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Dettaglio seduta n.313 del 19/12/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 14.30 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.01 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio al termine dei lavori della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 15.20)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Comba e Giordano.
Il numero legale è 29.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni - Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di legge n. 315, inerente a "Norme di riorganizzazione della Regione Piemonte ai fini della trasparenza e della riduzione dei costi" (atto d'indirizzo collegato: ordine del giorno n. 939)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame della proposta di legge n. 315, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana è terminata la discussione generale e sono stati votati gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10.
Passiamo, pertanto, all'articolo 11.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 4) presentato dal Consigliere Bono: al comma 6 le parole "decorrere dal 1° gennaio 2013" sono sostituite dalle seguenti "decorrere dall'inizio della IX legislatura".
Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Bono: si modifica al comma 6 la parola "dieci" con la parola "cinque".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione congiunta degli emendamenti.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Illustrerò congiuntamente gli emendamenti in quanto insistono sullo stesso articolo e cercano di normare lo stesso istituto: l'indennità di fine mandato, di cui ho parlato prima della pausa pranzo.
Con l'emendamento n. 7) chiediamo, anche in questo caso, di ridurre da dieci a cinque gli anni su cui calcolare la mensilità per erogare l'indennità di fine mandato, mentre nell'emendamento n. 4) si chiede, al comma 6, che la decorrenza ai fini del calcolo dei dieci anni non parta dal 1° gennaio 2013, ma dall'inizio della legislatura.
vero, normalmente le leggi non sono mai retroattive e vanno, per quanto riguarda i diritti acquisiti, a modificare lo status quo a partire dal giorno dell'approvazione, però, in questo caso, visto che già manteniamo l'indennità di fine mandato (questo istituto che ritengo anche criticabile) per dieci anni, potremmo essere almeno coerenti e dire: "A partire da questa legislatura". Non capisco perché debba essere dal 1 gennaio 2013 ...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Bono.
Colleghi, è veramente difficile ascoltare il collega!



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dicevo, non capisco per quale motivo il computo dei dieci anni debba partire dal 1° gennaio 2013, a meno che si sappia che la legislatura Cota cadrà a breve, allora potrei capire questo inizio di calcolo dal 1° gennaio 2013! Diversamente, se la legislatura va a decorrenza naturale, nel 2015 tutti i Consiglieri avranno maturato i dieci anni, calcolati metà su questa legislatura e magari metà sulla decima, più altri due anni sull'undicesima.
Poiché questo ha poco senso, chiedo, anche per amore di coerenza e precisione, che i dieci anni vengano calcolati dall'inizio della nona legislatura.



PRESIDENTE

Grazie.
aperto il dibattito generale sull'articolo e sugli emendamenti presentati dal Consigliere Bono.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente Questo è un articolo di recepimento di quanto stabilisce la legge.
Voterò in senso contrario, perché credo sia una delle classiche invasioni del livello nazionale con il livello di autonomia legislativa delle Regioni.
La questione che, però, volevo porre alla Presidenza, se vuole darmi...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Giovine.
Colleghi, non si può lavorare in questo modo! Se si continua così sospendo la seduta, anche perché abbiamo dei collaboratori che devono predisporre un verbale e penso abbiano delle difficoltà evidenti.
Pertanto, nel rispetto di chi ci assiste e soprattutto per i colleghi interessati al dibattito, chiedo delle condizioni minime per avere un dibattito civile e all'altezza di questo consesso.
Prego.



GIOVINE Michele

La ringrazio tanto, Presidente, per questo richiamo.
Vorrei capire una cosa: lei mi ha detto che c'è una motivazione che deriva da una norma, un chiarimento, nazionale.
L'articolo 12 va a trattare tutta una serie di questioni, tra cui l'indennità di fine mandato e le questioni legate alla sospensione dell'erogazione del vitalizio per le sentenze di condanna.
C'è il comma 8 che va ad intervenire sull'articolo 10: chiedo Presidente, qual è la norma nazionale, la ratio; non perché ci sia un'interpretazione malevola, ma perché immagino che, se la norma deve essere universale, deve valere sia per coloro che sono in carica adesso e saranno in carica in futuro sia per coloro che erano in carica in passato e che magari, nel frattempo, incappano in una condanna penale, di cui all'articolo 10.
Non vedo per quale motivo nel primo caso si deve intervenire e nel secondo no. In realtà un motivo c'è: perché la norma dell'articolo 10 era incostituzionale e questa va a mettere una pezza, una toppa. Sinceramente però, mi sembra ulteriormente discriminante all'interno di una norma che è già discriminante.
La ringrazio, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Ci sono dichiarazioni di voto? La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Per dire che voto in senso contrario ai due emendamenti presentati dal collega Bono, pur capendo le sue ragioni politiche.
Non ho capito il senso del comma 8: il problema è che le cosiddette voci di spesa disaggregate forse potevano avere senso nella precedente formulazione della legge regionale; in quella attuale è un pochino pleonastico.
Invece, Presidente, le chiedo se prima della votazione può darmi quel chiarimento in merito al motivo del comma 8 dell'articolo 12.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima di procedere alla votazione, rispondo al collega Giovine.
L'articolo 8 recepisce quanto previsto dal decreto, alla lettera n).
La questione - come viene precisato - è intervenuta successivamente all'entrata in vigore della presente legge, in quanto la legge penale non può essere mai retroattiva per la Costituzione, ai sensi dell'articolo 25 comma 2 della stessa, che così recita: "(Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge). Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso".
Non è quindi possibile, ovviamente, introdurre la retroattività di questa pena accessoria.
Possiamo dunque passare alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 bis Emendamento rubricato n. 17) presentato dal Consigliere Giovine: "Art. 12 bis 1. In ottemperanza a quanto indicato dall'Assemblea dei Parlamenti regionali in data 16 dicembre 2011, nessun Consigliere regionale pu ottenere l'assegno del vitalizio prima del compimento del sessantacinquesimo anno di età.
2. Tutte le norme in contrasto con quanto indicato nel comma 1 sono da ritenersi prive di qualunque efficacia.
3. Sono fatti salvi i diritti acquisiti di coloro che hanno già percepito o percepiscono l'assegno del vitalizio, in ogni caso ed a qualunque titolo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ho voluto introdurre in questo provvedimento un argomento che non è nuovo, ma che in parte è stato discusso negli anni precedenti ed è stato sicuramente dibattuto nell'opinione pubblica, ovvero la questione dell'età di corresponsione dell'assegno vitalizio.
Mi rendo conto che, purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista), non c'è in questo momento l'attenzione corretta per poterlo andare a discutere e affrontare, ma lo scopo di quest'emendamento è quello di porre una questione d'equità nella corresponsione dell'assegno di vitalizio, che - lo ricordiamo - non è una pensione normale erogata dall'INPS, dall'INPDAP o da qualsiasi delle altre casse previdenziali: il nostro vitalizio nasce come aggiunta, quasi come un'estensione dell'emolumento ed è più paragonabile ad un'assicurazione privata.
Forse anche per colpa nostra quest'elemento ha creato grande disagio disaffezione e fastidio da parte dei cittadini nei nostri confronti, fino a produrre la richiesta affinché venga abolito: il vitalizio - che invece dal sottoscritto non è giudicato in questo senso - è giudicato dai cittadini come un privilegio.
L'argomento è stato affrontato a livello governativo, a livello di Conferenza Stato-Regioni e a livello delle Assemblee e dei Parlamenti regionali. Tutti sanno infatti che dall'anno scorso - è questo che duole particolarmente alla mia parte politica - i cittadini italiani che non fanno politica, essendo aumentata l'età pensionabile, hanno a vario titolo l'obbligatorietà di andare in pensione, progressivamente, a 67 anni. Noi avevamo ancora la possibilità di andarci a 65. C'è effettivamente una norma, però, che, per quanto transitoria, è ancora vigente, che permette ai parlamentari regionali delle scorse legislature di abbassare ancora di più quest'età pensionabile ai 60 anni e persino ai 55.
Ora, ho voluto presentare quest'emendamento come elemento di discussione, sperando che poi ci sia qualche collega che - non dico in sede di assestamento di bilancio, ma magari di bilancio di previsione per il 2013 - voglia condividerlo e trovare con me un'ipotesi di soluzione.
Presidente, ritiro l'emendamento appena ho finito di illustrarlo perché lo trovo in questo momento fuori luogo e inopportuno in questa fase.
Credo che questo sia un tema interessante e mi fa piacere vedere l'attenzione del collega Reschigna. Ritengo che la proposta non sia discriminatoria, che comunque tuteli la nostra rappresentanza e che possa dare a tutti noi un riscontro anche dal punto di vista formale, etico e morale verso i cittadini e l'esterno: tutto sommato, 65 anni sono comunque due anni in meno dei 67 di età o dei 40 contributivi che costituiscono l'obbligo per tutti gli altri cittadini.
Chi mi conosce sa perfettamente che trovo questi argomenti assolutamente antidemagogici e li ho voluti porre in discussione in assoluta serenità e all'attenzione di tutti. Peraltro - e concludo colleghi - esiste una delibera del 16 dicembre 2011 dell'Assemblea dei Parlamenti regionali, in cui noi eravamo rappresentati dall'allora Vicepresidente Molinari, che mi sembra votò all'unanimità questo indirizzo: cioè il fatto che, tranne per gli assegni erogati - quindi per i cosiddetti diritti acquisiti - si dovesse andare nella direzione dei 65 anni, come limite per le Regioni che avevano il vitalizio e comunque anche per coloro che avevano la forma transitoria. Poi c'erano altre sub-routine chiamiamole così - che non voglio citare perché non è il momento né storico né politico perché queste possano essere attivate.
Io però dico, colleghi, con molta serenità: facciamoci un ragionamento.
So che magari qualcuno può esserne colpito personalmente e me ne rendo conto. Voi però capirete che come Partito dei Pensionati io devo porre questo elemento all'attenzione. Altrettanto correttamente, però, non voglio mettere nessuno in imbarazzo: ritiro l'emendamento e mi auguro che sia poi oggetto di dibattito in sede politica.
Grazie, Presidente, per la cortesia e grazie, colleghi, per avermi ascoltato.



