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Dettaglio seduta n.300 del 14/11/12 - Legislatura n. IX - Sedute dal 28 marzo 2010 al 24 maggio 2014

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Presidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Pedrale, Spagnuolo Giordano, Cota, Cantore, Casoni, Comba e Leo.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 907 presentato dai Consiglieri Boeti, Laus, Lepri Manica, Muliere e Pentenero, inerente a "Convocazione della Commissione consultiva dell'Ospedale Evangelico Valdese di Torino" (richiesta iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti, ne ha facoltà.



BOETI Antonino

stato depositato da due settimane un ordine del giorno che chiede all'Assessore Monferino di convocare livelli istituzionali, che comprende anche la Tavola Valdese, in maniera che l'Assessore definisca quale sia il suo orientamento rispetto a quell'ospedale.
Chiedevo se era possibile se, nell'arco della seduta di questa mattina mettere in discussione l'ordine del giorno e votarlo.



PRESIDENTE

Consiglieri, gli uffici mi dicono che nella seduta di oggi non c'è lo spazio per questo perché c'è un o.d.g. della seduta e quello va rispettato.
Dovremmo rinviarlo nella prossima seduta di Consiglio.
Collega Boeti, dovrebbe chiedere alla Conferenza dei Capigruppo di inserirlo nella prossima seduta.



BOETI Antonino

Pensavo fosse nelle competenze e nelle possibilità dei Consiglieri regionali di chiedere all'Aula di mettere in discussione e in votazione l'ordine del giorno che è stato regolarmente presentato. Ogni volta che ci troviamo in Aula c'è un o.d.g., non mi è mai capitato che il Consiglio iniziasse la seduta senza sapere di cosa si dovesse occupare quella mattina.
Ho visto molte volte che gli ordini del giorno vengono presentati, la loro iscrizione può anche non essere accetta. Non è la prima volta che un Consigliere chiede di mettere in discussione e votazione un ordine del girono durante la seduta.



PRESIDENTE

Era stato prevista ieri la possibilità di poter inserire gli ordini del giorno. Mi auguro venga inserito nel prossimo Consiglio.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 124 "Designazione del Garante Regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nell'ambito del territorio della Regione" (L. r. n. 28/2009)


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Novero e Ponso.
Prego il Consigliere Segretario Leardi di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Leardi effettua l'appello nominale)



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate se interrompo l'appello: le schede sono state distribuite? Scusate un secondo: stiamo verificando se le schede sono state tutte distribuite.
Chiedo qualche minuto di sospensione in modo da poter distribuire le schede che mancano e procedere con questa votazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.45 riprende alle ore 10.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Scusate, Consiglieri, è meglio rifare il tutto. Distribuiamo nuovamente le schede numerate e ripartiamo da zero. Le schede c'erano: evidentemente qualcuno ne ha una in più.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Massimiliano

Ho la scheda ancora qui. Se non c'è un ritiro prima delle schede oserei dire, siamo tutti onestissimi, ma potrei dire che c'è qualcosa che non funziona.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Chiedo che le nuove schede vengano vidimate in modo diverso dalle altre schede e che sia chiaro e sia detto come vengono vidimate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Parlerò quando lei sarà nelle condizioni di portare l'Aula ad una condizione di dignità! Prendete le schede, vidimate nuove schede, basta che venga restituita un po' di dignità a quest'Aula.
Siamo stufi di passare per un circo di clown! Questa è il Consiglio regionale del Piemonte!



PRESIDENTE

Ha pienamente ragione, Consigliere Reschigna.
La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Mi permetto di dissentire. Per me lei non ha pienamente ragione.
Nel momento in cui è avvenuto un disguido nella distribuzione delle schede, perché non è che siano arrivate solo ad alcuni membri della maggioranza, ma anche ad alcuni Consiglieri della minoranza come il Consigliere Negro, vuol dire che c'è stato un disguido da parte di chi distribuisce le schede.
Senza dare colpe a nessuno: chi non fa, non falla. È solo lavorando e facendo che si può sbagliare.



PRESIDENTE

Stiamo procedendo alla nuova vidimazione delle schede. Verranno ritirate le altre e verranno distribuite. Chiedo ai Consiglieri di rimanere al proprio posto, altrimenti non si può incolpare chi lavora di quello che succede.
Le altre schede verranno ritirate dai commessi, tanto quelle nuove sono state vidimate diversamente e saranno controllate una per una.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Chiedo ai colleghi di restituire le schede.
Prima recuperiamo le vecchie schede, poi distribuiamo quelle nuove.
Sono state recuperate tutte le schede? Allora possiamo procedere con la distribuzione delle nuove schede.
La nuova scheda è rubricata 1, ha il timbro di colore nero ed firmata dal Vicedirettore Bossi.
Saranno validi solo i voti espressi con quella scheda. Altre schede, o quello che sarà eventualmente inserito, sarà ritenuto carta straccia.
Distribuite pure le schede.
Invito i Consiglieri a votare.
Nomino scrutatori i Consiglieri Novero e Ponso.
Prego il Consigliere Segretario Leardi di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Leardi effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata. Sono stati effettuati due appelli nominali.
Procediamo allo spoglio delle schede.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.06 riprende alle ore 11.12)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico l'esito della votazione riguardante la designazione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, nell'ambito del territorio della Regione.



PRESIDENTE

La votazione non è valida in quanto non è stato raggiunto il quorum richiesto dalla L.R. 28/2009 (maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati).



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Complimenti! Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Presidente, poiché credo che non costerà molta fatica ad una maggioranza che nelle ultime settimane ha fatto sistematicamente mancare il numero legale, e poiché è una votazione non valida, applichi la procedura che prevede il Consiglio regionale: si sospenda la seduta per mezz'ora perché non è più possibile andare avanti in questo modo! C'è un atto di diffida del Tribunale di Torino circa la non ottemperanza a nomina del Garante. È bene che le responsabilità - colleghi ve le prendiate, tanto non vi costa fatica non venire in Consiglio regionale! Siete stati assenti per settimane!



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, in merito alla questione della diffida lei mi darà atto che l'ho sempre fatto presente alla Conferenza dei Capigruppo ed è il motivo per il quale una volta alla settimana procediamo alla votazione, anche in accordo con il Presidente della Regione, che, al pari mio - che peraltro, a differenza del Presidente Cota, ho dei doveri d'Ufficio - è stato diffidato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Sarebbe alquanto singolare quest'interpretazione regolamentare, perch sarebbe la prima volta che accade, non solo da due anni e mezzo a questa parte, ma anche, per quanto mi riguarda, nella scorsa legislatura.
Voglio ricordare, nel caso il Consigliere Reschigna non l'avesse sentito bene, che il Presidente Cattaneo, leggendo il risultato, ha detto: presenti 53. A quanto mi risulta, la presenza, cioè il fatto che i Consiglieri siano presenti in aula, è valida per il mantenimento del numero legale.
Poiché noi non possiamo, nel caso delle votazioni di nomina, come evidentemente possiamo fare per tutte le altre votazioni, dare la semplice presenza, che manterrebbe il numero legale, ma possiamo o votare un nome o non mettere la scheda, in questo caso è evidente che la semplice presenza in Aula serve per il mantenimento del numero legale.
La richiesta non è assolutamente accettabile, pertanto chiedo di poter continuare con l'o.d.g. che è stato convocato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La votazione non è valida, ma non è mancato il numero legale, perch in effetti, è sempre stata prassi che le schede distribuite indichino i presenti...
RESCHIGNA Aldo (fuori microfono) Non è stata data risposta alla chiama, Presidente!



PRESIDENTE

Mi scusi, però, quando sono state distribuite le schede, sono state consegnate 53 schede, quindi sono presenti 53 Consiglieri.
Hanno votato in 26, il numero legale era 28, il quorum 31. È la votazione che non è valida. È sempre stato fatto così, di questo va dato atto, ma approfondiremo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non vi toglie dalle vostre responsabilità, questo fatto!



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, non mi permetto di mettere in dubbio la sua interpretazione, però non penso che corrisponda ad una lettura puntuale del Regolamento, quindi ho dei dubbi su quello.
Noi non intendiamo, da oggi in avanti, fare più alcuno sconto ad una maggioranza che non merita minimamente attenzione, su questo piano.
Scusatemi se ve lo dico: vi dovreste vergognare, prendere atto dell'ingovernabilità della situazione! Andiamo a casa! Andiamo a casa! Non è più possibile procedere in queste condizioni! Un poco di pudore colleghi! Un poco di pudore!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Carossa.



CAROSSA Mario

Beh, se vuole andare a casa, come altre volte ha fatto in Consiglio regionale, può andare a casa! Nessuno le vieta questo, quindi vada pure! Riguardo agli sconti, guardi, su questo dovremmo andare a parlare a lungo.
Io però le chiedo - Presidente - di stigmatizzare, a difesa dei Consiglieri che hanno esercitato un loro diritto, l'intervento del Capogruppo Reschigna, in cui ho ravvisato delle velate minacce e pressioni agli altri Consiglieri che hanno applicato un diritto. Un diritto! Un diritto, Presidente! Ho il diritto di fare questo e quindi non accetto, e lei non dovrebbe accettarlo e permetterlo, che ciò avvenga. Lei dovrebbe stigmatizzare l'intervento del Capogruppo Reschigna! Dove si è vista un'Assemblea legislativa in cui io ho l'obbligo di consegnare una scheda? Ma stiamo scherzando? Ma stiamo scherzando? Altro che circo! Questi vogliono portare la dittatura qua, non un circo, come hai detto prima!



CAROSSA Mario

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



CAROSSA Mario

Mamma mia! Mamma mia! La dittatura!



CAROSSA Mario

Che io non possa non votare! Che io non possa non votare! Lei deve intervenire!



PRESIDENTE

Scusate, prima ho detto in maniera molto chiara che il Regolamento è così interpretato: erano presenti 53 Consiglieri, quindi era ampiamente costituito il numero legale; 26 Consiglieri hanno consegnato la scheda quindi è una votazione non valida, ma non è mancato il numero legale.
Così interpreto il Regolamento, semplicemente perché così è sempre stato interpretato. Poi, se vogliamo fare un approfondimento, perché oggi c'è questo ripensamento, lo facciamo. Mi sia dato atto, però (ho fatto il Consigliere per cinque anni, dal 2000 al 2005, e posso testimoniarlo, in concorso con altri), che è sempre stato interpretato così e che in questi due anni e mezzo così ho interpretato.
M'impegno ad approfondirlo, però oggi io così interpreto, pertanto la votazione è non valida. Il numero legale c'è e i Consiglieri possono mettere o non mettere la scheda sulla loro...



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

S'impegni a fare l'interpretazione dell'articolo 69, perché sono due anni che siamo fermi! Mi scusi, eh? Questo per aiutare l'Assemblea: non s'impegni, ma aiuti l'Assemblea!



PRESIDENTE

Collega Carossa, ho detto esattamente come sono le cose.
Riguardo agli articoli 69 e 84, se vuole aprire un dibattito anche personale sulle responsabilità, poiché è tutto ingessato nella Commissione Regolamento, quando vuole (in sede pubblica o privata) sono disponibile.



PRESIDENTE

CAROSSA Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, no, no! Aveva detto: "Un accordo di tre mesi", lo ricordo questo!



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Naturalmente, i colleghi hanno il diritto di non partecipare ad una votazione, però non hanno il diritto di stracciare la scheda! Questo non esiste, caro collega Giovine, perché io - Presidente - di fronte ad un Consigliere regionale che ostentatamente straccia la scheda un minimo di richiamo lo farei, perché c'è un galateo istituzionale...



PRESIDENTE

L'ho anche fatto.



RONZANI Wilmer

C'è un galateo istituzionale che dovrebbe essere rispettato, nelle istituzioni, se un Consigliere straccia la scheda! Può non votare, pu sostenere le cose che ha sostenuto poco fa nel suo intervento, rivendicare il diritto di non partecipare alla votazione: tutto questo ci sta. Ma che un Consigliere regionale, ostentatamente, stracci la scheda, anche questo un po' dà la misura che abbiamo superato il limite della decenza, della decenza istituzionale e politica. Poi, ognuno si assume le sue responsabilità. Io, Presidente, dico questo.
Naturalmente la questione non è di legittimità, se posso o meno partecipare a una votazione, ma il problema è politico. Vi domando e mi domando: è normale che un Consiglio regionale continui a votare per il Garante senza eleggerlo? È un problema di credibilità delle istituzioni.
normale che la maggioranza faccia mancare il numero legale tutte le volte che ha un problema interno? È normale che le divisioni dentro la maggioranza - perché il nodo politico è esattamente questo, il problema è questo - vengano scaricate sul funzionamento del Consiglio regionale? Stiamo parlando di questo! Tutti sanno che c'è una trattativa in corso, che c'è una discussione politica in corso che riguarda gli assetti di Giunta e dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio. È legittimo che esista una discussione, ma è politicamente poco serio che questa discussione venga scaricata sul funzionamento del Consiglio regionale. Il problema è politico! Allora affrontatelo e risolvetelo, perché non può un'istituzione continuare così! Il Consigliere Buquicchio ha ragione, collega Carossa: tu diresti esattamente la stessa cosa, se non fossi legato a un vincolo di maggioranza, perché non penso e non credo che tu possa in questo momento non farti carico del problema che non è credibile un'istituzione che ripetutamente fa mancare il numero legale e ripetutamente non assume decisioni! Il nodo è questo, e qui si sta consumando il fatto che le crisi e i problemi della maggioranza vengono scaricati sul funzionamento dell'Assemblea regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Per una volta, collega Wilmer Ronzani, non è proprio così.
Che questa maggioranza abbia dei problemi è noto, quindi è inutile negarlo, ma stiamo cercando di risolverli e speriamo di farcela, per questa volta non è dovuto a questi motivi, tant'è vero che noi abbiamo richiamato in Aula il nostro progetto di legge per l'abolizione dei Garanti, in maniera tale che poi si discuta apertamente su questo argomento e si prenda una decisione definitiva: una decisione di mediazione oppure una mediazione su come originariamente la maggioranza l'aveva impostata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna per fatto personale; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, mi rimetto alle sue valutazioni sull'interpretazione del Regolamento, tanto il problema non è regolamentare, ma è politico, come ha detto il collega Ronzani.
Io non ho minacciato nessuno, perché credo che esprimere delle considerazioni politiche non significhi rivolgere delle minacce. Voglio però cogliere l'occasione per dirle, Presidente, che riceverà comunicazione formale dai primi firmatari di tutte le proposte di legge del Gruppo regionale del Partito Democratico con le quali noi richiamiamo in Aula tutte le proposte di legge presentate dal Partito Democratico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per fatto personale.
Prego, lo esplichi.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Volevo ringraziare il Consigliere Ronzani perché ha detto una cosa peraltro vera, nel suo solito modo molto garbato, per quanto duro.
Io sono quello che ha stracciato la scheda, collega Ronzani, per fatto politico, perché volevo estrinsecare con forza la mia posizione politica su questa votazione, su questo punto e sul Garante dei detenuti.
un anno e mezzo che tutti i Capigruppo della maggioranza (credo solo ad esclusione del Presidente Burzi, poiché tecnicamente all'epoca tutto il Gruppo di Progett'Azione era all'interno del Popolo della Libertà) hanno chiesto l'abrogazione del Garante dei detenuti e del Garante dell'infanzia.
Peraltro, è alquanto curioso come mai non si tratti l'applicazione della legge anche per il Garante dell'infanzia e per il Garante degli animali: lì va bene così, l'inapplicabilità della legge, lì non gliene frega niente a nessuno.
Allora, ho voluto estrinsecare con forza, con un gesto plateale - credo che voi tutti l'abbiate fatto nella vostra attività politica, lo faccio a volte qui in Aula e non in un modo particolarmente eclatante, ma sicuramente in modo forte, visivo - il fatto che considero vergognoso continuare a votare un Garante che chiaramente la maggioranza ha deciso di non far passare perché vuole abrogare la legge.
Vorrei capire perché questa legge non è stata ancora discussa in Commissione e non è stata ancora portata in Aula. Poi, voi rispondete in modo "muscolare" e va bene, ma non ci farete cambiare idea su questa posizione, soprattutto in questo momento di grave crisi economica e di fronte al problema dei costi della politica. Mi sembra che a far crescere i costi di oltre 200.000 euro all'anno in capo al Consiglio regionale solo per il Garante dei detenuti (poi c'è il Garante dell'infanzia e sono altri 200.000 euro) sia una roba veramente vergognosa.
Questa vostra posizione a tutela evidentemente di alcune persone e di alcune posizioni - perché avete già in mente chi mettere lì, basta andare a vedere i voti volendo scrutinare - è assolutamente inqualificabile: non rispettate, voi sì non rispettate, il volere della maggioranza!



