento e che probabilmente non riguarda lei, Assessore, ma l'Istituto Superiore di Educazione Fisica (l'ISEF, oggi SUISM).
Su quest'argomento ci sono molti coni d'ombra e sono diversi mesi che attendo una risposta dall'Assessore Maccanti, ma ad oggi - lo dico senza alcuna polemica - non mi è stato possibile ricevere una risposta soddisfacente.
Le mie perplessità riguardano, come dicevo, gli aspetti che vedono l'Italia, e, in questo caso, per quello che si desume dal provvedimento una regione nell'ambito del Paese Italia, che spende molto poco su questo capitolo.
Non so se è perché siamo più poveri, ma noi spendiamo forse meno della metà di quello che investono la Francia, la Germania e l'Olanda, pertanto ritengo che il suo impegno debba andare in questa direzione.
Sono state fatte molte battaglie sulla cultura: c'è chi, su questo, la pensa in un modo e chi la pensa in un altro. La cultura, per un Paese, per la crescita, per lo sviluppo, è fondamentale, però ritengo - non per cavarmela con una battuta facile - che la salute debba andare quantomeno di pari passo e in parallelo.
Sappiamo tutti che senza salute è inutile studiare! Non si può neanche vivere, quindi la salute è imprescindibilmente collegata agli stili di vita e gli stili di vita non possono prescindere dallo sport, che è inutile iniziare a praticare a sessant'anni, ma che deve entrare nei presidi educativi e formativi sin dalla giovanissima età.
Assessore, le rivolgo l'augurio di poter svolgere, in questo campo, con convinzione - ed avrà tutto il mio sostegno - un compito che è sicuramente degnissimo di nota e non è assolutamente di secondo piano, rispetto a tanti altri aspetti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Buquicchio.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 217, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 153, di cui al punto 5) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 23.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 355), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 858), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 297), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 668), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Nella votazione del mio emendamento per errore ho dato la presenza, ma volevo confermare il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Diamo atto per il verbale che il Consigliere Bono sull'emendamento rubricato n. 668) a sua firma ha erroneamente solo mantenuto la presenza ma intendeva votare favorevolmente.
Il voto non introduce alcuna modifica sull'esito della votazione.
L'emendamento n. 668) è respinto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 870).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 669) del Consigliere Bono, sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 293), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 635), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 294), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 670), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 655).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 634), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 654).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 671), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Consigliere Buquicchio, gli emendamenti rubricati n. 229) e 61) vengono mantenuti? Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Intervengo solo per precisare che mentre gli emendamenti che seguiranno, rubricati n. 633) e 672) dei Consiglieri Bono e Reschigna verranno accolti, quelli presentati dal collega Buquicchio sono stati in qualche modo recepiti negli emendamenti della Giunta (vedasi le fideiussioni e quant'altro).
Se il Consigliere Buquicchio volesse ritirarli...



PRESIDENTE

Consigliere Buquicchio, gli emendamenti rubricati n. 229) e 61) li mantiene o li ritira?



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, prendo atto di quanto ha dichiarato l'Assessore, per cui riterrei, effettivamente, di poterli ritirare. Grazie.



PRESIDENTE

Comunico, quindi, che gli emendamenti rubricati n. 229) e 61) sono ritirati.
Adesso dovremmo porre in votazione gli emendamenti rubricati n. 633) dei Consiglieri Reschigna, Muliere, Ronzani, Placido ed altri, e il 672) del collega Bono. Essendo di identico contenuto, il voto sull'emendamento n. 633), che viene prima, creerà l'accoglimento o il non accoglimento dell'emendamento e il successivo emendamento del Consigliere Bono decadrà automaticamente (vi ricordo che, essendo di identico contenuto, non si pu porre in votazione due volte).
Peraltro, mi sembra che la Giunta - se il Vicepresidente me lo conferma abbia espresso parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 633), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 672) viene dichiarato decaduto: essendo di contenuto identico, viene di fatto recepito quanto rappresentato dal collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 632), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 673) presentato dal Consigliere Bono è dichiarato irricevibile.
Indìco la votazione palese sull'articolo 23, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 285) presentato dalla Consigliera Cerutti: All'art. 24 del disegno di legge n. 153 il comma 1 dell'articolo 8 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 le parole "sono ricompresi" vengono sostituite dalle parole "possono essere ricompresi".
Consigliera Cerutti, intende illustrarlo?



