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Dettaglio seduta n.302 del 20/11/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PONSO TULLIO



(Alle ore 14.30 il Consigliere Segretario Ponso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



NOVERO GIANFRANCO

(Alle ore 15.00 il Consigliere Segretario Novero comunica che, per mancanza del numero legale la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto X) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri regionali Cota e Giordano.



PRESIDENTE

Il numero legale è 30.



PRESIDENTE

Invito tutti i colleghi a prendere posto, per gentilezza, perch dobbiamo procedere alla commemorazione delle vittime in occasione della "Giornata internazionale contro la violenza alle donne".
A tal proposito, la Presidente della Consulta Femminile, Consigliera Manica, illustrerà un ordine del giorno collegato alla commemorazione a nome di tutte le colleghe che siedono in Consiglio regionale.


Argomento: Condizione femminile - Commemorazioni

Commemorazione delle vittime in occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne


PRESIDENTE

Colleghe e colleghi, il 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza alle donne, organizzata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a partire dal 1999, per sensibilizzare i Governi e l'opinione pubblica sul tema dei maltrattamenti femminili.
Questa data è stata scelta dal Movimento Internazionale delle Donne in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana assassinate il 25 novembre 1961 perché si opponevano al regime dittatoriale del loro Paese.
Il coraggio e la forza dimostrate dalle sorelle Mirabal hanno contribuito a renderle eroine internazionali. La loro storia è stata scelta a simbolo della grave violazione dei diritti umani, rappresentata dalla violenza sulle donne.
L'Italia si appresta a ratificare la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica.
Fra i principali obiettivi della Convenzione del Consiglio d'Europa siglata l'11 maggio 2011, vi sono la protezione delle donne verso ogni forma di violenza, l'eliminazione della discriminazione al fine di una concreta parità fra i sessi, la promozione della cooperazione internazionale e la predisposizione di politiche per la protezione e l'assistenza in favore delle vittime.
La Regione Piemonte ha tra le sue priorità, come sancito dall'articolo 13 del nostro Statuto, l'attuazione di politiche di pari opportunità e persegue l'obiettivo di una società fondata su valori di equità, non discriminazione e responsabilità sociale degli attori pubblici e privati.
Nel 2008, ha approvato il Piano regionale contro la violenza alle donne, con lo scopo di potenziare e coordinare le iniziative per la prevenzione e il contrasto del fenomeno ed il miglioramento dell'assistenza alle vittime di violenza e maltrattamenti.
Con due leggi, la Regione Piemonte ha confermato l'impegno contro la violenza alle donne. La legge n. 11 del 2008 ha istituito il patrocinio legale per le donne vittime di violenza e maltrattamenti; la legge n. 16 del 2009 ha istituto centri antiviolenza con case rifugio, con l'obiettivo di assicurare alle donne in difficoltà, oltre all'accoglienza, percorsi di autonomia e di superamento del disagio.
Nel 2009, inoltre, è stata istituita la rete regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime per definire una modalità assistenziale alle vittime di violenza domestica e sessuale, adeguata ed omogenea a tutta la Regione. È nato anche il coordinamento della rete sanitaria per l'accoglienza e presa in carico delle vittime di violenza sessuale e domestica.
Alla fine del 2011, la Giunta regionale ha approvato un bando per sostenere interventi di inserimento socio-lavorativo nella convinzione che soprattutto per le donne che hanno subito violenza o maltrattamenti tra le mura di casa, il riscatto nei confronti della propria vita debba passare anche attraverso una autonomia economica. Nel settembre scorso l'Amministrazione ha reperito ulteriori risorse oltre a quelle già stanziate, risorse necessarie per poter completare la graduatoria di tutti i progetti ammessi.
In Italia una donna su tre, tra i sedici e i vent'anni, nella sua vita è stata vittima di aggressioni maschili. Stando ai dati ISTAT, sono 6 milioni e 743 mila le donne che hanno subito violenza. Il 10% degli omicidi avvenuti tra il 2002 e il 2008 è stato preceduto da stalking. Sempre secondo i dati in possesso, il reato di stalking è senza dubbio in crescita, anche se le denunce rappresentano solo una piccola parte degli episodi.
Dall'ultimo rapporto sulla violenza contro le donne delle Nazioni Unite del 2011, risulta che, ogni giorno in Europa, sette donne vengono uccise dai loro partner; che in Italia sono morte 127 donne con un incremento del 6,7% rispetto al 2010. inoltre, per il 2012 i dati non sono confortanti: fino a giugno, le donne uccise sono 63.
Le Istituzioni sono impegnate sul tema a tutti i livelli, ma ancora molto c'è da lavorare per far crescere una sensibilità culturale che dia maggiore consapevolezza della gravità del fenomeno, per rafforzare la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne, e per l'aiuto ed il sostengo alle vittime. Un comune impegno per una battaglia di civiltà e di sicurezza.
Invito le colleghe, i colleghi e tutti i presenti in Consiglio regionale a voler osservare un minuto di silenzio in memoria delle donne vittime delle violenze.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Condizione femminile

