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Dettaglio seduta n.306 del 04/12/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


NOVERO GIANFRANCO



(Alle ore 10.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i verbali delle sedute del 20 e 21 novembre 2012.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 931 presentato dai Consiglieri Taricco, Boeti, Lepri Pentenero, Muliere, Reschigna, Motta Angela e Ponso, inerente a "Crediti dei Consorzi socio-assistenziali piemontesi nei confronti della Regione e delle Aziende Sanitarie Locali" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Rapporti con altre Regioni

Proposta di deliberazione n. 222, inerente a "Intesa tra Regione Piemonte e Regione Lombardia per l'approvazione del nuovo Statuto dell'Associazione irrigazione Est-Sesia quale ente gestore di comprensorio interregionale" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo l'iscrizione di un ordine del giorno di cui il primo firmatario è il collega Taricco, relativo alla situazione dei pagamenti nei confronti dei soggetti gestori delle politiche sociale.
L'ordine del giorno viene depositato in questo momento, Presidente.
Inoltre vorremo sapere, relativamente alla richiesta che le ho fatto pervenire venerdì, quando si svolgerà la comunicazione sulla questione GEC.



PRESIDENTE

L'intero pomeriggio sarà presente il Presidente della Regione e pertanto svolgerà entrambe le comunicazioni. Vedremo con lo stesso Presidente Cota se separate o uniche, ma credo sia un dettaglio l'importante è che avvengano.
Il Presidente Cota ha dato la propria disponibilità e l'Assessore Maccanti mi ha già comunicato che verranno svolte quest'oggi.
Ci sono altre richieste di modifica da parte dei colleghi? La Giunta regionale chiede di iscrivere la proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 222. Si tratta dell'intesa tra la Regione Piemonte e la Regione Lombardia per l'approvazione del nuovo Statuto dell'Associazione irrigazione Est-Sesia quale ente gestore di comprensorio interregionale.
Il Presidente Cota chiede di iscriverla nella giornata di domani, ma questo non è possibile, essendo una seduta straordinaria relativamente alla questione SLA e quindi la iscriviamo oggi...



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Domani non c'è Consiglio!



PRESIDENTE

Giusto. Quindi la iscrivo oggi e poi, quando arriverà il Presidente o il rappresentante della Giunta che si occupa della proposta, valuteremo il da farsi.
Se l'Aula acconsente, dichiaro iscritti sia l'ordine del giorno del Consigliere Taricco che la proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 222. Nella giornata, vedremo se e quando trattarli.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Bresso, Casoni, Cota Maccanti, Mastrullo, Spagnuolo e Tiramani.
Il numero legale è 27.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 27 novembre 20121


Argomento:

d) Trasmissione deliberazioni della Giunta regionale


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 26 novembre 2012, ha trasmesso al Consiglio per comunicazione, in ottemperanza a quanto disposto dal comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale n. 7/2011 "Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte", n. 12 deliberazioni datate 15 ottobre 2012.
Gli allegati sono a disposizione dei signori Consiglieri presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

e) Assemblea-presidio dei dipendenti della Regione Piemonte davanti a Palazzo Lascaris


PRESIDENTE

Quest'oggi, com'è noto, il sindacato ispettivo ex articolo 100 non si tratterà alle ore 14.30.
Dalle 14 alle 16.30 ci sarà nuovamente presente davanti alla sede del Consiglio l'assemblea con presidio dei dipendenti della Regione Piemonte in merito alla trattazione in Aula della proposta di deliberazione n. 218 "Interventi urgenti per la razionalizzazione delle spese regionali".
Inoltre, come preannunciato via mail, comunico che alle ore 14 in Sala Viglione l'Ufficio di Presidenza e i Consiglieri regionali interessati riceveranno una delegazione delle organizzazioni sindacali della Regione Piemonte.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola primaria "S. D'Acquisto" di Grugliasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola primaria "Salvo D'Acquisto" di Grugliasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Telecomunicazioni

Interrogazione n. 1161 presentata dalla Consigliera Artesio, inerente a "Piemonte+, canale TV della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", iniziamo con l'esame dell'interrogazione n. 1161.
Non c'è illustrazione; può rispondere direttamente l'Assessore Giordano e poi la collega Artesio, se riterrà, potrà replicare.



GIORDANO Massimo, Assessore alla tecnologia delle comunicazioni

Grazie, Presidente.
Questa mattina ho anticipato la nota scritta e la relazione di risposta alla collega interrogante, anche perché la nota è particolarmente articolata e ricca di riferimenti tecnici. Posso dire che parte della nota viene data per letta, ma ovviamente, per i colleghi che non hanno avuto la possibilità di vederla, ne leggo una parte.
Una delle domande poste dalla collega è se l'attività svolta dall'associazione di imprese che hanno vinto l'appalto è coerente con il capitolato che era stato allegato al bando di gara.
La risposta è sì. Ovviamente nella nota che possiamo far avere anche ad altri colleghi interessati, la spiegazione è - come dicevo prima - molto articolata e ricca di riferimenti tecnici.
Sulle altre questioni che l'interrogazione mette in evidenza, vado a leggere l'ultima parte della nota.
I contenuti fanno riferimenti a tre diversi ambiti: informazioni giornalistiche relative a iniziative e manifestazioni sportive di tipo non professionistico in cui sono impegnate società sportive piemontesi informazioni giornalistiche relative a iniziative, manifestazioni e buone pratiche relative alla ricerca e all'innovazione del territorio piemontese informazione giornalistiche relative a iniziative, manifestazioni e buone pratiche relative allo sviluppo di azioni ed iniziative per la promozione dell'efficienza e del risparmio energetico.
Inoltre, viene realizzato materiale giornalistico professionale audio video comprensivo di ripesa, montaggio, produzione e post-produzione con relativa cronaca di tre eventi sportivi alla settimana (come richiesto da bando).
La configurazione del palinsesto è di ore 24, sette giorni su sette con dirette sette giorni su sette; tutta l'attività viene gestita in continua collaborazione con l'Assessorato allo Sport della Regione e riepilogata in una relazione bimestrale.
Messa a disposizione, da parte di Consorzio, di carousel adeguato e in grado di supportare anche servizi forniti on demand all'utente tramite collegamento adsl o di velocità superiore.
La messa in onda del canale h24 avviene con sistema di emissione automatico ridondato con relativo storage, software per la compilazione del registro programmi e sistema di registrazione automatico in bassa qualità come da legge di settore.
La realizzazione dei vari programmi e l'aggiornamento del sito si avvalgono dell'attività relazionale che il Consorzio ha instaurato con la Regione, le Camere di Commercio, l'Università di Torino, l'ARPA associazioni di volontariato, federazioni ed associazioni sportive organizzazioni di categoria.
Alle trasmissioni - in diretta da studio o registrate - sono finora intervenuti responsabili e di varie associazioni ed organizzazioni.
Sono stati anche realizzati numerosi approfondimenti, come quelli sul rally piemontese, le mostre delle OGR di Torino, la Juventus Soccer School gli internazionali dei tennis di Biella, la pallapugno, l'educazione allo sport, il canottaggio, l'hockey, skateboarding, la marcia.
Relativamente all'ultima richiesta, sulla visibilità, rispondo che il mux (insieme di canali digitali trasmessi su una sola frequenza) che trasmette Piemonte+ ha la più alta capacità di penetrazione, rispetto alle emittenti rilevate, in un ambito locale, come dimostrano i dati Auditel anni 2010-2011 e primo semestre 2012.
La rilevazione non ci è ancora stata data, si ha in programma di farla per l'anno prossimo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Artesio per la replica.



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore, per la risposta.
Ovviamente la sollecitazione che abbiamo mosso con quest'interrogazione ha anche consentito alla Giunta e alle strutture competenti di impostare per quello che riguarda la verifica di efficacia, gli elementi previsti nella fase di affidamento e di valutazione dell'effettivo intervento realizzato e della sua pervasività all'interno delle possibilità di ascolto del territorio piemontese.
Non sfuggirà all'Assessore che questa interrogazione era stata presentata in tempi di poco precedenti al dibattito che ha impegnato il Consiglio regionale in merito al sostegno e alle emittenti televisive locali.
Vedo che, nella giornata odierna, anche a cura del Consigliere Tentoni il tema viene ripreso.
Quindi, abbiamo due opportunità - la mia, con quest'interrogazione, e quella successiva, con l'interrogazione del Consigliere Tentoni - di ritornare sulla questione.
Noi ovviamente non possiamo che prendere atto e, laddove i risultati fossero positivi, anche compiacerci dell'esito di questa iniziativa.
Tuttavia, non possiamo rimuovere dalla nostra memoria e dalla nostra preoccupazione il fatto che le iniziative di sostegno all'emittenza televisiva sono previste sia da legislazioni regionali, sia da legislazioni nazionali e che, a seguito della discussione in Consiglio regionale, la Giunta, per voce dell'Assessore Giordano, si era impegnata a darci un rendiconto entro il mese di gennaio-febbraio 2013 delle iniziative messe in atto.
Considero questa risposta un primo segnale di attenzione, cui rivolgere un'attenzione più pregnante quando affronteremo il tema complessivo.


Argomento: Telecomunicazioni

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1009 presentata dai Consiglieri Tentoni, Botta Marco e Pedrale, inerente a "TV regionali a rischio di chiusura"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1009.
Il Consigliere Tentoni dà per illustrata l'interrogazione.
La parola all'Assessore Giordano per la risposta.



GIORDANO Massimo, Assessore alla tecnologia delle comunicazioni

Volevo far presente alla Presidenza e ai colleghi che la nota che mi è stata predisposta, e che abbiamo predisposto per rispondere all'interrogazione, di fatto, esamina aspetti che abbiamo già trattato, a differenza di altri sollecitati dalla Consigliere Artesio che, essendo molto specifici, non erano stati oggetto del dibatto quando, qualche settimana fa, si è parlato di emittenza locale e si sono votate le diverse mozioni.
In relazione a quanto evidenziato nella risposta all'altra interrogazione, si tratta di tematiche che avevo già messo in evidenza.
Tuttavia, mi rimetto alla volontà dei Consiglieri: se c'è bisogno rispondo e leggo la nota, altrimenti la consegno e la diamo per letta.



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tentoni.



TENTONI Alfredo Roberto

Volevo replicare, molto brevemente, all'intervento dell'Assessore Giordano.
La ringrazio per la risposta scritta che ritengo, allo stato delle cose, esaustiva e poi ribadire che, visto che si tratta di un'interrogazione dello scorso mese di aprile, da allora abbiamo fatto qualche passo in avanti in tema di sostegno all'emittenza privata locale.
Con il Consiglio aperto di qualche settimana fa e, soprattutto, con la votazione unanime della mozione di sostegno, in effetti, abbiamo fatto un lavoro, almeno di impostazione, che soddisfa quanto era scritto nell'interrogazione dello scorso aprile e le preoccupazioni che nascevano all'interno.
Vorrei ulteriormente sollecitare l'Assessore, che si già mosso nella direzione giusta e con la giusta tempestività, a fare tutto il possibile affinché non si rischi di disperdere un patrimonio di informazione e di democrazia che è fondamentale per i nostri territori e per tutta la popolazione piemontese.



PRESIDENTE

In attesa che arrivi l'Assessore Casoni, sospendiamo la seduta per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.49 riprende alle ore 10.51)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola primaria "S. D'Acquisto" di Grugliasco (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola primaria "Salvo D'Acquisto" di Grugliasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Benessere animale