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, mi corre l'obbligo di fare una precisazione.
Questo provvedimento non è nella mie disponibilità, ma l'ho assegnato alla I Commissione.
Alla Conferenza dei Capigruppo lei alcune volte arriva un po' più tardi e quindi mi scuso se magari, nel riassunto, non ho ricordato l'ultima riunione, dove era presente anche il Presidente Burzi in quanto è, oltre che Capogruppo, Presidente della I Commissione.
Ho detto semplicemente una cosa che qui voglio ribadire all'onor del mondo: noi siamo arrivati a tre soluzioni.
La prima è di procedere alla nomina. Io, come Presidente del Consiglio regionale, ho interesse che la nomina venga fatta per dovere d'ufficio, in quanto sono stato messo in mora con atto giudiziario di diffida dal Tribunale di Torino, al pari del Presidente della Giunta regionale che è capo dell'Ente.
La seconda è di procedere alla nomina con l'intesa di avviare il percorso sulla proposta di legge per l'abolizione del Garante e trasferire la competenza al Difensore civico.
La terza è quella di procedere subito all'esame della proposta di legge per l'abolizione del Garante e l'attribuzione delle sue funzioni al Difensore civico, ma questo dipende dalla I Commissione, di cui non sono n Presidente né Vicepresidente.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame disegno di legge n. 153, inerente a "Nuove modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 153, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ricordo che nella seduta pomeridiana di ieri è stata ripetuta la votazione dell'emendamento n. 576). La stessa votazione è stata dichiarata non valida per mancanza del numero legale per tre volte e quindi la seduta è stata sospesa una prima volta per 30 minuti e poi, alla ripresa, la votazione non ha avuto nuovamente il numero legale e pertanto dobbiamo ripartire da lì.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 576), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Invito i colleghi a rimanere al proprio posto, essendoci una serie ripetuta di votazioni.
Il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 775), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Invito i colleghi a rimanere al proprio posto.
Ci sono 60 secondi per votare, ma, com'è noto, siccome abbiamo la votazione ripetuta, il Presidente può anche dare l'esito dopo circa 35 secondi. È un diritto del Consigliere aspettare l'ultimo momento per arrivare al fotofinish, ma, dovesse mancare il numero legale, schede, schedine e interruttori non saranno sicuramente ammessi come giustificazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 577), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Commenti del Consigliere Toselli)



PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli ha chiesto di spiegare le anomalie tecniche; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Intanto, ringrazio i colleghi per avermi avvisato, siccome sono stato il trentesimo ad aver dato il numero legale per la votazione. Mi stavo confrontando con il collega Leo; entrambi ci siamo controllati, perch siamo vicini di banco.



PRESIDENTE

noto.



TOSELLI Francesco

Nella precedente votazione abbiamo dato, come sempre, la presenza e abbiamo premuto il tasto "no". Poi, mi è stato fatto notare che il dato relativo alla mia presenza stava di nuovo lampeggiando, quindi era saltata l'espressione di voto negativo, così come era saltata anche l'espressione di voto negativo del collega Leo.
Poiché nella mia precedente votazione, per la fretta, ho votato "sì" volevo dichiarare che per me era un "no". Quindi, non è stata una disattenzione durante la fase di votazione, bensì si è verificato un problema tecnico.
Vorrei che altri gli altri colleghi, eventualmente, controllassero perché, qualora dovesse capitare a loro, magari, per essere distratti verrebbero non solo redarguiti, ma esprimerebbero una votazione...



PRESIDENTE

Io non l'ho redarguita.



TOSELLI Francesco

Cortesemente, visti i sorrisini di alcuni colleghi, chiederei se tecnicamente si può monitorare il minuto della votazione. Cioè, chiedo se risulta la presenza e successivamente l'espressione del "no" - come avvenuto per il collega Leo - e, poi, se avete rilevato la dichiarazione di presenza con il mio "sì" e il "no", ovviamente, del collega Leo.
Se lo potete verificare, ne diamo una copia a tutti i colleghi, così che possano comprendere la mia onestà in questo intervento, visto che probabilmente, procedendo a questa dichiarazione, non credono che possa esserlo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Toselli.
Quindi, mettiamo a verbale che, relativamente all'emendamento rubricato n.
775), il collega Toselli intendeva votare in senso contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 578), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 286), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La votazione dell'emendamento rubricato n. 286) viene estesa all'emendamento rubricato n. 579), avendo il medesimo testo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 580), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 776), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 581), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 582), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 583), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 427), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 287), presentato dalla Consigliera Cerutti, e l'emendamento rubricato 584), presentato dal Consigliere Bono, sono uguali.
Pertanto, il voto dell'emendamento rubricato n. 287) sarà esteso al n.
584).
Per entrambi gli emendamenti è stato espresso un parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 287), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 777), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 585), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 268), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 586), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 587), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 588), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 778), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 589) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 590), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti n. 591) e 592) sono ritirati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 779), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 593), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 780), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 594) del Consigliere Bono è ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 595), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 596), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 781), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 597) del Consigliere Bono è ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 598), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 599), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 600) del Consigliere Bono è ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 783), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 603) del Consigliere Bono è ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 782), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 601), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 602), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 784), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 785), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 605), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ricordo ai colleghi che il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 604) è stato ritirato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 647).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Procediamo ad esaminare l'articolo 8, sul quale insistono alcuni emendamenti.
Emendamento rubricato n. 786) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 1 dell'articolo 7 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 8 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "La Giunta regionale" sono inserite le seguenti: ", sentita la Commissione consiliare competente,".
La parola al Consigliere Reschigna, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Almeno concedo un attimo di pausa alla maggioranza, che ha diritto di rifocillarsi e di recuperare le energie e le forze dopo quest'impegnativa mattinata.



PRESIDENTE

La prego, Presidente Reschigna, faccia il bravo.



RESCHIGNA Aldo

L'emendamento è molto semplice: al primo comma dell'articolo 7, dopo le parole "la Giunta regionale" noi proponiamo l'inserimento delle parole " sentita la Commissione consiliare competente,".
Di per sé, quindi, l'emendamento è molto semplice.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 606) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'art. 8, nel comma 1 dell'art. 7, dopo le parole "La Giunta regionale adotta" sono aggiunte ", sentite le province e la città metropolitana qualora istituita, ".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Semplicemente, prima di adottare il documento programmatico, chiediamo di aggiungere, dopo le parole "la Giunta regionale", le parole ", sentite le Province e la Città metropolitana qualora istituita".
un emendamento tecnico che va ad aggiungere il "sentire" delle Province e della Città metropolitana, che sono sicuramente interessate nella formazione e nell'approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica regionale, quali Enti competenti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 428) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: art. 8 punto 1) dopo le parole "...processo di VAS" aggiungere "e per il processo di VIS".
ARTESIO Eleonora (fuori microfono) Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Bene.
Emendamento rubricato n. 787) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 1 dell'articolo 7 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 8 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "dei valori paesaggistici" sono inserite le seguenti: "specifici di ogni singolo territorio".



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 607) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'art. 8, nel comma 1 dell'art. 7, sono sostituite le parole ", informa le Province, la Città metropolitana e la", con "e lo trasmette alle Province, alla Città metropolitana ed alla".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento è alternativo al precedente, quindi non so se l'Assessore Cavallera voglia recepirne uno dei due. Noi chiediamo che all'inizio della frase si preveda la trasmissione del documento programmatico alle Province e alle Città metropolitane. Dunque, al posto di ", informa le Province..." ne prevediamo la trasmissione.
Noi crediamo che debba essere specificato che il documento viene "trasmesso": può sembrare implicita la trasmissione, ma noi preferiremmo che venisse specificato in fase di adozione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 788) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 1 dell'articolo 7 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 8 del disegno di legge n. 153, le parole: "entro sessanta giorni" sono sostituite dalle seguenti: "entro novanta giorni".



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 790) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 2 dell'articolo 7 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 8 del disegno di legge n. 153, la parola: "eventuali" è soppressa.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 789) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 2 dell'articolo 7 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 8 del disegno di legge n. 153, dopo le parole: "eventuali misure di salvaguardia" sono inserite le seguenti: "e tutela".
RESCHIGNA Aldo (fuori microfono) Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 791) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 2 dell'articolo 7 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 8 del disegno di legge n. 153, le parole: "metropolitana che entro i successivi sessanta giorni" sono sostituite dalle seguenti: "metropolitana che, entro i successivi novanta giorni".



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo illustrato.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 608) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: all'art. 8, nel comma 2 dell'art. 7, dopo le parole "e alla città metropolitana" sono aggiunte ", nonché ai comuni".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiedevamo di aggiungere la trasmissione del documento, in fase di approvazione del Piano territoriale e paesaggistico anche ai Comuni. Mi sembra che finora non sia previsto: se non erro, viene trasmesso solo alle Province e, eventualmente, alla Città metropolitana che non è ancora stata istituita.
Chiedevo, quindi, se era possibile anche ai Comuni che si trovano all'interno della Regione Piemonte ed essendo, come immagino, una trasmissione telematica, penso si possa fare, in modo che tutti i 1.206 Comuni piemontesi prendano coscienza e contezza, in fase ancora di adozione, delle deduzioni, delle controdeduzioni o osservazioni in merito ai Piani che sono molto importanti per tutto il territorio piemontese quindi il Piano territoriale e il Piano paesaggistico.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 792) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 2 dell'articolo 7 della legge regionale 56/1977, come sostituito dall'articolo 8 del disegno di legge n. 153, le parole: "far prevenire, nei successivi sessanta giorni" sono sostituite dalla parole: "far pervenire nei successivi novanta giorni".
Il Consigliere Reschigna lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 609) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'articolo 8, comma 2 dell'articolo 7, dopo le parole "anche ai fini del processo di VAS", sono aggiunte ", a tal fine vengono predisposte idonee prestazioni informatiche nei comuni per garantire fruibilità delle consultazioni dei documenti".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Volevo un attimo d'attenzione da parte dell'Assessore Cavallera.
Si ricorda che avevamo discusso in Commissione sulla questione delle postazioni informatiche nei Comuni per garantire la fruibilità delle consultazioni ai documenti? Magari con tante materie affrontate mi sfugge ma siamo arrivati ad una sintesi per favorire la consultazione informatica dei documenti? Mi sembra di sì. Se mi risponde, eventualmente ritiro quest'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 429) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 8, punto 3) dopo le parole "....in materia ambientale" aggiungere "e di tutela della salute e di prevenzione primaria".
Emendamento rubricato n. 430) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 8 punto 3) dopo le parole "....compatibilità ambientale" aggiungere "e di tutela della salute".
La Consigliera Artesio li dà per illustrati.
Emendamento rubricato n. 793) presentato dai Consiglieri Reschigna Ronzani, Pentenero, Taricco, Lepri: al comma 4 dell'articolo 7 della legge regionale n. 56/1977, come sostituito dall'articolo 8 del disegno di legge n. 153, le parole: "è quindi sottoposto" sono sostituite dalle seguenti: "è sottoposto entro novanta giorni" Il Consigliere Reschigna lo dà per illustrato.
Gli emendamenti all'articolo 8 sono stati tutti illustrati.
Ci sono richieste di intervento in discussione generale sull'articolo e gli emendamenti? Dichiaro chiusa la discussione.
La parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Una brevissima premessa.
Per quanto riguarda il discorso della consultazione informatizzata all'articolo 2 è già stato inserita un'annotazione. Mentre bisognerà prestare attenzione agli strumenti comunali: è lì che c'è da garantire una maggiore facilità di accesso. Qui sono gli strumenti regionali, quindi siamo direttamente noi i promotori di questa svolta. Comunque, abbiamo già inserito negli articoli iniziali idoneo indirizzo.
Per quanto riguarda tutti gli emendamenti illustrati, abbiamo rilevato nell'emendamento n. 788) del Consigliere Reschigna, che porta la tempistica a 90 giorni, una proposta che volevamo avanzare noi.
A questo punto, per comodità, esprimo parere favorevole all'emendamento n. 788). Parere negativo su tutti gli altri emendamenti.
Ripeto, parere contrario su tutti gli emendamenti, salvo l'emendamento n. 788).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 786) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono) Scusi, Presidente.
Credo sia praticamente impossibile per i Consiglieri Segretari, essendo più Consiglieri nell'emiciclo rispetto a quelli seduti, riuscire a capire quali erano i voti rappresentativi, almeno dei Consiglieri in Aula.



PRESIDENTE

Secondo me la votazione era regolare, ma per risparmiare tempo la ripetiamo nuovamente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 786) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 606) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 428), come modificato, sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 787) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 607) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 788) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 790), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 789) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 791) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 608) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Mettiamo a verbale che il Consigliere Bono intendeva votare favorevolmente l'emendamento rubricato 608) a sua firma.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 792) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 609) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 429) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 430) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 793) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 431) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: articolo 9 punto 2) dopo le parole: "...Processo di VAS" aggiungere "e per il processo di VIS".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 823) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: al comma 2 dell'articolo 7 bis della l.r. 56/1977, come inserito dall'articolo 9 del disegno di legge n. 153, la parola "sessanta", è sostituita dalla parola "novanta".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

l'elevazione del limite temporale da 60 a 90 giorni, che tiene anche conto dell'esame di alcuni emendamenti presentati.
Emendamento rubricato n. 611) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'articolo 9, nel comma 3 dell'articolo 7 bis, dopo le parole "del sito informatico", sono aggiunte ", a tal fine vengono predisposte idonee postazioni informatiche nei comuni per garantire la fruibilità delle consultazioni dei documenti,".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 288) presentato dalla Consigliera Cerutti e XX: all'articolo 9 del disegno di legge n. 153, comma 3 dell'articolo 7 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, tra le parole "degli elaborati", e le parole "al fine di presentare", inserire la frase "rendendoli disponibili su supporto cartaceo a chi ne faccia richiesta".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 432) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 9 punto 3), dopo le parole: "... in materia ambientale" aggiungere "e di tutela della salute e di prevenzione primaria".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 433) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 9 punto 4) dopo: "...altri enti", aggiungere "(ASL e Osservatori di epidemiologia)".
L'emendamento è dato per illustrato.
L'emendamento rubricato n. 612) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 610) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'articolo 7 bis, comma 4, le parole "può convocare", sono sostituite da "convoca".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Al comma 4 dell'articolo 7 bis, che si vuole inserire nella legge regionale 56, si parla di formazione ed approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale di coordinamento provinciale (quindi PTCP e PTCM). Il comma 4 dice che, per l'acquisizione di pareri dei contributi di cui ai commi precedenti, cioè la proposta comprensiva dell'informazione necessaria per il processo di VAS e le indicazioni delle eventuali misure di salvaguardia ai sensi dell'articolo 58, possono essere convocate apposite assemblee consultive, da svolgersi nei tempi in tali commi stabiliti.
Noi chiediamo, invece di scrivere "possono convocarsi assemblee consultive", di scrivere "convochino assemblee consultive", perché mi sembra che anche il livello nazionale stia andando nella direzione di inserire nella legislazione corrente il cosiddetto dibattito pubblico su modello francese.
In questo caso non stiamo parlando di grandi opere, ma comunque di piani in cui sono previste nuove infrastrutture, nuovi impianti, impianti RIR (a rischio di incidente rilevante), quindi tutto quello che compete alla pianificazione sovracomunale (in questo caso provinciale, almeno finché rimarranno le province o, comunque, città metropolitane).
Chiederemmo che si fosse un po' più coraggiosi e, invece di scrivere "pu convocare", prevedere, non dico l'obbligo, perché abbiamo appreso che non si può scrivere "deve convocare", ma una via di mezzo tra il "può" e il "deve", pertanto "che convocano".
Il fatto che convochino significa prevedere che avvengano queste assemblee consultive, dove sono sentiti - immagino - i massimi rappresentanti degli Enti locali (i Sindaci), le associazioni o i soggetti interessati al processo di pianificazione.
Penso, quindi, che quest'emendamento esprima anche il punto di vista condiviso dalla maggioranza e dalla Giunta, e che quindi possa avere un parere positivo.
Mi rimetto, ovviamente, alla votazione dell'Aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Bono.
Emendamento rubricato n. 269) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 9 del disegno di legge n. 153, al comma quarto dell'articolo 7 bis, così come inserito nella legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, sono abrogate le seguenti parole: "assemblee consultive" e sostituite dalle seguenti parole: "conferenze di servizi".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 434) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: art. 9 punto 6) dopo le parole "...in materia ambientale" aggiungere "e di tutela della salute e di prevenzione primaria".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 435) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: art. 9 punto 6) dopo le parole "...compatibilità ambientale" aggiungere "e di tutela della salute".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 270) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 9 del disegno di legge n. 153, al comma settimo dell'articolo 7 bis, così come inserito nella legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 sono abrogate le seguenti parole: "centoventi giorni" e sostituite dalle seguenti parole "sessanta giorni".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 339) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: ART. 9 All'art. 7 bis, L. 56, dopo il comma 7, è inserito il nuovo comma 7 bis: "7 bis. La Giunta regionale, contestualmente all'acquisizione dei pareri di cui al comma 7, trasmette il piano alla competente Commissione Consiliare che entro trenta giorni esprime il proprio parere sulla coerenza dei contenuti del piano con la legislazione e gli atti di competenza del Consiglio regionale; qualora il piano non sia coerente in tutto o in parte con la legislazione e gli atti di competenza del Consiglio regionale, il parere della Commissione Consiliare assume carattere vincolante per l'espressione del parere della Giunta e viene trasmesso in ogni caso alla Provincia o alla Città metropolitana".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 340) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: ART. 9 All'art. 7 bis, L. 56, al comma 8, le parole "acquisito il parere di cui al comma 7", sono sostituite dalle seguenti: "acquisiti i pareri di cui al comma 7 e 7 bis".
L'emendamento è dato per illustrato.
aperta la discussione generale sull'articolo 9 e sull'intero blocco emendativo.
Non essendoci interventi in discussione generale, sono aperte le dichiarazioni di voto sugli emendamenti presentati.
Non essendoci interventi, ha la parola l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Per esporre la posizione della Giunta sugli emendamenti: ovviamente favorevole all'emendamento da noi presentato (ma è implicito) e parere contrario agli altri emendamenti.