Esame ordine del giorno n. 924 presentato dalle Consigliere Manica Cerutti, Costa Rosa Anna, Maccanti, Montaruli, Motta Angela, Pentenero Spagnuolo, Valle inerente a "Convenzione di Istanbul"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 924, avente ad oggetto "Convenzione di Istanbul".
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Grazie, Presidente.
A nome di tutte le colleghe, consigliere regionali, delle Assessore della Giunta e, in particolare, dell'Assessore alle Pari Opportunità anzitutto riteniamo molto importante che il Consiglio regionale abbia voluto ricordare questa giornata in questa forma solenne, che ha coinvolto interamente l'Aula, ricordando in modo molto significativo un fenomeno come quello sulla violenza alle donne, che è una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa ed occulta nel mondo e che colpisce donne di Paesi e continenti diversi, di religione e di culture differenti e di qualsiasi condizione sociale, che vivano in tempo di pace o in tempo di guerra.
Abbiamo sempre pensato che al mondo la prima causa di morte delle donne sia costituita da gravi e importanti malattie, penso ad esempio agli Stati ampiamente industrializzati, dove sono diffuse malattie cardiovascolari ed oncologiche. Non è così! Per le donne, oggi nel mondo, la prima causa di morte è la violenza e continua a rimanerlo in modo indifferenziato alle varie latitudini e nelle varie realtà Non solo. Sappiamo che in Europa, ogni giorno sette donne vengono uccise dal proprio partner e che l'Italia abbia un primato in questa drammatica vicenda. Di fatti, in Italia, soltanto nel 2011 sono morte 127 donne, il 6,7% in più rispetto al 2010 e già nel 2012, fino a giugno, si contavano già 63 vittime! Sappiamo che, nella maggior parte dei casi, questa violenza non è mai rappresentata da un estraneo, che viene da chissà dove, o svolta chissà come, ma è spesso una violenza domestica, la forma più occulta, quella più difficile da segnalare e anche da denunciare.
Sappiamo che la Regione Piemonte ha una storia, una tradizione in questa direzione, grazie al lavoro delle tante Consigliere e Assessore che si sono succedute nelle differenti Giunte. La Regione Piemonte ha approvato importanti leggi, quasi un primato tra le Regioni italiane, ha un piano contro la violenza che si è ampiamente articolato e sappiamo come oggi il Governo italiano, insieme ad altri 23 Paesi europei, abbia sottoscritto la Convenzione di Istanbul, che noi suggeriamo il Governo applichi in tutte le sue forme e che venga ratificata.
Invitiamo, attraverso quest'ordine del giorno della Giunta, a promuovere un'azione di piano contro la violenza e, in questa direzione nella prosecuzione di una realtà significativa che la Regione Piemonte ha avuto oggi e lo diciamo anche in questi tempi di spending review, perch questa rimane - da questo punto di vista, lo riconosciamo tutte - una priorità a tutti gli effetti e pensiamo che in questa direzione il Consiglio regionale, con l'azione sua complessiva e con lo stimolo che viene soprattutto dalle donne elette in questa Assemblea e presenti nella Giunta, possa continuare significativamente questa azione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Manica.
Se non vi sono altre richieste di intervento, in particolare da parte delle colleghe - credo, peraltro, che la Consigliera Manica sia intervenuta a nome di tutte le colleghe, esprimendo un punto di vista ed una precisa posizione che credo sia condivisa da tutta l'Aula - porrei in votazione l'ordine del giorno avente come prima firmataria la consigliera Manica sottoscritto da tutte le colleghe.