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Dettaglio seduta n.317 del 27/12/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.01 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



LEARDI LORENZO



(Alle ore 10.40 il Consigliere Segretario Leardi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali del 11 e 12/12/2012.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco Maria, Botta Marco Cantore, Casoni, Comba, Maccanti, Tentoni e Valle.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

La corte Costituzione, con sentenza n. 277 del 12 dicembre, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 3, della legge regionale 24 dicembre 2004 n. 39: "Costituzione dell'Azienda sanitaria ospedaliera ordine Mauriziano di Torino", che recita: "Dalla data della sua costituzione, l'ASL assume a proprio carico ogni onere di gestione. La gestione conseguente e derivanti oneri economici di tutte le controversie relative a rapporti attivi e passivi di carattere contrattuale, finanziario e patrimoniale, relativi ai periodi antecedente la costituzione dell'ASL di cui al comma 1, ivi comprese le liti attive e passive, rimangono a carico della Fondazione Ordine Mauriziano, di cui articolo 2 del decreto legge 277/2004".
Copia della sentenza è a disposizione dei signori Consiglieri presso la segreteria dell'Ufficio Aula.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame proposta di legge n. 291, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 291, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ricordo che è stata sospesa la trattazione dell'articolo 1, come prassi, mentre sono già stati votati gli articoli 2,3,4,5,6,7,8 e 9.
Pertanto, ripartiamo dall'articolo 10.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 68) presentato dai Consiglieri Lepri, Reschigna Ronzani, Manica, Motta Angela, Boeti, Placido, Laus: al comma 1 dell'articolo 34 della l.r. 7/2001, come sostituito dall'articolo 10 del disegno di legge n. 291, dopo le parole "è inserito nel bilancio annuale o pluriennale per il suo riassorbimento" sono inserite le seguenti: "definendo gli importi per ciascun anno".
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'articolo 10 va a modificare la legge 7 del 2001, che, voglio ricordare ai colleghi, definisce le norme sull'ordinamento contabile della Regione.
Di per sé, il fatto che la Giunta regionale presenti, in sede di assestamento di bilancio, l'articolo 10, ha il significato molto netto e molto chiaro del riconoscimento del fatto che noi abbiamo vissuto una condizione di non corrispondenza alla legge regionale sull'ordinamento contabile, perché il disavanzo dell'esercizio 2011 non è stato coperto nell'esercizio, come recitava l'articolo che ancora oggi è vigente. Il fatto che venga presentato un articolo in sede di assestamento di bilancio, definendo che il disavanzo di un esercizio possa essere coperto in uno o più esercizi, è la riprova concreta e precisa del fatto che, noi sino ad ora, la Giunta regionale e chi ha votato le leggi durante questo pezzo di legislatura, si è una trovata in una condizione fuori dalla legge regionale, perché il disavanzo dell'esercizio 2011 non è stato coperto nell'esercizio 2012.
Per la verità, non era stato neanche iscritto nell'esercizio 2012 e per la verità, viene iscritto in parte in sede di assestamento. Questo è il nodo che volevamo evidenziare.
Lo evidenzio in modo molto netto, perché non fa altro che confermare il disordine sostanziale nel quale viene gestita la politica di bilancio ed anche il rispetto delle leggi di bilancio in questa Regione durante questa legislatura.
L'emendamento, però, ha un significato che non è solamente quello di denunciare questo tipo di situazione, ma vuole inserirsi nell'impianto normativo, prevedendo che la legge regionale definisca gli importi di copertura di competenza di ciascun anno, perché teoricamente, come sta avvenendo anche durante questo pezzo di legislatura, la Giunta regionale sta utilizzando la copertura del disavanzo 2011 secondo le disponibilità non secondo una politica di bilancio previdente, ma secondo le disponibilità delle circostanze del momento.
Voglio ricordare che, in sede di assestamento, il disavanzo 2011 viene coperto nel 2012-2013 e 2014, e la quota nel 2012 è pari a soli 18 milioni di euro. Voglio ricordare che in I° Commissione è giacente il disegno di legge di bilancio 2013, dove il disavanzo 2011 viene coperto nel 2013-2014 e 2015.
Almeno vengano definiti gli importi di ciascun anno di competenza nella copertura del disavanzo e che questi importi abbiano una loro sostanziale rigidità nella gestione della politica di bilancio. Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta regionale ha espresso parere negativo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Assessore, il suo parere contrario mi stupisce. Mi sembra di non compiere una forzatura nella misura in cui, accettando a posteriori il principio che il disavanzo di un esercizio possa essere coperto, non nell'esercizio successivo, ma in più esercizi, e che vengano definiti gli importi di competenza di copertura di esercizio, mi sembra il minimo. Mi sembra il minino.
Se lei dà parere negativo su questo emendamento, Assessore, significa sostanzialmente una cosa: facciamo quello che vogliamo. Questo non è accettabile, nel momento in cui stiamo vivendo una situazione di difficoltà dei conti della Regione e della gestione del bilancio della Regione.
Sono stupito di questa dichiarazione e di questo parere dell'Assessore Quaglia e ne terremo evidentemente conto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Mi sembra che l'emendamento abbia, non solo una sua ratio, ma vada nella logica che la Giunta ha più volte annunciato. È evidente che diventa impossibile coprire un disavanzo - mi fermo a dati oggettivi - che, se non fosse spalmata in un triennio, renderebbe impossibile la gestione, già difficoltosa, anche solo del 2013. Visto che si è cercato di improntare questo bilancio sulla chiarezza (l'articolo 10 in qualche modo lo definisce, perché è lo stesso articolo che indica l'eventuale avanzo di amministrazione inserito nel bilancio annuale o pluriennale per il suo riassorbimento) e considerato che, in sede di Commissione, in più di un'occasione l'Assessore ci ha dato le indicazioni rispetto alla copertura del disavanzo, mi sembra che prevederlo all'interno della legge di assestamento possa essere un principio di trasparenza rispetto a ciò che comunque facciamo e rispetto alle indicazioni che la Giunta dà in sede di Commissione.