PRESIDENTE

Grazie.
Diamo atto che l'emendamento rubricato n. 17) è ritirato.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 8) presentato dal Consigliere Bono: alla fine del comma 2 s'inserisce "garantendo la massima trasparenza possibile e la consultazione delle singole voci di spesa disaggregate".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Presidente, leggo il testo dell'emendamento, perché se ne intuisce il senso in questo modo: si intende inserire alla fine del comma 2 dell'articolo 13 le parole "garantendo la massima trasparenza possibile e la consultazione delle singole voci di spesa disaggregate".
Questo farà il paio con un emendamento ad un articolo successivo, nel quale insisto che - al di là del formato condiviso dalla Conferenza Stato Regioni per la pubblicazione delle voci aggregate di spesa per quanto riguarda i soldi del funzionamento del Gruppo - ci sia la possibilità di una consultazione anche delle singole voci di spesa; e poi, con un successivo emendamento ad un altro articolo, si faccia in modo che almeno all'Ufficio di Presidenza, che è il garante di tutti i Gruppi consiliari venga consegnata la prima nota, cioè il documento con il compilazione singola voce di spesa per singola voce di spesa.
Penso sia non solo un passo avanti auspicabile, ma anche dovuto, viste le recenti indagini della Procura e della Guardia di Finanza. Garantire dall'origine una possibilità di controllo e di consultazione della singola voce di spesa può evitare e anticipare quelle problematiche che abbiamo visto, dovute, in alcuni casi, anche ad una carenza di chiarezza nel determinare con assoluta certezza quali sono le spese che un Gruppo consiliare può fare in merito alle sue attività istituzionali e/o politiche.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? No.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 9) presentato dal Consigliere Bono: Il comma 1 dell'articolo 14 della proposta di legge n. 315 è così sostituito: 1. L'articolo 3 della legge regionale 10 novembre 1972, n. 12 (funzionamento dei Gruppi consiliari) è sostituito dal seguente: "1. Ai Gruppi consiliari, escluso il Gruppo misto e fermo restando quanto previsto dal comma 5, è attribuito un contributo annuale pari a 5.000,00 euro per ciascun consigliere assegnato al Gruppo stesso, al netto delle risorse finanziarie necessarie all'utilizzo del personale, da erogare in quote mensili.
1 bis. A ciascun Consigliere del Gruppo misto, fermo restando quanto previsto dal comma 5, è attribuito un contributo annuale pari a 4009,00 Euro, al netto delle risorse finanziarie necessarie all'utilizzo del personale, da erogare in quote mensili.
2. L'importo di cui al comma 1 è integrato di una somma pari a 0.05 euro per abitante residente nella Regione Piemonte, sulla base dei dati dell'Istituto nazionale di statistica relativi all'ultimo censimento ufficiale. Tale importo è ripartito in funzione del numero dei Consiglieri assegnati a ciascun Gruppo, fermo restando quanto previsto dal comma 5.
3. I contributi di cui al commi 1 e 2 sono destinati esclusivamente agli scopi istituzionali riferiti all'attività del Consiglio regionale e alle funzioni di studio, editoria e comunicazione, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza relativa alla nota di rendicontazione di cui all'articolo 16.
4. E' esclusa in ogni caso la contribuzione per partiti o movimento politici.
5. Il contributo di cui ai commi 1 e 2 non è corrisposto ai Gruppi costituiti da un solo Consigliere, salvo i casi in cui risultano così composti all'esito delle elezioni.
6. Rimangono a carico del Consiglio regionale le dotazioni strumentali e logistiche a uso dei Gruppi consiliari, secondo i limiti e le modalità previste dall'Ufficio di Presidenza." La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento discende dalla discussione che è stata fatta in Commissione, poi non c'è stato modo e tempo di illustrarlo anche in separata sede ai singoli Gruppi consiliari, neanche al Presidente del Consiglio, quindi me ne scuso e non so se avrò modo di essere convincente nel poco tempo che ci viene concesso.
Quest'emendamento riguarda le spese, i contributi, assegnazioni erogazioni - non abbiamo ancora deciso bene come chiamarli - che vengono dati ai Gruppi consiliari per il funzionamento, che viene convertito da questa legge in 5.000 euro annui per ciascun Consigliere, compreso il Consigliere appartenente al Gruppo misto.
Come ho segnalato in Commissione - lì è avvenuta una modifica condivisa che è passata per quanto riguarda le spese per il personale che hanno distinto un Consigliere appartenente ad un Gruppo consiliare da un Consigliere appartenente ad un Gruppo misto con la riduzione del 20% - ho inteso fare la stessa modifica per quanto riguarda il funzionamento non con dei tagli draconiani, ma proponendo un meno 20% sulla scorta di quello che il Presidente del Consiglio ha proposto ed è stato condiviso in Commissione.
Di pari passo, con quest'emendamento chiedo di ridurre del 20% la quota per un Consigliere appartenente al Gruppo misto, e non per una logica punitiva per un Consigliere che va nel Gruppo misto. Ci sono posizioni politiche diverse, noi abbiamo una Costituzione che garantisce il mandato senza vincoli, ma politicamente questo è patrimonio comune. Nessun Gruppo consiliare, anche se magari qualche volta può capitare, tendenzialmente ha piacere che un suo Consigliere vada nel Gruppo misto, in quanto è stato eletto in quel certo Gruppo consiliare.
Ritengo che una riduzione del 20% a quell'erogazione che viene data al Consigliere appartenente al Gruppo misto possa essere un segnale importante, anche per ridurre quella frammentazione, di cui spesso si è parlato e detto, che porta a tanti Gruppi da un solo Consigliere, ma un conto è un monogruppo che esce dalle elezioni, che rappresenta una forza politica bene presente e radicata sul territorio locale e/o nazionale, un altro è un Consigliere che esce da un Gruppo consiliare nutrito e va a formare un monogruppo come Gruppo misto.
In questo caso, faccio questa richiesta (meno 20% sul funzionamento) che penso che vada di pari passo con quella del personale, quindi penso possa essere accoglibile senza stravolgere le prerogative dei Consiglieri prerogative, come ha già detto qualcuno, sono tutte riparametrate a parametri molto più bassi di quelli cui siamo stati abituati a godere fino ad oggi.



PRESIDENTE

Non ci sono ulteriori richieste di intervento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 14) presentato dal Consigliere Carossa: "All'articolo 16, dopo il comma 2 è aggiunto il comma 2 bis: 2. bis. Al comma 2 dell'articolo 3 della l.r. 20/1981 dopo le parole "fermo restando il limite di spesa di cui all'articolo 1, comma 4, i Gruppi possono avvalersi anche di personale esterno all'amministrazione regionale" sono aggiunte le parole "nei limiti del massimo del 60%" La parola al Consigliere Carossa per l'illustrazione.



CAROSSA Mario

Si tratta di un emendamento che riporta la possibilità dei Gruppi consiliari di avvalersi di personale esterno per un massimo del 60%.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Presidente, non capisco l'emendamento del Presidente di Gruppo Carossa e non lo voterò, così come non voterò, qualora dovesse essere approvato l'intero articolo 16. Vi spiego il perché.
L'emendamento che era stato proposto proprio dal Presidente Carossa in Commissione (e forse anche firmato dal sottoscritto, ma non lo ricordo sicuramente però l'ho sostenuto) riportava, allo stato in essere, quella che era la dicitura della legge. Vorrei ricordare che la Commissione si è riunita lunedì.
Ieri c'è stato un ripensamento ed è stato presentato un emendamento.
Oggi lo si propone in Aula e lo andremo a votare. Capisco le motivazioni politiche ed estetiche che portano il Presidente del Gruppo Lega Nord a sostenere quest'emendamento; peccato, però, che le stesse motivazioni possano essere lette anche in senso opposto: se obblighiamo i Gruppi (ma questo vale anche per gli uffici di comunicazione sia dell'UdP che della Giunta) ad avvalersi di personale esterno in una percentuale non superiore al 60%, per il restante 40% dovranno necessariamente ricorrere a personale interno.
In primo luogo, c'è una lettura di natura estetica. Siccome noi non possiamo più incrementare neanche con dei TD il personale dislocato dall'Amministrazione regionale ai Gruppi, alla Giunta o all'UdP, perch abbiamo dei vincoli nazionali, mi pongo una domanda: le funzioni che svolgevano prima questi dipendenti pubblici nella Regione, non le farà più nessuno? Oppure vuol dire che ci sarà qualcuno che farà il doppio del lavoro. Questo, oggettivamente, è illogico.
illogico perché, volendo essere maliziosi, sembrerebbe quasi che ci siano dei dipendenti regionali ultronei: approvando l'emendamento, si potrebbe intendere che ci siano dipendenti regionali che non servano a niente. Non credo che sia così, perché ritengo che tutti i dipendenti siano utili; bisogna, evidentemente, attribuirgli la funzione di maggior utilità.
Peraltro, questo principio varrebbe dalla prossima legislatura, quindi capisco la volontà di andare verso una forma di spending review anche della politica, ma c'è un ulteriore problema che riguarderà proprio i Gruppi della prossima legislatura. Perché avendo ridotto sostanzialmente il budget complessivo del personale, con l'introduzione di un vincolo di 60%-40% tra personale esterno e personale interno, è evidente che mentre i grandi Gruppi potranno agevolmente disporre di un tot di personale interno pagato abbastanza bene, e avvalersi, fino ad un massimo del 60%, di personale esterno, per i Gruppi minori, composti da uno, due o tre Consiglieri questo non sarà fattibile, visto in budget molto limitato. E non sarà neanche immaginabile che il personale "interno" venga a lavorare per una cifra inferiore a quella che guadagnerebbe rimanendo in organico, e con una prospettiva di carriera migliore di quella che avrebbe ai Gruppi.
Non è un aspetto di vita o di morte, però lo pongo dal punto di vista del dialogo, tanto è una questione su cui si può eventualmente anche ritornare nel corso della prossima legislatura, speriamo abbastanza lunga.
Faccio notare che questa norma va a colpire prevalentemente i Gruppi minori e, ancora di più, i Gruppi minori dell'opposizione o, comunque, in generale, i Gruppi dell'opposizione, perché la maggioranza ha, in ogni caso, la possibilità di avere più posti nell'Ufficio di Presidenza e ovviamente in tutta la Giunta, che sappiamo benissimo come funziona. Tra l'altro, sugli uffici di comunicazione della Giunta non si è assolutamente toccato nulla: anche questo è un aspetto un po' assurdo, ma va bene. Sembra quasi che vogliamo andare a fare del male a noi stessi, ma non è questo il caso.
Però è curioso questo aspetto.
Voterò in senso contrario - procedo, quindi, anche con le dichiarazioni di voto, per cui non interverrò ulteriormente - e volevo sottolineare che ritengo che ci sia una illogicità di fondo e soprattutto una problematica di natura pesante...



PRESIDENTE

Concluda, per favore.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mastrullo; ne ha facoltà.



MASTRULLO Angiolino

Presidente, per problemi di Gruppo, le chiedo cortesemente una sospensione di cinque minuti.