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 924, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Premesso che La violenza sulle donne è una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa ed occulta nel mondo, che colpisce donne di Paesi e di continenti diversi, di religioni, culture differenti, donne istruite o analfabete, di qualsiasi condizione sociale che vivano in tempo di guerra o di pace La violenza contro le donne è un fenomeno che negli ultimi decenni ha assunto una visibilità crescente, tanto da suscitare una progressiva attenzione fino a diventare una priorità di azione sia a livello internazionale che nei governi locali Secondo un'indagine già condotta dal Consiglio d'Europa la violenza risulta essere la prima causa di morte o di invalidità permanente nelle donne in età compresa tra i 16 ed i 44 anni, ancor più di quanto registrano le malattie gravi o gli incidenti ed è spesso causa di gravi traumi nei minori specie quando è perpetrata all'interno delle mura domestiche e viene compiuta su figure affettive di riferimento Premesso altresì che In Europa ogni giorno 7 donne vengono uccise dal proprio partner e che l'Italia vanta in questo un drammatico primato: solo nel 2011 infatti sono morte 127 donne (il 6,7% in più rispetto al 2010) e già al mese di giugno del 2012 si contavano 63 vittime Considerato che nell'intento di eliminare dall'area europea ogni forma di violenza sulla donne il Consiglio d'Europa ha varato l'il maggio 2011 la Convenzione di Istambul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica Nel richiamare la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo e delle libertà fondamentali ed i suoi protocolli la Carta sociale europea la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali le raccomandazioni pertinenti del Comitato dei Ministri agli Stati membri del Consiglio d'Europa quali quelle sulla protezione delle donne dalla violenza, sulle norme e meccanismi per la parità tra le donne e gli uomini sul ruolo delle donne e degli uomini nella prevenzione e soluzione dei conflitti e nel consolidamento della pace il Patto internazionale sui Diritti civili e politici, il Patto internazionale sui Diritti economici, sociali e culturali, la Convenzione delle nazioni Unite sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne, la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia, la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con disabilità lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale;la quarta Convenzione di Ginevra relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra considerato che ad oggi la Convenzione di Istanbul è stata firmata da 23 Paesi Europei tra cui l'Italia il lavoro di tante Associazioni , Enti locali, operatori ed operatrici necessitano di politiche in grado di affrontare la pervasività del fenomeno in un quadro strategico complessivo la lotta al fenomeno della violenza rappresenta certamente per il Governo italiano un caposaldo dell'azione di politica estera ed un fondamento delle politiche di pari opportunità e di giustizia da sviluppare in un quadro di relazioni interistituzionali ed intersettoriali tutto ciò premesso invita il Governo italiano ad applicare in tutti i suoi aspetti le direttive indicate nella Convenzione invita la Giunta regionale a perseguire politiche atte a contrastare il fenomeno della violenza di genere in applicazione del piano nazionale e delle leggi regionali in materia".
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità - il collega Formagnana dichiara che intendeva votare favorevolmente, ma che è stato impedito da problemi tecnici.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento disegno di legge n. 153 "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori con la trattazione del disegno di legge n.
153 "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Questa mattina abbiamo votato l'articolo 21, quindi dobbiamo ripartire dall'esame dell'articolo 22, sul quale insistono alcuni emendamenti.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 282) presentato dalla Consigliera Cerutti: all'articolo 22 del disegno di legge n. 153, al comma primo dell'articolo 12, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, le parole "del piano territoriale" sono sostituite dalle seguenti: "degli strumenti della pianificazione territoriale e paesaggistica e delle disposizioni definite dalla Giunta regionale in ordine al consumo consapevole dei suoli"