PRESIDENTE

La parola alla Giunta regionale.
Prego, Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie.
La Giunta intende mantenere il parere, al di là delle comunicazioni già date in Commissione, rispetto al piano del rientro del disavanzo collegato anche con operazioni inerenti la valorizzazione del patrimonio e la creazione del fondo.
Relativamente alla quota fissa, anno per anno, nel confronto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze ci è stato chiesto di non fissarla, ma di legarla anche a questo percorso.
L'articolo modifica la legge n. 7 del 2001; articolo generale che non prevede il riassorbimento di questo disavanzo: è per questo motivo che il parere è negativo. Gli Uffici confermano la correttezza dal punto di vista formale di modifica della legge, diverso è il fatto che, sul bilancio pluriennale, le quote di riassorbimento siano fissate.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Quaglia.
Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 68), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.13 riprende alle ore 11.41)



PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori.
mancato il numero legale sulla votazione dell'emendamento n. 68), sul quale la Giunta regionale aveva espresso parere contrario.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Sull'articolo 11 non ci sono emendamenti e non ci sono neanche dichiarazioni di voto.
Pongo in votazione l'articolo 11. Il numero è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11/bis L'articolo 11/bis è formato dagli emendamenti n. 28) e 27) presentati dalla Consigliera Artesio.
Emendamento rubricato n. 27 presentato dalla Consigliera Artesio: Emendamento al disegno di legge n. 291 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie" Capo III Dopo l'articolo 11 aggiungere il seguente articolo: articolo 11 bis (modifiche alla legge regionale 3/2012) l'articolo 2, comma 4 della legge regionale 3/2012 è sostituito dal seguente: "4. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Regione avvia il percorso di individuazione delle Aree di Coordinamento Sovrazonale, nonché del modello organizzativo delle stesse".
Emendamento rubricato n. 28, presentato dalla Consigliera Artesio: Emendamento al disegno di legge n. 291 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012 e disposizioni finanziarie" Capo III Dopo l'art. 11 aggiungere il seguente articolo: "Art. 11 bis (Modifiche alla legge regionale n. 3/2012)" L'art. 2 comma 3 è della l.r. 3/2012 è sostituito dal seguente: "L'articolo 23 della l.r. 18/2007 è sostituito dal seguente: Art. 23. (Forme di coordinamento sovrazonale e di integrazione funzionale dei servizi) 1. Al fine di promuovere il passaggio del servizio sanitario regionale da una fase caratterizzata dalla centralità aziendale e da logiche competitive ad una nuova fase orientata alla cooperazione interaziendale ed alla realizzazione di reti integrate di offerta, anche a livello interprovinciale, conseguendo, in tal modo, il massimo livello possibile di efficacia sanitaria ed efficienza organizzativa, con le stesse modalità di cui all'articolo 20 comma 2, sono costituite le Aree di Coordinamento Sovrazonali.
2. A livello area di Coordinamento Sovrazonale vengono svolte, secondo i principi di economicità, trasparenza, efficienza ed efficacia, le funzioni di: a) piani di acquisto annuali e pluriennali e approvvigionamento di beni e servizi, ad eccezione dei servizi socio-sanitari b) gestione del materiale, dei magazzini e della logistica c) sviluppo e gestione delle reti informative e digitalizzazione del sistema d) gestione del patrimonio immobiliare per le funzioni ottimizzabili in materia di manutenzione, appalti e alienazioni, in coerenza con gli indirizzi regionali e) programmazione degli investimenti e valutazione delle tecnologie sanitarie, in coerenza con gli indirizzi regionali f) gestione del patrimonio tecnologico per le funzioni ottimizzabili in materia di manutenzione, acquisizione, riallocazione e dismissione (HTA e HTM) g) gestione e organizzazione dei centri di prenotazione h) gestione degli affari legali.
3. Oltre alle funzioni di cui al comma 2, la Giunta regionale individua qualora necessario per incrementare ulteriormente il livello di efficacia e di efficienza del servizio sanitario regionale, i servizi amministrativi logistici, tecnico-economali e di supporto da espletare a livello di Area di Coordinamento Sovrazonale.
4. La Giunta regionale provvede annualmente ad individuare gli obiettivi che le Aree di Coordinamento Sovrazonale devono raggiungere e ad effettuare un monitoraggio costante delle attività intraprese dalle stesse" La parola alla Consigliera Artesio, per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti 27) e 28) sono allineati con analoga proposta, che ho co firmato, del Consigliere Buquicchio.
In particolare, ci soffermiamo sulla mancata verifica di efficienza efficacia ed economia derivante dalla costituzione delle aree di coordinamento sovrazonale a seguito dell'approvazione del Piano Socio Sanitario.
In una fase di definizione delle economie da realizzare, ai fini di adeguare la stabilità di bilancio e sostenere le altre politiche generali della Regione, a noi sembra che trovino conferma le preoccupazioni che le opposizioni avevano espresso in ordine al costo derivante dall'istituzione delle Federazioni sanitarie.
Queste Federazioni sanitarie, cui vengono conferiti compiti di coordinamento della logistica, di coordinamento degli acquisti, di coordinamento delle convenzioni per la realizzazioni delle piattaforme informatiche, di coordinamento per la gestione amministrativa del personale dipendente delle Aziende sanitarie, a oggi hanno prodotto un costo certo di definizione del manager di riferimento, un costo certo di organizzazione della sede di funzionamento, un costo sociale derivante dalle negoziazioni in essere per il conferimento del personale dalle singole aziende alle Federazioni e benefici non dimostrati. Anche la stessa gara centralizzata per l'acquisto dei farmaci, di cui ci si vanta per gli esiti di economia avrebbe potuto essere realizzata egualmente o attraverso una società di committenza regionale o attraverso un'azienda sanitaria capofila.
Quindi, gli emendamenti 27) e 28) tendono a riproporre, in virtù di un principio di economicità, la definizione delle aree funzionali sovrazonali vale a dire la definizione di funzioni di ASL capofila per l'esercizio di tutte quelle attività no core che ho descritto, con ciò superando il costo certo, oggi evidente, derivante dal funzionamento delle Federazioni sanitarie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Artesio.
La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Intervengo a favola dell'emendamento presentato dalla collega Artesio.
Sarebbe sufficiente andare sui siti Internet delle diverse Federazioni sanitarie, per rendersi conto di come, da qualche mese a questa parte, il lavoro è perlomeno disomogeneo. Non dico che tutte le Federazioni sanitarie sono immobili, ma la stragrande maggioranza delle Federazioni sanitarie lo sono! Le Federazioni non stanno svolgendo le funzioni cui sono state preposte.
Inoltre, ancor di più, quello che sta emergendo con molta nettezza, e peraltro in qualche modo frangente lo stesso Assessore Monferino ne ha dato testimonianza all'interno della IV Commissione, è che la nascita delle Federazioni sanitarie hanno determinato una situazione di conflittualità sostanziale tra Direttori generali delle Aziende Sanitarie regionali e Amministratori unici delle Federazioni sanitarie.
Ci sono delle Federazioni sanitarie che non hanno svolto una funzione o che si stanno avventurando in funzioni che non sono proprie e che non portano alcun beneficio sotto il profilo dell'efficienza economica.
Immaginare di fare una gara, a livello di Federazioni sanitarie, per la gestione della tesoreria unica delle diverse Aziende Sanitarie, in questo momento, viste le difficoltà e la criticità della situazione di liquidità delle diverse Aziende Sanitarie, porta ad aumentare l'area di rischio quindi ad immaginare che in molti casi gli istituti bancari non partecipino alle gare. Qualora partecipassero, le condizioni sarebbero peggiori rispetto al fatto che la gara fosse svolta da ciascuna Azienda sanitaria.
Pertanto, diciamo con molta...
Presidente, se c'è una riunione straordinaria della Giunta possiamo anche sospendere il Consiglio!



