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Dettaglio seduta n.318 del 27/12/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(Alle ore 14.30 il Presidente Cattaneo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cota, Tentoni e Valle.
Il numero legale è 29.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.02 riprende alle ore 15.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 291, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 291, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie" di cui al punto 3) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 54 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: dopo l'articolo 12 è inserito il seguente: al comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 14 luglio 2009, n. 20 (Snellimento delle procedure in materia di edilizia urbanistica) le parole "31 dicembre 2012" sono sostituite dalle parole "31 dicembre 2013" Ripartiamo dall'emendamento rubricato n. 54), sul quale abbiamo già ultimato la discussione generale.
Si tratta di un emendamento presentato dal Vicepresidente Cavallera relativo ad una proroga per la legge sul Piano casa, per il quale, prima delle dichiarazioni di voto, era stata chiesta la cortesia della presenza del Vicepresidente.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
una proroga che avevamo già ampiamente discusso nel disegno di legge 153. In sostanza, al di là delle considerazioni sul Piano casa, che non voglio più richiamare né in un senso ne nell'altro, la situazione economica che stiamo vivendo ha creato un rallentamento, come anche segnalato da molti uffici tecnici comunali.
una proroga, quindi, che origina da una valutazione di tipo pragmatico e realistico, quindi ritengo sia assolutamente un provvedimento da adottare.
In Commissione potremmo, d'accordo con il suo Presidente, approfondire la portata di questo Piano casa, per inquadrarlo nella sua storicità e in quello che è avvenuto dal suo avvento sino ad oggi.
un provvedimento segnalato da molte parti, da molti ordini professionali e da molti uffici tecnici comunali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Biolé per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Condivido quanto affermato dai colleghi Muliere e Bono, sia pure con posizioni e punti di vista diverse, soprattutto sul fatto che si discusse in Commissione di questo prolungamento, di questa deroga della scadenza rispetto al Piano casa. Poiché non avevo condiviso la legge sul Piano casa voterò negativamente l'emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo.
ARTICOLO 12 quinquies Emendamento rubricato n. 82 bis) presentato dal Consigliere Pedrale: 1. Dopo l'art. 5 della Legge regionale del 28 dicembre 2011, n. 25 "Modifica alle leggi regionali 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali), 3 settembre 2001, n. 24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) e 31 dicembre 2010, n. 27 (Rideterminazione dell'indennità dei Consiglieri regionali)" è aggiunto il seguente: "Art. 5 ter (Ulteriori disposizioni in materia di restituzione dei contributi) 1. Per i Consiglieri in carica alla IX legislatura e fermo restando quanto disposto dall'articolo 4, le trattenute sull'indennità di carica di cui agli articoli 2 e 8 della l.r. 24/2001, a decorrere dal 1° gennaio 2013 continuano ad essere disposte salvo che il consigliere regionale in carica rinunci definitivamente all'assegno vitalizio.
2. Il Consigliere regionale che si avvale della facoltà di cui al comma 1 ha diritto alla restituzione dei contributi versati nel corso della legislatura ai fini dell'assegno vitalizio senza rivalutazione monetaria n corresponsione di interessi.
3. I Consiglieri regionali in carica alla IX legislatura, con specifica istanza da presentare all'Ufficio di Presidenza entro un anno dall'insediamento del nuovo consiglio regionale ha comunque la facoltà di ottenere la restituzione dei contributi versati nel corso della legislatura ai fini dell'assegno vitalizio, senza rivalutazione monetaria n corresponsione di interessi e rinunciando definitivamente all'assegno vitalizio 4. Nel caso in cui il Consigliere regionale abbia svolto il mandato anche in legislature precedenti la richiesta di cui ai commi 1 e 3 deve riguardare tutti i relativi contributi versati.
5. L'amministrazione provvede alla restituzione dei contributi di cui ai commi 2, 3 e 4 anche in forma rateale.
6. Ai Consiglieri regionali in carica alla IX legislatura che hanno raggiunto il periodo massimo di contribuzione, a decorrere dal 1° gennaio 2013, non si applicano più le trattenute di cui agli articoli 2 e 8 della l.r. 24/2001. In tal caso l'amministrazione provvede, secondo quanto disposto dal comma 5, alla restituzione dei contributi già versati ed eccedenti il periodo massimo di contribuzione.
7. Ai Consiglieri regionali in carica alla IX legislatura e che si trovano nella condizione di cui al comma 3, dell'articolo 5, della l.r. 24/2001, le trattenute sull'indennità di carica di cui agli articoli 2 e 8 della l.r.
24/2001, a decorrere dal 1° gennaio 2013, continuano ad essere disposte salvo che il Consigliere regionale stesso rinunci all'ulteriore periodo di contribuzione. In tal caso l'amministrazione provvede, secondo quanto disposto dal comma 5, alla restituzione dei contributi già versati dall'inizio della IX legislatura".
2. Il comma 4 bis dell'articolo 5 della legge regionale 3 settembre 2001 n. 24 {Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) è abrogato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Per chiarezza esplicativa, forse è meglio leggerlo nella sua completezza.
Dopo l'art. 5 della legge regionale del 28 dicembre 2011, n. 25 "Modifica alle leggi regionali 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionali), 3 settembre 2001, n. 24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) e 31 dicembre 2010, n. 27 (Rideterminazione dell'indennità dei Consiglieri regionali)" è aggiunto il seguente: "Art.
5ter (Ulteriori disposizioni in materia di restituzione dei contributi) 1. Per i Consiglieri in carica alla IX legislatura e fermo restando quanto disposto dall'articolo 4, le trattenute sull'indennità di carica di cui agli articoli 2 e 8 della l.r. 24/2001, a decorrere dal 1° gennaio 2013 continuano ad essere disposte salvo che il Consigliere regionale in carica rinunci definitivamente all'assegno vitalizio.
2. Il Consigliere regionale che si avvale della facoltà di cui al comma 1, ha diritto alla restituzione dei contributi versati nel corso della legislatura ai fini dell'assegno vitalizio senza rivalutazione monetaria n corresponsione di interessi.
3. I Consiglieri regionali in carica alla IX legislatura, con specifica istanza da presentare all'Ufficio di Presidenza entro un anno dall'insediamento del nuovo Consiglio regionale ha comunque la facoltà di ottenere la restituzione dei contributi versati nel corso della legislatura ai fini dell'assegno vitalizio, senza rivalutazione monetaria n corresponsione di interessi e rinunciando definitivamente all'assegno vitalizio.
4. Nel caso in cui il Consigliere regionale abbia svolto il mandato anche in legislature precedenti la richiesta di cui ai commi 1 e 3 deve riguardare tutti i relativi contributi versati.
5. L'amministrazione provvede alla restituzione dei contributi di cui ai commi 2, 3 e 4 anche in forma rateale.
6. Ai Consiglieri regionali in carica alla IX legislatura che hanno raggiunto il periodo massimo di contribuzione, a decorrere dal 1° gennaio 2013, non si applicano più le trattenute di cui agli articoli 2 e 8 della l.r. 24/2001. In tal caso l'amministrazione provvede, secondo quanto disposto dal comma 5, alla restituzione dei contributi già versati ed eccedenti il periodo massimo di contribuzione.
7. Ai Consiglieri regionali in carica alla IX legislatura e che si trovano nella condizione di cui al comma 3, dell'articolo 5, della l.r. 24/2001, le trattenute sull'indennità di carica di cui agli articoli 2 e 8 della l.r.
24/2001, a decorrere dal 1 gennaio 2013, continuano ad essere disposte salvo che il consigliere regionale stesso rinunci all'ulteriore periodo di contribuzione. In tal caso l'amministrazione provvede, secondo quanto disposto dal comma 5, alla restituzione dei contributi già versati dall'inizio della IX legislatura.
Il comma 4 bis dell'articolo 5 della legge regionale 3 settembre 2001, n.
24 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) è abrogato".



PRESIDENTE

Qualche Consigliere intende intervenire? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Chiedo scusa, non è dichiarazione di voto, ma non mi risulta che quest'emendamento sia stato ancora caricato.



PRESIDENTE

Sì, è in linea. Si tratta dell'82 bis).
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
un problema tecnico, nel senso che a chi ha l'I-Pad non compare.
Adesso è comparso. Signori, sto dicendo che, per essere bipartisan, due Consiglieri, uno della Lega e uno del PdL...
In ogni caso, Presidente, vorrei chiederle una specifica. Per quanto riguarda quanto viene rimborsato eventualmente in maniera rateale, su cui noi siamo assolutamente d'accordo, non è possibile specificare, se non è stato specificato, perché l'ho letto molto velocemente, da chi viene deciso...



PRESIDENTE

Dall'Ufficio di Presidenza, con propria deliberazione, come tutte le norme che non sono...



CAROSSA Mario

Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Ho riletto il nuovo emendamento e dichiaro sin da subito che il Gruppo regionale del PD voterà contro l'emendamento.
Votiamo contro condividendone la quasi integrità del testo contenuto nello stesso, ma non condividiamo il sesto comma, perché viene violato il principio mutualistico del fondo. Se fossimo in presenze di un fondo totalmente alimentato dalle ritenute dei Consiglieri regionali, credo avrebbe anche un senso, ma poiché sappiamo che le ritenute dei Consiglieri regionali non coprono la totalità di vitalizio, violare il principio mutualistico ci sembra un errore.
Così come consideriamo un errore non tanto il poi, cioè quello che viene proposto dall'emendamento dal 1° gennaio 2013, ma anche la stessa previsione della restituzione delle trattenute operate dall'inizio della legislatura, sino all'inizio del 31 dicembre 2012. Ci sembra veramente una retroattività della portata del beneficio eccessivo.
Lo diciamo in modo molto sereno, ma siamo anche fermi su questo punto: condividiamo il principio, l'utilità e la convenienza per il bilancio del Consiglio regionale di gran parte dei punti contenuti all'interno dell'emendamento, ma non condividiamo il sesto comma, che riteniamo abbia un rilievo portante, dal nostro punto di vista, più fondamentale rispetto agli altri contenuti.
Pertanto, il nostro voto su quest'emendamento sarà contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Bono.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è molto in linea con quello appena fatto dal Consigliere Reschigna per i punti che ho già sottolineo e avanzato prima nella riunione informale che abbiamo fatto.
Presidente, ritengo che l'istituto del vitalizio, con relativa trattenuta, deve essere obbligatorio o facoltativo. Non si può introdurre questo regime misto, in cui è obbligatorio per i Consiglieri fino a quattro mandati, il limite massimo cui corrisponde il massimale dell'erogazione del vitalizio, e poi da chi ha fatto più di quattro mandati, si toglie il principio di versamento - ha ragione il collega Reschigna - un principio mutualistico, con cui si contribuisce al "fondone" da cui vengono erogati i vitalizi. Tra l'altro, è un "fondone" che, ribadisco, ricopre neanche un quinto della spesa che annualmente viene erogata per coprire tutti i vitalizi. Quindi, è un principio veramente solidaristico, possiamo dire nel senso che una quota delle trattenute dei Consiglieri regionali oggi in carica versano (principio che non condivido) copre l'emissione del vitalizio per gli ex Consiglieri che hanno già raggiunto un'età per cui la legge permette loro di maturare questo vitalizio, appunto, prima o dopo.
Quindi, questo principio non mi trova assolutamente concorde. Infatti ho proposto di passare alla facoltà per tutti, quindi ho chiesto al Presidente del Consiglio e anche agli Uffici che se si vuole renderlo facoltativo, allora anche per il Consigliere che inizia il suo primo mandato, la sua prima legislatura, al secondo al terzo, può decidere di rinunciare all'istituto del vitalizio e di non versare neanche il contributo. Però, attenzione, perché si crea un ulteriore disavanzo nella gestione di questo vitalizio che grava ulteriormente sulle casse regionali.
Pertanto, eliminerei questo comma.
Inoltre, vorrei sottolineare anch'io la curiosità, la particolarità della retroattività, in questo caso, della restituzione dei contributi quando abbiamo approvato proprio con disegno di legge 315, da lei presentato, Presidente, il fatto che i dieci anni dell'indennità di fine mandato massimo decorrono dal 1° gennaio 2013. Con un emendamento proposi all'Aula e anche a lei di poter dire no dall'inizio della legislatura quindi se deve essere dal 1° gennaio 2013 per l'indennità di fine mandato che sia dal 1° gennaio 2013 anche per il vitalizio.
Non si può fare una norma in un senso e dopo dieci giorni un'altra norma nell'altro senso, altrimenti, la qualità legislativa - chiedo scusa sarà veramente pessima.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Forse non è stato compresa la ratio di fondo, la motivazione di fondo di quest'emendamento, che tra l'altro consentiva comunque all'Amministrazione regionale di non dover avere sulle proprie disponibilità fondi impegnati e vitalizi da dover erogare chissà per quanti anni, visto l'allungamento dell'età della popolazione, cui tutti noi auguriamo di poterne far parte.
Al di là di questa battuta, ritengo che quest'emendamento debba essere forse spiegato meglio, condiviso meglio, approfondito in un clima non di Aula, con più tranquillità e con più tempo, per cui ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
L'emendamento rubricato n. 82 bis è dunque ritirato.
ARTICOLO 12 sexies Emendamento rubricato n. 75) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Maccanti: 1. Dopo l'articolo 12 bis è inserito il seguente: "Art. 12 ter (Modifiche all'articolo 51 della legge regionale 2 luglio 1999, n. 16) 1. Alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 51 della legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 (Testo unico delle leggi sulla montagna) come modificato dall'articolo 20 della l.r. 11/2012, dopo la parola "montanità" sono inserite le seguenti "e marginalità socio-economica".
La parola all'Assessore Maccanti per l'illustrazione.