PRESIDENTE

I nostri lavori riprenderanno alle ore 16.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.55 riprende alle ore 16.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Qualcuno intende intervenire per dichiarazioni di voto o per illustrare le risultanze delle riunioni che si sono svolte? No.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16, così com'emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Su quest'articolo non insistono emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Questo è uno di quegli articoli che sono stati inseriti, se non erro con un suo Presidente, Presidente Cattaneo (mi corregga se sbaglio) in sede di I Commissione, proprio lunedì mattina.
un articolo molto lungo e complesso, composto da dieci commi, che di fatto cerca, in modo piuttosto dettagliato, di regolamentare e rapportarsi al controllo con la Corte dei Conti.
Indubbiamente è un articolo che ha la sua valenza politica, soprattutto oggi. Potrei rilevare che se per certi versi il lavoro di confronto e di dialogo con la Corte dei Conti fosse stato fatto precedentemente probabilmente molti equivoci e molti interventi di altri organi dello Stato oggi li avremmo evitati, perché avremmo chiarito tutta una serie di questioni speciose, perniciose, perigliose e anche molto fastidiose per alcuni, che, nella maggior parte dei casi, credo siano frutto di una scarsa informazione o, se vogliamo, di una buonafede, dettati probabilmente da una genericità della norma e di quanto era ed è possibile e di quanto non lo è.
Questo tipo di lavoro è enormemente utile; quello che è un po' curioso e buffo, dunque in questo senso sbagliato, è che venga fatto quando ormai nel futuro le risorse dedicate al funzionamento saranno oggettivamente abbastanza residuali e quasi simboliche. In ogni caso, si tratta di un principio che sicuramente è utile inserire e per questo lo voterò in modo favorevole, anche perché comunque immagino che, prima o poi, la politica lo si spera vivamente - ritornerà ad avere un ruolo un po' più attivo, una propria autonomia e un proprio orgoglio.
Immagino che in futuro, ritornando la politica ad essere presente anche certe funzioni e certi trasferimenti di natura economica ritorneranno ad essere in capo alla disponibilità dei politici.
Per tutte queste ragioni voterò a favore di quest'articolo, sperando che, oltre ad essere utile per capire come stanno le cose, possa essere utile dal punto di vista effettivo quando la politica ritornerà ad avere un ruolo degno del nome che ha.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giovine.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 20) presentato dal Consigliere Giovine: L'articolo 19 (Norma transitoria in materia di personale) è interamente abrogato.
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In realtà, l'emendamento n. 20) è un emendamento che ritiriamo e ne spiego il senso logico. Semplicemente perché la legge, secondo la norma letterale, ci impone di deliberare e decidere, come abbiamo ripetuto più volte nel corso della giornata, e l'approvazione tout court di quest'emendamento renderebbe purtroppo la situazione devastante: quello che le norme fanno valere per il futuro verrebbe applicato già da ora.
Trovo che sia sbagliato pensare alla norma transitoria semplicemente perché la legge non ci impone di cambiare e dunque ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 20) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Reschigna, Carossa Bresso, Buquicchio, Negro, Stara, Biolé, Boniperti, Formagnana, Muliere: L'articolo 19 del progetto di legge n. 315/2012 è sostituito dal seguente: "1. Le spese relative al personale dei gruppi consiliari, per la IX legislatura, non possono eccedere l'importo complessivo dei contratti in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del d.l.
174/2012, convertito dalla l. 213/2012, e non possono subire alcun incremento. Sono, pertanto, fatti salvi i contratti in essere a tale data.
2. Ai fini di quanto disposto dal comma 1, le risorse annue necessarie all'utilizzo del personale di ciascun gruppo consiliare sono rideterminate nell'importo corrispondente al costo annuo dei contratti che ciascun gruppo ha in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del di 174/2012, convertito dalla l. 213/2012.
3. In caso di variazione della composizione del gruppo consiliare e ai fini della rideterminazione delle risorse, il valore di cui al comma 2 è rapportato al numero dei consiglieri del gruppo prima della variazione e conseguentemente attribuito".
La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento interamente sostitutivo dell'articolo, vogliamo riportare il testo dell'articolo 19 alla proposta originale uscita dal tavolo di concertazione, successivamente modificata durante il dibattito in I Commissione, anche perché la proposta di testo originale uscita dal tavolo di concertazione è quella che corrisponde non solo alla norma nazionale, ma anche all'intesa raggiunta fra i Presidenti delle Regioni e il Governo.
Sostanzialmente, in che cosa consiste? Ci metto 30 secondi a spiegarlo.
Nella norma transitoria vengono fatti salvi gli importi dei contratti in essere alla data di approvazione della legge e conseguentemente significa che, da qui fino alla fine della legislatura, in capo a ciascun Gruppo consiliare è data facoltà di sostituire il personale, non di incrementare la quota di spese del personale. Tutto qui.



PRESIDENTE

Grazie, collega Reschigna.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dal Consigliere Bono: Alla fine del comma 3, si aggiunge "fatti salvi i tetti di spesa previsti dalla previgente normativa".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 21), presentato dal Consigliere Giovine: L'articolo 19 (Norma transitoria in materia di personale) è così sostituito: "La spesa per il personale dei gruppi è determinata, per la corrente legislatura regionale, cosi come da delibera approvata in Conferenza Stato Regioni il 6 dicembre 2012, entro l'importo in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, e, in ogni caso, non pu prevedere alcun incremento, al fine di salvaguardare i contratti in essere come previsto dal decreto legge in fase di conversione".
Emendamento rubricato n. 22) presentato dal Consigliere Giovine: L'articolo 19 (Norma transitoria in materia di personale) è così sostituito: "La spesa per il personale dei gruppi è determinata, per la corrente legislatura regionale, cosi come da delibera approvata in Conferenza Stato Regioni il 6 dicembre 2012, entro l'importo di legge in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, e, in ogni caso non può prevedere alcun incremento, al fine di salvaguardare i contratti in essere come previsto dal decreto legge in fase di conversione".
Emendamento rubricato n. 23) presentato dal Consigliere Giovine: Il primo comma dell'articolo 19 (Norma transitoria in materia di personale) è così sostituito: "Le spese relative al personale dei gruppi consiliari, per la IX legislatura, non possono eccedere l'ammontare massimo consentito per ciascun gruppo alla data di entrata in vigore della legge di conversione fatti salvi i contratti in essere a tale data".
Emendamento rubricato n. 24) presentato dal Consigliere Giovine: Il primo comma dell'articolo 19 (Norma transitoria in materia di personale) è così sostituito: "Le spese relative al personale dei gruppi consiliari, per la IX legislatura, non possono eccedere il budget previsto per ciascun gruppo alla data di entrata in vigore della legge di conversione".
Emendamento rubricato n. 25) presentato dal Consigliere Giovine: L'articolo 19 (Norma transitoria in materia di personale) è così sostituito: "La spesa per il personale dei gruppi è determinata, per la corrente legislatura regionale, cosi come da delibera approvata in Conferenza Stato Regioni il 6 dicembre 2012, entro l'importo in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, e, in ogni caso, non pu prevedere alcun incremento, al fine di salvaguardare i contratti in essere come previsto dal decreto legge in fase di conversione".
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione congiunta.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Leggo l'emendamento n. 21) ai fini del verbale.
L'articolo 19 (Norma transitoria in materia di personale) è cosi sostituito: "La spesa per il personale dei gruppi è determinata, per la corrente legislatura regionale, cosi come da delibera approvata in Conferenza Stato Regioni il 6 dicembre 2012, entro l'importo in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, e, in ogni caso, non può prevedere alcun incremento, al fine di salvaguardare i contratti in essere come previsto dal decreto legge in fase di conversione".
Mi spiace dare le stesse motivazioni che usa il Consigliere Reschigna ma lui lo fa in modo assolutamente legittimo e in buonafede.
Ritengo invece che la norma presentata dal Presidente Reschigna sia una norma che è veramente più vicina a quello che è uscito dalla Conferenza Stato-Regioni.
Non so dire se è quella che è uscita dal Tavolo di concertazione perché all'ultima riunione non ci sono stato, ma ricordo che nella penultima la direzione era stata un'altra, e comunque c'era un punto interrogativo sulla questione.
Invece credo che non sia vero o, meglio, passa addirittura sempre opposto il parere tecnico sul punto, ma questo ovviamente è un parere forse più personale che altro.
Credo che la mia formulazione, la formulazione dell'emendamento rubricato n. 21), sia più rispondente a quello che è il dettato legislativo.
Che cosa è successo in questo periodo? È successo che parte una proposta con un decreto legge, una formulazione violentissima; parte dal livello nazionale e i Presidenti delle Regioni chiedono addirittura allo Stato di confermare ed irrigidire queste norme, perché il momento è abbastanza terribile. Questo decreto legge viene convertito alla Camera e al Senato. Contemporaneamente, parte la Conferenza Stato-Regioni per entrare nelle materie, perché molte questioni vengono demandate per il famoso concetto della Regione più virtuosa, e su alcuni punti il Tavolo romano individua la Regione più virtuosa ed individua i parametri di alcune questioni che, in parte, abbiamo già deliberato prima, e su questo punto decide di non deliberare.
Non solo: nel frattempo, a livello parlamentare e a livello legislativo il decreto cambia forma, e su questo punto viene completamente eliminato l'impatto legislativo sull'attuale legislatura, mentre rimane un impatto legislativo sulle prossime legislature. E si dice comunque, a scanso di equivoci, che andrebbero salvaguardati i contratti in essere.
Ecco perché ritengo che la formulazione attuale sia più adeguata ed afferente.
Non voglio prendere altro tempo, anche perché ho altri emendamenti sul punto e utilizzerò quelli per spiegare meglio.