PRESIDENTE

Bene, diamo atto che il Vicepresidente Cavallera va d'accordo con se stesso, avendo espresso parere favorevole sull'emendamento n. 823)! Iniziamo la votazione degli emendamenti.
Il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 431) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 823).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 611) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 288) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 432) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 433) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 610) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 269) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 434) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 435) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 270) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 339) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 340) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 271) presentato dai Consiglieri Cerutti e Stara: all'articolo 10 del disegno di legge n. 153, al comma primo dell'articolo 8, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, sono abrogate le seguenti parole: "per estratto".
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 271.1) presentato dai Consiglieri Cerutti e Stara: all'articolo 10 del disegno di legge n. 153, al comma primo dell'articolo 8, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, dopo le parole "ente proponente", sono aggiunte le seguenti parole: "e della Regione Piemonte".
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 613) presentato dai Consiglieri Bono, Biol Stara: all'articolo 10, nel comma uno dell'articolo 8, dopo le parole "dell'ente proponente", sono aggiunte: ", a tal fine vengono predisposte idonee postazioni informatiche nei comuni per garantire la fruibilità delle consultazioni dei documenti".
Il Consigliere Bono lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 272) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 10 del disegno di legge n. 153, al comma quarto dell'articolo 8, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, sono abrogate le seguenti parole: "possono contenere" e sostituite dalle seguenti parole: "contengono".
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 289) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 10 del disegno di legge n. 153, articolo 8 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, inserire il seguente comma 5 bis: "Nelle aree normate dai Piani paesistici e nelle aree protette normate dai Piani di area di cui all'articolo 23 della legge regionale 22 marzo 1990 n. 12, così come modificato dall'articolo 7 della legge regionale 21 luglio 1992, n. 36, a partire dalla data della loro adozione, è fatto divieto di rilasciare ogni concessione od autorizzazione concernente interventi in contrasto con le prescrizioni individuate dai Piani stessi come immediatamente prevalenti".
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale né per dichiarazione di voto, do la parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Parere contrario agli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 271) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 271.1) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 613) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 272) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 289) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 273) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 11 del disegno di legge n. 153, al comma terzo dell'articolo 8 bis, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, dopo le seguenti parole: "procedure di partecipazione", sono aggiunte le seguenti parole: "e che non comporti un immotivato consumo del suolo in assenza di previsioni che diano priorità a processi di riqualificazione di aree insediative e produttive dismesse".
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 658) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé.
all'articolo 11, nel comma 3 dell'articolo 8 bis, sono eliminate le parole "purché approvati dall'organo competente per l'approvazione del Piano territoriale".
Il Consigliere Bono lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 659) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé.
all'articolo 11, al comma 6 lettera b) dell'articolo 8 bis, il testo è sostituito dal seguente: "Per i PRG, mediante Variante obbligatoria formata e approvata secondo il procedimento dell'articolo 17, comma 5 bis; in tali casi è invitato alla Conferenza dei Servizi di cui alla legge 241/1990 anche il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, per l'espressione delle proprie considerazioni e osservazioni".
Il Consigliere Bono lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 341) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 8 bis, il comma 7 è sostituito dal seguente: "7. I PTCP e il PTCM sono adeguati al PPR o al Piano territoriale regionale con specifica considerazione dei valori paesaggistici entro dodici mesi dalla sua efficacia".
La Consigliera Artesio lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 274) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 11 del disegno di legge n. 153, al comma settimo dell'articolo 8 bis,della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, sono aggiunte le seguenti parole: "Nel medesimo regolamento la Giunta regionale definisce i criteri in base ai quali è consentito il consumo del suolo, in ossequio al principio che la riqualificazione preventiva dei siti residenziali e produttivi dismessi costituisce una priorità e presupposto per porre in essere le procedure dirette all'utilizzo di nuove aree".
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 342) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 8 bis della legge regionale n. 56, dopo il comma 7, è inserito il nuovo comma 7 bis: "7 bis. I PRG sono adeguati al PPR o al Piano territoriale regionale con specifica considerazione dei valori paesaggistici entro dodici mesi dalla sua efficacia, Nelle more del pieno adeguamento al PPR, i Comuni non possono avviare la formazione di Varianti generali o strutturali di cui all'articolo 15".
La Consigliera Artesio lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 343) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 8 bis della legge regionale n. 56, al comma 8, le parole "in assenza di specifico atto che li rimuova", sono sostituite dalle seguenti: "ancora efficaci alla data di entrata in vigore della presente legge".
La Consigliera Artesio lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 290) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 11 del disegno di legge n. 153, il comma 9 dell'articolo 8 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, è abrogato.
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 345) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: All'articolo 8 bis della legge regionale n. 56, il comma 9 è sostituito dal seguente: "9. Fino all'entrata in vigore di una organica legislazione statale che preveda la disciplina della perequazione territoriale, le azioni volte ad assicurare una corretta distribuzione dei costi tra Enti territoriali contermini per effetto dell'attuazione di opere pubbliche, sono stabilite mediante il ricorso all'istituto dell'accordo di programma di cui all'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 'Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali'".
La Consigliera Artesio lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 648) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: al comma 8 dell'articolo 8 bis della legge regionale n. 56/1977, come sostituito dall'articolo 11 del disegno di legge n. 153, è aggiunto in fine il seguente periodo: "Le Varianti ai predetti Piani paesistici di competenza regionale sono approvate con deliberazione della Giunta regionale con le procedure di cui all'articolo 7, commi da 1 a 3, e le Varianti ai predetti Piani paesistici di competenza provinciale sono approvate con la procedura di cui all'articolo 7 bis; tali Varianti assumono efficacia a seguito della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Ci siamo posti il problema di come possono essere eventualmente regolate le Varianti ai Piani paesistici vigenti, nell'attesa di avere l'approvazione finale da parte del Consiglio del Piano paesaggistico regionale, ai sensi del decreto legislativo n. 42. L'emendamento regola queste Varianti e detta i percorsi procedurali.
Visto che ho la parola, esprimo il parere contrario sugli altri emendamenti.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 273) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 658) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 659) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 341) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 274) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 342).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 343) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 648) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 290) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 345) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 824) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: 1. All'articolo 8 quinquies della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 14 del disegno di legge n. 153, le parole "Giunta provinciale" sono sostituite dalla parola "provincia" e le parole "Giunta metropolitana" sono sostituite dalle parole "città metropolitana" ovunque ricorrono.
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Con quest'emendamento si fa riferimento genericamente alla Città metropolitana e non ad organi interni dell'Amministrazione, come era scritto prima, affinché non rendere, magari, obsoleta la dicitura, a fronte di una articolazione diversa, secondo le regole stabilite dallo Stato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 275) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 14 del disegno di legge n. 153, al comma primo dell'articolo 8 quinquies della legge regionale 5 dicembre 197, n. 56, dopo le seguenti parole: "I PTO", sono aggiunte le seguenti parole: "promossi dalla comunità montana, dai comuni, dalle associazioni e unioni dei comuni e delle forme associative previste dalla normativa vigente".
Tale emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 291) presentato dai Consiglieri Cerutti, Stara: all'articolo 14 del disegno di legge n. 153, comma 4 dell'articolo 8 quinquies della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, tra le parole "degli elaborati," e le parole "entro sessanta giorni" aggiungere le parole: "rendendoli disponibili su supporto cartaceo a chi ne faccia richiesta".
Tale emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 438) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 14 punto 5), dopo le parole "...competenza ambientale" aggiungere le parole "e di tutela della salute".
Tale emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 439) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 14 punto 5), dopo le parole "...processo di VAS", aggiungere le parole "e processo di VIS".
Tale emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 825) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Al comma 7 dell'articolo 8 quinquies della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 14 del disegno di legge n. 153, le parole "ai rispettivi Consigli" sono sostituite dalle parole "alla provincia o alla città metropolitana".
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Richiamo la motivazione esposta precedentemente: si fa riferimento all'istituzione locale e non ad organismi.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 440) presentato dai Consiglieri Artesio, Stara: all'articolo 14 punto 8), dopo le parole "...assoggettati a VAS" aggiungere le parole "e a VIS".
Tale emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 660) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: all'articolo 14, nel comma 8 dell'articolo 8 quinquies, dopo le parole "con consultazione dei soggetti competenti", è aggiunto "interessati".
Ha chiesto la parola il Consigliere Bono per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per un'aggiunta, sempre nell'ottica di una maggiore partecipazione dei cittadini. Quindi, relativamente al tema della consultazione di cui all'articolo 14, chiediamo di sentire, oltre ai soggetti competenti, anche i soggetti interessati a vario titolo dall'analisi della formazione e approvazione del progetto territoriale operativo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 826) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: 1. Al comma 8 dell'articolo 8 quinquies della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 14 del disegno di legge n. 153, in fine, le parole "nei successivi trenta giorni" sono sostituite dalle parole "nei successivi sessanta giorni".
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Con quest'emendamento sono state uniformate le previsioni del disegno di legge alle tempistiche previste dal decreto legislativo n. 152/2006 per la VAS.



PRESIDENTE

Grazie. Abbiamo terminato.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale né per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 824).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 275), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 291), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 438), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 439), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 825).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 440), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 660), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 826).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 827) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: al comma 1 dell'articolo 8 sexies della l.r. 56/1977, come modificato dall'articolo 15 del disegno di legge n. 153, la parola "regionale" è sostituita dalle parole "dell'ente competente all'approvazione".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Grazie, Presidente.
Si tratta soltanto di andare ad una dizione più precisa, che viene formulata "nell'ente competente all'approvazione del PTO". Grazie.
Emendamento rubricato n. 661) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: all'art. 15, nel comma 4 dell'articolo 8 sexies, sono sostituite le parole "di cui all'articolo 15" con "di cui all'articolo 17 comma 5 bis".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Dicevamo di sostituire, perché c'è un errore di scrittura: è scritto "articolo 15" anziché "articolo 17, comma 5". Se non sbaglio, si è riportato l'articolo sbagliato per quanto riguarda le varianti parziali.
Sarà una correzione tecnico-formale da apportare successivamente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Grazie, Presidente.
Non ho compreso bene. Mi sembra che si faccia riferimento al comma 1 dell'articolo 8 della legge 56, come modificato dall'articolo 15 del disegno di legge n. 153.
Praticamente, è un emendamento pertinente ad un articolo che stiamo discutendo.



(Commenti del Consigliere Bono)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Nel suo, all'articolo 15, comma 4 dell'articolo 8 sexies sono sostituite le parole "di cui all'articolo 15" con "di cui all'articolo 17".
Comunque, ci sarà il coordinamento del testo finale, al quale ci affidiamo proprio laddove c'è la concatenazione di commi, articoli e riferimenti. Ritengo che sia corretto con il nostro emendamento.
Prendo atto dell'emendamento del Consigliere Bono. A questo punto, non posso che respingerlo, ma ci affidiamo alla verifica finale di coordinamento dell'Ufficio di Presidenza.
(Commenti del Consigliere Bono)



PRESIDENTE

Mi pare che, con questo impegno, possa esserci una soluzione.
Il Vicepresidente si impegna a verificare in sede tecnica e garantire in sede di coordinamento la sua proposta.
L'emendamento n. 661) è ritirato dal proponente.
Non essendoci altre richieste di intervento, dichiaro conclusa la discussione sull'articolo 15.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 827).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 15, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 649) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: al comma 1 dell'articolo 9 della l.r. 56/1077, come sostituito dall'articolo 16 del disegno di legge n. 153 le parole "all'articolo 136" sono sostituite dalle parole "agli articoli 136 e 157".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale

Siamo sempre nella partita del mettere i riferimenti precisi. Quindi ci sono emendamenti tecnici che hanno proposto i nostri Uffici della Giunta. Sono stati verificati in quanto ritenuti ammissibili/omissibili dal Consiglio.
Ritengo che si commentino da soli, perché sono riferimenti ad altre normative.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE BONIPERTI



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 662) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: all'articolo 16, nel comma 1 dell'articolo 9, dopo le parole "di cui all'articolo 136", sono aggiunte "e 157".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 276) presentato dalla Consigliera Cerutti: all'articolo 16 del disegno di legge n. 153, al comma primo dell'articolo 9 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, sono abrogate le seguenti parole: "possono essere integrati" sostituite dalle seguenti parole "sono integrati".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 663) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: all'art. 16, il comma 2 dell'art. 9 è così sostituito: "la Regione, per particolari e rilevanti esigenze di tutela ambientale, naturale paesaggistica o riguardante beni culturali ed immobili di interesse paesaggistico, nonché in attuazione dei piani regionali, dei parchi e delle riserve naturali con motivata deliberazione della Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, può adottare provvedimenti cautelari di inibizione e di sospensione dei lavori o atti a prevenire trasformazioni di destinazione d'uso, la costituzione o trasformazione di opere pubbliche o private".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

