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Dettaglio seduta n.32 del 30/07/10 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 10.00 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
In assenza di proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico ai Consiglieri che sono stati approvati i processi verbali del 20/07/2010.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Cantore, Cortopassi Cota, Giordano, Motta Massimiliano, Placido, Sacchetto, Spagnuolo e Toselli.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 12, inerente a "Assestamento di bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010" (ordini del giorno n. 55, 58, 57, 59, 61, 62, 60, 64 e 29 collegati)


PRESIDENTE

Iniziamo con la discussione degli ordini del giorno collegati al disegno di legge n. 12 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2010".
Ordine del giorno n. 55 avente ad oggetto "Valorizzazione Sacri Monti di Oropa e Varallo", presentato dai Consiglieri Tiramani e Leardi e Carossa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tiramani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



TIRAMANI Paolo

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno nasce dalla necessità mia e del collega Leardi di riuscire a valorizzare meglio due realtà, che fanno parte del patrimonio dell'UNESCO, che sono il Santuario di Oropa e il Sacro Monte di Varallo.
Sono due realtà già fortemente penalizzate dalla legge regionale sulla valorizzazione dei Sacri Monti, legge che sappiamo l'Assessore Casoni con il disegno di legge sta rivisitando. È una legge che quindi riuscirà a valorizzare nuovamente questi enti.
Chiediamo però per Oropa e per il Sacro Monte di Varallo nuove risorse quindi un impegno concreto sul prossimo bilancio, per riuscire a esercitare maggiore attività promozionale, perché sono delle realtà turistiche e dei poli attrattivi che riescono a portare diversa popolazione sul territorio piemontese. Sono delle bellezze dell'UNESCO, che quindi debbono ricevere adeguati compensi per riuscire a fare attività promozionale.
Chiedo l'impegno di tutto il Consiglio affinché queste due realtà possano trovare la giusta valorizzazione nella prossima sede di bilancio.
Grazie.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
difficile non essere d'accordo con il contenuto dell'ordine del giorno presentato dai colleghi Leardi e Tiramani.
Mi permetto però di rilevare una contraddizione, perché i colleghi, che oggi chiedono di approvare un ordine del giorno con il quale destinare giustamente risorse alla conca di Oropa, sono gli stessi colleghi che ieri hanno votato alcune misure con le quali sono stati ridotti in maniera considerevole gli stanziamenti delle aree protette.
Francamente le due cose non stanno insieme. L'ordine del giorno è apprezzabile ed infatti lo voterò. Tuttavia però non posso non rilevare una contraddizione stridente: voi non potete risolvere la questione o mettervi a posto la coscienza, presentando un ordine del giorno e magari poi svenderlo sul territorio, raccontando che c'è un impegno della Giunta regionale a sostenere questa richiesta di finanziamento della conca di Oropa, e farvelo approvare nello stesso momento in cui avete approvato una misura prevista dall'assestamento che riduce le risorse per le aree protette.
Francamente mi sembra una contraddizione enorme: da una parte taglio e dall'altra rivendico lo stanziamento.
C'era eventualmente anche una soluzione. C'era una difficoltà sul 2010? Chi impediva a voi di presentare un emendamento, affinché queste risorse compresa quella che avrebbe finanziato la conca di Oropa, venissero inserite nel pluriennale? Per queste ragioni dichiaro il voto favorevole del Gruppo a quest'ordine del giorno. Tuttavia non posso non rilevare come si tratti di un ordine del giorno che pone un problema reale, ma che rischia di essere presentato per ragioni strumentali, perché contraddittorio rispetto all'atteggiamento che la maggioranza ha assunto sulla questione che abbiamo posto riguardante le aree protette, e quindi anche la valle di Oropa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Alcune cose che avevo intenzione di dire sono già state anticipate dal Consigliere Ronzani. Trovo sicuramente lodevole la volontà di valorizzare alcune aree ritenute particolarmente pregevoli ed importanti dai Consiglieri proponenti.
Mi chiedo come si raccordi questa volontà di valorizzare alcune aree con il rifiuto di ieri di sostenere, con 4 milioni di euro, il rilancio delle aree protette.
Credo sia una modalità quantomeno discutibile nel metodo. Non è possibile immaginare di andare avanti togliendo risorse generali ai criteri ordinari di finanziamento, dando per scontato che questo produca effettivamente risorse aggiuntive, mentre ad alcuni soggetti, magari particolarmente vicini ed interessanti, invece si vada ad erogare risorse.
La logica vorrebbe che si passasse attraverso una norma di carattere "generale" in termini di risorse e stanziamenti di risorse finalizzate a tutti i soggetti del sistema che hanno caratteristiche analoghe.
Non ho avuto lo spazio ed il tempo per analizzare nel dettaglio quali e quanti altri soggetti hanno condizioni e caratteristiche analoghe a quelle oggetto dell'intervento proposto.
Credo che però di aree "inserite" in aree protette, che hanno caratteristiche analoghe a queste, ve ne siano altre. Mi chiedo perché non si fa una norma che, se è necessario, metta in circolo risorse complessive cioè noi da una parte andiamo a ridurre risorse e dall'altra parte ad alcuni soggetti aumentiamo le risorse. Credo che questa non sia la via maestra.
Dopo di che sono sempre d'accordo a sostenere che la Regione s'impegni per sostenere alcuni territori e quindi molto felicemente voter quest'ordine del giorno.
Detto questo, mi chiedo se questo sia il criterio "ordinario" più funzionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Ovviamente parto dalle considerazioni avanzate dai miei colleghi. Non possiamo anche per la storia culturale che tanti di noi hanno, non essere favorevoli ad un'ulteriore valorizzazione dei Sacri Monti tutti; qui vengono citati quelli di Oropa e di Varallo, che hanno una considerazione particolare, ma vale il discorso per tutto il comparto dei Sacri Monti.
Lo riteniamo un patrimonio importante per la storia della devozione popolazione e della religiosità, ma anche della storia architettonica e culturale della nostra Regione.
Assistiamo con un po' di curiosità - lo dico con simpatia - ad una maggioranza che fa una cosa che nei cinque anni passati - che è la mia limitata esperienza in quest'aula - non era mai successa, cioè il fatto che una maggioranza impegna se stessa per l'esercizio successivo.
Noi siamo ovviamente d'accordo a tutto ciò che impegna la maggioranza per il futuro, ma poiché governate e poiché esprimete direttamente il Presidente della Regione, questo un po' di curiosità la mette. È come se ai propri elettori si dicesse: "Guardate, oggi abbiamo tirato la cinghia perché si doveva tirare la cinghia, ma l'anno prossimo nel bilancio finanziario 2011, chiediamo adeguati finanziamenti a sostegno dei due Sacri Monti per consolidare e potenziare l'importante attività promozionale turistica e religiosa svolta".
Personalmente voterò a favore di quest'ordine del giorno; vigileremo affinché nel 2011 questi soldi vengano stanziati, anche perché non vorremmo, se ciò non avvenisse, trovarci con il Sindaco di Varallo Sesia nuovamente in mutande. Non fosse altro che per questo, voteremo a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio il Gruppo PD perché ha dato parere positivo all'ordine del giorno. Voglio tranquillizzare tutti: questo è tutt'altro che una marchetta.
Con l'emendamento che avevo presentato, poi ritirato per le ragioni che testé ha riferito il Consigliere Gariglio, che non ho motivo di nascondere si chiede solamente che si ponga rimedio ad una stortura.
Infatti, Consigliere Taricco, per tutti i santuari presenti nella regione Piemonte è previsto uno stanziamento di 600 mila euro. Gli unici due santuari e gli unici due parchi collegati ai santuari per i quali non era previsto uno stanziamento sono il santuario di Oropa (e quindi il parco di Oropa) e il santuario di Varallo.
Quindi, con quest'emendamento non si vuole assolutamente portare a casa nulla di particolare; si vuole soltanto fare in modo che lo stesso trattamento riservato nel corso degli anni per tutti gli altri santuari e per tutti gli altri parchi, venga riservato anche al santuario di Oropa e al santuario del Sacro Monte di Varallo.
Questo è lo spirito che aveva animato l'emendamento in una prima fase ed è lo spirito che anima l'ordine del giorno che ci accingiamo a votare nel corso della giornata. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tiramani.



TIRAMANI Paolo

Anch'io vorrei ringraziare il Gruppo PD per l'interesse dimostrato e volevo tranquillizzare anche il Consigliere Gariglio, nel senso che non trovo nulla di strano nel presentare un ordine del giorno sul bilancio di assestamento di una Giunta regionale che comunque si è appena insediata.
Sarebbe una cosa strana e particolare se venisse negli esercizi successivi ed insediandoci adesso con le criticità di bilancio che l'Assessore Quaglia ha trovato, tutto questo sarebbe impensabile.
Noi avevamo ragionato su un emendamento, ma ci è stato chiesto di ritirarlo per evidenti criticità. Impegniamo di conseguenza la Giunta a ridare quella dignità e quelle risorse che nel 2011 possono far tornare a rivivere questi importanti centri religiosi e culturali. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Devo affermare che quest'ordine del giorno per me è lodevole. Noi siamo nettamente favorevoli alla valorizzazione del Sacro Monte e alla sua iscrizione nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO.
Premetto però che siamo d'accordo sul fatto che quest'ordine del giorno venga allargato a tutti i patrimoni della Regione Piemonte che potrebbero essere inseriti nel Patrimonio dell'UNESCO.
Noi, come provincia di Cuneo, già da tempo, insieme con Asti ed Alessandria, siamo candidati ad essere inseriti nel Patrimonio dell'UNESCO.
Questo ben venga e voteremo a favore, però sia chiaro che si possa inserire nel complesso del Patrimonio dell'UNESCO, perché questo è un patrimonio dell'umanità e giustamente va salvaguardato. Io sono il primo a sostenerlo. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 55, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che i Sacri Monti piemontesi di Oropa e Varallo sono stati iscritti, nel luglio 2003, nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco, a dimostrazione dei valori di "universalità, unicità ed insostituibilità" dei luoghi che rappresentano considerato che ai Sacri Monti piemontesi la regione destinata circa 600.000,00 euro per le spese di attività di gestione, mentre Oropa e Varallo non ricevono finanziamenti che provvedono, pertanto, con le proprie risorse a gestire un'ampia area con caratteristiche di forte montanità tenuto conto che la riserva di Oropa ha inoltre un patrimonio floro faunistico di grande interesse che si estende anche nella limitrofa zona valdostana della riserva del Monte Mars, costituendo un comprensorio interregionale di aree protette di grande valore ambientale rilevato inoltre che il Santuario di Oropa e di Varallo, sono dotati di strutture ricettive con ampia capacità di accoglienza turistica, con centri per convegni, esposizioni e biblioteche storiche ritenuto che nell'ottica di condivisione e compartecipazione delle spese risulterebbe opportuno nei confronti delle riserve di Oropa e Varallo un intervento finanziario da parte della Regione pari a quello previsto a favore degli altri Sacri Monti impegna la Giunta regionale a prevedere, nel bilancio regionale di previsione per l'anno finanziario 2011, adeguati finanziamenti a sostegno dei Sacri Monti di Oropa e Varallo al fine di consentire agli stessi di consolidare e potenziare l'importante attività promozionale - turistico - religiosa svolta".
Ricordo che il numero legale è 26.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 58 avente ad oggetto "Sostegno al reddito", presentato dai Consiglieri Artesio, Boeti, Stara, Pentenero, Manica, Ronzani Dell'Utri, Reschigna, Cerutti, Muliere, Pedrale.
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Questo ordine del giorno è il corollario dell'emendamento che ieri si è condiviso con la Giunta e, in modo particolare, con l'Assessore Porchietto.
Si tratta di considerare - e i Consiglieri ne hanno ovviamente sentito parlare oltre ad averne contezza della loro esperienza politica - il tema del sostegno al reddito, in modo particolare nella contingenza economica attuale, caratterizzata dalla situazione di precarietà lavorativa anche per il lavoro dipendente tipico dell'industria manifatturiera.
La situazione era stata oggetto di un impegno politico di quest'Amministrazione regionale, tradottosi nell'iniziativa dell'allora Assessore Migliasso, di istituire due bandi di sostegno al reddito, uno dedicato alle persone inoccupate senza alcun'altra fonte d'entrata ed appartenenti a famiglie con ISEE inferiore a 13 mila euro; il secondo a cassaintegrati e lavoratori in mobilità, perché noi conosciamo bene che non esiste soltanto un problema di sussistenza, ma anche un tema di mantenimento degli stili di vita, ad esempio di pagamento dei mutui per la prima casa, spese di studio dei figli e così via.
Con quest'ordine del giorno recepiamo la disponibilità della Giunta a dare copertura al primo filone del bando stesso, quello che riguarda gli inoccupati, attraverso la destinazione di 858 mila euro che vengono definiti necessari e sufficienti per coprire il numero di domande inevase equivalenti a 286.
Mentre per quanto riguarda la condizione dei cassaintegrati e dei lavoratori in mobilità, la cui presentazione di domande dal punto di vista numerico ben più amplia di quelle che si sono potute accogliere sulla disponibilità economica - e quindi c'è una consistente lista d'attesa l'intesa con l'Assessore e la Giunta è che si individuino dei criteri di priorità, si valutino le modalità per fare in modo che queste condizioni personali che, purtroppo per grande parte non ritroviamo immutate da alcuni mesi dalla conclusione del bando, possano avere almeno nel breve periodo una prima modalità di sollievo rispetto all'emergenza e all'urgenza economica.
Il documento è stato sottoscritto da più Consiglieri e sicuramente dagli stessi che avevano depositato gli emendamenti ed immagino trovi il consenso dell'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

importante rilevare la differenza sostanziale tra quest'ordine del giorno e quello approvato precedentemente con il voto favorevole del nostro Gruppo.
Qui noi, in verità, impegniamo la Giunta ad una serie di interventi e di misure a sostegno al reddito, ma abbiamo anche ottenuto nell'assestamento di bilancio un primo stanziamento di risorse con le quali finanziare queste misure.
Da questo punto di vista l'ordine del giorno indirizza ed individua le questioni che vanno affrontate, ma a monte ha destinato le risorse con le quali finanziare queste misure.
importante che si sia deciso per il momento di esaurire le graduatorie dei lavoratori privi di ammortizzatori sociali - e questa è una prima risposta.
altresì positivo che la Giunta, accogliendo una richiesta avanzata dai Gruppi d'opposizione, abbia impegnato sul biennio 2011-2012 dieci milioni d'euro con i quali finanziare misure di sostegno al reddito. Noi consideriamo naturalmente questo stanziamento un primo passo, perché come ricordava la collega Artesio, la mole di problemi che siamo chiamati ad affrontare richiede uno stanziamento ancora maggiore.
Lo riteniamo un passo avanti ed un primo passo positivo; rimane il fatto che la discussione che si riaprirà a settembre sulla legge finanziaria sarà considerata dai gruppi d'opposizione come l'occasione per chiedere un incremento di questo stanziamento. Va da sé che la Giunta, le forze sociali e anche la Commissione consiliare - questo recita l'ordine del giorno - saranno chiamati a discutere modalità e criteri con i quali impegnare nel migliore modo possibile queste risorse per definire misure di sostegno al reddito adeguate all'esigenza della nostra Regione e dei lavoratori che ne hanno bisogno. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 58, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che è in fase di discussione la legge di assestamento di bilancio rilevato che risultano inevase le domande di 286 persone rispetto al bando 2009, destinato a persone che nel periodo 1° settembre 2008 - 31 dicembre 2009 avevano perso il lavoro ed erano sia privi di ammortizzatori sociali sia con un ISEE inferiore a 13.000 euro impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente ad assegnare all'Agenzia Piemonte Lavoro 858.000 euro al fine di esaurire le richieste pervenute al bando 2009 destinato a persone che nel periodo 1 settembre 2008 - 31 dicembre 2009, avevano perso il lavoro, erano privi di ammortizzatori sociali e con un ISEE inferiore a 13.000 euro, per un totale di 286 persone a definire, a partire dal mese di settembre, concertandolo con le parti sociali criteri e modalità attraverso le quali erogare interventi di sostegno al reddito".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 57 avente ad oggetto "Centri antiviolenza", presentato dai Consigliere Stara, Artesio, Cerutti, Spagnuolo, Valle, Manica, Costa Rosa Anna, Pentenero e Motta Angela.
La parola al Consigliere Stara per l'illustrazione.



STARA Andrea

Il riferimento è alla legge n. 16 del 29 maggio 2009 che istituisce i centri anti-violenza dotati di case rifugio per le donne vittime di violenza.
Ancora in questi giorni il tema è in discussione su diversi quotidiani e ricordo che il finanziamento in conto capitale è destinato puramente agli sportelli di ascolto sui vari territori locali, per cui lo sforzo ovviamente cui si riferisce la legge è quella dell'istituzione dei centri antiviolenza e le case rifugio che devono essere finanziati con le spese in conto capitale.
Il provvedimento dovrebbe essere quasi ultimato e quindi potrà far sì che le varie Province e i consorzi dei Comuni possano presentare relativi progetti. Ringrazio la Giunta per la disponibilità e soprattutto le colleghe dell'Aula. Si è ottenuto un importo non sufficiente, ma di fatto importante e quindi recuperiamo mezzo milione di euro che era rimasto stanziato da questa legge ferma dal 2009.
L'impegno è di finanziare con un milione di euro nel 2011 e quindi di fatto fare partire la delibera e fare partire le varie domande dalle varie Province e dai vari enti locali, in modo che, a fine 2010 ed inizio 2011 si possa arrivare ai risultati concreti cui la legge si riferiva.
Devo però anche rilevare una piccola nota polemica, che non riguarda quest'Aula ma in generale quando si parla di quest'argomento, e la disattenzione dell'Aula ne è un esempio. C'è di fatto un'attenzione che è di genere, cioè un'attenzione molto alta da parte delle donne, nel momento stesso in cui si viene a proporre - e non parlo di quest'Aula ma parlo di quello che è l'interesse generale - argomenti di questo genere. Purtroppo devo registrare, da parte dei colleghi maschi e, in generale, degli uomini una scarsa attenzione a questi argomenti.
Per cui è la dimostrazione che c'è ancora tanta strada da fare su questi argomenti. Questo è un primo passo, ma mi auguro che tale sensibilità possa accomunare in futuro tutti quanti e appassionare tutti alla stessa maniera. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento in sede di discussione generale procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Credo che arrivare a presentare quest'ordine del giorno con la modalità che il collega Stara descriveva sia esattamente il segno di come le donne presenti in quest'aula si sentano investite di un principio di rappresentanza di genere e si occupino, in modo particolare, delle tematiche di pari opportunità, all'interno delle quali il tentativo di percorrere, attraverso processi culturali, organizzazione di servizi ed un'educazione sentimentale al rispetto delle parti, così come l'attenzione alla tutela delle vittime, è sicuramente una delle categorie fondamentali delle politiche di genere.
Ma come sempre accade quando ci si occupa di settori particolari della società per i quali s'individuano politiche e strategie, questo non può che produrre un innalzamento qualitativo e quantitativo di maggiore favore sulle condizioni generali di tutti. Accade pertanto che quest'ordine del giorno non sia soltanto sottoscritto dalle elette, ma veda la sensibilità e la responsabilità anche dei colleghi Consiglieri.
Il Consigliere Stara si è fatto promotore della scrittura, ma credo che gli altri si faranno alleati del sostegno.
Ciò che abbiamo di fronte non è soltanto l'onore che va restituito ad un percorso popolare. Voglio infatti ricordare che l'iniziativa legislativa sulle case antiviolenza è partita dalle organizzazioni femminili e dalle donne singole, ma va sottolineata la responsabilità che ci appartiene di rendere praticabile questa legge.
Non è soltanto l'enunciazione di un principio di civiltà e l'elenco di buone intenzioni; si tratta anche di rendere concretamente esigibili le aspettative di coloro che si trovano purtroppo in questa difficile condizione. L'esigibilità di questa aspettava è sicuramente complessa e delicata per quanto riguarda la tutela della condizione abitativa.
Sappiamo bene che, in caso di maltrattamenti quando non di violenze domestiche, perché di gran parte è fatta la violenza sulle donne proprio di prepotenza e abuso domestico, la prima difficoltà per la donna sia essa sola o con minori è quella di riuscire a rendersi autonoma dal proprio persecutore e ricostruire così una identità di vita e un'autonomia esistenziale. La casa è un elemento fondamentale.
Queste strutture che, in modo temporaneo, offrono protezione e possibilità di ripensare il proprio futuro sono una delle condizioni non solo strutturali per applicare la legge, ma più difficili da praticare.
Infatti, purtroppo, nonostante le buone iniziative di molte Amministrazioni provinciali e comunali e di molte associazioni di volontariato, la rete di cui ci sarebbe necessità è affidata ancora ad un eccessivo spontaneismo e di conseguenza, non rende esigibile il diritto alla sicurezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Credo che quest'ordine del giorno sia molto importante e di gran valore morale, concreto e culturale. Non l'ho firmato solo perché non mi è stata chiesta la firma, ma lo avrei firmato molto volentieri.
Mi complimento con tutte le colleghe e con il primo firmatario Stara.
Siamo in un mondo in cui si predica bene ma si razzola male, in tutti i settori e in tutti i campi. C'è chi dichiara certe cose pubblicamente e ne pratica altre privatamente, a destra come a sinistra, nel mondo cattolico e in quello laico.
Chi mi conosce sa che riguardo al rispetto della donna, all'uso della violenza in qualsiasi modo, tanto meno domestica, sono esente nella maniera più assoluta. Qualche volta l'ho subita, ma questo è un altro discorso.
Per ora mi complimento, perché credo che sia veramente un fatto culturale importante e ricordo che la collega Artesio di questa vicenda e di questa sensibilità ha dato dimostrazione già dal Consiglio Comunale di Torino nei vari incarichi da lei rivestiti.
Questo mondo, con le notizie che abbiamo sui giornali, sembra po' incredibile, ma credo che la coerenza abbia ancora un valore.
Quindi, complimenti al suo ordine del giorno che voterò molto volentieri e al quale, se si può, aggiungo la firma.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo.
La parola alla Consigliera Angela Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente. Anche il gruppo del PD voterà favorevolmente a quest'ordine del giorno, perché nella scorsa legislatura abbiamo partecipato ed avanzato la proposta di legge d'iniziativa popolare, che ha visto il voto unanime del Consiglio regionale, che istituiva i centri antiviolenza e le case rifugio per le donne vittime di violenza.
Purtroppo anche quest'anno è stato funesto da questo punto di vista.
Sappiamo quanto sia ancora dura la battaglia da portare avanti per cercare di proteggere le donne non solo dalla furia omicida di fidanzati, mariti e uomini non sani di mente - perché non penso che ci siano altre parole per descrivere questi comportamenti - ma soprattutto, come diceva la collega Artesio, quanto sia difficile fare emergere la violenza psicologica e la violenza che le donne subiscono senza potersi affrancare e senza potere uscire dal tunnel nel quale vengono a cadere.
Quest'ordine del giorno ci trova naturalmente favorevoli, ma l'attenzione che vogliamo portare in questo consesso è che dobbiamo continuare con politiche che aiutino le donne a trovare un luogo in cui potersi rifugiare, in cui, soprattutto quando ci sono dei figli minori potere trovare sicurezza per continuare una vita autonoma e più serena.
Questo è importante e le politiche regionali e nazionali devono essere portate avanti in questa direzione, proprio perché abbiamo bisogno di fornire luoghi sicuri, dove si possano rifugiare e dove possano trovare assistenza psicologica e anche un aiuto dal punto di vista lavorativo proprio per poter continuare la propria vita e magari iniziarne una nuova.
Come diceva la collega, troppe volte questi interventi sono affidati alla buona volontà d'associazioni di volontariato, che però talvolta non hanno gli strumenti e i fondi necessari per poter portare avanti un'azione continuativa.
Per questo le politiche regionali devono dare un sostegno maggiore proprio perché le donne possano ricominciare a vivere e trovare, dal momento in cui si rifugiano nei centri antiviolenza, una continuità di vita serena per loro ed eventualmente per i loro figli, se ci sono. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Crediamo sia importante per tutti portare simbolicamente un intervento a sostegno di quest'ordine del giorno. Intanto credo sia molto importante e per questo faccio i miei complimenti al collega Stara, che il primo firmatario sia un uomo, proprio per proporre quello che il collega diceva nel suo intervento. Spesso di questo tema si occupano molto le donne nei diversi ambiti, in politica e nell'associazionismo, meno i colleghi uomini.
Finché non ci sarà una sensibilizzazione solo di donne, ma soprattutto di uomini su questo tema, non riusciremo a fare grandi passi in avanti.
Veniva già ricordato bene dalla collega Artesio che questa legge è stata una proposta di iniziativa popolare. Non ero presente nel passato mandato, ma ho potuto seguire il percorso di questa proposta dall'esterno e penso sia un bell'esempio d'iniziativa condivisa fra associazioni e donne nei diversi ambiti, che hanno portato un risultato che ha visto il voto unanime del Consiglio regionale.
Credo che venga affrontato un tema importante che è la questione abitativa ed è molto collegata al fatto di dare delle opportunità alle donne e fare emergere il problema. Sappiamo che la questione della violenza alle donne è da sempre esistente, ma non se ne ha consapevolezza rispetto a quella che può essere la quantificazione del fenomeno, perché l'emerso risulta essere purtroppo solo una parte di quello che effettivamente si verifica.
Dare la possibilità alle donne di uscire effettivamente dalle loro situazioni e potere avere un percorso di vita che le riscatti dalla situazione in cui si trovano, è una soluzione concreta. Oltre alla sensibilizzazione, con questa legge si riesce a dare effettivamente una soluzione concreta.
Per questi motivi auspichiamo la possibilità di dare seguito effettivo all'ordine del giorno dal punto di vista degli impegni finanziari e di ritornare su quest'argomento sia dal punto di vista della sensibilizzazione sia dal punto di vista di quelle che possono essere altre azioni concrete da mettere in campo per contrastare questo problema che continua a ripresentarsi.
Abbiamo purtroppo in questi ultimi giorni episodi di violenza pesanti che ci fanno meditare, ma oltre a meditare, occorre che la politica agisca concretamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Daremo un sostegno forte a quest'ordine del giorno e mi complimento con l'amico e collega Stara per averlo presentato. Mi dispiace di non averlo firmato, ma già in campagna elettorale mi sono spinto sul discorso del sostegno della figura della donna. Per me il rispetto e la dignità che deve avere la donna, a mio avviso, è importante ed è opportuno cercare di suscitare i veri valori che purtroppo stanno mancando. Anche se devo assicurare che questi grandi valori in Piemonte ancora esistono.
Dobbiamo dare più certezza e il fatto di creare i centri d'antiviolenza, a mio avviso, è un dovere importante per dare più sicurezza alle donne. Troviamo purtroppo ancora oggi alcune situazioni orribili che ci fanno rabbrividire e alcuni fatti li ritroviamo quotidianamente nelle cronache.
Auspico affinché si dia una maggiore sicurezza alla figura della donna per la dignità stessa della persona. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarare che il Gruppo della Lega Nord voterà convintamente a favore di quest'ordine del giorno. L'importanza delle case rifugio è sotto gli occhi di tutti. Il fatto che tante donne si ritrovino a non denunciare i casi di violenza, tante volte quasi sempre familiari perché consapevoli di non sapere dove andare, dà il senso di quanto siano importanti le case rifugio.
Eviterei di parlare di questioni di genere o di altro, e l'esempio sta solo nel fatto che il primo firmatario è il collega Stara. Sostengo che la sensibilità esula dal genere, la sensibilità è insita nel carattere delle persone.
Voglio ringraziare anche l'Assessore, perché nonostante vi sia una chiara difficoltà dal punto di vista finanziario in questa Regione, è riuscita ugualmente ad accettare e condividere l'importo proposto, che è sicuramente non sufficiente. Questo lo dobbiamo dire chiaramente e credo che tutti quanti dovremo cercare in futuro, riuscendo a far migliorare i conti economici, ad implementare questo importo.
fondamentale, al di là di tante parole, il fatto che una donna possa denunciare la violenza subita, perché sa dove può andare. Quindi, ringrazio il collega Stara e l'Assessore Quaglia e confido che, nei prossimi anni come dicevo, si riesca ad implementare questo fondo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolè; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Ci uniamo a tutte le dichiarazioni fatte. Ringrazio il collega Stara per la proposta e riteniamo che sia veramente importante dare un segnale di questo tipo.
Sicuramente il problema non si risolve con un ordine del giorno. Sarà importante, a livello di Assemblea regionale e nell'esperienza personale di ognuno di noi, riuscire a capire quanto sia grande questo problema e che come emerge dai fatti di cronaca, si sta abbastanza allargando. In questo senso si potrebbe riuscire a dare un aiuto alle donne in difficoltà per queste problematiche. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 57 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la legge n. 16 del 29 maggio 2009 che istituisce i Centri antiviolenza dotati di case rifugio per le donne vittime di violenza provvedimento nato da una proposta di iniziativa popolare e votato all'unanimità in Consiglio regionale vista la DGR n. 37-12568 del 16 novembre 2009 con la quale si dava mandato alla Direzione regionale competente di provvedere agli adempimenti conseguenti all'approvazione della stessa vista la determina n. 438 del 17 novembre 2009 con la quale si assegna alle Province piemontesi la somma complessiva di 400 mila euro destinata a garantire la continuità delle attività di Sportello rivolte alle donne vittime di violenza e si provvede ad impegnare la somma di 500 mila euro sul cap. 224950/2009 (Ass. n. 107512) a favore dei Comuni e dei soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali titolari dei Centri Antiviolenza considera che la determina di cui sopra rimanda a un ulteriore provvedimento amministrativo l'assegnazione dei fondi già impegnati nel bilancio 2009 (500 mila euro in conto capitale) la legge sul bilancio di assestamento 2010 prevede la sola somma di 300 mila euro in conto corrente per il finanziamento della legge regionale del 29 maggio 2009, n. 16 (Istituzione dei centri antiviolenza con case rifugio) invita il Presidente della Giunta e l'Assessore competente a valutare l'aumento dello stanziamento già iscritto a bilancio per le spese in conto corrente della l.r. 16/2009 ad adottare e finanziare la delibera che fissa modalità e criteri per la presentazione dei progetti da parte dei titolari dei Centri Antiviolenza per un importo totale di 1.500.000 euro, di cui 500.000 euro già impegnati nel bilancio 2009 e 1 milione da impegnare sul bilancio 2011 secondo le modalità previste dal provvedimento amministrativo a prevedere sul bilancio 2011 una congrua copertura finanziaria in conto corrente affinché non venga vanificato l'impegno di migliaia di cittadini di decine di associazioni e del Piemonte che si è dotato di un'importante legge di alto senso civile".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 59 avente ad oggetto "Centro ortopedico di quadrante (COQ) di Omegna e Hopital du Piemonte di Settimo Torinese" presentato dai Consiglieri Cattaneo, Reschigna, Lupi, Comba, La Rocca, Mastrullo Montaruli, Cantore, Dell'Utri, Marinello, De Magistris, Costa Rosa Anna Carossa, Tiramani, Valle, Tentoni, Pedrale e Botta Franco Maria.
I Consiglieri proponenti danno per illustrato l'ordine del giorno.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 59 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che la legge regionale del 23 maggio 2008, n. 12 (legge finanziaria 2008) ha previsto all'articolo 23 che i programmi di sperimentazione gestionale autorizzati dalla Regione ai sensi dell'articolo 9 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, per i quali è scaduto il termine del primo triennio di sperimentazione, possono essere prorogati dalla Giunta regionale, previa definizione di programma in conformità alle previsioni del piano socio sanitario regionale 2007-2010 per un periodo di cinque anni rilevato che tra le sperimentazioni di cui alla succitata norma sono presenti il Centro Ortopedico di Quadrante (COQ) di Omegna e l'Hopital du Piemonte di Settimo Torinese, che hanno fatto registrare ottimi risultati in termini di qualità dei servizi erogati osservato che la proroga delle sperimentazioni per periodi limitati non consente la realizzazione di investimenti in tecnologie innovative, che necessitano di periodi più lunghi per offrire un ritorno economico impegna la Giunta regionale a verificare quali procedure adottare per giungere a una stabilizzazione delle sperimentazioni succitate entro il 31 dicembre 2010 riferire al Consiglio regionale circa le iniziative assunte in proposito".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 61 avente ad oggetto "Interventi compresi nel Piano Strategico di Azione Ambientale connesso al Termovalizzatore del Gerbido" presentato dai Consiglieri Stara, Comba, Spagnuolo, Boeti, Ronzani Reschigna, Muliere.
La parola al Consigliere Stara per l'illustrazione.