PRESIDENTE

Lei ha altri emendamenti da illustrare, per un totale di 12 minuti pertanto, ha facoltà di intervenire.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Per spiegare meglio per quale motivo ritengo - ripeto che sono legittime tutte le posizioni perché gli avvocati, i giudici e i notai esistono proprio per interpretare le norme - noi abbiamo il diritto-dovere di cercare di farle il più possibile chiare.
C'è un principio pero che è chiaro, che è inequivocabile ed esiste nel Codice civile, nel Codice penale e in tutti i Codici del diritto italiano cioè che prevale sempre la norma letterale; il significato letterale è quello che prevale.
Che cosa dice il significato letterale della legge in oggetto? La legge in oggetto, la n. 174 del 2012 - che è stata convertita il 7 dicembre 2012 dice: "L'articolo 2 (Riduzione dei costi della politica nelle Regioni) è interamente sostituito dal seguente...", quindi l'articolo del decreto legge muore.
Che cosa dice il nuovo articolo 2? Dice: "1. Ai fini del coordinamento della finanza pubblica e per il contenimento della spesa pubblica, a decorrere dal 2013 una quota pari all'80% dei trasferimenti erariali a favore delle Regioni, diversi da quelli destinati al finanziamento del servizio sanitario nazionale e al trasporto pubblico locale, e erogata a condizione che la Regione con le modalità previste dal proprio ordinamento" quindi c'è anche una specificazione ulteriore - "entro il 23 dicembre 2012 oppure" - e questo esempio sarebbe il nostro caso - "entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto qualora occorra procedere a modifiche statutarie", e fa un elenco e va avanti fino alla lettera m).
Ma quella che riguarda questo aspetto normativo è la lettera h), perch dice "abbia definito per le legislature successive a quella in corso e salvaguardando comunque per le legislature correnti i contratti in essere l'ammontare delle spese per il personale dei Gruppi consiliari, secondo un parametro omogeneo, tenendo conto del numero dei Consiglieri, delle dimensioni del territorio, dei modelli organizzativi di ciascuna Regione".
Noi abbiamo normato per le legislature successive, perché l'abbiamo esplicitato negli articoli precedenti, ma qui non dice più che siamo obbligati a farlo per quella in corso. Ci dà due limiti; ci dà un limite minimo, nel senso che bisogna salvaguardare i posti di lavoro e i contratti in essere di coloro che lavorano attualmente. Questo è il limite minore.
Il limite maggiore in realtà non c'è neanche, ma c'è ed è implicito, ed è questo il motivo per cui ho qualche timore sulla formulazione che purtroppo, andremo a votare. C'è un limite maggiore, perché non possiamo sforare quello che è il tetto legislativo che abbiamo.
Ritengo che la formulazione degli emendamenti presentati, quelli rubricati n. 21), 22), 24) e 23), cercano in un caso di fotografare quello che è l'importo di legge in essere, perché un conto è fotografare la somma dei contratti, un conto è fotografare l'importo di legge.
La legge, che sappiamo essere universale, generica ed uguale per tutti potrebbe far sì che un Gruppo con lo stesso numero di Consiglieri possa avere più o meno personale rispetto ad un altro Gruppo, semplicemente perché in quel momento la fotografia è diversa perché per ragioni di organizzazione interna che sono assolutamente insindacabili, aveva più o meno personale; o magari un personale che nel complesso aveva un importo diverso rispetto all'altro Gruppo.
Questo può valere per i Gruppi con un Consigliere, con due Consiglieri con tre o quattro, eccetera.
Poi non solo c'è questo problema, c'è un problema ulteriore, e credo che sia stato per questo che è stato affrontato il comma 2 e il comma 3.
Effettivamente, cosa succede - ed è quello che io ho sempre sollevato in tutte le occasioni in cui ne abbiamo parlato - se a gennaio, a febbraio o a marzo si formano nuovi Gruppi? In questo caso subentrano il comma 2 e 3 e trovano un meccanismo, che però è ulteriormente bizantino, per cercare di dare del personale ai nuovi Gruppi.
La mia posizione è rispecchiata in tutti i miei emendamenti.
Apro una piccola parentesi: lunedì in Commissione ho firmato e votato due emendamenti, uno a firma del Consigliere Carossa, mentre l'altro era speculare e coordinato con quello del comma 1, che spostava la data dell'entrata in vigore per la fotografia dell'importo dei contratti in essere all'entrata in vigore della legge regionale, che secondo me era comunque sbagliata nella modalità, ma era più equa per tutti, perché dava a tutti parità di regole del gioco e faceva capire esattamente quali erano le regole del gioco della legge. Cioè la legge comunque, collega Cattaneo, non è mai retroattiva non solo per il Codice penale, ma anche per il Codice civile. Le leggi tendenzialmente non sono mai retroattive, soprattutto per il Codice civile.
Dicevo che quella fotografia permetteva a tutti, conoscendo la legge di adeguarsi e sapere qual era il funzionamento dal giorno dopo dell'entrata in vigore della legge che, da quanto è scritto, è dal 1 gennaio in poi.
Secondo me, poneva delle altre questioni e degli altri problemi di natura politica e di natura giuridica, perché comunque rischiava lo stesso di non dare alcuna garanzia che ci fossero regole uguali per tutti per l'assunzione del personale. Non che questo necessariamente fosse un modo per qualche Gruppo per avere più personale, lungi da me l'idea di pensare questo, anche se devo dire che un po' mi ha sfiorato, ma non è quello il punto del ragionamento. Il problema è che potevano esserci invece altri Gruppi che a parità di diritti, cioè a parità di numero dei Consiglieri non avessero la possibilità di accedere allo stesso numero di quote di personale.
Peraltro, ritengo che nella formulazione così com'è sarà abbastanza complicato immaginare composizione e scomposizione di Gruppi in futuro perché diventa davvero un calcolo abbastanza macchinoso. Poi, per carità gli Uffici sono sicuramente bravissimi, non lo metto in dubbio. Anzi, no.
Sono certo che gli Uffici sono bravissimi e colgo l'occasione per ringraziarli per il confronto nel merito della questione. Mi sono confrontato insieme anche ai miei collaboratori sulla questione, e credo che sicuramente si sia approfondito in modo utile qual è il valore normativo delle varie norme, delle varie proposizioni di cui stiamo trattando e che sono in oggetto.
Rimango però dell'idea e per questo la pongo l'attenzione dell'Aula perché ritengo che i miei emendamenti proposti contengano una miglioria normativa. Sostanzialmente, cercano di fotografare l'importo di legge o il budget di legge, cioè cercano di dare una pulizia normativa, perch ribadisco il concetto - la legge questo ci dice. E a dimostrazione del fatto che è la legge che ci dice questo, ma purtroppo perché effettivamente il percorso è stato tortuoso, è stato veramente tortuoso, ed è vero che la Conferenza Stato-Regioni se ne è occupata, bisogna dire che la Conferenza Stato-Regioni dice anche: "Sì, ce ne occupiamo, e diamo una lettura che però è comunque diversa da quella che noi abbiamo oggi qui da normare".
Tant'è che nella premessa stessa si scrive: "Pur non essendo prevista l'intesa in Conferenza Stato-Regioni sul parametro omogeneo nel testo del decreto legge n. 174/2012 in corso di conversione..." e prosegue dicendo: "La spesa per il personale dei Gruppi è determinata, per la corrente legislatura regionale, entro l'importo in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto e, in ogni caso, non pu prevedere alcun incremento, al fine di salvaguardare i contratti in essere come previsto dal decreto legge in fase di conversione".
Qui l'importo in essere, amici, non è l'importo della somma dei contratti, ma l'importo di legge. Perché sappiamo che è l'importo di legge? Perché, nella parte precedente, parla dei vincoli normativi che noi dobbiamo applicare alla prossima legislatura, quindi se nella parte precedente mi parla di una legge, evidentemente, nel comma successivo bisogna riferirsi ad una legge.
A riprova del fatto che comunque c'è stata un'invasione di campo diciamo sicuramente in buonafede, e diciamo sicuramente che era probabilmente garantista e utile anche ai fini di tutelare i dipendenti in essere di quel momento lì, quando la Presidenza del Consiglio dei Ministri...
Qui vedo un documento firmato da Giampaolo Vittorio D'Andrea e Regina Siniscalchi, un documento diciamo di ratifica o di presa d'atto di quello che decide la Conferenza Stato-Regioni, che dice: "Considerato, inoltre che le Regioni, sempre nel documento sopra citato, hanno ritenuto, pur non essendo prevista dalla disposizione legislativa una deliberazione da parte di questa Conferenza, di procedere alla individuazione del parametro omogeneo...".
Colleghi, insomma, il concetto è molto banale. Andare a normare in questo modo, per quanto capisco tutto il percorso logico e credo di aver dimostrato che ho studiato la storia, temo sia sbagliato, temo che sia poco utile anche per una questione di pulizia normativa e legislativa.
Credo che uno qualsiasi dei miei emendamenti sia migliorativo, perch fotografano un'altra cosa, fotografano il budget di legge, fotografano l'importo di legge, fotografano altre questioni, fotografano il momento legislativo. Allora, possiamo anche fotografare quello che è detto l'8 dicembre, che è il giorno della conversione in legge, ma perché? Perché la legge non è immediata, ci si impiega un po' per fare una legge. Quindi, è evidente che la fotografia di una legge ha un senso logico, ma ha un senso un po' meno logico fotografare una somma.
Però, Presidente, capisco la scelta normativa di procedere in questo modo, però è mio dovere etico, morale e politico cercare di proporre all'Aula quelle che, secondo me, sono delle migliorie di natura normativa e legislativa, senza nulla togliere alla valenza di quelle poste in essere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Gradirei solo la sua attenzione, perché non so se ho capito l'emendamento che certamente non lei ha formulato, ma è in qualche modo il presentatore della norma.
Il primo e il secondo comma, in particolar modo il primo sostanzialmente affermano un principio, e cioè che sono fatti salvi i contratti che i Gruppi consiliari hanno in essere a far data dall'8 dicembre. Sono fatti salvi i contratti in essere all'8 dicembre non solo per l'anno 2012, ma la quantità economica dei contratti in essere è fatta salva anche per il 2013, 2014 e 2015.
Lo dico perché all'8 dicembre, ancora in questo momento, i Gruppi consiliari lavorano con la legge in vigore e la legge in vigore, come i colleghi sanno e il Presidente sa, prevede che ci sia una quota destinata ai contratti dei dipendenti dei Gruppi.
Su un aspetto mi preme sottolineare l'attenzione, non solo del Presidente, ma lo dico perché è come se lui fosse l'Assessore che presenta una legge. Ovviamente, lo dico anche ai colleghi Consiglieri e al collega Reschigna che ne è il primo firmatario. La legge regionale vigente consente ai Gruppi consiliari di fare contratti eccedenti la parte relativa il personale. Cioè se il Gruppo di Progett'Azione fa contratti che eccedono la parte relativa ai contratti, gli vengono defalcati dalle spese di funzionamento, perché la norma precedente prevedeva due fattispecie: il personale e il funzionamento. Quindi andava bene così, nel senso che non ci rimetteva nessuno: è una scelta che faceva un Gruppo consiliare che voleva investire di più in personale e meno in funzionamento.
Visto che la nuova normativa riduce in modo sostanziale le risorse per il funzionamento, ma non riduce con questa dizione i contratti in essere, è evidente che noi potremmo trovarci, e lo verificheremo facendo un accesso agli atti rispetto al budget che i singoli Gruppi all'8 dicembre utilizzano, in due situazioni.
Innanzi tutto, in una situazione in cui un Gruppo consiliare utilizza 100 mila euro in più l'anno eccedente la spesa di personale e quindi utilizzandola dalla spesa di funzionamento, e quella spesa gli viene riconosciuta anche negli anni 2013, 2014 e 2015, fino a scadenza di mandato. O, per contro, nella situazione differente in cui un Gruppo consiliare all'8 dicembre non ha utilizzato il plafond che aveva a disposizione e quindi quella decurtazione non ce l'ha solo nell'anno in corso, ma se la vede applicata anche negli anni a seguire.
Lo dico perché - domani, ripeto, faremmo una verifica di acceso - su questa legge la posizione del nostro Gruppo è nota. Mi sembrerebbe un po' singolare che ci sia chi vuole primeggiare nell'essere il censore e il riduttore della spesa pubblica e poi utilizza dei trucchi che, in qualche modo, consentono di utilizzare una parte di spesa pubblica che la legge nazionale non consente più come quella, per esempio, di funzionamento che viene trasformata in spesa per i Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Su questo tema vorrei ricordare da dove siamo partiti.
Siamo partiti da un testo originale - il testo del decreto legge del Governo - che metteva insieme tutto: spese per il personale e spese per il funzionamento dei Gruppi, e poneva la questione della parametrazione di tutto questo la Regione più virtuosa.
Su questo tema - e solo su questo tema - noi ci siamo mossi nei confronti dei parlamentari chiedendo, nel corso della legislatura, che fossero rispettati i contratti in essere. La soluzione raggiunta è evidente che, in alcuni casi, può creare condizioni di differenziazione. Non occorre che il collega Vignale avanzi una richiesta di accesso agli atti, come Gruppo siamo leggermente superiori a quella che è la spesa del personale.
Vorrei anche dire che, avendo operato questa scelta per salvaguardare dei posti di lavoro, abbiamo rinunciato a risorse che altri Gruppi avevano a disposizione per la discrezionalità dei loro ambiti e dei loro interventi.
Se la mettiamo su questo piano, chi ha fatto questa scelta ha ridotto l'ambito discrezionale di utilizzo delle risorse delle altre, perché ha irrigidito la propria spesa.
Allora, non faccio lezioni di moralità nei confronti di nessuno e non agisco nemmeno come censore dei comportamenti altrui, dico - e l'emendamento che abbiamo presentato ha solo questa funzione - che è bene che la legge regionale su questo punto riprenda pedissequamente la norma nazionale e l'accordo sottoscritto tra i Presidenti delle Regioni e il Governo.
Annuncio in quest'Aula che, se per caso, nel corso di questa legislatura, i dipendenti del Gruppo del PD trovassero altre opportunità lavorative, personalmente, non provvederò alla sostituzione di alcun dipendente. Questa è una mia scelta, è una scelta del Gruppo, è una scelta per la quale non do lezioni a nessuno, ma non voglio nemmeno che qualche altro immagini, sostanzialmente, che ci sono condizioni di privilegio e qualcuno che, invece, ha dovuto subire chissà quali torti.
Chi, oggi, ha fatto una scelta, altrettanto legittima, di stare più basso rispetto alla spesa del personale, non ha restituito queste somme al Consiglio, le ha utilizzate queste somme del Consiglio.



PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione perché cerchiamo di rispondere puntualmente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Presidente, volevo comprendere se eravamo in sede di discussione generale, altrimenti intervenivo dopo di lei.



PRESIDENTE

Siamo in discussione generale, si possono svolgere interventi di tre minuti.



GIOVINE Michele

Intervengo dopo di lei, non è un problema, anzi...



PRESIDENTE

Prego.



IOVINE Michele

Sono interessato alla sua risposta, Presidente.