L'articolo, come previsto dal disegno di legge n. 153, prevede che la Regione, per particolari e rilevanti esigenze di tutela ambientale naturale e paesaggistica o riguardante beni culturali di interesse paesaggistico, nonché in attuazione dei piani regionali dei parchi e riserve naturali, con motivata deliberazione della Giunta regionale informata la Commissione, può adottare provvedimenti cautelari di inibizione o di sospensione dei lavori atti a prevenire trasformazioni delle destinazioni d'uso.
Con il nostro emendamento, che è stato anche riscritto a mano chiederemmo di invertire la riscrittura della frase, ma di inserire, oltre alla parte già citata, anche "e delle riserve naturali", sempre con deliberazione della Giunta regionale e sempre sentita la Commissione competente. Chiediamo altresì di inibire o sospendere "lavori o atti a prevenire trasformazioni di destinazione d'uso, la costituzione o trasformazione di opere pubbliche o private".
Quindi, introdurre soprattutto la parte finale, che riguarda non solo le trasformazioni delle destinazioni d'uso, ma anche la costituzione o trasformazione di opere pubbliche o private. Questa è l'aggiunta che intenderemmo fare.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bono.
Emendamento rubricato n. 441) presentato dalla Consigliera Artesio: art. 16 punto 2) dopo le parole "... esigenze di tutela ambientale" aggiungere "e di tutela della salute".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 346) presentato dalla Consigliera Artesio: art. 16, all'art. 9, al comma 2, dopo le parole "... o riguardante beni culturali immobili di interesse paesaggistico," sono aggiunte le seguenti parole: "o dei luoghi di particolare interesse culturale e identitario".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 442) presentato dalla Consigliera Artesio: articolo 16 punto 2) nell'inciso si sostituisce: "la competente commissione consiliare" con "le competenti commissioni consiliari".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 76) presentato del Consigliere Buquicchio: al comma 2 dell'articolo 9 della legge regionale 5 dicembre 1977 , n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 16 del disegno di legge 153 dopo le parole: "di lavori o a atti a prevenire trasformazioni" è aggiunta la parola: "improprie".
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Su quest'emendamento proponiamo che, dove si indicano le trasformazioni, sia specificato che si tratti di trasformazioni improprie relativamente alle destinazioni d'uso, perché pensiamo che anche questo sia un elemento da non trascurare, in quanto la Regione Piemonte nell'esercizio delle proprie funzioni, quando decide di adottare provvedimenti di inibizione, di sospensione dei lavori e quindi del capitolo che può ascritto ai provvedimenti cautelari, a tutela dell'ambiente e del paesaggio, è bene che abbia uno strumento chiaro ed inequivocabile che fa riferimento a trasformazioni improprie di destinazioni d'uso.
Quindi, specificare il termine "improprie", che si riferisce alla necessità di disincentivare usi disinvolti delle destinazioni, che noi riteniamo vadano combattuti.
ovvio che questo si attua con strumenti di controllo e di monitoraggio da parte dei soggetti che svolgono questa funzione.
La destinazione d'uso, come potrebbe sembrare a prima vista, non è un aspetto marginale nell'ambito della pianificazione territoriale. Noi riteniamo che rivesta una importanza rilevante, anche per quello che è derivato da un disordine dilagante che, purtroppo, ha contraddistinto la politica urbanistica nel corso di questi ultimi decenni.
Quindi, i vincoli non devono essere visti come una costrizione o come un impedimento; viceversa, devono essere visti, nell'ottica di una nuova visione culturale relativa all'ambiente, come un'opportunità relativamente alla quale ci si può proporre con un'alternativa rispetto all'avanzamento della cementificazione.
Penso che l'Assessore, se riterrà, possa recepire tranquillamente quest'emendamento, per dare un segnale di condivisione di una filosofia che stiamo cercando di portare avanti da parecchio tempo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 348) presentato della Consigliera Artesio: Articolo 16 all'articolo 9 l.r. 56, al comma 4, le parole dell'ultimo periodo "tali provvedimenti perdono in ogni caso efficacia decorso il termine di novanta giorni dalla loro adozione", sono sostituite dalle seguenti: "Tali provvedimenti perdono in ogni caso efficacia decorsi i termini di cui al settimo comma dell'art. 58." L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 347) presentato della Consigliera Artesio: Articolo 16 all'articolo 9 l.r. 56, al comma 4, le parole dell'ultimo periodo "tali provvedimenti perdono in ogni caso efficacia decorso il termine di novanta giorni dalla loro adozione", sono sostituite dalle seguenti: "Tali provvedimenti perdono in ogni caso efficacia decorsi i termini di cui al settimo comma dell'art. 58." L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 664) presentato dai Consiglieri Bono, Biolé: all'art. 16, nel comma 4 dell'art. 9, è sostituita la parola "novanta" con "centottanta".
La parola al Consigliere Bono per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Con il precedente emendamento ho cercato di allargare lo spettro degli interventi che possono essere sottoposti a misure cautelative o, comunque di sospensive, considerando che questo articolo è, a mio avviso e anche di altri colleghi che hanno presentato degli emendamenti, molto importante. Si tratta di provvedimenti cautelari definitivi a tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Mi sembra che emendamento amplierebbe un po' gli spazi delle possibilità, non degli obblighi per creare dappertutto dei provvedimenti sospensivi e cautelari, giusto per non piangere poi sul latte versato un domani, quando magari non avremo la possibilità di fare provvedimento in questo senso.
Punterei anche l'attenzione sul comma 4, dove si dice: "I provvedimenti cautelari di inibizione e sospensione hanno efficacia fino alla conclusione dell'istruttoria per l'inclusione del bene, ove sia possibile negli elenchi previsti dal Codice dei beni ambientali, o per eventuali introduzioni di prescrizioni nei PTR, nei PPR o nei piani regionali dei parchi e riserve naturali o addirittura nei piani regolatori comunali, recanti provvedimenti definitivi per la tutela del bene". Fin qui tutto bene.
Però, dopo il punto e virgola c'è scritto che "tali provvedimenti perdono in ogni caso efficacia decorso il termine di novanta giorni dalla loro adozione".
Quindi, rientriamo nella solita logica del silenzio-assenso che abbiamo già sollevato con il Presidente Buquicchio più volte, dicendo che va bene è una logica di snellimento burocratico e quant'altro, però attenzione: in questo caso, se è stato fatto un provvedimento cautelativo sospensivo, non è che sia stato fatto per antipatia verso una persona proponente l'opera ma è stato fatto perché veramente si vuole tutelare quel bene paesaggistico o territoriale.
Avrei stralciato quest'ultimo pezzo, ma mi rendo conto che sarebbe stata molto difficile la sua approvazione. Chiedo all'Assessore e agli Uffici dell'Assessorato se fosse possibile ampliare un po' i termini. Noi proponiamo di sostituire "novanta" con "centottanta" - almeno sono abbondanti - per inserire norme prescrittive nei piani territoriali regionali, nei piani provinciali, nei piani regionali, oppure per includere questi beni nell'elenco dei beni tutelati dal Codice dei beni ambientali.
Quindi, chiederei il passaggio da "novanta" a "centottanta".
un piccolo ampliamento per far sì che quando c'è un provvedimento così importante, cautelativo e sospensivo, non si dica poi che gli uffici sono pieni - tra l'altro, probabilmente la Regione licenzierà una serie di dipendenti - e che non si abbia il tempo di farlo perché è passato il novantunesimo giorno ed è troppo tardi, e perdiamo quel bene ambientale e paesaggistico di cui - ne sono sicuro - l'Assessore Cavallera si farà difensore.



PRESIDENTE

Abbiamo terminato l'esame degli emendamenti.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, do la parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Intervengo cercando di fornire qualche chiarimento in una materia complessa.
Voglio premettere che la tutela dell'ambiente, in base al Titolo V della Costituzione, è un'attribuzione dello Stato, quindi dobbiamo partire da queste norme primarie, in modo particolare dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, il decreto legislativo n. 42.
Per quanto riguarda l'osservazione del Consigliere Buquicchio ragioniamo in questo modo, anche forti dell'esperienza precedente. Ci possono essere opere proprie o improprie che sono comunque da sospendere perché non sempre la consonanza con la destinazione di una zona sottende ad opere legittime, perché nel momento in cui eseguo, senza le prescritte autorizzazioni, delle opere, incorro in una situazione ove, definendo genericamente la possibilità di intervenire senza aggettivi, diamo spazio a tutto campo.
Capisco il rafforzativo operativo del Consigliere Buquicchio che dice: di guardare prima le opere improprie, però non è esaustivo, perché ci possono essere situazioni nelle quali ci può essere - usando il termine "improprio" o "proprio" - una non improprietà, ma c'è comunque la necessità di intervenire. Quindi, sarei per non accogliere l'emendamento.
Per quanto riguarda il collega Bono, anche su questo la normativa, così com'è impostata, è a tutto campo, perché riguarda sia gli interventi privati che gli interventi pubblici.
Quindi, se cominciamo a dettagliare dobbiamo fare l'elenco dello scibile degli interventi edilizi che si possono fare (privato, pubblico semipubblico) e non la finiamo più.
Per quanto riguarda l'ultima osservazione, la tempistica dei novanta giorni è una tempistica di Codice dei beni culturali e del paesaggio che anche noi potremmo criticare, giudicare congrua o incongrua, non idonea.
Però - attenzione! - questo è il provvedimento regionale: successivamente si avvierà la procedura presso la Direzione regionale del Ministero e seguirà tutto un altro percorso.
Questo è il concorso della Regione in posizione preliminare di un vincolo, che consentirà, poi, lo svolgimento di tutto quello che è il procedimento previsto dal Codice della legge n. 42.
Peraltro, è una normativa concertata con gli organi del Ministero: una componente importante del Piano Paesaggistico Regionale è proprio l'identificazione di tutte le zone vincolate. Su questo c'è stato anche un confronto, che è tuttora in corso, e mi auguro che possa andare alla fine per poter presentare il PPR completo di tutti i vincoli all'attenzione del Consiglio regionale.
Lascerei le definizioni così come sono, perché sono più ampie e comunque, sono in grado di corrispondere anche alle preoccupazioni che i Consiglieri Buquicchio e Bono hanno esposto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Procediamo, quindi, alle votazioni degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 649).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 662), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 276), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE CATTANEO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bono; ne ha facoltà.



BONO Davide

So che è irrituale, Presidente, ma mi permetta solo di sottolineare un aspetto. Capisco che sia più facile votare un emendamento della Giunta piuttosto che uno presentato dai Consiglieri di opposizione, però non è la prima volta che emendamenti presentati dai colleghi dell'opposizione vengono bocciati - è il caso dell'emendamento rubricato n. 662) - e lo stesso emendamento presentato della Giunta viene approvato.
Almeno, per la vostra immagine esterna, usate un po' di coerenza: se è bocciato un emendamento identico a quello presentato dalla Giunta bisognerebbe almeno...
Non so, o leggere bene gli emendamenti o almeno evitare queste discrepanze. Grazie.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 662) è uguale all'emendamento rubricato n. 649) presentato della Giunta.
Con l'approvazione dell'emendamento n. 649) della Giunta, l'altro è decaduto.



BONO Davide

No, no, l'abbiamo votato, con voto negativo.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.24 riprende alle ore 13.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sono simili, chiedo scusa. L'emendamento rubricato n. 649) è stato approvato, mentre l'emendamento rubricato n. 662) è stato respinto.



PRESIDENTE

BONO Davide (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il significato era uguale.



PRESIDENTE

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, ma è stato messo in votazione prima l'emendamento presentato dal Consigliere Bono.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale (fuori microfono)

Il mio era sostitutivo!



PRESIDENTE

Sempre irritualmente, ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Per questi emendamenti, che fanno riferimento ai vari articoli e commi ovviamente ci andrebbe il radar per comprenderli! Noi abbiamo presentato un emendamento sostitutivo o modificativo mentre il collega Bono sostiene le stesse cose attraverso un emendamento integrativo.
Io mi fermo qui: è chiaro che occorre il concorso di tutti per districarsi in questi commi, articoli e quant'altro.
Personalmente, se avessi percepito l'esatta coincidenza, ovviamente avrei detto... Peraltro, i collaboratori mi avevano correttamente dato l'appunto giusto.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Ammette di essere stato disattento?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Sono io che, data l'ora e la caduta degli zuccheri...



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

RESCHIGNA Aldo (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Sta perdendo colpi!



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

No, non sto perdendo colpi: bisogna dire le cose come sono.



PRESIDENTE

Dopo il ravvedimento del Vicepresidente della Regione...
una battuta, ma credo che quest'intervento possa dare soddisfazione, in termini politici, rispetto a quanto ha evidenziato il Presidente Bono.
Ringrazio, quindi, l'Assessore Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 441), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 346), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 442), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 348) è identico all'emendamento rubricato n.
347), è solo più preciso, quindi il voto sarà esteso. Sono entrambi firmati dalla Consigliera Artesio.
Indìco la votazione palese sugli emendamento rubricati n. 348) e n. 347) sui quali l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 664), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 277) presentato dalla Consigliera Cerutti.
all'articolo 17 del disegno di legge n. 153, al comma primo dell'articolo 9 bis, della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, sono abrogate le seguenti parole: "può adottare" sostituite dalla seguente parola "adotta".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 74) presentato dal Consigliere Buquicchio: al comma 1 dell'articolo 9 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n.
56 come sostituito dall'articolo 17 del disegno di legge 153 dopo le parole: "o nelle aree soggette a dissesto" è aggiunta la parola "idrogeologico".
Emendamento rubricato n. 72) presentato dal Consigliere Buquicchio: al comma 1 dell'articolo 9 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 come sostituito dall'articolo 17 del disegno di legge 153 dopo le parole "presentano caratteri" è aggiunta la parola "geologici" Emendamento rubricato n. 73) presentato dal Consigliere Buquicchio: al comma 1 dell'articolo 9 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 come sostituito dall'articolo 17 del disegno di legge 153 dopo le parole "pericolo di valanghe o di alluvioni" è aggiunta la parola "esondazioni".
Emendamento rubricato n. 75) presentato dal Consigliere Buquicchio: al comma 2 dell'articolo 9 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 come sostituito dall'articolo 17 del disegno di legge 153 dopo le parole "tenendo conto della calamità naturale, del dissesto" è aggiunta la parola "idrogeologico" La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Relativamente a quella distrazione dell'Assessore, riguardo all'emendamento del Consigliere Bono, mi sia consentito di fare una battuta.
Il Presidente, rivolgendosi all'imputato, gli dice: "Caro signore, qui c'è stata una distrazione di fondi". L'imputato risponde: "Signor Presidente, cosa vuole che sia, è stato solo un reato di distrazione".
E così l'Assessore si è distratto, nella distrazione di un emendamento.
Relativamente all'emendamento n. 74), chiediamo che al comma 1 siano inserite le parole: "dissesto idrogeologico"..
Se lei mi autorizza, Presidente, illustrerei tutti e quattro gli emendamenti.
Nell'emendamento n. 74, sul comma 1, dopo "dissesto", chiediamo di inserire la parola "idrogeologico".
Con l'emendamento n. 72), dopo le parole "presentano caratteri", chiediamo che siano inserite le parole "geologici e geomorfologici".
Con l'emendamento n. 73), al comma 1, dove si parla di "pericolo di valanghe o di alluvioni", inserirei anche "esondazioni".
All'emendamento n. 75), relativamente al comma 2, dopo "dissesto" inserirei il termine "idrogeologico".
Questi emendamenti, anche se a prima vista possono sembrare avere una certa valenza ostruzionistica, in fondo rivestono anche un carattere di merito non di poco conto, considerata l'opportunità di preservare il territorio da determinate disfunzioni ma, soprattutto, badare all'incolumità delle persone e quindi evitare la messa a rischio di aree potenzialmente già fragili.
Penso che questo stia a cuore dell'Assessore.
Se ritiene che sia sfuggito qualcosa relativamente a questo punto valuti lei come e cosa inserire per potenziare il concetto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Emendamento rubricato n. 278) presentato dalla Consigliera Cerutti.
all'articolo 17 della disegno di legge 153, dopo il comma secondo dell'articolo 9 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56, è aggiunto il seguente: "2 bis. La Giunta regionale, nel rispetto delle disposizioni contenute nei piani territoriali, nel PAI e nel Piano stralcio delle fasce fluviali entro sei mesi dall'approvazione della presente legge, predispone un programma organico per favorire la rilocalizzazione, in condizioni di sicurezza, degli insediamenti residenziali e produttivi siti nelle aree di cui al comma 1".
La Consigliera Cerutti lo dà per illustrato.
Non essendoci richieste di intervento in discussione generale sull'articolo 17, la parola all'Assessore Cavallera per il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

L'articolo 9 bis è un articolo che personalmente conosco molto bene.
Prima che la Regione Piemonte si dotasse del Piano fasce fluviale e successivamente, dell'onnicomprensivo Piano dell'assetto idrogeologico che oggi è stato approvato - nel bacino del Po già da circa dieci anni incidente su tutti i Piani regolatori comunali - tant'è che i Comuni li devono recepire e devono adeguarsi al PAI - la Regione Piemonte ha utilizzato e introdotto in allora, e credo che lo possa testimoniare anche la Consigliera Bresso, che durante quegli eventi del '94 ricopriva ruoli in Regione, l'articolo 9 bis, che è stato applicato in centinaia e centinaia di Comuni.
Abbiamo un'esperienza sul campo. È un articolo snello, che si applica nei contesti di dissesto, post calamità naturali, in montagna, in pianura e in collina dove ci sono rischi di esondazione.
Necessità di ulteriori specificazioni non ce ne sarebbero. Devo dire tuttavia, che rileggendo il secondo comma - il primo comma, se non sbaglio non è stato modificato rispetto alla legge 56 vigente - va a concatenarsi con tutte le tipologie anche di altri strumenti di pianificazione.
Accolgo l'emendamento n. 75) perché, in questo caso, fluirebbe meglio la lettura, mentre nel comma 1, che ha un consolidamento storico, lascerei la dizione com'è. Tutte le volte che si interviene su una normativa storicamente stratificata, a meno che non ci siano delle situazioni abnormi, mi riferisco ad un articolo che discuteremo dopo, negli altri casi dove la norma è in costruzione: lì si può benissimo intervenire per specificarla meglio.
Accolgo l'emendamento n. 75). Parere contrario su tutti gli altri.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 277) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 278) sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 17, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 295) presentato dalla Consigliera Cerutti: all'articolo 18 comma 1 del disegno di legge 153, dopo la parola "Comuni" sono aggiunte le seguenti: "delle associazioni e unioni dei comuni, delle altre forme associative previste dalla normativa vigente nazionale e regionale".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 650) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: al comma 1 dell'articolo 9 ter della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 18 del disegno di legge n. 153, le parole "e delle comunità montane" sono sostituite dalle parole "dell'unione di comuni o, ove delegata, della comunità montana o dell'associazione di comuni".
Emendamento rubricato n. 828) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: dopo il comma 1 dell'articolo 18 del disegno di legge n. 153 è aggiunto il comma 1 bis: al comma 4 dell'articolo 9 ter della l.r. 56/1977, le parole "Giunta provinciale" sono sostituite dalla parola "provincia" e le parole "Giunta metropolitana" sono sostituite dalle parole "città metropolitana".
Emendamento rubricato n. 829) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: dopo il comma 1 dell'articolo 18 del disegno di legge n. 153 è aggiunto il comma 1 ter: il comma 5 dell'articolo 9 ter della l.r. 56/1977, è sostituito dal seguente: "5. Dell'avvenuto concorso dei comuni, dell'unione di comuni o, ove delegata, della comunità montana o dell'associazione di comuni, la provincia e la città metropolitana devono dare riscontro documentato in sede di adozione dei singoli piani territoriali".
Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti 828) e 829) sono delle serie di cui abbiamo già parlato, dove si cita l'istituzione "Nuova Provincia" o "Città metropolitana", senza far riferimento ad organi interni.
Per quanto riguarda l'emendamento 650), la modifica si rende necessaria per coordinare l'elenco dei soggetti interessati alla pianificazione comunale, come suggerito dall'emendamento 295) della collega Cerutti.
Lo riformuliamo in questo modo. Dato che viene sostituito dall'emendamento n. 650), potrebbe anche ritirarlo.