STARA Andrea

Ringrazio innanzitutto gli Assessori Quaglia e Ravello per la disponibilità dimostrata nell'affrontare il tema nonostante le polemiche che ci sono state in passato. E ringrazio, in particolare, il Presidente della Commissione Comba oltre ai Consiglieri Spagnuolo e Boeti che si sono appassionati di questa questione fin dall'inizio dell'assestamento di bilancio.
Riconfermiamo con quest'ordine del giorno l'impegno che questo Consiglio ha assunto nella seduta straordinaria del 14 luglio, in cui, di fatto, la Giunta e l'Assessore hanno firmato l'accordo di programma relativo al primo stralcio delle opere, ovviamente attraverso un percorso che ci siamo impegnati a fare con il Presidente della Commissione, Fabrizio Comba, nei prossimi mesi per quanto riguarda la verifica del crono programma delle opere inserite, quindi l'aggiornamento del crono programma in modo che si possa dare avvio, non solo dal punto di vista finanziario ma anche esecutivo, alle opere per le quali sono terminati i progetti esecutivi.
Di fatto, si tratta nel momento stesso in cui il termovalorizzatore ha iniziato la sua costruzione di far partire, insieme alla sua costruzione anche la realizzazione delle opere di compensazione.
Siamo andati oltre rispetto ad un argomento così importante e delicato che coinvolge tutta la provincia di Torino e la gestione dei rifiuti. Siamo andati anche oltre - e di questo ringrazio tutti i partecipanti sottoscrittori - a delle polemiche che ci sono state in passato.
Il senso delle istituzioni in questo caso ha prevalso e quindi l'ordine del giorno è di buon auspicio per l'avvio dei lavori che attende il collega Comba. La conferma degli impegni presi è anche una risposta importante ai territori e anche ai cittadini che avevano partecipato a quel percorso progettuale per la realizzazione delle opere, sapendo che ci sono comunque delle polemiche in corso. È bene che le istituzioni trovino unità rispetto a dei temi delicati che vedono anche sul tappeto posizioni politiche diverse. Grazie.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Questa mozione o ordine del giorno, quest'impegno che oggi il Consiglio regionale assume mi pare - ed esprimo immensa soddisfazione - abbia il consenso dell'Assessore competente, anche se non è presente in aula.
una decisione non ancora finanziata, ma ci auguriamo che il prossimo anno possa essere realizzato, che toglie un gran problema, soprattutto restituisce un po' di fiducia ai sindaci sul territorio che, accettando sul proprio territorio gli inceneritori, si sono assunti una gran responsabilità. E lo hanno fatto anche i sindaci che, rispetto all'incenerimento dei rifiuti, hanno delle perplessità.
Ripeto quello che ho detto la volta scorsa: abbiamo cercato di spiegare ai cittadini che il rifiuto è una ricchezza, e quindi molti si chiedono perché bruciarla; ci possono essere alternative. Ma alla fine la decisione della Provincia che aveva la responsabilità del piano provinciale dei rifiuti è stata quella di andare rispetto a questa tecnologia e i sindaci anche quelli che non erano d'accordo, si sono adeguati.
Le compensazioni di cui parliamo sono poca cosa rispetto alle perplessità evidenziate nel corso degli anni e dei vari dibattiti, ma se non ci fosse nemmeno questa poca cosa, i sindaci resterebbero soli davanti ai propri cittadini e, in qualche modo, vedrebbero smentito il loro impegno ed il loro lavoro.
Sono sicuro che, nel prossimo anno e nel futuro, lavorando insieme capiterà -continuo a pensare che maggioranza ed opposizione non siano nemici ma che abbiano posizioni diverse, altrimenti non saremmo su sponde diverse rispetto a molti problemi e al senso della vita e della comunità in generale - che ci potranno essere progetti ai quali lavorare insieme. La democrazia chiede ai propri rappresentanti di lavorare per il bene della collettività.
Mi pare che con quest'ordine del giorno votato da tutto il Consiglio regionale in qualche modo si realizza quest'obiettivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno trova una comunione di intenti tra il sottoscritto e il collega Stara e nasce dalla necessità di dare conferma e decisione agli impegni regionali presi precedentemente, che prescindono dall'eventuale matrice di natura politica, ma nella ferma convinzione che le popolazioni e il territorio interessato non vedano venir meno quegli interventi di natura compensativa che riteniamo necessari e fondamentali, a fronte della condivisione di un'opera tanto necessaria quanto importante.
E sottolineo non solo la sua importanza, ma soprattutto il fatto che sia necessaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Solamente per affermare che il Gruppo della Lega Nord voterà quest'ordine del giorno e per chiedere se posso apporvi la firma.
Il discorso delle opere di compensazione ci trova favorevoli, e soprattutto votiamo l'ordine del giorno perché, come viene correttamente riportato, l'Assessore Ravello, in ambito di una lunga discussione in Commissione, ha dato il suo impegno e la disponibilità per andare avanti in questo percorso.
Riteniamo che forse nel nostro Paese si dovrebbe andare oltre a queste opere di compensazione, magari copiando - lo dico e lo sottolineo - certi esempi che vengono dall'estero, dai quali risulta che nei territori dove s'insediano determinate opere di valore ed interesse pubblico ricade veramente un valore aggiunto.
Riteniamo che questo sia corretto, anche se siamo consapevoli - e lo dico sempre in questi interventi perché è la verità - delle difficoltà in cui questa maggioranza e questa Giunta versano dal punto di vista economico. Non dimentichiamo, ma non voglio fare polemiche, che ci siamo ritrovati in situazioni decisamente difficili, e nonostante questo, ogni volta i nostri Assessori continuano a dimostrare la loro disponibilità e che, facendo dei salti mortali, riescono a venire incontro ai bisogni e ai desideri non tanto dei Consiglieri, ma dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Solamente per esprimere tutto l'apprezzamento per essere addivenuti in quest'aula alla condivisione di un ordine del giorno di questa natura. Al di là delle visioni e delle discussioni che abbiamo sentito anche in quest'aula, credo sia un bel segnale di messa al centro degli interessi del territorio e della necessità di salvaguardare un percorso importante per le ricadute che potrà avere sul territorio.
Quindi, esprimo tutto l'apprezzamento per quest'ordine del giorno e per la collaborazione che un approccio di questo genere innesca nelle questioni, soprattutto per questioni che riguardano la valorizzazione territoriale ed ambientale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Siamo contenti che il collega Stara abbia presentato quest'ordine del giorno, così ritorniamo sull'argomento ancora una volta.
Dopo un ordine del giorno sicuramente buono come quello precedentemente proposto sulla tutela delle donne, il collega Stara presenta quest'ordine del giorno, che è sicuramente meno condivisibile.
I maligni, visto che il collega Stara continua a parlarne sia in Commissione e in aula più volte, potrebbero pensare che nel suo doppio incarico di Presidente della Circoscrizione 2 potrebbe avere degli interessi a distribuire le compensazioni sul territorio. Però questo ovviamente lo dicono i maligni! Peccato, tra l'altro, che sia interessato alla salute e alla tutela delle donne e non alla salute di tutti i cittadini che insistono sull'area di ricaduta delle polveri sottili e delle diossine che verranno prodotti dagli inceneritori di Torino, soprattutto i bambini, che - ricordiamo saranno quelli più colpiti, colpiti da malformazioni genetiche e da tumori in età infantile e giovanile.
Mi spiace anche deludere le previsioni del collega Boeti, che ovviamente ha previsto che quest'ordine del giorno verrà votato all'unanimità.



BONO Davide

BOETI Antonino (fuori microfono)



BONO Davide

Non l'ho previsto, lo stai dicendo tu; non ho parlato di unanimità.



BONO Davide

Va bene, ha detto tutto il Consiglio regionale e non era unanimità.
Come lei, sappiamo benissimo che i rifiuti sono una ricchezza e, a differenza sua, siamo sicuramente coerenti con quello che siamo venuti a conoscenza. Quindi, sapendo questo, siamo assolutamente contrari a bruciare le risorse e, a bruciare i soldi, come succederà nella costruzione di questo impianto inutile e devastante sul territorio.
Quindi, essendo coerenti fino in fondo, il Movimento 5 Stelle non voterà quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Ravello.



RAVELLO Roberto Sergio

Grazie, signor Presidente.
Volevo semplicemente rappresentare la soddisfazione da parte della Giunta per il percorso che l'Aula ha inteso seguire con la predisposizione e la presentazione e, immagino, anche l'approvazione, se non all'unanimità a stragrande maggioranza di questo documento.
Ringrazio tutti i Gruppi che hanno sostenuto il percorso tracciato e anche se non ripercorrerò alcune tappe, consentitemi almeno una battuta in riferimento all'ultimo intervento, perché sarei davvero contento e particolarmente lieto se prima o poi si arrivasse, anche nel corso di questa legislatura, alla maturazione e al raggiungimento di una consapevolezza rispetto al sistema e alla gestione del sistema rifiuti e rispetto soprattutto al ruolo che i rifiuti hanno nell'economia della nostra società.
Dico questo perché considerarli una ricchezza è corretto ed è un principio che condivido, ma considerarli una ricchezza e basta credo che sia un principio senza gambe e che resterà senza gambe almeno fino a quando i rifiuti non potranno essere depositati su un conto bancario e maturare degli interessi.
Sono una ricchezza a seconda dell'uso che se ne fa, non sono una ricchezza se li lasciamo dove sono, non sono una ricchezza se li conferiamo in discarica e li abbandoniamo, non sono una ricchezza se non si trova un sistema affinché dai rifiuti si produca energia, si produca calore e si produca qualunque cosa che possa essere immessa sul mercato per generare e distribuire delle risorse alle comunità locali che producono i rifiuti e smaltiscono sui loro territori.
La partita relativa alla costruzione del termovalorizzatore credo che oggi viva un momento particolarmente importante, perché il Consiglio regionale dimostra, assecondando un percorso tracciato già dalla Giunta, di correggere alcuni errori del passato che, mi auguro, non si ripetano più.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Collega Bono, non so se i maligni dicono questo, io so che lo dice lei e si prenda la responsabilità di dirlo. Non ha detto chissà che cosa! Ha detto che responsabilmente un amministratore locale, che ha seguito la vicenda e la partita nelle istituzioni in cui è coinvolto, s'impegna, con senso di responsabilità e senso delle istituzioni, a far sì che i percorsi istituzionali già realizzati in passato dai vari Comuni, avendo partecipato io al comitato di controllo, possano avere prosecuzione negli altri enti coinvolti dal termovalorizzatore e dalle opere di compensazione.
Dopodiché sottolineo una questione. Mentre nel dibattito termovalorizzatore sì, termovalorizzatore no, non ero presente perché non avevo alcuna carica istituzionale, sono intervenuto successivamente esclusivamente nel percorso e nella discussione delle opere di compensazione sui territori. Per cui non mi appassiona ritornare al passato, ma mi può appassionare invece una cosa che chi sostiene il no di principio al termovalorizzatore dovrebbe fare, a mio avviso, e cioè quella di richiedere di essere presente nei percorsi di controllo del termovalorizzatore, una volta realizzato, affinché ci sia la massima trasparenza, come sempre è stato annunciato dalle istituzioni coinvolte e dal comitato di controllo, e per dimostrare che i sindaci e le istituzioni coinvolte hanno a cuore la salute dei cittadini, per dimostrare che il funzionamento del termovalorizzatore non causi danni alla salute o quanto meno non ne causi più di quello che in mancanza della sua costruzione rispetto alla salute dei cittadini, provocherebbe uno smaltimento dei rifiuti alternativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Comba.



COMBA Fabrizio

Intervengo per confermare il voto favorevole del Gruppo PdL. Non me ne voglia il Presidente Bono, però io non mi soffermerei alle chiacchiere o ai pettegolezzi. Diamo seguito alle opere importanti, diamo seguito agli impegni presi e cerchiamo di essere costruttivi e lasciamo l'effimero ad altri.
Ritengo che non sia importante ascoltare quello che qualcuno malignamente dice, ma sia importante dare seguito agli impegni, che è nell'esclusivo interesse del territorio e delle popolazioni che insistono su quel territorio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Colgo le parole di apertura dell'Assessore Ravello - almeno così mi sembra. Visto che partiamo, insieme al collega Boeti, da una base comune quella di considerare i rifiuti e i materiali post-consumo una risorsa potremmo valutare insieme, l'Aula tutta, in sede di Commissione, delle strade alternative e/o complementari a quella che, al momento, viene considerata l'unica strategia, ovverosia quella dell'incenerimento e della combustione per produrre energia elettrica e/o eventualmente calore.
Facendo uno studio del ciclo di vita dei materiali e valutando qual è la produzione reale di energia elettrica ed energia in generale, partendo proprio dall'estrazione della materia, dalla produzione della merce e dell'imballaggio e poi quello che viene sprecato eventualmente in dismissione, valutare qual è la strada migliore per recuperare la risorsa.
Nella scala di priorità sicuramente la prima risorsa da tutelare è la materia - e su questo ne converrà l'Assessore Ravello - piuttosto che l'energia, che è un sottoprodotto di trasformazione della stessa.
Sicuramente, come già ribadito altre volte, noi siamo aperti innanzitutto a delle sperimentazioni, ovviamente di taglia più piccola - ad esempio, nella provincia di Novara, si potrebbe iniziare a fare, visto che presenta un'ottima percentuale di raccolta differenziata - per fare vedere come lavorano le piastre di trattamento del rifiuto residuo, della frazione residua dei rifiuti urbani e potere quindi trattarli come analoghi dei materiali plastici e andare a recuperare tutto il resto.
Sappiamo benissimo che una buona parte degli introiti sono dovuti proprio al fatto che materiali raccolti in modo separato, vengono poi venduti sul mercato, grazie ai vari consorzi di recupero dei materiali, e quindi danno la massima parte del rientro economico.
Sappiamo anche che gli impianti di incenerimento - e lo sa sicuramente anche l'Assessore Ravello - stanno in piedi economicamente grazie agli incentivi, che tra l'altro sono stati a lungo contestati per quanto riguarda quella norma che avevo spiegato precedentemente in aula, dei chip 6, che vanno ad incentivare un qualcosa che anche l'Europa ci ha detto che non andava incentivato.
Quindi, se ci mettiamo insieme ovviamente a dei tecnici del Politecnico ubi maior minor cessat - che studiano realmente quelli che sono i cicli di vita dei materiali, e quindi l'energia che si può risparmiare con le varie tecniche, potremmo addivenire ad un risultato comune di sperimentazione e valutare se poter interrompere quest'Accordo di Programma sull'impianto di Torino che consideriamo sicuramente nefasto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Dichiarazione di voto per dire che voteremo a favore di questa mozione e per aggiungere che ero tra i sindaci che avevano perplessità su questo tipo di impianto.
In un Consiglio Comunale piuttosto acceso noi non eravamo stati disponibili a concedere una parte dei terreni agricoli di una zona molto bella di Rivoli, quella dei Tetti Neirotti, per la realizzazione dell'impianto. Poi il Comune di Torino ha messo a disposizione il suo terreno, la Provincia ha fatto questa scelta e credo che quando la scelta è sovracomunale, in qualche modo, gli amministratori hanno il dovere di adeguarsi.
Considero magari impropriamente la democrazia, anche il luogo e lo spazio delle decisioni e uno può dire che non è d'accordo, ma poi naturalmente è giusto che la maggioranza faccia le sue scelte.
Aggiungo soltanto che non ho parlato, per una questione personale, di unanimità. Mi riferivo al voto complessivo delle firme che facevano parte della mozione e mi riferivo esclusivamente a quei partiti.
Devo dire sinceramente che quello che fa il Consigliere Bono non m'interessa. Mi aspettavo in questi tre mesi un po' di opposizione mentre mi pare passi gran parte del suo tempo a giocare al computer.
Credo che i cittadini che lo hanno votato si aspettino da lui un'opposizione nel merito delle cose e anche delle proposte alternative.
Quando questo si verificherà, saremo disponibili a confrontarci.
Per adesso, leggiamo bugie sul blog del Movimento 5 Stelle e nessuna proposta concreta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
A questo riguardo abbiamo già fatto altri interventi, però vorrei semplicemente fare una dichiarazione di voto riguardante quest'ordine del giorno, dichiarando il voto favorevole.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 61 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto l'Accordo di Programma del 19 luglio 2008 per la progettazione degli interventi compresi nel Piano Strategico di Azione Ambientale connesso al termovalorizzatore del Gerbido tra la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, ATO-R, i comuni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta Rivoli, Torino, TRM S.p.A.
considerato che la Regione Piemonte, condividendo gli interventi oggetto dell'Accordo, s'impegnava: a contribuire al finanziamento della spesa per la realizzazione degli interventi per l'importo di euro 9.010.827 a finanziare, per la realizzazione del primo stralcio degli interventi compresi nel Piano Strategico di Azione Ambientale connesso al termovalorizzatore del Gerbido, la progettazione fino a livello esecutivo e la realizzazione delle opere oggetto dell'Accordo, con un contributo massimo di euro 4.713.160 preso atto dell'avvio dei lavori di costruzione del termovalorizzatore e vista la presentazione di progetti esecutivi relativi alle opere di compensazione, assunti dalla Provincia di Torino e da alcuni Comuni verificati l'impegno e la disponibilità dell'Assessore competente nel recente Consiglio straordinario del 14 luglio 2010 di confermare gli impegni regionali relativi alle opere di compensazione connesse al termovalorizzatore impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente a sottoscrivere entro il 2010 l'Accordo di Programma relativo al primo stralcio delle opere con la predisposizione di un cronoprogramma aggiornato delle stesse e dei finanziamenti relativi, dando priorità alle opere i cui progetti esecutivi sono terminati".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 62 avente ad oggetto "Creazione di un fondo di rotazione a beneficio dei produttori di latte", presentato dai Consiglieri Pedrale, Novero, Leardi, Comba, Botta Marco.
La parola al Consigliere Pedrale per l'illustrazione.



