Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.314 del 20/12/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

Scarica PDF completo

Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.01 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 11.07)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 18 dicembre 2012.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Cota, Giordano e Toselli.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

b) Ricevimento delegazione dipendenti ASL


PRESIDENTE

Ricordo che oggi, alle ore 13, in Sala Viglione, sarà ricevuta una delegazione dei dipendenti regionali delle ASL in merito all'esonero dal servizio.
Il Presidente del Consiglio regionale si riserva di svolgere comunicazioni in Aula, in corso di seduta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Volevo solo dire questo, Presidente: ieri ho partecipato a tutti i lavori del Consiglio e ho votato tutti gli articoli relativi al disegno di legge sui costi della politica. Nel momento in cui si è votato il disegno di legge ho ricevuto una telefonata e, per non disturbare, sono uscito.
Pertanto, non mi è stato possibile votare.
Vorrei, se possibile, che venisse considerato il mio voto favorevole.
una sorta di dichiarazione di voto: può sembrare curioso che sia stato qui dalla mattina alla sera e non abbia votato il provvedimento.



PRESIDENTE

Il voto, ovviamente, non può essere modificato. Prendiamo atto di questa sua dichiarazione. Lei era assente, pertanto, non potendo aggiungere il suo voto favorevole, ne prendiamo atto volentieri per il verbale.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COMBA


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni - Gruppi consiliari

Esame proposta di legge n. 312, inerente a "Istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di governo della Regione e del sistema informativo sul finanziamento dell'attività dei Gruppi consiliari"


PRESIDENTE

Colleghi, iniziamo i nostri lavori con l'esame della proposta di legge n. 312, "Istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di governo della Regione e del sistema informativo sul finanziamento dell'attività dei Gruppi consiliari", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Tale proposta di legge è stata assegnata, per l'esame in sede referente, alla I Commissione permanente, in data 12 dicembre 2012 e licenziata dalla stessa a maggioranza dei Consiglieri presenti, in data 14 dicembre.
Abbiamo una serie di correlatori: i Consiglieri Vignale, Cerutti, Bono e Pedrale.
La parola alla Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica, relatrice

Grazie, Presidente.
Siamo soddisfatti, poiché finalmente questa proposta di legge vede la possibilità di essere condivisa dal Consiglio ed arrivare - auspico - ad una votazione positiva.
Riteniamo che oggi il Consiglio regionale compia un passo avanti...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, colleghi, ma il brusio è talmente forte che non consente alla collega Cerutti di esporre il proprio intervento.
Prego, Consigliera Cerutti.



CERUTTI Monica, relatrice

Grazie, Presidente.
Come dicevo, il Consiglio regionale compie un passo avanti molto importante nel cammino che deve condurre la politica alla totale trasparenza nei confronti dei cittadini.



PRESIDENTE

Chiedo scusa. Evidentemente, essendo novello, sono poco considerato però chiedo gentilmente ai colleghi che non sono interessati alla discussione di uscire dall'emiciclo.
Per cortesia, chiedo un po' di silenzio per l'esposizione di una proposta di legge così importante.
Grazie.



CERUTTI Monica, relatrice

Grazie, Presidente.
Condivido la sua interpretazione: si tratta di una proposta di legge molto importante, di cui si è parlato molto e che ci permette di fare un passo avanti, perché occorre porre la trasparenza come uno dei principi fondanti della nostra attività.
L'approvazione dell'anagrafe degli eletti è un passaggio decisivo, che giunge dopo un iter - questo mi sento di dirlo - probabilmente troppo lungo. Tra l'altro, arriva anche in seguito a sollecitazioni esterne che sono risultate decisive.
L'anagrafe degli eletti è uno degli elementi che i Consiglieri regionali devono porre fra le proprie iniziative, in seguito all'emanazione di una legge nazionale.
In questi giorni si parla molto di quelle che dovrebbero essere le possibili agende di riferimento per il prossimo Governo, ma non dobbiamo correre il rischio di offuscare quanto di buono sino ad oggi è stato fatto.
Per noi, questo provvedimento è sempre stato una delle priorità della nostra agenda politica. Senza nulla togliere agli altri colleghi, la prima proposta, in questa legislatura, di Sinistra Ecologia e Libertà è stato proprio il progetto dell'anagrafe degli eletti, poiché lo consideravamo un passo importante.
Questo, non per dare lezioni agli altri colleghi, ma per farci interpreti di un'esigenza che è anche particolarmente diffusa tra i cittadini e le cittadine.
Il nostro testo rendeva possibile il controllo, da parte dei cittadini sull'operato dei Consiglieri regionali, degli Assessori, del Presidente di Giunta e di chiunque partecipi all'attività dell'Amministrazione e chiedevamo di rendere pubblici, nell'ambito dell'anagrafe degli eletti, i dati relativi ad ogni singolo Consigliere e componente della Giunta pubblicizzandone i dati anagrafici, patrimoniali, fiscali e di appartenenza politica. Erano previsti anche i criteri di trasparenza riguardanti la divulgazione dell'operato dei Consiglieri regionali e degli Assessori tramite le proprie piattaforme su web, spese per staff, consulenze provvedimenti presentati, patrimoni immobili.
Siamo convinti che, seguendo l'esempio di altre democrazie, ogni istituzione dovrebbe rendere disponibile sul web - e in questo senso ci stiamo man mano finalmente adeguando - il proprio bilancio interno, le presenze, il comportamento di voto degli eletti (questo è una tema che sappiamo essere ancora in fase di discussione, proprio per via delle nostre modalità che attualmente non lo permettono) e gli atti presentati in tutte le articolazioni, il loro iter e la conclusione.
A sua volta, ciascun eletto dovrebbe pubblicare - in questo caso, lo farà con l'anagrafe degli eletti - i dati anagrafici, il codice fiscale gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo, la dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all'anno precedente, l'elezione degli anni in cui ricopre l'incarico e di quelli successivi, la dichiarazione dei finanziamenti ricevuti, dei doni e dei benefici, il registro completo delle spese sue e del suo staff, il quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dall'istituzione a cui appartiene.
Queste indicazioni della proposta di legge del nostro Gruppo, poi sottoscritta da altri Gruppi consiliari, sono quasi totalmente riprese nella proposta di legge che è stata condivisa e che abbiamo sottoscritto anche noi, che in pratica fa propria questa esigenza di trasparenza trasparenza che dovrebbe avvenire prima possibile anche rispetto alle vicende che stanno toccando il nostro Consiglio e altri Consigli regionali.
Questa è un po' l'unica nota di cui sono meno soddisfatta, tenendo comunque presente che questo atto avviene in un momento sicuramente non sereno per il nostro Consiglio regionale. Forse, se avessimo seguito dei passi con una tempistica diversa e che ci avesse già indotto, all'inizio del mandato, a rivedere i costi della politica, magari non si sarebbe arrivati a quello che abbiamo visto avvenire in questi giorni; magari sarebbe capitato ugualmente, però forse ci saremmo dati come primo obiettivo il tema della trasparenza.
Devo dire che in Commissione abbiamo lavorato proficuamente per fare in modo che ulteriori elementi fossero accolti, e in particolare registro con soddisfazione che è stato accolto l'emendamento che abbiamo presentato con altri colleghi, che chiede anche la pubblicazione delle cariche ricoperte a qualunque titolo, nonché gli eventuali incarichi assunti per conto di enti pubblici e anche economici. E ho accolto con piacere il fatto che quest'emendamento è stato votato all'unanimità, con grande responsabilità.
Chi ricopre un ruolo pubblico non deve avere resistenze sul rendere noti i propri incarichi, sia per il principio della trasparenza sia perch alcuni ruoli potrebbero presentare conflitti d'interesse in relazione ad atti da assumere. Purtroppo, abbiamo anche visto che alcuni casi di questo Consiglio e di questa Giunta, che sono poi divenuti noti solo successivamente, hanno comunque creato perlomeno degli elementi di imbarazzo.
A questo punto, credo che non ci siano molte altre considerazioni da porre rispetto ad elementi di dettaglio come, per esempio (questo elemento sappiamo essere accolto come questione dall'Ufficio di Presidenza) comprendere come poter far sì che ci sia, rispetto all'attività che ogni Consigliere compie, la presentazione non solo degli atti presentati, ma anche dell'attività in Aula e, quindi, come il Consigliere si sia pronunciato sugli atti che sono stati esaminati dall'Aula. Al momento proprio perché tecnicamente non è possibile, vedremo come poterlo rendere perché crediamo che anche questo sia un ulteriore elemento di trasparenza.
Ci terrei a dire che l'anagrafe degli eletti ha avuto, soprattutto per il momento che stiamo vivendo, un'interpretazione volta soprattutto a far sì che per il Consigliere, l'Assessore o a chi appunto ricopre un ruolo all'interno della Regione ci sia massima trasparenza su compensi e risorse però riteniamo che la massima trasparenza debba esservi anche sull'attività del Consigliere, dell'Assessore, della persona che ha un incarico all'interno della Regione.
Riteniamo, infatti, che l'attività del singolo Consigliere sia altrettanto fondamentale e in questo senso crediamo che sia degna di ulteriori approfondimenti e affinamenti.
Oggi quindi, se quest'Aula esprimerà un voto favorevole, l'anagrafe degli eletti diventerà realtà per questa Regione, ma sappiamo che il lavoro non termina qui e sarà necessario continuare a promuovere la trasparenza in ogni luogo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo di Susa (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Susa (TO) in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni - Gruppi consiliari

Esame proposta di legge n. 312, inerente a "Istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di governo della Regione e del sistema informativo sul finanziamento dell'attività dei Gruppi consiliari" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 312.
La parola al Consigliere Vignale, correlatore.