PRESIDENTE

L'emendamento 295) della collega Cerutti viene ritirato, alla luce del fatto che la Giunta regionale ha ricompreso in un proprio emendamento gli intendimenti dello stesso emendamento.
Non essendoci richieste d'intervento né in discussione generale né in dichiarazione di voto, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 650).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 828).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 829).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 18, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 69) presentato dal Consigliere Buquicchio: al comma 1 dell'articolo 10 della legge regionale 5 dicembre 1977 n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 19 del disegno di legge 153, dopo le parole: "il PTR, i PTCP e il PTCM sono aggiornati", è soppressa la parola "almeno".
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Con quest'articolo 19, che precede l'articolo 20, dal quale abbiamo concordato, con l'Assessore, di riprendere un ragionamento da inquadrare meno nell'ambito ostruzionistico ma più di merito, si affronta la tematica delle varianti agli strumenti di pianificazione territoriale.
Voglio far notare, che anche dove si pensa che gli emendamenti siano di squisito carattere ostruzionistico, a volte, dal ragionamento, dal confronto e dall'interlocuzione emergono elementi di cui, per onestà intellettuale, la Giunta, responsabile della stesura di un disegno di legge, prende atto e, magari, approva.
Di questo non posso che ringraziare l'attenzione dell'Assessore.
Ritornando al problema delle varianti, sappiamo essere un problema annoso, un problema che abbiamo affrontato anche nell'ambito della Commissione di inchiesta. L'interpretazione, a volte non chiara, ha sicuramente inciso in modo serio, profondo e, molto spesso, negativamente sullo sviluppo armonico di un territorio. Questo è sotto gli occhi di tutti.
Questo è un elemento che mi piace ricordare, non per demagogia, ma perché riteniamo - e mi fa piacere che si sia diffusa in modo più ampio la sensibilità di quest'Aula sull' argomento - che sia un problema che esiste e che vada risolto.
Qual è la migliore occasione, Assessore, se non la rivisitazione della legge urbanistica regionale che voi state per approvare, per utilizzare strumenti finalizzati a quello scopo? I paletti che intendiamo porre, oltre a ritenerli corrispondenti a criteri di univocità, riteniamo che possano e debbano essere indispensabili in relazione all'analisi delle varianti, sia parziali sia strutturali, e debbano fornire, all'interno dell'impianto di questa legge urbanistica regole precise, nell'ambito delle quali è necessario muoversi per la migliore realizzazione di tutti quei progetti che incidano sull'assetto e sulle modifiche del nostro territorio.
Pertanto, l'invito che mi permetto di rivolgere nuovamente, non solo all'Assessore, ma anche all'intera maggioranza che dovrebbe sostenerlo, è di non vedere in questa nostra richiesta - definita, da alcuni, esasperata soltanto un'applicazione di vincoli meramente più stringenti, finalizzati al tentativo di ingessare una legge urbanistica.
Non è sicuramente questa la direzione nella quale intendiamo andare.
Intendiamo andare in una direzione che consenta a tutti i soggetti della pianificazione del territorio di operare nella massima trasparenza e dare una maggiore completezza ad un disegno di legge che sinora, purtroppo, in determinati capitoli è risultato un po' troppo nebuloso.
Intendiamo contribuire a sburocratizzare e semplificare questo settore ma, nello stesso tempo, fornire elementi di estrema chiarezza interpretativa, affinché, alla fine, si possa affermare: "Abbiamo migliorato, abbiamo snellito, ma abbiamo anche salvaguardato il territorio".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 651) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: il comma 4 dell'articolo 10 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 19 del disegno di legge n. 153, è sostituito dal seguente: "4. Le modifiche ai piani di cui ai commi 1, 2 e 3 che correggono errori materiali, che eliminano contrasti fra enunciazioni dello stesso strumento quando sia evidente e univoco il rimedio, o che consistono in correzioni o adeguamenti di elaborati del piano tesi ad assicurare chiarezza e univocità senza incidere sulle scelte della pianificazione o in meri aggiornamenti cartografici in materia di difesa del suolo derivanti dall'adeguamento degli strumenti urbanistici, secondo quanto disposto dall'articolo 5, comma 4, non costituiscono variante. Parimenti non costituiscono variante le modifiche al PRG o al piano territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici riguardanti specificazioni, aggiornamenti o adeguamenti degli elementi conoscitivi o specificazioni della delimitazione delle aree soggette a tutela paesaggistica, anche in conseguenza di adeguamenti effettuati ad opera degli strumenti di pianificazione di cui all'articolo 3, comma 1, lettere b), c) e d). Tali modifiche sono approvate con deliberazione dell'organo di governo dell'ente interessato, soggetta a pubblicazione per estratto sul bollettino ufficiale della Regione ed in formato integrale nel sito informatico dell'ente proponente; copia della deliberazione e degli atti è trasmessa alla Regione".
Emendamento rubricato n. 830) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: il comma 8 dell'articolo 10 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 19 del disegno di legge n. 153, è sostituito dal seguente: "8. Le varianti di cui al presente articolo comportanti modifiche minori o riguardanti piccole aree a livello locale sono sottoposte a verifica di assoggettabilità al processo valutativo ambientale strategico; la verifica è effettuata contestualmente all'esame del documento programmatico del PTR del PPR, o del piano territoriale regionale con specifica considerazione dei valori paesaggistici o contestualmente all'esame della proposta tecnica di progetto preliminare del PTCP e del PTCM, previa consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale, che si pronunciano entro trenta giorni dalla richiesta; la verifica si conclude con il provvedimento dell'autorità competente per la VAS, nei successivi sessanta giorni".
Emendamento rubricato n. 651.1) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: dopo il comma 9 dell'articolo 10 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'articolo 19 del disegno di legge n. 153, è aggiunto il seguente: "9 bis. Le varianti di cui al presente articolo assumono efficacia a seguito della pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione.".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che consente di adeguare gli elaborati dei Piani di livello regionale (il Piano territoriale e il Piano paesaggistico), quelli provinciali (il Piano territoriale di coordinamento) o - quelli che esistono - i Piani delle Comunità montane, a meri errori materiali o a precisazioni emerse a seguito dell'adeguamento dei Piani sott'ordinati, senza che questi aggiornamenti costituiscano variante, da approvarsi da parte della Giunta, per dichiarare esplicitamente l'efficacia delle varianti, a seguito della pubblicazione.
Presidente, illustro anche gli altri emendamenti presentati dalla Giunta.
Nell'emendamento n. 830) si specifica meglio il momento in cui viene effettuata la verifica di VAS per le varianti minori.
L'emendamento n. 651.1) riguarda una modifica che si rende necessaria al comma 1, per consentire di adeguare gli elaborati dei Piani regionali (PTR e PPR), che ho già ricordato, e anche quelli di livello provinciale (PTC e PTCM), a meri errori materiali o a precisazioni emerse a seguito di adeguamento dei Piani sott'ordinati.
In ogni caso, voglio confermare nuovamente l'attenzione della Giunta e dell'Assessorato alle discussioni e agli emendamenti presentati, nonch ringraziare i colleghi che hanno partecipato, fino all'ora canonica, alla discussione.
Ovviamente, un ringraziamento caloroso anche a coloro che hanno sostenuto, con il voto, gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Emendamento rubricato n. 292) presentato dalla Consigliera Cerutti: l'art. 19 del disegno di legge n. 153 comma sesto Art. 10 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 è abrogato.
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 68) presentato dal Consigliere Buquicchio: al comma 6 dell'articolo 10 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo) come sostituito dall'articolo 19 del disegno di legge 153, dopo le parole ", provinciale e metropolitano che incidono sull'assetto" sono aggiunte le parole: "e sulle modifiche".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 349) presentato dalla Consigliera Artesio: ART. 19 all'art. 10, l. 56, al comma 6, dopo le parole "...siano dichiarati espressamente gli aspetti oggetto di variante", aggiungere le seguenti parole: ", sia stata effettuata la verifica dell'interesse pubblico di cui al comma 3 bis dell'art. 3".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 443) presentato dalla Consigliera Artesio: Art. 19, punto 7) dopo le parole: "...soggette a VAS" aggiungere "e a VIS".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 444) presentato dalla Consigliera Artesio: art. 19 punto 8) dopo le parole "...valutativo ambientale strategico" aggiungere "e di valutazione di impatto sulla salute".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 445) presentato dalla Consigliera Artesio: art. 19 punto 8) dopo le parole "...competente in materia ambientale" aggiungere "e di tutela della salute".
L'emendamento è dato per illustrato.
aperta la discussione generale sull'articolo 19 e sul blocco emendativo.
Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il numero legale è 30.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 651).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 292), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 349), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 443), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 830).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 444), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 445), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 651.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 67) presentato dal Consigliere Buquicchio: al comma 1 dell'articolo 10 bis della legge regionale 5 dicembre 1977, n.
56 (Tutela ed uso del suolo) come modificato dall'articolo 20 del disegno di legge 153, dopo le parole "e paesaggistica" è aggiunta la parola "e ambientale".
L'emendamento è dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 831) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cavallera: dopo il comma 1 dell'articolo 20 del disegno di legge 153 è aggiunto il comma: "1 bis. Al comma 1 dell'articolo 10 bis della l.r. 56/1977, come modificato dall'articolo 20 del disegno di legge n. 153, le parole "Giunta provinciale" sono sostituite dalla parola "Provincia" e le parole "Giunta metropolitana" sono sostituite dalle parole "Città metropolitana".
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'urbanistica e programmazione territoriale

L'emendamento riguarda la definizione di "Provincia" e "Città metropolitana", senza citare gli organi interni di tali Enti.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento né in sede di discussione generale n per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale l'Assessore Cavallera, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 831).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, così come emendato.
Il Consiglio approva.
Le seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.00)



(Alle ore 14.04 inizia l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1377 presentata dalla Consigliera Spagnuolo, inerente a "Contributi per l'assistenza ai malati di SLA" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Terminati i lavori del Consiglio, iniziamo l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Comunico che la Consigliera Spagnuolo ha ricevuto risposta scritta all'interrogazione a risposta immediata n. 1377.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 1371 presentata dal Consigliere Ponso, inerente a "Aree protette piemontesi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1371, presentata dal Consigliere Segretario Ponso, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



PONSO Tullio

Grazie, Presidente.
Egregio Assessore, la notizia che il Parco delle Alpi marittime non ha la liquidità necessaria per pagare gli stipendi dei propri dipendenti (questo relativamente al mese di ottobre) si aggiunge alle tante che riguardano i dipendenti regionali che oggi vedono messo in grave rischio le loro retribuzioni.
Le associazioni sindacali da mesi denunciano la grave mancanza di risorse finanziarie in cui si trovano gli Enti Parco, ricevendo rassicurazioni tranquillizzanti sul pagamento degli stipendi del personale da parte sua.
Nonostante queste rassicurazioni, la mancanza di liquidità è diventata un fatto concreto ed ha un primo drammatico effetto: quello sui lavoratori e le loro famiglie, che si vedono private del necessario sostentamento economico, indispensabile per vivere, specie di in un periodo di grave crisi come quello che stiamo vivendo.
Inoltre - ed è un effetto altrettanto drammatico - la mancanza di liquidità comporterà l'impossibilità di assicurare i servizi destinati alla corretta salvaguardia e tutela del territorio, con tutte le conseguenze che è facile prevedere, soprattutto perché stiamo affrontando la stagione invernale.
Altro effetto negativo è che la rivista regionale Piemonte Parchi il prossimo dicembre concluderà la sua attività di divulgazione, dopo ben trent'anni ininterrotti di pubblicazione.
Alla luce di tutto ciò, egregio Assessore, non posso che domandarle quali siano i motivi per cui, a fronte delle rassicurazioni fornite ai dipendenti, la Regione, e nella fattispecie il suo Assessorato, non siano stati in grado di garantire i fondi per la gestione degli Enti Parco consentendo la mancanza di liquidità che ha comportato la perdita dello stipendio nel mese di ottobre dei dipendenti delle Aree Naturali, che sono dipendenti regionali a tutti gli effetti, oltre alla correlata impossibilità di assicurare i servizi destinati alla corretta salvaguardia e tutela del territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni per la risposta.



CASONI William, Assessore ai parchi e aree protette

Grazie, Presidente.
Intanto il Consigliere Ponso non ha informazioni aggiornate: tutti hanno ricevuto lo stipendio regolarmente. Parliamo di dipendenti a tempo illimitato, come ho sempre detto, quindi quella forse era un'informazione che è stata messa in giro dai sindacati artatamente e lei ha ripreso solo quella fonte senza verificare che poi, anzi, ad oggi il Parco Alpi marittime ha tutte le risorse necessarie per pagare gli stipendi non solo di ottobre, ma fino alla fine dell'anno, e l'ha confermato il suo Presidente proprio qualche giorno fa anche alla stampa.
Certo, la situazione non è facile. Noi stiamo tentando in tutti i modi domani ci sarà anche un incontro per verificare - di garantire (per quest'anno sono sicuro che le garantiremo) tutte le risorse per il personale a tempo indeterminato dei Parchi e per le spese di funzionamento.
Diversa è la questione di Piemonte Parchi. Stiamo valutando il passaggio on line della rivista, cioè non più stamparla, cosa che ci comporta un costo annuo di circa 250.000 euro, che potremmo azzerare passandola on line.
Domani avrò un incontro con il Direttore Moriondo proprio per parlare di questa possibilità, che utilizzando personale interno ci permetterà di garantire, anzi credo che la messa in rete potrà garantire molta più visibilità che non quella che ottiene oggi la rivista cartacea, che viene spedita per lo più ad enti e associazioni, ma presso il pubblico normale non ha una grande diffusione, mentre in questo modo sarà consultabile da tutti. Così facendo, credo che ottimizziamo un servizio che prima forse era carente, pur azzerandone i costi e questa è una dimostrazione di efficienza.
Posso dire che, pur nella consapevolezza delle forti difficoltà collegate alla carenza di liquidità e delle contingenti restrizioni imposte dai meccanismi di contenimento della spesa pubblica, si conferma che anche tramite ulteriori risorse, da reperirsi nell'ambito delle previsioni del bilancio di assestamento, è stata avviata ogni azione utile a garante l'attività ordinaria di ciascun Ente, al fine di consentire il mantenimento efficace delle Aree protette, logicamente senza risorse accessorie, nel senso che possiamo garantire le spese di funzionamento e, come sempre è stato detto, il personale dipendente a tempo indeterminato.
Questo è quanto ho sempre sostenuto, che ancora oggi confermo.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Interrogazione a risposta immediata n. 1376 presentata dal Consigliere Muliere, inerente a "Conferimento dell'incarico di cui alla Delibera di Giunta regionale n. 14-4504 del 4 settembre 2012"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1376, presentata dal Consigliere Muliere.
Tale interrogazione viene data per illustrata dal proponente.
La parola all'Assessore Cavallera per la risposta.



CAVALLERA Ugo, Assessore al legale e contenzioso

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogazione a risposta immediata presentata dal Consigliere Muliere.
Naturalmente, come si addice al question time, occorre essere sintetici nella risposta.
Al quesito per conoscere come e quando il Presidente della Giunta regionale Roberto Cota, che è il legale rappresentante della Regione rilascia le deleghe per presentare i vari ricorsi alle diverse Magistrature, la risposta è la seguente: "Sentito il Presidente" ovviamente, Roberto Cota - "e il professor Clarizia, si trasmette la bozza di risposta: 'In occasione di altri impegni istituzionali, la firma del Presidente sulle procure di cui trattasi è stata apposta in data 6 settembre c.a. a Roma presso lo studio del professionista incaricato'".
Questa la notizia richiesta.



PONSO TULLIO



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 1374 presentata dal Consigliere Gariglio, inerente a "Realizzazione di una nuova multisala cinematografica presso l'area della Continassa"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1374, presentata dal Consigliere Gariglio.
La parola al Consigliere Gariglio per l'illustrazione, al quale ricordo che ha tre minuti a disposizione.