MACCANTI Elena, Assessore agli enti locali

Grazie, Presidente.
Questo è un piccolo emendamento che va a modificare la legge regionale n. 11, quella sugli Enti locali. Quest'emendamento è nato in seno al tavolo tecnico che abbiamo istituito con i Gruppi consiliari proprio per l'applicazione della legge.
Con quest'emendamento, sostanzialmente, i criteri attraverso i quali viene ripartito il fondo per la montagna, si agganceranno non soltanto alla montanità, ma anche alle condizioni socio-economiche della montagna privilegiando, cioè, quelle aree a più alta marginalità rispetto ad aree a diversa marginalità.
Quindi è un emendamento migliorativo che nasce appunto dal tavolo tecnico che abbiamo istituito proprio insieme ai Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo.
ARTICOLO 12 septies Ora passiamo all'emendamento 81 bis).
un emendamento molto importante firmato dal Presidente Cota.
Emendamento rubricato n. 81 bis) presentato dal Presidente della Giunta regionale, Cota: (Contributo straordinario alla Fondazione Stadio Filadelfia) 1. Al fine di promuovere attraverso la Fondazione Stadio Filadelfia la ricostruzione dell'impianto Filadelfia è concesso alla Fondazione un contributo straordinario massimo pari a 3.500.000 euro.
2. Il contributo è devoluto annualmente per un importo non superiore ai 275.000 E e non oltre i quindici anni complessivi ed è finalizzato al regolare pagamento delle rate di ammortamento dei mutui contratti dalla Fondazione per la ricostruzione del complesso sportivo.
3. L'amministrazione regionale, in qualità di socio fondatore, concede una garanzia fideiussoria per l'assunzione di mutui destinati alla realizzazione e ristrutturazione di opere a fini sportivi di durata massima quinquennale fino a 3.500.000 euro, da contrarsi da parte della "Fondazione Stadio Filadelfia", costituita ai sensi dell'art. 28 della legge regionale 23 maggio 2008.
4. La garanzia di cui al comma 3 è concessa a condizione che il progetto sia conforme alle norme statutarie approvate con deliberazione della Giunta regionale, sia stipulata una convenzione con il soggetto mutuatario per regolare la possibilità di utilizzo delle strutture anche in funzione delle esigenze della collettività locale, siano regolati con convenzione i rapporti tra Regione Piemonte e mutuatario nel caso di rinuncia di questi alla realizzazione o ristrutturazione dell'opera.
5. Agli eventuali oneri si fa fronte con la disponibilità finanziaria dell'UPB 09022 del bilancio pluriennale per gli anni 2013-2015.
6. La Giunta regionale è autorizzata ad adottare i conseguenti provvedimenti ai sensi del Regolamento regionale 5 dicembre 2001, n. 18/R (Regolamento regionale di contabilità) (articolo 4 legge regionale 7/2001).
La parola all'Assessore Quaglia, per l'illustrazione.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Ricordo che la Regione Piemonte, insieme al Comune di Torino e ad altri soci, per legge regionale, è membro della Fondazione, si tratta di un emendamento che prevede un impegno della Regione Piemonte per il finanziamento di tre milioni e mezzo in totale a copertura delle rate dei mutui che, eventualmente, la Fondazione pagherà per quanto riguarda il rifacimento e le opere di restauro dello stadio Filadelfia, rispetto ad un accordo che è stato siglato anche con il Comune di Torino, che ha previsto nel suo bilancio uno stanziamento della somma totale identica a quella stanziata dalla Regione, spalmata su più anni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81 bis).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo.
ARTICOLO 12 octies Emendamento rubricato n. 85) presentato dai Consiglieri Cattaneo, Leardi Novero, Pedrale: all'articolo 1, comma 2, della legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10, come sostituito dall'articolo 3 della deliberazione legislativa approvata in data 19 dicembre 2012, all'inizio del comma sono inserite le seguenti parole: "Fatto salvo quanto previsto dalla legge regionale 30 dicembre 1981, n. 57 (Assicurazione contro gli infortuni dei Consiglieri regionali)".
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Solo per evidenziare una certa particolarità di un emendamento che, per tre quarti, è firmato dall'Ufficio di Presidenza e, per un quarto, è firmato da un Capogruppo di un Gruppo di maggioranza, relatore del provvedimento.



PRESIDENTE

Perché, tecnicamente, era il relatore, ma se qualcuno vuole aggiungere la firma, non c'è problema. Noi, a differenza della Giunta, non possiamo presentare emendamenti, pertanto, se altri relatori di minoranza vogliono sottoscriverlo, lo possono fare.



RESCHIGNA Aldo

Sarò più esplicito: vorrei evidenziare l'anomalia di un emendamento che per tre quinti raccoglie le firme dell'Ufficio di Presidenza...



PRESIDENTE

Se il collega Lepri vuole aggiungere la propria firma, come relatore di minoranza, va benissimo.
Era solo un aspetto tecnico per poter presentare l'emendamento. Se il collega Lepri vorrà, potrà apporre la propria firma.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso al nuovo articolo.
ARTICOLO 13 Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Questo è l'articolo che stamattina ho erroneamente confuso e sul quale volevo riservarmi un intervento.
un articolo della cui comprensione completa non siamo padroni perlomeno non lo sono io, nel senso che quest'articolo istituisce una partecipazione economica da parte delle Aziende Sanitarie verso la Regione Piemonte, nel momento in cui le Aziende Sanitarie si qualificano come provider per la realizzazione delle attività formative in servizio del personale dipendente.
In sostanza, l'articolo riguarda tutto il sistema ECM (Educazione Continua in Medicina) che è sistema - come molti colleghi sapranno - di grande complessità, sulla cui scena si affacciano sia doveri istituzionali degli Enti pubblici sia attività formative delle associazioni di rappresentanza (parlo ad esempio degli Ordini) sia attività formative delle diverse società scientifiche.
Il fatto che nel 2008 un Ente pubblico quale la Regione Piemonte si fosse occupato di costituire il sistema di educazione continua in medicina a livello regionale, individuando una propria responsabilità politica ed anche professionale nei confronti dei propri servizi e dei propri dipendenti, aveva come obiettivo quello di garantire che la dimensione propositiva pubblica, quindi da parte delle Aziende Sanitarie, diventasse particolarmente interessante per la qualità di proposte convergenti che un sistema regionale avrebbe potuto coordinare e condividere attraverso la collaborazione di tutte le Aziende. Questo, in modo da evitare ai professionisti di rivolgersi ad offerte di natura privatistica, trovandone di altrettanto qualificate nel sistema pubblico e facendo in modo che queste offerte pubbliche non fossero in alcun modo viziate da alcun dubbio di conflitto d'interessi.
Ricordo che la legge presentata dalla Giunta Bresso non approdò mai in Aula, ed era una legge che interveniva proprio nel tentativo di regolare i conflitti d'interesse tra il sistema di formazione e i singoli professionisti che vi accedevano e i finanziamenti ai corsi di formazione fatti da industrie farmaceutiche o altri tipi di fornitori. Pertanto, la forte valenza pubblica dell'ECM avrebbe dovuto caratterizzare indipendenza terzietà e qualità.
Non capisco perché noi, dovendoci anche autoassegnare il merito di questa volontà di definizione pubblica del sistema, chiediamo, poi, alle Aziende di pagare una partecipazione economica per la costituzione del sistema stesso, in una curiosa partita di giro, perché, come tante volte l'Assessore alla sanità ci ha detto, è la Regione che regola il finanziamento delle Aziende Sanitarie.
Quindi, a me sembra che, in qualche modo, per una banale operazione ragionieristica, si svilisca il senso complessivo dell'operazione. Poich però, non c'è stata spiegata, non sono in grado di capire se vi siano questioni cogenti che impongano quest'emendamento: se ci sia un atto burocratico che lo rende obbligatorio, e, quindi, al di là della volontà ci sia un'obbligatorietà formale.
Sono perplessa sul segnale che si dà all'esterno rispetto ad un impianto che, invece, voleva fortemente valorizzare il ruolo pubblico nella formazione dei propri professionisti sanitari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Anch'io non ho capito quale sia la ragione per la quale s'introduce nell'assestamento di bilancio un argomento di questo tipo. Peraltro, con il prossimo articolo, discuteremo la questione riguardante l'ARESS, e mi sembrava che l'ARESS avesse svolto, fino a questo momento, un lavoro importante in merito all'ECM.
Forse sarebbe importante che l'Assessore Monferino, non dico venisse in Aula (è un evento piuttosto raro!), ma spiegasse qual è la ragione per la quale nell'assestamento di bilancio s'introduce un argomento di questo genere! Inoltre, considerando che l'ARESS si è occupata in maniera importante della vicenda, vorremmo sapere qual è l'orientamento del Governo regionale rispetto a tale questione.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Ritengo che si debba limitare la visuale al contesto che stiamo discutendo, che è quello di un provvedimento di tipo finanziario.
La Consigliera Artesio sostiene di non condividere la necessità di rendere trasparenti questi costi, quando il problema è più complesso ed ampio. Il problema è quello di rendere maggiormente professionalizzanti e maggiormente riconoscibili questi percorsi formativi. Dico che, comunque dal punto di vista finanziario un'operazione di questo genere non guasta perché rende trasparenti questi costi.
Ciò non toglie la problematica nel suo complesso, che è quella della formazione in campo medico, che credo possa essere discussa anche nella sede opportuna, come anche il Consigliere Boeti sottolineava.
Però da un punto di vista finanziario, che è il contesto che stiamo discutendo, credo che questo articolo ci stia; non a caso, è stato varato dalla Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 L'emendamento rubricato n. 64) dei Consiglieri Lepri, Manica, Reschigna Motta Angela, Laus è ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Muliere, Gariglio: "Il comma 1 dell'articolo 14 (Abrogazioni) del disegno di legge n. 291 è soppresso".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Noi con quest'emendamento prevediamo l'abrogazione del primo comma dell'articolo 14, che, ricordo, è quello che prevede la cancellazione dell'ARESS.
Sia ben chiaro che sta nelle nostre valutazioni il fatto che l'Agenzia Regionale sui Servizi Sociali ha sviluppato nel corso degli anni e soprattutto, negli ultimi due anni, una serie di funzioni che sono fuori dalla legge istitutiva della legge, ma che all'interno della legge istitutiva e dell'esperienza dell'ARESS sono riconducibili delle attività soprattutto quelle relative alle attività di sperimentazione in ambito sanitario, che difficilmente possono trovare una loro collocazione all'interno di altri ambiti e di altre strutture.
Sono le considerazioni che ha anche espresso lo stesso Assessore Monferino in sede di IV Commissione consiliare, dando una risposta dal nostro punto di vista sbagliata all'interrogativo: che cosa succede di quelle funzioni? La risposta che ha dato l'Assessore è stata semplicemente e sinteticamente questa: "A me non interessano le definizioni in merito alle agenzie e alle società; a me interessa stabilire il principio che comunque quelle funzioni devono continuare ad essere svolte e le dovrò fare all'interno dell'Assessorato con le stesse persone che oggi svolgono quelle funzioni all'interno dell'ARESS".
Questo ci sembra impraticabile alla luce delle norme di legge, che non consentono all'Amministrazione regionale un incremento delle dotazioni organiche e delle attività di consulenza rispetto all'esercizio precedente.
Noi crediamo che l'ARESS Piemonte abbia bisogno di un grande progetto di riforma e probabilmente il progetto di riforma deve riportare l'agenzia regionale a quelle che erano le proprie origini e a quello che è il pieno rispetto della legge regionale istitutiva.
Questo non è incompatibile con il mantenimento dell'Agenzia Regionale sui Servizi Sanitari, che come abbiamo avuto modo di vedere nelle ultime settimane, anche attraverso una serie di documentazione che ci è stata fornita, svolge alcune funzioni che dal nostro punto di vista sono difficilmente sostituibili con altri momenti e con altri organismi.
Per questo abbiamo deciso di presentare un emendamento abrogativo del comma 1 dell'articolo 14.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Non girerò intorno alla questione; ho presentato un emendamento simile a quello che ha presentato la maggioranza, che prevedeva la soppressione dell'ARESS. E desidero chiarire, senza girarci intorno, le ragioni per le quali ero giunto, probabilmente assieme ad una parte della maggioranza, a questa determinazione.
Ma dato che due o tre minuti non sono sufficienti per elaborare un pensiero completo, utilizzerò tutto il tempo che ho a disposizione nei vari interventi, intervenendo più volte per concludere poi alla fine dicendo quello che penso di questa questione.
Cominciamo a fare chiarezza per quanto riguarda l'ARESS sui conti.
Abbiamo sentito il suo Direttore dire: "Abbiamo risparmiato in questi anni".
Il costo dell'ARESS era di circa quattro milioni di euro quando era gestito da un altro Direttore e il costo dell'ARESS si mantiene oggi circa sui quattro milioni di euro.
Ho presentato una richiesta di accesso agli atti e i dati che mi sono stati forniti dall'Assessorato dicono che, per quanto riguarda i costi, non è cambiato niente.
Credo che, in una parte della maggioranza, nella richiesta di soppressione dell'ARESS ci sia il desiderio di risparmiare. Il risparmio ottenuto potrebbe essere circa un milione di euro, perché è quello che costa il personale a tempo determinato, circa 46 persone che oggi lavorano all'interno dell'ARESS. Quindi, alla fine il risparmio, stando ai conti sarebbe di circa un milione di euro.
Ma la ragione più importante per la quale ho presentato un emendamento di soppressione dell'ARESS riguarda il modo con il quale, in questi tre anni di governo regionale di centrodestra, questa struttura è stata gestita.
Siccome il tempo a mia disposizione è terminato, utilizzerò il tempo che mi resta nei prossimi interventi per continuare il mio ragionamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per dirle che, per un errore, noi consideriamo l'emendamento rubricato n. 64) ritirato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per dire che condivido la posizione...



PRESIDENTE

Mi scusi, bisogna fare ordine negli emendamenti.
L'emendamento rubricato n. 64) è ritirato; l'emendamento rubricato n. 74) è stato già illustrato.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Consigliera Artesio: "Il comma 2 dell'articolo 2 della legge regionale 10/1998 è abrogato".
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Veramente ho chiesto la parola come dichiarazione sull'emendamento rubricato n. 74) dei colleghi Reschigna e Lepri.