PRESIDENTE

Per rispondere puntualmente al collega Vignale, prego di seguire il ragionamento.
Come è noto, i risparmi del funzionamento, a legislazione attuale oltre al 50% della spesa per lo stesso, possono essere ribaltati sul personale e, viceversa, i risparmi sul personale, oltre la quota del 50 possono essere ribaltati sul funzionamento. La legge non prevede restituzioni in corso di legislatura, ma semplicemente una restituzione qualora, a quadro attuale, vi fossero degli avanzi, a fine legislatura.
Se fin qui è tutto chiaro, proseguo.
Nel costo del contratto ipotetico sul personale viene calcolato sempre il valore delle ferie maturate e non godute. Ora, per legge, non sarà più possibile ottenere quelle risorse che venivano trattenute dal Consiglio.
Quindi, quelle risorse tornando disponibili nel budget del personale dei singoli Gruppi. Nel caso dei tre Gruppi che risulta agli Uffici - mi è stato detto dal dirigente competente - abbiano questa situazione di extra personale, il rientro di quel budget, dal 2013, fa perfettamente rispettare il budget tetto di spesa del personale stesso. Quindi, tutti i Gruppi del Consiglio regionale del Piemonte tornano sotto la quota del 100% del personale.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In realtà, avevo un'altra finalità da quella enucleata dal Consigliere Vignale. I temi secondo i quali "nessuno voleva dare lezioni morali" sono alquanto fuori luogo.
Volevo esprimere un altro pensiero: la norma letterale, così come proposta da quell'emendamento, poteva facilmente dare adito a discrasie, a vantaggi e svantaggi, a seconda della fotografia del momento.
Il testo dell'emendamento, quindi il testo formalmente giunto in Aula proposto dal Consigliere Carossa e votato all'unanimità in Commissione spostava la data della vigenza della legge, giustamente, all'entrata in vigore della legge regionale. Quindi, non faceva quanto dice il collega Vignale, cioè la retroattività sulla legge, che è un fatto abbastanza curioso. Questo permetteva anche a tutti di partire ai blocchi di partenza con pari dignità e possibilità.
I miei emendamenti, invece, vanno in una direzione ancora più pulita perché fotografano il budget di legge, cioè l'importo di legge in essere a quella data, che, evidentemente, rimarrà uguale per tutti i Consiglieri regionali e i Gruppi consiliari da qui fino alla fine della legislatura. Se nel Gruppo ci sono tre componenti può chiedere risorse per tre; se un Gruppo ha due componenti può chiederle per due; il Gruppo misto usa le regole del Gruppo misto e via così discorrendo.
Invece, se si fa una fotografia, su cui si rifanno tutti i calcoli, si crea quello, possibilmente, che il collega Vignale ha detto. Adesso non conoscevo il caso del Partito Democratico, ma anche il PdL potrebbe essere nella stessa condizione o viceversa. È assolutamente ininfluente facilmente ci saranno due Gruppi da due o da tre Consiglieri, magari il Gruppo da due Consiglieri e il Gruppo da tre per altri motivi.
Però, il Consigliere Reschigna - è l'unica parte del suo ragionamento che è abbastanza censurabile - dice: "È vero, voi avete usato quella parte per il funzionamento, quindi avete avuto un maggior godimento, noi l'abbiamo usata per il personale", ma non è che il personale non ha un valore. Il personale ha un valore assolutamente come per il funzionamento.
Ci sono momenti storici e momenti particolari in cui un Gruppo può avere più personale e altri in cui può avere più spese per il funzionamento, ma cosa vuol dire? Qual è il ragionamento quando si dice che "voi avete fatto le cicale e noi abbiamo fatto le formiche"? Non è questo il ragionamento! Mi sembra veramente un ragionamento poco sensato, è un ragionamento di diminutio.
Prima, le condizioni erano pari per tutti; adesso, potrebbero essere disallineate, spero che non siano molto disallineate.
Presidente, questa è la mia preoccupazione ed è il motivo per cui credo che tutte le proposte emendative vadano nella direzione di eliminare possibili asperità e possibili disallineamenti tra un Gruppo e l'altro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendoci altre richieste di intervento in discussione generale procediamo con le dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il voto contrario. Infatti, nessuno fa la morale a nessuno, però nessuno vuole passare per poco avveduto, diciamo così. Nel senso che, nel momento in cui, incredibilmente, i tre Gruppi che beneficiano di quest'emendamento sono anche soggetti firmatari, almeno si abbia la buona decenza di non impartire lezioni di moralità alla platea.
Ci sono tre Gruppi consiliari che beneficiano di un vantaggio, che altri Gruppi consiliari non hanno, e che hanno presentato un emendamento per tutelare un beneficio, sia pur esso trasformato in contratti, quindi in persone che lavorano per il Gruppo, ma nei confronti degli altri Gruppi consiliari hanno un beneficio.
Questo è, pertanto voteremo in senso contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto.



RESCHIGNA Aldo

Vorrei che risultasse a verbale che l'emendamento che ho presentato insieme ad altri colleghi, non serve a tutelare la situazione del Gruppo del Partito Democratico; serve a fare in modo che la legge regionale corrisponda pienamente alla legge nazionale. Ok? Almeno questo vorrei che fosse chiaro, perché non c'è nessuna esigenza di tutela dei Gruppi consiliari. C'è l'esigenza di fare in modo che oggi esca una legge che non possa essere impugnata in nessuna parte, perché se viene impugnata in qualche parte - lo dice un Capigruppo di opposizione le conseguenze non le paga il Gruppo del PD, ma le paga il bilancio della Regione. Il Presidente Cota sa benissimo le sanzioni previste in caso di intervento legislativo non coerente.
Dopodiché, ho presentato un emendamento che tutela questa corrispondenza: la norma regionale con la norma nazionale.
Chiunque è libero di immaginare posizioni diverse, che hanno tutto il mio rispetto, ma fino al momento in cui non si imputridisce la discussione immiserendola.



PRESIDENTE

Ci sono altre dichiarazioni di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi, in dissenso dal suo Gruppo.



BURZI Angelo

Sono perennemente in dissenso con me stesso, si figuri se non lo sono con il mio Gruppo.
Tre cose.
Intanto prendo atto che, almeno in questo caso, un Gruppo - il Consigliere Reschigna - dice che la perfetta aderenza del tessuto di legge al dettato vagamente pressante da parte del Governo (che ha visto un ruolo eccellente dell'Ufficio di Presidenza come estensore) non è perfetto perché serve un emendamento per renderlo tale, ove mai non ci fosse.
Secondo. In questo caso, almeno che non mi sia distratto, essendo presentatore l'Ufficio di Presidenza e il relatore principale è il Presidente del Consiglio, che tutti, tranne i qui presenti, hanno votato distinguere maggioranza e opposizione, a me, che pure sono attento, riesce veramente difficile.
Infine, nel ribadire che purtroppo non potrò votare contro, come il mio Gruppo molto autorevolmente farà, mi asterrò per differenziarmi, e chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Riprendo la parola perché, fatta salva la buona fede del Consigliere Reschigna quando dice che firma l'emendamento perché lo stesso deve sostenere la scelta di salvaguardare i contratti in essere e i posti di lavoro collegati , penso che sia perfettamente corrispondente alla norma nazionale.
Oltre a tutto quello già finora detto, in parte riferito dal Consigliere Burzi, che è una norma comunque invasiva, purtroppo devo rivendicare che, a mio parere, non è propriamente così o, meglio, forse sarebbero più aderenti alla norma nazionale uno qualsiasi degli emendamenti 21), 22), 23), 24) e 25), che a questo punto invito l'Aula a votare.
Purtroppo non c'è stato il tempo necessario per fare questo approfondimento. Per questo motivo do per scontata la buonafede del collega Reschigna, perché se avesse avuto tempo non avrebbe avuto alcun problema ad entrare nel merito degli emendamenti. Credo, immagino e voglio sperare che sia così.
Nella fattispecie, però, devo ribadire che voterò a favore degli emendamenti 21), 22), 23), 24) e 25), a firma mia. Ritengo che questi emendamenti siano rispondenti alla norma nazionale perché ribadisco che quanto dice la Conferenza Stato-Regioni, nessuno ha chiesto alla Conferenza Stato-Regioni, comunque non dice quello che viene riportato nell'emendamento Carossa-Reschigna. Spero, ma sono sicuro che sia legittimo.
Infine, se viene impugnato un comma o un articolo di una legge, nella peggiore delle ipotesi cade quel comma o quell'articolo, non cade tutta la legge. Questo penso sia chiaro a tutti noi colleghi perché mi sembra evidente.
Quindi non è vero che cadeva tutto l'impianto legislativo: veniva impugnato e cadeva quell'aspetto lì, con tempi che tutti possiamo immaginare, a babbo morto, perché entro e fra 60 giorni credo che tutti saranno più impegnati in piena campagna elettorale, magari a contare i voti e a mettere in piedi la macchina per le elezioni.
Ma non solo, c'è anche da dire che è proprio vero che invece la norma non dice niente in merito alla nuova legislatura.
Avevo chiesto ai colleghi Carossa, Pedrale, Lupi e Formagnana un incontro in maggioranza sul punto, perché volevo capire e chiarire la mia posizione nel merito. Ho avuto solamente colloqui personali, però con il Consigliere Carossa sono rimasto in posizioni evidentemente diverse. Questo incontro di maggioranza non c'è stato. Mi dispiace molto, e tenevo a sottolinearlo. Visto che abbiamo avuto interruzioni per qualunque cosa anche per emendamenti di portata molto meno significativa, credo, come leale membro di questa maggioranza, di averne diritto, su questioni di questa portata. Il Consigliere Carossa, il Consigliere Marinello e i colleghi della Lega sanno quanto emendamenti ho sottoscritto, sono stati portati all'attenzione e votati in Commissione, in senso negativo, proprio per questa legge, non più tardi di due giorni fa. Credo di avere diritto al rispetto su questo aspetto.
Va bene, do la buona fede a tutti, però un po' di rammarico su questo punto concedetemelo.
Tra l'altro, voglio ringraziare gli Uffici, perché sono sicuro che hanno cercato di portare alla nostra attenzione il lavoro migliore possibile, per quelli che erano i metodi di valutazione.
Temo, purtroppo, che nella grande confusione ci sia stato un intrigo un ingorgo legislativo fra norme che si accavallano. Non credo che sia opportuno procedere con una norma troppo stringente, proprio per i motivi che abbiamo enucleato fino a poco fa.
Per questi motivi, vi chiedo un voto favorevole ad uno degli emendamenti proposti. Direi che i primi due sono quelli più utili affinch ci sia una legge che sia soprattutto funzionale per questa legislatura.
Grazie, Presidente, grazie, colleghi, e grazie, Presidente, per la pazienza.