PRESIDENTE

CERUTTI Monica (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 296) presentato dalla Consigliera Cerutti: all'articolo 22 del disegno di legge n. 153 il comma 2 è abrogato.



PRESIDENTE

CERUTTI Monica (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 419) presentato dalla Consigliera Artesio: all'art. 12 della l.r. 56/77, punto 1) del secondo comma, dopo le parole "alla normativa regionale sulla disciplina del commercio", sono aggiunte le seguenti ", anche mediante l'individuazione nel PRG degli insediamenti produttivi dimessi, con ricognizione su base annuale".



ARTESIO Eleonora

Grazie, Presidente.
L'emendamento è molto attuale, considerando la coincidenza di questa seduta con l'approvazione delle modifiche alla legge riguardante le attività commerciali.
All'interno di quest'emendamento, che è coerente con quanto abbiamo condiviso con altri colleghi dell'opposizione - vale a dire la necessità di non procedere nel consumo di suolo, occupandoci prima della riconversione dei manufatti - si fa riferimento, in modo specifico, al recupero dei manufatti derivanti da attività produttive dimesse, per le quali dovrebbero essere realizzati, a nostro parere, ricognizioni periodiche.
Questo tema del patrimonio inutilizzato, sia esso di natura pubblica sia, come in questo caso dell'emendamento, di natura privata, è un tema che noi giudichiamo di grande rilevanza, anche in rapporto ad un altro tipo di emergenza, che molto spesso assumiamo e di cui ci rendiamo conto trattando dei temi dell'edilizia sociale e dell'emergenza abitativa.
francamente paradossale non solo ciò a cui assistiamo, di un divario assolutamente iniquo tra risoluzioni residenziali disponibili e non messe in locazione e il bisogno abitativo espresso dalle fasce sociali più povere, ma è altrettanto paradossale che laddove gli enti abbiano a disposizione patrimoni utilizzabili anche ai fini abitativi, non lo facciano. Quindi la sottolineatura di quest'emendamento va sulla necessità della ricognizione periodica.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 249) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: dopo il comma 2 dell'articolo 22 del disegno di legge 153 è aggiunto il seguente comma 2 bis: 2 bis. Al numero 1 del secondo comma dell'articolo 12 della legge regionale 57/1977 (Tutela ed uso del suolo) come modificato dall'articolo 22 del disegno di legge 153 dopo le parole "insediamenti residenziali" sono aggiunte le parole "pubblici e privati".
Emendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: al comma 3 dell'articolo 22 (Modifiche all'articolo 12 della l.r. 56/1977) del disegno di legge n. 153 dopo le parole: "a causa della presenza di stabilimenti a rischio d'incidente" è soppressa la parola: "rilevante".
Emendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Buquicchio e Ponso: Al comma 3 dell'articolo 22 (Modifiche all'articolo 12 della l.r. 56/1977) del disegno di legge n. 153 dopo le parole: "a causa della presenza di stabilimenti a rischio d'incidente rilevante" sono aggiunte le parole: "o a rischio ambientale, e/o idrogeologico, e/o sismico".
Consigliere Ponso, se intende illustrarli congiuntamente ha fino a sei minuti; ne ha facoltà.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente, ma sarò più breve.
L'articolo 22 entra nel merito delle modifiche all'articolo 12 della legge 56/77, "Contenuti del Piano Regolatore Generale".
A tal proposito, valgono le considerazioni già espresse in occasione della discussione dell'articolo 17 del disegno di legge n. 153, in cui sono state puntuali le osservazioni del mio Capogruppo.
I Piani regolatori, nell'adeguarsi alle previsioni del Piano territoriale, devono tenere nella dovuta considerazione la presenza sul loro territorio di stabilimenti non solo a rischio d'incidente, ma anche a rischio ambientale, idrogeologico o sismico. Anche in questo caso, quindi mi riallaccio al principio per cui i vincoli non devono essere visti come una costrizione, ma come un'opportunità per preservare il territorio e nel caso specifico dell'articolo in discussione, anche l'incolumità delle persone e l'ulteriore messa a rischio di aree potenzialmente già depresse.
Come lei sa, Assessore, il nostro territorio, o perlomeno una parte di esso, è a rischio di frane, a rischio alluvionale e sismico. Pertanto queste porzioni di territorio vanno sottratte da qualsiasi voglia di opera edificatoria e i Comuni devono rispettare rigorosamente questi vincoli senza possibilità di eluderli.