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1315 presentata dal Consigliere Biolé, inerente a "Azioni non eutanasiche per la campagna di contenimento dello scoiattolo grigio"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
1315.
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie Presidente.
L'interrogazione verte su una questione che abbiamo riscontrato rispetto ad una campagna di contenimento dello scoiattolo grigio in Piemonte.
Sappiamo che in molti territori dell'Italia nord-occidentale, ma anche in altri territori, c'è una problematica di proliferazione di una specie alloctona, lo scoiattolo grigio, che proviene dal Nord America, a scapito dell'autoctono scoiattolo rosso. C'è un progetto, nominato Life Ec-Square finanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero, che vede come attori le Regioni Lombardia, Piemonte e Liguria per la salvaguardia della specie autoctona, cioè quella rossa.
La proliferazione nella nostra regione è riscontrata a partire dal Parco di Stupinigi e diffusa in tutto il sud del Piemonte. Sappiamo che c'è una delibera della Giunta regionale e che è stata accolta un'impugnativa della delibera avanzata da alcuni Associazioni animaliste, tra cui l'AC nazionale, l'AC Piemonte, l'ENPA e altre associazioni.
Poiché vi è l'approvazione di un'ulteriore delibera in sostituzione della precedente e in alcuni altri territori, tra cui Milano e Genova, le attività per questo contenimento sono incruenti - si tratta di cattura e sterilizzazione - volevo sapere in che modo la Giunta regionale recepisca l'indicazione dell'ordinanza del TAR, accantonando azioni mortificanti dal punto di vista etico ed errate anche dal punto di vista scientifico, come riscontrabile su molta letteratura.
Pertanto, chiedo in che modo possa accogliere sia le istanze sia le indicazioni scientifiche, per quanto riguarda il contenimento con metodi non cruenti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni per la risposta.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
In merito all'interrogazione presentata dal Consigliere Biolé, ho una risposta molto lunga che fa un po' tutta la cronistoria e che consegnerò al Consigliere.
Innanzitutto, voglio spiegare i motivi che stanno alla base di questa situazione. Abbiamo ricevuto molte lamentele, nel nostro territorio, in relazione alla presenza dello scoiattolo grigio. In particolare, si denuncia che la presenza dello scoiattolo grigio in eccesso provoca la progressiva scomparsa dello scoiattolo rosso, che è lo scoiattolo autoctono. Pertanto, proliferano gli scoiattoli grigi e muoiono quelli rossi, che sono la specie autoctona del nostro territorio.
Tra l'altro, la Regione ha chiesto al Ministero di adottare un provvedimento al riguardo, poiché risulta esserci addirittura un commercio dello scoiattolo grigio. Occorre bloccare queste forme di commercio altrimenti è inutile promuovere azioni sul territorio. Il Ministro dell'Ambiente, pertanto, sta lavorando ad un provvedimento che faccia fronte a questo problema.
In considerazione dei rischi che lo scoiattolo grigio pone alla conservazione dello scoiattolo comune, la comunità internazione ci ha sollecitati, negli anni, ad attuare politiche gestionali di controllo e di radicazione della specie introdotta, proprio perché non si tratta di una specie autoctona.
Il progetto è stato avviato e il Consigliere Biolé ne ha già ripercorso la storia: c'è stato un ricorso delle associazioni ambientaliste, che parzialmente (in alcuni punti), ha dato esito positivo.
Pertanto, abbiamo revocato la delibera precedente e ne abbiamo attuata un'altra, con procedure che tentano, allo stesso modo, di contenerne il numero, con i metodi che si possono utilizzare.
Siamo in un momento di contenimento della spesa pubblica, quindi non possiamo effettuare grandi investimenti in questa direzione.
Tra l'altro, è in corso di definizione un'altra proposta di deliberazione della Giunta regionale, che propone alla Commissione Europa una rivisitazione delle modalità di partecipazione e di cofinanziamento del progetto di definizione metodologica sperimentale denominato Life Ec Square, proprio perché si tratta anche di una questione di costi.
In ogni caso, stiamo rivedendo questi punti.
Concludo dicendo che il testo presenta molti altri elementi più tecnici, che spiegano esattamente i contenuti tecnici delle procedure, ed è a disposizione del Consigliere Biolé.



PRESIDENTE

Grazie. Dichiaro chiuso il punto.
Ricordo che entrambe le comunicazioni della Giunta regionale, che sono il punto successivo all'o.d.g., sia quella sulla cosiddetta crisi politica sia quella relativa alla questione dell'inchiesta sul bollo auto avverranno nel pomeriggio, alla presenza del Presidente della Regione.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 5) all'o.d.g., inerente a "Nomine".


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 233: Consorzio "Agenzia per la mobilità metropolitana" - Consiglio di Amministrazione (Articolo 8 L r. 1/2000 e Articolo 10 Statuto dell'Ente) - designazione di 3 esperti di cui 1 di minoranza

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 232: Consorzio "Agenzia per la mobilità metropolitana" - Collegio dei Revisori dei Conti (Articolo 8, l. r. 1/2000 e articolo 27 Statuto dell'Ente) - Designazione di 1 componente


PRESIDENTE

Bisogna procedere alla designazione, nel Consorzio "Agenzia per la Mobilità Metropolitana", di tre esperti nel Consiglio di Amministrazione e di un componente del Collegio dei Revisori dei Conti.
Ricordo che questa nomina è stata sollecitata, più volte, direttamente dal Presidente dell'Agenzia per la Mobilità Metropolitana di Torino Giovanni Nigro, al sottoscritto Presidente del Consiglio regionale, ma è anche sollecitata dalla Giunta regionale, poiché la Regione Piemonte esprime dei propri rappresentanti, sia nell'Organo di Vigilanza sia nel Consiglio di Amministrazione, tramite il Consiglio.
Pertanto, dobbiamo procedere in questo senso: saranno distribuite due schede, che sono fascicolate insieme, relativamente al Consiglio di Amministrazione.
Richiamo l'attenzione dell'Aula e, in particolare, delle minoranze: riguardo al Consiglio di Amministrazione, dobbiamo procedere alla designazione di tre esperti. A norma dello Statuto, uno è riservato alle minoranze.
La scheda di votazione contiene l'elenco dei nominativi proposti, dai quali potranno essere attinti i candidati che i colleghi Consiglieri intendono votare. Possiamo esprimere due preferenze, in quanto il voto è limitato a due, a tutela delle minoranze. Sarebbe utile che le minoranze presentassero un collegamento verbale con una propria candidatura.
Dobbiamo procedere, poi, alla designazione di un solo componente per il Collegio dei Revisori dei Conti, che è l'organo di controllo ed è il motivo dell'urgenza, perché l'organo è incompleto, in questo momento.
Ovviamente, dovendo il Consiglio procedere all'elezione di un unico proprio rappresentante all'interno del Collegio dei Revisori dei Conti e del Consorzio "Agenzia per la Mobilità Metropolitana", la scheda ha un unico rigo perché è possibile votare un unico nominativo.
tutto chiaro? Bene, procediamo quindi alla votazione.
Invito i commessi a distribuire le schede.
Il seggio è formato dai Consiglieri Segretari Ponso e Novero.
Il collega Leardi provvederà, invece, all'appello nominale.
Pertanto, si proceda alla distribuzione delle schede.
BURZI Angelo (fuori microfono) Presidente, posso intervenire nel frattempo?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Mi farebbe piacere, però, che ci fosse almeno un membro della Giunta.
Grazie, Assessore Casoni, perché ho bisogno che sia presente la Giunta regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Casoni.
Intanto se possiamo ultimare la fase di votazione...
Ricordo alle minoranze, se fosse possibile, un collegamento con il nome dell'Amministratore: sono tre e uno spetta alle minoranze.
Prego, collega Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente e grazie Assessore Casoni. La pregherei di riferire al Presidente...
Tra l'altro, noi oggi non partecipiamo al voto.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, sta intervenendo il Consigliere Burzi. Per favore! Prego.



BURZI Angelo

Nessun problema, l'importante è che senta l'Assessore Casoni e che riferisca.
Noi non partecipiamo al voto. Inoltre, suggerisca al Presidente, che tanto si stupisce del nostro comportamento, di leggere i documenti e di riflettere sulle cose che la maggioranza fa.
Forse, riflettendo, potrebbe cominciare a capire qualcosa, a metà legislatura, del nostro comportamento.
Buono lavoro, Assessore.



PRESIDENTE

Il Consigliere Reschigna voleva fare un collegamento sull'Amministratore? No? Qualche Presidente di Gruppo delle opposizioni vuole fare un collegamento? Consigliere Buquicchio, vuole fare un collegamento sull'Amministratore della minoranza? Ricordo che i principi della riserva delle minoranze sono due: il voto limitato e il collegamento. Non è obbligatorio, in questo caso, però se lo si fa è più...
Prego, collega Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
A seguito di un confronto con diversi Gruppi della minoranza, il nominativo proposto è l'uscente Dante Dinisio.



PRESIDENTE

Quindi Dinisio Dante è il candidato collegato delle minoranze. Grazie.
Consigliere Pedrale, possiamo procedere alla chiama? PEDRALE Luca (fuori microfono) No, no. Ancora qualche minuto.



PRESIDENTE

Credo che ora si possa procedere.
Prego il Consigliere Segretario Leardi di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Leardi effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione.
Procediamo allo spoglio delle schede. Daremo in corso di seduta l'esito delle votazioni.


Argomento: Rapporti con altre Regioni

Esame proposta di deliberazione n. 222, inerente a "Intesa tra Regione Piemonte e Regione Lombardia per l'approvazione del nuovo Statuto dell'Associazione irrigazione Est-Sesia quale ente gestore di comprensorio interregionale"


PRESIDENTE

Richiamo l'attenzione dell'Aula e della Giunta.
Prima di procedere con il proseguimento della discussione sulla deliberazione n. 218, dobbiamo approvare un atto urgente, testé iscritto all'o.d.g. al punto 6 bis). Si tratta della proposta di deliberazione n.
222, "Intesa tra Regione Piemonte e Regione Lombardia per l'approvazione del nuovo Statuto dell'associazione Irrigazione Est-Sesia, quale ente gestore di comprensorio interregionale".
un atto dovuto con la Regione Lombardia. Poiché è stato votato a larga maggioranza dei presenti in Commissione, credo non ci siano problematiche al riguardo.
Credo che l'Aula, andando incontro alle esigenze della Giunta regionale, possa affrontare questo punto.
La diamo quindi per illustrata.
Non essendoci richieste di intervento da parte della Giunta regionale né richieste in discussione generale né in dichiarazione di voto, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 222.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 222, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 218, inerente a "Interventi urgenti per la razionalizzazione delle spese regionali"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 218, di cui al punto 7) all'o.d.g, in quanto non possiamo procedere alla trattazione del punto 6) all'o.d.g, in quanto la proposta di deliberazione inerente a "Modifiche dello Statuto CSI", per la quale la Giunta aveva inoltrato preavviso scritto, ai sensi dell'articolo 58, comma 2, del Regolamento, non è stata licenziata dalla Commissione competente.
Siamo in discussione generale, con una serie di interventi già prenotati.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
Prego, Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Senz'altro, credo che l'Assessore sia in arrivo.
A volte, ci sono delle difficoltà ad assicurare la presenza, a causa dei calendari orari, che, per esigenze consiliari, a volte, mutano.
Comunque, noi assicuriamo la massima attenzione, anche nelle more dell'arrivo dell'Assessore Quaglia, agli interventi dei Consiglieri, almeno io personalmente.