PRESIDENTE

Ricordo che l'emendamento rubricato n. 20) è già stato ritirato.
Richiamo l'attenzione dell'Aula.
Il primo emendamento che sarà votato è il 16). Trattasi di emendamento interamente sostituito dell'intero articolo 19, che non viene riscritto o migliorato, ma semplicemente viene ripristinato nella stesura originaria così come era stato in prima istanza scritto, in ossequio alla norma nazionale.
Se quest'emendamento viene approvato, gli emendamenti 21), 22), 23), 24) e 25) del Consigliere Giovine e l'emendamento 10) del Consigliere Bono vengono dichiarati decaduti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Guardi, Presidente, va bene.
Vista la discussione ampia in Aula, va bene questa sua interpretazione tanto se si vota l'emendamento Carossa, i nostri sono vanno in altra direzione. Sono d'accordo che i miei emendamenti decadono e non si votino però le voglio ricordare che ce ne sono almeno due - il 21) e il 22) - che riprendono interamente una parte dell'emendamento Carossa, perch l'emendamento Carossa ha anche il comma 2 e il comma 3, mentre io insisto sempre sul comma 1.
Però va bene così, Presidente, perché per me è importante il significato politico. Non eccepisco sulla questione formale, perché per me è importante portare l'attenzione dell'Aula gli emendamenti, perché credo sia un fatto positivo, e spero che in futuro possa anche far riflettere.
Tra l'altro, sul punto non abbiamo limiti legislativi temporali, possiamo benissimo, in futuro, anche ritornare indietro e cercare di fare una norma che sia opera che sia più confacente all'attuale legislatura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Spiego perché decadono gli emendamenti.
Decadono perché propongono la stessa cosa, cioè la riscrittura dell'intero articolo 19. Avendo votato l'emendamento n. 16) ed essendo già stato riscritto, è del tutto ovvio che l'Aula, con un voto a maggioranza se approva l'emendamento n. 16) ha già preso la sua decisione.
Per quanto attiene la parte degli emendamenti che prima richiamava, la decadenza è rafforzata. Sono sempre più convinto che interviene a maggior ragione. Non è possibile, per Regolamento, votare due volte la stessa cosa.
Prima del voto le dico che se lei condivide una parte dell'emendamento del Consigliere Carossa, può, se il Consigliere Carossa ritiene come primo firmatario, aggiungere la sua firma.
L'ho voluto dire prima.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 16).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Gli emendamenti rubricati n. 21), 22), 25), 23) e 24) del Consigliere Giovine e l'emendamento n. 10) del Consigliere Bono sono dichiarati decaduti.
Pertanto, estendo il voto dell'emendamento n. 16) all'articolo 19, in quanto è un emendamento interamente sostitutivo.
L'articolo 19 è approvato, così come modificato dall'emendamento.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 11) presentato dal Consigliere Bono: "Si sostituisce il comma 3 con il seguente: 3. Entro il 20 febbraio 2013, i presidenti dei Gruppi consiliari e i componenti, in forma singola o associata, del gruppo misto presentano all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale la Prima Nota circa l'utilizzazione dei fondi loro erogati 2012, articolata per singole spese".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Come ho detto prima, si tratta di un emendamento riguardante la rendicontazione del fondo di funzionamento dei Gruppi consiliari.
Con quest'emendamento, chiedo che la cosiddetta prima nota di tutti i Gruppi consiliari venga presentata all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in modo che possa esserci un controllo preventivo da parte dell'Ufficio di Presidenza, anche se è vero che deve controllare la Corte dei Conti. Non deve essere pubblicato on line, visto che ci può essere il timore di essere sottoposto al pubblico se viene pubblicata on line la prima nota, posto che alcuni Gruppi l'hanno pubblicata.
Con quest'emendamento chiederei che le singole voci di spesa non macroaggregate siano trasferite all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, insieme alla rendicontazione riconosciuta, quindi un quid in più che i Gruppi danno all'Ufficio di Presidenza come organo garante del Consiglio regionale, anche per evitare spiacevoli sorprese come sono, o sembra siano accadute da notizie di giornali degli ultimi giorni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Emendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Carossa, Vignale: "Dopo il comma 2 dell'articolo 23 è aggiunto il seguente: 3. Il comma 2 bis dell'articolo 16 entra in vigore a decorrere dalla X legislatura" L'emendamento introduce che il comma 2 bis dell'articolo 16 entra in vigore a decorrere dalla X Legislatura, e riguarda la quota di dipendenti massima per gli esterni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Per ribadire che ho votato contro l'articolo 16, contro questa ripartizione 60-40, come peraltro mi sembra fosse passata all'unanimità lunedì.
Il bello della politica è anche questo: non è detto che quello che vale oggi valga domani. Voterò contro anche a questa norma, grazie al nuovo inserimento. Anche perché, nella sua illogicità è evidente che quello che vale per la prossima legislatura non vale in questa, ma non si capisce per quale motivo. È una norma buona, applichiamola subito.
Mi auguro che sul punto, come è stato detto prima nell'incontro politico, ci sia un approfondimento e un ragionamento nei prossimi mesi.
Come credo sia stato richiesto dal Consigliere Carossa e da autorevoli esponenti di Gruppi più importante del mio.
Volevo dire al Presidente se può dedicarmi un attimo di attenzione a fruizione del verbale, e non ne contesto la modalità. Volevo rilevare che avete saltato un mio emendamento nella votazione, in capo all'articolo 16.
Ovviamente non chiedo di votare, di tornare indietro, ma non l'avete messo in votazione. Lo dico affinché risulti a verbale, anche perché per me è un emendamento importante.
Se per caso qualcuno voleva che lo ritirassi, avrebbe dovuto chiederlo e non farlo sparire dalla Presidenza. Io non l'avevo ritirato. Si tratta dell'emendamento n. 12), che interveniva sull'articolo 17, ovvero andava a toccare la nota di rendicontazione, la modalità e la natura della rendicontazione. Credo che sia stato un errore fatto in buona fede...



PRESIDENTE

Scusi, l'emendamento n. 12) non è stato votato perché a noi risulta ritirato.



GIOVINE Michele

Risulta male.
Se si ricorda, l'ho ritirato in Commissione. Lei nell'ultima Conferenza dei Capigruppo mi ha anche richiesto se l'avessi confermato. Nell'ultimo incontro, nella Conferenza dei Capigruppo di ieri l'avrei confermato, salvo rivederlo e salvo ulteriori approfondimenti. Questi non ci sono stati.
Credo fermamente che sul punto ci sia l'assoluta buona fede della Presidenza, però penso che questo sia un mio punto d'onore perché ci ho lavorato sopra; e dal momento che in I Commissione c'era stata anche un'ampia condivisione sul punto - anzi direi quasi un entusiasmo - ho voluto ritirare l'emendamento approfittandone però per fare un approfondimento; non ce n'è stata l'occasione, anche perché in questi tre giorni abbiamo lavorato tantissimo su questa legge e bisogna darne atto.
Presidente, forse l'avrei anche ritirato prima di porlo in votazione però tengo a dire -ad onore del verbale - che quest'emendamento c'era: riguardava le risorse, la rendicontazione, il Gruppi e insisteva, appunto sull'articolo 16 che, come molti colleghi sanno, è un articolo che ha la sua importanza anche dal punto di vista estetico, oltre che da quello giuridico. Secondo me andava a ripulire un po' quella che attualmente è una forma ibrida che dovrà andare a definirsi in un senso o nell'altro.
Le chiedo scusa, Presidente, ma ci tenevo: visto che sull'argomento ho lavorato un po', anche dal punto di vista legislativo e giuridico, ci tenevo a ribadirlo in sede di votazione finale. Mi scusi ancora Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, a noi l'emendamento rubricato n. 12) risulta ritirato dalla Conferenza dei Capigruppo di ieri.
Mi scusi: risulta al Direttore, a me Presidente, al dirigente e ad altri funzionari. Se abbiamo sbagliato ce ne scusiamo - mi segua, per favore - e non c'è alcun tipo di problema. La invito a venire al banco della Presidenza: se lei ritiene di voler riproporre questo argomento proponga un emendamento di articolo aggiuntivo che modifichi a posteriori l'art. 17 e, se approvato, farò la modifica di coordinamento del testo.
Siccome mi ha contestato che non ho messo in votazione l'emendamento se vuole lei può riproporne il merito con la procedura che le ho test spiegato; se invece non vuole riproporne il merito, rinunci e noi possiamo andare avanti con l'esame della nostra legge. Mi dica cosa vuole fare Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

La ringrazio per la cortesia e per avermi illustrato questa modalità che mi era nota: la ringrazio però per avermela precisata ulteriormente.
Non ho alcuna intenzione di riproporre l'emendamento.
Le dico anche che non l'avrei neanche posto in votazione: vi avrei fatto un accenno e l'avrei illustrato, perché credo fosse utile a tutti fare un approfondimento.
Tra l'altro tengo a sottolineare che ho l'assoluta certezza della buona fede della Presidenza, se no - non in sede di votazione finale, ma intorno agli articoli 17 e 18 - avrei detto: "Scusate, c'era un emendamento che non avete votato". No, assolutamente non ho alcuna intenzione di ripresentare la norma che non è stata votata. Grazie.



PRESIDENTE

Bene, la ringrazio.
Abbiamo chiarito e dunque è meglio così: in questo modo possiamo continuare serenamente il seguito dell'esame della nostra proposta di legge.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 23, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Adesso procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo. Poi prima di procedere con il voto finale per appello nominale tramite procedimento elettronico, dovremo trattare l'ordine del giorno n. 939 presentato dai Consiglieri Pedrale, Motta, Carossa, Giovine, Burzi, Negro Formagnana ed altri, inerente a "Contenimento della spesa per i costi della politica".
Do atto che non vi sono richieste per dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Per l'illustrazione dell'ordine del giorno, ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Illustro volentieri il documento ma, dato che la seconda firma in calce all'ordine del giorno è della collega Spagnolo, vorrei lasciare a lei - se è d'accordo - la presentazione del testo.



(La Consigliera Spagnuolo invita il Consigliere Pedrale ad illustrare il documento)