VIGNALE Gian Luca, relatore

Grazie, Presidente.
Come dice la collega Cerutti, credo che, al di là al momento in cui avviene l'approvazione di questa norma, sia un provvedimento utile e importante, quindi quando il Consiglio approva una norma utile e importante il momento in cui vi provvede è sempre tardivo, ma certamente è un aspetto positivo.
Noi crediamo che non esistano (in senso positivo e negativo) primogeniture rispetto a un dato, però ci teniamo a sottolineare che non con un provvedimento di legge, ma con un emendamento preparato, presentato e approvato dalla Commissione anche con una larga maggioranza relativamente alla proposta di delibera del Consiglio regionale 218 sulla spending review, avevamo indicato in modo sintetico che, fra i compiti e gli obblighi degli aspetti legati a un capitolo più generalmente chiamato "trasparenza", c'era anche quello dell'anagrafe degli eletti che certamente andava determinato con norma.
Questa norma riprende un aspetto significativo della vita dei Consiglieri e dei nominati, perché questa è l'altra parte della norma stessa, che lascerò per un secondo momento. Vedete, in questi giorni vi è un'attenzione che è certamente morbosa, a volte comprensibile a volte meno ma quello non tocca certamente a noi deciderlo, rispetto ai comportamenti dei Consiglieri regionali.
Credo che l'applicazione dell'articolo 3 nel dettaglio, senza voler intervenire nell'articolato della norma, ma l'applicazione di alcuni articoli di questa legge sia in realtà decisamente più significativa per i cittadini anche rispetto a provvedimenti che abbiamo assunto precedentemente, perché, come credo, uno dei motivi per cui a volte vi è distacco fra i cittadini e la politica sia, è vero, sapere che tutti coloro che stanno qua dentro hanno uno stipendio che certamente non è paragonabile a quello di chi è fuori (detto malamente, perché si potrebbero fare mille considerazioni che non facciamo), ma raramente si parla dell'attività dei singoli Consiglieri e, mi permetto di dire, anche dello stato patrimoniale dei singoli Consiglieri. Dio me ne scampi, non ho mai avuto questa velleità, ma se mi dovessi interessare di pubblici comportamenti di chiunque svolge incarichi - non solo nel mondo della politica - partirei dal patrimonio e dalle proprietà, per cercare di comprendere se un certo tenore di vita può essere sostenuto dall'indennità percepita.
Allora, l'aspetto - non per morbosità o curiosità - relativo alle proprietà e alle cariche ricoperte in società e, soprattutto, del lavoro svolto, deve dare la possibilità ai cittadini, che ovviamente ne abbiano voglia, di distinguere il lavoro dai Consiglieri e dagli Assessori, come avviene per qualunque altro soggetto di carattere pubblico.
L'altro aspetto che riteniamo positivo, che abbiamo integrato, non riguarda solo i Consiglieri o gli Assessori regionali, cioè non riguarda solo Giunta e Consiglio, ma anche i soggetti nominati. Infatti, oggi esiste un livello di trasparenza abbastanza significativo nell'attività della Pubblica Amministrazione che non si può riscontrare allo stesso modo in società che sono largamente o totalmente di proprietà pubblica, le quali non hanno vincoli di tipo normativo rispetto a tutta una serie di adempimenti.
Poiché i vincoli sono differenti e sono società sempre di diritto privato - quindi, hanno opportunità di muoversi in qualunque attività svolgano, che è totalmente differente da quella di un ente pubblico - noi crediamo che la necessità di verifica e di trasparenza debba essere doppia o almeno pari, per i cittadini. Altrimenti è evidente che si corre il rischio di creare due mondi: un mondo super controllato - correttamente che è quello della Pubblica Amministrazione e degli eletti - se sono stati eletti, per motivi differenti, hanno un consenso personale e sono stati inseriti in alcune liste, ma sono figure pubbliche - e un mondo formato da tutte le società partecipate e dagli enti strumentali, quale derivazione del Governo o del Consiglio.
Si tratta di figure che non hanno una rilevanza pubblica, ma con incarichi - se vogliamo dirlo in termini materiali e non solo, cioè in termini retributivi e in termini di potere, con ciò intendendo capacità di governo e di bilancio - che sono certamente pari e superiori, ad esempio, a quelli di alcuni Assessori di questa Giunta.
Allora, crediamo - lo introduco anche nella relazione, essendo uno dei motivi per cui abbiamo chiesto la presenza di un correlatore all'interno di questa proposta di legge - che gli emendamenti che abbiamo presentato agli articoli 5, 5 bis e 5 ter tendano a garantire la massima trasparenza possibile, che legittimamente si chiede a Consiglieri e Assessori, anche per i soggetti nominati, per tentare di scindere quel legame, che oggi è certamente esistente, tra eletti nella Pubblica Amministrazione ed eletti nei Consigli d'Amministrazione.
Sono due aspetti che riteniamo assolutamente indispensabili per la completezza di questa legge, altrimenti rischiamo di compiere solo un passo e di lasciare in una situazione, certamente, di minore trasparenza tutto un altro mondo, che è direttamente derivato dalla politica, con il valore che attribuisco alla politica.
Ovviamente, non è una valutazione dispregiativa, ma oggettiva; cioè, la nomina da parte della Giunta o del Consiglio regionale di un componente di un Consiglio d'Amministrazione è una scelta effettuata dalla politica.
Allora, se, legittimamente, si chiede trasparenza al Consiglio e alla Giunta regionale, per coerenza, deve altresì essere richiesta ai soggetti di diretta emanazione dell'articolazione del Consiglio e della Giunta regionale.
Ritengo che questa legge rappresenti un buon punto non solo di passaggio, ma di arrivo, che potrà abituare i cittadini ad una valutazione attenta rispetto anche al lavoro che i Consiglieri regionali, in quanto legislatori, e gli Assessori, in quanto esponenti di Governo, possono in qualche modo svolgere. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al terzo relatore, Consigliere Bono.