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, l'Assessore arriva tra un quarto d'ora.
Nel frattempo, potremmo esaminare un ordine del giorno. Credo sia corretto, anche se le ragioni espresse dal Vicepresidente della Regione sono sicuramente condivisibili, cioè mantenere nel dibattito la stessa condizione per tutti i colleghi, anche per coloro che sono intervenuti prima, intanto si tratta di dieci minuti o di un quarto d'ora.
Se non ricordo male, è stato iscritto un ordine del giorno presentato dal Consigliere Taricco: è di competenza dell'Assessore Quaglia, pertanto aspettiamo un attimo.
Allora, procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 921 e n. 923.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame ordine del giorno n. 921 presentato dal Consigliere Cattaneo inerente a "Manifestazione del 14 novembre 2012 - solidarietà alle Forze di Polizia"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 921, avente ad oggetto "Manifestazione del 14 novembre 2012 - solidarietà alle Forze di Polizia" presentato dal Consigliere Cattaneo, di cui al punto 9) all'o.d.g.
In tale documento il Consiglio conferma la condanna per le azioni violente e rinnova la piena solidarietà alle Forze di Polizia, che agiscono con competenza, professionalità e spirito di sacrificio, auspicando che il Governo non dia corso alla proposta di inserire gli identificativi sulle divise.
Se non vi sono richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 921, il cui testo recita: "Premesso che: il 14 novembre 2012 hanno avuto luogo in tutta Europa manifestazioni contro le politiche di austerity dell'Unione Europea, nel corso delle quali si sono verificati degli scontri tra i manifestanti e le Forze di Polizia a Torino e in altre numerose città italiane alcuni agenti delle Forze di Polizia, a cui si esprime la piena solidarietà, sono stati feriti questi gravi episodi oscurano le motivazioni dello sciopero e devono essere fermamente condannati.
Considerato che è stata avanzata dai centri sociali la proposta di inserire degli identificativi sulle divise degli agenti.
Ritenendo che questa iniziativa, se accolta, metterebbe a rischio l'incolumità degli agenti.
II Consiglio regionale del Piemonte confermando la condanna per le azioni violente e rinnovando la piena solidarietà alle Forze di Polizia che agiscono con competenza professionalità e spirito di sacrificio auspica che il Governo italiano non dia corso alla proposta di inserire identificativi sulle divise degli agenti di Polizia, ritenendo che ciò comporterebbe dei gravi rischi per gli agenti anche nella sfera della vita privata".
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame ordine del giorno n. 923 presentato dai Consiglieri Leo, Pedrale e Botta Franco, inerente a "Solidarietà alle Forze dell'Ordine e ai cittadini dopo le violenze avvenute in occasione dello sciopero generale della CGIL del 14 novembre 2012"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 923, avente ad oggetto "Solidarietà alle Forze dell'Ordine e ai cittadini dopo le violenze avvenute in occasione dello sciopero generale del Cgil del 14 novembre 2012", presentato dai Consiglieri Leo, Pedrale e Botta Franco, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Come noto, tale documento riguarda i fatti svoltisi alcune settimane or sono, quando il 14 novembre si sono effettuate in tutta Europa una serie di manifestazioni contro le politiche dell'austerity dell'Unione Europea quindi, anche in Italia e nel nostro Piemonte sono avvenuti gravi fatti che hanno riguardato i rappresentanti delle Forze dell'Ordine.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 923, il cui testo recita: "Considerato che: nella giornata di mercoledì 14 novembre è stato indetto dalla CGIL uno sciopero nazionale che ha visto in diverse città italiane la partecipazione di numerosi gruppi di estremisti, alcuni dei quali già noti per le loro violenze anche in Val di Susa gruppi di facinorosi organizzati, equipaggiati di scudi, caschi e oggetti atti ad offendere, tra i quali bastoni e bombe carta, hanno ripetutamente cercato lo scontro con le Forze dell'ordine a Torino il palazzo della Provincia è stato assaltato da una banda di incappucciati i quali, armati di spranghe, hanno distrutto e incendiato alcuni mobili presenti nell'edificio oltre a vilipendere le Bandiere della Repubblica italiana e dell'Unione europea durante gli scontri un agente di polizia, rimasto isolato dai suoi colleghi, è stato circondato da alcuni manifestanti che lo hanno aggredito anche a colpi di spranga, causando la rottura del casco che l'agente indossava, e procurandogli numerose ferite e contusioni tenuto conto che: il ricorso alla violenza da parte delle frange estremiste, che trovano asilo all'interno di edifici di proprietà del Comune di Torino, è ormai parte di una complessa strategia, in cui si obbliga tatticamente la polizia a ricorrere all'uso della forza per gestire l'ordine pubblico, con il preciso scopo di catalizzare l'attenzione mediatica sugli scontri.
Il Consiglio regionale: esprime la più completa solidarietà alle Forze di Polizia per il prezioso servizio di difesa delle istituzioni democratiche che ogni giorno esercitano, con particolare vicinanza all'agente ferito, le cui toccanti dichiarazioni agli organi di stampa rendono onore al nostro Paese e a tutti i cittadini che ne rispettano le regole ribadisce la più ferma condanna per gli inqualificabili atti di violenza che inquinano e snaturano, da una parte, una protesta legittima e comprensibile e, dall'altra, denunciano una escalation di violenze realmente preoccupante invita il Governo nazionale, gli organi competenti e le forze democratiche a esprimere condanna inequivocabile promuovendo ogni iniziativa atta a ricostruire nel Paese un clima di dialogo e civile confronto".
Il Consiglio approva.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 795 presentato dal Consigliere Buquicchio inerente a "Persone in stato vegetativo, verifica dell'efficacia e dell'efficienza dell'assistenza e recepimento delle linee di indirizzo per l'assistenza alle persone in stato vegetativo e stato di minima coscienza"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 795, avente ad oggetto "Persone in stato vegetativo, verifica dell'efficacia e dell'efficienza dell'assistenza e recepimento delle linee di indirizzo per l'assistenza alle persone in stato vegetativo e stato di minima coscienza", presentato dal Consigliere Buquicchio, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Credo non ci siano difficoltà, perché avevamo raccomandato alla Giunta la verifica in un momento antecedente alla seduta odierna. Quindi, chiedo al Consigliere Buquicchio se possiamo darlo per illustrato o se intende brevemente illustrarlo.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Per lo meno, vista l'attenzione dell'Aula, vorrei richiamare l'argomento.
Stiamo parlando di persone in stato vegetativo e chiediamo la verifica dell'efficacia e dell'efficienza dell'assistenza e il recepimento delle linee di indirizzo per l'assistenza alle persone in questo stato o in stato di minima coscienza.
Per questo, nel dispositivo chiediamo di effettuare uno studio finalizzato al monitoraggio della situazione relativa a queste persone; di disporre un report dettagliato su come sono spesi i fondi per speciali unità dedicate allo stato vegetativo permanente e alle cure domiciliari, e quali siano le strutture che utilizzano questi finanziamenti. Soprattutto si recepisca l'accordo sancito, il 5 maggio 2011, in Conferenza Stato Regioni.
Quindi, se ritenete che, così come è stato impostato, l'ordine del giorno possa essere tranquillamente votato, oltre che dall'opposizione anche dalla maggioranza, concluderei, dopo un minuto e venti secondi, il mio intervento. Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono interventi, chiedo se la Giunta regionale intende esprimere un parere.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Presidente, l'ordine del giorno richiama l'attenzione della Giunta relativamente a tre punti sostanziali. Da quanto riferisce l'Assessorato possiamo dire che i dati di monitoraggio, comunque, sono noti; ovviamente si può sempre intensificarli e renderli, forse, più articolati.
Per quanto riguarda la disponibilità di fondi speciali per queste unità dedicate allo stato vegetativo permanente, qui si precisa che la gestione avviene, all'interno dei fondi ordinari, attraverso il circuito delle prese in carico di coloro che versano in questo stato patologico particolare.
Per quanto riguarda il terzo punto, inerente alla questione per cui non si è formalmente recepito il documento Stato-Regioni, si devono svolgere due osservazioni.
Relativamente alla prima, la nostra Regione ha partecipato attivamente ai tavoli nazionali in cui venivano elaborate queste linee. Poi, qui l'Assessorato segnala che, comunque, all'interno del nostro Piano socio sanitario vi è una sezione, o un capitolo, che tratta questa particolarità.
Quindi, pur in presenza dei distinguo rispetto ai punti così esposti dovendo esprimere un parere, non ci sono problemi ostativi all'ordine del giorno. Se fosse possibile ridefinirlo e riposizionarlo meglio, alla luce del nostro piano e delle parole espresse, sarebbe forse meglio, poiché sono lavori che si svolgono in Commissione. Se, invece, vi è l'impellenza del voto, credo non ci siano difficoltà a recepire un voto favorevole da parte dell'Aula.



PRESIDENTE

Quindi, è un parere morbidamente favorevole?



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il primo suggerimento è di approfondirlo in sede di Commissione. Se poi, l'Aula decide comunque di passare al voto, non ci sono contrarietà.



PRESIDENTE

Va bene.
Grazie, Vicepresidente Cavallera.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Ringrazio il Vicepresidente Cavallera per l'apertura e la disponibilità.
Con altrettanta franchezza, ringraziandola di questo, auspicherei un voto comunque favorevole sull'argomento, con l'impegno personale ad adottare, su suggerimento della Giunta, quanto necessario per il migliore esito e il raggiungimento dei comuni risultati su un argomento di comune interesse. Grazie.



PRESIDENTE

Quindi, Vicepresidente Cavallera, il testo resta così?



(Il Vicepresidente Cavallera dà il suo assenso)



PRESIDENTE

Quindi, mi sembra di capire che la Giunta non è contraria, diciamo così; pertanto, procediamo con la votazione dell'ordine del giorno, con il parere favorevole della Giunta.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 795, il cui testo recita: "Premesso che l'articolo 32 della Costituzione italiana prevede come "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività" la DGR 22/3/2010, n. 62-13647 'Istituzione del percorso clinico assistenziale per persone in stato vegetativo, stato di minima coscienza e locked-in sindrome' istituisce in Piemonte la rete assistenziale per le persone in stato vegetativo e in stato di minima coscienza, con la creazione di posti letto dedicati dove i pazienti possono essere ricoverati e adeguatamente seguiti la Delibera sopra citata definisce un modello di percorso clinico articolato su quattro livelli: 1) identificazione clinica dello SV, SMC LIS, 2) attivazione del percorso mediante il Nucleo di Valutazione Regionale, 3) inserimento nei reparti di assistenza medica nell'area post acuzie, 4) fase dì cronicità: proseguimento dell'assistenza al domicilio o in struttura residenziale, anche temporanea il Ministero della salute ha stimato che, per i pazienti in stato vegetativo, stato di minima coscienza e locked-in sindrome, il Servizio Sanitario Nazionale spende circa 300 milioni di euro all'anno una parte del Fondo Sanitario Nazionale è vincolata per l'assistenza dei malati gravi o in stato vegetativo e per le loro famiglie nel 2009 il Governo ha varato un piano operativo attraverso progetti regionali finalizzati proprio per speciali unità dedicate allo stato vegetativo persistente e alle cure domiciliari, prevedendo uno stanziamento alle regioni di circa 70 milioni di euro all'anno per l'assistenza di questi pazienti premesso ancora che il 5 maggio 2011, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province ha approvato le Linee di indirizzo sugli stati vegetativi e di minima coscienza, il documento prevede la realizzazione di un sistema integrato, che costruisca un percorso di 'dimissione protetta' riducendo al minimo, per quanto consentito dalle condizioni cliniche del paziente, la permanenza nei reparti di rianimazione e intensivi e favorisca al più presto il trasferimento negli ambienti più adeguati a fornire ai pazienti un'assistenza più attenta agli aspetti funzionali e riabilitativi e al benessere delle loro famiglie stando alle Linee di indirizzo sugli stati vegetativi e di minima coscienza tali percorsi dovranno essere definiti da ciascuna Regione trasferiti poi nelle Carte dei servizi e comunicati con chiarezza alle famiglie, in modo da accompagnarle e supportarle durante tutte le fasi dell'assistenza e presa in carico dei pazienti considerato che secondo i dati di un'indagine conoscitiva avviata dalla Regione Piemonte finalizzata all'analisi della situazione relativa alle persone con disturbi prolungati della coscienza, presso le Aziende sanitarie locali e le Aziende sanitarie ospedaliere, nella nostra regione si registravano, alla data del 31/12/2009, 234 casi complessivi, di cui 147 persone in Stato Vegetativo (pari al 63%) e 87 in Stato Minimo di Coscienza (pari al 37%) tenuto conto che la condizione in cui versano i pazienti in stato vegetativo permanente e in stato di minima coscienza, al di là di qualsiasi considerazione di natura etica, pone necessariamente interrogativi sulle modalità di gestione di situazioni di disabilità gravissima (caratterizzate da andamento cronico da profondo impatto psicologico sulle famiglie che hanno in tutela il corpo dei loro cari in stato vegetativo e la persistenza di problemi assistenziali complessi per tempi molto lunghi) e sulla necessità di garantire a questi pazienti un'assistenza efficace ed efficiente, che non sempre si rivela tale.
Tutto ciò premesso, si impegna il Presidente della Giunta e gli assessori competenti affinché si effettui uno studio finalizzato al monitoraggio della situazione relativa alle persone in stato vegetativo permanente e in stato di minima coscienza nonché alla verifica dell'efficacia e dell'efficienza dell'assistenza erogata dalle strutture in cui sono ospitati questi pazienti si disponga un report dettagliato su come sono spesi i fondi per speciali unità dedicate allo stato vegetativo permanente e alle cure domiciliari e quali siano le strutture che utilizzano questi finanziamenti si recepisca l'accordo sancito, il 5 maggio 2011, in Conferenza Stato Regioni, sul documento recante le Linee di indirizzo per l'assistenza alle persone in stato vegetativo e stato di minima coscienza".
Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 816 presentato dai Consiglieri Biolé e Bono inerente a "No a dismissioni complete e irreversibili"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 816, avente ad oggetto "No a dismissioni complete e irreversibili", presentato dai Consiglieri Bono e Biolé, di cui al punto 12) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Biolé per l'illustrazione.