PEDRALE Luca

Vorrei leggerlo, perché si tratta di un ordine del giorno secondo me molto significativo, sul quale abbiamo lavorato in diversi, tra i quali la collega Spagnuolo. Chiedo che me ne venga data una copia, perché ho un po' di confusione sul banco e non riesco subito a trovarlo.
"Premesso che: Vista la situazione di particolare attenzione che si registra in Italia verso le Regioni tutte che stanno divenendo nella opinione pubblica via via simbolo di spreco e malaffare generalizzato Considerato l'attacco alle prerogative costituzionali delle Regioni e alle loro competenze di natura legislativa e programmatica Viste le indagini conoscitive aperte dalla Magistratura in 11 Regioni italiane che minano profondamente la credibilità e l'immagine delle Regioni e Consigli Regionali a prescindere da concrete eventuali ipotesi di reato I Consiglieri regionali del Piemonte intendono riaffermare che: Ciò si scontra con modalità di comportamento ispirate per il Piemonte ad una legge del 1972, a linee di indirizzo emanate dagli Uffici di Presidenza dei Consigli regionali recepite in regolamenti sovente non formali dei Gruppi Consiliari, ispirati al riconoscimento dell'autonomia dei Gruppi consiliari che rappresentano nel loro operare la struttura e la tipicità di organismi privati Ciò anche nella considerazione della elevata autonomia da riservare a rappresentanti eletti dal popolo portatori di elevato livello di autonomia e discrezionalità decisionale Dal 1970 ad oggi nel corso dì più di 40 anni le Regioni si sono ispirate in tutte le legislature, a prescindere dal colore politico, a principi di autonomia per i Gruppi consiliari I concetti di pubbliche relazioni, di rappresentanza, relazioni istituzionali sono sempre stati ispirati alla concezione di un diverso rapportarsi con l'elettorato a seconda dei partiti e degli schieramenti regolato tutto ciò da prassi, consuetudini, modalità di comportamenti che tolti da questo contesto possono sembrare o poco comprensibili o peggio 'sanzionabili' Isolati comportamenti emersi in Italia di gravissimo abuso, nulla hanno a che fare con quanto da sempre avvenuto in Piemonte nella generalità dei casi La sanzione quindi e l'eventuale responsabilità penale potrà riguardare singole condotte ma non intaccare l'istituzione ed i suoi rappresentanti Violento e scandalistico è poi il ruolo dei media nessuno escluso che gettano individui e fatti in pasto ad una opinione pubblica già segnata dalla crisi economica, dalla sfiducia verso le istituzioni, dalla volontà di trovare comunque capri espiatori Oggi verso gli eletti in Regione si sta sviluppando un vero e proprio attacco che riteniamo ingiustificato dal momento che abbiamo già intrapreso sin dall'inizio di questa legislatura e prima dell'intervento del Governo Monti tutta una serie di provvedimenti di contenimento della spesa per i costi della politica come era giusto fare Oggi vengono varati altri provvedimenti che completano tale disegno di contenimento e prendiamo atto che il D.L 174/2012 è stato corredato da note della conferenza plenaria dei Presidenti delle Giunte regionali del 05/12/2012 che definisce le linee guida per l'attività dei gruppi consiliari (allegate al presente ordine del giorno) che confermano nel loro dettaglio la sostanziale correttezza dei filoni di spesa fin qui adottati dai Gruppi, pur in assenza di normative più specifiche Tutto ciò premesso, stante le considerazioni fin qui espresse il Consiglio regionale del Piemonte intende informare l'opinione pubblica e le Autorità locali e nazionali di voler: esprimere viva condanna per gli eventuali comportamenti illeciti concorrere a limitare anche al proprio interno i costi della politica come già avvenuto sin dall'inizio di questa legislatura respingere l'attacco grave e generalizzato all'Istituzione e ai suoi rappresentanti dare mandato ai Presidente della Giunta regionale e del Consiglio Regionale perché si attivino a tutti i livelli e con tutte le istituzioni dello Stato affinché La Regione, ente costituzionale, venga difesa e tutelata anche attraverso una più corretta informazione delle sue norme e del suo operato evitando che, nel silenzio assordante della politica e degli altri livelli istituzionali, venga trascinato nel discredito l'ente e i suoi eletti".
Il presente ordine del giorno è stato firmato da tutto il Gruppo del PdL ma - lo dico per dovere di cronaca - anche da altri Gruppi, che ringrazio per la condivisione, come Progett'Azione, Pensionati, Verdi Verdi, Lega Nord Piemonte e UDC.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Non credo di dover aggiungere nient'altro. Evidentemente, è un tentativo di fare la sintesi di un momento estremamente difficile sul ruolo istituzionale delle Regioni in questo frangente, di poter parlare all'opinione pubblica per toglierci da una situazione nella quale, come lei ha detto, Presidente, le Regioni sono assolutamente criminalizzate.
Non è rivolto a nessun organismo in particolare. È un tentativo di dare mandato al Presidente del Consiglio e al Presidente della Giunta di parlare con gli organi dello Stato, per rappresentare, eventualmente, una situazione di grande disagio e di grande preoccupazione, un attacco - come lei ha definito - che merita un'attenzione particolare e un sostegno verso i Gruppi consiliari e verso questa istituzione che ha una storia così importante per il Piemonte.
ovviamente un tentativo.
Ringrazio tutti i firmatari. Peraltro, ritengo che i proponenti siano aperti anche a delle modifiche, qualora questo testo possa avere un'accoglienza più vasta di quella che già ha ricevuto.
Ringrazio non soltanto i colleghi del mio Gruppo, ma anche i colleghi di Progett'Azione - li cito in ordine di posto - della Lega, i colleghi dell'UDC, Formagnana e Giovine, perché ci sono momenti nei quali forse bisogna avere la possibilità di parlare anche all'opinione pubblica nelle forme che, prossimamente, vedremo quali potranno essere le migliori.
evidente che tanto più questo documento sarà approvato dai Gruppi consiliari, tanto più sarà forte.
Sia ieri che oggi siamo stati molto impegnati, per cui, per la verità anche con i colleghi dell'opposizione non abbiamo nemmeno avuto il tempo di presentarlo più di tanto, né di poterne parlare.
Ovviamente - mi rivolgo al collega Pedrale - le eventuali modifiche che si presenteranno, qualora giudicate opportune e necessarie per avere un consenso ancora più allargato, potranno sin d'ora essere valutate, con la disponibilità a volerle accogliere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
evidente che anche noi seguiamo con molta preoccupazione il fatto che nella rappresentazione che è stata fatta nei giorni scorsi delle vicende della Regione Piemonte, l'opinione pubblica rischia di non leggere la differenza fra i diversi comportamenti che sono in campo.
Sotto questo aspetto, credo che siano state compiute anche delle rappresentazioni esagerate e scorrette nei confronti di colleghi cui personalmente, non ho alcuna difficoltà a rinnovare la mia grande stima nei loro confronti.
evidente che in questo momento vi è una particolare sensibilità ed attenzione sul piano generale nei confronti delle Regioni, che sta portando all'apertura di indagini sempre più ampie ed estese. Noi affrontiamo questa fase con molto equilibrio e con molta serenità, consapevoli che vi è una differenza sostanziale, che nessuno potrà minare, tra le spese che possono anche essere valutate in modo differente, ma che rientrano nell'ambito dell'intervento istituzionale e dell'iniziativa politica dei Gruppi. Vi è una differenza sostanziale tra coloro che utilizzano tali spese e coloro che - su cui, peraltro, non esperiamo alcuna considerazione, perché non siamo né giudici né magistrati - in giro per l'Italia (uso volutamente questo termine) hanno utilizzato la loro funzione pubblica per arricchimento personale, aspetto che noi consideriamo grave e sconveniente.
L'ha detto la collega Spagnuolo: l'ordine del giorno contiene anche elementi che consideriamo positivi, ma il fatto che non sia stato oggetto di confronto con i Gruppi dell'opposizione, lo consideriamo negativo.
Ma con altrettanta onestà e rispetto - perché nessuno può emettere sentenze, perlomeno noi non ne emettiamo - trovo sconveniente che questo ordine del giorno sia sottoscritto da Consiglieri sotto indagine.
Per queste ragioni, noi non partecipiamo al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo anche per dichiarazione di voto sul testo che abbiamo licenziato.
Il mio voto sarà contrario, come credo quello dei colleghi di Progett'Azione, e non perché sia contrario al senso normativo dei 23 articoli citati, molti dei quali, peraltro, li ho condivisi. Ho partecipato alla loro stesura, esprimendo una valutazione ed apportando un contributo credo utile e ricco.
Tanti emendamenti sono stati accolti, il dibattito è stato vivace, per cui, tutto sommato, sono abbastanza soddisfatto se non altro del confronto più che del prodotto. La modalità, invece, è totalmente da respingere al mittente.
Sono assolutamente contrario alla modalità con cui è partita la questione, per come l'abbiamo accolta noi supinamente, per il fatto che abbiamo subito, con la pistola puntata alla tempia, un atto vergognoso da parte dei livelli nazionali contro lo stato in essere delle Regioni, e nessuna Regione ha avuto il coraggio di reagire per difendere l'autonomia regionale.
L'ordine del giorno della collega Spagnuolo, invece, intersecandosi e partendo dal progetto di legge in oggetto, indubbiamente va a toccare altre tematiche, che sono molto cocenti e rilevanti, e che riguardano parecchi di noi, compreso il sottoscritto, ma forse anche altri che adesso, magari pensano di esserne fuori e sperano, in qualche modo, di poter pontificare.
Toccano la pelle e i nervi delle persone.
Ho sottoscritto e condivido totalmente l'ordine del giorno della collega Spagnuolo: la ringrazio per l'iniziativa, l'ho abbracciata idealmente ieri e lo rifaccio fortemente oggi. Ma non perché condivida l'intervento o la richiesta del collega Reschigna, ma solo perché vorrei levare dall'imbarazzo chiunque qua dentro di poter votare liberamente - non me ne voglia, collega Spagnuolo - io ritiro la mia firma all'ordine del giorno, perché voglio che ciascuno si senta libero, anzi liberissimo, di votarlo.
Adesso che abbiamo levato questo alibi, il Partito Democratico deciderà se votare a favore, contro o dare la presenza, ma non potrà più dire che non potrà votarlo perché la mia firma non c'è più. Credo che non ci sia la firma del collega Lupi. Non so se Il collega Stara e la collega Artesio l'abbiano firmato e non so nemmeno se a loro è stato chiesto. Ritenendo di essere una persona che ha fatto tutto quanto secondo la buonafede e quello che le norme mi hanno consentito, penso di non essere limitato nella mia funzione legislativa e nella mia funzione di Consigliere regionale.
Mi rendo conto che c'è anche un piano etico che ha la sua valenza anche di fronte alla pubblica cittadinanza.
Personalmente non voglio mettere in imbarazzo nessuno, quindi ritiro la firma su quel punto e spero che il dialogo e il dibattito possa continuare in modo sereno.
Dico anche questo: la firma è ritirata per la tematica specifica dell'ordine del giorno e anche per quello che potrebbe essere letto all'esterno; personalmente però - l'ho detto a qualche illustre membro dell'Ufficio di Presidenza nei due anni e mezzo precedenti e lo ribadisco ora all'Aula - nessuno pensi che, finché avrò l'onore e l'onere di essere Consigliere regionale e di rappresentare i 28 mila cittadini che hanno votato la lista dei Pensionati, i Consiglieri regionali dei Pensionati siano qui Consiglieri sotto tutela o a cittadinanza limitata.
Non è così e non sarà mai così.



PRESIDENTE

Non ho capito cos'ha detto sull'Ufficio di Presidenza.



GIOVINE Michele

Lei, Presidente, ha sempre la coda di paglia.



PRESIDENTE

Non ho nessuna coda di paglia: è lei che non si è spiegato bene.



GIOVINE Michele

Mi riferivo ad un dialogo privato con qualche membro illustre dell'Ufficio di Presidenza nei due anni precedenti, dove in certi momenti mi si invitava ad una certa cautela comportamentale.
Non ritenevo di avere una cautela comportamentale dal punto di vista legislativo-emendativo, Presidente. Intendo in questo senso e non in altro senso.
Ritenevo, come ho detto all'epoca a quell'illustre componente, di non essere un Consigliere a responsabilità e a cittadinanza limitata, pertanto avrei continuato, come ho fatto nei cinque anni precedenti e come continuerò a fare finché gli eventi e Domineddio mi permetteranno, di comportarmi in questa legislatura come riterrò opportuno. Grazie a tutti.