CERUTTI Monica

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 250) presentato dal Consigliere Buquicchio: Al comma 1 dell'articolo 24 del disegno di legge n. 153 dopo le parole "con la stessa volumetria" è aggiunta la parola ", destinazione".
Consigliere Buquicchio, intende illustrarlo?



BUQUICCHIO Andrea

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Emendamento rubricato n. 426) presentato dalla Consigliera Artesio: Art. 24 al comma 1 dopo le parole "mediante il ricorso a fonti rinnovabili" aggiungere le parole "La sostenibilità dei consumi energetici deve essere sostenuta inserendo obblighi ed adottare il protocollo regionale ITACA o ad altro standard quali quelli collegati alle certificazioni energetiche di



CASA CLIMA".

Consigliera Artesio, intende illustrarlo?



ARTESIO Eleonora

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Emendamento rubricato n. 674) presentato dal Consigliere Bono: All'art. 24, comma 1 del disegno di legge n. 153, nel comma 3 lettera d) dell'articolo 13, dopo le parole "ricorso a fonti rinnovabili;" sono aggiunte: "lo stesso intervento di ristrutturazione edilizio è suddiviso in: tipo A, secondo la definizione della Circolare P.G.R. n. 5/SG/URB del 27 aprile 1984 tipo B, secondo la definizione della Circolare P.G.R. n. 5/SG/URB del 27 aprile 1984 tipo C, nella quale sono ricompresi anche gli interventi di demolizione e successiva ricostruzione con stessa volumetria e sagoma, senza modifica della conformazione planovlumetrica e delle distanze preesistenti secondo le definizioni dei parametri edilizi riportate nel regolamento edilizio".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 674) si modifica l'articolo 24, che a sua volta modifica l'articolo 13 della legge n. 56/1977.
In particolar modo, specifichiamo meglio il comma 1, quindi la lettera d), in cui sono aggiunte le seguenti parole: "Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma, fatte salve le innovazioni necessarie per l'adeguamento alle normative antisismica, di contenimento dei consumi energetici e di produzione di energia mediante il ricorso a fonti rinnovabili".
Questo, di per sé, è un bene, nel senso che, recentemente nell'assestamento abbiamo approvato, se non sbaglio, una norma che consente ancora la proroga di un anno per quanto riguarda il piano casa - o, meglio la modifica al piano casa - di cui alla legge 20/20009, che tanto abbiamo contestato l'anno scorso - ormai sono trascorsi quasi due anni relativamente alla possibilità di ampliare edifici, contestualmente o meno alla demolizione e ricostruzione, senza apportare un efficientamento energetico.
Questo è un dato che abbiamo molto contestato. L'anno scorso venne consentita una proroga, quest'anno c'è stata un'altra proroga al 31 dicembre 2013, speriamo siano terminati gli anni delle proroghe.
Abbiamo chiesto, in Aula e in Commissione, la possibilità all'Assessore Cavallera di fornirci delle informazioni rispetto a quanto avesse impattato questo piano casa. Penso che qualunque tipo di intervento, oggi, nel 2012 o nel 2013, a maggior ragione, che non riduca per una casa la necessità di fonti di energia primarie per riscaldare o raffrescare o produrre energia elettrica sia un assurdo.
Quindi, ben venga questo articolo aggiuntivo, nel senso che, terminato il regime transitorio di proroga del Piano casa, dovrebbe andare a regime questo.
Da parte nostra, chiediamo solo di specificare meglio gli interventi di ristrutturazione edilizia, ma non perché abbiamo delineato meglio l'intervento di ristrutturazione edilizia. Chiediamo di riprendere la circolare n. 5 del 27 aprile 1984, che definisce gli interventi di ristrutturazione edilizia in tre tipi: tipo a), tipo b) e tipo c).
Il tipo a) prevede gli interventi che possono essere eseguiti senza formalità alcuna, quali gli interventi di manutenzione ordinaria (quindi piccoli interventi).
Il tipo b) richiede interventi in cui è necessaria una comunicazione di inizio lavori da parte dell'interessato all'Amministrazione comunale e talvolta, occorre l'integrazione con autorizzazioni relative alle normative di settore.
Termino, Presidente.
Il tipo c) riguarda gli interventi per i quali la comunicazione...



PRESIDENTE

Grazie. Sono terminati i tre minuti.