PRESIDENTE

Ha ragione. Per favore!



RESCHIGNA Aldo

Termino dicendo questo: fermatevi, perché siete in tempo. Sta nascendo un mostro, in una condizione di conflittualità con le Aziende Sanitarie sta nascendo un mostro che non fa altro che duplicare i livelli di inefficienza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente. Per sostenere l'emendamento della collega Artesio e per proporre una riflessione.
Ritengo che ormai siamo in grado di compiere un primo bilancio dell'esperienza delle Federazioni. Per la verità, quando l'Assessore Monferino le sostenne, disse che avrebbero prodotto benefici in termini d'efficienza e di risparmi nel breve periodo, cosa che noi contestammo.
Non è questa la sede per tornare sulla questione, però voglio portare l'esempio della Federazione Nord-Est, che raggruppa le ASL e le ASO di Novara, Vercelli e Verbania: mi pare evidente che siamo in presenza dell'immobilismo totale! In questi giorni mi sono preso la briga di verificare, insieme ad alcuni colleghi, l'attività che ha svolto questa Federazione. È qualcosa d'incredibile, perché non è stato compiuto alcun atto! La stessa manifestazione di disponibilità e d'interesse per trasferire il personale è stata gestita così male dall'Amministratore unico, da un "top manager", da non aver ancora prodotto risultati. Per non parlare delle difficoltà cui faceva riferimento il collega Reschigna: una serie di funzioni, peraltro previste dalla legge, non sono state assolutamente realizzate, per una serie di ragioni organizzative.
Le Federazioni sono sorte con l'obiettivo di portare efficienza al sistema, di contenere i costi e mettere in rete una serie di attività.
Per quanto riguarda quella Federazione (parlo di quella e non di altre), finora non ci sono risultati che possano essere indicati come positivi. Non esistono.
Mi sembra evidente che siamo in presenza di un fallimento: prima ce ne rendiamo conto, meglio è.
Si tratta, per la verità, di questioni che erano state largamente anticipate: in IV Commissione c'è stata una discussione infinita su questo punto.
Ostinarsi a non compiere un bilancio Federazione per Federazione verificando limiti, errori e ritardi, e soprattutto domandarsi se l'operazione fatta vada nella direzione auspicata, mi pare francamente il minimo! Lì - ripeto - siamo in presenza di un fallimento evidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente. Per esprimere altre due considerazioni.
Al di là del fatto che durante la discussione sulla riforma sanitaria avevamo espresso un'importante serie di dubbi e perplessità proprio su questo tema, avevamo poi accolto la necessità, presentataci dall'Assessore, di dare vita allo strumento che lui considerava il modo migliore per mettere in cantiere un'effettiva sinergia dei soggetti che operano sul territorio, per fare razionalizzazione, per ottenere i benefici, su area vasta, di tutta una serie di funzioni.
Ci pare, però, che l'esperienza che si sta realizzando dica tutt'altro e lo dica...