PRESIDENTE

Quindi, ho bene inteso che ha ritirato la firma dall'ordine del giorno? Diamo atto a verbale che il Consigliere Giovine ha ritirato la firma sull'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Negro; ne ha facoltà.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo firmato con convinzione e solamente adesso siamo venuti a conoscenza che non c'è stato un confronto con tutte le forze politiche.
Intanto ringrazio il collega Giovine che ha tolto la firma, perch questo è un segno di correttezza. Condivido pienamente quello che ha detto il Consigliere Reschigna.
Chiederei, se possibile, di sospendere qualche minuto la seduta per fare un confronto con tutte le parti politiche, perché questo è un ordine del giorno sul quale è necessario agire con cautela e correttezza.
Dico apertamente che, come Gruppo UDC, non vogliamo mettere ostacoli alla Magistratura, però vogliamo essere chiari. È per questo che gradirei che venga sospesa la seduta, per poter avere un confronto con tutte le forze politiche presenti in Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Volevo più che altro dare dei chiarimenti.
Noi ieri il documento l'abbiamo dato al Presidente del Gruppo PD, ma lui era impegnato nei lavori del Consiglio e ce l'ha restituito perch evidentemente non ha avuto tempo di leggerlo, come anche altri amici che sono indagati e ai quali auguriamo che escano presto da questa situazione.
Se li avessimo trovati, glielo avremmo fatto firmare.
Dopodiché, come è già stato detto, questo è un documento aperto e sarebbe bellissimo che fosse votato e condiviso da tutto il Consiglio regionale.
Nel contempo, apprezzo anche la sensibilità del Consigliere Giovine che, pur di raggiungere l'obiettivo finale di questo ordine del giorno ritira la firma.
Pur rispettando l'operato assoluto della Magistratura, su cui non vogliamo assolutamente interferire, vogliamo comunque con questo ordine del giorno evidenziare l'attacco - che comunque c'è ed è oggettivo - nei confronti dell'istituzione regionale, come anche l'eccesso di strumentalizzazione mediatica che è stato utilizzato colpendo alcuni colleghi di questa Assemblea.
Questo è lo spirito dell'ordine del giorno, senza ricordare ritengo che tutto ciò che è stato fatto sia stato fatto sempre nello spirito delle regole, magari vecchie, come quelle del 1972.
Pertanto, condivido la richiesta del Consigliere Negro di sospendere i lavori per avere un po' di tempo affinché anche altri Gruppi possano esaminare meglio l'ordine del giorno e magari condividerlo.
Ribadisco che non c'è stata alcuna volontà di escludere qualcuno da questo ordine del giorno. Semplicemente vedete con quali ritmi lavoriamo anche se qualcuno dice che non facciamo niente.
Ieri alcuni hanno avuto il documento, ma poi me l'hanno restituito perché mi hanno detto che non hanno avuto il tempo di esaminarlo; altri erano assenti per altre ragioni, quindi la volontà di discussione e di condivisione rimane.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.49 riprende alle ore 18.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Negro.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
Abbiamo trovato l'accordo. Adesso pregherei che qualcuno lo scrivesse un po' bene, così lo firmiamo tutti.
Semmai, passerei la parola al mio collega Alberto Goffi, perché l'ha scritto lui, così non facciamo errori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Goffi.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
C'è stata un po' una confusione di ruoli. Pensavo che il Presidente del Consiglio fosse cambiato.



PRESIDENTE

Scusi?



GOFFI Alberto

Nel senso che il Consigliere Negro mi ha ceduto la parola direttamente...



PRESIDENTE

risaputo che senza il permesso del suo Capogruppo lei non pu parlare.



GOFFI Alberto

Esatto.
Come vede, sono molto attento alla procedura.
Lo leggo solo perché ho una scrittura difficilmente leggibile. Vi chiedo un po' di attenzione, dato che è una modifica orale.



PRESIDENTE

Per favore, invito a prestare un po' di attenzione, visto che è un ordine del giorno modificato. Così tutti lo possono ascoltare a resta verbale. Prego.



GOFFI Alberto

"Premesso che, vista la situazione di particolare attenzione che si registra in Italia verso le Regioni tutte, che stanno divenendo nell'opinione pubblica via via simbolo di spreco e di malaffare generalizzato considerato l'attacco alle prerogative costituzionali delle Regioni e alle loro competenze di natura legislativa e programmatica da parte del livello nazionale i Consiglieri regionali del Piemonte intendono riaffermare: il valore dell'autonomia riservata ai rappresentanti eletti dal popolo con l'approvazione della proposta di legge n. 315 del 2012 si avvia un percorso di specifica regolamentazione che va, in parte, a colmare le lacune legislative derivanti dalla legge vigente la necessità di adeguare le informazioni giornalistiche su tematiche rispetto alle quali il Consiglio regionale del Piemonte si è prodigato, sia sul piano della riduzione dei costi, sia sul piano della trasparenza recependo anche, nell'accordo nazionale dei Presidenti delle Regioni strumenti coerenti alle necessità di chiarezza.
la necessità di rispettare la dignità politica delle Istituzioni e degli eletti.
Tutto ciò premesso, stante le considerazioni fin qui espresse, il Consiglio regionale del Piemonte intende: informare l'opinione pubblica e le autorità locali e nazionali esprimendo viva condanna per gli eventuali comportamenti illeciti concorrere a limitare anche al proprio interno i costi della politica come già avvenuto sin dall'inizio di questa legislatura respingere l'attacco grave generalizzato alle Istituzioni e ai suoi rappresentanti dare mandato al Presidente della Giunta regionale e al Consiglio regionale perché si attivino, a tutti i livelli e con tutte le Istituzioni dello Stato, affinché l'Istituzione Regione venga difesa e tutelata".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Goffi.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anzitutto, rispettando, ma anche diciamo in parte comprendendo le motivazioni che hanno spinto in primis la collega Spagnuolo, nei confronti della quale in più occasioni ho espresso la mia stima, che non posso che rinnovare, ritengo, come spesso ho ritenuto, che purtroppo gli ordini del giorno hanno un valore effimero.
Ma c'è di più. Ieri ho ascoltato con grande interesse e grande soddisfazione le parole del nostro Presidente del Consiglio, Valerio Cattaneo. Probabilmente, quando sono intervenuto, sono stato l'unico che non lo ha ringraziato, ma il ringraziamento era implicito in quello che sentivo.
Oggi, i colleghi che lo hanno ringraziato pubblicamente sentono il bisogno di sovrapporsi a determinate affermazioni e dichiarazioni con un ulteriore esplicazione che si concretizza in un ordine del giorno. È il motivo per cui, pur comprendendo e rispettando le loro istanze, non parteciperò al voto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Prima domanda di rito. I presenti in aula che hanno firmato l'ordine del giorno originale, mantengono la firma anche sul nuovo testo? Bene.
Qualcun altro si aggiunge? La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Noi crediamo che l'ordine del giorno, così come è stato riscritto rappresenti in modo corretto, senza nessuna interferenza, lo sforzo che il Consiglio regionale ha compiuto dall'inizio della legislatura.
Crediamo che il contenuto dell'ordine del giorno diverso dal testo originario rappresenti questo tipo di esperienza. Lo condividiamo e pertanto, cambio la dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Quindi, non lo firma, però? Ci sono altri colleghi che vogliono aggiungere la firma? Quindi, resta presentato da chi ha firmato l'ordine del giorno ordinario e viene così modificato.
Prendiamo atto che il Consigliere Reschigna ha cambiato in segno opposto...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusi? Vuole la firma? La firma di chi viene tolta? Prima di votare, non voglio equivoci.
Il Consigliere Reschigna è intervenuto e mi sembra di avere inteso che non firma, ma che sostanzialmente vota a favore. Giusto?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il Consigliere Giovine ha già ritirato la sua firma.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 939 presentato dai Consiglieri Pedrale, Boniperti, Botta Franco Maria, Botta Marco, Burzi Cantore, Carossa, Cortopassi, Costa, Formagnana, Goffi, Leo, Marinello Mastrullo, Montaruli, Motta Massimiliano, Negro, Spagnuolo e Valle inerente a "Contenimento della spesa per i costi della politica", così come modificato dai proponenti in seguito alla sospensione dei lavori del Consiglio regionale: "Premesso che Vista la situazione di particolare attenzione che sì "registra in Italia verso le Regioni tutte che stanno divenendo nella opinione pubblica via via simbolo di spreco e malaffare generalizzato Considerato l'attacco alle prerogative costituzionali delle Regioni e alle loro competenze di natura legislativa e programmatica Viste le indagini conoscitive aperte dalla Magistratura in 11 Regioni italiane che minano profondamente la credibilità e l'immagine delle Regioni e Consigli Regionali a prescindere da concrete eventuali ipotesi di reato : I Consiglieri regionali del Piemonte intendono riaffermare che: Ciò si scontra con modalità di comportamento ispirate per il Piemonte ad una legge del 1972, a linee di indirizzo emanate dagli Uffici di Presidenza dei Consigli regionali recepite in regolamenti sovente non formali dei Gruppi Consiliari, ispirati al riconoscimento dell'autonomia dei Gruppi consiliari che rappresentano nel loro operare la struttura e la tipicità di organismi privati Ciò anche nella considerazione della elevata autonomia da riservare a rappresentanti eletti dal popolo portatori di elevato livello di autonomia e discrezionalità decisionale Dal 1970 ad oggi nel corso di più di 40 anni le Regioni si sono ispirate in tutte le legislature, a prescindere dal colore politico, a principi di autonomia per i Gruppi consiliari I concetti di pubbliche relazioni, di rappresentanza, relazioni istituzionali sono sempre stati ispirati alla concezione di un diverso rapportarsi con l'elettorato a seconda dei partiti e degli schieramenti regolato tutto ciò da prassi, consuetudini, modalità di comportamenti che tolti da questo contesto possono sembrare o poco comprensibili o peggio 'sanzionabili' Isolati comportamenti emersi in Italia di gravissimo abuso, nulla hanno a che fare con quanto da sempre avvenuto in Piemonte nella generalità dei casi La sanzione, quindi e l'eventuale responsabilità penale potrà riguardare singole condotte ma non intaccare l'istituzione ed i suoi rappresentanti Violento e scandalistico è poi il ruolo dei media nessuno escluso che gettano individui e fatti in pasto ad una opinione pubblica già segnata dalla crisi economica, dalla sfiducia verso le istituzioni, dalla volontà di trovare comunque capi espiatori Oggi verso gli eletti in Regione si sta sviluppando un vero e proprio attacco che riteniamo ingiustificato dal momento che abbiamo già intrapreso sin dall'inizio di questa legislatura e prima dell'intervento del Governo Monti tutta una serie di provvedimenti di contenimento della spesa per i costi della politica come era giusto fare Oggi vengono varati altri provvedimenti che completano tale disegno di contenimento e prendiamo atto che il D.L 174/2012 è stato corredato da note della conferenza plenaria dei Presidenti delle Giunte regionali del 05/12/2012 che definisce le linee guida per l'attività dei gruppi consiliari (allegate al presente ordine del giorno) che confermano nel loro dettaglio la sostanziale correttezza dei filoni di spesa fin qui adottati dai Gruppi, pur in assenza di normative più specifiche Tutto ciò premesso, stante le considerazioni fin qui espresse il Consiglio regionale del Piemonte intende informare l'opinione pubblica e le autorità locali e nazionali: di esprimere viva condanna per gli eventuali comportamenti illeciti di voler concorrere a limitare anche al proprio interno i costi della politica come già avvenuto sin dall'inizio di questa legislatura dì respingere l'attacco grave e generalizzato all'Istituzione e ai suoi rappresentanti di dare mandato ai Presidente della Giunta regionale e del Consiglio Regionale perché si attivino a tutti i livelli e con tutte le istituzioni dello Stato affinché La Regione, ente costituzionale, venga difesa e tutelata anche attraverso una più corretta informazione delle sue norme e del suo operato evitando che, nel silenzio assordante della politica e degli altri livelli istituzionali, venga trascinato nel discredito l'ente e i suoi eletti".
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Faccia la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Ormai, è già stato votato ed è stato approvato.
Comunico che la Consigliera Artesio, a sua richiesta, vuole sia messo a verbale che non era presente in Aula.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Chiedo scusa, Presidente, ma erroneamente mi sono appoggiato e ho votato per il collega che non era in aula. Chiederei di rifare la votazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ripetiamo la votazione, per appello nominale, mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 939.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.
Avendo già svolto le dichiarazioni di voto, adesso dobbiamo procedere alla votazione dell'intero testo della proposta di legge regionale n. 315 inerente a "Norme di riorganizzazione della Regione Piemonte ai fini della trasparenza e della riduzione dei costi", per appello nominale mediante procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Proporrei di interrompere i lavori - iniziando l'esame della proposta di legge sull'anagrafe degli eletti con mezz'ora di tempo, rischieremmo di svolgere solo uno o due interventi in sede di dibattito generale - però con l'impegno di iniziare in orario con i lavori di domani mattina.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.21)



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