BONO Davide

Vorrei illustrare l'emendamento rubricato n. 674.1).



PRESIDENTE

un emendamento unico.
Prego, concluda l'illustrazione dell'emendamento n. 674).
Prosegua, non è che voglio toglierle la parola brutalmente, ci mancherebbe.
Prego, Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie.
Il punto c) prevede di ricomprendere nella richiesta di comunicazione anche i dati identificativi dell'impresa che esegue i lavori e una relazione asseverata corredata degli opportuni elaborati progettuali e disegni provvisti di data certa a firma di tecnico abilitato.
Quindi, chiediamo, se è il caso, di recepire le definizioni corrette per quanto riguarda gli interventi di attività edilizia libera. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 656) presentato dall'Assessore Cavallera: 1. Dopo il comma 1 dell'articolo 24 del disegno di legge n. 153 è inserito il seguente: "1 bis) Dopo la lettera d) del terzo comma dell'articolo 13 della l.r.
56/1977, come modificato dall'articolo 24 del disegno di legge n. 153, è aggiunta la seguente: 'd bis) sostituzione edilizia: gli interventi di integrale sostituzione edilizia dell'immobile esistente, ricadenti tra quelli di cui all'articolo 3, comma 1, lettera e) del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), da attuarsi mediante demolizione e ricostruzione anche con diversa localizzazione nel lotto e con diversa sagoma;'.".
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Con questo emendamento intendiamo definire meglio il concetto di sostituzione edilizia.
Abbiamo svolto varie discussioni in diverse sedi - l'ultima è quella di valutazione della Commissione d'inchiesta in materia urbanistica - dove l'indirizzo, piuttosto che occupare nuovo territorio, era volto ad utilizzare il territorio già compromesso. Dal nostro punto di vista, in questa direzione si deve incentivare e definire chiaramente il percorso per la sostituzione edilizia.
Pertanto, intendiamo raccordarci meglio con il testo unico sull'edilizia n. 380, praticamente nell'ambito della casistica delle nuove costruzioni. Vi è anche un precedente: la Regione Lombardia nella sua legge aveva introdotto un intervento di sostituzione, che lo riconduceva alla ristrutturazione edilizia; poi, è stato impugnato e annullato in sede di Corte Costituzionale.
In questo modo, ai fini della normativa nazionale, collochiamo la sostituzione edilizia nell'ambito della nuova realizzazione, ma la definiamo come una tipologia tipica della nostra legge urbanistica, anche nell'ottica di utilizzare il territorio già compromesso piuttosto che occupare nuovo territorio.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 674.1) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 24, comma 1 del disegno di legge n. 153, nel comma 3 lettera d) dell'articolo 13, dopo le parole "ricorso a fonti rinnovabili;" sono aggiunte: d bis) sostituzione edilizia: gli interventi che prevedono la demolizione dei fabbricati oltre i limiti e le condizioni della ristrutturazione edilizia accompagnata da contestuale riedificazione. La successiva riedificazione del nuovo organismo edilizio, anche diversa da quello originario, potrà avvenire entro i limiti delle volumetrie preesistenti e nel rispetto delle prescrizioni derivanti dai restanti parametri edilizi ed urbanistici previsti dagli strumenti urbanistici e dai regolamenti edilizi" Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Impiegherò due minuti e mezzo, anche meno.
Era un emendamento che avevo accorpato, ma, giustamente, gli Uffici con la corretta tecnica emendativa lo hanno suddiviso in un sottoemendamento.
Ho sentito l'illustrazione dell'emendamento dell'Assessore Cavallera: anche noi avevamo provato a riscrivere la definizione di "sostituzione edilizia", però, ovviamente, essendo stata riscritta dagli Uffici dell'Assessore - non voglio dire ubi maior minor cessat - facendo anche riferimento al DPR n. 380, noi abbiamo inteso inserire una sostituzione edilizia, non tanto all'interno del lotto - quindi, considerando di utilizzare un pezzo di terreno, come detto dall'Assessore, già in un certo modo condizionato, comunque è sempre terreno al momento libero - ma sempre nei limiti e nelle condizioni della ristrutturazione edilizia.
Quindi, valutiamo di poterlo fare "entro i limiti delle volumetrie preesistenti e nel rispetto delle prescrizioni derivanti dai restanti parametri edilizi ed urbanistici previsti dagli strumenti e dai regolamenti edilizi". È una definizione quasi tautologica, ma abbiamo proceduto alla correzione per proporre questa variazione nel punto d bis) della sostituzione edilizia. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 631) presentato Consiglieri Reschigna, Muliere Taricco, Ronzani, Boeti, Placido, Motta A. Lepri, Pentenero: Il comma 2 dell'articolo 24 (Modifiche all'articolo 13 della l.r. 56/1977) del disegno di legge n. 163 è soppresso.