BIOLE' Fabrizio

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno, che era stato presentato già tempo fa riguarda il ridimensionamento e la riforma per quanto riguarda il trasporto pubblico su rotaia.
In pratica, da dati che abbiamo avuto dai territori, pare sia avvenuto in passato e pare stia avvenendo quella che è una dismissione di alcuni arrechi, rimozione di cablaggio e pali di supporto in alcune tratte locali delle ferrovie. Sappiamo per certo che alcuni materiali che sono presenti su tratte ferroviarie periferiche sono eventualmente anche riutilizzabili perché sono materiali che presentano le stesse pezzature che possono essere utili per quanto riguarda i nuovi cantieri, soprattutto all'interno del territorio torinese per il passante ferroviario.
Si ritiene che il fatto che potenzialmente possano essere dismesse alcune delle tratte che hanno subito una fase sperimentale di passaggio da ferro a gomma sia una questione piuttosto problematica, perché, com'è facilmente comprensibile, quello che potrebbe essere una dismissione del materiale della ferrovia in un eventuale cambio di strategia politica all'interno di questa legislatura e poi eventualmente per quello che riguarda strategie anche future, potrebbe comportare delle problematiche per l'eventuale ripristino delle linee.
Quindi, l'impegno è di evitare, presso tutte le sedi in cui la Giunta può avere voce in capitolo, atti che sanciscono le dismissioni fisiche e complete nell'allestimento delle tratte (binari, traversine, pali cablaggio e accessori) allo scopo di un utilizzo anche parziale del materiale e di eventuali rifunzionalizzazioni dei sedimi ferroviari.
Mi sembra che questa possa essere una posizione condivisa, nel senso che non penso che sia identificabile come una posizione di una certa parte politica o di un'altra. È ovvio che chiunque possa rivedere, riprogrammare riandare a creare delle misure per quanto riguarda il trasporto pubblico su ferro, oggi e nel futuro, deve in qualche modo essere facilitato.
Il fatto di riutilizzare il materiale e quindi spostarlo, traslarlo soprattutto dalle periferie della regione verso il centro, verso Torino verso i cantieri operativi può sempre comportare una difficoltà successiva in una contingenza economica molto critica come quella attuale, per poter invece eventualmente reinvestire nelle tratte ferroviarie minori.
Questa richiesta è relativa all'impegno da parte della Giunta ovviamente senza andare oltre le competenze della Giunta, ma in tutti i tavoli e i contesti in cui può dare la propria opinione e il proprio indirizzo politico evitare questo tipo di spostamento così, dal nostro punto di vista, molto critico e che comporterebbe situazioni non più recuperabili anche da un punto di vista economico e finanziario. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biolé.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Com'è noto, alcune linee sono state, per quanto riguarda la Giunta messe in posizione di sospensione, per cui è chiaro che si condivide l'approccio del Consigliere nel momento in cui si dice che non si deve parlare di dismissione o smantellamento, anche perché, come ha illustrato in diverse occasioni la collega Bonino, ci sono alcune ipotesi in campo.
Sono state individuate alcune linee, credo la Alessandria-Ovada, la Novara Varallo e la Pinerolo-Torre Pellice, proprio per eventuali sperimentazioni o assegnazioni ad altri gestori.
Quindi, pur considerando corretto il presupposto del documento, per quanto ci riguarda, il giudizio che diamo sull'ordine del giorno, proprio perché si sta lavorando e quindi il titolare della rete RFI è disponibile a fronte di nuove configurazioni gestionali, al di là che abbia tolto o messo una serie di arredi o di materiali (tra l'altro, sappiamo quanto i materiali ferroviari lungo le linee siano appetibili dal punto di vista dei furti e quant'altro), alla luce della sua attuale formulazione, non può che essere negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 816, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale Premesso che: Con Deliberazione di Giunta, la Regione Piemonte ha recentemente sancito la soppressione di 12 linee ferroviarie sul territorio regionale e la loro sostituzione con collegamenti tramite autobus, a causa della non 'remuneratività' degli attuali collegamenti ferroviari.
Visto che: A livello di alcune linee e stazioni locali, RFI ha recentemente provveduto alla rimozione di arredi fissi e mobili al fine di un eventuale riutilizzo in altri siti. Nei mesi passati ha inoltre provveduto alla rimozione di cablaggi e pali di supporto su linee parzialmente inutilizzate.
Alcune delle linee dismesse presentano tratti di binari sostituiti recentemente, e quindi di intatta funzionalità e che necessiterebbero esclusivamente di manutenzione ordinaria, di pezzatura pari a 60 kg al metro. Le opere ferroviarie attualmente in fase di realizzazione, come il passante torinese, sono progettate per un funzionamento con binari della stessa pezzatura.
Considerato che: La dismissione delle tratte ferroviarie come da delibera di Giunta rappresentano una scelta squisitamente politica; prova ne sia il fatto che le cosiddette 'sperimentazioni' con mantenimento del trasporto su ferro riguardano territori specificamente afferenti ad un particolare colore politico.
In quanto scelta politica può essere oggettivamente legittima, purché non precluda la possibilità, per governi regionali futuri, di un ripristino scevro da eccessivi oneri, che sarebbero resi necessari per esempio dalia necessità di riallestimento completo delle tratte.
impegna la Giunta: a stigmatizzare e, per quanto nelle proprie competenze, evitare, presso tutte le sedi, qualsiasi atto presente o futuro che sancisca la dismissione fisica completa dell'allestimento delle tratte (binari, traversine, pali cablaggio e accessori) allo scopo di un riutilizzo anche parziale del materiale o di eventuali rifunzionalizzazioni dei sedimi ferroviari".
Il Consiglio non approva.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordine del giorno n. 907 presentato dai Consiglieri Boeti, Lepri Manica, Muliere e Pentenero, inerente a "Convocazione della Commissione consultiva dell'Ospedale Evangelico Valdese di Torino" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 907, avente ad oggetto "Convocazione della Commissione consultiva dell'Ospedale Evangelico Valdese di Torino", di cui al punto 13) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale. La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Mi sembra che si stiano trattando ordini del giorno pur in assenza degli Assessori di riferimento laddove le problematiche possono consentire una trattazione in assenza dell'Assessore competente.
Qui, poiché la tematica riguarda l'Ospedale Valdese, credo che tutti i Consiglieri condividano l'opportunità che si preveda una trattazione con la presenza dell'Assessore Monferino, proprio per le premesse e anche per l'indirizzo che questo ordine del giorno intende dare.
Quindi, noi chiediamo di non trattare in questa sede questo ordine del giorno per prevedere una presenza dell'Assessore competente, vista l'importanza dell'argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
L'Assessore Monferino non è un abituale frequentatore di quest'Aula nel senso che essendo molto impegnato con le questioni che riguardano la sanità e il sociale, viene qui il minimo indispensabile.
Ho la sensazione che se vogliamo aspettare l'Assessore Monferino quest'ordine del giorno non sarà mai discusso.
Tra l'altro, l'ordine del giorno non chiede di esprimere un giudizio sul fatto di tenere chiuso o aperto l'Ospedale Valdese. Chiede alla Regione di rispettare un impegno che è stato preso della Regione e che dice che i provvedimenti che riguardano quella struttura ospedaliera devono essere confrontati (non c'è diritto di veto, non c'è niente di niente) con i tavoli istituzionali dei quali fanno parte la Tavola Valdese.
Il fatto che il Consiglio regionale e il Vicepresidente della Giunta non siano nemmeno disponibili a consentire e a permettere ai rappresentanti di quel tavolo istituzionale una discussione e un confronto rispetto ad un ospedale che chiuderà fra 15 giorni significa mettere la testa nel sacco, e da un uomo di esperienza e anche di assunzione di responsabilità come Cavallera è davvero incomprensibile.
Si chiede non di esprimere un giudizio sul fatto che il Valdese resti chiuso o aperto, perché non è questo il tema, la Regione si assume la responsabilità delle sue scelte e fa quello che vuole; si chiede alla Regione di rispettare un impegno, che è quello di convocare il tavolo istituzionale di cui fa parte anche la Tavola Valdese.
Lo chiede anche il Sindaco di Torino, lo chiede la Circoscrizione e lo chiedono tutti coloro che vorrebbero sentire dall'Assessore che cosa pensa di fare rispetto a questo ospedale.
L'Assessore farà naturalmente quello che vuole, ma non consentire la votazione di un ordine del giorno di questo tipo è davvero mettere la testa sotto la sabbia, tanto si può fare qualunque cosa qui dentro!



PRESIDENTE

Nella riunione dei Capigruppo di giovedì prossimo proporrò di rimettere all'o.d.g. della seduta questo documento.
Chiedo al Vicepresidente di farsi carico che, qualora non fosse possibile la presenza dell'Assessore Monferino, attraverso il Vicepresidente o l'Assessore ai rapporti col Consiglio, si possa mettere l'Aula in condizione di discutere il documento in oggetto e di procedere al voto.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
I tempi sono abbastanza stretti e le notizie sono apparse tutte sui giornali. Mi permetterei di far valutare al Vicepresidente la possibilità che questo punto (non se il collega Boeti sia d'accordo) possa essere portato come punto nelle varie ed eventuali della Commissione di giovedì dove l'Assessore ha detto che ci sarebbe stato, in modo che si anticipi questa questione.
Dato che la vicenda è tutta sui giornali ed è in itinere nella struttura del Valdese, senza togliere l'interrogazione, potremmo chiedere di mettere questo punto nell'informativa eventuale della Commissione di giovedì.
Come volete. Questo era un modo per non aspettare otto giorni, perch non vorrei che poi fossimo travolti dagli eventi.



PRESIDENTE

Una cosa non esclude l'altra. L'ordine del giorno deve avere un esito in Aula perché è iscritto, quindi io credo che si possa prevedere l'impegno per martedì; al tempo stesso, se nel merito si vuole anticipare l'argomento in Commissione, la Commissione è sovrana e il Consigliere Boeti, se non ricordo male, oltre a far parte della Commissione, addirittura ne è il Vicepresidente, quindi giovedì affronterete la questione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Prendo la parola solo per dire se in giornata, quando arriverà l'Assessore, si può ragionare sull'altro ordine del giorno, perché la situazione dei consorzi socio-assistenziali è drammatica: a gennaio rischiamo di avere...



PRESIDENTE

Penso che possa anche essere trattato con l'Assessore al bilancio nel corso di giornata. Lo valutiamo poi col Vicepresidente Cavallera.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Ordine del giorno n. 653 presentato dai Consiglieri Goffi, Gariglio e Tentoni, inerente a "Risorse per le opere di miglioramento infrastrutturale nel territorio del Canavese" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 653, di cui al punto 14) all'o.d.g.
Il Consigliere Goffi lo dà per illustrato.
La parola al Vicepresidente Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Anche per quest'argomento, ritengo che sarebbe opportuno avere l'interlocuzione sia della responsabile delle infrastrutture sia dell'Assessore al bilancio.
Qui ci sono degli impegni e, se vogliamo far sì che l'ordine del giorno, nel momento in cui viene recepito o meno dalla Giunta, determini poi degli effetti o meno, sarebbe opportuno prevedere una discussione proprio per l'importanza di questo argomento.
Quindi chiedo di non entrare nel merito; tutt'al più, per la prossima seduta del Consiglio, si può prendere l'impegno a una determinata ora all'inizio dei lavori o nel pomeriggio, di trattare questo ordine del giorno, perché ha dei risvolti di tipo programmatico-finanziario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Goffi; ne ha facoltà.



GOFFI Alberto

Grazie, Presidente.
Dato che l'ordine del giorno fa riferimento anche a dichiarazioni espresse direttamente dall'Assessore alle infrastrutture, sarebbe opportuno che l'interessato fosse presente e confermasse quello che ha dichiarato ufficialmente pochi mesi fa sugli organi di stampa; l'importante è che ci sia l'impegno per incardinarlo già nella discussione del prossimo Consiglio regionale, sempre in base alla disponibilità dell'Assessore.



PRESIDENTE

Bene, facciamo come prima.


Argomento: Tutela del consumatore

Ordine del giorno n. 851 presentato dai Consiglieri Bono e Biolé, inerente a "Adesione e sostegno alle iniziative 'Last Minute Market' e 'Avanzi zero'" (rinvio)


PRESIDENTE

Il punto 16) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n.
851, lo rinvierei, se il collega Biolé è d'accordo, perché in allora era un unico Gruppo, e il Consigliere Bono, che è il primo firmatario, non è presente.


Argomento: Commercio al dettaglio

Ordine del giorno n. 847 presentato dal Consigliere Bono, inerente a "Sostegno ai negozi o punti rivenditori di prodotti, alimentari o di altro tipo, sfusi o con imballaggi primari riutilizzabili" (rinvio)


PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 847, di cui al punto 17) all'o.d.g., è firmato solo dal collega Bono, che non c'è. Pertanto, lo rinviamo.