GARIGLIO Davide

Grazie, Presidente.
Nel corso del recente dibattito in Consiglio comunale circa la variante Continassa, è stato comunicato dall'Amministrazione comunale che sarebbero intercorsi contatti con la Giunta regionale. Quest'ultima si sarebbe - uso il condizionale trattandosi di dati riportati - impegnata a modificare celermente la legge regionale, che, ad oggi, pare in contrasto con l'ipotesi di localizzazione di una multisala cinematografica in quell'area.
Vorremmo conoscere dall'Assessore se questo intendimento corrisponde al vero. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gariglio.
La parola all'Assessore Coppola per la risposta.



COPPOLA Michele, Assessore alla cultura

Repetita iuvant: in una comunicazione alla Giunta regionale, in data 19 marzo 2012 - successivamente illustrata in Commissione cultura in data 30 maggio 2012 e precedentemente discussa in quest'Aula, conseguentemente ad un'interrogazione presentata dal Consigliere Ronzani - abbiamo affrontato il tema della riforma della legge che attualmente consente l'apertura di nuove sale cinematografiche o l'implementazione di quelle presenti.
Da molti mesi, il Piemonte e l'Italia intera sono interessati da un dibattito che nasce dalla riforma della normativa europea e di quella nazionale, che deve consentire alle Regioni di adeguarsi a questi indirizzi.
Dunque, nella risposta sono costretto a dire che siamo in una fase di riscrittura, concordata con la Commissione consiliare competente per materia, della normativa vigente. Tra l'altro, la condivisione del percorso, secondo una modalità trasparente, ha portato, addirittura, ad un incontro, tenutosi in Assessorato, con il gruppo di lavoro, che è stato costituito in funzione della comunicazione alla Giunta regionale, a cui ha preso parte il Presidente della Commissione cultura. Qui, insieme ai componenti tecnici della Commissione, ha incontrato i rappresentanti dell'AGIS, per condividere con loro i temi, gli aspetti più problematici e le novità introdotte dalla disciplina europea e da quella italiana.
Mi corre l'obbligo, per educazione e rispetto nei confronti della storia personale e politica del Consigliere Gariglio, aggiungere un ulteriore tassello.
I miei Uffici - attualmente, nessuna comunicazione formale è stata inviata dal Comune di Torino alla Regione Piemonte in merito alla richiesta di realizzazione di una nuova sala cinematografica nell'area Continassa perché questo prevede l'attuale regolamento regionale - sulla base delle indiscrezioni di carattere giornalistico e delle comunicazioni note sulle volontà, ma non sulle certezze amministrative - che anche la Juventus ha comunicato non soltanto alla Regione, ma, in realtà, al Comune, alla Provincia e agli organi di informazione - hanno, di fatto, predisposto una relazione, di cui le lascerò copia.
Oltre a scattare una puntuale fotografia della normativa attuale in vigore e del suo superamento, che avverrà obbligatoriamente dal primo gennaio del prossimo anno, hanno altresì previsto un'ipotesi di richiesta che, sulla base della normativa attuale, vedrebbe un diniego da parte degli Uffici regionali. Per cui, stante la normativa attuale, sarebbe impossibile aprire una nuova sala cinematografica nell'area della Continassa.
Sono altrettanto franco nell'esplicitarle una delle ragioni per le quali - approfitto anche della sua interrogazione - ci siamo messi al lavoro in maniera trasparente e condivisa con gli altri soggetti interessati, vale a dire la Commissione competente per materia e successivamente, l'Aula: entro la fine dell'anno vorremmo presentare in Commissione un testo affinché l'Assemblea possa approvare una nuova normativa, che tenga conto delle istanze provenienti dall'intero territorio regionale.
Infatti, ad oggi, alcune Province non hanno la possibilità di aprire nemmeno una piccola sala cinematografica, perché le restrizioni previste dall'attuale normativa non consentono, a fronte del superamento del quoziente quantitativo del numero dei posti, suddiviso per base provinciale, alcuna autorizzazione a nuove aperture. Soprattutto, occorre considerare che, dal primo gennaio 2013, ci troveremmo in una condizione normativa, francamente, difficile da gestire, a fronte di nuove richieste da parte di diversi soggetti su tutto il territorio regionale. È una lacuna di carattere nazionale, a fronte del mancato regolamento, che, diversi mesi fa, era stato annunciato dall'attuale Governo, per normare nel dettaglio meglio, per l'appunto - i decreti legati alle liberalizzazioni e allo sviluppo del nostro Paese.
Detto questo, in questi giorni, è terminato il tavolo tecnico e nelle prossime settimane presenteremo una proposta normativa alla Commissione, ma sarà l'Assemblea regionale, in maniera sovrana, a intervenire e a decidere nel merito.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 1370 presentata dal Consigliere Negro, inerente a "Stato di avanzamento in ordine alla realizzazione della Circonvallazione ovest dell'abitato di Racconigi (raccordo della strada regionale 20 con la strada provinciale per Casalgrasso in Comune di Racconigi)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1370, presentata dal Consigliere Negro.
La parola al Consigliere Negro per l'illustrazione, al quale ricordo che ha tre minuti a disposizione.



NEGRO Giovanni

Grazie, Presidente.
La premessa all'interrogazione è sufficientemente esplicita e chiara da dimostrare come, volontariamente o involontariamente, certe pratiche rasentano il limite del ridicolo, se non fossero tragiche. Tragiche per la Comunità di Racconigi, tragiche per i cittadini, tragiche per le Amministrazioni che si sono succedute dal 1995 ad oggi.
Nella premessa, viene ricostruita a chiare lettere la cronistoria di un'infrastruttura che, dopo lungo e tortuoso iter, ad oggi, risulta solamente progettata e finanziata, ancora in attesa di essere appaltata.
Nel frattempo, si sono succeduti incontri tra gli Enti interessati, con il Comune di Racconigi e la Provincia di Cuneo. C'erano già i finanziamenti e tutto era pronto affinché il progetto partisse già quando ero Assessore provinciale! La Regione, per superare gli ostacoli burocratico-legali causati dal Patto di stabilità, ha coinvolto SCR per tentare di superare i problemi, ma dopo mesi e mesi di contatti e discussioni l'opera rimane sulla carta.
Si aggiunga il fatto che se entro il 31 dicembre del prossimo anno non si darà il via al cantiere, la Regione Piemonte potrà ritirare il finanziamento. Questa situazione rappresenterebbe oltre al danno una vera e propria beffa! L'Amministrazione di Racconigi ha progettato i lavori di riqualificazione della piazza antistante al castello, che tengo a precisare è patrimonio dell'UNESCO, essendo una delle eccellenze del circolo delle residenze sabaude. Questa riqualificazione è stata programmata avendo avuto, anni fa, garanzie sulla realizzazione della famosa "bretella ovest".
Credo che, arrivati a questo punto, una risposta definitiva e chiara sia più che doverosa. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Negro.
La parola all'Assessore Bonino, per la risposta.



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Nigro, perché ci permette di accendere il riflettore su una vicenda indubbiamente...



(Commenti del Consigliere Negro)



BONINO Barbara, Assessore alle infrastrutture

Ho detto Nigro? Chiedo scusa. In questo periodo sono ossessionata. Ho delle occupazioni (diciamo così) che mi spingono in quella direzione. Non volevo definirle preoccupazioni, ma occupazioni. È stato un lapsus freudiano.
Grazie, Consigliere Negro, perché mi aiuta ad accendere i riflettori su una questione che certamente deve vedere il massimo della collaborazione fra i diversi livelli istituzionali. Condivido con lei la perplessità che sempre si registra di fronte a vicende che si bloccano su inspiegabili impedimenti burocratici che nella sostanza fermano l'evoluzione e la realizzazione di opere di cui il nostro territorio ha veramente grande bisogno.
Rispetto alla puntuale ricognizione dei fatti da lei illustrata nell'interrogazione in oggetto, è necessario fornire prima alcune precisazioni.
L'atto aggiuntivo della modifica all'accordo di programma, stipulato in data 27/12/2011, ha prorogato già una volta i termini di scadenza dell'accordo che era il 31/12/2010 e, conseguentemente, il termine entro il quale dovranno essere ultimate le opere. Questo nuovo termine è fissato al 31 dicembre 2013. La proroga di tre anni era stata richiesta dalla Provincia di Cuneo individuata quale soggetto attuatore dell'intervento.
La Regione ha liquidato alla Provincia di Cuneo l'importo per intero del contributo di competenza, che è pari a circa tre milioni 346 mila euro.
Quindi il contributo è stato liquidato per intero da parte della Regione Piemonte alla Provincia di Cuneo. La liquidazione dell'ultima rata del contributo regionale non è direttamente correlata al citato atto integrativo.
La Provincia di Cuneo, con nota del 1° giugno 2012, ha comunicato di avere ultimato le procedure di esproprio e, nel corso del tavolo tecnico interistituzionale, previsto dall'accordo di programma per la verifica del rispetto degli impegni assunti dalle parti, svoltosi lo scorso 16 ottobre ha comunicato di non essere in grado di procedere all'appalto a causa dei problemi legati al patto di stabilità.
Il Comune di Racconigi ha dichiarato la disponibilità ad assumere il ruolo di stazione appaltante, previo declassamento della strada a rango comunale. Ma dalle prime verifiche eseguite la soluzione non è attuabile sempre per problemi legati al patto di stabilità. Quindi, neppure la candidatura del Comune di Racconigi a svolgere il ruolo di stazione appaltante è una strada percorribile.
Sono in corso ulteriori approfondimenti tecnico-amministrativi da parte della Provincia di Cuneo riguardanti il patto di stabilità per poter sbloccare la situazione e consentire l'appalto delle opere. Ad oggi questa è la situazione.
Le trasmetto, unitamente al verbale della risposta, il nostro insistente impegno nel coordinare i tavoli finalizzati ad individuare una soluzione in tempo utile per non perdere le risorse e realizzare l'intervento, nella consapevolezza che, pur trattandosi di impedimenti burocratici, che certamente lasciano l'amaro in bocca in un momento in cui le risorse non ci sono e quelle che ci sono rimangono bloccate da vizi formali, è sicuramente una situazione che disturba.
La nostra continua presenza sui tavoli che si stanno occupando di questa vicenda è indicativa di uno sforzo di sollecitazione rispetto al ruolo tecnico delle nostre strutture per individuare una soluzione che coerentemente con le normative ci consenta però di passare alla fase operativa. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Bonino.
Dovremmo esaminare ora l'interrogazione n. 1372 del Consigliere Buquicchio, ma lo ringrazio della sua squisita cavalleria.
Pertanto, passiamo all'interrogazione n. 1373.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1373 presentata dalla Consigliera Bresso, inerente a "Nuovo Parco scientifico per le malattie autoimmuni a Novara"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1373, presentata dalla Consigliera Bresso, che ha la parola per l'illustrazione.



BRESSO Mercedes

Grazie, Presidente.
Credo tutti sappiamo che in questi giorni sono stati annunciati, sia dal Presidente Cota che dall'Assessore Maccanti, tagli, riduzioni eliminazioni di società regionali. Sappiamo che molti dei Parchi scientifici e tecnologici, di cui già disponiamo, sono in gravi difficoltà in particolare proprio quelli nel Piemonte orientale.
Tuttavia, apprendiamo che si è costituito un nuovo Parco scientifico che non compare neanche nell'elenco delle partecipazioni regionali, con la costituzione di una società della quale fanno parte la Regione Piemonte l'ARESS in Piemonte, la Provincia di Novara, il Comune di Novara, la Camera di Commercio e l'Università degli Studi del Piemonte orientale, che si è costituita con atto notarile con oggetto "La ricerca sulle malattie autoimmuni".
Il tema è sicuramente rilevante. Esiste già un centro per la ricerca sulle malattie rare, la maggior parte delle malattie autoimmuni sono anche malattie rare, ma soprattutto non si vede la necessità di una nuova società. Basterebbe appoggiare un punto di ricerca, ad esempio, presso l'Università del Piemonte orientale o presso l'Ospedale di Novara, che tra l'altro è un Ospedale universitario e quindi collabora già con l'Università. Inoltre, a Novara esiste un istituto di ricerca scientifica in campo medico, che è il Mario Negri. Non si capisce proprio a cosa serva una nuova società.
Oltretutto, pare che la Regione contasse su un contributo, che non è arrivato. Ci chiediamo quale sia il senso di tale iniziativa e anche poiché non abbiamo nessuna notizia, quali siano le procedure di nomina dei rappresentanti regionali. Soprattutto, vorremmo sapere che senso abbia, nel momento in cui ci avete annunciato che bisogna cancellare tutto, fare una nuova società, addirittura per la ricerca, che sicuramente è importante, ma che non appare necessitare di una società privata, oltretutto, in un campo che è tipicamente a caratterizzazione pubblica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Quaglia per la risposta.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo la nota che è stata predisposta dagli uffici dell'Assessorato competente, dell'Assessore alla ricerca.
La proposta progettuale, volta alla realizzazione di un Polo scientifico per la ricerca traslazionale sulle malattie autoimmuni, è stata presentata alla Regione Piemonte in data 30 maggio 2011 e fa riferimento ad un'iniziativa che si è sviluppata all'interno del Dipartimento di Scienze Mediche ed il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale presso l'Università di Novara, divenuti negli ultimi anni riferimenti nazionali ed internazionali per lo studio delle malattie autoimmuni.
A testimonianza del valore strategico l'iniziativa è stata inserita all'interno del Piano di Attività e di Spesa dell'ARESS (approvato con DGR n. 25-2754 del 18/10/2011).
Per parte sua la Regione Piemonte, riscontrata la coerenza della proposta con gli indirizzi strategici assunti in tema di ricerca (e si fa riferimento al paragrafo 5 delle "Linee Generali di Intervento" approvate con DCR n. 134-37930 del 4/10/2011, ai sensi dell'articolo 4 della LR 4/2006), ha stabilito con propria Deliberazione n. 22-3140 del 19/12/2011 di partecipare al Comitato Promotore incaricato di avviare le azioni preliminari.
Conseguentemente, è stato costituito con atto notarile il Comitato Promotore, a cui partecipano i seguenti soggetti: Regione Piemonte Università del Piemonte Orientale, Provincia di Novara, Comune di Novara Camera di Commercio di Novara, Finpiemonte S.p.A., Associazione Industriale di Novara, Enne3 Incubatore di Novara.
Con lo stesso provvedimento di adesione al Comitato Promotore, la Giunta regionale ha inoltre individuato nei Responsabili della Direzione Innovazione, Ricerca ed Università e della Direzione Sanità, in quanto competenti per materia, i rappresentanti della Regione Piemonte in seno al suddetto Comitato Promotore. In base al proprio Statuto, il Comitato opera senza scopo di lucro e per il suo funzionamento non è previsto alcun onere finanziario a carico del bilancio della Regione.
Per quanto attiene infine alle risorse finanziarie, va precisato che in fase di prima elaborazione dell'Accordo di Programma attutivo del Protocollo d'Intesa sottoscritto con il MIUR, si era valutata la possibilità di inserire il progetto tra le azioni dell'Accordo, e di qui la cifra, che è stata riportata nell'interrogazione, di sei milioni e 300 mila euro, che andava a valere in parte su un contributo del MIUR per quanto riguarda il fondo agevolazione ricerca, che è la parte che è incompatibile rispetto alle azioni. Pertanto, questa parte di finanziamento il MIUR non l'ha più confermata, come in parte 2,3 milioni di euro che fanno riferimento alla richiesta e al contributo di cui il Comune di Novara è beneficiario sul bando POR-FESR "Riqualificazione aree degradate".
L'intervento è finalizzato alla realizzazione di un Polo sul quale è previsto che si sviluppi l'attività di ricerca integrata sulle malattie autoimmuni.
Per sostenere tale iniziativa, che riveste un carattere specifico rispetto al campo delle biotecnologie, con la DGR 28-4663 dell'1/10/2012 il progetto è stato inserito tra gli interventi ammessi a finanziamento per un importo pari a due milioni di euro, a valere sui fondi PAR (vedi Asse I Innovazione e Transizione produttiva Linea di Azione 3.e) Competitività, Industria e Artigianato).
Per quanto riguarda il beneficiario, è il Comune di Novara.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione a risposta immediata n. 1372 presentata dal Consigliere Buquicchio, inerente a "Centro PET-Ciclotrone-Radiofarmacia delle Molinette di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1372, presentata dal Consigliere Buquicchio, che ha la parola per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Forse non è un male che ci sia lei anziché l'Assessore Monferino, che ormai non abbiamo il piacere di vedere molto spesso.
Perché dico questo? Perché si tratta di soldi e si tratta di uno spreco, almeno per quel che emerge da una prima analisi della situazione di diverse centinaia di migliaia di euro all'anno e che dura da ben otto anni, quindi parliamo di oltre quattro milioni di euro eventualmente di spreco.
Mi rendo conto che lei, Assessore Quaglia, non è in grado oggi di dare una risposta esaustiva, però da Assessore al bilancio - e da persona corretta quale la conosco - la prego di approfondire l'argomento, perch qui, a mio modesto avviso, ci sono gli estremi per una denuncia alla Magistratura.
Quindi, La avviso che, in mancanza di una risposta esaustiva entro otto giorni, provvederò a firmare una denuncia alla Procura.
Qui stiamo parlando del Centro PET Ciclotrone Radiofarmacia delle Molinette, che è stato inaugurato nel 2004 grazie ad un finanziamento di nove milioni della Compagnia San Paolo. All'interno del laboratorio viene eseguita la cosiddetta PET, che è tomografia ad emissione di positroni.
Sappiamo tutti che oggi questa costituisce un'attrezzatura diagnostica di punta per l'oncologia, nel senso che consente una precisa stadiazione dimensione e localizzazione delle patologie tumorali, ovviamente con una ricaduta enorme sull'appropriatezza delle cure.
Per ogni paziente che si sottopone a PET, l'Azienda Sanitaria Molinette spende 250 euro solo per l'acquisto del radiofarmaco, il fluoro 18 indispensabile per l'esecuzione dell'esame. Quindi, circa 600 mila euro.
Se il radiofarmaco fosse prodotto all'interno della struttura impiegando il ciclotrone, che esiste ed è chiuso nei sotterranei delle Molinette, se ne spenderebbero poco più di 100 mila all'anno, dai 100 ai 150 mila all'anno.
Qui c'è una questione che coinvolge la ACOM S.p.A., la multinazionale General Electric e, ovviamente, la dirigenza che si è sostituita alle Molinette.
In questo momento, da una parte è importante capire quali interessi ci siano dietro a questa volontà di non fare funzionare il ciclotrone, ma dall'altra, in parallelo - e lei è Assessore al bilancio - ci deve essere l'interesse a provvedere quanto prima per potere avere un bel risparmio nell'ambito della sanità in un momento così difficile come questo.
Quindi, la invito cortesemente, oltre alla risposta formale - non certo per colpa sua, ma per assenza di qualcun altro - che adesso potrà fornirmi ad approfondire entro otto giorni l'argomento, altrimenti mi vedr costretto a fare personalmente una denuncia.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Quaglia, che ha pertanto facoltà di intervenire.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Innanzitutto le confermo l'intenzione di approfondire, visto che non è la mia materia di competenza, ma credo che nella sua illustrazione e soprattutto, nella risposta tecnico che andrò a leggere, c'è anche un po' la storia di questa vicenda.
In riferimento all'interrogazione in oggetto leggerò l'allegata risposta fornita dell'Azienda Ospedaliera Città della Salute e delle Scienze di Torino. L'Assessore Monferino mi conferma che approfondirà anche lui la questione per poi integrare eventualmente la risposta.
Esaminato il contenuto dell'interrogazione in oggetto e svolte preliminarmente specifiche precisazioni a rettifica di alcune asserzioni ivi riportate, si illustrano le determinazioni assunte.
Premesso che il 23 giugno 2004 veniva inaugurata solamente l'apparecchiatura PET-CT e non il ciclotrone, considerato che la gara per la realizzazione del laboratorio di radiochimica-radiofarmacia è stata indetta con determinazione n. 645/2620/60/2004 del 14/04/ 2004, e successivamente aggiudicata altra società GE con determina 561/1785/60/2005 dell'08/08/2005; i lavori sono iniziati il 12 aprile 2006 e, a seguito di intervenute varianti, sono stati ultimati il 29 dicembre 2010.
Il collaudo delle attrezzature del laboratorio ciclotrone è stato completato il 23 dicembre 2010. Il collaudo delle opere è stato completato il 27 luglio 2011 e approvato in data 5 aprile 2012, a seguito di richiesta di chiarimenti integrativi. In data 17/04/2009 è stata indetta la gara per la gestione del laboratorio ciclotrone, che prevedeva, nella fase propedeutica all'ottenimento delle autorizzazioni necessarie per la produzione del radiofarmaco, la fornitura del farmaco stesso da parte dell'aggiudicataria.
Tale procedura veniva aggiudicata alla ACOM S.p.A. - come lei ha richiamato - con determina n. 02/07/60/2012 del 05/01/2010. Con successiva lettera di affidamento dell'11 gennaio 2010 si stabiliva la data di inizio della fornitura del radiofarmaco al 15/04/2010.
A seguito di sopralluoghi finalizzati alla consegna dei locali, svolti in contraddittorio con l'ACOM nell'ottobre del 2011, venivano sollevate da quest'ultima rilevanti questioni sia di carattere interpretativo del capitolato, nonostante l'avvenuta accettazione in sede di gara, sia di carattere tecnico rispetto ai lavori che la stessa si era impegnata, in sede di offerta, ad effettuare, anche rispetto ad asseriti inadempimenti imputabili a GE, che avrebbero pregiudicato, a loro dire, l'ottenimento dell'autorizzazione da parte di AIFA.
L'azienda, contattata dai legali incaricati da ACOM, provvedeva ad avviare trattative tramite sia corrispondenza tra i rispettivi legali, sia con incontri anche alla presenza delle parti, volta ad individuare una soluzione e verificare contestualmente la sussistenza di effettivi e reali ostacoli che si frapponessero all'avvio dell'attività.
Nonostante l'inconcludenza di detti sforzi, diffide reciproche, istanze di accesso agli atti e in considerazione dell'importanza strategica del progetto in questione e della acquisita disponibilità da parte di GE di intervenire a risolvere alcune delle problematiche sollevate, l'azienda si determinava ad individuare un soggetto terzo che valutasse l'opportunità e l'entità di eventuali lavori integrativi e della consistenza economica degli stessi.
Nelle more è la stessa ACOM a fornire all'azienda il radiofarmaco al prezzo contrattualmente stabilito. Tutto ciò premesso, l'azienda ha ritenuto di conferire all'ingegner Valente, ad integrazione dell'incarico già affidatogli di collaudatore delle attrezzature, nonché di coordinatore delle attività necessarie per l'avvio della conduzione del laboratorio quello di valutare le su esposte problematiche tecniche e di definire avvalendosi di esperti in materia di Good Manifacturing Practice, di Proteximetria e sicurezza degli ambienti di lavoro, gli eventuali interventi necessari per ottenere l'autorizzazione alla produzione quantificandone l'entità economica.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