BONO Davide, relatore

Grazie, Presidente.
Cercherò di svolgere un breve intervento, anche perché è un testo di legge largamente condiviso ed è già stato illustrato dalla collega Cerutti che è stata autrice di una proposta di legge a inizio legislatura, di cui sono stato cofirmatario.
Sicuramente, è un tema che mi è molto caro, sia personalmente che politicamente, come Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Infatti, fin dall'inizio abbiamo inteso portare la massima trasparenza in Consiglio regionale, non solo e non tanto come attività politica, ma, soprattutto come possibile ritorno all'esterno, per riavvicinare i cittadini alla politica. Al di là dei problemi - che, ormai, sono noti - riguardanti la classe politica e, spesso, una conduzione della propria attività per fini strumentali, personalistici e particolari, nella maggior parte dei casi la mancanza di trasparenza e di chiarezza nella comunicazione allontana quella parte ancora residua di cittadini che nella politica vorrebbe vedere la realizzazione dei propri bisogni e il superamento delle proprie difficoltà oltre ad uno spazio con cui confrontarsi, magari per quelle risposte che difficilmente trova o fatica a rinvenire quando si deve confrontare, ad esempio, con la burocrazia delle Amministrazioni.
Quindi, l'anagrafe degli eletti è un provvedimento utile, anzi fondamentale e, forse, addirittura, mi si permetta, un po' tardivo, nel senso che poteva essere anticipato, in quanto - ormai, siamo nel 2012 e quasi nel 2013 - è da anni che le Amministrazioni, praticamente, viaggiano on line, così come i cittadini. Era giocoforza addivenire a tale provvedimento, che permetterà, comunque, di mettere in chiaro le cariche e lo status patrimoniale riguardante non solo i beni mobili e immobili, ma anche proprio il reddito dei Consiglieri e il possedimento di titoli azionari, titoli di Stato e quant'altro.
Sicuramente, è un provvedimento che almeno mette in luce una parte delle attività dei Consiglieri regionali, i loro possibili doppi incarichi e le loro retribuzioni, fermo restando che, ad oggi, non esiste al mondo la panacea di tutti i mali, questo è ovvio. Purtroppo, come può essere facile sfuggire, oggi, al fisco italiano, altrettanto può essere facile sfuggire a questa Anagrafe degli eletti.
Ovviamente, non si deve disperare, questo è un passo importante e - lo ribadisco - inevitabile. Quindi, sono particolarmente contento che avvenga all'interno di questa legislatura in cui svolgo l'attività di Consigliere regionale. Sottolineo anche dei punti in cui, magari, oggi, si potrebbe migliorare il testo, mentre un domani si potrebbe migliorare l'attività del Consiglio regionale attraverso la pagina web della Regione Piemonte di relazione con il cittadino.
Per quanto riguarda il miglioramento del testo di legge, ho ripresentato l'emendamento che avevo presentato in Commissione, riguardante la pubblicazione dei dati, di cui all'articolo 3, comma 1 lettere b), c) d), e), anche per coniugi e figli conviventi.
Tra l'altro, mi risulta che in altri Enti, in leggi istitutive dell'anagrafe degli eletti, sia stato posto che, in una convivenza registrata come un matrimonio, con figli (anche perché, ad oggi, in Italia questa è, purtroppo, l'unica famiglia riconosciuta: mi si permetta questa divagazione, pur rimanendo nel tema), è gioco forza intestare dei beni soprattutto immobiliari, ad un coniuge o ad un figlio convivente.
Questo, secondo me, permetterebbe di avere un'anagrafe patrimoniale più completa e più puntuale.
Visto che in Commissione l'emendamento è stato bocciato, spero che in Aula possa trovare accoglimento o, comunque, un decente dibattito.
Per quanto riguarda la pubblicità o, meglio, la facilità di accesso ai dati, si può ancora lavorare molto. Ricordo che grazie alla nostra richiesta, e soprattutto grazie alla risposta dell'Ufficio di Presidenza e dell'organo competente di chi svolge materialmente il lavoro (cioè il CSI) da questa legislatura sono visionabili i video dei Consiglieri regionali divisi per intervento.
Mentre fino a sei mesi/un anno fa, i video dei Consigli regionali venivano caricati integralmente, quindi era pressoché impossibile ritrovare l'intervento di un tale Consigliere, da questa legislatura, grazie al nostro intervento, sono visionabili divisi per Consigliere. Quindi, se si vuole visionare l'intervento del Consigliere Gariglio o del Consigliere Lepri, si può andare on line e vedere la suddivisione degli interventi Consigliere per Consigliere.
Questo è fondamentale per avere un archivio delle nostre attività in Consiglio regionale.
Tra gli altri nodi importanti da affrontare e da risolvere, uno è stato affrontato prima dalla collega relatrice, relativo alla pubblicazione dei voti. Come sicuramente sanno i Capigruppo e l'Ufficio di Presidenza, più volte ho chiesto che i voti vengano sempre registrati per appello nominale.
Purtroppo, in una Conferenza dei Capigruppo abbiamo dovuto registrare l'opposizione di un Capogruppo e quindi, ad oggi, a differenza del Parlamento, i voti, se non quelli conclusivi dei provvedimenti, non sono registrati e, quindi, se ne perde traccia.
Secondo me è un problema, non voglio dire grave perché ovviamente dà pregiudizio all'Ente Regione, ai suoi bilanci o all'esercizio della regolare democrazia, però valutiamo che il voto sia un atto di responsabilità del singolo Consigliere e come tale, pur rimanendo ovviamente l'assenza del vincolo di mandato, di questa responsabilità il Consigliere se ne fa carico quando va sul territorio e quando magari, in campagna elettorale, cerca il voto dei cittadini. Se non c'è una registrazione, una traccia scritta del voto su ordini del giorno emendamenti, mozioni e articoli di legge, secondo me inficia un po' l'attività del Consigliere e del Consiglio.
vero che, in accordo con il Presidente del Consiglio, si è detto che per Regolamento, basta che sia un Presidente di Gruppo a richiedere il voto per appello nominale per trasformare ogni votazione in votazione registrata (e lo sa anche il collega Carossa), ma poi, quando si è nelle fasi concitate del voto, non sempre ci si ricorda di alzare la mano per il voto per appello nominale.
Spero - e lo riproporrò ad inizio anno nella prima Conferenza dei Capigruppo che ci sarà, magari un po' più tranquilla - di riaffrontare questo nodo. Come fa il Parlamento, con un sito che si chiama "OpenParlamento openPolis", in cui vengono registrati tutti i voti dei Consiglieri e addirittura si vede qual è la dispersione, su un grafico, del voto dei Consiglieri, in aderenza al proprio Gruppo parlamentare di appartenenza e rispetto ad altri parlamentari.
Questo ormai è un dato di democrazia digitale fondamentale, cioè di trasparenza e facilmente consultabile, che dà veramente una maggiore idea di come si comportano i nostri eletti, quindi non solo del Consiglio regionale, ma anche altre Istituzioni, relativamente, non solo a presenze stipendi e possedimenti, ma anche il comportamento effettivo di voto in Aula e in Commissione.
Sono dati importanti. Probabilmente anche oggi non andrà in legge perché, ribadisco, è una modifica regolamentare, però mi premeva sottolinearlo.
Spero che, all'inizio del 2013, questo altro piccolo passo in avanti sulla trasparenza e sulla democrazia digitale del Consiglio regionale possa essere accolto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Il collega Pedrale dà per letta la sua relazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.40 riprende alle ore 11.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito alla sospensione del signor Michele Giovine dalla carica di Consigliere regionale della Regione Piemonte


PRESIDENTE

Sospendo la trattazione del provvedimento, per una comunicazione e relativa presa d'atto da parte del Consiglio regionale.
In data odierna è stato notificato al Consiglio regionale del Piemonte il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 dicembre 2012 che ha accertato, a decorrere dal 22 maggio 2012, la sospensione del signor Michele Giovine dalla carica di Consigliere regionale della Regione Piemonte, ai sensi dell'articolo 15, comma 4 bis, della legge 19 marzo 1990 n. 55 e s.m.i.
Pertanto, il Consiglio regionale del Piemonte prende atto dell'immediata sospensione del Consigliere Michele Giovine.
Provvedo a trasmettere al Presidente della Giunta per le Elezioni le ineleggibilità, le incompatibilità, l'insindacabilità e la documentazione per gli adempimenti di competenza.
La Giunta per le Elezioni è convocata dal suo Presidente, Rocchino Muliere, oggi alle ore 14.25 in Sala A, per provvedere alla sostituzione temporanea.
Do lettura del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
"Visto l'articolo 15, comma 4 bis e 4 ter, della legge 19 marzo 1990 n. 55 e successive modificazioni; Vista la nota del Rappresentante dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie in Piemonte, protocollo n.
2011004034/Area II del 3 ottobre 2012, con la quale è stata trasmessa, ai sensi dell'articolo 15, comma 4 ter, della citata legge n. 55/90, la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Torino - Sezione III Penale - in data 22 maggio 2012, che ha confermato la condanna alla pena di anni due e mesi otto di reclusione, inflitta al signor Michele Giovine nel giudizio di Primo Grado dal Tribunale di Torino, con sentenza emessa in data 30 giugno 2011, per i reati di cui agli articoli 81 cpv. c.p.; 110 c.p.; 90 comma 2 D.P.R. n. 570/1960 Considerato che il menzionato articolo 15, comma 4 bis lettera b), dispone la sospensione di diritto, fra l'altro, dalle cariche di '...Consigliere regionale' per 'coloro che, con sentenza di primo grado, confermata in appello per la stessa imputazione, hanno riportato una condanna ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per un delitto non colposo, dopo l'elezioni o la nomina' considerato che tale disposizione, pur a seguito degli interventi abrogativi operati dall'articolo 274 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il Testo Unico sull'ordinamento degli enti locali, è tuttora applicabile nei confronti dei Consiglieri regionali, come ritenuto dalla Suprema Corte di Cassazione nella sentenza n. 17020 del 12 novembre 2003 rilevato che dalla data di emanazione della sentenza di appello decorre la sospensione prevista dal ripetuto articolo 15, comma 4 bis, della legge 55/90 attesa la necessità e l'urgenza di provvedere, il che esclude in radice l'applicabilità degli articoli 7 e 8 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni ed integrazioni, come sottolineato anche nella citata sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 17020/2003 sentiti il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport, il Ministro dell'Interno decreta a decorrere dal 22 maggio 2012 è accertata la sospensione del signor Michele Giovine dalla carica di Consigliere regionale della Regione Piemonte, ai sensi dell'articolo 15, comma 4 bis, della legge 19 marzo 1990, n. 55.
Roma, 6 dicembre 2012.".
Il testo è firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Monti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni - Gruppi consiliari

Esame proposta di legge n. 312, inerente a "Istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di governo della Regione e del sistema informativo sul finanziamento dell'attività dei Gruppi consiliari" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la trattazione del proposta di legge n. 312.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marinello; ne ha facoltà.