Argomento: Organizzazione scolastica

Esame ordine del giorno n. 922 presentato dalla Consigliera Pentenero inerente a "Sostegno al valore abilitante del diploma magistrale ai fini della partecipazione al concorso indetto dal MIUR"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 18) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 922.
La Consigliera Pentenero lo dà per illustrato.
La Giunta può intervenire? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.52 riprende alle ore 11.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Maccanti.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno impegna il Presidente e l'Assessore all'istruzione a sollecitare il MIUR in ordine alla posizione di tutti i diplomati magistrali relativamente alla possibilità di partecipare al concorso indetto dal MIUR per la messa in ruolo degli insegnanti.
Con riferimento alle argomentazioni poste dai firmatari dell'ordine del giorno, la Giunta comunica che gli Uffici hanno già avviato le dovute verifiche presso il MIUR. Risulta, in particolare, che per i diplomati magistrali prima del 2001-2002 tale diploma è abilitante e che pertanto le persone interessate potevano partecipare al concorso ai sensi di quanto previsto dall'articolo 2, comma 2, lettera a) e b), del bando di concorso.
In ogni caso, trattandosi di un ordine del giorno di indirizzo che ci impegna ad avviare valutazioni e riflessioni insieme al MIUR, valutazioni e riflessioni che abbiamo già avviato, riteniamo che il parere della Giunta possa essere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Maccanti.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 922, il cui testo recita: "Premesso che: l'articolo 197, comma 1, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 ha stabilito che '(...) il titolo conseguito nell'esame di maturità a conclusione dei corsi di studio dell'istituto magistrale abilita all'insegnamento nella scuola elementare (...)' l'articolo 155, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n 323, stabilisce che 'I titoli conseguiti nell'esame di Stato a conclusione dei corsi di studio dell'istituto magistrale iniziati entro l'anno scolastico 1997/1998 conservano in via permanente l'attuale valore legale e abilitante all'insegnamento nella scuola elementare. Essi consentono di partecipare ai concorsi per titoli ed esami a posti di insegnante nella scuola materna e nella scuola elementare'. Il diploma di scuola magistrale (per l'insegnamento nelle scuole d'infanzia) come il titolo di istituto magistrale conseguito entro l'anno 2002 abilitava all'insegnamento nelle scuole di grado preparatorio e quindi veniva riportato tra i diplomi ai sensi del decreto interministeriale 10 marzo 1997 che recita: '1. I titoli di studio conseguiti al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali di scuola magistrale e dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell'istituto magistrale, iniziati entro l'anno scolastico 1997-1998, o comunque conseguiti entro l'anno scolastico 2001-2002, conservano in via permanente l'attuale valore legale e consentono di partecipare alle sessioni di abilitazione all'insegnamento nella scuola materna, previste dall'articolo 9, comma 2, della citata legge n. 444 del 1968, nonché ai concorsi ordinari per titoli e per esami a posti di insegnante nella scuola materna e nella scuola elementare, secondo quanto previsto dagli articoli 399 e seguenti del citato decreto legislativo n. 297 del 1994 per tutti i diplomati magistrali e per coloro che abbiano conseguito il titolo di istituto magistrale non risulta essere mai stato posto l'obbligo a frequentare il successivo corso di laurea abilitante in scienze della formazione e di conseguenza è evidente l'attuale riconoscimento del diploma magistrale quale titolo abilitante in virtù delle succitate norme si apprende che in fase di compilazione on line della richiesta di partecipazione al concorso appena indetto dal Ministero dell'istruzione tra i titoli di abilitazione non viene riconosciuta la maturità magistrale.
Considerato che: sono circa 10.000 in tutta Italia gli insegnanti che versano in tale situazione per cui è necessario che il MIUR proceda con un chiarimento urgente, vista l'imminente scadenza delle domande al succitato concorso il diploma è stato sinora considerato l'unica maturità abilitante della scuola e pari livello professionale alla laurea in scienze della formazione che, nel 2003, venne resa abilitante in 30 giorni con un decreto legge dell'allora Ministro l'inserimento di tali insegnanti nella IV fascia GAE, in modo tale da consentire l'accesso alla III fascia GAE dei laureati in Scienze della Formazione, ai quali non sarebbe sottratta alcuna possibilità di lavoro essendo in fascia successiva ed avendo loro 40 pt di laurea, costituisce un atto di coerenza e rispetto per migliaia di lavoratori cui era stata riconosciuta la possibilità di accedere al ruolo risulta opportuno, a 13 anni dall'estinzione del titolo, consentire loro di uscire da una graduatoria per accedere, pur in condizione di oggettivo sfavore, all'interno di graduatorie, offrendo la possibilità, pur in assenza di ingresso in ruolo, di continuare a svolgere il proprio lavoro a livello d'impegno economico, il MIUR non avrebbe ulteriori oneri poich sarebbe solo una graduatoria 'in coda' ed andrebbe a sostituire la III fascia d'Istituto.
Il Consiglio regionale, impegna il Presidente e l'Assessore competente a sollecitare il MIUR a chiarire la posizione di tutti i diplomati magistrali e per coloro che abbiano conseguito il titolo di istituto magistrale, all'interno del bando concorsuale stesso, salvaguardando il valore di abilitazione all'insegnamento dei diplomi di maturità magistrale conseguiti entro l'anno scolastico 2001/2002".
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame ordine del giorno n. 928 presentato dai Consiglieri Tiramani, De Magistris, Negro, Bussola, Toselli, Valle, Artesio, Buquicchio, Formagnana Carossa, Leo, Pedrale, Comba, Costa, Tentoni, Cerutti, Dell'Utri, Ronzani Angeleri e Cattaneo, inerente a "Condanna all'antisemitismo nel Vercellese"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 19) all'o.d.g., che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 928.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Per un impegno, non può essere presente il primo firmatario di quest'ordine del giorno, cioè il Consigliere Tiramani.
Mi sembra che quest'ordine del giorno sia stato firmato dalla stragrande maggioranza dei Consiglieri regionali. Sia chiaro: un ordine del giorno su questi fatti non cambia lo stato delle cose, però è giusto e doveroso che il Consiglio regionale, quando accadono fatti incresciosi come questi, si esprima. Questo lo può fare solo con un ordine del giorno. La solidarietà ad una comunità che, non voglio andare troppo a lungo, è stata toccata da tante tragedie.
Riteniamo doveroso che il Consiglio regionale voti una condanna a questi atti di antisemitismo avvenuti nel vercellese.



PRESIDENTE

Grazie, collega Carossa.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 928, il cui testo recita: "Considerato che il Novecento è stato il secolo delle ideologie ed ha avuto risvolti aberranti per i diritto dell'uomo che non dovranno mai più ripetersi nel corso della Storia considerato inoltre che purtroppo le ideologie del passato non sono state del tutto dimenticate ma sono ancora, per alcuni fanatici, anacronistiche fonti di ispirazione e tra queste in particolare, l'antisemitismo si propone in diversi contesti, con diverse accezioni e coniugazioni, tutte egualmente da condannare e censurare ritenuto che la guarda contro simile forme di discriminazione sia da tenere sempre alta per non permettere a chi predica l'odio di poter effettuare impunemente le proprie attività preso atto che episodi di razzismo antisemita sono ancora all'ordine del giorno, viste le svastiche apparse sui muri del cimitero ebraico di Vercelli, intorno al 24 novembre 2012 impegna il Governo della Regione Piemonte ad attivarsi per esprimere assoluta solidarietà alla Comunità ebraica piemontese elemento essenziale del tessuto sociale del territorio, e per stigmatizzare con estrema fermezza gli atti vandalici avvenuti nel vercellese, con l'auspicio di una rapida individuazione e condanna dei responsabili" Il Consiglio approva.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 910 presentato dai Consiglieri Cursio, Artesio, Boeti Botta Marco, Bresso, Bussola, Cantore, Cerutti, Costa, Dell'Utri, De Magistris, Formagnana, Gregorio, Gariglio, Leo, Lepri, Lupi, Manica Montaruli Motta Angela, Motta Massimiliano, Muliere, Negro, Pentenero Ponso, Ronzani, Tentoni, Tiramani, Valle e Vignale, inerente a "Prevenzione degli infortuni domestici" (rinvio)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 910, di cui al punto 20 all'o.d.g., non essendo presente il primo firmatario, per un atteggiamento di attenzione, lo rinviamo ad altra seduta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame ordine del giorno n. 927 presentato dai Consiglieri Muliere Gariglio, Laus, Lepri, Manica, Motta Angela, Reschigna, Ronzani e Taricco inerente a "Chiusura ILVA S.p.A."; ordine del giorno n. 857 presentato dalla Consigliera Artesio, inerente a "Difesa dell'occupazione e della salute all'ILVA"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare congiuntamente gli ordini del giorno n. 927 e n.
857, entrambi sul tema dell'ILVA.
Il Consigliere Muliere e la Consigliera Artesio danno per illustrati gli ordini del giorno n. 927 e n. 857.
La parola al Vicepresidente Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Vicepresidente della Giunta regionale

Premetto che il sottoscritto, come il Consigliere Muliere, abita a pochi chilometri di distanza dallo stabilimento ILVA di Novi Ligure, quindi conosce il problema (meno i documenti).
Ho visto l'impegnativa dell'ordine del giorno n. 927 in cui si "impegna la Giunta a mettere in atto tutte le azioni in grado di scongiurare la chiusura degli stabilimenti del gruppo ILVA in Piemonte e di garantire il futuro occupazionale dei lavoratori". Nell'altro documento, ll'ordine del giorno n. 857, si "Impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché l'ILVA definisca, in tempi certi, un progetto concreto per la salvaguarda dei posti di lavoro, attraverso gli investimenti necessari per le bonifiche di carattere ambientale e l'ammodernamento tecnologico degli impianti".
Premetto che sul decreto legge, personalmente, esprimo un giudizio favorevole, nel senso che deve pur esserci un'occasione nella quale le ragioni dell'ambiente si coniugano con quelle del lavoro, fermo restando che tocca ad altre autorità stabilire se qualcuno ha avuto comportamenti pregressi censurabili.
Ritengo che questi ordini del giorno siano assolutamente accettabili.
Mi spiace che non sia presente l'Assessore Porchietto, ma credo che avrebbe dato un giudizio favorevole.
Per quanto riguarda le politiche industriali, chiederei all'Assessore Giordano di esprimersi sugli aspetti di rilancio produttivo.
Il giudizio è favorevole.



PRESIDENTE

Il Cavallera ha dato parere favorevole e l'Assessore Giordano ha annuito.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Carossa; ne ha facoltà.



CAROSSA Mario

Non voglio assolutamente dire cose contrarie al Vicepresidente Cavallera. Il Gruppo della Lega Nord voterà a favore degli ordini del giorno.
Tuttavia, vorrei che rimanesse a verbale che, a differenza di altre situazioni industriali e occupazionali, nel caso dell'ILVA, bisogna riconoscere che, effettivamente, la Regione Piemonte cosa può fare? Il caso dell'ILVA è un caso nazionale e tutto dipende da cosa riusciranno a fare il Governo e la Magistratura (sperando anche di scongiurare il conflitto istituzionale fra Magistratura e Governo).
Non entro nel merito della questione, ma il problema dell'ILVA di Novi Ligure è strettamente legato alla risoluzione del problema dell'ILVA di Taranto. Siamo a favore di questi due documenti; la Regione Piemonte, in questo stato di situazione economica, non può fare tanto, ma in questo caso penso che potrà fare ben poco.
Come si diceva prima, è giusto che il Consiglio regionale prenda posizione a difesa dell'occupazione nel proprio territorio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Carossa.
Indico la votazione palese sull'ordine del giorno n. 927, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale appreso che il Gruppo Riva ha deciso, dopo il provvedimento che ha portato a 7 arresti ed il sequestro dei prodotti della fabbrica ILVA di Taranto di chiudere la stessa azienda, ma anche quelle di tutti gli stabilimenti del Gruppo in Italia: Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera e Patrica considerato che due di queste fabbriche sono in Piemonte: Novi Ligure e Racconigi auspica che si possa trovare una soluzione che garantisca il diritto di oltre 5.000 lavoratori di Taranto di poter continuare a lavorare e agli abitanti della città di vivere in un ambiente sano e non inquinato guarda con fiducia all'incontro di giovedì prossimo convocato dal Presidente del Consiglio Mario Monti con le parti sociali e le istituzioni locali consapevole che la chiusura dell'azienda Ilva priverebbe il nostro Paese della principale azienda del settore siderurgico esprime grande preoccupazione per il futuro dei 1.000 lavoratori piemontesi del Gruppo ILVA e che l'eventuale chiusura degli stabilimenti avrebbe forti ripercussioni negative sull'intera economia piemontese tutto ciò premesso impegna la Giunta regionale a mettere in atto tutte le azioni in grado di scongiurare la chiusura degli stabilimenti del Gruppo Ilva in Piemonte e di garantire il futuro occupazionale dei lavoratori" Il Consiglio approva.
Indico la votazione palese sull'ordine del giorno n. 857, il cui testo recita: "Premesso che: il gip Patrizia Todisco ha firmato il provvedimento di sequestro (senza facoltà d'uso) degli impianti dell'area a caldo dell'Ilva di Taranto e ha disposto gli arresti domiciliari per otto dirigenti ed ex dirigenti nell'ambito dell'inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici Ilva l'eventuale chiusura dello stabilimento Ilva di Taranto e la messa a rischio di migliaia di posti di lavoro riguarderebbero non solo Taranto.
Chiuderebbero infatti anche gli impianti di Genova, Novi Ligure e Racconigi in quanto lo stabilimento integrale di Taranto fornisce i semilavorati per tutta la filiera del Gruppo Riva è inammissibile che le colpe dell'azienda - che non ha fatto i dovuti investimenti nonostante abbia acquisito gli stabilimenti quasi 20 anni fa vengano fatte pagare per intero ai lavoratori. Ci sono tutte le condizioni per migliorare l'impianto ambientale degli impianti siderurgici grazie alle tecnologie eco-compatibili; altre nazioni, come la Germania, da tempo hanno investito in questa direzione. Nel nostro Paese, invece, non è stata attuata una vera politica industriale per i settori strategici come quello dell'acciaio con evidenti responsabilità delle imprese e del Governo.
Considerato che: si rende necessario, immediatamente, un Piano di investimenti per la messa in sicurezza degli impianti in gradoni garantire la continuità produttiva e la difesa di tutti i posti di lavoro al fine di garantire la sopravvivenza della siderurgia italiana.
Valutato che: l'Italia non può perdere, per l'ennesima volta, pezzi di una industria strategica che dà occupazione a migliaia di persone e che rappresenta un tassello insostituibile per l'intero tessuto industriale di un Paese (importare tutto l'acciaio dall'estero significa condannare il nostro Paese ad un lento e inesorabile declino industriale e occupazionale).
Il Gruppo ILVA è stato protagonista in negativo di altre vicende riguardanti la salute e la sicurezza, in primis dei lavoratori; è stato avviato un processo contro 29 dirigenti dell'Ilva per la morte di 15 lavoratori a causa dell'esposizione all'amianto e a Novi Ligure, nel giugno scorso, si è verificato un incidente mortale.
Il Consiglio regionale impegna la Giunta: ad attivarsi presso il Governo affinché con l'ILVA si definisca, in tempi certi, un progetto concreto per la salvaguardia dei posti di lavoro attraverso gli investimenti necessari per le bonifiche di carattere ambientale e l'ammodernamento tecnologico degli impianti".
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 925 presentato dal Consigliere Giovine, inerente a "Ricongiungimento contributi pensionistici" (rinvio)