PRESIDENTE

Mi scusi, ma non essendo firmataria...



ARTESIO Eleonora

Allora dove mi colloca, Presidente?



PRESIDENTE

Nella discussione generale dopo tutti gli emendamenti lei potrà intervenire...



ARTESIO Eleonora

Ma adesso, visto che mi ha chiamata, dove mi colloca?



PRESIDENTE

Avendo già illustrato l'emendamento n. 74), le farei illustrare, se lo ritiene, l'emendamento n. 3), visto che è la prima firmataria.



ARTESIO Eleonora

Va bene.
Gli emendamenti che seguono dal n. 3) fino al n. 26) sono tutti emendamenti che recano la mia firma, quindi cogliere l'occasione - con il tempo necessario, sia pure non 26 per il numero di minuti che mi sono consentiti - per spiegare la ratio di questi emendamenti rispetto al nuovo quadro della discussione che in quest'Aula si sta celebrando.
Gli emendamenti che ho presentato - non ho remore a dirlo - erano tutti emendamenti che qualcuno chiamerebbe ostruzionistici e che altri chiamerebbero emendamenti destinati a ricavare tempo per una ragionevole discussione e per un serio ripensamento, che mi pare sia avvenuto all'interno di questo Consiglio regionale.
Gli emendamenti che ho sottolineato avevano questa intenzione. Intanto ricordarci che non è un caso che la maggior parte delle Regioni italiane si siano dotate, nello sviluppo dei compiti di programmazione socio-sanitaria di una propria Agenzia regionale, dei servizi sociali e dei servizi sanitari. Non è un caso, perché la funzione scientifica d'istruttoria, con le decisioni politiche che saranno poi in capo all'Assessorato, non può che essere svolta da un organismo che per sua funzione esclusiva abbia la competenza d'istruttoria scientifica degli argomenti.
Non è un caso che, laddove le Regioni non si avvalgano di proprie organizzazioni, debbano poi avvalersi, per le impostazioni delle linee guida, di analoghe situazioni d'istruttoria scientifica. E poiché nessuna Regione può fondare la propria determinazione su valutazioni parziali, cioè quelle affidate alle società scientifiche delle singole discipline, le quali possono essere sì chiamate ad esporre le proprie posizioni, ma non a rappresentare la posizione di un ente pubblico, accade che le Regioni si avvalgano poi dell'Agenzia nazionale.
Questo avvalersi un'Agenzia nazionale non è indolore dal punto di vista economico e non è indolore dal punto di vista dell'efficacia, perché ci che può essere valutato in linee generali su scala nazionale può non attagliarsi adeguatamente alle specificità regionali.
Quindi l'Agenzia, in quanto istituto, è una funzione necessaria per espletare le attività di programmazione. Che poi questa Agenzia possa avere dalla Giunta compiti più o meno puntuali, perché non dimentichiamo che l'Agenzia non vive di vita propria, ma agisce in base ad un piano di attività deliberato dalla Giunta sulla base degli indirizzi che gli Assessori della Giunta forniscono, di conseguenza, se si valuta in questo consesso che l'Agenzia operi su indirizzi che non meritano il tipo di priorità che invece potrebbero essere stati dall'Agenzia assegnati, è alla Giunta che si deve chiedere conto degli indirizzi che ha assegnato, non a chi sviluppa questi indirizzi.
Se si ritiene che l'Agenzia abbia sviluppato la materia nelle diverse discipline o nei diversi ambiti in un modo non consono, la Giunta ha modo di richiamare l'Agenzia ad un corretto svolgimento e il Consiglio, che è interpellato in Commissione per espressione di parere sul piano di attività, ha modo di presentare le proprie rimostranze o le proprie correzioni di rotta.
Ricordo di essere stata la promotrice di un ricorso alla Commissione di garanzia nell'anno in cui (2010) la Giunta non portò all'attenzione della Commissione consiliare il piano d'attività di ARESS, quindi credo di non poter essere tacciata di una particolare timidezza nei confronti dell'Agenzia, ma credo che i compiti - meriti e demeriti - vanno attribuiti agli organismi che li hanno. E allora credo che, se noi riteniamo di mettere in discussione o i compiti assegnati o il modo in cui sono stati svolti, alla Giunta e all'Assessore dobbiamo chiedere conto, non ad altri.
Quindi questi erano emendamenti che cercavano di provocare quello che credo sia stato il motivo per cui in Commissione un po' sbrigativamente si è proposta l'abrogazione dell'Agenzia in una larga condivisione, vale a dire un'insoddisfazione per la qualità della direzione o un'insoddisfazione per il fatto che l'Assessorato non esponesse direttamente il petto rispetto alle diverse obiezioni dei Consiglieri regionali nascondendosi dietro alle valutazioni e alle istruttorie tecniche dell'Agenzia regionale.
Il tempo ha consentito ai colleghi di approfondire la materia e di verificare come noi (il noi non mi comprende, ma il noi intende l'Assemblea) si mettesse in discussione un organismo solo per colpirne alcune parti, con ciò buttando a mare la qualità del lavoro svolto e con ciò buttando a mare le competenze professionali lì impiegate.
Sono lieta che ci sia stato, almeno da parte del Partito Democratico un ripensamento rispetto a questa posizione; so bene che non ci sono forme diverse per recuperare le professionalità, se non mantenendo l'attività dell'Agenzia. Credo che le Agenzie regionali abbiano una funzione essenziale, qualunque sia la maggioranza di governo e credo che la responsabilità politica vada attribuita ai politici e non ai tecnici, anche quando capita, come capita in questa legislatura, che a fare l'Assessore ci sia qualcuno che nega di essere un politico.
Quindi condivido chi ha rimesso in discussione una volontà di cancellazione troppo frettolosa e ritiro i miei emendamenti, che erano provocatori, per poter affrontare più serenamente nel merito questa discussione. Quando sarà il momento, mi allineerò a chi propone di abrogare l'articolo 14 in quella voce che riguarda l'Agenzia.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Artesio: li intende illustrati o ritirati?



ARTESIO Eleonora

Ho illustrato il mio pensiero e dunque ritiro i successivi emendamenti perché non vi è più la necessità di ritornare sull'argomento.



PRESIDENTE

Quindi, gli emendamenti dal n. 3) al n. 26) sono ritirati.
La ringrazio.
Emendamento rubricato n. 87 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Maccanti, Cavallera, Quaglia: dopo il comma 1 dell'articolo 14 è aggiunto il seguente: "1 bis. In via transitoria l'Aress mantiene la propria attività, ivi compresi i rapporti attivi e passivi, i i rapporti di lavoro del personale in comando dalle Aziende sanitarie, le collaborazioni a vario titolo relativamente a: logistica, edilizia sanitaria, HTA e HTM, ECM accreditamento istituzionale, qualità e rischio clinico, costi standard, in servizio alla data del 31/12/2012. La presente disposizione ha efficacia ai soli fini della chiusura dei rapporti giuridici pendenti fino al 30/06/2013" Tale emendamento sostituisce il rubricato n. 87).
Prego, Assessore Maccanti.
Mi scusi, collega Artesio, rispetto agli emendamenti n. 52) e 51) rimane la sua firma?



ARTESIO Eleonora

Sì, ma riguardano le Federazioni sanitarie. Quindi chiudiamo il dibattito sull'ARESS?



PRESIDENTE

A seguire.
Assessore Maccanti, ha bisogno di un minuto di tempo? Anche due.
Allora, dopo l'emendamento che sarà illustrato dall'Assessore Maccanti per finire l'illustrazione di tutti gli emendamenti all'articolo 14 rimangono i seguenti: emendamento n. 52) firmato dai colleghi Buquicchio e Artesio; emendamento n. 51) sempre a firma dei colleghi Buquicchio e Artesio.
L'Assessore Maccanti mi chiede ancora del tempo, per cui sospendo i lavori per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.52 riprende alle ore 15.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore all'edilizia sanitaria e ARESS

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 87) presentato dalla Giunta è ritirato e la Giunta propone l'emendamento n. 87 bis), che leggerei insieme a voi: "1 bis. In via transitoria l'ARESS mantiene la propria attività ivi compresi i rapporti attivi e passivi, i rapporti di lavoro del personale in comando dalle Aziende Sanitarie, le collaborazioni a vario titolo relativamente a: logistica, edilizia sanitaria, HTA e HTM, ECM, accreditamento istituzionale, qualità e rischio clinico, costi standard, in servizio alla data del 31/12/2012. La presente disposizione ha efficacia ai soli fini della chiusura dei rapporti giuridici pendenti fino al 30/06/2013".
Questo, quindi, è un emendamento che tende sostanzialmente a garantire la continuità e la risoluzione delle pendenze attualmente gestite da ARESS e che quindi va in continuità con quanto deciso dalla Commissione in fase di discussione dell'assestamento di bilancio e di presentazione dei precedenti emendamenti.
Colgo dunque l'occasione per dire che il parere della Giunta agli emendamenti presentati, il cui primo firmatario - mi pare - è il Consigliere Lepri, è negativo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Vi sono ancora due emendamenti e avremo terminato tutta la parte di illustrazione degli emendamenti che insistono sull'articolo 14.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Artesio: dopo il comma 2 è inserito il comma 3: "i commi 3 e 4 dell'art. 2 della l.r. n. 3/2012 sono abrogati".
Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Artesio: dopo il comma 2 è inserito il comma 3: "il comma 3 dell'art. 2 della l.r. n. 3/2012 è abrogato".
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione la Consigliera Artesio ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Nell'illustrazione degli emendamenti n. 51) e n. 52) svolgo una funzione di servizio nei confronti del collega Buquicchio e del Gruppo consiliare dell'Italia dei Valori.
Ho sottoscritto i loro emendamenti sostanzialmente perché riprendono gli oggetti che avevamo già affrontato questa mattina relativamente all'efficienza delle Federazioni sanitarie. Il collega ha ritenuto, in altra parte dell'articolato della legge di assestamento, di proporre all'attenzione del Consiglio il rischio, che pare ormai concretamente dimostrabile attraverso i dati, che l'istituzione di questi nuovi organismi abbia prodotto esclusivamente costi aggiuntivi perché gli organismi stessi si costituissero, piuttosto che garantire all'Ente i risultati di efficacia e di economia che erano stati descritti nel Piano Socio Sanitario.
Il collega, quindi, in altra parte rispetto a quella in cui avevo introdotto io questo argomento, ritiene di richiamare l'attenzione del Consiglio sull'opportunità di superare la previsione di questi organismi.