Tale emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 675) presentato dal Consigliere Bono: all'art. 24, nel comma 6 dell'art. 13, dopo le parole "sul patrimonio edilizio esistente" sono aggiunte ", le definizioni relative agli interventi sui beni culturali (manutenzione e restauro) di cui ai commi 3 e 4 - art. 29 del d.lgs. 42/2004 e s.m.i., prevalgono sulle definizioni degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Sempre a chiusura, l'articolo 24, comma 2 recita: "Il sesto comma dell'articolo 13 della l.r. 56/1977 è sostituito dal seguente: '6. Le definizioni di cui al terzo comma devono essere recepite nelle disposizioni degli strumenti urbanistici generali e dei regolamenti edilizi, previa verifica degli effetti conseguenti all'applicazione di tali definizioni sul patrimonio edilizio esistente.'".
Quindi, alla fine dovremmo aggiungere: "Le definizioni relative agli interventi sui beni culturali (manutenzione e restauro)" - è una specifica relativa ai beni culturali di cui ai commi 3 e 4 dell'articolo 29 del decreto legislativo del Codice dei beni culturali (decreto legislativo n.
42/2004) - "prevalgono sulle definizioni degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi".
Questa è una specifica in più che intendevamo inserire a tutela degli interventi sui beni culturali, soprattutto in questo momento in cui i fondi destinati a livello nazionale - quindi, a cascata, a livello regionale, da una parte la tutela e dall'altra la valorizzazione dei beni culturali sono minimi (dal FUS a tutti gli altri fondi che vengono erogati, anche minimi, rispetto agli investimenti delle altre nazioni).
L'Italia ha un patrimonio di beni culturali, sotto il profilo storico artistico, culturale e paesaggistico notevolissimo. Pertanto, secondo me si deve inserire anche questa specifica, che, ovviamente, richiama un'altra normativa, quella del Codice dei beni culturali. È un quid in più che permette di comprendere come ci muoviamo all'interno di un unicum complessivo di leggi che devono essere tutte richiamate nel momento in cui interveniamo sul territorio. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase di illustrazione degli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna in discussione generale sull'articolo; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Chiedo scusa, non dovevo dare per illustrato l'emendamento, ma intervengo in discussione generale.
Con l'emendamento n. 631) intervenivamo con la soppressione del secondo comma dell'articolo 24. Cerco di spiegare le ragioni all'Aula per cui noi proponiamo l'abrogazione del secondo comma.
Il secondo comma dell'articolo 24 modifica il sesto comma dell'articolo 13 della legge urbanistica regionale. Il sesto comma dell'articolo 13 della legge urbanistica regionale dice che le categorie edilizie di intervento di cui al terzo comma dell'articolo 13 (manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia ecc.), così come disciplinate dalla legge regionale, prevalgono sulle normative dei Piani regolatori e conseguentemente, hanno un effetto immediatamente coercitivo.
Il secondo comma dell'articolo 24, così come lo stiamo discutendo introduce un principio diverso. Qual è il principio che interviene? Non il principio di prevalenza, ma il fatto che le categorie edilizie, di cui al terzo comma dell'articolo 13 della legge urbanistica regionale, possono essere recepite dai Piani regolatori e dai Regolamenti edilizi. Fino a quando ciò non avvenisse, non è detto che i Piani regolatori e i Regolamenti edilizi definiscono le manutenzioni ordinarie, la ristrutturazione edilizia e la ristrutturazione urbanistica, così come è definito nella legge urbanistica regionale.
Perché un'operazione siffatta? Il rischio vero cui si va incontro è di trovarsi, all'interno della normativa dei Piani regolatori, definizioni di ristrutturazione edilizia diversa da Comune a Comune. Sinceramente, non ne capisco l'utilità. Non capisco l'utilità di una legge regionale che definisce le categorie edilizie e lascia ai Comuni di poter fare diversamente.
Credo anche che, in nome di un principio, che è quello che la legge regionale deve definire le categorie edilizie, e anche in nome di un altro principio, che è quello di evitare che l'operatore o il cittadino si trovi a seconda del Comune, una definizione di ristrutturazione edilizia diversa l'una dall'altra, vada abrogato il secondo comma dell'articolo 24.
Abrogando il secondo comma dell'articolo 24 rimane in vita il sesto comma dell'articolo 13, che dice le categorie edilizie - peraltro l'Assessore Cavallera ne aggiunte un'altra con il suo emendamento prevalgono sulle definizioni dei Piani regolatori.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Dichiarazioni di voto? La parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Abbiamo una serie di emendamenti, andando per quantità, presentati dal Consigliere Bono. Laddove si vuole fare entrare nella norma indirizzi che sono previsti nelle circolari, noi crediamo che la normativa debba dare delle norme di carattere generale che poi possono essere dettagliate in modo più puntuale attraverso atti amministrativi.
Devo dire - qui mi ricollego a quello che diceva il Consigliere Reschigna - che questa è una materia che rientra nel filone della cosiddetta edilizia che è regolata dal testo unico 380 e da altre norme che sono piovute nei vari provvedimenti successivi, ancora recenti, dei Salva Italia e "Accelera gli interventi" (li chiamo così perché conosciuti comunemente con questi termini).