MARINELLO Michele

Grazie, Presidente.
Prendiamo atto delle comunicazioni che ha fatto. Si tratta di un'ennesima comunicazione che contribuisce ad appesantire un clima all'interno del Consiglio regionale, che nell'ultimo periodo mi pare stia vivendo in maniera distorta il suo ruolo.
Le mie saranno considerazioni molto rapide. Ragionavo ieri sul fatto che la natura dei giorni che viviamo è molto particolare. A fronte di una situazione generale, di un clima generale che ci porta ad essere timorosi angosciati, quasi impauriti per quello che sta succedendo e sulla difensiva, stiamo, in quest'aula, adottando provvedimenti importanti.
Quello che voglio cercare di fare, seppure nei confronti di un'Aula molto distratta, è richiamare i Consiglieri regionali all'orgoglio di rappresentare un'assise regionale che, nell'attuare le sue funzioni, sta adottando provvedimenti importanti.
Noi non possiamo permetterci che tutto quello che sta accadendo ci tolga il piacere, l'orgoglio e la soddisfazione di aver presentato e portato a casa - il provvedimento che stiano adesso sull'anagrafe degli eletti è un altro grande risultato - dei grandi risultati. Questo bisogna dirlo.
Bisogna rivendicare il fatto che il Consiglio regionale nell'ultimo periodo sta legiferando in maniera importante su tematiche sensibile e tematiche importanti e sta dando risposte ai suoi cittadini. Questo credo sia un passaggio e uno scatto d'orgoglio da fare.
Partecipo al Tavolo di concertazione e voglio cogliere l'occasione di questa discussione generale, di questo brevissimo intervento per ringraziare e fare i complimenti sinceri al Presidente del Consiglio regionale. Il Presidente ha individuato e adottato un metodo di lavoro, in seno al Tavolo di concertazione, che ci consente oggi di arrivare ad ottenere questi risultati.
Devo dire che il timore, il giocare sulla difensiva, l'essere condizionati dal clima ci fa dimenticare che il percorso, volto a dare risposte alla nostra gente sia sul tema della riduzione dei costi della politica che sul tema della trasparenza, è un percorso iniziato in tempi non sospetti.
Noi stiamo dando le risposte che il Consiglio regionale non ha mai dato. Il sottoscritto è in Consiglio dal 2010, e mi pare che dal primo giorno che sono qui dentro, questa legislatura ha dato segnali importanti.
Vale la pena sottolinearli ancora: l'abolizione dei vitalizi, il dimezzamento del trattamento di fine mandato, un primo intervento sulla riduzione delle indennità, l'introduzione della firma elettronica l'abolizione delle autocertificazioni, ieri la riduzione dei Consiglieri regionali da 60 a 50 e dei componenti della Giunta, oggi e ieri sempre la riduzione delle indennità, l'eliminazione dei rimborsi chilometrici, oggi l'anagrafe degli eletti.
Mi sembra che ci siano tutti gli elementi per girare nel nostro Piemonte a testa alta. Non so che cosa succederà al sottoscritto, che cosa succederà al mio Gruppo, cosa succederà ai colleghi in ordine alle note vicende e alle indagine che sono partite. Non lo so e non lo posso sapere.
Io ho la coscienza pulita, credo che ci siano delle indagini doverose e si arriverà a dei risultati.
Ma questa è una partita che deve essere separata dall'attività legislativa e da quello che siamo chiamati a fare dai cittadini qui dentro.
Quello che siamo chiamati a fare dai cittadini è fare delle legge regionali, che rispondano alle esigenze della nostra gente. Queste risposte noi le stiamo dando. Quest'Aula consiliare e questo Consiglio regionale stanno dando risposte importanti, non togliamoci la soddisfazione e l'orgoglio dei risultati che stiamo ottenendo e degli atti e delle leggi che stiamo approvando. Sarebbe un errore gravissimo.
una delle poche soddisfazioni, dei pochi piaceri che in questo periodo così difficile abbiamo. Rivendichiamolo appieno fino in fondo perché credo che il mestiere del Consigliere regionali qui dentro lo si stia facendo bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Anzitutto, a nome del Gruppo del Partito Democratico penso di dover ringraziare tutti coloro che hanno lavorato nel Tavolo di concertazione. Ad iniziare dal Presidente, che l'ha autorevolmente presieduto in tutte le sedute. Questo lavoro ci ha portato ad alcuni risultati. Uno evidente molto soddisfacente, è la proposta di legge che oggi siamo chiamati ad approvare.
Mi riallaccio all'intervento del Consigliere Marinello. Siamo convinti che questo sia un atto positivo che va, come ho cercato di dire anche nell'intervento di ieri, nella direzione di ricostruire il rapporto di fiducia tra la nostra comunità e questa Assemblea ed un modo di dignità attraverso un modo dignitoso, attraverso cui il Consiglio regionale assolve al proprio compito principale: la funzione legislativa.
Lungi dal voler alimentare polemiche, mi permetto di dire al Consigliere Marinello che se nella passata legislatura quelli che allora erano Gruppi di opposizione avessero dimostrato la stessa sensibilità rispetto a questi temi, che in questa legislatura oggi dimostrano i Gruppi di opposizione, tanti di questi provvedimenti li avremmo già portati a casa. Se li avessimo portati a casa, se questi provvedimenti fossero già legge di questo Consiglio regionale, oggi non saremmo costretti a vivere sotto l'assedio mediatico e sotto la lente di ingrandimento delle autorità giudiziarie che fanno il proprio lavoro.
Con questi provvedimenti legislativi, creiamo le condizioni affinch tutto sia più conoscibile. Essendo tutto più conoscibile, creiamo implicitamente le condizioni per cui alcune cose non si possono fare alcuni errori non avvengono, alcune disattenzioni non avvengono. Se avvengono, il giorno dopo sei su tutti i giornali e l'opinione pubblica ti frena.
Questo è il principale deterrente, non solo alla malafede, ma anche alla disattenzione e alla superficialità. Bene questo provvedimento, bene questo atto di iniziativa legislativo, ma diciamo la verità: se nella passata legislatura ci aveste lasciato fare queste cose, ad iniziare dall'abbattimento del TFR, cosa che ci è stata impedita allora, che ci è stato impedita all'inizio di questa legislatura e che è stata votata solo quando noi l'abbiamo posto come condizione per non fare l'ostruzionismo sugli atti di bilancio, allora saremmo più avanti. Lo dico non per scatenare le polemiche, ma per inchiodare - scusatemi questo termine forte tutti alle proprie responsabilità.
Quello che è successo è anche frutto della mancata sensibilità nella passata legislatura di coloro che sedevano su questi banchi e non si rendevano conto che non mettendo dei paletti, non intervenendo subito sulle normative che prestavano il fianco a strumentalizzazioni o raggiri, avremmo creato o avremmo alimentato le condizioni di possibili abusi.
Credo che ci sia una cosa importante che deve fare il legislatore: quando fa una norma, quando legifera, deve legiferare in modo tale che queste normative, per funzionare, non presuppongano un eccessivo grado di virtù delle persone. Molte volte questa virtù non c'è: trasversalmente non è una questione di schieramento. Allora ben venga questa normativa.
Voglio anche ringraziare - lo dico perché sono culturalmente il più lontano da loro - il Partito radicale, che per primo ha iniziato la battaglia per l'anagrafe degli eletti a livello nazionale nella scorsa legislatura. Vi ricordate - erano qui, ci fecero firmare gli appelli - le iniziative di Radio radicale continuamente riproposte in palinsesto? Ecco penso che sul piano nazionale loro abbiano sostanzialmente alimentato per primi questa battaglia che, per quanto ci concerne, il Partito Democratico ha sostenuto già dalla scorsa legislatura. Non c'erano le condizioni nella scorsa legislatura, ma ci sono oggi.
Credo che questo sia un buon provvedimento. So che alcuni colleghi presenteranno degli emendamenti per arricchirne ed estenderne la portata.
Personalmente - penso che lo stesso valga per tutto il Gruppo - sono favorevole a provvedimenti che vanno nella direzione di estendere la portata di queste norme. Abbiamo già previsto l'estensione di queste norme all'interno della delibera attuativa della spending review e nulla osta che sia direttamente questo veicolo legislativo il modo di trasformare in legge le norme che con la spending review abbiamo deciso di introdurre nel nostro ordinamento.
Che dire ancora? Non so se lei l'abbia già fatto, Presidente, nella conferenza stampa di fine anno, ma penso che questo sia un atto importante da far conoscere ai piemontesi. ciascuno di noi lo dirà individualmente ai propri eletti, ciascun Gruppo consiliare lo farà per i propri canali, ma penso che sia molto importante che il Consiglio regionale lo faccia in quanto tale. Ci sono atti come questo, infatti, che concorrono ad elevare la dignità e il rispetto di un'istituzione e nessuno di noi, politicamente può sopravvivere se non sta all'interno di un'istituzione circondata dal rispetto e dall'attenzione dell'opinione pubblica. Questo compito Presidente, spetta a lei, che finora l'ha assolto in modo ottimale.
Ecco, credo che questo pacchetto di provvedimenti possa fornire poi l'occasione anche per una campagna di comunicazione che faccia capire che qui talvolta ci sono delle persone che sbagliano, che fanno degli errori ma che complessivamente quest'Aula ha la volontà e la dignità di rappresentare in modo ottimale la comunità piemontese che si merita una rappresentanza regionale all'altezza del prestigio di questa regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Gariglio.
Come lei stesso ricordava, già nella conferenza stampa ci sono stati elementi che sono stati rappresentati in modo chiaro e corretto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Ci tenevo molto a intervenire perché - anche se potrà fare un po' sorridere - sostengo questa tesi da tantissimi anni, fin da quando ero Consigliere comunale di minoranza - quindi un'era geologica fa - in Consiglio comunale a Torino. Con il collega Gaiotti chiedemmo per la prima volta di pubblicare l'elenco delle presenze in Commissione, perché allora questo era tenuto "segreto". Il risultato fantastico di questa proposta di trasparenza fu che ci beccammo una querela da un collega che risultava sempre assente in Commissione e quindi un processo da un magistrato che voleva sapere quale "cosa losca" ci fosse dietro il fatto che alcuni consiglieri, segnatamente il sottoscritto, fossero sempre presenti, visto che non c'era neanche il gettone di presenza. È stata una bella esperienza e nulla c'entra questa battuta con il giudizio su una Magistratura seria capace e intelligente che a Torino, per esempio, con il Presidente Maddalena e altri ha dimostrato sempre grandissimo equilibrio.
Nella vita, non è che quando si finisce l'università o qualsiasi altra fase di studio ci sia,poi una selezione, per la quale i "buoni" vanno a fare una carriera e i "cattivi" un'altra: c'è un miscuglio per cui le persone migliori, come le peggiori, possono essere tanto da una parte che dall'altra, oppure i ruoli possono essere intercambiabili rispetto alle categorie sociali. Proprio per questo io sono molto favorevole all'idea che si renda pubblico ogni atto possibile. Anzi, più informiamo e meglio è.
Ne approfitto per dire che condivido fino all'ultima virgola il bell'intervento del Consigliere Marinello, che voglio ringraziare per la levatura e la dignità che ha conferito all'Aula consiliare con le sue parole, che si collegano peraltro bene con l'ordine del giorno redatto innanzitutto dalla collega Spagnuolo e votato ieri.
Perché sono così favorevole? Per varie ragioni. La prima è che questo provvedimento è oggettivamente giusto, giusto nel metodo e giusto nella sostanza: è un fatto di correttezza e di moralità. In secondo luogo si tratta di un elemento di verità che permette a chi volesse di approfondire.
Non so quanti cittadini ne abbiano voglia, ma speriamo di suscitare l'interesse maggiore possibile.
Presidente - mi rivolgo a lei che, con collaboratori e dirigenti gestisce una Presidenza estremamente efficiente - credo si debba sollecitare un'attenzione e una curiosità, sia per una ragione "in negativo" sia per una "in positivo". Quella "in negativo" è che il diavolo non è mai così brutto come lo si dipinge; siccome hanno scritto - l'abbiamo detto anche nell'ordine del giorno di ieri - tali e tante storie sulla politica e specialmente sui Consiglieri regionali, che anche se per assurdo noi guadagnassimo - e non è così - il doppio, il triplo di quello che guadagniamo, sapendo la verità le persone rimarrebbero sconvolte, per quanto la cifra sarebbe inferiore a quella che hanno fatto loro credere.
Racconto un breve episodio che ho già riportato in Commissione: ero in vacanza in un centro salute; c'erano molti ricconi che usufruivano della beauty farm - io no, lo ripeto, perché sarebbe impresa impossibile e senza speranza - che si facevano venire a prendere con macchinone fantastiche (per quanto mi riguarda mi viene a prendere Panizza con la sua auto usurata e rischio anche la vita); mi dicono: "Ma lei ammira le nostre auto? Chissà con quale auto verranno a prendere lei, che è un politico: limousine ammiraglie...". Io dico: "No, veramente - abbiate pazienza - mi vengono a prendere in elicottero..." Ci hanno creduto tutti! "Ma certo, un politico...". Ma io dico: "Sono panzane: viene uno con una vecchia Punto!" "Ma non è possibile, con quello che leggiamo: ogni Consigliere ha un'auto con l'autista, la servitù pagata...".
Allora, occorre ristabilire un po' di verità. Presidente, devo dire che quando mi sono collegato con il sito del Consiglio regionale del Piemonte sito fatto molto bene - ho visto - l'ho già detto - due reazioni. Alcuni imprenditori e professionisti dicevano: "Questo sito è evidentemente falso perché non è possibile che facciate questo lavoro per uno stipendio che è un ventesimo del nostro". La seconda reazione è stata: "Allora evidentemente siete tutti disonesti se lo fate per stipendi così bassi".
Dunque ripeto: la verità non può che fare bene. Quello che viene scritto sui Consiglieri regionali e sull'intera classe politica - anche se alcuni politici in questo Paese obiettivamente si prestano molto alle critiche - è assolutamente caricaturale.
Infine, considero il provvedimento un elemento di educazione, che si basa molto sull'informazione corretta. Per questo - ripeto - prego la Presidenza e chi la gestirà di pubblicizzare il più possibile l'istituzione di questa Anagrafe, invitando ad andare a consultarla. In una serie di dibatti ho chiesto ai cittadini se avessero una vaga idea delle presenze dei Consiglieri, di quanti disegni di legge venissero prodotti, del tipo di lavoro svolto: praticamente zero; anzi, l'idea se la sono fatta su un paio di colleghi, che non fanno più parte di questo Consiglio e che hanno preso una valanga di voti, normalmente non stando in Consiglio ma facendo altro su questa base hanno avuto quell'immagine del politico.
Ma non c'è valutazione sull'iniziativa legislativa, su chi ha realizzato le cose. Per esempio, in università, al corso di laurea del DAMS, durante un incontro pubblico ho chiesto se sapessero chi aveva realizzato o il Museo del Cinema, e i più mi hanno risposto: lo avrà realizzato la Metro Goldwyn Mayer, qualche casa cinematografica, qualche privato... Non c'è proprio, cioè, un collegamento con il fatto che si tratta di iniziative della "politica".
Allora - lo dico ridendo - l'ideale sarebbe un bel serial televisivo perché solo così la gente ormai capisce come stanno le cose, così come hanno fatto sui Magistrati e i Carabinieri. Io, che stimo immensamente De Gasperi fin da ragazzo, per esempio, non sono mai riuscito a far capire chi era finché non hanno fatto un bel serial televisivo.