PEDRALE Luca

Una brevissima illustrazione, in quanto è un tema che abbiamo già discusso ieri quando era stato presentato un emendamento da parte dell'opposizione, che aveva come primo firmatario il Consigliere Taricco per la creazione di un fondo di rotazione a favore dei produttori di latte che regolarmente avevano pagato le sanzioni negli anni scorsi.
L'Assessore Sacchetto aveva spiegato che, in sede di assestamento di bilancio, non era possibile trovare delle risorse adeguate, ma c'era la volontà della Giunta e della maggioranza di iscrivere delle risorse sufficienti nel prossimo bilancio 2011.
Tutto ciò si è voluto ufficializzarlo attraverso l'ordine del giorno che abbiamo presentato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Voteremo favorevolmente a quest'ordine del giorno. Come abbiamo già detto l'altro giorno avevamo pensato e avremmo ritenuto che sarebbe stato molto più utile ed efficace approvare già la norma in sede di assestamento di bilancio, magari con poche risorse, in modo da permettere di avviare il percorso per realizzare quanto prima questo fondo di rotazione.
Non avendo la maggioranza del Consiglio accolto questa nostra indicazione ed avendo deciso semplicemente di presentare un ordine del giorno che chiede di farlo per l'anno prossimo, come dicono dalle mie parti, "piuttosto di niente, è meglio qualcosa".
Quindi, sotto questo profilo, ovviamente siamo favorevoli all'ordine del giorno, perché crediamo sia fondamentale che questo fondo venga attivato, anche perché - lo ripeto oggi - noi non siamo in presenza semplicemente di un problema. Siamo in presenza di un problema che purtroppo, è acuito ed aggravato dal fatto che queste stesse aziende avevano ricevuto dallo Stato, come contropartita di un esproprio di quote latte che per legge sarebbero loro spettate e che invece sono state dirottate altrove per altre finalità, l'impegno ad attivare un fondo nazionale con 45 milioni di euro, che erano stati stanziati e che sono spariti e che non hanno prodotto nulla.
Credo che queste aziende abbiano non solo oggi un problema da affrontare ed il diritto di essere sostenute, ma hanno la necessità di vedersi riconosciuto ciò che a loro era già stato promesso e che non è stato dato.
Sotto questo profilo, questo impegno è maggiormente importante proprio perché va nella direzione di sostenere un settore che ha difficoltà e problemi e che è stato da tutte le scelte fatte negli ultimi tempi sostanzialmente "fregato" nel merito.
Quindi, assolutamente voteremo a favore di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Angela Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Molto brevemente intervengo per dire che siamo certamente d'accordo su quest'ordine del giorno, anche se naturalmente, come diceva bene il collega Taricco, avremmo preferito vedere creato ieri nell'assestamento di bilancio il fondo di rotazione per l'erogazione dei prestiti a beneficio dei produttori di latte.
Lo abbiamo ribadito ieri, ma lo vogliamo nuovamente sostenere, perch ci crediamo: c'è un mondo e un settore che sta vivendo la crisi peggiore degli ultimi 20 anni, soprattutto per il prezzo del latte. C'è un settore che sta aspettando un intervento istituzionale, che si aspetta di essere tutelato perché è nel rispetto delle regole e sta portando avanti un lavoro con gran passione e con gran sacrificio. Ci sono oltre duemila allevatori che stanno aspettando un'iniziativa regionale e nazionale.
Noi siamo a fianco di questi allevatori, di questi lavoratori e di queste imprese agricole ed aziende che hanno bisogno di un sostegno. Non chiedono assistenza, ma chiedono di essere aiutati, soprattutto in un momento di crisi.
Questo è un piccolo passo, anche se naturalmente non è quello che ci aspettavamo. L'auspicio naturalmente è che i tempi di costituzione del fondo di rotazione siano celeri, proprio per venire incontro ad un settore che sta chiedendo un sostegno al nostro ente. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Riguardo a quest'ordine del giorno intervengo per dire che siamo favorevoli. Avremmo preferito che fosse passato ieri nell'assestamento di bilancio, anche con una modica cifra, perché sarebbe stato un segnale più forte e decisivo.
Questo non è avvenuto, quindi non ci rimane - come diceva il collega Taricco - che prendere questo poco ed accettarlo. Dico anche di più: in questo momento queste famiglie e queste aziende stanno soffrendo molto in tutta Italia.
Abbiamo, come è già stato ricordato, oltre 2 mila aziende che stanno soffrendo. Dobbiamo stare loro vicini e andare loro incontro, dando questo forte segnale.
Mi auguro che nell'arco di poco tempo, appena sarà possibile, la Giunta spinga questa prassi.
Accettiamo quest'ordine del giorno sul quale voteremo in senso favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Novero, che interviene in qualità di Consigliere.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Ovviamente sono favorevole a quest'ordine del giorno, visto che l'ho firmato, ma desideravo fare presente all'Assemblea che oltre alla mia adesione, anche tutto il Gruppo della Lega Nord aderisce, trattandosi di un settore che ci vede sempre presenti e attenti per quanto riguarda le sue problematiche.
Checché se ne possa dire, noi abbiamo sempre cercato di difendere l'agricoltura, non da soli, ma insieme ad altri, a volte litigando, ma credo che l'importante sia poi che le azioni veramente portino avanti il discorso.
Non mi dilungo sulla varietà di quest'ordine del giorno, ma in particolare vorrei fare una considerazione. Nella mia vita ho votato centinaia di ordini del giorno, alcuni li ho votati con qualche speranza altri con poche speranze. Sappiamo bene che la famosa volontà politica è quella che conta.
Questa volta voterò e il mio Gruppo voterà con soddisfazione a favore di un ordine del giorno nel quale crede, in particolare perché sappiamo con certezza che l'Assessore Sacchetto, che è colui che dovrà portare avanti le azioni, è d'accordo con noi.
Penso di essere sicuro che non sarà uno dei tanti ordini del giorno che vengono votati e poi dimenticati; non solo per quello che ha detto ma per conoscenza diretta, so che l'Assessore è particolarmente interessato a quest'argomento, che non è passato in questo momento solo per mancanza totale di fondi.
Collega Ronzani, stavo finendo un discorso, ma visto che lei mi sta tirando la barba, devo dire che le ricchezze che ci avete lasciato dal vecchio bilancio, ci consentono di dare soldi a tutti. Le ricchezze che il centrosinistra ha lasciato nel bilancio ci consentono di dare soldi a tutti, ma abbiamo qualche problemino.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, siccome fino adesso abbiamo lavorato bene, volevo fare il punto della situazione sui lavori prima di dare la parola a qualche altro collega.
Siamo in sede di dichiarazione di voto...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

I Consiglieri Questori dovrebbero aiutare. Consigliere Boeti, volevo fare un intervento per aiutare anche io.
Siamo in sede di dichiarazione di voto dell'ordine del giorno n. 62 del Consigliere Pedrale. In seguito, abbiamo ancora un ordine del giorno sulla questione dell'INPS legata alla sanità presentato dalla Consigliera Pentenero.
In ordine, abbiamo un ordine del giorno a firma del Consigliere Pedrale sul finanziamento regionale per le imprese che però è stato ritirato.
Infine è ancora in vita al momento l'ordine del giorno relativo al progetto "Aria di Montagna".
Vi sono altre dichiarazioni di voto?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 62 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale rilevato che i produttori di latte che avevano agito in conformità della Legge 119/03 hanno, nel corso degli anni, acquistato e affittato quote latte, hanno forzatamente contenuto la produzione, subito le trattenute dei prelievi supplementari, aderito alla rateizzazione e versato le relative rate impegna la Giunta regionale a prevedere nel bilancio di previsione per il 2011 la creazione di un Fondo di rotazione che consenta l'erogazione di prestiti di durata quinquennale a tasso zero a beneficio dei produttori di latte, in attesa che venga costituito il Fondo Nazionale di 45 milioni di euro promesso dal Governo che consentirebbe interventi tesi a indennizzare i produttori di latte che avevano agito in conformità della Legge 119/03".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 60 avente ad oggetto "Controlli sull'invalidità disposti dall'INPS", presentato dai Consiglieri Pentenero, Lepri Reschigna, Motta Angela, Muliere.
La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno nasce dall'esigenza sottolineata da molte associazioni di persone invalide, da genitori preoccupati da articoli comparsi sui giornali in questi giorni, secondo i quali l'INPS sta richiamando, per una serie di controlli, cittadini invalidi.
Noi comprendiamo perfettamente la necessità di identificare ipotetici falsi invalidi presenti all'interno del nostro Paese, ma vorrei ricordare che esiste un decreto ministeriale del 2007, che individua una serie di patologie per le quali esiste una situazione invalidante permanente e per le quali, in un elenco che il decreto ministeriale definisce, non debbono più essere richiamati a visita, perché la situazione è talmente invalidante che non è possibile che ci sia un ritorno ad una situazione di normalità.
Il disagio che queste famiglie e queste persone vivono singolarmente e quotidianamente non può essere un disagio che venga ulteriormente aggravato dal fatto che devono essere richiamati a visita.
Il Direttore dell'INPS sembra, attraverso quello che abbiamo letto sui giornali, avere evidenziato che questa difficoltà deriva dal fatto che le ASL non hanno trasmesso o non trasmettono nel tempo la documentazione atta a testimoniare la situazione di invalidità permanente e non reversibile di queste persone.
Per evitare che questa situazione si protragga nel tempo e sostanzialmente ci sia anche un aumento di ulteriori costi, oltre all'aggravamento della sofferenza e della fatica quotidiana per queste persone e le loro famiglie, chiediamo alla Giunta di intervenire presso l'INPS, da un lato perché invii una lettera a tutte queste famiglie sospendendo per il momento l'attivazione delle visite, com'è stato fatto in questi giorni con le lettere inviate, quindi di sospendere immediatamente l'attività di controllo nei confronti di queste patologie. Ma se è vero quello che ha detto il Direttore dell'INPS, ovvero che non è in grado di avere la documentazione perché le ASL non l'hanno trasmessa in tempo opportuno, è necessario attivarsi presso i Direttori delle singole aziende sanitarie, affinché inviino immediatamente la documentazione necessaria.
Ma nel frattempo, risottolineo che è necessario che l'INPS sospenda i controlli, perché diversamente situazione come quelle che sono comparse in questi giorni sui giornali, diventerebbero sempre più frequenti, con un aumento dei costi e questo è il secondo elemento per il quale c'è forte preoccupazione.
Quindi, c'è da un lato la sofferenza e la drammaticità della quotidianità e dall'altra una situazione di aumento dei costi. Credo sia un ordine del giorno assolutamente condivisibile che non è una questione di appartenenza, ma una questione di gran civiltà che quest'Aula dovrebbe testimoniare nei confronti di queste persone.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Una riflessione su quest'argomento. È incredibile il fatto che questo Paese costruito sulla carta, si ostini in maniera incredibile a restarlo.
Noi conosciamo - chi fa il medico forse un po' di più rispetto al resto della popolazione - le difficoltà di una famiglia che si occupa di un disabile. Sono famiglie, cittadini spesso lasciati da soli, che dedicano il loro tempo al figlio, al fratello, al padre o alla madre e che lottano contro la burocrazia.
Mi chiedo se è possibile ipotizzare che un bambino o una bambina che sono affetti da una tetraparesi spastica e per i quali non c'è alcuna possibilità di guarigione - l'unica cosa che si può ottenere con della fisioterapia una minore spasticità dei muscoli - debbano andare a fare la visita all'INPS. Per quale maledetta ragione devono andare a fare la visita all'INPS? Quando la loro invalidità è un'invalidità acclarata purtroppo per quel bambino o quella bambina e per la loro famiglia.
Se questo Consiglio regionale vorrà esprimersi su quest'ordine del giorno che la Consigliera Pentenero ha presentato e sul quale siamo naturalmente d'accordo - lo dico naturalmente all'Assessore perch riferisca all'Assessore alla sanità e al Presidente - facciano tempestivamente il loro lavoro.
Può darsi che manchino e che mancheranno nei prossimi anni dei chirurghi nei nostri ospedali, ma impiegati amministrativi mi pare che ce ne siano, quindi si occupino di fare il loro lavoro e non costringano queste famiglie a visite inutili ed umilianti, che ad ogni visita rinfocolano un dolore che non può sopire mai, considerata la situazione nella quale quella famiglia versa.
L'altra cosa che volevo dire, Presidente, fuori da quest'argomento è che chiedo, visto che la maggioranza continua a presentare ordini del giorno, che anche quello che ho presentato io sia discusso con gli altri quattro.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
aperta la fase delle dichiarazioni di voto.
La parola alla Consigliera Artesio per dichiarazione di voto.



ARTESIO Eleonora

Il Gruppo voterà a favore dell'ordine del giorno predisposto dalla Consigliera Pentenero, anche se credo che il buon senso che la Consigliera sempre ripone nel trovare delle mediazioni ai problemi, sia in questo caso un esercizio nobile, ma non coglie la questione essenziale.
Noi non stiamo qui ragionando di qualche curiosa tortuosità burocratica, stiamo ragionando di una precisa scelta della politica nazionale. Gli obiettivi che sono stati dati dal Ministero alle INPS sono di ridurre le condizioni di sostegno economico, d'indennità d'accompagnamento e d'invalidità del 10%. Non è nel decreto Tremonti, è cominciato l'anno scorso e così sistematicamente vengono richiamate le persone per sottoporsi alle visite di verifica. Ma poiché questo tipo d'indicazione è insopportabile alla pubblica opinione, inevitabilmente si è accompagnata la disposizione con la costruzione di un clima legato alla necessità di perseguire gli abusi e di colpire i falsi invalidi. Non importa che i falsi invalidi siano sicuramente una condizione minoritaria della popolazione e, caso mai, collusa con comportamenti irregolari del sistema pubblico. Con questi atteggiamenti si creano poi le condizioni generali nelle quali incorrono le persone e che i colleghi dichiaravano prima.
vero che agire tra Pubbliche Amministrazioni con maggiore celerità e con la semplificazione amministrativa è un sollievo per chi incorre in queste procedure, ma il tema è la procedura, perché quando due istituzioni hanno mandati diversi ed una ha il mandato di ridurre la copertura economica, potrà ben trarre beneficio dalla migliore e più celere trasmissione delle comunicazioni. Ma quello è l'obiettivo che deve perseguire.
Quindi, va bene, per tutelare i singoli, chiedere una cooperazione, una sensibilità ed un'ovvia constatazione dei fatti oggettivi indiscutibili come quelli delle malattie irreversibili. Ma il tema vero di cui stiamo parlando è la riduzione della spesa previdenziale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Già i colleghi hanno illustrato le motivazioni della nostra richiesta di voto che contiamo sia sostenuta da tutto il Consiglio regionale.
Le argomentazioni della collega Artesio mi convincono in larga parte.
Vorrei solo - ma non ho motivo di dubitare - che forse in modo più esplicito venisse anche da parte sua una convinta indicazione circa l'opportunità di contrastare i cosiddetti falsi invalidi. L'abbiamo già fatta questa discussione nei giorni scorsi e quindi non ho motivo di dubitare.
Lo spirito è condivisibile e la lettura della collega Artesio è condivisibile. Noi, alla fine, cerchiamo sempre in questa logica del male minore che più volte è stato ricordato, di fare in modo che questa procedura così contorta e probabilmente orientata a colpire la spesa, non faccia troppi danni.
L'Assessore Maccanti, che ha seguito con più attenzione la cosa, ha annuito e quindi ho motivo di pensare che l'opinione della Giunta sia positiva; ci affidiamo quindi a lei, perché possa comunicare all'Assessore Ferrero l'urgenza di questo provvedimento.
La pausa estiva è alle porte e non vorremmo che quest'ordine del giorno, come tanti altri, cadesse nell'oblio, cioè venisse approvato e poi si lasciasse un po' alla libera interpretazione dei funzionari o della politica che, giustamente, in questi giorni sta per chiudere le tende.
Quindi, siccome il tema è che oggi centinaia di famiglie soffrono proprio per l'incredibile rimessa in discussione di una situazione di patologia invalidante e cronica, quasi che questa sofferenza debba essere periodicamente inflitta a queste povere famiglie, vorremmo perlomeno che questa sofferenza venisse un po' sollevata attraverso un pronto intervento così come abbiamo indicato.
Quindi, ci raccomandiamo proprio di fare in modo che le ASL siano sollecitate con la massima urgenza per fornire gli indirizzi delle persone già indicate nelle categorie per le quali è escluso l'accertamento periodico, di modo che possano ricevere dall'INPS una lettera di rassicurazione circa la necessità di produrre entro pochi giorni (mi pare 15 giorni) la documentazione.
Molte famiglie sono in affanno, perché magari non hanno più la documentazione, temono di doverla riprodurre in altro modo. Qui c'è uno stato di gran frustrazione e di stigmatizzazione latente che vorremmo venisse perlomeno ridotta.
un ordine del giorno che non vorremmo cadesse nell'oblio come molti altri, ma su cui chiediamo un intervento urgentissimo da parte della Giunta e che credo sia condivisibile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore al controllo di gestione e trasparenza amministrativa

Solo per affermare che la Giunta è assolutamente favorevole a quest'ordine del giorno e che assumo personalmente l'impegno di trasferirlo sia all'Assessore Ferrero sia al Presidente per gli adempimenti necessari a risolvere questo problema.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 60, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che numerosi cittadini segnalano che l'INPS ha avviato una serie di controlli sull'invalidità finalizzati a scoprire la presenza di falsi invalidi tali controlli riguardano anche soggetti con patologie per cui, ai sensi del D.M. 2 agosto 2007 (Gazzetta Ufficiale 27 Settembre 2007, n. 225) attuativo dell'articolo 6, comma 3, della Legge 9 Marzo 2006 n. 80, sono esplicitamente escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante in presenza d'adeguata documentazione sanitaria le Aziende Sanitarie Locali (ASL) devono, ai sensi della suddetta norma provvedere a darne comunicazione scritta all'INPS, al fine di evitare inutili e dispendiosi controlli che ledono la dignità di malati con patologie gravi e irreversibili ritenendo doveroso evitare a queste famiglie ulteriori accertamenti, sia mediante visite di controllo, sia attraverso la produzione di documentazione a disposizione delle competenti strutture sanitarie regionali impegna la Giunta regionale ad attivarsi tempestivamente nei confronti dei Direttori delle ASL affinch trasmettano con la massima tempestività all'INPS l'elenco delle persone accertate con patologie individuate dal suddetto decreto ministeriale, per le quali sono escluse verifiche della permanenza dello stato invalidante nonché con urgenza la documentazione relativa nei confronti dell'INPS affinché invii tempestivamente una lettera a tutti i soggetti di cui sopra comunicando la sospensione delle visite d'accertamento, in attesa di ricevere dalle ASL l'elenco e la documentazione relativa".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 64 avente ad oggetto "Aria di Montagna", presentato dai Consiglieri Stara, Cerutti e Cursio.
La parola al Consigliere Stara per l'illustrazione.



STARA Andrea

Quest'ordine del giorno vede una riflessione fatta in Commissione dove di fatto, avevo sottolineato gli elementi positivi di ricaduta su due fronti: sul fatto che questo tipo di soggiorno socio-assistenziale, di turismo sociale, intervenisse su delle fasce bisognose e, di conseguenza intervenisse anche come ricaduta economica per quelle aree montane e alberghiere che purtroppo stanno vivendo anche momenti di difficoltà.
Devo dare atto all'Assessore dell'estrema disponibilità. Il fatto che quest'anno non trova copertura, perché ormai l'assestamento di bilancio è arrivato a fine luglio e, di conseguenza, non c'era più la possibilità anche dal punto di vista meramente tecnico di far sì che il progetto potesse essere ripetuto quest'anno, ma c'è stato un impegno da parte della Commissione, che abbiamo molto apprezzato, a far sì che il progetto possa riprendere il prossimo anno con le ricadute positive di cui accennavo prima.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Vorrei spiegare perché ho ritirato la mia firma da quest'ordine del giorno.
Sono consapevole che, in sede di Commissione l'Assessore, si sia resa disponibile a cercare, per i prossimi anni, di reimpostare i fondi per far ripartire il progetto "Aria di montagna". Giustamente, secondo me, la Giunta è libera di fare quello che vuole, perché si tratta di un servizio rivolto ai cittadini, quindi, eventualmente, può decidere, secondo una scala delle priorità, di riproporlo.
Tuttavia, non accetto che proprio in quest'aula in cui ieri ho sentito lanciare dai banchi dell'opposizione invettive e accuse rivolte ai Consiglieri delle passate legislature e ai Consiglieri dell'attuale maggioranza, prima all'opposizione, accuse di...



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

Accuse di...
Gariglio, stia tranquillo!



(Commenti in aula)



CAROSSA Mario

..."Marchette elettorali" e compagnia bella! In Commissione si parlava d'ineleggibilità, d'incompatibilità e quant'altro e non, per esempio, dell'ineleggibilità che, secondo me dovrebbe essere prevista per i Presidenti di circoscrizione, perché possono influenzare il voto molto di più - e lo dimostro - di quanto pu influenzarlo un Consigliere di un qualsiasi Consiglio.
Vi leggo una lettera inviata dalla Presidente della Circoscrizione 5 Paola Bragantini. Ve la leggo per correttezza! Per correttezza! Chiedevo prima al Consigliere Stara (Presidente della Circoscrizione 2): se questo servizio fosse stato soppresso dalla Giunta Bresso, questa lettera sarebbe stata ugualmente inviata a qualche centinaia o a qualche migliaia di cittadini della Circoscrizione 5? Le Circoscrizioni che si lamentano sempre - magari giustamente - di non avere fondi, poi, non si fanno scrupoli a spendere soldi pubblici, per mandare lettere a migliaia di cittadini! Lettere in cui si dice: "Gentile signora, Egregio signore. Da due anni ormai, la Circoscrizione 5 offriva alla popolazione anziana del territorio la possibilità di partecipare a soggiorni in località montane del nostro Piemonte. Aria buona, cibo generoso, calorosa accoglienza. Il grado di soddisfazione da parte dei partecipanti è stato alto. Il progetto 'Aria di montagna', finanziato dalla Giunta regionale di Mercedes Bresso, oggi ci risulta essere stato depennato dalla nuova Giunta regionale. La Circoscrizione 5 ha segnalato la questione e vi terrà informati. Ringraziando anticipatamente per la collaborazione si porgono cordiali saluti. Il Presidente, Paola Brigantini".
Non entro oltre nel merito. Chi sa, sa e chi non sa, non sa e fa lo stesso. E fa lo stesso! Però, ritengo che queste siano azioni un po' scorrette. Un po' scorrette.
Dopodiché, qui si può dire tutto, ma i soldi dei cittadini sono sempre sacri e se da una parte un esponente della sinistra torinese invia questa lettera in data 14 luglio, e poi un esponente della sinistra torinese fa quest'ordine del giorno, beh, allora io non ci sto più! Io non ci sto più! Quindi - in conclusione - il Gruppo della Lega Nord parteciperà al voto (altrimenti dovremmo interrompere i lavori di quest'Assemblea, lo dico molto chiaramente con il sorriso sulle labbra), ma si asterrà dal voto di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara, per fatto personale, che darei per esplicato. Prego.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Evidentemente, ognuno ha il proprio concetto di correttezza.
Devo dire la verità: il Capogruppo Carossa, al quale ho chiesto il motivo per cui avesse ritirato la firma, correttamente mi ha fatto leggere la lettera. Questo è il motivo per cui ho confermato la presentazione dell'ordine del giorno; perché, nella massima coerenza con la mia attività politica e con la mia onestà istituzionale (per cui non ho nulla di cui nascondere e nulla di cui non informare questo Consiglio) esprimo che ogni rappresentante istituzionale risponde per se stesso. Per cui, se il Consigliere Carossa ritiene che ci siano stati degli atti illegittimi e scorretti, li persegua. Il Consigliere Carossa persegua pure chi ritiene che abbia commesso quest'atto.
Tuttavia, credo che, di fatto - e su questo chiedo un minimo d'attenzione da parte del Consiglio - possa essere un modo molto, molto pericoloso di interpretare il voto favorevole, il voto negativo, o l'astensione su alcuni provvedimenti (tra l'altro, ricordo che la persona cui faceva riferimento prima il Consigliere Carossa è di un partito diverso dal mio).
Da questo punto di vista, sottolineo una questione e chiedo ai colleghi di maggioranza se siano stati seguiti percorsi scorretti da parte del sottoscritto e se la decisione di mettere al voto un ordine del giorno, che impegna di fatto la Giunta su un percorso già condiviso (perché in Commissione si era ritenuto che questo progetto - vista anche l'esiguità delle risorse - avesse una ricaduta positiva su diversi fronti, che ho illustrato prima), possa influenzare la decisione, diciamo così, "sulle spalle dei cittadini", che di tutta questa questione non ne sono a conoscenza e che, probabilmente, si metterebbero a ridere.
Di fatto c'è una questione: ho presentato un ordine del giorno su una questione che conosco anche come Presidente...



PRESIDENTE

Scusate, il Consigliere Stara sta intervenendo anche per fatto personale. Quindi, credo sia un intervento anche straordinario, che meriti l'attenzione su quanto sta dicendo.
Prego, Consigliere Stara.