PRESIDENTE.



QUAGLIA Giovanna, Assessore regionale

Grazie, Assessore.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interrogazione a risposta immediata n. 1378 presentata dalla Consigliera Cerutti, inerente a "Tutela dell'IPLA"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1378, presentata dalla Consigliera Cerutti, che la illustra.



CERUTTI Monica

Grazie Presidente.
Abbiamo presentato questa interrogazione sebbene non ci sfugga che stiamo discutendo dello stesso tema anche in sede di Commissione. Non intendiamo, quindi, mettere il carro davanti ai buoi, come si suol dire.
Tuttavia, poiché nella primaria illustrazione generale dell'Assessore crediamo siano state fatte importanti affermazioni, non dandoci per vinti su alcuni aspetti, noi riteniamo che valga la pena avere un supplemento di riflessione.
Per questo motivo, abbiamo voluto presentare con fermezza quest'interrogazione a risposta immediata.
A nostro avviso, le caratteristiche dell'IPLA sono tali per cui effettivamente, la stessa spending review, per come si prospetta rispetto alle società partecipate dagli Enti pubblici, in realtà prevede delle possibili deroghe.
A tal riguardo, ricordiamo che il comma 3 dell'articolo 4 del decreto della spending review, sulla "Riduzione di spese, messe in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche" prevede alcune deroghe. Viste le caratteristiche dell'IPLA, tali deroghe prevedrebbero la liquidazione onerosa oppure la ricapitalizzazione e la sua messa sul mercato (tutti giudichiamo quest'ultima opzione essere poco vantaggiosa o, comunque, poco appetibile per i privati).
Se si stabilisce, quindi, di applicare la deroga, "l'Amministrazione in tempo utile per rispettare i termini di cui al comma precedente predispone un'analisi del mercato e trasmette una relazione contenente gli esiti della predetta verifica all'Autorità garante della concorrenza e del mercato per l'acquisizione del parere vincolante, da rendere entro sessanta giorni dalla ricezione della relazione. Il parere dell'Autorità è comunicato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri".
Noi vorremmo comprendere se l'Assessore, che chiaramente conosce tali opportunità, esclude di intraprendere questa strada. Perché sebbene le competenze dei lavoratori siano molto importanti, noi consideriamo rilevante quello che è il mandato dell'istituto rispetto alle tematiche ambientali di cui si occupa. Per questi motivi, riteniamo che sia un soggetto importante per quanto riguarda le politiche pubbliche della Regione.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Maccanti; ne ha facoltà.



MACCANTI Elena, Assessore ai rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio, altresì, la collega Cerutti, perché quest'interrogazione magari ci aiuterà nella discussione di domani su questo tema. Concordo coi lei sul fatto che questa sia la sede per affrontare il tema, soprattutto di IPLA. Dico "soprattutto di IPLA" perché mi rendo perfettamente conto che al di là del giusto risalto che lei ha dato a quella che è la mission dell'IPLA, c'è una questione che alla Giunta, e credo anche ai Consiglieri sta particolarmente a cuore, perché riguarda il destino di 50 dipendenti tra i quali vi sono validissime professionalità.
Mi limito alla risposta al suo quesito, ma vorrei fornirle anche qualche elemento di novità rispetto a quanto ho detto venerdì in Commissione. In ogni caso, domani, nella seduta di I Commissione, dove approfondiremo il Piano partecipate, ne potremmo ridiscutere.
Intanto la risposta alla domanda "perché non abbiamo perseguito la deroga?": perché la deroga non risolve alcune questioni di carattere fondamentale per la sopravvivenza di IPLA. La deroga, infatti, non scioglie la questione di come IPLA possa sopravvivere in riferimento al Decreto Bersani, secondo il quale IPLA può sostanzialmente lavorare solo in house.
Alla luce di questo Decreto, né la Regione Piemonte né il Comune di Torino sono oggi in grado - tantomeno lo saranno nel 2013 - di garantire gli affidamenti a IPLA, quindi le risorse economiche, affinché IPLA possa continuare a lavorare nell'assetto attuale.
La ragione per cui non abbiamo perseguito quella strada che conosciamo e rispetto alla quale ci siamo interrogati, perché le strade erano sostanzialmente tre, è perché non siamo in grado, né quota parte il Comune di Torino, di garantire affidamenti che saranno riportati all'interno della Pubblica Amministrazione. Molte cose, ottime, che faceva IPLA, con opportuna formazione e riqualificazione del nostro personale, probabilmente saranno gestite all'interno della Regione Piemonte.
Non così per la lotta alle zanzare. Tuttavia, voglio ricordare, con onestà intellettuale, che la lotta alle zanzare rappresenta per IPLA, sotto il profilo economico - è importantissimo il ruolo di coordinamento che IPLA svolge - una partita di giro, perché è poco meno del 10% quello che rimane ad IPLA, detratto ciò che deve necessariamente appaltare all'esterno.
Questa è la ragione per cui noi non abbiamo praticato questa strada perché non risolve i problemi cronici con IPLA. Tuttavia voglio ribadire con onestà intellettuale, che oggi non ci troviamo di fronte a questa situazione solo per effetto della spending review, ma ci troviamo di fronte a questa situazione - tant'è che il bilancio del 2011 e la chiusura del bilancio 2011 ne è una dimostrazione - perché c'è stata una contrazione degli affidamenti diretti da parte degli Enti pubblici che fanno parte di IPLA, lasciando perdere la Regione Valle d'Aosta, che non so se ci abbia mai davvero creduto.
Vorrei fornire due elementi. Il primo: assumeremo una decisione perch c'è un'assemblea straordinaria, convocata in prima convocazione oggi e in seconda convocazione il 20 novembre. Spero già domani, giacché oggi pomeriggio si riunisce la Giunta, di potervi portare le determinazioni della Giunta rispetto alla ricapitalizzazione o rispetto all'immediata messa in liquidazione.
L'aspetto più importante che volevo rappresentare all'Aula era che la scorsa settimana abbiamo costituito un tavolo interassessorile al quale partecipa non solo l'Assessore alle società partecipate insieme con gli Assessori competenti per materia, ma abbiamo ritenuto di coinvolgere anche l'Assessorato al lavoro, nella persone dell'Assessore Porchietto, e le strutture deputate, da un lato, alla formazione, dall'altro a gestire le situazioni di crisi.
L'intento è riuscire, all'interno di questo quadro, a dare delle prospettive e a gestire eventuali esuberi che dovessero rendersi necessari da quest'operazione.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Agricoltura biologica

Interrogazione a risposta immediata n. 1379 presentata dal Consigliere Bono, inerente a "Quali prospettive per la ricerca, la divulgazione di un mercato in continua crescita, quale l'agricoltura biologica piemontese, a seguito della chiusura del CRAB"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1379, presentata dal Consigliere Bono, che ha la parola per l'illustrazione.



BONO Davide

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, come per la precedente interrogazione che riguardava IPLA, abbiamo parlato del futuro di questo Ente, che è un Consorzio e non una S.p.A.
Parlo del CRAB (Centro di Riferimento per l'Agricoltura Biologica piemontese) nato nel 2002 e che ha avuto risultati notevoli, almeno da quello che si è appreso sia dalla Regione Piemonte che contattando i dipendenti e i media. Risultati oggettivi, in quanto, sicuramente, il comparto dell'agricoltura biologica piemontese - sia come produzione di prodotti biologici, sia come turismo e attrattive per quanto riguarda l'enogastronomia, quindi parliamo di agriturismo e altro - è un settore in forte espansione.
Sappiamo delle difficoltà di bilancio sia della Regione Piemonte, sia del Consorzio. La Provincia di Torino e le Camere di Commercio agricoltura e industria sono in difficoltà a erogare le quote di partecipazione degli enti rispettivi. Rimanendo solo la Regione Piemonte, la cifra mi sembra molto limitata; se non sbaglio, si parla di circa 60 mila euro per mantenere le attività che stanno portando avanti; parliamo di sei ricercatori e di un amministrativo, parliamo di ricerca nel campo, ma anche di ricerca applicata. Ad esempio, tutte le varietà dei semi antichi del mais riportati alla luce sono stati riseminati e ricoltivati, quindi hanno un significato molto importante, anche in un'ottica di sostenibilità e di sovranità alimentare.
In un momento in cui anche la nuova PAC o, comunque, anche l'evidenza dell'ultima PAC, la politica agricola europea sta andando verso la riconversione all'agricoltura biologica, si parla addirittura di sostegno alla risicoltura vercellese e del Piemonte in generale, qualora ci fosse un impegno a trasformarla in un senso sostenibile anche dal punto di vista del consumo di acqua. Quindi, andiamo anche su altri temi come quello, ad esempio, delle dighe perché, ovviamente, se si utilizzassero varianti di riso che hanno meno bisogno di acqua, si potrebbe fare meno utilizzo di infrastrutture molto impattanti sul territorio, ma anche di varietà che non hanno bisogno di una serie di diserbanti, pesticidi e quant'altro. Come sappiamo, queste sostanze, come per gli antibiotici nel caso degli esseri umani, creano resistenza e ogni volta richiedono dosaggi chimici più forti.
Ne abbiamo un esempio per quanto riguarda la coltivazione dei vitigni dove c'è ormai una situazione endemica per quanto riguarda la presenza della flavescenza dorata, ma anche la possibilità di coltivare con tecniche alternative o complementari.
un Consorzio, a mio giudizio, molto importante. Ovviamente, oltre alla risposta che ci darà oggi l'Assessore, spero che ci sia spazio per parlarne in Commissione per valutare se veramente la cifra è così ridotta.
Chiedo di fare uno sforzo come Regione Piemonte o valutare la possibilità di capire come la Regione Piemonte - sono sicuro che voglia farlo - intenda garantire il mantenimento della ricerca applicata in un campo così importante per tutta la regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Maccanti per la risposta.