PRESIDENTE

Grazie.
Apriamo la discussione generale, per la quale è iscritta a parlare la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Confesso che non ho chiarissimo il quadro nel quale noi affrontiamo la discussione dell'articolo 14 e, in modo particolare, la discussione dell'articolo 14 nell'articolato concernente il funzionamento e il mantenimento dell'Agenzia regionale per i servizi sanitari.
pur vero che durante la discussione in IV Commissione, con l'unica esclusione che mi riguarda, i Consiglieri presenti avevano convenuto sull'abrogazione dell'Agenzia regionale. È pure vero, quindi, che la Giunta si sarebbe dovuta premurare, di fronte ad una prospettiva di questa natura di istituire un regime transitorio che subentrasse nei rapporti in essere e io credo -che tenesse anche in conto la possibilità, che qui non è stata menzionata, della possibilità di risarcimento di coloro che, vedendo interrotti i contratti in essere (e non parlo solo del personale dipendente, ma anche del personale dirigente), possano rivalersi sull'Ente che è questione non peregrina. Sono testimone diretta del fatto che in caso di interruzione di un rapporto dirigenziale, a seguito di una situazione che non si ascriveva alla volontà politica ma alla condizione soggettiva di quello specifico dirigente, lo vide ugualmente ricorrere al Tribunale del lavoro vedendosi riconosciuti sia il reintegro sia il risarcimento.
chiaro, quindi, che una Giunta - di fronte ad una condizione quale quella che si prefigurerebbe se questo Consiglio procedesse nell'abrogazione dell'ARESS - aveva il dovere di proporre una norma transitoria, che la Giunta ci ha descritto illustrando l'emendamento n. 87 bis).
La domanda però è: perché la Giunta precorre i tempi? Confido ancora che questo Consiglio - alla luce degli incontri che abbiamo realizzato tra la Commissione e la seduta odierna, alla luce del ripensamento del Gruppo del Partito Democratico illustrato dai colleghi Reschigna e Boeti, alla luce delle mie modeste osservazioni sulla necessità di mantenere l'Agenzia regionale - possa ancora rivedere la propria posizione e che quindi il comma 1 dell'articolo 14 possa essere respinto dal Consiglio, con ci mantenendo in vita l'Agenzia e rendendo inutile una norma transitoria perché l'Agenzia vivrebbe di vita propria.
Qualora questo non accadesse, si svelerebbe un altro scenario, diverso da quello della Commissione, secondo il quale è la maggioranza di questo Consiglio che intende abrogare l'ARESS; e allora si tratterebbe d'un fatto politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Anche a me è parso di aver capito che l'Assessore dica che l'ARESS rimane in qualche modo abrogata, ma che viene prorogata di sei mesi con l'indicazione di qual è il personale che dovrebbe essere abrogato, almeno per questi sei mesi.
Vorrei chiedere all'Assessore se tutto il personale che oggi lavora all'ARESS è incluso nell'emendamento che l'Assessorato ha presentato.
Abbiamo visto in questi tre anni, infatti, che le persone che non erano propriamente - diciamo così - di appartenenza politica (penso alle persone che lavoravano alla tecnology assestment) sono state cacciate dal Direttore generale. Mi piacerebbe capire quale personale viene mantenuto: se viene mantenuto tutto oppure se invece questo provvedimento di proroga riguarda soltanto una sua parte.
Nel tempo che ho a disposizione, non avendo avuto la possibilità di farlo prima, voglio aggiungere alcune riflessioni che mi avevano indotto a presentare quell'emendamento.
Nella passata legislatura, con un governo di centrosinistra, io sono andato all'ARESS una volta, invitato non ricordo per quale ragione dall'allora Direttore Bertetto. Abbiamo sempre inteso, infatti, che l'ARESS fosse un organismo tecnico al servizio dell'Assessorato, così come la legge istitutiva dell'ARESS prevedeva.
In questi tre anni l'Agenzia è diventata uno strumento politico nelle mani del Direttore generale, che di fatto si è comportato come fosse un Assessore ombra, che partecipava a dibattiti pubblici come se fosse stato eletto dai cittadini e qualche volta contrastando le posizioni ufficiali dell'Assessorato, che ha messo in piedi strutture inutili come lo Sportello "Io scelgo la salute" (poi è stato chiuso rapidamente, e mi piacerebbe capire con il proprietario dell'immobile come si è concluso la vicenda, dal punto di vista giudiziario), che aveva speso 60.000 euro soltanto per arredare gli uffici, che ha ipotizzato un Piano Socio Sanitario che divideva l'ospedale dal territorio, bocciato da tutti; che è stato insomma, in questi tre anni, un'autentica spina nel fianco anche del governo regionale di centrodestra.
Allora, noi ci saremmo aspettati da questo Direttore, avendo lui riconosciuto il fatto che il problema che aveva portato alla richiesta di chiusura dell'ARESS era probabilmente un atto di sfiducia nei confronti di lui stesso, che, per difendere e tutelare il personale, facesse un passo indietro. Il Direttore dell'ARESS, invece, non ha ritenuto opportuno farlo.
Tanto per cambiare, in Aula non è presente l'Assessore Monferino Assessore alla sanità, che avrebbe dovuto esprimere il suo pensiero rispetto a questa struttura. Di fatto, ci sembra che la maggioranza, con una proroga di sei mesi, decida di abbandonare al suo destino questa struttura che, nei suoi organismi tecnici, fin quando sono stati tali, ha svolto un buon servizio al servizio dell'Assessorato.
Nella dichiarazione di voto ci saranno altri momenti per completare il ragionamento che sto facendo e che il tempo a disposizione non mi permette di fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Ho visto l'emendamento n. 87 bis), quello illustrato dall'Assessore Maccanti. Se, per un verso, quest'emendamento ha la funzione di definire che cosa succede durante la fase transitoria, non dice cosa succede dopo.
Non può rimanere un vuoto sotto questo aspetto. Il dopo può essere tante cose.
Può essere che queste attività vengano inglobate all'interno dell'Assessorato, può essere che queste attività vengano affidate ad una Federazione che le svolge a nome e per conto di tutte. Possono esserci tanti scenari, ma non può esserci una semplice norma transitoria che definisca che c'è una proroga di attività per sei mesi allo scopo di definire, di chiudere i rapporti giuridici pendenti, e poi non si sa chi svolgerà mai quelle funzioni.
Volete un consiglio? Credo che il dibattito sull'ARESS sia un dibattito che va fatto. Probabilmente, c'è un limite di fondo su come è partita questa discussione, anche all'interno della legge di assestamento di bilancio, che è stata quella più di una reazione rispetto ad una situazione che si era più determinata sotto il profilo politico.
Rinviamo questo tema alla discussione sulla legge finanziaria in modo tale che lo si tolga dall'assestamento e lo affrontiamo nella legge finanziaria in modo compiuto, valutando anche in modo più dettagliato nei lavori in Commissione che cosa succede, che cosa fa l'ARESS, che cosa non fa, che cosa ha senso che venga mantenuto, chi ha senso che svolga questo tipo di attività.
Altrimenti l'emendamento è vero che stabilisce una fase transitoria ma sostanzialmente, non dice quali funzioni debbano rimanere dopo e chi le svolgerà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Molto velocemente, voglio entrare nel merito di quello che ha detto prima il Consigliere Boeti. Come Capogruppo della Lega mi sono sentito un po' toccato da quello che ha dichiarato il Consigliere. Non entro nel merito dell'ARESS, perché su questo avremmo modo di discutere anche più avanti, perché ci sono anche altre situazioni. Mi permetto di dire che, in tutte le cose esistenti, c'è sempre qualcosa di buono e di utile. Tuttavia ci sono situazioni e situazioni.
Tuttavia quello che voglio dire è questo. Non conosco, non so, e non me ne importa nulla se vi persone sono vicine alla Lega, al PD, a Rifondazione Comunista o al PdL. Come Capogruppo non mi interesso di queste cose. Che siano state mandate via, che siano state messe. Non lo so. Lo voglio dire a verbale! "Non accetto" il fatto che venga accusato qualcuno indirettamente. Il Consigliere ha detto che persone vicine - non cito le parole esatte - non a noi, sono state mandate via. Non so questo. Non conosco persone vicine a voi, vicine a noi, né persone lontane da qualcun altro. Questo volevo dire a verbale.
Non so se da altre parti così avviene, penso di no. Altrimenti non si farebbero simile affermazioni.
Il sottoscritto, come Capogruppo della Lega, non conosce persone vicine a noi, lontane da noi, oppure persone vicine a voi, ma solo persone che spero sempre facciano bene il proprio dovere e il proprio lavoro. Se poi qualcuno si è assunto la responsabilità di metterle o di mandarle via risponderà di conseguenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ho bisogno di capire. Natale e Santo Stefano hanno appesantito la fase gastrica e, probabilmente, la fase gastrica rende complesso anche il percorso del ragionamento.
Il passaggio dell'assestamento nasce da un emendamento, a prima firma del Capogruppo Pedrale, che Progett'Azione ha sottoscritto perché lo stesso Capogruppo aveva detto che poteva fare il paio con un emendamento analogo di abrogazione di SCR, che poi non ha visto la luce.
Queste sono le profonde ragioni politiche che, al momento, in Commissione dettarono la nostra sottoscrizione all'emendamento. Come ha raccontato correttamente la Consigliera Artesio, venne firmato da tutti ed è diventata un'opinione della Giunta.
A questo punto, non capisco cosa vuole fare la Giunta. Mi correggerà l'Assessore Maccanti, ma quest'emendamento non mi chiarisce - non che dobbiamo chiarirlo adesso perché abbiamo tutto l'esercizio provvisorio che grazie alle vostre decisioni, durerà almeno fino a maggio 2013 per discuterne - vorrei capire se la cosa è servita perché la Giunta è d'accordo.
Se la Giunta è d'accordo nell'abrogarla, dovrebbe darne qualche ragione perché non serve per l'efficienza sui costi. L'ARESS, da quando è stata creata, non hai mai fatto la pianta organica, pur essendo obbligatorio. Non avendo pianta organica, tranne pochissime persone, credo il Direttore forse il Vice o pochi altri, ritornerebbero esattamente dove sono, tolti i contratti a tempo determinato (20 o 30).
Ognuno di noi ha le proprie opinioni, ma è evidente che quando il Consigliere Boeti dice che prima tutto andava bene, a me viene subito da andare da un'altra parte. Se il Consigliere Boeti dice che prima tutto andava bene e che adesso non è cambiato niente, e l'ha detto Boeti e ha abbastanza ragione, quelli di maggioranza su qualcosa dovrebbero riflettere sotto Capodanno, altrimenti non si capisce cosa ci stiamo a fare noi.
Infine, Assessore, memore di altri impegni già presi da questa Giunta e che non hanno poi trovato rispondenza nei tempi - l'elenco è lungo, non glielo faccio perché lei ha buona memoria - che cosa succede se entro il 30 giugno la Giunta non fa quello che c'è scritto qui? Nulla. Ma non è serio.
Stiamo parlando di una struttura che è nata con una legge che ha quindici anni di vita, che ha fatto delle cose buone e buonissime, altre pessime e "pessimissime" (il giudizio è soggettivo), ma non si può gestire questa vicenda in questo modo.
Dopodiché, se la Giunta vuole che si voti dal 30 giugno, lo voto, tanto avremo tempo fino a maggio per parlarne.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Vorrei aggiungere qualche riflessione a quelle già fatte.
Non ho espresso un giudizio sull'ARESS precedente, e non esprimo un giudizio sull'ARESS di oggi perché non tocca ai Consiglieri, ma all'Assessore che ha quell'Ufficio, capire se quell'ufficio che deve lavorare per lui svolge il suo servizio in maniera competente e in maniera utile ai cittadini e al sistema sanitario regionale.
Ricordo che stiamo discutendo del futuro di 46 dipendenti a tempo determinato dell'ARESS. Questa è la ragione per la quale stiamo prendendo la parola.
Invito il Consiglio a tenere conto del fatto che parliamo di 46 persone che potrebbero perdere il posto di lavoro. Quando parlavo di persone che erano state cacciate, non mi riferivo a persone assunte prima a tempo determinato, perché non sapevo assolutamente quali erano i dipendenti dell'ARESS, ma mi riferivo a personale delle Aziende Sanitarie che svolgevano, all'interno dell'ARESS, un servizio utile, ai quali non è più stato consentito svolgerlo.
La ragione per la quale il Partito Democratico, ed io stesso, abbiamo chiesto al Governo regionale di rivedere questa, che sembra essere una decisione della maggioranza di chiudere l'ARESS, è stata soprattutto per questa questione. Considerato che il ragionamento fatto riguardava soprattutto chi ha gestito l'ARESS (ci dispiace personalizzare, perché chi ha gestito l'ARESS è un uomo di grande competenza e di esperienza, da un punto di vista professionale, essendo un valido chirurgo e potrebbe essere utilizzato dalla Regione Piemonte anche in molti altri settori), riteniamo che, all'interno dell'ARESS, non abbia svolto questa funzione in modo opportuno.
Questa è la ragione per la quale abbiamo presentato il nostro emendamento.
Oggi ci occupiamo di questioni diverse, se l'Assessore confermerà il fatto che la proroga di sei mesi è un anticipo: sei mesi che serviranno a sbrigare le pratiche necessarie per definire anche i rapporti di lavoro con le persone che vi lavorano, perché si tratta di 46 persone che, se non oggi a giugno, potrebbero essere licenziate.
Quando si tratta di posti di lavoro, il Partito Democratico è disponibile a rivedere anche le proprie posizioni, rispetto ad argomenti nei quali crede.



PRESIDENTE

Ci sono altre dichiarazioni di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Burzi ha spiegato i motivi per cui sottoscrivemmo l'emendamento, ma la difficoltà che abbiamo, nella lettura di quest'emendamento, è comprendere se e dove esista una strategia relativamente ai soggetti terzi che utilizza la Giunta regionale (Enti strumentali, partecipate, eccetera). È davvero singolare: alcune volte poniamo problemi su società e su temi (anche sui dipendenti regionali) e la questione legata ai dipendenti sembra che sia questione che non si possa toccare; mente vi sono altre situazioni, come questa, in cui invece pare "chissenefrega", nel senso che i dipendenti facciano un po' la fine che gli toccherà! Sottolineo una seconda questione, sempre per non essere schizofrenici.
La proposta di deliberazione n. 238 era forse il luogo dove discutere anche di ARESS, piuttosto che con un'azione abrogativa in assestamento. Portare l'argomento nella proposta di deliberazione n. 238 forse avrebbe più senso perché in quell'ambito possiamo parlare di tutto insieme, con una logica che non sia schizofrenica. A quel punto diciamo: vogliamo dare un importante taglio alle società partecipate? Sì. Io, per esempio, con i colleghi di Progett'Azione, avevo scritto, ma non presentato perché mi aspettavo che fosse patrimonio della Giunta avanzare una proposta, un emendamento secondo cui rimaneva salva ARESS, ma era obbligatoria l'approvazione della pianta organica che, incidentalmente, non è votata del 2009, e si poneva un tetto di spesa di due milioni di euro.
Rilevo ancora un altro aspetto: mi dovete spiegare, partendo da valutazioni oggettive (alla logica di sciogliere ARESS per punire Zanon e anche un po' Monferino o viceversa, mi sottraggo, nel senso che non mi interessa) chi farà il lavoro di analisi che oggi viene fatto - male, bene benissimo, secondo me abbastanza bene - da ARESS. Che, a volte, il lavoro di analisi sia utilizzato dicendo il contrario degli studi che ARESS ha fatto, è altra questione, che però non entra nel merito di una legge abrogativa.
Mi dovete spiegare chi farà quel lavoro, perché chi dice che andranno a comando presso l'Assessorato alla sanità, sì, certo, alcuni, quelli che hanno un contratto con le ASL. La legge che riduce dell'80% le spese di consulenza rispetto al 2010 ci dice chiaramente che l'Assessore Monferino non potrà avvalersi di una serie di professionalità oggi utili, secondo noi utili.
Se la Giunta volesse fare una riflessione e portare questo tema laddove è di competenza, ossia nella proposta di deliberazione n. 238, sarebbe una cosa utile, altrimenti i ragionamenti sono assolutamente schizofrenici dettati più da volontà di ripicca che non di interventi seri sulle materie legate alle partecipate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