STARA Andrea

Ripeto, ho presentato un ordine del giorno come Presidente di Circoscrizione di Santa Rita - Mirafiori nord.
Poiché è stabilito che non vi sia incompatibilità tra i ruoli, chiedo ai colleghi se questa debba essere una colpa che riguarda il mio percorso politico, non percependo, ovviamente, reddito per l'altra carica, dal momento dell'insediamento in questo Consiglio regionale. Quindi, chiedo se l'esperienza istituzionale maturata come Presidente di circoscrizione possa essere una colpa. Ho maturato la convinzione che questo progetto ha avuto un ritorno molto positivo sugli anziani, in questo caso, basata sulla conoscenza della popolazione della Circoscrizione 2. Quindi, in Commissione, ho posto il tema con senso di responsabilità.
Ho ricevuto altrettanto senso di responsabilità da parte della Commissione e da parte dell'Assessore Quaglia, ricevendo una risposta positiva. Ho evitato di entrare nella polemica, perché - di fatto quest'anno i soggiorni non si realizzeranno per il mancato il finanziamento. Ho evitato di entrare nella polemica. Siamo andati al sodo e cioè al fatto di potere garantire che dal prossimo anno, avendo coscienza e programmazione di questo tipo di progetto, si possa intervenire in maniera condivisa, appunto, sui soggiorni "Aria di montagna". Io mi fermo qui.
Per cui, mi attendo che i Consiglieri di maggioranza e d'opposizione riflettano bene esprimendo il loro voto, perché sinceramente non trovo assolutamente nulla, nulla che non sia stato corretto da parte del sottoscritto.
Se ci sono comportamenti di politici del centrosinistra che non sono ritenuti regolari, si proceda e si agisca secondo le vie più opportune.
Ho voluto mantenere la discussione di questo progetto proprio perch volevo che non vi fosse alcun tipo di chiacchiericcio o di mormorio sottobanco.
Esplicito ancora la mia richiesta e, per concludere, chiedo a tutti quanti, con senso di responsabilità, di votare un ordine del giorno che è stato fin da subito condiviso in Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto vorrei rilevare che quando all'interno di un dibattito in quest'aula si esprimono delle considerazioni sul comportamento di persone che con questo consesso non hanno nulla a che fare, non è elegante sotto il profilo dello stile.
Perché la Lega Nord, come fa normalmente, è pienamente nelle condizioni di muovere le proprie critiche nei confronti di chiunque, ma al di fuori di questo contesto. Qui credo che dobbiamo attenerci a qualche motivo di riflessione.
Il fatto che un soggetto istituzionale intenda informare la comunità e le persone della propria circoscrizione in merito al fatto che prima la circoscrizione poteva attivare alcuni interventi, mentre da un certo punto non è più nelle condizioni di poterlo fare, lo trovo assolutamente normale.
Anzi, per alcuni aspetti lo trovo doveroso.
Chiusa questa vicenda, chiederei a tutti, anche al Presidente Carossa di trasformare le proprie polemiche politiche e consentire alle persone di poter replicare.
Vorrei fare una considerazione finale: noi votiamo quest'ordine del giorno, così come abbiamo fatto per tutti gli altri provvedimenti presentati oggi, perché condividiamo i temi proposti. È molto simpatico per alcuni aspetti, che nel momento in cui il Consiglio regionale è impegnato a chiudere la legge sull'assestamento di bilancio, s'intenda impegnare rispetto ad una discussione sulle relative scelte di un bilancio dell'anno prossimo. Peraltro, in questo Consiglio vale il detto che "un ordine del giorno non si nega a nessuno": in noi vi è la gran consapevolezza che, al di là delle questioni che avete posto, cari colleghi della maggioranza, quando ad ottobre le Commissioni competenti cominceranno ad esaminare il bilancio 2011, forse scoprirete che quel bilancio sarà ancora più complicato dell'assestamento di bilancio del 2010. In quell'occasione, non potrete certo dire, sotto quest'aspetto, che vi è un'eredità lasciata dall'Amministrazione precedente. Vi sarà una condizione generale determinata dalla manovra finanziaria recentemente approvata dal Parlamento nazionale, che metterà certamente questo governo regionale in condizioni di più forte precarietà. In quel momento, sarà difficile comunicare alla comunità piemontese che non sarete nelle condizioni, per colpa delle scelte politiche nazionali, di far fronte agli impegni che volevate assumere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Anch'io esprimo solidarietà al Consigliere Stara, che si è fatto portavoce di un'esigenza che certamente non si limita al solo comune di Torino o a qualche circoscrizione di Torino.
Volevo ricordare, suggerendo di accogliere quest'ordine del giorno com'è nato quel provvedimento e quali complessi obiettivi si poneva il progetto.
nato nel difficile anno del gran caldo, quando - forse lo ricorderete si presero una serie di iniziative a favore degli anziani per aiutarli a sopportare la difficile situazione che, peraltro, abbiamo sfiorato anche quest'anno (fortunatamente è durata meno, quindi la situazione è stata meno grave, però ci siamo arrivati in prossimità).
In quell'occasione, c'eravamo domandati quale fosse il senso di intervenire solo in città, quando si rilevavano moltissime zone di montagna che d'estate si trovano in gran difficoltà per il fatto di non avere clienti. Piccoli alberghi che, a poco a poco, chiudono a fronte di tante persone in città che, invece, andrebbero volentieri in quelle zone, in particolare gli anziani.Il progetto nacque essenzialmente con due elementi: il primo, per le persone molto povere, verteva sulla gratuità, con un contributo finalizzato a coprire integralmente dei soggiorni di una o due settimane. Invece, per le persone a basso reddito, ma in grado di pagarsi il soggiorno, si prevedevano delle tariffe bassissime, con un cofinanziamento regionale e, talvolta, un impegno dei Comuni ad animare anche la presenza di queste persone attraverso qualche iniziativa culturale, di spettacolo o anche solo di ritrovo, e sperimentare un turismo di tipo sociale con delle grandi prospettive per i nostri territori.
Altrimenti, come sappiamo, il turismo di mezza montagna, soprattutto estivo, non riesce più a partire. Vi era un ragionamento ulteriore: se gli anziani fossero stati aiutati ad andare in montagna, anche le famiglie li avrebbero poi seguiti, per andarli a trovare, magari passando con loro qualche giorno. Tutto ciò, a nostro avviso, avrebbe sviluppato un turismo montano (che una volta era molto gradito, mentre oggi lo è decisamente meno) che oggi rischia di creare ulteriori problemi economici anche a questi territori. Si registrava, quindi, sia un vantaggio per la popolazione delle città, che anziché vedersi comprare un condizionatore passava i giorni più caldi al fresco, e allo stesso tempo un avvio di sperimentazione positiva per il turismo nelle nostre montagne. Se posso rivolgermi all'Assessore anche se non è l'Assessore al turismo - devo dire che è un po' desolante la presenza della Giunta nelle fasi finali del dibattito sull'assestamento - suggerirei non solo di accogliere quest'ordine del giorno, e quindi nel 2011 ripristinarlo, ma accoppiarlo ad iniziative dirette non solo agli anziani, ma anche alle famiglie con bambini, finalizzandoli, proprio in un momento in cui tanta gente non va più in vacanza, ad un'opportunità di andare in vacanza nelle nostre montagne a costi molto contenuti. In realtà, ci sono opportunità straordinarie di turismo in queste aree, che sono vanificate spesso anche dalla non conoscenza. Aiutarli la prima volta significa poi convincerli che a costi contenuti si possono fare vacanze spesso migliori nei nostri territori che facendo lunghissimi viaggi a costi molto rilevanti.
Per questi motivi suggerirei non solo di accoglierlo, ma anche di farne una base per una politica di turismo, quella che una volta si chiamava turismo sociale - il termine magari non piace più, ma lo si può chiamare in altro modo - che potrebbe essere molto utile anche per le nostre valli che dal punto di vista turistico, sono in gran difficoltà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Anche io voglio aggiungermi al sostegno circa l'opportunità di valorizzare questo programma. Mi sentirei solo di aggiungere, senza argomentare ulteriormente, che occorre in questo progetto, come in altri passare dalla fase sperimentale alla fase di gestione generalizzata, anche attraverso il trasferimento delle stesse competenze ai livelli inferiori.
Penso che questo programma, se finanziato, trovi percorsi di assegnazione alle Province, perché le stesse possano con i criteri definiti su base regionale sviluppare questi programmi su cui credo ci sia una amplia convergenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente. Intervengo perché i colleghi della maggioranza hanno un po' additato alla gogna mediatica il fatto che un Presidente di Circoscrizione di Torino abbia deciso di comunicare ai propri cittadini il fatto che un'Amministrazione regionale, nell'esercizio della sua libera discrezionalità politica, ha convenuto di sopprimere un programma di finanziamento, piuttosto che un altro. Io penso che questo sia nelle totali discrezionalità di un Presidente di Circoscrizione e mi spiace che questo comportamento venga messo all'indice. Dovremmo avere un computer con un processore molto potente per memorizzare tutti gli altri casi in cui questo è avvenuto nella precedente legislatura: Sindaci, amministratori di Provincia che scrivevano ai propri cittadini o ai propri amministratori comunali e ai propri Sindaci per denunciare gli effetti di alcune politiche fatte dalla Giunta regionale. Può piacere o non piacere, ma si tratta di un metodo di comunicazione. La Presidente Bragantini ha ritenuto opportuno comunicare ai propri cittadini il fatto che un progetto che aveva un radicamento sul territorio da lei amministrato non era più esercitabile. Mi spiace che questo sia avvenuto. Che il progetto non sia più finanziato fa invece parte delle scelte: non è che la politica debba sempre ancorarsi e ripetere l'esistente. Ma chi fa questa scelta deve assolutamente risponderne.
Noi voteremo quest'ordine del giorno e ci auguriamo però davvero che nell'ambito delle scelte politiche di quest'Amministrazione - visto che questo bilancio già taglia le spese sociali - ,ci si renda conto che gli anziani delle nostre città, specie in condizioni climatiche difficili, a volte hanno bisogno in modo consistente di aver la possibilità di evadere almeno qualche settimana, da un clima torrido per andare a trovarsi in situazioni climatiche diverse.
Al di là quindi delle considerazioni sulle scelte fatte, mi dispiace che una reazione nell'ambito dell'Amministrazione circoscrizionale sia stata così criticata dai colleghi della maggioranza. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Intervengo molto brevemente, perché questo di "Aria di montagna" è un progetto che avevamo realizzato nell'Amministrazione precedente ed io ero l'Assessore competente che, insieme ad altri, l'aveva studiato in via sperimentale: l'avevamo impostato per alcune Province piemontesi e Torino era una di queste, ma cerano coinvolte anche delle altre Province della realtà piemontese. È un progetto che aveva avuto un successo importante: da un lato quale intervento di turismo sociale su categorie a reddito basso e in condizioni di particolare difficoltà, dall'altro quale iniziativa di sostegno al turismo in alcune nostre aree, destagionalizzato in momenti non di altissima presenza turistica. Si trattava dunque di un complesso di fattori molto importanti.
Ora, io so che - come si è detto - "un ordine del giorno non si nega mai a nessuno", per cui si può anche votarlo tanto poi quei soldi non si stanziano. Vi chiederei però di pensarci seriamente - tra l'altro l'Assessore competente è anche assente: non c'è mai stato in tutto il corso del dibattito, quindi sarebbe stupefacente che venisse oggi, da tutti i punti di vista - anche attraverso una collaborazione tra vari Assessorati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente. Io intervengo su questa vicenda, non tanto per entrare nel merito di un progetto considerato degno di nota e valido, visto che l'ordine del giorno è stato sottoscritto da un Capogruppo di opposizione e da molti consiglieri di maggioranza. No, non intervengo su questo: perché è evidente che le firme che avevamo apposto all'ordine del giorno stanno a significare, su una vicenda "minore", con tutto il rispetto, in rapporto a molte altre, l'attenzione di questa maggioranza verso un progetto che oltretutto non è originato dalla stessa.
Io intervengo su un rapporto di correttezza istituzionale, Consigliere Stara, che mi piacerebbe s'instaurasse in questo Consiglio regionale.
Perché, vede, lei ed alcuni colleghi che l'hanno difesa dite: "Bèh, mica possiamo fare un processo alle intenzioni ad una persona che oltretutto non è qui presente". Ci mancherebbe! Ma c'è un piccolo particolare in tutta questa vicenda: che io stento a credere che la persona di cui stiamo parlando, a lei ben nota, non sapesse e non conoscesse tutta la vicenda: stento a credere. Posso avere il beneficio del dubbio? Allora, rispetto a questo, caro collega Gariglio, che ti rifai giustamente alla correttezza dei rapporti tra le persone, quello che le richiedo è di avere rispetto per i suoi colleghi.
Ovviamente confermiamo che su questa vicenda ci sarà da parte nostra la massima attenzione: oggi noi abbiamo ritirato questa firma, perché la lettera che ha letto prima il mio Capogruppo è una lettera che lascia quantomeno esterrefatti sul piano della correttezza. Io vorrei che su questo si facesse una riflessione, perché almeno tra di noi ci si possa guardare in faccia nel rispetto dei ruoli dicendo le cose per come le si pensano, e non dimenticando una parte che riguarda appunto la correttezza tra le persone, che io ritengo basilare per il buon andamento di un servizio che noi dobbiamo dare ai piemontesi. Chiaro, consigliere Stara?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, voterò l'ordine del giorno, Mi permetto però di proporre ai colleghi una riflessione, perché sono tre ore che discutiamo di ordini del giorno e c'è una sproporzione evidente con la discussione di ieri sui temi di merito, sui contenuti, sulle norme dell'assestamento, quelle sulle quali potevamo per davvero incidere. Ieri la maggioranza ha chiuso la discussione e oggi stiamo discutendo da tre ore di ordini del giorno!



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

No, non sto parlando di quello, collega Angeleri. Io pongo un altro problema e cioè che è contraddittorio risolvere la questione con un ordine del giorno. Qui stiamo approvando ordini del giorno che si richiamano a questioni sulle quali abbiamo deciso il contrario: questo è il punto, no? Allora, la soluzione migliore in questi casi è approvare un ordine del giorno che impegna la Giunta a fare le cose che ieri ha negato attraverso l'assestamento di bilancio.
Mi chiedo francamente, e pongo questo problema alla riflessione di tutti, quale sia l'utilità di approvare un ordine del giorno del genere.
Perché forse si può consentire a qualcuno di raccontare al Piemonte che c'è un impegno della Giunta ad affrontare questa questione e a dimenticare che ieri abbiamo nettamente deciso il contrario. Ma è proprio per questo che io invito tutti - anche l'opposizione - a riflettere sull'utilizzo dello strumento dell'ordine del giorno, che non può essere la foglia di fico con la quale la maggioranza mette a tacere le responsabilità che ha, avendo ieri negato il valore di certi interventi.
Io voterò, ovviamente, quest'ordine del giorno. Però diamoci una mossa una regolata! Perché intanto c'è il problema di capire in che misura abbiano un'efficacia gli ordine del giorno, che "non si negano a nessuno" secondariamente, in molti casi si tratta di un modo elegante per contraddire comportamenti concreti e mettersi a posto la coscienza rispetto ad orientamenti assunti nella giornata di ieri.
Voterò quest'ordine del giorno, ma soltanto per responsabilità e perch lo condivido; anche se non posso non rilevare come esista una contraddizione tra i comportamenti assunti in aula ieri e il fatto che oggi approviamo, tutti insieme, gli ordini del giorno, che richiamano problemi e provvedimenti sui quali ieri questo Consiglio si è diviso, perché una parte della maggioranza ha scelto di non votare queste misure.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Biolè; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Sicuramente il progetto "Aria di Montagna" è molto interessante e ha dato nell'anno passato dei buoni risultati dal punto di vista sociale ed economico per le strutture montane che vi partecipano e anche da un punto di vista ambientale.
Nonostante il discorso che ha voluto sollevare il Gruppo della Lega Nord con questa situazione particolare, il Movimento 5 Stelle voterà a favore, avendo in mente l'interesse dei cittadini che potranno eventualmente il prossimo anno partecipare nuovamente a questo tipo di progetto.
Mi permetto di concludere con una battuta: forse in città non riusciremo a ritrovare una buon'aria di montagna, ma dal nostro punto di vista sarebbe almeno importante non peggiorare la non eccelsa qualità di quella che abbiamo in questo momento



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Semplicemente per comunicare l'astensione del Gruppo, consentendo per vista la particolare materia dell'ordine del giorno, la libertà di diversificazione del voto ai componenti del Gruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dell'Utri.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente.
Anche i Moderati sosterranno quest'ordine del giorno. Conosco bene le problematiche degli anziani e ciò che gradiscono particolarmente. Questo è uno di quei progetti che viene vissuto con grossa attesa, come elemento di sfogo e come elemento con cui si migliora la qualità della vita.
Come tale, mi auguro che la Giunta accetti la direzione che l'ordine del giorno rivolge, dal momento che è uno strumento di coesione sociale importante tanto per gli anziani quanto per i familiari ed è una realtà che è sempre stata molto gradita in tutti gli anni da quando frequento le istituzioni e, di conseguenza, mi sembra una cosa assolutamente sensata.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Anche il mio Gruppo sosterrà quest'ordine del giorno, tra l'altro è cofirmatario. Crediamo che la polemica sentita in quest'aula sia da mettere a latere, proprio perché la bontà del progetto è da sostenere.
chiaro che anche io rilevo, come il Consigliere Ronzani, un po' una contraddizione fra quello che abbiamo detto ieri e quello che stiamo portando avanti oggi. Però credo che come opposizione e come maggioranza stando nel merito delle questioni, è bene provare a metterci del buon senso, e quindi sostenere quest'ordine del giorno, che spero veda l'approvazione di quest'Aula.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

La Giunta si rimette all'Aula.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 64 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che il progetto 'Aria di Montagna' contribuisce alla socializzazione della popolazione anziana (ultrasessantacinquenne a basso reddito), favorisce lo sviluppo socio-economico delle aree montane sviluppando esperienze di turismo sociale, incentiva l'utilizzo delle strutture alberghiere di montagna in periodi dell'anno meno frequentati consapevole dell'impossibilità di dare copertura finanziaria al progetto "Aria di Montagna" con l'Assestamento di bilancio 2010 impegna la Giunta regionale a voler prevedere nel bilancio 2011 la necessaria copertura finanziaria affinché possa essere riproposto il progetto di cui in premessa".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 29 avente ad oggetto "Equitalia Nomos S.p.A." presentato dai Consiglieri Goffi, Negro, Bono, Boeti, Buquicchio, Cursio Gariglio e Pentenero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Goffi per l'illustrazione.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiederei un attimo di attenzione a tutta l'Aula su quest'ordine del giorno. Si tratta del problema Equitalia.
Equitalia è diventata ormai un'emergenza non solo a Torino, ma in tutto il Piemonte. Si tratta di una società dello Stato che recupera i crediti per conto dello Stato.
Il tema vero non è quello che i crediti non vanno recuperati, anzi chi deve soldi allo Stato, ai Comuni, alle Province o alle Regioni deve pagare.
Il problema è che deve pagarli in una misura che sia consentito riuscire a pagarli. Equitalia sta applicando interessi e sanzioni, more aggi, compensi e tutta una serie di diritti, anche di cancelleria, che arriva complessivamente al 120%.
Il risultato che a Torino e provincia sono state applicate 53 mila ipoteche sulle case in due anni, e ci sono oltre 70 mila veicoli fermi con le ganasce fiscali.
Questo problema riguarda in particolare piccole e medie imprese. Si è parlato a lungo delle quote latte, ma vorrei che si parlasse anche di questo problema, delle piccole e medie imprese e degli artigiani che sono strozzati da questa richiesta coattiva da parte dello Stato, con il risultato che la Regione si sforza, attraverso Finpiemonte, di mantenere l'occupazione sul territorio e dall'altra parte Equitalia toglie le risorse necessarie agli artigiani, che sono costretti a licenziare.
Non è una dichiarazione solo mia ed è una preoccupazione, ma è anche del Presidente delle piccole e medie imprese che ha detto chiaramente come in realtà, colpisce più Equitalia della crisi economica. Quindi, credo che in questo ragionamento ampio che va dal piano lavoro alle imprese, sia necessario da parte della Regione fare un approfondimento su questo tema e cercare di trovare anche delle soluzioni.
Credo che questa sia una vera emergenza. Va affrontata come tale e chiedo alla Giunta di prenderne atto. Non è un problema né di destra né di sinistra, ma un problema di tutti quello di salvare l'occupazione e di salvare anche le migliaia di imprese artigiane che operano sul nostro territorio, che sono da sempre considerate la ricchezza di questo territorio.
Quindi, è un appello che faccio a tutte le forze sia di maggioranza sia di opposizione, perché su questo tema non credo che sia opportuno, anzi sarebbe dannoso, che ci fossero delle divisioni.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale sull'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Vorrei confermare, essendo il mio Gruppo il primo firmatario di quest'ordine del giorno, che il collega Goffi è da tempo che sta lottando su questa tesi.
Ritengo sia un aspetto molto importante sostenere queste piccole e medie imprese che sono veramente in gran difficoltà. Si tratta di salvare alcune imprese per salvare i posti di lavoro.
un discorso che interessa l'intero Piemonte ed interessa, a mio avviso, sia la destra sia la sinistra. Non dobbiamo fare delle barricate ma un vero sostegno per la nostra gente, per il nostro Piemonte.
Insieme al collega Goffi invito tutta l'Aula a votare a favore di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola la Consigliera Motta Angela; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Il Gruppo PD voterà a favore di quest'ordine del giorno che condivide.
Siamo convinti che ci sia un'emergenza da questo punto di vista. È una battaglia che il collega Goffi sta portando avanti e che ci vede al suo fianco.
Come è noto, Equitalia è la società incaricata alla riscossione di tributi e quindi è un'azienda di mediazione tra Stato e contribuenti che si occupa solo di fare accertamenti e di recuperare in modo forzato i debiti ma sta usando dei tassi che sono assolutamente usurai. Quindi, è come se fosse un'usura legalizzata e questo non lo possiamo più consentire.
Ci sono tante aziende in difficoltà e ci sono tante famiglie in difficoltà, non certamente per morosità colpevole, e a queste persone ed aziende dobbiamo venire incontro.
Quindi, condividiamo l'impegno di quest'ordine del giorno di istituire in tempi brevi un osservatorio con la partecipazione delle istituzioni proprio per cercare di monitorare il fenomeno e soprattutto di trovare delle soluzioni, anche di emergenza, per le famiglie e per le imprese, ma soprattutto crediamo che sia importante costituire questo fondo di garanzia che possa intervenire a sostegno delle imprese in difficoltà e delle famiglie che oggi non sono in grado di pagare le tasse o i mutui, e quindi rischiano di avere l'ipoteca della casa.
Crediamo che sia un impegno che tutta l'Aula si debba prendere e che la Giunta debba assumersi come un impegno urgente, perché tutti lo aspettano e naturalmente è una questione che sta diventando veramente un'emergenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bono



BONO Davide

Ovviamente facciamo una dichiarazione di voto favorevole per dimostrare che quando ci sono ordini del giorno, proposte o mozioni condivisibili, non c'interessa il colore e la provenienza.
Abbiamo seguito, in particolar modo grazie all'attività del Consigliere Goffi anche nel Comune di Torino, la questione su Equitalia.
Ricordo non a caso una splendida puntata sulle reti televisive nazionali, in cui si è dimostrata veramente la situazione paradossale in cui si vengono a trovare i cittadini, i contribuenti che, a volte, per una dimenticanza, a volte per degli errori - ovvero cartelle esattoriali spedite a dei contribuenti che non dovevano versare quella cifra - si trovano inseguiti dallo Stato in una situazione kafkiana, da una burocrazia, oserei dire stalinista, e si trovano addirittura a dover ipotecare le loro case e ad avere i fermi amministrativi.
Tra l'altro, per fortuna ultimamente è stata aumentata dal Governo la cifra per cui si può aprire una pratica di ipoteca (8 mila euro, che noi riteniamo ancora bassa visti i tassi di interesse con i quali il debito cresce facilmente) e quindi crediamo che debba essere dato parere positivo dalla Giunta e dall'Aula e che ci s'impegni realmente a risolvere questa situazione incresciosa di livello nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Esprimiamo parere favorevole su quest'ordine del giorno, che è sicuramente meritevole e sottolineiamo l'impegno con il quale il collega Goffi da tempo sta affrontando la materia in quest'Assemblea, ma anche presso l'Assemblea municipale di Torino.
un problema che tutti noi sentiamo, perché molte categorie economiche sono toccate dalla difficoltà di adempiere agli impegni con il fisco.
Per cui mi sembra che il Consiglio regionale proprio in questo momento così difficile da un punto di vista economico e sociale debba dimostrare la sua attenzione.
Quindi, condividiamo l'ordine del giorno, com'è stato successivamente emendato, e quindi esprimiamo un parere favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stara.



STARA Andrea

Credo che sia un ordine del giorno veramente importante, anche perch impegna nel merito su alcune questioni il Presidente e la Giunta.
Devo dare atto al collega Goffi del merito di questa battaglia e lo ringrazio, perché di fatto condivido in pieno anche il metodo che ha usato in passato, perché probabilmente non basta solo porre le questioni, ma bisogna anche trovare il modo per scardinare quelli che sono, a volte, dei muri di gomma.
Mi auguro che su questo tema si possa tornare ed affrontare la tematica in maniera molto approfondita, perché, come il collega Goffi ha potuto scoprire nel dettaglio, ci sono tante situazioni particolari che hanno veramente del paradossale. Le ricadute negative dei provvedimenti riscossivi in questo caso sono assolutamente peggiorativi proprio per le finalità dello Stato e per le finalità degli Enti pubblici.
Per questi motivi condivido in pieno quest'ordine del giorno e ovviamente appoggerò tutti i percorsi che porteranno alla sua realizzazione.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto.
Prima di porre in votazione il documento, leggo il dispositivo, così come modificato dal proponente: "impegna il Presidente e la Giunta regionale ad istituire in tempi brevi un Osservatorio su Equitalia Nomos con la Partecipazione degli enti locali, della Regione Piemonte e delle associazioni di categoria e dei consumatori, con l'obiettivo di monitorare il fenomeno e studiare soluzioni per evitare la chiusura delle aziende e l'emergenza abitativa delle famiglie al fine di individuare le soluzioni idonee ad affrontare l'emergenza, ad esempio l'istituzione di un fondo di garanzia o l'impignorabilità delle somme erogate da Enti o Istituti (Finpiemonte) o altri istituti".
Sono quindi soppresse le parole "creare un fondo di garanzia..." fino alle parole "termini consentiti".
Il parere della Giunta è favorevole.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 29 il cui testo, a seguito delle modifiche, recita: "Il Consiglio regionale premesso che la società di riscossione Equitalia Nomos, indicata in oggetto, ricorre ampiamente allo strumento delle procedure esecutive per attuare il recupero dei crediti dello Stato, quali ipoteche immobiliari, pignoramenti di stipendi e conti correnti bancari, fermi amministrativi (le cosiddette 'ganasce fiscali') sui beni mobili registrati, per 'colpire' i contribuenti colpevolmente o, spesso, incolpevolmente risultanti morosi l'applicazione di tali strumenti di riscossione tributi sta assumendo proporzioni notevoli, si pensi che in Torino e Provincia si registrano 53 mila case ipotecate e oltre 70 mila fermi amministrativi in soli tre anni numerosi cittadini, professionisti, aziende ed associazioni di categoria e di consumatori lamentano la facile applicazione di tali strumenti anche per sanzioni di valore esiguo, Equitalia Nomos applica, infatti, le ganasce fiscali al mancato pagamento di euro 50 considerato che si tratta di un fenomeno che interessa milioni di cittadini italiani che pagano le tasse e che in questo momento di difficoltà economica, vengono ulteriormente affossati ed esasperati dalle citate procedure vessatorie oltretutto praticate con interessi moratori troppo elevati (oltre il 35 annuo più aggi, compensi, interessi e sanzioni) le procedure esecutive attuate da Equitalia determinano gravi conseguenze quali: per i veicoli soggetti a fermo amministrativo, sanzioni amministrative previste dal Codice della strada, che variano da un minimo di euro 656.25 ad un massimo di euro 2.628.15 oltre il sequestro del veicolo, costo ingente per lo sblocco, inopponibilità al concessionario di successivi atti dispositivi del bene, diritto di rivalsa delle Compagnie di Assicurazione in caso di sinistro per gli immobili: iscrizioni di ipoteche con costi elevati per le cancellazioni, procedure di pignoramento, vendita all'asta e sfratto consequenziale dichiarazione di non bancabilità delle aziende o soggetti colpiti, determinando il sicuro fallimento delle società si è così determinata una grave emergenza sociale che avrà gravi ripercussioni sull'occupazione e sui redditi delle famiglie, con conseguenze disastrose per l'economia locale impegna il Presidente e la Giunta regionale ad istituire in tempi brevi un Osservatorio su Equitalia Nomos con la Partecipazione degli enti locali, della Regione Piemonte e delle associazioni di categoria e dei consumatori, con l'obiettivo di monitorare il fenomeno e studiare soluzioni per evitare la chiusura delle aziende e l'emergenza abitativa delle famiglie al fine di individuare le soluzioni idonee ad affrontare l'emergenza, ad esempio l'istituzione di un fondo di garanzia o l'impignorabilità delle somme erogate da Enti o Istituti (Finpiemonte) o altri istituti".
Il Consiglio approva.
Prima di procedere alla votazione finale, a norma dell'articolo 90 del Regolamento, propongo all'Aula una proposta di coordinamento per rendere coerente l'articolo 3 con la legge n. 34/2008 citata dallo stesso articolo.
Le parole "incentivi per le assunzioni" sono sostituite dalle parole "incentivi per l'occupazione", in quanto la definizione attuale è limitativa in ordine all'applicazione della legge.
L'Aula acconsente? Non essendosi opposto nessun Presidente di Gruppo o un quinto dei Consiglieri, viene approvata la proposta di coordinamento modificativa.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento per dichiarazioni di voto pongo in votazione l'intero testo di legge.
Ricordo che il numero legale è 26.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 15 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Contributi alle attività produttive

Esame disegno di legge n. 39, inerente a "Interventi urgenti per lo sviluppo delle attività produttive e disposizioni diverse"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 39, inerente a "Interventi urgenti per lo sviluppo delle attività produttive e disposizioni diverse", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Pedrale, che pertanto ha facoltà di intervenire.