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza, per cortesia.



LEO Giampiero

Perché? Non posso rivolgermi ai colleghi?



PRESIDENTE

previsto dal Regolamento.



LEO Giampiero

Allora mi rivolgo alla Presidenza e concludo. Non è che mi dispiaccia rivolgermi alla Presidenza, ancor più parlando di De Gasperi.
Quindi, non potendo fare il serial televisivo, sarebbe auspicabile almeno la massima informazione. E ringrazio per il lavoro che si farà per rendere il più pubblico possibile il nostro lavoro.
L'elemento di verità permette di distinguere il grano dal loglio, ci stimola e non può che fare un buon servizio a tutti. Grazie per l'iniziativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Novero, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Io, per la verità, non intendevo e non intendo intervenire sull'argomento specifico che ho ampiamente seguito e che i colleghi hanno ampiamente dibattuto, anche perché il mio collega Marinello ha già detto esattamente cosa penso anch'io.
Intervengo perché, a mio parere, in quest'Aula è stato commesso un reato. Mi risulta che il nostro Codice punisca l'offesa al pubblico pudore non so se è ancora in vigore, ma credo di sì.
Il pubblico pudore, secondo me, vuol dire che quando una persona è spudorata, offende il pubblico pudore.
Che il mio Presidente del Consiglio della scorsa legislatura mi accusi di aver impedito di fare chiarezza nel Consiglio regionale anche con la mia azione - perché facevo parte del Consiglio nella scorsa legislatura - e che il mio Presidente del Consiglio regionale di allora osi fare un intervento come quello che ha fatto, è offesa al pudore! Noi non abbiamo impedito alla Bresso di nominare dei Consiglieri Assessori, come stamattina ci vantavamo in sala stampa, dicendo che adesso con le nuove regole, potranno solo più essercene tre.
Nella scorsa legislatura la minoranza non ha impedito al Presidente della Regione di nominare qualche Assessore senza obbligarlo alle dimissioni da Consigliere.
Ma non è solo questo. Pensavo di non aver capito, ma poi il Consigliere Gariglio ha continuato ad accusare la minoranza di avere impedito, stante la volontà dell'allora maggioranza, di affrontare una parte dei provvedimenti che stiamo facendo. Questo rasenta l'incredibile! Ma chi era la maggioranza? E cosa faceva la maggioranza, se non riusciva a legiferare?