PRESIDENTE

L'esame dell'ordine del giorno n. 925, presentato dal Consigliere Giovine, verrà trattato nella prossima seduta in quanto il Consigliere Giovine è assente.
Ringrazio i Consiglieri perché, come avevamo auspicato in Conferenza dei Capigruppo, vi sono state le condizioni per affrontare una serie di atti di indirizzo. Ricordo l'impegno per martedì prossimo, che verrà ribadito nella Conferenza dei Capigruppo, su quegli ordini del giorno che non abbiamo affrontato.
Resta vivo l'impegno, Consigliere Taricco, di affrontare in giornata se ci saranno le condizioni, il suo ordine del giorno, su cui l'Assessore Quaglia avrà modo di valutare nella pausa.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 218, inerente a "Interventi urgenti per la razionalizzazione delle spese regionali" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo proseguendo l'esame della proposta di deliberazione n. 218 di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Riprendiamo una discussione che ha avuto, la settimana scorsa, come elemento di pressione all'esterno del Consiglio regionale i dipendenti della Regione, che protestavano. Oggi la riprendiamo in un clima più disteso.
L'invecchiamento porta con sé alcune complicazioni: ad esempio, il fatto di non ricordare i nomi delle persone che s'incontrano. Chi fa politica, di persone ne incontra tante e c'è il pericolo, man mano che s'invecchia, che quei nomi sfuggano. Ma c'è una cosa che, invece, continua ad essere presente in ognuno di noi, nonostante l'invecchiamento: sono le cose che vengono dette. Le parole, le frasi, continuano a restare nella nostra mente. E ricordo quando il Presidente Cota, sull'entusiasmo della vittoria elettorale, disse giustamente: "Il nostro obiettivo sarà la difesa del lavoro".
Il Presidente Cota aveva detto: "Se alla fine della legislatura ci sarà un posto di lavoro in meno rispetto a quelli che ho trovato quando sono diventato Presidente della Regione, non mi ricandiderò".
La Regione ha provato, con il suo Assessore di riferimento, l'Assessore Giordano, a difendere il lavoro, a stimolare le imprese ad assumere personale, con un contributo economico che, qualche volta, ho osteggiato insieme al collega Ronzani, perché c'era un provvedimento analogo del Governo ("Contributo economico alle imprese") che avrebbero trasformato un posto di lavoro a tempo determinato in un posto di lavoro a tempo indeterminato.
Se le cose stanno così e c'è l'impegno del Governo regionale a difendere i posti di lavoro, ci chiediamo come si concili l'obiettivo dell'Assessore Giordano con la cosiddetta "struttura per la mobilità", che viene ipotizzata nel provvedimento presentato dalla Giunta.
Mi sembra - lo dico con tutto il rispetto - una lista di proscrizione: i dipendenti in eccesso andrebbero, prima, in mobilità e, poi, farebbero la fine di tutti quelli che sono in mobilità. Verrebbero licenziati.
Certo, il Presidente Cota non è responsabile della crisi economica che ha investito il nostro Paese e la nostra regione, ma io ho qualche dubbio sul fatto che possa mantenere l'impegno preso di tre anni fa, cioè definire, determinare, contribuire alla realizzazione di più posti di lavoro rispetto a quelli trovati. Perlomeno, fino a questo momento non è successo e se dovessimo votare adesso, penso che dovreste trovare un altro candidato.
una situazione economica difficile, ma anche in momenti difficili Assessore Quaglia, le regole e le leggi dello Stato che definiscono i rapporti tra i datori di lavoro e i rappresentanti dei lavoratori devono essere rispettate, perché queste regole e quelle leggi hanno caratterizzato le conquiste dei paesi democratici.
Voglio ricordare all'Assessore Quaglia l'articolo 4 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 1999: stabilisce che le questioni riguardanti il salario e la mobilità devono passare attraverso una specifica fase di contrattazione con i rappresentanti dei lavoratori.
Diversamente, si configura un comportamento antisindacale, a norma dell'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori.
Non sono soltanto le leggi che devono indurvi a modificare l'atteggiamento: il buonsenso dovrebbe indurvi a modificare l'atteggiamento rispetto a questa questione, perché nessuna azienda può progredire se il rapporto con gli uomini e le donne che vi lavorano è un rapporto conflittuale.
Il personale è il cuore di un'azienda e un ente come il nostro dovrebbe poter contare su quel personale, indipendentemente dall'orientamento politico di chi governa pro tempore la Regione, utilizzandone le competenze, le professionalità, anche la passione per il lavoro, basando su questi elementi l'azione di governo.
Ritengo, Assessore Quaglia, se il Capogruppo della Lega mi consente (l'Assessore Quaglia è uno dei pochi Assessori disponibili ad ascoltare; se impedite anche a lei di ascoltare, il rapporto con la Giunta diventa proprio un muro! Lasciateci coltivare ancora questa piccola speranza che ci sia un Assessore, uno, disponibile ad ascoltare l'opposizione!) che bisognerebbe smetterla con i Direttori esterni, con gli uffici degli Assessori stracolmi di amici e compagni di partito, e dico subito che non c'è differenza tra questa legislatura e quella precedente, in maniera che sia chiaro che non è una questione di colore e di appartenenza politica.
Basta con gli Uffici di comunicazione con sei, sette persone, come se le Segreterie degli Assessori fossero le Segreterie di Ban Ki-moon e dovessero comunicare con tutto il mondo! La Regione è un ente complesso e vorrei - Assessore - che il paragone non le sembrasse irriverente, ma i servizi che offre, ad esempio, un grande ospedale, non lo sono di meno.
Un ospedale, cioè, con 3.000 dipendenti è un ospedale autosufficiente in tutto: non c'è alcun chirurgo proveniente dall'esterno per operare né un rene né un fegato né una prostata. Non c'è alcun medico che viene a fare la diagnosi al posto dei dipendenti.
Non ci sono, a parte le Molinette, ospedali con 3.000 dipendenti, anzi in Europa s'intende che un ospedale di qualità è un ospedale che non ha più di 700-800 posti letto, perché è un ospedale che sta nei costi previsti ed è in grado di offrire, con quella dimensione, servizi di qualità.
Mi chiedo: se un ospedale è in grado di fornire, con i propri dipendenti, tutte le risposte ai bisogni di salute di cui i cittadini hanno bisogno, perché un ente come la Regione, che di dipendenti ne ha 3.000 deve utilizzare personale esterno? Quando ero un giovane medico, s'incominciavano ad operare le ginocchia con l'artroscopio (i menischi si operavano in maniera diversa). Nel mio ospedale - il Maria Adelaide - non c'era nessuno che sapesse operare con quel metodo e io sono andato in giro per il mondo ad imparare. Per un anno sono andato, due volte alla settimana, a Vicenza a vedere come operava il dottor Viola, che era uno dei primi chirurghi, in Italia, a fare quel tipo di intervento.
Perché questo non deve valere anche per i dipendenti della Regione? Se la formazione (parola meravigliosa, che utilizziamo frequentemente e che non viene quasi mai applicata) continuasse, consentirebbe di specializzare il personale della Regione.
Se l'Assessorato al lavoro ha bisogno di 30 persone competenti, le si forma, per essere al servizio non dell'Assessore, ma di quell'Assessorato indipendentemente dall'Assessore pro tempore. Se l'Assessorato all'ambiente ha bisogno di 30 o 40 dipendenti, si specializzano quelle 30 40 persone che sono a disposizione dell'Assessorato, sulle tematiche ambientali, indipendentemente dal colore politico dell'Assessore. Mi chiedo per quale ragione, invece, il Governo regionale, di qualunque colore politico sia - almeno, è stato così finora - debba utilizzare del personale esterno.
Occorre promuovere coloro che hanno voglia di impegnarsi, che hanno voglia di studiare, promuoverli da un punto di vista economico ed anche con l'avanzamento di carriera, in modo che le condizioni economiche e l'aumento di carriera non siano figlie della vicinanza - diciamo così - al colore politico, ma siano figlie del merito, della competenza e della professionalità di quei dipendenti della Regione che hanno voglia di investire sul proprio futuro e sul futuro dell'Ente per il quale lavorano.
Questo consentirà loro di mantenere la propria famiglia e i propri figli.
Pertanto, Assessore Quaglia, vi chiediamo di usare il buonsenso stralciando questa parte della spending review.
Incominciate una discussione seria con le Organizzazioni Sindacali: se l'accordo non si troverà, naturalmente la Regione prenderà le sue decisioni e farà quello che ritiene opportuno.
In riferimento, ad esempio, al personale che può andare in pensione (il collega Vignale parlava di un discreto numero di persone), credo ci sia la disponibilità, da parte delle organizzazioni sindacali, a perseguire questa strada, consentendo alla Regione una cura dimagrante.
Si dimagrisca internalizzando anche i servizi che possono essere internalizzati; penso, ad esempio, alla questione riguardante la GEC, un servizio che probabilmente (non ne sono sicuro, perché non mi occupo, in genere, di tali questioni) potrebbe essere magari riportato all'interno della Regione. Se si vuole dimagrire, ci si preoccupi, per esempio, delle ATC. Penso - è una discussione che abbiamo affrontato anche con il Consigliere Laus all'interno del Partito Democratico - che una sola ATC potrebbe essere sufficiente per tutta la Regione, con Direttori generali capaci, e in grado di svolgere il loro lavoro.
Avremmo Revisori dei Conti in meno (peraltro, ci sono Revisori dei Conti che fanno parte dei Collegi sindacali di decine di Amministrazioni che portano a casa decine di migliaia di euro, che restano, diciamo così nascosti nell'angolo).
Valutate quest'ipotesi: una sola ATC per tutto il Piemonte, a mio avviso, potrebbe essere sufficiente a contribuire al dimagrimento della Regione. Probabilmente, faremmo arrabbiare qualche amico, Assessore Quaglia, ma ciò contribuirebbe a recuperare il rapporto con i cittadini.



NOVERO GIANFRANCO



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Boeti, che, come decano del Consiglio, ho apprezzato nell'incipit.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stara; ne ha facoltà.