PEDRALE Luca, relatore

Il presente disegno di legge è finalizzato in via prioritaria alla definizione di azioni aventi carattere di urgenza, allo scopo di contenere gli effetti della crisi economica ed occupazionale che ha investito la nostra regione.
Sul provvedimento è stato svolto un approfondito dibattito, che ha portato alla modifica ed all'arricchimento del testo inizialmente presentato. Sul disegno di legge sono state altresì indette le consultazioni on-line con le associazioni degli enti locali e con le organizzazioni di categoria e sindacali.
Di seguito si procede ad una breve illustrazione dell'articolato.
L'articolo 1 mira a ridurre l'Irap per il settore privato che incrementa il numero di lavoratori a tempo indeterminato, concedendo una deduzione forfetaria di 15.000 euro per ogni lavoratore assunto, a partire dall'anno di assunzione e fino al terzo anno compiuto.
Gli argomenti a favore della legittimità dell'intervento risiedono nei disposti legislativi e nella recente sentenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 216 del 2009) che fornisce un'interpretazione aderente alle norme.
L'articolo 1, comma 43 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 ha regionalizzato l'imposta regionale sulle attività produttive prescrivendone l'istituzione con legge regionale e ha chiaramente ribadito che le Regioni non possono modificare la base imponibile dell'imposta, ma possono modificare l'aliquota, introdurre detrazioni e deduzioni.
Questa interpretazione è stata ribadita dalla Corte Costituzionale nella citata sentenza.
L'articolo proposto, in ottemperanza con il disposto normativo, non modifica la base imponibile, che continua ad essere determinata secondo i criteri previsti dalla legge istitutiva dell'Irap, ma introduce una deduzione forfetaria di 15.000 euro da applicarsi dopo aver calcolato la base imponibile.
L'utilizzo del meccanismo della deduzione rientra legittimamente nel campo di manovra delle Regioni e rende legittima l'introduzione di un sistema premiale per le aziende che assumono personale a tempo indeterminato.
Con una modifica del comma 2 si è indicato che la misura di cui al presente articolo può essere cumulabile con i benefici per l'occupazione previsti dalla legge 296/2006 (cosiddetto "cuneo fiscale").
Sempre in materia di IRAP, l'articolo 2, introdotto in sede di Commissione, prevede una diminuzione dello 0,92 per cento a decorrere dal 1° gennaio 2011 per le attività economiche che operano esclusivamente in comuni montani e non montani ad alta marginalità, come determinata in base ai criteri definiti con deliberazione della Giunta regionale. Tale riduzione non si applica ai regimi speciali ai fini IRAP per i quali restano in vigore le aliquote vigenti.
L'articolo 3 modifica la legge regionale n. 34/2004 (Interventi per lo sviluppo delle attività produttive), con l'obiettivo di individuare una procedura rapida per gli adeguamenti urbanistici conseguenti alla sottoscrizione dei contratti di insediamento.
L'operazione di finanziamento di tale norma intende favorire l'atterraggio e lo sviluppo in Piemonte di investimenti produttivi dall'estero o da aree esterne alla Regione, in coerenza con le linee strategiche della programmazione regionale e con le vocazioni dei territori idonee a garantire nel medio e lungo periodo incremento della competitività, sviluppo e innovazione del sistema economico-produttivo piemontese.
Obiettivi secondari sono la creazione di sinergie con il tessuto locale dei servizi.
I beneficiari dei finanziamenti sono individuati sulla base della valutazione di fattibilità del contratto d'insediamento tramite CEI Piemonte (Centro estero per l'internazionalizzazione del Piemonte - scpa società "in house" della Regione Piemonte), che valuta il contratto in base a: solidità dell'azienda alta e rapida cantierabilità dell'intervento La modifica legislativa intende incidere sull'aspetto della rapida cantierabilità dell'intervento e sulla relativa realizzazione di eventuali opere pubbliche connesse al contratto quando la regolamentazione urbanistica, vigente nel comune interessato, non consentirebbe l'intervento d'insediamento. La soluzione individuata prevede l'esame preventivo dell'azienda secondo i requisiti finanziari richiesti e consente all'amministrazione comunale coinvolta di esprimersi sull'opportunità dell'insediamento; infine, proprio per favorire il rapido esame del progetto da autorizzare e da finanziare, si è introdotto il procedimento della conferenza dei servizi, che consente sin da subito la condivisione dell'intervento.
Gli articoli che seguono sono stati tutti introdotti nel corso dell'esame in sede di Commissione.
L'articolo 4, sull'Osservatorio regionale dei contratti pubblici, si rende necessario al fine di adeguare la normativa regionale, ormai desueta alle modifiche disposte dal dettato legislativo nazionale. La legge regionale n. 18/1984 (Legge generale in materia di opere e lavori pubblici), all'articolo 31, relativo alla banca dati, prevede che tutti i soggetti attuatori degli interventi in tali materie, come individuati dall'articolo 3 della legge medesima, trasmettano una scheda per ogni contratto di appalto, contenente i dati più significativi dello stesso, al fine di implementare la banca dati regionale. Con il decreto legislativo n.
163/2006, l'Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, istituita dalla legge n. 109/1994, ha assunto la denominazione di Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, estendendo pertanto la propria attività alla vigilanza e al monitoraggio anche dei servizi e delle forniture, pur mantenendo inalterata l'articolazione dell'Osservatorio, di cui si avvale tale Autorità per l'espletamento dei propri compiti, in una sezione centrale e in sezioni regionali aventi sede presso le regioni e le province autonome.
Con l'articolo 5 viene istituita, ai sensi delle vigenti normative comunitarie, una misura di aiuto regionale a copertura dei costi di fideiussione a garanzia di anticipi su contributi nel settore della produzione dei prodotti agricoli oggetto di programmi regionali.
La Regione Piemonte attua il programma di sviluppo rurale 2007-2013, ai sensi del regolamento CE n. 1698/2005. Il programma prevede numerose misure di incentivazione dello sviluppo rurale, tra cui alcune misure per gli investimenti di ammodernamento del comparto agricolo. Su tali misure di investimento, il programma prevede la possibilità di concedere ai beneficiari anticipi del contributo spettante, fino alla percentuale massima del 20% del contributo stesso, previa fideiussione a favore dell'Organismo pagatore regionale ARPEA. Stante l'attuale quadro di crisi economica, il regolamento CE n. 363/2009 ha previsto di elevare la percentuale massima di anticipo concedibile al 50% del contributo approvato, relativamente agli investimenti per i quali la decisione individuale di concessione del sostegno è adottata dall'1.1.2009 al 31.12.2010.
A causa della crisi economica che ha interessato anche il comparto agricolo, il costo delle fideiussioni per l'ottenimento degli anticipi necessari ad attivare gli investimenti oggetto di finanziamento spesso determina un problema di liquidità dovuto allo sfasamento temporale esistente tra i pagamenti da effettuare e l'incasso del contributo concesso. È quindi opportuno prevedere un intervento per la copertura dei costi delle fideiussioni medesime. La spesa è prevista in 700 mila euro per l'anno finanziario 2010 ed in euro500 mila per l'anno finanziario 2011.
L'articolo 6, relativo all'affidamento di servizi ai centri di assistenza agricola (CAA), si rende necessario a seguito dell'incremento del ruolo assunto dagli stessi e delle mutate condizioni di finanziamento agricolo che in passato erano assolte in parte dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Secondo il dettato del presente articolo ai CAA possono essere affidati, mediante la stipula di apposita convenzione, servizi relativi alla tenuta dei fascicoli delle aziende agricole e all'imputazione dei dati sul Sistema informativo agricolo piemontese. La spesa annua è stimata in 2 milioni di euro.
L'articolo 7 è necessario al fine di approvare la nuova tabella finanziaria indicativa del programma di sviluppo rurale 2007-2013 comprensiva delle risorse aggiuntive che provengono dai regolamenti CE n.
74/2009 (healt check) e n. 473/2009 (recovery package), assegnate dalla Commissione europea a favore dei programmi di sviluppo rurale con decisione del 7 luglio 2009. La Giunta regionale deve comunicare periodicamente alla commissione consiliare competente gli aggiornamenti della tabella finanziaria medesima.
Con l'articolo 8 viene sostituito il comma 2 dell'articolo 12 della legge regionale n. 22/2006 in materia di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente: viene di fatto prorogata di due anni l'entrata in vigore della norma contenente gli obblighi delle imprese di noleggio relativi agli adempimenti concernenti la qualità degli autobus.
L'articolo 9 modifica la legge regionale 34/2008 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro) laddove, al comma 1 dell'articolo 33, inserisce tra i soggetti per i quali è favorito l'inserimento lavorativo anche gli ex detenuti che hanno terminato di scontare la pena da non oltre cinque anni dalla data di presentazione della domanda.
Viene inoltre modificato il comma 6 del medesimo articolo prevedendo che la risoluzione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro che comporta la restituzione integrale del contributo erogato, debba essere effettuata entro tre anni dalla data di assunzione a tempo indeterminato, e non entro cinque anni.
Infine, viene modificato il comma 4 dell'articolo 48 della legge regionale n. 34/2008, spostando da cinque a tre anni dalla trasformazione dei contratti di lavoro di durata temporanea la revoca dell'incentivo e quindi l'obbligo di restituzione alla Regione nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
L'articolo 10 modifica la legge regionale n. 4/2000 (Interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo di territori turistici), prevedendo, con l'aggiunta di tre nuovi commi all'articolo 6, la costituzione presso gli enti gestori di uno specifico fondo per il finanziamento della legge, le cui risorse costituiscono patrimonio della Regione, e che può essere alimentato con stanziamenti stabiliti con legge annuale di bilancio. L'articolo 11 dispone l'abrogazione dell'articolo 31 della legge regionale n. 18/1984 conseguente alla sostituzione della banca dati esistente con l'Osservatorio regionale dei contratti pubblici, operata dall'articolo 4 della presente legge. Con l'articolo 12 la presente legge è dichiarata urgente, ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto, e viene prevista la sua entrata in vigore il giorno della pubblicazione su Bollettino ufficiale della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Comunico che sono stati presentati due ordini del giorno collegati. Il primo riguarda il licenziamento di un delegato sindacale, il cui primo firmatario è il collega Boeti. Il secondo ordine del giorno riguarda il finanziamento alle piccole e medie imprese, il cui primo firmatario è il Consigliere Goffi. Questi sono stati presentati in aula, poi c'è una mozione. Ovviamente questi due ordini del giorno si aggiungono a tutti i documenti già precedentemente presentati.
Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, colleghi e Assessore, nel mio intervento in discussione generale mi concentrerò essenzialmente sulle questioni che, secondo il mio punto di vista, rappresentano il cuore del provvedimento che stiamo esaminando.
Tralascio naturalmente ogni considerazione di carattere politico generale ed ogni riferimento alla crisi economica, cioè all'esigenza di mettere in campo politiche con le quali consentire una ripresa dello sviluppo. Non mi soffermo sull'esigenza di compiere una valutazione più attenta circa la ripresa in atto che, come i colleghi sanno, è una ripresa altalenante e, in ogni caso, una ripresa i cui ritmi di crescita non sono paragonabili a quelli di qualche tempo fa, perché noi siamo ancora bene al di sotto della caduta del prodotto interno lordo, che si è verificato nel corso di questi ultimi due anni per effetto di una crisi che è molto grave.
Mi concentro invece sul cuore delle proposte contenute nel provvedimento presentato dalla Giunta, perché mi pare di capire che la ratio di questo provvedimento per la parte che riguarda l'IRAP sia rappresentata dalla necessità di usare la leva fiscale per determinare buone politiche per l'occupazione, o comunque di usare la leva fiscale per fare in modo che un intervento sull'IRAP ci consenta di favorire la ripresa dell'economia nel nostro Paese.
Noi non contestiamo assolutamente questo assunto, siamo anche noi dell'opinione - e da questo punto di vista si è svolto in Commissione un confronto positivo con la maggioranza e con l'Assessore competente - che uno degli strumenti sul quale occorre fare leva per governare la crisi e favorire processi di crescita sia rappresentato dall'utilizzo della leva fiscale.
Su questo non c'è divisione tra noi; devo semmai segnalare un limite di fondo che riguarda le scelte di politica economica di questo Governo alcune delle quali peraltro contenute nella manovra che ieri la Camera ha approvato in via definitiva, laddove il Governo in anticipazione della cosiddetta riforma sul federalismo fiscale - e staremo poi a vedere quali saranno i contenuti di questa riforma - aveva previsto di introdurre una fiscalità di vantaggio.
Cosa significa? Significa che il Governo con la manovra ha previsto che alcune Regioni del nostro Paese abbiano la possibilità di intervenire sulla leva dell'IRAP fino a ridurla e ad azzerarla, ritenendo che tale misura sia, insieme ad altre politiche, capace di attrarre investimenti e favorire così l'occupazione.
Noi non abbiamo ovviamente nulla da eccepire su questa impostazione, se non per rilevare che un Governo a partecipazione leghista però ha ritenuto di consentire che questa norma sulla fiscalità di vantaggio, necessaria non soltanto per il sud del Paese, venisse per il momento concentrata in queste Regioni.
Se voi date una scorsa alla misura decisa dal Governo ieri ed approvata in via definitiva con l'apposizione della fiducia, scoprirete che questa fiscalità di vantaggio, che prevede che le Regioni possano intervenire sull'IRAP fino ad azzerarla, è prevista unicamente per alcune Regioni italiane e non invece a quelle Regioni le quali hanno anch'esse problemi di crisi economica, problemi occupazionali che avrebbero potuto, non in maniera generalizzata - non sto facendo della demagogia a buon mercato - ma in maniera selettiva essere nelle condizioni di utilizzare anche loro questa leva sull'IRAP fino ad azzerarla.
Purtroppo la manovra di questo non parla o meglio ne parla, ma prevede che tale misura sia utilizzata unicamente da una parte delle Regioni di questo Paese. Un fatto che io considero negativo, anche perché la norma prevede che tale misura possa essere considerata una sorta di anticipazione del federalismo fiscale.
Avremmo dovuto, in maniera ragionevole, prevedere la sua estensione ad altre Regioni italiane semmai ponendo dei vincoli; per esempio, i criteri e le modalità con le quali le Regioni potevano utilizzare questa manovra, che diventava in Piemonte, se esercitabile e se utilizzabile, assai più efficace di quanto non possono rappresentare, in termini di efficacia, le misure che stiamo esaminando con questo provvedimento.
Ciò detto e fatta questa considerazione di carattere politico e generale riferito alla manovra, crediamo che sia giusto avere previsto nel provvedimento al nostro esame una serie di interventi. A proposito dell'utilizzo dell'IRAP, naturalmente noi siamo una di quelle Regioni che non essendo previste e contemplate in quella norma approvata ieri dalla manovra del Governo, possono agire sull'IRAP, ma non fino al punto di azzerarla.
Quindi, l'intervento che noi facciamo riguarda un intervento sul fronte delle riduzioni e non sul fronte dell'azzeramento della possibilità di applicare l'IRAP.
Allora qui - vengo al cuore della questione - noi abbiamo lavorato in Commissione per estendere in certi casi e in altri per rendere più efficaci alcune di queste misure.
Do atto volentieri al Presidente della Commissione, al collega Vignale di essersi adoperato in Commissione con la responsabilità che in questo caso gli riconosco senza alcuna titubanza, per trovare sul merito delle questioni alcuni punti di convergenza.
Riassumo due questioni che sono emerse e che hanno rappresentato non solo l'oggetto della nostra discussione, ma anche un punto di sintesi positiva nel lavoro della Commissione. La prima: noi abbiamo previsto di abbattere di un punto circa l'IRAP per le attività economiche dei Comuni montani e non, compresi nelle aree marginali. C'è stato un emendamento nostro e un sub emendamento del Consigliere Vignale che ha integrato, se non ricordo male, questo emendamento. La ratio di questa misura è evidente a tutti i colleghi: noi cerchiamo in qualche modo di usare la leva fiscale in questo caso la leva IRAP, per dare una boccata di ossigeno a quelle attività economiche che oggi sono strette nella morsa della crisi e potrebbero trarre beneficio dal fatto che si riduce la pressione fiscale.
Naturalmente, questo non è di per sé risolutivo - io credo - perché ben altri sono i provvedimenti che dovremo adottare in futuro per garantire alle attività economiche ubicate in questi Comuni di avere migliori condizioni ambientali, sociali ed economiche per stare sul mercato e vincere la sfida competitiva o la concorrenza con le altre attività presenti sul territorio o in altri Paesi. Ma questa misura ha un significato simbolico, anche se molto concreto. Pertanto, occorre manifestare la nostra attenzione verso questo mondo e queste attività economiche. Questa è la prima questione.
Inoltre, abbiamo lavorato perché una seconda misura, già compresa tra l'altro nel provvedimento della Giunta, diventasse ancora più efficace. Mi riferisco al fatto che in quel provvedimento la Giunta, con l'obiettivo di stabilizzare i rapporti di lavoro e favorire una buona occupazione, cioè i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (ricordo ai colleghi che l'Unione Europea sta per votare un documento che considera il rapporto di lavoro a tempo indeterminato il rapporto di lavoro per antonomasia e insiste sulla centralità che assume lo stesso rispetto ad altre tipologie di lavoro) aveva previsto che un'azienda che assume un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato nei tre anni possa portare in deduzione fino a 15.000 euro sull'IRAP. Noi non abbiamo affatto sottovalutato questa misura; anzi l'abbiamo apprezzata. Abbiamo però segnalato alla Giunta e alla maggioranza l'esigenza di renderla efficace, perché questa misura, considerata in maniera a sé stante, sarebbe stata meno efficace di misure già in essere.
Siccome in essere è già anche la misura prevista dalla legge 296, quella sul cosiddetto "cuneo fiscale", noi ci saremmo trovati con una misura che essendo meno vantaggiosa dell'altra, avrebbe magari spinto le imprese a non considerarla. È maturata quindi in Commissione la convinzione che bisognasse lavorare, invece, per rendere questa misura più efficace affinché servisse per davvero alle imprese per stabilizzare i rapporti di lavoro e trasformarli in contratti di lavoro a tempo indeterminato. L'idea che è avanzata, anche sulla base di una discussione che si è svolta in Commissione e che si è tradotta in un nostro emendamento, riguarda la possibilità di rendere cumulabile questo incentivo, questa agevolazione con quelli previsti dalla legge 296: che significa che un impresa che oggi assume un lavoratore con un contratto di lavoro a tempo indeterminato ha la possibilità di portare in deduzione i contributi INPS, una somma forfettaria fino a 4600 euro al mese, più i 15.000 sull'Irap per tre anni.
Colleghi, lo dico molto francamente, non credo che possiamo assegnare a queste misure un valore taumaturgico: sono strumenti di politica del lavoro, con i quali noi interveniamo per fare in modo che ci sia l'orientamento, la preferenza, l'incentivo a scegliere una buona occupazione e a stabilizzare i rapporti di lavoro. In questo quadro - e ho finito, Presidente: se non sbaglio ho dieci minuti di tempo - noi sottoponiamo all'attenzione dell'Aula un ultimo emendamento, che abbiamo firmato come colleghi del PD e forse non soltanto - non ricordo adesso l'elenco dei firmatari -, attraverso cui noi pensiamo sia possibile e necessario fare un ulteriore passo avanti.
Se noi diamo un'occhiata e ci confrontiamo con la situazione occupazionale della nostra Regione, scopriamo che noi abbiamo tante emergenze, una delle quali è rappresentata dal fatto che molti lavoratori che hanno superato i 50 anni difficilmente trovano un posto di lavoro. Ho finito, Presidente: poi non parlo più. A cinquant'anni si è considerati ormai un ferro vecchio: nonostante si sia nel pieno della propria vita - lo vediamo in molte attività - se si è stati licenziati da un'azienda, non si trova un lavoro neanche a pagarlo oro.
Allora, noi abbiamo immaginato che sia possibile prevedere, nel quadro delle misure già previste dal provvedimento, un incentivo ulteriore in modo che quelle imprese, dovendo decidere come stabilizzare i rapporti di lavoro e come trasformarli in contratti di lavoro a tempo indeterminato, possano privilegiare questo tipo di lavoratori. La proposta che abbiamo fatto quindi, è di raddoppiare l'incentivo sulla deduzione e sull'Irap, in modo che questa misura diventi anch'essa un incentivo a fare in modo che le aziende, prima di assumere un lavoratore, considerino anche questa possibilità ed eventualmente abbiano un vantaggio ad assumere lavoratori con più di cinquant'anni.
Questo è quanto. Do atto volentieri alla maggioranza di essersi predisposta, su questo provvedimento specifico, ad un confronto di merito: penso che abbia svolto, quindi, una funzione positiva e costruttiva avanzando una serie di proposte. Se il provvedimento che oggi è in aula è migliorato rispetto a quello presentato dalla Giunta è anche perché c'è stata un'iniziativa positiva della Commissione...



PRESIDENTE

Consigliere Ronzani...



RONZANI Wilmer

Presidente, ho finito. Invito la maggioranza a valutare con attenzione anche questo ulteriore emendamento che noi abbiamo deciso di presentare all'attenzione dell'Assessore e dell'Aula. Grazie e mi scuso per avere sforato il tempo, Presidente.