Questo è lo spirito per cui non ci apprestiamo a presentare questi emendamenti e a chiederne il voto favorevole dell'Aula.
Continuo nell'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 63) e 64) facendone un tutt'uno con l'emendamento 249).
Vorrei evidenziare che l'articolo 12 della legge sulla "Tutela ed uso del suolo" prevede, in linea generale, l'adeguamento, nonché la verifica ed eventualmente lo sviluppo, del Piano Regolatore Generale rispetto alle previsioni fornite dalla pianificazione territoriale paesaggistica. È in quest'ambito che il Piano Regolatore Generale di un Comune valuta l'esigenza di sviluppo del territorio sia dal punto di vista degli insediamenti produttivi, sia per quel che riguarda le strutture residenziali.
In questa occasione abbiamo ritenuto utile inserire un emendamento l'emendamento rubricato n. 249) - che specificasse come le valutazioni del Piano Regolatore Generale debbano prendere in considerazione, nel caso di sviluppo degli insediamenti residenziali, non solo le possibilità di espansione provenienti dal mondo dei privati, ma anche quelle derivanti dal pubblico. Questo al fine di provare a dare una risposta complessiva alla domanda abitativa da parte dei cittadini.
Ho terminato. Grazie, Presidente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 653) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Dopo il comma 5 dell'articolo 22 del disegno di legge n. 153, è aggiunto il seguente: "5 bis) Dopo il numero 5) del secondo comma dell'articolo 12 della l.r.
56/1977, è inserito il seguente: '5 bis) determina la perimetrazione del centro abitato, redatta su mappa catastale aggiornata, delimitando per ciascun centro o nucleo abitato le aree edificate con continuità ed i lotti interclusi, con esclusione delle aree libere di frangia, anche se già urbanizzate; non possono essere compresi nella perimetrazione gli insediamenti sparsi;'. ".
La parola all'Assessore Cavallera, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento introduciamo - anzi, reintroduciamo, perch storicamente era già stata prevista - la perimetrazione del centro abitato tra le funzioni cui deve assolvere il PRG.
Questa perimetrazione risulta utile sia per determinare l'ambito di esclusione dalla VAS dalle varianti parziali, sia per contribuire al contenimento dell'uso del suolo. A regime - ovviamente, ci vorrà un certo periodo di tempo - era una componente della progettazione e dello stato di fatto del Piano regolatore, che, in precedenza, era già stato previsto e che adesso, talvolta, viene richiamato dalle normative della VAS.
Sarebbe dunque opportuno disporre di questo allegato (o contenuto di Piano) anche in futuro per i nuovi Piani regolatori.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 666) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 22, nel comma 3 numero 7) dell'articolo 12, sono sostituite le parole " e paesaggistica" con, "ambientale nonché paesaggistica" Il Consigliere Bono dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 352 presentato dalla Consigliera Artesio: all'articolo 12, il comma 8 è sostituito dal seguente: "8. individua, tramite il Piano per l'edilizia economica e popolare di cui all'articolo 41 o tramite cessione gratuita di aree in sede di redazione degli strumenti urbanistici esecutivi, aree per edilizia sociale, economica e popolare, in rapporto alle effettive esigenze locali relative al tempo considerato dal PRG, fatte salve le disposizioni di cui all'articolo 41" La Consigliera Artesio dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato n. 353 presentato dalla Consigliera Artesio: all'articolo 12, al numero 9 bis del secondo comma, le parole ",disciplinando le condizioni per la loro residua attuazione" sono soppresse.
La Consigliera Artesio dà per illustrato l'emendamento.
Emendamento rubricato 354) presentato dalla Consigliera Artesio: all'articolo 12, dopo il numero 9 bis del secondo comma, è inserito il seguente: "9 ter. Verifica la sussistenza delle condizioni per il rinnovo dell'efficacia degli strumenti urbanistici i cui termini attuativi sono scaduti o per il completamento delle parti di essi non ultimate".
La parola alla Consigliera Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora

La serie degli emendamenti - sui quali mi riservo una illustrazione su ciascuno di essi - è proprio una riconferma delle preoccupazioni che avevo espresso nell'illustrazione dell'emendamento precedente, in ordine alla, a mio avviso eccessiva, omissione delle preoccupazioni delle aree per edilizia sociale, economico e popolare, in ordine alle effettive esigenze locali.
Che cosa accade nella lettura dei Piani regolatori generali, in particolare delle città capoluogo e dei centri a forte urbanizzazione? Mentre si spinge sulla possibilità di convertire la destinazione di area ad altri fini destinati in direzione della residenzialità, ciò non avviene in direzione della tutela, della domanda rivolta alle abitazioni a canone sociale.
Laddove questo avvenga, attraverso gli strumenti delle convenzioni, si ritiene di poter proseguire analogamente lo scopo, riservandosi una quota parte degli alloggi di nuova costruzione, espressamente alle necessità di edilizia sociale delle amministrazioni comunali.
La realtà che abbiamo sotto gli occhi, di pratica sì fatta da ormai oltre vent'anni, è la situazione che descrivevo precedentemente, cioè di un gap fortissimo tra strati sociali impossibilitati a raggiungere i livelli economici richiesti per la locazione e insufficienza delle aree destinate ad ERP.
La preoccupazione inserita all'interno di questi emendamenti sottolinea in particolare questa, a nostro avviso, grave carenza degli atti di indirizzo. Certo, sono le amministrazioni comunali a dover individuare gli ambiti di riferimento, ma è altrettanto vero che uno strumento di programmazione deve anche essere capace di leggere in modo attuale le trasformazioni socio-economiche.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 646) presentato dal Consigliere Reschigna: dopo il comma 10 dell'articolo 22 (Modifiche all'articolo 12 della l.r.
56/1977) del disegno di legge n. 153 è inserito il seguente comma: "11. Dopo il secondo comma dell'articolo 12 della l.r. 56/1977 è inserito il seguente: 2 bis. Il Piano Regolatore Generale può, altresì, prevedere una disciplina di incentivazione, secondo criteri definiti con apposito provvedimento della Giunta regionale da adottare entro 180 giorni dall'approvazione della presente legge, in misura non superiore al 15% della volumetria ammessa per interventi, di cui sia garantita la tracciabilità, finalizzati: alla riqualificazione urbana all'edilizia residenziale pubblica alla promozione dell'edilizia bioclimatica e del risparmio energetico al recupero di aree degradate o dismesse" La parola al Consigliere Reschigna per l'illustrazione.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
L'emendamento prevede la possibilità che i Piani regolatori in generale possano contenere una disciplina di incentivazione, secondo provvedimenti e criteri definiti dalla Giunta regionale.
Provvedimenti di incentivazione volumetrici per interventi che siano finalizzati alla riqualificazione urbana e all'edilizia residenziale pubblica. Ancora stamattina abbiamo ragionato su altri emendamenti, alla promozione dell'edilizia bioclimatica del risparmio energetico e al recupero di aree degradate e dismesse.
Il tema è sostanzialmente quello di indirizzare, anche attraverso incentivazioni volumetriche sul tessuto edificato, gli obiettivi della pianificazione territoriale ed evitare la dispersione edilizia. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 667) presentato dal Consigliere Bono: all'articolo 22, successivamente al comma 10, è inserito il comma 11, dopo il numero 9 bis) del comma 2 dell'articolo 12, è inserito il seguente 9 ter) "individua i residui non attuati del vigente PRG, relativamente alle aree ed alle unità immobiliari del patrimonio edilizio esistente inutilizzate, sottoutilizzate e da recuperare" La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Vorremo aggiungere al comma 10, dell'articolo 22, che modifica gli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica, il comma 9 ter che richiede di individuare anche i residui non attuati dal vigente Piano regolatore generale, relativamente alle aree "unità immobiliare del patrimonio edilizio inesistente, inutilizzate, sottoutilizzato e da recuperare." Questo per inserire un principio molto importante che, ad oggi, ancora non è presente nella legge e nelle modifiche che si vogliono apportare cioè quello di valutare i residui non attuati, quindi considerando anche il patrimonio edilizio esistente.
Dati aggiornati recentemente dal Comune di Torino, ma anche da altri Comuni di tutto il Piemonte, dimostrano come esiste un patrimonio sfitto in crescita e inutilizzato. In crescita anche in virtù della difficoltà strutturale del mercato immobiliare, peggiorato dall'aggiunta dell'IMU della tassa sull'immobile sulla prima casa.
Ragion per cui molti più immobili sono stati messi in vendita, ed è sempre più difficile riuscire ad ottenere il pagamento del canone di locazione in maniera continuativa da pare di famiglie e individui che sono in difficoltà e la Regione Piemonte è in difficoltà ad aiutare le morosità cosi dette incolpevoli. E' un circolo vizioso.