STARA Andrea

Grazie, Presidente.
Credo che su questo provvedimento la critica che vi sta principalmente investendo riguardi, soprattutto, il modo e il metodo con cui, ancora una volta, dopo la pessima figura che questa maggioranza ha fatto sul Piano Socio Sanitario, vi accingete ad affrontare tematiche complesse ed articolate.
Spiace, perché, ancora una volta, devo recuperare degli aggettivi che sono poco piacevoli, però penso che sia ormai opinione diffusa che il metodo che si porta avanti, intriso di un misto di arroganza, unita anche ad un certo pressappochismo e ad una certa sciatteria, non abbia eguali.
Dopo due anni e mezzo di Governo credo che si debba vedere l'impronta della maggioranza sulle grandi tematiche e sui grandi macroargomenti. E sempre dopo due anni e mezzo, siamo al solito trend, quello del rinvio quello delle cose che vanno a rilento e, soprattutto, quello di un metodo che, di fatto, comporta sempre una metodologia conflittuale con i soggetti coi cui vi relazionate, siano essi le forze politiche di opposizioni, siano essi le parti sociali o i sindacati.
Credo che questo metodo alla fine non paghi. Ma non paghi nel vostro interesse politico. Non paghi sia in termini di lucidità amministrativa sia in termini di lucidità politica.
Ritengo che interventi di questa portata, come potete pensare, siano praticabili se non in stretto rapporto con le rappresentanze sindacali, sia per quanto riguarda l'Ente Regione, sia, ovviamente, per quanto concerne gli Enti strumentali.
Credo che questo approccio - è stato più volte ribadito dai vari soggetti, sia sindacali che delle forze di opposizione - sia una metodologia in violazione di legge, in violazione degli accordi sindacali ma, soprattutto, in violazione dei più elementari principi etici.
Nella confusione generale mancano gli elementi essenziali, e cioè la presentazione, ad esempio, di un piano industriale per ogni Direzione e per ogni Ente strumentale: chi deve fare cosa, perché, per quali risultati, per quali fini. Manca, cioè, una vostra precisa idea del ruolo e dello spazio che questo Ente pubblico deve svolgere e giocare nella società moderna.
In altri termini, i fini, gli obiettivi, le funzioni, con quali strumenti, con quale professionalità. Si parte da qui. Si parte, cioè dalla testa, per poi capire come intervenire anche, ed infine, sul tema della mobilità; nel determinare, ad esempio, le linee di finanziamento del lavoro pubblico in modo congruente e con i documenti di programmazione pubblica, inserendo un apposito capitolo nel documento di programmazione finanziaria regionale, che consideri contestualmente il personale in servizio con l'apporto di lavoro a tempo determinato e indeterminato precari e le altre figure, i loro costi, la relativa incidenza sulla spesa regionale; nel chiedere, ad esempio, come elemento essenziale della scelta dei Direttori della Regione, abrogando ovviamente in questo contesto la figura dei Direttori esterni, la presentazione di un piano industriale per ogni Direzione, seguendo una metodologia uniforme e conosciuta, con il quale vengano definite le necessità di produzione dell'amministrazione nelle singole funzioni e, di conseguenza, anche nella quantificazione a priori di tutte le risorse necessarie, compreso il lavoro, le spese gestionali, le spese informatiche, le consulenze, gli incarichi.
Vi è, poi, un altro tema che si è diffuso ultimamente e che credo sia molto preoccupante e piuttosto sottovalutato da questa Giunta: ritengo sia illecita, da parte dei funzionari pubblici regionali, ovviamente su mandato della politica, la compilazione di vere e proprie "liste di proscrizione" per individuare il personale in esubero all'interno delle singole Direzioni, con processi di assoluta discrezionalità. Purtroppo, è quello che sta accadendo in barba agli accordi sindacali e alle leggi regionali, e anche ai più elementari principi etici di convivenza in un luogo di lavoro.
Siamo tornati indietro di duemila anni, come nell'antica Roma, ai tempi del dittatore Cornelio Silla e delle sue famose "liste di proscrizione".
Non si può pensare di avviare una riorganizzazione funzionale dell'Ente Regione se non in rapporto alla valutazione delle prestazioni e alla valutazione delle eventuali ricadute economiche negative che le politiche di tagli trasversali proposte produrrebbero. Anche qui, ci aspetteremmo un Piano che definisca, come dicevo, le ricadute sia di tipo funzionale, che di tipo economico.
Se si decide un determinato intervento, si abbia allegato un prospetto che indichi come sopperire a quella nuova funzione.
Se si decide che un Ente strumentale va chiuso, si individui quali funzioni vengono riaccorpate all'ente regionale, con quale personale, con quali risorse e, soprattutto, visto che più volte in quest'Aula e in ogni Commissione si sottolinea il tema dell'efficacia e dell'efficienza, parole spesso usate impropriamente, si individuino delle corrette proporzioni tra il concetto di efficacia e di efficienza e l'intervento che voi ci proponete.
Credo che tutti si rendano conto del contesto in cui viviamo; anzi, a volte emergono dei dati sia da una parte delle forze di maggioranza in Commissione, che dalle forze di opposizione, che sottolineano, diciamo così, la drammaticità della situazione ancora più di quello che spesso ci prospetta la Giunta.
Ci rendiamo conto di questa drammaticità anche con i sindacati, che su questo provvedimento hanno espresso in più occasioni, con senso di responsabilità, che c'è la necessità di intervenire, che non si possono lasciare le cose così come sono. Ma è chiaro che se di fronte a richieste di incontri o quantomeno ad un'ipotesi di lavoro da avviare insieme la risposta è "muro contro muro", con un provvedimento che prima deve passare in approvazione in aula, diventa veramente difficile poter collaborare e sentirsi responsabili tutti quanti delle scelte.
Credo che sia anche politicamente sbagliato, di fronte ad una situazione così drammatica, che sicuramente ha origine da diversi anni e che coinvolge comunque l'Amministrazione pluriennale di questo Ente, aver rinunciato a priori ad una possibile collaborazione, su temi che poco hanno a che fare con la politica e molto hanno a che fare, invece, con scelte amministrative corrette, delle forze di minoranza di questo Consiglio.
una scelta a volte arrogante, ma a volte non se ne comprende neanche il motivo. Però i rischi sono notevoli.
Come dicevo, le forze sindacali hanno in più occasioni indicato le vie da seguire, in primo luogo sul metodo, cioè attraverso la concertazione dove tutti si fanno carico, con senso di responsabilità, di individuare le modalità e i criteri con cui affrontare e superare la crisi di liquidità che investe questo Ente, ma anche individuando provvedimenti precisi, a partire dalla valorizzazione delle competenze interne a scapito di quelle esterne; a partire dal fatto che occorre entrare nel merito delle valutazioni, che prescinde dalla logica dei tagli trasversali. Per quanto riguarda gli Enti strumentali, occorrerebbe avere il quadro preciso delle funzioni che svolgono; di come queste funzioni verranno svolte e di come dove e quali sono le ricadute economiche che si produrranno.
Alla fine - ma questo è un mio pensiero, rispetto alla richiesta complessiva che le forze di opposizione le fanno, di ritirare quell'articolato o, comunque, di prevedere una sua riformulazione completa ritengo che, com'è avvenuto, storicamente, negli ultimi cinquant'anni nel nostro Paese, le situazioni di crisi si superano investendo sul pubblico investendo maggiormente sul pubblico, valorizzando nelle competenze e nelle capacità e ricadute econome che gli investimenti che la Regione potrebbe fare, ovviamente avendo idea precisa di come superare e di dove nuovo intervenire nei singoli settori.
chiaro che se manca l'idea precisa, se su ogni aspetto degli Enti strumentali, ma soprattutto della guida complessiva, che purtroppo è venuta a mancare, diventa molto complicato riuscire ad intervenire con un'idea di sistema che dovrebbe aiutare, non solo l'Ente a guardare il problema contingente, ma tutto il sistema Piemonte. Alla fine, le ricadute che arriveranno dalle scelte che farà questa Regione, in termini positivi o negativi, nei confronti dello sviluppo economico dei posti di lavoro in Piemonte nei prossimi anni, dipendono molto anche dalle vostre scelte.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente.
Ho maturato la convinzione - dico una cosa di carattere personale, ma mi sento di poterla dire in quest'Aula - che, essendo cambiato il livello della politica, probabilmente non sono più adatto a fare politica in quest'Aula.
Lo dico dopo aver ascoltato l'intervento del Consigliere Stara (il Capogruppo Burzi direbbe, conoscendomi bene: "Non era adatto neanche prima", ma lo dico perché ho maturato realmente questa convinzione). Quando il collega Stara inizia il suo intervento e parla di pessima figura, sul piano Socio Sanitario, che questa Giunta e questa maggioranza avrebbero fatto, e conosce - perché penso che legga i testi come li leggiamo tutti noi - la bozza del decreto Balduzzi (tra l'altro, Ministero piemontese che mi pare voglia anche candidarsi prossimamente alle elezioni e che lui appoggia, perché penso che sia della stessa parte che appoggia questo Governo).
Avendo letto quella bozza, che praticamente sradica alcuni territori potrebbe fare degli esempi su territori che a me e a lei, collega Stara interessano da un punto di vista politico forse un po' di meno, anche se responsabilmente siamo Consiglieri regionali anche di quella zona, ma se parlassimo del Verbano e guardiamo a quello che sta facendo e sta mettendo in atto il Ministro Balduzzi, capiremo che in quell'area non rimarrebbe alcunché di sanità.
Se le parole del Consigliere Stara sono indirizzate al Governo nazionale, posso comprenderle; se sono indirizzate a questo Governo regionale, probabilmente le comprendo un po' di meno. Alla fine, prima di parlare, bisognerebbe anche dare il buono esempio, perché se facessimo dei ragionamenti che abbiamo già fatto in quest'Aula e parlassimo di lei e della ex Presidente Bresso, in questi due anni e mezzo avremmo già risparmiato, se voi faceste parte del gruppo del PD, almeno un milione di euro, visto che avete preso un milione e mezzo fino adesso, e quindi questo milione sarebbe già una disponibilità in più da dare, per esempio, ai dipendenti (oggi non sono presenti, ma l'altra settimana applaudivano alcuni interventi all'interno di questo Consiglio regionale).
Mi pare di aver letto con attenzione anche quello che ha fatto il Ministero Fornero. Tra l'altro, come mi diceva il mio collega Marinello abbiamo anche un fenomeno di esodati in Consiglio regionale di cui parleremo: si tratta di 250 dipendenti, nel settore della sanità, per una legge fatta dal 2008 dal Governo Bresso che poi, puntualmente, il Governo Monti ha in qualche modo bocciato, ma nel 2011.
Forse sarebbe utile fare un ragionamento un po' più responsabile rispetto ad una situazione di carattere economico, che viviamo tutti quanti. Penso che nessuno possa negare la situazione in cui viviamo e i tagli che provengono da Roma, che hanno messo questa Regione, come altre Regioni, in una condizione di grande difficoltà, da un punto di vista economico, e, da un punto di vista dei flussi di cassa, una situazione come mai l'avremmo potuta pensare, anche nella peggiore delle ipotesi.
Se i tagli dal livello nazionale raggiungono livelli ormai sostenibili è ovvio che un'amministrazione responsabile debba rivedere i costi di tutte le strutture regionali e del Consiglio.
Non possiamo nasconderci che questo tema vada affrontato in una maniera sicuramente la più corretta possibile, anche per una questione di senso di responsabilità di chi vuole continuare a dire le cose come stanno e non ad occultare i dati, rimandando i debiti al futuro, come qualcun'altro ha fatto in passato.
Non voglio fare nomi perché sono abbastanza evidenti e conosciuti gli investimenti fatti e come è stato affrontato il riferimento di fondi da alcuni Assessori (parlo, per esempio, del Vicepresidente Peveraro nella Giunta precedente).
Per essere molto chiari: qua nessuno vuole fare macelleria sociale e nessuno vuole fare un'azione di forza, ma non credo che si possa parlare di eresia se ci si mette a pensare di ridurre un po' a chi ha di più, come è già stato fatto, in parte per la politica e in parte dovrà essere fatto proprio in questo mese.
Penso che, responsabilmente, la Giunta regionale sia partita da questo ragionamento e abbia presentato in Aula un provvedimento che debba essere ragionato (in parte lo è già stato con le rappresentanze sindacali) perch è giusto bilanciare le azioni e verificare obiettivamente sul campo e fotografare la situazione che abbiamo di fronte. Nessuno vuole imporre niente e nessuno vuole far calare le cose dall'alto, come qualcuno e come qualche intervento in particolare, visto il pubblico che c'era la volta scorsa, ha voluto far credere, ma bisogna partire da importanti azioni di riforma che intervengano anche su tutte le strutture regionali.
Faccio un esempio: per noi della Lega, il dialogo è un valore e un punto di partenza, non un accessorio come per questo Governo di tecnocrati romani, che programmano a tavolino, nel palazzo romano, la disgregazione dei territori e delle autonomie locali.
Lo sentiamo dai Sindaci in queste settimane. Come tagliano le Regioni e come hanno cancellato, con un solo Consiglio dei Ministri, le famose Province, che tutti quanti noi conoscevamo per il rapporto importante che avevano rispetto al territorio.
Sarebbero sufficienti veramente alcuni dati per fare comprendere il carattere responsabile dell'azione compiuta dall'Assessore Quaglia e dalla sua Giunta. Guardando ai dipendenti della Regione, ai dipendenti delle ASL e ai dipendenti degli enti partecipati, arriviamo a parecchie decine di migliaia. All'interno di queste realtà, dai conti effettuati, abbiamo poco meno di 2.000 persone già pensionabili.
Allora, ragioniamo su questo aspetto, ragioniamo senza volere compiere un'azione di forza, perché non è nello spirito di questa maggioranza e della Giunta.
Mi auguro che quella responsabilità di cui parlavo all'inizio, che deve pervadere un po' tutti noi, a prescindere dall'appartenenza politica, ci conduca sicuramente al miglioramento di questo provvedimento, ma affrontandolo responsabilmente, altrimenti ho l'impressione che un futuro non tanto per noi - non parlo in particolare per me, proprio per quanto ho detto all'inizio di questo intervento - ma per i dipendenti, non ci sarà nel modo più assoluto.