PRESIDENTE

Dal momento che ha detto che non parlerà più, io lo ricorderò.
Prima di dare la parola al Consigliere Boeti, facciamo il punto dell'organizzazione dei lavori: siamo in seduta unica, e all'o.d.g. abbiamo anche le nomine. Sono stato avvicinato da alcuni Presidenti di Gruppo che mi hanno rappresentato delle esigenze e, se l'Aula acconsente, io prevederei una pausa alle 14.30 con ripresa alle ore 15.00: procediamo alle nomine all'o.d.g., ad eccezione di quella del componente della Commissione di Garanzia, sulla quale registro la necessità che venga rimandata a settembre, occorrendo per quella nomina un quorum di 40 Consiglieri su 60 assegnati all'Aula; poi riprendiamo l'esame del provvedimento.
Do quindi la parola, tenendo conto di queste considerazioni, al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente. Parlerò due-tre minuti in meno in modo da compensare l'eccesso di tempo del Consigliere Ronzani, perché non voglio che si dica che il Partito Democratico utilizza il tempo degli altri.
Faccio due riflessioni in generale su questo disegno di legge sul quale abbiamo discusso a lungo in Commissione. In quell'occasione abbiamo detto che, nonostante la disponibilità e le correzioni, la montagna ha in qualche modo partorito il topolino, perché si tratta di un piano incapace di risolvere i problemi occupazionali di questa Regione. 157.000 persone in cerca di lavoro non trarranno, io credo, se non in minima parte, vantaggio dal provvedimento che quest'Aula oggi licenzierà. E del resto basta leggere i giornali, oggi, per verificare la relazione di Unioncamere che prevede per il prossimo anno 15.000 posti di lavoro in meno nella nostra Regione l'1.6% dell'occupazione complessiva.
Quando dicevamo che eravamo preoccupati, perché l'ottimismo del Governo rispetto al fatto che la crisi si stava risolvendo non ci lasciava tranquilli, i dati - che non sono dell'Unità - dicono che la nostra preoccupazione era corretta. Inoltre, al posto del Presidente Cota sarei stato più cauto. Io ricordo le parole del Presidente, quando ha detto: "Se noi non riusciremo alla fine del nostro mandato ad avere più posti di lavoro di quelli che abbiamo trovato, vorrà dire che abbiamo fallito". Dal momento che questo pericolo esiste - non per colpa del Presidente Cota, ma per le condizioni generali ed economiche dell'Italia e del mondo -, sarei stato più prudente, al suo posto.
Anche il provvedimento, in fondo, propone pannicelli caldi, se penso ai 5 milioni per il turismo, ai 3 milioni per la partecipazione a fiere internazionali, ai 10 milioni di euro per la ricerca e l'innovazione. Non esiste nessun Paese al mondo che destina una cifra così bassa alla ricerca e all'innovazione. Penso che nella precedente Legislatura, come primo provvedimento, a questo settore avevamo destinato 170 milioni di euro; li confronto con i 10 milioni di euro di questo "Piano lavoro" e penso che questo "Piano lavoro" non sia adeguato a risolvere i problemi dei cittadini di questa Regione.
Mi vengono in mente anche i 20 milioni di euro sulle energie rinnovabili. Anche in questo caso il confronto, oltre ad essere inevitabile, è anche impietoso: 300 milioni di euro nella passata Legislatura, 1000 posti di lavoro realizzati anche se non sufficienti a modificare in qualche modo il corso negativo del trend occupazionale in Piemonte.
Io credo poi che a questo si aggiunga anche un deficit politico. Non so se ne discuteremo la settimana prossima, ma sinceramente penso che sia inutile: c'è stato un incontro e forse per riprendere il ragionamento della Fiat bisognerà aspettare settembre od ottobre, per capire se le parole che sono state dette a quel tavolo avranno poi un significato. Io non riesco ad essere ottimista e condivido la posizione del Presidente della Provincia Saitta.
Quello che è certo è che il monovolume andrà in Serbia. Avevamo detto qui, in quell'occasione, che non avevamo dubbi su questo: quando un Paese mette a disposizione 250 milioni di euro, dieci anni di defiscalizzazione e anche un compenso agli operai di 400 euro al mese, è difficile resistere a questa disponibilità. Di sicuro avremo la cassa integrazione, probabilmente una nuova vettura - si dice - adeguata al ruolo di Mirafiori; ma niente di certo.
Avevo concordato con il Presidente che parlando di Fiat avrei anticipato un argomento; perché anch'io, come il Presidente, lavoro ed oggi pomeriggio avevo programmato di fare un lavoro diverso da quello che faccio qui e alle 14.30 dovrò andare via. Voglio anticipare l'ordine del giorno che ho presentato perché, appunto, riguarda la Fiat. Si tratta del licenziamento di un delegato sindacale, tale Pino Capozzi, che ha utilizzato la posta elettronica dell'ufficio per inviare e-mail non inerenti alla sua attività lavorativa.
L'ordine del giorno premette che questo dipendente, questo lavoratore non avrebbe dovuto utilizzare la posta elettronica; ma chi è senza peccato scagli la prima pietra. Io chiedo quanti dipendenti della Regione, della Provincia, dei Comuni, delle ASL, delle aziende private non utilizzano le e mail che hanno a disposizione per comunicare con i parenti oppure per scrivere quello che ritengono di scrivere. Il lavoratore è stato multato di 600 euro ed è stato sospeso per 6 giorni lavorativi: si tratta di misure che io credo avrebbero potuto essere sufficienti. Considerato che esiste una sproporzione evidente tra il fatto contestato e il provvedimento adottato, noi chiediamo al Presidente della Giunta e all'Assessore competente di farsi parte attiva presso la Fiat perché questo provvedimento venga rivisto e il licenziamento possa essere revocato.
Il Consigliere Ronzani, quando andrò via, si farà carico di continuare la discussione su quest'ordine del giorno, che mi auguro il Consiglio voti.
Non entriamo certamente nel merito del licenziamento, ma chiediamo alla FIAT in un momento difficile un gesto di disponibilità e di attenzione che stemperi anche le tensioni che, in questo momento, esistono.
Mi ero impegnato a concludere prima il mio intervento per compensare il tempo impiegato dal collega Ronzani.
Dico un'ultima cosa: cinque anni fa, rispetto alla FIAT, avevamo la stessa situazione. La FIAT intendeva andare via e noi ci abbiamo messo dei soldi, insieme alla Provincia e al Comune di Torino.
Ricordo le polemiche soprattutto dell'allora Presidente Ghiglia, che non era d'accordo con il provvedimento che stavamo adottando. Era un provvedimento che ha consentito alla FIAT di restare (80 milioni di euro) che ha mantenuto il lavoro nella nostra Regione, compresi i 50 mila lavoratori dell'indotto e i 15 mila che oggi lavorano per FIAT.
Posso pensare alle politiche industriali adottate dalla Pininfarina e dalla Bertone, tutti provvedimenti che hanno consentito, pur in un momento difficile, di continuare a sperare nel futuro di questa regione.
Le questioni che riguardano l'azienda sono altre rispetto a quelle che il piano lavoro prevede: l'IRAP a livello nazionale, la questione dell'accesso al credito e soprattutto la questione del pagamento. Come tutti sanno, in altri Paesi europei, entro 45 giorni vengono saldate le spettanze, mentre da noi le imprese e non solo, ma anche le cooperative sociali che anticipano lo stipendio ai lavoratori, aspettano sette-otto mesi, in alcuni casi anche un anno, per avere quello che gli tocca.
Concludo, dicendo che monitoreremo il piano lavoro che la Giunta ha approvato e, se sarà necessario, siamo disponibili con gli emendamenti a dare il nostro contributo. Ci sono due cose che danno il diritto di cittadinanza ad un uomo e sono il lavoro e la casa. Saranno gli argomenti che occuperanno nei prossimi cinque anni il nostro lavoro.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MOLINARI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Vorrei dire in altri modi quello che hanno già detto i miei colleghi.
Ci pare, in sostanza, che questo provvedimento, se pur non contestabile dal punto di vista dei contenuti in linea generale, non abbia quei caratteri di novità, dei quali invece i presentatori si vantano. Non è, in realtà, un piano nuovo, è un buon collage, un taglia-incolla, una buona presentazione di molte misure già attuate nella scorsa legislatura.
Abbiamo fatto il conto, presentando le nostre osservazioni, di quante misure contenute nel piano per l'occupazione avevano già visto la luce o erano di prossima realizzazione, nel senso che erano già state avviate o bandite, e ci risulta che ben 20 delle 25 misure in essere fossero già state avviate o progettate.
Quindi, di nuovo effettivamente c'è molto poco, se non una buona presentazione e l'idea di metterle tutte insieme, come se fosse una novità.
Si tratta di un percorso che si accompagna, ma questo probabilmente era inevitabile, ad una manovra recessiva, avendo approvato un assestamento largamente inferiore in quanto a dotazioni di spesa e di investimento rispetto a quanto fatto negli anni precedenti.
I fondi si dice siano di 390 nuovi milioni di euro stanziati; la propaganda va bene in campagna elettorale, ma una volta terminata bisognerebbe fare il confronto con quanto si è speso prima e si evincerebbe che mancano all'appello, facendo il confronto tra le tre Direzioni con dati alla mano, assestamento ed impegni 2009, 165 milioni rispetto alla spesa delle tre Direzioni coinvolte nel piano per l'occupazione.
Dunque non è nuovo e non è neanche particolarmente dotato, anche se evidentemente sulla dotazione non si può che tenere conto delle difficilissime situazioni economiche e finanziarie che stiamo vivendo.
Al di là di queste osservazioni generali, entrando nel merito delle questioni, ci sono alcune partite che sono nuove, ma certamente non sono condivisibili. Per tutte cito i 10 milioni che sono stanziati - ci tornerà forse la collega Pentenero, più esperta di me nel campo - per assumere insegnanti in particolare nelle aree disagiate del Paese. Si tratta di una misura che non fa altro che sperare di potere, in piccola parte, compensare le riduzioni di personale che i tagli del Ministro e del Ministero per l'istruzione hanno determinato.
Quindi, non si tratta di nuova occupazione, ma al massimo di un recupero di occupazione che diversamente sarebbe ridotta. Senza tenere conto delle riduzioni che, fuori dal piano, registreremo molto significative nel campo dei servizi alla persona, in modo particolare dei servizi di protezione sociale e di welfare che, proprio a fronte del taglio significativo approvato pochi minuti fa dal Consiglio, determinerà una forte riduzione degli affidamenti a terzi di servizi sociali con conseguenti riduzioni occupazionali. Senza dimenticare che questa modalità di affidamento di servizi comporta, da parte dei cittadini, quasi sempre una compartecipazione alla spesa. Quindi, si tratta di una misura del welfare riconosciuto a fasce deboli che ha tra i vantaggi quella di una compartecipazione alla spesa, e quindi indirettamente l'avvio di una leva occupazionale tutt'altro che secondaria. Lo dicono le statistiche: il welfare in questi anni è stato il comparto in cui si è registrato il maggiore tasso di nuova occupazione.
Se poi si affrontano alcune questioni particolari, vorremmo segnalare alcune incongruenze o rigidità. Ad esempio, la misura che riguarda la patrimonializzazione, sollecitata lo scorso anno dal centrodestra e recepita in uno dei provvedimenti di fine anno, si porta dietro alcuni dei limiti che probabilmente a suo tempo non erano stati superati, come il fatto che si applica solo alle società di capitale e non di persone, che la patrimonializzazione si prevede solo attraverso aumenti di capitale sociale e non anche attraverso il conferimento di nuove immobilizzazioni.
Cosa dire poi delle questioni veramente urgenti che riguardano il comparto delle piccole e medie imprese, quello della liquidità, tema sempre più drammatico. Prima il collega Boeti faceva riferimento ai tempi che riguardano le cooperative sociali fornitrici di servizi per conto delle Pubbliche Amministrazioni, ma tutto il comparto della piccola e media impresa - e penso nello specifico alle opere edili - registrano dei tempi ormai insopportabili.
Da questo punto di vista non c'è cenno di misure, se non quelle già ereditate, che possano andare incontro a questa esigenza sempre più drammatica.
Abbiamo proposto la discussione in quest'aula in queste settimane per prevedere una sollecitazione verso il Governo affinché le entrate di competenza regionale vengano riversate sul conto di tesoreria intestato alla Regione. Questo ordine del giorno così importante ha trovato la contrarietà della maggioranza.
Si dirà tutto male e che non c'è niente di buono? No, ho già detto che queste misure sono, proprio perché in larga parte in continuità con quelle già adottate, condivisibili; alcune in particolare possono avere il nostro apprezzamento. Cito ad esempio la volontà di realizzare una task force per la semplificazione. Questo non si nega a nessuno naturalmente, bisognerà poi vedere come questo avviene, ma di per sé il principio non può che essere condivisibile. Così come l'idea di mettere vincoli più stringenti a chi si insedia attraverso il contratto di insediamento nella nostra Regione. Forse questo è un limite della nostra prima sperimentazione, e quindi se ci sono delle indicazioni più stringenti, anche nel senso indicato dalla collega Artesio con i suoi ordini del giorno, per rendere più vincolante la permanenza delle imprese in cambio di risorse che la Regione consente di ottenere, ci pare una misura condivisibile.
Oltre alle critiche, che non potevamo esimerci dal fare, abbiamo comunque dato il nostro contributo, che è stato già ben illustrato da chi mi ha preceduto, quindi non ci torno. Si tratta di emendamenti, alcuni già approvati in Commissione, quindi saranno recepiti dall'Aula, più altri due che sono stati testé presentati.
Pensiamo che siano contributi importanti e ci auguriamo che anche sui due emendamenti, che sono stati ora illustrati, ci sia un'attenzione da parte della maggioranza e che quindi siano votati dall'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge in discussione è la conclusione, o meglio l'adeguamento normativo utile al Piano lavoro che è stato presentato dalla Giunta e dalla maggioranza.
Esprimendo una riflessione sul Piano lavoro, come è stato detto in altre occasioni, è evidente che nessuno pensa che il documento presentato sia risolutivo rispetto a tutti i problemi della nostra Regione.
Certamente, ci sono alcuni dati che devono essere letti come dati importanti, perché dopo anni in cui, trimestre dopo trimestre, si notava il calo della produzione, ora si registrano due trimestri in cui vi è un calo con un aumento consistente di produzione industriale. Certamente, va raffrontato al dato precedente, ma l'aumento del 10% della produzione è sicuramente un dato estremamente importante.
Se a questo si lega la natura della contrattualistica lavorativa che sta avvenendo in questo momento, si nota un dato che si mantiene sui livelli di disoccupazione e, relativamente ai nuovi occupati, un dato rappresenta l'esplosione esponenziale dei contratti a intermittenza. Questo perché dopo anni di difficoltà, molte imprese, avendo magari alcune nuove commesse, non si fidano, legittimamente, che la ripresa sia strutturale, ma temono che sia congiunturale, quindi non applicano contratti che danno stabilità lavorative e conseguentemente anche stabilità sociale. Il Piano lavoro interviene anche su questo aspetto.
Alcune misure, come quelle presentate anche all'interno del disegno di legge, consentono di incentivare quanto più possibile la stabilizzazione dei contratti di lavoro. Devo dire che con il lavoro che è stato fatto all'interno della Commissione e con un lavoro che dimostra che quando c'è una finalità condivisa il confronto è possibile se nasce dalle buone idee e non dall'acquisizione di parte. Poi, legittimamente ognuno, quando ha una buona idea e una buona idea diventa legge, cercherà, detto tra virgolette di "venderla al meglio possibile", ma questo sta nella logica di chi fa politica, nella quale un pezzo della propria attività è anche quello di promuovere le idee che ha avuto. Soprattutto in merito agli articoli n. 1 e 2, devo dire che (come abbiamo visto con la situazione della Serbia, anche se ovviamente non si può fare un paragone) rispetto alle aree industriali più sviluppate, da una parte, la competizione dei territorio è uno degli aspetti che maggiormente fanno propendere un'impresa per un'area piuttosto che per un'altra, e avere agevolazioni fiscali e, dall'altra, è altrettanto importante avere certezza dei tempi sugli insediamenti. Credo che i contratti di insediamento avranno una buona ricaduta e questo lo dico perché abbiamo avuto notizie di una prima firma in un contratto di insediamento.
Tuttavia, al di là dei contratti di insediamento, avere anche una misura che consenta certezza dei tempi rispetto al momento in cui impresa Comune e Regione siglano un patto e questo patto consente anche di addivenire in tempi rapidissimi ad una modifica urbanistica, noi sappiamo che questo è un aspetto che economicamente non costa nulla, ma che ha un valore economico assolutamente rilevante. Sappiamo quante occasioni ha perso il nostro territorio per la mancanza di una via preferenziale per le modifiche urbanistiche; sappiamo che importanti gruppi, sarebbero stati magari interessati ad investire sul nostro territorio, ma poi sono stati disincentivati a causa dei tempi lunghi per le modifiche al Piano regolatore di un Comune, o per l'adozione di una Variante strutturale da parte della Regione, a prescindere dalla maggioranza presente in quel momento.
Inoltre, rispetto alla legge, devo dire che questi sono gli articoli più importanti: è significativo quello sull'Osservatorio regionale dei contratti pubblici e anche quelli che riguardano l'agricoltura. Sono alcuni aspetti significativi che, come i colleghi sanno, abbiamo inserito nel disegno di legge n. 39, perché riguardavano il lavoro per non inserirli nell'assestamento di bilancio.
In apertura del mio intervento dicevo che sono certo che questo Piano non sarà risolutivo; sono altrettanto sicuro però che fornisce alcuni segnali importanti. Devo dire che non mi appassiona neanche molto la polemica su quanto avremmo copiato, oppure no. Io so, perché conosco il Piano e conoscevo le misure precedenti, quante misure funzionavano in rapporto, che è fondamentale: la Pubblica Amministrazione stanzia dei soldi e, dall'altra parte, ci deve essere l'impresa che coglie questa possibilità e che chiede alla Pubblica Amministrazione di utilizzare questo beneficio.
Devo dire che dai bilanci degli anni precedenti si nota che spesso questo non è accaduto.
Oggi vi sono due misure: quella sulla ricapitalizzazione delle imprese (la prima che è stata aperta) che - ricordiamolo - non è stato necessario inserire all'interno della legge, perché la "legge FIAT" (per intendersi) prevedeva già questa misura, così come la legge n. 34. A fronte di uno stanziamento di circa 20 milioni di euro da parte della Giunta, oggi risulterebbero esserci 32 milioni di euro di richieste da parte delle imprese e, considerando che sono metà e metà, significa che, se questa misura venisse finanziata anche solo per i soldi esistenti, avremmo ricapitalizzato per 40 milioni di euro una parte del sistema produttivo piemontese. Ognuno di noi sa cosa significhi avere un'impresa ricapitalizzata che pertanto deve accedere meno alle banche e ha anche una sua patrimonializzazione, anche finanziaria, assolutamente rilevante.
La sfida sarà continuare con la stessa filosofia con cui si è iniziato cioè il Piano lavoro, che è uno strumento emergenziale. Comunque, di fronte a noi avremo il Piano triennale sulle attività produttive, che non sarà uno strumento emergenziale, ma uno strumento ordinario con il quale si predisporranno politiche di sviluppo economico e di sostegno alle imprese e al lavoro. Questo sarà certamente un punto importante. L'approvazione di questa legge potrebbe chiudere almeno una questione che è partita con la presentazione del Piano del lavoro, inserendo due aspetti fondamentali come quello della detassazione e come quello della certezza rispetto ai tempi.
Anche rispetto ai suggerimenti che sono stati fatti, ricordo che gli articoli n. 1 e 2 danno la possibilità a molte imprese piemontesi, e ancor di più se insistono in comuni marginali, di avere uno sgravio per dipendente e per buoni contratti lavorativi, perché a tempo indeterminato per un ammontare complessivo che può avvicinarsi ai 30 mila euro l'anno.
E' un vantaggio che la nostra Regione dà e del quale potranno beneficiare i lavoratori, perché significherà che avranno un contratto a tempo indeterminato. Questo pone la nostra Regione, in termini di concorrenza rispetto ad altri territori, in modo assolutamente positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

I colleghi del mio Gruppo hanno avuto già modo di dire negli interventi precedenti come la sostanza più compiuta che abbiamo ritrovato in questa manovra sia di una manovra che sostanzialmente ricalca, assemblandole lavoro e misure precedenti. Penso, ad esempio, a tutta la parte relativa ai fondi sociali europei e ai fondi europei che vengono utilizzati per una serie d'interventi che sono senz'altro un'acquisizione degli anni precedenti e delle Amministrazioni precedenti e che già, con una serie di misure importanti, venivano utilizzate.
Abbiamo avuto modo nel corso del dibattito di ieri di parlare, ad esempio, di una misura importantissima di ammortizzatore sociale, come la cassa integrazione in deroga, quasi integralmente finanziata dalla Regione Piemonte e dalle Regioni italiane, essendo stato utilizzato per l'intervento su quella misura l'integrale importo del fondo sociale europeo precedentemente destinato alla formazione professionale.
Avevamo criticato anche questa misura, perché mettere in contraddizione il sostegno al reddito, misure sugli ammortizzatori sociali e sviluppo futuro è un elemento problematico, ma questa è comunque una realtà che c'è stata.
Penso quindi ad una serie di altre misure importanti, come i bandi in direzione dell'impresa piemontese, i processi di internazionalizzazione ed una serie di interventi piuttosto consistenti già precedentemente messi in campo.
Per altre di queste misure c'è addirittura una riduzione; io ne ho presente una in modo significativo, cioè il fondo di rotazione per il turismo piemontese che avevamo introdotto in sostituzione della legge n.
18, che, in virtù di almeno due leggi finanziarie, non poteva più essere utilizzata, in quanto il contributo non poteva direttamente essere erogato ai privati da parte della Regione, così come l'istituzione di un fondo di rotazione in analogia a quello del commercio, dell'artigianato e di altre realtà, su cui peraltro avevamo allocato 23 milioni di euro e qui ne troviamo solo 5. Per cui in alcuni casi vi sono anche consistenti riduzioni rispetto alle politiche precedenti.
Ci sono poi alcune misure nuove. Noi, in modo molto franco e non pregiudiziale, abbiamo riconosciuto essere tali e su queste siamo entrati nel merito, ma ci pare che complessivamente una manovra come questa, che alloca circa 390 milioni di euro con queste caratteristiche, a fronte dei tagli consistenti, quasi il doppio, inseriti all'interno dell'assestamento che abbiamo testé votato, rendano conto del fatto che, in questo momento sul Piemonte le misure di tipo straordinario, per quanto riguarda l'occupazione e lo sviluppo, sostanzialmente hanno delle caratteristiche molto ridotte, soprattutto se la riduzione della spesa sociale, che nell'assestamento è inserita, rende molto inefficaci alcune parti della manovra, soprattutto propagandistica, con cui questo piano per l'occupazione è stato vagliato.
Abbiamo avanzato alcune proposte piuttosto significative, in particolare per quanto riguarda la piccola e media impresa e il sostegno utilizzando la spesa pubblica come volano per rilanciare l'economia di piccole opere pubbliche immediatamente cantierabili all'interno delle realtà territoriali, perché questo realmente può rilanciare l'occupazione può fare lavorare le realtà e le imprese all'interno del territorio, e soprattutto abbiamo individuato in un più forte sostegno e in un minore taglio della spesa sociale un'altra delle misure importanti.
Ecco quindi l'ordine di preoccupazione e di critiche che muoviamo a questo piano. Hanno questa struttura e queste caratteristiche; l'ordine di proposta va nella direzione che mi sono sforzata di dire.
Per questa ragione abbiamo forti perplessità sulla straordinarietà di questo piano per l'occupazione e riterremmo che ci vorrebbero misure ben più efficaci sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
La Lega Nord crede che questo disegno di legge sia da considerarsi un ottimo traguardo raggiunto per tempistiche, per capacità concertative della Regione e per contenuti.
Non si può sottintendere questa prima considerazione, perché a nostro avviso denota un'impostazione positiva nella gestione di questa partita ed un'ottima capacità di programmazione e di azione della nuova Giunta.
Qualcuno dice che questo piano lavoro e questo insieme di misure è poco originale, riesce cioè a criticare anche quando siamo in presenza di continuità, rispetto ad alcune misure già esistenti.
Noi non abbiamo paura di dire che alcune misure che hanno funzionato nel corso della passata legislatura sono state ripetute, magari sono state modificate - poi magari vediamo come - ma credo che sul lavoro non si scherzi. Sul lavoro non si possono fare battaglie ideologiche, perché se cominciamo ad innescare il teatrino della politica sui numeri, sulle misure, su quante c'erano, su quante sono state modificate, su quante sono nuove, su quali sono più belle, credo che non rispondiamo a quello che la gente si aspetta.
Qui non ci deve essere una contrapposizione sterile, non ci deve essere la ripetizione del teatrino della politica, perché non c'è il tempo per farlo. Questo è uno dei dati. Abbiamo tempi strettissimi per dare risposte alla gente piemontese. 20 su 25 misure già esistenti, sostiene il collega Lepri: mi sembra una stima esagerata, perché noi le abbiamo contate molto bene, ma è questo l'oggetto del contendere? È capire quante misure erano già presenti rispetto a quelle nuove? Noi crediamo che non sia questa la questione: l'oggetto è l'operazione messa in campo in tempi brevissimi, con gran capacità di creare aspettative ed interesse. Questo è un aspetto che vogliamo sottolineare.
La buon'idea - come diceva qualcuno - di un collage ben riuscito, di unire una serie di misure che si articolano in ambiti differenti sotto uno stesso cappello, il presentarsi all'opinione pubblica con una forte campagna di marketing territoriale sono ingredienti apparentemente secondari, ma che hanno consentito di creare interesse. Si è creato l'evento, il piano straordinario dell'occupazione della Giunta Cota e quest'evento è volano per cercare di portare attenzione nei territori e per cercare di trovare nuovi investitori.
Qualcuno dice che è poco incisivo. Beh, qui si vuole anche portare un po' sfortuna! Vediamo se è poco incisivo, ma su questo credo che solo il tempo potrà dire se abbiamo creato condizioni favorevoli o meno, se abbiamo indovinato e centrato l'obiettivo. L'obiettivo è stato sin dall'inizio quello di mettere in campo, in tempi brevi, uno strumento utile per gestire l'emergenza.
Il collega Giordano, che ringraziamo per il lavoro svolto, ama dire presentando il suo piano nelle varie Province, che dopo il piano non c'è il diluvio. Credo che la frase renda bene l'idea, lo dice per evidenziare che questo è solo il primo passo di un percorso che ha la mission di attrarre nuovi investitori per creare opportunità di lavoro e di farlo secondo quattro filoni che sono stati ricordati: più occupazione, più competitività, più credito e meno burocrazia.
Il valore complessivo degli stanziamenti necessari a dare corpo alle misure straordinarie - è già stato detto - ammonta a oltre 390 milioni. Si tratta di risorse per la gran parte individuata nei fondi europei: 71 milioni di euro sono reperiti dal bilancio regionale, 30 milioni di euro sono messi a disposizione dalle fondazioni bancarie. Anche questo credo che sia un elemento sul quale vale la pena soffermarsi un momento. Il coinvolgimento delle fondazioni bancarie è un elemento qualificante di questo piano straordinario per l'occupazione.
Anche qui qualcuno dice che la somma è troppo bassa; credo che se avessimo trovato più risorse, le avremmo utilizzate. È un ragionamento fatto anche nel corso della discussione sull'assestamento di bilancio.
Qui le nozze purtroppo si fanno con i fichi secchi: dobbiamo lavorare con quello che abbiamo a disposizione. È una considerazione lapalissiana ma è doverosa per calare il piano nel contesto in cui è stato generato contesto non facile, ricco di ostacoli, debole nelle possibilità di investimento ed avviato in corsa su una programmazione finanziaria in parte già impostata dalla passata Amministrazione.
Se è vero che ognuno deve svolgere il suo ruolo, mi pare che le critiche, peraltro molto garbate, che arrivano da questo Consiglio, siano un po' forzate, doverose per il ruolo, ma quasi obbligate per rispondere alle aspettative del proprio elettorato, tanto distanti però, a nostro avviso, dalla realtà socio-economica che ha manifestato invece interesse e gradimento.
C'è stata una condivisione da parte di tutte le associazioni di categoria e di tutte le sigle sindacali, compresa la CGIL. Questo è un dato molto importante per un'operazione come quella che abbiamo messo in campo.
Il piano è articolato in 25 misure che riguardano sia gli incentivi diretti alle assunzioni sia gli strumenti di natura indiretta, che mirano a far crescere le imprese piemontesi e ad attrarne di nuove sul territorio oltre a forme di defiscalizzazione e semplificazione che hanno l'obiettivo di facilitare l'accesso al credito. È un piano che ha fatto breccia nel mondo dell'imprenditoria e non era così scontato. Sono decine le pratiche che stanno giungendo all'Assessorato per attivare ad esempio i contratti di insediamento. Questo è un altro dato importante che va sottolineato.
L'obiettivo è contrastare la disoccupazione e la delocalizzazione delle imprese. È un obiettivo ambizioso, senza dubbio, è un obiettivo che si raggiunge non fermandosi a questa serie di misure, ma proponendo una politica per l'occupazione più complessiva già nei mesi prossimi, per credo che i primi segnali siano molto importanti.
Altri elementi positivi, uno lo ricordava il collega Lepri, è la task force per la semplificazione, vincoli più stringenti per chi s'insedia.
Quando dicevamo che alcune misure le abbiamo modificate, è vero: forse questo era uno dei limiti dell'impostazione precedente. I vincoli più stringenti invece danno l'idea di quel tentativo non solo di attrarre investitori, ma di frenare poi il processo di delocalizzazione. Quindi, uno arriva, prende i soldi e dopo qualche mese o pochi anni se ne va. No cerchiamo di bloccarli.
Questa è un'impostazione modificata, è un'impostazione che, come vediamo, ha ottenuto anche l'assenso e l'avallo dei Gruppi di opposizione e non può che farci piacere.
La stessa presentazione sui territori a tamburo battente fatta dalla Giunta regionale è l'esempio di una Regione che diventa propositiva, che esce dalle mura di Torino e che va nelle realtà locali a spiegare, ad illustrare e a testare il polso delle economie delle periferie.
Io vengo da una terra, il VCO, che è in ginocchio; Bialetti è solo la punta dell'iceberg di un sistema in crisi che comprende l'indotto, che comprende aziende come SitCupro, Sidescal, Minoletti, Acetati ed altre decine di aziende in grosse difficoltà. Su quelle stiamo cercando di gestire l'emergenza con gli ammortizzatori sociali, con il dialogo fra sindacati e proprietà, con il confronto con gli enti locali.
Con queste misure proviamo a dare speranze ai lavoratori di poter essere ricollocati in nuove attività produttive che hanno visto nel Piemonte e negli strumenti messi a disposizione da questa Giunta regionale e dal Consiglio con l'approvazione di questo disegno di legge, una nuova opportunità.
Stiamo dando una prima opportunità e lavoriamo per non fermare qui la nostra azione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale. Passiamo dunque all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Ronzani, Reschigna: Art. 1 (Agevolazioni in materia di imposta regionale sulle attività produttive) Al comma 1 dell'articolo 1 dopo le parole "a partire dall'anno di assunzione e fino al terzo anno compiuto" sono aggiunte le seguenti: "la somma deducibile ai fini Irap viene raddoppiata se l'assunzione a tempo indeterminato riguarda un lavoratore ultracinquantenne".
Colleghi Consiglieri, su richiesta del proponente dopo la parola "ultracinquantenne" sono aggiunte le parole "L'importo deducibile non pu comunque superare il costo del singolo dipendente".
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Artesio, Ronzani Cerutti, Stara, Reschigna: All'art. 3 (modifiche alla legge regionale 22 novembre 2004, n. 34) Al comma 2, dopo le parole "contratto di insediamento" aggiungere "l'adesione al vincolo di mantenimento in Piemonte dell'unità produttiva per una durata minima di 10 anni".
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Artesio, Cerutti Stara: All'art. 3 (modifiche alla legge regionale 22 novembre 2004, n. 34) Al comma 3, dopo le parole "contratto di insediamento" aggiungere "della stipula al vincolo di mantenimento in Piemonte dell'unità produttiva per una durata minima di 10 anni". Prosegue con "e del relativo piano progettuale".
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Artesio, Cerutti Stara: All'art. 3 (modifiche alla legge regionale 22 novembre 2004, n. 34) Aggiungere il comma 5 "Le aree così destinate ad attività produttive non potranno avere destinazione d'uso di durata inferiore a 10 anni, a decorrere dall'approvazione della modifica dello strumento urbanistico. In caso di delocalizzazione, le aree con i relativi impianti e gli immobili a essi asserviti potranno essere espropriate per pubblica utilità, al fine di consentire interventi a finalità occupazionale".
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Artesio, Cerutti Stara: All'art. 3 (modifiche alla legge regionale 22 novembre 2004, n. 34) Aggiungere il comma 6 "Al fine di monitorare l'applicazione dell'art. 3, è istituito presso la Regione Piemonte l'Osservatorio per il controllo sulla continuità dei contratti d'insediamento con il compito di acquisire e di monitorare i dati e le informazioni relativi agli insediamenti industriali, nonché di avanzare proposte di contrasto all'eventuale rischio di delocalizzazione.
Con regolamento di Giunta sono definite la composizione e le modalità di funzionamento dell'Osservatorio".
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Si tratta semplicemente di rafforzare un principio sul quale credo che gli estensori del disegno di legge e i colleghi che finora lo hanno condiviso, possano riconoscersi, perché tutti e, in particolare, il Presidente Cota hanno sottolineato la necessità di condizionare l'intervento pubblico di sostegno a garanzia di mantenimento dell'attività produttiva nel contesto locale. Oltre, ovviamente, ad una serie di altre garanzie di cui abbiamo discusso in quest'aula: la trasformazione della tipologia dei contratti di lavoro da precari a tempo indeterminato, il numero di assunzioni, l'inserimento dei soggetti e delle quote speciali.
Però questo principio che genericamente va sotto il titolo "Contrasto alla delocalizzazione", al momento attuale è iscritto solo nei bandi, cui le imprese concorrono per ottenere il finanziamento; la richiesta di trasferire un principio che sembrerebbe comune, dal tema amministrativo di un bando al tema impegnativo di una legge.
Inoltre proprio per favorire l'Aula a aderire un intento comune, noi presentatori con i colleghi di Sinistra e Libertà, ma anche con i colleghi del Movimento 5 Stelle, che hanno chiesto di apporre la firma, nel nostro progetto di legge sulle delocalizzazioni, avevamo previsto 25 anni di permanenza nel territorio regionale.
Abbiamo visto che i bandi dell'Amministrazione contemplano 10 anni.
Quindi, per non indurre alcun dubbio nella mente e nella volontà dei Consiglieri e per trovare l'intesa questi emendamento si attestano sui 10 anni.
L'emendamento n. 4 riguarda il destino delle aree impegnate da attività produttive. mentre l'emendamento n. 5 riguarda l'istituzione di uno strumento di lavoro e di vigilanza.
Per quello che riguarda l'emendamento n. 4, che è sempre stralciato dalla proposta di legge dei nostri gruppi, la preoccupazione prevalente riguarda le possibili attività, che io chiamo speculazione, ma sempre dal punto di vista del mio velo ideologico. Il presunto rischio è che abbandonata l'attività produttiva, delocalizzandola in altri ambiti possano accadere delle varianti di carattere urbanistico tese alla valorizzazione dell'area in altre funzioni non più di tipo produttivo ma di tipo residenziale o a servizi o a terziario.
Poiché credo che l'interesse comune dell'Amministrazione tutta sia quello, anche laddove la titolarità di un'impresa ritenesse di abbandonare l'intrapreso - e quindi lasciare l'attività produttiva - che gli Enti Locali, congiuntamente eventualmente alle forze sociali, possano individuare altri titolari d'impresa per mantenere la finalità produttiva dell'area: cioè far sì che anche gli strumenti urbanistici, per almeno dieci anni, tutelino la funzione produttiva, in modo tale da evitare conversioni delle attività che non garantirebbero il livello occupazionale precedente.
L'emendamento n. 5 riguarda invece le funzioni di vigilanza. Noi possiamo immaginare che le misure che adottiamo di incentivazione alle imprese siano misure efficaci: lo auguriamo alla Giunta, ma ce lo auguriamo soprattutto per la qualità della tenuta del lavoro nella nostra Regione. Ma ciò che è importante è che, nella discontinuità delle Amministrazioni, ci sia invece una continuità della vigilanza. Come facciamo noi a ricostruire quando ci troviamo come Consiglieri invitati a qualche tavolo di crisi l'insieme dei sostegni pubblici che quelle imprese oggi in crisi avevano ricevuto in tempi precedenti? Come possiamo cioè prevenire il rischio ricorrendo ad uno strumento che vuole essere promozionale e di aiuto attraverso un incentivo pubblico, del "prendo i soldi e scappo" - per usare una frase famosa del Consigliere Novero in quest'aula, quando si discusse del progetto di legge sulle delocalizzazioni? Dobbiamo essere in grado di monitorare nel tempo la permanenza di quegli insediamenti e i vantaggi economici ottenuti dagli stessi per mantenere i livelli occupazionali. Si chiede quindi la costituzione di un Osservatorio, che è cosa diversa dall'Osservatorio sugli appalti che pur, invece, è previsto nel disegno di legge n. 39.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento da parte dei cofirmatari? Ha chiesto la parola la Consigliera Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente. I nostri emendamenti sono già stati illustrati dalla collega Artesio, però vorrei ribadire l'importanza dell'emendamento n. 4, relativo alle destinazioni d'uso delle aree. Con l'articolo 2 individuiamo una corsia privilegiata, dando la possibilità che si verifichino delle variazioni urbanistiche. L'articolazione però non è così puntuale, rispetto a quali siano i soggetti di riferimento, e pu ingenerare qualche nota non sufficientemente chiara che potrebbe poi effettivamente ingenerare dei ricorsi successivi. Nel merito abbiamo avanzato delle considerazioni che non sono state riprese dagli Uffici.
Pensiamo però che se le aree vengono trasformate ci debba essere quest'impegno a mantenerle a destinazione produttiva.
Pensiamo che già l'articolo 2, come ripeto, ha una sua validità. Per una riflessione che vorremmo portare all'Aula è il fatto che in realtà alcune aree, soprattutto aree industriali dismesse, possano essere privilegiate per nuovi insediamenti e su questo potremmo poi ragionare alla ripresa dei lavori. Crediamo quindi che non vi sia tanto l'esigenza di pensare a nuove aree e a varianti, ma che in realtà ci sia un'esigenza all'interno delle stesse zone urbane, dove abbiamo appunto il problema di ragionare su come destinare aree industriali dismesse, in modo che non vengano destinate ad altri usi impropri sui quali si discute anche per grandi insediamenti: basti pensare a ciò che rappresenta Torino Nuova Economia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale. La parola dunque all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Buongiorno. In merito agli emendamenti presentati, io credo che gli emendamenti n. 2 e n. 3 che riguardano l'inserimento nella legge di quanto già previsto dal bando - cioè il fatto di legare il contratto di insediamento alla durata minima di dieci anni - siano accoglibili da parte della Giunta. Credo ci sia la necessità di fare un coordinamento legislativo per inserirli nell'articolo, in modo che non ci siano poi problemi nel testo di legge.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 4, il parere è negativo anche da parte degli Uffici. Per ciò che concerne invece l'emendamento n. 5, io rilevo soltanto il fatto - e chiederei alla prima firmataria di ritirarlo che esiste già un Osservatorio delle attività produttive che si occupa di monitorare questo tipo di contratto. Inoltre, nella legge 34 è previsto nella clausola valutativa il fatto che si consegni una relazione, da parte della Giunta regionale e della Commissione competente, con le valutazioni: una sorta di monitoraggio, quindi, condotto dai funzionari dell'Assessorato alle Attività produttive e dal Ceip, è già, di fatto, in essere. Si creerebbe dunque un doppione che gli Uffici non ritengono utile e necessario. Posto che ci sono già questi strumenti, chiederei alla proponente di ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio per la replica.