PRESIDENTE

Scusi Consigliere Taricco.
Colleghi, vorrei che l'Assessore fosse messo in condizione di ascoltare, perché poi deve esprimere un parere. Grazie.



TARICCO Giacomino

Dicevo che condividiamo l'emendamento in oggetto, perché la realtà presente sui territori dice, da una parte, che le Federazioni sanitarie non stanno partendo e, dall'altra, che tutto si sta verificando meno una reale collaborazione tra i soggetti che operano sul territorio.
Se la finalità di questo nuovo soggetto era quella di creare una rete effettiva sul territorio, ritengo che siamo di fronte al più straordinario fallimento che si possa immaginare: tutto sta succedendo sui territori meno che una reale collaborazione tra le ASL e le ASO di una determinata area vasta.
Ritengo che la Giunta debba riflettere seriamente su questo tema perché stiamo vanificando ciò che di positivo poteva venir fuori, in seguito al lavoro di messa in sinergia. Invece, non sta accadendo nulla.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Durante la discussione del Piano Socio Sanitario regionale eravamo contrari all'istituzione delle Federazioni. Pensavamo che la realizzazione della specializzazione di un'Azienda all'interno di un coordinamento sovrazonale sarebbe stata utile ad ottenere quegli obiettivi di risparmio che il Governo regionale si era prefissato e che rappresentano un problema reale del sistema sanitario regionale.
Badate bene: non ne facciamo una questione di costi, cioè il fatto che la nomina dei Direttori delle Federazioni costi un milione di euro l'anno potrebbe anche non essere una preoccupazione, se questi strumenti fossero davvero in grado - come sosteneva l'Assessore Monferino - di raggiungere l'obiettivo prefissato. Invece, come hanno giustamente evidenziato i miei colleghi, all'interno delle Federazioni non sta succedendo niente.
L'Assessore Monferino aveva dichiarato, in quest'aula e in Commissione (lo ricordo bene): "Entro due mesi le Federazioni incominceranno a svolgere la loro funzione ed il sistema sanitario ne trarrà beneficio". Sono passati otto mesi e può anche darsi che non ci sia stata comunicazione all'esterno rispetto al ruolo delle Federazioni, ma, fino a questo momento, non risultano esserci dei risultati.
Io credo nella continuità amministrativa, pertanto se questa fosse stata un'esperienza positiva, nonostante noi non fossimo d'accordo fin dall'inizio, terremmo conto, in qualche modo, di quanto realizzato fino a questo momento.
Per noi, la gestione del sistema sanitario regionale, in questi tre anni, è stata complessivamente un fallimento e le Federazioni sono sulla scia di quel fallimento generale.
Se dovessimo vincere le elezioni (questo naturalmente lo stabiliranno i cittadini) e governare il sistema sanitario, purtroppo non potremmo tenere in nessun conto quest'esperienza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
L'emendamento ci dà l'occasione di tornare su una questione che è stata oggetto di molto dibattito, nel momento in cui abbiamo approvato il Piano Socio Sanitario regionale.
Noi eravamo contrari, ma, nello stesso tempo, possibilisti. Avevamo detto: "Vediamo come vanno le cose". Sono passati otto mesi e le cose sono come hanno detto i colleghi: le uniche gare che le Federazioni hanno indetto in questi mesi sono quelle già preparate; le Federazioni si sono preoccupate soltanto di una cosa: organizzarsi. Il tema principale era: come ci organizziamo, come gestiremo le questioni che abbiamo di fronte quale personale utilizzeremo. Una confusione totale.
Basta interpellare chi si occupava, ad esempio, di economato all'interno delle Aziende: sono nella confusione più totale, perché non si sa chi deve operare.
Sono ancora vivi i timori espressi nel dibattito sul Piano regionale Socio Sanitario: proposta che sembrava dovesse risolvere tutti i problemi.
Sono passati otto mesi: verificheremo anche gli effettivi risparmi dal punto di vista economico; a noi pare che le cose non stiano andando nella direzione sperata. Forse sarebbe il caso di fare, quanto meno, il punto della situazione: una valutazione attenta su quanto non ha funzionato in questi otto mesi e porre rimedio a questa situazione.
Mi pare non ci sia una tale volontà da parte dell'Assessore Monferino e da parte della Giunta.
A noi spetta il compito di contrastare il disastro che sta avvenendo anche attraverso lo strumento innovativo delle Federazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Solo per dire che sulla questione delle Federazioni, oltre alla sostanza politica, si è sviluppato anche un dibattito di natura giuridica.
Sono state delle interrogazioni in merito; l'ultima l'ho presentata io. I colleghi hanno posto una questione politica - io l'avevo già posta in tempi precedenti - diversamente, oggi pongo una questione dal punto di vista giuridico.
Sulla questione delle Federazioni pongo una domanda. Al Ministro della salute è stato posto un quesito: "Sono legittime le Federazioni?". La risposta non poteva che essere "Sì". Purtroppo, il destinatario del quesito non doveva essere il Ministro della salute, ma il Ministro delle finanze.
Ma se anche avessimo posto al Ministro delle finanze la stessa domanda la risposta sarebbe stata "Sì". Ma il tema è un altro: la domanda andava posta in questi termini: "Gentile Ministro delle finanze, possiamo avere le Federazioni come stazione appaltante, avendo la Regione Piemonte un'altra stazione appaltante che si chiama SCR?".
La risposta sarebbe stata di sicuro, non al 99,9% ma al 100%: "No perché ci sono due stazioni appaltanti; delle due dovete sceglierne una".
Tra qualche mese emergerà, dal Governo o dai Tribunali, che dobbiamo avere una sola stazione appaltante. La risposta politica e giuridica che abbiamo ricevuto dalla Giunta è stata: "Dal Ministero ci hanno detto 'sì'". Certo, dipende da quale domanda poni! Per questi motivi - e per altri - continuiamo a chiedere alla Giunta di fare un passo indietro. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Ha chiesto la parola l'Assessore Quaglia; ne ha facoltà.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è negativo; infatti, relativamente agli emendamenti presentati, l'Assessore Monferino ha posto il quesito e la questione all'Ufficio Legislativo del Ministero della Salute. Dunque, con questa comunicazione e con la risposta, altrettanto nota, del 18 ottobre 2012 è stato affermato che le Federazioni sovranazionali possono configurarsi come amministratrici aggiudicatici.
Pertanto il parere della Giunta è negativo.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale l'Assessore Quaglia, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendoci emendamenti, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola la Consigliera Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora

L'articolo che più che suscitare delle obiezioni puntuali, suscita degli interrogativi. Non comprendiamo...
Chiedo scusa, ho sbagliato articolo: non era su questo che intendevo intervenire.



PRESIDENTE

ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie. Presidente, chiedo una sospensione del Consiglio di due minuti.



PRESIDENTE

I nostri lavori sono sospesi per cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 12.08 riprende alle 12.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
ARTICOLO 12 bis Adesso vi è un emendamento della Giunta regionale. Il Vicepresidente Cavallera c'è? Il Vicepresidente Cavallera ha firmato un emendamento, ma in questo momento non lo vedo in Aula.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.23 riprende alle 12.25)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
L'emendamento è il seguente. Sostanzialmente, nelle more dell'approvazione della legge sull'edilizia, rispetto all'inserimento delle procedure in materia di edilizia urbanistica, le parole "31 dicembre 2012" sono sostituite con le parole "31 dicembre 2013"; il che nell'ottica di una proroga per quanto riguarda il Piano casa.



PRESIDENTE

Ci sono interventi di discussione generale? Prego, Consigliere Bono prenda pure la parola.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Assessore Quaglia, lei ha illustrato velocemente l'emendamento e gradirei che ci fosse l'Assessore Cavallera, se fosse possibile, prima di intervenire.



PRESIDENTE

Proviamo a cercarlo.



BONO Davide

Allora aspetto l'Assessore, grazie.



PRESIDENTE

Collega Muliere, vuole intervenire o aspetta l'Assessore Cavallera anche lei?



MULIERE Rocco

Aspetto.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.22 riprende alle 12.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
L'Assessore Cavallera non c'è (è stato qui fino a qualche minuto fa) il titolare del provvedimento è l'Assessore Quaglia, quindi se vuol parlare, collega Bono, ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Capisco, ovviamente, l'esigenza della Giunta e quant'altro. Non so se sia possibile rinviare la discussione dell'emendamento; io comunque chiedo all'Assessore Quaglia, prima di accedere all'approvazione dell'assestamento, di rinviare l'emendamento. In ogni caso, faccio l'intervento nello spazio che mi è dedicato.
Come ha detto benissimo l'Assessore Quaglia, è una fattispecie di modifica della legge 20/2009 che è già presente nel disegno di legge 153.
vero che il disegno di legge 153 al momento è ancora in fase di discussione, però non credo che si creino delle problematiche se questo viene approvato nella discussione del testo che ci sarà a gennaio.
Naturalmente non è colpa di nessuno, né dell'Aula né della Commissione, se il testo del disegno di legge 153 sta avendo un percorso abbastanza travagliato, perché è un argomento molto complesso. Tra l'altro, stiamo procedendo abbastanza rapidamente e penso che, se ci sarà l'interesse da parte della Giunta di porlo come primo punto, dopo aver approvato l'assestamento e iniziare a lavorare in Commissione immagino sul bilancio visto che approveremo oggi l'esercizio provvisorio del bilancio, possa essere approvato entro gennaio.
vero che nel mese di gennaio si verrebbe a creare un momento in cui magari si stoppa il Piano casa, ma penso che con una norma retroattiva si possa poi andare a sanare il problema. È ovvio che, dal nostro punto di vista, noi siamo fortemente contrari alle proroghe, soprattutto alle proroghe fatte nelle leggi finanziarie o nell'assestamento.
La legge con la quale eravamo andati a modificare il Piano casa del 2009 scadeva al 31 dicembre 2012: se c'è la volontà di fare una proroga, si faccia almeno con legge ordinaria, Presidente, non all'interno di un assestamento.
Quindi chiedo formalmente di ritirare questo emendamento, così andiamo avanti anche nella legge di assestamento, anche perché approvarlo senza la presenza dell'Assessore Cavallera non mi sembrerebbe corretto.