Molto brevemente, per dichiarare che voterò l'emendamento presentato dal Gruppo del Partito Democratico, con il quale si propone di superare l'idea e la proposta di abrogazione dell' ARESS.
Vorrei soltanto richiamare l'Aula ad evitare che oggi scriviamo una brutta pagina, nella quale non decidiamo nel merito delle scelte e delle organizzazioni, ma realizziamo una sorta di tiro incrociato. Tutte le dichiarazioni svolte in quest'Aula hanno addotto motivazioni diverse rispetto alle quali, in Commissione, una larga maggioranza del Consiglio aveva ritenuto di procedere verso l'abrogazione. C'è chi dichiara di essere disponibile a mantenere in vita un'organizzazione che, nelle sue funzioni istitutive, è necessaria ed esercitata pressoché in tutte le Regioni, ma è ostile alle modalità con le quali chi la dirige esercita il proprio mandato. C'è chi dichiara di aver votato a favore dell'abrogazione in Commissione perché riteneva si dovesse avviare un dibattito generale su tutti gli enti strumentali, ma non perché avesse una particolare obiezione in ordine alla qualità dell'attività svolta da ARESS o in ordine alla sua necessità.
Personalmente credo che, in questo momento, il Consiglio dovrebbe tornare alla sua funzione propria, cioè ogni qual volta un'assemblea legislativa decide di istituire o di abrogare, lo fa in ordine alle finalità e all'utilità dell'organismo di cui si discute, non per esercitare dei tiri incrociati, non per ottenere delle contropartite.
La contropartita è ragionare su SCR rispetto ad ARESS. Vedo che alcuni colleghi si scandalizzano, ma ho recuperato il discorso che altri hanno fatto prima: lo hanno fatto pubblicamente, quindi mi sembra corretto che si possa reagire pubblicamente senza che questo susciti scandalo.
Ciò detto, vorrei che tornassimo al nocciolo della nostra decisione e ragionevolmente, non essendo casuale né i comportamenti delle altre Regioni né la continuità di questo istituto, mantenessimo la funzione di ARESS superando la previsione dell'articolo 14.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuse le dichiarazioni di voto.
L'emendamento rubricato n. 64) è ritirato.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Confermo che gli emendamenti n. 3), 4), 5), 6), 7), 8), 9), 10), 11), 12) 13), 14), 15), 16), 17), 21), 18), 19), 22), 20), 23), 24), 26), 25) presentati dalla Consigliera Artesio, sono ritirati.
L'emendamento n. 87 bis) della Giunta regionale sostituisce l'emendamento n. 87), che è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87 bis).
Il Consiglio approva.
L'emendamento 52) e 51) sono analoghi, quindi il voto dell'emendamento n.
52) sarà esteso al n. 51).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Ci sono dichiarazioni di voto? Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 1 Ritorniamo sull'articolo n. 1, sul quale avevamo sospeso la trattazione e partiamo dall'emendamento n. 62).
Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Pentenero, Lepri Reschigna, Motta A., Ronzani, Muliere, Manica, Laus, Boeti, Placido: All'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

La parola alla Consigliera Pentenero, per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, semplicemente, chiediamo di sanare una situazione che ha quanto meno dell'illegittimo, ovvero il fatto che nella norma finanziaria c'è una non coerenza rispetto agli importi.
Quindi chiediamo di ripristinare le somme necessarie per garantire il 3 per mille del gettito dell'IRPEF regionale e di riportate la cifra all'importo di 21 milioni necessario per garantire quanto è stato promesso all'interno della norma finanziaria.
Ci sono due aspetti che devono essere salvaguardati con quest'emendamento. Da un lato, abbiamo la necessità di dare coerenza rispetto alla norma finanziaria e, dall'altro, abbiamo la necessità di garantire la sopravvivenza di un settore, quale quello della cultura, per il quale le risorse, drammaticamente tagliate negli ultimi due anni, fanno sì che oggi il sistema non abbia più la possibilità di garantire la propria attività, ma soprattutto la sopravvivenza di attività che, mi permetto di dire, svolgono un ruolo occupazionale all'interno della nostra Regione.
Ricordo soltanto che il prodotto interno lordo della nostra Regione è garantito per il 2,5% da parte di tutto il sistema culturale, quindi, a quanti sostengono che sono risorse sprecate, risorse che non servono a nulla, vorrei che provassero ad analizzare i dati che legano l'attività di questo settore al quale facciamo riferimento.
Pertanto, mi auguro davvero, anzitutto per una questione di ripristino di legittimità, in secondo luogo per una questione di merito rispetto alle attività che caratterizzano la nostra Regione, che quest'emendamento possa essere approvato.
Mi chiedo poi quali possano essere le tempistiche, qualora l'emendamento venisse approvato, per poterne garantire l'efficacia e per poter garantire che queste risorse davvero vadano al settore cui stiamo facendo riferimento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Pentenero.
Emendamento rubricato n. 86) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Reschigna, Cerutti, Taricco: all'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

La parola al Consigliere Taricco per l'illustrazione.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Semplicemente per illustrare la situazione che abbiamo voluto porre con quest'emendamento. Tuttavia, come ho già detto all'Assessore, c'è la massima possibilità a vagliare qualunque soluzione al tema.
Il tema è molto semplice. Abbiamo una rete di Ecomusei in Piemonte, che già l'anno scorso ha visto una drastica riduzione di risorse, ma diciamo così, in gergo, il sistema in qualche misura, ha retto facendo economia.
Quest'anno la rete degli Ecomusei, così come sta l'ipotesi di bilancio ad oggi, è a zero! Il rischio è di far saltare tutto il sistema.
Crediamo sia legittimo che in una situazione di difficoltà ci sia una riduzione di risorse, ma è un sistema che costava un milione e mezzo di euro all'anno. Possiamo immaginare di ridurre anche a mezzo milione, ma se andiamo a zero, credo che l'anno prossimo non discuteremo più di che cosa farne della rete degli Ecomusei, perché l'avremmo rasata al suolo! Credo sia necessario, ripeto, prendendo in considerazione qualunque altra ipotesi su questo tema, che si possa affrontare il tema della rete degli Ecomusei.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Condivido pienamente quello che ha detto il collega poc'anzi: l'Ecomuseo è argomento di estrema importanza per il Piemonte, poich valorizza i territori e attira i turisti.
Occorre aiutare questa struttura, dando un piccolo contributo; non dico molto, ma una piccola risorsa va data, perché è indispensabile e giusto che la sua attività continui nel tempo.
Grazie.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 86), che per mero errore tecnico era molto ottimista, è stato sostituito dall'emendamento n. 86 bis).
Emendamento rubricato n. 86 bis) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Cerutti, Biolé, Reschigna, Taricco: all'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

Lo diamo per illustrato, essendo stato concordato con la Giunta. Grazie.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

La Consigliera Artesio lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Pentenero, Lepri Reschigna, Ronzani, Muliere, Motta Angela, Boeti, Placido, Laus: All'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

Questo è un altro emendamento in coerenza con quello che ho presentato cinque minuti fa. Sposta altri tre milioni 900 mila, per arrivare all'importo di 22 milioni, l'importo necessario per ripristinare e dare coerenza tra la norma finanziaria e la norma di bilancio (si tratta del 3 per mille del gettito IRPEF previsto per il Settore Cultura, Turismo e Sport) e le tabelle di bilancio che, come ho ricordato prima, portano un importo diverso rispetto a quanto è stato approvato dalla norma finanziaria.
Non mi ripeto sul merito, perché, chi ha voluto, ha potuto intendere.
Mi auguro semplicemente che l'emendamento sia accolto e che ci sia ancora lo spazio e l'opportunità per far sì che le risorse siano realmente impegnate e quindi possano concorrere alla sopravvivenza del sistema.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Pentenero, Lepri Reschigna, Ronzani, Muliere, Manica, Motta Angela, Boeti, Placido, Laus: All'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

La parola alla Consigliera Pentenero per l'illustrazione.



PENTENERO Giovanna

I tre emendamenti, come ho già detto, indicano la somma totale di 21 milioni. Pertanto gli importi sono: sette milioni, tre milioni 700 mila, un milione e, se non ricordo male, c'è ancora un emendamento per concorrere all'importo totale del 3 per mille del gettito IRPEF previsto dalla norma finanziaria, destinato al Settore Cultura, Turismo e Sport, che ad oggi non trova la copertura rispetto a quanto definito dalla norma finanziaria.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pentenero.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dal Consigliere Goffi: Si richiede la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 31) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 47) presentato dalla Consigliera Cerutti: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 29) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A,inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 32) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 34) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 48) presentato dalla Consigliera Cerutti: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 50) presentato dalla Consigliera Cerutti: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



TABELLA ALLEGATA

L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 80) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: L'allegato A di cui all'art. 1 del disegno di legge n. 291 è modificato nell'ambito delle contabilità speciali, come di seguito indicato: cap. 69930 (Titolo VI Entrata): 15.000.000,00 cap. 499631 (Titolo IV Spesa): 15.000.000,00.
La parola all'Assessore Quaglia per l'illustrazione.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento presentato è necessario per integrare le partite di giro relative alle maggiori risorse versate dalla Regione Veneto, da rigirarsi a



GEC S.p.A., in accordo con la gestione commissariale.

L'ho già illustrato nel momento del deposito, ma sostanzialmente riguarda tale questione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Quaglia.
Abbiamo finito l'illustrazione degli emendamenti, pertanto apro la discussione generale sul blocco emendativo e sull'intero articolo 1.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, per agevolare i lavori e concentrare le nostre attenzioni chiedo se la Giunta regionale può darci un orientamento circa i pareri sugli emendamenti, prima della discussione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Nelle diverse illustrazioni degli emendamenti presentati, sia dalla maggioranza sia dalla minoranza, emerge un quadro generale riguardante le risorse ad integrazione delle UPB relative a Cultura e Turismo.
L'emendamento n. 59), ad esempio, raggruppa anche voci riguardanti altri emendamenti, sui quali è stata verificata con gli Uffici la copertura finanziaria.
Pertanto, sull'emendamento n. 59) si dà parere positivo.
C'è poi un emendamento presentato dal Presidente del Consiglio regionale che riguarda il finanziamento del Consiglio, il reintegro rispetto alle risorse, che è già stato illustrato e rispetto al quale il parere è positivo. Inoltre, c'è un emendamento di partite di giro, che riguarda la situazione GEC, con delle risorse che incameriamo dalla Regione Veneto.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 86 bis), la Giunta si rimette alla votazione dell'Aula, perché si tratta di un finanziamento di una UPB capiente: la 18001, quella della Cultura. Se l'Aula decide che una parte di questa può essere spostata sull'UPB 18031 che finanzia gli ecomusei, la Giunta è d'accordo.
Per quanto riguarda le altre partite, anche rispetto alle osservazioni e al dibattito avvenuto, già in fase d'assestamento, con la presentazione dell'emendamento della Giunta, erano state ricomprese delle partite significative. Rimangono aperte, ovviamente, delle partite che non sono risolte, per quanto riguarda, ad esempio, gli affitti e le partite legate all'edilizia, che sicuramente ci vedranno impegnati nella discussione del bilancio 2013.
La Giunta, pertanto, esprime parere positivo rispetto agli emendamenti sopra enunciati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Prendo atto del parere espresso dalla Giunta regionale sugli emendamenti e svolgo alcune considerazioni.
La prima: il parere favorevole sull'emendamento sulla Cultura non consente, in ogni caso, di ripristinare le risorse secondo gli impegni assunti in legge finanziaria. Ne prendiamo atto, nel senso che 17 milioni non coprono la differenza tra lo stanziamento a bilancio e l'impegno assunto nella legge finanziaria. È un ravvedimento operoso da parte della Giunta regionale, ma parziale e tardivo.
La seconda questione: respingere gli emendamenti che stanziano le risorse sulla morosità incolpevole (valgono le considerazioni che questo Gruppo ha espresso nel corso del dibattito sull'articolo e che poi ha portato l'Assessore Cavallera a ritirare l'articolo sull'assestamento di bilancio), vi porta ad assumere una bella responsabilità nel disimpegnarvi rispetto ad un settore che ha una condizione di drammaticità importante.
Così anche l'emendamento relativo all'editoria locale: siete andati in giro per il Piemonte a raccontare che non c'erano problemi sullo stanziamento delle risorse, e adesso su questo tema abbiamo presentato un emendamento per richiamarvi ad una coerenza di comportamento.
Da parte nostra non ci metteremo molto a segnalare alla comunità piemontese, ancora una volta, il forte divario tra le promesse e le applicazioni concrete e gli impegni concreti da parte di questa Amministrazione regionale.
L'ultima considerazione la voglio fare relativamente alle questioni che abbiamo visto oggi pomeriggio sulle tabelle.
Sia chiaro questo: siamo alle ore 16.45 del 27 dicembre. Non è per colpa delle opposizioni becere ed ottuse che l'assestamento del bilancio si sta votando in questo momento! La Giunta regionale ha un giorno di tempo per aggiornare il PO e per consentire ai Direttori di fare gli impegni.
Sarebbe una cosa disdicevole e molto grave - e lo dico prima perché se siete informati preventivamente è meglio - se la Giunta regionale accogliesse oggi degli emendamenti, non procedesse all'aggiornamento del PO e non procedesse all'autorizzazione dell'assunzione degli impegni.
Lo dico, perché il 2 gennaio la prima cosa che farò sarà andare a controllare queste situazioni, Assessore Quaglia, altrimenti continua la presa in giro sulla legge di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Tralascio alcune considerazioni, o meglio ne faccio una: noi non crediamo che anche rispetto allo studio fatto relativamente al beneficio che la cultura porta in termini occupazionali, gli stanziamenti che la Regione Piemonte e non solo, ma che generalmente le istituzioni fanno siano direttamente collegati al beneficio che abbiamo in termini culturali.
Mi spiego meglio. Ogni collega - e certamente in molti lo avranno fatto può andare sul sito dell'Assessorato alla cultura e può scaricarsi i contributi che vengono erogati alle associazioni culturali. Vedrà un numero smisurato di contributi fra i 1.000 euro e i 2.000 euro alle associazioni più disparate.
Se mi dite che è un sostegno all'associazionismo di base, passi. Poi devo capire qual è l'associazione che senza i 300 euro - perché arriviamo anche a quella cifra - non è più in grado di fare la propria attività. Ma se mi si dice che quella montagna di mini contributi garantisce una maggiore fruizione e garantiscono posti di lavoro, incremento occupazione eccetera, diciamo una cosa palesemente non vera.
I turisti della cultura generalmente intesa che vengono nella nostra Regione, vengono per l'eccellenza della nostra Regione; quindi, certamente per Venaria, per i molti musei piemontesi.
Ci saremmo attesi dai beneficiari e, in particolar modo, dagli emendamenti che ci si dicesse "ricevo una cifra assolutamente rilevante" perché è evidente ad ognuno che quando discutiamo dei 250 mila euro che mancano per rinnovare una convenzione di Protezione Civile, 17 milioni di euro sono una montagna di denaro.
Ci saremmo attesi che gli Assessori che beneficiano del contributo venissero in Aula a dire: "Con questi noi faremo queste sette cose che sono determinanti per lo sviluppo culturale della nostra Regione".
Anche noi, per soddisfare la nostra curiosità, andremo a vedere le tabelle on-line con gli impegni del 28 dicembre, su deliberazioni che sono già fatte - ma questa è una cosa notoria - che sono pochissime, cioè sette otto delibere che sosterranno le grandi istituzioni piemontesi.
Se non è così, si rischia di buttare via dei soldi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Vorrei dire tre cose.
Una: è vero quanto è stato affermato dal collega Reschigna, cioè che non è esattamente il 3 per mille. Però devo dire che onestamente in quest'Aula i colleghi che si sono battuti - e che sono di tutti i Gruppi dalla collega Artesio, Cerutti, ai colleghi Bono e Biolé, per arrivare alla collega Pentenero hanno svolto un lavoro che è stato quello di un tentativo di recupero di fondi che non era certo semplice, data la situazione economica.
Voglio questa volta ringraziare la Giunta e prendere atto che è vero che non è esattamente il 3 per mille che noi avevamo proposto e auspicato però di fronte alla situazione molti di noi non avrebbero nemmeno pensato che ce l'avremmo fatta a raggiungere la cifra che ci apprestiamo ad assegnare alla direzione cultura-turismo-sport. Alcuni in privato lo dicono sinceramente.
Quindi, ringrazio la Giunta per avere operato per permettere questo.
La seconda considerazione. Quando il collega Vignale cita le grandi opere, come Venaria o il Museo del Cinema o altro, non posso che essere orgoglioso, essendo stato l'Assessore che ha dato vita a queste opere.
vero che dobbiamo fare delle riforme che aspettano da sette anni almeno quella della legge n. 58/78, però è anche vero non si possono fare in assenza di un minimo di certezza economica.
Un ultimo passaggio. I famosi fratelli De Serio hanno scritto un articolo su La Stampa, dicendo che senza il primo micro-contributo di un milione di lire (quindi gli attuali 500 euro) non sarebbero mai partiti.
Non è che l'eccezione debba confermare la regola, per cui sono d'accordo sulle scelte strategiche, così come sono d'accordo sulle grandi iniziative che mobilitino e che diano lavoro. Definire questo sarà un compito successivo, ma indispensabile.
Terza ed ultima considerazione. Ovviamente noi ci atteniamo alle indicazioni e ringraziamo la Giunta per quelle che ci ha fornito. Vorrei però far notare, a onore dei colleghi Angeleri e Carossa, oltre che al Capogruppo Pedrale, che abbiamo presentato un emendamento sulla scuola di due milioni di euro, perché l'Assessore Cirio ci ha comunicato che riesce a trovare gli altri fondi necessari alla bisogna.
L'Assessore Quaglia ha dimenticato di citarlo tra quelli a cui esprimere voto positivo, ma abbiamo la sicurezza perché abbiamo verificato che è così. Quindi, non aggiungo altro, perché quando il collega Pedrale ha spiegato le motivazioni del nostro emendamento, le ha spiegate in maniera così completa che oggi - o domani - potrebbe anche essere un ottimo Assessore alla cultura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Voglio intervenire molto brevemente sulla questione degli Ecomusei, ma mi piacerebbe che l'Assessore ascoltasse il mio discorso.
L'emendamento che abbiamo presentato prevede che alla UPB cui afferisce il capitolo degli ecomusei sia assegnato mezzo milione di euro.
Non è che chiediamo che sia necessariamente questa la strada. Alcuni colleghi dicevamo che, se l'Assessore è in condizioni di attingere eventualmente dal capitolo generale, a noi può andare anche bene.
Il dubbio che ho è se sia possibile semplicemente con un intervento della Giunta spostare risorse dalla Direzione generale ad un'altra UPB. Non è possibile.
Se questo non è possibile, dobbiamo per forza approvare quest'emendamento, perché diversamente la questione non è risolvibile.
Chiedo gentilmente di capire, perché è evidente che se non è possibile in alcun modo spostare risorse dalle UPB su cui ci sono le risorse alla UPB a cui afferisce il capitolo di riferimento, non approvare quest'emendamento vuol dire stabilire in quest'Aula che per il 2012 tutta la rete degli Ecomusei non vedrà un euro e quindi sostanzialmente, visto che già l'anno scorso erano arrivati a una sufficienza stressata, vuol dire decidere che li facciamo chiudere quest'anno.
Chiedo calorosamente all'Aula di approvare quest'emendamento, perch diversamente sanciamo, nei fatti, la chiusura della rete degli Ecomusei.