MACCANTI Elena, Assessore rapporti con società a partecipazione regionale

Grazie, Presidente.
Al di là della domanda, tenevo a fare una precisazione al Consigliere Bono. In Commissione, venerdì scorso ho annunciato - questo era stato preceduto da delibere di Giunta ma anche da articoli apparsi sui giornali che la società CRAB è già in liquidazione a seguito di delibere assunte tanto dalla Provincia quanto dal Comune di Torino.
Per quanto ci riguarda, è stata una delibera di Giunta, ma per quanto riguarda la Provincia di Torino è stata una votazione del Consiglio provinciale, per cui non ci sono gli elementi per tornare indietro.
Ad oggi, è stato nominato un liquidatore e il tema che ci stiamo ponendo insieme alla Provincia di Torino - ho sentito l'Assessore Ida Vanna proprio questa mattina - è stato quello di garantire continuità ai progetti, soprattutto in riferimento a quelli che contengono finanziamenti europei, preziosissimi in questa fase. Immaginavamo un percorso che, in prima battuta, potesse vedere l'Ente Provincia come titolare di questa prosecuzione dei progetti.
Il tema che ci stiamo ponendo è proprio quello che interessa il Consigliere, cioè come proseguire i progetti che erano in capo al CRAB e che dovranno continuare, ma anche i progetti futuri.
Per quanto riguarda, invece, le strategie della Regione - ne parleremo domani in Commissione - è stata predisposta una nota dall'Assessore Sacchetto, che condivido, perché è maturata all'interno del piano partecipazioni.
Per quanto riguarda la ricerca e la sperimentazione si intende promuovere, come abbiamo detto, la costituzione di una "Fondazione per la ricerca e sperimentazione" che possa operare anche nel campo dell'agricoltura biologica, orientando e stimolando in tal modo gli Enti che, a vario titolo, sul territorio hanno interessi ad impegnarsi direttamente e attivamente nell'attività di ricerca e sperimentazione. Si tratta di recuperare in questo senso non soltanto l'esperienza del CRAB ma anche di altri enti a partecipazione regionale, quali il CReSO nel campo dell'ortofrutta e la Tenuta Cannona nel settore vitivinicolo.
Coerentemente con quanto sopra indicato, la Regione Piemonte intende impegnarsi nel ricercare opportunità offerte da bandi emanati dall'Unione Europea per supportare la progettazione finalizzata a presentare proposte di ricerca e a costituire partenariati europei competitivi, con il coinvolgimento di soggetti di volta in volta identificati. Ciò al fine di integrare un sostegno finanziario regionale inevitabilmente ridimensionato.
Per quanto riguarda la divulgazione delle conoscenze e dell'innovazione in agricoltura biologica, la Regione è attiva nell'attività di collegamento e di coordinamento dei tecnici agricoli che operano nell'ambito dei Servizi di Sviluppo Agricolo, anche al fine di meglio valorizzare quanto di utile il nostro territorio già esprime, anche sulla base di investimenti comunitari attualmente attivi e destinati ad essere incrementati nella prossima programmazione 2014-2020 dello sviluppo rurale.


Argomento: Edilizia scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 1375 presentata dal Consigliere Ronzani, inerente a "Sicurezza degli edifici scolastici piemontesi"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 1375 presentata dal Consigliere Ronzani, che ha la parola per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
La questione oggetto di quest'interrogazione è una di quelle che fanno tremare le vene dei polsi, perché è sistematico lo stillicidio di notizie che appaiono sui giornali, anche in questi ultimi giorni, relativamente alle condizioni di insicurezza in cui versa una parte delle scuole piemontesi.
Non decidere - poi dirò su quali punti - in questa situazione, penso sia da irresponsabili, come penso che gli amministratori locali non possano essere lasciati soli sulla graticola.
Riassumo brevemente i termini della questione.
Nel 2009, mi sembra nel mese di dicembre, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti approva un primo piano straordinario.
L'obiettivo è di mettere in sicurezza le scuole del nostro Paese. Vengono destinati 350-360 milioni per fronteggiare più di 1.700 situazioni a rischio. Da questo stanziamento, la Regione Piemonte ottiene 29 milioni circa per realizzare 83 interventi.
Questo è il primo dato da cui partire.
Secondo dato. Al momento, se ho inteso bene e vorrei che sul punto l'Assessore fosse preciso nella sua risposta, in Piemonte risultano attive 82 convenzioni e non 83 perché, nel frattempo, una scuola è stata chiusa.
La convenzione è lo strumento e il presupposto per ottenere il finanziamento, ma - e qui c'è il primo problema - oggi risultano erogati dallo Stato soltanto 17 acconti su 82 convenzioni sottoscritte, nonostante la delibera del CIPE prevedesse una tempistica, per quanto riguarda il finanziamento, dell'erogazione del 45% della somma entro i primi 60 giorni dalla stipula della convenzione; dell'ulteriore 45% al momento della rendicontazione dell'80% dei lavori autorizzati, se non ricordo male, e il saldo dopo il collaudo.
Io e lei conveniamo sul fatto che sia abbastanza vergognoso che oggi risulti liquidato l'importo del 45% relativo ai 17 acconti: credo non esista nessuna ragione di cassa.
Credo sia questa la motivazione che il Governo abbia addotto per spiegare un comportamento del genere, perché è del tutto evidente che lo Stato e il Governo abbiano violato il patto sottoscritto con gli amministratori.
Secondo problema.
La Regione Piemonte - a cui attribuisco un merito - nella previsione che venisse predisposto un altro piano, un secondo piano, un'altra serie di interventi per mettere in sicurezza le scuole della regione, sulla base di un criterio oggettivo e di un sistema di pesature delle criticità presenti nei vari istituti scolastici, ha deciso di effettuare diversi sopralluoghi che hanno prodotto un risultato.
Come Regione Piemonte abbiamo individuato, attraverso il lavoro degli uffici, quelli che, secondo gli uffici e sulla base di criteri oggettivi risulterebbero essere le priorità a cui destinare un secondo stanziamento che era stato deciso con la finanziaria del 2010.



PRESIDENTE

La prego di concludere.



RONZANI Wilmer

Concludo, ma non si può parlare poco, o troppo poco, di cose che vanno spiegate per avere risposte esaurienti.
116 milioni. 116 milioni! Il dramma è che, in quell'occasione, la Commissione parlamentare cui venne delegato - cosa incredibile in un Paese normale - il compito di finanziare gli interventi, lo fece sulla base di criteri clientelari e discrezionali, tanto è vero che non esiste alcun rapporto tra le priorità indicate dai nostri uffici e l'elenco stilato dai signori Deputati e Senatori, elenco in cui abbiamo inserito scuole - se ho inteso bene - che nei sopralluoghi effettuati dalla Regione non hanno manifestato criticità.
Concludo, Presidente, e mi scuso.
Che fine hanno fatto i 116 milioni? Profumo tutti i giorni ci fa il concione. Ci sono questi soldi? Li ha sbloccati? Che fine hanno fatto? È la quarta volta che lo dice in due mesi. Che fine hanno fatto i 116 milioni? Secondo problema.
Le risorse destinate al Piemonte verranno utilizzate per finanziare quali interventi? Quali interventi? Quelli discrezionali, clientelari scelti dai Parlamentari, o quelli indicati dalla Regione? Terzo problema.
Il 27 settembre, in Consiglio regionale abbiamo approvato un ordine del giorno che censurava il comportamento della Commissione parlamentare. Dopo quel tipo di pronunciamento del Consiglio regionale lei, Assessore, che passi ha fatto? Troverei scandaloso se scoprissimo che in queste ore o nei giorni scorsi è stato approvato un decreto legislativo per impiegare i 116 milioni che ha finanziato, non già gli interventi indicati come prioritari dalla Regione Piemonte, ma quelli clientelari e discrezionali indicati dai signori Deputati e Senatori.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cirio per la risposta.



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Innanzitutto vorrei ringraziare il collega Ronzani per la sensibilità dimostrata nell'accettare di rinviare a questo mercoledì la risposta a quest'interpellanza, nonostante fosse calendarizzata per martedì scorso, e nonostante il tema fosse di strettissima attualità.
Il Consigliere Ronzani si è fatto la domanda e si è dato la risposta.
Metterei la firma sotto le sue parole: le condivido tutte.
I dati che ha citato sono corretti e li ribadisco velocemente.
Abbiamo assistito a questa prima delibera ed è bene ricordare che riguarda la vita di un ragazzo e la paralisi di un altro ragazzo altrimenti nessuno si sarebbe mosso in questo Paese.
Dopo questa tragedia, lo Stato si decise a stanziare questi soldi questo miliardo di euro. Poi ci fu il terremoto a L'Aquila, e furono destinati 300 milioni per quella tragedia. In seguito, partì questo primo stralcio. Come lei diceva bene (sintetizzo, focalizzo, perché i dati li ha già tutti), ci hanno assegnato 28 milioni 950 mila euro. Gli interventi erano 83, individuati sulla base di una scala di priorità e punteggi definiti da un Gruppo di Lavoro, costituito da ingegneri, Vigili del Fuoco e dall'ASL.
Noi oggi, grazie ad un lavoro che in parte ho ereditato dall'Amministrazione precedente e in parte ho completato, abbiamo una fotografia reale delle esigenze della nostra regione, sotto il profilo dell'urgenza di intervento sugli edifici, per quanto attiene agli aspetti non strutturali (questa era specificatamente la finalità).
Ho detto che gli interventi erano 83 e i soldi assegnati 28 milioni 950 mila, ma l'aspetto più significativo è come dovevano essere dati questi soldi.
La delibera del CIPE stabiliva in questo modo: il 45% del contributo automaticamente, entro 60 giorni dalla stipula di una convenzione regolante i rapporti tra Ente locale e Stato; il 45% a seguito di rendicontazione dell'80% dei lavori realizzati e saldo, a richiesta dell'Ente, a collaudo e a seguito di relazione di ammissibilità del Provveditorato per le Opere Pubbliche.
A fronte di questo, sono state attivate le convenzioni: 82 convenzioni attivate su 83 interventi previsti.
La delibera stabilisce che entro 60 giorni dalla stipula lo Stato paga ma attualmente sono stati erogati 18 acconti. Pertanto, ad oggi, lo Stato sempre molto attento a chiedere che le Regioni siano virtuose ed adempiano ai loro doveri, è inadempiente nei confronti della nostra Regione relativamente ad una delibera del CIPE.
Uno si augura che quando il CIPE delibera, essendo già difficile farlo deliberare, i soldi poi ci siano realmente, invece abbiamo questa situazione.
Ripeto: 82 convenzioni, firmate e sottoscritte, dovrebbero corrispondere, essendo passati ormai degli anni, quantomeno ad 82 acconti versati, perché è giusto che chi ritarda a fare i lavori ritardi a prendere i soldi. Invece, gli acconti versati sono 18. In provincia di Alessandria abbiamo un intervento su tre; in provincia di Biella uno su otto; in provincia di Cuneo cinque su sette; in provincia di Novara uno su due; in provincia di Torino sette su 49 e nella provincia di Vercelli due su sette.
Questo è il dato che abbiamo: la somma fa 17. Il diciottesimo è il "Darwin" di Rivoli: in questo caso, la Provincia ha ricevuto le risorse ma i lavori non li ha fatti, perché non è stata dissequestrata la parte di fabbricato che necessitava degli interventi. Quindi, da una parte, non ci sono i soldi e dall'altra, nei pochi casi in cui i soldi ci sono, abbiamo difficoltà di altro genere. Questa è la situazione attuale.
Inoltre, veniamo ulteriormente buggerati da questo - qualcuno così l'ha definito - "schifo". Siamo in Consiglio regionale, pertanto chiedo scusa se ho usato una parola un po' colorita, la metto appositamente tra virgolette, ma abbiamo una situazione che grida vendetta, perché una Commissione parlamentare, a fronte del secondo stralcio, con un'elencazione fatta dai tecnici che stabilisce che tale scuola è prioritaria perch cadono i calcinacci, che tale scuola ha l'impianto elettrico da fare, l'ha messa in un cassetto, non l'ha nemmeno guardata e ha inserito altre scuole.
Questo l'abbiamo detto ampiamente in Consiglio regionale.
Il problema qual è? Si tratta di un mal costume ripeto "schifoso", che non ci deve essere nel nostro Paese. Ci si può arrabbiare e non tollerare non capire e non condividere, però, se si parla della fiera della zucca magari ci si arrabbia un po', ma poi si pensa: "Parliamo della fiera della zucca!". Qui, invece, si parla delle teste e delle vite dei bambini! Allora, privilegiare una scuola rispetto ad un'altra, non perché ha il calcinaccio che scende, ma perché rispetto a quell'altra scuola, in quella data provincia, quel dato politico aveva una spiccata sensibilità territoriale tale da portarlo a fare la segnalazione, è uno "schifo"! Se cade la scuola e se sotto il calcinaccio c'è la testa di un bambino bisogna poi andare a spiegare ai suoi genitori che in quella scuola non si è intervenuti, perché in quella provincia, malauguratamente, non c'era il Senatore o il Deputato che lo aveva richiesto! Tant'è che nel terribile elenco che abbiamo e rispetto al quale abbiamo deliberato all'unanimità, in questo Consiglio, sono indicate scuole che non ci sono più, cioè hanno inserito delle scuole che sono chiuse, per dare l'idea del senso della spiccata appartenenza territoriale che alcuni parlamentari hanno avuto! Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo trasmesso questa sensibilità comune, e di questo do atto al Vicepresidente Placido, perch fu lui il primo a presentare in Consiglio quest'azione. Ho mandato la delibera del Consiglio regionale al Ministero, ma ho fatto anche un'altra cosa, che spero serva: ho notificato, abbiamo notificato, ulteriormente l'elenco delle priorità regionali piemontesi.
Abbiamo detto, cioè: "Caro Ministro, questo è l'elenco delle priorità che abbiamo sulla base delle risultanze tecniche della Commissione.
Qualsiasi altra attribuzione di risorse che non rispetti questo elenco, non può venire attraverso gli organi regionali, pertanto se tu pensi di darci i soldi e di dirci di destinarli alla scuola X e non alla scuola Y, sulla base della risoluzione della Commissione parlamentare, noi non lo facciamo.
Datteli da solo!".
Questo è il discorso.
Qual è, alla fine, la sostanza? La sostanza è che lo Stato non ha dato i soldi per la prima e non ha dato neanche i 116 milioni per la seconda quindi nessuno sa se ci sono, se non ci sono, dove sono finiti. E su questo mi associo pienamente - e la ringrazio, Consigliere - perché personalmente sono anche stufo di vedere quotidianamente gli annunci del Ministro, che dice: "Sicurezza, più sicurezza, diamo sicurezza!", che inaugura gli asili e le scuole e proclama sicurezza! Parlo di un conterraneo: mi spiace non vedere mai un becco di un quattrino! Mi spiace non vedere un euro per il futuro, ma non vedere neanche quelli che ci hanno assegnato per il passato.
Abbiamo scuole che hanno bisogno di interventi, ma nessuno li fa abbiamo imprese che hanno effettuato gli interventi sulla base del fatto che le Province hanno fatto gli appalti, perché qualcuno aveva detto alle Province che avrebbe stanziato i soldi, e adesso ci troviamo con le imprese che falliscono, perché i soldi nessuno li dà.
Continuiamo a vedere quotidianamente il nostro Ministro che inaugurando una scuola, un asilo, o presentando un libro, afferma che la priorità dello Stato è la sicurezza degli edifici scolastici.
Per non sentirci in alcun modo corresponsabili di questa situazione assurda ed inaccettabile, abbiamo chiesto al Governo - formalizzando tale richiesta - di togliere dal Patto di stabilità dei Comuni le spese relative agli interventi di edilizia scolastica legati alla sicurezza. Ci hanno risposto che, se facessero questo, il debito pubblico del Paese triplicherebbe. Noi lo abbiamo chiesto e soprattutto abbiamo messo mano al portafoglio. Dico noi - mi permetta, Consigliere - intendendo il Consiglio perché nel bilancio di quest'anno, nel pluriennale, abbiamo stanziato 30 milioni di euro, con un'azione congiunta, votata da tutto il Consiglio regionale: 15 milioni su quest'anno e 15 milioni sull'anno prossimo; 12 milioni 750 mila sono stati stanziati nel 2011, pertanto, come Regione Piemonte, abbiamo destinato 42 milioni e mezzo di euro all'edilizia scolastica.
La prossima settimana presenteremo il dettaglio degli interventi: oltre 200 interventi finanziati sul territorio del Piemonte con soldi veri, con soldi regionali, quindi con fondi regionali, e soprattutto senza il bench minimo quattrino da parte del Governo, del Ministro Profumo o di altri.
Sono stufo quanto lei e sono pronto ad intraprendere qualsiasi azione insieme a lei - se lei vorrà - perché sulla sicurezza dei nostri figli non si scherza.
Ho parlato con la mamma di Vito Scafidi. Questa signora mi ha chiamato e mi ha detto: "Era una mattina normale; ero tranquilla, come siamo tranquilli tutti noi, mamme e papà, quando sappiamo che i nostri figli sono a scuola. Dov'è mio figlio? A scuola, sono tranquillo. Arriva la telefonata e mi dicono: 'Venga perché suo figlio non sta bene'. Tu arrivi a scuola, ti accompagnano nella classe e vedi tuo figlio con la testa sul banco e con un tubo sulla testa: morto".
Non si può poi dire che l'appalto ha tardato, che la Provincia non ha dato i soldi, che la Regione era in ritardo, che lo Stato se ne fregava! A quella famiglia non si può rispondere così.
Allora, per non arrivare di nuovo tardi, dobbiamo cercare di prevenire e, soprattutto, richiamare lo Stato quantomeno a dare i soldi che ha deliberato di dover dare alla nostra Regione.



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



CIRIO Alberto, Assessore all'istruzione

Vorrei avere il testo scritto della risposta. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.21 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



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