ARTESIO Eleonora

Se la Giunta ha la cortesia di farci avere una nota degli Uffici, da cui deriviamo l'effettiva presenza di quest'attività di monitoraggio poiché non è nostro interesse costruire sovrastrutture, ma garantire l'efficacia degli interventi, posso essere disponibile a ritirare l'emendamento n. 5.



PRESIDENTE

Dunque, l'emendamento rubricato n. 5) è ritirato mentre il n. 4) è mantenuto. Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha la parola il Presidente Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Noi votiamo gli emendamenti n. 2 e n. 3 e non votiamo l'emendamento n.
4, anche perché ha un problema di fondo: un conto è, in una legge che guarda agli insediamenti, inserire delle norme che tutelino la durata dell'insediamento e prevedano anche le eventuali penalità che devono essere applicate in caso di mancato rispetto degli impegni; un conto è stabilire un vincolo che ha una natura urbanistica, in base al quale i Comuni per dieci anni non possono intervenire sugli strumenti urbanistici. Pu succedere qualunque cosa, ma il fatto che un Comune che ha un problema magari di un insediamento che è andato male, si ritrovi nella condizione impostagli dalla Regione di non poter ripensare la destinazione urbanistica per quell'area, sinceramente mi sembra un po' eccessivo.



PRESIDENTE

Ha la parola il Consigliere Biolè per dichiarazione di voto.



BIOLE' Fabrizio

La ringrazio, Presidente. Come Movimento 5 stelle - come ha già detto la prima firmataria Artesio - abbiamo sottoscritto anche la proposta di legge contro la delocalizzazione delle attività produttive che verrà sicuramente discussa a breve, al rientro in Commissione.
Come Gruppo voteremo a favore sia degli emendamenti sui quali la Giunta ha espresso parere favorevole, sia dell'emendamento n. 4, perché ci sembra che in questo momento sia importante porre anche dei vincoli di questo tipo, rispetto al problema della delocalizzazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Negro per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Anche il Gruppo dell'Italia dei Valori ritiene sia importante votare l'emendamento n. 2 e n. 3 e sia doveroso non votare l'emendamento n. 4 perché effettivamente metteremmo in difficoltà alcuni comuni, alcune Amministrazioni.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo adesso i lavori del Consiglio per riprenderli alle ore 15.00 con le nomine.
Poi, mentre verrà effettuato lo spoglio delle nomine, procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo, poniamo in votazione l'intero testo per appello nominale e diamo l'esito delle nomine.
Ci rivediamo alle ore 15.00.
Comunico, infine che la riunione della Giunta del Regolamento delle ore 17.00 è sconvocata.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 14.32)



(Alle ore 14.57 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.15)



(La seduta riprende alle ore 15.09)


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, passiamo all'esame del punto 4) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Prima ancora di spiegare ed elencare le nomine, provvedo alla costituzione del seggio.
Nomino Presidente il Vicepresidente Molinari e scrutatori i colleghi Consiglieri Segretari Ponso e Leardi.
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Agenzia regionale per i servizi sanitari (ARES) - Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di tre Consiglieri, di cui uno in rappresentanza delle minoranze

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 19 "Consulta regionale dell'emigrazione (art. 4, legge regionale n. 1/87 come mod. l.r. n. 64/89) - designazione di tre Consiglieri regionali di cui uno in rappresentanza delle minoranze"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 20 "Consiglio regionale del volontariato (art. 11, legge regionale n. 38/94 - D.G.R. n. 3-1219 del 4/11/2005) designazione di tre Consiglieri regionali di cui uno espressione della minoranza"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 22 "Commissione regionale per le attività editoriali e dell'informazione locale (art. 11, legge regionale n. 18/08) nomina di due Consiglieri di cui uno di minoranza"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 23 "Commissione regionale per la cooperazione (art. 9, legge regionale n. 23/04) - designazione di tre Consiglieri regionali di cui due in rappresentanza della maggioranza ed uno della minoranza"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 33 "Commissione consiliare per i gemellaggi (art. 6, legge regionale n. 4/80) - nomina di otto Consiglieri regionali di cui tre in rappresentanza della minoranza"


PRESIDENTE

Ai sensi del comma 3 dell'articolo n. 79 del Regolamento interno del Consiglio regionale occorre che le minoranze consiliari assumano i propri candidati.
Comunico che sarà distribuito un unico plico, quindi si tratta di una scheda unica.
Chiedo scusa, ho un po' di difficoltà, quindi vi chiedo di prestare attenzione, per cortesia.
La prima scheda è quella dell'Agenzia regionale per i servizi sanitari dell'ARES ed è composta da tre fogli (1, 1A e 1B). Nella facciata 1B troverete due righe, perché il voto è limitato a due nomine, quindi si potranno scrivere fino a due candidati.
La scheda n. 2 è relativa al Consiglio regionale del volontariato quindi si procederà all'elezione di tre Consiglieri; nella scheda ci sono due righe perché il voto è limitato a due.
Per quanto riguarda la Commissione consiliare per i gemellaggi, si potranno nominare 8 Consiglieri regionali quindi sulla scheda ci sono cinque righe, perché il voto è limitato a cinque, dal momento che tre Consiglieri devono essere espressione della minoranza.
Per quanto riguarda la Commissione regionale per la cooperazione, i Consiglieri sono tre, con due righe a disposizione.
La scheda n. 5 è relativa alla Consulta regionale dell'emigrazione ed è con due righe per tre Consiglieri. Mentre, nella scheda n. 6, relativa alla Commissione regionale per le attività editoriali e dell'informazione locale, avrà una riga soltanto per l'elezione di due Consiglieri, perch uno è di espressione di maggioranza e l'altro è espressione di minoranza.
Il numero legale è 26. Quindi, affinché le votazioni siano valide dovranno essere depositate almeno 26 schede all'interno dell'urna. È tutto chiaro?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il numero c'è.
Poiché abbiamo molti Consiglieri alla loro prima legislatura, ho ritenuto opportuno dare delle spiegazioni. Meglio spiegare prima ...come direbbe il Consigliere Angeleri.
Quindi il Consigliere Novero procederà alle due chiame.
Poi, si andrà vicino all'urna e si consegna la scheda. Sulle schede ci sono i nomi di tutti i candidati, quindi i commessi distribuiranno una scheda ad ogni Consigliere regionale.
Prima di iniziare la chiama, ai sensi del comma 3 dell'articolo n. 79 chiederò alle minoranze che assumano i propri candidati.
Si proceda con la chiama.
Ripeto: a norma dell'articolo 69, comma 3, del Regolamento, qualora ci fossero, è necessario che la minoranza assuma i propri candidati. A norma di Regolamento e a tutela della minoranza, i nomi dei candidati vanno dichiarati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Dichiaro i nomi dei candidati di alcuni Gruppi di opposizione per l'ARES, perché per quanto riguarda gli altri, essendo Consiglieri regionali, è evidente l'appartenenza all'una o all'altra coalizione.
Per quanto riguarda il Collegio dei Revisori dell'ARES proponiamo il signor Caracciolo Francesco Antonio; per la Consulta regionale del volontariato, il Consigliere Stefano Lepri; per la Commissione consiliare per i gemellaggi, i Consiglieri Stara, Negro e Cerutti; per la Commissione regionale per la cooperazione, la Consigliera Artesio; per la Commissione regionale per l'immigrazione, la Consigliera Cerutti; per la Commissione regionale per le attività editoriali, il Consigliere Stara.



PRESIDENTE

Chiedo al Consigliere Ponso di porsi vicino all'urna, al Consigliere Leardi di sovrintendere all'Aula e al Consigliere Novero di procedere alla chiamata. È aperta la votazione.
Si proceda all'appello nominale



(Il Consigliere segretario Novero procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Si procederà ora allo spoglio delle schede e durante la seduta verrà comunicato l'esito della votazione.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Contributi alle attività produttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 39, inerente a "Interventi urgenti per lo sviluppo delle attività produttive e disposizioni diverse" (mozione n. 49 e ordine del giorno n. 63 collegati) (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo con le dichiarazioni di voto sul disegno di legge n. 39.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Come Gruppo del Partito Democratico votiamo a favore di questo provvedimento, che anche negli interventi che si sono sviluppati stamattina, è stato più volte rappresentato come il provvedimento del piano lavoro. Non è il provvedimento del piano lavoro della Giunta regionale.
Voglio ricordare che era un provvedimento che inizialmente conteneva due soli articoli, uno sull'IRAP e uno sui contratti di insediamento, ma è diventato un provvedimento un po' più corposo nel corso della discussione in I Commissione, perché sono stati trasferiti dalla legge di assestamento di bilancio a questo provvedimento tutti gli articoli riferiti al settore dell'agricoltura.
L'IRAP è stata una delle critiche più forti che abbiamo rivolto quando la Giunta regionale ha presentato il piano lavoro. Avevamo detto che, così come era stata scritta la norma, era incapace di produrre degli effetti perché non comparabile e non confrontabile con i benefici che altri provvedimenti, in modo particolare quello sul cuneo fiscale, consentivano oggi agli imprenditori in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato di persone.
Quindi, su questo si è concentrato il lavoro e l'iniziativa politica del Gruppo regionale del Partito Democratico. Or bene, che cosa è successo? successo che, in parte durante il lavoro della III Commissione e in parte durante il lavoro di Aula, questa norma sull'IRAP è stata totalmente non riscritta ma è stata totalmente trasformata, perché in Commissione sono stati accolti due emendamenti presentati dal Gruppo del Partito Democratico, uno riferito alla cumulabilità del beneficio IRAP con i benefici sul cuneo fiscale. In Commissione è stato approvato un emendamento del Gruppo del PD che prevedeva la riduzione di un punto percentuale per le attività economiche che svolgevano la loro attività nelle zone marginali di montagna. Mentre in aula è stato approvato questa mattina un emendamento del PD che estende il beneficio dell'IRAP ai contratti a tempo indeterminato riferiti agli ultracinquantenni.
Quindi, noi non possiamo non votare a favore di questo provvedimento perché è sostanzialmente diverso rispetto al disegno di legge originario della Giunta. Certo, riscontro con molto favore il fatto che, a differenza di altri atteggiamenti che abbiamo avuto modo di riscontare da parte della Giunta e della maggioranza, su questo tema nella Commissione consiliare dove c'è stato un confronto vero e reale, in aula vi è stata una disponibilità all'accoglimento di proposte che venivano dai diversi Gruppi della maggioranza e dell'opposizione.
Quindi, riconosciamo che su questo tema c'è stato un confronto, che ha portato a migliorare il provvedimento.
un po' un richiamo che noi ci auguriamo possa essere concretizzato anche su altri provvedimenti. Se ciascuno, di fronte ai problemi della comunità piemontese, affronta il confronto politico sul piano della rappresentazione di qualità di proposte politiche diverse, forse alla fine attraverso il confronto tra progetti alti, siamo in grado di arrivare ad un risultato positivo o perlomeno interessante.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bresso.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Anche io voterò a favore di questo provvedimento che naturalmente non è anch'io lo ribadisco - il cosiddetto piano lavoro. D'altronde al piano lavoro avrei difficoltà a votare contro, perché è una sommatoria al 90% di provvedimenti che avevamo preso noi. Il fatto di metterli insieme e di dargli un titolo non può ovviamente consentire a noi e per quanto mi riguarda in particolare di votare contro quegli stessi provvedimenti.
Questo testo contiene forse un'unica norma aggiuntiva rispetto a quelle esistenti non solo nella normativa regionale ma nella contribuzione regionale, nel bilancio regionale, a favore delle attività produttive del lavoro, che è quella relativa all'IRAP, che così com'è stata rideterminata dal lavoro di Commissione e di Aula appare oggi una norma, pur nella sua modestia, di un certo interesse, che dovrebbe consentire qualche assunzione aggiuntiva in un momento di grandissima difficoltà. Dico qualche assunzione, perché ovviamente nessun'impresa assume solo perché c'è un contributo, ma se ha un interesse specifico a farlo. Tuttavia pu facilitare la trasformazione di qualche posto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato o qualche assunzione magari di collaboratori a vario titolo dell'impresa.
In un momento di gran difficoltà per le politiche occupazionali, anche poco è sicuramente meglio di nulla. Quindi, anch'io, pur mantenendo molte perplessità, soprattutto perplessità sulla definizione di piano per il lavoro attribuita al collage di norme, in questo caso e su questo provvedimento mi dichiaro a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come detto dal relatore e anche dal sottoscritto, gli interventi urgenti per lo sviluppo delle attività produttive sono il sostegno normativo di una parte del piano lavoro che necessitava di una modifica.
Noi non intendiamo fare una questione di parte, ma intendiamo valutare il provvedimento in sé ed io ritengo che su tale provvedimento certamente gli articoli 1, 2, e 3 registrano un cambio di tendenza importante, nel senso che garantiscono un'agevolazione fiscale, garantiscono tempi certi sugli insediamenti ed anche un principio di mantenimento per le imprese produttive inserite in legge che vengono ad insediarsi all'interno della nostra regione.
Il fatto che questo sia avvenuto con un confronto in Commissione e in aula, credo sia il lavoro che tocca ad un'Assemblea parlamentare. Non trovo nulla di sconvolgente sul fatto che alcune proposte avanzate all'interno di una legge presentata dalla Giunta, possa essere migliorata sia con proposte della maggioranza sia con proposte dell'opposizione.
Credo che ciò che diversifica il lavoro fra gli Enti locali e l'Assemblea parlamentare è esattamente quello: all'interno dell'Ente locale una delibera viene o votata all'interno della Giunta, quelle che vanno discusse in Consiglio comunale, in Consiglio provinciale o proposte al Consiglio. Quando si presenta una legge, in realtà, tutti i Gruppi consiliari con le stesse prerogative hanno la possibilità di migliorarne il testo.
Non ci sfugge però neppure che vi è un soggetto che presenta un testo di legge, e se oggi siamo riusciti a migliorare una legge arrivata poche settimane fa in Commissione con la responsabilità di tutti, visto anche il grave momento che sta vivendo la nostra regione, è certamente grazie alla responsabilità di tutti i componenti del Consiglio regionale, ma è anche grazie ad una Giunta e ad una maggioranza che ha proposto un testo.
Come dicevo, non ci appassiona il distinguo su chi abbia la maggiore paternità delle misure. Le misure saranno importanti se funzioneranno, cioè se, a fronte del fatto che si stanziano dei soldi, le imprese ne riceveranno un beneficio. Se poi in alcuni casi o in tutti - non importa ciascuno farà le proprie valutazioni -fossero anche copiate, i soldi rimanevano e nei secondi invece non rimangono, anzi vi sarà magari la necessità di dover rimpinguare con il bilancio preventivo del 2011 alcune di queste misure, perché rappresentano, come le prime messe a bando, una gran richiesta da parte delle imprese, sarà un aspetto positivo che riguarderà tutto il tessuto imprenditoriale e lavorativo del Piemonte.
Certamente dotare la nostra Regione di una legge che ha per merito di molti, e certamente anche della Giunta e della maggioranza che l'ha presentata, aspetti di detassazione anche qualitativa rispetto a chi ha un contratto a tempo indeterminato, chi è un lavoratore ultra cinquantenne chi lavora nelle aree svantaggiate o dare certezza dei tempi, ci pare un aspetto certamente determinante.
Per questo motivo sarà scontato, ma il nostro voto sarà convintamente a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere dell'Utri; ne ha facoltà.



DELL'UTRI Michele

Grazie, Presidente.
Anche i Moderati vedono con favore questo piano lavoro per come si è manifestato. Quindi, ci sarà il nostro voto favorevole.
Devo riconoscere dei pregi indubbi, in primo luogo la rapidità dichiarata a maggio dal Presidente Cota nel suo primo intervento, il quale aveva affermato che il lavoro sarebbe stato una sua priorità. In effetti in questo senso, il piano corrisponde.
In secondo luogo, devo dire che a livello comunicazionale è stata un'operazione importante, perché per quanto possa essere stato e sia un collage di una serie di iniziative fatte in precedenza, insieme ad altre aggiunte adesso, rilevo comunque che la forma comunicazionale è buona. La comunicazione fa, per il 50%, il risultato; quindi, in questo senso, ci che ha detto prima il Consigliere Marinello lo trovo sensato, perché, a fronte di una buona diffusione di questo prodotto, ci sono già delle buone rispondenze. Probabilmente se non fosse stato comunicato nel modo in cui è stato comunicato, ci sarebbero già delle adesioni minori.
Pertanto ben venga che si ha avuta l'accortezza anche di verificare del lavoro pregresso, ciò che era buono e ciò che si riteneva non lo fosse però dal momento che i dati dicono che, in virtù di ciò che avete ripreso che il lavoro pregresso è stato considerato positivo, ben venga che si sia creata una struttura armonica, inserendo tutti i vari interventi sotto un unico cappello.
Per queste ragioni, riteniamo che possa essere decisamente positivo.
Dico soltanto come monito che è fondamentale la verifica dei risultati con un tempo ben prestabilito, perché chiaramente ogni strumento deve essere verificato, in base alle risorse, sui tempi, poiché diversamente, qualora non si stabilisse che, entro sei mesi o un anno al massimo, si dà luogo ad una verifica seria di quante aziende hanno attinto e di come sta andando il progetto, diversamente verrebbe a perdere il suo senso.
In un momento di crisi come quella che stiamo vivendo sia nella Regione sia in Italia sia a livello mondiale, penso che la dimensione del lavoro sia assolutamente prioritaria. Il lavoro corrisponde alla dignità della persona e se non c'è lavoro non c'è dignità.
Quindi, un piano che punta ad incrementare quest'aspetto non può che essere vissuto con favore. Pertanto il voto dei Moderati sarà favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Più o meno convintamente voteremo a favore di questo disegno di legge n. 39, che indubbiamente adotta provvedimenti inderogabili in un momento di crisi come quello attuale. Si poteva fare di più come in tante occasioni ma occorre anche accontentarsi.
Una cosa della quale stento sempre di più ad accontentarmi è quella che deriva dalla riflessione su elementi limitativi, dal punto di vista della concretezza e della sostanza, per quello che attiene al comportamento della politica. Mi va di osservare che, di fronte a provvedimenti importanti urgenti ed inderogabili in momenti di crisi come questo che tutti conosciamo, la politica spende energie, tempo ed azioni per arrogarsi la paternità di determinati provvedimenti, come se poi fossero provvedimenti di panacea universale.
Ritengo che questo sia uno degli elementi di disfunzione maggiore della politica: sforzarsi di mettere il cappello o la targhetta su un determinato provvedimento. Perché questo determina la reazione al rebound delle controparti, che spesso bloccano dei provvedimenti giusti solo perch portano quella determinata etichetta. Dico questo, quindi, perch auspicherei il totale superamento di questo problema. Non è importante cioè, da chi provenga un determinato provvedimento. E sapete perché non è importante? Perché noi c'illudiamo di essere noi gli artefici di una determinata idea e - come si trattasse di un ambito scientifico, nel quale ognuno vuol brevettare un'invenzione - anche nell'ambito di un'assemblea legislativa abbiamo la presunzione di essere noi le madri partorienti. Così non è, perché quello che posso generare io può determinare la reazione da parte di altri e quindi è l'Assemblea che in determinati momenti, grazie al frutto del lavoro della Commissione, grazie al frutto dei vari confronti o, a volte, scontri - partorisce qualcosa.
Anche perché poi noi non facciamo i conti e non siamo abituati a farli con gli organi di informazione, che passano quello che vogliono; perché se Buquicchio agli organi di informazione non piace, non passerà mai come partorito da lui un provvedimento, che risulterà invece essere frutto di Reschigna o di qualcun altro.
Come vedete, quindi, i vulnus della reale democrazia sono tantissimi.
Iniziamo a correggerci tutti sul piano dello scontro sulla paternità o maternità di determinati provvedimenti. Questo lo si vota perché lo si deve votare e non ve n'è uno migliore. Ma sappiamo tutti che il Piemonte ha bisogno di ben altro e ben altro, in termini di risorse, noi possiamo andare a reperire dove io più di una volta - forse troppo spesso - ho indicato. Andiamo a far luce sui conti della sanità e andiamo a vedere di quanto, in termini di sprechi, si può ridurre quel bilancio che ammonta a diverse centinaia di migliaia di euro - sto parlando in termini di spreco perché i conti complessivi ammontano a miliardi - e quanto potremmo investire per il lavoro e per lo sviluppo in questa Regione, se avessimo tutti il coraggio a testa alta di affrontare quei problemi a cui da troppo tempo faccio riferimento e relativamente ai quali da troppo tempo non ho risposta. Grazie.