La necessità di fare chiarezza emerge sicuramente. È necessario che noi, una volta approvata la legge urbanistica per quanto riguarda l'edilizia, si faccia un testo unico, un provvedimento che cerchi di coniugare le norme regionali con la norma nazionale che, ovviamente, ha un carattere prevalente, ma non tocca a noi né attribuirglielo ne toglierlo perché su quello non si scappa.
Nel frattempo, il senso di questa norma è di considerare, potendo scegliere, tra prescrizioni che hanno immediata attuazione o indirizzi fermo restando che vi è la normativa dello Stato che è stata, forse correttamente e giustamente invasiva. Nel senso che è giusto, a livello nazionale, cercare di capirsi in tutte le Regioni, avendo dei criteri anche per favorire il lavoro delle imprese che, magari, vanno da una regione all'altra.
Non è questo il tipo di regionalismo o di localismo da difendere.
Questa definizione va vista come una definizione per evitare in continuazione rovesciamenti di fronte o interventi di norme prevalenti sulle altre quando non è il caso e se ne può fare a meno, un passaggio transitorio.
Dopo, sono io il primo a dire - ne discutevamo stamattina con i nostri tecnici - che sono maturi i tempi, visti tutti i provvedimenti, anche a raffica, che sono usciti sotto il profilo della semplificazione burocratica, accelerazione e quant'altro, per fare un'opera nostra di chiarimento, definendo esattamente le influenze e le incidenze, ciò che sta in mezzo tra la norma nazionale e il dettato di ogni singolo Piano regolatore.
Sotto questo profilo, fermo restando che la problematica esiste e si può affrontarla sempre in diversi modi, gli emendamenti che ci sono su questo articolo non sono per noi accoglibili, quindi confermerei l'articolo nel testo originale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Posso capire la ratio che ha espresso l'Assessore Cavallera. Tuttavia quello che vorrei mettere in evidenza, è che con questo articolo, lei non crea una condizione di certezza in capo alle Amministrazioni comunali.
Nella misura in cui la legge regionale definisce le categorie edilizie dice che i Comuni possono recepirle o meno, previa valutazione degli effetti che ciò produce nella loro gestione del territorio. Come si fa? Si rende conto che qualunque atto dei Comuni può essere impugnato sotto questo aspetto? Qualunque atto dei Comuni diventa così un atto discrezionale nel definire, ad esempio, la ristrutturazione edilizia come completa sostituzione del tessuto esistente, rifacendo un edificio con le stesse caratteristiche, la stessa sagoma, la stessa volumetria, oppure definendo la ristrutturazione edilizia come non una sostituzione e la ricostruzione dell'edificio preesistente.
Capisco che la legislazione nazionale è intervenuta tante volte a modificare, e sempre con l'obiettivo di allentare il ruolo della definizione delle categorie edilizie.
La legge regionale può però dire una cosa, se è questa la sua preoccupazione: la definizione delle categorie edilizie è data dalla legislazione nazionale ed è automaticamente operante. Se invece la Giunta regionale mantiene all'interno della legge urbanistica una definizione di ciascuna delle categorie edilizie di intervento, non può poi dire che i Comuni possono fare quel che vogliono; perché veramente il fatto che i Comuni possano fare quel che vogliano è di una discrezionalità elevatissima.
Voglio ricordare che vi fu una fase, un po' di anni fa, in cui Nicolazzi aveva introdotto il concetto che con la ristrutturazione edilizia era possibile la demolizione-ricostruzione dello stesso edificio e c'era una norma regionale che invece stabiliva che con la ristrutturazione edilizia non la si poteva ammettere. Molti Comuni sono andati in Procura perché la magistratura - non solo quella amministrativa, ma anche quella penale - ha disquisito per lunghissimi anni sul peso di ciascuna norma.
Allora, credo che la soluzione ad un problema che indubbiamente esiste non stia nella formulazione immaginata e proposta dal disegno di legge della Giunta regionale, che consiste nel sostenere che noi definiamo le categorie edilizie e i Comuni fanno quello che vogliono, "previa valutazione degli effetti". Ma che cosa vuol dire "previa valutazione degli effetti"? Invito veramente la Giunta e l'Assessore Cavallera a riflettere su questo punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Consigliere Reschigna, anche se ne abbiamo già parlato in Commissione e quindi qui siamo al résumé finale, si potrebbe togliere l'espressione "previa verifica degli effetti conseguenti all'applicazione di tale definizione sul patrimonio edilizio esistente". È questo che lei voleva dire?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Sono d'accordo, ma questo significa l'inutilità del secondo comma perché a questo punto lasciamo la norma esistente. Sono d'accordo con la proposta che lei ha avanzato, ma di fatto dire che i Comuni devono recepire le categorie edilizie all'interno del Piano regolatore è esattamente quello che dice il sesto comma dell'articolo 13 della legge urbanistica regionale.
Non c'è bisogno, quindi, di andare a sostituire una cosa che già la legge prevede.