PRESIDENTE

Un conto sono le osservazioni politiche, che sono assolutamente libere e di grande rispetto da parte della Presidenza, però non vorrei introdurre una procedura anomala, in quanto il titolare del provvedimento è l'Assessore Quaglia. La Giunta regionale è un organo collettivo, siamo quindi nelle condizioni di presentazione, discussione e votazione. Sarà la Giunta a decidere se eventualmente aspettare l'Assessore Cavallera.
Altrimenti, per esempio, dopo abbiamo gli emendamenti dell'Assessore Maccanti, che non c'è perché (spero di non ledere nessuna legge sulla privacy) ha un impedimento di salute anche abbastanza importante, per cui non è che possiamo... Insomma, se dobbiamo fare l'assestamento, lo dobbiamo fare, questo è il senso.
L'Assessore Cavallera era qui fino alla sospensione. Io suggerirei di svolgere gli interventi, poi mi confronto con l'Assessore Quaglia e vediamo come procedere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
vero che l'Assessore Cavallera è sempre presente più di altri Assessori e più del Presidente della Giunta, ma è anche vero che bisognerebbe discutere gli emendamenti con gli Assessori di riferimento. In ogni caso, Presidente, io vorrei fare qualche ragionamento su questo emendamento presentato dall'Assessore Cavallera, perché non è la prima volta che discutiamo dell'argomento. Infatti, ne abbiamo discusso anche in occasione del dibattito generale sul disegno di legge 153 e ha ragione il collega Bono, non è colpa certo dell'opposizione se il provvedimento non sta andando avanti.
Rispetto a questa proroga proposta dall'Assessore Cavallera (aveva già manifestato l'intenzione di prorogare gli effetti del Piano casa anche al 2013), noi abbiamo chiesto più volte all'Assessore Cavallera di venire a riferire in Commissione e in Consiglio sugli effetti del Piano casa. Io non so quanti di voi si ricordano del dibattito che c'è stato: all'inizio della legislatura è stata presentata la modifica del Piano casa (della legge 20) come il provvedimento risolutivo dei problemi dell'edilizia nella nostra regione. Ebbene, io penso - non abbiamo i dati, li attendiamo dall'Assessore Cavallera - che il risultato della modifica della legge 20 sia stato quasi nullo, per le motivazioni che noi avevamo denunciato allora.
Siamo nel pieno di una crisi e la modifica della legge 20 non avrebbe portato a nessun risultato positivo. Adesso si propone di prorogarla sino al 31 dicembre 2013 e alla fine del 2013 i risultati saranno sempre gli stessi, perché noi ragioniamo mettendoci le fette di salame sugli occhi e non guardando mai la realtà.
In tutto il Piemonte si è discusso della modifica della legge 20 come salvifica della crisi dell'edilizia nella nostra regione e oggi siamo qui a chiedere nuovamente di avere i dati per poter discutere su elementi reali.
La nostra sensazione, per quello che abbiamo capito noi, è che la modifica della legge 20 non ha dato nessun risultato positivo come avevamo previsto e adesso si chiede una proroga che, sinceramente, mi sembra una proroga inutile. In ogni caso, siamo qui a discuterne.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Io chiedo invece che venga approvato questo emendamento e voglio affermare molto tranquillamente che ha ragione il collega Muliere quando dice che è giusto che venga poi l'Assessore Cavallera a riferire in Commissione sui risultati del Piano casa in Piemonte: giustissimo. Per voglio dire due cose. Perché chiediamo che venga approvato questo emendamento e che quindi si proroghi fino al 31 dicembre 2013 il Piano casa? Per due motivi.
Il primo è che questo Piano casa non va a incidere sul tema giustamente tanto di moda, del consumo del territorio, perché non comporta nuove costruzioni e un ulteriore consumo di suolo. Il secondo motivo è che se come purtroppo - ed effettivamente è così in parte - il Piano non ha dato i risultati sperati, è proprio perché, come veniva accennato prima siamo in un periodo di grande difficoltà economica che è sotto gli occhi di tutti. Ma proprio per questo noi riteniamo utile questa proroga, magari anche fidandoci di ciò che chi guidava il Governo fino a pochi giorni fa diceva, cioè che nel 2013 l'economia sarebbe ripartita. Adesso mi sembra che dilaghi un po' la "sindrome da Berlusconi", che quando era Presidente del Consiglio diceva che andavamo bene; del resto qualsiasi governante quando occupa quella sedia, dice che "fra sei mesi andrà meglio", ma fa lo stesso.
Noi confidiamo - io lo spero e lo speriamo tutti - che effettivamente l'economia riparta e se l'economia riparte, per fortuna, avere questa proroga del Piano casa può essere utile perché consiste in una miriade di piccoli intereventi - e concludo, Presidente - che non possono che fare bene all'economia reale di questa regione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Franco Maria