PRESIDENTE

Invito le colleghe e i colleghi a prendere posto, perché dobbiamo fare una serie di votazioni ripetute.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.57 riprende alle ore 16.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58).
Il Consiglio approva.
Mettiamo a verbale che il Consigliere Negro intendeva garantire la presenza sulla votazione dell'emendamento n. 58), che è stato approvato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 43) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La parola all'Assessore Quaglia per il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 63).



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Volevo intervenire solo per dire che la destinazione del finanziamento è identica rispetto all'emendamento presentato. Come ho detto nelle motivazioni del voto, aveva un finanziamento che partiva da un'altra UPB.
Chiedo alla presentatrice di ritirare l'emendamento altrimenti il parere è negativo perché ricompreso nell'emendamento votato prima.



PRESIDENTE

Anche perché sarebbe da ritenersi decaduto, in quanto ci siamo già pronunciati.
Se i proponenti dell'emendamento n. 63) ritengono, potrebbero aggiungere la firma sull'emendamento n. 59).
La parola alla Consigliera Pentenero.



PENTENERO Giovanna

Ovviamente sono disposta a ritirare l'emendamento.
Quello che vorrei capire dall'Assessore è se le risorse sulla Direzione generale - sulla Direzione regionale credo che sia una cosa molto tecnica e non so quanto siamo in grado di rispondere in questo momento - possono essere distribuite sulle tre leggi principali. Diversamente vale quello che abbiamo detto prima sugli ecomusei.
L'importo complessivo può servire per finanziare le leggi n. 58, n. 68 e n. 49? Diversamente, siamo in una condizione di difficoltà.
Questa è una domanda che rivolgo all'Assessore, a questo punto sono disponibile a ritirare l'emendamento che corrisponde all'importo di 17 milioni, anche se questo non concorre all'importo complessivo dei 21 milioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Il riferimento a dove allocare le risorse, è quella che gli Assessori Coppola e Cirio hanno indicato all'Assessore al bilancio. Il lavoro svolto è quello della copertura, ma l'UPB di riferimento è quella data dagli Assessori competenti.