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Hanno chiesto di intervenire i Consiglieri Carossa, Burzi, Bono e Pedrale, che non sono presenti in questo momento, a causa della riunione dei Presidenti di Gruppo...
Vedo che è rientrato il Consigliere Burzi.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri, per affrontare due o tre punti, anche il dibattito un po' discontinuo che abbiamo avuto su questo tema lo consente.
Inizio da quello che sembrerebbe il più difficile. Prendo atto siccome lo dicono tutti vuol dire che è vero - che c'è stata, o c'è, una difficoltà di rapporto tra le organizzazioni sindacali e la Giunta, per lo meno così dichiarano le strutture sindacali.
Devo dire che, come componente, fino a poco tempo fa, nell'ambito della maggioranza, questo, evidentemente, non è un tema consiliare, bensì un tema che concerne i rapporti tra le Organizzazioni e la Giunta. Mi dispiacerebbe che questo causasse una forma di difficoltà nel vedere il resto dei problemi; però, se finora è stato così, non vedo motivi per cui debba continuare. Se non ci si è parlati, ci si parli e non occorre necessariamente un lunghissimo tempo se entrambe le parti, come personalmente ritengo, conoscono il tema del discorso.
Lo rimuoverei dall'o.d.g. della nostra discussione, perché il sindacato che ho avuto modo di conoscere - molte delle persone che oggi occupano ruoli di rilievo in esso lo hanno da tempo, quindi è gente tutt'altro che inesperta - ha sempre avuto, se voleva, le armi necessarie per pretendere un colloquio, non soltanto perché la legge lo prevede, ma perché le circostanze lo richiedono.
Messo da parte questo, il tema che mi interessa sottolineare è un altro e mi rivolgo essenzialmente, ma non solo, ai colleghi del PD. Non me ne vorranno gli altri colleghi dell'opposizione, ma continuo a vedere nel PD il principale partito di governo oggi all'opposizione.
Il tema che intendo sottolineare è un tema di governo. L'analisi che noi svolgiamo riguarda l'estrema difficoltà della situazione del bilancio regionale e quando parlo di "estrema difficoltà" intendo dire che non scommetterei un euro sulla certezza che la Giunta regionale, la Regione e il sistema delle Aziende Sanitarie siano in grado di garantire in quest'Aula che tutti gli stipendi verranno pagati nel corso del 2013. Ben lieto, evidentemente, se l'Assessore Quaglia e il Presidente Cota in tal senso volessero smentirmi, garantendo a noi, e contestualmente a tutti questa certezza.
Se così non è - e così non è - quindi, se la situazione è grave, ma veramente grave, di questa situazione grave bisogna occuparsene. Credo che nessuna componente che abbia avuto l'onore e l'onere di governare questa Regione possa dichiararsene esente: certamente non il centrodestra, sia nell'ultima Giunta Ghigo, sia nel corso di questa prima metà di legislatura; certamente non il centrosinistra nei dati che si sono prodotti nel corso degli ultimi cinque anni.
Prendendo atto che le responsabilità sono largamente condivise o plurali - comunque, credo non interessi a nessuno, oggi, cercare la responsabilità, bensì individuare la soluzione - la soluzione sta nell'evitare che questa barca continui ad imbarcare acqua, perché siamo all'interno di un ente che continua ad imbarcare acqua, pur avendone già una quantità enorme.
Volendo, si possono mettere dei numeri. Questo è un ente che viaggia su un disavanzo tendenziale, se noi stiamo fermi, tra i quattro e i 500 milioni di euro all'anno. Lo cito volentieri come numero, perché aspetto sempre che qualcuno mi dica: "Burzi, lei sta dicendo delle sciocchezze".
Non è la prima volta, ma, se non sono sciocchezze, significa che urgentemente, in primis la Giunta, nessuna parte che abbia a cuore il governo di questo territorio, indipendentemente dal ruolo che ricopre in questo momento, possa astenersene.
Se uno non se ne astiene, credo ci siano tre direzioni, se non perdiamo del tempo con inutili ricette, tipo le direzioni regionali, nel numero e nel ruolo.
Ci sono tre direzioni: il sistema delle partecipate, il sistema del patrimonio e il costo del lavoro. Aspetto che qualcuno, seriamente, mi dica se è vera l'analisi del punto 1), che ci sono leve diverse da queste tre da poter porre sotto controllo.
Non cito la quarta, che, normalmente, è considerata la ristrutturazione del debito, che a questa Regione costa circa 500 milioni di euro all'anno per la precisione, 487 - perché è già stato ampiamente ristrutturato. Non credo che, ad oggi, ci siano margini per serie ristrutturazioni dello stesso.
Se queste sono le tre leve, aspetto che qualcuno, nell'ambito del costo del lavoro complessivo dell'Ente Regione e del personale, che a lei fa riferimento direttamente, più il mondo delle Aziende Sanitarie, che è l'altro elemento di volume, indichi un criterio migliore di quello stilato dal Governo Monti.
Noi sul Governo Monti abbiamo un sacco di critiche. Non siamo gli unici, ma se qualcuno legge la spending review nazionale, così come convertita, e osserva la parte del personale, francamente, dubito che seriamente, oggi, possa prevedere qualcosa di meglio.
Cosa dice il Governo Monti, che noi ci siamo semplicemente permessi di tentarne una declinazione in sede regionale? Dice che è ora di consentire a coloro che hanno i diritti di andare in quiescenza; di consentire che ci vadano anche coloro che li avevano maturati nel periodo ante Fornero; dice che è ora di utilizzare seriamente, e non nelle parole, i contratti a termine. Infine, parla di esuberi o di mobilità.
Per il collega Boeti, il termine "mobilità" è ignobile. Mi dica come vogliamo denominarla o se vogliamo utilizzare la modalità che è stata ampiamente impiegata da tutti i Governi - mi vengono solo delle parolacce cioè mettere i problemi sotto il tappeto. Qui abbiamo degli esperti: la seconda Giunta Ghigo, quasi tutta la Giunta Bresso e la prima parte del Governo Cota, che hanno fatto amplissime prove per quanto riguarda la capacità di prendere i problemi e di metterli sotto i tappeti.
Adesso i tappeti sono colmi di problemi e, puntualmente, non arriva l'aspirapolvere, arriva qualcuno che alza il tappeto e pone il problema a tutti noi.
Se qualcuno ha delle soluzioni tecniche migliorative da proporre, le proponga. Se invece si vuole cavalcare scioccamente e ipocritamente il dissenso lo si faccia, tanto il tempo è galantuomo, e chi ha a cuore davvero la serietà del modo di comportarsi in rispetto per la risorsa del personale lo sa.
Vedete, il rispetto per le risorse del personale in un ente, secondo me, ha molti modi per essere valutato. Uno, sono le leggi che l'ente ha avuto; la legge n. 51 del 1997 e la legge 23 del 2008, che non casualmente ha visto i Gruppi di opposizione essere estremamente e operativamente collaborativi con l'allora - Dio ci perdoni - competente Assessore Peveraro, sono due elementi che pongono con molta chiarezza che cosa il Consiglio regionale nei tempi passati ha pensato della propria risorsa principale che è il personale.
Oggi, può piacere o no, anzi non piace, se ne facciano carico coloro che l'hanno causato. Oggi, il costo del personale nell'insieme dell'Ente pubblico, nell'insieme degli enti che all'Ente pubblico fanno riferimento nell'insieme del territorio è semplicemente non sopportabile. O ce ne occupiamo prima o aspettiamo che qualcuno non paghi gli stipendi e ce ne occupiamo dopo.
Suggerirei caldamente di occuparcene prima.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Il tema delle politiche del personale è ovviamente uno dei temi fondamentali e strategici per questa Amministrazione regionale.
Noi ultimamente abbiamo avuto degli incontri anche con i rappresentanti sindacali, devo dire in un clima costruttivo e positivo, nel senso che tutti ci siamo resi conto che la Regione Piemonte non è più la Regione degli anni Settanta e Ottanta o anche soltanto dei primi anni Duemila quando aveva una mole di competenze, di ambiti e di oneri di legge per cui il volume del personale e della presenza della Regione Piemonte all'interno dell'economia e della società piemontese era veramente notevole.
Cito un caso emblematico perché, purtroppo o per fortuna, facevo politica già negli anni Ottanta. Addirittura mi ricordo che all'epoca la Regione Piemonte produceva il burro. La Regione Piemonte aveva un ente (ESAP, se non vado errato) insieme a qualche socio privato e produceva il burro. Quindi, c'erano i dipendenti regionali pagati dalla Regione Piemonte per produrre il burro.
una battuta, ma questo per dire quanto è cambiato il tempo, come le funzioni e il ruolo della Regione si sono inevitabilmente ridefiniti con perimetri più precisi.
Credo che da parte di tutti, sia in quest'Aula, sia anche della controparte (chiamiamola così) dei rappresentanti del mondo del lavoro, vi è la condivisione che bisogna arrivare a una riduzione del costo del personale. Ma ad una riduzione del costo del personale secondo passaggi concordati e concertati attraverso i rappresentanti del mondo del lavoro e anche attraverso un monitoraggio preciso della situazione all'interno dei vari Assessorati e delle varie branche della Regione Piemonte che sono ancora numerose, dalle ASL alle Partecipate.
Le sorprese non mancheranno, perché sicuramente ci sarà in certe situazioni necessità di coprire ruoli anche di alta qualificazione, che in questo momento magari sono coperti da personale ancora a livello di part time.
Da altre parti, invece, ci sarà bisogno di una ricollocazione diversa una rimodulazione diversa del personale all'interno dell'Amministrazione regionale, perché in alcuni Assessorati la riduzione delle componenti di alcune strutture o di quegli enti non comporta più la presenza di un certo numero di dipendenti.
Il tutto però deve essere fatto con uno spirito serio, questo sì perché tutti dobbiamo ridurre il costo del personale, ma senza interventi radicali e drammatici che mettano i difficoltà l'esistenza di questi dipendenti regionali, molti dei quali da tanti anni lavorano presso la Regione Piemonte, e le loro famiglie.
Questo anche per il particolare momento che stiamo attraversando in Piemonte, ma anche su tutto il territorio nazionale, perché non è che uno lascia la Regione Piemonte e trova immediatamente un posto di lavoro.
Purtroppo non è così. Forse, poteva avvenire negli anni Ottanta o Novanta e forse ancora nei primi anni Duemila, adesso non è assolutamente così ed è inutile raccontare delle favole.
Pertanto, questo processo secondo me è da farsi. È da farsi, però, il più possibile con una collaborazione del mondo del lavoro e con i rappresentanti sindacali. Ovviamente, ci deve essere una reciproca serietà nel raggiungere l'obiettivo, che è quello di una riduzione complessiva del costo del personale.
Quali strumenti utilizzare? Intanto, voglio ringraziare l'Assessore Quaglia e anche l'Assessore Porchietto, che in questi giorni stanno lavorando per presentare una proposta equilibrata, seria e nello stesso tempo efficace da parte della Giunta regionale, ma che serva anche come indirizzo per il Consiglio regionale, dove si possono utilizzare tutti gli strumenti. Ad esempio, è da verificare lo strumento del pensionamento col sistema pre-Fornero. Pare, da quanto mi è stato detto che, per quanto riguarda i Ministeri e gli Enti locali, sia possibile. Questa dovrebbe essere una strada percorribile.
Spero che sia possibile anche per i dipendenti della Regione Piemonte.
Questo sicuramente supererebbe tutta una serie di criticità e di problemi che in questi giorni sono emersi anche per informazioni che si sono accavallate su questi temi, per cui è facile che si crei della confusione o delle divaricazioni di posizione, magari anche su informazioni non completamente corrette.
Vi è poi anche il percorso, seguito già in altre occasioni o in altre Regioni, dell'incentivazione e dell'accompagnamento all'uscita dal posto di lavoro attuale.
Questo perché? Noi riteniamo che il dipendente della Regione Piemonte sia una risorsa per la nostra Amministrazione regionale. Lo è adesso, lo è e lo sarà ancora. È però chiaro che se ci sono degli strumenti per accompagnare un'uscita morbida e non traumatica, deve essere perseguita dall'Amministrazione regionale. Mi pare che si stia lavorando in questa direzione soprattutto utilizzando strumenti che a livello dei Ministeri e degli Enti locali sono già stati adottati. Questo consentirebbe anche un ringiovanimento della macchina burocratica della Regione Piemonte l'inserimento di nuovo personale chiaramente non più con i volumi quantitativi degli anni Settanta e Ottanta, la possibilità di fare concorsi pubblici per l'inserimento di forze fresche, di giovani sicuramente volenterosi e desiderosi di poter trovare un lavoro ancora abbastanza certo e stabile come quello all'interno di un'Amministrazione regionale, ma dove anche cercare di dare il meglio di se stessi con strumenti meritocratici che già sono stati un po' inseriti, ma che devono essere sempre più raffinati e migliorati.
Quindi, ritengo che il dibattito che è stato aperto è stato un dibattito che, ovviamente, ha posizionato situazioni in parte diverse, ma non le vedo così lontane come un tempo.
Vedo un po' meno ideologia, ma vedo un po' più di consapevolezza, da parte di tutti, del momento particolare, della difficoltà per dei lavoratori, qualora perdessero il posto di lavoro, di ricollocarsi in qualche altro settore, pubblico o privato, sia nello stesso tempo dell'esigenza, senza interventi tranchant o troppo radicali, di un contenimento del costo del personale della Regione Piemonte attraverso strumenti il più possibile collegiali e possibilmente concordati e condivisi anche con le rappresentanze sindacali.
Mi sembra che, negli ultimi giorni, si stia lavorando in questa direzione. Se tutti proseguiranno su questo cammino con serietà e calma credo che alla fine riusciremo ad ottenere un buon risultato.



PRESIDENTE

Non essendoci più richieste di intervento ed essendo assente il Consigliere Bono, dichiaro chiusa la discussione generale.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 5) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Consorzio "Agenzia per la mobilità metropolitana" - Consiglio di Amministrazione (Articolo 8 L r. 1/2000 e Articolo 10 Statuto dell'Ente) designazione di 3 esperti di cui 1 di minoranza La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Se rimanesse l'esigenza della Giunta e dello stesso consorzio di designare gli amministratori, provvederemo in altra seduta.
Proposta di deliberazione n. 232: Consorzio "Agenzia per la mobilità metropolitana" -Collegio dei Revisori dei Conti (Articolo 8, l. r. 1/2000 e articolo 27 Statuto dell'Ente) - Designazione di 1 componente.
Proclamo designato, quale componente in seno al Collegio dei Revisori dei Conti del Consorzio "Agenzia per la mobilità metropolitana", il signor Alberto De Gregorio.
Ricordo che alle ore 14 in Sala Viglione ci sarà un incontro con la delegazione dei dipendenti della Regione Piemonte e che più o meno della stessa ora sarà presente un presidio in assemblea dei dipendenti della Regione e del consiglio regionale davanti l'entrata del palazzo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Se non fosse irrituale e contra legem, potrebbe dare il risultato dei venti votanti relativamente al Consorzio Agenzia per la mobilità metropolitana?



PRESIDENTE

prassi non farlo, ma non c'è nessun problema.
Consiglieri presenti: 49 votanti: 20 hanno ottenuto voti: Dinisio Dante: 16 Goldin Corrado: 2 schede bianche: nessuna schede nulle: 2.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Ci vediamo alle ore 14 per l'incontro con le rappresentanze sindacali per chi è interessato; in particolare, credo sia importante la presenza dei Capigruppo.
Alle ore 14.30 riprenderemo i nostri lavori in aula con le comunicazioni del Presidente della Regione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.58)



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