(Commenti in aula)



NOVERO Gianfranco

Certo che bisogna avere il Regolamento diverso, ma non è che per cinque anni la maggioranza non ha mai preso nessun provvedimento perché il Consigliere Novero o i suoi colleghi hanno parlato per cinque anni di seguito! Come si fa a dire che c'è stata una volontà di non fare chiarezza? Semmai c'è stata una carenza generale, ma se ci mettiamo su questa strada non ci siamo.
Ho l'abitudine di farmi l'esame di coscienza e nella mia vita qualche volta ho peccato. In genere, peccati privati; mia moglie potrebbe avere qualcosa da dire, ma non ero ancora sposato.
Ripeto che sono abituato a farmi l'esame di coscienza e me lo sono sempre fatto, poi qualcuno indaghi su quello che ho fatto in questi sei sette anni.
Alla prossima cena dei margari, ci andrò orgoglioso; dopo due anni che compro il "rudun" per darlo in omaggio con tanto di scritta "Consiglio regionale". Il rudun, per chi deve fare il resoconto, è il campanaccio dei margari locali.
Andrò orgoglioso, perché eticamente parlando non mi vergognerò mai di essere andato alla cena dei margari e aver regalato il campanaccio.
Se per caso avrò fatto qualcosa, sarà per errore e me ne vergognerò, ma sarà per non avere capito.
Però questo è il meccanismo, il discorso è questo. Se poi qualcuno ha fatto delle cose, va bene; ma sul fatto che ci mettiamo a dire che la minoranza nella scorsa legislatura ha impedito alla maggioranza di fare chiarezza, sono basito!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Ci stiamo avvicinando verso la fine dell'anno e prima ancora verso Natale. Tutti quanti dobbiamo essere più buoni, più leali, più cordiali e dobbiamo fare anche il resoconto dell'annata.
Stamattina lei, Presidente, nella Conferenza stampa ha presentato tutto il lavoro svolto in questo Consiglio regionale nell'arco dell'anno. Che bello! Ha elencato tanti punti interessanti, leggi importanti e tutto il lavoro svolto. Questo è giusto farlo, perché all'opinione pubblica bisogna dire anche le cose belle e non solo quelle brutte.
Purtroppo quest'anno dobbiamo riportare anche tante cose brutte, ma dobbiamo essere orgogliosi dell'insieme del Consiglio regionale per andare avanti e continuare, senza seminare zizzania, ma cogliendo in particolare gli aspetti positivi.
A questo proposito, vorrei ricordare che al tavolo di concertazione è stato fatto un grande lavoro e di questo ringrazio tutti coloro che hanno partecipato, sia della maggioranza sia della minoranza. Però permettetemi di dire che le minoranze hanno lavorato con impegno, con saggezza e con intelligenza. Grazie a questo, stiamo arrivando ad un risultato importante.
vero che, fin dall'inizio, la legislatura è stata improntata sugli obiettivi di tagliare gli sprechi e ridurre i compensi - questioni che stiamo ancora portando avanti - però è anche vero quello che alcuni hanno detto, cioè che si doveva partire prima.
Se nelle precedenti legislature del Consiglio regionale questi obiettivi fossero stati portati avanti, forse oggi registreremmo meno quei titoli sui giornali che agli occhi dell'opinione pubblica non ci fanno onore.
Non so che cosa capiterà, ma credo che tutti i Capigruppo, chi più chi meno, siano un po' preoccupati. Rispondo di quello che ho fatto, però, per quanto riguarda tutto l'insieme, non c'erano regole chiare e precise e diventa difficile fare una distinzione fra i buoni e i cattivi.
Però mi sento di dire - e di questo sono convinto - che il 95% dei colleghi hanno lavorato con dignità e con responsabilità, senza la malizia di pensare ai propri interessi.
Con mia grande soddisfazione, oggi verrà approvata questa proposta di legge n. 312, che riguarda la trasparenza dei Gruppi consiliari, ma non solo trasparenza, ma anche un po' di dignità per quello che noi rappresentiamo e anche la trasparenza nel caso che ognuno di noi deve "trasparire", dire chi è, cosa fa, cosa rappresenta, quanti incarichi ha.
Non abbiamo esitato nell'eliminare queste voci, anzi le abbiamo aumentate perché vogliamo renderci trasparenti in tutti i campi. Questa è una cosa, a mio avviso, molto importante e interessante.
Le riduzioni dei costi sono già state elencate, ma è giusto evidenziare alcuni principi importanti: l'eliminazione dei viaggi e dei voli aerei interni e esteri, l'eliminazione delle famose autocertificazioni, dei gettoni, la riduzione dei compensi; poi ci sono ancora altre voci. Ritengo che queste riduzioni siano giuste. Ecco perché dico che la Regione Piemonte doveva fare questo molto prima, così potevamo evitare quegli scandali che purtroppo oggi pesano addosso a tutti noi in Regione Piemonte.
A mio avviso, la Regione Piemonte non deve subire questa umiliazione perché in questi tavoli sono passati tanti, tanti amministratori "lusingati" con l'impegno di dare un servizio al proprio popolo, con l'impegno di farlo come una missione. Non dobbiamo dimostrare di essere migliori, ma di essere al servizio del popolo, al servizio della nostra gente, con il giusto compenso che meritiamo.
Concludo dicendo grazie, finalmente, a tutti quelli che hanno lavorato maggioranza e opposizione, perché finalmente approviamo questo progetto di legge n. 312. Ieri abbiamo approvato il provvedimento sui tagli e oggi questo provvedimento sull'anagrafe dei Consiglieri. Penso che saremo tra i primi e dobbiamo essere lusingati e orgogliosi di aver lavorato e di essere piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Negro.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Intervengo per affrontare due questioni che alcuni colleghi hanno già avuto modo di sottolineare.
Anch'io credo che il provvedimento che oggi votiamo, magari migliorandolo, e ha ragione il collega Gariglio a dichiarare che il Gruppo del PD è pronto a votare emendamenti che miglioreranno ulteriormente questo provvedimento; è un provvedimento che, diciamo così, va nella direzione giusta. Perché la domanda - lo dico a titolo personale e non ho la presunzione, naturalmente, che tutti condividano la domanda che mi sono posto nel valutare questo provvedimento - è la seguente: questo provvedimento aiuta la politica a diventare più credibile? Si o no? La risposta che do è che questo provvedimento è di quelli che aiutano la politica a diventare più credibile e quindi sono provvedimenti che non avranno una funzione palingenetica, non è che domani mattina le cose cambieranno nel rapporto con l'opinione pubblica, che so essere molto complicato ed è questo il dato dal quale sempre partire. Noi non possiamo mai rimuovere quel dato di fondo; esiste una crisi per un complesso di ragioni, molto serie, nel rapporto fra partiti, società, cittadini e politica. Però è evidente che un provvedimento come questo va nella direzione di recuperare un rapporto positivo con i cittadini.
Naturalmente, non posso prescindere dal fatto che esso viene approvato mentre il Consiglio regionale ha già votato o sta per votare provvedimenti altrettanto importanti come i costi della politica e il numero dei Consiglieri regionali. Tutto questo è giusto. È giusto e necessario, mi sento di dire.
Guardate, la questione ha un valore in sé, ma un valore anche più generale. Anch'io ho sentito alcuni interventi del dibattito di ieri e avrei voluto che il Parlamento, anch'esso investito da queste problematiche, anch'esso investito dalla crisi nel rapporto politica e società, come dire, con più rapidità si ponesse alcune questioni. Perché è evidente che non c'è una politica regionale pulita o sporca e una politica nazionale pulita! C'è un problema che riguarda i rapporti fra politica e società! C'è un problema di credibilità delle forze politiche e anche di ciascuno di noi nel rapporto con i cittadini! Allora, sono tra coloro che pensano, per esempio, che sarebbe stato utile e necessario che il Parlamento, anzi, le forze politiche rappresentate in Parlamento, prima di decidere chi ha raggiunto il capolinea, avessero avuto il coraggio, la forza, la voglia di approvare almeno un paio di provvedimenti che andavano esattamente nella direzione di risolvere una parte dei problemi della crisi del rapporto fra partiti e società.
Penso al numero dei parlamentari, questione annosa, che non è stata risolta neppure in questa legislatura, e penso anche al tema cruciale della riforma della legge elettorale, che è essenziale per un Paese, per un Parlamento e per una classe dirigente che si ponga il problema di recuperare un rapporto positivo con i cittadini, restituendo la potestà e il potere di scegliere ai cittadini, perché questo è un punto fondamentale.
Il fatto che il Parlamento non lo abbia fatto, e penso a quei partiti che hanno ostacolato questa possibilità, è stato dannoso per il Parlamento stesso, oggettivamente, ma il fatto che il Parlamento e i partiti non abbiano approvato questi provvedimenti non è una ragione sufficiente perch noi non si faccia, magari in ritardo, fino in fondo la nostra parte. Fino in fondo la nostra parte! Credo che noi possiamo guardare con fiducia alla possibilità che aver approvato questi provvedimenti rappresenti per l'opinione pubblica un segnale positivo, un elemento di apertura, la conferma che la politica si pone il problema di avviare anche processi di autoriforma. Perché, vedete delle due l'una: o noi partiamo dal presupposto che questa difficoltà nel rapporto con le persone non esiste, e allora è del tutto evidente che la politica non debba interrogarsi, ma poiché noi tocchiamo con mano tutti i giorni il fatto che questa crisi esiste eccome, la domanda che si dovrebbe porre una classe dirigente è capire in che modo è possibile dare una risposta positiva a questa questione, recuperando un rapporto positivo con le persone e con i cittadini.
Arriviamo in ritardo? Sì. Lo ammetto. Secondo me, sì. È del tutto evidente che queste questioni potevano essere affrontate prima e con maggiore determinazione. Questo è un fatto difficilmente contestabile.
Badate, il fatto che una parte di questi provvedimenti, che considero del resto importanti e che, come ho detto, saranno utili per far riconquistare credibilità alla politica, possono essere considerati, da una parte delle persone che ci giudicano, tardivi, ma è un fatto e, ovviamente, non è una ragione per non approvarli! Ma è un fatto che una parte delle persone questa possibilità e questo giudizio possono esprimerlo.
Non posso ignorare, per esempio, con quanta difficoltà, nella precedente legislatura, si siano affrontati alcuni problemi. Con quante difficoltà! Con quante resistenze! Penso al tema del finanziamento dei Gruppi che spesso e volentieri tornava a riproporsi. Penso anche al fatto che su quella questione non tutti abbiamo assunto la stessa posizione. E c'era chi si era opposto e si è opposto che venisse affrontata la questione dell'aumento del finanziamento dei Gruppi, ma questa ormai è storia passata e oggi voglio concentrarmi - e ho finito - sul problema che stiamo esaminando e sul provvedimento che stiamo votando.
Colleghi, serve a ciascuno di noi, perché è interesse, è interesse di ciascun Consigliere regionale, è interesse delle Istituzioni, è interesse della Regione, è interesse dei Gruppi consiliari, è interesse della politica che esprime questi Consiglieri regionali che venga approvato un provvedimento come questo. E la politica deve essere trasparente e limpida.
Sono d'accordo sul fatto che chi ha votato per me, voterà per me (nel mio caso, il problema non si pone, perché non intendo ricandidarmi) ma debba saper tutto della vita di un Consigliere regionale, perché non è un obbligo fare politica, non è un obbligo impegnarsi per difendere la cosa pubblica: è una libera scelta, che prevede ovviamente il momento del consenso, ma se decido di diventare un uomo pubblico e voglio governare a nome vostro - perché di questo si tratta, non siamo imprenditori che amministrano la propria azienda, siamo uomini politici e di governo che amministrano la cosa pubblica - devo dare un messaggio di assoluta trasparenza e tutti devono sapere cosa faccio, quanti soldi ho, come amministro le cose. È essenziale per la politica.
Noi potremo, secondo me, affrontare una parte dei problemi e riformare le istituzioni, che è una cosa complicata e sulla quale non mi soffermo, se questa cognizione ce la mettiamo in testa. E penso che questo provvedimento che stiamo votando vada in questa direzione.
I Consiglieri regionali saranno più forti dopo che sarà approvato questo provvedimento, l'istituzione Regione sarà più robusta dopo che sarà approvato questo provvedimento e l'antipolitica avrà meno argomenti beceri da sostenere quando potremo raccontare ai piemontesi quali sono oggi le regole che devono in qualche modo governare il sistema della nostra Regione.