PRESIDENTE

I firmatari dell'emendamento n. 63) intendono sottoscrivere l'emendamento n. 59)? L'emendamento rubricato n. 63) è ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86 bis), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale l'Assessore Quaglia , a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Possiamo procedere ora con le dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Il nostro voto sul disegno di legge di assestamento di bilancio sarà negativo, per due ragioni fondamentali.
La prima è che con questo disegno di legge di assestamento di bilancio la Giunta non smentisce se stessa e il modo assolutamente superficiale con cui sta gestendo la difficile situazione dei conti della Regione. E ribadisco in modo particolare la scelta di fondo contenuta all'interno di questa legge di assestamento, che è quella del rinvio, ad un 2013 che sarà ancora più complicato, di parti consistenti della spesa di competenza del 2012. Questo non farà altro che accentuare l'avvicinarsi di un punto di criticità molto pericoloso, dal nostro punto di vista, sulla situazione dei conti e sulla capacità della Regione di sostenere un sistema economico e una politica di servizi a favore della comunità piemontese.
La seconda è che chi si aspettava, con questa legge di assestamento di bilancio, un'inversione di tendenza e quindi il tentativo di dar vita finalmente, a politiche strutturali di revisione e contenimento della spesa regionale trova all'interno di queste non- scelte elementi di delusione molto profonda. La logica e il sistema con cui la Giunta regionale sta affrontando - lo ripeto - il difficile momento dei conti della Regione è quella del rinvio: così vengono rinviate spese di competenza del 2012, così viene rinviato oltre il 90% della copertura del disavanzo dell'esercizio 2011 ad esercizi successivi.
Assessore Quaglia, così continuando a fare - da parte sua e della Giunta regionale - voi esponete realmente la Regione Piemonte ad una difficile situazione, avvicinando lo stato dei conti della Regione ad un livello di criticità che noi denunciamo da oltre un anno come un pericolo incombente.
Per queste ragioni fondamentali, oltre al fatto che voglio ribadire che non è un segno né di efficienza né di capacità di governo da parte di questa Giunta regionale votare l'assestamento di bilancio il 27 dicembre: è un segno di grande inefficienza e rappresenta una grande incapacità di affrontare la sfida dei tempi, che richiedono sì scelte difficili, ma anche scelte che vengano assunte in tempi precisi, stabiliti sia dallo Statuto sia dalla legge sull'ordinamento contabile della Regione.
Quest'anno è già un traguardo incredibile essere riusciti a votare l'assestamento di bilancio al 27 dicembre: ricordo che nell'esercizio precedente non si è neanche votato l'assestamento di bilancio, che è stato presentato dalla Giunta regionale il 30 dicembre 2011.
L'appuntamento vero sarà quello della legge di bilancio 2013 che, con le scelte o le non-scelte che avete compiuto su questo assestamento, sarà un appuntamento difficile, complicato e che ancora una volta di più metterà a dura prova la capacità di intervento in molti settori della politica regionale.
Con questo assestamento di bilancio, la Giunta regionale si ritrae da ambiti importanti. Il tema che noi abbiamo denunciato ripetutamente del non intervento sulla morosità colpevole, in un momento in cui un pezzo consistente della comunità piemontese vive una condizione di difficoltà sotto il profilo dell'arretramento delle proprie condizioni economiche e sociali, significa una scelta di abbandono, da parte della politica regionale, di pezzi della comunità piemontese e del sistema degli Enti locali, che dovrà sostenere da solo la sfida nei confronti della parte più debole della popolazione che oggi vive in una condizione di grande precarietà.
Se sono queste le scelte di fondo che voi avete compiuto all'interno di questo assestamento di bilancio e se il buongiorno si vede dal mattino vediamo con terrore la discussione sulla prossima legge di bilancio dell'esercizio 2013. Ci sembra infatti di leggere una sorta di continuità di atteggiamento su alcuni temi e addirittura un arretramento nel modo di porsi della Giunta regionale sul tema del peggioramento delle condizioni economiche e sociali di pezzi consistenti della comunità piemontese.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, chiudiamo la fase delle dichiarazioni di voto.
stato presentato dai Consiglieri Taricco, Motta Angela, Negro e Ponso l'ordine del giorno n. 934, inerente a "Riconoscimento e valorizzazione dell'ospedale di Caraglio nell'ambito della rete regionale della lungodegenza e post acuzie", che potrebbe essere dichiarato collegato.
Non vedo però il Consigliere Taricco, che l'ha presentato quale primo firmatario. Non essendovi in Aula nemmeno l'Assessore Monferino, competente per materia, proporrei di rinviarlo.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Do atto che il numero legale è 29.
Non essendoci ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri hanno votato NO 14 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Comunico che procederemo con il disegno di legge 316, al cui termine seguirà una breve sospensione per una Conferenza dei Capigruppo, necessaria per la programmazione della prima settimana di gennaio, di cui poi dar comunicazione all'Aula.
Potrebbe anche esserci una riunione di Commissione.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 316, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2013"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 316, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2013, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il relatore, Consigliere Mastrullo, dà per letta la relazione.
La Giunta intende intervenire? Prego, Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Credo che in Commissione, nella seduta in cui abbiamo deliberato il provvisorio, ci sia stato un confronto, anche con emendamenti che hanno cambiato la scadenza dell'esercizio provvisorio, riportandolo, se non sbaglio, al 30 gennaio 2013. C'è stato l'impegno a lavorare in modo determinato sull'approvazione del bilancio 2013 nel mese di gennaio, per arrivare all'approvazione.
Credo che la discussione in Commissione sia entrata anche nel merito e ci sia stato il confronto.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Non voteremo a favore del disegno di legge di autorizzazione dell'esercizio provvisorio, innanzitutto perché la Giunta regionale non ha fatto nulla perché l'iter del disegno di legge di bilancio 2013 potesse avviarsi interno della I Commissione.
Attenzione: potrebbe essere scontato che un Gruppo di opposizione voti contro l'esercizio provvisorio, ma quello che mi interessa mettere in evidenza, cari colleghi, è la chiave di lettura che viene fuori da questo esercizio provvisorio e dalla nota di variazione, parte integrante dell'esercizio provvisorio.
Abbiamo un disegno di legge di bilancio 2013 dove sono contenute somme che riguardano la sanità e i fondi statali, e poi c'era un fondino di un miliardo e 46 milioni - milione più, milione meno - che era lo strumento attraverso cui venivano successivamente ripartite, da parte della Giunta regionale, gli stanziamenti alle diverse UPB, per far fronte alla complessità delle politiche.
Voglio ricordare, per essere chiaro, che nel disegno di legge sul bilancio 2013 ci sono 27 milioni di euro sulle politiche sociali (praticamente niente, rispetto agli interventi sulle politiche sociali) e "zero" euro per il trasporto pubblico locale, che sappiamo essere una parte consistente, dopo la sanità.
Per rendere chiara la situazione e il livello di sottovalutazione della Giunta regionale sulle politiche di bilancio, se solo un miliardo e 46 milioni è l'entità del fondo, la nota di variazione, che, come ha detto l'Assessore Quaglia in I Commissione, serve per finanziare sostanzialmente il pagamento delle rate dei mutui di competenza delle diverse Direzioni e le spese obbligatorie, intendendosi, per spese obbligatorie, le spese per il personale dei parchi e delle comunità (quindi spese di personale) ammonta a 454 milioni di euro.
Se a questi 454 milioni di euro aggiungiamo i dichiarati dalla Giunta non dichiarati da noi, perché per noi sono molti di più - ossia 256 milioni di euro di spese di competenze del 2012 trasferite sul 2013, arriviamo ad una cifra pari a 800 milioni di euro. Sono ancora a disposizione 245 milioni di euro, e con quei 245 milioni di euro deve essere pagato il TPL le politiche sociali, la cultura (e concludo qui), cioè tutta una serie di ambiti di intervento.
Ho fatto questo ragionamento ancora una volta, ma mi rendo conto - ci rendiamo conto come Gruppo - di gridare al vento: attenzione, perché la situazione è pesante; attenzione, perché la Giunta regionale sta sottovalutando, non sta facendo nessun intervento strutturale sulla politica di bilancio; attenzione, perché il 2013 sarà un anno in cui pericolosamente, la Regione Piemonte si avvicinerà ad un punto di rottura tale da non rendere sostenibile il livello dei propri interventi, a sostegno della qualità della vita delle persone e dell'intervento a sostegno dell'economia piemontese.
Attenzione! Questo è quello che dall'esercizio provvisorio viene fuori.
Solo per far fronte ad una serie di spese, che sono le rate di ammortamento, va via il 40% del fondino, e solo per far fronte ai trasferimenti di competenza del 2012 operate sul 2013 va via un altro 20 del fondino. Rimane ancora da finanziare, sulla legge di bilancio 2013, un prezzo purtroppo straordinariamente elevato della spesa regionale.
Auguri, Assessore Quaglia!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Molto brevemente, perché poi magari l'Assessore Quaglia, con molta più capacità del sottoscritto, replicherà al Consigliere Reschigna.
Qui occorre mettersi d'accordo: quando noi, con molta onestà, abbiamo detto che la situazione finanziaria e debitoria della Regione Piemonte era drammatica, ci siete saltati addosso e ci avete dato degli irresponsabili perché abbiamo detto che avevamo una situazione finanziaria molto pericolosa e molto delicata, e adesso ci rimproverate di sottovalutare la situazione.
Tutt'altro che sottovalutare la situazione: noi sappiamo che parte da lontano, ma non vogliamo rinfocolare vecchie polemiche sulle responsabilità, soprattutto concentrate negli ultimi anni.
Siamo coerenti con un tentativo di tenere sotto controllo i conti della Regione - l'abbiamo dimostrato l'anno scorso - soprattutto sulla voce maggiore, quella della sanità, dove abbiamo accumulato anche un piccolo avanzo di amministrazione da destinare alle politiche sociali.
Certo, quella del 2013 è una sfida difficilissima che affronteremo, ma spero di affrontarla assieme, perché le conseguenze di questa minore disponibilità di risorse da parte della Regione sono dovute anche a scelte come voi sapete, che lo Stato centrale e il Parlamento, a torto o a ragione, hanno deciso di fare. Non mi stupisco, quindi, che alla fine risorse libere siano sui 200 e qualche milione di euro, su cui si dovrà far quadrare il bilancio della Regione Piemonte.
In questi anni mi devo complimentare con diversi Assessori, che con poche risorse sono riusciti a tenere in piedi i propri Assessorati e certe linee guida delle politiche dei rispettivi Assessorati. Si citava la cultura: ricordo soltanto che in tre anni si è scesi da 130 ad una trentina di milioni di euro e, nonostante tutto, il sistema culturale piemontese regge ancora. Certo, si vorrebbe e si potrebbe auspicare molto di più, ma i soldi sono quelli che abbiamo a disposizione.
chiaro che anche la decisione della Giunta di voler limitare l'esercizio provvisorio al 31 gennaio è una scelta coraggiosa che la Giunta, l'Assessore Quaglia e tutta la maggioranza intendono fare. Certo per riuscire a rispettare questa tempistica con realismo e senza ipocrisia sarà necessario, come mi auguro, un confronto aperto, anche fortemente critico, ma chiaro anche con l'opposizione.
I numeri, una volta tanto, non li abbiamo inventati noi: sono lì, nella loro crudezza, e si cercherà di tenere in piedi la Regione con queste poche risorse.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Pedrale.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Grazie, Presidente.
Sicuramente, in questa legislatura non li abbiamo mai inventati, non so nelle altre.
Ringrazio il Capogruppo Reschigna, lo dico assolutamente con il sorriso sulle labbra, che ci ha ricordato alcune cose, di cui siamo assolutamente consapevoli. Purtroppo, siamo assolutamente consapevoli della situazione drammatica in cui versa dal punto di vista finanziario la Regione Piemonte.
Molto brevemente, voglio fare sinceramente, come erano certamente anche quelli del Capogruppo Reschigna, gli auguri all'Assessore Quaglia e anche agli Uffici, che sicuramente lo sappiamo quanto hanno fatto con l'Assessore in questo periodo per cercare di dare delle risposte.
Voglio fare un piccolo inciso. La Lega Nord sta facendo una battaglia a livello nazionale affinché il 75% delle risorse rimangano sui territori.
Ciò significherebbe che il 75% delle risorse che "vengono fuori" dai cittadini piemontesi rimangono ai cittadini piemontesi.
Mi accontenterei anche del 50%, lo dico sperando di non essere espulso dalla Lega Nord. Il 50% delle risorse che tirano fuori ogni anno i cittadini piemontesi devono rimanere nel territorio dove abitano. Se noi avessimo il 50% delle nostre risorse, sicuramente, potremmo dare risposte al sociale; sicuramente potremmo dare risposte agli Ecomusei, sicuramente potremmo dare risposte a tanti comparti della Regione Piemonte. Per questo dobbiamo dircelo, cari signori! Perché là dove stampare moneta non si può... È vero quello che dice il Capogruppo Reschigna, potremmo pagare le spese obbligatorie. E vivaddio se riusciremo ancora e per quanto tempo a pagare le spese obbligatorie di questo passo! Dobbiamo veramente, tutti insieme, al di là delle diverse posizioni partitiche, non politiche, cercare di portare qualcosa a questo Piemonte.
Il Piemonte, che ha sempre dato tanto a questo Nazione, che ha sempre dato tantissima a questa Nazione e che da questa Nazione, mi permetto di dire continua a prendere dei calci in faccia! Perché, il Piemonte come Regione del Nord, per anni ha continuato e continua a mantenere tutta una parte della Nazione, che non riuscirebbe non so per volontà loro, per incapacità o per altro, ad andare avanti.
Non possiamo sentirci accusare di non riuscire a chiudere i bilanci, a non riuscire a dare dei soldi, dei finanziamenti a vari comparti quando sappiamo benissimo che basterebbe poco. Basterebbe veramente poco per riuscire a risolvere queste cose. Per esempio, sul sociale, cari signori lo Stato, qualsiasi Governo ci sia, ha continuato a togliere i soldi, ma non si può pensare che poi la Regione Piemonte riesca e continui a riuscire a dare delle risposte! Questo dobbiamo dirlo al di là delle diverse posizioni dei diversi partiti! Dobbiamo dirlo! Auspico, quindi, che tutti i vari partiti e specialmente, spero, almeno quelli del centrodestra, abbandonino certe posizioni, e si riconoscano nella posizione della Lega Nord, che chiede risorse sul proprio territorio cari signori! Risorse sul proprio territorio! Perché i soldi dei piemontesi devono stare, almeno al 50%, in territorio piemontese! Questo ve lo ricorderò sempre, in qualsiasi momento farete delle critiche sul nostro operato, che sicuramente può essere migliorabile, perché sicuramente la Giunta e questa maggioranza non fanno certamente tutto giusto, è chiaro. Lo riconosciamo tutti.
Alla fine, cari signori, la questione non è né ideologica, né altro, è una questione di soldi. I soldi non ci sono! Perché c'è una certa politica che continua a dare i soldi ad altre parti della Nazione e non li lascia nei territori del Nord.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Carossa.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, perché ha parlato per il nostro Gruppo il collega Reschigna, ma credo, Consigliere Carossa, che ci sia un limite a tutto.
Consigliere Carossa, lei poco fa ci ha intrattenuti sulle questioni riguardante la necessità che le Regioni del Nord trattengano una parte della ricchezza che introducono, ma lei ragionava come se non fosse esponente di un partito che questo Paese l'ha governato per svariati lustri. Lei un è marziano che è capitato a palazzo Lascaris quest'oggi e neppure un leghista del 1992. Le ricordo che da allora, da quando la Lega ha raccolto i voti imponendo questa discussione e proponendo questa discussione, sono passati vent'anni! In questi vent'anni, lei e il suo partito avete governato questo Paese! Governato questo Paese! Avete avuto i posti di responsabilità nel governo di questo Paese! Francamente, che lei adesso venga a spiegare che se le cose dovessero cambiare, voi farete domani mattina ciò che non avete fatto pur avendo responsabilità di governo per quindici anni, mi sembra francamente un modo sbagliato per impostare la discussione.
Non vi crederanno più! Non vi crederanno più! Perché questo treno e questa polemica l'avete fatta per quindici anni! E oggi siamo qui a constatare che lei ripropone, diciamo così, la solita cantilena con una differenza rispetto ad allora: allora qualcuno poteva prendervi in parola oggi l'esperienza di governo della Lega dimostra che le cose che lei dice non le avete fatte! Pur avendo la possibilità di farle, stando al governo del Paese! Punto! Punto! Mi sembra di essere tornati indietro di vent'anni e assistere discussioni che facevate allora! Peccato che nel frattempo voi avete governato il Paese. Lei oggi si è alzato e ha parlato in qualità di Presidente della Lega come se questi vent'anni non ci foste stati. Questa è la prima questione.
La seconda. Assessore Quaglia, faccio un'altra considerazione. Il collega Reschigna ha detto una cosa verissima. L'assestamento lo approvate il 27 dicembre e non per colpa dell'opposizione.



(Scampanellìo del Presidente)



RONZANI Wilmer

Spero che voi possiate tradurre in deliberazioni e in determine di impegno le risorse che oggi abbiamo allocato. Spero! Spero! Perché il ritardo con il quale giungiamo a...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Ronzani.
Per favore. Poiché si tratta dell'esercizio provvisorio, se ci fosse un po' di attenzione, potrebbe anche servire.
Prego, collega.



RONZANI Wilmer

Francamente non mi pare che da parte della maggioranza sia venuta questa sollecitazione ad approvare in fretta l'assestamento di bilancio. Ma ha ragione il Consigliere Reschigna! Quest'anno almeno l'avete approvato perché lo scorso anno avete teorizzato che l'assestamento non serviva, con tutte le conseguenze che questo fatto ha comportato.
Grazie alla battaglia, all'iniziativa, alla presa di posizione di alcuni Gruppi della maggioranza e dell'opposizione, avete indicato come termine il 31 gennaio. Anche questo non era scontato. Perché la prima proposta che ha fatto la Giunta, e lei ne ha dato atto nella sua discussione, era di immaginare addirittura come data ultima quella di aprile! Questo significa che anche quest'anno, nonostante i documenti di bilancio, nonostante lo Statuto e il Regolamento non lo consentano, la Regione Piemonte per quattro mesi sarebbe stata governata con un esercizio provvisorio! E questo - mi collego ad una considerazione che hanno fatto altri colleghi - un problema lo crea, perché in una condizione di normalità finanziaria già questo è un problema, ovviamente, perché governi per dodicesimi, ma tanto più, in una regione come la nostra, in una condizione finanziaria come quella del Piemonte, è interesse del Governo della Regione che il bilancio di previsione, che avrà i problemi che ricordava il collega Reschigna, venga approvato il più rapidamente possibile, entro la data - io dico - indicata durante la discussione in Commissione, attraverso un confronto di merito.
Qui, però, c'è un'altra questione, Assessore Quaglia e collega Carossa: in realtà, la discussione che faremo sull'assestamento e sul bilancio fa emergere un problema che è stato latente, in questi mesi.
Certo, ci sono le problematiche che dite voi: difficoltà finanziarie, i tagli del Governo, tutto quello che avete detto, non lo discuto.
Ricordo, però, al collega Carossa che i tagli sono negativi in quanto tali e che voi, nei mesi passati, alcuni li avete difesi, sostenendo che erano determinati dall'esigenza di garantire efficienza al sistema, persino all'apparato regionale.
Prendo atto del fatto che oggi avete un'opinione diversa, forse perch nel frattempo, è cambiato il governo del Paese e voi siete molto più severi verso i tagli che hanno apportato i Governi successivi a quello di cui eravate parte integrante, ma il problema è politico, Assessore Quaglia! In realtà, la vicenda del bilancio si aggroviglia e si complica anche per questa ragione: noi facciamo finta di non vederlo, ma esiste insieme al dato economico, al bilancio, un problema politico che riguarda questa maggioranza.
Questo ormai è un dato che emerge! Facciamo finta di non vederlo, ma è il dato vero e credo che in futuro, per le ragioni che ricordava il collega Reschigna, saremo ancora più in difficoltà ad affrontare le politiche di bilancio di questa Regione, perché c'è una maggioranza politica che ha cessato di essere maggioranza politica. Se noi poniamo per un attimo attenzione alle vicende di questi ultimi mesi, alle questioni di contenuto e alle questioni politico-programmatiche, non possiamo ignorare che questo è il vero dato che emerge.
C'è un problema di conti economici, c'è un problema di difficoltà della finanza pubblica, ma in Piemonte tutto questo è reso più complicato dal fatto che la maggioranza, che dovrebbe gestire queste politiche, è sempre meno una maggioranza all'altezza della situazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente, sarò velocissimo.
Ormai siamo arrivati al termine dell'anno, pertanto dobbiamo approvare l'assestamento del bilancio e il bilancio provvisorio.
In Piemonte - lasciatemelo ricordare - si è sempre avuta l'idea e la voglia di essere troppo onesti! Qualcuno (non faccio i nomi) ha accettato i benedetti tagli di cui ha parlato poc'anzi il collega Ronzani e ritengo che questo sia uno sbaglio.
Non dovevamo accettare certi tagli, perché il Piemonte è una di quelle Regioni che paga le tasse, che lavora. Buona parte di queste tasse dovevano rimanere in Piemonte e non essere destinate tutte a Roma.
Nel bilancio ci sono tantissimi capitoli a zero (abbiamo parlato degli ecomusei, ma potrei fare un elenco enorme), perché non ci sono più i fondi.
Il collega Reschigna ha parlato del sociale, che è un argomento primario. Occorre stanziare più denaro al socio-assistenziale, così come alla ricerca, all'istruzione, alla scuola.
A questo punto, non possiamo fare altro che prendere atto della situazione, ma - caro Assessore Quaglia - non vorrei essere nei suoi panni per le difficoltà, gli impegni, le responsabilità che oggi ha la Regione nella sua persona, nel portare avanti l'assestamento di bilancio.
Chiedo che la maggioranza sia forte, concreta e coesa, perch diversamente non si riuscirà ad andare avanti. Ci troviamo in una situazione di estrema difficoltà e noi non possiamo tenere sempre la spina ogni tanto siamo anche obbligati a toglierla, questa spina! Chiedo, pertanto, che dal prossimo anno si sia più forti e coesi perché i debiti non li ha fatti solo una parte, ma anche l'altra, pertanto occorre essere responsabili.
Non andiamo indietro: cerchiamo di andare avanti e fare il fuoco con la legna che abbiamo! Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo alla votazione dell'articolato.
Invito i colleghi e le colleghe a prendere posto.
Il numero legale è 29.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

Presidente, solo per mettere a verbale che il mio voto era contrario.