Grazie, Presidente. Ci associamo anche noi nel richiedere una rapida approvazione di questo emendamento, al di là della presenza o meno del Vicepresidente Cavallera, che è l'Assessore competente; l'emendamento, del resto, insiste sul provvedimento di assestamento del bilancio.
Dire che si tratta di un provvedimento inutile mi sembra esagerato perché - come ricordava poc'anzi il collega Carossa - il provvedimento è uno strumento che consente l'ampliamento a certe condizioni ben precise.
Ovviamente, trattandosi di un momento di grave crisi economica, come tutti gli strumenti anche questo non è magico e quindi non può, di per s consentire il rilancio dell'economia. Nel momento in cui, però, c'è uno strumento che consente l'ampliamento e ci sono delle famiglie che intendono ampliare la propria abitazione, io credo che anche un solo intervento giustifichi la validità del provvedimento e quindi il Piano dev'essere senz'altro prorogato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente. Intervengo velocemente, anche per sollecitare l'approvazione di questo emendamento. Non si capisce infatti il perché ogni tanto in quest'Aula non si possa fare una cosa buona a costo zero.
Siamo in sede di approvazione di bilancio e non togliamo niente a nessuno. Se, nonostante il Governo che abbiamo visto in questi ultimi mesi ci sarà ancora la possibilità per qualcuno di investire e di intervenire su un Piano casa che avevamo approvato ormai nel lontano gennaio 2011, allora vorrei capire quali sono i dubbi e le perplessità in ordine a misure che possono invece apportare, per esempio ai Comuni, il pagamento di oneri e quindi introiti e possibilità ulteriori.
Vorrei che su questa cosa si riflettesse, visto che sicuramente questo emendamento non pesa sull'approvazione successiva del provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Intervengo velocemente solo per ribadire che da tempo si parla del famoso Piano casa: è stato citato già nel 2011 ed è un anno che se ne parla. L'Assessore, nonché Vicepresidente, Cavallera oggi non è presente però possiamo confermare che da sempre è attivo e costante su questo provvedimento che chiede la proroga del Piano casa.
Noi siamo favorevoli perché la proroga continuerebbe a favorire l'edilizia, non costa perché non ci sono spese, non sottrae ulteriori territori ma consente, laddove ci sono le condizioni, i piccoli ampliamenti e così via. Noi non vediamo niente di illegale a prorogare il Piano con questo emendamento e voteremo favorevolmente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiaro chiuso il dibattito generale. Prima di procedere alle dichiarazioni di voto ha chiesto di intervenire la Giunta regionale; la parola all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Ho contattato il Vicepresidente Cavallera che si trova fuori dalla sede del Consiglio, ma che è disponibile a fornire le delucidazioni richieste in merito alla presentazione dell'emendamento. Mi pare che dagli interventi sia emersa anche la motivazione per cui l'emendamento è stato presentato nella legge di assestamento di bilancio e per cui andrebbe votato.
Non vi è alcuna intenzione, da parte della Giunta, di forzare rispetto alla volontà del Vicepresidente Cavallera di essere presente alla votazione dell'emendamento. Ribadisco che, ai sensi del Regolamento, la titolare del provvedimento è la sottoscritta, trattandosi di un provvedimento che fa capo al Bilancio.
Io chiederei quindi di proseguire, ferma restando però anche la valutazione e la disponibilità del Vicepresidente Cavallera ad essere qui nel primo pomeriggio per sostenere il provvedimento, se eventualmente l'emendamento dovesse essere accantonato. Si tratterebbe però, per quanto riguarda la Giunta, di una disponibilità che viola in parte il Regolamento ma che va nella direzione del confronto nel merito della discussione di oggi.



PRESIDENTE

Potremmo procedere così: dal momento che abbiamo da esaminare 7 sub articoli 12 (dal bis all'octies), io procederei trattando quelli dal ter all'octies; poi interromperei i lavori e alla ripresa metterei in votazione il 12 bis, prima di passare all'art. 13. In questo modo si potrebbe andare incontro alle esigenze poste: accogliere la disponibilità dell'Assessore Cavallera e il buon senso dell'Assessore Quaglia e procedere parimenti con il nostro provvedimento.
Do atto all'Aula che questo non costituirà un precedente.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

ARTICOLO 12 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 76) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Quaglia: dopo l'articolo 12 è inserito il seguente: Articolo 12 bis (Modifiche all'articolo 18 della legge regionale 28 settembre 2012, n. 11) 1. al comma 3 dell'articolo 18 della legge regionale 28 settembre 2012, n.
11 (disposizioni organiche in materia di enti locali) le parole "o di enti pubblici non economici" sono soppresse



PRESIDENTE

La parola per l'illustrazione all'Assessore Quaglia.



QUAGLIA Giovanna, Assessore al bilancio e finanze

Si tratta di un emendamento che incide sull'approvazione della legge regionale per quanto riguarda gli Enti locali. In merito all'assunzione del personale e l'accompagnamento del personale delle Comunità montane le parole "o di enti pubblici non economici" sono soppresse.
Sia questo che un altro emendamento vanno nell'ottica di quanto emerso dal Gruppo di lavoro che ha operato per perfezionare l'applicazione di questo disegno di legge.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento per dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76).
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo.
ARTICOLO 12 quater Emendamento rubricato n. 77) presentato dal Presidente Cattaneo e dall'Assessore Cavallera: dopo l'articolo 12 è aggiunto il seguente: "Dopo il comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 (Criteri e disciplina delle nomine i incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione e i soggetti nominati) è aggiunto il seguente: 12 bis) Fermo restando quanto previsto dal comma 2, se la legge, il Regolamento e lo Statuto, relativamente all'incarico, prevedono la possibilità di designare o nominare quale componente l'Assessore regionale competente per materia, la Giunta regionale o il Consiglio regionale, per le rispettive competenze, possono decidere di provvedere direttamente alla designazione o alla nomina, anche in deroga alle procedure di cui alla presente legge".
Si tratta delle modifiche alla legge regionale n. 39 del 1995.
Ricorderete che in una Conferenza dei Capigruppo abbiamo parlato ampiamente sull'opportunità o meno di mantenere l'obbligo per gli Assessori regionali qualora vengano nominati nelle società partecipate, di partecipare al bando.
La Conferenza dei Capigruppo ha ritenuto che si potesse, al pari di quanto avviene per Comuni e Province, evitare questo gravame.
Pertanto l'emendamento introduce nella modifica il comma 2 bis, che così recita: "Fermo restando quanto previsto dal comma 2, se la legge, il Regolamento e lo Statuto, relativamente all'incarico, prevedono la possibilità di designare o nominare quelle componente l'Assessore regionale competente per materia, la Giunta regionale o il Consiglio regionale, per le rispettive competenze possono decidere di provvedere direttamente alla designazione o alla nomina, anche in deroga alle procedure di cui alla presente legge".
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77.
Il Consiglio approva.
Il voto è esteso all'articolo.
ARTICOLO 12 quinquies Emendamento rubricato n. 82 presentato dal Consigliere Pedrale: dopo l'articolo 5 della legge regionale del 28 dicembre 2011, n. 25 'Modifica alle leggi regionali 13 ottobre 1972, n. 10 (determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta regionale), 3 settembre 2001, n. 24 (disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali) e 31 dicembre 2010, n. 27 (Rideterminazione dell'indennità dei Consiglieri regionali)" è aggiunto il seguente: "Articolo 5 ter (ulteriori disposizioni in materia di restituzione dei contributi) Il Consigliere regionale in carica nella IX legislatura, con specifica istanza da presentare all'Ufficio di Presidenza entro un anno dall'insediamento del nuovo Consiglio regionale, ha facoltà di ottenere la restituzione dei contributi versati nel corso della legislatura ai fini dell'assegno vitalizio senza rivalutazione monetaria né corresponsione di interessi, rinunciando in via definitiva all'assegno vitalizio.
Nel caso in cui il Consigliere abbia svolto il suo mandato anche in legislature precedenti, la richiesta di restituzione di cui al comma 1 deve riguardare tutti i relativi contributi versati, salvo abbia già raggiunto il periodo massimo di contribuzione.
L'amministrazione può provvedere alla restituzione dei contributi di cui ai commi 1 e 2 anche in forma rateale" Il comma 4 bis dell'articolo 5 della legge regionale 3 settembre 2001, n.
24 (disposizioni in materia di trattamento indennitario del Consiglieri regionali) è abrogato".
Il Consigliere Pedrale dà per illustrato l'emendamento.
Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Capisco la ratio dell'emendamento, vorrei solo che mi fosse chiarito il secondo comma dell'articolo 5 ter. La ratio dell'emendamento è dare tempo un anno, dalla fine della legislatura, per scegliere di non godere del vitalizio e quindi chiedere la restituzione delle somme trattenute.
Nel secondo comma, dove si dice "salvo abbia già raggiunto il periodo massimo di contribuzione" che cosa significa? Vorrei solo capirlo.