Sarebbe molto, molto importante valutare il patrimonio edilizio esistente inutilizzato, sottoutilizzato o, a maggior ragione, da recuperare, che non è solo la ristrutturazione energetica, ma anche una vera e propria ristrutturazione per evitare che magari siano soggetti a crolli anche se, fortunatamente, come dimostra il recente sisma di oggi nell'astigiano, siamo un'area non sismica. Tuttavia i crolli possono avvenire anche per normali accadimenti di fenomeni meteorici o meteorologici intensi, sarebbe molto importante inserire il comma 9 ter.
Non so se l'Assessore mi può rispondere in merito all'emendamento valutando se sia il caso di aggiungerlo o se mi sa dire dove si trova nel testo una dizione analoga che possa giustificare una sua non approvazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, la parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Così do anche un giudizio contestuale sugli emendamenti.
Per quanto riguarda l'intervento del Consigliere Ponso, voglio precisare che, in riferimento alle criticità derivante da rischi naturali o da rischi antropici, è già presente nel contesto della normativa. Non dobbiamo dimenticare che si tratta di una normativa urbanistica regionale tuttavia ciò non toglie che ci siano delle normative di settore o comunque, sovraordinate dello Stato che devono essere applicate e trovano applicazione.
Ecco perché poi, a fronte della nuova legge, comunque, sarà prevista una circolare che concatenerà tutte queste norme. In particolare, per quanto riguarda il riferimento all'incidente irrilevante nel testo, questa è una dizione ufficiale, che prevede la compilazione di un documento siglato RIR, - che è proprio il rapporto sulle industrie a rischio d'incidente irrilevante, quindi giustamente è stata richiamata la dizione ufficiale.
Per quanto riguarda l'intervento della Consigliera Artesio, dove si fa riferimento alla proposta di nuovo 9 ter, per quanto ci riguarda, con il comma 8 dell'articolo riteniamo di aver, da un lato, difeso la necessità che all'interno del PRG siano previste adeguate aree per l'edilizia sociale e, guarda caso, un emendamento accolto questa mattina prevedeva, tra gli obiettivi, l'edilizia sociale.
Aggiornata anche alla situazione corrente che, come vuole la realpolitik, questo spazio deve essere ricavato all'interno di un rapporto pubblico-privato.
D'altronde, non è più l'epoca di suddividere in modo scolastico per aree o per settori di intervento; si cerca, sotto tanti punti di vista non solo urbanistico, ma anche sociale - di avere un mix nei vari contesti residenziali e abitativi.
Per quanto riguarda l'emendamento presentato dal collega Reschigna credo che già con tutta la strumentazione esistente (che non sto qui a richiamare perché la conosce benissimo, sia a regime sia a transitorio), si possono ricavare programmi di intervento. Naturalmente, il recupero e la riqualificazione sono ormai cavalli di battaglia a cui si fa riferimento purtroppo mancano - piccolo particolare - le risorse. Mi auguro che in futuro possano coniugarsi con le nostre normative.
Riprendo l'ultima considerazione del collega Bono, secondo cui, prima di deliberare occorre conoscere. A mio avviso, prima di procedere con nuove pianificazioni, cerchiamo di sapere quali sono i contesti non attuati in precedenza. Non solo: occorre anche una specificazione molto puntuale e dettagliata sulle porzioni, inutilizzate e sotto utilizzate, di patrimonio edilizio esistente.
Direi un'indagine a livello di appartamento, se così vogliamo definirla.
Sotto questo profilo, si possono fare alcune considerazioni.
Innanzitutto - ahimè - le vicende dell'IMU saranno, per un dato di conoscenza del patrimonio edilizio esistente ai fini fiscali dettagliatamente e correttamente indagate da tutti i Comuni, proprio per vedere le conseguenze fiscali. Se l'eventuale nuovo Piano Regolatore richiederà un'analisi dello stato di fatto - totale se è una revisione generale, parziale se è settoriale - per queste esigenze avremmo dati che ci potranno essere utili.
Obbligare azioni mirate in ogni articolo e in ogni sezione della legge non mi sembra opportuno, anche perché l'esperienza ci induce a poter dire che il dato di conoscenza è abbastanza assicurato. Possiamo anche non essere d'accordo sulle proposte e sulle scelte, ma, sotto questo profilo, è il punto di partenza di ogni progettazione.
Di conseguenza, per le considerazioni svolte, darò parere contrario a tutti gli emendamenti, salvo ovviamente quello della Giunta regionale che come ho ribadito, tende a reintrodurre la perimetrazione del centro abitato, che credo sia utile e tutti condividano l'utilità di questa scelta.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Procediamo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 282), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Votazione non valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I nostri lavori sono aggiornati fra 30 minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 16.06 riprende alle ore 16.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 282), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Votazione non valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Essendo mancato il numero legale per la terza volta, di cui due consecutive, la seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.36)



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