PRESIDENTE

Ringrazio il collega Buquicchio. Prima di dare la parola al Consigliere Negro, pregherei i colleghi Giovine e Leo, che stanno conducendo una discussione accalorata sulla mia destra, di continuarla fuori: ci farebbero una cortesia. La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente. Devo dire che l'UDC esprime parere favorevole con una certa convinzione su questo provvedimento del Piano lavoro, anche perché la maggioranza ha recepito stamattina alcuni emendamenti presentati dalla minoranza. Per me questo è un fattore importante, di collaborazione.
Infatti - come diceva anche il collega Buquicchio - avremmo voluto anche qualcosa in più, ma non tutto è possibile e accettiamo quello che c'è: -a mio avviso è già importante - rispetto alla scelta di dare un pieno sostegno a quelle imprese che in un momento difficile s'impegnano ad assumere manodopera, dando loro una maggior assicurazione e il massimo appoggio. Mi auguro che il Piano diventi operativo quanto prima. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Negro. Ha la parola il Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente. Innanzitutto siamo decisamente soddisfatti della condivisione che c'è riguardo a questo Piano lavoro: condivisione che c'è in quest'aula, condivisione che si è verificata con le parti sindacali, con la Confindustria, con le aziende, con chi lavora.
Per questo devo dire un bravo al Presidente Cota perché effettivamente lui - in campagna elettorale è stato anche ricordato - ha detto fin da subito che la priorità in Piemonte era il lavoro: su questo, senza naturalmente dimenticare tutti gli altri problemi, bisognava fin da subito lavorare ed intervenire. Siamo assolutamente soddisfatti, quindi, che la legge regionale 39, chiamata appunto "Piano lavoro", venga approvata in questa data e ricordo - perché è importante anche questo - che a quattro mesi dalle elezioni si approva questa legge regionale; lo dico perché in alcuni momenti anche il tempo ha la sua importanza.
Non sto a dilungarmi su tutti i problemi enormi riguardanti l'economia in Italia, in Europa e a livello mondiale, perché sono già stati citati.
Vorrei tornare in Piemonte, che negli ultimi anni è stata la Regione del Nord Italia più colpita dal fenomeno disoccupazione e da quello della cassa integrazione. Il Piemonte, fra le Regioni del Nord Italia, è quella che sta peggio rispetto ai posti di lavoro e quindi ritorno sul discorso del Presidente Cota che dice che bisogna assolutamente, anche in un momento così difficile, avere il coraggio di investire, di impostare complessivamente una politica del Governo regionale sulla questione lavoro.
Come ha già detto il collega Marinello, noi non ci nascondiamo assolutamente dietro a un dito: non è nostra abitudine quella di nasconderci. È chiaro che alcuni dei provvedimenti di questo Piano lavoro erano già presenti; magari sono stati tarati meglio, sono stati migliorati ma c'erano già. Ma perché vergognarsi di questo? La vergogna, semmai, è lo stile politico di sempre in base a cui si cambia il colore di un governo e allora del governo precedente si butta tutto via. No, la nuova politica deve avere l'umiltà di prendere anche da un governo precedente quello che c'è di buono, poco o tanto che sia. Noi abbiamo avuto questo coraggio e continueremo su questa strada, perché il bene del Piemonte è la cosa più importante. Non c'interessano paternità o quant'altro: i piemontesi, come tutti i cittadini, sono molto intelligenti e capiscono da dove arrivano determinate cose. Non abbiamo bisogno di mettere alcun'etichetta su nessun provvedimento di questa Giunta.
Come diceva, ancora, il collega Marinello, sul lavoro non si scherza: su determinate questioni, determinati problemi dei cittadini non si scherza assolutamente. E noi - e per noi intendo tutta l'aula consiliare, e lo sottolineo: tutta - non intendiamo, ne sono sicuro, scherzare. Le vostre prese di posizione, le vostre dichiarazioni di voto mi fanno dire che vedo giusto in questa direzione.
Come dicevo prima, la vera sfida in Piemonte è il lavoro. Poi naturalmente, il lavoro si allarga alla sanità e a tanti altri campi. In questo momento si sono dovuti fare dei tagli notevoli anche sulla cultura e su altri settori, che sono parte anch'essi della questione lavoro: è vero.
Però bisogna cercare, in primis, di ridare slancio a quelle aziende, alla manifattura e alla produzione, perché sono due settori molto importanti per il Piemonte.
In questo momento in cui molti dicono che s'inizia ad intravedere la fine della crisi, alcune aziende rischiano di non farcela proprio sul traguardo! Ed è questo quello che la politica deve assolutamente impedire.
In conclusione, ringrazio la Giunta, di nuovo, non per un'abitudine, ma perché la Giunta sta effettivamente lavorando continuamente in questo periodo. Devo dire - e non devo ingraziarmi nessuno - che anche il Consiglio sta lavorando bene in questo periodo bene. Spero ed auspico che si continui a lavorare così nei prossimi anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Artesio.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Anche il voto del Gruppo sarà un voto a favore di questa legge. Un voto a favore maturato soprattutto sulla valutazione dell'impatto esterno che il comportamento di questo Consiglio regionale ha su questa legge e del fatto che sarebbe ben difficile distinguere l'iniziativa legislativa di cui stiamo discutendo adesso (il disegno di legge n. 39) dalla complessiva iniziativa di promozione del Piano per lo sviluppo e per l'occupazione, che è stata condotta nelle settimane precedenti dal Presidente Cota e dalla sua Giunta.
Anche negli interventi dei Consiglieri i piani si sono sovrapposti: si è fatto riferimento all'atto legislativo, ma si è anche fatto riferimento agli strumenti operativi. Quindi, risulterebbe incomprensibile sottolineare, non dico nella paternità e nella maternità (che non è mai stato nel mio stile, fino a questo momento, come ho sempre premesso), ma le preoccupazioni che si potrebbero avere sull'efficacia di talune misure che, proprio per essere state già sperimentate, ci fanno dire qual è la potenzialità insita e quali dovrebbero essere o potrebbero essere le correzioni da apportare.
Quindi, da nostro punto di vista, dovendo risultare comprensibile la comune intenzione di lavorare sullo sviluppo economico e sul sostegno dell'occupazione, il voto è favorevole, ma è favorevole con una ricerca di condivisione e di responsabilità che non può essere a senso unico. Cioè non mi pare ammissibile che l'Amministrazione regionale, la Giunta e la maggioranza chiedano all'opposizione la condivisione delle responsabilità sui problemi, ma poi non cerchino la condivisione sul modo di gestirli e di governare i problemi, oppure, non si rendono disponibili nelle fasi necessarie di verifica.
Perché, proprio parlando del Piano per il lavoro e per l'occupazione e non della legge, le misure che noi stiamo promovendo (che in passato erano promosse e che qui vengono confermate, corrette o riorientate) hanno come interlocutori una pletora di soggetti, a cui vanno le risorse economiche direttamente, in alcuni casi, le imprese nel loro diverso dimensionamento in alcuni casi, le agenzie formative e le agenzie per il lavoro, in altri casi, gli Enti pubblici, in altri casi ancora, convenzioni e contratti con gli istituti della finanza. Quindi, la rete che deve attivarsi per condividere l'obiettivo è una rete molto articolata, non soltanto sul piano territoriale, ma anche sul piano delle missioni di ciascuno degli Enti e degli istituti coinvolti nel progetto. Il che significa che il governo e l'esame dei risultati saranno altrettanto articolati. Molto spesso i successi o successi incompiuti, che si sono realizzati nel passato, non derivavano, come pensa l'attuale maggioranza, tanto da incapacità, da pigrizia nell'esercizio dei controlli, dall'eccesso di burocrazia, ma proprio dall'oggettiva difficoltà di una governance che ha così tanti snodi nella regia e ha così tante complessità nella materia di cui si deve occupare, che alla fine riuscire a stringere le fila e capire l'effettivo risultato delle politiche di programmazione è assai complesso per tutti.
Allora, ciò che viene chiesto, passando sopra il fatto che mentre in aula si propone di lavorare tutti insieme e poi s'inizia una campagna mediatica straordinaria e potentissima sul piano per il lavoro e per l'occupazione. E, giustamente, perché i nostri amministratori vogliono promuovere anche all'esterno del Piemonte l'immagine dei piani di lavoro e voglio dire che quando l'Assessore allo sviluppo e alle attività produttive, Giordano, si reca nel mondo per la promozione, la riteniamo un'opera encomiabile, ma non so perché quando lo facevano gli Assessori del centrosinistra fosse uno spreco, ma comunque.
Ciò detto, la richiesta che congiungo al voto favorevole di quest'iniziativa legislativa è quella di poter lavorare su una periodica capacità di verifica. Perché i risultati li vogliamo vedere anche noi, non soltanto nel bene e nell'interesse della Regione, ma anche in quel principio di coerenza a cui sono chiamati i governanti.
Il Presidente ha iniziato il suo mandato dicendo: "Lo finirò contando il numero di occupati e di disoccupati e m'impegno a che, ovviamente quello degli occupati sia cresciuto". Noi siamo altrettanto interessati a raggiungere questo risultato, quindi si sappia che il voto favorevole su questo disegno di legge, che poi chiama in causa l'atto amministrativo della deliberazione, cioè il Piano per lo sviluppo e per l'occupazione sarà oggetto di un'attenta attività di accompagnamento, di interrogazioni e di richieste di lavoro di Commissioni proprio per monitorarne l'efficacia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cerutti.



CERUTTI Monica

Grazie, Presidente.
Senza troppa retorica, perché quando parliamo di lavoro, forse, un po' tutti usiamo della retorica rispetto a quello che tutti consideriamo la priorità del momento; e su questo credo che conveniamo e ci sia certamente unanimità all'interno di questo Consiglio: il tema "lavoro" è la priorità di questo momento. Probabilmente, non siamo poi così convergenti rispetto alle soluzioni che s'individuano.
In questo momento abbiamo potuto dimostrare - e di questo, chiaramente ne prendiamo tutti atto - che come Gruppi di minoranza abbiamo esercitato un'attività di carattere costruttivo e bisogna anche dire che da parte della maggioranza vi è stata la capacità di essere recettivi. Questo bisogna dirlo, al di là di quelle che possono essere considerazioni che ci fanno dire che questo provvedimento viene considerato - anche qui - con molta enfasi il Piano lavoro, quando sappiamo che è soltanto una parte che rientra all'interno di un impianto che riprende molti dispositivi che erano già stati portati avanti dal governo precedente.
Comunque, crediamo che sia opportuno procedere (per questo giustifichiamo il nostro voto positivo) rispetto alle soluzioni al problema che individuiamo come prioritario; soluzioni che certamente non sono ottime, ma che possono dare un contributo. Chiaramente, consideriamo positivo il fatto che da parte dell'opposizione siano stati recepiti degli emendamenti, anche rispetto alla questione della durata del contratto di insediamento, che nella nostra proposta di legge, così come aveva ricordato la collega Artesio, aveva una durata maggiore, però abbiamo così voluto riportare all'interno della proposta di legge ciò che è contenuto nel bando.
Inoltre, vorrei fare una considerazione che nessuno dei colleghi ha fatto e che ho già rilevato nella discussione sull'emendamento, una riflessione problematica rispetto alle questioni urbanistiche, proprio perché, come ho già detto, nel secondo articolo si creano corsie preferenziali, e su questo non abbiamo una contrarietà di carattere ideologico. Tuttavia riteniamo che, nel momento in cui, per esempio esistono già tante aree industriali dismesse, forse varrebbe la pena che ci fossero delle possibilità di favorire dei nuovi insediamenti in queste aree, prima di pensare a modificare quella che è la destinazione d'uso di aree destinate non ad attività produttive.
Dopodiché, se consideriamo comunque la deregolamentazione in una certa direzione, rilevo che non è stata recepita quella che era l'indicazione in una regolamentazione in senso opposto, per evitare le cosiddette "speculazioni immobiliare", o perlomeno per cercare di disincentivarle.
In questo senso, le considerazioni che vengono dalla maggioranze e dalla minoranza sono di considerare prioritaria l'agevolazione. Tuttavia poniamo come elemento di riflessione complessiva il fatto che bisogna comunque provare a ragionare sul presupposto che rientra in una regolamentazione urbanistica, per cui occorre una certa visione di insieme: non si può pensare di dare una deregolamentazione in una direzione e non comunque, cercare di governarla. Provare ad imporre dei vincoli su quest'aspetto, senza, peraltro, essere eccessivi (senza per questo disincentivare troppo nuovi investimenti), dovrebbe essere compito di un'Amministrazione e, quindi, di un Governo che punti a salvaguardare l'interesse della comunità nel suo insieme.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Biolè; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Il Movimento 5 Stelle ritiene che la Giunta, con le poche risorse presenti, abbia fatto il possibile per avere un Piano del lavoro che, tutto sommato, sta in piedi. Sarà sicuramente importante una verifica puntuale su ciò che verrà sviluppato da questo disegno di legge.
Siamo particolarmente convinti che sia stato importante inserire misure di detassazione delle imprese più virtuose, così come le misure di controllo rispetto al problema della delocalizzazione.
Ci spaventa un po', in effetti, la definizione data dall'Assessore Giordano sull'emergenzialità del Piano, infatti, riteniamo che sarebbe stato meglio fare una programmazione rispetto al settore del lavoro e delle attività produttive.
Ci permettiamo di suggerire alcuni punti di riflessione per le prossime proposte di Giunta e di Consiglio sul settore: mi riferisco all'innovazioni e alla ricerca, che dovrebbero avere più risorse, alla riconversione di produzioni in crisi, al telelavoro (oggi esiste la tecnologia, per lo sviluppo della quale manca la volontà) e sicuramente allo sviluppo della produzione di eccellenze locali.
Come ho detto poc'anzi, il mio Gruppo voterà a favore del disegno di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Molto rapidamente, intendo confermare anche il nostro voto il senso favorevole al provvedimento in esame. Peraltro, era una delle richieste avanzate nei giorni scorsi all'attenzione dell'opposizione affinché venisse licenziato prima della pausa estiva.
Noi riteniamo che sia un provvedimento ricco e completo. Riconosciamo che una parte delle misura adottate siano nate nella scorsa legislatura col precedente Governo regionale, ma crediamo che bene abbia fatto questa Giunta ad implementarle e a migliorare alcune di queste proposte.
Ritengo che il lavoro svolto in Commissione e in aula da parte dei Consiglieri e della totalità dei Gruppi regionali sia stato ulteriormente arricchente.
Per questi motivi, il nostro voto sarà assolutamente favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi più richieste di intervento, dichiaro concluse le dichiarazioni di voto.
Procediamo con l'esame dei seguenti atti di indirizzo collegati al disegno di legge n. 39: mozione n. 49, "Inserimento di una nuova misura nell'Asse II del 'Piano straordinario per l'occupazione': favorire l'integrazione tra imprese fornitrici nei settori in crisi", presentata dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Muliere, Lepri, Motta Angela, Laus, Pentenero e Taricco ordine del giorno n. 50, "Finanziamenti piccole e medie imprese" presentato dai Consiglieri Goffi, Negro, Ronzani, Motta Angela, Boeti Cursio, Taricco, Laus, Reschigna, Cerutti e Artesio ordine del giorno n. 63 "Licenziamento delegato sindacale", presentato dai Consiglieri Boeti, Pentenero, Artesio, Reschigna, Ronzani, Taricco, Stara manica, Muliere, Cursio, Laus, Motta Angela, Gariglio e Cerutti.
Se non vi sono obiezioni, possiamo dare per illustrata la mozione n.
49.
In merito all'ordine del giorno n. 50, ha chiesto la parola il primo firmatario, il Consigliere Goffi, per una breve illustrazione.



GOFFI Alberto

Presidente, a seguito di un confronto con la Giunta regionale su questo tema, che si intreccia su vicende legate alla normativa europea, rilevo che converrebbe, per raggiungere un risultato utile non tanto per il Consiglio quanto per le aziende che attendono questi provvedimenti, rinviare a settembre l'esame dello stesso, valutando anche i provvedimenti in corso a livello europeo, in modo da poter dotare veramente un fondo per tutte le imprese, anche per quelle che oggi rivivono una vera crisi di liquidità gli strumenti finora applicati, infatti, sono rivolti particolarmente alle imprese che, invece, godono già di una situazione economica abbastanza rassicurante. Noi abbiamo bisogno di aiutare anche le altre imprese.
Credo che su questo aspetto sia necessario un ulteriore approfondimento, per cui sono disponibile, se la Giunta ne garantirà un riesame all'inizio di settembre, valutati i provvedimenti europei, a ricalendarizzare l'ordine del giorno in esame.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Maccanti; ne ha facoltà.



MACCANTI Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì il Consigliere Goffi perché il tema che ha posto è senz'altro reale. Confermo, pertanto, l'impegno della Giunta ad approfondire insieme l'argomento, magari rielaborando un ordine del giorno puntualizzato nei contenuti, di cui chiederemo la calendarizzazione nella prima Conferenza dei Capigruppo di settembre.
Se gli altri Capigruppo lo consentiranno, lo calendarizzeremo insieme.
Grazie.



PRESIDENTE

Comunico, quindi, che l'ordine del giorno n. 50 è ritirato.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 63 avente come primo firmatario il Consigliere Boeti, che aveva chiesto di collegarlo al disegno di legge sul bilancio, ma dietro mio consiglio è stato collegato a questo provvedimento, trattandosi di un ordine del giorno inerente il licenziamento di un delegato sindacale.
Con questo provvedimento "...Il Consiglio regionale del Piemonte impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente ad attivarsi tempestivamente, chiedendo a Fabbrica Italiana Automobili Torino la revoca del provvedimento nei confronti del lavoratore, in un'ottica di disponibilità e correttezza reciproca".
In merito alla mozione n. 49, comunico che viene così modificata per iniziativa dei proponenti (ricordo che il primo firmatario è il Consigliere Reschigna), che si sono confrontati con la Giunta regionale.
Il nuovo testo recita: "...impegna la Giunta regionale a: varare una misura del programma di attività della legge regionale n. 34/2004 rivolto al tema della competitività del sistema produttivo Regione, tesa a favorire l'aggregazione tra imprese fornitrici". Segue il testo originario.
La Giunta regionale esprime il parere favorevole sulla mozione così modificata.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 49, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che in data 16 giugno 2010 la Giunta regionale ha presentato il 'Piano straordinario per l'occupazione (di seguito denominato Piano') e che lo stesso è stato approvato per mezzo della deliberazione della Giunta regionale n. 2-230 del 29 giugno 2010 il Piano prevede il sostegno all'occupazione lungo quattro assi di intervento (1. Politiche attive del lavoro - 2. Competitività - 3.
Semplificazione - 4. Accesso al credito) e, in particolare, il secondo asse prevede misure finalizzate alla creazione di nuove opportunità di impiego attraverso il sostegno alla crescita delle imprese piemontesi e la nascita o l'attrazione di nuove imprese la legge regionale del 22 novembre 2004, n. 34 (Interventi per lo sviluppo delle attività produttive) prevede all'articolo 2 che la Regione metta in atto interventi diretti a favorire (articolo 2, lettera e) la crescita dimensionale, la costituzione e la qualificazione di reti di imprese e di subfornitura, nonché (articolo 3) di avvalersi di strumenti quali i distretti industriali e le filiere produttive il 'Programma pluriennale d'intervento per le attività produttive' redatto ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 34/2004, prevede all'obiettivo 7 di favorire la crescita dimensionale delle imprese incentivando la realizzazione di progetti comuni di imprese operanti nei distretti industriali e delle imprese appartenenti a poli di specializzazione produttiva, alle filiere produttive e ad altre forme di aggregazione volontaria - territoriale o funzionale - tra imprese, stimolando e supportando la costituzione di forme associative di imprese per effetto della crisi, in taluni settori industriali, le difficoltà delle imprese produttrici si sono riversate sulle imprese artigiane sub fornitrici, in molti casi determinandone la fuoriuscita dal mercato considerato che le imprese dell'indotto industriale sono solitamente specializzate solo su una specifica porzione della produzione dei beni del proprio settore sviluppando in quel campo eccellenze tecnologiche è possibile pensare che, attraverso opportune forme di integrazione, le imprese fornitrici possano mettere in campo competenze e tecnologie tali da porsi autonomamente sul mercato qualora l'impresa per cui lavorano fallisca, salvaguardando così una parte dei posti di lavoro che altrimenti andrebbero perduti a tal fine è necessario che esse possano disporre di competenze tecnologiche necessarie per il passaggio dalla produzione delle proprie porzioni di prodotto al prodotto finale, nonché di funzioni commerciali impegna la Giunta regionale a varare una misura, del programma di attività della l.r. 34/2004 rivolto al tema della competitività del sistema produttivo regione, tesa a favorire l'aggregazione tra imprese fornitrici in consorzi, attraverso il sostegno a funzioni commerciali e tecnologiche da porre in capo a tali consorzi, al fine di porsi autonomamente sul mercato nei contesti di crisi di settore così salvaguardando posti di lavoro che andrebbero altrimenti perduti a dotare tale misura di adeguate risorse economiche".
Il Consiglio approva.
In merito all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Boeti, la Giunta regionale esprime parere negativo.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 63, il cui testo recita: "Premesso che il delegato sindacale Pino Capozzi non avrebbe dovuto utilizzare la posta elettronica dell'ufficio per inviare e-mails non inerenti la sua attività lavorativa considerato che si tratta comunque di prassi comune che si realizza frequentemente in tutti gli uffici la multa di 600 euro e la sospensione per 6 giorni lavorativi potevano essere considerate misure più che sufficienti esiste una evidente sproporzione tra il fatto contestato ed il provvedimento adottato: il licenziamento del lavoratore considerato, altresì, che la crisi occupazionale che investe la nostra regione rischia di pregiudicare per molto tempo la possibilità di trovare un'altra occasione di lavoro.
Il Consiglio regionale del Piemonte impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente ad attivarsi tempestivamente, chiedendo a Fabbrica Italiana Automobili Torino la revoca del provvedimento nei confronti del lavoratore, in un'ottica di disponibilità e correttezza reciproca".
Il Consiglio non approva.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento per dichiarazioni di voto pongo in votazione l'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 4) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Agenzia regionale per i servizi sanitari (ARES) - Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di tre Consiglieri, di cui uno in rappresentanza delle minoranze.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Proposta di deliberazione n. 19 "Consulta regionale dell'emigrazione (art.
4, legge regionale n. 1/87 come mod. l.r. n. 64/89) - designazione di tre Consiglieri regionali di cui uno in rappresentanza delle minoranze" (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 14 - 34301 del 30 luglio 2010).
Proclamo designati, quali rappresentanti in seno alla Consulta regionale dell'emigrazione, i Consiglieri Spagnuolo Carla, Angeleri Antonello e Cerutti Monica, quest'ultima in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Proposta di deliberazione n. 20 "Consiglio regionale del volontariato (art.
11, legge regionale n. 38/94 - D.G.R. n. 3-1219 del 4/11/2005) designazione di tre Consiglieri regionali di cui uno espressione della minoranza" (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 15 - 34303 del 30 luglio 2010) Proclamo designati, quali rappresentanti in seno al Consiglio Regionale del Volontariato, i Consiglieri Costa Rosa Anna, Gregorio Federico e Lepri Stefano, quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Proposta di deliberazione n. 22 "Commissione regionale per le attività editoriali e dell'informazione locale (art. 11, legge regionale n. 18/08) nomina di due Consiglieri di cui uno di minoranza" - (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 16 - 34305 del 30 luglio 2010) Proclamo nominati, quali rappresentanti in seno al Commissione Regionale per le attività editoriali e dell'informazione locale, i Consiglieri Vignale Gian Luca e Stara Andrea, quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Proposta di deliberazione n. 23 "Commissione regionale per la cooperazione (art. 9, legge regionale n. 23/04) - designazione di tre Consiglieri regionali di cui due in rap presentanza della maggioranza ed uno della minoranza" - (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 17 - 34309 del 30 luglio 2010) Proclamo designati, quali Consiglieri regionali in seno alla Commissione Regionale per la Cooperazione, i signori Marinello Michele e Motta Massimiliano e, in rappresentanza delle minoranze, la signora Artesio Eleonora.
Proposta di deliberazione n. 33 "Commissione consiliare per i gemellaggi (art. 6, legge regionale n. 4/80) - nomina di otto Consiglieri regionali" (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 18 - 34313 del 30 luglio 2010) Proclamo nominati quali Consiglieri regionali in seno alla Commissione Consiliare per i Gemellaggi, i signori Bussola Cristiano, Cantore Daniele Comba Fabrizio, Tentoni Roberto, Carossa Mario e, in rappresentanza delle minoranze, i signori Negro Giovanni, Cerutti Monica e Stara Andrea.



PRESIDENTE

Comunico la revoca della richiesta di Consiglio straordinario; le sedute di Consiglio di lunedì e martedì non avranno luogo; sono confermate le riunioni di I Commissione lunedì - Conferenza dei gruppi consiliari martedì.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.22)



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