PRESIDENTE

Per come intendo io, poi confermerà il Consigliere Pedrale, che nel comma 2 dice che o si ritira tutto o niente. Non si può avere il doppio vantaggio: tenere una parte di vitalizio e recuperare una parte di contributi. Deve scegliere cosa fare, perché viene mantenuto l'interesse per l'Ente che, qualora uno ritirasse i contributi, non prende più il vitalizio.
Con la normativa attuale uno potrebbe avere sia il vitalizio, una parte precedente, che ritirare una parte di contributi. "Salvo abbia già raggiunto il periodo di massima attribuzione" vuol dire che quando un Consigliere versa, essendo un'indennità differita volontaria, contributi che non generano vitalizio, dalla quinta legislatura in poi, con l'attuale normativa, può ritirare quella legislatura.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Era come pensavo.
Noi siamo favorevoli all'articolo, ma non all'aggiunta. Diventa veramente assurdo immaginare che ci sia un doppio percorso....siccome la trattenuta è un contributo che ciascun Consigliere versa, che dà diritto ad un vitalizio fino ad un importo massimo, se ho raggiunto il numero massimo delle legislature, non è che mi trattengono e poi mi faccio rimborsare le somme. Questo è un non senso. È un contributo che ciascuno di noi dà.
Chiedo che venga eliminata quella parte "salvo abbia raggiunto il periodo massimo di contribuzione". Di fatto, è come sancire il principio che in quel caso io mantenga il doppio regime di percepire un vitalizio e di ottenere la restituzione delle somme, eccedenti al massimo di vitalizio che ho percepito.
Tutto va bene, compreso l'innovazione di dare un anno di tempo per chiedere la restituzione delle somme trattenute, non può esserci una deroga si fatta da mio punto di vista.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Vorrei solo fare notare che, in particolare in un momento come questo nella gestione complessiva, comunque, quello che si percepisce è superiore a quanto si è versato. Pensare di prendersi solo il buono, senza versare ha veramente dell'incredibile e assolutamente non condivisibile.
Invito ad un minimo di senso di responsabilità su un tema come questo.
Capiamo tutto, ma non si può esagerare.



PRESIDENTE

Se posso richiamare l'attenzione in modo che vi sia un quadro complessivo. Con l'ausilio degli Uffici mi sono fatto portare la norma attuale.
La norma attuale consente questo. I Consiglieri regionali che hanno 6 o 8 legislature in funzione del 4 bis dell'articolo 5 l'ultima legislatura la possono incassare, con uno svantaggio per l'Ente. La ratio dell'emendamento, mi sembra di capire, è quella di portare un vantaggio all'Ente, se un Consigliere recupera dei contributi, alla fine non prende più una parte di vitalizio: o dentro o fuori.
L'attuale legge dice "Al termine di ogni legislatura i Consiglieri regionali hanno facoltà di ottenere la restituzione dei contributi versati senza rivalutazione monetaria né corresponsione di interessi, rinunciando definitivamente all'assegno vitalizio. Tale facoltà si esercita su successive istanze inoltrate all'Ufficio di Presidenza, entro 90 giorni all'insediamento del nuovo Consiglio regionale." Questo è inerente alla legislatura in corso. Cosa vuol dire? Che se oggi un Consigliere ha tre legislature e vuole ritirare la terza, si mantiene un vitalizio pari al 60% dell'indennità sulla prima e la seconda legislatura.
Il vantaggio dell'Ente, con l'emendamento n. 82, è quello che se ti ridò i contributi, non ti do più il vitalizio. Perché è stata inserita nella preposizione la frase: "Salvo abbia già raggiunto il periodo massimo di attribuzione". Perché attualmente questi Consiglieri potrebbero avere i contributi indietro e mantenere le quattro legislature precedenti in vitalizio.
Fatta salva la libertà di ciascuna, l'ho richiamato per avere un quadro complessivo della situazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.50 riprende alle ore 13.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende Essendo le ore 12.59, riprenderemo i nostri lavori nel pomeriggio. Nel frattempo, l'Assessore Cavallera ha garantito la propria presenza.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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