PRESIDENTE

Cosa facciamo, dunque, Assessore Cavallera? Lo chiedo a lei che ha una buona capacità di sintesi.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

La mia capacità di sintesi a volte viene messa a dura prova.
Ritengo comunque che, visto che il comma 2 c'era e che tutte le volte che si fanno modifiche queste si ripercuotono sul testo nel suo complesso di continuare a proporre un subemendamento all'emendamento Reschigna eliminando quell'inciso che avevamo detto prima.



PRESIDENTE

Chiedo al Vicepresidente Cavallera di avvicinarsi ai banchi della Presidenza per la stesura della formulazione definitiva.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.21 riprende alle ore 18.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consigliere Reschigna, vuole modificare il suo emendamento in termini alternativi rispetto alla soppressione totale o parziale della frase che comincia con "previa"?



(L'Assessore Cavallera e il Consigliere Reschigna si consultano con il Presidente Cattaneo)



PRESIDENTE

Sospendiamo ancora la seduta per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.22 riprende alle ore 18.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Do atto che è stato depositato il subemendamento rubricato n. 631 bis).
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale Propongo una soppressione parziale della frase, dalle parole "previa verifica" fino alla fine del periodo.



PRESIDENTE

Non potendo aggiornare in tempo reale la situazione in rete, chiedo agli uscieri di far pervenire copia del subemendamento 631 bis) al Consigliere Reschigna. I nostri lavori sono ulteriormente aggiornati di qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.25 riprende alle ore 18.28)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.
Subemendamento rubricato n. 631 bis) presentato dall'Assessore Cavallera: 1. al comma 2, dell'articolo 24 del disegno di legge n. 153, dopo le parole "terzo comma" sono aggiunte le seguenti: "prevalgono sulle definizioni degli strumenti urbanistici e" e le parole "previa verifica degli effetti conseguenti all'applicazione di tali definizioni sul patrimonio edilizio esistente" sono soppresse La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Riassumo per fugare ogni dubbio.
Dato che lavoriamo andando a modificare un articolo, che a sua volta va a modificare la legge urbanistica, bisogna fare la somma algebrica dei vari interventi emendativi. Oltre a togliere quel periodo, da "previa" fino alla fine del capoverso, aggiungiamo anche in modo chiaro che le disposizioni della normativa urbanistica vigente prevalgono sulle definizioni dei Piani regolatori.



PRESIDENTE

Non essendoci altre dichiarazioni di voto, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 285), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.31)



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