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cursio; ne ha facoltà.



CURSIO Luigi

Grazie, Presidente.
Il collega Ronzani diceva che sui Consiglieri sarebbe opportuno si sapesse tutto: condivido. Condivido perché è una scelta e, come tale, deve necessariamente prevedere tutti quegli elementi affinché la credibilità della persona eletta possa entrare anche nell'animo profondo dei cittadini.
Tuttavia, credo anche che, proprio per questa coerenza, per questo principio - tra l'altro, ripreso anche dai precedenti interventi bisognerebbe, Presidente, che trovassimo una formula in grado di dare veramente rispondenza tra ciò che si è nella vita, ciò che si professa nel corso della quotidiana esistenza e ciò che poi realmente si viene a professare in questo o altri consessi.
Quello che voglio dire è che è bello fare una legge che dia chiarezza che esprima dati, elementi di ciascuno dei Consiglieri, però non è tutto.
Perché? Perché la sovrapposizione tra ciò che si è e ciò che si esprime, si fa finta di essere, non è sovrapponibile, non sempre lo è e comunque non è artefatta da parte da parte di alcuni di noi.
Ecco, sarebbe bello trovare una formula che possa ulteriormente ampliare questo concetto affinché veramente ci fosse un'anagrafe ampia trasparente, documentata e che rispecchia, come fa in maniera oggettiva uno specchio, quella che è l'immagine che gli viene trasmessa.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media Statale "I. Vian" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media Statale "Ignazio Vian" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni - Gruppi consiliari