PRESIDENTE

Pertanto, il Consigliere Bono non era presente, ma intendeva votare in modo contrario sull'articolo 2.
Questo non implica una variazione dell'esito della votazione: l'articolo 2 resta approvato.
Il numero legale è 29.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
Non vi sono dichiarazioni di voto né ordini del giorno collegati.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 14 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Adesso ci sarà una piccola sospensione, per una riunione dei Capigruppo in Sala A.
I lavori del Consiglio riprenderanno con le comunicazioni del Presidente, il punto relativo alle nomine sul Consorzio per l'Agenzia Metropolitana e la trattazione dell'o.d.g. che residua.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.55 riprende alle ore 18.06)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
In seguito alla riunione dei Capigruppo, comunico che il Consiglio regionale è convocato martedì 8 gennaio 2013, mentre i lavori del Consiglio riprenderanno lunedì 7 gennaio 2013 al pomeriggio con la I Commissione per la trattazione del disegno di bilancio per l'esercizio 2013.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 6) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 233 "Consorzio 'Agenzia per la mobilità metropolitana' - Consiglio di Amministrazione - (articolo 8, l.r. 1/2000 e articolo 10 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 componente"


PRESIDENTE

Si tratta della nomina per la quale ho dato già lettura all'Aula qualche seduta fa, della lettera mail inviata in data 19 dicembre 2012 dal Presidente della Regione, con la quale informava che la Regione Piemonte intendeva nominare all'interno del CdA del suddetto Ente l'Assessore competente in materia, secondo l'articolo 10 comma 2 del nuovo Statuto assicurando così che non vi siano nuovi e maggiori oneri a carico del sistema. È un indirizzo che è stato appreso anche dai soci Provincia e Comune.
Non era possibile, in quanto l'Assessore non ha partecipato al bando, e come sapete, con l'approvazione di un emendamento della stessa Giunta regionale all'interno del disegno di legge approvato poc'anzi dall'Aula sull'assestamento, quando il rappresentante della Regione Piemonte in un Ente è l'Assessore e il requisito è quello di essere Assessore, non è più necessario partecipare al bando.
Pertanto, se viene confermato, chiederò alla Giunta. Mi sembra che sia l'Assessore competente per materia, però chiederò conferma al Vicepresidente sull'indicazione dell'Assessore che la Giunta regionale intende, attraverso il Consiglio, designare nel Consorzio Agenzia per la Mobilità Metropolitana.
Durante lo spoglio sarà sospesa la seduta, perché vi è la necessità di una riunione della I Commissione sulla quale all'unanimità hanno concordato i Capigruppo per una proposta di legge di modifica sulla legge n. 1/2005.
Successivamente ci sarà l'iscrizione all'o.d.g. di questa modifica e si procederà con l'esame ed eventualmente sulla proposta di deliberazione n.
217, perché nel frattempo dovrebbe arrivare l'Assessore Cirio.
La parola al Vicepresidente Cavallera per la designazione dell'Assessore per il Consorzio Agenzia per la Mobilità Metropolitana.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Noi confermiamo quello che abbiamo già prefigurato anche se non nominativamente nella comunicazione. È l'Assessore Barbara Bonino Assessore competente.



PRESIDENTE

Pertanto, il candidato della Giunta è l'Assessore Bonino.
Non troverete il nome stampato sulla scheda, quindi chi intende votare l'Assessore Bonino può scrivere il nome sul rigo al di sotto della denominazione "Scheda di votazione".
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Placido, Novero e Comba.
Prego il Consigliere Segretario Leardi di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Leardi effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione e ricordo che è immediatamente convocata la I Commissione in Sala A.
I nostri lavori sono sospesi.
Nel corso della sospensione avverrà lo spoglio delle schede e i lavori riprenderanno con la comunicazione dell'esito della votazione.
I componenti della I Commissione sono invitati a recarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.19 riprende alle 18.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 6) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti della seguente nomina: Designazione del componente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio "Agenzia per la mobilità metropolitana" (articolo 8, legge regionale n.
1/2000 e articolo 10 Statuto dell'Ente).
Proclamo designata, quale componente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio "Agenzia per la mobilità metropolitana", l'Assessore Barbara Bonino.


Argomento: Statuto - Regolamento - Gruppi consiliari

Iscrizione all'o.d.g. ed esame proposta di legge n. 317, inerente a "Modifiche agli articoli 21, 24 e 45 della legge regionale 4 marzo 2005, n.


PRESIDENTE

1"



PRESIDENTE

La I Commissione ha licenziato la proposta di legge regionale n. 317 relativa alle modifiche alla legge regionale 4 marzo 2005, n. 1.
Per trattarla in Aula deve essere iscritta e pertanto, essendo presenti 50 Consiglieri, se vi è l'unanimità dei presenti, dichiaro iscritta all'o.d.g. tale proposta di legge regionale.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Passiamo dunque all'esame della proposta di legge testé iscritta.
Il relatore, Consigliere Goffi, dà per letta la relazione.
Non essendovi richieste di intervento, passiamo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato SÌ 45 Consiglieri hanno votato NO 14 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione dell'Aula in particolare dei signori Capigruppo perché, rispetto a quanto abbiamo deciso nella Conferenza dei Capigruppo propongo un'inversione dei lavori per martedì 8 gennaio 2013. Il Presidente della Regione, infatti, che peraltro è presente, ha chiesto la cortesia di prevedere la comunicazione inerente gli sviluppi della vicenda GEC S.p.A. e le dichiarazioni dell'Assessore Casoni al pomeriggio.
Il Consiglio regionale sarà pertanto così convocato.
Dalle ore 10 alle ore 13 vi sarà l'esame in seconda lettura della proposta di legge n. 304, "Istituzione del Collegio Revisori dei Conti.
Modifiche alla legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte)", l'esame della proposta di deliberazione n. 228, "Piano regionale di razionalizzazione delle partecipazioni regionali", il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 153 e di altri provvedimenti.
Alle ore 14.30 è previsto lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata ex articolo 100 del Regolamento; dalle ore 15 alle ore 17 la sessione straordinaria ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento relativamente alle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito agli sviluppi della vicenda GEC S.p.A. e alle dichiarazioni dell'Assessore Casoni.
Successivamente al punto calendarizzato alle ore 15, si riprende con la seduta ordinaria fino alle ore 19.


Argomento: Ordinamento sportivo

Proposta di deliberazione n. 217, inerente a "LR 93/95 (Artt. 3 e 7). Modifiche e integrazioni alla D.C.R. n. 99-13131 del 29/3/2011, 'Programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie e per l'impiantistica sportiva anni 2011-2013'" (rinvio)


PRESIDENTE

Colleghi, rimarrebbe ora da trattare la proposta di deliberazione n.
217, di cui al punto 5) all'o.d.g. Il Consigliere Reschigna chiede che sia presente l'Assessore Cirio, competente per materia, che ha avvisato di essere in arrivo. Si tratta di un provvedimento sul quale c'è grande discussione?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa: la seduta è sospesa per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.45 riprende alle ore 18.46)



PRESIDENTE

In ripresa di seduta, comunico che la prevista adunanza serale è annullata.
Grazie e auguri di buon anno a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.46)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 62) presentato dai Consiglieri Pentenero, Lepri Reschigna, Motta A., Ronzani, Muliere, Manica, Laus, Boeti, Placido: All'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB01021 |DB18001 Programmazione strategica, Politiche |Cultura Turismo e sport - Biblioteche territoriali ed edilizia programmata |- archivi ed istituti culturali negoziata Titolo 1: Spese correnti Titolo 1: Spese correnti 3.000.000,000 3.000.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 86 bis) presentato dai Consiglieri Lepri, Negro Cerutti, Biolé, Reschigna, Taricco: all'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB18001 |DB18031 Cultura turismo e sport |Cultura, turismo e sport Segreteria Direzione |Musei e patrimonio culturale



PRESIDENTE

Titolo 1: Spese correnti |Titolo 1: Spese correnti



PRESIDENTE

500.000,00 |+ 500.000,000



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 36) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB18071 |DB19061 Servizio Civile terzo settore enti di Politiche giovanili |diritto pubblico e privato riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa riconosciuta dallo Stato attraverso le attività di oratorio legge regionale 26/02 Titolo 1: Spese correnti Titolo 1: Spese correnti 1.000.000,00 1.000.000,000



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Pentenero, Lepri Reschigna, Ronzani, Muliere, Motta Angela, Boeti, Placido, Laus: All'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB SB09011 |DB18091 Risorse finanziarie |Cultura Turismo e sport Bilancio |Spettacolo



PRESIDENTE

Titolo 1: Spese correnti |Titolo 1: Spese correnti 14.500.000,00 |+ 3.900.000,000



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 67) presentato dai Consiglieri Pentenero, Lepri Reschigna, Ronzani, Muliere, Manica, Motta Angela, Boeti, Placido, Laus: All'allegato A del disegno di legge n. 291 apportare la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB08021 |DB18051



PRESIDENTE

Programmazione strategica, Politiche |Cultura Turismo e sport - Spettacolo territoriali ed edilizia programmata negoziata |Titolo 1: Spese correnti Titolo 1: Spese correnti 1.000.000,000 1.000.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato dal Consigliere Goffi: Si richiede la seguente modifica:



PRESIDENTE

ANNO | UPB | UPB 2012 |DB18152 + |DB09012 7.388.000,000 |7.388.000,000



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB 19021 |DB 09011 Politiche sociali e politiche per la |Prelievo fondo di riserva famiglia Programmazione socioass. Integ.
Soc-san |Titolo 1: Spese correnti Rapporti enti gestione istituti Titolo 1: Spese correnti |-1.500.000,000



PRESIDENTE

1.500.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 47) presentato dalla Consigliera Cerutti: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB19021 |SB01001



PRESIDENTE

100.000.000 |- 100.000.000



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A,inserire la seguente modifica: UPB |UPB DB19051 |DB20151 (CAP. 153722 Contributi per la |Allocazione e controllo risorse realizzazione di interventi a favore |finanziarie della disabilità. Leggi regionali 104/92 - 162/98 - 284/97 - 01/04).



PRESIDENTE

500.000,00 |- 500.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 30) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB19051 |DB19061



PRESIDENTE

Sviluppo politiche familiari e |(Servizio Civile terzo settore enti di formazione personale socio |diritto pubblico e privato assistenziale - interventi a favore |riconoscimento e valorizzazione della della popolazione zingara l.r. 26/93.|funzione educativa riconosciuta dallo Stato attraverso le attività di oratorio l.r. 26/02)



PRESIDENTE

500.000,00 |- 500.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB 19051 |DB 19061



PRESIDENTE

Sviluppo politiche familiari e |(Servizio Civile terzo settore enti formazione personale socio |di diritto pubblico e privato assistenziale - interventi a favore |riconoscimento e valorizzazione della degli immigrati extracomunitari in |funzione educativa riconosciuta dallo Piemonte l.r. 64/89 |Stato attraverso le attività di oratorio l.r. 26/02)



PRESIDENTE

500.000,00 |- 500.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 34) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB 19051 |DB 19061



PRESIDENTE

Istituzione dei centri antiviolenza |(Servizio Civile terzo settore enti con casa rifugio legge regionale |di diritto pubblico e privato 16/09 |riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa riconosciuta dallo Stato attraverso le attività di oratorio l.r. 26/02)



PRESIDENTE

450.000,00 |450.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 35) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB 19052 |DB 09022



PRESIDENTE

Sviluppo politiche familiari e |Risorse finanziarie ragioneria formazione personale socio assistenziale |Titolo 2: spese in conto capitale



PRESIDENTE

1.000.000,00 1.000.000,00



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 33) presentato dalla Consigliera Artesio: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB 20161 |DB 07111



(Cap. 158418 erogazione alle aziende |Formazione del Personale sanitarie ed ad altri enti per la lotta alle dipendenze patologiche DPR 9 ottobre 1990, n. 309)



PRESIDENTE

| |- 600.000 600.000



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 48) presentato dalla Consigliera Cerutti: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB 20171 |SB 01041



PRESIDENTE

10.000.000 |- 10.000.000



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 50) presentato dalla Consigliera Cerutti: All'allegato A, inserire la seguente modifica:



PRESIDENTE

UPB |UPB DB 21011 |SB 01041



PRESIDENTE

22.000.000 |- 22.000.000



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