Esame proposta di legge n. 312, inerente a "Istituzione dell'anagrafe delle cariche pubbliche elettive e di governo della Regione e del sistema informativo sul finanziamento dell'attività dei Gruppi consiliari" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 312.
Consigliere Gariglio, ha chiesto la parola per fatto personale? Lo espliciti, per cortesia.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Come avrà avuto modo di sentire, il collega Novero mi ha citato nel suo intervento. Voglio molto bene al collega Novero; mi ha imputato di aver commesso un reato, ma penso che l'abbia detto in senso atecnico, quindi non è su questo che appunto il mio intervento (io lo ritengo in senso atecnico se lui lo ritiene in senso tecnico, invece, essendo un pubblico ufficiale chiaramente farà cose spiacevoli nei miei confronti, ma penso di essere tranquillo su questo punto).
Nel mio intervento non intendevo offendere i Consiglieri che erano nei Gruppi di opposizione di allora: ho fotografato una realtà, che però è obiettiva, perché riconosco che quelle posizioni - che ritengo deleterie per la Regione - sono state proposte alla luce del sole e sono nei verbali d'Aula. Se avessi un po' più di tempo (chiedo ai collaboratori di farlo) ve le farei anche sentire.
Nella scorsa legislatura, collega Novero, i Capigruppo dell'opposizione (che sono oggi Gruppi di maggioranza) intervennero - a verbale in Consiglio regionale - chiedendo un incremento dei fondi pubblici per i Gruppi consiliari.
Nella scorsa legislatura, collega Novero, i Gruppi di opposizione praticarono l'ostruzionismo sulla base del vecchio Regolamento, imponendo la totale assunzione dei vincitori di un concorso "particolare" (fatto in virtù di una legge esplicita regionale), a prescindere delle effettive consistenze di organico e dei vuoti di organico del Consiglio regionale e della Giunta regionale.
Sono cose fatte dignitosamente perché sono cose fatte alla luce del sole, sono posizioni politiche che possono piacere o non piacere, ma che sono state esternate a verbale.
Io non ho offeso nessuno e quindi prego che questo sia verbalizzato, ma ho detto che nella scorsa legislatura quelli che erano all'opposizione, che oggi sono in maggioranza, hanno avuto una sensibilità che mi permetto soggettivamente di definire quantomeno inadeguata rispetto al montante senso di antipolitica della nostra comunità. Se fossimo andati in controtendenza nella scorsa legislatura, oggi credo che non saremmo a questo punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, perché mi riconosco pienamente nei due interventi che sono stati svolti per conto del Gruppo da Davide Gariglio e Wilmer Ronzani.
Mi riconosco anche nelle considerazioni che sono state espresse rispetto al fatto che - è vero - negli ultimi mesi abbiamo saputo imprimere una forte accelerazione nei confronti dell'assunzione di questi provvedimenti, e in questo rivendico una dimensione che mi piace evidenziare.
Come Gruppo consiliare del Partito Democratico, siamo impegnati fortemente ad esprimere un'energica opposizione nei confronti di questo governo regionale, ma su questi temi il Partito Democratico anche all'opposizione agisce come funzione di governo: è capace di distinguere quelli che sono provvedimenti che rappresentano un bene nell'interesse collettivo, nella salvaguardia dell'istituzione, nella capacità di recuperare un rapporto o di avviare un recupero di rapporto tra cittadini e politica. Noi questa distinzione la facciamo, e credo che la storia di questi ultimi mesi e la storia di queste ultime settimane, oltre a tutte le iniziative che abbiamo assunto un anno fa, due anni fa su singole questioni che attengono alla trasparenza della gestione dei Gruppi e al contenimento dei costi, sta a dimostrare che il Partito Democratico, anche quando è all'opposizione, non rinuncia ad esercitare su alcuni temi una grande capacità e volontà di governo.
Voglio aggiungere due brevissime considerazioni. Ci sono state due svolte: credo che entrambe abbiano creato le condizioni per i provvedimenti che ieri abbiamo licenziato e che oggi (mi auguro) licenzieremo nel pomeriggio sull'anagrafe degli eletti. Delle due svolte, una è nazionale non nascondiamocelo: se non ci fosse stata una forte attenzione da parte dell'opinione pubblica su alcune disfunzioni dell'esperienza regionalista probabilmente questo non avrebbe accentuato e accelerato una capacità e una volontà di autoriforma che le Regioni hanno saputo esprimere negli ultimi mesi.
L'altra questione l'annovero rispetto ad un fatto: nel mese di maggio di quest'anno ho inviato una lettera al Presidente del Consiglio regionale e a tutti i colleghi Presidenti di Gruppo, proponendo un percorso che intendeva dire: evitiamo che, su questi temi, ciascuno immagini che il proprio ruolo sia quello di piantare una bandierina, sperando che quella bandierina venga piantata più sul piano dell'auspicio, che della traduzione in atti legislativi. Creiamo le condizioni affinché si possano affrontare questi temi all'interno del Consiglio regionale, non con un atteggiamento di quel tipo, ma con l'assunzione di una responsabilità collettiva.
Il Tavolo di concertazione è nato in seguito all'iniziativa assunta dal Gruppo del Partito Democratico e si è dimostrato uno strumento utile per ragionare insieme, per poterci confrontare, per poter tradurre in proposta di legge o in atti di deliberazione al Consiglio regionale gli intendimenti che ciascun Gruppo aveva espresso, nell'assunzione di una responsabilità collettiva.
Oggi, mi piace incominciare a rappresentare il futuro, perché noi oggi segniamo una tappa importante: la riduzione del numero dei Consiglieri, il provvedimento sui costi della politica, il provvedimento sull'anagrafe degli eletti.
Quando, a gennaio, riprenderà l'attività legislativa del Consiglio regionale, avremo un dovere fondamentale da porre come tema prioritario del nostro lavoro all'interno del Tavolo di concertazione: dotare il Piemonte di una nuova legge elettorale.
Dobbiamo farlo con molta urgenza. Da gennaio, il confronto tra i Gruppi dovrà vertere su questo tema e, se saremo capaci di proseguire con lo stesso spirito che abbiamo dimostrato nelle ultime settimane, credo che sarà un obiettivo raggiungibile ed importante, peraltro assolutamente necessario e reso necessario dalla riduzione, operata ieri, dei componenti il Consiglio regionale.
A questo riguardo, è bene mettere in chiaro alcune questioni: crediamo che una legge elettorale debba prevedere l'eliminazione del listino consentire che i Consiglieri regionali siano espressione delle realtà territoriali e debba anche consentire una più forte rappresentanza dei diversi generi all'interno del Consiglio regionale.
Questo è un argomento che noi avvertiamo con molta forza e che ci hanno sollecitato le colleghe di tutti i Gruppi presenti in questo Consiglio regionale.
Pertanto, da gennaio occorrerà individuare quest'importante priorità per proseguire i lavori del Tavolo di concertazione e per completare questo disegno di autoriforma del Piemonte che - ha ragione il collega Ronzani non ci consegnerà automaticamente la soluzione al problema del rapporto tra il cittadino e la politica, ma potrà creare le basi affinché la politica torni ad essere considerata dal cittadino uno strumento importante e necessario per la propria vita e per il futuro della comunità piemontese.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Reschigna.
Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Iniziamo l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Burzi e Vignale: dopo il comma 1 dell'articolo 1 della proposta di legge n. 312/2012 è inserito il seguente comma 2: "2. Al fine di garantire trasparenza ed equità la presente legge disciplina criteri e procedure per le nomine e le designazioni di competenza regionale, nonché i criteri da adottare al fine di rispettare i principi di accessibilità, fruibilità e reperibilità delle informazioni inerenti la Giunta ed il Consiglio regionale, nonché enti, aziende, società istituzioni e consorzi, comunque denominati, controllati, vigilati o partecipati della Regione Piemonte".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, così come l'emendamento n. 6), finalizzato alla modifica del titolo, così come gli emendamenti che istituiscono l'articolo 5 bis e 5 ter, è finalizzato ad ampliare le categorie all'interno dell'anagrafe degli eletti.
Oggi, l'anagrafe degli eletti, così com'è redatta...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, stiamo esaminando l'articolato del provvedimento.
Ho l'esigenza quantomeno di cercare di capire cosa viene proposto pertanto invito coloro che sono interessati ad ascoltare a fare in modo che ci siano le condizioni minime di dibattito.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come dicevo, gli emendamenti al titolo, questo e gli altri tre che il nostro Gruppo consiliare ha presentato, non sono altro che i punti 4) e 5) del provvedimento sulla spending review, relativi alla nomina e alla trasparenza all'interno di enti, società e quant'altro. Peraltro, tali emendamenti furono votati con una larga maggioranza all'interno della Commissione consiliare.
Abbiamo ritenuto opportuno inserirli in questa proposta di legge semplicemente per evitare un passaggio, poiché, nel momento in cui fossero approvati nel provvedimento sulla spending review, trattandosi di variazioni che necessitano di una modifica normativa, sarebbero introdotti in un disegno di legge.
Pertanto, abbiamo voluto eliminare un passaggio. Se gli emendamenti che abbiamo presentato saranno approvati, verranno stralciati dai punti 4) e 5) del provvedimento sulla spending review, che sono stati approvati non solo dalla maggioranza, ma anche da una parte consistente della minoranza. Il comma 2 all'articolo 1 non fa altro che esplicitare la nostra volontà di non prevedere solo la necessità di trasparenza per i Consiglieri, i componenti del Governo e della Giunta e i nominati, ma rispettare i principi di accessibilità, fruibilità e reperibilità delle informazioni inerenti alla Giunta e al Consiglio regionale, nonché enti, aziende società, istituzioni e consorzi comunque denominati controllati, vigilati o partecipati dalla Regione Piemonte.
In questo modo, come abbiamo detto nella discussione del provvedimento sulla spending review e come ripetiamo in questa sede, si ha una più generale trasparenza e verifica di tutti i soggetti che direttamente o indirettamente fanno parte del mondo del Consiglio e della Giunta regionale.
Ripeto: sono tal quali i punti 4) e 5) del provvedimento sulla spending review licenziato dalla Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gariglio.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Come Gruppo del Partito Democratico, avevamo suggerito degli emendamenti che sono stati recepiti nella delibera sulla spending review quindi dei subemendamenti agli emendamenti presentati dalla maggioranza pertanto ci troviamo su quella deliberazione licenziata dal Tavolo di concertazione.
Come Gruppo, avremmo preferito essere coinvolti prima sul fatto che questo lavoro potesse essere portato a dignità di norma di legge attraverso tale canale, ma, tant'è, la sostanza in questo caso prevale sulla forma.
Come ho detto nel mio intervento iniziale, siamo favorevoli a tutto ci che può rafforzare la possibilità per i cittadini di conoscere quello che fanno i rappresentanti eletti, non solo nelle istituzioni, ma anche coloro che sono molto più svincolati da ogni controllo, che noi nominiamo nei vari enti.
Quindi, siamo a favore degli interventi e degli emendamenti che vanno in questa direzione, tra cui l'emendamento all'articolo 1, test illustrato.



PRESIDENTE

Grazie.
Indico la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
Il Consiglio approva.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Se ci sono dei problemi, prendete la parola.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Montaruli; ne ha facoltà.



MONTARULI Augusta

Per la votazione precedente, do la mia presenza e avviso che, prima, la mia postazione non funzionava. Grazie.



PRESIDENTE

Allora, dispongo la ripetizione della votazione testé svolta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.50 riprende alle ore 12.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Richiamo l'attenzione dell'Aula sull'articolo 3.



(Brusìo in aula)



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Se c'è l'esigenza di svolgere delle riunioni, aggiorno la seduta al pomeriggio, perché non si può lavorare così: la Giunta che fa incontri con i Consiglieri e i Gruppi che parlano tra di loro! Con tutto il bene che vi voglio, non riesco a lavorare! Siccome stiamo lavorando ad un testo di legge, devo essere messo nelle condizioni. Quindi, se ci sono le condizioni, lavoriamo ancora otto minuti altrimenti aggiorniamo i lavori al pomeriggio. Ditemi cosa volete fare.
(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ci rivediamo oggi pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.52)



< torna indietro